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Dettaglio seduta n.229 del 09/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 21.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Burzi, Cavallera D'Onofrio, Manica, Marcenaro, Ronzani, Rossi Giacomo, Rossi Oreste e Vaglio.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 365, di cui al punto 4) all'o.d.g.
1.17) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 5,5 per cento" La parola al Consigliere Riggio per l'illustrazione.



RIGGIO Angelino

Grazie, Presidente. Stavo pensando: "Chissà cosa avrebbe pensato Conrad Lorenz se avesse potuto osservare quest'assemblea e osservare il Presidente Ghigo alle fine del suo intervento." Questo etologo formidabile avrebbe osservato come il Presidente Ghigo cercava consenso fra i suoi alleati, per dire: "Ho fatto una bella performance". L'intervento del Presidente Ghigo non è stato niente di più e niente di meno di questo. Un "colpetto" di teatro per incoraggiare i proprio e per mostrare un indignazione che non ha diritto di mostrare.
Non ci lasciamo preoccupare da queste performance. Ci ricordiamo quando lei, Presidente Ghigo, che ha ancora non ha restituito...



PRESIDENTE

Consigliere Riggio, lei sta illustrando l'emendamento che porta la quota del 5,5%. La prego, cortesemente, pur facendo le sue considerazioni di attenersi all'emendamento.



RIGGIO Angelino

Parliamo delle questioni relative alla sanità. Va bene! Ci ricordiamo dopo la vicenda di Odasso, Presidente Ghigo, che non ha ancora restituito ai lavoratori delle Molinette l'orologio regalato da Odasso, è venuto qui...
(Vivaci proteste dai banchi della Giunta e della maggioranza nei confronti del Consigliere Riggio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 21.45 riprende alle ore 21.50)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Il Consigliere Riggio mi dà l'occasione di fare una comunicazione che naturalmente per mia dignità personale, avevo deciso di tenere per me.
Vista l'arroganza e l'assoluto non rispetto che il Consigliere Riggio dimostra nei confronti di un ruolo istituzionale che io rappresento in quest'aula, voglio comunicare a lui, come ai colleghi, che quel famoso orologio l'ho donato al Sermig, il 10 gennaio, a Ernesto Olivero, che tutti voi conoscete.
Perciò, quello che il Consigliere Riggio ha tentato di rappresentare con le proprie parole purtroppo non serve, perché il Presidente Ghigo ancora una volta, ha dimostrato a lor signori che ha un po' più di dignità di quella che dimostrano loro. Grazie.



(Applausi dai banchi della Giunta e della maggioranza)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Per riprendere il modo di dire del Presidente Ghigo, non accetto lezioni di dignità da nessuno, tanto meno da lui.



(Interventi fuori microfono)



PRESIDENTE

Riprendiamo l'intervento, Consigliere Riggio, vada avanti.



RIGGIO Angelino

Se vogliamo stare nei termini delle cose, diciamo le cose come stanno: noi non stiamo impedendo alla Giunta di accendere un mutuo per sanare il debito del 2000.
Il Presidente Ghigo, nel suo intervento, ha detto... Questo si pu dire?



PRESIDENTE

Non faccia dello spirito, vada avanti e non faccia dello spirito! La prego!



RIGGIO Angelino

Ho capito, non si può fare dello spirito! Era per sapere a chi è consentito. Va bene...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi...



RIGGIO Angelino

Il Presidente Ghigo ha detto che il dibattito sull'accensione del mutuo in Emilia Romagna è durato una seduta.
Va bene! Il Presidente Ghigo può farci la cortesia di dire a quest'aula quanto del mutuo ricade sulle Aziende sanitarie? Guardate, abbiamo ricevuto assicurazioni che non ci saranno ricadute sui servizi.
Badate, io sono indignato molto di più, perché faccio l'operatore sanitario e so cosa vuol dire per una mia paziente, che era in pericolo di vita e doveva ricevere l'autotrapianto, sentirsi dire che l'intervento era sospeso sine die...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi...



RIGGIO Angelino

Certo, però è successo ad una persona, va bene?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, dobbiamo andare avanti con i lavori. Vi prego colleghi...
Collega Riggio, prosegua.



RIGGIO Angelino

Allora, per cortesia, se mi può togliere questi secondi...
Dico che voi, quando affermate che farete ricadere il rateo del mutuo sulle Aziende sanitarie senza toccare i servizi, non siete affidabili.
Lo dico a ragion veduta perché, dopo le delibere del 7 gennaio dell'anno scorso, questa Giunta fece una delibera nella quale invitava le Aziende a non far ricadere i tagli sui servizi a cavallo del socio assistenziale, vale a dire i malati psichiatrici, gli handicappati, e così via.
Se non è più consentito a un Consigliere parlare in quest'aula prendetevi la briga di andare a domandare alle famiglie e, se non volete ascoltare le famiglie, andate ad ascoltare anche solo gli operatori di questi servizi, per sapere se quanto era previsto nella delibera di Giunta è avvenuto oppure no.
Dopodiché si possono fare tutti gli effetti speciali che si vogliono si può lamentare un'indignazione formidabile e mettere a tacere un Consigliere regionale che non è che ami moltissimo questo tipo di lavoro perché ama molto di più la propria professione ed è molto arrabbiato nel vedere che vengono tagliati i servizi.
Non vi stiamo impedendo di accendere il mutuo; fatelo, ma non colpite i servizi.
Il Consigliere Cattaneo, quando dice che non saranno tagliati i servizi, presenti un emendamento in cui si precisa che questo provvedimento di riparto verrà immediatamente sospeso fra un anno se anche solo un servizio sarà stato ridotto.
Se veramente ci crede, presenti un emendamento di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Signor Presidente del Consiglio, volevo intervenire perché oggi, su Il Corriere della Sera, c'è una nota molto breve dal titolo: "Ulivo: grandi opere, la competenza è delle Regioni".
Voglio fare una breve premessa, poi risponderò a qualche intervento della minoranza.
La breve premessa è questa: nella sostanza, in questa nota si dà atto ad Amato e a Bassanini di coordinare un gruppo di lavoro di costituzionalisti, secondo i quali le Regioni, in tutte le materie in cui hanno potestà concorrente, con una legge posteriore possono abrogare tutte le leggi che lo Stato ha emanato anteriormente.
Non è farina né di Amato né di Bassanini; come recita una recente nota dell'Ufficio legislativo di questa Presidenza del Consiglio - che io ho letto (poi ho letto anche la sentenza della Corte Costituzionale) - qualche mese fa la Corte Costituzionale ha rilevato che le Regioni possono applicare in concreto la loro potestà legiferando.
Questo, nella sostanza, è un grande passo in avanti per le Regioni.
Pensavo che il Piemonte, che ha la fortuna - per alcuni - o la sfortuna per altri - di avere il Presidente delle Regioni, dovesse essere in prima fila, rispetto a tutte le altre Regioni del nostro Paese.
Non mi pare, dal dibattito di oggi, che questo avvenga.
Tornando alla nota di oggi su Il Corriere della Sera, si dice che tutte le grandi opere non le fa il Ministro Lunardi, ma le devono fare il Ministro Lunardi più la Conferenza dei Servizi. In ogni caso, le Regioni possono legiferare sul dove localizzare le grandi opere, ecc. - alla faccia del Ministro Lunardi! - poi il Governo, se vuole, impugna alla Consulta la legge regionale.
Voglio dire che la riforma che abbiamo approvato con referendum - ma io sono stato fra quelli che hanno votato "sì", e mi pare che lo stesso Presidente Ghigo abbia dichiarato, già prima del voto, di essere su quella linea - ci attribuisce un mare di competenze.
Stiamo discutendo delle risorse che le Regioni possono impegnare in investimenti, risorse che - come dicevo già la settimana scorsa - sono minime.
Questa Regione, cioè, mi pare possa fare 4000 miliardi di investimenti e quindi ha le cosiddette risorse libere, che sono circa 400 miliardi (non vorrei sbagliarmi di molto).
Vediamo su cosa stiamo discutendo. Stiamo discutendo, su un bilancio che non so quante decine di migliaia di miliardi abbia, di un mutuo di 1000 miliardi, che per 15 anni vuol dire 70 miliardi e per 10 anni vuol dire 100 miliardi.
E' stato giustamente rilevato dall'opposizione che ci sono stati 70-74 miliardi (non ricordo bene la cifra) di consulenze.
Ebbene, ciò vuol dire che c'è la possibilità, senza tagliare i servizi di recuperare questi fondi.
Se è vero che vi sono sprechi - e da parte vostra sono stati denunciati come tali - se è vero che vi sono bollette telefoniche in alcune ASL di 3 4, 5 miliardi, significa che vi è una serie di sprechi storici e, in un certo senso anche patologici. Se pensiamo che il bilancio della sanità ha circa 12 mila miliardi, 70 miliardi di sprechi sono anche patologici e facili da recuperare. Non sono d'accordo con in Presidente Ghigo quando dice che il Consigliere Saitta ha avanzato delle proposte. Il Consigliere Saitta non ha fatto alcuna proposta, anche se devo passare come uno più realista del re, dico che il Consigliere Saitta ha fatto un ragionamento miope, ha detto "verifichiamo tutti i mutui che si possono fare e vediamo quale fare e quale no". Ma questo non è un compito del Consiglio regionale ma della Giunta. E' la Giunta che si assume la responsabilità su come e dove accendere mutui.
Non credo che la maggioranza o la minoranza possano indicare alla Giunta di non investire, ad esempio, 10 o 15 miliardi per la cultura, ma nel turismo. Questo è il programma della Giunta la quale, legittimamente deve decidere dove e come impiegare queste risorse. Ho l'impressione che dalla minoranza non sia emersa nessuna proposta, specialmente dal Consigliere Saitta, se questa è la proposta, così come mi è parso di capire. Penso, piuttosto, che il livello diplomatico che qualche Consigliere pensa di poter portare avanti con le minoranze, sia un livello del tutto ininfluente rispetto alle posizioni della minoranza, posizioni che sono, purtroppo, degenerate nelle espressioni che abbiamo test sentito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Tra una comunicazione e l'altra dei Consiglieri, oggi facevo finta di dormire però non vi nascondo che ero un po' nauseato da quello che si stava dicendo. Ancora una volta sentivo da parte dell'opposizione delle ingiurie sulle persone e su comportamenti, dimenticandosi - lo ripeto, lo avevo già detto in passato - che noi abbiamo ereditato una sanità nel 1995, dove c'erano più inquisiti che Consiglieri regionali presenti in quest'aula. Non venite a farci la morale! Grazie Presidente Ghigo per aver avuto oggi il coraggio di esprimere quello che ha detto, è giusto che un Presidente si comporti in modo leale democratico e trasparente nei confronti di tutti i Consiglieri regionali. Tuttavia non sempre, come lei ha visto Presidente questo suo modo di comportarsi ci ha premiati, anzi, fino adesso, ci ha molto penalizzati.
Il fatto che il Presidente non abbia preso decisioni coraggiose contemporaneamente trasparenti come quello che è stato detto oggi, ci ha danneggiati moltissimo. Da oggi rinasce l'entusiasmo e la voglia di fare politica, cosa che ci porterà a vincere le prossime elezioni regionali. Non spetta alle minoranze valutare se il nostro elettorato ci voterà o non ci voterà, lasciate fare il lavoro a chi è più competente. Fino ad oggi vi abbiamo dimostrato che siamo in grado di prendere più voti e di avere più consenso sul territorio, della vostra politica consociativista, della vostra politica di politicanti e non di persone che comunicano in modo trasparente e legittimo il ruolo istituzionale che un Consigliere regionale deve portare avanti. Oggi per me è una giornata particolarmente felice perché, finalmente, ho visto il centrodestra e tutta la maggioranza silenziosa, attenta e soddisfatta nel sentire il Presidente Ghigo parlare da uomo di centrodestra. Grazie Presidente, grazie a tutti voi colleghi della Giunta che in questi mesi avete subito ingiurie. Grazie anche all'Assessore Racchelli per quello che ha dichiarato sui giornali in questi giorni. Finalmente ci avete ridato, Presidente Ghigo e Assessore Racchelli la speranza, ma soprattutto la convinzione, che vinceremo le prossime elezioni regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà



