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Dettaglio seduta n.151 del 06/11/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento:

Aggiornamento inizio lavori consiliari


PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.
Constatata la mancanza del numero legale, la seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55, riprende alle ore 16.25)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Informo i Consiglieri che alle ore 16.30 è convocata la Conferenza dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 16.20, riprende alle ore 17.50)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Chiezzi, Pedrale Pozzo, Riba e Scanderebech.



PRESIDENTE

Comunico, altresì, le risultanze della Conferenza dei Capigruppo in ordine alla programmazione dei lavori. Consiglieri, chiedo la vostra attenzione, perché devo comunicarvi un calendario piuttosto complesso.
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di riaggiornare il calendario nel modo seguente: questo pomeriggio i lavori proseguiranno con la discussione dell'ordine del giorno n. 359, relativo a "Trasferimento sede Telecom a Milano". Si svolgerà, pertanto questo dibattito, mentre sarà rinviato il dibattito relativo al buono scuola. Conseguentemente, non si svolgerà la seduta notturna.
E' stata revocata la seduta consiliare di domani, mercoledì 07 novembre, mentre è convocata per le ore 10.30 una Conferenza dei Capigruppo con all'ordine del giorno la variazione di bilancio relativa all'impiego dei 35 miliardi stanziati a copertura della legge che è oggetto della discussione.
Giovedì 08 novembre è convocato il Consiglio regionale alla mattina e al pomeriggio (non sarà prevista la seduta notturna), con la calendarizzazione di una serie di provvedimenti. L'ordine del giorno delle relative sedute consiliari vi sarà recapitato domani mattina.
Per la settimana prossima, segnalo la convocazione del Consiglio regionale per martedì 13 novembre alle ore 14.30, posto che alle ore 10.30 sarà convocata la Commissione Statuto, originariamente convocata per domani. La seduta pomeridiana di martedì 13 novembre sarà dedicata ai buoni scuola.
Mercoledì 14 novembre è convocato il Consiglio regionale alle ore 10.00 e alle ore 14.30.
Giovedì 15 novembre è convocato il Consiglio regionale alla mattina e al pomeriggio, sempre sui buoni scuola.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Rettifico il calendario di giovedì 15 novembre: sarà prevista la sospensione per i Congressi nazionali.



PRESIDENTE

CONTU (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, il Sindacato Ispettivo è previsto in queste mattine?



