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Dettaglio seduta n.249 del 24/09/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 16.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Cantore, Caramella Casoni, Cota, Ferrero, Ghigo, Giordano, Marengo, Mellano, Palma, Pozzo Racchelli, Riggio e Rossi Giacomo.


Argomento: Problemi energetici

Proseguimento esame disegno di legge n. 282: "Disposizioni in campo energetico. Approvazione del Piano regionale energetico ambientale" e atti di indirizzo collegati (ordine del giorno n. 457 e mozioni n. 463 e n. 475)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 282, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il dibattito generale si è concluso nella seduta del 20 settembre 2002.
Ha pertanto la parola l'Assessore Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Inizierei questa replica facendo presente che stiamo discutendo di un disegno di legge che era stato presentato nel marzo 2001, come si diceva questa mattina. Poi è stato approvato in Commissione a febbraio e adesso siamo a settembre. Questo per dire non tanto che deve essere approvato in tempo reale, ma proprio per paragonare questo percorso con le grosse novità che sono avvenute in questo periodo in campo energetico.
Cosa è accaduto in questo periodo? Abbiamo assistito all'emanazione della legge costituzionale che ha mutato il Titolo V della Costituzione ed è stato emanato il decreto "sblocca centrali" e la relativa legge di conversione. Naturalmente, questo ha significato anche e soprattutto un'accelerazione del dibattito che era in corso in materia energetica, che era stato caratterizzato da importanti audizioni da parte della Commissione competente della Camera, che aveva anche approvato un'indagine conoscitiva.
Tale decreto "sblocca centrali", a cui si è fatto riferimento negli interventi di molti colleghi, e a cui si fa riferimento anche nel testo finale così come verrà approvato con alcuni emendamenti, è comunque un provvedimento che fa salve, grosso modo, quelle che erano le competenze previste dal D.lgs. n. 112, l'attuazione della Bassanini. Semmai, il decreto "sblocca centrali" ha impresso un'accelerazione alle procedure e soprattutto nella prima formulazione, ha rappresentato una netta invasione di campo di quelle che sono le competenze della Regione.
Allora, quale linea è stata intrapresa successivamente? A tal proposito, risponderei, altresì, ad un'interrogazione o interpellanza che chiedeva, in allora, cosa si faceva di fronte al decreto "sblocca centrali". Noi, ovviamente, avendo il coordinamento dell'ambiente oltre che la Presidenza della Conferenza delle Regioni, è chiaro che abbiamo la nostra autonomia operativa e di iniziativa politico-istituzionale, ma comunque, forse più di altri, dobbiamo essere coerenti con quello che andiamo a decidere nella Conferenza.
Ebbene, in Conferenza, a maggioranza, era prevalsa la linea di una forte modifica di questo testo, cosa che è avvenuta in un confronto all'inizio burrascoso. Qualcuno parlava di acquiescenza con il Governo posso portare della documentazione che dimostra quanto all'inizio lo scontro sia stato veramente acceso, tant'è che vi era proprio un netto fronte di contrapposizione. Ma poi, via via, direi che ci siamo intesi, nel senso che abbiamo, in qualche modo, preso atto che questo decreto "sblocca centrali" assumeva veramente la connotazione di un provvedimento a tempo quindi fino al 31 dicembre 2003 - e il Governo avrebbe predisposto un disegno di legge di riforma di tutto il comparto dell'energia post-decreto Bersani, proprio per dare compiutezza a questa svolta e per regolare aggiornandolo a tutta la materia, un testo unico nazionale sull'energia peraltro necessario, perché, essendo l'energia una competenza concorrente compete allo Stato dare le linee e il quadro, dopodiché le Regioni intervengono con la loro competenza legislativa concorrente.
