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Dettaglio seduta n.231 del 11/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 15.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale".


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedi i Consiglieri Angeleri, Cavallera, D'Onofrio Ghigo, Racchelli, Ronzani.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con gli emendamenti all'art. 1 del disegno di legge n. 365.
1.43) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 19 per cento" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



(Commenti in aula)



CATTANEO Valerio

Mi sembrava che il clima fosse stato reintrodotto, quanto meno, a garanzia dei Consiglieri di poter parlare prima di passare alle votazioni perché occorre esprimere voti con moderazione, quindi anche ponderarli trattandosi di emendamenti importanti.
Dopo una mattinata passata a discutere, finalmente si è entrati passatemi il giudizio - nel merito del problema. E' stata offerta un'occasione di confronto, maggiormente approfondito nel merito, rispetto a quanto è avvenuto nella giornata di martedì (e anche nella prima ora di avviamento dei lavori consiliari odierni), successivamente agli interventi riguardanti i fatti avvenuti nella giornata di martedì.
Vi è stato un intervento del Consigliere Chiezzi, se non ricordo male in cui si rilevava l'assenza del Presidente Ghigo e come lo stesso, in un Consiglio regionale precedente a quello di oggi, all'interrogativo postogli: "Ma il Presidente, su questo provvedimento, cosa vuole fare? Cosa vuole fare la Giunta? È un provvedimento o cosa?", avesse risposto dicendo: "Mi rimetto alla mia maggioranza".
Qui corre d'obbligo un intervento e una valutazione. L'ho detto sia martedì che oggi, la maggioranza che sostiene questa Giunta regionale crede nella bontà e nell'utilità di questo disegno di legge n. 365; lo crede così come approvato dalla Giunta regionale e licenziato, a maggioranza, da parte della Commissione competente: 70% a carico delle Aziende e 30% a carico della Regione.
Semplicemente riteniamo che così si possa garantire, Presidente Contu la possibilità alla Regione Piemonte di non avere un bilancio ingessato quindi continuare a investire in questo settore e in altri settori strategici per lo sviluppo della nostra Regione. Soprattutto, così si pu avere in una dimensione reale una compartecipazione vera da parte delle aziende, che devono essere sempre più responsabili nel gestire in maniera ottimale le risorse a loro assegnate, quindi, dare una risposta concreta a quel principio di corresponsabilità che noi riteniamo fondamentale.
Questo non pregiudicherà i servizi, come ho avuto modo di dire in un intervento della mattinata, noi ne siamo convinti.
Siamo anche convinti di confrontarci su questo tema. Abbiamo ascoltato le teorizzazioni dei colleghi DS, nella fattispecie Riggio e Suino. Noi riteniamo che questa potrebbe essere una modalità, come si era già detto nella giornata di martedì. Può darsi che la sinistra, se dovesse dare delle indicazioni, così agirebbe.
Noi, invece, riteniamo che queste risorse - ve le riporto nella dimensione reale: 29 aziende, 70 miliardi di vecchie lire circa di rateo complessivo l'anno, quindi circa 2 miliardi, alcune aziende, le più piccole, molto meno, altre aziende, le più grandi, poco di più - si possono reperire non con tagli ai servizi, ma con un'ottimizzazione della gestione delle risorse, con una razionalizzazione di quelle spese, non necessariamente sanitarie, quindi introducendo ulteriore efficienza nella gestione delle aziende stesse.



PRESIDENTE

E' arrivato il Consigliere Burzi, perciò il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.43).
Il Consiglio non approva.
1.44) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 19,5 per cento".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Cattaneo ha ribadito la convinzione di mantenere il provvedimento esattamente così com'è giunto in aula, con quella ripartizione.
Sulla questione degli effetti che questo provvedimento può avere sulla qualità e quantità dei servizi erogati, vi propongo un'osservazione. In campo vengono proposti simultaneamente due ragionamenti: il primo deriva dalla lettura della norma di legge che stiamo discutendo e che sarà messa in votazione. La norma di legge dice che al finanziamento provvedono le aziende sanitarie.
Colleghi, questo elemento non mi pare marginale. Noi votiamo una legge nella quale si dice che le ASL provvedono a finanziare la quota del 70% in base al singolo disavanzo. Stiamo discutendo e votando questa norma. Poi si aggiunge anche che, per farlo in via prioritaria, cercheranno di vendere patrimonio disponibile.
Questa è una delle proposte in campo, anzi, mi verrebbe da dire che questa è la proposta in campo: le ASL devono pagare secondo proporzione e in primo luogo, cerchino di vendere qualche immobile, qualche patrimonio disponibile.
Quella è la norma, però, noi, in realtà, abbiamo già concordato - se sbaglio qualcosa correggetemi anche strada facendo.
In base al secondo ragionamento, noi, in realtà, abbiamo già discusso con i direttori generali e abbiamo detto loro - se sbaglio correggetemi perché sono cose che mi sembrano un po' strane - che la rata di loro competenza, in effetti, gliela riconosceremo noi perché l'abbiamo già inserita nel budget.
Facciamo questo perché, effettuando questo versamento all'ASL, e diventando questa una spesa obbligatoria, deduco dal monte delle spese correnti, sulle quali è possibile calcolare il mutuo, tutta questa quota.
Quindi, ci dite: "Colleghi Consiglieri dell'opposizione, che siete così preoccupati di scaricare sulle ASL la restituzione della rata, state tranquilli che questo non succede, perché siamo poi noi - io aggiungo virgoletto, sottolineo - che di nascosto - e metto un punto interrogativo al fondo - quei soldi glieli diamo, glieli abbiamo già dati, li abbiamo conteggiati".
Mi sembra un accostamento un po' rocambolesco. Nel senso che, da un lato, come Consigliere regionale, sono obbligato a leggere un testo di legge, a crederlo veritiero e a votarlo. Se leggo il testo di legge devo contrastarlo duramente perché le ASL, ed è quanto stiamo facendo, dovranno pagare la rata.
Se devo badare a cosa mi si racconta, cioè che, in realtà, le ASL quella rata non la pagano perché, rispetto al budget previsto, abbiamo già aggiunto la stessa rata, allora, mi costringete a votare una legge che afferma il falso.
Collega Cattaneo, il dubbio che mi rimane è che questo marchingegno possa avere una valenza puramente d'aula e puramente politica. Perché, alla fine, la legge dice una cosa diversa da quella che voi dite che sarà fatto.
Questo mi genera qualche dubbio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

In un altro intervento, ricordavo che, ogni volta che votiamo un emendamento, incrementiamo di circa 500 milioni il deficit, la cifra che le ASL dovranno pagare come interessi sul mutuo. Si tratta comunque di emendamenti che hanno un grosso valore.
Non ricordo o forse non ho assistito alla riunione in cui si diceva che la legge è finta e che la legge, nei fatti, non verrà applicata, perch comunque i fondi alle ASL per pagare questi interessi vengono dati, vengono messi in bilancio dalla Regione.
Delle due l'una: o si dice una cosa banale, pleonastica, perché, è ovvio, tutto quello che le ASL spendono viene dato dalla Regione. Non è che il resto della cifra non arriva dalla Regione. Quindi, la questione sapevamo già che erano fondi regionali. Questo fatto crea un'incongruenza.
Se si tratta di un'assegnazione in più rispetto al bilancio che normalmente viene attribuito alle ASL, ossia di una cifra in più per pagare gli interessi, diventa una sorta di falsa, perché non si capisce il motivo per cui dobbiamo perdere tempo e discutere per una cosa che ha queste caratteristiche. Per quale motivo si deve fare una legge se poi non ha alcuna efficacia. Credo che questo sia un mistero. Desumo che non sia così altrimenti si affermerebbe una banalità.
Si dice che le ASL "tirano fuori" questi fondi perché la Regione glieli consegna. Questo vale per tutte le voci che le ASL spendono. Vuol dire che una parte di questo bilancio, che viene dato per la spesa sanitaria, non viene più utilizzato per la spesa sanitaria, ma per pagare gli interessi sui debiti. La spesa strettamente sanitaria ne risente, perché la quota si riduce in proporzione a questi interessi. Credo che, alla fine, la realtà sia questa.
Mi chiedevo se questa fosse l'unica strada per risolvere questo problema. Abbiamo già detto che riteniamo sbagliata questa soluzione.
Questa mattina abbiamo parlato di fantasia, mi chiedevo se la Regione non riuscisse a trovare altre forme per incrementare le proprie entrate per poter utilizzare fonti aggiuntivi, che non arrivano dal fondo sanitario nazionale, ma da altre strade.
Tra pochi anni si svolgeranno le Olimpiadi 2006. Pensavo che quest'iniziativa, a mio avviso, non porterà dei risultati positivi. Stiamo impegnando risorse enormi per realizzare delle opere assolutamente inutili.
Penso spesso, dato che da quasi trent'anni mi reco a Pragelato, al fatto che verranno costruiti cinque trampolini. Devo dire che in vita mia non ho mai conosciuto una persona che praticasse il salto con gli sci in Piemonte e non ho mai conosciuto una persona che conoscesse qualcuno che praticasse questo sport. Spenderemo tantissimi miliardi per permettere a questi fantasmi di praticare il salto con gli sci. Abbiamo anche il coraggio di dire che quest'opera servirà al turismo, perché tutti gli sportivi che praticano il salto con gli sci verranno in Piemonte.
Dato che l'evento olimpico prevede l'arrivo di molti turisti, di molti atleti, che potrebbero farsi male gareggiando (lo sport del salto con gli sci è molto pericoloso), mi chiedevo se non si potesse impiegare una parte di queste risorse per le strutture sanitarie, che, in effetti, avranno un sovraccarico di lavoro dovuto all'evento olimpico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Mi sembra che da un certo numero di ore si stanno confrontando due posizioni. Una parte di noi sostiene che questo mutuo porterà delle ricadute negative per quanto riguarda la gestione delle ASL, quindi il diritto alla salute dei cittadini piemontesi verrà compromesso.
La maggioranza sostiene che così non sarà, perché i fondi previsti per queste rate sono già presenti nei budget delle aziende. Ho fatto notare, ma non mi è stata data risposta, come martedì vi sia stata una evidente incongruenza tra l'affermazione del Presidente Ghigo, che ha sostenuto questa posizione, e le affermazioni del Capogruppo Cattaneo, che invece aveva adombrato una possibilità diversa, ovvero che le ASL dovessero integrare con soldi propri il pagamento di questo rateo.
Questa incongruenza lascia capire che non vi è assolutamente chiarezza.
Non possiamo, in linea di principio, prevedere se avrà ragione la minoranza quando sostiene che questa manovra porterà dei tagli ai servizi assistenziale o l'opposizione nel dire che questo non accadrà.
Vi è un altro punto, non chiaro, che riguarda i cosiddetti budget concordati. Non si può parlare di budget concordati, ma di budget imposti.
L'Assessorato alla sanità ha imposto ai Direttori generali un certo numero di tagli e questi sono stati costretti ad accettare. Così, allo stesso modo, sono stati costretti ad affermare che all'interno di questi tagli erano comunque previsti i fondi per pagare queste rate.
La nostra convinzione è che si riveleranno tragicamente vere le tabelle in base alle quali sono stati fatti dei calcoli. Possiamo prevedere, fin da ora, gli effettivi tagli che si verificheranno nelle ASL piemontesi.
Il riferimento sul concetto della salute e della prevenzione, fatto poca fa dal Consigliere Papandrea, relativamente all'evento olimpico trovo che sia particolarmente importante.
Come ho detto in altri interventi, la salute va salvaguardata anche attraverso la prevenzione, che non è solo una diagnosi precoce, ma la rimozione di tutte le cause che possono indurre la malattia.
Stiamo progettando di costruire cinque trampolini nella zona di Pragelato. E' stato già detto che questi non serviranno a niente se non per i tre giorni di gara, ma dovranno comunque sbancare le finanze del Piemonte. Questi trampolini verranno costruiti in una zona dove, con ogni probabilità, ci potranno essere delle rocce amiantifere che, se movimentate senza le opportune sicurezze, provocheranno la diffusione delle fibre amiantifere su tutta la Regione Piemonte. Di conseguenza, negli anni avvenire, ci sarà un aumento degli interventi nell'ambito della sanità per le forme tumorali.
Invece di investire nelle Olimpiadi, investiamo nella sanità, facciamo vera prevenzione e salute.



PRESIDENTE

Ho visto che il Consigliere Valvo si dichiarava soddisfatto della precisazione.
Informo che il Consigliere Tapparo, nell'intento di contribuire allo snellimento dei lavori, ha dichiarato di rinunciare al proprio intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento dovuto, in quanto, anche a difesa dell'onorabilità del Consigliere Moriconi, anziché parlare di trampolini parlerei di bob, perché sono tutti aspetti estremamente collegati, nel senso che l'evento olimpico, come ben sa l'Assessore D'Ambrosio, impone in capo alla Regione impegni non da poco, non ultimo attrezzare le ASL (forse un po' meno) ma soprattutto l'ASO di riferimento...



PRESIDENTE

Collega, almeno all'inizio, si attenga all'argomento dell'emendamento.
Se invece inizia da un altro concetto non posso rendermi conto se l'intervento è pertinente.



