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Dettaglio seduta n.235 del 25/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 16.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Brigandì, Casoni D'Ambrosio, Ghigo, Godio, Pedrale, Pozzo, Racchelli e Riba.


Argomento:

b) Convocazione I Commissione consiliare


PRESIDENTE

Comunico che, a seguito della riunione dei Capigruppo, si è deciso di convocare, per domani mattina in apertura del Consiglio (quindi il Consiglio rimane convocato, ma invece che alle ore 9.30 alle ore 10.00), la I Commissione per esaminare la deliberazione relativa all'assestamento del bilancio del Consiglio regionale, trasmesso ieri dalla Commissione competente.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 325: "Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 2001". Presentazione collegato ordine del giorno


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 325: "Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 2001", di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione di tale deliberazione.



TOSELLI Francesco

La deliberazione dell'Ufficio di Presidenza è del 27 marzo u.s., e con la stessa si è provveduto ad approvare il conto consuntivo del Consiglio regionale.
In data 10 marzo 2002, la I Commissione consiliare ha deliberato all'unanimità, il conto consuntivo e ha formulato la proposta di deliberazione che è all'attenzione dell'aula.
Mi preme elencare alcuni dati che ho ricavato.
Il conto consuntivo dell'anno 2001 ammonta a 83 miliardi 705 milioni (pari a 43.230.024 euro), mentre quello relativo all'anno 2000 era di 55 miliardi 892.757.470 (pari a 28.866.200 euro), ricordando che le cifre dell'anno 2000 erano ancora espresse in lire.
Mi soffermo su alcune differenze tra gli anni 2000 e 2001, rispetto ad alcune categorie che ho ritenuto di portare a conoscenza dell'aula.
Le spese per l'indennità di carica e di missione spettanti ai componenti del Consiglio regionale, per esempio, nell'anno 2000 sono state di 26.650.000.000 e nell'anno 2001 di 28.040.000.000; quindi, vi è una diversità maggiore, pari a 1 miliardo 390 milioni. Gli elementi più significativi, caratterizzanti l'andamento della spesa nella categoria in esame, sono da ricercarsi nel fatto che dal 1° gennaio 2001 il Consiglio regionale è stato dotato di un proprio codice fiscale, per cui tutta la fiscalità passiva è stata pagata direttamente dal Consiglio regionale mentre, precedentemente, questa situazione veniva governata dalla Giunta.
Si è dovuto istituire, quindi, l'apposito capitolo nel bilancio di previsione per il predetto pagamento diretto dell'IRAP.
Altra questione riguarda le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale. Non ricordando di fatto le cifre, per relazionarvi in modo breve, ma chiaro, tra l'anno 2000 e 2001 vi è una diversità non in aumento, ma in diminuzione.
Per le spese dei servizi e provviste diverse, che riguardano complessivamente le spese postali, telefoniche, di cancelleria, di resocontazione, di stampa, di documentazione biblioteca, spese per attrezzature ed arredamento, manutenzione straordinaria delle sedi del nostro Consiglio, sistema informativo ed informatico, vi è un aumento, tra il 2000 e il 2001, di 1 miliardo e 600 milioni. Le cifre erano: nell'anno 2000, 14 miliardi 310 milioni; nell'anno 2001, 15 miliardi 910 milioni.
La categoria "Spese per servizi e provviste diverse" comprende tutte le spese attinenti alle opere per l'agibilità e la funzionalità delle sedi del Consiglio, nonché per l'acquisto di beni e servizi necessari ad assicurare il nostro regolare funzionamento, riguardante anche gli uffici e l'espletamento complessivo dell'attività istituzionale.
Relativamente alle spese per il personale addetto agli uffici del Consiglio, per l'anno 2000 abbiamo sostenuto una spesa complessiva di 23 miliardi 295 milioni.
In riferimento ai contributi e alle spese per il funzionamento dei Gruppi consiliari, per l'anno 2000 abbiamo sostenuto una spesa di 9 miliardi 700 milioni, nel 2001 di 12 miliardi 700 milioni, con un aumento complessivo di 3 miliardi.
Per quanto riguarda i compensi, gli onorari, i rimborsi per consulenze i convegni, le indagini conoscitive, gli studi e le ricerche, dicasi la stessa questione che ho sostenuto per le spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale, ossia diminuite: meno 310 milioni.
Abbiamo quindi complessivamente un totale - e mi avvio alla conclusione in riferimento alle spese di funzionamento tra il 2000 e il 2001, di 27 miliardi 812 milioni, un avanzo di amministrazione di 257 milioni 147.144 e un saldo di cassa di 10 miliardi 753 milioni 492.598.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Voteremo, come abbiamo già fatto in Commissione, a favore del conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale, come avevamo fatto anche in occasioni precedenti.
Il conto consuntivo del Consiglio, come proposto e discusso all'interno dell'Ufficio di Presidenza, è la relazione finanziaria che attiene al bilancio dell'anno 2001 e dà conto dell'attività consiliare.
In particolare, in questo conto consuntivo è possibile rilevare come proficuamente, ci sia stato un adeguamento della funzionalità della struttura, ma anche del lavoro e della funzionalità dei Gruppi, e che, in tale direzione, vi sia stato un potenziamento oggettivo che va perseguito anche nelle fasi successive. Su questo, i proponenti si erano trovati d'accordo.
E' possibile rilevare il fatto di trovarsi, a questo punto, davanti a bilanci prima e a consuntivi poi, che hanno una consistenza degna, per quanto riguarda il Consiglio. Occorre ricordare come, negli anni precedenti, la sua porzione di spese e la dotazione nei confronti del Consiglio era maggiore, e quest'anno vi è stato, per effetto di una richiesta corale, una più adeguata dotazione alle spese e alla possibilità di funzionamento del Consiglio stesso. Tale scelta, secondo me, va in direzione di quei compiti che sempre maggiormente verranno affidati al Consiglio, soprattutto in seguito alla modifica istituzionale che ha previsto l'elezione diretta del Presidente della Giunta. In tal senso occorreranno forti riequilibri per rendere possibile un miglior funzionamento in tale direzione.
Colgo l'occasione per richiedere un'informativa al Presidente del Consiglio circa la possibilità di utilizzo dei nuovi riorganizzati locali in modo da adeguare maggiormente i momenti di relazione con l'esterno anche attraverso spazi fruibili, agibili e gestibili.
Riconfermo il voto favorevole del nostro Gruppo, come avevamo già dichiarato in Commissione.



