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Dettaglio seduta n.176 del 27/12/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 12.26)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caramella, Ghigo, Marengo, Pedrale Pichetto e Ronzani.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione turistica - Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc. - Formazione professionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 110: "Norme concernenti la modifica della L.R. 22 ottobre 1996, n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte) ed interventi a sostegno dei prodotti turistici di interesse regionale". Esame ordine del giorno n. 426 inerente a "Tirocini formativi nel settore turistico alberghiero"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame dell'articolato del disegno di legge n. 110, di cui al punto 2) all'o.d.g.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: il comma 3 è soppresso.
La Giunta esprime parere negativo.
Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: al comma 1, punto 3, la parola "mirati" è sostituita dalle parole "indirizzati a favorire".
La Giunta esprime parere negativo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani, Manica, Riba e Placido: al comma 3, dopo le parole "Giunta regionale", aggiungere le parole "...
sentita la Commissione consiliare competente".
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione dell'emendamento.



RIBA Lido

Stiamo svolgendo un lavoro impegnativo per migliorare la proponibilità complessiva e la funzionalità che vuole avere questo testo di legge. In seguito, ci saranno gli emendamenti che integrano l'ipotesi legislativa che avevamo formulato noi stessi.
Riteniamo di prospettare un ulteriore impegno anche da parte nostra su questa legge.
Questo emendamento ci sembra necessario per consentire almeno una minima, non dico adeguata, relazione tra la Giunta e il Consiglio limitatamente alle dovute conoscenze ed informazioni per l'uso di una materia finanziaria che è delegata quasi interamente alla Giunta, sia per quanto riguarda gli stanziamenti che tutta l'operatività della legge.
Una volta fatti gli stanziamenti, l'operatività è completamente conferita alla Giunta. Non si tratta di porre dei vincoli, ma di porre semplicemente un adempimento procedurale, cioè: "sentita la Commissione consiliare competente".
Non vorrei che apparisse una perorazione - non è mia intenzione - ma "sentita la Commissione competente" significa semplicemente "creata la condizione" affinché la Commissione sia a conoscenza di quello che si sta determinando e possa fornire le proprie indicazioni e valutazioni, senza che questo diventi né un limite di tempo né un vincolo operativo cogente.



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.3).
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto sull'art. 3.



CHIEZZI Giuseppe

Esprimo parere contrario all'art. 3, nel quale, specialmente al comma 3, trovo ci sia grande confusione di termini, poca chiarezza di intenti e una ridondanza di parole con significati simili sovrapponibili.
In definitiva, trovo questo articolo poco chiaro e, dal punto di vista della chiarezza legislativa, l'intero provvedimento mi sembra squalificato.
Non so se questa legge troverà ancora qualche livello di verifica della congruità delle cose che sono scritte, ma spero che ciò avvenga.
Una legge di questo genere dovrebbe essere totalmente riscritta perché, ad esempio, nel comma 3 dell'art. 3, si dice che la Giunta pu attivare procedure, ma nei commi precedenti si dice che la Regione finanzia dei progetti. Che differenza c'è tra attivare progetti e finanziare progetti? Se la difesa del testo è assunta in modo pregiudiziale non insisto, ma segnalo, affinché resti a verbale, che si tratta di una confezione di concetti molto abborracciata e confusionaria, che potrà creare parecchi problemi.
Spero che qualcuno riesamini questa legge una volta avvenuta l'approvazione da parte del Consiglio regionale e la rimandi al mittente.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 3 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Chiede di parlare il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, pongo una domanda, preventivamente alla discussione dell'articolo stesso, per chiedere all'Assessore come mai nell'art. 4 si dice che i progetti di intervento sono prioritari, all'interno del programma annuale degli interventi, ma sono prioritari solo quelli dell'art. 15 ter. Come mai non sono prioritari anche quelli testé approvati nell'art. 3, relativi all'art. 15 quater? Come mai è avvenuta questa scelta? Sono prioritari solo gli altri, mentre quelli dell'incoming turistico non lo sono? Come mai vi è stata questa differenza di trattamento nella priorità degli interventi?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

La ragione specifica, riguardante l'articolo in discussione, si riferisce agli interventi che realizzano prodotti turistici e che si costruiscono nell'ambito territoriale su specifiche iniziative legate a specifici prodotti. Siccome la legge n. 18 finanzia interventi specifici nel campo della valorizzazione turistica, si riferisce a questi, mentre il comma relativo all'art. 15 quater si riferisce all'attività di incoming che è cosa diversa poiché si tratta di progetti di sviluppo di promozione territoriale estera. In effetti, questo comma riguarda i progetti di valorizzazione territoriale sul prodotto turistico di riferimento.



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti.
4.1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al comma 1, punto 1, le parole "hanno carattere di priorità", sono sostituite con le parole "sono inseriti".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Mantengo l'emendamento perché non capisco cosa rimanga fuori dalle priorità. La descrizione dell'art. 15 ter è talmente vasta che non vedo la possibilità che nel programma annuale degli interventi a sostegno dell'offerta turistica ci sia qualcos'altro rispetto a cui essere prioritari.
Mantengo, pertanto, l'emendamento per dire semplicemente che sono inseriti, che la priorità è nell'inserimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Esprimo parere negativo sull'emendamento.
Ho cercato di spiegare prima il motivo, ma forse non mi sono spiegato bene. Provo a rispiegarlo con altre parole.
La legge n. 18 ha un programma di iniziative e interventi che vanno dalla ristorazione all'attività alberghiera, alle attività di sviluppo del sistema turistico, ecc.
All'interno di questo programma, i progetti di valorizzazione e sviluppo dei prodotti turistici, realizzati dagli attori, individuati nell'articolo stesso, hanno carattere di priorità all'interno del programma di quella legge.
Piuttosto che finanziare un albergo o un altro progetto, la priorità è per la valorizzazione e la costruzione del prodotto turistico; poi, c'è anche il resto. La priorità è quella, non è sul progetto. E' su quel programma che la priorità viene definita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Torniamo all'inizio della legge. Quanto dice l'Assessore sarebbe vero se il prodotto turistico fosse definito in modo comprensibile, serio e acconcio. Invece, nell'art. 1, è definito in modo tale che può essere qualunque tipo di cosa. Dire che il "prodotto turistico", che dovrebbe essere la novità di questa legge, "consiste nel definire progetti per creare iniziative dirette a soddisfare i bisogni del turista" - troppe precisioni - "individuando idonei sostegni". Se questo è il prodotto turistico, si capisce che lì dentro ci sta proprio tutto. E' una definizione da mettersi a ridere. Una legge che contiene concetti di questo genere sarebbe meglio non scriverla perché è assolutamente ridicola, non dice nulla, ragion per cui confermo l'emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo che la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.1).
Il Consiglio non approva.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: al comma 1, il punto 2 è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento è motivato dal fatto che non capisco come mai questo "programma annuale degli interventi individua delle modalità per l'approvazione e il finanziamento di accordi di programma relativi ad interventi prevalentemente strutturali". Quel "prevalentemente" è un'altra perla che lei regalerà alla gestione. Il programma annuale degli interventi, per quanto riguarda gli altri interventi, non individuerà modalità per l'approvazione e il finanziamento? Perché lo specifichiamo per gli interventi prevalentemente strutturali legati ad accordi di programma: e per tutti gli altri interventi il piano non dice nulla? Ognuno presenterà la domanda quando gli pare? La Regione esaminerà con modalità che non esistono? Che senso ha questo? Non è compreso, in un programma annuale, il fatto che questo programma conterrà le modalità per approvare e finanziare? Non è proprio di ogni tipo di programma? Come mai lo scrivete solo "relativamente ad accordi di programma" e ancora "relativamente a interventi prevalentemente strutturali"?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Questo comma si riferisce ad una specifica modalità di intervento, che è l'accordo di programma.
L'accordo di programma, che, fino ad oggi, non è contemplato nell'ambito della legge n. 18 e neanche nell'ambito della legge della promozione turistica, può prevedere, come nuovo strumento, anche la copartecipazione di più elementi, di più Enti e di più strutture. Non per una promozione per progetti di carattere immateriale, ma per progetti di carattere più specificamente strutturali. Quindi, può essere ricompresa anche questa modalità di intervento nell'ambito della valorizzazione.
Faccio un esempio che può sembrare banale: la cartellonistica e la segnaletica sono elementi che devono coinvolgere più Enti nel campo della valorizzazione turistica di un ambito territoriale specifico. Fino ad oggi non abbiamo la possibilità, se non con degli accordi di programma, di poterlo fare.
Questo comma, praticamente, afferma questo. Io l'ho tradotto in uno degli elementi di intervento, che potrebbero essere significativi, in un segmento territoriale in cui il prodotto turistico ha un significato forte (per esempio, nell'ambito culturale).



