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Dettaglio seduta n.205 del 22/04/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.19 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.50)



(La seduta ha inizio alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito alle "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale" comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cota, Marengo e Pedrale.


Argomento:

Integrazione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

L'o.d.g. della seduta odierna è stato integrato dal seguente punto: "Proseguimento esame ordini del giorno su Israele e Palestina", peraltro come già annunciato in aula dal Presidente Cota nel corso dell'ultima seduta.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni e insegnanti della Scuola elementare "D. Savio" di Torino


PRESIDENTE

Unitamente alle colleghe e ai colleghi del Consiglio regionale, saluto gli alunni e gli insegnanti della Scuola elementare "D. Savio" di Torino: buongiorno e benvenuti, buona visita e buona permanenza.


Argomento: Questioni internazionali

Proseguimento esame ordini del giorno n. 234, n. 438, n. 515, n. 521, n. 524, n. 525 e n. 526 inerenti alla crisi israelo-palestinese


PRESIDENTE

Come annunciato, iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame degli ordini del giorno relativi alla crisi israelo-palestinese.
Il primo è l'ordine del giorno n. 234 presentato dal Consigliere Tapparo ed altri.
Eravamo alle dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Eravamo al dibattito generale.



PRESIDENTE

Il dibattito generale era terminato.
Chiedo agli uffici, così partiamo da dove ci eravamo fermati.
(Il Presidente Cota consulta i funzionari dell'aula)



PRESIDENTE

Collega Marcenaro, continuiamo con gli interventi di carattere generale.
Chiedo scusa, ero convinto che si potesse partire con le dichiarazioni di voto; c'è ancora il dibattito generale, non ho iscritti ad intervenire.
La parola al Consigliere Marcenaro per chiarimenti.



MARCENARO Pietro

Presidente, non intervengo nel dibattito generale.
Per efficacia dei nostri lavori, chiedo che sia riordinato il punto a cui siamo, perché erano stati presentati vari ordini del giorno.
Molti di questi ordini del giorno potevano ad un certo punto confluire in un ordine del giorno presentato da lei, dal Consigliere Chiezzi e non ricordo da chi altri, forse dal Presidente Cota. Poi era stato presentato un ulteriore documento, mi pare firmato dal Consigliere Palma ed altri molto breve, che, se ho ben capito, era sostitutivo di documenti precedenti.
Solo per fare il punto della situazione, vorrei sapere quali sono gli ordini del giorno esistenti e quelli ritirati, in modo da ordinare la discussione affinché ciascuno di noi possa esprimere per ogni Gruppo cosa vota e cosa non vota.



PRESIDENTE

Lo faccio volentieri.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, se non ha più iscritti a parlare in merito al dibattito generale, volevo svolgere una comunicazione, visto che il dibattito si è aperto intorno ad una proposta che avevo presentato già da molto tempo e che lei ha citato (poi si sono aggiunte altre proposte nei giorni scorsi).
Volevo, sempreché il dibattito generale sia concluso, segnalare rispetto alla proposta che avevo a suo tempo presentato, una procedura che possa garantire un quadro più chiaro, come il collega Marcenaro chiedeva poco fa.
Non so se è ancora in corso il dibattito generale o se si può già entrare nel merito dei documenti.



PRESIDENTE

C'è ancora il dibattito generale, ma credo, facendo il riepilogo, che si possa di fatto iniziare, se lo ritenete opportuno, con le dichiarazioni di voto.
Elenco gli ordini del giorno vigenti: n. 234 presentato dai Consiglieri Tapparo, Mellano, Palma, Mercurio Suino, Di Benedetto e Caracciolo, che non è stato momentaneamente ritirato e quindi resta agli atti n. 438 presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea n. 515 presentato dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi n. 521 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Toselli e Cota n. 524 presentato dal Consigliere Tapparo, il quale non mi ha comunicato di volerlo ritirare n. 525 presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Suino, Ronzani Muliere, Placido e Riba n. 526 presentato dal Consigliere Palma, unitamente a molti altri Consiglieri di diversi schieramenti politici, che sostituisce il n. 523 presentato dai Consiglieri Palma e Mellano.
Chiedo alla cortesia del Consigliere Tapparo se i due ordini del giorno da lui presentati in precedenza restano, oppure se vuole verificare l'ipotesi di dirmi che sono superati da questo ultimo ordine del giorno.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Visto il succedersi degli ordini del giorno presentati, ritiriamo l'ordine del giorno n. 515.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Moriconi.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Anche il n. 525 è ritirato.



PRESIDENTE

Viene pertanto ritirato anche l'ordine del giorno n. 525.
Il Consigliere Papandrea comunica che il n. 438, a firma dei Consiglieri Contu e Papandrea, viene ritirato.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Voglio comunicare il ritiro dei miei due ordini del giorno.
Il primo è l'ordine del giorno n. 234, presentato il 14 marzo 2001, che titola: "Lo Stato di Israele: allargamento dell'Unione Europea e processo di pace in Medio Oriente", firmato da vari colleghi del centrosinistra e dal Consigliere Palma.
Comunico anche il ritiro dell'ordine del giorno n. 524, che titola: "Ruolo dell'Unione Europea per la pace tra Israele e il popolo palestinese per garantire l'esistenza di due Stati democratici".
Ritiro questi ordini del giorno con una motivazione che chiedo di poter esprimere.
La proposta istituzionale, di cui il collega Chiezzi è il primo firmatario, credo che sia la proposta emersa nell'incontro della scorsa settimana alla Conferenza delle Regioni. Faccio questa operazione chiedendo un rafforzamento di questa mia scelta, perché il provvedimento istituzionale, quello che porta la prima firma del Consigliere Chiezzi, mi pare che manchi di una sottolineatura forte del ruolo dell'Unione Europea e del ruolo che nell'Unione Europea si potrebbe determinare per garantire un processo di pace.
Il documento integrativo, che, ripeto, porta la prima firma del Consigliere Palma, la mia firma e quella di altri Consiglieri, dice che la proposta di integrazione di Israele nell'Unione Europea, sostenuta da molti esponenti non solo italiani, ma europei, e anche da una parte significativa del mondo politico israeliano, è la strada per assicurare un processo di pace, di libertà, di sicurezza e di garanzia della sovranità sia dello Stato israeliano, sia del nuovo Stato palestinese, e che, attraverso tale processo di integrazione europea, si possa garantire l'esistenza dei due Stati in un processo democratico e di stabilizzazione del Medio Oriente.
Voglio sottolineare ancora una volta - questo costituisce la mia dichiarazione di voto - che solo un ancoraggio forte nel rapporto con l'Europa può determinare, nei confronti dei Paesi arabi che tendono ancora a non riconoscere l'esistenza dello Stato di Israele, un fattore di garanzia per Israele stessa e, quindi, la possibilità di poter bloccare quelle tendenze oltranzistiche e fondamentalistiche all'interno dello Stato di Israele e che - ahimè! - trovano in Sharon il loro leader.
Spero che, con un ruolo forte dell'Europa, possano riprendere forza all'interno del Governo israeliano, quelle forze progressiste e democratiche che possono permettere il proseguimento del processo di pace e il riconoscimento reciproco della sovranità dello Stato di Israele e del nuovo Stato palestinese.
In questo senso, ritiro i miei due ordini del giorno.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 234, non mi sono consultato con i colleghi Mellano, Mercurio, Suino, Caracciolo, Palma e Di Benedetto che lo avevano, a suo tempo, firmato. Spero che aderiscano alla mia scelta.
Qualora non aderissero, possono, eventualmente, motivare le ragioni per tenere in vita la mia proposta, che non è datata, ma è disancorata dal quadro attuale della situazione.
Ribadisco il ritiro dell'ordine del giorno n. 524, di cui sono unico firmatario, e dell'ordine del giorno n. 234 presentato l'anno scorso, di cui sono cofirmatario.
Confermo il sostegno alla proposta presentata dal Consigliere Chiezzi con l'integrazione del documento che porta la prima firma del Consigliere Palma, la mia e di altri Consiglieri, che mi pare possa dare completezza al documento approvato nella Conferenza delle Regioni della settimana scorsa.



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Abbiamo già ritirato l'ordine del giorno n. 525, che avevamo presentato su questo punto. Riteniamo che l'ordine del giorno proposto dai Consigliere Chiezzi, Toselli e Cota raccolga i punti fondamentali di una presa di posizione equilibrata e capace di contribuire, per quel pochissimo che possiamo fare, all'iniziativa di pace in questo momento. Quindi, dichiaro il nostro voto a favore di quel documento.
Per quanto riguarda, invece, l'ordine del giorno a firma dei colleghi Tapparo, Mellano ed altri, che riguarda la proposta di integrazione di Israele nell'Unione Europea, come via perseguibile per assicurare la libertà, vorrei dire quanto segue.
Non escludiamo che, nel quadro di un negoziato e di una conferenza internazionale, quale sede che riteniamo indispensabile per contribuire alla pace in Medio Oriente, tutte le soluzioni esaminate possono concorrere a rispondere al doppio interrogativo: il diritto del popolo palestinese a uno Stato e ad una identità, il diritto di un altro popolo e di un altro Stato, Israele, alla propria sicurezza.
Concordo con la considerazione svolta dal collega Tapparo e sollecito i firmatari dell'ordine del giorno a sottolineare il rafforzamento del ruolo dell'Unione Europea nella vicenda. Dico, però, che questo tema, come formulato in questo ordine del giorno a proposito di Israele, è, a mio parere, sbilanciato, non equilibrato e non corrisponde alla ricerca di tutte le soluzioni, anche perché un'ipotesi di questo tipo dovrebbe prendere in considerazione, ad esempio, la possibilità di una doppia adesione all'Unione Europea, quella di Israele e di uno Stato palestinese.
Soprattutto, è un'ipotesi che dovrebbe maturare in un contesto diverso.
Questa è oggi una rivendicazione - credo che voi lo sappiate e sicuramente, lo sanno i Consiglieri che l'hanno sottoscritta - di una parte minoritaria. Non è questa oggi una richiesta dello Stato o del Governo di Israele, non è questa la richiesta delle maggiori forze politiche israeliane, né del Labour Party né del Likud. Solo alcune personalità all'interno di questi schieramenti sostengono tale posizione, assolutamente rispettabile.
Mi pare che schierare, oggi, in questo quadro, delle forze su questa opzione sia, quindi, una scelta di cui oggi non condivido il senso, senza escludere, per il futuro, alcuna possibilità che si presenti come una soluzione efficace.
Per questo e per manifestare una posizione che non è pregiudiziale, ma un giudizio politico sull'inopportunità, oggi, di questa posizione, il nostro Gruppo, su questo ordine del giorno, dichiara la non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche noi abbiamo ritirato il nostro ordine del giorno, in quanto voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi e dalla Presidenza dell'assemblea, poiché riteniamo utile quanto deciso nella Conferenza delle Regioni.
Per quanto riguarda l'altro ordine del giorno, voteremo contro in quanto, pur condividendo l'idea che ci debbano essere due Stati nei territori della Palestina, cioè sia il diritto di Israele, sia dello Stato palestinese, riteniamo che il problema dell'adesione all'Unione Europea così posto sia astratto dalla situazione concreta degli avvenimenti di queste settimane.
Noi condividiamo invece l'iniziativa del Parlamento italiano e del Parlamento europeo, dove, tra l'altro, questa indicazione ha colto la maggioranza dei voti, ovvero quella di adottare un atteggiamento opposto nei confronti di Israele rispetto ai fatti che oggi avvengono, di chiedere semmai una sospensione del rapporto attuale tra Unione Europea e Israele.
Quindi, per questo motivo noi voteremo contro, perché riteniamo che oggi la pressione nei confronti di Israele vada fatta piuttosto raffreddando i rapporti e segnalando come il proseguimento di questa politica metta a rischio anche i rapporti che già esistono tra Israele e Unione Europea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

