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Dettaglio seduta n.175 del 21/12/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 17.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Bolla, Costa Enrico, Godio Manolino, Marengo, Pichetto, Pozzo, Racchelli e Rossi Giacomo.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 284: "Istituzione di 'Commissione speciale con compiti d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19, lettere a) e b) dello Statuto', sull'attività delle ASL. e delle AA.SS.OO". Esame ordine del giorno n. 425 inerente a "Episodio di corruzione alle Molinette di Torino"


PRESIDENTE

In merito alla vicenda Molinette, informo che sono stati presentati tre documenti.
Il primo è una richiesta di istituzione di una Commissione d'inchiesta da parte di tutti i Consiglieri dell'opposizione; il secondo è un ordine del giorno politico, che invita il Presidente della Giunta a prendere atto che si sono determinate le condizioni per rimettere il proprio mandato; il terzo è una proposta di deliberazione, in distribuzione, a firma dei Capigruppo di maggioranza, che istituisce una Commissione speciale, con compiti d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19, lettere a) 3 b), dello Statuto e di proposta di revisione della legislazione regionale in materia di vigilanza e controllo sugli atti e le attività delle ASL. e delle ASO Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Le due proposte di istituzione di una Commissione d'inchiesta, a parte le premesse, di cui ognuno può fare ciò che crede, anche eliminarle differiscono solo per un elemento: la proposta della maggioranza aggiunge ai compiti della Commissione d'inchiesta un compito che, a ben vedere potrebbe essere trattenuto nella sede permanente della IV Commissione.
Suggerisco ai colleghi della maggioranza di ritirare tale aggiunta di compiti alla Commissione d'inchiesta, perché le Commissioni certo non mancano in questa Regione e un fatto di questo genere esige l'istituzione di una nuova Commissione che si aggiunge alle otto permanenti, più le altre tre, più la Commissione Olimpiadi, più la Commissione Statuto, più le Sottocommissioni che nel frattempo riformiamo.
Non è il caso di avere molta oculatezza nell'istituire Commissioni speciali e nel dare a tali Commissioni speciali ulteriori compiti già compresi nelle Commissioni permanenti? Pongo questo punto interrogativo e suggerisco, non essendoci discussione politica e contrasto politico sull'istituzione di una Commissione d'inchiesta che faccia il monitoraggio e che verifichi, di presentare un ordine del giorno unitario. Non è il caso, ritengo, di presentare un ordine del giorno che stabilisce che la Commissione d'inchiesta deve operare anche una revisione legislativa.
Questo, se proprio deve essere svolto, è un compito della IV Commissione anche la Giunta può avanzare la proposta di revisione legislativa.
Diversamente, temo un ingolfamento, perché una Commissione d'inchiesta è già gravata di compiti di cui non vediamo bene il confine: il mondo degli appalti, delle ASL., ecc. Perché caricarla anche di compiti di revisione legislativa? La revisione legislativa spetterà alla IV Commissione.
Chiedo, pertanto, se non è il caso di accordarci sull'istituzione di una Commissione d'inchiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, non le nascondo un certo stupore, perché è stato lei a redarre il testo di questo documento. Ad un certo punto, nel normare la modalità di funzionamento di una Commissione d'inchiesta, ci si avvale della norma relativa all'art. 22 del Regolamento che, francamente, fa diventare la Commissione d'inchiesta una barzelletta! La Commissione d'inchiesta, per le sue caratteristiche, è una Commissione in cui non è assolutamente prevista la sostituzione dei membri per motivi di assenza. Non vorrei aver preso un abbaglio, ma mi sembra che nel tentativo di rendere onnicomprensiva la proposta della maggioranza arricchendola di compiti che possono essere espletati dalle Commissioni ordinarie, si voglia vanificare il senso e la capacità d'intervento e d'azione della Commissione stessa, che deve essere improntata all'efficacia, ma anche alla rapidità.
Non si creda che la Commissione d'inchiesta diventi la quattordicesima Commissione ordinaria, anche se è stata ribattezzata "Commissione speciale".
Pertanto, Presidente, volevo esternarle il mio rammarico perché mi aspettavo un contributo diverso. La minoranza ha indicato volutamente un documento asciutto e finalizzato ad un obiettivo.
Chiedo, pertanto, prima di procedere alla votazione, di dare senso e contenuto al nostro lavoro attraverso un ripensamento nel merito, da parte della maggioranza.



