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Dettaglio seduta n.265 del 08/11/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 9.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chiezzi, Ghigo, Riba, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ad una richiesta di informativa sulla vicenda FIAT e alla rottura nei rapporti tra Governo e Regioni in ordine alla legge finanziaria


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, mi rifaccio a quanto ieri la VII Commissione ha assunto all'unanimità: invitare il Presidente della Giunta o l'Assessore al lavoro ad illustrare questa mattina al Consiglio l'esito dell'incontro che ieri si è svolto a Roma, a Palazzo Chigi, sulla vicenda della FIAT. I giornali di oggi riportano la notizia che l'incontro si sarebbe concluso con un nulla di fatto, anzi, con decisioni che gettano un'ombra sul futuro di almeno 4 mila posti di lavoro. Questo rende ancora più urgente che l'Assessore Pichetto svolga un'informativa al Consiglio.



PRESIDENTE

La ringrazio per averlo ricordato.



RONZANI Wilmer

A ciò aggiungo una seconda questione relativa al fatto che questa mattina non abbiamo potuto riunire la I Commissione perché la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di convocare il Consiglio regionale.
Ricordo ai colleghi che sempre questa mattina, leggendo i giornali abbiamo preso atto della rottura intervenuta nei rapporti tra il Governo e le Regioni in ordine alla legge finanziaria. Questo non può non avere delle conseguenze sulla Finanziaria che dovremo discutere nei prossimi giorni come Regione Piemonte.
L'invito che le rivolgo, Presidente, e che ho già rivolto al Presidente Gallarini, peraltro sensibile ed attento a questa sollecitazione, è che quanto prima la I Commissione si riunisca per discutere della situazione che si è determinata, la quale non può non avere conseguenze sulla Finanziaria e sul bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

A nome del Gruppo Radicale, intervengo per appoggiare la richiesta del collega Ronzani.
Autorevoli e numerosi colleghi di quest'aula in più occasioni hanno chiesto di far diventare protagonista l'aula di fronte alla vicenda FIAT.
Inoltre, è presente l'Assessore Pichetto, appena rientrato da Roma.
Credo pertanto che, piuttosto di iniziare un travaglio e un calvario rispetto al provvedimento ARPA - tra l'altro, mi risulta che non ci sia neanche il numero legale di maggioranza - sarebbe meglio.



(Commenti in aula)



MELLANO Bruno

Benissimo, vedremo chi avrà avuto ragione. Si tratta di approfittare di questa occasione per sentire l'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, il numero legale è 25, la maggioranza è presente con 27 Consiglieri, quindi il problema non sussiste.
Per quanto riguarda la seconda questione, se ci sarà una comunicazione sulla FIAT, a nostro giudizio e per rispetto nei confronti dei colleghi dell'opposizione, che vedo quasi tutta assente, può essere significativo svolgerla verso la fine della seduta, quando ci sarà la possibilità di avere molti colleghi dell'opposizione, tra cui anche i Capigruppo della Margherita e i DS, tutti partiti che in questo momento sono assenti. Tutto qui: è un atto di cortesia e rispetto verso l'opposizione.



PRESIDENTE

Infatti, credo di discutere del problema FIAT, attraverso le comunicazioni dell'Assessore Pichetto, in coda al provvedimento ARPA quindi prima dell'esame degli ordini del giorno che la Conferenza dei Capigruppo aveva calendarizzato.
Comunque, per verificare il numero legale vi è la prima votazione sull'emendamento n. 1.3) presentato all'art. 1 del disegno di legge n. 332 che è immediata.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 332: "Ampliamento delle attività dell'ARPA a seguito del D.lgs. n. 300/99. Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 60/95"


