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Dettaglio seduta n.194 del 12/03/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 15.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cavallera, Cota, Leo Marengo, Rossi Giacomo e Scanderebech.


Argomento:

Mancanza numero legale


PRESIDENTE

Constatando la mancanza del numero legale, aggiorno la seduta alle ore 16,10.



(La seduta, sospesa alle ore 15.43 riprende alle ore 16.27)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In riferimento alla richiesta di alcuni Consiglieri di una comunicazione del Presidente Ghigo, relativamente all'assegnazione ad interim della delega al bilancio e finanze all'Assessore Pichetto, comunico l'intenzione del Presidente di relazionare in merito. Dopo l'intervento del Presidente sarà a disposizione dei Consiglieri un tempo di due minuti per eventuali chiarimenti.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Proseguimento esame testo unificato della proposta di legge n. 68 e del disegno di legge n. 204: "Disciplina dello stemma, del gonfalone, della bandiera e del sigillo della Regione Piemonte. Abrogazione delle LL.RR. 16/1/1984, n. 4; 24/11/1983, n. 83; 17/6/1997, n. 36" (rinvio)


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo iniziare i lavori con il punto 3) all'o.d.g.
che prevede il proseguimento dell'esame del testo unificato della proposta di legge n. 68 e del disegno di legge n. 204.
La parola al relatore, Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio, relatore

Chiedo il rinvio alla prossima seduta di questo punto all'o.d.g., in quanto relativamente al sigillo dobbiamo ancora appurare un paio di questioni tecniche, e soprattutto araldiche.
Per questo motivo, sarebbe conveniente rinviare di una settimana per avere un sigillo veramente degno della Regione Piemonte, piuttosto che rischiare di avere un sigillo che potrebbe prestarsi a critiche o a cattive interpretazioni.



PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, rinviamo l'esame di questo punto a fronte di una meditazione più completa che porti il testo ad essere approvato. Sarà quindi posto all'o.d.g. della prossima seduta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Presidi privati di diagnosi e cura

Esame proposta di legge n. 202: "Incentivi a sostegno della medicina di gruppo" (iscritto ai sensi dell'art. 34, comma 4, del Regolamento in data 17 ottobre 2001) (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di legge n. 202.
In base all'art. 34 del Regolamento che recita "Nel caso che un argomento, a norma dei commi precedenti, pervenga all'esame del Consiglio senza che la Commissione abbia provveduto a norma dell'art. 27, l'argomento verrà preliminarmente illustrato dal proponente, dopo che il Presidente della Commissione avrà riferito sull'iter complessivo dello stesso", ha la parola il Presidente della Commissione, Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

L'iter è stato assegnato il 28 novembre 2000 e le consultazioni sono state effettuate successivamente, il 16 maggio 2001, e adesso c'è la disponibilità di un ritorno in Commissione per un veloce esame del provvedimento.
Domani in Commissione Sanità formalizzeremo meglio l'iter che vogliamo seguire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio, primo firmatario della proposta di legge, che svolgerà la preliminare illustrazione della stessa.



RIGGIO Angelino

Grazie, Presidente. Si tratta di un piccolo provvedimento che riguarda un nodo strutturale, ma in realtà riguarda un orientamento che pu manifestare la Regione rispetto alla situazione della domanda sanitaria.
Preannunzio che l'Assessore alla programmazione sanitaria mi ha richiesto, a nome della Giunta, un ritorno in Commissione. Poi l'Assessore formalizzerà eventualmente la richiesta e se è ragionevole non ho difficoltà a aderire.
A questo punto, do lettura della relazione.
"Negli anni recenti abbiamo assistito ad un crescente aumento della domanda sanitaria nel nostro Paese e, naturalmente, anche in Piemonte.
Le principali cause di questo aumento della domanda sanitaria sono: l'allungamento della vita media il progresso scientifico e tecnologico la maggiore professionalità degli operatori sanitari e l'introduzione di nuove e più sofisticate metodiche e tecniche per la prevenzione, la diagnostica, la terapia e la riabilitazione il prevalere delle patologie croniche e multifattoriali rispetto a quelle monofattoriali e ad andamento acuto l'insorgere di nuove patologie e l'accresciuta capacità di cura per patologie che, in passato, erano rapidamente e sicuramente mortali o comunque incurabili l'aumento dell'offerta dei servizi sanitari l'ampliamento del concetto di salute e dei bisogni soggettivi di salute l'accresciuto livello culturale dell'utenza e la maggiore consapevolezza che il diritto alla salute è uno dei principali aspetti del diritto di cittadinanza il diffondersi di sentimenti di insicurezza e di patofobie l'aumento del contenzioso medico-legale.
L'aumento della domanda sanitaria induce tensioni nella struttura sanitaria esistente e costituisce così un potente stimolo al cambiamento e al progresso.
Di fronte a questa necessità di cambiamento, due strade sono sicuramente fallimentari.
a) La prima è quella che ignora le sollecitazioni indotte dall'aumento della domanda sanitaria ed accentua la rigidità del sistema (aumentando burocrazie e controlli) cercando di agire esclusivamente attraverso meccanismi di contenimento della domanda così che il crescere delle tensioni porta alla rottura o al collasso (economico, strutturale culturale) del sistema sanitario stesso.
b) La seconda è quella di 'lasciar fare al mercato' e cioè aumentare meccanicisticamente l'offerta per soddisfare l'aumento di domanda sanitaria. Poiché la salute non è una merce, questa strada è anch'essa destinata al fallimento. L'aumento dell'offerta di servizi in sé non necessariamente produce un aumento dei livelli di salute (oggettiva e soggettiva), mentre sicuramente produce aumento della spesa, del consumismo sanitario, delle malattie iatrogene, degli incidenti sanitari e delle reazioni avverse, delle patofobie e del contenzioso medico-legale.
L'unica via che può portare ad un risultato positivo (aumento dei livelli di salute, compatibilità con le risorse regionali e nazionali) è quella di accettare la sfida del cambiamento ponendosi l'obiettivo di un governo della domanda sanitaria avendo, comunque, consapevolezza che il cambiamento è tutt'altro che un processo indolore, in quanto mette in discussione poteri consolidati, rendite di posizione, modi di operare, abitudini, ecc.
E' un passaggio complesso e di un periodo di tempo non breve, nel quale si modificano le strutture, le tecnologie, l'organizzazione, gli assetti di comando e la stessa cultura.
Il principale nodo culturale, strutturale ed organizzativo da superare è quello dell'ospedalocentrismo.
Non si vuole con questo mettere in discussione l'ospedale in quanto tale, che, anzi, deve accentuare il proprio ruolo innalzando il proprio livello professionale e tecnologico, ma uscire da una situazione in cui l'ospedale è il terminale di tutto e del contrario di tutto.
Oggi intorno all'ospedale c'è una realtà di medici di base, di poliambulatori, di specialisti, di attività socio-assistenziali, di strutture per la riabilitazione e per la post-acuzie, ecc. Ma questa realtà è per lo più monadica e disgregata, così che solo in modo parziale intercetta i problemi sanitari prima che questi divengano più gravi o più complessi ed approdino all'ospedale.
E' ormai indifferibile definire e realizzare il Distretto Socio Sanitario inteso come struttura di reti integrate, caratterizzata da bassa complessità sanitaria e da alta complessità assistenziale, che rappresenti l'elemento di complementarietà rispetto all'ospedale (che deve, al contrario, caratterizzarsi per una bassa complessità assistenziale ed un'alta complessità sanitaria)".