PRESIDENTE

Colleghi, sollecitato dalla Consigliera Manica, che ringrazio intervengo subito per informarvi sui nuovi locali.
I lavori sono terminati. E' in corso l'arredamento del primo, dei tre locali previsti.
Un primo locale è dedicato ai Consiglieri e agli ex Consiglieri regionali, che si possono ritrovare durante le ore in cui si svolge il Consiglio, ed eventualmente anche in altri momenti, quali le sedute di Commissione; sarà attrezzato uno spazio con poltrone e divanetti.
Il secondo locale, la Sala della bandiera, è dedicato a ricevimenti di rappresentanza e anche ad eventuali esposizioni organizzate direttamente dal Consiglio regionale o dai Gruppi consiliari. Mancano soltanto alcuni dettagli, come il posizionamento della bandiera. L'arredamento è molto semplice; il recupero del tavolo situato nel nostro "transatlantico" è riuscito perfettamente.
L'ultima sala, la più utile, diventerà la Sala Stampa del Consiglio regionale. Sarà dedicata alle conferenze stampa e alle riunioni che verranno organizzate istituzionalmente dal Consiglio regionale e sarà a disposizione dei Consiglieri e dei Gruppi per l'attività politica. Al termine dei lavori manca soltanto un piccolo dettaglio, trascurabile. C'è un impianto di amplificazione e una cinquantina di posti a sedere.
I locali diventeranno disponibili dai primi giorni di settembre: stiamo pensando ad una semplice inaugurazione dopo le vacanze estive.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non parteciperò al voto di questo conto consuntivo. Continuo a sollevare il problema, irrisolto, dell'attuale struttura dell'Ufficio di Presidenza, che non è rappresentativa di tutti i Gruppi, generando così squilibrio di rapporto tra i Gruppi rappresentati e quelli che non lo sono.
Situazione che potrebbe essere appianata, sia dal punto di vista della struttura dei componenti, sia dal punto di vista dei rapporti tra l'attività dell'Ufficio di Presidenza e i colleghi Consiglieri in alcun modo rappresentati direttamente. Né l'uno né l'altro elemento è stato affrontato.
Per quanto riguarda un'altra segnalazione, continuo a rilevare un uso assai improprio del cortile interno del nostro palazzo: il via vai di auto, autobus, furgoni, che ad ogni ora del giorno utilizzano questo cortile, potrebbe essere paragonabile al magazzino di un centro smistamento merci.
Il modo scorretto di utilizzo del sedime del cortile del nostro palazzo genera anche qualche guaio dal punto di vista manutentivo; non di rado, le belle pietre del selciato bicolore sono scalzate.
Insomma, colleghi dell'Ufficio di Presidenza, continuo a segnalare questo fatto e a chiedere che l'accesso degli autoveicoli e dei furgoni al cortile del palazzo venga impedito tassativamente. Sarebbe opportuno che tutte le operazioni che si svolgono all'interno siano svolte all'esterno del palazzo.
Chiedo invece una facilitazione di accesso al cortile per le biciclette. Si tratta di veicoli leggeri, non inquinanti, che occupano poco posto. Non so se l'accesso alle biciclette sia attualmente impedito, ma in alcuni momenti così è stato, contravvenendo ad un ordine del giorno approvato nelle passate legislature, che addirittura invitava il Consiglio e la Giunta regionale ad acquistare un certo numero di biciclette da mettere a disposizione dei funzionari e dei colleghi Consiglieri che dovevano spostarsi di ufficio in ufficio con origine o destinazione il palazzo della Giunta o il palazzo del Consiglio.
Credo che l'attuale ubicazione di rastrelliere per le biciclette ammesso che sia lecita - personalmente, qualche volta la utilizzo: non so se in modo lecito o illecito - sia in realtà un po' sopportata, e, in alcune giornate, la mobilità su due ruote è addirittura impedita dalla sovrapposizione sulla rastrelliere di oggetti vari o di altra attrezzatura.
Il nostro Regolamento non permette di presentare interpellanze o interrogazioni verso l'Ufficio di Presidenza. Essendoci impedita questa libertà, l'unico modo di parlare a verbale e ufficialmente di questioni che potrebbero essere oggetto di interpellanze all'Ufficio di Presidenza è intervenire in occasione di atti di sua competenza che chiede ai Consiglieri regionali di votare.
Ho approfittato di questa deliberazione per sollevare questi due problemi.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, dopo il suo intervento verificherò con più attenzione l'ingresso degli automezzi. Esiste una circolare che prevede la loro entrata soltanto nelle primissime ore del mattino; quindi, non in tutte le ore del giorno. Mi pare che nel momento in cui il dettato della circolare è stato violato erano in corso i lavori; di conseguenza probabilmente qualcuno è entrato, anche autorizzato, al di fuori dell'orario prescritto. Mi pare che in questi giorni, a lavori terminati l'inconveniente non si sia più ripetuto - e non si deve ripetere.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, questo è il bilancio della nostra vita interna quello del 2000 era parziale, quindi non ci permetteva delle valutazioni incominciamo ad avere degli esercizi "pieni" e il confronto ci servirà.
Nell'elaborazione di questi documenti sarebbe bene fare dei confronti anche percentuali, sull'andamento delle voci, in modo da agevolarci nelle valutazioni.
Presidente, vorrei farle presente che certi fatti, una volta accaduti cadono nell'oblio. Alcuni mesi fa il Gruppo della Lega Nord e il Gruppo di Forza Italia hanno vissuto una vicenda poco piacevole. C'è il problema della sicurezza dei Gruppi: non dobbiamo aspettare un altro evento per convocare nuovamente un dibattito e riparlare del problema.
Credo, anche per delle economie di sistema, che in prospettiva - così lei lascia una traccia nella Presidenza - vada in qualche modo rivista la questione della sicurezza, cercando di trovare diversa sistemazione ai Gruppi, e anche specifici criteri per gli spazi, affinché in ogni inizio legislatura non scatti quel "mercato particolare", ma vi siano degli elementi oggettivi che non mettano in imbarazzo chi eventualmente la sostituirà.
Anch'io vorrei sollevare il problema dell'unico ingresso ufficiale del Consiglio regionale. Credo che dovremmo incominciare a pensarci, per garantire maggiore dignità, decoro e prestigio all'ingresso di Via Lascaris. Per una serie di funzioni si potrebbe utilizzare quel sistema chiaramente, occorrerà forse sacrificare due-tre auto, per ridurre quello che in certi momenti diventa proprio una specie di mercato; non per atteggiamenti particolari, ma perché la pressione è estremamente forte.
Per i frequentatori, come me, della biblioteca, il trasferimento così lontano è stato decisamente infelice; l'operatività viene alquanto limitata.
Quindi, dobbiamo sempre tenere conto, quando operiamo, dei rapporti delle funzionalità e dei tempi di percorrenza. Quando rivedremo la dislocazione, avere i Gruppi vicino alla sala del Consiglio sarà un vantaggio per tutti.
Tra l'altro, intendo sottolineare - non so se è presente l'Assessore competente - che noi abbiamo un servizio di guardie forestali regionali.
Non so se queste possano svolgere il presidio all'ingresso; in tal caso potrebbero essere utilizzate in sostituzione di altre forze. In fondo rappresentano un "pezzo" della nostra istituzione: c'è un rapporto più diretto.
Ultimo tema: la rappresentanza esterna del Consiglio. Noto - a volte mi fa piacere - colleghi molto degni che vanno a rappresentare il Consiglio regionale.
Voglio capire il criterio di tali designazioni, cioè se c'è una rotazione o un meccanismo, oppure se c'è un altro criterio, se c'è un manuale Cencelli, mi piacerebbe leggerlo. Mi piacerebbe capire se si segue un criterio: quando non può andare un rappresentante dell'Ufficio di Presidenza, va un altro collega. Quali sono gli elementi per scegliere il rappresentante? Ovviamente, non sono in discussione i colleghi che vanno in rappresentanza, sono dei rappresentanti degnissimi e ci fanno fare bella figura, ma era una curiosità per capire se si "oggettivizzano" le cose oppure se si personalizzano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Credo che questo sia un momento importante, altri colleghi lo hanno ricordato. Si tratta del primo documento, il primo conto consuntivo, il primo bilancio del Consiglio da quando il Consiglio regionale ha piena autonomia amministrativa.
Non voglio aggiungere né richieste né considerazioni al cahier des doléances che è stato fatto in questa mezz'ora di intervento da parte di alcuni colleghi. Questa vuole essere un'occasione per fare il punto della situazione, per fare alcune considerazioni, per fare alcune riflessioni e da quanto ho sentito, alcune rivendicazioni. Rivendicazioni a volte politiche e a volte operative. Il Gruppo di Forza Italia non vuole certo sottrarsi a questa occasione.
Come ricordava bene il Consigliere Tapparo - e lo ringrazio - occorre sottolineare la questione della sicurezza. Il Presidente Cota oltretutto appartiene ad un Gruppo consiliare che è ospite di quel palazzo oggetto di atti vandalici.
Chiedo al Presidente e all'Ufficio di Presidenza di perseguire la politica della sicurezza sia nel palazzo, ma soprattutto nelle sedi dei Gruppi e in quelle sedi dove praticamente un intero palazzo è dedicato alle sedi dei Gruppi, essendo, di fatto, una vera e propria succursale del Consiglio regionale.
Il Consigliere Chiezzi poneva delle domande in merito alla composizione dell'Ufficio di Presidenza e alla possibilità per il Consigliere regionale di compiere atti di sindacato ispettivo direttamente. Ricordo al Consigliere Chiezzi che questi temi, sono due temi importanti; sui quali abbiamo ampiamente dibattuto in sede di Commissione Statuto.
Per quanto ci riguarda, riteniamo che resta quella la sede, signor Presidente, dove trovare una risposta da assegnare all'aula; per dare poi la possibilità al Consiglio regionale, nella sua piena legittimità, di assumere una decisione. Sia per un'eventuale modifica della composizione in termini di seggi e funzioni dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che per l'eventuale introduzione di una norma, la quale implementi il diritto di sindacato ispettivo di ogni singolo Consigliere regionale assegnato a questa assemblea.
Quello che il Presidente Chiezzi ha sollevato, soprattutto relativamente al sindacato ispettivo, certamente è degno di grande attenzione e sarà quindi, come è già avvenuto, un elemento e un ambito di confronto che ci vedrà protagonisti e che certamente non ci vedrà componenti passivi e quindi Consiglieri regionali che vogliono in qualche modo sottrarsi a questo confronto e al contribuire nell'assumere una decisione.
Per quanto riguarda l'Ufficio di Presidenza, non abbiamo nulla in contrario come merito e come obiettivo, certamente legato alla composizione del Consiglio regionale, ad una serie di problematiche più ampie, perch qualora, ad esempio, si immaginasse nello Statuto di ampliare la composizione del Consiglio regionale, conseguentemente si dovrà ampliare e per numero l'Ufficio di Presidenza e soprattutto per funzioni. Ad esempio come abbiamo già detto, separando il ruolo dei Segretari da quello dei Questori, come avviene in assemblee legislative di più grande dimensione.
Guai se l'eventuale implementazione dell'Ufficio di Presidenza fosse solo finalizzata ad offrire l'opportunità a questo o a quel Consigliere, a questo o a quel Gruppo, magari composto da uno o due Consiglieri, di essere rappresentato.
Vorrei sollevare un'altra questione a proposito degli uffici dei Gruppi consiliari. Io ho scritto una lettera, signor Presidente, che le invier nella giornata di domani, da cui si evince una grande sperequazione nell'assegnazione degli uffici ai Gruppi consiliari.
Sono Presidente di un Gruppo consiliare composto da 22 Consiglieri regionali assegnati. Ci sono Gruppi di un unico Consigliere regionale altri da 4, 2, 7 Consiglieri e quant'altro.
Il mio Gruppo consiliare, occupa uffici di circa 800 metri quadri complessivi (o poco più), ovvero poco più di 40 metri quadri per Consigliere regionale. Ci sono poi uffici di Gruppi consiliari, composti da un unico Consigliere, di 160 o 170 metri quadri; altri, sempre di un Consigliere, di 80 o 90 metri quadri; altri ancora, composti magari da tre o quattro Consiglieri, di 300 metri quadri.
Dunque, il metro quadro per Consigliere va da un minimo del Gruppo di Forza Italia di 40 metri quadri circa, ad un massimo di un Gruppo composto da un Consigliere di 165 o 168 metri quadri, se non ricordo male.
Non credo che occorra dividere i metri quadri con il manuale Cencelli perché non sfugge a nessuno che ci siano dei servizi comuni a tutti i Gruppi, ci mancherebbe! Però, personalmente - e lo espongo formalmente in questa sede - invierò una richiesta per avere maggiore disponibilità di spazio, perché - credetemi - un Gruppo consiliare di 22 Consiglieri in 800 metri quadri sta molto stretto.
La ringrazio per avere dotato questo palazzo di uffici che ho avuto il privilegio di vedere in anteprima: un giorno, passavo e, siccome il cantiere era aperto, mi sono affacciato.
Anch'io condivido che siano uffici, per certi versi, utili. Sono sale molto belle, che daranno la possibilità al Consigliere regionale di ricevere ospiti, ma soprattutto di passare dei momenti di riposo, magari di dieci minuti, con un po' di serenità con altri colleghi, avere anche la possibilità semplicemente di guardare un telegiornale, ad esempio, al termine del Consiglio regionale, senza andare alla sede del proprio Gruppo o in un ristorante.
Concludo l'intervento chiedendole ufficialmente - e lo lascio alla sua sensibilità e alla valutazione complessiva dell'Ufficio di Presidenza - di dotare anche questo piano di alcuni uffici, perché vi è sempre una grandissima difficoltà quando i Consiglieri devono ricevere ospiti, e soprattutto i Consiglieri di opposizione, non hanno la possibilità, tranne che l'Ufficio del Presidente della Giunta regionale o la Sala A, di riceverli con la dignità che spetta sì al Consigliere regionale, sì al Consiglio regionale tutto, ma soprattutto alla persona che ci onora della sua visita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente.
Nell'annunciare il voto favorevole del Gruppo Radicale al consuntivo 2001 del bilancio del Consiglio regionale, vorrei motivare questo voto avanzando anche una proposta di impegno al Consiglio regionale, nella speranza di non urtare alcune sensibilità e di non contrastare alcune intenzioni.
Come tutti sanno, in questi giorni altre assemblee legislative - il Consiglio regionale della Lombardia, da una parte, e il Parlamento della Repubblica, dall'altra - hanno provveduto ad accrescere, in maniera sensibile, in un caso le indennità dei Consiglieri regionali, nell'altro caso le forme di finanziamento diretto ai Partiti e ai Gruppi politici raggiungendo, nel caso del Parlamento della Repubblica, il record nazionale fino a questo momento imbattuto di finanziamento pubblico ai Partiti probabilmente battibile ancora nel corso di questa legislatura.
Da questo punto di vista, in una situazione difficile per le finanze della nostra Regione, ma complessivamente difficile per l'intero Paese sarebbe opportuno, non solo dal punto di vista simbolico, che il Consiglio regionale del Piemonte, proprio nell'atto di approvare il conto consuntivo del 2001, si impegnasse formalmente, come dato di impegno politico, a non accrescere, per la rimanente parte della legislatura, né le indennità dirette e indirette dei Consiglieri regionali, né le dotazioni finanziarie dei Gruppi consiliari, rimanendo aperta, ovviamente, la possibilità di migliorare, dal punto di vista strutturale ed organizzativo, l'iniziativa dei singoli Gruppi consiliari e dei singoli Consiglieri, ma non dovendosi questo necessariamente tradurre, come quasi inevitabilmente finisce per tradursi, in un'accresciuta dotazione finanziaria a disposizione del singolo Consigliere o del Gruppo consiliare.
Per questi motivi, ritengo che daremmo una prova importante di sensibilità istituzionale e, per quello che può contare in una situazione come quella attuale, anche un messaggio inequivoco ai cittadini che possono essere, diciamo così, confusi dalla leggerezza con cui numerose altre assemblee legislative procedono ad accrescere, in maniera non solo discrezionale, ma molto discutibile, il costo della politica e, allo stesso tempo, il vantaggio e il beneficio finanziario che deriva, per chi fa politica, dal fare politica.
Quindi, annuncio la presentazione di un ordine del giorno collegato alla proposta di deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, che recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte, approvando il conto consuntivo del Consiglio regionale del 2001, si impegna a non accrescere, per la rimanente parte della legislatura, gli emolumenti dei Consiglieri e le dotazioni finanziarie dei Gruppi consiliari".



PRESIDENTE

Grazie, collega Palma. Sto valutando l'ammissibilità di tale ordine del giorno.
La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ringrazio il Presidente e i colleghi.
Molto brevemente, signor Presidente, intervengo per annunciare il mio voto favorevole a questa proposta di deliberazione.
Ritengo che lei abbia condotto l'Ufficio di Presidenza con molta competenza e - se mi consente - anche con molta simpatia. Volevo ringraziare lei e, in modo particolare, gli uffici, che danno sempre il massimo della disponibilità, sia per la formulazione dei provvedimenti legislativi che per altre attività. Vi ringrazio di cuore.
Permettetemi solo di sottolineare al collega Cattaneo che io rappresento un Gruppo composto da un solo Consigliere, ma non occupo 180 metri quadri: il mio Gruppo sta in un ufficio grande quasi un monolocale e per poter collocare le scrivanie ho dovuto eliminare le porte d'accesso, e quando qualcuno mi viene a cercare devo addirittura far scavalcare dei tavoli. Ma non importa: ho provato a chiedere e gli uffici mi hanno risposto che alla prima occasione sicuramente alcune cose verranno sistemate.
Presidente, la ringrazio per ciò che ha fatto e che potrà fare. Dico ancora grazie a lei e agli uffici.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Giordano.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo semplicemente per fare alcuni commenti, nel senso che un dato di fatto, di cui dobbiamo in qualche modo prendere atto da questa discussione, è che agganciato alla votazione di un provvedimento come questo si sia aperto un dibattito sulla gestione del Consiglio, addirittura con frasi che non condivido e che ritengo davvero inappropriate, come quelle del collega Chiezzi, che parla addirittura di "libertà uccisa" perché i comunisti italiani non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, che mi sembra davvero...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



MELLANO Bruno

Beh, liberticida lo uso per chi liberticida è davvero, e mi sembra improprio usare questo soprattutto nei riguardi di un Ufficio di Presidenza che, tra l'altro, annovera autorevoli membri...



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



MELLANO Bruno

Volevo chiudere dicendo che mi sembra strano che questa accusa grave quella di un Ufficio di Presidenza che uccide la libertà del singolo Consigliere - venga da un esponente autorevole di un Gruppo che ha partecipato al voto dell'Ufficio di Presidenza, indicando tra l'altro un Vicepresidente e un membro dell'Ufficio di Presidenza. Per esempio, il Gruppo Radicale non aveva partecipato in quella fase, che è la fase iniziale dei lavori.
In modo positivo, volevo prendere questo spunto del collega Chiezzi per testimoniare, e in qualche modo anche sottoscrivere, un'esigenza di maggiore informazione e di maggiore contatto fra i Consiglieri, i Gruppi l'Ufficio di Presidenza e le decisioni dell'Ufficio di Presidenza, per cui probabilmente bisognerà trovare dei canali, delle informative. Questo lo sottoscrivo; per il resto, mi sono sembrate davvero un po' eccessive le frasi usate dal collega.
Rispetto alle tante cose che sono state dette in questa sede, come quella dell'utilizzo del cortile, come quella dell'accesso negato alle biciclette, mi sono permesso di sollevare questo problema in modo informale; adesso è arrivato in aula forse perché non si è riusciti a risolverlo in modo normale e quindi è un problema che esiste.
Una cosa che in questo dibattito ci può davvero aiutare è quella di trovare un canale di contatto più diretto fra i Gruppi (anche quelli non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza) e l'Ufficio di Presidenza; tutto nell'ottica della trasparenza e della comunicazione, che è quanto ci pu aiutare a condurre una normale e trasparente vita di Consiglio. Noi comunque, valutiamo che questa trasparenza c'è stata: abbiamo votato per il bilancio previsionale e votiamo anche per il bilancio conclusivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per fatto personale.



CHIEZZI Giuseppe

Evidentemente, sono stato frainteso e probabilmente il collega Mellano farebbe bene a non mettersi le cravatte rosse, perché penso che gli turbino un po' il ragionamento che sta producendo...



PRESIDENTE

Ci sono stati degli sconvolgimenti nei colori delle cravatte...



