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Dettaglio seduta n.225 del 02/07/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 9.30 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.00)



(La seduta ha inizio alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caramella, Cavallera, D'Onofrio Ghigo, Pichetto, Racchelli e Toselli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione n. 1409 del Consigliere Giordano inerente a: "Occupazione e disponibilità di unità abitativa da destinare ai lavoratori"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1409 presentata dal Consigliere Giordano.
Risponde l'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto e pervenuta agli uffici di questa Direzione in data 27 marzo c.a., si osserva che la problematica rappresentata costituisce certamente una preoccupazione da più parti evidenziata.
Per fare fronte alle esigenze illustrate con la precitata interrogazione, può farsi ricorso, in primo luogo, all'applicazione della L.R. n. 46/95 e s.m.i. che detta la disciplina per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Nell'evidenziare, purtroppo, la carente disponibilità di alloggi per soddisfare la già attuale ed elevata domanda presente nella nostra Regione è d'obbligo rammentare, altresì, che la quantificazione del canone di locazione dipende, tra l'altro, secondo il dettato normativo vigente, anche dal reddito del nucleo familiare aspirante assegnatario.
Nel manifestare la più ampia disponibilità a partecipare ad un tavolo di concertazione tra Regione, Enti locali, Agenzie Territoriali per la Casa, mondo imprenditoriale e sindacale, si ritiene che il problema, di sicura rilevanza ed attualità, potrebbe essere affrontato con la collaborazione e il sostegno dei datori di lavoro.
A tale proposito, si potrebbe prevedere, da parte di questi ultimi, una sorta di impegno formale, allorché effettivamente ritenessero necessario avvalersi di soggetti "provenienti da altri Paesi o da altre Regioni o Province...", che potrebbe tradursi in una concreta garanzia a favore degli Enti gestori di alloggi di edilizia residenziale pubblica, finalizzata al pagamento del canone di locazione, pur nel rispetto, si intende, delle norme disciplinanti l'assegnazione degli alloggi de quibus.
Nell'evidenziare la disponibilità ad un confronto di approfondimento vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore. Consegneremo la risposta scritta al Consigliere Giordano, non presente in aula (ex art. 89, comma 8, Reg.)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 1448 del Consigliere Giordano inerente a "Richiesta di intervento"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 1448 presentata dal Consigliere Giordano.
Risponde l'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

In merito alle manutenzioni del fabbricato di Lungo Dora Voghera, si evidenzia che la Direzione Edilizia non dispone di risorse da destinare agli interventi richiesti né, sulla base della legislazione vigente, pu imporre al gestore o alla proprietà, che operano in piena autonomia forzosi interventi di ripristino o di ristrutturazione.
Quanto sopra premesso, si riferisce quanto l'ATC ha precisato con nota prot. n. 20738 del 17 maggio 2002: 1) lo stabile di Lungo Dora Voghera è oggetto di continui interventi di manutenzione ordinaria per risanarne le parti degradate, come spiegato nel dettaglio nei paragrafi seguenti 2) il fabbricato, amministrato da ATC, è compreso in un piano di manutenzione straordinaria che partirà nel 2003 3) le zone di ristagno ritratte nella foto 1 si ritrovano sul tetto: si provvederà alla sistemazione e all'impermeabilizzazione delle parti di tetto interessate dal ristagno con il prossimo piano manutenzione straordinaria 4) a proposito delle scossaline ritratte nella foto 9, l'ATC, durante un sopralluogo eseguito il 13 maggio 2002, ha verificato che la scossalina lunga non c'è più, mentre i bordi delle due piccole saranno piegati affinché non possano creare più alcun pericolo 5) i locali comuni sono chiusi con lucchetti ben funzionanti; sono invece aperti i locali predisposti per il servizio ENEL, i quali perciò non possono essere chiusi da chiavi diverse da quelle predisposte dalla società di servizio. L'ATC, dunque, non è responsabile dell'accesso di estranei 6) per le apparecchiature elettriche istallate prima della legge n. 46/90 legge sulla sicurezza degli impianti, non è stata prevista una linea di protezione dei locali cantine. L'ATC ha già richiesto alla ditta di manutenzione di installare automatici differenziali, cosiddetti salvavita per evitare il rischio di "folgorazioni". Altri impianti scoperti sono determinati dalla manomissione di lampade e portalampade o dalla loro sottrazione, lasciando così l'attacco privo di protezione. Anche in questo caso, l'ATC ha incaricato l'impresa di manutenzione per la loro sostituzione e la spesa sarà attribuita al condominio 7) l'impianto della centrale termica è condiviso con il condominio adiacente. L'ATC ha già convocato l'amministratore dell'altro stabile per formalizzare, attraverso opportune assemblee dei rispettivi condomini, il rifacimento e l'impermeabilizzazione del tetto per eliminare i gocciolamenti nell'impianto e anticipare eventualmente il programma manutenzione straordinaria descritto al punto 10) 8) a proposito dell'autoclave, l'ATC ha incaricato, dopo apposito appalto il riordino del patrimonio impiantistico; la ditta aggiudicataria sta monitorando tutti gli impianti autoclave così da valutare i costi di nuovi impianti e/o delle riparazioni 9) in merito ai difetti elencati di seguito: a) cima della ciminiera che si sta lentamente sgretolando: si informa che l'utilizzo della ciminiera è stato sospeso, quindi non essendo più sottoposta a fenomeni di condensa, il conseguente sgretolamento dovrebbe essere interrotto. L'ATC ha comunque posato gli anelli di contenimento b) infiltrazioni d'acqua negli appartamenti: vedere paragrafo 10) c) facciate del palazzo dalle quali si staccano pezzi di cemento: vedere paragrafo 10) d) ringhiere dei balconi che si muovono: vedere paragrafo 10) e) cornicione del terrazzo pericolante, dove si provvede con spicconamenti per evitarne la caduta su persone e cose f) il tetto che lascia filtrare acqua piovana: vedere paragrafo 10) g) frontalini delle finestre che si stanno sgretolando, dove si provvede con spicconamenti per evitarne la caduta su persone e cose h) gli infissi che lasciano filtrare aria: vedere paragrafo 10) l'ATC provvede costantemente alla riparazione dei danni con interventi di manutenzione ordinaria, in particolare con lo spicconamento di cornicioni (e) e frontalini (g) per evitarne la caduta su persone e cose 10) l'ATC, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, provvede al recupero e al risanamento dell'enorme pregresso manutentivo. La scelta delle opere viene condotta sulla base di priorità oggettive del degrado che vengono stabilite con il raffronto complessivo delle situazioni di carenza manutentiva di tutto il patrimonio gestito. Per il quartiere in questione si prevede di avviare un programma di interventi straordinari nel 2003 interventi che comprendono il rifacimento di tetti, infissi, il rifacimento di frontalini, cornicioni, intonaco, grondaie, la verifica dell'ancoraggio delle ringhiere dei balconi e relativi interventi, revisioni dei tetti e relativi interventi, e tutti gli altri interventi volti a garantire la pubblica incolumità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Le interrogazioni n. 1409 e n. 1448 sono state presentate perché c'è stata una forte lamentela da parte dell'utenza ATC in termini di riqualificazione degli stabili.
Ho ascoltato attentamente le segnalazioni dell'Assessore in seguito alle interrogazioni e mi auguro che gli interventi vengano effettivamente eseguiti, perché lo stato di degrado dell'immobile è tale per cui l'ATC potrebbe avere dei problemi anche sotto il profilo penale.
Inoltre, l'Assessore non fa bella figura se permette di mantenere un immobile in quelle condizioni.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 1465 del Consigliere Giordano inerente a "Richiesta di intervento alle case ATC di Venaria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 1465 presentata dal Consigliere Giordano.
Risponde l'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

