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Dettaglio seduta n.159 del 29/11/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.10 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 10.39)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco, Botta Marco Cantore, Casoni, Cavallera, D'Ambrosio, Deorsola, Ferrero, Ghigo, Pichetto Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Mariangela Cotto


PRESIDENTE

Comunico altresì che, con decreto n. 102 del 28 novembre 2001, il Presidente della Giunta regionale ha attribuito, temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, con delega a sostituirlo nella giornata odierna, all'Assessore Mariangela Cotto.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Iscrizione all'o.d.g. ed esame della proposta di deliberazione n. 279: "Convalida dell'elezione del Consigliere Ennio Lucio Galasso (Adempimenti ex artt. 15 e 16 del Regolamento interno"


PRESIDENTE

In apertura di seduta, direi che possiamo iscrivere gli adempimenti di cui agli artt. 15 e 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale attinenti la convalida del Consigliere Ennio Galasso.
La parola al Presidente della Giunta delle Elezioni, Mellano.



MELLANO Bruno

Cari colleghi, siamo chiamati oggi ad adempiere all'ultimo atto concernente l'iter di convalida del Consigliere Ennio Galasso, un iter quanto mai lungo, delicato e, oserei dire, complicato, che ieri è giunto ad un atto conclusivo per quanto riguarda la Giunta delle Elezioni.
Nella riunione di ieri, la quarta che ha visto iscritta all'o.d.g. la procedura di convalida del Consigliere Galasso, si è proceduto ad una votazione e, a maggioranza, la Giunta delle Elezioni propone a quest'aula un voto di convalida del Consigliere Galasso.
E' stato ricordato anche in sede in Giunta delle Elezioni, che si trattava di una procedura delicata. Per senso di responsabilità, ho più volte richiamato i colleghi a un'attenzione e ad una cura del caso, proprio perché ritenevo importante procedere ad un voto che non fosse un voto politico, ma un voto legato ad una base giuridica. Credo che a questo si sia giunti ieri, con un voto, ripeto, a maggioranza.
Pertanto, a nome della Giunta delle Elezioni, propongo un voto favorevole alla convalida del Consigliere Ennio Galasso.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Mellano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per esporre le ragioni del mio voto.
Intanto, ringrazio il Presidente Mellano per la diligenza e l'attenzione che ha dedicato a questo caso, diligenza e attenzione a cui il Consigliere Mellano ci ha abituato a veder esplicare in ogni sua attività.
Durante la discussione, ho tenuto a mente due posizioni tra loro diverse, che, in parte, trovano entrambe la mia condivisione. Infatti, dato che grazie al lavoro del Presidente Mellano entravamo parecchio nel merito di una questione che ha rilevanti problemi di interpretazione giuridica, il collega Marengo osservava che, oltre ad un certo limite, forse non ci si doveva neppure spingere, trattandosi di una materia di interpretazione oltre che di lettera. Io mi sento di aderire a questa logica.
Il Consigliere Brigandì ha svolto, invece, un intervento di altro genere, affermando: "Colleghi, io, Consigliere Brigandì, sono in grado di spingermi ovunque, oltre la lettera e oltre l'interpretazione. Quindi, dico che possiamo pronunciarci al cento per cento sul tema". Anche questa mi pare una posizione, o, almeno, dal punto di vista individuale del collega Brigandì, è la sua posizione. E potrebbe essere anche sostenuta per tutti.
Cioè noi dovremmo documentarci fino alle estreme conseguenze.
Probabilmente, se avessimo seguito la seconda indicazione del collega Brigandì, saremmo ancora riuniti in Commissione con il Presidente Mellano che aggiunge interpretazioni e con il Consigliere Palma che porta altra giurisprudenza.
Concludo il mio intervento, quindi, accogliendo l'indicazione di dover votare ad un certo punto, portandomi abbastanza dalla parte del collega Marengo. Lo stesso Consigliere Marengo affermava: "Ad un certo punto dovremo ben decidere con le nostre forze".
Se qualcuno avrà da eccepire su questa nostra decisione, ci saranno altre sedi in cui, chi si sente non garantito a dovere, farà valere le proprie ragioni. Quindi, non ho insistito in Commissione per ulteriori approfondimenti.
Sulla base di ciò che so - poco - e che ho sentito - tanto - devo dirvi che la mia impressione è che il collega Galasso sia ineleggibile. E' la mia impressione e pertanto vale per un voto, che dunque esprimerò in tal senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Chiezzi.
Procediamo alla distribuzione delle schede per la proposta di convalida del Consigliere Ennio Galasso.
Preciso le modalità di votazione: i Consiglieri che votano "SI'", esprimono parere favorevole alla convalida.
Nomino scrutatori i Consiglieri Caramella e Giordano.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto con l'assistenza del Vicepresidente Toselli che effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è chiusa.
Si proceda allo spoglio immediato delle schede.



(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri schede bianche 3 Proclamo convalidato il Consigliere Ennio Galasso.
Alla presente deliberazione viene allegata, per farne parte integrante la lettera di trasmissione del verbale n. 20 del 28 novembre 2001 con la quale il Presidente della Giunta delle Elezioni ha comunicato al Presidente del Consiglio la proposta di convalida dell'elezione del Consigliere Ennio Lucio Galasso.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni e insegnanti della Scuola media di Dogliani (CN)


PRESIDENTE

Rivolgo un cordiale saluto agli alunni e ai docenti della Scuola media di Dogliani.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 273: "L.R. n. 9/80 (Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale). Aggiornamento del programma pluriennale ed approvazione del relativo programma annuale di attuazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 273, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Scusi, Presidente, ma l'Assessore non è presente.



PRESIDENTE

Non importa, perché per questa deliberazione può riferire l'Assessore Cotto, che, a nome del governo regionale, si è preparata e, dunque, pu rispondere.



RONZANI Wilmer

Presidente, senza nulla togliere all'Assessore Cotto, ritengo assolutamente necessaria la presenza dell'Assessore competente.
Ricordo che abbiamo all'o.d.g. anche la discussione relativa agli interventi per la realizzazione delle aree attrezzate, la riforma - per intenderci - della L.R. n. 9/80. Mi sembra impossibile affrontare queste questioni in assenza dell'Assessore al lavoro e all'industria.
Abbiamo aspettato mesi ad iscrivere questi punti all'o.d.g. e li portiamo in discussione quando l'Assessore è in congedo? Presidente, tutto è possibile, però mi rivolgo a lei affinché questi argomenti vengano discussi ed approvati solo se è presente l'Assessore competente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, vorrei sottolineare, in aggiunta a quanto affermato dal collega Ronzani, che in questo modo creiamo una prassi.
Stiamo rivedendo lo Statuto e il Regolamento e potremmo anche prevedere che le Giunte siano un po' più piccole e magari individuare delle figure diverse, come il Viceassessore, per non rischiare di impedire lo svolgimento dell'attività della seduta, magari già programmata a causa di un'assenza improvvisa o vincolata da eventi non controllabili. In Parlamento questo problema viene superato facilmente, poiché il Ministro o uno dei Sottosegretari connessi può intervenire.
Nel nostro caso, però, visto che i due punti in discussione rappresentano praticamente un terzo dei lavori della giornata, al di là della preparazione corretta che avrà senz'altro l'Assessore Cotto, per rispetto dei Consiglieri che su queste materie si impegnano approfondiscono, lavorano, sarebbe opportuno avere l'interlocutore naturale. Le chiediamo, pertanto, di non precostituire delle abitudini o più correttamente, delle prassi inaccettabili.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Tapparo.
La parola all'Assessore Cotto che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta regionale.



