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Dettaglio seduta n.243 del 31/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 21.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale" comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Albano, Bussola, Caracciolo Ghigo, Riggio, Rossi Giacomo, Pedrale e Racchelli.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 432: "Legge finanziaria per l'anno 2002"


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione generale sulla legge finanziaria.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Stavamo facendo un minimo di analisi su una serie di questioni che per noi sono importanti e che non abbiamo ritrovato in questa finanziaria. In particolare ci soffermavamo sugli aspetti di carattere ambientale e su quelli legati alla famiglia, ai servizi e quindi su tutta la parte relativa ai nidi e al sostegno alla famiglia. Questo per arrivare a dire che cosa? Ricordando che abbiamo espresso e abbiamo consentito che in pochissimo tempo - una giornata, forse due - si esaurissero i dibattiti e gli interventi in merito al consuntivo e all'assestamento, per quanto riguardava la finanziaria si prefigurava un'opposizione che avrebbe visto le minoranze esprimere una serie di emendamenti (11 per l'esattezza, per la parte che riguarda il nostro Gruppo, e pochi altri da parte degli altri Gruppi di minoranza); nel merito, emendamenti che puntano a richiedere alla Giunta un'attenzione maggiore relativamente alle questioni legate all'ambiente, in particolare le polveri leggere, che continuano ad essere uno dei problemi seri, il metano, i servizi e tutta la parte legata ai servizi sociali, anche perch continuiamo ad essere profondamente convinti che la situazione grave nella quale versa questa Regione per tutta la partita del welfare sia una situazione che chiede di essere rivista, sostenuta e che lancerà i suoi strali e tutte le sue difficoltà a partire dal prossimo autunno.
Di fatto tutto questo non accadde perché ci ritroviamo in una situazione strana, quasi schizofrenica, con la presentazione di un emendamento da parte di una parte della maggioranza e forse di un altro, a giudicare da quanto ci hanno detto e segnalato i colleghi del Gruppo Radicale, entrambi provvedimenti che provocano profondo imbarazzo nella stessa maggioranza e certamente ci obbligano a un tipo di reazione forte e significativa.
Vediamo un primo ragionamento sull'emendamento cosiddetto Angeleri emendamento che probabilmente è riferito all'art. 138 punto e) - e non punto a), ma forse si tratta di un errore - e che in qualche modo vuole introdurre una sorta di finanziamento rimettendo in discussione quanto già era stato di per sé superato dai fatti.
E' doppiamente inspiegabile, perché di fatto in un primo tempo si vanno a prelevare fondi da quella che è la legge sul diritto allo studio e, in un secondo tempo, si apportano delle modifiche prelevando fondi da un cosiddetto capitolo omnibus, che poi fa capo alla legge 58, quindi pescando pesantemente, come segnale politico, da quelli che sono i fondi della cultura.
Tutto questo viene fatto dopo avere già in qualche modo aggredito pesantemente questo settore nei mesi precedenti e viene fatto alla vigilia di un finanziamento che è certo che arriverà sulla 62 da parte del Governo nazionale.
Quindi è doppiamente strana e imbarazzante, la questione, perché noi sappiamo, tutte le Regioni sanno che nel giro di due mesi arriveranno questi finanziamenti straordinari che andranno proprio a colmare quanto disposto dall'art. 138 per la parte relativa al sostegno alle scuole parificate. Si tratta di finanziamenti dell'entità di almeno 50 miliardi che arriveranno con fondo vincolato e che saranno inevitabilmente da caricarsi su quella che è la voce del finanziamento alle scuole, in particolare quelle private.
Quindi doppiamente inspiegabile quanto già accaduto prima e quanto sta accadendo ora, con una cifra tra l'altro simbolica che certo istituisce un fondo, ma un fondo che sarà inevitabilmente istituito nel momento in cui si avrà la partita di giro di questa cifra significativa che il Governo nazionale, in applicazione di quanto già disposto dalle precedenti Bassanini e dal programma dell'attuale Governo, riconoscerà nel mese di settembre.
Questo emendamento arriva in questo momento e lo scopo non è certamente quello di istituire un fondo, allora è ancora più importante da parte nostra conoscere quello che è il parere della Giunta. La Giunta di fatto che cosa ci dirà? Ci dirà che non sostiene questo emendamento o lo sosterrà fino in fondo, dunque è importante che a questa domanda l'Assessore Pichetto risponda con chiarezza almeno rispetto all'obiettivo che ci siamo posti nel richiedergli una esplicitazione in tal senso.
L'altra questione relativa a un eventuale, presunto emendamento che riguarderebbe gli emolumenti dei Consiglieri, dei Gruppi e così via provoca ulteriore imbarazzo per tanti motivi. Noi siamo la Regione che ha dovuto caricarsi di un consistente mutuo che avete voluto, creando anche tanti imbarazzi in questa sala, in questo istituto.
Siamo la Regione che si troverà a vivere, nei prossimi mesi, una profondissima crisi legata alla situazione FIAT, alla situazione occupazionale (siamo al 5%, ma c'è il grosso rischio di toccare dei livelli decisamente più alti, in merito all'occupazione) e quindi alla sicurezza delle famiglie; siamo anche quelli che avrebbero intenzione di proporre, in questa fase, una straordinarietà al personale, ai dipendenti, chiedendo loro di rimandare le ferie, chiedendo a persone che guadagnano 1.700.000 lire, 1.800.000 lire o 2.000.000, ai quali non vengono riconosciuti gli straordinari, e così via, di lavorare magari sabato, domenica o lunedì perché abbiamo la necessità di far "saltare" qualcuno di turno o di sottolineare una sorta di differenza.
Dopodiché, ci potremmo anche ritrovare nella situazione di proporre un aumento, laddove il contesto generale economico-sociale della realtà che ci vede amministratori è un contesto che incomincia a dare dei segnali di allarme e che quindi richiede grande sobrietà, grande serietà e anche austerità da parte di chi è chiamato a delle scelte conseguenti.
Tutto questo ci impone di domandarvi una spiegazione, perché è indispensabile che la Giunta dia un segnale forte e chiaro su questo almeno su un emendamento; l'altro presumiamo che verrà rimandato nel tempo.
Auspichiamo fortemente questo e ringraziamo i colleghi radicali per l'azione intrapresa.
In ogni caso, rimarrà un fondo di amarezza perché siamo costretti a svolgere un ruolo di resistenza in un contesto nel quale le regole sembrano assoggettate alla volontà e all'arroganza di chi si alza al mattino con un'intenzione e poi magari la modifica nel corso della giornata.
Ci auguriamo che le risposte della Giunta consentano ai lavoratori di trovare soddisfazione dei propri impegni, consoni e conseguenti al lavoro che hanno svolto nei precedenti undici mesi e che diano anche a noi lo spazio per non ritrovarci in un contesto, seppure di merito, che ci obbliga a dei segnali di resistenza particolari. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Assessore Pichetto e Assessore Casoni, mi pare di capire che la parola ritorni a voi, in quanto esponenti della Giunta regionale in questa riunione del Consiglio regionale.
Come Gruppo e come minoranza abbiamo espresso una posizione chiarissima; non mi pare di poter dire che la stessa chiarezza vi sia stata, in queste ultime ore, nella posizione assunta dai Gruppi di maggioranza, dalla Giunta e dal Governo regionale.
Se non ci fosse stata una forzatura e un'impuntatura, che abbiamo considerato eccessiva, la legge finanziaria sarebbe già stata approvata.
Ricordo che parliamo impropriamente di legge finanziaria; in verità si tratta di una variazione del bilancio regionale, perché di Finanziaria vera e propria discuteremo il prossimo anno. Quella sarà la sede in cui i Gruppi il nostro, ma anche altri Gruppi d'opposizione - avranno la possibilità di presentare un corpo di proposte alternative alla politica della Giunta di centrodestra.
Questa,ripeto, non è una legge finanziaria; la chiamiamo così ma è una variazione al bilancio.
Come ricordava la compagna Suino, non avremmo contestato la decisione della Giunta d'integrare il capitolo del bilancio con il quale finanziare la legge n. 62 (la legge di parità, che porta un nome: Berlinguer), se questa fosse stata la vostra scelta; non avremmo avuto obiezioni da muovere perché in quella cornice era possibile immaginare un intervento di politica scolastica che prevedeva anche il sostegno e gli interventi a favore delle scuole private.
Noi abbiamo contestato un'altra cosa: la vostra impuntatura, la vostra forzatura, impropria per la sede in cui si è manifestata; una variazione di bilancio che è stata quella d'istituire un capitolo specifico con risorse ininfluenti ai fini pratici, ma che, proprio per questo, assume un valore simbolico e quindi di principio.
I principi valgono da entrambe le parti, colleghi della maggioranza non è che se la proposta arriva dalla minoranza è una battaglia che non serve a niente e se, invece, proviene dal collega Angeleri diventa una questione di principio e una bandiera da agitare per prendere qualche voto! Se si fanno le questioni di principio, si fanno e si fanno tutte! Quindi, risorse ininfluenti che non avrebbero finanziato nulla, ma che avrebbero consentito e potrebbero consentire a questa maggioranza o a qualche esponente di questa maggioranza di andare in giro per il Piemonte e dire: "Io non ho fatto la legge perché non ho avuto la forza di farla, pur avendo 40 Consiglieri in Consiglio regionale, però ti ho dato 3 miliardi!".
Barzellette! Barzellette, perché la politica è un'altra cosa! La politica vera è una maggioranza che fa una scelta, individua un progetto e fa la propria battaglia per realizzarlo.
La politica seria è un'altra cosa! Tra l'altro, discutiamo di scelte che hanno un valore emblematico, in assenza dell'Assessore Leo. Anche questo, dal punto di vista politico, è allucinante! Discutiamo di una questione che ha impegnato l'Assessore alla pubblica istruzione della Regione, in assenza del medesimo, il quale non so dove sia, ma stiamo discutendo di un provvedimento che lui aveva fino a ieri...



(Commenti, fuori microfono, da parte del Consigliere Angeleri)



RONZANI Wilmer

Angeleri, posso parlare io? Non ho mai interrotto nessuno, io faccio una polemica sempre molto garbata...



PRESIDENTE

L'Assessore Leo è stato presente tutto il giorno, da stamattina.
Continui...



RONZANI Wilmer

In ogni caso, siccome stiamo discutendo di un intervento che riguarda la competenza dell'Assessore alla pubblica istruzione, ritengo opportuno ricordare, senza fare una polemica fuori dalle righe, che quando si affrontano questioni come questa è quantomeno singolare che l'Assessore che ha la responsabilità di gestire questa politica non sia presente.
Ma non è questo il punto: noi abbiamo ritenuto la sede che voi avete individuato - quella della variazione di bilancio - una sede impropria sbagliata, perché non vi erano ragioni per andare a un braccio di ferro.
Io interpreto - e lo dico all'Assessore Casoni e all'Assessore Pichetto la decisione della Giunta di ritirare il proprio emendamento come un fatto positivo, come un fatto distensivo, come la presa d'atto oggettiva che questa è una sede impropria, dove non ha ragione di esistere il fatto di andare a una discussione che assume tali caratteri in questo momento obbligando il Consiglio regionale, che ha discusso la questione anche in altre occasioni, a uno scontro di questa portata.
L'emendamento è diventato un altro emendamento, è diventato l'emendamento del collega Angeleri. Per l'amor del cielo, questo è legittimo, però vorrei dire al collega Angeleri, che ha tacciato la minoranza di essere arrogante e antidemocratica - questo sì era fuori misura - che non è che quando lui fa l'oppositore, nella maggioranza, sia democratico e perbenista...



(Commenti provenienti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Il collega Ronzani ha diritto di parlare; lasciamolo finire!



RONZANI Wilmer

Il collega Angeleri non sa che mi invita a nozze...



PRESIDENTE

Vada avanti, ha diritto di parlare senza essere interrotto.



RONZANI Wilmer

Posso continuare fino a quando vuole...



PRESIDENTE

No, fino allo scadere dei dieci minuti, sottratto il recupero determinato dalle interruzioni. Vada avanti!



RONZANI Wilmer

Volevo dirle che l'altro giorno, non 20 anni fa, quest'aula ha ascoltato l'interessante intervento del collega Angeleri sui quadranti; il collega Angeleri, in quanto membro della maggioranza, si è peritato di fare delle critiche alla maggioranza medesima e all'Assessore D'Ambrosio.
Io non mi sono permesso di considerarlo un intervento antidemocratico e arrogante; l'ho considerato la normale dialettica...



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Collega Angeleri, la prego!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego! Sta parlando il collega Ronzani, dobbiamo lasciarlo parlare! Colleghi, il Consigliere Ronzani ha diritto di parlare! Prosegua, collega Ronzani!



RONZANI Wilmer

La ringrazio, Presidente, però bisogna avere un certo galateo quando si sta nelle istituzioni e non perdere le staffe! Il collega Angeleri le perde spesso!



PRESIDENTE

Lei non provochi, vada avanti!



RONZANI Wilmer

Dicevo che abbiamo un emendamento presentato da alcuni Gruppi di maggioranza e io, che ho grande rispetto della discussione che avviene in Consiglio regionale e nelle istituzioni, ritengo che questa sia una questione aperta, non per quanto riguarda i Gruppi dell'opposizione, ma per quanto riguarda la Giunta.
Siamo in presenza di questa sequenza di fatti: la Giunta regionale presenta un proprio emendamento - quello che prima ricordavo - che sottraeva risorse alla scuola pubblica per finanziare la scuola privata dopo aver sostenuto in quest'aula, in centomila occasioni, che non avremmo mai sottratto risorse alla scuola pubblica per finanziare quella privata la Giunta, di fronte ad una discussione molto accesa in questo Consiglio in maniera assolutamente legittima decide di ritirare il proprio emendamento, il quale oggi viene fatto proprio dai colleghi Angeleri Tomatis, Rossana Costa e Deorsola.
Poiché, Presidente - e concludo - in un dispaccio di agenzia che è circolato in queste ore ho visto che alcuni autorevoli rappresentanti della maggioranza - in particolare i colleghi Galasso e Cattaneo - dando prova di civiltà, hanno dichiarato che si atterranno alle conclusioni, alle posizioni e al pronunciamento della Giunta regionale e che il loro comportamento in quest'aula sarà direttamente proporzionale alle posizioni che assumerà, alla fine di questa discussione, il Vicepresidente della Giunta o, per esso o per essa, l'Assessore Pichetto, le dico che siamo in attesa di conoscere il pensiero della Giunta sulla questione.
Questo è il punto: torniamo a bomba, torniamo al dunque. La questione che era stata prospettata e presentata dalla Giunta, che poi è diventata un emendamento dei Gruppi di maggioranza e del Consigliere Angeleri, torna ad essere una questione che deve risolvere, nella sua responsabilità istituzionale di governo, la Giunta regionale.
Per questo motivo dico di essere curioso e ansioso di conoscere il punto di vista del Governo regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente. Alcune considerazioni a quest'ora della giornata: ritengo che abbia ragione il Presidente Cattaneo quando nel suo intervento almeno nella parte iniziale, cerca di richiamare quest'aula all'importanza del provvedimento e del momento storico - così sembrava di capire dalle sue parole - dell'approvazione di una legge finanziaria; la prima legge finanziaria della Regione Piemonte nel quadro di un'evoluzione importante che, nel riordino della normativa finanziaria, determina un caposaldo per una nuova dimensione federalista delle Regioni.
Purtroppo, il Presidente Cattaneo ha dimenticato di fare i conti con la realtà delle Regioni che sono in mano al sistema dei Partiti, che sono formalmente espressione di una maggioranza, con un Presidente eletto direttamente dal popolo, ma che di fatto è una maggioranza e un'istituzione bloccata da veti incrociati, da vecchi regolamenti assemblearistici, che danno la facoltà al singolo Consigliere di bloccare qualsiasi iniziativa ma danno anche la possibilità al singolo esponente, magari neanche di Partito, ma di Gruppo, che ha trovato qualche forma di collegamento in qualche camera parlamentare italiana per potersi definire Gruppo e quindi agire con ricatti interni alla maggioranza, per far valere un peso che sovente non corrisponde neanche all'espressione sostanziale di voti esterni all'aula.
Un momento che doveva e poteva essere importante, che avremmo auspicato essere importante, finisce per essere, invece, la conferma di un'analisi: l'analisi che noi Radicali avevamo fatto - forse ripeto le stesse cose, ma ne sono convinto, questa è sicuramente una cosa che penso e in cui credo - per presentarci come terza forza in una competizione elettorale che ci vedeva destinati ad essere schiacciati, in qualche modo irrilevanti, era la testimonianza di una terza posizione vera.
La terza posizione era quella di un'accusa rispetto a una deriva che usava la chiave del federalismo per coprire un nuovo potere, rinnovato e riconfermato, dei Partiti sulle istituzioni...