In sede di dichiarazione di voto, innanzitutto devo registrare il fatto che questo è stato davvero un dibattito ricco, che ha saputo e potuto riflettere diverse impostazioni e diversi orientamenti; nello stesso tempo è un dibattito che si conclude come io auspicavo nel mio intervento generale rispetto al voto di documenti che non riflettono semplicemente punti di vista o, come dicevo, una media di punti di vista, ma anche una serie di proposte concrete su cui ci si può ovviamente e legittimamente dividere, ma che hanno la forza politica della proposta e non hanno solo il peso politico che spesso le discussioni sul tema di Israele e della Palestina portano nelle assemblee elettive e nella discussione politica complessivamente.
Innanzitutto, devo ringraziare tutti i Consiglieri che, avendo sottoscritto precedentemente altri ordini del giorno come quello del collega Tapparo, che faceva propria ed avanzava al Consiglio la proposta di ingresso di Israele nell'Unione Europea, hanno scelto alla fine di convergere su un unico documento che, asciugando il più possibile le considerazioni storiche e riducendo la premessa alla constatazione del conflitto in corso in Medio Oriente, avanza la proposta dell'ingresso di Israele nell'Unione Europea nella doppia chiave della salvaguardia del diritto all'esistenza, della libertà e della sovranità di Israele, ma anche della promozione dello sviluppo di uno Stato palestinese in cui proprio il legame stabile con le istituzioni europee può favorire l'evoluzione in senso democratico.
Su questo ultimo ordine del giorno, che con un termine brutto della cronaca politica si potrebbe definire bipartisan, nel senso che è stato sottoscritto da numerosi esponenti della maggioranza e da alcuni esponenti dell'opposizione, penso che il nostro Consiglio possa attestarsi esattamente come si è attestato sull'ordine del giorno istituzionale della Conferenza delle Regioni, che abbiamo più o meno unanimemente deciso di recepire.
Uso questa dichiarazione di voto anche come sede di replica rispetto all'obiezione più forte che è stata mossa alla proposta di non coinvolgere al proprio interno, come forza di mobilitazione e così via, esponenti significativi della classe politica israeliana e comunque non lo Stato Israeliano nel suo complesso e il Governo che ne è attualmente espressione.
A questo punto, mi viene in mente che forse proprio questa è la forza in qualche misura anche profetica, di questa proposta, esattamente come alla fine degli anni '80 sicuramente profetica era la proposta di chi suggeriva - ripeto, alla fine degli anni '80, prima che esplodesse la guerra nell'ex Jugoslavia - l'ingresso immediato della Slovenia e della Croazia nell'Unione Europea come chiave non solo di liberazione di quei Paesi, ma anche di neutralizzazione di un conflitto violentissimo che si annunciava e che gli eventi futuri avrebbero dimostrato disastroso non solo per le sorti dell'ex Jugoslavia, ma anche per le sorti politiche del continente europeo. Anche allora il grosso della classe politica, in parte della Slovenia, sicuramente della Croazia, sceglieva la via nazionalista ed isolazionista contro la strada dell'integrazione europea.
A distanza di dieci-quindici anni, dobbiamo riconoscere che avevano ragione quegli europeisti che allora proponevano l'integrazione della Croazia e della Slovenia nell'Unione Europea, integrazione che è in corso nel processo di allargamento dell'UE; avevano torto quei politici europei che pensavano di poter diversamente fermare quanto andava avvenendo, ma anche quei politici della Slovenia e della Croazia che ritenevano che la strada semplicemente indipendentista potesse essere quella che meglio salvaguardava gli interessi dei loro popoli e delle loro comunità.
Adesso in Medio Oriente la situazione è esattamente la stessa: esiste non solo un Governo, ma una parte ampiamente maggioritaria della classe politica israeliana che ha come sola alternativa politica, cui si condanna e condanna il proprio popolo, quella di lottare sul terreno cui l'ha costretta il terrorismo palestinese; non esistono opzioni politiche di prospettiva che consentano non già di arginare il fenomeno terrorista, ma di sviluppare il processo di pace in Medio Oriente, nella direzione di due popoli e due democrazie.
Il processo di integrazione europea allargato anche all'area mediorientale adempirebbe, a nostro parere, alla stessa funzione cui ha finito per adempiere il processo di allargamento ad est dell'Unione Europea non solo per l'inserimento nel mercato europeo di Paesi che provengono da una tradizione molto difficile, che è quella dell'asservimento all'impero sovietico, ma anche per integrare politicamente, in un quadro di diritti di garanzie e di libertà politiche, popoli che per trenta-quaranta cinquant'anni ne avevano perso l'esperienza e quindi, in una qualche misura, anche la cognizione.
Rispetto all'autorità nazionale palestinese, questa è innanzitutto la prospettiva di liberazione per quanti, minoritari al suo interno, scelgono le forme democratiche del processo di pace, ma sono costretti ad essere vittime o comunque subalterni di coloro che vogliono amministrare l'emergenza terrorista in qualche modo lucrando sulla sua propaganda. E anche per l'autorità nazionale palestinese, che viene in gran parte privata del proprio credito; la stessa leadership di Arafat deve gran parte del proprio credito al credito riconosciuto dalla politica europea nei suoi confronti negli ultimi vent'anni. E proprio l'autorità nazionale palestinese, che deve il proprio credito alle istituzioni europee, deve vedere nelle istituzioni europee e nel processo istituzionale dell'Unione Europea un interlocutore possibile nel processo di pace e dei fattori di rafforzamento delle proprie ambizioni e delle proprie potenzialità democratiche.
Da questo punto di vista, questa proposta non è la proposta dello Stato israeliano, ma è anche la proposta del meglio, a mio parere, dello Stato israeliano. E' quella politica che tutti dicono che manca nel conflitto in Medio Oriente e la cui mancanza tutti vanno scontando in forme molto tragiche, difficili e nefaste per i destini di entrambi i popoli e di entrambi i Paesi. Ritengo che se dal nostro Consiglio regionale, che ovviamente non ha responsabilità dirette rispetto a quanto avviene in quelle zone - ma la capacità di guardare e di leggere la realtà, di appoggiare e di sostenere politicamente le proposte che sono in campo venisse uno slancio e un rafforzamento della proposta dell'integrazione d'Israele (in realtà dell'intera area mediorientale) nell'Unione Europea in qualche misura, il Consiglio regionale saprebbe, se non in maniera profetica, almeno in maniera preveggente, anticipare i tempi rispetto ad un processo che si annuncia, a mio parere, come assolutamente inevitabile se vogliamo salvaguardare insieme gli interessi della pace, della sicurezza ma anche gli interessi e le ragioni della democrazia e della libertà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Anche la mia impressione è che si sia trattato di un dibattito serio e non banale, che ha consentito un confronto e probabilmente qualche passo avanti da parte di ciascuno di noi nella propria conformazione delle idee proposte su un problema che rimane tremendo.
I confini della nostra azione politica quali sono? E' questo che dobbiamo, secondo me, mettere bene a fuoco. Questo è stato ripreso da altri; con il senso del limite della nostra azione insieme al senso della fermezza e decisione con la quale, sia pure in questo consesso che è limitato, dobbiamo prendere una posizione. Con quale ruolo politico? Qual è il confine che ci diamo? Qual è l'ambito di pronunciamento che riteniamo utile per aggiungere una voce che spende proposte nella direzione della pace? Vedete, colleghi, nello spicchio di terra compreso tra Libano, Siria Giordania ed Egitto, quella terra di Palestina che è terra d'Israele, di Cisgiordania e di Gaza, in quella striscia di terra che un profondo conoscitore di quei luoghi e di quelle popolazioni ha chiamato ancora di recente "lo scannatoio mediorientale", mi sembra che non manchino n profeti né profezie. Anzi, profeti e profezie sono ben presenti lungo questi decenni, che hanno visto la situazione del rapporto tra lo Stato d'Israele e lo Stato palestinese, che non ha ancora visto la luce pesantemente incancrenirsi, irrigidirsi e trasformarsi in tragedia. Per cui lascerei da parte le profezie e i profeti e mi atterrei all'ordine del giorno che oggi la situazione pone sulla nostra agenda.
La questione sollevata dai colleghi Tapparo e Palma è una delle questioni aperte che, secondo il mio punto di vista, sollevare oggi, in una situazione nella quale l'agenda e l'urgenza del problema è interrompere la contesa sanguinosa che è in atto, fermare il macello, è controproducente.
E' controproducente porre oggi una questione di questo genere. E' una questione che può essere affrontata quando cesseranno i massacri, le violenze e una situazione che diventa sempre più insostenibile.
L'ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni, che insieme ai colleghi Toselli e Cota, ho presentato, indica nell'Europa uno dei soggetti importanti per un intervento che, nell'immediato, dovrà consentire il primo passo avanti, senza il quale nessuna profezia pu essere annunciata.
Il primo passo avanti è il "cessate il fuoco" e il ritiro delle truppe israeliane, la cessazione di ogni atto di terrorismo, il riconoscimento dello Stato d'Israele da parte di tutti gli Stati arabi e la nascita dello Stato palestinese.
Questo è l'impianto che oggi la politica, che vuole essere capace di intervenire per correggere, per migliorare e per sanare le situazioni, pu fare. L'altro è un passo del dopodomani, che probabilmente fatto oggi genera, come ricordavano i colleghi, in particolare Marcenaro, uno squilibrio di attenzione che, dal mio punto di vista, è il risultato peggiore che la politica può sortire in questa situazione.
E' necessario cominciare a scegliere e a privilegiare. C'è stato un intervento che propone l'ingresso di Israele nell'Unione Europea, ma, di fronte alle distruzioni nei villaggi e nei campi profughi palestinesi, non si potrebbe dire qualcosa nel merito sia per oggi che per domani, che per dopodomani? Queste questioni le abbiamo accantonate.
Per questo motivo, ritengo politicamente prematuro, e quindi sbagliato adesso, porre una delle questioni che senz'altro sono sul tappeto, ma non rientrano nell'urgenza dell'oggi e neppure nella possibilità che la politica possa evocarle in modo utile in questo momento.
Per questo motivo, voterò a favore dell'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni e voterò contro la richiesta dell'ingresso dello Stato d'Israele nell'Unione Europea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Presidente, telegraficamente ribadisco quanto ho già esposto in sede di discussione degli ordini del giorno.
Annuncio il voto favorevole agli ordini del giorno n. 521 e n. 526.
Debbo dire che il primo ordine del giorno rivendica ed indica nel ruolo da rafforzare dell'Unione Europea un percorso per coltivare la pace in quelle regioni.
Il secondo ordine del giorno, a firma dei Consiglieri Palma, Mellano ed altri, che ho anche sottoscritto, è non tanto complementare al primo quanto un momento che sviluppa e mira a concretizzare il primo ordine del giorno.
E' su questa linea che noi ci poniamo, pertanto ribadisco il voto favorevole di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Esprimo voto di astensione per quanto riguarda l'ordine del giorno relativo all'ingresso di Israele nell'Unione Europea, mentre voterò a favore del documento che ha come primo firmatario il Consigliere Chiezzi.
Certo, non voto contro l'eventuale ingresso di Israele in Europa perché non lo ritengo di per sé un fatto negativo, penso semplicemente che non sia una scelta prioritaria in questo momento. L'eventuale ingresso in Europa non risolverebbe quelli che sono, adesso, i problemi.
In questo momento, abbiamo il problema principale che è quello di costruire la pace, la fine della guerra. Ugualmente dobbiamo ricostruire lo Stato di Palestina.
Il problema su cui tutti siamo chiamati a riflettere è che non basta propugnare l'ingresso nell'Unione Europea per risolvere i drammatici problemi di quella terra, non siamo solo in presenza di atti di guerra e di violenza autodistruttiva che coinvolgono la vita di cittadini israeliani inermi, ma in presenza di uno Stato palestinese che viene continuamente distrutto dall'espandersi degli insediamenti.
Non possiamo ignorare che, nel momento in cui assistiamo alla recrudescenza della violenza, nello stesso momento ai palestinesi viene negato il diritto alla patria.
Non possiamo ignorare che, nella situazione attuale, le risorse dell'acqua, fondamentali in quella regione, sono distribuite per il 75% a favore degli insediamenti israeliani e solo per il 25% a favore dei palestinesi.
Il ruolo dell'Europa e sì fondamentale, ma, proprio perch fondamentale, non può limitarsi a propugnare un allargamento che, di fatto non potrebbe realizzare quella necessità che invece è presente: dare sicurezza ad Israele e, nello stesso tempo, una patria ai palestinesi.
Israele ha il diritto di dare sicurezza ai suoi cittadini e ai suoi confini, ma credo che anche i palestinesi abbiano il diritto di avere una loro patria.
Per tutte queste ragioni, voterò a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi e mi asterrò sull'altro.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'ordine del giorno n. 521, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Toselli e Cota, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale condividendo il Congresso delle Regioni riunito per la sua Prima sessione 2002 presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati il 10 e 11 aprile 2002 esprime la più viva preoccupazione per la drammaticità degli eventi e per la spirale di violenza e di soprusi che sembra non conoscere più limiti insanguinando una terra ancora una volta sprofondata nell'orrore e nella disperazione ritiene assolutamente indispensabile un'immediata cessazione del fuoco e di ogni atto di guerra e di violenza, per porre fine ad ulteriori spargimenti di sangue e alle sofferenze delle popolazioni sollecita, a tale proposito, le autorità internazionali ad intervenire senza indugi e con atti concreti, superando la situazione di inerzia e di impotenza sin qui registrata, e a concordare l'invio di forze di interposizione e di osservatori che consenta di far rispettare il cessate il fuoco e la tregua fra le parti; a tale riguardo, va anche assicurata l'incolumità di Arafat, che è e resta interlocutore per qualsiasi accordo di pace chiede che l'Unione Europea rafforzi il suo ruolo per la soluzione della questione palestinese e che, unitamente agli Stati Uniti, alla Russia e all'ONU, venga definito un piano di intervento della comunità internazionale perché, sulla linea dell'ultima risoluzione votata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, si giunga al ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati e all'immediata cessazione di ogni atto di terrorismo contro la popolazione civile israeliana, quale passo indispensabile per il ripristino della pace per il riconoscimento da parte degli Stati arabi della legittimità dello Stato di Israele, nonché per il completamento del processo di nascita dello Stato palestinese propone la costituzione di una delegazione delle Regioni e delle Province autonome italiane che incontri le autorità israeliane e palestinesi al fine di partecipare al processo di ricostruzione delle aree devastate dalla guerra".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo infine all'esame dell'ordine del giorno n. 526, presentato dai Consiglieri Palma, Mellano, Galasso, Costa Rosa Anna, Godio, Bussola Tapparo, Caracciolo, Angeleri, Botta Marco, Toselli, Manolino, Burzi e Caramella, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale di fronte alla drammatica evoluzione del conflitto israelo-palestinese indica nella proposta di integrazione di Israele nell'UE, autorevolmente sostenuta da numerosi esponenti del Governo italiano e da una parte della classe politica israeliana, una via concretamente perseguibile per assicurare la libertà, la sicurezza e la sovranità dello Stato ebraico e per promuovere l'indipendenza dello Stato palestinese in un quadro di garanzie democratiche e di relazioni stabili con le istituzioni europee".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi

Iscrizione all'o.d.g. ed esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004". Presentazione questione preliminare


PRESIDENTE

A questo punto, propongo di iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge n.
371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale proposta di iscrizione.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Pongo una questione preliminare, peraltro già annunciata in conclusione dei lavori della I Commissione venerdì scorso.
Noi abbiamo consentito l'approvazione, da parte della maggioranza, del provvedimento in I Commissione, con una riserva.
Per ragioni che non dipendevano dalla nostra volontà, non erano stati esaminati due temi che avevamo richiesto. Il primo riguardava il Piano di investimenti sui trasporti (in particolare, la somma destinata all'ARES nella voce di bilancio corrispondente); il secondo, il Piano straordinario regionale sulle questioni dell'alluvione.
Avevamo convenuto, in conclusione di I Commissione, che, prima di passare al merito della discussione generale sul bilancio, avremmo dovuto avere in aula i chiarimenti e le delucidazioni che non era stato possibile ottenere nella Commissione stessa.
Chiedo ai Commissari di adempiere ai due punti in sospeso che avevamo chiesto di affrontare. Il Presidente della I Commissione può confermare quanto detto.



PRESIDENTE

La ringrazio per avermi illustrato i termini con i quali il bilancio è stato deliberato a maggioranza dalla I Commissione.
Procediamo ora con la relazione del Presidente della Commissione Gallarini, e successivamente con una relazione della Giunta in merito ai due temi in sospeso.
Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la nuova legge regionale di contabilità, la n. 7/01, rappresenta il recepimento del D.lgs. n. 76/00 che si è ispirato fortemente al modello di bilancio statale disegnato dal D.lgs. n. 279/97 in attuazione della legge n. 94/97. I documenti di bilancio e il sistema finanziario-contabile regionale sono stati adeguati ai principi e ai criteri direttivi dell'ordinamento contabile statale.
Tuttavia, a differenza di quanto avvenuto per gli Enti locali, dove il nuovo ordinamento ha completamente soppiantato quello precedente, per le Regioni i nuovi principi in materia di bilancio e contabilità non sostituiscono lo schema precedente, ma lo sviluppano e lo arricchiscono in relazione alle sopraggiunte esigenze e all'attuale modo di essere e di operare delle Regioni. La L.R. n. 7/01 ha introdotto un sistema contabile volto a: concentrare in un provvedimento legislativo le scelte finanziarie caratterizzanti la gestione dell'esercizio futuro fare del bilancio uno strumento in grado di favorire il raggiungimento dei risultati rappresentare in maniera più immediata e diretta le varie poste di bilancio creare un raccordo omogeneo con il bilancio dello Stato dare alle politiche regionali più adeguati sbocchi in stanziamenti specifici di bilancio ripartire le risorse per "funzioni obiettivo", individuate con riferimento alle strategie regionali per creare un armonico legame con gli strumenti della programmazione strutturare il bilancio in "unità previsionali di base", veri aggregati di entrate e spese aventi stessa natura, sulle quali si manifesta la decisione politica responsabilizzare la dirigenza sulla gestione e sull'utilizzo delle risorse assegnate.
In effetti, sulla nuova legge di contabilità ci siamo soffermati a lungo in Commissione perché, rispetto agli altri anni (probabilmente, la legge di contabilità era la stessa dal 1970/1972 quando nacquero le Regioni), per la prima volta, nel corso dell'anno scorso, con l'Assessore Burzi, essa fu cambiata. In un primo momento, vi è stato, da parte di noi Consiglieri, un certo disagio (che penso avrà vissuto anche la Giunta in sede di impostazione) per il fatto di non trattare più il bilancio per capitoli, com'era sempre stato, in modo tale che vi era la possibilità di vedere in modo analitico, all'interno di ogni capitolo, la cifra, la finalizzazione, il che ha consentito, per trent'anni, di leggere il bilancio con un filtro di un certo tipo (un sistema di lettura, a mio avviso, relativamente facile).
La nuova legge di contabilità non prevede più i capitoli. Attraverso le unità previsionali di base degli insiemi di capitoli, ha portato a dei raggruppamenti che facilitano la lettura politica del bilancio, ma che, dal punto di vista analitico-contabile, rendono più difficile l'immediata comprensione da parte di Consiglieri regionali, che, in genere, non sono degli addetti ai lavori, quindi né ragionieri né commercialisti.
Nonostante questo, abbiamo avuto modo di sviluppare una specie di lezione, anche all'interno della I Commissione, cui ha partecipato anche il dottor Lesca. Nel corso di questi mesi, quindi dal dicembre dell'anno scorso ad oggi (oggi ci troviamo ad affrontare in aula la situazione dopo che per molte sedute è stato sviscerato il bilancio e quindi è stata sviscerata anche la lettura del bilancio), direi che sicuramente il punto di apprendimento e il grado di comprensione è di gran lunga superiore a quello dell'inizio, quando questa legge di contabilità aveva introdotto nuovi criteri di lettura al posto di quelli consolidati negli ultimi trent'anni.
La discussione sul nuovo schema di bilancio, che oggi affrontiamo per la prima volta in aula (così come introdotto dalla L.R. n. 7/01), ha necessitato di un approfondimento tecnico volto a ripercorrere e ad analizzare le modalità di intendere il bilancio secondo il nuovo ordinamento. E' emerso, quindi, un bilancio a due facce: un bilancio politico (politico nel senso che ha una forte connotazione di lettura politica per quegli insiemi che caratterizzano gli interventi nei vari settori) sottoposto all'approvazione di quest'aula, strutturato per unità previsionali di base corrispondenti a nuclei omogenei di attività e un bilancio amministrativo affidato alla Giunta, articolato per capitoli, che costituiscono le unità elementari del bilancio per la gestione.
Il dibattito sul documento di bilancio è stato articolato e lungo.
L'esame del bilancio di previsione 2002 e del bilancio pluriennale collegato 2002/2004 ha comportato l'approfondimento tematico nelle Commissioni competenti per materia. Questo, ovviamente, è avvenuto prima che i vari pareri di merito, espressi dalle Commissioni di merito confluissero nella I Commissione, che è un po' la summa di tutti i meriti delle altre Commissioni specifiche. In particolare, sono state dedicate numerose sedute alla materia sanità. Questo è opportuno sottolinearlo perché, se facessimo un bilancio delle discussioni di questo Consiglio regionale nel primo anno e mezzo/quasi due di vita, potremmo notare che probabilmente il 90% è stato dedicato alla sanità e di questo 90% forse il 70% alla parte di bilancio della sanità e l'altro 10% ad altri argomenti quindi anche in questo bilancio si sono riproposte condizioni di suddivisione dei tempi dedicati alle varie materie di competenza regionale.
In Commissione Bilancio, dopo le consultazioni dei soggetti interessati (questo, per la verità, è avvenuto a gennaio, quindi alcuni mesi fa), il percorso si è snodato su quindici sedute, la prima delle quali ancora in congiunta con la Commissione Sanità per tentare di dipanare il maggior nodo economico e politico di questo bilancio. La discussione è stata poi completata con un iter istruttorio articolato, volto a ripercorrere per materie, sulla base di relazioni svolte dagli Assessori competenti, gli esiti economici e contabili.
Il bilancio 2002, in sintesi, pareggia sull'importo di euro 15.642.754.656,00. E' stato anticipato in Commissione che tali risorse verranno integrate con le assegnazioni statali derivanti da provvedimenti specifici. La spesa corrente ammonta a euro 8.497.513.954,00. Per la spesa di investimento il bilancio 2002 contiene risorse pari a euro 1.340.547.769,00.
Dal dibattito sviluppato nelle numerose sedute di Commissione sono stati prodotti emendamenti integrativi e sostitutivi in materia di sanità questo, per la verità, è avvenuto da parte della Giunta, sia da parte dell'Assessore Pichetto, che ha in capo la delega al bilancio, sia da parte dell'Assessore D'Ambrosio, che ha in capo la delega alla sanità - di cultura - per altri aspetti, visto che la VI Commissione aveva espresso parere positivo con alcune eccezioni o, comunque, con alcune prescrizioni che poi dall'Assessore Leo, che ha in capo la delega, sono state tradotte in emendamenti concreti - di modifica di ripartizione delle unità previsionali di base, nonché di una generale risistemazione del testo sotto il profilo del drafting e dell'appropriatezza dei dispositivi nello stesso testo contenuti.
