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Dettaglio seduta n.253 del 02/10/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 9.36 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 10.02 il Presidente Cota aggiorna la seduta alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Botta Franco Maria, Caramella Casoni, D'Ambrosio, Ferrero, Ghigo, Giordano, Pedrale, Pichetto, Racchelli e Rossi Giacomo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

b) Impugnazione del Governo avverso legge approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico che il Consiglio dei Ministri nella seduta del 29 settembre 2002 ha deliberato di impugnare presso la Corte Costituzionale la legge regionale n. 20/2002 "Legge finanziaria per l'anno 2002" Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente, riguardo alle notizie che sono pervenute e che abbiamo letto sui giornali questa mattina, relative ad un atto del Governo che mette in discussione uno degli atti fondamentali di questa Regione, ritengo importante avere una comunicazione urgente della Giunta, che informi il Consiglio sulla situazione e ci esponga le proprie valutazioni.
Le chiedo, Presidente, se non le sembra opportuno e normale che questo avvenga.



PRESIDENTE

Mi farò senz'altro promotore di questa comunicazione. Non l'ho fatto fino a questo momento perché la notizia non è ancora arrivata in forma ufficiale. Nel momento in cui questo avverrà, ci sarà anche la comunicazione all'Aula.
Ritengo, comunque, giusto che l'Assessore faccia una comunicazione in Consiglio; purtroppo non siamo riusciti a programmarla oggi perch l'Assessore Pichetto, per impegni che aveva già preso, è in congedo.
Per il momento, posso dare lettura di una comunicazione informale che abbiamo ricevuto e dei profili d'illegittimità costituzionale che sono stati ipotizzati; successivamente, questi motivi dovranno essere trasfusi in un atto di impugnazione che il Consiglio dei Ministri ha demandato all'Avvocatura Generale dello Stato.
Ad ogni modo, i profili che per il momento sono stati individuati sotto l'aspetto politico-giuridico, sono i seguenti: "a) Art. 1: disponendo l'esonero dal pagamento dell'IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per l'Agenzia per lo svolgimento dei Giochi Olimpici, realizza, la legge, una fattispecie di agevolazione non contemplata dalla legge n. 285/2000, concernente 'Interventi per i Giochi Olimpici invernali - Torino 2000', che prevede all'art. 10, comma 11, la possibilità per la Giunta regionale del Piemonte, di disporre che i proventi percepiti dal Comitato organizzatore dei Giochi, per attività commerciali e anche occasionali, comma 4, art. 10 citato, svolta in conformità agli scopi istituzionali, non concorrano alla determinazione della base imponibile del Comitato stesso, rilevante ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive. Analogamente dicasi per esonero degli obblighi contabili inerenti all'IRAP, quali la presentazione delle dichiarazioni periodiche. Quanto sopra, infatti, operando una discriminazione rispetto alla totalità dei contribuenti, soggetti passivi dell'imposta, si pone in contrasto con l'art. 3 della Costituzione e con il principio del Coordinamento del sistema tributario, di cui all'art. 119, 2' comma, della Costituzione.
Art. 2: disponendo l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale, per gli autoveicoli alimentati a gas metano, già dotati di dispositivo per la circolazione all'atto dell'immatricolazione introduce una nuova agevolazione che determina una discriminazione rispetto alla totalità dei contribuenti, soggetti passivi della tassa, e si pone pertanto in contrasto con l'art. 3 della Costituzione e con il principio del coordinamento del sistema tributario, di cui all'art. 119, 2' comma della Costituzione.
Art. 4, secondo comma: prevedendo la proroga dei termini per il recupero delle tasse automobilistiche dovute alla Regione, interferisce in materia di prescrizione, in quanto modifica la durata prevista dalle norme del Codice Civile e si pone altresì in contrasto con l'art. 117, lettera l), che riserva allo Stato la competenza in materia di ordinamento civile.
Per tali motivi si ritiene che, per il provvedimento in parola debba promuoversi questione di illegittimità costituzionale, dinnanzi alla Corte Costituzionale".
Come avevo accennato, con la delibera del 29 settembre il Governo ha deliberato di impugnare la legge suddetta, dando mandato all'Avvocatura Generale dello Stato di voler predisporre il ricorso dinnanzi alla Corte Costituzionale.
Il termine per la presentazione del ricorso scade il giorno 7 ottobre 2002, quindi la procedura prevede che l'Avvocatura Generale dello Stato predisponga il ricorso e lo notifichi alla Regione Piemonte entro il 7 ottobre, termine di 60 giorni previsto dalla Costituzione.
Queste sono le notizie di cui sono in possesso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

La ringrazio per l'informazione che ha voluto darci. Le chiedo semplicemente che il Presidente della Regione, quando verrà in quest'aula dia un'interpretazione e ci dica qual è la posizione e la valutazione della Giunta regionale di fronte a una vicenda di cui sono evidenti gli aspetti politici. Peraltro, siamo alla vigilia di una discussione sullo Statuto.



PRESIDENTE

Va bene. Devo dirvi che proporrò all'Ufficio di Presidenza di resistere in giudizio; non so quali saranno le determinazioni dell'Ufficio di Presidenza, ma è normale che ci sia, avendo approvato la legge, una resistenza in giudizio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Esprimo soddisfazione per il fatto che sia stata cassata la legge sul punto della proroga dei termini, sulla quale votai contro, distinguendo il mio voto da quello del Gruppo.
Non ritengo che esistano gli estremi, su quel punto, per resistere.



PRESIDENTE

Colleghi, andiamo avanti; mi è stata chiesta una comunicazione, ma adesso procediamo con lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze.


Argomento: Asili nido

Interrogazione n. 941 presentata dalla Consigliera Manica, inerente a: "Asilo Nido Comune di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'interrogazione n. 941, della Consigliera Manica.
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

Per l'anno 2001 il Piano dei contributi per la gestione, il funzionamento e la manutenzione ordinaria degli Asili Nido è stata di lire 19.500.000.000 (10.071.000 euro).
Con Determina Dirigenziale n. 201/30.1 del 22/6/2001 è stata impegnata la somma di 5.035.455 euro, quale anticipazione dei contributi.
Tramite la legge regionale 15/3/2002, la famosa legge n. 5, è stata delegata alle Province, all'art. 115, la concessione dei contributi per la gestione degli Asili Nido comunali, sulla base dei criteri e delle modalità definite dalla Regione, d'intesa con le Province.
Pertanto, con Determina Dirigenziale n. 34-3752 del 12.11.2001 è stata attribuita alle Province la restante somma del Piano dei contributi ammontante ad altri 5.035.455 euro, per il saldo relativo all'anno 2001.
Con D.G.R. n. 34-3752 del 6/8/2002 è stato inoltre assegnato un contributo di 516,46 euro per ogni posto bambino autorizzato ai Comuni nei quali non sono presenti asili-nido comunali, ma sono funzionanti asili nido gestiti da soggetti privati. I Comuni, a loro volta, possono assegnare tali contributi, o direttamente alle famiglie che usufruiscono del servizio, o agli stessi soggetti gestori degli asili-nido.
Analogamente al primo triennio, anche per il secondo triennio di applicazione della legge 285 (2001-2003) sono state individuate quattro aree di priorità molto ampie, entro le quali lasciare il massimo spazio a ciascun ambito territoriale ed a ciascun ente proponente di individuare progetti secondo le esigenze legate al proprio territorio.
Le priorità, già individuate dalla D.C.R. n. 479-8707 del 15.7.98, sono state le seguenti: Promozione e sviluppo di una cultura e di tutte le forme di accoglienza dei minori Promozione di attività di prevenzione diffusa Sviluppo di interventi specifici per la tutela delle situazioni di maggior rischio e difficoltà, quali abuso o sfruttamento sessuale abbandono, maltrattamento e violenza sui minori Miglioramento della qualità dei servizi e degli interventi fondamentali con cui affrontare le situazioni emergenziali e la sperimentazione e diffusione sul territorio regionale di servizi innovativi a livello locale, rivolti alla prima infanzia, ai bambini ed alle famiglie alla fascia pre-adolescenziale ed adolescenziale.
Nell'ambito di quest'ultima priorità era, quindi, possibile prevedere la sperimentazione di servizi innovativi per la prima infanzia, quali micronidi e simili.
I Piani territoriali di intervento di ciascuna provincia sono stati presentati alla Regione Piemonte in data 31 gennaio 2001.
In particolare, il Comune di Novara ha presentato un progetto, inserito nel piano territoriale di intervento della provincia di Novara, denominato "Uno spazio per tutti" che si articola in attività di: supporto ai nuclei familiari ristretti, senza sostegno parentale o con situazioni di disagio socializzazione e gioco per i bambini in spazi facilitanti in relazione tra pari e con gli adulti confronto sulle problematiche relative alla genitorialità.
Per quanto riguarda le indicazioni contenute nella legislazione nazionale e regionale occorre precisare che il Comitato ristretto della Commissione affari sociali della Camera ha elaborato, in data 7 maggio u.s., un testo unificato sugli "Asili nido", quale testo base per il prosieguo dell'esame del disegno di legge in materia.
Tale testo prevede all'art. 4 (Servizi sperimentali) che le Regioni favoriscano la realizzazione da parte dei Comuni di: nidi e micro nidi all'interno dei luoghi di lavoro servizi socio-educativi sia presso il domicilio delle famiglie sia presso quello degli educatori servizi socio-educativi nel medesimo complesso abitativo o in più complessi abitatiti limitrofi.
Il Disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali" approvato dalla Giunta il 25.3.2002 e attualmente all'esame del Consiglio regionale, prevede all'art. 45 (Attività di promozione regionale), comma 2 lettera C, che la Regione promuova: 'La realizzazione dei servizi socio-educativi, anche sperimentali ed innovativi, per l'infanzia e l'adolescenza, secondo quanto previsto dalla specifica normativa vigente in materia'".
Faccio presente che il 15 novembre verrà organizzato un Convegno regionale sui servizi all'infanzia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Ringrazio l'Assessore per la risposta e chiedo se è possibile avere il testo scritto della stessa.
La problematica rispetto alla quale è stata presentata questa interrogazione, non è tanto relativa ai programmi differenziati, per quanto riguarda i nidi, con l'erogazione del servizio tradizionale (tutta la giornata), quanto piuttosto la possibilità di frequentazioni differenziate: una parte della giornata, i micro-nidi o la soluzione di nidi d'appartamento che, francamente, o è all'interno di un progetto, di cui si conosce il livello di sperimentazione e di controllo, oppure è, a mio avviso, una sperimentazione con bassi livelli educativi e, oltre ad essere faticosa, potrebbe creare gravi rischi.
su questo, quindi, che ho chiesto - e chiederei, approfittando di questa interrogazione - un'attenzione particolare dell'Assessorato, nella direzione di queste sperimentazioni. Sono sperimentazioni di estrema delicatezza, trattandosi di bambini da 0-3 anni che vengono tenuti in nuclei in appartamento, senza sapere con quali garanzie, quali verifiche e con quali qualificazioni del personale stesso. Ci vuole, quindi un'attenzione particolare su questo punto.
Cogliamo l'occasione di questa interrogazione per chiedere all'Assessorato di predisporre un monitoraggio su tale situazione e, se possibile, avere una relazione in IV Commissione, nella prima occasione utile.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1662 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Decesso di un detenuto presso la C.C. di Cuneo"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1662 presentato dai Consigliere Contu e Papandrea inerente a "Decesso di un detenuto presso la C.C. di Cuneo".
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

