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Dettaglio seduta n.211 del 07/05/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Botta Marco, Cavallera, Cotto Deorsola, Di Benedetto, Ghigo, Moriconi, Pedrale, Pichetto, Rossi Giacomo e Rossi Oreste.


Argomento: Statuto - Regolamento

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento a: Esame proposta di deliberazione n. 21 "Modifica del Regolamento interno" (iscritta ai sensi dell'art. 34, comma 4, del Regolamento)


PRESIDENTE

Mi è giunta una richiesta, da parte del Consigliere Chiezzi, di discussione dell'ordine del giorno inerente al rinvio in Commissione della proposta di deliberazione n. 21.
Devo ritenere, Consigliere Chiezzi, che sono ritirate tutte le richieste di inserimento di punti all'o.d.g.



(Intervento, fuori microfono della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Chiezzi mi ha chiesto se è possibile discutere l'ordine del giorno che presuppone il rinvio in Commissione del provvedimento che dovevamo esaminare oggi.
Come voi sapete, ciò è possibile ma implica che sia superata la fase iniziale dell'inserimento dei punti all'o.d.g., che è possibile all'inizio della seduta.
Pertanto, essendomi pervenuta questa richiesta, devo ritenere implicitamente che il Consigliere Chiezzi intende ritirare le sue richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Se non siete d'accordo, vuol dire che per il momento l'accantoniamo.
Devo, invece, ritenere valide le richieste che sono state depositate di inserimento di punti all'o.d.g.? Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, volevo segnalare alla Presidenza che "ignoti" sono venuti al mio banco e hanno manomesso una documentazione che era a mia disposizione. Non so chi sia stato e se anche lo sapessi non ne farei il nome; le chiedo, però, di indagare sul fatto.
Intanto le chiedo dieci minuti di sospensione perché devo poter riordinare quello che era il mio materiale di lavoro; se qualche collega vuole testimoniare, può farlo. Le chiedo, dunque, di indagare sul fatto, di stigmatizzare l'ignoto che ha manomesso il mio lavoro e di darmi qualche minuto di tempo per riordinare questa faccenda. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, innanzitutto mi dispiace che qualcuno abbia scompaginato i suoi fogli ed è ovvio che le esprima il mio dispiacere.
Ricordo inoltre ai colleghi che, proprio per evitare che inavvertitamente i fogli vengano spostati dal banco di ciascuno, è stata prevista una chiusura ermetica; basta inserire i fogli, chiudere a chiave e l'ordine dei fogli non può essere toccato da nessuno.
Quanto al riordino della documentazione, l'aiuterò io nel corso della discussione, nel senso che chiamerò le richieste dei punti all'o.d.g.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ho chiesto dieci minuti per riordinarli...



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, le ho già esposto la mia posizione.



CONTU Mario

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, vorrei perorare la causa del collega Chiezzi, anche perch questo le offre l'opportunità di svelenire il clima d'aula, che mi sembra non abbia bisogno di ulteriori incidenti di percorso.
Il materiale depositato nei banchi dei Consiglieri è, nella maggior parte dei casi, materiale di lavoro ed è evidente che non può essere penalizzato in questo modo il lavoro, oltretutto costruttivo, dei Consiglieri. Lei avrà modo di vedere come il lavoro del collega Chiezzi entri nel merito della proposta di deliberazione, pertanto è un arricchimento della discussione, offrendo anche spunti interessanti di proposta.
Ritengo opportuno che lei impartisca disposizioni precise in relazione al rispetto di questa norma elementare. Più volte ho lasciato sul banco la mia borsa e non è mai successo niente di inconveniente, però occorre stabilire delle norme e delle regole.
Chiedo, quindi, di dare risposta alla richiesta del Consigliere Chiezzi.
Credo sia un atto dovuto.



PRESIDENTE

Concedo cinque minuti di sospensione e riprendiamo i lavori alle 15.36.



(La seduta, sospesa alle ore 15.31 riprende alle ore 15.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Non so se siamo ancora in tempo per fermare questa china sulla quale ci stiamo avviando, ma personalmente sono convinto che quanto sta capitando per responsabilità precise - capisco che la mia valutazione sia di parte produce dei danni che possono essere irreversibili nel sistema di relazioni politiche dentro il Consiglio regionale e una lesione grave dell'immagine e del senso dell'istituzione percepita dai cittadini.
Dico, con assoluta calma, che questo avviene in un quadro nel quale lei, signor Presidente, purtroppo, sa di parlare senza poter contare sulla fiducia di una parte minoritaria, ma importante, di quest'assemblea.
Mi chiedo se il Presidente della Regione, l'On. Ghigo, non senta in questo momento la responsabilità di essere presente alla discussione e di svolgere un ruolo in un quadro nel quale i temi di degrado di questa istituzione - io ritengo per vostra responsabilità, voi naturalmente pensate per nostra responsabilità - rappresentano una questione oggettiva sono sotto gli occhi di tutti.
Il fatto che il Presidente della Regione non sia presente ad una discussione di questo tipo, mentre sono in gioco le vicende e il destino di questa istituzione, sembra un fatto inammissibile.
Per questo chiedo, come atto politico che può aiutare questa assemblea a ritrovare un filo, la presenza del Presidente della Regione e il suo assumere una responsabilità politica che gli spetta per il ruolo che gli è stato dato dai cittadini piemontesi in questa vicenda.
Il Presidente della Giunta regionale è una figura e una funzione politica, e penso che questa funzione sia importante in un momento così drammatico, aldilà delle valutazioni che ciascuno di noi può dare sulle rispettive responsabilità, così com'é importante che questo ruolo venga svolto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Grazie Presidente.
Devo precisare che quello che ho sentito in questo momento non è una notizia nuova. E' una notizia che abbiamo già letto sui giornali, ed è una notizia contraddittoria rispetto a quello che quest'aula viene a fare.
Noi siamo qui per discutere sulla possibile riforma del regolamento - e in tal senso diamo il massimo di apertura - che preveda il massimo del rispetto delle minoranze e che permetta a quest'aula, dal punto di vista teorico, di poter decidere senza che ci sia il consenso di una parte.
Siamo stanchi di prevedere un regolamento, per il quale qualsiasi provvedimento emesso in quest'aula non può essere che un provvedimento condiviso, poiché qualsiasi soggetto di quest'aula ha il potere di bloccare completamente i lavori dell'assemblea.
Ragion per cui il Presidente della Giunta bene fa a starsene distante per due ordini di motivi: il primo perché mi risulta si stia occupando in prima persona dei problemi dell'alluvione, che sono problemi di carattere amministrativo, ai quali sta provvedendo in maniera egregia.
Secondo motivo, perché questi sono problemi d'aula e nell'aula devono essere risolti.



PRESIDENTE

Vi è un altro ordine del giorno, e vale sempre la stessa questione, nel senso che questo attiene alla discussione di questo provvedimento. Quindi la trattazione di questo punto può soltanto valere o come richiesta d'inserimento di punto all'o.d.g. oppure come superamento delle altre questioni preliminari.
La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie Presidente, so che lei non ha nessuna responsabilità.
Stamattina sono state violate le elementari regole di democrazia e di convivenza civile.
Io ho cercato invano di attirare la sua attenzione per chiedere la parola ad inizio della seduta, in quanto come lei sa, e come tutti i colleghi sanno, le insistenti precipitazioni nei giorni scorsi hanno creato sul mio territorio, nelle Provincie di Novara e del VCO, una situazione veramente disastrosa.
Abbiamo rischiato di rivedere i tragici fatti alluvionali che hanno colpito queste zone nel 2000.
Nella giornata di ieri abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti ad intervenire presso il Governo per una richiesta di stato di calamità naturale e, quanto meno, di stato di emergenza per i Comuni delle Provincie di Novara e del VCO che sono isolati e che rimarranno isolati ancora per molto tempo.
Quindi, chiedo che questo ordine del giorno sia iscritto nella seduta odierna per essere votato prima della chiusura della seduta di oggi.



PRESIDENTE

La richiesta va in coda rispetto alle altre richieste già presentate.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie Presidente. Abbiamo svolto una Conferenza dei Capigruppo, nella quale ci siamo confrontati su quanto è avvenuto nella mattinata e su quali potranno essere i percorsi su questo provvedimento d'aula a partire da oggi e nella giornata di giovedì.
Volevo semplicemente fare due considerazioni in aula: la prima è che questo è un provvedimento di riforma stralcio del regolamento, aperto a modifiche con l'attività emendativa, aperto ad eventuali articoli aggiuntivi e quant'altro, nelle more di quel regolamento che tutti abbiamo immaginato ed immaginiamo di realizzare nel suo percorso legislativo prima di Commissione e poi di aula, contemporaneamente allo Statuto.
E' un percorso lungo, per chi conosce la storia di questo Consiglio regionale; è una storia che ho vissuto in questi due anni, come la maggior parte dei Consiglieri. Vi è la necessità di confrontarci sul merito di questo stralcio con un'apertura nel merito verso tutti i Consiglieri regionali di maggioranza e d'opposizione, che vorranno con la propria attività modificare la proposta o integrarla.
Ciò detto, in riferimento alla richiesta della presenza in aula del Presidente Ghigo, ha detto molto bene il collega Brigandì che il Presidente Ghigo si sta occupando dei problemi dell'alluvione.
Tra l'altro, ho saputo da una notizia Ansa che ha già inviato al governo nazionale la richiesta dello stato di calamità e di emergenza relativamente all'alluvione.
Credo che il Consigliere Enzo Ghigo sarà presente nel prosieguo di questa discussione che - immagino - sarà molto lunga. Quindi, certamente ci onorerà con la sua presenza e con il suo contributo.
Non è possibile che ad ogni elemento di difficoltà - e su questo concordo intuendo quanto il Consigliere Brigandì non ha potuto dire per mancanza di tempo - e che ad ogni problema, quando c'é un problema con il Presidente Cota (vedasi cosa è successo stamattina) si chiede di parlare con il Presidente Ghigo, come capo della maggioranza e Presidente della Regione, per sbloccare il problema.
Quando c'é un problema di divergenza con la Giunta, si chiede di parlare con il Presidente Cota, che deve tutelare il Consiglio. Noi al gioco di mettere un Presidente contro l'altro non ci stiamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Sempre nella richiesta di chiarimenti, noi avevamo posto questa mattina una questione urgente, per cui chiedevamo, in sede di comunicazioni, la presenza del Presidente Ghigo per questo importante dibattito, per affrontarlo immediatamente con sufficiente autorevolezza e attraverso una comunicazione del Presidente che, in quanto tale, passa davanti a qualsiasi provvedimento.
Non c'é bisogno di fare circonvoluzioni eccessive rispetto agli ordini del giorno, perché di ordini del giorno su tutte le materie, dai ticket all'alluvione, ce ne sono depositati tantissimi, nostri e di altri gruppi.
Una vicenda importante come questa, in particolare quella dell'alluvione e del ticket, richiedeva una comunicazione, che abbiamo richiesto urgentemente oggi pomeriggio del Presidente della Giunta regionale.
Ritengo sia gravissimo che davanti ad una vicenda ambientale quale quella che sta realizzandosi in questo momento nella nostra Regione, con la sua gravità, con i pericoli di aggravamento che avremo nelle prossime ore il Presidente della Giunta regionale non senta il dovere di venire in aula a riferire e a dire due parole, così hanno fatto i Presidenti nel 1994 così com'era stato fatto nel 2000; e che si celebrino, al di fuori di quest'aula, una serie d'iniziative che hanno un carattere più propagandistico che di assunzione di responsabilità.
Se questa non è la sede dove si devono discutere di queste cose, ma questa è semplicemente la sede dove si deve discutere come impedire alle minoranze di presentare qualsiasi emendamento, questo lo dovete dire e andremo avanti nell'ordine di discussione.
Concludo dicendo che, in quanto a civiltà, Consiglieri di alcuni gruppi, prima di parlare di queste questioni, dovrebbero sapere che loro esimi rappresentanti che oggi hanno anche ruoli nazionali, come l'On.
Zacchera, in quest'aula sono venuti con le manette e con le torte distribuendone fette a tutti i Consiglieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Condivido le considerazioni espresse dalla Consigliera Manica e faccio notare come anche Consiglieri di maggioranza abbiano posto lo stesso problema.
Sono esterrefatto del fatto che lei, Presidente, questa mattina non si sia preoccupato di far premettere, ad inizio dei lavori, una comunicazione sui fatti che hanno coinvolto e sconvolto pezzi significativi della Regione. Sono veramente colpito da questo suo atteggiamento: il suo furore di dover intervenire sul Regolamento del Consiglio non le ha fatto vedere la realtà. Se per caso domani Mirafiori dovesse chiudere, lei ci dice che bisogna attendere di finire la discussione sul Regolamento prima di discutere su questi fatti? Qui, per fortuna, non ci sono stati morti, com'è avvenuto nelle alluvioni precedenti, ma l'alluvione è comunque un fatto di un'enorme gravità, quindi almeno una comunicazione al Consiglio regionale del Piemonte sarebbe dovuto. Lei dovrebbe garantire che questo avvenga, invece abbiamo visto che atteggiamento ha adottato. La prego, quindi, di riflettere, di cambiare atteggiamento e di far sì che si possa, perlomeno su questo punto, non considerandolo un elemento di discussione dentro i punti che si sollevano per non avviare la discussione sulla modifica del Regolamento, e verificando, come ha fatto, che anche Consiglieri della maggioranza hanno la stessa sensibilità, permettere che questo avvenga.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente Ghigo mi sembra che oggi sia presente nella nostra città questa mattina deve aver incontrato un alto Prelato e nel telegiornale delle ore 14.00 ha rilasciato un'importante dichiarazione, con la quale dava un giudizio positivo all'ipotesi che alcuni dei rifugiati nella Basilica di Betlemme trovino posto presso il Sermig. È una dichiarazione che meriterebbe di essere ripetuta, per alcune valutazioni, anche in quest'aula.
Certamente, colleghi Cattaneo e Brigandì, la vostra è una difesa d'ufficio, soprattutto quella del Consigliere Cattaneo, perché sapete bene che, a valle di un'elezione diretta, il primo comportamento doveroso e il primo atteggiamento morale che dovrebbe adottare un Presidente eletto direttamente, è quello di essere laddove questa elezione lo fa legiferare e lo fa governare, cioè in un Consiglio regionale.
Questo dovrebbe essere un fatto neppure da sollevare, nel senso che tra i compiti importanti che sono in capo ad un Presidente della Giunta regionale, eletto direttamente dalla popolazione, vi è quello di stare in un Consiglio regionale per tutto il tempo che il Consiglio regionale si occupa di legiferare e di deliberare, salvo ovviamente casi eccezionali.
Qui ci troviamo nella situazione in cui, di norma, il Presidente della Giunta regionale "snobba" il Consiglio (lo snobbare fa parte del suo modo di agire, snobba anche la Lega, la quale non viene considerata dal Presidente Ghigo tant'è che, dopo avergli promesso un Assessorato, ancora non si è deciso a darlo).
Questo è un atteggiamento nocivo e io chiedo, intanto, il rispetto del tempo (come sollecita anche il Consigliere Brigandì).
Vi ringrazio dell'attenzione e vi auguro buon pomeriggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Colleghi e Presidente, ci sono sicuramente i problemi ricordati dalla collega Manica e dal collega Valvo che meriterebbero di essere discussi c'è la richiesta fatta - secondo me giustamente - dal collega Marcenaro, ma credo, e lo dico a titolo personale, che tutti dovremmo avvertire il fatto che la discussione, così com'è stata impostata e non per responsabilità della maggioranza (cioè dell'opposizione, ma della maggioranza), ci porti in un vicolo cieco, perché credo che lo Statuto e il Regolamento siano questioni che vadano affrontate da maggioranza e opposizione.
sempre stato così e sempre dovrebbe essere, anzi, dovremmo fare uno sforzo per tenere distinte queste questioni, che hanno un valore costituente, dalla contesa politica immediata. Hanno saputo riformare Statuti e Regolamenti, o le Regione che sono state istituite negli anni '70, o Istituzioni che hanno saputo tenere distinti i due piani, evitando che la contesa politica, che comunque deve continuare a svilupparsi, non sia tale da determinare il blocco del processo costituente.
Questo dovrebbe essere e noi, invece, discutiamo di un provvedimento presentato da un Partito della maggioranza, in questo caso il partito della Lega.
Detto questo, sono convinto che una forzatura su una materia come questa non avrà né vincitori né vinti, perché c'é poco da fare: non pu esserci un gruppo di maggioranza o di opposizione che, di fronte ad un tema come questo, che attiene a questioni che richiamano il funzionamento di un'istituzione, possa accettare il dicta.
E' così. Credo, quindi, che la scelta da voi compiuta sia una scelta politicamente sbagliata e che avrà conseguenze negative, non solo perch non farete queste riforme regolamentari, ma perché, come dice il collega Marcenaro, saranno inveleniti i rapporto politici, perché è evidente che la contesa politica inserirà un ulteriore elemento di esasperazione dei rapporti.
Quando una maggioranza cerca la prova lo fa due motivi: o perché è convinta di farcela, anche se va incontro ai rischi che prima ricordavo, o perché mette in conto il fatto che può anche perdere questa prova di forza e allora si apre la ricerca dei capri espiatori. Non vorrei che in questa vicenda del Regolamento c'entrassero vicende che non c'entrano nulla con la discussione sul Regolamento e si stesse discutendo....