MELLANO Bruno

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



MELLANO Bruno

Magari...



MELLANO Bruno

Rimanga a verbale, anzi alle stampe - come dicevano nelle aule parlamentari ottocentesche - il "magari" del collega Scanderebech! Collega Scanderebech, invece siamo qua a dover fare i conti con la legittima volontà di Gruppi, come quello rappresentato dal collega Angeleri, di testimoniare una diversità, l'esigenza di portare in quest'aula una voce che però si configura e si rappresenta con il vecchio e stantio metodo delle leggi finanziarie omnibus, a cui si attacca qualsiasi cosa, a cui si arriva con l'emendamento dell'ultimo minuto.
Non è questo il problema, ovviamente, collega Angeleri, ma è la sostanza di uno stravolgimento totale della politica, di quella politica che avevamo apprezzato come tentativo di riorganizzazione e riordino del sistema scolastico, che anche l'Assessore Leo aveva tentato con la legge sui buoni scuola, che invece si tramuta nel vecchio stile e metodo del sussidio parastatale, parassitario, devoluto agli amici, agli amici degli amici o alle scuole che, per meriti non precisati, abbiano il favore di questa Giunta o di altre Giunte prossime a venire.
Ha ragione il Presidente Cattaneo quando ci richiama all'altezza del momento, ma è una ragione gratuita, perché non fa i conti con la propria casa, i propri amici, i propri "compagni" di strada. Non fa i conti con quella "Ginetta" richiamata in aula dallo stesso collega Cattaneo, in un intervento di qualche settimana fa, domandandosi cosa avrebbe detto la "mitica signora Ginetta" dei lavori di quest'aula! Chissà cosa avrebbe detto, nel vederci qua il 31 luglio - probabilmente anche l'1 e il 2 agosto - a discutere di soldi da destinare a qualche scuola amica, al di là di un contesto di riforma vero, ampio, discutibile magari discusso, magari contestato, ma un disegno di riforma complessivo e di legge quadro chiara, visibile e, magari, agganciato all'ultimo minuto alle 2 o alle 3 di notte, un ulteriore provvedimento di aumento delle prebende dei Consiglieri regionali e dei Gruppi regionali! Il nostro Gruppo ha avuto la sfrontatezza, comunque la forza, il coraggio o la scempiaggine di portare in aula questo convitato di pietra di un provvedimento di cui tutti parlano, ma che non si è ancora palesato, di un possibile ulteriore provvedimento di adeguamento, di razionalizzazione sicuramente d'integrazione dei fondi per i Gruppi e per lo stipendio e le prebende dei Consiglieri.
Io non sono sicuramente della stoffa del mio collega, il Presidente Palma; io sono - caro collega Galasso - sicuramente un po' moralista e ritengo che non sia accettabile e decoroso in questa fase, dopo tutte le parole che si sono sprecate sul buco della sanità, sul problema dei soldi dei ticket e delle difficoltà in cui versa la Regione Piemonte, per tanti aspetti e sicuramente anche per le prospettive non floride, non rosee che si prevedono per il futuro, che l'aula esca in questo modo da lavori così faticosi.
Sapete che condividiamo ampiamente l'analisi che anche voi, colleghi di maggioranza, fate sulle difficoltà di lavoro dell'aula, però vi chiedo davvero, e lo chiedo soprattutto al Vicepresidente e all'Assessore Pichetto, di dire una parola chiara che sgombri il campo almeno da questo convitato.
Non dobbiamo uscire dai lavori dell'aula il 2 o il 3 di agosto con un ulteriore provvedimento che la signora Ginetta, di cui parlava il collega Cattaneo, sicuramente non capirebbe.
Qualcuno può certamente contare sulla difficoltà di comunicazione, sul fatto che ad agosto certe cose si possono fare e a settembre no, perché i giornali sono in clima vacanziero, perché i giornali locali in genere sono chiusi, perché la televisione, opportunamente ammaestrata, probabilmente non ne parlerebbe in maniera adeguata; non si può - secondo me - contare almeno sull'omertà del Gruppo Radicale! Spero - ma ne sono sicuro - che anche altri colleghi non vorranno accettare questo dato di fatto e, pertanto, con la speranza che nel prosieguo della serata si possa ritornare ad un quadro più alto di discussione, mi fermo qui, ricordando a tutti che é vero che il collega Angeleri non sottoscrive i mille emendamenti di alcuni colleghi del centrosinistra (dell'opposizione comunista e verde in quest'aula), per occorre ricordare che l'ultimo emendamento a firma Angeleri ha portato tre nuove persone nel Co.Re.Com., con quattro milioni e mezzo di stipendio mensile. Si tratta, dunque, di emendamenti pesanti.



PRESIDENTE

La ringrazio. Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale e do la parola all'Assessore Pichetto, per la replica.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

A parte il fatto personale che potrei porre nei confronti del collega Marcenaro, ma che, visto il clima, il periodo estivo e preferiale...



(Il Consigliere Angeleri chiede di poter intervenire per fatto personale)



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, mi spieghi qual è il fatto personale.



ANGELERI Antonello

Il fatto personale è questo: nel suo intervento, il Consigliere Mellano ha accusato il sottoscritto dicendo che, a causa dell'emendamento da me presentato, vengono aggiunti tre Consiglieri alla prevista - secondo lui normalità del plenum del Consiglio d'Amministrazione del Co.Re.Com.. A causa mia, quindi, c'è un dispendio, da parte delle casse regionali, di quattro milioni e mezzo per tre, ossia tredici milioni e mezzo.
Voglio sottolineare che quando mi permisi di presentare quell'emendamento, non era stato definito né l'emolumento del Presidente n quello dei Consiglieri e non si sapeva quanto sarebbe stato. Pertanto nessuno poteva immaginare che sarebbe andato su quell'ordine di grandezza.
Lo spirito di quell'emendamento è stato più volte da me spiegato sicuramente non aveva l'intento di ledere le minoranze, che diedero invece quell'interpretazione.
Su questo mi pare di avere dato ampia spiegazione. Voglio anche ricordare che votai contro la richiesta delle opposizioni, successivamente formulata, di aggiungere addirittura un altro membro.
Penso di aver spiegato abbondantemente i termini della questione e pertanto non ritengo di essere colui che ha aggravato le casse regionali almeno rispetto al Consiglio d'Amministrazione del Co.Re.Com. Questa è una cosa certa.



PRESIDENTE

Diamo atto dell'intervento e della ricostruzione corretta.
La parola all'Assessore Pichetto per la replica.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. Nel replicare agli interventi che si sono svolti in questi due giorni nella discussione generale, in merito al provvedimento, devo ribadire quello che è già stato un elemento di discussione nell'ambito della I Commissione: come vogliamo interpretare la legge finanziaria che è stata introdotta nella nostra realtà a seguito della riforma della norma di contabilità e, quindi, se debba essere una semplice norma di merito tributario - come qualcuno intende definirla oppure una norma in cui vengono inseriti tutti i provvedimenti che hanno inerenza col fatto tabellare del bilancio di previsione e, di conseguenza la gestione contabile.
La legge n. 7/2001, quindi la scelta che era stata operata dal Consiglio regionale quando è stata introdotta la norma finanziaria, parla di "opera di modifica e integrazione a disposizioni legislative aventi riflesso sul bilancio regionale".
L'ampia definizione dei contenuti della legge finanziaria ci ha portati a scegliere questo - così come è avvenuto e avviene per la legge finanziaria nazionale - come l'elemento di raccordo delle varie norme di merito.
Condivido l'opinione di alcuni colleghi che hanno detto che non possiamo esagerare nel merito, pertanto forse possiamo anche dire che alcune parti delle norme finanziarie possono anche prestarsi alle valutazioni di eccesso di merito che sono state segnalate. Vorrei però che questa norma finanziaria - che hanno definito "omnibus" - non la presentassimo in sede di esame del bilancio di previsione, come dovrebbe essere ai sensi della legge n. 7/2001, ma a fine luglio. Siamo in aula a fine luglio del 2002, quindi a sette mesi di esercizio 2002 già avvenuto, e con un assestamento di bilancio 2002 già approvato. Semmai la valutazione di legge finanziaria vera e propria su molti dei temi che i colleghi hanno citato ci vedrà impegnati sulla legge finanziaria del 2003. Detto questo entro nel merito di una serie di pregiudiziali, che è il termine utilizzato per gli interventi e anche per i conseguenti emendamenti che alcuni colleghi hanno presentato, il gruppo DS in particolare, ma anche altri gruppi sono entrati nel merito. Vi è anche una serie di emendamenti che possiamo chiamare ostruzionistici, perché mirano solo ad alcuni spostamenti di difficile comprensione. Dei 200 emendamenti depositati in questo momento, un buon numero sono di difficile valutazione, e nella discussione di merito avremo modo di affrontarli. Peraltro devo dire che su questa legge finanziaria ci sono emendamenti tecnici presentati anche dalla Giunta, perché il carro mentre è in viaggio porta ad una serie di modifiche, tutte di ordine strettamente tecnico, e addirittura ad una d'interpretazione, che ci aveva portati ad una discussione, nell'ambito della Commissione. Questo riguarda, in particolare, l'art. 1, e posso dire fin d'ora che accetterò l'emendamento, che ha come primo firmatario il Consigliere Papandrea, che chiede la soppressione dell'art. 1. Questo emendamento - che recita semplicemente: "L'art. 1 è soppresso" - verrà accettato dalla Giunta. Mi rendo conto che è il massimo dello smacco che si può dare agli amici dell'opposizione; tra l'altro, se l'emendamento verrà ritirato, la Giunta comunque lo farà proprio. Altri emendamenti collegati alle pregiudiziali, ad esempio quelli presentati dal gruppo DS, ritengo siano elementi che la Giunta nello specifico può anche respingere - e puntualmente lo riferirà negli articoli di merito parlando del singolo emendamento. Il respingere però non significa non condividere la necessità di porre mano ad alcune iniziative, di valutarle attentamente nella prima legge finanziaria vera che questa assemblea dovrà discutere, che sarà la legge finanziaria del 2003.Tale legge verrà discussa nell'autunno 2002 spero in tempi congrui così come gli interventi sul metano, sull'energia o sui tributi, o sulla questione che riguarda i trattamenti IRAP, che possono essere differenziati. Mi pare che il collega Riba nel suo intervento abbia citato quello che era il gettito IRAP nella nostra Regione, peraltro accusando la Giunta di aver imbrogliato. Il gettito IRAP nella nostra Regione per il 2001 è stato di 4801 miliardi complessivi.
Questo gettito nasce da circa 1000 miliardi di gettito di parte pubblica e 4000 mila miliardi di gettito di parte privata, quindi da parte del sistema delle imprese e del lavoro dipendente privato. Quindi, il gettito complessivo IRAP della Regione Piemonte ammonta a 4801 miliardi. E' chiaro che questo gettito, in questo momento, è applicato totalmente alla spesa sanitaria. Di legge, ci sarebbe una quota non strettamente legata alla spesa sanitaria, che potrebbe essere disponibile (all'incirca 200 miliardi delle vecchie lire), ma che la Regione in questo momento applica totalmente alla spesa sanitaria. E su questo non vorrei aprire un nuovo fronte di valutazione, perché non è il momento specifico. Così come altri elementi che riguardano tutta la partita dell'elettricita', del sistema idrico, del demanio, ai quali il collega Cavallera negli emendamenti di merito risponderà, così come gli altri colleghi riferiranno in merito agli emendamenti riguardanti altri temi. Vorrei anche ricordare un'altra questione. Il collega Giordano, seguendo la scia del collega Riba, ha accusato la Giunta di avere operato sulla norma finanziaria con un imbroglio matematico, di avere operato con un taglio dissennato di fondi su alcuni settori. Vorrei ribadire che questa legge finanziaria ha solo preso atto del conto consuntivo del 2001 con relativo assestamento di bilancio, e ciò ha determinato lo spostamento sugli esercizi 2003/2004.
Infatti, in sede di Commissione sono stati esaminati puntualmente capitolo per capitolo, UPB per UPB, quelli che sono gli spostamenti, e sono essenzialmente spostamenti su opere pubbliche o comunque interventi connessi ad opere pubbliche che - in questo caso lo dico con matematica certezza - non vengono attivati nel corso dell'esercizio 2002. Pertanto la necessità di far fronte verrà nel 2003 e, in alcuni casi, addirittura nel 2004, proprio come percorso previsto dalle strutture e dagli uffici.
Quindi, non trattasi di imbroglio; semmai la valutazione da farsi - e io l'ho fatta per primo in sede di Commissione e la ribadisco in sede d'aula è da vedere in diminutio. Forse non ha quel respiro che avrebbe e che dovrebbe avere una legge finanziaria legata ad un bilancio di previsione e ad un documento di programmazione economico-finanziaria, ma l'occasione per fare ciò l'avremo nel prossimo autunno. In merito agli emendamenti più specifici, mi pronuncerò articolo per articolo, perché su 200 emendamenti non è possibile una replica immediata. Però mi pongo, perché è stato oggetto della discussione durante la giornata, che vedremo arrivati all'art. 8 quale sarà la maturazione.
Condivido l'opinione di alcuni colleghi che hanno detto che non possiamo esagerare nel merito, pertanto forse possiamo anche dire che alcune parti delle norme finanziarie possono anche prestarsi alle valutazioni di eccesso di merito che sono state segnalate. Vorrei però che questa norma finanziaria - che hanno definito "omnibus" - non la presentassimo in sede di esame del bilancio di previsione, come dovrebbe essere ai sensi della legge n. 7/2001, ma a fine luglio. Siamo in aula a fine luglio del 2002, quindi a sette mesi di esercizio 2002 già avvenuto, e con un assestamento di bilancio 2002 già approvato. Semmai la valutazione di legge finanziaria vera e propria su molti dei temi che i colleghi hanno citato ci vedrà impegnati sulla legge finanziaria del 2003. Detto questo entro nel merito di una serie di pregiudiziali, che è il termine utilizzato per gli interventi e anche per i conseguenti emendamenti che alcuni colleghi hanno presentato, il gruppo DS in particolare, ma anche altri gruppi sono entrati nel merito. Vi è anche una serie di emendamenti che possiamo chiamare ostruzionistici, perché mirano solo ad alcuni spostamenti di difficile comprensione. Dei 200 emendamenti depositati in questo momento, un buon numero sono di difficile valutazione, e nella discussione di merito avremo modo di affrontarli. Peraltro devo dire che su questa legge finanziaria ci sono emendamenti tecnici presentati anche dalla Giunta, perché il carro mentre è in viaggio porta ad una serie di modifiche, tutte di ordine strettamente tecnico, e addirittura ad una d'interpretazione, che ci aveva portati ad una discussione, nell'ambito della Commissione. Questo riguarda, in particolare, l'art. 1, e posso dire fin d'ora che accetterò l'emendamento, che ha come primo firmatario il Consigliere Papandrea, che chiede la soppressione dell'art. 1. Questo emendamento - che recita semplicemente: "L'art. 1 è soppresso" - verrà accettato dalla Giunta. Mi rendo conto che è il massimo dello smacco che si può dare agli amici dell'opposizione; tra l'altro, se l'emendamento verrà ritirato, la Giunta comunque lo farà proprio. Altri emendamenti collegati alle pregiudiziali, ad esempio quelli presentati dal gruppo DS, ritengo siano elementi che la Giunta nello specifico può anche respingere - e puntualmente lo riferirà negli articoli di merito parlando del singolo emendamento. Il respingere però non significa non condividere la necessità di porre mano ad alcune iniziative, di valutarle attentamente nella prima legge finanziaria vera che questa assemblea dovrà discutere, che sarà la legge finanziaria del 2003.Tale legge verrà discussa nell'autunno 2002 spero in tempi congrui così come gli interventi sul metano, sull'energia o sui tributi, o sulla questione che riguarda i trattamenti IRAP, che possono essere differenziati. Mi pare che il collega Riba nel suo intervento abbia citato quello che era il gettito IRAP nella nostra Regione, peraltro accusando la Giunta di aver imbrogliato. Il gettito IRAP nella nostra Regione per il 2001 è stato di 4801 miliardi complessivi.
Questo gettito nasce da circa 1000 miliardi di gettito di parte pubblica e 4000 mila miliardi di gettito di parte privata, quindi da parte del sistema delle imprese e del lavoro dipendente privato. Quindi, il gettito complessivo IRAP della Regione Piemonte ammonta a 4801 miliardi. E' chiaro che questo gettito, in questo momento, è applicato totalmente alla spesa sanitaria. Di legge, ci sarebbe una quota non strettamente legata alla spesa sanitaria, che potrebbe essere disponibile (all'incirca 200 miliardi delle vecchie lire), ma che la Regione in questo momento applica totalmente alla spesa sanitaria. E su questo non vorrei aprire un nuovo fronte di valutazione, perché non è il momento specifico. Così come altri elementi che riguardano tutta la partita dell'elettricità, del sistema idrico, del demanio, ai quali il collega Cavallera negli emendamenti di merito risponderà, così come gli altri colleghi riferiranno in merito agli emendamenti riguardanti altri temi. Vorrei anche ricordare un'altra questione. Il collega Giordano, seguendo la scia del collega Riba, ha accusato la Giunta di avere operato sulla norma finanziaria con un imbroglio matematico, di avere operato con un taglio dissennato di fondi su alcuni settori. Vorrei ribadire che questa legge finanziaria ha solo preso atto del conto consuntivo del 2001 con relativo assestamento di bilancio, e ciò ha determinato lo spostamento sugli esercizi 2003/2004.
Infatti, in sede di Commissione sono stati esaminati puntualmente capitolo per capitolo, UPB per UPB, quelli che sono gli spostamenti, e sono essenzialmente spostamenti su opere pubbliche o comunque interventi connessi ad opere pubbliche che - in questo caso lo dico con matematica certezza - non vengono attivati nel corso dell'esercizio 2002. Pertanto la necessità di far fronte verrà nel 2003 e, in alcuni casi, addirittura nel 2004, proprio come percorso previsto dalle strutture e dagli uffici.
Quindi, non trattasi di imbroglio; semmai la valutazione da farsi - e io l'ho fatta per primo in sede di Commissione e la ribadisco in sede d'aula è da vedere in diminutio. Forse non ha quel respiro che avrebbe e che dovrebbe avere una legge finanziaria legata ad un bilancio di previsione e ad un documento di programmazione economico-finanziaria, ma l'occasione per fare ciò l'avremo nel prossimo autunno. In merito agli emendamenti più specifici, mi pronuncerò articolo per articolo, perché su 200 emendamenti non è possibile una replica immediata. Però mi pongo, perché è stato oggetto della discussione durante la giornata, che vedremo arrivati all'art. 8 quale sarà la maturazione.
In merito a questo, devo dire che il sottoscritto e il collega Leo hanno ritirato l'emendamento riguardante le scuole private, ma, come hanno avuto modo di ribadire diversi interventi della maggioranza, questo è uno dei punti fondamentali del programma della Giunta e della maggioranza.
Pertanto, la valutazione del ritiro della firma è stata una valutazione procedurale e non di ordine politico; nulla cambia sotto l'aspetto politico, rispetto alle intenzioni e agli indirizzi che la Giunta regionale ha.
E' stata, pertanto, una valutazione di opportunità e invito naturalmente i colleghi e tutto il Consiglio a fare delle valutazioni di opportunità nel proseguo della serata, su tutta una serie di emendamenti.
Vorrei dire peraltro che l'emendamento presentato dalla Giunta non è assolutamente una surrogazione dei buoni scuola; il percorso dei buoni scuola rimane fermo come era intenzione della maggioranza, e come tale vogliamo farlo rimanere.
Ritengo che, con il massimo della coscienza, si possa chiedere, pur senza nulla togliere al dibattito che i colleghi vorranno sostenere, di esaminare gli articoli di cui è composto il testo del disegno di legge e arrivare al licenziamento della Finanziaria, nei tempi che i Capigruppo e il Presidente del Consiglio vorranno definire, premendo alla Giunta la necessità del licenziamento di tale provvedimento da parte dell'aula, come strumento di governo della Regione.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore.
Sospendo brevemente la seduta per procedere alla distribuzione degli emendamenti presentati.



