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Dettaglio seduta n.281 del 18/12/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.22 il Vicepresidente Toselli comunica che per il protrarsi dei lavori della Commissione Regolamento la seduta avrà inizio alle ore 11.00. Il Vicepresidente comunica che la Conferenza Capigruppo è stata posticipata alle ore 14.30)



(Alle ore 11.18 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. "Approvazioni verbali precedenti sedute" comunico che sono stati distribuiti i processi verbali delle adunanze del 2/8/15/24 e 30 ottobre 2000. Non essendovi osservazioni si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Costa Enrico, Cota CottoGhigo, Leo, Riba.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Variazione bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 17 dicembre 2002 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'art. 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), le deliberazioni (n. 68) il cui elenco sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento all'interrogazione n. 1918 inerente la vendita del palazzo RAI


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Volevo segnalare che si sta per concretizzare la vendita del Palazzo Radio-Rai di via Verdi: operazione che può determinare dei riflessi nella prospettiva e nel ruolo della Rai. Volevo chiedere a qualche rappresentante della Giunta se fosse possibile dare una risposta alla interrogazione n.
1918 che verte sulla vendita del palazzo RAI.
Questa vendita sta per materializzarsi "sotterraneamente". Ci sono sempre dibattiti e dichiarazioni sul ruolo della RAI a Torino e questo è un altro pezzo di RAI che potrebbe essere menomato con un'operazione immobiliare nella quale Comune di Torino e Rai sono parti in causa. Al di là delle parole che si spendono sulla RAI, sta per avvenire la formalizzazione della vendita di un palazzo che può intaccare il ruolo della RAI a Torino. Per questa ragione chiedevo se fosse possibile dare una risposta all'interrogazione n. 1918 che verte su questo problema. Non possiamo poi sentire il Presidente Ghigo che lascia interviste sul ruolo della RAI, mentre rimangono in silenzio aspetti concreti di questa incidenza in termini negativi sulle prospettive della RAI a Torino.



PRESIDENTE

Consigliere Tapparo, la informo che rispetto alla lettera inviata dal Presidente Cota ai Presidenti dei Gruppi consiliari questa interrogazione non è inserita, forse perché, di fatto, non era stata richiesta. La ringrazio per averlo fatta presente comunicherò al Presidente il sollecito


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione n. 1862 dei Consiglieri Ronzani e Marcenaro inerente a "Immobile di via Magenta affittato dalla Regione e di proprietà della 'Tiziana snc' di Pier Giorgio Fava"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1862, presentata dai Consiglieri Ronzani e Marcenaro.
Risponde l'Assessore Ferrero



FERRERO Caterina, Assessore ai lavori pubblici

Comunico che, per quanto riguarda l'interrogazione successiva, in accordo con il firmatario, Consigliere Angeleri, non risponderò, perché è stata inviata al mio Assessorato ma, in realtà coinvolge prevalentemente l'Assessore Leo.
In ordine ai quesiti posti dall'interrogazione n. 1862 si fa presente che l'Amministrazione non ha deciso di acquistare direttamente l'immobile di Via Magenta n. 12, poiché lo studio della riorganizzazione delle sedi regionali in Torino, già in corso da alcuni anni, proprio nel 1998 aveva portato ad individuare nell'accorpamento degli uffici in un unico edifico di nuova costruzione, e nella conseguente dismissione dei molteplici stabili in cui essi sono distribuiti, la soluzione più idonea ad assicurare una loro sistemazione definitiva e rispondente a criteri di funzionalità ed economicità.
Infine, in merito al contratto di affitto di Via Magenta si fa presente che intervenuto l'atto di compravendita il 22.10.1999, il nuovo proprietario, pur essendo disponibile a stipulare un nuovo contratto, ne metteva però in discussione la decorrenza, che voleva stabilita, almeno agli effetti economici, anziché dal luglio 2000, come a suo tempo proposto dalla Regione alla CONSAP (precedente proprietario) dal 22 ottobre 1999 ossia dalla data in cui era subentrato nella titolarità del bene.
Successivamente, la società TIZIANA si mostrava disponibile a stipulare un contratto che avesse sì decorrenza dal 1.7.2000, ma nel quale fosse inserita una clausola secondo la quale, in mancanza di una composizione amichevole tra le parti, si riservava di adire le vie legali per farsi riconoscere il diritto alla percezione del nuovo canone a decorrere dal 22 ottobre 1999, ossia dalla data dell'acquisto dell'immobile.
Della questione veniva quindi investita l'Avvocatura Regionale, che si esprimeva nel senso di ritenere conveniente la soluzione prospettata dalla società TIZIANA di far decorrere il nuovo contratto da luglio 2000, ma con pagamento del nuovo canone dall'ottobre 1999.
A seguito di detto parere e tenuto conto dei lavori di adeguamento dell'edificio, all'epoca ancora da eseguire a cura della proprietà, gli Uffici formulavano una nuova proposta che rappresentava una mediazione fra la posizione fino ad allora sostenuta dalla Regione e la posizione della proprietà, valutata conveniente dall'Avvocatura.
Sulla base di tale nuova proposta, la quale prevedeva che per il periodo tra l'ottobre 1999 e il giugno 2000 il canone stabilito dal contratto scaduto fosse integrato di un importo pari al 50% della differenza tra quest'ultimo e il canone nuovo (che sarebbe decorso dal 1 luglio 2000), veniva raggiunto l'accordo fra le parti.
A tale proposito, si ritiene infine opportuno precisare che il canone di locazione determinato per l'immobile di via Magenta corrisponde ai valori medi al metro quadro dei canoni stabiliti per gli edifici assunti in locazione nello stesso periodo ed aventi caratteristiche e ubicazione similari.



PRESIDENTE

La parola al Consiglieri Ronzani per la replica.