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani la prego di terminare il suo intervento.



RONZANI Wilmer

...che il regolamento di conti ....



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Le questioni poste oggi dal Consiglio meritano una breve risposta anche nel rispetto delle richieste che avete fatto riguardo alla presenza del Presidente.
La Giunta, fin dalla prima apertura del Consiglio...



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Sono comunicazioni?



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

No, no, è un'informazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Ferrero che è anche un Consigliere regionale.



(Commenti in aula fuori microfono)



FERRERO Caterina, Assessore alla Difesa del suolo e alla Protezione civile

No, io parlo come Giunta in questo momento.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, colleghi, glielo chiedo direttamente io: intende fare comunicazioni o intende fare un altro tipo di intervento?



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Intendo esprimere una disponibilità maturata in apertura del Consiglio che io mantengo.



PRESIDENTE

A fare comunicazioni in chiusura del Consiglio?



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Quando voi lo riterrete, dicendo soltanto che non è una non attenzione della Giunta, ma è un rispetto dell'ordine dei lavori che il Consiglio ha deciso.



PRESIDENTE

La ringrazio molto. Sto lavorando per vedere se si riesce a fare delle comunicazioni della Giunta in chiusura della seduta odierna del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

CHIEZZI (fuori microfono)



PRESIDENTE

Facciamole subito.



PRESIDENTE

In chiusura.
Collega Valvo, è superata questa questione, perché lei ha già parlato e sui chiarimenti si può intervenire una sola volta, altrimenti ci sarebbe una duplicazione, le chiedo scusa.
Vuole intervenire sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

VALVO (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Un attimo.



PRESIDENTE

MARCENARO (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se si parla due volte per chiarimenti, parlo anch'io!



PRESIDENTE

Non è possibile intervenire due volte per chiarimenti.
Esauriamo la fase della richiesta dei chiarimenti e riprendiamo invece, con l'esame delle proposte di inserimento al primo punto dell'o.d.g. dei provvedimenti richiesti.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 21: "Modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale": richiesta n. 3 di inserimento al primo punto all'o.d.g del seguente provvedimento: "Esame proposta di deliberazione n. 220 'Modifica della deliberazione n. 442-14210 del 30 settembre 1997: nuova declaratoria del Settore Promozione del patrimonio culturale e linguistico (n. 32.5) della Direzione regionale Promozione attività culturali, istruzione e spettacolo (n. 32)"


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di inserimento al primo punto dell'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 220, presentata dal Consigliere Tapparo. Sullo stesso argomento hanno presentato analoga richiesta anche i Consiglieri Contu e Papandrea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo, che esprime parere favorevole.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, ritengo che sia utile ed opportuno affrontare un tema che può sembrare minore. Si tratta di definire nuove declaratorie nel settore culturale, nel quale la Regione Piemonte, indubbiamente, si qualifica e ha sempre operato con grande rilievo.
Un po' più problematico è il settore della promozione linguistica, in quanto qui cadiamo in alcune contraddizioni, vedasi il caso, ad esempio relativo al fiorire di iniziative linguistiche a favore di minoranze linguistiche della nostra Regione molto opportune, mentre, invece, c'è silenzio, anche da parte dell'Assessore Leo, per quanto riguarda il patrimonio linguistico di quella che definisco lingua piemontese, che nel caso delle Olimpiadi, non a caso sono le Olimpiadi di Torino, non viene considerata patrimonio linguistico di riferimento.
Ritengo che la discussione, che non dovrebbe essere particolarmente lunga, poiché si tratta di un provvedimento in parte anche tecnico e in parte con caratura politica, sia importante, ma, così com'è oggi, la configurazione delle declaratorie non permette di svolgerla al meglio.
Ovviamente, l'operativa c'è e possiamo anche dire che in certi casi è una operatività importante, in altri casi è discutibile, ma tutto può essere migliorato. Credo che anche l'Assessore Leo accetti la dialettica costruttiva come credo l'accettino le opposizioni, almeno, io personalmente ho sempre cercato di porla in essere in questo campo.
Presidente, le chiedo, e nel contempo pongo una domanda anche a me stesso, se non sia il caso, a questo punto, invece di inoltrarci in quello che appare sempre di più un ginepraio più che un tema agibile, come quello che proponete con l'iniziativa a firma dei colleghi della Lega, di affrontare temi che non richiedono molto tempo, sistemano delle situazioni rendono anche più chiaro e più funzionale l'operatività. Gli stessi funzionari molto spesso si trovano in una situazione non sempre chiara in questo senso, quindi, è opportuna.
E' un peccato che provvedimenti di questo genere siano in coda da un certo periodo. Sarebbe forse utile che lei, Presidente, mi rivolgo anche ai colleghi della maggioranza, potesse interrompere l'iter al quale siamo stati chiamati con l'o.d.g. di questa seduta per poterci dedicare a questo provvedimento.
Lo ripeto per coloro che magari non sono nella Commissione di merito che tratta questi problemi, quindi non necessariamente hanno approfondito la problematica: si tratta in qualche modo di una definizione più funzionale di quelle che sono le attività che si svolgono nell'Assessorato alla cultura per quanto riguarda il tema del patrimonio culturale e del patrimonio linguistico.
Sottolineo nuovamente che relativamente al patrimonio linguistico all'inizio dell'anno scorso, avevo presentato un'interrogazione perché nel settore relativo alla tutela del nostro patrimonio linguistico sembrava ci dovesse essere un'iniziativa per ridurre l'operatività e il ruolo di quella parte organizzativa che ritengo importante, se riteniamo importante la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico piemontese, che, lo ricordo a tutti, è composta da una serie di minoranze linguistiche riconosciute dalla legge nazionale. Credo debba essere apprestata grande attenzione a quella che è la lingua piemontese, che trova un riferimento di tutela nei documenti del Consiglio d'Europa.
Ripeto: si tratterebbe di un provvedimento dall'esame abbastanza rapido, nel quale, anche tecnicamente, non è possibile arrivare a proporre emendamenti significativi, ma permetterebbe - sono convinto che l'Assessore Leo condivide perfettamente questa mia posizione - di arrivare a definire perfettamente quello che è il problema del patrimonio culturale e linguistico della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì, che esprime parere contrario.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



BRIGANDI' Matteo

Pazienza, interviene un Consigliere a favore e uno contro.
Noi riteniamo di maggior pregio discutere del Regolamento, perché solo con questo strumento si potrà discutere del resto, per questo motivo voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'inversione del punto all'o.d.g.
La votazione non è valida in mancanza del numero legale; la seduta è sospesa ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 16.05 riprende alle ore 16.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco nuovamente la votazione, mediante procedimento elettronico sull'inversione dei punto all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Questioni internazionali - Calamità naturali

Comunicazioni del Presidente Ghigo in merito alla disponibilità del Sermig ad ospitare un gruppo di palestinesi provenienti dalla Basilica della Natività di Betlemme e dell'Assessore Ferrero sull'alluvione nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola(presentazione ed esame ordini del giorno nn. 544, 547 e 549)


PRESIDENTE

Accogliendo delle sollecitazioni che sono giunte da più Consiglieri regionali e in ottemperanza a quanto vi avevo annunciato sulla disponibilità in chiusura di Consiglio del Presidente della Giunta di fare una comunicazione, unitamente all'Assessore Ferrero, e visto che il Presidente della Giunta è arrivato, darei la parola all'Assessore Ferrero per una comunicazione e eventualmente anche al Presidente Ghigo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intanto voglio dare un benvenuto al nostro Presidente Ghigo. La ringraziamo per il suo intervento, perché siamo sempre felici quando lei è presente.
Vorrei chiedere al Presidente Ghigo se fra le comunicazioni che farà oggi ritiene di includere quella che ho potuto sentire al TG3, secondo la quale lei ha dato un apprezzamento positivo all'ipotesi che alcuni dei rifugiati nella Basilica di Betlemme vengano ospitati presso il Sermig.
Infine, per quanto riguarda il problema della vigilanza, pochi minuti fa ho visto, nonostante vi sia un sistema di vigilanza che funziona, che si è avvicinata a lei una persona che le ha messo un braccio intorno al collo che non sapevo distinguere.
Volevo capire ...
Comunque, se ha bisogno chiami!