Devo dire che è stata lunga questa fase, anche se le modifiche al decreto "sblocca centrali" sono state portate a casa nei tempi previsti dalle regole costituzionali dei sessanta giorni per convertire il decreto legge. Finalmente, il 5 settembre siamo riusciti ad esprimere il parere sul disegno di legge sull'energia, che poi è stato presentato in Parlamento e si discuterà quest'autunno, insieme alla sottoscrizione di un accordo tra Stato, Regioni ed Enti locali per quanto riguarda i criteri di localizzazione degli impianti e le procedure.
Il 5 settembre rappresenta, dunque, una data molto importante, perch dal nostro punto di vista, si è compiuto un percorso e abbiamo, in sostanza, raggiunto quell'obiettivo che la stragrande maggioranza delle Regioni aveva ipotizzato. Piuttosto che uno scontro frontale, che è naturalmente da portare avanti quando c'è la chiusura netta da parte dell'interlocutore governativo ministeriale, l'estrema ratio è il ricorso alla Corte, che è comunque una strada percorribile.
In questo caso, essendo nella fase de iure condendo, praticamente abbiamo concorso a migliorare il decreto legislativo. Non è il massimo ci che si è ottenuto, però sappiamo anche che quando la dialettica va in Parlamento poi ci sono vari punti di vista.
Ho partecipato a diverse audizioni e devo dirvi che un certo tipo di centralismo non alberga solo da una parte; a volte ci sono vedute anche trasversali.
Oggi, dunque, approviamo una legge regionale che può fare tesoro di questo quadro, pertanto ci collochiamo in una fase nella quale avremo (fra sei mesi, probabilmente otto) l'approvazione di una legge quadro sull'energia.
Nel decreto "sblocca centrali" avevamo fatto scrivere che esso è valido fintanto che non viene emanata la legge quadro nazionale sull'energia, al massimo entro il 31 dicembre, perché, per essere credibili, occorreva porre un limite massimo.
La legge regionale, in sostanza, aggiorna e attualizza le competenze della Regione, della Provincia e dei Comuni; aggiornando la legge n. 44 (la legge generale del 2000) prevede il Piano energetico ambientale con le sue procedure, riconosce il Forum, perché la modalità di lavoro nel Forum è già stata attuata.
Concordo pienamente con il coinvolgimento delle istanze consiliari abbiamo pensato ad un Forum snello, destrutturato da un punto di vista burocratico, ma a verbale voglio dichiarare che confermerò gli inviti che abbiamo già fatto nelle precedenti edizioni del Forum, ai Presidenti delle due Commissioni consiliari competenti, i quali, a loro volta, com'è consuetudine, la estendono a tutti i Consiglieri che vorranno partecipare.
Abbiamo tutti l'interesse affinché sia un Forum più qualificato, in modo che l'occasione di un confronto sia maggiore, anche se si tratta di un Forum rivolto prima di tutto agli attori economici e sociali.
Naturalmente, la legge prevede anche gli strumenti; siamo nell'epoca della programmazione negoziata, quindi gli accordi volontari, quelli negoziali e così via. Viene dato, inoltre, risalto ad un aspetto molto importante: la certificazione ambientale (le procedure EMAS, ecc., previste nella legge).
I colleghi hanno fatto delle osservazioni per buona parte convergenti anche e soprattutto in rapporto alle aree consiliari nelle quali ciascuno siede.
Il collega Tapparo ha esposto un quadro strategico con molte venature di preoccupazione, che devo dire di condividere. Naturalmente, devo anche fare presente che è una materia complessa, nella quale dobbiamo sforzarci di trovare un percorso che sia veramente utile.
A fianco del Piano regionale, attraverso i suoi dati quantitativo qualitativi, occorre affiancare un'area di attenzione per quanto riguarda la ricerca, perché lo sviluppo scientifico e tecnologico in campo energetico è un fatto molto importante. Le ipotesi che oggi sembrano troppo costose o comunque impossibili da attuare potrebbero anche subire dei cambiamenti. Ecco perché occorre una flessibilità del Piano.
Naturalmente, vi è una serie di problemi in ordine all'autosufficienza che deve essere garantita alla nostra Regione dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici, e il discorso dell'attenzione alle innumerevoli richieste provenienti dal confine del Piemonte. Devo garantire che, sotto questo profilo, siamo attenti, rivolgendo molta attenzione alla Lombardia e alla Liguria. Nella legge n. 55, infatti, vi è un articolo che prevede il coinvolgimento delle Regioni di confine.
