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Dettaglio seduta n.193 del 12/03/02 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 10.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 12 Consiglieri, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10.17 riprende alle ore 10.50)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cavallera, Cota e Marengo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i verbali delle adunanze consiliari del 18, 19, 21 e 27 dicembre 2001 e del 15 gennaio 2002, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Attribuzione temporanea all'Assessore Gilberto Pichetto delle funzioni relative al bilancio e finanze in seguito alle dimissioni dell'Assessore Angelo Burzi


PRESIDENTE

Comunico, infine, che è pervenuta alla Presidenza, a firma del Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo, una lettera che riporta il DPGR n. 18 del 12 marzo 2002, che recita:



PRESIDENTE

"Il Presidente della Giunta regionale vista la legge costituzionale 22/11/1999, n. 1 vista la L.R. 23/3/2000, n. 22 visto l'art. 36, comma 4, dello Statuto della Regione Piemonte visto il DPGR n. 46 del 28/5/2001 preso atto delle dimissioni dalla carica di componente della Giunta dell'Assessore Angelo Burzi e conseguente remissione delle deleghe ritenuto opportuno assegnare provvisoriamente le funzioni relative al bilancio e finanze decreta di prendere atto delle dimissioni dell'Assessore Angelo Burzi dalla carica di Assessore di attribuire temporaneamente all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin le funzioni relative al bilancio e finanze".


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Richiesta di chiarimenti in merito alla comunicazione del Presidente del Consiglio regionale relativa all'attribuzione temporanea all'Assessore Gilberto Pichetto delle funzioni relative al bilancio e finanze in seguito alle dimissioni dell'Assessore Angelo Burzi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sull'ultima comunicazione del Presidente del Consiglio, il quale ha letto la lettera del Presidente della Giunta regionale che comunica di non aver affrontato il problema della nomina dell'Assessore vacante, ma di aver distribuito le deleghe dell'Assessore che si è dimesso a se stesso e ad un altro componente della Giunta regionale.
Questo atto, che non è encomiabile perché lascia la Giunta priva di un componente necessario e aggrava i carichi di lavoro di un Assessore e del Presidente della Giunta, è un fatto che preoccupa. La Giunta regionale non è al completo. E non lo è perché, evidentemente, il Presidente Ghigo non è in grado di compiere un atto del quale è pienamente responsabile, ai sensi di tutte le leggi, che è l'atto di nomina di un Assessore.
Capisco che un tempo gli Assessori erano nominati dal Consiglio regionale e le pratiche erano un po' più lunghe, ma adesso il Presidente Ghigo ha pieni poteri: nomina persone di propria fiducia.
trascorsa più di una settimana: come mai il Presidente Ghigo continua a giacere inerte di fronte a questo problema? Chiedo che il Presidente Ghigo, oltre ad inviare la lettera, venga qui in aula ad illustrarla e ad interloquire con i colleghi Consiglieri regionali, in maniera tale da comportarsi in modo corretto verso il Consiglio, verso i piemontesi e, forse, anche verso se stesso.
Presidente, ci sono notizie sulla possibilità che il Presidente Ghigo arrivi in aula, al fine di interloquire in merito alla lettera che lei cortesemente ci ha letto?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Credo che sarà il Presidente Ghigo a decidere, eventualmente, se accogliere la richiesta che il Consigliere Chiezzi ha formulato testé al Presidente del Consiglio regionale.
Se può essere utile, credo che questo non sia certamente opportuno Consigliere Chiezzi, perché il Presidente Ghigo ha comunque compiuto un atto nelle sue prerogative, data la comunicazione relativa, perché la Giunta regionale è al completo, in quanto tutte le deleghe sono assegnate.
La delega al bilancio, com'è noto, è stata assegnata all'Assessore Gilberto Pichetto e le deleghe che furono dell'Assessore Burzi, quelle relative al personale e al patrimonio, sono tenute ad interim dallo stesso Presidente della Giunta regionale.
Apprendo, e ne sono lieto, della preoccupazione del Presidente Chiezzi riguardo la Giunta non completa, soprattutto relativamente al discorso dell'operatività e quant'altro.
Ne terrò conto, Consigliere Chiezzi, soprattutto quando presenteremo la proposta per estendere la composizione della Giunta da 12 a 14 componenti perché, com'è noto, la maggioranza ritiene che con le nuove prerogative della Regione, sopravvenute dopo il referendum confermativo del 7 ottobre 2001 relativo alla modifica costituzionale al Titolo V, e con quanto la Regione dovrà occuparsi, quando il disegno di legge del Governo Berlusconi riguardo alla devoluzione sarà approvato dal Parlamento nazionale, per la distribuzione delle deleghe in quel contesto la Giunta dovrà essere composta da 14 Assessori. Mi auguro da parte sua un intervento coerente rispetto a quanto ha detto precedentemente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, se le motivazioni delle dimissioni dell'Assessore Burzi fossero quelle espresse in quest'aula, noi oggi avremmo avuto la sua sostituzione senza alcun problema. Non c'è alcuna ragione per la quale, di fronte al fatto che questo Consiglio regionale deve approvare il bilancio e che con ogni probabilità ricorrerà alla proroga dell'esercizio provvisorio per un altro mese, non si debba procedere ad una sostituzione organica immediata dell'Assessore al bilancio.
Questo non è avvenuto e non poteva avvenire per le ragioni che abbiamo denunciato in quest'aula, perché, in realtà, le dimissioni dell'Assessore Burzi e i problemi che esse aprono segnalano una crisi politica della maggioranza che governa la Regione. Possiamo girare la situazione come vogliamo, ma questo è il punto con il quale tutti, volenti o nolenti dovremo fare i conti nei prossimi giorni: questa Regione andrà ad una proroga ulteriore dell'esercizio provvisorio e l'Assessore Pichetto gestirà ad interim un bilancio che ha impostato l'Assessore precedente, cioè l'Assessore Burzi.
Noi, oggi, non siamo in grado di prendere atto di una sostituzione definitiva dell'Assessore, perché la maggioranza di centrodestra è paralizzata dalle divisioni interne.
Da questo punto di vista, prendo atto dell'intervista, apparsa nei giorni scorsi sui giornali, di un autorevole esponente del centrodestra l'on. Martinat, che ha posto delle condizioni nettissime per quanto riguarda il rimpasto di Giunta.
Caro Presidente, ho l'impressione che il nostro Presidente Ghigo sia sempre meno Governatore e sempre più Presidente alla vecchia maniera, e che in questa vicenda sia sempre più ostaggio delle divisioni presenti nella maggioranza di centrodestra.