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per quanto concerne la comunicazione richiesta dal Consiglio sui fatti alluvionali verificatisi nei giorni 3, 4 e 5 maggio, lascerò all'Assessore competente la comunicazione più nel dettaglio, ma posso rappresentare quella che è stata la mia azione.
Oltre a seguire, insieme con l'Assessore Caterina Ferrero, l'evolversi delle condizioni climatiche, voglio citare una trasmissione su RAI2 dove sono stati fatti pubblicamente i complimenti al sistema di rilevazione meteorologica della Regione Piemonte, anzi, è stato citato come un esempio significativo e particolare. Sta di fatto che questa mattina, in relazione agli eventi alluvionali, che, come sapete, hanno colpito in maniera significativa la viabilità della provincia del Verbano Cusio Ossola e la provincia di Novara, ho chiesto la dichiarazione di stato di emergenza, che ho inviato questa mattina al Governo, e mi auguro, anzi, sono sicuro che verrà presa in esame nella prossima seduta del Consiglio dei Ministri.
Comunque, nel corso della settimana dovremmo avere indicazioni in tal senso.
Per quanto concerne l'altra sollecitazione del Consigliere Chiezzi anche un po' inusuale, in quanto mi si chiede una comunicazione su una mia dichiarazione al TG3, non mi sottraggo, posso tranquillamente ribadire la mia posizione.
La comunicazione non l'ho fatta io, ma ho risposto a una domanda che mi è stata posta dai giornalisti, in quanto questa mattina sugli organi di informazione è apparsa la notizia che il Sermig si era di fatto candidato a ricevere un certo numero di palestinesi che si trovano nella Basilica della Natività, in funzione di una volontà del Governo italiano di accoglierli.
Ho detto che, nel caso in cui il Governo italiano decidesse di accogliere quei palestinesi, perché questo è un fatto che attiene all'azione di politica estera del Governo italiano, la candidatura di Torino del Sermig vedeva la mia disponibilità e il mio appoggio, fatto salvo che il Governo italiano, nell'assumere questa decisione desse a noi rappresentanti delle istituzioni, tutti quegli elementi di sicurezza e certezza relativi all'identità dei palestinesi che dovrebbero entrare nel nostro Paese.
Queste sono le parole, dette forse in un modo diverso, che ho usato nella mia comunicazione, quelle che non ho motivo di non ripetere, su sollecitazione del Consiglio, anche in aula.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla comunicazione dell'Assessore Ferrero in merito ai fatti alluvionali dei giorni scorsi.
Prego, Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Questa mattina avevo già preparato per voi qualche appunto per poter fare il quadro relativo dei primi sopralluoghi legati alle attività svolte in questi due-tre giorni da parte delle Direzioni regionali coinvolte: Opere Pubbliche, Difesa del Suolo e Servizi Tecnici di Prevenzione.
L'evento dei giorni 2, 3, 4 e 5 maggio era già stato, come ha detto il Presidente poco fa, preannunciato da un bollettino di allertamento con il codice 2 relativamente alle zone del Toce, Sesia, Bassa Dora Baltea e pianura settentrionale, con la specificazione che l'area più a rischio poteva essere la fascia pedemontana e montana dal Biellese al Verbano, dove erano previste precipitazioni molte forti.
L'evolversi del fenomeno ha rispettato le previsioni con l'ulteriore aggiunta di alcune porzioni territoriali dell'Alessandrino e, in particolare, dell'asta del fiume Bormida.
Le precipitazioni, anche sotto forma di grandine, si sono abbattute sulle aree evidenziate con una certa persistenza e con caratteristiche di intensità notevoli, fino a 450 millimetri accumulati in due giorni nel Verbano e nel Novarese e fino a 280 millimetri nelle altre zone interessate.
Le conseguenze di tale abbondanza avrebbero potuto essere drammatiche se fossero ancora proseguite per altre dodici-ventiquattro ore con la stessa intensità e se la quota delle precipitazioni nevose non fosse scesa fino a 1.700/2.000 metri.
I Settori decentrati delle Direzioni Opere Pubbliche, Difesa del suolo e Servizi Tecnici di Prevenzione, hanno iniziato, già dalla giornata di venerdì, la raccolta e le verifiche delle situazioni segnalate con immediati sopralluoghi, atti ad accertare le caratteristiche generali degli effetti del fenomeno sul territorio e a fornire il consueto supporto agli Enti locali più colpiti.
Il Settore regionale di protezione civile ha operato, per gli aspetti di competenza, in collegamento, oltre che con l'Assessorato, anche con le Prefetture e le Province, attivando la sala operativa e fornendo i previsti registri delle attività svolte. Peraltro, devo dire che, a seguito dell'applicazione della legge n. 44, che ha di fatto trasferito alle Province la competenza nella gestione della prima emergenza anche in rapporto diretto con la verifica dei danni, la rendicontazione di tutto quello che è accaduto è stata sufficientemente tempestiva perché, nella giornata di oggi, tutte le Province coinvolte hanno risposto rispetto ad una serie di quesiti che erano stati posti dall'Amministrazione regionale al fine di poter stilare le prime valutazioni sul danno presumibile.
Il quadro generale che si va delineando a distanza di poche ore dalla conclusione dell'evento può essere sintetizzato nei punti seguenti.
La relativa brevità delle precipitazioni ha evitato in genere grossi problemi ai bacini imbriferi maggiori, che hanno registrato una piena ordinaria quasi dappertutto; fanno eccezione i casi del Bormida, che ha interessato a cascata anche il tratto terminale del Tanaro dopo la confluenza, e del Toce, con il suo bacino naturale di immissione. Il Lago Maggiore è salito in poche ore ad un preoccupante livello di guardia esondando in maniera limitata nelle fasce rivierasche più basse.
Problemi assai più evidenti si sono manifestati sui corsi d'acqua minori, in alcune fasce di pianura dal deflusso difficoltoso e sui versanti flagellati dalla pioggia e incisi dalla percolazione dell'acqua. E' su questo aspetto che si possono nutrire le preoccupazioni maggiori, perch gli effetti del fenomeno potranno manifestarsi successivamente, anche a distanza di parecchie settimane.
Alcune situazioni hanno riproposto criticità già note da tempo, per le quali sono già previsti finanziamenti a carico di eventi calamitosi precedenti, in specie quello dell'autunno 2000; altre sono risultate del tutto nuove e comunque quiescenti da parecchio tempo.
Buon esito, infine, hanno generalmente dato i lavori finanziati in precedenza e già conclusi.
Per quanto riguarda la situazione delle specifiche province, anche qui abbiamo cercato di dipingere un quadro un pochino più preciso.
La provincia di Novara risulta essere la più colpita, sia sulla fascia pedemontana che in pianura. Gravi danni al Comune di Suno, invaso dall'acqua del rio Meja, uscito dall'alveo, con interessamento di abitazioni ed esercizi commerciali; esondazioni ad Arona e in vaste aree comprese fra i torrenti Agogna e Terdoppio, complice l'apporto dei fossi irrigui già gonfi d'acqua, per l'approvvigionamento in atto delle risaie interruzione del servizio idropotabile dei Comuni di Agrate Conturbia Bogogno, Comignago e altri (che potrete riscontrare dalla lettura di queste poche pagine che vi saranno distribuite), essenzialmente con dissesti alle strade; limitati sono stati i danni agli acquedotti e alle reti fognarie allagamenti in varie zone anche extraurbane, con interruzione della viabilità sulle strade comunali e provinciali e disagi ad abitazioni.
Per quanto concerne l'aspetto precedentemente richiamato, vale a dire l'interruzione del servizio idropotabile in alcuni Comuni della provincia di Novara, devo affermare che già da questa mattina, a seguito della convenzione da parte dell'Assessorato alla protezione civile, sono partite le forniture che saranno disponibili nei prossimi giorni, per le zone colpite da questo evento e che hanno carenza di servizio idrico, dal punto di vista della prima esigenza. Pertanto, anche in questo senso, è assicurato un intervento in queste zone.
I Comuni, di cui è nota la segnalazione e per i quali sono in corso le verifiche, sono: la provincia del Verbano Cusio Ossola, sulla fascia rivierasca del Lago Maggiore, che ha registrato problemi simili alle corrispettive zone della provincia di Novara; inoltre, si rilevano molte frane sui versanti delle zone montane, come interruzioni anche di arterie di viabilità primaria e dell'autostrada Voltri-Sempione, in corrispondenza della cava di granito di Baveno, e delle strade internazionali della Valle Vigezzo e del Lago Maggiore, in località Cannero.
Le segnalazioni note, tutte riferite in genere a frane e danni alle fognature, sono pervenute dalla gran parte dei Comuni colpiti e arrivate quasi completamente nella giornata di oggi.
Risultano danni per allagamento ad alcune attività produttive nel territorio del Comune di Gravellona Toce.
La provincia di Vercelli e la provincia di Biella hanno visto anch'esse un certo numero di dissesti sui versanti montuosi, con il riproporsi di situazioni note, alcune di queste peraltro in via di risoluzione.
I Comuni di cui sono note le segnalazioni sono: Ailoche, Bioglio Borriana, Donato, Piedicavallo, Pollone, Pray, Selve Marcone ed altri, in provincia di Vercelli e di Biella. I danni segnalati sono in genere smottamenti e frane nelle zone montane e collinari ed allagamenti limitati nelle pianure, ove si rileva qualche isolato danno a beni privati.
Nella provincia di Alessandria, oltre a molta paura per il nodo idraulico alla confluenza tra la Bormida, il Tanaro ed il Po, si registrano i danni maggiori nel Casalese collinare e di pianura, soprattutto per allagamenti nel reticolo minore (rio Gattolla, roggia Stura, torrenti Grana e Rotaldo), nonché nella pianura di Alessandria per problemi analoghi.
Vengono in tal modo evidenziate ancora una volta le deficienze nella capacità di scolo delle acque nelle zone basse, dove i corsi d'acqua minori, poco incisi e con scarsa manutenzione, non sono in grado di garantire un deflusso soddisfacente. Sono inoltre in via di arrivo una serie di segnalazioni da parte di molti Comuni della provincia riferiti essenzialmente a limitati danni alle strade e ai corsi d'acqua.
Per quanto riguarda le province di Torino, Cuneo e Asti, allo stato attuale risultano limitatissimi problemi, anche abbastanza insignificanti dal punto di vista dei danni relativi alle altre province.
Si possono sin d'ora trarre alcuni spunti di riflessione sul fenomeno e i suoi effetti, precisando che le valutazioni più approfondite potranno essere definite successivamente, con accertamenti definitivi.
Per quanto concerne il passaggio del Presidente Ghigo relativamente alla richiesta dello stato di emergenza, a seguito di un quadro un po' più chiaro sulla gravità della situazione, insieme alle altre Regioni che in questi giorni sono state colpite dall'evento, abbiamo richiesto al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza per soddisfare due esigenze.
La prima esigenza, attraverso l'ordinanza di protezione civile, va soddisfatta per poter mettere le Regioni in condizioni di poter spendere le risorse, anche proprie, con una serie di criteri che, diversamente, non sarebbe possibile fare. Questo vale sostanzialmente nei confronti delle potenzialità della legge n. 38.
In second'ordine e principalmente, ovviamente, si tratta dell'esigenza della quantificazione del danno, che allo stato attuale è stato stimato molto per difetto, in circa 20 milioni di euro, quindi una cifra di riferimento che era possibile valutare solo oggi, in modo da garantirci una successiva e più approfondita verifica sia sulle opere pubbliche, sia sui danni ai privati e alle attività produttive.
Un'ultima considerazione relativamente ai prossimi giorni, perché oggi alle 14.00 è stato emesso un nuovo bollettino che prevede un codice 2 quindi di allerta, da parte di tutti gli Enti coinvolti, in zone diverse rispetto a quelle colpite in questi primi giorni, che sono l'Orco, la bassa Dora Riparia, il Sangone, l'alta Dora Riparia, il Po ed altri.
Si tratta, pertanto, di zone relative ad una parte della provincia di Torino e della provincia di Cuneo.
A seguito di questo bollettino di allertamento, che è una previsione ma in linea di massima le previsioni fatte dal Servizio meteorologico si sono dimostrate sufficientemente fondate, sono stati nuovamente allertati gli Enti e i Geni Civili della provincia di Torino e di Cuneo.
Sono stati allertati e messi a disposizione per i prossimi due giorni per poter seguire direttamente l'evolversi della situazione.
Se nella giornata di domani si dovesse verificare un peggioramento meteorologico, sarà garantita l'apertura della sala operativa, con tutte le operazioni di conseguenza, in modo da monitorare passo a passo l'evolversi della situazione insieme agli Enti locali, così com'è avvenuto in questi giorni.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni, se ci sono interventi, la decisione è di concedere cinque minuti per intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Utilizzerò una parte di questi cinque minuti per un breve commento alla comunicazione svolta dal Presidente Ghigo, in ordine all'eventualità che alcuni rifugiati della Basilica di Betlemme siano accolti nella comunità del Sermig.
Ritengo che in questa tragedia, che si è acuita in queste ultime settimane, sia difficile e sbagliato fare un elenco di situazioni tragiche e gravi. Di certo, quello della Basilica di Betlemme è un fatto tragico e di difficile soluzione, che ha aggravato ulteriormente il processo di pace che dovrà pur innestarsi.
Penso che liberare da quest'assedio la Basilica di Betlemme - scusa Casoni, starai parlando magari di qualche appalto, però abbi pazienza! sia un elemento di pace.
In quella situazione così ingarbugliata e drammatica, penso che l'obiettivo di fare qualcosa, sia pure nella misura che ci siamo detti tutti - senza scambiarci ruoli che non abbiamo - e nella direzione della pace, significhi adoperarsi per riuscire a togliere dall'assedio i rifugiati nella Basilica di Betlemme.
Questo è un segno di pace. Anch'io condivido l'opinione che occorra spendersi per dare un segno di pace, e che questo possa essere costituito dalla disponibilità di ospitare in Piemonte, al Sermig, alcuni di questi rifugiati.
Questo proprio come segno concreto di pace e non come scelta, ma come segno pacificatore. Per cui condivido l'osservazione fatta dal Presidente Ghigo, ed auspico che la Regione Piemonte e la Città di Torino, insieme al Sermig, possano con equilibrio dimostrare che, per quanto è nelle loro facoltà, non si sono sottratti nel cercare di dare un segno di pace.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Anch'io, signor Presidente, vorrei intervenire sulla parte finale della relazione del Presidente Ghigo, che conferma quanto abbiamo appreso da alcune fonti di agenzia, secondo le quali il Presidente Ghigo si sarebbe dichiarato favorevole all'asilo - anche se è un termine curioso, visti i beneficiari - di alcuni sospetti terroristi palestinesi nel Sermig, in seguito ad una serie di mediazioni parallele e personali intraprese dall'arcivescovo di Gerusalemme, dall'ex Ministro degli Esteri italiano e dal responsabile del Sermig.
Proprio perché sono favorevole all'asilo concesso a rifugiati politici ritengo che non dobbiamo fare confusione, e non dobbiamo confondere i rifugiati politici con quanti hanno occupato la Basilica della Natività con armi, e sono perseguiti dalle autorità di polizia e dall'autorità giudiziaria israeliana per reati di terrorismo.
Ritengo che queste persone debbano essere giudicate e che anche nei loro confronti valga una presunzione d'innocenza, ma perlomeno ci si risparmi la pena e la vergogna di far passare per rifugiati politici personaggi che stanno sul livello di George Habash, cioè il terrorista palestinese assassino di Klinghoffer a cui l'autorita italiana, per una decisione politicamente inconcepibile del Presidente del Consiglio Craxi concesse asilo in Italia per concedergli successivamente un via libera rispetto ad un paese arabo.
Se vogliamo fare una scelta di pace dobbiamo stare molto attenti alle parole che utilizziamo e non dobbiamo assecondare quelle forme di diplomazia e di giustizia parallela che tendono a fare di tutta l'erba un fascio.
Se si parla di rifugiati palestinesi è un conto, se si parla di persone che hanno occupato in armi la Basilica della Natività, evidentemente è un altro conto.
Da questo punto di vista suggerirei non solo al Presidente Ghigo, ma anche al Consigliere Chiezzi di apprezzare la prudenza dimostrata dal sindaco di Torino nelle sue dichiarazioni pubbliche che, da una parte, ha ovviamente offerto la disponibilità della città ad accogliere i rifugiati dall'altra parte, è stato molto attento a distinguere la posizione dei rifugiati dalla posizione di soggetti - e cito le sue parole - "legati a frange terroristiche" per le quali, ovviamente, devono essere previste laddove si decide di prevederle, delle forme di accoglienza decisamente diverse.
Sono quelle forme di accoglienza che oggi le autorità americane riservano ai sospetti assassini del Ministro israeliano, e non sono le forme di accoglienza che si riservano ai rifugiati politici palestinesi magari provenienti da qualche stato arabo che i palestinesi, da vent'anni continuano a perseguitare.
Da questo punto di vista la mia unica preoccupazione - ma mi pare che le parole del Presidente Ghigo non possono essere malinterpretate, perch questa è la posizione personale e assolutamente legittima che il Presidente Ghigo ha ritenuto di esprimere nelle sue conversazioni con i giornalisti ma questa non è la posizione della Regione e mi pare non sia nemmeno la posizione del Consiglio regionale del Piemonte.
E' vero che rispetto a temi di politica estera non esiste nessuna responsabilità diretta da parte del Consiglio regionale, ma è anche vero che il Consiglio regionale e la Regione nel suo complesso, su numerosi temi di politica estera, ha ritenuto di far sentire la propria voce e la propria posizione.
Se ritiene di farlo, decide di farlo dopo un dibattito che su questi temi deve essere abbastanza largo ed approfondito, e non si può ridurre all'esternazione presidenziale in una conversazione - mi pare - poco più che privata con alcuni giornalisti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Chiedo solo di separare gli argomenti. Non possiamo mischiare in un intervento questo e l'alluvione.
Quindi, se si discute su questo, facciamo una discussione anche rapida su questo. Non facciamo una discussione intrecciata, perché sono temi importanti.
Quindi, Presidente, ci dia un indirizzo in tal senso.