RONZANI Wilmer

Assessore Ferrero, lei non ha risposto ad alcune questioni poste nell'interrogazione. La domanda principale è perché la Regione non abbia deciso di comprare lei l'immobile in questione, visto che con i soldi spesi per l'affitto, si sarebbe potuto comprare.
Bella domanda, perché quando si stipula uno contratto di affitto, lo si fa valutando anche la convenienza dell'intervento.
Abbiamo riconosciuto al titolare della società un aumento mensile dell'affitto di 23 milioni al mese (mi riferisco al nuovo contratto). 30 di aumento è tanto, Assessore Ferrero.
Non solo, ma in questo caso, l'adeguamento di 23 milioni al mese ha consentito all'affittuario, all'immobiliare TIZIANA, di fare un'operazione che gli consentirà, con gli affitti che riscuote dalla Regione Piemonte, di pagarsi per intero l'immobile. Mi sembra una vergogna, Assessore Ferrero.
Mi sembra una vergogna.
Non contesto il fatto che un'immobiliare faccia bene il proprio mestiere; contesto che la Regione, che amministra soldi pubblici, abbia fatto un affare di questo tipo non ponendosi lei, visto che amministra risorse pubbliche, il problema di comperare l'immobile - come sarebbe stato possibile - per poi rivenderlo dopo 12 anni o conferirlo (come stiamo discutendo in questi giorni in alcune proposte di legge).
Le riformulo la domanda alla quale non ha risposto: chi ha trattato questa vicenda? L'Assessore competente? Il dottor Arcidiacono, che mi pare firmi il contratto? Chiunque sia, poteva non sapere che l'adeguamento richiesto dall'immobiliare, che subentra al precedente proprietario, era di tale entità che avrebbe consentito alla stessa di diventare proprietaria con i soldi che noi paghiamo di affitto, dell'immobile che ha comperato pagando un mutuo? Poteva non saperlo? Se non lo sapeva deve esser "cacciato" perché è un pessimo funzionario è una persona che non sa fare il suo mestiere. Se lo sapeva è grave, perch questo signore avrebbe dovuto segnale a voi, Assessori regionali, che una serie di ragioni avrebbero consigliato all'Assessore competente di valutare la possibilità di fare lei l'affare e di comperare lei quell'immobile.
Non c'é caso al mondo nel quale possa essere ricordato un episodio come questo: diamo ad un privato così tanti soldi di affitto da consentirgli di trovarsi tra 12 anni con un'immobile che vale 13 miliardi.
Complimenti, Assessore Ferrero.
A questo punto si pone un'altra domanda: tutto questo è successo per caso o è successo perché titolare di quell'immobiliare è un dirigente di Forza Italia? Tutto questo è successo per caso? Sarebbe capitato se qualsiasi altro titolare di immobiliare avesse fatto una proposta del genere alla Regione, o c'é qualcosa che invece sfugge? E allora, quella proposta è diventata conveniente, non perché avete fatto una valutazione di merito, ma perché chi vi ha proposto l'affare è un dirigente di Forza Italia. Ma quale altro cittadino, quale altro titolare di agenzia immobiliare sapeva che c'era un affare come questo che poteva essere fatto? E se chiunque altro avesse fatto una proposta del genere, l'avreste considerata soddisfacente e conveniente sul piano economico? Compatibile con la politica regionale? Compatibile con le esigenze di tutelare e di garanzia per le risorse pubbliche? Sono interrogativi che purtroppo non avranno mai risposta. Mai.
Certo, Assessore Ferrero, la vicenda che lei ha ricostruito in maniera cronologica (che io già conosco essendomi documentato) getta un'ombra, non soltanto su questa operazione di compravendita, ma anche sul modo di amministrare la risorse della nostra Regione.



PRESIDENTE

La ringrazio collega Ronzani.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1785 presentata dal Consigliere Angeleri inerente a: "Realizzazione tensostruttura 'Tavagnasco rock'" (rinvio)


PRESIDENTE

L'interrogazione successiva, la n. 1785, è ancora afferente all'Assessore Ferrero.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore ai lavori pubblici

Ho detto in premessa che questa seconda interrogazione è rinviata, in accordo con il firmatario, perché, in realtà, comprende anche molti elementi di competenza dell'Assessore Leo. Li sto quindi raccogliendo per comporre una risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Ronzani ha espresso osservazioni che, come avete sentito, sono di assoluta serietà, al di là degli aspetti...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Marcenaro, lei su che cosa interviene?



MARCENARO Pietro

Sulla risposta all'interrogazione dell'Assessore, di cui sono firmatario.



PRESIDENTE

E' già intervenuto il Consigliere Ronzani.



MARCENARO Pietro

Come secondo firmatario non posso intervenire?



PRESIDENTE

Il Regolamento, all'art. 89 comma 7, precisa che ha diritto di replica l'interrogante o uno degli interroganti.



MARCENARO Pietro

Speriamo che ci sia, prima o poi, una risposta da parte della Giunta, a quanto chiesto dal collega Ronzani.