PRESIDENTE

Il Sindacato Ispettivo è previsto un'ora nella seduta di mercoledì 14 novembre. Ovviamente per venerdì 09 novembre non è prevista la seduta consiliare precedentemente convocata.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti - (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., procederei alla proclamazione dei risultati, riservandomi di non provvedere alla proclamazione di un gruppo di nomine in attesa di un approfondimento sulle modalità di voto.
Comitato Tributario Regionale - (art. 8, legge 358/1991 e d.lgs. n. 235/97) designazione di 1 rappresentante Dichiaro non valida la votazione, in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto ai sensi dell'art. 52 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Università degli studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - legge n.
766/73) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 1 rappresentante.
Proclamo designato il signor Eugenio Bellini.
CORIPE Piemonte - Consorzio per la Ricerca e l'Istruzione Permanente in Economia (art. 11 dello Statuto) - Consiglio di Amministrazione designazione di 1 rappresentante.
Proclamo designato il signor Eraldo Ruffi.
Teatro Stabile di Torino (art. 12 dello Statuto) - Collegio dei Revisori dei Conti - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente Proclamo designati i signori Umberto Bono (effettivo) e Gian Luigi (supplente).
Ente al Diritto allo Studio Universitario (art. 1, legge regionale n.
58/2000) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 8 rappresentanti Proclamo designati i signori Giuseppe Mangiacotti, Manuel Ellaboro, Marco Fiorentino, Maurizio Tomeo, Marco Vittone, Carlo Chiama, Luca Dellisanti e Giovanni Salerno, questi ultimi tre in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7 DELLA L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ente diritto allo Studio Universitario - (art. 24 legge regionale n. 16/92) Collegio dei Revisori dei Conti - elezione di 3 membri effettivi e 2 membri supplenti di cui 1 della minoranza Proclamo eletti i signori Umberto Bono, Marta Carlucci, Pier Carlo Malvolti (membri effettivi), Vladimiro Colombo e Giancarlo Cordaro (membri supplenti).
Istituto Universitario di Studi Europei - (art. 7 dello Statuto) Consiglio direttivo - designazione di 2 membri Proclamo designati i signori Vicenzino Caramelli e Gian Luigi Gola.
A.S.F.I.M. Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vercelli (Formazione) - Internazionalizzazione - Marketing - (art. 4 dello Statuto) Consiglio di Amministrazione - Designazione di 1 membro in rappresentanza della Regione Proclamo designato il signor Gianni Marino.
Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente COREP (art. 11 dello Statuto) - Consiglio di Amministrazione - designazione di 1 rappresentante Proclamo designata la signora Maria Luisa Viglietta.
Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente COREP (art. 13 dello Statuto) - Comitato Tecnico Scientifico - Designazione di 1 membro Proclamo designato il signor Massimo Peraldo.
Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese A.N.A.Bo.Ra.Pi (art. 16 dello Statuto) - Consiglio Direttivo - nomina di 1 rappresentante Proclamo nominato il signor Remo Tortone.
Consorzio "V. Vezzani" - Stazione Sperimentale Alpina (art. 9 dello Statuto) - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 2 rappresentanti Proclamo nominati i signori Catterina Cogno e Stefano Daverio Consorzio "V. Vezzani" - Stazione Sperimentale Alpina (art. 13 dello Statuto) - Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo Proclamo nominato il signor Maurizio Tonini.
Casa di Cura "Koelliker" di Torino - (art. 7 dello Schema di concessione) Comitato Consultivo - Nomina di 1 componente Proclamo nominato il signor Giuseppe D'Amato.
Fondazione I.S.I. Istituto per l'Interscambio Scientifico - (art. 7 dello Statuto) Proclamo nominata la signora Paola Bertello.
Consiglio Nazionale per l'Ambiente - (art. 12 della legge n. 349/86) Nomina di 1 rappresentante della Regione Proclamo nominato il signor Ugo Cavallera.
Premio Internazionale Piemontesi nel Mondo - (art. 2 della legge regionale n. 46/92) - Commissione Giudicatrice - Nomina di 3 Consiglieri regionali) Proclamo nominati i signori Valerio Cattaneo, Ennio Galasso e Giancarlo Tapparo, quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, legge regionale n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Scuola di Amministrazione aziendale - (art. 27 del D.P.R. n. 616/74) Consiglio Direttivo - designazione di 1 rappresentante Proclamo designata Caterina Cogno.
Consiglio del Distretto dei Vini Canavese, Coste del Sesia, Colline Novaresi - (art. 6 della legge regionale n. 20/99) - Designazione di 3 esperti di cui 1 in rappresentanza della minoranza Proclamo designati i signori Liborio Erba e Antonino Rosa.
Conferenza di servizi presso la Regione - (art. 33 della legge regionale n.
44/2000) - Nomina di 1 esperto supplente in geologia e giacimenti, 1 esperto supplente in tecnica mineraria e 1 esperto supplente in sistemazioni idraulico-forestali Proclamo nominati i signori Paolo Marangon (esperto in geologia e giacimenti, Gian Mario Asselle (esperto in tecnica mineraria) e Giorgio Belfiore (esperto in sistemazioni idraulico-forestali).
Comitato tecnico per gli idrocarburi e la geotermia - (art. 22 della legge regionale n. 896/86) - Designazione di 1 esperto Proclamo designato il signor Vincenzo Sblendorio.
Ente ACLI Istruzione Professionale E.N.A.I.P. Piemonte - (art. 14 dello Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 rappresentante supplente Proclamo nominati la signora Luisa Molinaro (Sindaco effettivo) ed il signor Adriano Marello (Sindaco supplente).
Istituto di ricerche economiche e sociali - I.R.E.S. - (art. 10 della legge regionale n. 43/91) - Collegio dei Revisori - Nomina di 1 membro effettivo in sostituzione del signor Mauro Marengo (dimissionario) Proclamo designata la signora Paola Gobetti.
Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia - (art. 7 dello Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Nomina di 1 rappresentante Proclamo nominata la signora Daniela Cristina Groppi.
Proposta di deliberazione n. 173: "Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) e Comprensori Alpini (C.A.) - legge regionale n. 70/96) - Collegio dei Revisori dei Conti per gli A.T.C. (n. 6) delle Province di Alessandria ed Asti". Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 supplente iscritti nel Registro dei Revisori Contabili (Integrazione) Proposta di deliberazione n. 170: "Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) e Comprensori Alpini (C.A.) - (legge regionale n. 70/96) - Collegio dei Revisori dei Conti per gli A.T.C. e C.A. (n. 12) della Provincia di Cuneo.
Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 supplente iscritti nel Registro dei Revisori Contabili (Integrazione) Proposta di deliberazione n. 169: "Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) e Comprensori Alpini (C.A.) - (legge regionale n. 70/96) - Collegio dei Revisori dei Conti per gli A.T.C. e C.A. (n. 10) della Provincia di Torino". Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 supplente iscritti nel Registro dei Revisori Contabili (Integrazione) Proposta di deliberazione n. 168: "Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) e Comprensori Alpini (C.A.) - (legge regionale n. 70/96) - Collegio dei Revisori dei Conti per gli A.T.C. e C.A. (n. 10) delle Province di Biella Novara, Verbania e Vercelli". Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 supplente iscritti nel Registro dei Revisori Contabili (Integrazione) Comunico che mi riservo la proclamazione delle proposte di deliberazioni nn. 173, 170, 169 e 168.
Fondazione Museo Arti e Industria (art. 14 dello Statuto) - Collegio dei Revisori - Nomina di 1 Revisore iscritto nel Registro dei Revisori contabili (seconda votazione) Dichiaro non valida la votazione, in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto ai sensi dell'art. 52 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Co.Re.Co. - Comitato Regionale di Controllo - Sezione di Novara per il territorio delle attuali Province di Biella, Novara, Verbania e Vercelli (art. 130 d.lgs. n. 267/2000 - art. 3 della legge regionale n. 40/94) Nomina di 1 componente supplente in sostituzione del signor Giorgio Zara Dichiaro non valida la votazione, in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordini del giorno n. 359 relativo a: "Trasferimento sede Telecom a Milano" e n. 386 inerente a: "Mantenimento sede legale e struttura operativa Telecom a Torino". Interrogazioni e interpellanze collegate nn. 1017, 1022 e 1024 collegate


