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Dettaglio seduta n.282 del 18/12/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Brigandì, Ghigo, Leo Pedrale, Rossi Giacomo.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Proposta di legge n. 468 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2001 n. 24 (disposizioni in materia di trattamento economico indennitario dei Consiglieri regionali)" (seguito) Presentazione richieste di inversione e di inserimento di punti nell'o.d.g.


PRESIDENTE

Possiamo continuare con il punto 4) all'o.d.g. "Proposta di legge n.
468: Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2001 n. 24 (disposizioni in materia di trattamento economico indennitario dei Consiglieri regionali)".
Comunico che sono pervenute alla Presidenza richieste di inversione dei punti iscritti all'o.d.g. e richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Iniziamo con le richieste di inversione dei punti all'o.d.g.
Richiesta n. 1 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 20 "Tutela della persona che lavora da violenze morali e persecuzioni psicologiche nell'ambito di attività lavorativa" Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consigliera Suino in data 27 marzo 2001).
La parola al proponente, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Quanto sono le firme, Presidente?



PRESIDENTE

Sono tre le firme.



CONTU Mario

La proposta formulata è di rendere un po' di giustizia ai proponenti della proposta di legge n. 20 che testualmente recita "Tutela della persona che lavora da violenze morali, persecuzione psicologiche nell'ambito dell'attività lavorativa" presentato dalla Consigliera Suino, come prima firmataria, il 27 marzo 2001.
Il dato più importante è che il provvedimento che ci accingiamo a discutere, e che lei con forza ha voluto inserire nell'o.d.g. (certamente tenendo conto degli orientamenti espressi dai vari Gruppi consiliari e con il parere contrario da parte dei firmatari della richiesta di inversione e da buona parte dell'opposizione che più volte ha espresso riserve) rende un po' di giustizia, dopo un iter istruttorio iniziato venti o trenta giorni fa. Credo che non ci sia carattere d'urgenza sufficiente a giustificare la caratterizzazione di un o.d.g. come quello proposto oggi all'aula. Occorre invece, riflettere e sottoporre all'aula, sovrana in questa materia, di votare favorevolmente all'immissione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega di Rifondazione Comunista riguardo alla proposta di inversione dell'o.d.g., anche perch noi siamo molto affezionati alla data del 27 marzo (non del 2001, ma quella del '94, quando per la prima volta vincemmo le elezioni con il Presidente Berlusconi). Quindi, volevamo quasi accogliere la richiesta - perch ripeto, quando vediamo scritta la data del 27 marzo, siamo sempre abbastanza attenti, ci sale la pressione nelle vene - però si tratta dell'anno 2001 e non del 1994. Di conseguenza, pur con il massimo rispetto per tutti i presentatori - anche per la collega Suino che è la presentatrice di questo progetto di legge e credo che non abbia bisogno di avvocati difensori come il collega Contu - riteniamo di respingere la richiesta d'inversione dell'o.d.g., in quanto non ci sono né i motivi né i presupposti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 1 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 2 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 51 "Istituzione del distretto floricolo per il lago Maggiore" Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg.
(Consigliere Manica in data 11 marzo 2002).
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Questa proposta di legge, prima firmataria la Consigliera Manica insieme ai Consiglieri Riba, Muliere, Tapparo, Suino e Chiezzi, è ancora precedente, perché mi pare che abbia la data del 15 marzo 2002. Mi sembra che sia una proposta meritevole della massima attenzione in questo momento, in quanto contiene il progetto di istituire un distretto floricolo nelle Province del VCO e di Novara.
Mi sembra opportuno segnalare la presenza, in questo momento, di carenze progettuali della Regione Piemonte in ordine a linee di sviluppo che l'istituzione regionale dovrebbe elaborare e proporre all'insieme della società piemontese. Siamo in assenza di un progetto complessivo, quello che fa capo al programma regionale di sviluppo, e che dovrebbe essere la struttura portante di tutta la nostra attività amministrativa. E' un progetto che deriva non solo e non tanto da un obbligo di legge, quanto da esigenze concrete e reali che la società esprime, a cui la Regione Piemonte, purtroppo, continua a non far fronte.
Penso dunque che sia meritevole di attenzione e d'immediato esame una proposta di legge che, sia pure in un solo ambito - quello delle due Province del VCO e di Novara - e per un solo settore - il settore floro vivaistico - cerchi di dare alla Regione Piemonte, attraverso una legge specifica, il modo di agire.
Questa legge infatti individua questo distretto, perché in quelle due Province ci sono territori omogenei che hanno la caratteristica di produrre fiori e di avere un rilevante sistema di relazioni tra questa attività produttiva (la floricoltura), il paesaggio (che questa stessa attività produttiva determina) e le ricadute che un'attività produttiva di questo genere e un paesaggio così connotato possono avere per le attività turistico-ricettive. E' una legge che, con grande sensibilità, prende nota di una realtà esistente, una realtà importante che caratterizza il territorio, dà lavoro e produce ricchezza. Quindi, proprio in forza di questo, si individua il settore floro-vivaistico delle due Province di Novara e del VCO come una delle linee di sviluppo.
Certo sarebbe meglio e più produttivo se questa linea di sviluppo fosse inserita in un Piano regionale di sviluppo che non c'è; tuttavia, rimane una linea importante. All'interno di questa scelta si individuano anche gli strumenti di azione: non ci si limita a prendere nota di una realtà descriverla e auspicarne in modo generico lo sviluppo.
L'art. 3 della legge - se riusciremo ad esaminarla - prevede che il distretto rediga il piano di distretto, tenendo conto di tutti gli aspetti che il settore floro-vivaistico esprime e di tutti gli aspetti di cui il settore ha bisogno per esprimersi al meglio. Si giunge a citare l'arredo urbano, i centri di documentazione, i centri informativi. Si cita la proposta di dare vita a una borsa dei fiori e di istituire un osservatorio di mercato di questo settore.
Se questa legge sarà varata, entro sei mesi si insedierà questo Consiglio di distretto, per cui un comparto importante di quella Provincia si troverà ad essere dotato di una legge che guarda innanzi, con un progetto di ampio respiro.
Non perdiamo dunque l'occasione, in questa contingenza, d'impiegare il nostro tempo a sostegno di un progetto concreto di sviluppo per un'area del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo. Ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. L'argomento introdotto dai proponenti della richiesta di inversione all'o.d.g. è sicuramente interessante; argomento che peraltro conosco, perché io stesso sono presentatore di un progetto di legge analogo per l'istituzione del distretto floro-vivaistico delle Province del VCO e di Novara.
Come il Presidente Cota sa, appartenendo ad una forza politica della maggioranza, ci siamo già posti questo problema e la Giunta si è attivata.
Al Consigliere Chiezzi voglio far presente che non è vero che la Giunta non vuole programmare e non si occupa della questione. Infatti, grazie a un Assessore attento come il collega Cavallera, la Giunta, con la deliberazione dell'istituzione dei distretti agroalimentari, ha già messo in condizione la Provincia del VCO e la Provincia di Novara di portarsi avanti sulla questione. Tant'é che il Piano di distretto, a cui si riferiva il Consigliere Chiezzi, è già nelle possibilità di queste amministrazioni ed è in stato di costruzione avanzata.
Oltre al progetto di legge a mia firma e all'interesse di tutta la maggioranza su questo tema, vi è anche un progetto di legge di iniziativa del Consiglio provinciale della Provincia del VCO, votato peraltro all'unanimità. Va anche ricordato che in materia, nel 1997, fu presentato un progetto di legge, primo firmatario l'allora Consigliere regionale Ettore Racchelli; progetto di legge che non divenne mai legge nella VI legislatura, perché ci fu un'opposizione proprio da parte del centrosinistra e, nella fattispecie dei Democratici di Sinistra, che avevano altri interessi distrettuali più spostati sul baricentro del sud Piemonte in merito ad altre materie.
Apprendiamo di questa rinnovata attenzione. Riteniamo, però, a fronte di una situazione dove di fatto il distretto sta già galoppando, in forza di una delibera di Giunta e di una grande attenzione del Governo regionale del Presidente Ghigo, dell'Assessore Cavallera e delle forze della Casa delle Libertà tutte che la sostengono; che sia utile, nonché giusto, come ho già chiesto e come lo stesso Presidente Cota ricorderà, che si ritorni in Commissione su questo punto. Perché non può avere un progetto di legge il privilegio di essere discusso in questo Consiglio quando, in Commissione III, sono giacenti altri due progetti di legge, uno del Gruppo di Forza Italia e, se non ricordo male, di altri Gruppi della maggioranza (primo firmatario il sottoscritto), e uno addirittura di iniziativa di un Consiglio provinciale, con un progetto di legge votato all'unanimità, e quindi con l'apporto anche delle forze del centrosinistra in quel consesso.
Si torni, quindi, in Commissione e si arrivi in aula con un testo unificato, nel rispetto non tanto dell'iniziativa legislativa del sottoscritto e del suo Gruppo, ma almeno di un Consiglio provinciale, che rappresenta una comunità e un territorio, e di una sua deliberazione; una proposta di legge dove hanno concorso tutti i Gruppi consiliari facenti parte del Consiglio provinciale e dell'Amministrazione provinciale del Verbano-Cusio-Ossola.
Noi siamo contrari all'inserimento di tale proposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 2 di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 3 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi e Tapparo: Esame proposta di legge n. 211 "Sostegno e valorizzazione del sistema delle piccole librerie" Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg.
(Consigliere Tapparo in data 18 marzo 2002).
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, in questa circostanza è utile evidenziare quelli che possono essere i provvedimenti che rischiano di essere emarginati e accantonati nel corso della legislatura, ma che possono avere una valenza almeno significativa. Certamente in quest'occasione potrebbe avere una priorità superiore al provvedimento che è stato collocato al primo posto all'o.d.g.
Si tratta del sostegno e della valorizzazione del sistema delle librerie in Piemonte, ed è un provvedimento che da un lato serve a far sorgere e sviluppare in un modo molto avanzato librerie in quelle realtà locali o in quei quartieri delle grandi aree metropolitane che sono al di sotto di un certo standard di presenza di librerie.
Credo che sia un aspetto importante e mi pare che lo si possa capire per evitare che il baricentro dell'attività e della sensibilità culturale possa sempre essere o il capoluogo o il centro più importante della zona affinché anche i piccoli o i medi Comuni possano avere dei centri che non sono solo la vendita nella forma tradizionale della libreria, ma anche centri di incontro, motori di cultura e di stimolo, che permettano appunto di far crescere il rango, in qualche modo, di comunità che non sono molto elevate.
Dall'altro lato, vorrei richiamare all'attenzione dei colleghi, proprio perché meritevole di attenzione, che, proprio per ragioni finanziarie questo provvedimento non si rivolge al sistema delle grandi librerie, che hanno canali di finanziamento e forma loro propria, ma ad un sistema di librerie che stenta a reggere il passo, soprattutto con la concorrenza che oggi viene fatta per esempio dal sistema di vendita ad alto sconto negli ipermercati, dove i libri vengono venduti a chilo, e che quindi rischiano di essere stritolati da quel contesto e allora cercano soluzioni miste come la cartolibreria insieme alla tabaccheria, o qualcosa del genere.
Il provvedimento prevede e permette, attraverso una serie di forme anche di collegamento con la scuola o con un sistema di "amici delle librerie" nel quartiere e nei Comuni, di creare un sistema bidirezionale di rapporto: non solo vendita di libri, ma anche un motore di confronto e di lavoro.
Si pensa anche ad un sistema attraverso i meccanismi dell'informatizzazione della libreria, ad esempio con la possibilità di specializzare le librerie. Oggi il rischio per le piccole librerie anche nelle città è di dover rispondere ad una domanda a 360 gradi, alla quale ovviamente, non sono in grado di fare e quindi invitarli ad essere librerie di proposta e di cultura, e non librerie appunto di smercio routinario di libri.
In questo senso, tra l'altro, la legislazione premiale che è incorporata nella proposta di legge è quella di valorizzare quelle librerie che hanno anche la capacità di rispondere su volumi che non sono più di attualità. Oggi succede che nelle librerie che consumano i libri praticamente, una volta finita la campagna di un certo volume, il volume non viene archiviato e si passa ad un'altra fornitura di libri della produzione copiosa che le case editrici fanno. In questo caso, invece, si sarebbe un premio - proprio chiamandole "librerie di proposta e di cultura" a quelle che, in qualche modo, sono in grado di offrire delle risposte di produzioni librarie anche passate. Ma è soprattutto quella di specializzare le librerie, sapere che una libreria può dare delle risposte molto approfondite per un certo aspetto della materia, riuscendo poi a rimandare su altre realtà il completamento del sistema con altre materie.
Credo che questo possa essere interessante. Poi, tra l'altro, è previsto anche un meccanismo che permette di avere un rapporto più contrattuale con le case editrici. Oggi, soprattutto le case editrici pongono delle domande di numero copie da fornire estremamente elevato. In effetti, questa può essere una risposta.
Io quindi raccomando ai colleghi un voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Esprimo il parere contrario, perché la nobiltà della cultura ha indubbiamente nei libri uno strumento importante, ma importanza e nobiltà confliggono con ragioni di strumentalizzazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 3 di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

MORICONI Enrico (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, quanto dura la votazione?