Colgo l'occasione per ringraziare soprattutto gli uffici del Consiglio perché ovviamente sulle loro spalle è stato il lavoro maggiore relativo a questo raccordo e a questo affinamento del testo, e della Giunta attraverso i dottori Lesca e Moratto, perché il testo iniziale ha avuto la necessità di essere affinato, ammorbidito e alcuni spigoli hanno dovuto essere smussati, dal punto di vista tecnico e dell'esposizione letterale.
Ci sono stati notevoli aggiustamenti che comunque non hanno toccato la sostanza politica del provvedimento, ma quella degli emendamenti, di cui parlavamo prima, dell'Assessore Pichetto, dell'Assessore alla sanità e dell'Assessore alla cultura.
Il bilancio pluriennale 2003/2004 è stato predisposto anch'esso in unità previsionali di base. Il bilancio pluriennale 2002/2004 riporta previsioni di competenza per complessivi euro 17.081.912.649,00, di cui euro 5.693.950.225,00 per l'anno 2002, e rispettivamente euro 5.693.981.212,00 per il 2003 e 2004.
La I Commissione ha concluso i lavori venerdì 19 aprile c.a. con il licenziamento del provvedimento a maggioranza rimettendolo all'aula per la sua approvazione.
Nel frattempo, sincronizzato, è arrivato l'Assessore Pichetto e io termino la relazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero che interviene in merito al Piano straordinario alluvione.



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla protezione civile

E' in via di definizione uno schemino che ho commissionato due giorni fa e che spero mi sia consegnato al più presto.
In ogni caso, darei soltanto un quadro riassuntivo di quello che leggerete nel documento che vi consegnerò.
Ho ritenuto utile riassumere una serie di comunicazioni e deliberazioni raccolte in uno schemino molto semplice, dove vedrete indicato il fabbisogno relativo al piano che è stato redatto sia nel 2000, a seguito dell'alluvione, sia qualche settimana fa, a seguito dell'aggiornamento che si è dovuto fare per la consegna del piano al Dipartimento di Protezione Civile, che complessivamente conferma, nell'ambito del fabbisogno, la cifra individuata dopo l'alluvione 2000, vale a dire 6 mila miliardi. Tale somma è ripartita tra interventi che la Regione e gli Enti locali, coinvolti nella redazione del piano, hanno individuato come urgenti e tra opere ritenute definitive.
Perché ritengo importante sottolineare questi due aspetti? Perch nell'ambito del ragionamento sulle opere urgenti, noi andiamo ad individuare tutto quello che rientra nel panorama della ricostruzione e nel panorama delle opere di assetto del territorio considerate urgenti.
Tutto quello che noi abbiamo individuato, perché questa era anche l'intenzione da parte della Regione, era per poter disporre di un documento di sintesi del fabbisogno per un assetto del territorio sicuro. Quindi, la differenza - 3.600 miliardi - rientra invece in tutte quelle opere che la Regione ritiene debbano essere programmate, non soltanto utilizzando i fondi dell'alluvione, perché, ovviamente, non ce ne sarebbe lo spazio, ma anche attraverso l'utilizzo delle risorse delle leggi nazionali che sono state redatte negli anni passati appositamente per la difesa del suolo.
Quindi, mi riferisco alle opere programmabili nel tempo e che, dal punto di vista dell'assetto urgente del territorio, possono avere una scadenza pluriennale.
Successivamente all'individuazione del fabbisogno, abbiamo indicato il finanziamento che solo ed esclusivamente per i capitoli iscritti nelle Finanziarie sul tema alluvione è stato erogato, quindi abbiamo indicato le cifre.
Il ragionamento è stato fatto indicando quanto è stato finanziato e quanto è previsto nella Finanziaria per gli anni 2002 e 2003.
Cosa emerge da questi dati? Per quanto riguarda le opere pubbliche ovviamente rimangono ancora scoperte delle urgenze per circa 900 miliardi e rimane scoperta tutta la programmazione dei 3.600 miliardi che, come vi ho detto, viene ripartita tra risorse che la Finanziaria stanzia per l'alluvione e la programmazione delle altre leggi nazionali.
Complessivamente, per quanto riguarda il 2001, sono state stanziate risorse ai fini della programmazione di opere pubbliche per circa 1.140 miliardi. Invece, nella nuova Finanziaria per gli anni 2002/2003 è prevista la possibilità di accendere mutui fino a 400 miliardi, ovviamente in tranche uguali per il 2002 e il 2003, che la Regione ha già inviato come programmazione al Dipartimento di Protezione Civile e ovviamente programmerà opere che rientrano tra quelle considerate urgenti. In più, in questa fase importante anche come ragionamento sull'assetto del territorio legato al trasferimento delle competenze del Magistrato per il Po in capo ad un organismo interregionale.
L'Agenzia per il Po ha ritenuto di farsi carico di una serie di interventi che il Magistrato per il Po aveva considerato urgenti, ma che nelle Finanziarie di questi anni non avevano mai trovato copertura finanziaria.
Abbiamo individuato, in accordo con il Magistrato per il Po, interventi per circa 100 miliardi. Quindi, nell'ambito delle opere urgenti che troverete nel Piano generale di ricostruzione, risulterà la somma di circa 100 miliardi relativi alle opere legate al Magistrato per il Po.
Abbiamo ritenuto fosse assolutamente importante fare questa operazione perché queste sono opere assolutamente urgenti e coinvolgono porzioni di fiumi che, dal punto di vista dell'assetto del territorio, rappresentano gran parte delle problematiche, perché nel momento in cui ci sono delle emergenze riscontrano dei danni consistenti. Quando andremo a programmare i 400 miliardi, inseriremo, per il 2002 e 2003, anche quelle relative alle competenze del Magistrato per il Po.
Per quanto riguarda la partita dei privati, vedrete che, se all'epoca delle prime settimane successive all'alluvione la stima dei danni era decisamente superiore rispetto a quella che si è rilevata, pari a circa 1.300/1.400 miliardi, la gestione delle situazioni, sia delle attività produttive che dei privati, si è dimostrata molto a ribasso. In effetti troverete, come dato di fabbisogno effettivo, 1.100 miliardi. Con il finanziamento immediatamente successivo all'alluvione, quindi quello programmato nell'anno 2001, e attraverso quanto programmato con la Finanziaria 2002/2003, siamo nelle condizioni di dire che possiamo coprire integralmente il fabbisogno dei privati. Erano stati erogati 600 miliardi in tre tranche, quelle programmate sulla Finanziaria e quelle messe a disposizione della Prefettura, quindi nell'anno 2000/2001.
Per quanto riguarda l'anno 2002/2003, sono messi a disposizione, sempre dalla Regione Piemonte, circa 500 miliardi. Quindi, sommando quanto è stato ricevuto più l'esigenza che abbiamo individuato, troviamo la copertura complessiva per chiudere la partita dei privati.
Questo, in linea di massima, è il quadro che, dal punto di vista delle cifre, vi può essere utile per il ragionamento. All'interno di questo quadro, abbiamo inserito una piccola postilla relativamente a quello che rimane di saldo per le opere definitive, sottolineando quanto dicevo prima.
Questo dato è da tenere presente non dal punto di vista delle risorse necessarie da inserire come post-alluvione nelle prossime Finanziarie che andremo a discutere con il Governo, ma è il dato al quale dobbiamo fare riferimento per un insieme di interventi legati ad un assetto complessivo del territorio.
E' un dato leggibile nella programmazione pluriennale piuttosto che nell'esigenza specifica che, invece, vede come dato quello dei 900 miliardi relativamente alle opere urgenti ancora da concludere.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ferrero.
A questo punto, sospenderei la seduta per qualche minuto, invitando i Capigruppo ad avvicinarsi alla Presidenza per concordare i lavori del Consiglio rispetto ai funerali del Conte Edoardo Calleri di Sala.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Prima di entrare nel merito della sospensione, volevo chiedere all'Assessore Ferrero la cortesia di farci avere, per semplificarci il lavoro ed evitare di chiedere agli uffici, copia del Piano straordinario di ricostruzione come fu formulato nella sua versione originaria, redatta subito dopo l'alluvione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore alla difesa del suolo e alla protezione civile

Visto che è interesse di tutti poter fare delle verifiche, fornirei sia il vecchio che il nuovo documento, tenendo presente che entrambi sono stati depositati in Commissione.