In merito alle manutenzioni dello stabile sito in Via Montello n. 49 a Venaria, si evidenzia che la Direzione Edilizia non dispone di risorse da destinare agli interventi richiesti né, sulla base della legislazione vigente, può imporre al gestore o alla proprietà, che operano in piena autonomia, forzosi interventi di ripristino o di ristrutturazione.
Quanto sopra premesso, si riferisce quanto l'ATC ha precisato con nota prot. n. 23952 del 6 giugno 2002: è falso che lo stabile in questione sia in pieno degrado, come verificato con un sopralluogo dei nostri tecnici in data 15 maggio 2002 lo stabile è in proprietà condominiale amministrato da ATC è stato eseguito un sopralluogo da nostri tecnici in data 15 maggio 2002 e non sono state riscontrate crepe sulle facciate e sui balconi, né perdite d'acqua o infiltrazioni dai tetti a proposito di zone verdi, si ricorda che la materia è regolata dall'art.
10 del "Regolamento per la locazione e l'uso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica", di cui si allega copia. Se, come si presume dal testo dell'interrogazione e dal sopralluogo dei nostri tecnici, i lavori necessari sono di normale manutenzione delle aree verdi, si precisa che queste sono a carico degli inquilini al 70% e che per poterle eseguire è necessario che il 50% più 1 degli inquilini ne faccia richiesta (basta telefonare al numero verde 800.256941 e gli operatori mandano un modulo prestampato per semplificare la procedura, ma è sufficiente anche una lettera) e i lavori vengono eseguiti nel giro di quindici giorni. A tutt'oggi non è pervenuta in ATC alcuna richiesta da parte dei condomini di Via Montello n. 49 in merito alle lettere e foto inviate ad ATC, si precisa che non compare traccia della corrispondenza citata sullo stabile in oggetto. Anche dalla ricerca sulle segnalazioni guasti giunte al nostro numero verde nel 2001 e nel 2002, non compare alcuna richiesta per l'edificio di Via Montello n.
49: l'unico intervento eseguito sul complesso è l'eliminazione di un'infiltrazione di acqua piovana dal tetto in Via Sciesa n. 61, intervento eseguito dietro segnalazione del 23 gennaio 2001 al numero verde. Esistono invece due lettere: una datata 27 luglio 2001 e una seconda del 30 luglio 2001, a firma di alcuni condomini, riferite a lavori del cortile condominiale del complesso Via Montello n. 45, n. 47 e n. 49 e Via Sciesa n. 61. L'area contestata è una piazzetta che ATC ha ceduto nel 1998 alla Chiesa di Santa Maria Vergine di Venaria, pertanto ATC non ha alcuna giurisdizione sull'area contestata comunque l'edificio sarà inserito nel piano triennale di manutenzione straordinaria, i cui interventi di risistemazione sono stabiliti sulla base del degrado degli edifici rapportato a tutto il patrimonio ATC e secondo la disponibilità finanziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Sono soddisfatto della risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 1523 del Consigliere Placido inerente a "Edilizia Residenziale Pubblica a Rivoli - Vendita alloggi"


PRESIDENTE

L'Assessore Botta risponde ancora all'interrogazione n. 1523 presentata dal Consigliere Placido.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

La legge n. 560/93, in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, attribuisce alla Regione la competenza in ordine alla formulazione dei piani di vendita degli alloggi, su proposta degli Enti proprietari, al fine di rendere alienabile una percentuale di patrimonio non superiore al 75% di quello vendibile in ciascuna provincia.
E', pertanto, fin da subito evidente che il ruolo propositivo conseguente alle valutazioni di merito sul patrimonio da alienare - è demandato dalla legge agli Enti proprietari degli alloggi, dovendo garantire la Regione unicamente il rispetto del vincolo percentuale inderogabile contenuto nella norma stessa.
La sopra esposta constatazione già consentirebbe di desumere che solo l'Ente proponente il piano vendita (in questo caso, Metropolis S.p.A., per conto delle Ferrovie dello Stato) può ragionevolmente spiegare perché sul totale dei 64 alloggi di sua proprietà siti in Via Gatti a Rivoli ne abbia proposti per la vendita solamente 60. Ma tale considerazione, valida per tutti gli Enti proponenti le alienazioni, assume maggiore valenza nel caso specifico degli alloggi delle Ferrovie dello Stato, per i quali la stessa legge n. 560/93 - e le sue successive modificazioni - ha previsto delle condizioni particolari, che ne confermano la sostanziale estraneità al patrimonio di edilizia residenziale pubblica su cui la Regione opera.
Infatti, a tali alloggi non si applicano le disposizioni in materia di reinvestimento dei proventi delle alienazioni operate e si stabilisce che le loro modalità di alienazione "sono disciplinate, nel rispetto delle disposizioni della presente legge, nell'atto di concessione di cui alla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) del 12 agosto 1992, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 202 del 28 agosto 1992", diversamente, quindi, da come accade per tutti per altri immobili soggetti alla legge n. 560/93.
Di più, l'art. 43, comma 6, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, ha stabilito che "La società Ferrovie dello Stato S.p.A., in deroga a quanto previsto al comma 4 dell'art. 1 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, è autorizzata a provvedere all'integrazione dei piani di vendita regionali già approvati, al fine di rendere alienabili gli alloggi (omissis) fino alla concorrenza del 100%...", tanto da far conseguentemente sostenere a questi uffici - in una nota indirizzata a Metropolis S.p.A. del luglio 2000 che "in considerazione di tale norma, si ritiene che l'integrazione dei piani di vendita, relativamente agli alloggi di proprietà delle Ferrovie dello Stato, sia autorizzata in forza di legge e, pertanto, non necessitino ulteriori provvedimenti autorizzativi da parte di questa Amministrazione regionale".
In conclusione, non può che constatarsi che questi uffici e questo Assessorato non solo non possiedono gli elementi necessari a fornire un esauriente riscontro al Consigliere interrogante: non hanno neppure le competenze e l'autorità per esigere da Metropolis S.p.A. - che ne ha piena discrezionalità - ragione delle scelte da questa operate in merito agli alloggi da alienare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Ringrazio l'Assessore per la riposta e ne chiedo copia scritta per verificare rispetto a quanto detto dall'Assessore e dagli uffici.


Argomento: Informazione

Interpellanza n. 972 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Notiziario 'Volere la luna' edito dal Centro Maderna e diffuso 'grazie alla Regione Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 972, presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea, alla quale risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

Durante il 1999, proclamato da parte delle Nazioni Unite "Anno internazionale delle Persone Anziane", la Regione Piemonte si è impegnata nella realizzazione di una serie di attività in favore della fascia della popolazione anziana.
In particolare, valutando che la Regione Piemonte è fra le regioni d'Italia con la più alta percentuale di anziani ultra 65enni sul totale della popolazione (oltre il 19%), e che da parte di tutti i soggetti pubblici e privati che si occupano di fornire risposte ai bisogni di tale fascia di età vi è una continua richiesta di aggiornamento ed informazione sulle relative tematiche, al fine di poter programmare e realizzare gli interventi più adeguati, si è ritenuto opportuno disporre di una Banca dati bibliografica in grado di fornire informazioni sulla letteratura nazionale ed internazionale sulla condizione anziana, la fornitura di bibliografia di approfondimenti su argomenti specifici e su determinate aree tematiche nonché rassegne stampa e calendari di corsi, convegni e seminari.
La Giunta regionale, non disponendo delle risorse tecnico-strumentali necessarie per svolgere tali attività, ha ritenuto opportuno affidare la realizzazione delle attività medesime ad un soggetto con esperienza consolidata nel settore.
Il Centro di documentazione "A.M. Maderna" di Verbania-Pallanza Cooperativa sociale - ha attivato nel 1992 una Banca dati bibliografica sulla condizione anziana, unica sul territorio regionale per la sua tipicità, che presenta tutte le caratteristiche necessarie per fornire i seguenti prodotti: 1) notiziario, a cadenza bimestrale, che, prendendo spunto dalla letteratura nazionale ed internazionale, affronta tematiche inerenti la condizione anziana con particolare attenzione ai temi di attualità 2) ricerche bibliografiche su uno o più argomenti fra i 175 analizzati dal Centro di documentazione 3) rassegna, a cadenza bimensile, inviata tramite e-mail, contenente l'aggiornamento di quanto ricevuto dal Centro di documentazione (riferimenti bibliografici con abstract e calendario dei convegni) 4) calendario corsi, convegni e seminari che trattano di temi inerenti le problematiche della condizione anziana 5) ricerche da effettuarsi tramite interrogazione di una Raccolta Dati sulle esperienze condotte dalle cooperative sociali, dalle associazioni di volontariato del settore socio-assistenziale che operano a favore degli anziani, dai gruppi di anzianato attivo, dalle fondazioni che operano a favore degli anziani, che hanno coinvolto o impegnato persone anziane.
Il Centro di documentazione "A.M. Maderna" di Verbania-Pallanza è una cooperativa sociale e, in quanto tale, opera con finalità solidaristiche quale organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS).
Con deliberazione della Giunta regionale n. 36-28911 del 13 dicembre 1999 sono stati, pertanto, accantonati 120 milioni a favore del Centro Maderna per il mantenimento e l'aggiornamento continuo della Banca dati bibliografica e per la messa a disposizione degli Enti pubblici e privati dei soggetti del privato sociale e dei singoli cittadini, dei prodotti del Centro medesimo.
Conseguentemente, con determinazione n. 621/30.1 del 20 dicembre 1999 si è previsto l'utilizzo, da parte della Regione, della Banca dati bibliografica sulla condizione anziana, nonché dei relativi prodotti, e con la successiva determinazione dirigenziale n. 304/30.1 del 18 luglio 2000 sono state definite le modalità di realizzazione delle attività connesse all'utilizzo della Banca dati.
Fra i prodotti previsti, vi è il notiziario denominato "Volere la luna", a cadenza bimestrale, che, prendendo spunto dalla letteratura nazionale ed internazionale, affronta tematiche inerenti la condizione anziana con particolare attenzione ai temi di attualità.
Tale notiziario è composto da otto facciate formato A4 e viene inviato a cadenza bimestrale (sei numeri all'anno) a circa 1.200 destinatari secondo un indirizzario predisposto dall'Assessorato che comprende: 1) gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali 2) le Aziende Sanitarie Regionali 3) gli Enti pubblici, privati o del privato sociale che gestiscono strutture ospitative per anziani 4) le cooperative sociali, le associazioni di volontariato del settore socio-assistenziale che operano a favore degli anziani, i gruppi di anzianato attivo, le fondazioni che operano a favore degli anziani.
Per gli stessi soggetti sono inoltre a disposizione: 1) ricerche bibliografiche su uno o più argomenti fra i 175 analizzati dal Centro di documentazione 2) rassegna, a cadenza bimensile, inviata tramite e-mail, contenente l'aggiornamento di quanto ricevuto dal Centro di documentazione



