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Dettaglio seduta n.28 del 19/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'incontro con il Presidente della Repubblica, Ciampi presso la Presidenza della Giunta regionale


PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta per comunicare che, come certamente saprete il Presidente della Repubblica oggi sarà in Piemonte e in Valle d'Aosta per una visita alle popolazioni alluvionate.
Tale incontro, in cui il Presidente Ciampi incontrerà i soggetti operativi, la Giunta, i Prefetti e le Amministrazioni interessate alla gestione delle operazioni, si svolgerà presso la Presidenza della Giunta.
Il Presidente Cota si è insistentemente adoperato con la Presidenza della Repubblica affinché il Presidente Ciampi potesse essere ricevuto dal Consiglio regionale, ma questo non è stato possibile per il carattere della riunione e per i tempi ristretti.
Il Presidente Cota ha ritenuto di ovviare convocando presso la Presidenza della Giunta i Capigruppo del Consiglio regionale. L'incontro si dovrebbe svolgere tre le 10.15 e le 11.00 per cui la riunione del Consiglio è aggiornata alle 11.15.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Questo fatto è veramente sorprendente. Penso che il Presidente della Repubblica non tenga una riunione operativa. La presenza di un Ministro o del Presidente del Consiglio potrebbe anche richiedere un tavolo di lavoro ma quello di oggi è un momento di incontro e il Consiglio regionale dovrebbe essere l'assemblea elettiva per eccellenza, il punto di inizio. La Giunta doveva adoperarsi e dire al Presidente della Repubblica di cominciare dal Consiglio regionale. Questo fatto offende - e mi offende come Consigliere - questa assemblea.



PRESIDENTE

Prendo atto che le manifestazioni espresse dal Consigliere Tapparo sono condivise anche da altri Consiglieri e dal Vicepresidente Toselli. Ne prendo atto e le comunico al Presidente.



TAPPARO Giancarlo

Iniziamo i lavori. Iniziamo una discussione visto che siamo completamente fuori dall'incontro! Chi dobbiamo aspettare fino alle 11?



PRESIDENTE

Condivido e trasmetto subito al Presidente Cota lo stato d'animo e le considerazioni politiche espresse dal Consigliere Tapparo e dal Consiglio.
Tuttavia, in mancanza del numero legale e della Giunta al completo, non ci sono le condizioni per procedere con i lavori del Consiglio.
La seduta è pertanto aggiornata alle ore 11,15.



(La seduta, sospesa alle ore 10,05 riprende alle ore 11,21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Abbiamo notizia che l'incontro tra il Presidente della Repubblica e il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e i responsabili apicali dei Settori interessati all'alluvione è ancora in corso.
Inoltre, c'è il saluto dei Capigruppo e dei membri della Giunta non accreditati alla riunione ristretta; non ho un'informazione più dettagliata, ma credo che sia questione assolutamente rapida. Riterrei pertanto di riconvocare il Consiglio alle ore 12. Capisco che...



(Commenti di disappunto da tutti i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Colleghi, consentitemi questa riflessione: l'imbarazzo della Presidenza è evidente in questo caso. Ritengo tuttavia che essendo in corso un incontro con il Presidente della Repubblica ci sia forse l'opportunità che il Presidente Cota riferisca, a chi ha ritenuto di aspettare, l'esito di tale incontro e che lo riferisca all'aula consiliare e non ai Consiglieri tramite i giornali o qualche altra forma. Per questo riterrei, pur condividendo, colleghi, il disagio, facendolo mio e dicendo che sarebbe...



PRESIDENTE

GALLARINI



PRESIDENTE

Non è un disagio, è un senso di schifo!



PRESIDENTE

Capisco benissimo, però per quanto mi riguarda, considerando...



PRESIDENTE

RIGGIO



PRESIDENTE

Questa non è un'anticamera! Non è un'anticamera! Questo è inaccettabile!



PRESIDENTE

Naturalmente se io fossi al suo posto, collega Riggio, direi la stessa cosa; probabilmente l'ho anche detta in altre circostanze, per cui credo che non dubitiate delle mie personali considerazioni, valutazioni e stati d'animo.



TAPPARO Giancarlo

Questa "incazzatura" la dovevi avere ieri come Ufficio di Presidenza!



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza non è stato convocato e per la verità neanche informato, ma questo fa parte della questione "privata" dell'Ufficio di Presidenza. So che il Presidente Cota si è insistentemente adoperato - come ho già detto - affinché il Presidente della Repubblica fosse ricevuto qui e non presso un'altra sede, ma non è stato possibile.
Comunque, colleghi, ritengo che sia prevalente l'opportunità di mantenere la convocazione dell'assemblea posticipandola a mezzogiorno dopodiché vedremo cosa fare, perché se non ci sono informazioni è chiaro che sono scaduti anche i tempi del minimo di opportunità. Però, proprio perché è in corso un colloquio tra il Presidente Cota e il Presidente della Repubblica, ritengo che il Presidente Cota debba riferire di questo colloquio all'aula consiliare e non in altre forme.
Quindi, condividendo e recependo lo stato d'animo e il disagio, anche se è stato espresso in forma irrituale da parte di tutti, riconvoco l'assemblea a mezzogiorno, tra mezz'ora.



