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Dettaglio seduta n.242 del 31/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'.o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Bussola, Caracciolo, Ghigo Pedrale, Racchelli e Riggio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che si è riunita la Conferenza dei Capigruppo da cui sono emerse alcune determinazioni in ordine allo svolgimento dei lavori.
Visto che non si è ancora risolta l'impasse che ha determinato i riaggiornamenti delle sedute e tenendo conto delle determinazioni della Conferenza dei Capigruppo, convoco il Consiglio per domani alle ore 14.30 alle ore 20.00 e alle ore 0.01. Non faccio altre convocazioni per il momento, perché nella Conferenza dei Capigruppo, che si svolgerà domani alle ore 14.30, si farà il punto della situazione, tenendo conto del fatto che sono possibili ulteriori sedute.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente, le mie considerazioni sono espresse, non solo nel rispetto delle sue prerogative, per quanto riguarda la convocazione del Consiglio ma anche nel riconoscimento del ruolo che lei ha svolto in queste ore.
Ciò che mi preme dire - e prego di tenerlo, per quanto possibile, nella considerazione che lei riterrà opportuno - è che si è determinata una situazione difficile. Eravamo in presenza - mi corregga se sbaglio - di un calendario dei lavori fissati nelle settimane precedenti, in previsione di un'interruzione dei lavori del Consiglio regionale prima della sospensione feriale, dopo l'approvazione di determinati provvedimenti. L'intenzione era di arrivare ad una conclusione che al massimo doveva giungere nella serata di oggi, con un'eventuale lieve prosecuzione (immagino il tempo necessario per concludere i provvedimenti). In questo senso, nessuno di noi si è opposto al fatto o ha trovato che fosse errata la convocazione di sedute notturne che assumevano il senso della conclusione di un lavoro, dandosi come elemento di garanzia, i tempi necessari a concludere.
Il quadro che oggi si delinea è profondamente diverso; il modo con cui si è sviluppato il confronto ha convinto il nostro Gruppo a presentare emendamenti che ne costituiranno punto essenziale, quali che siano le decisioni a cui arriverà la maggioranza o una parte di essa.
Per questa ragione, Presidente, le chiederei, tenuto conto delle esigenze proposte di una prosecuzione del Consiglio, di fissarlo nei termini più ordinari possibili. Prendiamo atto che questo confronto deve proseguire e che non siamo in condizioni di concludere nei tempi stabiliti però, proprio per questo, chiederei se fosse possibile evitare le sedute notturne, le sedute di sabato o domenica, ma di convocare, con la massima calma e ordinarietà, i lavori nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, prevedendo un lavoro che si svolga in questi termini, evitando l'impressione di un'accelerazione della quale, a questo punto, a nostro avviso non esiste più alcuna condizione politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Per quanto mi riguarda, la Conferenza dei Capigruppo - e farò una proposta in tal senso -potrebbe essere abolita.
Vede, Presidente, ogni volta in quella sede programmiamo dei lavori, ma sfido chiunque, in quest'aula, a testimoniare di averli visti rispettati.
Le cito l'ultimo esempio: cinque minuti fa in Conferenza dei Capigruppo si era chiesta la convocazione straordinaria del Consiglio regionale per giovedì, venerdì e sabato, mentre lei in questo momento sta dicendo che il Consiglio regionale è convocato per giovedì e venerdì e forse per altri giorni.
Capisco le situazioni derivanti da una programmazione del personale, a cui va tutta la mia stima e riconoscenza per il lavoro che in quest'aula svolgono, e quindi, se il problema è di carattere organizzativo, anche se per me, che faccio politica, sarebbe politicamente importante richiedere la convocazione per sabato, aspetto a richiederla.
Vorrei solo che lei, Presidente, dichiarasse in quest'aula la disponibilità a convocare il Consiglio regionale anche per la giornata di sabato.
Aggiungo un aspetto, relativamente a quanto espresso dal Consigliere Marcenaro. Il confronto d'aula a cui si riferisce il Consigliere Marcenaro è un confronto a senso unico. Vorrei rinnovare, in questa sede, la prerogativa di questa maggioranza di poter presentate emendamenti e proposte. Non solo, ma di poter portare avanti quello che è il proprio programma. Sono disponibile, come diceva il Consigliere Marcenaro, oltre alla richiesta per la convocazione di sabato, a far sì che il Consiglio regionale possa essere convocato da lunedì in avanti (così com'è successo per esempio, al Senato proprio in queste ore grazie ad un ostruzionismo ingiustificato della sinistra su alcune questioni che si ritengono di nodale importanza). Come avviene in Senato, noi della maggioranza siamo disponibili a rimanere in quest'aula e a confrontarci. Per noi il confronto non è a senso unico.
Noi - come abbiamo anche dichiarato nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo modificato sostanzialmente l'emendamento di cui è stato annunciato il ritiro da parte della Giunta; quindi, penso che ci sia una totale disponibilità a discutere, questa volta però non guardando solo questa parte dell'aula, ma a 360 gradi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Non so se sia possibile, ma proporrei di sottoporre al voto dell'aula la calendarizzazione dei lavori. E' evidente, Presidente, che in sede di Conferenza dei Capigruppo lei ha operato una scelta e allora, riprendendo l'intervento del Consigliere Marcenaro, solleciterei una programmazione ordinaria delle sedute, anche perché questo rappresenta un atto di rispetto soprattutto nei confronti dei lavoratori.
Credo che il Consigliere Angeleri concorderà sul fatto che due dei suoi stipendi corrispondono al reddito lordo annuo di qualsiasi impiegato di questa struttura...



CONTU Mario

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



CONTU Mario

Anche due dei tuoi!



CONTU Mario

Non sono così impudente da nascondermi dietro queste cose! Ad ogni modo, il tempo l'abbiamo e mi pare che la volontà della maggioranza sia quella di approdare ad un risultato, per cui il suggerimento che darei - e chiederei che venisse sottoposto al voto dell'aula - è di programmare ordinariamente i Consigli nei prossimi giorni anche perché non è prevista l'indennità di disagio notturna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Intervengo semplicemente per ricordare ai colleghi che abbiamo di fronte l'esame del disegno di legge n. 432. Chiederei, Presidente, di dare inizio alla discussione generale senza perdere ulteriore tempo, in modo che si possa entrare nel merito di tale provvedimento. Queste schermaglie iniziali le trovo assolutamente inutili e stucchevoli.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Non riprendo il dibattito sulla calendarizzazione dei lavori, in quanto è già stato espresso qui e ne avevamo parlato anche nella Conferenza dei Capigruppo.
A questo punto, il dibattito sulla Finanziaria sarà lungo, perch cambiano i termini del testo presentato in I Commissione, che aveva già raggiunto dei punti di sintesi. La sintesi non c'è più e dunque si riapre la necessità di costruirla.
Una calendarizzazione normale delle sedute consente certamente a tutti di lavorare meglio, ma non riprendo questa questione. Voglio solo chiederle, Presidente, una sospensione del Consiglio dalle 17.00 alle 17.30 per una riunione del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

Sospensione concessa perché ne ho concesse già altre. Prego gli altri Gruppi che hanno intenzione di riunirsi di farlo in quell'arco di tempo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Siccome è emerso che l'interruzione dalle 17.00 alle 17.30 serve per una conferenza stampa, chiederei - proprio perché i giornalisti sono gli stessi - una sospensione dalle 17.30 alle 18.00, in quanto anche la maggioranza ha esigenza di fare una conferenza stampa. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Contu chiede la parola sull'ordine dei lavori, ma volevo ricordargli che al riguardo è già intervenuto.
Ho detto di accorpare le varie richieste di sospensione, anche perch di sospensioni ne abbiamo già fatte tante.
CONTU Mario (fuori microfono) Scusi, Presidente, voglio solo sapere se ha concesso la sospensione dalle 18.00 alle 18.30.



PRESIDENTE

No, non concedo sospensioni dalle 18.00 alle 18.30. Ho già detto e motivato il fatto che concedo una sospensione unica dalle 17.00 alle 17.45 in maniera tale che si possano svolgere tutte le riunioni del caso. Non concedo altro.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 432: "Legge finanziaria per l'anno 2002"


PRESIDENTE

A questo punto, dichiaro aperta la discussione generale in merito al disegno di legge n. 432, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ci sono interventi? Prego, Consigliera Manica, prenda pure la parola.



MANICA Giuliana

In seguito alla relazione del Consigliere Gallarini, noi avremmo dovuto discutere in via ordinaria, anche se in ritardo, la legge finanziaria per l'anno 2002, non la legge finanziaria per l'anno 2003. A fine luglio di quest'anno siamo ancora alla discussione di questo testo; abbiamo, per ragioni di opportunità di consultazione, rimandato la discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria (altra importante innovazione per quanto riguarda le Regioni) alla ripresa di settembre, per poter operare una consultazione che non riguardasse esclusivamente le Commissioni e il Consiglio regionale, ma l'intera comunità piemontese stante l'importante dimensione di programmazione che quel documento aveva e stante l'occasione.
Detto questo, essendo una grande e importante occasione di programmazione, mi sembrava che la discussione, così come si era svolta in I Commissione, per quanto riguardava questo testo, per quanto riguardava la condivisione di un percorso e per quanto riguardava il Documento di programmazione economico-finanziaria, avesse delle condizioni non sul merito e sui contenuti, perché poi mantenevamo proposte ed opinioni diverse e anche magari la necessità di emendare alcuni punti della legge stessa, ma sul percorso e sulla struttura generale ci potesse essere un momento di condivisione, facendo recuperare dignità e autorevolezza a questo Consiglio; dignità e autorevolezza che soprattutto negli ultimi tempi non sempre ha avuto.
Mi sembrava che questa condivisione potesse essere tanto più alta soprattutto da parte di chi ha sempre invocato, là dove cedeva la politica l'applicazione burocratica del Regolamento o la modifica burocratica dello stesso. Mi sembrava quindi che la ripresa di un confronto politico, anche alternativo, da posizioni diverse, determinasse condizioni interessanti soprattutto su elementi di programmazione, perché venivamo proprio da una deliberazione di Giunta che, ad esempio, sorpassava un grande atto di programmazione come quello del Piano sanitario regionale.
Mi pareva che, pur nella differenza dei contenuti, si fosse raggiunta una dimensione che garantisse a tutti, maggioranza e opposizione, un confronto più alto. Debbo dire però che quando il confronto si alza troppo c'è sempre qualcuno che si preoccupa di abbassarlo a livelli talmente bassi da non consentire il funzionamento normale dell'aula; a livelli talmente bassi, Presidente, che, ad un certo punto, dopo non essere riusciti ad approvare una legge che faceva parte di un importante programma di governo come la legge sui buoni scuola, si rinuncia, addirittura, all'intento complessivo sulla stessa per presentare non alla legge n. 62, non con un provvedimento sui buoni scuola, ma all'art. 138 del D.lgs. n. 112, un emendamento minimalista nei suoi contenuti, che snatura profondamente la natura del servizio scolastico pubblico piemontese: minimalista come cifra una quantità ridicola, ma, dal punto di vista qualitativo, un orrore politico. Questo è un modo per prendere un confronto, anche su posizioni diverse, che ha raggiunto livelli più alti per l'aula, per la maggioranza e per l'opposizione, e riportarlo al di sotto degli scantinati di quest'aula.
E' del tutto evidente che questo implica, da parte di tutti, una rideterminazione del percorso.
Pare evidente che quando un provvedimento, su cui vi era una serie di obiezioni di merito che riguardavano gli undici emendamenti già presentati diventa di natura così diversa da riproporre ad un livello, anche poco degno, di una discussione, una stessa questione importante come quella del confronto tra la scuola pubblica e la scuola privata, tra la scuola non statale e la scuola pubblica piemontese, quando si arriva ad una cosa del genere, voi capite che vi è l'esigenza di intervenire sul provvedimento con elementi di merito, di contenuto, molto più consistenti rispetto al testo originario.
Cosa determina un comportamento di questo genere? Una cosa molto semplice. La legge finanziaria non ha scadenze predeterminate, infatti non è scritto in alcun Regolamento e in alcuna norma regolamentare che vi sia il termine perentorio del 31 luglio di quest'anno per l'approvazione del provvedimento.
Non essendoci un termine perentorio, essendosi riaperto un dibattito di contenuto molto consistente che annulla il lavoro della Commissione e lo ridetermina a livello di quest'aula, noi riteniamo che l'aula, per la sua dignità, e il confronto serrato tra i Consiglieri - anche i Consiglieri Angeleri e Cattaneo che in questo momento sono distratti - riusciranno a convincerci che quell'emendamento presentato è un emendamento di alto contenuto e di importante ruolo per quanto riguarda la scuola piemontese.
E' del tutto evidente che il confronto d'aula ricomincia, si ridetermina anche per consentire al Consigliere Angeleri di convincerci del contrario di ciò che siamo convinti oggi rispetto all'emendamento che lui ha presentato (l'aula serve anche per questo). Il Consigliere Angeleri insieme ad altri eventuali presentatori dell'emendamento, deve presentare tutte le argomentazioni per convincere l'opposizione che la nostra posizione, rispetto alla proposta della maggioranza, è una posizione sbagliata, e pertanto l'aula ha bisogno di tutti i tempi e i termini per poter discutere.
I livelli di eccezionalità cadono, compresi i livelli di eccezionalità delle sedute notturne. C'è la necessità di una calendarizzazione per un dibattito normale, che duri per i tempi normali per cui dura, salvo che visto che scadenze di ordine perentorio non ci sono per quanto riguarda la legge finanziaria, non si decida la calendarizzazione di questo testo alla prima seduta utile di settembre e ricominciare da lì tutto il confronto e il percorso.
Quando, come nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, si propone una soluzione o si avanza una proposta quale quella che ci è stata avanzata vuol dire che la Giunta, per conto suo, non presenterà alcun emendamento di tal genere alla legge finanziaria presentata. Pertanto, la Giunta, nella sua collegialità, ripropone il testo di legge finanziaria, con alcune variazioni tecniche che possono essere fatte, così come era stato discusso nella Conferenza dei Capigruppo.
Noi, rispetto a tale decisione della Giunta, avremmo potuto riconfermare le conclusioni della I Commissione: è lì che la maggioranza si divide, perché una parte della maggioranza ripropone l'emendamento imputandolo semplicemente ad un altro capitolo; l'altra parte, invece di assumere una posizione politica, si riserva di decidere al momento stesso.
Voi capite che o qui si riassume un ordine di contesto politico e davanti ad una proposta della Giunta si riesce a definire, da parte della maggioranza, che cosa vuole fare, che cosa pensa di questo testo di legge finanziaria e cosa pensa che esso debba essere, oppure, se questo non si fa, si consegna l'aula alla paralisi, soprattutto, per quanto ci riguarda ad una lunga, molto lunga, Assessore Pichetto, discussione di merito.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Colleghi, siamo chiamati ad esprimere le nostre valutazioni, il nostro voto, sul disegno di legge n. 432, la nuova legge finanziaria introdotta da una legge regionale dell'anno scorso. Questo è un documento di manovra finanziaria e noi questo quadro finanziario annuale, riferito al periodo del bilancio pluriennale, lo valutiamo nel complesso positivamente.
Apprezziamo che all'art. 3 sia stata introdotta l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale per gli autoveicoli alimentati a gas metano. Questo è un primo intervento, soprattutto dopo la discussione che si è svolta in aula sulla crisi dell'auto (anche se lo riteniamo assolutamente insufficiente per dare al settore dell'auto la ripresa che tutti ci auguriamo).
Questa condivisione generale non esime, peraltro, dal chiedere all'aula, in particolare alla maggioranza, una valutazione, un segnale di attenzione per la scuola non statale e nei confronti della quale dobbiamo passare - come ho già avuto modo di dire questa mattina in sede di Conferenza dei Capigruppo - da una vuota attenzione ad un primo serio ristoro nella situazione insostenibile che si è venuta a creare.
In questa prospettiva, insieme ai colleghi del CCD e al Consigliere Tomatis, noi del CDU abbiamo presentato un emendamento all'art. 8 di questo disegno di legge, con il quale chiediamo, appunto, un primo serio ristoro.
Noi siamo per una pronta approvazione del documento.
Respingo, per quanto ci riguarda, la valutazione di "orrore politico" che ha voluto esprimere la Consigliera Manica rispetto a questo emendamento. Non "orrore politico", ma sarebbe un "errore politico", da parte della maggioranza, non dare seguito, con atti concreti, al contratto che abbiamo con i cittadini piemontesi che ci hanno premiato nel 2000 alle ultime elezioni. Ci hanno premiato in modo significativo, pertanto si attendono da noi, maggioranza, una risposta significativa in tal senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Grazie, signor Presidente. La legge finanziaria della quale si parla come ha già detto la Consigliera Manica, è una legge sulla quale abbiamo espresso, con un voto negativo in I Commissione, anche un nostro giudizio sulla Giunta, sulla maggioranza e sulla sua politica. Naturalmente, il voto sulla legge di bilancio è, per eccellenza, un voto politico, è un voto nel quale, quasi istituzionalmente, si distinguono maggioranza e opposizione e si determinano le funzioni necessarie.
Ho dato questo giudizio negativo anche, ovviamente, sulla base di considerazioni di merito. E' un provvedimento fortemente inadeguato rispetto alle caratteristiche straordinarie del momento che il Piemonte sta attraversando. Un momento di passaggio delicato, che richiede di essere accompagnato da politiche coraggiose e, a nostro avviso, non semplicemente con un orizzonte che non va oltre quell'ordinaria amministrazione che, a nostro avviso, questa legge finanziaria, nella più benevola delle considerazioni, esprime.
Questo è stato il nostro giudizio e, per questa ragione, ritornerò in seguito su questo punto, in quanto abbiamo caratterizzato la nostra iniziativa con la presentazione di due gruppi sostanziali di emendamenti.
Il primo gruppo è riferito, in particolare, alle materie ruotanti intorno all'art. 3 della legge finanziaria, quelle che riguardano le questioni collegate, in senso lato, al problema dell'industria automobilistica (sono affrontate, nella legge finanziaria, all'art. 3 con l'esenzione della tassa automobilistica), ampliando quel terreno.
Il secondo gruppo di emendamenti riguarda, invece, elementi di una politica anticongiunturale, legata alla situazione esistente di rallentamento dell'attività economica e rivolta a quei settori e a quegli aspetti della realtà economica piemontese nei quali era più necessario un intervento di questo tipo.
In particolare, abbiamo proposto una manovra congiunturale che si pu riassumere in una riduzione o eliminazione temporanea dell'IRAP per le aziende al di sotto dei 50 dipendenti; una riduzione o eliminazione dell'IRAP per le zone e i territori montani che sono al di sotto di certi livelli medi di reddito. Infine, abbiamo proposto, un aumento, invece dell'IRAP sul settore dell'intermediazione finanziaria e bancaria per dare in questo modo, segno di una politica economica che, anche attraverso la Finanziaria con alcune scelte significative, determinasse un diverso indirizzo. Considero queste questioni di grande importanza e sulle quali ritornerò.
Nonostante il giudizio negativo e motivato che abbiamo espresso sulla legge finanziaria e le proposte di cambiamento profondo e significativo che abbiamo avanzato, noi - quando dico noi mi riferisco a tutta l'opposizione basta vedere l'andamento dei nostri lavori - non abbiamo espresso solo la nostra opinione, ma, contemporaneamente, abbiamo anche cercato di costruire quel minimo di condizione di lavoro politico di questa assemblea e delle Commissioni, che consentisse di arrivare ad un processo di decisione. Lo abbiamo fatto con una discussione che ha reso esplicite le condizioni di questo percorso.
Questo aspetto è stato ripreso da molti Consiglieri, escludendo il fatto che la legge finanziaria potesse diventare il treno su cui ciascuno caricasse le proprie necessità (ovviamente, se qualcuno lo può fare, lo fanno tutti) e chiedendo che la legge stesse a questo merito e, attraverso questo percorso, si arrivasse ad una soluzione nella quale l'opposizione svolgeva il proprio ruolo in una dimensione che prevedesse un percorso istituzionalmente definito.
Credo che il Consigliere Angeleri ricordi il confronto che abbiamo avuto in I Commissione. In I Commissione avevo anticipato una posizione che diceva "non fate di questa Finanziaria il punto per avanzare altre questioni"...