PRESIDENTE

Invito i Presidenti dei Gruppi consiliari a recarsi presso la Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.04 riprende alle ore 12.16)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i Consiglieri a riprendere posto dopo la breve sospensione.
Nella riunione con i Capigruppo abbiamo deciso, rispetto a una richiesta di alcuni Consiglieri, che intendono partecipare ai funerali del Presidente Conte Edoardo Calleri di Sala, previsto per oggi pomeriggio alle ore 15.30, di terminare i lavori del Consiglio alle 13.30.
Al termine dei lavori odierni del Consiglio, è convocata la IV Commissione.
Il Consiglio regionale riprenderà domani mattina alle ore 10.00.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004"


PRESIDENTE

Detto questo, procediamo con il dibattito generale sul bilancio.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore all'industria

Grazie, Presidente. Come ha testé stabilito la riunione dei Capigruppo svolgerei una relazione generale sul bilancio e poi i colleghi Assessori interverranno sulle linee.



MARCENARO Pietro

Presidente, posso interrompere brevemente per un chiarimento? C'era non tutto il bilancio, ma due punti erano rimasti aperti: 1) l'Assessore Ferrero ha fornito il materiale, ecc.; 2) noi abbiamo bisogno non di una spiegazione generale sul bilancio, ma di una puntualizzazione specifica con la documentazione allegata sul capitolo che prevede...



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, abbiamo convenuto che sarebbe stato indifferente se l'Assessore Pichetto chiedeva di intervenire; come Giunta aveva l'opportunità di farlo e così ha richiesto, beninteso che siamo in attesa della relazione dell'Assessore Casoni in merito al Piano di interventi sui trasporti.
Se l'Assessore Casoni non ci raggiungerà per relazionare sul punto richiesto, come concordato in Commissione, anziché sospendere la seduta alle 13.30, la sospenderò dopo la relazione dell'Assessore Pichetto e di altri Assessori, se desiderano intervenire, e quindi rimandiamo eventualmente il dibattito generale a domani. Mi sembrava corretto precisare per fare un passo ulteriore.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO Gilberto, Assessore all'industria

Grazie, Presidente. Confermo che l'Assessore Casoni arriverà nell'arco di mezz'ora e quindi potrà, come da impegno assunto dal sottoscritto e dalla Giunta regionale in Commissione, svolgere la sua relazione, fornendo tutte le delucidazioni di merito.
In apertura della discussione sul bilancio, intendo svolgere alcune considerazioni sui dati generali.
Il bilancio presentato quest'anno - peraltro presentato dal mio predecessore, che ringrazio - ha alcuni punti fermi già definiti, in alcuni casi già approvati anche da quest'aula, e altri in fase di valutazione nell'ambito delle Commissioni. Qui mi richiamo a quelli che sono i programmi sui fondi strutturali e le iniziative comunitarie, mentre altri atti, cui comunque bisogna fare riferimento, sono depositati presso la Commissione.
Il bilancio discende quindi dall'analisi socio-economica della situazione piemontese e dagli strumenti che la Regione Piemonte intende attivare per contribuire alla crescita complessiva. Bisogna ricordare che nella costruzione e nelle scelte politiche che l'Amministrazione ha fatto nella proposta di bilancio, la partenza è costituita dal quadro economico e sociale della realtà piemontese e da un dato che dà una buona performance occupazionale, ancorché in una stasi verso la fine del 2001, dal fatto che la realtà regionale ha saputo imboccare una strada forte di innovazione e di passaggio da una scelta quantitativa a quella qualitativa, e dal fatto di valutare, in particolare nelle scelte che riguardano gli Assessorati economici, il processo di terziarizzazione anche verso una stabilizzazione ma comunque su un percorso che è comunemente condiviso, dove l'industria continuerà ad essere il binario fondamentale dell'economia di questa realtà.
Lo scenario su cui punta la Giunta regionale è quindi uno scenario di crescita integrata del sistema; pertanto, nel bilancio si possono leggere quelli che sono i grandi indirizzi che riguardano le infrastrutture e lo sviluppo locale. In particolare, nell'ambito dello sviluppo locale, vorrei ricordare i trasferimenti, con il processo di trasferimento delle funzioni o di delega, la formazione, la promozione della qualità ambientale. Proprio su queste valutazioni ci si sta muovendo, d'intesa con gli Enti locali, per portare a soluzione alcuni nodi che sono stati oggetto di discussione nell'ambito della Commissione (ricordo solo l'annosa partita LEA).
I grandi numeri del bilancio ha già avuto modo di esprimerli il relatore Gallarini.
Il bilancio 2002 è stato predisposto a "legislazione vigente" e a "politiche invariate" ed è il primo documento previsionale redatto secondo il nuovo ordinamento, che ci ha creato peraltro qualche problema nello svolgere le nostre valutazioni.
Le previsioni sono state fatte con riferimento all'unità previsionale di base, quindi con un meccanismo nuovo e diverso di lettura che dovrebbe permettere - permettete il condizionale, perché tutti noi dovremmo prenderne anche confidenza - di seguire con maggiore rigore quelli che sono i vincoli della programmazione che il Consiglio regionale dà alla Giunta regionale.
Il bilancio di previsione, come ha già avuto modo di dire il collega Gallarini nella sua relazione, pareggia sulla cifra di circa 15 miliardi e 677 milioni di euro, quindi una cifra notevole, che ha un riferimento a quelli che sono i titoli fondamentali delle entrate.
Vorrei ricordare che le entrate tributarie, derivanti dal gettito di tributi propri e/o di tributi erariali devoluti, ammontano a oltre 6 miliardi di euro, mentre quelle da contributi e trasferimenti a 852 milioni di euro; le entrate extratributarie a 25 milioni di euro; le entrate in conto capitale a 5,5 milioni di euro e quelle da mutui a 1 miliardo e 478 milioni di euro.
Le spese risultano così suddivise: spese correnti per 8 miliardi di euro, quindi il 50 % del nostro bilancio è dato dalle spese correnti; le spese di investimento dirette sono 1 miliardo e 340 milioni di euro, mentre le altre partite sono il rimborso dei prestiti e dei mutui per 110 milioni di euro e le partite di giro che ammontano a 5 miliardi di euro; nelle partite di giro abbiamo sia interventi che possono essere assimilati all'investimento, sia interventi che possono essere assimilati alle partite correnti, ma la parte preponderante sarà di investimento.
La Giunta ha indicato come obiettivo prioritario il contenimento del 5 da raggiungere nell'arco dell'esercizio 2002, e questo come indirizzo indicato anche ai Direttori regionali, che, ai sensi della L.R. n. 51/97 devono attuare le politiche di Giunta.
Si è naturalmente tenuto conto dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità, che comportano un incremento massimo del 4,5% sia negli impegni sia nei pagamenti rispetto all'anno 2000. Questo è un elemento importante che è stato toccato più volte in Commissione con riferimento alle spese sanitarie, perché - come ricordate - il famoso accordo dell'8 agosto 2001 introduce il rispetto dei vincoli del Patto di stabilità per i successivi riparti sanitari negli anni futuri, ed è su questo quindi che va costruito il disegno della politica sanitaria.
I trasferimenti agli Enti locali, in attuazione al processo di delega sono stati incrementati del 4,5% delle spese di funzionamento, oltre ai nuovi trasferimenti.
Quali sono le criticità del bilancio, emerse anche durante le sedute di Commissione? Tra le criticità posso certamente citare la sanità, che è argomento di grande dibattito non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale.
Per quanto riguarda la sanità, l'indebitamento per la spesa sanitaria ha progressivamente irrigidito il bilancio regionale. Si deve anche considerare che è stato coperto il disavanzo 1999 con un mutuo di circa 180 milioni di euro; il disavanzo 2000 viene coperto con un mutuo di circa 516 milioni di euro ancora da stipulare; la maggior spesa 2001 viene coperta con l'addizionale IRPEF per un importo stimato in 177 milioni di euro.
Riguardo al mutuo di 516 milioni, al fine di liberare risorse e non sfondare il tetto complessivo di indebitamento, che fino al 2004 è stato fissato in 568 milioni di euro, c'è - ricordo - il disegno di legge che prevede la ripartizione con riferimento alle Aziende Sanitarie Locali.
Per recuperare ulteriori spazi di indebitamento si sta operando per giungere a una rinegoziazione ed estinzione anticipata dei mutui esistenti quindi per ridurne l'onerosità (vorrei ricordare che in questo momento possiamo ragionare su tassi del 4,7-5,2% fisso e del 3,7-4% variabile quindi una valutazione tra le due ipotesi di rinegoziazione e quindi di nuovo indebitamento), e a valutare le possibilità che potranno derivare dall'art. 41 della legge finanziaria, che ha l'obiettivo di ridurre l'onere del debito pubblico, mediante il ricorso a nuove forme di finanziamento (cartolarizzazioni, ecc., la cosiddetta "finanza creativa"), che potrebbe investire il ragionamento sul patrimonio, di cui il disegno di legge è in aula.
Per utilizzare al meglio le risorse in conto capitale, la collocazione degli stanziamenti verrà fatta sul bilancio pluriennale, con la legge finanziaria, e in stretta relazione con il DPEF, tenendo dunque conto dei tempi effettivi di realizzazione delle opere.
Annuncio in quest'aula che, nei primi giorni di maggio, la Giunta regionale prenderà in esame la proposta di legge finanziaria e quindi immediatamente sarà presentata la legge finanziaria.
Una tempestiva approvazione della riforma della L.R. n. 51/97 (Organizzazione degli uffici e ordinamento del personale regionale) potrebbe migliorare il processo gestionale, perché una delle nostre grandi partite è quella di arrivare ad uno snellimento e chiarimento di quelli che sono i riferimenti del processo gestionale. Devo ricordare che molte criticità di sistema si innescano ancora su quello che è il meccanismo di gestione complessiva.
Vorrei ricordare un altro elemento che ha una grossa incidenza sul bilancio, perché crea una condizione di incertezza oltre che di difficile quantificazione numerica: il processo di federalismo fiscale che, non essendo ancora completato, determina una forte incertezza sulle risorse trasferite dallo Stato, determina incertezza sugli atti che deve compiere l'Amministrazione regionale.
Durante le sedute di Commissione si è fatto più volte rimando a riparti nazionali ancora da venire o, comunque, in fase di trattativa. Ricordo da parte mia - per la mia delega principale e non pro tempore come quella del bilancio - il riparto del Fondo occupazione a livello nazionale, che deve passare attraverso un'intesa tra le Regioni e tra le Regioni e il Governo.
Naturalmente tutto questo ha una ricaduta immediata su quella che è la parte di definizione della politica di bilancio. Quindi, la definizione delle risorse da trasferire in attuazione delle leggi Bassanini e della riforma del Titolo V in questo momento ha una fortissima incidenza su quelle che sono le indicazioni e le iscrizioni in bilancio e le scelte di politica attuativa. Così anche per la parte dei tributi.
In conclusione, lasciando la valutazione di merito ai singoli miei colleghi, ritengo che, nonostante gli elementi di criticità, che era doveroso evidenziare, le finanze regionali presentino delle sane fondamenta, come ha riscontrato - vorrei ricordarlo all'aula - la Corte dei Conti nell'esame del conto consuntivo 2000, su cui è stato dato un giudizio "sostanzialmente positivo".
La Corte dei Conti ha rilevato che la gestione contabile amministrativa appare in costante miglioramento nel corso degli anni. E' stato riconosciuto un miglioramento della tendenza, con un avvicinamento dei dati previsionali delle entrate rispetto a quelli di accertamento.
Anche sul lato della spesa, la Corte dei Conti ha ritenuto che il bilancio 2000 evidenzi una maggiore capacità di spesa per investimenti, pur con margini di miglioramento.
Un bilancio previsionale approvato a fine aprile ha indubbie difficoltà ad esplicare la propria funzione. Ed è per questo che ritengo che il grosso delle valutazioni lo dovremo fare con la legge finanziaria 2003, che è un elemento che deve essere collegato temporalmente ed immediatamente con la discussione di oggi, che spero che il Consiglio possa licenziare naturalmente impegnando la Giunta a presentarla entro il mese di maggio entro il mese di luglio, e che possa da ciò discendere che, a partire da ora, si possa presentare il bilancio di previsione per l'anno successivo in tempi che diano la congruità temporale per la valutazione, per la discussione e per l'approvazione entro il termine giusto, non ad un terzo di esercizio già consumato.
Con queste considerazioni confido nell'approvazione in termini celeri pur con la disponibilità più completa alla più ampia discussione.


