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Dettaglio seduta n.278 del 03/12/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 10.00 il Presidente Cota comunica che è convocata una riunione dei Capigruppo in Sala A)



(La seduta sospesa alle ore 10.22 riprende alle ore 11.22)



(La seduta ha inizio alle ore 11.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 17, 24, 27 settembre 2002 e dell'1 ottobre 2002. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Leo.


Argomento:

b) Presentazione disegni di legge


PRESIDENTE

Comunico che è stato presentato il disegno di legge n. 469 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003. Bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2003-2005".


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Art. 14 Statuto, art. 4 Regolamento interno - Adempimenti relativi al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (Presentazione questione sospensiva da parte del Consigliere Angeleri)


PRESIDENTE

Il punto 3) all'o.d.g., ai sensi dell'art. 14 dello Statuto e dell'art.
4 del Regolamento interno, prevede l'adempimento relativo al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza.
In apertura, colleghi, anche dopo una riunione dei Capigruppo, io, a nome dell'istituzione, mi sento di respingere al mittente alcune insinuazioni che sono emerse da organi di stampa questa mattina, relative a presunte modalità di controllo del voto all'interno di questa libera assemblea legislativa, libera e sovrana. Penso così di interpretare il senso di dignità di ogni Consigliere regionale.
Vi assicuro che queste cose non mi risultano e che ipotesi fatte in sedi strane non entreranno in quest'aula. A questo proposito, l'Ufficio di Presidenza ha deciso di istituire un seggio elettorale, in maniera tale da garantire la segretezza del voto. Verrà consegnata una scheda, ovviamente bianca, perché questa assemblea è libera, e l'Ufficio di Presidenza ha deciso, visto che il vecchio Ufficio di Presidenza procederà alle operazioni di spoglio e di scrutinio, di annullare tutte quelle schede che contengano indicazioni diverse dal nome o dal cognome, che sono i segni distintivi della personalità di ognuno di noi, di ogni cittadino, come di ogni singolo Consigliere regionale. Quindi vi invito ad un voto libero segreto e vi invito altresì a non indicare titoli (Consigliere, titoli accademici, ecc.) perché abbiamo deciso di annullare queste schede.
Gli adempimenti di cui all'art. 14 prevedono che vi sia la possibilità di fare eventuali dichiarazioni di voto da parte di ogni Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Penso che sia molto grave che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte abbia scelto di consentire una modalità di votazione che permette ai Gruppi, non importa se di maggioranza o di opposizione, di controllare e di verificare, in maniera pressoché puntuale, l'espressione di voto da parte dei singoli elettori.
Nella mattinata, io e il collega Bruno Mellano abbiamo consegnato una lettera a tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza, suggerendo modalità di espressione di voto che, in perfetta linea con le disposizioni del nostro Regolamento, non avrebbero consentito questa forma di controllo avevamo in particolare suggerito che, in sede di distribuzione delle schede di voto, queste recassero l'indicazione di tutti 60 i Consiglieri regionali, consentendo a ciascun elettore di esprimere il proprio voto semplicemente barrando il nome del candidato che si intendeva votare, senza procedere alle diverse combinazioni che anche solo il nome ed il cognome di ciascun candidato possono assicurare.
Prendo atto del fatto che la decisione dell'Ufficio di Presidenza è una decisione che è fatta esplicitamente per impedire forme di voto certamente libero e per garantire forme di voto probabilmente controllato.
Visto che l'Ufficio di Presidenza aveva la possibilità, in sede di distribuzione delle schede, di assicurare modalità di votazione diversa e anche modalità di scrutinio diverso, riteniamo che la scelta di nascondere dietro la foglia di fico dell'urna segreta il problema dell'espressione della volontà di voto dei singoli Consiglieri renda ancora più credibili quelle notizie di stampa che sono apparse oggi sui giornali, della cui veridicità io, a differenza del Presidente, non dubito minimamente e che gettano discredito sull'immagine e sulla dignità di questa istituzione.
Aggiungo che la decisione di questo Ufficio di Presidenza getta discredito sul discredito. Esisteva una modalità semplicissima per assicurare la segretezza del voto, e questo Ufficio di Presidenza ha scelto di non assicurarla a sé stesso, all'aula e all'istituzione.
Il Presidente e l'Ufficio di Presidenza sanno benissimo che con i soli nomi e cognomi dei singoli candidati è possibile assicurare un insieme di combinazioni che rendono controllabile, pressoché all'unità, l'espressione di voto di ciascun singolo Consigliere. L'Ufficio di Presidenza e il Presidente sanno perfettamente che il nostro Regolamento, all'art. 69, fa carico all'Ufficio di Presidenza - cito testualmente - "di verificare, in caso di ipotesi di irregolarità," - e ci troviamo di fronte ad una macroscopica ipotesi di irregolarità - "modalità di votazione atte ad impedire che queste irregolarità si consumino". Il Presidente e l'Ufficio di Presidenza sanno benissimo che le forme di controllo del voto non sono assicurate da espressioni irregolari del voto da parte degli elettori, ma da diverse combinazioni diversamente composte di forme di voto perfettamente regolari.
Ritengo che il Presidente debba una risposta a quest'aula rispetto ad una richiesta formulata espressamente dal Gruppo Radicale e che il Presidente e l'Ufficio di Presidenza debbano dire a quest'aula perché non si può procedere ad una votazione con una scheda di voto che rechi pre stampati i nomi di tutti i Consiglieri e lasci invece a ciascun Consigliere la libertà formale di votare, la servitù sostanziale di essere controllato magari dal proprio Capogruppo rispetto all'espressione di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Brevissimamente, Presidente. Io sono molto sensibile problema che ha sollevato il collega Palma; credo altresì che il problema non sia così facilmente risolvibile, perché se si dovesse istituire una scheda con una croce o con un puntino o comunque con un meccanismo un po' più complesso evidentemente sarebbe necessario introdurre un Regolamento di voto, cosa per il quale non c'è il tempo, cosa per il quale allo stato attuale non esiste la normativa. Faccio presente che già l'elezione scorsa si è votato senza nessun tipo di problema e si è votato con l'esatta normativa che oggi è vigore. Ciò dal punto di vista formale.