COTTO Mariangela, Vicepresidente della Giunta regionale

Comprendo l'imbarazzo dei Consiglieri di minoranza. Mi è stato fatto presente che c'è un problema di scadenza, pertanto, se questa delibera non viene approvata entro il 30 novembre, rechiamo danno a tutti i Comuni elencati nell'allegato.
Per questo motivo, ho accettato di sostituire il collega competente per materia e mi permetto di chiedere, se possibile, solo per questo punto, di poter aprire la discussione e passare alla votazione, senza alcuna forzatura.
Mi rendo conto dell'imbarazzo, però è doveroso, da parte mia, fare presente l'urgenza di tale provvedimento.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cotto, e mi associo alla sua valutazione, ma anche a quelle dei Consiglieri Ronzani e Tapparo.
Chiedo all'assemblea di esaminare la proposta di deliberazione n. 273 mentre, per quanto riguarda la legge, nel pomeriggio dovrebbe arrivare l'Assessore Pichetto, anche se forse la presenza dell'Assessore Vaglio sarebbe più opportuna.
Procediamo, pertanto, con l'esame della proposta di deliberazione n. 273.
Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, la discussione generale avviene con l'assenza fisica e politica dell'Assessore competente. Mi chiedo come un'aula rivendichi la propria autorevolezza e dignità accettando di discutere una deliberazione in questi termini.
Se la delibera è urgente, è urgente tanto più la presenza dell'Assessore per sostenere tale urgenza.
Questo disinteresse della Giunta regionale, che considera l'aula un luogo in cui, a colpi di maggioranza che neppure ha (perché in questo momento conto una quindicina di colleghi di maggioranza, sui 40 assegnati) si pretende di far passare un provvedimento di questo genere, lo trovo un modo di proporre il confronto politico non rispettoso della nostra istituzione. Occorre impedire tale modo di procedere. Se ci sono delle scadenze, anche noi, come Gruppo, saremo ben felici di rispettarle, ma in presenza di un interlocutore.
Se all'interlocutore non importa di queste scadenze e non viene in aula a difendere il proprio provvedimento, per me questo provvedimento può anche non essere discusso.
A questo proposito, incomincio a presentare un emendamento sulla delibera, finché non arriva l'Assessore.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, mi permetto di fare un'osservazione: ho già detto e in questo senso è intervenuta l'Assessore Cotto - che la vostra richiesta è politicamente legittima. Mi permetto, però, di rimarcare ancora una volta, da un lato, l'assoluta urgenza del provvedimento e, dall'altro la necessità della presenza di un rappresentante del governo.
Vediamo di trovare una soluzione, di discutere questa delibera, il cui contenuto, peraltro, è noto, quindi non necessita di un particolare approfondimento da parte dell'aula.
Per quanto riguarda il disegno di legge, mi assumo l'impegno affinch venga discusso in presenza dell'Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anch'io esprimo disagio per l'assenza dell'Assessore, ma anche per l'assenza del numero legale.
Mi rendo conto dell'urgenza della delibera: sono tra i Consiglieri che ha discusso il provvedimento in Commissione e lo conosco. A maggior ragione, queste urgenze richiedono un impegno da parte della maggioranza affinché vengano, in qualche modo, affrontate e risolte.
Invece, ci troviamo di fronte all'atteggiamento opposto. Ricordo che proprio in Commissione, quando si è discusso di questo argomento, alcuni Consiglieri di maggioranza, a fronte di una serie di nostre considerazioni rispetto al fatto che questo provvedimento poteva essere diverso se nel frattempo fosse stata approvata una legge che giace da tempo in Commissione che modifica i criteri stessi rispetto all'applicazione di questa delibera dicevano: "E' colpa vostra perché fate ostruzionismo".
Mi pare che siamo in una di quelle classiche situazioni cui da mesi ci troviamo di fronte, che ci dimostra che non è vero. C'è un'incapacità della maggioranza di governo, che ogni tanto utilizza un disco rotto: "E' colpa vostra perché fate ostruzionismo". Invece, c'è questa evidente incapacità che ci imbarazza; ci imbarazza - ripeto - l'assenza dell'Assessore di competenza, la cui presenza è importante, perché vi è una serie di considerazioni da fare nel merito di questo provvedimento. Ma anche rispetto al modo in cui arriva il provvedimento, questa situazione dell'aula, che appunto determina da parte nostra...



(Interruzioni in aula)



PAPANDREA Rocco

Aggiungo un'ulteriore considerazione.
Il calendario lo prepara la maggioranza, non lo prepariamo noi, e si sa quando ci sono i provvedimenti. E' da mesi che il calendario è bloccato da cose strane, da una non volontà di calendarizzare bene i provvedimenti che possono passare, e poi si arriva al 29 novembre e ci si dice che questo provvedimento deve passare entro il 30 novembre!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo per ribadire due concetti di ordine politico e procedurale.
Quello procedurale. Ricordo ai colleghi che oggi è giovedì, quindi è una giornata inusuale per il Consiglio regionale, che invece è convocato di norma il martedì: ecco perché vi sono delle situazioni che, ancorch legittimamente evidenziate, vedono alcuni Assessori impossibilitati ad essere presenti in aula ed altri Assessori, tra cui l'Assessore competente Gilberto Pichetto, ad arrivare oggi dopo le 10.00. L'Assessore Pichetto ha comunque garantito che sarà presente oggi pomeriggio.
Ricordo, però, che la Giunta regionale è un organo collegiale, dove c'è un Presidente, che è l'on. Enzo Ghigo, e dove c'è un Vicepresidente, che di norma è l'Assessore Casoni. Oggi ha la delega alla Vicepresidenza la signora Mariangela Cotto, Assessore di questa Giunta, che è quindi, a tutti gli effetti, Presidente della Giunta regionale per la giornata di oggi legittimamente: è presente in aula e rappresenta la Giunta e la collegialità di quella istituzione.
Questa è una delibera su cui tutti possono avere certamente la condivisione che sia urgente, ed è oggettivamente urgente (basta leggerla).
Secondo me, bene ha fatto il Presidente Cota a porre questa urgenza e invitare l'aula ad assumere le proprie responsabilità e ad andare avanti.
Sono pure legittime - lo ammetto - le considerazioni politiche esplicitate dall'opposizione, quindi propongo, Presidente, una semplice soluzione.
L'Assessore competente è Gilberto Pichetto; se rimane questa ferma opposizione alla delibera solo ed esclusivamente - come mi pare - per una questione di forma, cioè per il fatto che non è presente la persona fisica l'Assessore con la delega specifica titolare del provvedimento in aula chiedo al Presidente di valutare di proseguire con l'o.d.g. E' presente l'Assessore Racchelli, per cui si può esaminare il punto 3) all'o.d.g.
quindi il disegno di legge n. 110.
L'Assessore Pichetto mi ha riferito che alle ore 12.00-12.30 sarà qui per cui quando sarà presente - visto che questa è la vostra condizione altrimenti "casca il mondo" - affronteremo la delibera prima e la legge poi, presente - ripeto - l'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo. Anch'io stavo accedendo a questa soluzione; semplicemente, stavo verificando l'ora di arrivo dell'Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Noi siamo d'accordo con la proposta del Consigliere Cattaneo. Sappiamo che l'art. 2 della L.R. n. 9/80 prevede la scadenza del 30 novembre - lo sappiamo benissimo - e, per quanto ci riguarda, siamo dell'opinione che questa proposta di deliberazione debba essere approvata in questa seduta.
Siccome sono conciliabili le due esigenze e l'Assessore Pichetto sta arrivando - mi si dice - possiamo discutere tranquillamente il provvedimento alla presenza dell'Assessore competente.
Rispondo invece al collega Cattaneo su un punto che, secondo me, è importante. E' vero che la Giunta è unitaria - per l'amor di Dio! - ma è anche vero che gli Assessori hanno una responsabilità specifica e una competenza. Allora, è buona prassi che tutte le volte che si affrontano provvedimenti che hanno una diretta attinenza a un Assessorato e a una responsabilità dell'Assessorato, questi vengano discussi alla presenza dell'Assessore competente. Anche perché noi avremo, credo oggi - se non oggi, la prossima seduta - all'o.d.g. la questione della L.R. n. 9/80, che è la riforma del provvedimento del quale stiamo discutendo un'applicazione.
Allora, siccome c'è stata discussione in Commissione sulla riforma della L.R. n. 9/80, il provvedimento licenziato per l'aula che dovremmo esaminare è un provvedimento che discuterà quest'aula, per cui credo sia corretto e giusto che l'Assessore partecipi a tutta la discussione, sia quella che riguarda il piano di attuazione pluriennale, sia quella che riguarderà il provvedimento di riforma della L.R. n. 9/80.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 110: "Norme concernenti la modifica della L.R. 22 ottobre 1996, n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione accoglienza e informazione turistica in Piemonte) e interventi a sostegno dei prodotti turistici di interesse regionale". Presentazione questione preliminare


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del disegno di legge n. 110, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Avevamo già svolto la relazione; il disegno di legge era ritornato in Commissione e ora, dalla Commissione, ritorna in aula, per cui possiamo dichiarare aperta la discussione generale.
Chiedo se ci sono interventi.
Prego, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio, relatore

In quanto relatore, volevo porre all'attenzione della Presidenza che dopo il ritorno in Commissione, la relazione al disegno di legge n. 110 è stata parzialmente modificata.



PRESIDENTE

Le do la parola volentieri per l'integrazione.



