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Dettaglio seduta n.233 del 16/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 15.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bolla, Botta Marco, Cantore, Ghigo Leo, Marcenaro e Marengo.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Come annunciato dal Presidente in chiusura della seduta di questa mattina, procediamo, quale primo adempimento, all'elezione dei Presidenti delle Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, relativamente alle Province per le quali abbiamo nominato i membri.
Le schede in distribuzione sono otto: l'ultima scheda si riferisce alla nomina di un Revisore dei Conti del Collegio-Convitto municipale "Treviso" di Casale; la penultima alla nomina di un membro del Consiglio di amministrazione; le altre sei riguardano i Presidenti delle predette Sezioni.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, ci eravamo lasciati lo scorso Consiglio regionale alla fine della votazione delle nomine relative alle Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, avendo scelto con due schede separate i tre componenti e avendo ratificato, di fatto, i due indicati dalle Amministrazioni provinciali.
Come lei puntualmente ha riferito, abbiamo demandato alla seduta odierna l'elezione dei Presidenti di tali Sezioni decentrate.
Non eravamo a conoscenza che vi sarebbero stati ulteriori nomine relative agli Enti che lei ha testé citato.
Chiederei al Presidente la sensibilità di proseguire soltanto relativamente alla designazione dei Presidenti delle Sezioni decentrate della Commissione e di rinviare le altre nomine, in quanto non siamo stati convocati su quel punto.



PRESIDENTE

Immagino che questo adempimento sia stato predisposto sulla base di una disposizione della Presidenza. Essendoci una richiesta, che non c'è motivo di non accogliere, invito i colleghi ad omettere la compilazione delle ultime due schede, le n. 7 e n. 8, che possono essere tolte.
Alla fine, se ci sarà qualche voto sparso e non si raggiungeranno i 31 voti, la votazione si avrà per non effettuata.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Cerchiamo di non fare arrabbiare il Presidente Cattaneo che, in genere è molto attento alle cose che dico e ultimamente non le apprezza molto.
Come Gruppo Radicale voglio sottolineare che per l'ennesima volta andiamo ad una votazione in modo disordinato e totalmente a capocchia di una funzione che ritengo importante. Siccome è importante, lo sottolineo ogni volta: il Gruppo Radicale non partecipa a queste votazioni, per davvero, inviterei i colleghi di maggioranza e di minoranza, del centrosinistra, a procedere in modo più ordinato.
Immagino che, per esempio, il collega Contu abbia sottolineato il fatto che oggi non si vota il membro del CORECOM, che è in attesa da alcune settimane.
Inviterei la Presidenza, il Vicepresidente attuale, i colleghi Capigruppo di maggioranza e di opposizione, del centrosinistra, a procedere a queste funzioni, che sono importanti e delicate, in modo più ordinato e consono al ruolo.



PRESIDENTE

Prendo atto dell'intervento.
Naturalmente, non spetta a me fare commenti, ma considero non astratte le considerazioni svolte dal collega Mellano, pertanto lo ringrazio.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, ringraziandola per la sensibilità dimostrata nell'accogliere quanto da noi rappresentato, credo che la via più semplice sia quella di invitare i colleghi a non consegnare le schede n. 7 e n. 8 proprio togliendole. In termini operativi, non vorrei che qualcuno votasse qualcuno le consegnasse in bianco e qualcuno non le consegnasse.



PRESIDENTE

Anche a me sembra opportuno, essendoci una richiesta che la Presidenza accoglie, non procedere alla votazione delle schede n. 7 e n. 8; la modalità più spedita è quella di eliminarle. Avevo soltanto detto che qualora venissero anche mantenute e raccogliessero qualche voto sparso, non raggiungendo la maggioranza dei votanti, i voti non sarebbero validi quindi sarebbe una superflua procedura amministrativa.
Chiedo cortesemente ai Consiglieri Ronzani, Scanderebech e Rossi Giacomo di concorrere a comporre l'ufficio elettorale.
Si distribuiscano pertanto le schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Alessandria. Designazione del Presidente

Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Asti. Designazione del Presidente

Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Biella. Designazione del Presidente

Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Cuneo. Designazione del Presidente

Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Novara. Designazione del Presidente

Argomento: Nomine

Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Torino. Designazione del Presidente


PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Pozzo di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo procede all'appello nominale)



(Si procede allo spoglio delle schede)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Fondi sanitari

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000". Esame collegato ordine del giorno n. 590


PRESIDENTE

In attesa di conoscere l'esito delle votazioni, possiamo riprendere l'esame degli emendamenti presentati all'art. 1 del disegno di legge n.
365, di cui al punto 3) all'o.d.g.
1.76) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 35,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.77) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 36%".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Per alcuni colleghi presenti in aula, tra cui il sottoscritto, la questione non è ancora data per persa. La questione non data per persa è quella di riuscire a ridurre il danno di questo provvedimento.
La questione non è data per persa perché all'inizio del dibattito il Presidente Ghigo disse: "Mi rimetto all'aula per determinare alcune modifiche al provvedimento". Successivamente, l'Assessore Pichetto, in una delle scorse sedute, ha dichiarato non essere immodificabile il rapporto percentuale 30%-70%.
A ciò mi attengo, e a ciò credo, a meno che non ci siano stati dei patti nascosti da qualche parte. Se ci sono patti nascosti sul fatto che la percentuale sia immodificabile, allora qualcuno si alzi e ci dica: "Abbiate pazienza, non eravate al corrente di patti intercorsi, ma il numero non pu essere cambiato nemmeno di una virgola e quindi smettetela". E io smetto immediatamente di presentare i miei emendamenti insieme agli altri due colleghi, sempre che loro siano d'accordo.
Viceversa, se non si esplicita che da qualche parte qualcuno ha concordato cose diverse, noi continuiamo a proporre miglioramenti, sempre più piccoli in verità, sempre meno sostanziosi, perché siamo al livello del 35,5%. Diciamo che questo è sempre un livello apprezzabile. Per questo motivo, mantengo questo emendamento.
Inoltre, per continuare la battaglia, dedicherei questo emendamento a tutto il personale (al quale era stata assicurata un'implementazione attraverso un turnover), che ormai ha capito che il blocco del turnover sarà a tempo indeterminato e che dovrà, nel gestire il sistema sanitario fare fronte alle incombenze, ai carichi di lavori, ai turni diurni notturni e festivi con notevoli sacrifici. Sono però certo che il lavoro continuerà ad essere espletato, perché, come dicevo in occasione dell'altro emendamento, fortunatamente abbiamo personale medico, paramedico ausiliario, tecnico, amministrativo ed infermieristico, che ritiene la salute un diritto universale della persona, e che conforma il proprio comportamento professionale nonostante le scelte, a loro sfavorevoli compiute a livello gestionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, volevo confortare il Consigliere Chiezzi chiedendogli di avere pazienza, ma che purtroppo la cifra concordata non può essere spostata di un millimetro.
Spero che lui mantenga la sua parola.



