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Dettaglio seduta n.24 del 10/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Brigandì Cantore, Ferrero, Marengo e Mercurio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Presidente Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presidente, a questo punto, è possibile porre una questione riguardante l'o.d.g.?



PRESIDENTE

Non è possibile chiedere l'iscrizione di argomenti all'o.d.g. ...



MARCENARO Pietro

No, chiedere una modificazione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Sì, è possibile; un'inversione dell'o.d.g.?



MARCENARO Pietro

Sì. Posso procedere?



PRESIDENTE

Ne ha facoltà, può esplicare la questione.



MARCENARO Pietro

Siccome al punto 3) all'o.d.g. risulta la proposta di legge n. 102, che riguarda le norme di prima attuazione, siccome prevedo e temo che questo ...



PRESIDENTE

Scusi, non riesco a sentire, come penso anche i colleghi, essendoci un po' di brusio.



MARCENARO Pietro

Al punto 3) all'o.d.g. vedo iscritta, quindi come primo punto effettivo della discussione, la proposta di legge n. 102.
Siccome credo che per la discussione e il confronto, che è già avvenuto, non sia difficile prevedere che questo costituisca un punto molto difficile, complicato e che impegnerà a lungo; siccome mi pare che, una volta intrapresa la discussione di una proposta di legge, sia dovere di questo Consiglio regionale cercare di portarla a termine; vorrei dire che con questo ordine del giorno rischiamo di entrare in una situazione che pu provocare preoccupazione perché, successivamente, abbiamo questioni molto importanti che riguardano la variazione di bilancio 2000-2001-2002, e l'assestamento di bilancio, questioni che mi paiono essenziali per il funzionamento della Regione.
Prima di entrare nuovamente in una situazione che possa provocare difficoltà, volevo semplicemente suggerire se non fosse conveniente anticipare la discussione sui provvedimenti che riguardano il funzionamento generale della Regione, poiché mi paiono prioritari rispetto ad altre questioni che vengono indicate.
Questo suggerimento è per facilitare i lavori; naturalmente, chiedo di sentire l'opinione dei colleghi degli altri Gruppi, ma non sto ponendo una questione formale e non chiedo che sia messa ai voti. Se ci fosse una convergenza su questo punto, lo riterrei un fatto positivo; se, invece emergesse un'altra posizione, ne prenderei atto e, ovviamente, ritirerei la mia proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.
Un intervento a favore e uno contro, salvo che non vi siano soluzioni concordate.



CATTANEO Valerio

Credo che l'unica soluzione, eventualmente, per prendere in considerazione il suggerimento del Presidente Marcenaro sia votare formalmente all'interno del Consiglio regionale un'inversione dell'o.d.g.
Mi riservavo di svolgere un intervento su questo punto in coda alle comunicazioni ed eventuali argomenti che dovessero sorgere in questa fase preliminare all'inizio dei lavori del Consiglio, perché credo che lei Presidente, non abbia ancora effettuato le sue comunicazioni.
Lei non ha ancora svolto le sue comunicazioni?



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, ho svolto le comunicazioni in base al materiale che avevo a disposizione.



CATTANEO Valerio

Va bene.
A fronte della richiesta della Giunta regionale di dare priorità - l'ho detto istituzionalmente alla Conferenza dei Capigruppo e lo ripeto, qui, in aula - comunico che sul provvedimento n. 102 sono annunciati migliaia di emendamenti e una battaglia aspra e dura all'interno del Consiglio regionale, quindi è ragionevole pensare che questi lavori ci occuperanno alcune giornate.
Non solo, ma credo - mi riserverò di intervenire nella fase preliminare del Consiglio - che alcuni atti, anche esterni al Consiglio - peraltro atti a nostro giudizio illegittimi e contro lo Statuto e il Regolamento annuncino una battaglia in questo senso.
Siccome riteniamo che la variazione di bilancio sia un atto prioritario per il funzionamento della Regione proporremo la votazione dell'inversione dei punti 3) e 2) all'o.d.g. - se non ricordo male - quindi mettere in coda la proposta di legge n. 102.
Per quanto riguarda le polemiche - visto che vogliamo parlare sempre com'è nel mio stile, in modo molto chiaro e trasparente anche in aula sorte all'interno degli organi di informazione e istituzionali deputati al confronto (come le Commissioni, le Conferenze dei Capigruppo e in aula) su questo disegno di legge, per liberare il campo e, quindi, dimostrare rispetto alle accuse che sono state mosse al Gruppo e, nella fattispecie alla forza politica che rappresentiamo in aula (quindi a Forza Italia e ad un nostro Consigliere), di voler presentare una legge - chiedo scusa, ma credo che il Presidente quanto meno sia interessato - la Consigliera Albano avrebbe una comunicazione da porre all'attenzione del Consiglio.
Successivamente a questa comunicazione interverrò nuovamente per i fatti che dicevo prima, che ritengo "cozzare", passatemi il termine improprio, con il Regolamento e lo Statuto.
Grazie.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Opzione della Consigliera Albano per la carica di Consigliere regionale in luogo della carica di Sindaco del Comune di Gavi


PRESIDENTE

Se la Consigliera Albano ha una comunicazione da svolgere le do la parola.



ALBANO Nicoletta

Presidente e colleghi, comunico ufficialmente al Consiglio regionale di avere optato per la carica di Consigliere regionale.



PRESIDENTE

Qui c'è troppo brusio. Invito tutti, colleghi ed Assessori compresi, a sedersi al proprio posto e a prestare quantomeno attenzione allo svolgimento dei lavori.
Mi scusi, Consigliera Albano, prosegua.



ALBANO Nicoletta

Signor Presidente, comunico ufficialmente a questo Consiglio regionale che, con molta serenità, ho preso la decisione di optare per la carica di Consigliere regionale; dalla giornata di ieri sono dimissionaria dalla carica di Sindaco del Comune di Gavi.
Questa decisione, che mi addolora profondamente, in quanto credo nella validità della Costituzione italiana e nella possibilità di quest'aula di normare questo aspetto, è stata presa da me a seguito di una campagna stampa e di una campagna svolta da alcuni - che comunque sono colleghi anche all'interno del Consiglio regionale che - mi permetta - definisco veramente ignobile.
A seguito di questa presa di posizione, mi dimetto dalla carica di Sindaco di Gavi.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Albano.
Ritengo che questo suo atto risolva anche una questione giuridica legata al problema dell'incompatibilità, questione che, come lei ha detto è molto dibattuta. Nel senso che il legislatore costituzionale ha riservato alla Regione, come noi tutti sappiamo, il compito di stabilire con legge le cause di ineleggibilità e di incompatibilità, salvo poi normarle relativamente alle altre cariche che rientrano nell'organizzazione dello Stato e nella disciplina legislativa che lo stesso è in grado di determinare.
Anche qui la questione non è chiara, non soltanto dal punto di vista della competenza, ma anche dal punto di vista della ripartizione delle stesse.
Comunque, in riferimento alle dimissioni della Consigliere Albano, la devo ringraziare per il gesto compiuto e per la sensibilità dimostrata. La devo inoltre ringraziare perché chi si fa rappresentante delle comunità sente il peso delle scelte e della responsabilità che ha nei confronti dei cittadini che l'hanno votata.
La ringrazio veramente e ho colto una commozione nelle sue parole.



PRESIDENTE

PALMA Carmelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Per che cosa, Consigliere Palma?



PALMA Carmelo

Sulla comunicazione della Consigliera.



PRESIDENTE

No, sulle mie comunicazioni, al limite.



PALMA Carmelo

Sulle sue comunicazioni e sul suo intervento.
Prendo atto che lei ascolta con commozione le parole della Consigliera Albano, che ha definito ignobili delle iniziative intraprese da Consiglieri regionali e da cittadini.



PRESIDENTE

No, scusi, non c'è un dibattito. Se lei parla per fatto personale me lo esplica.



PALMA Carmelo

Il fatto personale è che ritengo che lei, come Presidente di quest'aula, non possa consentire ad una Consigliera, ancorché di maggioranza, di definire ignobili non solo le iniziative intraprese da un Consigliere regionale, ma quelle intraprese da qualunque cittadino nel pieno rispetto della legge.
Le iniziative intraprese nei confronti della Consigliera Albano sulla sua manifesta incompatibilità non sono definibili in questi termini, perch rappresentano l'esercizio di un diritto del cittadino.
Le chiederei, pertanto, di fronte a comunicazioni così accorate, di tutelare l'onorabilità di quest'aula e di tutti i cittadini piemontesi anche quelli che intraprendono un'iniziativa di azione popolare, contro parole di questo tipo.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Riassunzione provvedimenti ai sensi dell'art. 77 del Regolamento interno: proposta di deliberazione (ex pdcr n. 737) "L.R. 2 luglio 1999, n. 16, art. 4 - Fasce altimetriche di marginalità socioeconomica" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g. che prevede la riassunzione di una serie di provvedimenti.
Lo diamo per accolto dall'Assemblea? C'è qualcuno che chiede di parlare contro? In caso contrario lo poniamo in votazione.
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Ritengo opportuno che tutti i provvedimenti che non abbiano un'urgenza specifica e documentata vengano affrontati in Commissione, tralasciando magari l'iter delle consultazioni, in modo che almeno i Consiglieri delle Commissioni competenti sappiano di che cosa si tratta quando il provvedimento giunge in aula.
A mio avviso, un esame diretto non aiuta, perché richiederebbe una spiegazione più ampia e un lavoro più complesso in aula. Molti Consiglieri infatti, sono nuovi, e non credo che recepiscano semplicemente il provvedimento perché è già stato discusso nella precedente legislatura.
Rimandare tali questioni in Commissione, come abbiamo fatto in altre occasioni, non complica i lavori, semplicemente ne permette l'approfondimento nel luogo più idoneo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, condivido le osservazioni svolte dal collega Rocco Papandrea.
Alcuni Gruppi si sono rinnovati, diciamo così, rispetto al precedente Consiglio. L'esigenza di un Consigliere di approfondire quantomeno la questione oggetto di un esame e di un'approvazione mi sembra utile, per cui un ritorno in Commissione che consenta ai Commissari di valutare il provvedimento, è cosa che, francamente, consiglio.
Non vi è un atteggiamento pregiudiziale in questo, c'è semplicemente la volontà di valutare il merito del provvedimento al nostro esame.
Anch'io, quindi, propongo un esame rapido in Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle politiche per la montagna

Me lo ricordo benissimo il provvedimento. Lo ricordo talmente bene che lo davo per scontato.
Credo che i colleghi della passata legislatura ricorderanno il problema delle fasce altimetriche, che è stato affrontato per quattro anni, cioè per l'intero periodo in cui abbiamo affrontato l'evoluzione della legge n. 16 il testo unico sulle leggi della montagna, dove il Consiglio aveva richiesto la consulenza dell'IRES, la quale era venuta a spiegare cosa intendeva fare, e dove la Commissione aveva richiesto all'IRES modifiche sostanziali dacché si facessero delle indagini statistiche più precise.
A seguito di tali richieste da parte del Consiglio, l'IRES fece questa delimitazione delle fasce altimetriche.
Noi presentammo, nei tempi previsti dalla legge, questa deliberazione se non ricordo male alla fine dell'anno 1998, o all'inizio dell'anno 1999.
Le questioni della precedente legislatura si trascinarono in modo tale da... Pertanto, abbiamo ripresentato la stessa questione. Non riterrei di dover rimandare il provvedimento in Commissione, ma se i colleghi ne fanno una questione di vitale importanza va bene. Vi faccio semplicemente notare Consiglieri, che i passaggi in Commissione della legge sull'antincendio boschivo e sul piano di intervento antincendio boschivo hanno fatto sì che la campagna antincendi boschivi sia iniziata ma che i provvedimenti siano ancora giacenti in Consiglio.
Per questa ragione, non mi straccio le vesti se questo provvedimento ritorna nuovamente in Commissione, con la speranza, però, che tali passaggi non rallentino in modo così grave provvedimenti che invece avrebbero la necessità di una rapida attuazione, come voi stessi avete condiviso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea... No...: veramente ha già parlato.



PAPANDREA Rocco

No, volevo solo...



PRESIDENTE

No, ha già parlato. Non può più parlare, non le do la parola.



PAPANDREA Rocco

Riguarda un aspetto tecnico, perché mi pare che...



PRESIDENTE

No, non ha la parola. O parla per dichiarazione di voto, e quindi votiamo, o non le do la parola.



PAPANDREA Rocco

Chiedo la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Vorrei ricordare all'Assessore che la deliberazione sugli incendi è all'ordine del giorno e non ha subìto ritardi perché è andata la Commissione. Infatti, in Commissione è stata affrontata abbastanza rapidamente, per cui le ragioni di tale ritardo vanno cercate altrove.
Ritengo che la Commissione abbia dimostrato di poter riapprofondire i provvedimenti, probabilmente accelerando i lavori in aula. Infatti, se il provvedimento sugli incendi è stato affrontato, oggi sarà - presumo discusso rapidamente in aula, mentre qualsiasi provvedimento che non è affrontato in Commissione, richiede approfondimenti maggiori.
Non mi pare, dunque, che i tempi siano stati allungati da questo elemento. Piuttosto, sono stati allungati da altri fatti che tutti conosciamo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di esame della deliberazione direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 22 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto (1 Consigliere non partecipa al voto.