CONTU Mario

In questi giorni il nostro Gruppo, insieme al centrosinistra, ha presentato un ordine del giorno sulle unità spinali. Voi capite che quest'opera, che pare rientri nell'elenco delle opere connesse, potrà beneficiare di ingenti risorse sufficienti, forse, a realizzare quest'opera. In capo alle Amministrazioni, alle Direzioni sanitarie o all'ASO competente, restano sicuramente gli oneri relativi al loro funzionamento.
Allora, Consigliere Valvo - chiedo la sua attenzione - le vorrei sottolineare questo aspetto, perché noi possiamo anche realizzare delle opere importanti per la nostra Regione, e mi pare che in campo ce ne siano alcune (noi ne abbiamo citate alcune oggetto di un'altra interpellanza).
Una volta costruita l'opera, resta il problema della gestione. Per la gestione di tali opere ospedaliere, magari unità di eccellenza, occorrono delle risorse. Pertanto, il problema delle risorse finanziarie per la gestione di importanti presidi come quelli che andiamo a realizzare resta comunque, sempre un problema all'ordine del giorno: riguarda i bilanci riguarda la disponibilità delle risorse e riguarda la possibilità di non sottrarre alle Aziende...
Collega Marengo, attendo eventualmente un suo chiarimento in proposito: resta il problema delle risorse da reperire per garantire il funzionamento di tali strutture.
E siccome stiamo parlando dei bilanci delle ASL e delle ASO, e questi aspetti gestionali (che riguardano il personale, le forniture di beni e altro) non sono separati, vanno ad inserirsi nella capacità o possibilità di spesa delle aziende.
Allora, da questo punto di vista, torno al merito e quindi confermo il merito delle argomentazioni.
Nella nostra proposta si cerca, per quanto possibile, di limitare diciamo così, la capacità di indebitamento delle ASL e delle ASO per il pagamento degli oneri, affinché quelle risorse possano essere, nel tempo e secondo i propri piani revisionali, utilizzati per finalità che sono coerenti con lo scopo istitutivo delle ASL e delle ASO.
Mi pare un ragionamento estremamente lineare. Va dato atto al Consigliere Moriconi, che proponeva quasi una priorità di spesa, di aver centrato un aspetto del problema. È indubbio, infatti, che gli impegni che la Regione si è assunta non bastano solo a rivendicare la capacità di coordinamento per quanto riguarda la realizzazione delle opere, ma c' anche da prevedere la capacità del sistema di poter fare in modo che le opere previste possano avere anche le risorse per il loro funzionamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.44).
Il Consiglio non approva.
1.45) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 20 per cento".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Rimane, quindi, la difficoltà di conciliare queste due proposte: una la norma di legge, l'altra, una dichiarazione politica (non so nemmeno come chiamarla, intenzione politica o promessa politica, non lo so).
Sono due cose che veramente non stanno assieme e pongono anche un problema di correttezza legislativa, perché il testo, Assessore Picchetto è chiaro e lo voteremo, però lo si vota sapendo che non è così. Ma non è una cosa tanto semplice né da capire né da praticare, perché sono un po' in difficoltà.
Non so se vi ho convinto, almeno, ad avere un dubbio. Cercherò di immettervene un altro di dubbio.
Voi dite: "Guardate che noi abbiamo concordato con i Direttori generali il livello del budget". Questo è sicuramente vero sul piano formale, perch di certo avrete convocato i Direttori generali e con loro avrete fatto una discussione; dopodiché, i Direttori generali hanno accettato quanto voi avete proposto.
Ma anche qua, sul piano della sostanza, siete davvero convinti che i Direttori generali in piena libertà abbiano valutato sufficiente la vostra proposta? Questa è una bella domanda! una bella domanda che propongo alla vostra riflessione perché su questo "pianeta sanità", come sul pianeta rapporti Giunta-Consiglio Statuto e riforme costituzionali (ieri cercavo già di fare un cenno, che è stato poi causa di tanti dissapori), noi dobbiamo approfondire l'argomento, perché l'attuale assetto, oggi normato da leggi (ma le leggi si possono cambiare), che lega in questo modo il Presidente della Giunta regionale e la Giunta regionale ai Direttori generali, è un legame, una catena ben saldata di interessi che sono in capo al Presidente della Giunta regionale e che vengono consegnati a una sola persona, sotto forma di una nomina che sappiamo anche - nella riunione che abbiamo avuto in Commissione d'inchiesta con i Presidi delle Facoltà di Medicina - che vengono nominati secondo una logica diciamo discrezionale (ultradiscrezionale!), senza un concorso, nel modo che sappiamo.
Questo è un legame che dovrebbe portare tutti noi a tenere almeno un margine di dubbio, di incertezza, di volontà di verifica di fronte all'affermazione: "Mah, il budget, i Direttori generali hanno detto di sì".
Perché, potrebbero dire di no? Il Direttore generale che dice di no, il giorno si cerca un altro incarico.
Siamo anche dentro una forma di rapporto molto costrittivo, in cui la parte dominante sta nelle mani della Giunta regionale e qualunque Direttore generale è pronto e deve fare qualunque sacrificio gli si chieda, in ultima analisi, perché se non dice di sì, viene giustamente - dal punto di vista di quel tipo di rapporti - rimosso.
Allora, vedete, non siamo tranquilli in nessun modo; non siamo tranquilli perché quel budget concordato è il budget che questa Giunta ha deciso, in base non a obiettivi di salute - perché questi non ci sono - ma in base puramente a conti economici di quadratura di bilancio.
Perché dico queste cose con tanto calore? Intanto perché mi sembra che siano argomenti abbastanza solidi, però sta a voi smontarli, e poi perch insisto proprio fino all'ultima goccia di sudore per vedere se in questa situazione non sia meglio, colleghi, abbassare di gran lunga il carico sulle ASL proprio per queste considerazioni di merito, alcune precise altre di timori fondati che caricando troppo le ASL, possiamo veramente ridurre il servizio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiezzi, per il rispetto della sua proverbiale precisione.
Indìco la votazione di tale emendamento mediante procedimento elettronico.
Il Consiglio non approva.
Dopo l'emendamento che andiamo a discutere adesso, passeremo alla votazione delle Sezioni decentrate della Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.
Si tratta, come credo siano stati informati i Gruppi, di fare una prima votazione per la costituzione delle Commissioni e una seconda votazione evidentemente dopo che si sarà fatto lo spoglio, quindi più avanti, per l'indicazione dei Presidenti.
Intanto procediamo alla discussione dell'emendamento successivo.
1.46) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 20,5 per cento".
Ha chiesto di intervenire il collega Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Con l'emendamento che abbiamo appena votato abbiamo raggiunto la quota del 20%, che rappresenta un momento significativo. Dicevo prima che ogni volta - sono 500 milioni - abbiamo raggiunto la consistente cifra di 10 miliardi annui di oneri per le ASL, per cui credo che ci troviamo di fronte a una spesa consistente, non a un problema di poco conto. Tanto per avere un'idea, quando abbiamo discusso del provvedimento di bilancio in merito all'intervento che si doveva fare per coprire gli effetti del decreto Sirchia sui LEA, parlavamo di 70 miliardi in sei mesi, quindi siamo di fronte a un mese di copertura di spese per i LEA (quando si dice dove vanno i soldi, ecco, questo è un esempio evidente di come si può intervenire).
Se non facciamo questo provvedimento, le ASL avranno praticamente i fondi per intervenire per ulteriori sei mesi nel corso del 2003 a favore dei Comuni per la copertura del finanziamento dei LEA. Se questo provvedimento venisse ritirato dalla Giunta e non posto in votazione avremmo trovato i fondi per arrivare a giugno del 2003: non è una questione di poco conto.
Finora si è sempre minimizzata la dimensione del fenomeno, ma io non sono d'accordo. E' vero, come si dice, che il problema sta a monte, che il problema è il deficit e che bisogna fare un mutuo per coprire questo deficit; io credo che questo sia vero, ma bisognerà trovare altre strade che non quella di caricare il bilancio della sanità, un bilancio - facevo l'esempio dei LEA, come dimostrazione - che presenta seri problemi e quindi dovremmo trovare il modo per non aggravarlo. Dovremmo trovare altre strade ad esempio quella di individuare fondi alternativi; citavo prima quella del finanziamento di grandi opere, ma penso che potrebbero trovare anche altre vie, fra le quali un aumento degli stanziamenti da parte del Governo.
Una strada che può essere praticata è quella di ritenere che la spesa sanitaria sia insufficiente e quindi cercare di ottenere maggiori risorse.
Quando dico questo preciso sempre - credo che vada fatto per non essere frainteso - che questa strada non è alternativa al fatto che bisogna intervenire sul modo in cui vengono spesi i fondi per la sanità.
In ogni caso, esistono problemi di controllo sulla spesa effettuata finora. Ma se una volta effettuato questo controllo, non si riesce a risolvere il problema del deficit, la strada deve essere quella di adeguare gli stanziamenti alle necessità di spesa che le Aziende hanno.
Ritengo che il problema della salute sia un problema fondamentale, un problema che va affrontato per permettere a tutti, anche a chi non ha i mezzi, di poter usufruire di un efficace servizio sanitario pubblico, senza dover ricorrere a strade diverse quali il pagamento di prestazioni sanitarie in modo privato. Credo che questo sia il fulcro della questione.
Invece questo provvedimento, con queste caratteristiche, altro non fa che scaricare sugli utenti, attraverso le scelte che le singole Aziende dovranno fare, il costo delle prestazioni, non garantendo quel diritto alla salute che i cittadini hanno poiché lo prevede la Costituzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Tra gli argomenti che si possono proporre nella discussione su questo testo, credo che uno potrebbe anche essere valutato, ovvero che tutto sommato il lavoro che le opposizioni o una parte dell'opposizione sta facendo potrebbe anche essere di maggiore utilità alla Giunta se la Giunta volesse pensare un attimo alle argomentazioni che stiamo proponendo.
Ad un certo punto, l'altro ieri, qualche Consigliere aveva anche detto che quest'opera della minoranza, in fondo, impediva alla Giunta di realizzare il proprio programma.
A me è venuto un pensiero: la Giunta, nel proprio programma, aveva forse scritto o previsto di tagliare i servizi sanitari, provvedendo, nello stesso tempo, ad aumentare l'imposizione fiscale sui cittadini? Ciò non direttamente con questo strumento, ma con altri che sono stati a lungo discussi in quest'aula, quali l'introduzione dei ticket sui farmaci e l'addizionale IRPEF dello 0,5%, per ripianare una parte del debito sanitario.
La Giunta dice che l'opposizione le impedisce di realizzare il suo programma, dal che si deduce che il programma della Giunta potrebbe essere appunto - quello di diminuire i servizi sanitari di cui possono usufruire i cittadini piemontesi, a fronte di un aumento del carico fiscale con la reintroduzione dei ticket sui farmaci e l'addizionale dell'IRPEF dello 0,5%.
Se la Giunta ascoltasse le affermazioni della minoranza, credo che potrebbe trarne giovamento nei suoi rapporti con i cittadini, perché quello che noi sosteniamo è che la Giunta potrebbe benissimo fare una deliberazione (cosa che noi auspichiamo), con la quale la Regione Piemonte si fa carico totalmente del rateo del mutuo.
Io ho provato a fare due calcoli matematici semplicissimi: un rateo di circa 53 miliardi, come quello a cui ammonta la quota che dovranno pagare le ASL per il 70%, su una cifra di 10.000 miliardi (quanto è circa il bilancio della sanità piemontese) verrebbe ad incidere per non più dello 0,5%.
Mi chiedo come mai questa Giunta non riesca ad accettare l'idea che è possibile - contrariamente a quanto sostiene - prevedere, su una cifra di 10.000 miliardi, risparmio dello 0,5%, in modo da caricare alla Regione Piemonte il pagamento del rateo. O meglio, potremmo fare un altro calcolo: su un bilancio di 27.000 miliardi, la percentuale che la Giunta dovrebbe risparmiare sarebbe lo 0,20-0,25%.
A me non sembra che la Regione non possa, su tutto il bilancio, scovare tale cifra con opportuni risparmi di gestione: stiamo parlando dello 0,20 del bilancio regionale! Mi sembra incredibile doverlo fare pagare alle ASL!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che è un po' di tempo che non riceviamo più dei dialoghi di ritorno nell'ambito di una giornata che sin dall'inizio abbiamo cercato di impostare nel modo più fiduciario possibile gli uni negli argomenti degli altri, presuppongo che si stia meditando sulla questione.
Dico questo perché, più ci penso, e più mi sembra che si possa trovare un punto di convergenza, se non di accordo, sul fatto che qualche correzione visibile, di varia natura, sia possibile.
Io mi sarei anche aspettato un cenno alle proposte che faceva Mimmo Mercurio, come sempre concrete, puntuali, fuori da ideologismi. Vorrei aggiungere e affiancarmi alle sue osservazioni, perché non so se ho delle informazioni sbagliate - Mimmo - però mi sono giunte voci che queste consulenze sanitarie non sono solo fonte di spesa in forza di convenzioni con dei medici privati (che costano), ma che ci siano situazioni più intersecate, tipo quelle di medici che non sono presenti nel loro ospedale magari a fare uno straordinario notturno richiesto, ed invece di fare lo straordinario richiesto notturno...
Faccio esempi astratti. Poniamo il caso di un anestesista che dovrebbe fare un turno in straordinario, perché ci sono due partorienti un po' a rischio, per le quali forse nella notte può succedere qualcosa, per cui c'è bisogno della sua prestazione. Gli si chiede di fare lo straordinario e risponde che non lo può fare. La medesima persona, quella stessa notte, la ritroviamo, con un incarico di consulenza sanitaria, nell'ospedale vicino a guadagnare in quella notte quanto guadagnerebbe in una settimana.
Questo è sicuramente un tema che merita almeno un impegno, una risposta, perché quello che manca è almeno sentir dire: "Sì, è vero; per adesso lo quantifichiamo così e facciamo delle iniziative, per cui anche questo sarà un cespite in più".
Su questo chiederei veramente di continuare a lavorare insieme, perch sarò tropo ottimista - ma se spendo queste parole è perché non ho perso la speranza, ragionando senza polemizzare, a questo punto, ma cercando di trovare un equilibrio, che, di fronte a tutte queste alternative, a questi dubbi, non si possa invertire questo carico in capo alle ASL..
Chiederei ancora una cosa, colleghi, come elemento di valutazione per tutti noi. Ipotizziamo di invertire i due elementi, cioè di caricare il 30 alle ASL e il 70% alla Regione. Per cortesia, l'Assessore, che se ne intende di queste faccende, mi vuole dire cosa succede in termini di capacità di investimento? Una delle ragioni per cui voi dite 70-30 è perch volete liberare le possibilità di accendere mutui da parte della Regione.
Ma nell'ipotesi, per adesso molto remota, di suddividere in questo modo il mutuo, cosa si apre sul fronte della capacità di indebitamento della Regione Piemonte? Cioè, siete in grado di quantificarlo e di dirci se è insufficiente rispetto ai programmi?



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.46).
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, sospendiamo un attimo il provvedimento in esame e passiamo alle "Nomine", di cui al punto 9) all'o.d.g.
Si distribuiscano le schede per la votazione delle sessioni decentrate delle Commissioni regionali per la tutela dei beni ambientali.
Una precisazione, colleghi: non troverete le schede relative alle Province di Verbania e Vercelli, perché le due Province non hanno ancora fatto pervenire le loro designazioni e, quindi, nell'eventualità che ci possano essere sovrapposizioni di nomi, quelle designazioni avverranno in una votazione successiva.
Votiamo, pertanto, relativamente a sei Province.
Nomino scrutatori i colleghi Bolla, Caramella e Mellano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente, devo chiederle di cambiare designazione, perché, come forse ricorda, il Gruppo Radicale non partecipa mai alle votazioni in cui è prevista la nomina di persone che non sono Consiglieri regionali.
Se può farmi la cortesia di nominare un altro collega, lo ritengo più corretto, anche perché non partecipo al voto.



PRESIDENTE

Va bene, è mia competenza formulare la designazione. Credo che il Consigliere Muliere possa concorrere a risolvere immediatamente il problema.
Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) - Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Alessandria


(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)


Argomento: Nomine

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) - Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Asti


(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)


Argomento: Nomine

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) - Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Biella


(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Cuneo



(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)


Argomento: Nomine

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) - Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Novara


(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)


Argomento: Nomine

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) - Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Torino


(Il Consigliere Botta Marco procede all'appello nominale)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del provvedimento n. 365, di cui al punto 4) all'o.d.g.
1.47) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 21 per cento".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo un po' contro voglia per come è iniziato il dialogo questa mattina. Precedentemente sono sempre intervenuto a seguito di un dialogo ma da un po' di emendamenti in qua, il dialogo non si verifica e di ciò me ne dispiaccio. Non voglio ripetere cose già detto, mi annoio io per primo ...


Argomento: Varie

Saluto ad un gruppo di studenti stranieri che partecipano a "Torino Università Estate"


PRESIDENTE

Scusi Consigliere Chiezzi se la interrompo. Volevo ricordare che assistono ai lavori del nostro Consiglio ragazzi provenienti da ogni parte del mondo per seguire un corso di lingua e cultura italiana promosso e organizzato dall'Università degli Studi di Torino che si avvale della collaborazione degli enti regionali e provinciali, denominata Torino Università Estate. A tutti questi ospiti che ci hanno raggiunto da ogni parte del mondo, diamo il benvenuto e speriamo che il soggiorno nella Città di Torino sia loro particolarmente gradito, auspicando che la loro presenza in aula serva per avere utili contatti con la nostra realtà istituzionale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi unisco al saluto del Presidente e cercherò di sforzarmi a parlare nel modo più chiaro possibile usando soggetto, verbo e complemento oggetto in modo dare la massima possibilità di capire quello che si dice. Ho posto delle domande alle quali non sono state date delle risposte. Le domande che ho posto sono: nel caso in cui il mutuo venisse addossato alle ASL solo per il 30%, la Regione Piemonte quanto potrebbe indebitarsi con l'accensione di mutui? Mi sembra un tema interessante. Il Consigliere Burzi, quando era Assessore, forse si ricorderà che in occasione della presentazione di alcuni bilanci si verificavano momenti di "stretta", in cui, ad esempio componenti del Consiglio, di solito dell'opposizione, proponevano uno stanziamento aggiuntivo. Mi ricordo tutte le proposte che ho avanzato in questi anni, sempre identiche e sempre respinte, di inserire a bilancio 100 miliardi all'anno per tre anni, io sostenevo per 10 anni, per la manutenzione e al sicurezza del suolo. Si ricorderà il Consigliere Burzi che una delle risposte difensive, ma abbastanza efficaci, che dava l'allora Assessore Burzi era del tipo: "caro Consigliere Chiezzi, siamo d'accordo anche noi ad inserire 100 miliardi per la difesa del suolo, ma badi Consigliere Chiezzi, che è una cifra che rimane scritta lì, perché la capacità di spenderli attraverso progetti e analisi non c'é. Posso anche fare il favore di scriverla, ma siamo a maggio, prima che il bilancio sia approvato arriviamo a giugno, poi ci sono le ferie, ben che vada arriva un progetto, quindi non insista". Faccio tesoro di questa linea, la faccio mia e ve la "scaravento" adosso dicendo: voi dite che con il 70% volete accendere mutui per realizzare tot progetti, mi date la cifra, io vi dico: "siete sicuri di avere effettivamente la possibilità di accendere mutui utili a realizzare delle opere? Siete in grado di accendere mutui che poi usate per realizzare questo e quest'altro? Da questo ne deriva l'attesa che conservo, di avere una risposta circa il quesito che ho posto all'inizio. Se il 70% del mutuo pesa sulle spalle della Regione, la Regione Piemonte quanti mutui può accendere? Per quale cifra? E' una domanda che pongo io, ma credo che se la pongono anche qualche Consigliere di maggioranza. Il Consigliere Cattaneo che magari non si pone la domanda o non è curioso di sapere, e questo non può essere vero, oppure è a conoscenza della risposta. Ancora, il Consigliere Cattaneo mi potrebbe rispondere dicendo: "guardi Consigliere Chiezzi che con il 70%, la Regione Piemonte può accendere mutui per tot miliardi", oppure ancora il Consigliere Cattaneo non dovrebbe rifiutare che un altro Consigliere lo voglia sapere.



