Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.27 del 11/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Cavallera, Cotto D'ambrosio, Deorsola, Ghigo, Mercurio, Pozzo, Rossi Giacomo, Toselli


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
24, anziché 26 (in congedo 10 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52, comma quarto del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 15.30 riprende alle ore 16.00)



PRESIDENTE

*****


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Manica sull'ordine dei lavori.



MANICA Giuliana

Volevo solo richiamare la richiesta che avevamo avanzato in mattinata di iscrizione dell'ordine del giorno inerente la vicenda olimpica.



PRESIDENTE

Dopo la votazione degli ordini del giorno, passeremo all'iscrizione dell'ordine del giorno proposto dalla collega Manica.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 105 "Condanna della xenofobia, del razzismo e dell'antisemitismo"


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 105 per alzata di mano presentato dai Consiglieri Cattaneo, Ghiglia, Salerno, Botta Marco e Valvo il cui testo recita: "Il Consiglio regionale allarmato dalla crescente diffusione soprattutto tra i giovani di episodi di xenofobia, registrata in Italia e nel resto d'Europa rilevato che la relazione semestrale dei Servizi Segreti al Parlamento evidenzia un rinnovato dinamismo degli ambienti skinhead italiani ed il loro collegamento con altre formazioni neonaziste e razziste europee condanna ogni barbara aggressione xenofoba, razzista, antisemita esprime la propria totale ed incondizionata solidarietà ad ogni vittima di aggressioni razziste, antisemite, xenofobe auspica che i responsabili delle aggressioni e dei pestaggi razzisti xenofobi e antisemiti, siano individuati e puniti con la massima severità che tutte le istituzioni, a qualunque livello e per le rispettive competenze, vigilino affinché episodi di questo genere, che gettano lugubri ombre sul nostro Paese, non abbiano in futuro a ripetersi." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La votazione non è valida: essendo presenti in aula 25 Consiglieri, anzich 26 (sono in congedo 10 Consiglieri), manca il numero legale e quindi...



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

La maggioranza ha 40 Consiglieri e non sono in grado di votare! E' la seconda volta che manca il numero legale!



PRESIDENTE

...la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52, comma quarto, del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta sospesa alle ore 16.02 riprende alle ore 16.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se non vi sono richieste di intervento sulla procedura, possiamo riprendere i lavori ripetendo la votazione svolta in precedenza, dichiarata non valida per mancanza del numero legale.
Non credo di dover riepilogare la materia della votazione; stiamo votando l'ordine del giorno n. 105 a firma dei Consiglieri Ghiglia Cattaneo, Salerno, Botta Marco e Valvo.
Si proceda dunque alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno risposto SI' 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 104 "Condanna di tutte le forme di violenza"


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 104, a firma dei Consiglieri Marengo, Costa Enrico e Galli, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il ripetersi di eventi di violenza antisemita nonché il diffondersi di episodi di intolleranza politica e l'attività sovversiva posta in essere anche da gruppi organizzati italiani fuori dai confini del Paese rilevato che la relazione semestrale dei Servizi Segreti al Parlamento evidenzia un rinnovato dinamismo degli ambienti skinhead italiani ed il loro collegamento con altre formazioni neonaziste e razziste europee rilevato che gruppi organizzati dei centri sociali italiani si sono resi protagonisti di episodi di teppismo e violenza verso persone e cose nella città di Praga in occasione della passata riunione della Banca Mondiale condanna ogni aggressione o violenza, in particolare laddove detta violenza abbia la sua ragion d'essere nell'estremismo politico o nel razzismo o nell'antisemitismo auspica che tutte le istituzioni, ad ogni livello e per le rispettive competenze vigilino affinché episodi di violenza politica, razzistica e antisemitica che gettano lugubri ombre sul nostro Paese, in particolare allorché si verificano al di fuori dei nostri confini, non abbiano in futuro a ripetersi".



CATTANEO Valerio

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda quindi alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 28 hanno risposto SI' 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 89 inerente a: "Invito solenne a ricevere presso il Consiglio regionale gli atleti piemontesi che hanno partecipato alle Olimpiadi di Sidney"


PRESIDENTE

Proporrei ora al Consiglio l'iscrizione all'o.d.g. (sapete che occorrono quaranta voti) dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Muliere, Placido, Riggio, Ronzani, Suino e Tapparo "Invito solenne a ricevere presso il Consiglio regionale gli atleti piemontesi che hanno partecipato alle Olimpiadi di Sidney".
Se non vi sono obiezioni, come suppongo, pongo in votazione l'iscrizione di tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è iscritto all'o.d.g. con 41 voti favorevoli.
Prego di distribuirlo ai Consiglieri; vedremo nel corso della giornata di poter procedere alla votazione.



CATTANEO Valerio

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ho chiesto la parola per avere un chiarimento, visto che ho captato a microfono spento la sua affermazione "poi vedremo nel corso della giornata di porlo in votazione".



PRESIDENTE

No, no. Ho detto "se porlo in votazione".



CATTANEO Valerio

Comunque noi siamo d'accordo, per dovere democratico e per un atto di cortesia, ci mancherebbe, lo avevamo già detto ieri sera e poi ci fu solo un problema tecnico per l'iscrizione perché eravamo giunti alla conclusione dei lavori del Consiglio e molti Consiglieri avevano già la borsa in mano o il piede fuori dalla porta.
Per l'amor del cielo, se l'aula riterrà si può anche discutere e votare; ricordo che comunque oggi abbiamo ricevuto tutti una lettera, in quanto Consiglieri regionali, di invito a partecipare a una cerimonia ufficiale organizzata, credo, dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che si terrà qui in aula martedì prossimo nel pomeriggio.
Pertanto, l'iscrizione è un atto dovuto e sul quale siamo convinti tant'è che abbiamo partecipato alla votazione per l'iscrizione con 40 voti la discussione e l'eventuale votazione non la vediamo con carattere d'urgenza perché comunque il contenuto dell'ordine del giorno è ricompreso in un'iniziativa già in atto, già convocata e a conoscenza di ogni singolo Consigliere regionale assegnato a questo Consiglio.



PRESIDENTE

La ringrazio davvero, Presidente Cattaneo. Io avevo detto "vedremo" però, se ho detto "di", può darsi benissimo che mi sia sbagliato. In questo caso è assolutamente opportuna la correzione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

A questo punto, vorrei chiedere un parere ai colleghi della Giunta.
Dato che avevamo rinviato in Commissione il d.d.l. n. 91 "Provvedimenti per i volontari Anti Incendi boschivi della Regione Piemonte" per la nomina del relatore, questo provvedimento, dal punto di vista della procedura dovrebbe essere messo in esame dopo quello dei d.d.l. nn. 119 e 124.
Però, preferirei sentire la Giunta. Entrambi gli argomenti sono già stati trattati e quindi, in qualche maniera, incardinati: valuti la Giunta l'opportunità di fare una proposta, che la Presidenza sottoporrà al Consiglio.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Lungi da me la volontà di riassumere le opinioni della Giunta: la priorità del bilancio - non perché lo dico io - è nota e condivisa da tutti.
Immagino però che la discussione inerente alle due delibere da me proposte sia più ampia di quanto possa essere quella suggerita; da questo punto di vista, proprio dell'utilità comune, partirei con quanto suggerito dall'Assessore Vaglio: verifichiamo insieme se l'agilità di questo provvedimento lede o meno la priorità di cui sopra. Se la lede, ritiriamo questo provvedimento e torniamo al bilancio.