CATTANEO Valerio, relatore

E' stata semplicemente aggiornata; sono state apportate delle modifiche concordate in Commissione.
Darei per letta tale relazione, il cui nuovo testo recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, come è noto l'aula consiliare, nella seduta del 14 novembre 2001, ha rinviato all'esame della competente Commissione il presente provvedimento al fine di consentire un approfondimento delle modifiche che, ad un anno dal licenziamento del disegno di legge in sede di Commissione referente, si è reso necessario apportare al suo articolato.
Il tempo intercorso ha consentito alla Giunta regionale di effettuare alcune riflessioni sul tema della promozione turistica in Piemonte.
Il problema dell'Agenzia regionale per la promozione turistica del Piemonte (ATR) è stato superato con l'apporto di alcune modifiche statutarie che hanno consentito di dare a tale organismo una forma organizzativa più snella al fine di perseguire l'obiettivo di una maggiore efficacia nel suo funzionamento.
L'ATR ha assunto pertanto una nuova strutturazione nel campo dell'Osservatorio del turismo, del marketing e delle attività di valorizzazione del sistema turistico piemontese.
Per tale motivo, le modifiche alla L.R. n. 75/96 contenute nel disegno di legge e relative ad una nuova forma giuridica da assegnare all'ATR non sono più funzionali alla situazione attuale.
Rimane invece di importanza fondamentale, strategica ed indifferibile, la parte del disegno di legge finalizzata al sostegno, alla realizzazione e commercializzazione dei prodotti turistici piemontesi.
Pertanto, la Commissione III, nell'esaminare nuovamente il disegno di legge, ha deciso di mantenere e, anzi, di approfondire con alcune nuove norme, la parte dell'articolato relativa ai prodotti turistici di interesse regionale.
E' stata inoltre aggiunta, avendo a riferimento l'attuale situazione internazionale, una disposizione inerente il sostegno del sistema turistico piemontese nel caso di eventi eccezionali.
Con il concetto di 'prodotto turistico' si intende un sistema integrato di realtà turistiche variegate, proponenti i caratteri di un'attrattiva culturale, naturalistica, enogastronomica, sportiva, ecc., le quali usufruiscono di adeguati servizi strutturali, infrastrutturali, di promozione e vendita messi in diretta connessione con le realtà stesse.
L'individuazione dei prodotti turistici si rende necessaria per evitare una situazione di proposta turistica frammentata e non integrata, non in condizione cioè di valorizzare a sufficienza la realtà turistica o comunque di garantire un'ottimale ricaduta della stessa opera di valorizzazione.
Ci si riferisce, ad esempio, a zone turistiche con un'offerta ricettiva inadeguata, assi viari insufficienti od obsoleti, assenza di attrattive turistiche integrate che consentano la destagionalizzazione, 'tour operator' non sufficientemente interessati al Piemonte, operatori o consorzi del settore non sufficientemente incisivi o comunque non preparati ad affrontare le sfide di operatori di realtà turistiche 'forti', mancanza o inadeguatezza di 'call center' o siti internet specializzati, mancanza di una reale integrazione dei molti e variegati fattori che portano alla formazione del 'prodotto turistico'.
Pertanto, sulla base dell'esigenza ormai acquisita di iniziative di valorizzazione del territorio e in relazione alla necessità di far emergere tutte le risorse e le potenzialità turistiche piemontesi mediante azioni coerenti ed omogenee, la Regione, secondo il disposto del nuovo art. 1 del disegno di legge, si propone di sostenere la realizzazione, la promozione e la commercializzazione di prodotti turistici di particolare interesse regionale, definiti come progetti di intervento, sia pubblici che privati per la creazione di un complesso di iniziative dirette a soddisfare i bisogni del turista. Sono legittimati a realizzare tali azioni l'ATR, le ATL, gli Enti pubblici o di diritto pubblico, i consorzi senza scopo di lucro rappresentativi di imprese turistiche e le associazioni senza scopo di lucro che operano nel settore turistico, senza dimenticare le imprese operanti nel settore turistico che siano in grado di sottoporre alla valutazione delle strutture regionali progetti di intervento di ampio respiro per la promozione del territorio.
A tal fine, l'art. 2 dispone il finanziamento da parte della Regione dei progetti di intervento diretti al sostegno e alla realizzazione dei prodotti turistici di interesse regionale.
Vengono altresì descritti i contenuti che devono avere tali progetti e la data di presentazione delle domande di finanziamento (31 marzo di ogni anno).
Strettamente legato alla commercializzazione dei prodotti turistici risulta il finanziamento di progetti aventi l'obiettivo dello sviluppo dell''incoming' turistico (art. 3). Si tratta di un'innovazione rispetto al testo rinviato dall'aula consiliare.
I soggetti titolati a presentare le domande di contributo - entro il 30 aprile di ogni anno - sono pertanto gli stessi a cui viene riconosciuta dall'art. 1, la facoltà di presentare i progetti relativi ai prodotti turistici. La Giunta regionale può inoltre farsi carico di attivare procedure o progetti finalizzati al sostegno dei flussi turistici e allo sviluppo dell''incoming' mettendo in atto interventi mirati ai soggetti già ricordati.
L'art. 4 prevede che i progetti di intervento, approvati e finanziati dalla Regione, abbiano carattere di priorità all'interno del programma annuale degli interventi previsto dalla L.R. n. 18/99 (relativa ad interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica). Sono aggiunti quali innovazioni rispetto al testo rinviato, il finanziamento di Accordi di programma relativi ad interventi prevalentemente strutturali (da ricomprendersi negli strumenti di programmazione della L.R. n. 18/99) sottoscritti per il sostegno, la realizzazione, promozione e commercializzazione dei prodotti turistici, nonché la possibilità di concedere agevolazioni in conto capitale - nei limiti del principio comunitario del 'de minimis' - per la realizzazione dei progetti di intervento attinenti ai prodotti turistici, al fine di integrare con interventi strutturali, di promozione e commercializzazione le tipologie previste dalla legge regionale suindicata.
Altra novità di rilievo è costituita dall'art. 5, con il quale riconosciuta l'importanza della formazione degli operatori turistici, per il perseguimento delle finalità di cui all'art. 1 vengono previsti finanziamenti sia per i centri di formazione professionale operanti nel settore turistico-alberghiero, con interventi per la qualificazione, la ristrutturazione e il miglioramento degli istituti alberghieri, sia a favore di soggetti che organizzano corsi di formazione per le professioni turistiche.
Alla Giunta regionale è attribuito il compito di stabilire con propria deliberazione i criteri e le modalità per la concessione di tali agevolazioni.
L'art. 6, integrando l'art. 24 della L.R. n. 75/96, detta le norme per la copertura sia degli oneri derivanti dalla spesa di investimento relativa agli interventi di sostegno e realizzazione dei prodotti turistici cui è riservata una dotazione per l'anno 2002 di euro 2.065.827,60 (pari a L. 4 miliardi), sia degli oneri relativi al sostegno dell''incoming' turistico e a favore della formazione professionale.
Tutti gli articoli analizzati finora modificano ed integrano il testo della L.R. n. 75/96 (Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte).
Proseguendo l'esame dell'articolato del presente disegno di legge, si sottolinea che, con l'art. 7, è stata mantenuta per la Regione la facoltà di partecipare, mediante apposita sottoscrizione di quote del capitale sociale, alle Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale (ATL): in tal modo, viene favorito un rapporto più stretto fra l'Ente regionale, e quindi le sue finalità nell'ambito della promozione turistica regionale, e i soggetti che svolgono a livello locale l'attività di accoglienza informazione ed assistenza turistica.
Importante innovazione all'articolato del disegno di legge rinviato dall'aula consiliare è apportata dall'art. 8 che affronta un problema di rilevante attualità, sebbene gli interventi ivi previsti abbiano un respiro di carattere generale che trascende la situazione contingente.
Il riferimento immediato va infatti all'attuale congiuntura internazionale che ha comportato per un intero settore economico una grave crisi non dovuta ad una questione di debolezza interna del sistema, bensì derivante da cause legate ad avvenimenti esterni difficilmente prevedibili e di straordinaria gravità.
Per tali motivi, la Regione, al verificarsi di gravi squilibri economici, con ripercussioni sul settore turistico, derivanti da fattori esogeni (crisi internazionali, calamità naturali, altri accadimenti di carattere eccezionale), può intervenire a sostegno dell'economia turistica piemontese attraverso la concessione di finanziamenti a favore delle imprese particolarmente colpite dalla crisi oppure con iniziative mirate all''incoming' turistico, demandando alla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, il compito di stabilire di volta in volta l'evento suscettibile di caratterizzarsi come eccezionale nonch di determinare i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti e la realizzazione degli interventi. Soggetti beneficiari, stabiliti in legge, sono gli imprenditori turistici, compresi i titolari di agenzie di viaggio, i consorzi senza scopo di lucro rappresentativi di imprese turistiche, le associazioni senza scopo di lucro operanti nel settore del turismo.
Nell'art. 9 sono riportate le disposizioni finanziarie relative alla parte delle norme del disegno di legge (partecipazione della Regione alle ATL e sostegno del turismo piemontese in caso di eventi eccezionali) non integrative del testo della L.R. n. 75/96.
In particolare, ai fini della suddetta partecipazione è autorizzata per l'anno 2002 una spesa di euro 516.456,90 (L. 1 miliardo), mentre alla spesa prevista dall'art. 8 si provvede mediante appositi stanziamenti del bilancio pluriennale 2001/2003.
L'art. 10 riguarda l'integrazione, la sostituzione e l'abrogazione di norme. Viene in particolare abrogata la L.R. n. 38/97 relativa alla sottoscrizione da parte della Regione di quote dell'ATR.
Nell'art. 11 sono infine disciplinate le norme relative al parere dell'Unione Europea sugli aiuti previsti dal presente disegno di legge. E' precisato che la concessione dei finanziamenti a sostegno dei prodotti turistici e dell''incoming' turistico, a favore della formazione degli operatori, nonché a sostegno del turismo piemontese in caso di eventi eccezionali siano disposti nel rispetto della regola comunitaria del 'de minimis' (100.000 euro in un triennio). Ulteriori finanziamenti potranno essere disposti solo a seguito del parere favorevole dell'Unione Europea".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Signor Presidente, dobbiamo ripetere qui una parte, naturalmente in forma sintetica, della discussione che è stata svolta con il Presidente della VII Commissione, con l'Assessore Racchelli e con il Capogruppo che lo rappresentava, il suo Capogruppo.
Come il Consiglio sa - perlomeno, come sanno coloro che seguono questa materia - sulla questione dell'emergenza nel settore delle agenzie di viaggio, il Gruppo DS ha presentato una proposta di legge che affronta organicamente il problema di un intervento straordinario per quel settore ivi considerando anche le esigenze dell'"incoming", che è una materia non sufficientemente considerata finora e che ha bisogno di essere evidenziata e trattata con una normativa definita in modo un po' più completo, come abbiamo cercato di fare in quel progetto di legge.
La legge è stata assegnata alla Commissione del Presidente Valvo anziché alla III Commissione, per una questione di connessioni che aveva con entrambe le materie. Senza responsabilità di alcuno, si è attivato il lavoro nella VII Commissione; il Presidente Valvo, pur cercando di accelerare il lavoro, ha ritenuto che non si potesse soprassedere alle procedure di consultazione, riconoscendo allo stesso tempo l'urgenza di quel provvedimento per la contestualità con il disegno di legge n. 110 già in discussione e ha convenuto - di questo lo ringraziamo, perché l'abbiamo apprezzato, pur in una diversa valutazione dell'urgenza - di concludere l'esame di quel provvedimento nella seduta di lunedì (credo di lunedì). Se occorre - per la procedura - il Consigliere Valvo può senz'altro confermarlo.
Nel frattempo, l'Assessore Racchelli ha introdotto (approfittando del ritorno in Commissione del provvedimento), un articolo che, in qualche modo, ha attinenza alla stessa materia.
Il Gruppo DS, titolare di questa iniziativa di legge, ha richiesto prima in Commissione l'accelerazione dell'esame del provvedimento per poterlo esaminare in aula contestualmente al disegno di legge n. 110, cioè oggi. Successivamente, ha richiesto all'Assessore Racchelli il posticipo della discussione sul suo provvedimento a martedì, quando entrambi i provvedimenti potranno essere trattati contemporaneamente.
D'altra parte, l'Assessore - credo che potrà ripeterlo - ha riconosciuto e convenuto che il provvedimento presentato dal Gruppo DS ha una sua opportunità, in relazione alle urgenze. Ora, ciò che noi proponiamo è, prima di tutto, un problema di procedura, poi di contenuto: si tratta di decidere se attendere martedì per discutere i due provvedimenti o se stralciare da questo provvedimento - noi preferiremmo la prima soluzione perché più organica - l'art. 8, che tratta sinteticamente e sommariamente la stessa materia.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Riba. Tecnicamente, la questione sospensiva che ha presentato va qualificata come preliminare. L'Assessore Racchelli forse, potrà intervenire in maniera risolutiva.
Prego, Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Ho ben inteso il problema, e ne ho anche discusso precedentemente con i Capigruppo. Personalmente, non ho alcun problema a togliere dal testo il titolo relativo alle agenzie di viaggio; io mi riferivo alla globalità delle imprese turistiche, non certo a quelle che portano i piemontesi all'estero, ma, al limite, a quelle che li riportano in Piemonte! Per quanto mi riguarda, visto che c'è in essere un disegno di legge da parte di altri Gruppi, ritengo positiva una discussione in Commissione sull'argomento, al fine di portare in aula una proposta relativa alle agenzie di viaggio, segmento a sé rispetto al panorama turistico complessivo. Proporrei questa soluzione.



