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Dettaglio seduta n.172 del 19/12/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 11.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Cavallera, Cotto, Ghigo Leo, Pichetto e Rossi Giacomo.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 372: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2002 per la Regione". Richiesta verifica numero legale


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame del disegno di legge 372.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Presidente e colleghi, il presente disegno di legge ha per scopo l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2002.
La nuova legge regionale di contabilità n. 7/01 prevede che il Consiglio autorizzi l'esercizio provvisorio con legge per periodi non superiori a quattro mesi. Con tale legge si autorizza in particolare l'accertamento e la riscossione delle entrate, l'impegno e il pagamento delle spese, sulla base del bilancio presentato al Consiglio. Bilancio che è stato già illustrato dall'Assessore Burzi, all'interno della I Commissione, lunedì mattina.
Possono essere stabilite eventuali limitazioni all'esecuzione delle spese obbligatorie, nonché l'entità degli stanziamenti utilizzabili per le altre spese, fino all'approvazione della legge di bilancio che non pu essere quindi successiva al 30 aprile.
L'art. 1 del disegno di legge in esame propone, al comma 1, l'esercizio provvisorio sino al 30 aprile 2002. Tale esercizio provvisorio si applica al bilancio di previsione 2002. Pertanto, l'esercizio provvisorio autorizza la gestione degli stati di previsione dell'entrata e della spesa contenuti nel disegno di legge n. 371, relativo al bilancio di previsione 2002. Il limite posto agli impegni sugli stanziamenti è fissato ad un quarto degli stessi.
Il comma 2 dell'art. 1 aggiunge che non si applicano i limiti del comma 1 ai capitoli del bilancio regionale relativi ai trasferimenti finanziari al Consiglio, ai capitoli relativi alle funzioni trasferite agli Enti locali, in applicazione della legge sul decentramento amministrativo, e agli stanziamenti previsti dalle LL.RR. n. 10/01 e n. 21/01, limitatamente ai capitoli delle spese di investimento e in conto capitale.
Il comma 3 dello stesso articolo esclude l'applicazione dei limiti previsti al comma 1 agli stanziamenti relativi agli interventi in merito di calamità naturali.
La I Commissione consiliare ha licenziato, nella seduta di lunedì 17 dicembre 2001, a maggioranza, il testo del disegno di legge e lo ha rimesso all'aula per la sua sollecita approvazione.



SAITTA Antonino

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Per la verifica del numero legale occorre una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., quindi di un intervento a favore ed uno contro.
Lei ha perfettamente ragione, Consigliere Saitta, però non è tollerabile che i Consiglieri partecipino alle attività più diverse (dai ricevimenti gastronomici al ricevimento vario delle delegazioni) quando è convocato il Consiglio regionale. Questo è intollerabile perché, se c'è Consiglio, si fa Consiglio. E' una questione di serietà: siamo qui per lavorare, non per giocare o fare altro.
Lei, Consigliere Saitta, ha perfettamente ragione a chiedere la presenza di tutti i Consiglieri regionali perché questo è un "andazzo" che non può continuare. Mi chieda però l'inversione dei punti all'o.d.g., per gentilezza.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Aspettando che i colleghi arrivino, essendo impegnati in una riunione pongo una questione all'Assessore e mi auguro che questa sia di importanza tale da meritare una risposta addirittura da parte del Presidente della Giunta.
Vede, Presidente del Consiglio e colleghi della maggioranza, è davvero anomalo che domani la Regione Lombardia voti il proprio bilancio, mentre la nostra Regione, che esprime, tra l'altro, il Presidente della Conferenza Stato-Regioni, per il secondo anno consecutivo ricorre all'esercizio provvisorio. E' un fatto che, di per sé, dovrebbe indurre i colleghi della maggioranza a fare qualche riflessione, perché non è vero che approviamo l'esercizio provvisorio per ragioni di forza maggiore. L'ho detto anche in occasione della discussione sull'aumento dell'addizionale IRPEF: lo scorso anno eravamo reduci dalle elezioni, c'era stata la campagna elettorale e questo, anche se non giustifica il ricorso all'esercizio provvisorio, è un po' più comprensibile.
Per il secondo anno consecutivo, quindi, la Giunta di centrodestra della Regione Piemonte, che ha aumentato l'IRPEF dello 0,5% al di fuori di un ragionamento complessivo sul bilancio, ricorre all'esercizio provvisorio, introducendo un elemento di ulteriore difficoltà nel valutare i documenti di bilancio della Regione e della Giunta di centrodestra.
Richiamo questo fatto politicamente grave: il nostro Presidente della Giunta è anche il Presidente della Conferenza Stato-Regioni e constato che la Regione Piemonte è, nel panorama delle Regioni italiane, il fanalino di coda, la Cenerentola. La Giunta regionale della Regione Piemonte fa ricorso all'esercizio provvisorio, mentre le Regioni che noi consideriamo partner per il peso politico ed economico che hanno, per il fatto che hanno un ruolo determinante nel Paese, stante il loro peso politico ed economico (Veneto, Lombardia, Umbria, Toscana, Emilia Romagna), entro domani approveranno il bilancio.
Seconda considerazione. Nei giorni scorsi abbiamo approvato l'addizionale IRPEF dello 0,5% e l'abbiamo approvata - vero, Saitta? - con l'obiettivo di ripianare il disavanzo della sanità per il 2001. Questo è stato detto. Durante la discussione è emerso altresì che l'orientamento della Giunta di centrodestra non era soltanto quello di compensare l'aumento dell'addizionale con la manovra sull'addizionale del gas, ma anche quello di dare un carattere temporale all'aumento dell'addizionale.
Il provvedimento che avete votato stabilisce che l'operazione deve avere il respiro di un anno e non di più: perfetto, vi prendo in parola! Se la Giunta di centrodestra, se l'Assessore competente, se i Partiti che la sorreggono, hanno ritenuto di dover dare alla manovra sull'addizionale il carattere temporale di un anno, è perché hanno fatto delle valutazioni di merito che attengono al bilancio della Regione del 2002.
Poiché la manovra, per quanto riguarda i 350 miliardi, che noi pensiamo di recuperare attraverso l'addizionale, serve a ripianare il disavanzo della sanità per il 2001 - voi avete ritenuto che la manovra non dovesse riguardare gli anni successivi - credo che questa scelta l'abbiate fatta ritenendo che, per quanto riguarda il 2002, non vi sarà disavanzo nella sanità. E' così? Questa è la domanda pregiudiziale.
Mi domando se per il 2002, per quanto riguarda la voce sanità, ci saranno problemi. Immaginate un disavanzo? Ci sarà un deficit? Non credo che voi riteniate di limitare la manovra sull'addizionale al 2001: è così? Mi sembra questa, colleghi, una questione preliminare della maggioranza.
Va bene che non si discuta del bilancio, ma che non sia possibile, in questa sede, avere un'idea di come voi immaginate che andranno i conti della sanità per il 2002, nel momento in cui fate ricorso allo strumento dell'esercizio, mi sembra, francamente, eccessivo.
Mi sembra giusto porre la questione come pregiudiziale, poich discutiamo se fare ricorso all'esercizio provvisorio per il 2002. Credo sia giusto che voi diciate, prima di tutto, e prima di entrare nel merito della discussione, se ritenete, per quanto riguarda il capitolo sanità - giusto Consigliere Saitta? - di ripianare il disavanzo del 2001 attraverso una manovra che costerà ai contribuenti piemontesi 350 miliardi, ma come risolverete questo problema se esisterà nel 2002? Francamente, mi sembra il minimo, visto che interveniamo con lo strumento dell'esercizio provvisorio.
Ciò premesso, Presidente, riassumo la questione che voglio porre, in qualche modo, in maniera pregiudiziale, perché politica.
Primo. Noi oggi discuteremo e voteremo, forse, l'esercizio provvisorio.
Secondo. Siamo il fanalino di coda tra le Regioni italiane. Siamo una delle poche Regioni - Regioni alle quali voi fate spesso riferimento - che oggi fanno ricorso allo strumento dell'esercizio provvisorio. Le altre Regioni entro poche ore voteranno i bilanci.
Ci volete dire che conti immaginate per il 2002, per quanto riguarda la sanità? Con l'addizionale IRPEF ripianate il 2001, ma sul 2002 quali problemi esistono? Francamente, credo che su questo punto sia corretto che l'Assessore competente ci dica una parola chiara e definitiva prima che la discussione entri nel merito dell'articolato relativo all'esercizio provvisorio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, non intervengo nel merito della questione, ma sull'ordine dei lavori.
Mentre noi abbiamo iniziato i lavori del Consiglio, è in corso, in Sala Morando, una riunione tra l'Assessore D'Ambrosio, i funzionari, il Consigliere Pozzo per l'Ufficio di Presidenza, gli esponenti della IV Commissione e i Capigruppo, con le cooperative sociali e con rappresentanti del terzo settore e delle organizzazioni sindacali.
Forse l'Assessore D'Ambrosio e altri hanno il dono dell'ubiquità, ma noi no. Quindi, o partecipiamo alle riunioni del Consiglio, in cui si inizia la discussione sull'autorizzazione all'esercizio provvisorio, oppure si conclude la riunione della delegazione alle 11.30 come è stato chiesto.
La contemporaneità di questi due incontri non è possibile.
Pertanto, chiedo alla sua sensibilità istituzionale la possibilità di trovare una soluzione a questa contemporaneità attraverso una breve interruzione del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente e colleghi, credo che non sia corretto, in quest'aula, farsi fare la morale e la predica dalla Consigliera Manica. Le dico subito che è qui presente il Presidente della IV Commissione Consigliere Pedrale...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, continui l'intervento.