Argomento: Attivita' di promozione

Riassunzione provvedimenti ai sensi dell'art. 77 del Regolamento interno: Disegno di legge (ex ddl n. 574) "Interventi per la promozione della danza in Piemonte" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura)

Argomento: Università - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proposta di deliberazione (ex pdcr n. 771) "Modalità di funzionamento dell'Osservatorio regionale per l'Università e per il diritto allo studio universitario. L.R. n. 29/1999, art. 4 comma 2" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Disegno di legge (ex ddl n. 443) "Requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura)

Argomento: Parchi e riserve

Disegno di legge (ex ddl n. 573) "Istituzione della zona di salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura)

Argomento: Parchi e riserve

Disegno di legge (ex ddl n. 214) Modifiche alla legge regionale 21 agosto 1978, n. 53 "Istituzione del Parco naturale della Valle del Ticino" da ultimo modificata con legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10, e alla legge regionale 30 marzo 1992, n. 19 "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale della Valle del Ticino" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura)

Argomento: Parchi e riserve

Disegno di legge (ex ddl n. 452) "Abrogazione della legge regionale 4 settembre 1996", n. 67 "Modificazione alla legge regionale 1 giugno 1993" "Integrazione alla legge regionale 16 maggio 1980", n. 47, "Istituzione della riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nelle precedente legislatura)


PRESIDENTE

Do ora lettura dei provvedimenti di cui è richiesta la riassunzione ai sensi dell'art. 77 del Regolamento interno: Disegno di legge (ex ddl n. 574) "Interventi per la promozione della danza in Piemonte" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura) Proposta di deliberazione (ex pdcr n. 771) "Modalità di funzionamento dell'Osservatorio regionale per l'Università e per il diritto allo studio universitario. L.R. n. 29/1999, art. 4 comma 2"(Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura) Disegno di legge (ex ddl n. 443) "Requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura) Disegno di legge (ex ddl n. 573) "Istituzione della zona di salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero" (Richiesta Giunta regionale per esame in Commissione con possibilità di acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto dalla Commissione stessa nella precedente legislatura) Disegno di legge (ex ddl n. 214) "Modifiche alla legge regionale 21 agosto 1978, n. 53 "Istituzione del Parco naturale della Valle del Ticino" da ultimo modificata con legge regionale 22 febbraio 1993, n. 10, e alla legge regionale 30 marzo 1992, n. 19 "Norme per l'utilizzo e la fruizione del Parco naturale della Valle del Ticino" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nella precedente legislatura) Disegno di legge (ex ddl n. 452) "Abrogazione della legge regionale 4 settembre 1996, n. 67 "Modificazione alla legge regionale 1 giugno 1993" "Integrazione alla legge regionale 16 maggio 1980, n. 47, istituzione della riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto" (Richiesta Giunta regionale di esame direttamente in aula nel testo licenziato dalla Commissione nelle precedente legislatura).
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

In riferimento a quanto è stato detto prima, mi sembra che ci sia una sottovalutazione del ruolo dei nuovi Consiglieri: i nuovi Consiglieri non possono dare delle motivazioni, non possono essere d'accordo su un passaggio in aula di provvedimenti che non hanno potuto esaminare in precedenza.
Nella precedente replica anche l'Assessore Vaglio ha fatto riferimento al lavoro del Presidente del Consiglio: vorrei sapere come i Consiglieri di nuova nomina possano prendere delle decisioni ed esprimere dei pareri su argomenti che non hanno potuto esaminare. Mi sembra un modo di precedere un po' particolare. Si ritorna al solito discorso per cui valgono i voti e la discussione politica si riduce sempre ad un mero conteggio numerico.
Se la maggioranza vuole continuare a lavorare così, ce lo dica, anche noi abbiamo i nostri strumenti. Mi sembra una regola di poca democrazia voler passare tutto sul conto dei numeri e dei voti. Ripeto, se la maggioranza vuole comportarsi così, anche noi abbiamo i nostri metodi numerici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei consigliare un metodo possibile.
Ci sono provvedimenti che è giusto che la Giunta chieda che vengano esaminati direttamente dall'aula, ma durante una seduta non possiamo trovarci di fronte ad un elenco di cose (che la Giunta chiede di esaminare in maniera legittima) senza che i Consiglieri abbiano avuto la possibilità e il modo di approfondirle. Chiedo che alcuni di questi problemi vengano affrontati in una sede precedente all'aula, in modo che i Gruppi possano fare le loro valutazione e decidere quali di questi possono essere esaminati dall'aula e quali no. La Conferenza dei Capigruppo penso possa essere la sede più adatta.
E' imbarazzante discutere mezz'ora, un'ora di un provvedimento del quale non si conosce il contenuto, quando, contrariamente, potremmo sentire in quella sede i Capigruppo i quali, a loro volta, sentiranno i vari commissari e quindi valutare qual è il provvedimento che può essere esaminato in aula. Da parte dei Gruppi di maggioranza ed opposizione c'è una presa d'atto perché è un provvedimento già esaminato e discusso nella precedente legislatura.
Eviterei di "sfornare" o.d.g. con una serie di richieste sulle quali i Consiglieri, soprattutto quelli di prima nomina, hanno difficoltà ad entrare nel merito. E' opportuno trovare una sede in cui esaminare, in via preliminare, quali di queste proposte portare in aula.



PRESIDENTE

Vorrei fare una premessa Consigliere Ronzani: dopo il 29 novembre non ci sarà più la possibilità di riassumere i provvedimenti ex art. 77 (è una fase temporanea all'inizio della legislatura).
Ho parlato con l'Assessore Cavallera, il quale mi ha detto che, con riferimento all'ex ddl n. 214 e all'ex ddl n. 452, è disponibile a fare il passaggio in Commissione. Anche l'Assessore Leo, con riferimento all'ex PDCR n. 771, penso sia disponibile a fare lo stesso.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

In materia di aree protette abbiamo avviato un metodo di lavoro in Commissione che tende a mettere in fila tutte le proposte pendenti.
La richiesta di affrontare questi provvedimenti in aula era stata avanzata soprattutto perché erano all'o.d.g. da più di un anno e ci sembrava logico arrivare ad una conclusione. Se vi è l'impegno a tener conto che sono già stati approfonditamente discussi e quindi il ritorno in Commissione ha solo un valore conoscitivo da parte dei Consiglieri di nuova nomina, credo che non ci siano problemi ad aderire alla richiesta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'Università.

Mi riferisco ai Consiglieri di nuova nomina della Commissione.
I provvedimenti sono stati lungamente in Commissione e anche molto discussi, ma poiché sono documenti importanti ed interessanti ed è giusto che i nuovi colleghi possano prenderne pienamente conoscenza, sono d'accordo ad un ritorno in Commissione, così come per ogni provvedimento di mia competenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Questa situazione si potrebbe verificare anche nei prossimi Consigli.
Suggerirei una proposta del genere: la Giunta esamini tutti i provvedimenti che porterà in aula ex art. 77 e scelga, in modo prioritario, quelli che hanno particolare urgenza.
L'urgenza deve essere sufficientemente motivata, ad esempio se ci sono provvedimento rispetto ai quali possono decadere dei finanziamenti. Faccia una disamina. Credo che non ci siano problemi, da parte delle opposizioni e, soprattutto, dei Consiglieri di nuova nomina, ad aprire una "carta di credito".



PRESIDENTE

Mi pare che si sia già trovata una soluzione almeno per questi provvedimenti.
Io li metto tutti in votazione con riferimento non al passaggio in aula, ma al passaggio di tutti i provvedimenti che ho elencato in Commissione con il recupero del materiale già prodotto dalla Commissione nelle precedente legislatura.
Pongo in votazione il passaggio dei provvedimenti in Commissione con materiale già acquisito e prodotto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il passaggio in Commissione è accolto con 39 voti favorevoli (1 Consigliere non partecipa alla votazione).


Argomento:

Questione preliminare


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente, ho un chiarimento da chiederle.
Abbiamo appreso dalla stampa che il Consigliere regionale Bruno Mellano si è recato dal Commissario di Governo della Regione Piemonte, evidenziando l'incompatibilità, o meglio "un'ipotesi" d'incompatibilità dei Consiglieri regionali Nicoletta Albano e Vincenzo Tomatis.
Non voglio certamente limitare le prerogative del Consigliere Mellano.
Voglio solo che siano chiarite in aula: come tutti gli altri cinquantanove Consiglieri regionali, anche il Consigliere Mellano ha il diritto di esercitarle. Ci mancherebbe! Però, non posso esimermi dal non tener conto che il Consigliere Mellano è anche il Presidente della Giunta per le Elezioni.
Siccome questa è materia - guarda caso - della Giunta per le Elezioni vorrei che la Presidenza ci chiarisse, se possibile, se il Consigliere Mellano si è recato (come io penso e credo, e come è stato riportato dalla stampa) dal Commissario di Governo in veste di Presidente della Giunta per le Elezioni.
Se così fosse (fermo restando che si tratta comunque di una Commissione particolare), credo siano state violate le norme secondo le quali viene riservata al Presidente di Commissione la rilevanza esterna solo dopo averne chiesto l'autorizzazione al Presidente del Consiglio regionale. A noi, però, non risulta che questa autorizzazione sia stata chiesta. Per questo, Presidente, le chiediamo un semplice chiarimento. Quanto meno vorremmo almeno sapere dal Presidente del Consiglio regionale se il Consigliere Mellano, prima della sua visita al Commissario di Governo, ne abbia dato comunicazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cattaneo.
Sulle richieste di chiarimenti in genere, ho assunto una posizione che vi annuncio.
Poiché esiste un o.d.g. in aula si trattano gli argomenti iscritti all'ordine del giorno: per il corretto funzionamento dell'Assemblea, sia in questo come in altri casi, in qualsiasi caso si presenterà fin quando sar io Presidente, non si apre nessun dibattito né possono esserci divagazioni su temi introdotti ad horas.
Consigliere Cattaneo, tengo conto di quello che ha detto. Farò le mie valutazioni nelle sedi più opportune. Grazie.
Andiamo avanti con i nostri lavori.


Argomento:

Richiesta di inversione di argomenti all'o.d.g.


(Commenti dei Consiglieri Contu e Marcenaro fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, il Regolamento parla anche di "accoglimento tacito". Mi era sembrato di capire che questo accoglimento tacito ci fosse stato! Ha chiesto la parola il Consigliere Contu, ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, chiedo che venga messa ai voti la proposta di inversione dei punti all'o.d.g., soprattutto alla luce delle novità sentite in aula sulla volontà della Giunta in merito alla proposta di legge n. 102.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, abbia pazienza, ma il Regolamento, seppure un po' "vetusto", è chiaro.
All'art. 51 esso recita: "L'inversione dei punti all'ordine del giorno può essere proposta dallo stesso Presidente, dalla Giunta o dal rappresentante di un Gruppo consiliare. Sulla proposta, se non accolta tacitamente dal Consiglio, può chiedere di parlare... La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole, se non accolta tacitamente dal Consiglio".
Ho sentito interventi convergenti sulla richiesta di inversione, e l'ho data per accolta. Ora, se non ci sono problemi, procediamo con i nostri lavori.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 119 "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 4) all'o.d.g., che reca: Disegno di legge n. 119 "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002".
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, Signori Consiglieri la I Commissione ha esaminato il contenuto del DDL 119: "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002".
Dall'approfondimento in Commissione è emerso che tale variazione, tenuto conto della Nota di variazione risalente al bilancio 2000, contiene degli aggiustamenti operati per effetto dei prelievi dal fondo di riserva per le spese obbligatorie e dai fondi globali per il finanziamento dei provvedimenti legislativi in corso.
Il disegno di legge in oggetto prevede variazioni per gli anni 2001 e 2002 al fine di poter predisporre provvedimenti di prenotazione di impegno.
E' stato inserito un articolo per sistemare i fondi globali, compresi quelli per gli accordi di programma, il FIP ed i cofinanziamenti.
La variazione al bilancio 2000 si compone delle variazioni ai capitoli di fondi regionali liberi e delle variazioni ai capitoli finanziati con fondi statali vincolati.
Da un'attenta analisi emerge che in entrata è stata inserita l'assegnazione disposta per gli anni 1997, 1998 e 1999 a compensazione del minor gettito dell'ecotassa dell'ARIET (addizionale all'imposta erariale di trascrizione) che è stato attribuito alle Province, e che è pari a poco oltre 46 miliardi (cap. 141 dell'entrata).
Tale maggior entrata è stata collocata su capitoli che presentano ampi margini di criticità, più precisamente: residui perenti di parte corrente 8 miliardi; residui perenti per spese di investimento, 15 miliardi; fondo di riserva spese obbligatorie, 15 miliardi. La differenza, circa 8 miliardi, è stata utilizzata per azzerare la variazione di segno negativo prevista sul fondo per la reimpostazione delle economie di fondi statali.
La I Commissione ha quindi licenziato a maggioranza dei Consiglieri presenti tale disegno di legge nella seduta di giovedì 14 settembre c.a. e lo rimette all'Aula consiliare per l'approvazione".
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Gallarini per la sua relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale sul disegno di legge n. 119.
Non essendoci richieste di intervento, chiedo di intervenire io stesso in qualità di Consigliere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

La prima considerazione riguarda la funzione che si è venuta a utilizzare, nella costituzione materiale nelle procedure di fatto, per la giustificazione e per la formazione di queste delibere di fine anno, di assestamento e introduzione delle variazioni di bilancio.
Preferirei rivolgermi agli Assessori di merito e quindi attendo un attimo.
Dopo il lavoro svolto in Commissione, dopo l'esperienza di alcuni anni di dibattiti di questo genere, credo che esista una certa possibilità di reciproca comprensione. Devo rivolgermi all'Assessore Scanderebech perch la parte saliente della delibera si riferisce alla devoluzione di partite che riguardano l'agricoltura.
Se non ci sarà l'Assessore Scanderebech, mi rivolgerò all'Assessore Burzi.