PRESIDENTE

Prosegue pertanto l'esame degli emendamenti presentati all'art. 1 del disegno di legge n. 332, di cui al punto 2) all'o.d.g.
1.3) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera e dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere, Placido e Riggio: all'art. 1, comma 3, lettera c "c) la progettazione, la realizzazione e la gestione a livello regionale delle reti di monitoraggio e relativi sistemi di allarme e preallarme di cui all'art. 2, comma 7, del decreto 11 giugno 1998, n. 180 (Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite dai disastri franosi nella regione Campania, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 1998, n. 267)".
L'emendamento n. 1.3), sostitutivo della lettera c) del comma 3, è già stato ampiamente illustrato, vi erano state le dichiarazioni di voto ed era già stato posto in votazione, ma mancava il numero legale. Si tratta dell'emendamento presentato dall'Assessore Cavallera e sottoscritto da alcuni Consiglieri dell'opposizione, che mi sembra avessero ritirato il loro emendamento per sottoscrivere l'emendamento stesso.
Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.3).
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame degli emendamenti presentati dal Consigliere Brigandì.
BRIGANDI' Matteo (fuori microfono) Signor Presidente, li ritiro.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Brigandì; posso mettere in votazione l'art.
1.
Invito i colleghi Consiglieri a rimanere in aula; i colleghi che escono tra una votazione e l'altra sappiano che sono continue, quindi è meglio rimanere seduti, così procediamo, dove è possibile, con celerità.
Indìco pertanto la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: l'art. 2 è interamente abrogato.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Su questo emendamento ero già intervenuto nella scorsa seduta e lo stesso Assessore mi aveva ripreso definendo l'emendamento non so più se di bandiera o di principio.
Il nostro emendamento chiede di abrogare l'art. 2 e si fonda su quanto abbiamo dichiarato sia in Commissione, sia in Consiglio. La nostra preoccupazione verte principalmente sul fatto che una Direzione importante come quella che riguarda la geologia venga annullata. Non ci sarà più una Direzione regionale e le competenze verranno trasferite all'ARPA.
Nel corso del dibattito in Commissione avevamo sottolineato l'aspetto singolare per cui, in qualsiasi momento si verificasse la necessità che la Regione venisse rappresentata da un geologo, la stessa si dovrà rivolgere all'ARPA. Questo è il punto fondamentale e su questo si concentrano le nostre perplessità e contrarietà, non al provvedimento nel suo insieme, ma a questo aspetto specifico. Naturalmente, voteremo a favore dell'emendamento.
Non ci illudiamo che la maggioranza lo condivida, ma come sull'altro emendamento l'Assessore si era reso disponibile a precisare meglio la formulazione nel testo, ci auguriamo che anche nel prosieguo del dibattito ci sia, da parte dell'Assessore e della maggioranza, la disponibilità a prendere in considerazione alcuni emendamenti.
Noi ne prenderemo atto e, di conseguenza, regoleremo il nostro voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Vorrei cercare di attirare la vostra attenzione su questo emendamento e sull'art. 2, ma so che è un'avventura e un'azione disperata.
Solo tre giorni fa in quest'aula, su indicazione del Presidente abbiamo osservato un minuto di silenzio per i morti del terremoto in Molise. Scusate se mi appassiono, ma quella tragedia è causa delle leggi che la Regione Molise si è data.
Oggi la maggioranza, con gli apporti vari dell'opposizione di centrosinistra, sta per votare un articolo che modifica completamente l'assetto legislativo rispetto al Servizio sismico regionale. Lo state votando così, come si voterebbe la Fondazione del cavallo o qualsiasi altro provvedimento: c'è un accordo, bisogna portare a casa il testo, facciamolo prima possibile e, possibilmente, in modo indolore.
Cerco di usare toni meno concitati, ma state per votare un articolo che cambia completamente l'assetto delle norme regionali rispetto al servizio sismico. Quello che succederà sul nostro territorio rispetto ai terremoti lo decidete adesso. Quello che succederà nei prossimi mesi, anni e decenni se cadranno delle scuole a seguito di un terremoto - potremmo anche fare dei bei momenti di commemorazione - lo avrete deciso adesso, così.
In Commissione avevo chiesto e ottenuto - ne do atto - che intervenisse il responsabile del Servizio sismico nazionale, a cui ho posto una domanda che non ha avuto risposta soddisfacente. Abbiamo un testo di legge nazionale che dà competenze dirette alle Regioni, ma continuo a pensare che non sia lecito, e neanche legittimo, che la Regione si spogli di questa responsabilità passandola direttamente alle Province con l'apporto dell'ARPA. Non è solo un problema di riassetto degli uffici - non voglio entrare nel merito più di tanto - ma ho un dubbio atroce rispetto all'ARPA che sta diventando un "burosauro" incredibile: 2 mila persone.
Siamo sicuri che l'ARPA ci darà sicurezze maggiori di quanto ci pu dare un Servizio regionale, con una Direzione regionale, sicuramente da ampliare, da modificare e da responsabilizzare, ma che deriva da una legge nazionale? Che ci darà delle responsabilità dirette? Il responsabile del Servizio sismico nazionale ci ha detto: "Vogliamo cambiare impostazione. Cercheremo di declassificare quei 41 Comuni che sono nella classe II, quindi con maggiore rischio, spostandoli tutti nella III classe. Non saranno più 40, ma 209". Alla luce di questi cambiamenti, la Regione deve essere protagonista, deve tenere in mano la barra del comando.
Vi chiedo - non per dare contro ad una vittoria del centrosinistra, non mi interessa che in aula oggi ci sia una vittoria o una sconfitta dell'opposizione - per senso di responsabilità per la dignità di quest'aula, per favore, accogliamo questo emendamento. Ci dà la possibilità di ragionare con più attenzione, di verificare, fino in fondo, se sia la scelta più opportuna e responsabile.
Trovo demoralizzante e anche un po' indegno essere primi a fare le commemorazioni e primi alla commozione e poi, quando dobbiamo votare una legge che deciderà come si organizzerà la Regione Piemonte, lo si faccia con una leggerezza davvero inaccettabile.
Questo articolo va contro la legge nazionale, contro il dispositivo della legge nazionale n. 64/74, che dà responsabilità dirette alla Regione.
La Regione non può passarle alla Provincia, pur con il supporto dell'ARPA.
Ritengo che l'ARPA sia un "burosauro" che non ci garantisce maggiormente di una Direzione regionale. Credo, Assessore Ferrero, che sarebbe più opportuno e logico che sia il suo Assessorato ad avere queste competenze, con una Direzione specifica presso la Protezione Civile che abbia anche competenze in campo sismico. Credo che si potrebbe fare con le opere pubbliche, credo che ci potrebbero essere tante altre soluzioni, ma non questa che - non sono intervenuto su altre questioni e cercherò di farlo raramente su altri articoli - risponde più ad una logica interna degli uffici, che non alla razionalizzazione e alla sicurezza in un settore che è "de-li-ca-tis-si-mo".
Votando adesso, schiacciando quel bottone, sarete responsabili anche delle scuole che cadranno nei prossimi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Colleghi, inviterei l'Assessore a prendere in considerazione l'ipotesi di stralciare l'art. 2. Rifletto sulla base di fatti accaduti recentemente e sono dell'opinione che, per quanto riguarda questo tipo di questioni bisognerebbe affrontarle con grande rigore e con norme che siano le più adeguate a fare fronte ai problemi che tutti conosciamo.
Con la nostra legge inseriamo una modifica alla legge n. 44, quella che trasferisce le competenze amministrative alle Province e agli Enti locali e lo facciamo trasferendo in capo all'ARPA la competenza in materia di controlli. E' questa la scelta giusta? Ne siamo convinti? Vorrei che facessimo tutti una riflessione.
Il nostro emendamento soppressivo ha questo significato: "Attenti evitiamo di inserire nel provvedimento una norma che, modificando la legge n. 44, trasferisce le competenze in capo all'ARPA e prendiamoci il tempo necessario per verificare se sia la scelta giusta". In ogni caso, colleghi si pone un problema.
Questa mattina sui giornali ho letto una dichiarazione del Presidente Ghigo, il quale, riferendosi alla rottura intervenuta nei rapporti con il Governo, lamentava il fatto che il Governo non abbia e non intenda trasferire alle Regioni le risorse finanziarie necessarie per attuare fino in fondo la legge Bassanini.
Più volte abbiamo discusso in Consiglio regionale della legge n. 44 in questo caso, stiamo discutendo di un emendamento che modifica la legge n. 44 - e di come, a cascata, vi sia il problema del trasferimento di risorse umane o finanziarie a quegli organismi - Province e Comuni, in questo caso all'ARPA - su cui noi trasferiamo e addossiamo competenze nuove.
Chiedo all'Assessore: posto che sia necessario stralciare la norma e fare una riflessione più accurata e più attenta, abbiamo valutato se la norma oggi, che trasferisce le competenze, può essere gestita dall'ARPA? Abbiamo considerato che la norma, che fa gravare le competenze sull'ARPA comporta il trasferimento di risorse finanziarie e di personale? Il colmo sarebbe - e questo non possiamo accettarlo - se noi scoprissimo che abbiamo trasferito in capo all'ARPA una competenza - in via di principio anche giusta ed accettabile - ma che, non avendo corrisposto al trasferimento di risorse e persone, la norma rimane sulla carta, così da indebolire un intervento di controllo che, dopo le vicende di queste ultime settimane dovremmo tutti considerare assolutamente necessario.
Stando così le cose, vi prego di fare mente locale; vi prego di stralciare l'articolo: togliamolo di mezzo e facciamo una riflessione.
Valutiamo se ci sono le condizioni perché l'ARPA eserciti la competenza e se forniamo risorse e personale per fare bene questo lavoro. Capite il paradosso? Non stiamo parlando di un certificato, ma di controlli che devono verificare se quelle abitazioni hanno certe caratteristiche.
Vi prego: prendiamoci il tempo necessario per esaminare la questione nelle sedi opportune e con la calma necessaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Premetto che non sono un grande conoscitore della materia, ma effettivamente, le parole dei Consiglieri Mellano e Ronzani qualche dubbio lo hanno sollevato. Qualche dubbio sull'opportunità dell'art. 2 che - come ricordava il Consigliere Ronzani - non riguarda un certificato, un pezzo di carta: l'art. 2 riguarda il problema sismico, che in questi giorni è cronaca e quindi, come tutto ciò che è cronaca, ci colpisce di più perch agisce a caldo.
Non voglio ricondurmi a quanto detto dal Consigliere Mellano relativamente al minuto di silenzio; il problema deve essere affrontato sicuramente con strumenti più idonei o collaudati di quanto non possa apparire, almeno a prima vista, l'ARPA.
Per questo motivo, non nascondo che ho qualche perplessità sulla legge e sull'articolo, come credo anche altri Consiglieri di maggioranza.
Non so se l'Assessore accoglierà l'emendamento abrogativo, penso per che dovrebbe fare un ragionamento sull'articolo affinché non passi come è previsto nella legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente. Il mio è un intervento a metà tra il merito e la procedura. Non so come l'Assessore Cavallera risponderà, ma ho l'impressione che nell'economia complessiva del provvedimento l'impatto di uno stralcio di un articolo di questa natura, nel caso da parte dell'Assessore e del Consiglio venissero adeguate rassicurazioni nelle prossime settimane, possa essere votato anche come un provvedimento ad hoc senza particolari problemi.
In un quadro di questo tipo, in cui mi pare che le argomentazioni sostenute dal Consigliere Mellano abbiano suscitato qualche allarme e qualche interesse anche nelle fila della maggioranza, ritengo che, dal punto di vista politico, oltre che nel merito, l'Assessore potrebbe evitare prudentemente di tenere una disciplina di maggioranza su un articolo che obiettivamente, è delicato, i cui contenuti sfuggono nel complesso alla maggioranza dei Consiglieri regionali, che saranno comunque costretti a votarlo, e che solleva interrogativi inquietanti rispetto ad una materia che sta in questi giorni agli onori della cronaca, ma che ha un qualche rilievo e una problematicità anche per la nostra Regione.
Ripeto: trattandosi di un articolo in sé concluso, di una disciplina che può essere fatta oggetto di un provvedimento ad hoc e di una materia su cui anche da parte del Servizio sismico nazionale non sono giunte precise rassicurazioni per verificare, nella prospettiva indicata dall'Assessore l'adeguatezza dell'ARPA a svolgere funzioni oggi affidate ad una Direzione regionale, l'azione più prudente sarebbe la sospensione dell'esame dell'articolo, il suo stralcio ed un ulteriore approfondimento, tanto dell'articolo quanto della disciplina, magari anche di natura comparativa rispetto a quanto avviene in altre Regioni italiane.
E' necessario un ritorno dell'articolo in Commissione e, nel caso in cui la maggioranza decidesse di tenere, su questo oggetto, un provvedimento ad hoc da esaminare nella Commissione competente, sarebbe prudente, da parte dell'Assessore e della Giunta, in una situazione di dubbi ed interrogativi in cui, palesemente, la stragrande maggioranza del Consiglio regionale voterà al buio questa disciplina, fare una prova di forza su una materia così delicata.
Proceduralmente, quindi, mi appello all'Assessore affinché, su una materia in sé totalmente conclusa, ci sia un supplemento di approfondimento in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Stante l'attenzione e i dubbi scaturiti dagli interventi dei Consiglieri Mellano e Ronzani, proporrei all'Assessore di intervenire subito per una precisazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per quanto riguarda la partita sismica, che in questi giorni sta richiamando la nostra attenzione, occorre fare una serie di puntualizzazioni.
Innanzitutto, in questa sede non ci stiamo spogliando dei compiti che le leggi vigenti assegnano alle Regioni. Abbiamo la legge n. 401, legge recente di protezione civile, e il DPR n. 380 sui regolamenti edilizi, che confermano che allo Stato compete la formazione dei criteri generali per la classificazione sismica del territorio e alle Regioni compete la classificazione, il materiale, la pratica dei Comuni e delle porzioni territoriali del rispettivo territorio regionale. E' una funzione della Regione, non è un trasferimento.
Forse c'è stato un fraintendimento: è probabile che, citando commi e articoli di determinate leggi, si possa pensare che venga tutto trasferito.
La parte fondamentale della competenza, questione di cui oggi si discute rimane di competenza della Regione (che, ovviamente, verrà svolta all'interno della Giunta con il concorso di tutte le competenze: protezione civile e lavori pubblici, in sintonia con le competenze di livello nazionale).
Sotto questo profilo, quindi, i colleghi possono stare tranquilli: non vi è alcuna volontà rinunciataria da parte della Regione e non c'è alcuna volontà di passare, per comodità, "patate bollenti" in mano altrui.
Come ho già riferito in sede di Commissione, abbiamo proposto un provvedimento in sintonia con il provvedimento nazionale, in base al quale sono confluite nell'ANPA i servizi geologici e idrografici nazionali. Per omogeneità, condividendo il processo di riforma conclusosi qualche mese fa con la costituzione dell'ANPA (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e del territorio), abbiamo mandato avanti questo provvedimento, che vede i nostri servizi geologici e idrografici confluire nell'ARPA. Non si tratta di 2 mila persone, siamo alla metà dell'organico.
Sotto questo profilo, si fa fuoco con la legna che si ha, ma, mettendo a sistema questa legna, probabilmente facciamo un maggior fuoco.
Avere una rete di rilevazione in tempo reale (o meno), avere un articolato per le varie necessità di monitoraggio idrografico meteorologico, geologico e sismico, alla fine porta vantaggi: si ha un'unica sala "Situazione rischi naturali" e un'unica interlocuzione verso le autorità preposte alla protezione civile o preposte a prendere decisioni a fronte di determinati eventi: il Comune, il Prefetto o la Provincia, la Regione o il Ministero (a seconda degli eventi di livello superiore).
Per quanto riguarda la specifica funzione amministrativa della singola pratica, fermo restando che la classificazione sismica del territorio e i criteri generali di indirizzo spettano alla Regione, abbiamo discusso di completare, così come abbiamo fatto in materia di acqua, di aria e di rifiuti, un processo di attuazione della legge di decentramento nella nostra Regione, omogeneizzando i livelli di competenza. Non ritenendo idoneo il livello comunale, abbiamo individuato nel livello provinciale (che è il livello della pianificazione territoriale e dei vincoli) quel livello che deve individuare, attraverso il piano provinciale e territoriale di coordinamento, tutte quelle norme quadro a cui devono improntarsi e rapportarsi i Piani regolatori comunali.
In sostanza, vogliamo sempre di più una Regione che vara leggi, una Regione che fa certificazione, una Regione che dà indirizzi. Demandiamo la gestione delle singole pratiche, in base ad un principio di sussidiarietà ad un livello locale. Sotto questo profilo, abbiamo una grande esperienza a livello regionale, perché in questi cinque anni di avvio dell'ARPA il sistema agenziale ha funzionato in modo accettabile. Naturalmente, avendo costituito l'ARPA con personale proveniente da vari settori, si sono verificate difficoltà, anche dal punto di vista sindacale, per diversità retributive e diversità operativo-storiche.
Per tutte le partite ambientali (acqua, aria, rifiuti e rumore) le autorità dispongono di pareri dell'ARPA. L'ARPA è un organismo indipendente dotato di una propria possibilità di adire alle autorità che hanno la sovrintendenza della violazione delle norme, non solo amministrative, ma anche penali. Era stata pensata come un organismo unitario multireferenziale, in grado di agire tempestivamente a tutto campo in materia delle varie questioni ambientali, in modo da poter riferire e supportare le autorità amministrative che devono prendere le decisioni.
Non vedo nulla di stravolgente, perché lo scenario emergente vede una Regione che attua la classificazione sismica, che indica gli indirizzi di comportamento, che in questa materia, come nelle altre, demanda a un livello di governo più vicino al cittadino l'evasione delle singole pratiche e, naturalmente, vede un'ARPA che supporta le autorità.
Devo anche dire che la rete del Nord-Ovest, composta da Piemonte Liguria, Valle d'Aosta e parte della Toscana (rete tuttora in funzione) comprende una regione sismica omogenea, dove sono presenti 27 sismografi (il Piemonte ne ha 13 o 14).
Dal punto di vista del monitoraggio e della gestione quotidiana di questi problemi, siamo considerati, a livello nazionale, affidabilissimi siamo un modello e la nostra proposta viene avanzata non in ossequio ad un principio astratto, ma sulla base di un'esperienza che induce e consiglia alla Regione di concentrarsi sulla domanda proveniente dal cittadino, che è quella di rivedere ed imporre, se del caso, le classificazioni sismiche necessarie, in un rapporto di dialogo con lo Stato.
Proprio in questi giorni abbiamo sollecitato la Conferenza Stato Regioni a definire velocemente i criteri generali di classificazione.
Emerge, pertanto, un modello omogeneo con tutte le altre partite ambientali, nel quale ognuno si assume le proprie responsabilità: chi deve operare le classificazioni, chi deve vigilare affinché queste opere vengano realizzate (la Regione), chi deve operare e chi deve supportare tecnicamente.
E' un modello omogeneo per tutte le partite e i settori ambientali.
Non vedo, in questo, nulla di stravolgente; anch'io sarei stato contrario se si fosse trattato di volerci spogliare di tutte le nostre competenze per passarle alle Province, ma così non è.
All'orizzonte c'è una partita molto importante: la classificazione sismica del territorio, che - cari colleghi - è un compito nostro, che non demandiamo a nessuno. Semmai, demandiamo le singole "pratichette", a valle delle classificazioni, nel rispetto delle procedure da noi stabilite e delle nostre leggi.
Ci sarà, comunque, "il girone di ritorno", nel senso che, dopo l'emanazione dei criteri di classificazione sismica e generale da parte dello Stato, gli Assessorati competenti della Regione presenteranno una nuova legge regionale sismica, nella quale si potrà anche rafforzare o prevedere un'articolazione definitiva delle nostre condizioni operative.
Ritengo che già adesso si vada ad un equilibrio operativo simile per tutte le partite e le materie ambientali, come è stato fatto anche a livello nazionale.
Pertanto, non abbiamo inventato nulla; siamo in un sistema omogeneo, in un sistema che divide, tra i vari livelli di governo, competenze e responsabilità.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cavallera.
La parola alla Consigliera Suino per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Per dirle che manteniamo il nostro emendamento che ricordo - richiede l'abrogazione di questo articolo, poiché, nonostante le parole dell'Assessore - ne recepiamo certamente le buone intenzioni e non vogliamo mettere in dubbio la sua buona fede - l'art. 2 riguarda, nello specifico, i compiti di una Direzione (la Direzione regionale 20).
In questo elenco di compiti ritroviamo anche degli elementi assolutamente importanti; ritroviamo gli interventi di bonifica, gli interventi di risanamento, i dissesti di natura idrogeologica, i progetti riguardanti le grandi opere e le grandi infrastrutture, le indagini geognostiche, quindi quell'insieme di elementi e questioni che, in un contesto sismico come quello del nostro Paese e della nostra regione, ci allarmano.
Continuiamo a ritenere - e lo diremo fino alla fine di questo provvedimento - che sia uno sbaglio sopprimere quella Direzione, ma lo articoleremo meglio negli emendamenti futuri.
L'Assessore si è rifatto al modello portato avanti dal Governo nazionale; un modello che riteniamo stia facendo del danno alla prevenzione, all'attuale sistema già molto precario, complesso e in difficoltà dei nostri Comuni. Basta vedere cosa succede nel momento in cui ci si trova in una situazione d'emergenza, sia essa di carattere alluvionale o sismico, e così via.
Manteniamo, quindi, l'emendamento e chiediamo ai colleghi indipendentemente dagli schieramenti, di sostenere l'abrogazione di questo articolo, convinti di offrire un buon servizio alla Regione e quindi alla prevenzione nei confronti dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Ringrazio l'Assessore per aver voluto onorare l'aula e il nostro dibattito con il suo intervento importante, per certi aspetti anche chiarificatore, ma non convincente.
Non convincente perché è pur vero che il DPR n. 380 del 6 giugno 2001 "Testo Unico sulle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia", stabilisce, all'art. 83, che le Regioni provvedono all'individuazione delle zone da dichiarare sismiche, che precedentemente era una competenza dello Stato. Questo, però, si inserisce in una riforma e in un riassetto del Servizio sismico nazionale e delle riclassificazioni che è una vicenda quanto mai ingarbugliata.
In questi anni (nel 1999 e nel 2001) abbiamo avuto delle proposte di riclassificazione delle zone che non sono andate in porto.
Il problema è questo: continuiamo a ragionare su una situazione che riguarda 41 Comuni (40 Comuni in provincia di Torino e 1 Comune in provincia di Cuneo) che rientrano nel grado 2 di pericolosità sismica.
Questo vuol dire che in quei Comuni c'è un controllo vincolistico molto netto, approfondito, della Direzione regionale che deve autorizzare le costruzioni, visionare e autorizzare i progetti. Quindi, un controllo forte.
Si può discutere se sia troppo forte, se il grado di rischio non sia più una fotografia convincente della realtà. Infatti, recentemente, nel sud Piemonte, altre zone sono diventate zone a rischio, in quanto nelle stesse si sono registrate scosse sismiche.
Di fronte ad una proposta di riqualificazione complessiva, da 40 a oltre 210 Comuni, e una proposta di riduzione del grado di rischio, quindi una riduzione dei limiti e dei controlli, sarebbe opportuno, come sollecitava il Capogruppo Palma, prendere un po' di tempo.
Il problema di un discorso omogeneo, coordinato, è proprio quanto non mi garantisce.
Noi non siamo così sicuri che in questo momento in Italia ci sia una seria politica di prevenzione. Non siamo così sicuri, come dimostrano anche fatti recenti, che in Italia si sia fatto tutto e si faccia tutto per prevenire il rischio e le catastrofi. Non siamo così sicuri che il quadro nazionale omogeneo sia la garanzia che questa è la risposta giusta. Poi, ci rimane il problema relativo al fatto che l'ARPA sta diventando un carrozzone inenarrabile dove, per legge, sono depositate tutte le competenze e le conoscenze possibili ed immaginabili, dove mi sembra di poter dire che non si crea sinergia, ma si crea, invece, gigantismo e altre logiche.
Vi invito a riflettere relativamente a questo articolo, se in questa fase e in questo momento risponde a logiche necessarie, opportune e di riassetto in un quadro nazionale non definito, e non risponda invece ad una logica più meramente interna di uffici e anche di piccoli poteri specifici.
Allora, siccome il tema è così delicato e non è semplice - il collega Ronzani diceva di non avere la certezza e di non avere le risposte - il problema è il seguente: ci fidiamo dell'Assessore e degli uffici? E' chiaro, ognuno fa gli atti di fede che crede.
In merito a questo specifico, ricordo, ed è agli atti del Consiglio, i dubbi e le non certezze del Direttore del Servizio sismico nazionale, il cui intervento era pieno di condizionali: bisognerebbe, succederà, farà faremo, forse, riusciremo, creeremo.
Nel frattempo, noi debelliamo quello che c'è, magari anche radicalmente. Non voglio, anzi, non ne ho alcun interesse, difendere lo specifico di un'esperienza amministrativa come quella del Servizio sismico regionale, però il problema che pone questo articolo è un problema generale di politica e di controllo del territorio, che, certo, può essere paragonato a tanti altri argomenti e a tanti altri aspetti legislativi che abbiamo già affrontato e a cui abbiamo già dato una risposta simile a questa.
Ritengo che rispetto al sismico forse occorrerebbe avere un'attenzione maggiore, non tanto per la sensibilità che può essere legata all'evento recente, ma perché è un terreno - è proprio il caso di dirlo - minato su cui ci si muove con assoluta delicatezza e, in genere, anche con una certa inesperienza in generale.



