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Dettaglio seduta n.258 del 15/10/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 15.21)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Chiedo scusa per il ritardo, ma nella Conferenza dei Capigruppo è nata l'esigenza di dare qualche risposta ai problemi sollevati nella mattinata relativamente alla crisi FIAT.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bolla, Botta Marco, Burzi, Bussola Cota, Cotto, Di Benedetto, Galasso, Ghigo, Manica, Pichetto, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento:

Nomine (Proclamazione degli eletti)


PRESIDENTE

In merito al punto 12) all'o.d.g. "Nomine", comunico che è stato svolto lo scrutinio delle schede.
Procedo pertanto alla proclamazione degli eletti.


Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali - Sede di Verbania (art. 8, L.R. n. 20/89). Nomina di 5 esperti e 2 rappresentanti e designazione del Presidente


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la nomina di 5 esperti, la votazione non è valida in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la nomina di 2 rappresentanti segnalati dall'Amministrazione provinciale, proclamo elette le signore Viola Emanuelli e Barbara Grippa.
Successivamente si procederà all'integrazione dell'organo con i nominativi mancanti e alla designazione del Presidente.


Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali - Sede di Vercelli (art. 8, L.R. n. 20/89). Nomina di 5 esperti e 2 rappresentanti e designazione del Presidente


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la nomina di 5 esperti, la votazione non è valida in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto.
Per quanto riguarda la nomina di 2 rappresentanti segnalati dall'Amministrazione provinciale, proclamo eletti i signori Francesco Ferraris e Marina Martinotti.
Successivamente si procederà all'integrazione dell'organo con i nominativi mancanti e alla designazione del Presidente.
Com'è a conoscenza dei Consiglieri, in questi casi si deve procedere con decreto per la nomina dei Commissari, per la cui elezione non si è raggiunto il numero legale. La votazione dei Presidenti, quindi, si svolgerà in una seduta successiva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano sulla procedura; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Questo modo di procedere nei lavori in caso di nomina sta diventando una procedura ormai standard: far mancare il numero legale in sede di votazione (peraltro, si tratta di nomine calendarizzate da tanto tempo, che vengono discusse in un'apposita Commissione Nomine che dovrebbe istruire le procedure). Si arriva in aula, non c'è l'accordo tra i Gruppi, manca il numero legale e c'è il decreto presidenziale.
Tengo a sottolineare che come Gruppo stigmatizzo questo modo di procedere perché è davvero insopportabile.



PRESIDENTE

Prendo atto della considerazione e la ripropongo all'Ufficio di Presidenza come valutazione su una prassi, adottata in modo ricorrente, che potrebbe essere oggetto di rivisitazione.
L'Ufficio di Presidenza esaminerà la proposta sollevata dal Consigliere Mellano essendo materia di propria competenza.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'orientamento assunto dai Presidenti dei Gruppi consiliari in merito alla questione FIAT


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la questione della crisi FIAT, l'orientamento dei Capigruppo è di affrontare la questione in modo adeguato, sia come livello di informazione da parte della Giunta, sia come condizione utile per avere elementi per poter orientare il Consiglio. A tal fine, si propone di convocare, per martedì 22 ottobre alle ore 11.00, la VII Commissione in cui sarà svolta un'informazione da parte del Presidente Ghigo.


Argomento: Tutela del consumatore

Esame proposta di deliberazione n. 313: "Piano di attività triennale 2002/2004 in materia di difesa e tutela del consumatore, ai sensi dell'art. 1 bis della L.R. n. 21/85"


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame della proposta di deliberazione n. 313, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Valvo per l'illustrazione.