In situazioni, pur così gravi, come quella cui fa riferimento l'interpellanza n. 1662, motivo di profonda preoccupazione per tutti quanti hanno compiti di responsabilità nella gestione del bene comune, nessuna competenza specifica ha però la Regione per poter intervenire nei confronti di altri organi dello Stato.
D'altra parte, non è neppure possibile acquisire notizie in merito ai fatti, essendo in corso le inchieste, per quanto di rispettiva competenza dall'Amministrazione Penitenziaria e della Magistratura che sono coperte dal segreto d'ufficio.
E' noto che l'Assessorato sta lavorando molto sulle problematiche della popolazione penitenziaria. Sono state effettuate visite e sopralluoghi in quasi tutti i carceri; stiamo predisponendo un nuovo piano per interventi a favore della popolazione carceraria, che porteremo presto in IV Commissione. Molti Consiglieri sono sensibili a queste problematiche e stanno collaborando con l'Assessorato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

So che questa è una questione molto delicata. Siamo in presenza di una costituzione di parte civile da parte dei familiari del detenuto Fedele Mauro di 33 anni deceduto in carcere. Ciò che ci allarma e preoccupa è il quadro, così come lo abbiamo desunto dai mezzi di informazione.
Il ragazzo ha un colloquio con i familiari e, inspiegabilmente, dopo poche ore muore per arresto cardio-circolatorio. Come dichiarato dal padre Franco ciò che ha sorpreso i familiari è: "Il corpo di mio figlio era pieno di lividi. Aveva la testa fasciata e segni blu sul collo, sul petto specialmente a destra, come uno zoccolo di cavallo, sui fianchi all'interno delle cosce, sia a destra che a sinistra. E' chiaro che è stato riempito di botte, forse con i manganelli, e che è morto per questo".
Sono affermazioni gravi, che gettano un presagio un po' sinistro.
Quello che avevamo già denunciato in occasione di un fatto eccezionale e grave come quello del G8 e i maltrattamenti che noi abbiamo denunciato in quest'aula rispetto al trattamento subito da alcuni arrestati in stato di detenzione, lancia un allarme. Occorre vigilare, occorre che la Regione Piemonte assuma fino in fondo tutte le prerogative che la legge le conferisce.
Alla Regione Piemonte non è data la prerogativa di sostituirsi ai secondini, non è data la prerogativa di interferire con le norme dettate a livello ministeriale per quanto concerne il funzionamento degli istituti penitenziari o delle case circondariali, però ha un grande ruolo: l'esercizio del ruolo ispettivo. Essere di supporto all'amministrazione carceraria nell'interesse prevalente della tutela e del diritto del detenuto ad espiare la pena in condizioni umane e, soprattutto, rispettose delle proprie prerogative civili e di rispetto alla dignità della persona.
C'é da percorrere ancora molta strada in questa direzione. In questo senso il nostro Gruppo sta lavorando - lo comunico ufficialmente - ad un serie di atti e su due proposte di legge proprio sulla materia, tese ad inserire degli elementi di garanzia ulteriore a tutela della popolazione carceraria della nostra regione. Sarà mia premura, faccio formale richiesta, essere portato a conoscenza di tutte le iniziative che sta assumendo l'Assessorato perché non è da escludere che su alcuni ambiti di intervento, si possano anche trovare dei punti di convergenza.
Sottolineo che rispetto ad altre regioni, la nostra capacità legislativa in materia è molto limitata, se non assente su alcune questioni. Cito per tutte, la questione del difensore civico, la questione della possibilità di dare ai detenuti forme anche di attenzione in relazione alle loro prerogative e diritti: aspetti che dobbiamo tenere in debito conto. Su questo tutto il nostro impegno, quindi rinnovo la richiesta.
Prendo atto che la risposta dell'Assessore sia reticente, ma questa reticenza deriva dal fatto che l'inchiesta giudiziaria è ancora in corso.
Ci auguriamo che se il quadro è come quello disegnato dai genitori, il corso della giustizia sia rapido e consenta di accertare eventuali responsabilità da parte di ignoti. Adesso non possiamo che dire così perch possono essere accaduti anche altri fatti che non riguardano il personale di custodia.
I colpevoli devono essere puniti e ci auguriamo che ci sia un rapido decorso dell'istruttoria in corso.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1633 della Consigliera Suino inerente a "Organismo di rappresentanza del Volontariato a fondo speciale per il volontariato"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1633, alla quale risponde l'assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Il Fondo speciale per il volontariato nella regione Piemonte per il biennio 2000/2002 ammonta a lire 7.604.102.263 pari a euro 3.927.191,075.
Per il biennio 2002/2004 il fondo ammonta a 32.812.645,72 euro.
La richiesta di avviare le procedure relative alla nomina dei quattro rappresentanti delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale quali componenti del Comitato di gestione è stata inoltrata dall'Assessore al Presidente del Consiglio regionale con nota del 22 aprile 2002. Proprio ieri il Presidente del Consiglio, con decreto, ha nominato i quattro rappresentanti per permettere loro di partecipare oggi pomeriggio all'insediamento del nuovo comitato di gestione. L'ultima Conferenza regionale del volontariato si è tenuta nel dicembre 1999 in preparazione della Conferenza nazionale di Foligno. Peraltro nei mesi di gennaio e febbraio 2001, in preparazione delle Giornate del volontariato di Torino curate dal Ministero della solidarietà sociale del 23-24-25 febbraio, si sono tenute presso tutte le province piemontesi delle conferenze provinciali con le organizzazioni e le altre realtà, istituzionali e non del mondo del volontariato (essendo Torino sede della Conferenza Nazionale insieme alle amministrazioni provinciali abbiamo indetto le conferenze provinciali).
La Conferenza regionale del volontariato per l'anno 2002 é stata indetta per il giorno 4 ottobre 2002 (quindi venerdì prossimo, in preparazione della Conferenza nazionale di Arezzo dell'11 e 13 ottobre). Il Presidente del Comitato di gestione ha fatto presente che per l'anno 2001 il Comitato di gestione ha presentato le risultanze di bilancio e che per l'anno 2002 la relazione prevista dalla l.r. 38/94 alla Giunta e al Consiglio regionale verrà presentata dal nuovo Comitato dopo l'insediamento. Con deliberazione del Comitato di Gestione del 22 luglio 2002, pubblicata sul BUR della Regione Piemonte n. 35 del 29 agosto 2002 sono stati istituiti nove Centri di servizio nelle regione e precisamente due per la provincia di Torino e uno per ogni altra provincia. I Centri di servizio saranno operativi dal 1 gennaio 2003; fino ad allora resteranno operativi i tre Centri attualmente esistenti. La manifestazione "Volontariato in piazza" per l'anno 2002 è costata 165.000 Euro, di cui 130 mila a carico del bilancio regionale e 35 mila a carico del Comitato di gestione per il fondo speciale del volontariato per la campagna di stampa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, anche se non siamo soddisfatti per due motivi.
Il primo è che si è dovuto comunque procedere a nominare i rappresentanti del volontariato con decreto, e questa è una cosa veramente assurda.
Il volontariato è sempre presente, è attivissimo; abbiamo dei provvedimenti che giacciono da quasi due anni, e si procede con una nomina per decreto dei rappresentanti, quando questi signori sono assolutamente presenti, attivi e disponibili sempre.
Quindi, sono delle carenze nostre molto grandi, carenze dell'esecutivo e carenze del Consiglio. Questo è uno dei motivi.
Tra l'altro, la risposta data oggi consente di mettere bene in evidenza che questo è avvenuto nelle ultime ore; infatti il decreto è avvenuto ieri.
Si è ricorso a questo metodo perché esistono tutta una serie di appuntamenti, a partire da venerdì 4 ottobre. Quindi, è evidente che bisognava nominare i rappresentanti.
C'é un provvedimento che giace non so in quale punto dell'o.d.g., e noi andiamo a nominare i rappresentanti del volontariato con un decreto.
L'altro problema è che è una risorsa, sulla quale noi continuiamo a pensare che non si proceda in modo efficace in termini di azioni, di misure e di sostegno, ma in modo alquanto fumoso e d'immagine.
Credo che questo nuoce, soprattutto in questo momento in cui al volontariato ci si rivolge con grande insistenza - anche per altre incombenze che stanno diventando necessità - per coprire le voragini e i buchi con i quali, nell'assistenza e nell'assistenza coniugata con la sanità, ci ritroviamo normalmente ad impattare quotidianamente.
Le chiedo risposta scritta, e le chiedo di sanare il provvedimento fermo all'o.d.g. di questo Consiglio, e di mandare avanti almeno il provvedimento sul volontariato.
Credo sia un atto doveroso di questo Consiglio nei confronti del volontariato.



PRESIDENTE

Solo per una precisazione. Io dovevo procedere, per legge, con decreto. Dovevo farlo, e non ho fatto un decreto surrogandomi ad un atto del Consiglio regionale, cioè ad una mancata nomina dell'aula.
Io ho esercitato un potere che dovevo esercitare così, già all'inizio perché già all'inizio dovevo provvedere con decreto.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Mi trovo costretta a ringraziare il Presidente del Consiglio per avere ieri, con decreto, provveduto a far sì che, oggi, il comitato di gestione possa iniziare ad operare con le rappresentanze del mondo del volontariato.
Noi abbiamo fatto la richiesta ad aprile 2002, e purtroppo i lavori della IV Commissione non hanno permesso, per altre incombenze all'ordine del giorno, di provvedere prima. Questo non può che dispiacere, in primo luogo, anche all'Assessore. Quindi, ringrazio il Presidente per avere sanato questo problema.
L'altro punto riguarda il consiglio regionale del volontariato. Abbiamo la deliberazione all'attenzione del Consiglio regionale da circa 2 anni.
Però adesso mi pongo il problema se non convenga, visto che c'é la nuova legge quadro sull'associazionismo - e quindi ci sarà presto la nuova legge regionale sull'associazionismo - fare un consiglio regionale del volontariato e dell'associazionismo.
Questo lo lascio come momento di riflessione, e sarò ben felice se il Presidente e i Capigruppo inseriranno questo punto all'o.d.g. dei lavori di un prossimo Consiglio, Quindi, mi unisco all'interpellante.


