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Dettaglio seduta n.26 del 11/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria Cantore, Cavallera, Cotto, D'Ambrosio, Ghigo, Mercurio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Sul sindacato ispettivo non è previsto il numero legale.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Per permettere lo svolgimento della mia richiesta di verifica del numero legale, chiedo di invertire i punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Se lei mi usa il Regolamento chiedendomi l'inversione dell'o.d.g.
applicheremo il Regolamento.
Mi permetto soltanto, poi le si determini come vuole, di farle notare che l'inizio delle sedute è sempre un po' difficoltoso - stiamo cercando di anticiparlo il più possibile - se cominciamo a fare qualche interrogazione anche con l'aula non proprio piena, ci portiamo avanti con l'ordine dei lavori.
Dedichiamo la mattina alle interrogazioni e ordini del giorno e il pomeriggio alle delibere. Se sospendiamo la seduta per mezz'ora perch manca il numero legale, poi diventano quaranta minuti e la mia preoccupazione è che si riduca il tempo da dedicare alle interrogazioni e ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

La questione posta dal Consigliere Chiezzi nasce dal fatto che nella nuova situazione in cui siamo dopo l'elezione diretta del Presidente e tutta un serie di cose che sono cambiate, l'attività di sindacato ispettivo diventa per noi un atto che assume un rilievo molto più importante che nel passato. Questo è il momento attraverso il quale l'opposizione ha la possibilità di intervenire sugli atti della Giunta che, con la nuova situazione, il nuovo quadro, non passano più in Consiglio. Le interrogazioni e le interpellanze sono lo strumento con il quale il Consiglio regionale e, in particolare, l'opposizione, può esercitare il suo ruolo.
Se noi accediamo ad una situazione nella quale questo momento viene banalizzato e ridotto, questo costituisce un problema. Il Consigliere Chiezzi non ha voluto far nascere una difficoltà, ma sottolineare che è un problema molto delicato e molto importante per noi. Il Consigliere Chiezzi mi correggerà se ho detto cose che non rispecchiano il suo pensiero, ma credo che il senso del suo discorso sia questo che ho posto.
Vorremmo che il problema che si pone fosse riconosciuto come un problema essenziale. Il problema non è di una impuntatura, ma vedere se questo momento di sindacato ispettivo è un momento pieno, se noi dovessimo vedere che si svuota, ovviamente dovremo fare qualcosa.



PRESIDENTE

Accolgo appieno la sua istanza e le sue preoccupazioni, ma l'aula si sta riempiendo per cui vediamo se riusciamo ad iniziare come le interrogazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Vedo che alcune interpellanze sono firmata dal sottoscritto: lei si rende conto che ho un'interpellanza all'o.d.g., lei la richiama l'Assessore non c'è e si passa oltre: la cosa non mi va bene.



PRESIDENTE

Accolgo il suo richiamo Consigliere Chiezzi, ma iniziamo i lavori.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 91 inerente a: "Scanderebech e il grana padano"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 91, presentata dal Consigliere Chiezzi Risponde l'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

L'interpellanza del Consigliere Chiezzi chiedeva: se sia vero quanto riportato La Stampa del 21/06; se l'Assessore all'Agricoltura Deodato Scanderebech e il Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Toselli abbiano visitato aziende casearie in Piemonte produttrici del "Grana Padano Piemontese"; a che titolo l'Assessore si sia fatto accompagnare dal Vicepresidente Toselli.
Il sottoscritto prima del 21/06 aveva ricevuto una convocazione a Roma dal Ministro per parlare del Grana Padano. Non so se il Consigliere Chiezzi sia a conoscenza di tutte le vicende che hanno visto protagoniste le nostre aziende piemontesi riguardo al Grana Padano e quindi alla partecipazione del Consorzio che ha come marchio "Grana Padano": ci sono delle controversie tre le nostre aziende e il Consorzio.
C'è stato anche un intervento del Ministero, antecedente alla data del mio sopralluogo in quelle aziende casearie, per cui sono state sequestrate circa 4000 forme di formaggio (non mi ricordo esattamente la cifra). Era mio dovere recarmi in quel luogo, essendo peraltro insediato da pochi giorni, perché avevo bisogno di capire come avvenisse veramente il ciclo di trasformazione, per arrivare al prodotto finito, in modo tale da avere più elementi, nella riunione successiva a Roma, per poter esprimere la mia valutazione, non solo politica ma anche tecnica, e per poter difendere naturalmente, le posizioni delle aziende piemontesi.
Il Consigliere Toselli - nonché Vicepresidente - me lo sono ritrovato in alcune delle visite che ho fatto, peraltro non in tutte. Penso sia stato invitato dalle aziende, oppure si è presentato autonomamente a questi incontri: non è stato invitato dal sottoscritto, né tanto meno dai miei uffici. Penso di aver fatto un'opera dovuta, per un Assessore, prima di andare ad una riunione così importante. Ripeto, in essa si decidevano le sorti di diverse aziende del nostro settore caseario, che rappresentano qualcosa come il 14% della produzione del grana padano. Qualora insorgano altre problematiche come queste, penso di procedere con lo stesso metodo.
Anzi, mi auguro di avere lo stesso tempo che ho avuto in quella circostanza per cercare di capire sempre meglio le diverse problematiche, e portare a casa importanti risultati per l'economia e lo sviluppo della Regione Piemonte.
Consigliere Chiezzi, se vuole la riposta scritta gliela faccio avere.
Concludo aggiungendo che, qualora i colleghi ritenessero opportuno procedere ad un ulteriore sopralluogo, io sono naturalmente disponibile.
Non solo: tutti i nostri appuntamenti importanti vengono resi noti tramite l'Ufficio di Presidenza: non ci sarebbe nessun problema se qualche collega che desidera partecipare mi telefona o telefona ai nostri uffici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore per la sua riposta sul grana padano. Che l'Assessore si sia preoccupato del Grana Padano, e che abbia deciso, prima di recarsi a Roma per discutere la politica da intraprendere per quest'importante settore economico, è fatto insindacabile e, dal mio punto di vista, positivo, dal momento che ha voluto documentarsi, visitando le aziende, sulla natura del prodotto, e sui problemi ad esso relativi.
Quanto a questo, tutto bene.
Però, l'Assessore ci dice che in occasione di queste sue visite alle aziende "Si è ritrovato lì il Consigliere Toselli", e ci fa capire che non ne può niente se, entrando in una fabbrica, ci trova dentro il Consigliere Toselli. E' vero! Cosa ne può! L'Assessore dice: "Io non ne posso niente!" Bene! Assessore, davanti a lei, in quelle circostanze, si sono aperte due strade. Si stupisce della presenza del Consigliere Toselli e, come Assessore, si sente un po' imbarazzato dal fatto che, in rappresentanza del Consiglio, è presente solo un collega Consigliere di maggioranza. Non vedendo Consiglieri di minoranza, si pone il problema, si imbarazza un pochino, forse si dispiace anche un po', perché manca una delle due voci degli schieramenti presenti in Regione. Si ripromette di tenere un comportamento che eviti il ripetersi di situazioni imbarazzanti, che lo vedrebbero presente in riunioni presso aziende produttrici privo di una parte importante del Consiglio, la minoranza.
Questa è la prima strada. La seconda è che lei potrebbe proporsi di dare comunicazione a tutti i Capigruppo dei suoi movimenti presso le aziende. Questo potrebbe fare l'Assessore Scanderebech! Il Consigliere Toselli, anche lui fa quello che vuole! Come mai il Consigliere Toselli è andato al seguito dell'Assessore? In forma ufficiale, dandone comunicazione ai giornali? L'Assessore non gliel'ha detto, glielo avranno detto le aziende! L'Assessore, per quanto mi riguarda dovrebbe segnalare alle aziende che, in democrazia, esistono le maggioranze e le minoranze, e che se ritengono di difendere i propri interessi coinvolgendo solo le maggioranze compiono un errore strategico. In democrazia si governa sempre con una maggioranza e una minoranza, e se queste aziende pensano di invitare solo il Consigliere Toselli, compiono un errore che nuoce alla soluzione dei problemi. Non possono - anzi, per carità, possono, se vogliono, e l'hanno già fatto! - decidere di agire così.
Se continuano ad agire così, non penso mettano il Consiglio regionale nella situazione ottimale per discutere, con diverse responsabilità ma con l'identica intenzione di risolverli, i loro problemi.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 143 dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi inerente a "Esuberi dei lavoratori dell'Embraco-Aspera"; interpellanza n. 279 del Consigliere Tapparo inerente a "Esuberi dei lavoratori dell'Embraco-Aspera"


PRESIDENTE

Seguendo l'ordine di presentazione, dovremmo discutere l'interrogazione n. 97, a firma del Consigliere Riggio, inerente a "Arsauto di Nichelino.
Crisi aziendale", poi l'interrogazione n. 98, a firma del Consigliere Di Benedetto, inerente a "Crisi aziendale Arsauto".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presidente, vorrei chiederle se è così gentile da rimandare l'esame delle interrogazioni proposte, data l'assenza degli interroganti.



PRESIDENTE

Va bene. Passiamo allora all'esame dell'interpellanza n. 143, a firma dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi, inerente a "Esuberi dei lavoratori dell'Embraco-Aspera", e all'interpellanza n. 279 presentata dal Consigliere Tapparo, inerente lo stesso argomento.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

In riposta all'interpellanza dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi, nonch a quella del collega Tapparo - gli interroganti mi permettano di trattarle congiuntamente, dato il loro identico contenuto - faccio presente che l'Aspera-Embraco Europe, in data 20/7/2000, aveva avviato una procedura di mobilità per n. 90 lavoratori in forza nell'unità produttiva di Riva presso Chieri a causa di difficoltà strutturale evidenziata da costanti perdite di esercizio ed all'aggravarsi della crisi di mercato; almeno per quanto riguarda la competitività della produzione fatta in Italia. Su questo mi risulta invece che la stessa impresa ha produzioni nei Paesi dell'Est che sono in sviluppo.
Il giorno 21 agosto 2000, a conclusione della procedura sindacale prevista dall'art. 4 e 5, quinto comma della legge n. 223/91, è stato siglato tra l'impresa e le organizzazioni sindacali, un accordo di cui riassumendo, i punti salienti sono i seguenti: Sarà interessato alla mobilità un numero massimo di novanta lavoratori, che siano in possesso dei requisiti contributivi per accedere nel corso o al termine del periodo di mobilità, e comunque entro e non oltre la data del 31 gennaio 2004, alla pensione di anzianità o di vecchiaia, ai sensi della normativa attualmente in vigore e/o che non opporranno alla loro messa in mobilità. Una conclusione contrattuale tra le parti che prevede una consensualità dei singoli lavoratori L'impresa realizzerà un importante programma di investimenti, ha assunto l'impegno in quella sede di realizzare un importante programma di investimenti relativi negli anni fine 2000 e 2001 che saranno realizzati nell'ottica di un rilancio dello stabilimento di Riva di Chieri mediante l'aggiornamento e il miglioramento della gamma di prodotti, fatti in quella sede e naturalmente un miglioramento del processo produttivo ai fini di elevare le condizioni di competitività internazionale delle produzioni in loco.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

La risposta riferita dall'Assessore Pichetto è praticamente l'accordo di programma. Quello che noi intendevamo sottolineare era un concetto più generale.
Noi sappiamo che evenienze di questo genere prima o poi ci troveremo ad affrontarle con sempre maggiore frequenza. Nel senso che sappiamo che la globalizzazione porta le aziende a trasferirsi.
Con l'interpellanza in oggetto noi volevamo sottolineare la possibilità per la Regione, oltreché di attivarsi per una soluzione non traumatica, di mobilitarsi e attivarsi nelle pratiche per quanto riguarda anche la riqualificazione della manodopera. Queste sono occasioni in cui la Regione può anche pensare di partecipare ai programmi di formazione della manodopera quando questa non trova più occupazione nell'azienda in cui viene messa in mobilità.
Nell'interpellanza noi parliamo di vicende personali; di persone che vengono messe in mobilità. Può darsi che in questo caso non sia stato chiarito che le persone messe in mobilità o le vicende personali di queste persone, siano state tutte completamente superate. Il nostro intento era quello di richiedere un intervento dell'Assessore affinché la manodopera potesse essere recuperata, magari tramite corsi di formazione.
Per questo motivo ci riteniamo parzialmente soddisfatti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, considero la risposta relativamente laconica su una vicenda che potrebbe servirci da modello per come la Regione intende rapportarsi con le multinazionali che hanno dei comportamenti particolari. La vicenda dell'Aspera - prima era Whirpool ora Aspera Embraco - cioè di una multinazionale brasiliana con stabilimenti in vari Paesi e nuovi stabilimenti nella Slovacchia, è un caso di comportamento significativo di una multinazionale. Ciclicamente questa multinazionale opera un'espulsione dei lavoratori anziani facendo seguire tale scelta da assunzioni di giovani con meccanismi agevolati, previsti dalla legislazione sul lavoro presentandola canismo come fatto di grande rilievo.
Quindi, si produce un meccanismo ciclico. Il sindacato fa il suo mestiere ed infatti ha firmato un accordo per mettere vari lavoratori in mobilità. Tuttavia, noi, quali rappresentanti dell'assemblea elettiva del Piemonte, che rappresentiamo un interesse generale, dobbiamo capire che la messa in mobilità è un costo di un certo rilievo che la società si accolla.
Tra l'altro, non sono lavoratori posti in una lista di mobilità, affinch altre aziende possano attingere, ma vengono posti in mobilità per "l'aggancio" all'età pensionabile. Quindi vivono un periodo sostanzialmente come costo per la comunità.
Sappiamo che questa azienda, tempo fa, aveva assunto dei giovani con meccanismi agevolativi, quindi occorrerebbe intervenire su questo ciclo.
E' chiaro che c'è il vincolo del mercato, è chiaro che ci sono altri aspetti connessi all'internalizzazione. Inoltre, cominceranno a pesare i nuovi insediamenti in Slovacchia, costruiti anche con l'opera di tecnici dell'Embraco-Aspera di Chieri.
Sarebbe interessante vedere queste scelte di una multinazionale rispetto alle spinte che ci sono per avere delle legislazioni internazionali che non costringano le multinazionali a rapportarsi con le Regioni o con gli Stati nazionali. Infatti, l'OCSE ha elaborato una specie di legislazione per le multinazionali affinché tali macroimprese non possano essere condizionate da poteri locali.
Noi, invece, in questo caso dobbiamo - chiedo questo all'Assessore incontrare la dirigenza di questa società, non solo a livello di responsabili del personale, per capire se la dimensione pubblica regionale e statale deve solo sostenere il loro ciclo, autonomamente elaborato oppure possiamo entrare in campo in modo più significativo. Già il collega Moriconi citava la Formazione professionale, ma ci potrebbero essere altri strumenti di intervento. E' curioso che il mondo dell'impresa lamenti la scarsità in Piemonte di manodopera operaia per poi espellerla dal ciclo produttivo e non utilizzarla più. Questa non è manodopera laureata in qualche laurea poco utilizzabile o diplomata in qualche diploma non utilizzabile per l'industria o in qualche qualificazione non significativa.
Sono, invece, lavoratori con conoscenze ed esperienze, utilizzabili nel sistema industriale piemontese che, vengono invece in qualche modo "congelati" per un lungo periodo e messi in attesa dell'"aggancio" della pensione. Penso che su questi aspetti la Regione Piemonte, che sempre di più ha competenze in materia di lavoro e in materia di industria, possa dire una parola autorevole, non semplicemente accompagnare, quasi fatalisticamente, il ciclo di queste multinazionali. Mi dichiaro non soddisfatto della risposta dell'Assessore, e invito l'Assessore ad assumere un impegno forte, proprio per dare autorevolezza alla Regione nei confronti di queste aziende che "scaricano" i costi del proprio ciclo economico sulla società.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione n. 109 del Consigliere Chiezzi inerente a "Stanziamento di Lire 250.000.000 per interventi di trasloco"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione 109 presentata dal Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