Argomento: Varie

Saluto agli studenti e docenti della Scuola superiore "Russell" di Torino


PRESIDENTE

Saluto, a nome del Consiglio, gli studenti e i docenti della Scuola superiore "B. Russell" di Torino. Benvenuti e buona permanenza presso il nostro palazzo.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 371: "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2002 e bilancio pluriennale 2002/2004"


PRESIDENTE

In merito al disegno di legge n. 371, per le varie materie di competenza, hanno ora la parola i singoli Assessori.
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore ai beni ambientali

Grazie, Presidente. Un intervento molto rapido in ossequio ad una richiesta che, in I Commissione, i colleghi dell'opposizione avevano fatto per avere qualche informazione in più relativamente alle politiche di settore, in particolare alle politiche relative alla montagna, alle foreste, alla collina e ai beni ambientali.
Confermo quanto già annunciato in Commissione, e cioè che sostanzialmente non abbiamo delle contrazioni sul bilancio 2002 relativamente al bilancio 2001.
Le politiche che si intendono seguire sui vari settori sono le seguenti.
Relativamente ai beni ambientali, come i colleghi sono stati informati nel corso dell'anno passato, procederà per essere portata a compimento la realizzazione della legge n. 50 sugli alberi monumentali.
Siamo a buon punto. Il censimento è avviato, sono arrivate oltre 400 segnalazioni da parte del territorio; il Corpo forestale dello Stato sta facendo l'identificazione di ogni singola segnalazione, tramite coordinate GPS, fotografie e quant'altro. Credo che, entro la fine dell'anno, si potrà ottenere, non dico la realizzazione, ma un buon avanzamento di quella legge.
Oltre a questo, procede con una certa positività lo snellimento delle funzioni relative ai beni ambientali. Le giacenze sono state ridotte in modo sensibile e le risposte vengono fornite ai richiedenti in tempi più che accettabili.
Passando alla collina, la legge n. 16/00 ha avuto finalmente attuazione e alle comunità collinari sono state assegnate le risorse per l'anno 2001/2002.
Con queste risorse si sta avviando pienamente l'intenzione che fu dei primi redattori della legge, dei primi inventori della legge sulla collina primo fra tutti il nostro compianto collega Paolo Ferraris.
Questa legge sta funzionando, l'obiettivo è il consolidamento del trasferimento alle comunità collinari per spese di investimento. Sulle spese correnti, le comunità collinari, in quanto unione di Comuni, vengono sostenute dai trasferimenti del Ministero degli Interni. Sugli investimenti, si pensa di sostenere le spese tramite impegno regionale.
Relativamente alle foreste, è già stata avviata una politica forestale diversa, una politica fatta soprattutto di riavvio della filiera forestale per la messa in manutenzione delle risorse forestali piemontesi. La filiera forestale comporta una serie di interventi, a partire dalla formazione delle professionalità necessarie ad intervenire in foresta, al finanziamento delle nuove aziende che si presentano tramite il Piano di sviluppo rurale e l'utilizzo delle risorse provenienti da questa operazione, con produzione da energia da biomassa. Produzione da energia che ha già dato dei risultati particolarmente interessanti particolarmente positivi con l'operazione in Val Sesia, con l'operazione del Cusio e, soprattutto, con il teleriscaldamento della città di Ormea.
La manutenzione e l'avvio della filiera forestale avranno le loro positive ricadute anche sul sistema regionale degli antincendi boschivi sul quale dobbiamo segnalare un successo. Nonostante la siccità, nonostante l'aumento dei focolai di incendio, le superfici boschive percorse da incendio sono state drasticamente ridotte.
In ultimo, la montagna. Il problema identificato anche dai colleghi in Commissione è intimamente legato ad una crisi sociale della montagna stessa. Crisi sociale alla quale stiamo cercando di porre rimedio, non solo attraverso finanziamenti, incentivi, quindi non solo attraverso l'utilizzo delle risorse che pure sono importanti, ma anche con interventi sul tessuto umano.
E' stata avviata, attraverso il finanziamento del Piano di sviluppo rurale, a cura del CSI, l'Agenzia di nuovi insediamenti. Si tratta di un sistema centralizzato in rete, attraverso il quale si mette in collegamento, si interfaccia, il mondo del lavoro, il mondo giovanile, con le opportunità di creazione di reddito, di creazione di risorse lavorative nelle aree di montagna. Partecipano a questa rete non solo le strutture regionali e provinciali, ma anche quelle delle singole Comunità montane.
Tutto questo indirizzato ad una ripresa dell'imprenditorialità di montagna imprenditorialità che, venendo meno, non ci consente di spendere, di investire le risorse di cui disponiamo; una nuova imprenditorialità legata ad una nuova presenza dell'uomo, di giovani, nelle nostre aree montane collinari, nelle aree più marginali che comunque danno una seria opportunità di lavoro.
Per tutto il lavoro che stiamo facendo, ringrazio i colleghi che hanno voluto cooperare a quest'ultima iniziativa, per il mantenimento dei servizi al cittadino, quindi gli uffici postali, i servizi di trasporto pubblico e la telefonia pubblica. Tutte iniziative che sono già state illustrate e che proseguiranno quest'anno con un minimo sforzo finanziario, ma con un grande coinvolgimento del territorio e di tutte le istituzioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Il bilancio di previsione della sanità per l'anno 2002, ancorch qualche voce di finanziamento, peraltro non sostanziale, non si sia ancora definita in senso ultimativo, dovrebbe chiudersi in pareggio. Così come non possiamo ancora definire in senso ultimativo quello che sarà il piano di rientro, ancorché definito con delibera, delle AA.SS.LL., soprattutto della n. 1 e della n. 4 (per le AA.SS.LL. 11 e 19 i Direttori generali hanno assicurato di rispettare il piano di rientro).
L'andamento della spesa farmaceutica non può essere definito in modo ultimativo. Tuttavia, devo rassicurare sia i Consiglieri di maggioranza che di opposizione che, appena avrò il monitoraggio trimestrale (penso di averlo entro il 15 maggio), relazionerò in IV Commissione. In estrema sintesi, a fronte del notevole disavanzo del 2000 (1.204 miliardi) dovremmo passare ad un sostanziale pareggio nel 2002.
Ribadisco l'impegno e la possibilità concreta di passare a questo sostanziale pareggio per il 2002.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Innanzitutto, devo precisare che consegnerò, in IV Commissione, la tabella che mi è stata richiesta l'ultima volta. Quando ci siamo confrontati in Commissione c'è stata qualche difficoltà di recepimento perché i dati, che sembravano aver ridotto l'Assessorato alle politiche sociali di parecchi miliardi, non andavano letti in quel modo.
Abbiamo, sostanzialmente, la stessa cifra dell'anno scorso per quanto riguarda le risorse regionali, che ammontavano a 180 miliardi e 617 milioni nel 2001. A questi, devono sommarsi le risorse statali che sono pari a 49 mila euro: le stesse dell'anno scorso. Ricordo che i trasferimenti statali sono dovuti: alla finanziaria del 2001 collegata alla legge Turco per 66 miliardi; 10 mila miliardi collegati alla legge n. 285 e 3 miliardi all'Agenzia regionale per le adozioni internazionali. Da questa cifra bisogna togliere 17.397 euro, che sono le risorse regionali da trasferire alle Province.
Per quanto riguarda gli investimenti, quest'anno abbiamo una cifra maggiore rispetto all'anno scorso: 33 miliardi e 983 milioni rispetto ai 12 miliardi e 474 milioni dell'anno scorso. Anche questa cifra deve per essere letta tenendo conto che l'anno scorso molti finanziamenti non hanno potuto avere luogo (parliamo di investimenti per strutture, sulla legge n.
43 per disabili e sulla legge n. 73 per Case di riposo) e che quindi sono slittati al 2002 perché i lavori non erano terminati, e voi sapete bene che la legge n. 73 prevede il pagamento a fine lavori.
Per quanto riguarda le politiche dell'Assessorato, esse sono note: politiche per quanto riguarda i minori, il cui primo impegno è quello di toglierli dagli Istituti con il progetto "Tutti i bambini hanno diritto ad una famiglia"; vari progetti di tutela per quanto riguarda i disabili.
Per quanto riguarda il problema degli anziani non autosufficienti siamo leggermente in difficoltà nel dare loro risposte adeguate, perch aumentando il numero degli anziani, aumenta anche il numero degli anziani non autosufficienti. Ricordo che in Piemonte 64 mila cittadini sono titolari di assegno di accompagnamento e questo ci deve vedere impegnati sempre di più, nell'assistenza domiciliare, per riuscire a trovare risorse che aiutino gli anziani a rimanere a casa propria. Nello stesso tempo sapendo che molti anziani non hanno una famiglia, dobbiamo adoperarci per migliorare la qualità della vita all'interno delle Case di riposo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Non voglio annoiare più di tanto i colleghi perché è già stato ampiamente discusso sia in I che in VI Commissione, ma volevo solo segnalare, essendo un dato politico positivo (e per il quale ringrazio la Commissione e l'Assessore Pichetto), che avevamo, in fase di previsione iniziale, ipotizzato un taglio, rispetto all'assestato 2001, del 2% e si era pensato di dare, solo in assestamento, i fondi alle Province. Questo aspetto è stato richiamato e quindi una serie di capitoli, che non sarebbero stati finanziati (lo stesso discorso vale per le borse di studio universitarie), adesso lo saranno: grazie al dibattito avvenuto in Commissione - ringrazio il collega Tomatis, in particolare, per essere stato "notaio positivo" di questa iniziativa - abbiamo modificato le poste di bilancio. Abbiamo anticipato uno stanziamento di 35 miliardi che ha consentito di fare fronte ad un forte intervento per l'assistenza scolastica che è aumentata rispetto alla base storica dei 25 miliardi.
Abbiamo stanziato 10,5 miliardi per le borse di studio universitarie su cui c'era una carenza e abbiamo recuperato tutti i fondi per le Province.
Direi che il dato politico è questo, reso possibile dal lavoro della Commissione.
Sui singoli capitoli possiamo dire che per l'educazione permanente degli adulti è stato riconfermato l'impegno ed è stato anche recuperato il capitolo sulle Province che hanno, in questo modo, tutto quello che invece inizialmente, nel bilancio di previsione, era stato messo in assestamento.
Per le iniziative che riguardano le mostre organizzate nelle sedi convenzionate (Galleria San Filippo per i giovani, Sala Bolaffi per i maestri piemontesi viventi, Palazzo Cavour per i grandi autori o movimenti italiani, Experimenta, il circuito di "Piemonte in musica", organizzato con l'Unione musicale, l'Orchestra della RAI, l'Orchestra del Teatro Regio e l'Orchestra Filarmonica di Torino) abbiamo aumentato lo stanziamento perch vi sono novità in preparazione.
Sono sostanzialmente rimaste identiche le attività di spettacolo e le attività espositive (convegni e seminari), mentre per i Festival si è registrato un piccolo incremento di bilancio, in modo da sostenere i grandi Festival del cinema organizzati in questa Regione, in particolare i tre più importanti (Festival Cinema Giovani, Festival delle Donne e Festival del Cinema con tematiche omosessuali), che registrano un aumento di impegno da parte della Regione.
Gli interventi a sostegno del patrimonio linguistico piemontese sono invece confermati, come lo sono anche gli impegni per la formazione musicale.
Gli interventi regionali per le celebrazioni subiscono una lieve riduzione perché non sono previste, per il 2002, iniziative di grande rilievo.
Avviso che la Commissione nazionale per le celebrazioni è stata integrata di un rappresentante - il sottoscritto - per tutti i Comuni, le Province e le Regioni d'Italia. Anche questo ha permesso di ipotizzare che le grandi iniziative per i 150 anni dell'Unità d'Italia avranno in Piemonte una particolare attenzione e un particolare punto di riferimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Laratore.



