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Dettaglio seduta n.169 del 12/12/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 20.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Casoni, Leo, Manolino Pichetto, Racchelli, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Bilanci preventivi

Proseguimento esame disegno di legge n. 363: "Provvedimenti in materia di tasse regionali". Esame mozione n. 414 inerente a "Richiesta di revoca della delega affidata al titolare dell'Assessorato al bilancio e patrimonio"


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, riprendiamo l'esame degli emendamenti all'art. 1 del disegno di legge n. 363.
Vi invito a prendere posto poiché dobbiamo ripetere la votazione dell'emendamento n. 1.17).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
1.18) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: al comma 2, dopo le parole "non superiori a L. 20 milioni (Euro 10.329,14)", aggiungere le parole "più L. 8 milioni per ogni minore appartenente al nucleo familiare".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Noi abbiamo provato a fare l'operazione inversa.
I nostri emendamenti nascono da una necessità: è possibile, anche sulla fiscalità locale, sulle tasse, inserire degli elementi di maggiore equità sociale? Noi riteniamo di sì, perché, assumendo una famiglia con almeno due minori e con un reddito non superiore a 20 milioni, potremmo raggiungere la fatidica cifra di 36 milioni che il collega Marcenaro ricordava prima.
L'ultima tabella che avevo riportava il caso di un operaio metalmeccanico turnista, addetto ai laminatoi, con un reddito imponibile di circa 36/40 milioni.
Quindi, Assessore, perché non elevare questa soglia di esenzione? Non è certo della stessa portata dell'emendamento che avevamo proposto sull'handicap, sul quale non comprendo ancora oggi le ragioni del suo diniego.
Discutendo con i colleghi dicevamo: "Sarà un importo di 100/200 milioni", che sarebbero entrati in meno su una manovra di 400 milioni; da qui il nostro stupore.
Certo, questa è più consistente, e guardi, Assessore, non saremmo proprio noi a chiedere che non attuiate l'altro provvedimento dello sgravio sul gas metano. Voi avete confuso le due questioni e, mettendole sulla bilancia, con la mano destra porgete e con la sinistra vi riprendete anche se è esattamente il contrario, poiché dare attenzione è tipico della sinistra. Quindi, con la mano destra portate via una cifra ben superiore di quella che voi invece imputate attraverso l'IRPEF e la manovra sull'IRPEF.
Quindi, avete voluto attenuare in modo falso l'impopolarità di questo provvedimento, e noi vi diciamo: "State attenti!", perché si tratta di salvaguardare da questo provvedimento iniquo almeno una fascia sociale di riferimento, con la stessa attenzione che avete prestato alla fascia fino a 20 milioni.
Messi sulla bilancia, probabilmente questo provvedimento sarebbe in grado di compensare l'altro, che è già iniquo di per sé, perché quella tassa colpisce a prescindere dal reddito delle famiglie, a prescindere dal reddito di chi utilizza il gas metano, perché è una tassa fissa, non progressiva, che indiscriminatamente colpisce le persone che richiedono la prestazione di un servizio e di un bene: acquistano un bene e li si colpisce in modo indiscriminato, a prescindere dalla propria condizione economica. Quindi, questo emendamento aumenta la soglia.
Inoltre, Assessore, siccome questo provvedimento probabilmente arriverà al voto, e quindi lo varerete, mi chiedo inoltre che senso abbiano i nostri sforzi nel tentare di convincervi della necessità di attenuare la discriminazione con cui questo provvedimento colpisce.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.18).
Il Consiglio non approva.
1.19) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: al comma 2, dopo le parole "non superiori a L. 20 milioni (Euro 10.329,14)", aggiungere le parole "più L. 8 milioni per il coniuge del contribuente, non percettore di reddito".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questo caso è ancora più eclatante, nel senso che le minori entrate che si avrebbero accogliendo l'emendamento, sicuramente dovrebbero essere motivo di particolare attenzione da parte della maggioranza.
Quindi, Assessore, ritengo che questo emendamento, la cui incidenza è inferiore a quello che avete respinto prima, poiché riguarda solo il coniuge del contribuente, sia di portata minore, però sicuramente attenua la gravosità del tipo di prelievo dai redditi imponibili.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.19).
Il Consiglio non approva.
1.20) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: al comma 2, dopo le parole "non superiori a L. 20 milioni (Euro 10.329,14)" aggiungere le parole "più L. 8 milioni per persona non percettore di reddito a carico del contribuente".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questo emendamento è la somma dei due precedenti, per cui chiedo che venga messo ai voti senza illustrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Ho l'impressione che con gli emendamenti si vada a sparare nel mucchio perché - se ho capito bene - la logica di questo emendamento è che si chiede di favorire dal punto di vista fiscale l'inattività occupazionale.
Formulato così, in un Paese in cui non tanto il tasso di disoccupazione quanto il tasso di inattività occupazionale rappresenta una delle emergenze più gravi in termini di politica economica, significa unicamente privilegiare dal punto di vista fiscale.
Quindi, una persona, per il solo fatto di avere una moglie a carico che non percepisce reddito, viene avvantaggiata dal punto di vista fiscale con una politica del tutto contraria rispetto a quella che la politica fiscale dovrebbe stimolare.
L'emendamento del Consigliere Contu chiede di assicurare, non ho capito se uno sgravio o una fascia di esenzione alle famiglie in cui esista il coniuge e un componente del nucleo familiare a carico del contribuente. Per memoria del Consigliere Contu, questa è esattamente una delle follie che era stata inserita nella legge sul buono scuola e che, fortunatamente, è scomparsa (per meglio dire è stata totalmente riformulata sulla base dei minori, se la memoria non mi inganna). E' esattamente l'idea che, a fronte di un problema, si interviene con una misura che lo aggrava, anzich risolverlo.
Mai e poi mai, dal mio punto di vista, può essere incentivato o promosso qualunque comportamento che tenda, anche solo indirettamente, ad accrescere il tasso di inattività occupazionale.