TAPPARO Giancarlo

Siamo peggio di una circoscrizione! Neanche una bocciofila!



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,24 riprende alle ore 11,57)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito all'incontro con il Presidente della Repubblica Ciampi presso la Presidenza della Giunta regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i Consiglieri a prendere posto.
Desidero, in apertura di seduta, relazionarvi sui tempi e i modi della presenza del Presidente della Repubblica oggi in Piemonte e sul risultato dell'incontro istituzionale che si è svolto.
Si è saputo, tramite il Presidente della Giunta regionale, che il Presidente della Repubblica sarebbe giunto in visita a Torino nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle ore 18/18,30.
La visita era stata prevista presso la sede della Giunta regionale perché il Presidente della Repubblica aveva pochi minuti a disposizione in un calendario di visite molto serrato, prima di partire in elicottero per fare una ricognizione sul Piemonte e poi recarsi successivamente in Valle d'Aosta.
Dopo aver appreso il programma della visita, ho telefonato subito al Presidente della Giunta regionale perché ritenevo che il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto far visita alla sede del Consiglio essendo stata convocata una seduta per questa mattina. Il Presidente della Giunta mi ha risposto che ciò era impossibile in quanto vi era un calendario di visite molto serrato e che il Presidente della Repubblica aveva comunicato che avrebbe avuto a disposizione soltanto dieci minuti per incontrare il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio.
A quel punto, ho ritenuto opportuno, stante l'importanza dell'assemblea regionale ed il ruolo che tutte le forze politiche hanno all'interno della stessa, che è un ruolo di rappresentanza diretta di tutti i cittadini, di intervenire personalmente presso il Quirinale per cercare di modificare il programma della visita. Ho parlato con il Prefetto Ruffo - che, tra l'altro, conosco da diversi anni - e sono riuscito a modificare parzialmente il programma e cioè ad ottenere un supplemento di incontro del Presidente della Repubblica almeno con i Capigruppo, che sono i rappresentanti di tutte le forze politiche all'interno dell'assemblea regionale. Sono riuscito ad ottenere solo questo ieri sera intorno alle ore 22.
Sono contento che il Presidente della Repubblica abbia trovato il modo di incontrare e salutare, seppur brevemente, i Capigruppo. Il cerimoniale il programma degli incontri, è stato preparato direttamente dal Quirinale e quindi non è stato predisposto né dal Presidente Ghigo né dal Presidente o dalla Presidenza del Consiglio regionale. Purtroppo il Presidente della Repubblica oggi aveva moltissimi impegni per cui non ha potuto intervenire presso la sede dell'assemblea regionale.
Questo volevo dirvi in quanto non sono riuscito a parlare direttamente con tutti i Capigruppo, perché ieri sera - vi ripeto - sono riuscito ad avere la risposta dopo le ore 22. Questa mattina ho dato incarico al Vicepresidente Riba e alla dott.ssa Felice di comunicarvi il programma della giornata. Quindi è per questo che il Consiglio regionale è stato aggiornato alle ore 12 ed è per questo che si è verificato questo ritardo.
A questo punto, vi relaziono sull'incontro con il Presidente della Repubblica, che ha espressamente desiderato incontrare il Presidente della Giunta regionale, i Presidenti delle Province del Piemonte, i Prefetti delle Province del Piemonte, il Sindaco di Torino, in quanto Sindaco della città capoluogo, ma anche in quanto rappresentante e Presidente di tutti i Comuni della Regione, e il sottoscritto, come rappresentante di tutti voi quindi dell'assemblea regionale e dei Consiglieri regionali.
L'incontro è stato preceduto da un'introduzione - relazione, devo dire molto esaustiva - del Presidente Ghigo, che ha illustrato il succedersi degli eventi e alcuni dati di cui era già in possesso; successivamente hanno preso la parola i Presidenti di tutte le Province, cercando di illustrare al Presidente della Repubblica e al Ministro dell'Interno, che era presente all'incontro, i disagi delle varie Province e soprattutto le urgenze immediate di intervento che si richiedevano. Infine, sono intervenuto io, cercando innanzitutto di non ripetere quanto era stato detto, perché nella prima parte dell'intervento un po' tutti hanno messo in luce l'esigenza di realizzare un'efficace politica idrogeologica, cioè di intervenire dal punto di vista idrogeologico sui nostri fiumi e sulle nostre montagne, perché questa è sicuramente la forma più efficace di prevenzione.
