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Dettaglio seduta n.25 del 10/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Di Benedetto, Ferrero Ghiglia, Mercurio, Salerno e Vaglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Relativamente al punto 9) dell'o.d.g. Dal momento che esiste un generale movimento di ripensamento sia per quanto riguarda la questione dello Statuto che del Regolamento e poiché il punto all'o.d.g. è estremamente qualificante non solo di questa seduta, ma in generale riteniamo opportuno sospendere il punto in questione e rimandarlo in Conferenza Capigruppo che sappiamo verrà convocata a breve. A seconda di quello che la Conferenza Capigruppo stabilirà relativamente ai due punti fondamentali per il buon funzionamento del Consiglio, il punto 9) potrà essere riportato all'attenzione dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni diamo per accettata la richiesta del Consigliere Botta. Andiamo avanti con l'ordine dei lavori.


Argomento: Veterinaria

Esame disegno di legge n. 90 "Disciplina delle modalità gestionali organizzative e di funzionamento dell'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ex ddl n. 436" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 90, "Disciplina delle modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell'istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ex ddl n. 436" di cui al punto 10) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Segretario Mancuso, che, in qualità di Consigliere, ha facoltà di intervenire.



MANCUSO Gianni, relatore

"Illustre Presidente egregi Consiglieri la rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali rappresenta, a livello tecnico-scientifico e operativo, un fondamentale supporto alle funzioni attinenti alla tutela della sanità pubblica.
Sorti all'inizio del secolo per specifiche esigenze di difesa del patrimonio zootecnico dalle malattie infettive e diffusive che penalizzavano gravemente il reddito degli allevatori, gli Istituti zooprofilattici hanno progressivamente affinato ed ampliato la loro sfera di intervento all'intero settore delle produzioni degli alimenti di origine animale, acquisendo definitivamente, con le leggi n. 503/70 e n. 745/75, la fisionomia giuridica di enti di diritto pubblico, prevalentemente operanti nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, sotto il controllo delle Regioni.
Questo pieno inserimento, inequivocabilmente affermato dalle modalità di finanziamento attraverso contributi finalizzati e vincolati del Fondo sanitario nazionale, è stato ulteriormente ribadito dalla legge 7 marzo 1985, n. 97, che colloca il personale degli Istituti zooprofilattici nel comparto sanitario.
Successivamente con il decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 270, sono state dettate le norme per il riordinamento degli istituti a norma dell'art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421.
L'art. 2, comma 5, del citato decreto prevede espressamente che le Regioni devono disciplinare, ai sensi dei principi indicati dal d.lgs.
502/92 e successive modificazioni, le modalità gestionali, organizzative e di funzionamento degli Istituti, nonché l'esercizio delle funzioni di vigilanza amministrativa, di indirizzo e verifica sugli Istituti stessi.
Si tratta, in sintesi, di adeguare le leggi regionali attualmente vigenti sia alle nuove esigenze della sanità pubblica sia ai mutamenti intervenuti nell'organizzazione del sistema sanitario regionale.
La Regione Piemonte con la presente legge, oltre ad assolvere ad un preciso adempimento, si propone di utilizzare lo strumento della legge di riordino per un deciso recupero di funzionalità dell'ente, valorizzandone soprattutto la fondamentale funzione di tutela della salute pubblica e di protezione del consumatore, che si sviluppa attraverso la lotta alle malattie infettive del bestiame ed ai controlli sui prodotti di origine animale.
L'Istituto zooprofilattico sperimentale deve pertanto caratterizzarsi come presidio diagnostico di ricerca ed assistenza specializzata per i Servizi veterinari pubblici, valorizzando anche le attività collaterali di assistenza tecnica ai produttori del settore zootecnico ed alimentare e di supporto diagnostico ai veterinari liberi professionisti.
La protezione del consumatore e la tutela della sanità pubblica infatti, si conseguono attraverso un'azione di orientamento e guida dei produttori, rendendo coerenti i programmi a sostegno della produttività con gli obiettivi di sanità pubblica.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi generali che hanno ispirato il provvedimento che è articolato, considerata la valenza pluriregionale dell'Istituto zooprofilattico, in una legge regionale ed in un accordo di programma, stipulato di concerto con le Regioni Liguria e Valle d'Aosta e che costituisce parte integrante della norma.
Inoltre, ha guidato la redazione della legge anche la convinzione dell'esigenza di migliorare la gestione attraverso una conduzione amministrativa che coniughi efficienza e snellezza procedurale con il principio della responsabilità personale.
Per questo si è ritenuto di non accorpare in un'unica figura le funzioni di Direttore generale e di Direttore tecnico-scientifico.
Si tratta, infatti, di un'evidente incompatibilità sotto il profilo funzionale: il Direttore generale deve occuparsi della funzionalità e della gestione della spesa, mentre al Direttore sanitario compete il delicato compito di garantire l'efficacia dei programmi diagnostici e di ricerca l'aggiornamento tecnico-scientifico del personale e l'adeguamento delle strutture, nonché il raccordo con gli altri livelli, programmatori ed attuativi, del Servizio sanitario nazionale.
Sotto il profilo organizzativo appare di rilievo la necessità di una ripartizione dipartimentale in tre aree funzionali, simmetrica con l'organizzazione periferica delle competenze veterinarie, pur tenendo conto che la specializzazione dei singoli laboratori comporta interdipendenza funzionale ed integrazione operativa.
Infine, si ritiene opportuno sottolineare l'importanza dell'istituzione del Comitato tecnico-scientifico, l'impegno di adottare buone pratiche di laboratorio nonché l'impostazione della contabilità analitica per centri di costo.
La Regione Piemonte, d'altro canto, garantirà come espressamente previsto dal d.lgs. 270/93 ed in adempimento alle proprie funzioni istituzionali, una costante verifica sulla gestione, attraverso indicatori di attività, di risultato, di efficienza ed efficacia.
L'art. 1 della legge definisce l'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e l'art. 2 prevede le competenze degli organi della Regione Piemonte.
L'art. 1 dell'accordo sancisce le competenze e le funzioni dell'Istituto, mentre i successivi artt. 2-9 ne disciplinano gli organi (Consiglio di amministrazione, Direttore generale e Collegio dei revisori).
L'art. 10 prevede l'Osservatorio epidemiologico veterinario; l'art. 11 detta le norme fondamentali per l'organizzazione dell'Istituto e l'art. 12 istituisce il Comitato tecnico-scientifico per la programmazione delle attività.
La definizione di obiettivi ed indirizzi generali dell'attività dell'Istituto sono riservati dall'art. 13 alle tre Regioni interessate nell'ambito dei rispettivi piani sanitari regionali.
L'art. 14 sottolinea l'importanza dell'applicazione di buone pratiche di laboratorio; l'art. 16 rinvia per il finanziamento dell'istituto a quanto previsto dal d.lgs. 270/93 e l'art. 16 per quanto riguarda la gestione economica, finanziaria e patrimoniale richiama i principi del d.
lgs. 502/92 così come attuati dalla L.R. 18 gennaio 1995, n. 8. Il controllo di gestione è affidato dall'art. 17 ad un nucleo di valutazione costituito dai responsabili dei settori veterinari delle tre Regioni interessate.
L'art. 18 riguarda il personale dell'Istituto, rinviando alla normativa di cui al d.lgs. 502/92 e d.lgs. 29/93 e successive modificazioni.
La possibilità di effettuare prestazioni nell'interesse di terzi è prevista dall'art. 19, subordinatamente al pieno assolvimento delle funzioni istituzionali e all'autorizzazione dell'Assessorato alla sanità della Regione di volta in volta interessata dall'attività.
L'art. 20 prevede l'adozione da parte della Regione Piemonte, sentite le altre Regioni, di un tariffario provvisorio per le prestazioni erogate dall'Istituto.
La funzione di controllo sugli atti dell'Ente è svolta da un Comitato che ha sede presso la Regione Piemonte ed è disciplinato dall'art. 21.
L'art. 22 detta, infine, una norma transitoria relativa alla nomina di un Commissario straordinario fino all'insediamento del Direttore generale".
Se mi è consentito, avendo partecipato ai lavori della Commissione nella VI e anche all'inizio di questa VII legislatura, vorrei dire che la materia è complessa, anche per il fatto della competenza triregionale, che ha di fatto amplificato i tempi di approvazione dei vari passaggi e che non ha consentito, nella scorsa legislatura, un'approvazione definitiva.
Quindi, ci troviamo con grande ritardo a regolamentare un'attività che certamente avrebbe dovuto e potuto esserlo già prima.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Presidente, cortesi colleghi, debbo chiedere - e purtroppo questo ritardo si protrarrà per qualche giorno solamente - una sospensiva della discussione del disegno di legge.
La Liguria doveva farci pervenire delle sue osservazioni. Addirittura in un primo momento, voleva staccarsi e non aderire all'Istituto zooprofilattico, nel quale, come sapete, sono riunite le Regioni Piemonte Liguria e Valle d'Aosta.
Domani incontrerò a Roma l'Assessore Mecossi, per cui spero che la prossima settimana il disegno di legge possa essere rimesso all'ordine del giorno. Chiedo scusa sia al Signor Presidente sia ai Signori Consiglieri di questo inconveniente.
Sono arrivato in aula con cinque minuti di ritardo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho chiesto la parola solo per fare una domanda all'Assessore, che in ogni caso gli avrei posto, anche se avessimo discusso il provvedimento. Ci che lei ci sta dicendo implica che l'accordo di programma pluriregionale per l'Istituto zooprofilattico tra Liguria, Valle d'Aosta e Piemonte non è siglato ...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

E siglato, e penso che la Liguria non possa sottrarsi da questo accordo ...



MANICA Giuliana

Quindi recederebbero da un accordo siglato? Questo era il punto rimasto in sospeso già nella scorsa legislatura!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Domani penso di poter avere delucidazioni in merito.



MANICA Giuliana

Visto che questo problema è ancora aperto, a questo punto noi, in IV Commissione, abbiamo i tempi per vedere, oltre il provvedimento, anche il testo dell'accordo di programma. Potrebbe essere utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Le ultime considerazioni svolte dalla Consigliera Manica hanno anticipato un po' la mia richiesta. Ritengo utile che su questi aspetti introdotti dall'Assessore - la difficoltà di rapporti con la Regione Liguria - sarebbe utile avere qui in Consiglio un'informativa o, ancora meglio, in Commissione, nella cui sede si può anche esaminare l'accordo di programma. Mi sembra che, per come è formulata la legge, il problema dei rapporti con la Regione Liguria sia fondamentale.



PRESIDENTE

Mi sembra che si possa applicare l'art. 81 del Regolamento, attraverso un'interpretazione un po' estensiva: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo o di singoli articoli". Se l'Assessore D'Ambrosio acconsente, facciamo una presa d'atto attraverso un passaggio di rinvio in Commissione.
L'Assemblea acconsente.


Argomento: Nomine - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 19 "Nomina componenti Comitato di gestione del fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. 29/8/1994, n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato) Individuazione associazioni più rappresentative ex art. 5 L.R. 23/3/1995 n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati)" (rinvio)


PRESIDENTE

Il provvedimento, di cui al punto 11) all'o.d.g., viene rinviato in attesa dell'arrivo in aula dell'Assessore competente.


Argomento: Commercio al dettaglio

Proposta di deliberazione n. 11 "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 29 ottobre 1999 n. 563-13414 (Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa, in attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 114)" (rinvio)


PRESIDENTE

Propongo, con il consenso dell'aula, di rinviare l'esame della proposta di deliberazione, in quanto, collegato al provvedimento, in data 25 luglio 2000 è stato approvato l'ordine del giorno n. 60 ("Programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa") presentato dai Consiglieri Angeleri, Cattaneo, Costa Rosanna, Ghiglia e Mercurio, nel quale il dispositivo impegnava la Giunta regionale ad "effettuare adeguate verifiche e consultazioni in merito alla funzionalità della programmazione commerciale dettata dalla deliberazione n. 563-13414 ed a proporre al Consiglio regionale entro 4 mesi, le opportune modificazioni sostanziali conseguenti alla verifica di cui sopra". Con il consenso dell'Aula, dunque, l'esame del provvedimento è rinviato.


Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proposta di deliberazione n. 15 "Diritto allo studio universitario Programma degli interventi e criteri per l'erogazione delle borse di studio, dei servizi e dei benefici per l'anno accademico 2000-2001"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 15, di cui al punto 13) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

I colleghi della Commissione, che sono sempre molto attenti, hanno ragione a richiamare la presenza degli Assessori in aula.
Sulla vicenda delle borse di studio universitarie noi abbiamo riconfermato i criteri dell'anno scorso, concordati con le Associazioni studentesche e tutta la Commissione. Il DPCM governativo è, in verità, più rigido, però abbiamo pensato di dare una forma di attuazione graduale e quindi di confermare l'intesa. In Commissione ho fornito tutti i dettagli non voglio rubare tempo, mi pare che il parere della Commissione fosse sostanzialmente favorevole all'atteggiamento della Regione di maggior favore verso gli studenti universitari.
Aggiungo che noi, finora, grazie agli orientamenti del Consiglio regionale, siamo riusciti, unica Regione in Italia, a derogare tutte le borse di studio. Quindi non c'è una graduatoria in cui ci sono gli studenti aventi diritto.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 31 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento: Università

Esame ordine del giorno n. 13 inerente a "Residenza per studenti universitari"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Visto che abbiamo appena approvato il punto 13) all'o.d.g. sul diritto allo studio universitario, chiederei, se fosse possibile, di porre in votazione anche l'ordine del giorno n. 13, di cui al punto 32 all'o.d.g.
presentato dalla Consigliera Costa Rosanna e dal sottoscritto, inerente allo stesso argomento.
Si tratta dello stesso ordine del giorno che il Consiglio approvò nella passata legislatura.