VALVO Cesare

Il Consiglio regionale è chiamato ad approvare la proposta di piano di attività triennale 2002/2004 in materia di difesa e tutela del consumatore.
E' un documento di programmazione e di guida necessario alla realizzazione degli obiettivi previsti dalla L.R. n. 21/85 in materia di difesa e tutela dei consumatori.
Il piano triennale precedente (1999/2001) è giunto a scadenza. Questa nuova proposta di piano della Giunta è stata deliberata l'11 febbraio 2002 e in data 14 dicembre 2001 la Giunta regionale ha acquisito il parere favorevole della Consulta regionale per la difesa e la tutela del consumatore.
Vorrei illustrare, a grandi linee, i contenuti del piano triennale che siamo chiamati ad approvare, che definisce gli indirizzi di attuazione, i criteri per la scelta dei progetti e dei programmi di attività da incentivare e le priorità di intervento.
Per quanto riguarda gli indirizzi di attuazione, i progetti e i programmi devono convergere al raggiungimento dei seguenti obiettivi: completamento ed attivazione della strumentazione normativa regionale in materia di tutela del consumatore, in armonia con la normativa nazionale recentemente approvata. A questo proposito, sottolineo che la Regione, al fine di un più efficace ed immediato inserimento negli obiettivi della politica consumeristica dell'Unione europea, ritiene opportuno indirizzare gli strumenti normativi esistenti e, nel caso in cui gli stessi risultassero parziali o inefficaci, adottarne dei nuovi per ottenere gli aiuti finanziari che l'Unione europea, nel suo programma triennale, intende destinare al sostegno e allo sviluppo del consumerismo nell'Europa del Sud.
Vale la pena ricordare che la normativa regionale ha interessato, in tale ambito, i settori dell'Agricoltura, del Commercio, dell'Artigianato della Sanità, dei Trasporti, dell'Ambiente, del Turismo, della Comunicazione radio-televisiva, della Pubblica Amministrazione e della Formazione Professionale. Con il presente piano si ritiene di dover aggiungere a questo sistema normativo (peraltro ampio e complesso) un'attenzione relativa alla trasparenza e al diritto dell'utente in materia di edilizia agevolata e convenzionata, di assistenza e di istruzione nelle forme consentite negli ambiti di competenza della Regione.
Il piano prevede inoltre una presenza sul territorio regionale dei Centri di assistenza al cittadino con l'obiettivo di dotare i capoluoghi delle Province piemontesi di tali centri con orari e giorni di apertura strutture tecniche e personale professionalizzato, tali da consentire un ampio ed esauriente servizio sul territorio.
Altro indirizzo è il consolidamento e lo sviluppo dell'informazione e della formazione sul consumerismo e la promozione delle carte dei servizi e degli accordi intercategoriali, finalizzati alla chiarezza delle regole, al contenimento e alla rapida risoluzione del contenzioso fra organizzazione dei consumatori, associazioni di categoria e aziende di gestione di pubblici servizi.
Per quanto concerne i criteri per la scelta dei progetti e dei programmi di attività da incentivare alle priorità di intervento, l'azione della Regione privilegia le iniziative volte all'adozione e alla diffusione delle carte dei servizi, e l'obiettivo prioritario della politica contributiva regionale è quello di assicurare la presenza sul territorio dei Centri di assistenza al cittadino, in ragione di uno sportello per ciascuna Provincia.
Il presente piano di attività, al fine di raggiungere gli obiettivi che si è preposto, si avvale delle risorse di cui all'unità previsionale di base (UPB) 17021 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002 e del bilancio di previsione pluriennale 2002/2004.
La deliberazione è stata approvata a maggioranza dalla VII Commissione nella seduta del 28 febbraio 2002.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla deliberazione n. 313, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.35 riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo procedere alla ripetizione della votazione sulla deliberazione n. 313.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, ho visto che lei ce l'ha messa tutta nel cercare di fare rientrare i Consiglieri regionali al loro posto.
Vorrei capire se questa assenza generalizzata di Consiglieri regionali che vedo più tra i banchi della maggioranza, ma anche tra i banchi dell'opposizione non vedo una presenza nutrita - è il frutto di qualche strategia per non far passare dei provvedimenti, oppure se è una disattenzione, cosa ancora più grave. Perché se convochiamo la seduta per approvare dei provvedimenti, mi auguro che ci sia l'attenzione dovuta da parte di tutto il Consiglio regionale.
Quindi, Presidente, la ringrazio ancora per aver fatto tutti i richiami, campanelli inclusi che richiamano l'attenzione; allo stesso tempo, esprimo la mia preoccupazione per le sorti future di questo Consiglio regionale, e ovviamente della maggioranza che l'amministra perché non vedo una presenza che possa, dopo la votazione che ha deciso la sospensione, garantire il numero legale in quest'aula per poter proseguire i lavori.
Presidente, la invito ancora a fare qualche richiamo, ad esempio invitando gli uscieri a portare con la forza i Consiglieri regionali in aula.



