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Dettaglio seduta n.224 del 25/06/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


BOTTA MARCO



BOTTA MARCO

(Alle ore 15.49 il Consigliere Segretario Botta Marco comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.15)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 16.25)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Bussola Caramella, Deorsola e Godio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì, sull'ordine dei lavori.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, mi è giunta notizia che non sono state ammesse in aula due signore giornaliste perché non avevano un abbigliamento consono, cioè portavano le maniche corte. Vorrei chiedere quale sia la regola per frequentare quest'aula, ossia se gli uomini devono portare la giacca e la cravatta e le donne devono vestire allo stesso modo. Nel caso in cui ci fosse una differenziazione fra le vestimenta degli uomini e delle donne, se ciò sia dettato da una discriminazione di carattere sessuale.



PRESIDENTE

La prassi prevede l'uso della giacca senza la cravatta per quanto riguarda gli uomini, perché alla Camera dei Deputati non vi è l'obbligo della cravatta. Per quanto riguarda le colleghe, non è previsto, in maniera rigida, un abbigliamento particolare.
Visto che si presenta il problema, possiamo discuterne all'interno dell'Ufficio di Presidenza per completare determinare lacune in tal senso.
L'abbigliamento dei giornalisti e dei vari ospiti dei Consigliere è rimesso alla discrezionalità del Presidente, oppure dei Consiglieri questori.
La parola al Consigliere Riggio, sull'ordine dei lavori.



RIGGIO Angelino

Volevo chiedere una comunicazione da parte dell'Assessore Pichetto in merito alla vicenda Lea.
Vi era un impegno iniziale, se l'aula ricorda, di tenere bloccato il DPCM fino al 30 giugno. Questo limite è stato esteso alla fine dell'anno con un intervento durante il dibattito in sede di bilancio. Questa è l'ultima seduta di Consiglio che facciamo prima del 30 giugno. Non so chi all'interno della Giunta riterrà di fare una comunicazione, perché questo è l'ultimo Consiglio regionale che facciamo prima del 30 giugno. A noi risulta che non esista ancora un atto ufficiale della Giunta che garantisca il proseguimento della copertura rispetto al provvedimento sui LEA a partire dal primo di luglio in poi. Chiediamo una comunicazione da parte della Giunta. Decida la Giunta la figura più idonea per rispondere, se il Vicepresidente Casoni, l'Assessore alle finanze Pichetto o l'Assessore D'Ambrosio, se è ancora Assessore, per comunicarci cosa ha deciso la Giunta in termini ufficiali.


Argomento: Fondi sanitari

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000" Questioni pregiudiziali ex art. 63 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 365, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ritorniamo alle questioni pregiudiziali illustrate nella mattinata dai presentatori.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Sono d'accordo per quanto riguarda le votazioni separate, ma chiedo che vi siano tre votazioni separate. Una prima votazione per la incostituzionalità, la seconda per la coerenza delle leggi nazionali e la terza per la coerenza con le leggi regionali.



PRESIDENTE

Possiamo fare solo due votazioni. Il nostro Regolamento prevede due tipi di pregiudiziali: la pregiudiziale di legittimità costituzionale e statutaria (art. 63, comma 3) e la pregiudiziale di merito. Non vi è una terza alternativa.



RIGGIO Angelino

Siccome i banchi della minoranza sono praticamente deserti, non so quanto sia opportuno procedere a questo ritmo.



(Commenti in aula)



RIGGIO Angelino

Il Presidente sa il motivo.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



PRESIDENTE

Consiglieri, lasciamo concludere la dichiarazione di voto al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Forse ci sono altri motivi per assentarsi dall'aula.
Per quello che riguarda la incostituzionalità, mi richiamo alle modifiche del Titolo V della Costituzione. Le Regioni non possono accendere mutui per coprire i disavanzi di spesa corrente. Questa dichiarazione non proviene dai banchi della minoranza, ma è stata fatta dal Ministero Tremonti. Sicuramente appartiene allo stesso schieramento di questa maggioranza, una maggioranza che può definirsi silenziosa, perché non è intervenuta in questo dibattito. Il Ministero Tremonti poteva fare a meno di fare questa dichiarazione visto che tutto quanto è già scritto. Se il Ministro ha fatto questa dichiarazione evidentemente esistono dei problemi per quello che riguarda i disavanzi delle Regioni. A parte il fatto che come Consiglio regionale siamo in attesa della quarta rilevazione trimestrale sul disavanzo del 2001 e non conosciamo ufficialmente il disavanzo che è stato prodotto nel 2001 rispetto a quello del 2000 quant'anche nel decreto salva spesa si dice che esiste una deroga.
Il primo questo che voglio porre riguarda il fatto se è possibile derogare quanto è stabilito nella Costituzione con un provvedimento di finanziaria. Il secondo quesito, che abbiamo voluto porre con le nostre pregiudiziali, attiene alla tempistica per l'accensione del mutuo. Come abbiamo già accennano quando abbiamo illustrato le nostre questioni pregiudiziali, si tratta di un provvedimento che ha seguito un percorso un po' travagliato per responsabilità della maggioranza, che ha rinviato diverse volte con le scadenze elettorali e così via.
Nella scorsa seduta, il Presidente del Gruppo Forza Italia Cattaneo faceva una distinzione tra il momento della richiesta del mutuo e il momento dell'accensione del mutuo. Non era una cosa da nulla.
Dopodiché, abbiamo scoperto, con una delibera che è stata fatta molto opportunamente e recentissimamente dalla Giunta regionale, che la stessa Giunta regionale autorizzava il Presidente della Giunta a richiedere questo mutuo, mutuo che era stato richiesto - così si dice nell'illustrazione della delibera - in via informale alla Cassa Depositi e Prestiti, e non si capisce sulla base dell'autorizzazione di quale struttura della Regione, se della Giunta o se del Consiglio regionale.
Vi ricorderete che è stata sollevata la questione per cui l'autorizzazione, in una certa misura, era implicita nel cosiddetto "decreto salvaspesa". Noi abbiamo detto che questa non era una vera e proprie autorizzazione.
Poi si è detto che l'autorizzazione, in qualche modo, era collegata alla legge di bilancio. Ma la legge di bilancio è stata approvata il 23 aprile, quindi ben dopo che erano state introdotte le nuove norme sul Titolo V della Costituzione.
Il collega Saitta questa mattina ha spiegato molto bene i motivi di questo ritardo, che non dipendono assolutamente dall'opposizione che ha presentato delle pregiudiziali esposte in una sola seduta di Consiglio, poi rinviata su iniziativa della maggioranza. Quindi, non c'é stato nessun atteggiamento di tipo ostruzionistico da parte dell'opposizione.
Concludo il mio intervento in pochissimi secondi, Presidente.
Innanzitutto la prima domanda che mi ero posto è questa: è possibile con legge finanziaria derogare a quello che è previsto in Costituzione? Seconda questione: il traccheggiamento che è stato fatto dalla Giunta per poter scaricare sull'esercizio finanziario dell'anno prossimo, come ha spiegato bene il collega Saitta, l'ammortamento del mutuo, non ci ha messo in una zona pericolo per poter, di fatto, accendere o meno questo mutuo?



PRESIDENTE

Può intervenire un Consigliere per ogni Gruppo.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Volevo rispondere al Consigliere Riggio: innanzitutto questa maggioranza non è assolutamente silenziosa. Lo diventa quando si strumentalizzano i dibattiti in quest'aula, come in questa occasione quando si fa dell'ostruzionismo e soprattutto quando non si dicono le verità.
Entrerò nel merito della questione e leggeremo, così come dice di aver letto il collega Saitta, le conclusioni che sono state portate alla nostra attenzione da parte della Corte dei Conti.
Un altro motivo, è che come maggioranza, a torto o a ragione, noi riteniamo che questa non sia una competenza del Consiglio regionale. Noi tra l'altro, abbiamo presentato, insieme a molti colleghi, un ordine del giorno in cui chiediamo che sia la Giunta ad occuparsi di contrarre i mutui e di intervenire sulla spesa, sul disavanzo sanitario.
Ma torniamo alle conclusioni della Corte dei Conti, che ritengo siano uguali per tutti, che dicono (le leggo perché sono molto brevi): "In conclusione, pur con le riserve, le considerazioni critiche innanzi svolte ritiene la Sezione di Controllo per il Piemonte della Corte dei Conti che la gestione della sanità nella stessa Regione Piemonte sia stata condotta in maniera efficiente, efficace ed economica, ed abbia conseguito, in maniera apprezzabile e soddisfacente, i fini istituzionali di tutela della salute pubblica".
Questo non lo scrive né la maggioranza né il Presidente Ghigo, ma lo scrive questa sezione; ve ne do una copia, perché probabilmente avete delle conclusioni diverse da quelle che abbiamo noi. Questo è il motivo per cui non rispondevamo alle critiche dell'opposizione.
Sarebbe interessante elencare in questa sede quali sono i disavanzi che altre Regioni, amministrate da chi oggi è all'opposizione in questa Regione, hanno totalizzato. Ne cito due: l'Emilia Romagna, che con 300.000 abitanti in meno rispetto al Piemonte ha totalizzato 4.160 miliardi oppure il Lazio - stiamo parlando ovviamente dell'Amministrazione precedente - che con 5 milioni di abitanti ha totalizzato 6.400 miliardi nel quinquennio 95-99. Per curiosità nostra, si può osservare, altresì, chi ha acceso mutui per ripianare questi disavanzi. Tra questi ovviamente non c'é il Piemonte, ma c'è, ancora una volta, l'Emilia Romagna, le Marche, la Liguria e altre realtà che in questo periodo avevano già accesso mutui.
Ho voluto rispondere anche per esprimere la dichiarazione di voto della maggioranza e motivare, quindi, il nostro voto contrario rispetto alla votazione che andremo a compiere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

.
Presidente, sarò brevissimo. Faccio mie tutte le osservazioni proposte dal Consigliere Angeleri. Siccome oggi è una giornata estremamente noiosa perché credo che stiamo qui a perdere, come il solito, il nostro tempo varrebbe la pena capire ciò che si dice.
Noi della Lega Nord siamo dei cultori della lingua piemontese.
Conosciamo poco l'italiano, però abbiamo sentito ripetere questa mattina più volte, in riferimento agli Enti che avevano contratto il mutuo, la qualificazione di "Enti contrattori".
Ora, se avessero detto "Enti contraenti", avremmo capito che si voleva discutere di coloro che hanno posto in essere un contratto, ma gli Enti contrattori ci creano problemi lessicali, al punto da ritenere che si voglia andare a spostare il mutuo, dalla parte della sanità, alla parte dell'agricoltura. Tutto ciò è stato autorevolmente discusso dalla maggioranza di sinistra. Dico "maggioranza di sinistra", non perché io stia sbagliando, ma perché la sinistra si autodefinisce "maggioranza". Nella lingua italiana gli aggettivi dimostrativi sono tre: questo, codesto e quello. "Questo" si usa vicino a chi parla e lontano da chi ascolta "codesto" vicino a chi ascolta e lontano da chi parla, "quello" lontano sia da chi parla sia da chi ascolta. Quando un esponente della minoranza dice "questa maggioranza", non posso, neanche lontanamente, addebitare un'espressione come questa ad una mancanza di cultura o ad una presa di posizione che fa a pugni con il lessico della lingua italiana. "Questa maggioranza", detta da un membro della minoranza, non può significare che ci sia un momento di megalomania che porta la minoranza ad essere maggioranza.
Di più. In riferimento al Consiglio e alla Giunta ho sentito parlare di strutture regionali. Ancora una volta non posso che lamentare il fatto che questa Camera legislativa è interpretata, dai Consiglieri in generale, ma soprattutto da quelli di minoranza che hanno parlato di strutture, a livello di un qualsiasi Ente di carattere amministrativo subordinato (neanche in base alla teoria organica che gli autorevoli esponente ed autori del diritto amministrativo vogliono proporre).
Per questi motivi, signor Presidente, non avendo capito assolutamente nulla per imprecisioni lessicali, non dovute ovviamente alla maggioranza voteremo contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Il mio intervento è per esprimere la nostra contrarietà sul fatto che una parte dell'opposizione continua a muoversi su un terreno di ignoranza degli sviluppi di ogni dibattito.
Tale parte di opposizione resta sempre ancorata alle prime perplessità e si rimuovono i fatti. I fatti sono stati quelli evidenziati dal Consigliere Angeleri: l'accensione di mutui da parte di altre Regioni (tra cui anche Regioni definite "rosse") e il fatto di ignorare l'autorizzazione pervenuta dal Ministero delle Finanze.
Alla luce di tutto questo, il silenzio della maggioranza è benevolo per un verso, ed eloquente per altro verso, in quanto confortato dai fatti a fronte di una loquacità infeconda.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Queste pregiudiziali di incostituzionalità sollevano il problema che, a fronte della riforma del Titolo V e delle normative vigenti, dovrebbe essere rispettata la norma che, in fondo, è un po' riconducibile al comportamento del buon padre di famiglia che mai si sognerebbe di accendere mutui per pagarsi le bevute in osteria. Caro Presidente Ghigo, mai lo farebbe! Non lo farebbe mai, non glielo lascerebbe neppure fare, perch chiederebbero conto in famiglia di che cosa stia progettando del futuro della famiglia stessa.
Questo è vietato anche da norme, con le interpretazioni che qualcuno è sempre disponibile a dare. Possiamo andare avanti finché si vuole nell'interpretazione più larga possibile delle norma, ma rimane il fatto al di là della norma, che è inaccettabile, in quanto sottrae risorse alle possibilità di investimento della Regione Piemonte.
Questo, secondo me, è il punto fondamentale. A fronte di una crisi economica profonda e di una ricerca di investimenti infrastrutturali, la Regione Piemonte ingessa la propria capacità di indebitamento, perché deve fare fronte ad un deficit che nell'anno 2000 è ammontato a 1200 miliardi: 200 miliardi coperti dallo Stato e 1000 coperti da questo mutuo.
Non è corretto, oltre che non costituzionale, pensare di gestire, in modo così irresponsabile, le risorse della Regione Piemonte. Se si vuole accendere un mutuo lo si faccia, ma sia un mutuo che serva per investimenti e non per pagare quei mille miliardi di spesa dilatata che sotto elezioni la Giunta Ghigo ha deciso di lasciar correre, giungendo, nell'anno 2000, ad un deficit mai raggiunto negli anni precedenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Alcune precisazioni e una dichiarazione di voto del nostro Gruppo consiliare. Voteremo contro le pregiudiziali poste da queste due giornate di Consiglio regionale da parte dei colleghi di opposizione, perch riteniamo che le stesse siano da ritenersi infondate. Non è vero che ci siamo sottratti al dibattito ma, come ricorderanno i colleghi, per dispositivi regolamentari le pregiudiziali possono essere, di fatto esposte da chi le presenta. Pertanto, alcune considerazioni, in aggiunta a quanto avevamo già detto nel dibattito preliminare di questo disegno di legge, le svolgeremo in sede di dichiarazione di voto. Tutto qui, anche perché visto il numero di pregiudiziali affrontate (e non so quanti emendamenti dovremmo affrontare, visto il chiaro intento di opposizione ostruzionistica e strumentale da parte della minoranza) è chiaro che abbiamo deciso, in modo costruttivo ed utile dal nostro punto di vista, di economizzare più tempo possibile.
Voteremo contro a tutte queste pregiudiziali.
Alcune precisazioni. Innanzitutto, Consigliere Chiezzi, credo che, in effetti, questo mutuo vada sulle spese correnti. Ricordo che sulla questione del Titolo V ci siamo già confrontati in quest'aula e avevamo già chiarito che, essendo questo avvenuto prima dell'entrata in vigore della modifica costituzionale non vi è, di fatto, un impedimento di legge.
Per quanto riguarda il merito di copertura di spese correnti e di "frequentazione di osterie" devo dire che la Regione Piemonte è in buona compagnia. Come è noto, nei disavanzi della sanità, la Regione Piemonte ha già contratto dei mutui per la copertura di spese correnti per complessivi duemila e cento miliardi. La Regione Campania ha contratto mutui per complessivi 1600 miliardi per ripianare i disavanzi degli anni precedenti la Regione Toscana mutui per 2000 miliardi. La stessa, inoltre, per contrarre il mutuo per coprire le spese correnti, ha anche chiuso una quarantina di "osterie", o se si preferisce usare un termine più appropriato, una quarantina di ospedali.
Alcune precisazioni. Non ho detto che sia colpa delle opposizioni Consigliere Saitta. Indubbiamente, il ritardo di 15 giorni da quando avete iniziato questa manovra ostruzionistica, è colpa vostra ed è ascrivibile alla manovra dell'opposizione che si sta comportando con un chiaro intento di non fare passare questo provvedimento. Se ci saranno degli aggravi, da quel periodo di spesa, per contrarre un mutuo, la colpa sarà vostra. Poich su questa cifra è aperto un accredito per un principio di buona amministrazione, la Regione Piemonte, se non sbaglio (l'Assessore al bilancio mi può correggere) sta pagando una percentuale del 2,5 o del 2.6 su base annua.
Eventualmente, se ci dovranno essere degli aggravi, saranno per responsabilità vostra - questo è il nostro punto di vista - per il tempo per eventuali modifiche che dovessero sorgere da qui all'eventuale approvazione del provvedimento, quindi, in un certo senso, per l'assetto definitivo del mutuo che alla fine dovrà essere contratto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Sono un po' dispiaciuto che Consiglieri, come il Consigliere Cattaneo che stimo, continuino a non capire che c'é una differenza fra un'opposizione e un'opposizione di centrosinistra più Rifondazione che obiettivamente, ritengo anch'io stia seguendo una strada cieca di ostruzionismo capeggiato da alcuni e che porta a rimorchio tutta l'opposizione di centrosinistra.
Mi spiace, lo voglio dire per l'ennesima volta: non sono su questi banchi in attesa di passare dall' altra parte. Sono stato eletto Consigliere di opposizione, come Gruppo di opposizione abbiamo fatto delle proposte alternative sulla sanità, forse non sono piaciute oppure non sono all'interno di quel quadro di sanità di centrodestra che il Presidente Ghigo rivendica a sé. Sicuramente sono proposte di riforma della sanità di stampo liberare, e anche, vivaddio un po' liberiste. I colleghi di Forza Italia, continuano con un modello suicida di gestione della sanità. Noi non abbiamo fatto ostruzionismo e rivendichiamo di non fare ostruzionismo anche su questo specifico punto. Vorrei che fosse chiara qual è la nostra posizione di osservazione di un elemento un po' deteriore della vita politica che ci porta, per l'ennesima volta ha ragione il Consigliere Brigandì, a perdere un'intera giornata di lavoro su mozioni che, mi sembrava, con un attimo di impeto, il Presidente volesse dichiararle non ricevibili. Invece, le ha messe tutte nel calderone in una discussione generale.
Siamo a fine giornata e neanche le distinzioni fra bianco e rosso destra e sinistra, che piacciono tanto al Presidente, portano a riconoscere che c'é una posizione diversa di un Gruppo di opposizione che non si accoda a certe scelte