CATTANEO Valerio

Grazie Presidente. Mi è stato lanciato un guanto da un Consigliere dicendo "se il Consigliere Cattaneo crede a quello che dice e se la maggioranza lo segue, presenti un emendamento: anche se solo un servizio fosse tagliato, questo provvedimento è revocato". Non voglio credere che il Consigliere che mi ha preceduto, che, oltre tutto, ha una legislatura sulle spalle in più rispetto al sottoscritto, sia già a conoscenza che, alla fine, questo disegno di legge diventerà legge. Anche in una visione disturbata della democrazia, lo abbiamo visto anche nel dibattito di oggi ci sono molti Consiglieri che hanno questo tipo di visione della democrazia e dei rapporti istituzionali, in particolare tra maggioranza e opposizione non possiamo approvare le leggi sotto vincolo, sotto scatto e con impegno oneroso. Un disegno di legge della Giunta regionale è assegnato all'aula se questa acconsente, e quindi lo condivide con un voto democratico, lo converte, se non è così, se lo fa proprio e diventa legge regionale a condizione che. La legge regionale prevede questo percorso, ma se questo optional non dovesse avvenire anche solo per una volta, la legge decade.
No, questo non è possibile, è un processo legislativo complicato e disturbato che per Regolamento, Statuto e Costituzione vigente non è possibile affrontare.
Il guanto lo raccolgo. Ho ascoltato con attenzione l'intervento che ha fatto il Presidente Ghigo prima della sospensione. Sono anche imbarazzato nel merito, al di là della questione emersa; c'é stato reciproco disturbo dei lavori d'aula, il Presidente Ghigo ha smontato, punto per punto nel merito, la preoccupazione che i servizi possano essere tagliati. Fino all'intervento del Presidente Ghigo il sottoscritto, il Consigliere Galasso e altri Consiglieri di maggioranza, dicevano che la minoranza stava sbagliando. Noi immaginiamo di spalmare questa razionalizzazione delle spese all'interno delle ASL, con una ottimizzazione della spesa e dell'efficienza, certamente senza modificare e nemmeno ridurre i servizi.
Riportiamo nella dimensione: sono 70 miliardi di quota anno, le ASL sono 29 quindi, mediamente, poco più di due miliardi di vecchie lire a testa. Non è giusto, quello che è stato detto, che per recuperare i due miliardi togliamo questo servizio, dimezziamo questo reparto, ecc.
Il Presidente Ghigo ha fatto un intervento articolato dicendo: non avevamo tenuto conto della questione dei ticket sulle medicine, non avevamo tenuto conto della diminuzione del 5%, ecc., che sono ben di più mantenendo i servizi rispetto alla necessità che ogni singola ASL, ogni singola azienda ospedaliera, ha bisogno per far fronte a quella quota di mutuo.
Ecco perché raccolgo il guanto, c'é un elemento di novità oggettivo, perch questi provvedimenti sono stati presi e i primi benefici sono riscontrabili.
Il Presidente Ghigo, piaccia o non piaccia, è il Presidente della Regione; si fa garante di quello che dice e lo dice in aula, non al bar, ma davanti al Consiglio Regionale, e non davanti alla maggioranza, ma davanti a tutto il Consiglio Regionale. Questo è un punto di confronto da cui bisogna partire alla ripresa dei lavori. Il guanto lo raccolgo.
L'emendamento non è possibile, sarebbe un concetto democratico estremamente disturbato e un processo legislativo che non è applicabile. Facciamo un confronto su questa questione partendo dall'intervento del Presidente.
Sulla questione dei servizi ci dobbiamo convincere che non è così perch tutte le vostre teorie suffragate e sostenute da esempi singoli, io per esempio non mi fido di quello che normalmente mi dice un Consigliere dell'opposizione, perché, in base alla mia esperienza di questi due anni so che sono bugie (e molte ne sono state dette),non sono vere. Ma ammettiamo che siano vere. Si fanno esempi citando quell'ASL, o quel servizio. Invece dobbiamo confrontarci con quello che ha detto il Presidente e sui servizi.
Si può preparare, come ho già detto, un ordine del giorno in cui richiamando la discussione sul disegno di legge n. 365, impegna la Giunta di operare affinché l'azione, relativamente all'ammortamento del mutuo disavanzo 2000 a carico delle ASL, non determini un pregiudizio a livello dei servizi sanitari.
Questo lo diciamo volentieri alla nostra Giunta, perché sappiamo che questi pregiudizi non esistono e sappiamo che i livelli dei servizi sanitari non sono in discussione e non lo saranno. Questo è un modo di operare nell'interesse, non della sanità, ma della nostra comunità regionale e, quindi, nell'interesse di tutti noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

emerso un fatto di estrema novità. Se, qualche volta, anche la minoranza si produrrà in qualche applauso, spero che il Presidente del Consiglio userà la stessa bonomia che ha manifestato in precedenza, perch mi risulta che non fossero tollerate manifestazioni del genere in un'aula consiliare. Il Presidente le ha tollerate, quindi spero che lo stesso metro di giudizio verrà eventualmente usato, se qualcuno dei nostri Consiglieri avrà la fortuna di fare un discorso che sarà apprezzato dagli altri.
Dobbiamo ripartire, come ha detto il collega Cattaneo, dalle dichiarazioni espresse dal Presidente Ghigo. Il Presidente Ghigo ha fatto un discorso in cui ha mostrato "i muscoli". Non so se li ha mostrati ad una parte dell'opposizione o piuttosto alla sua maggioranza; comunque, è stato un discorso in cui li ha mostrati.
Al di là dei toni usati - forse chi si sente forte e lo è, potrebbe anche permettersi di usare toni diversi - mi permetto di dire, se è ancora possibile il dissenso in quest'aula, che la sostanza non cambia. Il Presidente ha ribadito quello che è stato adesso ricordato dal Consigliere Cattaneo: la scelta di ripartizione dei ratei del mutuo non porterà pregiudizi nella gestione delle ASL. Quello che continuo a sollecitare visto che né Ghigo né altri Consiglieri lo hanno potuto verificare in prima persona, è l'invito ad andare negli ospedali piemontesi, se è possibile non in visita ufficiale, ma come semplici cittadini, e vedere se è vero o no che già adesso le scelte prese hanno determinato una clamorosa diminuzione del personale addetto ai servizi. Per accettarsi del fatto che il personale diminuisca, basta andare negli ospedali. Assessore D'Ambrosio, se lei venisse con me, non in veste assessorile, ma come semplice cittadino, a visitare un ospedale, se ne renderebbe conto.
Il problema è che il piano che voi presentate, funzionerebbe (e abbiamo anche cercato di dirlo) solo se fosse accompagnato da una riprogrammazione della gestione sanitaria (cosa che, in questo momento, non si vede).
Il discorso è sempre lo stesso: noi stiamo qui a parlare di coprire un debito, quando già sappiamo che questo debito si riproporrà a fine anno.
Quando noi chiediamo di trovare, all'interno del bilancio regionale questi fondi, non diciamo cose campate in aria. Abbiamo sentito dire, da un rappresentante della Giunta, che entro la fine dell'anno avremmo un'eccedenza, una chiusura di un bilancio in attivo di 25 miliardi. Il rateo del mutuo totale è comprensivo di circa 53 miliardi, quindi mi chiedo se, a fronte di una previsione avanzata in quest'aula di 25 miliardi di avanzo, di esubero, di attivo, e ad una spesa di 53 miliardi, invece di caricare il 70% alle ASL, non possiamo trovare, nei bilanci regionali quegli altri 27/28 miliardi che basterebbero per caricare tutto il rateo alla Regione.
Questi sono discorsi che avete fatto voi in quest' aula, non noi allora perché si dovrebbe non credere all'affermazione dell'attivo di 25 miliardi e, allo stesso modo, credere alle affermazioni del Presidente Ghigo, visto che lui è il Presidente e gli dobbiamo credere, ma non dargli fedeltà assoluta? Voglio dire, quindi, che quando Ghigo afferma che, con questa manovra non penalizzeremo le ASL, siamo più che autorizzati a non credere e a credere, invece, a quello che vediamo.
Ripeto: basta che l'Assessore Pichetto, l'Assessore D'Ambrosio, o lo stesso Presidente Ghigo (però è troppo conosciuto, quindi non può recarvisi privatamente) vadano negli ospedali, così vedranno se è vero o no che le scelte che avete fatto hanno già penalizzato le ASL e che queste ulteriori scelte peggioreranno sicuramente la situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Di fronte alle critiche ripetute in parecchie sedute del Consiglio regionale, durante le quali spesso il Presidente Ghigo non era presente, e ripetute ancora oggi, in presenza di un comportamento della maggioranza parecchio diverso da quello alla quale ci aveva abituati in questi due anni e mezzo, oggi la maggioranza, dopo un intervento piuttosto sanguigno del Presidente Ghigo, si è raccolta attorno al suo Presidente.
Considero questo un fatto, dal mio punto di vista, politicamente significativo e positivo. Sono lieto che, finalmente, il Presidente Ghigo rappresenti solo e soltanto la sua maggioranza.
Questo è un passo in avanti in tema di chiarezza politica e distinzione di ruoli. Il Presidente Ghigo è stato eletto in forma diretta con una contrapposizione con altri candidati; un'elezione diretta con la chiarezza del sostegno di una parte politica, chiarezza dell'opposizione (della critica di altre due parti politiche). Ben venga, sia pure a metà della legislatura, questa chiarezza che determina, nella politica della Giunta regionale e nei comportamenti d'aula, un discrimine e una differenza.
Questi elementi derivano da tanti fattori, ma, evidentemente, anche le ultime polemiche innescate dall'Assessore Racchelli (fatte poi proprie da Ghigo), che rompono il fronte olimpico, forse denotano che un chiarimento almeno tra le forze di maggioranza e forse di opposizione, sta prendendo corpo.
Rimane un fatto che, dal punto di vista dell'opposizione, risulta parecchio deludente sul piano istituzionale: si tenta di nascondere un problema politico reale, Presidente Ghigo e maggioranza che lo sostiene.
Sarebbe stato più corretto politicamente evidenziarlo, assumersi, se si ritenevano, degli impegni o comunque non considerare una critica di lesa maestà quella di un'opposizione che, in presenza di un quotidiano scrivere sui quotidiani, anche attraverso i mezzi televisivi, e di un quotidiano sapere che esiste un problema di rimpasto di Giunta, di rinnovo di incarichi, accetta questo elemento come un elemento politicamente discutibile e, certo, richiamato, come pure è stato fatto dal Presidente Ghigo. Il Presidente è il solo - aggiungo ahimé, questa è una idea politica, non verso Ghigo, ma verso il sistema che è stato inventato - che decide chi e quando nominare. E' cosa vera, però, non ne risenta il Presidente di turno, non voglio personalizzare la questione.
Quindi, il Presidente della Giunta non prenda come un'indebita critica politica quella di un'opposizione che chiede al Presidente: "Caro Presidente, lei ha intenzione di fare questo rimpasto di cui discutete in sede politica o no? Ha la cortesia di darci delle indicazioni o no?".
Dopodiché, il Presidente non le dà, libero di non darle, libera l'opposizione di attendere, è quello che sto facendo: attendere politicamente quello che, è chiaro, un chiarimento in divenire, ma non ancora concretizzatosi.
Il Presidente Ghigo nell'illustrare questa posizione ha avuto, non so se scientemente, delle posizioni politiche di rottura, rottura di ponti politici. Poi, il Presidente Ghigo, anche i colleghi che conoscono meglio certi percorsi politici, penso che possa dire tranquillamente che ponti di nessun genere esistono. Da parte mia non sono mai esistiti nei confronti di chi a turno governa, se non ponti tesi in quest'aula attraverso parole che si dicono e che si sentono. Secondo me, avrebbe potuto non rompere politicamente in modo arrogante, così mi è sembrato, questi colloqui critici che devono continuare. Avrebbe potuto porre la questione in altri termini, ma così è stato.
Ho terminato il tempo, le altre considerazioni le rinvio ai prossimi interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Signor Presidente, l'intervento del Consigliere Scanderebech mi ha svegliato, però, allo stesso tempo, in piemontese non sono capace a dirlo "piscia più corto".