PRESIDENTE

Per fare il dibattito è necessario che l'aula deliberi se e come fare il dibattito. Altrimenti è previsto un intervento di due minuti a fronte delle comunicazioni del Presidente della Giunta.
Tutti i Consiglieri hanno diritto di intervenire per due minuti.
Quindi, tenendo conto della circostanza che l'alluvione era stata una materia per la quale c'era stata una richiesta unanime, ho deciso di aumentare il tempo d'intervento da 2 a 5 minuti.
Quindi, non è tecnicamente un dibattito, ma c'é la possibilità per tutti i Consiglieri di parlare 5 minuti. Se i colleghi vogliono, possono distinguere e fare una parte dell'intervento. Sono comunque 5 minuti e distingueranno loro una parte o l'altra dell'intervento.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Voglio concentrarmi sull'intervento dell'Assessore Ferrero, e volevo portare all'attenzione dei colleghi alcune affermazioni importanti e preoccupanti che ha fatto l'Assessore.
Ha affermato che: "per fortuna sta nevicando molto basso", cioè a 1500 1700 metri e "per fortuna non ha piovuto per altre 12 ore", altrimenti sarebbe stato un disastro.
Domani, nel pomeriggio, c'é un segnale di allarme per le aree della fascia montana della Provincia di Torino e della Provincia di Cuneo. Siamo in una situazione in cui questi elementi di anomalia ormai strutturata, che non sono più anomali, dobbiamo considerarli come fatti ricorrenti, cioè dobbiamo attrezzare probabilmente l'organizzazione delle risaie, dobbiamo attrezzare gli interventi sui fiumi minori, sulla canalizzazione a eventi che, in passato, erano eccezionali.
Prima c'era un ritorno magari ogni 50-100 anni; oggi questi ritorni sono ogni due-tre anni. Quindi, è un fatto che richiede di considerare questo come tema centrale di legislatura.
Voglio portare in evidenza all'Assessore, che tra l'altro è canavesano e quindi conosce bene queste zone, che se da domani pomeriggio ci fosse un evento forte nel canavese, abbiamo ancora le opere che, dopo un anno e mezzo, nelle Valli dell'Orco e di Lanzo, non sono state completate con delle situazioni di avanzamento dei lavori (che sono discutibili, visto che frequento quelle zone, essendo un po' la mia terra) e che potrebbero smontare i lavori finora eseguiti. Su questa considerazione, opportunamente posta dai colleghi del Novarese e del Verbano, ho presentato un documento perché mi sembrava curioso che non si trattasse un evento che, se non dirompente come quello dell'autunno del 2000, certamente ha dei segni premonitori.
Questa situazione, sicuramente, richiederebbe un approccio di programma e di progetto ampio, profondo e capace di investire la capacità, la creatività, le competenze e l'operatività del Consiglio, insieme a quella che è la funzione primaria del Governo centrale (altro che queste sedute per una logica difesa dell'opposizione su un tema delicato come il Regolamento e attorno ad una disputa che, giusta o sbagliata che sia, sarà certamente lunga nel tempo).
Questo è un tema primario sul quale dobbiamo dare il senso, alla nostra comunità, che stiamo investendo la nostra attenzione. Non è possibile pensare che domani sera, perché incominciano ad esserci delle piogge che sono straordinariamente più concentrate ed intense del passato (dopo aver passato un periodo di siccità in cui i fiumi erano in magra come mai si era visto), improvvisamente ci sia una concentrazione enorme con fasi ricorrenti e domani potrebbe esserci una precipitazione della durata di 48 ore, come quelle che nel 2000 avevano portato, nelle Valli di Lanzo, 750 millimetri di precipitazione in 36 ore.
Dobbiamo, dinnanzi a tali fatti, considerare questo il tempo da spendere, questa la progettazione da eseguire, questo il rapporto con la nostra comunità, non andare a "tacconare", di volta in volta con la popolazione, le varie situazioni. C'è, quindi, un cambiamento culturale e strutturale.
Anche per la gestione delle risaie deve esserci - e lo sottolineo all'Assessore all'agricoltura, se mai ci fosse - un investimento in nuove tecniche sull'arginatura, sul rilascio dell'acqua, su una nuova forma che probabilmente nel passato non si era resa necessaria.
Su questo bisogna lavorare e investire: nella ramificazione minore della canalizzazione e sugli interventi. Sottolineo, dopo un anno e mezzo che non esiste un completamento strutturale degli interventi dell'alluvione del 2000.
Credo, quindi, che questo sia un tema di grande attenzione e di grande ragione di dibattito al nostro interno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Credo anch'io che sarebbe meglio separare il dibattito. Sulla questione alluvione sicuramente sarà necessario un ritorno con maggiori approfondimenti, perché mi pare molto preoccupante il fatto che piogge, che a mio avviso non erano così straordinarie, determinino, per l'ennesima volta, problemi seri sul territorio. Tra l'altro, non è possibile ogni volta, dire: "Per fortuna ha smesso di piovere, perché altre ore di pioggia avrebbero potuto creare un disastro ancora maggiore". E' evidente che tutto il problema del territorio va analizzato molto più seriamente di quello che abbiamo fatto finora, perché gli eventi eccezionali sono ormai eventi del tutto normali e quindi bisogna attrezzarsi per affrontarli in quanto tali.
Rispetto alla dichiarazione del Presidente Ghigo, devo dire che l'apprezzo (mi rendo conto che è una dichiarazione, non altro, alla richiesta di una giornalista) e in questo caso mi sento rappresentato anche dal Presidente della Regione, perché credo che sia un atteggiamento serio e responsabile, che dia seguito e sostanza alle dichiarazioni a sostegno della pace, al superamento del conflitti, a parole che spesso utilizziamo ma che poi necessitano di atti concreti, nel senso di fare passi conseguenti.
Credo che il Presidente, con la sua dichiarazione, non voleva certo entrare nel merito della situazione dei singoli palestinesi o chi essi rappresentano. D'altro canto, non ho elementi per giudicarli. Mi fa impressione sentire che c'è qualcuno che già li conosce bene e li giudica perché quanto è avvenuto, compresa la loro entrata in chiesa (che mi sembra che sia stata fatta con le armi, ma non sicuramente minacciosa) è avvenuto in un contesto preciso di occupazione militare di Betlemme: attorno a quella chiesa, per un mese c'è stato un esercito che ha presenziato e ha fatto anche atti di guerra contro la cattedrale.
Questo è il contesto concreto in cui sono avvenuti questi fatti ma, al di là dei palestinesi coinvolti e del giudizio cui dovranno eventualmente essere sottoposti, vi sarà un Tribunale a giudicare le loro azioni, se si vuole operare concretamente per affrontare questa situazione e per risolvere la situazione di crisi in Palestina in questo periodo. E' difficile uscirne, però questo è uno dei punti acuti di tensione e di crisi che rendeva difficile sciogliere i nodi che si sono creati negli ultimi tempi.
Detto questo, credo che occorra dimostrare un atteggiamento responsabile e di sostegno, per favorire un processo di superamento di questi nodi e per far sì che perlomeno quel punto venga risolto. Sappiamo che uno dei nodi è anche il fatto che veniva richiesto che alcuni palestinesi venissero espulsi dalla Palestina stessa, da cui la richiesta che qualche paese li ospiti.
Credo che se il Governo italiano adottasse lo stesso atteggiamento del Presidente Ghigo farebbe bene. In ogni caso, apprezzo che il Presidente Ghigo agisca favorevolmente e dica: "Come Presidente di questa Regione, se l'Italia è disposta ad ospitarli, in Piemonte siamo disposti a favorire una soluzione che, in qualche modo, sarà anche individuata intorno al Sermig".
Credo che sia un atto di responsabilità da apprezzare e da sostenere. Se ci sarà una discussione e una presa di posizione da parte del Consiglio sicuramente da parte del mio Gruppo sarà di apprezzamento di quanto ha dichiarato il Presidente della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

L'intervento del Presidente Ghigo in riferimento al problema dei palestinesi, mi convince sempre più della necessità di procedere a senso unico nell'approvazione del nuovo Regolamento, perché è evidente che questo è, o potrebbe essere, uno dei prezzi che bisogna pagare per avere la possibilità di gestire una Regione come questa.
Signor Presidente, spero che il Governo non la pensi come lei e quindi, non conceda la disponibilità dell'Italia ad accogliere queste persone.
Condivido in pieno, parola per parola, l'intervento svolto dal Consigliere Palma. Vorrei significarle due elementi. Per quanto riguarda il primo, la sua manifestazione di pensiero avanza quella presa di posizione che il Governo potrebbe prendere o non prendere nei confronti di questi fatti.
Lei capisce bene che, se il Governo dovesse esprimersi in senso contrario, lo farebbe con un dissenso espresso del Presidente della Giunta di centrodestra di una delle Regioni più importanti.
Quindi, la pregherei di valutare anche questo fatto quando discute di queste cose, tenendo conto dell'opportunità che queste cose siano discusse se del caso, all'interno del Consiglio regionale.
Signor Presidente, come ha dichiarato il Consigliere Palma, questa non è la posizione del Consiglio regionale, ma non è neanche la posizione della sua maggioranza.
Lei dovrebbe tenere a mente queste cose e verificare se la sua maggioranza è in coerenza con quanto lei esprime, per cui ci dica a nome di chi parlava quando ha assunto questa presa di posizione; nel senso che la Lega, che pur appoggia il suo Governo, non è d'accordo sulle sue proposizioni.
Di più e di peggio: mi pare che lei non abbia preso nessuna posizione quando delle persone che non avevano precedenti penali e con armi finte hanno invaso il Campanile di Venezia; non ha offerto loro nessun tipo di ospitalità, né si è dichiarato d'accordo in quelle cose lì.
Mi sembra che la posizione dei palestinesi sia certamente più seria e certamente più grave perché saranno andati con intenzioni pacifiche, ma le armi che hanno usato per entrare in quella chiesa erano armi vere e non finte.
Presidente, per questi motivi, sono dolente di dover rassegnarle il mio disappunto e quello del mio Gruppo in riferimento alle comunicazioni che lei ha svolto su questo punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, ci vuole molta fantasia per stabilire un nesso tra la discussione sul Regolamento del nostro Consiglio regionale e una vicenda così complicata come quella arabo-palestinese.
In ogni caso, credo che anche questa vicenda dimostri, se ancora ve ne fosse bisogno, che qui le questioni vere non sono regolamentari, ma politiche, e riguardano le divisioni di questa maggioranza. Tutte le volte che affrontiamo questioni di un certo peso tali questioni esplodono, come è emerso in maniera molto limpida dall'intervento del collega Brigandì.
Noi, in quest'aula, abbiamo discusso delle questioni che riguardano la situazione mediorientale e in quei giorni l'abbiamo affrontata con molta serietà, come disse anche il collega Palma, pur avendo in quella occasione confrontato opinioni politiche diverse, ma avendo poi trovato, alla fine un comune denominatore.
In quella occasione discutemmo della vicenda mediorientale, colleghi della maggioranza e anche colleghi dell'opposizione, sollecitati in questo senso da alcune prese di posizione. Mi ricordo quella dei colleghi radicali che ci invitavano, per esempio, a considerare come fattibile la possibilità che Israele venisse chiamata a far parte dell'Unione Europea.
Noi giudicammo quella posizione intempestiva nei tempi e nei modi anche perché le vicende che hanno fatto seguito a quella nostra discussione hanno dimostrato che non c'erano le condizioni politiche perché si affrontasse in questo momento quella questione. Nessuno ce lo chiede meno che meno lo Stato di Israele che negli atti successivi ha dimostrato di considerare - ahimè, questo è un problema serio che segnala un problema politico europeo - l'Europa un interlocutore non ancora affidabile. Per l'ottica dalla quale siamo partiti e dalla quale sono partiti i colleghi radicali era condivisibile, cioè, compiere atti e assumere posizioni che per quanto ci riguarda e per quanto ci compete, naturalmente - noi abbiamo un ruolo limitato - andassero nella direzione di favorire una soluzione politica del conflitto arabo-palestinese.
In questo quadro, credo che noi non possiamo ignorare un punto, cioè il fatto che la situazione determinatasi nella Chiesa della Natività sia diventata un ostacolo a risolvere i problemi che quel conflitto pone.
In questi giorni, c'è stato un lavorio politico e diplomatico che considero estremamente positivo, perché tutti hanno preso atto che quella mina andava disinnescata.
Tutti terroristi? Non lo so, francamente, c'è nel vostro atteggiamento un elemento di manicheismo che mi pare eccessivo. Non so se sono tutti terroristi, so però che, dal punto di vista di chi vuole contribuire a risolvere quella situazione, il fatto che oggi sia possibile prefigurare uno sbocco è positivo e credo che dovremmo sollecitarlo.
Non so cosa farà il Governo italiano. E' evidente, su questo ha ragione il Presidente Ghigo, che lì deciderà il Governo italiano. Noi abbiamo un ruolo in seconda battuta, anche perché chi dovrà decidere se ospitarli o meno, una volta operata la scelta da parte del Governo italiano, sarà il Sermig, naturalmente.
Se il Governo italiano dovesse decidere che quella può essere una soluzione, se, nel quadro di questa discussione che l'Italia fa sul piano europeo e mondiale, l'Italia si candida ad ospitare alcuni di questi palestinesi e se in questo ambito il Sermig rinnova la propria disponibilità ad essere la sede che li ospita, credo che sia positivo che il Governo della Giunta regionale, attraverso il suo Presidente, dichiari questa disponibilità.
Certo, non risolveremo i problemi palestinesi o israeliani, ma è un contributo che noi diamo in questa situazione a che si possano creare in quella regione del mondo le condizioni per una ripresa del negoziato e per una soluzione di pace.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