PRESIDENTE

Precedentemente, avevo inteso un intervento da parte del Consigliere Deorsola; ora, mi ha comunicato che non intende intervenire: lo dico per correttezza avendolo preannunciato.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Non possono che essere apprezzate le preoccupazioni della minoranza sulla paralisi della maggioranza. Certo è che il ricorso alla delega ad interim in presenza delle dimissioni di un Assessore è consueto e adeguato in questo momento e con questi tempi. Vi è un'urgenza delle scadenze ed è evidente che un Assessore esterno avrebbe determinato ragioni di ambientamento che la nomina di altro Assessore, che ha anche delle competenze specifiche, possono sicuramente rimuovere.
Mi pare che nella scelta ci sia oculatezza e tempestività. Non è questo sintomo né motivo di denuncia di alcuna paralisi, ma è porre rimedio ad una situazione sicuramente anomala qual è quella delle dimissioni di un Assessore.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ai tempi di presentazione del Piano sanitario regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ero intervenuto sulle sue comunicazioni e non sull'ordine dei lavori. Adesso intervengo sull'ordine dei lavori.
Intanto, non ho avuto risposta relativamente al fatto se il Presidente Ghigo apparirà o meno in quest'aula.
Sull'ordine dei lavori chiedo che il Presidente Ghigo, qualora dovesse apparire, rispetti la promessa che fece con una certa ufficialità in una riunione con i Presidenti dei Gruppi, alla presenza del Presidente del Consiglio. A fronte della richiesta avanzata dalla Presidente Giuliana Manica a nome delle minoranze di ritirare il Piano sanitario per tenere conto di tante osservazioni negative pervenute durante le consultazioni, il Presidente Ghigo aveva promesso di riflettere qualche giorno, mi pare che abbia detto dieci giorni.
Forse, i dieci giorni sono scaduti o stanno per scadere, per cui vorrei che il Presidente Ghigo si presentasse in aula comunicando quali decisioni ha preso, anche perché le opposizioni hanno un po' sospeso ogni altra attività per rispetto della richiesta del Presidente di poter riflettere un pochino.
Le segnalo quest'altra proposta di ordine dei lavori: chiedere al Presidente Ghigo che oggi venga in aula a riferire anche su questo aspetto del Piano sanitario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Mi rifaccio alla richiesta del collega Chiezzi, che molto puntualmente ricordava l'impegno e il termine di dieci giorni richiesto dal Presidente rispetto al Piano sanitario.
Vorrei ricordare, rispetto all'ordine dei lavori, che ieri tutti i Capigruppo dell'opposizione hanno sottoscritto una lettera che hanno inviato al Presidente per chiedere di discutere urgentemente e di sospendere l'applicazione del Decreto Sirchia sui LEA in Piemonte, perch in assenza di qualsiasi deliberazione regionale, dalla giornata di ieri in tutto il Piemonte, a differenza di quanto era stato assicurato agli Enti locali e alle Aziende, si è cominciato ad applicarlo.
Appena arriva il Presidente, alla presenza degli Assessori competenti chiederemo di poter discutere urgentemente di questo argomento perch qualora la discussione non avvenisse nella giornata odierna, possono verificarsi in Piemonte gravi disagi e gravi disguidi all'interno delle Aziende sanitarie oltre che di condizioni gravi per i cittadini.


Argomento: Varie

Saluto agli studenti e insegnanti della Scuola media "Dalla Chiesa" di San Mauro Torinese


PRESIDENTE

Mi sia permesso salutare a nome dell'assemblea gli studenti e gli insegnanti della Scuola media "Dalla Chiesa" di San Mauro Torinese: benvenuti, buona permanenza e buona giornata.


Argomento:

Richiesta verifica numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Chiederei di procedere alla verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, cortesemente la pregherei di soprassedere. Ho richiamato ora i colleghi in aula. Credo che vi siano alcune interrogazioni ed interpellanze verso le quali i colleghi Consiglieri hanno fatto premura affinché vengano discusse in aula e mi sono assicurato che l'Assessore Racchelli fosse presente.
Se mi chiedete la verifica del numero legale, procedo perché è una richiesta che proviene dai colleghi Consiglieri, ma questo, ovviamente, pu mettere in difficoltà l'assemblea nel procedere al sindacato ispettivo.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Acque minerali e termali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'impegno dell'Assessore Racchelli di svolgere una comunicazione sulle procedure relative all'acquisizione di immobili da parte della Società "Terme di Acqui S.p.A." (Connesse interpellanze nn. 942, 1057, 1373)


PRESIDENTE

Chiederei pertanto di soprassedere alla verifica del numero legale e di iniziare dall'interpellanza n. 942 presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Presunte irregolarità amministrative sull'affidamento alla Società 'Nuove Terme' per la progettazione, ristrutturazione e gestione di un complesso immobiliare della Società 'Terme di Acqui'".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, lei probabilmente non è stato informato, però, oggi l'Assessore Racchelli non deve rispondere alle interpellanze, ma deve dare comunicazione all'aula, come da accordo raggiunto in Conferenza dei Capigruppo, dopodiché è chiaro che le comunicazioni in aula e il dibattito che ne conseguirà assorbirà le interpellanze, perché sarà cura dell'Assessore entrare nel merito.
Questo è l'accordo raggiunto in sede di Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Mi pare di ricordare - comunque ci sono i verbali d'aula che possono confermare quello che dico - che erano previste comunicazioni da parte dell'Assessore Racchelli, a tal punto che il Consigliere Contu sollevò il problema che la sua interpellanza fosse aggregata alle comunicazioni tant'è vero che fu sollevata questa questione.
Quindi, vi era un impegno di comunicazioni da parte della Giunta sui fatti relativi ad Acqui Terme in seguito a quanto è capitato, cioè a un intervento della Magistratura e all'incarcerazione di persone coinvolte.
Su questo punto vi era un impegno di comunicazioni da parte della Giunta, aggregando a queste le interrogazioni e le interpellanze.