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere, ma vorrei invitare l'aula ad abbassare il tono di voce per lasciar espletare la relazione del provvedimento.
Prego, Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Questo provvedimento è l'occasione per discutere nel merito dei problemi della sanità che più volte abbiamo affrontato in termini puramente economici, mentre adesso ci dà l'opportunità di incominciare a porci seriamente il problema del governo della domanda.
"Il Distretto è lo strumento cardine per attuare e valorizzare una politica di intervento sanitario territoriale che permette di governare la domanda sanitaria al suo nascere e dare una risposta soddisfacente in termini di rapidità, umanità e contenimento della spesa.
All'interno di questa strategia avranno un ruolo determinante i Medici di famiglia e i Pediatri di libera scelta, che oggi hanno un grosso limite nell'efficacia del governo dei 'percorsi di salute', oltre che un peso oggettivamente troppo basso nel governo della sanità rispetto all'importante ruolo 'di frontiera' che svolgono.
Per mutare la situazione attuale, però, non sarà sufficiente, anche se è indispensabile, inserire uno o più rappresentanti dei medici di base nella struttura dirigente del nuovo Distretto.
Occorre che avvenga anche un mutamento culturale e nel modus operandi dei medici di base che debbono superare l'abitudine a lavorare isolati e scoprire gli enormi vantaggi (per lo sviluppo della loro professionalità e per la salute dei propri assistiti) del lavoro in rete, interprofessionale e di équipe.
In questa ottica, la Regione Piemonte deve incentivare fortemente l'aggregazione dei Medici di famiglia e dei Pediatri di libera scelta in Medicina di gruppo".
Voglio qui elencare i vantaggi della Medicina di gruppo e chiedo l'attenzione dell'Assessore alla sanità e, se è possibile, del Presidente del Consiglio e del Presidente della Giunta.
"I vantaggi della Medicina di gruppo sono molteplici: 1) permette a ciascun medico di base di operare in collegamento con i medici associati, favorendo il confronto reciproco e l'aggiornamento professionale, combattendo l'autoreferenzialità e le insidie del 'burn out'.
2) Permette, attraverso la condivisione delle spese, di attuare risparmi e di implementare l'attività dello studio medico con ulteriore personale sanitario, con dotazioni tecnologiche e professionali" (il che ha anche delle ricadute importanti dal punto di vista occupazionale).
"3) Consente un più facile collegamento con i CUP, Pronto Soccorso Ospedale di riferimento, Distretto, Laboratori di zona, con possibilità di ricezione-trasmissione diretta ed informatizzata dei referti, e con riduzione dei tempi spesi in pratiche burocratiche da parte dei medici di base, all'incirca un'ora al giorno (ai cittadini consente di evitare parecchie code).
4) Amplia e migliora la qualità dei percorsi assistenziali e delle cure primarie mediante adozione di fattori di qualità comuni e condivisi: linee guida, profili diagnostici, codici colore per prestazioni ambulatoriali e domiciliari, modalità organizzative ambulatoriali, quali l'ambulatorio programmato per appuntamento e quello per la ricerca epidemiologica o per l'iniziativa per patologie (ad esempio: ipertensione, diabete, asma screening, ecc.).
5) Garantisce una maggiore continuità di apertura dell'ambulatorio e una copertura per urgenze ambulatoriali e domiciliari molto utili per le forme di assistenza domiciliare programmata integrata e le cure palliative e ai malati terminali" (devo dire che l'apertura dell'ambulatorio per l'intera giornata potrebbe essere un argomento molto interessante per il Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo, dato che sta ragionando su un ticket per il ricorso al Pronto Soccorso. Se lo studio dei medici di base attraverso la Medicina di gruppo, è aperto per l'intera giornata, potrebbe diventare un potente intercettore della domanda sanitaria sul territorio diventando un meccanismo di collegamento rispetto al Pronto Soccorso, molto di più che non il ticket sul Pronto Soccorso).
"6) Consente una rapida adozione di Sanity Cards e di presidi di telemedicina, con accelerazione dei tempi diagnostici in emergenza-urgenza e contenimento della ripetizione di esami recenti.
7) Fa da volano organizzativo-culturale anche per i medici di base 'single'" (cioè quelli che non accetteranno la logica della Medicina di gruppo, perché favorisce una maggiore formazione, aggiornamento ed autovalutazione).
"8) Assicura una corretta applicazione dei tetti di spesa programmati mediante l'innesco di positivi meccanismi di economia di scala, e l'ottimizzazione dell'uso delle risorse (qualità assistenziale come fine e risparmio come effetto" (e non viceversa, come purtroppo sembra che si sia seguito in questa Regione a partire dal Patto del buon governo in poi) "anche attraverso la piena responsabilizzazione dei Medici di Medicina generale e dei Pediatri di libera scelta nei seguenti punti: porre attenzione nelle pratiche prescrittive, ridurre i consumi inappropriati dei farmaci, contenere i ricoveri impropri, diminuire il ricorso al Pronto Soccorso, diminuire il ricorso a prestazioni specialistiche o diagnostiche inutili, migliorare la risposta ai cittadini dei servizi distrettuali nell'area dell'assistenza primaria di base.
Le recenti Convenzioni per la Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta", nonché la Convenzione che l'Assessore alla sanità sta studiando insieme con i Sindacati dei Medici, "hanno previsto una serie di incentivi per i medici che intendano associarsi e costituire Medicine di gruppo.
Malgrado ciò, le realtà di Medicina di gruppo nella nostra Regione sono a tutt'oggi eccezionali. Questo è in gran parte collegato a problemi culturali (permanenza di forte individualismo del medico, resistenza al cambiamento, paura di perdere pazienti, di confrontarsi con altri medici timore di incompatibilità caratteriali, ecc.).
Un ostacolo rilevante a questa forma di Associazionismo Medico specialmente nelle aree fortemente urbanizzate, è il dato strutturale dell'alto costo, della scarsità o, in alcune zone, della totale assenza di strutture abitative che rispondano alle caratteristiche idonee ad ospitare la Medicina di gruppo.
Questa proposta di legge concede contributi per abbattere il tasso di interesse ad una cifra virtuale (0,5%) di mutui decennali.
Questi 250 milioni saranno sicuramente ripagati alla Regione Piemonte con il contenimento della spesa che la Medicina in gruppo consente di attuare ma, soprattutto, con il miglioramento dell'assistenza sanitaria e il raggiungimento dei migliori livelli di salute per i piemontesi, che derivano da un maggior intervento sanitario territoriale".
Ringrazio i pochi Consiglieri che mi hanno concesso l'attenzione.
Rispondo anche al Consigliere Pedrale - che spesso invita le minoranze a tirare fuori le proprie idee - che questa riguarda solo una piccola parte delle proposte che noi abbiamo presentato relativamente alla sanità, ed è un contributo concreto per migliorare la sanità piemontese e per contenere i costi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Come ha garantito il Presidente della IV Commissione, Consigliere Pedrale, domani sarà formalizzato il provvedimento di quando dibattere in Commissione la proposta del Consigliere Riggio e altri, relativamente agli incentivi a sostegno della Medicina di gruppo.
Come d'accordo, solleciterò il Presidente affinché la discussione avvenga in tempi brevi. Voglio solamente sottolineare che molti aspetti proposti dal Consigliere Riggio sono miei e sono stati trasferiti alle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Devo chiarire, ma lo farà il Presidente del Consiglio, che il provvedimento era arrivato in Consiglio senza passare dalla IV Commissione perché erano scaduti i tempi. Il provvedimento è importante - sono convinto dell'unità della Medicina di Gruppo - per cui deve essere dibattuto in IV Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

L'Assessore, in un colloquio che ha preceduto questa discussione, ci aveva garantito che il provvedimento sarebbe tornato in aula entro un mese.
La richiesta che viene avanzata dall'Assessore, d'accordo con il Presidente della Commissione, può essere accettata se l'Assessore ribadisce, in quest'aula, che il provvedimento ritornerà in aula entro un mese.
Se l'Assessore ci fa questo tipo di cortesia, non abbiamo difficoltà ad accedere alla sua richiesta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

E' proprio un tipo di cortesia perché non è dovuto. E' una cortesia perché, per legge, bisogna passare in IV Commissione.
Personalmente, sono dell'avviso, anche se è il Presidente della IV Commissione che lo deve stabilire, che i tempi per dibattere il provvedimento siano ristretti.
Possiamo assicurare il Consigliere Riggio che entro 30 giorni il provvedimento potrà tornare in Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 202.
Il Consiglio approva.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita' - Gruppi consiliari

Esame proposta di legge n. 358: "Disposizioni concernenti le cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla carica di Consigliere regionale. Norme di prima attuazione dell'art. 122 della Costituzione". Presentazione questioni sospensive e pregiudiziali di illegittimità costituzionale (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

A questo punto, dovremmo passare all'esame della proposta di legge n.
358, di cui al punto 5) all'o.d.g.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo cortesemente all'aula di poter comprendere al meglio le parole dei Consiglieri per decidere il da farsi.
Se il brusìo continua, sospendo il Consiglio perché ho piacere di poter ascoltare, come tutti, i Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presento la richiesta di sospendere la discussione sulla proposta di legge n. 358 e provo a spiegarne il motivo.
Come avremo occasione di discutere qualora entrassimo nel merito del provvedimento, lo stesso si può ritenere, a tutti gli effetti, un provvedimento ad personam.
Quando entreremo nel merito, proporremo di cambiare il titolo della legge in "legge Brigandì" perché ci pare che questo sia il titolo esatto che la legge dovrebbe avere.
Per evitare un dibattito forse inutile, cioè discutere su questo tema per consentire, eventualmente, all'onorevole Brigandì di essere eletto Sottosegretario senza portafoglio - carica per la quale non si prevede l'incompatibilità - noi facciamo, appunto, tutta questa discussione e poi magari, il Consigliere non viene nominato. Aspettiamo che sia nominato Sottosegretario e poi verificheremo se ci saranno i termini per affrontarla.
Ripeto, chiedo che il punto in discussione venga sospeso. Quando il Consigliere Brigandì sarà nominato Sottosegretario riaffronteremo la questione e ne discuteremo concretamente, senza infilarci in una storia che poi non servirà a niente perché tanto Sottosegretario, ve lo dico io, non lo nominano!



PRESIDENTE

Vuole intervenire un Consigliere contro la questione sospensiva? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

L'arroganza di leggere nel pensiero del Presidente del Consiglio dei Ministri, credo appartenga alla persona che l'ha espressa in quest'aula.
Credo che non sia corretto voler, a tutti i costi, addebitare sempre un provvedimento ad personam. Così non è. Ricordo che c'è stato un ampio confronto in Commissione.
Mi sembra un atteggiamento veramente arrogante, non voglio dire poco democratico, ma certamente intollerante, quello del Consigliere Marcenaro che, addirittura, ha detto "il senatore Brigandì non sarà mai Sottosegretario", quasi che il Consigliere Marcenaro...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



CATTANEO Valerio

Ha detto: "tanto non lo nominano, ve lo dico io". Ho un po' mal di gola e otite, ma ho sentito abbastanza bene con l'orecchio destro. Poi ci sono altri Consiglieri che hanno ascoltato, con altrettanta attenzione (ho una certa prevenzione verso la sinistra).
Noi siamo contro la sospensione dell'esame di questo provvedimento poiché ne abbiamo ampiamente discusso in Commissione.
Ricordo, Presidente, che in Commissione sono stati prospettati alcuni emendamenti tecnici e altri politici, e c'è stata un'apertura, da parte di questa maggioranza, al confronto su questi temi. Abbiamo presentato una serie di emendamenti accogliendo e condividendo alcune considerazioni e modifiche che gli Uffici hanno suggerito e fatto pervenire alla Commissione.
Chiediamo, pertanto, con un voto - se necessario - di continuare la discussione di questo provvedimento; un provvedimento aperto anche in aula al confronto nel merito.
Se i colleghi dell'opposizione vogliono migliorarlo, ascolteremo con attenzione le loro proposte e abbiamo la piena disponibilità al confronto.
Voteremo, dunque, contro la richiesta di sospensione, ricordando che questo provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla Commissione competente, perché in quell'occasione i pochi membri dell'opposizione presenti ai lavori hanno abbandonato l'aula.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cattaneo.
Devo porre in votazione la richiesta di questione sospensiva presentata dal Consigliere Marcenaro.
Ha parlato contro tale richiesta il Presidente Cattaneo; si vota "SI'" per accogliere la questione sospensiva e "NO" per continuare...



MARCENARO Pietro

Scusi, Presidente, mi risulta che, a termini di Regolamento, si raccolgono prima le diverse questioni sospensive preliminari e pregiudiziali, che vengono poi raccolte in una duplice discussione, sulla quale...



