Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.153 del 13/11/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico all'assemblea che, per accordo unanime, nella giornata di oggi tratteremo, come primo punto, una deliberazione tecnica di variazione della composizione della Commissione Statuto, che è aggiornata alle ore 15.15 per dare modo al Consigliere Di Benedetto di far parte della stessa, come componente del Gruppo UDeuR, senza variare le precedenti designazioni.
Successivamente, alla ripresa dei lavori, tratteremo la variazione di bilancio relativa all'impiego dei 35 miliardi.
Pertanto, dopo le mie comunicazioni, procederemo alla votazione della suddetta deliberazione.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Chiezzi D'Ambrosio, Ghigo e Racchelli.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

b) Nomina Vicepresidenti Commissioni permanenti


PRESIDENTE

Comunico che in data 7/11/2001 è stata eletta Vicepresidente della V Commissione permanente la Consigliera Patrizia D'Onofrio e che in data 8/11/2001 è stato eletto Vicepresidente dell'VIII Commissione il Consigliere Luca Caramella.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Contratti ed appalti

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle gare d'appalto nelle Ferrovie dello Stato


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, ieri è successo un fatto nuovo, del quale l'Assessore Pichetto, come Assessore al lavoro, ma anche l'Assessore Casoni, che non vedo in aula, dovrebbero essere assolutamente informati.
Sono state aperte le buste relative alla gara d'appalto delle Ferrovie dello Stato relativamente alle imprese di pulizia.
Il fatto che siano state aperte le buste e siano risultate vincitrici dell'appalto, a livello regionale, due ditte - la Manzoni e, mi pare, la Baretti - ha come conseguenza che il 70-l'80% dei lavoratori resteranno a casa: complessivamente, sono circa un migliaio, perché nel subentro di appalto non era inclusa una clausola sociale.
Vorrei ricordare che il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno su tale problematica, in relazione alla continuità occupazionale.
Mi auguro che l'Assessore competente riferisca all'aula in merito alle iniziative che intende assumere, stante la situazione che si è venuta a verificare e cioè che 600 o 700 lavoratori dell'indotto ferroviario rischiano di perdere il posto di lavoro.
Si tratta di un'emergenza sociale, pertanto le chiedo, Presidente, se nell'ambito delle sue facoltà di conduzione dei lavori dell'aula, pu programmare per oggi le comunicazioni dell'Assessore in merito, stante l'urgenza del problema. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio per la sollecitazione, Consigliere Contu. Mi riservo di valutare tempi e modi per accedere alla sua richiesta.


Argomento: Statuto - Regolamento - Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 276: "Modifica della deliberazione consiliare n. 176-25037 del 27 luglio 2001 'Istituzione Commissione speciale per lo Statuto della Regione Piemonte'"


PRESIDENTE

Proseguiamo, ora, con la modifica tecnica della Commissione Statuto e quindi, con la votazione dell'emendamento alla delibera istitutiva della Commissione Statuto, che voi conoscete nel contenuto.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco ora la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'immediata esecutività della deliberazione stessa.
Il Consiglio approva.
La seduta è aggiornata alle ore 16.15 per la variazione di bilancio.
La Commissione Statuto è convocata per le ore 15.15.
La seduta è pertanto sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.49 riprende alle ore 16.59)


Argomento: Statuto - Regolamento - Contratti ed appalti

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla nomina del Presidente e del Vicepresidente della Commissione Statuto e alle gare d'appalto nelle Ferrovie dello Stato (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do la riposta che dovevo al Consigliere Contu.
In merito a quanto da lei richiesto, l'Assessore Pichetto svolgerà le comunicazioni dopo l'approvazione della variazione di bilancio.
Comunico, in aggiunta alle comunicazioni di poco fa, che, in data odierna, si è insediata la Commissione Statuto e che si è proceduto all'elezione del Presidente e del Vicepresidente. E' stato eletto Presidente l'avv. Ennio Galasso (Presidente del Gruppo AN) e Vicepresidente Giovanni Caracciolo (Presidente del Gruppo SDI).
Ai neo eletti vanno, a nome di tutta l'assemblea, le migliori congratulazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, mi permetto di farle notare che i lavoratori interessati sono intervenuti all'assemblea del Consiglio regionale, ed è un fatto abbastanza straordinario. Non era assolutamente previsto e credo che non fossero a conoscenza della lunga interruzione per gli adempimenti della Commissione Statuto.
Le annuncio che la discussione sulla ripartizione del bilancio potrebbe avere bisogno di qualche quarto d'ora in più di quelli prevedibili (dato che non si tratta solo di un adempimento di tipo burocratico), per cui vista la presenza dell'Assessore al lavoro, chiederei formalmente - senza avere la pretesa di aprire il dibattito in aula - di dare comunicazione sugli impegni che la Giunta intende assumere a fronte della situazione di grave emergenza occupazionale che riguarda questi lavoratori.
Glielo chiedo come atto di cortesia. Questi lavoratori hanno già fatto tante battaglie, e continueranno a farne, però, probabilmente, su una questione così delicata e alla luce del fatto che ieri sono state aperte le buste, si sta aprendo un nuovo scenario. E' evidente che qualche impegno ci deve essere - peraltro già anticipato - e forse oggi è il momento di comunicarlo ufficialmente all'aula e ai lavoratori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Mi associo a quanto affermato dal Consigliere Contu. Penso anch'io che questa sia una questione importante, di grande rilievo ed urgente, tenuto anche conto che da lungo tempo ormai la rappresentanza dei lavoratori è qui presente, nel nostro Consiglio, ed attende che venga discussa questa vicenda.
I lavori della Commissione Statuto, che si sono protratti anche nel pomeriggio, sono terminati. Pertanto, credo che questa questione debba avere, nel merito e nel metodo, una priorità nella nostra discussione. E' questo che le chiedo, Presidente.



PRESIDENTE

Vi ringrazio, ma mantengo la mia decisione.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 356: "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001". Esame ordini del giorno n. 390 e n. 391


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame del disegno di legge n. 356 assegnato per l'esame in sede referente alla I Commissione e licenziato a maggioranza della I Commissione permanente il 12 novembre 2001.
Intanto, l'Assessore Pichetto si prepara per le sue comunicazioni.
La parola al relatore, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la deliberazione di variazione del bilancio, oggi in discussione, nasce dall'approvazione da parte del Consiglio regionale, senza alcun voto contrario, di un ordine del giorno del quale ero primo firmatario. Tale ordine del giorno impegnava la Giunta ad assegnare i fondi residui o non impegnabili relativi al disegno di legge n. 252 a favore del diritto allo studio e all'istruzione. L'ordine del giorno a cui faccio riferimento è il n. 338 del 2 agosto 2001, ed è relativo a quando ancora non si sapeva se si sarebbe approvata la legge sui buoni scuola.
Durante i lavori della Commissione Cultura, successivi alla chiamata in aula del provvedimento, sono stati presentati ordini del giorno analoghi che ribadivano la necessità di assegnare risorse al settore istruzione sottolineando l'importanza di un impegno deciso in tal senso.
Vista la convergenza trasversale su tali problematiche, io stesso proposi che fossero i Presidente dei Gruppi a dare indicazioni in merito alla collocazione di tali importi.
A fronte di tale proposta, nella riunione del 7 novembre scorso sono stato date le seguenti indicazioni in merito alla ricollocazione delle quote di bilancio: il 40% doveva essere destinato all'assistenza scolastica, il 25% alle borse di studio e al diritto allo studio universitario, il restante 35% ai piani di offerta formativa.
La Giunta regionale del 9 novembre si è attenuta integralmente a tali indicazioni, anzi, ha privilegiato un intervento leggermente superiore in materia di offerta formativa, recependo una particolare richiesta proveniente dal mondo della scuola, anche alla luce delle competenze relative alle modifiche al Titolo V della seconda parte della Costituzione.
In seguito alle indicazioni della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi è perciò emersa un'ipotesi di riparto così formulata: 14 miliardi all'assistenza scolastica 8 miliardi e 750 milioni alle borse di studio 12 miliardi e 250 milioni ai piani di offerta formativa.
In specifico: capitolo 11250 - Contributi in materia di diritto allo studio (L.R. n.
49/85): variazione L. 5 miliardi, allo scopo di riportare le risorse al livello dello stanziamento effettuato nel bilancio 2000, per un importo totale di 25 miliardi.
Rientrano in questo capitolo i cosiddetti contributi ordinari per trasporti e mense, libri, materiali didattici, sussidi ed eventuali interventi di sostegno ai portatori di handicap, borse di studio e corsi per adulti finalizzate al conseguimento del titolo di studio di scuola dell'obbligo.
Capitolo 11260 - Contributi straordinari in materia di diritto allo studio (L.R. n. 49/85): variazione L. 9 miliardi, allo scopo di dare una riposta adeguata alle richieste sempre più crescenti per il sostegno degli studenti con handicap e pertanto realizzare i conseguenti compiti gravanti sui Comuni.
Rientrano in questo capitolo i contributi straordinari rivolti in particolare: al sostegno degli studenti con handicap per l'assistenza da parte di personale educativo assistenziale a carico del Comune, il trasporto dei suddetti alunni frequentanti la scuola materna e la scuola secondaria superiore la scuola materna estiva l'integrazione delle rette degli alunni frequentanti i convitti alpini della scuola dell'obbligo e i convitti degli Istituti professionali agrari ed alberghieri.
Capitolo 11610 - Spese per la realizzazione di attività culturali (L.R.
n. 58/78): variazione L. 4 miliardi, allo scopo di dare una risposta adeguata all'offerta di proposte per l'innovazione didattica e per le attività culturali organizzate da Associazioni per conto della Regione anche rivolte a supporto dell'offerta formativa.
Capitolo 11725 - Contributi per iniziative culturali (L.R. n. 58/78): variazione L. 6 miliardi e 150 milioni, allo scopo di dare una risposta adeguata alle proposte progettuali avanzate dai Comuni e dalle scuole paritarie, finalizzata all'innovazione didattica e al sostegno dell'attività didattica e culturale.
Si evidenzia in questo capitolo l'assegnazione di contributi per i Piani di Offerta Formativa statali (i cosiddetti "POF") solo in parte già finanziati dallo Stato con fondi del Ministero competente, che peraltro sono ritenuti insufficienti per la nostra Regione.
Anche nel caso del diritto allo studio universitario si è assunto lo stesso criterio già adottato dalla Direzione Promozione Attività Culturali: ridistribuire le risorse a favore dell'incremento del diritto allo studio con provvidenze dirette e indirette, e alla realizzazione di tutte quelle iniziative a carattere educativo e formativo prevalentemente rivolto al mondo studentesco ed universitario.
Il recupero di 7 miliardi e 500 milioni sui capitoli delle borse di studio universitarie è motivato da due nuovi fattori: si è registrato quest'anno un forte incremento delle iscrizioni alle facoltà universitarie, dovuto all'avvio di nuovi corsi e al riconosciuto credito e valore scientifico dimostrato dalle Università piemontesi. Questo dato rende anche ragione del forte investimento effettuato dalla Regione in campo universitario, riattivando, di fatto, un volano importante nel campo della formazione e della creazione di nuove opportunità per i giovani visto quanto la Regione Piemonte ha fatto negli anni passati nell'ambito della concessione di borse di studio, il Ministero competente ha riconosciuto tale sforzo adeguando, in forma consistente, l'incremento dei fondi statali. L'adeguamento dello stanziamento regionale confermerebbe il contributo statale anche nell'anno 2002, garantendo la conferma della copertura integrale delle richieste inerenti le borse di studio.
Capitolo 11615 - Spese per attività culturali: variazione L. 150 milioni.
Questo è un capitolo di spesa della Direzione che favorisce la possibilità di partecipazione dell'Assessorato a eventi e manifestazioni a carattere formativo, culturale ed educativo, quali la Fiera del Libro, ecc.
Capitolo 11720 - Finanziamento per iniziative culturali): variazione L. 2 miliardi 500 milioni.
Questo capitolo raccoglie gli interventi relativi ai programmi di divulgazione scientifica e alle iniziative di carattere seminariale che attengono non solo alla promozione e valorizzazione dei beni culturali, ma anche alle attività in stretto legame con le Università, gli Istituti scientifici e quelle istituzioni culturali che rivestono un'importanza strategica nell'ambito dell'educazione e della formazione.
Rispetto all'anno 2000 si era reso necessario un taglio del 14% che ha comportato una drastica riduzione proprio di tali iniziative.
Capitolo 11745 ( Acquisto libri per biblioteche ed incremento delle raccolte bibliografiche): variazione L. 700 milioni.
Questo capitolo prevede l'acquisto di pubblicazioni a favore delle biblioteche. Essendo le stesse ampiamente diffuse sul territorio e avendo registrato un aumento di fruizione da parte dei giovani, risulta significativo incrementare le dotazioni.
L'impegno di somme in capitoli relativi alla promozione culturale si è reso necessario mancando ancora un'adeguata legislazione che permetta di identificare capitoli specifici. A questo si porrà rimedio proseguendo con il lavoro di revisione legislativa annunciato, sia in aula che in Commissione, in vista della redazione di un testo unico sull'istruzione.
Peraltro, già nel passato si è potuto intervenire a favore dell'offerta formativa scolastica finanziando progetti in tale direzione che necessariamente venivano presentati ai sensi della L.R. n. 58/78.
Avere maggiore flessibilità amministrativa ci permette, inoltre, di poter finanziare equamente sia progetti formativi relativi alla scuola statale che privata, iniziando così ad applicare quel concetto di parità che sta alla base del disegno di legge proposto all'attenzione dell'aula.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Voglio intervenire subito per una questione di chiarezza e di correttezza, e mi rivolgo ai Consiglieri della I Commissione Bilancio, ai Consiglieri della Commissione Cultura e ai Capigruppo.
Voglio soltanto specificare, poiché può esserci stata qualche difficoltà di lettura, che se noi abbiamo attribuito dei fondi su alcuni articoli della L.R. n. 58/78 è soltanto perché la L.R. n. 49/85 attualmente non consente quegli impieghi sui POF.
Il Consiglieri Contu, Tapparo e altri mi hanno sollecitato ad una revisione generale della legge sul diritto allo studio.
Io sto lavorando - e lo dico anche come comunicazione ai colleghi Capigruppo - con tutti i Sindacati su tale ipotesi, proprio sull'utilizzo dei POF. C'è un "via libera" molto positivo dei sindacati, e soltanto nell'incontro di ieri ho spiegato tutta la situazione. Tengo a precisare che sono allocati su capitoli della L.R. n. 58/78 per ragioni tecniche altrimenti non potrebbe essere, e i colleghi della Commissione lo sanno.
Tengo a dire che sono vincolatissimi ai POF, all'intervento sulla scuola, e metteremo qualcosa in accantonamento piuttosto che non utilizzarlo bene.
Intendo riferire nel luogo più opportuno, in I Commissione, in VI Commissione e nella Conferenza dei Capigruppo, per dimostrare l'aderenza della Giunta alle indicazioni unanimemente date dalla I Commissione e dai Capigruppo.
Questo credo di doverlo al Consiglio, perché non è di semplice lettura anche se il collega Cattaneo ha svolto una relazione completissima ed esauriente.
Credo di dovere questo ai colleghi, e - ripeto - sono disponibile a venire in Commissione a dimostrarlo. Sono disposto a venire per renderne conto e ad accettare le indicazioni del Consiglio.
Credo che questa spiegazione fosse utile per il ragionamento complessivo e sicuramente non superflua, in quanto non abbiamo ancora una legge complessiva; stiamo lavorando su questo con i Sindacati e con la Commissione consiliare, procede il confronto, e c'è un atteggiamento positivo di tutte le forze sociali verso questa indicazione dei Capigruppo.
Questo ve lo posso comunicare ufficialmente: c'è un atteggiamento positivo dei Sindacati, addirittura delle componenti studentesche.
Personalmente, sono a disposizione per ogni impegno e chiarimento in tal senso.