(La seduta, sospesa alle ore 22.07 riprende alle ore 22.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende ART. 1 La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, le chiedo di parlare sull'ordine dei lavori, comunque non cambia nulla perché siamo qua tutti per aiutare e per capire! Ho ascoltato con attenzione l'intervento dell'Assessore Pichetto e grazie alla cortesia delle nostre resocontiste, ho anche risentito l'intervento in registrazione, per formarmi in modo più preciso un'opinione sull'intervento dell'Assessore.
In particolare, volevo capire se l'Assessore Pichetto ha fatto compiere a tutti noi un passo avanti, oppure se siamo esattamente nella situazione in cui ci trovavamo prima dell'intervento dell'Assessore stesso.
Ho capito una cosa e provo a ripeterla, perché, sulla base di quello che ho capito, secondo me un passo avanti è stato fatto, ma può darsi che abbia capito male e abbia frainteso.
L'Assessore Pichetto ha chiarito per la propria maggioranza che, nella decisone di ritirare l'emendamento, non c'è alcuna questione politica di nessun tipo, perché il programma del centrodestra sulle scuole è questo; il programma rimane invariato e viene portato avanti con gli strumenti opportuni. Quella decisione è solo figlia di una valutazione contingente di opportunità.
Guardo negli occhi l'Assessore Pichetto, che mi fermi se sbrodolo! E' stata figlia - dicevo - di una valutazione di opportunità che consegna all'intangibilità di una politica la scelta di fondo di procedere sulla direzione "scuole private e buoni scuola", però in questo momento, la valutazione di opportunità è stata quella di ritirare l'emendamento.
L'Assessore Pichetto ha detto che questa valutazione di opportunità della Giunta dovrebbe o potrebbe essere fatta dalla maggioranza e, nello stesso modo, dalla minoranza, per quanto riguarda gli emendamenti della minoranza.
Il passo avanti qual è? Il passo avanti è che l'Assessore Pichetto dice senza ombra di dubbio che la Giunta regionale ha ritirato questo emendamento e non ha nessuna intenzione di riproporlo.
Devo dire che implicitamente questa dichiarazione della Giunta regionale va nella direzione di dare una valutazione di opportunità negativa sul mantenimento dell'emendamento e, quindi, in sede di votazione si atterrà con coerenza all'espressione di opinione politica test espressa.
Se da parte della maggioranza, alla quale mi sembra l'Assessore Pichetto si sia rivolto dicendo: "La Giunta ha questa opinione contingente e non politica, di pura opportunità", ci fosse una conferma, in sintonia con le dichiarazioni dell'Assessore Pichetto, di questo intendimento (che vi è un problema di opportunità) e un riconoscimento nelle dichiarazioni dell'Assessore Pichetto, per quanto riguarda modestamente il mio banco, e nessun altro, anch'io potrei affermare che la stessa valutazione di opportunità, per le mie firme sugli emendamenti, potrebbe iniziare a essere presa in considerazione.
Mi sembra, a questo punto - Presidente Cota - che la maggioranza abbia ricevuto di nuovo la palla da parte dell'Assessore Pichetto e che quindi tocchi alla maggioranza esprimere una valutazione sulle indicazioni dell'Assessore.
Se ho frainteso, chiedo scusa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Intervengo in particolare per rispondere al collega Chiezzi, che è intervenuto interpretando - mi pare correttamente - l'intervento dell'Assessore Pichetto.
Probabilmente la dialettica deve rimanere molto serrata e certamente non chiediamo una convergenza; io non condivido, ma rispetto pienamente le convinzioni del Consigliere Contu e, pertanto, non mi metto a fare le barricate e non mi scandalizzo per le sue posizioni. Il collega Contu risponderà di quello che dice, come il sottoscritto e tutti noi rispondiamo degli atti in questo Consiglio. Quello che chiediamo è una via, un percorso da poter seguire con tempi certi.
Vede, Consigliere Chiezzi, il problema non è di questa maggioranza perché i due Gruppi di maggioranza e il Gruppo di minoranza che hanno sottoscritto l'emendamento al posto di quello della Giunta, hanno posto lo stesso problema che aveva posto prima la Giunta, su indicazione peraltro dei Capigruppo; non sto a ripetere l'intervento precedente. Siamo quindi andati nella stessa direzione, cioè nel rispetto del programma che ci siamo dati.
Il problema relativo alla parità scolastica è quello di trovare, con l'opposizione - dato il nostro Regolamento - un percorso da seguire che ci consenta di arrivare, con le dovute sottolineature dell'opposizione stessa, al raggiungimento di un obiettivo che la maggioranza si è data.
Se questo percorso non ci è garantito, il problema - torno a ripetere non è della maggioranza, ma è un problema che viene ribaltato sull'intero Consiglio che, sulle questioni importanti e nodali, non riesce a procedere nei lavori.
Per questi motivi il nostro Gruppo, insieme agli altri, ha presentato l'emendamento, perché, come ha interpretato correttamente qualcuno, era una questione nodale che andava avanti da due anni e qualche mese. Noi abbiamo voluto ripresentarla, ma questa non è una questione dei Consiglieri Angeleri, Deorsola, Rosanna Costa, Vincenzo Tomatis o dei rispettavi Gruppi; è una questione di tutta la maggioranza, che nel 2000 ha sottoscritto un programma.
Chiediamo, pertanto, all'opposizione di darci un segnale per poter discutere di queste problematiche.
Rispondo anche a chi è intervenuto accusando i sottoscrittori dell'emendamento di andare verso un provvedimento omnibus. Ci avete forse consentito di far passare una legge? Ci avete forse consentito o avete consentito alla Giunta di utilizzare parte dei miliardi che già l'anno scorso erano stati destinati? Qual è stata la disponibilità - sempre visto il Regolamento - che l'opposizione ha dato? Assolutamente nessuna, neanche quella di poter discutere il provvedimento; siamo arrivati all'articolo 1 e lì ci siamo fermati.
Probabilmente la dialettica deve rimanere molto serrata e certamente non chiediamo una convergenza; io non condivido, ma rispetto pienamente le convinzioni del Consigliere Contu e, pertanto, non mi metto a fare le barricate e non mi scandalizzo per le sue posizioni. Il collega Contu risponderà di quello che dice, come il sottoscritto e tutti noi rispondiamo degli atti in questo Consiglio. Quello che chiediamo è una via, un percorso da poter seguire con tempi certi.
Rispetto a questo invito, vorrei che l'opposizione facesse una valutazione e ci desse una risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Grazie, Presidente. E' evidente che in questa discussione si intrecciano molte questioni irrisolte. Dovremmo riflettere su un fatto: capisco di dire una cosa discutibile, ma nella nuova situazione determinata dal bipolarismo non vi sono più i rapporti fra maggioranza e minoranza, ma tra Governo e opposizione.
La maggioranza esercita la propria funzione nella misura in cui orienta nella dialettica, esprime e governa una propria azione; non riesco a concepire un'attività della maggioranza, nell'aula del Consiglio regionale separata e distinta da quella del Governo.
Dico questo, ovviamente, senza alcuna idea di limitazione della libertà dei singoli Consiglieri, ma per prendere atto di una dinamica che è cambiata rispetto alla fase precedente; dico questo solo come un elemento di riflessione (purtroppo le occasioni di discussione politica non sono frequenti).
Il Consigliere Angeleri ha detto una cosa che capisco benissimo, anche se ritengo che rappresenti il punto nodale. Lui sostiene che si tratta di una questione che non riusciamo a risolvere ormai da moltissimo tempo, per una serie di ragioni, e che ha deciso di utilizzare quest'occasione per operare una forzatura sul punto.
E' questo l'atteggiamento che porta al blocco della legge e al fatto che un'opinione e una dialettica espresse in certi termini sulla legge finanziaria cambino nel momento in cui viene posto un elemento che - come si diceva - presenta, dal punto di vista simbolico, anche se non dal punto di vista concreto, questo tipo di caratteristiche.
Peraltro, voglio precisare che non siamo di fronte a un emendamento presentato da un Gruppo della maggioranza, ma che siamo di fronte ad un emendamento - e anche di questo tenete conto - presentato da alcuni Consiglieri di maggioranza e da un Consigliere di minoranza. Fino a prova contraria, fino a quando non dichiarerà diversamente, il Consigliere Tomatis è stato eletto nelle file del centrosinistra e siede in questi banchi; il fatto che lui abbia sottoscritto l'emendamento lo interpreto come una scelta che riguarda il merito e penso che quando il Consigliere Tomatis deciderà di cambiare la propria appartenenza, ce lo dirà e lo dichiarerà.
Dico questo perché la discussione si è svolta anche in questi termini e perché questo fa parte dei rapporti politici che ci sono fra di noi.
Siamo di fronte - dicevo - a un emendamento di carattere trasversale almeno così si configura nella collocazione fisica, a questo momento, dei Consiglieri presenti in aula.
Voglio esprimere una considerazione politica, come Gruppo e come Partito: da tempo siamo arrivati alla determinazione e convinzione che il provvedimento sul buono scuola sia radicalmente sbagliato e su questo non abbiamo modificato la nostra opinione. Quando tornerà in aula, faremo una battaglia molto forte contro la logica di questo provvedimento e, se sarà approvato, ci attiveremo per promuovere un referendum abrogativo dello stesso.
Questa è la linea che il Gruppo e il Partito dei DS ha discusso, una linea di opposizione radicale, transigente, che porterà alle conseguenze testé espresse.
Detto questo, non penso sia giusto introdurre tale modifica nella legge finanziaria e ritengo che abbia, come risultato, non solo quello di non affrontare e non risolvere un problema che è terreno di scontro fra di noi, ma anche quello di impedire l'approvazione della legge finanziaria.
Se l'interpretazione del collega Chiezzi, relativamente alle parole dell'Assessore Pichetto, è realistica - e così mi pare - sarebbe opportuno che se ne tirassero le conseguenze e che, senza farsi trascinare dagli eventi, si assumessero le determinazioni necessarie a risolvere tale situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tomatis; ne ha facoltà.