PRESIDENTE

Colleghi, facciamo un mini dibattito su questi tre documenti e poi procediamo con la votazione.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, naturalmente su questo non c'è discussione: istituiamo una Commissione ai sensi dell'art. 19, lettere a) e b), dello Statuto, oltre che ai sensi dell'art. 40 del Regolamento. Su questo - ripeto - non c'è problema, perché se diamo uno sguardo all'art. 19 dello Statuto e all'art.
40 del Regolamento vediamo che prevedono espressamente la possibilità che il Consiglio istituisca una Commissione speciale.
Credo sia una forzatura prevedere, tra i compiti di tale Commissione il fatto che essa, Commissione - che noi istituiamo ai sensi dell'art. 19 dello Statuto - per svolgere un'indagine debba provvedere alla revisione della normativa regionale. Questo, francamente, credo esuli dai compiti di una Commissione d'indagine. La Commissione d'indagine svolge un'indagine lo dice la parola stessa.
In questo senso, mi associo a quanto affermato dal collega Chiezzi: la Commissione d'indagine, al termine dei propri lavori, rassegnerà le conclusioni al Consiglio regionale. In quell'ambito, può essere che maturerà l'esigenza di rivedere la normativa; comunque sarà competenza della Commissione di merito.
Francamente, non possiamo porre in capo alla Commissione d'indagine una responsabilità che è della Commissione consiliare competente. Voi dite che si fa riferimento all'art. 19. Leggo, però, che l'art. 19 dice soltanto che il Consiglio ha la facoltà di costituire una Commissione speciale o d'indagine. Il fatto di attribuire a questa Commissione anche la potestà di rivedere la normativa vigente, in materia di vigilanza, mi sembra una forzatura.
Noi siamo perché la Commissione d'indagine svolga le proprie indagini rassegni le conclusioni al Consiglio regionale e, per la materia che riguarda eventuali revisioni legislative, consegni il mandato, come è giusto che sia, alle Commissioni di merito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sarò molto breve, anche perché il collega che mi ha preceduto ha detto molte cose che condivido.
In effetti, occorre mettersi d'accordo su cosa vogliamo fare. Il dibattito di oggi prende spunto da quanto è successo alle Molinette. Si tratta di appalti e di affidamenti, quindi, mi pare, per convinzione diffusa - e anche per raccogliere l'invito del Presidente Ghigo che ci invita a reagire - che occorra costituire una Commissione d'indagine, ai sensi dell'art. 19 dello Statuto che indaghi su appalti e affidamenti.
Tutto il resto è attività legislativa che può essere svolta da altre Commissioni.
Intervengo sulla proposta della maggioranza, perché è quella che probabilmente verrà approvata. Intervengo invitando i proponenti a prosciugare la proposta, perché se alla Commissione noi diamo il compito di modificare la legge n. 10 e di modificare la legge n. 8, significa non fare nulla. C'è, invece, la necessità di dare una risposta urgente sulla questione specifica, appalti e affidamenti delle ASL., e si costituisce una Commissione d'inchiesta con i poteri previsti dall'art. 19 dello Statuto.
Il resto fa parte dell'attività legislativa della maggioranza e della minoranza. Aggiungere altri compiti, come il monitoraggio, ecc.
obiettivamente, mi sembrano compiti non propri di una Commissione d'indagine.
Se la maggioranza concorda sull'opportunità che occorre istituire una Commissione d'inchiesta ai sensi dell'art. 19 dello Statuto, si faccia una piccola premessa, che sono i fatti di oggi, e si concluda di istituirla ai sensi dello Statuto.



