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Dettaglio seduta n.207 del 23/04/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 15.17)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito alle "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale" comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Brigandì, Pedrale, Rossi Giacomo e Rossi Oreste.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004"


PRESIDENTE

Prosegue ora la discussione generale in merito al disegno di legge n.
371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004".
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Se fosse possibile, lascerei la parola al Consigliere Chiezzi per una sua esigenza, ma anche per un'esigenza del Consigliere Burzi, che era preoccupato dal fatto di dover ascoltare il mio intervento ad inizio di seduta.



PRESIDENTE

D'accordo, Consigliere Placido.
Ha pertanto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Se questa mossa ha fatto contento il Consigliere Burzi, mi dichiaro pentito di averla avanzata.
Se il Presidente Ghigo fosse presente - tanto per cambiare non è presente ai nostri lavori - gli suggerirei di passeggiare per le vie delle città piemontesi. Se andasse a passeggiare - cosa che non fa, ormai è circondato da poche e fidate persone - sentirebbe le male parole che decine e decine di cittadini, che si incontrano casualmente, senza neppure conoscerli, rivolgono alla sua persona per questo atto che qualcuno, con efficacia, ha denominato: "Quella bastardata dei ticket" (ripeto quanto ho udito e mi è stato riferito).
Questo è il termine usato da una signora che, dovendo affrontare una spesa di circa 400 mila lire al mese per medicine, proprio non perdona a questa Giunta regionale e al Presidente Ghigo questo atto.
Il Presidente Ghigo dovrebbe sapere che qualcuno, senza conoscerlo potrebbe affrontarlo per la strada dicendogli: "Ha fatto una bastardata perlomeno sui ticket poteva segnare delle fasce di reddito". La bastardata consiste in questo. Questa è un'opinione diffusa, preoccupante, alla quale anche le forze di opposizione sono chiamate a rispondere.
Di fronte a quell'atto, qualcuno potrebbe dire: "Ma lei, Consigliere Chiezzi, voi opposizione, voi sinistra, cosa avete fatto? Cosa state facendo?". Queste domande richiedono una risposta anche a chi si oppone alla politica del governo regionale. Per questo ho voluto ripeterle qui con la stessa forza con la quale mi sono state proposte. Questa è l'ultima combinata dalla Giunta Ghigo.
La discussione di questo bilancio, che avviene in un'aula distratta e a ranghi ridotti, è una discussione nella quale voglio evidenziare il punto di maggiore debolezza che, probabilmente, è anche quello che lascia nella più completa indifferenza molti di noi.
Il punto di maggior debolezza deriva dal fatto che, da parecchio tempo e ancora oggi, le politiche di bilancio avvengono al di fuori di un progetto di governo. La Regione Piemonte ha un progetto di governo se si dota degli strumenti capaci di delinearlo. La Regione Piemonte ha un progetto di governo se dispone di un Piano regionale di sviluppo, ha un progetto di governo se, all'interno di tale programma regionale di sviluppo, attiva programmi settoriali: il Piano regionale dei trasporti, il Piano per l'assistenza sanitaria, il Piano per l'assistenza sociale, il Piano per l'energia. La Regione Piemonte non è dotata di alcuno di tali strumenti.
In questa situazione, delineare linee di bilancio significa ridurre la manovra di bilancio a se stesso, indicare, all'interno di questa manovra piccole scelte che ciascun Assessorato può sviluppare. Questa è la politica degli orticelli: ogni Assessore si fa largo, sgomita, porta a casa piccoli o grandi interessi. Però la Regione Piemonte rimane priva di un grosso ruolo. Questo è il primo elemento di critica.
Quando c'era l'Assessore Burzi, dicevo "dati falsi" e l'Assessore si arrabbiava, ma sono dati che sono stati presentati come incompatibili gli uni dagli altri. L'Assessore D'Ambrosio forniva dei dati e il Presidente Ghigo degli altri. Sono dell'idea che gli uni e gli altri siano viziati da parecchie imprecisioni e da falsa coscienza, perché non credo, in buona fede, che l'Assessore e il Presidente Ghigo possano dire con sicurezza che hanno dato i numeri giusti. Temo che - ed è opinione già espressa da altri colleghi - trovarci in presenza di un deficit nel settore della sanità che è stato occultato fino ad oggi con vari artifici permessi dalle leggi di contabilità, sia un dato di fatto.
Terzo elemento di critica. Oltre all'inappropriatezza dei dati, ci sono delle omissioni inaccettabili: una di queste è la mancata previsione del finanziamento, relativo ai servizi erogati dai livelli essenziali di assistenza, per i quali non è stato previsto nulla da giugno fino a fine anno.
Ulteriore elemento di critica si trova nelle priorità che vengono assegnate. Tra esse segnalo, per un approfondimento successivo, il tema del grattacielo che la Regione Piemonte voleva - vorrebbe o vorrà - costruire come sede parziale per alcuni uffici regionali. Chiederei, in sede di replica, notizie su tale vicenda che ha elementi di impudenza che si stanno estendendo a macchia d'olio in modo preoccupante, al punto che sto preparando un secondo esposto alla Corte dei Conti per il risarcimento dei danni alla collettività per le risorse spese dall'Assessore Burzi per pagare un appalto-concorso relativo ad un progetto in contrasto con il Piano Regolatore.
L'impudenza sta dilagando al punto che recentemente sui mezzi di informazione si è elevata anche la voce dello stesso progettista progettista architetto che si professa di estrema sinistra, al punto di aver organizzato la scenografia del Congresso di Rifondazione Comunista e che poi - ahimé! - vedo partecipare non solo indifferente, ma addirittura pretendendo che i concorsi, che costituiscono una violazione delle norme vigenti del Piano Regolatore, abbiano luogo.
Quindi, si sta dilagando una vicenda che mi permetto di continuare a segnalare come una vicenda indecente sul piano amministrativo.
Non si parli poi di Sicilia: siamo in Piemonte dove, su un terreno in cui non si può costruire un edificio, un Ente pubblico progetta l'esecuzione di un edificio, sperando che poi il Comune interessato faccia la variante.
Se questa vicenda venisse applicata a un qualunque terreno agricolo, di proprietà di un qualunque cittadino di una qualunque regione italiana, che dopo aver fatto il progetto ottenesse dal Sindaco la variante al Piano Regolatore, chissà di quali metodi parleremmo. Ma siamo in Piemonte, siamo a Torino, e la vicenda passa sotto altri aspetti.
Siamo, quindi, in una Regione priva di un progetto, priva degli strumenti che possono determinarlo e che va avanti giorno per giorno con bilanci in un'ottica molto limitata e spezzettata. Se a tutto ci aggiungiamo anche il fatto che lo stesso Presidente Ghigo si è dichiarato irritato per le numerose assenze dei Consiglieri regionali, quando il più assente, sia dal punto di vista fisico che politico, è lui, abbiamo veramente toccato il fondo. Proprio per questa sua macroscopica assenza politica, è ormai sotto gli occhi di tutti l'assenza di progetti e il non governo della sanità.
Protesto vivamente, quindi, con questa menzogna che l'assenza dei Consiglieri regionali sia un elemento di preoccupazione del Presidente Ghigo.
Guardi la trave che ha nei propri comportamenti, caro Presidente Ghigo! Mi spiace che i mezzi di informazione diano spazio a descrizioni di realtà inverosimili, ma ormai questo succede spesso: non sempre gli argomenti affrontati in aula vengono riportati correttamente sui giornali.
Ciò nonostante, meglio la stampa libera che la stampa di regime, anche se talvolta la stampa libera compie delle scelte un po' curiose, l'ultima delle quali relativa al fatto che, per dire una parola di pace nella situazione di Israele, tutti insieme, da Alleanza Nazionale a Rifondazione Comunista, abbiamo trovato il modo di votare un testo non banale, ma che sia un elemento di forza, di interesse, di coesione, di superamento di ostacoli che dica: "Si smetta e si cerchi la pace". Ma questa non è una notizia, lo è diventata per il fatto che una parte di quest'aula ha, a maggioranza, approvato la richiesta di una minoranza del Consiglio in merito all'ingresso di Israele nell'Unione Europea. L'una notizia considerata priva di valore, i piemontesi non l'hanno saputa, mentre hanno saputo che una parte di noi ha detto una certa cosa.
Questo rientra nel fatto che le realtà sono quello che sono, ma per chi non c'era all'avvenimento, sono quel che divengono sulla base delle notizie e delle interpretazioni delle realtà che a volta la falsano, al punto da renderla quasi irriconoscibile.



PRESIDENTE

Per quanto mi riguarda, ha ragione il Consigliere Chiezzi.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Avendo già esposto la relazione introduttiva (non per meriti particolari, ma, in quanto Presidente pro-tempore della I° Commissione sono stato delegato a svolgerla), pensavo di non intervenire, però mi sembra corretto, nei confronti di questa alternanza di interventi che consente un arricchimento del dibattito, svolgere qualche altra considerazione, relativa al fatto che oggi ci troviamo ad esaminare il disegno di legge n. 371 sul bilancio, che è stato presentato il 14 dicembre e che viene discusso dopo il 20 aprile.
Innanzitutto, voglio ribadire che il mio intervento non vuole essere politico, in quanto interverrà più avanti il Capogruppo Cattaneo per svolgere considerazioni politiche.
E' ovvio che, essendo passati alcuni mesi, un certo disagio si prova a votare questo bilancio: un bilancio datato, un bilancio alla cui data di presentazione sicuramente la Giunta si proponeva di portarlo al voto prima del 31 dicembre, come sarebbe stato, non tanto corretto, quanto politicamente e amministrativamente opportuno, affinché, come in molte altre Regioni, dall'1 gennaio ci trovassimo tutti insieme, la Giunta soprattutto, ma anche il Consiglio regionale, ad operare all'interno di un bilancio che avesse i crismi del definitivo e non del provvisorio.
Questo non tanto perché il provvisorio abbia con sé degli handicap congeniti. Nel caso di questo bilancio non è così. Nel senso che non ci sono i limiti dei dodicesimi, non ci sono altri limiti, quindi la Giunta sostanzialmente, si è trovata in questi mesi, e anche il Consiglio regionale, ad operare sul bilancio come se fosse definitivo, però non possiamo trascurare il fatto che, se lo avessimo approvato entro il 31 dicembre, ovviamente questi ultimi due mesi non li avremmo spesi in lunghe ed estenuanti Commissioni di merito sui dati, sulle tabelle e su quant'altro, ma li avremmo spesi per fare altro.
Penso di avere già avuto modo di dirlo nei giorni scorsi, forse ieri nell'introduzione: se c'è un limite in questa fase contingente della legislatura concerne il fatto che da un po' di tempo, anzi, da molto tempo si parla solo o quasi di sanità. All'interno della sanità si parla quasi soltanto di bilanci, quindi di finanza sanitaria, e non di sanità di metodo, non di qualità della sanità e non di altre questioni che sicuramente meriterebbero probabilmente uno spazio a disposizione.
E' un bilancio datato che viene esaminato cinque mesi dopo, per cui alcuni di noi - questo abbiamo già avuto modo di dirlo in Commissione hanno avuto la sensazione di poter addebitare a questo bilancio le caratteristiche di assestamento di bilancio: perché? Perché se questo bilancio fosse stato approvato a dicembre i dati a conoscenza sarebbero stati di un certo tipo; alcuni consuntivi o preconsuntivi vicino al consuntivo ancora non si conoscevano, quindi esistevano lunghezze d'onda sulle quali esprimere dei giudizi.
Ad oggi sono trascorsi cinque mesi ed è ovvio che, per la velocità con cui procedono gli eventi, passano mediamente cinque anni di quelli che erano i tempi misurabili solo qualche lustro fa e si finisce con il bombardare questo disegno di legge, concepito a novembre perché fosse approvato a dicembre, di dati nel frattempo sopraggiunti, che sicuramente rendono datato e, sotto certi aspetti, non più attuale questo bilancio.
Questo ovviamente a prescindere, non voglio sfiorare la questione che il bilancio fu presentato dall'Assessore Burzi e viene ora gestito dall'Assessore Pichetto. Anche se fosso stato l'Assessore Burzi non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Questa è una divaricazione prodotta da cinque mesi di delta che c'è stato da dicembre ad oggi. In cinque mesi succedono cose che prima succedevano, e non sempre, in cinque anni; sostanzialmente soffriamo di questo handicap e di queste condizioni.
Questo è un bilancio un po' di transizione; è un bilancio un po' in surplace sotto certi aspetti. In attesa, ci auguriamo, e in tal senso siamo fiduciosi, che, dopo il surplace, ci sia lo scatto con tutto quello che comporta.
Dopo aver svolto queste considerazioni di nicchia, ci auguriamo, dal punto di vista meramente tecnico-amministrativo, che nel corso dell'anno 2002 esistano le condizioni affinché, sistemati i rimpasti e quanto deve essere sistemato, che finiscono con l'essere lo scenario di fondo nel quale oggi ci troviamo e dalla realtà non si può mai prescindere con tutta la buona volontà di questo mondo, si possa presentare in tempi congrui un bilancio che rappresenti lo scatto della seconda metà di questa legislatura e che consenta di arrivare all'1 gennaio 2003 esercitando un bilancio già agibile e approvato in modo definitivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Presidente, oggi è la giornata della bontà: le chiedo gentilmente se è possibile far intervenire prima il collega Riggio. Grazie.



