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Dettaglio seduta n.173 del 19/12/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.00 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Angeleri, Bussola Cavallera, Gallarini, Ghigo, Leo, Mercurio, Pichetto e Pozzo.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'arresto del dottor Luigi Odasso, Direttore generale dell'Ospedale Molinette


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Questa mattina abbiamo affrontato una questione e siamo di fronte ad un fatto che - come abbiamo detto - ha forte rilievo per la nostra istituzione.
Essendo a questo punto accertate alcune situazioni, voglio qui dire - e da questo punto di vista chiedo un suo intervento, signor Presidente del Consiglio regionale - che siamo stupiti del fatto che, a diverse ore ormai dall'acclaramento di un fatto di tali proporzioni, non ci sia una dichiarazione da parte della Giunta e soprattutto siamo stupiti del fatto che la Giunta non abbia ancora provveduto alla nomina di un Commissario straordinario per l'ASL 1.
Si tratta di una questione di estrema urgenza e noi chiediamo che entro la giornata di oggi, entro poche ore, si proceda a ricostruire una situazione che metta tutti nella tranquillità, affinché una struttura così importante sia provvista di un elemento di certezza, di gestione e non sia lasciata allo sbando.
Presidente, è un'urgenza che le chiedo di fare sua, dicendo alla Giunta che c'è bisogno di una decisione urgentissima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi associo alla richiesta di una comunicazione. Tutti noi abbiamo potuto riflettere, senza nemmeno confrontarci, quindi penso che ognuno possa formulare le proposte che gli sono venute in mente. Però, di certo il fatto che da oggi questa Azienda ospedaliera sia senza guida è un elemento sul quale la Giunta, secondo me, deve dire qualcosa: non come si sono svolti i fatti, auspichiamo che... Lasciamo stare tutta quella materia, ma cosa proponete? Io devo dirvi che, riflettendo in queste poche ore, mi aspetterei una decisione che rimetta in moto, a pieno titolo e con la massima autorevolezza, la gestione dell'Azienda ospedaliera.
Quindi, in prima battuta - non voglio differenziarmi né contrappormi in alcun modo a quanto affermato dal Consigliere Marcenaro, ma accogliete la pluralità di voci, perché è giusto che ognuno dica quello che crede - penso sia doveroso dare subito una nuova guida a questa Azienda, il che significa un nuovo Direttore generale! E non cominciare a passare di nuovo attraverso i commissariamenti! Ma quale commissariamento! Avete nominato un Direttore gli avete dato la fiducia, adesso non c'è più: per cortesia, nominate un nuovo Direttore generale! Tanto lo scegliete voi! Con competenza e professionalità, ma valutiamo se non valga la pena, che sia dovere della Giunta regionale, restituire, da domani, alle Molinette, la capacità di agire in pieno, come Azienda, con tutte le decisioni del caso, e non commissariandola.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Mi associo alla richiesta formulata dal Consigliere Marcenaro. Credo che la Giunta non si possa sottrarre a questo compito e chiedo l'attenzione dei colleghi Consiglieri.
Al di là dell'autonomia riconosciuta alle Aziende sanitarie, ritengo si renda d'obbligo e d'attualità la necessità che questo Consiglio assuma nell'ambito delle proprie prerogative, una decisione altra.
Occorre prendere in considerazione un'altra decisione, che non è da meno: valutare, alla luce dei fatti, se non sia opportuno istituire una Commissione d'indagine consiliare, in relazione ai fatti che si sono verificati.
E' materia estremamente delicata. Riconosciamo che, nell'ambito dell'autonomia riconosciuta alle Aziende, su questa noi esercitiamo un ruolo di indirizzo, ma non può sfuggire a nessuno la gravità di quanto è successo. E' opportuno inserire di nuovo all'o.d.g. l'atto di indirizzo che pure compete a questa assemblea legislativa e rispetto alla quale stante i compiti assegnati all'esecutivo, molte delle prerogative sono spogliate, ma non basta.
Ritengo che questa assemblea elettiva possa valutare l'opportunità di mettere in campo degli strumenti che possano consentire di esercitare un effettivo ruolo di controllo sul funzionamento delle Aziende sanitarie.
Dovrà essere effettuata un'attenta disamina dello Statuto e del nostro Regolamento, ma credo che questo sia un atto che debba essere almeno espletato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Intervengo per dichiarare che sono d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto.
Trattandosi di un'Azienda importante per il Piemonte e per il Paese ritengo che il fatto di non lasciare scoperta un'Azienda così importante come quella delle Molinette sia effettivamente necessario e che quindi occorra darle subito una copertura.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Poiché è arrivato l'Assessore D'Ambrosio, chiederei a lei, Presidente se è possibile avere una comunicazione dell'Assessore, perché sono ormai le ore 15.45, i fatti sono accaduti da parecchio tempo e il Consiglio è ufficialmente ancora in assenza di una comunicazione ufficiale.
L'Assessore, giustamente, aveva bisogno di tempo per reperire informazioni necessarie per fare una relazione al Consiglio; noi riteniamo che, adesso, proseguire la nostra discussione sull'esercizio provvisorio come se niente fosse avvenuto sarebbe un pochino singolare.
In merito alla questione relativa alla struttura, visto che sono presenti l'Assessore e il Vicepresidente della Giunta - che penso abbia non solo pieni poteri nel momento in cui è assente il Presidente Ghigo, ma che con il Presidente Ghigo si sarà in qualche modo sentito - chiediamo se sono in grado di dirci a che ora intendono convocare la Giunta per procedere ad una nuova nomina per le Molinette.
Non spetta a noi intervenire nel merito di che tipo di nomina, se debba essere un Commissario, un Direttore generale o altro: la questione che poniamo è che una struttura di tali dimensioni non possa rimanere a lungo in assenza di governo, soprattutto in una situazione di caos e preoccupazione quale quella in cui l'ha buttata la vicenda avvenuta.
Chiederei pertanto di capire se possiamo procedere, il più presto possibile, con la calendarizzazione di tale discussione con il Vicepresidente della Giunta e con l'Assessore D'Ambrosio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Scusi, Presidente, non riesco ancora a capire di cosa si stia parlando perché, per quanto riguarda la calendarizzazione dei lavori e l'istituzione delle Commissioni, occorre presentare delle mozioni e svolgere opportune discussioni in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Del fatto avvenuto questa mattina ne abbiamo solo un vago sentore che emerge dalla stampa, per cui non sappiamo se si tratti di arresto e se tale arresto sia stato convalidato.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riggio)



PRESIDENTE

Collega Brigandì, si rivolga alla Presidenza.