Argomento: Contratti ed appalti

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle gare d'appalto nelle Ferrovie dello Stato (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, la ringrazio, però devo insistere su una questione, e la prego di prestarmi attenzione.
Le ho preannunciato, in sede di intervento sull'ordine dei lavori, che è nostra intenzione fare su questa legge una discussione approfondita.
Non mi metta in imbarazzo, qui non siamo in situazioni di ricatto perché lo abbiamo fatto tantissime volte ed è prassi di questo Consiglio.
Per rispetto verso coloro che vengono a trovarci in aula, ci sono due modalità che lei ha sempre individuato nella pratica: o fare ricevere una delegazione dalla Conferenza dei Capigruppo - e questa la formalizzerei come avviene per tutte le delegazioni, e oggi questi lavoratori hanno pari dignità; oppure, Assessore, lei è pronto per la risposta? Sospendiamo la trattazione del punto in discussione e l'Assessore dia una risposta ai lavoratori. Mi sembra un atto di cortesia.



PRESIDENTE

Consento cinque minuti all'Assessore Pichetto per fare la comunicazione, ovviamente senza dibattito.


Argomento: Contratti ed appalti

Comunicazioni dell'Assessore Pichetto in merito alle gare d'appalto nelle Ferrovie dello Stato


PRESIDENTE

Ha pertanto la parola l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Mi scuso con il Consiglio, perché la comunicazione sarà a braccio e a memoria, e parte dalla considerazione, anche per comunicazione ai colleghi del Consiglio regionale, che la Divisione regionale Trasporti mette a gara i servizi di pulizia. Ha già espletato le gare, e devo dire che ho avuto comunicazione oggi, parlando con alcuni rappresentanti presenti nel pubblico, che la gara è stata conclusa - ancorché non vi sia ancora l'atto ufficiale o una comunicazione ufficiale di come si è conclusa.
L'appalto dei servizi è stato effettuato dalle Ferrovie dello Stato con il meccanismo della gara aperta, con uno dei meccanismi fondamentali di valutazione di gara, quello del massimo ribasso.
Tutto questo ha naturalmente messo in apprensione i lavoratori delle aziende che già gestivano il servizio di pulizia precedentemente.
Ad oggi, possiamo dire, anche se non ufficialmente, che parte di questa apprensione dovrebbe cadere in quanto le aziende, che già effettuavano il servizio, dovrebbero essere tra i nuovi soggetti vincitori dell'appalto o prevalentemente una gran parte dell'appalto dovrebbe essere a favore di questi soggetti.
Gli elementi che limitano quella che può essere, invece, una valutazione di insoddisfazione, sono dovuti al fatto che i prezzi di aggiudicazione vengono giudicati con riferimento ai precedenti prezzi molto bassi. Di conseguenza, c'è un primo elemento di preoccupazione, dovuto al fatto che un basso prezzo di aggiudicazione potrebbe generare - mi sia consentito il condizionale, al di là delle opinioni che personalmente posso avere - una riduzione delle maestranze addette a tale servizio, con una valutazione anche di pregiudizio per quello che potrebbe essere il livello del servizio che va visto sotto un altro aspetto, ma va sicuramente considerato.
Un secondo elemento di criticità, discusso in un incontro già avuto con le rappresentanze delle maestranze del Sindacato, è dato dal fatto che i lavoratori avevano ricevuto, in alcuni casi, la lettera di licenziamento.
Questi meccanismi non prevedevano il passaggio diretto, il subentro nel contratto - terminologicamente e giuridicamente non mi viene il termine più corretto - ma di fatto non succedeva, come in moltissimi casi, di subentro in gestioni che vengono appaltate. Facciamo il caso della nettezza urbana caso, forse, più usuale dove il subentro è automatico, dove uno si porta dietro quello che è il proprio contratto, la propria anzianità, quindi le proprie condizioni. Tra le clausole c'era anche la questione che determinava il licenziamento, quindi la liquidazione e la ripresa con contratti anche diversi. Contratto diverso che determina un pregiudizio sotto l'aspetto economico, per il soggetto che viene ripreso, perché quando parliamo di contratti diversi - non nascondiamocelo - normalmente si fa riferimento a contratti che costano meno e che quindi sono meno vantaggiosi per il soggetto lavoratore.
A seguito di questo incontri, la scorsa settimana io e l'Assessore ai trasporti, Casoni, abbiamo inviato una lettera alla Divisione Trasporti Regionali, Direzione regionale per il Piemonte, e, per conoscenza, alle Organizzazioni sindacali, nella quale manifestavamo quella che era la nostra apprensione, dicendo, pur nella consapevolezza che la questione "gare di appalto FS" è oggetto di iniziative governative, peraltro si tratta di un adeguamento a quelli che sono gli indirizzi che ci vincolano a livello di Unione Europea: "Si sottolinea la necessità che da parte delle Ferrovie sia prestata particolare attenzione per la salvaguardia della continuità di impiego e dei livelli salariali...". Quindi, a questo punto era stato puntualizzato: "...dei lavoratori attualmente impiegati nei servizi oggetto di gara. Certi della disponibilità di codesta Direzione attesa la rilevanza sociale della questione, sarà gradito ricevere notizie in merito agli sviluppi della vicenda".
E' chiaro che, appena avremo conoscenza formale, ufficiale, dei risultati e delle valutazioni, che l'azienda subentrante, ancorché sia la stessa per gran parte del contratto, da come mi pare di aver capito dichiariamo la più completa disponibilità come Giunta regionale a valutare quelle che sono le eventuali conseguenze sia sotto l'aspetto occupazionale sia sotto l'aspetto del ruolo. In questo caso, non c'è un ruolo giuridico ma ruolo mediatorio per quella che è la parte contrattuale e naturalmente per quello che è l'aspetto occupazionale con le eventuali valutazioni anche degli ammortizzatori che possono essere utilizzati per risolvere al meglio tale situazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 356: "Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001". Esame ordini del giorno n. 390 e n. 391 (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo riprendere la discussione generale in merito al disegno di legge n. 356.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ringrazio l'Assessore per la risposta: mi auguro che a questo seguano i fatti. E' evidente che a questo punto occorre una convocazione urgente delle ditte appaltatrici.
Grazie, Presidente, per la cortesia e l'attenzione dimostrata alle esigenze dei lavoratori.
Per quanto riguarda il provvedimento in esame, ho ascoltato con attenzione la relazione del Consigliere Cattaneo. Devo dire che mi ero abituato all'idea che il relatore si limitasse a leggere la relazione di accompagnamento, invece così non è stato. E' questo un aspetto di novità probabilmente mi ero distratto, pensavo che la relazione fosse un fatto strettamente legato alla legge, invece, giustamente, il relatore pu incrementare la relazione.
Proprio prendendo spunto dalla relazione, mi dispiace che non sia presente il Consigliere Cattaneo. Chiedo all'Assessore Leo di interloquire.
Io intervengo per fare alcune precisazioni, anche relativamente all'iter di questo accordo.
La prima considerazione è che, come forza politica, prendiamo atto con soddisfazione che la risorsa relativa a 35 miliardi è rimasta in capo all'istruzione: lo consideriamo un fatto positivo. Consideriamo estremamente positivo che una parte consistente delle risorse andranno alla scuola pubblica.
Nella discussione svolta nella Conferenza dei Capigruppo si era precisato - e mi dispiace che non lo abbia fatto il Consigliere Cattaneo che la proposta formulata era indirizzata genericamente ad un'intesa attorno a delle percentuali: 40% diritto allo studio, 25% per le borse di studio universitarie, 35% per i piani dell'offerta formativa. E' evidente che questo impegno politico la maggioranza lo ha tradotto in una proposta.
Assessore, le manifesto il primo punto di preoccupazione dopo aver partecipato alla Commissione competente e aver potuto esaminare, nel merito, tutte le possibilità di capitolo concesse alla voce 'Istruzione' anche per capire se vi erano altre prospettive. Effettivamente, mi sono imbattuto in un dato: gli unici due capitoli utilizzabili sono il n. 11250 e il n. 11260. Vi era, tuttavia, un'altra opzione non discussa: perch Assessore - la sollecito ad una risposta in concreto - andare ad impegolarci in una questione così indistinta come quella dell'intervento straordinario, quando abbiamo un'opportunità unica? Non le chiedo che sia un impegno assoluto. Lei ha dato un segnale politico per noi soddisfacente, ma non so cosa ne pensano le altre forze politiche. Lei ha portato lo stanziamento sulla L.R. n. 49/85 per i trasferimenti ordinari allo stanziamento storico, senza nulla mutare, in termini di lotta, rispetto alla possibilità di ampliare questo stanziamento. Quindi, ci ritroviamo praticamente ad avere 26 miliardi e 400 milioni (21 miliardi e 400 milioni erano il vecchio stanziamento), con un incremento di 5 miliardi che riporta ad una quota, rispetto alla popolazione scolastica, attorno alle 49.000 lire (non ho fatto i calcoli aggiornati all'ultimo dato sulla popolazione scolastica).
Ebbene, Assessore, tutta la partita che resta, che sono la bellezza di 9 miliardi per arrivare ai 14 miliardi, rimane in un capitolo abbastanza indistinto nel quale mi sembra sia ancora tutto da costruire.
Allora perché, Assessore, non operare un'altra scelta - e mi rivolgo anche all'Assessore al bilancio - rispetto agli adempimenti? Abbiamo un iter già assodato, ovvero i trasferimenti ordinari - possiamo chiamarli così - della L.R. n. 49/85 ai Comuni. Perché non incrementare tout-court in modo molto semplice, tutti i trasferimenti? Eravamo a 21 miliardi e 400 milioni. Ne abbiamo aggiunti 14 e sono diventati 35 miliardi e 400 milioni.
Mi pare che stiamo solo riportando lo stanziamento ai livelli del 1985 - si badi bene - senza tenere conto delle mutate condizioni economiche e del recupero dell'inflazione, il cui importo, diviso per la popolazione scolastica odierna, alza certamente la quota pro allievo e consente di recuperare minimamente l'inflazione.
Dunque, è questa la questione relativa al primo punto che le pongo.
L'ulteriore questione sono i POF, questi sconosciuti! Non esiste un riferimento di legge. Guardi, Assessore, l'unico riferimento che posso intravedere, molto corretto, forzando l'interpretazione, è aprendo un capitolo apposito - Assessore, mi aiuti - se è possibile, senza fare una legge ex novo, utilizzando la legge di riferimento esistente mediante l'apertura di un nuovo capitolo, pensando di finalizzare alcune risorse in modo mirato: se si dovesse riaprire la questione dei 14 miliardi, perch non la vincoliamo all'art. 7, comma a), della legge, che è quella che destina alcune risorse ai trasporti? Oppure perché non all'art. 7, comma b), che è quella che destina le risorse per la refezione scolastica rispetto alla quale ci arriva un grido di allarme da parte di tutti i Sindaci? A tale proposito, badate bene che il Comune di Torino - pongo l'esempio più vicino a noi - si è trovato, con i suoi tagli, Assessore Burzi, con la riduzione dello stanziamento precedente, che ha portato a 21 miliardi e 400 milioni (600 milioni in meno) la refezione scolastica. Allora, è evidente che nascano dei problemi. Dovranno aumentare le tariffe. Adesso viene restituita questa quota parte, ma proviene un grido di allarme a tutti gli Assessorati alla cultura e all'istruzione perché nella scuola, per quanto riguarda la refezione scolastica, si stanno, per esempio, abolendo i sabati. I moduli (il cosiddetto tempo parziale) nelle scuole elementari non frequentano più i sabati. L'introduzione dei 50 minuti di lezione ha comportato, sia per i moduli che per le scuole medie, un incremento dei rientri pomeridiani e, conseguentemente, un'impennata nelle richieste di servizio mensa. Pertanto, sul problema - e termino, anche se sono potuto intervenire solo sul primo punto - vi è una richiesta di aiuto da parte dei Sindaci.
Questa è la questione che pongo, e dovremo rivederla rispetto al primo punto. Sul resto, mi riservo di farlo con degli emendamenti specifici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Il mio è un intervento molto veloce, volto semplicemente a ricordare a tutti i colleghi che abbiamo assistito ad un fatto molto importante: un ordine del giorno votato quasi all'unanimità del Consiglio (mi pare con un solo astenuto fra tutti i presenti), che è stato, lo ripeto, non solo accettato e recepito dalla Giunta, ma applicato.
Quindi, è con grande soddisfazione che ringrazio, in primis l'Assessore Leo, ma ovviamente tutti i colleghi che, sia in Commissione Cultura che in aula, Assessori e Presidente del Consiglio compresi, hanno lavorato affinché i fondi che dovevano essere utilizzati per il cosiddetto buono scuola non fossero girati su altri capitoli, anch'essi importanti, ma che avrebbero, di fatto, snaturato la volontà, nata in questo Consiglio regionale e in Commissione Cultura, di stanziare quei fondi importantissimi per il settore della scuola e dell'istruzione.
Quindi, è semplicemente un ringraziamento che rivolgo a tutti coloro che hanno lavorato.
Oggi possiamo dire di esserci riusciti: l'ordine del giorno votato è stato applicato e, finalmente, potremo dare dei fondi cospicui al settore istruzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Intervengo nel merito, ritornando indietro di qualche mese - lo diceva poca fa il collega Rossi - quando abbiamo presentato l'ordine del giorno, nel quale chiedevamo che le risorse sul buono scuola fossero destinate al diritto allo studio, ribadendo l'assoluta inadeguatezza dello stanziamento (20 miliardi) nel bilancio attuale della L.R. n. 49/85. Non per giocare al rialzo, ma pensiamo che una cifra adeguata non possa essere meno di 70/80 miliardi. Le cifre che indicava il Consigliere Contu si riparametrano alla rivalutazione dei 34 miliardi iniziali, cioè da quando è partita la legge nel 1985. Per le necessità e per le esigenze della scuola del terzo millennio, sul diritto allo studio e per quanto chiedono i Comuni e le scuole, sarebbero necessari non meno di 70/80 miliardi. Quindi, anche spostando tutte queste risorse sulla L.R. n.
49/85, ne mancherebbe comunque ancora una parte.
Le precisazioni dell'Assessore non fugano le nostre perplessità. La relazione del Consigliere Cattaneo richiede che venga iscritta ai capitoli n. 11250 e n. 11260 la somma di L. 14 miliardi per incrementare gli stanziamenti della L.R. n. 49/85. Al di là della somma destinata al diritto allo studio universitario, vi è una quota consistente da destinare ai cosiddetti POF (Piani di Offerta Formativa). Noi vogliamo ribadire - lo diceva correttamente anche l'Assessore in un incontro con i Sindacati - che ci farebbe piacere se questo fosse ulteriormente rafforzato.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

L'ho detto.