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, grazie per la collaborazione.
Leggo l'elenco dei colleghi che dovrebbero essere presenti, in quanto c'è la loro firma.
Dovrebbero essere presenti i Consiglieri Albano (presente), Angeleri (presente), Cantore (presente), Caracciolo (presente), Caramella (presente), Casoni (presente), Cattaneo (presente), Cavallera (presente) Chiezzi (presente), Costa Enrico (presente), Costa Rosa Anna (presente) D'Ambrosio (presente), Deorsola (presente), D'Onofrio (presente), Dutto (presente), Gallarini, Godio, Leo, Marcenaro (presente), Marengo, Mellano (presente), Mercurio (presente), Moriconi (presente), Muliere, Pedrale Placido, Riba (presente), Ronzani (presente), Suino (presente), Tapparo Tomatis, Toselli (presente), Valvo.
Sull'ordine dei lavori chiede di parlare il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Le battute si sprecano, almeno da questa parte dell'aula. Questo modo di procedere irritale, con tanto di appello nominale per segnalare i buoni e i cattivi, è una procedura che non condivido se almeno non corrisponde una nota sul diario di quelli che sono presenti, ma non votano.
Forse occorre prendere atto che c'è un problema. Peraltro, questa mattina avevo segnalato questa questione, chiedendo quali erano gli argomenti all'o.d.g. del pomeriggio, perché era presumibile che sarebbe finita in questo modo.
Non condivido questa pratica, anche se il Vicepresidente Riba cerca di agevolare i lavori di questo Consiglio.
Alcune volte va in questo modo, magari ci sono motivi non espressi di insoddisfazione, ma bisognerà prenderne atto.



PRESIDENTE

Consigliere Mellano, sa bene che la lettura dei nomi voleva servire da sottolineatura al richiamo acustico, perché non conosciamo altri sistemi per richiamare i Consiglieri in aula. Spero che il mio appello non sia frainteso.
Dato che il numero legale è ampiamente raggiunto, indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla deliberazione n.
313.
Il Consiglio approva.


Argomento: Personale del servizio sanitario - Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc. - Formazione professionale