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

In questa dichiarazione di voto vorrei far rilevare al Consigliere Mellano che non stiamo discutendo di modelli sanitari, di modelli di competizione e nemmeno di modelli di cooperazione, ma di una questione specifica. C'é una gestione della sanità che nel 2000 ha avuto un disavanzo che bisogna coprire. La scelta fatta è quella del mutuo, stiamo discutendo di questo meccanismo, ma non è ostruzionismo. Credo sia compito della minoranza far rilevare che le previsioni della Giunta in ordine al disavanzo, sono state totalmente sbagliate, questo è compito anche di governo. C'era stato detto che il disavanzo del 2000 era di 600, al massimo 650, invece le cose sono andate diversamente.
La contrazione del mutuo non è di competenza del Consiglio regionale questa legge non ci autorizza a contrarre un mutuo. La contrazione di un mutuo è un atto della Giunta e la Giunta lo ha già compiuto. Quello che stiamo discutendo, forse dirò delle cose banali, è la ripartizione del mutuo tra le ASL e Regione, ma la contrazione è stata decisa con un atto della Giunta.
Capisco che c'é un po' di confusione, la volta scorsa sembrava quasi che dipendesse dal dibattito del Consiglio regionale la scelta di contrarre il mutuo. La scelta è stata compiuta. Questo tempo non è passato inutilmente perché ci ha permesso di rilevare le furbizie della Giunta regionale, in modo particolare del Presidente Ghigo.
Il Presidente avrebbe potuto contrarre il mutuo così come ha fatto con decisione della Giunta, ed è così che si fa perché c'è il bilancio che lo autorizza, anziché due settimane fa, al momento di approvazione del bilancio. Invece il Presidente Ghigo ha mandato una lettera alla Cassa Depositi e Prestiti dicendo "Ho intenzione di accendere un mutuo, chissà se me lo date?". Se il Presidente voleva il mutuo poteva immediatamente deliberarlo, come era stato detto nel bilancio di previsione del 2002, e contrarlo.
Non c'é nessuna responsabilità del Consiglio, ne della maggioranza e nemmeno della minoranza, stiamo discutendo di una cosa diversa. Dove sta la furbizia? Che si è ritardato questo processo per arrivare a questo momento perché la Giunta regionale non voleva caricarsi nel bilancio di Previsione del 2002, della rata di ammortamento annuale. La furberia sta nel fatto che la Giunta non ha neppure voluto caricarsi della rata di ammortamento semestrale, come richiede la Cassa Deposito e Prestiti, del 2002.
Se avesse voluto fare così avrebbe già deciso un mese fa di farlo invece, facendolo in questo momento dell'anno, vuol dire che l'ammortamento del mutuo va al prossimo anno; vuol dire che la Giunta regionale ha deciso di non fare il mutuo perché ha pensato di non poter, o di non volere finanziare la rata di ammortamento semestrale. Vuol dire che non ha voluto e ha deciso di non tagliare le proprie spese, perché bisognava finanziarlo.
In questo sta la furberia del meccanismo con il quale si è pensato di scaricare sulla minoranza una responsabilità che era interamente della maggioranza e della Giunta, che avrebbe dovuto contrarre questo mutuo allora. Il ritardo della contrazione del mutuo nell'anno 2002 ha comportato ed è questo l'altro elemento grave, non è soltanto furberia, c'è anche una responsabilità contabile - la mancanza di liquidità alle ASL, mentre le altre Regioni hanno contratto il mutuo. Questo non è potuto avvenire, per cui cosa si è verificato? Il mutuo non è stato contratto e la Regione ha dovuto fare delle proprie anticipazioni mettendo in difficoltà - e concludo l'ente che in questo momento ha grandissime difficoltà di cassa.
Questi sono i termini della questione. Non è vero, collega Cattaneo che c'è una responsabilità della minoranza e del Consiglio. La responsabilità è interamente della Giunta che ha deciso di contrarre questo mutuo per questioni interne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, mi pare che la lunga discussione che stiamo affrontando, che non considero oziosa e una perdita di tempo, nasconda alcuni grandi problemi.
Quando si invoca la presenza del Presidente Ghigo ai lavori consiliari e di Commissione, spero sempre che la sua presenza possa in qualche modo portare in questo dibattito alcuni elementi rilevanti, ad esempio, dove sta andando il federalismo, che mi pare fosse uno degli elementi portanti, non so se lo è ancora, di questa maggioranza.
Per quanto riguarda la sanità, come in altri campi, scontiamo uno scostamento strutturale, del quale non si hanno segnali di voler recuperare, tra federalismo delle competenze e federalismo fiscale.
Praticamente, oggi, si cercano di affrontare le difficoltà della sanità senza affrontare questo problema, come credo si verifichi anche in altri settori. Sostanzialmente, si sono trasferite alle Regioni competenze per cento, ma il trasferimento della base fiscale statale, per poter assolvere questi compiti, è a sessanta come riferimento di unità. Si costringono le Regioni ad una operazione di fiscalità aggiuntiva, che legittima le Regioni stesse e dà fiato al partito antifederalista, che è presente in modo trasversale nel Paese e nel sistema degli interessi che paventano nel federalismo - quello strutturale, realmente di autogoverno - un rischio per molti equilibri e per molti interessi.
Da un Presidente che guida i Presidenti delle Regioni mi aspetterei in qualche modo un moto forte verso questa maggioranza e questo governo nazionale, per far sì che possa essere accelerato il processo di attuazione, almeno di alcune parti, del federalismo fiscale.
Trascinandoci ogni volta nella discussione di deficit di bilancio, e saranno sempre presenti, si rischia, se si vuole fare un'operazione di forte contenimento della spesa, soltanto di intaccare il livello dei servizi e delle prestazioni. Attraverso questa strada, inevitabilmente magari anche senza volerlo o teorizzarlo, si può aprire la strada a quote aggiuntive di sanità gestita dal privato.
Sono processi che apparentemente avvengono in modo casuale, ma una regia accorta, che tiene in piedi lo scostamento tra competenze trasferite e federalismo fiscale in ritardo, permette di fare queste operazioni.
Francamente, non entro nella discussione circa le modalità di risanamento del deficit dell'anno 2000. E' una responsabilità che appartiene alla maggioranza che, tra l'altro, è molto rafforzata da un sistema elettorale abbastanza discutibile.
Quindi, è un problema vostro. E' certo che le soluzioni da voi adottate irrigidiscono l'operatività delle ASL e la irrigidiscono per un periodo molto lungo; in qualche modo sottraggono spazi di manovra all'operatività politica della Regione.
E' una soluzione che voi dovete individuare.
Noi possiamo dire che avete mancato gli obiettivi di bilancio che avevate presentato a suo tempo. Li avete mancati in modo notevole e la vostra soluzione per colmare questo buco è molto discutibile. Alle spalle di tutto questo c'è un'anomalia strutturale che dovrebbe essere politicamente posta e rivendicata, altrimenti ogni giorno trattiamo solo di un piccolo aspetto. Per esempio: con quale disegno pensate di arrivare ad un risanamento strutturale? L'operazione finanziaria che fate non dovrebbe essere armonicamente collegata al disegno della sanità che vi date? Come possiamo affrontare a compartimenti stagni questo, come se fosse un problema a se stante, e, poi, domani, quello della ristrutturazione della sanità? Come possiamo ristrutturare la sanità senza intaccarne i livelli se non risolviamo un problema di fondo? Stante le caratteristiche strutturali della nostra popolazione e l'evoluzione delle tecnologie mediche della medicina, per affrontare adeguatamente questi bisogni occorre probabilmente aumentare la quantità di risorse assegnate alla sanità e non ridurla.
Se non si compirà questa operazione, si arriverà inevitabilmente a comprimere la tutela pubblica della sanità.
Un'ultima battuta: c'è una grande animosità delle assicurazioni affinché si possa impostare un'assicurazione sulla salute. Non è fuori luogo pensare che le compagnie assicuratrici leggano la crisi della sanità pubblica nelle modalità in cui la vogliamo affrontare, cioè in modo inadeguato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

In questa discussione, la maggioranza continua a non avere la pazienza e la voglia di ascoltare quanto proviene dai banchi dell'opposizione.
E' certo che ci troviamo in presenza di una coperta corta. I soldi per la sanità sono insufficienti e tutti i tentativi di individuare delle soluzioni sfociano sempre in soluzioni assolutamente negative per i fruitori del servizio.
L'idea di far coprire questo mutuo alle ASL, al di fuori di qualsiasi promessa o affermazione che venga fatta in quest'aula, si ridurrà inevitabilmente in un calo di servizi e in una riduzione delle prestazioni per i cittadini piemontesi.
Inviterei i Consiglieri, che hanno ancora voglia, tempo e pazienza di pensare agli elettori, a visitare le stanze dei cittadini ricoverati negli ospedali, non quelle dei direttori generali, per vedere le difficoltà che questi devono superare nel ricovero ospedaliero di fronte alle problematiche della gestione sanitaria che sono direttamente conseguenti alla scarsità degli operatori presenti.
Credo che una semplice visita ai principali ospedali piemontesi da parte dei Consiglieri regionali, ma, soprattutto, da parte dell'Assessore alla sanità e del Presidente Ghigo potrebbe delineare il quadro preciso della situazione che stiamo esponendo, ovvero che le politiche finanziarie fin qui perseguite, hanno solo aumentato i debiti del nostro sistema pubblico, mentre non hanno portato nessun giovamento ai cittadini.
Sono convinto che queste considerazioni cadranno un'ennesima volta nel vuoto. Mi dispiace molto che la forza politica di maggioranza, che sta governando la Regione Piemonte, non si renda conto di questo sistema.
Questo sistema, in fondo, è voluto da questa Giunta, perché l'obiettivo abbastanza chiaro, è quello di privatizzare la sanità pubblica. Questa privatizzazione avviene spogliando il servizio pubblico e incentivando il ricorso al servizio privato.
Lo scopo principale è quello di favorire la sanità non più garantita dal pubblico, ma sostenuta dalle assicurazioni private. Si realizza esattamente il contrario di quella che è una gestione sociale della sanità.
Tutto ciò comporta che le categorie privilegiate dal punto di vista del censo avranno la possibilità di pagare assicurazioni più elevate e, quindi di godere di una maggiore assistenza, mentre le categorie più deboli, non potendo pagare le assicurazioni o pagare assicurazioni limitate, avranno minore assistenza.
In questo modo, si avrebbe il ribaltamento del sistema sociale, che dovrebbe essere alla base di una società civile, ottenendo il risultato di dare di più a chi ha di più e meno a chi, per motivi di censo, di lavoro o di vita, ha meno possibilità.
Spero che, prima o poi, le forse politiche presenti in quest'aula che condividono l'idea di una visione sociale si rendano conto dei danni che stiamo producendo con questa linea di indirizzo.
La scelta di contrarre questo mutuo, scaricando sulle ASL, di nuovo degli oneri, ha lo scopo di distruggere la sanità pubblica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ho seguito in modo poco partecipe questa discussione non per distrazione o perché non sia un argomento che meriti l'attenzione del nostro Gruppo, ma perché contestualmente mi stavo occupando di un'altra questione, sulla quale presenteremo un'interpellanza, che riguarda una ex IPAB del Comune di Cumiana, rispetto alla quale mi sono imbattuto in una curiosa circostanza. Da qui, è nata la voglia di indagare.
Questa struttura, fra vari passaggi e destinazioni, diventerà un'unità operativa per bambini cerebrolesi. Oggi scopriamo che, probabilmente aprire questa struttura comporterà un ulteriore finanziamento da parte della Regione di 2 miliardi e mezzo per gli arredi e 1 miliardo ulteriore per coprire le spese relative alle opere connesse. Per mantenere operativa la struttura, stime della Regione parlano di 6 miliardi annuo per la sola gestione della struttura.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, potrebbe arrivare alla dichiarazione di voto sulle questioni pregiudiziali?