PLACIDO Roberto

Certo, Assessore, ho ascoltato con attenzione. Ho apprezzato anche la disponibilità e la flessibilità dell'Assessore Burzi a destinare le risorse su queste problematiche e non su altre, senz'altro importanti, ma - ritengo meno rispetto a quelle che stiamo trattando.
Apprezzeremmo una maggiore decisione, anche degli spostamenti di capitolo, affinché fosse chiaro che queste risorse sono destinate vincolate e incardinate - non trovo altri aggettivi - ai Piani di Offerta Formativa.
L'Assessore ricorderà che sulle risorse da destinare al diritto allo studio universitario - un capitolo che riceve somme ingenti e mette la Regione Piemonte ai primi posti in Italia su questo argomento - avevamo delle perplessità, però ci rendiamo conto che, in un equilibrio complessivo, è possibile. Le nostre perplessità e preoccupazioni riguardano la parte relativa ai POF. So che lei, Assessore, non dice le bugie farebbe peccato! - quindi alle intenzioni potrebbe far corrispondere degli atteggiamenti conseguenti, facendo qualche variazione di capitolo. Non penso che possa essere complicato.
E' evidente, se così fosse, che saremmo felici e voteremmo a favore del provvedimento, anche perché la partita dei cosiddetti POF non permetta a qualche collega dell'opposizione di pensare male. Non diamo questa possibilità.
Credo assolutamente nella sua buona intenzione, perché non penso che voglia fare "peccato" su questo, raccontandoci una cosa che poi non corrisponde alla verità.
Ricapitolando, concordo assolutamente per quanto riguarda lo stanziamento dei 14 miliardi da destinare alla L.R. n. 49/85. Abbiamo espresso delle perplessità e preoccupazioni, nel senso che le risorse sulle quali si è trovato un punto di incontro, se c'è la possibilità possono cambiare la descrizione se non proprio il capitolo della parte riguardante il POF, cioè prelevando questo importo nel capitolo relativo alla legge sulla danza; tra l'altro, è una legge "vecchia", ferma in Commissione da molto tempo, in parte ferma anche a causa della discussione sui buoni scuola che ci sta impegnando da mesi. Relativamente ai contributi da stanziare sulla danza, abbiamo delle proposte da fare, perché riteniamo che così com'è la L.R. n. 58/78 abbia una concezione vecchia e superata.
Quindi, per quanto riguarda questo capitolo ho voluto chiarire la nostra posizione.
Concludo, invitando l'Assessore a un ulteriore sforzo e prova di buona volontà, al fine di fugare questi dubbi, nel senso che qualche collega dell'opposizione non abbia da pensare male, trovando la soluzione spostando, se è il caso - non vedo niente di particolare - qualche capitolo, affinché sia chiaro a tutti che queste risorse, così come per la L.R. n. 49/85, così per il diritto allo studio universitario, sono assolutamente per i Piani di Offerta Formativa.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Noi voteremo a favore del disegno di legge n. 356, in quanto ci dà l'occasione per approfondire, in questo momento, anche il disegno di legge n. 252, poiché si inserisce nell'ambito di un pacchetto di misure e provvedimenti aventi ad oggetto l'istruzione complessivamente intesa.
In questo contesto, la Regione Piemonte si pone l'obiettivo di aumentare le risorse destinate all'edilizia scolastica, di incrementare i contributi destinati ai Comuni per servizi di trasporto e mensa, di finanziare i Piani di orientamento formativo degli istituti e, da ultimo di assegnare 5 miliardi per i prossimi cinque anni per la realizzazione dei centri studenteschi autogestiti.
Si tratta di interventi concreti che non possono essere sottaciuti e che fanno del Piemonte la Regione in cui maggiori sono le risorse destinate alla scuola statale. Si tratta di un dato numerico incontrovertibile, per il quale rivolgiamo tutto il nostro personale apprezzamento all'Assessore Leo.
Si è detto che i buoni scuola sarebbero incostituzionali, poich violerebbero l'art. 33 della Costituzione, introducendo, di fatto, oneri in capo allo Stato a favore della scuola privata.
Ritengo che la contrapposizione sia di tipo ideologico e che la censura di incostituzionalità possa essere superata là dove, ad un'interpretazione rigidamente letterale della norma costituzionale, si contrapponga il riferimento della cosiddetta costituzione materiale e si dia all'art. 33 un'interpretazione più coerente e rispondente ai nostri tempi.
Un'interpretazione rigidamente letterale dell'art. 33 della Costituzione porterebbe ad escludere dalla contribuzione pubblica, oltre che le scuole e gli istituti gestiti da privati, anche gli istituti pubblici non statali, come quelli comunali e regionali.
Ho ritenuto importante questo passaggio, perché il disegno di legge n.
356 va a rafforzare tutto l'impianto del disegno di legge n. 252. La distribuzione delle risorse ci appare coerente in tutti i suoi reparti di suddivisione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, intervengo per esprimere il voto favorevole su questa variazione di bilancio. Voto favorevole perché viene accolta un'indicazione molto diffusa, non soltanto tra la maggioranza, ma anche tra la minoranza.
Ricordo che quando venne presentato l'ordine del giorno, io mi astenni perché avevo il dubbio che non si riuscisse ad approvare in tempo la legge sulla parità scolastica e non perché non fossi convinto sull'utilità della destinazione di questi fondi.
Purtroppo, quello che temevo si è verificato: la legge non è stata approvata, non per colpa della maggioranza, ma per colpa di un ostruzionismo che non condivido completamente.
In ogni caso, la variazione di bilancio che consente di utilizzare i 35 miliardi stanziati per il buono scuola, permette di risolvere un problema reale per il Piemonte. L'ho rilevato in Commissione e lo ribadisco qui: gli stanziamenti della Regione Piemonte per il diritto allo studio sono relativamente scarsi rispetto ad altre Regioni, perlomeno in termini di rapporto tra spese per il diritto allo studio e spese per l'istruzione. Ma anche complessivamente, le spese per l'istruzione, sulle spese correnti sono percentualmente inferiori rispetto ad altre Regioni. C'è obiettivamente, una situazione di difficoltà.
L'utilizzo dei 35 miliardi per il diritto allo studio consente comunque, di elevare gli stanziamenti per il diritto allo studio e questo complessivamente, è un fatto positivo. Quindi, giudizio positivo per questa operazione.
Aggiungo un altro rilievo: che questo recupero, che avviene nella fase finale dell'anno, non sia un recupero congiunturale, ma sia un recupero che lasci immaginare - e non soltanto immaginare - che per il bilancio di previsione del 2002 la Regione Piemonte intende confermare questi stanziamenti.
Mi rendo conto che questo comporta un certo sacrificio, perché le risorse non sono molte, ma ritengo che la Giunta debba tenere conto che questa è la volontà dell'intero Consiglio regionale.
Inoltre, occorre considerare non soltanto la necessità di mettersi al pari con le altre Regioni, ma anche il fatto che, così come è emerso in parecchie consultazioni, il diritto allo studio necessita effettivamente di finanziamenti.
Invito, pertanto, la Giunta ad impegnarsi affinché nel bilancio di previsione del 2002 gli stanziamenti siano pari a quelli approvati in questa variazione di bilancio. Questo è l'auspicio.
Per quanto riguarda, poi, la ripartizione delle risorse, essendo questa una variazione di bilancio, non può che essere un'indicazione molto sintetica e fare riferimento ai capitoli del bilancio.
Alcuni colleghi hanno sollevato qualche dubbio rispetto alla modalità dell'utilizzo dei contributi straordinari per il diritto allo studio, cioè relativamente al capitolo 11260. Ritengo che questo dubbio possa essere fugato e che l'Assessore non potrà che confermare che, al riguardo, ci sarà il passaggio in Commissione, così come prevede la legge.
Per quanto riguarda i POF, non essendoci una normativa di riferimento gli spazi sono diversi. Occorre prevedere una modalità - l'Assessore deciderà quale sarà la modalità più utile e partecipata - in cui venga definito, prima della destinazione delle risorse, un documento di indirizzi e criteri che consenta di ridurre al minimo la discrezionalità per il finanziamento di progetti che abbiano una finalità più di tipo generale che non di tipo particolare.
Il nostro voto, dunque, è favorevole. Era nostro interesse fare queste raccomandazioni affinché le indicazioni fornite dall'Assessore trovino, non soltanto una completa corrispondenza - sulla quale non abbiamo dubbi - ma soprattutto una partecipazione diffusa da parte di tutto il Consiglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Grazie, Presidente. Anticipo il nostro voto favorevole su questa variazione di bilancio, apprezzando lo sforzo che l'Assessore Leo ha portato avanti in Commissione e nelle riunioni dei Capigruppo.
Ritengo che la ripartizione, che era stata suggerita anche dal Presidente del Consiglio, sia equa, ma anch'io, come il collega Saitta voglio fare alcune raccomandazioni.
Chiedo che, relativamente al capitolo 11260, venga sentita chiaramente la Commissione competente e che venga mantenuto un indirizzo particolare sulla fascia più debole: i portatori di handicap.
Ringrazio, dunque, per aver portato avanti questo discorso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Di Benedetto.



PRESIDENTE

DI BENEDETTO Alessandro



PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Non intendo attardarmi sulla valutazione del voto favorevole, in quanto è già stata fatta dai miei colleghi Saitta e Giordano.
In questa variazione di bilancio, apprezzo non solo lo sforzo compiuto dall'Assessore Leo, ma anche il modo in cui i fondi sono stati utilizzati e ripartiti.
Non volendo ripetere quanto hanno già detto i miei colleghi, ribadisco unicamente il mio voto favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Di Benedetto.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, non posso che esprimere la mia soddisfazione nel leggere la variazione di bilancio che è avvenuta a seguito - ed è scritto nella relazione - di un ordine del giorno che presentai, insieme ai colleghi, nei mesi scorsi, prima della pausa estiva.
Fummo previdenti (conoscevamo l'avventura che avevamo davanti affrontando un tema che divideva maggioranza e opposizione nel profondo) e previdentemente, siamo riusciti a mantenere lo stanziamento che questa maggioranza si era prefissata e lo abbiamo riservato al fondo per i contributi regionali, quindi tutto nel settore che avevamo indicato con l'ordine del giorno n. 338.
Ebbene, vorrei soltanto sottolineare un dato rispetto a quanto l'Assessore Leo ha dichiarato in quest'aula: forse per la prima volta la Giunta regionale raccoglie un'indicazione così importante che proviene dal Consiglio.
Lo dico - anche se qualche Assessore può storcere il naso - perché si tratta di una scelta importante, non solo per il peso economico che ha (35 miliardi di spesa libera - mi rivolgo anche all'Assessore al bilancio Burzi: sono una percentuale assai considerevole del bilancio della Regione Piemonte), ma anche per il fatto che tale indicazione politica è stata raccolta dalla Giunta regionale per intero, che è poi, di fatto, pervenuta a questa variazione seguendo l'ordine del giorno espresso dal Consiglio regionale.
E' un dato positivo, rassicurante. Solo qualche ora fa abbiamo votato il Presidente della Commissione Statuto, e abbiamo parlato anche di problematiche come la divisione dei poteri, le competenze della Giunta e del Consiglio, il futuro di questa Regione. Devo dire che questa maggioranza è stata attenta alle indicazioni dell'opposizione.
Si era segnalata, da parte della maggioranza, la volontà di dividere in tre parti uguali lo stanziamento complessivo. Attraverso un ragionamento fatto in sede di Conferenza dei Capigruppo e in Commissione si è individuato un percorso leggermente diverso, che è stato accolto dai Capigruppo e dall'Assessore a nome della Giunta. Mi sembra che - forse è una delle prime volte - oggi noi realizziamo un lavoro in tempi rapidissimi: l'altro giorno la Giunta ha fatto la variazione, ieri la Commissione ha varato definitivamente la variazione in sede referente, oggi in Consiglio regionale ci apprestiamo all'approvazione. Non posso che, per i motivi che ho appena elencato, esprimere la mia personale soddisfazione oltre che quella - ovviamente - di tutto il Gruppo che rappresento. Se per tutti i provvedimenti di questo Consiglio regionale riuscissimo a seguire questo iter e, soprattutto, rispettassimo le regole e le divisioni dei poteri, probabilmente il risultato dei nostri lavori sarebbe diverso anche per i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Vorrei ribadire quanto ho detto in Commissione a proposito di questa legge.
Quando, nel lungo percorso di discussione sul disegno di legge n. 252 (che tutti conosciamo), si aprì uno spiraglio di soluzione politica per la destinazione dei 35 miliardi (che non avrebbero più potuti essere destinati alle finalità del disegno di legge n. 252), l'Assessore Leo si impegnò a impiegarli nel campo dell'istruzione, a fronte di tanta dietrologia di insinuazione che sosteneva che, comunque, non avrebbe mai potuto mantenere tale promessa.
Invece, tale promessa l'Assessore l'ha mantenuta e portata avanti quasi con ostinazione, con grande impegno.
A questo suo comportamento va la mia simpatia e il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Costa Rosa Anna.