PRESIDENTE

Ricordo il parere contrario della Giunta su tale emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.20).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.21) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Riggio, Riba, Suino Placido, Ronzani e Muliere: alla fine del comma 2) si aggiungano le parole "più L. 5 milioni per ogni persona a carico".



PRESIDENTE

Ricordo il parere contrario della Giunta su tale emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

1.22) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: dopo il comma 2 aggiungere le parole "per i portatori di handicap con invalidità superiore al 65% e percettori di un reddito non superiore a L.
30 milioni non si applica la maggiorazione di cui al comma 1".



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Non essendovi altri emendamenti, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 2



PRESIDENTE

2.1) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: abrogare l'art. 2.



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: aggiungere il seguente comma 2: "Sono esentati dal pagamento dell'addizionale all'imposta di consumo sul gas metano i nuclei familiari che utilizzano il gas metano per il riscaldamento autonomo dell'unità abitativa in proprietà il cui reddito imponibile, ai fini IRPEF, non superi i 50 milioni".



PRESIDENTE

Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.



PRESIDENTE

2.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: aggiungere il seguente comma 2: "Sono esentati dal pagamento dell'addizionale all'imposta di consumo sul gas metano i nuclei familiari che utilizzano il gas metano per il riscaldamento autonomo dell'unità abitativa in locazione il cui reddito imponibile, ai fini IRPEF, non superi i 50 milioni".



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

2.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu, Giordano, Papandrea e Moriconi: aggiungere il seguente comma 2: "L'addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano utilizzato per la cottura si applica nella misura di L. 10 per metro cubo per i nuclei abitativi il cui limite del reddito imponibile, ai fini IRPEF, sia fra i 50 e i 75 milioni".



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Non essendovi altri emendamenti, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 3.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

A questo punto, passiamo all'esame della mozione n. 414 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Manica, Giordano, Di Benedetto, Saitta e Tapparo, collegata al disegno di legge in esame che, ex art. 78 del Regolamento, comma 2, deve essere posta in votazione prima del passaggio alla votazione finale.
Il Presidente Ghigo ha dichiarato che il provvedimento investe il suo programma politico, per cui mi ha chiesto di essere presente in aula.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Si può andare avanti anche senza la presenza del Presidente Ghigo, non è un problema.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Non vorrei sbagliare, ma il Presidente, in questa sala, non è un Consigliere a tutti gli effetti? Lei, Presidente del Consiglio, stabilisce un principio: d'ora in avanti, ognuno di noi potrà chiedere, per ragioni le meno nobili possibili la sospensione di un punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Guardi che si può andare avanti, non ci sono problemi.
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione della mozione n.
414.