PRESIDENTE

In che modo potrebbe attuarsi praticamente questa sua proposta? Con un emendamento stralcio, che interessi un solo articolo? Si può fare! Va bene Consigliere Riba?



RIBA Lido

Assessore, discutere il provvedimento martedì prossimo avrebbe dato l'opportunità di una trattazione organica; probabilmente, infatti, lunedì in Commissione avremmo avuto modo di trovare le modalità per raccogliere elementi sui quali riscontrare la condivisione più ampia possibile.
Un chiarimento. L'eventuale subordinata, che lei propone, richiede l'eliminazione dell'intero art. 8 dal provvedimento (così va intesa la sua ipotesi). Seconda questione: occorre l'impegno politico del Consiglio, a questo punto contestuale per connessa materia - e il Presidente Cota lo potrà certamente recepire - affinché martedì prossimo si discuta l'altro provvedimento, considerato sostitutivo dell'art. 8. Sono diverse le questioni da assumere in modo da raggiungere una decisione che, in qualche maniera, vede già molto penalizzato il lavoro del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Il testo di legge ha un anno di vita; in tal senso, inevitabilmente, è divenuto comprensivo di tante altre questioni. Un conto è il discorso relativo alle agenzie di viaggio, sul quale non ho nulla da esprimere.
Reputo infatti che il provvedimento DS, al vaglio della Commissione, non tocchi, nemmeno in termini assoluti, l'aspetto della prospettiva di sviluppo del turismo in Piemonte. Si tratta esclusivamente di un intervento a sostegno del mercato del lavoro: le agenzie di viaggio sono in crisi perché i piemontesi non comprano più viaggi all'estero.
Sul problema, personalmente, nutro pochissima sensibilità. Io faccio turismo in Piemonte, non faccio turismo in Thailandia o in altri Paesi d'Europa. Il problema sottostà al principio del sostegno del mercato del lavoro, come se si trattasse di un intervento di cassa integrazione...



PAPANDREA Rocco

Non come i pescatori del Lago Maggiore!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Cosa c'entrano? E' come se io parlassi italiano e lei mi rispondesse in tedesco: non capisco!



PRESIDENTE

Assessore Racchelli, prosegua con il suo intervento sulla questione preliminare.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Il problema non è, per quanto mi riguarda, un problema del mercato del lavoro; non ho nulla in contrario a che un provvedimento affronti il tema della cassa integrazione sul sistema delle agenzie di viaggio. Ma l'art. 8 guarda al sistema del turismo piemontese, ed è una cosa diversa. Io posso "astrarre" il discorso delle agenzie di viaggio: non ho alcun problema poiché, per me, è marginale.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, ma...