PRESIDENTE

Preciso per gli ospiti che stanno seguendo i nostri lavori, che stiamo discutendo la definizione di un mutuo per fronteggiare delle spese alla quale la Regione deve far fronte. Si tratta di decidere le modalità di estinzione di questo mutuo. L'ho detto perché assistere ai lavori con qualche precisazione in più, vi consente anche di rendere più chiaro cosa stiamo facendo. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea, ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Respingendo questo emendamento si supera la soglia di 11 miliardi annui che vengono messi in conto alle ASL per pagare il mutuo. Si tratta di cifre notevoli, di cifre, come ho già detto in altri interventi, che vanno ad incidere significativamente sulla spesa sanitaria della Regione. Sarebbe bene che l'Assessore riflettesse sull'accoglimento del nostro emendamento 11 miliardi è una cifra consistente - che, per altro, permetterebbe di "portare a casa" la legge. Si possono tentare altre strade, si possono tentare altre vie. Occorre riflettere, come Consiglio regionale, sul fatto di adottare provvedimenti che avranno ricadute sul terreno del sistema sanitario. Ricordavo prima l'evento olimpico, che in un determinato periodo avrà sicuramente una ricaduta non irrilevante sul bilancio regionale per quanto riguarda le spese sanitarie, tant'è vero che l'Assessore affermava che una qualche goccia è stata anche data al sistema sanitario. Si tratta comunque, di poco, perché nel momento in cui si realizzerà l'evento, il tipo di intervento che dovrà fare il sistema sanitario sarà pesante, cioè dovremmo attrezzare tutta una vasta area d'inverno per essere in grado di intervenire con efficacia in caso di necessità. Sapendo che ci saranno centinaia di atleti che si allenano, il problema esiste. Tra l'altro bisogna pensare che, se lì utilizzeremmo una serie di mezzi di pronto soccorso che dovranno essere disponibili, forse occorre cominciare a pensare ad averne di più. Sarebbe bene che i mezzi di soccorso utilizzati venissero messi in conto sulle spese per l'evento. Quando si progetta un'attività di questo genere, sarebbe meglio pensare a questi aspetti inserendo una percentuale del finanziamento complessivo, utilizzato per questo. Il sapere oggi che c'è una quota delle migliaia di miliardi assegnati, in parte, alla Regione per permettere spese sanitarie probabilmente ci permetterebbe di affrontare la discussione su questo provvedimento in altro modo.
Questo tipo di ragionamento dovrebbe essere esteso, perché quando costruiamo le infrastrutture, non solo quelle olimpiche, si determina una situazione eccezionale. Penso, ad esempio, al lungo tragitto della nuova linea ferroviaria Torino-Milano, dove stanno sorgendo piccoli villaggi (a volte sembrano dei piccoli campi di lavoro), dove vengono concentrate persone e lavoratori che dovranno lavorare per terminare le opere.
Tutto questo crea non pochi problemi che influiranno sul costo del sistema sanitario. E' un sistema sbagliato perché si dovrebbe tener conto delle opere stesse, e non scaricarlo sul sistema, trattandosi di iniziative straordinarie che determinano picchi di cui non si tiene conto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Siamo già arrivati ad un certo numero di domande senza risposta, ma pare che l'ultima potrà avere una risposta da parte dell'Assessore.
L'utilizzo dei soldi resi disponibili per contrarre mutui, da parte della Regione, per sviluppare interventi in altri campi, è sicuramente un argomento che ha una notevole rilevanza, anche sulla questione inerente la gestione della sanità.
Secondo il mio Gruppo, la scelta ideale sarebbe quella di utilizzare più risorse da investire nella sanità e in progetti di riforma che possano servire a dare salute ai cittadini, permettendo di realizzare necessarie politiche di risparmio economico.
Ma come si dovranno utilizzare queste risorse in più? Non è una visione minimalista dire: "Noi come ambientalisti non vogliamo non intervenire o che non si facciano interventi", ma da ambientalisti chiediamo che si verifichi, ogni volta che si fanno interventi, le conseguenze, perché con le nostre azioni, con le nostre scelte, con i nostri interventi, causiamo e l'Assessore lo sa bene - ricadute non indifferenti sulla salute. Tali ricadute si verificano anche in una richiesta di maggiore assistenza quindi creiamo esattamente un circuito vizioso, invece che virtuoso. Invece di utilizzare risorse per investire di più nella sanità e per garantire più salute ai cittadini (garantendo una situazione di risparmio per quanto riguarda la sanità), corriamo il rischio di fare investimenti che generano un aumento del bisogno di salute dei cittadini e un aumento della richiesta.
L'Assessore lo sa meglio di me: le politiche adottate finora in Piemonte, per quanto riguarda la circolazione, hanno inevitabilmente comportato un enorme peggioramento della qualità dell'aria che, secondo tutti gli studi epidemiologici reperibili, determinano un aumento, non contestabile, di malattie broncopolmonari, forme asmatiche, forme allergiche e altro.
Tutte queste forme, inevitabilmente, determinano un aumento delle spese sanitarie a carico della Regione.
Credo che la scelta che noi poniamo alla base non riguardi solo il problema di liberare delle risorse per determinare degli investimenti. La domanda riguarda come indirizzeremo questi investimenti, perché, anche da questa scelta, noi possiamo ottenere la ricaduta e, invece di favorire una migliore gestione della sanità, contribuiremo ad aggravarne i costi di gestione.



PRESIDENTE

Chiedo all'aula un po' di attenzione.
La parola all'Assessore Picchetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio

A differenza di Berlusconi, prima di invitare a cena, ci penso due volte.
Signor Presidente, il collega Chiezzi, come anche altri colleghi, ha chiesto di riferire in modo puntuale qual è il quadro dell'indebitamento e a questo punto, quali sarebbero gli effetti del DDL in discussione sul quadro dell'indebitamento regionale.
Noi, ad oggi, abbiamo mutui già stipulati per 872 milioni 306 mila 035 euro, che determinano una rata di ammortamento di 127 milioni 278 mila 402 euro. Quindi 872 milioni, se lasciamo perdere i rotti, 127 milioni è la rata di ammortamento.
Abbiamo mutui già autorizzati dalla legge di bilancio, costruita tenendo conto del meccanismo del 30-70, approvata a suo tempo, per un miliardo 363 milioni 363 mila 792, un miliardo 363 milioni di euro, che determinano previsionalmente, in questo caso, rate di ammortamento per 128 milioni 122 mila euro.
Il totale delle rate, tra quelle di carico, 127 milioni e rotti, e quelle presunte, 128 milioni, porta ad un carico odierno, teorico e complessivo, di bilancio di 255 milioni 400 mila 402 euro, che sono i 502 miliardi.
Mi pare che in un intervento del precedente Consiglio qualche collega non ricordo più se il Consigliere Marcenaro o Saitta, abbia citato i 502 milioni di lire, che sono i 255 milioni di euro.
Ora, ragionando in miliardi, il titolo I del bilancio, che ha entrate per un miliardo di euro, quindi, 2.010 miliardi di lire, sopporta una rata di 502 miliardi, pari a quegli euro che ho citato prima, un po' più dei 255 applicati al bilancio, ma poco di più, perché, teoricamente, sul bilancio si utilizza sempre tutto in copertura.
In questo caso, avremmo una condizione di bilancio teoricamente ingessato, perché loro sanno bene che una parte del bilancio che prevede gli investimenti, il titolo II, prevede, per poter iscrivere l'investimento come costo, la copertura completa nelle entrate, ma sanno bene che le spese di investimento, a differenza delle spese correnti, questo è dovuto ai meccanismi procedurali, non determinano la necessità di cassa nel momento in cui viene avviata la procedura di investimento. Anzi, per molti degli investimenti l'avvio della procedura, rispetto al tempo di necessità, è pluriennale (2-3-4 anni). Questo è il motivo per cui in tutti i dibattiti sui bilanci e sui conti consuntivi c'è una grande discussione, c'è la previsione di 100 e, di fatto, gli impegni effettivi e, addirittura, le esigenze di cassa sono di gran lunga inferiori rispetto a quelle previste.
Cosa è necessario per la quadratura? Con questa legge, come già detto nella discussione iniziale sulle pregiudiziali, ai fini del calcolo del tetto dell'indebitamento regionale, vengono escluse le entrate vincolate, quelle sanitarie sono vincolate (art. 23 del decreto legislativo n. 76/2000).
Quindi, l'accollare alle ASL il rimborso del 70% del mutuo che si va a stipulare, significa accollare e vincolare 70 miliardi, che è l'ammortamento di circa 700 miliardi dei 1000 miliardi. Il vincolo dei 70 miliardi determina automaticamente il liberare l'iscrizione a favore del bilancio regionale di ulteriori 700 miliardi di investimenti.
Tali investimenti, voglio dire a quest'aula, anticipando la discussione che ci sarà nei prossimi giorni in I Commissione sull'assestamento e sulla legge finanziaria, sono rappresentati, da un lato, dal necessario assestamento, che prevede l'applicazione dell'avanzo effettivo del 2001 rispetto all'avanzo teorico applicato sul bilancio di previsione 2002, con una differenza di circa 300 miliardi, a cui ho avuto modo di accennare nella presentazione del rendiconto in sede di I Commissione. Questo quadro nasce, per una parte, dall'avere fatto una legge che ha portato i perenti da due a quattro anni. La cancellazione dei perenti, quindi automaticamente è rimasta in carico nel bilancio una somma ingente di perenti. La somma precisa la darò in I Commissione, non la ricordo in questo momento, ma possiamo parlare di una cifra notevole. Dall'altra parte, una diminuzione dell'avanzo 2001 è dovuta a forti impegni anticipati, per il fatto che c'era l'adeguamento alla normativa euro. Una serie di valutazioni ci porta a un'applicazione effettiva sul 2002 di un avanzo di amministrazione 2001 di 1600 miliardi anziché di 1900 miliardi.
Tutto questo determina che devo utilizzare, come copertura teorica l'iscrizione, tra le entrate, di un mutuo più oneroso, altrimenti la riduzione delle spese o degli investimenti già previsti nel bilancio di previsione con la copertura del mutuo precedente. Non è un dogma il 70%.
Per chiarire bene, se invece del 70% riduciamo questa percentuale al 60 abbiamo 100 miliardi in meno di disponibilità di iscrizione di investimenti, quindi di avvio, di procedure di investimento per i prossimi anni. Questa è la differenza, l'impatto sul bilancio regionale di questa norma. Per quanto riguarda l'impatto non si fa riferimento alla parte corrente, come si è discusso in quest'aula. Non vorrei aprire un altro fronte su questa discussione.
E' vero che addossiamo il 70% di parte corrente alle ASL con questo provvedimento, ma ricordiamoci che il riferimento delle ASL è la Regione e di conseguenza, vanno ad inserirsi in una corretta e giusta valutazione dell'intervento sanitario e della ristrutturazione sanitaria, dei meccanismi di spesa e delle giuste riduzioni. Su questo non voglio intervenire nel merito, perché il confronto sarà fatto nella sede opportuna e riguarderà, peraltro, il 2003 e non il 2002. I mutui contratti quest'anno avranno prima un ammortamento del 2003 per quanto riguarda le ASL; mentre questa impostazione, l'effetto di liberare la parte mutuabile, è un effetto che si ha sul bilancio 2002, quindi fin d'ora, e permette, in sede di assestamento, di fare una serie di valutazioni che la Commissione e il Consiglio vorrà fare su proposta della Giunta e discutendo le proposte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Anche se siamo nella discussione dell'emendamento, l'Assessore ha fatto questo inusuale intervento, ma importante, perché ha dimostrato come l'irrigidimento del bilancio regionale sia ormai massimo.
Vorrei dire che nel Documento di programmazione economico-finanzia presentato dal Governo (oggi se ne hanno i primi elementi significativi dai giornali, anche se non abbiamo ancora tutti i dati analitici), è evidente che si vede la difficoltà con la quale vengono costruite le previsioni per il futuro, ovvero un futuro molto incerto che provoca spesso tra Ministri (Marzano e Tremonti) delle interpretazioni diverse. Ci sono dei modi molto diversi di vedere le grandezze economiche che si vanno a delineare per il futuro. Basta dire che il rappresentante della Commissione Europea, Solbes ha stigmatizzato le modalità con cui è stato costruito il Documento di programmazione economica.
Come ho già detto questa mattina, da un lato, sulle cartolarizzazioni che contabilmente, così come vengono inserite secondo la Commissione dell'Unione Europea, non è corretto; dall'altro lato, si dice anche che si lavora su delle previsioni molte ottimistiche. Si era già ridotto l'incremento del PIL previsto per quest'anno e l'anno prossimo, ma vi è un'indicazione dall'Unione europea di abbassare ancora questi valori.
Siccome questi elementi si tengono tra di loro, è chiaro che vi sono delle forti tensioni.
Nel Documento di programmazione economica-finanziaria del Governo sono comprese anche delle risorse da trasferire alle Regioni, perché è avvenuto un trasferimento di funzioni, e non si possono lasciare alcuni pezzi sospesi nel vuoto.
Il silenzio invece, se non per le dichiarazioni del Ministro Sirchia questa mattina sulle mutue, è dato sulla sanità. In questo caso, ha ragione il Consigliere Chiezzi: la presenza del Presidente Ghigo ha un senso.
Sarebbe bello capire, per quanto riguarda le Regioni, dal Presidente Ghigo che incarna la posizione federalista per eccellenza, cosa si dice sulla sanità.
Se non usciamo fuori dall'equivoco di non acquisire un'autonomia piena quindi con il trasferimento di adeguate quote erariali, non riusciremo ad essere completamente autonomi nella gestione sanitaria. Ci sarà, a livello nazionale, un fondo di solidarietà attraverso i livelli essenziali per trovare un punto di equilibrio, poi, autonomamente, ogni Regione potrà lavorare, dando, eventualmente, un'eccellenza a delle sue funzioni. Se non operiamo in questo modo, "lo sbocco Sirchia", come sulla previdenza (secondo-terzo pilastro della previdenza) diventa inevitabile.
Quando dicevo ad alcuni colleghi dell'opposizione di stare attenti a "sparare" sul deficit della sanità, perché tutto è rigido, mi riferivo al fatto che ci evidenziano delle soluzioni, per uscire da situazioni di difficoltà per governare la sanità, come, per esempio, quella sulle mutue.
La battaglia che viene fatta su queste percentuali, che vengono discusse e proposte dai colleghi, hanno il senso di suscitare un allarme.
Questa costruzione che lei ha illustrato è ragioneristicamente perfetta, ma politicamente vulnerabile.
Assessore Pichetto, a parte che in una crisi del Piemonte si bloccano delle operatività per intervenire con delle nostre risorse su situazioni di emergenza, usando i fondi strutturali, finanziamenti alle varie leggi pregiudichiamo l'eventuale necessità di interventi di emergenza nei prossimi anni, bloccando, con questa soluzione, il problema del deficit sanitario.
Adesso si è accesa una polemica sul deficit sanitario. Ieri partecipando ad un seminario, ho scoperto che ci sono dei primari che hanno 1,8 letti. Avete, cioè, utilizzato nel 2000 la formula di Carlo V : "todos caballeros". È chiaro che adesso, siccome sono "todos caballeros", vogliono qualcosa e siete costretti a fare queste piroette incredibili, cosa che si aggraverà quando taglierete gli ospedali minori, perché a quel punto avrete da sistemare, in quelli che esistono, nuovi primari. A questo punto ci sarà mezzo letto a testa! Concludo dicendo che l'illustrazione dell'Assessore, se è chiara in termini ragionieristici, accentua in noi le preoccupazioni e legittima le proposte che proponiamo alternativamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Io ritengo che l'intervento dell'Assessore sia stato chiaro non solo in termini ragionieristici, ma soprattutto in termini politici, perché mi pare questo l'equivoco di fondo. Anche le critiche mosse sino ad ora, pur nascendo dall'esigenza di un respiro politico che si dovrebbe dare al dibattito, e quindi anche agli effetti del provvedimento, vanno sempre ad approdare su un terreno soltanto ragionieristico.
Il problema di fondo, come ha anche evidenziato il collega Tapparo, è il rischio di un irrigidimento eccessivo del bilancio, o quello che l'Assessore chiamava "ingessatura del bilancio".
Se il nodo è questo, è evidente che l'esigenza primaria sia quella di sciogliere questo irrigidimento e rendere conseguentemente più elastico lo strumento per governare. Alla luce di questa premessa, pare estremamente chiaro che, a fronte di un mutuo che viene spalmato in una percentuale individualmente ed analiticamente determinata, il cui ristoro le singole ASL possono porre in essere con un processo di razionalizzazione senza mai intaccare i servizi, sta a significare un recupero di risorse non soltanto sul Piano Sanitario, quanto sul piano generale. L'esemplificazione dell'Assessore mi è parsa illuminante laddove specifica che se dal 70% si passasse al 60%, avremmo 100 miliardi in meno di investimenti.
Se cogliamo il dato soltanto sul piano ragionieristico, vuol dire non abbiamo colto il senso del provvedimento, e quindi il respiro della possibilità di gestire non soltanto per risolvere i problemi della sanità ma per dare uno slancio a tutto l'impianto e a tutte le capacità di risorse amministrative della Regione.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori interventi, procediamo alla votazione dell'emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.47) Il Consiglio non approva 1.48) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 21,5 per cento".
Consigliere Chiezzi, desidera illustrarlo?



CHIEZZI Giuseppe

firmato da me?



PRESIDENTE

Sì.



CHIEZZI Giuseppe

Ritirato.



PRESIDENTE

Ritirato.
L'emendamento successivo porta la quota al 22%.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quando il Consigliere Chiezzi dice che ritira l'emendamento, pu controllare che lo ritirino anche gli altri firmatari?



PRESIDENTE

Ha ragione, chiedo scusa.
Il Gruppo DS aveva ritirato le firme questa mattina. Dovrei quindi sentire gli altri Consiglieri.
Consigliere Chiezzi, le firme del Gruppo DS erano ritirate da questa mattina; rimane la firma del collega Saitta, che non è presente, quella del collega Giordano...



PRESIDENTE

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'ha ritirata questa mattina.



PRESIDENTE

L'ha ritirata questa mattina. Rimane, allora, quella del Consigliere Moriconi.



PRESIDENTE

MORICONI Enrico (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ritirata.