(riferimenti bibliografici con abstract e calendario dei convegni)



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

3) calendario di corsi, convegni e seminari che trattano di temi inerenti le problematiche della condizione anziana.
Per agli altri soggetti, a carattere privato, è possibile ottenere i prodotti disponibili a pagamento, secondo importi definiti direttamente dal Centro Maderna e indicati nella convenzione succitata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ringrazio l'Assessore e chiedo di acquisire copia della risposta scritta.
Questa interpellanza - forse una delle prime che ho sottoscritto all'inizio della legislatura - francamente non pensavo che sarebbe giunta in porto.
Acquisisco la risposta scritta che sarà, eventualmente, oggetto di una nuova interpellanza, qualora non fossero chiari i termini della risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 1029 dei Consiglieri Chiezzi, Suino e Moriconi inerente a "RSA di Via Plava n. 75 - Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1029, presentata dai Consiglieri Chiezzi, Suino e Moriconi, alla quale risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

La Residenza Sanitaria Assistenziale sita in Torino, Via Plava n. 75, è una struttura gestita direttamente dall'ASL n. 1 di Torino ed è stata, a seguito di un puntuale sopralluogo da parte della competente Commissione di vigilanza volto a verificare il rispetto degli standard strutturali organizzativi e gestionali fissati dalla normativa statale e regionale vigente, autorizzata, con Determinazione n. 37 del 14 febbraio 2001 del competente Dirigente della Direzione regionale Politiche Sociali, al funzionamento per 96 posti letto per anziani non autosufficienti.
Relativamente agli aspetti gestionali, la Direzione sanitaria della struttura è affidata ad un medico a tempo pieno, dipendente dell'ASL, che assicura, in collaborazione con un responsabile dell'assistenza infermieristica ed alberghiera (entrambi dipendenti dell'ASL n. 1), il coordinamento e l'integrazione delle diverse componenti di assistenza, fra le quali quelle erogate da personale della ATI (GAMMA DELTA s.c.r.l.
POLICOP OVADA s.c.r.l.; SODEXO ITALIA S.p.A.), alla quale l'ASL ha affidato, a seguito di regolare gara d'appalto, la gestione della struttura.
Com'è noto, l'art. 16, comma 5, della L.R. n. 61/97, prevede che siano di competenze della Regione l'autorizzazione all'apertura e all'esercizio nonché le funzioni di vigilanza delle RSA gestite direttamente dalle AA.SS.LL.
Tale attività fa capo, amministrativamente, al competente Settore "Programmazione della rete delle strutture, vigilanza e controllo sulla qualità dei servizi" della Direzione regionale Politiche Sociali, che ha provveduto ad eseguire, per il tramite della competente Commissione di vigilanza, idonee visite ispettive, l'ultima delle quali risale al giorno 11 aprile 2002, al fine di verificare la permanenza delle condizioni e dei requisiti che hanno dato luogo all'autorizzazione.
Per quanto riguarda l'andamento dei servizi infermieristici, si fa presente che in data 17 ottobre 2001 si è svolto un approfondito confronto fra la Direzione sanitaria della RSA in questione e il rappresentante dei parenti degli ospiti della struttura, nel corso del quale si è proceduto fra l'altro, ad un approfondito esame dei turni del personale infermieristico, verificando la corrispondenza fra il personale infermieristico in organico e quello fornito dalla Cooperativa GAMMA DELTA.
Tale personale presenta tre tipologie di rapporto di lavoro: dipendente socio lavoratore, collaboratore esterno.
Con nota in data 3 dicembre 2001, prot. n. 19995/3014/05, il Direttore sanitario dell'ASL n. 1 ha trasmesso al competente Settore regionale della Direzione Politiche Sociali una relazione redatta dal Direttore sanitario della RSA in questione e dal Responsabile del Servizio Economato Provveditorato della stessa ASL, dalla quale risulta che di tutti i dipendenti in servizio durante il periodo di mesi cinque preso in esame nel corso del confronto con il rappresentante dei parenti degli ospiti della RSA (aprile-agosto 2001): "E' stata acquisita la copia dei diplomi depositata presso la Direzione sanitaria della struttura; sono state ulteriormente acquisite le copie dei diplomi del nuovo personale infermieristico; sono state esaminate le buste paga, a campione, dello stesso personale, per accertare l'effettiva corresponsione economica.
Inoltre, sono depositate agli atti le dichiarazioni dei versamenti contributivi INPS. L'attività assistenziale, sia degli infermieri professionali, sia del personale ADEST-OTA, avviene quotidianamente in conseguenza delle direttive che il medico di famigli, curante il singolo paziente, fornisce con prescrizioni scritte. Il servizio di fisioterapia è garantito da due fisioterapisti presenti nelle ore mattutine e pomeridiane dal lunedì al venerdì, coordinati per le rispettive competenze dal Direttore sanitario della sede e da un consulente fisiatra. Si deve dare atto che il turn over degli infermieri professionali della RSA dell'ASL 1 non esclusivo, ma generalizzato a tutte le Aziende sanitarie, viene seguito e curato da un caposala e da un coordinatore infermieristico, costantemente presenti, che assicurano il corretto inserimento dei nuovi operatori".
Si sottolinea quanto rilevato dalla competente Commissione di vigilanza nel corso dell'ultimo sopralluogo presso la RSA in questione, avvenuto in data 11 aprile 2002: "Complessivamente il personale rientra negli standard assistenziali. Gli operatori addetti all'assistenza, tutti in possesso di qualifica professionale, svolgono il loro lavoro suddivisi in cinque quipe, ciascuna affidata ad un nucleo. Dall'osservazione dei carteggi parametro indispensabile per chiarire l'organizzazione del servizio emergono professionalità, competenza, sensibilità verso l'ospite un'organizzazione soddisfacente e complessivamente un buon livello di assistenza. L'assistenza infermieristica, anch'essa di discreto livello risente però di un altissimo turn over di personale e di una scarsissima disponibilità di personale fisso e a tempo pieno, per cui gestire da parte del coordinamento l'intera équipe è problematico. Non è possibile dunque affidare un infermiere a ciascun nucleo. Non sono ancora del tutto formalizzati i Piani di Assistenza Individualizzata i quali, insieme ad un modello congiunto di consegna fra tutti gli operatori assistenziali infermieristici e non, costituiscono un obiettivo a breve termine davvero auspicabile".
Nel corso del suddetto sopralluogo, la Commissione di vigilanza ha acquisito l'elenco completo del personale, la turnistica del mese di aprile del personale infermieristico e di cucina e ha richiesto di fornire, entro dieci giorni dalla data di ricevimento del verbale, la turnistica del personale addetto all'assistenza per i mesi di aprile e maggio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la completa risposta gliene chiedo copia scritta.
La relazione che lei ha fatto, Assessore, evidenzia due o tre dei nodi principali che volevamo sottoporle con questa ulteriore interpellanza avendone già presentate altre su casi analoghi in Piemonte.
Il problema non è tanto strutturale poiché si tratta di edifici che sono stati costruiti recentemente, di edifici che hanno le norme adeguatamente prescritte e che risultano in modo molto evidente. Il problema è legato - la Commissione di vigilanza ha effettuato il sopralluogo l'11 aprile 2002, penso a seguito della nostra interpellanza datata ottobre 2001, per cui il sopralluogo in questa struttura non è stato casuale - al fatto che la Commissione di vigilanza ha verificato due dei problemi che noi evidenziavamo.
Il primo problema è relativo al turn over pesantissimo al quale sono sottoposti i dipendenti, in particolare il personale infermieristico, e questa è una di quelle note vicende che ritroviamo ripetute in tutte le RSA o le sedi ove gli anziani trascorrono gli ultimi periodi della loro vita.
Questo è un problema che in qualche modo va ricondotto a linee guida, a indicazioni diverse che devono venire da parte dell'Assessorato regionale perché anche nel caso che abbiamo visto la scorsa settimana si trattava di personale con dei turn over pesantissimi e complessi; nel caso di tre settimane fa ritroviamo la stessa situazione, per cui evidentemente è un problema che ritroviamo ripetuto in situazioni diverse e che richiede da parte della Regione e del suo Assessorato, in integrazione con la sanità una linea guida apposita.
L'altro grosso problema è legato all'affiancamento delle persone anziane nella fase introduttiva nella struttura. Questo affiancamento non avviene, ce n'è cenno - se ho capito bene - nella relazione della Commissione di vigilanza. Questo affiancamento non avviene; non solo, viene richiesto alla famiglia di farsene carico totalmente. Dato che l'affiancamento è un servizio previsto e che giustamente fa parte dei capitolati, la Cooperativa in questione che gestisce la struttura deve garantire questo tipo di assistenza.
Terza e ultima questione. Non ho sentito alcun riferimento a una vicenda che invece ha interessato la RSA di Via Plava n. 75, e cioè un'assunzione un po' casuale di terapie farmacologiche. Questo è avvenuto ripetutamente; ci sono state anche delle verifiche da parte dei NAS, che hanno trovato numerosi farmaci scaduti e risulterebbe che normalmente non vengono seguite le terapie prescritte dai vari medici. Di conseguenza diventa un po' preoccupante il progetto assistenziale individualizzato, che si prevede, che è necessario, che è uno strumento utile, però se non viene assecondato nelle funzioni ordinarie o quotidiane da parte del personale perché ci sono dei turni o dei cambiamenti e non c'è continuità o perch vengono dati ordini di risparmiare, è evidente che quel protocollo, quel progetto assistenziale individualizzato, seppur utile, non ha poi l'efficacia e gli effetti desiderati e non risponde a quelle che sono le esigenze della famiglia e dell'anziano.
Concludo dicendo che ci riteniamo parzialmente soddisfatti. Le rinnoviamo la richiesta del testo scritto, ma la sollecitiamo anche Assessore, ad individuare delle linee guida che consentano di superare un problema che ritroviamo identico in tutte le RSA del Piemonte, più o meno con sfaccettature diverse, ma in tutte le RSA del Piemonte. Dopodiché non aspettiamo una prossima interrogazione per effettuare un sopralluogo o una visita di controllo ispettiva, anche perché non è proprio nostro compito fare delle segnalazioni in continuazione, ogni settimana: è compito della struttura. Grazie.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1103 dei Consiglieri Ronzani e Saitta inerente a "Associazione Pro Centro Incontro Valduggia"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1103 presentata dai Consiglieri Ronzani e Saitta.
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