PRESIDENTE

Comunico che è pervenuto un emendamento da parte dell'Assessore Cavallera.
2.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: all'art. 2, premettere a "Dopo la lettera b)." le parole "ferme restando le competenze regionali in materia sismica".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per evitare che, a volte, la parola non corrisponda al pensiero, è utile fare delle precisazioni e l'emendamento è proprio in quel senso.
Noi avevamo formulato questo disegno di legge enucleando le funzioni amministrative che venivano trasferite alle Province. Comunque, credo sia opportuno, anche per una sottolineatura forte dal punto di vista politico istituzionale, ribadire quelle che sono le fondamentali competenze in materia sismica da parte delle Regioni, per cui l'emendamento è formulato in quel senso: viene prima di tutto, ferme restando le competenze regionali in materia sismica. Poi, c'è il quantum limitato a quella particolare funzione di cui alla legge n. 44.



PRESIDENTE

Si tratterebbe di aggiungere all'inizio del comma 1 le parole "ferme restando le competenze regionali in materia sismica".
Questo è l'emendamento presentato dall'Assessore Cavallera, lo faccio distribuire.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Assessore, al di là di un apprezzamento per lo sforzo da parte sua di salvaguardare quanto ritenuto dalla generale opinione di assoluta necessità, oltre che di buon senso, non comprendiamo la modifica di questo emendamento a quale maggiore sicurezza porti, in quanto se nel comma 1 si esplicita "ferme restando le competenze regionali in materia sismica", nel comma c), che è una subarticolazione del comma 1, di fatto, citando la legge n. 64, noi citiamo i provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche.
Allora, cosa rimane in capo alla Regione? Un pezzo di tutela generale di progettazione generale, e, poi, nello specifico, però, i pareri e la progettazione vengono delegati ad un terzo, che in questo caso è l'ARPA, ma potrebbero essere anche altri soggetti? E' poco comprensibile da questo punto di vista, perché le manteniamo entrambe, mentre, di fatto, una dovrebbe escludere l'altra.
Quindi, ci sarebbe gradito se potesse fornirci qualche elemento chiarificatore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Signor Presidente, è un richiamo al Regolamento, nel senso che la inviterei a rispettare maggiormente le forme sia nella discussione, sia in sede di dichiarazione di voto di un emendamento interamente soppressivo.
Deve essere espletata la procedura di voto di questo emendamento, poi, nel caso in cui l'Assessore decidesse di presentare un emendamento aggiuntivo al comma 1 dell'articolo che non risultasse soppresso, riprendere la discussione su questo emendamento.
Non si può fare una scatola cinese di emendamenti e subemendamenti senza dare un termine ad alcuna discussione e senza mettere in votazione alcun emendamento.
La inviterei a chiudere la fase dell'emendamento soppressivo, procedere al voto dello stesso e, poi, discutere l'emendamento Cavallera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, intervengo per dichiarazione di voto.
Ritengo che vi sia stato un dibattito interessante sull'emendamento soppressivo proposto dai colleghi del Gruppo Radicale, che hanno introdotto.



(Commenti in aula)



CATTANEO Valerio

Chiedo scusa se ho dimenticato qualcuno.



PRESIDENTE

L'emendamento è a firma del Gruppo DS, prima firmataria la Consigliera Suino, con l'aggiunta della firma da parte del Consigliere Mellano.



CATTANEO Valerio

Credo anche che, non tanto per l'emozione dovuta ai fatti che si sono verificati in Molise, ma in un certo senso richiamati anche da questi gravi fatti e dai dibattiti di eminenti uomini di scienza, che si sono succeduti nelle giornate successive e in quest'ultima settimana, che abbiamo visto nelle trasmissioni televisive, soprattutto abbiamo seguito con attenzione gli organi di informazione, la spiegazione o la controrelazione dell'Assessore competente, Cavallera, sia stata estremamente convincente almeno dal nostro punto di vista. Però, credo che l'Assessore, insieme alla Giunta, anche per un dibattito che è nato a lato all'interno della maggioranza, non sia insensibile ad uno degli aspetti evidenziati da questo emendamento interamente soppressivo, relativo al mantenimento di un ruolo forte della Regione a garanzia di una competenza sull'intero territorio quindi garanzia in materia non solo di programmazione, ma, in un certo senso, anche di controlli.
L'emendamento annunciato, che correttamente affronteremo in termini di discussione e votazione successivamente alla votazione dell'emendamento soppressivo, che richiama le competenze della Regione, inserendola in premessa sullo stesso art. 2, credo che risponda a questa preoccupazione che anche noi condividiamo.



PRESIDENTE

Come richiesto dai Consiglieri Palma, Suino e Contu, indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 2.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno votato SI' 13 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
La parola ancora all'Assessore Cavallera che interviene in merito all'emendamento n. 2.2).



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Volevo precisare che la competenza amministrativa non viene trasferita all'ARPA - a volte, nelle discussioni semplifichiamo troppo - ma può solo essere in capo ad Enti territoriali. Tuttavia, ci sono Regioni, come la Regione Toscana, che in materia di rifiuti ha trasferito all'ARPA il compito di autorizzare o meno gli impianti ai sensi degli artt. 27 e 28 della legge Ronchi.
Sono dell'idea che le funzioni amministrative devono essere sempre in capo ad Enti territoriali; poi, si può discutere se Regioni, Province o Comuni a seconda dei casi. Noi non abbiamo mai inteso trasferire all'ARPA funzioni amministrative.
La funzione amministrativa, di cui alla legge n. 64, in questo schema solamente quella delle singole pratiche, viene trasferita alla Provincia.
Le competenze più di carattere generale, legislative, di indirizzo e amministrative, sono della Regione e restano della Regione.
Non è escluso - non è un fatto che riguarda solo il mio Assessorato, ma tutta la Giunta - che quando verrà emanato il mitico provvedimento, ai sensi della legge n. 401 dei criteri generali per quanto riguarda la classificazione sismica dei territori e dei criteri generali per quanto riguarda le costruzioni in zona sismica, non si possa, o non si debba pensare ad una nuova "legge sismica", adeguata al momento, che preveda tutti i divieti, le procedure, i vincoli e tutte le verifiche degli edifici esistenti, e magari preveda anche, per determinati edifici pubblici, determinati incentivi finanziari. Questo è quello che si sta discutendo a livello nazionale.
Riteniamo di non procedere con faciloneria, con disattenzione, anzi riteniamo di essere una Regione che ha una notevole esperienza sotto questo profilo, proprio perché maturata con tanti anni di gestione sul territorio di Comuni classificati sismici, di II categoria.
Il dottor Di Marco, quando è venuto in Commissione, è stato molto esplicito e ha anche riconosciuto il ruolo e le funzioni del nostro Servizio sismico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Chi ha avuto la pazienza di ascoltare l'illustrazione dell'Assessore ha capito in modo evidente i motivi per cui ha sbagliato a votare precedentemente.
Primo. La citazione del "mitico provvedimento" di individuazione dei criteri. Se l'Assessore lo definisce "mitico", permettetemi di avere dei dubbi sul fatto che, a breve, avremo un provvedimento che ci fornisce gli strumenti per individuare i criteri per la costruzione di case in zone sismiche (attualmente sono 40, ma dovranno diventare 210 i Comuni in tutto il Piemonte).
Secondo. Citazione di una Regione "rossa", che sui rifiuti fa quello che vuole; la dimostrazione che un'omogeneità di comportamento a livello nazionale su questi settori delicati di controllo dell'ambiente non esiste: ognuno fa quello che ritiene giusto.
Terzo. La citazione del dottor Di Marco, del Servizio sismico nazionale, che riconosce alla Regione le competenze e le capacità che sono nella Direzione che avete e state per votare e avete distrutto.
Queste tre motivazioni dimostrano come - illustro così il mio voto contrario all'emendamento dell'Assessore - si tratti di un emendamento pleonastico: esplicita il contenuto e aiuta a capire meglio il tema, ma è inutile perché la legge ci dice che abbiamo responsabilità nel settore della classificazione sismica.
Questo emendamento non ci rassicura, il problema sono le strutture che noi ci diamo per esercitare quel controllo. Le strutture che ci diamo, pur apprezzate dal dottor Di Marco, voi le volete dare all'ARPA con 2 mila dipendenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Credo che abbia ragione il Consigliere Mellano quando dice che ci siamo sbagliati. Infatti, ho verificato che la volta scorsa il mio voto sul pannello delle votazioni è risultato di colore verde: mi sono sbagliato.
Volevo dichiararlo perché, non so se è stato conteggiato o meno, il mio voto era di colore rosso, come quello di tutta la maggioranza (il rosso è riservato al fatto negativo, non vorrei che ci fossero equivoci).