PRESIDENTE

Lo faccio intervenire volentieri.
Prego, Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Arriviamo al 23 aprile per discutere del bilancio 2002. Avrei piacere che l'Assessore Pichetto mi ascoltasse, perché non so se manterrà la carica di Assessore al bilancio dopo questo periodo di incertezza. E' importante che questa discussione generale, se non la vogliamo considerare come un'emerita perdita di tempo, ci aiuti a riflettere su alcuni aspetti che sarebbe opportuno non ripetere.
C'è un problema che riguarda nello specifico l'Assessorato alle finanze: il bilancio deve avere dei caratteri di tempestività ed è una questione di metodo.
Al di là della questione e dei contenuti, non possiamo arrivare a questo punto e non si dica che è stato per colpa dell'opposizione. Il bilancio è stato presentato in ritardo, è stato presentato incompleto e già quando è stato presentato si richiedeva l'esercizio provvisorio.
Questa è diventata ormai una prassi consolidata, di fatto distruggendo quello che dovrebbe essere questo documento, che è un documento politico anzi, fra tutti è il documento principe della politica della Giunta regionale, perché attraverso il bilancio dimostra di fare delle scelte e alla fine, governare significa scegliere. "O...o" diceva Kierkegaard: "O questo o quest'altro", non si può fare l'uno e l'altro insieme. Le risorse che abbiamo a disposizione come Ente Regione dobbiamo decidere a cosa destinarle. Questo è frutto di scelte abbastanza precise, che poi si traducono in denari e in indicazioni di bilancio.
Questo è il senso del bilancio preventivo che deve discendere dall'immagine di Piemonte che, in qualche modo, questa Giunta si è costruita. Badate, anche per noi opposizione è difficile fare l'opposizione a questo vivacchiare giorno per giorno, a questo cercare le tracce di un progetto da parte della Giunta di centrodestra, che sia anche un progetto di centrodestra o anche di destradestra, ma che sia un progetto. Noi cerchiamo le tracce e immaginiamo che in qualche modo ci sia un disegno.
Per quanto riguarda la sanità, forse c'è il disegno di smantellarla per privilegiare il privato. Anche questo, al limite, sarebbe un disegno e avrebbe la dignità di un progetto. Quando, poi, invece, ci accorgiamo che non è così e che viene smantellata per sfinimento ideale, per sfinimento progettuale, per sfinimento operativo, per mancanza di idee, anche per noi come opposizione, ma anche per voi, come Giunta, è importante dotarsi di tutti quegli strumenti che prefigurino come deve essere il Piemonte.
Avete vinto le elezioni, avete il diritto e il dovere di presentare questo tipo di progetto e di lavorare coerentemente rispetto a questo progetto.
Non si può presentare il bilancio preventivo il 23 aprile quando i tempi reali del consuntivo sarebbero fra appena due mesi e mezzo. E' un meccanismo che sicuramente non può funzionare. Se si modificasse questo andazzo, che ormai sta andando avanti da diversi anni, sarebbe anche più facile tenere la dialettica politica, che vuol dire scontrarsi sulle idee e sui progetti e non sui numeri. Se la questione è semplicemente scontrarsi sui numeri e contarsi, come dice il valoroso Consigliere Cattaneo, alla fine questo è un invito, nei confronti dell'opposizione, a lavorare esclusivamente per un'intransigenza di Regolamento. Un meccanismo di emendamenti in cui la stessa opposizione finisce per non credere. Eppure noi potremmo dare una serie di indicazioni.
Parlo della sanità, entrando nel merito, perché è l'argomento che conosco più in specifico. Pensate come sarebbe importante se invece di ragionare a consuntivo dei deficit, che si sono venuti a creare, si ragionasse a preventivo; se invece di ragionare su come pagare i 1.200 miliardi del disavanzo, che avete causato per vincere le elezioni nel 2000 perché questa è la verità storica, si ragionasse in modo differente.
Per vincere le elezioni del 2000, dopo aver nascosto il disavanzo, lo avete fatto esplodere. Invece di ragionare su come pagare 1.200 miliardi si dovrebbe progettare qualcosa di diverso. Sulla questione della sanità, è inutile che l'Assessore D'Ambrosio dica che è razionalizzazione e non razionamento. Non è assolutamente vero. Sono tutte manovre di razionamento: il ticket sulle medicine, il ticket sul Pronto Soccorso, i LEA, i tagli dei posti letti e dei servizi sul territorio, l'allungamento dei tempi di attesa, sono tutte manovre di razionamento.
Perché invece di declamare la parola "razionalizzazione", non la facciamo diventare carne e sangue attraverso un progetto? Per cambiare la sanità e per governare la nuova domanda, perché è vero che siamo in presenza di una domanda nuova, dobbiamo avere il coraggio di investire.
Non facciamo il mutuo per pagare i debiti che si sono generati per vincere le elezioni. Si abbia il coraggio di investire questi 1.000 miliardi. Con 1.000 miliardi si sarebbe potuto realizzare, in ogni distretto del Piemonte, un poliambulatorio di eccellenza, con day service day surgery, day hospital, country hospital e telemedicina, tale da abbattere enormemente i costi, in modo da affrontare moltissime patologie rispetto al Pronto Soccorso e all'ospedale. Sappiamo che c'è una differenza di costi veramente importante.
Abbiamo il coraggio di investire in questo modo, oppure vogliamo continuare a ragionare a posteriori sul disavanzo che si è creato perch non si è governato? Assessore Pichetto, lei non è stato attento, ma non importa. Voglio dirle che il documento di bilancio è un documento di governo, non è un'autorizzazione alla spesa per la Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente e colleghi, ritengo che i criteri e le modalità con cui risulta essere stato redatto il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2002 si prestino ad una serie di brevi considerazioni.
Il bilancio di previsione rappresenta la stima delle entrate acquisibili nell'arco di un anno non ancora iniziato e la stima delle spese necessarie e sufficienti ad erogare i servizi pubblici e per esprimere interventi a sostegno dello sviluppo sociale ed economico della Regione nel medesimo arco temporale.
L'esigenza di possedere un bilancio di previsione e non solamente un bilancio di fine esercizio, come hanno, invece, le imprese, ai cui metodi e criteri operativi questa Giunta vorrebbe ispirarsi, nasce dalla circostanza che la Regione, al pari di ogni altra "azienda" di erogazione, deve ordinare la sua finanza in anticipo, valutando il complesso delle sue risorse, rapportandole all'ordine di grandezza, all'importanza, alla distribuzione, alla redditività economica e alla dimensione complessiva delle sue spese.
Il bilancio della Regione Piemonte è puramente finanziario, non dovendo dimostrare il reddito prodotto. Esso deve assicurare che i mezzi finanziari acquisibili o reperibili siano destinati agli impieghi previsti e non deve quantificare profitti.
Tutto ciò vale a distinguerlo profondamente dal bilancio finanziario delle imprese, che è anche bilancio economico-patrimoniale, posto che è finalizzato a dimostrare il reddito conseguito, sia in termini di maggiore valore registrato dal patrimonio aziendale per effetto delle produzione sia in termini di differenza tra i ricavi ottenuti e i costi supportati.
Il bilancio della Regione è anche e soprattutto di tipo giuridico. Ci deriva non tanto perché la Regione è Ente di produzione di regole giuridiche, quanto piuttosto perché i mezzi finanziari previsti nel bilancio provengono, in ultima analisi, da un prelievo che viene effettuato sulle risorse di persone fisiche e giuridiche o dal debito pubblico che utilizza altre risorse personali, risparmiate e giacenti nel sistema bancario.
L'impiego di queste risorse deve essere garantito da regole di comportamento che ne assicurino un uso proficuo e regolare.
Il bilancio della Regione è anche un atto politico posto che esso viene predisposto dalla Giunta e viene approvato dal Consiglio regionale con una legge ad hoc.
La Giunta regionale e la maggioranza consiliare che la sostiene si devono, quindi, assumere tutto il peso delle responsabilità che dalla rappresentazione dei fatti contabili ne deriva.
Il bilancio della Regione, al pari di ogni altro bilancio, deve essere redatto secondo verità.
Il principio della veracità indica che le previsioni finanziarie del bilancio devono essere sincere, ossia realistiche e non alterate per fini di dubbia natura o di carattere politico-elettorale.
Fatta questa rapida premessa, è necessario valutare se il bilancio di previsione della Regione Piemonte per l'anno 2002 rappresenta una fedele ed analitica esposizione di fatti contabili sia sul versante delle entrate che della spesa.
La nostra attenzione deve essere concentrata soprattutto sul bilancio della spesa sanitaria piemontese, vista la sua entità e le sue rilevanti ricadute sociali.
Dati contabili alla mano, la spesa sanitaria per l'anno 2002 risulta essere stata palesemente sotto stimata da questa Giunta e dalla maggioranza che la sostiene al fine di evitare una necessaria, ma elettoralmente impopolare, manovra di copertura che avrebbe comportato l'inasprimento della pressione fiscale.
Il bilancio di previsione 2002 risulta criticabile sotto parecchi punti di vista.
Il primo, l'aver destinato solo l'1 per mille alle politiche per il lavoro. Rispetto all'esercizio 2001 la spesa per investimento subisce una pesante contrazione, mentre le spese per partito corrente crescono per 2.000 miliardi di lire.
Le ricordo, signor Presidente, che la nostra Regione sta vivendo in questo periodo la crisi più grave degli ultimi vent'anni per quanto riguarda i lavoratori metalmeccanici. Nella sola provincia di Torino sono già fuoriusciti dal mercato del lavoro quasi 3 mila operai. Più della metà dei licenziamenti si è registrata nell'industria dell'automobile.
In base ai dati forniti dalla Camera del Lavoro di Torino, il quadro negativo non si limita al settore metalmeccanico, ma è esteso a tutto il comparto produttivo. Ciò significa che questa Giunta regionale, da un lato non è in grado di contenere e razionalizzare la spesa, come i dati della sanità purtroppo dimostrano, e, dall'altro, manca la volontà politica di sostenere gli investimenti nei settori produttivi ed economici regionali con conseguente danno per le imprese e, da ultimo, per i lavoratori.
Con riferimento al disavanzo sanitario dell'anno 2000, occorre rilevare che il 70% dei mutui da stipulare e da far accollare direttamente alle Aziende sanitarie non fa altro che ridurre pesantemente i servizi offerti ai cittadini. Sottolineo inoltre che il porre la quota residua del 30% a carico della Regione si pone palesemente in contrasto con il dettato costituzionale, posto che, a seguito dell'intervenuta riforma del Titolo V della Costituzione, l'indebitamento è consentito esclusivamente per finanziare la spesa per investimenti e non per coprire debiti pregressi.
Nel bilancio di previsione manca ogni riferimento al riassetto idrogeologico del territorio regionale, duramente provato dall'alluvione dell'ottobre 2000. Il dato ci rattrista, ma non ci stupisce, posto che essa trova speculare riscontro con quanto promesso e non mantenuto nella legge finanziaria predisposta dal Governo Berlusconi.
Ricordo infine che è troppo facile predisporre un bilancio fondato sull'aumento della pressione fiscale, sui tagli ai servizi e sull'introduzione dei ticket sanitari, senza nel contempo agire per razionalizzare le spese, eliminando inefficienza e sprechi.
Le ricordo, signor Presidente, che la Regione Piemonte a tutt'oggi ha in corso mutui bancari, alcuni dei quali con tassi d'interesse al limite dell'usura per complessivi 850 miliardi, al netto di quelli che si vorrebbero ancora stipulare. Ciò comporta una rata annua di 167 miliardi all'anno.
Se la Regione fosse effettivamente un'azienda, oggi ci troveremmo al limite del fallimento. A questo ci ha condotto la Giunta Ghigo che vuole ispirarsi a criteri di managerialità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Premesso che non essendo, come Gruppo rappresentati in Giunta non abbiamo partecipato direttamente alla redazione del bilancio, ma abbiamo preso atto di un bilancio, che forse recepisce anche qualche nostra indicazione, ma nella maggior parte è stato redatto al di fuori della nostra partecipazione.
Prendiamo atto che questo è - tanto per dare una definizione nuova - un bilancio possibile sotto due punti di vista. Tecnicamente, mi ha preceduto il collega Gallarini nel definirlo un bilancio datato; e, in effetti tecnicamente è un bilancio che quando è stato redatto recepiva una determinata situazione finanziaria, che è in corso di continua variazione.
Pertanto, è un bilancio che è stato redatto come si poteva, con i dati che si avevano al momento della redazione, ma non poteva essere un bilancio redatto con la sfera magica che già prevedesse cose che forse ancora oggi non sappiamo, cose ancora destinate a variare. Ma soprattutto il bilancio è un bilancio possibile a livello concreto.
E' inutile nascondere che la Regione Piemonte ha delle risorse estremamente limitate rispetto alle competenze che ci sono attribuite.
E' inutile nascondere che il federalismo vero, come lo intendevamo noi non è ancora stato applicato.
Oggi i cittadini non pagano le imposte alla Regione Piemonte, che gira allo Stato una quota di imposte per i servizi erogati dallo Stato. Oggi le imposte vengono interamente pagate dai cittadini piemontesi allo Stato che, bontà sua, ne rigira una quota alla Regione. E se vi è una qualche autonomia fiscale, questa è un'autonomia aggiuntiva e non sostitutiva, cosa che non ci stanchiamo di criticare e di far notare, perché, un conto, è dare alla Regione Piemonte la facoltà di applicare veramente le imposte altro conto, è dare alla Regione Piemonte la facoltà di applicare qualche addizionale in un contesto di bilancio, ove l'applicazione delle addizionali diventa una cosa obbligatoria, in quanto non si potrebbe fare altrimenti proprio per la carenza delle risorse che si hanno nel bilancio.
Sappiamo che il settore della sanità occupa la maggior parte dei fondi disponibili, specialmente nel settore delle spese correnti. E sappiamo che il problema delle risorse limitate è soprattutto acuto proprio nel settore della sanità, cioè il settore più importante.
Uno sforamento nel settore della sanità significherebbe azzerare tutti gli altri settori, togliere i fondi a tutti gli altri settori. Perciò il controllo dei fondi destinati alla sanità diventa quanto mai importante, e uno sforamento in questo settore è assolutamente da evitare.
Vediamo come la copertura dei deficit degli anni passati ha finito di ingessare il bilancio. Infatti i deficit sono stati coperti con i mutui ed ora le quote di capitale di interesse necessarie al rimborso dei mutui vengono sottratte a tutto il resto del bilancio, cioè alla parte corrente del bilancio.
In sostanza, dobbiamo dare atto alla Giunta di questo bilancio possibile. Certo, tutti ci aspettavamo molto di più da un bilancio della Regione. Tutti avevamo progetti, tutti abbiamo progetti non realizzati tutti abbiamo problemi da risolvere, ma dobbiamo anche considerare dal lato opposto che le imprese e i cittadini sono già sottoposti ad una tassazione elevatissima, ormai insostenibile.
Una tassazione che, in futuro, potrà solo essere ridotta se vogliamo che ci sia una ripresa, se vogliamo che le nostre imprese diventino concorrenziali con il sistema europeo e con il sistema mondiale.
Quindi, questo deve essere il punto su cui si basa tutta l'azione finanziaria, tutto il nostro bilancio. Prima di proporre nuove spese, prima di proporre di spendere nuovi fondi, dobbiamo, come dicevo, evitare assolutamente qualsiasi nuova tassazione.
Il nostro Gruppo aveva già criticato le tassazioni imposte ai cittadini e continuerà a criticare una politica che va in tale direzione.
Quello che chiediamo è un risanamento sulla via del risparmio, sulla via del risparmiare gli sprechi.
Queste sono le raccomandazioni che facciamo alla Giunta.
Come abbiamo detto, questo era un bilancio possibile, di cui non si poteva fare a meno. Pertanto, il nostro voto sarà favorevole, anche se come giustamente le minoranze hanno notato, il nostro discorso presenta dei punti di criticità; con i nostri aspetti critici continueremo a pungolare la Giunta affinché si ottenga il meglio possibile. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Ringrazio il Presidente Ghigo della costanza con la quale sta seguendo i lavori sul bilancio! Lo vedo particolarmente attento! Purtroppo, Presidente, manca un interlocutore importante: l'Assessore al bilancio! Va bene che manchi il Presidente Ghigo, ma il fatto che l'Assessore al bilancio sia impegnato in tutt'altre faccende è da rilevare...