Argomento: Boschi e foreste

Disegno di legge n. 91 : "Provvedimenti per i volontari Antiincendi boschivi della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 7) all'o.d.g.: disegno di legge n. 91 : "Provvedimenti per i volontari Antincendi boschivi della Regione Piemonte".
Se non ci sono osservazioni, propongo di far svolgere la relazione.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Presidente e Consiglieri, il Piemonte è una regione con un notevole patrimonio forestale: un quarto della sua superficie complessiva (2,5 milioni di ettari) è occupato da boschi (0,7 milioni di ettari). Questi sono in fase di espansione e stanno guadagnando terreno, ricolonizzando i coltivi ed i pascoli abbandonati.
Gli incendi sono la causa più importante di danno che il bosco subisce.
Il loro aumento negli ultimi 40 anni è anch'esso legato al progressivo abbandono degli ambienti rurali e alle profonde modificazioni sociali avvenute.
Solo lo 0,91% degli incendi sono originati da cause naturali (fulmine) il restante 99,09% è causato sicuramente dall'azione dell'uomo. Si valuta che 48,05% è dovuto a distrazione o a incidenti, mentre il restante 50,98 si attribuisce a intenzionalità.
Le competenze in materia di difesa dei boschi dagli incendi e l'applicazione della legge 47/75 sono della Regione, in base al DPR 616/77.
Il Piemonte è stato tra le primissime regioni a dotarsi di una specifica normativa di strumenti di pianificazione e di un servizio antincendi boschivi.
In particolare, con la legge regionale 9 giugno 1994, n. 16, il Piemonte si è posto all'avanguardia tra le regioni italiane nella gestione degli incendi boschivi, identificando nel volontariato uno dei tre pilastri su cui si regge l'intero servizio, in modo paritario con l'Amministrazione ed il Corpo Forestale dello Stato, superando il limite dell'identificazione del volontario antincendio come semplice "operaio forestale a tempo determinato".
A conforto della bontà di questa scelta parlano i numeri: in base ai dati elaborati nel piano regionale antincendi boschivi, in approvazione da parte del Consiglio regionale, la media annua degli incendi nel periodo 1993-1997, rispetto al precedente quinquennio 1988-1992, è aumentato di quasi 100 eventi, mentre la superficie percorsa dal fuoco ha avuto una drastica riduzione, passando da 12.674 a 5.099 ettari mediamente percorsi all'anno (dunque più che dimezzata).
L'efficacia del servizio regionale, quindi, è praticamente raddoppiata a seguito della nuova impostazione. Non solo; se si considera l'anno 1998 anno nella media delle condizioni di incendio degli ultimi anni - è stato possibile effettuare 80.116 ore di attività antincendio di cui ben 17.345 (21%) in prevenzione, registrando un risparmio rispetto al vecchio assetto organizzativo della L. 47/75, di circa mezzo miliardo.
A fronte di queste capacità manca a tutt'oggi uno strumento normativo che consenta ai volontari antincendi boschivi di poter operare senza essere costretti a richiedere giorni di ferie o mettere in pericolo il proprio posto di lavoro, pagando quindi di tasca propria l'adempimento di un servizio di così alto valore sociale.
Un simile strumento in questo momento è a disposizione, ad esempio, del soccorso alpino, dei volontari di protezione civile e dei donatori di sangue.
Il presente disegno di legge vuole quindi sanare una situazione di oggettiva disparità, esistente tra volontari antincendio ed i volontari di altri ambiti, e si inserisce in modo fondamentale nell'opera di qualificazione che il Piemonte sta conducendo per la tutela del proprio patrimonio ambientale e naturalistico.
All'art. 1 è riportato il principio della legge: chi svolge volontariamente un'attività antincendi boschivi in modo continuativo e qualificato, ha diritto ad astenersi dal lavoro per lo svolgimento delle attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi e le relative esercitazioni. Tale astensione non deve penalizzare, in termini retributivi ed economici, il volontario e l'eventuale datore di lavoro.
L'art. 2 definisce le attività per le quali si possono applicare i benefici di legge e le modalità di certificazione delle prestazioni, L'art. 3 illustra le procedure per le richieste di rimborso da parte dei lavoratori dipendenti mentre l'art. 4 si riferisce ai lavoratori autonomi.
L'art. 5 prevede la verifica e la pubblicità degli elenchi riportanti i volontari antincendi cui si possono applicare i benefici di legge.
L'art. 6 riguarda le procedure per i rimborsi spettanti ai datori di lavoro.
L'art. 7 definisce gli oneri finanziari per l'applicazione della legge.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
ART. 6



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Lei fa più volte riferimento ai rimborsi che vengono dati a questi lavoratori o ai datori di lavoro: però, non riesco a capire, per quanto riguarda i lavoratori autonomi, che tipo di rimborso ricevono. Che lo ricevono l'ho capito, ma come e quanto non riesco a capirlo. Come si determina il rimborso?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Ho capito il tenore della domanda.
Fortunatamente, ci viene in soccorso la normativa utilizzata per altri settori del volontariato.
Tutti gli anni il Ministero del lavoro dispone una circolare nella quale definisce il valore orario per i lavori autonomi, definendo anche le categorie di lavoro autonomo, quindi facciamo riferimento ad una normativa nazionale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 6, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
ART. 7 Passiamo all'esame dell'art. 7.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

In merito all'articolo 7, volevo chiedere all'Assessore qualche chiarimento sulla previsione dell'anno 2000, perché, se ci deve essere un impegno a prevenire gli incendi boschivi, 300 milioni sembrano pochi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Devo chiarire che la capienza del capitolo è stata definita in accordo con il Corpo Antincendi Boschivi del Piemonte sull'effettiva necessità dell'anno. Quindi, i 300 milioni sono previsti per i rimborsi dal primo gennaio al 31 dicembre, e sono sufficienti.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 7, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 voti favorevoli 35 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 42 hanno risposto SI' 41 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 119 "Variazione di bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001, 2002" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 119: avendo esaurito il dibattito generale, passiamo all'esame del relativo articolato.
La parola all'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Ho suddiviso le richieste avanzate dal collega Riba nei punti 1-2-3-4-5 e cercherò di dare risposte articolo per articolo, dopodiché le consegner la documentazione scritta.
Per quanto riguarda l'articolo 7, dal quale siamo partiti innanzitutto, c'è da aggiungere il punto 1) - che non è stato scritto - che recita "Piano finanziario indicativo del Piano di Sviluppo Rurale 2000 2006", altrimenti, non si capisce che seguono gli altri commi.
Cerco di rispondere ai quesiti posti dal collega Riba leggendovi l'articolo 7, che prevede il Piano finanziario indicativo del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006.
Al comma 1, viene approvato il piano finanziario indicativo del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte che corrisponde ai totali per anno FEOGA del piano finanziario di cui alla tabella allegata che voi non avete, ma che avete avuto nel Piano di Sviluppo Rurale che vi posso poi fornire - del capitolo 8) del Piano di Sviluppo Rurale approvato con decisione della Commissione delle Comunità Europee.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

RIBA Lido (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Ma può anche riassumere.



SCANDEREBECH Deodato

Ma lo leggo velocemente, perché è abbastanza complesso. Lei mi ha posto sette domande ben precise e la ringrazio perché penso che siano servite anche a dei chiarimenti tra di noi, quindi è molto complicato. Sarò molto breve, e se avrete ancora qualche dubbio aspetterò ulteriori domande, a cui sono pronto a rispondere.
Rispetto a tale tabella è specificata, in Meuro e in milioni di lire la suddivisione del cofinanziamento nazionale tra quota statale e quota regionale, sulla base dei tassi di cofinanziamento previsti dalla delibera CIPE del 21 dicembre 1999.
Tale deliberazione CIPE prevede, fra l'altro, che il cofinanziamento nazionale sia a totale carico dello Stato per le misure D (prepensionamento), E (indennità compensative nelle zone svantaggiate), F (misure agroambientali), H (imboschimento delle superfici agricole); per le altre misure, il cofinanziamento nazionale è a carico dello Stato per il 70% e della Regione per il restante 30%.
Poiché dei primi anni del periodo di programmazione queste altre misure hanno un peso minore nel piano finanziario, le necessità di cofinanziamento regionale sono più basse e risultano crescenti con il passare degli anni.
Questo è per rispondere ai quesiti che aveva posto il Consigliere Riba.
Però, per cortesia, chiedo un po' di silenzio, perché è un passo di difficile comprensione.