CATTANEO Valerio

Fino a questa mattina ero ancora Capogruppo di Forza Italia, ma non sono stato invitato a quella riunione; probabilmente, sarà stata organizzata all'ultimo momento, non voglio polemizzare.
Il Presidente della IV Commissione, Pedrale, è in aula, quindi si possono continuare i lavori del Consiglio regionale. E' stato iscritto un punto all'o.d.g., un Consigliere di opposizione ha chiesto la verifica del numero legale, poi con responsabilità l'ha ritirata, forse perché nel frattempo ha contato il numero dei Consiglieri e il numero legale era assicurato. Avevamo già iniziato la discussione generale tant'è che il Consigliere Ronzani ha già svolto un primo intervento. Chiedo, pertanto, di procedere.
Ormai la riunione in Sala Morando starà avviandosi alla conclusione possiamo chiedere di chiuderla immediatamente, perché credo sia più utile discutere l'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

Preciso che la seduta era convocata per le ore 10.00, ma l'ho riaggiornata alle ore 10.30. Alle ore 10.20, l'Assessore D'Ambrosio mi ha comunicato che c'era una delegazione che chiedeva di essere ricevuta. Gli ho risposto che erano problemi suoi, perché non è possibile che i lavori vengano costantemente interrotti da chi chiede di essere ricevuto durante i lavori del Consiglio regionale. L'Assessore D'Ambrosio mi ha risposto che avrebbe ricevuto la delegazione. Gli ho detto che, tassativamente, doveva essere in aula entro le ore 11.00, perché non è possibile riaggiornare venti volte le sedute del Consiglio regionale. L'Assessore D'Ambrosio non era autorizzato a continuare la riunione oltre le ore 11.00.
Andiamo avanti, sarà un problema dell'Assessore, non è una riunione convocata da questa Presidenza e non ha i caratteri dell'ufficialità.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Non ha i caratteri dell'ufficialità. Intervengo sull'esercizio provvisorio, però ho ricevuto, poco fa, una telefonata da parte dei rappresentanti delle cooperative che mi chiedono come mai alla riunione è presente solo l'Assessore D'Ambrosio. A questo punto, ho risposto che noi siamo in aula. Ho risposto che non posso partecipare alla riunione, per questo senso di responsabilità deve essere valido per tutti, anche per l'Assessore D'Ambrosio. Quindi, credo che la giusta riflessione del Presidente del Consiglio regionale dovrebbe avere come effetti pratici o di partecipare alla riunione, oppure di dire all'Assessore D'Ambrosio di non fare più così.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Saitta, non voglio avvelenare la seduta prima di Natale.
Sospendo i lavori del Consiglio per un'ora perché c'è l'inaugurazione della Biblioteca.
La seduta riprenderà alle ore 12.30.
Invito i Consiglieri ad essere puntuali in aula, altrimenti ritiro i registri e ci rivedremo il 31 dicembre.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.23 riprende alle ore 12.31)


Argomento: Varie

Proteste da parte di alcuni Consiglieri in merito al blocco dell'ingresso di Palazzo Lascaris da parte di manifestanti


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiede di parlare il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Volevo solo chiedere se lei ritiene, come Presidente del Consiglio, che l'entrata principale di Palazzo Lascaris sia bloccata da una manifestazione. Questa, per quel che mi riguarda, è interruzione di pubblico servizio.
Come Consigliere, ho dovuto fare il giro del palazzo ed entrare dalla porta di servizio: questo mi pare un fatto, in una giornata di Consiglio regionale, completamente assurdo e non accettabile.
La prego, Presidente, di assumere i provvedimenti del caso nei confronti di chi ha bloccato l'ingresso di Via Alfieri n. 15.