CHIEZZI Giuseppe

Io ne indosso una verde e, anche sotto l'influenza di questo colore spero di poter ragionare lo stesso.
Il problema del "liberticida" - altri colleghi hanno capito benissimo come il Consigliere Cattaneo - lo pongo in termini di norme regolamentari che sono liberticide nel punto in cui impediscono ai colleghi Consiglieri di presentare interrogazioni all'Ufficio di Presidenza. Punto. Non sulla composizione dell'Ufficio. Tant'è che il collega Cattaneo ha detto: "E' vero, questo impedimento va visto però a livello di Statuto". Punto e a capo.
Poi, che il collega Mellano si senta un po' piccato da questo deriva dal fatto che il Gruppo Radicale in questi ultimi mesi si è particolarmente distinto per una volontà di comprimere al massimo la libertà dei Consiglieri in termini di Regolamento. Va bene, è una linea politica che avete intrapreso di massima stretta regolamentare; io invece ho voluto segnalare che il Regolamento, per certi aspetti, è già stretto e, ad esempio, ci impedisce di fare questo. Non c'era nessuno e non c'è nessun collegamento tra questo e la composizione dell'Ufficio di Presidenza, che è quella che è e che non ha alcuna attinenza con la critica al Regolamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi sento di dare delle spiegazioni.
Innanzitutto, chiedo ai Consiglieri radicali di ripensare in merito alla presentazione di un ordine del giorno per non costringermi a fare una valutazione ai sensi dello stretto Regolamento. Perché? Perché, colleghi allo stato attuale non è previsto alcun provvedimento che riguarda il ritocco dell'indennità per i Consiglieri regionali e per le dotazioni finanziarie dei Gruppi. Non è previsto, quindi non è all'o.d.g. in questa sessione.
Peraltro, ho dei dubbi sul fatto che questo ordine del giorno possa ritenersi collegato alla delibera di conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale 2001, posto che, un conto, è un conto consuntivo, altro conto, è una legge finanziaria, oppure un bilancio di previsione. Il conto consuntivo certifica ovviamente quelli che erano gli stanziamenti previsti ab origine, e in quegli stanziamenti era prevista una determinata cifra per quanto riguarda le indennità, che poi è stata puntualmente rispettata perché era la conseguenza di alcune previsioni legislative; quindi, ho dei dubbi sulla collegabilità.
C'è poi anche una ragione di opportunità. Poiché non è previsto alcun provvedimento di questo tipo, non vorrei fare una discussione su una cosa che in questo momento non esiste e che poi richiederebbe una valutazione su tutta la legislatura, che insomma aprirebbe un dibattito politico su un documento che invece non ha questo tipo di valenza. Quindi, preliminarmente chiedo se possiamo darne atto a verbale.
Sul punto chiede di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Molto brevemente, mi sarei aspettato l'unica obiezione regolamentare credibile, cioè che un ordine del giorno è un documento che va collegato al contenuto di una legge e non a una proposta di deliberazione. Questo Presidente, è l'unico appiglio regolamentare che lei ha per giudicarlo inammissibile, perché non sarebbe sicuramente la prima volta che, in sede di votazione di un bilancio preventivo o consuntivo, applicando l'art. 78 del nostro Regolamento, si presentano documenti che o esplicitano il significato di una legge - e non è questo il caso - o contengono direttive e istruzioni alla Giunta per la sua applicazione, ecc.
Le ricordo, Presidente, che in sede di approvazione di un bilancio, in quel caso preventivo, abbiamo votato un ordine del giorno su una legge che doveva essere approvata in modo tempestivo (legge sul buono scuola), e lei allora giudicò pienamente ammissibile quell'ordine del giorno.
Da questo punto di vista, per non incorrere in un giusto giudizio di inammissibilità, annuncio il ritiro di questo ordine del giorno relativo alla delibera del conto consuntivo del Consiglio, ma nel contempo comunico la presentazione di un ordine del giorno sulla delibera del conto consuntivo dell'Ente Regione nel suo complesso, visto che i capitoli 10000 10020 e 10030 contengono, all'interno di quell'unità previsionale di base le assegnazioni al Consiglio regionale, su cui - ripeto - questo ordine del giorno, pienamente pertinente, va ad incidere con un'indicazione di prospettive e di indirizzo impegnativa dal punto di vista politico.
Così come era pienamente ammissibile dal punto di vista regolamentare e pienamente impegnativo dal punto di vista politico votare, insieme ad una legge di bilancio, un ordine del giorno che impegnava il Consiglio ad approvare entro tre mesi un provvedimento legislativo che era ancora in corso di approvazione, allo stesso modo è ammissibile, dal punto di vista regolamentare - politicamente, molto discutibile - che il Consiglio regionale non si impegni o, meglio, si impegni a non dare corso a provvedimenti di questo tipo.
La prego, Presidente, non ho alcuna intenzione di fare manfrine particolari sul punto in questione, ma su questo stiamo molto attenti a non innovare in maniera restrittiva il Regolamento, altrimenti, di fronte ad ogni ordine del giorno in materia di bilancio che venisse presentato per il solo fatto che il bilancio non è un provvedimento di disciplina normativa delle materie di cui prevede la dotazione finanziaria, chiederò la dichiarazione di inammissibilità di quel documento. Lei sa, Presidente sulla base di "carrettate" di precedenti, che questo evidentemente non lo può fare, quindi ritiro questo ordine del giorno sulla proposta di deliberazione, ovviamente sulla base dell'art. 78 del Regolamento, e annuncio che lo presenterò appena inizierà la discussione del conto consuntivo generale dell'Ente Regione.



PRESIDENTE

Condivido assolutamente la sua interpretazione del Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo, perché il tema sollevato dall'ordine del giorno, secondo me, vale la pena di essere approfondito, in quanto i colleghi vogliono impegnare l'aula in una discussione su una proposta negativa.
Questo, secondo me, è un elemento che potrebbe essere dai noi tutti valutato con attenzione, perché penso che il nostro sia un lavoro in termini positivi. Cosa vogliamo fare? Vogliamo fare un bilancio? Vogliamo mettere un capitolo? Vogliamo fare una legge? Ciò è positivo.
Introdurre nel nostro lavoro un termine programmatorio negativo secondo me, è un elemento di interesse su cui bisognerebbe ragionare.
Sarebbe un po' come deliberare con il "se", cioè il Consiglio regionale si impegna, se succede una cosa, a farne un'altra. Ma non dovrebbe essere così, perché il Consiglio regionale decide di fare, non di non fare una cosa. Le cose che non si possono fare sono infinite, ma noi siamo qui per deliberare e legiferare.
In sostanza, volevo solo dare un contributo per segnalare che la discussione meriterebbe un approfondimento in altra sede o come lei crede.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Prima di procedere, voglio rispondere a tutte le sollecitazioni che sono state fatte da Consiglieri di diversi Gruppi.
Ho colto alcune preoccupazioni; una di queste è legata alla sicurezza delle sedi dei Gruppi e del Consiglio regionale, con riferimento anche all'allocazione dei Gruppi.
Sulla sicurezza mi corre l'obbligo di segnalarvi che, per quanto riguarda la sede del Consiglio regionale, negli ultimi tempi - e quindi sotto la gestione di questo Ufficio di Presidenza - le misure di sicurezza sono state notevolmente incrementate, tanto da prevedere: a) una vigilanza con una convenzione stipulata con una ditta esterna, proprio per assicurare la maggiore attenzione possibile; b) il ripristino della presenza della Polizia di Stato, dei Carabinieri, non soltanto durante le sedute di Consiglio, ma in tutti i giorni lavorativi, almeno fino alle ore 14.00. A tale proposito, ho dovuto "brigare" parecchio, ricorrendo addirittura al Ministro dell'Interno, però siamo riusciti nell'intento.
Per quanto riguarda l'allocazione dei Gruppi, ha ragione il collega Tapparo. Questo Ufficio di Presidenza sta effettuando uno studio per individuare possibili soluzioni nella direzione da lui auspicata, cioè quella di una concentrazione dei Gruppi in un'unica sede o, quanto meno, in due sedi, con la possibilità di avere degli spazi intercambiabili e modulabili, a seconda della consistenza del Gruppo.
Quanto alla diversificazione degli ingressi, questa diventerà operativa tra breve; quindi, non soltanto è già stata prevista da questo Ufficio di Presidenza, ma dopo l'estate verrà attuata. E' già stata studiata nei minimi particolari, anzi, possiamo dire che le modifiche apportate all'attuale ingresso sono state fatte proprio in previsione dell'altra entrata. Quindi, avremo un'entrata di destra riservata ai visitatori e una di sinistra per i Consiglieri regionali muniti di tesserino magnetico.
Sulla presenza della Guardia Forestale, devo dire che, appena insediato, avevo suggerito questa possibilità, e cioè di prevedere un vero e proprio corpo di guardia all'interno del Consiglio regionale. Stiamo valutando anche questa ipotesi, ma ci sono dei problemi non semplici da risolvere, legati all'esigenza che chi svolge un servizio di sicurezza all'interno del Consiglio regionale deve avere anche le competenze per poterlo fare. Infatti, il Questore si è impegnato ad inviare agenti della Polizia di Stato e agenti dei Carabinieri, mediante un accordo loro interno, che abbiano una competenza specifica sulla sorveglianza e sulla vigilanza in Consiglio regionale. Infatti, soltanto un agente autorizzato e con una certa esperienza può compiere i controlli al metal detector, cioè può fare la perquisizione in seguito a un risultato positivo dell'esame con il metal detector. Con ciò, mi sembra di avere toccato la seconda parte delle argomentazioni sollevate.
Con riferimento allo spazio per gli uffici dei Gruppi, abbiamo avviato una ricognizione, a seguito della quale valuteremo lo spazio assegnato ai singoli Gruppi ed eventuali correttivi e modifiche da apportare.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della deliberazione.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Avevo già detto prima che il nostro voto sarebbe stato favorevole.
Forse, Presidente, sarebbe utile che, a completamento della sua comunicazione, lei rispondesse anche ad un altro punto sollevato dal collega Tapparo, che mi sembra di una certa rilevanza e che ha dato luogo a vicende non sempre chiare o piacevoli.
Sulla base di quale criterio, in sede di pubbliche iniziative manifestazioni organizzate dagli Enti locali piemontesi, alcuni Consiglieri lì presenti, improvvisamente, rappresentano il livello istituzionale o l'Ufficio di Presidenza o addirittura la Giunta? Non si capisce se esista o meno una delega, come sia avvenuta o semplicemente se alcuni Consiglieri solo per il fatto di essere Consiglieri di maggioranza, ritengano di poter sostituire, ex tunc, qualche membro dell'Ufficio di Presidenza, il Presidente della Regione o qualsiasi Assessore nel caso di una loro improvvisa assenza.
Chiedo che venga mandata una nota, da parte del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza, ai singoli colleghi, in modo che episodi di questo genere non avvengano più, perché è anche spiacevole - e questo si cerca di non farlo - dover sollevare la questione nelle occasioni ufficiali. Non faccio riferimento a iniziative precise né ai nomi dei colleghi, perché non sarebbe piacevole, ma ne ho un certo elenco.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Dichiaro il mio voto favorevole al conto consuntivo in esame, perch ritengo che questo documento abbia soddisfatto il percorso che era stato avviato in fase di predisposizione del bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ho ascoltato l'intervento e la richiesta della Consigliera Manica.
Anch'io ritengo che un'interpretazione definitiva e chiara, una modalità sia per la rappresentanza del Consiglio che della Giunta non possa che essere utile. Personalmente, alcune volte mi è capitato di farlo, ma l'ho fatto solo ed esclusivamente quando ho ricevuto una delega scritta da parte di un collega che ricopre il ruolo di Assessore o dallo stesso Presidente.
Volevo invece che rimanesse a verbale l'espressione convinta del voto favorevole del Gruppo che presiedo al documento in votazione.



PRESIDENTE

I Consiglieri - parlo per quanto riguarda l'Ufficio di Presidenza, non posso esprimermi per la Giunta e la Presidenza della Regione, in quanto sono attribuzioni spettanti al Presidente della Regione - ricevono la delega a rappresentare il Presidente direttamente dall'Ufficio di Presidenza nella sua collegialità.
I criteri seguiti sono i seguenti: vicinanza del Consigliere regionale al luogo dove si svolge la manifestazione; particolare competenza o vocazione del Consigliere regionale alla materia oggetto di convegno o manifestazione e, a volte, criteri di rappresentanza politica, magari collegata alla competenza di alcuni esponenti di Gruppi che, storicamente hanno maggiormente a cuore determinate materie rispetto ad altre.
A volte ho affidato personalmente delle deleghe - raramente: una o due volte nel corso di questi due anni - in caso di motivi di particolare urgenza; anche in questo caso, però, previa consultazione interna dell'Ufficio di Presidenza.
A questo punto, non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 418: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2001"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 418: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2001".
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Prima di leggere la relazione sul rendiconto, occorre precisare che in I Commissione e alla riunione dei Capigruppo si è stabilito che i due argomenti, rendiconto e assestamento al bilancio di previsione 2002 riguardano, sostanzialmente, lo stesso argomento o, comunque, sono due tasselli di un mosaico complessivo.
Intanto, leggo la relazione sul rendiconto licenziato dalla I Commissione, mentre, per quanto riguarda l'assestamento, credo che si possano accorpare i due argomenti, di modo che nella sostanza si possa considerare, come è stato detto in Commissione e ribadito dai Capigruppo un'unica discussione.
"Signor Presidente, signori Consiglieri, la sezione V della nuova legge regionale di contabilità prevede che il rendiconto generale sia composto dal conto del bilancio e dal conto generale del patrimonio.
In particolare, il regolamento di contabilità, adottato con DPGR n.
18/R del 5 dicembre 2001, disciplina le modalità di predisposizione e di presentazione del rendiconto al Consiglio, nonché i modelli dei conti del bilancio e del patrimonio, le regole per la loro redazione e i prospetti dei risultati economici della gestione.
Il documento contabile in oggetto evidenza il risultato finanziario alla chiusura dell'esercizio finanziario 2001, che tiene conto del risultato della gestione di competenza delle entrate (lire 20.305.445.034.262) e delle spese (lire 19.960.343.616.723) e della gestione dei residui degli anni precedenti.
Esaminando la gestione dell'esercizio finanziario 2001, il risultato finanziario (avanzo) ammonta a lire 1.449.061.890.814. Il prospetto riconcilia con la situazione contabile generale al 31 dicembre 2001 consuntivata con relativo conto del Tesoriere regionale evidenziante il fondo di cassa al 31 dicembre 2000 per lire 6.799.731.152, il totale delle riscossioni del 2001 per lire 20.356.151.129.267 e il totale dei pagamenti del 2001 per lire 20.146.102.267.040. Pertanto il fondo cassa, alla chiusura dell'esercizio 2001, ammonta a lire 216.848.593.379.
Per ciò che attiene ai residui attivi del 2001, pari a lire 4.837.956.139.565, sono rimasti da riscuotere sulle entrate della competenza propria del 2001 lire 2.731.923.056.123 e sulle entrate residue degli esercizi precedenti lire 2.106.033.083.442. I residui attivi, che all'inizio del 2001 ammontavano a 4.992.290.290.453, sono stati riaccertati a fine 2001 in lire 4.888.662.234.570 per un minor importo di lire 103.628.055.883.
Per i residui passivi del 2001, pari a lire 3.605.742.842.130 risultano rimasti da pagare sulle spese impegnate, per la competenza 2001 lire 2.592.669.624.488 e rimasti da pagare sui residui degli esercizi precedenti lire 1.013.073.217.642. I residui passivi degli esercizi finanziari 1999-2000, ammontanti a lire 3.952.618.753.823, sono stati riaccertati al 31 dicembre 2001 in lire 3.791.501.492.447, per un minor importo di lire 161.117.261.376.
Oltre al Conto del bilancio, fa parte del rendiconto generale il 'Conto generale del patrimonio'. Esso contiene le attività e passività finanziarie e patrimoniali (residui attivi - fondo cassa - residui passivi - debiti per mutui).
Il Conto generale del patrimonio si compone altresì degli allegati relativi al demanio, patrimonio non disponibile - beni immobili, patrimonio disponibile - beni immobili, beni immobili non disponibili, titoli pubblici e partecipazioni azionarie. Per queste ultime si evidenzia la consistenza al 31 dicembre 2001 suddivisa per pacchetti azionari.
Si rileva dal Conto generale del patrimonio che i debiti, i mutui e prestiti a carico della Regione a fine esercizio 2001, sono pari a lire 1.689.121.026.601, a fronte della consistenza di lire 953.770.631.351 di inizio esercizio.
Il Conto generale del patrimonio evidenzia, inoltre, la cosiddetta perenzione amministrativa. La perenzione comporta l'eliminazione di tutti i residui passivi dal Conto finanziario del rendiconto generale, passando in carico al Conto del patrimonio come debito patrimoniale.
La consistenza dei perenti all'inizio dell'esercizio finanziario 2001 era di lire 656.169.241.096. In seguito a variazioni positive e negative intervenute nei movimenti delle passività del 2001, la consistenza dei residui perenti a fine anno è pari a lire 225.486.389.891. Si registra una notevole diminuzione della consistenza dei residui perenti rispetto all'anno precedente che, nel 2000, ammontavano a lire 656.169.241.096" quindi, sostanzialmente, si sono ridotti a un terzo.
"La I Commissione ha esaminato il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2001 e lo ha approvato a maggioranza il 5 luglio c.a.".
Questa è la relazione relativa al rendiconto per quanto riguarda il 2001.
Per quanto riguarda l'assestamento del bilancio 2002, l'argomento pu essere considerato affine e, quindi, ritengo si possa anche valutare.
Nel frattempo, indubbiamente, anche il terzo argomento che si congiunge oggi è quello relativo...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Gallarini, la interrompo.