TOMATIS Vincenzo

Grazie, Presidente, per rispondere al collega Marcenaro.
Collega, faccio parte di un Gruppo misto e, come tale, mi sento libero di votare gli emendamenti; d'altro canto, molte persone votano gli emendamenti di chicchessia, se lo ritengono giusto.
Io l'ho ritenuto giusto anche perché avevo già espresso in Commissione la mia idea su questa tematica, pertanto, con questo voto all'emendamento ho ribadito la mia intenzione. Dunque, si tranquillizzi.
Prendo anche atto di quanto sosteneva il collega Brigandì: si tratta di un emendamento e un emendamento si vota in Consiglio; sarà l'aula ad esprimere se è un emendamento meritevole di attenzione o meno.
La preoccupazione che il collega Marcenaro ha testé espresso credo sia anche un pochino fuori luogo. Ritengo di esprimere il mio voto e il mio pensiero in modo democratico, onesto, corretto e leale, e dunque continuer a votare e ad esprimermi in questo senso.
Voglio anche manifestare il mio rammarico riguardo a un comportamento che non considero corretto, non solamente nei confronti di tutti noi Consiglieri (perché ho l'impressione che in questo momento ci stiamo facendo un po' di autolesionismo); tutti noi vorremmo che venisse votato in tempi rapidi questo provvedimento, ma tutti noi cerchiamo di tergiversare oltremodo affinché questo voto venga a procrastinarsi nel tempo.
Occorre mettere un pochino di buon senso e lavorare non soltanto nell'interesse di noi Consiglieri, ma soprattutto nell'interesse di coloro che ci hanno eletti.
Volevo solo dire che, come Gruppo Misto, ho firmato e votato diversi emendamenti, sia dell'opposizione sia della maggioranza, e continuerò a farlo se li riterrò giusti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Voglio esprimere apprezzamento per l'intervento del Consigliere Tomatis, perché è intervenuto con estrema chiarezza e senza ambiguità alcuna.
C'è un piccolo problema, però, sul quale il Consigliere Tomatis dovrebbe riflettere, che riguarda il merito delle questioni. Il merito delle questioni è che stiamo parlando di finanziamento alle scuole private in presenza di un quadro immutato della Costituzione, perché l'art. 33 non è stato ancora modificato.
So che all'interno del Partito di riferimento - adesso non ho più chiari i riferimenti a livello nazionale - l'orientamento a livello nazionale dei Popolari è che la questione della parità si affronti attraverso una modifica costituzionale. Ci sono, poi, alcuni atteggiamenti a livello locale che portano ogni singolo Consigliere, eletto senza vincolo di mandato, ad assumere una posizione che potremmo anche definire "opportunistica" rispetto a questo contesto, perché è una battaglia molto di facciata.
Il Consigliere Tomatis concorderà sicuramente sul fatto che con quello stanziamento simbolico non salviamo le scuole private, perché le scuole private sono frequentate da 27.000 allievi; è una presenza significativa sul territorio, una presenza che può riceverne solo un ritorno per gli impegni assunti in campagna elettorale.
Ma questa è cosa diversa; è un punto nel quale la politica probabilmente scende al livello più basso, visto che non c'è un quadro costituzionale di riferimento preciso.
Il Consigliere Marcenaro oggi ha annunciato all'aula un grande evento però - Consigliere Marcenaro - prudenza! Rifondazione Comunista ha promosso il referendum nel Veneto, lo sta promuovendo in Liguria - dove pare che l'obiettivo sia già stato raggiunto - lo ha promosso in Emilia Romagna, ma qui la democrazia ha toccato un livello molto basso. Infatti, la Commissione di nomina politica su un Governo presieduto dal centrosinistra ha bocciato l'ammissibilità del referendum.
Devo dire che questa discussione ha coinvolto anche il nostro Partito perché la legge Rivola, che è antesignana di tutti i provvedimenti sui buoni scuola, che è quindi la legge "apri pista", ha una matrice della quale tutti, nella nostra battaglia politica, dobbiamo tenere conto.
Questo non vuole assolutamente dire che la politica non debba essere anche una revisione delle proprie posizioni, che consenta a tutti di fare un po' ammenda degli errori compiuti nel passato. Mi fa specie che uno degli argomenti utilizzati per metterci in difficoltà sia rappresentato da tutti quelli relativi a chi ha emanato quei provvedimenti.
Il Consigliere Angeleri è andato a nozze nel fare riferimento all'art.
138 del decreto legislativo 112, la Bassanini, che ha offerto uno spiraglio.
Io dico che l'interpretazione che viene data a quella legge non corrisponde all'interpretazione autentica che una lettura corretta dei vari provvedimenti legislativi di riferimento dovrebbe comportare.
Da questo punto di vista la partita è tutta aperta, ma non vorrei Assessore Pichetto - che su un provvedimento come questo lei fosse più machiavellico di come noi l'abbiamo accreditato.
Stiamo discutendo di 3 miliardi e stiamo rischiando di sbagliare il bersaglio, perché, man mano che andiamo avanti, dobbiamo prestare maggiore attenzione al merito del provvedimento e curare la nostra parte emendativa in quel senso. Diversamente, l'emendamento Angeleri rischia di essere uno specchietto per le allodole.
E' stato ricordato poco fa: probabilmente un'attenta disamina e una serie di emendamenti di merito sui documenti relativi all'allegato all'art.
8 possono far tornare il motivo del contendere.
Questa diventa una sfida molto interessante, Assessore Pichetto, perch nel merito il suo ruolo viene anche esaltato, nella sua funzione di Assessore al bilancio che ha sicuramente operato nell'interesse dell'obiettivo che si era posto di perseguire.
L'obiettivo era quello di un'ipotesi di legge finanziaria che riequilibrasse i conti della Regione, andando a limare laddove la spesa non era ritenuta prioritaria, laddove si trattava di rettificare scelte e funzioni di delega alle Province, ecc.
Da questo punto di vista, richiamo l'aula all'attenzione e magari, nei prossimi giorni, potremmo approfondire più nel merito questo tema.
Non vorrei che ci accontentassimo del ritiro di questo emendamento rischiando di approvare una finanziaria in presenza di un'aula distratta dalla sua machiavellica gestione: perderemmo un po' tutti. Non sono se concorda con questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Ho chiesto la parola perché mi sono perso. A che punto siamo? Stiamo discutendo l'art. 1, o mi sbaglio? Allora, caro collega Contu, cosa c'entra il suo discorso con l'art. 1? Noi siamo stupidi - questo è un dato scontato siamo minorati. Voglio dire che siamo tutti così attenti al lato finanziario che stiamo portando avanti questo dibattito in maniera tale che, trascorse le ore 24, avremo depauperato la cosa pubblica di 270 mila lire per ogni persona qui presente, oltre ovviamente alle spese dello stabile e dei funzionari.
Inviterei tutti quanti a riflettere un momento sullo stato dell'arte senza andare a "sbracare" in ragionamenti che non c'entrano nulla. Mi è parso estremamente interessante il ragionamento del Consigliere Chiezzi, il quale ha fatto un discorso serio; successivamente, anche il Consigliere Marcenaro ha fatto un altro discorso serio. Per cui voglio dire a tutti: siamo qui a fare cosa? A perdere tempo tutti quanti? A fare una battaglia muro contro muro per stare qui tutto il mese di agosto, in modo da rimpinguare le nostre tasche con i gettoni di presenza? Oppure siamo qui per cercare di risolvere il problema di una legge, nell'approvarla o nel non approvarla? Nell'approvarla nelle parti che a noi paiono essenziali ed importanti politicamente o nel non approvarla? Questo è quello che sto cercando di capire.
La Giunta ci ha dato una certa proposizione; gli interventi dei Consiglieri Chiezzi e Marcenaro ci hanno detto: "Se la Giunta dà questo tipo di parere, noi siamo più che soddisfatti e possiamo andare avanti".
Quindi, chiedo: perché stanno continuando, da parte dell'opposizione interventi nei quali si discute di altro? Si discute ancora del problema della scuola pubblica piuttosto che della scuola privata. C'è un provvedimento finanziario, c'erano 11 emendamenti, che mi sembravano qualificanti per la minoranza. Andiamo avanti su questo provvedimento finanziario, discutendo gli emendamenti che la minoranza ritiene fondamentali per poter esprimere il suo dissenso nei confronti della legge e poi, se ci sarà un problema, verrà affrontato.
Invito veramente la minoranza ad essere coerente. L'impostazione di affrontare subito la questione per capire la fine che farà questo emendamento era un problema iniziale, e la minoranza si è arroccata sulla posizione di dire: "Fin quando c'è la dizione non chiara del Capogruppo Cattaneo, e quindi non sappiamo se dirà bianco o nero, noi siamo costretti a discutere e a fare melina".
Bene, adesso la posizione è chiara; le espressioni che avete voluto sono state fatte. Quindi vi invito, con chiarezza e con serietà, ad affrontare il dibattito nei modi e nei tempi normali, per evitare un meccanismo che stanca tutti quanti e che ricadrebbe inutilmente sulle spalle dei contribuenti. Non avete alcuna utilità a continuare su questa strada.



PRESIDENTE

Ricordo che sull'art. 1 è stato presentato un emendamento soppressivo sul quale la Giunta ha già anticipato il parere favorevole.
Ha chiesto la parola al Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

In effetti, stiamo discutendo dell'art. 1, come faceva notare il collega Brigandì, ma fin dai primi interventi la discussione non è stata ricondotta in questa forma. Si è dunque fatto un nuovo dibattito generale anche perché l'intervento dell'Assessore Pichetto ha dato una grande espressione di cultura della quadratura del cerchio o delle convergenze parallele. Credo che l'Assessore Pichetto sia pronto a una candidatura di rilievo, perché ha dimostrato quell'abilità che solo i grandi politici hanno, cioè quella di non concretizzare una discussione che meritava invece una presa di posizione molto netta.
Il tema che viene introdotto con l'emendamento è uno dei quattro cinque capisaldi della discussione che c'è nel nostro Paese: come s'innerverà il federalismo, i temi della giustizia, il funzionamento della scuola nel rapporto con la nuova legislazione e la vecchia riforma, il tentativo di restaurazione scolastica insito nella legge Moratti. Quindi ci sono quattro o cinque capisaldi sui quali si discute, e non si può far finta che questo sia un emendamento di scarso rilievo.
Si tratta, probabilmente, di uno dei punti qualificanti della legislatura. Quindi, avere una posizione di estrema durezza, perché si ritiene improprio inserire un tema di tale rango all'interno della legge finanziaria, mi pare sia una posizione legittima da poter evidenziare.
Non entro nel merito del valore dell'emendamento, di quello che sottende, di quello che esprime, di che valenza ha: per questo dovrebbe esserci un altro momento di discussione. Dico solo che si vuole introdurre uno dei quattro, cinque perni della vita di questa legislatura del Parlamento nazionale e di quelli regionali attraverso un'operazione di questo genere.
L'Assessore, forse, poteva anche dire qualcosa rispetto alla forma di tutela che il governo regionale vuol dare ad uno strumento come la legge finanziaria. Tra alcuni mesi se ne preparerà un'altra e quindi potremmo entrare nel merito dell'art. 1, al di là della strumentalità del gioco dell'emendamento abrogativo accolto o meno, che fa parte ovviamente della tecnica legislativa parlamentare (ed è legittimo). Abbiamo avuto un'espressione di tale tecnica sul disegno di legge Cirami l'altra sera in Commissione, con un'analoga operazione fatta dalla maggioranza per far decadere 80-90 emendamenti portanti dell'opposizione del centro sinistra in Commissione.
L'art. 1, del quale non condivido alcuni aspetti di merito (e questa è la ragione per cui si tenta di modificarlo), ha una natura più logica nello stare in una legge finanziaria; è un tentativo più corretto, perché fa una manutenzione - uso questo termine visto che qualcuno voleva "fare la manutenzione al personale" - alla nostra fiscalità e ha un suo senso. Non lo condivido nel merito, ma questo fa parte del gioco tra maggioranza e opposizione.
Ritengo sia un compito del Presidente che presiede la seduta - il Presidente Cota, in questo caso, o i Vicepresidenti - quello di governare la discussione, altrimenti ad ogni articolo, caro Brigandì, potremo nuovamente parlare di tutti i temi generali.
Questo mi farebbe molto piacere, ma è anche giusto parlare nel merito si può anche ampliare tecnicamente lo spettro degli argomenti in discussione, partendo da un articolo, ma questo deve avere una concatenazione logica con quanto stiamo discutendo.
Ad esempio, quando dicevo che in questa legislatura uno dei quattro o cinque punti fondamentali è come si...



PRESIDENTE

Ricordo che questo articolo è oggetto di un emendamento soppressivo per il quale è già stato dato parere favorevole. Glielo ricordo un'altra volta, a proposito dei compiti...



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Può spiegarci il senso del suo intervento?



PRESIDENTE

Il senso è che discutiamo di qualcosa che ragionevolmente non c'è.