PRESIDENTE

No, Consigliere Riba, non le do la parola, altrimenti non rispettiamo più alcuna regola. Lei aveva sollevato una questione che abbiamo definito come preliminare: su una questione preliminare può parlare solo un Consigliere per Gruppo, diversamente, diventa una questione sospensiva.
Queste sono le regole, in termini di Regolamento.
Sospenderò per cinque minuti i nostri lavori, in maniera tale da trovare un'intesa sul problema delle agenzie di viaggio.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Scusi la mia insistenza, Presidente, nel chiederle la parola prima della sospensione della seduta, però credo sia utile che rimanga traccia di queste mie considerazioni fatte a nome della maggioranza. Soprattutto spero che le stesse considerazioni vengano valutate e possano tornare utili, durante la sospensione dei lavori, per trovare una soluzione.
Noi siamo contrari al rinvio a martedì dell'esame del disegno di legge n. 110. Sapete che tale disegno di legge è stato sofferto, che era già arrivato in aula e che poi è ritornato in Commissione. La maggioranza ha dimostrato disponibilità e senso di responsabilità, concedendo questo ritorno in Commissione con convinzione, a fronte di richieste legittime e nell'utilità più generale. Si sperava, inoltre, di far approvare il provvedimento con una certa condivisione.
In Commissione abbiamo lavorato e siamo riusciti ad arrivare ad un testo che sembra possa, finalmente, soddisfare le varie esigenze e le istanze che erano state rappresentate legittimamente in Commissione prima e in aula poi dai diversi Gruppi consiliari.
Signor Presidente, indubbiamente l'urgenza nasce dal fatto che ormai questo provvedimento è un provvedimento organico, che non riguarda più solo la questione delle agenzie, su cui farò poi delle considerazioni. Ormai è una legge strutturale, volta al sostegno dei prodotti turistici di interesse regionale, a sostegno del turismo piemontese in quanto comparto.
Inoltre, esso implementa anche le considerazioni dell'Assessore Racchelli: presta attenzione al turismo piemontese e al mercato, che deve fruire dell'offerta turistica del mercato nazionale ed internazionale.
Auspico che si trovi una soluzione. Il problema, forse, è relativo al progetto di legge presentato dal Gruppo DS, un progetto di legge che possiamo, anche nello spirito, condividere. In quanto a noi stessi, la maggioranza sta verificando l'opportunità di presentare un disegno di legge sull'ambito specifico delle agenzie di viaggio, in quanto siamo stati anche contattati, così come penso altri Gruppi.
Certamente, il vostro progetto di legge è condivisibile. Ci sono, per delle questioni che vorremmo approfondire e affrontare in modo più organico.
Dico subito che sono contrario alla soppressione dell'art. 8.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.29 riprende alle ore 11.37)



PRESIDENTE

Concedo un'altra sospensione di trenta minuti poiché c'è una richiesta di presentazione di emendamenti sull'art. 8.
La seduta riprenderà alle ore 12.10.



(La seduta, sospesa alle ore 11.38 riprende alle ore 12.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Pare che la sospensione abbia portato ad un'intesa.
Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