(L'Assessore Pichetto entra in aula)



CONTU Mario

Presidente, il mio intervento sarà brevissimo, contrariamente ad un'altra volontà, che è quella di far durare il più a lungo possibile questo dibattito, se agli illustri ragionamenti non si trova una modalità cioè che anche la maggioranza prenda atto delle istanze che arrivano dall'opposizione e si trovi, attorno alla controversa questione del bilancio, una via d'uscita che consenta di far trionfare la politica.
Presidente e Assessore Pichetto, credo che in questo momento stiano convergendo molte scelte disastrose, per le sue conseguenze, sulle fasce di popolazione meno abbienti.
Gliele voglio citare in ordine: i ticket sui medicinali, i ticket sul Pronto Soccorso, l'aumento dell'IRPEF. Cosa ben più grave - e invito serenamente i Consiglieri di maggioranza a riflettere su questo aspetto - i provvedimenti del Governo in materia di IRPEF penalizzano - lo dico serenamente, in quanto credo che non sia coerente nemmeno con una parte della composita coalizione della Casa delle Libertà - i redditi più deboli mentre ne beneficeranno persino i Consiglieri di quest'aula; essi privilegiano, in termini di gettito IRPEF e di riduzione del gettito IRPEF proprio i redditi più alti.
Ritengo che questo rappresenti il massimo dell'iniquità sociale.
Assessore Leo, nel prepararmi ad affrontare il dibattito sul bilancio mi sono completamente scordato della questione dei buoni scuola.
Ho pensato che, nelle pieghe del bilancio, una voce come quella sarebbe stata prevista in modo distinto nel capitolo delle leggi da finanziare sottovalutando una disposizione che credo sia della legge sul bilancio (la legge n. 7/01), che impone di indicare, rivendicando un criterio di trasparenza, come anche eventuali fondi in giacenza, se questo non è un refuso, debbano avere una certa destinazione.
Credo che questa sia la motivazione, però non le nascondo che lo spunto per proporre quanto proporrò è che, scorrendo l'elenco dei fondi globali in particolare l'elenco n. 4, all'unità previsionale di base 09011 capitolo 15910, mi sono imbattuto in una questione che per me rappresenta un segnale inquietante: in quel quadro risultano ancora vincolati 18.075.991 euro al disegno di legge sulla parità scolastica.
Nella mia breve esperienza istituzionale, tra Consiglio comunale e Consiglio regionale, ho affrontato il dibattito almeno su cinque bilanci ma non sapevo che il fondo di riserva, che dovrebbe essere un capitolo, un salvadanaio, destinato alle piccole e grandi emergenze che possono determinarsi in questo Paese, avesse una connotazione così marcata e definita.
Frutto di un accordo politico? E' il livello di mediazione politica? Sappiamo che 18 milioni di euro non sono più tali; mi pare che in Commissione sia stato approvato l'emendamento che porta questa cifra a 7 milioni e guardi come è stridente questo aspetto, Assessore Leo: questa mattina ho svolto, anche a nome dei colleghi Suino, Moriconi, Chiezzi e Papandrea, una conferenza stampa ed un incontro molto interessante con gli studenti universitari di sede e fuori sede della città di Torino.
In quella sede, ho colto con mano un segnale di allarme e glielo lancio: ci sono migliaia di studenti in questa città, che abbiamo calorosamente invitato ad iscriversi nei nostri Atenei, anche con campagne di promozione, che hanno premiato la capacità attrattiva di questa città e oggi sono annoverati fra quei 4 mila studenti che, pur essendo riconosciuti idonei per la borsa di studio essenziale per pagare il collegio, la mensa per avere quel minimo di sostentamento di base per poter studiare conciliando le ragioni di studio con le ragioni di un lavoro necessario perché parliamo di redditi medio-bassi - sono esclusi dal diritto alla borsa di studio. Assessore, so che le priorità sono tante: so che la legge n. 49 ha costretto molti Comuni ad aumentare le tariffe dei servizi, perch le risorse finanziarie sono strette nonostante i nobili intenti; so che la borsa di studio della legge sulla parità copre una parte minima degli aventi diritto; so che la semigratuità o gratuità dei libri di testo riguarda una parte minima della popolazione scolastica di questa città.
Ebbene, Assessore, oggi le lancio una sfida e spero che anche l'Assessore al bilancio sappia coglierne il senso: fra le tante opzioni possibili, a voi il diritto di scelta per una materia delicata come quella del diritto allo studio.
Badate, però, che sul diritto allo studio universitario rischiate di perdere la faccia! Rischiate di essere responsabili del fatto che migliaia di studenti tornino ai loro paesi d'origine, essendo stati privati di una cosa essenziale: una casa in cui dormire, una mensa in cui poter consumare un pasto.
Voi, di tutto questo siete responsabili. Mi auguro che fra tanti ragionamenti e fra tante priorità, oggi si faccia una scelta coraggiosa.
Il Governo sta per varare un provvedimento che dovrebbe stanziare dei fondi finalizzati a sostegno delle scuole private, c'è l'appello dell'altro giorno del Cardinale Ruini, c'è un appello pressante che previene da quel mondo. Non condividiamo, perché siamo ideologicamente attestati nella difesa della Costituzione. Riteniamo che la difesa della Costituzione non sia solo un valore ideologico, ma una questione che riguarda l'etica della politica; riteniamo che alla Costituzione bisogna guardare tutti con grande rispetto.
Bene, Assessore Pichetto e Assessore Leo, voi avete il mazzo, gli unici soldi disponibili in questo bilancio, oltre a quelli nel passaggio fra unità e unità e fra capitolo e capitolo. Avete una grande opportunità: un fondo di riserva tutto sul diritto allo studio. Scegliete, fate una scelta coraggiosa, fate la scelta di rinunciare ad una premessa pre-elettorale forse avrà un prezzo. Sono convinto che, anche sul piano politico, questa vostra scelta potrebbe essere riconosciuta da un'altra parte della popolazione che non ha fatto scelte partigiane, ma ha scelto il sistema pubblico dell'istruzione, a tutti i livelli: da quello delle scuole dell'obbligo a quello delle scuole superiori, a quello del sistema universitario, che, come è noto, non ha concorrenti nel terreno privato.
Forse questa è una via che ci consente di uscire dal pantano che rischia di bloccare l'attività del Consiglio, rischia di bloccare la possibilità di approvare questo bilancio. E' un atto di responsabilità politica che vi rimandiamo tutto, sapendo che non si tratta di sventolare delle bandierine. Quando vincono i diritti, e vincono i diritti delle persone, ha vinto la politica e abbiamo vinto tutti.
Certo, voi governate e, probabilmente, la maggior parte del merito andrebbe su una scelta come questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Negli interventi del mattino e nei primi della seduta di oggi pomeriggio ho sentito alcune affermazioni che mi hanno lasciato perplesso e, in qualche caso, stupito.
Voglio ricordare al Consigliere Contu che, in merito al problema delle borse di studio universitarie, come penso ricorderà, c'è un'audizione prevista da tempo, ma che lo svolgimento dei lavori del Consiglio non ha permesso di effettuare; un'audizione sia con i rappresentanti degli studenti, sia con chi è stato nominato all'interno dell'Ente al diritto allo studio. Pensiamo che in quella sede ci siano le condizioni per avere maggiori informazioni rispetto a quelle che si hanno, e, per quanto riguarda il Gruppo DS, prendere una posizione ufficiale.
Proseguendo nelle problematiche legate alla scuola, questa mattina ho sentito qualcuno parlare di ostruzionismo, di Regolamento che non permette di svolgere i lavori d'aula. Sul diritto allo studio, sul buono scuola, non c'è stato alcun ostruzionismo. L'ostruzionismo è un'altra cosa. Se opportunamente sollecitati, potremmo dare una dimostrazione di cosa vuol dire fare ostruzionismo in aula. Ostruzionismo che, fino ad oggi, non c'è mai stato, in particolare sul provvedimento dei buoni scuola, e dove la maggioranza non ha dimostrato grande coesione e grande convinzione.
Il provvedimento sul buono scuola lo avversiamo con grande convinzione.
A tal proposito, mi permetto di chiedere all'Assessore di farsi portavoce con il giornale della Curia, che leggo sempre con grande attenzione: quando si allude al Gruppo DS, la cui posizione è unica e molto chiara sul buono scuola, non c'è un'ala massimalista, ma una posizione chiara. Se l'Assessore, con gentilezza, con cautela e per il rispetto e l'attenzione che ho per l'Arcivescovado, vuol farsi latore di questo, lo ringrazio in anticipo. Non c'è stato ostruzionismo, ma, proseguendo - non poniamo limiti alla Divina Provvidenza - potremmo dare dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di cosa vuol dire fare ostruzionismo.
Relativamente al problema della sanità e alla sua incidenza sul bilancio. Personalmente, ritengo che si debba sollecitare - mi riferisco non solo ai Gruppi, ma anche ai partiti che svolgono un'azione diversa affinché il malcontento e la rabbia da parte di centinaia di piemontesi abbia uno sbocco visibile al di fuori del Consiglio regionale e che i Gruppi consiliari lo possano assumere in questa sede.
Sul problema dei ticket non si sono ancora create le condizioni perch la rabbia, la preoccupazione dei cittadini possa avere uno sbocco evidente.
Ho assistito a scene che gridano vendetta di pensionati vessati dalle farmacie. Questa mattina un Consigliere ha usato altri aggettivi, che io non voglio usare.
Lo sapete anche voi che i provvedimenti sui ticket hanno creato malcontento e preoccupazione, perché sono iniqui, perché fanno pagare a tutti lo stesso ticket. Sul Pronto Soccorso non è bastato l'esempio della Regione Emilia Romagna, che il ticket sul Pronto Soccorso l'ha sperimentato senza che abbia determinato alcuna riduzione del ricovero improprio. Vi risparmio tutte le questione legate a chi dovrà far pagare, chi si rifiuta, cosa dovranno fare i medici, questa è un'altra questione.
Mi auguro - e per quanto mi riguarda farò il possibile - che questa rabbia, questo malcontento, questa disperazione di molti pensionati che si sono trovati dall'oggi al domani a non avere i soldi per pagare i ticket o certe prestazioni, abbiano un'evidenza anche al di fuori di questo Consiglio, perché ancora una volta, su un problema del genere, non possiamo limitarci al dibattito in quest'aula, che, male che vada, basta accendere il condizionatore per abbassare la temperatura.
Non basta - e mi riferisco al collega Dutto - mettere i manifesti per sciacquarsi la coscienza rispetto al vostro elettorato, perché la vostra è un'opposizione solo sulla carta, solo sui manifesti. Siete in grande difficoltà con il vostro elettorato: avete detto delle cose e qui siete costretti a farne altre: dovreste essere conseguenti a quanto avete dichiarato, Gruppo regionale della Lega.
Passiamo ora al bilancio.
Di questo bilancio, che nasconde una parte di disavanzo della sanità non si capisce quali sono i conti e i numeri giusti. Già in Commissione avevo detto che l'obiettivo finale era chiaro: ci saremmo trovati, quanto prima, ad avere i ticket. I ticket sono arrivati.
L'obiettivo di questo bilancio, oltre a nascondere il disavanzo, è che voi sarete costretti, non controllando la spesa e la gestione della sanità ad una nuova manovra con una nuova addizionale IRPEF.
Qualcuno ha fatto rilevare al Presidente Ghigo, anche se oggi non presente, come la Regione Piemonte sia l'unica Regione che ha introdotto i ticket e l'addizionale IRPEF. Il Presidente Ghigo, se ricordo bene, ha risposto: "No, c'è anche la Regione Veneto che ha realizzato le stesse misure della Regione Piemonte". Mi è venuto un dubbio: considerando che il Presidente della Regione Veneto è Galan, non è stata una decisione aziendale! In tutto ciò l'aspetto più preoccupante è che, in controtendenza alla congiuntura economica che richiede investimenti pubblici e strutturali per aiutare l'economia e l'occupazione, abbiamo un bilancio completamente ingessato e bloccato con cifre tutte predestinate, che non svolgono assolutamente, l'azione di contribuire allo sviluppo dell'economia regionale, per favorire gli investimenti e l'occupazione.
Tutto questo, insieme alle problematiche legate alla sanità è, per certi versi, la parte più preoccupante e negativa del bilancio da voi presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Qualche tempo fa il Presidente Ghigo affermava: "Stiamo attenti a non esagerare nello spingere troppo su questo federalismo perché potrebbe risultare ingestibile". A distanza di qualche mese, possiamo dire che il Presidente Ghigo aveva visto giusto: le cose stanno proprio andando in tal senso. A mio avviso, è un federalismo troppo veloce, che ha creato e crea problemi non solo alla gestione di tutti i giorni, ma anche ai trasferimenti delle deleghe e delle competenze, sia alle Regioni che alle Province e ai Comuni.
Il bilancio non è e non deve essere soltanto un'operazione contabile: è un documento importante, dal quale deve emergere la parte di programmazione e di sviluppo, oltre che il pareggio tecnico. Tutto questo è indispensabile, ma mi pare che questi indicatori siano un po' carenti.
E' un bilancio preparato con la tecnica della coperta corta e forse non si poteva fare altrimenti: si taglia da una parte per integrarne un'altra e si applicano correttivi senza avere sufficientemente chiaro l'obiettivo che si vuole raggiungere. I tempi, poi, sono quelli che hanno determinato questo bilancio: siamo a fine aprile e solo oggi ci apprestiamo ad approvare un bilancio di previsione con un ritardo eccessivo.