Recentemente, abbiamo fatto ripartire da capo una procedura riguardante Cairo Montenotte, perché il suo avvio non aveva coinvolto adeguatamente la nostra Regione.
C'è poi il discorso accennato, la valutazione di impatto occupazionale: è chiaro che il discorso diventa difficile. In generale, per tutti gli insediamenti potrebbe essere un qualcosa che dovrà essere valutato; in campo energetico, però, soprattutto l'insediamento in sé è relativo, perch oggi, a regime, le centrali hanno un'occupazione limitata.
Per il tipo di disponibilità di energia, anche a livello economico di bassi costi, possono indirettamente provocare dei vantaggi alle realtà.
Quindi: ricaduta immediata e ricaduta a medio e lungo termine, attraverso le strategie dell'avvio.
Da quando sono Assessore ho visto molte sigle, comunque questa non è una mia competenza, semmai è un ragionamento che bisognerà fare complessivamente rispetto a tutte le strategie di insediamento.
La collega Suino - che ringrazio per l'attenzione incisiva, non supina che consente una dialettica interessante in V Commissione - concorre, con gli altri colleghi, a tenere desta l'attenzione dell'Assessore naturalmente, garantisco che il Piano non potrà che essere basato su delle analisi, perché non è pensabile avere un Piano che non sia giustificato da analisi e valutazioni.
Anche noi siamo preoccupati, e quando dico "noi" parlo di tutto l'Assessorato, che ringrazio per la collaborazione rispetto alla legge, ma soprattutto per la gestione di tutte le procedure relative alle centrali che sono già incominciate e che hanno portato un lavoro notevole, perch non si tratta unicamente di un aspetto burocratico; è un'interfaccia con le realtà locali (conferenze, riunioni e quant'altro). Nell'area metropolitana vi sarà grande attenzione, ma l'accordo che abbiamo stipulato a livello nazionale prevede già il parametro della valutazione della qualità dell'aria. Non solo, prevede anche la possibilità di fare dei confronti comparativi, cosa che prima dell'accordo del 5 settembre non era prevista, perché si parlava solo di ordine cronologico.
L'accordo nazionale stabilisce che, quando in una zona ci sono più insediamenti, è possibile fare una comparazione.
Proprio in questi giorni abbiamo scritto ai due Ministri interessati chiedendo un incontro ambiente-industria per stabilire una procedura quindi lavoriamo per portare il più possibile razionalità ed equità territoriale in questi insediamenti.
Il collega Papandrea lamentava, dal suo punto di vista, un eccesso di liberalizzazione e privatizzazione; io non ho questa grossa preoccupazione da un punto di vista del principio, semmai ce l'ho da un punto di vista del metodo. Non è in discussione, cioè, se fare la liberalizzazione o la privatizzazione, ma sul come farla possiamo anche discutere.
Esiste, comunque, il decreto Bersani e dobbiamo attuarlo.
Il collega Papandrea ha addirittura citato il discorso della democrazia energetica, che per certi versi può essere una felice definizione di un sistema liberalizzato, dove non ci sono oligopoli o comunque l'energia non è monopolio di pochi, ma è a disposizione di tutti i cittadini, comprese le imprese, a seconda delle esigenze di sviluppo.
Condivido, naturalmente, i richiami a ruolo che deve competere a una dialettica corretta tra Giunta e Consiglio, ma dirò dopo sulle procedure del Piano.
Il collega Ronzani ha confermato l'adesione a questa riforma che ha liberalizzato il settore, sostenendo però che occorre procedere con adeguate modalità; soprattutto, il suo punto di vista prefigurava la necessità, in allora, nei termini previsti, del ricorso alla Corte Costituzionale.
Questo non è stato fatto e ho spiegato le ragioni. Se non avessimo ottenuto i risultati del 5 settembre, non avrei potuto dire nulla, ma fortunatamente qualche risultato l'abbiamo portato a casa.
Naturalmente, condivido il richiamo al discorso di un ruolo importante del sistema dei trasporti; devo assicurare che su questo vi è una grossa cooperazione tra il sottoscritto e il collega Casoni, in ordine a tutte le nuove contribuzioni e forniture di sistemi pubblici di trasporto che passano dalla Regione, per avere un'attenzione alle tematiche ambientali.