PRESIDENTE

Quindi, l'intervento dell'Assessore Racchelli assorbe di fatto l'interpellanza presentata. Procederemo, successivamente, con interventi di cinque minuti per ogni singolo Consigliere.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle acque minerali e termali

Cosa devo comunicare sulla questione giudiziaria di Acqui, che non ha toccato in alcun modo il Consiglio di amministrazione? Non comunico nulla sull'aspetto giudiziario di Acqui, perché non conosco nulla!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presidente, lei ha citato l'interpellanza presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea, ma voglio ricordare che ve ne è almeno un'altra che porta la mia firma, del collega Muliere e di altri Consiglieri del nostro Gruppo.
Chiedo, se è il caso, di consultare i verbali della seduta corrispondente per verificare l'esattezza della mia memoria - credo che lo sia - nella quale l'Assessore Racchelli si era impegnato a fare comunicazioni all'aula, al punto che aveva annunciato informalmente di avere avuto un incontro con il Consiglio di amministrazione della Società Terme di Acqui S.p.A. per verificare cosa era capitato, e questo non relativamente all'interpellanza presentata dal Consigliere Contu che risale a luglio, ma dopo i fatti che erano capitati e che avevano portato la questione di Acqui nella situazione in cui siamo.
Per quanto riguarda l'Assessore Racchelli, sentiremo quello che comunicherà. Non pretendo di dire all'Assessore cosa deve comunicare, fatto sta che lui deve dare una comunicazione in risposta alle interpellanze ed interrogazioni presentate e sulla base di un fatto sul quale, coinvolgendo in modo così profondo la Regione e le sue responsabilità, la Giunta dovrebbe avere la sensibilità di riferire e comunicare anche in assenza di interrogazioni ed interpellanze, essendo uno scandalo che coinvolge un Ente nel quale la Regione Piemonte ha il 54% delle azioni. Se per voi questo non è un problema, ne prendiamo atto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Voglio solo ricordare che alla riunione dei Capigruppo, come ha già detto il collega Contu, la Giunta non è stata informata dal rappresentante che era presente alla riunione, oltre che dal Presidente del Consiglio, il che è un fatto grave che l'Assessore Racchelli denunci questo fatto.
E' stata assunta la decisione che si sarebbe svolta formalmente in aula una comunicazione, da parte del Presidente o di un suo delegato l'Assessore Racchelli; è una questione che riguarda il Presidente, gli Assessori e la collegialità della Giunta definire chi svolgerà tale comunicazione. Questa, però, è stata la decisione formale assunta in Conferenza dei Capigruppo, tant'è che abbiamo deciso che le varie interpellanze ed interrogazioni depositate confluissero nel dibattito di quella comunicazione e altri colleghi, che si apprestavano a presentare interrogazioni, hanno deciso di non presentarle proprio perché sarebbe stata svolta la comunicazione in aula.
A questo punto, devo dire che le riunioni dei Capigruppo non servono a niente, gli impegni del Presidente del Consiglio non servono a niente, il rappresentante della Giunta è presente giusto per far numero. Se è una riunione in cui le decisioni che formalmente si assumono poi in aula vengono rispettate, è una questione diversa.
Se questo non avvenisse, si creerebbe, su un tema come quello di Acqui un incidente di dimensioni non di poco conto, dando la sensazione a tutti che, a partire dall'Assessore Racchelli, voi non ne vogliate discutere.



PRESIDENTE

Stante così le questioni poste, propongo di far intervenire l'Assessore Racchelli.
In seguito alle comunicazioni dell'Assessore, decideremo se procedere con il dibattito, dando libertà ai Consiglieri di intervenire, oppure se sospendere la questione e riprenderla in momenti differenti.
Bisogna chiedere all'Assessore Racchelli se ritiene necessaria la seduta segreta, visto che potrebbero essere citati dei nomi.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Ricordo che nella discussione dell'ultima seduta, quando l'Assessore Racchelli forse non era presente, il Consigliere Contu aveva ipotizzato sulla parte relativa alle interpellanze da lui presentate, la possibilità di secretazione per i nomi che venivano richiamati.
Per quanto riguarda la nostra interpellanza, non esiste alcuna questione di secretazione. Non siamo in una sede giudiziaria, ma vogliamo accertare delle responsabilità politiche in capo a decisioni che hanno delle conseguenze per l'Amministrazione.
Eventualmente, Presidente Toselli, chiedo la distinzione in due parti: una parte che riguarda la nostra interpellanza con una discussione pubblica e un'altra, se ritenete, secretata, perché sono stati richiamati nomi.
Ovviamente, non ho obiezioni. Siccome l'interpellanza che abbiamo presentato non ha tali caratteristiche - prego il Presidente di leggerla e non si fanno nomi e cognomi, chiedo che la discussione avvenga, come sempre per tutte le interrogazioni e le interpellanze, in seduta pubblica.
Se poi c'è una seconda parte che deve essere secretata, naturalmente sono d'accordo, ma non si può sottrarre una discussione che è pubblica, perch la fanno pubblica dappertutto meno che in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Scusi, io non sono stato maleducato e non ho interrotto nessuno, per capisco che c'è del nervosismo. L'Assessore Pichetto ha assunto formale impegno alla risposta in aula alle due interpellanze; infatti la Giunta regionale è presente attraverso l'Assessore competente Racchelli per dare la risposta. Non prese impegno alla comunicazione, ma a trasferire questa istanza alla Giunta regionale. Pertanto, è la Giunta regionale che deve rispondere se fare o no la comunicazione.



PRESIDENTE

Per mozione d'ordine, ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente, per cortesia, chiedo la distribuzione dei verbali delle sedute del Consiglio regionale relativi a questo punto. Chiedo l'assunzione dei verbali.