PRESIDENTE

Ha perfettamente ragione, Consigliere Angeleri. Ho già provveduto.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marcenaro, ho dato un giudizio perché è interdetto l'accesso al Consiglio regionale.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Visto che c'è stato un intervento fuori microfono del Consigliere Marcenaro, volevo anch'io testimoniare il fatto che, con altri colleghi, ho cercato di "intrufolarmi", dietro la grande mole del Vicepresidente Riba in Consiglio. Purtroppo non è stato possibile entrare - forse per mancanza di peso politico e, magari, anche fisico - dal portone principale perch in quel momento, c'era una carica da parte dei manifestanti che alcuni poliziotti cercavano di bloccare dall'ingresso del Consiglio.
Non so quali siano i motivi del contendere, so solo che cinque minuti fa non sono riuscito ad entrare in Consiglio regionale dal portone principale. Può non essere un problema istituzionale, è stato posto in modo formale dal Consiglieri Angeleri, devo però testimoniare, per onestà di cronaca, che quanto affermato dal Consigliere è vero.
Peraltro, devo ricordare che sono stati lanciati degli scatoloni dietro le spalle del Vicepresidente Riba quando è entrato in Consiglio. Erano naturalmente scatole vuote, ma sono state tirate alle spalle di un Consigliere. E' un problema, secondo me. Dobbiamo chiarirci perché abbiamo i sistemi di sicurezza, ecc.
Consigliere Marcenaro, è un problema politico perché non è detto che qualcuno fa le manifestazioni e sta a due metri di distanza dal Consiglio e qualcun altro, invece, sta dentro il portone, occupando il portone e impedendoci di entrare. Ero con il Vicepresidente Riba quando abbiamo deciso di entrare dalla porta principale, ma non ho potuto farlo.
Per senso di responsabilità rispetto agli ufficiali che erano lì e mi hanno chiesto di non entrare dal portone principale per evitare di creare incidenti, sono entrato dal portone secondario. Non è un problema, ma visto che è stato posto, è vero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Non è in discussione la libertà dei Consiglieri di entrare nell'aula del Consiglio regionale, non voglio fare del mio caso un caso contrapposto a quello di altri. Sono arrivato con il Consigliere Papandrea un po' in ritardo perché abbiamo partecipato ad un funerale; abbiamo trovato una manifestazione, ma siamo entrati. Mi hanno chiesto se potevo portare dentro un pacco, ma ho risposto di no. Dopodiché c'è libertà di manifestazione, ci sono regole che la determinano, ritengo che questo faccia parte delle cose normali. Ci sono delle regole e degli ufficiali di pubblica sicurezza che valutano se tali regole sono rispettate o meno.
Chiedo, semplicemente, che il Consiglio regionale si occupi delle questioni di cui è competente, senza spiegare agli ufficiali di pubblica sicurezza come devono fare il loro lavoro.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, della sicurezza e dell'accesso al Consiglio regionale devo occuparmi io e non gli ufficiali di pubblica sicurezza. Vi ringrazio delle sollecitazioni, ma devo occuparmi del libero accesso dei Consiglieri al Consiglio regionale: è uno dei miei compiti.


Argomento: Esercizi provvisori

Proseguimento esame disegno di legge n. 372: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2002 per la Regione"


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione generale in merito al disegno di legge n.
372.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, colleghi e Assessore Burzi, esaminiamo questo esercizio un esercizio completo, non come quello dell'anno precedente che era parziale perché le elezioni erano avvenute in primavera. Ora è un'operazione che non salva nemmeno gli aspetti formali. Nell'anno precedente ci poteva essere la giustificazione che il dibattito relativo alle scelte connesse al bilancio aveva le caratteristiche che conosciamo tutti. Non si è fatto, cioè, alla fine del precedente esercizio, ma, parzialmente, durante la primavera successiva. Praticamente, non c'è mai stato quel momento che, come voi potete vedere in questi giorni nel Parlamento nazionale, è un po' il cuore dell'operatività...



(Brusìo in aula)



TAPPARO Giancarlo

Presidente, scusi, forse continuo a disturbare i colleghi. Sono un po' imbarazzato. Se mi toglie la parola la ringrazio.



PRESIDENTE

Colleghi, per gentilezza fate un po' di silenzio.



TAPPARO Giancarlo

Grazie, Presidente.
Dicevo, questi momenti sono un po' il cuore della vita di un'istituzione: si stabiliscono le grandi direttrici. In Consiglio abbiamo deciso di farlo attraverso un documento solenne, come il Documento di programmazione economico-finanziaria. Queste grandi direttrici si materializzano, poi, nella parte più contabile, ma non con una semplice operazione ragionieristica, perché noi il bilancio di previsione non lo abbiamo mai considerato un'operazione puramente ragionieristica e credo sia giusto così.
Di tutto questo non è avvenuto nulla. Non sappiamo quali sono le priorità, le scelte di fondo. Non sappiamo come questo governo regionale questa maggioranza, vogliono posizionarsi attorno ad eventi connessi alla guida della funzione che la Regione Piemonte interpreta nel nostro sistema costituzionale. Quindi, alla fine di tutto questo gioco, praticamente approviamo all'incirca una paginetta e tutto si chiude qui.
Francamente, sono un po' deluso dal fatto che questa Giunta si "impianti" su un provvedimento del genere - e magari potrebbe "impiantarsi" anche dopo, con soluzioni come il buono scuola - non pensando che c'era una priorità su cui fare una lotta: quella di spiegare ai cittadini piemontesi le caratterizzazioni delle proprie scelte, le ragioni di questa maggioranza e i suoi grandi disegni politici. Se la Giunta non ha avvertito che quello era un momento centrale e più importante del buono scuola (senza peraltro sminuire l'argomento, che è di pari rango, ma con caratteristiche e funzionalità diverse), la situazione si aggrava ulteriormente.
Quindi, noi arriviamo in questi ultimi giorni dell'anno a discutere di una paginetta, senza conoscere e senza aver approfondito le grandi scelte connesse al Documento di programmazione economico-finanziaria e senza avere visto nemmeno il tentativo di presentare il bilancio di previsione e di dargli una qualche sostanza. Inoltre, tale documento potrebbe anche non arrivare.
Devo dire che è sorprendente che, in questi ultimi anni, avvenga ci che nella storia della Regione, dal 1970, non era mai avvenuto; si facevano degli sforzi enormi, ma si portava a compimento l'elaborazione e l'approvazione del bilancio di previsione. E' solo nel decennio appena passato, e in questo che incomincia, che si affronta un tema cruciale e centrale con una tranquillità sorprendente. Lo dico soprattutto alla maggioranza: così facendo, perde l'opportunità di spiegare alla comunità piemontese quali sono le sue le grandi scelte, le sue priorità, come seleziona le risorse, che priorità dà nell'allocare delle risorse di un certo tipo nell'ambito di un'emergenza rispetto ad altri aspetti.
Questi sono grandi temi che dovrebbero essere calati tra la gente, temi attraverso i quali si selezionano le scelte politiche anche da presentare alle elezioni. Solo così la Giunta potrebbe spiegare perché ha privilegiato certi campi rispetto ad altri, mentre l'opposizione ha contestato questo disegno. Questo è legittimo; è sostanzialmente una parte della democrazia nella quale vorremmo misurarci. Noi ci sentiamo come opposizione menomati in questo senso.
Altre Regioni importanti compiono questo atto fondamentale: la Lombardia, il Veneto, l'Emilia, l'Umbria e la Toscana. Sono tutte Regioni che portano alla fine di quest'anno la definizione del documento-base della propria istituzione.
Quindi, mi pare che occorra - e concludo - cercare di cambiare strada.
Lo dico anche all'Assessore Burzi e lo voglio dire costruttivamente colleghi: non voglio fare una polemica, perché potrei anche giocare al "tanto peggio tanto meglio" e divertirmi a sparare sulla Giunta e su questa maggioranza, ma poiché prioritariamente ho a cuore l'interesse della nostra gente, del Piemonte della nostra comunità, ritengo utile che, almeno l'anno prossimo, l'Assessore si assuma l'impegno di compiere per tempo tutti questi atti con pieno approfondimento e con il dovuto spazio.
Vorremmo almeno sentirci dire questo impegno, e non "passare" questo provvedimento velocemente; per contro, succede che ci fermiamo a parlare di altre questioni, certamente importanti, con lunghissimi discorsi. Questo tema dovrebbe avere una priorità e un rango estremamente elevato (non voglio dire migliore) rispetto ad altri ed invece non lo facciamo.
Mi sento come un Consigliere a cui, in qualche modo, è stato tolto uno spazio di approfondimento e di comprensione. Chiedo quindi vivamente a questo governo regionale, all'Assessore competente, alla maggioranza un gentlemen agreement, un accordo. Questi sono i temi prioritari che devono avere gli spazi adeguati e gli approfondimenti adeguati: facciamolo almeno per la prossima volta! E' chiaro che sono amareggiato, indignato, rattristato di questa circostanza che, ancora una volta, ci fa approvare una piccola cosa, una paginetta, per una grande necessità: quella di sapere dove va la Regione Piemonte.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta di informazioni all'Assessore D'Ambrosio in merito all'arresto del dottor Odasso, Direttore generale dell'Ospedale Molinette