PRESIDENTE

Grazie, la verifica era opportuna. Passiamo all'emendamento successivo.
1.49) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 22 per cento".
Ha le medesime firme del precedente: Consigliere Chiezzi, lo ritira o lo mantiene?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Questo non lo ritiro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore Picchetto, e ringrazio altresì il collega Tapparo, che continua a offrire un contributo molto utile almeno per gli argomenti che voglio sostenere.
Alle considerazioni svolte dal Consigliere Tapparo, che già in parte contenevano questa osservazione, sia pure in modo implicita, vorrei aggiungere questo commento, Assessore Pichetto. Lei ha fatto un'illustrazione qualificata dal collega e da me come ragionieristica (non in senso negativo). Ha presentato una serie di conti.
Allora, colleghi, tenete presente questa osservazione, se è plausibile: è tutto vero, ma questa manovra che colma il deficit della sanità in questo modo, fornendo quindi le risorse a questo sistema sanitario in modo tale da consentire comunque alla Regione Piemonte di accendere un volume di mutui pari a 700 miliardi, non induce alcuna innovazione. Cioè è una manovra politicamente debole. In che senso? Nel senso che è un po' facile fare così. In che senso è facile? Nel senso che non è che intraprendiamo una strada che obbliga all'innovazione, che induce certe rigidità in una direzione che comportano inevitabilmente la messa in moto di riforme profonde. È questo l'elemento che forse pu essere aggiunto. Ci siamo un po' seduti.
I ragionieri si sono messi al tavolo: di fronte al problema del buco nella sanità non si vuole neppure che la stipulazione del mutuo impedisca di iscrivere gli investimenti. Come si può fare? Il tecnico offre questa soluzione: si accende il mutuo. Lo si scarica di là, la spesa diventa obbligatoria, non fa più quorum e quindi si liberano 70 miliardi di risorse.
Non è un po' facile? Non è una scelta che certo risolve il problema, ma è una scelta che induce la Regione Piemonte e i Direttori generali a scavare nel profondo per ricercare le risorse. Dove? Nella riduzione degli sprechi, nella riorganizzazione sanitaria e in un Piano sanitario che faccia i conti con la realtà.
E' un po' come i discorsi che si fanno nel mondo del lavoro e nell'industria. Io sono portatore di un'idea dei rapporti del lavoro nella quale le lotte dei lavori e gli scioperi servono; sono serviti a portare diritti, ma sono serviti anche a portare innovazione, perché creando certe rigidità in certi rapporti di lavoro, si liberano energie, tensioni e volontà di investimento in altri settori produttivi della produzione, che inducono miglioramento, concorrenza e avanti di questo passo.
Anche se ci sono momenti che inizialmente danno fastidio, io sostengo che, da un punto di vista di un interesse generale, le lotte dei lavoratori per migliori condizioni di vita e di lavoro fanno del bene allo stesso sistema produttivo.
Qui ci troviamo un po' nell'altra situazione, in cui comodi, comodi accendiamo il nostro mutuo e lo scarichiamo sulle ASL con il trucchetto di dire: "Tanto abbiamo patteggiato il budget". Ma quello che chiedo è: siamo sicuri che questo poi serva anche al fine di risanare la sanità, che almeno a parole ci vede tutti consenzienti? Meditate su questo elemento.
Queste riduzioni che chiediamo, Assessore, certo comporteranno diverse rigidità immediate rispetto all'iscrizione di alcuni investimenti, per verifichiamo ancora bene intanto le iscrizioni fatte a che punto sono. Sono finiti i cinque minuti a mia disposizione; chiudo l'intervento, ma riprendo poi il filo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione mediante procedimento elettronico.
Il Consiglio non approva.
1.50) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 22,5 per cento".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' ritirato.