(Commenti in aula)



CONTU Mario

CONTU



CONTU Mario

"Piscia pi' curt"! E' una volgarità!



PRESIDENTE

Più che altro non capisco il piemontese.



PRESIDENTE

CONTU



PRESIDENTE

Rende di più in piemontese, non sono in grado di pronunciarlo.
Poi si usano altre espressioni colorite: "la si può fare controvento" e "rischia di bagnarsi", ma restiamo nel tema.
Presidente, lei è pugliese, ci sentiamo un po' piemontesi di adozione.
Credo, Presidente, che oggi un fatto rilevante sia avvenuto.
Il Presidente Ghigo ha deciso di svolgere un ruolo, che è quello di capo della sua maggioranza. Io ero ancora legato ad una lettura istituzionale, secondo la quale, prima di tutto, il Presidente Ghigo è il Presidente della Regione. Credo che l'intervento del Consigliere Chiezzi abbia ben esemplificato questo concetto.
Presidente, entrando nel merito delle questioni, da questa situazione in qualche modo bisognerà pur uscire.
In quest'aula ricordo una presenza così massiccia, Assessore Racchelli e così compatta solo il 3 agosto 2001 - più o meno, ci siamo con l'orario in occasione di un fatto istituzionalmente rilevante: il voto delle vitalizie dei Consiglieri. Non ricordo precedenti in quest'aula con questa presenza se non durante la votazione del vitalizio dei Consiglieri. Non ricordo un centrodestra così compatto, una maggioranza così compatta se non in questa precedente ricorrenza.



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Tutti i Consiglieri.



CONTU Mario

No, ad esclusione dei Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Papandrea e Suino una serie di coincidenze.
Ricordo questo fatto perché voglio capire se oggi siamo in presenza di un atto nobile e, quindi, la maggioranza dice "armiamo la truppe". "Siamo pronti a raccogliere il guanto", dice il Presidente Cattaneo, "e, d'ora in avanti, lo scontro sarà nel merito dei problemi e la maggioranza dimostrerà di avere i numeri per portare a casa i provvedimenti".
Sono convinto che questa sia la strada da percorrere, fermo restando che, come ogni disfida, ci possono essere dei momenti di tregua nei quali i guerrieri si fermano, riflettono e dicono "se il gioco vale la candela forse un accordo si trova", ma questa è anche la politica.
Restando nel merito del problema, Assessore al bilancio, lei con tutte le argomentazioni, con queste sorte di coazione a ripetere, nella quale sinora tutta l'opposizione è stata coinvolta, possibile che non abbia individuato quelle risorse che sono in grado di sbloccare la situazione? Gliene suggerisco una, non entro in quella più delicata delle spese dirette della Regione: un fondo di riserva a destinazione non vincolata che pure abbiamo disponibile e che mi ricordo esserci, quindi non è appannaggio di nessuno e non è rinuncia di nessuno. E' una delle voci che, per esempio può contribuire a sbloccare una situazione.
Venti- venticinque miliardi saranno pochi, saranno tanti, badate bene che il dato del quale noi discutiamo non è di questi giorni. Le cose che paventa il Consigliere Riggio non sono di questi giorni, perché i tagli sono iniziati dalle direttive impartite a gennaio 2001 e proseguiti nel 2002, con gli atti conseguenti, in quanto c'è il rinnovo.
Oggi, nella discussione abbiamo avuto modo di dire che questo modus operandi delle aziende era in atto. Quando si pone un traguardo produttivo e quando si vincola a quel traguardo produttivo, anche di stili, per certi aspetti, manager che dirigono quella azienda, è evidente che c'è un meccanismo a catena.
Sono cresciuto nell'esperienza del cottimo in fabbrica: ogni tot di prodotto c'era un premio di produzione complessivo.
Oggi con il sistema flessibile del lavoro, con il sistema delle responsabilità e con l'aziendalizzazione quale meccanismo perverso abbiamo messo in campo, se non quello che il dirigente di un'azienda deve raggiungere quel traguardo produttivo a cui è legato il suo risultato economico. Le aziende le hanno già applicate. Se noi appesantiamo questo meccanismo, già di per sé perverso, applicandolo alla salute, che non è una merce, scaricando gli oneri di un mutuo su quelle aziende, noi amplifichiamo questa situazione.
Si deve compiere uno sforzo. La politica può fare uno sforzo individuando le risorse che sono in grado di trovare un punto d'incontro rispetto alla soluzione del problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Signor Presidente del Consiglio e signor Presidente della Giunta volevo sottolineare un dato emerso nell'ultima fase del dibattito.
L'intervento del Presidente Ghigo, con il combinato disposto dell'intervento del Consigliere Cattaneo, obiettivamente, aggiunge qualcosa al dibattito d'aula, a quello che è successo oggi e nei giorni scorsi. E' un intervento politico che non sento di condividere e che non mi sento di avallare, però che ho apprezzato. E' un intervento politico che, Presidente Ghigo, lei avrebbe dovuto fare l'11 giugno, quando si è aperta la discussione su questo provvedimento. Nella fase in cui il Presidente Palma aveva dovuto addirittura constatare e contestare una contrarietà fra la relazione scritta al provvedimento e quanto lei aveva riferito in aula,vi era addirittura una confusione sul contenuto dell'atto. Prendo atto che in questa fase, anche dopo l'intervento pesantemente contestato - lo voglio stigmatizzare - del collega Riggio, che obiettivamente è stato aggredito abbiamo ottenuto sicuramente un risultato politico. Vi è stata una presentazione di una maggioranza fantasma che si è, almeno oggi, confermata esserci, in parte, alle dieci e mezza di un martedì sera. Anch'io considero positivo questo dato se si conferma, però è un dato che devo contestare come una mancanza retroattiva. L'undici giugno, quando abbiamo iniziato a discutere di questo provvedimento, c'erano addirittura contraddizioni fra le relazioni scritte e quelle orali del Presidente. Questo è un dato grave che giustifica un malessere, che io ho stigmatizzato più volte, di comportamenti che non condivido, ma che nascono da una gestione dell'aula che è di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Suino.



SUINO Marisa

Noi abbiamo certamente un grande senso delle istituzioni e del loro ruolo; pensiamo che altrettanto ve ne sia in altri parti della maggioranza.
In virtù di questo, si è cercato di svolgere un ruolo, pochi attimi fa, per salvaguardare la funzione delle istituzioni in questo caso, a fronte di una pesantissima e voluta reazione nei confronti di affermazioni che sono state dette ripetutamente in quest'aula e che sono opinioni di cittadini espresse sui giornali e assolutamente note. Dopodiché, sono emerse delle proposte e c'è un'assunzione di responsabilità da parte di questa maggioranza.
Presidente Ghigo, noi siamo assolutamente convinti che i tagli avvenuti in passato hanno segnato profondamente la salute dei piemontesi e - lo ripeto ancora una volta, scusandomi con i colleghi che ritengono di essere nauseati da queste affermazioni - siamo convinti che il nostro compito sia di spingervi il più possibile a contenere ulteriori danni che possono ripercuotersi sulla salute dei piemontesi. Dopodiché, comprendiamo che ci sia una sorta di difficoltà da parte di questa Giunta e di questa maggioranza. Comprendiamo che ci sia uno sforzo di assunzione di responsabilità e accettiamo anche, come possibili riflessioni ulteriori, le due proposte emerse da alcune parti della maggioranza. Il Consigliere Mercurio, ha detto: "Vi è la possibilità di recuperare degli sprechi?" Gli sprechi effettuati sono stati consentiti e le consulenze sono frutto di decisioni prese tra quei banchi, e indicava questo come esempio.
Dopodiché, il Consigliere Cattaneo, ha detto: "Accettiamo la sfida, di fare l'impossibile, di fermare il provvedimento, che in termini giuridici non è applicabile, ma in termini di sostanza politica sì, qualora questo comporti un solo taglio ulteriore nei servizi nelle ASL.
(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