PRESIDENTE

Anch'io sono d'accordo su questa interpretazione.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

Sono d'accordo sull'ordine del giorno e lo condivido totalmente.
Intendevo discuterlo domani per fornirvi ulteriori informazioni che mi perverranno domani, comunque le potrò comunicare in Commissione.
L'ordine del giorno può essere votato anche oggi. Si tratta di un ordine del giorno che dice cose pienamente condivisibili e giuste.
Mi riservo comunque di fornirvi ulteriori informazioni in Commissione sulle indicazioni dell'ordine del giorno. Sarò in grado di fornirvi le informazioni già nella prossima seduta di Commissione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Se abbiamo capito bene in Commissione, nella prossima seduta discuteremo il punto relativo alle residenze universitarie, anche con quella relazione che avevamo chiesto già nella passata discussione. Quindi possiamo approvare ora il documento che, tra l'altro. era unanime già nella passata legislatura.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 13, di cui al punto 32) all'o.d.g, presentato dai Consiglieri Deorsola e Costa Rosa Anna, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Diritto allo Studio Universitario è competenza specifica della Regione constatato che esistono in Torino e nelle altre sedi di facoltà universitarie residenze per studenti che si connotano, oltre che come collegi, anche come centri che svolgono attività culturale e di aggregazione, integrando l'offerta formativa tipica degli Atenei tenuto conto che detti centri sono attualmente identificati ed equiparati, ai fini fiscali, a "case per ferie" con tutte le conseguenze negative che da tale connotazione discendono (trattamento IVA, canone radiotelevisivo eccetera) riconosciuto l'indubbio valore sociale della presenza di tali strutture che, integrando i posti disponibili nei collegi dell'Ente per il Diritto allo Studio Universitario, consentono agli studenti fuori sede un loro inserimento meno problematico nelle città di sedi di Ateneo e che pongono a loro disposizione biblioteche, sale computer, conferenze culturali ed appoggio didattico gratuito impegna conformemente a quanto già approvato in data 2 febbraio 2000, con Ordine del Giorno n. 1146 il Presidente e la Giunta Regionale ad intervenire presso le competenti autorità, al fine di modificare la normativa vigente verso una minore normativa fiscale nei confronti delle residenze che accolgono studenti universitari ed a verificare la possibilità di interventi diretti a carico della Regione per il supporto il potenziamento e lo sviluppo delle attività descritte in premessa, previo accertamento delle caratteristiche che contraddistinguono i convitti universitari, secondo parametri che dovranno essere determinati." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 35 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proposta di deliberazione n. 10 "Legge n. 560/93. Ulteriore integrazione al piano di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nella provincia di Asti" Proposta di deliberazione n. 14 "Legge n. 560/93. Stralcio dal piano di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nella provincia di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo le deliberazioni nn. 10 e 14, di cui ai punti 14) e 15) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

Si tratta di due proposte di deliberazione sottoposte all'esame del Consiglio. Una riguarda un'ulteriore integrazione al piano di vendita per quanto riguarda alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nella provincia di Asti.
Per quanto riguarda Asti si tratta di un'integrazione di altri quattro alloggi da inserire nel piano di vendita, secondo la richiesta del Comune di Castigliole d'Asti, siti in strada Salerio n. 8, n. 10, n. 12 e n. 14.
Mentre per quanto riguarda l'altra deliberazione, la n. 14, si tratta di dare corso ad uno stralcio del piano di vendita di alcuni alloggi di edilizia residenziale pubblica siti, invece, nella provincia di Torino così come proposto dalla città di Torino d'intesa con l'agenzia territoriale per la casa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto su entrambe le deliberazioni.



MANICA Giuliana

Le due deliberazioni esaminate in II Commissione hanno un iter abbastanza lungo e sono due provvedimenti che provengono dalla scorsa legislatura. Potremmo dire, per le caratteristiche che hanno, che sono quasi degli atti dovuti da parte del Consiglio. Non ho nulla da dire rispetto a quello relativo all'ulteriore integrazione al piano di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sita nella Provincia di Asti.
La seconda deliberazione riguarda i 32 alloggi di proprietà della Città, siti in via Torino; è una proposta di lunga data, su cui dovevano essere verificate alcune procedure. Abbiamo appurato in Commissione che questo lavoro era stato fatto sulla base di un'interrogazione diretta del collega Chiezzi e di una risposta dell'Assessore.
Siamo d'accordo sulle due deliberazioni, quindi in questo senso la mia dichiarazione di voto sarà breve. Noi, in Commissione, ci eravamo riservati in aula la votazione. Dall'esame ulteriore, tra la Commissione e l'aula, la nostra determinazione è di giungere ad un voto favorevole su entrambe le deliberazioni, sia la n. 10 al punto 14) che la n. 14 al punto 15) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione n. 10, sulla quale è stata richiesta la votazione per appello nominale dal Consigliere Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno risposto SI' 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La deliberazione è approvata.
Pongo in votazione la deliberazione n. 14, sulla quale è stata richiesta la votazione per appello nominale sempre dal Consigliere Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno risposto SI' 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La deliberazione è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Precedentemente, nel corso della seduta, si era deciso che avremmo spostato la discussione della proposta di deliberazione n. 11. Vorrei sapere se nella giornata di oggi verrà discussa o meno.



PRESIDENTE

L'Assemblea ha preso atto di sospendere la discussione. Direi che oggi proseguiamo con l'o.d.g.; successivamente vedremo quando trattarla.



SAITTA Antonino

Lei giustamente sta rispettando l'ordine del giorno, e arrivando al punto 12) aveva detto che l'Assessore non era presente. Ora l'Assessore è arrivato, quindi vorrei sapere se riprendiamo questa parte o meno, o se c'è una volontà proprio di non trattarla.
Insieme al collega Tomatis, sono uno dei sottoscrittori, quindi chiederei che venisse trattata oggi.



PRESIDENTE

Sulla discussione della proposta di deliberazione n. 11, l'Assemblea ha preso atto di una sospensione, e quindi non l'abbiamo trattata. Ora il Consigliere Saitta chiede che sia discussa oggi, quindi vorrei sentire l'opinione anche del secondo firmatario.
Ha chiesto la parola l'Assessore Racchelli; ne ha facoltà.



RACCHELLI Ettore, Assessore al commercio

In merito alla proposta di deliberazione n. 11, di cui al punto 12) dell'o.d.g. che recita "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale del 29/10/99 n. 563-13414 (Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa, in attuazione del d.lgs 31 marzo 1998, n. 114)", noi ci siamo presi l'impegno come Giunta, attraverso l'ordine del giorno che è stato votato dal Consiglio, di modificare la delibera collegata alla legge 28 in termini generali sull'aspetto della grande distribuzione, per cui io non trovo che questa proposta debba andare in discussione in quanto l'impegno della Giunta è quello di modificare strutturalmente la delibera sugli aspetti urbanistici della grande distribuzione che erano collegati alla legge. Questo era l'impegno preso da tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Effettivamente l'assemblea aveva votato un ordine del giorno, come dice l'Assessore Racchelli, che impegnava la Giunta ad effettuare adeguate verifiche e consultazioni in merito alla funzionalità della programmazione commerciale, dettata dalla deliberazione n. 563-13414, ed a proporre al Consiglio regionale entro quattro mesi le opportune modificazioni sostanziali conseguenti la verifica di cui sopra. Quindi era già stata votata una sospensiva dall'assemblea, effettivamente.



RACCHELLI Ettore, Assessore al commercio

Certo, per cui non va discussa, secondo me.



SAITTA Antonino

Quindi è stata iscritta all'o.d.g. erroneamente?



PRESIDENTE

Sì, erroneamente, purtroppo è così. Chiedo scusa al Consiglio: nella formulazione della nota questa deliberazione è stata iscritta erroneamente perché il Consiglio aveva già votato una sospensiva.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 19: "Nomina componenti Comitato di gestione del Fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. 38/94 'Valorizzazione e promozione del volontariato' - Individuazione associazioni più rappresentative ex art. 5 L.R. 39/95 'Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati'" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo quindi all'esame della proposta di deliberazione n. 19 iscritta al punto 11) dell'o.d.g.
Noi avevamo chiuso la volta scorsa la discussione generale e dovevamo accingerci a discutere gli emendamenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola sulla procedura.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per osservare, Presidente, un'anomalia nella conduzione dei lavori e dei punti all'o.d.g. che non mi sembra porti ad un rispetto delle regole che ci accomunano.
Noi stiamo seguendo i punti all'o.d.g. e mi sembra che cominciamo a procedere in modo casuale a seconda delle comodità degli Assessori, che ci sono, non ci sono, tornano, se ne vanno, ritornano e hanno fretta, votano e vanno via! Allora mettiamoci solo d'accordo, in realtà dovremmo già essere d'accordo perché il Regolamento è chiaro: ci sono i punti all'o.d.g.; siamo arrivati, mi sembra, a trattare i punti 14 e 15, perché siamo arrivati lì perché prima non c'erano...



(Commenti dell'Assessore Cotto)



CHIEZZI Giuseppe

A me va bene tutto, ma lo segnalo.
Adesso, senza dire nulla, si torna indietro. Lei capisce che una gestione di questo genere è poco rispettosa, non tanto del Regolamento, ma del lavoro dei Consiglieri che visto passare un punto all'o.d.g. perch l'Assessore era a spasso, accantonano quel punto, trattano i punti successivi, poi devono - così, casualmente, senza nemmeno discuterlo tornare indietro.
Allora, dato che il nostro regolamento dice che se si vogliono cambiare le carte in gioco si può fare con certe regole, io pregherei di seguire queste regole e in ogni caso suggerirei di scegliere un percorso e di trattenere questo percorso in modo omogeneo affinché non sembri che qualche punto possa venire prima di qualche altro solo perché c'è qualcuno che si può permettere di farlo.



PRESIDENTE

Tenga conto però, Consigliere Chiezzi, che come lei ben sa questa mattina era prevista la trattazione delle due delibere relative al bilancio, quindi uno sfasamento dell'ordine dei lavori era comprensibile.
Poi io devo anche giustificare l'Assessore Cotto che non era a spasso ma aveva un impegno istituzionale.



CHIEZZI Giuseppe

Di qui era a spasso.


Argomento: Nomine - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 19: "Nomina componenti Comitato di gestione del Fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. 38/94 'Valorizzazione e promozione del volontariato' - Individuazione associazioni più rappresentative ex art. 5 L.R. 39/95 'Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati'" (seguito)


PRESIDENTE

Comunque, riprendiamo dagli emendamenti. C'è un emendamento presentato...



CHIEZZI Giuseppe

Ma dove siamo, Presidente?



PRESIDENTE

Siamo al proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n.
19.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente! Io le chiedo che per fare questo lei cambi l'ordine dei lavori!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, forse lei non c'era! L'assemblea ha preso atto che la delibera non veniva trattata temporaneamente perché l'Assessore Cotto non era in aula.



CHIEZZI Giuseppe

Io le ho detto la mia, Presidente.



PRESIDENTE

Questo ha acconsentito l'assemblea; nessuno si è dichiarato contrario.



CHIEZZI Giuseppe

Vada pure avanti alla "carlona"! Io le ho fatto un'osservazione...



PRESIDENTE

Io la ringrazio dell'osservazione; ha ragione.



CHIEZZI Giuseppe

Vada avanti così, ce ne accorgeremo dopo!



PRESIDENTE

Ripeto, siamo all'esame della proposta di deliberazione n. 19 di cui al punto 11) dell'o.d.g. che recita: "Nomina componenti Comitato di gestione del Fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. 38/94 'Valorizzazione e promozione del volontariato' - Individuazione associazioni più rappresentative ex art. 5 L.R. 39/95 'Criteri e disciplina delle nomine di incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione e i soggetti nominati'".



PAPANDREA Rocco

Vorrei avere copia del provvedimento.



PRESIDENTE

E' in distribuzione.
Con riferimento a questa delibera, in relazione alla quale si è già svolta la discussione generale nella seduta del 27 luglio 2000, dobbiamo ora, prima di approvare la delibera stessa, esaminare gli emendamenti che sono stati presentati.
1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cotto: sostituire il punto 4 con: "4) Forum del terzo settore in Piemonte".
L'Assessore Cotto ha facoltà di illustrare l'emendamento da lei presentato.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ringrazio innanzitutto il Consigliere Chiezzi per la tiratina d'orecchie, però approfitto per dire che alle ore 15 era convocato il Comitato di gestione per il volontariato e allora, già che non c'era la presenza delle Associazioni di volontariato perché la pratica era stata sospesa a luglio, ho pensato che fosse opportuno garantire almeno la presenza dell'Assessore.
Tra l'altro, posso così comunicare all'aula che c'è un nuovo Presidente del Comitato di gestione; in sostituzione di Giancarlo Penna, è stato eletto Cesare Carlo Chiesa della Compagnia di San Paolo. E' stato eletto all'unanimità, quindi probabilmente le associazioni di volontariato si sentiranno riconosciute in questo Presidente anche se arriveranno dopo.
Io ho presentato un emendamento per inserire il "Forum del Terzo Settore" al punto 4) al posto del "Centro di Aiuto alla Vita" di Alessandria dopo una valutazione e un approfondimento, a seguito del licenziamento da parte della Commissione della delibera così come l'avete trovata, per dare spazio a questo importante settore.
Mi sembrava giusto che insieme al Forum interregionale permanente del Volontariato ci fosse anche il Forum del terzo settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

L'emendamento dell'Assessore mi sembra un tentativo maldestro di riequilibrare in termini politici una questione che era stata posta ed affrontata dall'opposizione in termini tecnici molto chiari.
L'opposizione aveva contestato addirittura la legittimità di questo provvedimento, sostenendo, anche sulla scorta di un emendamento un po' provocatorio che in seguito discuteremo, che quelle che si andavano ad individuare non erano le organizzazioni maggiormente rappresentative della realtà del volontariato piemontese e che il criterio di scelta della Giunta rispondeva invece a ragioni di pura e semplice opportunità politica criterio che la stessa Giunta, sugli stessi temi, ripropone anche in occasione di un ulteriore provvedimento che esamineremo di qui a qualche ora - immagino - in Consiglio regionale sul volontariato.
Io vorrei anche, nella fase finale dell'esame di questo provvedimento che l'Assessore dicesse parole chiare, essendo evidente a tutti che non sono scelte come componenti del Comitato di gestione del Fondo le organizzazioni maggiormente rappresentative.
Essendo altrettanto evidente che la Giunta non ha da proporre un criterio alternativo più originale di rappresentatività per le organizzazioni maggiormente operanti sul piano regionale, mi aspetterei da parte dell'Assessore per lo meno l'assunzione di responsabilità rispetto ad una scelta che ha una natura puramente politica.
Il fatto che dal Comitato di gestione di questo fondo "salti" un'organizzazione semi inesistente, dal punto di vista dei numeri non certo dal punto di vista dell'impegno, come il Centro di Aiuto alla Vita di Alessandria e si inserisca - lo dico esplicitamente - un'organizzazione che fa riferimento ai partiti, allo schieramento politico della sinistra è questione che personalmente non mi importa neanche un po'. Soprattutto non risolve le questioni che noi abbiamo posto nella discussione di questo provvedimento e che immagino non soddisfi neppure quella parte dell'opposizione, che allo schieramento di sinistra non fa proprio riferimento, e che insieme al Gruppo consiliare che rappresento aveva posto delle questioni di merito e di sostanza di ben altro valore istituzionale.
Comunque io annuncio il voto contrario all'emendamento dell'Assessore e lo invito - ne discuteremo, credo, tra qualche ora anche su di un altro provvedimento - a non immaginare questo spoil system un po' curioso anche nella scelta delle organizzazioni di volontariato all'interno delle diverse sedi istituzionali in cui queste devono essere rappresentate.
In questo modo, l'Assessore fa un pessimo servizio alla realtà del volontariato piemontese e all'immagine - così ritengo, come Consigliere dell'opposizione - della sua Giunta che, per governare un fenomeno così complesso e così importante, non ha bisogno di prove di forza e non ha bisogno di nominare nelle sedi istituzionali previste dalla legge regionale organizzazioni amiche o organizzazioni di amici.
Per questa ragione spero, non solo che il Consiglio regionale bocci questo emendamento - ovviamente lo spero ma penso che questo non succederà ma che quando queste cose succedono, da parte della Giunta ci sia la "decenza istituzionale" - non ne faccio una questione personale - di rivendicare una scelta politica e di non fare calare invece queste scelte come se, in qualche modo, le ispirasse la provvidenza o fossero dei semplici adempimenti della legge regionale.
Queste decisioni non solo rappresentano una scelta grave dal punto di vista politico, ma una violazione - l'ennesima che state facendo - di una legge regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