PRESIDENTE

Ha perfettamente ragione.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Giustamente, se voi andate a vedere la tabella che vi è stata fornita subito dopo l'art. 7, vedete che, dove c'è scritto "Regione Piemonte" partiamo con 232 milioni per l'anno 2000 e poi andiamo crescendo perch come ho letto poc'anzi, le misure D, E, F ed H non prevedono finanziamenti da parte della Regione Piemonte, perché sono già previsti dei finanziamenti da parte della Comunità Europea e dello Stato.
Nel primo anno, quindi, dobbiamo inserire una quota inferiore alla media degli altri anni successivi.
Ad esempio, nell'esercizio finanziario FEOGA 2000, la previsione di spesa di cofinanziamento della Regione Piemonte è limitata a 232 milioni giusto quello che dicevo poc'anzi - in quanto la quasi totalità dei pagamenti concerne misure che contengono i trascinamenti delle vecchie misure di accompagnamento in materia agroambientale (Regolamento CEE 2078/92) e di imboschimenti di superfici agricole (Regolamento CEE 2080/92), nonché l'annualità per le indennità compensative delle zone svantaggiate: si tratta di misure che prevedono il cofinanziamento nazionale a totale carico dello Stato e nessun cofinanziamento necessario da parte delle Regioni. Questo l'abbiamo spiegato prima.
In apposita colonna E sono indicati gli aiuti di Stato aggiuntivi a carico del bilancio regionale come previsti e quantificati in termini di spesa alla tabella allegata inserita al capitolo 16) del Piano di Sviluppo Rurale approvato.
Fin qua abbiamo risposto ai due quesiti che erano stati posti da parte del collega Lido Riba.
Per quanto riguarda l'art. 8, potrei darvi una spiegazione di come è stato impostato, però, come informativa, ve la consegno come documentazione.
Proseguiamo, dunque, con l'art. 9: devoluzione di quote assegnate ai sensi della legge n. 423/99, della legge 153/75 e della legge 352/76.
Trattasi di devoluzione di fondi sulla legge n. 423/98 assegnati in attuazione della deliberazione CIPE 19 febbraio '99 con atto ministeriale della primavera del 2000 a titolo di rimborso a favore della Regione del Piemonte di quote di annualità su mutui agevolati a suo tempo sull'art. 18 della legge n. 984/77 che in buona parte concernevano piani di ammodernamento aziendale approvati ai sensi della Direttiva CEE 152/72. Per analogia sono stati destinati o devoluti per l'attuazione del Regolamento CEE 1257/99 che ha previsto i Piani di Sviluppo Rurale.
Cosa vuol dire questo? Questi soldi, che non erano stati inseriti prima al bilancio e che non sono delle rimanenze o delle economie, li abbiamo recepiti, perché, come ripeto, ci stati dati grazie a queste leggi che erano state a suo tempo finanziate, e che adesso vengono adoperati per il Piano di Sviluppo Rurale. Giustamente il Consigliere Lido Riba dirà che sono delle economie, ma lo saranno nel momento in cui vengono iscritte al bilancio, perché fino adesso non sono state ancora iscritte.
Si tratta di fondi che vengono iscritti per la prima volta sul bilancio regionale; in questo caso non si tratta di devoluzioni di economie precedentemente iscritte e non utilizzate.
Ugualmente per le altre due minori "devoluzioni" previste dall'articolo.
Le devoluzioni sono effettuate mediante iscrizione a bilancio nell'esercizio 2000 sia perché tecnicamente dovute (buona parte delle somme sono già state incassate) e sia per tempestività per l'avvio della gestione al fine di poter assumere gli impegni e avviare le procedure di liquidazione già dall'inizio dell'anno 2001, anno nel quale sono previste erogazioni di aiuti di Stato aggiuntivi regionali nella tabella del capitolo 16 del Piano di Sviluppo Rurale approvato.
Se infatti andiamo a vedere, troviamo 18 miliardi e 588 milioni.
Si ricorda a proposito delle esigenze di tempestività, che le devoluzioni vengono tradizionalmente autorizzate con leggi di variazione al bilancio e la prima legge di variazione al bilancio 2001 potrebbe avvenire troppo in là nel corso dell'anno 2001 per consentire un avvio efficace della gestione finanziare degli aiuti di Stato aggiuntivi della Regione Piemonte.
Non so se questo è stato chiaro, per precisare perché sono stati inseriti adesso.
Sono già stati adottati bandi di presentazione delle domande per sette misure e due azioni. Bandi di apertura delle domande per la misura A (Investimenti nelle aziende agricole), B (Insediamenti di giovani agricoltori) e P (Diversificazione dell'attività produttiva, con agriturismo inizialmente compresa nella misura A) erano stati approvati nei mesi scorsi (Deliberazione della Giunta regionale n. 14 del 31 gennaio 2000 e n. 10 del 10 marzo 2000), con termine di presentazione delle domande fissato nel 31/10/2000.
Quindi dovremmo arrivare a poter essere pronti per pagare gli anticipi che possono chiederci su queste domande che sono partite da queste misure di questi ultimi giorni.
Con la medesima deliberazione della Giunta regionale n. 10 del 10 marzo 2000, sono stati approvati i bandi di apertura delle domande: per l'azione F6 (sistemi pascolivi estensivi) con termine di presentazione delle domande fissato nel 30/4/2000. Liste di liquidazione per complessivi 3 Meuro sono state inviate entro settembre scorso all'AIMA per i pagamenti ancora entro l'esercizio FEOGA 2000.
per l'azione F9 (razze locali in pericolo di estinzione) con termine di presentazione delle domande fissato nel 30/4/2000. Liste di liquidazione sono state inviate entro settembre scorso all'AIMA per i pagamenti per i pagamenti ancora entro l'esercizio FEOGA 2000.
Per quanto concerne l'AIMA, come voi sapete, adesso verrà messa in liquidazione, ma avremo la CEA, che dovrà prendere in carico tutto quello che aveva l'AIMA e quindi i fondi FEOGA vengono emanati direttamente tramite la CEA fino a quando non finiremo l'iter dell'organismo pagatore in modo tale da poter essere noi, come Regione Piemonte, a pagare direttamente tutto quello che passa negli ultimi mesi tramite l'AIMA, che a sua volta viene trasferita alla CEA nazionale, in attesa che venga costituita quella regionale. Abbiamo i disegni di legge in Commissione e quindi mi auguro che passino in aula quanto prima, anche se i tempi saranno ancora lunghi. L'anno previsto parte il 16 ottobre di un anno e termina il 15 ottobre dell'anno successivo. Per questo motivo, forse, non riusciremo ad operare nei tempi prestabiliti.
Il bando per la misura indennità compensativa nelle zone svantaggiate è stato emesso a seguito della deliberazione della Giunta Regionale del 31 gennaio 2000 con termine di presentazione delle domande fissato nel 15/06/2000. Liste di liquidazione per complessivi 13,2 miliardi sono state inviate entro settembre scorso all'AIMA per i pagamenti ancora entro l'esercizio FEOGA 2000 (dovremmo mandare sempre 60 giorni prima la documentazione all'AIMA se vogliamo essere tempestivi e pronti per non perdere il treno nei pagamenti).
Il bando per la misura Q (gestione delle risorse idriche in agricoltura) è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n.
10-29965 del 2/5/2000 con termine di presentazione delle domande fissate nel 30/06/2000. Le risultanze istruttorie sono state approvate con determinazione dirigenziale.
Il bando per la misura L (Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione alle aziende agricole) è stato approvato nella seduta della Giunta Regionale del 9/10/2000.
Altri bandi sono in corso di prossima definizione.
Ho elencato tutti i bandi che sono già partiti, per i quali dovremmo giustificare il prospetto della tabella relativa al I comma.
Per quanto riguarda il quesito posto dal Consigliere Riba, ho già risposto con l'art. 7 e lo lascio come documentazione per meglio precisare la parte tecnica amministrativa che, a volte, è un po' difficile da percepire.
Per quanto riguarda le ultime osservazioni attinenti alla legge n. 95 ritengo che, con la prossima relazione del Bilancio previsionale, si possa affrontare una discussione, così com'è stato chiesto in Commissione, nella quale si possa rifare il quadro della situazione attuale attinente all'agricoltura.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Ringrazio l'Assessore Scanderebech per le delucidazioni ampiamente fornite. Tuttavia, c'è una parte di strategia finanziaria compresa nella relazione dell'Assessore che io non condivido, ma non è questa la sede nella quale voglio approfondirla perché si tratta di avere un chiarimento sull'esposizione della delibera. Il merito verrà affrontato con il prossimo bilancio perché, così come ha detto l'Assessore, si tratta, in larga parte di una misura di trasferimento di fondi non correttamente allocati o che si sono resi disponibili nel corso dell'esercizio finanziario e che vanno attribuiti a capitoli dai quali la Giunta ha intenzione di prelevare a finanziamento del Bilancio 2001.
Un argomento che il mio Gruppo voleva richiamare come grossa perplessità in ordine all'impostazione del Bilancio, riguarda la somma di circa 700 miliardi previsti come entrata; si tratta di una materia sulla quale voglio essere breve e nello stesso tempo una questione di grosso momento, sul quale interverranno anche altri Consiglieri del mio Gruppo.
L'altra questione che volevamo richiamare al dibattito, è quella relativa ai fondi per la Sanità. Nel corso della scorsa legislatura, ma del corrente esercizio finanziario, in più occasioni abbiamo posto il problema politico di una maturazione finanziariamente e tecnicamente accertata anche se politicamente non del tutto ammessa, di 3500 miliardi di debiti costituiti nell'ambito della gestione sanitaria complessiva che non sono stati rilevati perché, così abbiamo accertato, giacevano nei conti debitori delle varie ASL e costituivano, in modo inequivoco, un dato di pendenza del complesso finanziario che fa capo all'ASL Regione Bilancio Regionale per i debiti che si sono accumulati tra gli esercizi '97,'98 e '99. La conclusione non è del tutto provvisoria in quanto non ratificata politicamente da un'unanime condivisione del Consiglio Regionale, ma consentita dall'Assessore D'Ambrosio e, per competenza per la parte finanziaria, dall'Assessore Burzi (non voglio ridurre il rilievo dell'Assessore alle Finanze su questa materia e il suo dicastero, ma lamento il fatto che non sia presente l'Assessore D'ambrosio). Il grosso dell'assestamento di Bilancio è costituito dall'eliminazione dell'entrata di 700 miliardi per mutui (700 miliardi in due esercizi che riguardano l'Assessore alla Sanità). Ripeto, sarebbe di qualche conforto e di qualche sensibilità se l'Assessore alla Sanità fosse presente alla discussione.
L'Assessore Scanderebech ha usato la cortesia di fornirci un'informazione che posso considerare parziale e apprezzo l'impegno a portare i dati sollecitati.
In materia di Sanità ci troviamo con una defalcazione di 700 miliardi che dovevano essere introitati attraverso l'area mutuabile: 350 miliardi nel Bilancio del 2001 e gli altri nel Bilancio del 2002 (perché si era sostenuto non essere necessaria l'introduzione nel Bilancio 2000).
Non sono intervenuti fatti che possano consentire una rimozione del problema ne, tanto meno, il superamento. Se si dice che il Ministero, il Governo, forse, pagheranno questi conti perché questa è una ventilata ipotesi politica, voi capite che anche con la buona volontà non possiamo acconsentire a che, un dato politicamente e finanziariamente conclamato nel Bilancio, possa essere sottratto alla contabilità sulla base di una mera ipotesi politica senza che né prima né adesso si faccia chiarezza sui conti. Non si può superare questo argomento, se non con una argomentazione più convincente di quella che, suppongo, l'Assessore Burzi esporrà e sarà quella di ritenere che ci possono essere delle coperture in altra forma o che magari, da una rivisitazione della contabilità, emergeranno dati parzialmente o totalmente diversi.
Siamo andati sempre attraverso metodi del tutto empirici, ma assolutamente chiari nei risultati che abbiamo ottenuto per quanto riguarda la definizione dei 3500 miliardi di debiti della Sanità, che hanno caratterizzato la chiusura della precedente legislatura e noi speravamo non dovessero più caratterizzare anche l'apertura della nuova legislatura.
L'altro punto è di entità del tutto minore, però lo voglio rilevare perché riguarda l'elenco degli interventi in conto capitale, ridefinito con delle aggiunte e la riproposizione di un nuovo elenco.
Avremmo bisogno che fosse presente l'Assessore Casoni e invece, ahim è assente anche lui: dovrebbe spiegarci il perché del ricorrere di voci ripetutamente iscritte e che, ripetutamente, non sono state oggetto dei conseguenti investimenti, sebbene per esse esista una grandissima urgenza.
Penso, per esempio, a tutto ciò che riguarda la viabilità. Cito un caso, quello della Gobba di Gozzano, giusto per trattare un argomento che non sia "metropolitano", anche perché, adesso, ci sono altri Consiglieri del nord-Piemonte! Quella della Gobba di Gozzano è un'opera che, segnalata come urgente, è in attesa di essere realizzata da molto tempo: da due esercizi continuiamo a iscrivere la cifra. Noi siamo contenti che si iscriva la cifra, che la si riproponga in sede di variazione di bilancio e la si confermi, ma vorremmo anche avere informazioni sul perché questi dati finanziari non vengono realizzati.
Ne dico una per tutte: i famosi dieci miliardi del Patto per lo sviluppo del Piemonte (e siamo contenti che ci siano!) li avevamo chiesti nel bilancio del 1999. Quella del 2000 è, in qualche maniera, una tardiva e non so quanto "convinta" iscrizione. Dico "non so quanto convinta" da un punto di vista politico, anche perché ritengo che, ormai, la cifra possa e debba essere integrata per l'anno prossimo. Per questo anno, infatti, non mi risultano essere in corso gli atti per la relativa utilizzazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Vicepresidente Riba.
Colleghi Consiglieri, vi chiedo se avete altri interventi da fare sulla discussione generale. Se qualcuno desidera parlare, che intervenga, in modo che l'Assessore Burzi possa fare la sua replica e che poi possiamo procedere con l'esame dell'articolato.