PRESIDENTE

1.51) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 23 per cento".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Per continuare il filo del discorso, esaminiamo un attimo i mutui che l'Assessore ha dichiarato, quelli autorizzati. E' possibile fare un'analisi di questi mutui, evidenziando certe situazioni che potrebbero avere un rilievo al nostro fine? Cioè tra i mutui autorizzati, vi sono dei mutui che hanno iniziato la loro storia per realizzare certe opere e che adesso sono un po' in standby? Ad esempio, la gobba di Gozzano, quella che da anni è lì, sempre più gobba, è un mutuo autorizzato forse da 10 anni.
Riusciamo a capire se nei mutui autorizzati - stimolati anche dall'opposizione, che continua a chiedervi di diminuire la rata a carico delle ASL - c'è qualcosa, se c'è qualche ragionamento, se c'è qualche centinaio di milioni di rata disponibile? Questo potrebbe essere un elemento di valutazione. Facciamo un'analisi e vediamo dove raschiare perché a questo punto, secondo me, dialogando si può cercare di capire questo.
Altro elemento, Assessore Pichetto. Voi avete fatto questi conti in forza di una rata prevista; 127 milioni di euro sono la rata accertata perché sono mutui stipulati, poi però abbiamo 1.363 milioni di euro previsti, sui quali ovviamente avete cercato di mirare, sulla base dei tassi correnti, e avete tirato fuori questa rata di 128, che porta la somma delle due a 255. Possiamo, Assessore Pichetto, visto che questa previsione è - facendo le debite proporzioni - annosa, cioè è stata fatta un po' di tempo fa e visto che le realtà mutano, assoggettarla a una verifica più puntuale, che magari porti anche a una riduzione di questa previsione e quindi a liberare un'altra quota di risorse rispetto alle rate possibili? Ecco, questi due elementi possono concorrere a delimitare in altro modo il peso delle rate in capo alla Regione e in capo alle ASL, senza dimenticare il merito delle opere che si intende iscrivere con i 700 miliardi, e questo è un altro capitolo che potrebbe essere illustrato in modo un po' più dettagliato.
Questi 700 miliardi che vogliamo iscrivere, l'Assessore vuole per cortesia guardarli un po' da vicino, per vedere se non ci sia qualche altra gobba di Gozzano lì dentro che possa per il momento essere accantonata e quindi anche questa necessità e utilità dei 700 miliardi possa essere diversamente mirata? Altrimenti l'altro elemento che rende un po' indolenti sul piano dell'innovazione è quello di avere tanti soldi, adesso abbiamo 700 miliardi e allora tutta la corte degli Assessori arriva, Pichetto dice di sì a tutti, tutte le gobbe di Gozzano vengono iscritte, tanti saluti, le ASL continuano nel loro tran-tran, i Direttori generali stringeranno un po' le cinghie, eviteranno il turn-over, faranno fare dei turni un po' massacranti, qualche lista d'attesa diventerà un po' più lunga e gli ospedali continueranno a vivacchiare. Vogliamo invece magari scegliere una strada un po' più difficile, ma più sferzante dal punto di vista della capacità di indurre le riforme? Non avete inserito il cronometro, ma secondo me ho già superato il tempo a mia disposizione; smetto, per ricominciare il ragionamento da un'altra parte.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Apprezzo l'impegno che soprattutto il collega Chiezzi mette per trovare una soluzione più equilibrata, che renda il bilancio meno vulnerabile rispetto a come la configurazione che l'Assessore presenta (del resto anche lui, delineandolo, forse man mano se ne rendeva conto).
Potremmo anche tentare di esplorare altri percorsi. La tesi di caricare molto meno le ASL rispetto a quanto programmato potrebbe essere anche una soluzione, perché ci permetterebbe - ed è nella natura del mutuo che pu essere rinegoziato, può essere trattato in forme diverse, perché in uno scenario lungo nel tempo noi potremmo avere situazioni completamente diverse - di spostarci ad altri esercizi senza gravare subito sulle ASL di un onere forte, per capire come si delinea il quadro della riforma.
Guardate, uso anche la parola riforma del sistema sanitario piemontese tendente a fare - io sono contrario - queste mega ASL che avete in mente per cercare di acquisire delle economie di scala.
Supponiamo che sia quello il percorso. Quando il vostro disegno sarà entrato a regime, allora si potrà, in un esercizio successivo, rivedere in qualche modo la distribuzione dell'onere del mutuo; probabilmente potrebbe anche succedere che voi vi rendiate conto che la soluzione trovata oggi si può stabilizzare, come diventa necessario forse ridurre ancora ulteriormente il carico degli interessi su questo debito che vengono oggi previsti come onere per le ASL.
Ecco perché vi è la ricerca di nuove soluzioni. Io questa mattina avevo anche proposto di verificare ulteriori altri percorsi. Non è stato chiarito e mi farebbe piacere che l'Assessore potesse spendere qualche parola in questo senso - l'investimento colossale che viene fatto per un'operazione sulle strade trasferite dallo Stato alle Regioni: non potrebbe ulteriormente essere spalmato nel tempo, e quindi liberare delle risorse per questa operazione emergenziale che dobbiamo fare rispetto al deficit sanitario del 2000? Sono abbastanza critico sulle cartolarizzazioni, ma il provvedimento che aveva proposto l'ex Assessore Burzi - e che credo abbia oggi l'Assessore Ferrero in gestazione - era legato agli immobili. In proposito avevo fatto delle proposte per renderle un po' più agibile tale proposta.
Anche su quello sarebbe necessario verificare che "tiraggio" ha, come lo si può utilizzare, sempre con grande prudenza, perché - come dicevo - si tratta di rischiare nella finanza virtuale e di trovarci con amare sorprese.
Assessore, la invito a valutare se, riducendo il carico alle ASL prendendosi eventualmente l'impegno di rivedere l'assestamento di questo meccanismo finanziario nel prossimo esercizio, è possibile capire cosa arriva dalla finanza nazionale attraverso il processo del federalismo fiscale. Potrebbe aprirsi - ma lo dubito - uno scenario positivo, nel senso che potrebbero arrivare molte più risorse del previsto.
Ripeto: ne dubito, ma potrebbe succedere che il federalismo fiscale avanzi, consentendoci di "manovrare" in forma diversa. Se però, già oggi facciamo un'operazione rigida, noi ci castriamo a priori, e non ne vedo la necessità: proprio per l'affermazione di un principio avete detto 70% e 30%, quindi lo volete mantenere come fatto simbolico e come acquisizione politica.
Vi invito a ragionare su questo aspetto e anche a perlustrare altre strade sulle quali - personalmente per quello che posso contare - sarei disponibile ad approfondire e a verificare se si possono aprire altri varchi, invece di fare un'operazione da "comunello" che agisce solo sul mutuo, operazione molto grezza, molto statica e tradizionale. Vi invito ad aprire un ragionamento in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Per una parte degli interventi del pomeriggio può sembrare ai colleghi che si stia semplicemente esercitando un rito, ma questo non è disdicevole: non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. Non sempre si vorrebbe contribuire, soprattutto se non si fa parte di coloro che hanno il dovere di svolgere tale rito, magari contro i propri interessi. Però ci sono degli interventi, come quello del Consigliere Chiezzi e ancora di più quello successivo del Consigliere Tapparo, che ti portano a dare un piccolo contributo.
Il Consigliere Chiezzi lo sa bene: mente, sapendo di mentire. Posso capire un Consigliere di prima nomina, disattento, magari non frequentatore della I Commissione, ma non un Presidente di gruppo autorevole, che era arrivato addirittura a proporre di emendare i consuntivi, e che stava esercitando una legittima azione di critica politica, sapendo di chiedere una cosa non richiedibile.
Qui, se ho capito bene, chiede più o meno la stessa cosa. Nessun mutuo della Regione ha un legame con l'investimento, anche quelli che hanno originato degli investimenti richiesti autorevolmente dalla minoranza e legittimamente approvati dalla maggioranza e successivamente dal Consiglio.
Non si possono contrarre dei mutui - non lo dico certamente per il Consigliere Chiezzi, che ne è ampiamente a conoscenza - collegati ad un investimento. Ma questo non lo dico io, in quanto Consigliere Burzi, lo dice la legge (mi pare la legge n. 335). I mutui fanno parte di potenzialità di entrate, sia che vengano accesi o meno.
Nella scorsa legislatura abbiamo ripetutamente autorizzato mutui, che non era indispensabile utilizzare: servivano per coprire le uscite previste, ma sono stati accesi soltanto quando è stato necessario. Spetta al Consiglio valutarne l'utilità; non c'è un legame diretto tra investimenti e singolo investimento, ma tra insieme degli investimenti o dei mutui e investimenti.
La "gobba di Gozzano" è uno spreco richiesto ed autorizzato dalla maggioranza, come tanti altri, che ha originato dei residui passivi. Se uno andasse a vedere i residui passivi, credo che ne vedrebbe tutta una serie anche richiesti dalla minoranza; non sbagliamo soltanto noi della maggioranza nel rendere disponibili risorse prima del necessario, come il collega Chiezzi ha ricordato in un precedente intervento.
Per quanto riguarda la ricerca dell'efficienza che chiede l'Assessore mi permetto di dire: può darsi che ci riesca, ma è già stato fatto. Ciò è noto a tutti i commissari, che hanno a disposizione l'elenco completo dei mutui che sono stati richiesti, caso per caso, con i dati relativi all'ammontare, ai tassi e alle condizioni. Quindi, sono tutte cose già fatte e già viste, che volendo si possono rifare, perché sulla reinvenzione dell'acqua calda abbiamo dei brevetti noti anche al di là della città e della Provincia.
Diverso è il discorso che fa il Consigliere Tapparo sulla flessibilità che comunque dovrebbe già essere insita nel progetto. Diverso è vedere dove c'è un indirizzo specifico. Questo mutuo è un'eccezione, perché prevede che sia a copertura di spesa corrente. Non a caso, ha dovuto intervenire una legge per consentirne l'adozione, perché i mutui si possono contrarre solo per fare investimenti.
Sarebbe meglio non farne mai, perché è denaro preso a prestito, però le necessità dello sviluppo ogni tanto lo inducono.
Tuttavia, ogni mutuo, se definito correttamente, ha una sua rinegoziabilità interna, che consente quella flessibilità, all'interno del mutuo, che è già prevista.
Quindi, in questo caso, mi pare che la richiesta di copertura del disavanzo del 2000 sia ineludibile, a meno che qualcuno abbia altre invenzioni, che finora però non sono apparse. Ciononostante, da domani in poi può essere rinegoziato da parte della Giunta o della struttura, o indirizzato nuovamente secondo le leggi. Quindi, non c'é il vincolo o il timore che, utilmente, il Consigliere Tapparo sottolineava.
Questo era il ragionamento alla base degli emendamenti volti alla ricerca della flessibilità che, a suo tempo, se non ricordo male, il Consigliere Tapparo prevedeva per la legge sui fondi immobiliari emendamenti accoglibili, in quanto tendono a ridurre i vincoli, quindi ad aumentare da un lato la flessibilità di decisione del Consiglio e dall'altro, il controllo.
Una volta presa la decisione, se non è modificabile, è un vincolo (e magari fortifica una decisione di Giunta), però non consente delle variazioni. La ricerca della flessibilità invece deve essere un obiettivo di tutti, sia di chi governa, ma anche di chi controlla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Mi sembra che l'intervento dell'Assessore Pichetto dimostri che buona parte dei discorsi fatti oggi pomeriggio vertevano sul merito e sulla sostanza della discussione, in quanto l'Assessore ha risposto ad una serie di domande che venivano poste.
Per quanto mi riguarda, mi permetto di ricordare che, come ha detto in maniera molto efficace il Consigliere Chiezzi, è estremamente interessante comprendere gli indirizzi che la Giunta ha in mente per quei 700 miliardi di mutui che si vorranno accendere.
Mi permetto di ricordare quello che ho già detto in precedenza, cioè che tutte le scelte che si possono fare, avranno ricadute di un tipo piuttosto che di un altro, pertanto è importante capire se la Giunta ha in mente solo interventi di tipo sviluppistico o se invece, ad esempio, ha in mente anche interventi di tutela ambientale.
Questo discorso si collega direttamente alla questione del carico che facciamo sulle ASL, perché potremmo immaginare una soluzione che si pu definire virtuosa e una che si può sicuramente definire meno virtuosa.
Possiamo prevedere, ad esempio, delle quote di ripartizione tra le ASL e la Regione, che definiscano una minore necessità d'impegno da parte delle ASL. Se le ASL hanno già previsto, nei loro budget concordati, un certo tipo di spesa, ecco che potremmo immaginare anche una soluzione in parte più virtuosa. Le ASL si troverebbero ad avere una certa cifra, non enorme ma in ogni modo quantificabile, utilizzabili per fare quegli interventi di cui si era detto prima, cercando di programmare una propria ristrutturazione e seguendo le indicazioni dell'Assessorato. In tal modo sarebbe possibile andare in quella direzione, secondo noi fondamentale, che consente di dare assistenza ai cittadini, nello stesso momento in cui si ricostruisce un percorso che permetta di ristrutturare l'offerta sanitaria in modo da garantire la tutela sanitaria ai cittadini ma anche ottenendo un risparmio della gestione.
Mi sembra questa un'ipotesi che si potrebbe presentare; una ridistribuzione della quota tra la parte che spetta alle ASL e la parte che spetterebbe alla Regione avrebbe una serie di conseguenze molto positive che si potrebbero prendere in considerazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Grazie, Presidente. L'Assessore Pichetto ha risposto con molta diligenza alla domanda del Consigliere Chiezzi, anche se non ha fatto alcuna considerazione politica per quanto riguarda l'anomalia principale di fronte alla quale ci troviamo. Anomalia alla quale ha fatto riferimento invece, il collega Burzi: andiamo, cioè a fare un mutuo su un buco di spesa corrente, con tutte le conseguenze che non sto qui a ricordare, perché sono state chiarite già da molti colleghi.
Invece, se mi è permesso, l'Assessore Pichetto non ha risposto per niente ad una domanda che vado facendo da tre Consigli. Forse non mi spiego bene. La faccio per la quarta volta, poi non intervengo più fino alla fine di questo dibattito: il 70% che devono accollarsi le ASL e le ASO, che, per quanto mi riguarda, può anche essere il 100%, sarà attinto dagli sprechi che ci sono e sono stati evidenziati anche dal sottoscritto in quest'aula o, diversamente, si farà ricorso a tagli indiscriminati dei direttori generali? Perché, delle due, l'una. O si orientano i direttori generali attraverso ordini di servizio secchi, nei quali si dice: "Senti, il tuo 70%, i tuoi 2 miliardi, i tuoi 3 miliardi, secondo le quote di accollo che hanno le varie ASL e ASO, te li accolli - scusate il bisticcio - in questi settori di spreco." Sono anche disponibile a citare per iscritto, nei prossimi giorni, possibilità di mutuo non per 1000 miliardi, ma per qualche migliaio di miliardi, tenuto conto degli sprechi (ho evidenziato quelli delle consulenze, ma potrei evidenziarne decine, perché non ci vuole molta fantasia) Ebbene, risponda l'Assessore; non vedo perché si debba rispondere sempre al collega Chiezzi! Risponda anche a qualche Consigliere di maggioranza se intende orientare la sanità in un verso piuttosto che in un altro.
Se non risponde, è lo stesso, certamente non mi offendo, Assessore però ne prendo atto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Colleghi, se permettete, comincio dagli interventi dei colleghi Chiezzi e Moriconi, che chiedono di essere informati dalla Giunta, a fronte di quest'ipotesi di maggiori entrate sull'ipotesi di maggiori spese o quali sono le elaborazioni sulle spese.
Noi siamo su una legge di bilancio che ci permette di liberare da vincoli, perché con il vincolo alle ASL - e poi vado nel merito, con la risposta al collega Mercurio - si crea una condizione affinché in questa Regione possa liberarsi l'iscrizione.
Ritengo che, liberata l'iscrizione, sia ruolo della Giunta, nella proposta, ma anche di quest'aula, fare le valutazioni sulle conseguenze di scelta: non utilizzare - e quindi non gravare di ulteriori oneri la quota del bilancio regionale - utilizzare in parte, utilizzare tutto e naturalmente, dall'altra parte, valutare quali sono gli interventi più puntuali o la somma degli interventi più puntuali, perché giustamente il collega Burzi diceva che non c'è un nome e un cognome diretto di rispondenza.
L'importo di questo mutuo sarà utilizzato per chiudere l'anticipazione di cassa, che è stata fatta 15 giorni or sono, che è servita anche a pagare gli stipendi, perché è un'operazione di cassa, dall'altra parte.
Ecco che ci troveremo, collega Moriconi, a discutere in Commissione prima, e in quest'aula, poi, proposte di bilancio con riferimento al 2003 e al pluriennale, che vedranno opere del settore ambientale e dei settori dei trasporti. Avremo il piano trasporti, il più grande del sistema degli investimenti che mi viene in mente in questo momento, dove è all'elaborazione un piano dei trasporti regionali che prevede trasferimenti a Province e Comuni per opere importanti sulle nostre realtà. Si tratta di investimenti che, naturalmente, hanno valenza pluriennale, ma che rappresentano la sostanza di quello che dovrà essere un dibattito politico.
E' in quel caso che vedremo come utilizzare lo spazio. Qui, infatti discutiamo uno spazio che questa norma ci dà dall'altra parte.
La conseguenza di questa norma, rispondo al Consigliere Mercurio (alla prima domanda questa mattina non ho risposto perché ritengo di dover stare entro certi limiti) investe una valutazione di riforma sanitaria (uso un termine usato dal Consigliere Tapparo nel suo intervento). Ritengo che gli spazi nell'ambito degli 11 mila miliardi di vecchi lire, che è la partita del bilancio sanitario, ci siano ampiamente. Dico anche un'altra cosa.
Vorrei ricordare che, comunque, l'impegno della Giunta regionale è per il mantenimento del livello dei servizi; l'impegno della Giunta regionale sul trasferimento negli ultimi tre anni è stato di aggiungere fondi al fondo sanitario che c'era a disposizione.
Di conseguenza, la questione dei 70 miliardi se è spunto responsabilizzazione, qualcuno ha usato questi termini, deve essere per una gestione oculata, per un intervento di recupero sugli sprechi. Se raccomandazione ci deve essere alla gestione regionale, a sua volta alla gestione delle ASL nel porre il massimo di attenzione nel recuperare rivoli che possono non essere efficaci per il servizio che devono offrire, bene è stimolo in questa direzione ma, dall'altra parte, è elemento che va ricompreso in una valutazione di riforma.
Condivido perfettamente qual è la linea, la risposta non può che essere positiva, proprio con l'impegno. L'ottimo sarebbe quello di riuscire a "cantierare" una riforma, ma non mi compete come materia, non ho la competenza di delega per fare queste valutazioni. Un riordino del sistema che permetta, agevolmente, di mantenere nell'ambito dei bilanci delle ASL la quota di ammortamento. E' chiaro, l'ammortamento lo paga la Regione in battuta diretta, poi in una valutazione più puntuale, che sarà dibattito di quest'aula, nell'ambito del piano sanitario, parlando anche del bilancio ordinario, verranno valutate le risultanze.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.51.
Il Consiglio non approva.
1.52) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Saitta e Giordano Al comma 1 le parole "quota del 70%" sono sostituite dalle parole "quota del 23,5%" La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Burzi è inconsolato, non dico inconsolabile, dopo aver lasciato volontariamente l'Assessorato. Io non riesco a consolarlo, perch viceversa, sono molto consolato del fatto che non sia più Assessore al bilancio della Regione Piemonte. Devo dire che il Consigliere Burzi del physique du role dell'Assessore al bilancio mantiene certi elementi, certi schemi mentali. Ad esempio si sa che per l'Assessore al bilancio, il concetto di verità è un concetto da trattare con molta presa di distanza.
L'Assessore al bilancio viene educato a trattare la verità con molta circospezione e a non svelarla neppure a se stesso. L'Assessore al bilancio è persona che quando si hanno rapporti di Giunta con gli Assessori al Bilancio, sa che tipo di rapporti siano: cosa ci sia dentro a quella scatola è difficile sapere.
Il Consigliere Burzi mantiene questa mentalità e continua a vedere in giro ombre sulle quali proietta questa sua stessa mentalità: la verità è sfuggente. In realtà, l'Assessore Picchetto, ha ben capito che quando si chiede una verifica politica sull'attendibilità o necessità politica assoluta di disporre di volume da iscrivere a bilancio di entrate capaci di fare una somma di cose tra loro fungibili, dicevo, l'Assessore sa che quello che si chiede è proprio una verifica sull'insieme fungibile, in modo tale da riuscire a fare i conti con maggior rigore.
In una parola, l'Assessore Picchetto ha un po' chiarito che l'iscrizione a bilancio la da come un fatto politicamente ancora poco rilevante e, dal punto di vista amministrativo, quasi per nulla rilevante.
Non so se ho capito bene, ma l'Assessore dice: "l'iscrizione c'é, però poi bisogna vedere", ed è lì che scattano i meccanismi. L'iscrizione certo è una volontà, poi bisogna vedere dove i progetti, quando i progetti, quali progetti, ecc. Assessore Picchetto, è possibile pensare anche ad un mutamento dei pesi di questi due ragionamenti? E' possibile pensare invece, che l'iscrizione diventi un elemento pesante e meditato. Se noi spostiamo molto peso sull'iscrizione, problemi e dibattiti che si iscrivono facilmente comportano esigenze di entrate notevoli, iscritti in modo pesante, quindi solo a certe condizioni, potrebbero determinare un fabbisogno diverso e determinare, a catena, tutto il resto. Mentre l'appalto si fa su progetto esecutivo, è bene che non lo si faccia sul progetto preliminare. Proporrei uno stesso tipo di ragionamento. Se è possibile irrigidire anche lì perché continuo a pensare che creando certe rigidità queste possano avere un elemento virtuoso in sé. Continuo a chiedere di verificare se il punto di equilibrio di un ragionamento, che ha come obiettivo il risanamento della sanità, non possa anche essere diverso (sostanzialmente diverso) da quello con cui questo provvedimento è venuto in aula e se non sia, a questo punto, un elemento che riflettendoci, possa aiutare il Consiglio regionale ad indicare una nuova via per la gestione del piano sanitario nei termini in cui tutti auspichiamo: migliori servizi a parità di spesa o con minor spesa (anche se riteniamo che aumentare la spese nel settore sanitario non sarebbe un male visto che l'Italia non è uno tra i paesi che spende più, ma questo è un discorso politico di sfondo molto più lontano).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Provo a riprendere il filo del ragionamento che ha caratterizzato i miei precedenti interventi, rivolgendomi all'Assessore Pichetto.
L'Assessore Pichetto ha ripreso a "maglia larga", nel suo intervento un filo di ragionamento che punta a verificare se oggi ci sono le condizioni necessarie perché in questo nostro dibattito si trovi un punto di incontro. Avendo già sostenuto alcune indicazioni, al di là delle leve classiche (quali lo spreco o le spese assolutamente superflue) non mi ripeto, però mi è sembrato di capire - e mi aiuti, Assessore, a vedere se ho capito bene - che gli effetti di questi oneri non andranno ad incidere su questa annualità, ma sugli anni successivi.
Perché, Assessore, contestualmente ad una scelta, sia pure gravosa, di un indebitamento con mutui per rilanciare gli investimenti, lei non opera coerentemente con il ruolo istituzionale e con le responsabilità che le competono, quell'attenzione dovuta al limitare la spesa o, più in generale tutta la spesa corrente che la Regione, nell'ambito del bilancio, esercita? Ha provato a ragionare sugli importi dei canoni di locazione per gli immobili della Regione? Ha provato a fare un'opera attenta e una disamina attenta su quanto questa voce, come altre, possa essere ricondotta dentro limiti e confini in grado di liberare risorse che attenuino l'entità della manovra e delle scelte che si vanno ad operare? Assessore, le consiglierei una pausa di riflessioni. Provi a valutare se oggi ci sono le condizioni per rendere contestuali queste scelte.
La prossima settimana presenterà il piano, o quello che pomposamente abbiamo definito "la finanziaria", la prima finanziaria, e credo che già in quello strumento alcune linee di fondo debbano essere tracciate e debbano essere coerenti con un discorso di contenimento della spesa.
Continuo a rinnovare questo invito, Assessore. Secondo me ci sono tutte le condizioni perché, a fronte di un disegno originario che ha caratterizzato la proposta che oggi è all'esame dell'aula, si possano introdurre quei correttivi, nell'ambito di un discorso più ampio di previsione di contenimento della spesa, che consentono di arrivare ad un risultato che raggiunga l'obiettivo che oggi abbiamo continuato a ripetere: evitare che il trasferimento degli oneri, in capo alle ASL e alle ASO, si traduca in una riduzione quantitativa e qualitativa dei servizi erogati.
Tutto questo è ancora fattibile; d'altronde, nel confronto con la maggioranza, in altre occasioni questi ragionamenti, portati al buonsenso hanno sortito effetti positivi (mi riferisco, in particolar modo, alla seduta di bilancio, dove, dopo una lunga e animata discussione con momento aspri e polemici, si è riusciti a trovare una soluzione, che non ci ha pienamente appagato, ma che ha fatto beneficiare i cittadini piemontesi).
Riformulo, per la terza volta, questo appello, affinché ritorni ed essere sovrana la politica e che questo ci consenta di uscire da questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Dovremmo cogliere l'occasione di questa discussione per cercare di capire cosa stiamo costruendo e che tipo di vincoli stiamo determinando, in una situazione che potrebbe presentare in futuro, oltre le note emergenze sotto l'aspetto economico della nostra Regione, anche altre problematiche.
Facciamo un'operazione di bilancio dove tutto è talmente incastrato che non entra nemmeno più un granello di sabbia.
Oltre al cambiamento del rapporto, 70 a 30, che soprattutto alcuni colleghi stanno conducendo in modo molto positivo, è importante cogliere l'occasione di una riflessioni costruttiva, perché in futuro potrebbero esserci scenari nuovi, da un lato, di emergenza, dall'altro, di assetti legati al processo del federalismo fiscale. Oggi non possiamo muoverci come se avessimo addosso una camicia di forza e viaggiare in questo modo per vari mesi. E' una realtà come in Regione Piemonte si voti ad una situazione di grande pericolosità, non solo di riequilibrio del rapporto (come i colleghi hanno illustrato), ma anche di ricerca di nuovi spazi.
Credo che questo sia possibile. Certo, siamo in ritardo in molte operazioni (per esempio, il patrimonio delle ASL poteva essere visto considerato e valutato già un anno fa in una dimensione diversa) e si potevano avanzare varie considerazioni e avere un approccio diverso con questo debito, senza rendere deboli le situazioni.
Assessore, non possiamo pensare di terminare questa discussione repentinamente; è necessaria una pausa di riflessione. Pensiamoci un attimo. Pensiamo se tutti assieme possiamo dare un contributo per trovare una soluzione più equilibrata di quella che si sta determinando. Capisco che è una situazione che si fa con le spalle al muro, ma ho l'impressione che non si siano perlustrati tutti i percorsi e tutte le strade che avremmo potuto individuare.
Mi farebbe piacere che, attraverso questa auspicata pausa di riflessione, dopo la conclusione di questa seduta e prima della successiva si potesse trovare un governo regionale che dice: "Sì, abbiamo approfondito, abbiamo verificato, modifichiamo, magari di poco, il nostro impianto, perché così acquisiamo livelli di maggiore capacità di manovra" che sono una risorsa per il bilancio.
Non possiamo proseguire in una situazione che, di qui al prossimo anno ci dà una situazione di scarsa operatività.
Invito l'Assessore e i colleghi della maggioranza a una valutazione che voglio porre in modo costruttivo. Poi la vediamo nello specifico. Sarei anche disposto a votarla in una configurazione che può essere diversa da quella attuale. Ci sono degli aspetti, già nella disponibilità della Giunta, che si possono vedere ed, eventualmente, degli elementi che possono essere disponibili l'anno prossimo e che, in qualche modo, si devono mettere in gioco delineando il bilancio di quest'anno; sapendo di possibilità che si possono emergere nell'esercizio futuro. Quindi, sarei propenso ad una ulteriore manovra.
Ripeto che per questa situazione avete un approccio molto tradizionale da logica comunale. Segnalando questo fatto non voglio denigrare il Comune in quanto tale. Il Comune è un ente amministrativo gestionale che gioca in una logica stretta di rapporto risorse-azione.
Qui c'è una capacità operativa e di manovra molto più ampia. Cerchiamo di dare anche questo valore e questa dignità alla Regione come ente che pu operare in modo più innovativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, intervengo sempre per offrire, se possibile, un argomento di riflessione all'Assessore. Mi permetto di suggerire la possibilità di un ragionamento che possiamo fare. Era stato detto che questa scelta avrebbe consentito alla Giunta regionale di liberare delle risorse per gli investimenti. Continuo a pensare che gli Assessorati al bilancio e alla sanità potrebbero prendere, ad esempio, in seria considerazione l'ipotesi di utilizzare gli investimenti, che si renderebbero possibili con questa manovra, nel campo della sanità.
Nell'ultimo periodo, è stato detto ripetutamente che la sanità italiana ha una carenza di investimento. Questo lo sappiamo tutti. Abbiamo un investimento pari al 5,8-6% del PIL rispetto ad altre nazioni che arrivano al 10%. E' un dato acquisito che ci siano delle carenze di investimento in campo sanitario. Un bilancio che rappresenta 15 mila miliardi delle vecchie lire su 27 mila miliardi generali di bilancio della Regione dimostra che si tratta sicuramente di un settore molto importante.
Credo che sull'importanza del settore sanitario concordino tutti, a partire da noi stessi e anche i nostri concittadini.
Non credo sia un'affermazione vuota o stantia. Credo che tra i diritti fondamentali delle persone rientri sicuramente il diritto alla salute, poi il diritto alla casa, al lavoro e all'istruzione.
Il nostro miglior investimento consisterebbe nell'utilizzare le risorse che si rendono disponibili per rinvestirle nella sanità.
A questo proposito, erano illuminanti gli interventi svolti nei giorni precedenti dal Consigliere Riggio. Colgo l'occasione per chiedergli pubblicamente di rivedere la sua decisione di presentazione delle dimissioni.
Come aveva efficacemente dimostrato il Consigliere Raggio, se vogliamo costruire una sanità che permetta di risparmiare, pur garantendo la sicurezza ai cittadini, il primo passo non può che essere quello di sostenerla con risorse adeguate. Questo lo sappiamo. Non si può pensare di ristrutturare un settore come la sanità, fondamentale e vitale per tutta la società, senza prevedere un investimento di risorse. Credo che i due Assessori ne siano consapevoli.
Un'ipotesi reale e concreta, che merita di essere presa in considerazione con attenzione, riguarda l'utilizzo di risorse la cui liberalizzazione si può ottenere con questa manovra. Questa è una strada che dovrebbe essere tenuta in considerazione.
Oltretutto, in tema di lavoro, sappiamo che sanità vuol dire anche tanti posti di lavoro.
Se noi prendessimo in considerazione questa ipotesi otterremmo sicuramente tre risultati positivi: garantiremmo maggiore salute ai cittadini, livelli di occupazione stabili e, soprattutto, costruiremmo nel tempo una sanità che sappia veramente risparmiare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che si possa intervenire anche in assenza di uno dei due Assessori interessati, penso che ci ascolti lo stesso. Ogni tanto si assenta, magari si fuma una sigaretta, ma ci guarda. D'altro canto sono un non proibizionista sia per quanto riguarda il tabacco che altre sostanze quindi, lo capisco, anche se non fumo.
Effettivamente, sarebbe necessario ripensare globalmente questo provvedimento.
Oltre a ripensarlo, condivido una serie di interventi che mi hanno preceduto, che ponevano l'esigenza di inserirlo in una prospettiva di programmazione e non solo in una politica che, alla fine, ha caratteristiche sostanzialmente emergenziali. Cioè, affrontare di volta in volta i problemi che si pongono senza capire in quale prospettiva questi provvedimenti vengono adottati. Tra l'altro si finisce per approvare dei provvedimenti contraddittori. Bisognerebbe sospendere o limitare al massimo l'impatto di questo provvedimento e gli emendamenti presentati hanno questa funzione. Cerchiamo di insistere su alcuni punti per limitare la portata del danno che questo provvedimento comporterà. Credo che sia necessaria una programmazione sanitaria, perché più perdiamo tempo più paghiamo le conseguenze dell'assenza di una politica di programmazione. La politica portata avanti da questa Regione ha ricadute notevoli su quella sanitaria.
Lo stesso piano sanitario dovrebbe partire da queste premesse, ma ci troviamo senza una programmazione generale e una programmazione sanitaria.
La politica di questa Regione si riduce ad affrontare le emergenze e rinviare costantemente misure di fondo che potrebbero permettere un'inversione di tendenza nella dinamica della spesa sanitaria. La dinamica della spesa sanitaria ha a che fare con il benessere dei cittadini, quindi è una spesa destinata a una certa crescita. Se vogliamo migliorare il benessere dei cittadini dobbiamo ottenere dei risultati da questo punto di vista, quindi la spesa sanitaria inevitabilmente aumenterà. Il fatto stesso che aumenta la vita media non può non influire sulla spesa sanitaria perché comporterà un maggior utilizzo dei farmaci e il bisogno di interventi sanitari.
Bisogna tener conto di questa dinamica prima di fissare de tetti alla spesa sanitaria. Non si può non prevedere che vi sono degli effetti a un lungo termine delle politiche complessive e dire che la spesa sanitaria non ne tiene conto. Un secondo errore determinato da questa politica, che affronta le situazioni giorno per giorno, è rappresentato dal fatto che non vengono individuate misure che possono ridurre la spesa sanitaria. Se interveniamo sulle cause di fondo che determinano una serie di problemi sanitari, ad esempio, lo sviluppo di una serie di malattie, si potrebbe attivare una politica che aiuti a ridurre la spesa sanitaria.
Se seguiamo, per esempio, una politica sui trasporti che frena lo sviluppo dell'auto, in quanto causa di malattie e di morte per incidenti stradali, e che valorizza il collettivo e i mezzi meno inquinanti, a lungo termine questa politica influirà anche sulla riduzione della spesa sanitaria. Questo esempio può essere applicato a molti altri aspetti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n.
1.52.
Il Consiglio non approva.
1.53) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: Al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 24 per cento".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi associo alla richiesta del collega Contu che proponeva, al di là degli argomenti che ancora saremo in grado di riportare oggi, a tutti, di riflettere e darci un momento di esame puntuale e non pregiudiziale degli argomenti che sono stati presentati in quest'aula.
In particolare, chiederei all'Assessore di volerci dare un'informazione, nella prossima riunione, sul tema delle iscrizioni relative all'importo di 700 miliardi di mutuo, per capire meglio questo tema che comporta queste possibilità di iscrizione.
Il collega Burzi ci ha detto che sono stati forniti gli elenchi dei mutui. A parte quelli, volevamo capire, in modo sintetico, come è organizzato questo comparto di iscrizione. Il secondo elemento che potrebbe essere fornito è quello relativo ai risparmi.
Per quanto riguarda il tema degli 80 miliardi relativi alle consulenze di cui 40 miliardi sono stati spesi inutilmente, come ha confermato lo stesso Assessore D'Ambrosio, volevamo delle indicazioni per vedere cosa sia possibile fare in ordine al risparmio sugli sprechi. Un'altra informazione utile, sollecitata anche dal collega Burzi, potrebbe essere quella sul patrimonio. Vi chiediamo di organizzare un'informazione che faccia chiarezza sul patrimonio esistente. Vogliamo essere tranquillizzati sul fatto che la Regione Piemonte sa esattamente in cosa consista il patrimonio delle ASL e delle ASO. Non chiedo, come ho già detto, di centrare una cifra precisa sul valore del patrimonio, perché in quel momento l'unico valore certo può essere il valore del manufatto in sé e per sé, senza i possibili valori del terreno inerenti, ad esempio, agli strumenti urbanistici in corso, oppure agli strumenti urbanistici che si possono proporre. Ma a parte quello, è difficile stimare un valore al metro quadro. I solai si sa quanto costano al metro quadro, ma quanto valgono sul mercato è tutto un altro discorso. Quindi si potesse organizzare questo elemento relativo al patrimonio.
L'altra considerazione, che è di chiarezza politica, è quella di entrare con più puntualità sul fatto che non si vogliano fare tagli ai servizi. Sul passato probabilmente la polemica tra di noi rimane tale e quale, se non ancora aggravata, perché i tagli ai servizi sono stati realizzati nei fatti. Voi, purtroppo, continuate a negarli, però i tagli ci sono.
Voi capite che la credibilità che può essere assegnata a coloro che negano i tagli già avvenuti, che sono sotto gli occhi di tutti (in questo mi piacerebbe che l'Assessore D'Ambrosio dicesse, una volta, una voce di verità), e che non faranno tagli nel futuro, almeno dal punto di vista di chi riceve queste informazioni è molto labile. Quindi chiederei, su questi aspetti, conseguenze della manovra, di essere un po' più precisi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, posso confessare una cosa?