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Purtroppo, questa mattina non riesco a svolgere il mio intervento. In primo luogo, perché c'era la questione del numero legale.
Non riesco a svolgere l'intervento sull'esercizio provvisorio, perch sono costretto a chiedere alcune informazioni all'Assessore alla sanità e al Presidente Ghigo. Mi pare importante che l'Assessore riferisca in ordine al fatto che alcune informazioni giornalistiche accreditate riferiscono dell'arresto di una persona importante nella sanità piemontese, cioè del Direttore delle Molinette, dottor Odasso. Inoltre, riferiscono anche dati preoccupanti in ordine alle modalità con cui è avvenuto e le occasioni che hanno determinato tale arresto.
Siccome mi pare una questione di grandissima importanza per l'immagine della Regione Piemonte e, data l'importanza dell'Ospedale, per i riflessi che avrà anche sul piano nazionale, chiedo all'Assessore di riferire immediatamente le informazioni di cui è in possesso in ordine a tale evento.
Quindi, prima di continuare, siccome stiamo discutendo di questioni in qualche maniera connesse con la sanità, se le notizie riferite sono vere credo che ci sia la necessità di fermarci un momento per avere informazioni complete e riprendere la discussione su questo veritiero bilancio provvisorio.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni dell'Assessore D'Ambrosio in merito all'arresto del dottor Luigi Odasso, Direttore generale dell'Ospedale Molinette. Richiesta sospensione della seduta


PRESIDENTE

L'Assessore D'Ambrosio è presente. Se vorrà, farà una dichiarazione.
Prego, Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Posso riferire solo quanto è a mia conoscenza, cioè che è avvenuto l'arresto del Direttore generale delle Molinette, dottor Odasso.
Non so altro. Posso solo aggiungere il mio rammarico fortissimo, perch è chiaro che l'Azienda Molinette è l'azienda pilota, l'azienda immagine della sanità piemontese. La questione mi rattrista moltissimo.



PRESIDENTE

Di più è impossibile sapere, anche da un punto di vista tecnico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Grazie, signor Presidente.
Preso atto delle dichiarazioni dell'Assessore, che, al momento - così dice - non è in grado di dire qualcosa di più, chiederei solo che proseguendo la discussione che dobbiamo fare, ci sia l'impegno di aggiornare il Consiglio regionale su questo punto quando l'Assessore e la Giunta disporranno di informazioni che ci consentano di capire meglio la questione.
Prendiamo atto delle dichiarazioni rese in questo momento, ma chiediamo che il Consiglio sia messo in condizione di conoscere questo punto che, voi capite, riguarda un funzionario, naturalmente con la dovuta delicatezza.
Volevo semplicemente chiedere questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Di Benedetto.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Presidente, spero veramente che venga accettata la richiesta avanzata dai colleghi Saitta e Marcenaro appena l'Assessore avrà informazioni sufficienti per dare comunicazione all'aula, chiedendo magari di sospendere o invertire i lavori.
Come lo stesso Assessore ha precisato, le Molinette sono il primo ospedale del Piemonte e quanto successo è estremamente grave.
Come tutti i colleghi, sono in attesa di notizie, per cui farò seguire il mio intervento alle risposte dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Penso che sia l'esigenza che abbiamo tutti. Nel senso che, appresa la notizia, ci eravamo tutti iscritti per intervenire in merito e non per svolgere altri tipi di dibattiti. La prima cosa che possiamo fare in un'aula è di chiedere una relazione all'Assessore, in quanto si tratta della prima ASO del Piemonte, la più importante struttura sanitaria e di consentire all'Assessore, ovviamente, mi sembra del tutto ovvio, di poter acquisire il massimo possibile di informazioni da rendere all'aula, posto che una questione di tale rilevanza non può diventare semplicemente un dibattito giornalistico.
Il Consiglio regionale del Piemonte, che ha la massima competenza su una struttura come quella, deve poter essere informato, per quanto possibile, dello stato dei fatti.
Mi rendo conto che esistono compiti e competenze tra le aule consiliari, le sedi istituzionali e chi direttamente indaga, quindi la Magistratura e le sedi competenti. Noi non vogliamo assolutamente che ci sia alcuna sovrapposizione di questo. Semplicemente, vogliamo svolgere il ruolo di informazione relativamente a noi e ai cittadini piemontesi che ci è consentito.
Per queste ragioni, chiedo al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, stante l'ora e l'ordine dei nostri lavori, cosa intende fare. Se intende proseguire il dibattito sull'esercizio provvisorio, che, peraltro così come emerso dal dibattito in Conferenza dei Capigruppo, aveva il problema di discutere prima altri testi di legge e questioni, e doveva essere l'ultimo punto: intende proseguire così, pur essendoci già questa questione sopravvenuta a quest'altra, o vuole consentire all'Assessore D'Ambrosio, opportunamente, di assentarsi in questo momento per acquisire le informazioni che, da questo punto di vista, deve fornire al Consiglio? In merito a tale vicenda, che ha carattere di eccezionalità, chiedo al Presidente come intende procedere e se, da questo punto di vista, vuole sentire anche l'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, di fronte alla notizia relativa alla restrizione della libertà personale del Direttore generale dell'ASO 1 che non viene smentita, ma viene data per certa, la mia opinione è che, certo, si possono acquisire le informazioni che si ritengono opportune, però l'informazione principale è già stata acquisita.
A questo punto, non mi interessa sapere in che modo è stato arrestato e in quali circostanze, questi sono atti esterni. So già, insieme ai cinquantanove Consiglieri regionali, che da questo momento si apre una vacanza di gestione dell'Azienda.
Quindi, chiedo che con una breve sospensione si dia modo all'Assessore di rispondere a tale evento e non relativamente alle modalità dell'arresto.
E' stato arrestato, non è più in grado di svolgere questo importante compito, ma l'Assessore cosa fa? Quale iniziativa precisa assume per consentire a quell'Azienda ospedaliera di avere una direzione?