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.2).
Il Consiglio non approva.
4.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: al comma 1, il punto 3) è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La motivazione di questo emendamento sta nel fatto che il comma 3 mi sembra del tutto ripetitivo di concetti già espressi in precedenza.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.3).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 4 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
ART. 5 Chiede di parlare il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Qui abbiamo un esempio di intervento su una materia in cui la Regione Piemonte caratterizza la sua operatività. Un intervento specifico sulla formazione professionale sia come sistema formativo regionale, sia come sostegno alla formazione per imprenditori di vario tipo.
In merito al Piano annuale della formazione professionale, credo che questo dovrebbe avvenire di concerto tra Assessori; dovrebbe trovarsi questa maggiore esigenza, in una certa fase ed entità, per quanto riguarda la formazione turistico-alberghiera.
Tra l'altro, voglio ricordare e segnalare che esistono strutture qualificate di un certo rilievo e di un certo peso, per quanto riguarda la montagna (si pensi al Formont).
Mi sembra, in qualche modo, sbagliato che ogni settore faccia un suo piccolo intervento aggiuntivo sul sistema della formazione professionale invece di avere una sua unitarietà e un suo intervento d'insieme.
Non metto in discussione la sensibilità a voler accrescere, come è giusto, un intervento formativo in questo settore, ma mi pare opportuno che lo si faccia all'interno di una norma specifica.
Capisco che, per quanto riguarda l'artigianato e l'agricoltura, ci sia una derivazione, anche un po' storica, di questo carattere, ma una formazione professionale spezzettata perde unitarietà. Segnalo - non so se c'è l'Assessore competente alla formazione professionale; non lo vedo e me ne dispiaccio - che dovrebbe essere nel piano generale della formazione professionale, con una tastiera particolare che può accentuare in un certo anno un intervento in certi settori, magari moderandone un altro, e viceversa. Qui, invece, casualmente, dinnanzi ad un intervento particolare facciamo un'operazione di cui poi, più nello specifico, indicherò i limiti sia nell'intervento per l'operatività della Regione, sia nell'intervento dei privati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido le osservazioni del Consigliere Tapparo, che faccio mie. Ne aggiungo un'altra: in questo articolo si mettono sullo stesso piano due soggetti parecchio diversi. Infatti, nel primo comma si dice: "I Centri di formazione professionale potranno ricevere dalla Regione i finanziamenti" e questo è un concetto. Nel secondo comma, invece, si dice: "Sono inoltre concessi finanziamenti a favore dei soggetti che organizzano". Ma chi sono questi soggetti? I miei amici? I miei parenti? Chi sono?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Consorzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non c'è scritto "Consorzi".
"Soggetto" vuol dire che, fuori di qui, una persona, ad esempio un mio parente, si mette ad organizzare un corso qualsivoglia, per un qualunque bisogno, visto che avete parlato dei bisogni dei turisti: inventa un corso di formazione per un bisogno di un turista, mette una targa e avrà un finanziamento dalla Regione.
La modalità con la quale si tratta una materia importante come la formazione, soprattutto in un settore che ne ha molto bisogno, perch storicamente, almeno in Italia, è rimasto sguarnito per troppi anni, e la costituzione di un articolo che non solo spezzetta - come diceva il Consigliere Tapparo - la formazione professionale in questo settore, ma all'interno del settore, equipara il valore formativo espresso dai Centri di formazione professionale ad una generica attività formativa fatta da chiunque, ad esempio da una persona singola, è veramente inaccettabile.
Quindi, l'intento dell'emendamento - che condivido - è di sopprimere tutto, ma certo la decenza imporrebbe di ripensare al punto 2) di questo comma, e quindi sopprimerlo, oppure introdurre degli ordini di priorità.
Diversamente, si darà luogo alla possibilità di una rete clientelare gigantesca e anche dispersiva, perché non si capisce come vengano individuati e quali caratteristiche debbano avere questi soggetti.
Scritto in questo modo, l'emendamento è inaccettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, lei dovrebbe esplicitare meglio a chi pensa quando formula in particolare il comma 2, che recita: "Sono inoltre concessi finanziamenti a favore dei soggetti che organizzano corsi di formazione per le professioni turistiche individuate da specifica normativa regionale".
Assessore, in questo campo esiste di tutto. Quello che si può lamentare in questo tipo di intervento, e che la dovrebbe guidare nel momento in cui propone un disegno di legge come questo, è che non si può assolutamente esulare dalla necessità inderogabile di un rapporto con l'Assessore competente, perché il settore è costituito anche da tanti pirati.
Chiunque oggi apra un'attività di formazione, si fregia del titolo di "Agenzia formativa" e può accedere a tutti i benefici che possono derivare in particolare da questa legge. Posso pensare al titolare di un albergo o di un'agenzia di viaggi che formula un progetto di formazione per il proprio personale. Questo rimanda all'uso improprio dei fondi strutturali che storicamente molte aziende hanno fatto. E qui l'inganno è manifesto.
Si pensi alla contraddizione con la riforma in atto dei cicli scolastici e la riforma dell'istruzione, nella quale si colloca, in un modo che noi non condividiamo, la formazione professionale, dove la si erge a sistema e nella quale è possibile ipotizzare anche la spendibilità dell'obbligo scolastico.
Su questo le consiglio veramente di riflettere e di esplicitare a quali soggetti si intende rivolgere con tale opportunità.
Per quanto riguarda il comma 1, lei sa benissimo che, nell'ambito del finanziamento delle azioni di formazione, tutta la partita relativa alle strutture, alle attrezzature e alla gestione complessiva dell'attività formativa, è già prevista nell'ambito del riconoscimento del contributo orario - chiamiamolo così - che viene riconosciuto alle Agenzie formative e agli Enti di formazione per esplicare le loro azioni formative.
Un conto è che, nell'ambito di questa legge, si possano prevedere dei finanziamenti aggiuntivi, altro conto, è che si deregolarizzi completamente.
Quali sono i criteri o i punti di riferimento, per quanto concerne i costi del personale? Chiunque riunisca una "conventicola" di persone è in grado di poter accedere a questi finanziamenti, senza alcun filtro e controllo. E del tutto indefinite restano le professioni turistiche individuate da specifica normativa regionale. Esiste? E' questa?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

La legge sulle professioni turistiche l'abbiamo approvata qui!



CONTU Mario

Perché, allora, queste azioni non sono contemplate dai piani di formazione annuali e pluriennali che vengono presentati dalle Agenzie formative? Le Agenzie formative sanno bene che questo è un terreno di intervento specifico e su questo stanno spendendo energia anche in termini di ricerca e formazione del proprio personale. Inserire questi elementi di concorrenza contribuisce sicuramente a deteriorare la proposta e l'offerta formativa in questo settore.
Le consiglio, pertanto, Assessore, di eliminare se non altro il comma 2 e di subordinare il comma 1 all'eventuale verifica della non sovrapposizione dei finanziamenti con altre azioni previste dall'Assessorato competente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Presidente e Assessore, vi chiedo di prendere in considerazione l'ipotesi di riscrivere questo articolo in termini che tengano conto delle osservazioni presentate. La prima riguarda il rapporto fra questo tipo di formazione e la formazione generale.
Si tenga semplicemente conto che se dovessimo procedere in questo modo in ogni settore potremmo scrivere delle leggi per poi dire che per quanto riguarda coloro che operano nel settore metalmeccanico la Giunta provvederà, per gli ebanisti la Giunta provvederà, e così via. L'idea di un sistema unitario della formazione governato nel suo insieme, all'interno del quale vengono definite le priorità, sarebbe destinato a sparire.
Sul comma 2 l'obiezione sollevata è talmente evidente che richiede per forza una risposta.
Come si fa a definire "soggetti" in modo generico? Qualsiasi persona che qui prenda un'iniziativa. Non ci sarebbe neppure più il filtro di un'Agenzia formativa comunque riconosciuta.
Evidentemente, sono formulazioni che aprono un processo alle intenzioni che una riformulazione adeguata potrebbe evitare, se fossero chiarite le vostre intenzioni. Altrimenti ci sarebbe veramente mano libera a poter finanziare qualunque cosa, indipendentemente da qualsiasi sforzo per avere una politica riconoscibile in questo campo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli, che aveva già presentato un emendamento che riscriveva il comma 1. Certamente manca questo aspetto del punto 2.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

L'articolo, che è stato scritto dai funzionari dell'Assessorato al turismo in collaborazione con l'Assessore competente nel campo della formazione professionale, nasce dall'esigenza di una valorizzazione della legge sulle professioni turistiche che abbiamo appena votato. Nasce altresì, nel pieno rispetto della normativa che regola le attività di formazione professionale, perché i soggetti abilitati a fare la formazione professionale sono i soggetti che hanno determinate caratteristiche e devono corrispondere a determinate tipologie di gestione. Nasce, inoltre dall'esigenza di un settore che si è visto compresso e spesso dimenticato dai Centri di formazione professionale, che hanno preferito preparare tanti metalmeccanici, tanti tornitori, ecc., e non si sono, invece, indirizzati nell'ambito turistico.
Per cui, devo dirvi che i soggetti sono soggetti che possono svolgere questa funzione, perché la Regione Piemonte non dà soldi al privato che viene qui e propone cose assurde. Se devo aggiungere "ai soggetti abilitati", aggiungo "ai soggetti abilitati a farlo", ma non cambio il termine dell'articolo, che vuole creare professionalità e stimolare il sistema nell'ambito della formazione professionale del turismo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per chiarimenti; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che vi vedevo ragionare, vorrei aggiungere un ulteriore ragionamento: forse si potrebbe eliminare il punto 2 spostando i soggetti abilitati semplicemente nel punto che lo precede scrivendo: "finanziamenti ai Centri di formazione professionale che operano nel settore turistico alberghiero per strutture e attrezzature, e per la gestione di attività formative, e ai soggetti abilitati che organizzano".
Il mio vuole essere solo un suggerimento.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 13.13 riprende alle ore 13.21)



PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sull'art. 5, in particolare sui rilievi relativi al punto 2).
La Giunta ha deciso di predisporre un emendamento specificativo del punto 2) dal seguente tenore: "Sono inoltre concessi finanziamenti a favore di" - e qui si specifica "Agenzie formative, Consorzi di operatori pubblici e privati, Enti pubblici, che organizzano corsi di formazione per le professioni turistiche individuate da specifica normativa regionale".
Procediamo, dunque, con l'esame dei singoli emendamenti, a cominciare da quello soppressivo.
5.1) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: Il comma 1 è soppresso.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, riprendendo alcuni aspetti delle mie considerazioni generali sull'articolo, vorrei ancora ribadire che gli interventi nei vari campi di competenza economica della Regione si ritrovano nel Piano Corsi della formazione professionale che dovremo approvare. E' in quella tastiera che si potrà caratterizzare una politica che, di volta in volta, di anno in anno, si esprimerà per marcare, spostare o accrescere più risorse su certe attività rispetto ad altre. E' in quel momento che si vede la politica formativa della Regione. Non possiamo procedere in ordine sparso: gli orafi, poi il turismo, poi l'artigianato, e così via. Auspico l'unitarietà della politica. E' per questo che voglio eliminarlo dal provvedimento.
Inoltre - lo dico in maniera costruttiva, Assessore - quando si parla di strutture e attrezzature, vuol dire che la Regione compra degli strumenti o delle strutture materiali (per esempio, le cucine o altro) e le consegna alle entità che fanno formazione. Questo può solo avvenire all'interno di un quadro molto delicato: le si consegna a Centri di formazione professionale e a strutture esistenti. Non possiamo fare un'operazione spot perché uno fa dei corsi di formazione professionale e gli diamo anche, per esempio, le cucine, ma potrebbe essere un sistema di comunicazione telematico o altro. E' per questo che dico che non ha senso.
Potremmo sostituirlo con un ordine del giorno nel quale l'assemblea offre un avallo a intervenire pesantemente per questa disciplina nel Piano Corsi che ci verrà sottoposto nei prossimi giorni.
All'interno del Piano Corsi vi sono le modalità di intervento sulla parte formativa e sulla parte che riguarda le attrezzature. Ma questo è previsto dalla legge regionale sulla formazione professionale con dei criteri molto delicati, perché andiamo a dare delle attrezzature che restano in vita magari molti più anni del numero degli anni in cui quell'entità farà formazione, con un conseguente problema anche di uso corretto delle nostre risorse.
Il mio suggerimento è di togliere questo riferimento e dire, attraverso un ordine del giorno o una dichiarazione di un certo rilievo, che ci impegniamo tutti a caricare fortemente, sul piano generale della formazione della Regione Piemonte, un intervento per il settore turistico-alberghiero lasciando poi che questo intervento avvenga con le regole della formazione professionale, che ha proprie regole generali stabilite da una apposita legge della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore, io lavoro in questo settore da quindici anni e conosco bene le dinamiche che ci sono dietro. Esiste una regola: le azioni formative sono sempre il risultato di un fabbisogno che si determina. In questo caso possiamo parlare di una straordinarietà in parte collegata ad un evento come quello delle Olimpiadi, che necessiterà un implemento delle azioni formative e che non sempre l'attuale copertura finanziaria del Piano corsi è in grado di garantire. Lei, però, a questo tipo di bisogno non pu rispondere con un'azione di deregolazione del sistema, perché gli Enti di formazione che fanno attività dedicate prescindono e durano al di là dell'evento. Tutt'al più si tratterà di trovare delle risorse aggiuntive per varare ulteriori opportunità di formazione, tenendo conto che è probabile che sia una domanda aggiuntiva, un bisogno di formazione aggiuntivo rispetto allo standard ordinario. Questa è la prima questione che pongo.
Normalmente, chi si mette in campo per un'azione episodica come questa non ha né la competenza né, tantomeno, il personale idoneo, operando quindi, su un mercato libero.
Mentre la Regione fissa dei parametri ben precisi - che sono il costo orario della formazione e il punto di riferimento per il finanziamento dell'azione formativa, e nella quota oraria sono comprese le attrezzature (la voce 120.000 lire ad ora per azione formativa è il risultato della somma di tutti gli elementi) - è evidente, Assessore, che il rischio sia la deregolazione del sistema. Suggerisco, dunque, di parlare di implemento delle azioni formative, lasciando, tuttavia, la formazione ai luoghi deputati, perché le ripeto pubblicamente che il settore è pieno di pirati che operano con la logica del "mordi e fuggi". Vi è la possibilità di avere il finanziamento, vi è un investimento, il costo del personale lo si pu abbattere come si vuole, basta infatti prendere personale dequalificato o precario (tanto nessuno controllerebbe la paga oraria, perché è sull'elemento del costo del formatore che si determinano le concorrenze sleali e le azioni di pirateria).
Il nostro sistema di formazione professionale non è ai livelli di eccellenza, ma è un buon sistema. Questo è riconosciuto a livello nazionale. L'opportunità data da questa legge può servire a finanziare, in caso di bisogno, azioni aggiuntive: io mi limiterei a questo.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Contu.
Mentre ascoltavo l'intervento del collega Contu, ho fatto un approfondimento con l'Assessore Racchelli e, proprio per tenere conto delle osservazioni emerse nel corso del dibattito, abbiamo stabilito che il punto 2) dell'art. 5 può essere tranquillamente trasformato ed assumere la seguente formulazione: "Sono inoltre concessi finanziamenti a favore delle Agenzie formative, di cui all'art. 11 della L.R. n. 63/95 e successive modificazioni" - e qui c'è l'esigenza di determinatezza emersa nel dibattito - "che organizzano corsi di formazione per le professioni turistiche individuate da specifica normativa regionale".



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Sull'emendamento soppressivo del Consigliere Tapparo la Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.1).
Il Consiglio non approva.
5.2) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: il comma 1 dell'art. 15 sexies della L.R. n. 75/96, introdotto dall'art.
5 del disegno di legge, è sostituito dal seguente: "1. La Regione Piemonte, per il perseguimento delle finalità di cui all'art. 15 bis, concede finanziamenti a Centri e Istituti di formazione professionale che operano nel settore alberghiero per strutture e attrezzature e per la gestione di attività formative".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, mi pare che lei mantenga intatta la formulazione del punto 1).



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Racchelli)



CONTU Mario

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CONTU Mario

Assessore, può spiegare l'emendamento?



CONTU Mario

Spieghi, Assessore, poiché non riesco a comprendere: "nel settore turistico-alberghiero".



CONTU Mario

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CONTU Mario

Ma non c'è più.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, facciamo precedere il suo intervento da un'illustrazione dell'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Spiego la necessità di tale emendamento.
Questo emendamento è necessario per intervenire nell'ambito degli Istituti alberghieri che il Piemonte ha in parte sul proprio territorio che sono dimenticati a livello nazionale perché nessuno li segue e nessuno li finanzia, deprofessionalizzandoli (dai nostri Istituti alberghieri non esce più la professionalità di una volta!). Vogliamo intervenire, come Regione, all'interno di questi Istituti alberghieri per dare loro la possibilità di ottenere le risorse necessarie per riprofessionalizzare e riqualificare la propria attività, perché il depauperamento di questo patrimonio della Regione Piemonte è stato totale.
Pertanto, senza questo articolo non possiamo intervenire in quell'ambito.
Se volete, vi faccio il nome di tre o quattro Istituti alberghieri piemontesi che in passato erano molto famosi e oggi contano meno di zero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Se ho capito bene, lei adesso aggiunge una cosa che non era prevista.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Certo.



CONTU Mario

Assessore, un conto sono i Centri di formazione professionale, e sono un riferimento preciso, cioè quelli che adesso chiamiamo "Agenzie formative", che niente hanno a che fare con gli Istituti alberghieri di Stato che hanno modificato la loro riconversione.
Nella formulazione che ci propone, l'Assessore ci suggerisce di inserire la parola "Istituti": in questo modo, possiamo sostenere l'attività. Non comprendo perché continua a mantenere separati i due ambiti. Quando parliamo di settore turistico, non necessariamente lo limitiamo a quello alberghiero: il settore turistico è quello terziario, è generale.
Non comprendo la necessità di separare i due aspetti, se inseriamo sia gli Istituti che i Centri di formazione (suggerirei "Agenzie formative" con la dicitura "normata ai sensi dell'art. 11 della L.R. n. 63/95)".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Voglio che le cose vengano fatte secondo le leggi.
C'è una legge sulla formazione che individua gli attori, ed è scritto nella legge della Regione Piemonte, e va bene. Scriviamo così, non c'è alcun problema. Non voglio esulare o finanziare "amici degli amici".



PRESIDENTE

Il problema è che le leggi le facciamo noi. La discussione non pu essere un mercato: siamo in un'assemblea legislativa e non in un Consiglio comunale. Bisogna arrivare in aula preparati e con un certo approfondimento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Capisco l'elemento interessante che vuole introdurre l'Assessore. Mi riferisco agli Istituti tecnici professionali che - voglio ricordare - sono stati trasferiti, attraverso la riforma amministrativa, alle Regioni.
Questo è un punto molto delicato. Altrimenti, questi Istituti sono in una terra di nessuno: non più gestiti dal Ministero dell'Istruzione, ma ancora non recepiti organicamente dalle Regioni. Nel quadro della riforma scolastica, non si capisce bene il parallelismo tra formazione professionale e formazione scolastica.
Vorrei capire - mi rivolgo alla Giunta - come ci si pone rispetto al problema non solo degli Istituti professionali alberghieri, ma anche rispetto agli Istituti professionali che rischiano, in questo momento, di non essere più all'interno di alcuna politica: nè di quella nazionale nè di quella regionale.
Non riconosco nell'Assessore la sensibilità a segnalare questo problema, tuttavia voglio solo dire che è sbagliato salvaguardare questo aspetto degli Istituti di formazione professionale. Dovrebbe essere la Giunta a dire, oggi, relativamente agli Istituti professionali - nel quadro della riforma amministrativa, tenendo anche conto delle proiezioni di una riforma scolastica di cui non si capisce bene quali siano i caratteri - in che modo intende muoversi.
Sono d'accordo con l'Assessore per la sensibilità al problema, ma non credo sia utile recuperarlo quasi occasionalmente in questo contesto.
Questa è la ragione per cui sono contrario all'emendamento presentato dall'Assessore. Ragion per cui preferirei che il punto 1) fosse eliminato per intero, lasciandolo alla normativa generale della formazione della Regione. Facciamo pesare di più questo settore nelle scelte di finanziamenti che dovremo fare per il 2002.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Condivido l'osservazione del Consigliere Tapparo.
Abbiamo sicuramente l'esigenza di dotare gli Istituti di formazione professionale e alberghiera, spesso anche altri organi di scuole, di opportunità integrative rispetto al piano studi curriculari. So che è tradizione che queste attività sono largamente sostenute dalle Camere di Commercio, dalle Amministrazioni provinciali e da altre istituzioni private, in concorso con l'Ente pubblico. Quindi, una sperimentazione di integrazione, di finalità, gestita dal soggetto che prima disponeva della sola esperienza e adesso, invece, dispone della titolarità giuridica, in virtù dell'autonomia funzionale-didattico-organizzativa della scuola.
Tuttavia, l'Assessore alla cultura è a conoscenza che - ma su questo punto occorre un livello di collegialità della Giunta - esigenze di tipo analogo esistono anche in altri tipi di Istituti, per cui sarebbe meglio ricondurre il discorso ad una sua organicità. Con organicità non intendo che non si possa lavorare su spese di settore: quando parliamo dell'industria, a favore del settore industriale; dell'alberghiero, a favore del turismo ecc., ma ci sono collegamenti anche con l'Università.
E' una domanda en passant: alla Facoltà di Economia e Commercio esiste la specializzazione in discipline turistico-alberghiere? Non so come funziona, ma ricordo che era una questione che avevamo posto da tempo e poiché non la vedo mai richiamata a questo riguardo, mi sembra un elemento che dovrebbe essere recuperato e integrato.
Sembra anche a me che, messo così, attribuisce un compito operativo all'Assessorato, ma non assolve all'esigenza di avere un quadro più organico di interventi - che possono essere di natura intensa, anche dal punto di vista finanziario - per gli Istituti di formazione alberghiera.
Su queste questioni, voi che gestite il rapporto con la concertazione e con l'associazione degli Enti locali, in modo particolare con le Province occorre un piano organico di sostegno e una ripartizione un po' più organica della spesa. Mi metto dalla parte di un Preside di Istituto alberghiero che deve fare le novene a partire dalla Provincia, alla Camera di Commercio, alla Regione per "raccattare" ciò che occorre per avere un bilancio operativo, sia per le attrezzatura che per le attività ultracurriculari.
A questo punto, è chiaro che la necessità della Regione è quella di ricondurre il tutto in un istituto di finanziamento che sia definito organicamente. La gestione può essere anche separata per Assessorati e la questione, a quel punto, potrebbe anche essere rivista. Tuttavia, convengo anch'io che sia meglio ritirare l'emendamento o, comunque, limitarlo in subordine alla parte che riguarda le attrezzature e le strutture.
Eventualmente, si potrebbe riscrivere la seconda parte, affinché abbia l'organicità che è stata sollecitata da parte delle opposizioni.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 5.2).
Il Consiglio approva.
5.3) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: il comma 2 è così riscritto: "2. Sono concessi finanziamenti a favore di operatori turistici, compresa la ristorazione nelle località turistiche, per lo svolgimento di 'stage' formativi".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Intendo segnalare, ma certamente i colleghi ne sono a conoscenza, che un elemento aggiuntivo alla formazione di base è quello della formazione specifica sul campo, detta normalmente stage. E' la formazione che si fa dopo aver acquisito la qualifica professionale e si vive, per un certo periodo di tempo, operando direttamente in un'impresa, in questo caso un'impresa alberghiera, turistica. Anche nel caso degli stage si può fare riferimento alla normativa nazionale esistente, però, in questo caso, si può investire ulteriormente e il piccolo albergo può usufruire, ad esempio dei giovani che arrivano dal sistema della formazione professionale di base, che ha forma quasi scolastica.
Al termine del periodo stabilito, l'imprenditore potrà trasformare il rapporto di stage in un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato e procedere ad una fase molto importante: quella dell'esperienza sul campo e della collocazione nel mondo del lavoro. Su questo, quindi, investire magari in modo aggiuntivo.
Questa potrebbe essere una soluzione importante, quindi il mio emendamento - come lo pongo - potrebbe essere sostitutivo, ma anche integrativo, cioè invitare ad un ulteriore finanziamento per la post formazione, quella che inserisce nel mondo del lavoro.
Questo è un aspetto abbastanza trascurato, un po' in ombra nel nostro Paese, che in altri sistemi formativi trova grande attenzione e impiego di risorse.
Ritengo questo emendamento molto efficace, probabilmente può soddisfare gli imprenditori del settore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Forse, Assessore, questa proposta di emendamento può essere esplicitata meglio. Pregherei di prestare un po' di attenzione.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, si tratta dell'emendamento presentato dal Consigliere Tapparo.