MANICA Giuliana

Noi incominciamo a svolgere il dibattito. Penso che il Presidente Ghigo riuscirà, nel giro di pochi minuti, ad essere presente alla discussione.
Comunque, in questa prima parte, non faccio altro che illustrare il testo della mozione, che, peraltro, il Presidente conosce. Quindi, nel momento in cui giungerà in aula non avrà problemi ad entrare immediatamente nella discussione.
Riprendo semplicemente un'illustrazione che il Presidente ha già sentito. Quindi, lo faccio anche come atto di deferenza nei confronti del Presidente che ha chiesto di poter seguire il dibattito. Pertanto, in questa fase non aggiungo cose che lui non abbia già sentito precedentemente. Mi sembra un atto doveroso nei confronti del Presidente che ha chiesto di poter seguire l'intero dibattito, ritenendo la questione attinente al suo programma di governo.
Noi avevamo, fin dall'inizio della discussione, posto in modo significativo delle questioni preliminari e delle questioni sospensive.
Avevamo sollevato la questione sulla presentazione del bilancio annuale di previsione. A differenza degli anni precedenti, in cui peraltro siamo sempre ricorsi all'esercizio provvisorio, avevamo a disposizione il testo di un bilancio di previsione. Possiamo, dal punto di vista temporale, avere l'eccezione del primo anno della legislatura, in cui i tempi possono essere tali da portare a qualche ritardo, ma ormai la legislatura è compiutamente avviata.
Noi abbiamo avuto la sensazione che dietro a quella non presentazione del bilancio ci fosse non solo una sorta di improvvisazione amministrativa ma qualcosa di molto più consistente e più grave che riguardava lo stesso provvedimento che è in discussione in quest'aula.
La mancata presentazione di adeguati documenti contabili, a supporto della manovra proposta con il disegno di legge n. 363, creò un duplice problema. Il primo relativo alla quantificazione del deficit sanitario che sembra essere sostanzialmente l'oggetto di questa manovra. Quella cifra accertata, all'interno di precisi ed ufficiali documenti contabili a supporto di questa manovra, oggettivamente, ufficialmente, non c'è. Il testo del bilancio di previsione non c'è. Il testo del bilancio di previsione, se c'è, è documento ancora privato, perché non è neppure stato adottato dalla Giunta, la quale Giunta probabilmente adotterà il provvedimento domani o nelle giornate successive. Probabilmente, lunedì potrebbe giungere in Commissione una richiesta relativa all'esercizio provvisorio.
Questo è senz'altro un dato di fatto. Nello stesso tempo, c'è una situazione piuttosto complicata, dal punto di vista della determinazione della manovra e della possibile individuazione, non avendo il testo del bilancio, di eventuali manovre alternative. Noi ci siamo sforzati di individuare alcune linee possibili di manovre alternative, ma lavoravamo o sul documento di luglio o su documenti precedenti o comunque sempre su cifre incerte.
Abbiamo tenuto per buone le cifre sia sugli sprechi nella sanità, sia sulle consulenze, sia le cifre dei documenti di luglio, peraltro a noi segnalate dagli Assessorati.
Quindi, la manovra sui 400 miliardi toccherà in maniera pesante l'intera collettività piemontese e la toccherà non solo in modo pesante, ma anche operando discriminazioni tra la popolazione stessa.
E' oggettiva la contraddizione, tant'è che in tutto il dibattito che abbiamo svolto la maggioranza e la Giunta non hanno potuto contestare questo fatto in modo per noi sufficientemente convincente.
Pertanto, noi, trovandoci oggi, alla data del 12 dicembre, in questa condizione, riteniamo che questa protratta sottrazione e inadempienza, dal punto di vista della presentazione del bilancio, sia oggi inammissibile poiché sottrae al Consiglio regionale la possibilità - e questa è una questione più generale - di esercitare le proprie fondamentali prerogative statutarie. Quindi, a nostro avviso, c'è un legame grave rispetto alla manovra e rispetto all'esercizio delle fondamentali prerogative statutarie che, da questo punto di vista, possono essere esercitate dal Consiglio solo in presenza del documento contabile.
Non solo oggi ci troviamo in una situazione come questa, ma tanto più ci troviamo dopo che da parte dell'Assessore al bilancio era stata preannunciata in modo consistente, ma anche assecondando una richiesta pervenuta dalle stesse opposizioni, una nuova e diversa modalità di approcciarsi alla vicenda di bilancio attraverso il documento di programmazione economico-finanziaria, cioè attraverso una finanziaria regionale. Ormai siamo in una situazione in cui le prerogative legislative delle Regioni stesse, anche in virtù della modifica del Titolo V della Costituzione, diventano sempre più pregnanti: si passa da un ruolo sempre di amministrazione ad un ruolo di autentico e vero governo del territorio regionale, tanto più procedere attraverso un documento di programmazione economico-finanziaria era elemento importante.
Certo, quel documento c'è, ma chi lo ha mai discusso? Quale legame di ordine ufficiale tra quel documento e un testo di bilancio, che ancora non c'è, noi ci apprestiamo a fare? Noi riteniamo che questa sia una questione estremamente consistente che parla senz'altro di grave improvvisazione amministrativa, che diventa vero e proprio errore politico nel momento in cui si pensa di poter commettere un'improvvisazione amministrativa come questa, in presenza di un deficit sanitario quale quello che voi avete dichiarato su cifre che riguardano il 60% del bilancio, perché voi ci avete dichiarato 1.200 miliardi sull'anno 2000, che ancora vi dovete ingegnare a pagare, e ci avevate dichiarato i 700 sul primo semestre dell'anno 2001 che, attraverso una rendicontazione contabile di tipo diverso, sono diventati 350, ma questo riguarda un nuovo conteggio rifatto dalle Regioni.
Questo è tanto più grave come improvvisazione amministrativa perch diventa un vero e grave errore politico che, oggi, vi costringe, proprio perché non avete presentato il bilancio, a scegliere un'unica strada: 400 miliardi di imposte, senza neanche poter valutare qualsiasi altra possibile alternativa. Magari ci sareste arrivati lo stesso, però ci sareste arrivati con le cifre del bilancio alla mano e con la possibilità di valutare la manovra. Sareste arrivati a questi 400 miliardi, poi 350 con la restituzione dei 50 relativi al metano alle diverse persone, però facendo un esame serio della spesa sanitaria e magari apprestando, visto che il documento di bilancio è il documento di programmazione generale, qualche linea politica di intervento in quella direzione. Questi 350 miliardi sono magari la strada più ingiusta e più inefficace. Contemporaneamente, sono la strada che non solo non ferma il deficit, ma, nel momento stesso in cui lo stiamo votando, la voragine sulla sanità si sta approfondendo in tutte le AA.SS.LL. e AA.SS.OO. del Piemonte.
Presidente Ghigo, se queste non sono ragioni sufficienti, le ricordo che nel suo programma di governo faceva riferimento alla serietà con cui si sarebbe apprestato a compiti di programmazione forti - lo abbiamo riletto in queste ore prima di esaminare la mozione - e al forte ruolo di governo che lei voleva svolgere, e non un semplice compito di amministrazione, sul Piemonte. Nel suo documento di governo lei non ha mai dichiarato che si sarebbe presentato senza il bilancio, mai, bensì a tempo debito. Non esiste una riga del suo programma di governo in cui lei abbia scritto: "Mi presenterò nei termini di legge senza il bilancio e procederò semplicemente all'esercizio provvisorio". Lei ha parlato di un ruolo di governo e di un ruolo forte di programmazione.
Per questa ragione, pensiamo di fare cosa utile anche a lei chiedendole di ritirare le deleghe affidate al titolare pro tempore dell'Assessorato al bilancio e patrimonio, proprio per consentire a lei di rispettare il proprio programma di governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Vorrei capire per quale motivo - a parte che, essendo presente il Presidente della Giunta, sarebbe opportuno che lo illustrasse - lei Presidente, ci ha comunicato che il Presidente della Giunta le ha riferito sul proprio programma: non riesco a capire il nesso causale.