(Scambi di battute tra il Consigliere Riba e l'Assessore Burzi)



RIBA Lido

Le variazioni di bilancio di fine anno vengono normalmente utilizzate per il raggiungimento di tre obiettivi. Uno è quello di spostare delle partite che sono diventate economie, e che hanno l'opportunità di essere utilizzate nell'ambito del breve termine che intercorre tra la data della delibera e la conclusione dell'esercizio. Il secondo obiettivo, che mi sembra sia anche una necessità, è di iscrivere delle partite attive che nel frattempo sono venute a costituire parte del bilancio reale della Regione ma non diventano parte finanziaria finché non sono formalmente iscritte in bilancio. Il terzo obiettivo è la verifica politico-amministrativa delle partite che sono oggetto degli spostamenti.
La prima questione riguarda l'iscrizione delle somme che vengono a costituirsi come risorsa della Regione nel corso dell'esercizio e che non hanno avuto precedenti traduzioni in poste di bilancio.
I miei colleghi, ma anche gli altri, il Presidente Gallarini in particolare, sanno che noi prestiamo particolare attenzione a come si costituiscono queste risorse, che a rigore dovrebbero essere delle sopravvenienze attive delle quali non ci è stata data notizia nel corso di tutto il periodo in cui si è formato il bilancio di previsione e anche per tutto il periodo in cui il bilancio di previsione si è gestito, fino al momento in cui si è adottata la delibera.
I 43 miliardi - mi rivolgo in particolare all'Assessore Burzi, che evidentemente conosce perfettamente l'argomento e quindi compete a lui la risposta - sono quelli compensativi dell'ARIET. Non è che fossero sconosciuti o che siano stati sconosciuti per tutto il corso della legislatura. Intanto perché ripetono la cifra che l'anno scorso avevamo avuto a disposizione di fine anno. Può darsi, mi spiegavano gli Uffici, che questa partita non fosse prevedibile, perché c'era un indirizzo governativo che in qualche maniera non portava ad una certezza di consolidamento del finanziamento. Si tratta, comunque, dei "classici" 43 miliardi con i quali nel corso degli esercizi, la Giunta ha sempre avuto una "larga" disponibilità di risorse: infatti, i 43 miliardi sono una "larga" disponibilità di risorse per affrontare delle partite di cui la Giunta era a conoscenza, la maggioranza si suppone anche, gli Assessori pure - Burzi essendo l'Assessore di merito, il regista dell'operazione che riguarda quella partita finanziaria - ma il Consiglio lo apprende in fase di chiusura dell'esercizio.
La destinazione, in parte addirittura delle spese che potrebbero anche non essere effettuate nel corso della fase finale dell'esercizio e perci riportato in economia, mi conferma che potremmo immaginare un'altra destinazione discussa politicamente. Si tratta, infatti, di una risorsa ingente: 43 miliardi a fronte dei 200/300 miliardi in tutto di risorse libere della Regione.
L'altra questione, invece, è proprio da discutere sul piano tecnico sul piano del merito. Per questo, ho chiesto la cortese presenza dell'Assessore Scanderebech, in primo luogo perché - e questo non fa onore alla mia passata e lontana esperienza nel campo dell'agricoltura - dovrei capirne qualcosa di più, ma non ho capito la ragione della sopravvenienza e le ragioni della devoluzione.
Credo che soltanto l'Assessore Scanderebech possa illuminare il Consiglio su questa opportunità: un po' perché c'è l'articolo che è difforme da quello precedente per quanto riguarda l'indicazione delle esigenze del fondo di sviluppo rurale; un po' perché prevediamo, in questa locazione di risorse per il fondo di sviluppo rurale, 98 miliardi a carico dello Stato (98 miliardi a carico della Comunità Europea e 200 milioni a carico della Regione).
Probabilmente, è un aspetto macroscopico, basta che mi sia spiegato però formulato così evidentemente è sconcertante, quindi dovrebbe essere un po' chiarita, Assessore Scanderebech, l'incongruenza tra le due tabelle allegate, che costituiscono l'oggetto dell'art. 7, anche perché siamo ancora fermi alla seguente suddivisione: un terzo la CE, un terzo lo Stato e un terzo la Regione.
La questione che mi preoccupa maggiormente è come si sono costituite delle economie su questi fondi dell'agricoltura, che adesso sarebbero devolute ad altre operazioni dell'agricoltura senza che la questione sia stata discussa, ma in questo caso non se ne può prescindere, Assessore, e credo che anche tu converrai che la discussione debba essere fatta nell'ambito della Commissione agricoltura. Noi non abbiamo chiesto discussioni nelle Commissioni di merito perché ci atteniamo all'ambito della materia che riguarda le variazioni di bilancio prima dell'assestamento finale. Però, se deve esserci una devoluzione dell'ordine di miliardi da parte di alcuni capitoli dell'agricoltura a favore di altri capitoli dell'agricoltura - si parla di 15 miliardi complessivamente bisogna che ci vengano spiegate le ragioni sia della costituzione dell'economia sia della destinazione.
Peraltro, chiederei soltanto all'Assessore Scanderebech se il piano di sviluppo rurale è già finanziabile, se è già stato emesso il bando - ma non credo - quindi se sono già pervenute delle domande per la richiesta di risorse per le quali il bilancio deve già prevedere quest'anno, nell'anno duemila, di allocare delle risorse. Evidentemente non è così.
Non mi è chiaro come mai dirottiamo delle risorse al di là del chiarimento di tipo tecnico sui diversi capitoli. Devo anche segnalare un'assoluta disponibilità che se questa materia, che da un lato non pu essere ovviamente superata o assunta dal Consiglio senza che sia chiara nei suoi aspetti tecnici alla Commissione agricoltura, richiedesse un approfondimento in quella sede. Un approfondimento lo si può fare anche con un brevissimo passaggio che sospende i nostri lavori per pochi minuti, per una mezz'ora o comunque per il tempo necessario perché la Commissione sia in grado di valutare la praticabilità politica delle proposte qui contenute come ipotesi di devoluzione di partite che riguardano la spesa dell'agricoltura.
Naturalmente, Assessore Scanderebech, sarei tentato di chiedere che fine hanno fatto gli investimenti ex lege 75, tutte le leggi sul Distretto dei vini (non attuato), le leggi sull'Enoteca regionale, ma non voglio riportare in aula un dibattito che ha una sua sede propria in Commissione.
Mi basterebbe una esauriente informazione sull'impostazione tecnica della devolution, che non ha niente a che vedere, nonostante l'attualità del termine, con le questioni politiche, ma riguarda uno spostamento di fondi tra varie destinazioni in materia di agricoltura. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Riba. Ci sono altri interventi? Al termine degli interventi sarà la Giunta a replicare rispetto alle posizioni espresse.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anch'io credo che, data la notevole entità della manovra che stiamo affrontando e gli aspetti specifici come il fatto che alcuni Assessorati siano privilegiati dal punto di vista della destinazione di queste risorse sarebbe stato utile un approfondimento di questi aspetti.
In Commissione era presente solo l'Assessore al bilancio, il quale ci ha illustrato le caratteristiche della variazione e la destinazione, ma non è stato in grado di entrare nel merito degli aspetti specifici rispetto a come vengono spesi i soldi nei singoli settori, per cui credo che sarebbe utile avere questa illustrazione.
Tra l'altro vedo che arrivano ulteriori emendamenti, quindi anche rispetto a questo credo che sarebbe utile un'illustrazione dei medesimi perché - ripeto - siamo di fronte a una manovra che tratta di una sessantina di miliardi e quindi ha un suo peso. E' vero che una parte notevole va a coprire spese che in qualche modo sono state fatte e va a coprire dei buchi che si erano creati in alcune voci di bilancio, per credo che per quanto riguarda invece l'aspetto più significativo occorrerebbe, oltre che una comunicazione dell'Assessore al bilancio, anche un intervento dell'Assessore all'agricoltura.
Penso anch'io che le voci che ci siamo trovati in entrata non fossero così imprevedibili da essere inserite all'ultimo momento, proprio perché si tratta di una cosa che storicamente si era già determinata negli anni precedenti. Credo che fosse plausibile, come infatti è avvenuto, pensare che anche quest'anno si sarebbe inserita questa cifra e quindi si sarebbe potuto discutere di questo tipo di manovra al momento dell'approvazione del bilancio stesso e non appunto come variazione, perché questo elemento introduce il fatto che siamo di fronte a una variazione notevole. Tra l'altro, ne discutiamo all'inizio di ottobre e quindi mi pare con pochissimo tempo a disposizione, nel senso che ormai i tempi per poter accedere e poter poi erogare effettivamente i fondi sono minimi e quindi si introduce un elemento di fretta obiettiva che non ha aiutato la discussione.
E' stato questo uno dei motivi per cui non abbiamo chiesto che passasse per esempio in alcune Commissioni specifiche; era proprio rendersi conto di questo elemento, cioè che siamo molto in là col tempo e quindi la legge va approvata abbastanza rapidamente, altrimenti perde di efficacia.
Queste sono le considerazioni in sede di dibattito generale, perch aspetto anch'io le comunicazioni, gli interventi soprattutto da parte dell'Assessore all'agricoltura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Con questo assestamento e nota di variazione si chiude un po' il ciclo costituito dalla sequenza: bilancio preventivo assestamento, note di variazione, bilancio consuntivo. Direi che è l'ultima coda della passata legislatura, ed è una coda che conserva le medesime caratteristiche negative che questa legislatura ha sottolineato nei confronti dell'esame dei bilanci.
Penso che, da un esame attento degli interventi svolti in Consiglio e delle modalità con cui abbiamo affrontato le discussioni sul bilancio nei vari aspetti, si possa trarre la considerazione che in cinque anni non è mai stato discusso in termini politici approfonditi alcun documento di bilancio. In effetti, se vi ricordate, siamo sempre stati messi di fronte a situazioni di fretta, di emergenza o di documentazione che stavamo esaminando, ma che sarebbe stata successivamente meglio definita. Abbiamo anche - per tre anni, mi sembra - approvato dei bilanci finti, chiamati "a base zero" o "tecnici", per poi giungere alle discussioni sulle scelte vere con un atteggiamento di distrazione, tutto sommato depotenziato.
Anche adesso questo assestamento, questa nota di variazione...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Chiezzi, ma pregherei veramente i colleghi di abbassare il tono di voce per rispetto al collega che sta parlando e a chi desidera ascoltare. In secondo luogo, se c'è un cellulare che è acceso almeno che il collega se lo porti dietro, perché non ritengo opportuno che squilli disturbando i lavori. Cortesemente, qualche collega proceda a staccarlo.
Mi scusi ancora se l'ho interrotta, collega Chiezzi. Adesso pu continuare.



CHIEZZI Giuseppe

Anche questo assestamento, questa nota di variazione, come ricordavano anche altri colleghi, ha avuto un esame affrettato, che non ha consentito di esaminare punto per punto i settori che sono stati interessati da queste variazioni. E' un altro elemento di insufficienza politica, che è un elemento che percorre tutti i cinque anni.
Pertanto, più che ripetere per la quinta volta queste osservazioni che sono rivolte al passato, posso fare l'auspicio che questa legislatura non veda più questo modo di discutere il bilancio e che questo possa eventualmente...
Aspetto che l'Assessore Burzi finisca di parlare.



PRESIDENTE

Assessore Burzi, il collega Chiezzi richiede cortesemente la sua attenzione. Prego, collega Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore. Dicevo che più che fare la polemica rivolta al passato, faccio un auspicio rivolto al futuro, perché forse la nuova legge sulla contabilità della Regione potrà essere uno degli elementi che pu concorrere a fare in modo che, in questa legislatura, i bilanci preventivi le note di variazione e gli assestamenti vengano analizzati con un fattore di qualità maggiore rispetto a quanto abbiamo fatto.
Sul merito chiedo solo due spiegazioni. Innanzitutto all'Assessore Cavallera, perché i contributi per l'organizzazione dell'autorità mi sembra che diminuiscono di due miliardi.
Quindi, essendo un tema di capitale importanza, vorrei sapere il motivo di questa diminuzione di fondi relativo ad un settore che si sta organizzando.
La seconda spiegazione che sollecito è relativa ad una curiosità: per il capitolo 11615 vi è un incremento di 300 milioni per iniziative regionali volte a promuovere il patrimonio culturale piemontese. Vorrei avere una sintesi di cosa è stato fatto relativamente a questa materia, e come si intendono destinare questi fondi. Inoltre, sempre per quanto riguarda il capitolo 11615, vorrei anche un breve excursus di come sono stati impiegati i fondi; mentre per il capitolo 14175, vorrei una spiegazione circa la diminuzione di due miliardi dei contributi per l'organizzazione delle autorità d'ambito.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi inerenti al dibattito generale, ha la parola l'Assessore competente per la replica.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Vorremmo sentire prima l'Assessore all'agricoltura!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Se il Presidente Riba consente che la Giunta si esprima al di là di preferenze sull'ordine dei lavori, prendo la parola.
Rispetto all'altra sede, dove sono solo ospite, qui credo che qualche diritto individuale di natura politica rimanga.
Per quanto riguarda i tre capitoli richiamati dal Presidente Chiezzi e dal collega Papandrea, chiedo solo un attimo di tempo per documentarmi.
Riparto, quindi, dall'intervento iniziale del Presidente Riba, che ha detto una serie di cose su cui valgono la pena alcune puntualizzazioni.
I miliardi ex ARIET sono noti a quest'aula dal mese di marzo, ma li cito come una puntualizzazione non critica. I colleghi della scorsa legislatura ricorderanno che questa era la base della nota di variazione perché il mese di marzo era il primo momento (tra l'altro molto vicino all'esercizio in corso) in cui potevano essere iscritte queste voci, che tra l'altro non sono una stima. Sono la chiusura per quanto riguarda tre esercizi (97-98-99); quindi, sono una compensazione definita a livello centrale per tutte le Regioni, rispetto al gettito ARIET dei tre esercizi.
E' una chiusura considerata una tantum, che lo Stato ha regolamentato per quanto attiene ai tre esercizi pregressi. Quindi, non sono una stima di un nuovo gettito, che regolarmente è stato inserito in legge già all'inizio del 2000.
Inoltre vi è un secondo elemento importante da rilevare; al proposito leggo un passo della relazione che accompagna il disegno di legge: "la stragrande maggioranza di queste entrate è stata collocata su capitoli che hanno presentato e presentano alti margini di criticità, e preferibilmente residui perenti di parte corrente per 8 miliardi, residui perenti per spese d'investimento 15 miliardi, fondo riserva spese obbligatorie 15 miliardi" e, infine, 8 miliardi con cui si azzera una variazione di segno negativo prevista su un fondo per la reimpostazione delle economie di fondi statali.
Quindi, in funzione di un'entrata già nota all'inizio di marzo - e non possibile prima perché oggetto di una ridefinizione dei rapporti tra Stato centrale e Regioni per quanto attiene all'ARIET - l'impiego viene fatto prevalentemente, e non certamente solo, su fondi di operatività della Regione. Quindi, suggerisco all'aula di cogliere il senso costruttivo di quanto diceva il Presidente Chiezzi.
Questa è davvero la coda della precedente legislatura, e francamente non capisco che origini tecniche abbia; l'ha detto anche il Consigliere Papandrea. Siamo al 10 ottobre, e lo discutiamo oggi anziché ai primi di settembre; anche questo lo do per noto per evitare ulteriori commenti. E' la coda della precedente legislatura, che l'Amministrazione vorrebbe prevalentemente utilizzare su fondi di operatività (residui di parte corrente, residui di parte investimento, spese obbligatorie e fondo reimpostazione) non solo, ma prevalentemente.
Mi auguro si consenta un'approvazione rapida di entrambi i disegni di legge che, per comodità dell'aula, discutiamo insieme, pur essendo due disegni di legge totalmente a se stanti: uno riguarda l'assestamento che come ha già ricordato il Consigliere Chiezzi, è un obbligo della legge attuale.
Infine, e arrivo alla parte dell'agricoltura, ritengo molto positivo quanto stava dicendo il Presidente Chiezzi.
Davvero auspico che la legge dell'ordinamento contabile possa diventare uno strumento che faciliti l'operatività di tutti i piemontesi interessati al bilancio. Sono piemontesi che appartengono a categorie diverse; ci sono quelli che si occupano del nostro lavoro, che devono avere una strumentazione più semplice di quella che oggi la legge consente per poter interagire, per poter formare i disegni di legge, effettuare le doverose operazioni di controllo politico.
Sono strumenti indispensabili per il controllo amministrativo, affinch anche i consuntivi abbiano una praticabilità più semplice di quanto molte volte ci siamo trovati ad affrontare.
Sono uno strumento che deve facilitare e semplificare la lettura anche per coloro che, non totalmente dotati di una formazione contabile o amministrativa, hanno comunque un interesse non soltanto formale per i documenti del bilancio della Regione.
Non c'entra molto con questa relazione, ma è importante che i lavori abbiano una sostanza. Proprio per questo, colgo anche l'occasione per dire che, dopo avere discusso la legge sull'ordinamento contabile oggi in aula suggerirò al momento opportuno che torni all'esame della I Commissione. In quella sede potranno essere sentiti i pareri e i suggerimenti che i vari Gruppi di maggioranza e di minoranza vorranno proporre. Ne sollecito conseguentemente un veloce ritorno in aula, perché è vero che è una legge importante per la vita operativa e politica di questa Amministrazione quindi, quanto prima questa legge diventerà tale, tanto prima, se abbiamo lavorato bene, ne vedremo i frutti.
Concludo sulla parte relativa all'agricoltura.
Il Presidente Riba - se non ricordo male - due legislature fa è stato anche Assessore all'agricoltura, mi pare quindi abbia un interesse...