MARCENARO Pietro

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



MARCENARO Pietro

Qualcuno vi aveva suggerito questo emendamento...



MARCENARO Pietro

Se qualcuno l'ha suggerito, ci ha detto la verità.
Ricordo di avere detto questo e il Consigliere Angeleri replicò e già in Commissione ci fu un confronto su questo punto.
Adesso siamo in questa condizione, una condizione che prego di notare e di osservare perché ha un qualche rilievo. E' una condizione nella quale dopo aver approvato il consuntivo 2001, dopo aver approvato, con una discussione direi sufficientemente coincisa, l'assestamento di bilancio dell'esercizio corrente, dopo non aver avuto in Commissione la presentazione dei temi da discutere, dopo tutto questo, viene proposto un emendamento che, nella nostra valutazione, introduce una questione di grande rilievo politico e simbolico sulla quale c'era stato un forte elemento di conflitto politico nell'assemblea.
Aggiungo, a segno della verità, che direi una bugia se dicessi che questo è l'unico emendamento. Forse sbaglio, ma non mi stupirei se, nelle prossime ore, ci trovassimo di fronte ad un secondo emendamento che pensa sia possibile utilizzare la Finanziaria per realizzare il 31 luglio anche l'aumento dell'indennità dei Consiglieri regionali. Ripeto, non mi stupirei se nelle prossime ore ci trovassimo di fronte anche a quel tipo di soluzione.
Noi diciamo che questa è la nostra posizione. Con assoluta calma prendiamo atto che non ci sono le condizioni per un'operazione come quella che noi ritenevamo fosse possibile. Non voglio negare a nessuno il diritto di presentare emendamenti, nessuno mi negherà, fino a quando esiste un Consiglio regionale così regolato, la possibilità di utilizzare gli strumenti regolamentari della battaglia politica per contrastare queste posizioni e, nella misura lecita e possibile, impedire che sia approvata quella legge.
Aggiungo di più: a questo punto, noi siamo convinti - lo diceva la Consigliera Manica - che, siccome in questa difficile assemblea non ci sono le condizioni politiche, anche di ricostruzione dei rapporti istituzionali di costruire elementi di riconoscimento reciproco e di affidabilità, per quanto ci riguarda, è utile che i problemi che abbiamo posto con gli emendamenti presentati rimangano al centro di questa discussione e della nostra ipotesi di modifica di una legge finanziaria che riteniamo inadeguata. In questo modo, regoleremo, attraverso un dibattito politico, i cui temi ho cercato di riassumere, la nostra iniziativa.
Mi rammarico solo di un punto in questa vicenda, cioè che è difficile per tutti - non è un problema che riguarda solo gli altri - ricostruire elementi di interlocuzione politica certa. Personalmente, sono tra quelli abituati a pensare che, per ragioni istituzionali, il capo della maggioranza sia il Presidente della Regione. Io sono abituato a pensare così, perché è stato eletto direttamente dai piemontesi; quindi, la mia interpretazione è questa.
Quando mi è stato detto che la Giunta, e quindi il Presidente della Regione, aveva proposto il ritiro degli emendamenti e, attraverso questo ipotizzato uno sbocco, avevo pensato che ci fossero le condizioni per arrivare ad un'intesa.
Non voglio aprire alcuna polemica; prendo semplicemente atto del fatto che le cose non stanno così, che il ritiro da parte della Giunta dell'emendamento non è condizione sufficiente per ristabilire un punto di sbocco di questa situazione; quindi, affronteremo la discussione.
Penso solo che, per il rispetto reciproco che tutti ci dobbiamo occorra affrontare questa discussione con serietà. Se c'è questo nodo, non illudiamoci che tale questione si risolva con un'accelerazione notturna.
L'accelerazione notturna potrà servire a stancare qualcuno, ma non a convincerlo a prendere domani la posizione che non ha preso oggi.
Riterrei una cosa del genere non seria. Preferisco prendere atto che per l'ennesima volta, un tentativo di fare un piccolo passo in avanti nei rapporti fra di noi non è andato a buon fine; quindi, suggerisco di regolare l'organizzazione dei lavori e del nostro confronto in un modo che ne tenga rispettosamente conto, senza tentare delle strade che mi sembrano improbabili e - se posso esprimere la mia personale opinione impresentabili ad un'opinione pubblica torinese che difficilmente potrebbe prestare fede a questa modalità un po' eccentrica di confronto.



PRESIDENTE

Consigliere Brigandì, forse non vedo bene, ma lei è senza giacca.



(Proteste del Consigliere Brigandì)



PRESIDENTE

Naturalmente in una discussione di questo genere le parole sono pietre quindi cerco di richiamarmi alla prassi.



(Ulteriori proteste del Consigliere Brigandì)



PRESIDENTE

Consigliere Brigandì, abbia comprensione per la mia inadeguatezza sul piano giuridico. Noi chiediamo alle colleghe signore di avere le maniche lunghe e ai colleghi signori di avere la giacca. Questo è quello che la nostra prassi prevede.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Mi sembra che la discussione sui capi di vestiario abbia rianimato un po' il Consiglio rispetto alla discussione, che mi sembrava più importante.
Stiamo affrontando la discussione sulla legge finanziaria e anch'io com'è stato sollevato da altre parti - devo lamentare come nella stessa manchino quelle linee di indirizzo che pure sarebbero importanti.
Penso, in particolare, al fatto che non ci sia un sostegno a quegli indirizzi che, per me, sarebbero fondamentali, ma tali sarebbero anche per tutta la Regione, e che vanno nel campo della tutela e difesa dell'ambiente. Non posso non pensare che, nel momento in cui decidiamo come impiegare le risorse finanziarie, potremmo anche fare un pensiero al fatto che, sostenendo ed incentivando determinate politiche sul trasporto pubblico, potremmo come Regione contribuire in modo decisivo e fondamentale ad alleviare quello che è stato il problema di questo inverno nelle nostre principali città: lo smog.
L'Assessore D'Ambrosio sa quanto incida sulla salute dei cittadini il problema dello smog, così come sa che con opportuni interventi, anche in campo finanziario, sarebbe possibile alleviare in modo decisivo e migliorare significativamente la qualità dell'aria che respiriamo tutti quanti. Quindi, devo dire che, effettivamente, questa Finanziaria nasce per un certo verso con un carattere molto sottotono.
Concordo sul fatto che, non essendoci tempi prestabiliti per arrivare alla sua approvazione, è possibile evitare convocazioni prolungate del Consiglio regionale alla ricerca di quella che sotto tutti gli aspetti non può che essere definita come una prova di forza.
Credo sia chiaro a tutti che il problema della nostra discussione è centrato sulle decisioni che si vogliono assumere circa il finanziamento della scuola privata. Credo che non ci sia motivo di contrasto se si afferma che la discussione che stiamo affrontando è tutta centrata sulla visione di alcuni Consiglieri, i quali propongono di prevedere un contributo, peraltro non elevato, e un sostegno alla scuola privata.
Nello stesso momento in cui viene presentata questa richiesta, si afferma, da parte di alcuni Consiglieri proponenti, che la scuola privata versa in condizioni tragiche e che quindi ha necessità di aiuto e di sostegno. Questo mi sembra veramente un controsenso. Se la scuola privata è in crisi, una delle principali cause è la diminuzione del numero degli iscritti. D'altra parte, c'è tutta una serie di istituti privati che, con difficoltà gestionale, si avviano alla chiusura. Nel momento in cui la società dimostra, con la diminuzione degli iscritti, che i cittadini piemontesi hanno meno interesse per la scuola privata, qualche Consigliere pensa che sia necessario sostenere quel tipo di scelta.
Noi, quindi, procediamo in un indirizzo di scelta cercando di privilegiare una parte della cittadinanza rispetto all'insieme della collettività. Questa è una visione che incide profondamente sulla funzione che deve avere uno Stato laico e democratico, il cui scopo è costruire una società più giusta, più equanime, che dia la possibilità a tutta la collettività, senza discriminazioni in base al censo. Invece, purtroppo assistiamo, ripetutamente, a tentativi di costruire una società che dà di più a coloro che hanno maggiori possibilità e meno a chi non ne ha.
Ciò che in questa manovra mi preoccupa e stupisce sono le posizioni assunte da alcuni Consiglieri che, per tradizione o per abitudine, si riferiscono al mondo cattolico.
Mi sembra veramente strano che persone, che dovrebbero credere in una società più solidale, difendendo una visione sociale dello Stato, si preoccupano, invece, di presentare proposte che, di fatto, vanno nella direzione di alterare il senso della solidarietà, privilegiando alcune categorie rispetto ad altre.
Benché sia di frequentazioni più laiche, ho comunque rapporti, per tutta una serie di problemi che seguo sul piano sociale, con rappresentanti del mondo cattolico, dai quali non è mai emersa la necessità e la richiesta di investimenti a favore, per esempio, della scuola privata. Il mondo cattolico che frequento è molto più preoccupato delle scelte prese, a livello nazionale, sull'immigrazione; è molto più preoccupato di un Governo nazionale, ma anche di un governo locale, che non riesce a far sentire una voce di contrasto; è molto più preoccupato per la società che si sta costruendo, in cui manca il senso di solidarietà e una visione di democrazia. Non è assolutamente interessato ad una battaglia sulla scuola privata.
Credo che la discussione su questa Finanziaria andrebbe rifatta in tutt'altro senso: invece di pensare al sostegno delle scuole private sarebbe più corretto pensare di costruire una società più giusta per tutta la collettività.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Voglio subito precisare al Consiglio, per sgombrare il campo da eventuali equivoci, che noi, rispetto all'emendamento presentato dai Consiglieri Deorsola, Costa Rosanna, Tomatis e dal sottoscritto, non possiamo che essere favorevoli alla presentazione di questa legge finanziaria. E' per noi condizione essenziale l'impegno che questa maggioranza ha preso ed inserito nel suo programma. Voglio ricordare al Presidente Ghigo, a tutta la maggioranza, alla Giunta e, in particolare all'Assessore Leo, che questo è un impegno programmatico.
Dirò di più. Qualcuno in quest'aula, intervenendo, ha detto che il nostro emendamento è di basso profilo, è poca cosa rispetta alla legge sulla parità scolastica. Di rimando dico: "Dateci la possibilità di discutere la parità scolastica in quest'aula e di farla passare". Nel frattempo, noi, in attuazione di tutta una serie di disposizioni nazionali (a cominciare dall'applicazione del Titolo V per arrivare alla legge n. 62 che esprime criteri ben precisi in tema di parità scolastica), vogliamo dare, come è stato fatto, all'epoca, dal Governo precedente, segnali in questa direzione.
Ormai sta succedendo in parecchi Paesi europei, ma ancora una volta noi, insieme alla Grecia, rimaniamo il fanalino di coda in questa direzione. Addirittura, realtà come l'Ungheria hanno, nel loro Paese applicato il principio educativo di libertà e democrazia, mentre in questa realtà piccola - si fa per dire - di una Regione dell'Europa, ma una grande Regione per il nostro Paese, non riusciamo neanche a discutere in aula un provvedimento, visto che qualcuno si fa forte ancora una volta di un Regolamento usandolo in modo strumentale.
Ma dirò di più. Noi siamo favorevoli a questa legge finanziaria, che vede questo emendamento come parte integrante e importante della legge stessa, a maggior ragione oggi dopo che ho sentito l'intervento del Consigliere Marcenaro, il quale ha svolto un intervento ineccepibile dal suo punto di vista, dicendo alla Giunta: "Cara Giunta, ho visto che alcuni segnali che l'opposizione ha dato sono stati recepiti", e correttamente li ha anche elencati in quest'aula e che ovviamente da noi sono condivisi.
Tutte o parte delle nostre richieste, tutti i temi sui quali devo dare atto che la sinistra si è sempre impegnata, dai temi del lavoro, ai temi dell'ambiente, al problema della tassazione, all'IRAP...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