RONZANI Wilmer

Scusi, Presidente, posso chiederle una cosa? Il collega Riba (lo faranno anche i colleghi che seguiranno il Consigliere Riba) ha cercato di entrare nel merito di determinate questioni. E' ragionevole che, discutendo di variazioni di bilancio, i colleghi Consiglieri tutti, sia della maggioranza che dell'opposizione pongano quesiti e questione agli Assessori competenti. Per l'appunto parliamo di variazioni di bilancio. Sarebbe altrettanto ragionevole che in queste occasioni - a mano che non abbiano impegni particolari - gli Assessori garantissero la loro presenza in aula e rispondessero alle questioni poste dai Consiglieri durante il corso del dibattito.
Nel caso specifico, poi, il collega Riba ha posto un problema grande come una casa, che riguarda l'Assessorato alla Sanità. E' difficile pensare di poter continuare questa discussione se l'Assessore competente non da riposte in merito.
Presidente, la invito a pretendere che - almeno in queste occasioni insieme alla presenza dell'Assessore Burzi, venga garantita in aula la presenza degli altri Assessori. In caso contrario è un problema discutere: francamente diventa - mi consenta - una presa in giro!



PRESIDENTE

E' presente l'Assessore Burzi, che è l'Assessore competente. Speriamo io mi auguro, e cercherò di sensibilizzarli in tal senso - che siano presenti anche gli altri Assessori...



(Commenti del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Chiezzi, ma lei ha già parlato nella discussione generale!



(Commenti del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Non è un problema ...



(Commenti del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

No, non è che non è un problema mio! C'è un ordine preciso dei lavori non si può parlare due volte sullo stesso tema!



(Commenti del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, risponde alla fine della discussione generale, certo che risponde! L'Assessore Burzi è l'Assessore competente.
Aveva chiesto di parlare il Consigliere Moriconi, ne ha facoltà.



(Commenti del Consigliere Moriconi fuori microfono)



PRESIDENTE

Non siamo al bar, Consigliere Moriconi! Se lei chiede di parlare parli, oppure rinunci al suo intervento e lasci la parola ad un altro Consigliere!



(Commenti del Consigliere Moriconi fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, parli lei, allora! La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Presidente, sarebbe stato interessante sentire un'opinione della maggioranza sull'osservazione fatta dalla minoranza circa la presenza della Giunta regionale in aula.
Mi era sembrato che il rappresentante della maggior forza di maggioranza, il Consigliere Cattaneo - sebbene non ci troviamo al bar avesse l'intenzione di portare un suo contributo sulla questione appena proposta dal Consigliere Ronzani.
In ogni caso, sono comunque contento di parlare da un punto di vista generale su questo decreto. Trovo veramente disdicevole che un decreto di tale importanza, che prevede un impegno economico notevole, venga sbattuto sui banchi del Consiglio e che venga chiesto, affrettatamente, un'opinione un parere, un voto su un provvedimento che, sicuramente, necessita di un approfondimento maggiore.
Esistono problematiche che ho evidenziato e che ho già anticipato ieri quando ho avuto modo di vedere l'elenco degli interventi previsti. Al contrario del Consigliere Riba (che notava con preoccupazione la presenza di cifre messe in bilancio e non utilizzate), io ho già visto in alcune tabelle, cifre in elenco che le variano rispetto alle precedenti. Per Presidente, a questo livello ...



MORICONI Enrico

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



MORICONI Enrico

Presidente, ha detto lei che qui non siamo al bar!



(Il Presidente richiama l'aula al silenzio)



MORICONI Enrico

Visto che stavo parlando di argomenti che dovrebbero interessare l'Assessore Burzi ...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Chiedo scusa.



MORICONI Enrico

Come dicevo, nelle tabelle in questione sono intervenute variazioni rispetto alle precedenti, che non ci soddisfano e anzi ci preoccupano. Tali variazioni saranno successivamente oggetto di specifici emendamenti, sui quali chiederemo, chiaramente, un voto nominale. Sarà un buon argomento su cui discutere: è vero che la politica si fa qui in aula, ma è anche vero che le opinioni politiche girano anche nella società civile.
Per esempio, ho rilevato con somma preoccupazione l'art. 11 del disegno di legge proposto. Tra le righe, propone un incremento di 300 milioni da dare all'ETLI, Ente Tutela Lupo Italiano. Voglio fare queste osservazioni perché voglio che rimanga traccia di una situazione non tollerabile per gli animalisti. A fronte di "non interventi", a fronte di una Regione che non fa quello che deve (non sterilizza i cani né i gatti con le ASL, perch questo in Regione Piemonte non si fa!), a fronte di tutto ciò si destinano all'ETLI 300 milioni più altri 50. Sono soldi che vengono assegnati all'ETLI continuativamente, dal 1989, destinati alla tutela di 80 cani tenuti in condizioni tali da dare origine ad una denuncia per maltrattamento, poi patteggiata.
La situazione, però, nonostante i 50 milioni contributi ogni anno dalla Regione Piemonte, non è mai cambiata, e i box in cui vivono i cani sono tuttora così com'erano nel 1989. La Regione dà il suo contributo senza aver mai verificato quale sia lo stato genetico di questi cani, definiti "Lupi italiani", senza avere nessuna certificazione chiara in tal senso.
Non è mai stato fatto un test diagnostico del loro DNA, pertanto essi non possono essere definiti né "cani" né "lupi". La Regione, per contribuisce alla loro tutela con soldi pubblici, senza che si sia mai preoccupata di verificare il funzionamento di questo sistema.
L'ETLI è un ente privato, che "autocertifica" il fatto che questi cani siano "Lupi italiani". Nonostante le ripetute richieste avanzate in varie occasioni, nel comitato di gestione non è mai entrata nessuna figura di nomina regionale. Più volte abbiamo richiesto che la Regione intervenisse chiedendo lo Statuto di questo ente per verificare come questi soldi venivano impiegati.
Ricordiamo ancora che sempre per lo stesso canile c'è in discussione a Roma una richiesta di contributi di mezzo miliardo all'anno. Se andassero in porto tutte e due le richieste si arriverebbe alla cifra, non indifferente, di ottocentocinquanta milioni all'anno. Si tratta di una cifra irrisoria rispetto a quelle che diceva prima il Consigliere Riba, ma equivale comunque a circa dieci milioni all'anno.
E' una situazione assolutamente insostenibile e intollerabile, perch in Piemonte abbiamo circa mille cani, rinchiusi nei canili, per i quali la Regione non contribuisce neanche con una lira. Sottolineo che la Regione ha l'obbligo, in base alla legge n. 281/91, di preoccuparsi dei cani vaganti e della sterilizzazione dei gatti liberi. La Regione, però, non contribuisce per questi interventi, mentre vorrebbe contribuire con trecentocinquanta milioni all'anno per cani che sono di proprietà di un privato! Sono intervenuto per denunciare questa situazione che il mondo animalista non tollera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Il collega Ronzani ha fatto un intervento duro e chiaro, come anche il collega Moriconi, sulla presenza degli Assessori in aula, interventi che richiedono, certamente, una risposta da parte della maggioranza..
Riguardo all'obbligo della presenza degli Assessore, credo che, essendo la Giunta un organo collegiale, che assume delle deliberazioni dopo una discussione, come quella di oggi posta all'attenzione del Consiglio regionale, regolarmente licenziata dalla Commissione, non ci sia l'obbligo per gli Assessori di essere presenti in aula.
Sul discorso dell'opportunità, credo che su alcuni capitoli specifici su alcune scelte specifiche, in effetti la presenza dell'Assessore competente sia necessaria. Credo, comunque, che la Giunta oggi, attraverso l'Assessore al bilancio, sia in grado di dare tutte le risposte alle domande poste.
Ricordo che c'è stata la disponibilità, sulla partita dell'agricoltura a rinviare la discussione ad oggi, perché era stata chiesta la presenza dell'Assessore competente.
Credo sia utile per il lavoro del Consiglio continuare la discussione.
Certamente l'Assessore Burzi si farà carico, in quanto Assessore al bilancio, di entrare nel merito delle singole domande che eventualmente venissero poste alla Giunta regionale nella sua complessità come organo collegiale.
Qualora vi fossero delle richieste di chiarimenti sui trasferimenti dei singoli capitoli o se i chiarimenti forniti dall'Assessore Burzi non fossero ritenuti soddisfacenti, certamente vedremo, nel corso del dibattito eventualmente, così com'è avvenuto per la partita dell'agricoltura, di differire le risposte.
Mi farò carico - con i colleghi Capigruppo della maggioranza - di sensibilizzare ulteriormente la Giunta sulla presenza. Ricordo, comunque che quest'oggi stiamo tenendo la seduta consiliare di mercoledì, quindi non il solito martedì, quindi probabilmente alcuni Assessori - non a caso ve ne sono parecchi in congedo, compreso il Presidente della Giunta regionale sono impegnati in compiti istituzionali a Roma o hanno altri appuntamenti comunque istituzionali, per cui avevamo assunto degli impegni e non hanno potuto differirli. Quindi, credo, che la loro assenza in questa fase sia anche dovuta a questa situazione contingente.
Comunque c'è la disponibilità della maggioranza, come c'è stata ieri differendo la discussione del provvedimento alla giornata di oggi, con la presenza e la pronta risposta dell'Assessore competente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Intervengo per sottolineare quanto già detto dal Consigliere Riba sulla questione della sanità.
Innanzitutto si tratta di cifre di dimensioni importanti che investono pesantemente un po' tutto il nostro bilancio.
In secondo luogo la questione del disavanzo della sanità, purtroppo non è stato trattato in modo ampio e corretto e soprattutto in modo certo in questo Consiglio regionale. Noi, a secondo di quello che succede, ci ritroviamo a leggere sui giornali che il disavanzo per quest'anno sarà di mille miliardi, millecento miliardi. Leggiamo, inoltre, che il Presidente Ghigo "striglia" i Direttori generali - non si capisce dove fosse lui quando i Direttori sforavano! - bontà sua, perché non vuole ritrovarsi domani a mettere delle tasse per sistemare il disavanzo. Abbiamo bisogno di certezze e abbiamo bisogno di un'interlocuzione che, con il massimo rispetto per l'Assessore al bilancio, deve essere garantita da un livello di competenza specifica, che è quello dell'Assessore alla sanità e da un livello di competenza generale che è quello del Presidente della Giunta.
Discutere in questo modo, estremamente povero..., ormai ci abbiamo fatto l'abitudine al fatto che i Consiglieri di maggioranza non sono presenti in aula. Il Presidente del Consiglio dice che l'aula non è un'osteria. Non è un'osteria, ma è sicuramente un luogo di passaggio per molti Consiglieri della maggioranza, è ormai un fatto naturale che i Consiglieri della maggioranza non siano presenti in aula, figuriamo gli Assessori! Giungono in aula all'ultimo momento per votare. Non siamo assolutamente disposti n a votare né a discutere della questione della sanità, se non è presente l'Assessore alla sanità.
La questione del disavanzo è una cosa che, in prospettiva, può arrivare a paralizzare il bilancio dell'intera Regione; già oggi paralizza il bilancio della sanità, nel senso che noi non riusciamo più a "costruire" una sanità che abbia una capacità di lavorare in prospettiva. Faccio due esempi concreti. L'Assessore alla sanità sa bene che esiste un problema di necessità di svuotare gli ospedali, nel senso di allontanare l'utenza dall'utilizzo delle strutture ospedaliere, ma questo è possibile se viene potenziata l'attività territoriale ... Non so a chi sto parlando Presidente, sono veramente a disagio ...