MARCENARO Pietro

Scusi, Presidente, al di là della posizione della Giunta, che può anche avere una strumentalità legittima, voglio cogliere l'occasione della discussione che lei ha permesso di fare ad alcuni colleghi. Voglio partire dall'art. 1, con i suoi contenuti, per dire che il tema che tratta è legittimo e che ce ne saranno altri più o meno di questa natura.
Voglio anche dire che si colloca in uno di quei quattro o cinque punti fondamentali che ci vedranno impegnati; il modo in cui si innerva il federalismo fiscale in questa legislatura vede l'interfacciamento tra la nostra attività e quella del Parlamento nazionale.
Il Governo, per un meccanismo che fa parte del gioco, dirà che lo accoglie, ma nel dibattito generale su questo articolo voglio cogliere l'occasione per significare che il disegno di legge proposto con il nome di legge finanziaria è corretto per quanto riguarda i contenuti.
Se vuole togliere questo elemento, per coerenza dovrebbe toglierne molti altri che non hanno alcuna attinenza con la logica di una legge finanziaria.
Se l'Assessore avesse detto: "Lo faccio sull'art. 1, ma, a maggior ragione, lo faccio sugli artt. 5, 6, 7, 8, 14, ecc.", probabilmente apprezzerei questo discorso e mi inchinerei anche dinnanzi a una coraggiosa posizione dell'Assessore Pichetto, perché salvaguarderebbe la natura della legge finanziaria.
Essendo la prima ed essendo in forte ritardo, si poteva cogliere l'occasione per renderla essenziale, leggera, netta, lineare, senza fare questa sarabanda! Lei, Presidente Cota, si dovrebbe indignare anche in questa occasione visto che l'ha fatto in altre occasioni (per esempio in occasione della scadenza del DPEF); dovrebbe esserci un'indignazione del Presidente dell'Assemblea, che assiste a una discussione ampollosa, sovraccarica riguardo a un tema di grande forza e dirompenza come l'emendamento del collega Angeleri. Ma in questo caso, va tutto bene! Bisogna essere un minimo consequenziali: indignato sul DPEF che non è stato approvato - e lei, giustamente, l'ha fatto presente, era anche tecnicamente difficile - ma altrettanto indignato dinnanzi a un provvedimento che viene approvato in ritardo e che viene sovraccaricato anziché semplificato.
Lei, Presidente, avrebbe dovuto dire: "Chiudiamo la questione e partiamo, fra qualche mese, con l'operazione finanziaria 2003".
E' questa la contraddizione e ritengo che questa materia avesse qualche legittimità e coerenza, anche se nel merito non la condivido.
Questo spiega la ragione per la quale ho dato l'adesione a un emendamento che sarà oggetto di discussione dopo la discussione generale sull'art. 1.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, una prima osservazione relativamente ai suoi richiami, ai suoi ripetute e alle sue sollecitazioni in ordine all'esistenza di un emendamento soppressivo dell'articolo stesso, che la Giunta avrebbe accolto.
Presidente, non mi permetto di proporre una conduzione qualsiasi dell'aula, perché questo compito spetta a lei, ma se non si voleva aprire una discussione generale sull'articolo, bisognava chiedere subito la discussione sulla sua soppressione.
Nel momento in cui la discussione generale sull'art. 1 è stata aperta i richiami sono logicamente comprensibili, ma proceduralmente pleonastici.
L'art.1, che porta come titolo il "riordino delle sanzioni in materia di tributi regionali", ci richiama all'essenza di questa legge, quindi alle nuove disposizioni che in materia tributaria sono demandate alle Regioni e che sottendono la predisposizione di leggi finanziarie.
Discutiamo la Finanziaria del 2002 a fine luglio dello stesso anno, ma sarebbe opportuno che la discussione delle leggi finanziarie, con le nuove caratteristiche che hanno, non avvenisse oltre la metà dell'esercizio perché è difficile che non raggiungano lo scopo rispetto al quale il provvedimento è stato istituito.
Dopo un lungo ritardo di sei mesi, non avendo un termine perentorio non c'è nulla che cambi, modifichi, aggravi o sveltisca la situazione stante l'ordine dei tempi in cui siamo, rispetto al fatto che la si approvi il 31 luglio o il 30 settembre. Infatti, i ritardi relativi a questa finanziaria sono ampiamente consumati e non vi sarebbe alcuna forma di aggravamento, qualora ne avvenissero altri.
Il punto è, indubbiamente, di ordine politico.
Assessore Pichetto, ripensando a tutto il dibattito e alla legittima presentazione dell'emendamento da parte di un Gruppo consiliare (altri Consiglieri, poi, hanno aggiunto la loro firma, condividendone il contenuto), non vi è nulla d'illegittimo, anzi, sa qual è il problema dopo una lunga riflessione su questa legge finanziaria in ritardo e pur sperimentale? Che non avremmo mai dovuto accedere al fatto che nella legge finanziaria ci fosse l'art. 8 dal titolo: "Variazioni al bilancio di previsione 2002".
Capisco che forse avremmo creato qualche problema all'Assessore Racchelli, perché in quelle variazioni non avremmo potuto inserire la funivia Stresa-Mottarone, oppure una serie di finanziamenti riguardanti i porti turistici o le zone lacuali; capisco che quelle variazioni di bilancio rappresentassero qualcosa di sostanziale per alcuni Assessori.
Pertanto, è l'art. 8 il problema ed è su quell'articolo che forse il collega Angeleri dice: "Se lì rifacciamo completamente il Verbano-Cusio Ossola, se inseriamo una serie di variazioni che implicano finanziamenti come questi, perché non posso presentare anch'io un emendamento relativo a soli 3 miliardi, che sono molto meno delle variazioni di bilancio chieste dall'Assessore Racchelli, per fare qualcosa per le scuole non statali?".
Sono profondamente convinta - Assessore Pichetto - in questa fase di sperimentazione della legge finanziaria, che il punto chiave sia l'art. 8 successivamente ci sarà la discussione relativa alla soppressione dell'art.
1, ma il punto chiave è l'art. 8, la soppressione dello stesso e delle variazioni di bilancio all'interno della legge finanziaria.
Per quanto riguarda le variazioni di bilancio, altro che omnibus! Questo, se andiamo avanti così, sarà un filobus, perché lì sopra ognuno carica tutto e soprattutto carica "cose" che hanno qualche problema relativo al territorio, carica qualcosa...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Vada avanti, Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

L'ho detto solo perché faceva rima; ho un profondo rispetto del latino e conosco la sua differenza rispetto ad altre lingue e anche ai neologismi; qualche volta capisco anche qualcosa in siciliano, non tutto solo qualche battuta! Detto questo, ci poniamo il problema della questione delle variazioni di bilancio. Assessore Pichetto, quando discuteremo seriamente di una legge finanziaria e dei nuovi provvedimenti riguardanti la partita di finanziamento relativa alle Regioni, queste partite dovranno far parte di altri provvedimenti.
Di questo discuteremo prima nei bilanci di previsione, poi vedremo gli assestamenti e i consuntivi, ma non bisogna imbarcare nelle leggi finanziarie interventi impropri che creano problemi sul piano tecnico, che creano sperequazioni tra gli Assessori forti e gli Assessori deboli, tra i territori forti e quelli deboli e che consentono di fare, parlando della legge finanziaria, un dibattito politico su questioni non risolte all'interno della maggioranza, in tutti questi mesi.
Infatti, non è stata risolta la questione del rimpasto di Giunta e non è stata risolta la questione della sovrabbondanza delle sue deleghe (peraltro sappiamo che lei, Assessore, non ha fatto alcuna perentoria richiesta per averle e che è assolutamente disponibile a una maggiore collegialità rispetto alle stesse).
Dunque, non sono stati risolti i problemi aperti su alcune questioni fondamentali, dopodiché questa legge finanziaria diventa l'oggetto rispetto al quale si dovrebbe risolvere tutto. Si dovrebbe risolvere talmente tutto che magari a qualcuno viene l'idea di poter risolvere anche la questione delle indennità.
Assessore Pichetto, la informo di questo possibile pericolo che pu incombere sull'aula, perché so che lei, in quanto Assessore al bilancio vorrà vigilare particolarmente su un aggravio come questo, sulle finanze della Regione, lei che con tanta sofferenza ha condotto in quest'aula il dibattito sulla questione del mutuo dei 1000 miliardi riguardante la sanità e che con altrettanta sofferenza ha dovuto caricare le ASL del 70 della rata di ammortamento di quel mutuo.
Dico questo perché ritengo che in questa legge finanziaria ci sia qualcosa che non va, che consente di operare una sperequazione territoriale e nella forza degli Assessori e che permette d'inserire al suo interno questioni di ordine politico che riguardano squisitamente la maggioranza: come ho detto, l'incapacità di risolvere la questione del rimpasto di Giunta, l'incapacità di affrontare compiutamente il rispetto di alcuni punti del programma di governo, perché alcune forze centriste della maggioranza pongono da tempo alcune questioni che non vedono risolte.
Le questioni vanno poste nei modi, nei termini e rispetto ai terreni giusti. Noi non siamo disponibili ad un dibattito su questa legge finanziaria che assuma le caratteristiche che ho appena cercato d'illustrare; non siamo disponibili per ragioni politiche, perché i problemi della maggioranza - che anche un voto e un responso elettorale ha evidenziato - devono essere risolti dalla maggioranza stessa, proponendoli come soluzione a quest'aula in modo assolutamente diverso.
Riteniamo che in questo processo ci sia una crisi strutturale e, per alcuni aspetti, anche irreversibile, dopodiché è un giudizio politico, ma è nella sede e nel momento in cui verrete a proporci le vostre soluzioni che svolgeremo le nostre considerazioni.
Pensiamo, poi, che non si possa usare la legge finanziaria per fare delle operazioni che non si è potuto fare in passato, per la protervia di un'opposizione che ha sempre detto di non essere d'accordo e che ha sempre chiesto di discutere sulla parità scolastica nei termini di una legge nazionale. Una legge che non solo non si è potuto, ma che non si è voluto portare in quest'aula, per ragioni interne di divisione della maggioranza.
Diciamo le cose come stanno, perché con questo Regolamento - l'ho già ricordato - questo Consiglio regionale ha votato ben altro che i buoni scuola! Ha votato la legge urbanistica proposta dal prof. Astengo, che aveva qualche contenuto un pochino più complesso. L'aula ce l'ha fatta perché la maggioranza credeva in quel provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba., che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Grazie, Presidente. Ritengo che sia opportuno il ritiro di questo articolo, perché nel merito...
Mi interrompo perché l'arrivo dell'Assessore Racchelli ha creato indubbiamente un fatto nuovo! Assessore, è meglio che lei si sieda altrimenti continua a generare avvenimento, quindi...



PRESIDENTE

Salutiamo tutti l'Assessore Racchelli con un'ovazione! Vada avanti Consigliere Riba; l'Assessore è arrivato in tempo sia per la seduta del 31 luglio che quella del 1' agosto.



RIBA Lido

Esprimo una considerazione di merito sull'articolo, rivolta all'Assessore Pichetto.
In questo articolo, in effetti, ho individuato delle incongruenze di ordine tecnico e legislativo, per due ragioni.
La prima, Assessore: poiché si fa riferimento alle sanzioni a decorrere dal 1998, occorre chiarire se quelle sanzioni sono state applicate e, se lo sono state, se sono destituite di fondamento e validità, se devono essere rimborsate, quali sono i rapporti giuridici che hanno generato e come questi rapporti giuridici devono essere annullati.
Provo un po' d'imbarazzo nel fare un intervento di merito, per accetto il richiamo del collega Brigandì per dire che, se deroghiamo, non è perché non capiamo il merito dell'articolo, ma è perché riteniamo opportuno fare qualche considerazione, avendone l'occasione.
Occupandomi da un po' di tempo della materia, questo articolo non mi sembra affatto congruente.
Pertanto, quando si parla di effetti o di decorrenza dal 1998, occorre stabilire come vengono definiti una serie di rapporti giuridici che si sono costituiti.
La seconda questione, sempre nel merito: se sono abrogati in funzione di una legge nazionale, prevale la legge nazionale, quindi non è il caso di specificarlo perché sono già abrogati. Se però vogliamo indicarli, occorre farlo punto per punto, perché quando l'opposizione presenta una proposta di legge, ci viene sempre risposto, non in modo monotono ma costruttivo, che la legge non può indicare genericamente ciò che è in contrasto, ma che deve indicare, uno per uno, tutti i punti e gli elementi delle leggi contrastanti.
Questo principio deve valere anche per un provvedimento di Giunta dopodiché parliamo di una questione sulla quale non ci eravamo soffermati ma così mi sembrerebbe.
C'è, poi, un altro punto: come avete e abbiamo più volte sostenuto, il vero punto in discussione è l'art. 8.
Assessore Pichetto, stia attento, per cortesia...



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere, abbiamo tanto decantato le doti dell'Assessore fra queste c'è quella di riuscire a seguire due cose contemporaneamente...



RIBA Lido

Assessore Pichetto, secondo me la questione non è ancora certa...Mi rivolgo, allora, al collega Brigandì, ma vedo che anche lui è in giro...
Assessore, il Consigliere Brigandì ci ha rimproverato di non aver capito bene che ci è già stata data un'ampia assicurazione sulla questione dell'art. 8. Poiché lo stesso collega ci ha da poco ricordato che quando un politico dice "sì" è "nì", che quando dice "nì"è "no" e che quando dice "no" non è un politico, io preferirei che lei ci dicesse almeno "sì" o "no" o "nì", altrimenti questa è la riprova che il collega Brigandì aveva ragione.
In questo modo, ognuno dà l'interpretazione che vuole, salvo poi avere l'opportunità di chiarire cosa l'Assessore intendesse dire.
Non vorrei che l'Assessore Pichetto prima ci incanti e poi ci deluda continui pure a illuderci, Assessore, però sulla questione oggetto di questo intenso interrogativo il punto è questo: quanto chiede il collega Angeleri, ma non soltanto lui, anche il collega Tomatis, il quale peraltro rimane dell'opposizione essendo stato eletto con i voti del centrosinistra dopodiché questo non implica...



RIBA Lido

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



RIBA Lido

Cosa ne sai, lascia che la Divina Provvidenza faccia il suo corso...



RIBA Lido

Della Divina Provvidenza non sei parente più prossimo di me, da questo punto di vista...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere, vada avanti!



RIBA Lido

Il provvedimento proposto da alcuni colleghi non può essere compreso in questo contesto, perché il provvedimento sulla base del quale vengono stanziati i 50 miliardi alle scuole private è un provvedimento nazionale.
Se vogliamo conferire dei soldi alle scuole private (alcune certamente lo meritano, non l'abbiamo mai negato, anzi li abbiamo anche dati), occorre emanare una legge regionale, stabilire...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



RIBA Lido

Angeleri, su questo torni a sbagliare e non è la prima volta; io ho sbagliato un po' più di te perché sono più vecchio, ma non trascinare altri innocenti su questo punto.
Se vogliamo destinare delle risorse, occorre una legge con la quale vengono stabilite le modalità, le priorità, le gerarchie e su questo si indicano i finanziamenti.
Non si può trasferire, sotto questo profilo, quello che ha previsto il Governo Berlusconi a livello nazionale; se vogliamo dare dei soldi nostri alle scuole private, che ci stanno tanto a cuore, facciamoli transitare attraverso una legge! Non mancano le opportunità...



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Angeleri)



RIBA Lido

No, si approva una legge con la quale si stabilisce il finanziamento.
Assessore Pichetto, lei su questo punto si è comportato in un modo che lascia... Assessore Pichetto, mi consenta, su queste questioni, non soltanto su quelle richiamate dal collega Brigandì (la differenza tra gli uomini e i computer, ecc.), anche perché non si può dire: "Io lo so, ma non lo dico"...
Il Consigliere Brigandì è stato giustamente citato più volte, perché ha pronunciato delle parole sagge sull'uomo, sul computer, sulla politica, le donne...
Non si può dire "Io lo so, ma non lo dico, lo dirò, vedremo".
Come ha detto il collega Cattaneo e hanno detto in tanti, dobbiamo fare un discorso serio e il discorso serio vuol dire: "La Giunta ha detto di no però, nello stesso tempo, questo no sembra interpretato come "nì".
Occorre che la Giunta dica chiaramente cosa intende fare rispetto all'emendamento, altrimenti si verifica un sistema per cui i Consiglieri Cattaneo e Galasso dicono: "Noi faremo quello che dice la Giunta" e la Giunta dice: "Noi siamo contrari, però la cosa è legittima; adesso non lo diciamo ma lo faremo in occasione della discussione dell'art. 8".
Abbia pazienza, Assessore Pichetto, ma francamente meritiamo un po' più di chiarezza per poter chiudere questa partita.
Questa chiarezza, Assessore,lei ce l'ha assolutamente a disposizione la renda esplicita. In questo modo potremo dare un contributo al percorso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Angeleri ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, capisco un'interpretazione pluriestensiva del Regolamento, ma mi spiega perché continuiamo a dibattere sull'art. 1, di cui è stato accettato, da parte della Giunta, il ritiro? Non riesco a capire, ma è sicuramente mia ignoranza.