Il collega Moriconi ha sottolineato l'anonimato del disegno di legge.
Confermo che è stato sottoscritto dalla Giunta regionale, la quale si riconosce pienamente.
Secondo il collega Chiezzi, il disegno di legge è un po' troppo "targato", facendo riferimento agli schieramenti storici della Prima Repubblica, ma non mi sento per nulla offeso se mi dà del democristiano così come se io gli do del comunista, peraltro italiano.
Al di là delle battute, credo che ci sia, collega Moriconi, un errore di prospettiva da parte sua, quando sostiene la necessità di fare attenzione a non andare verso l'idroelettrico perché diventerebbe "la foglia di fico" per coprire nuove termoelettriche. A pensare male non si sbaglia mai - dice un noto Senatore a vita della nostra Repubblica - per qui la partita è ben più complessa: da un lato, per immettere in rete energia da fonti tradizionali occorre avere la disponibilità del 2% di energia da forme rinnovabili (i famosi certificati verdi pensati dal Ministro Ronchi, e posso garantire che in Piemonte, dai reclami che ascolto, c'è molta rigidità nel rilasciare autorizzazioni per nuove centrali idroelettriche); dall'altro, occorre fare attenzione all'ambiente a non deturpare certi valli. Su questo sono d'accordo: "Adelante Pedro con giudizio".
Sulla questione della competenza sull'approvazione del Piano ("Fate attenzione alle trappole: Cavallera pensa di usare cloroformio, alla fine infatti, si passa in Consiglio una volta sola - oggi - e poi probabilmente non sarà più così"), abbiamo impostato l'art. 5 come un articolo che prevede l'approvazione del Piano in Consiglio.
Naturalmente, siamo disponibili ad accettare l'emendamento che prevede per quanto riguarda il piano d'azione, il previo passaggio in Commissione e, per quanto riguarda l'aggiornamento del Piano energetico, in cui siamo disponibili ad accettare l'emendamento per ridurlo ad una durata di tre anni, è stato fatto in tutti i Piani ambientali che abbiamo approvato in questo Consiglio, che tra un'approvazione e l'altra è data facoltà di aggiornarlo perché può cambiare il quadro quantitativo di quel poco per cento che comporta un adeguamento, da un punto di vista puramente quantitativo. Un conto, sono il Piano e la sua revisione ogni tre anni altro, sono quei piccoli adeguamenti che non fanno male a nessuno e che devono essere comunicati tempestivamente alla Commissione.
Il Consigliere Contu, per quanto riguarda il Piano, afferma che la proposta di legge è troppo sintonizzata con il decreto Marzano. Qui siamo nella Repubblica Italiana, ci sono leggi vigenti e quindi abbiamo concorso e abbiamo la possibilità di dimostrarlo - a migliorare il D.lgs. n. 55 nella sua fase di conversione, trovando, nel Ministro Marzano, uno dei pochi Ministri che, prima di presentare un disegno di legge al Parlamento nella materia di sua competenza, predispone un confronto con le Regioni (nota bene che le Regioni sono coordinate, per l'energia, dalla Toscana e per l'ambiente, dal Piemonte, quindi abbiamo coordinato noi questa interlocuzione).
Oggi abbiamo un disegno di legge ancora non condivisibile, e faremo delle critiche quando ci consulteranno in Parlamento, ma è incominciata la costruzione di un testo, visto che è un testo quadro (e dovremmo poi fare leggi attuative), che sia accettabile.
Avendo concorso a questa interlocuzione, abbiamo la certezza che questo disegno di legge non è in contrasto con i nuovi orientamenti.
Da ultimo, il Consigliere Muliere ha tirato in ballo questioni legate alle reti di interconnessione.
Ringrazio i colleghi della maggioranza che sono intervenuti, in ultimo il Consigliere Cattaneo, che ha dato atto dell'equilibrio e della validità di questo provvedimento.
Penso di avere replicato agli interventi dei colleghi e, da un punto di vista quantitativo, sugli emendamenti abbiamo una larga disponibilità ad accoglierne ben più della metà; naturalmente, c'è una ratio da parte della Giunta che cercheremo di mantenere.
Preciso ancora che, in presenza di proposte migliorative, da parte nostra ci sarà parere favorevole.