Molti hanno sottolineato come in alcuni punti il letto dei fiumi non solo non sia regolare, ma come lo scorrimento avvenga per vie secondarie.
Io stesso, ieri, ho visto fotografie relative alla piena del Toce nell'Ossola: di fatto, il letto del fiume Toce era deviato dalla presenza di detriti nell'alveo naturale. E' sicuramente necessaria una politica idrogeologica che è un po' mancata in questi anni e sono necessari soprattutto, al di là delle polemiche - ma non c'è stata polemica politica questo devo dirlo, è un dato che così come l'ho riscontrato in sede di Consiglio regionale l'ho riscontrato anche in questo incontro investimenti per ridisegnare l'alveo dei fiumi e per pulire i corsi d'acqua.
Si è sottolineato da più parti che laddove questi interventi sono stati fatti, ad esempio sul Tanaro nel 1994, il fiume ha tenuto e quindi abbiamo la prova provata di quanto sia necessario ed efficace un intervento di questo tipo. Quindi: politica idrogeologica; individuazione di figure che abbiano la responsabilità di questa politica idrogeologica; esigenza anche di un trasferimento delle competenze, come in parte dovrebbe avvenire dal primo gennaio dell'anno prossimo.
Io ho invece rappresentato un'altra esigenza, che è stata ripresa dal Presidente della Repubblica nel suo intervento; forse ho fatto breccia nella sua grande esperienza di economista: il problema delle infrastrutture. Ieri ho visitato un po' tutto il Piemonte e mi ha colpito molto vedere le aziende sott'acqua.
Ho rappresentato al Capo dello Stato queste mie sensazioni evidenziando l'esigenza di interventi forti a sostegno delle imprese: aiuti alle piccole imprese, ma soprattutto a sostegno delle grandi imprese che occupano molti dipendenti. L'esigenza di aiuto è soprattutto un'esigenza di intervento nelle infrastrutture, per risistemare la viabilità che crea disagi immediati ai cittadini, ma disagi molto più gravi alle imprese, che rischiano di perdere la loro competitività.
Occorrono dunque interventi, da un lato, dal punto di vista idrogeologico (e quindi la risistemazione dell'alveo dei fiumi e la creazione di argini) e, dall'altro, sulla viabilità, sulle grandi infrastrutture.
Abbiamo due tipi di danni: quello diretto, che è di tutta evidenza (strade spazzate via, ponti che devono essere ricostruiti), e quello indiretto, cioè i ponti che abbiamo chiuso per la seconda volta e che domani andremo a riaprire; sicuramente sono stati in qualche modo toccati lesionati, colpiti da questi fenomeni. Pertanto, occorre ripensare anche a queste realtà, ripensare ad una politica delle grandi infrastrutture efficace per la nostra Regione, per evitare che si rimanga indietro.
Ho chiesto al Capo dello Stato di colmare questo ritardo che indubbiamente, si è visto nelle infrastrutture del Piemonte. Scusate se faccio il riassunto, ma ritengo doveroso riportarvi quasi le stesse parole.
Gli ho ricordato il ponte sul Ticino, il ponte che collega il Piemonte alla Malpensa, aeroporto intercontinentale; pensate: la via di comunicazione della nostra Regione rispetto all'aeroporto intercontinentale, costruito nel 1880 e che è ancora un ponte di ferro. E' un esempio che mi è venuto in mente.
La riunione si è poi conclusa; il Presidente della Repubblica ha salutato brevemente i Capigruppo ed i componenti della Giunta regionale adesso ha un altro incontro in Prefettura, dove ha voluto incontrare soltanto il mondo imprenditoriale. Partirà quindi in elicottero per fare un giro sul Piemonte e poi andrà in Valle d'Aosta.
Ho voluto dirvi questo perché ho sentito che questa mattina i Consiglieri non erano adeguatamente informati del programma; me ne scuso ma - ripeto - solo alle ore 22,30 di ieri siamo riusciti a strappare questa disponibilità da parte del Capo dello Stato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caracciolo, Racchelli e Scanderebech.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito all'incontro con il Presidente della Repubblica Ciampi presso la Presidenza della Giunta regionale (seguito)