PRESIDENTE

Ho provveduto a richiedere di farle avere i verbali delle sedute del Consiglio regionale di martedì scorso, in merito alla questione in oggetto.
Appena mi saranno consegnati, sarà mia premura farglieli avere.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Presidente e colleghi, ricordo la seduta dei Capigruppo in cui fu annunciata, non promessa, una comunicazione anche sulla base del fatto che chiesi all'Assessore Pichetto, che era presente, se ci sarebbe stata la comunicazione, altrimenti avrei presentato un'apposita interrogazione su quel tema. Mi fu detto che ci sarebbe stata una comunicazione sulla quale tutti i Consiglieri sarebbero potuti intervenire. Altrimenti mi sarei premurato immediatamente di presentare un'interrogazione: cosa che non ho fatto perché ci fu quell'impegno da parte dell'Assessore Pichetto altrimenti vorrebbe dire che è stata limitata una possibilità di poter intervenire in questo dibattito.
Quindi, suppongo che, anche alla presenza del Presidente del Consiglio in quell'occasione non si voleva sicuramente limitare la possibilità di svolgere un ruolo da parte dell'opposizione - cioè non credo che sia stato fatto un trucchetto per impedire ad un Consigliere di presentare un'interrogazione - ma sia stato assunto un impegno affinché si potesse intervenire tutti. La modalità che consente di fare questo è soltanto quella della comunicazione.
Quindi, interpreto l'intervento dell'Assessore come una comunicazione sulla quale, anche non avendo presentato un'interrogazione, mi riservo di intervenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Dico una cosa molto semplice: perché limitare il dibattito? Che motivi ci sono? L'Assessore dia le sue risposte, la sua interpretazione sulle richieste che abbiamo fatto nelle interpellanze, e si apra il dibattito non limitandolo agli interpellanti.
Siccome si è discusso della possibilità di svolgere una comunicazione permettendo a tutti i Consiglieri di intervenire, credo che sarebbe opportuno dare la parola all'Assessore e permettere ai Consiglieri, che vogliono intervenire su questo punto, di parlare. Quindi, dare il senso della comunicazione all'aula. Credo che sia una cosa semplice, altrimenti ci infiliamo in una situazione in cui ci chiediamo: "Perché non allargare la discussione e non permettere ai Consiglieri di intervenire?". Credo che questo sia utile.



PRESIDENTE

La proposta del Presidente è di fare intervenire l'Assessore e dare l'opportunità, al di là delle interrogazioni ed interpellanze presentate ai colleghi Consiglieri di intervenire, consentendo cinque minuti a disposizione. Mi sembra una soluzione che possa accomunare sia l'esigenza della comunicazione richiesta, sia l'espletamento delle interrogazioni ed interpellanze collegate.
Prima di dare la parola all'Assessore Racchelli, trattandosi di persone, chiedo, qualora se ne ravvisasse l'esigenza, di procedere in seduta segreta e, nel caso non me ne accorgessi, di farmelo notare.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Acque minerali e termali

Comunicazioni dell'Assessore Racchelli in merito alle procedure relative all'acquisizione di immobili da parte della Società "Terme di Acqui S.p.A." (contestuale risposta alle interpellanze n. 942, n. 1057 e n. 1373). Esame ordine del giorno n. 496 inerente a "Società Acqui Terme S.p.A."


PRESIDENTE

Ha pertanto la parola l'Assessore Racchelli per la comunicazione richiesta.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle acque minerali e termali