SUINO Marisa

Non sono fuori di testa. Sto usando dei toni assolutamente corretti cordiali, diplomatici, di sostanza e di merito, come sempre faccio. Avevamo colto questo tipo di raccolta di guanto, evidentemente il collega Cattaneo sta ritrattando, ma così non è. Prendo atto che non c'é stata una sorta di assunzione di questo tipo. D'altronde, è affidabile? Direi di no.
Affidabile come la difesa di un impegno assunto il 23 aprile in occasione dei ticket e del bilancio? Quanta fatica, Assessore, perché si applicasse e quanta fatica ancora in questi giorni, da parte anche dell'opposizione quindi affidabile? Non vale la pena neanche di discuterne, perché chi aveva lanciato questa proposta ora l'ha ritirata.
Continuiamo a trattare quello che riguarda il merito dell'illustrazione dei vari emendamenti, facendolo presente ai colleghi Mercurio e Scanderebech, che hanno chiesto una sorta di entrata nel merito dei programmi. Il programma è un compito di questa Giunta e finora il programma in sanità non vi è stato, la sanità non è stata governata e ne siete voi i primi testimoni stasera. Molti degli emendamenti che abbiamo presentato e che si ritrovano nella seconda parte del plico sono assolutamente nel merito e presentano delle possibili forme di applicazione di quel mutuo che noi vi lasciamo assolutamente applicare, purché crei il minor danno possibile. Quindi, continuiamo con il nostro lavoro doveroso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Riprendo quello che ha detto il Presidente Cattaneo per ribadire e completare questo confronto, ma per dire all'opposizione che ha ignorato come è stato già sottolineato nell'intervento del Presidente Ghigo, come avevo già evidenziato e come ora ribadisco, le conclusioni della Corte dei Conti pure sovente invocata. Ha ignorato i presupposti e i risultati dell'azione dell'Assessorato così come è stata evidenziata. Questi sono i fatti. Il problema del vulnus istituzionale c'è se l'istituzione e i suoi rappresentati subiscono un nocumento. Così non è stato in via concettuale generale, perché non esiste un principio in cui, se manca un componente di una Giunta o di un Governo, si ha un vulnus istituzionale, tant'è che abbiamo esempi, livello nazionale, su come la mancanza di un ministro o comunque, il ricoprire funzioni ad interim abbia portato a un giovamento sullo scenario internazionale. Così come nessuna censura è stata mossa all'Assessore che ha ereditato le deleghe dell'Assessore dimessosi. Quindi non vi è alcun problema né sotto il profilo istituzionale né sotto il profilo pratico né sotto il profilo politico; non vi è alcuna censura e alcun vulnus da invocare.
La vivacità del Presidente e la vivacità della maggioranza sono il risultato di una meditazione istituzionale; vi è stata un'inutile infeconda, nociva - per certi versi - ricerca di non ignorare la minoranza o una parte di essa.
Vi è stata, in buona sostanza, una sedimentazione della pazienza che alla fine, ha comportato un sussulto nell'alveo che si andava completando.
Di questa pazienza, di queste iniziative - sbagliate o opportune che fossero, non voglio discutere - non ne avete tenuto conto.
E allora, oggi, non rappresenta il prevalere di un indirizzo; prevale un dato di fatto.
E' prevalso un dato di fatto anche nelle espressioni più indecorose; è emersa ed esplosa l'inaffidabilità di quella parte dell'opposizione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.18) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 6 per cento".
La parola al Consigliere Riggio, per l'illustrazione.



RIGGIO Angelino

Voglio sottolineare che si tratta di una quota piuttosto importante.
Il Presidente Ghigo, nella sua immensa cortesia, non ci ha ancora detto qual è il livello di riparto che c'è stato in altre Regioni, fra la Regione e le Aziende.
Questo non è un fatto marginale, perché le Aziende sono state colpite nella loro capacità...



(Interventi, fuori microfono dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Prego, collega Riggio.



RIGGIO Angelino

Abbiamo tutti la facoltà di interrompere...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Collega Riggio, la prego di continuare.



(Commenti fuori microfono)



RIGGIO Angelino

Dicevo che è importante e non marginale conoscere quella quota di riparto sulle Aziende sanitarie.
Se accettiamo questo tipo di principio, per cui bisogna comprimere i servizi sanitari altrimenti non possono essere fatti gli investimenti domani potremmo tranquillamente accettare il fatto che venga compresso lo stato sociale in generale, altrimenti, per esempio, non si può costruire il ponte sullo stretto di Messina o qualsiasi altra cosa.



(Commenti fuori microfono)



RIGGIO Angelino

Presidente, chiedo di essere tutelato...



PRESIDENTE

Collega Riggio, la prego di continuare! Colleghi, per cortesia, lasciamo continuare l'intervento al collega Riggio!



RIGGIO Angelino

Ritengo che un sentimento di vergogna, da parte di chi ha ridotto i servizi alle persone più deboli (agli ammalati, agli handicappati, agli anziani), creando situazioni di enorme disagio, sarebbe un atteggiamento di vera dignità; non di dignità imparata negli studi teatrali, ma di dignità vera.
Come ha spiegato la collega Suino, faremo un'azione di contrasto in modo da ridurre, quanto più ci è possibile, il danno che questa Giunta intende causare alle Aziende sanitarie e quindi ai servizi da erogare ai cittadini.
Dopodiché, mettiamo in campo le nostre idee - e ne abbiamo. Abbiamo idee che avrebbero potuto cambiare il volto della sanità, certamente non con il modello Piemonte, che ormai viene indicato un po' in tutta Italia come il modello maggiormente negativo, nel senso che è quello che ha portato il peggiore disavanzo e il peggiore risultato dal punto di vista del peggioramento dei servizi (voglio ricordare che parliamo di una sanità quella piemontese - che storicamente è di buona qualità).
A proposito d'inaffidabilità, l'Assessore alla sanità vuol farci la cortesia, visto che il Presidente Ghigo non vuole dirci qual è il livello di riparto fra le Aziende e la Regione, di comunicare quali sono i servizi che vengono tagliati in questo anno e presentare i piani delle Aziende? Eravamo stati abituati a quelle bellissime Conferenze dei Servizi, con una serie di effetti speciali; abbiamo avuto una prova anche qui, nella nostra Regione, quando il Presidente Ghigo è venuto a spiegarci, con degli effetti speciali, che il disavanzo dell'anno scorso era diminuito in modo formidabile.
Cito ancora l'"ASI", la rivista dell'Agenzia Sanitaria Italiana, che sostiene che il disavanzo dell'anno scorso è stato di 976 miliardi, ridotto a 402 in seguito all'integrazione dell'accordo, nell'agosto 2001, per 574 miliardi.
Questo, per dire qual è il livello di affidabilità.
Scrivilo pure, Cattaneo, l'ordine del giorno; purtroppo sarà l'unica cosa che potete regalare ai cittadini che si vedono negare i servizi.
E' l'unica cosa che potrete dare! Bisogna, invece, invertire la rotta. Noi, questa sera, Presidente Ghigo, in seguito alla sua reazione, abbiamo capito una cosa: il rimpasto di Giunta prima delle ferie lei non lo farà.
Questo spiega il livello di compattezza, la sua, non dico arroganza altrimenti sarei di nuovo "linciato" in quest'aula, come bellamente si compete ad un'aula in cui c'è una maggioranza di questo tipo e quindi un Consigliere di minoranza che dissente viene "linciato". Lo ricorderò...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Riggio, si attenga all'emendamento, perché credo sia il modo migliore per discutere nel merito del provvedimento. Se si fanno allusioni, allora... Rimaniamo nel merito del provvedimento altrimenti la Presidenza deve togliere la parola e mi pare che questo non sia simpatico. Siccome siamo persone civili, proprio perché lo siamo, la prego, collega Riggio, di rimanere nel merito del provvedimento, rispetto all'emendamento.



RIGGIO Angelino

Sono nel merito del provvedimento, perché quando sottolineo che il disavanzo dell'anno scorso, malgrado tutto, è stato di 976 miliardi, meno l'integrazione e l'accordo di 574 miliardi (posso passarvi le tabelle ufficiali, non ho difficoltà a citarle...



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Voglio dire che, se il Presidente Ghigo avesse più trasparenza e dicesse le cose con più semplicità e più tempestivamente, molte delle discussioni che avvengono in quest'aula potrebbero essere evitate.
Questa sera abbiamo capito una cosa: lei non è in condizioni di fare il rimpasto e allora la Giunta...



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Riggio.
La parola al Presidente Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Presidente. La riduzione dei servizi è una misera litania da menagramo e si avvale di un linguaggio - questo sì - vergognosamente indecoroso.
Vogliamo dire, ancora una volta, ed è inutile indugiare ulteriormente che l'opposizione, o una certa parte dell'opposizione, non darà alcun contributo a ridurre un danno perché l'opera della maggioranza va nel senso contrario.
L'unico danno che potreste arrecare, ma non lo arrecherete, sarebbe quello di impedire l'approvazione della legge che milita per una progettualità che gioverà ai piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Mi ricollego all'intervento del collega Mellano, che ha voluto richiamare un fatto importante. Questa sera il Presidente ha espresso con chiarezza una posizione politica in ordine alla proposta che la Giunta ha fatto. Il fatto che l'abbia detto anche il collega Cattaneo nel suo intervento, come elemento di novità, e poi il collega Mellano, implica che sicuramente è un elemento utile per un dibattito politico attorno a questo tema.
Continuo a ritenere che la proposta che avevo avanzato sia utile; mi pare che non sia accolta, pertanto mi adeguo alle posizioni della maggioranza. E allora, sulle considerazioni espresse dal Presidente, di carattere politico, sulle quali anche il collega Cattaneo ha chiesto di intervenire, voglio dire che i piani aziendali sono stati fatti in un momento in cui alcune decisioni ancora non erano state prese.
I piani aziendali furono fatti quando ancora non era stato decisa la quota di mutuo da assegnare alle ASL. Quindi, suppongo che, sotto questo aspetto, sia stata data un'indicazione e una previsione che in qualche maniera avrebbe condizionato la scelta che poi il Consiglio avrebbe compiuto. Nel senso: su cosa hanno fatto i piani aziendali? Col 30%, col 50%? Questo per dire che queste scelte vanno compiute, perché ricordo Assessore D'Ambrosio, che era il mese di aprile e fui io, nella riunione dei Capigruppo, a sollecitare questa legge. Chiesi, come credo che il Presidente del Consiglio ricorderà: "La questione del mutuo, quando l'affrontiamo?" L'Assessore Pichetto disse che l'avremmo affrontata nella seduta successiva.
Questo vuol dire che quei piani aziendali sono stati fatti su un'indicazione della Giunta e non su un'indicazione legislativa. Questo è un dato reale, nel senso che non c'era nessuna scelta compiuta n ufficialmente dalla Giunta, perché il mutuo è stato deciso successivamente né da parte del Consiglio per quanto riguarda la ripartizione.
Lo rilevo soltanto.
La seconda questione: per quanto riguarda la spesa farmaceutica, che è un vero problema, e il ticket risponde sicuramente a un'esigenza di controllo della domanda, anche qui non so come i piani aziendali siano stati fatti, perché la scelta dei ticket, in quella misura e con quelle caratteristiche, è una scelta successiva ai piani aziendali. Quindi vuol dire che sono state date delle indicazioni, non so di quale tipo, ai direttori per fare i loro piani, ancora prima della decisione.Mi pare ovvio.
Allo stesso modo, come poteva essere fatta la stima della maggiore entrata derivante dall'incasso del ticket? Se potevamo oscillare da 1 euro a 2 euro, ecc., quei piani aziendali sono stati fatti sulla base di indicazioni date dalla Giunta, non ancora definite e sicuramente non ancora precise. A meno che fosse tutto chiaro e il pacchetto sia stato presentato successivamente, cosa legittima.
La terza questione è quella relativa al ticket sul pronto soccorso, che risponde a un'esigenza di ridurre l'uso improprio del pronto soccorso.
Prevalentemente, però, nella stima che è stata fatta nel momento in cui è stata indicata quella come modalità, è stata fatta anche una previsione ricordo la discussione sul bilancio - per quanto riguarda le entrate.
Eravamo ad aprile; quelle scelte le abbiamo compiute a fine aprile però come hanno fatto i piani aziendali prima? Allora, il timore che abbiamo è questo: che i piani aziendali difficilmente possano aver registrato tutte le scelte che sono state compiute successivamente. Quei piani aziendali può darsi che il caso li abbia fatti coincidere con le scelte che abbiamo compiuto dopo, ma è difficile che ciò avvenga.
Capisco che oggi le doti dei governatori siano grandi, quindi potrebbe essere una cosa possibile, però abbiamo il timore che quelle previsioni che sono state fatte siano state fatte su indicazioni generiche. Dico questo Presidente, perché sarà difficile dire che quelle previsioni risponderanno alla situazione che si è verificata.
Ho il timore che sarà difficile non provocare una riduzione delle spese, considerati questi elementi che ho voluto citare.
L'ultima cosa sui LEA, poi non intervengo più. Sui LEA il Presidente ci dice: "Sì, in effetti, se qui non si fa il mutuo, non abbiamo risorse". Sì il Consiglio ha detto: "Fatelo", se poi però non ho i soldi non lo faccio! Per carità, è comprensibile, ma queste cose vanno dette subito! A parte il fatto che non è che il mutuo finanzi i LEA; stiamo parlando del disavanzo 2000, quindi il problema del finanziamento dei LEA, quando si era convinti che non c'erano le risorse, quest'osservazione andava fatta sul momento e anche la maggioranza avrebbe dovuto farla e anche gli Assessori! Guardate che quell'ordine del giorno non è possibile, però l'abbiamo fatto! Non approviamo ordini del giorno che poi non possiamo rispettare; è meglio essere chiari, sinceri!