PRESIDENTE

Prego. Con questo tono, chissà cosa ci vuole rivelare!



CONTU Mario

una colpa: voglio rendere pubblico questo mio grave errore o sottovalutazione. Ho letto con più attenzione il testo di legge e più leggo questi articoli e più mi rendo conto della iniquità di questa scelta.
Devo anche ammettere che ancora non ci siamo cimentati, con un contributo autoctono come Gruppo - ogni tanto bisogna pur pensarlo seriamente - a migliorarlo.
Devo dire che la tentazione adesso è grossa, perché se non sono servite sinora le opportunità che abbiamo fornito con questi emendamenti credo che quando ci si rende conto della gravità della scelta che si sta andando ad operare, nessuno si può tirare fuori. Devo dire che il nostro Gruppo finora si è tirato un po' fuori: ha contribuito, ha cercato di sostenere, ma forse è possibile, e ne vale la pena, pensare di cimentarsi.
D'altronde sono solo quattro articoli, persino estremamente sintetici, che necessitano di precisazioni e di ulteriori arricchimenti, anche perch come abbiamo ribadito in tanti, la ragione che ci spinge a portare avanti questa battaglia è nobile, ed è nel pieno esercizio della democrazia.
Credo che gli incidenti dell'altro giorno siano stati salutari per ripristinare anche il diritto delle opposizioni ad esercitare, fino in fondo, gli strumenti che la democrazia mette a disposizione, che sono quelli delle modifiche, delle proposte di emendamento, delle mozioni di accompagnamento, dell'ordine del giorno su questo o quel punto.
Allora rinnovo, e rinnoviamo, questo invito: si è valutato bene? Si è prestata attenzione tenendo conto dei tempi di applicazione di questa legge e delle ricadute sul prossimo bilancio di previsione, e delle opportunità che il bilancio ci mette a disposizione? Se non se n'é tenuto conto, si usi questo tempo a disposizione per introdurre dei correttivi. Ci dispiacerebbe se, invece, i toni del confronto, che mi pare siano estremamente pacati e civili, all'improvviso dovessero inasprirsi proprio per l'indisponibilità della maggioranza a cercare di cogliere, in profondo, quello che è il senso della nostra proposta.
Qualcuno diceva che non è più una questione di cifre, ma è una questione tutta politica. Allora, rimettiamo al primo posto la politica, in questo caso la politica sanitaria, e l'attenzione che noi dobbiamo alla salvaguardia di quei livelli di eccellenza che pure esistono nel nostro sistema.
Non potete continuare a fare una difesa d'ufficio di tutto quello che sinora è stato fatto. Basterebbe una considerazione, Assessore D'Ambrosio ed è una constatazione che voi utilizzate come arma di difesa; sono le dichiarazioni del Dott. Bianco, primario dell'Ordine dei Medici di Torino il quale, ad un certo punto, afferma: "La qualità e la quantità del servizio sanitario piemontese è molto migliorata negli ultimi anni. Il guaio è che l'offerta non è ancora all'altezza della domanda, che resta comunque, troppo alta nonostante l'incremento dell'attività sanitaria pubblica". Allora operiamo sul piano della prevenzione - potrebbe essere una risposta - ma garantiamo un'offerta all'altezza della domanda.
La scelta che stiamo operando rischia di porre l'offerta abbondantemente al di sotto della domanda, almeno rispetto agli standard attuali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Penso che ci siano degli argomenti che rivestono anche un carattere superiore al puro concetto economico.
Ritengo che questo provvedimento, questa decisione, rivesta anche un aspetto che ci induce a riflettere se le scelte che stiamo compiendo siano giuste o meno.
Credo che anche se gli Assessorati, prima o poi, addivenissero ad una possibilità di revisione in parte delle percentuali di ripartizione tra le ASL e la Regione, anche in quel caso ci sarebbe una soluzione che non sarebbe del tutto corretta, perché rivestirebbe i caratteri di generare una minore ingiustizia nei riguardi delle ASL.
Ritengo, per tutti gli argomenti che abbiamo evidenziato, che sia profondamente ingiusto sottoporre le ASL. a questa ulteriore prova. Bisogna ricordare che il mutuo è quindicinale e che, anche accettando totalmente l'ipotesi che nei budget di quest'anno siano state già ricomprese le quote del rateo che le ASL. dovranno sostenere, rimangono 14 anni da affrontare.
Sappiamo tutti che le ASL. si troveranno di fronte a 14 bilanci annuali, nei quali saranno sempre alle prese con questo rateo. Questo è inevitabile. Speriamo che la Regione, nei prossimi anni, nello stanziare il budget non venga meno all'impegno che sembra aver preso quest'anno.
Dico questo perché noi non abbiamo la possibilità tecnica di verificare che quello che è stato detto in aula sia effettivamente vero. Non abbiamo la possibilità di verificare che i Direttori generali delle ASL. abbiano preso gli impegni in perfetta libertà e con condivisioni d'intenti, o se ci sia stato un atto d'imposizione da parte della Giunta, che ha di fatto obbligato i Direttori generali ad accettare questa soluzione.
A questo concetto è legata la risposta alla domanda fatta dal Consigliere Mercurio. Risposta ad una domanda che potrebbe essere stata data, ma potrebbe anche non essere stata data, perché l'Assessore Pichetto diceva che l'impegno della Giunta è quello di non abbassare i livelli del servizio fornito ai cittadini, ma manca la possibilità di verificare che questo sia effettivamente poi realizzato. Guardando la realtà attuale vediamo che già adesso i tagli ci sono stati.
Quindi, dobbiamo prendere per buona un'ipotesi futura, sulla base per di una realtà che abbiamo sotto gli occhi, e che non va in quella direzione. Per tutto questo credo che, per chi ha voglia di ragionare e di riflettere su questi argomenti, il testo che viene proposto contiene dei caratteri di profonda ingiustizia verso le ASL., ma soprattutto verso i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Sempre nel quadro di tentare di dare qualche idea a un bilancio che come dicevo, presenta delle forti criticità, volevo suggerire un percorso che avrebbe forse più un aspetto simbolico che non di peso nelle cifre, ma darebbe un po' il senso dell'impegno.
In Parlamento, quando si propone qualcosa di non eccessivo peso sul piano finanziario, si dice, per la compensazione: "riduciamo le spese generali del Ministero del lavoro". Magari c'era un'iniziativa che si discuteva nella Commissione lavoro e da questa si trovano X risorse da riduzione di spesa di funzionamento, poi sarà compito del Ministero del Lavoro e degli uffici fare i conti con questa riduzione.
Noi, in Regione, abbiamo le spese di funzionamento che ammontano all'incirca a 380-400 miliardi (in lire), e in tali spese sono ricompresi aspetti che potrebbero essere rinviati ad altro esercizio. Cito, Assessore Pichetto, quale esempio, il rafforzamento della nostra "ambasciata" a Roma con una dependance per il Consiglio Regionale, che potrebbe essere rinviata a esercizi più fortunati. Potremmo anche dire che se le spese di funzionamento vengono compresse del 2-3%, si ricavano quei 10-15 miliardi che permettono - come dicevo - con carattere simbolico, invece di fare l'operazione su 1000 miliardi, di farla su 985 miliardi.
E' chiaro che indico un percorso, non do la soluzione, però certamente questo dimostrerebbe che si è entrati con una soluzione, e strada facendo si è lavorato in un rapporto dialettico e fattivo tra maggioranza ed opposizione, e si sono trovati piccoli percorsi, segnali e aspetti significativi di cambiamento.
Questo è solo un esempio, ma potrebbero essercene altri. In questo modo all'opinione pubblica, ai cittadini piemontesi e a coloro che guardano al nostro bilancio con una certa preoccupazione, potrebbero vedere 60 Consiglieri e il governo regionale che si stanno impegnando a fondo per evitare che una rigidità di bilancio possa essere un danno e una zavorra alla operatività della Regione Piemonte.
Ci sono altri esempi. Non direi di comprimere di più le spese di funzionamento, perché non è facile, in quanto nelle spese di funzionamento c'é tutto, dai telefoni, alle spese - escluse quelle del personale - varie ma non mi avventuro nelle compressioni. Ma sulle spese di funzionamento sarebbe importante valutare se la razionalizzazione, la capacità di operare per centri di costo non permetta di accrescere efficienza ed efficacia degli uffici, e da lì trarre risorse, che vengono liberate nell'ottica di ridurre l'operazione mutuo che si progetta nel tempo, e quindi ci condiziona. Presidente Cota, la spesa per il nostro pezzo di ambasciata a Roma la possiamo rinviare ad un esercizio più fortunato, così come potremmo rinviare altre spese.
In questo modo diamo il senso, in qualche forma, alla comunità piemontese che sentiamo la criticità del momento, e su una serie di punti o facciamo dei rinvii o delle compressioni. Questo è un comportamento virtuoso, che non ha segno nemmeno politico, perché non è di destra o di sinistra. E' la buona e ragionevole amministrazione.
Potremmo tentare di procedere in questo modo, e maggioranza e opposizione possono scavare dalle rispettive esperienze per trovare soluzioni adeguate. Non è una perdita di tempo. Io le consiglio Presidente, mentre passeggia ad esempio alla panoramica Zegna, di riflettere su queste cose, perché può darsi che troviamo delle soluzioni non che ribaltano il problema che ci troviamo davanti, ma lo attenuano, gli diano un'altra caratterizzazione, e permettendo così di trovare una soluzione sicuramente apprezzata dall'intera comunità regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.53 Il Consiglio non approva.
1.54) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 24,5 per cento" La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Lungo le proposte tese a evidenziare momenti organizzativi passibili di migliore ristrutturazione ai fini della spesa così come ha fatto il collega Tapparo adesso in un settore, ne propongo un altro, anche legato ad alcune informazioni che mi sono pervenute.
Mi sembra che il settore dell'apparato amministrativo delle ASL e delle ASO sia un settore sul quale, come opposizioni, abbiamo sviluppato una critica ferma, perché abbiamo verificato che negli ultimi anni le quote di personale amministrativo aggiunte al personale preesistente hanno assorbito una grossa percentuale del totale dell'incremento di personale.
Questo fatto strideva con varie situazioni; strideva, ad esempio, con quella relativa agli infermieri (categoria fondamentale nel comparto della sanità) che, nello stesso periodo e ancora oggi, non ha avuto dotazione di personale adeguato, anzi, ha visto depauperarsi via via il personale.
Questo depauperamento degli infermieri, per un certo tratto - me lo confermi l'Assessore D'Ambrosio - è stato affrontato e, in parte, risolto attraverso l'assunzione, con convenzioni, di infermieri professionali privati. La sanità era in difficoltà, non c'erano turn over e negli anni '97, '99, 2000 le ASL, non avendo a disposizione nuovi infermieri da assumere, hanno stipulato convenzioni molto onerose. Quando - il 7 gennaio 2001 - è arrivato il taglio - con l'accetta! - la prima cosa che hanno dovuto fare i direttori generali che erano stati improvvisamente privati di risorse fu quella di eliminare queste convenzioni molto onerose con infermieri esterni. Non so, Caracciolo, se avevi notizia di questo; hanno immediatamente interrotto queste convenzioni, hanno ridotto le spese, per hanno costretto gli infermieri, comunque il personale esistente, anche quello ausiliario, a turni o mansioni gravose. Abbiamo anche ricevuto personale ausiliario o infermieri non professionali che ci hanno fatto capire che, in quel marasma, erano costretti ad allargare molto il proprio ambito d'azione, perché, dal punto di vista di un operatore sanitario, alla fine conta sempre il rapporto con il malato e il servizio che si rende quindi ballavano però con qualche rischio.
In questo quadro, il personale amministrativo è, viceversa, cresciuto a dismisura.
Chiedo all'Assessore, in particolare, se può, nella prossima riunione darci una fotografia precisa per quanto riguarda gli apparati tecnici. Mi interessa avere questa informazione: nell'insieme dell'apparato amministrativo, gli apparati tecnici, e quindi i geometri, gli ingegneri gli architetti...



(Commenti del Consigliere Godio)



CHIEZZI Giuseppe

Aspetta, Godio, non innervosirti! Adesso ti aggiungo anche delle informazioni; perché devi essere così? Altro che manicheismo!