CONTU Mario

Arrivo al dunque. Ho fatto riferimento a questo fatto perché riguarda la capacità delle ASL e delle ASO, nella quale non so se è stata estromessa l'ASL 10, a far fronte, attraverso risorse, al sostegno della spesa finanziaria. Oggi abbiamo trovato una soluzione che consente di aggravare questo stato di cose. Cosa vuol dire che avevamo trasferito queste risorse alle ASL e le ASO e, poi, oggi, chiediamo loro di pagare il 70% degli oneri finanziari del mutuo e ciascuno in proporzione alla singola quota di disavanzo, mentre il restante 30% è posto a carico diretto della Regione? Se operiamo in questa direzione e se - come diceva il Consigliere Morioni - la coperta è corta, le ASL e le ASO dove troveranno le risorse per far fronte alle questioni di tutti i giorni, rispetto alle quali i cittadini ci chiedono continuamente conto del mal funzionamento della sanità e del fatto che, oggi, a fronte di un patrimonio immobiliare sicuramente vasto, molto spesso non censito e che sfugge alle maglie del censimento, dovremo utilizzare il patrimonio immobiliare, che pur rappresenta una risorsa nel tempo, per finanziare la spesa corrente.
Assessore, non so se una legge regionale ha il potere di derogare un dettato costituzionale. Cito testualmente il testo, perché capisca il problema relativo alla questione della incostituzionalità: "Le ASL e le ASO vengono perciò autorizzate a derogare al divieto di ricorrere all'indebitamento per finanziare la spesa corrente previsto dal nuovo testo dell'art. 119, comma sei della Costituzione".
Presidente, le pongo una domanda. Può una legge ordinaria della Regione Piemonte o una proposta di deliberazione della Giunta stabilire il principio che le ASL e le ASO, per come leggo testualmente la relazione derogare un dettato costituzionale? Credo che qualcuno debba dare delle risposte e, in mancanza di risposte chiare da parte della maggioranza, non possono non essere quello di tutti gli strumenti, collega Mellano, messi a disposizione dai Regolamenti e dalle norme di funzionamento dell'aula per far comprendere ad una delle parti politiche che ha l'obbligo di governo di un settore così delicato come quello della sanità, se la strada intrapresa sia legittima sul piano costituzionale e se risponda a quei requisiti dell'operare secondo la diligenza del buon padre di famiglia nella gestione della spesa.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione delle questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale n. 1 e 2, presentate in precedenza.
Indìco votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tali questioni pregiudiziali.
Il Consiglio respinge.
Procediamo alla votazione delle questioni...


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Già precedentemente il collega Riggio, mentre discutevamo sulle questioni pregiudiziali e prima di passare alle dichiarazioni di voto aveva avanzato una richiesta di comunicazione sulla problematica relativa ai LEA. Questo l'Assessore Picchetto lo sa bene, perché è stato oggetto di un incontro...



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, ma ho appena detto che procediamo alla seconda votazione, che tanto sono a ripetizione, e poi ci sarà subito la comunicazione dell'Assessore Picchetto. In questo senso la tranquillizzo.



MANICA Giuliana

Posso, magari, aggiungere qualche elemento per la comunicazione che forse potrebbe essere utile?



PRESIDENTE

La aggiunga.



MANICA Giuliana

Assessore Picchetto, noi gradiremmo anche sapere, nel momento in cui farà la comunicazione, quando e in che termini intenderà assumere la deliberazione che riguarda la copertura dei LEA fino alla fine di dicembre, anche perché la data 30 giugno è imminente e questo è l'ultimo Consiglio utile. Noi riterremmo che questa comunicazione debba essere fatta prima della conclusione del Consiglio stesso.
Ho posto tale questione in modo che lei possa rispondere in questi termini nella sua comunicazione.


Argomento: Fondi sanitari

Esame disegno di legge n. 365 "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità nell'anno 2000" Questioni pregiudiziali presentate ai sensi ex art. 63 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

Indìco votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali di merito, dalla n. 3 alla n. 20, presentate nella seduta di questa mattina.
Il Consiglio respinge.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Iscrizione all'o.d.g. ed esame dell'ordine del giorno n. 577: "Preoccupazioni sul futuro dell'ippodromo di Vinovo" (Interrogazione n. 1596 "Proroga dell'attività ippica sul comprensorio 'Federico Tesio' di Vinovo (TO) e ricollocazione dell'ippodromo" e n. 1466 "Protesta dei lavoratori dell'ippodromo 'Federico Tesio'" collegate)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Volevo porre all'attenzione del Consiglio regionale una proposta, che si potrebbe certamente evadere nel giro di qualche minuto.
L'11 giugno, come Capigruppo, avevamo incontrato la delegazione degli operatori dell'ippodromo di Vinovo e ci eravamo impegnati, in quella sede a presentare un ordine del giorno al fine di sollecitare i soggetti pubblici e privati a tener conto delle istanze richiamate da tali operatori, e di assicurare una giusta ricollocazione dell'attuale impianto con la preoccupazione che era stata evidenziata.
Propongo pertanto all'aula e al Presidente, se acconsente, qualora vi fosse una convergenza come sembra, di affrontare, anche con la sola votazione, questo ordine del giorno, senza discussione.



PRESIDENTE

E' stato presentato un ordine del giorno. Se tutta l'aula acconsente e non c'é discussione...



CATTANEO Valerio

Noi abbiamo formulato un ordine del giorno sulla falsa riga di quello dell'Amministrazione provinciale e l'avevamo già depositato. Naturalmente l'ordine del giorno è aperto, è sulla carta intestata al Consiglio regionale e chi lo volesse sottoscrivere o dichiararne la sottoscrizione nella dichiarazione di voto, può farlo. Da un lato, credo che sia certamente sufficiente, e dall'altro la considero una modalità per trovare un'ampia convergenza in tempi stretti.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Ho visto che anche il Consigliere Tapparo aveva alzato la mano per intervenire sempre su questo punto; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Volevo solo dire che per non rendere sempre più inutili gli ordini del giorno, credo che qualche considerazione, seppur breve, su questa vicenda bisognerà farla, affinché la Giunta ne tragga ispirazione.



PRESIDENTE

Chiedo scusa se la interrompo, ma se conveniamo di trattarlo brevemente, nel giro di un quarto d'ora, con un intervento per ogni Gruppo di cinque minuti al massimo, lo iscriviamo. Però l'Aula deve acconsentire.
L'Aula acconsente? Va bene, allora diamo uno spazio...



TAPPARO Giancarlo

Scusi, solo una precisazione: a suo tempo, prima dell'incontro che hanno avuto il giorno che c'era fuori dal portone di Palazzo Lascaris il poni, avevo presentato un'interrogazione in tal senso. Vorrei che fosse assorbita e in qualche modo riconosciuta, visto che ho fatto un modesto lavoro prima della cura e che ho anticipato ed evidenziato il problema.
Vorrei che se ne discuta brevemente, che la Giunta ne tragga un'ispirazione e che si possa tener conto anche dei vari contributi che ci sono stati.



PRESIDENTE

L'aula acconsente un intervento per ogni Gruppo di cinque minuti? Vanno bene queste modalità? D'accordo, si proceda alla distribuzione dell'ordine del giorno.
Va la parola al Consigliere Moriconi.



PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: ordine del giorno n. 577 "Preoccupazioni sul futuro dell'Ippodromo di Vinovo" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Pozzo, Galasso, Manolino, Bussola Bolla, Burzi, Cantore, Valvo, D'Onofrio e Angeleri.
Il Consiglio tacitamente, unanime, acconsente all'iscrizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi



MORICONI Enrico

Sono in estrema difficoltà di fronte a questo ordine del giorno, che comunque voterò, essendoci una chiara valenza ambientale e una - purtroppo sottovalutazione della questione animalista.
Quando si parla di cavalli, è consueto per tutti pensare alla figura cavallo come di un animale sportivo fatto per correre. In verità, una visione antropocentrica del cavallo è una visione che non tiene conto di cosa significano le corse per i cavalli. Il cavallo in natura corre libero e selvaggio, il cavallo negli ippodromi impara a correre con fatica e con dolore. Il cavallo sportivo è sempre sottoposto, nella sua vita, a fatiche e a dolori. Questo è il galoppo.
Non so quanto di voi sanno che il cavallo trottatore (ad esempio il cavallo Varenne) impara a trottare con le zampe legate. Varenne, come tutti gli altri trottatori, è stato sottoposto a fatiche e a dolori per poterlo far correre...



(Commenti in aula)



MORICONI Enrico

Ognuno può tenersi le sue visioni, d'altra parte, un cavallo visto dai cacciatori, sta molto meglio degli animali che i cacciatori continuano ad ammazzare. Poi chi non vuole vedere, sono a disposizione per approfondire l'argomento.
I cavalli saltatori, ad esempio, sono sottoposti a delle vere e proprie punizioni fisiche per insegnare loro a saltare gli ostacoli. Forse non lo sapete, ma i cavalli saltatori, quando si allenano a saltare, hanno le ginocchiere con dei puntali dentro (che non penetrano nella pelle perch altrimenti il cavallo andrebbe incontro ad infezioni difficilmente curabili).



(Commenti in aula)



MORICONI Enrico

Questo non è vero? Ho delle testimonianze di veterinari che lavorano nel ramo e allora, se ne volete sapere di più dei veterinari che lavorano nel ramo, andate a fare i veterinari.
Hanno delle ginocchiere con dei rilievi all'interno, cosicché, se il cavallo urta l'ostacolo, ne ha un forte dolore. Tutto questo perché? Perch deve imparare a saltare l'ostacolo e deve essere incitato e stimolato ad evitarlo.
Lasciamo perdere - ahimè e purtroppo - tutto quello che gira nell'ambito delle scommesse e quello che significa in termini di aiuto ai cavalli. È vero che gli aiuti sono un fatto consueto in tutti gli avvenimenti sportivi, ma almeno le persone sanno e scelgono coscientemente di fare una certa qual strada, mentre gli animali vengono sottoposti a trattamenti loro inconsapevoli e loro inconsci. E' una scelta, quindi, che non possono rifiutare.
Qui vi è di nuovo la visione antropocentrica dell'uomo che decide di poter fare quello che vuole e di poter far fare all'animale quello che vuole. Visione antropocentrica che, come tutti sappiamo, discende addirittura dalla Bibbia (anche se nella Bibbia c'erano già delle visioni che dicevano che gli animali avrebbero avuto dei diritti).
In questo caso è chiaro che c'é una grossa contrapposizione tra una visione puramente ambientalista e una visione puramente animalista. La mia parte di anima animalista non si sente particolarmente addolorata dalla chiusura di un ippodromo, mentre invece la mia anima ambientalista ritiene che la possibilità di tenere in gestione ancora per un anno un ippodromo rappresenta una struttura che, dal punto di vista ambientale, è meno impattante di altre strutture che potrebbero essere costruite al suo posto.
E' per questo motivo che, pur con molto dispiacere, per quanto riguarda l'aspetto animalista dell'uso degli animali che non viene mai considerato darò il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Abbiamo letto l'ordine del giorno e condividiamo quanto diceva il Consigliere Chiezzi. Un ordine del giorno molto sobrio ed equilibrato, che pone un problema serio su una problematica che riguarda l'area, dove attualmente, sorge l'Ippodromo di Vinovo che comporta implicazioni di varia natura. Comprendo le motivazioni, e in parte le condivido, che hanno portato alcuni Consiglieri a presentare quell'ordine del giorno.
Devo confessare al Consigliere Moriconi che pensavo prevalesse l'anima animalista su quella ambientalista, che quindi prevalesse, sulla fatica del cavaliere, quella del cavallo. Con sorpresa, invece, ho sentito prevalere da parte del Consigliere Moriconi, le tematiche ambientaliste rispetto a quella animaliste.
Al di là di queste curiosità che sono del tutto personali, su questo ordine del giorno vorrei ricordare ai Consiglieri, ringrazio la Consigliera Suino per questo, che quella stessa mattina in cui c'é stato l'incontro con la delegazione che ha sollevato il problema legato all'ippodromo di Vinovo (con tutta la sua storia e le tematiche legate), c'era stato anche un incontro con una delegazione di paratetraplegici che, ad oggi, problema di uguale importanza, non trova una risposta ed un'attenzione che invece sta trovando l'ordine del giorno in esame. Il problema dei paratetraplegici meriterebbe almeno la stessa attenzione.
Al di là di questa sottolineatura dichiaro che il nostro Gruppo su questo ordine del giorno si asterrà pur condividendo una parte delle problematiche. Varrebbe la pena di fare ulteriore approfondimenti per verificare la situazione complessiva e quanto è collegato al problema sollevato dai responsabili dell'Ippodromo di Vinovo.
Ripeto, il Gruppo dei DS sull'ordine del giorno presentato si asterrà, pur condividendone una parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo, ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Mi pare che in questo ordine del giorno proposto manchi un aspetto rilevanti, cioè quello di impegnare la Giunta a trovare una soluzione definitiva. Non so se i nuovi accordi raggiunti tra le società Juventus Torino e il Comune di Torino stemperino questo progetto di Mondo Juve, non so se i due progetti resteranno in vita, ho qualche dubbio che ci sia la forza e la possibilità di tiraggio. Il problema è non fare un dispetto alla stagione che è nel vivo e lasciarla che si concluda prima che mettano quattro picchetti quattro nei terreni dell'Ippodromo per non realizzare nulla di concreto. Voglio vedere se la Giunta, con la sua autorevolezza, fa qualcosa in questi giorni.
Proprio oggi c'é un articolo sul La Stampa in cui si dice che questa sera ci sarà l'ultima riunione all'Ippodromo. Bisogna intervenire ad oras non a settimane o a mesi. Il valore degli ordini del giorno sono di questo tipo, Consigliere Cattaneo: si stila un ordine del giorno rivolto alla Giunta, ma questa non ascolta (salvo l'Assessore Leo che non va a cavallo e li ha solo visti nei libri di scuola).
Diciamo che c'é un elemento di fondo: può il Piemonte, che aveva l'unico Ippodromo di livello nazionale, vedersi tolto anche questa opportunità per realizzare un nuovo baraccone della vendita di abbigliamento e cose varie? Non c'é, al di là dell'occupazione che gira attorno all'Ippodromo, nella politica regionale la curiosità di capire: se si chiude un ippodromo c'é la possibilità di un'alternativa? Può la Regione fare qualcosa? Almeno può mettersi in campo? Mi sembra un ragionamento normale per un governo regionale.
Non solo per stilare un ordine del giorno che è monco, infatti fa riferimento solo alla proroga di un certo periodo per far concludere la stagione ippica, ma non dell'impegno della Giunta regionale per cercare di concorrere, insieme alla società dell'ippodromo, a trovare una soluzione territorialmente confacente, interessante e possibile.
Volevo rassicurare il Consigliere Moriconi. Se la mettiamo così, anche i cavalli da tiro non sono, purtroppo, allo stato di natura, devono tirare il carretto così come i muli degli alpini (finché c'erano). Probabilmente se fossero stati allo stato di natura e gli si dava la biada e il fieno sarebbero stati ancora più felici. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio. E' chiaro che noi dobbiamo essere severi verso una pratica scorretta nei confronti degli animali. Questo è da attuarsi con grande attenzione, ma non possiamo spingerci fino ad un punto estremo, altrimenti cadiamo in un condizione critica. Appena il problema era esploso, nel giro di un'ora avevo zelantemente scritto e depositato una interrogazione che raccoglieva il sentire di quella categoria. Gli stessi adesso hanno parlato con il Consigliere Cattaneo e si sono accontentanti di una semplice proroga, però mentre ci siamo cerchiamo di invitare la Giunta a considerare anche il problema dell'ippodromo come uno dei tanti problemi di oscuramento del Piemonte, come già il Salone dell'auto e una pluralità di imprese.
Presidente Ghigo e Presidente Cota, se volessimo, assume un carattere simbolico il fatto che questa Giunta, anche su un aspetto che potrebbe apparire minore, si spende per evitare che sparisca, a livello del Piemonte, l'unico ippodromo di livello nazionale di cui dispone la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Signor Presidente, ancora una volta intervengo per lamentarmi del fatto che qui si perde sempre e comunque molto tempo.
Come al solito, abbiamo sentito da parte della sinistra, che è padrona della cultura italiana, espressioni del tipo "anima ambientale"; credo che Fracchia non sarebbe in grado di utilizzare espressioni migliori.
Avrei anche il piacere, visto che sono un uomo di cavalli, che anche questo ordine del giorno fosse redatto con una lieve parvenza di forma italiana.
Noi non ne siamo in grado, perché, è notorio, siamo leghisti, siamo rozzi e, quindi, non capiamo nulla.
Certo che se il Consiglio regionale del Piemonte è il soggetto di questa frase, "invita gli stessi", si deve cercare una correlata, che non può essere che "dopo l'incontro di una delegazione di operatori con i Capigruppo del Consiglio regionale".
Presidente, mi spieghi, sia cortese, invita chi? La delegazione degli operatori dell'ippodromo o il Consiglio regionale invita i Capigruppo del Consiglio regionale? Sia cortese, non lo capisco. Oggi mi sono svegliato storto, sarò un pochino minorato psichico, ma noi della Lega facciamo sempre molta fatica a capire queste dissertazioni di carattere culturale approfondito nei confronti di animali che non stanno né in cielo né in terra.
Presidente, mi aiuti, cosa c'è scritto in questo ordine del giorno?