ANGELERI Antonello

Tali temi sono stati segnalati. Voi su questi farete o avete presentato degli emendamenti; anche noi abbiamo presentato un emendamento e chiediamo alla nostra maggioranza non di cambiare rotta, ma di essere coerente rispetto ad un documento programmatico che questa maggioranza, tutta insieme, ha sottoscritto prima delle elezioni del 16 aprile 2000.
Mi sembra che il fatto che si siano create le condizioni favorevoli per la discussione della Finanziaria sia una valutazione che spetta o pu spettare ad ogni singolo Consigliere in un senso piuttosto che un altro; a mio modesto parere, le condizioni per discutere ci sono, tanto più che voglio ricordare - l'emendamento in questione era stato valutato positivamente da tutta la maggioranza e che per richiesta esplicita dell'opposizione è stato presentato da due Assessori di questa Giunta, il collega Pichetto e l'amico Leo, dopodiché, dopo questa richiesta dell'opposizione, questo emendamento è stato ritirato e fatto proprio con una variazione sostanziale, per dare un segnale anche all'opposizione cambiando l'UPB, cambiando sostanzialmente il capitolo da cui si prendeva il 70% di questa cifra (l'UPB è il 32991).
So che è un segnale, ma è soprattutto un principio quello che noi vogliamo far passare anche in questa Regione, così come è passato in tutta Europa. L'emendamento è stato accettato da parte dell'Ufficio di Presidenza, quindi vuol dire che è stato presentato regolarmente, per cui anziché prendere dei fondi e distoglierli dall'assistenza scolastica, noi li abbiamo presi da un capitolo - se possiamo dirlo - dell'"effimero", dove ci sono iniziative culturali che possono aspettare rispetto invece all'assistenza scolastica, che l'opposizione ci aveva segnalato essere non positivo per l'inizio di una discussione democratica all'interno di quest'aula.
Allora, se qui qualcuno come il collega Moriconi ci parla di prove di forza, io voglio dire: caro collega Moriconi, qui non c'è alcuna prova di forza, ma c'è l'iniziativa di una maggioranza che chiede di portare avanti il programma. La prova di forza la volete fare voi, siete voi che presentate e avete minacciato di presentare migliaia e migliaia di emendamenti; noi ne abbiamo presentato uno.
All'arroganza di qualcuno che utilizza strumentalmente il Regolamento di questo Consiglio regionale, noi rispondiamo con la fermezza di chi intende portare avanti il programma per cui gli elettori ci hanno assegnato 40 seggi su 60 in questo Consiglio regionale (40 più qualcuno dell'opposizione che avalla questo tipo di scelte e l'ha già dichiarato addirittura sottoscrivendo l'emendamento che abbiamo presentato).
Quindi, noi siamo convinti che in quest'aula si possa ragionare discutere e ci si possa confrontare, come diceva il collega Marcenaro, che ha presentato, insieme al suo Gruppo e insieme all'opposizione, degli emendamenti di sostanza, non ostruzionistici rispetto alla legge finanziaria.
In questa direzione, penso che non ci sia alcun motivo di scandalizzarsi se il Consiglio regionale deve andare un po' oltre nella discussione, come è capitato molte volte; ci siamo soffermati per mesi sulla legge sul buono scuola qui in aula, adesso abbiamo la fortuna di avere i Consiglieri che anche giustamente, sotto un certo aspetto, si sacrificano insieme ai dipendenti e sono disposti a sacrificarsi per andare avanti a discutere di una legge che sicuramente è importante, anche se è la prima volta che si presenta. E' vero, non c'è un termine per la presentazione della legge finanziaria, ma mi sembra che possa essere definita una legge madre alla quale fare riferimento per poi impostare correttamente una politica di bilancio che parta nel 2003 con un'impostazione completamente diversa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che ci sia una disponibilità da parte dei Consiglieri, che verificheremo; per quanto riguarda i dipendenti, credo che si tratti più di un obbligo che non di una disponibilità, e sarebbe anche una presa in giro nei loro confronti dire che stanno qui perché fa loro piacere: ci stanno perché glielo imponiamo con i nostri orari e con il nostro modo di funzionare.
Vengo alla legge finanziaria. Sicuramente siamo ad una legge che rispetto ai tempi, arriva molto tardi. Poteva essere una legge snella, una legge che in qualche modo inquadrava una serie di questioni senza entrare nel merito di alcuni aspetti, rinviando ciò alla prossima legge finanziaria, quella per l'anno 2003. Il fatto che la legge finanziaria del 2002 entri in vigore abbondantemente nella seconda metà dell'anno, la dice lunga.
Da questo punto di vista, il nostro Gruppo ha lavorato su una serie di emendamenti, per esempio anche sui principi stessi della legge finanziaria essendo, tra l'altro, la prima che facciamo, abbiamo presentato proprio al capitolo dedicato ai fini della legge finanziaria una serie di emendamenti che ne estendono i fini. Era una discussione che si poteva fare e credo che sarebbe stata utile, non avendo conseguenze pratiche, ma in qualche modo essendo la prima volta che facciamo questa legge, avrebbe inquadrato un quadro di riferimento.
I nostri emendamenti probabilmente vanno in una direzione diversa dalle riforme finanziarie che si stano elaborando a livello di governo.
Tentiamo di introdurre dei concetti all'interno della legge finanziaria che servano a riequilibrare i redditi, a ridistribuire verso il basso e non verso l'alto: tutta una serie di principi che abbiamo inserito negli emendamenti presentati.
C'è poi una seconda parte di emendamenti che riguarda l'ambiente e si riallaccia all'art. 3 della legge, nel quale si dice che i veicoli a metano saranno esentati dal pagamento della tassa automobilistica.
Da una parte, i nostri emendamenti estendono a più veicoli la possibilità di non pagare la tassa regionale, ma, dall'altra, introducono dei criteri più punitivi.
Le città sono piene di auto che occupano lo spazio pubblico, per cui secondo noi bisognerebbe iniziare a pensare al fatto che non tutte le macchine sono uguali: ci sono infatti macchine grandi come camion che vengono usate non per lavoro, ma per diletto; non vogliamo certamente vietare loro la circolazione (anche se bisognerebbe rifletterci), ma bisognerebbe pensare di far pagare un po' di più i possessori di quei veicoli visto che utilizzano una parte del suolo pubblico più consistente ed inquinano di più.
Un'altra parte di emendamenti, che abbiamo proposto alla fine del Capitolo, tratta le concessioni delle acque minerali. Anche in quel caso abbiamo utilizzato lo stesso concetto: far pagare un po' di più - l'acqua è una risorsa sempre più rara ed è bene tenerne conto - e favorire l'uso del vetro, delle bottiglie riciclate, nei confronti di bottiglie che devono essere eliminate come rifiuti.
C'è una serie di proposte che probabilmente avremmo potuto affrontare in un contesto di discussione normale, ma credo che ciò non avverrà. Ci siamo trovati nella situazione che altri colleghi hanno già sollevato e ogni tanto mi stupisco delle argomentazioni che ascolto. Il Consigliere Angeleri ha detto: "La minoranza presenta emendamenti, quindi lo facciamo anche noi". Ricordo al Consigliere Angeleri che la minoranza può solo presentare emendamenti alle leggi. La minoranza è minoranza, non è rappresentata con propri Assessori nella Giunta. Sono loro che decidono le leggi, noi riceviamo una proposta di legge e su quella lavoriamo presentando emendamenti. Mi pare un po' strano che lo faccia la maggioranza; se lo fa la maggioranza vuol dire che o è un segno di sfiducia, che dovrebbe essere maggiormente esplicitato, se esiste, nei confronti dell'operato della maggioranza stessa, oppure è voler segnare un pezzetto di territorio e, creare, a mio avviso, elementi di inquinamento politico.
In questa legislatura ci siamo trovati di fronte a forze politiche che sostengono i provvedimenti in aula e fuori organizzano ...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, possiamo prestare un po' più di attenzione?



PAPANDREA Rocco

Dicevo, ci sono forze politiche che in aula sostengono provvedimenti e fuori organizzano manifestazioni. Credo che sia un elemento di imbarbarimento, di non correttezza. Se si vuole fare una battaglia, la si fa, la "doppiezza" è un elemento che non mi piace.
Certamente non è il caso del Consigliere Angeleri, ma ci siamo trovati di fronte ad atteggiamenti di questo genere e ad atteggiamenti volti a segnare un po' la propria presenza in Consiglio.
E' grave se questo avviene sulla legge finanziaria, in particolare sulla prima. E' grave se qualcuno vuole segnalare che, oltre alla Giunta esistono Consiglieri che hanno una certa influenza e, se sollecitati possono rispondere a problemi ed esigenze, anche giuste, che vengono poste da settori a cui poi rivolgersi dicendo: "Va bene, porto avanti il provvedimento".
Oggi lo può fare il Consiglieri Angeleri, domani un altro Consigliere per cui finisce che la legge finanziaria diventa un provvedimento in cui tutti possono inserire un emendamento in modo da poter andare sul territorio e dire: "Mi sono dato da fare e ti ho aiutato".
La battaglia che noi facciamo serve anche per evitare fin da subito che la prima Finanziaria degeneri in tale modo.
La Giunta ha deciso, la Giunta ha portato un provvedimento. Il provvedimento sicuramente ha operato una selezione, la Finanziaria presentata non è il programma della Giunta, ma solo una parte. E' un provvedimento concreto, portato in un determinato momento. Se ognuno lo vuole ritoccare ed estendere, si scoprirà che, oltre ad un pezzo del programma, ne mancheranno altri. Non si può operare in questo modo soprattutto in un momento così delicato.
Invece ci siamo trovati di fronte ad un atteggiamento un po' di sfida nei confronti dell'opposizione. Una sfida sotto due punti di vista: innanzitutto, si solleva un problema che è stato a lungo oggetto di scontro; in secondo luogo, se si inizia a presentare emendamenti si innesca un meccanismo per cui si dice "Perché non possiamo presentare emendamenti e batterci affinché passi qualcosa di nostro?".
Se si instaura questo tipo di prassi, non ci guadagna nessuno e l'operatività del Consiglio, che già non è eccezionale, tenderà a ridursi.
Mi rendo conto che ormai è tardi e molte riflessioni sono state fatte tuttavia invito tutti a riflettere ancora un po' prima di arrivare ad una prova di forza che, come tante altre che abbiamo visto, non si sa che esito avrà, ma che rischia di non essere molto seria.
Mi rendo conto che ogni tanto, nonostante il cognome, il Consigliere Angeleri ha delle tentazioni sulfuree, ma lo invito a frenare il suo carattere...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Brigandì)



PAPANDREA Rocco

Ho guardato l'orologio e, visto che sono stato interrotto per una trentina di secondi, li stavo recuperando.
Inoltre, il Consigliere della Lega mi interrompe spesso, per cui Presidente, la prego di impedire che gli interventi degli altri siano interrotti.