Si direbbe che da due anni - questo è il tempo da cui siedo in questi banchi - il bilancio di previsione sia approvato in emergenza (in termini calcistici si direbbe in "zona Cesarini"). Questo non va bene. Occorre lavorare in modo diverso: più programmazione, più presenza, più serietà nei nostri impegni di Consiglieri, più concretezza e più concertazione da ambo le parti. Speriamo che questo avvenga, affinché il bilancio del 2003 possa essere approvato in tempi ragionevoli.
Certamente la sanità ha fatto molto discutere nella stesura di questo bilancio, perché, con una spesa farmaceutica che continua a crescere, si è cercato di porre rimedio applicando ticket sui farmaci e sul Pronto Soccorso e, con una spesa sanitaria in continua ascesa, si è dovuto correre ai ripari introducendo l'aumento dell'IRPEF, a fronte di un deficit di 177 milioni di euro. Questo sistema di rincorrere, senza avere in mente un piano preciso e puntuale di riordino e di rientro della spesa, è certamente motivo di preoccupazione.
L'applicazione dei LEA, prorogati a giugno, penalizzeranno le fasce più deboli, per non parlare del Piano sanitario oggi passato nel dimenticatoio.
Questi campanelli d'allarme ci devono far riflettere ed impegnare in modo differente.
Questo Consiglio dovrà, comunque, licenziare questo documento con tutti i distinguo del caso, perché, a mio avviso, un ulteriore ritardo creerebbe danni peggiori. Mi auguro che questo non sia voluto da nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Iniziamo subito mettendo un po' d'ordine nelle constatazioni espresse dall'opposizione. La salute di una maggioranza e di una Giunta va giudicata sulla base di atti deliberativi e concludenti.
Le ultime recenti tornate, dapprima quella sul ticket e oggi quella sul bilancio, rappresentano una maggioranza che trova unitarietà nell'ordine del giorno del 18 aprile 2002, laddove si impegna la Giunta regionale ad elaborare e presentare un quadro strategico e complessivo in materia sanitaria.
Oggi, la presa di posizione dei Capigruppo di maggioranza - residua il Consigliere Cattaneo, ma, evidentemente, do per scontata anche la sua adesione - fa cogliere ancora una volta questo atteggiamento sicuramente unitario. Poi, possono esserci delle punture mediatiche, che comunque vengono ricondotte, nell'ambito di un dibattito istituzionale, a pruriti di marginale visibilità.
Il dibattito di oggi ha evidenziato come le critiche dell'opposizione non scuotono la struttura del disegno di legge.
Ancora aggiungo, mutuando dall'intervento del Consigliere Gallarini che 5-6 mesi di percorso del bilancio possono aver affievolito o, meglio aver dato la sensazione che sia affievolita la vitalità dello stesso. Pu dare l'idea, che è per certi versi indicativa del respiro che comunque contiene, o comunque delle intenzioni della Giunta e della maggioranza, di un bilancio che può sembrare in surplace, ma che, in effetti, contiene già il respiro di tutta una fervida iniziativa che si vuole andare ad assumere.
Ho molto apprezzato l'intervento dell'Assessore al bilancio laddove coglie nello scenario tutti i sintomi e la vocazione di un'attività che la Giunta si appresta a svolgere, sostenuta, stimolata e pungolata, se del caso, dalla maggioranza; imposta una crescita integrata per uno sviluppo diffuso e sostenibile; ripropone la Regione per creare un sistema regionale coeso e competitivo con le grandi Regioni europee.
Devo aggiungere qualche elemento su alcuni richiami specifici.
Condivido, anzi, sottolineo con maggiore acutezza l'esigenza di una tempestività proprio per meglio collocarci nel tempo e per meglio dare impulso alle azioni che la Giunta andrà ad assolvere in seguito.
Altresì preciso come, ancora una volta, la polemica in punto sanità sia ormai un po' stantia. Su tutte le precisazioni e i contributi dati dall'Assessore non solo non abbiamo visto alcun rilievo che possa metterci a disagio, ma dobbiamo ancora una volta sottolineare come l'abolizione dei ticket attraverso la legge n. 388/00 abbia determinato una strumentalità.
Caro Consigliere Riggio, possiamo pure interpretare che alcune azioni siano strumentali, anche se così non è, a esiti elettoralistici, ma dobbiamo dire che queste manovre, quando in modo struggente sono state poste in atto dall'Ulivo, non hanno sortito alcun effetto; questo a dimostrazione, ed è soltanto un espediente dialettico, che è un argomento che ha il respiro corto.
Per quanto riguarda l'intero problema dei trasporti, dobbiamo aggiungere che intanto noi ci troviamo, proprio in virtù del Titolo V e di tutto quanto sta avvenendo in sede attuativa, in una situazione nuova e che la politica dei trasporti, prima imperniata soprattutto sul piano della comunicazione, ha avuto i suoi positivi frutti. Soprattutto ha avuto attenzioni anche per le fasce deboli: non dimentichiamo le iniziative dell'Assessorato in punto disabili, ma, soprattutto, oggi, si sta delineando una situazione che è di ampio respiro, dalla Asti-Cuneo alla Torino-Milano e Torino-Lione, in tema di Alta Capacità.
Il piano dei 2.000 miliardi sulla rete regionale non è semplicemente un'esplosione di fantasia dell'Assessore, ma costituisce un momento dell'accordo che si è sostanzialmente raggiunto e sostanziato con le otto Province.
Siccome cerco di parlare in positivo, rifuggo da facili polemiche perché potrei limitarmi a dire che, in effetti, in punto trasporti abbiamo proprio per quanto dicevo prima, anche per modificate competenze, ereditato una situazione che certamente non era favorevole, ma che certamente non è riconducibile all'Assessorato e alla Giunta.
Ancora una volta sottolineo come anche in tema di lavoro vi sono delle visioni piuttosto anguste, vi sono dei quadri che non evolvono per quanto riguarda gli atteggiamenti e le proposizioni che vengono dall'opposizione.
Il riferimento al Presidente dell'Unione Industriale di Biella - mi pare che questa mattina ne avesse parlato il Consigliere Ronzani - se lo si va a leggere, costituisce un cahier de doléance, che però trova ancoraggio nell'azione del precedente Governo e dei precedenti Governi nazionali.
Il Presidente dell'Unione Industriale si duole per un fisco esoso quindi ne invoca uno meno esoso. Infatti ci si sta adoperando per una revisione dell'IRAP. La semplificazione degli adempimenti è stato un cavallo di battaglia del centrodestra (anche qui ci troviamo nell'alveo da noi sempre tracciato), così dicasi per i trasporti e per la politica previdenziale. Il Presidente dell'Unione Industriale denunciava la rinuncia al nucleare che tanto ha penalizzato l'industria piemontese.
Quanto al riferimento dell'art. 18, mi pare assolutamente in conferente, perché è evidente che, dato il tessuto imprenditoriale della Provincia di Biella, è un riferimento di poca attinenza con quelle problematiche. Anche laddove esortava ad abbandonare atteggiamenti ideologici, evidentemente il destinatario principale non poteva certo essere il Governo.
Questo è per la completezza di argomentazione.
Tutto ciò detto, e visto che il tempo è esaurito, riteniamo che questo bilancio possa trovare il nostro sostegno, pur ribadendo l'auspicio di una maggiore tempestività in futuro e di un respiro che siamo certi questa Giunta saprà ampliare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente e colleghi, penso che questo bilancio preventivo per l'anno 2002, che arriva in aula in limine mortis, cioè esattamente a pochi giorni a poche ore dalla scadenza del mese di proroga dell'esercizio provvisorio la dica lunga su due argomenti.
Il primo riguarda il fatto che si è aperta una fase nuova per le Regioni. La modifica del Titolo V della Costituzione, attuata con il referendum confermativo, assegna definitamene alle Regioni nuovi e più importanti compiti di programmazione, delegando intere materie alle Giunte regionali.
E' del tutto sorprendente che, mentre lo Stato ha votato la sua legge finanziaria alla fine dell'anno, che tutti i Comuni e le Province hanno votato da tempo i loro bilanci, la Regione Piemonte, Ente importante con nuovi compiti e responsabilità, approvi il proprio bilancio a quattro mesi dall'inizio dell'anno solare.
Questo implica che la Regione ha rinunciato a compiti importanti di programmazione e di indirizzo nei confronti della comunità piemontese. Ha rinunciato, nei fatti, a svolgere quel ruolo fondamentale che la nuova legislazione le assegna.
Se in passato era grave approvare il bilancio così in ritardo, è molto più grave oggi in presenza del nuovo ruolo che ha un Ente come questo.
Compiere un'operazione di questo tipo non dà peso né ruolo alla Regione e non le consente di decollare verso le nuove prerogative che le vengono attribuite.
Vi è un problema in più, oltre questo scenario istituzionale e generale. Noi ci troviamo - e questo bilancio ne è lo specchio chiaro all'interno di una crisi politica oggettiva della Giunta. Siamo in quest'aula a discutere e, poi, a votare il bilancio preventivo con un Assessore ad interim, in seguito alle dimissioni dell'Assessore Burzi avvenute non in un momento qualsiasi, ma nel contesto del momento più complesso dell'iter di quella legge e di quel provvedimento. Una crisi politica oggettiva e strisciante di cui si annunciano continui rimpasti continue soluzioni ad horas, ma che, invece, rimane una crisi che perdura un rimpasto che non arriva e un'oggettiva debolezza e un indebolimento ulteriore del suo ruolo di governo.
Questa crisi politica è tutta scritta all'interno del documento contabile. Come abbiamo già ricordato e ha già richiamato il collega Riba nel dibattito odierno, questa crisi politica vede crescere di 2.000 miliardi le spese correnti, mentre vede calare di 1.500 gli investimenti.
Vede la Regione assente su grandi e importati capitoli che riguardano le problematiche di sviluppo e riassetto di questo territorio, dalle vicende delle infrastrutture a quelle del dopo alluvione.
Per quanto riguarda la vicenda dei trasporti e la viabilità, non abbiamo i dati di cosa abbia significato il processo di regionalizzazione sia per il sistema ferroviario, sia per quello viario, e il processo di regionalizzazione dell'ANAS.
Non abbiamo alcun dato relativo al riassetto del territorio sul dopo alluvione, dove ai tagli del Governo centrale hanno prontamente corrisposto quelli della Regione Piemonte.
Siamo ad un'importante capacità di intervento e di scelta su un settore cruciale quale quello del lavoro. Sappiamo quanto sia cruciale questa problematica in queste settimane e in questi giorni, tant'è che, proprio a Torino, l'altro giorno, in occasione dello sciopero generale, c'erano in piazza, sulle questioni del lavoro e dei suoi diritti, "solo" 150.000 persone, senza contare le altre nel resto del Paese.
Qui, abbiamo l'1 per mille delle risorse destinate alle problematiche del lavoro e a sostegno di questo settore.
Perché è un bilancio così tardivo, che fa mancare alla Regione l'appuntamento del grande ruolo che la Costituzione le assegna e che evidenzia una crisi politica così profonda? Il nodo è che se noi dovessimo esemplificare questo bilancio e schematizzare attraverso un grafico sarebbe un bilancio in cui avremmo due uniche variabili: la prima, la sanità, poi tutto il resto. La sanità si sta mangiando, anzi, gli sprechi sulla gestione della sanità piemontese si stanno mangiando il bilancio della Regione, oltre a dissestare il settore sanitario e socio assistenziale di questa Regione, oltre a distruggere in questa Regione qualsiasi modello di Welfare, senza neanche inventarne un altro, magari con una proposta di destra, come qualcuno ha fatto - penso a Formigoni distruggendo e basta, cancellando e basta il Welfare e lo Stato sociale regionale.
Questa cancellazione del Welfare passa attraverso un pezzo più importante del suo bilancio, Presidente. In questo bilancio c'è un deficit occulto. Non dirò che le cifre sono false, dico che quantomeno non sono attendibili, non sono veritiere neanche per un bilancio di previsione; non pretendo un assestamento, ma un bilancio di previsione, a quattro mesi dall'inizio dell'anno, potrebbe avvicinarsi di più a quei 400 miliardi di deficit sulla sanità che lei scoprirà a novembre. Quando a novembre li scopriremo, salvo decidere allora, e solo allora, che occorrerà una nuova addizionale IRPEF, che, da una tantum, diventerà una sempre, noi a questa avremmo aggiunto 170 miliardi ingiusti per una parte e inesigibili per l'altra.
Per quanto riguarda i ticket, abbiamo lavorato su una serie di tabelle presentate in Commissione, che definire inattendibili significa essere benevoli nei confronti dell'Assessore cosiddetto competente. Siamo passati a più 25 miliardi di attivo, al Presidente che conclude dicendo: "Mi accontenterei di un passivo di 100 miliardi", alla realistica definizione in negativo, che noi riteniamo essere quella credibile, di almeno 400 miliardi. In sostanza, un bilancio povero, un bilancio specchio di una crisi politica e che la evidenzia tutta, un bilancio che ci dice ancora una volta che non solo avete dissestato il settore della sanità distruggendo il Welfare nella Regione Piemonte, ma distruggendo quel Welfare avete trascinato nel baratro l'intero bilancio regionale.
Faremo in seguito la dichiarazione di voto dopo la battaglia per gli emendamenti. La situazione non cambierà significativamente. Come lei avrà colto, il nostro giudizio è sufficientemente negativo.