PRESIDENTE

L'Assessore Ferrero ha dichiarato, in accordo con il firmatario Angeleri, di rinviare l'interrogazione n. 1785.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1579 del Consigliere Ronzani, inerente a "Centro scoliosi di Biella"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1579 "Centro scoliosi ed artrosi s.a.s.", presentata dal Consigliere Ronzani.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In riferimento all'interrogazione n. 1579 del collega Ronzani attinente al Centro scoliosi ed artrosi s.a.s.", comunico quanto segue: Il Centro scoliosi ed artrosi s.a.s. - Via Gramsci, 21 (Biella) - era provvisoriamente accreditato con il S.S.R. per le attività ambulatoriali di ortopedia - traumatologia, cardiologia, fisiokinesiterapia.
Come da D.C.R. 616/2002 - Allegato 3, punto 2, il rappresentante legale della società, per continuare ad erogare prestazioni per conto del S.S.R ha presentato istanza di accreditamento, ma esclusivamente per l'attività ambulatoriale di recupero e rieducazione funzionale. Conseguentemente, a far data dall'1.4.2002, la struttura non è più titolare di rapporto di provvisorio accreditamento per le branche specialistiche di ortopedia traumatologia e cardiologia.
Rispondendo in maniera puntuale ai quesiti posti dall'interpellante (mi pare 7), preciso quanto segue: non è l'ASL 12 che continua ad utilizzare massicciamente il Centro scoliosi di Biella, bensì la popolazione che, autonomamente e legittimamente, vi si rivolge, senza dover chiedere alcuna autorizzazione essendo lo stesso accreditato. Inoltre, l'ASL 12 dispone di analogo servizio e, conseguentemente, eroga già direttamente le stesse prestazioni.
L'ASL 12 nel suddetto triennio (quello richiamato dal collega) ha erogato il seguente numero di prestazioni ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionale (dato rilevato, tra l'altro, dai piani di attività): 158.563 prestazioni 138.974 prestazioni 135.335 prestazioni.
Negli ultimi tre anni la struttura è stata oggetto di otto sopralluoghi. Il verbale relativo all'ultimo sopralluogo effettuato dall'ASL 12 si concludeva con il parere della Commissione che, dopo aver verificato l'assetto organizzativo-gestionale della struttura, riteneva che "...l'attività venisse svolta in modo dignitoso "; non solo, lo stesso verbale indicava inoltre una buona accettabilità da parte dell'utenza.
Alcune puntualizzazioni venivano invece fatte in merito alle modalità di gestione della parte amministrativa, che dimostrava un certo pressappochismo organizzativo. Inoltre, durante la verifica, è stato constatato che le visite specialistiche erano, in quel momento, erogate da un medico non in possesso di specialità, ancorché la struttura fosse dotata di Direttore tecnico specialista in medicina fisica e riabilitazione. Tale irregolarità è stata ovviamente oggetto di prescrizione da parte dell'ASL 12.
L'organico è così costituito: un Direttore Tecnico un sostituto Direttore Tecnico due Medici Chirurghi due fisioterapisti un massofisioterapista una impiegata una addetta alle pulizie Tutte le prestazioni ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionale previste dal nomenclatore tariffario regionale, di cui alla D.G.R. n. 22-22604 del 6.10.1997 e s.m.i., vengono effettuate con le tariffe indicate nella delibera della Giunta regionale (vedi allegato 1).
L'ASL 12 non può far altro che continuare ad erogare direttamente il servizio di recupero e rieducazione funzionale. Infatti, la pubblica amministrazione non può impedire ad un privato di accreditare le proprie strutture, se sono in possesso dei requisiti necessari; non può impedire ai cittadini di rivolgersi al privato accreditato e neppure può chiedere ad altri privati di attivare ulteriori centri accreditati.
L'ASL 12, come qualsiasi amministrazione pubblica (mi riferisco all'ultimo quesito posto riguardante il ritardo nel fornire la documentazione richiesta e al collega inviata), è tenuta a fornire tutti i dati richiesti dagli aventi diritto (questo è ormai un fatto conclamato).
Abbiamo comunque sollecitato la Direzione Generale a fornirli più celermente.
Ho concluso; ho comunque l'elenco delle prestazioni di medicina fisica e di riabilitazione, di recupero e riabilitazione funzionale, con le relative tariffe, che allego alla risposta scritta che fornirò al collega.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Mi riservo di leggere nel dettaglio la risposta dell'Assessore D'Ambrosio, però è possibile fare alcune prime considerazioni, anche se molto rapidamente.
La prima. E' vero che non possiamo negare ad un cittadino di recarsi presso questa struttura, essendo accreditata; io non sto contestando questo fatto: io ho posto il problema di una verifica della qualità del servizio e delle prestazioni che vengono erogate da quella struttura, che è stata accreditata non dallo Spirito Santo, ma da noi, dal potere pubblico.
Per amor del cielo, non è questo in discussione! Io non contesto il fatto che un cittadino vada lì: va lì, perché è una struttura accreditata ma qualcuno l'ha accreditata, e non lo Spirito Santo! E' stata accreditata dall'ASL e dalla Regione, i quali peraltro - lei mi conferma - hanno rilevato un piccolo ma significativo episodio. Personalmente, se mi accorgessi che in una struttura accreditata, nella quale devono essere svolte alcune prestazioni, l'attività è esercitata da un medico che non ha i titoli per farlo, quanto meno mi sentirei tremare le vene dei polsi! E non farei soltanto un verbale di censura: farei magari qualcos'altro! Quindi il fatto che lei mi segnala, che è il frutto e la risultante di una delle tante verifiche effettuate, quanto meno conferma l'esistenza di qualche problema. A fronte di quella verifica, le segnalo che, in generale il servizio lascia a desiderare e che esiste un divario notevole tra le 150.000 prestazioni che avrebbero garantito e il personale operante in quella struttura, il che significa che in taluni casi una parte delle prestazioni che vengono erogate lascia parecchio a desiderare.
E allora qui c'è la questione! Io non contesto il fatto che il pubblico si convenzioni con le cliniche private, ma poiché a questa struttura eroghiamo fior di quattrini - un miliardo all'anno - vorrei che esercitassimo una funzione di indirizzo e di controllo tale da giustificare il rapporto tra i soldi spesi per consentire alla struttura lo svolgimento di quel servizio e la qualità del servizio medesimo. Non mi pare che questo sia avvenuto con il rigore e l'attenzione necessari.
In ogni caso - e ho concluso, Assessore D'Ambrosio - il fatto che si decida di accreditare una struttura privata non esime dal garantire, dal qualificare, dal potenziare analogo servizio all'interno della struttura pubblica. E questo non è avvenuto! E' avvenuto il contrario: in questi anni abbiamo assistito al progressivo trasferimento delle prestazioni dall'Azienda pubblica, dove il servizio è stato - ahimé - depotenziato, ad una struttura privata. Ciò non mi scandalizza, mi scandalizza sapere che alcuni sopralluoghi che voi avete fatto hanno evidenziato problemi che richiederebbero più controlli e maggiore attenzione, per accertare fino in fondo che i soldi che noi spendiamo in quel di Biella per finanziare quella struttura servono effettivamente ad erogare prestazioni e servizi qualitativamente accettabili da parte del cittadino.
Perché, vede, Assessore D'Ambrosio - e ho finito - è vero che il cittadino si rivolge a quel servizio e noi dobbiamo rispettare la sua decisione; però, le ricordo semplicemente che un cittadino a Biella non ha alternative: è chiaro cosa voglio dire? Quando lei mi risponde e mi dice: "Caro Ronzani, quel servizio è accreditato perché abbiamo scelto di accreditarlo, e in ogni caso i cittadini vanno lì" - il che dimostrerebbe che il servizio è accettabile dal punto di vista delle prestazioni che garantisce - io dico: "Sì, è vero ma non abbiamo alternative: c'è solo quello!". Il cittadino biellese che abbia bisogno di alcune prestazioni deve andare lì! Perché quella e soltanto quella è la struttura convenzionata, dato che quella che esiste nell'ospedale in questi anni ha finito per ridurre la sua capacità di offrire prestazioni. Una ragione in più perché, operando questa struttura in un regime di monopolio, il pubblico che la finanzia eserciti fino in fondo tutti quei controlli finalizzati a garantire un servizio accettabile da parte dei cittadini.