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Saitta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Devo dire di aver apprezzato l'intervento del collega Saitta perché, se non altro, è un intervento che riporta questa discussione d'aula anche nel merito, finalmente, dell'argomento, ancorch magari non squisitamente la questione del mutuo, però introduce quantomeno alcuni elementi di confronto che costituiscono anche una novità e quindi non il solito ritornello che abbiamo sentito in una serie di interventi che si sono succeduti nella giornata di oggi.
Certamente non voglio esprimere solidarietà al Presidente Ghigo né fare il suo avvocato difensore, perché non ne ha bisogno mai e credo che oggi sia una giornata particolare, perché gli è stato riconosciuta la sua grinta, che peraltro ha sempre, ma che a volte, da buon piemontese, tiene un po' a bada.
Ho apprezzato quando ho sentito questi interventi di vergogna, tutti in termini estremamente forti, poi ognuno di noi ha una sua valutazione della parola "vergogna". Secondo me, ad esempio, non tutta l'opposizione - e non certamente solo il Consigliere Palma - ma una buona parte dell'opposizione dovrebbe, dopo il dibattito di oggi, vergognarsi di non essere all'altezza di sostenere un dibattito sul merito, essendo stati introdotti, a seguito dell'intervento del Presidente Ghigo, aspetti importanti di merito. Non abbiamo, dall'altra parte, degli interlocutori (fatto salvo l'intervento adesso del Consigliere Saitta) che nel merito si vogliono confrontare. Ho sentito ancora la solita solfa: "Comprimere i servizi sanitari, passerà questa legge col minor danno possibile". No, danno non ce n'è. Lo abbiamo già detto in tutti i modi: lo ha spiegato bene il Presidente: c'è la questione dei ticket, c'è la questione del 5% che non è stata ancora nemmeno quantificata e contabilizzata.
Riteniamo che le ASL e le AA.SS.OO. debbano, semplicemente razionalizzare e ottimizzare la spesa, per trovare quei pochi soldi, sul bilancio complessivo delle aziende, per far fronte a quella parte di rata di mutuo.
Non ritraggo niente, non mi tiro indietro, cara collega Suino, non ho mai detto: "Condivido, il processo legislativo non è possibile, però alla fine, se ci fosse anche solo una riduzione di un servizio....", perché poi è facile contestare: è andato là uno e non c'era la garza, l'hanno medicato con due ore di ritardo.
Cosa dobbiamo fare? Ritirare il provvedimento 365? Vogliamo dare un'indicazione forte, dopo un confronto del Consiglio, con un ordine del giorno? Perché qui non è questione di "pisciare" più lungo o più corto.
Vogliamo dare un'indicazione? Diamola dopo un confronto. E' altra cosa che dire: "Accettiamo, in modo surrettizio, la vostra proposta di emendamento". Non ha mai detto questo. E quando parlate di assunzione di responsabilità, basta; avete fatto i manifesti con i soldi pubblici (i vostri bei manifesti pagati con i fondi dei Gruppi che avete sparso in tutto il Piemonte), ci avete "sputtanato", dal vostro punto di vista, per un anno sugli organi di informazione, organi di informazione che vi danno bordone e più spazio (non a caso oggi, visto che c'è il numero legale e siamo tutti qui presenti, non c'è neanche un giornalista; si vede che non interessa quando il Consiglio regionale vuole lavorare o dimostra di saper lavorare).
L'assunzione della responsabilità è automatica, semplicemente perch quel Ghigo che era lì, dopo cinque anni di malgoverno, dal vostro punto di vista, e la maggioranza che l'ha sostenuto, prima e durante le elezioni è stato rieletto.
Sono andati avanti gli elettori, li hanno fregati un'altra volta e hanno stravinto; hanno mandato a casa un Ministro della Repubblica, la signora Turco, che non ha avuto nemmeno il buon senso di rimanere in quest'aula (magari poteva servire a fare il capo dell'opposizione) e che invece, ha preferito rimanere nella posizione comoda di parlamentare nazionale, come leader razionale - di tutto rispetto - di un altro partito.
Quel Ghigo lì li ha mandati a casa tutti e la maggioranza ha vinto le elezioni, secondo noi anche su una campagna elettorale, che voi dovreste valutare - ve lo diciamo contro il nostro interesse per il futuro imperniata sulla sanità.
Voglio esprimere un'ultima considerazione. Ghigo, quando ci ha stupito con effetti speciali nella Sala Viglione (molte volte servono gli effetti speciali per far capire o per cercar di convincere che è un po' duro di comprendonio, e alla fine qualcuno lo ha anche capito) ha detto la verità.
Ha sempre parlato di quel deficit e ha confermato che era in corso una trattativa che la Regione sapeva, così come le altre diciannove Regioni essere in atto, e che si sarebbe conclusa da lì a pochi mesi, e che il Governo nazionale avrebbe ripianato parte di quel deficit.
Guarda caso, lo stesso Ghigo - magari con la giacca diversa perché a Roma fa più caldo - in quanto Presidente della Conferenza delle Regioni (voi dite che va sempre a Roma a perdere tempo) ha contribuito ad ottenere il massimo per le Regioni e, in quel riparto, il massimo per la Regione Piemonte, diminuendo il deficit da 900 miliardi a 351 miliardi (non 407).
1200 miliardi nel 2000, 350 nel 2001, pareggio nel 2002.
Dovete rassegnarvi, ci sarà questo pareggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi permetta, Presidente, di esprimere una considerazione politica prima di entrare di nuovo nel merito, come ha fatto il collega Cattaneo. Una riflessione politica che, in sostanza, dice questo. Siccome siamo in un sistema maggioritario - e aggiungo fortunatamente - in un sistema del genere si confrontano chi governa e chi è all'opposizione, naturalmente per riconquistare il consenso. Chi governa deve offrire agli elettori risultati positivi e l'opposizione deve essere in grado di diventare credibile presentando una proposta di governo alternativa.
Ognuno di noi può esprimere giudizi, naturalmente, da parte nostra negativi sulla maggioranza, e la maggioranza negativi su come stiamo conducendo l'opposizione. Ci sono poi quei momenti di verifica che sono le elezioni.
C'è un Presidente della Regione eletto direttamente dai cittadini, ed è il Presidente della Regione, che si assume le responsabilità nei confronti dei cittadini piemontesi. Credo che questa sia una cosa naturale, anzi opportuna, in un confronto democratico in un sistema maggioritario come questo.
Dopodiché, parlando dei fatti e ricollegandomi a quando detto dal Consigliere Cattaneo, richiamando il momento in cui il Presidente Ghigo ci ha sorpreso con effetti speciali nella Sala Viglione, in cui ci ricordava come abbiamo più volte ricordato in quest'aula, che i conti erano sotto controllo, il Presidente stesso disse che si stava iniziando un'azione per portare il bilancio della sanità in pareggio. Vedremo.
A questo punto, rivolgo una domanda al Consigliere Cattaneo e ai Consiglieri della maggioranza: quando il Presidente Ghigo ci ha relazionato, si pensava, in quel momento, all'introduzione dei ticket? Voi pensavate che dopo pochi mesi sarebbero stati introdotti? Mi pare di no. E quando a dicembre abbiamo discusso sull'aumento dell'IRPEF per l'anno 2002 quando qualcuno ha detto: "Siete sicuri di fare una buona azione e forse non è il caso di fissare il termine dell'aumento, ma di tenerlo in considerazione anche per gli anni successivi", ci avete risposto di no perché i conti erano sotto controllo.
Siccome in politica non fanno testo le parole ma gli atti, vedremo se nelle settimane successive la Giunta regionale del Piemonte aumenterà o meno l'IRPEF anche per l'anno 2003. Se l'aumenterete, benissimo, ma stiamo parlando di fatti e non di parole. C'è ancora tempo per arrivare a dicembre! Ci avete detto che era un'iniziativa una tantum, ci avete detto che i conti erano sotto controllo e che i ticket non sarebbero stati introdotti. I ticket sono stati introdotti e vedremo se si aumenterà l'IRPEF anche per l'anno 2003. Vedremo perché, appunto, contano gli atti.
Penso - e ho finito - che in quest'aula non stiamo discutendo sul consenso elettorale. Ci sono state le elezioni amministrative un mese fa ci saranno le elezioni amministrative provinciali nel 2004 e poi le regionali.
Vorrei soffermarmi sul consenso dei cittadini piemontesi sulla politica sanitaria.
Assessore, mi sono sentito offeso, e come me tanti cittadini che hanno firmato numerose petizioni, quando il direttore dell'agenzia regionale dottor Morgagni, ha dichiarato che molti cittadini hanno firmato non sapendo cosa stessero firmando.
Assessore, richiami il direttore dell'agenzia perché queste affermazioni così superficiali non devono essere fatte. Mi riferisco alla mia provincia, in particolare alla città di Valenza. Diciasettemila cittadini hanno firmato una petizione per salvaguardare l'Ospedale Mauriziano di Valenza e sapevano benissimo quello che stavano firmando in quel momento. Ventunmila cittadini della zona di Ovada quando firmavano sapevano benissimo cosa stavano firmando! Quindi, chiedo che il direttore dell'agenzia regionale, siccome viene pagato con i soldi dei cittadini piemontesi, porti rispetto ai cittadini piemontesi. Il consenso politico si conquista anche con la serietà, visto che il direttore regionale dell'agenzia viene nominato - ho finito.



MULIERE Rocco

GODIO Gianluca (fuori microfono)



MULIERE Rocco

Presidente, gli tolga la parola!



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, la invito a concludere l'intervento.



MULIERE Rocco

Consigliere Godio, vorrei ricordarle che il Presidente Ghigo ha parlato dieci minuti!



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, se lei continua il suo intervento, la lascio terminare.



MULIERE Rocco

Ho finito con questo ragionamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Signor Presidente, utilizzerò solo una parte del tempo che ho a disposizione.



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Assolutamente. Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, al Presidente della Giunta e ai colleghi della maggioranza: fa parte della maggioranza governare e dell'opposizione cercare di svolgere al meglio il proprio ruolo. Si può condividere o meno, si può criticare, biasimare, tutto quello che volete, ma non si può mettere in discussione il diritto di qualsiasi Consigliere dell'opposizione, e dell'opposizione stessa, di cercare secondo il vostro punto di vista, malamente e in maniera sbagliata, di svolgere il proprio ruolo. Penso che questo sia la base per poter stare qui.
I cinque minuti non valgono a soggetto, a momento o a occasione; devono valere per tutti, altrimenti è una elasticità che qualcuno di noi è in grado di potersi prendere.
Questo è l'invito, termino in fretta, perché ci aspettano ancora una cinquantina di minuti prima di terminare la seduta, perché c'è giovedì, c'è ancora....
CATTANEO Valerio (fuori microfono) Anche sabato e domenica!