RIBA Lido

E nonostante questo non ci ho capito molto.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Nonostante questo dimentica, ma credo lo faccia con la buona fede che sempre contraddistingue i suoi ragionamenti in tutte le sedi della nostra attività, che la prassi delle devoluzioni (che se deve avere una paternità di utilizzo qui la attribuirei, perché la considero molto positiva, al compianto collega Paolo Ferraris, che ne ha fatto un uso molto attento e molto utile per l'amministrazione quando fu Assessore alle deleghe che oggi io presiedo) è una pratica normale di riutilizzo di fondi normalmente statali, normalmente vincolati, che con una logica che si chiama devoluzione, che non c'entra - ahimé o fortunatamente, dipende dai punti di vista - nulla con quanto qui abbiamo discusso recentemente, e che consente di riutilizzare tali fondi modificandone, secondo le procedure, il vincolo di destinazione.
Qui ci sono due cose da dire: l'Assessorato all'agricoltura da sempre utilizza in maniera estesa, o perlomeno certamente da quando io faccio l'Assessore al bilancio, questa utile pratica che consente appunto di non sprecare risorse pubbliche che altrimenti rimarrebbero inutilizzate. E' evidente che poi la devoluzione ha da essere discussa perché tolgo delle risorse...
C'è un rumore di fondo particolarmente fastidioso, Presidente, che tendenzialmente pensavo fosse originato dalla minoranza...



PRESIDENTE

Mi sono informato: sono lavori all'esterno dell'edificio.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Che interferiscono.



PRESIDENTE

Purtroppo sì.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Abbiamo vissuto situazioni peggiori.



RIBA Lido

Questo è inquinamento acustico; chieda all'Assessore Cavallera.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

No, è l'inizio dei lavori per il 2006 che cominciano a produrre i loro "benefici" effetti anche sull'amministrazione regionale.
Dicevo: è una pratica ampiamente diffusa. Credo che le devoluzioni dei fondi in agricoltura, ma non solo in agricoltura, abbiano accompagnato tutte le leggi finanziarie della Regione, certamente da quando io faccio l'Assessore al bilancio. Credo però che la distribuzione di nuovi fondi debba essere nota, perché è condivisibile il principio di non lasciare dei fondi inutilizzati, ma l'utilizzo degli stessi evidentemente ha da essere reso noto.
Mi fermo qui perché penso di aver forse abusato di una pratica che non è formalmente qui consentita, la replica dell'Assessore, ma volendola vedere in senso costruttivo credo che l'importante sia dirsi delle cose che servono al comune lavoro.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi in discussione generale?



RIBA Lido

Chiedo la parola, signor Presidente. Lo so che è inconsueto, ma ritengo opportuno intervenire per la completezza dell'informazione dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



RIBA Lido

La ringrazio, Presidente; è inconsueto e me ne rendo conto.
Naturalmente, Assessore Burzi, fino a conoscere la prassi e i meriti dell'operazione della devolution, anche sul piano tecnico, mi ero aggiornato.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Non ne avevo dubitato.



RIBA Lido

Quella che invece è la ragione per cui chiedevamo l'intervento e l'illustrazione dell'Assessore Scanderebech, ed è una ragione che permane è che è proprio nel merito di questa devoluzione che mentre per altre cose normalmente era spiegata, era nota, qui ci troviamo di fronte alla devoluzione di una cifra ingente per la quale non è chiarito né il motivo dell'economia né il motivo della devoluzione.
Abbiamo bisogno di capirlo perché è preliminare evidentemente, non dico tanto alla discussione, ma a consentire che l'operazione, ancorché si possa essere d'accordo o contrari, possa proseguire. Bisogna proprio che ci sia spiegata la ragione di merito, non quella tecnica dell'impostazione perch questa diamo atto che fa parte di una prassi che abbiamo condiviso.



PRESIDENTE

La ringrazio, Vicepresidente Riba, però ci terrei che il dibattito avesse un minimo di regole come un qualunque provvedimento di legge, quindi non con un botta e risposta, ma con un'illustrazione razionale.
La parola all'Assessore Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Quella del collega Riba è una richiesta che naturalmente ha le sua fondamenta, però io non posso spiegarglielo in così breve tempo perché mi sta chiedendo qual è tutto il programma di investimenti del piano di sviluppo rurale e quindi come tale...



RIBA Lido

No.



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Come no? Quello che mi ha chiesto è la tabella del piano finanziario del piano di sviluppo rurale.



RIBA Lido

Scusi Assessore, ma su questo ci siamo già chiariti: ci hanno detto che la prima tabella è in euro e la seconda in lire! Siccome non c'era scritto che era in euro, nessuno lo sapeva...



SCANDEREBECH Deodato, Assessore all'agricoltura

Io sono disponibile a risponderle nei minimi particolari su quanto lei ha chiesto prima, però - ripeto - ho bisogno di tempo. Ho ereditato anche delle situazioni che devo verificare con tutti i dirigenti dell'Assessorato per capire quali sono stati gli elementi che hanno portato alle sue considerazioni. Io non ho nessun problema a risponderle, o in giornata o al massimo domani, tutto quello che è stato chiesto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

La parola dunque all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il collega Chiezzi aveva chiesto conto della modifica riguardante il cap. 14175 del bilancio di previsione per l'anno 2000. Si tratta di un'operazione, dal punto di vista contabile, di spostamento di questa parte di stanziamento dal 2000 al 2001. Difatti, se si va avanti alle pagine successive, quando si parla di variazione al bilancio pluriennale 2000 2002, sempre al cap. 14175, c'è scritto: +2 miliardi. Al di là, però, di quello che è l'equilibrio finanziario, che non era certamente in discussione nell'intervento del collega, desidero precisare come stanno le cose.
Le autorità d'ambito costituite a tutt'oggi sono quelle di Alessandria Asti e Torino. Torino si è aggiunta recentemente nel novero delle autorità d'ambito per la riforma dei servizi idrici integrati, che sono state costituite.
A ruota dovrebbero seguire le autorità d'ambito che riguardano il bacino del Sesia, quindi Biella, Vercelli, Casale e Valenza successivamente il Verbano-Cusio-Ossola, con la limitrofa Provincia di Novara e, infine, il Cuneese.
Noi stiamo veramente lavorando molto, dico noi in senso lato ovviamente le direzioni competenti, ma anche da un punto di vista politico nel rapporto con le amministrazioni provinciali, e si ritiene che entro l'anno queste autorità dovrebbero essere costituite, al massimo entro il primo semestre del 2001.
Ora, fintanto che queste autorità non saranno costituite, non potranno essere erogati i relativi contributi. Allora diventava non conveniente mantenere uno stanziamento destinato a non essere speso, oppure ad andare a residuo qualora ve ne fossero le condizioni. L'Assessorato ha proposto questo scorrimento che, di fatto, da un punto di vista contabile finanziario, segue quella che è la realtà delle cose.
Assicuro comunque i colleghi che l'impegno della Regione sotto questo profilo è massimo, perché dobbiamo far sì che tutto il Piemonte, nell'arco di sei mesi, sia dotato di queste autorità d'ambito e devo dire che la Giunta regionale e il Presidente, nel caso in cui nel passaggio si sono verificate delle situazioni di non adesione, naturalmente previa un'opera di convincimento e di intervento diretto da parte della Regione, hanno adottato i provvedimenti sostitutivi con la nomina dei Commissari ad acta.
Ovviamente, noi optiamo per un'opera di confronto, di convincimento per far sì che tutti i Comuni aderiscano spontaneamente a questa nuova impostazione; però, democraticamente e dal punto di vista della piena legittimità, quando vi è una norma di legge, questa deve essere attuata.
Fino ad ora, questo sistema ha visto circa il 95% di tutti i Comuni negli ambiti già decollati, aderire insieme con le Comunità montane e le Province e solamente una piccola percentuale di Comuni in qualche modo associati con un provvedimento forzoso.
Ritengo che nei prossimi sei mesi, senz'altro, tutte le autorità decolleranno; almeno, queste sono le assicurazioni che sono pervenute dalle Amministrazioni provinciali di Cuneo e anche da quelle del settore nord-est della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo per una veloce replica sulle cose che sono facilmente replicabili a proposito del cap. 10520, come richiesto dal Presidente Papandrea (spese per l'uso di mezzi di trasporto, compreso l'utilizzo di mezzi pubblici urbani, assicurazioni, norme di circolazione e noleggio).
L'incremento che qui si propone deriva da un maggior costo che quest'anno è stato sostenuto su questo capitolo, che ha comportato il passaggio di una serie di automezzi dall'Amministrazione regionale alle Amministrazioni provinciali nell'ambito dell'applicazione iniziale del decreto applicativo della normativa Bassanini per quanto attiene all'agricoltura. Tale passaggio è stato più oneroso di quanto fosse il costo storico di tali strutture e quindi ha comportato un extra costo, che è quello che qui viene ripristinato.
Peraltro completerò la discussione su questo capitolo con una comunicazione specifica alla prima sessione di I Commissione, dopo aver completato la mia analisi, e quindi ringrazio anche il collega Papandrea per avermene sollecitato l'attenzione.
Come ho già detto, ma lo ripeto, quest'anno abbiamo modificato mediante gara, l'utilizzo complessivo dell'intera struttura del parco automezzi della Regione. La gara si è conclusa, credo, nel corso del primo semestre e avrà decorrenza effettiva dall'1/1/2001.
Quindi, da quella data noi utilizzeremo un parco automezzi che, nel tempo, diventerà progressivamente nuovo, comprando - oltre agli automezzi con una specie di forma di affitto complessivo - una serie di servizi accessori quali manutenzioni, perizie e altre pratiche che normalmente venivano gestite invece all'interno dell'Amministrazione.
Poiché è una gara che ha come obiettivo quello di ridurre il costo complessivo della gestione di questa voce - e mi sembra che gli effetti della gara, molto positivi, dovrebbero manifestarsi - vorrei, anche su questo punto, nel completare il cap. 10520, relazionarne in sede di I Commissione; quindi lo prendo come impegno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Abbiamo sentito, in via breve, l'Assessore Burzi, perché pare che l'Assessore Scanderebech sarebbe in grado di rispondere su questa partita domani.
Allora, tra l'ipotesi di rinviare il provvedimento in Commissione, che forse richiederebbe più tempo - e da parte nostra, almeno del mio Gruppo non c'è una volontà in questa direzione - e il fatto che l'Assessore pu fornire queste informazioni per domani, se la Giunta conviene potremmo spostare questo provvedimento a domani mattina per la parte conclusiva avendo fatto il dibattito generale ed essendoci solo un emendamento.