PRESIDENTE

E' inusuale che ci sia una replica da parte dell'Assessore, ma, se è costruttiva, le do la parola.
Prego, Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Volevo precisare che, in base ai riscontri che ho, la struttura non agisce in regime di monopolio, perché l'ASL 12 dispone di analogo servizio dice il Direttore generale - e conseguentemente eroga già direttamente le stesse prestazioni.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Risposta scritta all'interrogazione n. 1933 presentata dal Consigliere Saitta inerente a: "Riorganizzazione dei servizi ospedalieri a Domodossola" e all'interrogazione n. 1887 presentata dai Consiglieri Cattaneo, Cota e Valvo inerente a: "Revisione servizi sanitari e integrazione ospedali S. Biagio di Domodossola e Castelli di Verbania da parte Direzione generale ASL 14"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1933. Non essendo presente l'interrogante, il Consigliere Saitta, verrà trasmessa risposta scritta.
Verrà trasmessa risposta scritta anche all'interrogazione n. 1887.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio agli allievi e ai docenti della scuola media "C. Tallone" di Alpignano


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Tallone" di Alpignano in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Immigrazione

Interrogazione n. 1816 presentata dal Consigliere Ronzani inerente a: "Progetto Safe Integration"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 1816, cui risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore all'industria e al lavoro

Grazie, Presidente.
Nell'interrogazione n. 1816 il Consigliere Ronzani pone una serie di quesiti specifici all'Amministrazione. In particolare, fra questi quesiti il primo chiede quale esito ha dato la verifica del quesito posto al Ministero del Lavoro in ordine alla possibilità che i cittadini coinvolti nel progetto "Safe Integration" possano poi venire a lavorare nel nostro Paese, segnatamente nel biellese; se è vero che la legislazione in vigore rischia di vanificare l'attuazione del progetto e quali iniziative l'Assessorato competente ha assunto nei confronti del Ministero allo scopo di rendere possibile la realizzazione.
In risposta a questa prima parte, dove le due domande sono strettamente connesse l'una all'altra, si afferma quanto segue.
L'idea progettuale fondamentale del progetto Safe Integration, già esplicitata nel "formulario di candidatura per l'azione I" dell'iniziativa comunitaria Equal, prevede la "costruzione di patto d'area" al fine di favorire l'inserimento lavorativo dei cittadini extracomunitari, con il coinvolgimento dei "consolati dei principali Paesi dai quali proviene l'immigrazione sulla quale il progetto si propone di intervenire".
Il "Patto d'Area" è realizzato mediante l'aggregazione della partnership di sviluppo geografico, titolare del progetto, nonché delle principali realtà istituzionali, datoriali, sindacali e associative rilevanti nel processo di integrazione, comprese le rappresentanze consolari sopra richiamate.
Tale "Patto d'Area" intende realizzare sperimentazioni, in materia di inserimento lavorativo di cittadini extracomunitari, con riferimento ad attività precisamente individuate su aree definite (Province di Asti e Biella), nel solco della disciplina in vigore in materia di immigrazione.
La legge regolatrice dei flussi migratori attualmente in vigore prevede la possibilità di ingresso sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari qualora le stesse siano legate ad esigenze produttive rinviando ad un decreto del Consiglio dei Ministri l'individuazione della soglia numerica di ingressi, stabilita sulla base delle esigenze espresse dalle aziende.
In tale contesto, l'esigenza prioritaria espressa dal progetto "Safe Integration" (esigenza comune sia ai datori di lavoro, sia ai lavoratori) è "l'elaborazione di uno strumento contrattuale che soddisfi i bisogni di manodopera qualificata e che offra garanzie occupazionali e di reddito nonché opportunità di sviluppo della propria qualifica professionale ai lavoratori immigrati".
Tale azione fondamentale tende a realizzare l'obiettivo prioritario dell'iniziativa comunitaria Equal e di quella regionale "Valorizzazione Occupabilità": "nuovi e migliori posti di lavoro ed accessibilità agli stessi da parte di tutti".
In questo contesto, qualora il successo della sperimentazione condotta lungo l'asse "Patto d'Area" - "Contratto d'Area" dovesse dare risultati verificabili e misurabili, "Safe Integration" potrebbe stimolare quella possibilità, prevista dalla legge sui flussi migratori, in base alla quale in ragione ad esigenze specifiche, il Consiglio dei Ministri può adottare un decreto consentendo nuovi ingressi mirati di lavoratori extracomunitari.
Sulla base di tali considerazioni, questo Assessorato non ha ritenuto che la legislazione in tema di immigrazione potesse vanificare l'attuazione del progetto, considerando, al contrario, il progetto ben collocato nel solco dei principi dettati dalla normativa in parola. Non si è pertanto inteso porre al Ministero del Lavoro alcun quesito specifico di compatibilità fra obiettivi ed azioni del progetto e legislazione in materia di flussi migratori.
Successivamente l'interrogante chiede quale sia lo stato dl attuazione di ciascuno dei tre progetti riguardanti il Brasile, il Marocco e la Bielorussia e le risorse con le quali sono stati e si pensa di finanziarli.
I tre progetti cui il Consigliere interrogante fa riferimento sono articolazioni territoriali di un'unica strategia progettuale, adattata alle singole aree di riferimento citate, tenendo conto del fatto delle specificità dell'area latino americana in relazione alla presenza di cittadini stranieri di origine italiana e delle priorità che la normativa citata al punto precedente ad essi garantisce.
L'inizio delle attività del progetto "Safe Integration" ha avuto luogo il 25 settembre 2002, con l'insediamento del Comitato di Coordinamento. Per quanto riguarda la fase esplicitamente operativa, la PS è in attesa dell'erogazione materiale da parte della Regione dell'anticipo previsto per il quale è già stato approntato l'atto di liquidazione, ma la cui erogazione è rallentata dalle attuali carenze di liquidità delle casse regionali.
Le risorse per sostenere economicamente gli otto progetti dell'iniziativa regionale "Valorizzazione Occupabilità", pari a lire 12 miliardi sono stati accantonati ed impegnati per circa 9,5 miliardi sul bilancio regionale 2001 e accantonati per i rimanenti 2,5 miliardi sul bilancio 2002. A ciascuno degli otto progetti è riservato un importo di 1,5 miliardi di Lire.
Successivamente l'interrogante chiede quale funzione ha avuto e ha nella predisposizione del progetto il Consorzio "Euroqualità" e la ragione per la quale si è ritenuto di doverlo coinvolgere in un progetto nel quale è già coinvolta la società "Texilia" come braccio operativo.
Ogni partnership sceglie liberamente gli organismi che ne fanno parte sulla base di considerazioni organizzative ed operative proprie, in relazione alla migliore esecuzione del progetto.
La Regione può dare indicazioni in ordine alla costituzione della PS solo qualora constati che la stessa non annoveri fra i suoi componenti almeno un soggetto dotato di comprovate capacità gestionali e di esperienza nella gestione di fondi pubblici.
Nello specifico dell'interrogazione, non risulta sovrapposizione funzionale fra "Euroqualità" e "Texilia" in quanto, nel contesto del progetto, "Euroqualità" svolge le seguenti attività: coordinamendo del Piano di Sviluppo, gestione amministrativa generale del progetto realizzazione studio sui fattori di ostacolo all'occupabilità degli immigrati, definizione dell'architettura generale della banca dati e dei curriculum, partecipazione del gruppo di monitoraggio integrato partecipazione al Patto d'Area, realizzazione di interventi di orientamento sul personale destinato alle varie attività e ai beneficiari, coordinamento delle attività di comunicazione e diffusione in progress del progetto.
"Texilia" svolge, invece, le seguenti attività: studio e aggiornamento sul settore tessile in area biellese, elabora strumenti di definizione delle skills di base dei beneficiari, partecipa al gruppo di monitoraggio integrato e al Patto d'Area, realizza interventi d'orientamento dei soggetti extracomunitari in area biellese.
L'interrogante chiede qual è la "mission" del consorzio "Euroqualità" nonché la composizione del suo Consiglio di Amministrazione e in quali altri progetti che riguardano l'amministrazione regionale è coinvolto.