L'interpellanza in questione aveva come oggetto lo stanziamento della somma di L. 250.000.000 per interventi di trasloco ed era firmata unicamente dal Consigliere Chiezzi.
Con una nota che ha un numero di protocollo del 13 luglio 2000, il Settore Rapporti Stato-Regione ha trasmesso l'interpellanza indicata richiedendo una serie di risposte. In particolare, il Consigliere Chiezzi voleva sapere: quanti sono stati gli interventi di trasloco effettuati fino alla data del 7 luglio 2000 quali sono stati gli uffici e le strutture regionali interessate qual è stata la spesa complessiva degli interventi di trasloco effettuati fino al 7 luglio 2000 quale procedura di appalto è stata utilizzata per l'aggiudicazione.
Al riguardo si fa presente quanto segue.
Sono stati effettuati n. 417 interventi di trasloco dall'8 luglio 1999 data di decorrenza del contratto relativo al servizio di trasloco, al 7 luglio 2000, data di scadenza del medesimo.
I traslochi hanno riguardato tutte le Direzioni Regionali e lo spostamento di uffici sia in Torino e Provincia sia nelle altre Province.
Oltre a normali traslochi all'interno dei fabbricati per la sistemazione funzionale degli uffici e degli archivi, sono stati effettuati gli spostamenti di intere Strutture, compresi i relativi archivi, in fabbricati nuovi o già in uso alla Regione.
Gli spostamenti hanno riguardato in particolare le seguenti Strutture: Settore Pianificazione Aree Protette, trasferito da Via XX Settembre 88 e da Le Vallere in Via Nizza 18 Direzione Patrimonio e Tecnico, trasferita da Piazza Castello 165 in Via Viotti 8 Uffici regionali vari di Vercelli, trasferiti da Piazza Zumaglini 14 in Via Pirandello 3 Settore Osservatorio Mercato sul Lavoro, trasferito da Via Pisano 6 a Via Magenta 12 Uffici della Direzione Urbanistica, trasferiti da Via XX Settembre 88 in Corso Bolzano 44 Settore Osservatorio Statistico, trasferito da Piazza Castello 165 in Via XX Settembre 88 Uffici della Direzione Economia Montana, trasferiti da Via Cavour 18 in Corso Stati Uniti 21 Settore Caccia e Pesca, trasferito da Via Magenta 12 in Corso Stati Uniti 21 Uffici della Direzione Lavoro, trasferiti da Via Cernaia 15 in Via Magenta 12.
Gli interventi di trasloco effettuati dall'8 luglio 1999 al 7 luglio 2000 hanno comportato un costo complessivo di L. 957.297.230 oltre I.V.A.
Il servizio di trasloco è stato aggiudicato a seguito di esperimento di gara mediante pubblico incanto ai sensi dell'art. 6, punto 1, lett. a) del D.Lgs. 17/03/1995, n. 157 e secondo il criterio di cui all'art. 23, punto 1, lett. a) del D.Lgs. medesimo.
Sono ovviamente a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'attività di trasloco è uno degli elementi che può permettere alla minoranza di capire che tipo di politica la Giunta regionale, in particolare l'Assessore al patrimonio, mette in atto riguardo all'organizzazione delle sedi. Non è fatto da poco.
Da questo esame degli spostamenti effettuati nell'ultimo anno, 417 traslochi, signor Presidente del Consiglio, vuol dire che c'è stato più di un trasloco al giorno lungo tutto l'anno, forse ce ne sono stati due traslochi tutti i giorni, perché contando i cinque giorni della settimana 417 traslochi vuol dire che in Regione Piemonte nell'ultimo anno erano in corso ogni giorno lavorativo circa o più di due traslochi.
La cosa è abbastanza impressionante. Dà l'idea di una Regione nella quale l'organizzazione degli uffici rincorre se stessa. E' una prima informazione che mi è molto utile, nel senso che mi dà modo di capire che ci sono movimenti molecolari multiformi, dislocati lungo tutto l'anno, da un punto di vista della media.
Di questo fatto il Consiglio non è mai stato interessato, non ne è mai venuto a conoscenza. Io lo ritengo un fatto di rilievo quello di sapere che i nostri uffici sono in continuo movimento. Dal punto di vista politico ci sarebbe da capire perché sono in continuo movimento e se questo movimento corrisponda in qualche modo a criteri di razionalità e di efficienza.
Ma, dato che non abbiamo mai discusso questo problema, ora venuto alla luce, forse sarebbe opportuno che l'Assessore, se lo ritiene, facesse una comunicazione in aula o in Commissione sulla politica di questi piccoli e continui spostamenti.
In particolare mi hanno colpito due spostamenti, che poi sono ridotti a una sola sede. La sede di Piazza Castello è stata svuotata degli Uffici del Patrimonio e Ufficio Statistico (se ho preso bene nota): mi chiedo come mai la sede di Piazza Castello sia stata svuotata da questi uffici e quali altri uffici abbiano preso il posto di questi, dato che non ho traccia (posso aver capito male) di sostituzione degli spazi occupati da questi uffici con altre funzioni.
Il Palazzo di Piazza Castello, che è il Palazzo del Presidente della Giunta, come mai si svuota? E come viene utilizzato? Per capire la politica sul Palazzo di Piazzo Castello, perché non vorrei che Ghigo occupasse il Palazzo con i propri uffici e, vista la grandeur di cui si fregia, tendesse a trasformarlo nel suo Palazzo del governatorato, visti gli incarichi che dà e via dicendo.
Gradirei, Presidente, nel libero arbitrio dell'Assessore, avere un cenno e magari avere un cenno anche da altri colleghi o da lei stesso, se preso dal filone dei traslochi non varrebbe la pena avere un'oretta di discussione per capire un po' se continuiamo dal luglio 2000 al luglio 2001 a fare due o tre traslochi al giorno oppure se questi movimenti sono finiti, cioè avere un po' un esame di questo aspetto che è un aspetto oneroso non solo per il trasloco, ma probabilmente per gli acquisti di arredi e soprattutto oneroso per il tempo che il personale deve trascorrere per coadiuvare questa attività; attività che rende l'efficienza e l'efficacia degli uffici, nel periodo del trasloco e anche un po' prima e un po' dopo, un po' affaticata. Grazie.



PRESIDENTE

L'interrogazione sarebbe esaurita su questo punto. Tuttavia, io ritengo vedo che anche l'Assessore Burzi acconsente - che il problema sollevato naturalmente non può essere esaurito in termini di una risposta, per quanto ponderata, all'interpellanza, ma solleva l'opportunità di una comunicazione di tipo più ampio da parte della Giunta e pure da parte della Presidenza del Consiglio, in quanto ci sono anche gli uffici del Consiglio in movimento.
In sostanza c'è una dinamica sulle strutture, sul patrimonio, sulla funzionalità dell'insieme delle nostre realtà architettoniche che richiederebbe di calendarizzare, con i tempi che sono necessari, una informativa ed una valutazione da parte del Consiglio magari nell'ambito delle attività di sindacato, al quale abbiamo deciso di dedicare uno spazio periodico.
Se l'Assessore vuole cortesemente esprimere la sua valutazione su questo punto, mi sembra corretto.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

Condivido la sintesi che stava facendo il Presidente del Consiglio. E' evidente che il tema della logistica della Regione - e su questo sono d'accordo con il collega Chiezzi - non si esaurisce con una risposta, pur puntuale, non esaustiva della politica. Per quanto mi riguarda dichiaro già di essere pronto, quindi oltre ad un esame in una sede competente, che suggerirei sia la I Commissione, ci può essere da parte della Giunta e del Consiglio un'indicazione per le discussioni conseguenti alla politica della logistica dell'Ente Regione.
Tra l'altro, siccome l'Assessorato ritiene di avere le idee chiare e di avere anche già effettuato interventi ed ulteriori proposte migliorative alcune delle quali già apparse sui giornali a seguito della Conferenza stampa - sono assolutamente disponibile, interessato e lieto a discuterne.
Ho solo un commento, che il Consigliere Chiezzi mi consentirà. La normativa sulla sicurezza (la n. 626 ed altre) vede tutti gli uffici pubblici, non soltanto quelli di natura politica, fondamentalmente inadempienti, compresi quelli dove opera la Magistratura, che ciò presidia.
Se si frequentano gli uffici di coloro che hanno come compito quello di presidiare queste norme, si possono verificare ad occhio le inadempienze.
Ogni tanto ci si pone il problema di essere adempienti, inoltre con il tempo il personale cresce o è cresciuto, non in questa legislatura, perch coloro che seguono la legge n. 51 e le sue applicazioni sanno che il numero dei dipendenti dell'ente Regione (Piazza Castello in particolare) non è cresciuto come numero di persone, ma aumentano gli archivi e le dotazioni.
Quindi, c'è anche da chiedersi se non fossero troppi prima.
Vi sono 417 interventi di trasloco, quindi il costo complessivo è significativo: 957 milioni non sono pochi e sono circa due milioni di media. Siccome non sfugge che il trasferimento di una Direzione, per il numero delle persone coinvolte per lo spostamento degli archivi e delle cose, è enormemente più oneroso, significa che la media non sempre è rappresentativa di una realtà, e che alcuni interventi, pur classificati come tali, non sono altro che lo spostamento di una scrivania da un ufficio ad un altro.
Cionondimeno, il numero è alto, perché la media è 1,5 interventi al giorno, che sono troppi; comunque questo impone un'attenzione a quello che avviene, in linea con la prospettiva complessiva della logistica dell'ente Regione, Giunta e Consiglio.
Concludo dicendo che mi dichiaro assolutamente disponibile ad una sessione della I Commissione, ove questa non leda priorità di intervento legislativo della stessa. Quindi, se stiamo discutendo di bilancio, darei priorità al bilancio, ma sono disponibile in I Commissione a qualunque intervento più ampio sull'argomento.



PRESIDENTE

Come Ufficio di Presidenza abbiamo preso nota dell'impegno espresso dall'Assessore. Calendarizzeremo la discussione richiesta sulla base degli elementi che raccoglieremo.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Interrogazione n. 55 inerente a "Art. 176 Codice di Navigazione e art. 81 del regolamento per la navigazione interna del 'Giornale di bordo'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 55 dei Consiglieri Cota Dutto, Brigandì e Rossi.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore alla navigazione

La fonte normativa che sancisce l'obbligatorietà della tenuta del giornale di bordo va ricercata nell'art. 176, comma 2, del Codice della Navigazione approvato con R.D. 30.3.1942 n. 327 che espressamente recita: "Le navi e i galleggianti della navigazione interna, indicati a tal fine dal regolamento devono essere provvisti dell'inventario; le navi quando siano adibite a servizio pubblico, devono inoltre essere provviste del giornale di bordo, formato con le modalità stabilite dal regolamento".
Il regolamento per la Navigazione interna, approvato con DPR 28.06.1949, n. 631, agli artt. 80 e 81, ha dato disposizioni circa le modalità di tenuta e compilazione del giornale stesso.
Secondo dette norme, infatti, il giornale di bordo deve essere tenuto per ordine di data, di seguito, senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporti a margine. Non vi si possono fare abrasioni e, ove sia necessaria qualche cancellazione, questa deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano comunque leggibili. Gli spazi vuoti devono essere riempiti con linee a penna.
Inoltre devono essere annotati la composizione dell'equipaggio con le relative qualifiche, le osservazioni meteorologiche, la rotta seguita, gli orari osservati, gli incidenti verificatisi durante il viaggio e ogni altra eventuale indicazione relativa al viaggio.
Con D.M. 10.04.1952 "Approvazione di alcuni registri e certificati occorrenti per i servizi della navigazione interna in attuazione del relativo regolamento approvato con DPR 631/49", è stato, tra l'altro approvato il modello del giornale di bordo da utilizzarsi sia per il servizio di linea che per il servizio non di linea.
L'introduzione, anche per il servizio pubblico non di linea del documento in questione costituisce pertanto adempimento ad un preciso obbligo di legge.
E' altrettanto evidente che tutta la materia risulta essere di totale competenza dell'Amministrazione dello Stato.
In ordine all'obbligatorietà della tenuta del giornale di bordo, il competente Settore Navigazione Interna e Merci della Direzione Trasporti ha richiesto, in data 11.11.1998, un parere al Ministero dei Trasporti Direzione M.C.T.C. - S.A.N.I., competente in materia, che con nota del 9.12.1998, ha confermato l'obbligo della tenuta dello stesso da parte anche delle navi in servizio pubblico non di linea.
Inoltre, con nota del 2.2.1999 a firma dell'Assessore Casoni, è stato richiesto al Ministro dei Trasporti e della Navigazione un intervento di carattere normativo al fine di addivenire ad una semplificazione degli adempimenti a carico degli esercenti l'attività di servizio pubblico non di linea sulle acque interne.
Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta.



PRESIDENTE

L'Assessore ha risposto e consegna in questo momento alla Presidenza anche il testo scritto.
Gli interroganti desiderano intervenire per dire se sono soddisfatti o meno? Mi riferisco ai Consiglieri Brigandì, Rossi e Dutto; se da parte degli interroganti c'è un cenno in ordine alla loro richiesta di replicare all'Assessore o se...



BRIGANDI' Matteo

Nessuna richiesta.



PRESIDENTE

Allora si considerano soddisfatti. E' prassi rispondere almeno che si è soddisfatti oppure no.



BRIGANDI' Matteo

Ci consideriamo soddisfatti.



PRESIDENTE

Prendiamo quindi atto che gli interroganti si ritengono soddisfatti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Proseguirei seguendo l'ordine delle interrogazioni e interpellanze di cui all'elenco che ci è pervenuto, naturalmente sulla base della presenza degli Assessori che credo dovrebbero essere tutti presenti perché la disponibilità a rispondere alle interrogazioni e interpellanze nella seduta di oggi è stata comunicata alla Presidenza del Consiglio da parte della Giunta, quindi dobbiamo ritenere che questo corrisponda alla presenza degli Assessori e se così non fosse dovremmo sollecitare in modo che la disponibilità a rispondere coincida con la effettiva presenza.
L'Assessore Casoni non è presente...
Io vorrei chiedere al rappresentante ufficiale della Giunta, che in questo momento non c'è, quali sono gli Assessori presenti in grado di rispondere.
Assessore Vaglio, dato che qualche volta a lei capita di sopperire (non voglio verificare il titolo adesso), le chiedo di dirmi quali Assessori sono presenti e possono rispondere alle interrogazioni e interpellanze riportate nell'elenco predisposto dalla Presidenza della Giunta. Il Presidente non c'è, toccherebbe al Vicepresidente, ma dato che deve rispondere lui a un'interpellanza e non c'è, vediamo cosa si può fare altrimenti se avete problemi potete prevedere una terza sostituzione. Il nostro unico problema è quello di avere qualcuno.
C'è un'interpellanza del Consigliere Chiezzi alla quale la Giunta ha comunicato che avrebbe risposto l'Assessore Casoni questa mattina, ma non vedo l'Assessore Casoni.
Passo all'interpellanza successiva, alla quale dovrebbe rispondere l'Assessore Pichetto, ma gli interpellanti Riggio e Di Benedetto non sono presenti.