PRESIDENTE

Naturalmente, collega Chiezzi, se uno si fida o meno delle parole...
Faccia lei.
La Presidenza non è in grado né di confermare né di smentire. Non è depositaria di informazioni.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Riprendendo gli argomenti già svolti, vorrei ancora una volta ricordare che non riteniamo valida l'impostazione dell'opposizione in ordine alla diminuzione del danno, anche perché, com'è stato evidenziato con dovizia di argomenti dall'Assessore Pichetto, si ritiene che il disporre di risorse costituisce un modo vitale non deterministico di gestire la cosa pubblica e, quindi, la necessità di risorse, che, evidentemente, va a giovamento di tutti i piemontesi, in particolare del settore sanitario e delle fasce più deboli.
Pertanto, per poter disporre di risorse, è necessaria l'approvazione del provvedimento così come formulato.
L'impostazione o, meglio, gli atteggiamenti sia del Presidente Ghigo che dell'Assessore Pichetto, quando affermano rispettivamente che l'uno si rimette all'aula e l'altro ritiene la norma non un dogma, evidentemente obbediscono ad un principio di educazione democratica che riteniamo di poter seguire.
Dobbiamo però aggiungere che per affrontare un discorso serio è evidente che si debba partire da presupposti seri. Un presupposto serio per esempio, è quello di evitare sfrenate demagogie e soprattutto evitare di interpretare in modo del tutto arbitrario quella che è una sapiente delibera di Giunta.
Questo è per dire che gli interventi di questa mattina di due autorevoli rappresentanti dell'opposizione, che hanno, per un verso espunto e, per l'altro, arbitrariamente interpretato la delibera, non militano per una presa in esame seria di un qualsiasi confronto. E' evidente che il confronto va fatto se vengono proposte delle indicazioni serie, perché rischiamo di perdere anche di riferimento l'emendamento in discussione, anche se la percentuale relativa comporta sempre somme imponenti su cui decidere.
Allora, ci si dovrebbe muovere e portare verso livelli ragionevoli, che non possano e non debbano smentire l'impostazione iniziale del provvedimento, che è quella di poter offrire un elemento di razionalizzazione alle ASL e di disporre di risorse che dobbiamo svincolare da ragionamenti di ingessatura ragionieristica. Se così fosse, è evidente che la maggioranza, che finora si è posta concettualmente in modo rigido (anche se ritengo in modo assolutamente giustificato), potrebbe essere maggiormente disposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, non intendevo intervenire, ma l'intervento del collega Galasso mi ha sollecitato a farlo.
Il collega Galasso, con il garbo che lo contraddistingue, ci ha invitato a non fare demagogia e ad affrontare le questioni con quel rigore che sarebbe necessario; tutti ragionamenti che, da un certo punto di vista non fanno una grinza. Tuttavia, non possiamo rimuovere il presupposto da cui nasce questa discussione, collega Galasso: noi stiamo discutendo del disavanzo del 2000 e di come ripianare un disavanzo fatto nel 2000.
Se ci fossimo trovati di fronte a una classe dirigente che riconosceva apertamente l'esistenza di un disavanzo e avesse provveduto a suo tempo a ripianarlo, penso che l'opposizione avrebbe, non dico fatto la sua parte perché restava tanto da dire per criticare la politica sanitaria di questa Giunta regionale, ma quanto meno avrebbe preso atto del fatto che c'era un'assunzione di responsabilità.
Qual è il paradosso, Consigliere Galasso? Che noi assistiamo a una tragedia dell'inganno, perché voi avete per anni negato l'esistenza del disavanzo e, nelle migliori delle ipotesi, avete attribuito il disavanzo al fatto che l'allora Governo di centrosinistra aveva sottostimato il fabbisogno della Regione Piemonte. Se questa analisi fosse stata fatta oggi voi avreste dovuto trovare un Governo compiacente che ripianava il disavanzo che era il frutto di una sottostima del Governo di centrosinistra. Ma questo non è avvenuto, il che vuol dire che il problema era che in Piemonte c'era un disavanzo che non era imputabile - cosa che voi invece dicevate - a un "Governo cattivo" che aveva sottostimato il fabbisogno.
Collega Galasso, se lei guarda i dati - finora ho evitato di ricordarli noi siamo la terza Regione in Italia per quantità del disavanzo; siamo soltanto preceduti dalla Lombardia e dalla Campania; abbiamo Regioni che in quell'anno, pur avendo gli stessi problemi, hanno avuto un disavanzo di gran lunga inferiore (200, 300, 38, 29 miliardi la Regione Umbria).
Questo è il punto, Consigliere Galasso. E se il punto è questo, lei non può pensare che l'opposizione, che a suo tempo veniva considerata "trinariciuta", perché nelle piazze annunciava che c'era un disavanzo e veniva accusata di fare allarmismo, oggi taccia di fronte al fatto che voi vorreste ripianarlo dopo averlo negato. A tutto c'è un limite, vero? Ricordo le nostre discussioni di questi anni, le ricordo tutte, e sono lì, scolpite come una pietra, le discussioni che dimostrano dove voi negavate il fatto che la sanità piemontese era in deficit e dicevate in Commissione che era colpa del Governo di centrosinistra. Se fosse stato così, il vostro Governo avrebbe ripianato questo disavanzo; invece oggi dobbiamo scaricare sulle ASL piemontesi una parte di quel disavanzo. E siccome il budget che avete concordato - e ho finito, Presidente - è un budget che sottostima il fabbisogno delle ASL, è inevitabile che noi andremo a una stretta per quanto riguarda i servizi, perché le ASL con quel budget dovranno, da qui in poi, mettersi nell'ottica di pagare una parte di quella rata, che significa 2 miliardi per un'ASL, 1 miliardo e mezzo per un'altra. Siccome le ASL non hanno risorse proprie aggiuntive, ma vivono sui vostri budget, è evidente che, a parità di risorse, avranno maggiori costi e questo non per garantire più servizi, ma avranno maggiori costi per pagare un mutuo.
Allora, il Consigliere Cattaneo può girarla come vuole, ma alla prova dei fatti le ASL, i Direttori, una parte dei quali non ha ovviamente contribuito a creare quel disavanzo perché è venuta dopo, faranno una cosa: decideranno dove tagliare, e taglieranno sicuramente nel campo dei servizi.
Biella ha chiuso l'emodinamica, salvo poi scoprire che i biellesi verranno a farsi fare l'emodinamica presso una casa di cura privata di Torino, caro Galasso! Quindi, evitiamo almeno le provocazioni! Tacete e ripianate il disavanzo del 2000; almeno ammettete di averlo negato per due anni consecutivi, almeno questo! Consentiteci di prenderci questa soddisfazione e di poter dire oggi che abbiamo a suo tempo detto una cosa che negavate. Almeno questo me lo consentite di dirlo, no?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Credo che il collega Chiezzi abbia introdotto un aspetto di vita e della dinamica della nostra assemblea importante; in qualche modo, ha chiesto se la definizione di un'eventuale linea di mediazione si forma in aula o in un'altra sede.
Personalmente, credo che questo sia un aspetto importante, e mi fa piacere che il collega Brigandì e il Capogruppo di AN abbiano tentato di inserirsi in questo interrogativo; forse mancano ancora dei pezzi che devono pronunciarsi in questo dibattito.
Tendenzialmente è chiaro che siamo a un provvedimento molto da "sì" e "no" - adesso lo stiamo trascinando un po' sulla modifica della percentuale non siamo in un provvedimento come fosse una proposta o un disegno di legge con un'articolazione nella quale si può intervenire e allora la dinamica della dialettica nell'assemblea lo può migliorare o trasformare o orientare in un certo modo; qui siamo un po' come nella situazione della verginità: se c'è o non c'è è difficile da individuare in un'altra forma.
Quindi, la domanda del collega Chiezzi è importante: vogliamo formare una decisione a questo dibattito chiaramente, nettamente, da galantuomini con le affermazioni che ci sono e che hanno un peso in questa assemblea oppure ci sono meccanismi di contrattazione da qualche altra parte? L'interrogativo è legittimo e importante.
Quando il Presidente Ghigo dice: "Mi rimetto all'aula" fa un atto importante e di grande responsabilità per noi, perché è l'aula, nel pieno della sua possibilità di verificare, ecc., che deve arrivare a una conclusione.
Non ho ancora sentito la chiusura del cerchio delle affermazioni. Caro collega Brigandì, tu hai fatto la tua parte, ma mancano dei pezzi per fare un'affermazione netta: "Sì, c'è la possibilità di arrivare a un punto di mediazione" - e la dialettica interna la può definire in questa assemblea oppure: "No, questa per noi è una posizione ferma", che è anche legittima come posizione della maggioranza.
Ecco, io vorrei avere questo tipo di certezza, altrimenti ci costringete, nel timore che ci siano delle contrattazioni varie, a tutelare in qualche modo la possibilità per l'assemblea di essere pienamente sovrana nella sua decisione. E' chiaro che non mi nascondo dietro a un dito, so anche come avvengono i processi, ma noi dobbiamo, nel limite del possibile spostare le decisioni dalle contrattazioni varie alla centralità dell'assemblea.
Quando noi, nella Commissione Statuto, lavoriamo pensando come rendere più centrale e recuperare il valore del ruolo dell'assemblea, già nella prassi possiamo conquistare questo tipo di legittimazione, ovvero nel comportamento.
Sarebbe bello che attorno a questa proposta, che viene fatta dalla Giunta e sostenuta dalla maggioranza, si potesse arrivare a una determinazione che, come dicevo, può essere il mantenimento rigido del rapporto, come la Giunta propone, del 30/70, oppure una variazione, ma che nasce, si determina e si definisce qui.
Questo è il timore che il collega Chiezzi, mi pare opportunamente sollevava; voleva avere una risposta complessiva che, con gli interventi che ci sono stati, non può ancora essere soddisfacente e ci costringe, e mi costringe, a questo tipo di iniziativa che abbiamo in corso che, se si potesse interrompere, io lo riterrei utile, perché dopo abbiamo l'importante provvedimento sull'energia e così via. Però dobbiamo arrivare tutti insieme, proprio con un atteggiamento da galantuomini, a una definizione di questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Non resisto alla tentazione di fare una chiosa a quello che sta succedendo. Fosse presente un giornalista, probabilmente domani dovrebbe scrivere un articolo su quanto affermato dai Consiglieri Chiezzi e Tapparo.
Il problema è questo. Chiezzi, tu hai posto in modo molto chiaro il dubbio e il dilemma, ma il dubbio e il dilemma è tutto interno al centrosinistra. Tu hai paura di ritrovarti - lo dico rivolto al Presidente e ai colleghi - come il giapponese nella foresta che continua a lottare non sapendo che la guerra è finita.
Vi è il continuo richiamo al fatto che, da qualche altra parte qualcuno sta trattando. Io sono fuori dai giochi, e probabilmente anche dalle logiche, ma sono sicurissimo che non c'è alcuna trattativa in corso però illustri, importanti e ripetuti interventi stanno dicendo: "Fateci sapere se la trattativa è da un'altra parte, se è cambiato il fronte di battaglia".
Questo è il dato di un'opposizione che, probabilmente, si è un po' incastrata su questo dibattito e teme di essere superata a sinistra, a destra e al centro da chi in quest'aula oggi non c'è. E' un problema generale, caro Chiezzi, che ci pone a ragionare su come rendere centrale l'aula e i lavori che svolgiamo in questa sede.
E' chiaro che chi pensa di fare politica da un'altra parte, secondo me si illude e sbaglia, ma è anche vero che le illusioni possono nascere dal fatto che quest'aula continua a essere bloccata o continua a essere incastrata su un dispositivo, senza andare avanti e senza riuscire a discutere la sostanza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.77).
Il Consiglio non approva.
1.78) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma l, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 36,5%".
La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere al Consigliere Chiezzi la mia solidarietà, perché, al di là del risvolto ostruzionistico che potrebbe esserci - però così non è - credo che il Consigliere Chiezzi e gli altri colleghi, che, da un paio di sedute, intervengono su questo argomento, lo facciano perché effettivamente credono alle difficoltà che può creare questo provvedimento.
Il Consigliere Chiazzi, così come altri colleghi, quando credono in un principio, quando ritengono che un provvedimento sia dannoso, danno anche l'anima. Personalmente li ammiro e penso che non debbano sentirsi isolati.
E' chiaro che è una questione di visibilità.
Su questo provvedimento sono intervenuto poco, perché ho in me un po' la logica della maggioranza, nel senso che è solo questione di tempo, alla fine passerà, visto che le assemblee funzionano a maggioranza. Tengo a sottolineare tutto il lavoro che questi colleghi hanno fatto, perch effettivamente essi credono che questo provvedimento non dia luogo ad alcun beneficio, anzi, continuerà a mortificare la sanità piemontese.
Il tutto è contornato dall'ultima deliberazione dell'8 luglio 2002, che onestamente evidenzia come il tutto sia un calcolo matematico. Questa deliberazione della Giunta è degna della migliore partita doppia, perch parla di contabilità e di come bisogna ridurre i costi, e alla fine non parla effettivamente di sanità.
Sotto questo aspetto, la preoccupazione dei colleghi si è concretizzata con questa deliberazione. Tutti sanno che non è spostando i debiti sulle ASL che si risolvono i problemi. Ieri ho letto sul giornale che l'ASL 14 ha cominciato a vendere i primi beni di famiglia; e così faranno tutte le altre ASL, fino a quando si avrà venduto tutto e saremo completamente nudi dopodiché la sanità esisterà solo per chi potrà pagare.
La direzione che voi avete intrapreso è privatistica, e noi, in questo momento, non possiamo fare altro che assistere.
Personalmente, è da quando sono in questo Consiglio regionale che continuo a dire che ognuno deve essere curato per il male che ha e non per i soldi che possiede. Voi volete, in qualche modo, creare una sanità per pochi; secondo me, pian piano, ci riuscirete grazie al progetto che sottoponete con la deliberazione dell'8 luglio 2002.
Ci stiamo "spolmonando" da oltre due anni, da quando è iniziata questa legislatura, sul fatto che bisogna partire dalla progettazione per risanare la sanità. Bisogna partire dai medici di base, dopodiché effettuare degli studi un po' particolari sui territori. Bisogna riqualificare i medici di base, per poi arrivare man mano in ospedale, predisponendo dei servizi intermedi.
Tutto questo non si fa, ma non perché l'Assessore non è in grado di farlo: l'Assessore conosce bene il suo mestiere e sono convinto che i mali della sanità li conosce meglio di tutti noi. Però mi deve permettere di evidenziare che è lui personalmente che non vuole o non può risolvere il problema della sanità: i medici di base, in qualche modo, costituiscono una grande base elettorale, e andarli a toccare significa mettere su un vespaio.
Da qui nascono tutti i mali della nostra sanità, non si riesce a capire per quale motivo lei non vuole fare una sanità territoriale, perch il problema non è quello di introdurre o meno un ticket. I piemontesi sono disposti a pagare tutti i ticket necessari pur di avere una buona sanità ma questo non viene fatto, perché non si parte dal medico di base, non si parte dalla riqualificazione territoriale, con l'assistenza domiciliare.
Ha inventato i quadranti che già esistevano, ha deciso che ogni cittadino può essere curato con 4,125 euro per sistemare la sanità. Questo è l'ennesimo fallimento.
Per quello che mi compete, esprimo tutta la mia solidarietà ai colleghi che stanno conducendo una grande battaglia da più di una giornata di seduta. Grazie, colleghi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.78).
Il Consiglio non approva.
1.79) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 37%".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo emendamento propone una quota di addebito delle rate ancora significativamente diversa da quella proposta dalla Giunta, poco oltre la metà di quanto propone la Giunta.
Ringrazio i colleghi per il contributo che hanno dato al dibattito, in particolare il collega Giordano per le parole di apprezzamento che mi hanno fatto molto piacere, oltre che sul piano personale, anche sul piano politico. Sento che ha condiviso, sia pure con scelte abbastanza silenti, e soprattutto ha cercato di capire cosa stiamo facendo in tutte queste ore attraverso gli emendamenti presentati.
In effetti, apprezzo il collega Giordano perché ha illustrato esattamente quanto stiamo facendo: cercare di realizzare un obiettivo che ci è parso, sin dall'inizio, raggiungibile.
Quando ho chiesto se il provvedimento fosse blindato, la risposta del Presidente Ghigo è stata: "No". Lo stesso Assessore Pichetto, più recentemente, ha detto: "I numeri sono scritti e sono chiari, la nostra volontà è questa, per noi il buon provvedimento è questo, ma non è che i numeri siano inchiodati a chissà quali pregiudizi", dandoci modo di capire che forse, vista la nostra convinzione e le nostre preoccupazioni, era una battaglia che poteva dare, non solo in punto di principio, ma anche in punto di possibilità politica, risultati apprezzabili.
Come è stata condotta questa battaglia? Certamente con tutti gli interventi svolti in aula; interventi che considero un modo di dare ruolo e importanza all'aula stessa, non come palcoscenico della recita di un testo costruito altrove, ma come arena che, istante per istante, vive di intelligenza propria e prende atto del proseguire del confronto, di certi eventi e comportamenti.
Discutere questo tema senza il collega e compagno, Consigliere Riggio è un macigno che sta in mezzo a questa nostra aula. Non è bello, comunque lo si valuti. E' un'assenza frutto di una seduta turbolenta, burrascosa piena di intemperanze, però è un fatto che non era previsto da nessuno di noi e che oggi, per quanto mi riguarda, segna il nostro confronto e, se posso dire, realizza in me con maggiore convinzione il senso e la possibilità di una battaglia, proprio perché un collega che battagliava insieme a noi, per le ragioni che ha spiegato, non partecipa alle nostre riunioni. E' un motivo in più per cercare di proseguire.
Continuo a credere nella nostra possibilità di parlarci, di discutere e anche di correggere.
Prendo atto che il collega Brigandì non ha concordato nulla; è uno su sessanta! Possiamo essere in due, collega Brigandì, perché anch'io non ho concordato nulla, quindi siamo due su sessanta, però sono tante le voci...



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Queste parole si spendono sempre nella direzione di rendere vera la realtà che costruiamo intervento per intervento, cioè di vivere nell'aula i confronti, far nascere i provvedimenti, discuterli, correggerli, e via dicendo. Altrimenti non mi spenderei in questo modo.
Guardo negli occhi l'Assessore Pichetto per cercare una luce in forza della quale magari riproponga quella sua osservazione sui numeri, che magari anche lui potrebbe proporre in altre forme, vista la vicenda e i fatti che si sono sin qui dipanati.
L'Assessore Pichetto conferma che quei numeri non sono una legge inviata da qualche luogo soprannaturale, ma sono numeri che possono valerne anche degli altri? Oppure chiude la vicenda, Assessore, e toglie ogni speranza? Anche questo potrebbe essere un elemento che ci aiuta a capire.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.79).
Il Consiglio non approva.
1.80) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 37,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.81) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 38%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.82) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%", sono sostituite dalle parole "quota del 38,5%".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Talvolta le parole pronunciate in aula fanno intuire che ci sia un certo tipo di ragionamento; tal'altra, invece, tale ragionamento viene fatto cadere.
Il discorso di base che stiamo portando avanti in questi giorni è confermato e trova validità nelle voci dei Consiglieri che, di volta in volta, intervengono.
Anche la contraddizione della deliberazione, la quale, da un lato afferma che il rateo del mutuo potrebbe essere pagato con le dismissioni e l'alienazione della parte degli immobili e, dall'altro, che questi finanziamenti sarebbero già stati calcolati dalle ASL, quindi non avrebbero difficoltà ad andare incontro a questa rateizzazione, è appena stata confermata dalle parole del Consigliere Giordano: "L'ASL 14 sta già alienando pezzi del proprio patrimonio".
Riprendendo le argomentazioni trattate questa mattina, la domanda da porre all'Assessore Pichetto è: se già al primo anno le ASL sono costrette a procedere, per pagare il loro rateo, all'alienazione dei propri immobili cosa succederà nei quattordici anni a venire? Sicuramente, non abbiamo la dote della preveggenza, però il trend evolutivo della sanità, come sappiamo tutti, porterà ad un aumento delle spese, in conseguenza del fenomeno, ormai riconosciuto, dell'invecchiamento della società italiana.
Il problema di fondo è che con l'aumento delle spese non si danno le garanzie alle ASL di poter fare fronte all'impegno di pagamento del mutuo a meno che la Giunta regionale non pensi di usufruire di un indirizzo, che a livello nazionale viene sancito in questi giorni, che prevede il trasferimento dell'assistenza, agli anziani e ai disabili, da pubblica a privata, tagliando, pare, 10 mila miliardi sulla spesa nazionale.
Ecco, allora, che se le affermazioni espresse in questi giorni non sono valide, come sostiene la maggioranza, per il passato, diventerebbero sicuramente valide per il futuro, avendo di fronte un incremento delle spese e una diminuzione della possibilità economica da parte delle ASL essendo già queste ultime ingessate in una quota di rateo che, a nostro parere, le mette in difficoltà.
Il discorso, con il quale stiamo cercando di convincere i nostri interlocutori, evidenzia la necessità che, se l'aula è sovrana e ha la possibilità di intervenire su testi legislativi proposti e su deliberazioni, non può non pensare ad una modifica della ripartizione del mutuo che passerebbe, da 30% alla Regione e 70% alle ASL, a 30% alle ASL e 70% alla Regione, svolgendo un'opera più utile, per quanto riguarda la gestione della sanità, da parte delle ASL.
Ormai siamo già oltre questo punto, ma ritengo che un ragionamento sull'effettiva utilità ed efficacia che le scelte che stiamo adottando avrebbero per tutti i cittadini piemontesi, porterebbero ad una ridefinizione della ripartizione delle rate del mutuo, estremamente utile per tutte le ASL piemontesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.82).
Il Consiglio non approva.
1.83) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 39%".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Dedico questo emendamento a tutto il personale sanitario che, quando si presenta a livello decisionale, quando presenta le proprie proposte, quando fa presente i propri problemi organizzativi, si sente, da un po' di tempo a questa parte, rispondere unicamente in termini di conti che tornano o che non tornano.
Dedico questa battaglia a questo personale che corre dal responsabile amministrativo a dire: "Guardi che siamo riusciti a riparare quello strumento, funziona ancora, ma la prossima settimana non funzionerà più" e si sente rispondere: "Abbiate pazienza, quello strumento non può essere sostituito perché non ci sono risorse".
Dedico questo emendamento a questa parte dell'organizzazione sanitaria che tutti i giorni batte il naso nel tentativo di migliorare la produzione del proprio servizio.
Le ricordo, Assessore Pichetto, che i numeri non sono già più quelli che avevamo proposto all'inizio. La legge è ancora ferma ai vostri numeri.
Tenga presente che noi i nostri numeri li abbiamo cambiati, esprimendo ogni volta la motivazione.
Adesso siamo arrivati, se non sbaglio, al 39%, che è un numero vicinissimo ad un altro numero tondo. Non sono affezionato ai segni dei numeri tondi, pari o dispari, però ci stiamo avvicinando al 40%. Il tema del 30%, ad esempio, è stato un momento in cui coralmente si sono unite molte voci per dire che è una cifra tonda.
Per me, tonda o non tonda, è sufficiente che sia apprezzabile dal punto di vista della riduzione del danno.
Per quanto riguarda questa parte politica, siamo al 39%, abbiamo cambiato parecchi numeri. E' un numero ancora interessante, almeno, dal mio punto di vista, lo considero ancora un numero interessante.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