PRESIDENTE

Domani mattina, ci sarebbe un problema, perché avevamo già programmato di dedicare la mattinata agli atti di sindacato ispettivo e agli ordini del giorno; potremmo farlo nel pomeriggio.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Io sono evidentemente d'accordo che esista questa sessione di aula per quanto attiene specificamente la parte sollecitata sull'agricoltura.
So che non è possibile farla prima, perché buona parte della funzione che è collegata all'agricoltura è impegnata contestualmente al Lingotto per la presentazione del Piano di sviluppo rurale, che è un'attività almeno altrettanto importante per i destinatari quanto quelle che stiamo svolgendo qui.
Quindi io non ho perplessità ad esaminarlo domani mattina; cercavo sempre informalmente - di vedere se, oltre a questo argomento, ce ne siano degli altri che utilmente possiamo svolgere prima o in parallelo, in modo da cercare, nell'ambito del possibile, di rendere efficaci i nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Io sono d'accordo a rinviare a domani l'esame dei singoli capitoli anche per questo motivo. Io non ho fatica ad immaginare il lavoro che ha svolto l'Assessore Burzi nel confezionare questa nota di variazione: è il solito lavoro di conciliare esigenze e potenzialità del bilancio con le politiche che i vari Assessorati hanno messo in atto. E' un lavoro difficile: immagino le discussioni, i bracci di ferro tra Assessori malcontenti e, comunque, alla fine, un equilibrio è stato raggiunto.
Questo documento, probabilmente, è un documento sul quale in Giunta ha dato l'indicazione all'Assessore Burzi di muoversi, di andare in aula, di sbrigarsi, perché senza queste note di variazione gli Assessori sono al palo: devono spendere, devono impegnare. Questo è un po' il clima di ogni Giunta (non di questa Giunta).
Mi rivolgo dunque al Presidente del Consiglio: dato che la natura del provvedimento è questa, cioè si tratta del provvedimento che consente agli Assessori di lavorare, sarebbe cosa corretta che questi Assessori, oltre ad aver avuto rapporti con l'Assessore Burzi - tipo richieste, fretta, ecc.
venissero anche in aula.
Primo, per decenza; secondo, per interesse; terzo, per rispondere alle domande che sui vari capitoli si possono proporre, perché l'assenza degli Assessori mi fa già venire l'impressione della necessità di chiedere notizie su ogni capitolo.
Mi fa venire questa esigenza: non trovando gli interlocutori, divento curioso; trovando gli interlocutori, che hanno la decenza di assistere alla nascita dell'atto che gli permetterà di andare in giro per il Piemonte a risolvere i problemi, le questioni che porrei sono minori.
E ne elenco solo tre, Assessore Burzi.
Il termalismo: come mai si tolgono così tante risorse agli investimenti in un settore che ritengo sia tra quelli che daranno occupazione, daranno un'occupazione qualificata, per cui si investe sul territorio, essendo un tipo di investimento di carattere nuovo, legato al turismo, al benessere ecc., ecc.? Come mai togliete - mi sembra - 14 miliardi? Che l'Assessore spieghi.
Gli aeroporti: come mai togliete 7 miliardi agli aeroporti? Non abbiamo appena approvato una legge per istituire il sistema aeroportuale? Come mai? Cosa dice l'Assessore? Come mai si tolgono 27 miliardi alle opere di urbanizzazione primaria? Ma queste non sono opere particolarmente necessarie allo sviluppo del territorio? In particolare, non sono opere necessarie anche al 2006 per fare in modo che quell'evento possa realizzarsi senza ulteriori danni ambientali ...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiezzi ...



CHIEZZI Giuseppe

Ho finito.



PRESIDENTE

Ha già parlato in discussione generale, altrimenti diventa ...



CHIEZZI Giuseppe

Questa è precisa, non è discussione generale, sono tre capitoli precisi.



PRESIDENTE

Abbia pazienza!



CHIEZZI Giuseppe

Ho finito, se non mi interrompeva, ero già seduto.
Assessore Burzi, le cose che ho detto sono - è per aiutare la maggioranza - nei capitoli 23596, 25400, 25 ...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



CHIEZZI Giuseppe

Allora, è lei che vuole che rallenti.
23596; più un altro successivo che è il 23597, ma è il termalismo.
Aeroporti: 25400 e 25405. Poi, urbanizzazioni: 26556.
Termino l'intervento e mi rivolgo al Presidente, se la Giunta sarà presente questi sono i temi rilevanti. Se dovessi ritrovarmi con una Giunta che non assiste e non risponde a questi lavori, mi riservo di chiedere notizie su ogni capitolo qui indicato.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Chiezzi.
Oggi è stata svolta la discussione generale; si conviene, ovviamente se l'aula accetta, che la trattazione dell'articolato sia rinviata a domani nella seduta pomeridiana, per rispettare la programmazione.
Raccolgo anche l'invito del Consigliere Chiezzi: sensibilizzerò i componenti della Giunta per la loro presenza in aula domani. Grazie colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Lo so che è la procedura, ma le leggi di bilancio hanno una loro vita nulla togliendo a quanto poi gli Assessori competenti aggiungeranno, sono tutti capitoli di investimento, come facilmente il collega Pino Chiezzi ha visto, poiché iniziano tutti con il titolo 2), che, nella struttura dei bilanci, contraddistingue i capitoli di investimento.
A fine anno è buona norma, in alcuni casi, tramite le devoluzioni, in altri casi, tramite manovre di variazione, non lasciare inutilmente ferme risorse che non sono ancora - ahimé - utilizzabili per le finalità per le quali le abbiamo evidenziate in legge. Gli investimenti hanno la particolarità di avere una vita amministrativa più lunga di quanto sia evidentemente, la spesa corrente e, quindi, non lasciarle inutilmente ad appesantire la struttura del bilancio e l'indebitamento dello stesso ponendoli negli esercizi successivi. In questo caso, non è stato fatto perché a fine anno ci è parso inutile bloccare gli anni 2001 e 2002 su voci che, per la loro importanza, avrebbero implicato una discussione - io credo più ampia - e rinviare la discussione su queste voci.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Ricominciamo il giro, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

In via informale, comunico ai Capigruppo che ho predisposto una serie di emendamenti a base zero. A base zero significa che sono compensativi come nell'area dell'agricoltura. Se ritenete opportuno un approfondimento credo che l'Assessore Scanderebech lo svolgerà in aula domani mattina.
Ho predisposto una serie di emendamenti, che come Giunta non ho ancora presentato, compensativi sia di spesa e sia di capitale.
Riterrei utile, prima di presentarli, che i colleghi di minoranza ne abbiano copia e, se possibile, li verifichino nel corso della giornata facendomi avere, se lo ritengono, i commenti, in modo che la Giunta, domani mattina, possa decidere se presentarli. Questo è per accelerare la discussione del provvedimento, perché mi pare che almeno questo sia condiviso.



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Burzi; mi pare che la sua proposta vada incontro alle esigenze di informazione e di documentazione dei Consiglieri per la discussione di domani, distribuisca, in via informale, questi emendamenti.


Argomento:

Questioni pregiudiziali di merito


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di legge n. 102, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Presidente e colleghi ...



GALLARINI Pierluigi, relatore

PALMA Carmelo (fuori microfono)



GALLARINI Pierluigi, relatore

Presidente, ci sono pregiudiziali di merito.



PRESIDENTE

Scusi un attimo, avevo dato la parola al Consigliere Gallarini successivamente, avendola chiesta, le darò la facoltà di intervenire.



PALMA Carmelo

Per questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Prima ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini e, quindi interviene lui.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se ha una questione pregiudiziale, la esponga.
Consigliere Palma, la prego di intervenire con tranquillità.



PALMA Carmelo

Anche da parte sua, Presidente.
Intanto intervengo per richiesta di chiarimenti. Più volte si è posto questo problema e mi pare si fosse rimasti intesi che le questioni preliminari e pregiudiziali andassero poste prima della discussione e anche dell'illustrazione del provvedimento, quindi, a maggior ragione, in questo caso.
Vorrei sollevare due pregiudiziali di merito, che accorpo nell'illustrazione anche per ragioni di tempo, relativamente alla proposta di legge n. 102.
La prima pregiudiziale - procedo in grande sintesi - riguarda l'assenza di una disciplina complessiva del tema dell'incompatibilità e dell'ineleggibilità che la legge di riforma costituzionale assegna alle competenze del Consiglio regionale.
Come i colleghi sanno, esistono due provvedimenti, quello relativo all'incompatibilità tra la carica di Assessore e la carica di Consigliere regionale è attualmente all'esame dell'VIII Commissione consiliare. Ciò che il Consiglio regionale nel suo complesso continua a non fare è una riforma complessiva del sistema delle incompatibilità e delle ineleggibilità che prescinda dai casi singoli e particolari, siano questi casi di Consiglieri eletti che presentano evidenti profili di incompatibilità o siano casi di Assessori che, sulla base di una direttiva di partito, sono chiamati a dimettersi dalla carica di Consigliere regionale.
Al momento, in quest'aula si parla di questa materia unicamente per risolvere situazioni individuali o per adempiere a direttive di partito.
Sarebbe il caso, prima di affrontare questa materia, prima di affrontare le norme del 102, prima ancora di affrontare in quest'aula la proposta di legge, anzi il disegno di legge, su Consiglieri regionali ed Assessori, che quest'aula e la VIII Commissione mettessero mano ad una proposta di riforma complessiva del sistema delle incompatibilità, essendo evidente, anche sulla base del testo della riforma dell'ordinamento degli enti locali, che una serie di mutamenti sono intervenuti, e quindi la riforma di questa materia in sede di Consiglio regionale deve avere una qualche sistematicità.
In caso contrario, ci troveremmo ogni volta a legiferare per risolvere situazioni particolari, senza provvedere a quello che la nuova norma costituzionale, in qualche modo, ci impone di fare: la riforma complessiva e sistematica di questa materia.
C'è una seconda pregiudiziale che illustro congiuntamente e la sottopongo ai proponenti, che dovrebbe costituire, in una qualche misura il criterio guida nella redazione della legge di riforma, e cioè la presenza di una qualche forma di coordinamento di carattere normativo con le leggi nazionali su questa materia.
Con ogni evidenza, come apparirà anche ai proponenti, la legge n. 102 anche qualora venisse approvata dall'aula del Consiglio regionale, è una legge inapplicata e inapplicabile sul territorio della Regione Piemonte semplicemente perché l'art. 65 del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, prevede che il Presidente, gli Assessori provinciali, nonché il Sindaco e gli Assessori dei comuni compresi nel territorio della Regione siano incompatibili con la carica di Consigliere regionale.
Questa è un'ulteriore pregiudiziale di merito ed è anche un invito ai proponenti di questo provvedimento, perché rischiamo di impegnarci in ore di discussione in quest'aula per approvare una legge che in questa Regione non può essere applicata, semplicemente perché una legge dello Stato stabilisce l'incompatibilità per così dire inversa, cioè quella fra la carica di Consigliere regionale e di Sindaco di un comune, ancorché di un piccolo comune al di sotto dei 5.000 abitanti.
Per questa ragione, chiedo all'aula nel suo complesso, ma anche ai proponenti di questo provvedimento, di riflettere se non sia il caso di metter mano ad una riforma complessiva e di prestare attenzione alle leggi esistenti, non pensando che, per decreto divino, sul territorio di questa Regione alcune leggi dello Stato possano non applicarsi per ragioni personali o di partito.
Da questo punto di vista, mi sembra che da parte di molti Gruppi di opposizione - sicuramente dal Gruppo Radicali-Lista Emma Bonino - ci sia il massimo della disponibilità ad assicurare un esame rapido di un provvedimento complessivo qualora questo venisse formulato in sede di VIII Commissione. Nel caso in cui si continui a procedere in questo modo, non solo si continueranno a proporre provvedimenti che evidenziano profili di illegittimità clamorosi, ma soprattutto non si darà attuazione a quell'obbligo che la Costituzione attribuisce alla Regione, cioè di normare complessivamente il sistema della ineleggibilità e della incompatibilità.
Per questa ragione, chiedo ai proponenti di sospendere l'esame del provvedimento e di far pronunciare su questo l'aula; in caso contrario, di votare su queste due distinte pregiudiziali di merito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Palma.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo. Vediamo se dopo il suo intervento le questioni da lei proposte potranno essere superate.
Ad ogni modo, la prima pregiudiziale è di trattare l'argomento in sede di riorganizzazione complessiva della materia, e quindi di fare una specie di testo unico, o comunque una normativa, che tratti il problema in maniera complessiva.
Il dispositivo della seconda richiesta, invece, non l'ho compreso.



PALMA Carmelo

Sull'assenza di coordinamento normativo con la legislazione nazionale sulla stessa materia.



PRESIDENTE

E' la stessa cosa, nel senso che...



PALMA Carmelo

No, non è assolutamente la stessa cosa. La prima significa che voglio che si disciplini non solo l'incompatibilità fra le cariche istituzionali ma anche l'incompatibilità...



PRESIDENTE

La prima è chiara. La seconda è l'elaborazione di una normativa di coordinamento?



PALMA Carmelo

No, la seconda è sull'assenza dei coordinamenti, e quindi sulla richiesta del coordinamento normativo con la legislazione nazionale.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente.
Sul discorso di affrontare in un disegno complessivo la norma di questa incompatibilità, potremmo essere sostanzialmente d'accordo. Relativamente alla legge n. 102 siamo favorevoli, visto che sono stati ribaditi, anche dall'intervento del collega che mi ha preceduto, i motivi di difficoltà che potrebbero sorgere nel porre direttamente all'attenzione dell'aula questa proposta di legge. Se ritiene, dunque, di ritirare la pregiudiziale, potrei proporre di affrontare il discorso relativo alla legge n. 102 in una conferenza dei Capigruppo se il Presidente del Consiglio ritiene, in modo che istituzionalmente si possa trovare la via maestra più idonea per affrontare questa problematica, che comunque, a nostro avviso, permane.
Siamo fortemente convinti di quanto abbiamo proposto al Consiglio regionale. Credo che la difficoltà principale riscontrata - quindi noi volessimo proporre e mantenere questa proposta di legge solo ed esclusivamente per una legge ad personam - sia stata, con la dichiarazione della collega Albano, rimossa nella mattinata.
Non vorrei, però, che dall'altra parte mi si dicesse: "Beh, allora non c'è più l'urgenza e quindi era veramente una legge ad personam" o altro perché così non è.
Invece, relativamente alla pregiudiziale su un disegno di legge ancora all'attenzione della VIII Commissione, quindi un disegno di legge che norma l'incompatibilità, hai detto "Vogliamo normare in senso complessivo" quindi hai fatto riferimento anche a questo. A tal proposito, vorrei fare un chiarimento. Non è che vogliamo mantenere quella proposta di legge ( anzi, quel disegno di legge in quanto è iniziativa della Giunta regionale) perché vogliamo cambiare le regole del gioco in corso d'opera o altro. Un partito di questa coalizione, Forza Italia, l'ho già detto, ha presentato una deliberazione del proprio Consiglio nazionale, l'ho detto il 29 maggio se non ricordo male. Per noi i partiti fanno parte dell'ordinamento repubblicano, ricordo che sono anche previsti dalla Costituzione. E' un valore. L'abbiamo posto alla nostra coalizione nell'intervento del 29 maggio, se non ricordo male, in modo molto esplicito e chiaro all'interno di questo Consiglio nazionale. Avevo posto all'attenzione del Consiglio regionale che avremmo comunque dato priorità a questo disegno di legge che faceva parte del nostro programma. In VIII Commissione, quindi, con grande serenità, a partire da lunedì prossimo, se sarà confermata la Commissione così come ci siamo accordati nella riunione di ieri, affronteremo questo percorso legislativo e, se avremo la capacità di inserirlo entro breve tempo in un contesto generale, così come proponeva il collega Palma, lo valuteremo prima nella conferenza dei Capigruppo che eventualmente il Presidente vorrà convocare, e in sede di Commissione. Se invece questa possibilità non ci fosse, con grande trasparenza e convinzione vogliamo comunque andare avanti, anche perché credo che le motivazioni di carattere politico, e non solo politico, lo abbiamo già detto più volte in questa fase. Dipende dell'esito della Conferenza dei Capigruppo, se avremo la capacità di metterci d'accordo e dai lavori dell'VIII Commissione.
Relativamente alla proposta di legge n. 102 noi ci assumiamo il nostro massimo impegno perché, in effetti, è un tema un po' delicato. La regione Piemonte è una regione di oltre mille Comuni e questa eventuale incompatibilità riguarda un numero di persone molto elevato. Sul discorso di incompatibilità tra la carica di Assessore e quella di Consigliere ci troveremo in VIII Commissione lunedì, a meno che dalla Conferenza Capigruppo non esca un esito diverso, convincente e soddisfacente.