PRESIDENTE

La ringrazio per la sua precisazione, gli uffici hanno preso nota.


Argomento: Varie

Saluto agli studenti e docenti della Scuola elementare "Barruero" di Moncalieri


PRESIDENTE

Saluto gli alunni e gli insegnanti della Scuola elementare "Barruero" di Moncalieri in visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 332: "Ampliamento delle attività dell'ARPA a seguito del D.lgs. n. 300/99. Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 60/95"


PRESIDENTE

Come richiesto dai Consiglieri Cattaneo, Bussola e Gallarini, indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 30 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto sull'art. 2.



MELLANO Bruno

Intervengo per dare ancora rilievo, in quest'ultima fase, a quello che stiamo per votare.
Stiamo per votare un provvedimento che, come ha illustrato più volte l'Assessore, non ha, dal suo punto di vista, un eccessivo impatto rispetto ai servizi e alle responsabilità della Regione in un settore così delicato.
L'ho già detto e lo ripeto: temo, purtroppo, che questo provvedimento, come gran parte della legge sull'ARPA, derivi da logiche più interne alla struttura amministrativa regionale rispetto ad una volontà di riorganizzazione e di riassetto, che in parte sicuramente c'è - ne do atto all'Assessore - però temo davvero che stiamo andando ad incidere e a toccare con troppa leggerezza una serie di settori delicati.
Ho voluto e ho scelto di intervenire solo sul settore del sismico lasciando poi a ciascun Consigliere la responsabilità di valutare gli altri emendamenti del Gruppo DS.
Come Gruppo Radicale, abbiamo deciso di sottoscrivere soltanto questo emendamento, per l'assoluta importanza, l'assoluto rilievo e la delicatezza dell'argomento.
Siamo ancora in tempo per non votare l'articolo, pur così lievemente modificato dall'Assessore Cavallera. Siamo ancora in tempo per avere maggiori approfondimenti e per cambiare le cose. Anche a livello nazionale si sono fermate le bocce e si avrà il "mitico" provvedimento ministeriale che definirà i criteri di costruzione, approvazione ed autorizzazione dei progetti nelle zone sismiche e la riclassificazione delle stesse.
Vi invito, con questo intervento finale e senza la foga di prima, a riflettere con attenzione sul fatto che non sempre gli atti di fede sono cosa buona e giusta.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 3, il comma 2 è interamente abrogato.
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Semplicemente per esplicitare il merito dell'emendamento.
Di fatto, se con l'art. 2 abbiamo visto confermare quanto abbiamo tentato, sia in Commissione, sia in aula, di evidenziare e di segnalare come, perlomeno, pericoloso, a maggior ragione, in un momento nel quale il nostro Paese sta vivendo una complessità dovuta ad eventi sismici, dovremmo non lasciarci trascinare da logiche di direzione amministrativa, da logiche interne al palazzo e alla struttura, che nulla hanno a che fare con le scelte vere e necessarie in campo sismico, geologico, nella difesa del territorio e in campo del dissesto idrogeologico.
Con questo articolo, e in particolare con il comma che vi proponiamo di emendare, si aggiunge un danno ancora maggiore. Dopo aver disposto che tutta la materia sismica, e tutte le competenze geologiche, di fatto verranno cedute ad un terzo (al di là di chi sia questo terzo, perché, pur evidenziando tutte le forme di attenzione e di rispetto per il terzo in questione, rimane comunque un terzo), siamo convinti che tutto ciò che afferisce alla prevenzione e alla tutela debba rimanere in capo a quello che è l'organismo madre, a quella che è l'istituzione principale, in questo caso la Regione.
Con l'art. 3, comma 2, diciamo che la Giunta regionale, di volta in volta, formulerà specifiche direttive per l'esercizio dell'attività di cui abbiamo discusso nel precedente articolo. Già in molti altri casi abbiamo emendato chiedendo che vi fossero, perlomeno sugli atti fondamentali passaggi in Commissione e in Consiglio; ma, in questo caso, ci pare un'aberrazione e un grave danno, che si aggiunge a quello già fatto con l'art. 2, poiché anche quella funzione amministrativa che l'Assessore ha voluto salvaguardare nel precedente articolo (mi riferisco al suo emendamento dove dice: "Ferme restando le competenze regionali in materia sismica"), poi lo articola dicendo: "Cioè quelle che sono le funzioni amministrative".
Certo, Assessore, peccato che poi nei provvedimenti, nelle deliberazioni e nelle determine - e lo stiamo vedendo su altri settori complessi e delicati: potremmo citare quello della sanità, dove ormai non c'è settimana in cui non arrivino tre, quattro, cinque provvedimenti che smantellano il sistema vigente - ricorra la dicitura "In attesa di un nuovo piano, vista la bozza di nuovo piano". Siamo all'arroganza oltre che alla follia.
La stessa cosa potrà succedere in questo contesto. Certo, le riconosciamo che esiste un modello (che abbiamo anche pubblicamente riconosciuto in modo positivo), ma con l'art. 2, che avete test riconfermato e votato (in cui la Giunta regionale potrà, di volta in volta procedere a definire nel dettaglio i provvedimenti), il castello di carta è completamente smantellato e svuotato.
Ecco perché emendiamo il comma 2 dell'art. 3.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Intervenendo l'altra volta, come ricordava il Consigliere Placido avevo definito alcuni emendamenti come "emendamenti di bandiera", da un certo punto di vista. E' chiaro che, secondo la logica con la quale abbiamo formulato il provvedimento, intendiamo intervenire specificando meglio quello che è il contenuto complessivo, risultante poi della legge istitutiva dell'ARPA.
Nello specifico, se non ci fosse un ragionamento nel contesto fatto dalla collega Suino, questa norma non è per nulla stravolgente, nel senso che afferma che la Giunta, nelle materie di propria competenza, formula direttive per l'esercizio delle attività, necessarie perché l'ARPA, essendo su tutto il territorio regionale, abbia un coordinamento, indirizzi unitari.
Sotto questo profilo, prettamente specifico e che ribadisce la necessità di introdurre questo comma, ritengo che non si possa accogliere l'emendamento illustrato dalla Consigliera Suino.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 3.1).
Il Consiglio non approva.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 3, comma 2, le parole "Giunta regionale" sono sostituite con le parole "competente Commissione consiliare".
Volevo riferire alla Consigliera Suino, quale prima firmataria, che, in merito all'emendamento suddetto, la Commissione consiliare non ha competenze per emanare le direttive, per cui, invece di sostituire, sarebbe meglio inserire le parole "sentita la competente Commissione consiliare".
Dobbiamo anche tenere conto che la Commissione non ha titolarità giuridica quindi diventa difficile renderlo accoglibile.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione dell'emendamento.



PLACIDO Roberto

Vorrei permettere - abbiamo il tempo dell'illustrazione dell'emendamento, della risposta dell'Assessore e delle dichiarazioni di voto - alla collega Suino di rientrare in aula (essendo stata chiamata per un altro problema).
Nel merito voglio ritornare, restando nei tempi a mia disposizione all'emendamento che ha attirato l'attenzione degli altri colleghi, pur creando qualche problema logistico all'inizio.
Sono convinto, Assessore, che se questo tema fosse stato affrontato sei mesi fa, non avremmo vissuto il dramma che abbiamo vissuto e la discussione in Consiglio sarebbe stata diversa. Ciò non toglie che sulla materia sismica avremmo apprezzato un maggiore ed utile approfondimento. Abbiamo proposto, insieme al collega Ronzani, uno stralcio per dimostrare la necessità di una maggiore attenzione da parte sua e della Giunta.
Passiamo ora all'emendamento in questione. Lo abbiamo presentato con un obiettivo: cercare, partendo dalle nostre perplessità e contrarietà di fondo su tale materia, di avere maggiori approfondimenti da parte, non dico del Consiglio perché sarebbe complicato e per certi versi anche non possibile, ma della Commissione consiliare.
Su una materia così importante non è pensabile avere, da una parte l'ARPA e, dall'altra, la Giunta. Riteniamo - e su questo veramente mi auguro che, al di là della divisione tra maggioranza ed opposizione, i colleghi della maggioranza riflettano - che diventi sempre più difficile sostenere ciò che dovrebbe essere la normalità. Su problematiche importanti, che incidono sulla vita di questa Regione e dei piemontesi lei, Assessore, si è trovato spesso ad essere oggetto, da parte nostra, di richieste di questo genere.
Confidiamo quindi che, come altre volte ha dimostrato la sua disponibilità, anche su questo emendamento ci sia, da parte sua, la disponibilità, ma non verso l'opposizione, non verso il Gruppo DS. A volte diventa difficile sostenere ciò che dovrebbe essere normale e ovvio; mi auguro che ci sia, da parte sua, la condivisione e l'accettazione del nostro emendamento riformulato.



PRESIDENTE

Chiedo scusa se la interrompo, Consigliere Placido: lo intendete modificato con "sentita la competente Commissione consiliare", oppure lo mantenete nel testo originale? Ha due opportunità, scelga lei quale preferisce.



PLACIDO Roberto

La ringrazio, Presidente, ma stavo dicendo che l'avrei riformulato.
Siamo pronti a riformularlo presentandone un altro che non esclude la Commissione competente. L'Assessore ci faccia sapere se preferisce un passaggio in Consiglio o in Commissione. In base alla risposta dell'Assessore, riformuleremo l'emendamento o ne presenteremo uno aggiuntivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Illustro brevemente la situazione dal nostro punto di vista.
Sapete che in materia ambientale (e ci riferiamo a tutti i compiti dell'ARPA) vi sono risposte operative da dare in tempi rapidi. Sotto questo profilo, non possiamo assolutamente appesantire la linea operativa della nostra Regione. Credo invece che sia legittimo, da parte dei colleghi avere in tempo reale tutte le informazioni che conseguono gli atti della Giunta, proprio per quella trasparenza organizzabile attraverso precise previsioni normative.
In questo caso, proprio per cercare di contemperare l'operatività tipica degli interventi di controllo e di tutela ambiente, con esigenze informative poste legittimamente dai colleghi in quest'aula, si potrebbe formulare l'ipotesi di inserire l'inciso "informata la competente Commissione consiliare", piuttosto che il "sentita", perché il "sentita" proceduralizzerebbe troppo il processo, nel senso che occorrerebbe inserirlo in un ordine del giorno, calendarizzare una seduta e a volte i problemi - credetemi, anche per esperienza personale - incalzano.
Di contro, l'"informata" vuol dire che occorre informare tempestivamente e noi, sui temi maggiori, siamo sempre venuti preventivamente.
Ritengo che, con questa formulazione, si salvaguardino due esigenze: un'esigenza di coinvolgimento della Commissione e un'esigenza di operatività, che comunque sentiamo e dobbiamo rappresentare in quest'aula.
Mi dichiaro, pertanto, disponibile, con il consenso del relatore e di tutti gli altri colleghi, a introdurre l'inciso "informata la competente Commissione consiliare".



