Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.221 del 18/06/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 16.05 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.35)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 17.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Cattaneo, Cotto, Ghigo Godio, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Norme generali sull'agricoltura

Proseguimento esame disegno di legge n. 84: "Istituzione in Piemonte dell'organismo per le erogazioni in agricoltura di aiuti, contributi e premi comunitari"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'art. 1 del disegno di legge n. 84, di cui al punto 5) all'o.d.g., con la ripetizione della votazione dell'emendamento n.
1.1), nel testo seguente: Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Marcenaro: all'art. 1, comma 1, eliminare le parole "o tramite società da essa controllata".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.06 riprende alle ore 17.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.1).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.40 riprende alle ore 18.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.1).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'art. 3, il comma 1 è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Lo illustro, perché nell'intervento di carattere generale avevo sollevato questo problema e fatto una proposta, non esaurendo la stessa nell'emendamento soppressivo, ma chiedendo all'Assessore ragione sulla genericità delle collaborazioni previste in capo all'organismo pagatore attraverso le convenzioni.
Mi sembra che l'Assessore annuisse agli argomenti che trattavo; quindi chiederei cinque minuti di sospensione per dare modo all'Assessore di formulare un emendamento che riduca la genericità della collaborazione prevista dal comma 1; oppure, l'Assessore ci dica qualcosa.
Non chiedo in modo secco la cancellazione del comma 1, ma lo chiedo in questi termini, sollecitando l'Assessore sul punto. Non mi sembra logico permettere una forma di collaborazione così indeterminata, che può giungere fino alla spoliazione di qualsiasi funzione da parte dell'organismo pagatore a favore dei Centri di assistenza agricola.
Non mi sembra giusto: se i Centri di assistenza agricola possono fare le domande, cos'altro possono fare? Chiedo una determinazione più precisa, perché messo in questi termini mi sembra che si possano ricreare situazioni di cattiva gestione, nel senso che la Finpiemonte non farà l'organismo pagatore, ma lo farà un'altra società.
Questa società controllata dalla Finpiemonte potrà fare convenzioni con i Centri di assistenza agricola, chiamandoli a collaborare, ma a collaborare a che fine? Di che collaborazione c'è bisogno? Di cosa vuole che si spogli questo organismo pagatore? Collaborare vuol dire farlo spogliare di qualche funzione.
Quali sono le funzioni che l'Assessore pensa che l'organismo pagatore possa rinunciare a svolgere a favore di questi Centri di assistenza agricola? Ci dica qualcosa, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Premetto che l'Assessore nell'intervento di chiusura del dibattito anche se condizionato dall'orario delle 13.30, ha risposto puntualmente al quesito. Certo, non rinnego la mia esperienza politica! Comunque, ho cercato di essere chiaro e cercherò di esserlo anche adesso, augurandomi che i democratici restino in aula per la votazione del provvedimento. Al di là di questo, i CAA sono organismi che sono stati istituiti e che collaborano nelle operazioni preliminari.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Ognuno deve farsi carico di quello che dice, e si sa che sono sempre attento alle osservazioni che provengono da qualsiasi banco del Consiglio.
Credo che non si possa prescindere dalla profonda conoscenza della legge istitutiva dei CAA e dal ruolo che è stato previsto a livello nazionale per questi soggetti, che sono organismi ausiliari dell'Amministrazione per fare quelle attività che l'Amministrazione valuta siano utili essere svolte preliminarmente, e che evitano la proliferazione e il gigantismo organizzativo interno dell'Amministrazione stessa.
E' previsto che i professionisti, quindi gli agronomi, gli ingegneri e i geometri, possono costituire i CAA, così come li possono costituire le organizzazioni agricole. Sono organizzati sulla base dei CAF, devono essere organizzati in forma societaria, devono prestare cauzione e dare fideiussioni, in quanto le loro certificazioni sono sostitutive di quelle dell'Amministrazione. Per cui, a questo punto, sorge una domanda: quale sarà il ruolo? Il ruolo sarà quello di svolgere le attività che non sono sostitutive di quelle di controllo che competono all'organismo pagatore, ma che possono avere delle funzioni.
Ho citato il riscontro dei dati catastali, piuttosto che la concatenazione dei dati, perché nelle domande si deve fare riferimento alle varie banche dati.
Quindi, è un ausilio, peraltro con assunzione di responsabilità, perch la sottoscrizione da parte di questi CAA significa anche assumerne la responsabilità, tant'è che devono prestare cauzione. Certamente, però, va vista in un contesto organizzativo, secondo la configurazione che poi prenderà, nelle varie contingenze storiche, l'organismo.
Credo che di più non si possa dire; d'altronde, la collaborazione deve essere vista nel contesto di un Regolamento, essendo previsto che tutta l'attività dell'organismo pagatore sia disciplinata da un Regolamento emanato una volta sentita la Commissione consiliare.
Più di questo non so cosa si debba dire.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.1).
Il Consiglio non approva.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: all'art. 3, comma 1, dopo le parole "della collaborazione", aggiungere le parole "nelle operazioni preliminari".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Tenendo conto delle osservazioni esposte dall'Assessore, che ha precisato a voce che questa collaborazione sarà svolta nelle operazioni preliminari, chiedo che queste parole di spiegazione e precisazione dell'Assessore diventino una norma inserita in questo articolo.
In questo modo, si chiarisce che - come ha detto l'Assessore - ci si avvale della collaborazione nelle operazioni preliminari.
Ho preparato un altro emendamento, Assessore, in cui specifico "collaborazione nel controllo dei dati catastali"; emendamento non ancora presentato, e penso di non farlo (come non voglio presentare la verifica delle banche dati), in quanto va ancora più a determinare, in modo preciso una forma di collaborazione. Nelle operazioni preliminari, però, ci sono tante forme di collaborazione, tra cui quella relativa al controllo dei dati catastali.
Colgo l'occasione per chiedere all'Assessore un parere sul primo emendamento. Gradirei un parere della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Ho fatto delle esemplificazioni, ma credo di dover richiamare sia la portata della riforma dei CAA, che è stata effettuata negli anni scorsi sia le funzioni proprie dei CAA. Oltretutto, faccio presente che ci sarà comunque, un coordinamento tra gli organismi pagatori regionali, nei confronti delle varie Regioni che organizzano questi OPR e nei confronti del Ministero che cura i rapporti con l'Unione europea. Penso che non sia il caso di fare adesso delle esemplificazioni; c'è una legge istitutiva dei CAA, in cui hanno una funzione precisa.
Abbiamo previsto un percorso che coinvolge il Consiglio, in quanto il Regolamento operativo sarà approvato sentita la Commissione consiliare.
Credo, quindi, che non vi sia, sotto questo profilo, alcun timore.
Improvvisare una casistica, basata solo su frasi dette da me nella foga dell'esposizione, a dimostrazione di quali potrebbero essere, a mio giudizio, eventuali forme di collaborazione, credo che possa essere lesiva di un'elaborazione, di un Regolamento operativo che deve essere il più armonico possibile e deve, attraverso la raccolta di questa collaborazione dei CAA, raccogliere disponibilità e opportunità che possono essere date sia dal mondo dei professionisti, sia dal mondo sindacale, che si organizza, secondo gli impegnativi canoni dei CAA stessi, per dare un supporto alla pubblica amministrazione.
Per tutte queste ragioni, sono contrario ad emendamenti articolati in modo riduttivo, a mio avviso, nelle interpretazioni e forse non esaustive di tutte le potenzialità che queste collaborazioni possono offrire.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.2).
Il Consiglio non approva.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: all'art. 3, comma 1, dopo le parole "della collaborazione", aggiungere le parole "nel controllo dei dati catastali".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Questo è un emendamento che potrebbe far parte di una serie di emendamenti che evidenziano, sin d'ora, i contenuti di una collaborazione.
Non ne presenterò altri (e tengo questo per memoria di un argomento). Provo a dire cosa l'Assessore si è impegnato a fare (chiedendo scusa all'Assessore se ho frainteso e, in tal caso, chiedendogli di precisare).
Se ho capito bene, Assessore, lei dice che l'attività dell'organismo pagatore, com'è scritto al comma 2 dell'art. 2, sarà disciplinata da apposito Regolamento. Tale Regolamento sarà sottoposto a un esame da parte della Commissione competente. Questo è scritto nell'articolo.
Da quanto lei ha detto, deduco che nei contenuti del Regolamento esplicitamente indicati, non ci saranno affermazioni generiche (come quelle contenute in questa legge).
Assessore, le chiedo: nel Regolamento da approvare ci sarà scritto, in dettaglio, quali sono le forme di collaborazione che l'organismo pagatore potrà, attraverso convenzioni, delegare a qualcun altro? Oppure mi trover di fronte ad un Regolamento con la maglia bernarda? L'Assessore dice che non sarà così.
Dato che, da vecchio democristiano di lungo corso com'è l'Assessore Cavallera, le maglie bernarde le ha usate per anni in vario modo, non vorrei che continuasse anche in questa occasione.
L'Assessore si impegna a presentare un Regolamento che precisi quali saranno le forme di collaborazione ammissibili? Può essere questo preso come un impegno?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Sull'emendamento esprimo parere contrario. Tuttavia, l'impostazione che abbiamo dato alla legge - una legge di carattere generale che fissa dei principi - e il Regolamento attuativo vanno nella direzione che diceva il Consigliere Chiezzi.
La Giunta non è terza rispetto all'esigenza di controllare l'organismo pagatore, ma è lì a "torchiare" l'organismo affinché faccia quel che deve e a regolare, minuziosamente, tutti i suoi comportamenti.
Se quello che dico adesso non dovesse riscontrarsi, dato che il Regolamento va in Commissione, sentito prima il parere della delibera di Giunta, in quella sede potrete smentirmi e richiamarmi all'ordine. La mia volontà è quella di avere un Regolamento molto dettagliato.