PRESIDENTE

Perché me lo aveva anticipato prima di andare via, per rappresentarvi l'esigenza del Presidente di essere presente al dibattito.
Comunque, è arrivato, per cui non ci sono problemi.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, credo che in questo Consiglio regionale si possa fare e chiedere di tutto. Oggi è una giornata estremamente positiva anche a fronte del ragionamento articolato posto in essere dalla Presidente Manica.
Mi aspettavo che chiedesse addirittura le dimissioni del Presidente. Forse non lo ha fatto per ragioni prudenziali. Oggi avviene per l'Assessore Burzi, tocca a lui, ma è avvenuto anche altre volte durante questa legislatura.
La collega Manica, facendo riferimento alla sanità, ha detto con un'espressione forte che, mentre stiamo qui a votare un provvedimento difficile con il quale, di fatto, si vessano i cittadini piemontesi, nel frattempo, la voragine della sanità va avanti. Trovo strano che non siano state chieste anche le dimissioni dell'Assessore D'Ambrosio, come hanno già fatto in diverse occasioni - cinque o sei volte di sicuro, non vorrei sbagliare addirittura in difetto.
Non voglio entrare nel merito delle questioni argomentate dalla Consigliera Manica. Sono argomentazioni che, in queste settimane, abbiamo sentito ampiamente in Consiglio regionale e in Commissione. Chi era presente nella giornata di ieri, le aveva già sentite, così come l'altro ieri, e oggi che sono presente le ho sentite anch'io.
La questione della sanità e l'assenza del documento di bilancio sono peraltro fatti ineluttabili e reali. E' comunque un dato di fatto e di verità dire che la Giunta regionale già da un certo numero di giorni ha approvato, in una prima fase, una bozza di bilancio e, in una seconda fase le linee di bilancio e domani, se non addirittura oggi, il bilancio, ma poi il Presidente riferirà in proposito. Quindi, magari, dal vostro punto di vista, in zona Cesarini, però, di fatto, il bilancio possiamo dire che è assunto dal governo regionale.
La legge la conosciamo tutti, lo abbiamo detto più volte nei vari interventi che si sono susseguiti in questi diciotto-diciannove mesi della VII legislatura. Nelle varie occasioni, sono state chieste a questo o a quel titolo le dimissioni di questo o di quell'Assessore.
Il Presidente della Giunta regionale ha il potere di nominare e di revocare gli Assessori; ha nominato la propria Giunta regionale, ha nominato con le deleghe al bilancio e patrimonio l'ingegner Angelo Burzi, che è Consigliere regionale del nostro Gruppo consiliare, e, tranne che mi voglia smentire mi risulta che abbia l'intenzione di mantenere all'Assessorato al bilancio e patrimonio l'ingegner Angelo Burzi. Ciò significa che il Presidente Ghigo ha fiducia nell'ingegner Angelo Burzi come Assessore prima e come Assessore al bilancio e patrimonio poi. Anche la maggioranza ha fiducia nell'Assessore che sostiene il Presidente Ghigo. La scelta di nominare l'Assessore è già stata fatta. Quella di revocare, credo che non la farà l'Assessore, perché spetta al Presidente della Giunta regionale. Per questo motivo, riprendo una considerazione che ho fatto oggi in occasione dell'esame di un emendamento.
Credo che la presentazione di questa mozione sia semplicemente un fatto non voglio dire strumentale, ma di pubblicità. Magari domani o dopodomani perché l'ora è tarda, qualcuno avrà un titolo sul giornale e avrà una bella intervista, un bell'articolo, su questo o su quell'organo di informazione che dice: "L'opposizione chiede le dimissioni di quel cattivone dell'Assessore Burzi, perché l'Assessore Burzi non ha presentato il bilancio". Saranno tutti contenti: ancora una volta si esce sui giornali con la polemica del bilancio, verso un Assessore che è membro del governo regionale, presieduto dall'On. Enzo Ghigo e sostenuto dalla maggioranza della Casa delle Libertà. Io voglio leggerla così e in un certo senso invidio l'Assessore Burzi, perché i giornali spesso ne parlano in maniera generosa, altre volte in maniera negativa, ma ne parlano e, a furia di parlarne, gli fanno anche pubblicità e, quindi, può anche servirgli.
Comincio a sospettare che l'Assessore Burzi si metta d'accordo, di volta in volta, con frange dell'opposizione per cercare di presentare delle mozioni o quant'altro, così alla fine avrà sempre degli articoli sui giornali e avrà sempre maggiori successi elettorali.
Detto questo, che non vuole essere una battuta, dal canto nostro, non per convenienza verso chi non ha avuto il coraggio di chiedere le dimissioni di questo o quell'altro membro della Giunta o addirittura del Presidente, rinnoviamo, anche se non dobbiamo farlo, ma lo facciamo in quanto da voi sollecitati in un modo ingeneroso e indelicato, la fiducia al Presidente e all'Assessore Angelo Burzi, Assessore al bilancio e patrimonio.
Pertanto, voteremo negativamente, se questa mozione verrà posta ai voti.
Invito però i Consiglieri di opposizione ad avere la sensibilità, il decoro e, soprattutto, il buonsenso di ritirare questa mozione, che inesorabilmente non può che essere respinta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Aderisco all'invito ultimo del Consigliere Cattaneo. Pertanto nell'esprimere ovviamente tutta la fiducia al Presidente che ha nominato l'Assessore, transitivamente la fiducia si riversa anche sull'Assessore.
Devo solo aggiungere, a quanto già espresso dal Consigliere Cattaneo che in più di un'occasione la minoranza ha sollevato problemi e perplessità in ordine all'opportunità di deliberare, perché vi erano dubbi sulla compatibilità con il riformato Titolo V della Costituzione. Evidentemente questa situazione di carattere costituzionale e istituzionale, legata anche alle scelte che venivano fatte dal Governo centrale e che si riverberavano non come scelte del Governo, ma in quanto sempre istituzionali, sulla situazione regionale, tutto questo può dare un significato e un contributo alla situazione che oggi dobbiamo affrontare.
Concludo, ribadendo la fiducia e l'invito formulato dal Consigliere Cattaneo e, quindi, esprimiamo contrarietà alla mozione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