PRESIDENTE

Lei ha ragione, ma non ne sono state presentate altre, Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Se fosse solo questa la questione sospensiva, su questa si apre il dibattito. Naturalmente sentiremo se ce ne saranno altre nel corso della discussione; io ho incominciato a presentarne una e mi riservo di presentarne altre.



PRESIDENTE

Chiedo all'aula se vi sono altre questioni sospensive o se i colleghi Consiglieri intendono sottoporre altre questioni sospensive.
Non essendomi pervenute altre questioni sospensive, in base all'art. 63 del Regolamento, porto in votazione la richiesta del Consigliere Marcenaro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Pongo un'altra questione sospensiva che ritengo venga prima e sopra - se permette - a quella del collega Marcenaro.
Ritengo che questo provvedimento, come qualunque altro provvedimento debba essere sospeso sino a quando il Presidente Ghigo non si deciderà a risolvere i problemi che si rifiuta di affrontare, come quello di disporre degli Assessori previsti dalle nostre norme, che lo coadiuvino nello sbrigare le attività amministrative della Giunta regionale.
Sino a che questo elemento non verrà risolto, questo provvedimento - ma anche gli altri provvedimenti - dovrà attendere, per tranquillizzare il Presidente della Giunta che noi stiamo aspettando le sue mosse, se è in grado e quando sarà in grado di farle.
Chiedo, pertanto, di mettere ai voti prima questa richiesta di sospensiva, che ritengo abbia caratteri cardinali maggiori rispetto a quella del collega Marcenaro.



PRESIDENTE

Sulla questione sospensiva, in base all'art. 63 del Regolamento, pu intervenire un Consigliere per Gruppo.
Applico, quindi, il Regolamento: se vi sono altri interventi sulla questione sospensiva, la Presidenza li raccoglie complessivamente e poi si passa alla votazione.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presento una pregiudiziale di legittimità, basata sul fatto che, come tutti sapete, siamo in presenza di un provvedimento che non ha precedenti e fatti paragonabili in nessun'altra Regione italiana.
E' un provvedimento che si configura come un provvedimento "ad personam"; ci viene proposta una deliberazione in materia di incompatibilità su questo punto, mentre pendeva, di fronte al Consiglio addirittura un disegno di legge presentato all'indomani delle elezioni e poco dopo la formazione della Giunta, da parte della Giunta regionale stessa, su tutta la materia riguardante la questione di incompatibilità in particolare l'incompatibilità tra Assessori e Consiglieri regionali.
Il fatto che, in presenza di un confronto aperto in materia statutaria, di un'iniziativa di elaborazione per lo Statuto, si compie un'operazione del genere, in violazione di qualsiasi norma di buon senso e di qualsiasi principio di coerenza, è un'altra questione di assoluta serietà, che costituisce, al tempo stesso, pregiudiziale di legittimità e pregiudiziale di merito alla prosecuzione di questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marcenaro.
Se vi sono altre questioni sospensive o pregiudiziali, la Presidenza le raccoglie per la discussione unica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

A meno che non si voglia dare ragione ai Consiglieri che hanno affermato che si fa un provvedimento su una persona, dovrebbe essere spiegata l'urgenza di questo tipo di provvedimento.
Mi pare che, se non c'è un'urgenza, ci siano almeno due tipi di pregiudiziali. L'urgenza non me la spiega quel foglio; quello è un foglio non spiega alcuna urgenza, c'è scritto che è un ordine del giorno.
Io ritengo vi sia un problema di pregiudiziale e credo che il problema vada affrontato all'interno della modifica dello Statuto, che sia la prima pregiudiziale, oppure all'interno di un provvedimento generale che affronti il problema delle incompatibilità dei Consiglieri.
Non esistono, a mio avviso, condizioni per farlo in modo particolare.
Oggi questo provvedimento è estraniato dal contesto della modifica dello Statuto o da un provvedimento generale che intervenga sui problemi delle incompatibilità. A me pare non esista alcuna condizione per farlo, a meno che non sia legittimo il sospetto di una serie di Consiglieri che si faccia un provvedimento perché un Consigliere, nella fattispecie il collega Brigandì, ha la necessità che gli si faccia un provvedimento ad personam.
Se non è così, credo che si debba spiegare il motivo per non affrontare la tematica in un quadro più generale, perché non vi sarebbe alcuna urgenza.
Dunque, la collocazione di una discussione di questo genere, è, senza dubbio, più generale.



PRESIDENTE

Lei, quindi, Consigliere Papandrea, chiede una sospensione?



PAPANDREA Rocco

Sì.



PRESIDENTE

Chiede una sospensione.
Consigliere Papandrea, le ricordo che il provvedimento è uscito dalla Commissione.



PAPANDREA Rocco

Io non faccio parte dell'VIII Commissione.



PRESIDENTE

Vi sono altre questioni sospensive o pregiudiziali? Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Questo provvedimento è uscito dalla Commissione, ma vorrei chiarire in che modo ne è uscito.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Ronzani, ma per darle modo di chiarire in che modo è uscito dalla Commissione, la prego di porre alla Presidenza una questione sospensiva o pregiudiziale.



RONZANI Wilmer

Io pongo una questione sospensiva, perché è bene che i colleghi abbiano chiaro in che modo siamo giunti alla votazione su questo provvedimento.
In Commissione era iniziata una discussione senza particolari ostilità da parte dei Gruppi di opposizione, perché eravamo consapevoli che, in forza del disposto dell'art. 122 della Costituzione, che pone il problema di una rivisitazione delle norme che regolano l'incompatibilità e l'ineleggibilità, fosse necessario mettere mano ad una riforma della legge in vigore. Non era questo in questione. Per quanto ci riguarda, abbiamo discusso in Commissione in tutta tranquillità. Non sussisteva il problema.
Ma quando siamo entrati nel merito, caro Presidente - e lo ribadir nella discussione generale - abbiamo scoperto che non è vero che la maggioranza ha tenuto conto dei rilievi fatti dall'opposizione, perché la maggioranza ha soltanto eliminato una norma che aveva previsto, e che era incostituzionale, giacché la maggioranza prevedeva che non vi fosse incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e quella di Parlamentare europeo, quando questa incompatibilità è prevista espressamente dall'art. 122 della Costituzione. Quindi, la maggioranza ha fatto questo, ha evitato una gaffe. Ha evitato di venire in aula proponendo che non vi fosse incompatibilità tra due cariche che l'art. 122 della nostra Costituzione, in maniera precisa ed inequivocabile, considera incompatibili.
Su questa base, noi abbiamo preteso che si andasse ad una discussione che riguardasse le norme che regolano l'incompatibilità e l'ineleggibilità.
La maggioranza aveva soltanto un interesse, e cioè approvare un provvedimento che, come dimostrerò, contiene soltanto una norma diversa rispetto ai testi in vigore. Questa è la gravità del fatto.
Diverso è l'atteggiamento dei colleghi Radicali, che, in fase emendativa, si sono posti il problema di fare veramente una riforma delle norme. Di questo, ve ne do atto molto volentieri.
Voi avete licenziato per l'aula, con un voto di maggioranza, un provvedimento che, rispetto alle norme in vigore, contiene una sola novità: il fatto, cioè, che venga abolita l'incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e quella di Sottosegretario. Questa è una vergogna! Di fronte un'opposizione ben disposta a discutere, voi avete tentato di fare una forzatura! È per questo che i colleghi dell'opposizione hanno abbandonato i lavori della Commissione, perché è doppiamente grave il vostro comportamento! Non potete gabellare, per una riforma delle disposizioni sulle incompatibilità, un provvedimento che ha soltanto una norma innovativa, e che, per il resto, è la fotocopia delle norme in vigore! In secondo luogo, è perché su questa materia, che è costituente (quando parliamo di norme come questa siamo contigui alla materia costituente), era giusto aprire in Commissione un confronto sereno in cui affrontare le questioni, che per esempio i colleghi Radicali affrontano in aula svolgendo un'attività emendativa. Tutto questo perché in Commissione ci avete messo nell'impossibilità di entrare nel merito.
Per queste ragioni, Presidente, chiedo che il provvedimento, se volete portarlo a casa e se volete affrontare seriamente le questioni, ritorni ragionevolmente in Commissione.
Per questo motivo, propongo una sospensiva e chiedo che venga messa ai voti la proposta che il provvedimento venga rinviato in Commissione affinché, in quella sede, cominci una discussione di merito su come, per davvero, riformare le norme sull'incompatibilità e sull'ineleggibilità.



PRESIDENTE

Prego i colleghi che hanno posto questioni sospensive e/o pregiudiziali di formalizzarle alla Presidenza per iscritto, al fine di raccoglierle per la valutazione di merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Intervengo per una questione di illegittimità costituzionale.
Presidente, l'art. 122 della Costituzione testualmente recita: "Il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità ed incompatibilità del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale, nonché dei Consiglieri regionali, sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi".
Presidente, lei noterà come questo sia un provvedimento ad personam che non riguarda la molteplicità dei casi. L'art. 122 della Costituzione Presidente, la pregherei di guardare con attenzione questa sospensione per illegittimità costituzionale - non prevede la norma di delega alle Regioni per i provvedimenti ad personam, ma prevede un unico testo di legge che normi tutti i casi di ineleggibilità. È evidente che la questione sospensiva che poniamo...



PRESIDENTE

pregiudiziale la sua.



CONTU Mario

...o pregiudiziale, pone la necessità di rimettere gli atti alla Commissione affinché la proposta di legge venga formulata secondo questo criterio di universalità, non un criterio che invece sia votato a sanare una singola situazione.



PRESIDENTE

Quindi, la sua è una richiesta di rinvio in Commissione?



CONTU Mario

No.



PRESIDENTE

Allora chiarisca, cortesemente.