Argomento: Cave e torbiere

Interrogazione n. 1652 presentata dal Consigliere Moriconi "Progetto di cava nel territorio del Comune di Villafranca"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 1652, cui risponde l'Assessore Laratore.



LARATORE Giovanni, Assessore alle attività estrattive

A seguito della legge regionale 44/2000 e della successiva deliberazione della Giunta regionale n. 42-3096 del 28 maggio 2001, sono esaminate da una Conferenza presso la Provincia le istanze di cava, ivi comprese anche quelle sottoposte alle fasi di verifica, di specificazione e di valutazione, ai sensi della l.r. 40/1998, ad esclusione degli interventi estrattivi finalizzati al reperimento di materiali per le grandi opere pubbliche o ubicati in aree protette d'interesse regionale.
L'istanza relativa all'intervento, oggetto dell'interrogazione, non rientrando nei casi particolari sopra citati, è stata presentata alla Provincia di Torino ai sensi della l.r. 69/1978 per quanto riguarda la coltivazione e l.r. 40/1998 che norma le procedure d'impatto ambientale.
La Provincia ha convocato la Conferenza di Servizi in data 10 maggio 2002 per un primo esame dell'istanza e della documentazione tecnica allegata. Successivamente la Conferenza ha eseguito un sopralluogo il giorno 11 giugno 2002.
Successivamente il Settore competente della Provincia di Torino ha provveduto a richiedere in data 2 luglio 2002 integrazioni di ordine tecnico per approfondire alcune problematiche emerse nel corso del sopralluogo.
In particolare sono stati chiesti approfondimenti in merito alla sicurezza idraulica del torrente Pellice; è stata chiesta un'ulteriore verifica circa gli eventuali effetti dell'intervento in corso d'opera e della morfologia finale del sito, in funzione della tendenza evolutiva del Pellice e delle piene periodiche.
La Regione partecipa ai lavori della Conferenza dei Servizi tramite il Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattive, per quanto concerne gli aspetti estrattivi, riferiti anche all'uso del materiale scavato, e la Direzione Difesa del Suolo che agisce su delega dell'Autorità di Bacino del Po.
Dal quadro sopra emerso è evidente che l'atto finale di compatibilità ambientale è di competenza della Provincia di Torino, che è tenuta a provvedere con delibera di Giunta nei tempi previsti dalla l.r. 40/1998.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Ringrazio l'Assessore per la risposta e chiedo di poter avere la risposta scritta. Quello che volevo sottolineare è questo: certo che la competenza ricade, in modo decisivo, sulla Provincia.
Però quello che occorre tenere presente è che la Regione, partecipando alla Conferenza - com'é stato affermato dallo stesso Assessore - dovrebbe farsi carico delle problematiche di origine ambientale che questa ipotesi di realizzazione pone.
Come si evince dagli stessi documenti che la Provincia ha chiesto per l'approfondimento, sul luogo vengono presentate dagli abitanti delle perplessità per quanto riguarda proprio il regime idraulico e le eventuali conseguenze che potrebbero insorgere per i paesi vicini. Infatti si tratta di un'opera di notevole estensione, che potrebbe, nel corso del tempo, dare vita a problemi anche gravi.
Credo che, al di là della risposta tecnica che è stata fornita, i rappresentanti della Regione, a livello di Conferenza, dovrebbero comunque farsi portatori delle istanze di tutela ambientale


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Propongo di passare al punto inerente la relazione sullo stato dei lavori della Commissione speciale per lo Statuto.



(Il Presidente Cota dialoga con il Consigliere Galasso)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Comunico che è convocata una riunione dei Capigruppo in Sala A, per cui sospendo brevemente i lavori in aula.



(La seduta, sospesa alle ore 11.14 riprende alle ore 11.17)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di modificare la calendarizzazione affinché diventi più razionale e quindi oggi tratteremo la prosecuzione della legge sui rifiuti. Sono fissate sedute per il giorno 8 (alla seduta diurna verrà aggiunta una seduta serale) e successivamente anche per il giorno 9, con inizio alle ore 10 e fine della seduta alle ore 16, prima della partenza della delegazione.
Mi riserverò, nella giornata di oggi, di definire la programmazione come da mandato assegnatomi dalla Conferenza dei Capigruppo, per le sedute dell'8 e del 9 ottobre. Ora proseguiamo l'esame della legge sui rifiuti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame disegno di legge n. 224: "Norme per la gestione dei rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo dunque il punto 5) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 224.
Siamo al dibattito generale sull'art. 6; provvediamo a distribuire gli emendamenti presentati a tale articolo, che peraltro sono pervenuti questa mattina e quindi non sono ancora a vostre mani.
6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Suino, Placido Marcenaro e Manica: art. 6, comma 2, lettera b) dopo la parola "territorio" aggiungere le seguenti parole "in nessun caso potranno essere realizzati impianti di smaltimento di rifiuti speciali in zone che non siano espressamente modificate nel programma provinciale".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Presidente, ho chiesto di intervenire non come dibattito generale, ma solo per comunicarle che ritiriamo l'emendamento e presentiamo il seguente: all'art. 6, comma 2, dopo la lettera c), aggiungere la seguente lettera c) bis: "La definizione dei criteri programmatici per l'insediamento degli impianti di smaltimento dei rifiuti speciali ai fini delle successive autorizzazioni". Grazie.



PRESIDENTE

La Consigliera Suino ritira l'emendamento n. 6.1) che è sostituito dal seguente: 6.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Suino e Muliebre: art. 6, comma 2, dopo la lettera c) aggiungere la seguente lettera: "c) bis. La definizione dei criteri programmatici per l'insediamento degli impianti di smaltimento dei rifiuti speciali ai fini delle successive autorizzazioni".
L'Assessore Cavallera si dichiara favorevole all'emendamento Invito i colleghi Consiglieri a prendere posto in aula, perché apro la votazione su tale emendamento mediante sistema elettronico.
Dichiaro non valida la votazione poiché non c'è il numero legale, pertanto la seduta è riaggiornata alle ore 12.55.



(La seduta, sospesa alle ore 12.22 riprende alle ore 13.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'emendamento 6.2).



(I Consiglieri Cattaneo, Toselli e Pozzo chiedono la votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 Consiglieri hanno votato SI' 30 Consiglieri Il Consiglio approva 6.3) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: all'art. 6, comma 2, lettera e), dopo le parole "al territorio provinciale" aggiungere le parole "mentre nel caso dell'area metropolitana di Torino, l'ambito territoriale ottimale non può essere costituito dall'insieme di tale area, la quale dovrà essere suddivisa in tre o più unità territoriali".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
6.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi, Suino, Placido Ronzani e Muliere: art. 6, comma 2, aggiungere punto f) "il coordinamento degli interventi operativi di competenza dei Comuni, al fine dell'individuazione delle modalità di assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti solidi urbani".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
6.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi, Suino, Placido Ronzani e Muliere: art. 6, comma 6, all'ultima riga sostituire le parole "la Giunta regionale" con le parole "il Consiglio regionale".
L'Assessore Cavallera esprime parere contrario a nome della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo, Toselli e Pozzo, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.5).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 27 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 6 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 7.
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Placido chiede di intervenire sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Volevo sapere se è possibile avere gli emendamenti presentati o se si pensa di aggiungerne altri, perché ritenendo che vi possono essere emendamenti significativi - e mi rivolgo all'Assessore e ai colleghi della maggioranza - su alcuni emendamenti significativi è evidente che cambia l'atteggiamento su tutto il percorso della discussione. Quindi chiedo gentilmente di avere gli emendamenti, se si pensa di presentarli.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, a quali emendamenti si riferisce? Tutti gli emendamenti presentati mi risulta che siano stati distribuiti. Posso elencare gli emendamenti che mi sono giunti. Sull'art. 8 dispongo degli emendamenti nn.
17, 18 e 19 presentati dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Stiamo cercando di discutere in tempi efficienti questa legge entrando nel merito. In questo momento non sono stati ancora presentati e preannunciati gli emendamenti. Abbiamo chiesto ai vari Gruppi, anche per un atteggiamento di lealtà che consenta a ciascuno di valutare verso quale direzione andare, di chiarire le loro intenzioni e il loro comportamento sugli aspetti di fondo di questa legge. Alcuni colleghi del Gruppo Forza Italia stanno per depositare un emendamento.
Siccome è stato annunciata la presentazione di un emendamento sicuramente lo esamineremo quando arriveremo a quel punto, ma vorremo poterlo conoscere, perché il nostro atteggiamento di fronte a questa legge dipende dal quadro e dal contesto che si determina. Non vorremmo continuare una discussione che avviene con un determinato stile e spirito e ad un certo punto trovarci improvvisamente di fronte ad un quadro completamente modificato. Per questo motivo, vorremmo verificare prima la situazione.



PRESIDENTE

Prendo atto dell'intervento. Ai sensi del nostro Regolamento è possibile presentare emendamenti in corso di discussione, bastano tre firme. Se l'emendamento giungerà alla Presidenza, lo verificheremo.
ART. 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi, Suino, Placido Ronzani e Muliere: art. 8, comma 4, punto c, eliminare le parole "compresa la termovalorizzazione" ed aggiungere le parole "il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero".
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Prendo la parola per dire che il nostro Regolamento oltre alla possibilità di presentare gli emendamenti come lei ha detto prevede anche la possibilità di aspettare il tempo necessario per vederli. Se il problema è regolamentare siamo tutti in grado di usare il Regolamento per prenderci il tempo necessario. Per evitare questa situazione, chiederei di poter attendere la presentazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, non voglio fare polemica, ma non ho visto questo emendamento, quindi non ho la possibilità di dire niente su questo punto.
Procedo con l'esame dell'emendamento.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il nostro parere su questo emendamento, nella sua formulazione, è di non accoglimento. Presentiamo un emendamento collegato dove proponiamo di aggiungere le parole "il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero".



PRESIDENTE

Assessore propone questo emendamento? Senza eliminare le parole "la termovalorizzazione".