PRESIDENTE

Dura a mia discrezione da 30 a 60 secondi.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 4 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame disegno di legge n. 295 "Modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte della Liguria e della Valle D'Aosta" Richiamato in aula ai sensi art. 34 comma 4 Reg. (Richiesta dalla Giunta regionale in data 21 marzo 2002).
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Questo disegno di legge ha, rispetto ai precedenti una sua specificità che meriterebbe di essere valutata attentamente da tutto il Consiglio. Per questo motivo è importante decidere di discuterlo.
Basta osservare l'art. 1, dove si fa riferimento ad un accordo tra le Regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, perché l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale riveste la funzione di garantire una serie di servizi per queste Regioni.
Le Regioni Liguria e Valle d'Aosta hanno approvato da tempo un disegno di legge equivalente a quello che abbiamo sul tavolo, proprio perché è un provvedimento fondamentale per il funzionamento dell'Istituto Zooprofilattico.
L'Assessore alla sanità non è presente, ma, se lo fosse, converrebbe sull'importanza di questo disegno di legge.
Poco tempo fa mi sono recato in Valle d'Aosta e ho sentito i colleghi valdostani stigmatizzare il fatto che non avessimo ancora provveduto ad adottare questo provvedimento.
Parlando anche con colleghi che lavorano presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino, ho colto l'esigenza di arrivare ad una definizione della struttura, attualmente gestita in una situazione di non certezza dei ruoli e dei compiti a livello decisionale.
Sappiamo tutti che l'importanza della catena del comando è fondamentale quanto più le competenze diventano specifiche, quanto più le funzioni sono importanti.
Tutti i Consiglieri sapranno che l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ha una valenza importantissima nel campo di cui si parla sempre più frequentemente: quello della sicurezza alimentare.
Si parla ripetutamente dei problemi della sicurezza alimentare, la quale passa anche attraverso il funzionamento dell'Istituto Zooprofilattico, perché è l'Istituto che, per legge, svolge tutti le analisi di laboratorio dei campioni prelevati dai veterinari che operano nel campo della salute pubblica.
L'Istituto Zooprofilattico prende i campioni riguardanti i prodotti di origine animale al momento della distribuzione ed effettua le analisi legate ai campioni che vengono prelevati negli animali in vita.
L'importanza di dare una sicurezza, di sancire con certezza qual è la catena del comando nei confronti della gestione dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, riveste una duplice importanza. Da un lato dare sicurezza agli operatori; dall'altro, dare maggiori certezze ai consumatori piemontesi.
In questo caso, abbiamo anche una responsabilità nei confronti dei cittadini delle altre due Regioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Grazie, Presidente. Siamo contrari a tale richiesta di inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 4 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 5 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame disegno di legge n. 232: "Disposizioni finanziarie per l'anno 2001.
Modificazioni alla legge regionale 18 gennaio 1995, n. 8 (Finanziamento gestione patrimoniale ed economico-finanziaria delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere)" Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (richiesta dalla Giunta regionale in data 10 aprile 2002).
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto, una considerazione generale. Molti dei provvedimenti che sono in coda all'o.d.g. hanno un'urgenza superiore a quelli che sono stati messi, con decisione dei Capigruppo, in discussione immediatamente.
Pertanto, sarebbe giusto valutare i provvedimenti in base all'importanza degli stessi.
La seconda considerazione è che il disegno di legge n. 232 è stato presentato molto prima; è stato licenziato già otto mesi fa e presentato probabilmente in data antecedente.
Siamo, quindi, di fronte ad un provvedimento che giace all'o.d.g. da molto tempo.
Non mi sembra che i punti che sono stati inseriti all'o.d.g. abbiano un'urgenza tale da scavalcare quelli già presenti.
Un'ulteriore considerazione è che stiamo parlando di sanità, un problema molto sensibile, che ha richiesto molte discussioni e che quotidianamente dimostra la sua importanza .
E' una tematica sulla quale continua ad esserci un atteggiamento di governo a vista da parte della Giunta, con provvedimenti parziali, senza un collegamento gli uni con gli altri.
Manca una capacità di governo della materia sanitaria e questo per noi è fondamentale, anche perché è stata sospesa da tempo la discussione del Piano sanitario (l'atto che inquadra e governa l'insieme delle proposte) e non è più stata ripresa.
Nello specifico, consideriamo opportuno liberare l'o.d.g. da un provvedimento del quale non sentiamo la necessità, sul quale abbiamo votato contro in Commissione e voteremo contro anche in aula, perché riguarda l'istituzione di una società che gestisca gli immobili.
Abbiamo già iniziato la discussione ed espresso un parere negativo perché ci sembra che, attraverso questo provvedimento, si vada verso un depauperamento delle strutture sanitarie, con forti rischi.
Una discussione su queste tematiche l'abbiamo affrontate in questi giorni in I e IV Commissione in sede di bilancio, ossia del pericolo che corriamo adottando provvedimenti straordinari che portano delle risorse all'interno della sanità, per poi gestirli per le questioni di bilancio ordinarie con tutti i rischi, da una parte, di un depauperamento e dall'altra, di una gestione finanziaria che non permette nel medio periodo di sanare la gestione stessa della sanità piemontese.
Ci sembra che affrontare anche questo tema vorrebbe dire sgombrare il campo, in modo complessivo, da questo tipo di impostazione. Come abbiamo visto in questi giorni, in assenza di un provvedimento di tipo generale rispunta come argomento politico puntuale che viene posto lo stesso in discussione, ma senza l'organicità che dovrebbe avere una discussione di legge.
Da questo punto di vista, ci ritroviamo di fronte lo stesso atteggiamento avuto con il ritiro del Piano sanitario, nel senso che venne ritirato il Piano sanitario ma si continuò a portare avanti le scelte presenti al loro interno. La stessa cosa sta avvenendo in questo caso.
Questo provvedimento non marcia, non viene più posto in discussione dalla stessa maggioranza, ma alle singole aziende sanitarie vengono date disposizioni di applicazione di norme analoghe.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Siamo contrari alla richiesta di inversione n.5.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 5 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 6 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 297 "Sviluppo in Piemonte del sistema di trasporto pubblico filoviario per ridurre l'inquinamento atmosferico ed acustico e per migliorare la mobilità urbana ed extraurbana". Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consigliere Tapparo in data 11 aprile 2002).
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola perché vedo momentaneamente assente il primo firmatario di questa proposta, il collega Tapparo. In sua vece cerco di aggiungere qualche considerazione.
Nell'ambito del sistema del trasposto pubblico qualche decina di anni fa venne presa una decisione che il tempo ha segnato come decisione sbagliata. Nell'area torinese venne eliminato il sistema su gomma sostituendolo con il sistema di alimentazione fissa, cioè i filobus. Questi mezzi agili, entro certi limiti nel percorso, elettrici, quindi non inquinanti, silenziosi rispetto ad altro mezzo su gomma, rapidi per velocità medie e meno costosi nell'impianto delle linee rispetto alla linea vincolata sul percorso su ferro. L'idea dei filobus non sembrava avesse nessun tipo di difetto, quindi buona capacità oraria, bassi costi e mancato inquinamento. Forse proprio per questi motivi - il collega Burzi ci fa un cenno di assenso - è stata cancellata dalle prospettive di sviluppo. Era una soluzione troppo attenta a certi valori che in quel momento erano considerati trascurabili se non negativi.
Sempre in quello stesso periodo altre decisioni nella città di Torino furono prese, oggi molto criticate, come quelle di eliminare molto linee tranviarie, di togliere le sedi dei binari lungo chilometri e chilometri della nostra città. Anche questa fu una decisione molto miope, che ha sottratto una infrastruttura alla città di Torino che oggi esige un progetto e una realizzazione molto onerosa e spesso mancano le risorse per tutto questo.
Il collega Tapparo ha preso in esame la vicenda relativa ai filobus e interpretando anche proposte che emergono dalla società, dalle stesse aziende di trasporto che stanno riflettendo e progettando la possibilità di rimettere in moto i filobus, ha risposto con questa proposta di legge nella quale si dice che la Regione Piemonte incentiva e sostiene la diffusione e l'incremento di reti esercite con il sistema di veicoli gommati a trazione elettrica e a basso impatto ambientale.
L'attività di ricerca di questi mezzi, certo per lunghi periodi è stata interrotta, mi risulta che negli ultimi anni sia ripresa e che, quindi anche in questa direzione non si parta dal nulla e bisognerebbe aiutare la ricerca con ulteriori finanziamenti, ma, soprattutto, mi sembra che l'idea di incrementare la capacità di trasporto pubblico attraverso linee poco costose e flessibili nel nuovo impianto e mezzi non inquinanti possa avere la nostra massima attenzione. Sollecito i colleghi a prendere seriamente in esame questo tema, perché penso che nel futuro del trasporto pubblico il filobus, insieme al tram ed agli altri mezzi di trasposto di massa su ferro, possa dare adeguato spazio a questo problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Siamo contrari alla richiesta di inversione n. 6.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 6 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 7 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 285 "Pulizia dei fiumi". Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consigliere Pedrale in data 7 maggio 2002).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Intervengo a favore dell'inversione dell'o.d.g. perché, com'è noto esiste già una proposta di legge a mia firma e di altri Consiglieri, quindi è palese a tutti l'importanza di discuterla al più presto.
La proposta di legge da noi presentata è in contrasto con la proposta di legge n. 285. Già la semplice terminologia "pulizia dei fiumi" è stata negli ambienti ecologisti, molto criticata, perché pensare che i fiumi siano sporchi è abbastanza strano, tanto è vero che il vecchio testo parlava di pulizia dei fiumi, ossia le regole per la gestione dei fiumi.
L'urgenza della discussione di questa legge è diventata evidente alcuni giorni fa quando piogge più intense del normale, anche se non a carattere alluvionale, hanno comportato gravi danni sul territorio dimostrando, non solo la fragilità del territorio, quanto il fatto che si continui ad intervenire sui corsi d'acqua sicuramente sbagliati.
Proprio in aula, durante una delle tante discussioni sulla gestione dei corsi d'acqua, mi sono permesso di ricordare come tanti crolli di ponti siano dovuti non al fenomeno del "tappo" (che si creerebbe perché i tronchi riempiono la luce dei ponti creando un effetto diga), ma per l'effetto del fenomeno di sottoescavazione del corso d'acqua sulle fondamenta. La sottoescavazione avviene perché nel corso d'acqua vengono effettuati prelievi di ghiaia a valle e il corso d'acqua, finché non avremo ridotto tutti i nostri corsi d'acqua (come credo qualcuno si augura o auspica di fare) a corsi totalmente innaturali e cementificati, essendo vivo continua a ricostruire la parte solida presente nel corso d'acqua, prendendola a monte. Quando ciò succede, si assiste al crollo dei ponti, perché il ponte si siede se stesso.
Due settimane fa, sul quotidiano "La Stampa" c'era, in prima pagina, la fotografia inequivocabile di un ponte crollato; chiarissimo esempio visivo di cosa succede quando si scava, con poco criterio, nei fiumi. Quel ponte si è seduto su se stesso perché è crollata una fondamenta, essendo stata sottoscavata dal fiume.
Proprio per evitare che nel futuro succedano altri inconvenienti di questo genere, e proprio per garantire più sicurezza al nostro territorio sarebbe importante discutere questa legge, per cercare di correggerla e di migliorarla, dato che essa non prevede quelle norme di sicurezza e di garanzia necessarie. Cominciare a discutere la legge resta, comunque, un punto di partenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Anche in questo caso siamo contrari all'inversione dell'o.d.g. perch sulla materia, evidentemente e fortunatamente, abbiamo una politica diversa dal Gruppo dei Verdi. Abbiamo presentato un progetto di legge per la pulizia dei piccoli fiumi, ma soprattutto perché la Giunta regionale ha messo in condizione, con una propria deliberazione, di fare interventi idraulici e di pulizia dei letti dei piccoli fiumi per evitare ulteriori danni in occasione delle ormai abituali alluvioni. Molti Comuni, grazie a questa scelta di Governo, stanno intervenendo sul territorio regionale.
Con l'occasione presento un emendamento all'art. 4 del Pdl che deposito: è la copia del giornale L'Espresso del 5 dicembre 2002.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 7 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 8 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 369: "Norme sull'istituzione e il funzionamento di una casa da gioco di interesse regionale nella provincia di Vercelli".
Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consigliere Pedrale in data 25 luglio 2002).
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

E' un provvedimento iscritto che ci permetterebbe di affrontare lunghe discussioni e che chiede una deroga alle leggi penali e nazionali che tutt'ora puniscono il gioco d'azzardo.
La prima considerazione è che i rappresentanti della maggioranza hanno una grande fantasia, per cui si passa da una discussione sugli oratori alle leggi sull'autorizzazione dei giochi d'azzardo, che, per fortuna, mi pare che i sottoscrittori della legge degli oratori non abbiano sottoscritto la legge sui giochi d'azzardo (anche se poi non so se lo hanno votato in sede di discussione, perché mi parrebbe esserci una certa differenza tra le due tematiche).
Seconda considerazione: è un provvedimento che si rivolge ad un territorio particolare, assegnandogli un valore maggiore e, con esso, si intende colmare una lacuna del Piemonte, dandogli una particolare valenza per cui in questo territorio dovrebbe sorgere - appunto - una casa da gioco, con valenza regionale: non capisco bene quale significato abbia la definizione "valenza regionale". Perché viene fatto? Probabilmente, perch si considera il territorio vercellese particolarmente sfortunato da una serie di punti di vista, in particolare dal punto di vista delle attrazioni di natura turistica, e quindi si pensa di inventarne una, anche se lo stesso territorio è frutto di ...



PRESIDENTE

Grazie: il tempo a sua disposizione è terminato.



PAPANDREA Rocco

No, non è possibile.



PRESIDENTE

Come, non è possibile?



PAPANDREA Rocco

Non avrà azzerato il tempo: normalmente controllo.



PRESIDENTE

Non vorrà pensare che sto cercando di...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Le concedo due minuti: vada avanti.