A nome del mio Gruppo, prendo la parola per ribadire la perfetta linea che hanno tracciato, prima di me, i Consiglieri Cattaneo e Galasso.
Riteniamo, facendo parte in questo Consiglio regionale di una maggioranza e dando la completa e piena fiducia al Presidente Ghigo, che questa non possa che essere trasmessa, per la proprietà transitiva, agli uomini di fiducia che lui per legge può nominare o revocare.
Non mi pare di aver visto sollecitazioni particolari nei confronti dell'Assessore Burzi per la presentazione del bilancio e non mi pare che si sia sottratto al confronto. Sono certo che avremo il tempo, nell'esercizio provvisorio, di confrontarci accuratamente sul bilancio che presenterà. E' una promessa formale da parte mia, perché quest'anno vedremo tutto, punto per punto e virgola per virgola.
Quindi, credo che la mozione presentata dalla minoranza lascerà il tempo che trova, tenendo conto della grande presenza della maggioranza in aula proprio per significare una solidarietà nei confronti del Presidente.
Così facendo, non si fa altro che ricompattare le forze di maggioranza, ove questa ne avesse bisogno, per cui invito anch'io a ritirare la mozione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, penso che si debba dare una risposta precisa e netta all'opposizione che, di fatto, vuole interferire sulle scelte dell'esecutivo.
Condivido quanto affermato dai colleghi, però vorrei aggiungere che noto un'incongruenza negli interventi e nel documento che è stato presentato, perché, in quest'aula, più volte si è chiesto di separare i poteri del Consiglio da quelli della Giunta, asserendo che il Consiglio ha il potere legislativo e l'esecutivo, giustamente il potere di far eseguire queste leggi.
Vi è una legge che ha dato dei poteri: possono essere discussi, ma è una discussione a parte, non indifferente al Presidente della Giunta. Tra questi poteri, quindi è una parte che attiene all'esecutivo e solo ad esso c'è quella del Presidente di assegnare le deleghe e nominare gli Assessori.
Se così è, dobbiamo metterci d'accordo, dobbiamo capire se, da una parte, si chiede che il potere legislativo venga in qualche modo portato avanti da questa assemblea e, dall'altra, se questo potere esecutivo deve essere rappresentato dall'esecutivo in carica e, quindi, dalla Giunta. Non ci può essere una corrente alternata a seconda della convenienza. Penso che, rispetto a quanto è scritto nella mozione, ci siano innumerevoli cose da dire che fanno capire che questa mozione, in fondo, è la classica mozione strumentale di un'opposizione che cerca più i titoli dei giornali che non quella che è una verità, perché, se andiamo a guardare, prima del 16 novembre era difficile operare qualsiasi tipo di scelta corretta in termini di bilancio. L'abbiamo detto anche nella relazione al disegno di legge n. 363. Si tratta di un esempio, ma ne potremmo citare moltissimi altri.
Io volevo solo sottolineare questi aspetti e condividere, ovviamente quanto hanno detto i colleghi.
Vorrei infine far rilevare all'opposizione, qualora non se ne fosse accorta, che questa maggioranza, in fondo, discute sicuramente al suo interno, ma, nonostante discuta, è comunque ferma e unita sulle linee di fondo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Signor Presidente, vorrei rilevare che mi sembra un po' fuorviante o quantomeno poco estetico chiedere le dimissioni dell'Assessore al bilancio.
Il documento finanziario e il documento di bilancio sono documenti della Giunta. Quindi, se fosse stato presentato un ordine del giorno che stigmatizza la Giunta, i lavori della Giunta o le capacità della Giunta, lo potrei anche capire e discutere. Ma, come ripeto, dal punto di vista estetico, voler andare ad individuare il capro espiatorio diventa non solo un fatto antipatico, ma un fatto che richiama ad altri brutti precedenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, comunico che è giunta richiesta di votazione a scrutinio segreto, i sensi dell'art. 66 del Regolamento.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Condividendo, ovviamente, tutte le posizioni che i Capigruppo della maggioranza hanno assunto nei loro interventi, vorrei, tuttavia - spero non me ne vogliano gli altri Capigruppo - riprendere un ragionamento del Consigliere Angeleri, che ha ricordato la riforma n. 1 del 2000, nella quale, con l'elezione diretta del Presidente, si instaura un rapporto di delega al Presidente nel nominare degli Assessori, che si svincola da quella che è la logica di fiducia, alla quale nella passata legislatura questa maggioranza si è sottoposta, da parte del Consiglio, nei confronti dell'Assessore. Perciò il compito di togliere o di affidare una delega ad un Assessore è demandato, secondo il dettato costituzionale, al Presidente.
Allora, ho fatto questa considerazione perché chiaramente, riprendendo l'art. 66, considerando e citando appunto il comma 3 del suddetto art. 66 non sono disponibile a concedere il voto segreto in quanto il programma in oggetto, cioè il caso in oggetto, fa parte del programma o, per meglio dire, delle prerogative del Presidente.
Questa è la mia interpretazione e, di conseguenza, sempre richiamando l'art. 66, non ritengo di concedere il voto segreto.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della dichiarazione del Presidente Ghigo.
Si procederà pertanto a scrutinio palese.



PRESIDENTE

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, Presidente, avremmo voluto... Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Anch'io chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Intervengo anche per esprimere una considerazione di merito Presidente.
Noi abbiamo appena assistito ad una sequela di interventi della sua maggioranza e dei rispettivi Capigruppo, della coalizione che la sostiene e sono...