La dedica del Consigliere Chiezzi mi ha stimolato ad aggiungere una piccola postilla, non tanto a questo emendamento, quanto all'intervento del Presidente Chiezzi.
Il Consigliere Chiezzi sa quanto, normalmente, mi piace discutere di merito.
Condividere un'impostazione che non vuol ridurre il tema sanitario a semplice confronto di numeri, francamente, non è un tema così importante lo sono tutti, ma, probabilmente, la sanità lo è in maniera eccellente, non può essere ridotta a semplice confronto di numeri e di risorse, siano esse disponibili o meno.
Su questo tema, man mano che i numeri dal 39,5 o dal 40 si avvicineranno, la strada, pur essendo ampia quella percorsa, mi pare ancora lunga da percorrere. Quindi, so di avere tempo, eventualmente, per rientrare nel merito anche dei numeri.
Mi sembra utile ricordare al Consigliere Chiezzi, che certamente non l'ha dimenticato, che il tema dei numeri - qui è difficile ricordare chi ha scagliato la prima pietra - mi pare non sia stato sollevato dalla maggioranza.
Mi pare di ricordare che, intorno a maggio-giugno 1999, una parte della minoranza, legittimamente, espose il tema, poi verificatosi non corrispondente al vero, circa un disavanzo tra le risorse della sanità e le necessità di un disavanzo che la minoranza di allora, quella della scorsa legislatura, che sosteneva la Giunta di allora, non aveva evidenziato per delle ragioni che qui non è utile al momento richiamare.
Credo sia illogico ridurre il tema della sanità a semplice confronto di risorse. La volta precedente, si era tentato di costruire un percorso con la collega Suino e con coloro che attorno a dei numeri avevano tratto dei sintomi di possibile riduzione di servizio. Si era tentato di dibattere più che, forse, definire se riduzione di servizio ci sia stata, ci sia o ci sarà. Forse, potrebbe essere utile dotarsi di un termometro, pur con tutte le difficoltà e inidoneità che i termometri hanno, per misurare la temperatura dei servizi. Questi termometri, oggi, sono disponibili per chi si occupa di amministrazione, vuoi privata, vuoi pubblica, in tutte le "farmacie". Credo che il Consiglio regionale potrebbe, e a questo il Capogruppo Cattaneo già in più sedi, anche in aula, si è detto disponibile auspica, oserei dire - effettuare la misurazione dei servizi della sanità piemontese. Ove il termometro indicherà inefficienze e non sufficienze saranno il Consiglio regionale e la Giunta, per le rispettive competenze, a definire il percorso.
Oggi, il collega Ronzani, invece, forse non l'ho sentito con la dovuta attenzione, diceva che se le risorse non sono sufficienti, ammettendo che lo fossero, mi sembrava una delle tesi se ho udito correttamente, diventa difficile parlare di sprechi.
Su questo tema, lo ripeto, siamo soltanto al 39,5 ed è lontana la strada dal 70 della legge e dal 100 che io all'epoca, come l'Assessore suggerii; poi la Commissione volle determinare un numero diverso per il dibattito d'aula.
Come posso dire, bisogna che ci si metta un attimo d'accordo anche con se stessi se ci sono degli sprechi. E' una tesi più volta sostenuta anche in quest'aula da una parte non trascurabile della minoranza. Allora, vuol dire che gli sprechi sono da individuare, ridotti, ma gli sprechi possono essere utilizzati per altro.
Se non sono sufficienti, vuol dire che non ci sono degli sprechi.
Delle due, l'una: cerchiamo di non vedere la partita da tutte le parti del campo. A me piace vederla dalla curva. Ognuno di noi ha la propria legittima caratterizzazione politica. E' difficile vedere contemporaneamente la stessa partita da tutte le posizioni del campo risulta confuso e confondente.
Il resto alle prossime puntate, ma sono certo che non ci saranno.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Apprezzo il Consigliere Chiezzi che dedica un emendamento ai funzionari, che vedono respinte, come dice lui, delle richieste per mancanza di risorse.
Mi pare un approccio chiaramente erroneo perché è un approccio analitico che perde il respiro dell'intero sistema, così come prospettato.
Manca di uno sguardo più ampio e non conferisce quell'impulso di vitalità che la gestione della cosa pubblica deve avere.
Preciso anche che non si può e non ci si deve abbandonare a slogan quali "La sanità per pochi", in quanto contraddice il principio e, in particolare, il contenuto del provvedimento che stiamo approvando e l'intera manovra sulla sanità.
Rilevo che anche il collega Ronzani, che si prodiga nel dare contributi, elude il problema. Tant'è che si immerge ed alimenta una polemica antica senza progettare alcuna soluzione.
Se vogliamo continuare a rivendicare la centralità dell'aula evidentemente l'aula deve essere più feconda.
Noi arriviamo faticosamente a discutere adesso di percentuali, che pur cominciano ad avere una certa ragionevolezza in via concettuale ed astratta. Ma, oltre a provarci per una fatica che, per certi versi, seppur come testimonianza significativa, è stata improduttiva, dobbiamo dire che sul problema e sul nodo essenziale posto dall'Assessore circa la disponibilità di risorse, per affrontare il tema sanità globalmente, nessun serio contributo e nessun serio confronto sinora è avvenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Credo che in questo giro di discussione, stimolato dall'emendamento del Consigliere Chiezzi, si stia centrando meglio il problema che abbiamo sul tappeto. Non è solo un aspetto legato alla distribuzione dell'onere del mutuo. Non è questo l'elemento centrale. Si può agire con strumenti diversi, recuperando risorse in altra forma.
Già nella seduta di giovedì si era un po' discusso di questo aspetto.
Alcuni avevano parlato di strade possibili da individuare. Io avevo accennato che potevano esserci degli strumenti diversi o che comunque permettevano di ridurre l'entità del mutuo.
Cito un aspetto simbolico: spesso nelle manovre finanziarie soprattutto nelle leggi finanziarie, un'eventuale iniziativa la si finanzia con la riduzione delle spese generali di un Ministero o di qualche attività particolare. Sarebbe stato interessante, perché il risparmio non si determina solo da un'operazione astratta, ma si può ricavare da un'operazione di compressione delle risorse a disposizione, che stimolano alla razionalizzazione dei comportamenti. Quindi, per esempio, ridurre del 3% le spese generali degli Assessorati; se il nostro Ufficio di Presidenza riducesse le sue spese di rappresentanza, sarebbe un elemento simbolico perché non sono grandi cifre, ma danno un segno diverso di comportamento.
Anche l'opinione pubblica potrebbe dare un apprezzamento maggiore.
Invece - ripeto - si fa un'operazione molto statica, dicendo semplicemente: "Avevamo un debito di quell'entità e apriamo il mutuo" senza alcuno stimolo e alcuna ricerca.
Credo che su questo occorrerebbe scavare. Il collega Burzi, nel suo intervento odierno, ma anche in occasione della seduta scorsa, ha interloquito su questa ipotesi e fatto alcune considerazioni.
Invece del rapporto 70/20, seppure gli emendamenti siano legati a quel rapporto, sarebbe interessante, ad esempio, uscirne con un ricorso più ridotto del mutuo e un recupero di risorse da altre fonti. Fosse anche solo un rapporto 100/900 (100 di recupero e 900 di spesa di mutuo) ci troveremmo con un'operazione più attiva e dinamica rispetto a quella che stiamo portando avanti.
E' più di un esercizio, in qualche modo è una disciplina che ci diamo.
Torno a ripetere: tante volte la compressione di risorse a disposizione non essenziali (come gli investimenti o per i servizi) induce le funzioni che utilizzano tali risorse a riorganizzare il proprio modo d'essere per poter continuare ad operare adeguatamente, senza subire una menomazione significativa dalla compressione. Sono convinto che se il nostro Ufficio di Presidenza vedesse ridotte del 20% le proprie spese di rappresentanza il collega Riba farebbe sempre bella figura, così come Toselli e i Segretari! Sono fatti simbolici, che danno l'indicazione dell'operatività che si suole fare.
Occorre fare attenzione a questo fatto, lo dico anche al collega Cattaneo che forse sta parlando con Berlusconi! Noi non cogliamo le potenzialità implicite ad un'operazione necessaria di intervento su un debito; in questo tipo di operazione, potremmo mettere in moto dei meccanismi, non vorrei chiamarli virtuosi, ma importanti, che ci disciplinano un certo tipo di comportamento, non solo in rapporto 70/30 ma anche cambiando.
Ad esempio, invece di un debito di questa entità, un debito più ridotto, che viene recuperato con degli interventi di altro tipo.
Questa è una proposta - forse anche sbagliata, ma si può ragionare costruttiva e non di perdita di tempo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.83).
Il Consiglio non approva.
1.84) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 39,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.85) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 40%".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Siamo arrivati al numero tondo, che porta al 40% il carico in capo alle ASL e alle ASO della rata del mutuo.
Abbiamo speso parecchi argomenti in questo ultimo tragitto; non abbiamo più sentito, da parte della maggioranza e anche dall'Assessore - la cosa mi stupisce un po', ma ne prendo atto - alcun ritorno dialettico di qualsiasi tipo. Evidentemente, l'irrigidimento della maggioranza diventa, a questo punto, un dato politico spiacevole, ma di cui occorre prendere atto.
Non rinunciamo alla battaglia, peraltro, né, sino all'ultimo secondo la speranza che questo emendamento possa essere accettato dalla maggioranza, in base a ragionamenti che però non ho visto emergere.
Mi dispiace molto di tutto questo e annuncio, anche a nome dei colleghi Moriconi e Contu, che sono i due cofirmatari degli emendamenti, che non ritiriamo gli altri emendamenti, ma, salvo ripensamenti, dovuti magari a qualche evento particolare, non li illustreremo, ma li metteremo ai voti uno per uno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Ho ascoltato l'intervento del collega Chiezzi e la sua dichiarazione finale mi ha spiazzato un po'.
Volevo dire che la maggioranza non si sottrae al confronto; a fronte di un numero significativo di emendamenti, ostruzionistici per il merito, ma che hanno portato alla convocazione di almeno tre Consigli regionali (di cui uno anche con la seduta serale e notturna), dove non è mai mancato il numero legale, è sempre scaturito un confronto, alcune volte anche acceso tra opposizione e maggioranza, riguardo ad alcuni temi: quello dei servizi dei tagli dei posti letto ed altre situazioni. Basti pensare ai problemi che sono stati evidenziati questa mattina, con il richiamo alla delibera e quant'altro.
Quindi, non è che non si faccia un dibattito particolarmente partecipato come fatto di disattenzione agli emendamenti, in quanto atto del singolo o di più Consiglieri, né, tanto meno, alla posizione dei Consiglieri regionali di opposizione in senso più ampio o in grande parte dell'opposizione.
Sono le 16.40 ed è da un'ora circa che intervengono almeno cinque o sei Consiglieri regionali della maggioranza, fra i quali il collega Galasso Burzi e altri sono intervenuti nel merito.
Volevo chiarire che non è stato un fatto di disattenzione, semmai di organizzazione della maggioranza. Posto che la maggioranza, su questo disegno di legge, si è confrontata prima in sede politica - e questo disegno di legge nasce da un voto unanime della Giunta regionale e da un voto ampiamente partecipato dei Consiglieri di maggioranza nella competente Commissione di merito - è logico che quando interviene un Consigliere di maggioranza non lo fa a titolo personale, ma parla a nome della stessa o per meglio dire, rappresenta una posizione condivisa all'interno della maggioranza.
Ciò detto, apprendiamo - non voglio esprimere giudizi, li lascio alla valutazione del singolo Consigliere di maggioranza o di opposizione - e rispettiamo la scelta politica del Presidente Chiezzi, che, da un lato, mi sembra voglia accelerare per portare in fase più avanzata il confronto, al fine di trovare una soluzione e un esito finale alla discussione di queste giornate, ma contemporaneamente mantiene e vuole esplicitare salvaguardando il proprio ruolo di Consigliere regionale, la propria posizione politica e quindi il singolo voto ad ogni emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Vedo, con rammarico, che dopo questa lunga sequenza di emendamenti non si è potuto cogliere il senso di un intervento non tanto su aspetti marginali, quanto su una modalità diversa di approccio a questo tipo di debito.
Concludiamo, in qualche modo, perché ho sentito che il collega Chiezzi ha annunciato di limitarsi al voto sui singoli emendamenti, rinunciando quindi, all'illustrazione.
Adesso procederemo ad esaminare una serie di emendamenti di merito su alcuni aspetti, e mi dispiace, in qualche modo, che attorno a questa vicenda del 70%-30%, oppure di cambiare la natura dell'approccio a questo tipo di debito, non sia stata cercata dalla maggioranza una possibile soluzione diversa, seppure parziale, anche solo riconoscendo l'impossibilità, allo stato attuale delle arti, di poterla modificare, ma riconoscendo che lo sforzo tentato avrebbe potuto essere utile e soprattutto che sarebbe potuto servire in seguito.
Vorrei ringraziare i Consiglieri Chiezzi e Moriconi e i colleghi di Rifondazione, che hanno sostenuto più pesantemente questo tipo di iniziativa. Purtroppo, mancando di argomentazioni tali da poter reggere il loro passo, ho dovuto rinunciare molte volte ad intervenire.
Quindi, sono estremamente riconoscente e rispettoso del loro sforzo. Mi rammarico che non sia servito a raggiungere degli obiettivi significativi.
Tuttavia, credo che vada riconosciuto questo tipo di impegno anche per il collega Riggio, che ha dichiarato le sue dimissioni. Mi sembra un atto grave.
Tra l'altro, la Presidenza dell'assemblea, su fatti del genere dovrebbe autonomamente dire qualcosa - magari dire se ha sentito il collega o in che situazione ci troviamo - perché credo che sia uno degli atti più rilevanti quando ci sono le dichiarazioni di dismissione di un collega.
Vorrei solo ricordare che in Senato le dimissioni preannunciate dal Senatore Presidente Cossiga hanno dato luogo a un lungo e appassionato dibattito, perché si tratta, in qualche modo, di un componente dell'assemblea e quindi ci deve essere, da parte di tutti, una valutazione.
Mi aspetterei - spero già in questa seduta o in quella notturna, o quando ci riuniremo - una qualche indicazione sulla situazione: cos'è, come si è determinata, se c'è una formalizzazione, o ancora se la Presidenza ha fatto degli atti per poter far recedere, come mi auguro sia, la decisione del collega.
Mi sembra così strano che tutto questo, cioè un atto così grosso passi in silenzio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Già nella scorsa seduta di Consiglio avevamo mantenuto la sottoscrizione, insieme ad altri colleghi, di un gruppo di emendamenti che ritenevamo particolarmente di merito.
Siccome l'importanza di una discussione di merito è questione di grande rilievo nel dibattito che ha portato ognuno di noi a tentare di far assumere alla maggioranza delle determinazioni diverse in ordine ad una deliberazione che, così pesantemente, incideva sulle ASL e sui servizi, e quindi direttamente sui cittadini, rispetto agli emendamenti di cui abbiamo mantenuto la sottoscrizione faremo, a questo punto, due o tre interventi di merito su quelli che riteniamo più significativi, quelli che sostanzialmente evidenziano le problematiche relative al territorio, alle liste di attesa e alle questioni patrimoniali delle ASL. Successivamente riteniamo si possa procedere, da questo punto di vista, alle dichiarazioni di voto.
Riprenderei adesso una questione importante che poneva testé il Consigliere Tapparo in ordine alla problematica che si è determinata in questo Consiglio in seguito all'annuncio significativo e molto grave delle dimissioni del Consigliere Riggio.
Il Presidente questa mattina ha comunicato in aula di averlo cercato una decina di volte e di non averlo trovato. Noi rinnoviamo al Presidente del Consiglio, per tramite di chi in questo momento lo sostituisce, la richiesta di insistere in quella direzione, di ritrovare al più presto il collega Riggio e di esprimergli la volontà dell'intero Consiglio che gli chiede di recedere dalle sue dimissioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Intervengo anch'io su questo emendamento. Condivido la scelta annunciata dal Consigliere Chiezzi di porre in votazione gli emendamenti senza interventi di sostegno.
Credo che il dibattito di questi giorni sia stato di merito, perch nella discussione su un mutuo di 1.000 miliardi e sulle percentuali che vengono scaricate sulle ASL nel rimborso di questo mutuo, la sostanza sia esattamente la quantità che viene posta a carico delle ASL. La sostanza è quanto viene a pesare economicamente sulle ASL.
Sappiamo tutti che dietro al costo economico ci sono conseguenze operative, che vogliono dire un taglio dei servizi. C'è poco da fare: se si ha a disposizione una cifra - 100 - e una percentuale di quella cifra la si deve restituire alle banche, non si può spendere.
Si possono fare i salti mortali, si può cercare di dimostrare tutto, ma la realtà è questa: una parte di questa cifra, nel bilancio delle ASL, non verrà spesa per i problemi della sanità, per intervenire sul funzionamento delle strutture sanitarie.
Noi abbiamo condotto questa battaglia proprio perché lì stava la sostanza, lì stavano i problemi di fondo. Abbiamo sottolineato più volte come anche piccole percentuali, mezzi punti percentuali, significano cifre consistenti che si riflettono nelle spese e nei tagli, con la conseguenza che magari i Comuni dovranno supplire, con i propri interventi, a quello che la sanità non dà. Quindi, credo che ci troviamo di fronte a un problema vero di sostanza.
Secondo aspetto. Condivido che si interrompa qui la parte di battaglia che abbiamo svolto per cercare di convincere gli Assessori a cambiare idea.
Questo non perché se adesso l'Assessore Pichetto si alza e dice: "Mi va bene il 45%, mi va bene il 50%" sia la stessa cosa che il 70%; non è la stessa cosa, lo sappiamo, ma diciamo che fino a questa soglia possiamo pensare che c'è un vero stravolgimento della manovra, mentre oltre questa soglia c'è una riduzione del danno che la delibera, la legge proposta viene a creare. Quindi, ben venga magari una riduzione di questo danno, ma rimane una questione quantitativa, e non una questione qualitativa; in fondo, fino alla percentuale che abbiamo individuato oggi, si trattava proprio di ribaltare un po' la logica che c'era in questa legge, pur salvandone alcuni aspetti, pur salvando l'aspetto di corresponsabilizzazione, però cercando almeno di ribaltare la quantità, e - ripeto - quantità voleva dire anche sostanza.
Per queste ragioni, voteremo ancora questo emendamento. Per quanto riguarda gli altri, magari parteciperemo al voto senza intervenire in modo diretto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