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



CHIEZZI Giuseppe

No, non si parli dei meccanismi automatici, perché l'Azienda Molinette non ne ha bisogno.
Lei, Assessore, in presenza di questo fatto, assume una decisione che riconsegna immediatamente a questa Azienda la capacità di essere gestita o no? Per questo, non penso che le sia utile sapere se è stato arrestato in una fattispecie piuttosto che in un'altra. Attualmente, non c'è più quindi, a prescindere dall'esito di tutta la vicenda, che è estranea alla nostra competenza, augurando la migliore soluzione, chiedo una sospensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Colleghi dell'opposizione, avete visto come nei giorni scorsi sono stato critico sui contenuti del programma e del Piano socio-sanitario.
Oggi, però, sono anche abbastanza meravigliato dal comportamento dell'opposizione, perché esattamente nel 1994/1995 ci fu la bufera giudiziaria e simili richieste non furono avanzate. Anzi, al contrario, ci furono lettere di solidarietà indirizzate alla stampa da parte del Presidente, in allora, Brizio, ci fu un'atmosfera diversa e mai si arriv ad una simile richiesta.
Per cui manteniamo nell'aula i contenuti politici e programmatici: è il compito per il quale siamo stati eletti e demandati. Lasciamo alle autorità giudiziarie il compito di svolgere il loro lavoro; noi andiamo avanti con i nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Indubbiamente, ci troviamo di fronte ad una situazione sconcertante però le richieste di informazioni, di chiarimenti, di comunicazioni e di sospensione, mi sembrano tutte, nella migliore delle ipotesi, intempestive.
Per un'ovvia ragione, cosa dovrebbe fare l'Assessore? Dovrebbe recarsi dal Pubblico Ministero a chiedere lo stato dei fatti? Mi pare un'iniziativa assurda, fuori da ogni grazia.
Il problema è e sarà, evidentemente, di politica gestionale. La Giunta quando potrà avere gli elementi, assumerà le decisioni.
Comunque, mi pare che non ci sia alcun nesso tra il dibattito oggi in essere e la grave vicenda accaduta.
Dico di più: dobbiamo procedere proprio per non nuocere ulteriormente all'immagine, ai ruoli e alle funzioni.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di fare silenzio.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, non intervengo sull'ordine dei lavori, ma semplicemente contro la proposta formalizzata dal Presidente Chiezzi che con un intervento a favore, ha formulato una richiesta di sospensione.
La maggioranza è contraria ad una sospensione.
Oggi, siamo stati convocati come Consiglio regionale con un o.d.g.
preciso, c'è un importante provvedimento da esaminare: la legge di esercizio provvisorio.
In quest'aula, è stata comunicata una notizia. Legittimamente, alcuni Consiglieri regionali hanno posto la questione in termini interrogativi all'Assessore alla sanità chiedendo di relazionare. Lo ha fatto con i dati a sua conoscenza fino adesso l'Assessore D'Ambrosio e, di fatto, ha preso l'impegno, visto che è stato sollecitato in tal senso, quando ci saranno degli elementi oggettivi e di conoscenza ufficiali, di relazionare all'aula.
Presidente, credo che questo sia semplicemente il motivo che ci convince ad essere contrari ad una sospensione, che sarebbe inutile.
Il Consigliere Chiezzi dovrebbe essere coerente, poiché ricordo che alla Conferenza dei Capigruppo ha invitato il Consiglio regionale a lavorare anche tra Natale e Capodanno. Cominciamo a lavorare quando siamo formalmente convocati.
Oggi, io e i cinquantanove Consiglieri che compongono questo Consiglio regionale siamo stati convocati per affrontare la legge sull'esercizio provvisorio. Chiedo di andare avanti e di poter lavorare e di confrontarmi su tale importante provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Credo che sia stato esaustivo l'intervento del Consigliere Galasso, per cui sarebbe inutile ogni maggiore approfondimento. Mi pare che ci siano delle norme sul segreto istruttorio che non possono essere derogate neanche da questo Consiglio regionale.
Chiedo che si proceda oltre, dando la più ampia stima e fiducia alla Magistratura, che senz'altro si comporterà nel modo migliore per l'accertamento della verità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie per il trattamento democratico riservato anche ai piccoli Gruppi consiliari.
Devo dire che l'ultimo richiamo alla Magistratura mi sembra fuori luogo e un po' sospetto, ma non voglio leggere oltre le parole che sono state pronunciate. Dobbiamo comunque affrontare un problema politico.
Credo che l'osservazione avanzata dal collega Chiezzi in merito alla necessità di garantire una gestione all'Azienda più importante tra quelle che riguardano le competenze della sanità regionale non sia un principio di poco conto. Certo, l'Assessore avrà modo e tempo di dare delle risposte, ma le risposte che si devono dare in Consiglio regionale credo siano importanti, ovvero come l'Assessore intenderà gestire questa vicenda poiché non si tratta di una vicenda di poco conto.
Non è una richiesta pretestuosa, è la necessità di formalizzare una soluzione che sia rispettosa di tutti i problemi, del problema politico che riguarda questa questione e il problema della persona interessata.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta del Consigliere Chiezzi di sospensione della seduta.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Esercizi provvisori

Proseguimento esame disegno di legge n. 372: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2002 per la Regione"