PRESIDENTE

Colleghi, vi invito ad abbassare il tono di voce affinché l'Assessore Pichetto possa terminare il suo intervento.



PICHETTO Gilberto, Assessore all'industria e al lavoro

"Mission" (Sintesi): - promuovere, progettare e coordinare attività di formazione, aggiornamento e perfezionamento professionale a favore di consorziati, loro soci e dipendenti nei vari settori dell'attività produttiva; ricerca aziendale, socio-economica, statistica e di mercato elaborazione e sperimentazione di nuovi prodotti e processi produttivi redigere progetti e piani di fattività ed esecutivi in materia di consolidamento e sviluppo aziendale, ristrutturazione e riconversione sperimentazione e ricerca applicata; curare il rapporto con istituti culturali, associazioni, enti, università, ecc, prestazioni legali amministrative, contabili, espletare pratiche indirizzate ad Enti pubblici per ottenimento in capo ai consorziati di autorizzazioni, licenze finanziamenti agevolati, ecc; altre attività descritte nell' atto costitutivo. L'oggetto sociale è ben fatto: è stato fatto dieci anni fa ma è ben fatto.
Altri progetti che riguardano l'amministrazione regionale nei quali il consorzio è coinvolto.
In quanto agenzia formativa - ente senza scopo di lucro che annovera tra i suoi soci numerose imprese piemontesi, università ed istituzioni scolastiche - ha svolto e svolge attività formativa a valere sulla Direttiva Mercato del Lavoro, ora a gestione provinciale, sulla Direttiva Occupati (1° e 2° sportello ), sulla Direttiva Finalizzata alI'Occupazione e sulla direttiva IFTS.
Nel contesto delle citate direttive il consorzio svolge varie attività in qualità di referente formativo di svariate imprese, di cui molte di piccola dimensione. Gli interventi risultano, pertanto, di natura, entità e portata differenti a seconda della direttiva di riferimento e dei singoli progetti seguendo l'iter dei quali gli interventi sono realizzati.
Inoltre, è componente dell'ATI Soges-CsI-Elabora che si è aggiudicata a seguito di gara pubblica, la conduzione della misura D3, linea 5, del POR Obiettivo 3 FSE 2000-2006 per Euro 2.581.200,00.
C) Il Consiglio di Amministrazione, con visura camerale effettuata il 29.11.2002, è composto da Rossetto Domenico e Rossi Roberto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non ho udito alcuni passaggi, un po' per il brusio e un po' per la bassa voce dell'Assessore, pertanto mi riserverò di leggere il testo della risposta all'interrogazione.
Per quanto riguarda la prima parte dell'interrogazione, quella più importante a mio giudizio, mi pare che una cosa sia stata confermata. In merito al fatto che i lavoratori extracomunitari che verranno formati in questi otto progetti che riguardano tre Paesi (Bielorussia, Brasile e Marocco), e che fanno in quei Paesi una prima parte della formazione per poi venire in Italia e completare la fase della formazione per essere poi assunti dalle aziende - progetto che, dal punto di vista del principio condivido, anzi credo debba essere, in futuro, sviluppato, perché quella è la strada maestra per realtà come quella della quale stiamo parlando e che lei conosce benissimo, nella quale vi è un problema di penuria e di carenza di manodopera - lei ha risposto credo in positivo ad una mia preoccupazione.
Lei ha detto che sì c'é un problema, o poteva esserci un problema per quanto riguarda l'ingresso di questi lavoratori in ragione del fatto che la Bossi-Fini prevede una procedura che deve essere seguita, ma che è possibile derogare dalla procedura prevista con un atto amministrativo (che può essere assunto, lei mi ha detto, dal Consiglio dei Ministri) che consentirà ai lavoratori extracomunitari che noi formiamo in quelle realtà di entrare a pieno titolo nelle quote di ingresso. Questa è la cosa che mi importa di più e che ho capito chiaramente, perché la mia preoccupazione era un'altra, quella che noi avessimo investito risorse pubbliche della Regione, visto che il progetto è stato ammesso ma non finanziato dai fondi europei, e poi dovessimo, ad un certo punto, constatare che un'attività di formazione che è pure necessaria rischiava di essere vanificata da una normativa così rigida da non consentirci di capitalizzare quell'investimento, che è importante, in manodopera.
Se lei mi dice - questo è il senso della risposta che riguarda la prima parte dell'interrogazione - che il problema è risolto perché nei rapporti che avete avuto con il Ministero competente avete individuato, nella deroga, lo strumento con il quale far entrare questi lavoratori nelle quote. Per questa parte della risposta mi dichiaro soddisfatto.
Mi riservo, invece, di fare una riflessione più attenta sulle altre questioni, perché mi pare che ci sia l'esigenza, per quanto riguarda i fondi europei, di avviare una riflessione sull'esistenza di tanti consorzi che svolgono attività di consulenza in questo settore, perché ritengo che sia oltremodo basilare che coloro che vogliono partecipare a gare e presentare progetti europei si avvalgano delle consulenze necessarie, per mi pare che vi sia ormai un'inflazione di questi organismi, e questo francamente mi preoccupa, perché fra qualche tempo dovremo fare un bilancio di come viene spesa, con quali risultati sull'occupazione, sull'economia e sull'ambiente, una parte delle risorse dei fondi europei. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1929 presentata dal Consigliere Tapparo inerente a: "Quali prospettive per i lavoratori ICS di Scarmagno con il passaggio di controllo da Finmek al gruppo Ixfin" (Rinvio)