MANICA Giuliana

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Vorremmo far rilevare, signor Presidente, che la situazione dell'aula è ai limiti della agibilità. Non si riesce a capire se la Giunta ci sia o chi della Giunta risponda alle interrogazioni; non si riesce a capire chi c'è in aula; senz'altro non c'è il numero legale! Bisogna ricostituire un minimo di condizioni di agibilità dell'aula su questa questione delle interrogazioni, perché io una situazione del genere non l'ho mai vista, neanche in un Consiglio di quartiere! Prendiamo atto del fatto che non siamo in condizioni di continuare così; facciamo una richiesta ufficiale di verifica del numero legale, si dimostra che non c'è e si sospende la seduta. Oppure riusciamo a determinare delle condizioni minime per la discussione! Il Presidente Marcenaro prima ricordava come giustamente la vicenda delle interrogazioni e interpellanze è un modo anche per le minoranze all'interno di un'aula di affrontare un ordine di problematiche che non sempre, stante la normativa attuale che vige all'interno dei Consigli regionali e degli altri Enti locali, sono atti che vengono necessariamente in Consiglio, quindi rappresenta anche un momento di interlocuzione, di verifica e di controllo democratico di un certo rilievo.
Se queste sono le condizioni e la cosa viene considerata uno scherzo allora procediamo a termini di regolamento per ricostituire l'agibilità dell'aula come il regolamento prevede con la verifica del numero legale, se non c'è la possibilità di ricostituirla in altro modo.



PRESIDENTE

Colgo questa occasione per rilevare - naturalmente poi l'Ufficio di Presidenza produrrà le sue iniziative del caso - la necessità che quando è prevista l'attività di sindacato ispettivo, dato che, salvo errori, la disponibilità alla risposta alle interrogazioni e interpellanze viene comunicata ai Gruppi contemporaneamente alla convocazione del Consiglio ciò rende indispensabile che siano presenti i membri della Giunta che devono rispondere alle interrogazioni, e questo vale per la Giunta. Rende anche necessario però che siano presenti i membri dei Gruppi che hanno presentato le interrogazioni, e questo vale per i Gruppi.
Il combinato disposto delle due assenze, che talvolta si sovrappongono rende inagibile l'aula, ma anche impercorribile la procedura, in sostanza.
Quindi io mi limiterei, trattandosi del primo esperimento di dedicare una mezza giornata del Consiglio all'attività di sindacato ispettivo, a chiedere che ci sia una collaborazione da entrambe le parti; giustamente l'Assessore Burzi mi faceva presente per quanto riguarda anche la presenza dei Consiglieri, ma l'avrei comunque rilevato.
Ciò posto ed individuata la necessità che diamo e il valore che merita a questa attività sia in termini di attenzione che di partecipazione, do atto che dal registro delle firme di presenza risulta che c'è il numero legale (naturalmente se si tratta di fare una verifica, ma non c'è stata una richiesta, la potremmo sempre fare in seguito) e prendendo atto che per quanto riguarda l'interrogazione inerente all'alta capacità Milano-Genova perdura l'assenza dell'Assessore Casoni, mentre per quanto riguarda quella inerente all'Arsauto perdura l'assenza dei due Consiglieri interroganti mentre è presente l'Assessore Pichetto che da un quarto d'ora chiede di rispondere, passerei ad un'interpellanza per la quale vedo la presenza di entrambi i soggetti interessati.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interpellanza n. 111 Chiezzi inerente a "Legge regionale 23 gennaio 1989 n. 10 'Disciplina delle incompatibilità con lo stato di dipendente regionale'"


PRESIDENTE

Passiamo dunque all'interpellanza n. 111, presentata dal Consigliere Chiezzi.
Trattandosi di interpellanza, il presentatore ha facoltà, se lo ritiene, di illustrarla, prima della risposta dell'Assessore Burzi.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che in questa interpellanza si parla di persone credo che si debba procedere in seduta segreta.



PRESIDENTE

Chiedo agli uffici di fare una verifica sulla base del testo dell'interpellanza per capire se dobbiamo obbligatoriamente procedere in seduta segreta.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Condivido l'osservazione del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Va bene, trattiamo questa interpellanza in seduta segreta.
Prego quindi gli uffici di disporre le necessarie procedure affinché si possa procedere in seduta segreta.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Intanto, si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale, come richiesto dal Consigliere Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri ed in congedo n. 10 Consiglieri.



(I lavori procedono in sessione segreta)



(I lavori del Consiglio riprendono in seduta pubblica alle ore 11.34)


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni e interpellanze


PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, e vista l'assenza di alcuni Consiglieri propongo che venga data risposta scritta da parte degli Assessori competenti (in questo caso l'Assessore Pichetto e l'Assessore Leo) alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 97 del Consigliere Riggio: "Arsauto di Nichelino-crisi aziendale" interpellanza n. 98 del Consigliere Di Benedetto: "Crisi aziendale Arsauto" interrogazione n. 155 del Consigliere Mancuso: "Corsi di formazione IAL" interpellanza n. 103 del Consigliere Caracciolo: "Difficoltà Compagnia teatrale 'Gruppo della Rocca'".


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Vista la presenza dell'Assessore Casoni, passerei all'esame dell'interpellanza n. 92 del Consigliere Chiezzi, inerente all'Alta Capacità Milano-Genova.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Ho appena detto che le interpellanze dei Consiglieri che non sono presenti, e rivolte ad Assessori presenti, avranno risposta scritta; questo lo dico a tutela dei Consiglieri, perché l'assenza degli Assessori non comporterebbe lo stesso tipo di diritto, in quanto, in questo caso, la tutela deve essere riferita al Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, proporrei di interrompere le risposte alle interpellanze e passare agli ordini del giorno; mi sembra che questa mattina fosse dedicata sia ad interrogazioni e interpellanze che agli ordini del giorno.
Ne abbiamo tanti urgenti, importanti, incominciando dal pestaggio del professor Marsiglia e altri ordini del giorno che giacciono; facciamo l'altro atto ispettivo (è chiamato così, no?). Anche perché, Presidente forse passando a quel tipo di atto, l'aula torna ad essere un pochino agibile.



PRESIDENTE

Mi pare che si possa accogliere la proposta di procedura, anche perch non avrei altre interpellanze per le quali siano presenti gli Assessori, se non quella proposta ancora dal collega Chiezzi; effettivamente, non si pu trasformare la seduta in una questione inerente al rapporto sia pure di un Gruppo e non soltanto di un Consigliere con la Giunta. Mi permetto di richiamare i Consiglieri che non sono presenti con l'attivazione del richiamo acustico; se i Capigruppo dei vari Gruppi vogliono in qualche maniera attivarsi affinché i Consiglieri che sono nel Palazzo rientrino (supponendo che qualcuno non abbia ancora chiaro che è finita la seduta segreta), passerei alla parte che riguarda gli ordini del giorno.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo soltanto per segnalare in aula quanto ho già avuto modo di segnalare in una riunione dei Capigruppo relativamente ad un'interrogazione urgente su Ala di Stura. Non so quali erano gli Assessori presenti, ma ho avuto modo di sollecitare la risposta per questa settimana. Faccio notare che, pur essendo una questione di una certa importanza, anche per le scadenze che ha - non so chi dovesse rispondere - non è stata data risposta, per cui la risollecito per la prossima volta.



PRESIDENTE

Ricordo anche personalmente che era stata richiesta; alla Presidenza non è pervenuta nell'elenco delle risposte, neanche con una nota aggiuntiva.



SAITTA Antonino

L'ho rilevato solo perché restasse agli atti.



PRESIDENTE

Rimane certamente agli atti.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

A proposito di ordini del giorno, in chiusura della seduta di ieri noi avevamo richiesto l'iscrizione di un nostro ordine del giorno sulla presenza dei campioni olimpionici presso il Consiglio regionale. Ne richiederemmo l'iscrizione per una ragione molto semplice (e dall'argomento, è del tutto evidente il motivo): visto che nella prossima seduta questo avvenimento si realizzerà, se non lo iscriviamo oggi l'ordine del giorno diventa privo di alcun fondamento. Per queste ragioni di buon senso chiediamo l'iscrizione nella seduta odierna del documento che il Presidente Cota, in chiusura della seduta di ieri sera, in un momento di "disfacimento" (diciamo così) del Consiglio non era riuscito a porre in votazione. Poiché l'iscrizione di un ordine del giorno non si è mai negata a nessuno in quest'aula, riproponiamo la questione; mi rendo conto che in questo momento c'è una questione insormontabile - la presenza di quaranta Consiglieri - però, magari, con uno sforzo, riusciamo a reperirli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.
Naturalmente, penso che l'iscrizione dell'ordine del giorno debba essere messa in votazione compatibilmente con la valutazione a vista della presenza dei quaranta Consiglieri. Prima della chiusura della seduta della mattinata intendo mettere in votazione l'iscrizione di questo ordine del giorno ed, eventualmente, la votazione del medesimo perché credo abbia carattere di urgenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Siccome nelle risposte che dovevano essere fornite questa mattina, in merito alle interpellanze ed interrogazioni, era inserita un'interpellanza del collega Chiezzi per quanto riguarda la questione dell'Alta Capacità del tratto Milano-Genova, volevo far notare all'Assessore Casoni che tempo fa parlo di giugno - avevo presentato anch'io un'interpellanza su questo argomento.
Vista la disponibilità dell'Assessore a rispondere all'interpellanza del collega Chiezzi, forse, la prossima volta, sarebbe il caso di inserire anche la mia, in modo tale da agevolare il dibattito in aula, perch sarebbe controproducente discutere quella del collega Chiezzi e, poi, dopo due o tre sedute, quella del sottoscritto; quindi, non è altro che un'indicazione alla Presidenza.



PRESIDENTE

L'opportunità è in questo senso e anche la prassi, in genere, è questa.
Non so se l'Assessore Casoni è in grado di motivare la disgiunzione.



CASONI William, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Va bene.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della disponibilità dell'Assessore e aggreghiamo alla risposta anche l'interpellanza posta dal collega Muliere per quanto riguarda la questione dell'Alta Capacità del tratto Milano-Genova.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 86 relativo a "Aggressione antisemita a Verona"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 86 dei Consiglieri Chiezzi Marcenaro, Moriconi, Papandrea, Giordano, Contu, Caracciolo, Saitta e Palma, di cui al punto 30) all'o.d.g..La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

L'aggressione neonazista subita dal professor Marsiglia è uno degli atti di barbarie, non il solo, che in Europa, come in Italia, stanno preoccupando tutte le forze politiche democratiche. Un pestaggio a danno di un professore da parte di estremisti è uno di quegli atti che segnalano un'infezione nel corpo della società.



PRESIDENTE

Anche per il rilievo dell'argomento, chiederei l'attenzione che, in genere, si riserva a tutti gli argomenti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non ne dubito, anche perché il collega Chiezzi sottolineava con un po' di disagio, giustamente, la necessità di un'adeguata attenzione.
Intanto chiedo se, per cortesia, il personale degli uffici si pu astenere dall'intrattenersi, altrimenti diventa difficile seguire i lavori del Consiglio - abbiate pazienza!



CHIEZZI Giuseppe

Senz'altro questa infezione è molto localizzata, anche se diffusa all'interno del territorio europeo, perché, sulla base delle relazioni dei servizi per la sicurezza dei vari paesi, risulta che gli ambienti che si nutrono di ideologie razziste e xenofobe sono tra di loro collegati e capaci di esprimere forme di aggressione e di violenza che in Europa abbiamo già visto nascere nella prima metà del Novecento con aggressioni e assalti alle sedi democratiche, che poi hanno dato vita al triste periodo del nazifascismo.
Questo ordine del giorno - sono felice che questo sia accaduto - segue una presa di posizione dell'Ufficio di Presidenza - mi sembra - sullo stesso tema; quindi, apprezzo molto la decisione dell'Ufficio di Presidenza ad esprimere tempestivamente una posizione in merito. E' importante che anche il Consiglio regionale esprima la propria indignazione verso questo atto, soprattutto a pochi giorni dall'insediamento ufficiale del Comitato per la difesa dei valori della costituzione della resistenza che si insedierà il prossimo lunedì.
Nel caso questo ordine del giorno venisse approvato, pregherei il Vicepresidente Riba di consegnarlo e segnalarlo anche a questo Comitato a prova dell'impegno, non formale, ma sostanziale, di questa istituzione democratica a contrastare ogni imbarbarimento dei nostri rapporti sociali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chiezzi.
Appena mi verrà consegnato, farò distribuire il testo della presa di posizione che l'Ufficio di Presidenza aveva già espresso su questo punto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Esprimo una condivisione totale; ovviamente, nessuna persona di buonsenso, di adeguata educazione e cultura può non condividere quanto riportato in quell'ordine del giorno alla voce "allarmato".
E' chiaro che la crescente diffusione tra i giovani - soprattutto tra i giovani - di episodi di xenofobia, razzismo e antisemitismo, che si verificano in Italia e in Europa, allarma tutti.
Per quanto riguarda la relazione semestrale, sono d'accordissimo, sono situazioni assolutamente negative contro le quali dobbiamo combattere quindi su questo sono d'accordo.
Mentre non sono altrettanto d'accordo ad esprimere solidarietà al professor Marsiglia, non perché non voglia essere solidale verso una persona che subisce aggressioni, ma questa aggressione è al vaglio della Magistratura, in quanto dopo la denuncia dell'aggressione pare che siano uscite informazioni un po' diverse da quelle rese dal professor Marsiglia.
Accertato che il professor Marsiglia è stato veramente aggredito per i motivi da lui esposti, da parte mia esprimo piena solidarietà; piena ed incondizionata solidarietà credo venga data e credo debba essere data, ma prima deve essere accertato il fatto.
Di fronte ad un caso sottoposto al vaglio della Magistratura, nella sua portata di denuncia e nella sua verità sui fatti denunciati dalla parte lesa, credo sia quantomeno inopportuno esprimere una solidarietà di Consiglio regionale.
Mi va benissimo un ordine del giorno che si fermi ai termini "allarmato", "rilevato", che si auspichi soltanto la seconda parte di "auspica", laddove dice: "che tutte le istituzioni, a qualunque livello...", mentre non sono d'accordo sulla prima parte, cioè "che i responsabili dell'aggressione e del pestaggio...".
Lasciamo che la Magistratura svolga il suo lavoro. Se il fatto verrà accertato nella portata del denunciato e i responsabili verranno trovati saranno ovviamente puniti, ma a questo ci penserà le legge dello Stato.
Non credo che sia opportuno, oggi, spingersi così in là, laddove la Magistratura sta lavorando e lo sta facendo in un senso un po' diverso da quello che si potrebbe intuire da questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marengo.
Ha chiesto la parola il Presidente Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