Dal punto di vista sostanziale, io posso e devo dare testimonianza in questo Consiglio regionale del fatto che non ho visto un momento di non concordia sugli esponenti che devono essere votati.
Di questo posso dare testimonianza, non solo per quanto riguarda il mio Gruppo, ma da parte di tutti, e quando dico "di tutti", intendo di tutti gli altri Gruppi che si sono espressi nelle varie riunioni dei Capigruppo.
Invito il Presidente a sollecitare, se lo ritiene, i Consiglieri a votare con una certa modalità, per dissipare i dubbi del Consigliere Palma.
Nulla oltre l'invito, che può o non può essere recepito dall'Aula; mi parrebbe, comunque, un bel gesto.
Poiché il mio intervento è in fase di dichiarazione di voto, dichiaro di aver ricevuto, in questo momento, delega espressa e singola da parte dei colleghi Consiglieri qui presenti - che quindi possono smentirmi - che voteranno come segue: per la carica di Presidente del Consiglio, il Presidente Cota; per la carica di Vicepresidente, il Consigliere Toselli per le due cariche di Segretario, i Consiglieri Pozzo e Botta Marco.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Brigandì.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, quello che sto per svolgere è un intervento che giudico particolarmente antipatico e che non avrei voluto fare in quest'aula.
Ho già avuto modo di anticipare alcune questioni la scorsa settimana all'interno della maggioranza, alla quale ribadisco - tanto per essere chiaro - lealtà e alla quale ribadisco di appartenere, perché siamo stati eletti insieme e insieme ci assumiamo tutte le responsabilità.
Non entro nel merito degli interventi precedenti, quello del collega Palma, né voglio commentare quanto è stato scritto sui giornali.
Sicuramente, una battuta la voglio fare: questo è il sintomo di qualche malessere che avvertiamo abbastanza pesantemente.
Ribadisco quanto il collega Deorsola ha chiesto, anche a nome mio nella Conferenza dei Capigruppo di questa mattina, cioè che il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza possa essere rinviato di una settimana.
Motiviamo questa richiesta come una richiesta di pari dignità rispetto alla maggioranza dei nostri colleghi che si impegnano all'interno del Consiglio regionale, ribadendo che non abbiamo chiesto assolutamente nulla in cambio, tanto per essere chiari.
Abbiamo posto alcuni problemi politici non nuovi, che abbiamo avuto modo di sottolineare, da circa una quindicina di mesi, se non di più all'interno di questa maggioranza, ma anche esternamente, con dichiarazioni registrate sui giornali.
Abbiamo posto alcuni problemi che sono sul tappeto, perché - ribadisco siamo per rispettare i patti che sono stati stabiliti in precedenza all'interno della maggioranza.
Intendiamo onorare quei patti, ma, prima di fare questo, la maggioranza deve, responsabilmente, rispettare i patti stabiliti con i propri elettori e con i cittadini piemontesi.
Abbiamo chiesto, in questo senso, una riflessione su quattro temi importanti: il futuro della sanità piemontese; il fatto che un importante patto stabilito con gli elettori non sia ancora stato siglato in quest'aula (mi riferisco all'approvazione del buono scuola); un intervento più pesante, in questo momento particolare di sofferenza per il Piemonte rispetto alla crisi FIAT, da parte dell'istituzione regionale sul sistema bancario piemontese; una riflessione sulla legge urbanistica.
E' un ragionamento che parte addirittura dalla precedente legislatura e su questo vorremmo una risposta.
Sono queste le questioni sulle quali vorremmo riflettere.
Ribadiamo la nostra fiducia - che non abbiamo mai messo in discussione al Presidente Cota, ma devo dire che sugli atti di fiducia abbiamo qualche perplessità, essendo 15 mesi che ribadiamo tali questioni.
Rispetto a questo, chiediamo se la maggioranza non ritenga opportuno rinviare il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza a una data da fissare già oggi, sicuramente non sine die, perché le riflessioni che abbiamo portato all'attenzione di questa maggioranza devono venire prima di qualsiasi altra cosa, quindi il rispetto di un patto che abbiamo stabilito nella scorsa primavera del 2000, con gli elettori.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Angeleri. Formalizza una richiesta di rinvio? Rispetto a tale richiesta, può intervenire un Consigliere a favore e uno contro.
La parola al Consigliere Cattaneo, che interviene contro la richiesta del Consigliere Angeleri.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Voglio incominciare questo intervento con un ringraziamento a lei, signor Presidente, e ai suoi Vicepresidenti e Consiglieri Segretari Questori, quindi all'Ufficio di Presidenza uscente per il lavoro svolto in questi 30 mesi. Un lavoro difficile; ci sono stati momenti di difficoltà e grande tensione, superati anche grazie all'impegno collettivo dell'Ufficio di Presidenza.
Un grazie sincero anzitutto a voi e a chi collabora con voi.
Il mio intervento era per fare una proposta di candidatura a nome della maggioranza. La maggioranza è convinta e ha scelto di confermare in blocco l'Ufficio di Presidenza uscente, a cominciare dal suo Presidente, il Presidente del Consiglio regionale, avv. Roberto Cota, il Vicepresidente Pietro Francesco Toselli, i Consiglieri Segretari Questori, Giuseppe Pozzo e Marco Botta.
La maggioranza vuole anche sgombrare immediatamente il campo, visto che spesso con l'ausilio degli amici giornalisti degli organi di informazione che ringrazio di essere presenti - alcune voci di corridoio vengono alimentate all'esterno di quest'aula, non farà scherzi e scherzettini giochi o giochetti sui candidati all'Ufficio di Presidenza da parte dell'opposizione.
Il nostro Statuto e il Regolamento prevedono che l'opposizione sia rappresentata all'interno dell'Ufficio di Presidenza, essere rappresentata vuol dire un membro su cinque. La maggioranza, come avviene nella tradizione di questo Consiglio regionale - solo una volta l'allora Giunta DC e PC, anzi PDS, perché avvenne nel momento di transizione tra il PC e i Democratici di Sinistra, fece lo sgarbo di nominare due Vicepresidenti di maggioranza, noi questo non lo faremo - confermato l'Ufficio di Presidente lascerà mani libere e la piena competenza all'opposizione di esprimere un proprio Vicepresidente e un proprio Consigliere-Segretario-Questore.