PRESIDENTE

Si riferisce ai soggetti pubblici e privati, gli stessi soggetti pubblici e privati.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Signor Presidente, sono sorte un po' di questioni relativamente ai cavalli.
Presidente, mi rivolgo a lei: credo che un ordine del giorno non si neghi a nessuno, è un'espressione che abbiamo già usato tante volte.
Questo ordine del giorno, Consigliere Cattaneo, offende la sua intelligenza.
Credo che si possano prendere in giro i lavoratori quanto si vuole, ma credo che questo Consiglio vada tutelato nella sua dignità.
Ripercorriamo la storia di questo ordine del giorno. Quando il problema venne sollevato preparammo un ordine del giorno, che annunciai in occasione di quell'incontro. C'era però un piccolo particolare rispetto a questo: impegnava la Giunta, il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a farsi parte attiva nei confronti di un soggetto privato, che in questo caso è la Juventus Football Club S.p.A., affinché prorogassero i termini della cessazione dell'attività per poter procedere alla realizzazione del progetto Mondo Juve, azione secondo noi dovuta.
Non si vuole tenere in nessun modo conto che, nel frattempo, il Comune di Torino, con l'approvazione della variante n. 56, ha scompigliato un po' le carte ai progetti della Juventus, o per lo meno se li sono scompigliati a vicenda.
Mi risulta che la Juventus non abbia un bilancio autonomo, forse, è all'interno di una holding un po' più grande, che si chiama Gruppo FIAT che probabilmente deve trovare le risorse per investire nella ristrutturazione dello Stadio delle Alpi, cosa per la quale non era scontato il voto favorevole del Consiglio Comunale. Oggi deve fare i conti con un duplice impegno finanziario di investimento: la ristrutturazione dello Stadio delle Alpi e la realizzazione di Mondo Juve.
Di questo se ne occuperà un imprenditore privato, però, Assessore, la circostanza della sovrapposizione di due provvedimenti, che temporalmente sono maturati in epoche diverse, offre una prospettiva diversa all'operatore pubblico, al soggetto pubblico e all'operatore privato perché si possa contrattare con la Juventus la possibilità di prorogare i termini dell'intervento.
Non c'è più quell'urgenza che appariva legittimata prima dalla necessità di forzare la situazione. Il Consigliere Angeleri continua a dire che sono due cose diverse, ma MondoJuve è un investimento ben preciso che non era previsto quando si è maturato il contemporaneo investimento sullo Stadio delle Alpi.
La situazione si è sbloccata, c'è un ordine di priorità. Probabilmente alla luce dei nuovi spazi commerciali ottenuti in quell'area, diventa meno dirompente la necessità di operare quel correttivo in termini di risorse e di profitti che possono derivare dall'operazione Mondo Juve che necessariamente, verrà ridimensionata nella sua portata, perché siamo in presenza di un'altra concessione altrettanto forte e che non riveste più il carattere di urgenza.
In questo senso, Presidente, consiglierei di correggere quell'ordine del giorno. Mi rivolgo al primo proponente: il generico riferimento a "soggetti pubblici e privati" impegna il Presidente e l'Assessore competente a richiedere urgentemente un incontro con la società Juventus per verificare nero su bianco la possibilità di ottenere una proroga.
In questo senso mi riservo di proporre un emendamento, ma più che altro suggerirei ai primo firmatario e al Gruppo proponente di sedersi un attimo attorno ad un tavolo per concordare un testo che sia realmente di impegno per il Presidente della Giunta per compiere questo passo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Abbia pazienza, Presidente, intervengo poco in quest'aula, però, in qualche modo, vorrei esprimermi su questa questione che ho seguito personalmente.
Ho apposto una firma anche su questo ordine del giorno. Sarebbe interessante vedere gli esiti concreti che hanno i nostri ordini del giorno, quindi, condivido la parte di intervento del Consigliere Contu quando dice che un ordine del giorno non si nega a nessuno. Però, il Consigliere Contu nell'intervento successivo ha citato alcune inesattezze sulle quali peraltro avevamo già discusso paragonando la questione dello stadio che la Juventus dovrebbe costruire con Mondo Juve: sono due cose completamente diverse.
Ho firmato questo ordine del giorno che considero innanzitutto doveroso nei confronti di questi lavoratori. Penso che, quale istituzione, si debba dare un segnale di estrema chiarezza. Vorrei puntualizzare che le amministrazioni comunali di Nichelino e di Vinovo non sono proprio dello stesso colore di questa amministrazione regionale, segnale che da quella parte non è assolutamente arrivato.
Sottolineo anche un altro aspetto: qui stiamo discutendo di un contratto tra privati. Da una parte, un privato, la Juventus, e, dall'altra parte, un privato, cioè coloro che gestivano questi ippodromi.
Forse, c'è un problema a monte che non è stato considerato ed è quello che i lavoratori oggi manifestano e sottolineano, ma dovevano, in qualche modo, farlo prima della firma del contratto. So che i lavoratori hanno espresso questa preoccupazione, ma non hanno avuto, comunque, un esito concreto.
Penso che l'unica cosa da fare sia intervenire all'interno di questo contratto privato, chiedendo una deroga rispetto ai tempi, non potendo chiedere altro e non avendo la forza, da un punto di vista istituzionale se non in termini di cortesia personale o di favori personali, perché è un contratto privato, sottoscritto e firmato. Mi pare abbia avuto già una proroga, perché la data del 30 giugno è già una proroga rispetto al contratto che era stato firmato mesi or sono.
La cosa che mi sento di dire, al di là della solidarietà che è d'obbligo in questi casi, è che da un punto di vista politico - l'ho già detto ai lavoratori e a coloro che rappresentano i lavoratori che sono venuti in questa sede a rappresentare le loro preoccupazioni - il nostro Gruppo si attiverà proprio tra quei due privati, in quanto non credo ci sia altro tipo di soluzione istituzionale in tal senso, visto le premesse che ho appena citato, ossia l'assenza totale di sensibilità politico amministrativa da parte delle due amministrazioni di Vinovo e Nichelino che hanno guardato la firma di questo contratto senza dire assolutamente niente.
Questo è il motivo per cui ho siglato quest'ordine del giorno e voter a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo per dire che, a nome del Gruppo Radicale, mi asterrò su quest'ordine del giorno.
Condivido gran parte delle critiche fatte emergere in questo dibattito dai Consiglieri Brigandì e Contu, nel senso che, obiettivamente quest'ordine del giorno è di una vaghezza quasi surreale. Non si riesce a capire, da quest'ordine del giorno, qual è l'elemento del contendere e soprattutto, nel momento in cui il Consiglio regionale invita, non si capisce chi invita e a che cosa invita i soggetti identificati come interlocutori ad agire.
Temo che quest'ordine del giorno sia il paradigma di quello che succede con gli ordini del giorno. La battuta "un ordine del giorno non si nega a nessuno" deve essere aggiornata, nel senso che, alla fine, non importa quello che dice l'ordine del giorno (tendenzialmente, un ordine del giorno è meglio se condiviso e se dice il meno possibile); l'importante è che possa essere trasversale e avere il voto del centrodestra e del centrosinistra - con un voto di astensione del Gruppo Radicali - in modo che ciascuno se lo "vende" come vuole.
Nell'ultima seduta avete votato un ordine del giorno sul Comune di Mappano che dice una cosa molto precisa, ossia che l'IRES deve fare uno studio. I giornali di ieri riportavano che il Consiglio regionale ha deciso per l'istituzione del Comune di Mappano. Questo è il senso di questi ordini del giorno che non si negano a nessuno. E' uno strumento di polemica politica che si dà in mano ai Consiglieri che ritengono di doverli utilizzare come mezzo per fare battaglia politica.
Voglio citare un altro ordine del giorno che testimonia come uno strumento, nobile e importante, venga utilizzato in quest'aula, quello sulla Banca Etica. Su questo tema non abbiamo avuto il coraggio di aprire un dibattito.
Vi è poi il collega Tapparo che accusa, ogni giorno, il centrodestra di essere selvaggiamente liberista, cioè quella maggioranza che ha votato l'ordine del giorno sulla Banca Etica, che, evidentemente, non hanno letto altrimenti non l'avrebbero votato.
Rivendico, anche oggi, di aver chiesto alla riunione dei Capigruppo di discutere l'ordine del giorno relativo all'uso terapeutico delle droghe leggere, chiedendo, a quest'aula, di avviare un dibattito alto su quell'ordine del giorno. Ovviamente, anche oggi non c'é stata la possibilità di fare quel dibattito. Spero che nella prossima seduta, con il favore di tutte le forze politiche, si possa discutere di un tema che ritengo importante, ma che merita un trattamento migliore di altri ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Intervengo per dire che voterò contro quest'ordine del giorno, pur condividendo totalmente il problema dei lavoratori dell'ippica e del mondo dell'ippica. Votare a favore di quest'ordine del giorno sarebbe come riconoscere che ha una sua dignità, ha un suo diritto il sorgere di un supermercato "Mondo Juve" al posto di uno stadio per l'ippica, ossia di un impianto nazionale e internazionale.
In questi mesi abbiamo visto che lo stadio di calcio è passato dalla mano pubblica a quella privata. L'altro unico impianto di valenza nazionale e internazionale che avevamo, lo stadio dell'ippica, va via perché la stessa società che ha preso lo stadio delle Alpi fa suo anche l'altro impianto.
Non posso accettare, anche se so che forse non c'é una competenza per impedire questo, che gli stadi vadano via per consentire il sorgere di supermercati.
Voterò contro quest'ordine del giorno, pur riconoscendo tutti i diritti del mondo dell'ippica espressi nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Presidente, volevamo segnalare che in data 8 aprile 2002 il Gruppo della Margherita ha inviato al Presidente Ghigo una lettera con 1800 firme che esponeva il problema dell'Ippodromo di Vinovo.
A noi spiace, per la verità, che il Presidente della Giunta regionale il Consiglio e lei, Presidente del Consiglio, dopo l'arrivo di tale comunicazione, non si è preoccupato affatto di questo problema.
Tutto ciò indica che il lavoro dell'opposizione, a mio parere, viene preso in scarsa considerazione. La perdita dei posti di lavoro non è un problema né della sinistra né della destra né della "seconda" e "terza" opposizione che vi è in quest'aula. Il problema dell'ippodromo di Vinovo è identico al problema della FIAT e delle altre attività che scompaiono dal territorio piemontese. Questa Giunta, con molta impassibilità, prima fa scappare i buoi e, poi, cerca di recuperarli.
Voteremo a favore di quest'ordine del giorno, però devo dire sinceramente, che un Consigliere regionale non ricopre una carica nobiliare, ma ricopre una carica conquistata perché qualcuno gli ha dato fiducia. Spiace che le istanze della società civile vengono prese poco in considerazione.
Questo problema è sorto già da parecchio tempo, ma avete aspettato che avvenisse una "rivoluzione" davanti alla Regione Piemonte. Abbiamo dovuto convocare una riunione supplementare per farvi capire che l'Ippodromo di Vinovo sta scomparendo, ma per voi tutte le crisi sono uguali. Con quest'ordine del giorno mettete una "pezza" a questa situazione. Avete fatto sparire il Salone dell'Auto, e nessuno se n'è accorto; sono spariti 3000 posti di lavoro nell'indotto auto, e nessuno se n'è accorto. Questa Regione continua ad avere un depauperato sotto il profilo della crescita e dell'imprenditorialità e noi tutti, felici e contenti, continuiamo a stare tranquilli all'interno di quest'aula, producendo una scarsa professionalità.



PRESIDENTE

Assessore Pichetto, per gentilezza, vuole esprimere il parere della Giunta? Così risolviamo anche le due interrogazioni.



PICHETTO Gilberto, Assessore al lavoro

Le due interrogazioni, che riguardavano la proroga dell'attività ippica sul comprensorio di Vinovo e la protesta dei lavoratori dell'ippodromo erano state presentate dal collega Giordano, del gruppo dei Democratici, e l'altra dal collega Tapparo, e chiedevano quale fosse la posizione della Regione in merito all'operazione riguardante Vinovo denominata "MondoJuve", quindi sull'acquisizione, od opzione, da parte della Juventus S.p.A., del comprensorio per destinarlo ad un centro ricreativo, sportivo commerciale e quant'altro.
In merito all'insediamento, vi è una domanda da parte di Juventus S.p.A. con una procedura in corso, dove è stata istituita una conferenza dei servizi e avviato un confronto.
In sede di prima riunione di conferenza dei servizi è stata altresì presentata una memoria firmata dal Segretario dell'Associazione Piemontese Cavalli Purosangue, dal Presidente del Comitato di Solidarietà per gli Utenti Alluvionati Moncalieri, da Legambiente, Circolo Un Po Blu e dal rappresentante del Comitato Ambientale Spontaneo Villaggio Dega Nord Centro Residenziale. Queste memorie sono state acquisite dalla conferenza e poste in valutazione.
In merito alla raccomandazione che i Consiglieri interroganti e lo stesso ordine del giorno presentato da diversi Consiglieri di questa Assemblea hanno posto, la Giunta si è già attivata nei confronti della Juventus S.p.A. per chiedere quale sia la tempistica propria per l'intervento di Vinoso.
Devo dire che probabilmente i termini di procedura di tipo urbanistico e di nullaosta commerciale sono tali per cui non dovrebbe essere un grosso sforzo per la società Juverntus permettere, dapprima, di terminare la stagione per quanto riguarda quest'anno - su questo, mi faccio carico di porre esplicitamente alla Juventus questo invito che viene dal Consiglio regionale - e, fino alla creazione del nuovo Ippodromo di cui si è parlato anche in alcuni interventi, di utilizzare in modo alternato, al posto del galoppatoio, la pista del trotto, perché non tutte e due sarebbero investite contemporaneamente di eventuali lavori, che comunque presumibilmente, dovrebbero andare nell'anno successivo.
Questo è lo stato dell'arte ad oggi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 577, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale dopo l'incontro di una delegazione di operatori dell'ippodromo di Vinovo con i Presidenti dei Gruppi consiliari regionali avvenuto l'11 giugno 2002 presso la sede del Consiglio Regionale, durante il quale sono state segnalate legittime preoccupazioni per il futuro di un così importante impianto messo in discussione per scelte determinate dai soggetti territorialmente interessati sia localmente che regionalmente rammentato che l'ippodromo di Vinovo nella sua prestigiosa storia ha segnato e segna nell'insieme del territorio regionale e della provincia di Torino, una qualificata attività sul piano dello spettacolo sportivo e quindi anche economico vista la conseguente messa a rischio di numerosi posti di lavoro diretto ed indiretto che l'ippodromo rappresenta ritiene essenziale che i soggetti pubblici e privati tengano conto delle istanze su richiamate per assicurare una giusta ricollocazione dell'attuale impianto invita gli stessi soggetti pubblici e privati a percorrere tutte le necessarie strade, ivi compresa una deroga dei tempi d'intervento di quanto si intende realizzare, per garantire a Torino ed al suo territorio regionale, una presenza di valore anche culturale che tanto prestigio ha dato e pu continuare a dare a livello nazionale ed internazionale".
Il Consiglio approva.
Dichiaro assorbite le interrogazioni n. 1596 e la n. 1466.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Comunicazione dell'Assessore D'ambrosio sui Livelli Essenziali di Assistenza


PRESIDENTE

Passiamo ora alla prevista la comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio in apertura di trattazione del merito del punto; ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

La Giunta assumerà entro venerdì la delibera con la quale verranno assegnati alle ASL i fondi indicati come da ordine del giorno del Consiglio regionale per il mantenimento dei LEA fino al 31/12/2000.
Nel frattempo, stiamo trattando con gli Ente locali per definire la situazione per il 2003, posto che lo sforzo fatto quest'anno non potrà sicuramente protrarsi anche in futuro.
La trattativa, in un tavolo aperto, cordiale e molto chiaro, proseguirà domani pomeriggio in un ulteriore incontro.