PRESIDENTE

Grazie dell'intervento, glielo spiego subito: è perché siamo in discussione generale sull'art. 1 e l'emendamento abrogativo, che non è ancora stato chiamato, potrebbe anche non passare. Pertanto, potrebbero esserci altri emendamenti.
Quindi, non è un'interpretazione estensiva del Regolamento, ma è semplicemente il normale svolgimento di una discussione. Bastava votare l'emendamento abrogativo dell'art. 1 in Commissione, visto che non serve bastava che la Commissione non lo licenziasse.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Potrei anche concludere, senza offesa per nessuno, dicendo che gli interventi non mi hanno convinto a cambiare idea rispetto all'accettazione dell'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e altri.
Sono fermo sulla convinzione di accettare l'emendamento di soppressione dell'art. 1, firmato dai colleghi dell'opposizione, per una ragione che i membri della I Commissione già conoscono.
In I Commissione si è dibattuto sul fatto che le norme contenute nell'art. 1 erano contenute anche nelle leggi di bilancio degli anni precedenti (1999 - 2000). C'erano due interpretazioni da parte degli uffici legislativi della Giunta e del Consiglio: l'una sosteneva che, essendo inserite nelle leggi di bilancio, avevano una durata di un anno, quindi un limite temporale; l'altra, invece, sosteneva che, essendo la legge di bilancio una legge di questa Regione, per la parte normativa non vi è durata temporale.
In sede di Commissione, io e gli altri membri presenti alla discussione tra i quali il collega Riba, se ricordo bene - ci siamo rimessi completamente alla valutazione tecnica degli uffici legislativi del Consiglio, chiedendo la loro interpretazione a proposito della validità temporale o meno delle norme inserite nelle leggi di bilancio degli esercizi precedenti. L'ufficio legislativo del Consiglio, dopo aver valutato la questione, ha ritenuto che, trattandosi di norme inserite in una legge di questa Regione, le stesse non abbiano limite temporale.
Per tale motivo ritengo di accogliere l'emendamento soppressivo annunciando che all'art. 6 vi sarà un emendamento relativo ad un comma, che illustrerò in sede di discussione di quell'articolo, ma che comunque non inficia la valutazione dell'art. 1. Quindi, se il Consiglio ritiene, la Giunta esprime parere favorevole al primo emendamento di soppressione dell'art. 1, mentre decadono tutti gli emendamenti fino al numero 19.



PRESIDENTE

1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu, Tapparo e Moriconi: "L'articolo 1 della legge è soppresso" Passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento soppressivo, a cui la Giunta ha dato parere favorevole.
Il Consiglio approva.
I successivi emendamenti relativi all'art. 1 sono decaduti.
1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Marcenaro, Riba, Manica Muliere, Ronzani, Suino e Placido: E' aggiunto l'articolo 1 bis come segue: Articolo 1 bis: (esenzione al pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) nei confronti delle aziende in crisi del comparto automobilistico).
1) le aziende del comparto automobilistico in crisi, al di sotto dei 50 dipendenti, sono esentate, a far data dal 1 gennaio 2003 e per la durata di un anno, dal pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
2) La Giunta regionale può, con propria deliberazione, prorogare il termine di un altro anno se le condizioni di criticità dovessero perdurare.
3) E' fatto salvo l'obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi, da parte delle imprese beneficiarie, anche ai fini della determinazione dell'imponibile IRAP, alla competente agenzia delle entrate.
4) Ai fini della fruizione del beneficio previsto dal comma primo le aziende interessate devono presentare alla Regione certificazione secondo i criteri definiti da apposita deliberazione di Giunta regionale.
5) La Giunta regionale entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento delibera: a) i criteri di individuazione delle aziende in crisi del settore automobilistico, tra i quali dovrà avere preminenza la salvaguardia e la tutela dell'occupazione b) le modalità operative nei confronti degli uffici finanziari.
6) La Giunta regionale entro mesi 6 dall'entrata in vigore della presente legge presenta al Consiglio regionale una relazione di attività sull'applicazione della presente legge".
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Come si può notare l'articolo riguarda una questione sulla quale in questi giorni siamo già tornati diverse volte; in particolare, riguarda l'adozione da parte della Regione di una misura congiunturale rivolta al sostegno dell'economia. Nello specifico, tale misura è rivolta a quel settore dell'economia industriale che ruota intorno alla produzione automobilistica, che - come tutti sappiamo - è stata fortemente colpita dagli avvenimenti degli ultimi mesi.
Riassumo le proposte che avanziamo in questo emendamento, che si compone di sei punti.
La prima riguarda l'esenzione a partire dal 1° gennaio 2003 e per la durata di un anno del pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive per le aziende del comparto automobilistico al di sotto dei 50 dipendenti.
Il secondo punto stabilisce che la Giunta regionale possa, con propria deliberazione, prorogare, in caso di necessità e qualora le condizioni di criticità del settore dovessero proseguire, questo provvedimento per un altro anno. Viene fatto salvo l'obbligo di presentazione delle dichiarazioni dei redditi da parte delle imprese beneficiarie, anche ai fini della determinazione dell'imponibile IRAP. Questo fa parte, a nostro avviso, delle cose giuste e necessarie da fare.
Nel punto 4) si dà mandato alla Giunta di definire con apposita deliberazione i criteri per l'accesso a questo beneficio.
Si propone inoltre di individuare come criteri fondamentali per ottenere questa esenzione, da un lato, la preminenza della salvaguardia e la tutela dell'occupazione; dall'altro, le modalità operative deliberate nei confronti dei deficit finanziari.
Infine si chiede alla Giunta di presentare entro sei mesi una relazione in merito.
Naturalmente noi diamo molta importanza a questo come ad altri provvedimenti con analoghe caratteristiche. Siamo convinti che si tratti di misure che rientrano nelle competenze della Regione e che nell'esercizio 2003 ci siano le condizioni per reperire le risorse necessarie.
Lo illustrerà il collega successivamente, ma tra gli emendamenti che proporremo c'è, ad esempio, una proposta di aumento dell'IRAP, e quindi di aumento delle entrate per quanto riguarda le aziende che agiscono nel campo finanziario e bancario.
Ho ascoltato le considerazioni prima svolte l'Assessore Pichetto, ma che ci sia una rinuncia così totale da parte della Giunta a misurarsi con responsabilità effettive di politica economica, che l'unico provvedimento di natura congiunturale sia una cosa che naturalmente approviamo, come l'esenzione della tassa automobilistica, e che non si riesca a prendere un provvedimento di un certo peso in direzione della capacità di affrontare e dare un segnale forte al sistema industriale delle aziende piemontesi, a noi pare un fatto incomprensibile e negativo.
Presentiamo il documento in questa forma, aperti - come l'Assessore sa alla possibilità di qualche modifica, se la Giunta ritiene che questa forma comporti dei problemi o che ci sia la necessità di una trasformazione per renderlo coerente.
Vorremmo, però, che il senso di un'iniziativa anche forte da parte della Regione fosse raccolto e tradotto in questa legge finanziaria, perch questo provvedimento è la sede opportuna per assumere le decisioni riguardanti le politiche delle entrate, le politiche fiscali e il loro rapporto con le politiche generali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Mi collego ai ragionamenti espressi dal Consigliere Marcenaro, per svolgere una prima considerazione.
Con questo emendamento poniamo una questione omogenea alla discussione sulla legge finanziaria, che riteniamo debba trattare questa e non altre questioni. Da questo punto di vista, infatti, nella nostra battaglia emendativa non c'è alcun tentativo di infilare problemi, questioni o proposte che non abbiano attinenza con il provvedimento che stiamo discutendo.
Questa è la prima considerazione.
La seconda considerazione è di sostanza: tutti noi, in questi giorni e settimane abbiamo discusso della criticità riguardante l'economia del nostro Paese.
I giornali ci raccontano della congiuntura negativa relativa all'economia italiana; i Consiglieri regionali hanno preso parte alle assemblee che le varie associazioni imprenditoriali hanno tenuto in questi giorni, per parlarci dei dati e delle tendenze dell'economia piemontese e italiana e tutti gli analisti economici e il sistema delle imprese convergono su un punto: la ripresa, che tutti immaginavano avvenisse nel secondo semestre di quest'anno, non ci sarà, per una serie di ragioni.
Una parte di esse è di natura internazionale, le altre, invece, vanno ricondotte alla politica economica del nostro Paese.
Nella fase in cui, con la riforma del Titolo V della Costituzione abbiamo pensato di assegnare alle Regioni una potestà legislativa su queste questioni e in una fase nella quale la politica industriale, gli incentivi e le forme di sostegno al sistema delle imprese possono rappresentare, non l'unico, ma sicuramente uno dei volani che potranno consentire di far uscire dalla crisi il sistema delle imprese - in questo caso del comparto automobilistico (ricordo ai colleghi che la cultura negativa qui è più grave perché si incrocia con una crisi di un settore di una grande azienda automobilistica e dell'indotto che fa riferimento ad essa) - la domanda che rivolgo è questa: è giusto o no che la Regione si ponga il problema d'incoraggiare, attraverso interventi propri, il sistema delle imprese e segnatamente quello delle piccole e piccolissime imprese? Questa legge finanziaria o questa variazione di bilancio avrebbe potuto dimostrare assai più opportunamente che esiste una coerenza fra le cose che avete sostenuto in questi mesi sulla politica dell'auto, sulla politica industriale, sulla crisi del Piemonte, e le scelte concrete che operate.
Scelte che hanno uno strumento dentro il quale ricondurle; uno di questi è la manovra che stiamo discutendo in questi giorni.
Ciò che avvertiamo è una cesura tra i ragionamenti che fate in tutte le sedi e le decisioni che assumete quando si tratta di allocare le risorse o di consentire forme di sostegno (in questo caso l'esenzione dal pagamento di alcune imposte) al sistema delle imprese, intervenendo su quei costi che non conculcano diritti.
Noi proponiamo una linea diversa rispetto alla vostra, che non è quella di colpire i diritti fondamentali, ma di consentire al sistema delle imprese di acquisire competitività sul mercato interno e internazionale intervenendo su una parte dei costi che queste imprese hanno.
Per anni, Assessore Pichetto, ci avete insegnato che sulle imprese gravano imposte eccessive e avete conquistato il governo del Paese sostenendo che avreste ridotto, una volta governato il Paese, il sistema dell'imposizione fiscale sulle piccole e grandi imprese.
Bene, c'è una parte che riguarda la politica regionale, c'è un ruolo che riguarda la Regione Piemonte; io avverto, sia sul piano nazionale sia su quello regionale, l'assenza di una coerenza tra quanto sostenete e quanto operate, in quanto gli strumenti della politica regionale che potrebbero essere utilmente impiegati per alleggerire il carico fiscale del sistema delle imprese, in particolare quelle in crisi, non vengono utilizzati.
Stiamo discutendo dei 3 miliardi del buono scuola: l'assurdità è questa! In una regione che ha i problemi che conosciamo, in cui l'ente Regione potrebbe candidarsi a fare una politica di sostegno alla piccola impresa discutiamo dei 3 miliardi del buono scuola! Avverto una distanza, anche da questo punto di vista, tra le condizioni concrete del Piemonte e la politica della vostra amministrazione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Voteremo a favore di questo emendamento che alleggerisce il problema più serio che la nostra Regione dovrà affrontare nel prossimo periodo: la crisi del settore industriale più importante del Piemonte.
Consideriamo importante affrontare questo problema e riteniamo che, da questo punto di vista, la legge presentata dalla Regione non contenga molte soluzioni. L'unica indicazione relativa alle auto a metano ha una scarsissima efficacia e guarda più al futuro; tra l'altro, pur essendo un'indicazione corretta, affronta più il problema della compatibilità ambientale delle auto che il problema della crisi del settore automobilistico.
Ritengo che la soluzione proposta può essere significativa, perch solleva il problema, ma rischia di essere parziale perché non è sufficiente avere degli sgravi fiscali affinché la produzione automobilistica rimanga in Piemonte; questo è legato al fatto che le piccole aziende che lavorano per l'indotto abbiano alla fine un'industria dell'auto a cui rivolgersi, di cui continuare ad essere fornitori.
Questo fatto è in forse; la scorsa settimana è stato siglato un ennesimo accordo separato tra le Organizzazioni Sindacali e la FIAT, un accordo che mi pare sia stato plaudito da parte del Governo, ma che considero una soluzione miope, soprattutto per noi piemontesi.
Infatti, l'aver accettato un'espulsione di quasi 3.000 addetti nel settore dell'auto, di cui due terzi in Piemonte (sostanzialmente lo stabilimento di Mirafiori), aggrava seriamente e ulteriormente una situazione già drammatica.
Tra l'altro, sempre riguardo agli esuberi, è stata aperta contemporaneamente un'altra trattativa, riguardante circa 500 dipendenti nel settore della Powertrain, (che sempre Mirafiori è); se si andasse ad un ulteriore accordo separato, vorrebbe dire 2.500 addetti in meno.
Oltre agli addetti in meno, le ricadute sul settore, che già si verificano, perché molte altre medie e piccole aziende hanno iniziato ad adottare politiche analoghe. Ripeto, a fronte di questo, considerarsi soddisfatti della conclusione dell'accordo - che è brutto, perché dice che si riduce e non dice altro - mi pare un atteggiamento miope.
Ritengo inoltre sbagliato additare i componenti della FIOM come i soliti duri che non trattano. La FIOM, in fondo, è l'unica organizzazione che voleva impostare una trattativa alternativa, che diceva: "Entriamo pure nel merito degli ammortizzatori sociali, a partire però da un fatto: che nessun lavoratore sia espulso", intendendo utilizzare altre strade, che non l'espulsione dei lavoratori. In particolare, si indicava una riduzione dell'orario da dividere tra gli addetti. Credo fosse un'indicazione seria ed importante, perché permetteva di pensare ad un rilancio dell'azienda, al mantenimento e ad un aumento delle produzioni che vengono fatte a Torino.
Il calo dell'occupazione, invece, accetta la logica di ulteriori tagli non solo occupazionali, ma anche produttivi. Sappiamo bene che più si incrementa la riduzione dei volumi in uno stabilimento come quello di Mirafiori più lo si rende meno economico. E' chiaro che, se in uno stabilimento progettato per costruire centinaia di migliaia di auto all'anno - fino a 600 mila - se ne producono molte di meno, arrivando come pare possibile - a 170 mila, sarà facile dimostrare che quello stabilimento non "regge", quindi dire che bisogna andare ad ulteriori successivi tagli.
Per questo motivo, stante la grave situazione, mi pare che l'aver sollevato il problema con un emendamento, per quanto parziale, sia molto positivo e quindi noi lo voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Prima qualcuno - mi pare il Consigliere Tomatis - ha detto che sembrava ci fosse, sia da parte della maggioranza che delle opposizioni, il desiderio di procrastinare il voto. Io contesto fortemente questa affermazione. Non penso che ci sia - almeno da parte delle opposizioni - il tentativo di procrastinare il voto. Le opposizioni stanno cercando di discutere su un testo della finanziaria che non approvano, soprattutto in vista, come è già stato ripetutamente detto, di una possibilità emendativa.
In precedenza, qualcuno aveva anche affermato che ognuno risponderà del proprio operato di fronte all'elettorato di riferimento. Io vorrei rassicurare il collega Angeleri e gli altri che, per quanto mi riguarda tutti quelli con i quali condivido un certo numero di idee sono assolutamente contrari all'ipotesi di stanziare dei soldi pubblici a favore della scuola privata. Questo ve lo possiamo assicurare, in quanto riceviamo quotidianamente molte sollecitazioni che ci invitano a tenere duro in questo atteggiamento e a non cedere sulla posizione di fermezza per quanto riguarda il finanziamento con soldi pubblici della scuola privata.
Per arrivare alla proposta dell'articolo 1 bis, credo che questo emendamento abbia innanzitutto il valore di rendere utile questa legge finanziaria presentata a metà dell'anno a cui si riferisce. E' un emendamento che ci permette di dare una risposta ad una crisi che era già presente, che quelli che seguivano le vicende del comparto automobilistico sospettavano e avevano intuito da tempo, ma che si è indubbiamente esplicitata in maniera chiara solo in questi ultimi mesi.
Il ritardo con il quale è stata presentata la legge finanziaria ci permetterebbe, accogliendo questo emendamento, di dare un'utilità maggiore al disegno di legge n. 432 e permetterebbe di sanare i ritardi che abbiamo denunciato sin dall'inizio di questa discussione.
L'emendamento in questione dà un'indicazione di cosa può essere una scelta sociale in campo finanziario; illustra chiaramente, più di tante parole, cosa intendiamo quando diciamo che anche con la legge finanziaria forse soprattutto con la legge finanziaria - si potrebbero tracciare quelle linee di indirizzo necessarie a costruire una società che faccia della solidarietà, del sostegno alle categorie, alle persone che sono toccate da dei problemi lavorativi una preoccupazione fondamentale. L'emendamento illustra chiaramente quale potrebbe essere il ruolo di indirizzo che pu svolgere la Regione Piemonte, se volesse veramente attivare la difesa del livello sociale della collettività: è un esempio di quale potrebbe essere la linea da seguire.
Naturalmente, questo ci rinforza nel dispiacere che invece abbiamo perché - come abbiamo già detto altre volte - in questa legge finanziaria non si vede nessuno accenno a favore di quello ormai noto come "lavoro sostenibile", che potrebbe dare la speranza di un futuro ai cittadini piemontesi con un tipo di lavoro durevole, contribuendo veramente al miglioramento della società tutta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Il collega Brigandì mi aveva garantito che sarebbe intervenuto prima di me, per cui contavo di prendere da lui degli spunti per il mio intervento sull'emendamento; invece, mi tocca arrangiarmi da solo - come dice il Presidente Angeleri - e cercherò di fare del mio meglio o "di necessità virtù" (come si usa dire). Ringrazio comunque il collega Angeleri per il sostegno morale.
Venendo al problema, devo confessare che quando c'è stato il Consiglio straordinario sulla crisi della FIAT, con altri colleghi lamentavo la scarsa attenzione al problema, così importante, per la FIAT, per Torino per il Piemonte e per l'economia nazionale; scarsa attenzione mista ad un senso di rivalsa che molti a Torino hanno verso la FIAT, la proprietà l'azionista di riferimento.
Noi contavamo - e così mi auguro - che questo nostro emendamento incontrasse, se non altro, l'attenzione dovuta, perché si rivolge a tutto il Settore Auto che non è FIAT, quindi alla piccola impresa, al distretto dell'auto e al distretto dell'indotto collegato. Voglio ancora mantenere la speranza che ci sia, da parte della Regione e della Giunta regionale un'attenzione sufficiente e uno scatto di interventi e di studio vero del settore per cercare di recuperare le problematiche che possono derivare dalla crisi della FIAT.
Confesso di essere in controtendenza con altri colleghi per avere acquistato quasi sempre, o di sicuro negli ultimi anni, auto del Gruppo FIAT. Ma almeno al momento, in attesa di sviluppi futuri, mi trovo nella stessa posizione della Giunta, che, per i propri Assessori, ha in dotazione auto del Gruppo FIAT. Farei fatica a capire e a pensare il contrario. Poi per carità, tutto si può fare!