PRESIDENTE

Ho letto il testo del provvedimento. Ovviamente, la Commissione non ha funzioni legislative, ma si trarranno semplicemente delle conclusioni.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Inizio il mio intervento riprendendo l'osservazione del Presidente.
In effetti, la Commissione speciale con compiti d'inchiesta, e quindi con l'ulteriore sviluppo di proporre una revisione della legislazione, non confligge con i poteri e le competenze della IV Commissione. Nel senso che il lavoro della Commissione mira a monitorare con maggiore rigore. In effetti, si è privilegiata la Commissione d'inchiesta, a fronte di una Commissione d'indagine, proprio perché la Commissione d'inchiesta ha poteri più incisivi. Anziché limitarci ad una mera esercitazione, ci consentirà di raccogliere degli elementi per poi avanzare una proposta.
Il problema che oggi ci si pone è relativo all'ambito delle competenze dei poteri dei Direttori generali. Questo ci pare che obbedisca ad un criterio di maggiore ampiezza, non solo, ma che muova da ragioni di efficienza e di trasparenza, per arrivare ad un risultato che dovrà, anche in futuro, migliorare, garantire e tutelare le istituzioni. Non capisco perché, ad una proposta ampia, si opponga un'osservazione che ci riconduce a termini più angusti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, ho chiesto di intervenire in riferimento alle due proposte alternative. Credo che una Commissione d'indagine sia necessaria. La Commissione d'indagine serve perché bisogna fare chiarezza sui fatti accaduti. E' evidente - come avevo accennato nell'intervento precedente che noi non possiamo sovrapporre indagini regionali a quelle che già si stanno svolgendo. Il collega Saitta propone l'istituzione di una Commissione d'indagine poiché abbiamo bisogno di risultati immediati.
In quel luogo, sono state messe delle microspie da mesi. Ci sono la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Magistratura. Credo che noi non siamo né adeguati né idonei ad esperire delle indagini su quel fatto che è ormai un fatto accaduto, un fatto superato e non credo che Odasso possa risolvere i problemi.
Fra l'altro, l'ordine del giorno della minoranza contiene alcune imprecisioni sulle quali non sono d'accordo, altrimenti non avrei avuto alcun problema a firmare l'una e l'altra ipotesi.
Quando si dice: "Al fine di accertare se e quanto il sistema degli appalti e il mancato controllo sugli stessi abbia inciso", significa che si vuole svolgere un'indagine al fine di trovare a tutti i costi un colpevole nella Giunta che ha il compito di controllo.
Il mancato controllo non può mai essere un assioma, ma, al massimo sarà un risultato dell'indagine medesima.
Ecco perché ho ritenuto di dare il mio apporto. Devo anche ringraziare il Presidente che ha curato la stesura e la confezione della proposta di deliberazione al Consiglio regionale, perché si tratta di una proposta di deliberazione equilibrata. E' una risposta seria ed equilibrata al problema che ci attanaglia, anche se qualcuno aveva detto di istituire una Commissione conoscitiva, anziché d'indagine, perché in questo momento abbiamo bisogno di dare una risposta ai cittadini su quanto sta succedendo.
Abbiamo bisogno di dare una risposta ai cittadini non solo su quello che sta succedendo alle Molinette, ma alle Aziende sanitarie in generale. C'è un sistema legislativo che conferisce pieno potere al Direttore generale di un'ASL. Assessore, mi corregga se sbaglio, ma il Direttore generale di un'ASL può nominare l'Amministratore, il Direttore sanitario, i Primari.
Sostanzialmente, è diventato il "padre padrone" manageriale della situazione, senza avere sostanzialmente un sistema di controllo.
E' pur vero che con questa legge si sono voluti allontanare i soldi dai politici, ma è altrettanto vero che è necessario, comunque, che i soldi si allontanino dal malaffare. Noi non solo abbiamo il diritto-dovere di fare un'inchiesta sulle attività delle ASL. e delle Aziende sanitarie ospedaliere, ma abbiamo il dovere di riferire su tale inchiesta e, in tal senso, abbiamo fatto un passo in più. Il passo in più consiste nel determinare non solo la diagnosi, ma anche la cura.
Credo si tratti di una Commissione che ci impegnerà molto, una strada che ci permetterà, con serenità, di poter conferire incarichi di dirigenza nelle ASL., lasciando il minor spazio possibile alla corruzione.
Con questo spirito, ho firmato la proposta di deliberazione e con questo spirito lo riconsegno all'assemblea, sperando che, comunque, su tale spirito si abbia una convergenza la più larga possibile. Nessuno pensi di poter usare il sistema, che è stato tenuto dal manager di un'Azienda, ai fini della propria parte politica. Tutta la maggioranza, e la Lega Nord in particolare, è ben distante dall'approvare le condotte che sono state accertate, anzi, le condanna fermamente.
Chiedo, formalmente, da questi banchi, che la Magistratura, una volta tanto, adoperi il processo penale al fine di accertare i fatti con condanne e non di verificare se le sanzioni inflitte preliminarmente siano state giuste o sbagliate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Dopo una giornata così faticosa nel discutere un argomento così importante quale quello dell'arresto del dottor Odasso, bisogna che quest'aula produca, a mio giudizio, un documento comune.
Ho apprezzato molto l'atteggiamento del Presidente della Giunta che onestamente, ha detto: "Sì, abbiamo sbagliato cavallo". Solo per questo aspetto bisognerebbe non dico premiarlo, ma, in qualche modo, è stato ammesso lo sbaglio.
E' stato ammesso che soggetti come il dottor Odasso, nella pubblica amministrazione, fanno rabbrividire la maggioranza, la minoranza e sicuramente i cittadini perché questi fatti non dovrebbero mai succedere.