CONTU Mario

Formalizzo la richiesta.
Questo è un atto di nobiltà che non posso chiedere, perché coinvolge l'etica della politica, ed è lasciata ai primi firmatari o ai firmatari di questa proposta di legge.
L'operazione più coerente sarebbe quella del ritiro e della successiva presentazione di una proposta di legge che preveda tutti i casi di incompatibilità, come previsti dall'art. 122, che riguardano quella del Presidente, degli altri componenti della Giunta regionale, nonché dei Consiglieri regionali.
In questo modo, a nostro giudizio, ci sarebbe una sostanziale fedeltà diciamo così, al dettato costituzionale. La norma, quindi, si collocherebbe nella ratio non del provvedimento ad personam, ma del provvedimento universale che riguarda tutti i casi di incompatibilità.
Questa è la richiesta che formuliamo alla maggioranza, perché lo riteniamo un atto forse nobile, anzi, sicuramente nobile, e di correttezza legislativa.



PRESIDENTE

La sua è una questione pregiudiziale, perché sostanzialmente, da quanto lei ha sostenuto, vi è una questione di illegittimità costituzionale.
Quindi, almeno verbalmente, la riteniamo come pregiudiziale.
La invito a formalizzarla per iscritto, Consigliere Contu, visto che l'ha illustrata.
Vi sono altre questioni sospensive o pregiudiziali? No.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Questa è una discussione che avviene in modo particolare per la questione alla quale ci troviamo di fronte.
Noi ci troviamo di fronte ad una maggioranza che presenta e cerca di fare approvare una legge che ha le caratteristiche che abbiamo cercato di dire: una legge ad personam, priva di qualsiasi motivazione di carattere generale per un puro scambio di favori all'interno della maggioranza. E' una legge di cui gran parte della maggioranza non è convinta, ma, per una pura trattativa interna: "Io sostengo la cosa tua e tu mi darai in cambio quello", si arriva a questa scelta.
Chiedo semplicemente al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Commissione Statuto, di considerare questo aspetto. Se pensano che ci sia una maggioranza padrona delle regole, che sul piano delle regole pensa di potersi muovere in spregio di qualsiasi elemento di ricerca di una soluzione e di muoversi in questa direzione, lo facciano e noi lo registreremo, ma sappiano che questo contraddice qualsiasi discorso fatto di ricerca di regole comuni. Non si può, da un lato, affermare una scelta di queste elezioni e, dall'altro, una linea di queste elezioni.
Per questo, prima di fare tutto quello che è necessario, almeno che a noi compete, per impedire che si compia una cosa così grave in questo Consiglio regionale, chiediamo di riflettere e di cercare una soluzione che eviti uno scontro su questo punto, peraltro, secondo me, posso sbagliarmi di difficile soluzione per la maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Chiedo scusa se non ho seguito tutta la discussione.
Ho colto un riferimento - ma non so se l'ho colto correttamente quindi, al fine dei chiarimenti, chiedo anche di essere interrotto - alla Commissione Statuto. La materia oggi all'o.d.g. non è materia statutaria.
L'art. 122 della Costituzione recita infatti che il sistema di elezione nonché i casi di ineleggibilità e di incompatibilità sono disciplinati con legge della Regione.
Capisco le problematiche sollevate, capisco che possono avere un fondamento di serietà, però non mi pare utile invocare la Commissione Statuto in questa occasione, se ho ben compreso.



PRESIDENTE

Individuerei un percorso utile.
Intanto, informo l'aula relativamente alle questioni sospensive e preliminari formalizzate per iscritto.
Nel frattempo, chiediamo al Presidente Ghigo di intervenire rispetto alla richiesta di questa mattina da parte di alcuni Gruppi sulle tre questioni poste. Se il Presidente Ghigo interverrà e risponderà su tutte e tre le questioni sarà una sua scelta, lo deciderà e lo ascolteremo.
Vi era una questione sospensiva richiesta dal collega Marcenaro, una dal collega Chiezzi, una dal collega Papandrea; poi, un ritorno in Commissione chiesto dal collega Ronzani e due pregiudiziali di legittimità dei Consiglieri Marcenaro e Contu.
Sono queste quelle che devono essere formalizzate alla Presidenza.
Si fa un'unica votazione sulla sospensiva e un'unica sulla pregiudiziale, ma devo disporne in Presidenza per poi distribuirle. Chiedo la cortesia dell'aula di ascoltare.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ho ascoltato con attenzione alcune richieste di sospensiva, peraltro mi permetto di dirlo, senza offendere nessuno - raffazzonate, perché mi sembra che il leitmotiv sia: è possibile che un Consigliere regionale pensi addirittura di andare a fare il Sottosegretario di Stato? Come si fa ad immaginare una cosa di questo genere? Questa legge è un provvedimento ad personam - punto. Il leitmotiv è politico dove da parte nostra c'è l'intendimento di presentare una legge sull'incompatibilità - adesso far anche alcune valutazioni sulle questioni sospensive presentate. E' un leitmotiv abbastanza comune di tutta l'opposizione. Fa eccezione, mi sembra, il Gruppo Radicale, ed è apprezzabile lo stile che, ancora una volta, contraddistingue la serietà di questo Gruppo, come si diceva a me: "Presentiamo degli emendamenti e cominciamo a discutere sul merito, anche se formalmente siamo contrari, però, chi sa mai che nel merito troviamo una soluzione".
Presidente, questo diventa inaccettabile, tant'è che - per l'amor del cielo - non sono state nemmeno scritte, e, alla fine, diventa difficile anche per l'opposizione, o parte di essa, scriverle, in particolare per chi ha voluto imbarcarsi in una questione di illegittimità costituzionale che almeno per l'intervento che ho ascoltato - non me ne voglia il Consigliere Contu - mi sembra, per essere garbato, alquanto debole.
Per quanto riguarda invece il discorso di merito, mi corre l'obbligo per chiarimento, ma soprattutto per onore di verità, di puntualizzare alcune considerazioni svolte dal collega Ronzani. Non è che io abbia detto o che noi diciamo: "Abbiamo accolto alcune considerazioni o suggerimenti dell'opposizione", ma: a) in sede di Commissione non sono mai state poste questioni sospensive o incidentali b) mi riferivo agli emendamenti tecnici che sono stati proposti dagli uffici, di cui in parte abbiamo preso nota, tant'è che, per chi ha seguito i lavori nella Commissione, questo provvedimento è arrivato fortemente modificato rispetto a quello depositato inizialmente; il Presidente Manolino, che ha seguito tutto l'iter in Commissione, ne potrà certamente dare atto ed essere testimone.
Pertanto, con grande serenità, Presidente, voteremo in modo contrario rispetto alle questioni sospensive. Riteniamo che il provvedimento Ronzani sia stato così modificato per la presentazione - se non ricordo male - di dieci o undici emendamenti da parte della maggioranza.
Qui vorrei svolgere una considerazione. Indubbiamente, la maggioranza formata da quaranta Consiglieri, in questi ventuno mesi ha dato atto più volte di avere, se non proprio delle divisioni, dei punti di vista personali e dei Gruppi alcune volte diversi. Indubbiamente, credo che quasi sempre si sia trovata una sintesi. Credo che la dialettica faccia parte delle persone e certamente non fanno difetto anche alle maggioranze. Credo ingeneroso e ingiusto da parte di un Consigliere regionale permettersi certe affermazioni, anche se in quest'aula non solo per questioni di insindacabilità, ma anche per altro, si può dire - fortunatamente - quello che si pensa e quello che si vuole, come quella di dire che la maggioranza non è convinta di questo provvedimento.
Gli emendamenti al provvedimento sono stati sottoscritti da tutti i sette Capigruppo della maggioranza, non con una sottoscrizione formale, ma con una sottoscrizione convinta, magari sofferta, o dibattuta per usare un termine corretto.
Per quanto mi riguardava, era un provvedimento che avevamo anche discusso all'interno del nostro Gruppo. Il nostro Gruppo ha proposto alla maggioranza alcune delle idee che poi sono state accolte negli emendamenti a cui prima mi riferivo.
Pertanto, Presidente Toselli, termino con la considerazione iniziale: mi sembra che le questioni pregiudiziali presentate, se non prive di fondamento, siano veramente molto leggere sotto il profilo normativo.
Quindi, con grande serenità posso dire, anticipando la dichiarazione di voto, che voteremo in maniera sfavorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

A costo di apparire noioso - mi scuso con i colleghi - vorrei tornare su alcune questioni che sono state oggetto di questa parte della discussione.
Non ho detto che questa legge è incostituzionale. L'art. 122 della Costituzione fa carico ai Consigli regionali di definire le nuove norme sull'incompatibilità e sull'ineleggibilità, quindi non è questa la questione.
Ho sollevato invece un altro problema, che è il problema vero del provvedimento che stiamo trattando oggi, ed è la ragione per la quale abbiamo evitato di svolgere - caro Consigliere Cattaneo - un'azione emendativa come quella che hanno svolto o svolgeranno in quest'aula i colleghi Radicali.
Non vogliamo mettere una foglia di fico su un provvedimento vergognoso! E' chiaro il problema? Questo è il vero problema! Un'attività emendativa ancorché necessaria, avrebbe finito per dare una parvenza di serietà a un provvedimento che invece è grave, perché si riduce a risolvere un problema.
Da qui scaturisce la scelta politica di ridurre l'attività emendativa a due o tre emendamenti.
Non possiamo ignorare, colleghi, che tutto si riduce all'abolizione dell'incompatibilità tra la carica di Consigliere regionale e la carica di Sottosegretario.
Vorrei che i colleghi della maggioranza mi spiegassero quali sono le ragioni politiche e istituzionali di merito che giustificano il fatto che un Consigliere regionale possa diventare Sottosegretario. Non c'è alcuna Regione che ha stabilito che debba esistere questa possibilità, anzi, tutte hanno mantenuto l'incompatibilità. Nessuna Regione ha previsto questa possibilità, ma per una ragione ovvia.
Voi ci avete fatto, per anni, i concioni sul federalismo in quest'aula sui governi regionali, sui ministri regionali. Con quale coerenza potete immaginare che, oggi, un Consigliere regionale, che voi equiparate a un deputato, possa diventare Sottosegretario del Governo centrale? In base a quale logica, a quale ratio che non sia quella politica, di maggioranza e di potere? Chiamate le cose per nome e cognome, se il problema è risolvere una questione interna alla maggioranza! Quello che non accetto - colleghi della maggioranza - è di essere preso per il naso. Avete capito! Non accetto di essere preso per il naso, perch ho una dignità, ho cinquant'anni e non voglio, a questa età, essere preso per il naso. E' chiaro il problema? Non voglio che si dica che abbiamo discusso un provvedimento sull'ineleggibilità o sull'incompatibilità quando, in verità, discutiamo un provvedimento che dovrebbe consentire a un collega della maggioranza ammesso che lo diventi, di diventare Sottosegretario al Governo centrale.
Non è questo il problema, colleghi della maggioranza? Guardiamoci negli occhi e diciamo chiaramente se non è questo il problema. Vi è qualcuno che può dire che non è questo il problema che abbiamo sul tavolo oggi?