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Brigandì)



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea ha manifestato tutto il suo senso istituzionale, non alimentando il conflitto sui secondi. E' facoltà della Presidenza, che credo abbia sempre gestito sulla base delle opportunità, di concludere con qualche ragionamento utile a tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono) .
Complimenti alla Presidenza per la fantasia!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Colleghi, alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70 era di moda studiare il tema dell'assenteismo. Avevano trovato, su un muro dello stabilimento Ford inglese, la scritta "Devo passare già molte ore qui dentro: pretenderete mica che lavori anche?".
Allora, parafrasando quella frase, si potrebbe dire per noi: "Dobbiamo trascorrere molte ore qui dentro: pretenderete mica anche l'attenzione?".
Noi, però, ci troviamo in una condizione diversa da quella dell'operaio della Ford inglese, perché abbiamo fatto tanto per essere qui, in modo volontario. Dunque, se i nostri elettori potessero osservare ciò che avviene, potrebbero pretendere benissimo un minimo livello di attenzione da parte nostra.
Ho usato questo paragone per dire che non è possibile rovesciare quell'esempio che io avevo studiato in quegli anni, che mi aveva colpito per la sua caratteristica: un operaio che, in qualche modo, diceva che era già duro passare le ore lì dentro, per cui lavorarci era una pretesa che gli appariva assurda.
E' un peccato che finisca così il primo atto federalistico del riadeguamento del sistema di contabilità della Regione. Si tratta di un'operazione, come abbiamo già detto, che arriva in ritardo, in quanto doveva essere effettuata alla fine dell'anno scorso.
Tra l'altro - ma lo dico benevolmente - di questo il collega Gallarini non ne ha fatto cenno; le legge finanziaria doveva essere, in qualche modo, figlia, come proiezione, del Documento di programmazione economico finanziaria dell'anno scorso, che non abbiamo approvato. Ma questa è evidentemente, una Finanziaria di transizione.
Mi dispiace che il collega Angeleri sottovaluti, o cerchi di sottovalutare, l'effetto dirompente del suo atto in una Finanziaria che doveva essere, per certi versi, rapida, per consentirci, fra due o tre mesi, di entrare in regime stabilizzato, dopo aver approvato il Documento di programmazione economico-finanziaria, di finanziaria vera e propria.
In questo modo, facciamo una guerra che altera quella che doveva essere, a mio giudizio, un'operazione utile, positiva e carica di tono.
Sarebbe come se nella prossima Finanziaria la maggioranza in Parlamento invece di discutere come un provvedimento autonomo il disegno di legge del Senatore Cirami, quello del legittimo sospetto (in Senato le iniziative parlamentari si chiamano disegni di legge), lo inserisse nella Finanziaria.
E' chiaro che a quel punto la prossima legge finanziaria sarebbe sovraccaricata di un effetto politico che farebbe convergere sulla legge finanziaria uno scontro politico di tale livello che avrebbe implicazioni enormi. Ma con una differenza: il Parlamento ha il voto di fiducia, per cui il Governo, se avesse fatto per caso quell'operazione, avrebbe trovato un'opposizione estremamente determinata a fare uno scontro. Ma il Governo alla fine, avrebbe potuto, con il voto di fiducia, risolvere la situazione.
Evidentemente, per i limiti del Regolamento che non è ancora adeguato e per altri motivi - ma credo che il collega Angeleri se ne renda conto - si andrà avanti su questo aspetto: non so se prenderete gli assedianti o gli assediati per fame; non so come finirà, però finirà male come dislocazione di architettura legislativa.
L'iniziativa del collega, che rientra in un quadro rispettabile, ma che io contrasto duramente, dovrebbe avere un suo percorso autonomo. Che poi questo percorso autonomo non possa dispiegarsi a causa dei meccanismi del Regolamento (manca il meccanismo della fiducia e altri elementi), fa parte della fase di transizione - ahimé! - che viviamo, che, presto o tardi dovrà trovare un assestamento.
Chiedo pertanto al collega Angeleri, alla sua intelligenza, di evitare questa guerra per sbaglio attorno a questo provvedimento, in quanto in qualche modo lo degrada, non lo fa nemmeno più vedere, gli fa perdere di significato, che è quello di mettere una pedina nella nuova configurazione del sistema della contabilità regionale in ambiente un po' più federalistico.
Tutto ciò non avviene perché questo non è un provvedimento qualunque: è l'equivalente dell'operazione Cirami. Sono grandi aspetti, Presidente. Non sto esprimendo un giudizio di valore. Rispetto le posizioni di tutti, ma ritengo che questa questione sia troppo dirompente. Come ho detto, ho visto la mappa dei luoghi di vacanza di tutti, e sono quello più vicino; quindi stare qui tutto il mese di agosto a me non implica nulla. Faccio del marketing turistico per le Valli di Lanzo - nel mio piccolo, cerco di sostenere il Piemonte in questo modo - e sono a cinquanta minuti di auto.
Cerco di favorire la bilancia commerciale dell'Italia anche da questo modesto versante.
Il provvedimento che è stato presentato contiene già, di per sé, alcune anomalie, perché intanto la legge finanziaria che è stata presentata collega Gallarini, non è chiaramente espressa: io ho provato a cercare le tracce nel Documento di programmazione economico-finanziaria come principi ma non ho trovato nulla. Che ci sia un riordino in materia tributaria è congeniale alla natura della legge finanziaria, perché è un documento che arriva a fine anno e serve a fare degli aggiustamenti. Ma che si trovi invece, una trattazione organica in materia di navigazione lacuale e demanio idrico - mi rivolgo al collega Gallarini, perché è il relatore introduce un aspetto normativo autonomo all'interno della Finanziaria creando i presupposti per essere il famoso "trenino" che ha fatto degenerare la Finanziaria a livello nazionale. Chi ha elaborato questa Finanziaria non ha letto il Documento di programmazione economico finanziaria, nel senso che chi ha preparato il Documento di programmazione economico-finanziaria non è lo stesso soggetto di governo regionale che ha espresso la Finanziaria. In materia di cessione delle partecipazioni mentre il Consiglio è investito di questo dibattito, che è importante, c'è una zeppa che viene inserita con la legge finanziaria, mentre siamo in un ambiente del Consiglio regionale che è sensibilizzato e che sta trattando organicamente la materia.
Così non si fa, perché in qualche modo si menoma la funzione legislativa introducendo un provvedimento che passa con il "trenino della finanziaria". Ma badate: siccome non avete in mano l'arma, come maggioranza e come Governo, del voto di fiducia, se si volesse giocare ad una battaglia esasperata su ogni punto, ci sarebbero le ragioni. Perché si possono prendere tutti i discorsi sulle partecipazioni che abbiamo fatto cercando di introdurli, anche noi, attraverso una pluralità di emendamenti. Sarebbe una guerra senza quartiere, che penalizzerebbe solo l'istituzione e il Piemonte. Sarebbe una guerra senza quartiere che viene innescata proprio da come è costruita la Finanziaria.
Analogamente, sul Museo di Scienze Naturali c'è il provvedimento in Commissione e ne abbiamo parlato. La Commissione è stata investita e lo sta trattando. Che necessità c'è? Potrei capire se, in un ambiente di riforma fatta, perché ormai tutto è riforma, ci fosse qualche elemento di aggiustamento, allora la Finanziaria svolgerebbe la funzione tecnica di farla. Ma non è così. Quindi, mi sembra anche che il documento abbia una debolezza, salvo in materia tributaria dove apporta alcuni aggiustamenti legittimi.
Modestamente mi permetto di suggerire che la Finanziaria dovrebbe avere un carattere correttivo e fluidificativo per un lato, e, dall'altro lato che le questioni di grande portata siano espressione di ciò che viene indicato nell'elaborazione nel Documento di programmazione economico finanziaria. Ma qui si fanno dei miscugli strani. Non c'è organicità.
Concludo dicendo: è possibile che un provvedimento della natura e del valore di quello del collega Angeleri venga calato su questo documento facendo quasi i verginelli? Questo è un aspetto forte che mi costringe per quello che posso contare - a fare uno scontro alla disperata, perch tale proposta ha una valenza politica troppo alta per rimanere in questo provvedimento.
Chiedo - e concludo, Vicepresidente Riba - che ci sia questa attenzione, perché la ridefinizione della contabilità regionale è il primo atto del federalismo, ed aprirlo in questa forma è francamente incomprensibile - non voglio usare il termine "indegno", ma sicuramente è incomprensibile.



PRESIDENTE

Annuncio formalmente che gli Assessori Pichetto e Leo hanno ritirato l'emendamento n. 184/4 all'art. 8, che è quello che riguarda la materia di cui si discute.
Com'era stato comunicato dal Presidente Cota, la seduta è sospesa fino alle 17.45.



(La seduta, sospesa alle ore 17.04 riprende alle ore 18.12)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguendo la discussione generale in merito al disegno di legge n.
432, ha la parola il Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, in questo periodo non sono mancate le occasioni di confronto, ragionamento e approfondimento con l'Assessore Pichetto.
La prima questione che vorrei evidenziare è che noi dovremmo discutere della Finanziaria, e anche se lo facciamo ora per allora rappresenta comunque un elemento di avvio della procedura di applicazione della nuova normativa sulla finanza regionale. Quindi, dobbiamo discutere della legge di organizzazione e definizione della parte finanziaria relativa all'esercizio di riferimento.
In base ai dati forniti dal dottor Lesca - il quale, insieme agli uffici della Giunta, per quanto riguarda la parte finanziaria ci forniscono sempre un valido apporto - l'ammontare complessivo è di circa 1.000 miliardi. Non è tanto, non è una grande voce rispetto ai 15.000 miliardi delle spese effettive, però, se a questi 1.000 miliardi aggiungiamo i 4.500 miliardi di IRAP, che rappresentano l'introito destinato alla sanità arriviamo ad una massa di 5.000 miliardi, massa sulla quale si può operare per definire una legge finanziaria.
Mi riferisco a quanti, secondo me inopportunamente, tentano, fin da adesso, con questa opportunità di governare, secondo un principio razionale, le finanze della Regione, facendo un treno con tanti vagoni, sui quali si caricano tutte le esigenze che possono essere opportunamente discusse in altra sede di attività amministrativa della Regione. Se è così il problema è che questo lavoro, cioè il ridefinire le modalità e le caratteristiche della gestione e della definizione di questa entrata finanziaria (che rappresenta 1.000 miliardi), è di per sé una posta impegnativa. Se poi aggiungiamo i 4.500 miliardi sulla sanità, è una posta addirittura determinante per le caratteristiche del lavoro da svolgere.
Mi sembra di utilizzare male una grande opportunità, destinando il nostro dibattito alla questione di questi 2/3 miliardi che bisogna, a tutti costi, segnalare che vogliamo collocare in una determinata direzione.
Riferendomi ai colleghi Angeleri e Deorsola, dobbiamo fare un lavoro che riguarda la definizione dei 1.000 miliardi di entrata che costituiscono la manovra finanziaria della Regione. Mille miliardi potremmo toglierli tutti perché, volendo, sarebbe nel nostro potere; quindi, un minimo di margine di nostre competenze c'è. Se a questo aggiungiamo la possibilità di aumentare o ridurre di un punto l'IRAP (e un punto dell'IRAP significa un'operazione di 1.000 miliardi circa), abbiamo circa 2.000 miliardi sui quali si può ragionare. Ma occorre ragionare per quello che è proprio di questa operazione finanziaria, cioè la definizione e realizzazione delle entrate.
Quello che invece riguarda gli stanziamenti, collega Angeleri, va inserito nelle discussioni sul bilancio, sugli assestamenti. Il bilancio è un'altra cosa. Adesso finalmente abbiamo una finanza regionale e una gestione amministrativa e contabile della Regione che è organizzata su tre livelli: il bilancio, la legge finanziaria e i relativi assestamenti e variazioni. Quindi, è molto inopportuno caricare, sulla legge finanziaria questioni che sono proprie del bilancio. Dico questo, altrimenti non usciamo dalla cultura di bilancio da Consiglio comunale, dove c'è un solo documento, nel quale si mette di tutto.
Ragionare su questi 1.000 miliardi di entrate, che rappresentano complessivamente l'operazione manovrabile, sicuramente avrebbe un autentico significato.
Com'è stato richiamato dai colleghi Marcenaro e Manica, abbiamo fatto uno sforzo che non è stato possibile nella discussione generale, perché, in realtà, si tratta della Finanziaria dell'anno 2002, quindi di una Finanziaria relativa all'anno in corso, che dovrebbe rappresentare l'operazione strumentale per vedere come si costruisce una Finanziaria.
In questo senso, potrebbe essere utile ragionare e impegnare il tempo da dedicare. Eviterei - e lo sottolineo - di chiedere, ad esempio, in sede di Finanziaria, i conti sull'operazione sanità, sapendo, peraltro, che tale questione attiene strettamente al bilancio e, volendo, potrebbe attenere anche alla Finanziaria, perché nel momento in cui non sappiamo quali saranno esattamente i costi non coperti della sanità del 2001 e, a maggior ragione, quelli del 2002, dobbiamo immaginare una manovra finanziaria che affronti quegli elementi di deficit e ne preveda le coperture.
Non credo che, a livello nazionale, le discussioni sulle Finanziarie siano le più perfette, ma certamente, per ogni tributo, viene valutato il suo tipo di impatto, in termini di propulsione o di maggior prelievo sulle attività alle quali l'operazione si riferisce.
Abbiamo discusso di questioni riguardanti la politica delle acque e l'uso di un patrimonio, però c'è tutta una politica che riguarda, ad esempio, altri usi. In questi 1.000 miliardi c'è una quantità enorme di tasse: ci sono tutte le questioni riguardanti la caccia, la pesca, il metano. Cominciare a definire una Finanziaria regionale significa ragionare attentamente su come queste varie voci, oltre a costituire un catasto di entrate, riescono a rappresentare un elemento di manovra.
Faccio una proposta. Lei, Consigliere Angeleri, dice: "Noi ci occupiamo di una determinata cosa"; io gliene dico un'altra: "Ridurre di un punto l'IRAP o toglierla del tutto, significa dare un forte impulso alle attività che hanno uno sfondo sociale". Le dico di togliere del tutto l'IRAP. Vede che c'è un contributo, ma non nel senso di fare uno stanziamento di bilancio, che è altra manovra.
Lei, Assessore Pichetto, da questo punto di vista ci ha "imbrogliati" nel senso che ha detto che era una Finanziaria con qualche elemento di variazione di bilancio perché non c'erano altre occasioni, altrimenti non l'avrebbe lasciata fare così. Il tranello era proprio questo: l'operazione finanziaria non comprende le variazioni di bilancio. Non le comprende. Ne avremmo discusso nella sede propria di variazione di bilancio e avremmo visto se c'erano operazioni. Lei, nella Finanziaria, può metterci tutto, ma visto che è così, noi nella Finanziaria metteremmo una cinquantina di cose.
Se veramente vogliamo fare la mascherata, allora cerchiamo di concorrere mettiamo l'abito del caso, andiamo a Rio e facciamo le cose che riguardano la mascherata finanziaria.
Si può fare, ma non è questa l'operazione finanziaria. Se, invece, lei propone elementi con risvolti finanziari a carico di chicchessia, questa è la sede. Se lei propone degli stanziamenti, questa non è la sede. In sede di discussione, abbiamo accettato che si potessero caricare (perché lo si può fare, con le dovute eccezioni, su qualsiasi legge) anche delle questioni che l'Assessore non era riuscito a trattare diversamente, ma sempre perché facciamo una "roba" del 2002, sempre perché facciamo una "roba" sperimentale, sempre perché cerchiamo di avviare un'operazione.
Se vogliamo cercare di avviare questo tipo di discorso (e non siamo ancora al 15 agosto, quindi ogni giorno che recuperiamo è a vantaggio di una procedura più istituzionale), dobbiamo attenerci, sulla Finanziaria, a manovrare le voci che riguardano la definizione di questo quadro di entrate e ci sono elementi importanti e fondamentali che forse non abbiamo affrontato con tutto lo spazio che ci riserviamo di dedicare alla prossima Finanziaria di merito, quella per il 2003.
Tuttavia, vi chiediamo fermamente di riservare tutto il dibattito e le operazioni a ciò che costituisce materia della Finanziaria e non ad una impropria utilizzazione di uno strumento importante per la futura gestione amministrativo-finanziaria della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho conosciuto il Consigliere Angeleri a Mosca. Il Consigliere Angeleri allora era poco più che un ragazzo e sul Cremlino sventolava ancora la bandiera rossa con la falce, il martello e la stella. Ora il Consigliere Angeleri si è fatto uomo, ma osservo con simpatia che conserva ancora quel viso da ragazzo che invidio.
Il Consigliere Angeleri - che io ho seguito da allora, dagli incontri in Consiglio comunale e dalla conoscenza più approfondita che abbiamo fatto a Mosca - come tutti noi, si è caratterizzato nel corso di questi anni (ricordo che quando ero Assessore lui era un mio oppositore). Il Consigliere Angeleri oggi si è caratterizzato come uomo politico che ha un filone di interesse preciso, in questo caso legato a tutti gli aspetti della vita sociale, in particolare quelli educativi (ricordo ancora quelli dei giovani): in questo filone di attività si è speso e si spende. Per questo ho voluto riassumere - spero lasciando trasparire una qualche simpatia - velocemente queste note solo per segnalare, dal mio punto di vista, l'assoluta comprensione dei motivi profondi che possono aver portato il Consigliere Angeleri ad esprimersi con un gesto un po' acrobatico.
Il Consigliere Angeleri gioca a pallone; io l'ho visto giocare ed è capace di fare acrobazie: anche in politica si possono fare gesti acrobatici. Un emendamento nato all'interno di una maggioranza così forte così importante dal punto di vista numerico, è senz'altro un gesto acrobatico che, dal punto di vista dell'opposizione, potrebbe anche non esserci bisogno di produrlo, ma è stato prodotto.
Maggioranza forte: 40 voti; una legge che ha un suo iter normale; gesto acrobatico dall'interno della maggioranza: si cerca di buttare il pallone in rete, ma qualche vota si riesce, qualche volta no. La legittimità di questo gesto - lo ammetto - la comprendo e non mi stupisce che sia successo.
Perché non mi stupisce? Perché siamo a metà legislatura e qualche conto cominciamo a farlo tutti...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