Esame testo unificato delle proposte di legge n. 73, n. 100, n. 254, n. 258 e n. 426: "Disciplina delle pratiche terapeutiche non convenzionali" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 73, n. 100, n. 254, n. 258 e 426, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ho ascoltato con attenzione le due relazioni e mi trovo, in particolare, in sintonia con gli argomenti esposti dalla collega Suino.
Volevo solo aggiungere un'osservazione.
Oggi, in Italia, in Piemonte, ma, direi, nel mondo vi sono numerose persone che per guarire i propri malanni utilizzano, oltre la medicina fornita dal Servizio sanitario nazionale, anche altre pratiche curative che, sino ad oggi, sussistono ai margini della medicina ufficiale.
Sappiamo che le guarigioni sono un processo complesso e frutto di interventi di vario tipo (farmacologici e manuali) e che sono anche sostenute e aiutate, se non determinate, al cento per cento da altri interventi di tipo psicologico, ambientale e via dicendo.
La situazione attuale è che coloro che si servono di medicine non tradizionali vivono in una situazione di marginalità rispetto alla scienza ufficiale.
Secondo me, è giusto fare un tentativo per sottrarre alla marginalità questo sistema di cure indicando criteri, requisiti e sistemi di controllo e di attivazione di questi sistemi.
In questo quadro, inserisco il mio parere su questa legge, che considero utile per far uscire da una zona grigia certe pratiche che esistono e mirano alla cura e alla guarigione di certe malattie con dei metodi che sino ad ora sono stati trattati al di fuori della medicina e della scienza ufficiale.
Propendo per la trasparenza delle cure e, dato che si tratta di una realtà esistente, ben venga una legge che porta alla luce metodi di cura diversi dalla medicina ufficiale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Questa proposta di legge si inserisce in un argomento di estrema attualità. In Italia, circa il 30% dei cittadini ricorre a cure mediche e pratiche terapeutiche non convenzionali e, quindi riveste sicuramente interesse ed è molto importante che la Regione Piemonte, prima fra tutte le Regioni italiane, arrivi a discutere questa proposta di legge.
Legge che dovrebbe, da un lato, garantire la sicurezza dei cittadini che ricorrono a pratiche non convenzionali e, dall'altro, costituire un momento di riconoscimento per gli operatori. Conosciamo bene questo settore, perché abbiamo avuto modo di incontrare, nel corso di varie audizioni, il mondo complesso e variegato di quanti si dedicano e operano attraverso queste medicine e pratiche terapeutiche.
Ritengo che questo provvedimento non possa essere esaminato considerando solo la stesura così come è stata proposta senza gli emendamenti, ma tenendo conto degli emendamenti, i quali chiariscono meglio l'aspetto di divisione che è stato introdotto tra le discipline mediche e le terapie non convenzionali, con ciò specificando bene i dubbi avanzati dalla classe medica, ovvero la possibilità di fare la diagnosi.
Crediamo che questo testo indichi chiaramente a chi compete la possibilità della diagnosi e a chi compete la possibilità di svolgere la terapia, e questo dovrebbe rassicurare quanti nel mondo medico avevano delle perplessità sulla stesura del testo originario, che, però, risale a tempo addietro.
Ripeto, questa proposta di legge va letta assieme agli emendamenti che sono stati presentati. Bisogna ricordare che non si tratta di una legge impropria, cioè che vuole mettere degli obblighi agli operatori, cosa che non compete al potere legislativo della Regione.
Si tratta di una legge che vuole semplicemente indicare un riconoscimento. Noi istituiamo un doppio registro con il quale riconosciamo gli operatori di queste discipline mediche, di queste pratiche terapeutiche. In questo modo, dovremmo raggiungere questo risultato, ovvero garantire maggiori sicurezze ai cittadini e fornire un mezzo di riconoscimento per gli operatori.
In ultimo, devo dire che dispiace che questa legge non preveda delle misure economiche di accompagnamento. Altre Regioni, che non hanno affrontato ad esempio l'aspetto legislativo del riconoscimento delle discipline, le hanno tuttavia inserite, in varie forme e in modi diversi all'interno del Piano sanitario regionale. In questo modo, hanno garantito un riconoscimento economico che era particolarmente utile anche per i cittadini che scelgono di ricorrere a tali pratiche mediche.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, non è una novità - tengo a precisarlo in questa sede - che è un po' abitudine e metodo di lavoro del Gruppo Radicale cercare di selezionare i provvedimenti su cui concentrare l'attenzione.
Siamo in due e non si riesce a seguire tutto. Venire in aula e dire: "Ha ragione il collega che ha parlato prima" o "Mi fido del lavoro della Giunta" non è nostra abitudine.
Quindi, con questa ammissione pubblica e plateale, che come Gruppo non riusciamo a seguire tutti i provvedimenti in esame (ci prendiamo soventissimo la responsabilità di non partecipare al voto perché non abbiamo maturato una convinzione sul provvedimento in discussione), dico che in questo caso, pur apprezzando e valutando in modo importante e positivo l'argomento in oggetto, noi purtroppo non siamo riusciti a seguire direttamente la questione.
Si tratta di un problema complicato e specifico, che ha grandissime valenze anche culturali. Hanno ragione i colleghi Chiezzi e Moriconi, ma in generale tutti i Consiglieri che vi hanno lavorato, a dire che si tratta di un testo importante, perché affronta una materia che, per molti versi, è magmatica, implicando il diritto alla salute e implicando una norma che va ad incidere proprio sulla nostra vita quotidiana, nelle fasi più delicate della vita quotidiana, ovvero quando vi è una malattia.
Pertanto, è responsabilità di questo Gruppo dire: "Non abbiamo potuto seguire questo provvedimento. Non sappiamo se il testo oggi in esame è il migliore possibile".
Qualche dubbio l'abbiamo nel leggere in particolare gli artt. 5 e 6 proprio quei punti che venivano richiamati come qualificanti questa norma.
L'istituzione di un registro unico forse era una soluzione che rispondeva più adeguatamente alle esigenze anche di regolamentazione chiara di un settore.
L'istituzione di due sezioni, che necessariamente creeranno degli operatori di serie A e degli operatori di serie B, sicuramente fa emergere un problema, lo porta alla luce del sole, ma rischia davvero di mettere in difficoltà tanti operatori del settore che magari hanno conquistato sul terreno della pratica quotidiana un'esperienza, una fiducia e una serie di rapporti anche professionali; inserirli in un elenco in qualche modo di serie B è sicuramente un dato, a nostro giudizio, discutibile.