COSTA Rosa Anna

E' sicuramente scontato il fatto che io enunci la mia soddisfazione.
Noi abbiamo infatti voluto e votato un ordine del giorno che impegnava questi fondi - 35 miliardi - nel settore del diritto allo studio. Per questo non posso che esprimere il mio compiacimento per la scelta dell'Assessore Leo.
Vorrei però evidenziare due elementi importanti che, dall'ascolto degli interventi dei colleghi - mi riferisco al collega Placido in particolare sembrano non essere chiari.
Sottolineerei, colleghi, soprattutto la suddivisione dei contributi straordinari per il finanziamento degli interventi della L.R. n. 49/85 perché questi contributi vanno a sostegno degli studenti portatori di handicap (trasporto, assistenza e sussidi). Se i 5 miliardi destinati alla L.R. n. 49/85 hanno già una loro importante evidenza, gli altri 9 miliardi sempre sulla L.R. n. 49/85 "Interventi straordinari", devono essere valutati come un fatto importante.
Vorrei anche dire che sono assolutamente soddisfatta e contenta del discorso dei finanziamenti destinati all'ambito universitario. In questo ambito, da sempre, sotto il profilo dei finanziamenti, si rimarcano delle carenze. Io credo invece che dare uno spazio al diritto allo studio universitario sia indispensabile, in questo momento, per il nostro Piemonte.
Sono invece totalmente d'accordo - e mi discosto dall'analisi del collega Placido - sul fatto che i 900 milioni non intaccano i 35 miliardi vorrei evidenziarlo - perché erano nel fondo previsto per le leggi.
Non avendo potuto approvare la legge, ringrazio comunque del fatto di aver pensato di non destinare questi 900 milioni da un'altra parte considerata la difficoltà in cui versano tutte le scuole di danza e tutti i progetti che riguardano la danza.
Vorrei anche richiamare all'attenzione dei colleghi il fatto che, nella nostra Regione, abbiamo un liceo coreutico, e che, in tutta Italia, i licei coreutici sono solo tre.
Sono tutti elementi sui quali, probabilmente, non sempre riflettiamo un po', forse, perché non ne siamo a conoscenza.
Quindi, sono assolutamente d'accordo che questi 900 milioni vadano sulla L.R. n. 58/78, che assecondino la finalità per la quale erano stati accantonati sul capitolo previsto, e vadano invece ad essere destinati ai progetti che riguardano la danza.
Sottolineerei questo: ovviamente, in questi progetti ci sarà sicuramente anche il discorso delle scuole di danza.
Quindi, la soddisfazione è scontata, ma credo con criteri assolutamente condivisibili e rispondenti a quelle che sono le necessità.
Mi complimento con gli uffici perché la scelta dell'Assessore è stata fatta anche sulla base di elementi evidenziati dalla Direzione preposta che sicuramente ha in mano la situazione meglio di noi, e ci sono richieste specifiche già a monte di questa nostra suddivisione.
Per cui ringrazio e, rispetto alla richiesta del collega Saitta ritengo che tutti noi ci dovremmo esprimere e chiedere che sulla L.R. n.
49/85 ci siano più fondi possibili. Però credo inoltre che dobbiamo chiedere l'approvazione della legge n. 252, perché è un altro degli elementi importanti che va a concorrere; non esiste solo la L.R. n. 49/85 ma ricordo l'impegno che ci siamo presi e che si è preso in primis l'Assessore di lavorare su un disegno di legge unico sul diritto allo studio, all'interno del quale ci sarà sia la L.R. n. 49/85, sia la legge n.
252.
Se chiedere un impegno sulla legge n. 49/85 per l'anno prossimo significasse dover pensare che non ci sarà la possibilità di approvare la legge n. 252, su questo mi dissocerei.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Si potrebbe dire che, contrariamente a quanto si dice, cioè che gli ordini del giorno producono scarsi effetti, questa volta un ordine del giorno qualche effetto l'ha prodotto, visto che oggi abbiamo davanti a noi questo disegno di legge.
Devo dire che questa proposta mi trova concorde nell'indirizzo che vuole assumere, ma non si può negare che siamo arrivati a questo punto dopo una lunga discussione.
Discutiamo oggi questo provvedimento perché abbiamo protratto non volontariamente, ma per chiarirci e per confrontare le diverse posizioni il testo del disegno di legge conosciuto come "buoni scuola".
Non possiamo dimenticare che, fin dallo scorso anno, c'era questo capitolo nell'ambito dei provvedimenti finanziari della Regione, e fin dall'anno scorso c'erano state delle visioni diverse relativamente al modo di utilizzare questi fondi.
Noi, come Gruppo Verde di opposizione, siamo favorevoli all'utilizzo in questo modo delle risorse finanziarie, perché rispecchiano un utilizzo sociale dei fondi pubblici, e quindi vanno a sostenere quei problemi che abbiamo più volte sottolineato: problemi relativi ai trasporti, alle mense al materiale didattico per la scuola dell'obbligo e anche il sostegno ai portatori di handicap.
Ci siamo confrontati con l'Assessore. Sotto queste voci si nascondono i grandi problemi di abbandono scolastico e della formazione, che sappiamo esistere nell'ambito dell'istituzione scolastica italiana.
Credo non si possa che esprimere soddisfazione per una visione che va nell'indirizzo di sostenere quelli che sono, secondo noi, i veri problemi alla base delle difficoltà scolastiche che si riscontrano ancora in elevata percentuale nella popolazione scolastica italiana.
Sappiamo che i problemi circa l'abbandono della scuola sono molto variegati in Italia, e anche nella nostra Regione i problemi dell'abbandono scolastico precoce assumono particolare valore. Naturalmente, con interventi come quelli previsti da questo disegno di legge si può pensare di porvi parziale rimedio.
Per questo motivo, in Commissione, avevamo proposto una suddivisione dei 35 miliardi che fosse ancora più favorevole alla L.R. n. 49/85 relativa al diritto allo studio, proprio per i motivi sociali che vi sono alla base.
In ogni caso, riteniamo che il disegno di legge rientri in un percorso che ci trova consenzienti, in quanto va nella direzione di garantire, di aiutare e di sostenere il diritto allo studio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Desidero dare un messaggio adesivo morale, oltrechè sul piano del voto a questo passaggio. Questo perché, al di là della condivisione delle osservazioni tecniche svolte soprattutto dalla Consigliera Costa, questo appuntamento ha dimostrato come la Giunta - non sono d'accordo con quanto ha detto l'Assessore Burzi, ma sono d'accordo con quanto ha detto il Consigliere Angeleri - abbia saputo raccogliere il contributo proveniente dal Consiglio.
La maggioranza ha dato, altresì, segni di disponibilità sia sul metodo che sul merito della vicenda.
Questo segnala anche l'attenzione per la scuola pubblica; questo segnale per la scuola pubblica è - mutuando un termine giuridico - un indizio serio che il disegno di legge non intende porre la dicotomia scuola pubblica-scuola privata, ma intende semplicemente privilegiare e porre come stella polare la famiglia e le sue scelte in sede formativa.
La destinazione dei 35 miliardi celebra anche la ricerca di soluzioni armoniche e - concordo con il Consigliere Caracciolo - celebra anche un percorso di coerenza.
Ribadisco, con la sottolineatura del collega Moriconi, come quell'ordine del giorno, che ha impegnato la maggioranza, ma nella sostanza tutto il Consiglio, dimostri, ancora una volta, che il ruolo l'assemblea legislativa lo sa svolgere e lo svolge bene.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Cari colleghi, vorrei richiamare l'iter del provvedimento in oggetto.
Innanzitutto, noi sappiamo che dopo un dibattito, ancora in corso, e una trattativa sindacale sulla cosiddetta legge dei "buoni scuola" - metto il termine tra virgolette per semplificazione e per velocità - il Consiglio non è arrivato ad approvare la legge entro tempi che consentissero l'utilizzo dei fondi previsti per l'anno scolastico in corso.
Noi abbiamo ritenuto, tenendo fede e in coerenza con un ordine del giorno che avevamo congiuntamente votato tra varie forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione in quest'aula, che fosse molto importante da quest'anno, non perdere la grande occasione della possibilità di incrementare, di rimpinguare il capitolo relativo al diritto allo studio che abbiamo visto sulla L.R. n. 49/85 e su altri provvedimenti, nel corso degli anni.
Questo non per responsabilità dei singoli Assessori o delle singole componenti politiche, ma perché spesso nelle agende politiche delle Amministrazioni alcuni temi che riguardano l'istruzione, lo stato sociale l'assistenza, non vengono mai inseriti tra i primi punti. Ci sono nell'agenda politica, sempre altre priorità.
Quindi, tale capitolo è andato a decremento nel corso degli anni.
C'era la grande e importante occasione: stabilire che i 35 miliardi previsti sul quella legge, da quest'anno potessero immediatamente essere utilizzati per il diritto allo studio. Questo implicava, accanto ad una volontà politica e ad un atto di volontà politica, espresso in un ordine del giorno, qualcosa di più.
Devo dare atto al collega Saitta - lo ha sempre detto con grande precisione - che bisognava passare dall'impegno politico alla variazione di bilancio. Solo la Giunta poteva operare una variazione di bilancio.
Ritengo sia stato importante che alla variazione di bilancio si sia giunti attraverso una preventiva riunione dei Capigruppo, nella quale si sono potute confrontare le varie forze politiche. Il testo - il collega Placido ha avanzato importanti proposte in tale direzione - può ancora essere migliorato in quest'aula, perché ci sono sempre possibilità di ulteriori momenti di precisazione. Noi sappiamo che c'era qualche opinione anche differenziata. Alcuni di noi avrebbero preferito un maggiore stanziamento sui fondi relativi alla L.R. n. 49/85 e al diritto allo studio, che andassero immediatamente, come trasferimenti ai Comuni, in quella direzione. Molti di noi pensavano che quella direzione sarebbe stata quella principale per rendere questo stanziamento non una vicenda una tantum, ma una vicenda che avesse una sua storia nel tempo e che potesse essere riproposta con forza e con determinazione sul bilancio dell'anno successivo ed altri ancora. Innanzitutto, perché i Comuni sono, in questo momento, quelli più in sofferenza in ordine agli oneri che debbono sopportare, ma sono anche quel sistema delle autonomie, dentro un grande processo di riforma, che renderebbe questa politica stabile, questi stanziamenti più stabili, più certi, più sicuri.
Pensavamo che anche i POF fossero una cosa importante da realizzare.