PRESIDENTE

Se viene accolto dai proponenti, dovrebbe essere formalizzato.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Temo che questo non sia sufficiente. Fosse sufficiente un passaggio di questo tipo, per dare le garanzie che avremmo voluto mantenere in capo alla Direzione 20! Non è certamente questo che rende giustizia e dà certezza in merito al grande problema, anzi, probabilmente creerebbe qualche ulteriore problema.
Detto questo, accogliamo la proposta dell'Assessore e ritiriamo il nostro emendamento, purché, ovviamente, venga garantito il voto sull'emendamento come riformulato dall'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Suino. Lei, dunque, dichiara di ritirare l'emendamento n. 3.2).
Vi leggo, pertanto, l'emendamento dell'Assessore Cavallera e, se non vi sono fatti ostativi, lo pongo in votazione.
3.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: all'art. 3, comma 2, le parole "Giunta regionale" sono sostituite con le parole "informata la competente Commissione consiliare".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 3 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 4, il comma 3 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 4, il comma 4 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 4 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 5 5.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 5, comma 1, le parole "della Giunta regionale" sono sostituite dalle parole "dal Consiglio regionale".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 5.1).
Il Consiglio non approva.
5.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 5, il comma 2 è abrogato.
La Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 5 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo dell'art. 5 bis) presentato dai Consiglieri Suino Muliere e Riggio: è aggiunto il seguente nuovo articolo: "Art. 5 bis (Modifiche dell'art. 6 della L.R. n. 60/95).
Il comma 1 dell'art. 6 della L.R. n. 60/95 è sostituito dal seguente: 1. Il Collegio dei Revisori dura in carica tre anni ed è composto da cinque membri effettivi nominati con deliberazione della Giunta regionale su proposta del suo Presidente, tenendo conto che due membri sono designati dall'Unione Regionale delle Province Piemontesi (URPP) in rappresentanza delle Province".
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Intervengo brevemente per illustrare questo emendamento.
Nell'articolato si riprendeva la vecchia formulazione per la nomina dei Revisori dei conti dando l'indicazione di nominare tre membri effettivi e due supplenti. Siccome ritengo giusto adeguare questa norma a quello che avviene in altri Enti - mi riferisco, per esempio, alle Aziende Sanitarie Locali, dove vi sono cinque Revisori dei conti effettivi - la nostra proposta è di eliminare i supplenti e di nominare cinque membri effettivi tenendo conto che due membri sono designati dall'Unione delle Province piemontesi.
Questa è la nostra proposta. Mi pare che l'Assessore voglia accogliere l'emendamento riformulandolo semplicemente dal punto di vista lessicale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Si tratta di una questione che avevamo accennato anche in Commissione poi non se n'era fatto nulla.
Ne ho parlato anche con il relatore; in sostanza, si tratta di fare in modo che i membri diventino tutti effettivi. Adesso partecipavano già i supplenti, perché noi sappiamo che, per quanto riguarda gli Enti pubblici è importante avere un certo numero per poter garantire sia la funzionalità sia l'articolazione dei controlli. Pertanto, in questo modo, si eviterebbero delle distinzioni formali e non cambierebbe nulla dal punto di vista degli equilibri, perché già adesso sono tre della Regione e, quindi uno compete alla minoranza. Anche nella configurazione futura rimarrebbe così: due designati dall'Unione delle Province, come avviene adesso, per cui mi sono permesso di riformularlo per poterlo inquadrare anche in una terminologia coerente con il resto della legge.



PRESIDENTE

Quindi, Consigliere Muliere, il vostro emendamento viene ritirato e firmate l'emendamento testé illustrato dall'Assessore Cavallera? D'accordo, l'emendamento n. 5 bis) viene ritirato dai proponenti e riformulato nel modo seguente.
Emendamento aggiuntivo 5 bis.1) (che diventa articolo 6), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera e dei Consiglieri Suino Muliere e Riggio: è aggiunto il seguente nuovo articolo: "Art. 5 bis (Modifiche dell'art. 6 della L.R. n. 60/95).
Il comma 1 dell'art. 6 della L.R. n. 60/95 è sostituito dal seguente: 1. Il Collegio dei Revisori dura in carica tre anni ed è composto da cinque membri effettivi, di cui due designati dall'Unione Province Piemontesi (UPP) in rappresentanza delle Province, nominati con deliberazione della Giunta regionale su proposta del suo Presidente".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul nuovo articolo che diventerà art. 6.
Il Consiglio approva.
ART. 6 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 6 (diventerà art. 7).
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ad una richiesta di informativa sulla questione FIAT


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, all'inizio della seduta si era chiesta una comunicazione sulla questione FIAT. Il Consigliere Ronzani lo aveva fatto per primo, poi anche noi avevamo sollecitato e l'Assessore Pichetto aveva dato la propria disponibilità. Avevo chiesto di svolgerla a Consiglio regionale inoltrato perché noi della maggioranza eravamo presenti in buona parte, però vi erano molte assenze nell'opposizione, in quanto il Consiglio è iniziato in perfetto orario.
Siccome l'Assessore Pichetto ha detto che doveva lasciare l'aula a mezzogiorno, credo che, essendo le ore 11.30 e se il collega Cavallera non se ne risente, potrebbe essere opportuno svolgere la comunicazione in questo momento e riprendere la discussione della legge in successione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Signor Presidente e cari colleghi, non voglio agire in modo scorretto o fuori dalle regole, però credo che l'attuale richiesta del Consigliere Cattaneo sia inopportuna, perché la ritengo strumentale.
All'inizio della seduta, quando più colleghi hanno sollecitato un immediato intervento dell'Assessore Pichetto e, come ci faceva notare il Consigliere Cattaneo, il numero legale c'era e non è che sono arrivati molti altri colleghi, ci è stato detto che si doveva esaurire prima la legge sull'ARPA e poi, eventualmente, svolgere la comunicazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MELLANO Bruno

Senza "eventualmente".
Ritengo che la richiesta strumentale attuale del Capogruppo di Forza Italia sia dovuta molto più probabilmente ad un esito non troppo curato del voto sull'articolo precedente, che, molto probabilmente, ha lasciato insoddisfatta parte della maggioranza, che in questo momento vuole prendere tempo per recuperare svarioni effettuati nel voto precedente.
E' per questo che sottolineo come sia davvero incredibile il fatto che questo Consiglio proceda ad una votazione importante su temi importanti, e se non ci fossero stati i nostri interventi sull'art. 2, relativo al sismico, avrebbe proceduto a votazioni a raffica, per chiederci adesso di sospendere l'esame del provvedimento per svolgere l'informativa FIAT: non credo che sia opportuno.



PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo ancora due emendamenti e quattro articoli da votare.
Credo che, se procediamo con il buon senso dimostrato finora, si potrà terminare l'esame della legge.



CATTANEO Valerio

Chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Non sussiste, lo esplichi.
Prego, Consigliere Cattaneo, ha la parola.



CATTANEO Valerio

Scusi, Presidente, lo esplico, poi, se mi dice che non sussiste, per l'amor del cielo, sono ben contento di prenderne atto.
Siccome il Consigliere Mellano mi ha attribuito affermazioni ad inizio seduta che sono esattamente difformi, o parzialmente difformi, rispetto a quanto ho detto - lo si può verificare dalla registrazione e dal verbale intervengo per fatto personale, in quanto non posso permettere a nessuno in quest'aula - credo che gli altri cinquantanove colleghi farebbero lo stesso al mio posto - di attribuirmi fatti o considerazioni come espresse dalla mia persona se queste non sono state fatte.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

E' fatto personale o no?



PRESIDENTE

Non credo sia fatto personale avendolo lei esplicato e fatto direttamente chiarezza.



CATTANEO Valerio

Ancora trenta secondi, Presidente.
Noi abbiamo appena, sì, il numero legale, ma non ho mai detto di fare la comunicazione in successione perché non c'è il numero legale. Ho detto: per una forma di rispetto e cortesia verso l'opposizione, verso i Gruppi maggiori dell'opposizione, verso quei Gruppi che avevano chiesto la comunicazione in passato e verso quei Gruppi che sono sempre intervenuti sulla questione della FIAT, come Margherita, Rifondazione Comunista e DS.
Poiché non erano presenti i Capigruppo di questi partiti, avevo chiesto di fare la comunicazione successivamente, proprio perché comunicazione importante, su fatti importanti avvenuti a Roma ieri dove era presente la Regione Piemonte.
Credo sia estremamente più produttivo fare una comunicazione con un'aula partecipata, con un numero significativo di Consiglieri, per dare a chiunque si è occupato di questa vicenda in passato, la possibilità di poter ascoltare le comunicazioni dell'Assessore Pichetto ed eventualmente intervenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Come latore della proposta mi sono associato in questo a un'indicazione del Consigliere Marcenaro (mi sento un po' chiamato in causa).
Mi rivolgo al Consigliere Mellano, che forse una volta tanto...



PRESIDENTE

Vi ricordo che l'Assessore Pichetto deve lasciare l'aula alle ore 12.00.



CONTU Mario

C'è una necessità: la drammaticità della crisi FIAT impone l'obbligo il dovere, soprattutto da parte dei rappresentati della Giunta, di una comunicazione all'aula: mi associo a questa richiesta. Il rischio è che, di fronte alle notizie preoccupanti di ieri, oggi quest'aula non possa essere informata.
Presidente, studi lei la forma, ma vorrei ricordare - credo che tutti l'abbiano appreso dai giornali e dai mezzi di informazione - che nella notte fra martedì 5 e mercoledì 6 ignoti, agendo ...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, informerò successivamente l'aula. La ringrazio, è all'attenzione della Presidenza e darò comunicazione prima di terminare il Consiglio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Senz'altro siamo tra quei Gruppi che hanno sempre sollecitato un dibattito sulle problematiche relative alla FIAT; un dibattito il più importante possibile soprattutto alla luce degli sviluppi successivi.
Certamente riteniamo utile per l'aula la comunicazione dell'Assessore ma riteniamo anche, per i tempi che ci siamo dati di funzionamento di questo Consiglio, cioè fino alle ore 13.00, di avere tutte le condizioni per terminare, nei termini più rapidi, la legge in esame. Sia negli emendamenti che nella discussione, come si vede, si sta procedendo in modo celere e produttivo, in modo da non interrompere un iter che si sta già avviando in modo così produttivo e concluderlo in tempi assolutamente ragionevoli.
L'Assessore Pichetto è presente, abbiamo tutto il tempo per svolgere la comunicazione sulla FIAT, che riteniamo di grande importanza. Quindi riusciremo - come sempre c'è una preoccupazione in tale direzione da parte del Presidente Cota - a trattare i due argomenti, entrambi di grande valore.



PRESIDENTE

Consiglieri, c'è un'esigenza che mi ha nuovamente rappresentato l'Assessore Pichetto: deve, per forza di cosa, abbandonare l'aula alle ore 12.00.
Chiederei pertanto all'aula di procedere con la comunicazione dell'Assessore per avere un minimo di dibattito successivo.
Sulle comunicazioni ricordo che i Consiglieri hanno due minuti per intervenire.
L'aula acconsente? Possiamo procedere con la comunicazione dell'Assessore? Bisogna sospendere momentaneamente il punto in esame.
Consigliere Cattaneo, mantiene la proposta di sospendere il punto e di passare alla comunicazione FIAT? Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sulla proposta del Consigliere Cattaneo.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione dell'Assessore Pichetto in merito a "Situazione FIAT"


PRESIDENTE

Ha pertanto la parola l'Assessore Pichetto per la comunicazione in merito alla questione FIAT.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria e al lavoro