Forse era opportuno riconoscere in sé la professionalità, in sé come professione sanitaria autonoma. Quindi, nel momento in cui si va a prevedere anche dei corsi di formazione lunghi (di sei anni o di tre anni) con i crediti formativi e con l'esperienza, occorre avere la forza di riconoscere in sé quella figura professionale.
Questa legge, che sappiamo essere mediazione di varie visioni, anche opposte, rischia di non essere adeguata né agli obiettivi e alle attese, n forse al problema che andiamo a valutare.
Io ripeto qui quello che ho detto questa mattina: sono davvero curioso e attendo con ansia un parere dell'Assessore D'Ambrosio, perché questo è un tema molto delicato. E' un tema importante, ma delicato. Andare a toccare e a regolamentare delle figure professionali in un settore come questo, ha delle conseguenze, conseguenze dirette e conseguenze importanti. Dire "sei anni di formazione" o "tre anni di formazione" è un dato che incide e che cambia.
Quindi, ammettendo la mia ignoranza e la mia inadeguatezza su questo testo, non so se bastano tre anni per fare l'omeopata. Non lo so e non lo posso sapere. Dunque, collegare questa figura ad un corso di formazione post-universitario ha un senso. Non ha un senso magari legarlo con il fattore dei registri e delle doppie sezioni.
Pertanto, con questi dubbi cercherò di seguire il dibattito, ma so già che non parteciperò al voto di questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con l'intervento volto ad illustrare la legge, e quindi con la relazione, ho già avuto modo di esprimere anche la posizione, che non era - come torno a ripetere - solo del sottoscritto, ma di un intero gruppo di lavoro che ha operato, tra l'altro, in modo relativamente veloce su una tematica molto delicata, come richiamava poco fa il collega Mellano.
Abbiamo voluto - desidero anticiparlo - migliorare ulteriormente il lavoro che è stato svolto in Commissione, anche confrontandoci con i dirigenti sia del Consiglio che della Commissione.
Abbiamo ritenuto, insieme ai colleghi, di apportare alcune modifiche migliorative, che sono già presenti dall'art. 1, dove indichiamo chiaramente la volontà di istituire un duplice registro degli operatori medici e degli operatori non medici. Ma su questo saremo più chiari successivamente quando illustreremo i vari emendamenti che abbiamo presentato.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi precedenti e volevo in qualche modo rispondere ai colleghi che sono intervenuti.
E' vero che la materia è delicatissima. Su questa materia, proprio per la delicatezza, nessuno, compreso il Parlamento nazionale, ha voluto o meglio, è riuscito a legiferare. Penso, però, che sia nostra responsabilità, anche dopo la riforma del Titolo V, intervenire su materie importanti come queste, che vengono, di fatto, utilizzate. Addirittura nella vicina Francia, abbiamo avuto modo di sentire che le medicine non convenzionali vengono utilizzate da oltre il 40% dei cittadini. Ad oggi, in Piemonte il loro utilizzo è elevatissimo ed è necessario un minimo di regolamentazione. Abbiamo la necessità di fornire delle garanzie ai cittadini che si rivolgono spesso, troppo spesso, ad operatori improvvisati.
Questo è lo spirito con il quale ci siamo mossi, tenendo in considerazione, ovviamente, sia gli operatori non medici che i laureati in medicina e chirurgia.
La tutela di questa legge è indirizzata, evidentemente e inizialmente nei confronti dei pazienti utenti, che oggi noi chiamiamo cittadini, ma anche nei confronti degli operatori medici e non medici che seriamente oggi operano in questa direzione.
E' il tentativo per dare una regolamentazione. Mi auguro che, anche con l'inserimento dell'art. 8, che concerne il monitoraggio della stessa legge non sia necessario intervenire per modificare la legge stessa in futuro, ma si possa, attraverso il monitoraggio, che è a cura dell'Assessorato controllare e verificare che quanto deciso in questo Consiglio regionale e lo spirito di questa legge sia rispettato in toto.
Con questo intendimento abbiamo voluto portare all'attenzione di questo Consiglio regionale una materia così delicata.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: al comma 1, l'espressione "regola l'esercizio delle pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dall'espressione "regola l'esercizio delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
Questa modifica si ripeterà in tutta la legge.
La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Intervengo per dichiarazione di voto con una richiesta ai colleghi, in particolare al collega Angeleri: forse, era opportuno spiegare la filosofia di questo emendamento, che, tra l'altro, è un emendamento significativo e ripetuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, questo fa parte di quanto dicevo nell'intervento precedente, cioè nell'ottica di migliorare la legge.
Noi abbiamo titolato questo testo unificato con la dicitura: "Disciplina delle pratiche terapeutiche non convenzionali". C'è però un aspetto che non abbiamo attentamente e approfonditamente considerato in sede di sottogruppo: all'interno delle pratiche terapeutiche delle medicine c'erano alcune realtà che non potevano collocarsi come dicitura né nelle terapie né nelle medicine, ma all'interno di una disciplina più generica.
Queste realtà concernono l'operatore shatzu, la riflessologia e la naturopatia.
Con i colleghi del gruppo di lavoro che hanno firmato questi emendamenti abbiamo deciso di aggiungere la dicitura "delle discipline" laddove erano richiamate solo le medicine e le terapie. Quindi, abbiamo chiarito che il progetto di legge era ovviamente destinato anche a queste discipline e non solo alle terapie e alle medicine.
Questa è la motivazione dell'emendamento, che è ripetuto in tutto l'articolato del testo della legge.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Signor Presidente, intervengo per fare ulteriore chiarezza su quanto dichiarato dal collega Angeleri.
Abbiamo pensato di inserire questo emendamento proprio per non incorrere su un tipo di legge che diventa di fatto materia competente perché non spetta comunque alla Regione Piemonte istituire Ordini professionali. Quindi, per sgombrare ancora di più il campo, vogliamo semplicemente dichiarare che creiamo un registro nel quale l'iscrizione o la non iscrizione non è obbligatoria, ma è una facoltà sia da parte del medico, sia da parte dell'operatore non medico.