La modifica alla L.R. n. 75/96 deve portare il Consiglio a fare qualche valutazione di merito, che va ad di là del testo che stiamo per esaminare.
Abbiamo, in più occasioni, parlato del turismo, del futuro di questo settore nella nostra regione. Penso - proprio per gli appuntamenti che abbiamo di fronte - che la Regione Piemonte debba affrontare più seriamente il tema del turismo, anche perché i dati ci devono indurre a qualche riflessione.
La nostra Regione si caratterizza, più che altro, come una regione che consuma, più che produce, turismo. I cittadini della nostra Regione insieme ai cittadini della Regione Lombardia, sono collocati al secondo posto fra le Regioni italiane per numero di giorni di vacanza, con una media di 12 giornate a testa. Quindi, le agenzie di viaggio nella nostra Regione sono impegnate a far viaggiare i cittadini piemontesi verso altri Paesi e verso altre Regioni. Mentre noi, appunto, dovremo cercare di attirare turisti nella nostra Regione.
Da questo punto di vista, in questi anni, se dovessimo fare un bilancio dell'attività della nostra Regione, non potremmo considerarci soddisfatti.
C'è una preoccupazione che noi dobbiamo esternare in quest'aula e non solo. La politica dei piccoli contributi, dei contributi a poggia, oppure la legislazione che è stata prodotta da questo Consiglio, e proposta dalla Giunta regionale, non ha mai prodotto un disegno strategico complessivo.
Faccio il seguente collegamento. Se una Regione, un Paese, deve avere una politica rivolta all'industria, credo che la nostra Regione dovrebbe essere in grado di produrre una politica in favore del turismo, soprattutto per attrarre altri cittadini nella nostra Regione.
Da questo punto di vista, i dati ci dicono che, invece, non stiamo lavorando in questa direzione.
I dati della permanenza di altri cittadini nella nostra Regione rispetto al dato medio nazionale, sono più bassi. Se la media, a livello nazionale, delle giornate di permanenza è di 4,2, nella nostra Regione è di 3,4. Quindi, dobbiamo fare dei passi in avanti.
Credo che anche la proposta abbia dei limiti nella politica che è stata denominata "incoming". Non ho presentato un emendamento in tale direzione ma se avessimo usato vocabili italiani, in una proposta di legge della nostra Regione, sarebbe stato meglio (è un inciso questo che non c'entra nulla).
Forse sarebbe il caso di valutare, anche dal punto di vista della produzione delle leggi della nostra Regione, la possibilità di produrre un testo unico che riguardi la politica del turismo, evitando in questo modo la frammentazione che finora c'è stata.
Da questo testo di legge - lo ricordava l'Assessore nel precedente Consiglio, prima di ritornare in Commissione - è stata stralciata tutta la parte che riguarda l'Agenzia regionale per il turismo.
Credo ci sia bisogno di un'ulteriore riflessione che potremmo anche incominciare a fare in questo Consiglio, ma non riguarda il testo di legge oggi in esame.
La questione dell'Agenzia regionale per il turismo richiede una riflessione sul lavoro fin qui svolto, sul ruolo che ha l'Agenzia regionale per il turismo e le difficoltà che deve affrontare per produrre una politica per il turismo. L'Agenzia regionale dovrebbe avere un ruolo importante e decisivo per il futuro e lo sviluppo del turismo nella nostra Regione.
Assessore, dovremmo fermarci un attimo, dopo questa legge, valutare bene quanto dobbiamo fare, valutare la possibilità di produrre un testo unico, fare produrre, anche come Consiglio e non soltanto come Giunta, un momento di confronto esterno che guarda lo sviluppo, capace di confrontarci con tutti i soggetti interessati alla politica del turismo, e avere un momento di confronto e di discussione su questo tema.
Forse sarebbe il caso di produrre un momento di confronto come Consiglio regionale e non soltanto come Giunta, perché il turismo costituisce e può costituire una grande risorsa per l'economia della nostra Regione.
Le possibilità che abbiamo - e la nostra Regione ne offre molte - sono un aspetto che dobbiamo saper cogliere e non far cadere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La prima critica a questo disegno di legge è relativa al fatto che, in materia di turismo, la Regione Piemonte avrebbe bisogno di politiche forti ed unitarie; quindi, politiche soggette ad una legislazione di carattere unitario.
Il Piemonte non è la Toscana. Il Piemonte dispone di risorse turistiche anche eccellenti, ma nel panorama italiano non si tratta di Regione che si segnala per delle evidenze di carattere assolutamente eccezionale e straordinario a livello mondiale, come altre Regioni della nostra penisola.
Quindi, è una Regione per la quale credo che il turismo possa assumere una valenza economica maggiore di quello che ha, ma per ottenere questo risultato penso che pannicelli caldi e leggine di questo genere non servano.
Per il Piemonte occorrerebbe una riflessione unitaria e una ridefinizione di tutta una politica attraverso la redazione di un testo unico.
Una leggina di questo genere, che si aggiunge al panorama delle leggi vigenti, non mi sembra che affronti il problema in modo adeguato. Leggina in tutti i sensi, quindi: leggina perché mi sembra di scarsa appropriatezza lessicale, forse voluta. Si dice poco e lo si dice male, forse perché in questo modo si individuano maglie di intervento che potranno essere definite caso per caso, e magari anche con una escursione di casi tra loro contraddittori, da parte della Giunta regionale.
Mi stupisce il linguaggio parecchio impreciso, e, dato che non penso che manchino le capacità per determinare linguaggi chiari ed univoci all'interno della legge, penso che ci abbia messo lo "zampino" l'Assessore.
E' una cattiva politica, perché è una legge - lo vedremo articolo per articolo - con un impianto e un lessico a tratti incomprensibile, quando non contraddittorio.
Ancora un'osservazione più marginale, ma anche questa penso che venga trattata con attenzione: è una legge in cui si introducono delle terminologie che dovrebbero essere rese comprensibili al cittadino comune che vedrà pubblicata questa legge sul BUR. Introdurre termini come "incoming" turistico, penso che non possa essere fatto in questo modo perché occorre spiegare cosa si intende con un termine che non rientra nella nostra lingua. Se lo si vuole usare, chiedo al relatore che la legge contenga in sé, non fuori di sé, le possibilità per definire cosa si intende per "incoming" turistico.
Tornerò nel merito di queste critiche - che sinteticamente ho svolto nella discussione generale - quando si discuteranno i singoli articoli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Oggi ci troviamo con un'iniziativa legislativa della Giunta regionale che aggrava il quadro di complessità di una lettura d'insieme della legislazione regionale in materia di turismo.
Ci troviamo con tre provvedimenti base: la L.R. n. 75/96 (Organizzazione dell'attività turistica), la L.R. n. 18/99 (Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica) e la legge del 2000 sugli interventi regionali per la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo dei territori turistici.
Il provvedimento di oggi, modificato su iniziativa della Giunta con lo scorporo delle strutture gestionali, rappresenta un elemento emendativo a questi provvedimenti. Tuttavia - credo che l'Assessore convenga - emerge la necessità di arrivare presto ad una legge quadro che presenti organicamente tutto l'insieme della politica che si sviluppa in materia regionale. Da un lato, per comodità e facilità per gli operatori di attingere alle opportunità senza necessariamente avvalersi di specialisti per capire cosa offre la strumentazione legislativa regionale; dall'altro, perch nell'ambito di una revisione di una legge quadro, probabilmente ci sono alcune cose datate ed altre che non collimano perfettamente un testo con l'altro, presentando talvolta aspetti incoerenti.
Su questo provvedimento penso che alcuni punti potrebbero essere migliorati, perché rappresentano dei limiti.
Intanto, non appare mai, anche nelle tre leggi precedenti, la funzione che, con la riforma federale e l'applicazione del principio di sussidiarietà, dovrà essere di guida e indirizzo - una volta si diceva di programmazione, ma credo sia un termine fuori moda. Mi riferisco alle grandi direttrici, alle priorità, alle scelte strategiche sulle quali i provvedimenti minori vanno a posizionarsi, evitando che la politica turistica regionale sia data dalla sommatoria di tanti microatti.
A volte succede: vi è una perdita di capacità di programmazione con il giusto principio di sussidiarietà; già succede per i Comuni in materia energetica dove ci sono decine di domande per costruire nuove centrali termoelettriche in Piemonte, perché è sfuggita di mano alla Regione la capacità di programmazione e ogni "comunello" (vedi Leinì, Settimo Cumiana, Crescentino, Carmagnola) si ritrova con queste domande e deve, in qualche modo, magari con un amministratore un po' svelto, assecondarle mentre, con un altro, che ha una visione maggiormente d'insieme, riesce a essere più prudente.
Ho proposto, attraverso un emendamento, di rafforzare questo tipo di ruolo, ma manca un elemento che è nell'utilizzo del termine inglese "incoming". Quando discuteremo del sostegno alle agenzie turistiche Presidente, dovremo fare attenzione a non sostenere le agenzie turistiche che convogliano potenziale turismo nostro, del Piemonte, che può andare nel Piemonte, e cacciarlo via! Altrimenti ci facciamo male da soli! Dobbiamo considerare un grande patrimonio non solo la capacità di attrazione di turismo da altre Regioni o da altri Paesi del mondo, ma anche la capacità di offrire al cittadino piemontese di cogliere delle opportunità turistiche all'interno della propria Regione ed evitare di fare magari 500, 1.000 o 2.000 chilometri per ritrovare riprodotte le stesse condizioni che si trovano nelle Langhe, nel Lago Maggiore, nelle valli piemontesi che insistono sul Gran Paradiso oppure nelle Alpi Marittime. Succede questo fenomeno: quando uno si siede in un'agenzia turistica trova un'offerta analoga a quella che abbiamo nella nostra Regione vicino a casa nostra e viene forzata quella soluzione rispetto ad una soluzione interna. Dobbiamo valorizzare questo aspetto non solo per dirottare il turismo piemontese all'interno delle nostre aree di eccellenza, ma per fare emergere quelle aree che hanno meno titoli (storici, turistici, paesaggistici, ecc.), ma che rispondono a certi elementi, se possono essere valorizzate.
Insieme ad un collega di maggioranza abbiamo presentato parallelamente una legge per la valorizzazione di quel grande aspetto storico che è il sistema dei sentieri del Piemonte. Noi abbiamo un grande itinerario che non viene utilizzato dai piemontesi; si tratta in prevalenza di camminatori stranieri perché colgono il grande interesse. Dovremmo quindi cercare di fare anche questo tipo di valorizzazione e non regalare risorse a coloro che dirottano i turisti fuori dal Piemonte. Non voglio fare una politica autarchica, però certamente nemmeno una politica che usa risorse per orientare all'esterno.
D'altro canto, noi parliamo qui (non nel testo emendato ancora dall'Assessore) dei bisogni del turista "individuando idonei sostegni strutturali, promozionali e di commercializzazione", ma dobbiamo soprattutto parlare della capacità professionale e gestionale. E anche quando successivamente noi misuriamo i progetti e diciamo "capire come incidono sulla capacità di marketing, di commercializzazione del prodotto" dobbiamo sempre inserire i livelli di professionalità e di capacità gestionale sui quali certamente l'Assessore poi interviene perché dedica e si dedica nel testo - una parte importante alla formazione professionale.
Ma anche qui francamente resto stupito, perché - udite! - si dice che la Regione Piemonte per perseguire le finalità diciamo turistiche espresse finanzia i centri di formazione professionale che operano nel settore turistico-alberghiero. Ma questo sta all'interno del piano di finanziamento regionale della formazione professionale! Sta lì e viene discusso lì! Ora che quel meccanismo sia improprio in quelle forme dovremmo vederlo raccordato all'altro meccanismo che, tra l'altro, beve dal Fondo Sociale Europeo. Ma poi sentite ancora: si dice "sono inoltre concessi finanziamenti a favore di soggetti che organizzano corsi di formazione professionale per le materie turistiche". A parte che abbiamo una struttura come il Formont che è diventata quasi privata, ma che è di natura e nascita pubblica e fortemente nostra, che cos'è che si può fare con il privato? Solo gli "stage", in qualche modo. Il meccanismo che raccorda il sistema di formazione professionale nostro, che sta nel piano regionale annuale della formazione professionale, la saldatura con il lavoro, nel turismo pu essere rappresentato dal privato attraverso la valorizzazione degli "stage". Potrebbe essere questo il passaggio dalla teoria scolastica e funzionale dei corsi di formazione professionale ad un rapporto con il mondo del lavoro più qualificato.
C'è forse un po' di episodicità, alla quale a volte si è costretti anche nei lavori di elaborazione. Tra l'altro, questa legge, che era nata di grande dimensione, oggi è una più piccola cosa; non voglio dire una piccola cosa, ma una più piccola cosa. Quel lavoro può portare anche questi limiti, ma io credo che siano limiti recuperabili.
Nella prima parte di quanto ho detto ho cercato di proporre emendamenti e vorrei, anche nella parte di formazione professionale, ricordare all'Assessore che, accanto a lui, dovrebbe sedere l'Assessore alla formazione professionale che ha competenze in queste materie e che già finanzia le scuole e i centri di formazione professionale turistico alberghieri; interviene sul Formont e gestisce il rapporto con l'utilizzo del Fondo Sociale Europeo. E' quindi necessario correlare e non usare una logica a compartimenti stagni tra formazione professionale come competenza e quella settore per settore. Non voglio dire che non sia giusto sottolineare l'importanza di una specificità di intervento della formazione professionale e della possibilità poi di translare con degli "stage" nel lavoro, ma un minimo di coerente rapporto ci deve essere, o comunque così come è esposta è ancora molto monca rispetto alle possibilità di operare.
Ho voluto solo accennare. Avevo fatto una relazione di minoranza che però si basava sul testo precedente. Sono costretto, in questo momento quindi nel mio intervento in sede di dibattito generale, a puntualizzare invece alcuni, pochi, punti che sono rimasti del provvedimento che ritengo potrebbero anche essere recuperati. Non si tratta di aspetti completamente antitetici, però segnano non vorrei dire un elemento culturale, perch l'elemento culturale è la valorizzazione della programmazione come funzione strategica della Regione, che è parola che non si usa più, ma almeno la capacità della Regione e la voglia - io credo che l'Assessore abbia questa voglia - di governare questi processi, non subirli, facendo una sommatoria dei microcomportamenti. I microcomportamenti scorrono in un alveo che è dato dalle grandi strategie tracciate dalla Regione - io le chiamo ancora programmazione regionale - nella quale la strumentazione che abbiamo ora che è nata in epoca di post-programmazione, manca di una precisa capacità di dare questo ruolo al governo regionale.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Sembra che anche l'intervento del collega Tapparo consigli cautela nell'esame di questo provvedimento e, vista la delicatezza del provvedimento, chiederei la verifica del numero legale. La chiedo a termini di Regolamento.



PRESIDENTE

La verifica può essere fatta in prossimità...