BRIGANDI' Matteo

Le chiedo scusa.
Il fatto che una persona sia in carcere non significa che l'arresto sia stato convalidato dalla Magistratura.
Mi spiego: se una persona dà un pugno ad un poliziotto per strada, il poliziotto la porta in carcere, dopodiché arriva il Magistrato e si risolve la questione.
Mi sembra quantomeno incivile, anche a livello costituzionale, che si voglia addirittura arrivare a soluzioni sulla base di notizie giornalistiche, senza neanche aver letto gli atti.
Mi sembra normale il fatto che la Giunta debba provvedere evidentemente, nel caso di mancanza...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Prego, collega Brigandì.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha ragione il Consigliere Brigandì, lo sto interrompendo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lasci terminare l'intervento al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Credo che questo fatto sia del tutto incostituzionale e barbaro.
Non ho dubbi che la Giunta provvederà, evidentemente, nel momento di impossibilità a riempire il posto vacante; qualche ora di vacanza non pu influire sull'adeguatezza dell'Ente. Voglio dire, se una persona prende il raffreddore e sta via una settimana non succede assolutamente nulla.
Detto questo, segnalo che in questo momento è in atto una discussione prioritaria per l'attività della Giunta e del Consiglio. Quindi, chiedo che si prosegua con l'o.d.g. in riferimento al provvedimento di cui ci stiamo occupando, che è molto più importante di un'Azienda autonoma ospedaliera.
Se tale provvedimento non verrà esaminato, a gennaio non si pagheranno gli stipendi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Le chiedo solo questo: il Presidente Cota dov'è? Arriva?



PRESIDENTE

Si è assentato un attimo.



CHIEZZI Giuseppe

A me lei va benissimo: volevo capire, siccome ogni tanto ho un Presidente del Consiglio che "rampogna" e mi dà la parola proprio per dovere d'ufficio e non per altro.
Sta arrivando? Colleghi, lo dico senza scherzare, poiché ritengo che la funzione del Presidente del Consiglio non sia fungibile tutti i momenti, ma sia una funzione importante in quanto dà un indirizzo alla gestione dell'aula a cui tutti noi pian pianino ci conformiamo.
Volevo capire, siamo in un momento difficile e non vedo il Presidente del Consiglio: ha deciso di non presiedere in questa occasione, sta per arrivare, ha un'emergenza? Volevo capire: è una questione non marginale, almeno per quanto mi riguarda, perché la difficoltà di avere a che fare con conduzioni programmaticamente sempre molto spezzettate non penso agevoli il nostro confronto. Volevo chiedere se lei aveva notizie.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei è stato gentilissimo perché ha detto di gradire la mia Presidenza, e io la ringrazio.
Intenderei proseguire fino a quando il Presidente, assentatosi, non rientrerà: è nel palazzo, credo per questioni personali. Quindi, credo che sia anche dovuto che io possa continuare a presiedere l'assemblea.



(Il Consigliere Contu chiede la parola)



PRESIDENTE

Lei, Consigliere Contu, è già intervenuto.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Casoni.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Volevo solo comunicare che, prima ancora degli interventi opportuni che hanno svolto parecchi Presidenti di Gruppi dell'opposizione, mezz'ora fa, prima che avesse inizio questo colloquio, è uscita un'agenzia della ADN Kronos, che, peraltro, contattandomi, aveva preso informazioni. Io avevo già comunicato che, al termine dei lavori odierni, la Giunta si sarebbe riunita per prendere le opportune determinazioni.
Quindi, la Giunta si è mossa già da questa mattina. Sono stato in contatto con il Presidente, che è a Roma per partecipare alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, e già a mezzogiorno avevamo deciso di convocare una riunione di Giunta in coda ai lavori, perché non conoscevamo l'orario di chiusura del Consiglio.
Per quanto riguarda lo stato delle informazioni di cui siamo in possesso, la nostra unica preoccupazione è quella di riunire la Giunta per prendere atto della situazione e - come è stato ricordato - del fatto che le Molinette possono agire nel pieno funzionamento delle proprie prerogative e istituzioni.
Quindi, non appena terminerà questa seduta, la Giunta si riunirà e assumerà le determinazioni del caso.
Adesso vorrei passare la parola all'Assessore D'Ambrosio, che, quale Assessore competente, vi comunicherà le informazioni in suo possesso al momento attuale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Cortesi colleghi, purtroppo non ho molto da aggiungere a quanto si è saputo questa mattina.
Il dottor Odasso è a disposizione dell'Autorità giudiziaria e lo stesso Magistrato che si occupa del caso ci darà una comunicazione ufficiale nel tardo pomeriggio.
Quindi, in questo momento, non c'è alcuna comunicazione ufficiale se non quella che il dottor Odasso è a disposizione dell'Autorità giudiziaria.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo iniziare i lavori con l'esame del disegno di legge n. 372.



(Il Consigliere Contu chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Contu, lei è appena intervenuto.
Credo che il buon senso debba far parte di ogni singolo individuo nel rispetto del complesso dell'assemblea.
Credo di essere stato corretto nel dare la parola a tutti sull'ordine dei lavori. C'è stata una richiesta specifica di intervento del Vicepresidente della Giunta in merito ad una risposta che ha fornito; in aggiunta, è intervenuto l'Assessore D'Ambrosio, per cui credo che ci sia stata la massima correttezza da parte della Presidenza della Giunta.
A questo punto, desidererei proseguire con i lavori; credo che la Presidenza ne abbia il diritto.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non mi costringa ad intervenire chiedendo l'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, siamo appena intervenuti sull'ordine dei lavori: lei ha espresso la sua posizione, io le ho fatto rispondere come ho fatto rispondere ad altri colleghi, credo si debba fare un passo in avanti.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è un fatto nuovo.



PRESIDENTE

Quali fatti nuovi, Consigliere Contu? Me li esplichi, poi io giudicher se sono fatti nuovi o meno.



(Il Presidente Cota viene informato in merito ai Consiglieri intervenuti sull'ordine dei lavori)



(Il Consigliere Contu chiede nuovamente la parola)



PRESIDENTE

Lei non parla, Consigliere Contu. Si accomodi!



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla procedura. Lei non mi può negare di intervenire sulla procedura.



PRESIDENTE

Ha già parlato sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non riguarda lo stesso oggetto, quindi, per favore, le chiedo la parola e lei non me la può negare.



PRESIDENTE

Chiede un'inversione dei punti all'o.d.g.? Faccia la richiesta.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Capisco che ci sia un po' di tensione in aula, però chiedo ai colleghi e, in particolare, al Consigliere Cattaneo di ristabilire almeno un rapporto di correttezza tra di noi.
In merito alla questione che voglio sollevare, approfitto della presenza dell'Assessore D'Ambrosio...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, lei ha preso la parola per chiedere l'inversione di un punto all'o.d.g. Se non interviene su tale richiesta, le tolgo la parola.