E' un pochino complicato proseguire questa discussione intrecciata su due argomenti entrambi di grande importanza, ma così diversi da rendere estremamente difficile svolgere delle considerazioni di merito più di tanto adeguate, condurre l'ambito della discussione ed, eventualmente, arrivare ad una decisione finale.
Sulla questione relativa alla vicenda della proposta del Sermig, voglio solo dire una cosa, Presidente Ghigo, in seguito all'intervento del Consigliere Brigandì.
Aspetto che il Presidente mi ascolti.
Mi rivolgo al Presidente Ghigo: rispetto all'intervento del Consigliere Brigandì su questa questione, è molto importante che ci sia un Regolamento che tuteli anche lui in questo Consiglio regionale. Grazie ad un Regolamento che tutela l'intero Consiglio e lo stesso Presidente, lui pu operare in piena consapevolezza politica e fare le dichiarazioni che anche oggi ha fatto. Qualora non ci fosse una situazione come questa, sarebbe un elemento di difficoltà per tutti i Consiglieri, ma anche per lo stesso Presidente.
Traggo da questa questione conclusioni assolutamente diverse da quelle che trae il Consigliere Brigandì e ritengo, invece, che sia un elemento di tutela e di possibilità di espressione libera di opinioni e di valutazioni politiche.
Detto questo, penso che su questa questione avremo occasione di ritornare perché è questione di grande rilievo, che implica un dibattito più approfondito di quanto non stiamo facendo adesso. Fatta questa considerazione, vorrei farne alcune sulla questione dell'alluvione, perch è una problematica che potrebbe avere nelle prossime ore e nei prossimi giorni - ci auguriamo che sia il contrario - degli elementi di ulteriore preoccupazione o anche di accelerazione di situazioni negative.
Abbiamo un duplice ordine di problemi relativi all'alluvione. Un primo problema riguarda il modo in cui affrontiamo ora e qui questa emergenza quella di questi giorni e delle prossime ore, con le stesse capacità di intervento e tempestività con cui abbiamo affrontato gli interventi alluvionali del '94 e del 2000, quindi, certamente, la dichiarazione di stato di calamità naturale e la richiesta pressante nei confronti del Governo; richiesta che, in tal senso, è stata posta, nei giorni scorsi, nei confronti della Regione da parte delle Province interessate, in particolare da parte della Provincia di Novara. Accanto a queste sollecitazioni, spero che ci sia, sempre sul terreno dell'emergenza, la necessità di adoperarsi entro tempi strettissimi per effettuare una ricognizione ancor più puntuale di quanto non abbia fatto la collega Ferrero in quest'aula, soprattutto per quegli elementi di criticità che lei qui ha evidenziato, cioè una ricognizione puntuale dei danni e anche una valutazione estimativa e precisa delle risorse necessarie al ripristino di importanti infrastrutture che, in questi giorni e in queste ore, sono state danneggiate. Le ultime vicende complesse e drammatiche sono avvenute anche questa notte a danno di importanti infrastrutture, predisponendo, da subito, le risorse finanziarie e necessarie agli interventi più urgenti e più indifferibili. Oltre alla problematica delle infrastrutture, sappiamo che vi è un'altra problematica complessa e grave relativa all'agricoltura e, sia dalle organizzazioni agricole che dagli stessi operatori, vengono espresse importanti preoccupazioni in questa direzione. Quindi, predisporre in modo rapido ed organico il piano dell'emergenza non solo con la richiesta della condizione di stato di calamità naturale, che viene avanzata al Governo, ma predisponendo un piano strutturale di ricognizione dei danni e di valutazione delle risorse necessarie al ripristino degli stessi intrattenendo, in particolare con le Province interessate, un tavolo tecnico e amministrativo di monitoraggio costante delle situazioni, anche per rilevare in tempo reale ed immediato le ulteriori possibili conseguenze che si potrebbero avere dagli eventi dei prossimi giorni, che, ovviamente ci auguriamo siano contenuti nel modo maggiore possibile e non provochino ulteriori danni. Quindi, la costituzione immediata di questo tavolo e la predisposizione di un piano. Questo è quanto vi chiediamo con urgenza.
Vi è una seconda questione che riguarda, invece, un piano più strutturale. Abbiamo già definito il testo di una proposta di legge organica per quanto riguarda la problematica relativa agli alvei dei fiumi agli interventi strutturali in questa direzione e che non può essere indifferita. Non possiamo salvaguardare il nostro territorio, dopo gli eventi del '94, del 2000 e del 2002, semplicemente con delle politiche di emergenza e non con delle politiche strutturali che una Regione come il Piemonte dovrebbero mettere in campo da questo punto di vista. Noi, come Gruppo, daremo un contributo concreto con una proposta legislativa, ma non solo. Ritengo che la situazione sia tanto più preoccupante dal punto di vista strutturale, oltre che dell'emergenza, visto che nell'ultimo testo di bilancio preventivo, che abbiamo votato solo pochi giorni or sono, proprio questa problematica relativa all'alluvione che era presente in alcuni nostri emendamenti, invece nel testo del bilancio, così come è stato votato, non c'era e non contemperava un concreto e significativo intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Ritengo che ormai si debba prendere atto della frequenza con la quale nella nostra Regione si verificano questi fenomeni alluvionali e conseguentemente, evitare di attribuire questi fatti alla fatalità, a circostanze non evitabili e alla mutata situazione climatica del nostro pianeta. Ogni qualvolta insistono sul nostro territorio delle piogge di particolare intensità, provoca un certo allarme nelle popolazioni che abitano in luoghi particolarmente a rischio. Tutte le volte che piove per due/tre giorni si crea nella popolazione allarme e panico. Vorrei distinguere, però, quanto è avvenuto nella Provincia di Novara rispetto a quanto è accaduto nel Verbano-Cusio-Ossola.
Per quanto concerne la Provincia di Novara, abbiamo assistito a fenomeni di allagamento di paesi e campagne, di caduta di ponti, di interruzione della rete ferroviaria, causati non dallo straripamento di fiumi di particolare consistenza, ma di fiumiciattoli, torrenti, ruscelli e fondane.
Se questo è vero, non possiamo non individuare delle precise responsabilità, perché qualcuno aveva il compito di effettuare la manutenzione e la pulizia; interventi, però, che non sono stati effettuati.
Mi sembra che la competenza sia da attribuire al Magistrato del Po e la conseguenza è stata proprio che questi torrenti di scarso significato e di scarsa importanza, che normalmente sono addirittura in secca, hanno provocato danni per decine di miliardi.
Diversa è la situazione nel Verbano Cusio Ossola dove, invece, a mio avviso, occorre fare una verifica seria di quelli che sono gli interventi strutturali da effettuare, in quanto vi sono delle caratteristiche del territorio molto particolari. Voglio semplicemente ricordare che abbiamo evitato una catastrofe simile a quella del 2000 solamente perché ad una certa altezza l'acqua si è trasformata in neve.
Nella Provincia del Verbano Cusio Ossola occorre porre in essere degli interventi strutturali. Anche qui, non posso sottacere delle precise responsabilità in campo all'ANAS, la quale è notevolmente in ritardo rispetto a determinate opere di manutenzione straordinaria della rete stradale e della messa in sicurezza della stessa.
Voglio concludere dicendo che il Gruppo di Alleanza Nazionale ha presentato ieri un ordine del giorno e questa mattina, con fatica, è riuscito ad ottenere l'iscrizione all'o.d.g, nel quale, fatte queste considerazioni che ho cercato di riassumere brevemente, chiede al Presidente della Giunta regionale - sono contento che il Presidente Ghigo abbia anticipato la richiesta al Governo dello stato di emergenza - di intervenire appunto sul Governo per sostenere la richiesta del Presidente della Provincia di Novara per lo stato di calamità naturale e chiede inoltre, al Presidente Ghigo e agli Assessori competenti, di sollecitare all'ANAS quegli interventi di manutenzione straordinaria, indispensabili e non più indifferibili nella Provincia del Verbano Cusio Ossola, in considerazione del sistema delle aziende industriali, artigiane commerciali, del turismo e agricole della Valle Vigezzo, che, da notizie di stampa e da notizie assunte in Assessorato, sarebbero isolate per più di un mese, di verificare l'opportunità di adottare ogni possibile intervento anche di carattere economico per consentire alle imprese e ai cittadini di quella valle di superare questo momento di difficoltà.
Per concludere, un invito a sollecitare, da parte delle Commissioni competenti, l'iter di esame di quei provvedimenti di legge che sono già stati presentati dalla maggioranza e - mi risulta - dalla minoranza relativi alla pulizia dei fiumi nella nostra regione; pulizia ormai non più differibile, alla luce delle gravi situazioni che si ripetono a distanza di pochi mesi una dall'altra. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi. Voglio portare il ringraziamento del mio Gruppo al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore Ferrero per la puntuale relazione che hanno svolto, quale informativa sull'evento alluvionale che ha colpito alcune province del nostro territorio negli scorsi giorni.
Voglio ringraziare anche gli Assessori regionali Racchelli e Cavallera la stessa Assessore Ferrero e l'Assessore Casoni - chiedo scusa se dimentico qualcuno - che, con la loro presenza sui luoghi interessati dalle alluvioni, si sono immediatamente adoperati per facilitare le situazioni d'emergenza.
Questo ringraziamento vuole essere soprattutto da parte del Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa, che esprime un grazie a delle persone che hanno svolto semplicemente il proprio dovere, ma ciò è doveroso in quanto stamattina la Giunta regionale e il suo Presidente sono stati addirittura accusati da un Consigliere d'opposizione di non essersi occupati del problema dell'alluvione.
Abbiamo verificato, invece, con la relazione del Presidente Ghigo e, in particolare, dell'Assessore Ferrero (anche negli aspetti tecnici), che questo non è avvenuto.
Sono particolarmente lieto che il Presidente della Giunta regionale abbia già trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni e al Capo Dipartimento della Protezione Civile la richiesta della dichiarazione dello stato d'emergenza e di calamità naturale per le cinque Province maggiormente colpite (VCO, Verdelli, Biella, Alessandria e Novara).
Se il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato d'emergenza per questa parte del territorio piemontese, ci sarà una velocizzazione dei tempi per gli interventi di ripristino.
Si tratta di un fatto estremamente importante e, pertanto, chiedo al Presidente della Giunta regionale, che settimanalmente si reca a Roma, di sollecitare il Governo affinché la valutazione della richiesta avvenga nel prossimo Consiglio dei Ministri, in modo da avere una risposta ufficiale immediata da parte del Governo nazionale.
Siamo inoltre preoccupati, e parlo anche come Consigliere regionale espressione del Verbano Cusio Ossola, per la gravissima situazione esistente in quel territorio.
Infatti, come ha detto il Consigliere Valvo, c'è il blocco totale della Statale 337 della Valle Vigezzo e della Statale 34 del Lago Maggiore, che isola due zone importanti della provincia (il Comune di Cannobbio e la Valle Cannobbina, da una parte, e la parte alta della Valle Vigezzo dall'altra).
Tale blocco impedisce l'accesso del flusso turistico al Verbano Cusio Ossola e al Piemonte da parte del collegamento principale con l'Europa cioè l'autostrada svizzera del San Gottardo, dirottando quel flusso sul valico di Como-Chiasso, dirigendo, quindi, i turisti nella vicina Lombardia.
Se a questo si aggiunge che sono imminenti due ponti vacanzieri, quello dell'Ascensione (da giovedì a domenica di questa settimana) e quello della Pentecoste (la prossima settimana), è evidente quale potrà essere il danno economico per il comparto turistico e quindi per l'economia delle province del Verbano Cusio Ossola e Novara, ma anche di una parte significativa dell'offerta turistica del Piemonte.
So che domani l'Assessore Ferrero si recherà nel Verbano Cusio Ossola e che l'Assessore Racchelli è presente giornalmente in quei territori, quindi c'è l'impegno della Giunta regionale per ottenere un'apertura dall'ANAS magari con un servizio di guardiania e di presidio 24 ore su 24, a senso unico alternato.
Voglio ancora ricordare che in quelle zone esiste un fenomeno importante, quello dei lavoratori frontalieri - e sono migliaia di persone che in queste ore vivono un disagio significativo per bypassare la frana.
La riapertura di quella strada serve soprattutto a dare la possibilità a quei lavoratori, che percepiscono guadagno all'estero e portano ricchezza al territorio regionale, di potersi recare al lavoro in modo agevole.
Non solo: la presenza dei lavoratori frontalieri nelle comunità montane dovrebbe indurre queste ultime a fare investimenti anche per le opere a loro afferenti, quindi, prima di tutto, le opere di viabilità.
Rispetto alla questione della divisione della maggioranza, ritengo che il Presidente Ghigo abbia espresso correttamente - e concludo, Presidente la propria posizione.
Ha parlato come Presidente della Regione e ha detto che, se il Governo è d'accordo, la Regione è pronta; il Governo nazionale è sostenuto dalla stessa maggioranza che sostiene il Presidente Ghigo, quindi non ritengo che vi siano problemi.
Non mi sembra che il Capogruppo della Lega Nord abbia fatto dichiarazioni di guerra: ha semplicemente detto, politicamente e con correttezza che la pensa diversamente dal Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente e colleghi. Anch'io intervengo soprattutto sulla seconda parte della risposta alle comunicazioni del Presidente Ghigo.
Proprio per valutare appieno quanto detto dal Presidente Ghigo, sono stato informato dal Gruppo che ormai circolano - ed è comunicazione ufficiale - dichiarazioni del Presidente stesso, che informa di avere incontrato l'ambasciatore americano e ha rivelato come, non solo ci sia una richiesta, ma addirittura una pressione, da parte del Governo americano sull'accoglienza di alcuni dei palestinesi rifugiati nella Basilica della Natività.
Questo cambia leggermente le carte in tavola.
Il Presidente Ghigo - ho annotato con precisione - nella sua comunicazione diceva: "Io, a domanda di giornalisti sulla disponibilità del Sermig, ho risposto dando una valutazione, ovviamente sotto le condizioni varie, rispondendo ad una domanda".
Il Presidente Ghigo è politico di grande capacità, quindi sa sicuramente che, in questo momento, questa sua presa di posizione, anche sotto la forma di una risposta ad una domanda di un giornalista, è una presa di posizione politica importante. Tanto è vero che anche il dibattito lo dimostra, anche le riprese nazionali delle sue dichiarazioni diventano fatto politico.
E' un fatto politico che io e il mio Gruppo non condividiamo.
Condivido appieno i dubbi e le certezze che il Presidente Palma ha espresso in quest'aula e lascio al Presidente Ghigo e alla sua maggioranza al suo elettorato, i problemi di eventuali contraddizioni o di eventuali sbagli politici gravi. Ritengo però che il Presidente dovrebbe farsi carico di quanto il Consiglio regionale ha comunque votato. Nelle settimane scorse su proposta del Gruppo Radicale - piaccia o meno al Consigliere Ronzani questo Consiglio regionale, a maggioranza, ha votato un ordine del giorno impegnativo su Israele nella Comunità Europea.
Ha votato un ordine del giorno che, essendo stato votato all'unanimità ha un valore forte, se avesse dei contenuti politici. Purtroppo essendo votato all'unanimità, condividendo posizioni dall'estrema sinistra all'estrema destra, era un appello generico con il valore dell'appello generico, che noi abbiamo votato e sottoscritto.
C'è stato un altro ordine del giorno votato a maggioranza, che impegna in modo preciso anche il Presidente del Consiglio a muoversi sulla proposta d'Israele nell'Unione Europea.
Spererei che il Presidente Ghigo, nell'usare con certa accortezza anche le risposte ai giornali, sappia valorizzare quanto questo Consiglio regionale ha votato, con divisioni e con distinzioni; ma la politica è questa: è scelta, è alternativa, è opportunità.
Questo Consiglio regionale - primo Consiglio regionale, prima istituzione europea - ha valutato e ha votato un ordine del giorno per Israele nell'Unione Europea; proposta condivisa dal Presidente dello stato ebraico che, a domanda, ha risposto in modo possibilista su questo tema.
E' una proposta condivisa da Simon Perez, Ministro degli Esteri, e non certo personaggio di second'ordine in Israele; condivisa da tantissimi esponenti di quella cultura laica e progressista che in Israele esiste ed è importante.
Vorrei solo questo: che il Presidente Ghigo nelle sue esternazioni, che sono ovviamente importanti, in quanto rappresenta il Piemonte intero sappia anche valorizzare quelle posizioni che il Consiglio regionale ha adottato e ha votato, e che fanno del Piemonte una punta di lancia in Europa.
L'altra sera ero presente a Cuneo ad un dibattito organizzato da "Italia e Israele"; era un interessantissimo dibattito con esponenti della cultura universitaria del nord-Italia.
Il relatore mi diceva di aver letto su "Gerusalem post" quanto i giornali italiani hanno saputo poco valorizzare la decisione del Consiglio regionale del Piemonte di votare quell'ordine del giorno su Israele nell'Unione Europea.
E' per questo che invito il Presidente Ghigo a rispondere a quelle domande così imbarazzanti o così piccanti dei giornalisti piemontesi riuscendo a dire anche qual è la posizione del Consiglio regionale posizione già espressa e già consolidata e, in qualche modo, importante.