A me pare che quella posta dal Consigliere Palma sia una questione significativa, perché dalla lettura della delibera non riesco a capire se noi scegliamo queste organizzazioni perché sono le maggiormente rappresentative o se decidiamo noi che sono le maggiormente rappresentative. Sono due questioni diverse: siamo noi che lo decidiamo o esistono dei criteri a monte che ci dicono quali sono le maggiormente rappresentative? Credo che questo sia importante da capire perché o noi abbiamo il secondo elemento - e allora si deve precisare che nei criteri c'è quello e questo è conseguenza di criteri - altrimenti, con una decisione nostra, che quindi ha caratteri arbitrari, fissiamo quelle che riteniamo siano maggiormente rappresentative.
Per me questa è questione importante, anche per capire come votiamo perché non ritengo che la maggiore rappresentatività sia una questione che si può presumere e si può attribuire, ma ritengo che debba avere dei criteri su cui va valutata; tanto più che, a mio parere, non è così semplice definire la rappresentatività, perché si tratta di organizzazioni regionali.
Quindi, a mio avviso, occorre tener conto, come minimo, di due aspetti: la quantità di associati, ma anche la diffusione, perché ci può essere un'organizzazione molto più numerosa di altre, ma magari presente solo su una parte del territorio, mentre altre possono invece avere una presenza più diffusa sul territorio ed essere numericamente meno consistenti.
Credo che la definizione del criterio sulla base del quale decidiamo che sono maggiormente presenti ed operanti sul territorio sia fondamentale: se non abbiamo questo elemento, votiamo al buio, votiamo in modo arbitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Condividiamo abbastanza quanto è stato espresso dal collega Palma, che ha visto peraltro già una delicata discussione in sede di IV Commissione.
Discussione che poi ha avuto un seguito che ci auguravamo tutti vedesse una sua conclusione positiva il 27 luglio, quando invece non è stato possibile perché - penso lei lo ricordi molto bene, Assessore - è venuto a mancare il numero legale.
Quindi, c'era la minoranza in aula, disponibile comunque a varare un provvedimento importante relativo al volontariato e, di fatto, non c'erano le condizioni per raggiungere il numero necessario nemmeno con la disponibilità dei voti della minoranza.
Rimane comunque sospesa una questione che abbiamo affrontato in Commissione.
Per carità, Assessore, le diamo atto di aver tentato con l'emendamento che oggi porta in aula di individuare una soluzione positiva, però, il vero problema di questo provvedimento riguarda la mancanza di un'elaborazione relativa ai criteri di scelta della rappresentatività del volontariato.
Si è tentato di fornire una valutazione e una rappresentanza territoriale, cioè di appartenenza e di schieramenti, invece di una rappresentanza in termini di consistenza di soci e di azioni.
Con questo non stiamo dicendo che la piccola associazione l'associazione di Asti o di Alessandria, non sia meritoria - per carità ma sono realtà che, tra l'altro, operano in settori delicati e complessi quindi, partiamo con il presupposto di riconoscere e garantire il rispetto la fiducia e la stima nei confronti di ognuna di queste organizzazioni, ivi compresa l'associazione che ha quindici soci.
Detto questo, è chiaro che noi come organismo consiliare, avente ruolo istituzionale, ci dobbiamo porre il problema della rappresentanza.
E' evidente che ha maggior peso ragionare nei confronti di realtà che rappresentano un insieme di associazioni o di organismi, perché hanno un valore aggiunto che deriva dal numero dei soci, dalle azioni intraprese e dal peso che questo può garantire. Tra l'altro, un'azione di questo tipo consente di dare maggiore rappresentatività e rappresentanza alle associazioni e alle organizzazioni più piccole, mentre diventa difficile spiegare i motivi per i quali scelgo un'associazione costituita da cinquanta soci per rappresentare tutto il Piemonte nell'ambito del volontariato se non è una scelta legata a questioni di altra natura (spartitoria, politica e altro), tutte legittime, ma con un peso decisamente inferiore.
Apprezziamo lo sforzo che lei fa dicendo di sostituirne una e porre a pari merito con il forum interregionale permanente del volontariato Piemonte e Valle d'Aosta l'altro forum del terzo settore in Piemonte questo consente un equilibrio perché i due organismi al loro interno, di fatto, raccolgono e riassumono una parte significativa e cospicua, quindi diamo un senso maggiore di rappresentanza e, in tal senso, l'emendamento è apprezzabile.
Rimane il fatto che lei, per tentare di correggere un iter svolto in un'ottica spartitoria, anziché di rappresentanza e di peso reale del volontariato, ha dovuto provvedere con un emendamento in aula.
Quindi, permangono le ragioni che, in sede di Commissione, ci hanno visti molto preoccupati e perplessi; tra l'altro, la discussione in Commissione relativa a questo punto è stata anche un po' travagliata, ci sono state strane forzature che soltanto l'ecumenismo dell'Assessore ha saputo in qualche modo recuperare, lo riconosciamo e gliene diamo atto.
Di fatto, questo provvedimento è un tentativo positivo, ma non toglie il peso che si deve riconoscere all'emendamento presentato dai colleghi del Gruppo Radicali. Queste realtà non sono quelle maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale, quindi, perlomeno abroghiamo quell'ultima dicitura nel provvedimento.
Noi ci esprimeremo con un'attenzione di riguardo per lo sforzo compiuto, quindi astenendoci sui due emendamenti, ma esprimeremo voto contrario al provvedimento in sé nella sua complessità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli, 3 contrari e 8 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Mellano e Palma: nel dispositivo, abrogare le parole "quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
La parola al Consigliere Palma per l'illustrazione.



PALMA Carmelo

Penso che da parte della maggioranza votare contro questo emendamento non significhi esprimere un voto politico contro una posizione, ma votare contro l'aritmetica.
Le organizzazioni indicate in maniera smaccata in questa deliberazione non sono le organizzazioni maggiormente presenti ed operanti sul piano regionale. D'altra parte, mi rendo conto che, tenendo o non tenendo questa frase, non per questo la natura di questa deliberazione muta.
Ripeto: questa è una deliberazione che per quanto mi riguarda è illegittima rispetto alla legge regionale e, dal punto di vista politico, è molto grave; però ci si potrebbe aspettare da parte della maggioranza della Giunta e dei proponenti un atto di coerenza, di chiarezza e di coraggio.
Avete voluto che nel Comitato di gestione del fondo non ci fossero le organizzazioni maggiormente rappresentative, cioè, come dice la legge presenti ed operanti sul territorio regionale, per cui spero vogliate cogliere il mio sforzo e approviate questo emendamento che riporta il testo di questa deliberazione - ripeto - non a condizioni di legittimità per quanto mi riguarda, ma almeno a condizioni di verità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, l'emendamento presentato dai colleghi Palma e Mellano svolge un'osservazione accompagnata da un elemento, come ha detto il Consigliere Palma, di verità, cioè, non è vero che sono quelle maggiormente presenti sul territorio regionale. Il Consigliere Palma ha anche ricordato che mettendo o non mettendo questa frase, dal punto di vista operativo, non cambia niente, se non - cosa che non ritengo irrilevante - che si evita di dire il falso e in una deliberazione sarebbe sempre bene evitare di dire il falso. Allora, voter a favore di questo emendamento e ne presenterò subito dopo uno analogo perché il tentativo di evitare di dire in una deliberazione cose false, va propugnato sino a che uno ha fiato.
Ritiro questa dichiarazione di voto e ritiro l'intenzione di presentare un ulteriore emendamento se l'Assessore si alza, schiaccia il bottoncino rosso e dice al collega Palma che il falso l'ha detto lui, che non è vero che corrisponde a perfetta verità quanto è scritto, in modo che il collega Palma possa replicare con gli argomenti, perché trovo insopportabile votare una deliberazione sulla quale c'è una dichiarazione di falsità di una frase, senza che l'Assessore si preoccupi almeno di rispondere qualcosa al collega Consigliere.



PRESIDENTE

Prima di sentire il parere della Giunta sull'emendamento, do la parola al Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anch'io voterò a favore dell'emendamento per le ragioni che sono già state esposte e che avevo illustrato precedentemente. Ritengo che o siamo di fronte a elementi che ci indichino i criteri e, sulla base degli stessi è certo che queste organizzazioni siano le quattro maggiormente rappresentative, oppure non possiamo commettere un'azione attraverso una deliberazione con cui decidiamo quale sia la più presente o meno sul territorio. Non dovrebbe essere la deliberazione a determinarlo.
Se non si è certi, come credo, perché non abbiamo sufficientemente approfondito i criteri su cui fissare questi due complessi aspetti, visto il tipo di indicazioni offerte - ci danno più indicazioni, presenti ed operanti, quindi rappresentative, ma presenti ed operanti allo stesso tempo sul territorio - allora credo che sia meglio abolirlo, cioè non introdurlo in deliberazione. In questo modo perlomeno non si commette una scorrettezza rispetto alla realtà. Non si forza la realtà, né la si piega a delle necessità che non sono state sufficientemente approfondite. Credo che la deliberazione viva anche senza l'ultima riga. Ma o l'ultima riga è così oppure va eliminata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Chiaramente anch'io sono un po' interdetto dalla dicitura che è stata usata per questa deliberazione, perché c'è un evidente errore di formulazione, perché o sono vere le ipotesi che ha avanzato il Consigliere Chiezzi, oppure c'è un evidente ed inaccettabile errore di formulazione che giustamente l'emendamento proposto dai Consiglieri del Gruppo Bonino ha messo in evidenza, perché viene detto: "Visto l'art. 2, devono essere annoverati quattro rappresentati delle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e maggiormente presenti nel territorio regionale". La frase invece aggiunta dice: "...quali maggiormente presenti e operanti sul territorio regionale". Ma cosa si vuol dire, che sono maggiormente operanti o sono solo operanti sul territorio nazionale? Perch la formulazione corretta prevede che debbano essere iscritte nel registro del volontariato, e quindi debbano essere operanti sul territorio regionale. Ma il fatto che sia messo dietro al termine "maggiormente" lascia intendere che siano maggiormente presenti e anche maggiormente operanti sul territorio nazionale.
Questo non è chiesto nella legge, per cui si tratta di una formulazione che, a nostro parere, non regge. Sarà uno sbaglio, non so chi materialmente l'abbia scritto. E' chiaramente andato contro quella che era la dizione della legge, perché volendo rispettare alla lettera, bisognava scrivere: "...operanti sul territorio regionale e maggiormente presenti".
Per quanto riguarda la sostanza, ben mi ricordo che in Commissione c'era stato uno scontro su questi termini, perché tutte le opposizioni non erano concordi sulla determinazione. C'è una questione di forma ma c'è una questione fondamentale di sostanza, perché avevamo sollevato in Commissione, non a caso, la proposta di deliberazione che è passata a maggioranza, e non all'unanimità, proprio perché non eravamo soddisfatti dei criteri proposti per l'individuazione delle quattro associazioni.
Se si fosse accettato l'emendamento proposto, chiaramente si sarebbe aggiustata la forma, perché così com'è stata realizzata sicuramente non regge in italiano. Però pazienza, le leggi sono le leggi, e si sa che a volte escono in maniera strana, per non dire strampalata.
Esiste, però, una questione di sostanza. Non siamo assolutamente d'accordo sui modi e sulle associazioni che sono state individuate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Ricordo di aver formulato questo emendamento la sera dell'ultima seduta prima della chiusura estiva, in un momento del dibattito in cui, peraltro tutti i Consiglieri, o gran parte di essi, continuavano a parlare di una formula che era "maggiormente rappresentativi del territorio regionale". Il testo della legge, invece, è proprio questo: "...quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
L'emendamento probabilmente nasce da una mia impostazione, o del mio Gruppo, di una certa radicalità, quindi di una certa diversità, magari dalle altre sensibilità dei Consiglieri. Tuttavia, questo richiamo fatto dal collega Chiezzi e da altri Consiglieri che hanno parlato precedentemente, di scrivere una cosa palesemente falsa in un atto ufficiale del Consiglio regionale, è per me una cosa insopportabile.
Invito, quindi, i colleghi di maggioranza in questo frastuono e in questo disordine che in genere regna in quest'aula, di informarsi rispetto a quest'atto che stanno per votare, perché chiederemmo, per esempio, il voto nominale e vorremmo che fosse agli atti chi oserà dire che queste rispettabilissime associazioni sono le maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale, se non altro perché i posteri almeno possano valutare qual era la conoscenza del territorio dei colleghi regionali di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Chiedo all'Assessore, dopo aver inserito anche il forum, un passo in avanti, perché purtroppo l'Assessore non ha vissuto la vicenda che abbiamo vissuto in Commissione, che sicuramente non può essere utilizzata come metodo di lavoro. E' stata qualcosa di estremamente deprecabile, che rischia di mortificare il modo di operare del Consiglio regionale. Il Consiglio regionale, infatti, non può essere un luogo in cui si confrontano numeri, ma deve essere un luogo in cui si confrontano le idee e le posizioni.
Quando abbiamo discusso di questa vicenda, ci siamo trovati davanti un muro da parte della maggioranza e, tra l'altro, qualcosa di ancora più scandaloso è successo quando il Presidente della Commissione ha detto che noi proponiamo, dichiarando, in quell'occasione, che era possessore anche del voto plurimo dal partito di maggioranza relativa, che è una cosa sicuramente inopportuna è in quella circostanza è stato veramente scandaloso perché, a colpi di numeri, si è voluto far passare un atto che ha fatto indignare l'Assessore costringendolo a presentare un emendamento in aula per mettere una pezza ad un provvedimento che, in ogni caso, è "zoppo". Come diceva il Consigliere Palma, non rispecchia la verità ed è grave che ci sia il falso che crea un pregiudizio per gli atti futuri.
Noi siamo in grosso difetto. Dobbiamo definire con precisione sulla base di quali criteri? Con un po' di onestà la maggioranza ha detto: "li abbiamo decisi perché ci sono simpatici". Questa è la sostanza.
Se vogliamo veramente essere un organo di programmazione, di indirizzo e di controllo (quale dovremmo essere) definiamo una volta per tutti i criteri. Non basta un atto di liberalità dell'Assessore per correggere una delibera profondamente sbagliata, viziata e grave.
Questo comitato non è un organismo formale, è un organismo che gestisce grosse somme per conto e nell'interesse di tutte le associazione. Se non sono le associazioni più rappresentative e, in qualche modo, collegate (lo discuteremo poi a proposito del Consiglio del volontariato) a tutte le altre associazioni, qual è la garanzia che questi soldi vengono spesi nell'interesse dell'associazionismo in generale e non, invece dell'associazionismo di parte, collegato al centrodestra? Rendiamo un pessimo servizio al volontariato se lo dividiamo in volontariato asservito al centrodestra e volontariato asservito all'opposizione. Se dovesse passare un atto di questo genere, si uccide la voglia di fare volontariato fra la gente. Se vengono privilegiate le associazioni che sono più vicine ad un Assessore e alla maggioranza, alla gente passerà la voglia di fare volontariato: una delle più grandi ricchezze che abbiamo nel nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ha ragione il Consigliere Papandrea quando dice che non è facile definire il criterio di rappresentatività: numero, diffusione e lavoro. Io aggiungo che non è facile definirlo quando si è alla terza elezione di queste associazioni di volontariato (negli anni addietro ne abbiamo indicate otto). La Commissione ha indicato altre quattro associazioni che secondo me, rispondono ai requisiti di rappresentatività (ognuno pu pensare in un determinato modo, nessuno ha la verità in tasca). Sono associazioni rappresentative, sono associazioni che lavorano molto bene e c'è anche il desiderio, che ha colto molto bene la Consigliera Suino, di far crescere le piccole associazioni. Dobbiamo far crescere il volontariato cosiddetto minore, altrimenti non abbiamo risposto al bisogno del territorio regionale.
Quando il Consigliere Palma nell'intervento precedente diceva "abbiamo presentato un emendamento provocatorio" si è dato la risposta da solo. La Giunta non può accettare questo emendamento, ma lo spirito che c'è dietro l'emendamento. E' vero, la legge su volontariato è datata, deve essere modificata, questo lo abbiamo già detto in Commissione parlando dell'istituzione del Consiglio regionale sul volontariato in cui abbiamo detto di aspettare di avere questo organismo prima di modificare la legge: modificando la legge possiamo accogliere l'emendamento del Consigliere Palma (tutti voi mi avete insegnato che una delibera non può correggere una legge).
Votiamo la delibera così come è stata presentata ed emendata.
L'istituzione del Consiglio regionale del volontariato permetterà a questo importante organismo di interpretare le esigenze e le aspettative di tutto il mondo del volontariato, che non è di destra, non è di centro e nemmeno di sinistra, è un discorso trasversale.
La Regione deve ringraziare il mondo del volontariato, la seconda Giunta Ghigo ne ha fatto oggetto di specifica delega per dare maggiore importanza e per farlo crescere sempre di più.