Volevo intervenire e ringrazio il Presidente per la sensibilità dimostrata nel suggerirmi di intervenire come dichiarazione di voto, al fine di poter avere correttamente la parola, perché non è passato certamente inosservato l'intervento testé svolto dalla Consigliera Manica Capogruppo dei DS, che ha riproposto all'attenzione del Consiglio la questione del Consigliere Riggio, chiedendo al Presidente della nostra assemblea di intensificare le ricerche e quindi di cercare di parlare con il Consigliere stesso per rappresentargli il volere dell'intera assemblea non so se sia il volere dell'intera assemblea, ma - sgombro subito il campo per quanto ci riguarda certamente.
Non ci risulta che il Consigliere Riggio ha formalizzato le dimissioni ma nel suo intervento le ha semplicemente offerte al Presidente del Consiglio regionale. Per quanto ci riguarda, come avevamo già detto e come alcuni colleghi del nostro Gruppo avevano rappresentato, è chiaro che il Consigliere Riggio debba reintervenire ai lavori della nostra assemblea perché comunque gli va riconosciuto di aver portato spesso un contributo positivo, come credo abbiano portato anche gli altri colleghi assegnati a questo Consiglio regionale.
Ciò detto, volevo però, Presidente, riportare la questione nella reale dimensione. Mi sembra quanto meno un pochino strano che, da un lato, il Presidente dell'assemblea dica di aver fatto dieci volte il numero telefonico del collega Riggio senza ottenere risposta e, dall'altro, il Capogruppo del collega Riggio, la Presidente Manica, chieda al Presidente di insistere nel cercare il Consigliere Riggio.
Allora, faccio una proposta semplicemente operativa. Siccome personalmente e il Gruppo che ho l'onore di presiedere ritiene che il collega Riggio possa essere certamente utile ai lavori di questa assemblea e quindi si augura di vederlo presto sul suo scranno, si rivolge alla Capogruppo dei DS per suggerirle di impegnarsi in tal senso, anzich invitare il Presidente del Consiglio a farlo.
Sembra un po' il principio della "morosa": non mi hai chiamato, ma potevi chiamarmi tu, ecc. Mi pare che il Presidente voglia chiedere al collega Riggio quello che tutti siamo abbastanza convinti che debba essere richiesto. Il Presidente del Gruppo dei DS lo solleciti.
Chiedo semplicemente - e concludo - che il Presidente del Gruppo dei DS organizzi un incontro tra il Consigliere Riggio e il Presidente del Consiglio, oppure si adoperi, se si vuole rimanere nell'ambito istituzionale, per facilitare il Presidente del Consiglio a contattare il Consigliere Riggio, magari dandogli qualche numero di telefonino segreto piuttosto che un numero di casa o quant'altro, perché credo che, con gli strumenti potenti dell'informatica, della telematica, delle fibre ottiche piuttosto che della telefonia che abbiamo oggi a disposizione, non sia corretto continuare a rincorrersi: se si vuole trovare una persona, al giorno d'oggi la si può trovare quando si vuole.
Quindi, se s'ha da fare, la Consigliere Manica, anziché chiedere al Presidente Cota di insistere, si adoperi personalmente affinché il Presidente e il Consigliere si parlino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso per dichiarazione di voto.



GALASSO Ennio Lucio

Sono d'accordo con l'auspicio formulato dalla Presidente Manica, cui si è associato il Consigliere Cattaneo; debbo però ancora una volta invitare a non praticare il vittimismo, perché non mi pare proprio che sia adeguato al caso.
Anch'io riprendo la comunicazione del Presidente Cota, che ha evidenziato di aver cercato per sette-otto volte il Consigliere Riggio tant'è che l'ho annotato: ma Riggio, vuole essere raggiunto? Adesso il collega Cattaneo propone che, pronuba la Consigliera Manica avvenga questo incontro, ma l'importante è che il Consigliere Riggio si metta nelle condizioni di essere raggiunto. In ogni caso, il gesto, anche istituzionalmente corretto, lo si fa ritornando in aula, perché - ripeto ancora una volta - pur sottolineando l'auspicio di tutti, debbo ribadire che non mi pare debba essere praticato il vittimismo.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi. Debbo dire che il Presidente Cota - mi risulta, lo confermo, ne sono informato - ha cercato nelle vie consuete, cioè quelle brevi, il collega Riggio, ma credo che, permanendo la difficoltà di collegamento, il Presidente Cota sicuramente si premurerà di inviare al collega Riggio una sua comunicazione che interpreti il sentimento che è già stato espresso nel corso della precedente seduta e rinnovato oggi come ulteriore sottolineatura e anche preoccupazione, affinché non manchi al collega l'espressione della solidarietà di tutto il Consiglio, fatta eccezione di qualcuno che a titolo personale...



PRESIDENTE

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, nessun titolo personale.



PRESIDENTE

Certamente, collega Brigandì, per l'amor di Dio, è già stato detto; io mi riferivo a quello che è stato qui espresso e che istituzionalmente il Presidente Cota certamente vorrà ulteriormente ribadire al collega Riggio.
Credo, peraltro, che queste siano le modalità e ho sicuramente preso atto delle considerazioni che fin qui sono state espresse; le riferirò al Presidente Cota.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Vorrei precisare che la richiesta che intendevo avanzare era che il Presidente Cota scrivesse al Consigliere Riggio.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Manica, credo che questo sia assolutamente agevole, sulla base delle considerazioni che anche in questa sede sono state sin qui espresse.
Procedo con gli interventi.
La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, su questo fatto, dopo aver tentato la strada che or ora la collega Capogruppo dei DS, Manica, ha indicato, quella della lettera proporrei eventualmente anche quella di una delegazione. Siccome non si tratta di Domodossola...



PRESIDENTE

La sua esperienza parlamentare le fornisce suggerimenti ulteriori...



TAPPARO Giancarlo

Fuori da un clima magari lieve che si determina, penso che il collega Riggio viva con grande difficoltà e con uno stato d'animo particolare questo momento, per cui la ricerca telefonica mi sembra un atto forse non sufficiente e credo che occorra pensare a qualche altra iniziativa. La collega Manica ne indicava una, ma potrebbero essercene altre.
Volevo solo dire che la questione Riggio mi sembra un problema rilevante anche nei tempi.
Riconfermo in questa dichiarazione di voto il rammarico che in queste numerose ore in cui si è discusso e trattato il tema del debito non sia emersa - perché bisogna difendere la bandiera e non si cambia nulla qualche riflessione sul fatto che si poteva intervenire in forma diversa da quella prospettata dalla maggioranza.
Con questo non voglio avanzare critiche di alcun tipo, in quanto si tratta di una posizione precisa, ma penso che per il futuro questo dibattito possa essere utile e che si possa fare tesoro del fatto che ci sono percorsi alternativi, con delle varianti, rispetto a quelli prospettati.
Ovviamente, voterò a favore dell'emendamento, seppur esprimendo il mio rammarico, mentre ringrazio ancora i colleghi che hanno sostenuto questa significativa battaglia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì per dichiarazione di voto.



BRIGANDI' Matteo

Non posso non intervenire per allinearmi, forse in maniera più pesante con il collega Galasso.
Personalmente, non credo che ci sia un problema Riggio. Il Consigliere Riggio è una persona che, in aula, rivolgendosi ai Consiglieri della Lega ha detto che "avevano la testa sotto la cintura". Probabilmente, ne avrà avuto contezza da parte di qualche membro della sua famiglia. Io dico semplicemente che non ha dato degli apporti diversi e validi rispetto a quelli che abbiamo avuto. In compenso, abbiamo sentito definizioni che facevano a pugni con la lingua italiana, quali per esempio "ente contrattore".
Secondo me, il collega è una persona maggiorenne e vaccinata, che ha deciso di offrire le sue dimissioni. Per quanto riguarda le dimissioni, è gratuito che, da parte della Presidenza, si dica che, ad substantiam devono essere in forma scritta, anche se, a mio parere, dovrebbero già andare in Commissione; sarà poi quest'aula a decidere se accoglierle o meno.
Comunque, l'unico contatto che io riterrei di avere con il Consigliere Riggio è quello di spiegargli come si fa a presentare delle dimissioni valide. Dopodiché vediamo se è venuto qui a fare la "pannocchia di granturco" - e prego il Consigliere Riggio, che è messinese, di tradurlo nella sua lingua - oppure se è venuto qui a prenderci in giro. Se ritiene di presentare le dimissioni, è maggiorenne, quindi le presenti e saranno valutate. Se ritiene di non presentarle, non speri di trovare in quest'aula e soprattutto non speri di trovare nella Lega - qualcuno che gli permetta di poter rientrare salvandogli la faccia. Se vuole rientrare, può dire: "Buongiorno, mi sono sbagliato, ho fatto il buffone".



PRESIDENTE

Colleghi, credo di poter dire che spero che la frase che ha riportato il collega Brigandì sia stata, in qualche maniera, oggetto di un'interpretazione o comunque non corrispondesse ad un intendimento di ordine offensivo, così come non lo è la risposta di Brigandì.
Per cortesia, riconduciamo tutto nello spirito molto costruttivo con il quale si è svolto questo tipo di dibattito. Spero che il Consigliere Brigandì apprezzi e condivida questa mia considerazione su frasi che evidentemente, sono state espressione di un'interpretazione.



PRESIDENTE

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, non sono solito dire bugie!



PRESIDENTE

Confermo che il Consigliere Brigandì non è solito dire bugie, anzi, non è affatto soggetto a tale genere di tentazioni.
La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente. Intendo solo richiamare quanto ho già avuto occasione di dire quando il collega Riggio aveva fatto le sue dichiarazioni.
In quell'occasione io e la Consigliera Costa abbiamo invitato il collega Riggio - e riconfermiamo oggi l'invito - a rientrare in aula e a prendere parte ai nostri lavori. La sua presenza e il suo taglio, spesso aggressivo, spesso scomodo, ancorché spesso aspro, rappresentano comunque un momento di dialogo del quale abbiamo bisogno. Perciò, amico e collega Riggio, ritorna con noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente. Cari colleghi, rischiamo davvero di trasformare in farsa anche questo episodio che si può leggere come si vuole, con gli occhiali che si vogliono indossare, con gli occhi che si hanno e che si è capaci di avere. Però richiamo il Presidente, a nome del Gruppo Radicale di impostare l'ordine dei lavori di quest'aula secondo le regole.
Le regole, a mio giudizio, avrebbero imposto all'Ufficio di Presidenza al Presidente di turno di questa mattina, di aprire la seduta con una comunicazione sulle dimissioni di un collega che, in aula, aveva annunciato le dimissioni, argomentandole con motivi molto gravi.
Abbiamo invece aperto la seduta con un discutibile momento - lo dico sommessamente, ma pubblicamente - di riflessione su una delle tante morti sulla strada dovuta a incidenti stradali. Io non ho voluto partecipare e in quel momento, mi sono allontanato dall'aula, proprio perché ogni week end ci sono vittime sulla strada, e non ci sono vittime più degne del ricordo del Consiglio regionale di altre di cui non si parla.
Quindi, se avessimo impostato i lavori di quest'aula in modo corretto il Presidente Cota avrebbe aperto i lavori non con una commemorazione un po' abusiva di alcuni morti - dimenticandone altri - ma ci avrebbe comunicato che cosa aveva fatto rispetto ad un collega che si era dimesso con gravi motivazioni. Solo dopo un mio intervento ci ha confermato di aver ripetutamente tentato di trovare il Consigliere Riggio e, davvero in modo del tutto abusivo, non avremmo dovuto discutere delle dimissioni del collega Riggio agganciandole all'ultimo emendamento di una lunga serie su cui si è discusso tutta la giornata.
In definitiva, voglio solo richiamare - e lo faccio accoratamente, ma in modo umile e sommesso - al rispetto di una procedura che è la base della democrazia. Se ci inventiamo ogni volta il modo di procedere, finisce che anche le dimissioni di un collega diventano occasione di tragedia o di farsa, o comunque di un dibattito poco costruttivo.