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Sì, esatto. È un'opportunità che la legge generale prevede. Se il problema è dare priorità alle altre azioni, dato che i nostri orientamenti concordano, siamo favorevoli a proporre di aggiungere le parole "il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materie prime devono essere considerabili preferibili rispetto ad altre forme di recupero". Questo è quanto, secondo noi, può essere adottato per raggiungere analoghe finalità.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, le può andare bene una modifica in questo senso? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non va bene, perché sull'inceneritore c'è una differenza di punti di vista che è bene politicamente mantenere distinta. Vorrei sottolineare a tutti i colleghi, in modo particolare al Presidente del Consiglio che questa forma di discussione che sta avvenendo con l'Assessore Cavallera è molto utile per giungere ad una formulazione di testi che rappresentano in tempo reale i risultati di un approfondimento tematico. Questo è reso possibile dal nostro Regolamento, che permette, durante la discussione in Aula (all'ultimo secondo dell'ultimo minuto) a un Assessore o a un Consigliere di accorgersi della possibilità di migliorare un testo. Per procedere in questo senso, bisogna poter presentare la correzione l'emendamento e votare. Segnalo che questo elemento, a mio modo di vedere è prezioso e intoccabile. Se non fosse così, se non potessimo discutere in Aula, perderemmo delle possibilità strutturali di assumerci in Aula la responsabilità che ci compete, quella di scrivere la legge migliore possibile.
Volevo segnalare questa cosa, perché non stiamo facendo ostruzionismo o altro, stiamo lavorando. L'Assessore può alzarsi e dire: "Respingo l'emendamento. È vero, non avevo segnalato a sufficienza la questione che merita, comunque, attenzione. Modifico il testo di legge." Ricordiamoci queste cose quando facciamo le filippiche contro il nostro Regolamento che ci permette questo buon modo di lavorare. Mantengo l'emendamento per la ragione politica.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Chiezzi. L'Assessore Cavallera deciderà se presentare il suo emendamento o meno.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Il mio voto è contrario all'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi. Siccome il Consigliere Chiezzi ha utilmente approfondito un tema che mi interessa non poco come Consigliere, ribadisco che, al contrario questa modalità di discussione che stiamo avendo è, a mio avviso fortemente inquinante per i lavori dell'Aula.
Mi spiego meglio. Non faccio parte della V Commissione, ma sono certo che sia rimasta il tempo necessario che i Commissari hanno ritenuto opportuno prima di liberarla e non so con che esito di votazione. Certo è che risulta oggetto di meditazione successiva il fatto che ci siano una serie di emendamenti, utilmente presentati dalla minoranza e che, immagino siano stati considerati dall'Assessore migliorativi e, quindi, recepiti lo cito come elemento costruttivo per le prossime leggi, male non sarebbe ma, anche in questo caso, è avvenuto che il Capogruppo del mio Gruppo, come credo gli altri Capigruppo di maggioranza abbiano avuto il tempo di meditare sull'accettazione politica di emendamenti suggeriti dalla minoranza. Tutto questo poteva utilmente avvenire in ambito di Commissione altrimenti credo che già oggi o in fase di analisi di prossimo Regolamento bisognerebbe dire qual è lo scopo delle Commissioni, nulla togliendo alla necessaria rappresentazione in sede d'Aula - il nostro tempo è pagato dai contribuenti, non è gratuito e non lo paghiamo noi - e alla rappresentazione politica delle linee anche emendative che sono state portate dai Gruppi contribuenti.
Quindi, anche in questo caso, ho un parere assolutamente diverso da quello del Consigliere Chiezzi, ma questo mi tranquillizza, perché tutte le volte che sono in disaccordo con lui so di essere dalla parte più giusta per me e con ciò ho concluso il mio intervento in un solo minuto e cinquantanove secondi.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Burzi.
Assessore Cavallera, se non ci sono altri interventi, vuole esprime il parere sull'emendamento così come formulato?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il parere sull'emendamento del Consigliere Chiezzi?



PRESIDENTE

Del Consigliere Chiezzi, sì.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 8.1).
Il Consiglio non approva.
8.2) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Cavallera: art. 8, comma 4, lettera c), aggiungere le parole "il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima devono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Vorrei chiedere un chiarimento al collega Cavallera, perché ho sentito oralmente l'anticipazione di un emendamento di Giunta.
Se ho bene capito, verrebbe emendato il testo sostenendo che alcune modalità, quali il recupero, il riciclo e il riutilizzo, siano preferibili rispetto ad una modalità quadro, quella della termovalorizzazioni o termodistruzione, o inceneritori, come grezzamente li chiama il collega Chiezzi.
Le due logiche sono totalmente diverse. La logica degli impianti di termovalorizzazione è assolutamente diversa ed eterogenea rispetto alle tecniche che qui l'emendamento suggerisce.
In che senso, quindi, chiedevo al collega, siano preferibili essendo totalmente eterogenei gli ambiti?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

una cosa politicamente molto interessante, perché naturalmente ci risiamo: questo dà un segno della situazione nella quale discutiamo in questo Consiglio regionale.
Vediamo anche dalle piccole cose, non solo dalle grandi, il segno di questa maggioranza e della sua tenuta. Se nella discussione consiliare sono possibili considerazioni politiche...
Voglio solo dire questo: naturalmente, ogni Capogruppo - di maggioranza come di minoranza, caro collega Burzi - può utilizzare strumenti che si chiamano dichiarazioni di voto o interventi nel dibattito, e li possono utilizzare quanto credono.
Il Presidente del Consiglio regionale chiede ritualmente il parere non ai Capigruppo di maggioranza, ma al rappresentante di Giunta prima di porre in votazione. Questo è quanto prevede il rito del dibattito, e così mi pare, fino a prova contraria, che le cose debbano andare.
Quando ci sarà un nuovo Regolamento che prevederà che il Presidente del Consiglio regionale, oltre al parere della Giunta, chieda anche il parere dei Capigruppo di maggioranza, naturalmente ci adegueremo e rassegneremo a questo nuovo indirizzo.



PRESIDENTE

La ringrazio. Qui si trattava di un emendamento presentato dalla Giunta. Quindi, a fronte di questo emendamento, c'é una discussione, dove si può intervenire.
Vi sono ulteriori richieste di intervento su questo emendamento presentato dall'Assessore Cavallera? Se non ci sono altre richieste, dichiaro chiusa la discussione e do la parola all'Assessore Cavallera, che esprimerà il parere della Giunta e replicherà anche al dibattito.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

La Giunta esprime parere favorevole.
Questo emendamento fa riferimento all'art.. 4, comma 3, della legge n.
22. Ieri, nel respingere parecchi emendamenti presentati da altri Gruppi di opposizione, facevo sempre riferimento alla legge n. 22, perché è la legge vigente in materia nazionale dei rifiuti. Qui recita: "Al fine di favorire e incrementare le attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero, le autorità competenti e i produttori promuovono analisi del cicli..". Andando al succo, dice: "...il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero".
Pertanto, non abbiamo fatto altro che trascrivere un comma della legge nazionale. Nello specifico, voglio anche precisare che quest'azione è prevista dal nostro piano dei rifiuti vigente. Per cui, è chiaro che bisogna pensare ad un sistema dei rifiuti - il nostro - che sia conforme alle direttive comunitarie e agli obiettivi nazionali: se questi ultimi sono un terzo di recupero e di raccolta differenziata, è ovvio che l'incenerimento non può che essere considerato a valle di queste azioni.
Quindi non c'é nessuna contraddizione. C'é coerenza con la legge e col nostro piano di dei rifiuti.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
8.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi, Suino, Placido Ronzani e Muliere: art. 8, comma 5, ultima riga, eliminare le parole "anche energetica".
Il parere della Giunta?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

La Giunta è contraria all'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
8.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi, Suino, Placido Ronzani e Muliere: art. 8, comma 6, sostituire le parole "dalla Giunta regionale" con le parole "dal Consiglio regionale".
La parola al Consigliere Moriconi per illustrazione.



MORICONI Enrico

L'emendamento, molto semplice e molto chiaro, propone di sostituire le parole "dalla Giunta regionale" con le parole "dal Consiglio regionale" al fine di portare in capo al Consiglio regionale momenti decisionali che sarebbero altrimenti demandati esclusivamente alla Giunta regionale.
Rientra sempre in quell'interpretazione e in quella visione che cerchiamo di proporre, ovvero di riservare al Consiglio regionale alcuni poteri di controllo e di verifica, che altrimenti verrebbero a mancare passando, queste competenze, direttamente alla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Propongo di aggiungere, solo per non doverlo dichiarare inammissibile le seguenti parole: "con proprio atto deliberativo".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente, stavo cercando di raccogliere gli argomenti, oltre alle idee.
Con questo emendamento chiediamo di sostituire le parole "dalla Giunta regionale" con le parole "dal Consiglio regionale", ma siamo pronti - e mi rivolgo all'Assessore - a presentare un emendamento aggiuntivo, una soluzione intermedia (dipende dalla disponibilità dell'Assessore Cavallera rispetto alla proposta che sto per avanzare).
Capiamo che il comma 6, "ulteriori principi tecnici, organizzativi ed impiantistici del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani sono definiti dalla Giunta regionale", si riferisce a problematiche squisitamente tecniche. Se non si accoglie un passaggio in Consiglio ritengo che un passaggio in Commissione possa essere accettato.
Mi ricollego a una questione simile, che abbiamo discusso e approvato con la condivisione dell'Assessore.
Chiedo, pertanto, all'Assessore Cavallera se può essere una proposta di mediazione un emendamento che reciti, non "dal Consiglio regionale", ma "deciso dalla Giunta, previo il passaggio nella Commissione competente".
Assessore Cavallera, cosa ne pensa?



PRESIDENTE

Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Voglio precisare, prima di tutto, che questa partita può rientrare nell'emendamento che abbiamo presentato ieri, quando è stato stabilito che tutta la partita riguardante l'attività gestionale è oggetto di una relazione semestrale al Consiglio; quindi, al Consiglio e alla Commissione.
Il discorso del pronunciamento del Consiglio nella normativa tecnica poteva avere un senso, peraltro da me non condivisibile. Attenzione, per alla dicitura "ulteriori principi tecnici", perché l'articolo prevede già tutta una serie di principi impiantistici e organizzativi.
Su questo non sono d'accordo perché, in linea di massima, la normativa tecnica compete agli organi tecnici e la Giunta è sufficiente come organo per validarla e deliberarla.
Se il problema è dell'informativa, richiamando l'emendamento di ieri tutta la partita gestionale è oggetto di una relazione al Consiglio.
Pertanto, sotto questo profilo, il problema è già risolto.



PRESIDENTE

Effettivamente ieri abbiamo approvato l'emendamento sulla relazione semestrale attribuita alla Giunta.
Il parere della Giunta, comunque, è negativo.
La parola al Consigliere Placido, per dichiarazione di voto.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente, capisco e condivido; l'abbiamo condiviso anche ieri, se non ricordo male, votando a favore sull'argomento.
Pensavo, tuttavia, che la proposta di mediazione potesse essere accolta.
Non penso che un superfluo "condiviso" possa creare problemi, anche con un'eventuale riformulazione. Se non viene accettato, Assessore, accogliamo sempre un eventuale ravvedimento sulla via dell'iter parlamentare! Sto cercando di utilizzare il tempo a mia disposizione per permetterle una riflessione; se non c'è una disponibilità da parte sua, che mi sorprende, perché stiamo dicendo la stessa cosa rispetto a ieri, manteniamo l'emendamento n. 19, all'art. 8, comma 6, dove chiediamo di sostituire il Consiglio regionale alla Giunta regionale.
Naturalmente, voteremo a favore dell'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 8.4) Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 8 come emendato.
Il Consiglio approva.