CONTU Mario

Sì, ma l'Assessore potrebbe anche accoglierlo se ne comprende la portata.
Ho bisogno di un chiarimento da parte del proponente, che è il seguente: il tirocinio è parte integrante dell'azione formativa, ma spesso vi è un uso improprio dello stesso, perché il piccolo artigiano o l'imprenditore spesso utilizzano questa opportunità in modo sostitutivo del personale e non come collaterale all'azione formativa. E' una matassa difficile da dipanare.
Se l'emendamento propone l'istituzione di borse di lavoro, si potrebbe collocare solo in questa dimensione.
Questo non l'ho compreso, collega Tapparo, perché quando si finanzia in modo aggiuntivo un periodo di tirocinio o di stage, l'elemento dirimente può essere, fermo restando che è già all'interno dell'azione formativa quello di istituire delle borse di lavoro di durata semestrale, che tendono a favorire l'inserimento lavorativo. Questa modalità generalmente viene utilizzata per i portatori di handicap, ma se l'intento è quello di istituire delle borse di lavoro di durata semestrale per favorire l'inserimento lavorativo, si tutela il periodo lavorativo dei soggetti che entrano in periodo di formazione, ma con l'ausilio di una borsa lavoro, che tradizionalmente si attesta sulle 800 mila lire, un milione, mensili.
Probabilmente, la precisazione che occorre fare è se l'emendamento intende introdurre, quando si finanziano azioni di formazione in stage o tirocinio lavorativo, un certo numero di borse di studio per i più meritevoli. Le modalità, poi, si potranno individuare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Chiedo una sospensione di qualche minuto per discutere su questo emendamento.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per alcuni minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 13.49 riprende alle ore 13.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, vista la complessità della norma, mi rendo conto che il mio emendamento potrebbe, non nell'intenzione e nella caratteristica della proposta, ma nel meccanismo operativo, creare qualche difficoltà nell'esprimersi, nel rappresentarsi effettivamente.
Ritiro, pertanto, l'emendamento e lo trasformo in un ordine del giorno da sottoporre all'attenzione dell'assemblea al termine della discussione dell'articolato.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 5.3) è pertanto da intendersi ritirato.
Consigliere Tapparo, se per gentilezza può già elaborare l'ordine del giorno insieme al Consigliere Cattaneo, ci portiamo avanti con i lavori.
Grazie.
5.3 bis) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: il comma 2 è così sostituito: "2. Sono inoltre concessi finanziamenti a favore delle Agenzie formative di cui all'art. 11 della L.R. 13 aprile 1995, n. 63, e successive modificazioni, che organizzano corsi di formazione per le professioni turistiche di cui alla L.R. 26 novembre 2001, n. 33".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
5.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani, Manica, Riba e Placido: le parole "La Giunta regionale" sono sostituite dalle parole "Il Consiglio regionale".
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 5 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 6 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 6 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
ART. 7 7.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: l'art. 7 è soppresso.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Assessore, stiamo parlando della partecipazione della Regione ad attività di gestione amministrativa. Perché la Regione deve continuare ad ampliare aspetti di gestione? E' un po' la tendenza di questa Amministrazione sprecare qualche parola, ad inizio legislatura nell'obiettivo di far crescere le capacità di programmare, di legiferare.
Salvo poi, nel corso del cammino, "innamorarsi" di appalti, come ha fatto l'Assessore Casoni. C'è la volontà di fare appalti a tutti i costi e di gestire i flussi! Adesso la Regione Piemonte vuole entrare a far parte delle Agenzie.
Bisognerebbe fare esattamente l'opposto: lasciare che gli appalti li facciano gli Enti locali e che le Agenzie si preoccupino di gestire l'accoglienza e la promozione. Non si capisce il motivo per cui la Regione debba entrare attivamente con questa forma di gestione che appesantisce la nostra struttura: è una linea di controriforma. La riforma regionale dovrebbe andare verso l'alleggerimento delle attività di gestione, ma qui facciamo tutto il contrario.
Evidentemente, a questa maggioranza interessa più gestire che programmare.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Credo che questo tipo di articolo sia anche illegittimo. In ogni caso noi dovremmo intervenire su soggetti dei quali siamo controllori sicuramente finanziatori, sicuramente sovraordinati istituzionalmente. E' un po' come se il Ministro Moratti diventasse azionista delle singole scuole pubbliche o private che siano! Chiederei, quindi, una riflessione anche sulla natura giuridica che ne deriva se la Regione diventasse socio delle Agenzie di accoglienza.
Credo che l'Assessore voglia riflettere su questo, perché mi sembra una situazione del tutto anomala. Noi abbiamo stabilito, quando abbiamo discusso la legge n. 75 - ne è testimone il Consigliere Angeleri - che altra cosa era l'inserimento degli operatori turistici privati in questo genere di istituzione che avevano natura giuridica privatista e funzione pubblica, certamente non con interventi da parte della Regione perch sarebbero, anche dal punto di vista del programma e del merito completamente ingestibili.
La Regione ha il proprio sistema di intervento, gli Enti locali hanno il proprio e le Agenzie hanno il loro Statuto e la loro funzione.
L'intervento della Regione, parallelamente a quello delle Agenzie, è vasto ma è indirizzato verso tutti i soggetti. Non verso quelli che hanno una funzione ben specifica di rappresentare un interesse locale, secondo un criterio di capacità e di autorganizzazione.
Penso che le due questioni richiedano di non mantenere questo tipo di articolo e di accogliere pertanto la proposta soppressiva, che però non deve essere vista soltanto come una posizione riduttiva rispetto alle aspirazioni operative della Giunta, ma deve essere vista come un elemento che snaturi significativamente l'impianto che ci siamo dati o che perlomeno, la Giunta ha sostenuto per quanto riguarda la gestione della promozione turistica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Vorrei far presente due aspetti.
Il primo è che la Regione Piemonte non ha alcun compito di gestione nell'ambito delle ATL; non ha neppure la vigilanza e il controllo, perch questo, in funzione della legge n. 75, che il Consigliere Angeleri conosce molto bene, è delegato alle Province. Tutta la funzionalità e l'operatività delle ATL esula dalla competenza regionale.
La partecipazione regionale è stata una richiesta delle ATL e delle Province, per avere una continuità tra l'indirizzo e l'organizzazione. Noi all'interno delle ATL non abbiamo alcuna presenza.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, questa legge è già stata licenziata dalla Commissione! Questo articolo era già stato esaminato in Commissione. Non è stato sollevato alcun rilievo, non vedo profili di illegittimità che giustifichino da parte mia, come Presidente, l'attivazione di una procedura per interrompere la discussione dell'articolo. Però, sono costretto, ancora una volta, a rimarcare che questo provvedimento è stato esaminato dalla Commissione. E' da un anno che viene esaminato e certi rilievi potrebbero essere approfonditi in Commissione.
La parola ancora al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

C'è un altro problema.
Queste questioni vengono sollevate e risollevate in Commissione, però è come acqua fresca. La maggioranza, in genere, si attiene all'impostazione degli Assessori e gli Assessori, come talvolta succede anche in aula, non raccolgono le problematiche più documentate e più argomentate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Innanzitutto, non è vero che non sia stato raccolto dalla maggioranza.
Di questo ne abbiamo discusso, anzi, devo dire che fu uno degli argomenti qualche anno fa, di confronto tra la maggioranza e l'opposizione. Questo argomento fu incorporato inizialmente nella proposta della Giunta quando fu presentato il disegno di legge che poi diventò legge, la n. 75.
Penso sia indispensabile trovare un'azione di coordinamento con le ATL e tra le ATL. Il Consigliere Riba, allora Capogruppo DS, ricorderà che in passato ci fu un ragionamento che andava verso una verifica della legge.
Tale verifica ha portato ad una maggiore consapevolezza dell'indispensabilità di un'azione di coordinamento importante tra le varie ATL e tra l'istituzione regionale e le ATL stesse.
Non dimentichiamo che la Regione dà alle ATL un importante e forte contributo, che non è solo per l'esistenza delle ATL, ma per promuovere la promozione turistica locale. L'azione di coordinamento diventa, allora indispensabile.
Ecco perché finora non abbiamo dato risposta; l'abbiamo fatto in Commissione e lo ribadisco in aula a nome della maggioranza: la nostra non è una posizione supina rispetto al disegno di legge presentato dalla Giunta, ma è una posizione del tutto consapevole.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente la seduta, perché devo conferire con l'Assessore.