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: all'art. 1, comma 1, dopo le parole "n. 19", aggiungere le parole "e in attuazione delle attribuzioni riconosciute dall'art. 117, comma 3, della Costituzione".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettrico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1 come emendato.



(Proteste da parte del Consigliere Costa Enrico, che lamenta il malfunzionamento del proprio badge e quindi l'impossibilità ad esprimere il voto)



PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione.
Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'art. 1 come emendato.
Prendendo atto che alla votazione non è risultato presente il numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.23 riprende alle ore 17.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri, indìco nuovamente la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 28 hanno votato SI' 23 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 2 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà



CHIEZZI Giuseppe

Nell'art. 2, primo comma, si cita la Regione e poi parte una lunga elencazione di lettere fino alla lettera "o". Ma per Regione a cosa ci si riferisce? Al Consiglio o alla Giunta? Successivamente, si specificano anche alcune competenze.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, al comma 2 sono precisate le suddivisioni delle responsabilità in capo alla Regione.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, comprensiva di Giunta e Consiglio. Va bene.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenie la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

C'è un emendamento al comma 2 con il quale chiediamo che una parte di queste funzioni rimangano, come previsto dal provvedimento, in capo alla Giunta; una parte, invece, demandate al Consiglio. Questo, ovviamente nell'interesse del Consiglio, ma anche dello stesso Assessorato, dal nostro punto di vista, poiché si tratta di una serie di passaggi su questioni importanti che consentono di rendere trasparenti le decisioni, di avere un momento triennale o annuale di passaggio in aula di sintesi, e che consentono anche, eventualmente, al Consiglio di esercitare una funzione che istituzionalmente riteniamo doverosa.
Noi proponiamo che le funzioni di cui alle lettere a), b), c), f), i) vengano riservate alla competenza della Giunta, mentre le altre vengano poste in capo al Consiglio. Sono competenze relative agli indirizzi e al coordinamento in materia di energia. Sostanzialmente, abbiamo estrapolato quelle da cabina di regia, di maggiore autorevolezza, che doverosamente riteniamo debbano competere al Consiglio, lasciando la parte più esecutiva e diretta in capo alla Giunta.
Confidiamo in un'approvazione; tra l'altro, alcune di queste funzioni sono specifiche sulle linee guida e, di conseguenza, assolutamente pregnanti per i lavori di un'aula.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Suino; mi sembra chiara anche la motivazione dell'emendamento che propone la modifica in questo senso.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, questo articolo, insieme all'art. 5, suscita le perplessità di una parte dell'opposizione, proprio perché non si condivide l'attribuzione di questo tipo di funzioni alla Giunta, di fatto superando la possibilità del Consiglio di interloquire su questi temi.
Come abbiamo già avuto modo di dire nella prima fase di discussione generale sulla legge, noi confermiamo il giudizio che diamo su questa legge. L'Assessore non condivide chiaramente la nostra interpretazione. Noi sosteniamo che questo tipo di legge finirà per non dare delle certezze.
Come abbiamo già detto in precedenza, c'è sempre una dicotomia in questo Consiglio tra quanto si dice e quanto si fa. Sovente si afferma che faremo delle azioni che poi produrranno determinati risultati, ma io sono convinto che nell'applicazione di questa legge, così com'è stata scritta non otterremo i risultati che, invece, sarebbero auspicabili in campo energetico. E' possibilissimo che la Giunta, ad esempio, decida, in quanto sua prerogativa e principio finale dell'attività in campo energetico, di produrre il più possibile di energia senza svolgere delle verifiche e senza preoccuparsi delle ricadute di tale scelta.