Argomento: Varie

Saluto al gruppo Telecom Italia di Torino


PRESIDENTE

Saluto il gruppo Telecom Italia di Torino in visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004"


PRESIDENTE

In merito alla discussione generale del disegno di legge n. 371, ha la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Colleghi, ci troviamo oggi a confrontarci sul bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2002, dopo un ampio lavoro nelle Commissioni, prima in quelle di merito per oltre un mese, poi in I Commissione per circa venti giorni.
C'è stata la possibilità di un ampio confronto di merito e voglio ringraziare - e lo ha già fatto il Presidente Gallarini nella relazione gli uffici, quelli del Consiglio e della Giunta regionale, per il lavoro e per la collaborazione che ci hanno dato. Così come tutti gli Assessori, e in particolare l'Assessore al bilancio Pichetto, che non è un Assessore ad interim, perché come ben sanno i Consiglieri regionali - soprattutto quelli che siedono da più legislature - gli Assessori ad interim non esistono e non possono esistere. L'interim è assegnato al Capo di un Governo, al Capo della Giunta regionale; quindi, l'Assessore Pichetto è un Assessore al bilancio a 360 gradi nella pienezza delle sue funzioni.
Ho apprezzato il lavoro nelle Commissioni, e credo che sia servito moltissimo. Questa mattina un collega ha detto: "E' stato fatto un po' di ostruzionismo". Devo dire che ostruzionismo nelle Commissioni non ne ho visto. Certamente ho visto un'azione politica forte e robusta, che alcune volte, in particolare sulla sanità, ha necessitato di una serie di approfondimenti.
Ci siamo talvolta trovati al pomeriggio a riparlare delle questioni che avevamo già affrontato al mattino, e il giorno successivo a riparlare e a riconfrontarci sulle questioni che avevamo già affrontato il giorno precedente. Però credo che sia stato, almeno per me lo è stato particolarmente utile.
Ho quindi apprezzato il fatto che non vi è stata un'attività ostruzionistica; erano stati annunciati da parte dell'opposizione una serie di emendamenti di merito, e la maggioranza aveva dato la piena disponibilità - che rinnova - a confrontarci nel merito e sul merito compreso il merito che è posto all'attenzione del Consiglio da parte dell'opposizione.
Era stato detto: "C'è qualche emendamento di merito, e ci confrontiamo". Bene, qui ci sono 206 emendamenti; credo quindi che ci sarà del merito, ma - lo dico e non per contraddirmi con quanto ho detto prima comincio già a percepire una certa attività ostruzionistica, tant'è che la Consigliera Manica, con coerenza e trasparenza, lo ha già, di fatto preannunciato.
A differenza dello scorso anno, non siamo di fronte a un bilancio tecnico, ma ad un bilancio politico presentato dall'Assessore Burzi e portato avanti dall'Assessore Pichetto: è il documento della Giunta regionale, a prescindere dalle persone che ricoprono il ruolo di Assessore al bilancio. E' un disegno di legge presentato all'attenzione del Consiglio da parte della Giunta regionale, che lo ha votato e lo ha assunto come tale proponendolo al Consiglio.
E' stato detto che la maggioranza è in crisi. Io non credo che la maggioranza sia in crisi; certamente ci sono delle difficoltà, c'è una dialettica viva all'interno e al di fuori dell'aula.
Personalmente, lo vedo anche come un valore, e credo che, anche su un tema delicatissimo come quello della sanità, questa maggioranza, anche con la Lega Nord, abbia trovato comunque una sua coesione con l'ordine del giorno di maggioranza, che è stato votato non solo dai Consiglieri di maggioranza, ma anche dai Consiglieri che oggi siedono all'opposizione. La Giunta regionale dovrà tenere conto di alcune indicazioni politiche del Gruppo di Forza Italia, del Gruppo CCD-CDU, dell'esigenza della Lega Nord e quant'altro, che in un ordine del giorno sono state riprese e condivise.
Tant'è che l'ordine del giorno è stato approvato.
Quindi, può darsi che vi siano divisioni. Vedremo quale sarà il prosieguo del confronto che ci porterà, prima o poi, e porterà il Presidente della Giunta regionale, ad ultimare il rimpasto e quindi a dare un riassetto alla propria Giunta. Ma credo che ci siano delle divisioni evidenti anche nel centrosinistra: non che questo ci rallegri, però è evidente. Forse si possono mascherare meglio, perché non avete l'obbligo morale e la convenienza politica ad essere coesi a tutti i costi. Sappiamo che l'opposizione ha questo privilegio.
Credo però che il siluro, o meglio il TGV, che ha colpito nel fondoschiena il capo dell'Ulivo francese, Presidente Jospin, possa portare così come noi facciamo in altri ambiti - un elemento di riflessione anche all'Ulivo italiano, e quindi anche al centrosinistra qui in Regione e fuori.
Il nostro bilancio in materia di sanità vuole tendere al pareggio. E' un bilancio, a nostro giudizio, reale. Certo, è un bilancio di previsione che tiene conto anche di elementi consultivi del 2001, che non sono ancora completi.
E' utile ricordare, per chi parla ancora - anche se più velatamente di falso in bilancio, che la Corte dei Conti, esaminando il consuntivo dell'anno 2000, riconosce alla Regione Piemonte "un miglioramento della tendenza, con un avvicinamento dei dati previsionali delle entrate rispetto a quelli di accertamento".
Quindi, credo che la Giunta Ghigo - che era la stessa ancorché qualche persona può essere cambiata - abbia comunque la capacità di presentare all'aula un bilancio di previsione più reale possibile. Lo vedremo.
Abbiamo messo i ticket, ma non siamo contenti di questo, e ci siamo già confrontati nella giornata di venerdì. Certamente è nostro fermo intendimento - il Presidente Ghigo lo ha già detto - non confermare l'addizionale IRPEF nel 2002. Vedremo di fare di tutto per evitare questo.
Se così non sarà, ci confronteremo e vedremo quali saranno le necessità che eventualmente ci porranno nella condizione di reintrodurla, ma noi cercheremo di non farlo. E siamo convinti che quasi sicuramente riusciremo a non farlo con altrettanta determinazione come voi invece siete convinti del contrario.
In merito al mantenimento dei LEA oltre il 30 giugno, ci siamo confrontati in Commissione. Quindi, anche sulla questione relativa alla ridefinizione dei budget delle Aziende, perché comunque, con la minor spesa farmaceutica e l'entrata in vigore dei ticket, saranno disponibili altre risorse.
Riguardo all'assistenza, è nostro fermo intendimento avviare il processo che tende al 2% degli accreditamenti: è una proposta condivisa e sollevata dai Gruppi della minoranza.
Quindi, a questo proposito, mi auguro che si possa arrivare ad un ordine del giorno condiviso da questo Consiglio regionale, collegato al bilancio, in modo che si possa attivare nell'immediato e prioritariamente quello che dicevano altri Consiglieri e i Consiglieri di opposizione, cioè le condizioni per i posti letto delle RAF e delle RSA, già realizzati con i contributi pubblici, ai sensi della legge n. 67/88 e della L.R. n. 53/96.
E' chiaro che se vi è questa disponibilità immobiliare, abbiamo l'esigenza di una lista di attesa, dobbiamo far incontrare la domanda e l'offerta perché abbiamo un'utilità sociale, che tutti condividiamo essere patrimonio di tutti. Soprattutto abbiamo anche - riguardo alla partita sociale - una convenienza economica, perché sappiamo che il costo letto di un ricovero improprio è di un milione e mezzo, mentre un letto nelle RSA costa 150 mila lire.
Il nostro bilancio discende da un'analisi socio-economica della situazione piemontese e dagli strumenti che la Regione intende attivare per contribuire alla crescita complessiva.
L'Assessore Pichetto ha già fatto un'analisi demografica e socio economica, che noi condividiamo. E' stata citata la riforma del Titolo V con il referendum confermativo dello scorso mese di settembre.
Le nuove competenze delle Regioni sono il risvolto o il rovescio della medaglia del federalismo: "Più competenze e meno risorse", ma noi rimaniamo comunque federalisti convinti.
Quindi, è una sfida che le Regioni e che la Regione Piemonte dovrà vivere e percorrere. Le risposte dipenderanno anche da noi.
"Bilancio blindato, pochezza delle risorse" in alcuni ambiti. La Giunta ha dovuto tenere conto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità che comportano un incremento del 4,5% sia negli impegni che nei pagamenti rispetto al 2000.
La Giunta ha l'obiettivo prioritario del contenimento della spesa corrente del 5%, da raggiungere nell'ambito di questo esercizio.
Questo è il mandato della Giunta ai dirigenti, questa è una delle possibilità per liberare risorse, per finanziare le esigenze della comunità e del territorio piemontese.
Oggi, con il Consigliere Costa - e non solo con lui - è stato toccato il tema degli amministrativi; su questo il Gruppo di Forza Italia ha già avuto un momento di confronto in Commissione. Qualcuno sostiene che ci sono 2.000 amministrativi in più del necessario. Non lo so; certamente chiediamo alla Giunta regionale di verificarlo.
Non a caso, il Governo nazionale, presieduto dall'on. Berlusconi, ha bloccato le assunzioni pubbliche dando la direttiva e la priorità alle assunzioni per mobilità. Dobbiamo avere il coraggio di verificare questo dato e confrontarci.
Se ci sono veramente 2.000 amministrativi in più - o quelli che saranno occorrerà incentivare una mobilità condivisa verso altre Amministrazioni dello Stato, verso altri uffici delle Amministrazioni locali, com'è avvenuto nel settore dell'agricoltura, quando la delega in funzione della Bassanini è passata dalla Regione alla Provincia.
Su questo - ripeto - dobbiamo confrontarci. Verifichiamo, valutiamo, ma poi dovrete dire, nel merito, e non solo denunciandolo, cosa pensate e se condividete l'ipotesi della mobilità, che deve essere condivisa, ma che al contempo, deve essere incentivata dalla Regione.
Il collega Riba ha parlato di 6.000/7.000 dipendenti assunti in una sequela di anni, e in Commissione si era riferito esplicitamente agli anni vicini alle elezioni regionali.
A questo proposito, aspettiamo con ansia che il Presidente della Commissione d'indagine sulla sanità, Consigliere Saitta, faccia pervenire al nostro Gruppo la documentazione richiesta dal Consigliere Scanderebech riguardo agli stati di famiglia dei dirigenti apicali e non solo.
Sarà interessantissimo, in termini d'indagine, capire cosa è successo e se è successo. Noi siamo pronti a verificarlo.
Presidente, mi avvio alla conclusione.
I buoni scuola restano una nostra priorità politica perché non sono una marchetta elettorale, ma un punto saliente del nostro programma elettorale un punto saliente del programma elettorale e poi di governo, condiviso dalla maggioranza che sostiene la Giunta regionale.
E' una priorità politica; abbiamo già approvato un articolo di quella legge.
Se è una questione di estetica il fatto di trasferire il fondo accantonato per la legge sui buoni scuola nel fondo indistinto per finanziare i disegni di legge della Giunta regionale, non c'è alcun problema; la priorità politica resta, la determinazione di portare avanti l'approvazione di questa legge è e resta quella che ci ha motivati nell'inserirlo nel programma elettorale. Sarà, poi, il Consiglio regionale a decidere.
Dovete apprezzare che non abbiamo fatto il muro contro muro: sui 35 miliardi del 2000 ci siamo confrontati e abbiamo deciso insieme come destinare quei soldi nelle more dell'approvazione della legge; vedremo se nel 2002 verrà approvata o meno questa legge. Sarà il Consiglio regionale con la sua sovranità...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non ho concluso, Presidente. Alcuni colleghi hanno parlato 14-15 minuti; le chiedo ancora un minuto.