(La seduta, sospesa alle ore 14.12 riprende alle ore 14.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo alcuni approfondimenti, comunico che il problema resta politico e non giuridico, perché non si applica la norma statutaria, di cui all'art.
72 dello Statuto, non trattandosi di Enti, Aziende e Società regionali, ma di Agenzie che non hanno finalità di lucro. Pertanto, la formulazione è legittima.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.1).
Il Consiglio non approva.
7.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: al comma 1, la parola "apposita" è soppressa.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 7 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani, Manica, Riba e Placido: l'art. 8 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 8 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
8.2) Emendamento presentato dal Consigliere Riba: dopo l'art. 8, inserire il seguente art. 8 bis: "Art. 8 bis (Norma transitoria).
1. La Regione Piemonte, per l'anno 2002, pone in atto un intervento straordinario ed urgente al fine di assicurare, in conformità all'art. 87 comma 2, lettera b), del Trattato istitutivo della Comunità europea l'operatività immediata delle agenzie di viaggio e turismo, messe in crisi dalla fase di contrazione del settore turistico dovuta alla contingente situazione internazionale.
2. L'intervento di cui al comma 1 è attuato con le seguenti misure: a) la costituzione di un fondo speciale di garanzia bancaria al fine di consentire l'accesso ai finanziamenti necessari alle agenzie e per consentire il contenimento dei relativi tassi di interesse b) la realizzazione di programmi promozionali finalizzati l sostegno dell'attività delle agenzie c) la realizzazione di iniziative di presenza coordinata in manifestazioni del settore turistico d) la realizzazione di progetti di riqualificazione ed aggiornamento professionale dei lavoratori del comparto.
3. Possono beneficiare degli interventi di cui al comma 2, le agenzie di viaggio e turismo presenti ed operanti nel territorio piemontese autorizzate all'esercizio ai sensi della L.R. 30 marzo 1988, n. 15 (Disciplina delle attività di organizzazione ed intermediazione di viaggi e turismo).
4. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la giunta regionale determina i criteri e le modalità per la costituzione, il funzionamento e la gestione del fondo previsto dal comma 2".
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione dell'emendamento.



RIBA Lido

Presidente, poiché alcuni colleghi hanno chiesto di sottoscrivere l'emendamento, gradirei che lei raccogliesse le sottoscrizioni, perch diventa un articolo che affronta organicamente il problema dell'intervento a favore delle agenzie turistiche particolarmente colpite dalla calamità dell'11 settembre.
Tale intervento, di cui si è parlato in Commissione e sul quale c'è stata condivisione da parte della Giunta, prevede l'inserimento come norma aggiuntiva, e quindi norma transitoria, anche perché l'intervento ha carattere transitorio ed è riferito a questo evento eccezionale, mentre l'art. 8 prevede interventi di tipo ordinario.
Colgo l'occasione per chiarire questo aspetto: mentre l'art. 8 prevede interventi di natura ordinaria, entro i limiti stabiliti dalla legislazione generale e da quelli del bilancio, l'articolo previsto dall'emendamento stabilisce di destinare 5 miliardi per gli interventi straordinari finalizzati a prorogare, senza costo per gli interessi, i pagamenti per le agenzie di viaggio, quindi finanziamenti a tasso agevolato e a tasso zero tramite Finpiemonte, fideiussione bancaria per le agenzie che non sono più in grado di dare fideiussioni e devono sopravvivere, programmi finalizzati al sostegno delle attività delle agenzie, realizzazione di iniziative di presenza coordinata alle manifestazioni del settore turistico.
Mi rendo conto che gli ultimi elementi indicati sono essenzialmente un'indicazione operativa per permettere alle agenzie di fare proposte, in modo aggregato, che possano essere accolte nell'ambito dello stanziamento complessivo di 5 miliardi.
In questo caso, il grosso del finanziamento è per dare le fideiussioni e prorogare i pagamenti delle agenzie, salvo i programmi. La Giunta deve emanare le norme operative, quindi dovrà vedere di utilizzare l'importo contemperandolo alla necessità di rendere la spesa particolarmente urgente perché il fabbisogno è adesso.
Il rischio di fallimento delle settecento agenzie regionali è contestuale alla chiusura dell'esercizio; il rinnovo dei fidi è una questione che ha una sua scadenza naturale, ad anno. Naturalmente, in questo caso, sono stati tutti sottoposti a revisione, per l'inaffidabilità del settore.
Condividiamo anche che, nei limiti del possibile, la Regione debba svolgere un'attività di promozione del cosiddetto incoming (alcuni colleghi continuano a sollecitare il chiarimento, ma credo che in questi giorni sia stato sufficientemente esposto che si tratta di un nome globale multinazionale). Noi ne abbiamo effettivamente bisogno perché il turismo in Regione Piemonte, da quanto ci dicono gli esperti, non ha avuto incrementi se non per quote molto limitate, collegate al settore dell'area dell'Albese, delle Langhe, un settore innaturalmente in espansione, ma naturalmente molto limitato. Se non si muove Torino e l'insieme del territorio, continuerà a verificarsi la situazione di un reddito turistico che concorre al PIL regionale per meno del 3%. Il dato non cresce perché il turismo cresce ovunque, la concorrenza pure, in situazioni come queste viene penalizzato anche l'incoming.
Il nostro turismo non è italiano, ma arriva dal Giappone, dall'America dalla Germania ed è rallentato nelle forme dell'incoming. E' chiaro che dobbiamo sostenere la forma specifica dell'incoming, ma occorrerà un dibattito apposito. Ad oggi, in contrasto con l'Assessore Racchelli, che sosteneva essere suo dovere pensare all'incoming e un po' meno alle agenzie, constato che si è trovato un punto di convergenza su questo argomento. Le settecento agenzie turistiche del Piemonte sono, in realtà la struttura operativa del nostro turismo: l'incoming non potrà che passare attraverso una forte ristrutturazione delle medesime.



PRESIDENTE

Comunico che alcuni emendamenti, per la precisione il n. 8.2), che inserisce l'art. 8 bis; il n. 9.1), che sostituisce il comma 1, e il n.
11.1), che interviene sull'art. 11, sono stati sottoscritti da diversi Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione.
Comunico ai Consiglieri componenti della I Commissione che dopo la votazione dell'art. 8 bis dobbiamo fare una riunione volante della I Commissione, per esaminare l'emendamento n. 9.1).
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Volevo rispondere ad alcune considerazioni del Consigliere Riba.
Non sono contrario a questi emendamenti che sono finalizzati, anzi, li abbiamo discussi insieme e li ho condivisi. Non lo sono come Assessore al turismo che ha il dovere e il compito di accrescere il famoso prodotto interno lordo che il Consigliere Riba ha indicato nel 3%. Questa è un'informazione che va corretta, perché il Consigliere sa bene che il 3 del prodotto interno lordo in Piemonte, in campo turistico, viene considerato in funzione delle presenze e dei flussi.
Questo non è il turismo della Regione Piemonte: il turismo della Regione Piemonte porta migliaia, se non milioni, di turisti a frequentare le zone turistiche della nostra regione nei fine settimana. Un monitoraggio fatto all'uscita delle autostrade e nell'ambito dei grandi musei che insistono sull'area del Lago Maggiore, rileva che quel turismo di fine settimana vale quattro volte il turismo relativo ai flussi e alle presenze alberghiere. Il prodotto interno lordo del turismo in Piemonte è molto più alto. Altrimenti tutte le attività commerciali presenti in Piemonte potrebbero chiudere perché, se non ci fosse quel turismo che portiamo con gli investimenti che facciamo, non potrebbero continuare ad esistere. Il dato del 3%, usiamolo con grande discrezione...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