PRESIDENTE

Se i presentatori condividono, l'emendamento sarebbe così riformulato: 1.1) subemendamento presentato dai Consiglieri Godio, Angeleri, Dutto Moriconi e Suino: Al comma 1, le parole: "regola l'esercizio delle" sono sostituite da: "istituisce il registro per le".
L'emendamento 1.1) unificato, viene così riformulato: "istituisce il registro per le pratiche terapeutiche e per le discipline non convenzionali".
Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento come riformulato.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 1 come emendato.
Il Consiglio approva.
Do atto e comunicazione che, sulla base del primo emendamento votato le integrazioni conseguenti le consideriamo acquisite ai testi approvati senza ulteriore votazione, in quanto costituirebbero un elemento di complicazione non necessario.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: la rubrica dell'art. 2 è sostituita dalla seguente: (Definizione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali).
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

L'emendamento fa riferimento all'emendamento all'art. 1 illustrato poco fa dal Consigliere Godio. E' un richiamo alla modifica da "regola" a "istituisce" nell'art. 1.



PRESIDENTE

Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.1).
Il Consiglio approva.
2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: all'art. 2, comma 1, l'espressione "nell'ambito delle pratiche terapeutiche non convenzionali sono riconosciute le seguenti discipline" è sostituita dall'espressione "nell'ambito delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali sono riconosciute le seguenti".
Subemendamento 2.2) presentato dai Consiglieri Godio, Angeleri, Dutto e Moriconi: al comma 1, dopo le parole "sono riconosciute", vengono aggiunte le parole "per le finalità di cui all'art. 1".
Propongo di unificare i due emendamenti, il cui testo viene così riformulato: "Nell'ambito delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali, sono riconosciute, per le finalità di cui all'art. 1, le seguenti:".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento come riformulato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: la rubrica dell'art. 3 è sostituita dalla seguente: (Commissione regionale permanente per le pratiche terapeutiche e le discipline non convenzionali).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: il comma 1 dell'art. 3 è sostituito dal seguente: "1. Entro 120 giorni dall'approvazione della presente legge è istituita presso l'Assessorato competente in materia di Sanità, la Commissione permanente per le pratiche terapeutiche e le discipline non convenzionali".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino e Dutto: la lettera g) dell'art. 3, comma 2, è sostituita dalla seguente: "g) un rappresentante per ciascuna delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali riconosciute dalla presente legge".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettrico, sull'art.
3 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Dò lettura di alcune modifiche di coordinamento: all'art. 4, comma 1, lettera a), l'espressione "la divulgazione delle pratiche terapeutiche non convenzionali" e sostituita dall'espressione "la divulgazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
all'art. 4, comma 1, lettera d), l'espressione "operatori delle pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dall'espressione "operatori delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Godio, Angeleri, Suino Moriconi e Dutto: al comma 1 è aggiunto: "e) individua eventuali modalità di compensazione, anche sulla base dei crediti formativi, per il raggiungimento, da parte dei laureati in medicina e chirurgia, dei requisiti minimi previsti all' art. 5".
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