Sono d'accordo sull'istituzione di una Commissione d'inchiesta come previsto dall'art. 19 dello Statuto, ma rivolgendo la preghiera alla maggioranza di predisporre un solo documento per dare dignità a quest'aula.
Capisco la proposta di deliberazione presentata dalla maggioranza, ma bisognerebbe predisporre un documento semplice, in modo da poter dire anche ai cittadini che maggioranza e minoranza sono d'accordo nell'eliminare soggetti come il dottor Odasso, il quale ha cercato di lucrare sulla povera gente che si recava in ospedale per curarsi. Questo non è corretto pertanto pregherei l'aula di fare uno sforzo per far uscire un solo documento nel quale ci sia la condanna assoluta del dottor Odasso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io pregherei la maggioranza di rivedere la proposta, nel senso di "asciugare" il testo che ha scritto. Sappiamo benissimo che il testo approvato sarà quello della maggioranza, quindi mi sembra importante che esca un testo il più possibile condiviso.
Volevo ricordare che solo ieri è stata tenuta una conferenza stampa sul lavoro della Giunta. Sono andato a rivedere i dati di lavoro della IV Commissione e ho verificato che è stata convocata con una frequenza che è esattamente quasi il 50% di altre Commissioni. C'è il rischio, se non prestiamo attenzione a quanto decidiamo, di penalizzare ulteriormente la IV Commissione, che, invece, è importante. Soprattutto i Gruppi più piccoli hanno il grosso problema di gestire un così alto numero di Commissioni.
Nella discussione che è stata fatta relativamente alla Commissione Statuto è emerso che si dovrà prendere in considerazione l'opportunità di riunire qualche Commissione anche in orario serale.
Se non pensiamo di lavorare sul numero delle Commissioni - ridurle da otto a quattro, qualcuno potrebbe dire a sei - se non affrontiamo il problema del numero globale delle Commissioni, si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di lavorare uno o più sere alla settimana, in modo da affrontare tutti gli argomenti.
Dal punto di vista pratico e pragmatico, ritengo che nella proposta della maggioranza il richiamo all'art. 22 sia eccessivo, nel senso che prevedere una Commissione, che abbia un minimo di compiti di riservatezza dove ci sia un turnover di persone, non mi sembra che abbia una sua logica.
Pregherei la maggioranza di verificare lo schema presentato, per arrivare ad una formulazione più neutra.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Rispetto alla proposta di istituire Commissioni speciali, Commissioni d'inchiesta, vorremmo porre una questione molto semplice.
Per costituire una Commissione speciale d'inchiesta, se si vuole che essa sia tale, non serve scrivere centomila cose, quattro pagine. Rischiamo di confonderci, soprattutto su un argomento di questa natura che ha bisogno, invece, di un testo stringato, molto essenziale, che indichi il compito e indichi il riferimento all'articolo di Statuto sulla base del quale tale Commissione si istituisce.
La cosa più semplice da fare è dire che, sulla base dell'art. 19, si istituisce una Commissione speciale d'inchiesta al fine di operare un momento di controllo sugli atti delle ASL. e delle ASO relativamente agli appalti, ai beni, ai servizi, ecc.
Dal dibattito sembrava che fossimo tutti d'accordo di verificare il complesso del sistema delle Aziende piemontesi, perché sia nel corso delle riunioni comuni, sia nel corso della riunione che il Presidente ha richiesto ai Capigruppo e all'opposizione, egli stesso disse che riteneva di dover operare un momento di verifica di questo genere.
Non capisco che senso abbia infilare nella Commissione prevista dall'art. 19 i riferimenti all'art. 22, perché se è una Commissione speciale d'inchiesta è una Commissione speciale istituita da quei rappresentanti che diventano membri effettivi di quella Commissione, e come tali, operano e lavorano.
Una Commissione d'inchiesta non è come le porte a rotazione di un supermercato, cioè non è che un giorno entra uno, fa una parte dell'inchiesta, poi viene sostituito da un altro del Gruppo - questo prevede l'art. 22 e questa è l'unica ragione per cui si richiama il comma 6 dell'art. 22 - poi, a rotazione, come le porte del supermercato, c'è un altro che fa un altro pezzo dell'inchiesta, poi ne arriva un altro ancora: casualmente, i membri cambiano in continuità.
Voi capite che quella non è una Commissione d'inchiesta, ma è una Commissione tanto per fare, perché non si può dire che non la si istituisce, in cui sembra che si voglia semplicemente garantire la maggioranza, ed è finita tutta la questione. Perché se veramente è un'inchiesta non sul fatto specifico - sono d'accordo con il collega Brigandì sul fatto che di questo se ne occupa la Magistratura senz'altro meglio di noi, e comunque peggio di noi è difficile - quello è un altro ambito che a noi non interessa: c'è una separazione di compiti.
Noi istituiamo la Commissione speciale d'inchiesta per effettuare delle verifiche di ordine amministrativo sul sistema degli appalti, dei servizi delle consulenze, del funzionamento delle ASL., perché sono compiti di controllo che la Regione, da questo punto di vista, ha e ha sempre avuto in questa direzione, e che adesso intende approfondire per queste ragioni.
Una Commissione d'inchiesta è costituita, Presidente, come una Commissione speciale. Un'altra cosa - ve lo diciamo francamente - non è una Commissione d'inchiesta, non si propone nei fatti, perché non riuscirà a svolgere quei compiti. E' semplicemente una cosa che si fa oggi, perch sarebbe difficile negarla davanti alla gravità dei fatti, ma è una sede vuota che non conclude nulla.
A noi una Commissione d'inchiesta siffatta, cioè inesistente - ve lo diciamo francamente - non interessa.