PAPANDREA Rocco

Come dicevo, questo territorio è interessato da parecchie cose, come le centrali termoelettriche, addirittura una ripresa del nucleare, quindi presenta diversi interessi. Ma questo esula o perlomeno ha un livello di pericolosità di tipo sociale e non tanto ambientale.
Ritengo invece che, da parte del pubblico, stimolare e farsi portavoce di iniziative che valorizzano il gioco d'azzardo sia proprio andare a stimolare iniziative di pericolosità sociale sia per quelli che ne vengono coinvolti, ma anche per il contesto che si crea intorno.
Secondo me c'è una logica in base alla quale, di fronte alle crisi dobbiamo trovare un modo di inventarci nuove attività, per cui, visto che hanno tempo libero, ai cassintegrati si propone di andare a giocare o perlomeno gli si offre la possibilità di trovare attività collegate.
Così come si chiede che le centrali elettriche vengano collocate negli impianti industriali dismessi, si potrebbe anche decidere di realizzare a Mirafiori non solo una sala da gioco d'azzardo, ma un vero e proprio megaparco in cui si fa di tutto, in cui si svolge ogni tipo di attività ludica e chi più ne ha, più ne metta. Mi vengono in mente, ad esempio alcune proposte che aveva fatto la Casa delle Libertà in Parlamento rispetto all'autorizzazione e all'attivazione di quartieri a luci rosse e cose di questo genere che in qualche modo potrebbero, vista la tematica stare insieme.
Ritengo che discutere questa legge ci avrebbe permesso di capire quale tipo di non logica spesso sta dietro a quei provvedimenti che tendono più che altro a mettere in rilievo una certa attenzione al proprio territorio da parte di alcuni Consiglieri. Mi sembra che in questo caso sia un tipo di attenzione che molti abitanti del vercellese non richiedono, che probabilmente non gradirebbero; tra l'altro, sarebbe interessante vedere che effetti ha avuto la consultazione fatta al riguardo. La mia valutazione personale è che questa proposta non sia il massimo delle aspirazioni dei cittadini vercellesi, per cui, se questo provvedimento verrà posto in discussione, troverà una forte opposizione da parte del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, il collega Papandrea mi aveva quasi convinto; poi con la chiusura dell'intervento, ho riconsiderato la mia posizione, anche perché nel frattempo, riordinando le varie carte che ricevo come tutti i Capigruppo, mi è capitata casualmente tra le mani copia dell'emendamento che ho testé depositato (5 dicembre, pag. 20). Ero quasi convinto - e ne stavo parlando con gli altri Capigruppo di maggioranza - di accettare questa versione dell'ordine del giorno, ma poi ho letto il contenuto dell'emendamento, che tra l'altro ricorda come nella Regione Campania (Napoli), sulla scia degli ex Presidenti della Giunta, ora anche gli ex Presidenti del Consiglio regionale potranno beneficiare di altre quattro unità di personale per la segreteria. Il primo a ricevere il benefit di Natale potrebbe essere Domenico Zinzi (centro-sinistra, non so se DS) Presidente del Consiglio dimissionario, che in questo modo non correrà il rischio di perdere i suoi privilegi.
Pensi, signor Presidente, in quella Regione, amministrata dalla sinistra, anche con l'ausilio di Rifondazione Comunista e di tutti i satelliti che a volte sono necessari per tenere in piedi una coalizione quanto dico è inerente al punto, perché noi avevamo già in un certo senso accettato di fare l'inversione dell'o.d.g., mentre invece adesso siamo fermamente contrari, e lo anticipo in modo che qualcuno non possa sperare che cambi idea nel frattempo - poiché avevano un problema a metà mandato e non hanno avuto la capacità, che c'è stata ad esempio in Piemonte, di rispettare esattamente la scadenza prevista dal Regolamento e dallo Statuto, sono stati previsti degli ex Presidenti.
Quindi, per le questioni di maggioranza, laddove governa il centro sinistra - Presidente Bassolino, contemporaneamente Ministro e Sindaco di Napoli, premiato con la candidatura e premiato dalla fiducia degli elettori che lo hanno eletto Presidente della Campania - i Democratici di Sinistra il centro-sinistra, con Margherita, Comunisti Italiani, che fanno parte dell'Ulivo, con i satelliti di Rifondazione Comunista, Verdi e tutto quello che serve per stare in piedi anche in quelle Regioni di centro-sinistra che, ripeto, sono capeggiate da un Presidente prima candidato dei DS e poi eletto come esponente di primo piano e di primo pelo dai Democratici di Sinistra - è stato inventato addirittura un particolare meccanismo.
Con legge regionale, per equilibri di partito (dei Democratici di Sinistra, di coalizione dell'Ulivo, con i satelliti di Rifondazione Comunista, che in quel caso è coerente con la politica del centro-sinistra dell'Ulivo) hanno inventato questo: bisogna togliere il Presidente? Il problema è la "poltrona"? Non c'è problema! Gli lasciamo gli stessi privilegi: uffici uguali, quattro segretarie, due autisti e due macchine di servizio.
Hanno però pensato di inserire un elemento di morigeratezza, perché in effetti non si può aprire questo privilegio a vita: un conto è un ex Capo dello Stato, un conto è un ex Presidente del Consiglio regionale. Bene hanno posto una condizione, a dire il vero dire molto sfavorevole e di grande rigore: la condizione è che comunque gli ex Presidenti del Consiglio regionale continuino a far parte del Consiglio regionale.
Se, ad esempio, durante la VII legislatura della Campania, una persona viene "silurata", non è più rieletta Presidente del Consiglio regionale mantiene questi privilegi; se poi, nell'VIII legislatura, viene rieletta li ha ancora; se nella IX viene rieletta, li ha ancora e se nella X non l'hanno ancora fatta fuori, ce li ha ancora.
Queste sono leggi scandalose, signor Presidente, e non una legge come quella che è oggi all'attenzione di quest'aula! La proposta di legge in discussione - bisogna dirlo chiaramente - non prevede un centesimo di aumento per nessuno: è semplicemente una legge di riordino della materia con cui viene data delega all' Ufficio di Presidenza, che ha avuto ampia fiducia. Ricordo che il Presidente del Consiglio regionale è stato eletto con 43 voti e che il Vicepresidente del Consiglio regionale, espressione della minoranza, con 18 voti; 43 più 18 fa 61: abbiamo avuto anche la capacità di far votare l'Assessore esterno, Laratore.
Quindi si tratta semplicemente di dare una delega all'Ufficio di Presidenza, che ci rappresenta, che è un organismo istituzionale all'interno di quest'aula, per riordinare la materia. Ripeto: non è prevista una lira di aumento; non è previsto un centesimo di aumento; non è previsto alcun aumento, a dispetto e a differenza di quanto è stato riportato dagli organi di informazione a fronte di dichiarazioni menzognere, di mistificazioni del quadro reale, di bugie che qualcuno dalla sinistra, dall'estrema sinistra, ben 16 volte (il numero 16 mi torna alla mente) ha voluto raccontare.
Siamo quindi contro tale richiesta di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 8 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 9 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 287 "Misure per favorire il miglioramento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro". Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consigliera Manica in data 17 ottobre 2002).
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Auspico che questo provvedimento, che ritengo utile, venga preso in considerazione legiferandolo al più presto. Penso che l'esigenza di un intervento sul tema della sicurezza del lavoro sia importante per la nostra regione.
Nel prossimo periodo il nostro territorio sarà coinvolto, ma lo è già da tempo e lo sarà in misura crescente, da una serie di attività di costruzioni, soprattutto di infrastrutture importanti. Proprio nell'ultimo periodo si sono moltiplicati i cantieri di lavoro per la realizzazione dell'Alta Velocità sulla tratta Torino-Milano, ragion per cui sarebbe importante esercitare un'azione di controllo più attenta del funzionamento di questi cantieri. Penso alle condizioni di vita dei lavoratori che vengono riuniti in villaggi ad hoc, il termine "villaggio" abbellisce molto il tipo di struttura a cui mi riferisco. Per certi versi ricordano il centro di detenzione degli extracomunitari di Corso Brunelleschi. I villaggi sono costituiti da piccole costruzioni, simili a container, dove sono concentrati i lavoratori che molto spesso non provengono da quelle zone e quindi con problemi di rapporto con le zone stesse. Un'attenzione quindi, alle modalità con cui vengono effettuati i lavori, ma anche alle condizioni più generali che difendono e tutelano la salute dei lavoratori.
Teniamo conto che la realizzazione di grandi opere influenza anche altri aspetti, per esempio un forte spostamento di materiale può causare problemi di sicurezza e inquinamento dell'ambiente. Spesso si determina anche la necessità di aprire cave e miniere. Penso, per esempio, ai lavori previsti in Valle dell'Emme che necessitano dell'apertura di una miniera dove sembra siano state rilevate tracce di amianto.
Nonostante la Regione Piemonte abbia chiesto la Valutazione di Impatto Ambientale, la richiesta, al momento attuale, non è stata accolta e su indicazione del Governo si va avanti negando questo tipo di indicazione infischiandosene del fatto che la Regione Piemonte ha una competenza specifica e che le modifiche approvate dalla Costituzione, nonché tutti i discorsi fatti rispetto alla questione del Federalismo, dovrebbero far accogliere la proposta della Regione.
Un'ultima considerazione rispetto all'intervento del Consigliere Cattaneo. Se facessimo una verifica scopriremmo che molte Regioni hanno commesso degli errori su questi temi. Sarebbe bene che la Regione Piemonte facesse un'eccezione, prendiamoci un po' di tempo, riflettiamo meglio facciamo un'alleanza trasversale: destra, sinistra, estrema destra ed estrema sinistra, per cercare non di aggiungere la nostra Regione fra quelle che emanano provvedimenti specifici a difesa di privilegi, ma distinguendosi per essere quella che segue un altro percorso. Se si considera che il Piemonte sta vivendo una fase di difficoltà economica che coinvolge decine di migliaia di cittadini, questo dovrebbe spingerci ad avere un certo tipo di sensibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Il nostro voto all'inversione dell'o.d.g. sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 9 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 10 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di legge n. 381 "Norme in materia di selezione e nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali". Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Consiglieri Palma e Mellano in data 24 ottobre 2002).
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

E' opportuno dare una mano ai Consiglieri del Gruppo Radicale per discutere al più presto questa legge con la quale i Consiglieri propongono una procedura per selezionare e nominare i direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali. E' una vicende nota a tutti, è una pratica amministrativa molto importante ma anche difficile e delicata.
Mi sembra che in quel brevissimo periodo di tempo nel quale il Consigliere Gallarini e il sottoscritto hanno svolto, dal punto di vista dello schieramento politico, la stessa funzione (da oltre quindici anni il Consigliere Gallarini si è ritrovato in opposizione insieme al sottoscritto), siano proprio i mesi durante i quali, per la prima volta, si tentò - allora mi sembra che l'Assessore fosse eletto nelle liste dei radicali - di trovare la strada giusta per nominare nel modo "più giusto" i Direttori generali, attraverso un percorso che allora fu quello di affidare l'incarico a una ditta di selezione del personale per esaminare i candidati.
Quindi, fu fatta non dico una selezione, perché diverse polemiche infestarono quella vicenda, però furono fatti degli esami. Una Commissione esaminò i candidati e la stessa Commissione alla fine dell'esame stil anche una graduatoria dal numero 1 al numero 400. Quindi, la Commissione selezionò i candidati. A valle di quella selezione, le cose andarono in modo difforme, nel senso che la Giunta regionale decise di nominare delle persone, senza tener conto delle indicazioni di quell'esame.
Adesso i Radicali tornano con questa proposta, ma in forma più esplicita, forse anche - se ne discutiamo avremo modo di approfondire la questione - non completamente certa nelle sue conseguenze. La proposta dei Radicali è quella di dire: "Affidiamo ad un'agenzia di ricerca la selezione professionale degli aspiranti Direttori generali". Inoltre - punto importante della legge proposta dai colleghi Radicali, forse memori di quella vicenda - aggiungono: "La nomina dei Direttori generali deve avvenire da parte della Giunta, ma secondo le indicazioni delle agenzie di selezione".
Forse il termine è ancora generico, ma mi sembra che valga la pena affrontare la questione in questo modo, cioè con la volontà di fare chiarezza e trovare una strada che sottragga la nomina dei Direttori generali alla pura discrezionalità della Giunta. Mi sembra che valga la pena affrontare questo tema, perché i Direttori generali sono una struttura molto importante nell'ambito della gestione di una sanità che mi sembra nessuno possa non dire che deve essere gestita meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Siamo contrari a tale richiesta di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 10 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 11 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame disegno di legge n. 291 "Testo unico delle leggi in materia forestale". Richiamato in aula ai sensi art. 34, comma 4 Reg. (Presidente della Giunta regionale in data 7 novembre 2002).
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ci troviamo di fronte ad un testo importante, perché si tratta del testo unico in materia forestale. La stesura dei testi unici dovrebbe avere priorità assoluta - tra l'altro ce ne siamo dotati in pochissime occasioni penso ad esempio alla legge sull'artigianato - perché è sicuramente un elemento positivo, che migliora la capacità legislativa e la capacità di governo della Regione stessa. Questa è una prima valutazione.
La seconda valutazione riguarda l'argomento. Stiamo parlando di foreste e di patrimonio forestale, quindi di un'attività primaria di estrema importanza. Il nostro territorio, negli ultimi anni, è stato molto spesso devastato da eventi alluvionali ed altri eventi naturali, che ne stanno mutando le caratteristiche; eventi anche causati da fattori umani, cioè da attività che noi esseri umani svolgiamo sul territorio stesso, con conseguenze pesanti sull'atmosfera e ricadute per quanto riguarda il riscaldamento del pianeta, il suo inquinamento e le precipitazioni.
Tutto questo ha portato ad un impatto sul territorio del tutto diverso da quello che si era verificato nel passato. Infatti, mentre in passato ogni generazione conosceva eventi con certe caratteristiche ma eccezionali oggi abbiamo la sfortuna di essere una generazione che ha dovuto conoscerne parecchi, fin dalla nostra infanzia, e negli ultimi tempi c'è stata anche un'accelerazione.
Di conseguenza, tutto quello che ha a che fare con la cura del territorio e le relative politiche assume un'importanza straordinaria al fine di intervenire per cercare di ridurre gli effetti, se non a eliminarli del tutto, che possono avere queste attività. Quindi, credo che quella trattata in questa legge sia un'attività primaria fondamentale.
Ritengo inoltre che un atteggiamento non miope, da parte di tutti noi dovrebbe anche farci individuare come sia un'attività fondamentale ed importantissima anche da un punto di vista economico, sia per le ricadute occupazionali che può avere. Credo che, nel futuro, le politiche di manutenzione e tutela saranno quelle che avranno il maggiore sviluppo occupazionale, ma anche quello del territorio, delle città e delle persone.
Inoltre possono avere, oltre ad una ricaduta occupazionale evidente, anche una ricaduta economica. Credo che spendere in prevenzione sia un qualcosa che aiuta a spendere meno successivamente per intervenire sugli effetti negativi degli eventi naturali sul territorio.
Quindi credo che un testo unico in materia forestale dovrebbe vedere da parte nostra un'attenzione forte e consentire che questa legge trovi addirittura un percorso agevolato e prioritario rispetto alle altre.
Pertanto, invito i colleghi di maggioranza ad avere una particolare attenzione alla discussione di questa legge, che non ci troverebbe - come è già avvenuto su altre leggi, ad esempio quella dell'artigianato pregiudizialmente contro, ma interessati a discutere ed intervenire nello specifico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Grazie, Presidente.
Voterò contro tale richiesta di inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 11 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 12 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame disegno di legge n. 28 "Norme per il recupero funzionale dei rustici nonché delle superfici e dei volumi ubicati ai piani terreni, seminterrati ed interrati". (Relatore Consigliere Godio).
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, chiedo venia, ma recita così: "Esame disegno di legge n. 28 'Norme per il recupero funzionali dei rustici nonché delle superfici e dei volumi ubicati ai piani terreni, seminterrati ed interrati'".
Io mi rivolgo soprattutto alla sensibilità dimostrata a questo tema dal Consigliere Manolino, perché concorderà con me su quanto sia utile ed importante per il Piemonte recuperare un patrimonio immobiliare, affinch si restituisca dignità dal punto di vista architettonico e non solo, ma anche di tipo funzionale alle realtà dei rustici nella nostra Regione.
Nell'inseguire l'esame di questo disegno di legge rilevo una perseveranza simile, in parte, a quella che abbiamo riscontrato sugli oratori, costanza della quale va dato merito ai Consiglieri proponenti per quanta coerenza ci sia nel ritenere utile ed importante per il Piemonte questa legge.
Io ho colto questa sfida proponendo un'inversione di punti all'o.d.g.
che viene incontro a questa esigenza, che riguarda una parte qualificata di questo Consiglio.
Ma badate bene che ne ho richiesto l'iscrizione all'o.d.g. e la priorità anche perché nella dialettica politica consente di far chiarezza rispetto alle posizioni. Noi riteniamo che questa legge segua la falsariga di una serie di leggi apparentemente minori ma mirate, che vanno dal recupero alla valorizzazione dei tetti in ardesia, alle case in mattone crudo e via di questo passo.
Quella rinnovata attenzione di una parte del Consiglio al patrimonio immobiliare della nostra Regione, proprio perché così esasperato e così determinato, ci crea qualche sospetto, ovvero che questa parte di provvedimenti, questi disegni di legge o, in questo caso, queste proposte di legge, siano la quinta essenza della tutela dell'interesse particolare che si rivolge ad una parte della popolazione pensando di mietere in questo modo attenzione e consenso rispetto a questi atti legislativi.
Non so, però, se i beneficiari siano quella grande platea di proprietari, oppure se questo non sia un grande regalo alle lobby immobiliari. C'é modo e modo di valutare il patrimonio, e di rivalutarlo dal punto di vista architettonico. Si possono operare dei piani di recupero sul terreno (Piani di Recupero Territoriali) che sappiano conciliare le caratteristiche originarie di questi manufatti preservandone la memoria storica e, soprattutto, rendendoli coerenti dal pungo di vista paesaggistico con la realtà dei territorio in cui sono insediati. Questa è un'operazione attuabile: girando per la Regione, vediamo anche importanti segni di recupero. Ma c'é proprio bisogno, per raggiungere questo obiettivo, di alterarne le caratteristiche strutturali, recuperando volumi e trasformando i vecchi fienili in alloggi residenziali? Questo è il problema e io insisto perché proprio nella sovranità di questo Consiglio le posizioni siano chiare. Non aspettiamo qualche seduta notturna per approvare questi provvedimenti. Diamo la possibilità di poterli discutere, affinché ogni forza politica possa esprimere la propria posizione, senza procrastinare nel tempo il rimando all'Aula.
già in Aula. Molte forze politiche hanno già preparato degli emendamenti, affrontiamolo. Riteniamo che ancor prima di questo debba essere affrontato il documento di programmazione finanziaria, poi sicuramente il bilancio di previsione, la legge finanziaria e infine il bilancio del 2003. Sono tutti atti certamente più importanti di questa legge, ma nell'abbisogna, anziché scegliere l'interesse particolare, il consiglio è di guardare ad un interesse particolare altro, magari che riguardi una platea un po' più ampia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Colleghi, noi siamo contro questa proposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 12 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 13 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame ordine del giorno n. 378 "Mascotte Olimpiadi Invernali Torino 2006" presentato dai Consiglieri Albano, D'Onofrio, Pedrale, Manolino, Tomatis Caramella, Mercurio, Scanderebech, Bolla, Tapparo, Gallarini, Costa R.
Bussola, Marengo, Dutto, Rossi Oreste e Cattaneo (Collegato ordine del giorno n. 670 "Proposta della marmotta come simbolo per le Olimpiadi Invernali Torino 2006", presentato dai Consiglieri Palma e Mellano).
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Si stanno avvicinando i momenti della decisione per quanto riguarda la scelta della mascotte delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.
Ritengo che questo ordine del giorno debba avere la precedenza nella discussione. Come si evince dal punto all'o.d.g., siamo in presenza di due proposte alternative. Una esplicitamente si richiama alla presenza della marmotta come simbolo per le Olimpiadi Invernali Ci sarebbe molto da discutere circa queste due possibilità.
Ritengo che la proposta della marmotta come simbolo per le Olimpiadi invernali debba essere considerata con estrema attenzione, in quanto presenta le caratteristiche di tutte le altre mascotte utilizzate come simbolo nelle Olimpiadi precedenti.
La mascotte, infatti, deve richiamare un'idea fondante; se si sceglie un animale, si deve pensare ad una specie che rappresenti tutta la nostra regione.
La marmotta è un animale in via di declino, la cui presenza sta fortemente diminuendo sulle nostre montagne; è, tuttavia, un animale che richiama la necessità che l'impatto ambientale sia il meno pesante possibile, anche perché le nostre scelte hanno spesso delle ricadute che non si riescono a prevedere nel lungo termine.
Infatti, le scelte operate sull'ambiente in questi anni hanno portato ad una drastica riduzione delle popolazioni delle marmotte presenti sulle Alpi piemontesi.
Questa scelta, sarebbe, pertanto, un forte richiamo all'ambiente e alla sua salvaguardia.
L'alternativa che è stata proposta riguarda un animale d'allevamento voluto dall'uomo, allevato dall'uomo e, come tale, non può sottolineare l'importanza dell'aspetto naturalistico che deve essere sempre tenuto presente in tutte le considerazioni, quando andiamo a proporre degli interventi sull'ambiente.
Discutere quest'ordine del giorno dovrebbe essere prioritario anche perché si avvicinano i tempi della decisione su quale debba essere la mascotte. Sappiamo, infatti, che il TOROC dovrà presto prendere una decisione.
Se non prendiamo in considerazione quest'ordine del giorno, rischiamo di arrivare oltre il tempo stabilito.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Presidente, ringrazio il collega Moriconi per la ritrovata sensibilità nei confronti della mascotte delle Olimpiadi.
Il collega, in passato, aveva chiesto di potersi informare meglio riguardo al lupo italiano; io, adesso, non chiedo alcun rinvio in Commissione, ma, avendo notato che anche il collega Moriconi - se mi permette - è un po' zoppicante rispetto alla marmotta - e dovrei disquisire tra specie e genere, ma non voglio farlo qui - le chiedo due o tre giorni per poter comprendere meglio il significato che riveste la marmotta nelle Alpi piemontesi.
Chiedo di poter approfondire un tema sul quale sono impreparato e sono dunque, contrario a questa inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 13 di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di inversione n. 14 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi e identica richiesta presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Riggio, Muliere, Ronzani e Placido: Esame dell'ordine del giorno n. 617: "Procreazione assistita. Divieto di discriminazione nell'erogazione della prestazione" presentato dai Consiglieri Manica, Cantore, Tapparo, Costa E.
Muliere, Caracciolo, Papandrea, Placido, Suino, Chiezzi, Moriconi, Dutto Di Benedetto, Marengo, Mercurio, Scanderebech e Bussola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Quest'ordine del giorno presenta alcune analogie con quello precedente pertanto faccio una considerazione rispetto all'intervento del Consigliere Cantore.
Frequento da molto tempo quelle vallate e le posso garantire che se anche lei si reca in quei luoghi, si può accorgere del perché abbia più senso la marmotta rispetto al lupo.
In quella zona, in più di 30 anni, non ho mai visto un solo lupo mentre mi è capitato di incontrare spesso e volentieri delle marmotte.
Vengo al punto all'o.d.g. e invito, in particolare, il Consigliere Cattaneo, Capogruppo del Gruppo più importante, a valutare questo fatto: se non erro, molti dei Consiglieri firmatari dell'ordine del giorno inserito al punto 8) appartengono al suo Gruppo; si tratta, dunque, di un documento firmato da molti Consiglieri, in modo trasversale, che potrebbe essere messo in discussione rapidamente, qualora si accettasse il suo inserimento all'o.d.g., e votato rapidamente.
Invito, dunque, i Consiglieri di maggioranza, essendo firmatari di questa proposta, a riflettere sul fatto che, votando favorevolmente la nostra richiesta di inversione, accelererebbero i lavori, portando rapidamente in votazione un ordine del giorno che ci vede tutti promotori.
Toglieremmo così un punto dall'o.d.g., dando anche un'utilità all'operato odierno.
L'unanimità nella presentazione dell'ordine del giorno ha un senso, in quanto riguarda la tematica della procreazione assistita, che ci vede sostanzialmente d'accordo, e deve essere garantita dal sistema sanitario regionale. Attualmente esistono delle norme che eliminano la possibilità di poter utilizzare la procreazione assistita, perché viene vincolata al fatto che esista un vincolo matrimoniale per chi intende utilizzare questa tecnica.
Mi pare che, come viene richiamato nell'ordine del giorno, sia una discriminazione non accettabile e questo ostacolo sembra largamente superato. Questa discriminazione non trova nessun difensore né all'interno della nostra Assemblea né, mi pare, altrove. Lo stesso Parlamento ha recentemente legiferato in modo simile a quello indicato nel nostro ordine del giorno, eliminando i criteri di vincoli e di discriminazione.
Visto che come Consiglio regionale abbiamo una competenza per quanto riguarda il sistema sanitario e la possibilità di indicare delle normative credo sia utile procedere rapidamente al voto di quest'ordine del giorno con un voto unanime da parte di tutti i Gruppi consiliari, accogliendo le proposte che sono state inserite. Spero che il rappresentante della maggioranza dica: "Accettiamo l'inversione e votiamo l'ordine del giorno".