In questo senso, la possibilità di non attribuire determinate funzioni al Consiglio regionale non darebbe la possibilità di interloquire, quindi quanto meno di discutere sulle finalità e sugli obiettivi che noi dobbiamo porci in campo energetico.
Il campo energetico è un elemento fondamentale per lo sviluppo e per l'economia, però è altrettanto un elemento fondamentale per quanto riguarda le ricadute e le implicazioni che ha in campo ambientale.
Noi speriamo che gli emendamenti proposti, che permettono al Consiglio di intervenire fattivamente in alcuni punti chiave per quanto riguarda gli indirizzi energetici della Regione Piemonte, siano recepiti in modo che il Consiglio regionale possa dare un contributo e per smentire l'indirizzo che non condividiamo, che tende ad espropriare il Consiglio regionale delle sue specifiche caratteristiche e delle finalità che gli sono proprie e attribuite per legge.
Spero che l'Assessore voglia considerare con attenzione gli emendamenti proposti e valutare se è disponibile ad accettarli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, credo che chi mi ha preceduto abbia già ben illustrato quello che oggi abbiamo visto in quest'aula o, meglio, sentito.
La tendenza di questo governo regionale concerne sostanzialmente la presentazione di atti cornice, chiedendo al Consiglio regionale, che in fin dei conti è l'unico organismo elettivo, senza nulla togliere alle competenze della Giunta, la maggior parte delle prerogative, che pur dovrebbero rientrare in questo ruolo.
In relazione ai progetti di risparmio energetico, non chiederei, e non chiedo, l'erogazione dei contributi sulla base di una legge o di una deliberazione da sottoporre all'approvazione, forse è persino eccessivo, ma certamente sui dieci commi dei quali si compone questo articolo voi lasciate come residua competenza al Consiglio regionale l'approvazione del Piano energetico, anziché invocare nella competente sede le novità introdotte dall'art. 117 in materia di trasporto, di produzione di energia elettrica, che mette pesantemente in discussione i limiti stessi imposti dal D.lgs. n. 112, perché, come lei ben sa, il D.lgs. n. 112 nei normali procedimenti autorizzativi fissava un tetto rispetto alla potenza delle centrali.
Quindi, siamo ancora in una situazione nella quale è pur vero che la Regione ha aperto un potere contrattuale, ma è ben lontana dall'invocare quelle potestà di un modificato art. 117, che noi abbiamo osteggiato perché è la fine dell'universalità del sistema e della necessità di mantenere un equilibrio tra Regione e Regione.
Voi, oggi, vi presentate in aula con un provvedimento che esautora buona parte dei compiti che potrebbero essere assolti dal Consiglio regionale assumendoli come compiti propri di Giunta.
Il comma 2 dell'art. 2 recita: "Le funzioni di cui alle lettere a), b) c), e), f), g), h), i), l), m), n), o) sono riservate alla competenza della Giunta": poteva fare uno sforzo più grande, c'era ancora qualche lettera disponibile. Si può pensare - e su questo condivido l'intervento della collega Suino - per me e per quanto riguarda il nostro Gruppo, che queste competenze, che sono di vario piano, dovrebbero essere tutte di competenza del Consiglio regionale, attraverso un provvedimento unico che normi al proprio interno tutta una serie di questioni.
Ad esempio, la lettera i) recita: "emana linee guida per la progettazione tecnica degli impianti di produzione, distribuzione e di utilizzo dell'energia e per le caratteristiche costruttive degli edifici".
Le leggi di riferimento nazionale ci sono tutte, ed è lì il vulnus che potrebbe sostanzialmente rappresentare un'assunzione di competenze da parte della Giunta, che invece potrebbero essere benissimo svolte dal Consiglio regionale.
Sappiamo che il problema vero non è vincere l'eventuale ostruzionismo delle opposizioni. Questo mi pare che oggi lo abbiamo acclarato subito con una clamorosa smentita.
La mancanza del numero legale su un provvedimento come questo è la dimostrazione più evidente che il compito che avete come Assessori è improbo: quello di vincere l'onnipresente e costante assenteismo della maggioranza, anche su provvedimenti di una certa rilevanza.
Da qui si comprende il tentativo di arrogare un numero sempre maggiore di competenze in capo alla Giunta.
Non è corretto, Assessore - mi richiamo alla sua sensibilità - perch nell'ambito anche dell'emendamento proposto possa, come già annunciato esprimere un parere favorevole.