PRESIDENTE

Va bene.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, cos'é?



PRESIDENTE

Scusi, perché va male? Ha terminato, Assessore D'Ambrosio?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In ottemperanza anche ad un ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale, entro venerdì la Giunta regionale assumerà la delibera con la quale i LEA vengono prolungati fino al 31/12/2002.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo solo per far mettere a verbale quanto ha detto l'Assessore D'Ambrosio.



PRESIDENTE

E' già a verbale, lei lo sa benissimo dopo tante legislature...



CHIEZZI Giuseppe

Dato che era anche a verbale che, immediatamente dopo l'approvazione del bilancio, sarebbero successe certe cose, come le esenzioni dei ticket per i pensionati con la minima e i disabili, ma la Giunta ci ha preso in giro rimandando poi l'applicazione dello stesso al 1 giugno, io faccio mettere a verbale che l'Assessore D'Ambrosio ha affermato che entro venerdì la Giunta...



CHIEZZI Giuseppe

D'AMBROSIO Antonio (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Lei sa benissimo che entro il 30 bisogna assumere...



CHIEZZI Giuseppe

Appunto. L'Assessore D'Ambrosio ha affermato che entro venerdì sarà approvata, in Giunta, una deliberazione con la quale saranno prorogati al 31 dicembre 2002 gli oneri relativi all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Mi chiedo come mai si sia aspettato proprio l'ultimo giorno utile, cosa che sicuramente crea difficoltà e fibrillazione, sia nei Comuni che dovrebbero farsi carico di tutto questo sia nelle associazioni di tutela che vivono in condizioni di totale precarietà.
Detto questo, sono contento che entro la fine del mese ci sia l'impegno ad assumere tale deliberazione; però chiedo questo tipo di cortesia: la prossima settimana è convocato il Consiglio, quindi chiedo che l'Assessore alla Sanità ci faccia avere la deliberazione, o qualunque sia il provvedimento di Giunta che sarà preso.
Manca ancora un elemento. Sono a conoscenza, anche se purtroppo mi sono dovuto assentare nel periodo in cui vi è stato il dibattito in Consiglio regionale sul bilancio, dell'esistenza di problemi per quanto riguarda il finanziamento degli ultimi due mesi.
Vorrei conoscere, oltre al testo della deliberazione, se sono stati rimossi tutti gli ostacoli e se, in ogni caso, il finanziamento è stato garantito al 100% fino al 31 dicembre.
Ripeto: la prima richiesta è che al prossimo Consiglio regionale sia distribuita la deliberazione assunta dalla Giunta, anche se molto tardiva e poi se l'Assessore D'Ambrosio fosse così gentile da dirci se sono stati rimossi tutti gli ostacoli di bilancio, perché so che era stato sollevato un problema di copertura fino alla fine dell'anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, può identificare tutte le persone che vedo assembrate all'interno dell'aula, in quella zona attorno al Presidente Ghigo, perch alcune le conosco e altre no. Dato che ho degli amici che mi chiedono di venirmi a salutare in aula e gli dico che non si può fare, se per cortesia potesse identificarci tutte le persone.



PRESIDENTE

Sì, la ringrazio e lo ho già identificate.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Ho registrato anch'io le assicurazioni dell'Assessore D'Ambrosio. Non possiamo che prenderne atto, d'altronde non si tratta di una comunicazione straordinaria, ma dell'applicazione di una decisione unanime del Consiglio regionale. E' chiaro che tale decisione non richiederebbe ulteriori precisazioni, così com'è avvenuto, ma se sono state richieste precisazioni e conferme è solo perché sono emersi dubbi.
Sono state prese posizioni, da parte della struttura regionale, non coerenti con l'impegno assunto poco fa dall'Assessore, nel senso che in una riunione ufficiale la struttura regionale ha detto che finora non aveva ricevuto indicazioni per l'applicazione dei LEA nel secondo semestre del 2002, così come sono stati finanziati nel primo semestre 2001.
Le nostre preoccupazioni derivavano da questa comunicazione e da queste prese di posizioni della struttura regionale (non mi riferisco soltanto alla struttura della sanità, ma anche dell'assistenza). Una precisazione ulteriore deriva dal fatto che incominciamo ad avere dubbi sulla parola così come viene data in Consiglio regionale. Mi riferisco all'Assessore Pichetto. L'assessore Pichetto è stato l'artefice della conclusione di un dibattito sul bilancio, basato su tre questioni essenziali finora non mantenute. Lei, Assessore Pichetto, non è più garante degli impegni che sono stati finora assunti. Lei ci aveva garantito che, per quanto riguarda i ticket, immediatamente la Giunta si sarebbe riunita il lunedì successivo (era di venerdì) per decidere l'applicazione dei ticket, così come aveva deciso il Consiglio regionale.
Così non è stato fatto e lei non è stato attento. Ci aveva detto la stessa cosa per i LEA e per le case per anziani. Nulla di questo si è verificato: per la questione dei ticket abbiamo dovuto penare e sollecitare, provocare situazioni incredibili per arrivare all'applicazione; e così pure sui LEA.
Mi pare che la parola dell'Assessore D'Ambrosio contenga un equivoco (lo sottolineo perché, se così non fosse, lo chiarisca e poi verificheremo il 1 luglio). L'Assessore ci ha detto che finanzierà i LEA anche per il secondo semestre, ma non ha detto se intende finanziare tutte le prestazioni che sono state garantite nel primo semestre 2001. Ho la sensazione che questa precisazione contenga un equivoco. Se così non fosse le chiedo scusa e le chiedo di precisare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per chiarimento; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Per chiarimento in senso letterale, nel senso che, rispetto alla comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio, i colleghi (e per ultimo il collega Saitta) hanno precisato un punto che non è di poco conto. Non è sufficiente, in quest'aula, dire che si assumerà deliberazione entro il 30 giugno. È ovvio, è obbligatorio assumere una decisione entro il 30 giugno sulla questione dei LEA, lo deve fare chiunque a termine di legge. Il punto è che in un ordine del giorno, in una discussione a seguito del bilancio preventivo del 2002, si era assunto l'impegno di dare copertura ai LEA fino al 31 dicembre, nello stesso modo in cui era stato dato fino a giugno.
Dopodiché, con quale decisione al tavolo con gli Enti Locali, e con quale riparto tra la Regione e loro, non è questione che riguarda quest'aula n l'ordine del giorno. L'ordine del giorno indica una cosa precisa, dopodich ci saranno modalità attuative della stessa, che affronterete in sede gestionale ed esecutiva. Il punto essenziale è dire oggi che natura avrà la deliberazione: se di rispetto dell'impegno assunto in aula in sede di discussione del bilancio, o se avrà altre caratteristiche.
Non è indifferente che lo si dica o non lo si dica, Presidente, quindi il chiarimento è per precisare che la nostra richiesta è a tutto campo con queste caratteristiche.


Argomento: Fondi sanitari

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000" Questioni pregiudiziali ex art. 63 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa Enrico, per la relazione.



PRESIDENTE

COSTA Enrico (relatore)



PRESIDENTE

Il disegno di legge in esame disciplina la copertura del disavanzo della Sanità registrato nell'anno 2000 ...



PRESIDENTE

CHIEZZI (fuori microfono)



PRESIDENTE

Signor Presidente, l'Assessore non risponde alle osservazioni?



PRESIDENTE

L'Assessore ha già fatto comunicazioni.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Chiedo scusa colleghi, voi avete parlato nelle comunicazioni, ci sono state alcune richieste l'Assessore ne ha preso atto, Consigliere Costa vada avanti nella lettura.



COSTA Enrico

Tale disavanzo è stato quantificato, sulla base dei bilanci consuntivi in circa 1.204 miliardi. Di tale importo, in forza dell'accordo stipulato l'8 agosto 2001 tra Governo, Regioni e Province autonome, 204 miliardi sono previsti quali oneri a carico dello Stato. Per la parte residuale, pari a 1000 miliardi, il comma 4 dell'art. 4 della legge 405/2001, che ha convertito con modifiche il decreto legge 347/2001, dispone che provvedano le Regioni, mediante la stipulazione di mutui.
Il disegno di legge a seguito dell'approfondimento avvenuto in commissione, che ha anche coinvolto la commissione IV nella fase istruttoria, ha subito significative modificazioni rispetto alla originaria impostazione. Impostazione che prevedeva l'accensione di mutui a carico diretto dei bilanci di le ASL e ASO, lasciando alla Giunta regionale la facoltà di valutare l'opportunità di stipulare un unico mutuo. L'attuale formulazione non prevede opzione ma stabilisce chiaramente che la Regione Piemonte stipuli, anche per conto delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e delle Aziende Sanitarie Ospedaliere (ASO), un unico mutuo per ripianare il disavanzo. E' inoltre previsto, elemento introdotto dalla Giunta regionale in fase istruttoria, che le spese indotte dall'accensione del mutuo siano in via prioritaria coperte con alienazioni del patrimonio disponibile delle Aziende sanitarie.
L'art. 1 del disegno di legge prevede che le ASL e le ASO paghino il 70% degli oneri finanziari del mutuo, ciascuna in proporzione alla singola quota di disavanzo, mentre il restante 30% è posto a carico diretto della Regione. Le ASL e le ASO vengono perciò autorizzate a derogare al divieto di ricorrere all'indebitamento per finanziare la spesa corrente, previsto dal nuovo testo dell'art. 119, comma 6, della Costituzione.
Peraltro l'apparente violazione della disposizione costituzionale è superata qualora si consideri che la fonte deficitaria che ha dato origine all'esigenza di ripianamento, è sorta in un arco cronologico antecedente l'entrata in vigore della riforma costituzionale, fatto che rende legittimo il ricorso alla stipulazione di mutui il cui nesso causale non ricada, dal punto di vista cronologico, nel rango applicativo del novellato art. 119 della Costituzione.
L'art. 2, attraverso esplicitazioni di carattere procedurale, prevede che le Aziende sanitarie regionali trasferiscano alla Regione le rispettive quote di partecipazione agli oneri del mutuo stipulato dalla Regione, quale compartecipazione alla copertura del disavanzo a carico dei rispettivi bilanci. Relativamente al pagamento della quota degli oneri del mutuo a carico della Regione, lo stesso articolo stabilisce, condizione posta in commissione, che esso avvenga nel rispetto del vincolo di destinazione delle spese sanitarie, di cui all'art. 8 del d.lgs. 18 febbraio 2000, n.
56. Si ribadisca infine la necessità di addivenire ad una sollecita approvazione del provvedimento che consente di dare corso all'accordo Stato Regioni, precedentemente citato, attraverso la scelta di uno strumento che a seguito di un approfondito esame, è parso essere più idoneo.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Per cortesia, vorrei chiederei all'Assessore D'Ambrosio di rispondere in due minuti alle domande di chiarimento che sono state poste prima. E' l'unico modo per risolvere la questione. L'assessore D'Ambrosio risponda alle domande poste e dica se le preoccupazioni che sono state sollevate a proposito dei LEA e della copertura per l'anno 2001-2002, sono fondate oppure no.
Ci vuole un minuto per rispondere, tolga dall'aula questa preoccupazione, per cortesia.



PRESIDENTE

L'Assessore D'Ambrosio può intervenire, pero dico sin d'ora che non darò più la parola per ulteriore interventi dopo quello dell'Assessore.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Così come ho detto poc'anzi, entro venerdì adotteremo una delibera con la quale espliciteremo nei dettagli gli impegni che la Giunta assume ...
CHIEZZI (fuori microfono) Ma questa non è una risposta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Voi avete chiesto di avere martedì in aula la delibera, discuteremo martedì sulle decisioni assunte dalla Giunta.



PRESIDENTE

Non è prevista una discussione. Andiamo avanti con la discussione generale. Ci sono interventi sulla discussione generale del disegno di legge n. 365? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà



RIGGIO Angelino

Nella stessa relazione noto come si è fatto cenno alla possibile interpretazione della violazione della disposizione costituzionale contenuta nel provvedimento.
Nella relazione si legge: "è superata qualora si consideri che la fonte deficitaria che ha dato origine all'esigenza di ripianamento, è sorta in un arco cronologico antecedente l'entrata in vigore della riforma costituzionale. Fatto che rende legittimo il ricorso alla stipulazione di mutui il cui nesso causale non ricada dal punto di vista cronologico nel rango applicativo del novellato art. 119 della Costituzione".
Secondo la nostra opinione non basta il fatto che la maggioranza abbia respinto le nostre osservazioni, nella sede opportuna verificheremo se è come voi dite. Certo, rimangono una serie di perplessità.
Questa delibera non è di accensione del mutuo, la delibera che autorizzava il Presidente della Giunta regionale ad accendere un mutuo, è un delibera che la Giunta poteva fare in qualsiasi momento indipendentemente da questa delibera di riparto. Questo dimostra quanto siano state pretestuoso le osservazioni fatte dal Consigliere Cattaneo circa l'opposizione della minoranza, che ci sarà.
Ci sarà questa opposizione, soprattutto dopo l'aumento dell'IRPEF dallo 0,9 all'1,4% per ripianare il disavanzo della sanità. Approfitto della presenza del Presidente Ghigo per chiedere quando ci comunicherà i dati della quarta rilevazione trimestrale e qual è, effettivamente, il disavanzo del 2001. Anche questo è un oggetto misterioso. Abbiamo dovuto aspettare parecchio per conoscere il vero disavanzo del 2000.
Per tantissimo tempo è stato negato, forse avete dei problemi di flussi di informazione e forse è per questo che il Presidente in campagna elettorale aveva negato che ci fosse un problema di disavanzo. Poi informato dal Governo nazionale e dalla Corte dei Conti, finalmente, ha saputo che avevamo ragione noi quando dicevamo che c'era un enorme disavanzo che non è servito a migliorare i servizi, perché i servizi sono peggiorati, tanto è vero che il Piemonte, insieme alla Puglia, ha la maglia nera per quanto riguarda i tempi di attesa nelle prestazioni sanitarie.
Noi faremo opposizione a questo provvedimento. Faremo opposizione perché questo mutuo sulle questioni sanitarie poteva anche essere acceso dalla Giunta regionale e forse sarebbe stato un gesto di coraggio se si fosse operata una scelta di tipo diverso.
In base all'analisi della nuova domanda sanitaria si sarebbe dovuto concludere che dovevamo avere il coraggio di investire in sanità, perch se è vero che sono aumentate le capacità tecnologiche, si deve investire nelle nuove tecnologie.
Se è vero che oggi il percorso sanitario è molto più complesso rispetto al passato, quando il medico di famiglia ti aiutava a tirare il dente o a far partorire tua moglie, e se è vero che oggi il percorso sanitario è diventato più articolato, si doveva iniziare a ragionare seriamente sui percorsi di salute e non sul supermarket delle prestazioni.
E' un grossissimo errore, che, in realtà, finisce per favorire ignobilmente il privato. Il privato, rispetto a questa forbice tra domanda e offerta di salute, si propone come soggetto che offre la prestazione in tempi più rapidi. Alcuni giorni fa, un mio assistito, al quale avevo prescritto un'ecografia, è tornato in ambulatorio dicendomi che al distretto l'ecografia era prenotabile ad agosto, al Centro di Candiolo per la fine di luglio e al CDC dopo una settimana. Però, sia al Centro di Candiolo che al distretto chiedono di sottoporsi ad una preparazione consistente in una dieta per tre giorni e nell'assunzione di carbone vegetale. Il CDC non richiede alcuna preparazione. L'assistito mi domandava un parere.
Cosa reputa lei, Assessore e Dottor D'Ambrosio?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Non si è stufato di dire sempre le stesse cose da sette anni?!