CHIEZZI Giuseppe

...meno il Consigliere Scanderebech che con i conti, dopo essersi laureato in ingegneria, non vuole più avere a che fare.
I conti politici, a metà legislatura, si cominciano a fare e anche il Consigliere Scanderebech li fa con la sua maggioranza, tant'è che, a metà legislatura, la maggioranza è in una situazione nella quale ha individuato dei problemi che non ha ancora risolto.
Perché segnalo questo elemento? Perché il gesto che compie adesso il Consigliere Angeleri è un gesto che proviene proprio da quegli elementi irrisolti di crisi politica, di patto politico all'interno delle varie componenti della maggioranza, che non sono ancora stati risolti.
I problemi che la maggioranza si è trascinata in questi due anni e mezzo, sono problemi che l'hanno provata duramente anche nel consenso elettorale che questa maggioranza è stata in grado o non è stata in grado di avere nelle recenti elezioni.
Pensiamo ai problemi che la gestione Ghigo si è tirata dietro; pensiamo a tutto il problema della sanità, con il deficit esploso, le tasse, i ticket e via dicendo; il problema del ruolo dell'Assessore da confermare o non confermare; il fatto che in questa lunga vicenda, anche dal punto di vista finanziario, lo stesso Assessore al bilancio sia stato un po' disincantato di fronte alla gestione del bilancio stesso tanto da andarsene (Assessore che non è stato sostituito); la crisi endemica della Lega, che è stata tagliata fuori dagli organismi di gestione dell'Amministrazione regionale e che quindi continua ad affacciarsi con richieste per entrare in Giunta.
C'è un problema di crisi politica che è stato sottovalutato dal Presidente Ghigo che, dopo essere stato eletto trionfalmente dalla maggioranza e dotato di una forte maggioranza in Regione, ha avuto, secondo me, dal punto di vista del governo, anche la sventura di essere eletto Presidente dei Presidenti con un voto unanime di tutti i Presidenti di centrodestra e di centrosinistra, al punto che mi viene da pensare che quella seconda elezione l'abbia lusingato più della prima e a questo effetto di gestione della seconda elezione abbia dedicato più tempo di quanto ne abbia dedicato a gestire i problemi del Piemonte e, dentro i problemi del Piemonte, i problemi di una sua maggioranza composta da tante voci, da tante tendenze e da tante sensibilità.
A questo punto, tra queste sensibilità, che poggiano non su astrattezze, ma su politiche e su scelte, almeno una di queste sensibilità è emersa, ha fatto il piccolo fuoco d'artificio, ha detto: "Adesso basta".
La legge sui buoni scuola, l'impegno con l'elettorato che abbiamo preso caro Presidente Ghigo: lo vedo in questo senso il gesto del Consigliere Angeleri: "Adesso basta! C'è una crisi, c'è una Giunta da rimettere in ordine, c'è un programma da osservare, presento un emendamento, anche da solo".
Mi scuso se ho dedicato tutta questa attenzione al Consigliere Angeleri, ma la frequentazione che ho avuto con il Consigliere mi permette di rivolgermi a lui senza essere frainteso (forse anche con il Consigliere Deorsola devo aver fatto qualcosa). Questo elemento è l'elemento che scatena un problema.
La mia osservazione è questa: chiediamo, tutti insieme, di evitare che quest'aula diventi luogo in cui scaricare i pallettoni che la maggioranza ci sta sparando nelle sedi politiche competenti. Teniamo l'istituzione al di fuori da questo confronto aspro di maggioranza. Chiediamo al Presidente Ghigo, nuovamente assente in un momento di duro contrasto tra le forze presenti in Consiglio regionale - ed è male che questo avvenga - di affrontare il problema politico che non ha risolto, di venire in quest'aula e di dire qualche parola chiara sulla situazione contingente, in modo tale da estraniarlo dai problemi della sua maggioranza. Non credo che questo sia impossibile.
Penso anche, Consigliere Angeleri - magari è un'illazione, ma una volta tanto è un'illazione che va nella direzione non di forzare un pensiero e di acuire un contrasto, ma di tentare una via d'uscita - che gli stessi colleghi che hanno sollevato il problema non sarebbero alieni ed estranei dalla considerazione che, forse, risolvendo i problemi politici e, forse gestendo questo tema nel modo in cui anch'essi devono pensare che è giusto gestirlo, cioè in una Finanziaria del 2003, e non in una Finanziaria del 2002, tutto questo problema potrebbe essere risolto salvando l'istituzione.
Quando dico "salvando l'istituzione", intendo facendo questa legge finanziaria, perché sarebbe un vero peccato che, al primo tentativo di attuazione di una legge finanziaria, noi non ci riuscissimo. Parlo dal punto di vista astratto ed istituzionale: non sarebbe una buona cosa.
Non succederebbe nulla sul piano pratico, ma, in seguito ai problemi che ho cercato di illustrare, non riusciremmo neppure a dotarci di una legge finanziaria sobria, concreta, con caratteristiche minime, di primo impianto. Condivido quanto ha ripetuto per ben due volte il Consigliere Tapparo: "di nuovo impianto". E' comunque una legge che segna un cammino non distorto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente. Ho seguito con attenzione l'intervento del Consigliere Chiezzi, il quale, anche se normalmente temporeggiatore, è comunque sempre gradevole e intelligente.
Dico questo, Vicepresidente Riba, perché mi lamento dello scadere del tempo quando, anche se sembro distratto, sento delle affermazioni che non stanno né in cielo né in terra. Se invece si illustrano concetti che devono essere finiti, non sarò certo io a "rompere le scatole" per interrompere un pensiero che è interessante per tutti, quindi anche per noi "buzzurri" della Lega.
Quello che vorrei contestare all'intera minoranza e a quanto ha affermato il Consigliere Chiezzi, è che il Consigliere Chiezzi dà una rappresentazione veramente ingenerosa della situazione e quindi, essendo ingenerosa, fantasiosa.
La Lega non ha mai fatto alcun meccanismo dialettico per discutere su una sua eventuale presenza in Giunta o meno. E' notorio che già dall'inizio di questa legislatura fu offerto un Assessorato, ma rifiutato, perché, pur corrispondendo alle esigenze di poltrona, non corrispondeva alle esigenze politiche di quello che era la Lega. Ciò nonostante, la Lega è sempre stata presente in Consiglio regionale, dando il proprio contributo, credo abbastanza serio, per lo svolgimento dei lavori.
Ancora adesso non significa che la Lega si senta delegittimata dal poter entrare in Giunta, ma che è interessata soltanto se, in questa Giunta, avrà uno spazio di carattere politico e non una poltrona da occupare, irrilevante dal punto di vista politico.
L'intervento della Consigliera Manica è stato un intervento serio; la Consigliera ha detto: "In Commissione era tutto chiaro, ma l'emendamento presentato mette tutto in gioco. Rigiochiamo tutto e andiamo a ridiscutere tutto".
Cari amici, non è così. Non è così perché, se la matematica non è un'opinione, abbiamo lavorato tutti in Commissione, questa ha partorito un certo testo sul quale eravamo tutti d'accordo, e, se non fosse stato presentato l'emendamento Angeleri, non saremmo qui a discutere. Sono stati presentati undici emendamenti ed erano gli undici punti che la minoranza intendeva portare all'attenzione della maggioranza, quindi fare la loro operazione di controllo rispetto alla nostra operazione di governo. Con questi undici punti si sarebbe esaurito il dibattito, cioè la minoranza sarebbe stata soddisfatta di portare davanti all'opinione pubblica le proprie rimostranze in quegli undici punti.
Allora, delle due, l'una: o in Commissione la minoranza ha svolto un lavoro insufficiente e si accorge oggi di dover porre riparo a tale insufficienza (ma questo non è da credere perché la stragrande maggioranza degli esponenti di minoranza è composta da persone serie e accorte); oppure altro non è: siamo di fronte ad un atteggiamento ritorsivo del tipo "Ti sei permesso di presentare un emendamento; io, a risposta di questo emendamento, non svolgo il mio ruolo di minoranza, non faccio un'azione di controllo, ma ti spacco la faccia perché ho in mano una clava molto grossa che si chiama Regolamento".
Questa è la posizione politica di cui la minoranza si deve assumere la responsabilità. Capirei se fossero stati presentati 5 mila emendamenti anche numerici, sull'art. 9 o art. 8 che sia, cioè l'articolo sul quale è stato presentato l'emendamento Angeleri, avrebbe una sua logica, ma non certo la ridiscussione che ho sentito, seppure interessata, anche da parte del Vicepresidente Riba, dell'intero impianto del provvedimento che viene ridiscusso perché abbiamo la colpa di aver posto in essere l'art. 9.
Abbiamo sentito di più; abbiamo sentito un Consigliere di minoranza dire una cosa intelligentissima: "I membri di maggioranza non hanno il diritto di presentare emendamenti". Questo avete detto! Questo abbiamo sentito! Vi assicuro, leggete i verbali! Il Consigliere Papandrea ha detto che la maggioranza presenta un disegno di legge, quindi spetta all'opposizione presentare gli emendamenti mentre i membri di maggioranza non hanno diritto a presentarli.
Solitamente non avviene così; forse avviene in un Parlamento bulgaro con tutto il rispetto per la Bulgaria - ma questa è una camera legislativa dove ognuno, sia della maggioranza, sia dell'opposizione, ha il diritto di presentare tutti gli emendamenti che ritiene più opportuni.
Ho svolto questo intervento prendendo pochi minuti e sperando che possa essere costruttivo, per invitare la minoranza a procedere nella discussione del provvedimento come se l'emendamento non ci fosse.
Di conseguenza, se siamo d'accordo sui primi sette emendamenti, votiamo quelli e arriviamo al punto dell'emendamento; eventualmente, in proposito potrete presentarne altri 5 mila e discutere. Nulla vi può far pensare che questo emendamento venga approvato o respinto: è un emendamento che presenta delle firme, che, da sole, non hanno la maggioranza dei voti qui presenti.
Quindi, state facendo una battaglia preventiva e grossa per che cosa? Per usare il Regolamento come strumento di ricatto nei confronti di questa maggioranza. Questo è inaccettabile e per questi motivi io chiederò, al più presto possibile, che si discuta sulla madre di tutte le battaglie direbbe il senatore, ex magistrato - che non può essere altro che quella di discutere sul Regolamento, per dare la possibilità alla maggioranza di fare la maggioranza e all'opposizione di fare l'opposizione.