Mi dispiace di avere creato una fibrillazione e un nervosismo che non erano voluti, nel senso che io mi sono semplicemente permesso di dire che non avevo da svolgere delle comunicazioni di tipo particolare. Nel senso che ho da raccontare le cose che ho anche scritto - che naturalmente far avere a vostre mani - e posso darvi le informazioni che voi conoscete, che sono quelle che la Magistratura ha fatto filtrare attraverso dei comunicati stampa e le attività giornalistiche, che, dal momento in cui è partita l'inchiesta, noi tutti abbiamo potuto leggere e ascoltare sui mezzi di informazione.
Devo dirvi con molta franchezza che, ad oggi, non esiste, da parte della Magistratura, alcun tipo di attività legata al Consiglio di amministrazione e, tanto meno, alla comproprietaria delle Terme di Acqui perché sono stati sentiti i membri del Consiglio di amministrazione, e credo anche il Presidente della Società "Terme di Acqui". Sono stati sentiti circa venti giorni fa, e da allora non è più emerso nulla. Da parte della Magistratura non è più stato richiesto alcun tipo di aggiornamento o incremento delle informazioni che credo siano state diffuse nell'ambito del primo incontro avvenuto tempo fa. Quindi, quello che posso dirvi è quello che avete letto anche voi.
La Magistratura ha, di fatto, arrestato il Direttore generale del Comune di Acqui Terme, un mediatore e credo anche l'operatore che ha fatto la transazione immobiliare. Non ci è dato sapere altro, perché non è stata comunicata la ragione dell'arresto, essendo ancora tutto in fase di indagine.
Ad oggi, fatti salvi gli avvenimenti dell'ultima ora (cioè mezzora prima che entrassi in aula), non mi è dato sapere nulla di un coinvolgimento diretto da parte degli organi di governo e di gestione delle Terme di Acqui.
Questo è quanto posso dirvi rispetto alla situazione, al di fuori di quelle che sono le richieste esplicitate nelle interpellanze presentate da più Consiglieri.
Per meglio rispondere alle articolate interrogazioni e interpellanze poste, mi sono permesso di stendere un documento che fosse il più rappresentativo e significativo di quanto espresso dagli interpellanti essendo, comunque, materia non semplice, ma complessa. Rispondo quindi alle interpellanze in modo esaustivo, riportando fatti e concomitanze.
Non tutte le notizie indicate nelle premesse delle interpellanze risultano corrispondere a realtà: anzi, in merito all'assemblea dei soci del 21/6/2000, l'argomento al punto 3 dell'ordine del giorno "Proposte in uso e locazione di beni sociali, aggiudicazione lavori e gestione lavori Albergo Nuove Terme" (relativa autorizzazione a norma dell'art. 7, lettera b), dello Statuto sociale), è stato ritirato in quanto non sono pervenute offerte in tempo utile alla data di scadenza, 12/6/2000, del bando di gara.
Nella stessa assemblea il Sindaco Bosio, in qualità di socio, si limitava a ribadire come siano urgenti ed importanti le decisioni da assumere, e il sottoscritto si impegnava a convocare un incontro con le parti interessate, con all'ordine del giorno: "Revisione parziale dell'Accordo di programma".
Questo perché, a seguito della constatazione che il bando di gara era andato deserto, il Sindaco Bosio chiedeva ai soci di prendere in considerazione una modifica all'Accordo di programma che potesse consentire una diversa procedura per la ristrutturazione dell'albergo "Hotel Nuove Terme".
La Giunta regionale, con deliberazione n. 30812 dell'11/9/2000 relativamente alla modifica all'Accordo di programma, esprimeva la disponibilità a valutare la specifica proposta di modifica ed integrazioni dello stesso, dando mandato al rappresentante regionale, Assessore Racchelli, e al Consiglio di amministrazione, di verificare, nel Comitato di vigilanza, una concordata ipotesi di variazione dell'Accordo di programma stesso.
In seguito, la Giunta regionale, con deliberazione n. 231187 del 30/10/2000, visto che il Collegio di vigilanza, nella sua seduta del 24/10/2000, aveva ritenuto che le integrazioni e la modifica dell'Accordo di programma avanzato in forma coordinata dal Comune di Acqui Terme e dalla Società delle Terme di Acqui non rivestivano carattere sostanziale e non comportavano variazioni urbanistiche o maggiori impegni finanziari per i sottoscrittori, deliberava di approvare le integrazioni e la modifica non sostanziale all'Accordo di programma.
Quanto alla costituzione della nuova società di scopo, l'avv. Enrico Rabino, nel suo parere del 26/10/2000 inviato alla Società "Terme di Acqui S.p.A.", fa presente che la costituenda società non gestirà un servizio pubblico, non eserciterà un'attività di interesse pubblico, bensì commerciale, e non potrà essere considerata un organismo di diritto pubblico.
Alla luce della giurisprudenza illustrata dall'Avvocato, risulta irrilevante che la stessa società venga istituita, controllata e finanziata da un'amministrazione giudicatrice.
Di conseguenza, è da ritenere che, nella scelta del contraente privato della costituenda società, la "Acqui Terme S.p.A." non sia tenuta al rispetto di alcuna procedura concorsuale prevista dalla legislazione in tema di lavori pubblici. Tuttavia, nulla osta all'esperimento di una procedura ad evidenza pubblica, quale ad esempio la trattativa privata (da preferire rispetto ad altre opportunità) di scelta del contraente, perch meglio rispondente ai requisiti di urgenza.
Non solo, ma il ricorso alla trattativa privata - continua il parere dell'Avvocato - nel caso in esame è da ritenere giustificato, in ragione del fatto che il socio verrà scelto per le particolari qualità possedute tali da farlo apparire, sia sotto il profilo del personale dipendente altamente specializzato, sia per gli strumenti tecnologici di cui dispone come l'unico in grado di eseguire prestazioni dalle caratteristiche tecniche assolutamente particolari.
Nelle premesse delle interpellanze si legge che il Sindaco di Acqui ha emanato un bando ad hoc; ma il bando, com'è ovvio, non è stato emanato dal Comune di Acqui Terme, ma dalle "Terme di Acqui Terme S.p.A." e ben 21 soggetti, a seguito della pubblicazione del bando sui maggiori quotidiani italiani, ritirarono la documentazione per partecipare all'offerta, anche se alla scadenza prevista dal bando presentava offerta solamente un raggruppamento.
Rileggo il passo: "Nelle premesse delle interpellanze si legge che il Sindaco di Acqui ha emanato un bando ad hoc; ma il bando, com'è ovvio, non è stato emanato dal Comune di Acqui Terme, ma dalle 'Terme di Acqui S.p.A.' e ben 21 soggetti, a seguito della pubblicazione del bando sui maggiori quotidiani italiani, ritirarono la documentazione per partecipare all'offerta, anche se alla scadenza prevista dal bando presentava offerta solamente un raggruppamento".
La procedura individuata dalle "Terme di Acqui S.p.A." per il bando di gara appare comunque legittima alla luce di quanto sopra esposto.
Quanto alla signora (qui devo citare un nome e preoccupatevi se posso farlo o no)...



PRESIDENTE

Assessore, non faccia nomi, altrimenti devo predisporre la seduta segreta.
Colleghi Consiglieri, se vengono pronunciati dei nomi, o se ci si rivolge a persone devo predisporre la seduta segreta.



RACCHELLI Ettore, Assessore alle acque minerali e termali

Quanto alla signora menzionata nella vostra interpellanza, di cui non faccio il nome...



PRESIDENTE

Se lei mi dice che farà nomi o parla di operato di persone, devo predisporre la seduta segreta. È ovvio, mi sembra corretto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà



MARCENARO Pietro

Non obietto sulle decisioni che la Presidenza...



PRESIDENTE

L'ho fatta intervenire per aiutarci, nel senso...



MARCENARO Pietro

Sì, infatti volevo solo sapere, siccome ho ascoltato la risposta dell'Assessore Racchelli all'interpellanza presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea, quando ci sarà la risposta e le comunicazioni che riguardano l'interpellanza di cui sono firmatario.
Se avviene dopo, si segreti adesso per questa parte, se ritenete di fare nomi, ma chiedo che, quando si discuterà la nostra interpellanza, che non comprende nomi, la seduta si svolga pubblicamente.
Ripeto: si tratta di due fatti diversi. Non so se sono stato chiaro: si parla della costituzione di una società, mentre nel nostro caso si parla dell'acquisto e dell'intermediazione di un albergo. Sono due fatti diversi.
Ci sono alcuni protagonisti comuni, ma i fatti sono diversi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Con grande semplicità devo dire che non si può avere l'uovo e la gallina. Siccome adesso non è più patrimonio degli interpellanti, essendo le interpellanze inglobate e facenti parte di una comunicazione richiesta che la Giunta ha fatto, la seduta deve essere o segreta su tutto o non segreta su tutto.
Mi spiace, perché non è più la risposta ad un'interpellanza, ma è una comunicazione e le risposte, come voi avete detto - non ho bisogno di verbali - sono inglobate nella comunicazione dell'Assessore Racchelli.
Se l'eccezione è sul nome, non stiamo ad eccepire, ma se l'Assessore non menziona ogni nome che si incontra nella risposta ad un'interpellanza contenuta in una sua comunicazione, non sono d'accordo, perché o si secreta tutto oppure niente.
Non si può avere l'uovo e la gallina, nel senso che per quello che si vuol sapere si chiede la seduta segreta e invece si vuole quella pubblica solo perché ci sono i giornalisti in aula. E' una comunicazione, non è più patrimonio nostro. Se si fanno nomi, la seduta deve essere segreta a norma di Regolamento.