CONTU Mario

Questa mattina i Capigruppo e l'Assessore D'Ambrosio hanno incontrato una delegazione in relazione a una problematica sollevata dalle cooperative sociali che investe la materia della sanità. Tale incontro si è concluso con una serie di impegni da parte dell'Assessore.
Chiedo che, anche rispetto all'economia dei lavori e per correttezza nei confronti degli altri Consiglieri, l'Assessore D'Ambrosio svolga una comunicazione in aula in relazione agli impegni assunti.



PRESIDENTE

Questa non è una richiesta di inversione.



CONTU Mario

Chiedo di anticipare le comunicazioni da parte dell'Assessore D'Ambrosio.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, le tolgo la parola.
La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere



RIBA Lido

Ritenevamo in molti che si dovesse concludere l'esame del provvedimento di legge sulle imprese turistiche, in quanto era rimasto sospeso per un passaggio in Commissione, che è stato fatto, e avevamo detto ieri, nella riunione dei Capigruppo, che doveva essere discusso oggi.
A tale provvedimento è stato anteposto il provvedimento sull'esercizio provvisorio. Non ho detto niente al momento poiché ritenevo che la discussione sull'esercizio provvisorio potesse essere effettuata con una certa speditezza. Così non è stato perché sono intervenuti problemi relativi al testo, per cui ritengo che questa speditezza non ci possa essere nei termini che erano stati preventivati.
Pertanto, chiedo se, autonomamente, non si ritenga di procedere all'esame del testo sulle imprese turistiche, per poi passare a quest'ultimo testo, prevedendo che su questo testo ci sarà la maggioranza in aula, mentre sull'altro testo non avrei la stessa sicurezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Poco fa avevo chiesto la parola sull'ordine dei lavori, ma siccome mi agito poco probabilmente non sono ascoltato.
Presidente, avendo preso atto di quanto è stato dichiarato dal Vicepresidente della Giunta e dall'Assessore alla sanità, che avrebbero dovuto svolgere una relazione che non sono in grado di poter fare se non dopo la riunione di Giunta prevista al termine di questo Consiglio, chiedo che ci sia l'impegno da parte della Giunta a fare una comunicazione sulla vicenda del Direttore delle Molinette come primo punto all'o.d.g. della seduta di venerdì mattina. La questione assume una rilevanza importantissima, perché si riferisce al più grande ospedale del Piemonte.
Siamo in presenza di fatti che sono accaduti con rappresentanti della maggioranza che parlavano di ritorno a "Tangentopoli". Abbiamo avuto un lungo dibattito sui 73 miliardi relativi alle consulenze che sono state affidate in un anno in Piemonte e, in questo frangente, mentre si parla di ritorno a "Tangentopoli", il Direttore delle Molinette viene "pescato" come dicono gli americani, con la "smoking cane", con la canna ancora fumante, cioè in flagranza di reato. Si parla di inserire un ticket per il Pronto Soccorso per i piemontesi.
La questione ha dimensioni importantissime per quest'aula e per tutti i piemontesi, per cui chiedo che al primo punto dell'o.d.g. del Consiglio di venerdì ci sia una comunicazione da parte della Giunta sulla vicenda.



PRESIDENTE

Convoco immediatamente la Conferenza dei Capigruppo in Sala A).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.59 riprende alle ore 17.30)


Argomento: Esercizi provvisori

Proseguimento esame disegno di legge n. 372: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2002 per la Regione". Esame ordine del giorno n. 418 inerente a "Modalità di adozione della legge d'esercizio provvisorio del bilancio preventivo 2002"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prosegue ora l'esame degli emendamenti presentati all'art. 1 del disegno di legge n. 372.
L'emendamento n. 1.1) è già stato illustrato, per cui procediamo con le dichiarazioni di voto.
La Giunta ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Chiedo di porre in votazione prima l'emendamento successivo.



PRESIDENTE

Non si può, Consigliere Cattaneo, chiedere l'inversione, perché viene posto in votazione prima l'emendamento più lontano e poi quello più vicino.
Fra la data 31 marzo e 1 aprile, è più lontano il 31 marzo.
Tutti gli altri emendamenti si riferiscono a parti successive dell'articolo. Nelle leggi non è possibile invertire l'ordine e approvare emendamenti a commi successivi rispetto al primo.
La parola al Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

Siccome vi è una novità nella procedura di approvazione di questo disegno di legge della Giunta regionale, si è svolta una Conferenza dei Capigruppo dove sono stati depositati, da parte di un gruppo di Consiglieri, circa cinquanta-sessanta emendamenti. Quindi, sono emendamenti che, di fatto, dichiarano un atteggiamento di prudenza - dico così per essere più garbato - da parte dei Consiglieri di opposizione sulla legge di esercizio provvisorio.
Voteremo contro questo emendamento, semplicemente perché manteniamo la posizione che abbiamo già esplicitato nella Conferenza dei Capigruppo.
A fronte dell'approvazione di questo disegno di legge sull'esercizio provvisorio, che, di fatto, è uno strumento tecnico, perché si basa sul bilancio, strumento finanziario che verrà approvato entro marzo o aprile del 2002, per l'attuazione del programma di governo - ancorché, dicevo, non siamo contrari a limitare l'esercizio provvisorio al 31 marzo - diamo la nostra disponibilità a fronte - e concludo - di un'approvazione della legge di esercizio provvisorio come presentata da parte della Giunta regionale.
Vi erano alcuni problemi sollevati da colleghi durante la Conferenza dei Capigruppo relativamente ai successivi emendamenti. Se vi fosse il ritiro di questo emendamento riguardante la questione dell'assegnazione dei fondi destinati alla sanità e, conseguentemente, il ritiro dei sessanta emendamenti di fatto ripetitivi e prudenziali - per non usare un termine poco garbato, "ostruzionistici", che spesso sollecita polemiche in quest'aula - naturalmente non avremmo nulla in contrario a produrre un emendamento di Giunta, o un emendamento del Consiglio, o una ripresentazione di questo emendamento al fine di limitare, solo in questo caso, l'esercizio provvisorio al 31 marzo 2002.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Intervengo per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento.
Assessore Burzi, mi pare che siamo in presenza di un segnale di apertura, da parte del Presidente Cattaneo, se ho inteso bene, e quindi probabilmente, bisognerà chiedere una sospensiva.



CONTU Mario

BURZI, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)



CONTU Mario

E' appena terminata la Conferenza dei Capigruppo!