PRESIDENTE

Sono stati presentati - lo annuncio all'assemblea - oltre all'emendamento a firma del Consigliere Mellano, che si propone di abrogare le parole "quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale", anche due emendamenti a firma Chiezzi e Moriconi, che si propongono di eliminare, rispettivamente, "quali maggiormente presenti" e di eliminare "di maggiormente".
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 2.



PAPANDREA Rocco

Voto a favore dell'emendamento, perché se si fa uno sforzo si potrebbe trovare un modo per migliorare il testo della delibera, magari con emendamento presentato dalla Giunta.
Gli emendamenti che discuteremo successivamente, quelli che eliminano la parola "maggiormente" dal testo della delibera colgono lo spirito delle critiche fatte. Eliminano un termine all'interno dell'atto che ci imponeva di dire che quelle associazioni sono maggiormente rappresentative, anche se non corrisponde alla realtà.
Se scriviamo che sono "sufficientemente presenti ed operanti nel territori ai sensi della legge" diciamo la verità e teniamo in piedi la deliberazione. Mantenere il termine "maggiormente" mi porta a votare sicuramente a favore dell'emendamento presentato, ma non condividere una delibera che dice un cosa non corretta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, voto a favore dell'emendamento.
Le chiedo, però, di dirci qualcosa in merito alla discussione sentita che verteva non su questioni politiche ma su questioni di verità, di "vero" o di "falso".
Mi risulta - non so se ho visto bene o se mi sbaglio - che lei, di norma, non partecipa al voto. Capisce che la sua posizione, in questa occasione, se mantenuta, diventa un po' comoda: non partecipando al voto dopo aver assistito ad una discussione in cui alcuni colleghi hanno detto che si sta mettendo in votazione un falso, lei è personalmente disinteressato ad entrare nel merito del problema.
Io, invece, vorrei indurla a interessarsi del problema, visto che è il nostro Presidente, perché l'imbarazzo per noi esiste. Un collega dice: "Non è vero che sono maggiormente rappresentative, togliamolo". L'Assessore, da parte sua, si impunta (chissà perché, cercheremo di capirlo, per adesso non ci riusciamo, magari ci riusciremo in seguito). Ma lei, che è il nostro garante, di fronte ad un'affermazione così netta come quella del collega Palma, "E' una frase che non corrisponde al vero", perché non ci dà una mano a capire se essa sia sensata, corrispondente a verità o no? Ritengo faccia parte dei compiti del Presidente del Consiglio, nel sentire una contestazione di questo livello (che non è di livello politico, ma riguarda il "vero o falso") dare una mano all'aula per cercare di dirimere simile questione. In realtà, non stiamo affrontando alcun problema di sostanza: la deliberazione, infatti, rimane quella che è, le Associazioni riconosciute rimangono le stesse. Ma si toglierebbe di mezzo un elemento che deforma la realtà dei fatti.
Penso che anche lei, Presidente, potrebbe dare una mano, in quanto garante dell'aula e, soprattutto, garante della verità di ciò che viene scritto. Non sono state fatte "allusioni", il Consigliere Palma non ha fatto "velate allusioni" o lanciato dei sospetti. No! Il Consigliere Palma ha detto: "E' falsa l'ultima riga!" La invito, Presidente, ad intervenire, affinché si possa trovare una soluzione. Ci sono poi altri due emendamenti che vanno in modo più soffice verso quella direzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Presidente, ho chiesto di intervenire per dichiarazione di voto.
Nel precedente intervento, peraltro ripreso e sviluppato dal collega Riggio, come Gruppo abbiamo dichiarato una serie di motivazioni che ci inducevano all'astensione su tutti gli emendamenti presentati. Per contavamo sul buonsenso, sull'accettazione degli emendamenti, compreso quello che stiamo discutendo, che recita: "quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
Confidavamo sul fatto che quest'emendamento venisse accolto. Il testo così com'è, riconferma l'esagerata discrezionalità dell'intero provvedimento. L'elencazione delle motivazioni prima del dispositivo è sufficiente a dare una sorta di "spiegazione", che noi continuiamo a non condividere. Ma quella frase finale, Assessore, è "un falso", che mette in seria difficoltà il tentativo - che auspichiamo positivo - di avviare un rapporto collaborativo nella gestione del Comitato del fondo. Siamo in presenza di una questione sostanziale, di un eccesso di discrezionalità che ribadiamo con una frase che, peraltro, è assolutamente superflua nel contesto del provvedimento.
Per questi motivi siamo obbligati a tornare sui nostri passi, a votare a favore dell'emendamento. Non vogliamo assolutamente ritrovarci nella situazione di avere, in qualche modo, contribuito a migliorare per quanto possibile un provvedimento - e di ciò le diamo atto - che però mantiene ancora un eccesso di discrezionalità, dichiarando che non esiste discrezionalità ma la massima rappresentatività sul territorio. Così non è! Le vere motivazioni sono altre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Ovviamente, il Gruppo radicale vota a favore dell'emendamento che ha presentato.
Intervengo, però, per sottolineare quanto ho detto nell'intervento precedente. Nella sua riposta l'Assessore Cotto - che conosco come persona gentile e cortese - ha sempre parlato di "maggiormente rappresentative".
Questo è il crinale del problema. La legge non dice "maggiormente rappresentative", dice "maggiormente presenti e operanti sul territorio".
Ripeto: questo è il problema, e siccome il problema è questo, e la forma è sostanza, noi voteremo a favore di quest'emendamento.
Invito di nuovo i colleghi di maggioranza a fare un ulteriore sforzo di lettura e interpretazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Io avrei trovato una soluzione, vediamo se può essere accolta.
All'art. 13, la legge recita: "Il Presidente del Consiglio regionale nomina ai sensi della L.R. 10/1985 (s.m.i.) quattro rappresentanti delle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale del volontariato maggiormente presenti ed operanti sul territorio quali componenti...Durano in carica due anni e non sono immediatamente rieleggibili".
Ciò vuol dire che attingiamo ad un gruppo di Associazioni presenti ed operanti sul territorio, e che poi, nel procedere ad una successiva nomina ne dobbiamo obbligatoriamente nominare delle altre.
La mia proposta è questa: inseriamo nella deliberazione "Tra quelle maggiormente presenti e operanti sul territorio regionale". Secondo me come soluzione è più corretta, poiché salva la forma e, insieme, quanto è stato detto nel dibattito di oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Capisco l'imbarazzo dell'Assessore Cotto che, da una parte, per rispettare la legge, deve nominare i propri rappresentanti delle organizzazioni maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale e che quindi non ha scelta, con tutto ciò che diceva lei, Presidente, che era a conoscenza ...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Palma, le ricordo - con tutta questa confusione mi sono un po' perso! - che lei parla per dichiarazione di voto.



PALMA Carmelo

Si, Presidente.
Come stavo per dire, la cosa che lei ricordava, Presidente, era a conoscenza di tutti i componenti della Commissione. Esiste, evidentemente una rotazione nella presenza del Comitato di gestione di questo fondo, che esclude alcune delle organizzazioni "maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale". Ciò non toglie che tra le organizzazioni escluse dalla scelta dell'Assessore, quindi non comprese ...



(Commenti dell'Assessore Cotto fuori microfono)