(Ulteriori commenti del Consigliere Godio)



CHIEZZI Giuseppe

No! Chiedo sugli apparati tecnici, perché ho avuto segnalazioni di apparati tecnici molto robusti e la segnalazione che ho è che, a fronte di apparati tecnici molto robusti - parecchi ingegneri - ci sono incarichi professionali esterni altrettanto robusti e molto onerosi.
All'Ospedale Sant'Anna mi dicono che sono state realizzate delle porte per il pronto soccorso dove non passano le barelle! Chi le avrà progettate? Dato che i risparmi possibili possono derivare anche da una diversa conformazione dell'apparato amministrativo, le chiedo di darci, nella prossima riunione, anche qualche indicazione e, in particolare, sugli apparati tecnici, se siano molto o poco conformati. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Godio, te l'ho detto che non era opportuno intervenire, perché poi costringi a venire in soccorso dei colleghi, non perché il collega Chiezzi abbia bisogno del mio soccorso, perché umilmente mi sento discepolo di chi ha tanta esperienza, però, se provassimo a ragionare in un altro campo, che è quello delle consulenze informatiche, forse potremmo parlare di cose concrete, così come le ha poste il collega nonché compagno Chiezzi, e stiamo nell'ordine delle questioni relative a come si umiliano le competenze professionali presenti all'interno delle ASL o delle ASO e comunque, più in generale, anche all'interno della Regione.
Quando si umiliano le competenze professionali interne e si ricorre all'arma della consulenza, si umilia la stessa amministrazione regionale.
Perché è l'arma di un killer, con un duplice effetto: uccidere la passione e la competenza con la quale il personale dipendente della Regione, delle ASL e delle ASO svolge il proprio ruolo, e, dall'altra, è un killer micidiale per il bilancio, perché entra a far parte di quell'incremento di spesa assolutamente preoccupante.
Non cito nomi e cognomi, ma se un'azienda dovesse commissionare ad un'azienda altrettanto competente un servizio di consulenza informatica, e ogni anno reitera e rinnova questa consulenza, che il primo anno doveva servire a formare il personale interno, e questo tipo di consulenza si esplica con la messa a disposizione di cinque-dieci consulenti, e magari strada facendo, si scopre - e lì è il punto debole del sistema - che sulla carta i consulenti sono dieci, ma continuativamente si presentano in cinque, per poi scoprire che cinque dei dieci non sono consulenti a parcella ma soltanto tirocinanti, allora bisognerebbe pensare seriamente a come la Regione esercita la funzione di controllo sugli atti che i dirigenti compiono nell'espletamento della loro funzione. L'espletamento della funzione dirigenziale dovrebbe essere improntato alla razionalizzazione della spesa, all'attenta amministrazione del denaro pubblico, al tentativo di trovare un punto d'incontro fra costi e benefici. Questo dovrebbe essere il senso di quella diligenza del buon padre di famiglia, che dovrebbe guidare l'azione del dirigente responsabile quando si trova ad operare in settori delicati come quelli del ricorso alle consulenze esterne.
Al termine di questa seduta d'aula, l'elenco di tutti i punti con cui "aggredire" il bilancio e le fonti di spreco è completo. Ci auguriamo che nottetempo, nei prossimi giorni, quando questo provvedimento martedì prossimo tornerà in aula, ci sia tutto il tempo per approfondire questi ragionamenti. Questo ci può aiutare a sbloccare una situazione. Lei Assessore ha la chiave del bilancio, ed è una chiave che è un po' come il sistema cod della FIAT, che ha una matrice criptata.
Rompa la naturale ritrosia degli assessori al bilancio e dica come stanno le cose, giochi a carte scoperte, rompa qualche salvadanaio e lo affidi alla sua maggioranza. Dall'altra, ci indichi a grandi cifre su quali punti dello spreco di bilancio è possibile incidere per attenuare la portata di questa manovra.
Lei ha tutta la possibilità per farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Morioni; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Il dialogo di questo pomeriggio è alquanto altalenante e prosegue con un certo senso di fatica in quanto, alle domande che di volta in volta vengono poste e alle sollecitazioni che poniamo alla Giunta, talora viene data risposta e talora no.
In mezzo a questa fatica e a questo dialogo così altalenante, mi sembra di vedere nelle espressioni della stessa maggioranza, la difficoltà a sostenere la ragionevolezza di certi ragionamenti. Mi sembra che nelle fila della stessa maggioranza, ci sia come una mancanza di sicurezza quando afferma che tutta la manovra non porterà sicuramente ad una diminuzione di impegno per quanto riguarda il settore della sanità. Mi sembra che negli stessi sostenitori di questa teoria, traspaia l'incertezza e la sensazione che questo non sarà possibile. Perché credo che ci sia questa insicurezza? Se noi andiamo a vedere quello che succede in campo sanitario al di là del Piemonte, se noi guardiamo quello che le forze di governo del centrodestra stanno proponendo sia nelle regioni vicine alle nostre, sia a livello nazionale, se guardiamo le ricette del centrodestra per quanto riguarda la sanità, è chiaro che le affermazioni che si fanno in quest'aula, in questi giorni, sono destinate ad essere lettera morta.
Le affermazioni che dicono che non si taglierà sulla sanità, è chiaro che non sono vere: sulla sanità si interverrà essenzialmente dal punto di vista dei tagli. Tagli che saranno resi necessari proprio dalla delibera che noi stiamo esaminando, se questa delibera sarà licenziata dall'aula così come è stata presentata. D'altra parte quando chiediamo, forse inutilmente, che si investa in campo sanitario, come potrebbe pensare questa Giunta di investire risorse in quel campo, quando a livello nazionale, come sappiamo, si è deciso di disinvestire? Si è deciso di disinvestire con i LEA. Si è deciso di disinvestire perché lo stesso Ministro Sirchia ha affermato che i settori più difficoltosi da gestire dal punto di vista economico, i settori che avrebbero più bisogni di sicurezze come quelli degli anziani, dei non autosufficienti, ecc. proprio in quei settori, si tolgono delle risorse e si dice che si farà ricorso all'intervento dei privati. Sappiamo tutti che l'intervento dei privati significherà una caduta dei livelli di assistenza per quelle persone che invece sono molto bisognose di assistenza.
Se questa Giunta vuole veramente fugare le preoccupazioni di chi sostiene che abbiamo imboccato una strada che ci porterà ad una diminuzione dei livelli di assistenza sanitaria, se vuole dimostrare che così non è ha la possibilità di farlo. Ha la possibilità di farlo agendo proprio sulla quota di ripartizione tra le ASL. e la Regione stessa. Se la Giunta vuole dare un esempio, vuole indicare a noi della minoranza e a tutti i cittadini piemontesi che crede veramente in un certo tipo di soluzione, ha la possibilità di farlo rivedendo la quota di partecipazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Con l'emendamento che abbiamo già votato siamo arrivati a 24 miliardi globali, che vuol dire circa oltre due mesi di finanziamento di LEA. E' evidente, quindi, come ci siano delle ricadute chiare e nette sul funzionamento del sistema sanitario. Oltre a questi aspetti generali che ricadono su tutti, il provvedimento, l'abbiamo già detto altre volte, è errato nel modo in cui è concepito, anche se è l'ultimo di una lunga serie. In questi anni ci siamo trovati di fronte ad affermazioni che denunciavano una gestione sbagliata del sistema e poi a dei provvedimenti di carattere del tutto generale.
Il Consigliere Chiezzi faceva degli esempi abbastanza appropriati che denotavano un errore nella conduzione del settore da parte dei direttori delle aziende per cui, invece di intervenire più sulle emergenze vere del personale, si è intervenuti su un tipo di personale di cui ce n'era meno bisogno. Non credo che questo sia avvenuto in tutte le aziende sanitarie tuttavia ci sono state delle aziende che lo hanno fatto in modo più diffuso, altre che magari hanno rivolto maggior attenzione a questi aspetti. Lo stesso discorso vale anche per altre questioni.
I provvedimenti in discussione affrontano la situazione in modo uniforme, considerando le aziende sanitarie tutte uguali, con il risultato di non intervenire mai sui problemi. Se non si approfondisce concretamente il modo in cui le singole aziende hanno gestito, coloro che sono maggiormente responsabili di una determinata situazione, non vengono individuati. Paradossalmente, con questo tipo di provvedimento si premia chi si è comportato in modo scorretto: "Va bene, le conseguenze di quello che fai ricadono su tutti, solo parzialmente su di te, in percentuale ridotta".
Se si devono adottare provvedimenti sul modo in cui si spende e si gestisce, non si può partire da un'analisi concreta mai fornita. Proprio su questo terreno l'Assessore alla sanità, che dovrebbe essere colui che analizza la situazione ed interviene, in realtà se ne disinteressa e affida il provvedimento all'Assessore al bilancio. C'è un problema di bilancio chi è direttamente responsabile del proprio settore e dei Direttori sanitari, che dovrebbero seguire le direttive da egli stesso impartite delega tutto all'Assessore al bilancio: "Intervenga l'Assessore alle finanze, trovi lui la soluzione".
In questo modo i comportamenti, come le assunzioni ricordate precedentemente dal collega Chiezzi, non solo non vengono stigmatizzati, ma vengono coperti. Mi viene l'idea - e non solo a me - che potrebbe essere un comportamento non solo tollerato dall'Assessore, ma corrispondente ai suoi valori, con ricadute positive per l'Assessore e per la maggioranza, ma negative per il sistema sanitario, quindi per i cittadini piemontesi.
Il provvedimento che stiamo discutendo, quindi, dovrebbe essere ripensato, per non intervenire soltanto sul deficit della sanità, ma per migliorare strutturalmente la situazione sanitaria in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Cercherò di analizzare i primi dati relativi al documento di programmazione economico e finanziario del Governo nazionale, vedendo la correlazione con la nostra operatività finanziaria. Un elemento che sicuramente andrebbe tenuto in debito conto, da parte di tutti noi, ma in particolare dell'Assessore preposto a questi problemi, è che uno degli obiettivi primari del DPEF è comprimere la spesa generale del 3%, con un meccanismo di aggancio al patto di stabilità e, quindi, con un carico d'impegno per le Regioni. Non è ancora chiarito come questo meccanismo avvenga, ma certamente potrebbe essere un qualcosa che svuota, in parte, i trasferimenti alle Regioni, anch'essi previsti dal documento di programmazione economico-finanziaria, per quanto riguarda gli avvenuti trasferimenti di compiti e funzioni.
Dobbiamo prepararci a questa eventualità, perché con un quadro finanziario così proposto, ho l'impressione che dovremmo affrontare un'eventuale co-partecipazione, necessaria, al patto di stabilità.
Ecco, allora, che dovremmo cercare di vedere tutte queste grandezze.
Tra un'ora o due si sospenderanno i lavori e riprenderanno la prossima settimana. Cerchiamo di rendere produttivi questi giorni, perch significherebbe capire qual è il riverbero che si determina dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria nazionale sui bilanci delle Regioni, e in particolare sul nostro, per poter, avendo ancora tempo.
Provvedere ad un nuovo intervento capace di affrontare queste nuove ed eventuali situazioni, di cui dovremmo farci carico.
Tutto quello finora espresso è per segnalare che è possibile "scavare" per cercare di approfondire, capire e trovare soluzioni innovative e diverse.
Il Governo sta cercando 40 mila miliardi, quasi una finanziaria, che pensa di acquisire attraverso le privatizzazioni e altre forme. E' una soluzione che non mi piace, mi sembra discutibile (tra l'altro, è un ulteriore regalo alle privatizzazioni facili, ad un capitalismo che approfitta di queste operazione e che cerca di essere "protezionista" di tali opportunità per potersela acquisire, senza aprirla alla finanza internazionale). E' una soluzione che vuole prendersi, per quattro soldi, i gioielli che fanno parte della ricchezza della collettività che non dovrebbero essere sperperati. Il Governo pensa, in questo momento difficile più di quanto pensasse, di dover operare su grandezze economiche di cui ha la responsabilità, ed incomincia a vedere privatizzazioni cartolarizzazione e pensa di fare delle verifiche. Io dico che in parte è finanza virtuale, però, in parte, riesco anche a comprendere la ricerca di soluzioni innovative.
Possibile che proprio noi non siamo in grado di aprire, verificare e cercare, in qualche modo, di non andare a finire in un trappolone, cioè restare prigionieri per otto mesi in una situazione di impotenza, e intervenire sia sui processi di grande trasformazione economica, che necessiterebbero di qualche politica significativa fuori dall'alveo tradizionale dell'uso dei fondi strutturali. Se, ad esempio, una famiglia è sempre con l'acqua alla gola, è chiaro che, dinnanzi alla prima emergenza si trova in forte difficoltà, così come si verifica nelle famiglie povere che poi cadono nelle mani degli usurai.
Noi dovremmo cercare di non venire a trovarci in quel tipo di situazione.
E' mai possibile che in 3-4 giorni non si possa pensare, affrontando la questione con serenità, responsabilità e anche con spirito di ricerca molto libero, forse anche spregiudicato, di individuare una soluzione diversa da quella che ci avete scodellato fin dall'inizio? E' un'operazione che danneggia anche voi. Non è una soluzione. E' una non soluzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.54).
Il Consiglio non approva.
1.55) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 25 per cento".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, un'altra voce di spesa che va esaminata e, da questo punto di vista, fortemente corretta è quella relativa alle prestazioni che il sistema sanitario piemontese paga alle strutture private.
Segnalo un caso esemplare: l'ASL 11 di Vercelli. Nell'ASL 11 di Vercelli vi era una struttura, denominata La Bertagnetta, in cui si era giunti ad un accordo tra il Comune e l'ASL per ristrutturarla in RSA. Erano previsti 120 posti letto, più un centro diurno; i finanziamenti c'erano.
Poi, prima ancora del 2001, tutto si è bloccato. Facevo ancora parte del Gruppo di Rifondazione Comunista quando in un'interpellanza avevamo chiesto i motivi per i quali si fosse bloccata la ristrutturazione di una RSA pubblica.
Nello stesso periodo, nelle vicinanze, nel Comune di Desana, è nata una RSA privata e in un altro comune, Caresana Blot, è in costruzione un'altra RSA privata.
Allora, abbiamo una situazione in cui il pubblico progetto di RSA finisce in un angolo morto e i cittadini di quell'area notano che, nello stesso tempo, ci sono due strutture private, una terminata e una in costruzione.
Accanto a questo c'è un'altra situazione che per quanto riguarda i tempi è direttamente legata alla deliberazione di taglio, perché, dopo la deliberazione di taglio secco, tutti gli occhi sono stati attenti ai movimenti circostanti.
La Casa di riposo di Vercelli, recentemente ristrutturata successivamente al taglio, avvenuto il 7 gennaio, si è vista tagliare dall'ASL - il direttore generale era, non so se è ancora lui, il dottor Scarabosio - una decina di posti letto dalla convenzione. Questa decina di posti letto ha comportato minori introiti per 400 milioni. L'ASL, quella che taglia una decina di posti letto alla Casa di riposo, si convenziona con la struttura privata di Prarolo, la Residenza San Carlo. La questione genera allarme, interrogazioni e proteste. So che il collega Ronzani, oggi assente, e la collega Manica avevano presentato un'interpellanza a questo proposito e anche a Vercelli il compagno Valeri aveva presentato interrogazioni e attivato polemiche. Ci sono parecchie polemiche sui giornali. Si richiede, da parte del compagno Valeri, che l'ASL annulli la scelta di Prarolo; ci sono interrogazioni dei Consiglieri regionali DS: succede un grosso fatto.
Il problema dei tagli, della riduzione dei posti convenzionati pubblici e, allo stesso tempo, la convenzione di strutture private è uno dei temi che potrebbero essere affrontati, anche qui, con un'informativa nel prossimo Consiglio regionale.
Anche qui, come maggioranza, potete lavorare e avanzare proposte che senza togliere i servizi, magari, ripianano il deficit della sanità.
Non si capisce perché la Casa di riposo, che ha 400 milioni in meno ed è pubblica, debba subire questo trattamento quando quegli stessi soldi probabilmente, finiscono alla struttura privata attraverso una convenzione.
Questo è un altro elemento su cui vi chiediamo un'aggiunta di informazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, siamo arrivati alla quota del 25%. Questa quota presenta un risparmio per le ASL di circa 2 miliardi e mezzo.
Rispetto a quanto avremmo potuto fare accettando gli emendamenti precedenti, che sicuramente avrebbero significato una maggiore possibilità per quanto riguarda le ASL nella loro gestione, la quota di 2 miliardi e mezzo rappresenta comunque una cifra significativa che noi potremmo far risparmiare alle ASL, quindi, lasciare alla loro gestione.
Se le ASL non hanno possibilità di utilizzare delle risorse e devono adoperare delle riduzioni, è chiaro che da qualche parte questi tagli vanno effettuati. L'esempio che ha appena ricordato il Consigliere Chiezzi fa riferimento a una situazione, che tutti conoscono e anche l'Assessore conosce, ovvero il ritardo con cui proprio nelle RSA vengono coperti letti rimasti vuoti. E' ormai abitudine da molto tempo a questa parte che, nel rioccupare il letto vuoto nelle RSA, si lasci un congruo periodo di tempo perché, così facendo, si può risparmiare uno o due mesi di retta gestionale. Questo, per quanto possa sembrare una piccola goccia rappresenta un momento di respiro per le ASL, che si attaccano a questi mezzucci.
Per tornare al concetto fondamentale della delibera in discussione, se pensiamo che le ASL, per fare quadrare i conti, devono ricorrere a questi sotterfugi, che, però, non sono trucchi o giochi contabili fatti sulla carta. Per ogni posto rimasto vuoto c'è qualcuno che ha diritto ad occuparlo, che soffre e c'è qualcuno che non può avere ciò che gli spetta perché le ASL sono in difficoltà economica.
Se avessimo la coerenza di realizzare quello che effettivamente ci proponiamo, ovvero di dare un'assistenza corretta, di dare quello che un ente pubblico dovrebbe dare, avremmo dovuto rivedere e accettare già da tempo le proposte che avevamo fatto, cioè di rivedere la distribuzione economica tra le ASL e la Regione. Se avessimo veramente il coraggio di pensare che è compito principale della Regione garantire l'assistenza ai cittadini, credo che avremmo dovuto chiudere molto tempo prima e con una quota di ripartizione più spostata verso la Regione rispetto a quella che si vuole fare, lasciandola più spostata verso le ASL.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Spero che, al termine di questa discussione, i due Assessori si consultino e accettino questo emendamento. Penso che se gli Assessori volevano dare un segnale e se è vero il discorso che hanno fatto, nel senso che si tratta di una partita di giro e di corresponsabilità, mi pare che dire che le ASL si assumono l'onere, che fino ad ora abbiamo determinato con il 25%, è già un forte segnale. Un segnale che vuol dire che, da una parte, si cambia e che non è più il tempo di finanza cosiddetta allegra e le cose sono cambiate. Anche voi dovete assumervi delle responsabilità quindi può avere, a mio avviso, l'utilità politica che sta dietro alle intenzioni di questo provvedimento. Nello stesso tempo, il fatto di adottare questo provvedimento, vuol dire, se si assumesse questa percentuale, ottenere, da parte della Giunta, una giusta assunzione di proprie responsabilità, in quanto il governo regionale doveva intervenire efficacemente prima per evitare che questa situazione si determinasse. Una misura con queste caratteristiche può essere spiegata come una sorta di solidarietà, nel senso che si chiede ai direttori delle ASL, anche a quelli che con il loro operato lo meritavano meno, di sostenere questa emergenza che alla fine riguarda tutti e, quindi, nell'ottica solidaristica di distribuire gli oneri su tutti, valutando che una serie di cause che hanno determinato questo tipo di realtà e di buco sia inevitabile.
Spero che i due Assessori, a questo punto, essendo arrivati alla quota del 25% e avendo avuto elementi di riflessione nella discussione che è avvenuta oggi, possano valutare con serietà la possibilità di dire che il risultato politico che volevano ottenere l'hanno effettivamente raggiunto e, quindi, l'emendamento che, come minoranza, abbiamo presentato, è accettabile, e permette di terminare una discussione che, a mio avviso, è stata interessante e attenta. Mi auguro che vi sia stato un ripensamento da parte degli Assessori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Vedo che la Presidenza si alterna. Metta i suoi buoni uffici nei confronti dell'Assessore, perché ci aiuti ad uscire da questo cul de sac perché di questo si tratta.
Credo che però, me ne sto sempre più convincendo, l'Assessore deve fare un'operazione di concerto con gli altri Assessori, certamente con la sua maggioranza, perché individuare alcune fonti di spreco può essere un aspetto, ma certamente quello relativo alla verifica puntuale dei vari budget assegnati agli Assessorati può essere un altro dei terreni sui quali si può operare.
L'ordine è elevato, ma voglio ricordare uno: nell'ultima discussione per il bilancio risultano esserci delle risorse alle quali abbiamo tolto un vincolo di destinazione, e sono disponibili nel fondo di riserva. Questa può essere una delle cifre o una delle risorse che può essere utilizzata per attenuare o per ridistribuire, in termini di copertura del disavanzo alle ASL, e per evitare che le stesse assumano scelte gravose sul piano della riduzione dei servizi e della quantità degli stessi.
Noi insisteremo, Assessore, con questi ragionamenti, con l'auspicio che serva a far interrogare la maggioranza, che oggi sta dando un'indubbia dimostrazione di difesa, della quale va dato merito, di una scelta operata dal proprio esecutivo. Mi sembra che oggi la maggioranza stia dando un segnale importante che potrebbe essere il punto caratterizzante nel prosieguo della legislatura. Ci si confronta non su un vacuo contendere, ma su questioni importanti di merito e la maggioranza può andare orgogliosa di aver portato sicuramente ad un approdo certo un qualsiasi atto deliberativo o una proposta di legge.
un sistema che, dal mio particolare punto di vista, restituisce nobiltà a questa Assemblea elettiva - perché di questo si tratta - e riconsegna alla dialettica fra opposizione e maggioranza il ruolo che gli compete, ovvero che su molti punti di vista diversi che oggi sono stati espressi, e soprattutto nel confronto aspro e nel merito di questo provvedimento, ferma restando la dignità delle posizioni, sia possibile in questo percorso trovare dei punti di convergenza che consentano di limitare l'entità di questa manovra e, conseguentemente, di limitare il danno, cioè la possibilità di ridurre il livello di indebitamento e, soprattutto, di ridurre il trasferimento, in termini di oneri, alle ASL e alle ASO che necessariamente, sul piano dei propri bilanci, devono operare scelte sicuramente non gradite e spiacevolmente assunte, perché si tratta sostanzialmente, di ridurre i servizi, la quantità e la qualità degli stessi.
Credo, e lo ribadisco, che sia necessario trovare un punto d'incontro.
La maggioranza ha fatto delle proposte che pare non compaiono più, perch si sono improvvisamente volatilizzate. Ritengo che ci sia, invece, tutto il tempo e lo spazio per trovare un punto di intesa che ci porterà, magari, a non condividere complessivamente e a non approvare il provvedimento, ma sicuramente ne sapranno trarre beneficio i cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione alcuni interventi dei colleghi dell'opposizione che sono intervenuti in presentazione e in discussione sull'emendamento all'attenzione. Non so nemmeno - non lo nascondo - quale sia la percentuale in discussione, perché a colpi di mezzo punto e con il ritiro di alcuni emendamenti, con un senso di responsabilità, si è affrontata, nella giornata di oggi, una discussione più in termini generali, entrando anche con elementi importanti di novità alcuni posti con interrogativi che hanno avuto delle risposte da parte della Giunta regionale e, in alcuni casi, da parte nostra, quindi da parte della maggioranza che la sostiene, altri che sono derivati da una discussione che ha coinvolto più Consiglieri.
Di fatto, l'intervento del collega Contu, che in un certo senso riconosce alla maggioranza uno stile nuovo che pare essere iniziato martedì questo non lo commento, stiamo semplicemente facendo il nostro dovere perché, dal nostro punto di vista, è dovere di ognuno dei sessanta Consiglieri assegnati al Consiglio essere presente per portare anche un contributo e non certamente solo per schiacciare un tasto o alzare una mano riprende però un aspetto politico e mette sul piatto della discussione una possibilità di un punto di incontro. Anzi, nella fattispecie, afferma che è un punto di incontro che era stato, in un certo senso, già evidenziato e che oggi sembra non esserci più.
Allora, mi corre l'obbligo di fare alcune considerazioni e di chiarire quest'aspetto, nel senso di dare una risposta a quest'interrogativo posto credo non personalmente dal Consigliere Contu, ma da quella parte dell'opposizione cui anch'io riconosco essere ancora, in questa fase (ormai ci stiamo avviando alla fine della seduta), parte attiva, e quindi che sta discutendo nel merito questo provvedimento portando ulteriori argomentazioni sulle proprie posizioni in un'attività ostruzionistica forse ancora di facciata per numero, ma che riconosciamo anche interessante perché credo che il dibattito di oggi pomeriggio sia stato particolarmente interessante.
Noi crediamo in questo provvedimento: il punto nodale è la questione dei servizi. Voi avete non insinuato, ma argomentato - taluni con uno studio, come i Consiglieri Riggio e Suino, altri con altrettanta competenza delle tesi che esprimevano un dubbio sui servizi. Il punto è proprio questo: noi crediamo in questo provvedimento per la corresponsabilità delle ASL a ripianare un debito che loro stesse hanno determinato con la gestione dell'anno 2000, perché i mille miliardi sono la somma dei deficit delle 29 aziende ASL e ASO.
Siamo convinti che i servizi non saranno toccati. Siamo convinti di dare - la Giunta regionale lo ha già dato - un indirizzo ai Direttori generali affinché questi servizi non debbano essere assolutamente toccati.
Siamo ancora più convinti, nell'avervi ascoltato oggi pomeriggio, che questo Consiglio regionale, probabilmente nella giornata di martedì o mercoledì, quello che sarà, dovrà dare un indirizzo forte alla Giunta affinché la stessa da un lato faccia propria questa volontà del Consiglio regionale del Piemonte, dicendo: "Care ASL e ASO, ottimizzate questa spesa".
Ricordo l'intervento articolato del Presidente della Giunta regionale che martedì, anche per capisaldi, ha dato alcuni dati. Ha detto: "Non si sono ancora contabilizzate le questioni dei ticket, del 5% del farmaco e quant'altro". Parallelamente, oltre all'indicazione, diciamo alla Giunta regionale: "Fate una verifica, e non un monitoraggio, affinché questi servizi non siano tagliati".
In forza di queste convinzioni, Consigliere Contu - non mi sottraggo quindi, dalla responsabilità di darle una risposta - non è che noi ritiriamo quell'ipotesi. Peraltro non è stata mai stata ufficializzata, ma è stata chiarita anche con un'interpretazione autentica del collega Angeleri, che questo pomeriggio è assente. Variare la percentuale era direi, un'ipotesi quasi accademica che era stata posta all'attenzione in sede di Commissione, e non in aula, da parte del collega Angeleri. Noi, in funzione del fatto che non vogliamo assolutamente che i servizi siano ridotti, siamo disposti, anzi convinti, che la Giunta regionale debba verificare che questo non avvenga, e riteniamo che ci sono tutti gli spazi con l'ottimizzazione delle spese, la razionalizzazione delle spese e anche in funzione delle maggiori entrate che deriveranno da una situazione che è stata ben delineata dall'intervento del Presidente Ghigo e, se non ricordo male, dell'Assessore D'Ambrosio.
Riteniamo che mantenere quanto disposto nell'art. 1 di questo disegno di legge - quindi 70% alle Aziende e 30% alla Regione - sia un punto di arrivo e quindi la nostra volontà è di vedere approvato un disegno di legge in quell'ordine di grandezza.
Non abbiamo cambiato idea o ritirato un'ipotesi di punto di incontro ma poiché riteniamo che le Aziende non toccheranno i servizi, non vorremmo che una riduzione di 10 o 20 punti percentuali (tanto per parlarci chiaro) avesse solo la risultanza di lasciare un po' più le briglie larghe ai Direttori delle ASL e delle ASO, non nei servizi sanitari, ma in altri tipi di spesa e, parallelamente, determinasse una minore capacità di investimento della Regione di 100 o 200 miliardi, nel campo della sanità e in altri campi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.55.
Il Consiglio non approva.
1.56) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 25,5 per cento" La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Credo che l'intervento del Presidente Cattaneo meriti attenzione da parte dell'aula; però, in questo mio ragionamento, mi dispiace che sia assente "l'Onorevole" Scanderebech...