PRESIDENTE

Seguendo il dibattito mi pare di capire che una via potrebbe essere quella di non esaminare oggi la proposta di legge n. 102 e di studiare una forma di calendarizzazione del provvedimento in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Mi pare che questa sia una soluzione che può essere condivisa da tutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Questo potrebbe essere una soluzione che io non escludo. Voglio solo chiarire un punto affinché sia chiaro, nella nostra Istituzione, dove partiamo e quali sono i problemi.
Come abbiamo detto molte volte - mi pare un'opinione condivisibile da tutti i Gruppi di opposizione - non abbiamo nessuna remora ad esaminare e a trovare soluzioni migliori, in questa sede, ai problemi che riguardano le questioni di incompatibilità. L'unica obiezione è che venisse fatto nel modo in cui era stato proposto. Come giustamente ha ricordato il Consigliere Palma, chiediamo che le regole che si stabiliscono vengano applicate e siano in raccordo con la legislazione nazionale e che non le vanifichi.
Il Presidente Cota, cercando di riassumere le proposte, accennava ad un certo tipo di provvedimento che potesse racchiuderle. Questo tipo di provvedimento si chiama: nuovo Statuto della Regione. Se c'è una materia che è classicamente un tema statutario è questa di cui parliamo e che riguarda anche altre questioni come quella dell'incompatibilità proposta con un disegno di legge della Giunta a proposito dei rapporto fra Assessori e Consiglieri regionali. Peraltro è iscritto al punto 9 dell'o.d.g. del Consiglio Regionale una proposta di deliberazione che riguarda la costituzione di una Commissione speciale per la revisione dello Statuto quindi se vogliamo affrontare e approfondire questo problema in una riunione dei Capigruppo a me va bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo con i Consiglieri Palma e Marcenaro - anche il Consigliere Cattaneo si è espresso in questo senso - di non affrontare oggi questa proposta di legge e di sospenderne l'esame.
Tra i motivi di discussione preliminare, a mio avviso, vi è anche quella dell'incostituzionalità, di una incompatibilità di questo genere: non so se i diritti politici dei cittadini possono essere limitati in funzione della dimensione dei comuni nei quali, un cittadino qualunque della Repubblica, svolge una certa funzione: ho dei dubbi.
Sollevo questa questione. Sono anche d'accordo ad esaminare in sede di rifacimento, di revisione dello Statuto questi temi, perché non sono d'accordo a discuterne in sede di Capigruppo. Siamo ad inizio legislatura non vorrei che la Conferenza dei Capigruppo diventasse una sede di discussione di merito dei problemi. Si è accennato di discutere questo disegno di legge in sede di Conferenza Capigruppo, segnalo che la mia presenza ai Capigruppo sarà sempre una presenza osservante del Regolamento che recita che la Conferenza dei Capigruppo decide dei calendari, ma non entra nel merito dei problemi. Sono d'accordo, invece, che la Conferenza Capigruppo decida di calendarizzare il lavoro dell'aula relativo alla costituzione della Commissione Statuto.
Non parteciperò, in sede di Capigruppo, ad analisi di merito di qualunque questione, perché è consegnata all'aula e alle Commissioni altrimenti taglieremo fuori dal dibattito politico i 60 Consiglieri regionali complessivamente intesi.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Chiezzi. Il punto è questo: se il provvedimento non viene discusso oggi, l'unica via per stabilire come calendalizzarlo è la Conferenza dei Capigruppo perché organo istituzionalmente deputato.
La questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Palma, può essere assorbita dall'intervento del Consigliere Cattaneo quindi può essere portata in sede di Conferenza di Capigruppo. Il Consigliere Palma ritira la questione pregiudiziale, quindi l'aula decide di sospendere la proposta di legge e poi si va ai Capigruppo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento: Enti strumentali

Proposta di deliberazione n. 34 (ex pdcr n. 599) "Approvazione ai sensi dell'art. 27, comma 1, della L.R. 43/1991 del programma di attività annuale dell'IRES per l'anno 1998"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 34, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Ripeto ciò che ho già detto in sede di I Commissione. Sull'IRES ci sarà venerdì 13 una sessione in I Commissione. I membri della stessa sanno che è stata fissata una riunione della Commissione, e che intendiamo accogliere il suggerimento delle minoranze di ubicarla in sede IRES per due buoni motivi.
In primo luogo, per vedere da dentro gli spostamenti che quest'importantissimo ente strumentale della Regione ha avuto. Nel corso della scorsa legislatura gli uffici del Presidente si sono spostati in Via Maria Vittoria - se ricordo bene - nella sede dove ormai opera da più di tre anni: in tal modo possono vedersi anche le realizzazioni effettuate. In quella sede possiamo parlare di un altro punto all'ordine del giorno dei lavori di I Commissione, cioè i programmi futuri dell'IRES, relativi al 2001 e agli anni successivi, per lavorare utilmente in sede preventiva.
Per questi motivi, quanto alla deliberazione oggi in oggetto, relativa al 1998, proprio l'anno, il "1998" giustifica l'inutilità di procedere a una spiegazione di quanto è stato fatto. Evitiamo che, per atti dovuti, il Consiglio regionale continui ad operare in sede postuma. Suggerisco di votare velocemente questa deliberazione e spero che, già dai lavori della riunione di venerdì 13 ottobre, si possa cominciare a lavorare in sede preventiva. Per cominciare a lavorare è necessaria la disponibilità della Giunta (che ciascun componente si è già impegnato a dare nelle sedi competenti) e la volontà dei membri di Commissione di dare una scadenza ai lavori. Occorre fare un esame delle diverse prospettive (magari, su tutti i temi, non necessariamente condivise), in modo da consentire agli enti di operare nella maniera più spedita.
Essendo la deliberazione relativa all'anno 1998, come il Presidente sa la sua approvazione è un atto dovuto del Consiglio.
Certamente non rende onore a nessuno di noi esaminarla nell'ottobre del 2000.



PRESIDENTE

Assessore Burzi, grazie per la "postuma" relazione. Passiamo al dibattito, al "postumo" dibattito e, nel caso, alla "postuma" votazione! Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido le valutazioni fatte dall'Assessore Burzi.
Le porterei solo a questa conseguenza: mettiamo un nostro responsabile suggello a questa vicenda chiedendo che si voti per appello nominale.
Ho chiesto di intervenire per fare la mia dichiarazione di voto, che è di non partecipazione: è incredibile che si voti l'approvazione di un programma già esaurito! Era l'ultimo anno di un Piano triennale IRES.
Quindi, si chiudeva un ciclo. Che almeno risulti agli atti la responsabilità di ciascuno di noi nella votazione di questo vetusto provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ho chiesto di intervenire per fare la nostra dichiarazione di voto, che è di non partecipazione. Mi associo alla proposta del Consigliere Chiezzi di procedere alla votazione per appello nominale.
Credo che, soprattutto per i Consiglieri di nuova nomina, non possa assolutamente essere accettabile una simile prassi. Noi abbiamo espresso già prima, in occasione dei provvedimenti assunti ex art. 77 del Regolamento, la nostra disponibilità a valutare eventuali urgenze (almeno per quanto mi riguarda), per poter esprimere liberamente l'opinione di voto, salvo approfondimento degli atti. Per la deliberazione in oggetto mi associo alla richiesta di votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Contu. Sapete che, formalmente, la richiesta di votazione per appello nominale deve essere formulata da almeno tre Consiglieri.



PRESIDENTE

GIORDANO Costantino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi associo alla richiesta di votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione per appello nominale, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 29 hanno risposto SI' 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri La deliberazione è approvata.


Argomento: Boschi e foreste - Problemi del lavoro e della occupazione

Disegno di legge n. 91 "Provvedimenti per i volontari Anti Incendi Boschivi (ex ddl 657)" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) all'o.d.g. "Disegno di legge n. 91" Come sapete si tratta di un provvedimento della scorsa legislatura. Il relatore designato era un collega che non fa più parte del Consiglio. Tale provvedimento è passato direttamente alla discussione in aula ed è di competenza dell'Assessore Vaglio.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, la relazione deve essere svolta da un relatore.



PRESIDENTE

Mi spiegano gli Uffici che il relatore nominato, la Consigliera Bortolin, che era Presidente della Commissione, non fa più parte di questo Consiglio. Il Regolamento non norma tale caso. Per cui si tratta o di accettare l'apertura di una discussione senza il relatore - francamente anche a me sembra una procedura non prevista - oppure la Commissione indica un relatore.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Escludendo la possibilità che la Giunta possa appropriarsi di poteri propri del Consiglio regionale, che sono quelli di relazionare su una legge, rimane la strada maestra, che è quella di invitare la Commissione a nominare un relatore. La Commissione si può riunire nell'intervallo, tra oggi o domani e nomina un relatore.



(Voci in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, non possiamo abdicare ai nostri poteri, quindi un Consigliere regionale, non Assessore, deve svolgere la relazione.
La strada da seguire è riunire d'urgenza la Commissione; la Commissione nomina il relatore - potevamo già farlo, non capisco perché non sia stato fatto - e il relatore svolge la relazione. Quanto detto deve avvenire tra oggi e domani. Altre strade non ne vedo, se non delle restrizioni delle nostre procedure assembleari. Il Presidente potrebbe avocare a s assumendosi la responsabilità - lo inviterei a non farlo - la figura del relatore. Potrebbe esserci l'intervento di autorità di questo genere che non mi sembrerebbe proprio il caso di assumere.
Propongo che si riunisca la Commissione e nomini il relatore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Intervengo molto velocemente, in quanto molte delle cose che intendevo dire le ha già dette il collega Chiezzi.
Il provvedimento in esame era già stato esaminato nella scorsa legislatura, come ha ricordato il Presidente, ed era stato nominato un relatore, la collega Bortolin, Presidente della III Commissione. Ritengo che di fronte ad un caso come questo si tratta di scegliere la strada più lineare possibile, quella che non crea dei precedenti che in fasi successive potrebbero rendere difficile il lavoro dell'aula. Quindi, di fronte ad un caso non normato, la strada migliore sia quella di convocare la Commissione. Può essere convocata durante queste due giornate di Consiglio, quando si ritiene più opportuno; in quella sede si nomina il relatore, dopodiché il provvedimento torna in aula, si svolge la relazione e si procede alla discussione. Tale atteggiamento consente di non introdurre prassi particolari che poi potrebbero creare un precedente di difficile gestione nella discussione dei successivi provvedimenti.



PRESIDENTE

Ho sentito anche gli Uffici. Abbiamo utilizzato la prassi della relazione in aula da parte dell'Assessore Cavallera per il precedente provvedimento, ma questo non costituisce materia di definizione giuridica.
Ritengo - chiedo scusa se la mia opinione risente del fatto che la devo assumere per proseguire i lavori - che in effetti è una norma di salvaguardia per il Consiglio che il relatore sia un Consigliere e che lo stesso venga nominato dalla Commissione.
La Presidenza si rende conto che c'è una notevole urgenza su questo provvedimento. Gli Uffici, ritengono che il provvedimento dovrebbe essere rimandato in Commissione solo per la nomina del relatore. Credo che questa posizione possa essere condivisa.
Se il Presidente della III Commissione, la Consigliera Albano, è d'accordo proporrei che la Commissione, se dobbiamo rispettare le 24 ore comunque... Se non dobbiamo rispettare le 24 ore, propongo che si riunisca all'ora di pranzo, così potremmo procedere nel pomeriggio. Sto semplicemente chiedendo se la procedura lo consente; altrimenti si riunisce tra 24 ore, cioè domani.
Non ci sono normative al riguardo. Diciamo allora che, se la Presidente Albano è d'accordo, la Commissione si riunisce fra 24 ore (le minime regolamentari).
Ha chiesto di intervenire sulla procedura il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo innanzitutto per concordare sul fatto che si svolga questo passaggio in Commissione per la nomina del relatore, cosa che credo richiederà poco tempo e che quindi potremmo fare anche domani ad inizio lavori; comunque credo che, essendo qui, non richieda la necessità di occupare l'ora di pranzo.
Voglio però segnalare che, avendo adottato per un altro provvedimento la stessa procedura, forse è bene fare una verifica.
Stamattina abbiamo adottato per un altro provvedimento la medesima procedura: è bene verificare anche in questo caso la decisione sul relatore. Quindi invito anche sul nuovo provvedimento che abbiamo rinviato ad adottare la stessa procedura, in modo che non ci troviamo poi a discuterne successivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Albano.
Ne ha facoltà.



ALBANO Nicoletta

Se non ci sono difficoltà per i colleghi, potremmo farla domani all'ora di pranzo, rispettando il termine delle 24 ore.



PRESIDENTE

Facciamo alle ore 13, in chiusura della seduta. Questo è regolamentare per cui la Commissione si dà per convocata formalmente da parte della Presidenza della Commissione e del Consiglio domani alle ore 13 nella sua sede della Sala dei Morando.
L'aula deve dare il suo consenso al ritorno della proposta di legge in Commissione e quindi, se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la proposta di ritorno in Commissione del provvedimento per gli adempimenti esclusivamente relativi alla nomina del relatore.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il rinvio in Commissione è approvato all'unanimità dei Consiglieri presenti.