A proposito dell'aggressione al Prof. Marsiglia avvenuta a Verona qualche tempo fa per opera, come sembra, di alcuni naziskin, c'è stata una condanna con qualche accenno di distinguo da parte di tutta l'opinione pubblica e dei maggiori organi di informazione che hanno dato grande risalto a questo grave episodio di antisemitismo.
A tal riguardo, vorrei fare qualche breve considerazione, partendo da quanto dice Massimo Cacciari in un'intervista comparsa qualche tempo fa su 'Il Corriere della Sera' con cui mi trovo in sintonia quando fa qualche considerazione su Verona, quindi volerei un po' basso senza partire dall'Europa. "Verona - dice - è una grande città, nella quale è forse necessario - e sottolineo mille volte forse - ripensarci. Ma è anche la città dove c'è il maggior numero di associazioni di volontariato, il maggior numero di donatori di sangue, dove sono nati i missionari comboniani che fanno un giornale come Nigrizia, diretto da Padre Zanotelli dove nasce l'opera di Don Calabria, dove nascono le Orsoline, dove ci sono decine di enti no profit, dall'agricoltura al settore bancario, dove soprattutto il mondo cattolico mostra una straordinaria vivacità di presenze, esattamente agli antipodi di ogni xenofobia, di ogni razzismo e di ogni etnocentrismo". Eppure - aggiungo io - basta andare la domenica allo stadio per assistere alla partita di calcio per rendersi conto della presenza di frange organizzate (che non sono sicuramente tifosi) di manipoli di teste rasate che manifestano la loro violenza attraverso cori oltraggiosi e razzisti, salvo poi a passare alle vie di fatto nelle occasioni e nei momenti dove la vigliaccheria la fa da padrona, come nell'episodio dell'aggressione al Prof. Marsiglia.
Si tratta di manifestazioni di malcostume o di altro? Si è sempre invocata la prevenzione, si è sempre invocata la repressione di questi comportamenti violenti e quindi pericolosi per la comunità civile, ma si è sempre tollerato tutto, non si capisce in virtù di quale tattica, di quale principio, facendo nascere qualche dubbio che ci possa essere qualcosa di poco chiaro dietro. E qui non aggiungo altro.
Bisogna comunque dire che, almeno formalmente, tutte le forze politiche hanno condannano l'aggressione al Prof. Marsiglia esprimendogli solidarietà.
Anche noi, come Socialisti Democratici, condanniamo con fermezza qualsiasi forma di razzismo e di xenofobia, come è nella nostra filosofia politica, ed esprimiamo in questa occasione al Prof. Marsiglia, al di là della sua posizione politica, come persona, la più profonda solidarietà umana e civile, e nel contempo vogliamo lodare pubblicamente, indicandolo come esempio, il comportamento molto significativo di quei ragazzi che hanno offerto e prestato la loro protezione notte e giorno al Prof.
Marsiglia.
L'auspicio è che episodi di questa natura non si ripetano più, perch ci sono gli strumenti per prevenirmi, per scoprirmi e per reprimerli perché se così non fosse saremmo veramente preoccupati.
La storia recente e lontana ci insegna che la strategia dell'attenzione a lungo andare non paga e che non ci può essere spazio nella vita civile di un Paese come il nostro.
Infine, esprimo ancora la più profonda indignazione sul fatto criminoso nei confronti del Prof. Marsiglia.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Caracciolo.
Con riferimento al richiamo che ha fatto nella sua presentazione dell'ordine del giorno il Presidente Chiezzi, ritengo di dover dare lettura del comunicato stampa che l'Ufficio di Presidenza aveva emesso, essendosi riunito in quella giornata.
Il comunicato stampa dell'ufficio di Presidenza che ho pregato di distribuire - credo che sia già in distribuzione - dice: "L'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte esprime piena solidarietà al Prof. Louis Marsiglia, vittima, a Verona, di un'aggressione a sfondo razzista da parte di un gruppo di giovani naziskin.
L'ufficio di Presidenza, sottolineando indignato la gravità dell'aggressione all'insegnante, ribadisce la volontà di proseguire nell'impegno che il consiglio regionale, attraverso l'opera del Comitato Resistenza e Costituzione, svolge da decenni per la sensibilizzazione degli studenti in merito alla tolleranza, alla convivenza civile e ai diritti umani: anche quest'anno verrà infatti proposto alle scuole piemontesi un intenso programma di iniziative di supporto per lo studio della storia del Novecento e di approfondimento sui lager nazisti con viaggi-studio ai campi di concentramento".
Comunico, inoltre, che naturalmente, com'è stato richiesto, l'argomento sarà sottoposto alla prima riunione del Comitato per i valori della Resistenza e della Costituzione. Vi informo, altresì, dell'intenzione di proporre, agli organi di ciò incaricati, di ampliare i viaggi dei ragazzi oltre che ai due che attualmente si svolgono ogni anno, ad almeno tre viaggi, includendo tutte le materie che riguardano la guerra e le questioni di stretta attualità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la collega Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
Relativamente a quest'ordine del giorno, mi riconosco nell'illustrazione che ne ha fatto il collega Chiezzi, primo firmatario dello stesso. Pertanto, non riprenderò alcuni dei temi che lui ha ben illustrato in quest'aula.
Volevo fare alcune considerazioni sugli interventi svolti in particolare da parte del rappresentante del Gruppo di Forza Italia.
E' del tutto evidente che nel momento in cui votiamo in Consiglio regionale un ordine del giorno su questo tema, dobbiamo essere quantomeno all'altezza del testo, del comunicato espresso dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, perché se non facciamo neanche questo, possiamo anche soprassedere se votiamo qualche cosa che poi non contiene nulla al suo interno.
Rispetto alla sua proposta di eliminare la prima parte di "auspica", o di votare per parti separate - adesso non ha formalizzato esattamente la proposta - è molto complicato dire che noi "non" auspichiamo che i responsabili di una così grave aggressione vengano individuati e perseguiti.
Se c'è una preoccupazione rispetto alla questione della Magistratura se il primo firmatario dell'ordine del giorno è d'accordo ad inserirlo, noi poniamo piena fiducia nella Magistratura e nelle indagini che essa sta svolgendo attivandosi nell'individuazione dei responsabili e nella loro punizione con la massima severità. Noi, ripeto, poniamo la massima fiducia nelle indagini in corso da parte della Magistratura e auspichiamo che siano le più celeri possibili.
Sono abbastanza stupita di questa osservazione, soprattutto davanti ad un'aggressione così grave e così odiosa quale può essere quella antisemita che si è verificata a Verona che fa seguito ad altri atti dello stesso stampo realizzati in quella città a rivendicazione degli stessi naziskin e a ripetute minacce ed intimidazioni nei confronti del Prof. Marsiglia...



MARENGO Pierluigi

Professore senza titolo.



MANICA Giuliana

Se lei è un esperto in questa direzione ci illustrerà successivamente le questioni relative ai titoli accademici, mi sembra che la discussione dell'ordine del giorno in questo momento non sia relativa all'accertamento dei titoli accademici del professore, ma al fatto che abbia subito un'aggressione. Consigliere Marengo, qualora una persona non abbia il titolo di professore può essere pestata, se invece ce l'ha si? Poiché mi sembra che questo aspetto abbia poca sostanza, lo demanderei ad un dibattito di altro tipo. Rimaniamo ai fatti.
C'è stata un'aggressione nei confronti di un essere umano che ha subito violenza in quanto ebreo. Esiste un atto gravissimo di violenza nei confronti di una persona (che mi sembra incontrovertibile che l'abbia subita) che ha subito, nel corso di un lungo periodo della sua vita, una serie di minacce sulla base del fatto che è ebreo. Posso anche capire che lei non abbia simpatia per gli ebrei, ma saranno problemi suoi che io ritengo piuttosto gravi.
Gli elementi sono di assoluta oggettività, sono talmente oggettivi che la Magistratura ha aperto un'inchiesta il cui filone è quello di cui stiamo parlando. Non vedo, all'interno dell'ordine del giorno, affermazioni che possono essere discutibili: si prende atto del gravissimo atto di violenza accaduto a Verona; si esprime un allarme in quella direzione, si rileva che, in termini generali, i servizi segreti stessi rilevano un rinnovato dinamismo di questi ambiente; si condanna una barbara aggressione (perch nei confronti delle aggressioni ho sempre visto atti di condanne in tutte le sedi); si esprime la propria solidarietà alla persona che ha subito la barbara aggressione e si auspica che i responsabili vengano individuati e perseguiti con la massima severità.
Ripeto, se c'è una preoccupazione in ordine alla Magistratura, si pu aggiungere che riponiamo la massima fiducia e celerità nell'operato della stessa e che tutte le istituzioni, a qualsiasi livello, vigilino affinch episodi di questo genere non accadano più.
Mi sembra che un testo come questo non crei nessun elemento stupefacente, ma si integri in modo contestuale al testo e allo spirito del comunicato dell'Ufficio di Presidenza.
Stiamo dentro ad una presa di posizioni che ha già avuto, da parte dell'Ufficio di Presidente, un avvallo istituzionale autorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Costa; ne ha facoltà.



COSTA Enrico

Ho sentito l'illustrazione del presidente, le deduzioni del Consigliere Marengo e le controdeduzioni della Consigliera Manica. Secondo me è molto semplice il concetto da affrontare in quest'aula prima di approdare ad un eventuale voto: il nesso di causalità che si vuole far passare tra una premessa di attività di antisemitismo, di xenofobia, di razzismo e l'aggressione al Prof. Marsiglia. Non c'è nessun atto ufficiale, salvo le dichiarazioni di qualcuno che ritiene di avere colto certi messaggi in questo attacco, non c'è niente che possa far pensare ad un nesso di causalità di questo genere. Il nesso di causalità tra le premesse e il dispositivo di questo ordine del giorno, non è verificato.
Mi chiedo: non sarebbe più opportuno aspettare che vi sia, comunque una formulazione dell'imputazione nei confronti di qualcuno? Vi sia l'accertamento ufficiale di un movente che ha ispirato questa aggressione prima di portare dei giudizi e delle valutazioni così trancianti a nome di tutta la comunità regionale? Ho letto il comunicato dell'Ufficio di Presidenza. Certo questo è stato fatto nell'immediatezza dell'aggressione, quando tutto pareva così chiaro e accertato, quando non era ancora stato sollevato quel dubbio, che poi si è fatto sempre più forte, che ha portato a pensare che non ci fossero così grandi certezze che ci consentissero di esprimere dei giudizi sereni e certi su questo argomento.
Questo ordine del giorno, così come è predisposto, non può essere approvato. Se si tratta di esprimere solidarietà personale ad un uomo che è stato aggredito, che è stato vittima di un atteggiamento violento, sono pronto a farlo. Ma se si tratta di dare giudizi, scrivere, noi come Consiglio Regionale, un movente di questa aggressione, cercare le ragioni quando i soggetti deputati non si sono ancora espressi, non sono disponibile.
Chiedo, quindi, al collega proponente dell'ordine del giorno, se è possibile modificare, quantomeno le premesse dello stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galli; ne ha facoltà.



GALLI Daniele

Faccio mio quello che ha detto il Consigliere Costa. Tra le altre cose rilevo che questo ordine del giorno, per essere accettato, deve essere ampliato nei suoi significati.
Personalmente non sono disposto a votarlo, a causa dei riferimenti che riguardano il caso del Professor Marsiglia e della presunta aggressione in quanto, specificatamente, se c'è stata violenza e chi l'ha usata, lo stabilirà la Magistratura. Se dobbiamo votare un ordine del giorno che condanna gli estremismi e le aggressioni in senso lato, sono perfettamente d'accordo.
Non dimentichiamoci che in Italia i recenti morti di terrorismo non sono sicuramente ascrivibili all'estrema destra (ricordiamo la recente attività delle Brigate Rosse).
Pertanto ribadisco che, se vogliamo un ordine del giorno che condanni duramente tutti gli estremismi, sono d'accordo, ma questo documento relativo al caso del Professore Marsiglia, molto dubbio, io non lo sottoscrivo, dunque voterò contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Debbo confessare un forte rammarico per come questa discussione si sta sviluppando. Normalmente le istituzioni, quando trattano questi argomenti hanno un atteggiamento non soltanto di grande attenzione, ma anche di condanna.
Spero che le precisazioni che si stanno facendo non siano ascrivibili sul piano politico: se così fosse, la destra sarebbe xenofoba e avrebbe qui, in aula, una sua rappresentanza. Non credo che sia così.
Credo che nessuno, oggi, voglia difendere gli aggressori del Prof.
Marsiglia. Non credo che gli autori del pestaggio abbiano una loro rappresentanza in quest'aula. Suppongo prevalga una valutazione politica sull'atto che ci accingiamo a compiere: la nostra istituzione denuncia un fatto preciso e chiede che siano individuati i suoi responsabili. Ha fatto bene l'Ufficio di Presidenza ad assumere quella posizione, perfettamente condivisibile e coerente con ciò che viene detto nell'ordine del giorno.
I distinguo non hanno senso, collega Marengo! Va bene fare disquisizioni di carattere giuridico-formale, ma noi qui facciamo politica! E politica non vuol dire che si ignora la verità, nel senso che dobbiamo tenere conto dei processi che sono in corso nella società e quando è possibile cercare di evidenziarli perché ci sono dei pericoli! L'aggressione al prof. Marsiglia è un fatto, si parte da lì! Non è che stiamo discutendo dell'estremismo; partiamo da questo fatto che è capitato.
L'altro giorno - era presente il collega Tapparo - è stato effettuato l'insediamento della Consulta Europea: si è svolto un breve dibattito nel corso del quale è stato rilevato da alcuni parlamentari europei (non soltanto l'on. Bodrato, ma anche l'on. Costa) un timore e una certa preoccupazione per alcuni movimenti di estrema destra che si stanno sviluppando in Europa che potrebbero in qualche maniera creare dei problemi all'unificazione europea.
E' un pericolo diffuso, un problema che esiste anche nella nostra Italia, oltre che in Francia, in Germania, in Paesi guidati, quindi, sia dal centrodestra che dal centro sinistra. E' importante che ci sia allarme che ci sia la giusta attenzione nei confronti di movimenti con queste caratteristiche. E' giusto che si condanni, fortemente e immediatamente. Se le istituzioni democratiche non condannano fatti di questo genere significa che si sta perdendo il senso minimo, il "significato" delle istituzioni democratiche.
Io sono dell'opinione che l'ordine del giorno debba restare così com'è sino quando i sottoscrittori non siano disponibili a che se ne discuta per parti separate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Ho letto un po' sommessamente il comunicato dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale.
Vorrei che finalmente si riconoscesse l'universalità di problemi di questo genere. Io leggo, dopo la premessa dell'ordine del giorno - che riguarda l'aggressione di Verona - l'impegno per l'opera del Comitato Resistenza, le iniziative per l'approfondimento sui lager nazisti con viaggi-studio ai campi di concentramento, ecc.
Vorrei che finalmente la storia fosse letta nella sua interezza, e che questi Comitati approfondissero "tutti" gli aspetti relativi ad una pagina oscura della nostra società: i genocidi dei campi di concentramento sappiamo essere avvenuti non solo nei campi nazisti ma anche in quelli comunisti, sappiamo che esistono campi di concentramento anche in tanti paesi dell'Est-Europa, non solo in Germania.
Bisognerebbe cominciare a pensare di compiere viaggi di studio un po' dappertutto, per rendere giustizia alla storia, non per rendere giustizia "politica" a questa o a quella parte politica.
Mi rammarico per questo. Chiederò al mio Capigruppo che solleciti un'iniziativa precisa, sulla scorta di quanto leggo nel comunicato stampa dell'Ufficio di Presidenza.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, Presidente, sono d'accordo con il collega Saitta. Noi non dobbiamo, in quest'aula, fare una disquisizione di ordine giuridico, penalistico, procedimentale. Indizi, verifiche indagini non competono a questo Consiglio: a noi compete un'espressione di natura politica.
Ciò non toglie che, sull'avvenimento nello specifico, non vorrei che ci trovassimo, come sempre ci troviamo...