PRESIDENTE

La parola ancora al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Credo di avere fatto delle proposte ragionevoli, contemperando diverse esigenze su temi differenti.
Di fronte alla posizione del Consigliere Cattaneo, prendo atto che la maggioranza teme la pubblicità e la trasparenza del dibattito.



PRESIDENTE

Predispongo la seduta segreta.
(La seduta segreta inizia alle ore 10.35 e prosegue sino alle ore 12.55)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta in sessione ordinaria.
Durante la seduta segreta i Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Muliere, Di Benedetto, Giordano, Caracciolo, Papandrea e Tapparo, hanno presentato un ordine del giorno. Successivamente all'illustrazione provvederemo alla votazione, pertanto invito l'Assessore a rimanere al proprio posto.
L'ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale sentite le comunicazioni dell'Assessore Racchelli in merito alle vicende dell''Acqui Terme S.p.A.' della quale la Regione detiene il 55% del pacchetto azionario della società di scopo 'Nuove Terme S.r.l.', della quale la Società 'Acqui Terme S.p.A.' detiene il 9,62% del capitale sociale considerato che il Consiglio di amministrazione della Società 'Acqui Terme S.p.A.' da una prima disamina della controversa compravendita degli Hotel Firenze ed Eden, pare non abbia operato con la necessaria diligenza in relazione agli ambiti di tutela dell'utilizzo delle risorse pubbliche impegna la Giunta a: sollecitare la Magistratura a che il procedimento si svolga rapidamente sospendere le procedure relative alle nomine di rinnovo dei rappresentanti della Regione nel Consiglio di amministrazione della Società 'Acqui Terme S.p.A.', riaprendo i termini per la presentazione delle candidature avvalersi delle prerogative previste dall'art. 2409 - denunzia al Tribunale affinché possa valutare il Tribunale competente se sussistono le condizioni per la nomina di un amministratore giudiziario".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Abbiamo seguito con molta attenzione le comunicazioni dell'Assessore Racchelli e abbiamo voluto sollecitare, con questo ordine del giorno, un atto di impegno da parte della Giunta. La prima sollecitazione credo sia d'obbligo - come auspicano tutti - e si riferisce al fatto che l'inchiesta della Magistratura possa, compatibilmente con le esigenze istruttorie giungere al più presto ad una rapida conclusione.
La seconda sollecitazione riguarda la questione delle nomine per le quali la Giunta ha già espletato gli adempimenti di legge relativi alla pubblicazione del bando (in questi giorni i Gruppi hanno ricevuto il relativo carteggio con l'invito ad indicare i nominativi).
La proposta che formuliamo al Consiglio è quella di impegnare la Giunta a sospendere questa procedura e a riaprire i termini, perché nulla osta che si possa agire in regime di prorogatio.
La terza questione - la più delicata, sulla quale chiedo l'attenzione dell'aula - è che nulla implica, in relazione ad aspetti di natura penale è una facoltà di autotutela da parte della Regione, in relazione all'operato del Consiglio di amministrazione, sulla quale certamente la Giunta ha poteri di nomina, ma rispetto alla quale ogni amministratore risponde, nell'ambito della propria azione, nelle sedi opportune.
Siccome è stata segnalata una vicenda controversa in relazione ad un atto di compravendita sulla quale pare evidente che il Consiglio di amministrazione abbia operato con leggerezza e abbia dimostrato di non conoscere assolutamente la vicenda - tant'è che dopo la transazione fra privati la transazione immobiliare è lievitata di 500 milioni nel giro di un'ora - la richiesta che facciamo è che l'Assessore Racchelli possa valutare la possibilità di avvalersi dell'art. 2409 del Codice Civile nell'ambito dell'autotutela, articolo che garantisce l'Ente pubblico nei confronti dell'operato degli amministratori che sono di nomina pubblica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Il mio intervento vale anche come dichiarazione di voto.
Chiedo al primo firmatario dell'ordine del giorno, solo per ragioni formali, che il capoverso che si riferisce alla Magistratura sia formulato nei termini seguenti: "esprimendo fiducia che la Magistratura accerti, nel modo più completo e nei tempi più rapidi possibili, i fatti in oggetto".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

E' evidente che qualsiasi violazione alla legge, da qualsiasi parte provenga, non può che trovare il più assoluto biasimo.
In riferimento all'ordine del giorno, pregherei il Consigliere Marcenaro di inserire quell'aggiunta nel senso che è necessario che la Magistratura operi nel più breve tempo possibile. Dico questo perché il problema non nasce come un fulmine a ciel sereno, di cui non si aveva contezza prima, ma è un problema che ha una propria storia, già da tempo conosciuta dalla Magistratura.
Mi chiedo se era proprio necessario che la Magistratura tirasse fuori la questione esattamente il giorno dopo in cui è stato nominato un candidato a Sindaco.
Giusto o sbagliato che sia, siamo di fronte a un'azione giurisdizionale che, come al solito, prende il processo penale e lo trasforma, da mezzo che serve per accertare la verità, a fine. Vale a dire: "Ti metto sotto processo e vado a raggiungere il mio scopo, che è uno scopo di carattere politico".
Per questo motivo, chiedo che il Presidente Marcenaro faccia una modifica in tal senso, perché è necessario che la Magistratura dia una risposta in termini celeri, affinché, dando fiducia alla Magistratura, si abbia l'esatto scenario della vicenda e si abbiano delle conseguenze politiche in riferimento alle reali situazioni di ragione o di torto.
Seconda questione, e mi rivolgo al Consigliere Contu: in riferimento al secondo punto, vi sono dei rappresentanti della Regione da nominare nel Consiglio di amministrazione e dei rappresentanti del Sindaco.
Mi chiedo, caro Contu: "Tu con il Sindaco in che rapporti sei?". Non puoi pensare di inibire una Regione che comunque è certamente estranea al "quid facti"; inibire nella nomina dei Consiglieri di amministrazione e lasciare nel tuo ordine del giorno lo spazio perché quel Sindaco, che tu vituperi tanto, possa comunque, a prescindere da quello che fa la Regione effettuare le proprie nomine entro il 31 marzo.
Ti chiederei una coerenza in questo senso: non puoi pensare che la Regione sia inibita nel fare le nomine, che non c'entri nulla con i "quid facti", veri o falsi che siano, che tu hai denunciato, e che invece il Sindaco, che mi pare sia la persona più direttamente interessata dalle tue lamentele, possa nominare chi gli pare e nei termini che gli pare.
Questi sono i punti di cui vorrei che la minoranza, che ha proposto questo ordine del giorno, ci desse contezza.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Brigandì.
Se non ci sono altri interventi, illustro l'emendamento presentato dal Consigliere Marcenaro: sopprimere il periodo "sollecitare la Magistratura a che il procedimento si svolga rapidamente", sostituendolo con: "esprimendo fiducia nell'azione della Magistratura, volta ad accertare, nel modo più completo e nei tempi più rapidi possibili, i fatti e le relative responsabilità". Segue "Impegna la Giunta" e quanto è già a vostre mani.
Il collega Contu accoglie l'emendamento, pertanto possiamo integrarlo nel testo dell'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Brigandì per dichiarazione di voto.