Argomento: Assestamento di bilancio

Iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 435: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002"


PRESIDENTE

Nel frattempo, se l'aula acconsente, do per iscritto il disegno di legge n. 435, relativo all'assestamento al bilancio di previsione, perch lei sta parlando di un argomento che deve ancora essere iscritto.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 435: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002"


PRESIDENTE

Ha nuovamente la parola il Consigliere Gallarini per la relazione al disegno di legge n. 435.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Certo, è opportuno che anche la forma sia rispettata, prima di leggere la relazione relativa all'assestamento del bilancio di previsione 2002.
"L'assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002 ha lo scopo principale di rettificare i dati dei residui attivi e passivi dei fondi statali reimpostati che, determinati in modo certo dal rendiconto generale 2001, modificano l'equilibrio contabile del bilancio proposto con il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002" - peraltro approvato il 24 aprile.



(Commenti in aula)



GALLARINI Pierluigi, relatore

Scusi, Presidente, mi interrompo un attimo. I colleghi pregano gli uffici affinché venga distribuita la relazione relativa al provvedimento di assestamento.



PRESIDENTE

Va bene, distribuiamo la relazione.
Il collega Gallarini legge anche la relazione sull'assestamento al bilancio, perché intende fare un intervento unico.



GALLARINI Pierluigi, relatore

In Commissione e alla riunione dei Capigruppo era stato concordato un dibattito unico, essendo due gli argomenti (il rendiconto e l'assestamento), al di là del fatto che sono due tasselli, pertanto nella forma ci saranno due votazioni, ma l'argomento, il mosaico complessivo, è lo stesso. Sono due provvedimenti omogenei.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ho chiesto se l'aula acconsentiva e c'è stato silenzio-assenso.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Stava relazionando su un'altra questione.



PRESIDENTE

Colleghi, io l'ho detto e l'ho spiegato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Va bene, vi ringrazio, non è che io non colga gli atteggiamenti di correttezza istituzionale e ritengo sia giusto sottolinearli.
Prego, prosegua, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

"La legge di assestamento del 2002 si basa quindi su due documenti di partenza: il rendiconto generale della Regione per l'anno 2001 con le sue determinazioni sui risultati della gestione dell'Ente il bilancio di previsione per l'anno 2002 con l'equilibrio contabile proposto ad inizio anno modificato dai risultati del rendiconto.
L'ammontare dell'avanzo finanziario determinato in sede di assestamento è pari a euro 748.378.011,41. Tale avanzo finanzia in modo prioritario i capitoli sui quali sono riportate economie provenienti da trasferimenti dello Stato o dell'Unione Europea ed è in diminuzione rispetto a quanto valutato con il bilancio di previsione 2002, pari a euro 910.835.557,00.
La differenza risultante è stata coperta con riduzioni effettuate su risorse della Regione iscritte nel Titolo II del bilancio stesso.
Le altre operazioni proposte con l'assestamento riguardano sostanzialmente: l'adeguamento delle iscrizioni relative agli stanziamenti dei capitoli per il pagamento delle rate in conto interesse e in conto capitale sui mutui contratti a pareggio del bilancio in anni precedenti l'adeguamento degli stanziamenti di varie unità previsionali" - che sono stati introdotti, in base alla nuova legge n. 70, per la prima volta nel corso del 2002 - "in particolare, sono state integrate le risorse da trasferire alle Province per il mercato del lavoro, per il Teatro Stabile e altro.
La I Commissione ha esaminato l'assestamento di bilancio per l'esercizio finanziario 2002 e lo ha approvato a maggioranza il 24 luglio c.a.".


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 418: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2001" (seguito)


PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio il collega Gallarini che però tiene, come in altre assemblee elettive, un clima liturgico da cardinale laico, come una celebrazione.
In effetti, questo è un passaggio abbastanza cruciale; normalmente viene liquidato consegnando tre libroni così, con una recita che, appunto ha degli elementi di liturgia.
Qui siamo a verificare tra quanto si era decantato in una previsione e come si sia materializzata nei dati la dura realtà.
Spesso non siamo aiutati in questa valutazione, perché veniamo sommersi dai dati. Ci sono molte tecniche per ammazzare un top management: fargli arrivare da tutti gli uffici una valanga di informazioni, dalle quali nessuno è in grado di trarre degli elementi.
Sarebbe stato bello - ma è un problema della Giunta, ovviamente rivedere, per esempio, gli scostamenti in negativo o in positivo che si sono determinati settore per settore, tenendo conto che questo esercizio ha vissuto la parte più marcata del federalismo amministrativo, cioè del trasferimento di compiti e funzioni dallo Stato alla Regione, e sempre si è verificato uno scostamento nei tempi del trasferimento di risorse da parte dello Stato.
Questo bilancio consuntivo marca proprio questo elemento drammatico per le Regioni, perché andiamo avanti con delle competenze, ma il federalismo fiscale va ad una velocità inferiore.
Sono questi gli elementi che vorremmo capire: cosa è successo, nel versante delle entrate, tra la previsione, nella quale ci sono anche le ipotesi dei trasferimenti, e la realtà; qual è la capacità di spesa e il tasso di indebitamento nello stato patrimoniale, e quindi il grado di manovra che ha la Regione.
Questo si esprime in percentuali, non in valori assoluti, e specie per i Gruppi più piccoli, che non sono dotati di strutture di supporto, non è facile capire i fenomeni che si sono determinati.
Un altro dato - e lo dico a lei, Presidente Cota, che è sempre attento alla legalità: poiché viene affidato, anche attraverso il principio della sussidiarietà, sino all'ultimo "comunello" il dovere di rispettare in quota parte il patto di stabilità - tra l'altro, questo rendiconto sarà verificato dalla Corte dei Conti, perché, come sapete, il nuovo spazio che è stato dato alla Corte dei Conti è quello di operare una verifica sui bilanci delle Regioni per controllare il rispetto del patto di stabilità che tipo di rapporto c'è, che elementi ci sono? Da un bilancio consuntivo deve emergere la politica, non una valanga di dati - nemmeno informazioni, solo dati (c'è differenza fra un dato e un'informazione) - che ci mettono in corto circuito e non ci permettono di fare alcuna valutazione! Suggerisco alla Giunta, ahimè giustamente - perch dico cose banali - in altre faccende affaccendata, di predisporre, essere innovativa (perché certamente è rispettosa della liturgia che si fa normalmente), offrire un documento di sintesi politica di ciò che avviene nel bilancio consuntivo e non semplicemente una cosa di questo genere anche per poter capire e insieme lavorare.
Chiedevo, allora, qual è il grado di rispetto del patto di stabilità che scostamento c'è tra quanto si era previsto e ciò che è avvenuto (poich è un bilancio chiave), che scostamento c'è tra competenze trasferite con la riforma amministrativa e quello che è stato trasferito attraverso la quota di federalismo fiscale mancante - sono questi i grandi elementi - qual è il tasso di indebitamento che abbiamo, che capacità di spesa e quindi di manovra abbiamo ancora.
Sono queste le cose per cui un Consigliere capisce che l'Ente Regione si muove in queste grandezze. Sul resto, potete risparmiare anche la carta tanto sono in rete e li possiamo consultare.
Per questo motivo, esprimo la mia perplessità, non tanto puntualmente sulle cifre, ma proprio sulla metodologia nella quale, almeno io, resto impossibilitato a poter dare un giudizio.
Do, quindi, un voto negativo proprio per stimolare e spingere la Giunta a predisporre una modalità diversa di rapportarsi con il Consiglio affinché tutti possiamo fare la nostra parte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. Innanzitutto, chiedo scusa al collega Tapparo e agli altri colleghi, ma, venendo dal paese, ho perso un giro, sono rimasto un po' ritardato, un po' più di quello che potrebbe essermi attribuito! Pertanto, non ho colto l'occasione, al termine della relazione svolta dal relatore Gallarini, per intervenire con la comunicazione di cui mi ero impegnato, in sede di licenziamento del conto consuntivo 2001, con il collega Chiezzi, ma anche con il collega Tapparo, il quale si era unito nella richiesta di avere alcune valutazioni da parte della Giunta.
Valutazioni politiche, riprese in parte dalla relazione del collega Gallarini, che sono già state indicate e che determinano il conto consuntivo 2001.
Uno dei primi elementi che vorrei ricordare è che siamo con il primo conto consuntivo, che applica la nuova normativa e che porta da due a quattro gli anni di perenzione. Questo vuol dire lasciare iscritti per due anni gli impegni e quindi aumentare l'entità dei residui attivi e passivi quelli passivi, chiaramente, con un peso più rilevante, almeno per quella che è la valutazione o una parte di essa.
Gli altri elementi erano già descritti nella relazione del relatore: il 2001 presenta, per la prima volta dopo tre anni, un mutuo per un importo di 250 milioni di euro, ma il 2001 è anche l'anno che ha avuto il RED in positivo, da parte del certificatore e c'è stato il rispetto completo del patto di stabilità, con gli indicatori.
In particolare, mi ero impegnato a fornire ai colleghi alcuni grandi elementi che permetteranno di valutare, al di là dell'aridità dei numeri l'entità dei residui passivi.
Da cosa scaturisce il totale dei residui passivi? E' la solita domanda emersa anche in Commissione.
La tabella verrà distribuita, per svolgere alcune considerazioni sui valori più rilevanti, a parte alcuni valori che riguardano la Direzione Bilanci e Finanza, che riguardano gli oneri riflessi per il personale. Vi chiedo di non soffermarvi troppo sulla parte grammaticale, perché compare un "onere flussi" per il personale, mentre si tratta di "oneri riflessi" per il personale, riguardanti peraltro i pagamenti sostenuti nel mese di gennaio e febbraio, quindi i vari trattamenti accessori al personale che consistono in somme per circa 10 milioni di euro (una ventina di miliardi di vecchie lire).
Potete notare, sulla Direzione 10 (Patrimonio), 45 milioni di euro relativi al restauro alla Mandria. Si tratta di residui passivi perché c'è una grande attività per il recupero della Reggia di Venaria e il relativo Parco, che è un intervento di investimento di ordine pluriennale, che porta lo stanziamento totale dell'opera sul bilancio di un anno e poi lascia le code negli anni successivi, fino al pagamento completo. Poi, sempre su grandi valori, possono trovare i 78 milioni di euro, che sono il Regolamento n. 2081/93. Sono tutta la parte di liquidazioni dei documenti di programmazione unica degli anni precedenti.
La motivazione è questa: la "proroga alluvione", concessa dall'Unione Europea per le liquidazioni, è slittata al 30 settembre 2002 e ha fatto sì che essenzialmente i Comuni tirassero un po' il fiato. Coloro che si sono trovati con l'acqua alla gola nei mesi di novembre e dicembre per fare le liquidazioni (d'altra parte, anche i nostri uffici, è reciproca l'azione) sono slittati al 2002.
Noi, a norma di Regolamento, dovevamo chiudere con tutti i pagamenti entro il 31 dicembre 2001. A seguito dell'alluvione 2000, la Regione Piemonte ha chiesto una proroga sui termini, motivandola con quelle che erano state le difficoltà che si erano create in alcuni cantieri, uno dei quali di Torino, che era stato completamente alluvionato, ma anche di Rivoli e Moncalieri. Naturalmente, la proroga da parte della Commissione europea è giunta nel mese di ottobre o novembre 2001. Pertanto, quella che era la previsione di bilancio per i pagamenti entro il 31 dicembre 2001 è slittata al 2002. Queste somme sono in pagamento in questi giorni, cioè si sono quasi chiusi tutti i pagamenti, perché la proroga al 30 settembre significa che il mese di luglio e le ultime code saranno pagate durante il mese di agosto. Questo sui grandi numeri.
Sempre sul Regolamento n. 2081, ci sono 26 milioni di euro nella Direzione 21 (Turismo, Sport e Parchi), che sono quindi 52 miliardi, e riguardano tutti i progetti integrati e quindi il finanziamento degli stessi, piuttosto che i 10 milioni di euro nella Direzione 22 (Risparmio energetico). Ci sono, in questo caso, tutti i grandi valori. Io ho chiesto principalmente agli uffici di arrotondarmi i valori. Come ho ribadito, si tratta di una comunicazione politica e non ci serve indicare le cifre alla lira o all'euro, usando la moderna terminologia, ma ci interessa capire che natura hanno questi residui.
Ad esempio, mi segnalavano su una nota a parte che anche l'Avvocatura ha dei residui, però vedo scritto "insignificante". Probabilmente, in questo caso, c'erano pochi euro, così come per il Museo Regionale di Scienze Naturali e il Controllo di Gestione. Io ritengo che il residuo del Controllo di Gestione comprenderà qualche pacco di carta da pagare o qualche testina di calcolatrice, se si usa ancora.
Questa è la comunicazione che mi ero impegnato a svolgere, proprio per rendere comprensibile la natura dei residui passivi.
Inoltre, dovreste avere a vostre mani la valutazione e la distinzione dei residui attivi. Se non erro, questo materiale mi pare fosse stato distribuito durante la riunione di Commissione. Tra questi residui attivi risultano, ad esempio, 54 miliardi di addizionale IRPEF, 7 miliardi di tassa di circolazione, 27 miliardi di addizionale dell'imposta sul consumo.
E' chiaro che tutte le imposte sono sì di competenza di un anno, ma l'incasso nell'anno successivo determina un residuo attivo rispetto all'iscrizione nel bilancio. Così come i residui di Titolo II o quelli sui trasferimenti. Abbiamo interessi attivi, abbiamo 3.464 milioni, quindi 3 miliardi, addirittura dei vecchi contributi CEE, oppure di 20 miliardi per gli Interreg Italia-Francia, una serie di somme che determinano complessivamente l'importo dei residui attivi, ricordandoci che, per quanto riguarda la gestione dei residui attivi, sono rimasti da incassare a fine anno, di quella che era l'iscrizione a inizio anno, circa 2.106 miliardi che sono i dati riportati sul conto consuntivo che è stato distribuito.
Vorrei fare un'ultima considerazione, se è permesso. Ricordo che durante il 2001 i pagamenti sono stati pari a 17.000 miliardi, con un incremento notevole rispetto al 2000, che erano stati 14.000 miliardi, nel 1999, 11.000 miliardi e nel 1995, 9.000 miliardi.
Questo ha un significato politico rilevante, perché tale aumento ha il significato di indicare quello che è l'aumento dei volumi e del peso che il trasferimento delle funzioni, le Bassanini prima e il processo attivato del Titolo V, determinano sui bilanci regionali e quindi sull'attività regionale.
Quindi, il valore di raddoppio significa comunque che sono raddoppiate le funzioni e le attività, al di là di quello che può essere un aumento fisiologico o di capacità gestionale da un anno all'altro.
Ritengo che questi siano dati che devono determinare anche un approfondimento su quello che è il nostro meccanismo di organizzazione perché il conto consuntivo è un elemento di valutazione oggettivo, non emendabile in questo caso, perché è un dato di fatto, è un concetto di fondo che indica, nell'anno, quella che è stata la gestione e la capacità di spesa. Ma è anche il dato certo che deve essere preso a base per fare tutte le valutazioni successive, compresa la valutazione di organizzazione e di struttura. Rendiamoci conto, da questi dati, che in cinque anni questa Regione ha raddoppiato quello che è numericamente il budget di gestione e questo è stato anche, se non un raddoppio, un incremento notevole delle sue funzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
L'osservazione che in questi ultimi tempi si legge in molti momenti di commento politico, relativa al ruolo che la politica sta assumendo attività sempre più marginali in questa nostra società, nella quale altri poteri sono dominanti, più forti, tengono il campo, prendono le decisioni e dove la politica appare sempre più debole, può essere letta ragionando un momento sulle decisioni che in questi ultimi anni sono state prese circa i ruoli delle assemblee elettive, decisioni che sono andate tutte, in modo univoco, nella direzione di svuotare competenze e ruoli di questa assemblea attraverso le cosiddette riforme istituzionali, che, con una certa distanza di tempo, almeno da parte mia, possono essere qualificate come controriforme istituzionali, cioè con segno di minor democrazia rispetto alla situazione precedente.
Oltre a questo, penso che l'attuale momento che stiamo vivendo in quest'aula, con le presenze di quest'aula e anche con la storia che quest'aula ha visto in questi ultimi anni in occasione del bilancio e della discussione sul conto consuntivo, sia la prova che, in effetti, la politica è sempre più debole.
Rispetto a questa contingenza, e quindi la discussione sul conto consuntivo, accanto a tante cose che rendono più debole la politica - la prepotenza dei poteri forti e le riforme che svuotano le assemblee elettive tutti noi, in questa precisa situazione dell'esame del rendiconto dovremmo aggiungere la nostra personale e collettiva responsabilità di indebolire la politica.
Se c'è un momento - io ne ricordo alcuni - in cui la politica dovrebbe emergere con forza come critica alla situazione esistente, come proposizione alternativa di progetti diversi da quelli proposti dalle maggioranze di turno, se c'è un momento in cui la politica dovrebbe avere tutte le competenze e tutti i numeri per dimostrare la forza delle proprie proposte, è proprio quello del rendiconto.
Nella fase del rendiconto "il re è nudo", le maggioranze non possono più nascondere nulla, perché tutte le cifre che hanno sostenuto il loro modo di gestire la Pubblica Amministrazione sono inequivocabilmente consegnate alla discussione.
Se in questo momento la politica non prende la palla al balzo e non coglie l'occasione per avere una documentazione più che sufficiente per attivare una dialettica e un confronto a tutto campo, in cui ciascuno spende le proprie idee, allora anche noi contribuiamo a un indebolimento lento, progressivo, ad un'asfissia del confronto politico.
Viceversa, la politica dovrebbe vedere nel rendiconto il suo culmine molto più che nel bilancio preventivo, dove chiunque - da una parte e dell'altra - potrebbe agevolmente dire che, trattandosi di previsioni, come tali bisogna considerarle e che solo in una fase successiva si potrà valutare se - ripeto, da una parte e dall'altra - saremo stati capaci di portare queste previsioni alla realtà di un fatto concreto.
Quindi, molto più che nel bilancio preventivo, in occasione del conto consuntivo la politica dovrebbe emergere e farsi realtà. Certo occorrerebbe che ci credessero tutti, a cominciare dalla Giunta regionale.
Una Giunta regionale seria, capace e politicamente di rango elevato dovrebbe considerare il conto consuntivo come la prova di quanto ha operato bene e di quanto concretamente le promesse consegnate ad un bilancio preventivo sono divenute realtà; quanto le politiche annunciate sono diventate politiche concrete.
In occasione di un conto consuntivo, l'aula avrebbe bisogno di un Presidente della Giunta regionale che si presenta con tutti i suoi Assessori ed illustra quali risultati sono stati raggiunti e quali problemi sono ancora sul campo. Bisognerebbe che, non solo l'Assessore Pichetto che ringrazio di questo "schemino" - ma anche l'Assessore Ferrero, dopo il Presidente Ghigo e a seguito della relazione dell'Assessore al bilancio, ci dicesse qualcosa circa gli enormi residui passivi accumulati dal suo Assessorato attraverso la Direzione 23. Dovrebbe illustrare ai colleghi i motivi specifici in base ai quali si sono accumulati 28 miliardi di residui passivi per sistemazioni idrogeologiche e che ci sono stati spiegati, pochi minuti fa, come conseguenza delle alluvioni.
L'Assessore competente alla formazione professionale e al lavoro - che forse è l'Assessore Pichetto - dovrebbe spiegarci come mai 120 miliardi di residui passivi sono attribuiti ai corsi di formazione professionale, il che dovrebbe essere nelle preoccupazioni dell'Assessore e di tutti noi.
L'Assessore Botta dovrebbe spiegarci come mai non è riuscito a spendere il fondo sociale per l'abitazione.
L'Assessore D'Ambrosio dovrebbe spiegarci come mai non ha speso i soldi della prevenzione primaria, della ricerca sanitaria finalizzata e della programmazione sanitaria.
Infine, l'Assessore Cotto dovrebbe spiegarci come mai non ha speso i soldi previsti per le rette di ricovero di pazienti di provenienza psichiatrica.
Questa sarebbe una Giunta di alto rango politico, che farebbe svolgere alla politica quel ruolo che tutti noi - che in politica siamo impegnati pro tempore - diciamo la politica dovrebbe svolgere.
La scusante che "i poteri forti ci stanno, in modo prepotente comprimendo; che gli interessi economici ormai sono gli unici che contano...": beh, facciamo anche un po' di autocritica! Nell'unica e più importante occasione in cui, pur senza condizionamento di poteri forti e di altri soggetti esterni e condizionamenti ambientali di alcun tipo, noi prendiamo ancora una volta sottogamba il rendiconto, dovremmo tutti fare un'analisi autocritica, a cominciare da chi vi parla, che negli anni in cui è stato qui - potrete verificarlo nei verbali - ha ripetutamente segnalato questo elemento.
Singolarmente, non ho avuto la forza di andare oltre, anche perché come Consigliere di opposizione penso che la dialettica non possa svolgersi in un solo senso. La dialettica ha bisogno di una maggioranza che si presenta in aula onestamente (dal punto di vista politico), e dica: "Voglio fare politica e attivare una dialettica politica". Non sappiamo come mai questi livelli molto alti di residui passivi e di residui attivi siano ancora presenti nella Regione Piemonte; soprattutto, siamo al di fuori di un dibattito politico che scelga dei temi, li approfondisca e, sulla base di questo approfondimento, Assessore Pichetto - che in questo momento è anche Presidente della Giunta regionale vicario - consentisse a maggioranza e opposizione di fare delle proposte, partendo dal consuntivo, che si riverberanno nel bilancio preventivo, nella prossima legge finanziaria del 2003 - non quella del 2002 che discuteremo in ritardo - e via dicendo.
Quindi, dal punto di vista dei dati che sono stati proposti, segnalo l'annoso e, per certi versi, scandaloso problema che la Regione Piemonte non incassa per migliaia di miliardi somme che dovrebbe incassare, e non spende per migliaia di miliardi soldi attesi. E' un problema gigantesco che probabilmente non è risolvibile in termini assoluti con l'azzeramento di quelle due cifre, che sono di 4.837 miliardi per i residui attivi e di 3.605 miliardi per i residui passivi.
Di certo, sono due cifre che penso nessuno - neppure l'Assessore Pichetto - non veda con parecchia preoccupazione e che nessuno non possa porsi il problema di ridurle in modo deciso e visibile, rendendo la Pubblica Amministrazione capace, competente ed efficiente; obiettivo che ricordo - questa Giunta regionale all'inizio di entrambe le legislature che ha avuto la fortuna - ma, secondo me, la sfortuna per il Piemonte - di guidare vincendo le elezioni, ha sempre proclamato di voler raggiungere.