PRESIDENTE

Grazie anche al collega Mellano per aver espresso in modo del tutto corretto una sua considerazione sulla nostra giornata di lavori.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.85).
Il Consiglio non approva.
1.86) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 40,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.87) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 41%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.88) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 41,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.89) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 42%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.90) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 42,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.91) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 43%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.92) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 43,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.93) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 44%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.94) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 44,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.95) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 45%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.96) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 45,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.97) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 46%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.98) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 46,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.99) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 47%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.100) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 47,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.101) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 48%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.102) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 48,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.103) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 49%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.104) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 49,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.105) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 50%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.106) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 50,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.107) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 51%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.108) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 51,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.109) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 52%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.110) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 52,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.111) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 53%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.112) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 53,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.113) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 54%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.114) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 54,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.115) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 55%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.116) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 55,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.117) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 56%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.118) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 56,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.119) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 57%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.120) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 57,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.121) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 58%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.122) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 58,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.123) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 59%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.124) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: al comma 1, le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 59,5%".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale in merito agli eventi alluvionali del 15 luglio 2002


PRESIDENTE

Con riferimento alle richieste di informazione, provenienti da diversi Gruppi, su ciò che è accaduto con il maltempo e le alluvioni di ieri (che in provincia di Cuneo hanno anche provocato morti), devo comunicare che la situazione è seria. Le località in cui ci sono state le frane sono luoghi che, a mia memoria, non hanno mai avuto problemi del genere: mi riferisco alla Valle Pesio, Valle Gesso, Valle Vermenagna.
Su tali avvenimenti, il Vicepresidente Casoni ha comunicato che la Giunta si assume l'impegno di intervenire, con un'informazione adeguata (oltre a quello che può già dire adesso), in apertura della seduta di martedì prossimo.
Naturalmente, colleghi, non si tratta di aprire un dibattito su questo punto, ma ritenevamo doveroso, sia come Giunta, sia come Presidenza del Consiglio, informare sugli esiti dei drammatici avvenimenti degli ultimi giorni.
Ha pertanto la parola l'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Questa mattina non ero presente ai lavori d'aula perché ho fatto un sopralluogo nelle zone colpite.
Mi corre l'obbligo di ricordare ai colleghi che purtroppo in questi avvenimenti è morto un dipendente della Regione Piemonte, un operaio del vivaio di Chiusa Pesio. Mentre si stava recando, con la motocicletta, a trovare suo papà in un alpeggio, preoccupato per le condizioni atmosferiche, è stato colpito - purtroppo - da una frana.
Uno dei due morti, che purtroppo risultano agli atti, è un nostro dipendente.
Per ora ho solo questa comunicazione; martedì riferiremo sullo stato dell'arte che questa mattina ho avuto modo di vedere e che le squadre sono ancora in azione per rilevare i danni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
A nome del Consiglio, quindi, l'impegno alla discussione al primo punto all'o.d.g. di martedì prossimo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Chiedo se è possibile conoscere il nome e cognome di questo dipendente per osservare un minuto di silenzio, perché, nel momento in cui viene comunicata, dal governo regionale, la scomparsa di un dipendente, ritengo doveroso ricordarlo subito, non martedì.



PRESIDENTE

Si tratta di Giraudi Secondo, 30 anni, abitante in Borgata Certosa di Chiusa Pesio, operaio forestale del vivaio di Chiusa Pesio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Vi ringrazio. A nome del Consiglio regionale faremo subito pervenire alla famiglia l'espressione del nostro più profondo cordoglio.
Vi ringrazio anche a nome dei familiari di Giraudi Secondo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Fondi sanitari

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000". Esame collegato ordine del giorno n. 590


PRESIDENTE

Tornando al disegno di legge n. 365, chiedo al Gruppo DS se intende confermare il ritiro degli emendamenti dal n. 1.125) al n. 1.156) relativi ai commi 1 e 2 dell'art. 1.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non ritiro la firma da questi emendamenti, però dico alla Presidenza di considerare l'apposizione della mia firma come un mero errore materiale.



PRESIDENTE

Il Gruppo DS comunica che gli emendamenti dal n. 1.125) al n. 1.156) sono ritirati.
Sono inoltre da intendersi ritirati gli emendamenti ai commi 1 e 2 dell'art. 2, l'emendamento aggiuntivo che istituisce l'art. 3 bis e gli emendamenti al comma 1 dell'art. 4.
Sul comma 3 dell'art. 1 sono stati presentati i seguenti emendamenti.
1.157) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Caracciolo, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte di un aumento dell'assistenza territoriale".
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Svolgo un intervento complessivo che riguarda tutti gli emendamenti che chiedono che la quota alle ASL e ASO sia ridotta in ordine all'aumento dell'assistenza territoriale, dell'integrazione tra sanità e assistenza dell'indice di ricovero ospedaliero, dell'indice di ricorso al pronto soccorso, della riduzione della migrazione sanitaria, dell'aumento delle liste di attesa, delle carenze di organico, che incentiva i momenti della ricerca; l'attivazione del day surgery, del day hospital e del day service che chiede la verifica del miglioramento dell'indice di gradimento da parte dell'utenza delle prestazioni, la verifica e la coerenza dei risultati, dei flussi di monitoraggio di utenza e di osservatorio sulla qualità delle prestazioni, della costruzione di progetti condivisi nei piani di attività annuali con Comuni, Comunità montane, Circoscrizioni, del gradimento dell'operato svolto da parte delle ASL per conto di Comuni, Comunità montane e Circoscrizioni, della quota di partecipazione delle ASL ridotta a fronte dell'attivazione di patti territoriali per la salute, a fronte di quelli che opereranno in direzione di una migliore attivazione dei servizi.
Riteniamo che tutti insieme questi emendamenti vogliano sollecitare dal punto di vista del merito, una riflessione: l'attivazione di questo mutuo a carico delle ASL, che ci ha visti particolarmente contrari nel corso di tutto il dibattito, ha una ricaduta diretta su servizi, cittadini e utenti.
Il criterio adottato dalla legge e la misura che ci viene proposta riguardano un'attenzione nel momento in cui si attiva questo mutuo in modo generalizzato sulle Aziende sanitarie solo sulla base di una quota percentuale e solo sulla base del disavanzo che avevano.
Se, invece, il criterio fosse stato non tanto solo il nudo e crudo disavanzo, che può essere determinato da una situazione di spesa storica inferiore riconosciuta in quella realtà e in quella situazione che ha determinato un disavanzo maggiore, noi ulteriormente penalizzeremmo chi già aveva una spesa storica più bassa, che non riusciva a far fronte alla copertura dei servizi. Con questa misura viene ulteriormente penalizzato.
E' la stessa logica seguita dalla deliberazione del 7 gennaio con cui tagliavamo l'1% in modo uguale per tutte le Aziende. Noi avevamo detto che era un patto uguale tra diseguali perché non considerava le diverse condizioni di partenza e l'attivazione di eventuali risparmi che, rispetto a quelle attivazioni di partenza, sono state fatti. Ad esempio, vi erano le ASL che avevano un minor numero di personale, perché avevano attivamente risparmiato, mentre altre che ne avevano assunto a dismisura subivano una penalizzazione nettamente inferiore e vi era una ricaduta sui servizi.
Applicando questo meccanismo, tenendo conto del fatto che si applica riducendolo, se lì c'è un'attivazione particolare di servizi territoriali se lì c'è una riduzione della lista d'attesa, se lì c'è un'attivazione particolare di day hospital, day surgery e momenti di quel genere, se si usa questo criterio invece dell'altro, non si incorre nella grave situazione di quel patto uguale tra diseguali, che già la deliberazione del 7 gennaio ci aveva proposto, ma si modifica, invece, significativamente da questo punto di vista.
Questo mantiene, ovviamente, la nostra contrarierà di fondo sulla questione del mutuo, sulla suddivisione delle ASL di questa percentuale così alta del 70%, però tende ad intervenire con una correzione di merito vera, che creerebbe una situazione oggettivamente perequata.
Per questa ragione, vogliamo sottoporre alla Giunta questi emendamenti e riterremmo molto utile, al di là del giudizio che permane negativo sulla deliberazione, che ci fosse una riflessione e, magari, un accoglimento delle nostre istanze.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In merito a questo gruppo di emendamenti e all'illustrazione svolta dalla collega Manica, la Giunta ritiene che, da un lato, sulla legge non sia possibile dettare criteri o rimandare a criteri in continuo cambiamento; dall'altro lato, ritengo che una parte del suo intervento laddove dice "la valutazione concreta dei dati storici e delle iniziative che vengono intraprese dalle varie ASL", vada tenuta in seria considerazione.
Ritengo che la Giunta regionale - chiedo formalmente se il Gruppo dei firmatari la vorrà accogliere - la possa assumere nel futuro come raccomandazione o prescrizione, con riferimento alla definizione dei budget attuali delle ASL, tenendo conto di quelle che sono le iniziative, oltre il percorso che hanno intrapreso.
Ritengo che questo sia possibile e, se mi permettono i proponenti degli emendamenti, lo considero l'unico meccanismo di eventuale compensazione o correzione d'errore in un riparto di questo genere.
Per questo, chiederei ai proponenti il ritiro degli emendamenti altrimenti c'è il voto contrario con questa motivazione.



PRESIDENTE

Aspettiamo le decisioni del Gruppo DS.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Li manteniamo.



PRESIDENTE

Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.157).
Il Consiglio non approva.
1.158) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte di una maggiore integrazione sanità-assistenza".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.159) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della riduzione dell'indice di ricovero ospedaliero".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.160) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della riduzione dell'indice di ricorso ai pronto soccorso".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.161) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Caracciolo, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della riduzione della migrazione sanitaria".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.162) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della riduzione delle liste di attesa".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.163) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della copertura delle carenze organiche".
1.164) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione di corsi di formazione professionale e di aggiornamento degli operatori sanitari".
1.165) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte di iniziative atte a contrastare il burn out degli operatori".



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Proseguiamo con la lettura degli emendamenti.
1.166) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'innovazione e adeguamento della strumentazione tecnologica".
1.167) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Caracciolo, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'introduzione della telemedicina".
1.168) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione e del potenziamento di attività di day surgery".
1.169) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Caracciolo, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione e del potenziamento di attività di day hospital".
1.170) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione e del potenziamento di attività di day service".
1.171) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte del potenziamento delle attività di ricerca".
1.172) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte del miglioramento dell'indice di gradimento delle prestazioni da parte dell'utenza e delle associazioni di tutela".
1.173) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della coerenza tra i risultati attesi e registrati nei piani di attuazione annuali".
1.174) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione di efficaci strumenti di monitoraggio sui flussi di utenza e di osservatorio sulla qualità delle prestazioni".
1.175) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte della costruzione di progetti condivisi nei piani di attività annuali con Comuni, Comunità montane e Circoscrizioni".
1.176) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte del gradimento dell'operato svolto da parte di Comuni, Comunità montane e Circoscrizioni".
1.177) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Ronzani Manica, Saitta, Placido, Giordano, Marcenaro e Moriconi: è aggiunto il comma 3 così come segue: "Annualmente la quota di partecipazione delle ASL e delle ASO è ridotta percentualmente a fronte dell'attivazione di patti territoriali per la salute".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti dal n. 1.163) al n. 1.177).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: dopo le parole "si provvede", sostituire il restante testo con le parole "ai sensi dell'art. 6 della L.R. n. 13/02".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
3.2) Emendamento presentato dal Consigliere Moriconi: è aggiunto il comma 2 così come segue: "2. Alle ASL e alle ASO è riconosciuto un contributo straordinario dalla Regione Piemonte pari alla quota di partecipazione agli oneri del mutuo stipulato a copertura del disavanzo sanitario dell'anno 2000. Tali contributi verranno predisposti in base al bilancio di previsione 2002 di parte corrente".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 3 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dal Consigliere Moriconi: l'art. 4 è abrogato.
Il parere della Giunta?



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.1).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento al titolo presentato dal Consigliere Moriconi: il titolo del disegno di legge è così modificato: "Disposizioni per la copertura di parte del disavanzo della sanità dell'anno 2000".
Su tale emendamento la Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Ai sensi dell'art. 78 del Regolamento, comunico che è giunto un ordine del giorno collegato, che va discusso prima della votazione finale del provvedimento, a firma dei Consiglieri Cattaneo, Brigandì, Galasso Angeleri, Deorsola e Tomatis, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerata la discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge n. 365 da cui emerge una preoccupazione relativamente al mantenimento dei livelli ottimali dei servizi sanitari nelle ASL e ASO piemontesi impegna la Giunta regionale ad operare affinché l'onere di ammortamento mutuo per il disavanzo 2000 a carico delle ASL e ASO non determini pregiudizio a livello dei servizi socio-sanitari".
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, io non so chi sia il primo firmatario di questo ordine del giorno, ma la mia dichiarazione di voto contrario lo è per ragioni di pubblica decenza, perché considero questo ordine del giorno una oscenità.
La ringrazio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Voglio seguire l'efficace dichiarazione del collega: per una questione di opportunità e di decenza per le cose che abbiamo sostenuto in questi giorni, credo sia opportuno che questo ordine del giorno venga ritirato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