RONZANI Wilmer

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Non è vero.



RONZANI Wilmer

Non è vero. Consigliere Brigandì, lei per primo non può dirlo!



(Intervento fuori microfono del Consigliere Brigandì)



RONZANI Wilmer

Immunità? Ma quale immunità!



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, cerchiamo di portare il dibattito in termini normali.
Consigliere Ronzani, si rivolga alla Presidenza.
Vi richiamo all'ordine.



RONZANI Wilmer

Consigliere Brigandì, non mi spaventa affatto! Per spaventarmi ho bisogno di dieci o venti come lei!



(Intervento fuori microfono del Consigliere Brigandì)



RONZANI Wilmer

Presidente, il collega Brigandì ha detto che mi sto nascondendo dietro l'immunità!



PRESIDENTE

Non ho ascoltato il Consigliere Brigandì, perché ascoltavo lei.



RONZANI Wilmer

Prego di richiamarlo. Sto facendo un discorso politico. Invito i colleghi della maggioranza a dimostrare che quello che sostengo non è vero.
Invito i colleghi della maggioranza a dimostrarmi che il provvedimento che stiamo discutendo non ha quell'unica finalità! Se non è così, faccio marcia indietro, ma dovete dimostrarmelo e se non lo dimostrate, perché è impossibile, allora abbiate il buon gusto di non prenderci in giro, caro Presidente del Consiglio regionale!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La spiegazione che richiede il Consigliere Ronzani penso che sia, in ogni caso, piuttosto laboriosa sia nell'esposizione, sia, successivamente nella trattazione.
Ci eravamo intesi con la Presidenza di ascoltare le comunicazioni del Presidente Ghigo, facendo precedere a tali comunicazioni alcuni provvedimenti. Visto che abbiamo già esaminato un provvedimento, rimandando in aula la proposta di legge del collega Riggio ed altri, e poiché questo punto all'o.d.g. non mi sembra di piccolo momento e, comunque, al di là delle opinioni che si possono avere, sta impegnando l'aula in modo deciso e da questo capisco che continuerà a impegnare l'aula per diverso tempo chiedo al Presidente, proprio perché la natura degli accordi era quella di consentire al Presidente Ghigo di fare la sua comunicazione, di valutare se non sia corretto, a questo punto, anche per i pareri che ci siamo scambiati, sospendere per un momento la discussione su queste sospensive e dare la parola al Presidente Ghigo affinché svolga le comunicazioni, in modo che ci collochiamo sulle sue comunicazioni e, poi, possiamo riprendere questa vicenda.
La sostanza era di procedere per una mezz'oretta su qualche provvedimento, dopodiché si dava la parola al Presidente Ghigo. Dato che la mezz'oretta è passata, forse anche di più, ritorniamo di nuovo alla priorità di dare la parola al Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Chiezzi.
Vi era la necessità di espletare i lavori in riferimento ai punti all'o.d.g. della seduta odierna e l'accordo di procedere con le comunicazioni.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Seguendo gli interventi dei colleghi, ritengo sia opportuno un momento di riflessione anche da parte dei Capigruppo di maggioranza.
Propongo cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Credo sia legittima la richiesta del Consigliere Galasso.
Concedo cinque minuti di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 17.30 riprende alle ore 17.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiede la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Innanzitutto, ci scusiamo con i colleghi Consiglieri per la sospensione che si è estesa di qualche minuto rispetto a quella concessa.
Abbiamo valutato entrambe le proposte: quella del collega Marcenaro che proponeva una sospensione tout court del provvedimento; mentre quella del collega Ronzani, più appropriatamente, proponeva un ritorno in Commissione avendo il collega Ronzani evidenziato una carenza emendativa riguardo al provvedimento.
Sono stati presentati in aula circa ventidue emendamenti da parte dei colleghi del Gruppo Radicale, che hanno tutta l'intenzione di confrontarsi sul merito della legge sull'incompatibilità.
Riteniamo utile, e che quindi possa essere condiviso, un ritorno in Commissione, purché abbia un tempo preciso e non ritorni tout court. Non siamo qui certamente a proporre una settimana o quindici giorni, perch sarebbe un tempo veramente limitato, però riteniamo che proporre all'aula di rinviare il provvedimento in Commissione con lo spirito di confrontarsi sul merito e riapprofondire la questione con un termine di trenta giorni sia una proposta di buon senso, che va anche ad accogliere alcune considerazioni ed alcune proposte che molti Consiglieri hanno avanzato.



PRESIDENTE

Comunico all'aula questa richiesta formalizzata dal Consigliere Cattaneo.
In base all'art. 81 del Regolamento, verranno discussi in Commissione anche gli emendamenti che sono stati presentati, quindi decadono tutte le questioni sospensive e pregiudiziali presentate. Quindi, vi è il ritorno in Commissione.
Visto il tacito consenso dell'aula, il provvedimento è rinviato in Commissione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito all'assegnazione ad interim della delega al bilancio e finanze all'Assessore Gilberto Pichetto e ai livelli essenziali di assistenza (LEA)


PRESIDENTE

Ha ora la parola il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, per alcune comunicazioni.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Grazie, signor Presidente. Mi sembra che le sollecitazioni che l'aula ha sottoposto alla mia attenzione siano tre: la nuova configurazione e l'assegnazione delle deleghe nell'ambito della Giunta, la questione relativa ai livelli essenziali di assistenza e il Piano sanitario.
Per quanto riguarda l'assegnazione delle deleghe, ieri in Giunta ho assegnato la delega al bilancio all'Assessore Pichetto ad interim, in quanto il bilancio è provvedimento in discussione in Commissione e ho ritenuto, in funzione anche delle caratteristiche professionali che l'Assessore Pichetto ha sempre ampiamente dimostrato nel corso di questi anni, che fosse la persona più adatta a seguire operativamente tale discussione in Commissione.
Ho assegnato ad interim solo questa delega proprio per tale specifico motivo, cioè che bisognava e bisogna - e mi auguro che succeda - portare a termine la discussione sul bilancio, in modo che si possa venire in aula per la sua votazione e la sua approvazione.
Le altre deleghe che facevano capo all'Assessore Burzi (patrimonio personale, partecipate e controllo di gestione) non le ho assegnate.
Dimettendosi l'Assessore Burzi, le deleghe ritornano in capo al Presidente e pertanto tali deleghe sono rimaste in capo a me.
Ritengo di prendermi il tempo necessario per fare le riflessioni all'interno della mia maggioranza per quanto riguarda un possibile assetto nuovo di Giunta con l'attribuzione di tali deleghe, e quando la pausa di riflessione o l'approfondimento saranno terminati sarà mio compito ripresentarmi in aula per comunicare il nuovo assetto della Giunta.
Non so darvi dei tempi, ma posso immaginare che le riflessioni non possano andare o non debbano andare oltre un mese.
Per quanto riguarda invece la questione legata ai livelli essenziali di assistenza, domani si svolgerà una discussione in IV Commissione.
L'Assessore D'Ambrosio - ne abbiamo discusso oggi in Giunta - in quella sede comunicherà alcuni aspetti.
Voglio però fare una riflessione di carattere generale. Che cosa sono i livelli essenziali di assistenza? Mi rendo conto di dire delle cose che alcuni Consiglieri conoscono addirittura meglio di quanto le possa conoscere io, ma mi sembra opportuno - e permettetemi - presentare l'argomento in modo semplicistico per tentare di spiegare meglio quali sono le nostre intenzioni su tale argomento.
I livelli essenziali di assistenza sono le prestazioni che, per legge devono essere garantite ai cittadini italiani e, di conseguenza piemontesi. E' bene fare questo passaggio italiani-piemontesi, perché sono i livelli che per Costituzione vengono garantiti a tutti i cittadini.
Questo accordo, questo elenco di prestazioni, è stato definito fra tutte le Regioni italiane, sia del centrodestra, sia del centrosinistra.
Naturalmente, ogni Regione italiana si assume le proprie responsabilità comunque, è bene che l'aula e i Consiglieri. sappiano che l'elenco è stato sottoscritto da tutte le Regioni. Qualcuno già lo chiama "decreto Sirchia": in effetti, è stato adottato dal Ministero della Sanità, ma bisogna, con onestà intellettuale, sapere e dire che tutte le Regioni sono state d'accordo con quel percorso.
Oggi, tali livelli essenziali di assistenza sono legge dello Stato; se ne può discutere finché si vuole, ma quelle sono le prestazioni che la Regione deve assicurare, a fronte degli stanziamenti sulla sanità, ai cittadini piemontesi.
Come tutti sappiamo, alcune prestazioni non sono più dovute, come dice la legge. Non si può più discutere: "Sì, no, ma no, c'è di più o di meno".
Le differenze le conoscete tutti; alcuni giornali hanno addirittura pubblicato gli elenchi di prestazioni che, oltretutto, noi come Regione Piemonte fornivamo, qualitativamente e quantitativamente, più di altre Regioni.
Questa differenza, dal punto di vista finanziario, è consistente; per quanto riguarda il settore socio-assistenziale, rischia di andare a gravare, in maniera considerevole (forse eccessiva) sulle finanze degli Enti locali, cioè dei Comuni. Ne abbiamo discusso in Giunta e l'Assessore riferirà nella Commissione preposta, ovvero nella Conferenza per la programmazione permanente sanità e socio-assistenziale che raggruppa i rappresentanti degli Enti locali. In tale sede, apriremo un tavolo di discussione su tali problematiche; in seguito riferirò sulle prestazioni dei livelli essenziali di assistenza non più incluse.
La Regione non si tirerà indietro: ci sarà, da parte nostra, la disponibilità ad un intervento finanziario a sostegno di quei servizi che voglio dirlo in maniera chiara per non far nascere equivoci - non sono più imputabili al Servizio Sanitario Nazionale, ma al Servizio Sanitario Regionale per la quota assegnata.
Ci rendiamo conto che, essendo comunque un servizio fondamentale dovremo aprire un confronto con gli Enti locali, per verificare come fare fronte a tale carenza.
Stiamo valutando quali prestazioni reinserire; le Regioni, infatti, con proprie risorse, possono reintegrare buona parte dei livelli essenziali di assistenza.
Una collega sostiene che un aspetto del federalismo è quello delle responsabilità amministrative che gli Enti di governo devono esercitare: si tratta di una scelta che dovremo verificare.
Alcune Regioni hanno già scelto di reinserire alcune prestazioni; anche noi faremo qualche considerazione di carattere generale, nell'ambito della politica di compartecipazione che stiamo definendo e che altre Regioni hanno già adottato, ovvero quella legata all'andamento della spesa farmaceutica, del Pronto soccorso o della delisting (terminologia inventata per trasferire - come la legge permette - i farmaci dalla fascia B1-B2 alla fascia C, a totale carico del cittadino che acquista il farmaco).
Questi sono gli elementi che stiamo valutando, guardando con attenzione all'operato delle altre Regioni, al fine di cogliere gli aspetti positivi delle sperimentazioni, delle iniziative e della creatività che ogni singolo Assessorato alla sanità ha saputo mettere in atto.
Come molti di voi sapranno dai quotidiani, esiste una variegata situazione di compartecipazione: in buona sostanza, il ticket.
In merito, non abbiamo ancora assunto alcun tipo di decisione che, per nostra espressa volontà, saranno legate all'eventuale reinserimento di alcune prestazioni all'interno dei LEA e all'ipotesi di Medicina di gruppo presentata dal Consigliere Riggio, che stiamo affrontando in forme analoghe, ma con termini diversi. Si tratta di percorsi che tendono a rendere più efficiente il sistema di risposta sanitaria ai cittadini.
Per quanto riguarda l'impegno di riferire all'opposizione le intenzioni della Giunta relativamente al Piano sanitario regionale, visti gli approfondimenti e le valutazioni intercorse tra l'Assessorato e i colleghi della maggioranza, ci occorre ancora qualche tempo per una risposta concordata, così come per qualsiasi modifica che, eventualmente apporteremo al Piano stesso.
Ci sono state richieste precise: in primis, di cambiare l'approccio culturale, elemento sul quale molto difficilmente potrò darvi soddisfazione. Vi sono, però, altri elementi di maggior coinvolgimento per quanto concerne la definizione degli assetti territoriali e l'attribuzione dei presidi ospedalieri sul territorio piemontese, su cui, indubbiamente ci potrà essere maggior coinvolgimento nell'ambito del dibattito tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale.
Questi gli elementi sui quali ritenevo necessaria una comunicazione.
Ascolterò con attenzione le considerazioni che il Consiglio riterrà di fare nei confronti di tali considerazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sul primo argomento, l'interim non è stata una scelta libera, ma obbligata dalla crisi che serpeggia all'interno della sua maggioranza.
Quando questa mattina ho sollevato il problema - sono andato a riferirlo anche al Consigliere Cattaneo - non avevo ancora letto l'articolo apparso su La Stampa che descrive, in modo abbastanza preciso e minuzioso la natura della crisi identificando anche aree di crisi e soggetti responsabili di linee politiche.
Avevo sentito il Consigliere Scanderebech quando chiesi la sospensione del Consiglio, richiesta inascoltata dal Presidente del Consiglio. Già in quella situazione il Consigliere Scanderebech aveva elevato toni e argomenti - che ho visto essere ripresi, in vario modo, anche oggi in una presa di posizione che circolava nell'aula - e, senza dire molto, aveva invece detto tutto. Questa crisi, Presidente Ghigo, l'ha obbligata a non assumere una decisione: lei sta friggendo a fuoco lento. La sua maggioranza la sta cuocendo, come si dice in gergo. Lei consegna, ancora per un mese una situazione indeterminata dal punto di vista dell'assetto della Giunta.
Questo è un fatto grave.
Relativamente ai LEA...