PRESIDENTE

Scusi, ma se vuole intervenire può farlo per dichiarazione di voto perché sull'ordine dei lavori...



CONTU Mario

No, sull'ordine dei lavori. Bisogna sempre motivare un intervento sull'ordine dei lavori.
Dicevo che in modo forzoso, anche rispetto al contesto nel quale si esprime questo voto, lei chiede la votazione segreta, impugnando un articolo...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

La chiedete voi. Io non la concedo.



CONTU Mario

Chiede di respingere la richiesta di votazione segreta, quindi è un appello che mi auguro lei rivolga, in base al Regolamento, al Presidente dell'aula, al quale contestiamo - almeno io mi sento di contestare l'interpretazione sulla stretta connessione fra la nostra richiesta, la nostra mozione, con la quale si chiedono le dimissioni di un componente della sua maggioranza, della sua Giunta oltretutto. Quale relazione ci sia con il provvedimento in questione non si è compreso.
Noi chiediamo - e l'abbiamo fatto in modo estremamente chiaro - a fronte di un'inadempienza gravissima, Assessore Burzi, poiché si assume un provvedimento che colpisce i cittadini piemontesi, quando poteva essere contestualmente presentata la manovra di bilancio che, probabilmente questo provvedimento avrebbe evitato. Quindi, non vedo relazione fra le due questioni. E' un atto che riguarda la correttezza in relazione agli obblighi previsti dalla legge.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste di intervento sull'ordine dei lavori? Prego, Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, la prego di rivedere la sua ordinanza che rigetta la richiesta di voto segreto per degli ordini di estrema evidenza.
Il Presidente della Giunta - come giustamente afferma il collega Contu pur confortato dall'intera maggioranza che è qui presente e massiccia, ha inteso dire che è una prerogativa del Presidente nominare o revocare gli Assessori e, pertanto, non concede il permesso. Questo esula dall'articolo a cui lei, Presidente, ha fatto cenno, perché se non c'è questo potere in capo alla mozione, la mozione è inammissibile. E' come se presentassimo una mozione che dice: "Si impegni il Presidente della Giunta ad ammazzare il Papa". Questa è una mozione inammissibile.
Quindi, il Presidente della Giunta ha sollevato un problema di inammisibilità della mozione, non di valersi delle prerogative a lui concesse dall'articolo dello Statuto.
L'articolo dello Statuto si riferisce - se non ricordo male - a due ipotesi: una è quella che ci viene a dire "Fa parte del mio programma", e do atto al Presidente Ghigo che ha avuto il pudore di dire che la presentazione o la non presentazione del bilancio non fa parte del suo programma; l'altra è quella di dire: "Nel caso in cui questa mozione venisse accolta, io mi dimetto", prescritta espressamente dallo Statuto.
Allora, il Presidente Ghigo lo dica e quindi revochi, in questo modo la sua posizione sullo scrutinio segreto. Questo per ciò che riguarda il diritto della fase. Quindi, io le chiedo, se accede alla posizione del Presidente Ghigo, di dichiarare inammissibile la mozione; se non accede alla posizione... Chiedo ancora, se mi consentono, due secondi.



PRESIDENTE

No.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se vuole...



PRESIDENTE

No, è scaduto il tempo.



(Commenti un aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente Ghigo, credo che lei stia sbagliando nella lettura dell'art.
66 - completamente! - per il semplice fatto che l'art. 66 dice chiaramente che lei può ricorrere a questo suo potere qualora l'oggetto, in questo caso della nostra richiesta, investa il programma politico. Non investe il programma politico. Il Presidente Ghigo ha ragione: noi non possiamo revocare un Assessore, è una sua competenza, ma possiamo chiedere al Presidente della Giunta regionale di revocare la delega. Questo mi sembra possibile, quindi non siamo di fronte al fatto che la sua decisione investe il programma politico.
Ricordo perfettamente il suo programma politico perché l'ha ripetutamente illustrato in quest'aula, anche con una certa brillantezza.
Allora, Presidente Ghigo, lei ci deve dire dove il programma politico contiene il fatto che si possono anche non fare i bilanci! Se lei ci dimostra che il suo programma conteneva un'affermazione di questo tipo, è comprensibile, ma il programma politico - per fortuna - non parlava di queste cose: parlava di questioni più generali, per la verità molto generali, ma ad ogni modo diverse.
C'è poi l'altra parte dell'articolo che dice: "oppure riguarda la propria permanenza in carica". Non siamo assolutamente in questa situazione.
E poi, Presidente, siccome lei è Presidente di una maggioranza fortissima, si ricorre a questa modalità quando si ha timore, quando si ha paura! Perché lei è forte, ha 40 Consiglieri, sono tutti presenti, li ha richiamati, ci sono funzionari impiegati a richiamare gli assenti, quindi ha la certezza completa: mi sembra quasi una modalità di sfiducia nei confronti della sua maggioranza!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Telegraficamente. La presa di posizione del Presidente Ghigo mi pare insuperabile già alla lettura del comma 3 dell'art. 66. Debbo però dire che la prima parte dell'art. 66 risolve definitivamente ogni problema poich recita: "Le votazioni avvengono a scrutinio segreto quando si tratta di nomine, salvo quanto stabilito dagli artt. 32 e 33 dello Statuto". Gli artt. 32 e 33 dello Statuto prevedono l'elezione del Presidente della Giunta, mozioni di sfiducia e questa la possiamo ricondurre a tale ipotesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente Ghigo, credo che il Consiglio sia rispettoso delle prerogative che la Costituzione attribuisce ai Presidenti delle Giunte regionali, i quali nominano gli Assessori, i quali rispondono al Presidente della Giunta. Questo non è in questione, per quanto ci riguarda. Infatti nel documento che abbiamo presentato noi chiediamo che il Presidente della Giunta revochi la delega che ha concesso sulla base di questo rapporto fiduciario al proprio Assessore al bilancio. Questo è il vero problema, il punto, anche perché c'è una questione che è politica e non può essere ignorata: è vero che l'Assessore risponde al Presidente della Giunta, ma è anche vero che deve esserci un rapporto politico fiduciario tra la maggioranza e l'Assessore che di questa maggioranza in qualche modo è espressione, pur ricevendo una delega del Presidente della Giunta.
Del resto, colleghi, che problema c'è? Qual è il problema, visto che avete sostenuto che questa maggioranza sostiene apertamente la politica del Presidente Ghigo e, di conseguenza, anche la scelta che egli ha compiuto di dare la delega all'Assessore Burzi? Qual è il problema? Anzi, la condizione è tale per cui voi dovreste richiedere anche il voto segreto, affinché da questo punto di vista venga fugato ogni sospetto circa la solidità della vostra maggioranza! Il punto qual è? Il punto è che io ricorro all'art. 94 del Regolamento per una ragione precisa: non mi fido della mia maggioranza e quindi ho il problema di evitare che attraverso un voto segreto emerga il fatto che la mia maggioranza è divisa: è questo il problema! Il problema è esattamente questo.