PRESIDENTE

Ho ancora in lista, per gli interventi in merito alla discussione generale, i Consiglieri Muliere, Contu e Cattaneo.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente. Lei, in qualche modo, mi ha già dato la risposta in quanto desideravo sapere quanti colleghi intendono ancora intervenire sulla parte generale e quando si potrà passare alla votazione dell'articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Vorrei collegarmi all'intervento del Consigliere Brigandì, che ci invitava a riflettere su quanto è avvenuto oggi, sul dibattito e sulle posizioni della maggioranza e della minoranza. Anch'io vorrei compiere una riflessione su quanto è avvenuto oggi pomeriggio, perché credo che ci sia un nodo importante sul quale è giusto compiere un'analisi di carattere politico.
Noi abbiamo iniziato la discussione sulla Finanziaria in aula, in presenza di un emendamento presentato dalla Giunta finalizzato ad inserire nel provvedimento un capitolo per finanziare parzialmente, con 3 miliardi di lire (circa un milione e mezzo di euro) quello che, in qualche modo avevamo accantonato alcuni mesi fa nella discussione in aula: i cosiddetti buoni scuola.
Oggi pomeriggio, dopo lunghe discussioni, la Giunta ha ritirato l'emendamento, compiendo un atto politico estremamente chiaro: nel ritirare questo emendamento la Giunta rimette la questione alle forze che compongono la maggioranza.
Io credo che alla Giunta in quanto tale, insieme al Consiglio, stia a cuore far approvare, nei tempi necessari, uno strumento importante per la vita della Regione come la Finanziaria. La Giunta regionale ritira dunque l'emendamento, che viene ripresentato in aula da alcuni Consiglieri (com'è stato ricordato). Di fronte a questo atto politico, la maggioranza dovrebbe esplicitare la propria posizione.
Il Consigliere Brigandì lo ha detto con chiarezza: si tratta di un emendamento presentato da alcuni Consiglieri della maggioranza e, in effetti, non abbiamo ancora ascoltato interventi a sostegno dell'emendamento né da parte della Giunta (che forse sarebbe il caso che intervenisse su questo punto politico) né da parte di altri esponenti della maggioranza. Non abbiamo sentito...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Brigandì)