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi ritira l'emendamento n. 3.3), il quale sarà conservato agli atti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 3.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente del Consiglio, Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Abbiamo presentato degli emendamenti conseguenti sull'articolo finanziario. Un'operazione di questo genere, come avevamo già accennato nella discussione generale, che comporta un movimento di 700 miliardi comporta anche un'ampia copertura delle spese sia di funzionamento che amministrative.
Potrebbe portare, caso mai, all'interrogativo di come i proventi di un'operazione di questo genere, in termini di cassa, siano restituiti al soggetto Regione. Non essendo questo possibile, mi chiedo come sono distribuiti i contributi ai destinatari. E' solo un intervento, non presentiamo emendamenti, si tratta di un'indicazione che, in linea di principio, può essere riconosciuta come spese di avviamento per il primo anno di attività dell'esercizio.
Non sono invece prevedibili, almeno non adesso, spese di tipo ordinario per la gestione successiva, perché sarebbero in contrasto con l'utile che già crea, per l'ente finanziario, la disponibilità, sia pure nell'ambito di alcuni periodi di tempo, di una massa finanziaria così ingente per la quale non mi pare poniamo particolari vincoli. Forse bisognerà vederlo nel Regolamento, ma c'è un contrasto tra prevedere nessun vincolo e prevedere una consistente contribuzione per le spese di amministrazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 4.
Il Consiglio approva.
ART. 5 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Ronzani: all'art. 6, comma 1, la somma di euro 2.000.000 è ridotta a euro 1.000.000 le parole da "e nella stessa UPB" fino a "successivi" sono eliminate.
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