PRESIDENTE

Riguardano l'Assessore Pichetto anche l'interrogazione n. 1929 e altre.
L'assessore Pichetto non è disponibile a rispondere, non perché non ha il materiale, collega Tapparo, ma perché dovrebbe assentarsi, se il collega Tapparo è d'accordo, visto che è pronta...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Tapparo)



PRESIDENTE

No, piuttosto gliela facciamo fare adesso, collega Tapparo. Se acconsente, gliela facciamo fare adesso. C'è la riunione dei Capigruppo, e saranno i Capigruppo a decidere o a rivedere l'ordine dei lavori del Consiglio regionale.
L'interrogazione n. 1929, presentata dal Consigliere Tapparo, è inerente a "Quali prospettive per i lavoratori Ics di Scarmagno con il passaggio di controllo da Finmek al gruppo Ixfin".
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Siccome il Presidente ha normato questa situazione con una sanzione, come lei ha applicato questa mattina al collega Saitta che, essendo assente, ha visto la sua interrogazione spostata a risposta scritta.
Non è stata prevista, però, la sanzione nel caso della Giunta.
Cosa facciamo, Assessore? Paga da bere, mi invita a pranzo, mi risponde oggi pomeriggio? Se la sanzione è unidirezionale, è un po' ridicola la cosa! Qui ci sono sei interrogazioni, una è stata programmata, e l'Assessore non ha il materiale necessario! Se lo faccia portare e oggi pomeriggio, in apertura di seduta, mi risponda brevemente! Presidente, a meno che l'Assessore non risponda a braccio, conoscendo il problema, potrebbe rispondere oggi pomeriggio, altrimenti è una discriminazione, perché il collega Saitta è stato sanzionato, mentre la Giunta no.



PRESIDENTE

Collega Tapparo, desidero informarla che al collega Saitta, o a qualsiasi altro Consigliere, non è stata data alcuna sanzione; è stato semplicemente applicato il Regolamento.
Se lei legge l'art. 89 del Regolamento, "Interrogazioni", può vedere che il comma 8 recita: "Se nessuno dei firmatari di un'interrogazione è presente al momento in cui essa è posta in discussione in Consiglio e in Commissione, salvo il caso di congedo" - e il collega Saitta non è in congedo - "alla stessa verrà data risposta scritta, da comunicarsi all'interrogante o al primo firmatario".
Pertanto, ho semplicemente applicato il Regolamento.
Questo, per correttezza.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1923, presentata dai Consiglieri Chiezzi, Contu, Moriconi Saitta e Suino: "Corruzione della sanità pubblica" (rinvio)