Giustifico il fatto che devo lasciare il Consiglio perché ho un impegno con i rappresentanti della Commissione Europea.
La comunicazione di oggi in aula è a seguito dell'impegno che si era assunto nei confronti della VII Commissione di riferire in merito al documento denominato "Progetto Piemonte"; documento che è stato messo a punto con la partecipazione degli Enti locali, del sistema camerale e di tutte le parti sociali: datoriali e dei lavoratori.
Con tale documento sono stati individuati i percorsi per affrontare la criticità del sistema dell'automotive, a seguito della crisi FIAT, con una serie di valutazioni che erano già state comunicate al Consiglio nelle due precedenti comunicazioni della Giunta.
Le valutazioni hanno alcuni riferimenti immediati che sono: la costituzione del fondo di garanzia per i consorzi di garanzia fidi che riguardano il sistema dell'indotto (diretto e indiretto) e azioni, a breve termine, con riferimento alla ricerca e all'innovazione.
In merito alla ricerca e all'innovazione, colgo l'occasione per comunicare all'aula che ieri si è aperto il bando, a seguito della legge n. 140 del 1997, che è stato chiuso nella stessa mattinata (la legge n. 140 è la legge che interviene sulla ricerca, con un contributo sulla ricerca).
Le imprese che hanno partecipato al bando sono 1.369, quindi ci sarà un riparto con una quota che dovrebbe essere del 28%. Questo ha un significato perché è anche un indicatore dello stato dell'economia piemontese con riferimento agli investimenti. Possiamo dire che 1.369 aziende intendono fare investimenti nella ricerca e hanno chiesto contributi in tale direzione.
Il documento, che è stato trasmesso al Consiglio regionale e alla competente Commissione, indica una serie di azioni che riguardano proprio la ricerca, i progetti strategici e una serie di iniziative, peraltro già comunicate al Consiglio. Inoltre, prevede una serie di azioni legate alla politica attiva del lavoro; politica attiva del lavoro che chiede un intervento governativo per alcune modifiche normative a nostro parere importanti ed essenziali. La prima in assoluto è quella della modifica dei meccanismi della cassa integrazione ordinaria; la nostra richiesta è quella di portarla da due a tre anni, con una motivazione: dare più spazio sul triennio alle aziende, in particolare quelle appartenenti al sistema dell'indotto, per svolgere le proprie diversificazioni o ristrutturazioni.
Il termine ristretto di cassa integrazione ordinaria attuale di 52 settimane su due anni porta molte aziende a non utilizzare lo strumento perché gran parte di queste sono ormai al limite dell'aver speso tutto il buono cassa integrazione ordinaria. Si ritiene che questo sia uno strumento importante, al di là di quello che è il ruolo come politica del lavoro, ma anche come politica industriale, per la ragione temporale di dare spazio alle aziende di muoversi.
Naturalmente, il documento prende in considerazione anche tutta una serie di altre iniziative, che riguardano l'incentivazione a forme contrattuali diverse, azioni sulla cassa integrazione straordinaria ed impegni, ad esempio, in revisione alla legge sui cantieri di lavoro, che annuncio - metterò in Finanziaria con un articolo che prevede le prime azioni relative all'intervento sul sistema di crisi del settore automotive.
Inoltre, altri interventi a respiro temporale forse maggiore li abbiamo per quanto riguarda i sistemi di ricollocazione, formazione; in questo caso, si tratta di valutazioni più ampie.
Per quanto riguarda la FIAT, con una comunicazione ha presentato a Torino il proprio piano. Il Presidente ha comunicato qual era la posizione della Giunta regionale in merito al piano, dove si riservava di dare un giudizio. A seguito della presentazione del piano, noi avevamo chiesto alla FIAT un impegno, almeno da parte dell'azionariato, del sistema anche ad esserci, se veramente credeva nel piano. Su questo abbiamo anche apprezzato l'impegno con un'operazione "intergruppo" di portare 2,5 miliardi di euro di ricapitalizzazione sulla FIAT.
Nella mattinata del 7 novembre a Roma è stata convocata una riunione che i giornali di oggi riportano, tra azienda, Governo e parti sindacali.
Contrariamente a quanto era stato l'impegno del Governo a suo tempo, le Regioni non sono state invitate. L'invito alle Regioni è avvenuto in un momento successivo; nel pomeriggio si è infatti svolto un incontro con le Regioni per l'informativa sul piano.
Devo dire che la Regione Piemonte il piano l'aveva visto, nel senso che abbiamo avuto l'illustrazione; ciò al di là di tutte le valutazioni. Il nostro interesse, comunque, non è quello di andare a fare la passerella a Roma. Abbiamo condiviso con le altre Regioni che sono investite del problema, anche se ad un livello minore, di rappresentare la questione al Governo nazionale e, di conseguenza, di non partecipare neanche a quella fase della Conferenza unificata con la presenza della FIAT per presentare il proprio piano.
Manifesto in questa sede una grande preoccupazione da parte regionale.
Spero che il Governo tenga un comportamento lineare nel valutare il problema su tutte le Regioni italiane e su tutti i suoi aspetti. Spero che non sia una valutazione episodica, ma che sia razionale e, soprattutto nell'interesse dell'intero Paese, e non dell'una o dell'altra parte (mi riferisco a quanto leggiamo su Termini Imerese, perché forse lì fanno il corteo e bloccano l'autostrada, mentre da altre parti sono più educati e non bloccano l'autostrada).
Di questo ne ho parlato ieri mattina in un colloquio che ho avuto con il Ministro del Lavoro, Maroni; ho sentito ancora telefonicamente questa mattina il Sottosegretario al Lavoro. Ho chiesto, nell'incontro con il Ministro Tremonti ieri mattina, a margine dell'incontro generale sulla Finanziaria, un impegno sul fondo di garanzia. Devo anche dire che la risposta che ho ricevuto non è stata entusiasmante, e lo dico molto francamente. Forse da parte del Governo non c'è ancora quella percezione completa e quella sensibilità complessiva della consistenza del fenomeno come, invece, meriterebbe.
Questa mattina il Presidente è rimasto a Roma, perché continua il tavolo di confronto sulla Finanziaria, e su questo tavolo sarà riposta la questione FIAT con le richieste che noi avanziamo come Regione Piemonte, ma come Regione Piemonte in nome di tutto il sistema piemontese. E quando dico a nome di tutto il sistema piemontese, lo dico forte della firma di tutte le rappresentanze istituzionali e sociali della realtà piemontese.
Peraltro, su meccanismi quali il fondo di garanzia e la cassa integrazione ordinaria, lo chiediamo non per la Regione Piemonte, ma per il sistema Pese Italia. Quindi, è opportuno che il Governo ponga su tutto questo il massimo dell'attenzione.
Questo è quanto dovevo e ritenevo di comunicare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.
Ricordo di contenere gli interventi nel tempo di due minuti.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Due minuti sono poca cosa rispetto alle comunicazioni in aula, che considero, Assessore, di una gravità inaudita.
Perché lei, in pratica, oggi denuncia che il Governo non ha le risorse per affrontare e dare risposta a quanto sottoscritto a quel tavolo tra le parti sociali. Questo è il dato.
Prendo atto oggi, e credo che sia l'aula a dover prendere coscienza di questo fatto, che di fronte alla richiesta specifica su una risposta agli ammortizzatori sociali, per quanto concerne la loro estensione, e sul fondo di garanzia, siamo in presenza di una risposta negativa da parte del Governo.
Assessore, non vorrei aver inteso male. Ho capito bene? Il Ministro Tremonti ha detto "ni": non ci sono le risorse. Allora, dobbiamo interrogarci sul da farsi, perché oggi non è solo in discussione la scelta operata dalla FIAT. Come già paventavamo e prevedevamo, l'apertura della cassa integrazione avrebbe voluto significare in termini concreti il licenziamento delle persone e quelle stime, portate al tavolo del piano aziendale, sono del tutto ottimistiche. L'ultimo dato sulla FIAT rivela clamorosamente, il dato sconfortante di crisi senza ritorno.
A fronte di un calo dell'immatricolazione del 4%, il calo della FIAT è stato prossimo al 22%. Oggi non si può fare i vassalli nei confronti della famiglia Agnelli sostenendo che si è perso di meno: anziché 22% si è perso solo il 21,5% in termini di mercato.
Va dato atto al Presidente Ghigo di aver preso una posizione pubblica ma ho paura che il dato vero è che gli Enti locali, la Regione e il Piemonte, vagheggiano sempre di più fra la vacuità della Fiera del Libro l'appetibilità del Salone del Gusto e le Olimpiadi 2006, pensando che questo sia il vero volano per lo sviluppo della Regione. C'è una crisi drammatica: è il distretto dell'auto che va salvaguardato. Ci sono 70 mila lavoratori dell'indotto che rischiano il posto di lavoro. Certamente, ben venga l'intervento sul piano della ricerca, ma oggi dobbiamo registrare che, di fronte alla crisi drammatica del settore auto, le piccole aziende licenziano e la politica non è in grado di dare risposte. E' un dato drammatico e non vedo spiragli. Occorre un atto forte, non si può invocare la drammatizzazione sociale della situazione. Oggi è previsto a Termini Imerese uno sciopero di tutte le categorie: 30 mila persone in piazza a testimoniare la risposta ad una crisi drammatica che attraversa la loro Regione.
Non vorrei che nella logica perversa di questo Governo, in questa situazione di crisi così diffusa, ci sia una piccola operazione di salvataggio all'Alfa, un parziale salvataggio della situazione a Termini Imprese e la realtà piemontese soccomba di fronte ad altre scelte.
La politica faccia qualcosa. Non si può, rispetto a questo momento sostenere l'orgoglio piemontese, per cui la risposta, non rilevando toni drammatici per l'Alfa di Arese e della Sicilia, ci possa lasciare con i piedi per terra.
Non credo che sia questo che lei auspica, Assessore.



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Contu, di avviarsi alla conclusione.



CONTU Mario

Siamo d'accordo su un aspetto: deve trionfare la politica e voi avete una responsabilità in più. Questo è lo stesso governo che governa il Paese.
La politica dia delle risposte, altrimenti rischia di essere solo vostra la responsabilità della mancata soluzione di questa crisi.



PRESIDENTE

Pensavo di lasciare un po' di più dei due minuti di tempo, visto l'argomento delicato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

O sono richieste di chiarimento o è una discussione completa e allora non bastano i cinque minuti di tempo previsti. Vorrei solo capire Presidente.
O calendarizziamo una discussione.



PRESIDENTE

La comunicazione non prevede una discussione, quindi non si apre un dibattito, ma sulle comunicazioni diamo l'opportunità ai colleghi Consiglieri, che ne fanno richiesta, di intervenire in un tempo ragionevole. Se poi ai due minuti si aggiunge qualche considerazione in più, manteniamoci comunque su un ordine di tempo.
Comunque, è stata una mia distrazione, e chiedo scusa all'aula se il collega Contu ha parlato più dei due minuti. Invito i colleghi Consiglieri ad attenersi ai due minuti e poi la Presidenza, per sensibilità e per aiutare un Consigliere a terminare una considerazione, può concedere qualche minuto in più: ci mancherebbe altro! La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Mi permetto di dissentire, Presidente, perché se esiste un Regolamento lo dobbiamo applicare! Se si intende fare qualcosa di diverso, ci deve essere un'inversione dei punti all'o.d.g.! CONTU Mario (fuori microfono): Stiamo parlando del posto di lavoro di migliaia di persone!



BRIGANDI' Matteo

E' possibile parlare senza interruzioni? Non voglio pensare che i colleghi Radicali abbiamo ragione. C'è un Regolamento che prevede due minuti per chiarimenti, per cui invito la Presidenza a fare in modo che si parli per due minuti. Se si deve parlare del merito, si entrerà in un'altra ottica e si discuterà in maniera diversa.
Sto cominciando a pensare seriamente che il collega Mellano abbia ragione.