(Proteste fuori microfono del Consigliere Brigandì)



PRESIDENTE

Consigliere Brigandì, non le ho dato la parola. Se vuole parlare si iscriva. Io sto applicando il Regolamento che prevede, all'art. 49, sulle comunicazioni del Presidente, l'intervento di ogni Consigliere che vuole dei chiarimenti. Per chiarimenti ci sono a disposizione due minuti. Questa Presidenza, come ha sempre fatto, lascia correre qualche decina di secondi in più per tutti.
Prego, Consigliere Chiezzi, prosegua.



CHIEZZI Giuseppe

Sul secondo punto, Presidente Ghigo. La sua continua allusione - che io critico, ma che è criticata anche da personaggi della sua maggioranza - che anche sui LEA ci sarebbe stata l'unanimità: perché deve sempre tirare in ballo questa vicenda, quando lei sa che la trattativa tra Regione e Stato sulla base di un riferimento economico che lo Stato è disponibile a dare è una trattativa che lascia libere le Regioni di scegliere la propria strada? Il fatto grave che lei ha compiuto è che i suoi uffici hanno dato ordine, senza attendere il 30 giugno, alle ASL e alle ASO. di applicare con le fette di prosciutto sugli occhi, quegli elementi senza alcun elemento critico e innovativo, senza tenere conto di quello che lei ha detto, ovvero che lo Stato dà poco, ma la Regione, nella sua politica sanitaria, aggiusta poi le cose.
Questo suo consociativismo innato risorge ad ogni momento e, dal mio punto di vista, è un fatto negativo.
Ritiro del Piano sanitario regionale. Anche qui ha chiesto dieci giorni; adesso quanti ne chiede: otto? Vuole per cortesia dire un numero e non qualche giorno, perché, di qualche giorno in qualche giorno, arriviamo a Natale!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Questa mattina è stata richiesta una comunicazione del Presidente Ghigo: il Presidente Ghigo oggi puntualmente ha risposto.
Credo che il Presidente abbia ben motivato le sue scelte, scelte che derivano da una prerogativa che la legge gli affida. Non credo ci sia, in particolare per quello che era stato evidenziato questa mattina e che non è stato ripreso, preoccupazione sul bilancio. Il bilancio è stato affidato ad un Assessore ad interim, cominceremo a lavorare in I Commissione, se necessario prorogheremo l'esercizio provvisorio e approveremo, entro la data prevista del 30 aprile, lo strumento finanziario per l'attuazione del programma di governo della Giunta Ghigo.
Sono lieto che il Consigliere Chiezzi sia particolarmente attento ai problemi della maggioranza, tuttavia credo sia ingeneroso, anche se legittimo, dire che la maggioranza è in crisi. La maggioranza non è assolutamente in crisi, non dobbiamo mettere alcun tappo per negare l'evidenza. Semplicemente, credo ci siano momenti di dialettica e di confronto estremamente alti e a temperature - per usare un termine che un Consigliere ha usato poco fa - particolarmente elevate.
Sono spesso commentate notizie apparse sui giornali; alcune volte lei ha il privilegio di avere, da parte dei Consiglieri di maggioranza, copie delle lettere inviate, ad esempio, al Gruppo da me presieduto. Credo che molti Consiglieri (se non lo hanno già fatto, lo faranno, lo leggeremo anche sugli organi di informazione di domani) abbiano chiarito le loro posizioni riguardo ad ipotetiche fondazioni di questo o di quell'altro organismo alternativo all'interno di un Gruppo o di più Gruppi della maggioranza. Molti Consiglieri, che rivestono cariche importanti nel nostro partito, hanno chiarito la loro posizione. Sono problemi che la maggioranza ha ferma intenzione ed interesse a risolvere con ampi chiarimenti; sono problemi del Gruppo di Forza Italia. Mi farò carico, Consigliere Chiezzi visto che lei ci segue attentamente sui giornali e riceve in copia la nostra corrispondenza anche per via informale e alcune volte, a mio giudizio, poco degnamente, di darle una comunicazione personale al bar davanti ad un caffè.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