Gestire con efficienza le spese e le entrate: mi sembra che questo non sia avvenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Poco fa il Consigliere Chiezzi ricordava che il rendiconto e l'assestamento di bilancio non possono essere considerati un fatto meramente tecnico; lo sono dal punto di vista del voto, nel senso che il voto prenderà atto del fatto che nel corso dell'anno sono intervenute alcune variazioni che noi e la Giunta recepiamo con il documento sull'assestamento di bilancio, ma è del tutto evidente che il rendiconto e l'assestamento di bilancio costituiscono il metro di misura, il banco di prova, o il criterio attraverso il quale giudicare l'azione di governo della Giunta regionale.
In fondo, la Giunta che viene giudicata ogni cinque anni dagli elettori, e che viene giudicata di volta in volta a seconda dei provvedimenti che assume, ha poi un momento di esame generale, costituto dal rendiconto e dall'assestamento di bilancio. E' proprio in quella sede che si può verificare fino in fondo se vi è un rapporto di coerenza tra il bilancio preventivo, che è stato presentato, e il rendiconto, che consente di accertare se e in che misura la nostra Regione ha saputo o non saputo spendere una parte delle risorse iscritte a bilancio.
Da questo punto di vista, qui presentiamo un bilancio fallimentare.
Non sono in grado di fare una classifica - vorrei e mi riprometto di farla - tra le varie Regioni; sicuramente ci sono Regioni in condizioni peggiori, rispetto al Piemonte, con una quantità maggiore di residui passivi, ma vi sono anche Regioni - e non ne faccio una questione di colore politico - che invece hanno dimostrato di avere, in questi anni, acquisito una maggiore capacità di programmazione e di spesa. Questo è il punto.
Il primo dato è rappresentato dal fatto che il bilancio non pu tradursi in una politica degli annunci (in molti casi, una politica degli annunci che contiene forti elementi propagandistici ed è una caratteristica di questa Amministrazione regionale); il secondo dato è rappresentato dalla capacità, dell'Amministrazione e del governo regionale di programmare e spendere le risorse stanziate.
Tutta la discussione sul federalismo che dovremmo fare, anche in relazione alla riforma del Titolo V, mi spaventa, perché tutti abbiamo pensato che lo sbocco federalista - e parlo della versione deliberata dal Parlamento precedente, con la riforma del Titolo V - rendesse possibile risolvere uno dei nuovi problemi italiani: rapidità, efficienza, come e dove spendere le risorse a disposizione.
Certo, se il bilancio della Regione Piemonte è quello che produrrà la proposta di assestamento e il rendiconto, non possiamo che esprimere un giudizio fortemente critico. Ricordo ai colleghi, che, per quanto riguarda l'esercizio di quest'anno, a fronte di una somma stanziata per le spese di investimento - e mi riferisco ai fondi regionali - di un miliardo di euro al mese di luglio abbiamo speso a malapena 134 mila euro. La forbice tra le somme impegnate e quelle che siamo effettivamente riusciti a spendere, è una forbice che crea allarme. Tutto questo si verifica non in una condizione economica del Piemonte di normalità, o in una fase di congiuntura positiva, rispetto alla quale sarebbe importante che le risorse regionali fossero impegnate nel miglior modo possibile e con grande velocità, ma accumulando residui passivi in un esercizio finanziario quello di quest'anno, che si confronta con una condizione economica sulla quale grava la politica fiscale della Regione Piemonte che comprime la domanda nelle famiglie, i consumi delle famiglie, e in una condizione economica in cui i documenti DPEF (il nostro, ma anche quello del Governo) ci annunciano una fase di congiuntura negativa, in cui tutti i dati vengono rivisti verso il basso.
E' del tutto evidente, Assessore Pichetto, che in questa condizione abbiamo due problemi. Il primo, riguarda le risorse da destinare ad una politica di investimenti (che non risolviamo, ovviamente, con il rendiconto, ma che sono parte di un ragionamento che oggi voglio fare) l'altro, riguarda la capacità con la quale si spendono queste risorse perché non è ininfluente l'impatto che sull'economia regionale possono avere gli stanziamenti regionali, a condizione che essi vengano spesi nel modo più rapido e migliore possibile (cosa che invece in questo momento constatiamo non verificarsi).
Non vorrei fare un discorso fazioso: so bene di porre un problema che riguarda la politica e il funzionamento della Pubblica Amministrazione, nel senso che vi è un problema sull'efficienza della Pubblica Amministrazione.
Ma qual è il punto? E' che, di fronte a questa incapacità di programmare la spesa e di intervenire, abbiamo solo due alternative: o spostare negli anni successivi gli stanziamenti che pensavamo fosse possibile effettuare quest'anno, o correre ai ripari a fine anno, impegnando i soldi, affinch non vadano in economia, entro il 31 dicembre, senza sapere come verranno spesi. C'è una gara, allora, rispetto alla quale ogni Assessorato indipendentemente dalla capacità di spesa che ha dimostrato di avere - e i dati che ci avete consegnato danno un'idea dell'efficienza dei vari Assessorati - impegna risorse.
Da questo punto di vista, approfitto della presenza dell'Assessore Ferrero per fare un esempio calzante. Noi verifichiamo che nella Direzione Opere Pubbliche abbiamo residui passivi per 25 milioni di euro (ci riferiamo a risorse che devono essere spese - e lo dico anche ai collegi della maggioranza - per interventi relativi al pronto intervento e all'alluvione); se però leggo meglio, scopro che il 14 luglio il BUR ha pubblicato i criteri per l'assegnazione dei contributi per l'attività di protezione civile, stabilendo, come data limite entro la quale vanno presentate le richieste, il 30 agosto. Voi capite cosa significa: in un Piemonte che è attraversato da alluvioni e calamità, e nel quale molte Amministrazioni in questi giorni hanno ben altro a cui pensare, questo tipo di soluzione rigidistica, burocratica, che non tiene conto della presenza di due calamità con queste dimensioni, determina l'impossibilità, da parte di quelle Amministrazioni, di presentare le domande entro i termini stabiliti. Sapete qual è la conseguenza di questo fatto? Che i soldi non verranno spesi e diventeranno, magari, residui passivi.
Concludo: il documento di assestamento e il rendiconto ci confermano la valutazione critica che facciamo di questa Amministrazione regionale.
Non pretendevo che gli Assessori fossero presenti in aula nella discussione di oggi, però una ragione di rispetto verso l'aula avrebbe forse richiesto che un maggior numero di Assessori, non soltanto quelli presenti - che ringrazio - sentisse semmai l'esigenza di venire a spiegare le ragioni di questa politica dei residui passivi.
L'assestamento e il rendiconto confermano il giudizio critico che noi esprimiamo nei confronti della maggioranza e dimostrano che non si sono messi in campo; naturalmente, chi governa deve assumersi gli onori e gli oneri, mentre chi si oppone, fa l'oppositore e controlla.
Dai dati che ci avete consegnato emerge con chiarezza che non abbiamo saputo mettere in campo, in questi anni e in questi mesi, quelle politiche in termini di previsione nel bilancio preventivo o quelle politiche in termini di efficienza della politica della spesa, che ci consentano, non di eliminare - non pretendo questo - ma di ridurre progressivamente il fenomeno dei residui passivi.
Questi sono fenomeni negativi che, oltre a rappresentare un elemento di giudizio critico nei confronti di questa Amministrazione, danno l'idea delle risorse che non riusciamo ad impiegare e che, se avessimo impiegato utilmente, potrebbero dare un contributo allo sviluppo della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Avevamo votato contro il bilancio proposto per l'anno 2001; adesso dobbiamo dare un giudizio riguardo a quel bilancio, giudizio che resta negativo, in parte per le ragioni che sono già state espresse da altri Consiglieri - che riprenderò - e in parte per una considerazione più generale.
Occorrerebbe presentare, oltre a un bilancio economico, fatto di cifre e di conti, anche un bilancio sullo stato della collettività.
Il nostro bilancio, in fondo, non è come il bilancio di un'azienda qualsiasi, che ha lo scopo di avere un profitto; il nostro bilancio ha lo scopo di intervenire sulla vita dei cittadini e creare delle condizioni migliori per la loro vita, affrontare una serie di problemi che i cittadini vivono nel corso dell'anno o della vita.
Da questo punto di vista, sarebbe importante capire qual è il risultato, dopo un anno di esercizio, in cui sono state fatte delle scelte e si è tentato di applicarle più o meno bene.
Mi pare che, anche da questo punto di vista, non si possa dare un giudizio esaltante.
Non credo che il Piemonte abbia vissuto, nel corso del 2001, un miglioramento delle proprie condizioni generali né, ad esempio, di quelle riguardanti la cura del territorio - poi riprenderò questa parte sui residui passivi - le cui condizioni non mi sembra siano migliorate, anzi la discussione di questa mattina dimostra che persiste un'acuta emergenza.
Per quanto riguarda lo stato di salute dei cittadini, la situazione è dolorosa: il sistema sanitario peggiora, aumenta il deficit e scarica i propri costi sui malati. Infatti, le scelte compiute quest'anno (l'aumento dell'IRAP e l'introduzione dei ticket) vanno esattamente nella direzione di far pagare ulteriormente, da una parte, tutti i cittadini attraverso l'IRAP, e, dall'altra, direttamente le persone che hanno bisogno, cioè i malati, il costo del sistema sanitario.
Anche su questo, il bilancio non può essere positivo.
Se, poi, lo guardiamo dal punto di vista della situazione economica, ci troviamo in una realtà che rischia di essere disastrosa.
Ieri è stato siglato un accordo tra alcune Organizzazioni sindacali e la FIAT, la principale azienda del Piemonte, la quale ha comunicato che ridurrà ulteriormente l'occupazione, che aveva già ridotto. Certo, quei lavoratori non diventeranno immediatamente disoccupati, perché passeranno attraverso la mobilità.
Questo non comporta un aumento della disoccupazione, magari nelle statistiche sui disoccupati non compariranno immediatamente, ma il dato non cambia molto.
Una considerevole quantità di altre aziende stanno facendo la stessa cosa; altre hanno direttamente chiuso.
Siamo di fronte ad una situazione più che preoccupante, anche perch ritengo che quell'accordo metterà una seria ipoteca, per la FIAT, sulla possibilità di permanere sul territorio piemontese. Un'ulteriore riduzione del numero di addetti alla FIAT mette in forse la sopravvivenza dello stabilimento di Mirafiori, l'ultimo stabilimento che produce automobili nella nostra regione.
Da questo punto di vista, non si può dire che le politiche adottate nel 2001, così come quelle adottate nel 2002, siano state utili a creare una condizione migliore per l'economia piemontese, anche se spesso le statistiche dicono altro. Le statistiche sull'occupazione ogni tanto dicono che il trend è positivo perché, attraverso l'uso di strumenti di flessibilità, si maschera il mercato del lavoro. Un lavoratore che è diventato precario, invece di essere considerato almeno disoccupato al 50 viene considerato occupato al 100%.
Dietro quelle cifre sull'occupazione, abbiamo, pertanto, un dato falso cioè una quantità di persone che vivono in una situazione di precarietà enorme.
Tra l'altro, c'è una pessima pubblicità da parte della Regione - non so a chi si siano rivolti - che parla di flessibilità come di un bene, di un fatto positivo per la vita della gente.
Non so con chi abbiano parlato, ma tutti i lavoratori che conosco io che vivono in una situazione di precarietà e vivono di lavori flessibili non sono affatto contenti della propria situazione e aspirano a modificarla rapidamente, ad avere perlomeno quell'infame condizione di lavoratore a tempo indeterminato.
Pertanto, spendiamo cifre considerevoli per lanciare dei messaggi pubblicitari che, poi, sono falsi.
La situazione, dunque, è quella che descrivevo prima; nello stesso tempo, mi colpisce il fatto che la voce più consistente dei residui sia quella della formazione professionale, che viene ritenuta una delle possibilità di spesa per contrastare questa situazione dell'economia.
Uno dei metodi per contrastare il trend occupazionale è quello di dare un buon livello di formazione, di migliorare la formazione; questo dovrebbe favorire insediamenti industriali e, quindi, generare un rilancio dell'economia e una migliore collocazione nel mercato del lavoro.
Il fatto che una delle voci più consistenti sia proprio quella della formazione professionale, è uno degli elementi contrastanti.
Un'altra realtà che mi impressiona, nelle cifre che sono state fornite è quella del territorio legato all'aspetto idraulico-forestale, le spese idrogeologiche sul territorio e la difesa del suolo.
Tra l'altro, sarebbe interessante capire, oltre alla cifra in assoluto in che percentuale si è speso e non solo la quantità totale.
Se guardiamo fra i movimenti franosi e l'inserimento di una rete meteoidrografica, la sistemazione idrogeologica, la difesa del suolo, che ammonta a 13.400.000 euro, quindi circa 26 miliardi di lire di mancata spesa, non è male.
Vi è poi la manutenzione dei corsi d'acqua, riguardo alla quale ci sono miliardi non spesi. Quando questa mattina abbiamo parlato del problema dell'alluvione, a questo ci riferivamo, non ad altro. Eppure, tutto questo avviene.
Ritengo che tutti questi elementi, insieme agli altri che ricordavano prima alcuni Consiglieri, siano più che una buona ragione per votare contro questo bilancio consuntivo, così come abbiamo votato contro il bilancio stesso, che, probabilmente, per il fatto di essere stato impostato male determina i problemi che ho ricordato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Abbiamo iniziato la discussione, nel corso della quale è stato molto elogiato questo primo bilancio da parte di alcuni Consiglieri.
Devo dire che non vedo tutti i motivi per i quali il provvedimento presentato sia così meritevole di quelle lodi.
Noi Consiglieri regionali siamo nuovamente chiamati ad esprimere un giudizio, avendo a disposizione pochi elementi per poter fare una valutazione serena.
Mi spiego: da un lato, abbiamo una massa cospicua di dati ed elementi una quantità di dati notevole che, proprio per questo motivo, diventa di difficile consultazione; dall'altro lato, il riassunto che lodevolmente l'Assessore Pichetto ha presentato, si presenta, a sua volta eccessivamente ridotto e stringato.
Il problema che sottolineiamo è relativo al fatto che la gestione economica riguarda direttamente la qualità della vita dei cittadini piemontesi.
Il collegamento tra le conseguenze delle scelte economiche e finanziarie e la realtà è quello che non si riesce a ricostruire attraverso i dati che sono stati forniti. Si potrebbe quasi dire che si cerca di nascondere, dietro all'aridità dei numeri, l'impossibilità di vedere le conseguenze che hanno prodotto nella società le scelte economiche compiute.
Come è stato ricordato, il ruolo del pubblico non è solo quello di utilizzare le finanze come un semplice conto economico di entrata e uscita delle risorse economiche; l'utilizzo del denaro pubblico può anche essere una leva per determinare delle conseguenze sulla società.
Per fare un esempio, anche il Presidente Bush ha capito che l'utilizzo della finanza pubblica potrebbe portare, in un certo senso, a uno sviluppo favorevole per la società. Certamente, la soluzione che ha ideato il Presidente Bush (lo sviluppo e la ricerca degli armamenti militari) non viene da noi assolutamente condivisa, però il principio è quello che conta.
Attraverso l'utilizzo della leva economica, possiamo indurre nella società delle ricadute più o meno favorevoli e andare a influire favorevolmente sulla qualità della vita dei cittadini.
Tutto questo potrebbe essere evidenziato - come è stato sottolineato dai precedenti interventi - anche dall'analisi di un rendiconto generale qualora questo fosse presentato in modo da dare questa possibilità e non appunto, presentandosi come un mero calcolo economico-finanziario.
Per supportare queste affermazioni, possiamo aggiungere alcuni esempi a quelli presentati precedentemente.
Il primo, relativamente ai residui passivi più significativi, riguarda lo sviluppo turistico del fiume Stura e delle Valli di Lanzo.
Solo questa mattina un Consigliere mi ha chiesto se sono andato a vedere in Valle di Lanzo il disastro che è derivato in seguito all'intervento sul fiume Stura. Al di là del giudizio che si può dare su quell'intervento, se avessimo utilizzato i fondi che non abbiamo utilizzato per lo sviluppo turistico, magari avremmo potuto mitigare quell'impatto negativo e saremmo riusciti a realizzare qualcosa di utile per la popolazione.
Tutti concordiamo sul fatto che lo sviluppo turistico è importante e che la Regione deve indirizzarsi in quel settore, anche perché in vista delle future Olimpiadi si prevede un flusso turistico. E' una delle scelte prioritarie che la Regione dovrebbe fare, ricordando che la presenza delle montagne è sicuramente un richiamo turistico da valorizzare.
Nel corso di quest'anno, in base ai pochi esempi che possiamo ricavare da questo succinto rendiconto dei residui passivi, è mancata la possibilità di intervenire e utilizzare le risorse economiche in maniera utile alla società piemontese.
Se avessimo utilizzato i fondi disponibili per lo sviluppo turistico del fiume Stura e delle Valli di Lanzo, avremmo potuto mitigare l'intervento che è stato fatto e che ha alterato profondamente l'ecosistema del fiume, alterando un aspetto paesaggistico che avremmo potuto correggere.
Questo esempio ci dice chiaramente come si può passare dalla pura e semplice elencazione dei numeri al vedere cosa c'è dietro ad essi e quali sono le scelte che sono state compiute e le ricadute che hanno generato nella società e nell'ambiente piemontese.
L'altro esempio che voglio portare è la Direzione 27 (Sanità pubblica): 3.300.000 euro della prevenzione primaria.
Ebbene, solo due giorni fa l'Assessore D'Ambrosio - peccato che oggi non sia presente - aveva affermato che il Piemonte non è ancora arrivato alla quota del 5% di stanziamento per la prevenzione, ma che pian piano ci arriverà.
Ecco che le nostre rimostranze e le nostre critiche trovano una giustificazione palese proprio nel bilancio presentato, in quanto, da un lato, si ammette che per la prevenzione non si è arrivati a spendere quel 5% che da molti anni si ammette come limite di spesa per offrire un'adeguata strutturazione alla prevenzione e far sì che questa serva veramente ai cittadini piemontesi, e, dall'altro, in sede di rendicontazione, emerge che una quota che era disponibile per questa operazione non è stata utilizzata.
Allora, come continuiamo a dire credo inascoltati, questo bilancio non ci soddisfa assolutamente. E' un bilancio che lascia aperti tutti gli interrogativi che abbiamo posto e non dà risposte a noi, ma neanche ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, procediamo alla votazione del rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2001.
Do atto che l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma è stato ritirato con riferimento a questo provvedimento, mentre è stato presentato con riferimento alla legge finanziaria che discuteremo da lunedì prossimo.
Passiamo pertanto alla votazione dell'articolato del disegno di legge n. 418.
ART. 1 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 3 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 5 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 6 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 8 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 9 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 10 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno votato SI' 30 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 435: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002" (seguito)