PLACIDO Roberto

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Il Presidente Formigoni viaggia con un BMW ad idrogeno.



PLACIDO Roberto

Il Presidente Formigoni è con un BMW ad idrogeno? Sì, ma il pieno lo va a fare a Monaco di Baviera, perché è l'unica stazione!



(Commenti del Consigliere Angeleri fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Mi risulta che l'unico distributore ad idrogeno - ma su questo l'Assessore potrà fornirci qualche lume - sia all'aeroporto di Monaco di Baviera, dove ha sede la BMW. Se poi nella grande Lombardia il Presidente Formigoni ha, nell'ambito delle prerogative della Giunta lombarda, un distributore personalizzato, lo sottopongo a chi cerca di capire come dovrebbero essere i trattamenti degli equiparati Consiglieri e degli Assessori, perché non ritengo corretto che la Giunta della Lombardia abbia un distributore a idrogeno e la Giunta del Piemonte no. Questo è un elemento da prendere in considerazione.
Tornando al problema, scusandomi per la divagazione, sperando che gli occupati nel Gruppo FIAT non debbano subire sensibili riduzioni, ma semmai possano essere incrementati in un prossimo futuro, mi auguro che la Giunta regionale realizzi delle politiche di incentivazione (il nostro emendamento va in questa direzione, ma possono esserci anche altri strumenti) rivolte al distretto dell'auto, che già da tempo - ma su questo può esserci l'azione della Giunta regionale - ha saputo autonomamente creare un'entità riconosciuta a livello europeo, ma che, nella congiuntura attuale, potrebbe incontrare delle difficoltà mettendo in discussione l'esistenza stessa di questo distretto dell'auto o comunque dell'indotto collegato alla produzione FIAT.
In questa direzione va il nostro emendamento. È per questo motivo che l'abbiamo presentato. Fra l'altro, noi avevamo già presentato una questione preliminare di merito sull'argomento collegata al settore (sull'IRAP) per sottolineare l'importanza della materia. Ci auguriamo, al di là delle posizioni, che possa incontrare i favori e l'accordo anche della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, non voglio perdere l'opportunità di esprimere il voto favorevole per un emendamento che, una volta tanto, rivolge la sua attenzione ai "padroni".
Ci darete atto, infatti, che non siamo assolutamente insensibili alle conseguenze che una crisi come quella della sovrapproduzione, che sta attraversando il settore dell'auto, necessiti, da parte della Regione, di interventi che consentano, per quanto possibile, di contenerne le conseguenze, e sulla cui durata e sulle cui ripercussioni occupazionali non possiamo che esprimere preoccupazione.
Assessore, vedo che lei, nel provvedimento successivo, all'art.. 3, ha introdotto un altro aiuto al settore automobilistico che prevede 'esenzione del pagamento della tassa automobilistica regionale per autoveicoli alimentati a gas metano.
Vorrei mettere in relazione le due cose e devo dire che mi ha molto sorpreso - ma ci torneremo meglio - il fatto che la norma preveda che questo beneficio sarà riservato solo ed esclusivamente alle case automobilistiche che metteranno sul mercato un prodotto che ha già l'alimentazione a gas metano, o sbaglio? Già dotate di dispositivo di circolazione all'origine. Ma all'origine - e facciamo attenzione - vuol dire nel momento in cui il prodotto viene messo sul mercato e immatricolato. La Daewoo, per esempio, ha già questo tipo di prodotto.
certo che, essendo stata acquistata dalla General Motors in un certo senso aiuta e resta sempre in famiglia! Vorrei partire da questo perché mi stupisce che un provvedimento come questo non sia arrivato alle estreme conseguenze (presti la sua attenzione all'indotto) e non costituisca un atto di vassallaggio nei confronti di Casa Agnelli. Mi sorprende: quanto abbiamo, in termini di gettito IRAP, da parte della FIAT? Sarebbe estremamente interessante questo dato.
Inoltre, Assessore, al di là del monitoraggio richiesto nell'emendamento, è già possibile farsi un'idea di quanto, in termini di gettito, la Regione Piemonte attualmente ha in preventivo rispetto alle aziende al di sotto dei 50 dipendenti che operano nell'indotto auto? E cos'é che definisce l'indotto auto? Tutte le aziende? Tutte le aziende del settore gomma-plastica (e quindi non del settore metalmeccanico) o del settore tessile, sono a pieno titolo aziende che rientrano nel campo dell'indotto auto? Questo è un quesito serio che impone cautela, ma, allo stesso tempo anche un atto di coraggio.
Se si vuole intervenire realmente per aiutare l'indotto, si operi questa scelta, tenendo conto però che si opera al buio, non sapendo ad oggi quale sarà l'entrata in diminuzione che un provvedimento del genere determinerà.
Allora le chiedo, Assessore, in una forma colloquiale: quali sono gli strumenti che ha in mano il reggente del bilancio per inserire e mettere a punto una sorta di controllo di gestione dello stesso? Nella situazione attuale è possibile operare questo?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere. Ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Peccato discutere a quest'ora di un emendamento così importante, e credo che l'Assessore Pichetto riconosca la validità di questo emendamento. Noi abbiamo parlato a lungo in quest'aula della crisi FIAT, forse un po' in ritardo, anche se c'era una sollecitazione a discuterne.
Abbiamo affrontato la questione, discutendo e valutando la crisi FIAT vista un po' da Torino, perché non si poteva evitare di fare una valutazione che partisse dalla città di Torino. E' evidente che la crisi FIAT ha delle ripercussioni molto forti sull'economia di tutto il Piemonte e siccome abbiamo già vissuto altre situazioni di questa natura, la crisi di un'azienda importantissima come la FIAT ha messo in ginocchio e, molte volte, ha fatto chiudere decine e decine di piccole e medie imprese che lavoravano nell'indotto FIAT.
L'abbiamo visto negli anni '80, l'abbiamo visto in altre crisi generali della FIAT, e già adesso notiamo come la crisi FIAT incida fortemente sulla natura di piccole e medie imprese della nostra Regione. E' evidente che va colta la sollecitazione che ha fatto l'altro giorno sui giornali il sindaco di Torino, quando ha chiesto un impegno straordinario agli enti pubblici al Comune, alla Provincia e, in particolar modo, alla Regione come capofila di un intervento degli enti locali.
Questa sollecitazione, in qualche modo, va colta anche all'interno di quest'aula, da parte della Giunta e dell'Assessore che, a tale proposito ha già compiuto qualche riflessione pubblicamente, sui giornali. Credo che questo emendamento va nella direzione giusta, e sarebbe interessante e molto importante l'accoglimento da parte della Giunta e dell'Assessore.
Sarebbe un segnale fortissimo nei confronti della piccola e media impresa, che costituisce la vera ossatura dell'economia della nostra Regione, perché è vero che stiamo parlando di una grande azienda, ma alla fine sono le piccole e medie imprese che costituiscono la vera forza dell'economia piemontese.
Ecco perché portare avanti l'esenzione dal pagamento dell'IRAP per quest'anno, e possibilmente anche per l'anno successivo, per le piccole e medie imprese (cioè quelle sotto i 50 dipendenti) sarebbe un segnale forte da parte della Giunta regionale. Sarebbe un segnale che andrebbe oltre la crisi di un'azienda grande ed importante per l'economia della città e di tutta la Regione. Ci mancherebbe ancora non riconoscere tutto ciò.
E' importante una riduzione dell'IRAP per le aziende che stanno subendo questa crisi contingente, che rischia di durare nel tempo per la piccola e media impresa. Se parliamo di come intervenire sulla FIAT ci sono tanti modi, c'é un'attenzione particolare del Governo nazionale, ma quando si parla delle piccole e medie aziende dell'indotto o c'é un intervento che parte dalla Regione, oppure il Governo non potrà intervenire.
Credo che questo segnale da parte della Giunta, nella direzione della riduzione della tassazione, sarebbe positivo e forte per la nostra economia.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

L'Assessore Pichetto ha prestato una certa attenzione, ma non ha preliminarmente detto se intende accogliere l'emendamento, come aveva fatto per l'emendamento più significativo dell'art. 1.
Ci sembra di dovere sottolineare questa proposta, richiamando la situazione che esiste nel settore automobilistico. Forse i miei dati sono approssimativi, ma la FIAT nel settore della produzione automobilistica in Piemonte ha ridotto la sua occupazione a 30 mila unità. L'indotto, di conseguenza, si è in parte riorganizzato, ma in buona parte ha cessato la sua attività.
Ora che la crisi del settore auto abbia un carattere addirittura strutturale ed epocale, che sia oggetto di una ricerca intensa di elementi di correzione e d'interventi volti a contenere il danno contingente e ad agevolare le ristrutturazioni necessarie o di progettare un adeguato recupero di competitività del settore, tutto questo attiene ad un elemento di carattere vitale per l'economia piemontese.
Tra l'altro, ricordo quello che, nella scorsa legislatura, era stato detto dall'allora Assessore al lavoro Masaracchio.
Lo sfortunato Assessore Masaracchio - dico sfortunato, perché quando un giorno, quando eravamo provvisoriamente nell'aula della sala Viglione perché stavano ristrutturando la sala del Consiglio, disse: "Tanto la FIAT sta chiudendo, è solo questione di tempo!".
Disse testualmente così! Siccome quell'affermazione seguiva di poco tempo uno scontro che aveva avuto con l'ambasciatore degli Stati Uniti, al quale aveva chiesto conto della politica degli Stati Uniti in Medio Oriente, tra politica internazionale ed altro, la sua comunicazione non venne presa con la dovuta serietà.
Come sempre succede, non avendo preso sul serio la tempestiva comunicazione dell'Assessore, i piemontesi sono stati colti impreparati dal fatto che la FIAT stesse effettivamente per affrontare una navigazione particolarmente tempestosa.
Assessore, lei che invece è biellese e più accorto, non commetterà certamente l'errore di non stimare adeguatamente il rischio verso il quale stiamo navigando! Mentre chiediamo a livello nazionale elementi di solidarietà rispetto al settore e mentre affrontiamo delle procedure che rilanciano complessivamente il settore dell'auto, essendo il nostro settore produttivo ridotto ad avere complessivamente poco più del 30% del mercato nazionale, è chiaro che quello che facciamo lo facciamo, per il 30%, per il nostro sistema produttivo e, per il 60-70%, per il sistema produttivo europeo e giapponese.
Assessore, la questione nasce da questo interrogativo: cosa possiamo mettere in campo, come Regione e come Piemonte, direttamente a favore del sistema produttivo piemontese? Sarebbe interessante disporre di altre leve, sia in termini di fiscalità sia di possibilità di manovre che, debolmente, esistono a livello nazionale. Noi abbiamo unicamente l'opportunità di operare con questo tipo di intervento, che probabilmente deve anche essere graduato - non so se nel merito la situazione richieda un ulteriore perfezionamento.
L'emendamento è stato studiato alla luce di ciò che le nostre conoscenze in materia di tecnica legislativa ci consentono. La questione però è significativa.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Esplichi il fatto personale; vediamo se sussiste.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, il fatto personale è questo: desidero chiedere scusa per tutti i fastidi che posso aver procurato, essendo venuto al mondo in questi minuti di 59 anni fa. Come dono personale a tutti voi, ma in particolare al personale che ci assiste, ritiro la mia firma da tutti gli emendamenti, fino all'art.8. Grazie.



PRESIDENTE

Molti auguri, ci attrezzeremo per festeggiare! La Consigliera Manica rinuncia all'intervento? Dopo un intervento così come si fa a chiedere di intervenire?