In relazione all'interrogazione di cui all'oggetto, si forniscono i seguenti elementi: Con determinazione n. 524/30 del 27 novembre 2000 è stato concesso un contributo di L. 20.000.000 all'Organizzazione di volontariato Centro di incontro sociale in Valduggia, Via G. Ferrari n. 26, per la realizzazione del progetto "Socializzazione e collegamento con gli anziani", che prevede una serie di iniziative a supporto della popolazione anziana del territorio volte a favorirne l'autonomia nonché il mantenimento, il più a lungo possibile, nella propria abitazione. Peraltro, in linea con gli indirizzi programmatici dell'Assessorato che intende valorizzare gli interventi che prevengono e sostituiscono il ricovero presso strutture residenziali. Il progetto è indirizzato, in particolare, agli abitanti delle frazioni; di qui la necessità di acquisire un'autovettura.
Contestualmente alla concessione del contributo è stata erogata la prima rata di L. 14.000.000.
All'Ufficio della Direzione Politiche sociali non è pervenuto alcun intervento diretto del Consigliere Pedrale al proposito.
A seguito dell'interrogazione, la Direzione ha richiesto informazioni all'Associazione che ha risposto con lettera che si allega in copia alla risposta.
L'Associazione ci informa che l'attività effettivamente svolta tramite l'utilizzo dell'automezzo oggetto del finanziamento è sempre funzionale alle attività istituzionali dell'Associazione scrivente e tutti i percorsi che vengono fatti risultano registrati sul registro di bordo che l'Associazione ha e che è in grado di mettere a disposizione.
Per quanto concerne l'attività di volontariato svolta nel corso dell'anno 2001, sono stati rispettati gli scopi statutari dell'Associazione e cioè si è portato aiuto ed assistenza, direttamente ed indirettamente agli anziani in qualsiasi forma, umanitaria, sanitaria, sociale e culturale, come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo e comunque sempre nel pieno rispetto della legge quadro sul volontariato n.
266/91.
Il Presidente ha inoltre precisato che l'Associazione non ha alcun obbligo statutario di sottoscrivere convenzioni con la Comunità montana Valsesia e con il Comune di Valduggia, tanto più che né l'uno né l'altro hanno mai formalmente richiesto collaborazione a codesta Associazione.
Allegano inoltre copia del bilancio consuntivo approvato dall'assemblea nella riunione del 17 febbraio 2002 e si augurano la fiducia da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Assessore, prendo atto della risposta da lei fornitami per quanto riguarda l'entità del contributo concesso a questa Associazione.
Credo che, diversamente da quanto asserisce il Presidente dell'Associazione, sarebbe buona norma se un'Associazione come questa, in una realtà come quella della Valsesia, si adoperasse per mettere questo mezzo a disposizione della Comunità montana o dei Comuni che eventualmente lo richiedessero.
Ho presentato questa interrogazione perché ritengo sia giusto sollevare una questione che va al di là del merito specifico dell'interrogazione e che oggi riguarda un Consigliere specifico, ma credo che sempre più spesso riguardi alcuni Consiglieri della maggioranza. Mi sembra invalsa la cattiva abitudine di considerare dovuti alcuni atti dell'Amministrazione regionale come la concessione di un contributo che l'Assessore dà sulla base di norme che sono in vigore e come attribuirsi meriti che non si hanno o millantare rapporti inesistenti.
Tale abitudine è sempre più diffusa in questo Consiglio regionale.
Farò omaggio all'Assessore Cotto, se lo ritiene, di un elenco di Consiglieri regionali della maggioranza che spesso e volentieri si rivolgono all'ente "x" o all'ente "y", comunicando di essere intervenuti e di avere risolto questa o quella questione, o direttamente ai cittadini di un determinato paese, magari in prossimità delle elezioni amministrative presentando se medesimi come gli attori di una qualche decisione che ha riguardato l'Amministrazione regionale che, guarda caso, va a vantaggio di quel gruppo sociale, di quei cittadini, di quelle Amministrazioni.
Presentando questa interrogazione ho voluto denunciare una modalità un po' clientelare di fare politica.
Prendo atto che lei ha dichiarato che non risulta che quella pratica sia stata sollecitata. Lo dice lei, non ho motivo per non prendere atto della sua affermazione. Tuttavia, credo che il problema esista. Troppo spesso nelle famiglie piemontesi arrivano lettere con l'effigie di questo o di quel Consigliere della maggioranza, il quale rivendica meriti che non gli appartengono.
Assessore Cotto, ricordo che tali pratiche erano diffusissime nella Prima Repubblica e penso che voi le stiate superando. Penso che, da questo punto di vista, il metodo che voi state utilizzando sia di gran lunga peggiore di quelli invalsi nella Prima Repubblica. Un Consigliere siede in quest'aula per legiferare e non per attribuirsi meriti che non ha. La Giunta decide di finanziare questo o quel progetto in base alle norme in vigore, non in base alle telefonate che riceve da questo o da quel Consigliere di maggioranza.
Invece, mi risulta che tante volte a lato delle pratiche ci sia una parentesi con il nome del Consigliere che le ha segnalate, sempre di maggioranza o in larga misura di maggioranza.
Questo modo di fare politica non è solo da condannare, ma è grave perché io cittadino devo poter partecipare ad un bando di gara e sapere che vengo scelto in ragione del fatto che ho presentato un progetto.
Mi rivolgo anche al Presidente Cota: qualcosa di analogo è successo in questi giorni con la determinazione che riguarda i progetti per i gruppi di azione locale.
Presidente Cota, la invito, perché la so sensibile a tali problematiche, ad iscrivere all'o.d.g. di martedì prossimo questa interrogazione, perché mezzo Piemonte è stato tagliato fuori dai finanziamenti.
Ho ragione di ritenere che i criteri utilizzati siano discrezionali! Questo è l'altro punto. Prevale sempre più l'evento discrezionale. Questo non è accettabile! Le ho spiegato per quale motivo ho accettato e presentato questa interrogazione: volevo porre un problema più generale, noi faremo un'azione di controllo.
Chiedo al Presidente di iscrivere nella prossima seduta del Consiglio regionale la risposta a questa interrogazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 1360 dei Consiglieri Suino, Placido, Manica, Tapparo Chiezzi, Tomatis, Riggio, Di Benedetto, Contu, Giordano, Moriconi Caracciolo e Saitta inerente a "RSA di Via Plava n. 75 - Torino"


PRESIDENTE

L'interpellanza n. 1360, avente ad oggetto "RSA di Via Plava n. 75 Torino", è da ritenersi assorbita dallo svolgimento dell'interpellanza n.
1029 che riguardava lo stesso argomento.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 1281 dei Consiglieri Giordano e Chiezzi inerente a "Lettera del Consigliere Pedrale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 1281 presentata dai Consiglieri Giordano e Chiezzi.
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