PALMA Carmelo

Su proposta dell'Assessore, immagino. Allora, con il sostegno e l'avvallo dell'Assessore, in sede di Commissione ci sono decine, dicasi "decine", di organizzazioni "maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
Capisco il suo sforzo di mediazione. Però, sostenere che queste organizzazioni siano fra le maggiormente presenti ed operanti sul territorio, avendo tra i 200 e i 300 iscritti, ed essendo - giusto per fare un esempio - una delle organizzazioni aventi diritto, l'AIDO un'organizzazione con - mi sembra - più di 10.000 iscritti sul territorio regionale, è un tentativo, meritevole, forse, dal punto di vista istituzionale per il Presidente, patetico dal punto di vista politico, di "coprire" la verità di una questione.
Capisco - ripeto - l'imbarazzo dell'Assessore Cotto, lei deve nominare i rappresentanti delle organizzazioni "maggiormente presenti ed operanti.." allora nomini i rappresentanti di altre organizzazioni. Non si pu discutere, in maniera molto sottile dell'aleatorietà del concetto di rappresentatività e di presenza ed speranza sul territorio regionale, senza proporre al Consiglio nessun criterio alternativo rispetto a quello che nella loro modestia, i Consigliere conoscono. "Maggiormente presenti ed operanti sul territori regionale" sono, a nostro parere, innanzitutto le organizzazioni non provinciali, ma quelle presenti su tutto il territorio regionale - anche in questo caso non ci atteniamo a quanto scritto nella delibera - e poi le organizzazioni che hanno un numero maggiore di iscritti e di volontari operanti sul territori regionale.
Ringrazio il Presidente per lo sforzo di mediazione, ritengo, però, che l'unica cosa seria da fare, dal punto di vista istituzionale, sia di prendere atto del fatto che l'Assessore e la maggioranza scelgono di sostenere una linea che li contrasta non solo con la ragionevolezza, ma anche con il dettato della legge regionale: si assumano la responsabilità.
E' evidente - e spero che l'Assessore mi ascolti - che è possibile sicuramente non saremo noi a promuovere iniziative di questo tipo, che interpretazioni distorte, capziose o arbitrarie della legge regionale creino da un parte un clima non favorevole al dialogo con le organizzazioni di volontariato e dall'altra condizioni per impugnare alcuni provvedimenti e quindi far precipitare il comitato di gestione nel caos e nella confusione più totale.
Il voto del mio Gruppo sarà favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 2, non accolto dalla Giunta regionale, che chiede di sopprimere le parole "quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
E' stato chiesto dal Consigliere Palma l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: dalla deliberazione eliminare le parole "quali maggiormente presenti".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento lascia nel testo l'affermazione, incontestabile, che queste quattro associazioni sono operanti sul territorio regionale.
Lasciamo solo questo! Questo è vero, non disturba ed è conforme alla legge.
Mentre eliminiamo la parte che non corrisponde alla verità della situazione a cui si riferisce.
E' un modo di lasciare la parte valida e togliere la parte falsa, che tale viene dichiarata senza avere risposte contrarie.
L'elemento della falsità dichiarata in aula di un testo di una delibera è un fatto non tanto simpatico dal punto di vista politico - e qua possono valere solo i numeri - ma anche sotto parecchi altri punti di vista, che forse sarebbe bene non essere costretti ad approfondire, perché una dichiarazione falsa è tale in qualsiasi sede.
Dato che, a seguito di una dichiarazione falsa, quattro associazioni entrano e quattro stanno fuori, si costruisce una deliberazione che ha un inciampo di questo genere, che può dare adito a contenziosi di ogni tipo contenziosi che partiranno dal verbale degli interventi in quest'aula, che esaminati da un terzo soggetto vedranno ripetutamente dichiarare la falsità di un'affermazione. Andranno ad accertare se questa falsità sarà o meno corrispondente.
Non capisco perché dobbiamo imbarcarci in una vicenda di questo genere.
Per questo ho presentato l'emendamento, che cerca di superare questo primo elemento di difficoltà, togliendo solo una parte della frase.
Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Vorrei intervenire per spiegare nuovamente che non è una dichiarazione falsa; può essere una dichiarazione opinabile.
Questo l'ho già spiegato in sede di discussione generale, in sede di discussione di rappresentatività, tenendo presente che è la terza volta che nominiamo delle associazioni. Ne abbiamo già nominate quattro, ora siamo alle altre quattro.
Vorrei solo ricordare a tutti che questa deliberazione è di competenza del Consiglio Regionale. La Commissione ha proposto dei nomi di associazioni e dice: "Il Consiglio regionale, su proposta della Commissione consiliare competente per materia, sentito l'Assessore, procede alla loro individuazione".
Secondo il mio parere, gli uffici hanno portato avanti bene il lavoro dopo la deliberazione della Commissione, e dovevano fare un riferimento alla legge, che come ho già ripetuto è datata e va corretta proprio per dare la possibilità al Consiglio Regionale di nominare non sempre le stesse associazioni, perché altrimenti si rischierebbe di nominare sempre le quattro più rappresentative. Invece dobbiamo tenere presente che ve ne sono altre.
Secondo il mio punto di vista, queste associazioni sono rappresentative, meritano tutta la nostra stima e il nostro rispetto stanno operando bene; quindi, penso che si possa tranquillamente votare la deliberazione, nella quale non vi è nessuna dichiarazione di falsità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Devo dire che continuo a non essere convinto, innanzitutto sul termine delle parole, perché opinabilità e falsità sono due termini diversi.
Opinabile è qualcosa su cui non si è d'accordo, mentre la falsità pu essere o meno dimostrata.
Credo che le affermazioni fatte in quest'aula siano chiaramente di un certo peso e di un certo tenore. Quindi, non contesto che ci sia un'opinabilità di chi ha proposto queste quattro associazioni, però ritengo che non è stata data una risposta al problema sollevato in quest'aula.
Inoltre c'è di più: si continua a dire che noi abbiamo questi problemi perché dobbiamo ogni volta trovare quattro associazioni diverse che moltiplicate per tre nomine fatte, diventano 12 associazioni.
Se l'Assessore volesse avere la compiacenza di portarci il libro, il BUR della Regione Piemonte dove sono elencate tutte le associazioni del volontariato che operano nella nostra Regione, potremmo vedere che sono centinaia.
Quindi, avendo una lista con centinaia di associazioni, si continua a dire che siamo in difficoltà perché dobbiamo nominarne quattro; questo mi sembra francamente un po' riduttivo.
Inoltre, secondo noi, vi è un altro discorso. Continuiamo a sentir parlare, in quest'aula, dei danni che sarebbero fatti dalle leggi nazionali. Personalmente sostengo che è meglio che ci siano delle leggi nazionali, perché se le capacità legiferativa della Regione Piemonte è quella che stiamo vedendo in più occasioni, c'è da temere di cosa saremmo capaci di fare a livello legiferativo. Il discorso di base è che gli emendamenti proposti cercano di evitare un errore clamoroso. Credo che tutti abbiamo sottolineato il fatto che insistere con questa formulazione è chiaramente un errore clamoroso. Se si vuole insistere, chiaramente non possiamo correggere più di quanto ci consente la nostra buona volontà.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ribadiamo su questo emendamento il voto a favore, perché le parole "quali maggiormente presenti" scritte al fondo del dispositivo costituiscono un fatto pleonastico. Già prima viene citato nei punti che fanno riferimento alle leggi, in particolare alla legge n. 39. Quindi volendo c'è un eccesso da questo punto di vista.
Ribadiamo che siamo convinti che sia sbagliato in termini politici - al di là della sintassi e della forma amministrativa che è un'altra cosa; in termini politici è sbagliato e lo dimostriamo in questo modo: se sono associazioni così maggiormente presenti ed operanti sul territorio della Regione Piemonte, Assessore, ci motivi cosa ci sta a fare l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Asti anziché quella del Verbano Cusio Ossola.
Vale la premessa che abbiamo fatto prima, con tutto il rispetto e l'attenzione per l'Associazione Sclerosi Multipla o per qualunque altra. Ma se allora la coerenza è questa, e sono maggiormente presenti ed operanti perché quella di Asti e non quella di Biella? Perché non quella del Verbano Cusio Ossola o quella di Cuneo, o di Novara o altre associazioni? Aveva molto più senso accogliere le proposte che abbiamo presentato prima, che non sono nell'ottica spartitoria o del contentino: "Va tutto bene, stiamo parlando di volontariato e per il volontariato a braccia aperte va tutto bene!". No, perché c'è modo e modo di tutelare, rispettare e valorizzare.
Di sicuro ci stiamo mettendo nell'ottica di farlo, però qui c'è una discrezionalità eccessiva, e sicuramente ha pesato anche l'atteggiamento avuto in Commissione.
Ribadiamo che siamo fermamente convinti che sia sbagliato riportare quella frase conclusiva, perché politicamente è scorretta. Poi c'è tutto il discorso amministrativo e più pleonastico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intendo motivare il voto favorevole del Gruppo radicale all'emendamento dei colleghi Chiezzi e Moriconi. Proprio perché crediamo in quello che abbiamo detto finora, occorre apprezzare appieno il contenuto di questa delibera regionale, che non solo allora delibera quali sono i quattro enti che entreranno nell'organismo, ma delibera anche contemporaneamente che questi quattro enti siano - per legge - i maggiormente presenti sul territorio. Quindi poteva benissimo essere l'associazione più piccola del Piemonte, ma con questa delibera diventava maggiormente presente.
Per sottolineare questa contraddizione noi voteremo a favore di questo emendamento e continuiamo a sollecitare i colleghi di maggioranza a rinsavire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ritengo opportuno intervenire. Siccome è stato fatto cenno all'Associazione Italiana Sclerosi Multipla che opera nella mia città penso sia stato fatto proprio per permettere una precisazione, perch conosco la collega Suino e so che se dice una cosa non è certo per alimentare la cultura del sospetto, che non le appartiene. Questa è stata una sorpresa anche per me. Come si sa, io non ero presente in Commissione quando sono state nominate le associazioni; mi è stato detto che questa associazione opera a livello regionale perché le altre associazioni (di Biella e di altre città) non erano ancora iscritte nel Registro del volontariato.
Questo mi è stato detto, quando anch'io, con un po' di sorpresa, ho visto la cosa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Intervengo stimolato dall'Assessore, perché è stato fatto un riferimento specifico all'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ma la risposta si presta ad alcune considerazioni.
Lei sa, io non ero presente quando è intervenuto il mio Capogruppo, che sulla questione "maggiormente presenti, maggiormente rappresentativi" è aperto un dibattito in questo Paese su un tema ben più ampio che è quello delle rappresentanze sindacali.
Credo ci sia un punto debole in questa proposta. Cosa vuol dire? Che io sono Presidente di un'associazione che ha diecimila iscritti sul territorio regionale in virtù di un patto federativo che unisce varie realtà locali e che secondo questa interpretazione giustifica la scelta della città di Asti.
Intanto, per arrivare a questa conclusione io credo che la Commissione abbia fissato dei criteri. Le pongo una domanda: quali strumenti di verifica ha la Commissione? Io, Presidente di un'associazione, posso dichiarare (in passato sono stato anch'io Presidente di un'associazione con uno Statuto regolarmente depositato) che dieci anni fa, quando si è costituita, ha aperto le iscrizioni, lo Statuto non prevede, o prevede, che gli iscritti decadano solo per rinuncia scritta. Mi segue Assessore?



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Sì.



CONTU Mario

Dopodiché posso vantare oggi che l'associazione che ho presieduto per anni ha 2.500 iscritti. Ma qual è lo strumento che prova l'iscrizione? E quali strumenti ha la Commissione per verificarlo? Perché potrebbe esserci millantato credito, nel senso che io come Presidente posso dichiarare che gli iscritti sono 3.000. Chi è che può certificare la validità delle iscrizioni? Le pongo una questione, che credo qui sia stata posta, che è relativa agli strumenti che la Commissione ha per accertare la validità delle dichiarazioni rese dalle associazioni.



PRESIDENTE

Il suo intervento era per dichiarazione di voto, Consigliere Contu.
Passiamo pertanto alla votazione dell'emendamento n. 3 per appello nominale, come richiesto dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
Prima di procedere all'appello nominale, comunico che l'Assessore Burzi mi ha proposto, alla fine dell'approvazione di questo provvedimento, di fare una sospensione di cinque minuti perché vorrebbe presentare informalmente ai Capigruppo di opposizione gli emendamenti al bilancio, per poter guadagnare tempo e al contempo per darvi più strumenti conoscitivi per affrontare la discussione di domani. Quindi sono orientato a concederla.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno risposto NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: togliere la parola "maggiormente".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Questo emendamento raggiunge lo stesso risultato del precedente, nel senso che toglie l'elemento oggetto di discussione e di contenzioso e riporta ad affermazione assolutamente non contestabile il testo della delibera.
Insisto su questa strada, Presidente, per amor di verità, ed anche per un'altra ragione: per l'atteggiamento dell'Assessore Cotto che sottolineo ai colleghi Consiglieri regionali.
L'Assessore Cotto, tra una parola e l'altra, in due occasioni - così una parolina in mezzo alle altre, ma l'ho sentita per due volte - a fronte delle dichiarazioni del Consigliere Palma "trattasi di affermazione falsa" ha detto: "Ma questa è una competenza di Consiglio"; "E' la Commissione che ha deciso".
L'Assessore Cotto, stranamente, è l'unica in quest'aula che sta difendendo una dichiarazione falsa (secondo quanto ha detto il Consigliere Palma); se è l'unica che la difende, avrà degli interessi a difenderla altrimenti non la difenderebbe. Però, mentre la difende, sottolinea a tutti noi che lei non c'entra niente.
Dovesse mai essere interrogata da qualcuno, ripeterà quello che ha detto in aula: "Ma questa è una competenza del Consiglio!"; "Ha deciso la Commissione: io non c'ero nemmeno!".
Questo è un elemento un po' fastidioso, nel senso che se la responsabilità è nostra - Cotto - lasciaci lavorare! Cosa stai a difendere un'affermazione falsa? Un collega Consigliere dice "E' falsa" e tu interponi dicendo: "Non è vero, però è responsabilità vostra dirlo".
Se è falsa, ed è responsabilità del Consiglio, perché non ci lasci lavorare e lasci che ad esempio che risponda il Consigliere Pedrale Presidente della Commissione competente, che è in giro da qualche parte e pare sia il responsabile di questa invenzione (se non è così, ci dica che non è così). Perché, invece, c'è questo gioco strano, per cui chi difende il testo aggiunge "Ma io non c'entro"? Chi ha scritto il testo - chiunque sia, il Consigliere Pedrale o altri - tace, vota e nemmeno è presente in aula.
Allora, sottolineo ai colleghi questo elemento di difficoltà come elemento, già richiamato dai colleghi della lista radicale Emma Bonino, di attenzione, di richiesta ai colleghi Consiglieri di valutare se valga la pena impostare un confronto di questo genere per togliere, nell'occasione di questo emendamento, quel termine che specifica in modo falso una realtà che non esiste, cioè "maggiormente".
Questa, colleghi, è l'ultima occasione - forse ce n'è ancora un'altra dopo - è la penultima occasione per lavorare senza farci del male, per lavorare su un testo togliendo le parole che vengono contestate. Se questo non accade, allora ci sarà il rafforzamento di questo falso.
Ma non ci fermiamo qua: se la maggioranza insiste nel dire che queste sono le associazioni maggiormente presenti e operanti, allora cambier registro. Crederò a quello che è stato scritto; ma, per crederci, ho bisogno di rafforzare questa dichiarazione in modo inequivoco.
Presenterò quindi una serie di emendamenti che, prendendo sul serio un'affermazione, dichiarata falsa da un collega, andranno alle estreme conseguenze.
E' un'altra serie di emendamenti aggiuntivi, perché non mi piace l'idea di uscire da quest'aula con qualche dubbio in merito. Quindi, questa è l'illustrazione dell'emendamento; poi farò la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Quello che è stucchevole di questo dibattito è la maggioranza che rientra appena viene dichiarata la necessità di votare per appello nominale. Questo venire all'improvviso, come se si fosse richiamati dalla maestra, subito ci si mette a posto e si vota non si sa nemmeno su che cosa, è veramente una cosa che non fa onore a quest'aula.
Il Presidente, quando c'è stata la vicenda antipatica della tenda giustamente ha richiamato la necessità di maggiore rispetto per l'aula e per l'istituzione.
Debbo dire che anche questo venire come bambini che sono stati scoperti con le dita nel vasetto della marmellata, entrare ancora con le mani sporche di marmellata e votare: "No"; "Come votiamo?" "No"; "Sì", è una cosa che veramente non fa onore a quest'aula, proprio non ci fa onore perché l'aula dovrebbe essere un posto in cui ci si confronta per le idee.
Ed è ancora peggio il fatto che, a fare questa attività di "pendolare" tra il corridoio e l'aula, sia il Presidente della Commissione Pedrale, che è stato particolarmente silenzioso in questa vicenda.
Quando l'Assessore dice che per quello che riguarda l'associazione di Asti se l'è trovata lì, io le credo; però, a questo punto, mi chiedo chi ha fatto questo elenco e perché lo ha sostenuto con tanta forza e con tanto vigore, data questa sua doppia veste di Presidente di Commissione e di portatore di voto plurimo del Gruppo più numeroso e più rappresentativo della maggioranza e dell'aula.
Sarebbe interessante che ci raccontasse un pochino quali sono stati i criteri della sua testa, visto che questi criteri non ci sono stati.
A proposito del "maggiormente" - Assessore - io voglio mettervi in guardia, perché politicamente stiamo facendo qualcosa che non fa bene al volontariato.
Gliel'ho detto prima: c'è il rischio che con una delibera di questo genere la lettura che ci può essere è che le associazioni siano state scelte in base ad una contiguità politica.
Assessore, questa è la lettura che ci può essere e credo che tutti siano d'accordo, o almeno coloro che hanno seguito il dibattito, poi ci sono i pendolari tra il corridoio e l'aula che non conoscono nemmeno l'argomento in discussione e che non contiamo nemmeno, ma chi ha a cuore il volontariato ...



RIGGIO Angelino

PEDRALE (fuori microfono)



RIGGIO Angelino

Consigliere Riggio non offenda.



RIGGIO Angelino

Sto parlando con chi è in aula e ascolta.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Pedrale, se vuole intervenire, chieda la parola.



RIGGIO Angelino

Chi ha a cuore il volontario, sa meglio di me che etichettare politicamente il volontariato è un modo per ucciderlo; quindi, attenzione a questo tipo di lettura.
In secondo luogo, attenzione a non realizzare una deliberazione che un domani possa essere impugnata da una qualsiasi associazione, perché nel momento in cui si scrive che è maggiormente rappresentativa e operante sul territorio piemontese, qualsiasi associazione, rispetto all'elenco compilato qui, può impugnare la deliberazione e creare problemi per quanto riguarda il rapporto tra questa istituzione e il volontariato all'Assessorato del volontariato, oltre che all'operatività di questo Comitato che, alla fine, abbiamo voluto tutti quanti, esattamente come il Consiglio. Quindi, l'Assessore rifletta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa, Presidente, intervengo per dire che, nonostante il Consigliere Riggio ritenga che in quest'aula tutti siano completamente distratti, in questo frangente, non mi ritengo in questo stato. Non essendo abituato a linguaggi da bar quando mi trovo all'interno del Consiglio regionale, poi, ovviamente, fuori ognuno è libero di fare quello che più crede opportuno, volevo chiedere al Consigliere Riggio di spiegare cosa intendesse per "colti con le mani nella marmellata", perché non lo accetto.