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere in un minuto.



CATTANEO Valerio

Il DPEF segnato in Commissione è un documento pessimistico - per chi l'ha letto - è stato redatto in un momento particolare, all'indomani dell'11 settembre, pertanto andrà rivisto e lì ci dovremo confrontare.
Presidente Ghigo e Assessore Pichetto, Forza Italia vi chiede questo: entro il mese di luglio 2002, l'approvazione della legge finanziaria con una revisione del DPEF; entro il mese di settembre 2002, l'approvazione del bilancio in Giunta regionale; entro il 31 dicembre 2002, per la prima volta, l'approvazione del bilancio in Consiglio regionale.
Questo era il nostro impegno, l'impegno del Presidente Ghigo e della maggioranza che lo sostiene, esplicitato fin dalla seduta di insediamento nel maggio 2000. Non abbiamo potuto attuarlo fino ad oggi perché questo è un bilancio di transizione, in un anno di transizione per le Regioni quindi anche per la Regione Piemonte, con le novità che sono avvenute: la regionalizzazione dell'ANAS, il Titolo V e tutto quello che prima abbiamo citato.
Nel 2002 possiamo farcela. Lo faccia, Presidente! Lo faccia, Assessore Pichetto! La maggioranza vuole questo e vi sosterrà.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Prima di dare la parola agli Assessori per un intervento sugli emendamenti, in maniera tale da poter facilitare la discussione degli stessi sentendo preventivamente l'orientamento della Giunta, procederei alla votazione in merito a due nomine urgenti.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto relativo alle "Nomine".
Si distribuiscano le schede per la seguente nomina.


Argomento: Nomine

Fondazione Luigi Einaudi (art. 5 dello Statuto) - Consiglio di amministrazione. Nomina di 1 rappresentante.


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Giordano e Godio.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Si distribuiscano ora le schede per la seconda nomina.


Argomento: Nomine

Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna (art. 3, L.R. n. 46/86 integrata dalle LL.RR. n. 33/91 e n. 77/95). Nomina di 2 membri in sostituzione delle signore Anna Mantini e Marta Minervini.


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Giordano e Godio.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo procede all'appello nominale)


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004"


PRESIDENTE

Colleghi, prima di chiudere i lavori, darei lo spazio agli interventi degli Assessori, per precisare la posizione della Giunta sugli emendamenti che sino a questo momento sono stati presentati.
Iniziamo con l'Assessore Cavallera. Prego, ha facoltà di intervenire.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. Ho cercato di scorrere tutti gli emendamenti - più di 300 - che sono stati presentati e di catalogarli, nei limiti del possibile, per tipologia, oltre ad averli esaminati uno per uno.
Nell'intervento terrò anche conto delle opinioni esposte dai rappresentanti dei vari Gruppi e, naturalmente, mi riferirò anche alle considerazioni di quadro che sono state portate avanti dal relatore e da coloro che sono intervenuti in ordine alla procedura e alla tempistica che ci è consentita ed imposta dal discutere il bilancio a fine aprile.
Molti colleghi hanno già evidenziato come la gestione del bilancio durante l'anno sia un qualcosa di vivo, pertanto, ai fatti previsionali ipoteticamente datati ad ottobre-novembre dello scorso anno, possiamo aggiungere una serie di fatti amministrativi che, nel frattempo, si sono verificati.
Per quanto riguarda le deleghe di mia competenza, ho constatato che gli emendamenti riguardanti l'ambiente sono tutti di "atterraggio"; sono emendamenti che prelevano da altre unità previsionali di altri Assessorati o di altra provenienza, e sono indirizzati ad unità previsionali di base dell'Assessorato all'Ambiente.
Li ho articolati in emendamenti relativi all'unità previsionale della tutela dell'ambiente in senso stretto, emendamenti relativi al sistema informativo della Valutazione di Impatto Ambientale, emendamenti relativi ai rifiuti, all'energia, alla qualità dell'aria, ai parchi, alle bonifiche e alle acque, sia come monitoraggio e tutela, sia come investimenti, e, non ultimo, emendamenti relativi al settore geologico.
Per quanto riguarda l'agricoltura, abbiamo due tipi di emendamenti: emendamenti che interessano il prelievo da capitoli dell'agricoltura per destinarli ad altre finalità estranee all'Assessorato e abbiamo delle ridefinizioni all'interno della delega all'agricoltura.
Vorrei premettere che, rispetto a quando abbiamo presentato il bilancio di previsione, voi troverete alcuni emendamenti dell'Assessore all'Agricoltura - controfirmati, come ovvio, dall'Assessore al Bilancio (gli emendamenti n. 2 e n. 3) - che tendono ad inserire nel bilancio una serie di fondi nel frattempo pervenuti da parte dello Stato (fondi pervenuti a cavallo tra il 2001 e il 2002).
Allo stato attuale, dobbiamo assolutamente tenerne conto, poiché alcune finalizzazioni di questi fondi sono assolutamente di routine. Si pensi, ad esempio, al contributo alle Associazioni provinciali degli allevatori, che richiedono, mensilmente e trimestralmente, erogazioni, in quanto svolgono compiti per conto del Ministero dell'Agricoltura e, nel caso particolare per conto della Regione.
L'emendamento n. 2 è un emendamento di entrata e il n. 3 è un emendamento compensativo. Per l'emendamento n. 2 vedete la provenienza; nel primo l'unità previsionale 0.9, 0.2 viene aumentata di 31.309.351 euro.
E' opportuno che ci sia il chiarimento anche per i colleghi. Sul capitolo 296 ci sarà un incremento di 258.228 euro prevenenti da Agea per attività di monitoraggio del servizio fitosanitario regionale per la misura U, che è compresa nel Piano di sviluppo rurale. E' la misura sulla flavescenza dorata: è in atto un decreto di lotta obbligatoria, è una misura di intervento.
Al capitolo 470, 4.910.280 euro che sono l'entrata, insieme al capitolo 1012, che prevede 26.120.843 euro a valere sulla legge n. 498/99 (la legge di trasferimento di funzioni). L'altra entrata è al capitolo 2155, quale finanziamento mirato per la fornitura dei bollettari per la riproduzione bovina. Sono tutti compiti di istituto che, dal Ministero, vengono svolti tramite la Regione e poi noi, a seconda delle competenze che abbiamo dato le riversiamo alle Province.
Questa manovra è stata anche utilizzata per soddisfare due punti importanti delle osservazioni pervenute con gli emendamenti, in modo particolare per quanto riguarda la difesa attiva dalle calamità e per le opere di irrigazione per fronteggiare la crisi idrica e la siccità corso.
Abbiamo la possibilità di utilizzare per la lotta attiva alle avversità, tentando di economizzare o di contenere gli stanziamenti che erano già destinati, un capitolo in conto capitale. Per quanto riguarda invece, gli invasi e le opere irrigue, prevedere una destinazione a livello pluriennale, cosiddetto in annualità, di 2 milioni e mezzo di euro per dieci anni, in modo da poter disporre di circa 5 miliardi, in conto capitale, per le opere di difesa attiva dalla grandine e da 45 a 50 miliardi di lire per investimenti nel campo degli invasi e dell'irrigazione.
Naturalmente, questi valori vanno letti come sforzo all'interno dei fondi dell'Assessorato all'agricoltura, per affrontare una calamità che dall'ottobre dell'anno scorso ad oggi, si è acuita, è universalmente riconosciuta. Anzi, l'andamento meteoclimatico di questi giorni non fa cessare l'allarme, perché il livello dei laghi e dei fiumi è certamente non soddisfacente, non è rapportato agli andamenti degli anni precedenti.
Per quanto riguarda la difesa dalle calamità, dalla grandine e dalla brina - ricordiamo le ultime gelate invernali - bisogna mettere in risalto una situazione che deve essere affrontata tempestivamente.
Questi problemi, come tanti altri presenti in agricoltura e nell'ambiente, dovranno essere affrontati in sede di finanziaria.
Come l'Assessore Pichetto ha già illustrato, seguirà, secondo la prassi consolidata, la finanziaria e l'assestamento, in modo che potranno essere completate le manovre che in questa sede vengono iniziate.
Ecco che sull'unità previsionale di base 11011 vi è un incremento di 8.120.000 euro; sull'unità previsionale di base 11021 vi è un incremento di 2.700.000 euro; sull'unita previsionale 11032 vi è un incremento di 4.725.000 euro; sull'unità previsionale 12011 vi è un incremento di 6,030,000 euro. Queste risorse sono già destinate: il 90% sono a fronte di misure già avviate nel campo del Piano di Sviluppo Rurale, nel campo del cofinanziamento dei programmi interregionali che prevedono un 30% di risorse a carico della Regione. Si è potuto, riassestandoli tutti, ricavare quei 2 milioni e mezzo di euro che determinano la possibilità di intervento immediato per la difesa dalle calamità.
Vengono investite, dall'opera di raschiatura e assestamento, le unità 12031, 12042, 13011, 13012, 13021, 13022 e 13041.