Argomento: Questioni internazionali - Calamità naturali

Presentazione ed esame ordini del giorno n. 544 inerente a : "Alluvione nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola"; n. 547 inerente a: "Nubifragi nel novarese e nel Verbano Cusio Ossola"; n. 549 inerente a: "Disponibilità del Sermig ad ospitare un gruppo di Palestinesi provenienti dalla Basilica della Natività di Betlemme"


PRESIDENTE

Sono pervenuti tre ordini del giorno: n. 544 presentato dai Consiglieri Valvo, Godio, Galasso, Botta Marco e D'Onofrio; n. 547 presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Suino, Muliebre, Ronzani, Riggio, Placido e Riba e n. 549 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea, Caracciolo Tapparo, Manica, Saitta e Tomatis.
La parola all'Assessore Caterina Ferrero, che interviene in merito agli ordini del giorno n. 544 e n. 547



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla Protezione civile

Il parere è favorevole rispetto alle considerazioni che sono state fatte.
Mi corre soltanto l'obbligo di fare due considerazioni.
La prima è relativa alle considerazioni della Consigliera Manica sui tavoli di lavoro e sui gruppi.
Sono già stati attivati alcuni incontri che domani e dopodomani verranno formalizzati con le Province del Verbano Cusio Ossola e di Novara in loco con Prefettura e quant'altro, proprio per fare il punto della situazione che sarà ovviamente non esaustivo, perché le verifiche sono ancora in corso, ma sicuramente si sta andando in quella direzione.
La seconda considerazione è relativa all'ultimo punto dell'o.d.g.
firmato dai Consiglieri Valvo, Botta ed altri relativamente all'esame dei vari progetti di legge sollecitati dalla Consigliera Manica sulla pulizia di fiumi e quant'altro.
Come avevo già detto, anche in una serie di considerazioni informali con i Consiglieri, a parte l'iniziativa che ha assunto la Giunta sulla questione relativa ai corsi d'acqua di competenza regionale, intravedo, in questo momento, nell'affrontare immediatamente il ragionamento della pulizia dei fiumi, senza avere fatto prima un ragionamento sulle competenze del reticolo idrografico fra Comune, Provincia e Regione, un'iniziativa che rischia di non essere compatibile con le scelte dei prossimi mesi.
semplicemente una considerazione che aggiungo a questa sollecitazione e che riproporrò, quando avremmo modo di confrontarci in Commissione, perché sarà un argomento importante dal punto di vista delle scelte relative a questi progetti di legge.
Per il resto, esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Quindi, parere favorevole sugli ordini del giorno n. 544 e n. 547.
Scusi, Presidente Ghigo, può dare il parere della Giunta sull'ordine del giorno n. 549 presentato dal Consigliere Chiezzi ed altri?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non mi sembra protocollare che io debba dare il parere, perch naturalmente ritengo che su un ordine del giorno di questo genere ognuno debba votare come ritiene più opportuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Chiedo di aggiungere la firma ed annuncio il voto favorevole del Gruppo della Lega Nord a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliere Manica, anche per l'ordine del giorno n. 547; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi voteremo a favore di entrambi gli ordini del giorno che sono stati presentati, in quanto, sostanzialmente, avanzano, pur con delle differenze proposte analoghe e perché ci pare che davanti a questioni gravi, quali vicende alluvionali che colpiscono il territorio, qualsiasi altra considerazione, che tende inutilmente a dividere, sia un atto grave nei confronti delle popolazioni colpite.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Anche noi voteremo favorevolmente entrambi gli ordini del giorno, per voglio lasciare scritto agli atti che hanno apposto la loro firma sull'ordine del giorno, col consenso del primo firmatario, Cesare Maurizio Valvo, anche i Consiglieri Pier Luigi Gallarini e Luca Caramella.
Ciò detto, voteremo - ripeto - sia in funzione del parere favorevole della Giunta, ma anche condividendo lo spirito di entrambi i documenti anche se, come ha già puntualmente ribadito l'Assessore Ferrero nel motivare il parere della Giunta regionale sull'ordine del giorno (di cui primo firmatario la Consigliera Manica, che condividiamo e che votiamo), si evince che molto di quanto si impegna la Giunta e si chiede, è già stato fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Voterò entrambi gli ordini del giorno che segnano un momento di unità di intenti ad alluvione avvenuta. Ci mancherebbe altro che non si fosse d'accordo a riparare danni, ad investire, a riparare le strade e a risarcire chi ha avuto danni. Il mio auspicio, nel porgere voto favorevole ad entrambi gli ordini del giorno, è che magari così facendo si mette una piccola "pietruzza" nella direzione di riuscire ad essere uniti anche quando si tratta di decidere investimenti per prevenire questi fatti e quindi, per dotare il bilancio regionale di investimenti massicci, che oggi non ha, in difesa del suolo, per avere un suolo sicuro. Lì non ci siamo ancora, colleghi, lì ci si divide.
Questi due ordini del giorno, quindi, li voto per segnalare ai colleghi che sarebbe necessario riflettere anzitempo sul da farsi, rispetto all'alluvione, e che su quello, purtroppo, non c'é ancora una larga unità di vedute.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Annuncio il voto favorevole di AN per entrambi gli ordini del giorno.
E' evidente che quando l'oggetto del giudizio è la realtà, è più agevole e più intelligente trovare un momento di incontro e auspichiamo di muoverci sempre su un terreno di concretezza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anch'io esprimo un voto favorevole ai due ordini del giorno, con un aspetto, però, di contrarietà rispetto all'ultimo dei punti dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri di AN, quello riguardante le proposte di legge sulla pulizia dei fiumi. Segnalo che su quel punto il mio voto non è favorevole, mentre lo è su tutto il resto.
Chiedo se fosse possibile votare separatamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Anche il nostro Gruppo dichiara di voler votare a favore dei due ordini del giorno. Il primo, a firma del Consigliere Valvo, vede anche la nostra firma.
Devo, altresì, aggiungere che sono soddisfatto dell'intervento del Presidente Ghigo e dell'Assessore Ferrero, perché molte delle cose richiamate nell'ordine del giorno, in realtà sono già state portate avanti.
Quindi questo è un riconoscimento che dobbiamo nei confronti della Giunta.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione, ai sensi dell'art. 66 comma 5.
Su richiesta del Consigliere Papandrea, indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, dell'ordine del giorno n. 544, ex art.66, comma 5 del Regolamento, a firma del Consiglieri Valvo ed altri (dapprima si vota l'intero ordine del giorno escluso l'ultimo capoverso e poi si vota solo l'ultimo capoverso), il cui testo recita: Il Consiglio regionale visti i danni ingenti causati dalle intense piogge cadute negli ultimi giorni nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, denunciati dalle Province, dai Comuni e dalle Comunità Montane alla Presidenza della Giunta regionale la grave situazione in cui versa la rete stradale della provincia del Verbano- Cusio-Ossola a causa dell'insufficiente manutenzione da parte dell'Anas lo stato di isolamento della Valle Vigezzo, provocato da una frana di 15 mila metri cubi di sassi, fango, alberi che ha ostruito la strada statale preso atto della frequenza con la quale negli ultimi anni si registrano nella nostra Regione fenomeni alluvionali di elevata pericolosità che provocano ingenti danni materiali al sistema delle imprese, alla viabilità ed ai privati cittadini, quando non anche perdite di vite umane dell'allarme e dell'apprensione che tale situazione genera nella popolazione residente nelle zone più a rischio della nostra Regione, ogni qualvolta si verificano piogge di particolare intensità considerato che, come denunciato dagli esperti dell'Osservatorio Geofisico di Novara anche in questa circostanza la particolare intensità della pioggia non giustifica disastri di tali proporzioni che si sarebbero dovuti e potuti evitare se solo si fosse messo mano a quelle elementari misure di manutenzione, quali la pulizia degli alvei di fiumi, torrenti, rigagnoli e scolmatoi, colmi di tronchi, immondizia e cumuli di ghiaia che presso le competenti Commissioni del Consiglio regionale sono giacenti progetti di legge che prevedono interventi d'intesa con le Province i Comuni e le Comunità Montane, per la pulizia di fiumi e torrenti impegna il Presidente della Giunta Regionale e gli Assessori competenti ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri affinché sia immediatamente dichiarato lo stato di calamità naturale per le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola a sollecitare gli interventi, non più differibili, di manutenzione straordinaria da parte dell'Anas sulla rete stradale regionale, in particolare a quella del Verbano-Cusio-Ossola ad adottare con urgenza ogni possibile intervento, anche di carattere economico, che consenta alle imprese industriali, artigiane, commerciali agricole, dei servizi e del turismo, collocate nei comuni rimasti isolati di superare la situazione di difficoltà derivante da prolungata sospensione dell'attività, quale il caso della Valle Vigezzo nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola;".
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese,mediante procedimento elettronico dell'ultimo capoverso, il cui testo recita: "a sollecitare l'esame da parte delle Commissioni consiliari competenti delle proposte di legge relative alla "pulizia dei fiumi".
Il Consiglio approva.
Prima di votare l'ordine del giorno n. 547, a firma Consigliere Manica e altri, ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Il mio intervento è per annunciare il voto negativo di questo ordine del giorno per i seguenti motivi: primo, perché l'ordine del giorno Valvo che abbiamo appena votato, è esaustivo, per cui la posizione del Consiglio su questi problemi è già presa in maniera pregnante. Secondo, perché ho sentito: "Se voi votate il nostro, noi votiamo il vostro". Questa è l'ennesima riprova della situazione di intollerabilità e di commistione all'interno del Consiglio regionale.
Infine, è un ordine del giorno proposto dalla sinistra con la quale non ho nulla a che fare.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, dell'ordine del giorno n. 547, il cui testo recita: Il Consiglio regionale valutati gli ingenti danni causati dai nubifragi nei giorni scorsi a vaste aree del territorio novarese e del verbano, ad infrastrutture, alle abitazioni civili, alle colture agricole (in particolare alla risicoltura) ed alle imprese considerato l'impegno straordinario della Regione Piemonte assunto in occasione degli eventi alluvionali del 1994 e del 2000 impegna il Presidente della Giunta regionale ed il Governo regionale ad adoperarsi, entro tempi strettissimi, ad effettuare una ricognizione puntuale dei danni e una valutazione estimativa delle risorse necessarie al ripristino delle infrastrutture, predisponendo, da subito, le risorse finanziarie necessarie agli interventi che hanno carattere di urgenza ed indifferibilità.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto in merito all'ordine del giorno n. 549.
La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Signor Presidente, esattamente per i motivi che ho detto prima in sede di replica alle comunicazioni del Presidente della Giunta, dichiaro che io e il mio Gruppo voteremo contro questo ordine del giorno.
Chiedo anche, se sarò appoggiato non lo so, il voto nominale, in modo che ciascuno che voti un argomento di questo tipo, in maniera così precisa si assuma le proprie responsabilità davanti al proprio elettorato.



PRESIDENTE

La richiesta di voto nominale deve pervenire da tre Consiglieri.