RIBA Lido

Richiamato il fatto che la disponibilità di una massa finanziaria di tale entità costituisce, di per sé, un elemento di rilevante interesse per il gestore, non riteniamo che sia giustificata la corresponsione di un onere da parte del soggetto concedente, la Regione, per le spese di amministrazione della concessione. Questo contributo può essere previsto per il primo anno, per l'impianto dell'organizzazione occorrente.
Possiamo concorrere non per una cifra corrispondente quasi all'1% della massa movimentata, ma per un cifra che riterremo più che congrua qualora fosse definita in un milione di euro per il solo esercizio di avvio e non per i tre anni successivi. Questo significa rendere ordinario un contributo di questa natura che, da solo, pagherebbe ampiamente i 16 dipendenti che verrebbero previsti per questo genere di consociata della Finpiemonte.
Abbiamo presentato un emendamento che tende a contenere il contributo ad un milione di euro per l'anno 2002, per il primo anno di attività dell'organismo, eliminandolo per gli anni successivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Come abbiamo già spiegato in Commissione - e ribadiamo in questa sede il calcolo del costo è stato eseguito su base teorica. L'organismo pagatore regionale ha uno schema di funzionamento definito dall'Unione Europea. Noi l'abbiamo calcolato teoricamente, con tutte le sue attrezzature, software e hardware, uffici e quant'altro.
Il fatto di riconoscerlo a Finpiemonte, a nostro avviso determinerà senz'altro una riduzione dei costi. In questa sede, tuttavia, abbiamo preferito mantenere un costo teorico. Negli esercizi successivi, la legge di bilancio annuale, in qualche modo, definirà l'effettivo stanziamento sulla base di costi che saranno senz'altro inferiori.
In questa sede, anche per confrontabilità con le altre Regioni, abbiamo aperto una trattativa con il Ministero dell'Agricoltura per avere una compartecipazione nelle spese che attualmente il Ministero dell'Agricoltura sostiene per aiutare l'organismo pagatore nazionale. Naturalmente, come dicevo nell'intervento di replica di stamane, l'auspicio è che un domani ci siano solo più degli organismi pagatori locali e il superamento - salvo le questioni pendenti - dell'AIMA-AGEA.
Per queste ragioni, lascerei le indicazioni come sono, soprattutto quelle di proiezione 2003/2004, che, come ribadisco, sono puramente teoriche. Tutt'al più, potrei convenire, correndo ormai il mese di giugno di dimezzare, al limite, lo stanziamento di quest'anno. Se vogliamo dare un segnale in questo senso, senz'altro; al momento, manteniamo la previsione teorica per il futuro, semmai lo vedremo nelle varie leggi di bilancio.
Devo dire che, comunque, per legge di tesoreria unica, i fondi europei e i fondi nazionali dati all'organismo pagatore non possono maturare interessi. L'unico vantaggio che avremo sarà sui fondi regionali del cofinanziamento regionale, che adesso viene mandato due o tre mesi prima a Roma per essere pagato; poi le scadenze, invece, le daremo all'organismo pagatore.



PRESIDENTE

Allora, accetta metà dell'emendamento?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Se l'emendamento rimane invariato, sono contrario. Se viene mantenuta invece, solamente la prima riga...



PRESIDENTE

Cioè ridurre la somma da 2.000.000 a 1.000.000 di euro, lasciando inalterata...



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Per l'esercizio in corso.



PRESIDENTE

Sì, "...in termini di competenza e di cassa".
Lei è d'accordo nel modificare la somma di euro 2.000.000 in euro 1.000.000 e lasciare inalterato tutto il resto del testo?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

Esatto.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, ritira la seconda parte dell'emendamento?



RIBA Lido

Naturalmente, noi manteniamo l'opinione che l'intero testo debba rimanere invariato. Tuttavia, tecnicamente, essendo disponibile la Giunta ad approvare questo primo pezzo, eliminiamo l'altro e lo manteniamo come espressione di una nostra intenzione politica che chiariremo in seguito.
Comunque, per quanto riguarda la procedura tecnica, lasciamo la prima parte.