RIGGIO Angelino

Quale efficacia può avere un'ecografia dell'addome senza alcuna preparazione? In questo meccanismo sciagurato del supermarket delle prestazioni, la Giunta regionale poteva porsi come strumento di governo e avrebbe avuto buon gioco se avesse favorito dei distretti dotati di day-service, day surgery, day-hospital. Allora dice: "Vogliamo investire sulla nuova sanità spendiamo mille miliardi per investire sulla sanità".
Con mille miliardi si sarebbero potuti dotare tutti i distretti e i poliambulatori di eccellenza con day-service, day-surgery, day-hospital country-hospital, telemedicina, collegare con meccanismo informatico e telematico il distretto all'ospedale, dividendo nettamente il territorio dall'ospedale e il distretto, come struttura ad alta complessità assistenziale, ma a bassa complessità tecnologica e professionale dall'ospedale che, invece, è una struttura ad alta complessità tecnologica e professionale, ma a basso livello di complessità assistenziale.
Armonizzando tutto quanto si sarebbe potuto intervenire seriamente sulla formazione continua degli operatori sanitari, perché, se è veramente cambiato il livello delle conoscenze, che sono cresciute in un modo notevole, non basta più la laurea o il titolo di studio che si acquisiva prima.
Se si fosse fatto questo, sarebbe stato legittimo richiedere un mutuo di mille miliardi, ma noi qui stiamo discutendo di un mutuo di mille miliardi che graverà sulle aziende sanitarie locali, perché nell'anno 2000 si è raggiunto il livello più alto di deficit. Questo si è potuto verificare perché ai direttori generali è stato lasciato campo libero.
Esaminiamo la questione: la Commissione d'inchiesta e di indagine sulle spese sanitarie ci ha spiegato che nel 2000 c'è stato un altissimo numero di assunzioni, tra l'altro in ruoli non sanitari, e sono stati istituiti tutta una serie di nuovi primariati.
Chiaramente, tutto questo significa accontentare clientele.
I direttori generali, che erano così presenti e numerosi nella "Società Aperta" di Burzi, sono stati dei formidabili agit-prop nella campagna elettorale del centrodestra.
La gravità di questo mutuo consiste nel fatto di venire caricato sulle aziende sanitarie, le quali sono già state torchiate per circa il 18% da provvedimenti consecutivi che sono a seguire, il patto di buon governo, le deliberazioni del 7 gennaio e le deliberazioni del 21 dicembre dell'anno scorso.
Inoltre, le aziende sanitarie dovranno pagare una quota di questo mutuo. Con cosa lo pagheranno? Qui si dice "preferibilmente con gli immobili". Ma quale sarà la situazione delle aziende che non hanno immobili non sanitari? E poi questi immobili quando potranno essere venduti? La verità è che il fondo sanitario regionale sarà passato con una partita di giro dalla Giunta regionale alle aziende sanitarie, in teoria per dare servizi sanitari. Di fatto, le aziende sanitarie ritorneranno la cifra alla Giunta per pagare il mutuo, così l'Assessore Pichetto potrà accendere altri mutui per soddisfare gli appetiti degli altri Assessorati.
Si è fatta una ricognizione di quelle che sono le spese inutili. Si discuteva con il collega Placido, che ha fatto un'osservazione su una banalità circa i rimborsi sulle auto di servizio, che sono pochissime lire al confronto. E' una questione di stile: mentre si spende in modo irresponsabile, si spingono le aziende sanitarie a tagliare i servizi.
Questa è una cosa di una gravità infinita! Questo è il terzo colpo che voi date alla sanità piemontese! Dopo l'aumento dell'Irpef, dopo l'introduzione dei ticket, questi tagli sono tra le cose più ingiuste, ma ne pagherete un alto prezzo politico!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente, una parte delle osservazioni che sono state lette dal collega Costa nella relazione di presentazione forniscono delle motivazioni e, in parte, potrebbero fornire delle risposte, se non ci trovassimo nella situazione generale di difficoltà della sanità piemontese.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Costa Enrico)



SUINO Marisa

Come non guardo te, Enrico Costa, è firmata da te, quindi rimarrà questo "mega mutuo". E' stato presentato e illustrato da Enrico Costa.
Se la situazione fosse diversa...



(Commenti in aula)



SUINO Marisa

La situazione è invece gravissima e ne siete consapevoli.
Sapete benissimo a che punto è il tutto.
Abbiamo un disavanzo di 3.750 miliardi, di cui una parte è stata ripianata, ma rimangono 1.000 miliardi da coprire. Sono quei "famosi" 3.750 miliardi che sono stati negati fino a poco tempo fa. Oggi, su questo provvedimento, c'é scritto, con chiarezza, che dobbiamo sanare e coprire i rimanti 1.000 miliardi.
Siamo abituati alle vostre bugie, perché le bugie sono assolutamente all'ordine del giorno. Per questo motivo non ci fidiamo quando parlate di LEA. Voci strane dicono che l'accordo che era stato raggiunto, in occasione del bilancio, riguardasse il primo semestre. Dato che in aula venne dichiarato, almeno a parole, che riguardava i due semestre, quindi fino a dicembre di quest'anno, ci parrebbe un appesantimento. Non si tratta più di dire bugie, ma di non rispettare nessuno degli impegni seri che si assumono in quest'aula, nemmeno su una questione di questo tipo, andando a creare una situazione di enorme difficoltà e di paralisi. Sapete benissimo che anche volendo, le amministrazioni comunali non possono provvedere, quindi in ogni caso, dobbiamo farcene carico come Regione.
Abbiamo visto che, pur di far cassa, si fa assolutamente tutto, e noi abbiamo applicato tutto in questa Regione, non solo. La nostra Regione è riuscita a tagliare più posti letto. Questa cosa è assurda.



(Commenti fuori microfono del Presidente Ghigo)



SUINO Marisa

Certo, l'hanno onorata di un premio. Ci siamo domandati il motivo.
Presidente Ghigo, dato che lei sta interrompendomi, io rispondo, perch sono una persona gentile. Ci auguriamo che siano ancora poche le persone che pagano direttamente le conseguenze delle scelte che sta portando avanti la sua Giunta in materia di sanità. Molto presto il numero dei cittadini piemontesi si allargherà in modo significativo, non perché il centrosinistra continua a dire queste cose - è un nostro dovere istituzionale, ci mancherebbe - ma perché pagheranno direttamente sulla loro pelle. Per ora si sta pagando in termini di portafoglio, che è già qualcosa di pesante e antipatico, tra un po' i cittadini si renderanno conto di pagarla sulla propria pelle.
La scelta che è stata compiuta vuole ripartire il disavanzo, che ancora rimane, tra le ASL e le ASO. Noi siamo assolutamente consapevole della gravità economica che vive la Regione Piemonte, ma siamo altrettanto consapevoli che si dovevano adottare altre scelte che non fossero quelle di ricadere sulle ASL e sulle ASO, perché sono già state appesantite pesantemente con i tagli precedenti.
Ripetiamo questo fatto, perché i conti sono sicuri, come erano sicuri quelli che dimostravano il disavanzo di 3.750 miliardi. Questi conti dicono: 18% in due scaglioni da attuare in nove-dieci mesi di distanza l'uno dall'altro; il 18% di appesantimento su una qualunque ASL o ASO della Regione Piemonte. Questo appesantimento cosa ha voluto dire? Ha voluto dire tagliare i servizi, allungare le liste di attesa e ridurre dei servizi essenziali.
Non eravamo la Regione che faceva un grande lavoro nel campo della prevenzione oncologica? Non è più così. Non eravamo la Regione che aveva dei tempi assolutamente adeguati di prestazione, di risposte in posti letto? Non è più così. Se siamo stati premiati, non so bene e non ricordo come e dove.
Ricordo, con certezza, quanto dice la rivista ASI, organo assolutamente "no" del centrosinistra, che ci da la maglia nera per quanto riguarda le liste di attesa, i tempi di attesa, così come sul disavanzo.
Una cosa del genere era comprensibile se trovavate altre modalità perché capisco che bisogna far fronte a questa situazione in qualche modo.
L'opposizione non può impedire che si istituisca un provvedimento di questo tipo per risanare un disavanzo che esiste, ma non facendo pagare ulteriormente la sanità piemontese. In questo modo si fa pagare solo alle ASL e alle ASO.
La scelta è di contrarre il più possibile il servizio pubblico e fare spazio in modo rapidissimo al servizio privato? Può darsi. Magari è una scelta che piace ad alcuni amici della minoranza, a una parte della minoranza, però siamo sicuri che questo di scelta non provochi comunque un forte disavanzo, che in ogni caso dovrà essere sanato? Per quale motivo il mutuo non si è contratto con il bilancio di previsione? Bisognava far cassa. Bisognava far trascorrere altri mesi. Va benissimo se si fa passare qualche tempo in più! Poi ci sono due-tre Assessori in lista di attesa per una serie di provvedimenti: l'Assessore Casoni, Ferrero, Vaglio. E' giusto sono scelte politiche!



(Commenti in aula)



SUINO Marisa

L'Assessore Cotto non rientra in questa lista. Per quanto riguarda le politiche sociali, bisogna tagliare. Ci accontentiamo di qualche cantante e di qualche intrattenimento musicale. Le politiche sociali sono residuali.
Per quale motivo far ricadere tutto sulle ASL e sulle ASO? Qual è il privato che bisogna accreditare a tutti i costi? Quali sono i gruppi di privati di oltre Regione che devono trovare un ulteriore spazio non ancora sufficiente in quello che hanno trovato nella città di Torino e in alcune aree di altri quadranti? Continuiamo a ritenere che siano scelte antieconomiche, quindi finanziariamente errate; continuiamo a ritenere che questo provvedimento sia iniquo, ingiusto e che penalizzi soltanto il servizio sanitario pubblico; riteniamo che sia sbagliato utilizzare il denaro pubblico, dei contribuenti della Regione per pagare un disavanzo che è stato provocato dalla non programmazione.
Ricordiamo che nessuno sinora ha pagato per queste scelte: non ha pagato l'Assessore D'Ambrosio, né nella passata legislatura né in questa ma nemmeno il Presidente Ghigo, che in campagna elettorale ha dichiarato che la sanità l'avrebbe gestita lui in questa legislatura. E non sta andando meglio. Questo ci lascia veramente senza parole.
Lo ripetiamo convinti del nostro ruolo: queste scelte sono sbagliate .



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi sulla discussione generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Rivolgo la prima attenzione in questo intervento al "giovane di studio" collega Costa, che deve essere segnalato come Consigliere regionale che non so bene per quale motivo, appone la propria firma ad un provvedimento di accensione di mutuo per coprire le spese correnti.
Si tratta di un provvedimento che, per quanto riguarda l'impegno che il collega Costa tende a rappresentare di sé stesso in quel di Mondovì, è del tutto contraddittorio con quanto l'elettorato a cui il collega Costa fa riferimento si sarebbe aspettato da questo "giovane di studio". Chi gliel'ha fatto fare, rimane per me un mistero.
Collega Costa, lei è appena giunto qua da pochi giorni, è appena arrivato dal mio punto di vista. E si presenta come portatore di una linea di rigore assoluto, un castigamatti delle spese che non dovrebbero essere fatte. Ma guardate cosa ci scrive questo "giovane di studio".
Collega Costa, questa frase appenditela sopra la testata del letto e leggitela tutte le sere e, per quanto potremo, la leggeremo ai tuoi elettori, sperando che non ti votino più e che non credano più alle storie che racconterai loro. Questa frase che merita di essere riletta e analizzata è emblematica della falsa coscienza...



(Commenti del Consigliere Scanderebech fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Non ho sentito bene quanto diceva il collega Scanderebech, se volesse ripeterlo...



PRESIDENTE

Prosegua pure



(Commenti del Consigliere Burzi fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Siccome vedo che anche il Consigliere Burzi si ci mette del suo, vorrei sentire anche i suoi commenti.
Presidente, vuole pregare il Consigliere Burzi di alzare il tono di voce?



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, prosegua.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, se il collega Burzi non mi interrompe.
Dicevo che la frase che merita veramente un esame è la seguente: "Peraltro - dice il collega Costa - l'apparente violazione della disposizione costituzionale è superata qualora si consideri che la fonte deficitaria che ha dato origine all'esigenza di ripianamento é sorta in un arco cronologico antecedente l'entrata in vigore della riforma costituzionale, fatto che rende legittimo il ricorso alla stipulazione di mutui il cui nesso causale non ricade dal punto di vista nel rango applicativo del novellato art. 119 della Costituzione".
Esaminiamo questa frase, vediamo se sta in piedi dal punto di vista della sostanza politica o meno.
Dice: "peraltro l'apparente violazione...". Ma la violazione, caro collega, c'é o non c'é? Perché se è 'apparente' chi se ne importa. Perch sprecare degli argomenti per una violazione che non c'è e che è solo apparente? Se è 'apparente', il discorso si chiude. Ma forse tanto apparente non è.
Si parla di violazione, e si dice che è superata. Bene, in che modo? "Qualora si consideri che la fonte deficitaria...". "Si consideri", ma chi considera? Lei?



CHIEZZI Giuseppe

COSTA Enrico (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

L'interprete!



CHIEZZI Giuseppe

lei che decide di considerare questa cosa superata? "Qualora si consideri": ma si consideri da parte di chi? Della Corte Costituzionale? Lei ha già emesso una sentenza da Corte Costituzionale, nella quale dice: "Qualora si consideri, la violazione diventa solo apparente". Ma chi si crede di essere lei, un Giudice della Corte Costituzionale? Parli per sé.