PRESIDENTE

Informo l'Aula che era pervenuta analoga richiesta a firma del collega Marcenaro ed altri Consiglieri. La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Esprimo voto contrario sulla richiesta di inversione n. 14.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 14 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 15 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di deliberazione n. 363 "L.r. 16/1995 - Piano annuale 2002 degli interventi regionali per i giovani".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo argomento è molto importante, perché è il Piano annuale che si riferisce alla gestione 2002. Sono gli ultimi giorni utili del 2002 per discutere come impiegare 2 miliardi di lire a favore dei giovani, delle loro organizzazioni e degli Enti locali che hanno sviluppato attività relative ai giovani. Quindi, non è una questione che possa avere diversi tipi di interpretazione. Non ha un'urgenza dal punto di vista politico o perché un Gruppo lo ritiene urgente e altri Gruppi lo ritengono meno urgente, riguarda un obiettivo. Mi dispiace che non sia presente l'Assessore Assessore Leo e spero che si rimetta e possa tornare tra noi al più presto. Certo fosse presente l'Assessore Leo non potrebbe che assentire dal punto di vista politico sulla necessità di discutere e mettere in votazione questo progetto relativo ai giovani.
Quando qui si dice che si vuole favorire l'aggregazione l'associazionismo fra i giovani con l'istituzione di consulte e fori giovanili sappiamo che ci sono Province, Comuni, Comunità montane e Associazioni che hanno dato vita a queste consulte, consulte che funzionano, ma ci sono anche molte situazioni in Piemonte in cui questi strumenti non ci sono e questo Piano dovrebbe consentire di attivarli.
Pensiamo a tutti i servizi Informagiovani attivati dagli Enti locali. Sono servizi che funzionano bene, a volte un po' meno, hanno bisogno di investimenti e di essere conosciuti. Teniamo conto che verso i giovani c'è tutta un'area che purtroppo non si riduce, forse si amplia ancora di più e nonostante questo impegno regionale e l'impegno degli Enti locali, non dico che non viene coinvolta, neppure lambita, neppure toccata da quanto le istituzioni fanno a favore dei giovani. Dato che uno degli interventi previsti dal Piano Giovani è quello di lavorare nella direzione dei giovani che vivono in situazioni disagiate o per l'ambiente in cui vivono o per le condizioni di vita che si trovano a operare, è un'area che bisogna cercare di toccare con questi interventi e di certo senza un Piano dei Giovani siamo sicuri che questo non potrà accadere. Quindi, sostengo che, al di là della condivisione o meno di questo Piano dei Giovani e dei criteri che sono anche discutibili e criticabili come altre volte ho fatto, perch l'attenzione verso i settori in difficoltà dei giovani non è tenuta in conto, ritengo preferibile avere un Piano dei Giovani sul quale fare emergere posizioni critiche, magari non condividere sul piano del voto, ma avere un Piano dei Giovani operante, al di là delle distinzioni e delle valutazioni critiche di schieramento.
Faccio appello al Presidente che nel governare la discussione su questa materia magari svolga una propria riflessione anche silenziosa, sospendendo qualche minuto il Consiglio, sull'opportunità di aprire rapidamente questa finestra, al di là delle lotte di schieramento, per inserire all'o.d.g. il Piano Giovani e, per quanto riguarda il mio Gruppo, per garantire un esame critico del provvedimento nei tempi più efficaci possibili, senza indulgere a dilazioni di tempo, effettuando critiche che ritengo debbano essere fatte, ma poi di mettere in votazione questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Il nostro voto all'inversione dell'o.d.g. è contrario



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 15 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 16 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di deliberazione n. 275 "Legge regionale 14 marzo 1995 n.31. Istituzione degli Ecomusei delle Miniere, della Valle Germanasca delle Rocche del Roero, della Pietra da Cantoni e delle Terre di Confine".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

E' un provvedimento che alcune sedute fa eravamo pronti a votare e su cui mi pareva l'Assessore competente - l'Assessore Cavallera - avesse insistito per l'approvazione dello stesso. Approvazione non difficile visto che sul provvedimento c'è un consenso abbastanza generale: viene sollecitato da molti territori e in Consiglio non ha trovato una resistenza, ma una condivisione. Ripeto, è una proposta che la Giunta aveva sollecitato poche settimane fa affinché venisse messa in votazione, si era arrivati quasi alla votazione una sera ma, se non ricordo male, è mancato il numero legale: se oggi votassimo l'inversione, potrebbe essere votata rapidamente.
La proposta tratta di un tipo di attività degli ecomusei che ci ha visto largamente d'accordo. E' un tipo di iniziativa nei riguardi di vallate, di zone del territorio, che hanno sempre trovato un interesse.
Sono iniziative che alludono un tipo di fruizione del territorio che personalmente, condivido ma che trovano anche un largo consenso nelle forze politiche di opposizione.
Recentemente ho ricevuto, da parte degli assessorati competenti, una pubblicazione relativamente questo tipo di attività che metteva in luce come sia un' attività che si sta diffondendo su molti territori. L'Italia è stata tra le nazioni più sollecite nel promuovere questo tipo di attività.
Penso che sarebbe utile poter discutere di questo provvedimento questa sera, in alcuni territori sono previste attività che trovano un'opposizione da parte di settori del territorio stesso.
Penso alla Valle Germanasca dove si prevedono attività legate a piccole centrali idroelettriche che trovano una resistenza da parte della popolazione locale non per una opposizione al principio dell'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, ma perché quel tipo di attività, in quelle vallate, serve esclusivamente a quelle ditte che intendono, sul resto del territorio piemontese, aprire delle centrali termoelettriche. Esiste una normativa per cui le centrali sono obbligate ad avere una determinata percentuale di produzione con fonti rinnovabili, quindi si va nelle vallate a cercare di sfruttarle fine in fondo proprio per poter ottenere l'autorizzazione ad aprire altre centrali. Non si segue alcuna logica, non c'è una logica di utilizzo di fonte di energia, ma una logica di sfruttamento doppio del territorio. Lo sfruttamento intensivo crea danni perché, quasi tutta l'acqua delle vallate, viene incanalata.
Muoverci verso tipi di attività quali quella degli ecomusei ha un altro significato, così come ha un altro significato rispetto ad altre iniziative che vengono proposte in zone vicine alla Valle Germanasca (penso, ad esempio, alle olimpiadi si svolgeranno a pochi chilometri da questi territori).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini



GALLARINI Pierluigi

Il nostro voto alla richiesta di inversione all'o.d.g. è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 16 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 17 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Esame proposta di deliberazione n. 371 "Legge regionale n. 9 del 1980 (Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale).
Aggiornamento del Programma Pluriennale ed approvazione del relativo Programma annuale di attuazione 2002".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi pare che molte volte l'Assessore abbia sollecitato un'attenzione, da parte delle minoranze, verso questo provvedimento. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre dimostrato una certa attenzione, non l'abbiamo mai negata.
Al di là del giudizio specifico sul provvedimento, ci siamo sempre resi conto della necessità che il provvedimento venisse discusso ed approvato.
Nello specifico, non è tanto il provvedimento stesso che trova da parte nostra una non condivisione, quanto il fatto che, da molto tempo sollecitiamo una revisione delle leggi che riguardano il sistema industriale del lavoro e crediamo che venga inserito in un contesto più ampio; cosa che tarda a venire e si avanza con la presentazione di programmi che si riferiscono a vecchie leggi. Da questo punto di vista c'è sempre stata una particolare attenzione a che ciò andasse avanti, ma dall'altra parte, abbiamo chiesto che si mettesse mano a tutta la materia.
Tutto questo tarda ad avvenire e quindi ci troviamo, alla fine del 2002 con una discussione sul programma pluriennale da approvare. Quindi sollecitiamo, anche se l'Assessore competente non è presente, di poterlo discutere ed approvare.
Suggeriamo alla maggioranza di prendere in esame questa modifica dell'o.d.g., tenendo conto che gli avvenimenti che hanno coinvolto la nostra Regione nell'ultimo periodo, soprattutto in importanti settori economici, riguardano attività industriali oggi profondamente a rischio.
Oggi, le nostre attività industriali più significative sono a rischio e quindi ci pare che l'urgenza di prendere provvedimenti in questa materia sia superiore rispetto altri provvedimenti, tra l'altro provvedimenti - al di là del giudizio che si può dare - inseriti nella discussione del Consiglio regionale da poche settimane.
Non comprendiamo, quindi, l'esigenza di far passare, su tutti gli altri punti all'o.d.g. (compreso questi che hanno un'importanza significativa per l'economia della nostra Regione in un momento così particolare) altri punti, primo fra tutti il punto 4, inserito nell'assemblea dei Capigruppo in discussione. La legge n. 468, oltre a non essere urgente, ha un'anzianità, dal punto di vista delle nostre discussioni, molto più scarsa.
Suggerirei al Consiglio, e agli esponenti della maggioranza, di valutare realmente le urgenze del Consiglio. L'approvazione del programma riguardante il sistema industriale del Piemonte ha sicuramente un'urgenza indubbia, innegabile e quindi dovrebbe essere accolta.
Invito gli esponenti della maggioranza a non intervenire contro, ma a prendere in considerazione la nostra richiesta votandola favorevolmente, in modo che si possa, tempestivamente, votare il provvedimento per poterlo licenziare, vista la grande urgenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Come sempre, le questioni poste dal Consigliere Papandrea sono meritevoli della massima considerazione e del dovuto approfondimento tuttavia non riteniamo sia oggi il momento per discutere queste questioni poste, seppure meritevoli della massima attenzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 17 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 18 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: "Nomine".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Il punto all'o.d.g. delle nomine è un punto molto delicato sul quale in quest'aula, si esprimono posizioni differenti, essendo esse legate ad un pronunciamento relativo a persone. Nell'ambito della Commissione Nomine vengono esaminati i vari curriculum e poi, essendo questa un'aula in cui ci si è divisi in forze di maggioranza che governano e in forze di opposizione che controllano, inevitabilmente vi sono punti di vista differenti su quali candidati possono ottenere la fiducia dell'assemblea regionale. Anche in questo ambito, comunque, ci siamo dotati di leggi che garantiscono la sicurezza di avere una situazione nella quale la maggioranza, che vince le elezioni, possa disporre della facoltà di nominare soltanto persone competenti nella materia presa in esame e di propria fiducia.
Le leggi che ci siamo dati sono leggi in base alle quali anche la minoranza ha il diritto di individuare persone competenti di propria fiducia e di spingerle sino ad ottenere la fiducia dell'intero Consiglio regionale, per far parte di questi numerosissimi organismi nei quali la Regione Piemonte, il Consiglio regionale, invia i propri rappresentanti.
Sul tema delle nomine ci sono anche altre considerazioni. Nel corso di questi anni, nelle vari legislature a cui ho partecipato, si è sollevato il fatto che il metodo di designazione dei rappresentanti del Consiglio regionale sia un metodo con parecchi difetti. Si solleva, ad esempio, il problema dell'appartenenza ad un'area politica o ad uno schieramento, che consente di accedere alla fiducia del Consiglio.
Questo in parte è vero e in parte no. In parte è reso esplicito perch a norma di leggi e di regolamenti, ci sono candidati ufficialmente espressi da una parte dello schieramento o dall'altro, ma ci sono anche comportamenti dei singoli che decidono di autocandidarsi. Alcune autocandidature possono essere tali, e non solo dal punto di vista del nome, altre possono essere elette per conoscenza varia o riferibili in un campo o nell'altro. È un tema molto difficile. Capisco che in certe situazioni si possa anche decidere di estraniarsi da questa attività di nomina.
Se non ricordo male, nella passata legislatura, quando ero ancora nel Gruppo di Rifondazione Comunista, per tutta la durata della legislatura ho dichiarato che non avrei ritirato la scheda delle nomine, in quanto vi era una situazione che non ritenevo praticabile dal punto di vista dell'espressione dei voti di fiducia. In questa legislatura, altri colleghi hanno assunto questa stessa posizione.
E' un tema spinoso, non semplice, però le nomine sono attese da tutti i soggetti che aspettano che il Consiglio regionale le esegua. Quindi, al di là di queste considerazioni, io sono perché questo punto venga inserito all'o.d.g. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Presidente, noi siamo contrari a questa inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 18 di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora alle richieste di inserimento al punto 4) all'o.d.g.
Richiesta n. 1 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proseguimento esame disegno di legge n. 252 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'art. 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)" (iscritto ai sensi dell'art. 34, comma 4, del Regolamento).
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, se non viene accettata questa richiesta di immissione di un nuovo punto all'o.d.g., bisognerà trovare una giustificazione alta, perch noi chiediamo che si discuta della legge sui buoni scuola.
Presidente, ha udito bene: chiediamo che si recuperi il ritardo sulla discussione della legge sui buoni scuola, perché la legge n. 252 è sicuramente innovativa, e non sta facendo fare una bella figura al governo di centro-destra di questa Regione, se si tiene conto che tutte le Regioni governate dal centro-destra hanno approvato il provvedimento conseguente.
Un nostra normativa sarebbe sicuramente rafforzativa della scelta del Governo centrale, che ha appena varato un emendamento, Presidente Cattaneo estremamente importante e significativo. Praticamente, si tratta del riconoscimento di un bonus fiscale a tutti coloro che iscrivono i propri figli alle scuole private.
Come sapete, il riconoscimento del bonus fiscale è una partita di circa 90 miliardi che, se rapportato alla sola popolazione delle scuole private della Regione Piemonte, riguarda circa 30.000 famiglie. Non so se il Consigliere Placido è in grado di aiutarmi su questa materia - non la conosco bene dal punto di vista dell'incidenza - ma mi sembra di comprendere che si dia sostanzialmente la possibilità di ottenere in detrazione fiscale l'importo corrispondente alla rata mensile; su base annuale dovrebbe riguardare una partita di 60 milioni circa (6 milioni annuali) che, in termini di bonus fiscale, incide su una cifra approssimativa di 300-400-500 mila lire.
L'approvazione di questo emendamento - Assessore Cavallera, mi rivolgo a lei perché interloquiva su questa materia - rispetto al portato della legge n. 252 sui buoni scuola è assolutamente ininfluente: è un piccolo incentivo a iscrivere i figli alle scuole private, ma non è ancora un intervento risolutivo del grande problema che sta a cuore all'Assessore Leo (al quale formulo i migliori auguri perché sappiamo che non sta bene di salute, ma è una ciclica fase di ricovero, mi pare che stia meglio e quindi questo ci fa piacere perché il quadro sembrava più preoccupante).
Credo che all'Assessore Leo vada dato atto della perseveranza con la quale vuole raggiungere questo obiettivo; riprendere oggi il percorso difficile e ricco di ostacoli dell'applicazione della legge n. 252 potrebbe essere anche un'occasione per stargli vicini. Tra l'altro, l'approvazione in finanziaria di quel provvedimento non ha assolutamente carattere sostitutivo; forse, esaminandolo bene, arriveremo anche alla conclusione che invece è sufficiente, però al momento non possediamo i dati necessari per poter esprimere un giudizio di merito.
Ad ogni modo, Presidente, questa è la nostra proposta: manteniamo questo punto all'o.d.g. e riprendiamone la discussione (d'altronde l'Assessore Leo è pienamente giustificato della sua assenza). Ciò potrebbe anche consentirci di uscire dall'impasse di dover analizzare i provvedimenti successivi, che insistono sullo stesso argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Presidente, impiegherò qualche minuto in più dei colleghi della maggioranza, che negli ultimi interventi sono stati, a dir poco, lapidari e anche con qualche affermazione liberale, come l'ultima del collega Manolino.
Rispetto a quanto diceva il collega Contu, mi permetto di dissentire per alcuni motivi che cerco di elencare in ordine. Intanto, per la mancanza di uno dei soggetti interessati, l'Assessore Leo, senza il quale non sarebbe assolutamente possibile discutere di un simile argomento.
Naturalmente, mi auguro di vederlo quanto prima in forma a sostenere le sue motivazioni, ma non è proprio possibile discutere di un argomento che più o meno ci appassiona da un paio d'anni senza la presenza di uno dei principali soggetti.
Inoltre - e su questo punto concordo in parte con il Consigliere Contu ribadiamo la non necessità di discutere di quell'argomento, poiché la materia è in itinere e in continuo cambiamento. L'ultimo provvedimento (quello della defiscalizzazione delle iscrizioni alle scuole non pubbliche e dal quale noi fortemente dissentiamo) è l'ennesima dimostrazione del fatto che la materia è in grande evoluzione; si parla infatti di una legge delega che dovrebbe modificare la legge nazionale.
E' quindi un motivo quanto mai importante - mi rivolgo principalmente ai colleghi della maggioranza - per non discutere, non voglio dire né ora né mai perché sarebbe eccessivo, ma né ora né per molto tempo dei buoni scuola in questa sala del Consiglio regionale; tanto più che non credo che il Ministro Moratti riesca in tempo ragionevolmente breve ad entrare nel merito e a modificare la legislazione nazionale.
Tornando invece a quanto diceva il collega Contu, mi sarei aspettato che di tutti i punti all'o.d.g. si chiedesse l'inversione, ma non di questo. E' stata oggettivamente una sorpresa. Sì, senza pudore; qualcuno una volta diceva "senza vergogna".
Da questo banco mi permetto di dire, anche per il rapporto amichevole e cordiale che c'è tra di noi, che sarebbe quasi il caso, Contu, di mandarti i "barracelli" per questo tuo intervento. La spiegazione di chi sono i barracelli la lascio al prossimo intervento del collega; se ricordo bene si tratta di una milizia sarda (i colleghi della Lega dovrebbero prestare attenzione, loro sono sempre attenti alle milizie regionali, questa è una milizia sarda) che andava però - attenzione - a catturare i ladri di pecore...



PLACIDO Roberto

RIGGIO Angelino (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Si chiamano "barracellieri".



PLACIDO Roberto

I barracellieri - mi conforta e mi aiuta il collega Riggio intervenivano nei reati di abigeato, se non sbaglio. Ma in questo caso non siamo di fronte a un reato di abigeato; semmai c'è qualche tentativo di effettuare un'operazione, non dico con scarso impegno, ma certamente con poca destrezza.
Per questo motivo dissento dalla richiesta, su questo punto particolare, del collega Contu di invertire i punti all'o.d.g. e mi auguro che l'aula ci conforti in questa nostra contrarietà.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

E' stata richiesta la votazione per appello nominale.
Comunico che, ai sensi dell'art. 51, comma 4 e comma 5, del Regolamento sia per quanto riguarda l'inversione che per quanto riguarda l'inserimento di punti all'o.d.g., non è ammessa la votazione per appello nominale.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 1 Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 2 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proseguimento esame proposta di legge n. 229 "Diritto allo studio e l'apprendimento durante tutto il corso di vita" (iscritto ai sensi dell'art. 34, comma 4, del Regolamento).
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, dopo la comunicazione all'aula sull'interpretazione regolamentare, credo sia d'obbligo quanto prima una revisione del regolamento, non solo su questo argomento, ma anche su altri. E' comunque una riflessione che va lasciata all'aula.
Consigliere Placido, sono stupito della sua opposizione, anche perch il progetto di legge n. 252 assume come riferimento importante la legge n.
62/2000. E il progetto di legge n. 229 prende spunto da quei ragionamenti.
Bisogna stare molto attenti nel fare certe affermazioni, perch purtroppo, la manteniamo come discussione interna, ma - ne abbiamo già parlato altre volte - con la legge n. 62/2000 abbiamo fornito il pretesto al centrodestra, laddove si era aperto un piccolo varco, di costruire una galleria e un'autostrada.
E' evidente che sono leggi che aggirano l'art. 33 della Costituzione tenevano certamente conto di un grande dibattito nel paese, però avevano come presupposto la sottovalutazione del fatto che il contesto nazionale si colloca fuori dallo scenario europeo, perché questo Paese non ha un Papa per ogni Nazione: ne ha uno che è a Roma, e nessun Paese ha una legge concordataria. Quella stessa legge concordataria è stata in grado di garantire alle "pratiche confessionali" non solo il diritto esclusivo dell'educazione e dell'insegnamento religioso nelle scuole mediante l'ora obbligatoria (ora facoltativa) di religione, ma con l'ultima legge ha consentito anche di bypassare tutte le norme di riferimento e le procedure concorsuali, inserendo nei ruoli dello Stato gli insegnanti di religione.
Non è stata una grande scelta quella operata dal Governo di centrodestra! E' però coerente con una visione confessionale dello Stato supera la concezione laica dello Stato, che pure è e dovrebbe essere a fondamento delle garanzie democratiche di tutti.
Il progetto di legge n. 229, "Diritto allo studio e all'apprendimento durante tutto il corso della vita" - di cui non ho il testo sottomano, ma ne ricordo bene il contenuto - restituirebbe un po' di dignità a questo consesso, cioè quello di consentire alla minoranza, a una forza politica autorevole delle opposizioni, di potere procedere nel sottoporre la propria proposta all'esame dell'assemblea legislativa di questo Consiglio regionale.
E' una legge per certi aspetti innovativa, perché abbraccia non solo i livelli inferiori dell'istruzione, ma ha un compito più ambizioso: quello di occuparsi della problematica dell'apprendimento per tutto il corso della vita. Quindi, significa che si presta particolare attenzione al diritto all'aggiornamento, al diritto alla formazione in senso lato, al diritto di tutti i cittadini di potere acquisire quei saperi che sono fondamentali in un contesto lavorativo sottoposto ad una profonda innovazione tecnologica e che necessita di un continuo aggiornamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Grazie Presidente. Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 3 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 251 "Direttive di carattere programmatico con validità triennale. Art. 8 l.r. 67/1985 (Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione alla pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale)" Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, la legge n. 146 "Sistema formativo integrato per il diritto allo studio", è una delle numerose leggi che, come vedremo successivamente, attorno alla questione controversa dell' intervento delle Regioni in materia del diritto allo studio, ha visto più forze politiche...



PRESIDENTE

Stiamo parlando di un'altra cosa.



CONTU Mario

Stiamo parlando del "Sistema formativo...".



PRESIDENTE

No. Stiamo parlando della proposta di deliberazione n. 251.



CONTU Mario

Come mai, Presidente?



PRESIDENTE

Questo l'ha presentato lei.
Vi ricordo che le sedute sono trasmesse in diretta via Internet.
L'ha presentato lei: "In ordine ai lavori della seduta odierna si richiede l'inserimento del seguente punto; delibera n. 251".
inammissibile, perché non capisco di che cosa si tratta.
Passiamo alla delibera n. 117.



CONTU Mario

No no, cosa sta dicendo, Presidente? Sta scherzando?



PRESIDENTE

Io non sto affatto scherzando, è lei che sta scherzando, Consigliere Contu, che non sa di che cosa parla. Io le ho parlato della delibera n. 251 e lei mi ha parlato di un'altra cosa.



CONTU Mario

La delibera n. 251 gliela trovo subito, Presidente.



PRESIDENTE

E allora intervenga sulla delibera n. 251, altrimenti le tolgo la parola.



CONTU Mario

Presidente, credo che sia assolutamente importante riorganizzare il nostro modo di definire l'o.d.g. dei lavori dell'Aula, perché il tema che qui proponiamo è di estrema attualità. Si tratta, badate bene, di direttive di carattere programmatico con validità triennale, ai sensi dell'art. 8 della legge n. 67/1985 (Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione alla pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale).
Presidente, sa cosa potrebbe accadere? Come avviene per molte leggi potremmo rischiare di approvare questo atto deliberativo alla scadenza dei tre anni, tenendo conto che questa proposta di deliberazione giace - vado a memoria - da mesi e mesi all'interno di quest'aula.
Allora, quale occasione migliore di quella in cui spirano venti di guerra? Ascoltando i telegiornali e leggendo i mezzi di informazione dovrebbe essere motivo per noi di grande preoccupazione sapere che siamo alla vigilia di un'altra guerra, di una guerra dichiarata, di una guerra che si dice preventiva e che, verosimilmente, anche in violazione alla sovranità dell'ONU, probabilmente verrà attuata, verrà messa in campo con la sua potenza devastante, perché potranno morire, come già muoiono oggi in Iraq, migliaia di bambini, donne e uomini.
Cosa possiamo opporre, come atto nobile, se non quello che la Giunta ci propone? Operiamo, stanziamo dei fondi, valorizziamo la cultura della pace.
Questa delibera è in quella direzione. Recita testualmente: "Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione alla pace, per la cooperazione e la solidarietà internazionale".
Allora si faccia un atto grande. Vediamo se insieme a questo atto si potrà anche accompagnare...