PRESIDENTE

Allora, è modificato con le precisazioni che sono ovviamente a verbale.
In questo senso, la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte dell'emendamento n. 6.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 6 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 8 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Non era nostra intenzione respingere un provvedimento con le caratteristiche di atto dovuto e di coerenza con le esigenze della Regione di dotarsi di un'istituzione che completi l'area della sua sovranità in materia di agricoltura per quanto riguarda la gestione del ciclo completo dell'attività di attribuzione dei contributi e di relativa erogazione. Poi la conclusione dell'ingloriosissima attività dell'AIMA è un fatto che deve essere salutato, con qualche considerazione, come un avvenimento di qualche rilievo positivo.
Tuttavia, il provvedimento è stato congegnato in modo da ricavarne delle possibili preoccupanti devianze rispetto a quello che doveva essere un provvedimento assolutamente lineare. In qualche modo, si è voluto stabilire - abbiamo colto con molto disappunto la determinazione dell'Assessore e della Giunta su questo punto - di inserire non come soggetto pagatore la Finpiemonte, ma, di fatto, una consociata della Finpiemonte, che verrà in seguito costituita sulla base di elementi che non abbiamo ancora a disposizione, ma che è facile prevedere che saranno elementi già messi in atto con la Costituzione di una quarantina di controllate di cui attualmente dispone la Finpiemonte. Per cui questa operazione non sarà più nell'ambito della Finpiemonte. La legge prevede questo.
L'Assessore, non so se con imbarazzo o disinvoltura, ha continuato a sostenere che un'eventuale modifica dovrà essere da lui accettata.
Assessore, con tutto il rispetto che nutriamo per lei e per gli altri Assessori, tutti pro tempore, il fatto che debba essere avallata dalla Giunta non è assolutamente un elemento di rassicurazione. Ci mancherebbe che non avesse un passaggio di tipo amministrativo! L'Assessore competente e la Giunta, al momento giusto, comunicheranno semplicemente a Bruxelles che l'organismo pagatore, in base alla legge, si chiama Finpiemonte e per la Finpiemonte si chiama Tizio o Caio: questo Tizio o Caio sarà un soggetto che si "barberà" 4 miliardi all'anno di contributi per la gestione amministrativa.
vero che non sono previsti interessi, ma la gestione di una massa finanziaria - credo che in questo Consiglio sia noto a tutti - rappresenta di per sé, un elemento di potente ricchezza. Quindi, avrà 4 miliardi a disposizione, sarà semplicemente controllato dalla Finpiemonte e potrà realizzare quell'obiettivo dei sedici occupati che fin da adesso configurano l'entità del soggetto al quale, in realtà, si intende conferire questo genere di incarico, non attraverso una convenzione, ma attraverso una disposizione di legge.
Tanto valeva, allora, da questo punto di vista, riservarci di operare attraverso una concessione realizzata con i criteri dell'evidenza pubblica, che ci avrebbe messo a disposizione il servizio di altri soggetti anche privati, che possano avere, ancora più della Finpiemonte l'esperienza necessaria. Tanto saranno sicuramente privati, anzi privatissimi, coloro che, in ultima analisi, avranno l'esercizio di questa importantissima e lucrosa attività tecnico-finanziaria.
Questa situazione ci preoccupa e vogliamo che resti agli atti che praticamente l'1% della massa che va all'agricoltura sarà, in qualche modo destinata ad una società di comodo messa in piedi dalla Finpiemonte e foraggiata con 4 miliardi all'anno attraverso un'operazione garantita per legge.
Questa, caro Assessore, ci teniamo a precisare che è una di quelle tante cose che, anche nelle questioni che non sono di grandissimo rilievo per l'interesse di tutta la Regione, ci preoccupano, perché dimostrano un'elevata disinvoltura e renderemo inaffidabile l'atteggiamento con il quale gestite questioni così complesse che dovrebbero essere, per loro natura, particolarmente trasparenti.
L'atteggiamento di chiusura e di preclusione rispetto a quello che abbiamo documentatamente cercato di esporre come necessità di attribuire sia pure alla Finpiemonte, attraverso una forma certa e un meccanismo che tenga conto del lucro che ne deriva al concessionario, il modo con il quale avete precluso ogni disponibilità su questo punto, lo dico con franchezza per adesso e per altre occasioni del genere, ci preoccupa molto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Intervengo per esprimere il voto favorevole del nostro Gruppo, ma anche per esprimere soddisfazione rispetto all'approvazione di questo provvedimento che ha avuto un iter abbastanza lungo, ma che, dal nostro punto di vista, si pone degli obiettivi importanti che possono essere raggiunti e devono essere considerati positivi. Mi riferisco, in particolare, alle grandi aspettative che ci sono, soprattutto nel mondo agricolo, rispetto a una celerità maggiore nella messa a disposizione di quelle risorse che, in ogni caso, spettano al settore agricolo.
Questa mattina qualcuno si riferiva ad un sistema dell'agricoltura "droga" rispetto a queste contribuzioni. Ritengo che siamo parte integrante di un sistema europeo che funziona così e si difende dalla competizione internazionale in questo modo.
Credo che il mondo dell'agricoltura abbia bisogno di risposte veloci rispetto a quelle che ci sono attualmente. Molti hanno citato l'AGEA l'AIMA e le difficoltà che ci sono state nel tempo rispetto all'erogazione e a certi meccanismi che hanno causato ritardi dannosi per la nostra agricoltura.
Questa mattina, riportando un esempio al collega Mellano, dicevo che alcuni Paesi europei hanno a disposizione queste risorse (mi riferisco nello specifico, alla PAC, quindi alle misure di sostegno: per esempio, "i semini attivi" alla zootecnia) molto prima rispetto alle imprese italiane e piemontesi. Questo è un elemento che sicuramente può procurarci delle difficoltà a livello di competizione con queste aziende.
Ritengo che mentre altri Paesi come la Francia e la Germania ottengono questi pagamenti normalmente nel mese di settembre, presentando le domande in primavera, noi li otteniamo nella primavera successiva. Devo dire che cinque mesi di differenza sono tanti. Credo che avere un organismo pagatore sia importante, intanto perché geograficamente è più vicino e, quindi, più immediato anche per il riferimento che possiamo avere sui controlli.
Oggi, abbiamo delle imprese agricole che per problemi formali, da molti anni, non ricevono i contributi. Ci sono alcune imprese che attendono da sei-sette anni la corresponsione del sostegno economico alle proprie attività.
Penso che, nonostante le difficoltà che ci saranno inevitabilmente nel mettere in moto i meccanismi previsti da questo meccanismo pagatore, averlo più vicino sia senza dubbio un elemento importante, ma è altrettanto importante controllare il lavoro svolto da questo organismo. Ritengo che un regolamento che permetta un controllo, anche con l'ausilio e il coinvolgimento del Consiglio attraverso la Commissione, sia un elemento di garanzia iniziale importante. Credo che questa sia un'ottima opportunità per il nostro territorio.
Esprimo la nostra soddisfazione, anche perché l'approvazione di questo provvedimento in questo momento ci permetterà di essere operativi per il prossimo anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo per ribadire, a qualche ora di distanza dal precedente intervento di questa mattina, come unico rappresentante, in questo momento del Gruppo Radicale, la non partecipazione al voto.
Voglio ringraziare, comunque, il collega Bolla che ha voluto, anche se alle ore 19.00, intervenire e portarci qualche elemento in più di riflessione rispetto alla lettura di quella relazione tecnica importante importante, perché diceva molte verità, quelle verità che sono state contestate da me, come sono stato capace di fare, ma anche da altri colleghi che, leggendo quella relazione, hanno avuto molti dubbi su un atto che, come diceva il collega Riba, è un atto quasi dovuto, dovuto soprattutto al mondo dell'agricoltura, ma non dovuto così com'è, non dovuto nelle forme in cui l'avete disegnato e nel modo in cui l'avete voluto.