PRESIDENTE

Il meccanismo della sostituzione è previsto anche nella Giunta per le Elezioni. Però anche le Commissioni speciali lavorano con i principi delle altre Commissioni, e ricordo che il meccanismo della sostituzione, non nella votazione finale, ma nella sostituzione durante i lavori, è previsto anche nella Giunta per le Elezioni.
Infatti, l'art. 40 del Regolamento recita: "Le Commissioni speciali o d'inchiesta, previste dall'art. 19 dello Statuto, sono composte e funzionano secondo le medesime modalità previste dal Regolamento per le Commissioni permanenti". Questo secondo l'art. 40 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Signor Presidente, intanto vorrei richiamare all'aula, adeguandomi ovviamente al voto della mia maggioranza, l'invito che ha rivolto questa mattina il Presidente della Giunta per la stesura di un documento finale unanime.
Penso che questo sia stato un richiamo forte, che dovrebbe essere non solo percepito, ma vissuto da tutti i Gruppi della maggioranza e da tutti i Gruppi del Consiglio.
Mi pare che invece oggi stiamo chiudendo questa riunione con due documenti, senza la possibilità di dare un valore simbolico che un documento unico potrebbe dare.
Inoltre, per un po' di esperienza che ho, mi permetto di dire Presidente, che questa è una Commissione che è un po' d'indagine e un po' d'inchiesta. Non la si può chiamare solo una Commissione d'inchiesta perché è una Commissione d'inchiesta e d'indagine, se vogliamo definirla in modo appropriato.
Sono d'accordo su una Commissione d'inchiesta, ritengo però - ripeto che mi adeguerò al voto del mio Gruppo - che non ci stia, in tale Commissione d'inchiesta, il ruolo di revisione della legislazione in materia di vigilanza, come è già stato detto da altri colleghi.
Dico questo per diversi motivi, e ne voglio citare due: innanzitutto ci siamo accorti che i Direttori generali hanno uno "strapotere" solo ieri quando è stato arrestato Odasso. Questo significa che siamo un'assemblea di bambini e bambine, nel senso che finora non eravamo consapevoli di quale realtà stavamo vivendo. Mi pare che questo non sia.
Noi, da tempo, sappiamo che c'è uno "strapotere" dei Direttori generali, peraltro voluto nella direzione di dare maggiore managerialità penalizzando però, a differenza del passato, la partecipazione degli Enti locali e dei rappresentanti della popolazione negli Enti di gestione della sanità degli Enti locali.
E' stata fatta una scelta operativa, che ha dato grande potere ai manager, e mi pare che questo sia sul campo da tempo.
Inoltre, se vogliamo mettere mano - e penso sia necessario - alla legislazione regionale in materia di vigilanza e di controllo degli atti delle ASL. e degli Enti ospedalieri, abbiamo l'attività normale della IV Commissione, del Consiglio regionale, e - aggiungo - c'è un Piano sanitario iscritto in IV Commissione, dove si va a prefigurare una rivoluzione Assessore, mi permetta - della sanità o, meglio, una nuova organizzazione della sanità sul territorio. E quale occasione migliore per affrontare questo tema a livello politico e amministrativo? Non riesco a capire perché dobbiamo svuotare di un ruolo la IV Commissione e il Consiglio regionale per affidarlo ad una Commissione speciale, che dovrebbe essere solo d'inchiesta, sull'attività di tutte le ASL., per svolgere un'attività legislativa che non dovrebbe essere di competenza di questa Commissione. Abbiamo la possibilità di svolgere questa attività quotidianamente in Commissione e in aula, ed è alle porte, più volte annunciato e discusso, un Piano sanitario.
Quale occasione migliore per vedere non solo la struttura sul territorio della nuova riorganizzazione, ma anche la legislazione in materia di vigilanza e controllo sugli atti? Ritengo quindi che si tratti di un documento confuso e pasticciato, che non aiuta nel senso della chiarezza e che non recepisce l'appello del Presidente Ghigo di questa mattina. Lo voterò perché mi rendo conto che è difficile proporre di votarlo per parti separate; lo voterò perché contiene una parte importante che è la Commissione d'inchiesta, che ritengo non solo giusta, ma doverosa.
Ritengo però che questo documento potrebbe avere una maggiore valenza se ci fosse solo la Commissione d'inchiesta e non un'altra attività, che è compito del Consiglio regionale, della Commissione e del nuovo Piano sanitario.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.38 riprende alle ore 18.41)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dopo il dibattito di oggi e dopo l'appello che questa mattina ho mosso nei confronti dell'aula, sarebbe opportuno arrivare ad un documento unitario.
Naturalmente, mi auguro che l'opposizione voti questo documento, ma l'invito che voglio rivolgere alla maggioranza è di ritirare il proprio documento e di proporre un documento che possa essere condiviso anche dall'opposizione, per la costituzione della Commissione d'inchiesta.
Questo, con l'impegno - non so se valga la pena presentare anche un ordine del giorno - di demandare alla IV Commissione un approfondimento di tipo legislativo, per rappresentare proposte di modifica di normativa, per creare quelle situazioni di maggior controllo che ci permettano di prevenire fenomeni come quelli verificatisi.
Il Presidente Cota sta riformulando il dispositivo, che rimarrà il dispositivo di richiesta di costituzione della Commissione d'inchiesta.