PRESIDENTE

L'interpellanza n. 1923, dei Consiglieri Chiezzi, Contu, Moriconi Saitta e Suino è rinviata.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1634, presentata dai Consiglieri Contu, Suino, Riggio Moriconi, Di Benedetto, Giordano, Papandrea e Chiezzi: "Comune di Cumiana Struttura Sanitaria ex Ospedale San Giuseppe: a quando l'apertura? Per chi ? Per che cosa?"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 1634.
La parola all'Assessore D'Ambrosio, per la risposta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente. Cortesi colleghi, faccio riferimento a quanto indicato nell'oggetto dell'interpellanza, per precisare i seguenti elementi di risposta.
Le ragioni che sottostanno alla scelta di individuare nella costruendo struttura di Cumiana anche una unità di riabilitazione di II livello ineriscono innanzitutto, come già specificato nella nota 270/UC del 17 marzo 1999 - peraltro richiamata dai Consiglieri interroganti - alle previsioni del Piano Sanitario Regionale - Allegato B - 3.1. La realizzazione di simili unità destinate al recupero dei bambini cerebrolesi risponde ad una precisa esigenza sanitaria della Regione e va a coprire una lacuna nell'offerta di prestazioni della Sanità piemontese. Tale nuova destinazione d'uso per la struttura di Cumiana, rappresentava allora - e continua a farlo tutt'oggi - una soluzione alle problematiche sanitarie di minori affetti da gravi cerebrolesi, obbligati a dispendiose trasferte all'estero o in altri centri italiani, con forti disagi per le famiglie.
I dati sullo stato della popolazione della zona che sono in possesso degli Uffici Regionali, uniti al Monitoraggio in tal senso effettuato dalla competente ASL 10 di Pinerolo hanno dimostrato l'utilità nell'operare una simile scelta. A questo si aggiunga, infine, ad ulteriore fondamento, che il progetto di fattibilità presentato dall'ASL 10 era estremamente convincente e garantiva l'alta professionalità degli interventi riabilitativi.
Il quadro economico generale è rimasto invariato - 6.697.403.967 lire pari a complessivi 3.458.920,48 euro - considerando le quote di finanziamento di 722.000.000 di lire del Comune di Cumiana e di 375.000.000 di lire dell'ASL 10. Le varianti al progetto, rese necessarie dal cambio di destinazione, hanno comportato l'esclusione degli interventi necessari per l'ultimazione del 2' piano, da destinarsi a 20 posti letto di RSA e per l'acquisto degli arredi. Tuttavia, è opportuno precisare in questa sede che quello al secondo piano è un altro tipo di intervento, completamente differente, che in nulla pregiudica la funzionalità del Centro Riabilitativo, e per il quale l'ASL 10 ha richiesto, ai sensi della Legge Regionale 73/1996 uno specifico finanziamento di 1.600.000.000 di lire (euro 826.331 circa).
Il numero di anziani non autosufficienti in lista d'attesa non dipende da una carenza di posti letto per non autosufficienti (gli interpellanti evidenziavano un elevato numero di anziani in lista di attesa, per cui sarebbe stato più utile adibire la struttura a quella che era l'originale disposizione di RSA, con 60 posti letto). Già oggi su tutto il territorio dell'ASL 10 esistono complessivamente 670 posti letto in RSA e in RAF, di cui 270 convenzionati per anziani non autosufficienti, nel rispetto degli standard regionali che prevedono un posto letto ogni cento ultra sessantacinquenni. La ragione dei tempi di attesa è da ascriversi alla gravità - nei diversi casi - delle condizioni di non autosufficienza secondo la gradualità predisposta dalla Unità di Valutazione Geriatria, ma comunque non supera i pochi mesi ed è nella media regionale. L'ASL 10 ha peraltro attivato specifici progetti di dimissioni protette, finalizzati a risolvere le situazioni di maggiore urgenza.
Non è stata prevista una fine lavori per il 2' piano in quanto il termine è subordinato all'approvazione dei progetti di completamento, ai sensi della Legge Regionale 73/1996 e del relativo finanziamento. Per quanto invece riguarda il nucleo destinato ai bambini cerebrolesi, il termine dei lavori è previsto per i primi mesi del 2003.
Per il completamento delle opere edili del 2' piano, come già anticipato al precedente punto c), mancano non 1.032.913 euro, ma 826.331.
Tuttavia, come già spiegato, per tale secondo intervento, completamente autonomo, l'ASL 10 ha già richiesto uno specifico finanziamento. L'importo stimato per arredi e attrezzature è invece di circa 1.000.000 di euro e non di oltre 1.500.000, come richiesto dagli interroganti.
La questione dell'individuazione del soggetto che dovrà gestire la struttura è, al momento, prematura e non è stata affrontata. La proprietà dell'immobile rimane comunque in capo all'Azienda Sanitaria che, nel prossimo futuro e di concerto con la Regione, individuerà la soluzione ottimale. Non escludo che possa essere l'ASL 10 stessa a gestire la struttura, perché si era parlato anche di possibili convenzioni con privati. Voglio ribadire che si cercherà di individuare e perseguire la possibilità di far gestire direttamente all'ASL questa struttura. E' prevista comunque una presenza costante dell'ASL 10, in particolare per la gestione del nucleo RSA destinato ad anziani non autosufficienti nell'ambito delle competenze afferenti all'area di integrazione socio sanitaria, tenendo conto che questo nucleo di 20 posti letto verrà inserito a pieno titolo ai sensi della normativa vigente nella rete dei Presidi del territorio.
I costi di gestione potranno essere correttamente quantificati solo successivamente, allorquando sarà individuata in modo definitivo la tipologia di utenza e le modalità di gestione con i corrispondenti standard cui attenersi, così da poterle riferire alle diverse tariffe previste.
I competenti Uffici dell'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, ai quali è stato presentato dall'ASL 10 il progetto di completamento della struttura sanitaria in argomento, per ospitare al 2' piano i 20 posti letto RSA (l'importo previsto - si ricorda nuovamente - è di euro 826.331) si attiveranno presso il CROP (Comitato Regionale Opere Pubbliche) al fine di rendere il più celere possibile l'iter di approvazione del progetto stesso, per poter consentire un tempestivo inizio lavori.
In conclusione, questa struttura, che inizialmente doveva essere una RSA con 60 posti letto, è stata riconvertita in una struttura per bambini cerebrolesi gravi e in 20 posti letto in RSA.
Per quanto attiene, invece, la gestione della RSA e dello stesso Centro di cerebrolesi, quasi certamente sarà una gestione tenuta dall'ASL 10 di Pinerolo, dove Cumiana insiste. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Intanto chiederei copia della risposta per completare la documentazione.
Devo dire, Presidente e Assessore, che questo forse è uno di quei casi che ha senso fare del sindacato ispettivo. Noi abbiamo, merito delle forze politiche che hanno sottoscritto quell'interpellanza, a suo tempo denunciato l'anomalia di una situazione. Qual era l'anomalia? Sostanzialmente aver modificato una vocazione originaria, e questo ha comportato degli adeguamenti in corso d'opera e degli incrementi dei costi complessivi dell'appalto. È evidente che rispetto al progetto originario si è poi passati dalla determinazione "Casa di riposo" a "Istituto specialistico per celebrolesi".
La seconda questione è che si tradiva un po' la grande aspettativa della comunità locale, del Comune, in relazione al fatto che non solo c'era una aspettativa per quanto riguarda il diritto dei propri anziani ad avere la possibilità di trascorrere la vecchiaia vicino ai propri familiari perché è un'opportunità veramente importante per l'anziano e, dall'altra però, tutti gli aspetti della indeterminazione su quella che sarebbe stata la modalità di gestione.
La nostra denuncia era l'estromissione della ASL da tutta la possibilità di gestione. Oggi, prendo atto con soddisfazione che questo patrimonio torna in carico alle ASL che dovranno affrontare tutti gli adempimenti conseguenti. Per questo motivo, denunciavamo il rischio della cattedrale nel deserto, perché oggi ci conferma che sul piano delle risorse economiche molto ancora c'è da fare. Per quanto riguarda l'arredo sicuramente la somma non sarà di 3 miliardi, ma bisognerà recuperare 2 miliardi di vecchie lire. Correggetemi se sbaglio. Per quanto concerne il completamento della struttura destinata alla RSA si è riusciti a trovare le risorse, e questo per noi è motivo di grande soddisfazione. Credo, per che oggi l'Assessore abbia iniziato l'intervento dicendoci delle cose molto interessanti e devo dire che sarà cura degli interpellanti vigilare.
Noi crediamo di aver dimostrato, attraverso un'analisi dei bilanci delle ASL e delle ASO, che la politica delle esternalizzazioni ha avuto effetti devastanti sull'incremento del deficit della sanità. Tutto quello che è stato paventato, cioè l'aziendalizzazione, l'esternalizzazione l'affidamento dei servizi all'esterno, dalle mense alle pulizie, dai global service alla manutenzione ordinaria e straordinaria, avrebbe comportato delle riduzioni di costi significativi, oggi possiamo affermare con tranquillità che tutto questo non è stato o, perlomeno, non sono stati conseguiti gli obiettivo che erano stati fissati.
Valuti l'Assessore, ma noi su questo insisteremo, la possibilità di sperimentare e mettere i due modelli a confronto. Certo l'aziendalizzazione è già intrapresa, ma anziché seguire la strada delle esternalizzazioni proviamo la scommessa della gestione diretta di una realtà così importante.
Intanto bisognerà reperire le risorse per l'arredo e bisognerà, visto che i lavori termineranno a gennaio 2003, mettere in sicurezza il cantiere perché l'apertura della struttura non sia incompatibile con il completamento del piano. Mettiamo a confronto i livelli di prestazione dei servizi, tentando di nuovo di tornare all'antico, ossia provare la gestione diretta di questo Istituto, mettendo in campo la professionalità, la modalità di funzionamento dei servizi interni e il reperimento delle figure professionali di riferimento che siano in grado di rendere più dinamico il sistema sanitario regionale, sapendo che sul territorio non esiste solo un modello, ma c'è anche un tentativo di misurarsi con una modalità tanto vecchia ma che alla fine - i numeri ci stanno dando ragione - non si è dimostrato efficace nel quadro deficitario della sanità.
Assessore, è un invito e un impegno importate sul quale vigileremo nel proseguo della Legislatura. Non ultimo, Assessore, ci dia delle date certe rispetto al reperimento delle risorse. Andiamo verso l'approvazione del bilancio, speriamo che quello che abbiamo denunciato all'inizio non si avveri, ossia che quell'ospedale diventi un bel esempio di ospedale nuovo di realtà sanitaria nuova, di struttura sanitaria nuova, ma, ahimè, che non si può aprire perché non ci sono le risorse per farlo.