CONTU Mario

Ma, a questo punto, è la minoranza che, probabilmente, ha bisogno di confrontarsi alla luce delle novità comunicate dal Presidente.
Volevo solo fare una considerazione, Assessore, perché ho cercato di capire la ratio, pur avendola proposta: cosa osta, diciamo così, a dividere un bilancio per l'esercizio provvisorio con il divisore 4 anziché con il divisore 3? Cosa osta? Quali sono le proporzioni della maggioranza in relazione alla possibilità di presentare il bilancio entro una data che è compatibile con l'esercizio provvisorio? Non riesco a comprendere le ragioni. Sono un po' in difficoltà: non riesco a capire la resistenza, da parte della maggioranza, ma è evidente che, alla luce di questo nuovo dato di apertura e disponibilità, forse, Presidente, preannunciando il nostro voto favorevole, sarebbe opportuno concedere cinque minuti di sospensione alla minoranza per poter valutare gli elementi di novità introdotti dall'intervento del Presidente Cattaneo.



PRESIDENTE

Concedo cinque minuti di sospensione. Vi dirò che non conceder questioni sospensive, perché sono già state respinte.
Riprenderemo i lavori alle ore 17.50.



(La seduta, sospesa alle ore 17.37 riprende alle ore 18.46)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che, in seguito alla sospensione, sono state precisate le seguenti posizioni.
La Giunta esprime parere favorevole all'emendamento relativo alla sostituzione della data "30 aprile 2002" con "31 marzo 2002".
Tutti gli altri emendamenti sono da considerarsi ritirati.
Inoltre, è stato presentato un ordine del giorno collegato (n. 418), ai sensi dell'art. 78, comma 2, del Regolamento, il cui testo recita: "Nell'adottare la legge di esercizio provvisorio del bilancio preventivo 2002 il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a comunicare alla competente Commissione consiliare i provvedimenti amministrativi concernenti risorse assegnate al comparto sanitario, entro e non oltre sette giorni dalla loro adozione; impegna il Presidente del Consiglio a garantire il rispetto dei termini di cui sopra".
Su questo ordine del giorno la Giunta ha espresso parere favorevole.
Detto questo, possiamo procedere alla votazione dell'emendamento n. 1.1) sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1 come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul collegato ordine del giorno n. 418, di cui ho dato lettura poc'anzi.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Iscrizione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 283: "L.R. n. 32/01. Relazione della Giunta delle Elezioni sull'istruttoria della valutazione di insindacabilità, nell'ambito di un procedimento civile, nei confronti del Consigliere Alessandro Di Benedetto". Esame collegato ordine del giorno n. 419 inerente a "Legge regionale su insindacabilità dei Consiglieri regionali"


PRESIDENTE

Colleghi, come convenuto, prima della chiusura dei lavori, diamo per iscritta all'o.d.g. la proposta di deliberazione n. 283, come anticipato dal Consigliere Mellano, Presidente della Giunta delle Elezioni, relativa ad una valutazione di insindacabilità nei confronti del comportamento di un Consigliere regionale, ai sensi della L.R. n. 32/01.
A mie mani ho il verbale della Giunta delle Elezioni.
La parola al Consigliere Mellano, che interviene in qualità di Presidente della Giunta delle Elezioni.



MELLANO Bruno

Presidente, cari colleghi, mi trovo oggi a svolgere una breve relazione, come Presidente della Giunta delle Elezioni, ma in una funzione particolare, nuova che deriva dalla recente L.R. n. 32/01, che ha come titolo "Norme in materia di valutazione di insindacabilità dei Consiglieri regionali, ai sensi dell'art. 122, comma 4, della Costituzione".
La legge è entrata in vigore il 13 dicembre e siamo immediatamente investiti da un caso che riguarda un nostro collega Consigliere, Alessandro Di Benedetto.
La Giunta delle Elezioni si è riunita urgentemente martedì, ha aggiornato la seduta a questa mattina e si è giunti all'approvazione di una relazione motivata che ho provveduto immediatamente a trasmettere al Presidente del Consiglio, Roberto Cota.
Da tale relazione, omettendo tutta la parte iniziale, leggerei semplicemente il corpo centrale che riassume anche la decisione assunta dalla Giunta delle Elezioni: "Dopo la discussione che vede la partecipazione di alcuni componenti, il Presidente Mellano pone il votazione la seguente proposta di relazione.