(Il Presidente Cota comunica l'annullamento della convocazione della Commissione Statuto, prevista per domani alle ore 9.15)



PRESIDENTE

ART. 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 9.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 10



PRESIDENTE

10.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 10, comma 1, lettera a), eliminare le parole "realizzazione e".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per essere più chiaro, Presidente, devo illustrare tutti gli emendamenti all'art. 10 da me presentati, così come, successivamente quelli relativi all'art. 11.
Si tratta di emendamenti che sono già stati illustrati in Commissione e che costituiscono l'adeguamento della nostra legge all'art. 35 della legge finanziaria di quest'anno.
In sostanza, attraverso una serie di emendamenti, si arriva al rafforzamento del ruolo di governo del consorzio di bacino e, naturalmente alla previsione gestionale attraverso le forme e i modi che le modifiche della legge 267, introdotte dall'art. 35, prevedono.
In questo caso sono riscritture dei compiti in cui, come recita il titolo dell'art. 10 "I servizi di bacino e di ambito", vengono classificati i servizi da considerare "servizi di bacino" e quelli da considerare "servizi di ambito". Rileggendo il testo si era notata una ridondanza: al comma A, per esempio: "Realizzazione e gestione", al comma B di nuovo "Realizzazione e gestione", a questo punto si dice, in modo chiaro, nella lettera che si parla di quelle che sono le gestioni, in forma integrata dei conferimenti della raccolta differenziata e del relativo trasporto; al punto B si andrà ad una formulazione che prevede la realizzazione e la gestione delle strutture al servizio della raccolta differenziata, punto C e al punto D ci sono le integrazioni indicate nell'emendamento, in modo da prevedere, a parte l'emendamento 23 (che è una correzione dell'aggettivo perché da "Svolti" deve diventare....



PRESIDENTE

Quello non è in votazione, Assessore.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Si sostituisce il comma 2 con una dizione diversa e si introduce il comma 3.
Il comma 2 recita: "Le attività di realizzazione e gestione degli impianti tecnologici di recupero e smaltimento rifiuti, ivi comprese le discariche, fermo restando l'eventuale compito di espletare le gare previste dall'art. 113". In questo comma viene eliminata una discrezionalità e si fa richiamo al nuovo testo della legge quadro nazionale.
Per quanto riguarda il comma 3, il cosiddetto 20-5, si esplica: "Nei casi in cui l'attività, di cui al precedente comma, sia caratterizzata da tecnologie complesse, ovvero ove sussistono ragioni di sicurezza o di osservanza degli standard di qualità del servizio, la stessa attività deve essere separata con attribuzione, a soggetti diversi, dell'attività di erogazione dei servizi di cui al precedente comma 1 lettera A-C. La Giunta regionale individua le tipologia degli impianti e dei servizi che devono osservare questo regime di separazione".
In sostanza, si compie una scelta che prefigurerà un servizio di questo tipo: la parte impiantistica più complessa rimane collegata al consorzio quindi in una gestione diretta (ovviamente nei limiti transitori consentiti dall'art. 35 della Finanziaria), mentre l'attività di raccolta viene affidata a procedure di mercato previste dall'art. 35 (ricordo a tutti i colleghi che l'articolo 35 è di difficile lettura perché introduce norme nuove e modifica quelle vecchie). Questo sistema, peraltro, è stato ampiamente discusso sia in Commissione sia in un importante Consegno organizzato da Confservizi (e devo comunicare ai colleghi che ancora la scorsa settimana ho svolto un incontro, sempre con Confservizi Piemonte per discutere sugli ultimi emendamenti).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 10.1) Il Consiglio approva.
10.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 10, comma 1, lettera b) eliminare le parole "e dei conferimenti separati, della raccolta e del trasporto".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 10.2).
Il Consiglio approva.
10.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 10, comma 2, sostituire le parole da "le seguenti attività" fino in fondo al comma con le seguenti parole "le attività di realizzazione e gestione degli impianti tecnologici, di recupero e smaltimento dei rifiuti ivi comprese le discariche, fermo restando l'eventuale compito di espletare le gare previsto dall'art. 113, comma 13, d.lgs 267/2000, come modificato dall'art. 35 legge 28/12/2001, n. 448".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
10.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 10, comma 3, inserire il seguente comma: "3. Nei casi in cui l'attività di cui al precedente comma 2 sia caratterizzata da tecnologia complessa, ovvero ove sussistano ragioni di sicurezza, o di osservanza degli standards di qualità del servizio, la stessa attività deve essere separata, con attribuzione a soggetti diversi, dall'attività di erogazione dei servizi di cui al precedente comma 1, lettera a) e c). La Giunta regionale individua le tipologie degli impianti e i servizi che debbono osservare il regime di separazione".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 10.4).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 10 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART.11 11.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Rossi Oreste e Dutto: art. 11 alla seconda riga togliere la parola "obbligatori" 11.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Rossi Oreste e Dutto: art. 11, alla terza riga togliere le parole "con popolazione superiore a 500 mila abitanti" e sostituire con le parole "capoluogo di provincia".
La parola al Consigliere Rossi Oreste per l'illustrazione degli entrambi emendamenti.



ROSSI Oreste

Sono due emendamenti all'art. 11.
Nel primo emendamento si chiede di togliere, dalla seconda riga, la parola "obbligatori", lasciando solo "consorzi", perché riteniamo che in un momento in cui si parla di federalismo e si dà competenza agli Enti locali, rendere i consorzi obbligatori non sia corretto. È meglio indicare "consorzi", dopodiché l'Ente locale decide se partecipare o meno.
Per quanto riguarda la seconda parte, invece, riteniamo che non abbia molto senso, per il Piemonte, inserire "eccetto i Comuni con popolazione superiore a 500 mila abitanti", trattandosi solo Torino. Quindi, o mettiamo Torino o mettiamo - come noi preferiamo - capoluogo di Provincia.



PRESIDENTE

Ricordo ai Consiglieri che i sub emendamenti devono essere presentati entro pochi istanti perché devo metterli in discussione.
Apro il dibattito generale sull'art. 11.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere, ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Questo è un articolo significativo perché affronta la questione dei consorzi. L'emendamento del Consigliere Rossi che chiede di eliminare la parola "obbligatori" credo che vada respinto.
E' evidente che se non passiamo alla fase di rendere i consorzi obbligatori, non c'entra nulla il Federalismo, ci saranno comuni che se non entrano a far parte dei Consorzi - qui si dice in modo obbligatorio - ci devono spiegare come risolveranno il problema smaltimento rifiuti. In questi anni anche comuni importanti non hanno potuto e non hanno saputo risolvere e affrontare il problema dello smaltimento attraverso la costruzione di discariche di solidi urbani, oppure attraverso la costruzione di altri tipi di impianto per smaltire i propri rifiuti e hanno chiesto di essere inseriti in altri Consorzi. Naturalmente, poich parliamo anche di Federalismo solidale, ci sono Consorzi che hanno accolto i rifiuti di quei comuni che non hanno saputo o voluto affrontare e risolvere lo smaltimento dei propri rifiuti. Credo sia giusto, in una fase nuova che si vuole aprire per la gestione e il ciclo complessivo dello smaltimento rifiuti, passare attraverso questa indicazione. Mi pare ci sia largo consenso sul fatto di chiedere ai comuni di consorziarsi in modo obbligatorio. Credo sia legittimo, doveroso e giusto arrivare a questo punto. L'esperienza del passato ci insegna e ci dice che l'indicazione di arrivare ai consorzi obbligatori è un passaggio dovuto.
Un passaggio obbligatorio, se vogliamo affrontare in modo serio, è chiedere a tutti i Comuni di assumersi le proprie responsabilità per arrivare ad una gestione corretta di una questione importante e delicata come lo smaltimento rifiuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

E' possibile conoscere, su questo emendamento, il punto di vista dell'Assessore? Ricordo che in Commissione l'Assessore ha difeso il provvedimento che è all'esame dell'aula.



PRESIDENTE

Giusto per ordinare la discussione come mi è stato fatto notare dal Consigliere Marcenaro. Adesso siamo in dibattito generale, poi passeremo al dibattito sui singoli emendamenti, in quell'occasione conosceremo il parere della Giunta.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
In merito all'emendamento 11.1) ha chiesto di intervenire la Consigliere Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Ci sono interventi che comportano una sorta di dichiarazione implicita.
Come diceva il Consigliere Muliere, eliminare il termine "obbligatori" è uno di quegli elementi che tendono a far smantellare l'intero sistema che sta alla base di questo provvedimento.
A parte che siamo un po' perplessi nel cogliere emendamenti che arrivano all'ultimo momento da parte della maggioranza. Questo ci obbliga a presentare una serie di sub emendamenti e quindi ad invalidare, in qualche modo, il lavoro che é stato portato avanti dalla Commissione e dall'Assessorato per tanto tempo. Una parte significativa della maggioranza presenta un emendamento che chiede di eliminare un termine (ce ne sarà un altro decisamente più pericoloso), ma di fatto è come se vi fosse un disegno preordinato che punta ad individuare quella carta, tolta la quale l'intero castello può cadere. Questo è il primo dato, ed è politico.
La maggioranza presenta uno o più emendamenti (uno è certamente questo ma ce n'è un altro in circolazione) che di fatto propongono di togliere quel paio di puntelli, facendo cadere l'intero sistema. Rimane un provvedimento fatto di tante parole che non sta in piedi. Questo è il primo dato.
Il secondo dato. Certo che sono i consorzi obbligatori, ma non è in spregio al federalismo, ma in applicazione di quanto disposto. E' scritto con assoluta chiarezza nell'articolo 1 delle finalità della legge rifacendosi e riprendendo il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali. Precisamente: legge n. 267 del 2000 (ricordo che non sto parlando di provvedimenti della passata legislatura nazionale, ma di provvedimenti della legislatura del Governo Berlusconi); fa riferimento alla legge n. 59 del '97 (una legge quadro che non è stata modificata dall'attuale Governo); fa riferimento all'applicazione del decreto legislativo n.112 del '98, fa riferimento all'applicazione della legge n.
44 del 26 aprile 2000. Quindi è nello spirito e nell'applicazione di quanto previsto proprio dalla modifica del titolo V e dal conferimento di funzioni e compiti alle Regioni e agli Enti locali.
Quelli obbligatori, per forza sono obbligatori, perché se si smantella il sistema dei consorzi obbligatori è evidente che si verifica quanto sosteneva il Consigliere Muliere, in modo assolutamente pratico ma veritiero, che non ci sarà più limite a quanto già accaduto nel passato. Di fatto, un consorzio può scaricare su un altro consorzio i propri rifiuti: capite che con un'operazione del genere l'intero sistema viene smantellato? Presidente del Consiglio, con una parola si smantella tutto il contenuto, non oso pensare alle altre parole che arriveranno di seguito.
Non obbligateci a scrivere sub emendamenti, ne abbiamo presentati una cinquantina, ma se andiamo avanti così inibiamo il lavoro di due anni di una Commissione su un provvedimento utile, serio e richiesto da tutto il federalismo. Ecco perché nel merito siamo preoccupati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, direi che qui dentro per un po' di tempo possiamo non parlare più di federalismo - spero - almeno da quei banchi dovremmo chiudere la partita, perché questa mattina, leggendo i giornali, abbiamo tutti quanti visto che il Governo ha contestato di fronte all'Alta Corte la finanziaria che ha approvato la vostra maggioranza. Poiché mi sembra che abbiate addirittura messo in piedi un Ministro per la devolution, è evidente la coerenza che esiste tra quest'idea geniale di avere un Ministro che avrebbe dovuto fare la riforma federalista dello Stato e il fatto che il Governo di centrodestra decida di contestare a una Regione non chissà quale potere, ma la potestà di intervenire sui bolli delle auto. Noi abbiamo chiesto e abbiamo votato una norma che prevede l'esenzione dal pagamento del bollo per le vetture che non creano danni all'ambiente e quindi federalismo, collega Rossi, per favore...