Avevamo qualche dubbio in più sullo stanziamento relativo alle spese in ambito universitario, non tanto perché non riteniamo di grande importanza la vicenda dell'Università e il fatto stesso che questa Regione sia tra le prime in Italia che ha un impegno in tale direzione. Sappiamo bene che adesso c'è anche l'Università del Piemonte orientale, abbiamo due Atenei in Piemonte, e quindi siamo ad un momento estremamente significativo. C'è tutta la problematica di mantenere le borse di studio ai livelli in cui erano, sappiamo però che su questa materia ci sono già importanti leggi che, adeguatamente, la finanziano.
Questa era la ragione per cui avremmo preferito uno spostamento ulteriore. Apprezziamo il fatto che dalla proposta iniziale di un terzo, un terzo, un terzo, siamo arrivati ad una proposta che si avvicina di più all'esigenza che noi in quella fase avevamo prospettato.
Pertanto, su questo punto, esprimiamo una valutazione positiva. E' un argomento che, insieme ad altri colleghi, avevamo sostenuto, cioè che 35 miliardi da quest'anno, da subito, per il diritto allo studio, siano un punto a cui arriviamo e una realizzazione che si ottiene.
Presenteremo un ordine del giorno - il collega Saitta lo sta stendendo per precisare meglio tutta la partita relativa ai POF, per definirla quindi, in modo più preciso e per impegnarci affinché i criteri vengano sottoposti all'esame della VI Commissione. In quella sede, ci dovrà essere un ordine di discussione aperta e pubblica, nella definizione di criteri oggettivi, che possa rendere l'utilizzo di questi fondi il più utile e proficuo possibile per gli studenti piemontesi.
Queste sono le valutazioni che avevamo fatto in Commissione. Queste sono le richieste che abbiamo avanzato in aula in ordine al miglioramento del disegno di legge n. 356 di variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001, che speriamo vengano accolte attraverso l'accoglimento dell'ordine del giorno, il quale, a mio avviso, va nella direzione che ci eravamo proposti ed è migliorativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Come Gruppo consiliare di Forza Italia siamo particolarmente contenti che oggi, addirittura un giorno prima di quanto si poteva immaginare, il Consiglio regionale si appresti ad approvare la legge di variazione di bilancio. Una legge estremamente importante che sancisce, con un atto concreto, la volontà della Giunta regionale, ma soprattutto di questa maggioranza, la Casa delle Libertà, di mettere - passatemi il termine nelle more dell'approvazione della legge, la cosiddetta legge sui buoni scuola, i 35 miliardi sull'istruzione.
E' doveroso, quindi, un chiarimento, così come abbiamo fatto nelle varie riunioni che si sono succedute in queste settimane.
La Casa delle Libertà, la maggioranza, non ha mai messo in discussione Presidente, la volontà dei partiti che la compongono di spendere nelle more dell'approvazione della legge sui buoni scuola, i 35 miliardi dei piemontesi sull'istruzione. Nel momento in cui abbiamo sottoscritto, quali primi firmatari, l'ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale in tal senso, questo era un nostro convincimento. E' stato il nostro convincimento nelle riunioni di maggioranza che si sono succedute in queste settimane, ed è sempre stato il convincimento dell'Assessore competente e del Presidente della Giunta regionale. Appartenevano, quindi, solo alle chiacchiere e alle voci di corridoio le ipotesi che la maggioranza e la Giunta non avessero l'intenzione di spendere questi 35 miliardi per l'istruzione.
L'abbiamo ben chiarito nell'ufficialità delle riunioni, prima ancora di quell'incontro che, come Capigruppo di maggioranza, avevo promosso con i colleghi di minoranza, per cercare di trovare una composizione, una proposta - l'avevo definito in questo modo, un brogliaccio - da sottoporre alla Giunta affinché si arrivasse in aula con una variazione di bilancio la più ampia e condivisa, e non si arrivasse, invece, in aula, con una variazione di bilancio che fosse meramente la risultanza di un confronto all'interno del governo regionale.
Credo, quindi, che questa via abbia portato ad un ottimo e importante risultato, di cui ringrazio anche l'Assessore competente, Giampiero Leo.
Avevamo cominciato quella riunione con una divisione che, in un certo senso, ci eravamo imposti come maggioranza - passatemi il termine - quindi un terzo, un terzo e un terzo. Ad esempio, sulla partita dell'Università su cui vorrei fare un approfondimento, la maggioranza di centrodestra avrebbe voluto destinare maggiori fondi. Però è logico che i miliardi erano e sono solo 35, e alla fine non si potevano moltiplicare, così come magari si possono moltiplicare in altre situazioni (eccezion fatta per i 900 milioni sulla danza, che riteniamo utile, come scelta dell'Assessorato aver preso questi 900 milioni dal fondo indistinto).
Siamo arrivati con una proposta di fatto condivisa. Non è condivisa in particolare dai colleghi di Rifondazione Comunista, tant'è che hanno già e li discuteremo in successione - presentato degli emendamenti, perché i colleghi di Rifondazione Comunista, ne do atto, dal primo momento avrebbero voluto e hanno sempre proposto - e lo ripropongono di fatto con questi emendamenti nel merito - di destinare l'intera somma per l'assistenza allo studio. Fa parte della loro scelta politica, del loro programma politico quindi lo guardiamo con grande rispetto e non ci sottrarremo alla discussione di merito di tali emendamenti.
Presidente Contu, credo che la proposta a cui si è addivenuti sia certamente equilibrata, e mi sembra che vi sia, di fatto, la condivisione della quasi totalità dei Gruppi, certamente di maggioranza, ma non solo, ma anche di alcuni Gruppi dell'opposizione, in particolare di quei Gruppi che non a caso, hanno fatto un'apertura anche sul progetto di legge che dovevamo discutere proprio oggi, la cosiddetta legge sui buoni scuola almeno nel percorso, per arrivare comunque, alla fine, ad una discussione in aula e ad un voto (mi riferisco, in particolare, al Gruppo della Margherita, dei Popolari, ai Radicali, al Presidente Giordano, all'UDeuR e quant'altro).
Vorrei, inoltre, riproporre all'aula, anche se l'avevo già fatto in altra sede, alcune considerazioni. Essendo stato io il relatore di questo provvedimento non voglio certamente fare un "pizzardone" su tutti i capitoli o sottoporre all'aula alcune considerazioni di merito su tutti i capitoli, però uno per tutti lo vorrei fare, relativo al capitolo 11260 peraltro oggetto di emendamento presentato dal Consigliere Contu e distribuito all'aula.
Vorrei soffermarmi, altresì, sulla questione dell'Università, perch avremmo voluto destinare più fondi; si tratta, quindi, di una considerazione sui fondi indirizzati a sostegno dell'Università e del diritto allo studio per l'Università, le cosiddette borse di studio.
Anticipo sin d'ora - non è corretto, ma ne chiedo già scusa al Presidente Contu - che saremo contrari all'emendamento che trasferisce 9 miliardi all'assistenza scolastica, semplicemente per un rispetto di questa condivisione equilibrata da parte della quasi totalità del Consiglio regionale. Questa è una considerazione di metodo, ma nel merito riteniamo che quando si vuol dare attenzione, e soprattutto offrire risposte e sostegno agli studenti che si trovano in condizioni disagiate e difficili in quanto portatori di handicap, ci dovremmo porre nella condizione di riflettere e di essere prudenti nel trasferire tout-court questa cifra in un capitolo più generico e altrettanto importante: questo lo riconosco Presidente Contu, riguardo all'assistenza scolastica. Ma lo approfondiremo nel merito, con l'emendamento.
Relativamente all'Università, credo sia estremamente importante quanto si è riusciti a fare, ancorché - e me ne dolgo - vi è stata una riduzione di 400 milioni rispetto allo stanziamento di fatto concordato - mi si passi il termine anche se è improprio - però sono stati fatti miracoli. Assessore sappiamo che lei ha una certa propensione, però i miracoli veri, alla fine spettano solo al Signore! Credo che questo stanziamento sia estremamente importante perché ci riporta in quella linea di investimenti da parte della Regione che metterà il Governo nazionale in condizione di fare i trasferimenti statali sul trasferimento storico. E' importante perché darà ancora una possibilità alla Regione Piemonte - sottolineo che è l'unica Regione nel Paese - di finanziare, di fatto, e quindi pagare, a tutti gli studenti la propria borsa di studio, qualora ne abbiano diritto secondo quanto stabilito dalle leggi nazionali e dalla stessa Costituzione repubblicana. Credo che questo sia un atto di grande civiltà e di grande attenzione, non tanto all'Università, ma a chi frequenta e vive nell'Università e per l'Università: gli studenti universitari piemontesi. E' un atto di grande civiltà che ci distingue anche all'interno del panorama nazionale come unica Regione - ripeto - in grado, in questo momento, di offrire questo tipo di risposta.
L'ultima considerazione è un pochino fuori dal coro. L'ho ribadita in Commissione, in Conferenza dei Capigruppo e nelle riunioni che si sono succedute e, per correttezza, la voglio ricordare in aula. Questi 35 miliardi, Presidente, sono i 35 miliardi della legge sui buoni scuola. Non si è fatta la legge entro i termini concordati. Sono disponibili interviene l'ordine del giorno. Il Consiglio regionale, se approverà questa legge di variazione, deciderà come spenderli, nelle modalità e nel riparto che sovranamente, con una votazione, questa sera vorrà indicare. Questi 35 miliardi dall'anno prossimo serviranno per finanziare la legge sul buono scuola. Quindi, sono, di fatto, una tantum, come ha detto alcune volte il Presidente della Giunta regionale e non solo lui. Questo non vuol dire Presidente Contu e colleghi dell'opposizione, che la maggioranza vorrà essere sorda ad un dibattito e ad un confronto su questi temi in sede di redazione di bilancio, perché quella sarà la sede. Oggi è una scelta provvisoria, o, per meglio dire, una tantum. Domani queste scelte rientreranno in una dialettica corretta, complessiva della legge di bilancio, perché questi 35 miliardi, se il Consiglio regionale vorrà serviranno per altri progetti.
Questa è una precisazione doverosa che la maggioranza oggi ribadisce con grande chiarezza in aula, prima del voto del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro conclusa la discussione generale.
Passiamo ora all'esame dell'articolato.
ART. 1 In merito all'art. 1 sono stati presentati alcuni emendamenti da parte del Consigliere Contu.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Posso pronunciarmi?