PRESIDENTE

Comunico che l'interrogazione n. 1929, a firma del collega Tapparo verrà inserita all'ordine del giorno della prossima seduta.
La parola al Consigliere Saitta sull'ordine dei lavori.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta sull'ordine dei lavori.



SAITTA Antonio

Presidente, chiedo scusa, purtroppo ho avuto un impedimento, so che su una interrogazione che ho presentato è stato deciso di dare una risposta scritta.
Mi sembra che sicuramente ci sia stato l'applicazione del Regolamento ma in altre occasioni è stato sempre adottato, in modo bonario, la procedura di attendere l'interrogante, per cui, visto che la mia interrogazione è stata calendarizzata, una risposta orale da parte dell'Assessore, in modo da evitare la presentazione di un'altra interrogazione. Chiedo di fare un'eccezione, che mi pare anche di buon senso.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, se lei fosse stato in concedo, in applicazione del Regolamento, avrei salvaguardato la sua interrogazione, non essendo per presente al momento della trattazione, ovviamente ho dovuto acconsentire alla risposta per iscritto. Il Regolamento non mi permette di utilizzare altra forma per aiutarla.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Presidente, capisco il suo rigore, ma debbo constatare, se vuole faccio un'analisi di cosa è stato fatto finora, che è sempre stato seguito questo atteggiamento nei confronti di un interrogante che per qualche motivo non è potuto arrivare in tempo. Siccome siamo entrambi presenti, Assessore e interrogante, non vedo quale ostacolo esista a trattare questa interrogazione, anche perché è stato risparmiato del tempo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Accetto volentieri la provocazione del collega Saitta. Non voglio sollevare delle polemiche, anche perché non è stata inserita anche una nostra interrogazione, chiedo che il Presidente agisca nella sua massima autonomia. Questa mattina, ancora una volta, giustamente, in Commissione Regolamento sono state espresse posizioni forti da parte di autorevoli esponenti di questo Consiglio regionale sul fatto che bisogna seguire le regole e che il Regolamento deve essere applicato. Da questo punto di vista, lei oggi è vittima del fatto che, fin quando non ci sarà un chiarimento definitivo, il Regolamento deve essere applicato rigorosamente perché non possiamo vedere applicato in modo rigoroso verso la maggioranza e verso le esigenze della maggioranza che sostiene il Governo regionale, e poi, a chi ci accusa di calpestarlo, vedere, di tanto in tanto, una sua eccezione.
Ciò detto, e proprio per sgombrare il campo, il Presidente agisca come ritiene.



PRESIDENTE

Per quanto mi riguarda, non ho mai fatto nessuna eccezione quando ho presieduto; ho sempre inviato a risposta scritta quando l'interpellante o chi si rivolgeva per chiedere se un dato fatto sussisteva o meno, in merito ad un argomento nello specifico, non era presente o non in concedo.
A questo punto dichiaro la seduta del Consiglio.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per le ore 14.30 e, indicativamente, la convocazione del Consiglio alle ore 15,30.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta sull'ordine dei lavori.



SAITTA Antonio

Siccome si vuole applicare il Regolamento, e sono stato penalizzato per motivi che non dipendano da me, voglio far notare che non ho ricevuto comunicazione della Conferenza dei Capigruppo. Credo che si debba rispettare il Regolamento anche sulle convocazioni, a meno che non ci sia un atteggiamento di carattere bonario dove le questioni vengono affrontate (che allora capisco). Non avendo ricevuto alcuna comunicazione, ritengo di non partecipare alla Conferenza.



PRESIDENTE

Le posso rispondere, Consigliere Saitta, che questa mattina, in apertura della seduta, ho comunicato che la Conferenza dei Capigruppo era stata posticipata causa il protrarsi della Commissione Regolamento; tale comunicazione risulta a verbale dell'aula.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



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