Preciso - ma è inutile che insegni ai colleghi come leggere un bilancio che i prefissi 11, 12 e 13 sono i numeri distinti delle Direzioni dell'agricoltura. Poi ci sono i vari settori: se il numero finale è 1, vuol dire che è spesa corrente, se è 2 vuol dire che sono investimenti.
Queste due manovre si compensano e ricaviamo le risorse per fare quelle due operazioni: il pluriennale per l'irrigazione e l'avvio del discorso antigrandine e antibrina.
Qualche considerazione di carattere più articolato sui vari emendamenti.
Per quanto riguarda l'agricoltura, ho notato che vi sono parecchi emendamenti che prelevano dai capitoli della valorizzazione e della promozione in agricoltura. Devo dire che sotto questo profilo non sono d'accordo e non vedo ulteriori necessità che i colleghi mettano in risalto con questi emendamenti.
Ritengo che, al di là delle emergenze a cui ho fatto prima riferimento (brina, gelo, grandine e siccità), per le politiche ordinarie occorrano, a mio avviso, maggiori risorse reperite in termini finanziari.
Non sono in grado di proporre ulteriori contenimenti, perché il settore dell'agricoltura non è mai stato un bilancio ricco più di tanto, ma ci sono criticità in tutti i settori e, naturalmente, proprio la promozione, a mio avviso, è del prodotto Piemonte nel suo complesso. Posso accettare sollecitazioni a fare sinergia e a cercare di promuovere solo i prodotti di qualità (magari promuovere il vino insieme al formaggio e alla carne) perché, a mio avviso, in un mercato globale dove la competizione con le altre Regioni e con le altre Nazioni è sempre più agguerrita, le sollecitazioni sono da incrementare, non certo da ridurre, valutandole con criteri di attenzione. Possono essere valutate anche in questa sede, per senza avere risorse aggiuntive, a meno che non ci sia "un colpo di scena" da parte del collega Pichetto che potrebbe dire: "Ci sono maggiori disponibilità". Non dico "no" a priori a tutta una serie di emendamenti però bilanciamoli. Non vi sono le risorse per poterli accogliere, salvo quelle emergenze già prima dette, perché mi sembra che gli interventi dello Stato per ora siano soddisfacenti.
Diverso, invece, è il caso dell'ambiente, su cui vi è tutta una serie di proposte. Su questo argomento vorrei essere più preciso in ordine alle finalizzazioni previste.
Per quanto riguarda il discorso dei rifiuti, vi mostro una tabella redatta da miei collaboratori.
In questi anni - naturalmente parlo degli anni 1998/1999 - in tutte le province piemontesi si è avuto, a carico del nostro bilancio, interventi di 43 miliardi di lire per impianti del ciclo della raccolta differenziata.
Questo non è di poca importanza, perché ha significato la realizzazione di stazioni di conferimento e di impianti di selezione. Credo, quindi, che se oggi, in Piemonte, abbiamo una raccolta differenziata che supera il 20% e ha come obiettivo arrivare al 30% nell'arco di un anno, lo dobbiamo a questa azione mirata, forse non adeguatamente pubblicizzata, che, già dal 1997 in avanti, ha intrapreso questa strada dicendo: "Prima mettiamo in condizione i consorzi, le municipalizzate e i Comuni di fare un progetto mirato per la raccolta differenziata in quelle realtà", perché capite bene che è diverso fare la raccolta differenziata a Torino rispetto ad un Comune sparso dove i problemi sono diversi, anche da un punto di vista organizzativo.
Abbiamo poi finanziato gli impianti più complessi, naturalmente anche la separazione dell'umido dal secco, per una spesa di altri 10 miliardi di lire. Dopodiché, siamo passati ad altri impianti ancora più complessi, tipo quelli di selezione spinta, senza i quali il 35% della legge Ronchi non si sarebbe raggiunta.
Sulla raccolta differenziata è inutile che ci convinciamo che dobbiamo solamente fare un'opera di educazione civica, perché bisogna disporre di impianti adeguati di selezione, che fanno sì che davvero il materiale raccolto differenziatamente vada da un'altra parte e non torni in discarica (come abbiamo già visto nel passato), per cui abbiamo previsto di dare un contributo, a fronte di mutui da stipulare, del 3% costante annuo, su investimenti di circa 45 miliardi. Qui ce n'è per tutti: Alba, Pinerolo Cuneo, Torino, Asti, Biella, Consorzio Alessandrino, Casale, Ovadese e Ciriè, tutti consorzi che hanno presentato il progetto, che però non viene finanziato se prima non è approvato.
Quando sono arrivato all'Assessorato all'Ambiente, mi sono trovato una barca di residui, perché è un settore difficilissimo: per fare un impianto anche solo una piattaforma di conferimento, c'è l'opposizione di quelli che abitano in loco e allora bisogna, prima che si dotino del progetto, che venga approvato e poi, attraverso un accordo di programma con la Provincia (così coinvolgiamo la Provincia in un'opera di coordinamento e controllo) si manda avanti la realizzazione.
Di questo programma, circa la metà è già partita, l'altra metà penso di condurla in porto nel 2002. Credo, quindi, che per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, si debba attuare un'opera di stimolo verso i consorzi. Ma attenzione, quest'anno abbiamo avuto la legge finanziaria e l'art. 35, che è un bell'elettrochoc per la gestione dei servizi pubblici degli Enti locali, perché impone, entro dicembre di quest'anno, la trasformazione delle aziende municipalizzate e consortili in società per azioni. Da un lato, svolge un'opera molto importante, perché rende intangibile il patrimonio, che non sarà più cedibile in quanto sarà sempre in capo all'Ente locale; dall'altro, dà la possibilità di gestire separatamente l'erogazione del servizio dalla gestione delle reti e degli impianti.
Quindi, si compie una scelta molto oculata, orientata verso un mercato più ampio, per mettere in competizione la gestione materiale del servizio riservando a soggetti più qualificati, anche pubblici, la gestione.
Per quanto riguarda le discariche, sono sostanzialmente a favore di una gestione pubblica, perché la discarica dura trenta/quarant'anni e abbiamo bisogno di avere un soggetto che duri nel tempo e che dia garanzie sotto questo profilo. Il 2002 è un anno che vede la spendita dei soldi già impostati e un forte impegno, come nelle acque, per arrivare a realizzare i dettati della legge finanziaria del 2002 che, da quanto ne so, riporta anche il consenso della CISPEL, cioè della Confservizi degli Enti locali.
Altri settori importanti di intervento sono le bonifiche e il tema dell'energia.
Vorrei precisare che, per quanto riguarda l'energia, abbiamo una legge in aula (e la stessa cosa dicasi per i rifiuti); quindi credo che non sia il caso di mettere il carro davanti ai buoi. Avendo, il collega Pichetto preannunciato una legge finanziaria, penso che sarebbe opportuno portare avanti la legge dell'energia e dei rifiuti (poi arriverà anche quella dell'elettromagnetismo, perché è quasi pronta in Commissione) e poi vedremo su queste leggi, a norme fatte e con interventi prefigurati (visto che le risorse sono scarse), di andarle ad appostare in modo preciso, dimenticando che, anche in sede di tali leggi, sono previsti degli stanziamenti che prelevano dal fondo generale globale di finanziamento.
Sotto questo profilo, quindi, ritengo che si possa dire "no" a questi emendamenti: non è un "no" di chiusura, quanto piuttosto un "no" che porta alla quadratura del bilancio in questa sede, che però si colloca, in modo dinamico, in una procedura e prospettiva che non è di inerzia, ma di intervento.
Credo di potermi avviare alla conclusione.
Per quanto riguarda il discorso del geologico, abbiamo acquisito parecchi fondi statali e fondi Interreg, che ci consentono di completare tutta la rete dei radar meteorologici.
Penso che non sfugga a nessuno il fatto che, non a caso, il Dipartimento della protezione civile nazionale ha stipulato una convenzione con noi affinché a livello nazionale venisse esteso il nostro modello di allertamento a tutte le Regioni. Ci pagano questa consulenza, quindi noi guidiamo il gruppo di lavoro nazionale che sta definendo le procedure di allertamento per situazioni meteo per tutta l'Italia.
Credo che sia una situazione con luci e ombre. Naturalmente, non si pu dare una risposta a tutte le esigenze che vengono in qualche modo segnalate. Si è fatto un grosso sforzo di priorità, ma, soprattutto richiamo l'attenzione dei colleghi sui tre emendamenti della Giunta, a cui prima ho fatto riferimento: gli emendamenti n. 2, n. 3 e n. 130, che riguardano gli investimenti, e il n. 131, che riguarda l'inclusione nell'elenco spese obbligatorie di tre capitoli che non erano stati inseriti (ma le spese obbligatorie sono le spese d'ordine, quelle che, ovviamente hanno una dinamica obbligata, che, in questo modo, perfezioniamo).
Sul singolo emendamento la Giunta potrà esprimere delle considerazioni ma, come avete capito, il mio giudizio è di andare nella direzione delle emergenze, demandando naturalmente per il resto le decisioni e le risposte al momento opportuno nelle singole leggi o nelle opportunità successive di leggi finanziarie.