PRESIDENTE

Ho già ammesso la mia distrazione sull'intervento del Consigliere Contu. Ho fatto le mie scuse all'aula perché, invece di distrarmi, avrei dovuto tenere sotto controllo per quanto tempo parlava il Consigliere Contu.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione dell'Assessore Pichetto in merito a "Situazione FIAT" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo per dire (visto che sono stato tirato in causa dal collega Brigandì e per spiegare al Consigliere Contu, che prima non era in aula) che questa mattina, in apertura della seduta, il Consigliere Ronzani ha chiesto (e come Gruppo dei Radicali abbiamo appoggiato) un'ampia comunicazione dell'Assessore e un ampio dibattito. E' invalsa poi la regola dei due minuti usando, secondo me abusivamente, il Regolamento, per cui si parla due minuti per richiesta di chiarimenti.
Siamo qui a fare un dibattito sulla FIAT con l'Assessore che parla dieci minuti perché poi si deve assentare e con i due minuti che diventano quattro o cinque semplicemente perché - lo ripeto - il collega Cattaneo aveva un problema interno al Gruppo che intende coprire con questo dibattito sulla FIAT. E' ancora peggio.
Il problema è questo: abbiamo aspettato ad iniziare il dibattito alle 11.30-12.00 quando l'Assessore deve allontanarsi, per dare senso e alto significato a questo dibattito. Bastava poi vedere com'era l'aula quando parlava l'Assessore, il vostro Assessore!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Associandomi a quanto affermato dal Consigliere Mellano, siamo molto preoccupati per l'esito dell'incontro di ieri. Il piano presentato dalla FIAT prevede almeno metà licenziamenti: 4 mila lavoratori non hanno la garanzia, anzi, hanno la certezza di non poter rientrare nel proprio posto di lavoro. Questo vuol dire che il piano industriale presentato dalla FIAT non risponde ai requisiti che tutti abbiamo dichiarato essere importanti: il rilancio del settore auto nel nostro Paese.
E' fuori di dubbio, come ha ricordato il Consigliere Contu, che avremo a cascata, in assenza di provvedimenti, uno stillicidio di licenziamenti che riguarderanno l'indotto FIAT. In questa vicenda tutti devono fare la loro parte.
Prendo atto che l'Assessore della Regione, che in questa vicenda ha il ruolo più importante, dichiara che il Governo finora ha dimostrato di non voler affrontare la questione FIAT con la sensibilità necessaria - fatto assolutamente gravissimo - la cui latitanza è dimostrata dal fatto di non avere coinvolto le Regioni nel confronto tenutosi ieri; dal fatto di aver ritenuto di poter escludere dal confronto la Regione che ha il problema drammatico più grosso, il Piemonte, e dal fatto che per il momento non considera suo obiettivo affrontare le questioni poste dall'accordo tra le forze sociali in Piemonte.
Quell'accordo, colleghi, è carta straccia se non diventa un emendamento alla legge finanziaria! Se entro qualche ora non diventa emendamento alla legge finanziaria, quelle misure non potranno essere attuate, per cui assisteremo soltanto a licenziamenti in Piemonte.
Allora dico - e ho concluso - Assessore Pichetto e Presidente Ghigo: la schiena deve essere dritta. Non possiamo accettare che veniate a dirci oggi di constatare, dopo due mesi, che il Governo non ha la sensibilità necessaria. Da voi pretendiamo di conoscere, entro poche ore, in che misura volete combattere questa latitanza del Governo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente e colleghi. Il mio intervento sarà breve, non solo perché voglio rispettare la regola dei due minuti, ma anche perché ritengo che in questo momento non si possa ancora sostenere un dibattito.
Abbiamo delle notizie che parlano di uno "sgarbo istituzionale"; voglio usare questo termine perché il fatto che le Regioni interessate al problema FIAT e al problema dell'auto non possano partecipare alla riunione di primo livello e vengano cortesemente informate con una nota, all'ora del tè insieme a qualche pasticcino, su quanto è capitato, mi pare veramente un grosso sgarbo istituzionale.
Voglio ancora ribadire che siamo fortemente preoccupati per quella che oggettivamente è stata una sottovalutazione, da parte del Governo, del problema dell'auto e del problema FIAT.
Sempre riguardo al problema dell'auto, chiedo alla cortesia del Presidente dell'esecutivo e dell'Assessore competente di intervenire presso il sistema bancario, in modo che l'indotto abbia delle condizioni simili a quelle della FIAT.
Siamo di fronte ad una situazione in cui molta parte dell'indotto versa in gravi difficoltà, in seguito alla scelta del sistema bancario di non tutelare o, meglio, di tutelare una linea di concentrazione che va a ridurre drasticamente il ruolo dell'indotto.
Un'ultima raccomandazione: non realizziamo, nelle zone interessate, una guerra tra poveri, ma chiediamo con forza al Governo di fare la propria parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pozzo.



POZZO Giuseppe

Grazie, Presidente. Anch'io mi limiterò ad alcune sintetiche considerazioni, perché non si può esaurire un dibattito così ampio in un paio di minuti.
Per rispondere alla piccola provocazione del collega Mellano, ricordo che Forza Italia non ha problemi interni al Gruppo; queste comunicazioni sono state calendarizzate anche per fornire la possibilità ai colleghi dell'opposizione di ascoltare le parole, soprattutto i toni e le sfumature dell'Assessore Pichetto.
Ringrazio l'Assessore per la speranza che ci ha dato nella parte iniziale della sua relazione, quando ha detto che il sistema Piemonte citando dei dati e delle cifre sulla legge n. 140/96 sulle adesioni, non è così imbalsamato.
Questo primo messaggio di speranza è in parte scemato dalle sfumature dei toni che sono venuti nel prosieguo della sua preoccupata esposizione.
Confidiamo, comunque, nel fatto che i lavori stanno proseguendo. C'è una serie di trattative; ieri il Presidente Ghigo ha assunto una posizione che appoggiamo e condividiamo, essendo sicuri che sta lavorando per il bene del Piemonte e per risolvere questi problemi a Roma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

E' una situazione che definire preoccupante è poco. Vi è un piano industriale che non è appagante, perché si chiedeva correttamente, anche da parte governativa, un piano industriale che coinvolgesse altri azionisti o che comunque presentasse gli azionisti in una posizione più decisa, più propositiva per il rilancio dell'azienda.
E' grave - su questo non possiamo che associarci alle denunce già espresse - il mancato coinvolgimento delle Regioni e, in particolare, della Regione Piemonte. Occorre anche dire che dobbiamo preoccuparci, fare uno sforzo di immaginazione e proposte per garantire e alleviare le condizioni di quella parte di lavoratori che dovesse, in ipotesi malaugurata, non trovare più un posto di lavoro.
Per questa ragione, riteniamo di particolare momento l'iniziativa che prevede il bonus formativo, per non lasciare soli quei lavoratori che dovessero essere privi di lavoro, accompagnandoli in modo graduale, con quel bonus formativo, verso un'altra occupazione e favorendo così soluzioni idonee a sanare questa piaga.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Chiede ancora la parola l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria e al lavoro

Desidero comunicare, in merito alle dichiarazioni avvenute nello scorso Consiglio regionale sulla questione della Società Acetati di Verbania, che il Tribunale del riesame ha purtroppo confermato il sequestro degli scarichi, e pertanto l'azienda ha fatto richiesta di cassa integrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Per una ragione di forma, Presidente: che un Assessore regionale commenti una sentenza della Magistratura dicendo "purtroppo" lo trovo veramente un'espressione di violazione di regole istituzionali e di correttezza che voglio almeno sottolineare.



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Era un rammarico, non certo un giudizio!



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Marcenaro.
Chiedo scusa, colleghi, non andiamo avanti ulteriormente su un punto che non esiste. L'Assessore Pichetto ci ha dato una notizia.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 332: "Ampliamento delle attività dell'ARPA a seguito del D.lgs. n. 300/99. Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 60/95"


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo riprendere l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 332.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Sono quasi imbarazzato, Presidente, nel chiederle un'interpretazione e un chiarimento.
Siccome era stata introdotta la votazione sull'art. 5 bis, a me risulterebbe votato l'art. 6 e, per l'amor del cielo, non ho nulla da eccepire. Credo, però, che molti Consiglieri abbiano espresso una votazione su quell'articolo dove non c'è stata discussione, pensando di votare l'art.
5 bis.
Chiedo, pertanto, una valutazione e, se è possibile, di riaprire la votazione sull'art. 6.
Mi rendo conto che può essere quantomeno strano e non so se questo sia previsto dal Regolamento.



PRESIDENTE

Devo cercare di ricostruire quanto è successo relativamente all'art. 6.
Sospendo pertanto la seduta per due minuti e mi consulto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.09 riprende alle ore 12.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, abbiate pazienza, possono verificarsi incomprensioni, ma ho ricostruito l'art. 6: è stato proprio votato, quindi non posso fare altro che proseguire con l'esame dell'articolato.
ART. 7 7.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 7, comma 1, le parole "sentita la Provincia interessata" sono sostituite dalle parole "acquisito il parere favorevole della Provincia interessata".
Lo diamo per illustrato.
Assessore Cavallera, il parere della Giunta?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.1).
Il Consiglio non approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 7 (diventerà art. 8).
Il Consiglio approva.
ART. 8 (Diventa articolo 9) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 8 (diventerà art. 9).
Il Consiglio approva.
ART. 9 (Diventa art. 10) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 9 (diventerà art. 10).
Il Consiglio approva.
ART. 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Marcenaro, Muliere Placido e Riggio: all'art. 10, il comma 7 è abrogato.
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 10 (diventerà art. 11).
Il Consiglio approva.
ART. 11 (Diventa art. 12) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 11 (diventerà art. 12).
Il Consiglio approva.
ART. 12 (Diventa art. 13) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 12 (diventerà art. 13).
Il Consiglio approva.
Chiede di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Volevamo aggiungere un articolo, se ci concede un minuto.



PRESIDENTE

Siete nei termini, va bene, vi concedo trenta secondi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Si può aggiungere un articolo aggiuntivo ai sensi del nostro Regolamento; ovviamente, deve essere compatibile con l'intero testo.
L'Assessore Cavallera chiede cinque minuti di sospensione. Va bene.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.18 riprende alle ore 12.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento aggiuntivo dell'art. 13 (Disposizione finanziaria): "1. Le aree funzionali di cui all'art. 6, comma 1, non possono essere previste in numero superiore a quattro.
2. I compensi del Direttore generale dell'ARPA sono parametri a quelli dei Direttori generali delle ASL e ASO e dei Direttori regionali".
L'emendamento è ammissibile.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Visto che esiste, per usare un termine in voga, il legittimo sospetto per lo meno per me, che questo emendamento vada ad incidere in maniera contrastante su una norma già votata ed esistendo un principio generale che noi dobbiamo rispettare, di non votare due volte sullo stesso tema con nomi contrastanti, se non attraverso una modifica di coordinamento, che è disciplinata dall'art. 83, chiedo cinque minuti di sospensione per poter esaminare con gli altri Gruppi di opposizione questo emendamento riservandomi, dopo averlo esaminato e non accontentandomi di una lettura volante da parte del Presidente, di procedere in modo diverso dopo i cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Sospensione accordata.