(Il Consigliere Salerno si interrompe per alcuni secondi)



SALERNO Roberto

Presidente, capisco che queste cose non interessino il dibattito dei comunisti della prima fila, interessati ad altro, ma è anche una questione di buona educazione! Lei, Presidente, richiama molto spesso fra i nostri banchi, ma il collega Papandrea se la ride da dieci minuti! Rideva anche quando abbiamo ricordato le Brigate Rosse, e ancora continua a ridersela non so per cosa... Vorrei che ogni tanto richiamasse anche loro!



PRESIDENTE

Scusi, collega Salerno, io richiamo i Consiglieri quando lo ritengo utile, quando mi rendo conto che non c'è un adeguato livello di attenzione.
Constato che adesso c'è un adeguato livello di attenzione ...



SALERNO Roberto

Quando dai banchi della maggioranza è scaturita un'osservazione sui recenti lutti dovuti alle Brigate Rosse, di stampo comunista, il collega Papandrea si è messo a ridere sonoramente. Lo abbiamo visto tutti. E' un fatto molto emblematico: dobbiamo fare attenzione a tutto, anche a questi piccoli fatti.
Mi rendo anche conto che quando ci troviamo in clima elettorale guarda caso - arrivano sempre momenti come questo, in cui una certa parte politica accusa l'altra in maniera molto generalizzata.
Sono d'accordo con il collega Saitta: si tratta di un'espressione politica. Allora, però, vorrei dire: se c'è un qualche dubbio sulla particolarità del caso del Prof. Marsiglia (tra l'altro ho letto sui giornali, e non so se lo ha letto anche lei, collega Saitta, che sembra non sia nemmeno "professore") a maggior ragione noi vorremmo rendere più esplicita, più ampia e generale la nostra espressione politica sul problema. Per cui, al di là di un possibile riferimento alla persona proponiamo al collega Chiezzi, primo firmatario dell'ordine del giorno, di modificarlo, dicendo, per esempio, semplicemente: "condanna ogni barbara aggressione xenofoba, antisemita e nazista". Con il dire "ogni", quindi, si va oltre il fatto specifico del prof. Marsiglia.
Ritengo che su questa piccola modifica ci si possa trovare d'accordo.
Potrei anche farmi promotore di una richiesta di sospensione, che ci consenta di modificare in questo senso l'ordine del giorno. Si tratta dunque, di non entrare nello specifico, ma di estendere, andando incontro alla volontà dei proponenti, il giudizio del Consiglio su questo tipo di violenza, rendendolo universale.



PRESIDENTE

Mi sembra che il collega Salerno abbia esplicitato la proposta di un'eventuale sospensione. Proporrei di proseguire il dibattito con gli iscritti ad intervenire, poi vedremo - come consuetudine - se ci sono le condizioni per una parziale ridefinizione del testo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Quando il collega Chiezzi mi aveva chiesto se ero d'accordo sull'ordine del giorno in esame, cioè nel momento in cui comparirono le prime notizie sul fatto, fatto grave - sono d'accordo con la collega Manica indipendentemente dalla matrice, hanno picchiato un essere umano, non so cosa abbia spinto queste persone a picchiare, ad aggredire una persona. Da quel momento, ovvero dal 17 o 18 settembre, sono trascorsi circa 20 giorni e sono subentrati degli elementi di novità che, credo, siano gli stessi che hanno spinto il collega Marengo a fare l'intervento. Un intervento magari criticabile, dal punto di vista dei proponenti dell'ordine del giorno, un intervento che in un certo senso chiedeva di aspettare che la Magistratura si esprimesse o comunque facesse il proprio percorso per vedere che cosa realmente fosse successo.
Questo significa che sui fatti, veri o presunti, ci sono dei cambiamenti di opinioni e di situazioni anche importanti. Sono stati ricordati alcuni dettagli, per esempio quello del titolo di studio, ovvero se era o non era professore. Sono d'accordo che questo non sia importante però da questo bisogna fare un ragionamento che è stato pubblicato dagli organi di informazione, cioè che questo professore, anche in passato aveva, in un certo senso, avuto delle problematiche negli istituti dove aveva insegnato e alcune volte da questi istituti era stato, non dico allontanato o per sua scelta, comunque se ne era andato. Anche con gli studenti e con i colleghi aveva avuto momenti dialettici che avevano messo un pochino in dubbio la sua condizione.
C'era, quindi, l'insinuazione, fino ad un certo punto, che questa aggressione potesse anche essere un'aggressione magari non neonazista, ma un'aggressione fatta da alcuni studenti di questo professore, poi, magari sono anche studenti neonazisti.
E' questo che, credo, sia al vaglio, non voglio parlare per altri sui quali la Magistratura sta indagando.
Quindi ci sono delle situazioni certamente poco chiare.
Premesso che noi, come Gruppo consiliare, come forza politica condanniamo - credo che su questo nessuno possa avere dei dubbi - ogni forma di razzismo, ogni forma xenofoba. Siamo certamente contro ogni forma di violenza che calpesta i diritti umani. Credo che fra i nostri valori anche la sinistra più estrema, possa certamente riconoscerci la tolleranza la convivenza civile, il rispetto dei valori e dei diritti umani.
Noi vorremmo che su questo ordine del giorno ci fosse un approfondimento. La richiesta del Consigliere Salerno potrebbe essere presa in considerazione. Sono le ore 12.20, potremmo anche fare una breve sospensione per vedere se attorno a questi ideali a questi valori, che nessuno mette in discussione, e verso ogni forma di aggressione, ci sia una convergenza.
Voglio anche fare un inciso: ogni forma di aggressione è grave sia essa di destra o di sinistra o di soggetti né di destra né di sinistra. Infatti se è vero che un'aggressione non deve avere colore è anche vero che pu essere riferita ad un senso più generale, richiamandosi a forme specifiche del momento. In ogni caso, un riferimento alla condanna delle forme di aggressione in senso generale lo esigiamo, ritenendolo utile per un punto di incontro del Consiglio regionale, in modo che l'ordine del giorno possa essere approvato dall'intera assemblea.
Non solo. Ho letto con attenzione il comunicato che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha fatto in data 20 settembre; il giorno prima della presentazione dell'ordine del giorno sottoscritto dai Consiglieri Chiezzi e altri.
In un certo senso il Consiglio regionale, attraverso il suo massimo organismo, l'Ufficio di Presidenza, ha già espresso solidarietà al professore Marsiglia e questo è un altro elemento che ci pone nella condizione oggi, a venti, venticinque giorni di distanza, di pensare ad una sospensione o affrontare l'argomento nella prossima seduta, per giungere a varare un atto deliberativo ufficiale del Consiglio regionale che possa avere un valore forte e la condivisione dell'intero Consiglio regionale.
Condizione che mi pare che oggi non ci sia. Mi associo alla richiesta del Consigliere Salerno che bisogna cominciare a pensare a qualche viaggio studio, non solo e sempre in un'unica direzione, che è gravissima, ma cercare comunque di portare gli studenti del Piemonte magari anche a visitare le foibe istriane che tutte le volte che vengono a "galla" creano disagio in qualsiasi tipo di assemblea dove c'è magari una sinistra più agguerrita che vuole rifiutare o che è contro, questo percorso.
Questo va proprio nella direzione di quanto hanno detto prima autorevoli colleghi dell'opposizione, nella fattispecie della sinistra, che ogni forma di aggressione, ogni forma di violenza, sia storica che reale non deve avere una colorazione politica o semplicemente un colore.



PRESIDENTE

Prima di valutare un'eventuale sospensione, darei la parola ai Consiglieri che si sono iscritti per intervenire.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto ringrazio l'Ufficio di Presidenza per la presa di posizione che ha assunto immediatamente dopo i fatti. Presa di posizione più degna, forse, di quella che può assumere oggi l'intero Consiglio regionale.
Durante l'intervento precedente sorridevo perché in certi casi viene da piangere allora uno cerca di sorridere per non piangere. Mi pare che gli argomenti sentiti siano veramente di questa natura, cioè fatti per creare quel tipo di reazione.



(Commenti dai banchi di Alleanza Nazionale)



PAPANDREA Rocco

Di solito io non interrompo gli oratori che stanno parlando.
Mi pare - ripeto - che il dibattito svolto sia tale da far avere quel tipo di reazione che dicevo prima.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, credo non abbia senso la proposta fatta dal Consigliere Marengo. L'ordine del giorno non sta in piedi se non si esprime anche solidarietà con la persona oggetto dell'aggressione; perché se l'aggressione non c'è stata non facciamo l'ordine del giorno. Se voi pensate, non voi, non credo di potervi definire collettivamente, ma le persone che hanno espresso quei dubbi lo dicano esplicitamente, ma non dicano di togliere una frase. Semplicemente devono dire che non si vota l'ordine del giorno perché si è inventato tutto. Non credo che l'ordine del giorno si sia inventato tutto, perché mi pare che ho letto anch'io i giornali, mi pare che quella persona a cui ci riferiamo abbia ricevuto minacce, ci sono state scritte sui muri, ci sono stati dei volantini che avevano delle caratteristiche precise, dicevano delle cose precise, che stanno in quell'ordine del giorno lì, definiscono esattamente che si tratta di prese di posizioni naziste e razziste che si sono espresse e che poi hanno avuto il culmine con l'aggressione, ma l'aggressione non è stato un fatto a sé. Lo stesso professore aveva denunciato precedentemente, di essere stato vittima di minacce esplicite con caratteristiche precise. Se si vuole essere conseguenti si vada fino in fondo, si dica che non è successo nulla, si è inventato tutto e non esprimiamo nessuna solidarietà ad una persona che si è inventato tutto. Io sono uno dei firmatari dell'ordine del giorno, noi pensiamo che ci sia stato il fatto, poi la Magistratura indagherà sugli autori, se riuscirà mai a trovarli, però noi riteniamo che ci sia stato il fatto e ci sia stato in un determinato contesto. Quindi chiediamo che ci si pronunci come ha fatto l'ufficio di Presidenza, giustamente, e come hanno fatto molti altri.
Alcune altre considerazioni. Credo che noi siamo cittadini della Repubblica Italiana, la quale ha una Costituzione che, piaccia o dispiaccia, è basata sull'antifascismo e sui valori della Resistenza. Mi rendo conto che, nonostante i cambi di nome e tutta una serie di retaggi qualcuno voglia cancellare anche la prima parte della Costituzione, però la prima parte della Costituzione c'è ancora, resta e siamo in quel contesto non siamo in un contesto diverso.
Io non credo che ci serva, a fronte dei fatti che sono avvenuti avviare un dibattito sociologico sul problema della violenza e delle sopraffazioni. Noi abbiamo chiesto di prendere posizione su un fatto, non in generale, ma su un fatto che è avvenuto, di cui siamo estremamente preoccupati e che quindi abbiamo sottolineato.
Svolgo anche alcune considerazioni personali, perché sono stato chiamato in causa nel corso degli interventi.
Io ho fatto diversi scioperi contro le Brigate Rosse. Quando hanno rapito Moro, dopo mezz'ora ho organizzato uno sciopero senza chiedermi se fosse stata opera della CIA o di altri: ho organizzato uno sciopero contro le Brigate Rosse che avevano attuato il rapimento. E non mi sono messo a dire che però c'erano anche state le stragi di Brescia e di Piazza Fontana attuate da presunti fascisti, cosa che in qualche modo giustificava il fatto di non fare uno sciopero contro le Brigate Rosse, ma eventualmente contro tutti. Non è così. Si deve prendere posizione sui fatti specifici.
Io, quando hanno condannato Pol Pot per il genocidio del popolo cambogiano, non ho detto: "Però c'è stato anche Hitler che ha fatto quello che sappiamo bene". Una cosa non giustifica l'altra, altrimenti non discutiamo mai di nulla, diventa tutto indefinito.
Mentre prima parlavo delle Brigate Rosse, qualcuno faceva una battuta dicendo: "Perché non risaliamo ancora indietro nel tempo e parliamo di tutto?". Allora, parliamo di tutto per non parlare di niente, per non intervenire nella questione specifica.
Proprio per questo, non accetto una modifica dell'ordine del giorno che parli d'altro. Noi abbiamo chiesto di parlare di un fatto che esprime nel nostro Paese una ripresa di atteggiamenti antisemiti, razzisti e nazisti e su quello chiediamo che ci si pronunci.



PRESIDENTE

Intenderei sospendere i nostri lavori alle ore 13, in quanto è convocata la III Commissione.
Concluderei con gli interventi dei colleghi che sono già iscritti possibilmente nell'ambito della mattinata, per arrivare alla votazione dell'ordine del giorno.
Adesso ha la parola il collega Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, credo che l'ordine del giorno che abbiamo presentato si giustifichi in sé per l'episodio che viene ricordato e per il fatto che chiediamo che vi sia da parte del Consiglio regionale un pronunciamento.
I fatti sono in effetti il punto di partenza, perché altrimenti rischieremmo di fare un ragionamento a prescindere, astratto e allora francamente, a noi non serve oggi discutere in generale delle questioni che alcuni colleghi intervenendo hanno posto.
Io partirei dai fatti, e i fatti sono questi. Che un bel giorno, cioè il 18 settembre, a Verona, tre giovani, non riconoscibili perch indossavano caschi da motociclista, hanno aggredito per strada il prof.
Marsiglia, causandogli una serie di gravi lesioni.
Si dice anche che l'aggressione è di chiara matrice antisemita. Sto riferendo le dichiarazioni che il Governo ha fatto il giorno dopo l'episodio in aula Montecitorio, su cui si è aperta una discussione, e in quella discussione nessuno ha eccepito sulla gravità del fatto che è stato compiuto.
In quella ricostruzione dei fatti si sostiene, peraltro, che nei confronti di questo professore si erano verificati nei mesi precedenti altre gravissime intimidazioni, al punto che il Comitato Provinciale di Massima Sicurezza di Verona ha deciso di dotare questo professore di una serie di misure personali di sicurezza.
I fatti sono questi, e nessuno li ha contestati da questo punto di vista. In sostanza, questo fatto non è opinabile. Siamo in presenza di fatti che hanno ricostruito in maniera minuziosa attraverso, credo, le fonti della Polizia di Verona - credo, perché capita così.
Noi, quindi, partiremmo da questo fatto, e di fronte a questo fatto io francamente, colleghi, sono colpito dall'atteggiamento che alcuni di voi hanno assunto in questa discussione.
Consigliere Costa, ma di fronte a un episodio come questo, noi dovremmo tutti insieme, indipendentemente dalla collocazione politica che abbiamo in quest'aula, provare un moto di rabbia, di reazione, di stizza, di solidarietà con queste altre persone.
Autorità giudiziaria? Certo, per l'amor del cielo! Ma questo è un altro tipo di problema. Noi non abbiamo questo compito oggi, noi stiamo discutendo oggi se è giusto che, a fronte di quel gravissimo episodio di violenza, il Consiglio regionale debba oppure no dichiarare la propria rabbia, la propria contrarietà e la propria solidarietà con questa persona.
Parlo di questo episodio, oggi, anche perché, vedete, qual è il punto? Leggendo sempre quella ricostruzione dei fatti, cosa emerge? Emerge che a Verona, per ragioni che io non ho tempo adesso di approfondire, episodi come questi sono all'ordine del giorno, perché in quella città - come in altre parti del Paese, e questo è un problema che riguarda noi, la classe politica, i partiti, i DS, Forza Italia, AN, Rifondazione Comunista - sta crescendo un clima di odio, prendono corpo spinte razziste, xenofobe.
Ora, le forze democratiche non possono in questo momento, di fronte a episodi come questo, trovare un tessuto connettivo, posizioni comuni? No qui si apre la discussione, scusatemi, francamente allucinante, sul fatto che forse questo non è un professore. Ma insomma!