PLACIDO Roberto

Non c'è problema, noi siamo assolutamente attrezzati.
Penso all'opposizione e di sicuro al Gruppo dei democratici di sinistra. Lo dico molto serenamente, senza polemica: mi auguro che non ci siano reazioni. Rivendichiamo tutta la tranquillità e il diritto di poter intervenire senza problemi.
Si può non condividere, io non condivido spesso e con alcuni colleghi della maggioranza ho anche polemizzato duramente. Sono pronto e senz'altro ci sarà l'occasione di farlo.
Non è questo l'argomento e il problema. Il rispetto delle regole, dei regolamenti e delle leggi vale per tutti finché ci sono. Quando ce ne saranno altri, ci si baserà su quelli. In questo momento c'è questo Regolamento, potrà piacere, potrà non piacere.
Per quanto riguarda la possibilità di poter criticare il Presidente Ghigo, personalmente, vado oltre l'argomento in questione, ritengo che alcune dichiarazioni del Presidente Ghigo, su aspetti che non riguardano la sanità, ma le olimpiadi, siano delle prove di debolezza.
Questa è un'opinione mia, legittima, non condivisibile.
Penso e chiedo che si possano esprimere in quest'aula opinioni di critica verso chiunque di voi e voi verso chiunque di noi.
Se queste sono le regole, allora si può continuare. Altrimenti, è evidente che cambia la situazione.
Chiunque di noi fa delle affermazioni è evidente che se ne assume la responsabilità, siano esse condivisibili, legittime o meno.
L'invito che rivolgo - e termino - al Presidente del Consiglio regionale, al Presidente della Giunta e ai Capigruppo della maggioranza è in questi termini. Se queste sono le condizioni, bene. Altrimenti, lo dico senza nessun tono minaccioso o polemico, parlo per il Gruppo dei DS, non potremo che comportarci di conseguenza.
Mi auguro assolutamente che non sia questo e che si possa discutere.
Ho auspicato, qualche collega lo sa, un chiaro confronto in Consiglio e anche al di fuori del Consiglio. Ritengo che su alcuni problemi di interesse generale sia auspicabile e possibile che le istituzioni collaborino tra di loro nell'interesse generale.
Se qualcuno pensa di confondere la polemica, anche aspra e dura, dei partiti, dei Gruppi e anche delle aule consiliari, utilizzando le polemiche politiche anche in termini istituzionali, personalmente, non condivido. Non posso che prenderne atto e comportarmi di conseguenza.
Spero che il mio augurio possa essere raccolto.



PRESIDENTE

E' un augurio che estendo all'aula, faccio mio il suo a nome dei sessanta Consiglieri regionali, che credo tutti quanti condividano.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, ho ascoltato le parole del Presidente Cattaneo e, ad un certo punto del suo discorso, se ho capito bene, il collega dice che le ASL dovranno trovare solo quei pochi soldi che serviranno per pagare il rateo, perché buona parte sarà coperta, ma una parte comunque deve essere coperta dalle ASL.
Questo discorso conferma le nostre preoccupazioni. Quando cerchiamo di capire l'ipotesi che viene proposta, sembra che, subito dopo, cambino i punti di riferimento. C'è stato detto che tutte le risorse per pagare il rateo sarebbero state fornite dalla Regione e il rateo a carico delle ASL sarebbe stato solo formale e non sostanziale, non reale.
Tutto questo viene a cadere nel momento in cui nel discorso, invece, si dice che comunque le ASL saranno chiamate a far fronte a questo rateo in maniera non formale, ma in maniera sostanziale, perché le ASL dovranno fare dei piccoli risparmi.
Mi sembra che queste affermazioni diano ragione a chi sostiene che questa rateazione, così come è stata ipotizzata, andrà a gravare sui bilanci delle ASL.
Insomma, quando una parte dell'opposizione solleva questo problema prima si fanno delle affermazioni che dovrebbero rassicurare e smentire una certa qual preoccupazione, ma, poi, subito dopo, viene fuori un'altra ipotesi. Se il contributo sarà reale e non solo formale, è chiaro che le preoccupazioni avanzate in questi interventi diventano di estrema realtà.
Naturalmente, come è già stato ricordato, se non vi bastano le affermazioni che facciamo relativamente alle visite degli ospedali, potreste prendere in considerazione le lettere che sono giunte dal territorio, che segnalano la situazione problematica relativa a tutte le ASL.
Per restare nel merito, devo dire che se invece la situazione è tale per cui, smentendo le parole del Consigliere Cattaneo, il contributo che viene richiesto alle ASL è solo formale e non sostanziale, rimane incomprensibile la frase, all'interno della delibera, relativa al fatto che le ASL devono far fronte al pagamento del mutuo, negli anni successivi anche tramite l'alienazione dei beni immobili.
Se le ASL sono coperte dalle risorse messe a disposizione dalla Regione, non si capisce il motivo per cui in delibera sia ancora lasciata la possibilità alle ASL di alienare i propri beni per coprire il costo della rateazione. Se siete sicuri che le ASL avranno i fondi direttamente dalla Regione per far fronte a questo impegno economico perché non dite subito che questa parte della delibera sarà cambiata e che questa frase sparirà? Dobbiamo pensare, come ricordava la Consigliera Manica, che siccome l'alienazione dei beni immobili si protrae per anni, può darsi che essendo il mutuo quindicinale, qualcuno pensi di adottare intanto questa soluzione e, poi, negli anni successivi le ASL dovranno affrontare da sole il pagamento delle rate? Se così fosse, ritorniamo allo stesso punto. Se quest'anno non ci saranno i tagli nelle ASL, ci saranno sicuramente negli anni successivi. In definitiva, le nostre preoccupazioni e le discussioni che abbiamo sollevato non hanno trovato una risposta che ci rassicuri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema che si cerca di nascondere è che i disservizi non sono un fatto che riguarda il futuro prossimo, ma un fatto che riguarda il passato prossimo.
Non vogliamo impegnarci in una polemica sul fatto che nasceranno dei disservizi, vi stiamo dicendo che, dopo il 7 gennaio, avete provocato un peggioramento dell'erogazione del servizio pubblico già in atto, e questo è il punto che ci preoccupa e che contrastiamo.
Il fatto che neghiate tutto questo conta relativamente poco, perché gli elettori che vi hanno dato fiducia nel 2000 sanno quello che state facendo infatti nelle ultime elezioni amministrative avete preso una "bella legnata", soprattutto il partito di Forza Italia, che ha perso parecchi voti. Mentre negate l'esistenza di un disservizio, in realtà l'avete ammesso ampiamente. Vi siete accorti che una parte dei voti, che anche il Consigliere Scanderebech ha perso in queste ultime elezioni, derivano proprio dal come avete affrontato la sanità. Non penso che derivino dal fatto che i cittadini sono venuti a conoscenza dell'esistenza di un deficit. I cittadini sono a conoscenza che avete imposto nuove tasse, avete imposto i ticket e quando sono andati a prenotare degli esami o a prenotare dei ricoveri hanno avuto risposte diverse dal passato. Sono queste le cose che vi abbiamo detto e in forza delle quali contrastiamo questo provvedimento.
Teniamo pure conto - per carità - che forse è la prima volta che vi frequentate tutti insieme in quest'aula dopo due anni e mezzo. E' la prima volta che vi vedere, è comprensibile che avete tante cose da dirvi e siete un po' eccitati da questa vostra padronanza numerica dell'aula, per questo, colleghi, non vi porti a considerare la democrazia come un cilicio e non indossatela come un cilicio. Alcuni di voi assumono degli atteggiamenti che sembra facciano male a questa democrazia. Frequentatela anche quando siete tanti e noi siamo pochi, perché è un fatto importante e di confronto. Lasciate che ognuno parli, non cercate di impedire il dialogo, perché a lungo porta ad una china, che è parecchio pericolosa.



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Consigliere Brigandì e Galasso, lasciatemi concludere il mio intervento.
Temo che non essendo abituati ad essere in tanti, vi mondiate un po' la testa. Temo anche che la gestione della Presidenza del Consiglio venga un po' intimorita da questa nuova geografia dell'aula, che vede la maggioranza finalmente e doverosamente presente.
Segnalo che le interruzioni che la minoranza fa dovrebbero essere trattate alla stesso modo delle interruzioni che fa la maggioranza.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei sa che è così.



CHIEZZI Giuseppe

Oggi non è stato così. Vediamo se da questo momento in poi la situazione cambia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.18.) Il Consiglio respinge.
1.19) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano.
Art. 1, al comma 1 le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 6,5 per cento".
La parola al Consigliere Riggio per l'illustrazione.



RIGGIO Angelino

Grazie, Presidente. Il Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo ci ha cortesemente fornito degli elementi in più per dire che le Aziende sanitarie sono perfettamente in grado di reggere il carico del mutuo, e quindi destinare una quota del fondo sanitario regionale a pagare il rateo di tale mutuo.
Questo, perché - sostiene il Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo - sono stati introdotti alcuni elementi che porteranno effettivamente dei risparmi.
E' innegabile: effettivamente sono stati introdotti elementi che porteranno dei risparmi, perché l'introduzione dei ticket, molto pesanti crea effettivamente delle condizioni di disparità tali per cui la gente è costretta a ridimensionare i propri desideri di salute, così come la riduzione del 5% sui farmaci comporterà effettivamente delle variazioni.
Pertanto, se i piani aziendali avevano quel livello di compatibilità che l'Assessore ci ha spiegato essere tra il 50 e il 70%, a maggior ragione dovremmo trovarci in queste condizioni.
Possiamo chiederle, Assessore D'Ambrosio, se ha un attimo di cortesia di presentare, non dico in aula, ma almeno in Commissione - d'altra parte si era impegnato a farlo - questi piani aziendali? Forse io non sono il più esperto sulle questioni delle sanità (mi hanno detto che non mi intendo di programmazione sanitaria), però ricordo perfettamente che, quando abbiamo discusso delle delibere del 21 dicembre qui in aula, l'Assessore alla sanità ci aveva detto - conservo ancora il dattiloscritto da cui leggeva - che i piani aziendali avrebbero seguito come normalmente dovrebbe fare il piano sanitario regionale tutt'ora vigente, questo tipo di percorso.
Le Aziende sanitarie avrebbero predisposto i piani in base alla delibera del 21 dicembre, che è nota a tutti e che io, che non mi occupo di sanità, non conosco (ma so che c'era)! Dopo aver predisposto questi piani aziendali, li avrebbero sottoposti alle Conferenze dei Sindaci e l'Assessore alla sanità disse - e posso dimostrarlo, come la maggior parte delle cose che dico in quest'aula - che i piani aziendali sarebbero stati sottoposti alla Commissione sanità, prima che questi potessero diventare operativi.
Questo è stato detto e questo era scritto nella relazione che l'Assessore ci ha consegnato.
Vogliamo recuperare questi piani aziendali e vedere se sono veramente compatibili, se la sanità - ogni Azienda sanitaria - oggi può permettersi con disinvoltura di stornare due, tre miliardi, che equivalgono al costo di molti infermieri? Se può stornare questi tre miliardi ogni anno, per 15 anni, a meno che non si incomincino a vendere questi benedetti immobili sanitari? Chiedo se l'Assessore alla sanità può farci questa cortesia, così come il Presidente Ghigo dovrebbe farci la cortesia di portarci a conoscenza della quota di riparto che c'è stato fra Regione e Aziende sanitarie, nelle altre Regioni. Se potessimo avere questi dati! Mi rendo conto che la democrazia è faticosa, ma, visto che state cominciando ad esercitarla, essendo così presenti e numerosi, visto che il pericolo del rimpasto si è allontanato, volete farci un po' di cortesia e applicare un po' di democrazia?