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto la discussione generale in merito al disegno di legge n. 372.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sull'esercizio provvisorio abbiamo avuto modo di anticipare alcune opinioni la settimana scorsa nel momento in cui, come minoranza, abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore perché non aveva presentato il bilancio.
Adesso, l'Assessore si è messo a posto, ha presentato il bilancio e contemporaneamente ha presentato l'esercizio provvisorio. Si è messo a posto da un punto di vista formale, ma dal punto di vista politico restano tutti i rilievi che abbiamo formulato e i rilievi che questa mattina il collega Ronzani ha ripreso, e cioè che la Regione Piemonte passa immediatamente all'esercizio provvisorio.
Credo che non tutti sappiano che l'esercizio provvisorio viene fatto sul bilancio, quindi teoricamente c'è un giudizio anche se non attraverso la votazione sul bilancio. Quindi, le questioni sono quelle di prima.
Sappiamo che le questioni della sfiducia dell'Assessore Burzi erano questioni importanti e sappiamo anche che l'Assessore Burzi non gode della fiducia del centrodestra: non per nulla il Presidente Ghigo è ricorso a un artificio regolamentare per evitare il voto segreto, lo ha fatto con forza e non è mai ricorso a quello strumento, sapendo quasi con certezza che l'Assessore Burzi non ha la maggioranza dalla sua parte, altrimenti non si sarebbe capito il significato di quella manovra. Però mi pare che su questo argomento abbiamo già detto abbastanza, possiamo solo ripetere.
Ritorno, però, all'esercizio provvisorio e alla parte relativa alla sanità.
Per quanto riguarda la sanità, non so se l'Assessore ha modo di ascoltarmi, perché sicuramente deve informarsi su ciò che sta capitando, ma non può che essere lui a darmi delle risposte, perché dalle affermazioni che ha fatto in ordine alla spesa sanitaria e al contenuto di questo bilancio ci sono delle differenze che richiedono una sua presa di posizione.
In ogni caso, noto che questo bilancio non contiene alcuna scelta di riduzione e contrazione di alcune spese e, in modo particolare, alcune spese di consulenza. Non c'è nulla, Assessore. Per la verità, abbiamo già anticipato qualcosa sulle Molinette, ma lei e la sua maggioranza avete dato sempre piena fiducia a Odasso, uomo di fiducia del Presidente.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Ripeto le cose dette qui, in ordine alle consulenze, sulla base della documentazione fornita dall'Assessore D'Ambrosio. Dobbiamo smetterla! Ci sono questioni che non riguardano la politica, ma l'etica.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Non sono diversi. In occasione delle consulenze...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



SAITTA Antonino

Consigliere Cattaneo, non si innervosisca! Sto discutendo del bilancio e delle consulenze.
Siccome nel bilancio non c'è una riduzione delle consulenze, faccio notare che qualche mese fa il Collegio dei Revisori delle Molinette aveva fatto rilevare che alcune consulenze erano illegittime, in quanto erano competenze che potevano essere svolte all'interno. Il Collegio dei Revisori lo aveva fatto rilevare in diverse occasioni! Lei, Assessore, e il Presidente Ghigo avete detto: "No".



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Lei aveva detto...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, continuiamo il dibattito. Non interrompiamo.



SAITTA Antonino

Sul fatto che erano state affidate delle consulenze inutili, rilevate dal Collegio dei Revisori e richiamato Odasso, avete detto che tali osservazioni erano strumentali ed era stata sempre espressa una grandissima fiducia nei confronti di quel Direttore, che credo sia uno degli uomini di maggior fiducia del Presidente Ghigo in ordine alla sanità. Poi, su tale questione avremo modo di ritornarci.
Dico solo che per quanto riguarda le consulenze è sempre stato così l'avete sempre difeso nonostante l'evidenza dei Revisori dei conti, che sono stati nominati - se non sbaglio - dalla Regione Piemonte. Per cui quando avete fatto la scelta tra Odasso e i Revisori avete scelto sempre Odasso, altrimenti i rilievi formulati dai Revisori dei conti, giunti anche all'Assessorato, alla Regione Piemonte, giunti anche sul tavolo del Presidente Ghigo, avrebbero dovuto provocare qualche effetto.
Veniamo, però, in modo più specifico, alle questioni relative alla sanità nel suo complesso.
Il bilancio è basato su una spesa sanitaria uguale a quella del 2001.
Anzi, addirittura meno di quella del 2001, per la verità. Nel capitolo 12280 è indicata una spesa di circa 5 milioni di euro (non ricordo con esattezza la cifra esatta), che è una cifra inferiore a quella che è stata sostenuta nel 2001 per la sanità. Cioè la Giunta prevede che nel 2002 spenderà meno di quello che ha speso nel 2001. Questo, praticamente, è impossibile! Vuol dire che nel bilancio - d'altronde, non compare - non vi è un'indicazione di copertura della maggiore spesa. D'altra parte, non poteva essere fatto, perché la spesa non è neppure quella del 2001: guardate il capitolo 12280! Quindi, vi è, come ripeto, una sottostima di quella spesa, e mi chiedo se possa avere senso sottostimare nel bilancio. L'avete già fatto negli anni passati, dicendo che non era vero, che non c'era disavanzo. Avete sottostimato, tranne poi aggiungere nel bilancio di quest'anno 1.000 miliardi di mutuo. Resta il fatto che nel capitolo 12280 la spesa è stata sottostimata in modo scientifico, perché non avete voluto dire una cosa che è logica, ovvero che bisogna coprire la maggior spesa che è stata sottostimata attraverso alcune operazioni di entrata. D'altronde, avete già immaginato un aumento dell'addizionale dell'IRPEF non soltanto per il 2001 ma per tutti gli anni. Poi, come dire, avete ridotto la manovra.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Adesso la tolgono!



SAITTA Antonino

No, l'avete poi contenuta in un anno. Ma averla contenuta non vuol dire che avete risolto i problemi del finanziamento della spesa.
Per quanto riguarda tale spesa, si parla, dunque, di sottistima della spesa; appare, inoltre, irreale, perché non è neppure quella del 2001; non vi è alcuna manovra sulle entrate in tal senso, perché non contiene aumento dell'IRPEF e non contiene l'addizionale per l'esercizio 2002.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Cosa non contiene?