LARATORE Giovanni Carlo, Assessore all'artigianato

Per quanto riguarda l'Assessorato e le deleghe di mia pertinenza innanzitutto l'artigianato, devo precisare che si prosegue nell' attività e nello sforzo di recuperare la funzionalità e la tempestività nel funzionamento del fondo rotativo.
Con lo stanziamento previsto in bilancio nel 2002 si dovrebbe riuscire a riportare la funzionalità a tempi fisiologici di tre-cinque mesi nella concessione delle agevolazioni, perché nel contempo, aumentando le risorse nel 2001 e nel 2002, aumentano i rientri dei finanziamenti già concessi.
Contemporaneamente, aumentano gli stanziamenti per la parte relativa alla funzionalità di Artigiancassa, per la quale abbiamo già previsto un aumento del contributo concedibile sugli interessi fino a 300 mila euro.
Abbiamo previsto, quindi, un aumento di finanziamento di questo capitolo per permettere ad Artigiancassa di espandere la propria attività a favore della concessione dei crediti agli artigiani. Quindi, il compito principale è affidato al fondo rotativo e Artigiancassa per mantenere in funzione il credito artigiano e renderlo più accessibile e più rapido per le imprese. Così pure procede la parte corrente relativa alle iniziative per la promozione dell'artigianato, soprattutto quello artistico e tipico con le varie iniziative per la promozione delle imprese artigiane.
Quest'anno sono previsti i primi finanziamenti per l'attivazione delle botteghe scuola nell'ambito del riconoscimento delle imprese con marchio di eccellenza artigiana.
Per quanto riguarda la gestione del rapporto con gli Enti locali, altra delega specifica, sono previsti finanziamenti per continuare l'attività di promozione della gestione associata dei servizi comunali.
E' prevista la continuazione dell'attività per quanto riguarda la polizia locale, con i corsi per i vigili urbani.
Queste sono attività che hanno una loro continuità, ma il nostro Assessorato continua a seguire anche l'attività delle cave e, pur con i modesti finanziamenti che sono per la verità sufficienti, può soddisfare le necessità di questo settore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Come ho già avuto modo di esprimere in III Commissione, il bilancio dell'Assessorato al turismo è un bilancio che sostanzialmente guarda al 2001 per quanto riguarda alcune partite, come quelle della promozione, e riconferma quegli impegni finanziari che erano stati giudicati congrui rispetto alle politiche di promozione che erano state avviate nel 2001.
E' stata fatta invece la scelta di intervenire in maniera sostanziale rispetto all'attività sportiva e quindi i capitoli dello sport che sono stati implementati, soprattutto un capitolo cosiddetto trasversale - già in Commissione avevamo avuto occasione di parlarne - che viene considerato un capitolo che sta tra lo sport e il turismo per andare incontro e interpretare quelle iniziative e quelle manifestazioni che, di fatto, sono bordline tra lo sport e il turismo.
Spesso ci capita di dover intervenire in situazioni di questo tipo e spesso siamo nella condizione di non poter ottemperare a questo tipo di intervento in quanto i capitoli sono sostanzialmente occupati dalle iniziative che erano e sono considerate relative ai contributi, quindi a criteri stabiliti con precisione dalle competenti strutture.
Il capitolo implementato da quest'anno è il capitolo degli investimenti a sostegno delle politiche di sviluppo del sistema turistico-ricettivo e di accoglienza per quanto riguarda la legge n. 18 e la legge n. 4, relativa allo sviluppo dei sistemi turistici integrati per gli Enti pubblici e le comunità.
Questi due elementi, oltre al capitolo investimento legato alle attività dello sport, sono quelli che, voi noterete, hanno evidenziato la maggiore necessità di implementazione e evidentemente nel bilancio di quest'anno rappresentano un'ulteriore crescita del bilancio dell'Assessorato allo sport e al turismo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Signor Presidente, riprendo gli argomenti che ho già illustrato qualche giorno fa in I Commissione, ovviamente sia per quanto riguarda l'ambiente sia per quanto riguarda l'agricoltura.
In materia di agricoltura abbiamo messo in risalto una serie di novità se così le vogliamo definire, o comunque di adeguamenti e stanziamenti per seguire alcune azioni già in corso e impostarne delle nuove.
La prima sottolineatura che vorrei richiamare in questa sede è quella che riguarda il Piano di sviluppo rurale. E' un documento che riguarda il periodo 2000/2006 ed è caratterizzato da fondi comunitari, cofinanziamenti statali e regionali, ma ricordo a tutti che è anche caratterizzato da aiuti di Stato aggiuntivi che sono stati recentemente definiti e che vengono articolati già nel triennio nella previsione di arrivare al 2006 senza avere in questo periodo degli squilibri.
Un'altra novità che interessa il bilancio annuale e pluriennale è l'Agenzia dell'organismo pagatore regionale, la cosiddetta AIMA regionale il cui provvedimento è in discussione in Commissione, ma la cornice finanziaria viene prevista all'interno del bilancio.
Inoltre, un altro aspetto importante che vorrei sottolineare è il completamento della fase di trasferimento di competenze agli Enti locali.
L'agricoltura ha un suo percorso particolare, ma adesso stiamo perfezionando tutta una serie di questioni nella Conferenza Regioni-Enti locali.
Richiamo l'incremento di circa 2 miliardi di lire per quanto riguarda i settori della caccia e della pesca, soprattutto per definire sia la gestione degli ATC e dei CA, sia in parte la questione degli indennizzi e dei danni.
Credo che, grosso modo, queste siano le questioni più rilevanti insieme ovviamente alla definizione degli interventi contro la BSE naturalmente a rifusione dei danni a riorganizzazione del sistema. In questo caso, siamo condizionati dall'approvazione da parte dell'Unione Europea della legge n. 11: stiamo trattando e stiamo, anche, esaminando il nuovo decreto legge BSE, uscito venerdì sulla Gazzetta Ufficiale, che reca degli spunti che possono essere interessanti anche in sede attuativa direttamente da parte della Regione.
Oltretutto, ci sono anche altre questioni come l'attuazione delle OCM nei vari comparti, ad esempio l'OCM vino, il piano di ristrutturazione dei vigneti, che, ovviamente, sta dando buoni frutti e naturalmente viene iscritto, trattandosi di fondi comunitari, in entrata e in uscita.
Le iniziative più importanti le ho già specificate in Commissione come, ad esempio, la questione della difesa attiva dalle calamità, quindi la necessità di approntare in questo bilancio risorse per le reti antigrandine, così come bisogna certamente completare, già da questo bilancio, sia la creazione di un idoneo patrimonio-progetti, sia anche la previsione di risorse, ovviamente in termini pluriennali, per le infrastrutture che pongano rimedio alla nota questione della disponibilità di acqua che, in termini pluviometrici esiste ma, in termini di disponibilità, nei periodi di maggiore siccità è carente perché mancano accumuli e bacini.
In materia di ambiente avevo dato conto già in Commissione, infatti avevo consegnato una serie di schede che riguardavano i settori dei rifiuti e delle bonifiche.
Relativamente a questo settore, colgo l'occasione per dire che si sta cercando in tutti i modi non di galleggiare su una gestione che compete alle Province in termini di responsabilità diretta per quanto riguarda i rifiuti, ma proprio in termini propulsivi, mettendo a disposizione risorse per realizzare gli impianti.
Sappiamo che l'obiettivo del 35 % di raccolta differenziata non lo si raggiunge con la bacchetta magica, ma introducendo un percorso di raccolta differenziata vera. Non è sufficiente il conferimento separato, occorre un raccordo con i Consorzi che operano all'interno del CONAI, il grande Consorzio nazionale del riutilizzo, attraverso i suoi vari settori: la plastica, il vetro, il ferro, il legno, la carta e quant'altro. Occorre avere grande attenzione rispetto agli imballaggi e agli accordi di programma con la grande distribuzione.
Per quanto riguarda gli impianti di selezione, abbiamo risorse per finanziare gli impianti di selezione e di riutilizzo realizzati da parte dei Consorzi pubblici.
E' chiaro che possiamo investire solamente a favore dei Consorzi pubblici o delle società a prevalente capitale pubblico, perché è una prerogativa pubblica il rifiuto urbano e, in questo senso, dobbiamo sostenere l'Ente locale nella sua organizzazione, non escludendo, in termini di principio, la contribuzione per quanto riguarda la termovalorizzazione del rifiuto.