La Giunta delle Elezioni, in ottemperanza all'art. 4 della L.R. n. 32/01, è l'organismo interno consiliare che ha il compito di 'procedere all'istruttoria della valutazione di insindacabilità e di riferire al Consiglio.
La Giunta, su richiesta del Presidente del Consiglio regionale del 10 dicembre 2001, deve procedere all'istruttoria per riferire al Consiglio sulla insindacabilità concernente il Consigliere regionale Alessandro Di Benedetto con riferimento ad un procedimento civile pendente nei suoi confronti presso il Tribunale di Torino, ove il Consigliere è convenuto.
La pretesa risarcitoria, azionata dal suddetto procedimento, trae origine da un volantino distribuito dal suddetto Consigliere il giorno 31 luglio 2000 davanti alla sede della Regione Piemonte, contenente le seguenti testuali espressioni: 'No alle Olimpiadi dei mariuoli! Il centrodestra, con l'accordo del centrosinistra, vuole nominare un condannato per corruzione con sentenza definitiva ad un anno (riguardante lo scandalo Zampini) - La direzione dell'Agenzia per le opere delle Olimpiadi non può essere assegnata ad un mariuolo - in un Paese normale nessun tangentista pu gestire 1.500 miliardi - Amato vuol mettere la volpe alla guardia del pollaio - Noi chiediamo che qualunque persona nominata sia competente e incensurata. F.to: Gruppo regionale Insieme per Di Pietro, il Consigliere regionale Alessandro Di Benedetto'".
Voglio ricordare, fuori dal verbale, che tale volantino rispecchiava l'azione condotta dal Consigliere Di Benedetto ed altri Consiglieri nei giorni precedenti. Il 24 luglio 2000, il Consigliere Di Benedetto presenta l'interpellanza n. 146 inerente a "Notizie su nomine alla direzione dell'Agenzia per le opere delle Olimpiadi". Sempre nello stesso giorno il Consigliere Di Benedetto, insieme ai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Brigandì, presenta l'ordine del giorno n. 59 inerente a "Nomina del Direttore dell'Agenzia per le opere pubbliche delle Olimpiadi 2006". Il giorno 25 luglio 2000, il Consigliere Di Benedetto distribuisce un comunicato stampa. Il giorno 27 luglio 2000, il Consigliere Di Benedetto chiede, in aula, l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 59. Il giorno 31 luglio 2000, il Consigliere manifesta davanti al palazzo della Regione, distribuendo il volantino.
Ho voluto ricordare questi passaggi per chi, non facendo parte della Commissione forse non conosceva i fatti.
Continuo nella lettura del verbale: "La Giunta ha ritenuto che la fattispecie rientra sia nella L.R. n.
32/01, sia nel quarto comma dell'art. 122 della Costituzione e, di conseguenza, che il Consigliere Di Benedetto abbia, legittimamente esercitato il suo diritto di critica come Consigliere regionale in ordine a questioni di indubbio rilievo pubblico nel quadro di quelle attività che possono senz'altro definirsi prodromiche e/o conseguenti agli atti tipici del mandato consiliare.
Inoltre, si conviene che il contenuto delle dichiarazioni del volantino corrispondono ad una manifestazione 'extra-moenia'" - fuori dalle istituzioni - "dell'attività del Consigliere, in quanto appaiono sostanzialmente riconducibili ed attinenti ad altre espresse nell'esercizio di specifiche funzioni consiliari, quali sono gli atti di sindacato ispettivo".
Nel verbale viene registrato che il Consigliere Di Benedetto, pur essendo parte della Giunta delle Elezioni, ha abbandonato l'aula al momento del voto.
Il Presidente, dopo discussioni che vengono omesse, pone in votazione per alzata di mano, la proposta di relazione.
Il risultato della votazione è il seguente: presenti 15 Consiglieri votanti 14, favorevoli 14 (non partecipa alla votazione il Consigliere Contu).
La proposta di relazione viene, quindi, approvata e trasmessa al Presidente del Consiglio per i successivi adempimenti.
Concludo la relazione chiedendo all'aula che la stessa venga approvata.
Sottolineo il fatto che non siamo chiamati a giudicare o a valutare le azioni e le parole del Consigliere Di Benedetto, ma semplicemente a sancire con una procedura nuova, perché siamo al primo caso affrontato - se le azioni compiute dallo stesso rientrano o meno nel mandato del Consigliere regionale.
La Giunta delle Elezioni ha valutato, con 14 voti favorevoli e una non partecipazione alla votazione, che tali azioni siano parte dell'azione del Consigliere e che quindi siano riconducibili e attinenti al mandato istituzionale.
Pertanto, come relatore, chiedo che la relazione venga approvata.