Dico questo perché non voglio che successivamente venga introdotto come elemento di polemica. A nome del mio Gruppo, ma credo di interpretare il pensiero del Gruppo di Alleanza Nazionale, della Lega Nord e di altri Gruppi di maggioranza, esprimo la contrarietà al rinvio per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale e dell'Ufficio di Presidente. Riteniamo che sia importante per la maggioranza affrontare oggi questo scoglio e questo problema, certamente il mio Gruppo si è impegnato, nella giornata di ieri e ancora quest'oggi nell'ufficialità della Conferenza dei Capigruppo per superare quelle condizioni, situazioni e aspetti politici che correttamente il Gruppo dell'UDC ha posto, nell'istituzionalità della Conferenza dei Capigruppo prima e dell'Aula in questo momento. Agli amici ed alleati dell'UDC, che ringraziamo di avere riconfermato di rimanere leali a questa maggioranza, alla maggioranza che sostiene il Presidente Ghigo, diciamo di volere continuare ad appartenere a questa maggioranza.
Quindi, passato lo scoglio del rinvio, mi aspetto, e ne sono certo, che il Gruppo dell'UDC sosterrà, se l'Aula deciderà democraticamente di procedere alla votazione, i candidati della maggioranza. Io, a nome della maggioranza e del mio Gruppo, ho ribadito il massimo impegno, ma credo anche del Presidente Ghigo che oltre ad essere Presidente della Regione è capo della maggioranza, per individuate le tematiche che sono state poste all'attenzione dell'Aula nella istituzionalità dell'Aula, tematiche importanti sui quali la Regione è impegnata. Abbiamo già calendarizzato per la giornata di oggi - lo dico con grande serenità - una riunione di maggioranza con il Presidente della Giunta regionale per affrontare queste tematiche e per portare al più presto risposte concrete, cominciando con un elenco di priorità.
Credo che in risposta alle esigenze politiche dell'UDC ci sia un atto di responsabilità concreto della maggioranza e se l'Aula - lo ribadisco deciderà di procedere con la votazione, chiedo, a chi correttamente ha posto il problema, ma altrettanto correttamente e lealmente ha dichiarato di voler continuare ad appartenere a questa maggioranza ed essere leale a questa maggioranza, di sostenere i candidati della maggioranza all'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente e colleghi. Intervengo a favore della proposta formulata dal collega Angeleri, riprendendo quello che avevo avuto occasione di dire in sede di Conferenza dei Capigruppo. Da parte nostra c'è l'apprezzamento non solo per il Presidente Roberto Cota, ma per tutto l'Ufficio di Presidenza, ma siamo disponibili a votare la settimana prossima. Perché dico la settimana prossima? Riteniamo che i problemi che sono stati evidenziati dal collega Angeleri, che avevamo richiamato in sede di Capigruppo, debbano trovare un momento formale di rilancio, perché i problemi dell'Auto a Torino, i problemi della sanità, i problemi dei provvedimenti sul buono scuola che sono fermi da molto tempo in Aula, i problemi dell'attuazione del federalismo già oggi possibile, i problemi della mancanza da parte nostra di nomine nel sistema bancario, che potrebbero contribuire a rendere meno difficile il momento dell'indotto dell'Auto, e tutti questi ed altri problemi che già abbiamo evidenziato fanno sì che ci sia l'esigenza non del rinvio a data da destinarsi, ma di un rinvio a data fissa. Riteniamo che una settimana è sicuramente un termine di tempo importante. Crediamo che se si opera e se si individuano gli impegni da realizzare con chiarezza sicuramente si possono non solo recuperare, ma si può rispettare, la cosa che ci preme di più in questo momento, il patto con gli elettori, che ci hanno premiato nella primavera di due anni fa.
Questo è il primo nostro obiettivo a cui consegue la permanenza e l'essere in maggioranza, ma chiediamo alla maggioranza di essere maggioranza e di rispettare il patto con gli elettori e di attuarlo con efficacia fin dalla prossima settimana.
Per questi motivi, il nostro voto sarà a favore della tesi sostenuta dal collega Angeleri.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, lei parlerà dopo, perché sulla richiesta di rinvio non sono previsti ulteriori interventi.
Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di rinvio.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Scanderebech per dichiarazione di voto sul punto 3) all'o.d.g.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, contava già poco il mio voto figuriamoci adesso dopo questo risultato.
Volevo ribadire quello che ho espresso con il voto, ossia chiedere la possibilità di rinvio, malgrado nei giorni scorsi, in una riunione con i miei colleghi di maggioranza, abbia paventato la volontà e affermato che avrei votato a favore di Roberto Cota e di tutti coloro che sono stati proposti nell'Ufficio di Presidente, compresi i colleghi della sinistra che non ho problemi a riconfermare, perché ritengo che abbiano svolto un lavoro onesto e serio. Da parte mia il voto sarà riferito a tutto l'Ufficio di Presidente.
Cari colleghi, volevo aggiungere che c'é da risolvere prima un problema morale e di metodo. Qual è il problema morale? Mi aspettavo in questi giorni, infatti ieri non ho partecipato alla riunione per questo motivo anche se ringrazio per l'invito, che si giungesse ad un accordo tranquillo e sereno nel rilanciare proposte programmatiche della Giunta. Invece questo non è successo. Non è successo soprattutto perché il Presidente Cota, e il Gruppo della Lega in particolare, non lo hanno voluto. Mi aspettavo un'apertura soprattutto per risolvere l'aspetto morale. Mi spiego meglio. Nei giorni scorsi sono apparse delle notizie su "La Stampa" per le quali già la scorsa settimana abbandonai l'aula del Consiglio protestando: sono gravissime le affermazioni fatte la scorsa settimana dal Consigliere Brigandì sulla Giunta e sulla persona del Presidente Ghigo. Mi aspettavo una scusa pubblica da parte della Lega nei confronti della Giunta; mi aspettavo un passo indietro, da parte della Lega, per trovare serenità nella maggioranza e per rilanciare le proposte di Governo della Giunta.
Sono totalmente d'accordo con quanto sostenuto dal Consigliere Angeleri e dal Consigliere Deorsola. Come posso, se voglio rispettare il patto con gli elettori e continuare a credere nell'azione propositiva della Giunta, votare oggi per il Presidente Cota, come anche coordinatore regionale della Lega, dopo aver letto le affermazioni del Consigliere Brigandì sulla Giunta e sulla persona del Presidente Ghigo? Questo è grave! Bisogna che sia risolta la questione morale all'interno della maggioranza.
Oggi valgo uno come voto, ma sappiate che, come peso specifico, nei prossimi giorni, nei prossimi mesi o nei prossimi anni, forse conter qualcosa di più. Vi lascio questa considerazione per farvi riflettere che qui non è in gioco il posto di ognuno di noi, ma il gioco, lo sviluppo economico e sociale di tutti i cittadini piemontesi sui quali non ci possiamo permettere di dire un giorno una cosa e un altro un'altra ancora.
Tuttavia, auguro che venga riconfermato il Presidente uscente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà



GALASSO Ennio Lucio

Il Gruppo di Alleanza Nazionale, con chiarezza, afferma di confermare la fiducia a tutto l'Ufficio di Presidenza per la diligenza l'intelligenza e l'equilibrio con cui ha operato in questo squarcio di legislatura. Detto questo, non abbiamo nessun problema sulle modalità di voto.
Mi permetto di fare qualche breve considerazione sull'intervento del Consigliere Palma, con il quale, sovente, mi trovo d'accordo nell'interpretazione del Regolamento. Debbo anche dire che il conferire valenza morale alle modalità, è un approccio che è non solo rischioso, ma nella specie, anche lesivo. Le considerazioni svolte dal Consigliere Palma sono lesive dell'Ufficio di Presidenza, sono lesive dei Capigruppo, sono lesive nei confronti di tutti i Consiglieri. Paradossalmente, proprio il volere dare una impostazione che apparentemente libera le modalità di espressione, finisce per essere un boomerang sotto il profilo della credibilità e dignità dell'istituzione. Questo lo dico con estrema tranquillità. So che il Consigliere Palma è sempre animato, come lui suol dire parlando del sottoscritto, da squisitezza istituzionale.
Venendo agli altri profili cui non intendiamo sottrarci, debbo dire che non vi è nessun momento di lesione della pari dignità. E' giusto che la pari dignità venga invocata, venga esaltata, ma è chiaro che sotto il profilo politico, la dignità si articola sotto vari momenti che si riconducono ad un'azione che diventa collegiale per quanto riguarda la maggioranza. La dignità la si pratica nell'aritmetica, non sempre nell'aritmetica si stabiliscono delle proporzioni, quindi nessuno ha motivo di dolersi, soprattutto se non ce ne doliamo noi.
La pari dignità si esplica nella progettualità, e quindi l'azione di Giunta e di maggioranza che trova il momento di sintesi nella collegialità della Giunta, ancora una volta salvaguardata. Vi è una sensibilità che comunque, va continuamente verificata e praticata; su questo punto non c'é, ancora una volta, nessuna lesione, perché non c'é nessun contrasto.
Vi è assoluta compostezza, vi è assoluta condivisione, vi è assoluta consapevolezza dei nodi della FIAT su cui abbiamo preso posizione anche fuori da questo consesso con iniziative che il Segretario regionale e il Presidente provinciale hanno assunto su questa linea.
Sui buoni scuola vi è stato non solo un'azione corale, ma una spinta da parte del Gruppo che rappresento. Per quanto riguarda la sanità, vi è sempre stata attenzione e vigilanza, tutti i dibattiti hanno confermato anche la fecondità e la bontà di questa posizione. I punti nodali della Giunta non sono solo questi, su cui tutti siamo d'accordo quindi non costituiscono una novità. Vi è il problema della famiglia su cui ci sono delle nostre iniziative e su cui, sono certo, siamo tutti d'accordo. Vi è il problema della sicurezza, su cui tutti siamo d'accordo. Vi è, insomma una condizione di coralità.
Il problema è che, anche da queste considerazioni, emerge come siamo su due piani diversi, ecco perché non è opportuno il rinvio. Un conto è il piano istituzionale, e qui la conferma dell'Ufficio di Presidenza nei cui confronti nessuna perplessità, non dico censura, ho sentito muovere; un altro è il problema della Giunta e del Governo che sarà affrontato in quella sede partendo da premesse che mi sembrano sicuramente positive e che depongono bene per la vita della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Intervengo semplicemente per ricordare ai due colleghi e amici Deorsola e Angeleri, che le battaglie che oggi contestate le abbiamo sempre portate avanti insieme. Lega Nord ha sempre dimostrato lealtà per gli argomenti da voi sollevati (a partire dai buoni-scuola fino alla legge sugli oratori), garantendovi sempre un forte appoggio. Sono battaglie in cui abbiamo lavorato insieme, a partire dal famoso convegno - o chiamiamolo incontro - di Oropa dell'ottobre 2000.
Mi sembra piuttosto riduttivo, collega Deorsola, chiedere di rimandare la votazione del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza alla prossima settimana, anteponendo una questione così importante per il Consiglio regionale a delle nomine bancarie, o addirittura, al congresso che si terrà domenica prossima. Da quel congresso non cambierà niente: se io, Oreste Rossi, ho preso un certo numero di voti nella Lega Nord, se domani dovessi decidere di cambiare Partito, sono certo che i voti presi dalla Lega Nord "non me li porto dietro nell'altro Partito". Per cui, se anche domenica nascerà una nuova grande Democrazia Cristiana formata da trenta Consiglieri regionali, non è detto che tale coalizione, quando si presenterà al voto prenderà la somma dei voti presi da quei trenta Consiglieri; il valore di riferimento, invece, saranno i voti presi alle ultime elezioni regionali.
Questa è democrazia uscita dalle urne.
Dopodiché, colleghi Deorsola e Angeleri (me la prendo con voi per modo di dire, solo per chiarire) non lamentatevi troppo sulle nomine, perch basta scorrere l'elenco delle persone nominate dalla Giunta o dal Consiglio regionale per ritrovare parecchi nomi che, bene o male, sono nella vostra area (anche in Sanità), a differenza di nomi di riferimento della Lega Nord che invece non se ne trovano, né nelle nomine di Giunta né all'interno dei Direttori Generali o Direttori Sanitari delle varie aziende ospedaliere del Piemonte.
Per cui, "piangere" in questo momento "non è bello". Lo ritengo un momento di festa per il Consiglio regionale: oggi si votano i massimi rappresentanti ai quali do, come ha già dato il mio Capogruppo, Consigliere Brigandì, piena fiducia. Chiedo di andare al più presto a questo rinnovo perché sono cosciente che ognuno di noi sia in grado di votare con la propria testa: siamo grandi, siamo vaccinati e se siamo qui è perch abbiamo preso la fiducia dagli elettori. Non dimentichiamo che l'elezione per chi siede in questi banchi, è avvenuta con il sistema proporzionale. I Consiglieri eletti, essendo stati votati, devono rispondere agli elettori e lavorare con la propria testa. Per cui, non c'è stato alcun condizionamento da nessuna parte - di certo da un foglietto o da altre cose - ma liberamente si va a votare esprimendo ognuno la propria espressione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Presidente, colleghi, evito, perché non mi pare la sede opportuna, di fare un commento politico sullo stato di salute della maggioranza, o meglio, sulla crisi della maggioranza. Lo evito perché ci sentiamo, come minoranza, espropriati di un nostro ruolo: alcune nostri posizioni (penso ad esempio, alla Sanità), sono state assunte e utilizzate. Al di là di questo aspetto, non credevo che il dibattito di oggi si svolgesse come un dibattito politico (o almeno mi pareva che fosse l'intenzione del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza), perché se un commento politico oggi si deve fare, deve essere relativo allo stato di salute delle attività del Consiglio regionale e alle sue funzioni.
Questa è la considerazione utile da fare, nel momento in cui si cambia il Presidente e l'Ufficio di Presidenza.
Non possiamo dimenticare come il ruolo del Consiglio regionale in questi ultimi anni sia stato ridotto a vantaggio di un potere del Presidente della Giunta regionale. È corretto anche rivelare come non sempre il Consiglio regionale abbia avuto la forza di resistere al tentativo di esproprio da parte dell'esecutivo: ricordo il passaggio dell'IRPEF, ricordo il passaggio del Piano Sanitario.
Continuerà ad esserci, da parte dell'esecutivo, la tentazione di espropriare il ruolo del Consiglio; rilevo, altresì, che non sempre il Presidente ha avuto la capacità e, soprattutto, è stato determinato a valorizzare bene il ruolo del Consiglio.
I prossimi anni saranno momenti delicati, sotto questo aspetto, quindi l'auspicio che facciamo è che il Presidente che verrà eletto, i Vicepresidenti e l'Ufficio di Presidenza si assumano il ruolo di forte garanzia del Consiglio regionale.
Questo è importante, perché è un fatto di democrazia.
A nome dei Gruppi federati del costituente Gruppo La Margherita riconfermo la fiducia nei confronti del Vicepresidente Riba e del Consigliere Segretario Di Benedetto, per il ruolo che hanno svolto.
Voteremo, quindi, per questi due nominativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mercurio; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Rinnovo volentieri il voto di fiducia all'intero Ufficio di Presidenza sia al Presidente Cota sia al Vicepresidente Toselli sia ai due Consiglieri Segretari Pozzo e Botta (se avessi potuto dare altre preferenze avrei votato anche per gli altri membri dell'Ufficio di Presidenza medesimo).
Li rinnovo volentieri - come ho già detto all'inizio - non per un fatto di ritualità o perché dovuto, ma perché ritengo che questo Ufficio di Presidenza abbia, a mio avviso, operato bene, garantendo spazi che esaltano la centralità del Consiglio, soprattutto rispetto alla normativa di rango Costituzionale che in questi anni ci vedono coinvolti direttamente come Consiglieri regionali (mi riferisco sia alla legge 1/99, la prima riforma riforma Amato, sia all'attuale proposta di competenza esclusiva sulle materia di sanità, scuola e polizia locale).
Certo, non abbiamo più la podestà regolamentare, ma nulla toglie alla centralità del Consiglio che, ripeto, è esaltata da queste nuove competenze di rango Costituzionale. Il voto di oggi è, a mio avviso, una preziosa occasione per prendere coscienza, fino in fondo, del nuovo ruolo che investe la nostra Regione e le Regioni in generale. Cosa può fare un Ufficio di Presidenza rispetto a questo ruolo? Può fare molto, nel senso che, discutendone poco della materia, l'Ufficio di Presidenza pu benissimo, così come ha fatto nel passato, continuare a sensibilizzare il dibattito su tali questioni.