PRESIDENTE

La ringrazio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Il nostro voto sarà contrario a tale richiesta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 4 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 117 "Proroga della durata del Consorzio per la ricerca e l'educazione permanente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
So che qualsiasi dichiarazione si faccia su argomenti come questi rischia di essere compromettente. Però devo necessariamente andare a memoria, Presidente, perché questa deliberazione interviene su un organismo in scadenza e su un settore particolare, ovvero l'educazione permanente.
Anche qui la dice lunga su come siano intasati i lavori dell'aula perché probabilmente prima che questa proposta venga approvata decade la sua validità, decade il suo diritto ad esistere.
Presidente, mentre facciamo queste proposte, suggerirei di andare ad esaminare con attenzione questi provvedimenti, perché magari la portata di questa proposta di deliberazione, nella quale la Giunta manifesta una propria volontà, rischia di essere vanificata da una colpevole inerzia da parte degli uffici, non da quelli preposti, ma penso all'Ufficio di Presidenza, che assegna questi provvedimenti. Lancio un dubbio, Presidente: siccome testualmente la proposta di deliberazione recita: "Proroga della durata del Consorzio", non vorrei che siano già scaduti i tempi per il diritto a mantenere la personalità giuridica e il diritto ad operare.
Questo sarebbe certamente grave.
Abbiamo molto tempo davanti; se ho compreso bene i nostri lavori sono caratterizzati da una sorta di maratona legislativa di tre giorni - se non ho inteso male le conclusioni della Conferenza dei Capigruppo - assunti per atto unilaterale da parte del Presidente del Consiglio, che ha sentito certamente i vari Gruppi e avrà avuto modo di sentire anche la nostra opposizione alla modalità con la quale stiamo organizzando questi tre giorni di lavori.
Succede, però, che inciampiamo in qualche provvedimento sul quale lancio l'allarme: Presidente, questi testi di legge dovrebbero essere a disposizione perché fanno parte dei provvedimenti già approdati all'aula.
Suggerisco, pertanto, di verificare se siamo fuori tempo massimo per decidere la proroga della durata del Consorzio, per la ricerca e l'educazione permanente. Questa potrebbe essere un'occasione unica per inserirlo all'o.d.g. e quindi poter riparare questo torto, o disattenzione nei confronti di una volontà espressa dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente. La maggioranza è contraria alla richiesta di inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 5 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 116 "Adesione della Regione Piemonte al Centro Studi Filosofico-religiosi Luigi Pareyson".
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Ho partecipato alla discussione in Commissione di questa proposta di deliberazione. Anche relativamente a questo argomento, crediamo che abbia una rilevanza tale da imporre l'inserimento all'o.d.g. e una sua discussione.
Sappiamo che nel corso della discussione possono emergere pareri contrastanti, personalmente non sono del tutto convinto che la Regione Piemonte debba aderire al Centro studi.
Durante la discussione in Commissione si è discusso sulla figura di Luigi Pareyson, filosofo della scuola torinese (tutti sappiamo che la scuola torinese di filosofia ha una rilevanza e un riconoscimento culturale in tutta Italia).
Dovremmo ricordare, a questo proposito - ed è il motivo della mia perplessità riguardante l'adesione al centro di studi filosofico-religiosi una figura scomparsa da non molti anni, Ludovico Geymonat,, figura di altissimo rilievo per quanto riguarda la storia della filosofia italiana non solo piemontese.
Il problema che sorge è: perché la Regione aderisce, e forse promuove un centro Studi sulla figura esimia di Luigi Pareyson che, già nella sua formulazione, suscita in quelli come me che pensano che lo Stato debba essere essenzialmente laico, dei problemi e delle perplessità, in quanto si tratta di un Centro studi filosofico-religioso. Già l'accostamento "filosofico-religioso" è particolare, in quanto si sa che può esistere una filosofia religiosa (esiste), ma la religione non è filosofia. Pertanto, da laico, penso che se un Ente laico, quale la Regione Piemonte, deve aderire ad un centro studi, sarebbe bene che aderisse ad un centro studi che nella sua natura, nel suo Statuto, non dimostri chiaramente questa propensione verso la religiosità.
Dobbiamo, come Enti pubblici, salvaguardare l'aspetto laico del nostro impegno e pertanto - ripeto - il pensiero che va alla figura di Ludovico Geymonat, persona sicuramente importante nella storia filosofica italiana e sicuramente personaggio di cultura laica, profondamente laica permetterebbe di rappresentare meglio l'impegno culturale di un Ente laico come la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera D'Onofrio.



D'ONOFRIO Patrizia

Siamo contrari all'inserimento di tale punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 6 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 278 " Legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75 e successive modifiche ed integrazioni. Articolo 3. Programma pluriennale di indirizzo e coordinamento 2001-2003 delle attività di promozione accoglienza e di informazione turistica in Piemonte".
La parola al Consigliere Contu



CONTU Mario

E' l'ennesimo tentativo di rimettere ordine nei lavori d'aula.
Abbiamo depositati 89 provvedimenti, sono proprio tanti, credo che questa cosa riequilibri i dati più recenti che ci sono stati forniti dagli uffici che svolgono un lavoro prezioso di monitoraggio della produttività di questo Consiglio. Si fanno tante leggi, ma c'è un punto di caduta Presidente, sulla quale la prego di prestare massima attenzione. Sa qual è il punto di caduta? È che la maggior parte dei provvedimenti che rivestono carattere di priorità assoluta sono per lo più provvedimenti improponibili.
Vorrei fare un breve excursus. Quante sedute sono state sacrificate per la legge n. 252 perché più volte abbiamo sottolineato profili di incostituzionalità? Quante sedute abbiamo perso all'inizio della Legislatura sulla controversa questione del federalismo? Quante sedute abbiamo perso, certo in parte forse anche imputabile a noi, sul rilancio mascherato del nucleare e sulla questione IGNITOR? Quante sedute abbiamo perso su una serie di provvedimenti apparentemente minori che abbiamo più volte denunciato come assolutamente svilenti per l'attività legislativa di quest'Aula, proprio per il carattere particolare dei soggetti beneficiari ai quali questi provvedimenti di legge erano destinati? C'è un problema di etica della politica nella quale non voglio entrare.
Presidente, questa proposta di deliberazione è di una attualità sconvolgente, perché testualmente recita: "Legge regionale 22 ottobre 1996 n. 5 e successive modifiche e integrazioni all'art. 3, Programma pluriennale e di indirizzo e coordinamento 2001-2003 dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte". Questo provvedimento è di una sconvolgente attualità, perché è coerente con il modello di sviluppo scelto da questa Regione, che noi in parte contrastiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente. Siamo contrari alla richiesta di inserimento del Consigliere Contu.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 7 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Testo unificato proposte di deliberazione n. 242 "Il diritto allo studio universitario - Programma degli interventi e criteri per l'erogazione delle borse di studio, dei servizi e benefici per l'anno accademico 2001-2002" n. 243 "DGR n. 73-3349 del 25 settembre 2001. Diritto allo studio Universitario - Programma degli interventi e criteri per l'erogazione delle borse di studio, dei servizi e dei benefici per l'anno accademico 2001 2002" rettifica per mero errore materiale.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

La proposta di deliberazione n. 242 recita: "Il diritto allo studio universitario - Programma degli interventi e criteri per l'erogazione delle borse di studio dei servizi e benefici per l'anno accademico 2001-2003".
Presidente, si tratta di correggere alcuni errori di tipo materiale inseriti all'interno delle precedenti deliberazioni. Questa potrebbe essere quella che si può chiamare un'operazione di routine all'interno dell'attività legislativa, che proprio per le sue caratteristiche dovrebbe assumere carattere di priorità, invece siamo qui, fermi, e chissà quando verrà approvata. Chiedo di valutare con attenzione e di porre alla sua attenzione la necessità di sfoltire l'o.d.g.
Presidente, mi darà atto che in sede di Conferenza dei Capigruppo credo sia l'unico Gruppo che l'abbia fatto, forse è una prassi adottata dalla maggioranza - ho richiesto che tutte le interpellanze presentate dall'inizio della Legislatura siano trasformate in risposte scritte. È un modo per agevolare i lavori d'Aula ed un modo autoreferenziale per chiedere almeno una prerogativa, e di volta in volta cercheremo di non frazionare il numero delle interpellanze, ma saranno più mirate, però si abbia la certezze del diritto alla risposta.
Spendo una parola a favore della Giunta. La Giunta sottopone all'Aula e chiede a lei di intervenire su alcune materie nelle quali un atto deliberativo ha degli errori materiali, che questi errori materiali possono in pratica ed in parte essere ostativi alla piena applicazione dell'atto possono essere per ricorso di parte impugnati perché hanno dei vizi formali, ebbene, l'Aula dovrebbe essere più attenta e capire che questa esigenza della Giunta viene ancora prima dell'esigenza di tutti i Consiglieri di porre all'o.d.g. l'adeguamento dell'indennità. Sappiamo però, che c'é un effetto trascinamento che riguarda il fatto che su 12 Assessori, 11 sono anche Consiglieri, allora comprendo che forse ho osato un po' troppo, perché chiederei anche agli Assessori di schierarsi dalla parte della Giunta e chiederei che si possa accedere a correggere degli errori materiali su proposte di legge che hanno dei vizi formali o proposte di deliberazione della Giunta regionale che hanno anch'esse dei vizi formali. Questo si potrebbe fare, ma vedremo più avanti ed entreremo meglio nel merito. Fra poco chiederò di acquisire copia di questi atti legislativi e proposte di deliberazione in modo che si possa argomentare al meglio le ragioni della nostra richiesta di immissione di questi nuovi punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



GALASSO Ennio Lucio

Voto contro l'inserimento all'o.d.g. della proposta del Consigliere Contu.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 8 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 218 "Richiesta, ai sensi dell'art. 138 della Costituzione, di sottoposizione a referendum popolare della legge costituzionale avente per oggetto: 'Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale, parte I, n. 59 in data 12 marzo 2001", presentata dal Consigliere Cattaneo e altri, e mozione n. 231, presentata dal Consigliere Saitta e altri.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Chiedo formalmente ai primi firmatari di questo provvedimento, questo comporterebbe anche una riduzione di tempo per l'illustrazione, il ritiro dello stesso. La proposta di deliberazione n. 218 testualmente recita "richiesta ai sensi dell'art. 138 della Costituzione, di sottoposizione a referendum popolare della legge costituzionale avente per oggetto modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale serie generale parte I, n. 59 del 12 marzo 2001 presentata dal Consigliere Cattaneo e altri e della mozione collegata n.
231 presentata dal Consigliere Saitta ...



PRESIDENTE

Effettivamente possiamo dichiararlo superato ...



CONTU Mario

Chiedo formalmente che questo punto venga espunto dall'o.d.g. perch ritirato dai firmatari.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere Contu.



CONTU Mario

O lo fa lei d'ufficio perché inammissibile ...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, le stavo dando ragione ...



CONTU Mario

Lo deve fare come atto d'ufficio. E' in suo potere ritirare la proposta di deliberazione, renderla inammissibile e dichiararlo ufficialmente all'aula ...



PRESIDENTE

Il Consigliere Contu ha colto un aspetto significativo e quindi lo elimino dall'o.d.g. perché superato.
La deliberazione è superata perché riguardava una richiesta ai sensi dell'art. 138 della Costituzione, sul quale si è già svolto un referendum.
Passiamo alla richiesta successiva.
Richiesta n. 9 presentata dai consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 256 "Approvazione del programma statistico regionale 2001-2003".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione



MORICONI Enrico

Questa deliberazione riguarda i campi elettromagnetici. Abbiamo vissuto in questi giorni il problema della scadenza dei termini riguardante il cosiddetto decreto Gasparri. Se noi avessimo discusso per tempo questa deliberazione probabilmente la Regione ...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Moriconi, ma io ho chiamato la deliberazione n. 256.



PRESIDENTE

MORICONI Enrico (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ritiro la richiesta di inserimento.



PRESIDENTE

La richiesta di inserimento n. 9 è ritirata dai proponenti.
Richiesta n. 10 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 228 "L.r. 15 marzo 1978, n. 13 'Evoluzione del SIRE - Piano di sviluppo 2001-2003".
Nessuno dei proponenti chiede di illustrarla? La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Il nostro voto alla richiesta di inserimento è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 11 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 241 "Individuazione ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 delle associazioni aventi titolo a proporre propri candidati in seno alla consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie di cui all'art. 4 della legge regionale 8 novembre 1989, n.64." La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione



CONTU Mario

La proposta di deliberazione potrebbe farci affermare che c'é tempo per ogni cosa. La proposta di deliberazione, recita testualmente: "Individuazione ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 23 marzo 1995 n. 39" quindi riguarda l'Assessore Cotto, "delle associazioni aventi titolo a proporre propri candidati in seno alla consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie di cui all'art. 4 della legge regionale 8 novembre 1989 n. 64." L'Assessore concorderà certamente su un aspetto: la legge Bossi-Fini ha posto all'attenzione di tutto il Paese la drammaticità della problematica della condizione dei lavoratori extracomunitari nel nostro Paese. Mai, come in questo momento, questa proposta di deliberazione è di attualità: c' bisogno di sostegno, c'é bisogno di organismi nei quali tutte le realtà del variegato mondo degli extracomunitari possa trovare diritto di rappresentanza.
Qualcuno - Consigliere Rossi ho sentito la sua battuta - ha pensato bene di rivolgere i cannoni da quella parte. Un autorevole esponente del suo partito - forse non era il segretario nazionale - ha avuto il coraggio di dire che in questo Paese c'é una soluzione al problema di extracomunitari: per quello Assessore Cotto mi rivolgo a lei. Lei non appartiene né a quella cultura né a quel modo di concepire il rispetto del diritto di tutti, a scegliersi un luogo di vita e di lavoro. Questa condizione è garantita dalla dichiarazione sui diritti dell'uomo, del cittadino: dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Lei ha fatto una cosa giusta, magari non è stata apprezzata da una parte della sua maggioranza, ma allora sorge il dubbio che se questo provvedimento è confinato lì, vi sono altre ragioni ostative non dichiarate. Sono provvedimenti che per la loro caratteristica potrebbero trovare qui dentro una maggioranza qualificata, perché non credo che una parte, anche se significativa della maggioranza, sia insensibile alle problematiche dell'accoglienza. Questo, in pratica, cerca di tutelare i diritti degli extracomunitari, consentendo, a molte delle loro associazioni, di esprimere un rappresentante nella consulta regionale.
L'occasione ce l'abbiamo e abbiamo avuto tutti i passaggi istruttori sufficienti perché oggi si possa procedere alla sua approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Il nostro voto sarà contrario a tale richiesta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 12 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: proposta di deliberazione n. 201 "Presa d'atto della soppressione dei Settori decentrati della Formazione Professionale in attuazione di quanto previsto con DCR n. 442-14210 del 30/9/1997".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, può dare lettura del testo della deliberazione n. 12?