CONTU Mario

Non faccia un'interpretazione forzosa!



PRESIDENTE

Io non faccio alcuna interpretazione.



CONTU Mario

Se siamo in prossimità di una votazione, va bene, ma siccome sono previsti molti interventi, le chiedo formalmente la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Mi consenta solo un attimo per vedere come si può procedere in siffatti casi.



CONTU Mario

Se vuole integro il mio intervento, Presidente.



PRESIDENTE

L'art. 52, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio recita: "Ogni volta il Consiglio stia per procedere ad una votazione, il Presidente verifica se il Consiglio sia in numero legale per deliberare, se del caso disponendo l'appello nominale dei presenti, che deve essere comunque effettuato qualora lo richieda un Consigliere".
Su questo comma, naturalmente, l'interpretazione mantiene quel tipo di dubbio che non siamo riusciti a sciogliere.
Si proceda, dunque, all'appello nominale per la verifica del numero legale, su richiesta del Consigliere Contu.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Con procedimento elettronico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Si constata la presenza del numero legale.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 110: "Norme concernenti la modifica della L.R. 22 ottobre 1996, n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione accoglienza e informazione turistica in Piemonte) e interventi a sostegno dei prodotti turistici di interesse regionale". Presentazione questione preliminare (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione in merito al disegno di legge n. 110.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Presidente, innanzitutto intervengo in merito alla votazione che si è svolta. Penso che la votazione con il procedimento elettronico abbia le sue caratteristiche; infatti, non è previsto il doppio appello, ma esiste un tempo di votazione a cui si dovrebbe essere vincolati.
Glielo dico perché la mia impressione è che si sia votato quando il tempo era ormai scaduto. La prossima volta sarò più attento, però credo che, proprio perché la votazione con procedimento elettronico ha una sua modalità, debba essere rispettata.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Papandrea, gli uffici mi informano che se il tempo era scaduto, il sistema elettronico non avrebbe registrato la votazione.
Scusate l'interruzione, ma è una questione procedurale che dobbiamo garantire.



PAPANDREA Rocco

In merito al provvedimento in questione, condivido ampiamente le considerazioni svolte dagli interventi che mi hanno preceduto. Ci troviamo di fronte ad una leggina di cui non sentivamo il bisogno. Ci pare che in questo tipo di materia si vada ulteriormente a "ingarbugliare" la situazione piuttosto che a semplificare e favorire una politica finalizzata all'accoglienza turistica, sostenendo, appunto, una promozione della nostra Regione in campo turistico, che può effettivamente diventare un settore economico più rilevante di quel che è, aiutando, in qualche modo, a compensare situazioni economiche di gravità e crisi che si stanno sviluppando in altri settori con gravi ripercussioni, sia in termini di declino della nostra Regione, ma soprattutto in termini di aumento della disoccupazione e, conseguentemente, aumento delle condizioni di disagio in cui vive una parte della popolazione.
Invece ci troviamo di fronte ad una leggina che non ha un carattere organico e che, a mio avviso, introduce ulteriori elementi di peggioramento. Penso, ad esempio, all'art. 1, in cui, tra i soggetti che possono trovare finanziamento, sono inserite, altresì, le "imprese operanti nel settore turistico", che non erano previste precedentemente. Questa è una delle modifiche. Questo tipo di finanziamento viene rapportato al comma 1 dell'art. 1, cioè alla promozione turistica del Piemonte.
Allora, capisco che questa attività possa essere svolta dagli enti pubblici, dagli enti di diritto pubblico e dai consorzi, ma non riesco a comprendere come ciò possa essere fatto da singole imprese operanti nel settore turistico, le quali, ovviamente, tenderanno a promuovere se stesse (fanno anche bene, d'altra parte è la loro vocazione). Se si vorranno impedire "finanziamenti a pioggia" ancora più diffusi di quelli che ci sono, vorrà dire che si selezioneranno, cioè qualcuno provvederà a selezionare eventuali progetti di aziende private, anche legati alla formazione, per esempio. Attraverso questo, credo che potremmo avere un finanziamento improprio verso le aziende che operano nel settore, e penso in particolare, alle grandi aziende, perché le piccole aziende verrebbero immediatamente escluse da questo tipo di finanziamento per la caratteristica di cui al punto 1: nessuna piccola azienda può avere un progetto che miri a sviluppare la promozione e la commercializzazione di prodotti turistici di interesse regionale, perché lo fanno su campo specifico, a meno che non si voglia dire che, quando uno promuove se stesso, fa questa cosa. Però, se non è quello, diventerebbe una polverizzazione, con finanziamenti a mio avviso impropri di alcune grandi aziende presenti nel nostro territorio, che spesso sono legate ai soliti grandi interessi economici di questa Regione. Questo è uno degli elementi di evidente peggioramento della legislazione, perché penso che quel tipo di impegno dovrebbe essere garantito da enti pubblici o comunque da associazioni di imprese e non da singole imprese.
Un altro punto riguarda il fatto che si devono sostenere i bisogni turistici. E' un termine che non capisco bene, a parte quelli inglesi che non capisco, ma questo è un termine ambiguo. I bisogni dei turisti possono essere differenziati: ci può essere quello che ha bisogno di potersi muovere facilmente in alta montagna, quindi ha bisogno che si costruisca la strada per arrivare fino ad un lago e magari...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Papandrea, ma il richiamo è dovuto a causa della rumorosità che proviene dai banchi della Giunta, che è frequentata, ma non esclusivamente dai titolari, magari da aspiranti...