PRESIDENTE

Consigliere Riggio, mi sembra che ci sia un'atmosfera abbastanza accettabile in aula. Continui pure il suo intervento.



RIGGIO Angelino

Ringrazio l'Assessore Botta che, data la collegialità della Giunta, mi stava ascoltando.
Noi avremmo bisogno di una sanità che vada in sviluppo. Abbiamo un problema grossissimo: oggi come oggi i costi della sanità aumentano, sia i costi economici, sia i costi umani, perché la gente è costretta a ricorrere all'ospedale. L'Assessore alla sanità prova, ogni cinque minuti, a chiudere un ospedale, ma non ci riesce per la resistenza delle popolazioni locali.
La strada per poter diminuire il ricorso all'ospedale è quella di potenziare l'attività territoriale; il che significa potenziare i distretti. Nei fatti, però, le risorse per potenziare i distretti, con un disavanzo in sanità con queste caratteristiche, non ci sono.
Voglio dire una cosa ancora più grave. Nel Piano sanitario regionale approvato quattro anni fa e che ormai è scaduto - c'era un impegno abbastanza preciso da parte dell'Assessorato alla sanità che era quello di istituire in tutto il Piemonte i distretti sanitari montani, in quanto si è visto che il finanziamento per quota capitaria è una cosa che finisce per penalizzare, inevitabilmente, le zone con bassa densità di popolazione perché in quelle zone arrivano meno risorse, e se arrivano meno risorse ci sono meno servizi! Se ci sono meno servizi, la gente è costretta a ricorrere a servizi che sono in pianura, quindi i denari di quelle zone vanno a finire ancora una volta in pianura! E si crea un circolo vizioso per cui le zone montane non si spopolano soltanto dei loro abitanti, ma si spopolano anche dei servizi! Per contrastare una cosa di questo genere bisognava organizzare - ed era scritto nella legge di piano - i distretti sanitari montani. Sono stati istituiti quattro distretti sperimentali: la cosa ridicola è che a questi distretti sperimentali non sono state attribuite assolutamente risorse aggiuntive adeguate. Anzi, sono state date delle briciole, tanto che l'esperienza di questi distretti ovviamente - ovviamente! - è fallimentare! Noi eravamo pronti, insieme a tutte le zone montane, a richiedere che fossero garantiti dei finanziamenti adeguati (si tratta di cifre consistenti), ma di fronte a una situazione che è chiaramente debitoria della sanità, quale possibilità c'è di prevedere un incremento del finanziamento per le zone montane o, come dicevo prima, per i distretti in modo tali da svuotare gli ospedali? Badate che questa è una questione fondamentale, perché altrimenti si crea un circolo vizioso per cui il disavanzo invece di diminuire - e non è teoria perché lo abbiamo verificato negli anni - aumenterà e le strigliate di Ghigo non serviranno a nulla! Se non a fare in modo che i Direttori generali diventino un pochino più furbi nel nascondere sotto il tappeto il disavanzo (come fanno le domestiche infedeli), oppure a essere ancora un po' più "carogne" nei confronti del proprio personale e far lavorare due sole infermiere laddove ce ne vorrebbero quattro, il che significa che le infermiere diventano sgarbate ed incapaci, il che significa che si sbaglia il farmaco e succedono tutta una serie di incidenti che sono sicuramente da evitare! Abbiamo una sanità sempre più disumana, meno umana e con maggiori rischi per la gente.
E' una questione di grandi dimensioni. Domani questa questione del disavanzo finirà per imballare l'intera attività della Regione e l'intero bilancio della Regione. Già oggi il disavanzo in sanità crea una situazione per cui è difficilissimo costruire una sanità in progresso.
Allora, vogliamo discutere queste cose con un'aula semivuota? Con i Consiglieri che quando si deve votare rientrano di corsa in aula chiedendo come si deve votare "sì o no"? Vogliamo votare e discutere un argomento di questo genere in queste condizioni? Io penso che sia inaccettabile, ma per la dignità di quest'aula! Non è una questione di "tenda o non tenda"! Certe volte veramente la tenda sembra anche una cosa più dignitosa, perlomeno va a finire sui giornali, rispetto alla vergogna che abbiamo potuto vedere oggi qui dentro! Con il numero legale che salta sistematicamente e questioni di questo spessore che vengono discusse in assenza dell'Assessore di riferimento e in assenza della maggioranza!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Riggio adesso, il Consigliere Riba prima ed altri colleghi di opposizione, hanno posto una questione molto seria che riguarda i nostri lavori, sulla quale vorrei un minimo di attenzione da parte della Giunta e della maggioranza.
Se da un lato è del tutto legittimo che ci sia una discussione che consenta ovviamente l'approvazione delle variazioni di bilancio e delle misure in tempi utili per il funzionamento della Regione, del suo governo del suo ente; dall'altro lato però c'è un problema effettivo di confronto e di discussione di merito sul provvedimento che credo debba essere tenuto in considerazione.
Io ho sentito quanto ha detto il Presidente Cattaneo, naturalmente ne prendo atto, ma voglio altrettanto dire che per quanto ci riguarda voi dovete considerare che noi su questo, avendo un'opinione diversa dalla vostra, non consideriamo che il ruolo dell'opposizione sia semplicemente quello di chiedere dei chiarimenti. Come forse avrete sentito il Consigliere Riba e il Consigliere Riggio hanno annunciato, in particolare per quanto riguarda il nostro Gruppo, ma forse altri verranno a proporre altre cose sulla questione della sanità, non solo delle considerazioni e dei rilievi, ma anche delle proposte di emendamento che saranno formalizzate e depositate su questo punto, sulle quali avere un dibattito una risposta da parte della Giunta e una decisione.
Non potete pensare di definire o classificare, come qualcuno di voi fa questo come ostruzionismo! Questa è una discussione di merito su provvedimenti importanti; se il tempo è un po' limitato perché la maggioranza non è in grado di funzionare, di questo non potete attribuire la responsabilità a noi! Mi limito quindi solo a un appunto: chiedo che per rispondere nel merito agli emendamenti che saranno presentati, in particolare sulla questione della sanità, l'Assessore competente sia in aula, risponda e dica nel merito rispetto a queste proposte quali sono le valutazioni.
Ritengo che ciò corrisponda all'esigenza di avere su questa questione un confronto realistico.