Analizzando quale doveva essere il percorso formativo, ci siamo accorti che un laureato in medicina e chirurgia, per la specializzazione in una di queste dodici discipline, doveva studiare altri sei anni. Obiettivamente sembrava troppo per un laureato, quindi abbiamo utilizzato il sistema dei crediti formativi, ormai utilizzato normalmente dall'Università, per compensare la differenza con coloro che non sono laureati in medicina.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.1).
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

I dubbi espressi precedentemente sull'opportunità di regolamentare, con una doppia sezione, il registro, a questo punto si accentuano con l'emendamento accolto. Avremo, quindi, un registro con, da una parte personale medico laureato che, pur non avendo svolto quella formazione particolare e specifica richiesta dei sei anni complessivi (magari usando crediti formativi: metodo standard, classico e trasparente), avrà il privilegio di trovarsi nell'elenco di serie A, e, dall'altra, persone esperte, con molti corsi di formazione specifici alle spalle, che si ritroveranno nell'elenco di serie B.
Questi ulteriori dubbi mi rafforzano l'idea di non partecipare al voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Vorrei precisare al Consigliere Mellano che abbiamo inteso differenziare, perché, mentre in un primo momento avevamo ritenuto di mantenere, sia per i laureati, sia per i non laureati, le cinquemila ore e i sei anni, in un secondo momento ci siamo accorti che alcune materie, che nei sei anni e nelle cinquemila ore faranno coloro che non sono laureati si ritrovano invece nel corso di laurea di medicina. Pertanto, diventava per coloro che avevano già fatto medicina, un sostanziale doppione.
Quindi, la motivazione e l'inserimento dei crediti formativi va proprio nella direzione di equiparare i modi, i metodi e i tempi di studio.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 4 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 5 5.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Moriconi e Dutto: alla lettera a) vengono aggiunte le parole "fitoterapia, omotossicologia medicina antroposofica, medicina tradizionale cinese, ayurveda, omeopatia".
Le stesse discipline vengono soppresse alla lettera b).
5.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino, Godio Moriconi e Dutto: al comma 1, lettera b), le parole "seicento ore" sono sostituite dalle parole "settecentocinquanta ore".
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