COSTA Enrico

No, è sul movente dell'aggressione che si è aperta la discussione!



RONZANI Wilmer

Siamo in presenza di episodi di una gravità inaudita, Consiglieri rispetto ai quali sarebbe bene che il Consiglio regionale assumesse una posizione unitaria, unanime.
C'è un punto di discrimine secondo me, Consigliere Costa, di fronte a episodi di questo tipo, di stampo razzistico, xenofobo, di violenza.
Noi dovremmo, indipendentemente dalle posizioni politiche, trovare il linguaggio della condanna e della presa di distanze. Se non si fa perch ciascuno di noi pensa, come dire, di ricavare da questo episodio non so quale contropartita, quale interesse, allora facciamo una figura bruttissima e non difendiamo neppure il prestigio delle istituzioni.
In ogni caso, oggi prendo atto di una cosa seria. Constato, Presidente e ho finito su questo punto - che noi purtroppo discutiamo questo ordine del giorno con un certo ritardo. Ben altro significato avrebbe avuto discutere queste questioni il giorno in cui si era verificato l'episodio perché eravamo sull'argomento, a caldo, tutto avrebbe avuto sul piano politico e anche istituzionale della presa di posizione ben altro valore.
Quindi intanto segnalo anche l'esigenza che quando vengono presentati ordini del giorno come questo è bene che il Consiglio abbia la possibilità di pronunciarsi.
Però io non posso ignorare che il problema è grosso come una casa, che lì si è consumato un episodio gravissimo di atteggiamento di violenza. Non prendiamo posizione? Annacquiamo l'ordine del giorno? Questo secondo me cari colleghi Consiglieri, lo trovo un fatto grave. Nella famigerata I Repubblica, di fronte a episodi come questi, non c'era storia, non c'era inciucio. C'era la consapevolezza che alcune discriminanti venivano prima perché la politica divide su alcune questioni, ma c'era un tessuto connettivo e alcuni valori che permeavano le forze politiche, e le univano indipendentemente dalla loro collocazione in un Consiglio comunale regionale o in Parlamento. Oggi - ed è un fatto grave - questa capacità di pensare insieme ad alcuni valori è venuta meno.
Noi invece difendiamo con forza questo ordine del giorno, e pensiamo che su di esso dovremmo dare tutti insieme una prova di difesa della democrazia e di orgoglio su alcuni valori delle istituzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Francamente sono sulla stessa lunghezza d'onda dell'intervento del Consigliere Ronzani, anche perché siamo quasi coscritti, e quindi probabilmente abbiamo una visione della storia sufficientemente obiettiva.
Vorrei fare però alcune brevi considerazioni. La ferma condanna di Alleanza Nazionale ad ogni forma di xenofobia, di razzismo, di antisemitismo e di violenza politica è stata già espressa dal Vicecapogruppo Salerno. Dico subito che personalmente non avrei alcuna difficoltà a votare questo ordine del giorno. Tuttavia le considerazioni espresse da alcuni colleghi della maggioranza relative ad un dubbio sul movente - cioè al dubbio che i fatti non siano quelli riportati dalla stampa subito dopo l'aggressione - mi portano a condividere il suggerimento di pervenire ad un ordine del giorno che trovi il voto unanime di tutto il Consiglio.
Sono rimasto amareggiato, più che esterrefatto, dal comunicato stampa dell'Ufficio di Presidenza. Dico questo perché, avendo due figli che frequentano la scuola, desidererei che a loro fosse insegnata la storia con obiettività, senza mistificazioni e senza manipolazione alcuna. Mi riferisco alla seconda parte del comunicato, dove si annuncia che "il Comitato della Resistenza e Costituzione intensificherà i programmi nelle scuole di supporto allo studio della storia del '900 e di approfondimento sui lager nazisti con viaggi di studio ai campi di concentramento".
Vorrei che ai miei figli fosse anche insegnato che la storia purtroppo ci ha resi testimoni di altri errori, errori del comunismo. Vorrei che mio figlio fosse portato, oltreché a visitare i lager nazisti, anche a visitare le "Foibe titine", e che conoscesse la storia degli esuli e dei profughi dell'Istria e della Dalmazia.
Ho avuto la fortuna, in più giovane età, di conoscere a Novara famiglie di profughi dell'Istria e della Dalmazia, costretti a scappare, ad abbandonare case e terreni senza poter fare più ritorno in quei luoghi famiglie che hanno avuto i propri cari infoibati nelle "Foibe titine".
Quindi, l'invito che personalmente mi sento di fare al mio Gruppo è di suggerire al Consiglio di rivedere un po' lo statuto e le forme di finanziamento del Comitato della Resistenza, perché questo riceve dei finanziamenti da parte della Regione che, secondo me, dovrebbero essere finalizzati a dare ai giovani una visione della storia il più possibile obiettiva.
Quindi, suggerirei al mio Gruppo e agli altri Gruppi della maggioranza di verificare la possibilità di modificare lo statuto del Comitato della Resistenza, di modo che non sia un Comitato di parte che va ad insegnare solo una verità - che è una verità di parte, perché ignora totalmente un'altra parte della storia, altri orrori della storia.
Abbiamo letto recentemente sui giornali le prese di posizione sulla condanna a morte di alcuni detenuti negli Stati Uniti, ma ci sono centinaia di migliaia di condannati a morte in altre parti del mondo, che purtroppo in Italia non meritano il risalto della stampa - e, guarda caso, sono condannati a morte da regimi comunisti.
Vorrei concludere sottolineando come, proprio in questi giorni - oggi è stato riportato dai giornali - abbiamo assistito ad un classico esempio di manipolazione.
Il programma "Striscia la notizia", di cui stamattina il giornale riporta notizia, ha trasmesso due belle fotografie pubblicate da "Il Manifesto"; la stessa fotografia sul "Il Corriere della Sera" è integrale mentre su "Il Manifesto" è stata corretta e sono sparite tutta una serie di cose riportate sulla fotografia.
Siamo nel 2000, abbiamo superato tutta una serie di discorsi e di scontri ideologici, quindi rinnovo l'invito a tutto il Consiglio ad evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione, di manipolazione e di mistificazione della verità.



PRESIDENTE

Collega Valvo, devo dare atto al Consiglio che il comunicato dell'Ufficio di Presidenza ha inteso riferirsi alla coerenza dei comportamenti della Presidenza del Consiglio con le regole, le norme e le leggi che prevedono, tra l'altro, il funzionamento del Comitato, che si definisce per i valori della Resistenza e della Costituzione.
A titolo personale, avendo quel genere di delega, le assicuro che considero fondamentali i valori della convivenza, della tolleranza, i valori dell'antirazzismo e quelli del pluralismo etico-religioso.
Per le questioni dell'attualità, come per quelle della storia, al di là dell'adesione reale, sincera ed effettiva ai valori della tolleranza, della libertà, dell'antifascismo e dell'antitotalitarismo, credo non sia questa la sede per una discussione sul comportamento del Comitato per i valori della Resistenza. Lunedì prossimo ci sarà l'insediamento, e credo che quella sia la sede in cui si possono affrontare tutti i temi che si vorranno porre per l'indirizzo del Comitato.
Ringrazio anche i colleghi che finora, intervenendo, hanno apprezzato il lavoro svolto dall'Ufficio di Presidenza.
La parola al Consigliere Dutto per dichiarazione di voto.



DUTTO Claudio

Anticipo subito che avevamo intenzione di votare a favore dell'ordine del giorno, in quanto condanniamo qualsiasi episodio di violenza da qualsiasi parte provenga. Pertanto, preso atto dell'episodio, così com'era stato prospettato, nulla sembrava eccepibile ad un ordine del giorno di questo tenore.
Durante il dibattito però sono emersi dei fatti nuovi, cioè è stato messo in dubbio - da quanto ho capito, e pregherei comunque i Consiglieri che hanno sollevato la questione di volere confermare la questione - che l'aggressione al prof. Marsiglia - o presunto prof. Marsiglia da quanto ho sentito - non abbia i caratteri che gli sono stati dati, ma abbia altre cause. Ciononostante l'aggressione è comunque da condannare.
Però auspicherei il raggiungimento di un documento univoco da votare all'unanimità, perché dividersi su un ordine del giorno di questo genere non avrebbe senso. Perciò sostengo la proposta già avanzata da altri colleghi di sospendere o completare la discussione e, prima di arrivare alla votazione, di stilare un documento unitario su cui ci sia un voto unanime.
L'emendamento presentato mi trova perfettamente d'accordo, però vedo che riguarda solo la parte finale del documento, mentre nella parte iniziale qui viene dato per scontato il carattere di aggressione antisemita, che forse qualche collega metteva in dubbio.
Io non sono informato, perciò non posso approfondire questo, vorrei ripeto - che fosse approfondito. Auspico che si possa arrivare alla votazione di un documento unanime di tutto il Consiglio, perché su una questione di questo genere se arrivassimo a una spaccatura faremmo veramente cadere la nostra immagine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, quando il collega Valvo ha citato due foto dello stesso soggetto, ma pubblicate in modo diverso, una dal Corriere della Sera e l'altra dal Manifesto, non intendeva tanto sottolineare il fatto che nella foto riportata dal Manifesto fossero cancellati quelli che tiravano i sassi, ma si riferiva al fatto che su nessuna delle due foto fosse scomparso il marchio Nike dalla testa di uno dei rivoltosi. Credo che sia stato questo aspetto a destare le sue perplessità e le sue preoccupazioni.
In realtà, lui ha affrontato molto seriamente un lato del problema.
Secondo me, per quello che ho sentito del dibattito, noi stiamo un po' sconfinando rispetto all'oggetto, mi permetto di dirlo (lo dico innanzitutto a me stesso), perché un conto è presentare, proporre un ordine del giorno su un caso specifico. Faccio salve tutte le considerazioni che hanno fatto i colleghi sul fatto che chiaramente questo atto è sottoposto ad un'indagine credo approfondita e accurata dell'autorità giudiziaria e pertanto dare anticipatamente dei giudizi non sia corretto, stante il fatto che tutti noi riteniamo indispensabile, qualora ce ne fosse bisogno e ammettiamo anche che questa volta ce ne sia bisogno, esprimere la nostra totale indignazione rispetto a ogni forma di intolleranza, di xenofobia, di razzismo, di persecuzione per motivi di razza, colore, sesso e quant'altro.
Questo non si discute, assolutamente non si discute! Devo dire però che non si dovrebbe discutere nemmeno dall'altra parte, perché nel momento in cui alla certezza, indiscutibile ed indiscussa, che un determinato fatto abbia avuto un determinato movente e quindi dei determinati responsabili si contrappone una visione più prudente anche rispetto ad una verità che non conosciamo, che è quella comunque della condanna di ogni forma di intolleranza, di razzismo e di xenofobia, che è comunque il riconoscimento di quei valori in cui tutti insieme ci riconosciamo da oltre mezzo secolo io invece vedo che dall'altra parte si reagisce, qualcuno reagisce in maniera che oserei definire scomposta, quasi che in questa sede dovesse tornare, oggi e qui, a ridiscutere tutta la storia del passato.
A me sinceramente preoccupa più quello delle preoccupazioni rispetto ai cambiamenti che ci sarebbero stati rispetto alla Prima Repubblica quando c'erano dei valori condivisi. Oggi ci sono dei valori condivisi! Ma se c'è chi tenta di dire, citando anche tutti i partiti della Casa delle Libertà (forse ne manca uno, anche perché il Consigliere è assente), quasi paventando questo ritorno indietro rispetto al passato di valori condivisi io mi devo anche un po' preoccupare, perché mi sa di forzato, mi sa di strumentale! Questo appello allarmistico al fatto che qualcuno osa mettere in discussione la verità, che nessuno ha, ma che per qualcuno è talmente vera da essere l'unica possibile! Allora, quando la verità sarà dimostrata da chi ha la competenza per farlo, io sottoscriverò duecento lettere, cinquemila appelli, compreremo mezza pagina de La Stampa e gli esprimeremo la solidarietà, d'accordo? I valori sono condivisi, e questo è un altro punto fermo, ma se si tenta di strumentalizzare al contrario la questione per dire "voi, solo perché siete prudenti, pur nel riconoscimento di valori generali, siete quelli che volete tornare indietro nella storia solo perché non c'è più la Prima Repubblica, solo perché c'è AN, Forza Italia e la Lega, questo quello e quell'altro!"; ebbene, questa sì che è strumentalizzazione sulla pelle di un disgraziato! Abbiate pazienza! Perché non c'entra niente! Ripeto: non c'entra niente! Condivido quello che è stato detto da Valvo, ma faccio un'annotazione anche per sdrammatizzare: la cosa grave è che il Manifesto non abbia cancellato il marchio della Nike, visto che ci sono tutte queste battaglie sullo sfruttamento dei minori; ha cancellato quello che tirava i sassi, ma il marchio della Nike no, quindi si vede che il capitalismo continua a mietere le sue vittime, con buona pace dei comunisti.
Ciò detto, devo rilevare che il comunicato in effetti è un po' di parte, perché parte da un fatto particolare, e abbiamo già detto che va approfondito, non vorremmo mai fare dei passi in avanti, sarebbe quasi ridicolo, anzi io mi augurerei, colleghi, che le motivazioni che hanno portato a quell'atto fossero motivazioni di pura follia, di pura violenza beduina e cretina, e che non fossero motivazioni di stampo razzistico o xenofobo - io me lo augurerei - ma se così fosse noi saremmo ridicoli a fare dei salti in avanti. Da questo punto di vista, se la solidarietà al docente aggredito a Verona da parte dell'Ufficio di Presidenza è un atto dovuto che noi condividiamo, ci si poteva fermare alla solidarietà, umana e personale, senza andare a trarre delle conclusioni, a nome di tutto il Consiglio, che non sono condivise! Ma non sono condivise perché non sono accertate. Ecco perché non sono condivise: perché non sono accertate! E allora, se non sono condivise e non sono accertate, l'Ufficio di Presidenza, che è l'organo di garanzia di tutti, prima di prendere la decisione di scrivere certe frasi lapidarie, dovrebbe almeno accertarsi che questo tipo particolare di solidarietà sia condiviso.
Inoltre, è chiaro che la seconda parte è molto discutibile - molto discutibile! - assolutamente opinabile. Noi in questi anni siamo sempre stati molto garbati (credo che ce lo si debba riconoscere) e molto attenti a non andare a urtare certe sensibilità che vanno consegnate alla storia per cui credo che il mio Gruppo nei sei anni ormai trascorsi non abbia mai sollevato problemi sul Comitato della Resistenza, né abbia mai sollevato problemi sui finanziamenti di questo Comitato e sull'uso che di questi finanziamenti veniva fatto. Credo che questo debba essere riconosciuto.
Però la storia oltre che di mezzo secolo è andata avanti di altri sei anni perché se noi invece vogliamo, o se qualcuno vuole, artatamente prendere questa disponibilità di valori condivisi, che si basa sulla condivisione di questi valori, per un'accettazione supina di uno strumento e di una lettura parziale della storia che si vuole continuare a perpetrare nonostante i richiami alla pacificazione nazionale che cominciavano da Scalfaro per proseguire con Violante e per scendere a tutti gli altri, allora non siamo più d'accordo! Allora ci vuole qualcosa di più e qualcosa di diverso, perché se c'è e abbiamo finalmente raggiunto la condivisione dei valori, dobbiamo far sì che questi valori vengano correttamente trasmessi anche alle future generazioni.
Pertanto, noi attueremo tutte quelle azioni tese a modificare questa visione parziale del Comitato per la resistenza e la Costituzione.
Credo che quello - e concludo, Presidente - del collega Salerno, che abbiamo presentato anche con altri colleghi (il Presidente Cattaneo di Forza Italia), sia un ordine del giorno non generico, perché in questo documento c'è tutto quello in cui noi crediamo.
Questo è una carta dei valori, perché quando c'è bisogno di riaffermare i valori, noi li riaffermiamo: non c'è dubbio. E questo ordine del giorno scritto dal collega Salerno ed altri, riafferma e riconferma i valori condivisi.
Siamo invece contrari... Ma lo vedremo, perché questo è anche un voto di coscienza: bisogna fare attenzione a non cadere né da una parte n dall'altra in questa bilancia che è sempre delicata.
Non so neanche come voterò sull'altro ordine del giorno, ma il richiamo vuol essere quello di fare attenzione ai giudizi preventivi che rischiano di dare una visione falsata ed essere una forzatura di valori - lo ripeto ancora una volta, perché essendo di Alleanza Nazionale, se non ripeto queste cose almeno tre volte, poi non ci crede nessuno - che sono assolutamente condivisi.