PRESIDENTE

Ho già preso la mia decisione: la mozione è ammissibile; la reputo ammissibile perché l'avevo reputata ammissibile anche prima; l'avevo fatta riformulare e non rivedo la mia posizione.
Prendo atto inoltre della dichiarazione del Presidente Ghigo, per cui si proceda al voto palese.



PLACIDO Roberto

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Non sempre si è profeti in patria e a casa propria: avevo dichiarato nel mio intervento, all'inizio di questa mini-maratona sul DPEF, che le condizioni in cui si stava ragionando, su una delle quali ci troviamo, cioè della non presentazione del bilancio, del DPEF, richiedevano le dimissioni dell'Assessore Burzi. Mi sembra quindi naturale intervenire su questo caso.
Non riesco a capire la richiesta di evitare il voto segreto da parte del Presidente Ghigo con una maggioranza così numerosa e compatta nelle dichiarazioni dei vari Capigruppo che sono intervenuti, anche se sottolineo un passaggio ripreso da più colleghi: la fiducia è stata data al Presidente Ghigo e, per la proprietà transitiva, all'Assessore Burzi. Se si dovessero verificare situazioni che riguardano un Assessore, per la proprietà transitiva si arriva anche al Presidente, perché, se la proprietà transitiva va in un verso, può andare anche nell'altro.
Se ci saranno le condizioni, che mi auguro non mancheranno, le verificheremo prossimamente. Può darsi che ci possano essere le condizioni per questa proprietà transitiva.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla mozione.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta Assessore Burzi, che è direttamente coinvolto nella nostra richiesta, come credo abbiate potuto osservare, questa è una richiesta che non si esprime nei termini dell'art. 33 dello Statuto, che prevede la mozione di sfiducia.
Il Presidente del Consiglio l'avrebbe rifiutata, avrebbe richiesto una presentazione di firme da parte di un quarto dei Consiglieri, che avrebbe dovuto essere diretta a tutta la Giunta e non a un suo singolo componente.
Questa è semplicemente una mozione di indirizzo rivolta al Presidente della Giunta regionale, sulla base di un giudizio che viene dato in modo strettamente e rigorosamente istituzionale, evitando qualsiasi richiamo che abbia il tono di una polemica personale, riferito ad una inadempienza politico-programmatico-istituzionale che ha messo questo Consiglio regionale nelle condizioni di affrontare una questione così delicata come quella che riguarda l'adozione di un'imposizione aggiuntiva come quella che stiamo discutendo e che si concluderà con un voto fra pochi minuti, senza essere messi nelle condizioni di fare quello per cui siamo stati eletti e per il quale siamo qui: esaminare, alla luce di un bilancio, le possibili alternative sulle quali confrontarsi.
In questo caso, a differenza di altre volte, non stiamo parlando di un bilancio uscito in ritardo dalla Commissione, non stiamo parlando di un bilancio la cui discussione è ostacolata dalle difficoltà regolamentari che si manifestano in Consiglio regionale, ma siamo di fronte ad una Giunta che, alla data odierna, non ha ancora approvato il bilancio.
Il Presidente Ghigo, nel suo breve intervento, non ci ha neppure informato quando sarà approvato il bilancio. Questa mattina ci era stato detto che, probabilmente, sarebbe stato approvato questa sera, ma questo non è ancora avvenuto.
Voi potete pensare e dire che non avete approvato il bilancio per colpa della riottosità della minoranza e della sua capacità di impedirvi di svolgere il vostro lavoro, ma a noi non pare sia così.
Naturalmente, accettiamo la decisione del Presidente del Consiglio regionale, ma penso non sia giusta la richiesta avanzata dal Presidente della Giunta. In primo luogo, perché non ricorrono i termini regolamentari non ci sono ragioni di natura programmatica; in secondo luogo, perché non è la permanenza in carica del Presidente della Giunta. Infine, per una ragione politica.
Quando viene chiesto il voto segreto, soprattutto dopo una discussione sarebbe interessante capire perché è stato chiesto, in quanto per tutta questa discussione, neanche sulle questioni più semplici, sulle cose più piccole, abbiamo avuto la possibilità di un'espressione libera di questo Consiglio regionale.
Siamo di fronte ad una maggioranza totalmente blindata, totalmente incapace di un dialogo nel quale si manifesta quella libertà che non è il contrario di una disciplina che riguarda qualsiasi maggioranza e qualsiasi coalizione politica.
Per questo la richiesta era legittima, fatta in modo trasparente ricorrendo ad uno strumento che è previsto dalle nostre regole e che, in questo caso, a noi sembrava giusto adottare. Mi sarei aspettato che fosse l'Assessore Burzi a chiedere il voto segreto su un caso del genere, ma questo non è avvenuto. Penso che sia sbagliato, che sia un segno di debolezza quello che voi date. Questo può coprire delle difficoltà. Se emerge questa difficoltà, - ahimé! - ne emergeranno altre e faranno parte nelle prossime settimane, della dialettica politica e istituzionale di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Confermo che la posizione del Presidente della Giunta regionale è una posizione non solo di grandissima debolezza, ma che non tende neppure a "fischiare" qualche errore che un suo Assessore ha commesso. Non dico a penalizzarlo, ma almeno dire tutto quello che hanno detto molti colleghi della maggioranza che sono intervenuti.