Non voglio sottrarmi dalla seconda parte del dibattito di oggi, quindi spendo la seconda metà del tempo a mia disposizione per ribadire la mia convinzione a procedere oggi alle votazioni (per le ragioni prima dette) come sono profondamente convinto di quanto detto dai Consiglieri Angeleri e Deorsola, che io condivido.
Credo che le occasioni non mancheranno per affrontare i temi posti questa mattina e, per quanto mi riguarda, l'unica differenza è un problema proprio di tempi. Oggi affrontiamo l'elezione dell'Ufficio di Presidenza e domani, in quanto non mancheranno le occasioni, abbiamo il bilancio e abbiamo soprattutto la legge finanziaria, affrontiamo, perché no, i problemi posti dal Consigliere Angeleri, che ineriscono la sanità, il buono scuola, le cose dette e ridette che mi trovano molto d'accordo, soprattutto in occasione del bilancio. Se oggi parliamo del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza non è che domani finisce tutto. Questo è quanto mi divide dagli amici del costituendo UDC, non si tratta di oggi o mai più. Oggi costituiamo, rinnoviamo, è un atto dovuto. Si parlava anche di inserirlo nell'o.d.g., di votare, di rinviare, ma è un atto dovuto, è scaduto quindi, è un atto dovuto affrontare questo tema, in più c'è la volontà unanime della maggioranza.
Questo Ufficio di Presidenza ha operato bene, io stesso lo dico che ha operato bene, allora, votiamolo, poi, da domani ci porremo il problema, che riguarda i temi e l'occasione è la finanziaria. Tutti, maggioranza ed opposizione, abbiamo delle cose da dire e credo che tutti abbiamo la possibilità di confrontarci in modo proficuo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, credo che la discussione di questa mattina dimostri inequivocabilmente, come primo elemento, la crisi dell'attuale maggioranza e la responsabilità dello stesso Presidente Ghigo. Gli argomenti programmatici sollevati da una parte della maggioranza credo dimostrino che il Presidente Ghigo non si è dimostrato in grado in questi trenta mesi di raggiungere i risultati che aveva affermato di voler raggiungere.
Le dichiarazioni della maggioranza che oggi abbiamo sentito, di fatto tolgono argomenti alla stessa minoranza, nel senso che sono posizioni che sovente abbiamo portato noi proprio da questi banchi della minoranza.
Questa dichiarazione è anche a nome del Consigliere Chiezzi e dei Comunisti italiani: le affermazioni del Presidente Cota all'inizio della seduta concernenti le modalità di voto ci lasciano semplicemente esterrefatti. A parole si afferma la necessità di tutelare la segretezza del voto, poi, l'unica decisione che si intraprende in quel senso è la decisione di garantire una formale espressione di voto in segretezza, cosa che mi sembra il minimo percorso e il minimo punto che si può e che si deve garantire laddove si parla di elezione, quando le osservazioni sollevate da una parte dell'opposizione erano quelle di evitare quelle possibilità di incroci che sono state ben espresse dal Consigliere Palma.
La scelta dell'Ufficio di Presidenza lascia semplicemente sbalorditi in quanto si afferma a parole di voler garantire la segretezza di voto, ma si sceglie una modalità pratica che, di fatto, poi, permette e permetterà il controllo personale di ogni singolo voto.
La scelta del Presidente dell'Ufficio di Presidenza conferma una volta di più le critiche che noi abbiamo ripetutamente mosso alla gestione del Presidente del Consiglio di questa assemblea e conferma la necessità, che noi ritenevamo opportuna, della rotazione della figura del Presidente perché, a nostro avviso, il Presidente che ha espresso questa assemblea non ha rappresentato con necessaria pacatezza quel ruolo di superpartes che richiede la carica che ricopre.
Anche a nome del Consigliere Chiezzi, annuncio che noi non ritireremo la scheda elettorale, anche perché avevamo chiesto la rotazione nell'ambito degli incarichi che competono all'opposizione. Riteniamo che non aver concesso la rotazione sia un fatto grave, essendo anche accompagnato dall'inconsistenza istituzionale degli argomenti addotti per impedire la rotazione delle esperienze, che noi ritenevamo utile nell'Ufficio di Presidenza, all'interno delle minoranze, per garantire la crescita dell'opposizione e una loro presenza diversa.
Per questo motivo, noi non ritireremo la scheda elettorale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Signor Presidente e colleghi, vorrei iniziare dalla questione su cui inizialmente il Presidente ha aperto la seduta consiliare questa mattina anche sulla base di una richiesta che noi avevamo avanzato nella riunione dei Capigruppo. La notizia che abbiamo appreso tutti dalle fonti giornalistiche pone con grande forza una questione di dignità dell'aula e di ogni singolo Consigliere. Cose come queste non solo non devono essere scritte, ma non devono neanche poter essere pensate. Non vorrei citare il Giulio Cesare di Shakespeare: "La moglie di Cesare non solo deve essere onestà, ma anche sembrarlo".
Pertanto, noi riteniamo che non solo una dichiarazione politica e istituzionale, a salvaguardia dell'aula e dei singoli Consiglieri, dovesse essere fatta, ma dobbiamo eliminare anche la possibile ombra di qualsiasi sospetto in questa direzione in tutti i modi e nelle forme possibili quelle politiche, quelle di garanzia, quelle del modo in cui si svolgerà la votazione.
Per questa ragione abbiamo ritenuto da parte sua e nella proposta che lei ci ha avanzato, Presidente, che sia stata scartata con troppa facilità la preoccupazione e la proposta avanzata dal collega Palma.
Certamente il collega Palma ha scritto una lettera questa mattina all'Ufficio di Presidenza, sulla base di informazioni anche più dettagliate di quelle semplicemente giornalistiche che noi abbiamo avuto, che l'hanno portato a fare un gesto di questo rilievo nei confronti dell'Ufficio di Presidenza.
Per quanto riguarda le informazioni che noi abbiamo, sono sufficienti quelle notizie giornalistiche per farci ribadire questo concetto.
Devo dire che l'abbiamo quindi trovata scartata con estrema facilità rispetto alla dimensione del problema. Abbiamo anche sentito in quest'aula una proposta come quella del collega Brigandì che, a questo punto, invita il Presidente a fare un gesto nei confronti dell'aula chiedendo un voto inequivocabile e chiaro, rispetto al quale non ci possano essere sospetti se altre non sono state le forme scelte.
Penso che, a questo punto, sia ancora possibile prendere in considerazione con forza questa proposta.
Rispetto alle proposte avanzate per il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, nell'associarmi al collega Saitta ed altri nel proporre una riconferma del Vicepresidente Riba e del Consigliere Di Benedetto, anche per il ruolo svolto con particolare equilibrio e capacità istituzionale debbo dire che, rispetto alla proposta avanzata in quest'aula relativamente alla Presidenza del Consiglio, certamente Presidente lei sa - l'avevamo già evidenziata in altri momenti - che la questione relativa al suo doppio incarico ha sempre posto e continua a porre una questione importante rispetto al ruolo di garanzia del Consiglio. E lei vede, rispetto al dibattito che avanza e che incombe, come questa questione del ruolo di garanzia si ponga sempre con una forza maggiore.
Questa è una questione che, nel momento in cui si avanzano le candidature, viene con un certo rilievo riproposta. Questa della questione di garanzia ma, insieme a questa, anche quella del ruolo del Consiglio ruolo del Consiglio che, insieme alla funzione di garanzia, ha, in questa fase particolare della vita e della vicenda delle Regioni, un compito costituente cui noi non possiamo sottrarci e rispetto al quale mi pare che i ritardi che qui abbiamo accumulato siano veramente grandi, per quanto riguarda la fase costituente relativa ad uno Statuto che potrebbe riposizionare quei poteri e quel ruolo del Consiglio di cui parlava il collega Saitta, non solo nei rapporti dell'esecutivo, ma nei rapporti anche con un'eventuale Conferenza delle autonomie e con l'intero sistema degli Enti locali piemontesi. Soprattutto sulla questione relativa al Regolamento e alle leggi elettorali, il complesso di una fase costituente a questo Consiglio e alle sue Commissioni dovrebbe far svolgere un ruolo; ricordo poi che siamo una delle poche Regioni, forse l'unica, che non vede la presenza delle minoranze in alcuna Presidenza o Vicepresidenza di alcuna Commissione, e anche questo rappresenta certamente un problema aperto.
Non voglio insistere anch'io ulteriormente sui problemi aperti nella maggioranza: mi sembra che siano del tutto evidenti. Le dichiarazioni qui fatte sono state chiare ed inequivocabili, a volte addirittura con un intreccio tra problemi istituzionali e problemi di contenuti che, a mio avviso, non riguardano questo dibattito, ma hanno riguardato temi della nostra opposizione in tutte queste settimane e questi mesi; temi che noi vi proporremo in quei termini quando discuteremo di contenuti. In questa fase e in questo momento rimaniamo con forza ai compiti e alle questioni di ordine istituzionale, al ruolo di garanzia e alla fase costituente, che noi invece vogliamo compiutamente aperta.
Ho già detto che, per quanto ci riguarda, avanziamo la proposta di riconferma del Vicepresidente uscente nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