PRESIDENTE

Assessore Cavallera, le chiedo di farmi pervenire un prospetto con gli emendamenti accettati.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

Se ho controllato bene, ho solo un emendamento - il n. 202 - a firma del Consigliere Chiezzi e altri, che chiede di aumentare di 520 mila euro il capitolo destinato alle risorse per interventi a favore della popolazione zingara.
Al collega Chiezzi e agli altri firmatari, che hanno assistito al dibattito in Commissione, la situazione è nota.
Noi, come Assessorato, insieme agli altri Assessorati alle politiche sociali delle varie Regioni, stiamo cercando di approfondire tutte le problematiche relative ai campi nomadi, perché abbiamo riscontrato che anche quando c'erano le risorse, per i Comuni è sempre stato molto difficile spenderle. Tant'è che le risorse impiegate negli anni addietro sono state poi restituite da molti Comuni che hanno avuto difficoltà a spenderle.
Non rinunciamo all'approfondimento della materia, perché riteniamo che dotare i campi nomadi di servizi igienici, di acqua e delle elementari condizioni igieniche, sia giusto. Però non possiamo, in questo momento accettare l'emendamento, perché sappiamo che nel corso dell'anno non ci sarà possibile impiegare quei soldi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore ai beni ambientali

Non ho molto da dire sugli emendamenti presentati sui capitoli di mia competenza, al di là di una gentile offerta sul capitolo dell'economia montana che, fra l'altro, verrà già coperto dai fondi statali reimpostati come è già stato detto in Commissione, quindi non necessita di ulteriori rimpinguamenti.
I capitoli di mio interesse riguardano la nuova legge che regolamenta la raccolta e la promozione dei tartufi, che è stata approvata da questo Consiglio non più tardi di due mesi fa, i cui capitoli sono stati già previsti. Le Province, i Comuni e le organizzazioni, come la legge prevedeva, sono già stati convocati. Con loro abbiamo discusso del bilancio disponibile in base alla legge predetta. Quelle risorse sono già state in qualche modo impegnate. Non ritengo debbano essere ridotte né di poco né di tanto. Esistono alcuni emendamenti che riducono queste risorse a disposizione. Non ritengo possibile accettare alcuna riduzione in quanto gli Enti locali interessati al trasferimento di queste risorse le hanno già previste nei loro bilanci e le hanno già destinate in qualche modo secondo le necessità.


Argomento:

Nomine (Proclamazione degli eletti)


PRESIDENTE

Relativamente alle "Nomine", in base allo scrutinio effettuato possiamo procedere con la proclamazione degli eletti.
Fondazione Luigi Einaudi (art. 5 dello Statuto) - Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.
Proclamo eletto il signor Emanuele Ruffino.
Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna (art. 3 L.R. n. 46/86 integrata dalle LL.RR. n. 33/91 e n. 77/95).
Nomina di 2 membri in sostituzione delle signore Anna Mantini e Marta Minervini.
Proclamo elette le signore Paola Ferrari e Gabriella Bigatti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente e colleghi, vorrei avanzare una proposta all'aula.
Dal dibattito generale sono emerse alcune richieste da parte dell'opposizione. E' stato formalizzato un numero rilevante di emendamenti che hanno l'intento di fare una verifica in senso più generale.
Anche nel dibattito in Commissione c'era stata un'apertura su alcune richieste di merito da parte di alcuni Gruppi consiliari.
Mi permetto di proporre alla Presidenza del Consiglio e ai colleghi Consiglieri una sospensione del Consiglio e una riunione dei Capigruppo per verificare se vi è la possibilità di un percorso, se non proprio più agevole, indubbiamente più utile al Consiglio sotto l'aspetto legislativo ed, eventualmente, in difetto, verificare anche una tempistica al fine di una programmazione, a fronte delle richieste presentate da alcuni Gruppi di opposizione, ad esempio, quella relativa al non svolgimento della seduta notturna e quant'altro che è già a conoscenza della Presidenza.



PRESIDENTE

Possiamo accedere alla richiesta di sospensione dei lavori.
Contestualmente, convoco la riunione dei Capigruppo in Sala A).
Alla fine, il Vicepresidente Riba comunicherà il risultato.
(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Vista l'ora, la seduta è aggiornata alle ore 10.00 di domani mattina.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 17.59)



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