PRESIDENTE

La discussione generale sull'art. 2 è conclusa.
Sono stati presentati tre emendamenti.
2.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: all'art. 2, prima del comma 1, inserire il seguente comma: "01. La Regione, in attuazione dell'art. 117, comma 3, della Costituzione e nell'esercizio della propria competenza legislativa, concorre con lo Stato al raggiungimento degli obiettivi nazionali di politica energetica e alla loro verifica ed esercita le attribuzioni non riservate allo Stato dalla legge nazionale emanata ai sensi del medesimo art. 117 sui principi fondamentali".
Al comma 1, lettera l), sostituire le parole "con tensione fino a 150 chilovolt" con le parole "non riservate alla competenza dello Stato".
La parola alla Consigliera Suino per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente, solo per dichiarazione di voto. Così come abbiamo fatto sull'emendamento relativo all'art. 1, comma 1, indipendentemente dalla presenza o meno del numero, trattandosi anche in questo caso di un emendamento che l'Assessore apporta con un lieve ritardo, in attuazione dell'art. 117, comma 3, della Costituzione, riteniamo doveroso sostenerlo indipendentemente da quelle che saranno le condizioni di numero.
Diverso sarà, nel caso variassero, sull'articolo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.1).
Il Consiglio approva.
2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Placido e Muliere: il comma 2 dell'art. 2 è così modificato: "Le funzioni di cui alle lettere a), b), c), d), f) sono normate secondo le procedure di cui all'art. 6. Le restanti funzioni sono riservate alla competenza della Giunta".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Per questo emendamento richiamo quello che abbiamo già discusso in Commissione, per il quale avevamo trovato un certo equilibrio, ovviamente da parte nostra. E' chiaro che il Gruppo della Consigliera Suino si era riservato di valutarlo in aula.
Per quanto riguarda le osservazioni del Consigliere Contu, richiamo al Consigliere stesso una data: marzo 2001, data in cui fu presentato il disegno di legge che, in epoca non sospetta, portava già questa formulazione.
Per quanto riguarda l'estrema analiticità dell'articolo sulle funzioni della Regione, non dimentichiamo che abbiamo, in sostanza, un sistema in base al quale si deve essere molto chiari nelle funzioni del livello superiore, perché il resto, in termini di sussidiarietà, è inteso che viene svolto ai livelli inferiori.
Da qui nasce un certo rigore nell'andare ad analizzare i compiti della Regione. C'è da dire che, secondo me, questo articolo è esattamente in linea con quelle che sono le funzioni dell'assemblea di legiferazione e di pianificazione. Per cui il Piano è di competenza del Consiglio, come poi dirà l'art. 6 in modo chiaro.
Con questa indicazione analitica si è fatta la ricognizione di grandi e piccoli compiti (alcuni propedeutici alla definizione del Piano, altri attuativi ed altri di coordinamento) e anche per il discorso della normativa tecnica, se è vero che abbiamo potestà di legislazione concorrente, compete a noi fare ipotesi di quel tipo.
In sostanza, questa è una filosofia ed un'impostazione che, secondo noi, deriva anche dall'esperienza. Occorre, con trasparenza, affermare la potestà pianificatoria del Consiglio - quella legislativa è già in essere visto che stiamo facendo una legge.