In relazione all'interpellanza di cui all'oggetto, si forniscono i seguenti elementi.
L'Associazione UVERP, Via Vinzaglio n. 12 - Vercelli, è un'organizzazione di volontariato iscritta al Registro regionale, nella sezione Protezione Civile.
Con determinazione dirigenziale del 19 novembre 2001, a seguito di istruttoria svolta dai funzionari del competente settore Protezione Civile è stato assegnato un contributo di L. 48.805.600, di cui è già stato liquidato un acconto, pari al 70%, di L. 34.163.920 per la realizzazione del "Progetto UREP".
All'ufficio della Direzione Politiche Sociali non è pervenuto alcun intervento diretto al proposito del Consigliere Pedrale.
A seguito dell'interpellanza, la Direzione Politiche Sociali ha richiesto eventuali informazioni alla responsabile del settore Protezione Civile della Giunta, che ha risposto con nota protocollata n. 4567 in data 19 marzo 2002.
La dott.ssa Gatti risponde: "Con riferimento, si precisa quanto segue.
Nulla risulta al Settore scrivente. Non vi è stato alcun interessamento. Il Settore scrivente si è limitato a svolgere l'istruttoria tecnica. La pratica è stata inoltrata dalla Direzione Politiche Sociali, con protocollo del 9 agosto 2001, al Settore Protezione Civile, e da questi protocollata il 17 agosto 2001. L'esito dell'istruttoria è stato comunicato dal Settore Protezione Civile alla Direzione Politiche Sociali con nota del 17 ottobre 2001. Il Settore si è limitato a svolgere l'istruttoria tecnica".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, prenda atto, per cortesia, che l'Assessore non ha risposto all'interpellanza e la preghi di rispondere. Si ponevano alcune domande e chiedo solo una risposta a tali domande. L'Assessore ha parlato di altro ha parlato della pratica. Non mi interessava la pratica. Mi interessa sapere se è merito del Consigliere Luca Pedrale che il "Progetto UREP" sia stato finanziato, se il merito sia stato acquisito in un certo modo, se l'Assessore è al corrente... Insomma, risponda alle domande dell'interpellanza.
Presidente, non so se ha letto l'interpellanza e ha ascoltato la risposta dell'Assessore: l'Assessore parla di altro.
Pertanto, chiedo che risponda alle domande, una per una.
Se vuole gliele leggo.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Cotto, ma mi pare che lei abbia dato risposta all'interpellanza: se il Consigliere Chiezzi non si ritiene soddisfatto è un'altra questione.
Andiamo avanti.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Io non ho problemi a rispondere.



CHIEZZI Giuseppe

Va bene, se l'Assessore non risponde...
Se la mettete in questo modo, io uso i miei cinque minuti...



PRESIDENTE

A meno che l'Assessore non voglia fare una brevissima replica...



CHIEZZI Giuseppe

Lei non ha risposto alle mie domande, va bene?



PRESIDENTE

Questa è una sua valutazione, lei è libero di...



CHIEZZI Giuseppe

Basta leggere le interpellanze, non è una valutazione!



PRESIDENTE

una valutazione, se permette!



CHIEZZI Giuseppe

No, non è una valutazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Non ho problemi a rispondere alle singole domande. Io ho letto la risposta preparata dagli uffici.
Comunque, se è merito del Consigliere Luca Pedrale che il progetto sia stato finanziato, la risposta è "no".



CHIEZZI Giuseppe

No, oh!



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Se il merito sia stato acquisito attraverso un diretto interessamento la risposta è "no".



CHIEZZI Giuseppe

No, oh!



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Se tale interessamento sia stato reso noto all'Assessore competente e da questo sentito e reso, la risposta è "no".



CHIEZZI Giuseppe

No, oh!



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Se, in caso contrario, sia stato svolto scavalcando l'Assessore e con rapporti diretti con gli uffici, la risposta è "no".



CHIEZZI Giuseppe

Come no?



CHIEZZI Giuseppe

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

La risposta n. 4 deve essere "sì", altrimenti contraddice le altre.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Se, in caso contrario, l'interessamento del collega sia stato svolto direttamente...



CHIEZZI Giuseppe

Scavalcando l'Assessore, sì.



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ogni Consigliere può assumere le informazioni che ritiene. Voi sapete benissimo come funziona. Appena noi procediamo, l'elenco è pubblico e lo rendiamo noto a tutti.
Però, alle domande n. 2, n. 3 e n. 4, la risposta che io ho dell'ufficio che ha svolto l'istruttoria alla Protezione Civile, la risposta è "no".



CHIEZZI Giuseppe

Sui rapporti diretti la risposta è "no", ma sullo scavalcamento dell'Assessore la risposta è "sì".



COTTO Mariangela, Assessore al volontariato

Ah beh...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale per fatto personale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Come credo facciano altri Consiglieri regionali, ho semplicemente estratto da Intranet tutte le determine dell'Assessorato in questione che aveva deliberato con determina regolare dei contributi ad Associazioni di volontariato.
A tali Associazioni di volontariato ho comunicato che l'Assessorato con determina "tal dei tali", aveva concesso un contributo. Pertanto, né mi sono vantato di aver contribuito a far arrivare contributi, né ho scavalcato la struttura, né ho millantato crediti.
Ho semplicemente comunicato a quell'Associazione, come a tante altre che l'Assessorato, con determina numero "tal dei tali", aveva concesso un contributo, cosa che qualunque altro Consigliere regionale può fare, perch le determine si estraggono da Intranet.
Per il resto, posso comunicare all'amico Consigliere Chiezzi che ero ingrassato, ma sono dimagrito e la fase di dimagrimento deve ancora continuare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Adesso l'Assessore ha risposto, anche se parzialmente, ad alcune delle domande poste.
Cari colleghi, e caro collega Luca Pedrale, il problema è questo: il nostro collega ha inviato una lettera occupata per quasi metà dalla sua effigie a mezzo busto.



CHIEZZI Giuseppe

PEDRALE Luca (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Molto meno!



CHIEZZI Giuseppe

Un terzo.



CHIEZZI Giuseppe

PEDRALE Luca (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Quello è un santino!



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Pedrale cosa fa? Scrive una lettera con il suo santino.
Nella lettera scrive a quell'Associazione: "Con la presente ho il piacere di comunicarvi che la Direzione vi ha assegnato un contributo" e termina dicendo: "Nel rinnovarvi l'invito ad una costruttiva e fattiva collaborazione, vi porgo i miei distinti saluti".
Il tono di quella lettera, per chi come me l'ha vista, era di un Consigliere regionale che si preoccupa di comunicare una notizia ad un'Associazione.
Allora, le domande poste all'Assessore erano se il Consigliere Pedrale ha avuto qualche merito in proposito, e l'Assessore ha detto: "Nessun merito in proposito"; se si sia interessato direttamente, e l'Assessore ha detto: "Il Consigliere Pedrale non se n'è interessato, non ha merito e non se n'è interessato".
Il Consigliere Pedrale non ha comunicato all'Assessore le sue iniziative, quindi ha lavorato senza che l'Assessore lo sapesse e non ha interferito in alcun modo con gli uffici. Quindi, il Consigliere Pedrale dice l'Assessore - non ha avuto alcun interessamento e non ha avuto alcun merito nell'attribuzione di quel contributo.
L'Assessore non ha risposto alla domanda se non riteneva il tono della lettera un po' allusivo a qualche merito del collega Pedrale. Devo dire che se fossi responsabile di un'Associazione e avessi presentato, come associazione, una domanda di contributo e non avessi saputo più nulla di quella domanda e ricevessi una lettera di un Consigliere regionale che mi dice: "Guardi che lei ha ricevuto un contributo", io lo interpreterei non come un modo di fare politica di routine, ma come il frutto di un lavoro svolto e di un interessamento. La intenderei in questo modo. Non so se il collega Pedrale la intende in questo modo, nel senso di farsi avanti per dire: "Mi occupo delle vostre vicende".
In effetti, della vicenda, il collega Pedrale se n'è occupato almeno in quel momento, cioè ha detto ad un'Associazione - adesso lui cortesemente ci dice anche a tutte le altre: "Io mi occupo di voi". Tant'è che, nel finale dice: "Vi rinnovo l'invito ad una costruttiva e fattiva collaborazione".
Colleghi, in cosa consiste l'invito ad una costruttiva e fattiva collaborazione, visto che - dice l'Assessore - il collega Pedrale non si è occupato di nulla? Quindi, il collega Pedrale dicendo: "Dato che mi sono accorto e immediatamente vi ho segnalato questo contributo..." allude che in futuro, lui potrebbe essere disponibile ad una fattiva collaborazione.
Quindi, potrebbe essere disponibile a tutte le azioni che non ha svolto in questa occasione. Non se n'è interessato adesso, ma nella lettera dice: "Cara Associazione, facciamo una costruttiva collaborazione?". Che senso ha questo? Che la prossima volta sente l'Assessore.
Nel caso specifico del contributo devo pensare che può, in un prosieguo di tempo, avere rapporti con l'Assessore, non più scavalcarlo e occuparsi della questione. Ritengo che questo modo sia uno dei modi di fare politica sono contento che, in questa vicenda, l'Assessore non abbia avuto conoscenza di alcun tipo di intervento da parte del collega e neppure gli uffici.
Spero, Assessore, che la questione continui a tenersi in questo modo e quindi che, al massimo, ci sia qualche Consigliere che scrive lettere di questo tenore, un po' ammiccanti, ma che l'Assessore non riceva, e neppure gli uffici, alcun elemento di sostegno alle pratiche, come quello che mi sembra continui ad alludere la lettera del collega Pedrale.
Poi l'Assessore non ha risposto se la foto del Consigliere Pedrale rappresenta con adeguata veridicità le reali fattezze del suddetto Consigliere. Su questo ha risposto lo stesso Consigliere Pedrale, dicendo che è dimagrito, per cui anche la foto non era così esatta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 1481 del Consigliere Tapparo inerente a "I tagli di insegnanti di ruolo del Ministro Moratti porteranno alla soppressione delle classi e alla definitiva chiusura delle scuole di montagna?"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 1481 presentata dal Consigliere Tapparo.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