BRIGANDI' Matteo

Chiedo che l'ordine del giorno venga posto in votazione per parti separate e prendo atto che il collega Contu non ha risposto alla mia sollecitazione.



PRESIDENTE

Identifichi le parti separate, collega Brigandì. Se il collega Contu acconsente, lo pongo in votazione per parti separate.



BRIGANDI' Matteo

La prima parte comprende l'inizio fino all'integrazione proposta dal Presidente Marcenaro; la seconda dalle parole "a sospendere le procedure" fino a "la presentazione delle candidature"; la terza dalle parole "ad avvalersi delle prerogative previste" fino al termine.



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento Marcenaro si inserisce nelle premesse e non nell'"impegna".



BRIGANDI' Matteo

Se quello che ha detto è inserito in premessa, rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Faccio una domanda per correttezza della nostra discussione.
Sono state poste in aula delle richieste di adeguamento delle quali abbiamo cercato di tenere conto in un clima che mi sembrava convergesse verso un voto comune dell'assemblea su un problema tanto delicato.
Questo è quanto noi preferiremmo.
Siccome questa è una strana seduta, nella quale la maggioranza non si è espressa, vorrei che prima di arrivare a questa determinazione ci fosse un chiarimento da parte dei Gruppi riguardo al proprio comportamento di voto sull'ordine del giorno, in modo da poter fare una valutazione e tenerne conto.
E' una richiesta di trasparenza e correttezza della discussione su un punto sul quale, finora, i silenzi sono stati fin troppo rumorosi.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, lei sa che le dichiarazioni di voto sono a disposizione dei Gruppi consiliari. Se i colleghi intendono intervenire per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno, la Presidenza non ha alcun problema a dare la parola; la Presidenza, però, non può obbligare nessuno a intervenire.
Ho inteso la sua sollecitazione, però, ovviamente, mi rimetto alla volontà dell'aula.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, chiedo una breve sospensione.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, mi associo alla richiesta di sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 13.15 riprende alle ore 13.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi Consiglieri a prendere posto in aula, perch riprendono i lavori del Consiglio prima della pausa indicativamente prevista per le ore 13.30, ma è opportuno votare l'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Prendo la parola per dichiarazione di voto.
evidente che, nel momento in cui si apprezza la dichiarazione di voto, noi apprezziamo esclusivamente la parte "dispositivo" e non la parte "premessa", sulla quale ci sarebbero molte cose da dire, ma penso che ormai abbiamo argomenti più intelligenti da discutere che non continuare su questo.
Abbiamo apprezzato la modifica proposta dal Consigliere Marcenaro.
Purtroppo, tale modifica non ha sostituito la prima parte del dispositivo presentata dal Consigliere Contu, ma è stata inserita in premessa. Se fosse parte del dispositivo, ovviamente sarebbe sottoponibile al voto e incontrerebbe il voto favorevole del mio Gruppo. Essendo stata inserita in premessa, non fa parte del dispositivo e noi...



BRIGANDI' Matteo

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



BRIGANDI' Matteo

Presidente...



PRESIDENTE

Lascerei terminare il Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Prego, io continuo dopo.



BRIGANDI' Matteo

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



BRIGANDI' Matteo

per rispondere!



PRESIDENTE

Cortesemente, termini lei, altrimenti il dibattito diventa incomprensibile. Abbia pazienza!



BRIGANDI' Matteo

Presidente, credo che il Consigliere Marcenaro voglia intervenire in riferimento a questo punto. Siccome ho appena detto che è una cosa che approvo, ma che tecnicamente non posso votare...
MARCENARO Pietro (fuori microfono) Si può inserire nel dispositivo.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Marcenaro.
Però non può inserirlo nel dispositivo.



MARCENARO Pietro

Sì che si può. Come voi sapete - Presidente Toselli, me ne dia atto avevo scritto...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, comprendo che sono le ore 13.23 e che si ha piacere di andare a pranzo, però non vi andremo fino a quando non avremo votato l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma noi non ci spaventiamo!



PRESIDENTE

No, ma non era riferito... non sentitevi coinvolti tutti. Lo dico soltanto perché avrei piacere di risolvere e chiudere questa questione. Mi sembra che ne stiamo discutendo da ore: almeno arriviamo alla votazione!



MARCENARO Pietro

Vorrei che la Presidenza testimoniasse per mio conto che avevo presentato l'emendamento all'interno del dispositivo. L'Ufficio di Presidenza mi ha fatto rilevare che, per ragioni di organicità del testo era conveniente spostarlo in premessa.



PRESIDENTE

così.



MARCENARO Pietro

Quindi, per quanto mi riguarda, si tratta semplicemente di trovare la forma nella quale spostare...
Il problema non è stato posto da me, ma dalla Presidenza, che aveva detto: "Così non va". Se questo è il problema, troviamo la formulazione per inserirlo nel dispositivo. Non era una scelta politica, era...