PRESIDENTE

E' ora aperta la discussione generale in merito al disegno di legge n.
435.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il collega Gallarini, in occasione della discussione del rendiconto, ha letto anche la relazione relativa all'assestamento, che è provvedimento di tutt'altra natura. Infatti, è, per un verso, un provvedimento di recepimento di fatti indiscutibili (i risultati del rendiconto), per cui sappiamo che l'assestamento, per quel verso, può essere assorbito politicamente nella discussione sul rendiconto; per l'altro verso, per quello relativo alle conseguenze delle diverse previsioni derivanti dal rendiconto e ai mutamenti introdotti nei capitoli è documento squisitamente politico-previsionale. E' un pezzo del bilancio.
In merito a questo secondo aspetto, chiedo che in aula non ci sia reticenza, e segnalo che, viceversa, la relazione del collega Gallarini è politicamente reticente.
Cerco di spiegare il motivo di questa affermazione. Nell'assestamento di bilancio ci sono - basta sfogliare questo libro - numerosissime variazioni delle poste a bilancio.
Chiedo al collega Gallarini di predisporre, anche in forma orale, una relazione che consenta a tutti noi di assolvere il nostro ruolo politico.
Segnalo ai colleghi e al collega Gallarini che, nella succinta relazione a questo importante documento, agli aspetti politici dell'assestamento è dedicato uno spazio di due righe e cinque parole, che vorrei leggere ai colleghi, per chiedere se ritengono possibile aprire un dibattito politico sull'assestamento sulla base di quelle due righe.
Il collega Gallarini introduce il dibattito sull'assestamento di bilancio, scrivendo: "l'adeguamento degli stanziamenti di varie unità previsionali...". Se poi sfogliamo il documento vediamo quanto poco di politica ci sia in queste "varie unità previsionali". Ma l'interessante arriva adesso.
Scrive il collega Gallarini: "In particolare, sono state integrate le risorse da trasferire alle Province per il mercato del lavoro, per il Teatro Stabile e altro". E qui vi è proprio la genialità! Collega Gallarini, abbia pazienza: ci dica qualcosa di più! Di cosa si compongono le scelte che lei ha approvato? Altro: come sono state allocate le risorse e per quale disegno politico? Sappiamo che sono state allocate alle Province per il mercato del lavoro, ma varrebbe la pena che l'Assessore al lavoro dicesse in una relazione in che modo sono state allocate, con quale distribuzione a livello provinciale, con quale priorità e anche di quale entità.
Lo stesso discorso vale per il Teatro Stabile. Vorrei sapere dall'Assessore Leo - che sicuramente avrà sgomitato in Giunta per avere delle risorse - perché ha dato delle risorse al Teatro Stabile, quante ne ha date, quante altre risorse ha avuto a disposizione e in quali rivoli le ha seminate.
Inoltre, vorrei avere notizie di tutto quello che va sotto la voce "altro". Ci sono altri Assessori che hanno avuto risorse? Hanno la cortesia di dire quali risorse hanno avuto e per quali impieghi? Avete la cortesia non dico la decenza politica, anzi, dico anche la decenza politica - di sottoporre a quest'aula una relazione che non sia reticente? Chiederei anche - ma è una richiesta che a questa Giunta formulo per dovere d'ufficio, senza alcuna speranza - che ogni Assessore, che ha avuto delle rilevanti risorse aggiuntive rispetto a quelle del bilancio preventivo, ne segnali all'aula l'ammontare e la destinazione.
A corredo di questa richiesta, per tentare di dimostrare che non è capziosa, aggiungo che anche in occasione dell'esame di questo bilancio preventivo - come avviene da innumerevoli bilanci preventivi - si è discusso posponendo le discussioni politiche su certi impieghi liberi all'assestamento; e ciò in quanto nell'assestamento ci sarà più politica che nel bilancio preventivo, che avviene sempre con la legge finanziaria nazionale, che non si sa ancora bene cosa dice, con la fretta, con il Natale, per cui si dice: "Poi c'è l'assestamento e allora lì discuteremo delle risorse libere e della politica".
Quindi, segnalando che, anche in questa occasione, è stata demandata alla sede di questo assestamento la discussione sulle risorse aggiuntive che senz'altro ci saranno state e che, in quanto risorse libere, saranno state quelle ad alta densità di scelta politica, vi chiedo di portare in quest'aula l'alta densità delle scelte politiche che avete condotto! Pertanto, in ordine, chiederei al collega Gallarini, con stima e anche un'amichevole consuetudine, di dirci qualcosa di più. In secondo luogo chiederei all'Assessore Pichetto, che oggi è Presidente della Giunta regionale vicario, di dirci qualcosa per quanto di competenza del suo Assessorato. Infine, chiederei anche a ciascun Assessore che ha beneficiato di nuove risorse, dopo discussioni che posso immaginare con quale forza siano state condotte, di voler illustrare le risorse che hanno ottenuto e come pensano di impiegarle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

E' difficile negare le ragioni del Consigliere Chiezzi quando afferma che l'assestamento di bilancio, per quanto abbia, come uno dei suoi punti costitutivi, la variazione del bilancio di previsione dopo i risultati del rendiconto generale per l'anno 2001, costituisce comunque un documento politico dello stesso tipo di quello che è rappresentato dal bilancio di previsione per l'anno corrente, del quale l'assestamento di bilancio è un'integrazione e un completamento.
Oltre alle domande, sicuramente pertinenti, illustrate dal Consigliere Chiezzi, varrebbe anche la pena di considerare se non siamo di fronte nella nostra Regione, ad una situazione nella quale, vicino alle questioni di assestamento di variazione legate a risultati - tra virgolette burocratici emersi dalle conclusioni del rendiconto, non sia necessario un tentativo di prendere atto, utilizzando lo strumento dell'assestamento anche delle variazioni che nel frattempo, nel corso dell'anno, da quando abbiamo affrontato una discussione sul bilancio preventivo, sono intervenute nella situazione della Regione e, in particolare, nella situazione della sua economia, con le conseguenze che questo riveste su molti aspetti del bilancio e, in generale, delle politiche regionali.
Nell'assestamento di bilancio proposto, invece, manca qualsiasi elemento e punto di riferimento. E' proprio su questo punto che vorrei concentrarmi, con questo intervento, anche annunciando, in questa sede proposte di emendamento che avanzeremo, in particolare sulla legge finanziaria.
Richiamo i dati recentemente elaborati dal Centro di ricerca per lo sviluppo del territorio, il CES dell'Università Cattaneo di Castellazza che analizzano i dati e li comparano sulle economie locali delle diverse Regioni. Come lei saprà, Assessore Pichetto, tali dati evidenziano che ci troviamo di fronte ad una situazione che vede, sostanzialmente, i bilanci regionali schiacciati dal peso della sanità, che assorbe gran parte delle spese, e una sostanziale incapacità di affrontare la situazione, in modo tale da poter mettere a disposizione risorse per lo sviluppo.
Se si confrontano le spese sostenute dalle Regioni a sostegno dell'economia locale, quelle fissate dai bilanci preventivi, lo studio dell'Università Cattaneo rileva che nel Piemonte siamo su percentuali che oscillano intorno all'11% del nostro bilancio, contro il 12,79% della Liguria, il 18,97% dell'Emilia Romagna e il 20% del Veneto. Allo stesso modo, se spostiamo la comparazione da questo dato, che riguarda le politiche di sostegno alle economie locali, a quelle che riguardano, più specificamente, le politiche a sostegno del lavoro e dell'impresa, notiamo dati che evidenziano una situazione piemontese di sostanziale impegno ridotto rispetto alle altre Regioni.
Perché riferisco questi dati? Perché la discussione sull'assestamento di bilancio, nella nostra Regione, si fa in presenza di casi straordinari.
E' di oggi lo schema di documento conclusivo che concluderà l'indagine conoscitiva sull'industria dell'automobile condotta dalla X Commissione delle attività produttive, in cui, se sarà confermato dalla relazione conclusiva, emerge un quadro di grande preoccupazione, in particolare per i riflessi che potrà avere sull'economia della nostra Regione.
In questo quadro e in questa situazione, ci troviamo di fronte ad una manovra di assestamento di bilancio che non coglie questa occasione. Non era doveroso da un punto di vista degli obblighi in campo ad un assestamento di bilancio, ma non si coglie l'opportunità per proporre ed aprire nuovi spazi e nuove riflessioni e per operare una correzione delle politiche regionali, quale quella resa necessaria dal contesto delle circostanze nuove nelle quali, almeno parzialmente, oggi ci muoviamo.
Politicamente è, per quanto ci riguarda, la conferma di una Giunta che rinuncia ad intervenire con proposte, progetti ed iniziative, che vanno al di là di una gestione routinaria su una vicenda così delicata e dai risvolti drammatici, com'è questo passaggio che riguarda il Piemonte di oggi.
Se non ci fossero altre ragioni (quelle che naturalmente riguardano in generale l'atteggiamento dell'opposizione rispetto al bilancio, oltre al fatto che il voto negativo sul bilancio è, in qualche modo, il voto nel quale si esprime e si sintetizza, istituzionalmente, il ruolo dell'opposizione), c'è la ragione di un parere negativo che riguarda queste scelte di merito e la mancanza di un'assunzione di responsabilità che, a nostro parere, sarebbe necessaria in una situazione così delicata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Trovo estremamente riduttiva, in questa discussione, la presentazione svolta. Tanto per esprimere un dato, visto che stiamo parlando di dati e di numeri, quello che nella relazione è presentato con una parola di cinque lettere, corrisponde a 141 pagine del documento allegato; quindi, siamo riusciti, in una sintesi perfetta, con una sola parola a raggruppare 141 pagine di variazioni.
Questo è un atto di bilancio, ma devo dire che, se lo associamo alla discussione precedente e, allo stesso tempo, ricordiamo le parole espresse dall'Assessore Pichetto nel corso dell'altra discussione sul bilancio (ad esempio, il riferimento alla sanità), emergono alcune curiose coincidenze.
L'Assessore Pichetto, quando si discuteva poco tempo fa sul bilancio, aveva affermato che nel bilancio di previsione le cifre possono essere soggette a cambiamenti, quando si andrà a vedere l'effettivo svolgimento dell'azione finanziaria del governo regionale - più o meno era questa l'affermazione.
In precedenza, abbiamo visto come, relativamente alla sanità, non ci sia stato, nell'ambito della prevenzione, l'utilizzo di risorse che ci poteva essere, dimostrando che le cifre possono essere variate non solo nella previsione, ma che anche sull'utilizzo reale la Giunta si riserva la possibilità di decidere cosa fare, senza pensare alle conseguenze concrete che ne conseguono.
Questo argomento si collega a quanto ho detto in precedenza: dalla gestione di un bilancio discendono le scelte riguardanti le decisioni attuative che la Giunta decide di fare.
Sappiamo, ad esempio, che la Giunta nel bilancio aveva previsto notevoli fondi per il Consorzio BIOGEST. Tale Consorzio oggi è finito sulle pagine dei giornali perché due persone che facevano parte del Consiglio di amministrazione hanno ammesso pubblicamente che si tratta di un progetto che - usando un eufemismo - ha poche possibilità di portare dei risultati.
Di fronte a quella scarsa possibilità, la Regione Piemonte ha deciso di investire comunque una quota considerevole di risorse pubbliche.
Una delle cose che ogni tanto possono dare soddisfazione, in un periodo in cui non è facile trovare grandi motivi di soddisfazione, è proprio quella di constatare che, quando si fanno delle previsioni teoriche corrette, queste vengono inevitabilmente confermate dai fatti.
Dico questo perché da parecchi anni porto avanti, insieme ad altri colleghi, un'azione di verifica critica delle tematiche legate alle biotecnologie; in particolare, proprio sul Consorzio BIOGEST avevo presentato, più di un anno fa, alcune interrogazioni relative all'utilizzo dei fondi per un progetto che aveva pochissime possibilità scientifiche di portare dei risultati; oggi ci troviamo di fronte ad una situazione per la quale due persone che lavoravano a quel progetto sono venute allo scoperto e hanno dichiarato pubblicamente tutti i dubbi che si potevano manifestare al riguardo.
E' un progetto che, per dirla parafrasando le parole del giornale, pu stare alle biotecnologie come il prosciutto di Aglié potrà stare al prosciutto di Parma.
Parlo del prosciutto di Aglié perché qualcuno, interessato al progetto BIOGEST, ha affermato che si potranno poi fare i prosciutti di Aglié. Sarà l'unica cosa che si potrà fare; investiamo circa 60 miliardi di lire per fare il prosciutto di Aglié, ma passerà molta acqua sotto i ponti prima che questo potrà essere affermato nei confronti degli altri prosciutti nazionali! La stessa acqua sotto i ponti dovrà passare prima che le ricerche biotecnologiche fatte in quel Centro di Aglié possano avere una rilevanza internazionale.
Mi chiedo, di fronte ad esempi come questo, come si possa licenziare senza un serio confronto su un programma, su un testo così abbondante e copioso, con serenità e rapidità un provvedimento di questo genere.
In base all'esempio che ho appena portato, e che ha sottolineato anche il collega Marcenaro (relativamente alle scelte che dovrà fare la Regione Piemonte se vorrà incidere positivamente sulle prospettive da dare al Piemonte nel campo del lavoro, ecc.), mi chiedo come sia possibile che la Giunta presenti, con estrema leggerezza, un documento di questo genere, con una relazione così stringata e con un assoluto non approfondimento di tutti i temi che sono contenuti nel documento.
Noi Consiglieri dovremmo avere la possibilità di interloquire con la Giunta e capire qual è la direzione che la stessa intende intraprendere con questo assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io parto dal giudizio su come lavoriamo, perché in una relazione di una sola pagina si spiega che per fare l'assestamento ci si basa sul rendiconto e sul bilancio, e si perdono un po' di righe su quello, mentre per spiegare di che tipo di assestamento si tratta, non c'è scritto nulla.
Più grave ancora è che non compare neanche la cifra complessiva; si fa accenno a una spesa divisa in tre filoni, che sono - lo ricordava il collega Chiezzi - quello del Teatro Stabile, quello dei trasferimenti alle Province, per le politiche del lavoro e altro, ma il totale di queste tre voci non è neanche inserito.
Discutiamo di un provvedimento riguardo al quale non è presente, n nella relazione né nel testo della legge, l'entità della manovra.
Sappiamo che dietro a questo c'è una serie di scelte e spese effettuate, ci sono i miliardi per il Teatro Stabile, e, sempre per quanto riguarda l'Assessore Leo, c'è il finanziamento delle borse di studio (si tratta di una cifra non irrilevante).
Non credo che tutti gli altri Assessori siano rimasti a bocca asciutta e abbiano detto: "Siamo contenti di quanto avevano già e non abbiamo bisogno di ulteriori stanziamenti".
Ci troviamo a discutere di un provvedimento riguardo al quale l'Assessore competente, così come ha fatto sul rendiconto, avrebbe potuto intervenire tempestivamente e informarci sulle sue caratteristiche sostanziali, dicendo: "Abbiamo tot sulla spesa corrente, tot sull'investimento, quella parte corrente è stata divisa in quattro, cinque principali progetti", e così via.
Invece, ci troviamo di fronte ad una relazione e a successivi non interventi che non illustrano minimamente la natura del provvedimento, il tutto con una banalizzazione che viene fatta dicendo: "Non è niente di consistente, niente su cui valga la pena soffermarsi".
Come dicevo prima, invece, anche solo vedendo una voce - quella sulle borse di studio - ci siamo accorti che c'è una certa consistenza.
Ho difficoltà a proseguire, se non per esprimere un giudizio negativo e invitare la Giunta ad una presenza un po' più attenta e magari maggiore oltre che a fornirci una relazione più chiara sulla manovra che sta compiendo, in modo da poter discutere meglio.
Diversamente, rischiamo di dover introdurre degli emendamenti che potrebbero anche essere evitati, ma che, in assenza di una risposta, siamo obbligati a presentare proprio per riuscire a capire meglio la manovra stessa.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi in sede di discussione generale, do la parola all'Assessore Pichetto per un suo intervento prima delle dichiarazioni di voto.
Non essendovi altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio i colleghi che sono intervenuti nel dibattito e che in parte hanno anche centrato l'assestamento di questo bilancio d'esercizio del 2002.
E' un assestamento molto ridotto, anche perché il bilancio di previsione del 2002 è stato approvato il 24 aprile, ha avuto un'esecutività a fine maggio e un assestamento che presentiamo 60 giorni dopo l'operatività del bilancio di previsione.
E' un assestamento che, secondo il vero dettato della legge, che impone l'assestamento e lo rende obbligatorio, prevede la corretta applicazione dell'avanzo dell'esercizio precedente.
Quanto ai bilanci di previsione, vengono definiti con un avanzo di esercizio precedente presunto, perché giustamente dovrebbero essere definiti (previsti o presunti che siano) nell'autunno di ogni anno, per l'anno successivo, con l'approvazione del consuntivo nel primo semestre (la nostra norma dice: "Entro il 30 giugno dell'esercizio successivo"), quindi dall'approvazione del conto consuntivo il rilievo del corretto avanzo d'esercizio che, in questo caso, è stato di 162 milioni di euro in meno come abbiamo avuto modo di valutare e prendere in considerazione durante le sedute di Commissione.
Peraltro, questo è l'elemento di discussione che ci ha portati al collegamento corretto fra conto consuntivo e assestamento. Se vogliamo, è la forma più corretta nel collegare i due documenti, perché sono l'uno la conseguenza dell'altro.
Attualmente, dalla discussione del consuntivo è emersa la partita dei residui passivi; con tutte le considerazioni che i colleghi hanno correttamente voluto svolgere, è emersa la conseguenza degli impegni e una modifica dell'avanzo presunto del 2001 che, anziché 800 e più milioni di euro, è diventato 748 milioni (se ricordo bene, ma dovrebbe essere scritto nella norma di assestamento), e automaticamente l'adeguamento di tutto ciò.
Riguardo alla valutazione politica, che alcuni colleghi (il collega Papandrea e il collega Chiezzi in apertura, quando ha detto: "Diteci qualcosa in più" rivolgendosi al collega Gallarini e a me) hanno sollecitato, la valutazione politica è la convinzione della bontà delle scelte che l'Amministrazione ha fatto con il bilancio di previsione 2002.
Lo dimostra il fatto che le modifiche apportate in questo bilancio sono modifiche che gli stessi colleghi hanno definito "minime", se non per quello che riguarda la grande entità della modifica d'avanzo di amministrazione, che ha portato - e le conseguenze le vediamo nella Finanziaria - nell'iscrizione del bilancio pluriennale 2003/2004, allo spostamento di poste anche rilevanti.
Quando parliamo dello spostamento di poste rilevanti, ci riferiamo, ad esempio, ai 50 milioni di euro per la parte dell'edilizia sanitaria o ad altrettante di entità abbastanza rilevanti; ricordo i 70 milioni di euro riguardanti il settore trasporti, cioè le strade - ne abbiamo discusso in Commissione - relativamente ad uno spostamento su un capitolo che aveva una dotazione complessiva di 150/153 miliardi, comunque uno spostamento notevole. Era un capitolo che faceva riferimento all'ARES e alle opere stradali, che ad oggi è già certo che non verranno spese perché gli investimenti relativi a quei fondi vedranno, proprio per un fatto tecnico giuridico, procedurale, la loro prima attuazione negli esercizi successivi.
A mente non ricordo se li abbiamo inseriti nel 2003 o nel 2004; ho chiesto alle Direzioni competenti di predisporre un cronoprogramma di quale sarà l'anno presunto di effettiva attivazione.
Questi sono gli elementi che rappresentano l'ordinaria e corretta gestione.
Con le parole "il volo più alto" intendevamo rivedere il bilancio di previsione 2000 e il pluriennale, ma rivederlo, perché allora era necessario cambiare politica.
Collega Marcenaro, questa Giunta regionale conferma la volontà delle scelte del programma che ha fatto...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Lascio al vostro libero dibattito le considerazioni; comunque, collega Marcenaro, è sicuramente un suo diritto quello di chiedere il "rovesciamento" della politica regionale; la Giunta ribadisce, invece, la bontà di questo tipo di scelte.
Le altre sono modifiche totalmente marginali; alcune addirittura sono riferimenti d'ufficio che non si rilevano neanche nelle considerazioni da svolgere.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? C'è qualche altro Assessore che vuole intervenire in sede di replica? La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Intervengo per due ragioni: la prima, per dare dettagliatamente contezza delle questioni; la seconda, per ricordare all'aula, anche se se n'era discusso molto in Commissione, a proposito delle borse di studio come accennava il collega Papandrea, che approntando l'approvazione del bilancio venne fatta notare una carenza di fondi per le borse di studio degli studenti universitari. Ricordate? Trovammo 10 miliardi delle vecchie lire per le borse di studio. Una parte fu trovata su capitoli generali, e una parte - 7,5 miliardi - su capitoli dell'Assessorato.
Quindi, rispetto a quanto avevamo prospettato in VI Commissione, cioè in Commissione Cultura, esponendo e spiegando tutto il bilancio, noi, cari colleghi, abbiamo effettuato dei tagli in quel momento per consentire di pagare le borse di studio universitarie.
Perché abbiamo pensato di mettere in assestamento questi fondi e non i fondi per le borse di studio universitarie, visto che il tempo per pagare ci sarebbe stato? Per una ragione specifica: a fronte di un bilancio per le borse di studio della Regione, altrettanto ha dovuto fare lo Stato, già da diversi anni, però entro un certo termine. Quindi, se noi non avessimo messo quei 10 miliardi, non solo avremmo sottovalutato il fondo delle borse di studio universitarie, come i colleghi di maggioranza e minoranza ci avevano fatto notare, ma avremmo perso anche dei fondi dello Stato e quindi saremmo scesi in graduatoria. Mentre oggi, com'è stato ricordato da diversi colleghi in quest'aula, riusciamo a pagare le borse di studio a tutti gli aventi diritto.
In allora, questo ha comportato, come dicevo, un taglio sui fondi del mio Assessorato di 7,5 miliardi, rispetto a quanto concordato in Commissione. Non sono stati recuperati tutti, ma soltanto una parte: 1.500.000 euro sul capitolo 11720 per interventi relativi ai programmi di divulgazione scientifica e iniziative di carattere seminariale...