PRESIDENTE

Annuncio che è stato presentato dai Consiglieri Palma e Brigandì un ordine del giorno collegato al punto in discussione.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Faccio una dichiarazione a titolo del tutto personale.
Voterò a favore, però, siccome è la prima volta che votiamo un provvedimento del genere, e sento la delicatezza della questione, vorrei che ci assumessimo un impegno comune nel non considerare questo voto come un "via libera" che possa farci dimenticare il senso della misura, nel rispetto degli interlocutori con i quali discutiamo.
Si tratta di un provvedimento delicato che riguarda, da un lato, la tutela dei diritti politico-istituzionali dei Consiglieri, e, dall'altro c'è anche un problema di uguaglianza dei cittadini. Quindi, nel momento in cui rivendichiamo per noi questo diritto, dobbiamo sentire la responsabilità con comportamenti conseguenti.
Credo che questa sia non solo la prima deliberazione in tal senso che si assume in quest'aula, ma forse una delle prime che vengono assunte da un Consiglio regionale, come ricordava il Presidente Mellano, su questa materia.
Scusate il mio richiamo che può essere moralistico, ma per votare con tranquillità sentivo la necessità di pronunciare queste parole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì per dichiarazione di voto.



BRIGANDI' Matteo

Vorrei precisare che anch'io sento molto la responsabilità di questo primo voto in riferimento ad un argomento che è nuovo per questo Consiglio ma non è nuovo per altri Consigli regionali. Infatti, la Regione Veneto già più volte ha adottato provvedimenti, non a livello di Consiglio, ma a livello di Giunta, perché non c'era una legge applicativa dell'art. 122 della Costituzione.
Ritengo anch'io - poi lo ribadirò nell'ordine del giorno collegato che non si possa considerare il diritto dell'insindacabilità, sancito dall'art. 122 della Costituzione, come un privilegio del Consigliere, ma si debba trattare certamente di una prerogativa del Consiglio (di questo ne discuterò in sede di illustrazione dell'ordine del giorno).
E' evidente che il compito di un Consigliere regionale non è quello di approfittare della propria carica per ledere i diritti soggettivi di altri cittadini. Tuttavia, è altrettanto evidente che, nel momento in cui un Consigliere regionale, un parlamentare, ecc., viene chiamato dal popolo in un'assemblea legislativa, possa e debba dire quello che pensa: possa e debba dirlo nell'aula in cui effettua il proprio mandato.
Non possiamo pensare che ci possa essere una legge penale che determina, che inibisce la parola all'eletto dal popolo e questo debba avere paura di dire le cose che pensa politicamente perché qualche giudice o qualcuno lo può querelare. E' chiaro che quello che si dice in questo Consiglio regionale ha un valore estrinseco e una valenza di carattere politico.
Chiunque dirà qualsiasi cosa all'interno del Consiglio regionale - un voto espresso, un'opinione data: bene o male, se avrà una sanzione, questa sarà di carattere politico.
Stiamo parlando delle opinioni date e dei voti espressi. Non posso pensare che se voto, ad esempio, una certa delibera e poi questa viene interpretata - oggi è di moda - come qualcuno che compie un certo tipo di reato, io possa essere chiamato in concorso per questo tipo di reato solo perché ho votato a favore. Non c'è più una regola democratica. Ognuno all'interno della camera di appartenenza, deve votare come meglio ritiene opportuno e deve dire le cose che meglio ritiene. Questa è l'interpretazione letterale della norma.
Abbiamo una norma di rango costituzionale, che ci dice che i voti e le opinioni espresse all'interno del Consiglio regionale, quindi gli atti tipici, gli interventi come questo, le interrogazioni e le interpellanze (atti di sindacato ispettivo), sono esenti da giurisdizione. Tocca a noi ed è questo il delicato compito cui credo facesse cenno il Consigliere Marcenaro - stabilire quale sia l'ambito di applicazione, cioè l'esatta portata della norma quando dice "voti dati ed espressioni rese nell'ambito della propria attività costituzionale".
Oggi dobbiamo affermare con chiarezza un principio che a me sembra sacrosanto e in seguito discuteremo su tutti gli altri.
Il principio che mi sembra sacrosanto è che quando un Consigliere regionale, di maggioranza o di opposizione, adopera un qualsiasi atto all'interno del Consiglio regionale, come poteva essere l'interrogazione del Consigliere Di Bendedetto (che, peraltro, avevo firmato anch'io) e poi la illustra extra-moenia, cioè al di fuori (all'interno della propria sezione di partito, per strada, ecc.), ma si limita all'illustrazione di un atto che è già perfetto all'interno del Consiglio regionale, questa è un'attività senz'altro inseribile nell'attività di Consigliere regionale.
Essendo tale, è un'attività esente da giurisdizione.
Badate bene, dobbiamo stare molto attenti e non cadere in un grosso tranello che è il condividere o non condividere l'opinione resa dal Consigliere, che non è quello che ci viene chiesto della legge. In questo momento, quello che ci viene chiesto, la domanda che ci viene posta è: l'illustrazione, con un volantino, con una conferenza stampa o con un qualsiasi mezzo, di un'espressione resa all'interno del Consiglio, è attività di Consigliere all'interno dell'art. 122 della Carta Costituzionale? Questa è la domanda. Non se ha fatto bene o male il Consigliere a compiere quell'azione, altrimenti ci sarebbe una sovrapposizione di giurisdizione e andremo a fare il lavoro dei giudici.
Poiché sono un convinto assertore che una grossa fetta dei danni che questa Repubblica oggi subisce è dovuta al fatto che c'è una sovrapposizione di poteri e chi appartiene al potere legislativo vuol fare il giudiziario e viceversa, sono molto attento a questo tipo di problemi.
Non dobbiamo cadere in questo tranello e non possiamo pensare se ha fatto bene o ha fatto male il Consigliere Di Benedetto, ma dobbiamo dire: "L'azione divulgativa di un atto tenuto all'interno di un Consiglio è inseribile nell'art. 122?". Se la risposta è "sì", dovremmo votare a favore della mozione presentata dal Consigliere Mellano, altrimenti dovremmo votare in maniera contraria.
Ritengo, con tutta serenità, che il Consigliere regionale, nelle sue prerogative, non abbia soltanto quella di dire ciò che pensa in aula, ma abbia il diritto e il dovere di andare a dire ai propri elettori, o comunque alla gente, quello che fa. Illustrare la propria attività all'interno del Consiglio, è un'attività inseribile nell'ambito delle espressioni rese da Consigliere regionale, quindi esente da giurisdizione.
Questo valga come dichiarazione di voto, ovviamente favorevole alla richiesta presentata dal Consigliere Mellano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Annuncio la mia astensione al provvedimento, dovendo necessariamente lasciare a verbale alcune considerazioni.
Il Consigliere Marcenaro, in parte, ha preceduto il senso del mio intervento. Avevo già detto, in sede di approvazione della legge, che secondo me, la legge era "monca". Ci siamo ritrovati, fra capo e collo, ad assumere un provvedimento sull'insindacabilità, un caso concreto, senza che la Giunta delle Elezioni, o comunque la stessa norma, prevedesse un ambito entro il quale la prerogativa del Consigliere si possa e si debba necessariamente limitare. Un conto sono gli atti istituzionali, un altro la libera espressione delle opinioni, un altro ancora è l'aspetto relativo alla tutela, garantita costituzionalmente, del comune cittadino. A questo dobbiamo prestare attenzione.
La sinistra, da sempre, ha dato sostegno e manifestato la propria difesa intransigente delle prerogative parlamentari e della libera espressione delle opinioni, in quel contesto, come manifestazione del proprio pensiero. Qui c'è una lastra sottile - è in tal senso l'intervento del Consigliere Brigandì - fra il pronunciamento sulla insindicabilità e il giudizio di merito sul fatto in sé, che compete ad altra autorità.
In questo mancato atto di accompagnamento alla legge e l'approvazione della stessa, io non mi sento, in coscienza, di esprimere un voto che fa però già un passo avanti, perché prendo atto degli impegni qui assunti e in sede di dibattito nella Giunta delle Elezioni, non darò il voto contrario, ma esprimerò con un voto di astensione in tutta libertà questa scelta che ancora mi pare un atto incompiuto, cioè l'atto legislativo che abbiamo assunto ci costringe a pronunciarci nel merito su un fatto che coinvolge un Consigliere, senza che però sia stato compiuto quell'approfondimento anche giuridico che consenta di trasformare l'insindacabilità nell'impunità rispetto ai comportamenti verso i cittadini, che, a loro volta, sono soggetti e destinatari di tutela garantita dalla Costituzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma per dichiarazione di voto.