RIBA Lido (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

E' un dato ufficiale.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Le ufficialità, alla fine, vanno raccontate e descritte.
L'Osservatorio del turismo che abbiamo realizzato quest'anno, anche se è operativo solo da fine dicembre, sarà l'elemento che ci metterà in condizione di sapere che cosa chiede il mercato, dove utilizzare i soldi e quale riscontro abbiamo rispetto ai flussi, non solo quelli delle presenze alberghiere ed extra alberghiere, ma anche delle presenze di turismo di giornata.
Ricordo che sono favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Voglio richiamare l'attenzione su questo provvedimento e sulle settecento unità operative con i loro dipendenti, che possono riverberarsi nei livelli di occupazione.
Invito i colleghi, anche il Consigliere Riba, a trovare una soluzione che non generalizzi tutta la struttura o tenda, in qualche modo, ad un meccanismo premiale per coloro che fanno più attività verso l'interno altrimenti rischiamo di farci male da soli.
Se un'agenzia turistica fa un grande sforzo per trasferire turisti dal Piemonte all'Austria, ho qualche preoccupazione.
Quando ero in Parlamento avevo presentato un'interrogazione rispetto a trasmissioni RAI, come quella condotta, per esempio, da Licia Colò, che forzava le porte delle vacanze nel presentare la bellezza di isole alternative alle nostre. Noi, come contribuenti, pagavamo una politica alternativa ad un turismo interno. Ci sono anche altri esempi.
Il fatto che alla fine dei nostri telegiornali si pubblicizzino film americani - cosa che non avviene negli Stati Uniti e che non sta nella pubblicità, ma in un nostro moto autonomo - è un modo per andare in controtendenza, per non favorire il cinema italiano ed europeo. Anche qui dobbiamo stare attenti.
Dobbiamo considerare questo intervento giusto perché c'è un'emergenza ma se fosse un po' selettivo sarebbe meglio. Non vorrei aiutare un'agenzia che forza per trasferire la propensione turistica dei piemontesi nelle colline della Toscana, rispetto alle colline delle Langhe o del Monferrato.
Vorrei fare una politica più equilibrata. Capisco che questi sono motori di un processo più generale, per cui è giusto tutelare il tessuto di questa struttura, a patto di introdurre un meccanismo selettivo. Altrimenti, mi sembra un'operazione troppo limitata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Le osservazioni del Consigliere Tapparo mi sembrano meritevoli di attenzione.
Chiedo ai Consiglieri che hanno predisposto l'emendamento, se quanto diceva il Consigliere Tapparo non sia utile inserirlo nel comma 2, quando si specifica che questo intervento è sottoposto ad alcune misure. Non so se nella misura "B" o nella misura "C" non si possa specificare il tipo di intervento che deve essere indirizzato alle agenzie che danno un sostegno turistico in Regione Piemonte. Mi sembra un'osservazione meritevole di essere accolta.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Un chiarimento ai colleghi, dei quali condivido le osservazioni e che ringrazio per questo.
Abbiamo lasciato l'art. 8, che parlava dell'incoming turistico, cioè tutto ciò che si organizza all'entrata, proprio per trovare un modo per contemperare questa esigenza, che condividiamo. L'art. 8, pertanto, è totalmente dedicato all'incoming turistico, con tutta la sua quota di riserva, di sostegno e di attenzione. L'art. 8 bis, al comma 1, recita: "Per gli avvenimenti legati alla contingenza internazionale"; abbiamo tolto la data dell'11 settembre perché banalizzava il testo della legge. Essendo questa, del tutto transitoria e legata agli avvenimenti dell'11 settembre ma aggiuntiva e non sostitutiva dell'art. 8, l'elemento di tutela delle agenzie che lavorano per il Piemonte è stabilito, perché nella prima stesura avevamo previsto un comma che segnalava la differenza a favore delle agenzie che praticano l'incoming. Avendo, poi, lasciato l'art. 8 diventava una ridondanza, perché quello era addirittura più tutelato in via non transitoria, ma continuativa. E' stata questa la motivazione sostenuta avendo posto il problema con quell'impostazione che suddivideva, nell'art.
8, l'intervento strutturale e, nell'art. 8 bis, soltanto la parte contingente e transitoria.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 8 bis (che diventerà art. 9).
Il Consiglio approva.
ART. 9 9.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani, Manica, Riba Placido, Deorsola, Angeleri, Cattaneo, Gallarini, Galasso e Godio: al comma 1, sostituire le parole "Per l'attuazione della presente legge" con le parole "Per l'attuazione dell'art. 7".
All'art. 9 aggiungere i seguenti commi: "3 bis. Per l'attuazione dell'art. 8 bis è autorizzata per l'anno 2002 la spesa di Euro 2.583.000 (L. 5.001.385.410) a cui si fa fronte, nello stato di previsione della spesa del bilancio 2001, istituendo capitolo con la seguente denominazione: 'Intervento straordinario a favore delle agenzie di viaggio e turismo', in termini di competenza e di cassa.
3 ter. Alla copertura della spesa prevista dall'art. 8 bis, per l'anno 2002, si fa fronte con riduzione di pari importo, in termini di competenza e di cassa, del capitolo 15910 dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale di previsione 2002. Il provvedimento integra l'elenco 4 allegato al bilancio di previsione 2002".
Sospendo la seduta per qualche minuto e convoco la I Commissione in aula, perché ci sono problemi tecnici da approfondire.



(La seduta, sospesa alle ore 14.37 riprende alle ore 14.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i Consiglieri a prendere posto.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la Commissione si è riunita adesso in aula.
Presidente Gallarini, chiarisca cortesemente al Consigliere Chiezzi le modalità di convocazione della I Commissione.
Stante il parere della I Commissione, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 9.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 9 come emendato (che diventerà art. 10).
Il Consiglio approva.
ART. 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani, Manica, Riba e Placido: il comma 2 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 10 (che diventerà art. 11).
Il Consiglio approva.
ART. 11 11.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Muliere, Manica Marcenaro, Placido, Suino e Ronzani: al comma 1, sostituire le parole "artt. 2, 3, 4, 5 e 8" con le parole "artt. 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 8 bis".
Ovviamente, questa è una conseguenza degli emendamenti che abbiamo appena approvato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 11 come emendato (che diventerà art. 12).
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge, ai sensi dell'art. 78, comma 2, del Regolamento, passiamo all'esame del collegato ordine del giorno n. 426, in seguito al ritiro dell'emendamento n. 5.3) del Consigliere Tapparo.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerata l'importanza dei tirocini formativi nel settore turistico alberghiero impegna la Giunta regionale ad individuare le modalità più idonee ad accrescere in modo qualificato l'intervento in questo ambito con azioni di sostegno, in particolare per gli 'stage' formativi a favore degli imprenditori del settore turistico alberghiero, compresa la ristorazione, nelle località turistiche".
La Giunta esprime parere favorevole.
La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Per dichiarazione di voto. Io stesso avevo auspicato il ritiro dell'emendamento del Consigliere Tapparo.
La formulazione dell'ordine del giorno fissa, in modo inequivocabile la destinazione delle eventuali previdenze a favore degli imprenditori.
Penso che, invece, trattandosi di "stage" formativi e di tirocini formativi, al centro dell'attenzione debba essere posto l'allievo o comunque, il soggetto destinatario degli interventi.
Questa prerogativa potrebbe essere assunta direttamente delle agenzie formative, che favoriscono e che sono obbligate, nell'ambito dell'azione formativa, ad attivare i tirocini.
La formulazione che avevo suggerito era quella di istituire apposite borse di lavoro, soprattutto indirizzate agli allievi in situazioni di debolezza per quanto concerne l'inserimento lavorativo, che hanno bisogno di essere supportate ulteriormente oltre il periodo normale di tirocinio.
Le borse di lavoro sono delle previdenze a favore dell'allievo che sgravano, o mettono in capo all'imprenditore, solo una parte minima degli oneri e favoriscono l'inserimento lavorativo dell'allievo/a beneficiario di questa previdenza.
Consigliere Cattaneo, la formulazione andrebbe rivolta ponendo, come soggetto, gli allievi destinatari degli interventi che potrebbero essere assunti direttamente dalle agenzie formative, che provvedono ad istituire la borsa di lavoro. E' evidente che i vantaggi dell'imprenditore sono notevoli, per la facoltà che gli viene data di utilizzare personale libero dai vincoli formativi del solo tirocinio.
Perdurando questa formulazione, annuncio il voto contrario del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

L'ordine del giorno, di fatto, richiama, com'è stato correttamente ricordato dal Presidente, un emendamento poi ritirato del Consigliere Tapparo sul quale vi era, nello spirito e nell'obiettivo, un'ampia condivisione.
L'ordine del giorno è stato presentato e sottoscritto da tutti i Capigruppo presenti in aula, eccezion fatta del Consigliere Contu, che si è anche distinto facendo un intervento con motivazioni che credo siano altrettanto meritevoli di attenzione.
Non si pensa di impegnare la Giunta a trovare un sistema per dare dei soldi ad imprenditori tout court, ma, semplicemente, così come il Consigliere Contu parla correttamente di borse di lavoro, questi sono fondi che devono essere destinati ad ufficializzare o normare quello che già viene fatto nei confronti degli "stagisti" quando, alla fine dello "stage" gli imprenditori riconoscono loro un compenso, in un certo senso forfetario.
Chiederei al Consigliere Contu di valutare la conferma del suo voto contrario. Potremmo sostituire la parola "imprenditori", che è molto vincolante, con la parola "operatori", che, di fatto, era la parola originaria contenuta nell'emendamento presentato dal Consigliere Tapparo in modo che sia più ampia la possibilità che va incontro non solo agli imprenditori, ma certamente agli operatori, quindi agli "stagisti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Su questo aspetto volevo richiamare un esempio.
Nella riforma dell'istituto dell'apprendistato si è introdotta la clausola per cui l'imprenditore, o l'addetto che l'imprenditore individua svolge una funzione di tutoraggio. Si riconosce che la formazione professionale non avviene solo attraverso l'affiancamento... Vedo che non gliene importa niente a nessuno. Rinuncio al mio intervento. Grazie colleghi.



PRESIDENTE

Le dichiarazioni di voto sono esaurite.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ha già parlato.
Chiedo scusa, ma quando arriva una proposta, questa viene formalizzata.
C'è stato un intervento sulla discussione generale, allora lei può parlare per dichiarazione di voto, ma non può parlare a piacimento.
C'è un emendamento, presentato dal Consigliere Cattaneo, all'ordine del giorno, che chiede di sostituire la parola "imprenditori" con la parola "operatori".
Se i proponenti sono d'accordo si dà per modificato il testo dell'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno.