L'interrogazione del Consigliere Tapparo recante "I tagli di insegnanti di ruolo del Ministro Moratti porteranno alla soppressione delle classi e alla definitiva chiusura delle scuole di montagna?" evidenzia una questione di grande importanza e di grande disagio.
Si evidenzia che l'esecutivo ha all'attenzione tale problematica, in considerazione dell'impatto che la riduzione degli organici conseguente al piano di riorganizzazione del personale docente messo in atto dal Ministero dell'Istruzione ha determinato soprattutto nei piccoli Comuni delle zone montane.
L'attenzione che fa porre il Consigliere Tapparo è più che giustificata. In questa fase, per quanto di competenza, l'esecutivo ha approvato un atto deliberativo (DGR n. 53-6050) in data 13 maggio 2002 che definisce i criteri generali per la realizzazione di iniziative in merito al mantenimento e allo sviluppo dei servizi scolastici nei territori montani, in attuazione della L.R. 2 luglio 1999 n. 16.
Tale atto - la cui attuazione è in capo all'Assessorato regionale alla montagna - prevede, in particolare, la presentazione di programmi da parte delle Comunità montane per sostenere prioritariamente le scuole sussidiate di montagna e, in subordine, per soddisfare la richiesta di tempo pieno tempo prolungato e ampliamento dell'offerta formativa con attività integrative e insegnamento delle lingue straniere.
Per quanto attiene l'Assessorato all'istruzione, la L.R. n. 49/85 sul diritto allo studio prevede contributi straordinari per le scuole sussidiate ove richiesti dai Comuni se non finanziati dal piano di interventi finanziato dalla L.R. n. 16/99.
Alla Direzione generale regionale del MIUR sono stati chiesti elementi conoscitivi, in particolare, per quanto attiene all'organico delle istituzioni scolastiche delle Valli di Lanzo e della Valle Orco.
Consigliere Tapparo, farei pervenire alla sua attenzione tutti i dati quindi, quello che compete all'Assessorato alla montagna, dove contiamo di intervenire noi, e le risposte del Ministero. Le farei pervenire tutto quanto al più tardi entro sette-otto giorni, perché abbiamo lavorato proprio sulla base dell'interrogazione, a cui però volevo dare risposta entro il mese corrente.
Considerato che la ripartizione annuale dell'organico, definita annualmente dal Ministero dell'Istruzione, condiziona fortemente la riorganizzazione della rete scolastica e che, dall'anno scolastico 2002/2003, le Regioni potranno esercitare le deleghe amministrative previste dall'art. 138 del D.lgs. n. 112/98, tra cui la programmazione della rete scolastica e la definizione degli ambiti funzionali al miglioramento dell'offerta formativa, sarà opportuno che il piano di riorganizzazione degli organici sia correlato a quello della riorganizzazione della rete scolastica nei tempi e nei modi da concertare tra i soggetti interessati.
Per questa ragione, preventivamente ho già chiesto un incontro con la dott. Bertiglia, e desidererei, dopo tale incontro, riferire in Commissione delle prospettive e delle ipotesi dei lavori che si possono effettuare.
Quindi, essendo l'interrogazione molto tempestiva ed opportuna, abbiamo messo in moto tutti questi contatti. I due Assessorati stanno già lavorando per dare risposta ad alcune situazioni di necessità. Conto di fornire tutta la documentazione al più tardi fra sette-otto giorni. L'impegno politico doveva venire da una risposta in aula e non soltanto da un atto amministrativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore per la sensibilità ai tempi rispetto ad alcune interrogazioni che non hanno più ragione d'essere quando sono superate temporalmente. Mi sembra che l'Assessore, molto seriamente, abbia dato una risposta interlocutoria, perché vuole ancora avere degli elementi di giudizio.
Infatti, molto opportunamente, sono stati chiesti alla rappresentanza in Piemonte del MIUR i dati relativi alle Valli di Lanzo e Orco, che potrebbero essere significativi di come si sta configurando la scuola nelle zone di montagna.
Ho focalizzato i casi delle Valli di Lanzo e Orco perché alcune persone che abitano in quelle valli me li hanno richiesti, rivolgendosi a un Consigliere che fa il possibile per essere presente sul territorio. Mi aspetto, pertanto, di poterli vedere, tali dati, magari anche in altra sede, come la Commissione competente.
Sarebbe molto interessante, ad esempio, dinnanzi alle scuole sussidiate, al problema del tempo pieno, ecc., capire come potremo utilizzare i POF; questi, mentre potrebbero avere un criterio generale di utilizzo, potrebbero anche subire, all'interno di tale criterio, una differenziazione per gli interventi sulla montagna.
Questa è materia da studiare, da approfondire.
Come lei sa, Assessore, l'avevo criticata per l'uso dei POF nella prima esperienza; adesso abbiamo a disposizione un periodo di tempo per fare un intervento più appropriato rispetto all'utilizzo di questo nuovo strumento che il processo di riforma amministrativa cioè di federalismo amministrativo attuato possono mettere a disposizione.
Anche la mia è una considerazione interlocutoria, quindi non posso dichiararmi né soddisfatto né insoddisfatto; resto in attesa dei dati richiesti e delle considerazioni che deriveranno in base alle richieste che l'Assessore ha presentato al MIUR regionale.
Valuterò in seguito ed esprimerò una considerazione politica relativamente al comportamento dell'Assessore e della Giunta in questa materia. Grazie.


Argomento: Attivita' di promozione

Risposta scritta all'interrogazione n. 1501 dei Consiglieri Galasso, Botta Marco, D'Onofrio, Godio e Valvo inerente a "Big Social Game"


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 1501, per accordo intervenuto con l'Assessore, verrà consegnata risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Spesa socio - assistenziale

Richiesta risposta scritta all'interrogazione n. 1176 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Contributi indebitamente richiesti ai familiari degli assistiti nonostante la legge n. 328/00. Contributi per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. In merito all'interrogazione n. 1176, a firma Contu e Papandrea, relativa a: "Contributi indebitamente richiesti ai familiari degli assistiti nonostante la legge n. 328/00. Contributi per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" voglio ricordare all'Assessore Cotto che l'interrogazione è rimasta nell'elenco, ma che la risposta è già stata data.
Chiedo formalmente di acquisire la risposta scritta di oggi, per poter fare una verifica. Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo così concluso l'esame delle interrogazioni e delle interpellanze.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale - Parchi e riserve