PRESIDENTE

Per gentilezza, può attenersi all'emendamento?



RONZANI Wilmer

Ci arrivo. Federalismo, poi, non significa "ognuno per sé, nessuno per tutti", non significa questo, personalmente non ho mai inteso in questo modo il federalismo. Poi se significa che ciascun Comune su un tema come questo, in cui deve prevalere la politica di programmazione e la gestione unitaria dei rifiuti, non si pone il problema di un vincolo di responsabilità... Ma questo non è federalismo; discutiamo su cosa intendete per federalismo, ma questa è un'altra cosa, qui non c'entra niente il federalismo.
Il federalismo è un'organizzazione dello Stato che attribuisce poteri questa legge che stiamo discutendo e che ha presentato la maggioranza che governa questa Regione riorganizza anche da questo punto di vista alcuni ruoli e alcuni poteri. Quando arriviamo a livello comunale, ci poniamo un problema oggettivo, che chi conosce la politica amministrativa dovrebbe dare per scontato, ovvero ci poniamo il problema di come la gestione di una politica unitaria dei rifiuti possa realizzarsi e qual è lo strumento con il quale questa politica si può mettere in pratica.
Vi domando: in una Regione che ha 1.206 Comuni - ammesso che qualcuno lo sappia che ne abbiamo tanti - davvero possiamo pensare che non si immagini come strumento il consorzio obbligatorio, come strumento che obbliga i Comuni a gestire insieme, nella forma associata, una politica dei servizi, in questo caso dei rifiuti? Qui torniamo indietro di trent'anni Assessore Cavallera.
Mi sembra che siamo in presenza di emendamenti e norme che non fanno assolutamente i conti con la realtà, e questo può essere, però diciamo anche che è emblematico: si prescinde dalla realtà, si legifera indipendentemente dai fatti, dalle cose, si motivano gli emendamenti sulla base di principi che non c'entrano nulla con l'oggetto del contendere. Qui il federalismo non c'entra nulla, c'entra come i cavoli a merenda proponiamo una norma che, dal punto di vista dei fatti, è destinata a produrre problemi enormi in una realtà come la nostra Regione e taglia corto con la politica dei rifiuti così come noi l'abbiamo considerata, voi noi, il legislatore italiano, per anni.
Non so in che modo potremo gestire una politica dei rifiuti, se non imponiamo, se non stabiliamo il principio che vanno gestiti i consorzi attraverso un accordo tra le amministrazioni locali e facendo in modo che ci sia l'obbligo, l'elemento di indirizzo per far sì che sia possibile dar vita a questi consorzi. Per questo noi ci auguriamo vivamente che la maggioranza e l'Assessore respingano questo emendamento.
Lo ricordava la collega Suino, e io sono d'accordo con lei: due o tre emendamenti che ho visto circolare, che mi fanno tremare le vene dei polsi sono emendamenti che davvero rappresentano una cesura rispetto all'impianto della legge; emendamenti che rappresentano, rispetto a un'impostazione e a una filosofia sulla quale si può discutere - tant'è che il nostro Gruppo ha presentato un blocco di emendamenti che vuole discutere entrando nel merito un'altra linea, un'altra politica, un'altra legislazione. E noi francamente su questo non possiamo convenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il collega Marcenaro mi ha ovviamente letto nel pensiero, ma attendo con una certa attenzione che il collega Cavallera dirima i dubbi attorno all'obbligatorietà.
La collega Suino in questo momento è distratta, ma ho assunto dal suo intervento che questa legge è stata in V Commissione due anni, se non sbaglio. Poiché non ho fatto parte di tale Commissione, sono interessato a conoscere dal collega di Giunta l'interpretazione sull'obbligatorietà.
L'aggettivo "obbligatorio" al collega Ronzani fa tremare le vene dei polsi: a me anche, ma per motivazioni diverse. Tuttavia penso che i consorzi devono essere delle forme risolutive, un aiuto per i consorziati per risolvere i propri problemi, perché questa è la logica della forma consortile.
Il collega Mercurio, con cui si stava chiacchierando nel merito, mi diceva: "Beh, in fondo bastano due Comuni per fare un consorzio", per cui potrebbe essere vista come forma d'aiuto, ma qui entro nel merito e sono certo che il collega Cavallera esaurirà tutte le nostre aspettative in merito.
Un punto, come al solito, invece sul metodo. Collega Suino, questo non è soltanto l'esito della Commissione, perché se questo fosse stato l'esito della Commissione, vorrebbe dire che gli emendamenti da chiunque proposti nella sede di Commissione, che è una delle sedi competenti per presentare emendamenti, sarebbero stati recepiti nel testo della legge. Il fatto che la maggioranza usi il diritto di esprimere degli emendamenti qui non è antitetico né all'aula né alla vostra modalità; può darsi che i vostri emendamenti siano stati molto più meditati di alcuni dei nostri, questo non ho la motivazione, ma di sicuro non sono stati presentati in Commissione perché se fossero stati presentati in Commissione o avrebbero fatto parte integrante del testo oppure sarebbero stati rigettati qui. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

E' ovvio che non sono la stessa cosa gli emendamenti presentati dalla minoranza e quelli della maggioranza. La maggioranza ci ha spesso detto che, essendo i provvedimenti di legge provvedimenti di maggioranza, è ovvio che a volte non interviene neanche sulle leggi stesse; di conseguenza, la presentazione di emendamenti non secondari, ma importanti intorno alla legge da parte di esponenti della maggioranza è un problema, e sarebbe un problema enorme se fosse l'intera maggioranza ad adottare un atteggiamento di questo genere, perché evidentemente significherebbe una bocciatura della maggioranza nei confronti di una proposta della Giunta, che è espressione di questa maggioranza, su un elemento - ripeto - essenziale, non secondario.
Devo dire che non sono spaventato dal termine "obbligatorio", perché se non sapessi che è obbligatorio fermarsi al rosso ed è obbligatorio pagare le tasse, come tanti cittadini farei di testa mia. Mi pare che l'obbligatorietà sia implicita: nei parchi, ad esempio, se non fosse obbligatorio che certe norme debbono essere rispettate, ognuno farebbe quello che vuole. In sostanza, se scriviamo le norme e queste non sono obbligatorie, è ovvio che non servono, per cui credo che in questo caso sia importante precisarlo. Anche perché la non precisazione implicherebbe immediatamente un atteggiamento da parte dei Comuni che potrebbe essere in contraddizione con la norma stessa. Quindi io credo che vada fatto e mi pare sia un elemento essenziale.
Tutta la legge verrebbe stravolta, se passasse un emendamento che, in qualche modo, regola effettivamente la possibilità di organizzare lo smaltimento dei rifiuti.
Un atteggiamento diverso porterebbe il resto della discussione su un altro piano, e devo dire che mi troverei persino di fronte alla necessità di richiedere il rinvio in Commissione della legge stessa, perché essendo un elemento così importante, che emerge all'improvviso nella discussione richiederebbe una ridiscussione dell'impianto complessivo.
Per questo spero che innanzitutto l'indicazione dell'Assessore sia di mantenere il testo così come esso l'ha presentato, e che non ci siano, da questo punto di vista, golpe da parte della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Durante la discussione generale sulla legge, avevamo fatto notare che una è legge utile e necessaria da troppo tempo.
L'Assessore, nella replica, aveva detto che, in parte, il tutto si era dilungato per la finanziaria, per l'art. 35 che aveva, in parte, modificato la necessità di recepimento.
Io rimango dell'idea che, al di là di quel problema tecnico della finanziaria, era una legge che poteva e doveva arrivare prima alla discussione in aula. Discussione che ha visto alcune sospensioni in Commissione - quindi, è un testo approfondito con la necessaria attenzione vista l'importanza dell'argomento - per necessità, principalmente dei colleghi di maggioranza di approfondire meglio l'argomento; e lo dico in termini positivi. Alla fine arriviamo in aula.
Abbiamo rivolto all'Assessore delle domande precise: se tutti gli emendamenti erano stati presentati, se quello era il testo definitivo, con l'ausilio anche di espressioni simpatiche - del tipo che è stata una faticaccia, ma finalmente ci siamo. Tant'é vero, Assessore Cavallera, che noi abbiamo preso per squisitamente ed esclusivamente tecnici i circa 50 emendamenti che si sono aggiunti, li abbiamo presi in termini di refusi problemi tecnici, ma non strutturali rispetto al testo lungamente discusso in Commissione.
Nella discussione generale che ho fatto e sempre nella risposta che lei ha dato, segnalavo la mancanza di un intervento a monte della Regione, la necessità d'incentivare, anche in termini costrittivi. Lei aveva ribadito sto andando a memoria e non vorrei sbagliare, ma abbiamo il resoconto stenografico - che, in caso Province, Comuni e consorzi non ottemperassero ci sarebbe stato l'intervento della Regione. Allora faccio il paio con il problema obbligatorio.
Salta veramente tutto; noi siamo qua distratti da dovere mettere le firme su un numero adeguato di emendamenti che ci auguriamo di non dover presentare o, comunque, di non dover discutere. Perché, sia chiaro: questo non è il testo che noi avremmo voluto, non è il testo che ci veniva segnalato da molte realtà piemontesi. E' il testo di una mediazione che cerca di dare una risposta ad un problema importante ed impellente.
Se le cose stanno in questi termini, noi volentieri, in termini di interventi e di discussione, continueremo a dare il contributo, ma se si cambia sostanzialmente quanto è uscito dalla Commissione, non vorrei - e non ci voglio credere, Assessore - dovere rileggere attentamente, uno per uno, i circa 50 emendamenti presentati dalla Giunta, che noi - ripeto abbiamo interpretato assolutamente come emendamenti tecnici o di refusi o di aggiunte.
Vorremmo poter continuare ad interpretarli in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