E' un atto opportuno che ha alcuni elementi di opportunità. Le opportunità sono molte e questa è una scelta che andrà a regolamentare l'ente pagatore, che non condividiamo.
L'ente pagatore rischia di diventare l'ennesimo baraccone e l'ennesima iniziativa di sotto governo e di sotto potere in cui si piazza qualche amico o qualche società amica, con il rischio, rispetto ai problemi che il Consigliere Bolla sottolineava, di non dare le risposte che vorremmo dare e di non riuscire a costruire quelle risposte di efficienza, di efficacia e di attenzione. Il fatto che sia vicino e che sia piemontese, non è, di per sé, una garanzia che le risposte saranno adeguate.
Credo, purtroppo, che abbia ragione il collega Riba, nel senso che si rischia di utilizzare parecchie risorse della Regione Piemonte a favore di un istituto che non potrà garantire delle risposte adeguate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Vorrei da parte del mio Gruppo esprimere soddisfazione per il fatto che, in quest'aula, si sta per approvare un atto dovuto. Credo che, prima di entrare nel merito dei possibili risultati di quanto si sta per creare con questo provvedimento - mi rivolgo soprattutto al collega Riba - si debbano fare le opportune verifiche. Non sono molto convinto di quanto lui dice, quindi sarò attento a far sì che anche la Finpiemonte svolga la sua funzione nel migliore dei modi.
Noi non dobbiamo solo una risposta dovuta ad un mondo che è in costante difficoltà, ad una "cenerentola" del sistema economico del nostro Paese, ma dobbiamo dare risposte certe, che penso di poter intravedere in questo disegno di legge.
E' una grande opportunità a cui si collegano necessariamente, per la sperimentazione, alcuni rischi che, correttamente, sono stati riportati anche nella relazione.
Penso che sia compito del Consiglio regionale, oltre che approvare un atto dovuto, controllare che tale atto venga espletato in modo corretto. Da parte nostra, sicuramente, ci sarà questo controllo, anche nei confronti della Finpiemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Esprimo una certa preoccupazione su questo provvedimento, attorno al quale sento raccogliersi compiacimenti piuttosto evidenti, legati alla possibilità di individuare attorno al mondo dei Centri di assistenza agricola delle possibilità di gestione di parecchie risorse in modo sufficientemente discrezionale.
Non so cosa ne pensi l'Assessore Cavallera del sottobosco clientelare non so che idea abbia in proposito; certamente, mi pare che questo provvedimento non escluda la possibilità di un fitto sottobosco clientelare attorno ad una normativa così costruita.
Non mi sembra che ci sia stata la volontà di tentare di evitare derive clientelari nel momento in cui si organizza un nuovo soggetto.
Per adesso, l'unica cosa certa che si sa è che avrà una montagna di soldi, vero, collega Riba? L'unica cosa che sappiamo adesso è che avrà 4 miliardi da gestire per se stesso, 4 miliardi! Vede, Assessore, quando l'unica cosa chiara di una norma sono i soldi che la stessa mette in moto, bisognerebbe accendere delle lampadine d'allarme, essere cauti e ascoltare con convinzione e apertura i suggerimenti che formulano le opposizioni.
Certo che - e qui, in particolare, mi rivolgo al collega Riba - di fronte ad una maggioranza che, in modo colloquiale, in forma di ragionamento e in forma forse un po' illuminista di mettere in conto la possibilità di convincere l'avversario con la forza delle proprie ragioni uno a ciò si limita.
Con questa gente, Lido Riba, se non l'abbiamo ancora capito, questi strumenti non servono a nulla! Questi capiscono solo l'uso di ragionamenti articolati con forza, con tutte le forze che il Regolamento ci permette. Se non usiamo quella forza con questa Giunta riceverai tanti sorrisi e poi non entreranno nemmeno in questo colloquio, che noi chiediamo sempre, basato sulla forza degli argomenti.
Quando non c'è forza, allora vince l'argomento più convincente! No qui, vincono sempre e solo i numeri! Questo, Assessore Cavallera, lo teniamo come ulteriore prova. Dal punto di vista dell'opposizione, non dobbiamo limitarci a ragionare con voi dobbiamo anche costringervi a ragionare con le regole che la democrazia d'aula ci consente.
Il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Il Presidente è stanco, ha un tono di stanchezza nella voce.
Credo francamente che la legge che ci apprestiamo a votare sia da definirsi quasi inutile. Nel senso che ci apprestiamo a creare un baraccone chiamiamolo come vogliamo - di cui se ne potrebbe fare tranquillamente a meno, perché, come dite nello stesso testo di presentazione della legge, la parte che svolgerà la Finpiemonte potrebbe benissimo essere svolta dall'AGEA, come abbiamo detto qualche ora fa. Le opportunità che vengono indicate non sono giustificate dalla forza dei fatti. Quindi, è chiaro che non date le risposte a quanti di noi della minoranza esprimono preoccupazione sul vero interesse nel dare origine a questa soluzione.
La ragione delle idee è dalla parte di quanti vi chiedono di giustificare il perché c'è la necessità di creare una struttura della quale non se ne sente la necessità.
L'altro motivo riguarda la spesa di 4 miliardi di lire per creare dai sedici ai venti nuovi posti di lavoro. Il succo del discorso è tutto lì.
Per la gestione, i dati parlano di circa 600 miliardi di lire; il Consigliere Riba dice 700 miliardi di lire. Quindi, creiamo una struttura che ha lo scopo precipuo di gestire tali fondi.
C'è di più: nell'art. 7 la stessa legge non può esimersi dal constatare che, prima che l'organismo appaltatore entri in attività, ci vuole ancora un passaggio che non dipende da noi. Prima ci deve essere un riconoscimento con decreto del Ministro delle Politiche Agricole e, poi, una comunicazione alla Commissione dell'Unione Europea.
Potrebbe anche verificarsi la possibilità che sorga qualche intoppo e che questo atto che stiamo deliberando possa essere successivamente stoppato ad un altro livello.
Mi chiedo il motivo di una dichiarazione d'urgenza quando questo atto potrebbe rivelarsi inutile.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione per appello nominale mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, prima di chiudere la seduta, vorrei ancora esaminare il punto 7) all'o.d.g., che prevede l'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 281 e n. 286: "Partecipazione della Regione Piemonte alla Fondazione Centro del cavallo (denominazione provvisoria) presso la Cascina Rubbianetta - Parco regionale La Mandria'", e gli ordini del giorno di cui ai punti 14) e 17) all'o.d.g., rispettivamente relativi a "Conferenza dei piemontesi nel mondo" e "Partecipazione azionaria in Banca Popolare Etica" che non presentano problemi.
Per quanto riguarda il punto 7) all'o.d.g., mi hanno assicurato che c'è una convergenza.
Ci sono problemi a trattare il punto 7)? I due ordini del giorno li possiamo approvare senza discussione e possiamo anche trattare il punto 7).
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, per quanto riguarda l'iniziativa denominata "Centro del cavallo presso la Cascina Rubbianetta", ci sono due argomenti connessi che varrebbe la pena di sottoporre al dibattito dell'aula come argomenti collegati. Uno riguarda la questione dell'ippodromo di Vinovo e l'altro concerne le iniziative intraprese al Parco La Mandria, che stanno ponendo qualche problema di emergenza abitativa per i lavoratori in servizio presso lo stesso.
Presidente, suggerirei un rinvio a giovedì, anche per poter verificare nel frattempo, la possibilità di mettere a punto, credo insieme alla maggioranza stessa, la possibilità di due ordini del giorno che siano complementari a tale atto.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 431 inerente a "Conferenza dei piemontesi nel mondo" (rinvio)