MULIERE Rocco

Non abbiamo sentito, in questa discussione, l'intervento del Gruppo di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e di altri Gruppi, almeno fino ad ora: se interverrete, porterete un elemento di chiarezza nel dibattito.
Ho l'impressione che questa chiarezza all'interno della maggioranza non ci sia, che questa sia una questione di alcuni Consiglieri regionali, di un Gruppo di Consiglieri, mentre il resto della maggioranza sta a guardare e quando si entrerà nel merito, si vedrà. Abbiamo anche l'impressione che forse, nel merito, non tutta la maggioranza sia d'accordo.
Per quanto ci riguarda, la partita è chiusa. Abbiamo chiesto alla Giunta di ritirare l'emendamento, ma non che lo ritirasse per farlo ripresentare da qualcun altro. Abbiamo chiesto di ritirare l'emendamento perché lo riteniamo sbagliato. La Giunta lo ha fatto, ma è stato ripresentato.
Il nostro atteggiamento era chiaro e continuerà ad esserlo: noi vogliamo fare una battaglia nel merito della questione, in quanto riteniamo che inserire - come ricordava anche il collega Tapparo - nello strumento della Finanziaria un emendamento di quel tipo sia un atto sbagliato e inidoneo in questo momento.
Come rilevava il Consigliere Chiezzi, se il Presidente Ghigo fosse presente chiederemmo a lui di chiarire la situazione e di intervenire per illustrare la posizione della Giunta, chiarire i motivi per cui ha ritirato quell'emendamento, lasciando alla maggioranza - o almeno, a quanto finora appare, ad alcuni colleghi della maggioranza - il compito di ripresentare l'emendamento in questione.
Non c'è alcun atteggiamento del tipo ricordato poc'anzi dal Consigliere Brigandì: noi non vogliamo avere un atteggiamento ritorsivo. Chiediamo solo che ci sia chiarezza e soprattutto siamo interessati, discutendo nel merito come stiamo cercando di fare (anche se fino ad ora stiamo facendo una discussione di carattere generale), a capire quale sarà l'atteggiamento della maggioranza, degli altri Gruppi di maggioranza sul merito della questione.
Concludo dicendo che le nostre riserve su questa Finanziaria sono già state presentate in quest'aula e in Commissione. E' una Finanziaria che ci pare inadeguata alle risposte di cui oggi la nostra Regione necessita; una Finanziaria che arriva in ritardo e che rende oggettivamente difficile discutere su uno strumento importante ormai quasi alla fine del bilancio del 2002. Sarà utile, attraverso il DPEF, soprattutto per quanto riguarda i prossimi anni, avere la possibilità di discutere la Finanziaria nei tempi dovuti.
Ci sono questioni nel merito, ricordate dai colleghi Riba, Marcenaro Manica ed altri, sulle questioni critiche che abbiamo sottolineato su questa Finanziaria. Ecco perché sarebbe opportuno, per evitare lunghe discussioni, che la maggioranza facesse chiarezza in aula su quanto intende fare rispetto a questo emendamento. Forse servirebbe a chiarire e ci aiuterebbe ad evitare di passare il mese di agosto in Consiglio regionale.
Si può fare, si può evitare. Se ciò non sarà possibile, per quanto ci riguarda continueremo la discussione, cercando di entrare nel merito con gli emendamenti che abbiamo presentato.
Ad oggi, la palla è alla maggioranza, ma il nostro atteggiamento, per quanto riguarda quell'emendamento, è chiaro. Nel merito abbiamo fatto una battaglia nei mesi scorsi e l'atteggiamento dell'opposizione, rispetto a questo, mi sembra molto chiaro.
Adesso è necessario che la maggioranza chiarisca cosa intende fare rispetto a questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Devo affermare che ho conosciuto il Consigliere Angeleri quando entrambi indossavamo pantaloncini corti: era una divisa di calcio.
Presidente, il collega Angeleri è un ottimo centrocampista, ma ha un difetto che manifesta anche nella sua attività politica: sempre e comunque anziché mantenere il centro, tende ad andare a destra. L'ho richiamato più volte, l'ho richiamato perché passava poco la palla e non distribuiva, come doveva fare stando al centro del campo, il gioco. Oggi, sostanzialmente sta giocando un ruolo simile.
C'è un problema, Presidente, ed io la richiamo su questo, perché il Consigliere Chiezzi è stato preciso, da questo punto di vista: chi pu richiamare all'ordine un giocatore indisciplinato? L'allenatore. E se l'allenatore manca, cioè Ghigo, non possiamo reggere una situazione del genere, perché rischiate - in questo momento, io sono in campo avverso - di perdere la partita. Allora, lei, Presidente, svolga i suoi uffici nei confronti del Presidente Ghigo, affinché svolga il ruolo di allenatore fino in fondo, perché rischia di far perdere la partita a tutti; rischiamo di stare in campo per tanto tempo (oltre i tempi regolamentari); si lacerano i rapporti politici e non si procede. Non vorrei parlare del caso Angeleri perché è un caso e, come tale, va trattato nelle sedi opportune, ma voglio rivolgermi alla sua maggioranza, per spiegare l'inopportunità di approvare l'emendamento in questione.
Prima considerazione: finanziare le scuole private in questo Paese vuol dire finanziare, prevalentemente, le scuole cattoliche. Forse i "lumbard" hanno istituito le scuole padane, ma in questo asse non sono molti i privati aconfessionali che abbiamo istituito, se non dei diplomifici, delle scuole private tout-court come le intendiamo. Stiamo parlando di formazione e di giovani, in quanto non è assolutamente giusto, a meno che non sia una libera scelta, ghettizzare i giovani all'interno di queste realtà. Non ha proprio alcuna ragione.
Seconda considerazione: è probabile che, se facciamo passare questo emendamento (coerente con una scelta del Governo), tendenzialmente le scuole private aumenteranno. E' evidente, se tendiamo - e in modo tendenziale - a riconoscere alle scuole private un finanziamento pubblico sempre più significativo, dato che si opera in un terreno tutelato dalla Costituzione, dalla libertà di impresa, ma lo Stato deve svolgere il suo ruolo, non può prestare le sue attenzioni e le sue cure ad un imprenditore che opera nel campo della formazione.
Terza considerazione: non difendiamo la scuola pubblica così com'è molte cose nella scuola pubblica non funzionano. Lo sanno bene i Consiglieri Rosanna Costa e Galasso. Abbiamo anche un confronto nelle scuole per dibattere sui buoni scuola, e molte obiezioni degli studenti nei nostri confronti sono stati: "Perché difendete una scuola dove si cambia insegnante cinque volte in un anno e dove ci sono molti problemi?", tanto che una delle ragioni che sconsiglia un progressivo disimpegno del Governo (in questo caso, del centrodestra) nei confronti della scuola pubblica è proprio il fatto che quella scuola, per cambiare, ha bisogno di più certezze ed attenzione economica. E' evidente, quindi, che dare soldi alle scuole private vuol dire sottrarli alla scuola pubblica, anche perch qualsiasi analfabeta potrebbe dimostrare che se i soldi sono quelli, si tratta di decidere gli indirizzi.
C'è ancora un altro argomento: se sono i giovani al centro della nostra attenzione, perché dobbiamo consentire alle famiglie di decidere per loro? Questo non mi è ancora chiaro. Perché le famiglie devono decidere secondo la propria ideologia? Questo significa espropriare i giovani - mi riferisco soprattutto agli indirizzi verso la scuola superiore - di qualsiasi possibilità e capacità di scelta. Questo dovrebbe essere motivo di riflessione.
Qualcuno può dire: "I soldi alle scuole private sono pochi". Non lo so se dovessimo fare un confronto in termini proporzionali avremmo probabilmente delle sorprese, perché i termini di raffronto devono essere dati sulla quantità di risorse, dirette o indirette, che sono destinate sotto varie forme e con mille provvedimenti, dallo Stato alle scuole private. E forse, se il confronto fosse condotto in termini proporzionali rispetto al numero di frequentanti, qualche sorpresa potremmo averla.
C'è qualcuno, invece, che afferma che finanziare le scuole private significa sgravare di costi il governo delle scuole pubbliche. Si dice che il costo pro capite per un allievo è di 10 milioni, quindi se un ragazzo invece di iscriversi alla scuola pubblica si iscrive alla scuola privata si ha un risparmio per lo Stato. Il risparmio sarebbe ancora più totale se si chiudessero le scuole pubbliche, se si smantellasse un diritto universale.
Se si "chiude" lo stato sociale che dice che niente è più garantito dallo Stato - sanità, sistema di protezione sociale, scuola - perché è sovrano il mercato, il diritto ai saperi, il diritto alla cura e il diritto alla protezione sociale, passano ricorrendo al mercato. Non so se per chi proviene da una tradizione come quella della Democrazia Cristiana - mi rivolgo al Consigliere Angeleri - questo fosse realmente nei propri intendimenti e nel concetto di governo di un Paese.
Vorrei inserire una questione - peccato che non sia presente il Consigliere Angeleri.
Il Consigliere Angeleri ha parlato dell'Europa, cita l'Ungheria, poteva anche citare la Polonia, però non cita mai il "caso Italia": è un caso che non si presta ad alcuna analogia con l'Europa, né, tanto meno, con i Paesi anglosassoni. Questo è l'unico Paese al mondo dove esiste il Concordato: perché fate finta di dimenticarvene? Questo è l'unico Paese d'Europa e del mondo occidentale dove c'è l'insegnamento dell'ora di religione; questo è l'unico Paese dove, senza concorsi, senza modalità selettive certe, vengono transitate in ruolo 20 mila, 40 mila, 60 mila insegnanti di religione scelti dalla Curia. Cosa volete? Cos'è questa invasione di campo? Insegnanti che vengono assunti nella scuola pubblica per decreto del Ministro competente, senza una forma e il coraggio di affrontare il problema della parità scuola pubblica-scuola privata come andrebbe affrontato, rivisitando la Costituzione. C'è una continua invasione di campo della quale bisogna tenere conto.
Si dice: "I cittadini pagano le tasse". Perché si dovrebbero prelevare risorse dai cittadini per privilegiare coloro che hanno fatto una scelta fuori dal sistema pubblico? Perché? La libera scelta - Presidente, mi rivolgo a lei - è quella di poter fare quello che pare e piace in questo Paese, in piena libertà: questa è libera scelta educativa! Chi si compra un servizio, se lo paga! Lo Stato offre una sola scuola, le altre entrano a far parte di un sistema più ampio, rispetto al quale non esistono obblighi costituzionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Oggi iniziamo la discussione in aula di un importante provvedimento.
Altri colleghi hanno già ricordato che, grazie alla legge n. 7 del 2001 approvata dall'attuale Consiglio regionale, è stata introdotta la manovra finanziaria di riepilogo, altrimenti detta legge finanziaria.
Sono un po' amareggiato dal fatto che la discussione generale su questo importante provvedimento, per la prima volta posto all'attenzione del Consiglio regionale, si sia limitata - almeno in questa fase, ma non ci sarà più discussione generale - esclusivamente a questioni di procedura e di comportamento, a ragionamenti sulla maggiore o minore educazione o lealtà rispetto agli impegni assunti da questo o quel Gruppo, da questo o da quella parte del Consiglio regionale. Non si tratta quindi il tema centrale, che è ormai diventato l'emendamento della Giunta regionale che riguarda i contributi alle scuole non statali, e il suo eventuale ritiro e ripresentazione in una versione modificata da quattro Consiglieri regionali appartenenti alla maggioranza (non sappiamo ancora come si collocherà il Consigliere Tomatis).
La maggioranza ha un obiettivo molto chiaro. Forse può sembrare una voce fuori dal coro, può sembrare una voce ottimistica, ma l'obiettivo esplicito che si pone la maggioranza, che si pone la Giunta regionale sostenuta dalla maggioranza stessa, che si pone il Presidente Ghigo Presidente della Regione e capo della maggioranza, è quello di approvare la legge finanziaria entro la pausa estiva. Questo è l'obiettivo per Forza Italia, per la maggioranza, per la Giunta e per il Presidente Ghigo.
Si è svolto un percorso in Commissione durante la sessione finanziaria amministrativa - anche se il termine è improprio - che ha riguardato l'assestamento e il conto consuntivo - già approvato e licenziato dall'aula ma anche la Finanziaria e il cosiddetto DPEF. Raggiungemmo un accordo o meglio, si acconsentì di terminare il percorso per approvare la Finanziaria entro la pausa estiva e di rimandare a settembre l'importante Documento di programmazione economico-finanziaria.
Le minoranze hanno avanzato questa richiesta. Noi eravamo pronti ad intraprendere anche questo percorso d'aula e ad approvare, prima della pausa estiva, il Documento di programmazione economico-finanziaria.
La proposta di rinvio è stata motivata dalla richiesta di un'audizione proveniente dalla società civile e dal mondo economico, prevista e calendarizzata per il 13 settembre dal Consigliere Gallarini, Presidente della I Commissione.
Durante la discussione in Commissione - come molti hanno già ricordato ad un certo punto è stata paventata la presentazione di un emendamento della maggioranza per introdurre il capitolo della legge sui buoni scuola attingendo dal fondo per 35 miliardi; sono stati annunciati emendamenti da parte di Gruppi di maggioranza. E' stato richiesto ed evidenziato dall'opposizione che la maggioranza non facesse delle forzature su questo documento e che quelle esigenze emendative siano riportate nell'alveo dei documenti finanziari più appropriati. Da parte nostra, ci fu sostanzialmente un accoglimento.
In seguito, emerse la questione relativa ad un incremento del fondo per il contributo alle scuole non statali, discendente dal D.lgs. n. 112/98 decreto figlio di un'attività politica, di una attività di governo e di una maggioranza parlamentare a livello nazionale di segno opposto al nostro cioè del vostro segno politico, quindi dell'Ulivo. Allora era Presidente del Consiglio dei Ministri l'On. D'Alema. In buona sostanza, fu presentato un emendamento da parte dei Capigruppo di maggioranza, con il quale si istituiva, a lato del capitolo di entrata e di uscita dei fondi obbligatori trasferiti dallo Stato, un fondo regionale. Ci fu una contestazione e si disse che, se Consiglieri regionali, a prescindere se Capigruppo o meno avessero presentato emendamenti, si sarebbe aperta un'attività emendativa generale. Solo in quel momento si decise. Non dico che la minoranza acconsentì, ma certamente ne era a conoscenza e non ci furono levate di scudi nella presentazione di questo emendamento da parte della Giunta regionale. Tant'è che ieri l'Assessore competente e l'Assessore di merito hanno firmato e presentato l'emendamento. La Giunta regionale oggi presente l'Assessore Botta - ha deciso di ritirare l'emendamento. Il Presidente della Giunta regionale e capo di questa maggioranza, On. Enzo Ghigo ha chiesto ai due Assessori, che avevano sottoscritto l'emendamento di ritirarlo. L'emendamento è stato ritirato con atto scritto a firma Giampiero Leo e Gilberto Pichetto. Forza Italia ne ha preso atto, infatti alla Conferenza dei Capigruppo ho detto due parole: "Prendiamo atto".
Questo non vuol dire che vogliamo disimpegnarci su questo tema. Noi riteniamo che sia sempre una nostra priorità - prevista dal nostro programma elettorale con il quale abbiamo vinto le elezioni e dal nostro programma di governo presentato in quest'aula a giugno 2000 - dare seguito in un iter di Commissione e di aula, ad un provvedimento più organico, con una giusta e doverosa attenzione al mondo della scuola non statale e ottemperando un impegno preciso del nostro programma. Dare quindi alla scuola non statale un'attenzione globale.
Nella Conferenza dei Capigruppo ci è stato richiesto, in modo surrettizio, ma altrettanto chiaro anche in aula, come voteremo l'emendamento all'art. 8/9 presentato dai Consiglieri del CDD, CDU e dal Consigliere Tomatis. In quella sede, ho risposto e rispondo adesso che noi voteremo, ascoltato il parere della Giunta regionale, secondo le indicazioni della Giunta stessa: se la Giunta regionale si esprimerà a favore, noi voteremo a favore; se si asterrà, ci asterremo, se la Giunta regionale si esprimerà contro, Forza Italia voterà contro, altrimenti non sarebbe logico che Forza Italia prendesse semplicemente atto della volontà della Giunta regionale.
Certamente, Forza Italia chiederà alla Giunta regionale di istituire un capitolo, insieme a quello di entrata e di uscita dei fondi obbligatori che ci saranno anche nel 2003, nel provvedimento finanziario del 2003 relativamente ad un sostegno con fondi regionali, così non ci saranno più problemi. Sarà così approvato dalla Giunta regionale, sarà così assegnato alla I Commissione e discuteremo quindi in I Commissione e in Consiglio regionale.
Tuttavia, ci preoccupa l'ostruzionismo a prescindere. Oggi ho letto un articolo interessante, un'intervista su Corriere della Sera al Senatore a vita Andreotti, il quale esprimeva la sua preoccupazione, dal suo scenario di Senatore a vita della massima assemblea legislativa del nostro Paese per l'ostruzionismo del centrosinistra, della sinistra particolarmente, a prescindere dai contenuti. Il Senatore richiamava anche la storia di questo Paese quando l'ostruzionismo dall'opposizione di destra - citava Almirante all'amministrazione dei comunisti, quando c'era il Pentapartito al Governo, era fatto su grandi temi.
Ci preoccupa questo ostruzionismo della sinistra a prescindere. Sono stati depositati undici emendamenti che rappresentano una buona base di discussione, sin dalla prima riga - chiedo scusa se li definisco così sono stati depositati 250 emendamenti visibilmente ostruzionistici, al momento sono depositati 100 subemendamenti del Gruppo dei Democratici di Sinistra, all'emendamento a firma dei Consiglieri che poc'anzi citavo.
Questo ci preoccupa! Ci preoccupa l'assenza del Consigliere Saitta, portavoce della Margherita, unico esponente di spicco del Partito Popolare che da sempre afferma di sostenere il mondo della scuola non statale: forse sarà in vacanza. Ci preoccupa il silenzio degli altri Consiglieri della Margherita che potrebbero costituire - mi riferisco ai Consiglieri Di Benedetto e Giordano - una voce dissonante nell'opposizione.
Sono stati sollecitati interventi da parte della maggioranza: li stiamo facendo, mi piacerebbe ascoltare gli interventi anche di questi Consiglieri.
Mi preoccupa, soprattutto, quello che è stato detto nella Conferenza dei Capigruppo dal Capogruppo dei DS, quando ha visto una posizione ferma magari diversa, ma compatibile, all'interno della maggioranza. Stiamo cercando una soluzione a questi problemi che per noi rappresenta l'obiettivo, come sono sicuro lo sia anche per il CDD e il CDU.
Mi preoccupa la Consigliera Manica quando dice: "Benissimo, noi presenteremo un numero di emendamenti da qui all'infinito per evitarvi di approvare questa Finanziaria". Ognuno di noi può avere la propria concezione di infinito, ma ho imparato, nella mia breve carriera ed esperienza politica, che in politica l'infinito non esiste.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Non ho trascorsi personali e politici con il Consigliere Angeleri quindi non so se sono autorizzato ad intervenire in questa discussione tuttavia vorrei fare un breve intervento.
Non esaminerò il merito del provvedimento che è giunto in aula e che non costituisce in alcuna misura il baricentro della nostra discussione e della polemica politica, ma due aspetti, uno esplicito e l'altro relativamente coperto, ma assolutamente presente, di questo provvedimento rischiano di essere veicolati con conseguenze, in un caso, negative rispetto alla politica di governo, e, nell'altro, indecenti rispetto all'immagine dell'istituzione del Consiglio regionale e dei suoi componenti.
Non partecipiamo, come tutti i Consiglieri hanno potuto verificare all'ostruzionismo organizzato da alcuni Gruppi del centrosinistra: in primo luogo, perché non vogliamo fare gli sparring partner delle convulsioni politico-giornalistiche della maggioranza (in una situazione in cui vola molto fango è bene tenersi a debita distanza); in secondo luogo, perch riteniamo - è una tesi che spesso abbiamo sostenuto e ribadito - che sia possibile, pensabile e, a volte, anche necessario, utilizzare, in maniera sistematica ed ostruzionistica, gli strumenti regolamentari quando ci si trova di fronte a violazioni evidenti del diritto e delle regole che dovrebbero presiedere alla convivenza e alla dialettica politica ostruzionismo che non si giustifica, invece, mai, per quello che ci riguarda, quando non mira a salvaguardare le condizioni minime di discussione di un provvedimento, ma mira, sempre nelle ambizioni di chi lo proclama e lo interpreta, a salvare la Patria, la Regione o la città da politiche di governo che risulterebbero inevitabilmente nefaste.
Continuiamo ad essere dell'idea che, rispetto ad un emendamento come quello presentato dalla Giunta, occorra una discussione e una valutazione di merito e non sia necessario e dovuto per dei Consiglieri regionali proclamare la resistenza "armata" degli strumenti ostruzionistici per difendere la nostra Regione dalle conseguenze nefaste di questo provvedimento.
Proprio sul merito del provvedimento, gli stessi proponenti della maggioranza hanno riflettuto su quanto la formulazione dell'emendamento a più mani, a più firme ritirato e ripresentato, contrasti e contraddica, in maniera evidentissima, la logica del provvedimento del buono scuola. La logica di un provvedimento di riforma che, anche con la nostra partecipazione, la maggioranza e la Giunta regionale avevano inteso presentare al Consiglio e forse anche a questa Regione come proposta e misura innovativa che servisse non solo a salvaguardare, ma ad iniettare dosi di concorrenza e di mercato anche nel sistema dell'istruzione e a non perpetuare un sistema in uso in tutte le Amministrazione di tutti i colori che è quello del sussidio, dell'assistenza e dell'asservimento degli istituti di istruzione privata, attraverso lo strumento del governo della spesa pubblica e attraverso il sistema del sussidio quasi sempre di quelle imprese dell'istruzione che perdono clienti - se così possiamo chiamarli per ragioni banali di mercato e non per altre ragioni.
Ci troviamo di fronte ad un provvedimento che si conferma essere non in continuità, ma in contrasto con quanto era stato detto, proposto e forse anche stabilito nell'articolato del provvedimento sul buono scuola. Una qualche riflessione su questo ritengo che la Giunta e la maggioranza dovrebbero farla, al di là di questa pantomima più o meno disarmata che contrappone l'eroismo degli uni alla resistenza degli altri. Capisco che sia particolarmente eccitante, anche dal punto di vista giornalistico lanciare proclami "agostani" di lotta consiliare.
Dall'Assessore Leo in particolare, ma anche dall'Assessore Pichetto che comunque è responsabile di questo provvedimento - vorrei una valutazione politica e di merito sull'emendamento che è stato presentato cioè vorrei capire in che misura e se questa Giunta e questa maggioranza riconoscono una continuità in questo emendamento rispetto al provvedimento del buono scuola, oppure semplicemente se è stata in parte tenuta, in parte costretta o in parte invitata ad allargare i cordoni della borsa nei confronti di una serie di istituti scolastici privati che non se la passano troppo bene.
Il secondo punto che va sollevato - e noi abbiamo provato molto umilmente a farlo con un ordine del giorno, ma temo che non sia bastato riguarda questo assoluto segreto di Pulcinella dell'aumento dell'indennità per i Consiglieri regionali; aumento che, da quanto posso capire intendere, intuire o comprendere, qualcuno vorrebbe traghettare in questa legge finanziaria e rispetto al quale è sulla barricata.
Attenderei una risposta sincera e decente da parte dei Capigruppo di maggioranza e, per quello che loro compete, anche da parte degli esponenti della Giunta regionale. Va bene quasi tutto in politica; purtroppo va troppo spesso bene che provvedimenti di questa natura siano votati di notte, ad agosto, lontano dai riflettori e dall'attenzione dell'opinione pubblica. Però un provvedimento di questa natura, che non sia stato esaminato dall'Ufficio di Presidenza e dalla Commissione Bilancio, che non sia stato presentato e notificato ai Capigruppo consiliari... Io sono un Capogruppo che è all'oscuro di questa "manovra" e che ne è venuto banalmente a conoscenza da voci di corridoio.
E' al di là di ogni ragionevole decenza istituzionale che una misura di questa natura - che non dovrebbe essere necessariamente unanime, ma dovrebbe vedere per lo meno la valutazione comune dell'intero Consiglio regionale e attenere in larghissima misura alle responsabilità dell'Ufficio di Presidenza - possa presentarsi come emendamento fuori sacco di qualche Consigliere regionale, su cui finirebbero inevitabilmente - temo - per convergere i voti e i gradimenti della stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali.
Anche su questo, al termine del dibattito generale - mi rendo conto che si parla di qualcosa che è assente, ma che è assente solo formalmente ed è presente sostanzialmente e politicamente - vorrei che qualcuno si alzasse e dicesse qual è l'orientamento. Vorrei conoscerne il proponente, i sottoscrittori, vorrei sapere se questo emendamento, che, al momento, non ha padri né madri, ma temo abbia numerosi figli e numerosi beneficiari troverà la luce, verrà presentato e diventerà oggetto di una discussione che, per quello che mi riguarda - ve lo assicuro - non sarà agostana, non sarà notturna, non sarà lontana dall'attenzione dell'opinione pubblica.
Non so se anche per questo bisogna rivolgersi al Presidente Ghigo (forse è diventato lo spot di questo Consiglio). Mentre parlava il Consigliere Cattaneo mi è venuta in mente una battuta di Woody Allen. Il Consigliere Cattaneo ha difeso il protagonismo del Consiglio, ma, nello stesso tempo, ha proclamato l'obbedienza della maggioranza al Presidente della Giunta. Mi ha fatto venire in mente una bella battuta di Woody Allen: al figlio che chiede al papà: "Papà, chi comanda in casa? Tu o la mamma?" lo stesso risponde: "Comando io, ma decide la mamma!".
Ho l'impressione che in quest'aula ci si trovi più o meno nella stessa situazione. Non so se bisogna invocare con qualche rito o con qualche telefonata la presenza del Presidente, però, vi prego, qualcuno si alzi da qualche scanno e dica qual è l'intenzione dei Consiglieri - immagino - di maggioranza (dico immagino, perché neanche su questo sono sicuro) su questo tema e non costringeteci, per fare emergere qualcosa che non c'è e che pure è presentissimo, a presentare degli emendamenti-civetta, specchietto delle allodole, per fare venire fuori una cosa che poi deve essere ritirata, e così via. Su questo parliamoci in modo chiarissimo e alla luce del sole.