In modo molto telegrafico, così come ha fatto il Consigliere Saitta penso che potrebbe essere quasi una presa in giro al dibattito di questi giorni, dopo che per settimane abbiamo chiesto alla Giunta regionale di accogliere emendamenti che evitassero la penalizzazione, o il rischio di penalizzazione, per quanto riguarda le ASL e le ASO, a pregiudizio dei livelli dei servizi socio-sanitari. Ancora ultimamente l'Assessore Pichetto motivava le ragioni della contrarietà della Giunta ad accoglierli, ma votare adesso un ordine del giorno farsa come questo è il riconoscimento che noi avevamo ragione, oppure è semplicemente qualcosa che va al di là delle possibili e tollerabili ragioni di un confronto consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non riesco a comprendere la reazione dell'opposizione che, fino ad ora, ha sostenuto e invitato la maggioranza a prendere una posizione, che è quella che noi abbiamo sostenuto chiaramente in questo ordine del giorno. Sembra quasi che in questo teatrino della politica si scambino un po' le parti e si continui a giocare.
Qui, almeno per quel che mi riguarda, io non sto giocando.
Ci siamo confrontati, anche duramente, in una battaglia che ha visto alcuni di voi impegnati continuamente, con un intervento dopo l'altro sostenendo prima lo 0,50%, poi l'1%, poi l'1,50%, poi il 2%, poi il 2,50 ecc., fino all'ultimo emendamento che abbiamo approvato qualche minuto fa.
Con questo ordine del giorno, noi ci siamo permessi di impegnare la Giunta ad essere attenta proprio su quei livelli che avete sostenuto per giorni e giorni in quest'aula. E adesso, da parte vostra, ci arriva l'invito a ritirare questo ordine del giorno? Per quel che mi riguarda, io la firma non la ritiro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente.
Noi abbiamo presentato questo ordine del giorno - e lo dirò con un tono calmo sia nella tonalità che nella pacatezza di ciò che sto per dire perché tutto avrei immaginato tranne che alcuni colleghi dell'opposizione reagissero così.
Alcuni Consiglieri dell'opposizione in queste giornate ci hanno anche ripreso, spesso in modo fermo, quasi come Consiglieri regionali intolleranti, quando magari, in sedute consiliari più accese di quella odierna, ci sono state alcune battute fuori microfono. Addirittura siamo stati accusati di voler negare la possibilità ad uno o più Consiglieri regionali di intervenire.
Sono rimasto meravigliato dall'atteggiamento quasi intollerante di alcuni Consiglieri, che addirittura dicono che per decenza dovrebbe essere ritirato questo ordine del giorno, e che è indecente che la maggioranza lo presenti.
Innanzitutto, la decenza o il decoro fa parte della libertà personale e ognuno ha il suo parametro. Perché, ad esempio, una persona in mutande in un certo contesto, per qualcuno può essere decente e per altri indecente.
Noi rispettiamo questo vostro giudizio di decenza o indecenza.
Riteniamo che questo sia un ordine del giorno semplicissimo, che abbiamo annunciato ripetutamente - Presidente, le chiedo di darmene atto - almeno venti volte in questi tre giorni di dibattito.
E' un ordine del giorno che abbiamo più volte messo a disposizione, e lo è ancora, del Consiglio regionale per una presentazione, che richiamasse e tenesse conto di una preoccupazione - di questo vi diamo atto evidenziata anche dall'opposizione sulla questione dei livelli dei servizi.
L'opposizione sostiene che i livelli dei servizi sono già stati intaccati; noi diciamo di no. L'opposizione sostiene che se le ASL dovranno pagare la rata di questo mutuo, dovranno tagliare dei servizi. Noi diciamo "no" e "no" dice la Giunta regionale, e lo ha dimostrato con interventi di merito da parte dell'Assessore e soprattutto del Presidente della Giunta regionale.
Riteniamo utile e particolarmente significativo che il Consiglio dia un mandato forte alla Giunta regionale su una scelta che la stessa ha già fatto e fa, quella di non tagliare i servizi. Se si vuole discutere l'ordine del giorno, bisognava presentarlo insieme, ma si possono aggiungere le firme, perché è un ordine del giorno aperto, sincero e semplice. Non a caso, non contiene premesse o proclami, ma è subito operativo, in quanto evidenzia immediatamente un dispositivo.
Diciamo semplicemente: cara Giunta regionale, quando dai le direttive alle Aziende, quando rinegozi i budget e nelle tue operazioni di controllo fa sì che il pagamento di questa rata non incida sui livelli attuali dei servizi socio-sanitari. Non mi sembra nulla di scandaloso, di indecente o incompatibile con l'azione e il dibattito politico corretto che ha fatto con le sue teorie e le sue tesi, l'opposizione da un lato, o con le tesi e i convincimenti della maggioranza dall'altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Io ovviamente, facendo parte della maggioranza, non posso che schierarmi a favore dell'ordine del giorno. Però vorrei fare un piccolo distinguo e, a ragion di ciò, pur votando a favore, penso sia opportuno che io ritiri la mia firma.
Lo dico per un motivo semplice: è un ordine del giorno superfluo, che mi pare non accontenti nessuno.
Non serve alla minoranza e, se non serve alla minoranza, non vedo perché bisogna aggravare sulla Giunta. Non serve alla maggioranza, perch dice una cosa del tutto ovvia: è evidente che la maggioranza ha tutto l'interesse affinché i livelli dei servizi socio-sanitari per i cittadini siano i più elevati. Quindi, la Giunta non può che essere automaticamente ope legis, impegnata a fornire questo tipo di servizi.
Quindi, l'ordine del giorno, seppur condiviso ed elaborato, lo ritengo ultroneo.
C'è inoltre un discorso che credo abbia un interesse, che sottopongo a questa attentissima aula: ancora una volta, noi stiamo mescolando l'attività amministrativa con l'attività legislativa.
Siamo stati in aula fino a mezzanotte, oggi tutto il giorno a sentire delle interessantissime disquisizioni tra un punto, un punto e mezzo e così via. Per che cosa? Qual era il problema? Si parlava di sanità? No, si parlava del meccanismo di un mutuo che, da una parte, doveva essere stipulato dalla Regione e, dall'altra parte, ovviamente dai soggetti erogatori, e del fatto che questo sarebbe stato pagato - o sarà pagato nel momento in cui interverrà l'approvazione della norma - in proporzione dai vari Enti.
Il disavanzo è un fatto oggettivo, che è agli atti, e quindi è stato un po' voler prendere la maggioranza e portarla a spasso per due giorni dicendo: "Vedete come siete cattivi! Vedete quanto è grande il disavanzo!".
Abbiamo capito! Non ci scandalizziamo del disavanzo, anzi, riteniamo che questo sia un meccanismo di semina, nel senso che è il primo prezzo che questo Stato deve pagare affinché il federalismo sia un federalismo attuale. Quando c'era lo Stato che riappianava tutti i bilanci, tutti si potevano permettere di fare qualsiasi cosa, di fare assumere gli amici nell'ambito della sanità, di fare assumere gli amici degli amici, di farli assumere in maniera parcellizzata e lottizzata da parte di tutte le forze politiche. Tanto pagava Pantalone! Noi vogliamo uno Stato più vicino al cittadino, quindi, di fronte al pro dell'immediatezza fra chi comanda e chi è comandato, c'è il contro, che significa che i conti alla fine devono tornare nel proprio ambito, e non si può sempre contare sulle forze altrui.
Per questo motivo, abbiamo assistito ad una lotta che non ha nulla a che fare con l'attività di Consiglio, abbiamo rubato i soldi ai contribuenti, essendo presenti in quest'aula per tutte queste ore, e abbiamo fatto una lotta - che, spero, volga al termine - del tutto inutile e già preannunciata come del tutto inutile.
Per tali motivi, Presidente, chiedo che venga cancellato il mio nome dall'ordine del giorno, e già preannuncio il voto positivo, ove questo andrà in votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Su questo ordine del giorno, contro cui, come opposizione, abbiamo sollevato le nostre critiche, il minimo che si possa fare è definirlo pleonastico, in quanto afferma - come d'altronde ha appena detto il Consigliere Brigandì - una cosa che dovrebbe essere l'impegno normale della Giunta: cioè quello di sentire le discussioni che ci sono state in questi giorni.
La Giunta ha cercato di convincerci per tutte queste ore che l'intervento che stava per assumere non avrebbe significato una riduzione dei livelli assistenziali per i cittadini piemontesi. La Giunta ha sostenuto questa posizione, e non è stata assolutamente in grado di convincerci che, invece, la nostra posizione era quella corretta. Ovvero non è stata in grado di dimostrarci che, inevitabilmente, questo ulteriore carico che si calerà sulle ASL si ripercuoterà in una diminuzione dei servizi per tutti i cittadini piemontesi.
Questo è quello che accadrà, anzi, credo che questo ordine del giorno una volta votato dalla maggioranza - dovremmo incorniciarlo, e poi andare a riprenderlo tra un anno, per vedere se quello che viene espresso si realizzerà veramente. Noi siamo sicuri che quello che è affermato nell'ordine del giorno non si realizzerà. Ma non solo: nello stesso ordine del giorno viene affermato, in maniera abbastanza esplicita, quello che noi abbiamo sostenuto, ovvero che questo non era solo un provvedimento economico, ma era un provvedimento che riguardava direttamente anche la sanità.
La maggioranza ha cercato ripetutamente di convincerci che così non era, ma poi nell'ordine del giorno scrive chiaramente il collegamento tra questa manovra economica e le preoccupazioni che diminuiscano i livelli assistenziali per i cittadini piemontesi.
Quindi, la posizione che la maggioranza ha tenuto in tutte queste ore diventa ancora più incomprensibile, proprio perché, di fatto, nell'atto finale viene a dare ragione a chi voleva che si adottasse quell'unica misura, che veramente serviva o che sarebbe servita per realizzare quanto stabilisce l'ordine del giorno, ovvero una diversa ridistribuzione del rateo tra la parte a carico della Regione e la parte a carico delle ASL.
La Giunta, dunque, non ha voluto prendere in considerazione l'unica misura necessaria per rendere realizzabile l'ordine del giorno, il quale rappresenta nient'altro che un'affermazione vuota, che non avrà alcuna realizzazione.
Pertanto, la migliore mossa che i proponenti potrebbero sarebbe che quella di ritirare l'ordine del giorno.
Questo è il motivo di contrarietà dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Presidente. Non vedo ragione di polemica o insoddisfazione da parte dell'opposizione. Tutto il dibattito è stato condito con un linguaggio sul nocumento per i poveri, sui tagli, con un'impostazione che definisco un po' "disfattista".
Riteniamo infondate le tesi dell'opposizione e riteniamo infondate le critiche rivolte, a volte aspre, ma argomentate, a volte infondate, ma corredate sempre con audacia logica.
Devo dire che ci aspettavamo che anche l'opposizione assumesse questa iniziativa; personalmente ritengo si possa e si debba dare il consenso qualora qualcuno dell'opposizione voglia sottoscrivere l'ordine del giorno in questione.
La denunciata superfluità dell'ordine del giorno ritengo non sussista anche se l'argomento sulla superfluità ha una sua dignità.
E' ovvio che la Giunta è impegnata in tale direzione e in tal senso, ma il Consiglio esprime un impegno solenne e impegna la Giunta. Il tutto quale espressione dell'attenzione che la maggioranza dedica a tutti i piemontesi e alle fasce deboli in particolare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Personalmente mi assenterò quando verrà votato l'ordine del giorno perché lo considero un atto di scarsissima serietà.
Ovviamente, questo atto di scarsa serietà si può fare, perché gli ordini del giorno votati in Consiglio non hanno alcun valore; abbiamo votato decine di ordini del giorno senza che questi avessero conseguenze pratiche.
Mi pare che oggi lo spirito sia questo; mi chiedo come possano, la Giunta e il Presidente del Consiglio, approvare credibilmente una legge e poi un documento che stabilisce che quella legge non entri del tutto in vigore. E' un po' come se, dopo aver votato la legge sui ticket, si votasse un ordine del giorno in cui si dice: "Chiediamo alla Giunta di operare affinché i ticket non costino agli utenti", sapendo che le due cose sono in contraddizione.
Questo, ripeto, è un atto di scarsissima serietà, esattamente come quando la Lega votava le leggi in aula e fuori dall'aula distribuiva volantini contrari alle leggi approvate.
E' la stessa cosa! Abbiamo fatto un volantino mascherato da ordine del giorno del Consiglio, perché si vota una legge, ma poi si è contrari perché si vuole che non abbia gli effetti che evidentemente avrà.
Per questo motivo, non parteciperò alla votazione, anzi, mi assenterò.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i colleghi di maggioranza che in questi giorni di discussione hanno condiviso gli argomenti che alcuni di noi hanno portato a sostegno dei numerosi emendamenti che cercavano di impedire il taglio e il pregiudizio del livello dei servizi sanitari.
Li ringrazio, capendo che questa loro condivisione non ha potuto essere esplicitata nel dibattito; è rimasta muta, serpeggiando, però, all'interno della maggioranza.
E' chiaro che questi colleghi hanno premuto all'interno della maggioranza, condividendo le nostre preoccupazioni e critiche, per trovare una strada che desse ragione e consolazione alle loro preoccupazioni.
Cari colleghi che avete condiviso silenziosi questi nostri argomenti e queste nostre preoccupazioni, purtroppo quelle sono battaglie che o si fanno sui contenuti, lì dove si gioca un impegno, dove si compie una scelta, oppure sono battaglie che hanno un esito come questo.
A ben vedere, questo ordine del giorno è un bell'autogol, però la palla ormai è in porta! Il collega Brigandì cerca di scappare, però la palla è già stata consegnata alla porta e le ASL e le ASO sono caricate dei mutui! Voi dite con ritardo e forse cinismo e sicuramente ipocrisia di essere preoccupati, ma questa vostra preoccupazione poteva farsi viva insieme alla nostra quando, emendamento per emendamento, senza ritirare alcuna firma abbiamo lottato finché abbiamo potuto per vedere se queste nostre preoccupazioni potevano perlomeno essere lenite da un livello inferiore di addebito alle ASL e alle ASO.
Adesso ci sono i fatti, adesso c'è il peggioramento che inevitabilmente le ASL e le ASO subiranno.
A fronte di questi fatti, voi proponete parole: le parole buone, le parole inutili, le parole al vento.
Queste sono parole al vento, che non servono assolutamente a niente! Mi dispiace che questi colleghi di maggioranza si siano fatti un po' menare per il naso, accontentandosi di una dichiarazione verbosa, priva di contenuti e di efficacia.
Di fronte a questo autogol e a questa situazione paradossale di presa in giro della realtà e del buon senso, non parteciperò al voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 590, di cui ho dato lettura precedentemente.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Il mio Gruppo esprimerà voto contrario a questo provvedimento. E' un momento particolarmente delicato per questo Consiglio, perché la formalizzazione di mille miliardi di debiti esprime il cattivo lavoro svolto da questa Giunta.
Volevo ricordare all'Assessore al bilancio che il debito complessivo all'interno dello stato patrimoniale dell'Ente regionale, ammonta a circa tremila miliardi. L'Ente Regione non è mai stato così indebitato. Vi raccomando di non continuare su questa strada, particolarmente pericolosa perché la comunità piemontese non può sostenere debiti con un ritmo così sostenuto. Mi auguro che le prossime gestioni siano meno allegre e che mettano in rilevanza il carattere del piemontese: risparmiatore, oculato nella gestione e garante della serenità del proprio popolo. Questa gestione dà molte preoccupazioni e di questo sono particolarmente preoccupato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