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame dell'ordine del giorno n.
431, presentato dai Consiglieri Deorsola, Valvo, D'Onofrio, Costa Rosa Anna, Cattaneo, Dutto, Costa Enrico, Placido, Scanderebech, Caracciolo Gallarini e Pedrale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, vedo che questo ordine del giorno ha raccolto molte firme però devo dire che il mio Gruppo non è stato interpellato. Volevo capire per quale motivo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, evidentemente non era presente nel momento in cui il collega Deorsola, che è il primo firmatario, raccoglieva le firme.
Penso che il Consigliere Deorsola non abbia alcuna difficoltà a far aggiungere ed apporre la sua firma, anzi, gli farebbe molto piacere.
Quindi, si è trattato solamente di un disguido.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, volevo solo capire che cosa significa, in termini economici, convocare a Buenos Aires la seconda Conferenza dei piemontesi nel mondo. Dico questo per sapere se, vista l'emergenza che vive quel Paese, non sia possibile rivolgere ad un'iniziativa di intervento di solidarietà per l'Argentina lo stanziamento previsto per questa occasione che è importante, facendo slittare di un certo lasso di tempo la seconda Conferenza.
Chiedo all'Assessore competente se mi può dire l'ordine di grandezza quanto costa e quanto è costata la prima Conferenza. E' un paradosso che si trovino cento persone a Buenos Aires in una situazione celebrativa importante, ma che non si riverbera nelle necessità che la comunità argentina ha.
Quindi, sarebbe forse più opportuno che la cifra "x", di cui non conosco l'ordine di grandezza, fosse riferita ad un atto importante, nel senso che, alle altre risorse di solidarietà che in questo periodo stiamo stanziando, si aggiungano anche quelle previste per la seconda Conferenza.
Questo non per eliminare la Conferenza, ma, riconoscendo l'emergenza Argentina, per farla slittare ad un periodo più congruo.
Pur comprendendo e aderendo al principio che c'è l'importanza di prepararci alla seconda Conferenza, mi sembrerebbe quasi una provocazione per i nostri conterranei che sono in Argentina. A loro non serve una celebrazione liturgica svolta dalla Regione Piemonte a Buenos Aires, ma che, in questa fase, si riconosca l'emergenza della loro situazione, e magari che le risorse di questo impegno vengano poste nei progetti che stiamo già sviluppando per l'Argentina stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Sono due problemi diversi.
Concordo sul fatto che si debba dare agli italiani, ai piemontesi in Argentina, tutto l'aiuto possibile, anche in termini concreti, però la Conferenza dei piemontesi nel mondo sta su un piano diverso, e la proposta di fare celebrare in Argentina questa Conferenza - che non dico che sia in ritardo, ma si era parlato, pur non essendoci un riferimento normativo preciso, di una cadenza biennale - ha il significato di attenzione, di approfondimento, di ricerca e di occasione di sviluppo e di insediamento e di fare, in qualche modo, arrivare in Argentina delle risorse significative.
Concordo sulla parte sostanziale, cioè che bisogna fare di più per aiutare il Paese in cui molti nostri conterranei si sono recati un secolo fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che l'intervento del collega Tapparo, che, tra l'altro, non ha firmato il documento o non gli è stata chiesta la firma - come il sottoscritto - abbia proposto un ragionamento meritevole di esame, nel senso che ha detto che questa può essere un'iniziativa meritevole nell'insieme delle iniziative che si potrebbero prendere in questo momento per l'Argentina e per i piemontesi in Argentina, perché quando diciamo che è per l'Argentina sta già dentro questa forma il concetto che l'Argentina è patria di tantissimi piemontesi.
Questo ragionamento, secondo me, richiederebbe un minimo di riflessione, perché è imbarazzante votare un ordine del giorno che impegna risorse rilevanti con questa fretta, con questa discussione molto striminzita e in presenza degli argomenti presentati dal Consigliere Tapparo.
Suggerirei al primo firmatario di elaborare un altro testo, magari insieme a noi, che non siamo colleghi verso i quali si cattura una firma così! Voi dite: "Firmate anche voi". Noi possiamo anche firmare, ma quanto costa, quante risorse vengono impegnate, questo è l'unico modo in cui possiamo spendere delle risorse a favore dei piemontesi in Argentina? Possiamo ragionare insieme sul tema, cioè come e dove svolgere la prossima Conferenza e come collegare questa Conferenza agli aiuti che stiamo dando all'Argentina.
Sembrerebbe che anche solo la buona creanza richiederebbe che, a fronte di un paio di interventi di questo genere, il primo firmatario dicesse: "Va bene, per un puro disguido non vi ho chiesto la firma, ma questo non è ancora il merito del problema. Non chiedendovi la firma non ho potuto insieme a voi, ragionare sul tema, cogliere degli aspetti che magari potevano essere maggiormente approfonditi e vedere tutti insieme come organizzare la seconda Conferenza".
Mi sembrerebbe scontato, nell'ambito dei rapporti politici, un modo di procedere di questo genere; a meno che non si voglia procedere con maggioranza e opposizione anche sulla Conferenza dei piemontesi del mondo.
Per cui chiederei al collega Deorsola di fermare un momento questa iniziativa: ne parliamo tutti insieme e vediamo di ragionare in modo da giungere ad una posizione condivisa, e, se non proprio da tutti, almeno condivisa nella sua elaborazione.
Questa è stata elaborata in altra sede, arriva in Consiglio, non ci sono le nostre firme e noi facciamo delle osservazioni.
Pregherei il collega Deorsola - che non ci perde niente ad aspettare una settimana - di voler discutere con noi in via ufficiosa questo tema.