PRESIDENTE

Sulle mie comunicazioni, ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, già questa mattina, in apertura della seduta presieduta dal Vicepresidente Riba, alcuni di noi hanno avuto occasione di evidenziare il disagio istituzionale - lo definisco così - che io ho sentito e che non mi sembra possa trovare conforto dal risultato dell'incontro istituzionale come lei lo ha definito. Poi, se l'incontro fosse istituzionale o meno quando è presente un Presidente della Repubblica è difficile selezionare questi aspetti.
Il disagio deriva dal fatto che in un processo grande di conferimento di nuovi poteri alle Regioni, in un momento anche storico in cui c'è l'esaltazione del ruolo degli autogoverni locali, la massima assemblea elettiva, il Parlamento del Piemonte - potremmo definirlo così - non ha avuto la possibilità di poter essere considerato il centro di questo momento.
Io farei una distinzione tra la visita di un rappresentante del Governo che è una visita operativa, che deve interfacciare con la Giunta, i Prefetti, i Presidenti delle Province, ecc. - e la visita, invece, di un Presidente della Repubblica che, al di là delle intelligenti considerazioni del Presidente Cota, non è che possa assumere iniziative, pensare a decreti. Esprime orientamento, è la coscienza viva del Paese e per questo ha un ruolo importante.
Nel corso della storia di questa assemblea - di cui faccio parte dal 1983 - quando si sono verificati eventi di un certo tipo, i Presidenti della Repubblica sono venuti qui; li ricordo ancora nei vari passaggi, in cui erano presenti anche i Presidenti delle Province e i Sindaci. Era un'occasione in cui si rinsaldava il ruolo e il valore di questa assemblea.
Il compito in parte era suo, Presidente, ma in grande parte era del Presidente Ghigo che, ricevendo dalle strutture del Quirinale le sollecitazioni organizzative, avrebbe dovuto dire: "L'incontro si fa nell'assemblea elettiva del Piemonte". Dinnanzi ad una posizione ferma del Presidente della Giunta - il Presidente della Repubblica non si occupa di questi aspetti, il "pacchetto" del percorso glielo hanno confezionato evidentemente si poteva influenzare la costruzione di questo "pacchetto" organizzativo della visita in Piemonte.
Sono pertanto amareggiato, perché questa mattina potevamo essere sul territorio, potevamo essere messi in libertà, anziché trascorrere una mattinata in attesa, in cui ho ricevuto telefonate di sollecitazione. Tra l'altro, Presidente Cota, le chiederei se sia possibile, tra oggi e domani rendere disponibili e liberi i Consiglieri regionali.
Presidente Cota, le chiedo di prendere atto del disagio di noi Consiglieri per non avere la possibilità, per questi vincoli istituzionali legittimi, di poter essere oggi sul territorio. Mentre ero qui in attesa ho ricevuto varie sollecitazioni dalla Valle Orco, dalle Valli di Lanzo e da una serie di situazioni, che vogliono mostrare che i problemi idrogeologici continuano. Pertanto, le chiedo di prendere in considerazione se oggi e domani possiamo essere legittimati ad operare tranquillamente, senza considerarci in fuga dagli obblighi istituzionali.
Lei, Presidente, ci ha detto che c'erano dei Capigruppo nell'incontro con il Presidente della Republica, ma credo che il "rattoppo" sia peggio del "buco". Personalmente, non avrei dato come copertura dell'assemblea la presenza dei Capigruppo. L'assemblea, tra l'altro, non è riunita in modo specifico, è normalmente in corso; quindi, poteva farsi questo incontro.
Non riesco a capire queste ragioni. Una parte di Consiglieri regionali è rimasta qui in un'attesa molto frustrante.
In questa epoca, in cui il potere degli esecutivi è massimo, in cui le assemblee elettive vengono viste come un passaggio da sopportare - l'hanno detto quelli di destra e di sinistra - noi qui dobbiamo avere un moto di orgoglio e di dignità, e dire che quello che è successo questa mattina non ci soddisfa, perché ha leso, in qualche modo, quelli che sono i poteri di questa assemblea elettiva.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Tapparo. Condivido molte delle sue argomentazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Confermo il disagio istituzionale già espresso dal Consigliere Tapparo.
Da quanto è stato riferito, credo che vi sia stata una complessiva e generale indelicatezza nei confronti di questa assemblea legislativa, per non essere riusciti a trovare uno spazio temporale di visita del Capo dello Stato in questo consesso.
Ricordo che questa, oltreché essere un'assemblea legislativa, è un'assemblea che contribuisce all'elezione del Capo dello Stato. Quindi stigmatizzo l'indelicatezza che è stata rivolta alla nostra assemblea. Tra l'altro, non è stata colpita una piccola porzione della nostra regione, ma più di metà del territorio piemontese è stato seriamente interessato.
Sono l'unico Consigliere regionale eletto nella Provincia di Vercelli che è una delle tre province più colpite dall'alluvione, e come tale devo anche stigmatizzare una scarsa comunicazione fra la Presidenza della Giunta e, in questo caso, il sottoscritto, unico Consigliere regionale della Provincia di Vercelli, che ieri non è stato minimamente avvisato della visita del Presidente della Giunta regionale in provincia di Vercelli e, in particolare, nel Comune di Trino Vercellese, fortemente alluvionato.