PRESIDENTE

Io vorrei soltanto capire questo: l'Assessore Burzi mi ha chiesto adesso la parola e nel frattempo è arrivato un numero accettabile di Assessori...



(Commenti dai banchi delle opposizioni)



PAPANDREA Rocco

Qual è il livello di accettabilità, Presidente?



PRESIDENTE

Allora cosa facciamo? Lo chiedo all'assemblea, per cercare di trovare una modalità operativa produttiva.
Continuiamo la discussione generale con altri interventi e poi sentiamo la replica dell'Assessore Burzi che evidentemente cercherà di rispondere a tutti i rilievi e alle richieste che sono state mosse? Direi di sì, perch altrimenti poi l'ordine dei lavori non ha più un filo, un bandolo. E poi chiusa la discussione generale, con i chiarimenti e la risposta dell'Assessore Burzi, cominciamo l'esame e la discussione degli emendamenti che sono stati presentati...



MARCENARO Pietro

Si può rispondere sulla presenza in particolare dell'Assessore alla sanità? Su un punto che è evidentemente determinante per le valutazioni e questa discussione vorremmo una risposta.



PRESIDENTE

L'Assessore alla sanità è in congedo. So che è a Roma, quindi ho ragione di ritenere che per tutta la seduta di oggi non potrà fisicamente essere presente.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Mi lasci intervenire, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi un attimo, Assessore Burzi, solo un momento.
L'Assessore alla sanità non è presente, ma lo sono l'Assessore Burzi e il Vicepresidente Casoni, quindi la Giunta è in grado, con il sufficiente approfondimento che richiede un dibattito, di rispondere e di interloquire con il Consiglio.
Il problema è questo: io vorrei fare prima la discussione generale, poi sentire l'intervento dell'Assessore Burzi e infine vorrei fare la discussione con il livello di approfondimento che riterranno i Consiglieri nel rispetto del regolamento, sugli emendamenti. Giusto per seguire una logica, non per altro.



PAPANDREA Rocco

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea lei aveva già parlato.



PAPANDREA Rocco

Desidero porre una questione procedurale.



PRESIDENTE

No, guardi che questa è la procedura del Regolamento, non mi sto inventando niente.



PAPANDREA Rocco

Io pongo una questione procedurale.



PRESIDENTE

La ponga; ha due minuti di tempo per porla.



PAPANDREA Rocco

Le pongo questo problema: ieri noi abbiamo interloquito con l'Assessore all'agricoltura che poi oggi ha risposto, per cui mi riesce difficile capire come i nostri interventi in dibattito generale adesso, che non parlano solo di capitoli e di cifre, ma anche di quello che sta dietro quei capitoli e quelle cifre, se non hanno l'interlocutore presente, come diamine può rispondere quando si troverà qui! E' questo il problema! Vorrà dire che quando entreremo nell'esame dei capitoli rifaremo gli interventi verrà riaperto il dibattito e rifaremo gli interventi perché alcuni Assessori non hanno potuto sentire.
Mi pare che la presenza degli Assessori, in questo caso, cioè quando si discute un provvedimento che riguarda la collegialità della Giunta come il bilancio, dovrebbe essere garantita, salvo le eccezioni che possiamo anche comprendere (ad esempio, l'Assessore Cotto aveva avvisato che oggi aveva un appuntamento).
Per cui, se nel giorno in cui discutiamo il bilancio gli Assessori sono tutti assenti, non discutiamo il bilancio.



PRESIDENTE

Gli Assessori non sono tutti assenti. Comunque, la sensibilizzazione fatta da lei, dal Consigliere Marcenaro e dal Consigliere Riggio è stata raccolta e abbiamo cercato di avere il maggior numero di Assessori presenti in aula. Detto questo, riprendiamo con la discussione generale: c'è qualcun altro che chiede di parlare?



RIGGIO Angelino

Abbia pazienza: è stata posta una questione specifica sulla sanità, che è questione generale: non si può chiudere la discussione generale senza che venga affrontato questo tema! Sono le ore 18: è stata posta una questione di dimensioni enormi, che è pregiudiziale rispetto al dibattito generale.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Riggio: abbia pazienza! Lei mi vuole porre una questione pregiudiziale, sospensiva, per quello che vuole! La poniamo ai voti: se viene accolta, è accolta; se viene respinta... Altrimenti: cosa vogliamo fare? Abbiamo ancora due ore di lavoro. Io non voglio chiudere la discussione generale.
Semplicemente, io do la parola a coloro che ritengono di intervenire sulla discussione generale; poi chiudo la discussione generale; do la parola all'Assessore Burzi per rispondere a tutti gli interrogativi emersi dalla discussione generale e successivamente iniziamo la discussione degli emendamenti, articolo per articolo. Seguiamo un filo logico, come quello che si segue in ogni provvedimento legislativo! Sulla discussione generale, ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Ho dato uno sguardo al bilancio e, pur non essendo particolarmente competente in questa materia, mi sono posto una domanda specifica, che è emersa in questi giorni dagli organi di stampa.
La popolazione ultra sessantacinquenne, residente nella Regione Piemonte, sta crescendo di oltre mezzo punto percentuale annuo, passando dal 15% del 1993 al 18% nel 1999. Mentre il Piano Sanitario regionale del 1990 è stato aggiornato con L. R. 12 dicembre 1997, n. 61, non altrettanto è stato fatto per la parte socio-assistenziale regionale: anzi, la Regione non ha mai formulato un P.S.A.R.
Il P.S.R. del 1997 ha richiesto alle ASL, quale obiettivo per l'Assistenza Sanitaria Residenziale a soggetti non autosufficienti, una dotazione di posti letto in tipologia R.S.A. nella misura di un posto letto ogni 100 ultrasessantacinquenni residenti.
Tale obiettivo è stato riproposto fino al 2003 dalla Giunta regionale con provvedimento n. 32/2000, sostanzialmente confermando quanto stabilito nel lontano 1992 (DGR 29/06/92, n. 38-16335) Il D.lgs. 30/12/92, n. 502, come modificato e integrato con le innovazioni contenute nel D.lgs. 19/06/99 (Decreto Bindi), dispone anche in materia di autorizzazioni alla realizzazione di strutture e all'esercizio di attività sanitarie e socio-assistenziali, con il proprio art. 8ter l'acquisizione della verifica di compatibilità del progetto da parte della Regione, che può essere rilasciato solo se rispettoso dei parametri regionali.
Questo significa, sostanzialmente, la non autorizzazione di qualsiasi iniziativa, privata o pubblica, che non rientri nel Piano pluriennale di funzionamento di edilizia sanitaria ex art. 20 L. 67/88, 2º triennio.
La discrepanza tra le scelte regionali (DGR 32/2000) e la realtà fattuale delle liste di attesa che l'anziano non autosufficiente e la sua famiglia devono affrontare per ottenere un inserimento in una struttura sociosanitaria e l'aumento delle rette delle strutture private (frutto della classica regola della domanda e dell'offerta) sono causate dall'erroneità del parametro sul quale la stima del fabbisogno si basa.
L'ISTAT, lo scorso anno, valutava nel 2,7% (sull'intero Paese) la quota parte della popolazione ultra sessantacinquenne afflitta da patologie invalidanti tali da comprometterne l'autosufficienza Nella Regione Veneto - che una situazione simile alla nostra - i posti letto in RSA per ultrasessantacinquenni non autosufficienti ammontano complessivamente a 46.000 posti, contro i soli 18.000 nella nostra.
Nella Regione Lazio, da anni, il parametro è di 1,8% posti letto ogni 100 residenti ultrasessantacinquenni.
Mi chiedo dunque se, nei confronti di un problema così grave e drammatico che tutte le famiglie conoscono, questo bilancio di previsione non debba prevedere la modifica del Piano triennale, in quanto non è più accettabile che soltanto in Piemonte si sostenga il parametro di un posto letto per ogni 100 ultrassessantacinquenni non autosufficienti.
La richiesta è quella di modificare il Piano e di rientrare perlomeno negli standard previsti dall'ISTAT, cioè 2,7 posti letto ogni 100 ultrasessantacinquenni.
E' una segnalazione importante che ci viene richiesta da molte famiglie.