Per quanto riguarda le bonifiche, ritengo anche questo un settore prioritario che merita la nostra attenzione, soprattutto partendo dalla messa in sicurezza, perché bisogna evitare che i terreni inquinati abbiano ulteriori danni intrinseci e, addirittura, che possano essere danneggiate le falde sottostanti. Quindi, sono necessari adeguati stanziamenti nel triennio per proseguire la caratterizzazione e l'avvio delle bonifiche di competenza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Relativamente ai capitoli dei trasporti, già in Commissione - purtroppo non ho potuto essere presente - è stata evidenziata una politica che dovrà innanzitutto, migliorare la qualità ambientale. Infatti, su tutti gli interventi abbiamo inteso inserire, per esempio sui Piani autobus, in accordo con il Ministero dell'Ambiente, dei precisi paletti di qualità ambientale. In tutti i provvedimenti dell'Assessorato, finalizzati al finanziamento di materiale rotabile, la prima priorità sarà assegnata alla qualità ambientale. Non solo faremo in modo di finanziare coloro che saranno in grado di garantirci le norme europee, ma, addirittura desideriamo diventare una Regione capofila nell'indicare nuovi paletti ambientali.
Per esempio, la nostra è stata la prima Regione che ha obbligato a realizzare le pedane per gli handicappati (pena il non finanziamento), la prima Regione che ha imposto l'obbligo dei segnali audio-fonetici per i non vedenti e non udenti. Adesso molte Regioni ci stanno copiando. Vogliamo essere la prima Regione a spingere in direzione di materiali poco inquinanti. Questo per quanto riguarda tutti i capitoli relativi ai materiali rotabili.
Per quanto riguarda il capitolo degli scuolabus, altro settore molto importante, abbiamo fatto in modo che tutte le richieste pervenute negli anni scorsi e quelle pervenute quest'anno possano essere tutte soddisfatte.
Vogliamo che ogni più piccolo Comune possa avere, se lo ritiene e se avrà la capacità di gestirlo, il contributo regionale, nessuno escluso. Abbiamo la capacità finanziaria per poterlo fare. Questo è anche un obiettivo per i Comuni che vogliono completare il parco scuolabus (molti lo hanno già fatto).
Tengo a ribadire che negli ultimi due anni abbiamo esaudito quasi il 90% delle richieste pervenute, quindi in questi ultimi anni quasi tutti i Comuni hanno rinnovato il materiale scuolabus e quest'anno avranno la possibilità di migliorarlo ancora di più.
Proseguo, invece, su quanto il Consigliere Marcenaro aveva posto in Commissione come informativa: gli investimenti dei fondi trasferiti dallo Stato. Su questo occorre fare, innanzitutto, una precisazione.
Noi stiamo parlando dei fondi correnti su questo bilancio e dei fondi trasferiti su questa annualità. Viceversa, a latere, si sta parlando dell'ipotesi di costituire un fido regionale per sommare queste stesse annualità negli anni a venire, in modo da creare un volano. Si è parlato di creare un volano di circa 2.000 miliardi, però tutta questa partita - tengo a chiarirlo - non è oggetto del bilancio di adesso, perché riguarda un'altra fase che è in discussione con le Province. Dovrà essere adottato un provvedimento di Giunta e la legge prevede che questo piano degli investimenti segua il suo iter normale, ossia sarà una legge (Giunta Commissione e aula). Il Piano pluriennale degli investimenti lo dobbiamo portare in aula.
Viceversa, c'è un fondo che credo sia quello che era oggetto di circa 160 miliardi di trasferimento annuo che è così ripartito. Ci sono i fondi che sono già per legge trasferiti alle Province per l'ordinaria e straordinaria manutenzione.
Come sapete, su tutta la rete stradale trasferita, cioè i 2.200 chilometri di strade trasferiti alla Regione o alle Province, ci è stato assegnato un corrispettivo chilometrico ed economico. Noi giustamente, tra l'altro, con un'intesa Stato-Regioni (sottoscritta anche dall'UPI e da tutte le otto Province piemontesi), abbiamo convenuto la quota relativa a questi trasferimenti da dare alle Province invece per l'ordinaria e straordinaria manutenzione. Con la quota rimanente, che ammonta a 72 miliardi per gli investimenti che sarebbe possibile spendere quest'anno avendo l'obiettivo di spenderla entro l'anno, abbiamo pensato, in accordo e su stimolo di molte Province, di mettere in sicurezza i cosiddetti "punti neri".
Cosa sono i punti neri? I punti neri della viabilità regionale sui 2.200 chilometri di strade trasferite sono i luoghi dove statisticamente negli ultimi anni, è avvenuto il maggior numero di incidenti gravi, con feriti e morti. La Polizia stradale ci ha consegnato i dati del monitoraggio effettuato in merito. Spesso si tratta perlopiù di incroci a raso o di strettoie improvvise lungo un asse stradale, per cui spesso si tratta solo di allargare un incrocio, di creare una rotonda, di creare degli spazi di fuga ai lati. Trattandosi di interventi molto costosi abbiamo fatto il seguente ragionamento: "Cosa possiamo fare con 72 miliardi in un anno?". Avremmo potuto realizzare soltanto la circonvallazione di Omegna. Quindi, per quest'anno, in accordo con le Province - perché tutte le Province volevano questo - siamo riusciti a disegnare un piano, che peraltro è stato distribuito anche se non è ancora definito ufficialmente perché alcune Province ci hanno chiesto ancora di poterlo verificare.
Però questi soldi saranno spesi con interventi che potranno essere fatti entro l'anno, perché molti di questi sono già progettati. Le progettazioni sono molto veloci, perché durano uno-due mesi; siccome non abbiamo ancora costituito ufficialmente l'ARES, questi interventi li affideremo alle Province.
Ogni Provincia appalterà i suoi lavori. Poiché non vogliamo entrare in questa fase come Assessorato, le Province ci hanno comunicato che saranno disponibili a seguire le varie fasi di tali interventi.
Questa mi sembra la maniera più logica di operare, perché mette in sicurezza decine di punti neri, dove ci sono state decine di morti e feriti negli ultimi due-tre anni. Saranno realizzate le rotonde e gli allargamenti dove devono essere realizzati, saranno realizzate le messe in sicurezza delle strada in cui si sono verificati incidenti. Questo è il piano che ho presentato.
Nel corso della discussione potremo vedere anche quali saranno le prospettive. Mi piacerebbe avere un indirizzo sull'utilizzo dei fondi relativi alla legge che dovremo portare in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Assessore, è stato chiarito dal suo intervento che esiste un problema che non fa parte della discussione sul bilancio, anche se è un problema di grande rilievo, e naturalmente riguarda la programmazione pluriennale degli investimenti e i mezzi e gli strumenti di bilancio per reperire e gestire nel modo migliore le risorse necessarie. Mi fermo quindi nella mia richiesta di chiarimenti - perché solo di questo si tratta - al punto che riguarda il bilancio.
Ciò che avevamo posto in Commissione riguarda esattamente quello che utilizzando i vecchi riferimenti dei capitoli, è registrato sotto il capitolo 25116, che si trova a pagina 274 del bilancio di previsione organizzato per capitoli, così com'è stato fornito ai Consiglieri regionali.
A quel numero corrisponde una voce - stiamo parlando degli investimenti in conto capitale - che recita: "Trasferimento di fondi all'ARES Piemonte per la progettazione e la realizzazione degli interventi programmati dalla Regione L.R. n. 19/01". Alla corrispondente tabella della previsione in termini di competenza per l'anno 2002, troviamo la cifra (espressa in euro) di 80 milioni, all'incirca corrispondente alla cifra di 160 miliardi della quale si parlava.
Qui si dice "Trasferimento di fondi all'ARES", e se ricordo bene il trasferimento di fondi all'ARES avviene esclusivamente per le strade che provengono dal demanio statale e vengono identificate come strade di interesse regionale. Per quanto riguarda le strade provinciali, dobbiamo avere un trasferimento diretto alle Province. Comunque sia, le tabelle che ci sono state consegnate non sono chiare, perché mischiano nell'elencazione strade di interesse provinciale e strade di interesse regionale e le sommano nel loro insieme.
Avevamo fatto una discussione sulla Bassanini, discussione complicata come i colleghi ricorderanno, perché alcuni di noi avevano messo in discussione il fatto che fosse giusta l'idea di demanio regionale per quanto riguarda le strade.
Detto questo - adesso mi limito a chiedere questo - siccome, comunque sia, le tabelle che ci avete dato parlano di un intervento complessivo per 72 miliardi contro i 160 miliardi previsti dal capitolo, la prego semplicemente di farci avere una tabella nella quale si capisca cosa sono i 160 miliardi, in cui ai 72 miliardi si aggiungono gli altri 90 circa che servono per completare la voce prevista al capitolo 25116. Voglio solo avere un elenco che corrisponda ai numeri che stanno in bilancio: 72 miliardi sono meno della metà, però qualsiasi cosa siano, per favore vorrei vedere quei numeri elencati con le motivazioni della spesa. Questo era quello che avevo chiesto, ma si vede che è troppo difficile averlo. A me sembrava semplice.



PRESIDENTE

L'Assessore Casoni avrà cura di farle avere la tabella. Mi pare che ci sia stato il chiarimento.
Nella seduta di domani riprenderemo il dibattito generale sul bilancio.
Comunico che la IV Commissione è convocata in Sala Morando e che domani, vista la riunione del Consiglio regionale sia al mattino che al pomeriggio, sono sconvocate la Commissione Statuto e la Commissione d'inchiesta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.25)



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