PRESIDENTE

Faccio presente che questa mattina si è svolta una riunione del Comitato di Solidarietà sulla questione Argentina, quindi vi è una serie di iniziative proposte dal Consiglio regionale del Piemonte.
La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Credo di doverle chiedere, Presidente, di trasferire a giovedì l'attenzione dell'aula verso questo ordine del giorno, in modo che ci sia un momento di ulteriore approfondimento. Mi era parso che almeno questo impegno fosse condiviso da tutti, quindi se vogliamo rinviarlo a giovedì gliene sarei grato.
Nel frattempo, le chiederei, Presidente, se è possibile portare all'attenzione dell'aula anche il punto 16) all'o.d.g., che ritengo debba essere condiviso.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame ordine del giorno n. 556 inerente a "Studio IRES per costituendo Comune di Mappano"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 16) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 556, presentato dai Consiglieri Angeleri, Costa Rosa Anna, Deorsola e Tomatis.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Siccome il punto 16) all'o.d.g. nasce da una manifestazione organizzata a Mappano, che è stata convergente da parte di tutte le forze politiche ivi comprese quelle della sinistra, le chiederei, cortesemente, di voler aggiungere la mia firma in capo al provvedimento, se non c'è opposizione da parte dei firmatari.



PRESIDENTE

Dispongo una breve pausa per permettere ai Consiglieri di prendere visione del testo dell'ordine del giorno.



(Breve pausa)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Vorrei che la Giunta facesse una dichiarazione di merito, essendo un passaggio molto delicato.
L'ordine del giorno presentato, a firma di tutti i Gruppi (forse solo il Gruppo Radicali-Lista Bonino non ha firmato), è una proposta di legge per permettere di abbassare, in certi casi, il tetto dei 10 mila abitanti per la costituzione di nuovi Comuni.
corretto l'ordine del giorno, è giusto fare uno studio sulle dimensioni territoriali ottimali, ma qui c'è un provvedimento di legge specifico. Sarebbe bene, nel momento in cui lo approviamo, che ci fosse una dichiarazione di impegno a mettere in discussione, nelle prossime sedute il provvedimento, altrimenti l'approvazione di questo ordine del giorno diventerà solo un rituale.
Ci deve essere una consequenzialità logico-operativa: lo approviamo ma, da parte di questa assemblea, ci deve essere l'impegno ad affrontare nelle prossime sedute, il provvedimento presentato da tutti i Gruppi escluso il Gruppo della Lista Bonino. Se così non sarà, sarà solo un ordine del giorno che dimostrerà che abbiamo compiuto un atto di buona volontà. Ma c'è questa volontà? Ci può essere una dichiarazione dei Gruppi ad assumersi un impegno nella prossima riunione dei Capigruppo? E lei, Presidente comprenderà lo spirito che anima questa assemblea in una posizione tale da poter approvare, prima della chiusura per le ferie, il provvedimento? Se la risposta è affermativa, approvo l'ordine del giorno, altrimenti, se non c'è alcun segno in tale direzione, ovviamente lo approverò, ma non rappresenta l'elemento motore di nulla.



PRESIDENTE

Le devo una precisazione, Consigliere.
A seguito dell'ultima riunione dei Capigruppo sono state espresse alcune considerazioni che portano alla conclusione che il limite di 10 mila abitanti, fissato da una legge dello Stato, non è detto che valga ancora nel senso che non è detto che tale previsione costituisca uno dei principi fondamentali ai quali la legislazione regionale dovrebbe attenersi in questa materia.
Ritengo che ci sia lo spazio per approvare tranquillamente una legge regionale, ai sensi dell'art. 133, comma 2, della Costituzione, e di essere liberi dal vincolo dei 10 mila abitanti, o, quanto meno, ci sia la possibilità di provarci, poi ci sarà conflitto davanti alla Corte.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sulla procedura. Penso che l'ordine del giorno, per come è configurato, non possa essere messo ai voti. Se il Presidente lo leggesse converrà che è un documento non ricevibile al fine di una votazione in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiezzi, leggiamo bene insieme ...



CHIEZZI Giuseppe

Leggo bene: "I sottoscritti Consiglieri regionali, considerato...
ritenuto... impegna il Presidente...".



PRESIDENTE

Ho capito qual è il problema, lo abbiamo sempre modificato, lei ha ragione.



CHIEZZI Giuseppe

Vede, Presidente, non è forma, ma sostanza. Quando si vuole impegnare il Consiglio regionale, si scrive: "Ordine del giorno. Il Consiglio regionale...". Quando si raccolgono le firme, si pensa ad un Consiglio regionale. Questo documento, invece, indica che quattro Consiglieri regionali decidono, per proprio conto, una cosa che vogliono imporre al Consiglio regionale. Seguiamo le procedure corrette.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, facciamo tutti un esame di coscienza su certi emendamenti che si presentano...



CHIEZZI Giuseppe

Per quello che conta. Questo è il documento posto in votazione. Sollevo il fatto che il documento che ho ricevuto, e che non intendo ricevere modificato se non attraverso le procedure corrette, non può essere votato perché non è neppure scritto in italiano. Dopodiché, nel merito, concordo con quanto affermato dal Consigliere Tapparo.
Quando entreremo nel merito di un ordine del giorno scritto bene segnalerò altri rilievi di incongruità del testo.
Faccio questa osservazione e mi richiamo al Regolamento.



PRESIDENTE

Ricordo che l'ordine del giorno è ammissibile una volta approvato.
"I sottoscritti Consiglieri" diventa "Il Consiglio regionale".