PRESIDENTE

Alla Presidenza sono pervenuti due ordini del giorni, che sono stati distribuiti: uno a firma dei Consiglieri Ghiglia, Salerno e Cattaneo l'altro A firma dei Consiglieri Marengo, Costa e Galli.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere.
Valutiamo se c'è la possibilità della sospensione - che comunque deve essere fatta, perché è convocata la III Commissione - o se invece riteniamo di proseguire fino alla votazione degli ordini del giorno.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Ho chiesto di parlare per esprimere il mio compiacimento per il comunicato che l'Ufficio di Presidenza ha diramato il giorno dopo l'accaduto di cui stiamo parlando.
Ha fatto bene ad intervenire tempestivamente, anche perché io ritengo il ragionamento fatto dal collega Marengo "pericoloso"; pericoloso tra virgolette: più volte con il collega Marengo abbiamo discusso di altre cose e credo che ci intendiamo quando dico pericoloso, perché il suo ragionamento ha definito un confine molto sottile, oltre il quale diventa davvero pericoloso assumere certi atteggiamenti.
Con questo voglio dire che se in quest'aula o in altre sedi, di fronte ad atti di violenza, ci si mette a discutere sulla fondatezza degli avvenimenti, così è stato messo in dubbio questo - se le motivazioni che hanno portato a quell'atto di violenza sono il razzismo o altre cose diventa davvero pericoloso.
Noi dobbiamo reagire immediatamente, come è stato fatto in passato, nei confronti di ogni atto di violenza: terrorismo nero, brigate rosse. Su questo non ci sono dubbi. Ma se le forze politiche cominciano a discutere sulla fondatezza, su cosa sta dietro a quei fatti e non reagiscono immediatamente (e questo messaggio non arriva ai cittadini), diventa davvero pericoloso.
Ecco perché io penso che votare l'ordine del giorno come è stato presentato sia estremamente utile per riconfermare quei valori che in quest'aula tutte le forze politiche hanno richiamato.
Se noi non dovessimo fare questo, oggi o in altre situazioni diventerebbe davvero difficile; se ogni volta, di fronte ad un atto di violenza, le forze politiche, il Consiglio regionale, un Consiglio comunale o un altro Ente democratico iniziano a discutere sulla fondatezza, sulle cause o su altre motivazioni, il rischio è quello di non prendere posizione, di non reagire, di non lanciare un messaggio chiaro ai cittadini. E ciò sarebbe davvero pericoloso.
Ecco perché io credo che sia utile votare quel documento; su altri tipi di ordine del giorno potremmo naturalmente pronunciarci a favore, ma credo che sia utile dare un voto favorevole a questo come ad altri ordini del giorno che condannano atti di violenza di qualsiasi natura.
L'ultima cosa che voglio dire è che il Comitato di resistenza ha il compito di richiamarsi ai valori dell'antifascismo, della difesa della Costituzione e così via.
Ritengo dunque utile quanto riconfermato dall'Ufficio di Presidenza dopodiché, se dobbiamo fare altri tipi di viaggi o altre cose per conoscere la drammaticità della storia contemporanea, noi siamo naturalmente d'accordo. Tuttavia credo che in quest'aula dobbiamo avere un atteggiamento chiaro e utile per difendere quei valori che sono stati richiamati più volte nel dibattito questa mattina.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso gli interventi; abbiamo complessivamente tre ordini del giorno; io chiederei una valutazione ai rispettivi proponenti sull'opportunità di una sospensione per le esigenze che possono intercorrere o sull'eventuale prosecuzione e votazione, a questo punto degli ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Io sono per proseguire, e la mia è una dichiarazione di voto.
Se però ci fosse un'inequivoca buona intenzione nelle parole di coloro che si apprestano a non votare l'ordine del giorno di solidarietà a Louis Marsiglia, questi colleghi dovrebbero considerare che Louis Marsiglia è stato oggetto, per anni, di minacce esplicitamente a sfondo antisemita (per anni!).
Questo è un dato di fatto inequivoco; anche solo per questo elemento che in Italia, in una scuola, per anni, un professore subisca minacce perché ebreo - meriterebbe un ordine del giorno di solidarietà: solo per questo fatto. Un fatto del genere meriterebbe di esser conosciuto e, se conosciuto, di essere sostenuto con un ordine del giorno.
Che poi il professor Marsiglia, al termine di lunghi anni di questo accanimento violento, che non è da augurare a nessuno (accanimento violento e barbaro), venga anche aggredito da uomini travestiti, colpito e finito in ospedale, è una sequenza che non va omessa da un po' di perbenismo ipocrita, ma fa parte della storia di una persona.
Non si può cancellare la storia di una persona, perché, evidentemente qualche ipocrita perbenista vuole fare distinzioni e non è sicuro che le botte prese siano la conseguenza degli anni di violenza subita, quindi si ritrae nel buio della propria coscienza - perché è dal buio di umanità che sono fuoriuscite le parole agghiaccianti che tendono ad attenuare o a mettere in discussione l'episodio, ma io dico ad annullare la persona che ha subito quell'aggressione e tutte le aggressioni precedenti. Annullando la persona si elimina la presa di coscienza perché, comunque siano andate queste botte, lui le botte le aveva già prese per anni.
Si deve uscire da questo pericoloso buio di umanità, perché è in questo buio che possono crescere le "malepiante". Penso che il riferimento alla storia subita da questa persona sia assolutamente utile e dovuto.
Apprezzo il comunicato dell'Ufficio di Presidenza, che, certo, è di parte. E' un comunicato di parte antifascista, su questo non c'è dubbio perché siamo in una Repubblica nata dalla lotta e dalla sconfitta del fascismo - è un valore condiviso. A questo proposito, questo tratto del percorso e le affermazioni del Consigliere Ghiglia sono importanti. Per questo tratto condiviso deve essere tale fino in fondo e non deve dimenticarsi che il fascismo, in Italia - esperienza vissuta da questo Paese - è andato al potere a suon di botte, perpetrate da chi nel proprio bagaglio politico, sociale e culturale aveva la xenofobia e l'antisemitismo; tant'è che, poi, vinta la battaglia e instaurato un regime fascista, in Italia, ci sono state leggi antisemite.
Il ritorno in Europa di episodi antisemiti e xenofobi, che si esprimono a suon di botte, è un elemento di preoccupazione.
Colleghi, è un elemento di preoccupazione specifica riferita a questa parte di storia d'Europa e d'Italia. Possiamo fare la storia del mondo per carità - facciamo anche la storia del mondo, andiamo in Cambogia, in Cile, in Guatemala, in Sudan, in Indonesia, il mondo è pieno di orrori e di storie, ma la Regione Piemonte, non potendosi occupare di tutto, si sta occupando della nostra esperienza, e sulle nostre spalle c'è il periodo fascista. Questa storia ci appartiene, è nata e l'abbiamo vissuta qui.
Se a nessuno dà fastidio che il regime fascista sia caduto, non si capisce perché, per altro verso, si cerca di attenuare o nascondere questa esperienza. Il regime fascista è stato sconfitto. In Italia - spero che la cosa non dia fastidio, ma può darsi che lo dia - è stato sconfitto con il contributo dei comunisti.
Allora, dà fastidio il fatto che, nella lotta contro il fascismo, in Italia, i comunisti abbiano dato la loro parte di contributo non da soli?



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Allora, vede che i valori condivisi ...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la prego di terminare.



CHIEZZI Giuseppe

E' stata introdotta una parte non attinente: siete tornati a parlare del comunismo, dei delitti del comunismo e della Russia.
Possiamo discutere di tutto, ma è indiscutibile il fatto che in Italia ci sia stato il fascismo e non il comunismo; che il fascismo abbia dato vita alle leggi razziali, contribuendo a deportare cittadini italiani e piemontesi; e che la lotta contro il regime nazifascista sia stata condotta da forze democratiche dove i comunisti hanno avuto un peso non trascurabile.
Questa parte di discorso lasciamola fuori; che necessità c'è di tirare fuori queste questioni per cancellare Louis Marsiglia e la sua storia? Allora si vuole "impapocchiare" tutto! Si vuole cancellare il nome di una persona. Nei lager nazisti c'erano i numeri e se qualche collega Consigliere avesse partecipato ai viaggi con gli ex deportati nei lager, che coraggiosamente continuano a tornare in quei luoghi, avrebbe sentito raccontare che la cancellazione della persona fisica non avveniva soltanto attraverso il numero, ma attraverso il divieto di parlare, che era uno degli elementi di maggiore sofferenza cui veniva sottoposta la persona. Con il divieto di parlare la persona non esiste più.
No: le persone esistono, Louis Marsiglia esiste, esiste fino alle ultime botte! Se le botte sono state date da Tizio e da Caio, per questa o per quella ragione, è compito della Magistratura indagare, ma è indubitabile che Louis Marsiglia è stato per anni oggetto di aggressioni e di violenze antisemite, alla fine è stato anche bastonato.
Il Consiglio regionale deve esprimere solidarietà a questa persona per le botte che ha subito adesso e negli anni precedenti; se poi negli anni passati ha ricevuto una telefonata da un "cretino" e non da un antisemita la sua storia è l'altra. La storia politicamente rilevante riguarda una persona che è soggetta ad una violenta discriminazione antisemita.
Colleghi, reagiamo a questa situazione, se siamo decisi a difendere la nostra società dalla rinascita delle ideologie che hanno portato l'Italia al nazifascismo, poi la Magistratura farà chiarezza.



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente Chiezzi.
Chiedo scusa, non mi sono strettamente attenuto al Regolamento, ma la modalità con la quale si è svolto il dibattito, per i toni alti e per la consapevolezza, credo abbia riepilogato al Consiglio una serie di valori di prese di posizione e anche di dialogo in merito ad un punto significativo.
Sento coinvolto anche l'Ufficio di Presidenza per un comunicato che ritengo sia stato espresso sulla base degli elementi caratterizzanti il mandato dell'Ufficio di Presidenza, in quanto espressione delle norme che regolamentano questa materia. Naturalmente, l'ho già detto, la disponibilità per l'aggiornamento e l'attualizzazione è l'auspicio di tutti. Data la serietà degli interventi, anche da parte dei colleghi che si sono misurati come Capigruppo (i Consiglieri Cattaneo e Ghiglia), auspico che ci sia un elemento di avvicinamento sulle ultime questioni poste dal Consigliere Chiezzi, che tendevano a separare l'atto specifico da un discorso generale, che è stato opportunamente riproposto.
La parola alla Consigliera Manica che aveva chiesto di intervenire in merito alla proposta del Consigliere Chiezzi.