Molti colleghi della maggioranza di diversi Gruppi hanno sottolineato anche se poi hanno assunto una posizione che non poteva essere diversa sulla legge che stiamo discutendo - che avrebbero preferito discutere della manovra di oggi insieme al bilancio. Molti colleghi della maggioranza, come noi, hanno sentito la difficoltà e l'imbarazzo di compiere una scelta senza un quadro complessivo che, per legge e non per volontà politica, un Assessore deve compiere.
Assessore Cavallera, credo che lei non avrebbe mai fatto una cosa simile (mi rivolgo all'Assessore Cavallera perché presente), perché conosce le sue scadenze.
Siamo arrivati all'assurdo: questo Assessore viene premiato, gli si crea un paracadute, viene premiato perché è stato talmente bravo nell'inventare una modalità che non esiste nel diritto contabile; un Assessore, che propone l'esercizio provvisorio, senza aver fatto la proposta di bilancio. Ripeto, non è stata avanzata la proposta di bilancio.
Il grande Presidente dei Presidenti potrà vantare, lo farà sicuramente nella Conferenza dei Presidenti, che la Regione Piemonte ha la grande capacità di non fare i bilanci, ma annunciarli e fare l'esercizio provvisorio su un annuncio. Questo è il paradosso! In effetti l'Assessore Burzi è grande! Lo abbiamo notato tutti: è stato premiato, nessuno gli ha detto niente. Il Presidente non gli ha detto: "Assessore, questo bilancio lo deve presentare", anzi, gli ha creato il paracadute, gli ha detto: "Sei stato grande", "Sei stato bravo", "Hai fatto la legge sulla contabilità".
Tutti ricorderanno il grande dibattito relativo alla legge sulla contabilità, nel quale convenimmo che il bilancio non si sarebbe più fatto alla vecchia maniera, che ci sarebbe stata la legge finanziaria, il quadro di riferimento, ecc.
L'avete vista la legge finanziaria? Esiste? Avete letto cos'è? Si parla di risorse? Io l'ho letta e ne ho ricopiato una parte, quella relativa ai cinque scenari dell'IRES: si fa passare, come legge finanziaria, quella che non contiene una cifra sulle risorse della Regione Piemonte. Continuiamo a navigare a vista.
Il Presidente Ghigo è contento di avere questo Assessore. D'altronde capiamo che anche l'Assessore Burzi è un Presidente forte, come abbiamo visto in occasione delle vicende apparse sui giornali. E' un Presidente forte, è un Assessore forte: dovrebbe essere promosso! Il Presidente Ghigo a coronamento della sua grande attività politico-amministrativa, dovrebbe promuoverlo perché ha fatto una cosa eccezionale: è riuscito ad affidare dei lavori senza bandire gare d'appalto. Credo sia da premiare. Dovrebbe promuoverlo Vicepresidente, oppure cominciare a dire che sarà il suo successore, nominarlo sul campo perché è veramente bravo: i bilanci non li fa, ma li annuncia. La prossima volta, quando dovremo discutere di leggi, a cosa servirà il riferimento alla I Commissione, sede nella quale si deve valutare se sia compatibile con il bilancio?



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, possiamo passare all'esame della mozione n. 414, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale richiamate le norme contabili e statutarie relative ai termini di presentazione del bilancio annuale di previsione rilevato che a tutt'oggi, 12 dicembre 2001, la Giunta regionale non ha presentato il bilancio per l'anno 2002 e che tale protratta inammissibile inadempienza sottrae al Consiglio regionale la possibilità di esercitare le proprie fondamentali prerogative statutarie rilevato inoltre che l'inadempienza relativa all'esercizio in corso è aggravata dalla proposta di determinazioni di nuove imposizioni fiscali, a carico dei cittadini piemontesi, per il pareggio di conti e di scoperti d'esercizio di cui il Consiglio, in mancanza di documenti di bilancio, non può conoscere né valutare l'effettiva consistenza constatato che la situazione determinata dalle citate perduranti inadempienze richiama specifiche responsabilità nell'ambito dell'esecutivo vista inoltre l'incongruenza e la mancata presentazione di adeguati documenti contabili a supporto della manovra proposta con il disegno di legge n. 363 chiede al Presidente della Giunta regionale di revocare la delega affidata al titolare dell'Assessorato al bilancio e patrimonio".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale mozione.
Il Consiglio non approva.
A questo punto, indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI' 32 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri Il Consiglio approva.
Colleghi, comunico che il Consiglio regionale è convocato nei giorni 18, 19 e 21 dicembre alle ore 10.00 e 14.30, con l'o.d.g. discusso nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di questa mattina.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 22.06)



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