A mio avviso, intervenendo per dichiarazione di voto, si viene ad annullare la segretezza del voto stesso. E' sbagliato o, meglio, non è corretto fare la battaglia stile campagna elettorale sui nomi di quei Consiglieri che dovrebbero costituire l'Ufficio di Presidenza, che è ricordiamolo - un organismo istituzionale che consegue sì da equilibri politici, ma che si deve collocare in una posizione super partes, a cominciare dal Presidente nella sua naturale funzione di garantire uguale trattamento per tutte le forze politiche attraverso il rispetto delle regole sia in Consiglio che nelle Commissioni; vedi le proposte di legge che non sempre seguono un concetto di equilibrio e le attività di sindacato ispettivo, non ultima questa mia posizione che ogni volta che devo parlare e alzo la mano poi parlo sempre per ultimo, perché lei chissà dov'è che deve guardare... Comunque io avevo chiesto la parola almeno sei o sette nomi prima di me...



PRESIDENTE

Vede, ci sono altri interventi ancora dopo il suo.



CARACCIOLO Giovanni

Ma siccome questo problema si ripete sempre, volevo... Secondo me anche questo fa parte della sua funzione, anche perché io, rappresentando un partito piccolo, mi sento offeso, abbia pazienza.



PRESIDENTE

Di solito, per ultimi parlano le persone importanti.