PRESIDENTE

Il dispositivo della deliberazione, che sottopongo all'approvazione dell'aula, recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte delibera di istituire, ai sensi dell'art. 19, lettere a) e b), dello Statuto della Regione Piemonte e art. 40 del Regolamento consiliare, una 'Commissione speciale con compiti d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19 lettere a) e b), dello Statuto' sull'attività delle ASL. e delle ASO, con particolare riferimento al sistema degli appalti dei beni e servizi, alle consulenze e ai bilanci.
A questa Commissione non si applica il comma 6 dell'art. 22 del Regolamento del Consiglio regionale", che è quello relativo alla sostituibilità dei componenti del Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Intervengo per una piccola integrazione che sottopongo all'attenzione dell'aula.
Non pongo una questione circa l'opportunità che sia la maggioranza o la minoranza a presiedere la Commissione, ma sollevo una questione che ritengo debba essere inserita: stabilire un termine entro il quale la Commissione rimette al Consiglio il proprio potere. Senza questo limite, il rischio è che la Commissione possa operare per tutta la legislatura. E' un compito che ci dobbiamo assumere.



PRESIDENTE

Recuperiamo il termine di sei mesi, previsto dalla deliberazione originaria. Adesso lo sistemo all'interno del nuovo testo.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Il mio intervento è relativo alla proposta avanzata, che, ovviamente ci vede a favore della costituzione della Commissione d'inchiesta.
Nel contempo, recepiamo il suggerimento emerso da più parti, cioè la necessità di una revisione della legislazione regionale, al fine di adottare strumenti più incisivi per la verifica e il controllo delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Sanitarie Ospedaliere. Ne facciamo carico alla IV Commissione, in quanto Commissione che deve legiferare su tale materia.
Auspichiamo che successivamente i Capigruppo di maggioranza e minoranza si confrontino e diano alla IV Commissione degli spunti precisi, sui quali operare per individuare le nuove normative idonee ad una verifica più cogente degli atti amministrativi delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sono d'accordo sul testo che il Presidente ha letto.
L'ultima parte dell'intervento del collega Pedrale richiama un principio giusto e cioè che l'attività di revisione non è una competenza della Commissione che stiamo istituendo, non è soltanto un lavoro che deve compiere la Commissione, ma è un lavoro che compie chi ha l'iniziativa legislativa: la Giunta regionale, per la sua parte, e i Gruppi consiliari.
Ognuno deve assumersi la propria responsabilità.
Nel momento in cui si dice che questa normativa deve essere modificata vuol dire che si assegna alla normativa stessa la responsabilità di quanto è accaduto alle Molinette. Chi ritiene che il problema sia questo, cioè che la norma sui controlli sia una norma insufficiente, presenti una proposta per poterla modificare. La Giunta assuma un'iniziativa; chi ritiene di doverlo fare, lo faccia.
Molti ritengono che il problema non sia strettamente collegato al fatto che la norma è troppo elastica, quanto all'esistenza di avvenimenti delittuosi, così come sono stati definiti dal collega Brigandì. Questo si vedrà.
Noi istituiamo la Commissione, ai sensi dell'art. 19; se qualcuno ritiene che il problema derivi dall'esistenza di una norma insufficiente vuol dire che agirà attraverso l'iniziativa legislativa, chiederà un intervento alla Giunta.
L'opinione espressa impegna unicamente il Presidente della Commissione.
Noi ci atteniamo alla proposta espressa dal Presidente dell'assemblea e la condividiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Il Gruppo di Alleanza Nazionale voterà a favore perché ritiene che occorra dare un segnale istituzionale pronto, preciso e celere.
Non condividiamo, però, la mutilazione avvenuta, poiché rende la Commissione di respiro più corto, proprio per le considerazioni che sono emerse, non solo dai nostri interventi, ma dall'intero dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, come ho già detto, voteremo a favore della proposta di costituzione della Commissione d'inchiesta, così come proposto dalla mozione sulla quale credo ci sarà la convergenza del Consiglio regionale.
Mi associo alle considerazioni espresse poc'anzi dal collega Galasso.
In effetti, poteva essere un'opportunità che questa Commissione si occupasse anche della revisione della legislazione regionale in materia di vigilanza e controllo sugli atti e le attività delle ASL. e delle ASO Il Presidente della Commissione, Pedrale, Consigliere regionale del Gruppo che ho l'onore di presiedere, ha già reso nota la propria disponibilità. Non perché sollecitati dal Presidente Saitta, ma perché l'intendimento era già stato esplicitato da precedenti interventi della maggioranza, ed era esplicitato anche sul documento originario, la maggioranza e la Giunta stessa si faranno carico di portare delle proposte in tal senso nell'organismo deputato, quindi nella IV Commissione. Lì ci confronteremo su questo tema e auguriamoci che la Commissione possa presentare, al più presto, una proposta all'aula per una legge, con questo spirito e in questo senso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Mentre ci apprestiamo a votare la deliberazione che istituisce una Commissione speciale con compiti d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19 dello Statuto, ribadisco come questo punto - solo e semplicemente questo punto rappresenti una possibilità di convergenza all'interno del Consiglio regionale. Il fatto, cioè, che si istituisce una Commissione d'inchiesta ai sensi dall'art. 19, che ha la non trasferibilità e sostituibilità dei membri della Commissione stessa e che svolge il proprio lavoro in un ambito di tempo determinato e piuttosto ristretto, come ha ricordato il collega Contu.
Su tutte le altre questioni, a partire dal giudizio e dall'analisi della vicenda alle responsabilità politiche del Presidente e della Giunta e a tutte le questioni che fanno capo all'ordine del giorno successivo che abbiamo presentato e che ci apprestiamo a discutere, vi è, invece, la più completa distinzione di posizioni tra maggioranza ed opposizioni.
Volevo rilevare questo fatto, altrimenti apparirebbe assolutamente incongruo come conclusione del nostro dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Intervengo per dichiarazione di voto, esprimendo viva soddisfazione per il raggiungimento di un'intesa da parte dell'intero Consiglio regionale. E' opportuno che la sede del Consiglio regionale si riappropri delle proprie prerogative e compia un'azione importantissima, che è quella di rendere conto agli elettori dello stato dell'arte delle situazioni amministrative che si vanno via via creando, dando quindi un risultato, in termini indagativi, positivo. Questo non escluderà che la maggioranza, meglio se con l'opposizione, ma indifferentemente dal beneplacito o meno di questa si faccia carico di iniziative politiche affinché il Consiglio e la Giunta possano operare, non nel senso di una limitazione nell'attività manageriale, ma di un giusto e debito controllo di un'attività che ha dato dimostrazione di poter essere estremamente nociva nei confronti della gente.
Se è vero che gli appalti sono trasparenti e se è vero che circolano le mazzette, probabilmente il marcio starà - e lo vedremo - nei servizi.
Dobbiamo, pertanto, indagare e affidare dei sistemi di controllo al Consiglio e alla Giunta per far sì che anche i servizi arrivino alla gente nella maniera migliore possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente.
Brevemente, per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo e per rimarcare come ci si stia avviando verso una soluzione unitaria. Questo è un dato positivo, perché vuol dire che l'aula, nel suo complesso, si fa carico di problemi di trasparenza e bontà del servizio in questo ambito di particolare significato.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, dichiaro aperta la votazione. Prima però, do lettura del testo della deliberazione: "Il Consiglio regionale del Piemonte delibera di istituire, ai sensi dell'art. 19, lettere a) e b), dello Statuto della Regione Piemonte e art. 40 del Regolamento consiliare, una 'Commissione speciale con compiti d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19 lettere a) e b), dello Statuto', sull'attività delle AA.LL.LL. e delle ASO con particolare riferimento al sistema degli appalti dei beni e servizi alle consulenze e ai bilanci a questa Commissione non si applica il comma 6 dell'art. 22 del Regolamento del Consiglio regionale di prevedere che tale Commissione termini i suoi lavori e riferisca al Consiglio nel termine di sei mesi dall'insediamento".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione.
Il Consiglio approva.
Si considerano superati gli ordini del giorno n. 420 e n. 421. A questo punto, possiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno politico n.
425.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Vi è la richiesta di votazione per parti separate.
Pongo in votazione il documento fino alla parola "pertanto".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Perché lo pone in votazione in quel modo?