CONTU Mario

Presidente, l'ordine del giorno non si nega a nessuno.
C'è una prima considerazione da fare, Presidente. I tirocini e gli "stage" sono norma di legge, non sono soggetti a legislazione concorrente.
E' motivo di decadenza dal periodo di tirocinio, di "stage" una qualsiasi forma di riconoscimento economico "a favore di". Tant'è che quello che avviene, avviene per libera iniziativa dell'imprenditore. Normare con legge regionale una questione come questa, va contro una legge dello Stato.
Diversa è l'opportunità, che potrebbe essere data, di stanziare dei fondi per l'istituzione di borse di lavoro, della durata trimestrale o semestrale, volte a favorire l'inserimento lavorativo come integrazione del periodo di tirocinio o di formazione in "stage".
Questa è un'opportunità che mette al centro, come destinatario degli interventi, l'allievo, e quindi è volta a favorire gli incrementi occupazionali in modo più mirato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Spesso il limite degli "stage" è che gli imprenditori utilizzano i giovani per un'attività lavorativa ordinaria, traendone quindi un beneficio.
Noi vorremmo che questa proposta - che la Giunta dovrebbe approfondire nella sua funzionalità - desse un apporto e un sostegno, così come avviene nel nuovo istituto riformato dell'apprendistato, in cui si riconosce l'apporto dell'imprenditore o di un suo incaricato nell'impresa artigiana che non fa solo da affiancatore al giovane apprendista, ma cerca di trasmettergli competenze.
Se l'impresa di questo settore può trarre qualche corretto giovamento probabilmente l'azione di interazione con i giovani in "stage" sarà più attenta e ricca a trasmettere contenuti professionali e non semplicemente per farli lavorare in una funzione di puro affiancamento.
Voglio ricordare che l'affiancamento non è riconosciuto nel meccanismo formativo e, per esempio, nei contratti di formazione lavoro non è riconosciuto per approvare i contratti stessi.
Il senso del documento è questo. La Giunta si trova a dover gestire un meccanismo, cercando di fare qualcosa in più di un semplice utilizzo di giovani (per 60 o 90 giorni) che arrivano dalla qualifica professionale e che spesso vengono "sbattuti"



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 426 come emendato (già letto in precedenza al Consiglio).
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Muliere per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge.



MULIERE Rocchino

Grazie, Presidente.
Vogliamo esprimere la nostra astensione al disegno di legge e sottolineare con favore il fatto che la nostra proposta sulle agenzie di viaggio è stata accolta, in accordo con l'Assessore, e concordata in seduta di Commissione.
Come abbiamo sottolineato in apertura di discussione di questo disegno di legge, la finalità della legge ci è chiara e la condividiamo.
Consideriamo importante pensare - lo vogliamo sottolineare in fase di dichiarazione di voto - che occorre fare uno sforzo ulteriore nel campo del turismo per cercare di arrivare, se possibile - e credo lo sia - ad una legge quadro che unifichi tutti i testi di legge oggi in vigore nella nostra Regione nel settore del turismo, una legge che possa facilitare il lavoro degli operatori e degli imprenditori che operano in questo campo.
La nostra dichiarazione di astensione va in questa direzione considerando l'importanza di tornare al più presto in Commissione, con una discussione generale sull'argomento.
Ribadiamo, dunque, pur sottolineando con favore che l'art. 8 è stato riscritto con la nostra proposta sulle agenzie di viaggio, la nostra astensione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione per appello nominale mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 hanno votato SI' 30 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 353: "Disposizioni in materia di tasse di concessione regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 353, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, il disegno di legge prevede dall'1 gennaio 2002, la disapplicazione delle tasse sulle concessioni regionali di cui ai due numeri d'ordine, n. 23 e n. 47, della tariffa allegata al D.lgs. 22 giugno 1991, n. 230. Come già è avvenuto per le LL.RR. n. 60/97, n. 15/00 e n. 60/00, tale disegno di legge ha lo scopo di semplificare le disposizioni in materia di tasse di concessione regionale.
Nei precedenti provvedimenti, in particolare con le LL.RR. n. 60/97 e n. 60/00, sono state soppresse ben ventidue voci di tariffa. Inoltre, la L.R. n. 15/00 ha soppresso la tassa per il commercio su aree pubbliche.
In tale ottica, viene proposta ora al Consiglio regionale la soppressione di altre due voci di tariffa. Si intendono infatti sopprimere le tasse relative alle licenze per aprire e condurre agenzie di viaggio e quelle dovute per l'iscrizione in albi, ruoli, elenchi, per l'esercizio di arti e mestieri.
Per quanto riguarda le licenze per aprire e condurre agenzie di viaggio, il provvedimento in esame rappresenta un significativo passo in avanti sia per gli utenti che per la Pubblica Amministrazione, in coerenza con i principi generali di semplificazione e snellimento dell'azione amministrativa stabiliti dagli ultimi interventi legislativi, soprattutto per quanto riguarda l'apertura di filiali che pur essendo soggette a tassa di concessione regionale non sono più subordinate al rilascio di un provvedimento autorizzativo, ma alla semplice denuncia effettuata dall'interessato.
Al mancato gettito, stimato in circa 400 milioni, si farà fronte con dei risparmi di gestione, ottenibili attraverso una razionalizzazione delle spese.
Si tratta, dunque, di un provvedimento semplicissimo, che serve a cassare un certo numero di tasse, il cui importo è limitatissimo. Se ricordo bene, ventuno erano già state cassate con provvedimenti scorsi; con questo provvedimento se ne cassano altre tre e si arriva a ventiquattro. Si tratta di tasse per le quali è maggiore il costo amministrativo di riscossione anziché l'importo che alla fine viene riscosso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallarini.
Non essendovi richieste di parola, possiamo passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge.



RIBA Lido

Non siamo particolarmente convinti di questo provvedimento; Assessore se ci pensa bene, neanche lei. Avremmo bisogno di una ricostruzione, di un riepilogo serio del nostro sistema di tassazione ed imposizione fiscale che mettesse in fila tutti gli elementi di tassazione: quelli delle imposte indirette, delle imposte dirette e delle tasse. In quel quadro, saremo in grado di dosare la considerazione delle tasse che devono essere opportunamente pagate per ragioni selettive. Non è certamente questa l'occasione per fare qualche riferimento che, da parte mia, potrebbe essere soltanto grossolano per i più raffinati e spesso citati manuali di economia finanziaria.
In estrema sintesi. L'eliminazione con una procedura improvvisata non ci ha consentito, né allora né adesso, di avere una situazione chiara e definita della materia. E' chiaro che eliminare alcuni orpelli a carico delle agenzie di viaggio diventa ragione di astensione perché in contrasto con il provvedimento che abbiamo appena approvato, che riguarda il sostegno alle agenzie in una situazione contingentemente drammatica del settore.
Altrimenti, sulla materia, ancorché si tratti di alleggerimento, non potremo che essere contrari, trattandosi di una materia estrapolata da un quadro organico di ragionamento sulla fiscalità regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Ricordo al Consigliere Riba che sono 887 le agenzie coinvolte, che producono 336 milioni del gettito complessivo, a cui per questa legge si rinuncia. Sono 64 i milioni di gettito delle iscrizioni a vario titolo. In realtà, le pratiche connesse con la soppressione sono circa 3.000.
Prendendo come spunto l'invito a riflettere e per meglio ponderare credo che, nella sessione di I Commissione, si potrebbe fare il riepilogo totale delle entrate e dei limiti che l'Ente ha oggi. Oggi, per esempio, si discuteva di come si potrebbe utilizzare l'accisa sulla benzina, che qualcuno ha proposto.
Credo sia utile riepilogare a tutti noi quali siano le leve e le possibilità, in questo momento, sui tributi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Esame disegno di legge n. 346: "Costituzione dell'Agenzia interregionale per la gestione del fiume Po"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 346, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola alla relatrice, Consigliera D'Onofrio.