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Fino a ieri, paventava una granitica quanto ferrea e costante presenza nella maggioranza per garantire il prosieguo dei lavori assembleari, e io invito il Presidente Cattaneo a richiamare l'Onorevole Scanderebech ad un maggiore atto di coerenza, perché dobbiamo registrare che è assente.
Presidente, forse non è neanche in congedo, quindi probabilmente è assente ingiustificato. Questo è un dato importante.
L'intervento del Presidente Cattaneo ci rimanda, in modo corretto, ad alcune osservazioni rispetto alla constatazione che - "salutato" l'incidente dell'ultima seduta consiliare - il gusto della politica sia tornato ad essere prevalente. In democrazia ci sono gli strumenti, in primo luogo le regole che normano il funzionamento dell'assemblea consiliare; do atto al Presidente Cota, ma comunque al Presidente di turno, di essere coerente con un'interpretazione del Regolamento che consente l'esercizio democratico da parte delle opposizioni, le quali non si limitano a "segnare il fallo", e quindi a "fischiare" una situazione rispetto alla quale la maggioranza forse qualche errore lo sta commettendo nell'assumere questo atto, entrando tuttavia in rapporto dialettico e confrontandosi.
Dall'intervento del Consigliere Cattaneo è trapelata, però, al di là del modo formale con il quale ha posto il problema, la volontà di non essere così granitico, sostanzialmente.
Non vorrei avere capito male, ma nel giro di parole del 30% e 70 credo che l'interpretazione autentica abbia fatto anche trapelare una possibilità.
Volevo avere conferma di questo atteggiamento granitico, perché se questo è l'atteggiamento, ricordo che ad ogni azione - è legge della fisica corrisponde una reazione uguale e contrastante. Il rischio è che la reazione contrastante - ammetto di avere delle reminiscenze scolastiche molto remote - porti all'immobilismo del lavoro d'aula, rispetto al quale poi ognuno spende le proprie cartucce.
Si tratta di politiche rispetto alle quali tutti dobbiamo rispondere del nostro operato e del nostro agire nei confronti dei nostri elettori e dei cittadini piemontesi, avendo ognuno la possibilità di illustrare le proprie ragioni. A me sembra che questa fase sia ampiamente superata e che sinora ciascuno di noi abbia avuto modo di esprimere le proprie ragioni.
E allora forse è opportuno, proprio per il senso di responsabilità che dovrebbe guidare questa assemblea elettiva, trovare quel punto di incontro per cui subentra la politica, che consenta di evitare l'immobilismo e la paralisi del lavoro d'aula, nel prosieguo dell'attività legislativa. Questo è, in fondo, il motivo del contendere.
Io non ricordo, in questa legislatura, se non su fatti eclatanti rilevanti sul piano ideologico, di una dimensione più ampia dell'ambito regionale, un solo atto legislativo sul quale non si sia raggiunta un'intesa. Penso all'ultimo, tipo la Fondazione per il Centro del Cavallo a tutta una serie di atti - al di là di quello che poi il Presidente Cota ci illustra con le statistiche - che dimostrano che nell'esercizio democratico delle proprie funzioni questa assemblea elettiva è in grado di legiferare, mobilitando le posizioni di tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Penso che la giornata sia oramai conclusa dal punto di vista del confronto politico. Anch'io mi sono speso in tal senso ed è stata una giornata utile, in cui abbiamo potuto scambiarci dei punti di vista. Ora ci attende un periodo di riflessione.
Non voglio mettere in bocca a nessuno cose che non ha detto o esprimere speranze temerarie; dico solo che ho sentito argomenti da più parti molto riflessivi. E' ovvio che ognuno rimanga sulle proprie posizioni, ma mi sembra anche naturale che ci lasciamo un po' diversi da come ci siamo incontrati stamani. Perlomeno, abbiamo acquisito più ragioni dell'altro punto di vista di quante ne avessimo precedentemente.
Inoltre, non vorrei che, in quest'occasione, chi crede nella divina provvidenza abbia un atteggiamento verso le possibilità della stessa più scettico di non vi crede, quindi lasciamo aperte delle possibilità e vediamo cosa potrà ancora maturare nei prossimi giorni, perché penso che gli argomenti che sono stati qui uditi possano lievitare, su un fronte o su un altro.
Io non lo credo, però lascio sempre che la divina provvidenza operi, ma non vorrei che chi ci crede non la lasci operare.
Ringrazio tutti del lavoro svolto e dei contributi, che credo anch'io di aver dato.
Presidente, visto che io ed altri colleghi abbiamo impegni legati o meno a questa vicenda, e poiché sono le 19.40, se a questo punto sospendessimo la seduta non si toglierebbe nulla né al dibattito né al nostro futuro.
Sono pronto a fermarmi anche fino a mezzanotte, ma vorrei sentire anche altri colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Oggi è la seconda volta che il laico Consigliere Chiezzi fa citazioni religiose (stamattina addirittura, se non ricordo male, ha citato l'evangelista Giovanni).
Innanzitutto, per una questione di rispetto, se alcuni colleghi hanno degli impegni, visto che siamo reduci da due intense giornate di lavoro non credo che ci formalizzeremo sui dieci minuti in più o in meno. Per quanto ci riguarda, se il Presidente lo ritiene e considerate le esigenze di alcuni colleghi, non vi è alcun problema a ultimare la seduta alcuni minuti prima.
Mi permetto di esplicitare simpaticamente l'intervento del Consigliere Contu, che sembra suggerire: "Venire a miti consigli, altrimenti presentiamo un po' di carta". E' una posizione politica rispettabile ma precisa. Credo che, al termine della giornata di oggi, tutti possiamo riflettere meglio sulla situazione.
Martedì mattina, alle 9.30, saremo di nuovo qui, pronto, a lavorare confidando che il Consiglio regionale possa legiferare entro quella giornata una buona legge per il Piemonte.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Comunico che la seduta terminerà alle 20.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.56.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.57) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 26 per cento".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Non so se il Presidente deve rappresentare la sua volontà o la volontà del Consiglio, comunque mi sembra siano emerse chiare indicazioni che, di fronte a una volontà dell'assemblea di un certo tipo, il Presidente abbia opportunamente deciso di non forzare la mano.
Chiedo che si proceda alla votazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Moriconi.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.57).
Il Consiglio non approva.
1.58) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalla parole "quota del 26,5 per cento".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.58).
.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale. Sarà ripetuta nella seduta consiliare del 16 luglio 2002.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Prima di chiudere la seduta, proseguiamo l'esame del punto 9) all'o.d.g., "Nomine", con la relativa proclamazione degli eletti.
"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Alessandria Proclamo eletti i signori: Migliora, Bidone, Bellingeri, Affronti Bruno, Lombardo e Marosi (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r.
39/1995 e dell'art. 72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente, scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Asti



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori: Valle, Maccagno, Baldi, Sarzanini, Navone Lucco Borlera e Morino (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r. 39/1995 e dell'art. 72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente, scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Biella



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori: Giachino, De Grossi, Porta, Guzzon, Lottini Buratti, Valz Brin (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r. 39/1995 e dell'art. 72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente, scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Cuneo



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori: Massocco, Pairone, Locatelli, Doglio, Fina Bergese e Previgliano(questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r. 39/1995 e dell'art. 72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente, scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Novara



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori: Falabrino, Ceratti, De Bernardi, Bricco Porzio, Plata e Plantamura (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r. 39/1995 e dell'art.
72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva vota zione.



PRESIDENTE

"Sezione decentrata della Commissione Regionale per la tutela e la valorizzazione dei ben culturali ed ambientali " - (art. 8 l.r. 20/1/1989) Nomina di 7 esperti e designazione del Presidente - Sede di Torino



PRESIDENTE

Proclamo eletti i signori: Cellino, Dal Degan, Bairo, Massarella Comba, Parenti e Roli (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, della l.r. 39/1995 e dell'art. 72, comma 3, del Regolamento interno). Alla designazione del Presidente, scelto tra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
La seduta è tolta.



PRESIDENTE

La seduta termina alle ore 19.48)



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