Argomento: Boschi e foreste

Proposta di deliberazione n. 33: "Legge regionale 9 giugno 1994, n. 16. Revisione del Piano regionale per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare la proposta di deliberazione n. 33, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Al riguardo interviene l'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Il provvedimento, com'è noto ai colleghi, è transitato come richiesto in Commissione. In Commissione abbiamo affrontato il problema degli incendi boschivi e della necessità di pianificazione e abbiamo apportato anche una piccola variazione relativamente alla vigenza di questo Piano.
Si tratta di un Piano di una certa rilevanza ed importanza. Tutti sanno quale clamore attorno agli incendi boschivi si sia sollevato in questi giorni d'estate e molti credo abbiano visto la pubblicazione da parte del Governo di un decreto legislativo che va a modificare il Codice Penale relativamente al reato di accensione di incendi, ovviamente intenzionale.
E' un settore, questo, dove occorre sicuramente provvedere con rapidità ad erogare provvidenze. Io mi auguro che nel primo pomeriggio di domani si provveda anche all'approvazione della legge che ci consentirà - purtroppo con il ritardo di un anno, ma per motivi di Consiglio - di erogare le indennità ai Volontari dell'Antincendio, perché i 300 milioni che abbiamo rimandato in Commissione, qualora fosse necessario ricordarlo, servono a pagare le giornate di lavoro non godute dai volontari che si recano sugli incendi per l'estinzione.
Per quanto riguarda la proposta di deliberazione, si tratta di un adempimento richiesto dalla legge 16 del 1994, la legge sugli incendi boschivi, che fu portata in Consiglio dall'allora Assessore e attuale nostro Vicepresidente. Credo che non abbia altri contenuti che contenuti tecnici.
Ricordo, per chi non fosse stato in Commissione, che questo adempimento viene fatto attraverso la consulenza dell'Università di Torino, la Facoltà di Agraria, e quindi è un provvedimento che vede coinvolta sia l'Università di Torino che il Corpo Antincendi Boschivi del Piemonte che il Corpo Forestale dello Stato, in sostanza tutti i soggetti che sono interessati a questa attività.
Vi ringrazierò se avrete qualche domanda da porre e se potrete approvare nel più breve tempo possibile questo importante documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vaglio. La discussione è aperta. C'è qualche richiesta di intervento? Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo se l'Assessore è disponibile a spiegare un aspetto particolarmente importante e anche un aspetto che non è completamente soddisfatto in questo Piano regionale, quello relativo alle risorse impiegate.
A pag. 145 si dice: "Nel caso di indisponibilità di fondi, si pu ipotizzare, nel periodo di validità del Piano, di rinunciare..." e si fa un elenco di attrezzature, per un importo complessivo di 20 miliardi. Si dice che si può rinunciare a comperare autobotti, mezzi leggeri, a fare formazione per 3 miliardi e 492 milioni, a comperare radio, vasche e via dicendo.
Allora, dato che questo è un po' l'ultimo tassello di un Piano, quello che posto al fondo, dopo aver evidenziato tutte le necessità e aver proposto un piano, alla fine si dice: "Se poi non ci sono i soldi ipotizziamo questa rinuncia". La cosa mi ha un po' preoccupato, nel senso che scrivere in un documento di piano una rinuncia di questo genere, non so quanto sia giusto.
Quindi, vorrei capire qualcosa di più. Perché scriverlo innanzitutto? Perché dire già che non avremo i soldi? Perché fare questo elenco delle rinunce, che tra l'altro vengono messe tutte alla pari? Ci sarà un ordine di priorità, o rinunciamo a 20 miliardi? Oppure pesiamo queste rinunce? Visto che si giunge ad indicare le rinunce, almeno facciamolo secondo un ordine di priorità. Per esempio, rinunciamo alle autobotti, rinunciamo alle radio, ma vogliamo fare la formazione.
Mi sembra un capitolo (863) poco giustificato e poco comprensibile.
Sarei grato se l'Assessore chiarisse meglio sia perché si deve già esprimere la rinuncia, sia perché addirittura la si deve già quantificare.
Inoltre perché la si lascia indefinita, nel senso che chi deciderà? O non specifichiamo nulla, ma se specifichiamo, almeno sia un po' più preciso.



PRESIDENTE

Le domande formulate sono precise, quindi credo che l'Assessore risponderà dopo gli interventi.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Questo provvedimento viene in aula con una certa urgenza, perch l'Assessore, anche in Commissione, ha posto l'attenzione sul fatto che si apre una stagione relativa alla situazione degli incendi molto particolare per la nostra Regione.
Quindi, l'Assessore ha chiesto alla Commissione di aprire una procedura d'urgenza, e di portare in aula sia il primo provvedimento, che esamineremo domani, sia questo piano.
E' chiaro che il piano regionale per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi è un piano soprattutto di carattere tecnico. Il Presidente Chiezzi ha posto alcune questioni che l'Assessore chiarirà all'aula. E' un piano di carattere tecnico, e noi abbiamo consentito di portarlo in aula proprio per l'urgenza richiamata dall'Assessore.
Sarebbe opportuno, dopo che il provvedimento è passato in aula esaminare in Commissione quali sono stati i risultati, qual è la situazione e, anche dal punto di vista della conoscenza per i Consiglieri, entrare maggiormente nel merito del piano.
Quindi, l'impegno - credo che l'Assessore e il Presidente della Commissione siano d'accordo - è quello di approfondire ulteriormente il piano, anche se oggi passerà al voto dell'aula, perché ricopre una certa importanza per il patrimonio boschivo della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Comincio col rispondere al collega Chiezzi. Nel corso delle 143 pagine precedenti questo ultimo capitolo, andiamo a definire un quadro d'intervento che prevede l'utilizzo al meglio di tutte le risorse disponibili. Ovviamente per fare fronte alle emergenze, il piano prevede il massimo della dotazione. Questo sia in termini umani sia in termini di mezzi.
Quindi, il piano prevede per ogni area di base una dotazione massima prevede un numero di volontari ed un numero di forestali ottimale, prevede una dotazione personale; quindi, dispositivi di protezione individuale ed un livello formativo ottimale. Questo perché un piano così deve essere.
Ci sono poi delle situazioni davanti alle quali andiamo a scontrarci ad esempio, l'organico del corpo forestale dello Stato. Attualmente disponiamo sul territorio regionale di 340 forestali, a fronte di un organico necessario di almeno 600 uomini. Non ci sono, il Ministero non li ha dislocati sul nostro territorio e, quindi, non possiamo far altro che pianificare su un numero pari a 600, ma disporre di 340.
Analogamente avviene per i volontari dell'antincendio boschivo, che vengono previsti in numero ottimale in funzione delle aree di loro competenza, che coincidono generalmente con le comunità montane. Ogni comunità montana dovrebbe avere un determinato numero di personale, con una certa dotazione, con le sue autobotti, con i suoi mezzi leggeri e i suoi moduli.
Tra l'altro, con il volontariato diventa complesso stabilire il numero necessario; a volte le dislocazioni non sono esattamente quelle che dovrebbero essere. Per ovviare a questo inconveniente, siamo ricorsi ad un'organizzazione più vasta che ci consente di creare colonne mobili laddove è necessario, e di spostare quindi uomini e mezzi da un territorio all'altro.
Ad esempio, nei gravi incendi del Verbano Cusio Ossola di due inverni fa, la colonna mobile è partita dalla Provincia di Asti con uomini e mezzi e si è trasferita a lavorare nel Cusio con ottimi risultati. Ciò nonostante il piano preveda la dotazione di base presente su ogni area.
Ovviamente il piano si scontra con questi deficit in termini di uomini quindi si presume si possa anche scontrare con dei deficit in termini di investimenti, e quindi bisogna darsi delle priorità.
In effetti le priorità, in questo capitolo (86) vengono definite con una certa chiarezza. Infatti dove si dice: "la prima priorità assoluta in funzione delle risorse disponibili è quella della sicurezza degli operatori, delle spese che sostengono gli operatori e i volontari e delle spese per il supporto sull'incendio a mezzo elicottero", significa che si ritiene prioritaria la copertura delle spese del Corpo Forestale dello Stato in convenzione con la Regione e la formazione. Queste voci vengono considerate di priorità 1, quindi assolutamente da coprire.
Si considerano come priorità 2 - quindi spese da coprire, ma con minore urgenza - le spese per la manutenzione e il ripristino dei materiali e delle infrastrutture. Perché dico che sono da prevedere, ma la priorità pu essere considerata di secondo livello? Perché in questa priorità abbiamo tenuto conto dei materiali che vengono persi o deteriorati nel corso delle operazioni.
Negli incendi verificatisi in primavera, che sono stati abbastanza gravi ed estesi, abbiamo perso manichette, naspi; si sono rotte delle pompe, si sono deteriorate delle vasche. La manutenzione di queste infrastrutture e di questi materiali viene considerata di seconda classe anche grazie all'impegno dei volontari che spesso suppliscono con riparazioni e con manutenzione non onerosa.
L'ultima serie di investimenti viene considerata come di priorità 3, e in questa abbiamo inserito una formazione di secondo livello, e non quella relativa alla sicurezza degli operatori e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Nella formazione di secondo livello abbiamo considerato di minore importanza - o perlomeno che si può rinviare a spese successive - la sostituzione delle radio. Attualmente i nostri volontari il Corpo Forestale dello Stato e le squadre di operai forestali della Regione sono tutti dotati di radio. Si pensava in questo piano di aumentare la dotazione che, già al momento, è sufficiente ed integrata da telefoni cellulari forniti dall'Amministrazione regionale.
La sostituzione delle vasche e la realizzazione di nuove non veniva considerata indispensabile in questo triennio, così come le autobotti e i mezzi leggeri e i mezzi di medio peso, i pick-up con il modulo antincendio nel cassone. Perché questo? Perché nel piano si è tenuto conto di una progressiva sostituzione dei mezzi con mezzi più moderni, ma che comunque può anche essere procrastinata di qualche anno, essendo i mezzi non completamente obsolescenti, ma ancora - proprio grazie a questa manutenzione attenta e costante che fanno i volontari - molto affidabili.
Comunque il piano doveva tenere conto di tutte queste sostituzioni della massima efficienza possibile, e quindi le priorità sono state scaglionate in questa funzione. Non dicendo "si può rinunciare a", ma dicendo "se si dovesse rinunciare a qualcosa in funzione di finanziamenti comunitari non erogati, in funzione di ristrettezze di bilancio, le cose a cui si può rinunciare sono queste" e non abbiamo fatto una scala precisa perché ovviamente se si spacca un pick-up e non è più recuperabile bisognerà comperarne uno nuovo, perché non si può lasciare una squadra senza il mezzo, quindi l'ultima voce diventerebbe la prima, mentre se le autobotti continuano - come noi ci auguriamo - a rimanere efficienti potrebbero diventare l'ultimissima priorità.
Per quanto riguarda il Consigliere Muliere, devo dire che in Commissione io ho già richiesto alla Presidente Albano una giornata di presentazione, non solo del piano, ma del dispositivo antincendi boschivo.
Momento in cui la Commissione avrebbe dovuto sentire a mio parere non solo le strutture regionali, ma anche le organizzazioni e le strutture extraregionali che si occupano di questo settore.
Avevo quindi richiesto, in sede di Commissione, di avere qualche ora di tempo per poter illustrare dal punto di vista regionale, dal punto di vista del Corpo dei volontari antincendi boschivi e dal punto di vista del Corpo Forestale dello Stato, quanto è stato realizzato, quale storia c'è alle spalle di questo piano e come si intende sviluppare il piano, non solo in termine operativi, ma anche in termini di miglioramento dell'efficienza e soprattutto di miglioramento delle condizioni di sicurezza degli operatori.
Rinnoverò al Presidente Albano questa richiesta, sottolineando che proviene dai banchi del Consiglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Vaglio.
Devo dare una comunicazione tecnica: oggi non si svolgerà la riunione della Commissione Regolamento, perché impegni rendono impossibile l'effettuazione della seduta in data odierna. Concorderemo una prossima convocazione.
Andiamo avanti con gli interventi ancora per dieci minuti e poi faremo la sospensione prevista.
Si è conclusa la discussione generale, possiamo quindi passare alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Non intervengo per dichiarazione di voto, ma per presentare un emendamento.
Il documento è abbastanza dettagliato, però se noi andiamo a togliere tutta la parte delle tabelle, vediamo che il documento, a nostro avviso, è un po' troppo scarno. In questo senso: su alcuni punti che ci stanno particolarmente a cuore, quali i sistemi di prevenzione selvicolturale viali tagliafuoco e viabilità, negli intenti di un piano, almeno per quello che io ritengo debba essere un piano, ovvero una pianificazione di tutti gli interventi, non solo un elenco delle cose che vogliamo fare, ritengo che occorrerebbe anche stabilire un minimo di regole.
Per quanto riguarda la prevenzione selvicolturale qui vengono indicati tre punti: cure colturali ed eventuali spalcature; decespugliamenti e ripuliture dei sentieri o viali tagliafuoco; diserbi e ripuliture lungo la viabilità forestale (pag. 85). Quello che sta emergendo con particolare interesse, anche in corso di incontri a cui abbiamo partecipato insieme con l'Assessore Vaglio, è che in questi campi in alcune situazioni si sta ad esempio proponendo l'utilizzo delle pecore e delle capre come sistemi di diserbi e ripuliture lungo la viabilità ed anche per il sottobosco. Questa è un'iniziativa che è stata sollecitata esplicitamente da alcuni Sindaci di zone di montagna.
Nell'ottica di un piano dire qualcosa in più in questo senso per me sarebbe interessante, perché significherebbe anche dare un'apertura diversa, nuova, un'idea di intervento sulla montagna di un certo tipo.
Quindi io proporrei un emendamento proprio in questo senso: inserire una nota in cui si dica che per questi interventi non si prevedono solo sistemi meccanici, ma si valutino anche interventi possibilmente da effettuare tramite il pascolo vagante di pecore e capre.
Devo dire che da alcuni è stato addirittura ipotizzato l'utilizzo anche dei maiali, ricordando che i maiali fin dal Medioevo pascolavano nei boschi dove peraltro era impedito di entrare ai servi della gleba proprio perch non si prendessero i maiali che pascolavano nei boschi. Senza voler reintrodurre questa regola, io credo che inserire questo concetto potrebbe essere particolarmente importante e interessante, e sarebbe sicuramente apprezzato da alcuni Sindaci di paesi di montagna.
Per quanto riguarda poi sia i viali tagliafuoco che la viabilità, non devo nascondere che ho una certa preoccupazione, perché penso sempre forse sbaglio - che la pianificazione debba comunque spendere qualche parola in più sul dire come le cose devono essere fatte, non solo un semplice elenco delle cose che vogliamo fare, proprio per non dover poi dar luogo a quei contenziosi che purtroppo sappiamo che si verificano sul territorio. Noi sappiamo che sovente i viali tagliafuoco e la viabilità per la gestione dei boschi danno origine a notevoli contenziosi con i movimenti ambientalisti e le popolazioni del luogo.
Riterrei quindi opportuno valutare la possibilità di dare già una serie di norme entro le quali muoversi, secondo noi nell'ottica - ripeto - di una pianificazione.