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Riggio.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Raccolgo l'appello del Consigliere Riggio e affermo che non è che oggi si sono allontanati i pericoli, per cui improvvisamente la maggioranza rientra in salute e scopre la voglia di raggiungere un obiettivo, per cui i provvedimenti che le stanno più a cuore vengono approvati dall'aula! Le chiedo, Presidente, di restituire contegno all'aula! Non siamo un gruppo di amici al bar! Capisco che ci stiamo ripetendo, che ci ripetiamo continuamente, ma dovete riconoscerci almeno un merito: quello di tentare attraverso le nostre argomentazioni, di trovare un canale che possa consentire di sbloccare questa situazione.
Una cosa mi sembra di averla capita (sono sempre un po' lento di comprendonio in queste questioni): questo provvedimento di legge, Assessore D'Ambrosio, ha un percorso tribolato, ci sono molti ostacoli lungo la strada e altri se ne possono frapporre.
Lo sforzo che tutti dobbiamo fare è quello di cercare una soluzione che consenta di dare risposta a una nostra istanza forte, alla certezza che tutta l'operazione - e su questo non siete ancora riusciti a convincerci non abbia ricadute in negativo sull'entità, quindi sulla quantità e sulla qualità dei servizi erogati.
Ritengo che, se oggi questa certezza fosse dimostrata, nessun Consigliere che si sta prendendo la briga di portare avanti quest'istanza a difesa della qualità e della quantità dei servizi erogati, continuerebbe in quest'impresa.
Invece, a tutt'ora, non siete ancora riusciti a dimostrare che gli oneri richiesti alle ASL per onorare il pagamento relativo agli oneri dei mutui contratti, non ha ricadute in negativo sulla quantità e sulla qualità dei servizi erogati.
Ci aiuti a convincerci del contrario e se invece così è, come noi pensiamo, se questo purtroppo può avvenire, allora credo si possa ragionare come nel campo delle tossicodipendenze, nella logica della riduzione del danno (questo, Assessore Cotto, credo di averglielo ricordato altre volte).
Naturalmente parlo per me e il mio Gruppo: è probabile che ci possano essere le condizioni affinché si trovi un punto d'incontro, altrimenti sarà un braccio di ferro, una prova di forza. Noi, probabilmente, siamo più determinati di prima.
Ritengo, dunque, occorra ricostituire le condizioni affinché si possa trovare un punto d'incontro; non so quale sia la cifra magica, però deve essere una cifra che salvi la qualità e la quantità dei servizi erogati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Quando in un'aula come questa, nella quale siedono 60 persone che sono state elette in libere elezioni e sono rappresentative di numerose parti politiche, per lo meno quelle che sono riuscite ad avere un numero di voti minimo per avere almeno un rappresentante, come la mia forza politica quando queste persone sono riunite in un'aula che ha grandi competenze anche di carattere storico, nel giungere a decisioni attraverso deliberazioni, o ancora di più, giungere ad approvare leggi su temi sempre più importanti, in particolare modo in questo ultimo periodo, quando, in seguito alla riforma Costituzionale, alla Regione è stata consegnata la gran parte dei poteri legislativi; quando in un'aula in cui si esprime la società in grado di esprimere le più varie tendenze politiche, culturali ideali ed anche i più vari interessi economici di riferimento, quando in un'aula così connotata, nella quale prendono posto una maggioranza che esprime una Giunta e una minoranza che ha perso le elezioni e controlla l'operato della Giunta, la incalza e la critica costruendo pian piano una propria politica e identità alternativa a quella della maggioranza; quando in questo consesso altamente democratico in cui il reciproco rispetto è uno degli elementi che consente lo sviluppo di un dialogo, dialogo che pu avere, come risultato, le forme del consenso unanime oppure del dissenso anche più forte, ma quando in un'aula come questa in cui la democrazia vive e si realizza, quando in un'aula così un Presidente di Giunta Regionale si presenta dicendo: "Qui sono io che decido e nomino gli Assessori e lo faccio e lo farò quando lo decido io e non quando me lo dice qualcun altro" quando in quest'aula c'é un Presidente che porge il proprio discorso in quel modo, dal mio punto di vista, a quel punto, c'é un problema di equilibro democratico.



CHIEZZI Giuseppe

GALASSO Ennio (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

La Costituzione! La Costituzione!



PRESIDENTE

Colleghi, è meglio lasciar finire il Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Giuseppe C'é un problema di equilibrio democratico ...



PRESIDENTE

GALASSO Ennio (fuori microfono)



PRESIDENTE

La Costituzione, la Costituzione ...



CHIEZZI Giuseppe

Ripeto, c'é un problema di equilibrio democratico ...



CHIEZZI Giuseppe

GALASSO Ennio (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

La Costituzione, la Costituzione.



(Il Consigliere Chiezzi si allontana dal proprio banco e si avvicina al Consigliere Galasso)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi la invito a riaccomodarsi al suo posto per terminare il suo intervento. Ricordo a tutti che questa è un'aula consiliare.



CHIEZZI Giuseppe

Dicevo che c'é un problema di equilibrio democratico e vorrei spiegare ...



PRESIDENTE

Prego, continui Consigliere Chiezzi



CHIEZZI Giuseppe

Non dica prego a me, lo dica a chi mi interrompe io mi fermo perch interrotto.
Il Consigliere Galasso ha articolato in modo così ricco il suo punto di vista, che lo abbiamo capito tutti. Riprendo il mio ragionamento, se riesco a finirlo, perché capisco i problemi che il Consigliere Galasso ha in termini di osservanza delle regole della democrazia, non dico della buona creanza ...



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, a tutto c'é un limite. Lei continui il suo intervento.



PRESIDENTE

GALASSO Ennio (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso darti una lezione sulla Costituzione



PRESIDENTE

Consigliere Galasso, per cortesia.



CHIEZZI Giuseppe

C'é un problema di equilibrio democratico in questo senso.
Dal punto di vista dell'equilibrio dei poteri, nel momento in cui il Presidente della Giunta regionale porge le proprie parole in quel modo, in un consesso nel quale il Presidente della Giunta regionale sa che deriva la propria possibilità di vedere approvato delle leggi, secondo me nasce un problema di squilibrio. Penso sia fortemente sbagliato anche per un Presidente eletto direttamente e che nomina direttamente i suoi Assessori penso che sia un equilibrio da correggere quello che consente di non tenere conto, da parte del Presidente della Giunta, di essere in un consesso che è anche proprio.
In un consesso che non solo attraverso il voto diretto degli elettori ma attraverso il rapporto dialettico e democratico con quest'aula, è un consesso che gli consente di essere Presidente della Giunta Regionale in senso pieno, cioè un Presidente che può predisporre leggi, delibere proporle al Consiglio e ricevere consenso o dissenso. Secondo me questo è stato un punto che mi ha chiarito.
L'attuale assetto dei poteri, cosa che hanno detto alti Consiglieri anche di maggioranza, è una assetto che va diversamente registrato e diversamente equilibrato.



PRESIDENTE

Chiedo agli Uffici di verificare se abbiamo distribuito a tutti i Consiglieri il libretto aggiornato con la Costituzione della Repubblica Italiana, il Regolamento e lo Statuto aggiornato alla legge Costituzionale n. 1 del '99 con la legge costituzionale n. 3 del 2001. Vedo che l'art. 122 del V comma non è ancora conosciuto.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.19).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.20) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 7 per cento".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio per l'illustrazione.



RIGGIO Angelino

Siamo arrivati ad un decimo della percentuale indicata dalla Giunta.
Devo dire che, per le prossime performance, forse riusciremo a sapere finalmente, qual è il livello di compartecipazione che è stato chiesto nelle altre Regioni alle aziende sanitarie. C'é un po' di reticenza evidentemente è un documento segreto quindi non è possibile conoscerlo.
Sarebbe opportuno sapere qual è la quota di partecipazione delle altre Regioni. Siamo ancora in un contesto di servizio sanitario nazionale, da quello che mi risulta, quindi è importante avere un dato di comparazione con altre Regioni. E' già abbastanza nefasto il fatto che andando da una Regione all'altro un farmaco venga erogato dal servizio sanitario nazionale, non venga erogato dal servizio nazionale, venga erogato con un ticket di un euro ed erogato con un ticket di due euro. (Non dico qual è la Regione che ha messo il ticket più elevato, perché potrei essere contestato e zittito).
già grave una cosa di questo genere, però, nella sua qualità di Presidente dei Presidenti delle Regioni, il Presidente della Giunta regionale avrebbe dovuto farci sapere qual è il livello medio. L'accensione del mutuo per ripianare i debiti non è una novità e noi non stiamo contestando questo (anche se varrebbe la pena ricordare che potevano essere assunte iniziative alternative).
Voglio anche ricordare, a proposito dell'intervento del Consigliere Saitta giudicato tardivo, che le stesse cose il collega Saitta le aveva ribadite nella seduta congiunta tra la I e la IV Commissione; quindi non siamo fuori tempo massimo, siamo perfettamente in regola.
Non è un fatto marginale sapere qual è il livello di compartecipazione alle aziende sanitarie da altre parti, perché questo può dare uno strumento di simulazione per vedere quanto le aziende effettivamente possono reggere oppure no. Mi ricordo il Consigliere Ghiglia, prima di lasciare il Consiglio regionale, quando diceva: "Ma ancora con questa sanità! Ma l'opposizione è monotematica, discute solo di questa sanità". Sembrava quasi che noi avessimo un "chiodo fisso", anche se poi è stata scoperta la vicenda di un direttore generale (non dico quale perché potrei essere zittito di nuovo) e il fatto di avere una situazione veramente precaria per quanto riguarda i servizi sanitari.
Dico solo: dateci almeno ascolto, nulla di più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Devo dire che questa sera ho imparato molto, in particolare della viva voce di un medico; un medico che mi ha spiegato cosa sono i neutroni.
I neutroni sono quelle cose che girano, rigirano, girano, rigirano girano...



(Commenti in aula)



MARENGO Pierluigi

Ah, non sono quelli! Allora devo studiare...