MANICA Giuliana

Signor Presidente e colleghi, innanzitutto, intervengo in merito alla richiesta di sospensione dei lavori per un'eventuale approfondimento.
Ritengo che non occorra questo approfondimento e questa sospensione dei lavori, che possiamo passare al voto degli ordini del giorno, perché il dibattito mi sembra che sia stato chiaro ed esaustivo e che ci sia un punto particolare, trattandosi di una questione di fondo, di principio, di quelle non mediabili e non negoziabili, su cui si possono avere dialetticamente e democraticamente opinioni diverse, ma che non possono essere oggetto di negoziato alcuno. Per questa ragione, ritengo che non serva questa sospensione.
Qual è la questione che non può essere oggetto di negoziato alcuno? E' il tentativo di negazione, di cancellazione e di obliterazione di un fatto avvenuto.
Si possono scrivere tutti gli ordini del giorno generici che qui abbiamo ricevuto, che peraltro possono anche avere dei termini condivisibili, in cui si condanna ogni forma di violenza in ogni luogo, in ogni forma, in ogni condizione e nei confronti di chiunque. Ma quando si chiede di esprimersi su un fatto, su una violenza specifica particolarmente connotata, che è stata subita da una persona particolare che ha un'identità, una storia e un suo momento di esperienza, il tentativo di obliterazione e di cancellazione di questo è il punto non negoziabile Presidente, né in quest'aula, né in un'altra, perché è l'elemento che fa di quest'aula, o di un'altra, un consesso democratico.
Sono stupefatta dal fatto che il dibattito su una questione assolutamente condivisibile, discutibile, avvenuta in mille altre situazioni, abbia assunto i termini e i toni che ha assunto qui.
Il dibattito parlamentare non è stato questo, neanche da parte dei rappresentanti delle forze politiche di Alleanza Nazionale e di Forza Italia, che qui, in Consiglio regionale, dicono un'altra cosa. Ci sono stati accenti diversi, valutazioni diverse.
Innanzitutto abbiamo cominciato col fatto che Louis Marsiglia non era un professore, poi forse non era neanche un uomo, poi forse non esisteva e certamente non era un ebreo, che non si sa se abbia subìto una violenza forse da degli studenti che hanno preso dei brutti voti o magari per una questione di corna. Abbiamo proceduto alla negazione di tutto. Non è avvenuto questo in Parlamento, da parte di nessuno. Avviene qui.
Vorrei anche rilevare la differenza dei toni assunti dalle stesse forze politiche in consessi diversi.
La seconda cosa che ritengo particolarmente significativa, su cui non vedo cosa possa servire una sospensione o una qualsiasi forma di negoziazione, è che qui, non noi, ma forze politiche che hanno votato il Presidente del Consiglio regionale, hanno espresso a maggioranza l'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio, hanno sconfessato in quest'aula un comunicato e l'operato dello stesso, a partire dal Presidente. Questo è un dato di fatto. L'hanno fatto i Capigruppo e i rappresentanti, in particolare, delle più significative forze di maggioranza che hanno votato il Presidente del Consiglio e, a maggioranza, l'Ufficio di Presidenza.
Noi, invece, ci riconosciamo nel comunicato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio nella sua interezza, a partire dal Presidente, in tutti i suoi membri, di maggioranza o minoranza che essi siano, perché l'Ufficio di Presidenza ha svolto quel ruolo democratico di riconoscimento dei fatti e quell'atto di condanna e di solidarietà che invece quest'aula, a maggioranza, non ha il coraggio di fare, segnando una delle pagine più brutte della vicenda del Consiglio regionale piemontese.
Colleghi, non era mai avvenuto, neanche, come diceva il Consigliere Ronzani, nella famigerata Prima Repubblica, peraltro poi degenerata ma nata dal fascismo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.
A questo punto, mi pare di constatare che non ci sono le condizioni per un'ulteriore elaborazione dei testi.
Vorrei sentire, da parte dei proponenti degli altri due ordini del giorno, se intendono illustrarli, perché mi è stato detto, da parte di un Capogruppo, che si possono ritenere illustrati. Pertanto, se così fosse, in assenza di obiezioni rispetto a questa interpretazione, procederei alla votazione dei tre ordini del giorno.



PRESIDENTE

CONTU (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

E' sulla procedura? Perché se non è sulla procedura, allora per la votazione...



PRESIDENTE

CONTU (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, per l'appello nominale.



PRESIDENTE

Sì sì, naturalmente, per la richiesta dell'appello nominale.



PRESIDENTE

CARACCIOLO Giovanni (fuori microfono)



PRESIDENTE

Vorrei fare una considerazione anche sugli altri due ordini del giorno.



PRESIDENTE

Allora è una dichiarazione di voto.
Dal punto di vista procedurale, possiamo procedere alla votazione dei testi relativi ai tre ordini del giorno, naturalmente previa dichiarazione di voto, così come previsto dal Regolamento, per i cinque minuti.
I testi sono conosciuti, sono stati distribuiti e non ho richieste di chiarimento.
Passerei, pertanto, alla votazione dell'ordine del giorno numero 1) a firma Chiezzi ed altri.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Presidente Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Nel mio primo intervento avevo messo in evidenza Verona come una città civile, ricca di iniziative umane, eccetera.
In questa città, tuttavia, succedono queste cose, che sono riconducibili a un gruppo ben identificato che ogni domenica va negli stadi, se la prende con i tifosi napoletani che lo frequentano, se la prende con tutti, c'è una xenofobia e un razzismo.
La mia presa di posizione non è per difendere una persona sola, ma per difendere questa persona che è inserita in una situazione di antisemitismo.
Ora, siccome queste persone sono ben identificate, si sa nome e cognome perché poi da Verona si spostano altrove (ovunque ci sia da far cagnara loro ci sono sempre) - perché non si fa prevenzione? Che cosa c'è dietro? Vengono strumentalizzati? Questa è la mia prima considerazione.
La proposta di Alleanza Nazionale, per esempio, che non si limita al caso di una persona, ma condanna indistintamente tutte le posizioni razziste, xenofobe, secondo me è da appoggiare. Invece, secondo il discorso che facevano i colleghi Marengo e Costa sul nesso di causalità, ci si riconduce a un episodio di ordinaria delinquenza.
Insomma, non si tratta di una questione che succede o di un pestaggio in cui bisogna andare vedere chi l'ha commesso. Si tratta, piuttosto, di un problema che ha sicuramente risvolti politici e sociali, personalmente la penso così.
Pertanto, do il mio voto sicuramente alla mozione presentata dal Consigliere Chiezzi e do anche il mio voto ad Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

Procederei con le dichiarazioni di voto, se ce ne sono riassuntivamente sui tre ordini del giorno, oppure direttamente alla votazione per appello nominale, com'è stato richiesto da più Consiglieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo per dichiarazione di voto immagino a nome del Gruppo, perché le dichiarazioni di voto vengono fatte a nome del Gruppo.



MARENGO Pierluigi

Per quanto riguarda l'ordine del giorno a firma del collega Chiezzi, mi sembra che la sinistra di oggi sia quella di Peppone, che, allorch dipinsero di minio il di dietro della passionaria del paesello, attaccarono manifesti ovunque dichiarando l'aggressione fascista, salvo poi scoprire un po' più avanti che era stato il marito arrabbiato dell'assenza della moglie da casa, perché andava a tutte le riunioni politiche.
Ora, il fatto è importante. Non possiamo prescindere dal fatto e dall'accertamento del fatto. Laddove mi sento dire che l'aggressione comunque va condannata, certo, qualunque aggressione va condannata, ma la funzione politica della condanna è generica su tutte le aggressioni e specifica laddove l'aggressione ha una certa matrice di tipo politico. Non accertata la matrice di tipo politico, ad aggredire il professore potrebbero essere stati anche degli studenti che ne lamentavo problematiche nell'ambito dell'istruzione scolastica (certamente il loro comportamento deve essere punito). Allora o proviamo la specificità dell'aggressione o condanniamo tutte le aggressione quindi tutti gli atti di violenza che succedono in via Alfieri piuttosto che in Via Arsenale e diventa automaticamente generica la condanna. Il fatto è sostanza assoluta. Il signor professore - senza titolo - non doveva essere picchiato, come non deve essere picchiata qualunque altra persona esistente al mondo.
Diverso è il discorso sul perché è stato picchiato che è fondamentale in un giudizio politico.
Il mio Gruppo si asterrà su questo ordine del giorno proprio perch manca un passaggio: l'accertamento del fatto che ci porta a decidere se dare un certo tipo di solidarietà o dare la solidarietà che si deve dare a tutti coloro che subiscono un'aggressione. Daremo, invece, voto favorevole agli altri due ordine del giorno, uno a prima firma del Consigliere Salerno e l'altro presentato da me.
Vorrei evidenziare come i due ordine del giorno siano assolutamente compatibili tra loro: uno più legato al momento, l'altro collegato ad un fatto più generale, che riporta anche la condanna verso i gravissimi fatti successi a Praga di cui si sono resi colpevoli i gruppi organizzati dei centri sociali italiani, che sono andati a devastare una città con atti di violenza verso persone e cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Sull'ordine del Giorno a firma del Consigliere Chiezzi il Gruppo di Alleanza Nazionale si asterrà perché si basa su un fatto episodico e specifico. Il nostro ordine del giorno e quello presentato dal Consigliere Marengo, invece, riguardano la totalità del fenomeno che noi riteniamo di affrontare nella sua ampiezza e nella sua completezza possibile, non basandoci su un piccolo ed episodico fatto avvenuto a Verona (domani potrà succedere a Milano, Roma, ecc.).
Compito del Consiglio Regionale è di esprimersi, in termini generali su argomenti che non possono essere ricondotti a nessun episodio, ma ad una fenomenologia più ampia che gli ordini del giorno presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale e dal Consigliere Marengo trattano e argomentano in maniera più esaustiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'ordine del giorno che ho anche sottoscritto. Lo faccio con una certa amarezza, nel constatare che una forza politica, che si autodefinisce di centro e che spesso fa richiamo ad alcuni valori, per la verità, non sa bene cosa siano.
Apprezzo, invece, relativamente a questo tema, l'atteggiamento del Gruppo di Alleanza Nazionale perché proviene da una storia rivista e rivisitata. Nel Gruppo di Forza Italia prevalgono posizioni populiste di destra.
Sono sempre stato democristiano e me ne vanto perché, come è stato detto nella prima Repubblica, non c'erano assolutamente dubbi in ordine a questo fatto, era naturale, non soltanto perché la Costituzione aveva disegnato bene le caratteristiche della nostra democrazia, ma perché, nella prima Repubblica, nonostante tutto, si aveva una conoscenza della storia.
Feci una tesi sul popolarismo e ricordo che cosa venne detto in Parlamento (ho avuto modo di leggere gli atti) da parte del partito fascista quando fu ucciso Matteotti - sono le stesse cose che oggi dice il Consigliere Marengo : la Magistratura deve stabilire di chi sono le responsabilità (non voglio accusare il Consigliere Marengo, ma per dire che è un atteggiamento mentale). La maggioranza del Parlamento nei confronti di quel delitto disse: ma chi saranno, chi sono le persone che hanno ucciso Matteotti. Non è stato ancora chiarito. Ci fu un'opposizione durissima da parte del fascismo nei confronti dei popolari e dei socialisti di allora, perch avevano assunto una posizione contro quel delitto basato su un ragionamento politico, perché Matteotti rappresentava l'emblema di un'opposizione al fascismo.
Per ricordare la mia storia, da "cattolico" - ciascuno può ricordare la sua - penso alla posizione di Donati.
Giuseppe Donati era il Direttore de "Il Popolo". L'atteggiamento fu identico. Il Popolo, diretto da Donati, assunse questa posizione di difesa di Matteotti. Lo stesso Donati - popolare - per i suoi dubbi, per aver affermato che quello di Matteotti era stato un delitto politico, venne invitato (e "invitato" è un eufemismo) ad andare via dall'Italia. (commenti in aula) lo so che sono diversi, ma l'atteggiamento è lo stesso. Ricordo quando venivano presi d'assalto le sedi dei partiti, il mio stesso partito è stato assalito anche con taniche di benzina, ho molti amici che sono stati vittime di aggressioni e intimiditi pesantemente, per cui sappiamo perfettamente cosa vuol dire "violenza". Il fatto importante è il richiamo ai valori della Costituzione, la riconversione, l'atteggiamento di fede coerente da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale. Ripeto, mi sembra questo il fatto importante di questa seconda Repubblica, cioè un riconoscersi complessivo nei valori della Costituzione che sono i valori della tolleranza, della legalità e della democrazia. Noi possiamo rimettere in scena un film che abbiamo già visto, che è degli anni della Guerra Fredda; quello che è importante è che forze politiche che hanno il senso delle istituzioni, rispetto a atteggiamenti e a fatti di questo tipo, siano chiari. Questo atteggiamento di carattere pesantemente nazionalista e xenofobo è un fatto reale! Si sta ritornando alle etnie! Viene detto, da parte di qualche sociologo, che la posizione della Lega Nord è una posizione di destra. C'è un ritorno all'etnia, al sangue, all'appartenenza alla razza! E' una realtà che si sta verificando in parecchi Stati europei dobbiamo stare attenti a giustificare qualunque cosa! Presidente, voto favorevole, chiaramente, ma esprimo la mia amarezza per questo atteggiamento populistico, di destra, che non è tipico di Alleanza Nazionale, che ha una posizione diversa. E' un atteggiamento populistico, di destra, estremamente pericoloso, perché non riesce neppure a distinguere tra "destra" e "destra": c'è la destra istituzionale ma anche la destra violenta! La destra violenta esiste, non è inesistente! Stiamo giudicando un fatto di violenza, non la storia politica italiana. Se dovessimo giudicare la storia politica italiana, avrei qualcosa da dire: se vogliamo, possiamo anche farlo! Sul fatto specifico, ritengo che dobbiamo assumere una posizione, ed è una posizione che deve essere assunta all'unanimità dal Consiglio regionale: se così non fosse, scriveremmo una brutta pagina della storia del Consiglio regionale, una bruttissima pagina, non volendo affrontare una grave questione che si è verificata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Presidente, avevo auspicato che si arrivasse ad un documento unico, ma purtroppo il mio auspicio è caduto nel nulla e perciò ci troviamo con tre documenti diversi da votare.
Senza dubbio i due ordini del giorno presentati nella mattinata rispecchiano del tutto il nostro punto di vista, per cui per essi voteremo a favore. Rimangono però dei dubbi sul documento originario: pertanto, per esso, noi non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Chiezzi, l'ordine del giorno n. 86 "Aggressione antisemita a Verona" il cui testo recita: "Il Consiglio regionale dopo il gravissimo caso di violenza antisemita accaduta a Verona il 19/9/2000, con l'aggressione e il pestaggio del prof. Louis Marsiglia da parte di un gruppo di estremisti neonazisti.
Allarmato dalla crescente diffusione, soprattutto tra i giovani, di episodi di xenofobia, razzismo e antisemitismo registrata in Italia e nel resto d'Europa rilevato che la relazione semestrale dei Servizi Segreti al Parlamento evidenzia un rinnovato dinamismo degli ambienti skinhead italiani ed il loro collegamento con altre formazioni neonaziste e razziste europee condanna la barbara aggressione neonazista subita dal prof. Marsiglia esprime la propria totale ed incondizionata solidarietà al prof. Marsiglia auspica che i responsabili dell'aggressione e del pestaggio del prof.
Marsiglia siano individuati e puniti con la massima severità; che tutte le istituzioni, a qualunque livello e per le rispettive competenze, vigilino affinché episodi di questo genere, che gettano lugubri ombre sul nostro Paese, non abbiano in futuro a ripetersi."



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 33 hanno risposto SI' 13 Consiglieri si sono astenuti 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per appello nominale, l'ordine del giorno n. 105 "Condanna della xenofobia, del razzismo e dell'antisemitismo" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Ghiglia, Salerno e Botta Marco, il cui testo recita:



PRESIDENTE

"Il Consiglio regionale allarmato dalla crescente diffusione soprattutto tra i giovani di episodi di xenofobia, registrata in Italia e nel resto d'Europa rilevato che la relazione semestrale dei Servizi Segreti al Parlamento evidenzia un rinnovato dinamismo degli ambienti skinhead italiani ed il loro collegamento con altre formazioni neonaziste e razziste europee condanna ogni barbara aggressione xenofoba, razzista, antisemita esprime la propria totale ed incondizionata solidarietà ad ogni vittima di aggressioni razziste, antisemite, xenofobe auspica che i responsabili delle aggressioni e dei pestaggi razzisti xenofobi e antisemiti, siano individuati e puniti con la massima severità che tutte le istituzioni, a qualunque livello e per le rispettive competenze, vigilino affinché episodi di questo genere, che gettano lugubri ombre sul nostro Paese, non abbiano in futuro a ripetersi."



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 24 Consiglieri La votazione non è valida per mancanza del numero legale. Tale votazione sarà ripetuta nella prossima seduta.
Il Consiglio è riconvocato per le ore 15.00. Ricordo che la III Commissione si riunisce adesso in sala Morando.



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