CARACCIOLO Giovanni

Ma io non lo sono.
Per quanto mi riguarda, penso che i Consiglieri proposti siano tutti degni di essere eletti. Come appartenente alla minoranza, devo ribadire e sottolineare le candidature del Vicepresidente Lido Riba e del Consigliere Di Benedetto e voglio spendere qualche parola a loro favore.
Per me entrambi sono stati molto importanti in questi due anni e mezzo nel condurre i lavori del Consiglio; forse non è la stessa cosa per la maggioranza se, come sembra, ha cercato artifici tecnici di riconoscimento e di controllo del voto, cosa da biasimare assieme ai messaggi trasversali che mi sembra si siano mandati in abbondanza.
Quello che ribadiamo ancora una volta è la trasparenza e la correttezza del lavoro istituzionale dell'Ufficio di Presidenza, lavoro che certamente non è facile, ma occorre renderlo facile interpretando nella maniera giusta e quindi cercando di portarlo avanti con impegno e imparzialità in maniera attiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, credo che ingiustamente si sia lasciato cadere quanto il collega Palma aveva sollevato, in qualche modo trovare una regola sulla garanzia della segretezza del voto.
Normalmente in Parlamento questo problema non esiste perché nelle grandi assemblee ci sono grandi numeri e questi processi diventano di per sé riservati nella quantità, ma nelle piccole assemblee si trovano forme di regolazione; penso solo che la Corte Costituzionale, che è un'assemblea relativamente piccola, subito dopo il voto, una volta scrutinate, distrugge le schede (vengono addirittura bruciate).
In sostanza, il problema esiste e quindi una nostra assemblea piccola (60 componenti) potrebbe trovare una formula che vale per tutte le votazioni, che potrebbe essere quella, soprattutto nelle votazioni che hanno una certa delicatezza, di elencare nella scheda l'intero numero dei Consiglieri, in modo da barrare là dove si indica una preferenza di voto.
Credo che questo non sia un fatto di sfiducia rispetto all'assemblea; come dicevo, nelle assemblee minori questo aspetto viene valutato.
L'altro elemento è che sarebbe così bello, ma dovrebbe entrare nel fisiologico, pensare a un principio di rotazione degli incarichi che hanno un carattere funzionale. E' chiaro che in questo momento una richiesta di rotazione assumerebbe un carattere traumatico. Occorre cercare comunque lo dico alla Presidenza e a coloro che saranno rieletti, e dalle dichiarazioni suppongo l'attuale Ufficio di Presidenza - di fare uno sforzo maggiore di trasparenza; già l'assemblea è impedita nell'esercitare un ruolo di sindacato ispettivo nei vostri confronti, quindi sarebbe necessaria una grande apertura, un'ulteriore trasparenza.
Avevo sollevato i miei dubbi già nel caso della costituzione della nostra rappresentanza nel Congresso delle Regioni perché appunto aveva assunto quel carattere; li avevo sollevati perché i rappresentanti erano già stati nominati quasi come atto dovuto, non avevo nessuna ambizione a quell'organismo, ma in qualche maniera era un modo di operare.
Ho sentito i colleghi che vanno al Congresso dell'UDC e avrebbero avuto una buona ragione per chiedere il rinvio di questa votazione, non quella di approfondire il programma e di vedere, ma semplicemente dire che da lunedì prossimo ci sarà un nuovo Gruppo in questo Consiglio (l'UDC) e quindi ci sarà un soggetto nuovo, in pochi giorni.
Altre argomentazioni mi sembrano francamente poco forti.
Ho apprezzato - lo voglio ribadire - la dichiarazione del collega Saitta, quando ha detto che si va alla costituzione del Gruppo della Margherita; è un elemento importante, perché come sono configurati oggi costituiscono tre unità e non un insieme, anche se ovviamente sono legati tra loro da un accordo.
Ho qualche dubbio su alcuni comportamenti di ruolo del Presidente di questa Assemblea.
Intanto, avrei desiderato - e l'ho sempre chiesto - che avesse un forte impegno nel far valere una delle poche prerogative che abbiamo: quella del sindacato ispettivo. E' un po' il cuore dell'espressione del nostro rapporto con la comunità, già svuotati da altri ruoli, in base ad altri meccanismi.
In questo non c'è mai stato un grande impegno o anche solo un tentativo, magari coraggioso, d'introdurre una riforma, così com'è stato fatto alla Camera dei Deputati, introducendo il question time, in modo da rendere puntuali, temporalmente significative, le risposte del Governo.
Inoltre, Presidente, dinnanzi ad alcuni comportamenti illegittimi, sul piano sostanziale - non voglio dire formale - di questo governo regionale come quelli di operare grandi cambiamenti di programmazione strutturale (è avvenuto con la sanità) con atti che scavalcano l'Assemblea, lei avrebbe dovuto far valere il suo potere e le sue prerogative, anche per difendere le prerogative complessive dell'Assemblea.
Anche riguardo allo Statuto, è in atto un "balletto", perché non c'è un meccanismo di accordo, di rapporti.
Concludo con una considerazione: non ritirerò la scheda per la votazione del Presidente del Consiglio, mentre la ritirerò e voterò i candidati espressi dal centrosinistra, perché, Presidente, lei continua a essere il Segretario di un Partito. Anche ieri sera, legittimamente, lei ha espresso posizioni molto dure, forti e decise sulla devolution, ma qui lei deve rappresentare l'Assemblea.
E' un duplice ruolo che poteva andare bene all'inizio, ma, adesso, in occasione del rinnovo, mi crea un forte imbarazzo.



PRESIDENTE

La ringrazio. Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa questa fase di discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, visto il risultato delle votazioni precedenti, chiedo alla sua cortesia dieci minuti di sospensione.



PRESIDENTE

E' prassi concedere sempre le brevi sospensioni; inoltre, dobbiamo preparare il seggio elettorale, pertanto sospendo brevemente la seduta.
Le operazioni di voto inizieranno alle ore 12.40. Ci sarà la chiama da parte del Consigliere Segretario; i Consiglieri ritireranno la scheda uno per volta, andranno nel seggio, voteranno, usciranno e poi entrerà il Consigliere successivo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.31 riprende alle ore 12.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, iniziamo le operazioni di voto. Lascio la Presidenza al collega Toselli e chiedo di incominciare la chiama.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Invito i colleghi a prendere posto, al fine di procedere alla votazione dei componenti l'Ufficio di Presidenza. In ordine: il Presidente, i Vicepresidenti e i Consiglieri Segretari.
Invito anche i componenti dei Gruppi consiliari a lasciare cortesemente libera l'aula, al fine di avere un po' d'ordine.
Il Consigliere Segretario Pozzo procederà alla chiama; il Consigliere Segretario Di Benedetto, invece, consegnerà la scheda alla vostra destra dell'emiciclo; si farà il giro alle mie spalle e si depositerà la scheda nell'urna, presso il banco del Consigliere e collega Botta Marco.
Si proceda alla chiamata per la votazione del Presidente.



(Il Consigliere segretario Pozzo procede all'appello nominale dei Consiglieri per la votazione)



PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto, mediante deposito nell'urna della relativa scheda.)



(Il Consigliere segretario M. Botta procede al II appello nominale dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti e votanti 52 Consiglieri Ha ottenuto voti: Cota Roberto 43 Schede bianche 9



PRESIDENTE

Viene proclamato eletto Presidente del Consiglio regionale il Consigliere Roberto Cota.