Esame testo unificato proposte di deliberazione n. 281 e n. 286: "Partecipazione della Regione Piemonte alla Fondazione 'Centro del cavallo' (denominazione provvisoria) presso la Cascina Rubbianetta - Parco regionale La Mandria". Presentazione richieste di inversione di punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 281 e n. 286, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Sono state presentate alcune richieste di inversione di punti all'o.d.g., ai sensi dell'art. 51 del Regolamento. Tutte le richieste di inversione sono presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi, Suino e Chiezzi.
Se posso avere l'attenzione dell'Assessore di riferimento, l'Assessore Leo (un Assessore che normalmente ricerca il dialogo, e in questo caso lo ritengo necessario), il collega Moriconi mi ha parlato - Assessore - di alcune preoccupazioni, già espresse in Commissione e qui riportate riguardanti il tipo di utilizzazione del Parco regionale La Mandria, in attività che non siano soltanto di allevamento, ma anche equestri.
Le proposte di inversione credo siano presentate per svolgere un dibattito sul punto, in quanto, se acquisiamo alcuni chiarimenti, anche seguendo l'art. 51 del Regolamento, a seguito della prima illustrazione l'Assessore potrebbe utilizzare le modalità del Regolamento intervenendo essendo prevista una risposta, anche se contraria.
Acquisirei, pertanto, un'opinione preliminare per vedere se riusciamo a semplificare questa procedura.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Il problema evidenziato nella scorsa seduta di Consiglio riguarda la forma del testo presentato. In questo senso: i Consiglieri sono chiamati ad esprimere un parere rispetto a una Fondazione è una richiesta: un parere favorevole o contrario rispetto alla costituzione di una Fondazione.
Il problema di base, però, è la sostanza, ovvero: qual è la Fondazione? Cosa dovrà fare? Quali sono gli scopi che tale Fondazione si prefigge? Dal discorso culturale si passa al discorso che va ad intervenire e modificare qualcosa nel Parco La Mandria. Sappiamo tutti che il Parco La Mandria ha la fortuna-sfortuna di essere molto vicino alla città di Torino e che, come propria funzione, deve continuare a svolgere primariamente un'opera di tutela e difesa del territorio.
Certi tipi di interventi potrebbero trasformarlo progressivamente in un parco cittadino, come il Parco del Valentino o il Parco Ruffini.
Questa settimana mi sono rivolto agli uffici della Regione, ma non è stato possibile avere il documento del progetto del "Centro del cavallo".
Non è unicamente importante costituire la Fondazione; capisco le preoccupazioni e il desiderio dell'Assessore, ma insieme agli altri firmatari delle inversioni di punti all'o.d.g. sono estremamente preoccupato per il progetto che si vuole realizzare e che sarà realizzato progetto che, tra l'altro, non è stato possibile vedere.
Nella gestione della Cascina Rubbianetta è importante capire se nel futuro, ad esempio, c'è la possibilità di istituire un galoppatoio (questa è una delle ipotesi che si fanno sull'utilizzo).
Solo l'altra settimana abbiamo parlato della chiusura dell'ippodromo di Vinovo: chiudiamo un galoppatoio a Vinovo e ipotizziamo di trasferirlo alla Mandria. Trasferire un galoppatoio nel Parco La Mandria, o nelle immediate vicinanze, con tutte le conseguenze che possono ricadere sul Parco stesso per alcuni di noi può essere un notevole problema fare un intervento così pesante sul Parco. La costruzione di aree, di superfici per il cavallo come vanno ad impattare sul Parco La Mandria? Quali sono le strutture che si dovranno realizzare per permettere tale attività? E' prevista una pista di 1.600 metri nel Parco La Mandria? Tutte queste informazioni non sono state fornite nel corso del passaggio in Commissione.
Il punto fondamentale non è solo discutere della Fondazione; su questa ci può essere una serie di problemi di tipo tecnico, del tipo: quali sono gli Enti che devono essere rappresentati? E' corretto, ad esempio, lasciare fuori i Comuni maggiormente interessati? I Comuni vicini potrebbero avere delle conseguenze trovandosi a gestire una situazione diversa, quindi potrebbe essere interessante la partecipazione dei Comuni alla Fondazione (non previsto).
Il nocciolo fondamentale delle nostre preoccupazioni sta nel fatto che non si riesce ad avere conoscenza certa dell'attività del Centro del cavallo. Sembra quasi che si chieda il voto per una scatola vuota che dovrà essere riempita di qualcosa che l'aula, in questo momento, non è in grado di conoscere. Il punto minimo di mediazione potrebbe essere quello di tornare in Commissione e discutere non solo della Fondazione, ma anche del punto specifico, ovvero cosa metteremo all'interno di quella scatola vuota.
Credo che sia un punto di discussione da approfondire.



PRESIDENTE

L'Assessore può risolvere questo interrogativo che riguarda una questione preliminare sulle future ed eventuali utilizzazioni del territorio della Mandria?



LEO Giampiero, Assessore alla valorizzazione e promozione parchi

Come diceva il Presidente, cercherò di fare il possibile affinché una questione così importante e arricchente per il Piemonte non si traduca in alcuna forma di danno per le considerazioni svolte dal Consigliere Moriconi e, nel contempo, non sia elemento di scontro e di blocco. Sarebbe un peccato, perché si tratta di un'iniziativa che porta fondi e lavoro.
Se i Consiglieri ritengono, potrei svolgere subito la relazione. Se ci sono ragioni d'urgenza, per non perdere i finanziamenti, potremmo nell'intervallo del pranzo, riunire la Commissione per non perdere un'altra settimana, visti i tempi ristretti. Ripeto, accederei alla proposta della Commissione, purché si svolga nell'intervallo o adesso. Daremmo, così, le garanzie, acquisiremmo i suggerimenti dei Consiglieri senza correre il rischio di perdere i finanziamenti sui quali abbiamo lavorato tanto.
Leggo la relazione.
All'interno del progetto generale di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria e del Borgo Castello del Parco regionale La Mandria, è operante un progetto di recupero della Cascina Rubbianetta e relative pertinenze, destinate ad accogliere in Centro del cavallo ...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore, ma per procedura farei una proposta.
Dato che si tratta di arrivare al dunque, vediamo se la procedura pu superare le inversioni e passare al punto. Ascolterei la relazione dell'Assessore, sospenderei i lavori del Consiglio alle ore 12.00 e nell'intervallo riunirei la Commissione, in modo da riprendere nel pomeriggio. Ci sono anche questione di procedura, lo svolgimento della relazione presuppone di arrivare al punto, non vedo un'altra soluzione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Non voglio dare un dispiacere all'Assessore Leo, ma come Consigliere e come Presidente della Giunta per le Elezioni ho sempre cercato di evitare le convocazioni ad horas.
Ritengo che sia tutela del Consigliere conoscere nel tempo dovuto necessario e previsto dal Regolamento, la convocazione di una Commissione.
Volendo aiutare l'Assessore Leo, posso dire che sono disponibile ad una riunione informale, non certo ad una riunione di Commissione, perch rischia di diventare un precedente grave per altre situazioni. Non si pu alle 11.30, convocare una Commissione per le ore 12.00, altrimenti diventa un precedente pericoloso.



PRESIDENTE

Sono d'accordo. La procedura non prevedeva la convocazione formale della Commissione, ma - credo fosse questa l'esigenza - una sospensione del lavoro del Consiglio per una riunione informale della Commissione. Essendo il testo in aula, l'aula ha una sua sovranità anche per decidere eventuali emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

L'ipotesi di una sospensione informale, com'è già stata fatta altre volte, credo possa andare bene, però ci sono problemi per quanto riguarda l'orario. Siccome non era stata prevista questa ipotesi, ritengo che alcuni Consiglieri interessati all'argomento probabilmente non potranno essere presenti all'ora ipotizzata.
Sottoponevo all'attenzione se non fosse possibile, come era già stato precedentemente annunciato, organizzare la riunione informale prima della relazione.



PRESIDENTE

Non essendo possibile sospendere immediatamente la seduta, propongo di sospenderla alle 12.00 essendoci in concomitanza una conferenza a cui parteciperà l'Assessore Cotto. Potremmo passare al punto successivo e sospendere alle 12.00.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Mi pare che i rilievi e le perplessità sollevate dal Consigliere Moriconi trovino, non dico risposta, ma una certa attenzione nella relazione (che ho potuto visionare rapidissimamente). Potrebbe essere opportuno che l'Assessore svolga la sua relazione, di modo che poi la discussione avvenga su temi più puntuali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Nella precedente seduta di Consiglio, l'Assessore D'Ambrosio si era impegnato a presentare in quest'aula la deliberazione che la Giunta regionale avrebbe dovuto assumere venerdì, ultimo giorno feriale utile, in merito alla prosecuzione del finanziamento per i LEA.
Chiedo, quindi, che l'Assessore D'Ambrosio onori tale impegno.



PRESIDENTE

Per la verità, questo si impone tra un punto e l'altro; in questo momento, siamo su un altro punto; naturalmente acquisiamo la sua richiesta in quanto formalmente posta.
Potremmo revocare le inversioni, iniziare con la relazione, aprire i lavori e poi proseguire in Commissione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Suggerirei il percorso seguente.
Si può revocare l'inversione dei punti all'o.d.g. e utilizzare proficuamente questo tempo interrompendo da subito i lavori d'aula e riunendo, informalmente, la Commissione per un approfondimento di merito prima ancora che l'Assessore proceda con la relazione. Oltretutto, le faccio notare, Presidente, che la copia della relazione non è allegata perché il testo arrivato in aula è un semplice testo che, contrariamente alla prassi ormai consolidata, trattandosi di proposta di deliberazione dovrebbe avere allegata una relazione.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

No? È per questo che forse non c'è. Va bene. Prendo atto di questo chiedo venia per la mia scarsa attenzione e suggerisco questo percorso.