PRESIDENTE

Certo. Si pronunci su tutti gli emendamenti, così facciamo più in fretta.
Prego, Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Mi pronuncio su tutti gli emendamenti, perché l'aula ha dato onestamente un grande contributo al dibattito.
Vorrei rispondere a ogni collega, perché ho molto apprezzato i loro interventi. In particolare, gli interventi dei colleghi Tomatis, Caracciolo e Giordano, mi impegnano moralmente, in maniera straordinaria, a comportarmi, se posso, sempre meglio. Grazie colleghi, per questo impegno che mi portate.
Rispetto all'intervento della collega Manica, che esprime delle preoccupazioni - preoccupazioni anche del collega Placido - devo dire che non è opportuno cambiare i capitoli, altrimenti la legge non funzionerebbe più. Se cambiassimo i capitoli non funzionerebbe allo stato attuale, come ho spiegato.
Voglio dire al collega Placido che il mio impegno sottolinea il vostro intervento in favore dei POF, ma questo viene concretizzato dall'ordine del giorno che presentate - è vero, collega Manica? - il quale è preciso e indicativo. Mi sento di chiedere alla maggioranza di sottoscriverlo, poich si tratta di un documento assolutamente positivo, che ci aiuta a lavorare insieme.
Per quanto riguarda gli emendamenti presentati dal collega Contu - caro collega, non so se posso rivolgerle un appello: sono le ore 18.36 e abbiamo lavorato con la Commissione Statuto - alcuni li ho trovati interessanti, ma due sono accoglibili.
Un emendamento ha aperto un nuovo capitolo relativamente alla L.R. n.
58/78 per un importo di 500 milioni in diminuzione del capitolo 11725 per scambi nazionali e internazionali.
Non so se il collega Contu ha figli a scuola o conosce bene la situazione scolastica, ma devo dire che c'è un grande bisogno di questo.
Così pure vi è grande sensibilità per la musica.
Per questi due emendamenti sono favorevole; invece, non sono favorevole alle attività sportive, non perché non sia sportivo, per cui voglio che neanche gli altri lo siano, ma perché c'è un programma dell'Assessorato allo sport specifico su questo tema.
Per quanto riguarda l'emendamento relativo alla patente europea per il computer, che è importantissimo, devo dire che c'è un mio lavoro con le Fondazioni bancarie per un finanziamento non solo di 500 milioni, ma di 1 miliardo, di cui, però, verrò a relazionare in Commissione.
Se il collega Contu ritenesse di far votare tutti insieme gli altri emendamenti o di ritirarli, gli sarei molto grato e annuncerei, con grande apprezzamento, l'adesione della Giunta ai due emendamenti che ho citato poco fa.