C'è stata una discussione, sulla deliberazione per l'accensione del mutuo di mille miliardi per sanare lo sfondamento di bilancio del 2000 della sanità, talmente lunga che è sembrata interminabile ed è stata certamente l'occasione, oltre che per fare palestra ed approfondire e snocciolare la problematica della deliberazione, per evidenziare i danni piuttosto pesanti, che ne derivano alle ASL con il 70% del mutuo a loro carico e, quindi, alla gente che di esse fanno parte e si servono per la loro salute. Danni messi in evidenza da tanti colleghi che sono intervenuti nell'illustrare gli emendamenti. Non solo. Essa ha richiamato e stuzzicato tanto impegno nelle discussioni, da gran parte della minoranza, proprio per la peculiarità dei modi e dei tempi con cui si è arrivati all'accumulo del debito in questione. Altrimenti, accendere un mutuo non mi sembra sia proprio un atto così grave.
Le elezioni regionali del 2000 hanno spinto il titolare della sanità ad accontentare molte richieste di intervento nelle varie ASL ed ospedali forse in maniera, a dir poco, benevola, per non dire miope ed irresponsabile, creando doppioni, disservizi e tanti amici.
Questo è il motivo più plateale e semplicistico, ma le cause sono tante e più profonde e complesse, investendo le strutture dell'organizzazione sanitaria e di una cultura di gestione stantia e non collegata ai tempi.
Il Presidente Valerio Cattaneo, se non erro, già alla prima seduta ha dichiarato che la maggioranza si sarebbe assunta tutta la responsabilità politica del caso, consentendo così, alle opposizioni, di comunicare all'esterno, e all'opinione pubblica, la verità e le colpe di questa operazione.
Detto questo, forse sarebbe necessario valutare attentamente se, oltre al danno procurato alla popolazione piemontese dal deficit della sanità non sia opportuno evitare una discussione lunga, e molte volte fine a se stessa.
Mi viene in mente un fatto accaduto realmente. Un medico di mia conoscenza, un uomo di chiesa, chiamato al capezzale di un ex galeotto colpito da infarto, anziché propinare la cura, ha iniziato a recitare il rosario per salvargli l'anima.
Secondo me, in tema di regolamento, bisognerebbe chiedere, all'amico e compagno Violante, come comportarci, perché qui c'è qualcosa da limare.
Su questo provvedimento mi astengo, esprimendo la mia solidarietà a tanta gente che ha poca salute e necessita di risposte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Il nostro giudizio, rispetto a questo provvedimento, sarà contrario per diverse ragioni. Riteniamo che questo provvedimento abbia, in modo chiaro evidenziato che il buco di 1.200 miliardi dell'anno 2000, di cui 200 coperti dal Governo e 1.000 a carico dalla Regione, era già esistente anche se in allora non l'avevo voluto dichiarare, a cominciare dai bilanci preventivi. Puntualmente, ciò è avvenuto nel bilancio preventivo dell'anno successivo e si è ripetuto, in modo assolutamente uguale e previsto, nel bilancio preventivo di quest'anno.
Il fatto che la Giunta sottoponga all'attenzione dell'aula un provvedimento di disposizione della copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000 - e mi riferisco all'Assessore Pichetto, in quanto rappresentante della Giunta e competente per materia - implica un'importante questione: voi qui, non avendolo voluto dichiarare nei bilanci preventivi, finalmente dovete dire, nero su bianco, perché lo dovete coprire; voi, che avevate creato un disavanzo di questa entità per l'anno 2000.
Tutto ciò è politicamente significativo, e il fatto stesso che vi siete arroccati su questo, fino a determinare episodi d'aula mai verificatisi in questo Consiglio, è veramente stupefacente. Avete fatto tutto questo per rimanere qui, per la prima volta con il numero legale, a dichiarare che avevate creato mille miliardi di debiti.
I cittadini piemontesi lo sapevano e grazie a questa conduzione d'aula se ne sono resi conto nel modo più complessivo.
L'unica volta che siete riusciti ad avere, per un numero significativo di volte negli ultimi tre giorni, il numero legale, era per dichiarare mille miliardi di debito sulla sanità. Riteniamo questo un fatto positivo e un successo dell'opposizione.
Dirò di più. Siamo fortemente contrari a questo provvedimento che vi ha costretto a calare la maschera, facendone pagare il prezzo ai servizi.
In Consiglio sostenete che si tratta di una partita di giro. Certo Assessore Pichetto, ma lei fa un giro molto largo con questa deliberazione tra Regione e ASL. Tra il momento in cui lei chiede alle ASL di pagare e il momento in cui, forse, le rifinanzia, riconoscendo loro quella cifra in budget, che già sono stati tagliati, passerà molto tempo. In quel lasso di tempo, comunque, i servizi saranno tagliati, ma erano già stati tagliati per effetto di deliberazioni precedenti. Forse non era lei che ricopriva il dicastero competente, forse era qualcun altro, ma, certamente, con il Presidente della Giunta e l'Assessore D'Ambrosio primo artefice di questi provvedimenti, lei ne portava, essendo la Giunta un organismo collegiale la piena responsabilità politica.
Parlo della deliberazione del 7 gennaio che tagliava l'1%; parlo della decisione di chiudere tutta la questione relativa alle assunzioni; parlo della deliberazione di dicembre che ha comportato il taglio di 1.400 posti letto in Piemonte; parlo del degrado dei livelli di assistenza che erano stati ampiamente determinati.
Le dirò di più: lei, insieme a tutta la Giunta, è responsabile dell'applicazione inadeguata di alcuni ordini del giorno che abbiamo votato in occasione dell'ultimo bilancio preventivo, che ancora occulta il debito della sanità e fa finta di ripianarlo sulla base dei ticket.
Abbiamo scoperto dalla vostra deliberazione di Giunta che i soldi provenienti dai ticket avete già deciso di indirizzarli verso le strutture private. Lì avevate assunto degli ordini del giorno. Uno per quanto riguardava le esenzioni, l'avete applicato male e in ritardo prendendo in giro gli anziani; un altro, relativo alla questione delle case di riposo e dei posti in quella direzione, anche questo male e in ritardo.
Solo un'ultima cosa dovete fare: la copertura dei LEA. Il Presidente Ghigo, mentre partecipa ad una vivace discussione che esula completamente dai suoi ruoli e dal suo aplomb istituzionale, o almeno quello che gli sarebbe richiesto, perché lo stadio è un'altra cosa rispetto ad un'aula non può permettersi di dire che adesso per i LEA non ha la copertura quando in quest'aula, con un ordine del giorno votato - lui era a Roma, ma la sua maggioranza insieme agli altri l'ha votato, e con affermazioni che lui ha fatto ai Capigruppo di maggioranza - aveva avuto occasione di dire che li avrebbe coperti fino a dicembre. Adesso fino a dicembre li coprite perché le bugie si possono dire in tante sedi, ma, quando ci sono gli atti votati, per le bugie, Assessore D'Ambrosio, anche lì è la fine! Con grande convinzione, votiamo contro questo provvedimento in cui la Giunta di centrodestra ha dovuto buttare la maschera sui debiti che aveva accumulato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Signor Presidente e colleghi, anche il Gruppo Radicale voterà contro ma non per l'apertura di un mutuo, che ormai è un atto necessario, o non perché all'interno di questo provvedimento fosse prevista l'alienazione dei beni delle Aziende, cosa che, anche come Gruppo, riteniamo necessaria ed opportuna per valorizzare alcuni beni che sono di proprietà delle Aziende stesse e non sono valorizzati.
Voteremo contro pensando all'ultimo intervento svolto dal collega Ronzani in cui si richiamava quella speciale graduatoria delle Regioni maggiormente indebitate.
Ricordava le Regioni Lombardia, Campania e Piemonte. I famosi tre modelli di sanità a cui il Presidente Ghigo ogni tanto si richiama: il modello lombardo, il modello della sinistra sociale, il modello del centrodestra, che Ghigo sovente, anzi, soventissimo, richiama.
C'è una differenza tra questi debiti: il modello lombardo ha dato dei servizi ai cittadini.
Questo è il dramma di una maggioranza che, per una volta, si palesa compatta e, dato positivo - lo dico e lo sottolineo - viene in aula, vota argomenta e interviene.
Occorre analizzare i fatti: il modello lombardo, che in qualche modo il Presidente Ghigo ha rinunciato a seguire, è un modello che ha creato, sì debito, ma ha creato servizi. Probabilmente, non avete amici lombardi o non conoscete direttamente i vostri colleghi amministratori lombardi. In Lombardia il modello ha funzionato, ha creato debito, ma ha creato soprattutto servizi.
E' questo il grande dramma della situazione: noi abbiamo il debito e non abbiamo i servizi. Per questo motivo, voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Signor Presidente e colleghi, il voto su questo provvedimento è contrario. Un po' tutti e in diverse occasioni durante la discussione abbiamo già avuto modo di anticipare le motivazioni di un voto sicuramente contrario.
In termini conclusivi, non possiamo non far notare al Consiglio regionale e a tutti i colleghi, anche al collega Cattaneo che all'inizio ci aveva accusati di ritardare l'attività che avrebbe impedito l'assunzione del mutuo, che questo fatto è inesistente. Poi la Giunta ha deciso per conto proprio, anzi, avrebbe dovuto contrarlo e non l'ha fatto perché non ha voluto rinunciare a delle spese per pagare la quota di ammortamento.
Questo è il dato di fatto: non lo ha fatto prima per questo motivo, non perché c'era la minoranza qui, non perché siamo intervenuti a sottolineare alcune contraddizioni.
C'è anche un problema di informazione, perché, sicuramente, il collega Cattaneo era in buona fede quando diceva quelle cose, ma probabilmente non aveva il quadro completo delle informazioni.
In ogni caso, va rilevato che, anche dal punto di vista finanziario introduciamo un meccanismo veramente strano: si finanziano delle spese correnti, un deficit di parte corrente, con dei mutui. Mi pare una scelta originale. Contemporaneamente, si dice nel provvedimento che si pu iniziare a vendere gli immobili.
Quindi, per finanziare delle spese correnti, si comincia ad immaginare un mutuo e si comincia a pensare di vendere degli immobili, sempre per la parte corrente. Come tecnica finanziaria mi pare che questo liberismo sia eccezionale, da scuola einaudiana. Non so, dal punto di vista dell'economia, quale sia il riferimento della Giunta per finanziare delle spese correnti: si fanno dei mutui e si vendono degli immobili! In più, c'è un'altra riflessione che credo non sfugga ai colleghi.
Indipendentemente dalla scelta, secondo noi sbagliata, di finanziare delle spese correnti con i mutui e con la vendita di immobili, resta il fatto che non sono ancora stati assunti dei provvedimenti che lascino in qualche maniera immaginare che non ci sarà più disavanzo, che la spesa sanitaria è sotto controllo. Non ci sono provvedimenti in questo senso.
Osservate la deliberazione di luglio, nella sua semplicità e nella sua chiarezza. Sostanzialmente, all'inizio dell'anno, è stata sottostimata la spesa sanitaria, cioè la spesa sanitaria è stata determinata sulla base delle entrate in quel momento e non sulla spesa effettiva.
Infatti, nella spesa sanitaria vengono indicate, in quella delibera di luglio, la necessità del finanziamento del contratto dei medici, il contratto integrativo, le Molinette, l'ASL 1, tutte quelle situazioni che allora abbiamo sottolineato, dicendo: "Nel bilancio indicate una cifra sbagliata".
Quella era una cifra completamente sbagliata e sottostimata, e non è la prima volta che succede e non sarà neppure l'ultima, perché questa è la vostra modalità di affrontare il tema. Lo affrontate a pezzetti: "Inseriamo una spesa uguale alle entrate, poi sulle entrate vedremo". Si incomincia a segnare un budget di un certo importo e si annuncia che i Direttori che non rispetteranno il budget saranno licenziati. Alla fine dell'anno, si scopre che c'è un'aggiunta rispetto alle risorse segnate, molto spesso basata su una grande contrattazione e non su criteri certi.
Questo è un fatto ormai dimostrato.
Vi è la nostra completa contrarietà, dunque, per il modo in cui affrontate il problema, perché non è stato accolto neppure un suggerimento che abbiamo formulato in Commissione e poi in aula all'Assessore Pichetto.
Noi avevamo suggerito: "Perché non proviamo a fare un'opera di pulizia sugli investimenti che sono stati impegnati, ma che non è possibile realizzare perché magari mancano i progetti ed è possibile rinviarli?".
Perché non entrare in una logica seria di sostenere delle spese tenendo conto che c'è un problema di emergenza? In questo la Giunta sbaglia e in questo avremo gli errori alla fine dell'anno e li vedrete tutti (voglio vedere quale sarà il vantaggio del ticket sul pronto soccorso, ce lo spiegherà l'Assessore D'Ambrosio!).
Secondo la Giunta, la questione della sanità è un problema che riguarda l'Assessorato alla sanità e nessuno degli Assessori intende rinunciare a una lira per finanziare quella spesa che è una spesa vera, la più importante.
Continuate a separare le cose, ma se non entrate in una logica diversa non ci sarà un futuro per la sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Il voto favorevole di Alleanza Nazionale trova conforto anche nelle argomentazioni dell'opposizione.
La tesi della partita di giro voglio interpretarla come il segno della buona fede da parte dell'opposizione, posto che non ha colto e continua a non cogliere o a non voler cogliere le chiare indicazioni della Giunta secondo cui il dato rilevante deve essere costituito dalla disponibilità di risorse, non quindi un mero artifizio ragionieristico.
Voglio sottolineare - questo, sì, è il dato politico rilevante - che fino al 1995 la sanità piemontese ha sempre chiuso i bilanci in disavanzo.
Oggi il dato su cui dobbiamo confrontarci o, meglio, i dati sui quali confrontiamo e sui quali riflettiamo, sono i dati del disavanzo del 2000 della fortissima, sensibilissima riduzione del disavanzo per il 2001 e la circostanza inoppugnabile che per il 2002 si viaggia verso il pareggio di bilancio.
Su questi presupposti, su questi dati e proprio dai dati e dall'opera svolta dall'Assessorato, la Corte dei Conti ha proclamato che la gestione della sanità è stata efficiente, efficace, economica e ha conseguito i fini istituzionali di tutela della salute pubblica.
A noi questo pare un nobile sigillo e quindi il conforto per un voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il voto del nostro Gruppo sarà ovviamente contrario al provvedimento che è un provvedimento grave per molti motivi.
Primo motivo: è un provvedimento illegittimo, perché interviene due anni dopo il disavanzo e decide le forme di copertura dello stesso. E' quindi una legge che ha un valore retroattivo e che ritengo abbia elementi di illegittimità. Le leggi operano dal momento in cui vengono approvate non possono operare anche per la fase precedente.
Inoltre, è una legge che fa fare un ulteriore passo avanti, dà un contributo consistente allo smantellamento della sanità pubblica, che sembra sempre più il progetto del centrodestra.
Il 2002 sarà ricordato dai cittadini piemontesi - e non solo - come un anno terribile, da questo punto di vista; c'è stata l'introduzione di tasse, dei ticket e adesso questo ulteriore provvedimento che va a creare delle condizioni per cui anche il patrimonio delle ASL viene minato.
Questo è pericolosissimo proprio per le prospettive future, perché dà una mano a quella politica di smantellamento della sanità pubblica che trova il centrodestra piemontese in sintonia con la politica nazionale.
In questi giorni è stato approvato il provvedimento sulle mutue che è il segnale chiaro di voler andare verso la privatizzazione; nelle scorse settimane è stato approvato il provvedimento fiscale del Governo, che prevede una riduzione delle tasse soprattutto per i redditi medio-alti.
Evidentemente, questa riduzione delle entrate da parte dello Stato si tradurrà in una riduzione delle uscite, in particolare quelle riguardanti lo stato sociale.
Ritengo che, da questo punto di vista, la sanità e la scuola siano i settori che rischiano maggiormente.
Tutto questo accade in un periodo in cui la Giunta, con provvedimenti come quello dell'8 luglio, aumenta gli stanziamenti per la sanità privata.
Quindi, in modo ancora più esplicito, il progetto va avanti, tra l'altro in assenza del Piano sanitario, che dovrebbe essere l'atto che governa le politiche sanitarie della Giunta in questo periodo.
Se mettiamo insieme tutti questi atti, ci troviamo di fronte ad un pericolosissimo attacco alla sanità pubblica che dovrà trovare una risposta non solo in quest'aula, ma in tutto il Piemonte, perché è fondamentale bloccare questo tipo di politica.
Per questi motivi votiamo contro il provvedimento, perché - ripeto - è un pezzo importante nella costruzione di questa politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Colleghi, volevo annunciare il voto favorevole di Forza Italia al disegno di legge n. 365, che ci ha visti impegnati in questi giorni di confronto in aula. E' un voto convinto, lo abbiamo sostenuto dall'inizio.
Siamo particolarmente soddisfatti che si sia arrivati ad un voto sulla versione originaria del disegno di legge così come approvato dalla Giunta regionale, che noi sosteniamo, così come approvato, a maggioranza, nella Commissione competente con il voto della maggioranza stessa che sostiene questa Giunta.
stato premiato il nostro lavoro, un lavoro che ci ha visto non sottrarci ad una discussione di merito. Abbiamo puntualmente risposto a tutte le osservazioni e a tutte le mistificazioni e bugie della minoranza visto che ci avete definiti dei bugiardi. Credo che dall'altra parte dell'emiciclo ci siano dei docenti universitari e basta leggere i giornali in questi giorni, le notizie ANSA, dove avete sostenuto di tutto e di più dove forse chi è distratto immagina da oggi una sanità totalmente privata già operativa.
Come ho già detto in alcuni interventi articolati, avete semplicemente preoccupato i cittadini piemontesi: i servizi non sono toccati, né saranno toccati. Ne siamo convinti. Siamo certamente consapevoli di quanto ha detto la Giunta regionale, attraverso il Presidente della Giunta stessa attraverso l'Assessore competente e attraverso l'Assessore alla sanità: nessuno immagina di toccare i servizi; i servizi non saranno tagliati.
In questo dibattito, Presidente, a parte qualche esempio che pu esserci certamente in una gestione di oltre 10.000 miliardi di vecchie lire di ipotetici disservizi, l'opposizione non è stata in grado di dimostrare scientificamente e oggettivamente che sono stati fatti, ad oggi, tagli di servizi.
Abbiamo dimostrato oggettivamente e puntualmente che "tagli di posti letto" non vuol dire tagli di servizi. Abbiamo dimostrato e ricordato, per chi è distratto nel centrosinistra, che la riduzione dei posti letto discende da una riforma sanitaria complessa e complessiva voluta da un Ministero della Repubblica che voi avete cacciato dal Governo, l'On. Rosy Bindi, perché fu la riforma sanitaria di quel Ministro che, in allora aveva previsto la riduzione dei posti letto, che, ripeto, non vuol dire tagli di servizi.
E allora abbiamo fatto...



(Il Consigliere Chiezzi protesta segnalando che il tempo a disposizione del Consigliere Cattaneo è terminato)



PRESIDENTE

Il Consigliere Cattaneo ha iniziato l'intervento quando il timer segnalava due minuti, non avevo azzerato.



CATTANEO Valerio

L'intolleranza della sinistra è sempre più evidente, Presidente! Grazie per la difesa.
Dicevo che tagli di servizi non ce ne sono stati. Non avete saputo dimostrarlo oggettivamente in senso generale.
Abbiamo presentato con convinzione l'ordine del giorno che è stato approvato, certamente senza mancare di rispetto a nessuno, ma semplicemente perché eravamo convinti, e lo siamo tuttora, che può tutelare maggiormente...