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Può indicare l'UPB, per cortesia?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

L'UPB è il 31991.
Sull'UPB 32001, 1.300.000 euro, nel quale ci sono i fondi per la danza (non avendo approvato la legge per la danza, non abbiamo avuto i fondi disponibili e allora abbiamo realizzato questa iniziativa).



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Su quale capitolo?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Sul capitolo 32001.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Non c'è.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Capitolo 32001...



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

No, è 011.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Ah, 011?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Lo 011? Non c'è.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Allora l'hanno battuta male, chiedo scusa.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Di quanto sarebbe?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Sarebbe di 1.300.000 euro.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Non c'è, allora manca proprio. E' una UPB sbagliata.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Allora chiedo scusa, dico quello che avevamo...



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Stiamo per votare! Cosa voto? LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Ha ragione, Consigliere Chiezzi. Lo verifico.
Poi, per il Teatro Stabile nell'UPB 32041. Controlliamo se c'è.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Il 310?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Il 310, esatto, per il Teatro Stabile, a cui abbiamo riportato la quota dell'anno scorso, mentre non l'avevamo assegnato precedentemente per le ragioni che avevo detto.
Queste sono essenzialmente le reintegrazioni rispetto ai tagli che c'erano stati in sede di bilancio preventivo per consentire le borse di studio universitario.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Ma le borse di studio dove sono?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Le borse di studio le avevo inserite nel bilancio preventivo, collega Chiezzi, non ci sono nell'assestamento. Come ho ricordato, avevamo recuperato 10 miliardi di lire da vari capitoli di bilancio per lo più del mio Assessorato per pagare le borse di studio, altrimenti non le avremmo pagate tutte.
Quindi, questi fondi che vengono assegnati a questo Assessorato - e la ringrazio per avermelo fatto esporre - non sono un di più, ma il recupero di una parte dei tagli che c'erano stati per le borse di studio.
Sulle borse di studio, posso annunciare che abbiamo raggiunto il plenum, nel senso che tutti gli studenti aventi diritto hanno ottenuto la borsa di studio, grazie a quell'azione che fu fatta dal Consiglio durante il bilancio preventivo.



PRESIDENTE

Qualcun altro vuole intervenire per replica della Giunta?



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Se avete singole domande, poi ve le chiarirete.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

stata citata una UPB che non c'è nei documenti.



PRESIDENTE

Assessore Leo, la prego, completi la relazione.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

L'ho completata.



PRESIDENTE

L'ha completata? Allora, se vi è qualche altro punto che ritiene di dover toccare...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dato che hanno detto che c'è una variazione sul capitolo e non ho la documentazione relativa a ciò...



PRESIDENTE

Faccia il suo intervento per dichiarazione di voto, Consigliere Chiezzi, così vedo anch'io di capire meglio.



CHIEZZI Giuseppe

E' solo perché, nel caso, noi potremmo anche presentare qualche emendamento, perché nel bilancio sono istituite delle poste che potrebbero essere soggette a variazioni, nel senso che si potrebbe decidere di dare alla danza più di quello che ha previsto l'Assessore Leo. Però lo stesso Assessore ha citato una UPB che non esiste.
Secondo me, Presidente, visto che non ci sono molte UPB, l'Assessore Leo potrebbe leggere le UPB iscritte, perché ce ne sono alcune anche in diminuzione. Non capisco, ad esempio, perché ha tolto 710.000 euro ai beni culturali, Università e istituti scientifici (UPB 31041).
Siccome ce ne sono tre o quattro, se volesse illustrarli in aula magari, alla fine, salta fuori anche la danza.



PRESIDENTE

Vi prego di pazientare qualche secondo, così mi rapporto con L'Assessore Leo.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.10 riprende alle ore 19.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Chiezzi, adesso l'Assessore Leo cercherà di completare il suo intervento, anche se non è facile.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

I fondi per la danza sono inseriti in un capitolone complessivo, quello della legge n. 58, perché, non avendo approvato la legge sulla danza, non abbiamo potuto fare un capitolo particolare. Quindi ci sono.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Assessore, i capitoloni lasciamoli...



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Comunque, posso garantire che ci sono i fondi per la danza.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Ma dove sono? In che UPB sono?



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Sono in quelli della legge n. 58.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Ma in che UPB sono? Io sto votando questo documento...



PRESIDENTE

Assessore, completi l'intervento.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

I 710.000 che abbiamo tolto erano per le borse di studio. Dopo aver rifatto i calcoli, l'EDISU ha rilevato che questi crescevano: avevano pagato tutte le borse di studio e quindi sono stati messi in diminuzione per essere spalmati su altri fronti. Queste sono le due caratteristiche.
A titolo personale, mi sento di garantire che i fondi per la danza ci sono e verranno erogati come tutti gli anni; anche i fondi per le borse di studio sono assolutamente sufficienti.
Mi permetto, quindi, di dare queste due garanzie politiche: i fondi per le borse di studio e per la danza ci sono.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con le dichiarazioni di voto?



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, vuole una sospensione per conferire con l'Assessore Leo? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.16 riprende alle ore 19.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo questo approfondimento, do la parola all'Assessore Pichetto che spiegherà il significato del rilievo mosso dal Consigliere Chiezzi.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ammettendo che il collega Chiezzi ha colto la discrasia tra la dicitura della nostra legge n. 28/78 e quella nazionale, confermo che avevo proprio ragione: si era nel pieno del governo comunista, quindi l'origine è quella.
Come dicevo, il Consigliere Chiezzi ha colto la discrasia tra la declaratoria della legge n. 28/78 e l'art. 7 della legge n. 58: "Contributi a enti locali, enti ed istituzioni culturali del Piemonte per la promozione e il sostegno di iniziative e progetti culturali", tra i quali è prevista la danza.
Invece, a proposito della descrizione sintetica dell'UPB di riferimento, questa non richiama le istituzioni culturali, ma si limita a parlare di "trasferimenti ad Enti locali e allo Stato". Se dal 1978 si è mantenuta tale dicitura, questa è l'occasione per fare la correzione: dopo ventiquattro anni effettuiamo la correzione.
La Giunta propone dunque di approvare l'assestamento - perché comunque l'UPB è quella - con uno sdoppiamento del capitolo, mediante un emendamento. Questa è l'indicazione della Giunta, poi, naturalmente, con l'espressione del voto, le parti daranno la loro attestazione. La Giunta presenterà un emendamento alla Finanziaria, che preveda puntualmente lo sdoppiamento del capitolo.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Non su questo...



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Non su questo, perché giuridicamente non è possibile.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, dobbiamo andare avanti con la discussione: questo è l'esito del confronto avvenuto durante la sospensione.



(Proteste del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Lei può parlare per dichiarazione di voto, Consigliere Chiezzi. Questo è il risultato dell'approfondimento.



CHIEZZI Giuseppe

Presenterò un emendamento, perché la spiegazione dell'Assessore, dal mio punto di vista, è inaccettabile. Se c'è stato un errore nella definizione di un settore, non appena accertato, questo deve essere immediatamente corretto, perché è un errore messo ai voti oggi. Quindi, non possiamo scientemente votare un errore proclamato dall'Assessore in questa sede, il quale ha detto che la definizione "trasferimenti correnti allo Stato e ad altri Enti pubblici" è sbagliata. Quindi, visto che questa definizione è sbagliata, prima di essere votata, va corretta da un emendamento della Giunta o quant'altro.
Tuttavia, se la Giunta, in modo arrogante, arriva qui dicendo che è tutto sbagliato e che però si correggerà nella legge finanziaria del 2003 questo è inaccettabile.
Mi rivolgo a tutti i colleghi, perché è inaccettabile per il nostro lavoro. Se si insiste su questo, presenterò un emendamento per spostare gli 800 milioni da questo capitolo ad un altro.
Assessore Pichetto, non si può litigare su queste cose! Non è consono al nostro ruolo: se si ammette un errore, lo si corregge, e non lo si vota.



PRESIDENTE

Grazie per l'intervento.
Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 19.43 riprende alle ore 19.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Alla luce della discussione, in accordo con l'Assessore Pichetto, abbiamo deciso di approfondire ulteriormente questo punto e di sistemare tutti i documenti contabili, in maniera tale che non ci sia il dubbio che stiamo approvando un atto sbagliato o non corretto.
Quindi, la discussione su questo punto verrà ripresa domani pomeriggio.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.50)



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