PAPANDREA Rocco

Ci troviamo di fronte ad un tipo di definizione che è molto vasta e pu fare intendere cose molto diverse, mentre credo che si dovrebbe promuovere l'attività e la domanda turistica, ma non necessariamente il bisogno del turista che ha caratteristiche variegate e contraddittorie, che, a volte possono confliggere con l'ambiente e con la valorizzazione di un determinato tipo di luogo.
Se noi invece diciamo che il privilegio deve essere al bisogno del turista, allora - ripeto - il bisogno del turista può essere vario, pu essere di avere il massimo delle comodità e, quindi, si deve adeguare l'intervento in tal senso.
Altre parti presenti in questa legge vanno nella stessa direzione: affidano a criteri vaghi la selezione dei progetti che devono essere finanziati e sono molto larghi, per cui finirà che interverrà una discrezionalità della Giunta nel determinare quelli che devono essere aiutati.
Anche qui ci indirizziamo verso finanziamenti con criteri non oggettivi, a pioggia, e di promozione degli Assessorati che li fanno spesso, più che non del turismo regionale.
Per questo motivo - come dicevo all'inizio - si tratta di un provvedimento di cui non sentivamo la necessità e che non troverà il nostro sostegno nel prosieguo della discussione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Intervengo su alcuni aspetti relativi alla non necessità di questo disegno di legge. Qualcuno - e io concordo - lo ha definito una leggina mentre sarebbe opportuno che la materia, anche per le problematiche che affronta, venisse affrontata con un testo unico.
E' evidente che questo disegno di legge, datato novembre 2000, al suo interno, a mio parere, ha un aspetto non secondario: la modifica dell'ATR da consorzio a fondazione. Stralciando questo aspetto, una legge già leggera diventa una leggina di cui non se ne sente il bisogno.
Mi auguro che non si prosegua nell'approfondimento e che, invece, la materia venga rimandata ad un testo unico.
L'aspetto su cui voglio intervenire, e che in questo momento con lo stralcio infatti è venuto a mancare - in merito a questo, lo anticipo all'Assessore Racchelli e al Presidente, la prossima settimana presenteremo un ordine del giorno - riguarda l'ATR, le funzioni e la composizione dell'ATR in questo momento che ritengo di estrema gravità, in quanto ci troviamo di fronte ad alcuni aspetti che sono contro le leggi regionali.
L'ATR ha un Consiglio direttivo con la modifica dello Statuto, che è avvenuta nel marzo scorso, dove alcuni dei consorziati hanno scoperto le modifiche dello Statuto la mattina stessa dell'assemblea. Questa Giunta e questo Assessore difettano di informazioni, se non altro tempestive. Il Consiglio direttivo è composto da tre membri: uno rappresenta i privati e due sono dirigenti regionali, di cui un componente è Presidente e Direttore degli Affari Istituzionali, mentre l'altro componente è il Capo Settore Organizzazione Turistica, vicario, praticamente, Direttore dell'Assessorato al turismo. Noi siamo di fronte ad un evidente caso di controllato e controllore.
Non so, cioè, lo so, ma pongo i seguenti quesiti: le nomine sono state effettuate dal Consiglio o no? Dovevano essere effettuate dal Consiglio? Sono state effettuate dalla Giunta? Sono state effettuate dall'assemblea del consorzio? La Giunta ha dato il suo parere? Esiste un'incompatibilità? Esiste un conflitto di interessi? E il vicario, nel momento in cui ci fosse una disputa tra l'ATR e la Regione, quale parte svolge? Siccome tra i colleghi ci sono diversi avvocati, mi sembra che la materia sia molto chiara e la ritengo molto grave.
Per questo motivo, presenteremo un ordine del giorno per capire quali sono i ruoli dell'ATR, se ha dei piani, quando verranno affrontati, quale ruolo hanno i consorziati, come mai è stato stralciato, come mai! Poi, di curiosità in curiosità, vado a vedere la modifica dello Statuto e tra i compiti dell'ATR ho trovato, con piacere, un tema che mi ha appassionato, non solo me, ma anche gli organi di stampa e molti altri colleghi. Siamo al 19 marzo 2001: "Punto h): promuove forme di comunicazione innovative partecipando anche direttamente alla gestione di canali televisivi, satellitari e internet". Eccolo che riappare. E questa è la modifica dello Statuto.
Su questo argomento, quindi sul ruolo dell'ATR, sulla composizione del direttivo, come si è arrivati, su alcune illegalità, come io le definisco nel senso che vanno contro alcuni articoli delle leggi regionali presenteremo, come ho già anticipato, un ordine del giorno. Mi auguro che ci sia un dibattito approfondito, poiché ritengo importante il ruolo dell'ATR.
La mia impressione, che poi riprenderò nella discussione dell'ordine del giorno - poi magari mi sbaglio - è che la Giunta cerchi di svuotare il Consiglio delle sue competenze. L'Assessore in questione, non soddisfatto prende le competenze del suo Assessorato, le sposta all'ATR e crea, magari una fondazione, che non so quanto possa essere controllata nel democratico e necessario ruolo che un Consiglio come il nostro dovrebbe e deve svolgere. E' uno scenario magari fantasioso. Sono curioso e fiducioso delle risposte che l'Assessore vorrà dare, ma non solo oggi, perché questa - lo dicevo prima e lo hanno detto i colleghi - è una leggina di cui non si sentiva la necessità. Stralciando anche la parte ATR, sulla quale torneremo, è ancora più leggera, è una leggina leggera su un tema che invece, andrebbe affrontato con un testo unico - concordo con i colleghi che lo hanno detto prima. Mentre per quanto riguarda l'altra questione quella dell'ATR, ritengo gravissimo, per le implicazioni anche pericolose che chi destina i soldi e le risorse, si toglie poi il cappello ed è la persona che decide l'utilizzo di quelle risorse. Un Ente pubblico ha delle regole precise che, in questo caso, ritengo non siano state rispettate.
Preannuncio, l'ho detto prima e lo riconfermo, un ordine del giorno sulla questione ATR, su come viene gestita, su com'è il Consiglio direttivo, sui piani, sul ruolo, sul bilancio e su tutto quanto è riconducibile all'ATR piemontese. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Rinuncio e mi riservo di intervenire sugli emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Contu rinuncia all'intervento, pertanto, con la replica dell'Assessore, chiudiamo il dibattito generale.
Prego, Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Ho ascoltato con interesse le considerazioni che i Consiglieri hanno voluto esprimere rispetto a questa proposta di legge, definita "leggina".
Guardate, non aveva assolutamente l'intenzione di essere una legge quadro. Volevo solo sistemare, affinare, coordinare meglio una legge della Regione Piemonte, la n. 75/96, che è in essere, che opera e produce effetti importanti.
Il turismo piemontese, a differenza di quello che è stato detto, ha avuto dei margini di crescita e soprattutto ha avuto una fase di consolidamento forte, rispetto ad altre Regioni italiane che, invece, hanno perso quote di mercato.
Devo anche dirvi che - mi spiace che alcuni di voi non abbiano colto l'importanza di questa "leggina", definita così forse perché è fatta di due fogli, e non è corposa in termini di quantità di articoli - in questa "leggina", dicevo, si passa da un concetto di promozione, costruzione e valorizzazione dei prodotti turistici regionali, non più in spesa corrente ma in capitale, facendo degli investimenti. Si individuano, nell'ambito dello sviluppo e della promozione, alcune iniziative che, per importanza quantità strategica e, soprattutto, dimensione di intervento, rappresentano non più una spesa, ma un investimento che deve essere recuperato nel tempo passando dalla spesa corrente alla spesa in conto capitale. Questo permette di fare dei percorsi di promozione e valorizzazione ad ampio respiro, che altrimenti, con le risorse regionali in spesa corrente sempre più esigua non sarebbe possibile poter realizzare. Questo è un aspetto che in questa "leggina" abbiamo voluto interpretare.
Successivamente, abbiamo interpretato una forte esigenza di incremento dell'attenzione regionale nell'ottica dell'"incoming" (termine che nel mondo, come anche in Italia, fa parte ormai del lessico abituale, si pronuncia in inglese, ma ha un significato di carattere internazionale).
Poiché crediamo che il turismo piemontese sia anche di carattere internazionale, abbiamo pensato di inserire questo termine che ci fa un po' inglesi, un po' internazionali. L'"incoming" è importante, il fatto di intervenire con iniziative forti, a sostegno delle attività di "incoming" e quindi della valorizzazione del settore turistico piemontese nei confronti dell'estero per acquisire quote di mercato, è un altro fatto importante e dirimente.
Un altro fatto che voi forse non avete considerato nella sua dimensione, è la partecipazione della Regione Piemonte alle Agenzie turistiche locali, per un segno tangibile di vicinanza e sostegno, anche economico, ma soprattutto di presenza nei programmi delle ATL locali, di un'attività regionale che deve comunque guardare sempre nell'ottica di una logica di sistema, e quindi anche di sviluppo dei programmi locali nell'interesse del sistema globale dell'offerta turistica regionale.
Ci sono alcuni elementi che sono stati fonte di discussione, ma che sono comunque strategici: la capacità della Regione Piemonte di essere vicina e di interpretare le criticità del sistema economico-produttivo, nel settore del turismo regionale.
Voglio ricordare che due anni fa la Regione Piemonte chiese al Governo lo stato di calamità naturale perché non aveva nevicato: tutti i gestori di impianti di risalita e i gestori dei servizi di turismo nelle stazioni invernali avevano subìto una "débacle" economica spaventosa e noi non avevamo gli strumenti per poter intervenire a sostegno di queste imprese turistiche.
In questa "leggina" ci sono interventi per la formazione professionale per il sostegno agli istituti alberghieri o agli istituti professionali che svolgono un'attività forte nell'acculturamento e nella modifica della capacità di accoglienza della nostra Regione nelle professioni turistiche.
Credo sia un atto di attenzione.
Questo articolo è stato esteso insieme al settore della formazione professionale sfruttandone le loro competenze e adeguando al nostro intervento le leggi nazionali, regionali, europee, sulla formazione professionale.
Ci sono ancora altri punti che approfondiremo nell'ambito della discussione. Sull'ATR, relativamente a quanto ho sentito, avrò occasione di rispondere quando l'ordine del giorno verrà presentato.
Consigliere Placido, noi non siamo banditi che lavorano per nascondere occultare, rubare, o compiere azioni che vadano contro l'interesse della Regione: il nostro presupposto è quello di fare le cose bene, di farle nell'ottica della crescita della nostra Regione, nel rispetto delle leggi e nel rispetto del buon senso del buon padre di famiglia. Mi spiace che lei ancora oggi, in quest'aula, che è un'aula importante per la Regione Piemonte, abbia raccontato delle cose che non sono reali, perché l'articolo dello Statuto modificato, che lei ha testé annunciato, nello Statuto regionale non c'è. Nello Statuto regionale non c'è quell'articolo che lei ha letto e che ha enfaticamente raccontato in quest'aula come essere una delle azioni strategiche della Regione Piemonte. Lo abbiamo stralciato quando abbiamo fatto la modifica dello Statuto. Quello che lei, credo, volesse qui sottoindicare, lo abbiamo fatto normalmente come Regione Piemonte portando la Regione sulla televisione nazionale, con una promozione di carattere turistico, che è stata apprezzata, e che sarà anche un "leit motiv" del prossimo futuro, il tutto nella massima trasparenza e nella massima correttezza.
Se abbiamo sbagliato in qualcosa, siamo qui per risponderne: qui, nelle Procure o dove lei crede noi dovremmo rispondere delle nostre azioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, e grazie a tutti i colleghi che sono intervenuti.
La discussione generale è chiusa.
La seduta è aggiornata alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.03)



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