Ho saputo casualmente da fonti terze di questa visita, di cui ho chiesto conferma agli uffici della Presidenza, ma neanche questa mi è stata data.
Avrei valuto partecipare più operativamente a quella visita o perlomeno dare dei consigli su come impostarla affinché fosse una visita operativa concreta e possibilmente più apprezzata dalla popolazione di quanto invece sia avvenuto. Abito in uno dei Comuni alluvionati - tra l'altro già colpito sei anni orsono - quindi avrei potuto consigliare il Presidente della Giunta e l'Assessore Cavallera su come impostare l'incontro.
Dal resoconto del Presidente Cota l'unico punto che mi soddisfa è il riferimento, che pare vi sia stato nel colloquio con il Capo dello Stato alla necessità di una seria e finalmente profonda riflessione sull'assetto idrogeologico del territorio nazionale, ma in particolare del Piemonte e sulla necessità di una vera e corretta manutenzione ordinaria del letto dei fiumi, che è una delle cause principali dell'alluvione. Nel 1994 è stata una delle cause principali e lo è stata ancora in quest'ultima alluvione.
Spero che quanto detto e riportato nel colloquio con il Capo dello Stato, in particolare sull'argomento della manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua, sia poi mantenuto concretamente con i fatti anche in quest'aula in quanto una parte delle competenze, in particolare quelle sui parchi, è di questa assemblea.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Vorrei fare una serie di considerazioni rivolte ai rappresentanti della Giunta e a quanti in queste ore difficili e concitate hanno comunque la responsabilità istituzionale del controllo e della gestione delle politiche di intervento e dei primi passi che, in questa direzione, si stanno facendo.
Accanto agli interventi dei colleghi, vorrei sottolineare un'ulteriore anomalia, rappresentata dal fatto che lei, in maniera assolutamente corretta, è venuto a riferire all'aula su piani, progetti, programmi e linee di intervento, concordate ed avallate nella riunione svoltasi nel palazzo della Giunta insieme ai Prefetti e ai rappresentanti delle Province. E' un intervento che ci saremmo aspettati da un rappresentante della Giunta, con cui interloquire in questa fase di comunicazione non puramente formale sulle linee di indirizzo che si vanno prendendo per dare anche al Consiglio, ai Gruppi consiliari e a ciascun Consigliere il diritto di fornire un contributo, un apporto e di esercitare, in questo modo, le proprie responsabilità.
In questa fase - e mi rivolgo ai rappresentanti della Giunta presenti vorrei sottolineare un'esigenza che mi pare poco ricordata in queste ore che è quella di trasformare questa gravissima calamità naturale, questa grande tragedia che ha comportato anche la perdita di vite umane, in opportunità di pianificazione territoriale e di programmazione delle politiche di contenimento.
Il Piemonte, come ci hanno assicurato alcuni esperti, è l'unica Regione italiana che, nell'arco degli ultimi sei anni, ha subìto fenomeni di questa natura e che sia stata esondata.
Nel 1994 una grande calamità ha colpito tutta l'area sud della nostra regione; nel 2000 un fenomeno ha colpito tutta l'area nord della nostra regione e alcune regioni confinanti.
Per affrontare questo fenomeno la Giunta potrebbe muoversi su una linea che, in parte, ha già perseguito nel 1994, ma che può essere ulteriormente rafforzata. Nel 1994, commissionando un programma di fotografia aerea del territorio a ridosso del fenomeno dell'esondazione di alcuni fiumi, riuscì ad acquisire una serie di elementi significativi, non solo dei danni causati, ma del funzionamento del sistema territoriale a fronte di calamità di questa natura.
Sarebbe opportuno che la Giunta commissionasse immediatamente un lavoro analogo rispetto alla calamità che si è verificata nei giorni scorsi e che a questo fine, per definire un quadro esaustivo del fenomeno così come si è verificato, acquisisse anche delle immagini satellitari, che sono disponibili e sono la materia prima per definire delle cartografie chiare e credibili del territorio piemontese e delle zone a rischio.
Sottolineo questo dato, perché, da un certo punto di vista, sfugge a molti. Su questi livelli di precipitazione, sulla base di fenomeni del tutto particolari (lo zero termico ad alta quota) che si sono verificati fra il 1994 e il 2000, acquisendo queste immagini saremmo in grado di definire una cartografia completa del territorio piemontese e delle zone a rischio. Questo significa avere uno strumento privilegiato per la programmazione territoriale, che normalmente è fatta sulla base di elaborazioni e non di dati reali, ma anche per la politica agraria, delle infrastrutture e del territorio in genere.
Volevo evidenziare questa questione ai rappresentanti della Giunta.