PRESIDENTE

Non do lettura del testo della deliberazione, Consigliere Contu, do lettura del titolo: "Presa d'atto della soppressione dei settori decentrati di formazione professionale, in attuazione di quanto previsto con DCR n.
442-14210 del 30/9/1997".



CONTU Mario

No, non ho fatto lo gnorri, Presidente, questa è una materia che conosco, lavorando nella formazione professionale, quindi non mi trova assolutamente insensibile.
La formazione professionale è evocata da tutti; pare sia il toccasana e la soluzione dei problemi di questo Paese. E' scattata la crisi FIAT e qualcuno ha detto: "Abbiamo la soluzione per la crisi FIAT o, perlomeno per gli esuberi determinati dalla crisi occupazionale: la formazione professionale".
Parliamo del problema delle LSU e del loro superamento, e la risposta è: mettiamoli in formazione professionale. Abbiamo l'innovazione tecnologica del prodotto e del progetto: mandiamo i lavoratori in formazione professionale. Abbiamo il problema di recuperare, rispetto agli altri Paesi, il settore tecnologico, anche se in grande difficoltà, dove si investe molto nella ricerca, si adeguano i cicli di produzione delle merci e c'é bisogno di aggiornare il personale: mandiamoli alla formazione professionale.
La formazione professionale riveste un ruolo strategico e non è assolutamente sopportabile che provvedimenti, nei quali l'esecutivo presta attenzione alle tematiche della formazione professionale, non trovino attenzione da parte dell'assemblea.
In questo senso si esprime la mia richiesta: sottoporre al voto dell'aula l'iscrizione di questo punto all'o.d.g. per ragioni di urgenza.
Non è decisivo, ma sicuramente è un atto coerente con la rinnovata attenzione verso i problemi della formazione professionale, non perch questo rappresenti un dato permanente, ma perché ogni crisi di settore ogni crisi che si determina nell'economia di questa Regione, ha sempre come risposta, un'unica soluzione: rivolgiamoci alla formazione professionale.
Sarebbe profondamente sbagliato ancorare questo provvedimento e lasciarlo confinato al punto 80 o 90 dei provvedimenti in attesa di essere esaminati da quest'aula.
Per queste ragioni, ritengo di dare, a questa richiesta, carattere prioritario, sottoponendo al voto il provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 13 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 29 "Composizione e modalità di funzionamento del Consiglio regionale del volontariato".



CONTU Mario

Assessore Cotto, lei è discriminata e devo, necessariamente, spendere una parola a suo favore perché credo che questa proposta di deliberazione "Composizione e modalità di funzionamento del Consiglio regionale del volontariato", riguardi il suo Assessorato. Il problema del volontariato potrebbe essere paragonato al problema della formazione professionale: tutti la invocano, tutti la evocano e tutti pensano che buona parte dei problemi degli enti locali possano essere risolti, in parte, dal volontariato.
Il volontariato interviene in più campi: nell'assistenza agli anziani nell'aiuto e sostegno ai portatori di handicap, nel sostegno di accompagnamento di minore nei percorsi da casa a scuola, ma potremmo continuare all'infinito. Un altro campo del volontario riguarda le emergenze sociali, ma anche le emergenze in campo ambientale.
Ebbene, in quest'aula è ancora giacente una proposta di deliberazione sulla composizione e sulla modalità di funzionamento del Consiglio regionale del volontariato. Credo che a questa proposta di deliberazione lei, Assessore, abbia inteso dare carattere di urgenza.
Io non so chi rappresenta la Giunta di volta in volta nelle riunioni della Conferenza dei Capigruppo, perché puntualmente ad ogni Conferenza dei Capigruppo che ha all'o.d.g. la programmazione dei lavori è presente un esponente della Giunta; ad ogni modo, le do un Consiglio, Assessore: cerchi qualche volta di chiedere il turno, faccia finta di niente e inserisca, fra le urgenze, anche qualcosa che riguardi il suo Assessorato, perché la scelta intrapresa dalla Giunta, quella di sollecitare i provvedimenti con urgenza alla vigilia della loro scadenza, è rischiosa.
Di provvedimenti ne ricordo alcuni, non ultima la questione della proroga dell'Irpef, rispetto alla quale c'è stato un errore di percorso: la Giunta -secondo noi, in modo illegittimo - aveva assunto e si era arrogata questa prerogativa. Noi dicevamo: "Almeno per le gabelle, lasciate che i Consiglieri, gli eletti del popolo, possano dire la loro e rispondere ai propri cittadini"; mi pare che questa linea sia passata, peccato però che l'atto di sollecito sia arrivato esattamente 24 ore prima della scadenza della validità del provvedimento, perché se non assunto entro le ore 12 dell'indomani del giorno fissato per il Consiglio, quel provvedimento non sarebbe stato approvato.
Grossi problemi; sappiamo che in parte quel provvedimento dovrebbe servire a sanare il deficit della sanità. Non ci convince la giustificazione che quel provvedimento dovrebbe servire per dare risposta al problema della crisi FIAT con una serie di provvedimenti; fatto sta che per un atto di distrazione collettiva di parte dell'opposizione, quel provvedimento è stato licenziato nella logica della riduzione del danno (è un provvedimento annuale).
Comunque, tutto questo ragionamento per dire: non si faccia l'errore di richiedere provvedimenti - e qui spendo quindi una parola a vostro favore sostanzialmente - alla vigilia della loro scadenza o a poche ore dalla loro scadenza di applicazione; qui abbiamo tutto il tempo necessario, anche se in questo caso la necessità e l'urgenza sono dettate dall'importanza strategica che ha assunto il volontariato nel nostro contesto sociale. Per questo motivo, sollecito il Presidente in tal senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Mi dichiaro contrario all'inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 13.
Il Consiglio non approva.
Ora abbiamo accorpata la proposta di inserimento del punto e), e cioè delle deliberazioni nn. 366, 351, 280, 100 e 35, che riguardano tutte l'IRES.
Richiesta n. 14 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 366 "Approvazione, ai sensi dell'art. 27, I comma, l.r. 43/1991, del Programma di attività annuale dell'IRES per l'anno 2002".
Richiesta n. 15 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 351 "Approvazione, ai sensi dell'art. 27, I comma, l.r. 43/1991, del Programma di attività triennale 2002-2004 dell'IRES".
Richiesta n. 16 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 280 "Approvazione, ai sensi dell'art. 27, I comma, l.r. 43/1991, del Programma di attività annuale dell'IRES per l'anno 2001".
Richiesta n. 17 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 100 "Approvazione, ai sensi dell'art. 27, I comma, l.r. 43/1991, del Programma di attività annuale dell'IRES per l'anno 2000".
Richiesta n. 18 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 35 (ex pdcr n. 751) "Approvazione, ai sensi dell'art. 27, I comma, l.r. 43/1991, dei Programmi di attività pluriennale 1999-2001 ed annuale 1999 dell'IRES".
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, anche questo potrebbe sembrare un provvedimento minore forse noi abbiamo una percezione del ruolo dell'IRES solo quando vediamo alcuni documenti di aggiornamento, com'è successo ieri per quanto riguarda il documento di programmazione economico-finanziaria, in cui si vede il segno e la traccia del lavoro di un importante ente strumentale che forse anche noi, come Consiglio regionale, dovremmo considerare una risorsa considerare uno strumento di più facile accesso e di più comune utilizzo per la nostra elaborazione.
Queste sono deliberazioni che potrebbero passare in tempi relativamente brevi perché, com'è già successo in Commissione, attorno al caso IRES non si è aperto un dibattito lunghissimo e certamente, più che sulla qualità dell'elaborazione dell'IRES, si è sottolineato il tipo di rapporto e di correlazione che ci deve essere con questo istituto. Vorrei ricordare che questo istituto è forse il più vecchio, quello che in qualche modo ha segnato il percorso, perché negli anni '60, prima della costituzione della Regione, l'IRES era un istituto privato, dal quale erano passati Andreatta Siro Bombardini, Terenzio Cozzi e una serie di studiosi molto importanti che gli avevano dato prestigio.
Ora, mentre siamo all'avvio di una possibile discussione, di cui in verità non se ne vede l'orizzonte di riferimento, probabilmente trascuriamo l'opportunità di rendere migliore e più efficace l'operatività di questo ente strumentale. Al riguardo credo che l'opposizione non si neghi a un lavoro che preveda una convocazione prolungata di Consigli regionali per affrontare questi temi non come un rituale, uno stanco rituale, ma appunto come opportunità di miglioramento.
Vorrei portare - Presidente e Vicepresidente, perché vi so attenti al funzionamento del Consiglio regionale - questo esempio: l'interazione tra l'operatività delle Commissioni e l'Ires è praticamente nulla. Invece potrebbero esserci dei momenti - attraverso forme di Commissione d'indagine, attraverso approfondimenti, attraverso elementi non accessori ma importanti della nostra operatività - per avere un rapporto vivo con l'IRES perché, come dicevo, si tratta di una risorsa importante, ma paradossalmente la vediamo all'opera solo in certi passaggi, quando la Giunta ci presenta documenti che dovrebbero avere una caratura più politica e ci passa lo studio dell'IRES, di cui in qualche modo se ne vede la mano.
Tutto questo, però, ci rende in qualche modo preoccupati nel vedere come provvedimenti - torno a sottolineare - apparentemente minori trovino dinnanzi alla determinazione (voglio usare questo termine in positivo) della maggioranza attorno a un provvedimento, in qualche modo l'emarginazione, perché questi sono provvedimenti che non vedranno più la luce in questo Consiglio, se non probabilmente a primavera molto inoltrata.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Siamo contrari a tale richiesta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste d'inserimento nn. 14, 15, 16, 17 e 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 19 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 225 "Modifica all'art. 6 dello Statuto della Finpiemonte S.p.A".
Richiesta n. 20 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di deliberazione n. 26 "Riadozione della proposta al Consiglio regionale recante 'Modifica dell'art. 7 dello Statuto della Finpiemonte S.p.A: annullamento parziale della DCR n. 564 del 10.2.1998 e approvazione nuovo testo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, le chiederei di prestare attenzione a una questione di carattere istituzionale, perché proprio oggi - guardi che coincidenza, sono stato ben attento che questa richiesta di inserimento del punto all'o.d.g.
ci fosse - la Giunta ha compiuto un atto importante (molti lo sanno). Credo che sia stata anche oggetto della riunione dei Gruppi di maggioranza la discussione controversa sulle nomine della Finpiemonte (non solo questa), e oggi avete assunto questo atto deliberativo.
Sommessamente e con molta cautela, ci siamo permessi, come Gruppo consiliare, di indicare un nominativo come nostro candidato in quota alla minoranza. Questo non è un problema che riguarda minoranza e maggioranza ma assume un profilo istituzionale rilevante, perché credo che, per motivi di trasparenza, l'atto conseguente dovrebbe essere la "mappatura" delle nomine negli enti di competenza della Giunta, mettendo attorno e a fianco della voce "autocandidatura" anche un'appartenenza.
E' una prassi che noi abbiamo instaurato per le nomine di competenza del Consiglio regionale e do atto al solo gruppo di AN di fare altrettanto.
All'inizio, quando sono diventato componente della Commissione nomine, non capivo se la voce AC significasse Azione Cattolica, alta capacità o alta competenza. Poi mi hanno spiegato che si trattava di autocandidatura.
E non le nascondo la mia sorpresa nello scoprire che "autocandidatura" è una forma elegante per dire che non è più com'era una volta, e che questa è la scelta che si fa quando decidiamo che tutto cambia perché tutto resti com'era.
Io ho fatto una scelta, forse in modo provocatorio, ma non so quale sia la prassi; non so se il Presidente della Giunta prende il telefono e contatta uno per uno. Forse la strada è un'altra.
Fatto sta che su cinque candidature, le nomine di competenza della Giunta erano quattro e, guarda caso, la candidatura proposta da Rifondazione Comunista non trova la Giunta attenta. Da che cosa dipende? Lo voglio sottolineare, perché la questione non è così semplice.
Noi abbiamo espresso e rivendicato con forza e alla luce del sole una richiesta al Consiglio - in questo certamente aiutati dalle forze di opposizione - indicando un nome per il CORECOM. Siamo contenti di avere fatto questa nomina e non ce ne vergogniamo, in quanto riteniamo che un organismo di garanzia come il CORECOM debba vedere rappresentate le minoranze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Siamo contrari alla richiesta di inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste d'inserimento nn. 19 e 20.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 21 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 198 "L.r 41/1998.
Costituzione Commissione regionale di concertazione, individuazione delle componenti, ai sensi della l.r. 38/1995".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
La proposta di deliberazione n. 198 riguarda la legge n. 41/98 "Costituzione della Commissione regionale di concertazione. Individuazione delle componenti ai sensi della L.R. n. 39/95".
Questa è una cosa ricorrente, Presidente, che pone un problema di coerenza degli atti legislativi nel momento in cui vengono assunti: si assumono degli atti, e naturalmente, occorre dare completezza all'atto legislativo, affinché la legge possa dispiegare tutta la sua volontà.
Questa proposta di deliberazione coglie una carenza dell'atto legislativo, perché è mutilata di un organo importante come la Commissione regionale di concertazione. Quindi, pone la legge su un terreno di operatività che non è completa dal punto di vista della correttezza degli atti amministrativi. Bisognerebbe inserire qualche norma di salvaguardia che blocca il dispiegarsi della legge, se tutti gli articoli che la compongono non trovano uno sbocco naturale nell'assunzione degli atti deliberativi conseguenti in capo dell'esecutivo.
Qui è in mora l'esecutivo; ha adempiuto a quello che era un disposto di legge, quindi per certi aspetti ha sanato una situazione, ma è carente l'aula, che non procede a dare il via libera a questo provvedimento. E se la legge prevedeva che, nell'ambito della sua applicazione, fosse istituita la Commissione regionale di concertazione - penso ad altre leggi rispetto alle quali questi adempimenti sono stati compiuti, talvolta anche anni dopo, in una situazione di grave carenza, e per certi aspetti anche la legge n. 63 ha avuto questo percorso - credo che siamo in presenza di una grave carenza dell'Aula, che è certamente imputabile alla mancanza di un criterio nella programmazione dei lavori della stessa.
Come ho detto poc'anzi, come stiamo operando a livello di proposte sul terreno delle interpellanze, suggerirei di porre all'o.d.g. della Conferenza dei Capigruppo una disamina più attenta di tutte le proposte di legge e di deliberazione depositate, perché questo potrebbe consentire di dare completezza agli atti legislativi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente.
Sono contrario a tale richiesta di inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 22 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Morioni: Esame proposta di deliberazione n. 220 "Modifica della deliberazione n. 442 14210 del 30 settembre 1997: nuova declaratoria del settore promozione del patrimonio culturale e linguistico (n. 32.5) della Direzione regionale promozione attività culturali, istruzione e spettacolo (n. 32)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Esame della proposta di deliberazione n. 220: è la proposta di inserimento di nuovo punto all'o.d.g. Si tratta, nientemeno, che della modifica della deliberazione n. 442-14210 del 30 settembre 1997 - che è datata - ovvero nuova declaratoria del settore promozione del patrimonio culturale e linguistico (n. 32.5) della Direzione regionale promozione attività culturali, istruzione e spettacolo (n. 32).
Presidente, le voglio venire incontro.