A questo punto faccio un intervento sul merito dell'argomento.
Spiego subito il motivo per cui l'emendamento è stato presentato a sorpresa, e l'Assessore Cavallera non poteva sapere che lo presentavamo come gruppo.
Mi hanno contattato all'ora di pranzo dei Presidenti e dei Direttori di municipalizzate o aziende speciali che si occupano di rifiuti, che fanno parte di altre Province al di fuori di Torino, e mi hanno informato di fatti di cui, all'epoca della Commissione, non ero a conoscenza.
Uno dei fatti è la contrarietà di molti di loro all'obbligatorietà dei consorzi, che ritengono debbano essere lasciati alla scelta libera e indipendente dei Comuni sovrani.
Caro collega Ronzani, non c'é da prendersi in giro sul fatto che ogni Comune può fare quello che vuole e che è giusto fare cose obbligatorie perché proprio dei vostri sindaci, in questi giorni, ci stanno "bombardando" con lettere contro l'eventualità che sia possibile, per il sistema di telefonia, installare le antenne nei Comuni. Invece pretendono che sia ogni Comune a decidere se installare o meno le antenne.
Quindi, pensiamo come può funzionare in un Paese Italia, in una Regione Piemonte, un sistema di antenne in alcuni Comuni sì e in altri no, a macchia di leopardo. Se un Comune può scegliere se installare o meno un'antenna - cosa su cui sono anche d'accordo - non mi si può dire che non è giusto che un Comune decida se aderire o meno a un consorzio, perché io la vedo proprio sullo stesso piano.
Allora, o richiami i tuoi sindaci e gli dici: "Guardate che state facendo un errore" o non fare l'intervento come hai fatto prima.
Adesso spiego che cosa mi ha stranito un po' stamattina. Lo strano è che non sono stati auditi i Presidenti e i Direttori dei consorzi, ma l'associazione che li rappresenta, la Cispel. Ma, guardate caso, il Presidente della Cispel chi è? E' uomo di sinistra, guardate caso; tal Giordano, guardate caso; tal Presidente AMIAT di Torino, guardate caso, che è l'unico Comune in Piemonte che non dovrà aderire obbligatoriamente al consorzio! Allora, io capisco perché la sinistra, tirando fuori le marachelle, si arrabbia. Probabilmente vuol dire che il sindaco di Torino si è mosso bene che il Presidente dell'Amiat si è mosso bene, è riuscito a fare dare un parere favorevole perché probabilmente la maggioranza di queste persone si è espressa in quel senso; e così andiamo a favorire proprio solo il Comune di Torino.
E non abbiamo neanche il coraggio di scriverlo nel testo, perché nel testo scriviamo: "eccetto i Comuni sopra i 500 mila abitanti", sapendo che in tutto il Piemonte ce n'è uno solo.
Allora, tirando le somme, credo non sia corretto per un'amministrazione regionale andare a fare il regalo di dare piena libertà d'intervento solo al Comune di Torino, convocando l'Amiat, il cui Presidente, guardate caso rappresenta proprio la municipalizzata rifiuti del Comune di Torino.
Noi a questo gioco, di cui ci siamo accorti oggi alle ore 12, non ci stiamo. Dopo di che, politicamente, potete dire quello che volete, ma siamo corretti, perché i fatti sono questi.
Noi riteniamo di non stare a questo gioco, per cui se l'emendamento non sarà accettato, né l'uno né l'altro, ovviamente su questo articolo voteremo contro, e ci regoleremo di conseguenza sull'intero testo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Vorrei precisare che anche nell'ultimo incontro che abbiamo avuto con la delegazione della Conservizi non era presente il Consigliere Giordano mentre erano presenti il Presidente e il Direttore della nostra Azienda alessandrina...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Questa delegazione era rappresentata da cinque/sei persone che hanno espresso una serie di pareri, che abbiamo recepito, ovviamente abbiamo escluso la valutazione dell'interesse individuale, perché siamo in sede di legislazione nell'interesse di tutta la Regione, quindi dobbiamo considerare le osservazioni che vengono fatte e, poi, fare la sintesi in un interesse generale.
Abbiamo ascoltato ufficialmente il parere degli Enti locali nella Conferenza Regioni-Enti locali. Come sapete benissimo è composta da piccoli e grandi Comuni, dalle comunità montane e quanto altro. In quella sede il parere è stato favorevole, con la presentazione di una serie di emendamenti che in quella sede erano stati concordati e che noi abbiamo portato correttamente in Commissione. Su mia iniziativa, proprio per scrupolo essendo passato del tempo, ho sollecitato l'incontro, del quale mi hanno ringraziato una settimana fa, e, naturalmente, in quella sede, da parte di una persona è stato fatto il ragionamento in ordine ad alcune perplessità.
Devo dire che il problema relativo all'obbligatorio lo ascolto adesso per la prima volta; mentre, in ordine al discorso del Capoluogo regionale senz'altro ne ero a conoscenza e ho fatto le mie considerazioni.
Quali sono i ragionamenti che abbiamo fatto e che, ovviamente, fin dall'inizio, hanno fatto sì che la Giunta presentasse un testo? Questo è il testo della Giunta Regione, che riteniamo sia anche la sintesi dell'esperienza di questi anni e sia un testo di legge che può garantire la governabilità del settore dei rifiuti nei prossimi anni.
Mi sembra che ormai ci si orienti non tanto verso le fusioni dei Comuni, ma verso un sistema nel quale, comunque, si garantisce l'individualità dei singoli Comuni e si va verso delle forme di cooperazione tra i Comuni stessi.
Arrivo da una Provincia dove ci sono tantissimi piccoli Comuni, dove stanno proliferando le unioni dei Comuni e vi è una facoltà per la Regione che abbiamo già esercitata per i servizi di grande dimensione, in materia di acque, prevedendo la costituzione degli ambiti ottimali e per quanto riguarda i rifiuti, proprio in ossequio a quel principio, di non far sì che ci sia un'organizzazione incentrata sulla Provincia, perché la legge n. 22 ha dato qualsiasi potestà alle Province in materia di rifiuti. Attraverso la nostra costruzione, con i combinati disposti che partono dal presupposto che i Comuni hanno delle responsabilità che derivano dalla privativa del rifiuto solido urbano e svolgono servizi legati all'igiene urbana, abbiamo individuato nel livello di bacino un soggetto che deve avere titolo e ha titolo per quanto riguarda la gestione dei rifiuti; peraltro, è una normativa già vigente.
Sotto questo profilo non c'é nulla di nuovo, perché già i Comuni dovevano costituirsi obbligatoriamente in consorzi, poi la questione era stata fermata per poterla adeguare alle ultime novità legislative. Se i colleghi, anche della maggioranza, mi sollecitano di andare verso forme di liberalizzazione e di industrializzazione dei servizi sono d'accordo, non a caso, con le norme che avremo alla fine, per quanto riguarda i servizi di base, quelli che fanno riferimento ai bacini, è previsto il ricorso al mercato, perché andiamo ad utilizzare l'opzione che l'art. 35 della legge finanziaria ci consente. Si delinea nella nostra Regione una scelta in base alla quale si farà ricorso, per i servizi di base, a delle gare. Per quanto riguarda gli impianti più complessi, le discariche, vi è un'ipotesi e vi una scelta di mantenimento collegato all'ente competente che, in questo caso, è il bacino o, nell'ambito della Provincia di Torino, possono essere le aree di programmazione che mettono insieme più bacini. Il motivo perch che le discariche sono impianti che hanno anche una manutenzione e una gestione post morte. Quindi, è chiaro che occorre un soggetto che garantisca nel tempo il governo di questa vicenda senza andare verso situazioni anomale.
In sostanza, ritengo la scelta del consorzio obbligatorio non ideologica, ma assolutamente necessitata, peraltro, già in essere da un punto di vista formale dalle norme vigenti nella nostra Regione. Noi confermiamo questa scelta, prevediamo delle procedure, confidando, nel frattempo, che si attui anche l'art. 35 della finanziaria 2002, che è stata approvata in materia di servizi pubblici degli Enti locali.
Credo, sotto questo profilo, di trovarmi in un filone che ritengo debba avere larga condivisione in quest'Aula. In sostanza, questa è la giustificazione del discorso dell'obbligatorietà. Non c'é nessuna forzatura. Partendo dal presupposto che è una realtà comunale molto frantumata, occorre che tutti i servizi che possono essere scelti liberamente siano lasciati all'unione dei Comuni o ai convenzionamenti salvo due servizi, quello delle acque e dei rifiuti, perché è previsto che nella nostra Regione siano gestiti in questa forma associata.
Per quanto riguarda il discorso delle aree relative ai 500.000 abitanti vi assicuro non vi è alcuna dietrologia. Facciamo un semplice ragionamento.
Prima di tutto, il discorso è riferito esclusivamente all'area della Provincia di Torino. Per quale ragione? A differenza di altre realtà, la Provincia di Torino, per il numero di abitanti e per la proliferazione di bacini, è l'unica Provincia nella quale ci sono anche le aree di programmazione dove vengono messe insieme più bacini, per cui Torino dovrà andare in queste aree. Chi conosce il Piano di Torino sa quali sono le aggregazioni e le possibilità operative che non sono assolutamente modificate da questa norma, tant'è che si parlava e si sta dibattendo in Provincia di Torino dove fare la discarica e l'inceneritore. Qualcuno proponeva di fare l'inceneritore a Torino e le discarico nel territorio extracittadino.
Sarebbe un principio di autosufficienza torinese e assurdo, perché non consentirebbe di raggiungere gli obiettivi. Guardiamo un po' i numeri. Su quattro milioni e mezzo di abitanti, se dovessimo dividere in dieci bacini otteniamo 450.000 abitanti. Per questo motivo si è fatto un ragionamento di bacino sui 500.000, perché si è ritenuto che determini una massa critica tale da potere individuare da subito, peraltro già individuato anche dal Piano della Provincia di Torino. Sotto gli altri profili, con questa norma non aggiungiamo nessuna potestà né assegnamo alcun privilegio, perch l'organizzazione che è consolidata nell'area metropolitana della provincia di Torino è di tipo completamente diverso.
Si è solo preso atto che lì vi é una dimensione gestionale dei servizi di base. Peraltro, si tratta di quei servizi che, in base all'art.. 35 della Finanziaria, dovranno essere ammessi a gara sul mercato.
Pertanto, questa normativa la definisco equilibrata e salvaguarda una gestione associata obbligatoria, pena gravi conseguenze dal punto di vista igienico-sanitario. Non dimentichiamo che è una partita difficile: andare a scardinare un sistema in essere sarebbe quantomai grave. Mentre decidiamo di andare sul mercato e di rivolgerci al mercato per raccogliere quei servizi magari a pari efficienza con minor costo per quanto riguarda la raccolta, il conferimento e quelli che sono i servizi di base, applicando un'opzione che la legge finanziaria ci consente. E noi andiamo ad applicarla.
Quindi, per queste considerazioni, a mio avviso ritengo che vi siano le motivazioni.
Non so se sono riuscito a rendere tutte le considerazioni che andavano rese, ma ritengo che vi siano ampie giustificazioni per non potere accogliere questi emendamenti e quindi mantenere il testo così come conosciamo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Presidente e colleghi, vista la difficoltà della materia, avremmo bisogno di capire meglio questo emendamento.
Pertanto, chiederei la sospensione di cinque minuti. Grazie.