PRESIDENTE

Non ci possono essere domande e risposte; procediamo con gli altri interventi.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Molto semplicemente dichiaro il voto favorevole del Gruppo Radicali Lista Emma Bonino anche a questo emendamento proposto dal collega Chiezzi con una sottolineatura ...



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Angeleri e Riggio)



PRESIDENTE

Colleghi, sta parlando il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Stavo dicendo che voteremo favorevolmente all'emendamento presentato del collega Chiezzi con una sottolineatura ironica, nel senso che noi entrati in quest'aula, almeno dal nostro punto di vista, partendo da posizioni liberali, voteremo a favore dell'emendamento del collega comunista perché riporta un po' di sana chiarezza liberale in una deliberazione regionale che sarà votata da questo compatto fronte di liberali che sta alla mia sinistra.
E' importante sottolinearlo perché il compatto fronte di maggioranza sta procedendo nelle migliori tradizioni dei partiti sovietici in cui si va avanti per ordine di scuderia, indipendentemente da qualsiasi considerazione o dichiarazione fatta in quest'aula, salvo qualche suscettibilità, che non si capisce bene da dove derivi, quando magari si citano perplessità derivanti dal testo di questa deliberazione.
Nel senso che, nel momento in cui si dichiara una cosa che è falsa nel testo, viene il dubbio che ci possano essere degli interessi, ma questo è e rimane un dubbio, sicuramente sarà sfatato; quindi, da liberale, voto l'emendamento del collega comunista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Noi voteremo a favore di questo emendamento e colgo l'occasione per sottolineare un aspetto. Quando, a luglio, l'Assessore portò in aula questa proposta di deliberazione, io che conosco minimamente la realtà alessandrina, mi sono chiesto per quale motivo era stato inserito il "Centro di aiuto alla vita" di Alessandria.
Nonostante questo, naturalmente, tornato ad Alessandria, mi sono confrontato con le associazioni di volontariato. Siccome ad Alessandria esiste un coordinamento delle associazioni di volontariato - credo che l'Assessore conosca questo particolare - che raggruppa una cinquantina di associazioni, compreso il "Centro di aiuto alla vita" e l'associazione "Regala un sorriso", mi sono confrontato con loro e nonostante il "Centro di aiuto alla vita" non rappresenti molto nella realtà alessandrina - poco fa parte di questo coordinamento più generale delle associazioni e diciamo che la proposta può anche andare. Oggi, scopro che in aula c'è un emendamento dell'Assessore, per cui viene eliminata questa associazione e ne viene proposta un'altra.
Naturalmente, non voglio ripercorrere il percorso già individuato da altri Consiglieri che mi hanno preceduto. Se fossi nell'Assessore accoglierei subito questo emendamento per risolvere un problema e mettere le spalle al muro per le possibili interpretazioni che possono essere date dopo l'approvazione di una deliberazione come questa.
Sarebbe un atto di chiarezza della maggioranza e della Giunta accogliere questo emendamento; togliamo questo elemento che oscura la deliberazione. Nessuno di noi vuole né strumentalizzare né contrastare una deliberazione che interessa le associazioni di volontariato - lo dice una persona che in un'associazione come quella del "Centro di aiuto alla vita" ha reagito subito in un certo modo. Oggi, scopro che questa associazione viene cancellata dalla deliberazione, mentre ero venuto qui per votare anche alla presenza di quell'associazione all'interno della rappresentanza proposta inizialmente dalla maggioranza.
Quindi, oggi, forse, si dovrebbe accogliere questo emendamento, in modo tale da poter discutere la deliberazione e andare al voto finale con molta più chiarezza, eliminando un peso che rischia di inficiarne la validità.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Chiaramente, mi sembra che l'emendamento proposto sia nuovamente su una linea che è stata seguita e rappresentata da molte voci. Il discorso riguarda sempre il come e il perché si sia voluto aggiungere comunque una specificazione, che è quantomeno pleonastica.
Quando si formula questa deliberazione e si recepisce il contenuto fondamentale della legge, non si capisce perché ci debba essere un'ulteriore specificazione alla fine della deliberazione ("quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale").
Quantomeno si tratta di una formulazione pleonastica che richiama una specificazione che, secondo noi, non serve a nulla. Non serve a nulla perché cerca di specificare una cosa che non può specificare; va a rafforzare il contenuto e il concetto di una sostanza che non esiste. Non esiste che queste associazioni siano maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale se non è specificato con quali criteri e con quali indici di valutazione abbiamo lavorato per determinarle.
Per quanto riguarda la discussione che si è appena svolta, credo che il concetto che il Consigliere Riggio intendeva esprimere era semplicemente il fatto che chiunque voti in quest'aula condivide una responsabilità di approvare una deliberazione che, a detta di un Consigliere, contiene degli elementi di falsità. Quindi richiama la responsabilità di tutti i Consiglieri di essere presenti al momento del voto senza aver seguito precedentemente la discussione.
Non metto in dubbio che l'Associazione sclerosi Multipla di Asti sia un'associazione che opera sul territorio regionale. Nel momento in cui però, viene detto che devono essere maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale, e l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla specifica di Asti, è chiaro che sarà operante ad Asti. Allora, le altre Associazioni Sclerosi Multipla, ad esempio quella di Torino, sarà sicuramente maggiormente operante sul territorio regionale di quella di Asti, perché se non vado errato Torino è superiore, come popolazione, ad Asti. Quindi come si fa a dire che l'Associazione Sclerosi Multipla di Asti è maggiormente operante sul territorio regionale rispetto a quella di un'altra città più grande? Com'è possibile inserire le parole "maggiormente presenti ed operanti" quando si tratta di un'associazione che lavora in una città più piccola di Torino? Ho sempre lavorato nelle associazioni di volontariato. Credo che una deliberazione di questo genere che le discrimina - e non sappiamo bene perché - sia quasi un'offesa per le associazioni del volontariato. Sono sicuro che una deliberazione di tal fatta darà origine a delle proteste, a dei ricorsi, a delle forme anche di opposizione legale, a delle contestazioni. Non capisco perché questo Consiglio debba porsi sempre nella situazione di dover affrontare dei contenziosi che non finiscono; non comprendo il perché questo Consiglio abbia quasi questa passione per elaborare delle norme legislative, per poi continuare ad avere degli strascichi che proseguano al di fuori di questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Ho chiesto la parola solo per chiarire la questione delle "mani nella marmellata".
Giuro che non so cosa stesse facendo il Consigliere Angeleri fuori e quindi non capisco come mai se la sia tanto presa. Intendevo semplicemente dire che un Consigliere che è fuori dall'aula sa di fare una cosa non corretta. Intendevo soltanto questo.
Invitavo poi il Consigliere Pedrale a intervenire perché, come Presidente della Commissione e come portatore del voto plurimo, ha messo in questo pasticcio l'Assessore, da cui disperatamente sta cercando di tirarsi fuori. Non avevo nessuna intenzione né di offendere né di peggiorare la situazione in quest'aula, che non ne ha proprio bisogno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Mancuso, che interviene in qualità di Consigliere.



MANCUSO Gianni

Grazie, Presidente.
Vorrei spendere un breve intervento a favore dell'Assessore, perché mi spiace che i colleghi dell'opposizione si siano divertiti in questa specie di tiro a segno sulla terza associazione di quelle previste dalla delibera che è quella della Sclerosi Multipla di Asti. E' noto a tutti, e in particolari a quelli che in quest'aula, nei banchi di centrosinistra, si riempiono la bocca di essere depositari delle problematiche e delle soluzioni del volontariato mondiale, che l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, come dice il nome, opera a livello nazionale, regionale provinciale e locale. Non più tardi di qualche settimana fa, mi è arrivata una lettera dell'Associazione Sclerosi Multipla di Novara, dove mi segnalavano un'iniziativa, che adesso non ricordo. Credo che questo indirizzo, che risulta agli atti della Commissione e del Consiglio, sia probabilmente un vecchio indirizzo della sede regionale che era ad Asti, o comunque può darsi che la sede regionale non sia a Torino. Dov'è scritto che la sede regionale di un'associazione nazionale, regionale, provinciale debba per forza essere a Torino? Quindi a me sembra che i colleghi del centrosinistra, con questa specie di tiro a segno, si siano divertiti a polemizzare e a perdere sostanzialmente un po' di tempo, dimostrando peraltro, di non avere a cuore che questo comitato possa organizzarsi e quindi procedere, lavorare e produrre i risultati che il Regolamento e lo Statuto assegnano a questo genere di organismo.
Questo intervento era finalizzato a stigmatizzare l'atteggiamento dei colleghi che si arroccano su questa definizione di Asti, Viale Pietro Micca 1, 14100 Asti, che credo sia facilmente dimostrabile che si tratta probabilmente di un vecchio indirizzo. Oppure potrebbe essere una sede regionale difforme dall'usuale, che quindi abbia sede ad Asti e non a Torino, come invece succede per molte altre Associazioni.
Credo, quindi, che perlomeno sul punto 3) - perché ho visto che su questo si sono concentrati molti interventi dei colleghi - non abbia nulla di cui essere imbarazzata la collega Assessore Mariangela Cotto.
Credo che se veramente abbiamo a cuore di risolvere questo problema, si debba poi votare democraticamente e andare oltre.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Solo come elemento che può essere utile alla discussione, volevo ricordare le associazioni di volontariato che sono state designate nel 1996: l'Avis, la Croce Bianca di Orbassano, Pronatura Torino, Movimento per la Vita di Torino. Quindi anche la Croce Bianca di Orbassano era stata designata.
Nel 1998, sono state nominate: la Fidas di Torino, l'Associazione per la Promozione del Volontariato Alessandrino (in provincia di Alessandra) il Servizio Emergenza Anziani di Torino e l'Auser Piemonte, Via Pedrotti di Torino.
Questo mi sembra giusto dirlo a completezza della discussione, anche per conoscere la storia di quanto è avvenuto nei quattro anni e quali siano state, per ben due volte, le associazioni maggiormente rappresentative della Regione Piemonte. Se le devo ripetere, collega Palma, le ripeto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

PALMA Carmelo (fuori microfono)



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

No no, ho sentito.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ha sentito, perfetto. Mi sembrava utile per la discussione.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 4 soppressivo del termine "maggiormente".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: 22 voti contrari e 1 non partecipante.
Constatata l'assenza del numero legale, la votazione non risulta valida e pertanto verrà ripetuta fra trenta minuti. Nel contempo, visto che l'Assessore Burzi aveva richiesto un incontro con i Capigruppo di minoranza, sospendiamo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 17.52 riprende alle ore 18,30)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

In base al Regolamento credo che si debba cominciare dal punto successivo all'o.d.g., chiedo, quindi, che questo argomento venga discusso domani. Così, anche dal punto di vista sostanziale, questa sospensione potrebbe aiutare i Consiglieri a riflettere sui piccoli emendamenti e sulla correzione al testo della delibera. Questo a norma di Regolamento: sospeso il Consiglio per mancanza di numero legale, si passa al punto seguente all'o.d.g. e il punto che si stava esaminando viene discusso nella seduta successiva. Questa è la norma regolamentare cui chiedo l'applicazione. E' anche un viatico all'aula per riuscire a comporre una divergenza di vedute che mi sembra largamente componibile.



PRESIDENTE

Ho applicato l'altra formula che prevede il Regolamento, cioè ho sospeso la seduta per un tempo non inferiore a trenta minuti, quindi si pu riprendere...



CHIEZZI Giuseppe

Io ho chiesto l'applicazione del Regolamento, lei dice...



PRESIDENTE

Il Regolamento recita: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame, a successiva seduta. Passa, quindi, ad altro argomento all'o.d.g. o sospende la seduta per un tempo non inferiore 30 minuti".
Io ho scelto di sospendere la seduta, quindi è chiaro che si riprende a discutere dallo stesso punto.



CHIEZZI Giuseppe

Dopo "o sospende la seduta" c'è un punto.



PRESIDENTE

"O sospende la seduta per un tempo non inferiore a trenta minuti qualora lo richieda un Gruppo consiliare..."



CHIEZZI Giuseppe

Ma nessuno lo ha richiesto...



PRESIDENTE

L'ho proposto io e l'aula ha acconsentito...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha un'esperienza di tanti anni di Consiglio Regionale, quindi sa bene qual è il testo del Regolamento e la prassi...



CHIEZZI Giuseppe

Una prassi, salvo lo stravolgimento del Regolamento...



PRESIDENTE

Non ha bisogno che glielo ricordo io, la sua esperienza di certo non ha bisogno...



CHIEZZI Giuseppe

Quando un Consigliere solleva una questione, si risponde.



PRESIDENTE

Io le ho risposto. La mia decisione è questa.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Volevo avvisare il Consigliere Chiezzi che domani sarò a Roma, su invito del Ministero, per una riunione degli Assessori regionali alle Politiche Sociali. Quindi non sarò a spasso...


Argomento: Nomine - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 19 "Nomina componenti Comitato di gestione del fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. 29/8/1994, n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato) Individuazione associazioni più rappresentative ex art. 5 L.R. 23/3/1995 n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati)"


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione...



CHIEZZI Giuseppe

Dobbiamo ripetere la precedente votazione dell'emendamento perché non era valida.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere Chiezzi, questa è la prova che quando ha ragione lo riconosco.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 4 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano E' respinto con 29 contrari (1 Consigliere non partecipa alla votazione).
C'è un emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi, che propone di togliere dal testo la parola "togliere 'regionale'".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione dell'emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Solo sulla procedura. Ho un emendamento che riguarda la IV parola precedente a "regionale" che forse sarebbe meglio votare per primo perché è più importante di questo.