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Un giovane Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

E allora un giovane Consigliere scriva: "A mio avviso la violazione è solo apparente, perché secondo me l'origine dell'esigenza di ripianamento è sorta in un arco cronologico...".
E poi, dove veramente la foglia di fico lascia trasparire tutto, è quando il Consigliere Costa dice che questo nesso causale non ricade dal punto di vista cronologico. E da tutti gli altri punti di vista ricade o non ricade? La Costituzione, nel novellato art. 119, dice che non si possono accendere mutui per le spese di tutti i giorni o no? Allora, torno al punto iniziale: ma chissà chi gliel'ha fatto fare di svolgere questa parte al collega Costa! Evidentemente, qualche convenienza avrà ritenuto di riuscire ad averla.
La seconda attenzione è rivolta al Presidente Ghigo, che oggi pomeriggio è presente, per fortuna. Il Presidente Ghigo ha interrotto, se non erro, una collega o un collega precedentemente citando dei premi ricevuti. Mi ha stupito il Presidente Ghigo - che evidentemente oltre ad essere collezionista di orologi è anche forse collezionista di onorificenze - per avere segnalato al collega di aver ricevuto un premio di recente. Devo dire che non conosco le ragioni per le quali il Capo dello Stato abbia insignito il nostro Presidente Ghigo di una onorificenza.
Penso che tra le ragioni non ci sia quella di avere provocato un deficit di oltre 3 mila miliardi nel settore della sanità. Almeno da questo punto di vista, l'onorificenza penso che non se la meriti. Non sono riguardosissimo, ma sono convinto, Consigliere Galasso, che questo non meriti una onorificenza.
La mancanza di riguardo è quella del Presidente Ghigo che, quando si discute del deficit di oltre tre mila miliardi da lui provocato durante la sua gestione, citi a sua difesa un premio che ha ricevuto. Questo mi sembra veramente un fatto irriguardoso perché mischia capre e cavoli.
Presidente Ghigo, oltre a questo elemento dovrebbe tener presente almeno quando viene in quest'aula, che con un deficit di questo genere, con una scelta che scaricherà sulle ASL e le ASO un onere finanziario che peggiorerà l'erogazione dei servizi - erogazione che questa Giunta continua a disturbare e turbare confliggendo, secondo me, con l'art. 340 del codice penale con vari provvedimenti, l'ultimo dei quali citato questa mattina dall'Assessore d'Ambrosio quando la Giunta, per due volte consecutive, ha deciso di invitare le ASL a non nominare neppure i coordinatori di strutture complesse, cioè i primari, quindi accettando una gestione di basso livello della Giunta - dicevo, il Presidente Ghigo dovrebbe tener presente che sarebbe ora di presentarsi in quest'aula con una Giunta vera e completa e non con una Giunta zoppa come l'attuale.
Il Presidente ha perso l'Assessore al Bilancio, è privo di un Assessore, ha il Segretario Regionale della Lega che è anche Presidente del Consiglio che fa riunioni politiche in cui rivendica un assessorato.
Presidente Ghigo, per quanto riguarda il mio Gruppo, sarebbe ora di poter discutere, seriamente, anche di questo problema in presenza di una Giunta a ranghi completi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Ghigo per fatto personale; ne ha facoltà



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo solo chiarire una questione, visto e considerato che i Consiglieri non perdono occasione di fare della facile e bassa ironia su fatti successi. La mia considerazione - forse avanzata in modo poco opportuno interrompendo la Consigliera Suino - era sull'affermazione della riduzione dei posti letto. Quando la Consigliera Suino ha detto: "Siete la Regione che ha ridotto maggiormente il numero dei posti letto". In quel senso ho detto "dovrebbero darci un premio" visto e considerato che quell'obiettivo, Consigliere Chiezzi, era un obiettivo prioritario del Governo di centrosinistra interpretato dall'allora Ministro della Sanità Professor Veronesi, e ripreso, pari pari, dall'attuale Ministro della Sanità, Girolamo Sirchia. Non era un mio premio personale. Visto e considerato che riuscite a fare anche ironia sulle onorificenze che assegna il Capo dello Stato, forse qualche interrogativo ve lo dovete porre voi.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

RIGGIO Angelino (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Posso chiedere un chiarimento?



PRESIDENTE

Scusi Consigliere Riggio, il fatto personale ci stava tutto, il Presidente Ghigo ha avuto la parola per fatto personale, mi spiace ...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riggio)



PRESIDENTE

Abbia pazienza lei, quando è il suo turno parlerà sugli articoli.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi, ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

La discussione continua a non affrontare alcuni punti fondamentali che sono collegati alla proposta legislativa. La decisione che si vuole prendere è quella di caricare sulle ASL il 70% del pagamento dell'onere di un mutuo da 1000 miliardi. Mi chiedo, stante gli stessi conti che sono stati presentati a cura dell'Assessorato, come sia stato possibile pensare di risolvere la situazione in questo modo. Di fronte ad un buco della sanità che non si riesce a coprire, con una mano si cerca di riempirlo mentre con l'altra si continua a scavare il buco. Di tutte quelle strategie che sono state più volte sottolineate da parte dell'opposizione come necessarie per affrontare il problema del deficit della sanità continuiamo a non vederne traccia. Continuiamo a sentire proposte, come quella della riduzione dei posti letto, che si basano su una visione estremamente ridotta del problema sanitario.
Si pensa che, poiché un posto letto costa tot al giorno, basta ridurre i posti letto per risolvere il problema. In verità, come cercava di ricordare il Consigliere Riggio, il problema non è quello di tagliare i posti letto, ma di dare una risposta alle necessità di salute dei cittadini, riducendo quei posti letto che non sono funzionali alle esigenze di salute dei cittadini e sostituendoli con altri servizi. Soluzione che in questa Regione si continua a non considerare.
Si dice, ad esempio, che l'ASL n. 1, in base ai conti forniti dall'Assessorato, dovrà pagare un rateo di circa 2 miliardi e 700 milioni.
Peccato che all'ASL n. 1, di fronte ad una richiesta di budget di 366 miliardi all'anno, sia stato conferito un budget di 320 miliardi. La domanda che viene spontanea è: come è possibile tagliare 40 miliardi? Oltre ad imporre questo taglio, si vorrebbe caricare l'ASL del rateo del mutuo.
Questo non è che un esempio che possiamo ripetere, pari pari, per tutte le ASL del Piemonte.
Laddove si dà alle ASL lo stesso budget che viene richiesto, come nel caso dell'ASL 2, queste si troveranno a dover pagare un rateo di 1 miliardo e 800 mila all'anno. La soluzione che viene proposta è chiaramente, una soluzione che non porterà al risultato che invece si spera di ottenere o viene detto che si vuole ottenere.
La manovra che si sta approvando serve solo, come continua a ripetere la Consigliera Suino, a recuperare un po' di soldi in maniera frettolosa ma non va nel senso di risolvere i problemi che da sette anni gravano sulla sanità piemontese. Sono sette anni che la sanità piemontese gira attorno al problema di creare deficit, senza creare una migliore assistenza ai cittadini piemontesi; sono sette anni che le Giunte che si succedono al controllo del governo della Regione Piemonte, non riescono a dare delle risposte adeguate. Vale la pena di ricordare le voci che più contribuiscono allo sforamento dei budget. Solo per spesa farmaceutica la Regione ha deciso di intervenire, non cercando di favorire sistemi di gestione che passano attraverso il coinvolgimento dei medici (che inducono ad una gestione del farmaco più corretta e in linea con le esigenze di salute dei cittadini), ma semplicemente con una manovra finanziaria, cioè imponendo un ticket.
Pensare che solo qualche anno addietro la Regione Piemonte era capofila nell'individuare sistemi di gestione del farmaco che dimostrassero la possibilità, con il coinvolgimento dei medici di famiglia, di riuscire ad ottenere delle politiche di risparmio senza dover ricorrere necessariamente, all'utilizzo dei ticket.
Sempre sullo strumento legislativo proposto vi è una particolarità curiosa: le ASL potranno, e dovranno, far fronte al pagamento delle rate di mutuo attraverso l'alienazione del patrimonio. A questo punto viene spontanea una domanda: com'è possibile che si possa alienare qualcosa che non rende? Oppure, se qualcosa rende, perché deve essere alienato? O ancora: perché qualcosa che può rendere in mano ad un soggetto terzo, la Regione non è in grado di farlo rendere? Rimangono domande senza risposta.
Com'è possibile che un privato si accolli un patrimonio che, stando a quanto riferito dall'Assessorato, non rappresenta una rendita per l'Assessorato stesso? Vorrei sapere quando e come un privato può pensare di accollarsi un qualcosa che non rende? Tutto questo potrebbe essere paragonato alla vicenda paradossale che stiamo vivendo a livello nazionale dove si vogliono alienare i beni naturali, o storici e artistici, della nostra Nazione, per fare cassa per costruire delle infrastrutture, di cui a dire la verità, non se ne sente neanche bisogno.
Questa Regione, quindi, pensa di alienare un qualcosa che le appartiene per coprire un buco nella sanità, verso il quale non ha nessuna strategia seria di soluzione.
Se poi, la strada è stata scelta con gli intenti svelati dall'intervento del Consigliere Riggio, il fatto è ancora più preoccupante perché si tratterebbe, in verità, di una specie di trucco contabile, cioè dare la possibilità alla Regione di contrarre mutui in eccesso.
Ha ragione il Consigliere Chiezzi quando fa l'esempio di un capofamiglia che deve essere richiamato alla necessità di non indebitarsi più del necessario; invece noi, Regione Piemonte, pensiamo di indebitarci più del necessario per coprire non solo i buchi che si stanno producendo nella sanità, ma anche per venire incontro alle richieste di qualche Assessore (facciamo un nome per tutti: le richieste dell'Assessore Casoni per la sua ARES).
Mi chiedo, allora, se questa sia la strada corretta e perché la Regione non pensa di ragionare sulle proposte dell'opposizione, ovvero che siano riviste le quote di suddivisione, 30 e 70%, tra le ASL e la Regione. Penso che la Regione debba, poiché dipende principalmente da essa la formazione di questo deficit (essendo nella gestione regionale la causa prima di un deficit), farsi totalmente carico di questo mutuo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Riteniamo che la deliberazione in discussione oggi sia di una certa importanza, anche perché arriviamo al dibattito odierno dopo una lunga vicenda che riguarda il bilancio della sanità. Oggi siamo chiamati a discutere un provvedimento che, sostanzialmente, stabilisce le quote di riparto, tra la Regione e le aziende sanitarie, della copertura sulla sanità 2000, sapendo che questo mutuo, che deve finanziare un disavanzo di mille miliardi di spesa corrente, è già stato deliberato dalla Giunta lunedì scorso con un suo provvedimento.
Sappiamo bene che questa quota di riparto sulle ASL che, come ci ha spiegato articolatamente in Commissione l'Assessore Pichetto, è sostanzialmente una partita di giro, perché le ASL contraggono una parte di questo mutuo, pagano le rate di ammortamento, ma poi la Regione, attraverso una partita di giro, finanza lo stesso importo alle aziende sanitarie locali.
Noi abbiamo qualche dubbio, anche dal punto di vista tecnico, sulla possibilità di una tenuta di questo provvedimento, ma, soprattutto, abbiamo dei dubbi di ordine politico generale. Dubbi di ordine tecnico sulla struttura di questo provvedimento così come ci viene proposto oggi; dubbi di ordine più generale legati ad un dibattito molto importante che è compiutamente, aperto in questo momento a livello nazionale.
di questi giorni una presa di posizione molto ferma del Ministro Tremonti, in direzione delle Regioni, inerente al dibattito sul buco della sanità e sulla ben nota polemica che ha visto su posizioni diverse il Ministero e le Regioni, rispetto alla richiesta perentoria che non si finanzino disavanzi di spesa corrente, da parte delle Regioni, attraverso contrazione di mutui.
Capisco la risposta data dal Presidente Ghigo, e anche da altri rappresentanti regionali, per cui questo divieto viene fatto esplicitamente dalla finanziaria e dai provvedimenti del 2001, ma qui si tratta del 2000 e può, sul piano tecnico, anche essere avanzato. Certamente, sul piano politico e sul piano di ordine più generale la questione resta, soprattutto dal momento in cui, per effetto delle modifiche del titolo V della Costituzione, la Regione entra in possesso di quasi tutte le prerogative per quanto riguarda la materia sanitaria. E anche in direzione della spesa tutto questo si configura non solo per un povero federalismo regionale, ma per un nullo federalismo regionale, per non parlare poi dei dubbi che questo ci lascia dal punto di vista del federalismo fiscale.
A parte queste osservazioni di carattere generale, che peraltro provengono anche direttamente dal Governo, noi all'interno di questo provvedimento ritroviamo illustrata una lunga e vecchia storia. Al termine della scorsa legislatura avevamo detto che il deficit era di 3.500 miliardi malcontati. Oggi abbiamo appurato definitivamente che erano 3.750. Per effetto dell'accordo del 3 agosto, una parte di questi fondi erano stati ripianati con assegnazioni regionali e, successivamente, erano arrivati ulteriori fondi da parte dell'allora governo nazionale, a copertura del provvedimento assunto per quanto riguardava i ticket.
Nonostante questo, nel primo anno di legislatura, questo è stato il dibattito che ha sotteso l'intera discussione di bilancio dell'anno 2000 abbiamo cominciato con il preventivo e abbiamo chiuso con il consuntivo.
Noi avevamo sostenuto che in quel bilancio non erano esplicitati - non diciamo occultati - centinaia di miliardi - dicevamo quasi mille - di disavanzo sulla spesa sanitaria.
La vostra odierna deliberazione è a conferma di quanto quello strumento di bilancio sia stato poco rispondente alla situazione reale. Non ha consentito nel preventivo di prevedere e, soprattutto, il consuntivo si è trovato sprovvisto di qualsiasi possibilità di intervento che avesse un carattere minimo, qualsiasi e qualunque di programmazione.
Ma non solo quei mille. A quei mille si sono aggiunti, per incapacità di previsione, di programmazione e di controllo, i quasi 500 miliardi dell'anno successivo, rispetto ai quali si è poi assunto il provvedimento attraverso il quale si porta l'addizionale Irpef dallo 0.9 all'1.4 recuperando così 400 miliardi a copertura, circa, di quel disavanzo.
Non solo questo provvedimento è la conferma di un bilancio che aveva delle difficoltà, forse un bilancio di cui non sono neanche state fatte in aula tutte le veritiere comunicazioni sociali da parte della Giunta, perch i dati, quelli veri e certi, li avete poi ritrovati alla fine, ma non erano contenuti neanche nella deliberazione del mese di ottobre, con cui ci avevate dato conto della spesa sanitaria.
Quindi, non solo dà conto di una situazione grave come questa, ma costituisce un problema ulteriore.
Nei confronti delle ASL e delle ASO, in questa fase, abbiamo tagliato l'1% per effetto della deliberazione del 7 gennaio di due anni fa in cui tagliavamo l'1% indiscriminatamente a tutte le ASL e a tutte le ASO rispetto alla spesa sanitaria, senza distinguere chi aveva risparmiato da chi aveva sprecato, chi aveva aumentato i primariati non rispettando magari il piano sanitario, chi invece stava semplicemente sostituendo e non poteva fare diversamente per non interrompere un servizio di alto livello. Non solo: con deliberazioni successive, ad esempio quella del 21 dicembre abbiamo tagliato 1.400 posti letto.
Certo, Presidente Ghigo, che la riduzione dei posti letto, a fronte di una programmazione, e la riduzione di ricoveri impropri, se si garantiscono servizi di ordine alternativo, è cosa virtuosa. Il problema è che qui si è solo tagliato, da tutte le parti, e non si sono sostituiti i posti letto con altri servizi. Alla fine sa cosa è successo? Che quei cittadini a cui aveva tagliato il posto letto, che non hanno trovato il servizio alternativo territoriale, come ad esempio ha fatto la Regione Toscana quando ha chiuso i famosi 40 posti letto, si sono rivolti alla Liguria e alla Lombardia, e lei quelle prestazioni adesso gliele sta pagando due volte.
Questa è l'operazione virtuosa di bilancio fatta da lei. Qui sta il nodo particolare della sanità piemontese.
Nello stesso tempo, come si ricordava ancora questa mattina, si è assunto un provvedimento di blocco compiuto delle assunzioni, che andava dal personale medico a quello paramedico, non determinando situazioni di ordine alternativo.
Se questo non fosse bastato, abbiamo poi reintrodotto i ticket.
Voi pensate che, a questo punto, sia pur con un'operazione che si configuri in qualche modo come una partita di giro, posto che tecnicamente la si possa reggere un'operazione come questa, sia ancora possibile caricare le ASL e le ASO di alcuni miliardi, almeno da un miliardo a un miliardo e mezzo a testa, fino ai 2.700 di qualche ASL e di qualche ASO, di quota di ammortamento relativa a questo mutuo, sapendo già qual è il sistema e il problema sulle anticipazioni che le ASL stanno in questo momento attraversando, senza pensare che questo si ripercuota in una ulteriore ed indiscriminata mancata programmazione e riduzione dei servizi e soprattutto dei servizi verso i più deboli? Questa deliberazione non solo è l'ammissione del fallimento sulla gestione della sanità piemontese e dei bilanci della sanità. A nostro avviso, è una deliberazione che, per le caratteristiche della quota di reparto 70-30 tra le ASL e Regioni, carica ulteriormente i servizi di una forte penalizzazione.
Le nostre contrarietà sono molte. Le esprimiamo ora nella prima fase relativa al dibattito generale, avremo occasione di esprimerle ulteriormente con alcuni emendamenti che abbiamo predisposto al testo della deliberazione stessa. Qualora non cambi profondamente e radicalmente senz'altro avremo occasione di esprimerle anche nelle dichiarazioni di voto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori e, in particolare, sulla modalità di convocazione della Conferenza dei Capigruppo