D'ONOFRIO Patrizia, relatrice

Il D.lgs. 31 marzo 1998, n. 112, nel riordinare le strutture periferiche statali, prevede che le funzioni del Magistrato per il Po siano definite in capo alle Regioni (art. 92).
Il Magistrato per il Po (ai sensi del RD n. 523/1904) rappresenta l'autorità idraulica competente a svolgere le funzioni di tutela e assetto del reticolo idrografico classificato di prima, seconda e terza categoria in base alla natura e finalità delle opere idrauliche di difesa nell'ambito del bacino idrografico del fiume Po.
Le medesime competenze sul reticolo idrografico di quarta e quinta categoria e sul reticolo idrografico non classificato erano già state conferite alle Regioni con i DPR del 1972 e del 1977.
Relativamente ai corsi d'acqua di terza categoria, il conferimento delle funzioni, benché dichiarato, in realtà non era mai divenuto effettivo in mancanza di un decreto attuativo.
La riforma Bassanini, al fine di operare un quadro coerente della materia e completare il sistema normativo della tutela e gestione dei corsi d'acqua, ha previsto l'attribuzione alle Regioni di tali funzioni (art. 89 D.lgs. n. 112/98) prevedendone l'esercizio sulla base del principio di unitarietà del bacino idrografico.
Successivamente, l'art. 4 del DPCM 14 dicembre 2000 ha individuato nelle Regioni del bacino del Po i soggetti attuatori di un accordo per la costruzione di un organismo interregionale deputato alla gestione del bacino idrografico del fiume Po.
Gli adempimenti conseguenti alla normativa descritta sono stati discussi in più incontri tra gli Assessori competenti delle Regioni ricadenti nel bacino del Po.
Le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto sono state individuate come quelle più interessate alla costituzione dell'organismo interregionale, anche sulla base dei riparti delle risorse finanziarie individuate a regime in materia di funzioni del Magistrato per il Po.
La predisposizione dell'articolato del provvedimento interregionale si è conclusa nel mese di luglio u.s. e l'atto è stato poi perfezionato con la sottoscrizione dell'accordo da parte dei quattro Presidenti interessati.
Alla V Commissione è stato assegnato un disegno di legge consistente in uno schema-tipo del provvedimento legislativo di adesione al nuovo organismo, che ciascuna Regione deve adottare, tenendo altresì conto che l'accordo sottoscritto avrà efficacia solo con l'emanazione dell'ultima delle leggi regionali di recepimento. Al testo legislativo è stato allegato l'accordo corredato della cartografia relativa alla rete idrografica di competenza dell'organismo interregionale.
Il disegno di legge regionale, quindi, si presenta come recepimento dell'accordo costitutivo dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO), che ne costituisce parte integrante.
Vengono stabiliti il momento in cui diviene efficace la legge e le modalità per l'adozione delle eventuali modifiche all'accordo, la qualificazione giuridica dell'organismo interregionale.
Sono definite le risorse necessarie alle spese di funzionamento e alle spese di esercizio delle funzioni attribuite all'Agenzia, prevedendo per la fase di prima applicazione le risorse trasferite dallo Stato e successivamente, l'assegnazione di ulteriori risorse, nei limiti delle disponibilità finanziarie del bilancio regionale.
Il testo dell'accordo definisce l'oggetto e i contenuti dell'atto definisce l'Agenzia quale Ente strumentale delle Regioni e ne chiarisce l'ambito territoriale.
Sono definite le funzioni istituzionali dell'Agenzia, in particolare di: programmazione operativa, progettazione e attuazione degli interventi polizia idraulica, gestione del servizio di piena, istruttoria delle concessioni delle pertinenze idrauliche demaniali, attività di monitoraggio idrografico sulla base degli accordi interregionali, coordinamento delle attività funzionali alla realizzazione e al mantenimento delle opere di navigazione.
E' prevista per le Regioni ricadenti bel bacino del Po la facoltà dell'avvalimento per l'esercizio di proprie funzioni di difesa del suolo previa convenzione con l'Agenzia.
Sono indicati gli organi dell'AIPO, definite le loro attribuzioni composizione e modalità di nomina. Inoltre, un Comitato tecnico ha il compito di garantire il raccordo operativo fra l'attività dell'Agenzia e quella delle Regioni.
Sono indicati i principi di riferimento in materia di organizzazione e ordinamento del personale e le disposizioni transitorie relative al subentro dell'AIPO nelle funzioni del Magistrato per il Po.
La V Commissione ha esaminato con sollecitudine il disegno di legge e ritenendo vincolante il contenuto dell'accordo già sottoscritto dai Presidenti delle Regioni interessate, ha ritenuto opportuno non indire forme di consultazione.
Nel corso dell'esame è stato previsto che l'organizzazione delle funzioni amministrative che richiedono l'esercizio a livello regionale e le articolazioni funzionali a livello di domini fluviali, siano individuate con successivo provvedimento della Regione.
E' stato inoltre individuato nel Consiglio regionale l'organo preposto ad approvare con apposita deliberazione eventuali modifiche all'accordo previa intesa fra le Regioni interessate.
Infine, il testo è stato rivisto con attenzione secondo la tecnica legislativa.
Dopo l'acquisizione del parere favorevole espresso dalla I Commissione in merito alla norma finanziaria, la V Commissione ha licenziato il disegno di legge con voto favorevole a maggioranza.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera D'Onofrio.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, c'è sempre qualche preoccupazione da parte mia quando si determinano organismi particolari come autorità indipendenti, o cosiddette indipendenti, o agenzie, perché c'è sempre il timore che venga sottratta al controllo di un'assemblea elettiva, ai grandi indirizzi che possono democraticamente esprimersi, una funzione che viene un po' circoscritta. In questo caso, non abbiamo l'istituzione di un'agenzia come elemento aggiuntivo, ma abbiamo l'istituzione di un'agenzia in sostituzione dello storico Magistrato per il Po.
In questa fase di cambiamento, occorre stabilire - e mi pare che la normativa ponga questi aspetti, ma sarebbe bene accentuarli - non portare dietro di sé, nella funzione che questa Agenzia dovrà esprimere, tutti i limiti e i vizi che il Magistrato per il Po ha espresso in tanti decenni di storia.
Dobbiamo subito chiarire - lo dico all'Assessore Cavallera, che è impegnato in altre faccende, ma è giusto, Assessore, perché non è sua competenza - che occorre evitare la presenza di una forma centralistica di gestione di questa Agenzia. Deve esserci il massimo di decentramento operativo possibile, ovviamente senza provocare danno e nocumento alla funzionalità della missione che si dà all'Agenzia stessa.
Certo, ci deve essere un'unitarietà. In un primo momento, si poteva pensare che le quattro Regioni interessate potessero gestire, con i propri uffici, questo trasferimento di compiti e funzioni dallo Stato alle Regioni, ma probabilmente, per esprimere un'unitarietà l'agenzia è la struttura più adatta.
Questa unitarietà non può ripetere i limiti che aveva il Magistrato per il Po, che aveva creato una catena di comando e controllo così lunga da rendere poco efficace, sia sul piano temporale, sia sul piano della qualità degli interventi, la loro operatività.
Se letta in questa chiave, pur ribadendo le mie preoccupazioni al sorgere eccessivo di agenzie - per esempio sull' ampliamento dell'ARPA ritengo ci siano delle parti di funzionalità di quel tipo di agenzia che vanno in sovrapposizione a quelle che dovrebbero essere le competenze e le operatività di un'assemblea elettiva - posso anche capire qualche limite e qualche ermetismo nella norma e con qualche preoccupazione - ripeto accettarlo.
Ritengo che l'Assessore dovrebbe fare una dichiarazione politica di un certo rilievo, solenne, che abbia la finalità di evitare che la formazione di un'agenzia porti con sé, se non subito, con il tempo e la sedimentazione dei vari comportamenti, errori del passato che sono stati gravi per la gestione idrogeologica del territorio piemontese.
In questo senso, do un'astensione attiva, cioè un'astensione in attesa di vedere l'operatività, quindi un'astensione benevola comprendendo che questo passaggio è vincolato da una norma, ma che deve portare con sé degli impegni forti da parte di questo governo regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Il mio intervento sulla legge ha anche funzione di dichiarazione di voto per il nostro Gruppo.
I dubbi e le perplessità espresse dal collega Tapparo ci appartengono un po' in generale su materie che vedono la necessità di istituire nuove agenzie.
Nel caso specifico, riteniamo che il lavoro svolto in Commissione e l'attenzione profusa dall'Assessore consentano di dare, con le modifiche apportate al provvedimento, quella garanzia e quell'autonomia che è giusto rimangano in capo alle istituzioni, quindi al Consiglio.
Esprimiamo, pertanto, voto favorevole al provvedimento, proprio per il lavoro svolto in Commissione e per l'attenzione portata dall'Assessore al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Tra i vizi che hanno caratterizzato l'attività del Magistrato per il Po, oltre a quello della lontananza dalle realtà locali, soprattutto territoriali, vi è stato negli anni, soprattutto in quelli più lontani, una certa predominanza culturale all'interno delle scelte compiute nel settore ingegneristico, nel modo di operare sui fiumi. Le prismate, ad esempio sono state degli elementi di intervento a lungo collegati con l'iniziativa del Magistrato per il Po. Pertanto, accanto alle preoccupazioni del collega Tapparo sull'evitare soluzioni e gestioni centralistiche, aggiungo che, tra le novità che questa Agenzia assumerà, spero ci sia anche quella di capovolgere la visione delle priorità, ponendo le priorità di interventi strutturali a livello ingegneristico, di ingegneria idraulica, come strumenti a disposizione di una gestione del fiume che sia più attenta alla natura del fiume stesso, alle esigenze della natura, al fatto che i fiumi sono organismi naturali e mutevoli nel tempo, a seconda delle condizioni che non possono essere trattati "imbrigliandoli" come si faceva una volta facendo tanti danni.
Facendo mie tutte le osservazioni e le perplessità del collega Tapparo esprimerò un voto favorevole, con un accento critico che porta ad un voto simmetrico, cioè due attenzioni diverse: una, di astensione benevola e l'altra, di voto favorevole attento a non ripetere gli stessi errori.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 3 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 37 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Valutazione impatto ambientale

Esame proposta di deliberazione n. 238: "Direttiva CE 97/11. Integrazione degli allegati alla L.R. 14 dicembre 1998, n. 40 'Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 5) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 238.
Non essendovi interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Informazione

Esame proposta di deliberazione n. 229: "Istituzione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni. Determinazione dell'indennità in attuazione della L.R. n. 1/01" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 229, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

In virtù dell'opportunità che la determinazione degli emolumenti sia preceduta dall'assestamento del CORECOM per quanto riguarda la sua composizione (assestamento oggetto di una legge già in Commissione e che credo potrà essere approvata nel corso della prossima seduta del Consiglio), chiederei di posticipare la discussione di questa delibera dopo l'approvazione della legge, in una seduta che riterrà il Presidente.
Con l'approvazione della legge, potrà essere approvata anche la delibera che definisce i relativi emolumenti.



PRESIDENTE

In questo senso, c'era già un'intesa nell'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Il punto 6) all'o.d.g. era stato richiesto dal nostro Gruppo, vista la richiesta del Vicepresidente e l'impegno di inserirlo insieme alla legge.
Impegno già deciso all'interno della Commissione. E' ovvio che il nostro Gruppo si attiene a questa richiesta, augurandoci che nella prima seduta si possa approvare sia la legge che la deliberazione.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 424 inerente a "Impegno per l'Argentina"


PRESIDENTE

Prima di aggiornare la seduta alla ripresa del nuovo anno, volevo discutere gli ordini del giorno, di cui al punto 7) all'o.d.g., sulla questione Argentina che è leggermente migliorata, dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma ancora molto grave.
Ho rubricato tre ordini del giorno: il n. 422 a firma dei Consiglieri Botta e altri, il n. 423 a firma dei Consiglieri Bolla, Cattaneo e altri, e il n. 424 a firma dei Consiglieri Tapparo, Chiezzi e altri.
Chiedo se non sia possibile predisporre un ordine del giorno unico.
Sospendo la seduta per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 15.58 riprende alle ore 16.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Siamo arrivati alla predisposizione di un testo unitario.
Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 424, a firma dei Consiglieri Tapparo, Tomatis, Caracciolo, Papandrea, Manica, Suino, Chiezzi, Contu Brigandì, Moriconi, Giordano, Saitta e Riggio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevata la drammaticità della situazione politica, sociale ed economica nella Repubblica Argentina, terra dove vive una grande comunità di origine piemontese considerato che verso la Repubblica Argentina vi è sempre stata una naturale attenzione da parte del nostro Paese e della Regione Piemonte vista la presente situazione in cui ampi settori della società argentina sono attanagliati da una grave crisi economica che colpisce alla base le condizioni di convivenza civile impegna la Giunta regionale del Piemonte 1) ad intervenire nei confronti del Governo nazionale per un'adeguata azione, diretta e negli organismi internazionali (Fondo Monetario Internazionale - FMI - in primis), a favore dell'economia argentina 2) ad attivare a livello di Regione Piemonte tutti gli interventi possibili di solidarietà immediata, di cooperazione e di sviluppo verso l'Argentina con speciale attenzione all'esigenza di attenuare le difficoltà delle famiglie degli immigrati piemontesi 3) ad operare affinché il sistema economico e finanziario della nostra Regione accentui la sua attenzione per l'Argentina".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Prima di chiudere la seduta ricordo a tutti i Consiglieri che i lavori delle Commissioni riprenderanno il 10 gennaio 2002 e, sempre in tale data alle ore 12.30 è convocata la Conferenza dei Presidenti di Commissione per il calendario e il programma dei lavori.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.15)



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