PRESIDENTE

D'accordo, Consigliere Chiezzi.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: sostituire la parola "ed" con la parola "od".
La parola al Consigliere Chiezzi, per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Quando ho detto ai Consiglieri che era la penultima occasione per conciliare le cose senza drammatizzarle troppo, mi riferivo a quest'altra soluzione possibile che probabilmente riesce a tenere insieme questa frase senza tacciarla di falso. La frase è questa ed il suo soggetto è "organizzazioni": "Quali maggiormente presenti ed operanti sul territorio regionale".
Falso, non è così. Se noi la trasformiamo nella seguente frase: "Quali maggiormente presenti od operanti sul territorio regionale", scindiamo due affermazioni, che vivono entrambe di luce propria. Qualcuno potrebbe intendere di avere applicato la prima parte della frase, "maggiormente presenti", e alcune di queste organizzazioni saranno di sicuro tra quelle "maggiormente presenti".
Si potrà anche sostenere che per quelle che non erano "maggiormente presenti", l'Assessore, o il Consigliere Pedrale - non siamo riusciti a dipanare questa vicenda, ma uno dei due di sicuro! - possono aver scelto la seconda parte della frase, cioè "tra le associazioni operanti sul territorio regionale". In questo modo, a mio modo di vedere, potremmo risolvere la questione relativa al "falso" o al "vero".
Una cosa semplicissima. Non mi rivolgo più all'Assessore Cotto - che risponderebbe di no - ma al promotore di questa lista, il Consigliere Pedrale. Si tratta di una scelta "discrezionale": se ho ben inteso, il problema politico sollevato sin dai lavori in Commissione dai colleghi della Lista Radicale Emma Bonino era relativo alla "discrezionalità" della scelta.
Politicamente, il punto da risolvere è questo. Solo in seguito sono nate le polemiche e le dichiarazioni di falso. Ma il problema originario era questo. Se noi lasciamo distinte le due fattispecie, la "maggiormente presente" e la "operante", scegliendo semplicemente la "operante" ci si assume una responsabilità chiaramente discrezionale. La deliberazione lo denuncia, non lo nasconde; evidenzia che le quattro organizzazioni prescelte rientreranno in una della due categorie, e una delle due categorie, quella "operanti sul territorio" è chiaramente discrezionale.
L'Assessore, o il Consigliere Pedrale, non possono nasconderlo.
Chiedo ai colleghi se questo ragionamento, il "separare", non consenta di gettare una luce chiara sulla discrezionalità di questa scelta.
Se così non fosse, Consigliere Palma, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Palma.



PALMA Carmelo

Grazie Presidente, di chiamarmi sempre "Presidente". Lei è il solo che mi chiama così, e per questo la devo ringraziare due volte: il Presidente Cota mi chiama addirittura "Mellano", quindi si immagini che gioia per me sentirmi chiamare "Presidente Palma!".
Apprezzo lo sforzo del Consigliere Chiezzi, ma ho l'impressione che trasformare questa vicenda in un esercizio di grammatica non porti troppo lontano. Intanto, perché da un punto di vista grammaticale per me "maggiormente presenti od operanti" significa "maggiormente presenti o maggiormente operanti", non già "maggiormente presenti o operanti maggiormente".
Detto questo, voglio anche ribadire, in questa fase della discussione come ho detto anche privatamente all'Assessore Cotto - che non c'è, da parte dell'opposizione, nessuna volontà ostruzionistica nei confronti di un provvedimento di cui, non per il contenuto ma per il suo significato apprezziamo tutto il valore. Dal momento che i proponenti, e la stessa Giunta, si sono rifiutati di assumersi fino in fondo la responsabilità di una scelta politica e "discrezionale", sarebbe necessario che gli stessi indicassero in deliberazione qual è stato il criterio (sicuramente arbitrario e discrezionale, ma che per lo meno si renda esplicito) di rappresentatività che ha presieduto all'individuazione di queste organizzazioni, e quindi alla compilazione della deliberazione.
Noi, in uno sforzo di chiarezza, abbiamo presentato quattro emendamenti, e non abbiamo nessuna intenzione di discuterli ostruzionisticamente. Essi individuano quattro possibili criteri di rappresentatività: il primo relativo al numero degli iscritti, il secondo relativo al numero degli utenti, il terzo al volume di attività risultante dai bilanci delle organizzazioni, l'ultimo relativo alla diffusione delle sedi di attività sul piano regionale. Scelga il Presidente Pedrale e l'Assessore Cotto quale di questi criteri è stato utilizzato nella compilazione della deliberazione, e lo dichiari esplicitamente. Se nessuno di questi criteri è stato utilizzato, se un qualche altro criterio - che al momento mi sfugge - ha invece presieduto a questo lavoro, particolarmente complesso, propongano gli stessi presentatori un ulteriore emendamento e risolvano in questo modo la questione.
Non abbiamo nessuna intenzione di bloccare il provvedimento. Nello stesso tempo, però, esigiamo che non venga elusa una questione di fondo, di cui si discute ormai da settimane, nella sordità assoluta - e a questo punto anche imbarazzante - della maggioranza e della Giunta. Tutto quello che sappiamo dalle parole dell'Assessore Cotto è che i criteri di rappresentatività sono criteri ambivalenti e di difficile definizione. Ne prendiamo atto. Immagino che la maggioranza e la Giunta, al momento di compilare la deliberazione, avessero in testa un qualche criterio di scelta: lo dichiarino, che si assumano questa responsabilità.
Per quanto mi riguarda, questa continua a essere una deliberazione non solo sbagliata ma anche illegittima, secondo il dettato della legge regionale. Si proceda e si voti questa deliberazione, ma si dichiari per lo meno il criterio che vi ha presieduto. Non si lasci cadere questa decisione come se fosse un semplice adempimento della legge regionale. Avete scelto di non adempiere alla legge regionale, spiegateci semplicemente perché!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il collega Palma ha ragione: quest'emendamento non risolve la questione, e per questo lo ritiro. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Da quanto mi risulta, i criteri adottati dalla Commissione per questa deliberazione sono gli stessi adottati per la deliberazione del 1996, in cui è scritto: "Più rappresentative sul territorio e iscritte all'apposito albo regionale". Qualcuno avrebbe potuto, in quell'occasione, contestare che la Croce Bianca di Orbassano non fosse tra le organizzazioni più rappresentative in campo regionale! Si era allora alla nostra prima deliberazione: nessun organo superiore però, l'ha trovata illegittima! La stessa situazione si è verificata nel 1998, quando anche qualche associazione poteva essere considerata da qualcuno "rappresentativa" e da altri no! Il collega Chiezzi, giustamente, ha ricordato che io ho messo in rilievo il fatto che la deliberazione è del Consiglio regionale e della Commissione. Ma, colleghi Consiglieri, se guardate la deliberazione, questo è scritto molto chiaramente: molto chiaramente c'è anche scritto "Su proposta della Commissione, sentito l'Assessore competente".
Io, purtroppo, il giorno in cui si è riunita la Commissione ero a Roma per i consueti incontri mensili con la Ministra Livia Turco, e quindi non ho potuto, mio malgrado, essere presente. Quando sono stata informata della discussione avvenuta e ho letto i verbali, ho pensato di presentare l'emendamento togliendo il punto quattro. Il Consigliere Muliere si chiedeva il perché il centro di aiuto alla vita di Alessandria, la risposta è che tale centro fa parte del forum interregionale del volontariato.
Quindi era già presente come forum del volontariato. Di conseguenza ho pensato di proporre, per dare voce anche all'altro forum, l'emendamento che è stato approvato.
Penso sia stata utile la discussione che si è svolta: è una delle prime volte che in Consiglio regionale si discute di volontariato e che allo stesso si dedica parecchia attenzione.
Tutto questo fa emergere il discorso svolto in precedenza: la legge n.
38 del 1994 deve essere rivista proprio perché dobbiamo avere il coraggio svolte alcune verifiche - di registrarne i limiti, le potenzialità e migliorarla. Questa discussione sarà propositiva ad una variazione.
Per cui ringrazio il collega Chiezzi che ha ritirato l'emendamento. Mi auguro di poter lavorare bene con tutta la Commissione per modificare la legge, anche se solo per qualche aspetto. Senz'altro questo motiverà qualcuno ad approfondire tutta la normativa inerente gli atti di indirizzo in materia di volontariato.
Ricordo, per chi volesse iniziare ad approfondire la materia, che abbiamo raccolto nel fascicolo intitolato "Volo lex" tutte le leggi sul volontariato. Ai Consiglieri che ne facessero richiesta sarei felice di farne avere copia.



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Cotto.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: togliere la parola "regionale".
Non essendoci richieste di interventi, lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 27 voti contrari (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione).
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: aggiungere al fondo le parole "nei confronti di altre organizzazioni di volontariato iscritte nell'apposito registro regionale." La parola al Consigliere Chiezzi per illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Se la frase è giusta, mi sembra a conforto dei dubbiosi e a prova della convinzione e della correttezza che si proclama, aggiungiamo alla frase "quali maggiormente presenti e operanti sul territorio regionale" la frase oggetto dell'emendamento, che recita "nei confronti di altre organizzazioni di volontariato iscritte nell'apposito registro regionale". In questo modo completiamo la frase, la rendiamo esplicita e ci assumiamo tutte le responsabilità.
Penso che questo emendamento tecnicamente debba essere accolto diversamente non si capisce perché.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

La Giunta, per i motivi già illustrati, respinge l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Non capisco perché l'Assessore abbia respinto l'emendamento del Consigliere Chiezzi perché - le chiedo, Presidente, se può rileggere l'emendamento - si tratta di un emendamento che può essere accolto.



PRESIDENTE

Rileggo l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: aggiungere al fondo le parole "nei confronti di altre organizzazioni di volontariato iscritte nell'apposito registro regionale".



CONTU Mario

Sicuramente ci sarà qualcuna "maggiormente rappresentativa", invece bisogna includerle tutte. Credo che nella volontà del Consigliere Chiezzi ci fosse la volontà di dimostrare che è evidente che nella scelta si è lesa la maggiore rappresentatività di altre associazioni. Formulato in questo modo l'emendamento è pienamente legittimo. E' evidente che ci sarà qualche associazione meno rappresentativa.



CONTU Mario

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CONTU Mario

Devono approvarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato (fuori microfono)

Il Consigliere Contu in Commissione si è assentato molte volte ...



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 28 voti contrari e 2 astensioni (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione).
8) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi e Moriconi: aggiungere in fondo "sulla base dei dati degli iscritti".
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Penso ci siano degli emendamenti di contenuto identico presentato anche dal nostro Gruppo. Intervengo in una discussione congiunta immagino sul testo di entrambi gli emendamenti che hanno lo stesso contenuto.
Non vorrei che si arrivasse a Ionesco questa sera. Non vorrei che si arrivasse a un Consiglio che vota contro tutti i criteri di rappresentatività possibili ed immaginabili, pur di non pronunciarsi sul criterio che ha scelto.
L'Assessore, si è semplicemente comportato come gli Assessori precedenti, cioè ha fatto scelte partitiche per la composizione del comitato di gestione del fondo per il volontariato, perché quello che lei ha detto è esattamente questo. E' stato fatto quello che hanno fatto tutti i Consigli Regionali, cioè scelte partitiche nell'individuazione di queste organizzazioni.
Se non esiste alcuna disponibilità da parte della maggioranza, non dico a scrivere il testo di un emendamento, ma neppure ad intervenire nella discussione, si continua a consegnare l'Assessore Cotto a questo "tiro al piccione", che potrebbe continuare per le prossime dodici ore - perché la mia fantasia è fervida e la capacità del collega Chiezzi di produrre emendamenti è assolutamente straordinaria. Io, al gioco del tiro al piccione involontario nei suoi confronti, a cui la consegna la sua maggioranza, non intendo partecipare.
Quindi, visto che lei è costretta a difendere un provvedimento illegittimo ed indifendibile, e visto che ormai è chiaro a tutti che la proposta del Presidente Pedrale è approvata dalla maggioranza della IV Commissione - quindi per la scelta delle organizzazioni amiche, quelle che in campagna elettorale avrebbero assicurato il maggiore sostegno, quelle più organiche alla maggioranza di governo della Regione Piemonte - e visto che la maggioranza non ha neppure il coraggio di rivendicare questa scelta io ritiro tutti gli emendamenti.
Approvatevi questa deliberazione. Rimanga agli atti che su un provvedimento che per il fatto di essere deliberativo non ha relatore nessuno dei proponenti è intervenuto per suffragare e sostenere le tesi e le ragioni che hanno condotto a questa scelta, e che si è lasciato l'Assessore a difendere il provvedimento e a rimandare "la palla" della responsabilità alla Commissione e all'aula consiliare.
Quindi, per quanto ci riguarda, tutti gli emendamenti da noi consegnati alla Presidenza si considerano ritirati.
Complimenti a tutti, innanzitutto a chi approverà la deliberazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ringrazio il Consigliere Palma per la disponibilità a ritirare gli emendamenti, e far sì che la deliberazione possa essere approvata.
Ho preso nota di tutti i problemi sollevati, ed è mia intenzione non archiviarli, ma tenerli presente per vedere come si può modificare la legge per dare maggiore forza al volontariato. Questo l'ho già detto e anche in modo molto chiaro.
Avremo modo di discutere nuovamente di volontariato, di rappresentatività quando discuteremo dell'istituzione del consiglio regionale del volontariato, e in quella sede probabilmente molti emendamenti già preannunciati e presentati in Commissione potranno anche trovare accoglimento, perché non abbiamo dietro una legge che ci obbliga a ripetere testualmente delle frasi.
In quell'occasione, ci sarà modo di vedere se l'Assessore è credibile e mi auguro di esserlo con il comportamento che terrò.



PRESIDENTE

Faccio dunque presente al Consiglio che gli emendamenti nn. 9), 10) 11) e 12) presentati dal Consigliere Palma vengono ritirati dal proponente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 8.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 9 voti favorevoli e 29 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che sono firmatario, insieme ai colleghi del Gruppo Radicale Lista Emma Bonino, di una serie di emendamenti (nn. 9, 10, 11, 12) dal punto di vista della procedura mi associo al comportamento dei colleghi; dal punto di vista politico non insisto sugli argomenti.
Dal punto di vista tecnico, mantengo la firma, perché mettendoli in votazione è l'unico modo che abbiamo per lasciare traccia di una proposta.
Quindi, mantengo gli emendamenti e chiedo che vengano messi rapidamente in discussione, perché in questo modo il Consiglio ha una traccia di proposte fatte e respinte.



PRESIDENTE

D'accordo, Consigliere Chiezzi.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Palma: Dopo l'ultimo periodo della deliberazione, aggiungere: "perché, sulla base delle verifiche effettuate, risultano essere più rappresentative in rapporto al numero di iscritti".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 26 contrari (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Palma: Dopo l'ultimo periodo della deliberazione, aggiungere: "perché, sulla base delle verifiche effettuate, risultano essere più rappresentative in rapporto al numero degli utenti".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 26 voti contrari (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Palma: Dopo l'ultimo periodo della deliberazione, aggiungere: "perché, sulla base delle verifiche effettuate, risultano essere più rappresentative in rapporto al volume di attività risultante dai bilanci".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 26 voti contrari (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Palma: Dopo l'ultimo periodo della deliberazione, aggiungere: "perché, sulla base delle verifiche effettuate, risultano essere più rappresentative in rapporto alla diffusione territoriale delle sedi di attività".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 26 contrari (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
Pongo pertanto in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 28 voti favorevoli e 12 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proposta di deliberazione n. 20 "Approvazione del Piano-direttore regionale per l'approvvigionamento idropotabile e l'uso integrato delle risorse idriche (L.R. 20/9/1997, n. 13, articolo 12)" (ex pdcr 639 e 765) (Rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 20 di cui al punto 16) dell'o.d.g.
Si tratta di una deliberazione già vista nella precedente legislatura.



MANICA Giuliana

Proprio perché è della precedente legislatura, deve andare in Commissione!