PALMA Carmelo

Innanzitutto, intervengo per riconoscere le giuste preoccupazioni espresse dal Consigliere Marcenaro. Si tratta di preoccupazioni che in questa sede, rispetto ad atti di questo tipo, è giusto che il Consiglio si dia come misura di prudenza, ma per chi ha ascoltato con attenzione la relazione del Presidente Mellano è chiaro che il criterio che si è scelto di adottare e che in qualche modo fa precedente e impropriamente fa giurisprudenza è un criterio oltremodo restrittivo e oltremodo a tutela degli interessi di terzi e non già degli interessi del Consigliere regionale.
Laddove si afferma in maniera esplicita che "deve esistere una riconducibilità e un'attinenza dell'atto con cui si deve giudicare l'insindacabilità agli atti tipici del mandato parlamentare", si chiarisce che l'insindacabilità non costituisce l'immunità del Consigliere rispetto a terzi, ma una garanzia del Consiglio rispetto alle proprie funzioni e alle proprie prerogative.
Da questo punto di vista, l'ordine del giorno che abbiamo presentato insieme al collega Brigandì chiarisce questo punto, che è l'unico punto mancante nella legge istitutiva di questa procedura; chiarisce che l'art.
122 per i Consigli regionali, come l'art. 68 per il Parlamento nazionale non sono norme a tutela dell'immunità del Consigliere, ma norme a salvaguardia delle prerogative del mandato parlamentare e, da questo punto di vista, non sono - come è scritto, secondo me giustamente, nell'ordine del giorno - privilegio del singolo, ma prerogativa dell'assemblea.
Rispetto alle notazioni del Consigliere Contu, vorrei dire che egli probabilmente fa, anche dal punto di vista tecnico, un po' di confusione.
Nella legge che abbiamo votato, nella L.R. n. 32/01, non poteva esistere non solo non esiste, ma non poteva esistere - un criterio e una casistica a disciplina dell'insindacabilità proprio perché la legge si limita a recepire il disposto degli artt. 122 e 68 della Costituzione, che non stabiliscono i criteri di insindacabilità e attribuiscono semplicemente all'assemblea, caso per caso, di valutare se e dove l'atto sottoposto a sindacato giudiziario rientri o non rientri nell'ambito specifico del mandato parlamentare o del mandato consiliare.
Da questo punto di vista, la prudenza non la dobbiamo mettere tanto nella legge, ma nella - chiamiamola impropriamente - giurisdizione che esercitiamo valutando i singoli casi di sindacabilità o di insindacabilità.
In tal senso, risottolineo l'importanza della relazione che il Presidente Mellano ha letto, non solo perché è il primo caso, ma proprio perché stabilisce un criterio che va molto nella direzione della prudenza o della preoccupazione che alcuni Consiglieri, anche votando a favore della relazione, hanno ritenuto di dover enunciare e illustrare.
Colgo l'occasione per motivare la presentazione di un ordine del giorno, chiarendo che, laddove si parla di "sovranità del Consiglio rispetto all'esercizio delle funzioni stabilite dall'art. 122", non si intende ovviamente che il Consiglio esercita una sovranità politica laddove sceglie sulla base di motivazioni politiche se giudicare sindacabile un atto o un altro atto: significa semplicemente riconoscere che, sulla base dell'art. 122, il Consiglio non ha criteri da applicare, non ha una casistica a cui attenersi, ma deve, di volta in volta, valutare, in questo caso stabilendo il criterio ed eventualmente la casistica con i precedenti quali atti siano sindacabili o meno, quali atti rientrino o non rientrino nell'esercizio della funzione parlamentare.
Quindi, da questo punto di vista, dichiaro ovviamente di votare secondo la proposta della Giunta delle Elezioni e mi compiaccio che la prima applicazione di questa legge ci possa consentire di fare una serie di passi avanti importanti, non semplicemente sul piano della procedura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Sulla questione ho riflettuto anch'io in questi due giorni, perché vale la pena compiere i primi passi che costituiscono poi atti che generano una prassi nel tempo e quindi è bene cercare di evitare errori.
Io sono dell'idea che, certo, l'insindacabilità è una prerogativa del Consiglio, però non voglio neppure che tale affermazione eviti di considerare il fatto che sulla questione dell'insindacabilità sono poi coinvolte persone e non istituzioni.
Il caso in oggetto e i prossimi che dovessero arrivare, all'interno del quadro "la funzione di Consigliere in astratto e del Consiglio regionale insindacabile", dovranno poi trovare un'applicazione pratica nel caso sia coinvolta una persona fisica in atti che riguardano altra persona fisica che può ritenersi offesa, cioè purtroppo dobbiamo poi calarci nella concretezza e nell'asprezza delle cose materiali che accadono.
Se il sottoscritto esprime un'opinione lesiva, offensiva, così ritenuta tale da un terzo soggetto, fino a che punto posso sporgermi in modo insindacabile? Fino a che punto? Cioè fino a che punto devo evitare che un soggetto, un cittadino, di fronte a una mia iniziativa offensiva, non abbia più armi per farsi le proprie ragioni, se non quella di darmi un pugno? Devo capire.
Adesso la mia opinione è che in questo caso specifico il collega sia rimasto all'interno di una prerogativa di critica politica che è insindacabile, e lo è perché il collega ha semplicemente detto, sulla base delle cose che conosco, che in astratto ritiene - io devo dire che sono d'accordo con il collega che ha detto questo - che sia da evitare una situazione nella quale un insieme di lavori molto ingenti, legati alle Olimpiadi, siano dati da gestire - vado a memoria - a un "mariuolo tangentista". Condivido che laddove si gestiscono...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Mellano)



CHIEZZI Giuseppe

Abbi pazienza, Mellano! Ti spiego perché voto in un certo modo, ne rispondo... Mellano, abbi pazienza, qui siamo in un libero consesso in cui ci si assume la responsabilità di quello che si dice. Se quello che dico non ti fa piacere, mi dispiace molto, ma abbi pazienza anche tu! Mi dispiace e dico che in questa fattispecie che esamino, perché non è astratto "il Consiglio è insindacabile", questi sono gesuitismi, Mellano sono ipocrisie, va bene? Sono pure ipocrisie, facendosi scudo dell'istituzione; alla fine, c'è il Consigliere regionale che risponde o non risponde in tribunale, e io dico che in questo caso mi sembra insindacabile il fatto che in astratto qualcuno di noi dica: "Secondo me come politico, faccio un'interpellanza e secondo me è bene che a gestire certi affari non ci vadano i mariuoli". E' una sua opinione politica insindacabile. Questa è la mia opinione, perché non fa riferimento a persone, e quindi è insindacabile.
Possiamo dire quello che vogliamo in termini astratti e in termini politici. Questi sono i motivi in forza dei quali, dopo avere meditato dico la mia opinione che è insindacabile.
Quindi, magari, mi sento di dire la stessa cosa che ha detto il collega Mellano con altri ragionamenti; io giungo alla stessa conclusione, ma sulla base del ragionamento che vi ho proposto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera D'Onofrio per dichiarazione di voto.



D'ONOFRIO Patrizia

Il Gruppo Alleanza Nazionale esprime voto favorevole alla relazione del Presidente Mellano, ritenendo la condotta del Consigliere Di Benedetto riconducibile perfettamente all'attività tipica del Consigliere, bench espressa extra-moenia. Pertanto, rientra nella garanzia costituzionale di insindacabilità.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, procediamo alla votazione del provvedimento.



(Il Consigliere Di Benedetto esce dall'aula)