In relazione alla comunicazione del Presidente, noto l'enorme distanza tra le dichiarazioni del Presidente Ghigo al momento del suo insediamento quando disse che "la politica deve essere veloce se non vuole ridursi a semplice contorno dell'economia", e adesso che dice "un mese, una settimana, dieci giorni, lasciatemi pensare". Noto la distanza tra quanto lei disse non molto tempo fa e i suoi comportamenti concreti. Le questioni si commentano da sole.
Mi voglio riferire ai LEA, che mi sembra un argomento di grande interesse, per ricordare al Presidente Ghigo, e per sollecitarlo a fare in fretta, che la Regione Lombardia ha già deciso. Con una deliberazione recente è stata garantita l'erogazione delle prestazioni previste dall'allegato 2A limitatamente a quelle indicate nella lettera f) "Prestazioni di medicina fisica e riabilitazione".
Ricordo che la Regione Veneto ha già deciso l'applicazione del DPCM del 23 febbraio con una circolare che annuncia che saranno mantenute tutte le prestazioni erogabili a carico della Regione: elettroterapia antalgica laserterapia antalgica e ultrasuonoterapia.
Ricordo ancora al Presidente che anche la Regione Emilia Romagna ha già deciso in questo senso con una deliberazione del 25 febbraio, che prevede l'applicazione del DPCM. La deliberazione assunta conferma la copertura di alcune prestazioni non comprese nei livelli essenziali di assistenza definiti in sede nazionale.
La stessa cosa anche per la Regione Lazio. Il Presidente sa perfettamente, ma vale per i Consiglieri che non lo sanno, che la Regione Lazio ha adottato, lo scorso primo marzo, una deliberazione che recepisce il DPCM. In tale deliberazione è stato precisato che la Regione si riserverà di valutare se inserire o meno, nell'elenco delle prestazioni sanitarie, alcune cure di fisioterapia, ecc.
La Regione Piemonte è una Regione che non vuole intervenire. Il motivo c'è ed è la seconda parte del suo intervento, quando lei parla di compartecipazione.
Il problema vero è di tipo finanziario. Lei sapeva che il DPCM sarebbe stato pubblicato e non ha assunto alcuna iniziativa, anzi, continua a prendere tempo.
Nel frattempo, i costi vengono scaricati sui Comuni e sugli utenti avete problemi enormi di carattere finanziario - lo sappiamo perfettamente ma avete deciso di scaricare anche questi costi sulla collettività.
Il fatto di prendere tempo e allungare i tempi vuol dire che, a differenza della Lombardia, del Lazio, della Toscana e dell'Emilia Romagna avete deciso di non assumere, come Regione, una responsabilità di ordine politico attorno all'applicazione del DPCM.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Per quanto riguarda il primo punto, Presidente, la scelta che lei ha compiuto conferma la convinzione che avevamo già espresso nella precedente seduta di Consiglio, cioè che la crisi politica della sua Giunta è piuttosto consistente, è una crisi politica che continua, che ha tempi lunghi e rispetto alla quale non si intravedono vie d'uscita.
Lei, rispetto alla posizione molto significativa con la quale si è presentato in questo Consiglio regionale dopo le elezioni del 2000, nella quale si presentava davvero come governatore che poteva scegliere gli Assessori, oggi ci sembra un uomo molto legato agli ordini dei Segretari di partito, non sempre e non solo quelli del proprio, ma anche degli altri partiti e delle correnti del suo partito.
Una crisi politica di contenuti, quindi, e un Presidente prigioniero dei Segretari e delle Segreterie di partito, peraltro anch'esse in grande difficoltà in Piemonte, non solo in Regione, ma in una serie di altre realtà.
Intravediamo, dunque, soluzioni complicate e difficili.
Un Consiglio non consociativo, di semplice buon senso, più tempo passa più avrà difficoltà a risolvere questa situazione.
E' una regola che solitamente vale in tutte le situazioni politiche, in particolare quelle di maggiore difficoltà: o si trova con coraggio e in fretta la soluzione, oppure più si va avanti, più ci si impantana.
Riteniamo che questo sia negativo perché, purtroppo, con lei si impantana il Piemonte.
Svolgeremo un'azione di opposizione limpida, netta, di protesta e di proposta per impedire che questo avvenga.
Riguardo al Piano sanitario, Presidente, non è tanto a noi che lei deve rispondere in termini di un ripensamento su quel testo, sulle sue modalità sui suoi contenuti, sulla sua metodologia. Decida lei quale proposta di destra vuole fare e in che termini la vuole correggere, ma sono i 473 consultati, su 475, che le hanno detto che quel testo non andava bene e dei quali non faceva solo parte il centrosinistra, ma anche il centrodestra essendo importanti Amministrazioni del Piemonte, pezzi del mondo della sanità e utenti. Quello, quindi, è un ripensamento che qualunque amministratore, di qualunque appartenenza politica, che per la prima volta si trovasse di fronte ad una vicenda come questa, con buon senso farebbe.
Noi risollecitiamo questo ripensamento e le ricordiamo che ci sono anche dei tempi.
L'ultimo punto: i LEA.
Presidente, lei ha una concezione del federalismo assolutamente singolare per essere il Presidente dei Presidenti di tutte le Regioni perché quel decreto - che oggi chiamiamo "decreto Sirchia", cioè predisposto dal Ministro della Sanità - che fa seguito a un'intesa Stato Regioni, definisce i livelli essenziali di assistenza. Essenziali non vuol dire minimi: questa è già una prima questione di ordine fondamentale.
La seconda questione di ordine fondamentale riguarda il decreto Sirchia, che peraltro poteva essere scritto meglio, e in questo senso la solleciterei a svolgere, come Presidente dei Presidenti delle Regioni, un ruolo sindacale più forte da parte delle Regioni e nei confronti del Governo. Questa volta, francamente, ho trovato debole la soluzione che lei in quanto Presidente, ha trovato, perché ritengo che si poteva fare di più.
Detto questo, una netta concezione federalista implica che quelli sono i livelli essenziali di assistenza, anche se non minimi, e che le Regioni poi, mettono il resto.
La Regione Piemonte deve fare una scelta rispetto a quel decreto e deve dire cosa finanzia e cosa garantisce rispetto alle condizioni del suo sistema sanitario e della sua integrazione con il socio-assistenziale.
Voi avete fatto una scelta che non sta né in cielo né in terra; a differenza delle altre Regioni, non avete neanche assunto una deliberazione, ma avete tenuto una riunione con gli amministratori, che è fallita, perché non c'erano gli Assessori, e avete promesso, in quella sede, che avreste assunto una decisione solo quando ci fosse stato un nuovo confronto con gli amministratori.
C'è una lettera dell'Assessore Cotto che dice: "I Consorzi mi dicano qualcosa"; c'è una decisione dell'Assessore D'Ambrosio che dice a tutte le ASL: "Andate avanti così".
Bene, in questo momento vi chiediamo il blocco fino a che non avrete assunto una posizione regionale e non l'avrete definita con gli Enti locali e i soggetti interessati. Chiediamo una posizione ufficiale, non una cosa che non esiste! Quella posizione ufficiale può anche dire che non ci sarà alcuna delibera, però che ci si confronti e, nello stesso tempo, si blocchi perché da ieri mattina nelle ASL del Piemonte si mandano a casa centinaia di persone, si chiedono 500 mila lire di ticket su prestazioni di riabilitazione, nelle strutture pubbliche e nelle strutture convenzionate.
Assessore D'Ambrosio, l'ha autorizzato lei! Noi chiediamo di bloccare tutto fino a quando non assumerete una decisione e ci direte come applicherete in questa Regione il decreto Sirchia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Presidente, stiamo misurando e registrando gli effetti di una crisi politica che è tanto più grave quanto più è strisciante e quanto più non si gioca all'insegna della rottura e dello scontro, ma del rinvio e della mediazione.
Se vi sono stati due mesi e mezzo di assoluta inattività politico istituzionale di questa maggioranza, questi mesi hanno sicuramente coinciso con i suoi tentativi di mettere insieme i cocci di una maggioranza e di una coalizione che i pezzi andava progressivamente perdendo nell'agone dello scontro politico e i pezzi di credibilità andava perdendo nei confronti dell'opinione pubblica.
Oggi, lei, Presidente Ghigo, deve ammettere non solo che la sua maggioranza ha dei problemi, ma che la sua maggioranza rappresenta il problema più grande per l'azione di governo e per il rinnovamento del programma amministrativo della sua Giunta.
Il tentativo di mediazione che il Capogruppo Cattaneo ha annunciato in quest'aula e più diffusamente su alcune testate giornalistiche, prelude al tentativo di risolvere, attraverso il Governo e le istituzioni, i problemi politici interni alla maggioranza e non a rilanciare l'attività amministrativa attraverso una ridefinizione coraggiosa del programma amministrativo.
Accorpando le questioni dei LEA e del Piano sanitario regionale, si misura, Presidente Ghigo, la differenza anche concettuale fra la governance e il Governo, fra il tentativo di nascondere le responsabilità di governo dietro ipotesi farraginose e confuse di concertazione e di mediazione intraistituzionale e la scelta che dovrebbe spettare a un governatore regionale di andare dritto sulla propria strada, dandosi prima una strada e misurandosi su ipotesi concrete con gli interlocutori istituzionali che ha di fronte.
In tutta la materia sanitaria, solo questo registriamo: non che lei è cattivo o buono, che è troppo di destra o troppo di sinistra, ma che lei e la sua maggioranza non siete semplicemente niente.
Il problema più grave è che manca, inoltre, un'interlocuzione politica possibile, semplicemente perché il profilo politico, istituzionale ed amministrativo delle vostre scelte in materia sanitaria non emerge con alcuna chiarezza e siete costretti, sempre per ragioni essenzialmente di mediazione interna, a ritirare e a sospendere l'esame dei provvedimenti su cui, all'interno della vostra maggioranza innanzitutto, registrate le maggiori difficoltà.
Il Consigliere Saitta ha ricordato una parte del suo intervento di insediamento. In un'altra parte del suo intervento lei rivendicava non solo alla sveltezza e alla rapidità, ma anche al coraggio dell'azione di governo e dell'azione amministrativa un ruolo importante per il rilancio del Piemonte.
Lei, adesso, sta invece bellamente - o forse tristemente - galleggiando come un qualunque Presidente di Regione che la storia della Regione Piemonte ha conosciuto. La sua crisi, interna, politica e amministrativa non è per nulla dissimile dalle crisi amministrative che hanno contraddistinto altre vicende non particolarmente gloriose della nostra Regione, da cui può uscirne solo lei, con uno scatto che non deve essere semplicemente uno scatto di orgoglio, ma anche uno scatto di programma e di intelligenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, io non partirei dalle comunicazioni odierne del Presidente Ghigo, bensì dall'intervento svolto ieri in un'assemblea pubblica, alla presenza di mille persone, a Lanzo, perché credo che occorra avere coerenza per il dovuto rispetto che si deve a questa assemblea consiliare. Arrivo subito al punto.
Alcune decisioni importanti mi sembra che il Presidente Ghigo le abbia anticipate ieri e non le abbia menzionate oggi in questa sede. Mi pare che, in mezzo alla gente, cioè in mezzo ai cittadini, a coloro che sono i destinatari, nel bene e nel male, dei servizi sul territorio, il Presidente Ghigo abbia sostenuto: "Per quanto riguarda i LEA" - Assessore D'Ambrosio la invito a smentire - "noi diciamo che tutte le prestazioni in corso saranno garantite".
E' evidente che, come hanno affermato altri colleghi, in mancanza di un atto deliberativo da parte della Regione, noi vorremmo comprendere come questa Regione si colloca in relazione al DPCM di riferimento. Perché se così non fosse, e se non ci fosse un atto deliberativo della Giunta, è evidente che le Aziende sanitarie, le ASL e le ASO., non faranno altro che applicare quel DPCM. O sbaglio? Questa era la prima domanda che intendevo porle.
Sul merito della questione dei LEA, a noi sembra che si abbia intenzione di far passare, quali livelli non essenziali, l'assistenza sanitaria per le persone malate croniche non autosufficienti, i malati psichiatrici, i malati di AIDS, gli handicappati gravi e i tossicodipendenti. Guardate che il gioco è chiaro, perché è evidente che queste sono le voci di spesa che vanno a gravare sulla sanità, e di questo noi siamo francamente preoccupati, molto preoccupati. Perché questo vuol dire scaricare sulle famiglie i costi di prestazioni che sono in aperto contrasto con quanto previsto dall'art. 32 della Costituzione.
Sul Piano socio-sanitario, ieri, sempre in quell'assemblea, mi ha colpito una sua frase, Assessore, per indicare la distanza che esiste fra la comunicazione formale che avviene in un'aula e ciò che poi si va a raccontare alla gente in un'operazione di marketing (rispettabilissima, ma tale era): il Piano socio-sanitario veleggia verso lidi e approdi sicuri perché arricchito del contributo del centrosinistra, che ha consentito di modificarne il portato (dichiarazione pubblica dell'Assessore D'Ambrosio all'assemblea di Lanzo).
evidente che la posizione dell'opposizione, da questo punto di vista è unitaria nel dire: si scriva nel Piano socio-sanitario tutto quello che c'è da scrivere e poi si arrivi al confronto in aula. Credo che questo sia motivo di garanzia di per tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Presidente, il mio intervento è volto a far notare all'aula come questa Giunta regionale, a mio giudizio, stia viaggiando in modo sbilanciato.
Volevo ricordare ai colleghi Consiglieri che l'Assessore Pichetto batte l'Assessore Burzi per sette a otto, nel senso che l'Assessore Pichetto ha le deleghe all'industria, lavoro, new economy, formazione professionale coordinamento politiche e fondi comunitari, affari internazionali commercio interno ed estero, e in più il bilancio. Il Presidente ha evocato a sé, oltre agli altri compiti che già possiede, che sono abbastanza gravosi, patrimonio, personale, politiche per l'efficienza, legale partecipazione e controllo di gestione.
Colleghi, questi due numeri indicano che sicuramente la trazione della Giunta regionale poggia, a mio giudizio, su pochi elementi, considerato che gli Assessori della Giunta sono dodici.
Volevo fare una precisazione circa la medicina fisica e riabilitativa.
Quando il Presidente della Giunta dice che il decreto Sirchia esclude dai LEA la medicina fisica riabilitativa, ricordo che tale decreto dà la possibilità e demanda alla Regione l'inserimento della laserterapia dell'elettroterapia antalgica, dell'ultrasuonoterapia, ecc., nel senso che ci sono delle prestazioni che sicuramente dipendono dalla Giunta e, di conseguenza, possono essere tranquillamente inserite.
Assessore D'Ambrosio, a tal proposito le ricordo che già il 10 dicembre 2001 le abbiamo presentato un ordine del giorno, ma, come al solito, agli ordini del giorno non si risponde. Questo ci dispiace.
Relativamente al Piano sanitario da ritirare, vorrei dire che non è colpa del centrosinistra: in più occasioni, ci è stato detto che assumiamo atteggiamenti pretestuosi sul discorso del Piano sanitario. Chiedo all'aula e ai colleghi: che colpe ha il centrosinistra se preparate un Piano sanitario e poi, in fase di esposizione, quando andiamo ad ascoltare gli Enti locali e tutti coloro che sono sul territorio questi dicono: "No, è un Piano sanitario che non va bene"? Perciò vi prego di rettificare il tutto.
Sotto questo aspetto, la Giunta ha commesso degli errori che sono, a mio giudizio, gravissimi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Mi dispiace che non sia presente il Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Vi ascolta.