SAITTA Antonino

No, per l'esercizio 2002, perché l'addizionale IRPEF c'è a copertura del disavanzo del 2001; è indicata sul bilancio 2002 per la competenza e nel 2003 per la cassa. Ma per quanto riguarda l'esercizio 2002, non c'è l'addizionale, non c'è la copertura della spesa che già conosciamo.
Mi chiedo se questo vuol dire fare i bilanci in modo serio. Mi chiedo cos'è questo.
Allora, che cosa capiterà, Assessore? Siccome continuate sempre a fare il gioco delle tre carte, a non scrivere mai con precisione la spesa, vorrà dire - e lo anticipo perché succederà; d'altronde, non ci siamo mai sbagliati per quanto riguarda tali previsioni - che nel mese di marzo (forse ancora prima, ma a marzo sicuramente) verrà fatta una variazione di bilancio. Si dirà: "No, la spesa è maggiore", e non vi posso dire quanto sarà, capendo i conti e capendo i trucchi che sono stati utilizzati per contenere la spesa dal punto di vista formale: la spesa sarà oltre gli 11.000 miliardi, perché quando c'è stata sempre un'azione di contenimento questa è stata puramente artificiosa e ha provocato l'anno successivo un incremento della spesa. Anche questa volta sarà così. Ma stimiamo 11.000 miliardi: vorrà dire che a marzo o ad aprile, forse addirittura in occasione del bilancio prima dell'approvazione, ci presenterete una variazione in cui saranno proposti l'aumento dell'IRPEF, l'aggiornamento della spesa - e mi avvio alla conclusione - e poi ci direte che l'addizionale dell'IRPEF non si può aumentare oltre lo 0,5% e occorrerà fare altre manovre. In parte, sono state anticipate: mi pare che la Giunta introdurrà il ticket a gennaio con una deliberazione, che sarà insufficiente, e, pertanto, oltre all'aumento dell'addizionale per il 2002 aggiungerete anche il ticket sulle visite specialistiche.
Questo è quanto aveva detto ed è il risultato di una gestione che ha dei "nobili" rappresentanti, visto ciò che sta succedendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, mi spiace che non abbiamo sospeso i lavori, perché vedo che l'Assessore D'Ambrosio, che è direttamente interessato alla discussione sul bilancio, inevitabilmente è occupato ad assumere qualche informazione e qualche iniziativa, mentre l'Assessore Burzi, che sollecita attenzione, è anch'egli molto nervoso sul punto della vicenda che si interseca alla discussione sul bilancio. Però bisognava sospendere, Assessore Burzi, così non ti innervosivi! Comunque, andiamo avanti.
Assessore Burzi, guardiamoci negli occhi e diciamo che la sua promessa lei non l'ha mantenuta. Ricorda, Assessore Burzi, quando, qualche mese fa in occasione della presentazione di un disegno di legge che ho lodato dal punto di vista dell'importanza - il nuovo ordinamento contabile - auspicai e lei confermò l'auspicio, che, grazie ad un nuovo impianto contabile speravamo tutti e due che si interrompesse la serie negativa di precarizzazione delle ipotesi e previsioni di bilancio che hanno caratterizzato la vostra amministrazione da parecchi anni a questa parte? Se dovessimo illustrare, in termini molto sintetici, quale sia la cifra del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi in ordine alla programmazione di spese, entrate e impiego del patrimonio della Regione Piemonte, dovremmo dire che la precarietà e la miopia politica sull'impiego delle risorse sono state le caratteristiche dominanti delle proposte, in tema di bilancio, che sono giunte da questa Amministrazione. Se ripercorressimo gli eventi che hanno determinato questa precarietà di visione, e se, soprattutto andassimo ad estrarre, evento per evento, le dichiarazioni, le invenzioni la nomenclatura stessa delle proposte che venivano, emergerebbe, secondo me, un trattato parecchio interessante a dimostrazione della tesi che sostengo.
Noi, per non farla tanto lunga, il 24 dicembre 1997 abbiamo avuto una proposta di esercizio provvisorio da parte della Giunta. Non paga di questo, per dire a che punto di precarietà e provvisorietà colloca la propria azione, il 19 febbraio 1998 l'Assessore Burzi chiede a quest'aula la proroga dell'esercizio provvisorio, che si estende sino al 6 maggio 1998, quando finalmente la Giunta riesce a dotare la Regione Piemonte di un bilancio. Bilancio che, però - attenti, perché questo è un anno eccezionale viene approvato il 6 maggio 1998, ma viene integrato il 26 maggio dello stesso anno. Nell'anno 1998 probabilmente abbiamo avuto tre occasioni di bilancio provvisorio o finto, cioè di bilancio a base tecnica, a base zero il bilancio dell'Assessore, il bilancio che non conta niente, il bilancio che approviamo, ma poi le scelte le faremo successivamente. Il bilancio l'abbiamo approvato il 25 maggio. Nel 1998, l'8 ottobre, abbiamo avuto l'assestamento e una seconda integrazione di bilancio il 20 ottobre. Anche in questo caso, abbiamo avuto una prassi in cui l'assestamento era fino ad un certo punto, perché poi avremmo assestato subito dopo. Questo accadeva nel 1998. Il 30 dicembre 1998 abbiamo autorizzato l'esercizio provvisorio dopo una lunghissima discussione su un bilancio che poi abbiamo approvato il 24 febbraio 1999. Segnalo la data del 30 dicembre perché, rispetto a quella data, questo modo di procedere della Giunta regionale, così slabbrato, così privo di senso, di volontà di fare, proseguendo nel tempo ha portato all'attuale situazione: l'Assessore Burzi che, fresco coma una rosa, pimpante come mai, si presenta, beato beato, in quest'aula, senza più avere coscienza di un modo di procedere che è privo di una serietà amministrativa, ma con la coscienza per cui ormai tutti noi sappiamo che lui, in quanto Assessore, fa così e ci acconciamo a ciò. Questo politicamente, è mostruoso, perché almeno nel 1998 esisteva ancora la volontà e la capacità di reagire e contrastare sino alla mezzanotte del 31 dicembre un'operazione che gettava la Regione Piemonte nell'impossibilità di progettare alcunché. Allora, c'era una capacità e una volontà di contrasto, c'era un'indignazione che probabilmente era portata avanti dalle minoranze, ma che forse vedeva anche una certa simpatia da parte della maggioranza, perché nessuno può dire che il bene di gestione della Regione Piemonte sta nei bilanci provvisori, magari ripetuti ancora nell'anno.
Tutto questo non c'è più. Sarebbe opportuno, allora, provare nuovamente ad indignarsi, ufficialmente, noi come minoranza, magari la maggioranza con lo sguardo benevolo, e tentare di segnalare questa situazione come insopportabile, tanto più quando il nuovo ordinamento contabile aveva fatto dire all'Assessore Burzi che sarebbe stata l'ultima volta, che ci saremmo messi in carreggiata. Assessore Burzi, non siamo in carreggiata! Colleghi, noi intendiamo discutere questo fatto e, come opposizione cerchiamo di contrastare questa deriva in modo che almeno i piemontesi sappiano che fino al 31 dicembre abbiamo fatto tutto il possibile per denunciare uno stato delle cose che condanna, per la quinta o la sesta volta (farò meglio i conti, Assessore Burzi, così magari nel bilancio presento una relazione per la quarta volta), l'aula a rinunciare ad essere ciò che la legge prevede: un'aula che progetta un anno di spese ed entrate per i cittadini piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