MANICA Giuliana

Avrei potuto rinunciare all'intervento, ma, davanti a un annuncio come quello del Consigliere Chiezzi, non posso non cogliere l'occasione per fargli i nostri migliori auguri! Altri 59 di questi giorni! Non vorrei sottrarre argomentazioni all'intervento molto più pregnante che farà, dopo di me, il collega Brigandì su questo emendamento. Vorrei però ricordare, soprattutto all'Assessore Pichetto, che da questo punto di vista è un fine intenditore, che è un emendamento particolarmente strutturato e riguarda una questione rilevante: quella della crisi del comparto automobilistico.
E' una questione rilevante per l'intero Paese e rilevantissima per il Piemonte.
Più volte, anche in VII Commissione, oltre alle sollecitazioni attraverso ordini del giorno e richieste di comunicazioni in aula, abbiamo avuto occasione di discutere della complessa vicenda FIAT.
Sappiamo benissimo che tutta la vicenda riguarda un indotto e il resto del comparto automobilistico in Piemonte, che potrà subire particolari momenti di crisi.
Non abbiamo presentato un emendamento riguardante il complesso del settore, ma abbiamo voluto partire da quel comparto automobilistico in crisi, al di sotto dei 50 dipendenti, chiedendo che dal 1' gennaio 2003, e non a tempo indefinito, vi sia l'esenzione per un anno dal pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive, l'IRAP.
Abbiamo tentato, da questo punto di vista, di operare una quantificazione, ma ritengo che un intervento di questo tipo debba trovare un accoglimento e una copertura finanziaria.
Nella specificazione dell'emendamento, indichiamo un percorso (tecnicamente si possono rivederne i punti che si ritiene opportuno rivedere) attraverso il quale arrivare a questa forma di esenzione e quindi il metodo di presentazione, da parte delle imprese beneficiarie, della relativa documentazione ai fini della proiezione del beneficio, i criteri di individuazione delle aziende del settore automobilistico in crisi, tra i quali dovrà avere preminenza la salvaguardia e la tutela dell'occupazione e le modalità operative nei confronti degli uffici finanziari.
Inoltre, al comma 6) specifichiamo come la Giunta regionale, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, debba presentare al Consiglio una relazione di attività sull'applicazione della legge stessa.
Il collega Ronzani diceva giustamente che stiamo svolgendo una discussione (e abbiamo traguardato ormai la mezzanotte del giorno 31) collegata a neanche 3 miliardi, relativi a un emendamento all'art. 8, che non risolve comunque il problema dei rapporti tra scuola pubblica e scuola privata.
Un emendamento come il nostro, che meriterebbe un'attenzione e una valutazione che lei senz'altro vorrà fare come Giunta, riguarda una grande vicenda occupazionale di questa regione, riguarda una possibilità di soluzione rispetto a fattori di crisi ed interventi per la salvaguardia, la promozione e la tutela dell'occupazione.
Non abbiamo dubbi che, da questo punto di vista, ci possa essere da parte dell'Assessore un'attenta valutazione dell'emendamento di merito, che faceva parte di quel blocco di 11 emendamenti che avevamo originariamente presentato, prima che si inserisse quella turbativa del dibattito relativa a quel punto. Lei, Presidente, forse avrà capito, è quell'emendamento all'articolo 8.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Chiedo scusa ai colleghi, la discussione è su un tema importante, anche perché investe una valutazione che alcuni colleghi hanno svolto sullo stato di crisi del settore. E' un contesto che va oltre il semplice emendamento così come peraltro era già stato illustrato nella discussione generale dal collega Marcenaro.
Per quanto riguarda la valutazione di una riduzione settoriale, vi è un primo dubbio sulla possibilità di esenzione, anzi, non c'è la possibilità di esenzione settoriale se non per alcuni settori, che non sono certamente settori produttivi, quali quello dell'auto. La valutazione di riduzione settoriale di imposta può essere certamente valutata, posso anche assicurare che è già stata presa in considerazione dalla Giunta e un approfondimento sarà svolto.
Questo è un tema che sicuramente affronteremo in autunno, spero in modo più ampio e non a mezzanotte o all'una di notte trattando della finanziaria 2003, e che pone una serie di seri problemi. In merito a tali problemi, mi richiamo all'intervento del Consigliere Contu. Lui lo aveva detto, per poi concludere con una motivazione. Richiamo gran parte del suo intervento e tutta una serie di valutazioni e di dubbi che lui esprimeva per arrivare ad un'altra valutazione: se sia giusto intervenire con meccanismi di aiuto di questo tipo su una ristrutturazione o, meglio, se sia giusto intervenire con differenziazioni di aliquote senza avere un quadro preciso di coloro che poi ne beneficeranno.
E' una valutazione e un confronto che la Giunta è disponibile a fare ma con molte riserve. Ritengo che, se dobbiamo svolgere valutazioni con riferimento all'IRPEF e all'IRAP, le dobbiamo fare per fasce orizzontali e non settoriali, altrimenti apriamo una discussione tra quello che è il settore più rappresentativo e meno rappresentativo, ma ogni realtà ha un settore rappresentativo.
Certo, siamo a Torino e sono molto sentiti i problemi del settore dell'automotive, che certamente sta vivendo un momento difficile. Esso rappresenta il 4% dell'economia piemontese, quello legato direttamente al meccanismo di un certo indotto, ma qualche giorno fa sentivo i rubinettai che lamentavano lo stesso problema, sebbene non sia percepito nelle stesse proporzioni e non se ne parli nulle prime pagine dei giornali. Analoghe valutazioni potrebbero essere fatte in merito al settore tessile, dove probabilmente la crisi è strutturale, non di singola azienda trainante. Ci sono inoltre altri settori interessati e potremmo su questo aprire un dibattito.
Colgo pertanto l'occasione per esprimere una prima valutazione.
Apprezzo moltissimo lo spirito e l'analisi che ha portato il Gruppo DS a fare questa proposta. Analizziamo bene la questione, ma per quanto riguarda il bilancio 2003, la Giunta si dichiara fin d'ora disponibile a fare valutazioni sull'IRAP.
Dico molto francamente che avremo problemi legati al gettito, ma oggi non sono in grado di valutare quante sono le imprese fino a cinquanta dipendenti del settore automotive e l'entità del gettito. Calcolando che il gettito del settore privato è di circa di 4 mila miliardi, l'automotive ne rappresenta il 4%. Possiamo fare le nostre stime, potremmo anche inventare dei numeri, ma sono numeri che dovrebbero avere un'analisi un po' più compiuta.
Il discorso che vorrei porre è proprio quello alla base. Capiamo prima se vogliamo impegnarci in valutazioni di tipo settoriale. Chiederei il rinvio di questa discussione al bilancio 2003, in pratica alla legge finanziaria per il 2003. Il Governo nazionale è impegnato in un programma che dovrebbe vedere la soppressione e la riduzione dell'IRAP, ma essendo altresì impegnato a compensare la riduzione dell'IRAP, una valutazione di pura cassa vorrei anche svolgerla, così come altre valutazioni di riduzione dell'1%, da una parte; d'altra parte, l'aggiunta dell'1%, come hanno fatto alcune Regioni, non ci serve per compensare la riduzione dell'1%. Per capirci: non abbiamo le SIM, è inutile che aggiungiamo l'1% delle SIM.
L'aggiunta dell'1% sulle SIM nella Regione Piemonte ci porta quasi zero.
L'aggiunta sulle SIM a Milano, dove opera il mercato borsistico, garantisce dei risultati.
Questi sono solo alcuni dei temi che mi inducono di chiedere di esprimere il no della Giunta sull'emendamento, benché motivato da queste considerazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro per dichiarazione di voto.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente, ho ascoltato le motivazioni dell'Assessore Pichetto e, naturalmente, non ho difficoltà a riconoscere che l'emendamento, così come proposto, è per molti aspetti rozzo. In primo luogo, come mi faceva rilevare prima il collega Palma, sicuramente, è incompleto in quanto in una serie di leggi finanziarie, in particolare, erano in grado di prevedere con esattezza l'ammontare delle uscite o delle minori entrate che un provvedimento del genere comporta per la Regione Piemonte.
Sull'incompletezza di questo provvedimento non ho alcun dubbio.
Non trovo convincente quanto dice l'Assessore a proposito del carattere settoriale per una semplice ragione: lei sa benissimo, Assessore Pichetto che in un altro campo, penso a quello del credito, si sta lavorando esattamente con criteri di carattere settoriale per riuscire ad individuare, attraverso un intervento che coinvolga FinPiemonte e i meccanismi dei fidi, interventi a sostegno delle aziende minori del settore automobilistico e non di tutto il settore.
Siccome abbiamo presentato questo emendamento per affrontare un problema, non per altro, chiedo alla Giunta se è disposta ad accogliere una sua modifica. Vorrei esprimerne la sostanza e, se c'è un'intesa, procederei ad una riformulazione dello stesso: "Il Consiglio regionale delega la Giunta a presentare, entro il termine "x", un provvedimento di questo tipo da riportare in Consiglio o in Consiglio - troviamo la forma - che riguardi il sostegno, attraverso la leva fiscale, alle politiche congiunturali e di sviluppo.
Se la Giunta è d'accordo a presentare al Consiglio e alla Commissione un provvedimento con queste caratteristiche - credo che l'Assessore abbia capito - noi riformuleremo il nostro emendamento.



PRESIDENTE

Collega Marcenaro, direi che la sua istanza può essere accolta in questi termini: in aula risulta a verbale che potrebbe esserci un impegno formale della Giunta a presentare un provvedimento in questo senso.
Collega Picchetto?



PICHETTO Gilberto, Assessore all'industria

No, io assumo l'impegno della Giunta a valutare complessivamente la parte normativa dell'IRAP, anche sulla riduzione. Ma non assumo l'impegno nel senso dell'emendamento, perché, per essere sincero, una riduzione dell'IRAP al settore automotive la posso studiare, ma non prendo un impegno in aula a ridurre l'IRAP nel settore automotive, perché mi manca tutta una serie di valutazioni, che sono quelle che ho espresso in precedenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro per completare.



MARCENARO Pietro

Se è così, prendo atto dell'impegno della Giunta e lo verificheremo, ma per quanto ci riguarda manteniamo il nostro emendamento e, naturalmente vale le mia come dichiarazione di voto a favore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Presidente, per dichiarazione di voto, devo dire che voterò a favore di questo emendamento. Ma ci tengo a sottolineare un aspetto.
Nella sua dichiarazione, l'Assessore Picchetto ha praticamente dato ragione alle mie affermazioni, che sostenevano la necessità di scegliere strade finanziarie a favore non di un'economia sviluppista, come stiamo pervicacemente perseguendo in Regione Piemonte, ma a favore di quella che è l'economia basata sulla sostenibilità. Perché dico questo? Perché l'Assessore Picchetto, per giustificare la non accettazione di codesto emendamento, ha fatto un elenco di settori in crisi che probabilmente, è molto ristretto rispetto alle caratteristiche e alla situazione reale. Quindi dà ragione sul fatto che non è che non si debba pensare a quei settori che sono in crisi, ma si deve andare oltre.
Dunque, non solo investire soldi, risorse ed energie per cercare di aiutare quei settori che attualmente sono in crisi, ma, conformemente a quelli che credo siano gli indirizzi che ormai si stanno delineando in campo economico a livello internazionale per le società sviluppate come la nostra, se davvero vogliamo pensare in grande e se davvero vogliamo pensare per il bene della collettività piemontese, per la quale siamo pagati per lavorare, dobbiamo pensare a fare quello che non abbiamo mai fatto, ovvero investire soldi a favore dell'economia sostenibile. E badate che non uso le parole "sviluppo sostenibile" ma "economia sostenibile", che si sta dimostrando l'unica in grado di offrire risposte a questo tipo di società in cui noi viviamo. Noi non possiamo impedire che alcune industrie ad esempio, operino delle scelte di delocalizzazione o di altro genere. Noi dobbiamo dare delle risposte ai nostri concittadini, alla nostra collettività. Creare lavoro duraturo, che sia in grado di dare sicurezza specialmente ai giovani.
Ritengo, quindi, che proprio nelle parole dell'Assessore Picchetto ci sia stata la dimostrazione palese di quanto questa legge finanziaria (è la prima e spero che con quelle dei prossimi anni si possa rimediare), sia insufficiente ad affrontare la situazione economica che in Piemonte e in Italia stiamo vivendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ribadisco che voteremo a favore di questo provvedimento, che solleva un problema fondamentale per l'economia regionale. Ovviamente questo provvedimento comincia ad affrontarlo in modo parziale, però ha il merito sollevarlo e di far capire che, così come si è fatto finora, non si pu andare avanti. Occorre sicuramente cambiare atteggiamenti e strategia.
Finora ci siamo sempre trovati di fronte a dichiarazioni molto generiche da parte della Giunta, ma in assenza di atti che, in qualche modo, affrontino il problema che assume proporzioni vastissime per quanto riguarda la nostra Regione.
Si tratta del più importante settore economico della Regione e credo che occorra, in qualche modo, cominciare a metterci mano. Le dichiarazioni dell'Assessore Picchetto, da questo punto di vista, sono troppo generiche: "Sì, faremo qualcosa". Ma tante altre volte, quando abbiamo discusso del problema, abbiamo sentito fare affermazioni altrettanto generiche non seguite da atti. Pertanto, si poteva, al limite, modificare l'emendamento offrire dei segnali, sarebbe stato importante.
Condivido, inoltre, le considerazioni del Consigliere Moriconi fatte poc'anzi, perché nell'affrontare queste tematiche occorre avere una visione più ampia della crisi che esiste, non solo nell'auto ma anche nel rapporto tra il settore dell'auto e l'ambiente. Ritengo che su questo una serie di emendamenti successivi ci permetterebbero di entrare meglio nella materia.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Anch'io voterò a favore di questo emendamento, anche se lo ritengo un po' grezzo, però dà un'indicazione generale.
Mi rendo conto che è difficile utilizzare questo strumento, perch l'indotto auto è molto indeterminato. Ci sono aziende che hanno quote di produzione che vanno all'auto e quote di produzione per altri settori; e a volte, queste quote variano da anno ad anno, da esercizio ad esercizio.
Voglio anche dire che questo può essere un versante dell'intervento.
Ma, Assessore Picchetto, sulla crisi dell'auto, come sulla crisi del settore moda, come degli altri settori, preferisco, alla leva fiscale, una leva di politiche attive che la Regione deve praticamente accentuare dal lato dell'innovazione, della ricerca e del sostegno alla commercializzazione e al consorziamento di queste piccole imprese che possono, in qualche modo, sviluppare iniziative commerciali più autonome e di diversificazione anche settoriale, in modo da sopravvivere. Quindi è un mio segno, però dietro, Assessore Picchetto, dovrebbe starci la politica della Regione in questi in terventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente.
Credo che qualsiasi iniziativa volta ad offrire un contributo alle aziende in crisi sia lodevole. Però, riferendomi a ciò che ha detto l'Assessore Picchetto, non possiamo andare a colpire o a favorire solamente un settore della produzione, andando a penalizzare altri comparti dell'industria italiana. Per cui, come Gruppo di AN, proprio perché siamo sensibili a questo fatto, voteremo contro questo emendamento, perché non si dà un taglio di apertura a tutte le imprese, ma è solamente legato a un settore. Credo ed auspico che il Governo nazionale vada a rivedere la tassa dell'IRAP introdotta dal Ministro Visco, perché sicuramente è una tassa assurda che non va a colpire il reddito netto d'impresa, ma va a colpire il problema della produzione. Pertanto è una tassa che dovrebbe essere rivista e modificata. Proprio per questo motivo voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Prima di chiudere la sessione serale del Consiglio regionale, comunico che gli emendamenti numerati da 190 a 240 sono stati ritirati dai proponenti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 0.50)



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