PRESIDENTE

No, è iscritta all'o.d.g. dell'aula.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma la Commissione non l'ha vista!



(Commenti dai banchi delle opposizioni)



PRESIDENTE

Scusate Consiglieri, ma la proposta di deliberazione n. 20 è stata iscritta all'o.d.g. dell'aula!



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

E noi chiediamo di mandarla in Commissione!



PRESIDENTE

Allora qualcuno prenda la parola e lo dica al Consiglio!



(Commenti dai banchi delle opposizioni)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Si tratta di un provvedimento che è stato giacente per parecchio tempo in aula nella passata legislatura ed è stato riproposto tal quale, per cui è stato iscritto direttamente in aula.
Quando l'abbiamo iscritto, abbiamo fatto una discussione e, a differenza di altri provvedimenti, data anche l'urgenza di approvare questa delibera, si era detto "si fa una discussione in aula".
Mi sembra che ora qualche collega abbia posto il problema, data l'ora mi parrebbe - e l'entità della deliberazione, per cui io personalmente ribadisco la richiesta di non passaggio in Commissione del provvedimento perché avevamo già affrontato questa discussione che era stata risolta incardinando direttamente in aula il provvedimento.
Per quanto attiene invece la discussione del provvedimento stesso ovviamente mi rimetto a quello che deciderà la Presidenza e proporre eventualmente i Capigruppo.
Diversamente, se mi è consentito, Presidente, vi è una proposta di legge...
Scusi, Presidente, ripeto quanto ho detto perché ho visto che non stava seguendo: in sostanza questo provvedimento è stato reiscritto e incardinato direttamente in aula, quindi io confermo questa necessità, perché ci troviamo di fronte ad un provvedimento che risale alla notte dei tempi, è stato fermo tantissimo tempo.
Altra cosa invece è la richiesta, che mi sembra provenire da qualche banco, di affrontare questo problema "freschi di seduta", questo mi sembrava il discorso che veniva avanti. Io su quello ovviamente non dico nulla, mi rimetto alla Presidenza e ai Capigruppo.



PRESIDENTE

Da quello che ho capito è d'accordo, quindi se l'aula acconsente facciamo una sospensiva su questo punto.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Viceversa, vi era un altro provvedimento urgente...



PRESIDENTE

Mentre invece lei vuole un'inversione dell'od.g., cioè vuole discutere il disegno di legge n. 120.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Esatto, quello sul VIA.



PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, iniziamo la discussione del disegno di legge n.
120 di cui al punto 26) dell'o.d.g.
L'aula acconsente, allora...



CHIEZZI Giuseppe

Calma, Presidente, non si capisce niente, c'è un caos indescrivibile!



PRESIDENTE

Riepilogo: l'Assessore Cavallera si è detto favorevole ad una sospensione circa la discussione della proposta di deliberazione n. 20 di cui al punto 16) che ritorna ai Capigruppo, quindi viene calendarizzata la prossima seduta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Chiedo che venga calendarizzata con una certa priorità.



PRESIDENTE

Non nella seduta di oggi né di domani.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Certamente no.



PRESIDENTE

Va bene, allora visto che mi pareva di aver colto una richiesta in tal senso diciamo che vi è convergenza.


Argomento: Valutazione impatto ambientale - Opere pubbliche

Esame disegno di legge n. 120: "Modifica all'art. 23 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 'Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione"


PRESIDENTE

Poi l'Assessore Cavallera ha chiesto che venga discusso adesso il punto 26) perché si tratta di una leggina.
Se l'aula acconsente...



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, aspetti un attimo! Posso intervenire?



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Questo modo di procedere disordinato, oltre a non essere osservante del regolamento, mette in difficoltà i Consiglieri che lavorano; io le chiedo se questo salto al punto 26) corrisponde a un processo di esame dell'o.d.g.
che dopo partirà dal 27) e via dicendo, o se continuiamo a casaccio a trattare i punti, ce ne sono delle decine, non è che i Consiglieri possono avere sul tavolo tutti i punti! Allora, l'o.d.g. ha un suo significato anche perché uno può prepararsi gli argomenti nell'ordine in cui li riceve ma se lei prende gli argomenti e li mischia e ce li butta sul tavolo a casaccio, allora ci dia almeno il tempo di raccogliere la documentazione ci dia cinque minuti prima per raccogliere le idee.
Sono le sette e un quarto: che intenzioni ha rispetto all'o.d.g.? Qualunque intenzione lei mi dica, mi va benissimo, me lo dica solo prima.
Grazie.



PRESIDENTE

Potrei prenderla in parola. Si tratta di questo: sono le 19,15; di solito si chiude intorno alle 19,30-19,45. Allora, per salvaguardare il principio dell'economia dei lavori, visto che a quanto pare questa legge potrebbe avere dei tempi rapidi di approvazione...



CHIEZZI Giuseppe

Calma, calma.



PRESIDENTE

E' con questo spirito che io vi ho rappresentato la richiesta dell'Assessore Cavallera.



CHIEZZI Giuseppe

Se si potesse avere la legge gliene sarei grato, visto che me l'ha scaraventata sul tavolo.



PRESIDENTE

Però scusi Consigliere Chiezzi io le devo dire, visto che il clima è amichevole, che la legge era iscritta all'o.d.g. della seduta.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma al punto 26!



PRESIDENTE

Sì, va bene, ma siamo andati abbastanza rapidi oggi.



CHIEZZI Giuseppe

Per forza, ne abbiamo saltati tanti! E gli altri punti? Lei dice che siamo al 26, ma ne abbiamo fatti solo otto, e gli altri?



PRESIDENTE

"Stranamente" siamo stati abbastanza rapidi. La discutiamo e intanto la distribuiamo.
Pare che sia già sul vostro tavolo da questa mattina.



CHIEZZI Giuseppe

Ma dove?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la cerchi bene, se non la trova gliene faccio avere subito una copia.
Relatore è il Consigliere Cantore che ha facoltà di intervenire.



CANTORE Daniele, relatore

Se non vi sono obiezioni, darei per letta la relazione che è a mani dei Consiglieri, il cui testo recita: "La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione comunitaria contro la Repubblica Italiana, che coinvolge numerose regioni e fra esse la Regione Piemonte, in quanto sono stati rilevati significativi profili di non conformità delle legislazioni regionali con le direttive comunitarie 85/337/CEE e 97/11/CE in materia di Valutazione di impatto ambientale.
In particolare, la Commissione Europea ha osservato che poiché alcune delle Regioni hanno escluso dalle normative regionali determinate classi progettuali nei casi in cui la domanda di autorizzazione sia stata presentata prima dell'entrata in vigore delle suddette normative, l'Italia è venuta meno agli obblighi derivanti dall'art. 12 della direttiva 85/337/CEE e dall'art. 3 della direttiva 97/11/CE.
A seguito di tali osservazioni, il 31 luglio 2000 si è svolta un'audizione presso la Commissione Europea, cui hanno partecipato rappresentanti del Ministero e delle Regioni interessate dalla procedura di infrazione tra cui il Piemonte, al fine di concordare le modalità di superamento dei problemi indotti dai casi di esclusione di alcuni progetti conseguenti alle disposizioni normative regionali, peraltro approvate, a suo tempo, dallo Stato.
In tale sede i rappresentanti della Commissione Europea hanno confermato la necessità di abrogare le disposizioni transitorie delle leggi regionali chiaramente incompatibili con le previsioni di entrata in vigore delle direttive comunitarie sopracitate.
Pertanto, al fine di allinearsi con le disposizioni della Commissione Europea e, conseguentemente, non incorrere nelle conseguenze della procedura di infrazione comunitaria, la Giunta regionale ha proposto al Consiglio regionale l'abrogazione dei commi 4 e 5 dell'art. 23, della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
La V Commissione consiliare, sentita la relazione dell'Assessore competente, ha condiviso la necessità di abrogare i due commi citati considerando anche l'esaurirsi degli effetti dell'articolo 23 (Disposizioni transitorie e finali).
Ritenendolo un atto dovuto e valutata l'urgenza di intervenire per evitare di incorrere nella procedura di infrazione comunitaria, la Commissione ha licenziato il disegno di legge con il voto favorevole dell'unanimità dei presenti".



PRESIDENTE

E' aperta quindi la discussione generale.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 voti favorevoli 37 non partecipano alla votazione 3 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero testo di legge per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno risposto SI' 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Iniziativa legislativa popolare e degli enti locali

Esame proposta di deliberazione n. 97 "Sostituzione di un membro della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e di referendum (Titolo II della legge regionale 20.12.1990, n. 55)"


PRESIDENTE

Propongo all'assemblea la presa d'atto del punto 19) all'o.d.g. che reca: proposta di deliberazione n. 97 "Sostituzione di un membro della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e di referendum (Titolo II della legge regionale 20.12.1990, n. 55)".



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo acquisirla e vederla.



PRESIDENTE

Dovreste averle tutti, sono tutti argomenti iscritti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Siccome lei va a casaccio.



PRESIDENTE

Non sto andando a casaccio.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, perché scorre l'ordine del giorno secondo il caso, questo vuol dire andare a casaccio.



PRESIDENTE

Visto che vorrei chiudere la seduta capitalizzando quanto più possibile il tempo, propongo all'assemblea di votare la proposta di deliberazione n.
19, perché ritengo che in merito ai punti 17) e 18) all'o.d.g. ci sia un dibattito.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Poiché ritengo che in merito alle deliberazioni di cui ai punti 17) e 18) all'o.d.g. ci sia un dibattito che occuperà un certo tempo e poich presumo che la deliberazione di cui al punto 19) all'o.d.g., trattandosi di un adempimento, non richieda una particolare discussione, trattandosi di una presa d'atto, propongo all'assemblea di votare la proposta di deliberazione n. 97, che riguarda la presa d'atto del sorteggio effettuato dalla Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa popolare volto a prendere atto delle dimissioni del professor Sicardi.
Pongo dunque in votazione la deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 40 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

In chiusura di seduta, il Vicepresidente Toselli mi segnala un ordine del giorno approvato dalla Consulta europea e sottoscritto dallo stesso Vicepresidente Toselli.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Discutiamone un momento.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono tutti calendarizzati.



PRESIDENTE

Questo è solo da iscrivere.
Se l'assemblea acconsente, l'ordine del giorno n. 100 "Vertice di Nizza sull'ipotesi di una costituzione federale per l'Unione Europea", presentato dai Consiglieri Toselli, Costa Rosa Anna, Chiezzi, Mellano, Tapparo Saitta, Dutto, Giordano, Di Benedetto, Leo, Ghiglia, Moriconi e Caracciolo è iscritto all'unanimità dei Consiglieri presenti.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 28 "L.R. 29/1999 'Obiettivi ed indirizzi generali di intervento'" (rinvio)


PRESIDENTE

L'Assessore Leo mi segnala che la proposta di deliberazione n. 28 "L.R.
29/1999 'Obiettivi ed indirizzi generali di intervento'" di cui al punto 21) all'o.d.g. può essere discussa con tempi normali.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

Per dire la verità, questa deliberazione è andata in Commissione ed è stata lungamente discussa in Commissione. La Commissione aveva dato ...
però ricapitolo di cosa si tratta, per carità, ci mancherebbe.



PRESIDENTE

La parte formale la faccio io, le do subito la parola.
Si tratta di una deliberazione che è stata licenziata in data 21 settembre 2000 dalla Commissione competente.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma l'oggetto qual è?



PRESIDENTE

L'oggetto è: "L.R. 29/1999, art. 2, comma primo 'Obiettivi ed indirizzi generali di intervento'".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Intervento su cosa? Non si capisce.



LEO Giampiero, Assessore all'Università (fuori microfono)

Lo vorrei spiegare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dal titolo non ci capisce.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

Dal titolo non si capisce, è vero, si tratta, invece, di una cosa che la Commissione ha discussione molto. Quando noi approvammo la legge spiegando tutto vengono a mente le cose, ma lei ha ragione. Io stesso vedendo il titolo, non me lo ricordavo, collega Chiezzi. Quando approvammo la legge sui 105 miliardi all'università, decidemmo che il Comitato di Coordinamento Universitario, d'accordo con tutti gli atenei, su indicazione dell'Assessorato regionale, approvasse un documento di indirizzo che consentisse di spendere 105 miliardi. Tutti gli atenei e il Comitato di Coordinamento Universitario approvarono all'unanimità questo documento di indirizzo, che ho provveduto a portare in Commissione e l'ho illustrato specificando indirizzi. La Commissione aveva espresso un giudizio favorevole sul documento.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



LEO Giampiero, Assessore all'Università

Adesso la illustro.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore all'Università

No no.
Presidente, posso?



PRESIDENTE

Ho capito, non siamo d'accordo sull'inversione. Però le alternative sono che si riprenda dalla n. 17, per poi passare alla n. 18.
Scusi Assessore Leo, soltanto ai fini organizzativi, prevediamo un dibattito più lungo di mezz'ora sulla deliberazione? Si tratta della proposta di deliberazione n. 28 che è stata distribuita stamattina, quella che stava illustrando l'Assessore Leo.



CHIEZZI Giuseppe

No. Presidente, la deliberazione dell'Assessore Leo è importante, vale la pena discuterla, ma non per fermarla, semplicemente per chiarire alcuni aspetti, perché l'Assessore Leo va in giro per l'Italia a dire che siamo l'unica Regione che finanzia l'Università, questo è il programma operativo.
Varrà la pena che l'aula ne discuta, ma non alle 19.30.



PRESIDENTE

Va bene, allora riprendiamo la discussione nella seduta domani mattina.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Scusate, volevo soltanto ricordarvi che domani mattina ci saranno gli atti di sindacato ispettivo e gli ordini del giorno. Al pomeriggio, invece si riprende con i lavori con le deliberazioni sul bilancio.
Volevo altresì rammentare che martedì 17 - ve lo ricorderò ancora domani - alle ore 15.00 ci sarà il ricevimento, organizzato dall'Assemblea in collaborazione con la Giunta, di tutti gli atleti piemontesi che hanno partecipato alle Olimpiadi.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Su questo argomento c'è un nostro ordine del giorno di cui chiediamo però l'iscrizione in questo momento, per poi discuterlo domani.



PRESIDENTE

Va bene. Vi sto semplicemente comunicando...



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiediamo l'iscrizione del nostro ordine del giorno sul ricevimento degli atleti olimpici.



PRESIDENTE

Va bene, domani facciamo tutto.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, l'iscrizione bisogna farla adesso.



PRESIDENTE

L'aula acconsente ad iscriverlo all'o.d.g?



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Acconsente! Acconsente!



PRESIDENTE

No, devo capire se acconsente.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'aula acconsente.



PRESIDENTE

No, non sono in grado di dire che l'aula acconsente. Domani mattina facciamo la verifica, perché non sono in grado di dirlo.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.31)



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