PRESIDENTE

Grazie.



CONTU Mario

Lascerei a lei l'onere di verificare se, a seguito della mancata approvazione di questa norma, la Direzione regionale promozione attività culturali, istruzione e spettacolo è rallentata nel suo agire, nel suo operato, e se questi ritardi siano imputabili in qualche modo all'Aula.
Ritengo che in qualche modo debba essere stabilita una sorta di rivalsa da parte dei beneficiari di alcuni provvedimenti, perché questa proposta è datata; giace al numero 34) delle proposte di deliberazione ed è in lista di attesa.
Cerchiamo di non commettere l'errore che già si commette in sanità.
Sostanzialmente il diritto alla cura e all'assistenza è procrastinato nel tempo, tanto che la scelta obbligata di migliaia di cittadini di questa Regione è quella di dover rinunciare al diritto alla gratuità della cura dovendo mettere in contrapposizione tra loro le proprie risorse economiche col diritto ad avere, in molti casi, salva la vita. Le posso citare migliaia di patologie che sono motivo di sofferenza e che creano in questo Paese un doppio canale: il canale di chi ha le risorse per poter ricorrere al privato per avere diritto alla cura, e chi, invece, lo fa, anche se è obbligato, rinunciando ad un diritto sancito alla Costituzione e dovendo ricorrere al privato per poter avere quelle diagnosi, quegli esami che pure sono importanti per la cura della propria salute.
Allora, applichiamo lo stesso criterio, anche se non si possono mettere sullo stesso piano. Esistono proposte di legge che possono restare in lista di attesa perché non hanno carattere d'urgenza, esistono altre proposte di legge che per le loro caratteristiche possono essere licenziate dall'Aula con un'espressione di volontà di adesione o non adesione, di voto favorevole o di voto contrario, ma che ci potrebbero consentire di liberare questa lista di attesa che si è creata nei lavori d'aula e che non ci fa onore, perché poi stiamo discutendo di tutto questo perché sono aumentate le competenze dei Consigli Regioni in campo legislativo e la necessità di riconoscere quegli incentivi al lavoro consiliare che sono indotti dalle nuove competenze.
Io mi auguro che prima di compiere questo passo ci si fermi solo alla soluzione di quelle competenze che nessuna modifica al Titolo V della Costituzione o le modifiche indotte dalle dalla legge n. 1 hanno aggravato, ma che rientravano nella competenza ordinaria del Consiglio e che non avevano bisogno di incentivi. Si tratta di materia che, rientrando nelle competenze ordinaria, non abbiamo assolto. È un po' una sorta di mea culpa.
Allora la proposta - insisto su questo, Presidente - è di valutare la possibilità di concludere i lavori di questa giornata, che sono ancora lunghi, magari accogliendo una delle nostre proposte ed entrando nel merito di qualche provvedimento di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Grazie, Signor Presidente.
Pur apprezzando molto gli sforzi del collega Contu siamo contrari all'inserimento di tale punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 22.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 23 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Disegno di legge n. 256 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici (in attuazione della legge 36/2001)" - relatore Cantore (collegata petizione popolare).
Richiesta n. 24 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di legge n. 97 "Norme in materia di impianti radioelettrici per telecomunicazioni e radiotelevisivi e tutela dell'inquinamento elettromagnetico" - relatore di maggioranza Manolino, di minoranza Moriconi, licenziata con voto negativo dalla V Commissione.
Tali richieste si intendono accorpate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Adesso sto facendo un po' di confusione...



PRESIDENTE

Stiamo parlando del DDL n. 256 e del PDL n. 97.



CONTU Mario

Spendo una parola a favore del collega e dei colleghi...



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Presidente, mi provocano!



PRESIDENTE

Io sono una persona paziente, Consigliere Contu, però vada avanti.



CONTU Mario

Vorrei raccomandare all'Aula questa proposta di legge che vede come relatore di maggioranza Manolino e come relatore di minoranza Moriconi che riguarda le norme in materia di impianti radioelettrici per telecomunicazioni e radiotelevisivi e tutela dell'inquinamento elettromagnetico.
Il collega Cantore potrebbe leggere la sua relazione sulla nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici. Sulla materia è intervenuto il decreto Gasparri sulla quale la responsabilità della Giunta è grave. A differenza di quello che hanno fatto altre Regioni, non si è mai impugnato quel provvedimento come materia di legislazione e concorrente (non so se si dica così, il Consigliere Galasso è più competente in questa materia).
Quel decreto è una sorta deliberatoria, semplifica le procedura autorizzative, man mano che è capitato di affrontare qualche interpellanza in materia, abbiamo visto le difficoltà emerse. Mi ricordo una interpellanza presentata sul Comune di Acqui Terme dove, incredibile, il progettista che aveva presentato la relazione era anche il general manager del comune. C'era anche, quindi, un problema di conflitto di interessi. E' stata assolutamente sconcertante la risposta perché, sostanzialmente, quel tipo di richiesta che prevedeva l'installazione di tre impianti, non è sottoposta all'approvazione da parte dei comuni. Alcuni comuni, molto spesso, sono latitanti. Alcuni sono stati coraggiosi e hanno varato un regolamento, altri, in modo più vassallo, hanno preferito scegliere la strada del non sporcarsi le mani. Lasciando il campo libero ad un proliferare di antenne e di impianti in tutto il contesto urbano. Va dato atto anche all'attenzione della maggioranza, molto sensibile alle petizioni popolari, nel cercare di assecondare alcune preoccupazioni su un terreno nel quale, sono il primo ad ammettere, non esiste certezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Siamo contrari alla richiesta di inserimento di tale punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste nn. d'inserimento 23 e 24.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 25 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di legge n. 357 "Proposta di legge al Parlamento 'Modifiche all'art. 176, comma 2, del Codice della Navigazione'". - relatore Consigliere Godio.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Proposta di legge di legge al Parlamento, Modifiche all'art. 166 comma 2 del codice della navigazione. Chi è il primo firmatario di questa proposta di legge al Parlamento?



PRESIDENTE

Sono io.



CONTU Mario

Mi aiuti a districarmi su questa materia perché questa è una delle prerogativa che danno dignità all'aula. Presidente, siccome questa non la considero una grande priorità, ritiro la proposta di inserimento al nuovo punto.



PRESIDENTE

La richiesta n. 25 è ritirata dal Consigliere Contu.
Richiesta n. 26 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di legge n. 358 "Disposizioni concernenti le cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla carica di Consigliere regionale.
Norme di prima attuazione dell'art. 122 della Costituzione" - relatore Caramella.
La parola al Consigliere Contu



CONTU Mario

"Disposizioni concernenti le cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla carica di Consigliere Regionale. Norme di prima attuazione dell'art. 122 della Costituzione". Non vorrei sbagliare ma questo, forse, è uno di quei provvedimenti che ha nome e cognome. E' uno di quei provvedimenti che assomiglia molto, almeno quando è stato presentato al provvedimento che tanto vogliamo discutere, che è il ddl n. 468. Se in un articolo, non mi ricordo se sia il secondo, fatto di tanti commi, vicino ad ogni comma si ponesse ... Presidente, la invito a non sorridere più di tanto e la richiamo alla dignità di questo luogo della quale lei si sta rendendo corresponsabile o complice. Noi non abbiamo problemi, io non demordo.
Questo provvedimento, dicevo, assomiglia tanto al ddl n. 468 perch chi l'ha proposto, aveva in mente tutta una serie di casi, di ineleggibilità, di incompatibilità.
Comma 1, comma 2 e comma 3 dell'art. 2 della legge n. 468. Si abbia il coraggio di mettere a fianco nome e cognome.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Anche in questo caso l'inversione che propone il Consiglio è un tema interessante sul quale non siamo riusciti a legiferare in questi due anni e mezzo di legislatura. La proposta l'abbiamo fatta a suo tempo, ma devo dire che dopo l'esperienza di questi due anni e mezzo e, in particolare, la giornata di oggi - ne parlavamo prima con i colleghi del Gruppo e con altri colleghi dei Gruppi di maggioranza - che ci propone certe modalità ci pone nella condizione di valutare attentamente la materia per individuare le vere cause di ineleggibilità e di incompatibilità. Quindi, siamo inesorabilmente contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 27 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di legge n. 242 di iniziativa di Enti locali "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali - sub delega delle funzioni di cui agli artt. 59, 97 e 98 del DPR 24/7/1977, n. 616" licenziata dalla II Commissione con parere negativo in quanto già compresa nel DDL n. 178, divenuto l.r. 5/2001.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

La proposta di legge n. 242 "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali - sub delega delle funzioni di cui agli artt. 59, 97 e 98 del DPR 24 luglio 1977, n. 616" è stata licenziata dalla II Commissione con parere negativo in quanto già compresa nel DDL n.
178, divenuto legge regionale 5/2001.
Presidente, rispetto la volontà della II Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Esprimo parere contrario, mio malgrado.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 27.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 28 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Disegno di legge n. 111 "Promozione del servizio civile volontariato delle persone anziane o pensionate" - relatore di maggioranza Pedrale, di minoranza Chiezzi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Assessore Cotto, guardiamoci negli occhi: questo provvedimento lo esaminiamo. Assessore Cotto, sappiamo come ci siamo comportati su questa legge, ma, a questo punto, piuttosto di perdere altro tempo facciamo questa legge. Per quanto mi riguarda, in cinque minuti possiamo esaminare questa legge. Sono il relatore di minoranza, lei conosce tutti i motivi per i quali ho contrastato il provvedimento, perché non ero convinto del servizio organizzato in quel modo.
Presidente, non intervengo neppure più nella spiegazione con la quale sostengo l'opportunità di votare e di inserire questo punto all'o.d.g.
consumo anche tutte le ragioni che continuo ad avere di contrarietà e di divergenza di opinioni su questa materia, però, in effetti, è materia sulla quale l'Assessore aspetta da tempo e non vedo più, a questo punto, alcuna ragione per insistere in una dilazione dei tempi, che non ritengo utile e produttivo. Non capisco neppure per quale motivo il provvedimento sia fermo in Aula e non sia stato esaminato. È un provvedimento su cui continuo ad avere delle perplessità, però è indubitabile che, al di là del modo con il quale l'Assessore Cotto ha affrontato la materia, che non condivido, il merito, la sostanza e l'obiettivo del provvedimento, che è quello di rivolgersi agli anziani per fare in modo che svolgano un'attività in un quadro di organizzazione regionale, mi sembra che quel livello di proposta non sia da rifiutare e mi sembra di non averlo mai fatto, neppure nel momento in cui sostenevo, anche con una relazione di minoranza, che non era il modo giusto per farlo. Mi sembrava e continua a sembrarmi un modo rinchiuso ad un ambito non solidaristico, ma ad un ambito di aiuti spiccioli e molto puntiformi. Mi sembra un modo di dare qualcosa a qualcuno chiunque esso sia, purché abbia una certa età, e via dicendo. La legge non ha dei buoni contorni. Sembra una elargizione a pioggia, era una delle critiche che svolgevo. Si elargiscono a pioggia dei contributi e in forme dal punto di vista dell'obiettivo, non qualificate. Questo era l'elemento che mi disturbava, però devo anche dire che piuttosto che continuare a impiegare del tempo in un confronto sterile...



(Brusìo in Aula)



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di non mandare musichette in Aula!



CHIEZZI Giuseppe

Prima mi sembrava che suonassero "Bandiera Rossa".



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, ha le allucinazioni.



CHIEZZI Giuseppe

una canzone a me molto cara.
Dicevo che, per quanto mi riguarda, pur di affrontare questo tema si poteva rinunciare, da parte mia, all'illustrazione della relazione di minoranza e a tutti gli argomenti che l'Assessore conosce perché li ho svolti in Commissione.
Mi impegno in questa circostanza, non in altre (cogliamo l'occasione al volo) ad inserire questo punto e, per quanto mi riguarda, dare per lette e conosciute tutte le critiche che ho svolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo



VALVO Cesare

La proposta del Consigliere Chiezzi è molto interessante che ha suscitato l'interesse della maggioranza. E' una proposta meritevole di approfondimento, tuttavia non possiamo condividere che una proposta rivolta alla Giunta di tale interesse, possa essere liquidata, così come ha proposto il Consigliere Chiezzi, in soli cinque minuti. Per cui ci dichiariamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta d'inserimento n. 28.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 29 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proposta di legge n. 102 "Norma di prima attuazione dell'art. 122 della Costituzione così come modificato dalla legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1 'Disposizioni concernenti l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e l'autonomia statutaria delle regioni".
Dichiaro la proposta di legge n. 102 superata - così come la proposta di deliberazione n. 218 - in tema di incompatibilità.
Proposta n. 30 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Disegno di legge n. 226 "Modificazioni alla legge regionale 22 settembre 1994, n. 40 (Nuove norme per il funzionamento del Comitato regionale di controllo)" - relatore Consigliere Manolino.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, se non sbaglio il disegno di legge in questione ha impegnato molto i lavori della Commissione. Provo profondo stupore sapere che questa legge è ancora confinata nella "sezione B". Cercando di ricordare, un po' per reminiscenza, alcune cose, mi pare che il Comitato Regionale di Controllo sia stato soppresso. Una serie di atti non hanno più, da parte degli enti locali, l'obbligo del parere di legittimità espresso da questo organismo.
Mi sembra di ricordare che con la legge si adeguavano le indennità dei componenti dell'organismo e che le motivazioni addotte fossero sostanzialmente lo "smaltimento di un grande lavoro arretrato". Ricordo anche bene che le indennità erano legate al numero di sedute, perch andavano ad agire su una indennità di presenza.
Come vede Presidente, anche qui si può parlare di produttività, premio di produttività, riconoscimento delle aumentate competenze e via di questo passo. Si pone quindi il problema di commisurare le remunerazioni a quello che è la funzione svolta, la sua importanza sociale, il suo riconoscimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo



VALVO Cesare

Il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco votazione palese, mediante procedimento elettronico, su richiesta d'inserimento n. 30.
Il Consiglio non approva Richiesta n. 31 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi e Moriconi: Proseguimento esame proposta di legge n. 115 "Costituzione della società consortile per azioni IGNITOR" - relatori Saitta e Pedrale.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione



CONTU Mario

Questa proposta di legge è abbastanza inquietante, è una di quelle materie sulle quali si scontrano due correnti di pensiero. Una sostiene che questo rappresenti un modo sicuro che non ha controindicazioni, ha sistemi di sicurezza tali da garantire, nella propria impostazione, il fatto di rispondere all'individuazione di un sito, censito dalle legge nazionale di riferimento, come sito nucleare.
Dall'altra parte, c'é chi sostiene che questo progetto sia un tentativo, un po' mascherato, di riproposta del nucleare che un referendum in questo Paese aveva definitivamente sepolto.
Credo che sia legittimo che il provvedimento, proprio per la mancanza di chiarezza, di risposte certe e documentate scientificamente, sia uno di quei provvedimenti che è giusto che resti in lista d'attesa.
Il mio intervento, quindi, va considerato come un intervento contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

La maggioranza è contraria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante il procedimento elettronico sulla richiesta d'inserimento n. 31.
Il Consiglio non approva.
Dichiaro chiusa la seduta pomeridiana.



(La seduta termina alle ore 20.10)



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