PRESIDENTE

Do atto che il Consigliere Di Benedetto si è allontanato dall'aula.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta "La fattispecie rientra sia nella L.R. n.
32/01, sia nel comma 4 dell'art. 122 della Costituzione e di conseguenza che il Consigliere Di Benedetto ha legittimamente esercitato il suo diritto di critica come Consigliere regionale in ordine a questioni di indubbio rilievo pubblico nel quadro di quelle attività che possono senz'altro definirsi prodromiche e/o conseguenti agli atti tipici del mandato consiliare. Inoltre, si conviene che il contenuto delle dichiarazioni del volantino corrispondono ad una manifestazione 'extra-moenia' dell'attività del Consigliere, in quanto appaiono sostanzialmente riconducibili ed attinenti ad altre espresse nell'esercizio di specifiche funzioni consiliari quali sono gli atti di sindacato ispettivo".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 35 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame del collegato ordine del giorno n. 419 presentato dai Consiglieri Palma e Brigandì.
La parola al Consigliere Brigandì per l'illustrazione.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente. Cercherò di illustrare l'ordine del giorno nella maniera più chiara possibile, perché la materia è estremamente complessa e ha subìto tutto l'insieme di evoluzione di carattere giurisprudenziale.
Ho ritenuto indispensabile presentare un ordine del giorno a questo provvedimento proprio perché ho sentito la stessa esigenza manifestata dal Consigliere Marcenaro.
Noi oggi, con questo voto, abbiamo sancito una prassi, e ricordo che la prassi era fino all'anno 2000 l'unico elemento che la Corte Costituzionale poteva valutare per capire come dirimere i conflitti di attribuzione.
Quindi, è importantissimo stabilire che la prassi di questo Consiglio regionale è una prassi esaustiva e non sindacabile.
Il Presidente Mellano, in Commissione, ha usato una prassi lodevole e garantista; ha sentito la persona che aveva fatto richiesta della dichiarazione di insindacabilità, il Consigliere Di Benedetto; ha invitato tutti i Consiglieri a porgli delle domande. Dopodiché si sono fatte le considerazioni in fatto e in diritto all'interno della Commissione, e si è votato per la mozione che abbiamo sentito poco fa.
Credo che questo Consiglio regionale debba affrontare immediatamente due problemi grossi in maniera chiara e sui quali incominciare a mettere dei paletti. Perché? Perché al riguardo vi sono due articoli della Costituzione: l'art. 68 che è generale, ripreso dall'art. 122 in riferimento al Consigliere regionale, che stabilisce l'ambito di insindacabilità.
Ora, come tutti sappiamo, ogni norma è interpretabile e forse mai nessuna norma come quella dell'art. 122 della Costituzione è stata così ampiamente interpretata.
Vi è un'interpretazione del Senato, che dice determinate cose un'interpretazione un po' più restrittiva della Camera, ed infine un'interpretazione della Magistratura ordinaria, che personalmente non mi sento di condividere per nulla, perché normalmente la Magistratura ordinaria dice: "E' insindacabile l'espressione data dal Parlamentare o dal Consigliere regionale che non vada ad incidere in un altro diritto costituzionalmente tutelato".
Questo significa, anche se è un ragionamento corretto e teoricamente condivisibile, che sostanzialmente l'art. 122 non viene mai applicato.
Perché la Costituzione protegge il nome, protegge la dignità, protegge qualsiasi cosa di quello che può essere infranto da una mera dizione, ed evidentemente va a svuotare completamente il potere di dire qualcosa all'interno di un'espressione o di un voto dato nell'esercizio delle proprie funzioni.
Ho già fatto un esempio che riporto in questo momento: il diritto di sciopero è un diritto costituzionalmente previsto, non esiste un meccanismo di tutela, un meccanismo di individuazione. Noi conosciamo tutte le lotte fatte con l'opposizione delle sinistre per tutelare il diritto di sciopero.
Sostanzialmente, come si viene fuori? Viene fuori che è un diritto che deve avere comunque dell'ambito applicativo e, nel momento in cui ha questo ambito applicativo, questo non può fare niente altro che andare ad inficiare un diritto costituzionalmente garantito.
Mi spiego: se io sciopero e blocco la produzione, faccio sciopero, per vado ad inserirmi con la potestà della libera imprenditoria, che è prevista dalla Costituzione.
Quindi, non abbiamo un diritto allo sciopero ipotizzabile che non vada ad incidere su un diritto costituzionalmente garantito. Questo è uguale.
Quindi, se noi accedessimo all'interpretazione giurisprudenziale potremmo non addivenire mai a tale determinazione, perché evidentemente il portato sarebbe privo di ogni contenuto.
Detto questo, intendo proporre all'aula due affermazioni di principio che credo siano da porre immediatamente e siano inderogabili: la prima è che l'insindacabilità è prerogativa del Consiglio e non privilegio del Consigliere. Che cosa significa? Significa che la natura giuridica che vogliamo dare, il fondamento, la ratio legis, il portato della norma che vogliamo dare alla norma approvata qualche giorno fa, è questo: noi stabiliamo esserci insindacabilità non perché il Consigliere Scanderebech o il Consigliere Brigandì piuttosto che il Consigliere Rossi si appropriano di un proprio privilegio per poter andare ad insultare la gente. Ma noi abbiamo approvato questa norma, perché quest'aula è un'aula legislativa e sovrana, sottoposta allo Stato, ma sovrana, e quindi, in quanto tale, ha diritto ad avere l'interezza della propria aula. Quindi, è una prerogativa di aula, non è una prerogativa del singolo Consigliere.
Quindi, l'interesse che dobbiamo sempre avere in mente e che dobbiamo tutelare non è l'interesse del collega, un interesse di confraternita o di carattere sindacale, ma è l'interesse dell'aula.
Questo dobbiamo dirlo chiaramente e dobbiamo far sì che la gente sia al corrente dell'impostazione che vogliamo dare.
Al secondo principio tengo molto perché ormai il criterio di federalismo è accettato da tutte le forze politiche, sia di destra, sia di sinistra. Quindi, un criterio importante che voglio affermare è la sovranità del Consiglio regionale nell'ambito di determinare l'applicazione dell'art. 122 della Costituzione. Cioè, la Camera dirà una certa cosa; il Senato dirà una certa cosa; i giudici diranno una certa cosa; noi siamo completamente indipendenti, e quindi sovrani, nel determinare l'ambito di applicazione di tale norma.
Poi, il Consigliere Chiezzi dirà che i fatti, quando non vengono nominati nella persona, sono insindacabili, mentre, se nomino la persona sono sindacabili.
Ognuno esprimerà le proprie opinioni: si voterà e si prenderà una decisione che spero sia costante. Noi siamo qui a creare la prima pietra di una giurisprudenza, però lo dobbiamo fare nella consapevolezza che quest'aula è sovrana.
Per questi motivi, confortato dall'amico Carmelo Palma, abbiamo presentato questo ordine del giorno per il quale chiediamo il voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente e colleghi, mi esprimerò in modo positivo nei confronti dall'ordine del giorno perché è chiaro che tra la norma giuridica e la norma morale vi sono differenze che, molte volte, non sono misurabili.
Sicuramente, la norma giuridica può essere tenuta più sotto controllo, ha un'interpretazione più restrittiva, mentre la norma morale che si riferisce ad un Consigliere, che misura il suo aspetto etico con le istituzioni e con il mandato che gli viene affidato dai cittadini, ritengo che debba essere interpretata in modo più elastico.
Di conseguenza, voto a favore dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'ordine del giorno n. 419, il cui testo recita: "Premesso che la legge regionale sulla insindacabilità dei Consiglieri è alla prima applicazione e, quindi, le motivazioni della deliberazione dell'assemblea sono presumibilmente destinate a diventare prassi che la coerenza con la prassi è l'elemento che la Corte Costituzionale fino al 2000, ha individuato come elemento costitutivo della legittimità dell'atto ciò premesso il Consiglio ritiene che in sede di applicazione della L.R. n. 32/01: 1) l'insidacabilità sia prerogativa del Consiglio e non privilegio del Consigliere 2) il Consiglio sia sovrano nel determinare l'ambito di applicazione dell'art. 122 della Costituzione".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Il Consiglio è aggiornato a venerdì mattina alle ore 10.00.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.30)



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