PRESIDENTE

Vi è stata la richiesta del Consigliere Palma di votazione per parti separate, ai sensi del comma 5 dell'art. 66 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che recita: "Quando il testo di un ordine del giorno o di una mozione sia suscettibile di essere distinto in più parti aventi ciascuna il proprio significato, il Presidente, di sua iniziativa o su richiesta di un Consigliere, può disporre la votazione per parti separate".
Ciascuna parte ha un senso, pertanto ne dispongo la votazione per parti separate.
Prima però procediamo con le dichiarazioni di voto.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Faccio una dichiarazione di voto spiegando brevemente le ragioni per cui abbiamo presentato questo ordine del giorno.
Noi abbiamo inteso dire, nel corso di tutta la discussione, che ravvisavamo precise e dirette responsabilità politiche del Presidente Ghigo e della Giunta per la situazione che si è determinata. Le ravvisavamo in quell'intreccio tra politica e gestione affari nel processo delle nomine.
Ciò che si era cercato di separare in seguito ad una fase grave della vicenda politica italiana si è qui ricostruito. Quindi, nomine troppo politiche, una sorta di "maccartismo" non dichiarato nelle ASL. e nelle ASO del Piemonte, per cui non solo le nomine dei Direttori generali, ma quelle del personale, dai Primari fino ad un certo livello, all'interno delle strutture sanitarie avvengono preferibilmente e casualmente in direzione di persone che hanno orientamenti politici vicini alla maggioranza. Può essere un atto perseguito in modo determinato, oppure un atto che avviene perch si è determinato un clima culturale: io penso a quest'ultima ipotesi perché se avessimo documentata certificazione di altro, altro sarebbe il dibattito. Penso ad un clima culturale che così si è determinato ed è andato avanti.
Bene, questo è il clima culturale del processo di unificazione tra il momento della politica, il momento della gestione e la politicizzazione di questi elementi su una maggioranza politica che determina una situazione all'interno della quale diventa difficile governare i processi e rispetto alla quale ci si può trovare in una condizione grave, quale quella in cui ci troviamo oggi. E' questa questione politica che vogliamo far rilevare oggi, nella sede del Consiglio regionale, perché, per quanto riguarda le implicazioni giudiziarie, sono altre le sedi che se ne debbono occupare.
Noi possiamo semplicemente affermare di confidare nella Magistratura e augurare ad essa di svolgere rapidamente le indagini portandole a termine nell'interesse di tutti i cittadini piemontesi.
Per questa ragione, riteniamo che si debbano assumere alcune determinazioni in quest'aula, che enuncio brevemente: procedere alla costituzione di parte civile da parte della Regione e alla dovuta denuncia alla Corte dei Conti; riconsiderare radicalmente i criteri di scelta dei manager pubblici, uscendo da quella logica di appartenenza politica che pu essere il terreno di cultura di realtà diverse, rimettendo al primo posto i criteri della competenza; ritirare, soprattutto, il Piano sanitario regionale che è stato costruito ad immagine e modello dell'organizzazione sanitaria delle Molinette e di quella direzione, che è stata all'origine dei problemi attuali e che peraltro ha già incontrato in Piemonte, in particolare da parte degli Enti locali, viva preoccupazione quando non esplicita opposizione.
Abbiamo inoltre chiesto, con grande tranquillità, se il Presidente della Giunta regionale, davanti ad una situazione come questa, non ravvisi la necessità di interrogarsi sulla permanenza nel proprio mandato, ma, su questo, confidiamo nella sua sensibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente e colleghi.
Oggi è stata una giornata durissima, però la dichiarazione data risulta importante, perché vorrei che soggetti come il dottor Odasso non facessero come quel gatto del mio Paese - e mi rivolgo all'Assessore D'Ambrosio, che ha le mie stesse origini, quindi mi capisce bene - che nel momento in cui andava in calore, miagolava fortemente in mezzo alla piazza. I cittadini di quella piazza dicevano: "Castrate quel gatto!". Successivamente, però, il miagolio aumentava sempre di più.
I cittadini, scesi nuovamente in piazza, constatarono che il gatto era al centro della stessa ed aveva intorno a lui circa ottanta gatti. I cittadini, quindi, chiesero: "Ma, signori, questo gatto è stato castrato oppure no?" Ed il gatto stesso rispose: "Sì, mi hanno castrato, ma adesso faccio il consulente!".
Tutto questo per dire che è un momento importante e che occorre Assessore e Presidente, che consulenti di questo genere scompaiano dalla scena amministrativa della nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente.
Brevemente per dichiarazione di voto, perché vorrei che restasse agli atti che, essendo condivisibile solo una parte di questo ordine del giorno voterò in maniera negativa.
E' evidente che la Regione debba costituirsi parte civile e che ci sia la denuncia alla Corte dei Conti, ma mi pare che questo lo avesse già preannunciato il Presidente Ghigo, nel momento in cui si è ritenuto personalmente leso dai fatti che ci hanno occupati per tutta la giornata.
Ritengo altrettanto giusto che i criteri di scelta dei manager pubblici escano dalla logica di appartenenza politica. Penso ad Alessandria, più ad una serie di altri casi.
Per il resto, l'ordine del giorno non accoglie la mia condivisione politica, pertanto voterò in maniera negativa. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Un commento sulla parte conclusiva di questo ordine del giorno.
E' ormai chiaro che il Presidente Ghigo non intende percorrere la strada suggerita dall'ordine del giorno, che considero l'unica strada capace di salvare e ricostruire un rapporto di fiducia tra l'istituzione Regione Piemonte e i cittadini. E' l'unica strada capace di attribuire alla figura del Presidente Ghigo quello stacco da una realtà di evidente corruzione, che il Presidente stesso ritiene di dover intraprendere.
La mia opinione è che il Presidente Ghigo, rimanendo al proprio posto e non assumendo una decisione di questo tipo, finisca per essere portato giorno per giorno, mese per mese, in una situazione in cui - non si pu escludere - dovrà chiedere scusa per fiducie mal riposte più di una volta.
Quante volte saranno necessarie delle prese di distanza per riuscire a convincerla, Presidente, che sarebbe meglio rimettere il mandato agli elettori e uscirne in modo innovativo, nel mondo politico, per ricostruire un rapporto di fiducia tra amministratori e amministrati? Temo che il percorso che lei ha di fronte sia un percorso già visto noto, di lenta graticola, di fili che si tirano e di fiducie che vengono meno. Le auguro che non sia così, ma temo che la situazione abbia una gravità tale per cui occorra un altro senso delle istituzioni, quello che questo ordine del giorno richiama, con la presa d'atto delle condizioni che dovrebbero richiedere, a lei, di rimettere il proprio mandato davanti agli elettori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Il momento è indubbiamente grave. Non voglio esasperare i toni, per ritengo, doverosamente, di dover dire che voteremo contro questo ordine del giorno per mancanza di "eleganza" dello stesso, per mancanza di una seria riflessione politica, per mancanza di un respiro istituzionale e perché lo riteniamo soltanto propagandistico.
Noi non vogliamo chiedere qual è l'orientamento politico, per esempio dei Direttori dell'Assessorato alla sanità, così come non lo chiediamo di altri Direttori.
Ritengo che da questo confronto potremmo trarre soltanto giovamento.
Troviamo inaccettabile la denuncia così com'è stata proposta e voglio anche dire, su un piano di buon senso e di seria concretezza, che il problema della competenza è stato assolto; sui criteri si è ampiamente discusso in epoca già lontana.
Comunque l'equazione "competenza ed eticità" non è un'equazione che ha validità, perché subisce, e può subire, gravi eccezioni che a nulla rileva quindi, la premessa di competenza.
Quanto alla richiesta di costituzione di parte civile e di denuncia alla Corte dei Conti, è stata preannunciata dal Presidente Ghigo. Credo che anche questa richiesta obbedisca soltanto ad un'esigenza di firma e null'altro.
Presidente Ghigo, non abbia la tentazione di mettere alla prova le attese di questa richiesta di dimissioni: scopriremmo cose straordinarie.
Dobbiamo comunque concludere dicendo che non c'è alcun motivo perché abbia a subire censura sia sotto il profilo politico, sia sotto il profilo istituzionale, in questo momento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Nel Regolamento c'è scritto che il Consigliere Cattaneo interviene sempre per ultimo. Ci sono due articoli in questo Regolamento...



PRESIDENTE

Non ci sono due articoli nel Regolamento, le chiedo scusa.



SAITTA Antonino

Un articolo, non ricordo più il numero, prevedeva che, ad esempio la Vicepresidenza della Commissione Olimpiadi, poteva andare a chiunque, ma non al Consigliere Saitta. Così come è scritto...



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, abbia pazienza! Certamente lei ha chiesto la parola prima del Consigliere Cattaneo.



SAITTA Antonino

Non è così.



PRESIDENTE

Comunque, è prassi che nelle discussioni generali, non certo nelle dichiarazioni di voto...