PRESIDENTE

L'Assessore Leo desidera ancora intervenire per una precisazione.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Non sono un tecnico. Ho visto alle mie spalle le precisissime dirigenti che hanno seguito tutto con grande impegno. Mi dicono che non possono essere inseriti in un capitolo specifico, però potremmo vincolare i fondi di quei capitoli per quelle iniziative specificamente.
La questione giuridica non sono in grado di sostenerla. Mi hanno richiamato in tempo. La mia adesione politica è totale al suo indirizzo.
Sono disposto a votare un ordine del giorno o ad impegnarmi a venire in Commissione per destinare almeno 500 milioni. Almeno questo lo possiamo fare. Mi dicono che giuridicamente non è possibile istituire un capitolo ad hoc.



PRESIDENTE

Se lo trasformiamo in un ordine del giorno, nel frattempo lo sistemiamo. Ridiamo ordine alla discussione.
L'Assessore Leo ha dato un parere riepilogativo. Adesso, mettiamo in discussione ciascun emendamento.
1.1) Emendamento presentato dal Consigliere Contu: art. 1, incrementare il capitolo 11250 di L. 9.000.000.000 in diminuzione dal capitolo 11260.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Quando abbiamo discusso, in Conferenza dei Capigruppo, genericamente abbiamo concordato - mi pare di aver capito questo - su importi legati a percentuali. La cosa che non era definita sul piano tecnico - in questo punto avete introdotto un elemento politico - era legata a quale capitolo imputarli. Su questo, utilizzo il tempo a disposizione per continuare un dibattito che poi trasferiremo nella sede opportuna: la Commissione.
Presidente, le pongo una questione e pongo una questione alla maggioranza, quindi faccio un discorso più generale.
Abbiamo deciso di stanziare 7,5 miliardi per le borse di studio universitarie, a fronte di un incremento notevole - ho letto con attenzione la sua relazione - che deriva certamente da un'evoluzione e da una maggiore efficienza del sistema universitario del Piemonte. Per una serie di fattori siamo in presenza, per modifiche anche in atto, di un forte incremento della domanda. Come faremo a tornare indietro da questo dato acquisito? Questa è la prima domanda che pongo. Non ho voluto utilizzare in modo strumentale la questione del collocare tutta la risorsa sulla L.R. n.
49/85.
Presidente, l'altra scelta che abbiamo operato, che la maggioranza ha operato, lascia molti margini di manovra, mentre a me sembra - è evidente che poi faremo le battaglie per il mantenimento - che stiamo riportando lo stanziamento sulla L.R. n. 49/85 ai valori del 1985. Non so se è chiaro quello che ho detto.
In questo emendamento proponiamo di riportare i valori del 1985 (35 miliardi e 400 milioni) che, rapportato alla popolazione, vuol dire aver recuperato solo l'indice di inflazione relativo alla quota individuale che viene trasferita ai Comuni per ogni alunno o studente frequentante. Non so se il mio ragionamento è chiaro. Riteniamo che sia un dato di civiltà.
La Regione Piemonte si adegua - diceva il Consigliere Saitta - al diciassettesimo posto nell'ambito dello stanziamento fra le Regioni italiane, in base a un'inchiesta del CNR, rispetto allo stanziamento sul diritto allo studio.
L'altra strada, quella di aver separato i capitoli, Assessore Leo, le implica nuove incombenze, quando invece oggi noi determineremo un automatismo nel trasferire le risorse disponibili direttamente agli Enti locali.
All'interno di questa questione, troviamo tutti gli elementi di riferimento della L.R. n. 49/85, dopodiché sui POF - mi rivolgo ai colleghi del centrosinistra - devo dire che moltissime scuole hanno varato i progetti di integrazione per l'handicap a supporto, determinato dal fatto che sono diminuite le disponibilità degli Enti locali.
Gli Enti locali hanno aperto un contenzioso con lo Stato in relazione agli obblighi della legge n. 104, e le scuole fanno di meglio: si "arrangiano" e utilizzano le risorse interne. Quindi, sulla questione dei POF, tenendo conto dell'impegno di ritorno in Commissione, possiamo complicarci meno la vita, trasferire le risorse alla L.R. n. 49/85 - è questo il senso del nostro emendamento - in particolare al capitolo 11250 e lasciare la possibilità, con l'impegno assunto dall'Assessore, di porre l'attenzione sui POF. E' questo l'impegno che mi interessa, non avendo particolari interessi da difendere, se non quello della qualificazione del sistema; quello che mi sta a cuore - e lo dico nell'interesse della maggioranza e della scuola, di una maggiore efficienza della scuola - è di poter concentrare l'attenzione del nostro lavoro sui 12 miliardi e 500 milioni che si sono resi disponibili, che sono quelli dei POF. Certo questo deve avvenire pro tempore, perché il bilancio si rinnova ogni anno ma occorre dare una garanzia ai Comuni, e su questo invito la maggioranza a riflettere, senza imboccare la strada dei contributi straordinari, che è una strada lunga anche per gli uffici che devono provvedere a tali impegni di spesa.
Rispetto, allora, alle 40 mila lire che trasferivamo ai Comuni possiamo trasferire un'integrazione di 30 mila lire, che i Comuni destineranno nell'ambito di quanto è stabilito dalla legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu, ha terminato il tempo.



CONTU Mario

Lo so, però vorrei che l'Assessore parlasse anche con gli uffici prima di esprimere un giudizio su questo emendamento, che aiuta tutti...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, la ringrazio, ma ha terminato il tempo per l'illustrazione dell'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente, è per aggiungere la mia flebile voce alla richiesta del Consigliere Contu.
Ritengo che i due capitoli richiamati indichino chiaramente il modo in cui avviene l'utilizzo. Come ha detto il Consigliere Cattaneo, si tratta di utilizzare i 35 miliardi una tantum, cioè una volta e poi mai più. Se questi fondi sono utili e servono a risolvere problemi che tutti consideriamo importanti (quelli del diritto allo studio, la mensa, i libri il materiale didattico, ecc.), e se gli stessi sono utili nell'anno scolastico 2001/2002, non vedo perché non lo debbano essere negli anni a seguire. Se, viceversa, non sono utili quest'anno, non c'è motivo per avere questa disposizione finanziaria. Con questi fondi, inoltre, vengono erogati dei contributi ai Comuni, i quali sanno, nel momento in cui predispongono i Piani di previsione dell'utilizzo, che negli anni futuri non avranno più tali disponibilità. Mi sembra veramente poco elegante il principio per il quale quest'anno si prevede un investimento che negli anni futuri non verrà più concesso. Mi sembra una posizione in cui si preannuncia, ai Comuni e ai fruitori degli stanziamenti, che nei prossimi anni si troveranno in difficoltà.
Visto il bilancio della Giunta regionale e non trattandosi di una cifra insostenibile, incrementare i contributi che prevediamo di dare in maniera durevole per il diritto allo studio non sarebbe certamente una decisione che va a danno e detrimento delle scelte della Giunta; garantirebbe, al contrario, i cittadini piemontesi sul fatto che l'impegno della Giunta va nella direzione del servizio scolastico pubblico.
Il progetto di legge di cui parleremo nuovamente nei prossimi giorni, è un intervento a sostegno della scuola privata. Per sgombrare il campo dalle ipotesi avanzate - ovvero che l'impegno per la scuola privata andrebbe a danno dell'impegno per la scuola pubblica - la Giunta potrebbe considerare la possibilità di dare continuità ai contributi concessi in materia di diritto allo studio e di renderli duraturi nel tempo, anziché prevedere un intervento una tantum, che potrebbe sembrare un intervento di solidarietà.
Noi non vogliamo la solidarietà, ma chiediamo giustizia e quindi il sostegno della scuola pubblica. Chiediamo che la Giunta compia uno sforzo per sostenere la scuola pubblica e che si impegni in maniera continuativa in tale direzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.1).
Il Consiglio non approva.
1.2) Emendamento presentato dal Consigliere Contu: art. 1, in diminuzione dal capitolo 11260 di L. 4.000.000.000 da trasferire in aumento al capitolo 11250 finalizzati all'art. 7, comma c) della L.R. n. 49/85.
1.3) Emendamento presentato dal Consigliere Contu: art. 1, in diminuzione dal capitolo 11260 di L. 3.000.000.000 da trasferire in aumento al capitolo 11250 finalizzati all'art. 7, comma b) della L.R. n. 49/85.
1.4) Emendamento presentato dal Consigliere Contu: art. 1, in diminuzione dal capitolo 11260 di L. 2.000.000.000 da trasferire in aumento al capitolo 11250 finalizzati all'art. 7, comma a) della L.R. n. 49/85.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione congiunta dei tre emendamenti.



CONTU Mario

Presidente, solo per il verbale, vorrei precisare che il voto di Rifondazione Comunista al precedente emendamento è a favore dello stesso.
Tale voto favorevole non è comparso sul monitor, ma è un incidente di percorso. La bocciatura del precedente emendamento boccia, di conseguenza i tre emendamenti successivi, che corrispondevano alla nostra richiesta di spostare, sulla L.R. 49/85, i 4, 3 e 2 miliardi, vincolandoli ad alcune destinazioni. Questo, in ogni caso, non toglie l'obbligo nei confronti dell'aula di spiegare cosa è stato bocciato. Siccome molti Consiglieri o sono Consiglieri, e hanno il doppio incarico, o sono ex Sindaci, o sono ex Consiglieri, sanno benissimo che quella che hanno bocciato è una proposta che non costava assolutamente niente: così come vale per le borse di studio universitarie - che forse il prossimo anno, a bilancio, non ci saranno potrebbe anche darsi che non ci saranno per la L.R. n. 49/85! Hanno bocciato il primo emendamento, una ripartizione di 4 miliardi da suddividere tra i Comuni in base al numero degli alunni, e precisamente secondo le seguenti percentuali riferite al fondo complessivo. Hanno bocciato, cioè, la possibilità di erogare contributi alle scuole materne senza distinzione alcuna - anche se poi tale distinzione non mi piace - fra scuole materne statali e scuole materne non statali, perché questo prevede la legge.
Avete bocciato questa "roba"! Proporzionale il 3%, al numero degli alunni delle scuole elementari, al 17% delle scuole medie, il 7% delle scuole secondarie superiori, il 4% agli studenti degli Istituti professionali. Sostanzialmente, avete bocciato un emendamento che vi diceva: "E' ancora da definire come verrà speso tutto il resto, perché i contributi regionali, di cui all'art. 8 della legge, sono cose che..."