(Alcuni Consiglieri alzano la mano acconsentendo alla richiesta del voto nominale)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

Se serve un Consigliere al collega Brigandì per l'appello nominale non c'è nessun tipo di problema, ci mancherebbe, mi associo alla sua richiesta.
Il Presidente della Giunta regionale ha svolto due interventi. Con il primo ha fatto alcune considerazioni e con il secondo ha detto che il Governo regionale non dà un parere su questo ordine del giorno trattandosi di un argomento politico, quindi, che ognuno voti secondo coscienza.
Il Gruppo di Forza Italia ha lasciato la libertà di voto già in occasione degli ordini del giorno al termine del dibattito che vi è stato sull'argomento del Medio Oriente, se non ricordo male tre o quattro settimane fa. In coerenza con la posizione assunta in allora, lascia naturalmente libertà di voto, ci mancherebbe, trattandosi di un argomento squisitamente politico e non trattandosi di un documento presentato dalla maggioranza. La maggioranza ha anche il dovere di essere coesa sui documenti che propone, poi, sui documenti politici, squisitamente politici e in più presentati da un Consigliere di opposizione, ci mancherebbe che non ci sia la libertà di voto.
Pertanto, ogni Consigliere iscritto al Gruppo di Forza Italia voterà semplicemente con il proprio convincimento e con la propria posizione politica assumendosene la responsabilità, come dice il Consigliere Brigandì, ma io aggiungo esprimendo in libertà e in democrazia un proprio parere su un documento.
Ciò detto, lo dico proprio con grande sincerità e apertis vervis, noi non dobbiamo, Presidente Chiezzi, apprezzare il giudizio o, meglio, dare un giudizio positivo o negativo sulle comunicazioni o sulle posizioni del Presidente della Giunta regionale, perché noi sosteniamo con convinzione il suo Governo e lo apprezziamo sempre, indipendentemente dal voto di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, voterò a favore di questa proposta che ha elaborato il Consigliere Chiezzi.
Ho presentato un anno e mezzo fa un ordine del giorno per l'ingresso di Israele in Europa. Ritengo importante la proposta che si era fatta, e che questo Consiglio ha votato, per la difesa dell'integrità del territorio di Israele, per la difesa del valore e del significato dell'esistenza di questo Stato, come ritengo importante che quel tipo di scelta possa creare le condizioni per la nascita di uno Stato palestinese democratico.
Detto questo, credo che il nostro paese possa essere considerato favorevole ad una scelta di quel tipo. Adesso c'è il dibattito circa la prevalenza del partito filoarabo, trasversale, che esiste in Italia, ma ritengo invece che sia una scelta importante, non vuol dire che l'Italia è una specie di retrovia per il terrorismo. E' in qualche modo una realtà attiva rispetto alla grave crisi mediorientale. Credo che questo concorra in qualche modo alla pacificazione. Siamo in un clima diverso da quando era stato dato asilo ad un terrorista palestinese dieci o forse quindici anni fa per la nota vicenda che ha ricordato il collega Palma. Siamo in un contesto diverso e credo che il Presidente Ghigo abbia agito bene.
Non so se il Presidente Ghigo lo ha fatto nel quadro di una elaborazione o più come un'adesione rispetto alla possibilità che il Sermig svolga questo ruolo. Certamente ritengo che sia un atto importante e non credo nemmeno che sia un atto di parte per parteggiare da una parte o dall'altra. Nel quadro generale, in qualche modo, colloca l'Italia in un ruolo attivo, certamente più attivo di quello che ha saputo fare l'Europa nella recente crisi mediorientale.
E' un atto importante che non contraddice l'azione di ricerca per Israele della possibilità di un ancoraggio nell'Unione Europea. Stiamo parlando di allargamento, non so dove si vuole arrivare con l'allargamento credo che ci sia più omogeneità e ci siano più ragioni per pensare ad un allargamento dell'Unione Europea a Israele e per dare al nuovo Stato palestinese uno status di rapporto e di associazione particolare con l'Unione Europea.
Quindi, ho firmato la proposta del collega Chiezzi, riconosco al Presidente Ghigo un atto importante, non so come collocarlo, in quale contesto, se in un contesto di elaborazione più complessiva oppure come una risposta molto specifica alla possibilità del Sermig di dare ospitalità a questi palestinesi.
Ritengo che un atto di questo genere non rappresenti lo stare nella retrovia del terrorismo, ma collochi l'Italia in un ruolo attivo nella crisi mediorientale. Questo nulla toglie al fatto che personalmente riconosco il grande ruolo di Israele e riconosco il diritto al popolo palestinese di poter avere uno stato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Presidente, nel confermare il voto favorevole a questa proposta di ordine del giorno, essendo anche uno dei firmatari, volevo esprimere innanzitutto un ringraziamento, oltre che all'intervento del Presidente come detto nell'ordine del giorno, all'azione del Sermig per aver assunto questa iniziativa. Mi pare che l'esperienza ormai ci insegni che le iniziative assunte a Torino dal Sermig - sono state tante quelle per la pace e anche in qualche maniera coraggiose e inusuali - si sono sempre rilevate di grandissima utilità per un contributo al processo di pace.
Il fatto che il Presidente della Giunta regionale abbia confermato e dato una disponibilità istituzionale al sostegno di una iniziativa di una grande istituzione torinese, qual è il Sermig di Ernesto Olivero, mi sembra un fatto di grande importanza, di notevole interesse. Per questo motivo apprezziamo il suo intervento, nel senso che sostenere un'iniziativa del Sermig, istituzione torinese che si è sempre contraddistinta su questi temi, è degno di rilievo. La dichiarazione di alcuni colleghi lascia perplessi.
Devo dire che di questa discussione noto due aspetti: un coraggio a sostenere un'iniziativa del Sermig da parte del Presidente, conoscendo qual è la composizione della sua maggioranza, le posizioni diverse su questi termini, per la verità, noti e arcinoti.
Noto anche i silenzi da parte del Presidente del Consiglio regionale che sarebbe stato utile che fosse presente, perché anche le assenze hanno un significato, probabilmente di non esprimere un'opinione, come è successo prima per un'altra vicenda. Probabilmente la presenza del Presidente avrebbe permesso di capire se anche chi rappresenta il Consiglio ha la stessa opinione, un'opinione diversa. Consigliere Cattaneo, già da qualche anno sono impegnato nell'azione politica, ma non ho mai assistito ad un intervento di questo tipo. Non so neppure come giudicarlo. Un intervento in cui si dice: "Siccome questo è un argomento politico, lasciamo libertà di scelta". Ma come! Cosa facciamo qui: discutiamo, parliamo, andiamo al bar.
E' tutto una questione politica.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



SAITTA Antonio

Lei ha detto: "Squisitamente politico". Certo che facciamo politica.
Non facciamo nient'altro. Proprio sulle questioni politiche è indispensabile un'opinione politica e non la libertà di scelta. Il Capogruppo di Forza Italia dello stesso partito, dello stesso Gruppo del Presidente Ghigo, anziché sostenere il suo Presidente, dice: "Lascio libertà di scelta".
In altri tempi, questa sarebbe stata una cosa di enorme gravità, mentre oggi è ammesso tutto, anche cose di questo tipo. Il Presidente esprime un'opinione, un Gruppo di opposizione conferma che quelle opinioni sono condivisibili, mentre il Gruppo di Forza Italia, dello stesso partito del Presidente, dice: "No. Lascio libertà di scelta". Il Gruppo della Lega, al quale appartiene come maggioranza, dice: "No. Voto contro". Questo atteggiamento può essere interpretato, ma non è questo il momento perch discutiamo di questioni più importanti. Questa è la controprova che si vogliono affrontare, con questioni normative, problemi politici che esistono. Ogni volta che si discute di questioni di un certo interesse, le divisioni emergono e non ci sono Regolamenti che possono risolvere questioni di questo tipo.
Quindi, il nostro voto è favorevole, anche per sottolineare un giudizio positivo sull'azione del Sermig e il Presidente, in quanto Presidente della Regione Piemonte che ha voluto sostenere questa iniziativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi, che io ho firmato, con cui esprime apprezzamento al Presidente Ghigo per l'opinione politica espressa da lui sulla questione dell'ospitalità ai palestinesi non può che fargli onore. Personalmente, lo sottolineo e lo approva due volte, perché un tale avvenimento, se avvenisse e se servisse a sbloccare la situazione di stallo che c'è oggi in quella regione del mondo, sarebbe sicuramente un grande contributo alle pace.
Ho firmato, la volta scorsa, anche l'ordine del giorno del Consigliere Palma sulla questione di Israele per lo stesso convincimento, cioè una soluzione che legherebbe Israele all'Europa potrebbe rappresentare, se si verificasse, un grande contributo alla stabilità degli equilibri mondiali e, quindi, anche alla pace.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Penso che il nostro Gruppo voterà a favore di questo documento nello spirito nel quale insieme il Consiglio regionale ha concluso la discussione su questo punto. E' un passo che va nella direzione di non rendere retorica una presa di posizione che era stata assunta e di considerare un atto in direzione della pace come un fatto positivo. Le dichiarazioni che muovono in questa direzione sono molto apprezzati. Dico questo perché è evidente che un fatto del genere non sarebbe solo, Presidente Ghigo, una conseguenza di una valutazione, di un giudizio del Governo italiano senza il quale questo non sarebbe possibile, sarebbe possibile solo se fosse un risultato di un accordo fra le parti in Palestina. Mi pare che lei non abbia chiesto che un commando italiano vada a prendere questi palestinesi per portarli al Sermig, ma che, nel caso di un accordo che riguardi le parti in Palestina cioè Israele, palestinesi e un contesto internazionale che si muove per questa iniziativa, ci sia una disponibilità che riguarda l'Italia e, in particolare, la nostra Regione.
Penso che sia giusto dare semplicemente dei segnali, naturalmente per quello che valgono, di una disponibilità in questa direzione, e che non contraddica il punto sul quale io considero che il voto unanime di questo Consiglio regionale non fosse un fatto retorico. Non era un fatto retorico in quanto con quel voto unanime si tentava di affermare che noi ci poniamo di fronte al conflitto che esiste in Palestina non come chi giudica chi abbia ragione o come torto, ma nel tentativo di far convivere e di trovare un punto di riconoscimento ed equilibrio fra interessi diversi.
Trovo sbagliate e controproducenti quelle posizioni che quasi facendo le mosche cocchiere, quasi dicendo no al Presidente Ghigo, ma cosa Israele dovrebbe negoziare e cosa no con il Governo italiano e come dovrebbe muoversi l'Europa in questa situazione. In realtà, aveva ragione il Consigliere Ronzani, dicendo che su questo punto vi è un atteggiamento manicheo, che prende parte in modo pregiudiziale e non riconosce l'esigenza di riconoscere interessi diversi, che tutti ugualmente legittimamente vanno difesi.
Per questo motivo, il nostro Gruppo vota quest'ordine del giorno.
Faccio questa dichiarazione senza introdurre nessun elementi di polemica ulteriore. Spero che questo punto sia approvato e apprezzato per quello che è, per le cose che sono state dette. Oggi non ho visto la televisione, ma mi hanno detto che la notizia circola ed è sui giornali nazionali. Penso che sia giusto che questa posizione sia sostenuta e sarebbe un segno sbagliato, aldilà dei nostri conflitti e delle nostre scaramucce interne se domani uscisse dal Consiglio regionale del Piemonte un segnale che dicesse che su un punto così delicato il Consiglio regionale ha contraddetto un orientamento che, sia pure a titolo personale ed esprimendo un'opinione con queste caratteristiche, il Presidente della Regione ha comunque espresso e del ruolo che indubbiamente ha avuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor VicePresidente e signor Presidente Ghigo, devo dire che trovo curioso il dibattito che abbiamo aperto sulle dichiarazioni di voto circa l'ordine del giorno presentato dal collega Chiezzi e da altri colleghi.
Il problema relativo al processo di pace fra Israele e il popolo palestinese è un problema probabilmente un po' più complesso che non pu essere considerato nelle otto o nove righe richiamate in questo ordine del giorno.
Dico di più: il Presidente Ghigo ovviamente è un Presidente libero di fare le dichiarazioni che ritiene più opportune, tra l'altro alle domande di un giornalista.
Mi pare sia una dichiarazione oltre tutto anche condivisibile; non è condivisibile strumentalizzare un tema così importante in questo modo.
Quindi, noi ci rifiutiamo categoricamente di assoggettarci ad un dibattito di questa valenza su un ordine del giorno così striminzito e non esaustivo di un problema molto più grande.
Apprezziamo ovviamente la sensibilità del collega Chiezzi ed apprezziamo l'altrettanta sensibilità che ha dimostrato nell'intervista il Presidente Ghigo, ma non possiamo ricondurre a questo un voto che pu esprimere un giudizio più complessivo.
Quindi, sulla base di questo, pur sostenendo ed apprezzando le dichiarazioni del Presidente Ghigo, il nostro gruppo si asterrà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Premesso che il sottoscritto esprime voto favorevole all'ordine del giorno presentato dal collega Chiezzi ed altri, mi permetto di fare presente alla maggioranza e al Consiglio regionale che le dichiarazioni del Presidente Ghigo sono dichiarazioni importanti, oltreché coraggiose.
Però è molto più importante trascendere alla stessa persona del Presidente Ghigo il comportamento del Consiglio regionale. Non conosco bene il punto regolamentare, perché siamo in fase di votazione, ma mi sembra abbastanza assurdo andare a distinguerci su tre posizioni sull'argomento che stiamo discutendo.
Forse una breve sospensione del Consiglio potrebbe permettere la stesura di un ordine del giorno unitario, o quanto meno maggioritario, che affronti in modo coraggioso questo punto, che sarà argomento anche di dibattito nel Parlamento nazionale nelle prossime ore o nei prossimi giorni.
Il punto è molto semplice: la pace ha un costo, la guerra ha i suoi costi, non solo nell'area arabo-palestinese, ma in tutto il mondo. La stessa pace ha un costo che va ripartito tra tutti i cosiddetti "uomini di buona volontà".
Ritengo che il Presidente Ghigo sia stato un uomo di buona volontà nella ricerca e nel contributo a questa pace, ma ritengo che più importante sia uno sforzo dell'intero Consiglio.
Quindi, mi permetto di proporre una breve sospensione per verificare le condizioni di un accordo unitario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Sull'ordine dei lavori, come maggioranza chiediamo la sospensione di 10 minuti al fine di consentire la stesura di un proprio ordine del giorno e di presentarlo in votazione.



PRESIDENTE

Però siamo già nella fase delle dichiarazioni di voto, quindi devo proseguire con le dichiarazioni previste.



CATTANEO Valerio

Si potrebbe fare terminate le dichiarazioni di voto. Ci sono stati interventi anche prosopopeici, che certamente aiutano a creare queste condizioni. Abbiamo questa necessità.