BRIGANDI' Matteo

Sì, mi vede, mi ascolta.
Voglio rappresentare solo due punti correlativi al fatto che abbiamo avuto un'esposizione di carattere amministrativo, ma non abbiamo avuto un'esposizione di carattere politico.
Ho lamentato e lamento che questo Consiglio regionale è alla stregua di un Consiglio comunale, e neanche tanto accorto. Purtroppo, oggi, la relazione del Presidente della Giunta era monca di elementi politici.
Il problema socio-sanitario è certamente grave, è certamente un problema da discutere, è certamente un problema per il quale sollecito il Presidente della Giunta a riunire la maggioranza che lo sostiene, perch forse, sarebbe opportuno che questa si esprimesse e desse il suo contributo, non dico determinante, ma quanto meno per cercare una soluzione che possa essere condivisa.
Oggi, avremmo voluto delle risposte di carattere politico da parte della Giunta. Vorremmo sapere come concilia le dirigenze formate da gente palesemente iscritta alla sinistra e le dirigenze verso agli Assessorati, e in che in modo queste si intersecano con i deplorevoli fatti che abbiamo visto.
Di più e di peggio per ciò che riguarda l'Assessorato, che è venuto meno in tema di dimissioni. Abbiamo capito che lei ha provveduto dando un po' di deleghe ai suoi bravi e valenti Assessori e un po' tenendole per sé.
Con questo non ha dato una risposta politica al quesito che veniva posto: ci ha dato una risposta di carattere amministrativo; cioè, ci ha elencato gli atti amministrativi che ella ha ritenuto opportuno fare per risolvere il problema tecnico della vacanza delle deleghe.
Caro Presidente, lei che mi sente dall'alto e al di fuori di quest'aula, ci dica come intende politicamente risolvere questo problema.
Capisco che non viene sollevato dalla sinistra e non viene sollevato dalla destra, però, noi che siamo fedeli a quelle che sono state le campagne e i programmi elettorali, le chiediamo come intende risolvere politicamente questo problema. Abbiamo detto che le dimissioni dell'Assessore Burzi erano un problema privato e personale, e lo confermiamo, ma per la vacanza lei ci deve dare una risposta di carattere politico esaustiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Nella sobrietà dell'intervento del Presidente Ghigo colgo la ponderata volontà di risolvere bene le questioni senza solenni proclami e senza retorica.
Su questo vi è stata sollecitazione, sollecitazione raccolta, quindi sicuramente, ci sarà un confronto in maggioranza perché ci sono problemi seri da affrontare con urgenza e con rigorosa attenzione.
Detto questo, passo ad apprezzare la curiosità culturale del Presidente Chiezzi che per l'intelligenza della vicenda si avvale della stampa e quindi, anche dell'ausilio di Scanderebech.
Colgo, tra l'altro, l'esigenza, che possiamo apprezzare, di un confronto serio che dovrebbe stabilirsi; ovviamente, confronto serio non vuol dire né sbiadimento di posizioni né ripristino di bieco consociativismo, e auspichiamo, come è stato detto, un'opposizione limpida e di proposta. Siamo pronti a verificarla. Siamo soprattutto pronti a confrontarci, ma, al di là delle posizioni, che, ripeto, auspichiamo, come preannunciate, da parte dell'opposizione, sono certo, perché è doveroso da parte della maggioranza, che dovremo dare impulso e vigore all'attività dell'esecutivo; dovremo dare vigore anche alle proposte, alle iniziative e alla condotta da tenere in quest'aula. Tutto questo con l'aiuto di Alleanza Nazionale che, ancora una volta, coerentemente, intende dare il proprio contributo su basi di fermezza e di chiarezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, mi differenzio, ad esempio, dal Consigliere Chiezzi che chiede con insistenza la presenza in aula del Presidente Ghigo. Credo che il Presidente debba essere presente in alcuni punti salienti dei lavori del Consiglio, certamente quando fa delle comunicazioni. Anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione della fiducia e di comunicazioni di politica estera o in altri passaggi, normalmente, oltre a intervenire sta a sentire; poi, ovviamente, quando ci sono altri provvedimenti non sempre è presente. Ecco perché mi differenzio dal Consigliere Chiezzi: non credo necessaria la presenza del cosiddetto Governatore, come usano dire i giornalisti; quindi, non mi rammarico di questo fatto.
Per quanto riguarda il secondo elemento, credo che una non soluzione del problema della Giunta si ripercuota negativamente sul clima, sulla produttività dell'assemblea e sul clima delle Commissioni. Quindi, in qualche modo, è un danno che subisce l'operatività dell'assemblea e credo anche del governo. La soluzione al problema Giunta non riguarda solo la polemica tra maggioranza e opposizione, ma credo che riguardi anche il nostro lavoro.
Certo, la comunicazione, come usa spesso il Presidente Ghigo, è stata forse un po' troppo stringata, perché sui LEA poteva certamente permettersi un'espressione politica più pesante, significativa.
Mi sarebbe piaciuto vedere se questo Presidente, che è dello stesso segno del Presidente Berlusconi, poteva tentare una correlazione rispetto all'iniziativa di legge costituzionale che questa maggioranza in Parlamento sta tentando di esprimere e in cui viene toccata la sanità, per capire come stanno i LEA in questa eventuale operazione di modifica costituzionale.
Temo molto che l'approccio ai LEA di questa maggioranza consista praticamente nell'offrire una soglia minima di assistenza sanitaria e tutto il resto lentamente, come processo strisciante, andrà a non essere dato a coloro che non hanno mezzi economici, oppure aprirà alle assicurazioni o al finanziamento privato la soddisfazione di questa domanda sanitaria. Un po' come sulle pensioni e un po' come sul lavoro, si tende a schiacciare verso il basso quelli che sono i diritti minimi di pensione e del lavoro; tutto il resto lo si lascia relativamente alle pensioni, al secondo o al terzo pilastro "Fondi pensionistici e assicurazione" e, relativamente al lavoro, invocando che altri soggetti non hanno diritti, lo si lascia ad un mercato libero.
Su questo, forse, valeva la pena - spero ci saranno altre occasioni in cui potremo misurarci - sentire la posizione politica del governo regionale, perché questa vicenda non è solo un'operazione di aggiustamento non c'è l'intervento su quel servizio o quell'altro, ma è capire dove si sta andando come politica sanitaria generale.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Prendo atto che non è presente il numero legale.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.51)



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