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



CONTU Mario

Passerà in Commissione, ma badate bene: potremmo anche cercare di farle rientrare dalla finestra, queste cose, ma la vedo dura! Poi, cosa avete bocciato? I finanziamenti ai Comuni per i corsi per gli adulti, un incremento dei finanziamenti all'alfabetizzazione! Sto dicendo queste cose, Assessore, affinché rimangano a verbale perché, in qualche modo, da qualche parte, bisognerà cercare di recuperare in quanto non si esclude che, utilizzando le risorse dei contributi regionali, si possa far rientrare dalla finestra ciò che abbiamo negato ai Comuni dalla porta! In pratica, anziché trasferire ai Comuni delle risorse per utilizzo vincolato, noi abbiamo fatto un'altra scelta. Ma qual era l'altro vincolo? Il 47% di 9 miliardi (che vogliono dire 4 miliardi e mezzo) sarebbero stati destinati al trasporto degli alunni, in particolare alle Comunità montane in relazione ai bisogni indotti dalla dispersione sul territorio delle sedi scolastiche. L'11% quant'è? Un miliardo e mezzo? Qualcuno deve giustificare perché la Regione costringe i Comuni ad aumentare le tariffe della refezione scolastica, perché voi avete negato la possibilità di inviare loro anche così poco! Anche il poco, per alcuni Comuni, è vitale per poter mantenere un equilibrio tra i costi di erogazione del servizio di mensa e le tariffe e le entrate. E questo ne avrebbe consentito...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, ha terminato il tempo a sua disposizione.



CONTU Mario

Presidente, gli emendamenti sono tre, quindi le chiedo soltanto altri due minuti per completare il mio intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, mi sembra di capire che lei ha intenzione di ritirarli.



CONTU Mario

No, li sto illustrando. Attenda, me li faccia illustrare.



PRESIDENTE

Va bene, due minuti e poi li votiamo.



CONTU Mario

Non possiamo continuare a votare delle leggi sulla base di accordi politici senza che i Consiglieri siano informati sulle conseguenze di quegli accordi politici, politici negli intenti, ma che nella loro applicazione diventano tecnici, costringendo i Consiglieri a votare degli atti che, alla fine, presi singolarmente - o anche nel loro contesto - non avrebbero assolutamente votato! Me ne sono reso conto io, che sono di nuova nomina: non è facile districarsi nel meandro dei capitoli e dei vincoli indotti dalla scelta del capitolo! Proporrei, senza altri commenti, senza dichiarazioni di voto, a meno che non ci siano altri Consiglieri che desiderano intervenire, di mettere ai voti nell'ordine i tre emendamenti.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli emendamenti. Ricordo che il parere della Giunta è negativo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.2).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.3).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.4).
Il Consiglio non approva.
Siamo giunti agli emendamenti n. 1.5) e n. 1.6), per i quali, in un primo momento, c'è stato il parere favorevole della Giunta, che si è poi trasformato favorevole all'approvazione di un ordine del giorno...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Leo)



PRESIDENTE

E' chiaro, perché da un punto di vista tecnico diventava inaccoglibile.
Frattanto, l'ordine del giorno è arrivato, Consigliere Contu, e glielo leggo: "Il Consiglio regionale udite le relazioni e il dibattito sul disegno di legge n. 356 'Variazione del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001' ritenuto di accogliere alcuni suggerimenti emersi impegna la Giunta regionale a destinare sul capitolo 11725 del bilancio di previsione 2001 la somma di L. 500.000.000 a sostegno di scambi scolastici nazionali ed internazionali, nonché la somma di L. 500.000.000 all'attività extrascolastica di avvio all'educazione musicale".
Consigliere Contu, a fronte di questo ordine del giorno predisposto dalla Giunta regionale, che posizione assume? Ritira gli emendamenti? Ritengo di sì, perché il principio è stato accolto in toto.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore Burzi, sono disposto ad imparare, però lei mi dovrebbe spiegare, dal punto di vista della tecnica di bilancio, se non sia possibile aprire un nuovo capitolo e se, di fatto, noi, con l'approvazione di una legge, non stiamo operando con un provvedimento di legge.
Scusi il pasticcio di parole: noi oggi stiamo sottoponendo all'approvazione del Consiglio una legge e, nell'ambito della legge, la spesa che, in fase di variazione di bilancio, può essere solo utilizzata su leggi esistenti. Assessore, fin qui è d'accordo? Questo per capire bene il meccanismo.
Cosa vieta, nell'ambito dell'approvazione di una legge - e ci serve come precedente - di approvare un nuovo capitolo che fa riferimento ad una legge esistente e che ne vincola la spesa? Vorrei sapere solo questo, e poi mi tranquillizzo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Consigliere Contu, lo vieta il fatto che nella prossima sessione di I Commissione, che immagino sarà venerdì, valuterò sull'argomento un parere scritto, in modo che serva a tutti noi in Commissione e in aula anche per le future esigenze che si potranno manifestare.
Tra l'altro, mi domando che cosa vi è di un impegno politico, che mi sembra che l'ordine del giorno puntualmente riprenda, e che la Giunta auspica essere approvato, e ovviamente rispetterà negli impegni, come - a parziale correzione dell'intervento del collega Angeleri - è abitudine di questa Giunta, dal 1995 in poi, ove possibile per risorse, gli ordini del giorno che il Consiglio in materia di bilancio ha approvato.
Credo che il collega Gallarini, che mi ha preceduto, possa autorevolmente testimoniare che è già una buona abitudine.



PRESIDENTE

Collega Contu, è evidente che questa è una scelta politica, nel senso che la Giunta si dichiara disponibile alla presentazione di questo ordine del giorno, e l'atto di indirizzo del Consiglio regionale poi vincola l'esecutivo all'impiego dei fondi così come destinati.
Quindi, è una scelta della Giunta. Su questo punto, che accoglie il suo principio, ritira gli emendamenti?



CONTU Mario

Presidente, chiedo venia solo di questo, e mi rivolgo soprattutto all'Assessore: una materia delicata come questa probabilmente non si presta molto al dibattito che qui si è tenuto, che, secondo me, non ha avuto l'attenzione che merita.
Indubbiamente, ho presentato una serie di emendamenti con un obiettivo preciso, che è quello di attirare l'attenzione dell'aula sul provvedimento che stiamo per trattare, ed è del tutto simbolica la cifra stanziata su queste due voci.
E' evidente che, essendo un atto di indirizzo generale, e i criteri bisogna definirli in Commissione, all'interno non c'è alcun aspetto relativo alle fasce di reddito o alle modalità. E' tutto assolutamente aperto.
Pertanto, sulla cifra manterrei persino la possibilità di utilizzarla interamente, affinché venga speso tutto. Questo deve essere estremamente chiaro, ma i criteri devono essere definiti in modo preciso. Senza questo elemento, il rischio è che i soldi vengano dati a pioggia alle scuole sulla base di criteri che niente hanno a che fare con la validità dei progetti. Questa è la mia preoccupazione.
Su questa base, ritiro gli altri emendamenti.
Mi riservo una dichiarazione di voto sull'intero provvedimento.



PRESIDENTE

Quindi, ritira anche gli emendamenti n. 1.7) e n. 1.8)? Mi conferma che li ritira.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2.
Il Consiglio approva.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo, dobbiamo votare come prescrive il Regolamento, i due ordini del giorno.
Iniziamo dall'ordine del giorno n. 390 inerente a "Proposta di variazione di bilancio 2001 ai capitoli 11610, 11725, 11615, 11720 e 11745", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale in relazione alla variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001, approvata in data odierna impegna la Giunta regionale a presentare nella VI Commissione una proposta per definire i criteri per l'utilizzo delle risorse assegnate ai capitoli 11610, 11725, 11615, 11720 e 11745".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 391 inerente a "Proposta di variazione di bilancio 2001 al capitolo 11725", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale udita la relazione e il dibattito sul disegno di legge n. 356 'Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001' ritenuto di accogliere alcuni suggerimenti emersi impegna la Giunta regionale a destinare sul capitolo 11725 del bilancio di previsione 2001 la somma di L. 500 milioni a sostegno di scambi scolastici nazionali e internazionali nonché la somma di L. 500 milioni all'attività extrascolastica di avvio all'educazione musicale".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge. Ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore, Presidente, è con rammarico che annuncio l'astensione del mio Gruppo sul provvedimento di legge, esclusivamente per una ragione: c'è una sottovalutazione preoccupante del fatto che potevamo utilizzare in modo transitorio, come da accordi assunti in Conferenza dei Capigruppo, tutta la risorsa sui contributi ordinari da trasferire ai Comuni.
Devo dire che non aver operato questa scelta, pensando che questo vincolasse la Regione per gli anni successivi, lo considero un grave errore, del quale probabilmente lei, Assessore, non è responsabile.
Questo ci poteva consentire un automatismo nei trasferimenti, con un vincolo di destinazione abbastanza elevato per quanto riguarda i trasporti le mense ed altre voci.
Questo non è successo e ci costringe ad aprire un'altra partita che abbisogna di un ulteriore approfondimento.
Ancora una volta pavento un rischio: con la fretta di impegnare gli importi - perché questo dobbiamo fare - c'è il rischio evidente di non finalizzare bene l'uso delle risorse.
Questo lo devo dire con grande rammarico, tenendo conto che non è certamente un voto ostile, ma che tiene conto del contesto nel quale è maturato.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione per appello nominale mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di riaggiornare la seduta a domani, vi chiedo, per velocizzare i lavori, se c'è la disponibilità ad approvare in serata la proposta di deliberazione n. 268; la proposta di deliberazione n. 272 e la proposta di deliberazione n. 215.
Il Consiglio è d'accordo a votare adesso, anche se sono punti calendarizzati per domani.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 268: "Attuazione dell'art. 45 del D.lgs. 25/7/1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e dell'art. 59 del Decreto del Presidente della Repubblica 31/8/1999, n. 394 (Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del D.lgs. 25/7/1998, n. 286). Programma triennale degli interventi a favore degli immigrati extracomunitari"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 268, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 272: "L.R. 9/1/1987, n. 1 (Interventi in materia di movimenti migratori) e successive modificazioni: art. 3 Programma attuativo 2001"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 272, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Comuni

Esame proposta di deliberazione n. 215: "L.R. 28/2/2000, n. 16, art. 2. Classificazione dei Comuni svantaggiati o molto svantaggiati"


PRESIDENTE

Esaminiamo infine la proposta di deliberazione n. 215, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verba le dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.17)



< torna indietro