PRESIDENTE

Se nessuno interviene, dichiaro chiusa la discussione generale e do la parola all'Assessore Burzi per la replica.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Nel riprendere alcuni dei temi che i colleghi hanno sollecitato, a me sembra che in alcuni interventi, specificamente i suoi, ma anche quello che è stato ripreso dal Presidente Cattaneo, un aspetto di questa discussione debba ulteriormente essere puntualizzato.
Non è d'obbligo - d'obbligo proprio nel senso dei lavori - e se non è d'obbligo diciamo che attiene all'opportunità, che è un termine che ha usato il mio Capogruppo, o all'utilità che l'Assessore competente, con i propri colleghi, decida.
Esemplifico con l'intervento che è stato - mi fa piacere - apprezzato non solo da me ma anche dai colleghi, dell'Assessore Scanderebech, dove evidentemente, la specificità dei temi che riguardavano una devoluzione di fondi statali ha richiesto un approfondimento che è stato svolto in fretta: c'era la disponibilità dell'Assessore a svolgere direttamente l'intervento altrimenti l'avrei svolto io.
Quindi, un conto è l'obbligo, un conto è l'opportunità.
Inoltre, sempre per estrema concretezza, nel merito degli argomenti che avete toccato in discussione generale, io mi sento di garantire la mia Giunta di essere in grado di rispondere a tutti, il che non è detto che politicamente sia soddisfacente né considerato opportuno.
Quando io non sono in grado di garantire la competenza su alcuni temi dico: "Badate che su questo tema - gobba di Gozzano compresa - sono competente, su altri temi no (ad esempio, sulla sanità potrei avere qualche difficoltà)" Sui temi sui quali non siamo in grado, completiamo successivamente.
Mi pare che il Presidente Cota l'abbia detto con concretezza: la Giunta ha urgenza - credo oggettiva - che questi provvedimenti diventino leggi (la data lo motiva); nessuno vuol forzare, perché non c'è alcun obbligo, ma si deve procedere ad un confronto, che deve avvenire secondo le modalità dell'aula.
Se, per esempio, dall'aula - dal Presidente Marcenaro, dal Presidente Chiezzi, dai colleghi della minoranza - emergesse che con un mio intervento a questo punto, lo posso dare quasi per svolto - si rinvia la discussione per essere molto concreti - ad una sessione da identificare, quella sessione la considereremo la sede idonea e, per criteri di opportunità faremo in modo che la maggior parte di noi sia presente.
Per quanto riguarda la sessione in cui arriveremo al voto, non ho alcuna intenzione di fare forzature, non tanto per l'ora, ma perché tendo sempre a costruire; invece, se così non è, ognuno si assume le proprie responsabilità.
Vede, collega Riggio, qualcosa deve essere detto.
Mi rivolgo inizialmente al collega Riba: i 3500 miliardi non sono stati accertati da alcuna parte se non nelle parole usate da voi in campagna elettorale successiva. Questo numero non è mai esistito se non in campagna elettorale, che, francamente, non vorrei riprendere, perché mi sembra prematura, per la prossima, e postuma, per quella appena effettuata.
Quindi, quel numero non è mai esistito se non nelle vostre dichiarazioni e tanto meno nei fatti attuali.
Adesso la situazione relativa al 1998 è chiusa, quando ne parlammo non lo era. Se volete, lo posso citare a memoria, ma non ho mai chiamato deficit il consolidato del disavanzo. Perfino il Ministro Veronesi dice che sono stati dati meno soldi alle Regioni, ma non vorrei provocare discussioni che mi sembrano inadeguate.
Gli anni 1996, 1997 e 1998 si sono chiusi in questa Regione differentemente come da voi sostenuto in perfetta buonafede in campagna elettorale, molto lontani dai 3500 miliardi. E' un fatto, non è un'opinione.
In secondo luogo, è un Ministro dell'attuale Governo che ha detto alle Regioni che l'anno 1998 sarebbe stato coperto dal Governo.
Oso immaginare che nemmeno voi, per rispetto delle istituzioni, non vi fidiate del Governo, però l'ha detto l'attuale Governo in una trattativa molto impegnativa che il 1998 verrà coperto dallo Stato, non l'ho detto io è stato concordato tra l'attuale Governo e le Regioni.
Vorremmo mica non fidarci di quanto questo livello istituzionale pattuisce e non trarne le conseguenze? Quali sono le conseguenze, Consigliere Riggio, lei c'era? Se togliamo i 700 miliardi - non aggiungiamo, a parte l'eccezionale fiducia di cui so di godere anche da parte vostra - vuol dire che l'Amministrazione ritiene di non averne bisogno e perché non ne sto chiedendo di più, li sto togliendo.
Andremo in dissesto? Lo vedremo, Consigliere Riggio. Le assicuro che questa Amministrazione - vorrei terminare, non l'ho disturbata durante il suo intervento, l'ho seguito con molta attenzione; faccia altrettanto anche lei - nel 1998, con il problema della sanità presente, continua ad avere una valutazione di bilancio, da parte di certificatori esterni, idonea secondo lo Stato centrale.
Questa è la massima garanzia che questa Regione può dare a qualunque interlocutore finanziario, può essere condiviso politicamente oppure no, ma è un fatto.
Noi togliamo i 700 miliardi, non perché i problemi della sanità siano finiti, al contrario, ce ne sono dappertutto, ma perché non servono più quelli fino al 1998.
Cosa si farà sul 1999? Sul 2000? Il consultivo 1999 non è disponibile perché chi frequenta l'ambiente sanità sa che i bilanci 1999 non sono ancora chiusi, d'altronde siamo a settembre-ottobre, siamo in ragionevole ritardo, ma è comprensibile in tutte le Regioni.
Cosa faremo sul 1999, sul 2000-2002? E' un argomento molto importante che, secondo me, quest'aula deve affrontare in Commissione e in quest'aula. Mi permetto di dire che forse esula dalle manovre che, qui, noi suggeriamo: l'assestamento sul 2000 e una variazione di bilancio che si chiude a fine anno.
Poi si può parlare di tutto, ci mancherebbe, talora è anche interessante. Qui, ci stiamo occupando dell'assestamento del 2000 e della variazione di bilancio ancora possibile quest'anno. Quanto prima chiudiamo questi argomenti, quanto prima possiamo passare agli anni successivi. "Ci deve essere" e non "ci può essere" materia per temi importanti, già più volte discussi, come quelli sollecitati dal Presidente Giordano, perché il discorso della popolazione, come quella della Regione, che invecchia sintomo di ricchezza - deve essere esplicitato in tutte le forme, traendone anche le conseguenze finanziarie.
Potrei proseguire anche sull'ETLI, ma lo farò la prossima sessione per ricordare al collega che c'è una lista molto lunga di parlamentari, molto trasversale e ampia, che sostiene alcune tesi, credo comprensibilmente diverse, ma non meno legittime di quelle sostenute dal Consigliere Moriconi.
Ci sono una serie di organismi, credo non meno autorevoli, di alcune associazioni ambientaliste - alludo al soccorso alpino, agli enti di protezione civile, a coloro che si occupano dei dispersi, delle emergenze o dei rapiti - che hanno consegnato, credo a titolo spontaneo, dei riconoscimenti di merito a queste associazioni di natura privata. Questo privato - mi si consenta - forse, è uno dei problemi per i quali questa associazione non è sempre così gradita a tutti.
E' stato ricordato che una legge della Regione Piemonte tutela e garantisce - bene, male, giustamente, erroneamente - questo ente, quindi non è una scelta, ma è nel rispetto di una legge, che - come correttamente ricordato - è una delle poche partita da 50 milioni - l'inflazione corre anche se Amato non sempre è d'accordo.
Questa Amministrazione ha ritenuto doveroso utilizzare dei fondi contenuti - se il Consigliere Moriconi guarda bene il bilancio vedrà che ci sono tante iniziative non sempre e non soltanto suggerite dalla maggioranza, se vuole l'aiuto nella ricerca, credo che il Consigliere Chiezzi, che le è vicino di stanza, potrebbe aiutarla molto autorevolmente.
Cito, ad esempio, il Teatro Regio. Il Presidente Chiezzi lo conosce bene però è pubblica e non privata. Questa Amministrazione ha assunto un onere ed, evidentemente, risponde in tutte le sedi, compresa Roma, dove ricordo che vi è un lunghissimo elenco di deputati e senatori appartenenti a tutte le parti politiche che, credo legittimamente, la pensano diversamente da lei. Cionondimeno vi è la libertà di opinione.
Per ora termino la discussione generale, per opportunità e non per dovere, e lascio la parola al Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Stiamo cercando di contemperare l'esigenza della speditezza dei lavori e del rispetto del Regolamento con l'esigenza delle opposizioni di poter interloquire con l'Assessore D'Ambrosio.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Volevo iniziare con una premessa che credo importante.
In effetti, un'organizzazione deficitaria - che ammetto - della Giunta oggi, fa sì che non siano presenti Assessori che, invece, avrebbero dovuto esserci. In qualità di Vicepresidente, mi farò carico di riferire al Presidente per una maggiore presenza durante la discussione del bilancio.
Questo, però, vuole essere il cappello per chiedere che anche da parte delle opposizioni ci sia questa considerazione, che può essere condivisa, e l'identificazione di un percorso che non dia l'impressione che, in qualche modo, si voglia arenare ostruzionisticamente questa variazione di bilancio.
Quindi, mi impegno a far sì che tutte le dichiarazioni in tema di sanità siano verbalizzate e siano consegnate preventivamente all'Assessore D'Ambrosio, in modo che lo stesso, all'inizio della prossima seduta, possa riferire sulle argomentazioni per le quali è stato chiamato in causa.
Nel contempo chiederei a tutte le forze di minoranza di permettere che stante la presenza di diversi Assessori, si potessero approfondire i temi relativi ai capitoli degli Assessori presenti, in modo da poter utilmente proseguire la nostra discussione, e rinviare alla prossima riunione la tematica della sanità e dell'assistenza, vista l'assenza anche dell'Assessore Cotto.