SAITTA Antonino

E' prassi che il Consigliere di Forza Italia parli per ultimo.
Vediamo ora la questione dell'ordine del giorno.
Collega Galasso, il principio della responsabilità politica è un principio che fa parte del nostro ordinamento. Si hanno delle responsabilità, si fanno delle nomine, succede qualcosa... è responsabilità politica! Non credo che questo principio non debba esistere. Non credo Consigliere Galasso, che neppure il suo Partito sostenga che bisogna essere irresponsabili dal punto di vista politico.
Non si chiedono le dimissioni per il fatto che un Direttore ha commesso un fatto delittuoso, e quindi c'è una responsabilità di Ghigo. Il ragionamento deriva dalla constatazione, che oggi è stata sviluppata, che Odasso non era soltanto un Direttore: Odasso era un uomo di Forza Italia non soltanto un iscritto, uno che deteneva un pacchetto consistente di tessere...



(Voci in aula)



SAITTA Antonino

E' un grande elettore dell'Assessore Cotto.
Assessore Cotto, i giornali riferiscono questo, probabilmente sbaglio.
I giornali riferiscono che nella contesa fra Cotto e Grasso, Odasso aveva puntato su Cotto. Forse sono questioni non vere.
Il problema è che Odasso non era soltanto un Direttore, ma era un grande elettore che ha determinato il consenso del Presidente Ghigo. C'è una responsabilità politica per queste caratteristiche e per le cose che abbiamo letto.
Pertanto, siamo completamente d'accordo sull'ordine del giorno, lo abbiamo anche sottoscritto, e sul fatto che ci sia una conseguenza di carattere politico. Non è corretto, collega Capogruppo di Alleanza Nazionale, chiudere gli occhi su tutto.
Per quanto mi riguarda, sono dell'opinione che se ci sono delle questioni che riguardano i Direttori che sbagliano queste debbano essere dette e indicate assumendosene le conseguenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Con questo intervento, e con il precedente, noi rinnoviamo la fiducia al Presidente. Quindi, di fronte alla richiesta di dimissioni, voteremo contro.
Voteremo anche contro le richieste di costituzione di parte civile. Lo abbiamo chiesto tutti, ma ricordo che lo aveva chiesto anche il Presidente Ghigo nella sua comunicazione.
La richiesta, di fatto, è già attuata, perché la Regione intende costituirsi parte civile.
Riguardo al punto b), relativo alla riconsiderazione dei criteri per la scelta del manager, può darsi che occorra confrontarsi. Credo che nell'ambito di quel processo di revisione legislativa, su cui tutti ci siamo impegnati, potrebbe essere certamente uno dei punti su cui confrontarsi nella sede opportuna, prima nella IV Commissione e poi in Consiglio.
Per quanto riguarda il Piano sanitario, è stato detto addirittura che è illegittima la scelta del Presidente Ghigo di avere varato un Piano sanitario. Noi sosteniamo invece che il Piano sanitario abbia avuto un procedimento corretto. E' assegnato alla Commissione, ci confronteremo nel merito in Commissione e in aula sulla proposta del governo regionale presieduto dal Presidente Ghigo e sostenuto da questa maggioranza.
Democraticamente e legittimamente, il Consiglio regionale adotterà un Piano sanitario. Non so se la proposta verrà modificata, so che il Consiglio regionale è sovrano. Noi siamo pronti a lavorare e a confrontarci nel merito.
Mi piacerebbe, per una volta, che l'on. Ghigo si sentisse meno responsabile, sentisse meno il peso di un voto popolare e dicesse: "Ho qui la penna, scrivo quattro righe e mi dimetto". Sono sicuro che nel giro di pochi minuti arriverebbero a Palazzo Lascaris dalle dieci alle quindici ambulanze (qualcuna per qualche Consigliere di maggioranza, ma molte credo, per qualche Consigliere di opposizione).
Al di là di questa battuta, credo che il Presidente Ghigo faccia bene a rimanere al suo posto. Sono convinto che ha la fiducia di questo Gruppo consiliare, di questa maggioranza e, soprattutto, la fiducia dei piemontesi. Ho già detto in modo più articolato e molte volte, anche solo questa mattina nel dibattito generale, che questa richiesta di dimissioni è semplicemente il solito colpo di teatro, così come avviene ogni tanto per molti Assessori, per uscire sui giornali. E', comunque, un'azione politica legittima che rispettiamo. Tuttavia, voi rispettate il nostro convincimento che il Presidente Enzo Ghigo sia una brava persona, un bravo Presidente di Regione che gode della fiducia della sua maggioranza. Pertanto, voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Chiedo il voto segreto.



PRESIDENTE

Per il voto segreto occorre la richiesta di nove Consiglieri, ai sensi dell'art. 66, comma 3, del Regolamento.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ai sensi dell'art. 66, non ritengo di concedere il voto segreto su questo documento.



PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame dell'ordine del giorno n. 425, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale di fronte al gravissimo episodio di corruzione emerso con l'arresto del Direttore generale delle Molinette considerato che questi fatti avvengono mentre si impongono nuove tasse, si ipotizzano nuovi ticket, si preparano chiusure di ospedali e tagli di servizi, crescono le denunce di malasanità e aumentano le liste di attesa valutato che tutto questo determina una situazione inaccettabile per i cittadini piemontesi sottolineata la responsabilità politica diretta del Presidente Ghigo e dalla sua Giunta nella situazione che si è determinata ciò premesso il Consiglio regionale richiede: a) che la Regione proceda alla costituzione di parte civile e alla dovuta denuncia alla Corte dei Conti b) che vengano radicalmente riconsiderati i criteri di scelta dei manager pubblici uscendo da una logica di appartenenza politica e rimettendo al primo posto serietà e competenza c) che sia ritirato un Piano sanitario costruito prendendo a modello un'organizzazione sanitaria che è all'origine dell'attuale situazione e che ha già incontrato in tutto il Piemonte una larga opposizione e che sia ricostruita una nuova e diversa proposta.
Pertanto, il Consiglio regionale invita il Presidente della Giunta regionale a pren-dere atto che si sono determinate le condizioni per rimettere il proprio mandato".
Indìco la votazione palese, per parti separate, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio non approva.
Comunico che la prossima seduta consiliare è convocata per il giorno 27 dicembre 2001 alle ore 12.00.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.30)



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