PRESIDENTE

Concluda, la prego.



CATTANEO Valerio

Scusi, Presidente, mancano due minuti.



PRESIDENTE

No, per le dichiarazioni di voto sono previsti cinque minuti; il timer è partito con due minuti, perché purtroppo...



CATTANEO Valerio

partito da cinque minuti, Presidente, perché non è stato azzerato, e adesso siamo a otto minuti e tre secondi.



PRESIDENTE

No, è partito da due, glielo assicuro. Glielo assicuro. Purtroppo...



CATTANEO Valerio

E' partito da cinque, Presidente. Insisto, le chiedo scusa.



PRESIDENTE

No, le assicuro che è partito da due.



CATTANEO Valerio

Va bene, votiamo favorevolmente. Cosa vuole che le dica... Comunque, è partito da cinque.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Se in quest'aula nessuno si oppone, io non ho problemi, Presidente, a cedere due minuti dei miei.
Presidente, ribadisco che se nessuno ha problemi all'interno di quest'aula, io cederei al Presidente Cattaneo tre minuti dei miei.



PRESIDENTE

Non è possibile la cessione di minuti, quindi prosegua.
Adesso verificherò, perché se ho sbagliato chiedo scusa. Comunque prosegua.



BRIGANDI' Matteo

Sarò brevissimo.
Il provvedimento che ci accingiamo a votare è un provvedimento che vedo e leggo per quello che è.



(Brusio in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego: sta parlando il Consigliere Brigandì.
Consigliere, prosegua.



BRIGANDI' Matteo

Farò il mio intervento quando potrò.
Dicevo che è un provvedimento che vedo e leggo per quello che è, cioè un provvedimento di carattere meramente tecnico, che permette alla Giunta di contrarre un mutuo per andare a coprire delle posizioni debitorie già poste in essere.
Pertanto, parlare di sanità, come effetti collaterali di questo mutuo è un parlare in maniera ultronea rispetto a quello che è.
Abbiamo apprezzato molto l'intervento del Consigliere Caracciolo e votiamo a favore di questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Colleghi di maggioranza, le vostre sono parole, parole e parole.
Parlate pure, per carità, tanto le ultime elezioni le avete già perse e questo è già un dato di fatto positivo dal mio punto di vista. E le avete perse perché i cittadini, oltre alle parole che sentono, leggono e vedono alla fine vanno anche a comperare le medicine, pagano le tasse, vanno al pronto soccorso, vanno negli ospedali, hanno amici e parenti che vanno negli ospedali, hanno amici, parenti e conoscenti che lavorano negli ospedali e nelle ASL e in questi anni hanno capito benissimo come avete governato la sanità. Poi dite quello che volete, che i servizi non sono stati tagliati, che noi diciamo bugie... Dite quello che volete, ma sapete benissimo che tutte le conoscenze che voi potete avere di persone che hanno avuto a che fare con l'erogazione del servizio sanitario in questi ultimi anni e in questi ultimi mesi vi hanno detto che hanno trovato le liste di attesa più lunghe, che sono stati curati in modo ritardato, che...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



CHIEZZI Giuseppe

Collega Cattaneo, potrai dire che non è vero, ma sai che è... Lo puoi negare, ma...



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



CHIEZZI Giuseppe

C'era il medico comunista... ma anche il medico democristiano me l'ha detto, anche lui. L'hanno detto tutti che non ne possono più di lavorare in un sistema in cui ogni giorno l'unica cosa che conta è la tabella di marcia delle spese. Non ne possono più! Questo hanno detto ed è risaputo.
Dopodiché, voi negate il fatto? Bene, io penso che con il provvedimento di oggi un altro tassello al nostro progetto di mandarvi a casa fra due anni e mezzo l'avete messo. Bravi! Finalmente potremo dire, con certezza di fatti, e non con illazioni, che voi, dopo aver negato il buco di 1.200 miliardi del 2000, adesso avete dovuto ammetterlo.
Ma questo fatto, che è un fatto di definizione di una realtà che non potrà più essere contraddetta, si accoppia e si sposa meravigliosamente con il peggioramento dei servizi che già si sono realizzati.
Quindi, lasciamo stare tutte le altre illazioni. Io sono parecchio soddisfatto, nel senso che, al di là dei proclami e degli spazientimenti del Presidente Ghigo (qui non viene mai, per due volte che viene si mette a urlare che ha perso la pazienza: pensiamo un po' quanta dovremmo averne persa noi di pazienza nel non vederlo mai in aula!), rimane il fatto, nudo e crudo, che adesso avete addossato alla sanità il 70% della rata di un mutuo così consistente per coprire il deficit. E la sanità subirà un altro peggioramento.
Con ciò, la speranza che ho è che noi riusciamo a limitare i danni che voi continuerete a produrre da qui al 2005, in modo che nel 2005, se - come auspico, vista la cattiva gestione di questo e di altri temi - non potrete più gestire la sanità, le forze che governeranno in alternativa a voi potranno ancora avere un malato curabile. Questo accadrà senz'altro grazie alla dedizione di tutto il personale addetto alla gestione della sanità che si lamenta, che però suda, tira la carretta, rinuncia alle ferie, fa le ferie quando non vorrebbe farle, si sostituisce al collega malato, si sostituisce ai colleghi che aspettano il turnover, si sostituisce agli infermieri promessi che improvvisamente non vede comparire.
Allora, grazie a questa tenuta del sistema sanitario piemontese, che nonostante la vostra azione rimane di ottimo livello, noi speriamo che la questione possa ancora avere un esito positivo.
Da ultimo, mi rivolgo al collega Burzi, che vorrei tanto sentir parlare più spesso in quest'aula, il quale, soprattutto al Consigliere Saitta - che di queste cose è stato il promotore - rimproverava: "Ma non siete stati voi che avete cominciato a fare i conti?".
Vedete, adesso vi rimangiate la parola e dite che noi facciamo i conti.
Ma il problema non è di fare i conti, perché noi i conti li vogliamo fare i conti con i numeri sono una parte dell'azione politica; diverso, invece è quello che state facendo voi, che è quello di farsi dominare dai numeri di correre dietro ai numeri, e non di avere una politica che deve poi fare i conti con i numeri.
Voi fate solo più politica attraverso i numeri: questo è un elemento negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Mi ero assentato dall'aula cinque minuti e sono rientrato in tempo per sentir citare dal Presidente Cattaneo il nome di una persona di alta importanza qual è l'ex Ministro Rosy Bindi.
Intanto, da alcune delle cose che abbiamo sentito poco fa proprio dal Consigliere Cattaneo, sapevo dell'esistenza di diversi tipi di ruoli dei medici, ma non sapevo che ci fosse un ruolo di medico comunista. Vorrei chiedere al collega Cattaneo se sa se ci siano dei nuovi modi di assunzione per cui siano previsti i medici comunisti, perché mi stupisce che, a più di dieci anni dalla caduta del muro di Berlino, ci sia ancora questo muro nelle teste di alcune persone presenti in quest'aula. Però mi interessa parecchio la considerazione che è stata fatta.
Devo dire che, non contenti di aver presentato un ordine del giorno che dà ragione a quanto in questi giorni è stato sostenuto dall'opposizione alcune parti della maggioranza continuano pervicacemente a non voler vedere la realtà.
E' stato affermato dal Consigliere Cattaneo che io non sarei stato in grado di dimostrare i presunti tagli. Evidentemente il collega non ha sentito quando io, ripetutamente, ho detto che bastava recarsi negli ospedali piemontesi in questi giorni - come ho fatto io, da privato cittadino quale sono - per vedere qual è il livello di assistenza; bastava fare quello.
Se il Consigliere Cattaneo vuole una prova di come viene gestita la sanità in questi anni di "magra", ha solo da andare negli ospedali anche lui e vedere come sono ridotti gli organici; poi mi dirà se ho ragione o no a parlare di taglio dei servizi.
E' una cosa semplicissima: basta presentarsi non in pompa magna, ma da semplice cittadino e vedere che cosa si verifica negli ospedali.
Non solo. Per quanto riguarda la prevenzione, che è anche stata citata in questi giorni, quella piemontese è la "Cenerentola". I decreti legislativi prevedevano di riservare alla prevenzione almeno il 5%, ma questo 5% della spesa non è mai stato riservato alla prevenzione, per cui parlare di non ripercussioni delle scelte fatte sulla gestione della sanità mi sembra quanto meno improvvido: significa parlare senza tener conto di quella che è la realtà che poi si verifica sul territorio.
Credo che, come hanno già detto altri colleghi, questo testo legislativo e le dichiarazioni di oggi dimostrino quello che noi abbiamo sempre detto. C'è stata l'inevitabile ammissione del deficit del 2000 ripetutamente negato, e c'è stata anche in ultimo, proprio con l'ordine del giorno presentato, l'ammissione di quel legame che c'era in questo tipo di legge tra l'intervento economico e le ripercussioni a livello di assistenza medica, prova ne sia che nell'ordine del giorno votato a maggioranza questo legame viene riproposto con forza nell'affermazione: "Noi ci impegniamo a che non ci sia una riduzione dei livelli di assistenza".
Allora, di nuovo si affermano delle cose nel corso delle discussioni però si sa bene che la realtà è un'altra; infatti nell'ordine del giorno non si è potuto fare a meno di ribadire questo legame che noi tutti in questi giorni abbiamo ribadito e che significherà inevitabilmente che questa decisione che oggi la maggioranza assume peggiorerà in maniera significativa i livelli di assistenza per tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri e caro collega Chiezzi, volevo solo dirti che per adesso governiamo ancora noi e io auguro ovviamente lunga vita al Presidente Ghigo; poi vedremo, nel 2005, che cosa capiterà.
Al di là delle battute, volevo comunque sommessamente dire all'opposizione che oggi questa maggioranza ha ottenuto sostanzialmente due risultati; due risultati che ha conseguito proprio grazie all'opposizione.
Questo ostruzionismo che ci ha fatti rimanere in aula per settimane su un argomento così importante, che non aveva comunque vie d'uscita, ha fatto sì che questa maggioranza, forse - lo dobbiamo riconoscere - per la prima volta, si compattasse e in una maniera così presente in aula rispondesse ad emendamento su emendamento.
Questo è un primo risultato inequivocabile dell'ostruzionismo dell'opposizione e quindi di questo mi sento personalmente di ringraziare i venti Consiglieri dell'opposizione, in particolare quelli che si sono impegnati di più nella presentazione delle decine e decine di emendamenti che abbiamo ascoltato argomentare.
In secondo luogo, noi siamo riusciti a portare a casa un provvedimento che non aveva vie d'uscita. E' vero, c'era la possibilità percentualmente di distribuirlo in modo diverso, ma sostanzialmente quello che a noi premeva era che i livelli essenziali di assistenza fossero garantiti sul territorio dalle singole ASL.
Noi in qualche modo su questo ci siamo anche garantiti, come maggioranza, presentando un ordine del giorno che abbiamo votato, che impegna la Giunta regionale a fare un'azione di monitoraggio e ad evitare che ci siano dei pregiudizi sui livelli socio-sanitari che dobbiamo garantire sul territorio.
Pertanto, la prima preoccupazione che avevamo in qualche modo l'abbiamo sopita.
Devo poi aggiungere alcune considerazioni alle inesattezze dette da qualche Consigliere di opposizione.
Per fortuna le bugie hanno le gambe corte; le liste più lunghe, le conclusioni diverse che più volte abbiamo sentito ribadire in quest'aula rispetto alla Corte dei Conti, che avrebbe fatto alcune affermazioni sulla sanità piemontese, mentre noi ne abbiamo lette altre: queste sono cose che verificheremo e di cui continuiamo a ringraziare l'opposizione perché le sottolinea.
Ritengo di essere un Consigliere che, a torto o a ragione, è attento al tema della sanità, anche in modo critico, e penso che l'operato della Giunta e di questa maggioranza sia paragonabile alla conclusione espressa dalla Corte dei Conti: sono stati fatti sicuramente alcuni errori, ma complessivamente nel settore della sanità si è cercato di dare un prodotto di migliore qualità e si è cercato di svolgere un lavoro al servizio dei cittadini.
Invito, pertanto, l'opposizione a continuare con questo tipo di ostruzionismo, se questo ci porta a compattare meglio la maggioranza.
Mi auguro che questa sia la prima di tante volte in cui la maggioranza riuscirà ad affermare in aula, non solo con le proprie idee, ma anche con la forza dei numeri, le proprie convinzioni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno votato SI' 32 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine (Proclamazione degli eletti)


PRESIDENTE

A questo punto, essendo terminato lo spoglio delle schede, procedo alla proclamazione degli eletti relativi alle seguenti nomine.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Alessandria. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Carlo Bidone.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Asti. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Marco Maccagno.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Biella. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Mario Porta.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Cuneo. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Giacomo Doglio.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Novara. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Franco De Bernardi.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Torino. Designazione del Presidente.
Proclamo eletto il signor Roberto Dal Degan.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, avevamo previsto una seduta notturna, con inizio alle ore 20.00, e abbiamo una serie di provvedimenti da esaminare. Vorrei fare, al proposito, il punto della situazione, sentendo un Consigliere di maggioranza e uno di opposizione.
La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, il mio Gruppo è presente al 100% dei rappresentanti e siamo ovviamente disponibili a fare quello che il nostro dovere e il nostro lavoro ci impone, cioè a completare la riunione perché abbiamo già perso troppo tempo a danno dei cittadini.
Siamo qui fino alla chiusura dei lavori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, abbiamo la piena disponibilità ad essere presenti, anche perché può rimanere, da parte dell'opposizione, una nutrita e qualificata rappresentanza, visto che l'onere del numero legale è, purtroppo, spesso onere della maggioranza. Quindi, nessuna questione da questo punto di vista.
L'unica problematica che vorrei sottoporre alla sua attenzione Presidente, posto che questa seduta continuerà fino alle ore 20.00, è di valutare se sia il caso di proseguire con la seduta serale, perché quella seduta era stata prevista per ultimare un provvedimento complesso che da molto tempo giaceva in Consiglio.
Poiché siamo riusciti a svolgere questo compito e abbiamo programmato alla riunione dei Capigruppo tre sedute del Consiglio consecutive per la settimana prossima (24, 25 e 26 luglio) e altre tre sedute per la settimana successiva (29, 30 e 31 luglio), salvo la possibilità di riservarci ulteriori sedute qualora l'attività riguardante il documento di programmazione economica e finanziaria e il consuntivo, ma anche tutti gli altri provvedimenti giacenti, lo ritenessero necessario, faccio un appello non alla politica, ma al buon senso.
Le chiedo se sussistono ancora le ragioni per una continuazione in una seduta notturna faticosa (i Consiglieri sono affaticati dal lavoro di questa giornata), visto che abbiamo previsto almeno sei giornate consecutive di lavori consiliari per le prossime due settimane.
E' una valutazione che lascio, chiedendo alla Presidenza di riflettere se non sia il caso di soprassedere, sapendo che la Presidenza stessa, in ordine all'autorevolezza, all'equilibrio e al buon senso non ha mai lasciato a desiderare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Anche noi siamo qui presenti in forze e godiamo ottima salute, però mi pare che le argomentazioni finora svolte possano militare per una chiusura della seduta, visto che è stata particolarmente produttiva.



PRESIDENTE

Va bene, colleghi, prendo atto di que sto orientamento.
Aggiorno la seduta a mercoledì prossimo e comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per il giorno 19 luglio, alle ore 12.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.12)



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