PRESIDENTE

La concederei volentieri una sospensione di cinque minuti, però sono le ore 14.21 e i lavori devono terminare alle ore 15.00.
Dunque, se sospensione ci dev'essere, riprenderemo questo argomento nella prossima seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Naturalmente è del tutto legittima la richiesta del Consigliere Godio.
Penso sia altrettanto legittimo, da parte nostra, sottolineare il fatto che siamo di fronte all'ennesimo fatto politico di apertura di una crisi di una maggioranza su provvedimenti importanti. Evidentemente, la cosa è avvenuta in un dibattito pubblico di merito in pochi giorni, come direbbe il Vicepresidente Riba "il momento culminante del finale travolgente".
Prendiamo atto che su questa base chiedete il rinvio della seduta.



PRESIDENTE

stata chiesta semplicemente una sospensione di dieci minuti. Per me possiamo proseguire, ma il problema è che la seduta termina tra pochi minuti, perché c'è una delegazione che deve partire. Non è stato chiesto un rinvio della seduta. Questo è bene precisarlo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Al collega Marcenaro, che non perde occasione, su ogni dettaglio, di ricordare il proprio punto di vista, che noi peraltro rispettiamo, vogliamo ad ogni costo dimostrare con i fatti non essere vera questa crisi di maggioranza. Ne abbiamo sentite di tutti i colori. Forse l'unica crisi in atto è un po' quella della Fiat, e magari anche forze politiche che qui ci fanno, come dire, la morale e la predica, hanno certamente maggiori responsabilità delle nostre.
Ma questa vuol essere una battuta e un richiamo simpatico.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



CATTANEO Valerio

Simpatico nel senso etimologico del termine, caro collega Marcenaro! Ti farò avere una fotocopia (perché l'originale costa troppo) dell'enciclopedia Treccani con i vari significati della parola "simpatico" e poi, rileggendo il mio intervento, li collegherai a questa considerazione, e vedrai che darai un'interpretazione diversa rispetto a quella che hai dato, a caldo, con una battuta durante il mio intervento.
Dicevo che si può sospendere dieci minuti. Questa crisi la risolviamo in dieci minuti, Signor Presidente, sicuramente.
Non vedo nulla di scandaloso nel fatto che un Gruppo della maggioranza presenti un emendamento. Certo, dal punto di vista dell'opposizione, come ha ricordato poc'anzi il collega Burzi, tutte le volte che la maggioranza presenta un emendamento sembra che venga giù il palazzo o che le fondamenta stiano per cedere (magari le riunioni non potremo più farle in futuro a Palazzo Lascaris, ma dovremo farle da qualche altra parte!).
Credo che occorra semplicemente trovare un momento di confronto cinque o sei minuti saranno più che sufficienti - con l'Assessore e con l'intera maggioranza, non necessariamente per assumere una posizione unanime della maggioranza su questo emendamento; ma vogliamo, per rispetto ai colleghi della maggioranza - quello stesso rispetto che diamo ai colleghi dell'opposizione quando valutiamo i loro emendamenti (alcune volte votiamo contro, altre a favore) - avere la certezza di un'espressione del voto che comunque faremo tra dieci minuti o un quarto d'ora su questo emendamento.



PRESIDENTE

Quando mi si offre la possibilità di lavorare anche negli ultimi dieci minuti, io sono sempre d'accordo.



DUTTO Claudio

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, facciamo questa sospensione, così riusciamo a impiegare quei quattro o cinque minuti utilmente prima di chiudere la seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire ai colleghi dell'opposizione di non illudersi: non c'é nessuna crisi in atto nella maggioranza. Stiamo semplicemente cercando di limare al meglio un provvedimento e di riuscire a renderlo perfetto.
Pertanto, penso proprio che con dieci minuti di sospensione tutto verrà chiarito.
(La seduta, sospesa alle ore 14.25 riprende alle ore 14.42)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame disegno di legge n. 224: "Norme per la gestione dei rifiuti" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Dopo aver ascoltato l'Assessore e aver fatto questa breve interruzione confrontandoci con gli altri colleghi della maggioranza, noi rimaniamo dell'idea che con questo testo, senza emendamento, si vada a favorire sicuramente la comunità comune di Torino da una parte e si vadano a togliere delle competenze proprie degli Enti locali, nel senso comune.
Tuttavia, per coerenza di questa maggioranza, noi ritiriamo i due emendamenti e lasciamo quindi passare una legge che comunque è positiva per la comunità piemontese, nonostante abbia questa pecca.
Chiaramente sul documento, sia sull'articolo che sul testo di legge esprimeremo il voto di astensione.



PRESIDENTE

Vengono pertanto ritirati gli emendamenti n. 11.1) e n. 11.2) e sono decaduti i sub-emendamenti collegati agli emendamenti ritirati.



PRESIDENTE

11.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 11, comma 11, lettera b), eliminare la lettera.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva



PRESIDENTE

11.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 11, comma 13, sostituire la lettera "e)" con la lettera "f".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

11.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 11, comma 14, eliminare le parole "direttamente anche".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

11.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 11, comma 15, in fondo aggiungere "e successive modifiche ed integrazioni".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 11 come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 12



PRESIDENTE

12.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 12, comma 3, in fondo aggiungere le seguenti parole: "Costituendo l'associazione dei consorzi di bacino, di seguito denominata 'Associazione di ambito'"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera.
art. 12, comma 4, sostituire le parole "dei consorzi di bacino convenzionati" con le parole "di ambito".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera.
art. 12, comma 4, lettera c), sostituire le parola "ai comuni" con le parole "ai consorzi di bacino".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera.
art. 12, comma 6, in fondo aggiungere "e successive modifiche ed integrazioni".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 12, comma 8, sostituire le parole "dei consorzi di bacino convenzionati" con le parole "dell'associazione di ambito"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 12, comma 8, dopo le parole "comma 4" aggiungere le seguenti parole "ovvero nel caso di necessità ed urgenza".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

12.7) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: art. 12, comma 8, eliminare le parole "direttamente anche".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 12, così emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 13



PRESIDENTE

13.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Suino, Muliere Manica e Ronzani: al termine del comma 1 dell'art. 13 sono aggiunte le seguenti parole: "I consorzi di bacino tenuto conto delle diverse realtà territoriali possono organizzare il servizio di raccolta in base a criteri di tutela ambientale efficacia, efficienza ed economicità, in modo tale da assicurare a livello di bacino il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata di cui all'art. 24 del decreto legislativo 22/97 e del Piano regionale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Presidente, sull'ordine dei lavori.
Sull'art. 13 sono stati presentati più emendamenti, pertanto le chiedo mancando pochi minuti alla conclusione dei lavori, di riprendere l'esame dell'art. 13 nella prossima seduta di Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Devo dire che la sua richiesta mi sembra razionale, Consigliere Placido.


Argomento: Questioni internazionali

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 621 "Solidarietà con Estella Carlotto"


PRESIDENTE

Prima di aggiornare la seduta, comunico che è stato presentato l'ordine del giorno n. 621 a firma dei Consiglieri Moriconi, Cantore, Mellano, Costa R., Leo, Cattaneo, D'Onofrio, Cotto, Suino, Papandrea, Bussola, Caracciolo Chiezzi, Angeleri, Manica, Bolla, Albano, Gallarini e Manolino.
Tale ordine del giorno n. 621 recita: "Premesso che: Estella Carlotto è la Presidente de 'Le Nonne de Plaza de Majo' associazione di donne argentine che dai tempi della dittatura militare si sono battute per la democrazia e la libertà in quel Paese, richiedendo in tutte le sedi nazionali ed internazionali giustizia per le migliaia di cittadini argentini 'desaparecidos' Le 'Nonne de Plaza de Majo' sono oggi attive per ricercare i figli di coloro che in quegli anni furono uccisi dai militari e sottratti alle loro famiglie di origine, e spesso adottati illegittimamente dai carnefici dei loro genitori appreso che: sconosciuti hanno sparato nei giorni scorsi contro la porta di casa di Estella Carlotto a tutt'oggi non sono ancora noti gli esecutori e i mandanti di tale atto Il Consiglio regionale del Piemonte condanna questo vile atto teso evidentemente ad intimidire e a colpire la puntuale attività delle 'Nonne di Plaza de Majo' esprime totale solidarietà alla signora Carlotto e alle 'Nonne di Plaza de Majo invita Il Presidente della Giunta a farsi interprete della preoccupazione del Consiglio regionale del Piemonte, chiedendo all'Ambasciata Argentina che vangano messe in atto tutte le misure necessarie di protezione nei confronti della signora Carlotto e delle altre persone aderenti all'associazione 'Nonne di Plaza de Majo' e che vengano compiuti tutti gli sforzi necessari a trovare i responsabili e i mandanti di tale gravissimo atto".
Vi spiego, colleghi, le motivazioni per le quali oggi è posto in discussione questo ordine del giorno.
La prima, altrimenti potrebbe sembrare un atto estemporaneo, questo, è perché il Consiglio regionale ha approvato, attraverso il suo Comitato di Solidarietà, un programma di intervento proposto dalle "Nonne di Plaza de Majo", per fornire assistenza psicologica e materiale ai figli dei "desaparecidos", che spesso si trovano, come recita il documento, adottati illegittimamente e proprio dai carnefici dei loro genitori.
Il secondo motivo consiste nell'urgenza, determinata dal fatto che domenica partirà una delegazione, guidata dal Consigliere Pozzo.
Pertanto, se siamo tutti d'accordo, lo diamo per iscritto all'o.d.g. e approvato all'unanimità dei Consiglieri presenti.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.53)



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