PRESIDENTE

Devo comunicare che la convocazione dei Capigruppo, già inviata stabilita per domani alle ore 13.00 deve considerarsi annullata.
Naturalmente la Conferenza dei Capigruppo era convocata per discutere l'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio, presumendo che questa sera non si concluda l'ordine del giorno che stiamo trattando, la riunione di domani - mi suggerisce il Presidente Cota - sarebbe annullata.
La seduta del Consiglio regionale è confermato per martedì prossimo. In ogni modo, se ci sono obiezioni le faccio presenti.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente, mi permetto di dire come Consigliere neofita - il Consigliere Chiezzi direbbe di me che sono un ragazzo di provincia arrivato casualmente in quest'aula - che è un rito consueto di questo Consiglio convocare, riconvocare, convocare ad horas, per poi smentire e riconvocare telefonicamente le riunioni.
Rilevo questo fatto a lei, Presidente Riba, ma l'avrei fatto soprattutto in presenza del Presidente Cota. Ritengo che sia un modo di procedere che ci dà nessuna garanzia e certezza del diritto e della regola che è invece il dato saliente di una procedura democratica. Una procedura democratica è una procedura. Spero che per domani alle ore 13.00 sia confermata la seduta dei Capigruppo, dove ciascun Capogruppo, non lo sono ma sovente sono chiamato a sostituire il collega Palma, porta la propria opinione e visione della gestione dell'assemblea. Espongo questa situazione anche a lei perché credo che ci sia una responsabilità del Presidente, ma anche dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Consigliere Mellano, ho preso atto della sua obiezione.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Concordo, parola per parola, ma anche con le primissime parole sull'intervento del giovane di studio Consigliere Mellano, che ha senz' altro capito che quando dico giovane di studio, lo dico con affetto e con un po' di invidia.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, questo non è molto pertinente, ma tutti avevamo capito che era soprattutto l'invidia.



CHIEZZI Giuseppe

Ha ragione il Consigliere Mellano. Non è mai successo che al termine di una seduta del Consiglio regionale si decidesse di non tenere la Conferenza dei Capigruppo perché qualcuno ha deciso che l'argomento, che tante volte succede di non concludere in una seduta, sia l'unico elemento da discutere nella seduta successiva.
Questo comportamento fa parte di quel concetto non democratico, che evidentemente è ben praticato dal Segretario regionale della Lega quando ricopre la carica di Presidente del Consiglio, di decidere gli ordini del giorno dei Consigli. E' già successo che, in modo autoritario, il Presidente abbia deciso l'ordine del giorno delle sedute consiliari successive.
Chiedo all'Ufficio di Presidenza che la riunione di domani alle ore 13.00 sia tenuta, perché ho ricevuto la convocazione, insieme al Consigliere Mellano, se crede, perché non sono più giovane ma sono nato in provincia, precisamente a Moretta in provincia di Cuneo, di cui sono onorato. Spero che tutti se ne siano accorti. Domani alle ore 13.00 mi presenterò in sala Morando, insieme al Consigliere Mellano, per la riunione della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Faccio presente queste obiezioni al Presidente Cota. Resta comunque inteso che vi è già un ordine del giorno deciso dalla precedente riunione dei Capigruppo, oltre a quello che stiamo discutendo oggi.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Mi è parso di capire, dagli interventi dell'opposizione, che non si arriverà alla fine della discussione del punto 3). Volevo chiedere all'aula se era possibile approvare oggi il provvedimento al punto 4) all'o.d.g.
relativo alla Partecipazione della Regione Piemonte alla fondazione Centro del cavallo presso il Parco regionale La Mandria. Se questo provvedimento non venisse approvato entro oggi, la Regione Piemonte potrebbe perdere circa sei miliardi. Mi sembrava opportuno segnalare questo fatto e lasciare la decisione all'aula. Ci sarebbe piaciuto approvare almeno un provvedimento, rendendo così più produttiva questa seduta, senza perdere dei soldi che tanto sono utili alla nostra realtà regionale.



PRESIDENTE

Prima di procedere con i successivi interventi, allo scopo di evitare equivoci in seguito all'ipotesi del rinvio della Conferenza dei Capigruppo comunico che la riunione è confermata per domani alle ore 13.00.
Per quanto riguarda la proposta inoltrata dal Consigliere Angeleri esistono delle obiezioni o il punto 4) potrebbe essere approvato? Prima della sospensione, abbiamo ancora tempo per un intervento.
Sarebbe opportuno anche per l'economia dei lavori, trattandosi non di una grande alternanza di interventi in termini numerici, ma qualitativamente significativi, l'intervento del Consigliere Cattaneo come ultimo della giornata.
La parola al Consigliere Cattaneo.



PRESIDENTE

CATTANEO



PRESIDENTE

Potevo intervenire anche nella giornata...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri, per una precisazione.



ANGELERI Antonello

Vorrei che fosse agli atti che il Consigliere Moriconi si è opposto al passaggio del provvedimento al punto 4). Rischiamo di perdere dei finanziamenti. Non voglio essere...



PRESIDENTE

Il Consigliere Moriconi ha detto che vi erano ancora degli interventi.
La parola al Consigliere Contu, sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Presidente, mi pare che sia stata sollevata una questione che lei nella sua funzione di Presidente dell'Aula, sta un po' sottovalutando.
Siamo in presenza di un provvedimento che ha una scadenza in relazione ai finanziamenti per la sua realizzazione. Dunque, con responsabilità pongo una domanda all'Assessore competente: entro quale data questo provvedimento...?



PRESIDENTE

No, no, è di procedura.



CONTU Mario

fondamentale!



PRESIDENTE

Mi consenta di svolgere il mio lavoro; questa non è una questione di procedura.
La questione è già iscritta all'ordine del giorno.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consiglio regionale sa benissimo qual è la scadenza e quali sono i contenuti. L'ha discusso in Commissione e quindi non possiamo far altro che segnalare ciò che ha già fatto emergere il Consigliere Angeleri, ovvero che la questione ha una certa urgenza.
Dopodiché, visto che si tratta di una questione che richiede un dibattito, ed è stata posta alle ore 19.47, quando la chiusura dell'Assemblea era stata prevista per le ore 20.00, la questione rimane agli atti.
Il collega Moriconi - ma poteva essere chiunque - ha detto che c'era da svolgere un dibattito. Naturalmente tutti sanno che se la questione fosse stata aperta alle ore 14.00, 15.00, 16.00, 17.00 o 18.00 c'erano le condizioni di tempo per affrontarla, adesso mi pare che manchino.


Argomento: Fondi sanitari

Proseguimento esame disegno di legge n. 365: "Disposizioni per la copertura del disavanzo della sanità dell'anno 2000" Questioni pregiudiziali ex art. 63 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Sarò breve, visto che si avvicinano le ore 20.00.
Innanzitutto è doverosa una precisazione: il "giovane di studio", come è stato definito il collega Costa, è un Consigliere regionale, un collega e dunque va certamente considerato come tale, al di là delle affermazioni che sono state fatte. Credo, tuttavia, che l'intervento successivo del nostro collega Chiezzi abbia non dico sdrammatizzato ma certamente chiarito lo spirito con il quale lo aveva definito tale.
Come dicevo, il collega Costa ha letto una relazione ad un disegno di legge, perché noi oggi ci stiamo confrontando su un disegno di legge e non come erroneamente è stato detto da alcuni colleghi, su una delibera.
Tutte le relazioni dei disegni di legge sono predisposte dagli uffici.
In questo Consiglio regionale abbiamo un'anomalia, che ad esempio lo stesso Gruppo di Forza Italia (non da solo) ha più volte sollevato: com'è noto, il relatore del disegno di legge, o del progetto di legge, viene individuato alla fine del percorso di Commissione competente.
Quando si tratta di tasse - ricordo, per chi c'era, la discussione in Commissione sull'addizionale dell'IRPEF - non ci sono tanti colleghi di maggioranza che sgomitano o colleghi di minoranza che si propongono come relatori. E' il povero collega Gallarini, galantuomo, con un ruolo istituzionale a cui compete, eventualmente, la relazione sui provvedimenti licenziati dalla I Commissione, quando non c'è la ressa di relatori o di aspiranti tali accondiscende sempre ad essere indicato come relatore. Oggi ha dovuto lasciare il Consiglio. Per chi segue i lavori dell'aula, sa che non capita spesso che il collega tardi o lasci l'aula in anticipo.
Essendo stato individuato il relatore di questo provvedimento impopolare nel Presidente della I Commissione, che oggi non è presente, il collega "giovane di studio", come è stato definito, Avvocato Enrico Costa in qualità di Vice Presidente della I Commissione, lo ha sostituito con grande senso di responsabilità istituzionale.
E vengo alla seconda precisazione. Anch'io ho registrato l'intervento del Consigliere Chiezzi - e in questo devo dire che mi è sembrato meno garbato e meno simpatico, mi passi il termine - quando ha un po' inveito e fatto ironia verso il Presidente della Giunta regionale, nel primo caso per un premio che era stato tirato in ballo - ma su questo credo che il Presidente Ghigo abbia ampiamente chiarito - e nel secondo caso su un'onorificenza che è stata conferita al Presidente della Regione Enzo Ghigo.
L'onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce" è la massima onorificenza dell'ordinamento della Repubblica. Non vengono insigniti spesso neanche parlamentari che magari hanno fatto dieci o dodici legislature o chi ha più volte ricoperto la carica di Ministro della Repubblica.
Non voglio entrare nei motivi per cui il Capo dello Stato abbia pensato motuproprio di conferire al Presidente della Giunta regionale del Piemonte al Presidente della Conferenza delle Regioni o comunque al Signor Enzo Ghigo questa onorificenza. Mi sia concesso dire, tuttavia, che mi ha meravigliato l'intervento del Presidente Chiezzi, perché con quell'ironia e con quell'introdurre quasi una formula dubitativa sulla concessione di tale onorificenza, dicendo "Magari per questi 3.000 miliardi di buco", in un certo senso si è mancato di rispetto al Capo della Repubblica italiana al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Quindi, la nostra solidarietà al Presidente della Repubblica.
Oggi, finalmente, arriviamo alla discussione di questo disegno di legge non per l'autorizzazione, come è stato affermato, a contrarre il mutuo (questo era previsto, se non ricordo male, negli artt. 6 e 7 della legge di bilancio 2002), ma sul riparto tra Ente Regione, quindi Regione Piemonte, e le ASL o le ASO per il rimborso di questo mutuo.
Chiarisco anche nell'intervento di carattere generale l'aspetto del ritardo. Noi abbiamo qui verificato la presentazione di un numero significativo di emendamenti. Mi sia concesso definirli, ma non vorrei sollecitare polemiche o interventi non dovuti, abbastanza ostruzionistici uso questo termine - perché ho guardato i primi trenta o quaranta e si parte dal 30%, 29.5%, 29%, 28.5%..., con una tecnica che ben conosciamo e che meglio di noi conosce l'opposizione. Quindi è un provvedimento sul quale l'opposizione, in modo frastagliato e differenziato, fa un'opposizione precisa.
Oggi é in corso un'apertura di credito al 2.6%, quindi, come dicevo in maniera quasi spiritosa ad un collega a microfono spento, converrebbe quasi non accendere il mutuo perché al 2.6% i soldi non ce li darà nessuno con nessun contratto e nessuna gara mondiale. Però sappiamo benissimo essendo amministratori pubblici, che questo non è possibile, perché su una portata di questa dimensione certamente bisogna accendere un mutuo.
Peraltro è un mutuo che è stato acceso da una buona parte delle Regioni italiane, dunque non siamo assolutamente gli unici. Se hanno acceso questi mutui buona parte delle Regioni italiane vuol dire che altre Regioni hanno dovuto, prima dell'entrata in vigore della modifica costituzionale del Titolo V, contrarre dei mutui per spese correnti per un disavanzo che è stato accumulato nell'2000.
Su questo vorrei fare una precisazione, come ho fatto prima in un intervento sulle pregiudiziali: la Regione Emilia Romagna, nel periodo 1995 1999, oltre al ripiano dello Stato, aveva complessivamente già acceso mutui per 2.100 miliardi di lire; la Regione Toscana per 800 miliardi, la Regione Campania per 1.600 miliardi, oltre a quelli che sono stati accesi sul disavanzo del 2000.
A questo deve essere aggiunta un'altra considerazione: se colpa deve avere la Regione Piemonte - mi rendo conto che sto per dire una cosa che può certamente suonare male - è forse quella di avere speso poco, perch queste Regioni, avendo speso senza limiti ed avendo avuto, in funzione della spesa fatta, il ripiano dallo Stato, hanno beneficiato, rispetto al Piemonte, sul periodo antecedente all'anno 2000, maggiori trasferimenti degli allora Governi.
Questo va detto per riportare il tutto in un quadro di virtù che il Piemonte in quel periodo (ed era già la Giunta Ghigo) ha avuto, avendo già in allora, rispetto alle altre Regioni, contenuto la spesa.
Questi sono dati verificabili, naturalmente andando a verificare i disavanzi stimati dal '95/'99 di queste Regioni e i piani, da parte del Governo centrale, sono dati pubblici che sono a nostra disposizione e che sono stati distribuiti nelle riunioni della Conferenza delle Regioni.
Ultima considerazione. È stato detto che questo provvedimento, di fatto, sancisce un trucco contabile. Siccome la Regione non può più accendere un mutuo da mille miliardi, lo divide, raggira la norma e si fa un bel mutuo da mille miliardi: 300 li paga lei e 700 li pagano le ASL e le ASO e poi, se quest'ultime non riescono a pagare la quota loro spettante sarà la Regione che, con artificio contabile, farà avere alle ASL e alle ASO la provvista economica per pagare.
Non solo, non è un trucco contabile, ma noi siamo convinti - ed ecco perché la Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene è qui a confrontarsi su questo provvedimento e intende creare tutte le condizioni affinché, con la piena sovranità, il Consiglio regionale approvi questo disegno di legge - che questa sia la via per portare una co-responsabilità nelle aziende sanitarie, che hanno già firmato i budget del 2002, a contenere veramente la spesa.
Voi avete irriso la Giunta regionale, l' Assessore D'Ambrosio e il Presidente della Giunta regionale, on. Enzo Ghigo, quando hanno proposto il provvedimento dei ticket, provvedimento che sta dando dei risultati quando hanno proposto il provvedimento dei ticket sul Pronto Soccorso provvedimento che sta dando dei risultati, e quant'altro.
Certo, sono stati provvedimenti dolorosi, impopolari e sicuramente ne abbiamo pagato le conseguenze alle recenti elezioni amministrative, ma certamente siamo confortati dal fatto, cari colleghi, che altre Regioni lo stanno attuando ed altre lo dovranno fare, anche Regioni amministrate dal centrosinistra.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Confermo che la conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è convocata per domani 26 giugno 2002 alle ore 13.00.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 20.00)



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