Nella prossima seduta, la discussione dell'aula avrà la capacità di valutare se proseguire o meno il lavoro sulla variazione di bilancio.
Mi sembra una proposta ragionevole, perché da un lato, ripeto ammettiamo di non essere presenti, ma dall'altro chiediamo che l'opposizione ci dimostri che non vuole avere un atteggiamento strumentale e bloccare comunque i lavori quando possiamo proseguire utilmente una qualche discussione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Vicepresidente Casoni che, in occasione della discussione sul bilancio in questa forma, ha colto la necessità non strumentale della presenza degli Assessori che rispondono sulle varie materie, così come ha fatto l'Assessore Scanderebech.
Sono grato al Vicepresidente Casoni perché in quest'aula, a tale richiesta, ha risposto a tono e con sensibilità politica, cosa che potrebbe anche non avere avuto, perché la Giunta, come tale, potrebbe anche presentarsi dicendo: "C'è un Assessore per tutti". La criticheremmo, ma è la Giunta che ne risponde.
Diverso è se, in Consiglio, è il Presidente del Consiglio che dichiara essere soddisfacente una certa assenza degli Assessori. Quelli sono rapporti che nuocciono ai lavori del Consiglio, che pure oggi, purtroppo si sono verificati.
Ringrazio, quindi, il collega Casoni, che ha ricoperto un po' il ruolo di Presidente del Consiglio, perché si è reso conto di una difficoltà politica, dietro alla quale non c'è nulla né di strumentale né di ostruzionistico, l'abbiamo ribadito anche la scorsa volta quando abbiamo detto: "Basta che gli Assessori siano presenti e rispondano".
Certo che se gli Assessori sono assenti e gli si dà l'alibi, come ha fatto il Presidente del Consiglio, dicendo che tanto c'è l'Assessore Burzi allora le cose si complicano.
Accetto volentieri la proposta di proseguire i lavori con gli Assessore presenti, perché rientra nella natura dei rapporti politici, anche di contrasto, ma di correttezza, quindi aspetto ancora le risposte che il Presidente del Consiglio non ha tutelato nella richiesta che ha svolto perché ha già dato la parola, a discussione conclusa, all'Assessore Burzi senza accorgersi che sui temi del termalismo, dei trasporti, delle opere di urbanizzazione, della cultura, avevo posto dei quesiti ai quali gli Assessori non avevano risposto.
Pertanto, se ritorniamo a quella prassi di correttezza reciproca, per carità, discutiamo con gli Assessori che ci sono e quelli assenti ci saranno martedì prossimo. Non c'è nessuna volontà di mettere in moto meccanismi difensivi che difendono solo dei diritti.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la ringrazio, ma vorrei precisare che ci siamo attivati tutti per trovare questo tipo di soluzione. Glielo faccio soltanto presente perché magari non ha potuto o non ha avuto modo di notare i contatti che ci sono stati fra la Presidenza del Consiglio e la Giunta, e visto che lei ci tiene a puntualizzare le cose, allora ci tengo anch'io a farlo.
Direi che questa può essere una buona soluzione di cui, ovviamente, mi faccio garante.
Riterrei che potremmo organizzare i lavori in questo modo: l'Assessore Burzi potrebbe presentare gli emendamenti questa sera; l'Assessore D'Ambrosio sarà presente alla prossima seduta e si impegna a rispondere in base al resoconto stenografico della seduta odierna. Visto che la discussione generale l'abbiamo fatta oggi ma è stata un po' incompleta direi di recuperare una specie di discussione generale sull'art. 1. Cioè in sede di approvazione dell'art. 1, lo stesso diventa un po' un supplemento di discussione generale, visto che il Regolamento lo consente.
Farei, dunque, in questo modo: darei la parola all'Assessore Burzi che presenta gli emendamenti e chiuderei la seduta di questa sera, anche perch so che ci sono diverse esigenze.
La parola all'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Sarò sintetico, perché, soprattutto questa parte, informalmente è stata oggetto ieri di un'interruzione dei lavori del Consiglio; l'informalità ha un suo valore ma qui siamo in sede ufficiale. E' già stata informalmente comunicata a tutti i Capigruppo, compresi quelli della minoranza che, in questo momento, nel ruolo di Vicepresidente del Consiglio, mi sembra di capire che se ne vadano, o meglio si spostano. Chiedo scusa dell'ipotesi erroneamente suggestiva che facevo ai danni del Vicepresidente Lido Riba.
Gli emendamenti che ho posto si suddividono in tre aree: la prima è rappresentata dall'allegato a), che riguarda il 2000. Sono tutti emendamenti compensativi, quindi non richiedono risorse nuove; le risorse di questa manovra di bilancio sono e rimangono quelle ex ARIET '96, '98 e '99, all'interno della stessa Direzione e dello stesso Assessorato. Si tratta, quindi, di manovre che i singoli Direttori e Assessori, alla fine dell'anno, (farò anche degli esempi) suggeriscono in caso di spesa corrente, in alcuni rari casi in conto capitale, per rendere alcune somme non spendibili dalla Direzione, utilizzabili ancora nell'ultima parte dell'anno all'interno della stessa Direzione-Assessorato delega. Quindi non comportano costi.
Terminata la breve introduzione, specificherò anche dove indirizziamo le cifre, perché mi pare che sia l'argomento più interessante, soprattutto per i Consiglieri di opposizione. E questo è il primo tipo.
Secondo, i riflessi di queste scelte sul secondo allegato, quindi sugli anni 2001-2002, perché tutte le leggi di bilancio devono coprire, per necessità, il triennio di competenza. Quindi se manovriamo sul 2000 dobbiamo tener conto delle conseguenze sul 2001 e sul 2002.
Terzo, autorizziamo una serie di capitoli, onde facilitare le modalità di pagamento (proprio la fase pratica del pagamento) degli impegni assunti dalla Regione nell'area della Cassa e della Tesoreria, evidenziando appunto, una serie di capitoli essenzialmente dell'area della cultura rendendoli quindi affidatari di deleghe di pagamento.
Quarto, proponiamo l'approvazione di una scheda FIP, in questo caso per quanto riguarda i Parchi tecnologici, come i colleghi che frequentano le Commissioni sanno. L'approvazione delle schede è l'elemento propedeutico per, a dotazione di fondi avvenuta, rendere la gestione del Fondo rotativo Piemonte (appunto del FIP) operativo. Questa scheda, quindi, non implica di per sé stanziamenti, ma precostituisce gli elementi di procedura per quanto attiene i Parchi tecnologici, per la gestione degli stessi nell'ambito del prossimo esercizio 2001. Si tratta, quindi, di approvazione di schede, come abbiamo fatto per quelle dell'edilizia, anche per il termalismo e il turismo, se non ricordo male, per i trasporti, in momenti precedenti di legge finanziarie.
Quarto, mediante l'adozione del piano di attività del Museo di Scienze Naturali, poniamo ordine rispetto a un disguido tecnico - perché così si chiama e quindi così dev'essere definito - che, come ho detto ieri ai colleghi di minoranza, nell'ambito dell'approvazione della legge che modulava diversamente le leggi finanziarie degli Enti collegati essenzialmente gli Ente Parco (chi ricorda quella legge, ricorderà che c'era anche l'IRES, l'ARPA e il Museo di Scienze Naturali). Per errore della struttura abbiamo comunicato un allegato sbagliato, quindi vorremmo trasmettere quello giusto ma per farlo, dobbiamo, per legge, approvare prima un emendamento.
L'Assessorato Leo è ovviamente disponibile, in qualunque momento, in VI Commissione, a dare informazioni complete in merito al Museo di Scienze naturali o altri temi di sua competenza. Conseguentemente aggiorniamo tutti gli elenchi di Bilancio, i famosi allegati dei conti, degli Accordi di Programma, dei disegni di legge finanziabili in conto spese o in conto capitale che, in parte, vengono variati e vi restituiamo gli elenchi aggiornati alla manovra che suggeriamo. Questo è quanto costituisce l'emendamento di Giunta. Relativamente all'allegato 1 - quello più di merito per le scelte che stiamo facendo - pregherei i Consiglieri Capigruppo e i Consiglieri di minoranza che ancora non avessero avuto modo di vederlo (sono circa venti righe) di non sentire le mie spiegazioni questa sera che non cascherebbero sul terreno necessariamente maturo o fertile, ma di leggerlo direttamente. Conoscendo molto bene l'allegato, so che molte voci dovrebbero trovare una larghissima condivisione da parte dell'aula per le scelte di utilizzo dei fondi che facciamo e per dove vengono inseriti. Vi chiedo, pertanto, di consultarlo in questa interruzione dei lavori e, per la prossima sessione, poterlo processare approvandolo, discutendolo o emendandolo.
Come modalità dei lavori mi permetto di contribuire all'intervento che ha fatto il Consigliere Chiezzi. Poiché sono rimaste alcune domande senza risposta, formulo la proposta di presentare emendamenti sugli argomenti che obbligherà, consentirà alla Giunta, o direttamente con l'Assessore presente o ,per delega, con il Vicepresidente o con l'Assessore competente, di fornire le puntuali risposte che sono dovute non soltanto di forma, ma anche di sostanza. Chiedo, come avevo detto ieri in apertura del mio intervento, di riportare in I Commissione il d.d.l. n. 131 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte" per ulteriori approfondimenti. Questa legge non è ancora formalmente all'o.d.g., pur essendo formalmente già passata dalla I Commissione. Vorrei - la Presidenza troverà la forma - che l'aula si esprimesse su questa richiesta.



PRESIDENTE

L'aula acconsente alla richiesta dell'Assessore Burzi di rinviare in Commissione il d.d.l. n. 131 ""Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte. Ci rivediamo la prossima settimana.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.22)



< torna indietro