L'avrei chiesto all'Assessore Cavallera, ma, in questa fase, chiedo una risposta al Vicepresidente Casoni: le immagini satellari ci sono, basta acquistarle; le fotografie aeree vanno ovviamente commissionate in questo periodo prima che i campi tornino ad essere arati, per avere un'immagine il più possibile chiara e completa della situazione del territorio piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido in pieno le osservazioni dei colleghi che mi hanno preceduto perché anche a me pare che oggi sia stata una giornata nella quale si è accettata una marginalità di ruolo del Consiglio regionale nei confronti di altri livelli istituzionali. All'interno dell'assemblea si è verificata una marginalità rispetto alla Conferenza dei Capigruppo e una marginalità della Conferenza dei Capigruppo rispetto al Presidente del Consiglio regionale.
E' stato un errore accettare questa marginalità; è stato un errore convocare solo i Capigruppo, Presidente Cota; è stato un errore, per quanto mi riguarda, partecipare a questa riunione senza tenere conto di queste osservazioni. Pertanto, mi scuso con i colleghi per una mancata valutazione di questi rischi.
Spero che il dibattito sull'alluvione possa svolgersi. Concordo con quanto richiesto dal Consigliere Tapparo, cioè di essere lasciati liberi perché anch'io continuo ad avere segnalazioni per andare a sondare la situazione del nostro territorio. Valutiamo tutti insieme se non riusciamo a liberarci per poter andare sul territorio.
Condivido le osservazioni del collega Palma, al quale segnalo che la questione delle aree fotografate in occasione delle alluvioni del 1994 e 2000 è, in gran parte, già risolta e sono disponibili, perché vi sono già le carte delle aree esondabili: il Piemonte le ha a disposizione.
Se osserviamo le cartografie delle aree esondabili, vediamo che le esondazioni, se non collimano, ci manca pochissimo. Quindi, al di là della richiesta della documentazione cartografica e fotografica aggiuntiva, devo dire che il Consiglio e la Giunta regionale dispongono già di una mappa del Piemonte che può essere costruita in mezza giornata portando in una scala opportuna tutte le linee di esondazione che, lungo quasi tutti i principali corsi d'acqua, sono già disegnate; quindi, c'è già uno strumento per decidere e, proprio in base alle osservazioni del Consigliere Palma, al termine del dibattito che faremo sull'alluvione - non so quando - potremo già prendere delle decisioni sulle aree esondate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario, Di Benedetto, che interviene in qualità di Consigliere.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Anch'io sento il disagio che è stato sollevato. Ieri sera ho ricevuto una telefonata intorno alle 21,40 e ho pensato - mi era già stato detto che c'erano i Capigruppo - che c'era la possibilità di fare incontrare gli altri colleghi Consiglieri con il Presidente della Repubblica, in quanto era una visita istituzionale.
Però credo che dovremmo incominciare - questo come segnalazione e hanno fatto bene il collega Tapparo ed altri colleghi a segnalarlo - a discutere al di là dell'alluvione che tutti sappiamo come sta andando, rispetto ad alcune posizioni che sono state assunte e che confondono il raggio di azione.
Egregio Presidente e colleghi Consiglieri, la tragedia che la nostra Regione sta vivendo in questi giorni si inserisce in una cornice che unisce l'inclemenza della natura e l'incuria dell'uomo. Da molte parti sono arrivati plausi all'attività svolta dalla Protezione Civile e dal forte senso di responsabilità che...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere, voglio solo puntualizzare che gli altri colleghi hanno chiesto di parlare per chiarimenti, quindi hanno espresso la loro posizione. Poi concluderò ribadendo la mia posizione, perché in parte non l'ho fatto, sulla modalità di organizzazione dei lavori e sulla visita del Presidente della Repubblica; quindi, sono intervenuti su chiarimenti a fronte delle mie comunicazioni.
Le chiedo gentilmente di rimandare il suo intervento politico sulle cause dell'alluvione e su quant'altro ad una prossima seduta dove necessariamente ci sarà la presenza della Giunta: il Presidente Ghigo e l'Assessore Cavallera.
Ho visto che lei stava iniziando a leggere un intervento che aveva un grado di approfondimento.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Presidente, mi permetta solo di segnalare una questione. L'intervento nel merito lo faremo quando si svolgerà la seduta adatta e saranno presenti il Presidente Ghigo e l'Assessore competente.
Nella riunione di Consiglio dell'altro giorno, qualcuno accennava alla questione dello sciacallaggio, invitando ad evitare strumentalizzazioni e quant'altro. Io mi sono informato, assieme ad altri amici e colleghi. C'è una lettera dell'Assessore Scanderebech indirizzata ai Comuni, con la quale li invita a segnalare i danni e a fare un loro monitoraggio. Sappiamo che dall'1 gennaio 2000 queste sono competenze dello SDA (Servizi Democratici all'Agricoltura). Ho il sospetto che qualcuno stia scambiando questa emergenza per una campagna elettorale anticipata, magari sostituendo le cartoline di auguri - che ben conosciamo - con lettere relative a questa tragedia.
Presidente, questa era una delle questioni che desideravo affrontare questa mattina. So che non è possibile, anche perché, come lei ha segnalato, sono assenti il Presidente e buona parte degli Assessori. Si trattava di un mio sospetto.