Con il primo emendamento spostiamo alcune discipline dalla lettera b) alla lettera a).
La motivazione per la quale abbiamo voluto questo è innanzitutto dovuta ad una garanzia che i membri del sottogruppo di lavoro volevano che fosse data da questa legge. Noi sappiamo che 5 mila ore sono molte e che sei anni di studio sono sicuramente un sacrificio, ma sono anche una scelta di vita futura da parte dello studente. E' quindi una scelta consapevole.
Quindi, abbiamo voluto differenziare i due commi, anche perché sappiamo che oggi i laureati in medicina e chirurgia operano nelle discipline di fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, medica antroposofica, medicina tradizionale cinese e ayurveda.
Esiste - e noi ne abbiamo tenuto conto - un documento della Federazione nazionale dell'Ordine dei Medici del 18 maggio 2002 - già citato nella relazione - che parla proprio di medicine non convenzionali e che traccia una serie di linee guida sulle medicine e le pratiche non convenzionali.
Tra queste, elenca le nove discipline che noi abbiamo voluto portare alla lettera a), sulle quali avere la garanzia di una grande professionalità al servizio dei cittadini.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.2).
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 5 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 6 All'art. 6 non vi sono emendamenti, soltanto le seguenti modifiche di coordinamento: la rubrica dell'art. 6 è sostituita dalla seguente: (Registro regionale degli operatori delle pratiche e delle discipline non convenzionali).
Il comma 1 dell'art. 6 è sostituito dal seguente: "1. E' istituito presso l'Assessorato competente in materia di Sanità il registro regionale degli operatori delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 6.
Il Consiglio approva.
ART. 7 Dò lettura della seguente modifica di coordinamento: all'art. 7, comma 1, l'espressione "esercitano sul territorio regionale pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dall'espressione "esercitano sul territorio regionale pratiche terapeutiche e discipline non convenzionali".
7.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Suino, Godio Moriconi e Dutto: al comma 2, dopo la parola "verifica", aggiungere le parole "fatto salvo quanto previsto alla lettera e) dell'art. 4".
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Questo emendamento fa riferimento - come ha già detto lei, Presidente all'inserimento della lettera e) all'art. 4, quindi ai crediti formativi che devono essere tenuti in considerazione nella norma transitoria per quanto riguarda il passato.
Facendo riferimento all'emendamento all'art. 5, lettera b), che non avevo illustrato, volevo solo dire che abbiamo voluto aumentare le ore per dare ulteriore credibilità alla legge che stiamo per approvare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.1).
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 7 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 8 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 9 Dò lettura di alcune modifiche di coordinamento: all'art. 9, comma 2, lettera a), la denominazione "Spese per la promozione, divulgazione ed informazione delle pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dalla seguente denominazione "Spese per la promozione, divulgazione ed informazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
All'art. 9, comma 2, lettera b), la denominazione "Spese per il monitoraggio sullo stato di attuazione della disciplina delle pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dalla seguente denominazione "Spese per il monitoraggio sullo stato di attuazione della regolamentazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
All'art. 9, comma 2, lettera c), la denominazione "Spese di gestione della Commissione regionale permanente per le pratiche terapeutiche non convenzionali" è sostituita dalla seguente denominazione "Spese di gestione della Commissione regionale permanente per le pratiche terapeutiche e le discipline non convenzionali".
Il titolo del testo unificato è sostituito dal seguente: "Regolamentazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali".
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 9.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Sempre nell'ottica di valorizzare un provvedimento che ritengo importante, anche se non l'ho seguito e con i dubbi che ho espresso preannuncio la non partecipazione al voto. Però sarebbe per me gradito, e credo che sarebbe importante per i lavori dell'aula, in questa fase finale acquisire due aspetti.
Per quanto riguarda il primo, sarei grato se qualcuno mi potesse precisare chi dovrà nominare i rappresentanti per ciascuna pratica o disciplina terapeutica. Temo che non ci sia un organo o un ordine riconosciuto, essendo una serie di attività e di figure professionali anche individualmente autorganizzate. Quindi, come si andrà a definire? La legge non prevede le procedure per l'individuazione di un rappresentante per ciascuna di queste pratiche o discipline terapeutiche.
Quindi, avremo comunque un problema di definizione su chi deve nominare il rappresentante.
Il secondo aspetto che tengo a sottolineare in questa fase, anche perché siamo ancora in possibilità di recupero, è questo: avevo sollecitato per due volte un intervento da parte dell'Assessore.
Prendo atto che su questo tema, per quanto importante, l'Assessore che ha ben altri problemi e non voglio creargliene ulteriori - non si è espresso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Colgo l'occasione della dichiarazione di voto per rispondere al Consigliere Mellano che ha posto un quesito.
Abbiamo ritenuto di fare riferimento alla legge Galletti presentata a livello nazionale otto anni fa. Per questo motivo, abbiamo lavorato in modo condensato in questi mesi per cercare di terminare il percorso di una legge, visto che da otto anni il Parlamento ne parla, ma non legifera.
La legge Galletti aveva audito tutta una serie di associazioni a livello nazionale, a cui noi facciamo riferimento e che dovranno inviarci i loro rappresentati locali. Questo è stato il metro di paragone, anche perché - come torno a ripetere - su questa materia non ci sono precedenti e abbiamo dovuto fare riferimento a quella legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente e colleghi.
Siamo giunti alla fine di un lungo lavoro svolto dal gruppo di lavoro in molte sedute al di fuori della IV Commissione. Non possiamo che esprimere soddisfazione per l'approvazione di questa legge che - come è noto a tutti - ha toccato il tema delicato della medicina non convenzionale. E' una materia molto delicata, quindi immagino che la Commissione competente, che dovrà valutare le richieste per l'inserimento in questo registro, dovrà avere un ruolo fondamentale, come evidenziato dagli artt. 3 e 4 della legge.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione per appello nominale mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Immigrazione

Esame ordine del giorno n. 613 inerente a "Richiesta integrazione regolamentazione flussi migratori" (rinvio)


PRESIDENTE

Su richiesta del proponente, Consigliere Dutto, rinviamo l'esame dell'ordine del giorno n. 613, di cui al punto 11) all'o.d.g. Sarà nuovamente iscritto all'o.d.g. di una successiva seduta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verba le dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.01)



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