A mio parere, siamo di fronte ad una farsa. Noi, lunedì o martedì mattina, ci siamo riuniti in Commissione, dove ci è stato presentato l'esercizio provvisorio e, poi, il bilancio. E' ovvio che c'è un prima, che è questo, perché l'altro provvedimento, dovendo andare in consultazione e in discussione in Commissione, inizierà un proprio iter nella Commissione stessa tra un mese circa.
E' evidente che siamo di fronte ad una farsa, perché l'esercizio provvisorio, che dovrebbe entrare in vigore se non si approva il bilancio diventa un atto contestuale al bilancio medesimo.
La Giunta, senza alcun motivo - quest'anno non abbiamo neanche votato! decide che i tempi logici non si rispettano, ma nemmeno i tempi statutari. Non viene data neanche la colpa ad altri; l'Assessore stesso se ne assume la responsabilità con una tranquillità incredibile! Nello stesso tempo, vengono portati in discussione provvedimenti finanziari importanti, vengono varati uno indipendente dall'altro, quindi siamo di fronte ad uno svuotamento della legge di bilancio, che dovrebbe essere una legge di programmazione, di impostazione generale di una sua frammentazione nelle misure e poi il tentativo di banalizzarla quando se ne discuterà.
Iniziando la discussione verso metà gennaio, passando per le varie Commissioni, appena avremo approfondito minimamente la materia saremo già in ritardo.
Tutto questo ritengo venga fatto per impedire una discussione. Intanto per impedire una vera consultazione all'esterno, con le associazioni e con la società civile, a cui viene presentata questa situazione di svilimento del bilancio, avvenendo, tra l'altro, nel prossimo anno la consultazione portando inoltre ad uno svuotamento del Consiglio, perché il Consiglio avrà continuamente il problema del tempo, come elemento che ne condizionerà l'operato.
Per questo motivo, mi pare del tutto ingiustificata la richiesta del bilancio provvisorio. E' una responsabilità grave che si assume la Giunta ed è per questo che noi voteremo contro.
Aggiungo alcune considerazioni nei confronti del Presidente del Consiglio regionale.
Poiché lo Statuto della Regione Piemonte prevede determinati tempi, il Presidente dovrebbe, in qualche modo, farsi sentire. Capisco che è successo qualcosa di molto significativo, per cui non si poteva presentare il bilancio in tempo, lo capisco, però ritengo assurdo che si accetti tranquillamente - a mio avviso, è di scarso rispetto verso l'aula e verso il suo modo di operare - che lo Statuto non venga rispettato. Lo Statuto prevede dei tempi. Da mesi i lavori del Consiglio sono bloccati su assurdi "braccio di ferro" politici che poi, tra l'altro, condizionano i lavori.
Siamo andati avanti con convocazioni continue di Consiglio, le Commissioni non funzionano più. Il bilancio è la legge di programmazione fondamentale.
Credo che il Presidente del Consiglio dovrebbe essere preoccupato in prima persona del fatto che non giunga in aula la legge di bilancio.
Concludo dicendo che oltre a votare contro, invito il Presidente, d'ora in poi, ad assumere un atteggiamento diverso per salvaguardare la possibilità di esercitare, in modo efficace, il nostro ruolo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Attendiamo qualche minuto poiché sono giunti alla Presidenza due emendamenti. Li esamino velocemente.
La seduta è brevemente sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.32 riprende alle ore 13.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Giordano, Riba, Manica Ronzani, Placido, Caracciolo, Saitta e Tomatis: all'art. 1, comma 1, quinta riga, le parole "il 30 aprile 2002" sono sostituite con le parole "il 31 marzo 2002".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Vedo l'Assessore Burzi particolarmente attento alla presentazione di questo emendamento, perché sono a conoscenza che lo ritiene fondamentale per la prosecuzione del nostro dibattito.
Noi ci troviamo in una situazione molto particolare che è stata anche oggetto di un dibattito piuttosto serrato nello scorso Consiglio regionale.
In quell'occasione, abbiamo proceduto all'approvazione di un provvedimento sull'aumento dello 0,5%, massimo consentito dall'aliquota IRPEF, in assenza della presentazione del bilancio. Il bilancio preventivo invece che entro il 31 agosto, come stabilisce lo Statuto, è stato presentato in termini diversi, possiamo dire: con comodo.
E' stato presentato in I Commissione. A differenza delle altre volte la I Commissione non ha neanche potuto far finta di cominciare ad entrare nel merito della discussione sul bilancio.
Nel corso degli anni precedenti eravamo arrivati all'esercizio provvisorio dopo un percorso un pochino più "meditato". Nel senso che avevamo esaminato il testo di bilancio nel dettaglio, capitolo per capitolo, e solo come estrema ratio si era arrivati all'esercizio provvisorio.
Questa volta la scelta è stata diversa. La presentazione del bilancio è stato un fatto formale, inevitabile, che non poteva non esserci, altrimenti non poteva essere richiesta l'autorizzazione all'esercizio provvisorio. Non vi è stato alcun tentativo di discutere, in modo minimamente serio, il testo di bilancio. Non parlo del Documento di programmazione economico finanziaria che non ha mai avuto la dignità e la possibilità di qualsiasi forma di discussione tra di noi.
L'autorizzazione a passare all'esercizio provvisorio, in un contesto come questo (nuove tasse, annuncio di nuovi ticket sul Pronto Soccorso, che dovrebbero partire dall'1 gennaio con delibere di Giunta - l'ho letto su La Stampa in prima pagina a caratteri cubitali), la presentazione del bilancio in quei termini in cui non si fa neanche finta di discuterlo, in un momento così, dicevo, la minima cosa che possiamo richiedere, ci rivolgiamo alla Presidenza del Consiglio, all'Assessore competente, al Vicepresidente Casoni, che rappresenta in questo momento il Presidente della Giunta impegnato a Roma con il Ministro Moratti, è la sostituzione delle parole "30 aprile 2002" con le parole "31 marzo 2002", cioè passare da quattro a tre mesi. Non è assolutamente credibile, in un contesto quale questo chiedere un'autorizzazione all'esercizio provvisorio per quattro mesi.
Tanto più nel contesto disastroso in cui versa la spesa sanitaria, come abbiamo potuto verificare in questo momento, che vedrà le AA.SS.LL. e le AA.SS.OO. in condizioni sempre più difficili - al di là di quelle in cui si mettono da esse stesse per virtù dei propri Direttori generali - che renderà la situazione difficilmente governabile mentre passeranno i giorni e i mesi.
La possibilità di avere un testo di bilancio approvato, a tutti gli effetti, dopo il 31 marzo e non la continuazione dell'esercizio provvisorio è un atto salutare, nei confronti del Consiglio e delle finanze.
Non abbiamo dubbi che l'Assessore Burzi e il Vicepresidente Casoni, in rappresentanza del Presidente della Giunta, non ci faranno continuare a lungo in una discussione inutile sul passaggio da quattro a tre mesi, ma accoglieranno immediatamente la nostra richiesta, dando parere positivo all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi per il parere della Giunta.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere della Giunta è negativo.
Ricordo a tutti i Consiglieri, di maggioranza e minoranza, che il fatto che il limite di tempo sia posto al 30 aprile non impedisce affatto che venga approvato molto prima (mi pare che la Presidenza della I Commissione abbia fissato le audizioni per il 14 gennaio). Pertanto, invito tutti ad una veloce approvazione del bilancio, onde porre parziale rimedio ai ritardi con cui la Giunta ha presentato ai colleghi il bilancio stesso (ritardi di cui mi sono già scusato in una delle sessioni precedenti).
Ripeto, il parere della Giunta è negativo sull'accoglimento di tale emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente del Consiglio, Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Siamo stati particolarmente impressionati dall'atteggiamento dell'Assessore Burzi relativamente ad un emendamento che era stato accolto dalla Giunta per l'esercizio 2001. Non ci sembra che, oggi, esistano condizioni politiche tali da poter accettare con disinvoltura un atteggiamento che è inspiegabile. Chiedo, a nome del mio Gruppo, per delega del Capogruppo - e credo di poter parlare anche a nome delle altre minoranze - di sospendere la seduta adesso, come era stato convenuto poiché dobbiamo vedere la nostra posizione, anche rispetto al provvedimento nel suo insieme.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è aggiornata alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.45)



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