PRESIDENTE

Consigliere Di Benedetto, la ringrazio per l'amabilità che ha avuto nell'accogliere l'esigenza che ho espresso.
Colleghi, devo dirvi che condivido in toto ciò che ho sentito dagli interventi delle diverse forze politiche. Devo anche dire che ieri si è raggiunto, sulle modalità di organizzazione dell'evento, un livello di tensione abbastanza alto, tant'è che ho ritenuto opportuno intervenire direttamente presso il Quirinale. Non ritengo opportuno, oggi, fare polemiche più di tanto: questa non è la sede delle polemiche. Ritenevo anche inadeguato ed improprio fare polemiche sul calendario della visita del Presidente della Repubblica in un momento così delicato per la nostra Regione. E' un argomento importante, ma secondario. Per questo non ho voluto fare polemiche, pur essendovi stato, ieri sera, un livello di tensione molto alto, come ben sa, Consigliere Tapparo. Sempre per questo ho ritenuto giusto non dare segnali esterni di particolare tensione.
Lo ripeto: condivido ciò che ho sentito da tutti i rappresentanti delle forze politiche in Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Non sarei intervenuto, ma dopo queste dichiarazioni, senza entrare nel merito della discussione, prendo la parola per esprimere, a nome del mio Gruppo, il più profondo ringraziamento al Presidente della Repubblica per la sua visita in Piemonte in questo momento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sicuramente il dibattito generale si svolgerà in un altro momento.
Credo che alcune sollecitazioni avanzate dai colleghi debbano trovare una riposta nei lavori del Consiglio regionale.
Ciascuno di noi è stato eletto in una determinata zona della regione per cui conosce un po' meglio degli altri colleghi i problemi del luogo però credo che occorra individuare una sede specifica nel Consiglio regionale dove far confluire tutte le sollecitazioni che ciascuno di noi sente di apportare, in modo che possano essere verificate, coordinate e raccordate. Potremmo magari pensare ad una seduta della Commissione consiliare competente in presenza dell'Assessore. Dobbiamo comunque trovare dei meccanismi di verifica del lavoro degli Assessori, del nostro rapporto con le Province. L'assemblea regionale non può "disinteressarsi" del problema e neppure immaginare che questo sia proprio solo dell'esecutivo.
Sono convinto che i singoli Consiglieri e il Consiglio regionale nel suo insieme possano dare un aiuto al lavoro che deve svolgere la Giunta. E' chiaro che l'esecutivo ha proprie competenze, a cui il Consiglio deve fare da supporto.
Dobbiamo individuare una soluzione per cui tutte le informazioni e le proposte che ciascuno di noi può e sente di fare possano essere accolte e valutate, dobbiamo soprattutto individuare una sede in cui si lavori con il massimo della trasparenza, per evitare di cadere in tentazioni come quelle demonizzate in questi momenti concitati.
Ciò detto, mi associo a quanto espresso poc'anzi dal collega Marcenaro.
E' importante che il Presidente della Repubblica sia venuto in Piemonte, è importante che vada poi in Valle d'Aosta. La visita del Presidente della Repubblica testimonia, da parte dello Stato italiano, che ciò che è capitato nel nostro territorio è sentito come un problema nazionale: la presenza del Presidente della Repubblica lo dimostra, come anche quella dei Ministri del nostro Governo.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, ha la parola il Vicepresidente della Giunta, Casoni.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Data l'assenza del Presidente Ghigo e dell'Assessore Cavallera (in questo momento sono in Giunta con i Prefetti e Presidenti delle Province per gestire la fase di fine emergenza ed inizio del lavoro post-evento, per cercare di razionalizzare le fasi susseguenti al disastro), vorrei dire che, su un evento così tragico per la nostra Regione, ho sentito qualcuno proporre: "Facciamo di questo evento tragico l'occasione per pensare ad un modo per cui in futuro non si verifichino più simili eventi".
Pensando a tutti gli incontri a cui ho assistito da domenica ad oggi devo dire che sino a questo momento c'è stata, da parte di tutte le istituzioni (Comunità montane, Comuni, Province, Prefetture, Regione Stato, Protezione Civile), totale sintonia sugli interventi immediati da attuare. Dai tavoli a cui erano presenti tutte le istituzioni citate sono scaturite le richieste avanzate al Consiglio dei Ministri: ciò dimostra la sintonia di cui parlavo.
E' importante che, nella fase di emergenza, ciascuno pensi ai bisogni "primari", per fare in modo che tutto funzioni nelle diverse circostanze che possono verificarsi. Per questo, ed è logico, diversi Assessori erano sul territorio per controllare direttamente ciò che stava succedendo o per partecipare a riunioni con colleghi di altri enti istituzionali, per tentare di soddisfare le necessità primarie.
Alcune indicazioni, emerse in particolare dall'intervento del Consigliere Palma - che ringrazio per avere introdotto degli elementi di discussione su come precedere - sono già state seguite. Vi informo che ieri si è svolta una riunione fra tutte le Direzioni regionali competenti per la predisposizione di un volo aereo che rilevi in maniera certa la situazione dell'esondazione. Si era agito così anche per l'alluvione del 1994.
In questi anni noi abbiamo - lo segnalo perché è stato apprezzato dal Presidente della Repubblica, dai Prefetti, da tutte le Province - attivato nella Regione Piemonte, attraverso il Dipartimento regionale del dott.
Coccolo, un servizio di centraline di rilevamento. Tale sistema ci ha permesso, se non di contenere i danni, perlomeno di contenere gli effetti dei danni sulle persone. Tutti, Presidenti di Province e Prefetture, hanno verificato che - ahimé! - è stato un evento doloroso, ma, a differenza di alcuni anni fa, il servizio di informazione, di evacuazione, di passaggio di informazioni tra Sindaco e Sindaco, tra Provincia e Provincia, questa volta ha funzionato.
Noi abbiamo verificato che tale sistema era già previsto nella giornata di sabato, però logicamente si possono fare evacuare le persone, mentre per gli oggetti che in quel momento insistono sul territorio, se non sono stati spostati in precedenza, non si può intervenire all'ultimo momento.
Sottolineo che la Giunta non si è mai chiusa in se stessa per tentare di affrontare un problema. Tutte le riunioni svoltesi sul tema, tranne quella che ha deciso lo stanziamento economico, sono sempre state riunioni di Giunta regionale con i Presidenti delle Province, con i Sindaci dei Comuni colpiti dall'evento alluvionale e con le Comunità montane. Questi consessi hanno anche preso atto del primo stanziamento del Governo di 100 miliardi più 1.000 miliardi di mutuo per il primo intervento.
L'obiettivo, nei prossimi dieci giorni - tutti sappiamo che in questo momento è in discussione al Governo la legge finanziaria - è di quantificare esattamente i danni sul territorio e soprattutto di elaborare un piano di riassetto, anche a lungo termine, idrogeologico del territorio che, con stanziamenti certi e continuativi, possa permettere di fare quegli interventi che - ahimé! - i territori aspettano e che tutti sappiamo essere interventi che non possono essere attuati in un anno, due anni e nemmeno in cinque anni, ma che necessitano di una programmazione a lungo termine. A questo proposito, insieme al prof. Barberi, alla Presidente Bresso, al Sindaco Castellani e a tutti i Comuni interessati, si è convenuto, di concerto con la Regione, di predisporre un piano a lungo termine che preveda interventi strutturali, per esempio creando le cosiddette golene le aree di esondazione per passare ai problemi territoriali idrogeologici.
Alla fotografia certa dei danni, che in parte già esiste, devono essere accompagnate quelle risorse, che in questa occasione ho sentito, da tutti i soggetti intervenuti a livello ministeriale, aver dato come certezza di programmazione nei prossimi anni. Potrei darvi la situazione dei trasporti non so se l'aula lo ritenga, non credo sia questo il momento.