Nell'art. 6 accoglieremo alcuni emendamenti proposti, ma in questo caso non possiamo accoglierlo.
Per quanto riguarda l'emendamento successivo - così chiudo l'art. 2 presentato dal Consigliere Chiezzi, estrapolerei dalla sua proposta il richiamo del risparmio energetico. Effettivamente, nel punto f) del comma 1 si fa riferimento all'utilizzo delle fonti rinnovabili, all'uso razionale dell'energia, ma non abbiamo indicato il risparmio energetico come azione fondamentale. Quindi, secondo me, questo è da integrare.
Per il resto, non possiamo accogliere l'emendamento del Consigliere Chiezzi, perché la definizione delle fonti rinnovabili è una definizione addirittura di tipo comunitario. Per cui ci sono le fonti rinnovabili e le fonti assimilate.
Quindi, per concludere, il giudizio è di non accoglimento dell'emendamento della Consigliera Suino, di non accoglimento dell'emendamento del Consigliere Chiezzi e di presentazione di un subemendamento all'emendamento del Consigliere Chiezzi, dove conveniamo sulla necessità di recuperare la dizione "risparmio energetico" all'interno del punto f).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vede, Assessore, lei le trappole le ha messe e non le toglie.
E' un bel dire che non è vero con voce flautata, perché sarà pure una voce flautata, ma rimane una voce che nasconde trappole.
Assessore, ci faccia capire che tipo di battaglia lei decide che noi faremo. Ci dica la battaglia che dobbiamo fare, perché se lei ci mena per il naso, allora facciamo un tipo di battaglia.
Se, invece, lei è persona a modo nella sostanza, e non solo nella suadente voce, possiamo addivenire ad un percorso nel quale lei evidenzia coerenza con quanto ha affermato nella discussione generale.
Queste lettere, se sono in capo alla Giunta regionale, costituiscono la leva attraverso la quale l'Assessore di turno può non tenere in alcun conto l'orientamento del Consiglio regionale in materia, perché questa è un'attribuzione di competenza della Giunta. Se è così, lei respingerà tutti gli emendamenti all'art. 5. Se non lo fa, entra in contraddizione con se stesso.
Presidente del Consiglio, chiedo cinque minuti di sospensione per avvicinarmi al banco dell'Assessore, insieme a tutti gli altri colleghi per effettuare una rapida consultazione.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.21 riprende alle ore 18.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'energia

Confermo le mie affermazioni precedenti sull'art. 2.
Per quanto riguarda l'art. 5, sono disponibile a prevedere un comma 2 che sia più esplicativo rispetto al contenuto degli altri articoli.
In questo momento, non siamo in grado di andare oltre l'art. 5, quindi chiedo, se è possibile, di proseguire fino all'art. 4. Da qui alla prossima seduta consiliare, formulerò una proposta al Consiglio.



PRESIDENTE

Alla luce di questa precisazione, l'emendamento presentato dalla Consigliera Suino viene mantenuto?



SUINO Marisa

Sì.



PRESIDENTE

A questo punto, la procedura prevede la votazione dell'emendamento.
Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.2).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.30)



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