PRESIDENTE

Trattandosi di deliberazione, non deve essere accompagnata da una relazione formale, come è invece previsto per una legge.
Per economia di tempo, e per consentire al Consiglio di avere più chiaro il contenuto della deliberazione, procederei nel modo seguente.
Se i proponenti sono d'accordo, revocherei l'inversione dei punti all'o.d.g., darei la parola all'Assessore perché inquadri l'argomento e poi sospendiamo un quarto d'ora prima per svolgere una riunione informale della Commissione.
Non essendovi opinione diversa, la proposta viene accolta.
La parola all'Assessore Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero, Assessore alla valorizzazione e promozione parchi

Per rispetto all'aula, affinché si possano meglio comprendere le ragioni di questo sforzo e discuterne meglio in Commissione, ho preparato un'esposizione, perché ricordo - avendolo sempre ascoltato con attenzione che una volta il Consigliere Chiezzi mi disse: "Quando ci sono questioni complesse l'Assessore venga preparato, faccia un'esposizione a tutto tondo e la faccia all'aula prima di ogni altro posto".
All'interno del progetto generale di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria e del Borgo Castello del Parco regionale La Mandria, è operante un progetto di recupero della Cascina Rubbianetta.
Considerate le linee guida per la progettazione e il panorama nazionale del settore equestre, è apparsa evidente la necessità di indirizzare l'attività del Centro ad un livello nazionale ed internazionale, in modo da poter svolgere un ruolo trainante per tutto il comparto interessato.
In questo contesto, si inquadrano le previste attività del Centro, come delineate dallo Statuto allegato, relative all'addestramento e preparazione alle competizioni dei cavalli, alla formazione del personale, alle attività culturali e a quelle scientifiche.
L'iniziativa per la realizzazione del Centro del cavallo presso la Cascina Rubbianetta, nel Parco regionale La Mandria, è prevista dalla II Variante al Piano d'area del Parco e rientra pienamente nelle finalità istitutive dell'area protetta, stabilite all'art. 4 della legge n. 54/78.
Si riferisce in particolare a: salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione dell'unità ambientale e storica costituita dalla Reggia di Venaria e dai Quadrati, dal Castello de La Mandria e dalla tenuta ex riserva reale di caccia promozione e gestione di iniziative volte a consentire l'uso pubblico e la fruizione sociale, a fini ricreativi, didattici e scientifici, del territorio e dei beni mobili e immobili di interesse storico, culturale ambientale e paesaggistico.
Per il proseguimento degli obiettivi previsti sono state formalizzate dalla Regione Piemonte collaborazioni con gli altri Enti di riferimento che si sono concretizzate nella stipulazione dell'Accordo di programma per lo sviluppo del settore ippico siglato in data 27 giugno 2001 tra la Regione Piemonte, l'UNIRE (Unione Nazionale Incremento Razze Equine), la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) e l'Università di Torino Facoltà di Medicina Veterinaria. Tale accordo, approvato con Decreto del Presidente della Giunta regionale 24 luglio 2001, n. 68, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 31 dell'1 agosto 2001.
Il Centro del cavallo potrà vedere articolata la sua attività in una serie di iniziative, ciascuna delle quali troverà adeguata collocazione nelle diverse strutture e sezioni di pertinenza. Tali iniziative potranno supportare finalità integrate e complementari, e precisamente: finalità di miglioramento qualitativo del cavallo sportivo mediante lo studio e l'applicazione di corrette tecniche di allevamento, addestramento ed allenamento finalità di formazione, qualificazione professionale e specializzazione (universitaria e post universitaria) degli addetti al settore, ivi compresi quelli destinati ad operare nel comparto dell'ippoterapia e riabilitazione equestre finalità di ricerca scientifica finalità di sviluppo e promozione dell'ippocultura mediante attività didattiche, museali, dimostrative (manifestazioni equestri) e di comunicazione finalità di tutela della biodiversità delle razze equine.
La Regione Piemonte potrebbe avvalersi del Centro del cavallo quale strumento delegato all'organizzazione e al coordinamento delle attività formative, culturali, didattiche, di miglioramento, di sviluppo e tutela di ricerca e di applicazione in campo agricolo, allevatoriale, sportivo e veterinario nel settore equino, su tutto il territorio regionale.
La Regione Piemonte ritiene pertanto di notevole interesse l'iniziativa e rileva l'importanza che essa può rivestire a sostegno degli obiettivi generali dei programmi già avviati in materia di promozione scientifica culturale e sportiva e ad integrazione del progetto legato alla costituzione di Enti che operano nel territorio piemontese nei settori di punta della scienza e della cultura.
In particolare, il Centro del cavallo può svolgere un importante ruolo di riallineamento della Regione Piemonte alle tradizioni equestri che ne hanno fatto, in tempi passati, il fulcro mondiale; basti pensare alla "rivoluzione" operata da Caprilli in questo ambito. Il Centro del cavallo si pone infatti come struttura di riferimento di livello nazionale ed internazionale: sarà sede di corsi e stage per i cavalli e i cavalieri delle squadre nazionali, luogo ideale per allenamenti collegiali e momenti di approfondimento, punto di partenza per un reale avanzamento tecnico culturale di tutto il settore. Il riconoscimento, da parte della FISE quale "Centro Federale di Alta Specializzazione", espressamente menzionato fornisce da questo punto di vista le migliori garanzie. L'obiettivo è quello di preparare ed in futuro allevare presso il Centro cavalli di livello olimpico, inizialmente per il settore salto ostacoli, con possibilità di allargare progressivamente l'orizzonte verso specialità quali il completo, il dressage ed altre.
Anche dal punto di vista culturale, l'istituzione di un polo di preparazione per il personale addetto al settore, che prevede l'organizzazione anche di master post universitari e di una Scuola di Specializzazione in Medicina e Chirurgia del Cavallo, si inserisce nel solco di una consolidata tradizione che ha visto nascere proprio a Venaria nel 1769, quarta del mondo e prima in Italia, la Reale Scuola Veterinaria.
La preparazione degli addetti di "primo livello", quali artieri ippici maniscalchi, addestratori e caporazza, porterà per la prima volta al conseguimento di titoli con valenza nazionale; anche in questo caso l'obiettivo è di fornire un punto di riferimento per il settore.
Per l'attività di ricerca, il livello di eccellenza è garantito dalla prevista istituzione di una Commissione Internazionale di Indirizzo e Valutazione dei progetti da attuare all'interno della struttura. Il Centro garantisce, a sua volta, potenzialità tali da supportare un'attività di ricerca di altissimo livello in veterinaria equina.
Il settore museale si inserirà in un più ampio percorso di avvicinamento al cavallo che si snoderà dalla Reggia di Venaria attraverso il Borgo Castello sino alla Cascina Rubbianetta: un percorso che non avrà eguali in ambito internazionale. In particolare, presso il Centro del cavallo sono previste attività legate alla realtà virtuale tridimensionale interattiva, unitamente all'utilizzo di simulatori e una sezione relativa all'applicazione al settore equestre delle più moderne tecnologie attraverso un percorso evolutivo-didattico.
Il Centro del cavallo si presenta quindi come una struttura in grado di dare lustro all'intera Regione Piemonte, in virtù degli obiettivi e dell'organizzazione che intende darsi.
Altrettanto evidenti sono i possibili collegamenti con strutture già presenti sul territorio, oppure, in divenire, dal Centro Federale dei Pratoni del Vivaro (Roma) alla costituenda Scuola di Equitazione di Pinerolo. Con questo ultimo Ente, in particolare, quando sarà attivo ed operante sul territorio regionale, saranno previste collaborazioni e l'elaborazione di protocolli comuni, il che contribuirà al consolidamento dell'immagine del Piemonte quale leader nel settore equestre.
L'iniziativa risponde ai "Criteri generali per la partecipazione della Regione Piemonte, in qualità di socio, alla costituzione di Enti culturali e per l'adesione a strutture già esistenti", approvati dal Consiglio regionale con deliberazione n. 557-11487 del 22 settembre 1999.
L'urgenza del provvedimento in esame deriva dalla necessità di poter disporre dei finanziamenti all'iniziativa che l'UNIRE, in virt dell'Accordo di Programma, ha già accantonato a favore del Centro del cavallo, per gli anni 2001 e 2002, che ammontano globalmente a circa 3 milioni di euro, e che andrebbero perduti, per motivi di contabilità dell'UNIRE stessa, in caso di ulteriori ritardi nell'approvazione del provvedimento.
Mi sembra molto importante poter approfondire in questo incontro informale tutte le preoccupazioni giuste e importanti che sono state evidenziate prima e che in una spiegazione o magari anche in una sollecitazione possono trovare una più ampia e precisa collocazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Due comunicazioni, colleghi.
Alle ore 12.00, in Sala Viglione, con la presenza del Presidente Cota e dell'Assessore Cotto, si svolgerà una conferenza stampa di informazione in merito alla riunione dei piemontesi nel mondo prevista per sabato e domenica.
Invece subito, nella Sala Morando, si riunisce la VI Commissione naturalmente allargata ai Consiglieri che ritengono di partecipare, con l'Assessore Leo per esaminare i contenuti e le modalità di prosecuzione del lavoro di discussione della delibera sul Centro del cavallo.
Il Consiglio riprenderà alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.41)



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