(Applausi dai banchi dei Consiglieri)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Volevo rivolgervi un breve saluto, ma lo farò al termine delle votazioni.
Ricordo le modalità di voto per l'elezione dei Vicepresidente: ai sensi dell'art. IV, comma VIII del Regolamento interno, eletto il Presidente si procede, a scrutinio segreto, all'elezione di due Vicepresidenti. Ciascun Consigliere vota un solo nome.
Non essendoci interventi, si proceda alla chiamata per l'elezione dei Vicepresidenti.



(Il Consigliere segretario Pozzo procede all'appello nominale dei Consiglieri per la votazione)



PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto, mediante deposito nell'urna della relativa scheda)



(Il Consigliere segretario M. Botta procede al II appello nominale dei Consiglieri)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 Hanno ottenuto voti: Pietro Francesco Toselli 33 Lido Riba 18 schede bianche 2 schede nulle 2 Proclamo eletti Vicepresidenti del Consiglio regionale il Consigliere Pietro Francesco Toselli e il Consigliere Lido Riba che hanno riportato il maggior numero di voti Procediamo alla chiamata per l'elezione dei Consiglieri segretari.
Ricordo che si procede all'elezione dei Consiglieri segretari a scrutinio segreto, ciascun Consigliere vota per un solo nome, ma non in questo caso.
Pertanto, si vota per due nomi in quanto si eleggono più Consiglieri Segretari, cioè 3.



(Il Vicepresidente Toselli procede all'appello nominale dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto, mediante deposito nell'urna della relativa scheda)



(Il Consigliere segretario M. Botta procede al II appello nominale dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione Il risultato della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 Hanno ottenuto voti: Botta Marco 36 Di Benedetto 15 Pozzo 36 Schede bianche 2 Proclamo eletti i Consiglieri Segretari: Di Benedetto, Botta Marco e Pozzo.
L'intero Ufficio di Presidenza è invitato a prendere posto ed ad insediarsi.
Cari colleghi, innanzitutto vorrei ringraziarvi per il voto, certamente mi fa piacere dal punto di vista istituzionale, ma anche umano, perché in questi due anni e mezzo si sono creati dei rapporti e ho dovuto per certi aspetti costruirli da zero, essendo entrato per la prima volta in quest'Aula il 29 maggio del 2000.
Una riconferma è diversa da una elezione perché richiede uno sforzo in meglio e, lo dico in maniera molto franca, spero di esserne all'altezza ed è una speranza che si accompagna ad una ferma determinazione.
I problemi che dovrò affrontare insieme all'Ufficio di Presidente sono tanti, nella consapevolezza che come Assemblea regionale siamo protagonisti di un momento storico di passaggio ad un sistema federale che ci impone di essere parlamento. Gli aspetti importanti per questo proseguo di Legislatura sono: prima di tutto la funzionalità del Consiglio, perché vi è un problema di Regolamento e, quindi, di regole nuove - non voglio addentrarmi ulteriormente su questo tema, perché é stato ampiamente dibattuto, ma dei punti fermi vanno messi - e vi è anche un problema di gestione del ruolo di ciascuno. Ho notato dei significativi passi avanti negli ultimi mesi, nel senso di avere a cuore la produttività di questo Consiglio e di dare dei tempi certi per la discussione e votazione dei provvedimenti, certamente bisognerà impegnarsi di più. Non possiamo permettere che le leggi vengano lasciate in sospeso, perché non è un bel segnale, prima di tutto dal punto di vista istituzionale. Un altro tema importante è quello dello Statuto e della legge elettorale, perch rappresentano i nostri adempimenti come costituenti, sicuramente per quanto riguarda lo Statuto, mentre per la legge elettorale dipende se si vorrà esercitare l'autonomia, intervenendo sulla base della legge esistente che è giudicata per certi aspetti anche positivamente.
Ho espresso alcune idee sia sullo Statuto che sulla legge elettorale compreso l'aspetto delle modalità di elezione del Presidente della Regione però queste idee non vanno sviluppate oggi ma in sede di Commissione Statuto.
Un altro tema è quello delle grandi leggi di riforma dell'ordinamento regionale. Le modifiche al titolo V della Costituzione necessitano dell'opera di attuazione portata avanti dal Governo nazionale, dalla maggioranza e dall'intero Parlamento. Sulle materie già di competenza regionale, ex articolo 17 vecchia formulazione, la Regione intera attende delle risposte. Prima fra tutte la nuova legge urbanistica auspicata nella passata legislatura e oggi assolutamente attesa.
Abbiamo l'attivazione delle competenze regionali. Oggi abbiamo competenze esclusive e concorrenti. Certo, senza l'attuazione del Titolo V il Federalismo fiscale, diventa difficile muoversi. In più vi è la legge sulla devolution, oggi in discussione in Parlamento. In alcune materie possiamo già cimentarci in questo passaggio significativo che dovrà far evolvere il lavoro del legislatore regionale da lavoro complementare a lavoro di struttura. Penso ad una materia per tutte, lo dico a titolo di esempio, una materia molto dibattuta sulle quali i conflitti tra competenze regionali, competenze statali e problemi di individuazione esatta delle competenze, sono molteplici. Penso al turismo. Questa è la nostra prima frontiera. Penso al turismo perché ci aspetta l'importante appuntamento di Torino 2006. Potremmo anche colmare un vuoto che lo Stato non è mai riuscito a riempire nel darsi una legge organica, una legge di struttura.
Da ultimo, ma non da ultimo perché come importanza è il tema principale, la crisi Fiat. E' qualcosa di drammatico che si è abbattuto sulla nostra comunità. Non solo abbiamo vissuto una crisi di identità come Regione, ma, per tante famiglie, sono ore di angoscia alle quali il Consiglio ha risposto con giornate di dibattito. Certo, non possiamo interferire sulle scelte dell'azienda, ma una pressione la dobbiamo fare affinché gli azionisti e la proprietà investano prima di chiedere aiuti.
C'é l'indotto. Le nostre scelte di politica industriale devono investire direttamente anche l'azienda Fiat. Dobbiamo favorire la collocazione delle nostre piccole e medie imprese sul mercato, attraverso una loro emancipazione.
Non voglio dilungarmi oltre, oggi vorrei proseguire il lavoro in una naturale prosecuzione con quanto è stato fatto in questi due anni e mezzo.
Tuttavia permettetemi di ringraziare i componenti dell'Ufficio di Presidenza uscenti ed entranti che considero una vera e propria squadra al di là delle posizioni di maggioranza e opposizione.
Sono contento, veramente contento, di poter continuare tutti insieme l'opera già intrapresa.
I migliori auguri di buon lavoro



(Applausi dai banchi dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Consiglieri, vista l'ora oggi possiamo terminare i lavori d'aula.
Ricordo che alle 15,45 è convocata la Conferenza Capigruppo e, a seguire, è riunito l'Ufficio di Presidenza.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termina alle ore 14.31)



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