(Commenti in aula)



MARENGO Pierluigi

Perché prima il Consigliere Chiezzi ha fatto il filosofo, mi sembrava neosocratico; neocomunista e neosocratico! Abbiamo trascorso un felice pomeriggio e una gaudente serata a sentire il collega Riggio raccontarci, non so se per 12/14/16 volte, la stessa identica cosa. A tal proposito ho capito che l'opposizione è divisa in due parti: da una parte gli statici (come Saitta) e dall'altra gli statistici (come Riggio).
Il Consigliere Riggio ha continuato a dare indicazioni sul numero di suoi pazienti che sono andati a protestare. I suoi malati, rappresentando una grande fetta della popolazione piemontese, sono significativi, per cui dobbiamo, attraverso i pazienti di Riggio, calibrare la sanità piemontese.
Mi sembra che abbia detto questo, nei 36 interventi di cui ci ha deliziato nella giornata di oggi. Alla fin fine, però, non vorrei che qualcuno fosse così preoccupato del fatto che i servizi possano diminuire.
Non vorrei che diminuissero gli stipendi dei medici di base, perché quello sì che sarebbe preoccupante.
Ma signori, vogliamo diventare, alle ore 23.50, seri e pensare al fatto che combattere le battaglie perse non ha senso? Ormai avete acquisito una certezza: noi siamo pronti a fermare l'orologio, stare qui fino alle 10 di domani mattina e i vostri 7/7,2/7,5/8/8,5 li bocceremo tutti. Se vi divertite, ci divertiremo di più noi perché voi le prendete e noi le diamo, voi perdete e noi vinciamo. Quindi andiamo avanti.
Vogliamo riportare le cose sulla serietà? Ritirate quegli emendamenti presentatene uno sul fatto che i servizi non diminuiranno, che la legge deve prevedere l'automatica. Presentatelo, magari non è costituzionale, non è legittimo, non è approvabile, però facciamo un'accesa discussione sul punto (non so poi su che cosa perché il Presidente ha già detto che non diminuiranno). O voi avete la boccia di cristallo (e allora, caro Chiezzi oltre che neosocratico è anche un mago, perché sa che tra un anno diminuiranno), oppure non si può far altro che credere in colui che della legge darà applicazione.
Se vogliamo discutere, almeno discutiamo di cose serie, così ci togliete dall'imbarazzo di sentire tutti i problemi che hanno i pazienti del dottor Riggio, perché veramente sono problemi suoi, della sua professione (e credo anche che non sia molto professionale che un medico racconti in pubblico i problemi dei suoi pazienti).
E allora, ritirate questi emendamenti, facciamo una seduta in cui discutiamo di questi famosi servizi e diciamo quali sono. Il Presidente si è impegnato, il Capogruppo si è impegnato. Tutto quello che è successo dopo l'intervento del Presidente, il preciso impegno d'aula del Presidente (confermato dal Capogruppo del partito di maggioranza relativa, nonché dei Capogruppo degli altri partiti di coalizione), è stato veramente ridicolo.
Ridicolo, ridicolo, ridicolo, e credo che il senso del ridicolo debba prevalere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.20).
Il Consiglio non approva.
1.21) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 7,5 per cento".
Il Consigliere Chiezzi ritira l'emendamento 1.22) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota dell'8 per cento".
Il Consigliere Chiezzi ritira l'emendamento.
1.23) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Muliere Manica, Marcenaro, Chiezzi, Saitta, Placido, Caracciolo e Giordano: Art. 1, al comma 1, le parole "quota del 70 per cento" sono sostituite dalle parole "quota del 8,5 per cento".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, la prima volta che il Presidente Ghigo è comparso in quest'aula in occasione di questo provvedimento gli rivolsi la seguente domanda: "Presidente Ghigo, questo provvedimento - non rida, Presidente Ghigo. Mi sembrava ridesse, ma andava anche bene! - dal suo punto di vista si ricorda? - è modificabile o è blindato, prendere o lasciare?".
Lei non rispose subito, però, dopo qualche secondo o qualche decina di secondi, chiese la parola, si alzò e disse, se mi ricordo bene, pochissime parole, che mi stupirono anche, facendo un cenno con le mani di questo genere: "Mi rimetto alla mia maggioranza".
Adesso noi siamo già arrivati all'8,5%, questa sua decisione rimane ancora valida? Oppure è cambiato il clima e lei propone altri ragionamenti intorno alla modificabilità del suo provvedimento? Abbiamo verificato adesso che modificarlo all'8% non si può, però si può modificarlo all'8,50%.



(Commenti fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Però, l'8,50% vi viene incontro ancora in misura maggiore, quindi, se accettavate l'8%, a maggior ragione, dovreste accettare l'8,50%.
Lei ha sempre questo atteggiamento di dire in aula: "Per me va bene qualsiasi cifra, purché vada bene alla mia maggioranza" o ha cambiato opinione? Non le chiedo di rispondere questa sera, anche perché questa sera la sua maggioranza è abbastanza agitata.
Colleghi di maggioranza, state tranquilli che vi abituerete a essere così tanti in così poco spazio, vi abituerete ben presto, adesso è la prima volta, quindi c'è molta agitazione, però, pian pianino, anche voi vi tranquillizzerete e saprete tornare ad essere quello che siete stati fino adesso, cioè, una maggioranza molto silenziosa, quindi senza particolari turbolenze.
Chiederei al Presidente Ghigo di rispondere, se per caso ha questo elemento di rimettersi alla maggioranza.
Mi rivolgo al Presidente Ghigo, aggiungendo anche un augurio allo stesso, finalmente ripreso dalla sua maggioranza come punto di riferimento di una politica di centrodestra: le auguro, Presidente Ghigo, di essere presto, perché mi sembra che siano così le regole, rieletto Presidente dei Presidenti con i soli voti del centrodestra. Auspico che la sua rielezione avvenga con i voti di una sua maggioranza e che non avvenga più una sua elezione attraverso quello che, secondo me, è una commistione di ruoli che nuoce alla politica e anche a chi la riveste. Se quello che ho visto è solido, lei ha dovuto cambiare un po' giacca e comportamento politico. Oggi si affida, finalmente, solo e unicamente alla maggioranza che la sostiene.
Da me, a dire il vero, sostegno non ne ha mai avuto, però...



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Continuerà a non averlo, però qualche allargamento c'è stato. Spero che questo sia un ulteriore elemento di chiarezza politica.
Torno alla domanda iniziale: siamo ancora in grado di avere in lei un soggetto politico che si rimette alla maggioranza per decidere di modificare questo provvedimento o no?



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Devo dire che il Consigliere Marengo si è sbagliato con i neutroni e per par condicio, anche il Consigliere Chiezzi. Chiaramente, mi sembra che ci sia qualche Consigliere che, dopo aver insultato chi ricopre un ruolo istituzionale, fa il suscettibile o la vittima. Voglio ribadire che va bene ascoltare tutto, ma quando si eccede si eccede e se qualcuno, ogni tanto avesse l'umiltà di ammettere di avere ecceduto porterebbe sicuramente più serenità in quest'aula.
Consigliere Chiezzi, le scivolate sui neutroni sono parallele alle sue scivolate sulle regole. Prima, forse nell'enfasi dell'argomentazione, che comincia ad essere un po' stanca, si è dimenticato, lei che è attento conoscitore delle leggi costituzionali, quello che la Costituzione recita all'articolo 122, citato dal Presidente del Consiglio.
Voglio aggiungere, in considerazione...
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Non mi sono dimenticato.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, l'art. 122.



PRESIDENTE

Lo ignora.
(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Adesso vanno di moda i costituzionalisti, che danno interpretazioni a gettone sulla Costituzione, però, insomma, c'è una tendenza generale a dare un tipo di interpretazione. Chiaramente, lei è legittimato a non adeguarsi a quel tipo di interpretazione, ma mi riferisco al compito del Presidente di nominare i suoi Assessori.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non contesto questo, contesto il ruolo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Va bene.
Voglio darle anche un'altra notizia in quel senso: la Conferenza dei Presidenti è un organismo volontario, nel senso che non è un organismo regolato da leggi. Noi Presidenti ci troviamo volontariamente in una sede diamo un contributo generale per poter svolgere dei lavori in quella sede e prepararci ad un confronto che, invece, è regolato da leggi, che è quello con lo Stato nella Conferenza Stato-Regioni o nella Conferenza unificata dove sono presenti anche i Comuni, le Province e le Comunità montane. Lì abbiamo la possibilità di esprimere dei pareri o delle intese. Secondo la legge che regola la Conferenza Stato-Regioni, le intese devono essere necessariamente espresse all'unanimità, mentre, invece, i pareri possono essere espressi a maggioranza o opposizione, secondo un voto diversificato.
Le intese, tanto per intenderci, riguardano il riparto del fondo sanitario nazionale. Se le Regioni non individuano un'intesa, cioè, se non sono tutte d'accordo, lo Stato può distribuire i soldi secondo le indicazioni che hanno dato le Regioni. Ha poi tempo trenta giorni per distribuirle come vuole.
Noi, naturalmente, ricerchiamo costantemente l'intesa per evitare che lo Stato o il Governo, nel caso specifico il Governo, mi sono espresso male, decida di dividere i soldi come meglio crede.
Lei pensi se un Governo di centrodestra, come quello attuale, dovesse mai avere il compito di dividere il fondo sanitario senza il parere delle Regioni! Senza l'intesa delle Regioni cosa potrebbe succedere, Consigliere Chiezzi, lo immagini!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Proviamo a farlo e vediamo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Cosa potrebbe mai succedere, quel governo lì cosa potrebbe fare veramente un disastro! Per fortuna che c'é il Presidente Ghigo che difende le posizioni e che rappresenta anche le Regioni del centrosinistra nell'interlocuzione con il Governo centrodestra. Non ci fosse Ghigo chissà cosa potrebbe succedere. Ghigo che, invece di essere in quest'aula, è sempre a Roma per difendere gli interessi delle Regioni del centrosinistra.



(Commenti in aula)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Anche Storace! Cosa potrebbe mai succedere? Non ci voglio pensare! Naturalmente non so se alla scadenza del mio mandato sarò rieletto. Non so se mi ripresento. Cercherò di raccogliere qualche parere da parte sua Consigliere Chiezzi, per farmi un'idea su cosa devo fare. Dopodiché, andr a Roma e comunicherò al Presidente del Consiglio quali sono le mie intenzioni, mediate da illuminati suggerimenti che il Consigliere Chiezzi mi dà sempre in quest'aula. Tornando al tema di cui discutiamo, riconfermo quello che ho detto. La discussione mi sembra sia stata approfondita e articolata, visto e considerato che non ho mai avuto il dubbio di non avere una maggioranza. E' inutile che dite che questa sera ho ritrovato la maggioranza. La maggioranza l'ho sempre avuta, questa sera l'ho sentita più calda, forse perché ha ritrovato certi stimoli che si erano persi per strada, ma questo è normale e succede. Di questo, ringrazio i colleghi della maggioranza.
L'approfondimento che si vorrà ancora fare nel corso delle prossime sedute, forse è la settima, ottava, nona seduta che convochiamo su questo provvedimento ...



BOTTA Franco Maria, Assessore regionale (fuori microfono)

Quanto ci costa?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sono considerazioni che non spettano al potere esecutivo, al limite sono considerazioni che farà il potere legislativo.
Mi rimetto sempre alla maggioranza.
La percentuale che abbiamo indicato nel disegno di legge è indubbiamente quella che la Giunta ritiene sia opportuno applicare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione mediante appello nominale, sull'emendamento n. 1.23.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno votato sì 11 Consiglieri hanno votato no 32 Consiglieri (1 Consigliere non partecipa al voto) Il Consiglio non approva La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 00.05)



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