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Casoni dell'intervento, non penso che questo possa sostituire...



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

E' quanto stavo dicendo. Siccome la Giunta è stata chiamata in causa ho dato quelle che sono le mie informazioni. Sicuramente il Presidente Ghigo e l'Assessore Cavallera, che hanno gestito più di me le fasi di emergenza, potranno svolgere le relazioni e i resoconti delle varie riunioni alle quali anche in questo momento stanno partecipando.



PRESIDENTE

Mi rendo conto delle esigenze di tutti i colleghi.
Convoco la Conferenza dei Capigruppo, per concordare - la portata del disastro l'abbiamo compresa e conosciamo le esigenze di spostamento dei Consiglieri - il programma dei lavori, anche per la prossima settimana.
Il programma dei lavori potrebbe essere definitivo, perché ho il quadro chiaro, relativo anche alle riunioni istituzionali della settimana prossima. Quindi, sono in grado di concordarlo con i Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12,46 riprende alle ore 13,04)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico all'aula il calendario concordato in sede di riunione dei Capigruppo.
La prossima settimana ci saranno due convocazioni del Consiglio regionale, mentre domani non si svolgerà la seduta.
Le due convocazioni sono fissate per le giornate di giovedì 26 ottobre e venerdì 27 ottobre. L'o.d.g. è il seguente: giovedì si discuterà il bilancio, il progetto di legge presentato dall'Assessore Botta e le nomine (anche se tecnicamente si mantiene tutto l'o.d.g.); la seduta di venerdì sarà invece dedicata al dibattito sull'alluvione.
Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro per la vostra attività sul territorio.
Sono confermate le consultazioni per oggi e per la prossima settimana.
La Commissione Nomine è sconvocata, ed è convocata per giovedì mattina alle ore 9,15.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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