PRESIDENTE

Dovrebbe però formalizzare l'emendamento, Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Certo.



PRESIDENTE

1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Muliere, Contu e Giordano: A pag. 85.
Aggiungere un punto al termine del punto 6.1.1.1.
Per i diserbi e le ripuliture nonché per i decespugliamenti si possono utilizzare pecore e capre con il pascolo vagante.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Non mi ha convinto, anzi ha rafforzato i miei dubbi, per questo motivo: è già curioso in un piano ipotizzare una rinuncia. Il piano ha tutta una sequenza di fatti positivi di tabelle complessive; capisco ancora che all'interno di queste tabelle si entri con delle priorità (la priorità n. 1, n. 2, n. 3), ma quello che mi sembra proprio sbagliato è che all'interno di una priorità si preveda una rinuncia: non è più una priorità.
Si può ipotizzare di rinunciare, ma nella tabella...



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, Consigliere Chiezzi, ma lei sta parlando sulla proposta di emendamento del Consigliere Moriconi?



CHIEZZI Giuseppe

No, è un altro emendamento. Lo illustro per fare una discussione unica sugli emendamenti, ce ne sono migliaia.
Nell'ambito della tabella 7.1, c'è il libro dei sogni (non so come chiamarlo): l'ottimale, che ammonta a 30 miliardi, se non sbaglio. A un certo punto, si dice: "Possiamo rinunciare a 20 di questi 30 miliardi". Non diciamolo! Perché devo quantificare una rinuncia? E poi, perché devo quantificarla dicendo "...le autobotti ridotte del 100%". Ma l'ha detto l'Assessore: se si rompono tutte le autobotti? E se se ne rompe una? Che senso ha dire che posso rinunciare al 100%, quando poi non ci rinuncio in presenza di un'autobotte rotta.
Lo stesso discorso vale per i mezzi leggeri: perché devo rinunciare al 66% dei mezzi (30% in meno)? E se se ne rompono 4, cosa faccio? Non compro più il mezzo leggero? Certo che lo compro (dice l'Assessore)! Mi sembra proprio stonato questo capitolo relativo all'indicazione delle rinunce a cui sono disponibile. No: questo è un piano positivo, che chiede degli investimenti. Si fissino delle priorità; si dica che l'autobotte è nella priorità 3 e nella priorità 3 si dica: "meno urgenti" "livello terzo". Ma perché quantificare questa cosa? Inoltre: un terzo dei mezzi leggeri. I mezzi leggeri e anche le autobotti non sono diffusi sul territorio in modo omogeneo, perché mentre nella Provincia di Verbania il piano indica l'esigenza di 11 autobotti nella Provincia di Biella l'esigenza è di zero autobotti. La dislocazione sul territorio ha dunque un certo peso: questo 66% a cosa si riferisce? Magari, ad Asti, dove non è previsto l'investimento in autobotti, c'è un'autobotte che si rompe domani.
Perché insiste nel mantenere così congegnato un capitolo di rinuncia che non ha nessuna parentela con tutto il documento? Con l'emendamento - se l'Assessore è d'accordo - io propongo di togliere questa ipotesi di rinuncia; a proposito delle spese di investimento per la ricostituzione boschiva si possono elencare genericamente le voci, sulle quali si indica non la disponibilità ad una rinuncia, ma una priorità 3, che è cosa ben diversa: è il terzo ordine di priorità.
"Sceglierò di spendere qui quando..." (quando la gestione del piano riterrà opportuno farlo), ma non mi taglio programmaticamente dei fondi.
Perché devo farlo? A parte il taglio di 3 miliardi e 492 milioni della formazione, che ha un asterisco (spesa coperta con fondi comunitari), quindi non capisco se sia tagliata o meno, però qui c'è scritto: sono disponibile a rinunciare; a parte questo dettaglio, che accresce l'incomprensibilità di questo capitolo, io suggerirei all'Assessore di mettere in positivo anche questo classificandolo come una priorità 3, di livello inferiore alle altre due ma senza la quantificazione. Questa quantificazione non la capisco. Sembra che ci sia stato un braccio di ferro tra le varie Province, in modo tale che all'interno dei 20 miliardi già si dica già: "Dato che non arriveranno tutti, i tagli li facciamo in questo modo". Mi sembra un modo sbagliato di agire; è un modo frustrante, che depotenzia le capacità di un piano: prima ancora di sapere quali saranno le risorse disponibili, si effettua già una rinuncia. Ma allora, questo piano è finto! Allora i miliardi sono 10, non sono 30! Allora ditelo! Se sono 10 miliardi invece di 30, facciamo un piano di 10 miliardi e non spariamo il libro dei sogni - 30 miliardi di investimenti! - dove all'ultima riga scriviamo: "Però di questi 30 sono pronto a rinunciarne a 20". In questo modo illudiamo gli operatori illudiamo tutti quanti.
Facciamo un piano che sia serio: se le risorse sono 30, si fa di 30 e si toglie la rinuncia; se sono 20, si fa di 20.
Chiedo ancora se l'Assessore presenta questo emendamento, altrimenti propongo di togliere questa ipotesi di rinuncia.



PRESIDENTE

2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: al punto 8.6.3 sostituire "nel corso di" sino ai ":" con: "la priorità 3 è assegnata a : autobotti, mezzi leggeri, radio, vasche, mezzo medio e moduli AIB".
Ricordo anche l'emendamento presentato in precedenza dal Consigliere Moriconi, che recita: "a pag. 85 aggiungere un punto, al termine del punto 6.1.1.1: per i diserbi e le ripuliture nonché i decespugliamenti si possono utilizzare pecore e capre con il pascolo vagante".
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Vaglio; ne ha facoltà.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Il problema è questo. Per carità, anche a me, da piccolo, piaceva guardare "Heidi", ma questa è un'altra cosa.
Per quanto riguarda l'anticipo che ha fatto il Consigliere Moriconi parlando di pianificazione, preciso che questa non è la pianificazione forestale.
La pianificazione forestale - chi è in Comunità montana lo sa bene - la stiamo facendo Comunità montana per Comunità montana, su GESMO 1 e GESMO 2 ed è una pianificazione puntuale, dove vengono definiti gli utilizzi, le strade, le vasche, dove viene definito tutto; però è un altro livello di pianificazione, non è questo.
Nella nuova legge forestale, che è all'ultimo vaglio - scusate il bisticcio - dell'Università di Torino e che dovrebbe essermi consegnata alla fine del mese, vengono definite tutte le cose: dov'è bosco e dove non lo è. Come il collega Moriconi saprà sicuramente, le prescrizioni di massima di polizia forestale non mi consentono il pascolamento con caprini ed ovini in aree boscate.
Per cui io - oggi - non posso andare contro una norma che mi viene imposta ancora dalla vecchia normativa nazionale che delegava - queste sono le brutture delle leggi vecchie - le Camere di commercio a definire Provincia per Provincia, le prescrizioni di massima.
Noi stiamo riscrivendo le prescrizioni di massima; abbiamo già dato alcune indicazioni sulle norme di polizia forestale e riusciremo sicuramente ad ottenere quanto richiesto dal collega Moriconi, perché anche noi riteniamo, se non altro da un punto di vista economico, molto più positivo allargare un branco di pecore che non mandare fuori due squadre di operai forestali a tagliare arbusti.
Quindi, recepisco l'indicazione; la condivido; non ritengo che questa sia la sede per proporla.
Pregherei il collega di fidarsi: questa sua indicazione verrà puntualmente recepita e gli chiedo di essere così gentile da ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

Consigliere Moriconi, lo mantiene? Va bene.
Pongo in votazione l'emendamento 1).



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima del voto, chiedo la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale, come richiesto dal Consigliere Contu.



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 28 Consiglieri ed in congedo n. 6 Consiglieri.


Argomento: Boschi e foreste

Proposta di deliberazione n. 33: "Legge regionale 9 giugno 1994, n. 16. Revisione del Piano regionale per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto sull'emendamento 1).



CONTU Mario

Intervengo su questo emendamento per esprimere il nostro orientamento di voto perché la risposta fornita dall'Assessore non mi ha convinto.
Voglio ricordarle un fatto di cronaca verificatosi in questa città: ad un certo punto della sua esperienza amministrativa, l'Assessore Hutter ebbe la brillante idea di proporre greggi per ripulire il Palazzo di Giustizia e, in quell'occasione, emerse che i mezzi ordinari non sarebbero stati assolutamente in grado di garantire uno sfalcio - di questo si trattava delle aree attigue al Palazzo di Giustizia, conseguentemente, in città si sviluppò un dibattito.
Devo dire che fu dimostrata molta attenzione, anche perché, al di là dei mezzi meccanici o di altri mezzi che si potrebbero utilizzare, quali quelli chimici - non so se la norma in materia è sufficientemente tutelata da questo punto di vista e se, allo stato attuale, all'interno di questo piano sia previsto un divieto esplicito dell'uso dei diserbanti - credo di aver capito che ai mezzi meccanici viene unito l'apporto dei volontari, in relazione ai piani di impiego. Trovo affascinante l'idea di utilizzare questa risorsa che la natura ci mette a disposizione.
Nell'ambito della potestà legislativa, Assessore, la invito a fare un atto di devoluzione, perché la vera devoluzione è quella che si fa forzando le leggi e, in genere, per forzare le leggi - Consigliere Moriconi, non so se lei condivide questa impostazione - ci deve essere la complicità di tutti. Sulla questione della vicenda Albano non c'era, quello che, in modo improprio, è stato definito il provvedimento Albano ...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Albano)



CONTU Mario

No, c'è una norma che tutela, però credo che lei abbia dato una risposta che mi pare investiva la normativa vigente secondo le direttive non ho capito se è proprio una norma di legge.
C'è un problema: questa regione ha esportato la legge delle chiudende in Sardegna. Lei sa che in Sardegna gli appezzamenti di terreno sono tutti delimitati da urici a secco e le proprietà sono ben definite. Infatti, lo Statuto Albertino ha introdotto in Sardegna la possibilità, per coloro che ne erano in grado, di diventare proprietari dei terreni, che sino a quel momento appartenevano alle comunità e ai comuni, delimitando l'appezzamento maggiori erano i mezzi del proprietario e maggiore era la possibilità di diventare latifondista, ma i terreni erano recintati. Mi ha molto sorpreso che in Piemonte l'accesso ai terreni sia sostanzialmente poco delimitato.
Mi pare che lei abbia fatto un richiamo esplicito anche relativamente a questo aspetto.
Condivido per certi aspetti che in una regione come questa i viali tagliafuoco diano un impatto paesaggistico negativo, però, chiaramente, in qualche modo bisogna intervenire e mi pare che su questo il piano cerchi di colmare alcuni inconvenienti che si possono determinare.
Si verifichi se, in virtù della legislazione esistente, questa norma che valorizza un prodotto che ci offre la natura, non tanto un prodotto quanto un animale, si possa in qualche modo introdurre, cautelando evidentemente le proprietà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
La parola al Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Devo dire che la risposta dell'Assessore Vaglio in parte mi ha soddisfatto, sono onesto. Ciò non toglie, tuttavia, che abbia mantenuto l'emendamento. Si potrebbe, al limite, recependo le parole dell'Assessore Vaglio, trovare una formulazione per cui noi, già da adesso, prendiamo un impegno in questa direzione. Non vogliamo andare contro le possibilità che ci sono offerte dalla legge, però recepiamo l'importanza della questione e recepiamo il fatto di andare verso questa strada.
Indichiamo già sin d'ora che seguiremo questa via e prendiamo un impegno in tal senso, anche se, chiaramente, nessuno mette in dubbio le parole di un Assessore, tuttavia era preferibile averlo scritto su un documento ufficiale.



PRESIDENTE

Consigliere Moriconi, potremo fare in questo modo: lei lo ritira, ed è accolto come raccomandazione.
Potrebbe essere questa la soluzione?



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste (fuori microfono)

Sottoscrivo un ordine del giorno ma non posso accettare l'emendamento.



PRESIDENTE

No, lo accoglie come raccomandazione. Può andare, Consigliere Moriconi? Mi dica se può andare.



(Commenti del Consigliere Moriconi fuori microfono)



PRESIDENTE

Può andare, perfetto.



PRESIDENTE

Invece sull'emendamento del Consigliere Chiezzi, l'Assessore Vaglio dichiara di accettarlo. Il problema è che non l'ho capito, nel senso che...



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sopprimere tutta la tabella.



PRESIDENTE

Sì, ho preso la tabella, è questo che mi preoccupa, nel senso che a pagina 145, al punto 8.6.3...
Cioè sopprimere la tabella e sostituirla con questa nuova?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No no, si sopprime tutto.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si sopprime tutto il punto.



PRESIDENTE

Ho capito, rimangono in piedi le voci e vanno via i numeri.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste (fuori microfono)

Esatto.



PRESIDENTE

Perfetto, va bene.
Pongo in votazione l'emendamento 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 39 voti favorevoli (1 Consigliere non partecipa al voto).
Pongo in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 24 voti favorevoli (1 Consigliere non partecipa alla votazione) La seduta riprenderà nel pomeriggio.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, abbia pazienza, ma da quello che ha letto non c'è il numero legale.



PRESIDENTE

Non ho capito.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci rilegge l'esito? Perché quello che ha detto era un altro numero. Le chiedevo solo di ripetere il risultato della votazione.



PRESIDENTE

Sono 24 favorevoli, più 10 astenuti sono 34, più 1 non partecipante sono 35.
Riploclamo, pertanto, il risultato della votazione della deliberazione perché forse ho sbagliato: la deliberazione è approvata con 24 favorevoli 10 astenuti e 1 non partecipante.
Ci aggiorniamo alle ore 15.00.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan-ze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.18)



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