(La seduta, sospesa alle ore 12.24 riprende alle ore 12.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Mi pare di aver verificato, sia pure nella concitazione dell'aula, che l'emendamento aggiuntivo non contrasta, come temevo, con le disposizioni già votate, ma disciplina, in maniera più puntuale e precisa, una serie di norme che si erano adottate con l'approvazione dell'art. 6, quindi non contrasta con un principio regolamentare e generale.
Dal punto di vista del merito, il fatto che l'"ingigantimento" attraverso il conferimento di ulteriori competenze non aumenta il numero delle aree funzionali, quindi non aumenta il numero delle relative Direzioni, è dato positivo all'interno di un provvedimento che complessivamente, non condividiamo e di cui non condividiamo la logica come abbiamo già illustrato in precedenza.
Il fatto che i compensi del Direttore generale vengano parametrati a quelli dei Direttori generali delle ASL e delle ASO è l'utilizzo di un criterio che viene comunemente utilizzato nella legislazione regionale, non tanto con riferimento al parametro per questo tipo di Direttori, ma con un limite che viene fissato alle forme di remunerazione, compenso e indennità, quasi sempre con riferimento a ruoli e funzioni analoghe all'interno o dell'Amministrazione regionale, oppure degli organi del Consiglio e della Giunta. Da questo punto di vista, non mi pare che il problema contrasti con quanto avevo detto.
La considerazione che posso fare è: visto che la passione della maggioranza su questo provvedimento si è espressa in forma ancora più appassionata a proposito delle nomine relative alle Direzioni, quindi sostanzialmente, alle nomine a cui bisogna procedere, e, visto che i nomi sono ormai sulla bocca di tutti i Consiglieri, sarebbe quasi auspicabile che l'Assessore facesse anche i nomi dei singoli Direttori, visto che su questo la trattativa l'ha fatta la maggioranza, su questo si è spaccata, su questo ha chiesto una sospensione e su questo ha tentato di rimediare con un emendamento volante. Questo però non lo si può fare, perché bisognerebbe chiedere la seduta segreta, bisognerebbe chiedere all'Assessore per quale ragione il nuovo Direttore dell'ARPA deve essere esattamente quello che tutti conosciamo e di cui tutti quanti facciamo il nome.
Questo non è un fenomeno di straordinario costume politico, dal punto di vista regolamentare non è impugnabile in questa sede, quindi ritiro la riserva che avevo espresso rispetto a questo articolo aggiuntivo ritenendolo io stesso, a nome del mio Gruppo, ammissibile.
Dichiaro il voto contrario a questo articolo, come a tutti gli articoli della legge che stiamo per approvare, per le considerazioni che ha fatto in maniera particolarmente diffusa, il Consigliere Mellano nel corso dei suoi interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Volevo esprimere il disagio del mio Gruppo per un certo modo di procedere e di legiferare, ancorché legittimo. E' strano che venga inserita una disposizione finale dopo una norma transitoria e che tale disposizione abbia questo contenuto.
Certo, nelle leggi si inseriscono le disposizioni finali, tuttavia invito il Presidente del Consiglio a verificare se, nelle disposizioni finali in coda alle varie leggi che ha approvato la Regione in tutti questi anni, da quando è nata, esiste una siffatta disposizione finale. Non credo che la troverete: avete fatto un capolavoro! Se le leggi hanno una loro logica e vanno strutturate utilizzando una certa tecnica legislativa, credo che oggi abbiamo raggiunto un primato. Il primato di aver trovato il modo per inserire in una disposizione finale una norma che può essere considerata tutto, fuorché una disposizione finale.
Nulla vieta e nulla vietava ai Consiglieri di Forza Italia di inserire questa norma che riguarda il numero delle aree funzionali e il compenso dei Direttori, laddove era giusto inserirla, cioè nell'ambito dell'art. 6.
Nessuno ve lo ha impedito! Se solo aveste seguito con maggiore interesse e rigore, come è giusto che sia, la discussione di questa legge, avreste presentato quell'emendamento al momento giusto. Anzi, avete chiesto che venisse posticipata l'informazione sulla FIAT perché era importante questo provvedimento. C'erano tutte le condizioni perché questa norma venisse inserita all'art. 6, se solo avessimo seguito con interesse e con l'attenzione necessaria questo provvedimento. Prendo atto che questo non è avvenuto, prendo atto che per rimediare a questa svista si è inserita una norma inventandosi una disposizione finale.
Considero questo modo di procedere sbagliato, nel metodo quanto meno.
Non mi pare un modo corretto per legiferare e constato che in queste discussioni che hanno impegnato il Consiglio per tre sedute, guarda caso l'interesse si è catalizzato su una norma nella quale discutiamo delle quattro aree funzionali. Almeno quattro aggiungo, guai se non fossero almeno quattro, vi sarebbe un problema di equilibri per quanto riguarda i Direttori. Poi vi siete interessati alla questione del compenso.
Da questa discussione, consegnata alla storia dei verbali del Consiglio regionale, risulterà che l'interesse per questo provvedimento ha riguardato due norme: le aree funzionali (quante avrebbero dovute essere) e il compenso per i Direttori: complimenti!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Molto bene ha detto il Consigliere Ronzani soprattutto sul metodo.
Anch'io mi appello all'attenzione del Presidente, perché questo emendamento non contrasta, ma è un emendamento sostanziale. Certo che c'è congruità con l'atto che abbiamo discusso fino adesso, ma crea un pericoloso precedente.
Noi, di fatto, da oggi sappiamo che si possono aggiungere, alla fine di un provvedimento, delle disposizioni finali, conclusive, chiamiamole come vogliamo, che vanno a rimettere mano a quanto già legiferato negli articoli precedenti.
In sostanza, con questo emendamento e con questa procedura, noi consentiamo che da oggi l'aula proceda anche in questo modo. Mi parrebbe necessario, da parte del Presidente del Consiglio, stigmatizzare questo comportamento, poiché di fatto - glielo ripeto, Presidente - diventa un precedente e quindi sarà assolutamente accettabile per le prossime leggi ritrovarsi in una situazione analoga. Questo è il primo ragionamento.
Entriamo di più nel merito. Noi ci eravamo illusi che da parte dei rappresentanti della maggioranza vi fosse in qualche modo un'attenzione al merito. E il merito, per noi, in questa fase, prima dell'assegnazione dei nomi e cognomi. Perché qui ci sono già i nomi e i cognomi dei responsabili e il problema è sugli otto e i quattro, il problema è sul Direttore, il problema è sul compenso da dare a questo Direttore.
Cosa mi dite, colleghi di maggioranza, dopo l'ordine del giorno presentato e discusso in IV Commissione l'altra mattina, dove si fanno scendere i Direttori generali delle ASL e delle ASO a livello di Commissari? Consideriamo tutto quello che si verrà a creare anche per quanto riguarda i danni economici, perché questa è gente che procederà con dei ricorsi, e la Regione avrà torto e dovrà pagare! Dovrà pagare, e lo sappiamo tutti quanti benissimo! E noi andiamo a dire che questo Direttore dovrà essere messo nelle condizioni, alla pari di che cosa? Di ciò che c'è adesso o di ciò che sarà dopo l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza? Questo è un piccolo dubbio.
Ma dico di più. Nessuno ovviamente si preoccupa di dire che il dettato del disegno di legge n. 332 non garantisce il mantenimento del posto per tutti gli altri che Direttori e responsabili non sono. Vi pare una bella azione, questa? Noi di fatto non diamo garanzie; certo, i Sindacati hanno firmato un accordo, ma noi non diamo garanzia a tutti coloro che poi svolgono il lavoro e mettono le mani nella sostanza del dissesto idrogeologico e della prevenzione. Noi non diamo garanzia, non si applica il D.lgs. n. 502 per i subalterni. Bella equità! Bella giustizia! Ma ci preoccupiamo e ci scanniamo e creiamo questo precedente procedurale grave e imbarazzante non per salvaguardare la tutela in capo alla Regione, non per salvaguardare la prevenzione in capo alla Regione - proprio la Regione Piemonte che ha come primo problema il dissesto idrogeologico, e lo sappiamo tutti - non per salvaguardare tutela e prevenzione all'istituzione più importante, più autorevole e più significativa, che è la Regione. Noi facciamo tutto questo per garantirci che quei nomi e quei cognomi corrispondano a quello che sarà il risultato finale.
Questo è il precedente che andiamo a creare, perlomeno imbarazzante.
Presidente, presentiamo un emendamento, che adesso il collega Placido illustrerà. Le chiediamo di poterlo mettere in discussione e in votazione anche se ci rendiamo conto che siamo fuori dalle regole che normalmente dovrebbero essere utilizzate in questo consesso. Però le ripetiamo che lei ha ancora la facoltà per sospendere questo iter, perché si crea un vulnus e un precedente grave che sarà ripetuto sulle prossime leggi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Consigliera Suino, le devo una risposta.
Non ho difficoltà a condividere, come Presidente, una parte delle argomentazioni sue e del Consigliere Ronzani, in ordine al fatto che, da un punto di vista tecnico e, se vuole, anche stilistico, sarebbe stato meglio presentare questo emendamento durante la discussione dell'art. 6. In questo senso, non ho certo difficoltà non dico a stigmatizzare, ma a richiamare i Consiglieri ad una maggiore attenzione. Tuttavia, dal punto di vista dell'ammissibilità, devo dire che l'emendamento è perfettamente ammissibile, poiché non contrasta con alcuna disposizione precedentemente approvata. Anche dal punto di vista della tecnica legislativa è ammissibile recuperare alcuni principi nell'ambito di un articolo aggiuntivo denominato "Disposizioni finali". Questo lo fanno tutti i legislatori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Parlerà poi il Consigliere Placido per il nostro Gruppo e hanno parlato già i Consiglieri Ronzani e Suino. Io intervengo solo, su suo mandato, per conto del collega Chiezzi, che è assente. Il collega Chiezzi, informato di questo uso così disinvolto del Regolamento, se fosse stato presente avrebbe sicuramente detto: "E poi volete cambiare il Regolamento?".
Io volevo, a suo nome, fare presente questo aspetto, e mi pare che questa argomentazione abbia un qualche senso.
Volevo semplicemente esercitare questa delega e questo mandato che ho ricevuto e renderne edotto il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Vorrei dire al collega Marcenaro che forse la delega non è stata espletata nel migliore dei modi, perché avrebbe dovuto far notare l'assenza del Presidente Ghigo. Il collega Chiezzi l'avrebbe senz'altro fatta notare.
Venendo nel merito - l'ha anticipato la collega Suino, che ringrazio faccio una riflessione e poi illustro l'emendamento che presentiamo. La riflessione è che, considerando che nell'articolo aggiuntivo si parametra il compenso del Direttore generale a quello dei Direttori generali delle ASL e delle ASO, mi sorge il dubbio che si pensi di far diventare Commissario il Direttore generale dell'ARPA e che qualcuno possa aver pensato ad un Comitato di indirizzo, anche perché non escludo l'ipotesi che prossimamente diventi necessario per l'ARPA istituire un Comitato di indirizzo. Lo dico affinché rimanga agli atti, in parte con leggerezza in termini umoristici, in parte perché ne sono convinto.
Non vorrei che, per le problematiche di cui dovrà occuparsi questo gigante che è l'ARPA - non sono duemila, Assessore, sono mille e non sono pochi, come non sono poche le competenze - rischiassimo di trovarci fra qualche tempo a parlare di un Direttore generale, che magari diventerà Commissario, e di un Comitato di indirizzo che incominci a capire quello che sta succedendo all'ARPA. E dico "succedendo" senza alcun riferimento alle vicende delle ASL e delle ASO, che sono di altra natura. Intendo riferirmi alle materie di competenza, visto che c'è questo parallelo (l'Assessore mi permetterà): sono 4, ma me ne sarei aspettate 12; perch non 28? Ventinove non funziona, perché le ASL sono 29 e il numero rimaneva dispari. Quindi, 28, 12, 14, 12, 8, 4.
Io ho rilevato, come altri colleghi, una forte accentuazione sui numeri. Allora, i numeri quali sono? Chi li dava: 4, 8, 12, 24, 28? Almeno 4.
Queste sono le perplessità. Se l'ARPA è, in particolare, ciò che l'Assessore ha sottolineato (mille persone, grandi competenze, Direttori generali, quattro aree), allora chiediamo ufficialmente che si bandisca per il ruolo importante sia del Direttore generale, sia del responsabile delle quattro aree, un concorso pubblico, un concorso vero, una soluzione vera che non metta in discussione il contratto privatistico. Sono due questioni completamente diverse.
Analizziamo il problema. Chiediamo un concorso pubblico e ci auguriamo che su questo argomento ci sia la sensibilità e l'attenzione da parte dei colleghi della maggioranza. Dalla risposta all'emendamento capiremo (e qualcuno ha già il sospetto) dove si vuole arrivare. Presentiamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Chiedo di farmelo pervenire.
Ricordo ai colleghi che avevo preso l' impegno di concludere la seduta odierna alle ore 13.00. Quindi, alle ore 13.00 concluderò l'esame del provvedimento, riprendendolo, eventualmente, martedì in apertura.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ho ascoltato con attenzione gli interventi in merito all'articolo aggiuntivo proposto, non dal Gruppo Forza Italia, ma dalla maggioranza sottoscritto dai Capigruppo della maggioranza, o almeno dai cinque Capigruppo presenti in quel momento nell'aula consiliare.
E' un articolo aggiuntivo concordato con l'Assessore e, come ho già detto alla ripresa dei lavori dopo la comunicazione dell'Assessore sulla crisi FIAT, avevamo candidamente - passatemi la definizione - preparato gli emendamenti sull'art. 6, avendo votato, in successione, gli artt. 5 bis e 6.
Vengo al merito, Presidente, essendo anche il primo firmatario dell'articolo aggiuntivo.
La collega Suino sostiene che stiamo facendo un "carrozzone". No andiamo proprio nel senso di morigerare e normare, compatibilmente e in coerenza con l'attuale legge sull'ARPA, alcuni aspetti; primo fra tutti non introdurre un numero di Direzioni superiore a quanto stabilito dalla norma vigente. Sono quattro e ribadiamo, al comma 1 dell'articolo aggiuntivo, che le aree funzionali, di cui all'art. 6, non possono essere previste in un numero superiore a quattro. Quindi, non si aggiunge niente anzi, si specifica e, in coerenza con la legge vigente, si determina che al massimo possono essere quattro.
Come avrà visto la collega, sempre attenta, è previsto un contratto di diritto privato. Un contratto di diritto privato lascerebbe spazio a qualsiasi tipo di individuazione di compenso per il Direttore generale.
Anche in questo caso, pur condividendo lo spirito della legge proposta dalla Giunta regionale, ma non volendo stravolgere, abbiamo introdotto, nel secondo comma dello stesso articolo proposto, che i compensi del Direttore generale dell'ARPA siano parametrati a quelli dei Direttori generali delle ASL/ASO e dei Direttori regionali.
Spero di aver contribuito, non dico a riconsiderare, ma a fare chiarezza, soprattutto offrendo un'interpretazione autentica di quanto da noi proposto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cattaneo.
Riprenderemo l'esame del provvedimento, con le ultime dichiarazioni di voto, martedì prossimo in apertura di Consiglio.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Nomine

Nomina di un rappresentante del Consiglio regionale nel presidio democratico previsto al Sacrario della Benedicta (provincia di Alessandria) il giorno 8 novembre 2002, a seguito dei gravi atti compiuti nei confronti dello stesso


PRESIDENTE

Comunico che, a seguito dei gravi fatti verificatisi presso il Sacrario della Benedicta, in provincia di Alessandria, è stato organizzato un presidio democratico per la giornata di oggi alle ore 14.00.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha deciso di parteciparvi con il Gonfalone della Regione. E' stato delegato, a rappresentare l'assemblea, il Consigliere Rocchino Muliere.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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