PRESIDENTE

Scusi, collega Marcenaro, ho compreso il problema. Dopo "Impegna la Giunta", però, occorre un verbo, altrimenti come possiamo collegarlo? Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

"Impegna la Giunta a sollecitare la Magistratura".



CONTU Mario

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



CONTU Mario

No, la formulo io com'era prima: "Impegna la Giunta ad esprimere fiducia nella Magistratura"...



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, le do la parola, affinché l'aula la ascolti perché se parliamo io e lei non risolviamo la questione.
Prego, Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

La formulazione può essere la seguente: "Impegna la Giunta" - e quindi rientriamo nel dispositivo - "ad esprimere fiducia nell'azione della Magistratura, auspicando che essa, nel modo più completo e nel tempo più rapido possibile, accerti i fatti e le relative responsabilità".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Secondo me, Presidente, stiamo scivolando e ci stiamo avvitando, perch la Giunta regionale del Piemonte, presieduta dall'on. Ghigo, è formata da donne e uomini onesti, che hanno sempre e comunque fiducia nella Magistratura. Non c'è certamente bisogno che l'aula dia un indirizzo a quella Giunta, che stiamo guardando in faccia, ad avere ed esprimere fiducia nella Magistratura. Questo è addirittura offensivo verso quelle donne e verso quegli uomini che fanno parte del Governo Ghigo, caro Presidente Marcenaro.
Altra cosa è l'auspicio. Quindi, se si vuole inserire - e noi siamo disposti a votare quell'aspetto - per parti separate, si faccia una formulazione seria, ragionata, dedicando il tempo che occorre per preparare la formulazione del dispositivo di un ordine del giorno.



PRESIDENTE

Mi permetto di fare una proposta - vediamo se riusciamo ad uscirne prima della pausa pranzo: se provassimo ad inserirlo nel dispositivo addiveniamo a questo tipo di richiesta, dicendo: "Il Consiglio regionale esprime fiducia nell'azione...", inteso come assemblea, per poi continuare con la restante parte.
Invece di "esprimendo fiducia", si potrebbe scrivere "esprime fiducia" riferito al Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente Toselli, voglio dire, molto francamente: se la sua proposta è utile per arrivare ad un voto unitario sull'insieme del documento, per quanto mi riguarda penso che la possiamo e la dobbiamo accogliere. Però su questo punto, e l'ho già chiesto prima, vorrei che ci fosse un elemento di...
Va benissimo spostare "esprime fiducia" come premessa del Consiglio e inserire l'auspicio nel dispositivo: mi pare fosse la soluzione proposta.
Tuttavia, vorrei capire se questo va bene perché si converge sulle risoluzioni che prendiamo. Se invece, tutto ciò è perché, alla fine, una maggioranza di cui ancora non abbiamo sentito un'espressione di opinione sulle parti essenziali di questo dispositivo, vota contro, io dico che ciascuno faccia la propria risoluzione e si assuma le proprie responsabilità.
Continuo a chiedere che mi si dica a cosa serve questa discussione che stiamo facendo fra di noi. Se serve ad arrivare ad una conclusione unitaria, sono disposto a esaminare tutte le proposte e a riscrivere i testi. Se invece mi si dice: "Votiamo a favore di questo capoverso, mentre per gli altri due capoversi votiamo contro", vi dico che preferisco fare due documenti. Non so come la pensi il collega Contu, ma questa è la mia opinione.
Si fa uno sforzo se serve per arrivare ad un punto che sia impegnativo per tutti, ma se voi mi dite che sulla sostanza - che è la cosa che riguarda il Consiglio di amministrazione ed altro - dite di no, ditelo subito! Siccome siete stati zitti fino adesso, avremmo il diritto di sapere per cosa discutiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

La richiesta del Consigliere Marcenaro è da esaudire, perché vi è esigenza di chiarezza, ed ha perfettamente ragione.
L'orientamento - parlo ovviamente per il mio Gruppo, poi gli altri preciseranno - era di limitare il consenso all'auspicio formulato dal Consigliere Marcenaro in quell'ordine del giorno. Consigliere Contu siccome sul dispositivo vi è contrarietà, offro questo contributo.
Questo è quanto, non so se altri vorranno chiarire meglio, magari chiariamo in sede di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Finalmente prendo atto della dichiarazione del collega Galasso, che ho capito avvenire a nome di diversi Gruppi di maggioranza, non so se tutti.
A nome del mio Gruppo e d'accordo con il Capogruppo, chiedo l'effettuazione del voto segreto su questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Servono nove firme per il voto segreto. Fate pervenire nove firme e io procedo.
Invito i colleghi a rimanere in aula.
Colleghi Consiglieri, si vota l'ordine del giorno integrato dall'emendamento Marcenaro in forma originaria.
Dobbiamo ascoltare il parere della Giunta che ci deve dire se investe il suo programma perché è una sua scelta.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' previsto che lo dica il Presidente.



PRESIDENTE

Colleghi, sono pervenute le nove firme come previsto.
Comunico che l'art. 66 "Forma di votazione" del Regolamento, recita: "Lo scrutinio segreto si effettua anche quando lo richiedano nove Consiglieri sempreché il Presidente della Giunta regionale non dichiari che l'oggetto investe il programma politico o la propria permanenza in carica".
Questo è quanto previsto dal Regolamento, quindi il Vicepresidente della Giunta...



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, il Presidente!



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, il Presidente!



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Solo uno è eletto dal popolo.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è ammessa altra cosa.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è una funzione delegabile.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Casoni non si oppone e aiuta i lavori.
Si proceda alla distribuzione delle schede. Nomino scrutatori i Consiglieri Caracciolo e Dutto.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, altrimenti non comprendiamo cosa dobbiamo votare. E' meglio chiarirlo prima. Vi invito ad ascoltare un attimo al fine di votare correttamente.
Si vota l'ordine del giorno n. 496, presentato dal collega Contu, integrato dall'emendamento Marcenaro. Si vota "SI'" per dare via libera all'ordine del giorno; si vota "NO" per respingerlo.
Si proceda all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale per la votazione a scrutinio segreto)



(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

In base allo spoglio delle schede, l'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 Consiglieri voti favorevoli 16 voti contrari 24 schede bianche 3 Il Consiglio non approva.
Il lavori del Consiglio proseguiranno oggi pomeriggio alle ore 15.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.47)



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