PRESIDENTE

Chiude il dibattito generale il Consigliere Galasso; poi ci sarà la replica dell'Assessore Pichetto.
Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Intervengo sull'ordine dei lavori. Lei, Presidente, ha detto che, dopo l'intervento del Consigliere Galasso, sarebbe terminato il dibattito generale con l'intervento dell'Assessore Pichetto. Mi sembrava di aver capito che alle 19.30 ci sarebbe stata la sospensione dei lavori per poi riprendere alle 20.30.
Volevo sapere quali sono le sue intenzioni in merito, perch personalmente - come penso qualche altro collega - avevo intenzione di iscrivermi per intervenire nel dibattito generale. Pensavo di farlo alla ripresa dei lavori alle 20.30.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti; infatti correttamente ho detto che avrei chiuso il dibattito generale con l'intervento del Consigliere Galasso e la replica dell'Assessore Pichetto.
Qualora ci fossero ancora degli interventi, ne posso prendere nota; poi se l'aula acconsente - propongo di chiudere i lavori pomeridiani entro le ore 20.00 e di riprenderli alle ore 21.00.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Sono stati disseminati un po' di argomenti. Diciamo che non ci troviamo di fronte ad alcun caso di frattura né può essere auspicata in alcun modo una frizione significativa all'interno della maggioranza. Si obbedisce ad un criterio di libertà e, se sulle modalità sorgono delle opinioni diverse degli indirizzi diversi, questo non nuoce alla compattezza della maggioranza.
Mi preme puntualizzare che la scelta operata dai proponenti dell'emendamento Leo-Pichetto non costituisce alcun arretramento o incertezza, per quanto riguarda la battaglia sul tema dei buoni scuola.
E' già stato evidenziato dal Vicepresidente Casoni, in sede di Conferenza dei Capigruppo, come questa sia una priorità e un'attenzione che la Giunta, e quindi la maggioranza, dedica al tema della parità scolastica e al tema del buono scuola. Fino ad oggi non è possibile rilevare, sul punto, insubordinazioni di sorta; quindi, la precisazione del Consigliere Cattaneo, di un allineamento della maggioranza o, meglio, del Gruppo di Forza Italia - e io aggiungo del Gruppo AN - a quelle che saranno le determinazioni sul punto della Giunta, è in sintonia e nel rispetto di tutta l'azione politica svolta sull'argomento buoni scuola e parità scolastica.
Trovo sorprendente che si segnali come momento negativo il fatto che qualcuno prende posizioni diverse su una modalità e poi si censura, allo stesso modo e sempre dalla stessa fonte, se la maggioranza si allinea con le determinazioni della Giunta. In questa semplice prospettazione si coglie la debolezza concettuale della posizione delle opposizioni.
Ribadisco, ancora una volta, che la posizione di AN, sul contenuto dell'emendamento, non è assolutamente modificata.
Esiste un problema di modalità, quindi di agibilità e di salvaguardia dei contenuti dell'emendamento che, come ha detto chiarissimamente il Vicepresidente Casoni, saranno tenuti nella dovuta considerazione con accorgimenti diversi. E' opportuno riflettere sull'inopportunità o meno di arrecare turbamento allo svolgimento dei lavori.
Ci pare sproporzionato il riflesso che si pensa di poter cogliere da una diversa modalità, su cui ho già espresso il mio pensiero e la sproporzione, evidenziata nella condotta dell'opposizione, era rilevabile già in precedenza.
Devo dire che, a fronte di un emendamento che non stravolge nulla e costituisce - sì, è vero, in questo può avere ragione il collega Palma - un segnale, le determinazioni di una maggioranza sono costituite da segnali politici che si pongono in linea con il proprio programma, con il proprio indirizzo e con le proprie scelte.
Non c'è nulla di stravolgente - e lo diciamo per l'ennesima volta - sul terreno della parità scolastica e della scuola non statale. Ci sembra assolutamente sproporzionato, invece, il tipo di ostruzionismo annunciato.
Come ho già espresso in sede di Conferenza dei Capigruppo, tutto questo ci porterà ad essere grati all'opposizione perché indurrà la maggioranza ad una riflessione su un rigoroso momento applicativo del Regolamento.
La responsabilità manifestata dalla Giunta, e raccolta dalla maggior parte della maggioranza, sul terreno squisitamente istituzionale, è volta ripeto - a non rimuovere alcun contenuto delle problematiche che ci interessano, ma a conseguire il risultato principale della Finanziaria senza - e lo ripeto per l'ennesima volta affinché non ci siano equivoci n oggi né domani né dopodomani - scalfire la scelta, attualmente accantonata ma non rimossa, di consentire uno sviluppo dei lavori in armonia un'armonia ricercata che però non deve costituire un momento di abuso da parte della minoranza se e quando la maggioranza si dimostra disponibile.
Per rispondere, almeno in parte, alle sollecitazioni del Consigliere Palma (che so non essere un moralista), non vorrei che l'iniziativa traesse origine come momento meramente reattivo e finisse per essere incasellato o comunque, scivolare nell'alveo di un moralismo che - ripeto - non riconosco al Consigliere Palma. Il vero problema è di esigere una qualità del lavoro una qualità della presenza in aula e un saper svolgere il proprio ruolo.
Questo è quanto deve essere fatto; se si porrà il problema (perché oggi il problema non esiste, almeno sotto il profilo formale), non ci sottrarremo ad un confronto che deve essere, però, serio e scevro da moralismi che non giovano, per trovare soluzioni le più vitali possibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

In queste due giornate sono stati molti i momenti di attesa, da parte di alcuni Consiglieri, per capire cosa sarebbe successo. Qualcuno cominciava a parlare di palette, secchielli, ciambelle, salvagente e canotti (mi riferisco ai miei compagni di partito che hanno dovuto annullare partenze già previste). Al di là di questa situazione, chiederemo nell'emendamento Palma l'estensione alle beauty farm non solo per la Giunta, ma anche per i Consiglieri.
Qualcuno ha anche utilizzato, nelle pause e non negli interventi ipotetici cori da stadio. Questo mi ricorda quello che è successo dopo che la Juve ha vinto lo scudetto (detto da un interista come me, costa molta fatica): ho incontrato dalle parti dello Stadio un tifoso della Juve che gridava: "Su, ragazzi, non mollate", uno dei cori dei tifosi juventini.
Il Consiglieri Angeleri, in questo momento, mi ricorda quel tifoso della Juve, il quale, dopo che la squadra aveva vinto lo scudetto, invitava i giocatori a non mollare nei momenti di stanchezza.
Siamo qui a parlare di un argomento che, per qualche verso, credevo seppellito mesi addietro quando, più o meno appassionatamente, abbiamo trascorso molte ore in quest'aula a parlare di buono scuola. Non ci sottraiamo certamente ad entrare nel merito, tuttavia vorrei segnalarne uno, poi parlerò in termini generali.
Mi rivolgo all'Assessore Pichetto. Sulla "tabella B", che noi pensiamo debba essere stralciata, da quello che mi risulta - se è vero il contrario me lo dica, così è evidente che quello che sto per dire non vale - manca il dato certo della sanità. Non si è ancora chiuso il bilancio 2001, diventa difficile presentare la "tabella B" senza il dato della sanità, senza quello che, relativamente a questa materia, può avvenire da decisione nazionale. Forse sarebbe il caso di presentarla a settembre con una legge di variazione di bilancio o con la previsione di bilancio 2003/2005.
Contrariamente, se esiste un dato certo per quello che riguarda la sanità fatecelo sapere.
Sui giornali c'è stata molta confusione in riferimento al recepimento del D.lgs. n. 112 che trasferisce risorse alle Regioni. Un conto, è una legge delega in cui la Regione distribuisce risorse nazionali; altro conto è istituire un capitolo di bilancio preciso.
Relativamente a questo, vorrei rivolgere una domanda a chi ha presentato l'emendamento all'art. 8 del decreto legge: nell'emendamento è scritto "Contributi alle scuole non statali ai sensi del D.lgs. n. 112 art. 138, lettera a)", ma avete sbagliato lettera. Dovete riformulare l'emendamento perché alla base o c'è confusione, oppure non si conosce abbastanza la materia. Se invece è un refuso, chiedo scusa e ritiro quello che sto per dire. Tuttavia, anche se fosse un refuso, non cambia la sostanza.
Se siamo qui oggi è per volontà di una parte della maggioranza. A differenza del Consigliere Chiezzi, non sento così tanto la mancanza del Presidente Ghigo, ma se il Consigliere Cattaneo si pone il problema dell'assenza del Consigliere Saitta, mi permetto anch'io di sottolineare l'assenza del Presidente Ghigo su un argomento del genere che ci tiene in quest'aula il 31 luglio.
Ritengo, sotto tutti i punti di vista - ognuno la può interpretare come vuole - che se è sottolineabile l'assenza del Consigliere Saitta, lo è ancora di più l'assenza del Presidente Ghigo.
Volendo utilizzare un termine utilizzato dal Presidente Ghigo, questo emendamento è una furbata. E' una furbata voler inserire, su un tema che ci ha tenuto tanto tempo in aula, nella legge finanziaria queste cifre. L'ha già detto il Consigliere che mi ha preceduto: toglie dignità alla materia e all'argomento. E' un argomento che, inserito così furbescamente il 29 luglio, in condizioni pre-vacanziere, toglie dignità ad una materia che merita invece di essere trattata in modo più esauriente ed approfondito considerando che siamo a scuole chiuse.
Questo fa il paio - mi rivolgo con molta cordialità all'Assessore Pichetto - con l'altra decisione "balneare" sulla formazione professionale.
In mancanza della capacità da parte del Governo nazionale di realizzare una legge nazionale sulla formazione professionale, si utilizza l'art. 5 con le competenze alle Regioni per dire "non riesco a fare la legge nazionale".
Alcune Regioni si rendono disponibili ad un Protocollo d'intesa sulla formazione professionale, che non si era mai visto, senza risorse da parte dello Stato.
Mi rivolgo ai colleghi della Lega: le risorse per questo Protocollo d'intesa, in assenza di una legge nazionale, le devono mettere le Regioni disponibili e ciò significa 8 miliardi per la Regione Piemonte.
Per la Regione Piemonte vuol dire aver preso una decisione a scuole chiuse, a Consigli di istituto chiusi, ad iscrizioni da parte di tutti gli studenti avvenute da tempo. Per la Regione Piemonte vuol dire non far riunire i Consigli di istituto e trovare qualche Preside di istituto professionale disponibile a far cambiare iscrizione a studenti che hanno già deciso. Ancora più grave è che si vada contro la legge nazionale sul diritto allo studio a quindici anni, che porterebbe gli studenti a terminare gli studi a quattordici anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ritengo doveroso intervenire su questo provvedimento per sottolineare un evento molto grave, cioè la sottrazione di circa 700 miliardi di variazione al bilancio di previsione. Settecento miliardi di vecchie lire (354 milioni di euro) che questa Giunta ha sottratto al bilancio di previsione a cui precedentemente erano stati affidati.
Il nostro giudizio sull'operato della Giunta resta sempre uguale: un giudizio particolarmente mortificante, un giudizio che dà segno di staticità. La staticità, Assessore, è indice di regresso. Si vuole una buona sanità, si "martella" in continuazione l'Assessore D'Ambrosio, ma si vogliono e si stanno mortificando i diritti essenziali di questo bilancio in quanto si stanno togliendo fondi al settore socio-assistenziale.
Faccio alcuni esempi: Al "Fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali, trasferimento dalle Province", togliamo 5 milioni e 164 mila euro; "Corresponsione agli aventi diritto degli acconti sulle indennità di fine rapporto": 1.750 mila euro; e via dicendo per un totale complessivo di 700 miliardi.
Questa Finanziaria colpisce il punto più debole. E' dall'inizio della legislatura che ci battiamo: la qualità della gestione di un Ente come la Regione si vede attraverso questi passaggi.
Continuiamo a mortificare la sanità, continuiamo a dire che l'Assessore D'Ambrosio non è in grado di fare l'Assessore, che spreca soldi a destra e a manca e poi sottraiamo a questa parte più debole 700 miliardi. A mio giudizio stiamo commettendo un'azione molto grave.
E' inutile approvare un bilancio di previsione con belle cifre e poi nel momento in cui si vanno a rettificare le spese, togliere grosse somme ai servizi essenziali. Settecento miliardi equivalgono, a mio giudizio, al famoso aumento dell'IRPEF.
L'Assessore continua a girare con le cifre, ma io nutro seri dubbi sul fatto che questo documento finanziario sia stato capito dall'aula, al di là della questione "scuola pubblica-scuola privata" in cui ognuno resta dell'idea che ha.
L'Assessore, che ha fatto un ragionamento complessivo, ci deve spiegare come giustifica il fatto di togliere le risorse più impegnative alla parte più debole della società piemontese. Questa è la risposta che desideriamo.
Sa, Assessore, cosa ha previsto positivamente questa Finanziaria? Ha tolto per l'allargamento dei cimiteri 1 milione e 32 mila euro, forse perché prevede, attraverso questa sanità, di far "campare" più a lungo i piemontesi? Di questo le facciamo i complimenti! La preghiamo di rivedere, nella sua complessità, la questione dei 700 miliardi tolti proprio dove non dovevano essere tolti, cioè alla parte più debole. Questo è un documento finanziario che non dà speranza alla comunità piemontese.
Noi voteremo contro questo documento.
In seguito, le farò vedere le variazioni negative delle Unità Previsionali di Base che sono state fatte sempre là dove non si doveva.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Il giudizio generale sulla Finanziaria è già stato espresso da altri colleghi, io vorrei soltanto sottolineare alcune questioni anche a seguito dell'intervento del Consigliere Giordano.
La Finanziaria in questione, dopo che il Consiglio nel giro di poche ore ha approvato sia il consuntivo che l'assestamento, arriva dopo la scelta pesantissima che il Consiglio ha effettuato sulla sanità. E' una Finanziaria che non aggiunge sostegno economico alla parte relativa ai servizi sociali. Ad esempio, non c'è una voce che riguardi gli asili nido non c'è nulla che riguardi il sostegno alla famiglia nella sua fase iniziale di vita...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Suino.
Comprendo che questo è l'ultimo intervento prima della pausa, per diventa difficile per la Presidenza ascoltare l'intervento della Consigliera.
Vi consiglierei di abbassare cortesemente il tono di voce.
Prego, Consigliera Suino, prosegua.



SUINO Marisa

Posso riprendere il mio intervento dopo la pausa.



PRESIDENTE

Visto che non c'è più l'attenzione dell'aula, i lavori riprenderanno alle ore 21.00.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 20.00)



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