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, adotterò la stessa procedura sugli emendamenti che lei presenta in aula all'ultimo minuto. Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Mi pare che le osservazioni del Consigliere Tapparo siano assorbite o superate dal secondo punto dell'ordine del giorno che recita: "impegna il Presidente della Giunta ad effettuare ogni utile intervento presso i competenti uffici e sedi per la rapida approvazione della proposta di legge richiamata".
Anche per questo aspetto chiedo che venga votato. Se per caso ci fosse la necessità di un'istanza di parte per la modifica dell'intestazione ovviamente la mia è a disposizione e quella dei colleghi firmatari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Segnalo che il testo è incongruo, ma il Presidente dice che si possono presentare dei testi e poi votarne degli altri, purché il Presidente del Consiglio lo decida.
Per me questo è un elemento assolutamente favorevole perché ci mette in condizione di sbagliare parecchio, con la tolleranza dei nostri errori.
Nel merito. Temo che questo ordine del giorno procrastini - sine die la possibilità da parte dei cittadini di Mappano di vedere riconosciuto il proprio Comune: questo è darsi la zappa sui piedi.
Un ordine del giorno di questo genere, che chiede un impegno al Presidente della Giunta regionale a far predisporre dall'IRES uno studio specifico, vuol dire che non ci sarà mai, in tempi brevi, una soluzione al problema. L'IRES non è un balocco a cui si chiede: "Fammi uno studio".
L'IRES presenta al Consiglio regionale un programma di attività all'interno del quale bisogna discutere ed inserire un progetto. Poich nel programma di attività dell'IRES questo non c'è, chiedere allo stesso di fare uno studio prima di decidere la costituzione di un Comune, vuol dire aspettare il programma 2003. Una volta inserito nel programma, occorrerà trovare le risorse, svolgere il tema, così andiamo al 2004.
Penso che questa proposta sia controproducente, Consiglieri Angeleri Costa, Deorsola e Tomatis. Se volete veramente discutere come fare in fretta e aggiungere questo riconoscimento, potreste intanto non partire con iniziative personali di questo genere, ma scrivere ordini del giorno in forma corretta, chiedere a tutti i Consiglieri, che sono d'accordo all'istituzione del Comune di Mappano, di lavorare insieme su un testo e discutere con noi il modo più rapido per farlo.
La mia opinione è che questo sia un mandare alle calende greche il problema e che non sia lo strumento idoneo quello di far inserire nel prossimo programma dell'IRES questo tema.
Secondo me, con questo documento, state lavorando contro l'istituzione del Comune di Mappano.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'ordine del giorno n. 556, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che sono operativi da tempo Comitati per la Costituzione di Mappano Comune, aventi lo scopo dichiarato di vedere realizzata 'l'autonomia territoriale ed amministrativa' di Mappano considerato altresì che esistono proposte di legge sia a livello regionale per la 'modifica alla legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51 (Disposizioni in materia di circoscrizioni comunali, unioni e fusioni di Comuni circoscrizioni provinciali), per ridurre il limite di popolazione per la costituzione di nuovi Comuni con caratteristiche particolari', sia a livello nazionale, per la modifica all'art. 15 del D.lgs. 18 agosto 2000 n.
267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali), in materia di fusione e istituzione di Comuni ritenuto di condividere sia le richieste dei 'Comitati', in ordine all'istituzione del nuovo Comune, sia le proposte di legge avanzate ritenuto infine di dover supportare l'iniziativa dei 'Comitati' con uno studio circa l'opportunità sotto il profilo economico, sociale, ambientale e territoriale dell'istituendo nuovo Comune impegna il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti: a far predisporre dall'IRES uno studio specifico circa le dimensioni territoriali, popolazione e strutture economico-sociali ottimali per l'istituendo Comune ad effettuare ogni utile intervento presso i competenti uffici e sedi per la rapida approvazione delle proposte di legge richiamate".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame mozione n. 446 inerente a "Partecipazione azionaria in Banca Popolare Etica"


PRESIDENTE

Esaminiamo infine la mozione n. 446, presentata dai Consiglieri Moriconi, Papandrea, Chiezzi, Caracciolo, Giordano, Saitta, Manica, Suino Muliere, Riggio, Placido, Contu e Angeleri, di cui al punto 17) all'o.d.g.
il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Banca Popolare Etica risponde ad un nuovo concetto di banca, senza fine di lucro e al servizio della collettività, che investe il risparmio attraverso operazioni volte a finanziare unicamente iniziative socio economiche di utilità sociale ed internazionale, alla difesa dell'ambiente e alla crescita culturale della nostra società la Banca Popolare Etica è un punto di incontro tra risparmiatori che condividono l'esigenza di una più consapevole e responsabile gestione del proprio denaro e che condividono la convinzione secondo cui le iniziative socio-economiche devono essere ispirate ai principi di un modello di sviluppo umano e sociale sostenibile, ove la produzione della ricchezza e la sua distribuzione siano fondate sui valori della solidarietà, della responsabilità civile della realizzazione del bene comune la Banca Popolare Etica realizza i principi di una finanza finalizzata alla solidarietà sociale e alla cooperazione, attraverso il sostegno alle iniziative del 'terzo settore' diversi Comuni, Province, Regioni, numerose associazioni ed organizzazioni sindacali hanno aderito alla Banca Popolare Etica con diverse modalità visto lo Statuto e le finalità della Banca Popolare Etica, che si ispira ai seguenti principi della Finanza Etica: la finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano l'efficienza e la sobrietà sono componenti della responsabilità etica il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere conseguenza di attività orientata al bene comune e deve essere equamente distribuito fra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione la massima trasparenza di tutte le operazioni è un requisito fondante di qualunque attività di finanza etica va favorita la partecipazione alle scelte dell'impresa, non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori l'istituzione che accetta i principi della Finanza Etica orienta con tali criteri l'intera sua attività l'art. 45 della Costituzione, che al comma 1 recita: 'La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità' considerata la significativa crescita che Banca Popolare Etica ha conosciuto dalla nascita, avvenuta nel 1998, ad oggi (dati 2001: capitale sociale 10 milioni di euro; raccolta fondi 100 milioni di euro; finanziamenti effettuati 60 milioni di euro; 16.000 socia tra cui 2.000 enti dotati di personalità giuridica di cui circa 280 Comuni, 20 Province e 7 Regioni) impegna il Presidente e la Giunta regionale a promuovere l'adesione della Regione Piemonte, in qualità di socio, alla costituita Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata con la denominazione 'Banca Popolare Etica - Società cooperativa per azioni a responsabilità limitata' con sede legale in Padova, Piazzetta Forzaté n. 2 sottoscrivendo quote di capitale sociale attraverso l'acquisto di azioni (il lotto minimo sottoscrivibile per un Ente è pari a 30 azioni del valore nominale di euro 51,64 / lire 100.000 ciascuna) a promuovere lo sviluppo nel territorio piemontese della cosiddetta finanza 'etica' in collaborazione con Banca Popolare Etica individuando 'campagne' di sensibilizzazione e di informazione su finalità e temi che da anni Banca Popolare Etica porta avanti relativi ad una finanza che sostiene le persone e le comunità, attenta allo sviluppo dei territori (siano essi prossimi o lontani), agli stili di vita e alla promozione ed integrazione sociale".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Ricordo che domani alle ore 13.00 si svolgerà la riunione dei Capigruppo, mentre la prossima seduta consiliare è convocata per martedì 25 giugno p.v. e non per questo giovedì.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.39)



< torna indietro