PRESIDENTE

Concludiamo le dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Presidente, le chiedo di risolvere la questione procedurale e di comunicare all'aula le determinazioni, poi mi riservo di intervenire sulla base del quadro che emergerà, nel senso che, se sulla base del regolamento e non dei patteggiamenti d'aula, viene fuori una soluzione per cui è possibile la sospensione e la redazione di un altro testo, mi riservo d'intervenire in quella situazione e non al buio adesso, prima che la Presidenza comunichi le proprie determinazioni all'aula.
Quindi, chiedo la sospensione, in modo tale che il Presidente si consulti con gli uffici e comunichi all'aula se è possibile o meno concedere la sospensione.



PRESIDENTE

Devo consultarmi con i funzionari.
L'art. 64 che regola la materia non stabilisce una prescrizione precisa. Prescrive altre cose, ma non tratta la questione dell'eventuale sospensione. Non la vieta, quindi credo che possa essere data e naturalmente mi pare opportuno che la sospensione avvenga subito.
Dopo la sospensione si riprende con le dichiarazioni di voto e, a conclusione, con la votazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.36 riprende alle ore 18.48)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
L'ordine del giorno è stato sostituito con un altro ordine del giorno di analogo contenuto, con gli stessi firmatari del primo ordine del giorno al quali si sono aggiunti alcuni rappresentanti della maggioranza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, avrei piacere di leggere questo ordine del giorno modificato e, indi, decidere se intervenire o meno con la dichiarazione di voto.
Credo che le dichiarazioni di voto non possono intervenire se non dopo aver letto l'ordine del giorno.


Argomento: Questioni internazionali - Calamità naturali

Presentazione ed esame ordini del giorno n. 544 inerente a : "Alluvione nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola"; n. 547 inerente a: "Nubifragi nel novarese e nel Verbano Cusio Ossola"; n. 549 inerente a: "Disponibilità del Sermig ad ospitare un gruppo di Palestinesi provenienti dalla Basilica della Natività di Betlemme" (seguito)


PRESIDENTE

Mentre stanno consegnando l'ordine del giorno, e considerando l'analogia del contenuto, proseguiamo con l'ordine degli interventi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Direi che l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, e sottoscritto anche da rappresentanti dell'opposizione di centrosinistra e di Rifondazione Comunista, semplifica, sostanzialmente, la situazione; nel senso che, coerentemente con quanto già annunciato rispetto all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi, ribadiamo il voto contrario rispetto a questo ordine del giorno, sulla base di una serie di considerazioni che molto brevemente vado a sintetizzare.
In primo luogo, sono dispiaciuto che il Consigliere Marcenaro debba ricorrere all'armamentario, e perfino agli stilemi della politica e della polemica togliattiana, per stigmatizzare il comportamento delle mosche cocchiere. Come spesso accade al Consigliere Marcenaro, lui stesso non aveva capito o aveva, più propriamente, dimostrato di non capire, visto che nessuno di noi, per quanto di prima nomina e di recente esperienza politica, è così ingenuo da pensare di poter influire nei confronti delle decisioni di una grande e importante democrazia, come quella israeliana.
Più modestamente ritenevamo di poter influire, rispetto alle decisioni e alle dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale e, in maniera indiretta, rispetto alle decisioni del Governo nazionale che, sia pure con qualche tentennamento ed ambiguità, una linea e una direzione di marcia su questa materia, in senso esattamente contrario, a quanto, congiuntamente la destra e la sinistra in questo ordine del giorno auspicano, ha preso.
Ovviamente non si stigmatizzava il fatto che in una logica di guerra come quella che attanaglia ormai da cinquant'anni il Medio Oriente, le autorità israeliane potessero preferire l'esilio di personaggi sospettati di reati di terrorismo, piuttosto che un processo presso le autorità giudiziarie israeliane. Questo, nella storia israeliana, è sempre accaduto: lo stesso Arafat è stato per lunghi anni esiliato prima in Egitto e poi in Tunisia, quindi non era, evidentemente, questo l'argomento del contendere.
L'argomento del contendere era, quindi, la decisione della politica estera e della politica internazionale italiana su questo caso.
Voglio far grazia a ciascuno di voi dal non considerarvi così ingenui da pensare che questa sia una semplice operazione umanitaria. Questa è un'operazione politica del tutto coerente e lineare rispetto ai dettati e ai criteri della politica estera andreottiana, che vede coinvolti, da una parte le autorità Vaticane, in maniera scoperta, dall'altra parte un'istituzione caritatevole importante della nostra città e che vede, come fulcro, l'ex Presidente del Consiglio dei Ministero, ex Ministro degli Esteri italiano Giulio Andreotti. Non serve per assicurare accoglienza e disponibilità nei confronti di profughi e rifugiati palestinesi, serve per compiere un'operazione politica, assolutamente evidente, che è quella di legittimare, agli occhi dell'opinione pubblica europea e dell'opinione pubblica italiana (e quindi anche internazionale), quelle "frange terroristiche" (parole del Sindaco di Torino, Chiamparino, dalle Agenzie di oggi) che hanno occupato la Basilica della Natività e che dalla Basilica della Natività devono uscirne, in un modo che, per le autorità israeliane deve essere, ovviamente, non foriero di ulteriori violenze e tensione.
Questa è l'operazione politica che è in corso. Se tutti voi volete fare le anime belle e immaginare che il Sermig debba offrire la propria disponibilità all'accoglienza, perché non c'é un altro convento in giro per il mondo che possa accogliere cinquanta sospettati di terrorismo israeliani, date una dimostrazione di insipienza e di imprudenza politica molto forte.
Questa è un'operazione di tutt'altro tipo. In Siria, in Tunisia, in Egitto ed in Giordania vi sono vari tipi di conventi che accoglierebbero tranquillamente questi profughi palestinesi, quindi l'operazione di portarli in Italia è un'operazione politica, non è un'operazione umanitaria, che non ha niente a che fare con la salvaguardia dei diritti di libertà o del diritto alla vita per questi profughi, ma che si muore totalmente in linea con la tradizione della politica estera italiana andreottiana e comunista, di assicurare salvacondotti giudiziari agli esponenti terroristi palestinesi ed intrattenere, su questa base, relazioni politiche e diplomatiche, con l'autorità palestinese.
Se volete fare questo gioco, nascondendolo dietro un'inesistente operazione umanitaria, fatelo pure; io sono convinto che il Presidente Ghigo non sia stato corrivo e complice, ma semplicemente imprudente rispetto ad un'operazione che evidentemente lo supera e lo trascende. Se volete, voi della maggioranza, confermare il suo errore, e voi dell'opposizione muovervi in modo del tutto lineare sulla linea della politica andreottiana che da vent'anni continuate a perseguire sul Medio Oriente, accomodatevi pure.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Annuncio l'astensione del Gruppo di AN per l'ordine del giorno.
Siamo favorevoli a tutto ciò che contribuisce al processo di pace comprendiamo la sensibilità del Presidente della Giunta che, ovviamente sempre sosteniamo, ma l'ipotesi che ne costituisce la premessa è astratta presenta dei risvolti di perplessità e, soprattutto, manca una decisione del Governo. Per tutte queste ragioni ci asteniamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Avevamo sottoscritto il primo ordine del giorno e abbiamo sottoscritto anche il secondo, in quanto sostanzialmente analogo, e anche perché ci sembrava che l'ordine del giorno, trattando una questione estremamente importante, ossia il tentativo di favorire un processo di pace tra i popoli palestinesi e israeliani, dovesse "passare sopra" anche alle piccole polemiche al nostro interno che sono incomprensibili se guardiamo l'oggetto della discussione.
In questo contesto, l'ho già detto nell'intervento precedente, ritengo estremamente positive, importanti e fatto politico rilevante le dichiarazioni del Presidente della Regione Piemonte, che, indubbiamente sono valide solo se si creano determinate premesse. In ogni caso, vanno apprezzate per quello che sono e poi vengono dal più importante esponente politico della nostra Regione, quindi, credo che assumano anche un certo rilievo. Sono un fatto politico ed è per questo che, secondo me, ha senso l'ordine del giorno del Consiglio regionale che apprezza e sottolinea un sostegno a questa presa di posizione, a questa iniziativa che il Presidente della Regione ha adottato.
Credo che da parte nostra ci sia una coerenza con quanto abbiamo sempre fatto. Noi nella mobilitazione per la pace contro la guerra non abbiamo mai guardato la sigla politica e chi sostenesse determinate posizioni; abbiamo sempre cercato le alleanze con chi si batteva per la pace.
In altri momenti, su altre questioni e su questo terreno ci siamo anche differenziati dal Presidente Ghigo e da altri che hanno firmato questo ordine del giorno. In questo caso, proprio perché c'è una sostanziale omogeneità e nostro apprezzamento di questa presa di posizione, siamo d'accordo, quindi, non ci imbarazza votare a favore. Pensiamo che da parte di questa Regione emerga un segnale positivo che spero serva anche da riflessione allo stesso atteggiamento del Governo nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Mi chiedo, e chiedo al Presidente della Giunta, se era proprio necessario cadere nel tranello posto dal bravissimo, e a lui va il mio plauso, Consigliere Chiezzi.
Era proprio necessario portare in quest'aula delle sue considerazioni personalissime che hanno messo in imbarazzo questa maggioranza? Su questo punto il Governo deve decidere.



PRESIDENTE

Per cortesia, siamo giunti agli ultimi interventi, ho già comunicato che dopo chiuderemo la seduta, vi prego di prestare attenzione.



BRIGANDI' Matteo

Sarebbe stato opportuno che lei, Presidente, avesse atteso le decisioni del Governo per potersi esprimere in coerenza con la sua posizione.
Ha creato imbarazzo al Governo che, in un caso, dovrà valutare la sua posizione personalissima. Ha creato imbarazzo al Governo che, nell'altro caso, dovrà smentire la sua posizione personalissima. Ha creato imbarazzo a questa maggioranza che si è trovata costretta a votare contro un ordine del giorno della minoranza che, sostanzialmente, diceva le sue parole. Non ha creato imbarazzo alla minoranza che, ovviamente, però, ha preteso e ottenuto di poter firmare l'ordine del giorno in concomitanza con le forze di maggioranza.
Fermo restando che, come posizione esclusivamente personale, perch ovviamente, attendo le deliberazioni delle nostre alleanze per poter stabilire e per poter prendere una posizione ufficiale, concordo sulle posizioni espresse poc'anzi dal collega Palma.
Ritengo che sia comunque di cattivo gusto ricattare, come qui adesso è stata ricattata, questa maggioranza, nel senso che ho sentito dire che, se questo ordine del giorno della maggioranza non veniva firmato anche dalla minoranza, non se ne poteva fare nulla.
Siamo alle solite, siamo ancora una volta di fronte ad un Regolamento che non può fare nient'altro che soggiacere alle opinioni della maggioranza per trovare una via di inciucio, come via di inciucio è questo ordine del giorno.
Per questi motivi, voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, intervengo anche per dire che l'ordine del giorno di cui ero primo firmatario si è trasformato in un ordine del giorno, di cui sono sempre primo firmatario, ma ha raccolto firme di molti Gruppi che non avevano firmato il precedente ordine del giorno, quindi, lo intendo come ritirato e rimango primo firmatario di questo unico ordine del giorno.
Questo ordine del giorno fa seguito ad un impegno che avevamo assunto alla unanimità ed era un impegno per nulla banale. Era l'impegno secondo il quale volevamo mettere anche la nostra parola e, se del caso, anche le nostre opere a favore di un processo di pace. Sappiamo che il processo di pace in Medio Oriente è molto difficile e, di sicuro, non passa per l'affermazione delle ragioni di una sola parte. Le parole "due popoli, due stati" sono di difficile traduzione, ma come Consiglio regionale abbiamo ritenuto di impegnarci in questo.
Quando, insieme ad altri colleghi, abbiamo sentito che il Presidente Ghigo aveva speso una parola di apprezzamento verso una possibile soluzione del problema della Basilica di Betlemme e del suo assedio - che probabilmente avrà quella conclusione - lo abbiamo ritenuto, come penso tutti i colleghi che hanno firmato questo ordine del giorno, un segno di pace da apprezzare anche da parte nostra, al di là degli schieramenti di maggioranza e di minoranza. Il raggiungimento della pace di Israele è un problema di tale importanza e di tale gravità che esige un esame di merito dei comportamenti e che non abbia nessun pregiudizio di schieramento che lo offuschi.
Per questo, l'ordine del giorno di apprezzamento non è banale, ed è conseguente ad una decisione non banale di spendersi per la pace.
Certo che spererei di non aver compreso bene le dichiarazioni che ho avuto modo di sentire, come quelle del collega Palma, che parla addirittura di volontà, o di situazioni, di voler creare dei salvacondotti giudiziari ad esponenti del terrorismo. E' una vera farneticazione che rappresenta un evidente segno di livore politico che mi sembra non abbia veramente alcun rapporto con una volontà di pace.
A parte questi elementi, ritengo un fatto importante la decisione unanime di questo Consiglio regionale di spendersi per quanto può in questa direzione, affinché si tolga il conflitto e la tragedia del Medio Oriente da queste pagine della storia per consegnare, invece, quell'area ad una pagina diversa.
Per quanto concerne la Basilica di Betlemme e i rifugiati nella Basilica, se si individua una soluzione, che deve essere trovata innanzitutto tra israeliani e palestinesi, e se, nell'ambito di questa soluzione, l'Italia, il Piemonte, la Città di Torino e il Sermig vedono la possibilità di dare un contributo alla risoluzione di questo problema, ben venga ogni nostra iniziativa e ben venga la presa di posizione del Presidente Ghigo, che appoggio in pieno insieme ad altri colleghi firmatari.



PRESIDENTE

Il Consigliere Dutto e altri Consiglieri chiedono l'appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 549, che sostituisce il primo ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiazzi, che rimane sempre l'ordine del giorno Chiezzi, insieme alle firme dei Consiglieri Cattaneo, Angeleri Manica, Papandrea, Costa, Tomatis, Saitta, Mercurio, Caracciolo, Tapparo e Contu, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale sentite le dichiarazioni del Presidente Ghigo in merito alla possibilità di ospitare presso il Sermig di Torino un gruppo di Palestinesi provenienti dalla Basilica della Natività di Betlemme apprezzata la sensibilità dimostrata dal Presidente Ghigo valutata positivamente l'opera del Sermig di Ernesto Olivero in attesa delle decisioni del Governo nazionale apprezza la disponibilità del Presidente della Giunta regionale nei confronti di tale eventualità".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno votato SI' 33 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.14)



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