PRESIDENTE

Esaminiamo ora all'esame degli ordini del giorno n. 359 presentato dei Consiglieri Chiezzi, Contu, Giordano, Tomatis, Di Benedetto, Placido Suino, Tapparo e Moriconi e n. 386 presentato dai Consiglieri Angeleri Galasso, Cantore, Brigandì, Costa R. e Caramella ed alle interrogazioni ad esso collegate: n. 1017 dei Consiglieri Tapparo, Riba, Di Benedetto, Suino Chiezzi, Caracciolo e Saitta, inerente a "Riflessi occupazionali del trasferimento ella sede legale Telecom a Milano"; n. 1022 dei Consiglieri Contu e Papandrea, inerente a "Spostamento sede legale Telecom" e n. 1024 dei Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio e Suino, inerente a "Trasferimento sede Telecom Italia da Torino".
La parola all'Assessore Pichetto che risponde alle interrogazioni collegate agli ordini del giorno in esame.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Le interrogazioni e interpellanze di cui all'oggetto, inerente al trasferimento della sede legale della Società Telecom da Torino a Milano interrogano e interpellano il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per sapere: . quali informazioni specifiche sono state acquisite in merito alla situazione della Telecom in Piemonte a Torino e se siano stati informati preventivamente della medesima società . quali iniziative abbiano intrapreso o intendano intraprendere perch sia impedito il trasferimento della sede legale della Telecom . quali iniziative intendano intraprendere per rendere minimo il riflesso occupazionale relativo allo spostamento in Lombardia della sede legale della Telecom e per difendere la piena permanenza ed operatività del Centro di Ricerca in Piemonte . quali iniziative intendono realizzare per sostenere l'azione dei lavoratori delle Organizzazioni Sindacali al fine di garantire l'occupazioni e le attività produttive.
Con l'acquisizione della Olivetti-Telecom Italia, il Gruppo Pirelli ha accresciuto notevolmente la sua presenza in Piemonte che, nei settori tradizionali, presenta sul nostro territorio, la seguente articolazione: . settore fibre ottiche: stabilimento di Livorno Ferraris (AL) con circa 300 addetti . settore cavi energia e smaltati: stabilimento di Quattordio (AL) circa 500 addetti . settore di Settimo Torinese (TO) circa 300 addetti . settore pneumatici: stabilimento di Settimo Torinese (TO) (pneumatici per camion e bus) circa 600 addetti . stabilimento di Settimo Torinese (TO) (pneumatici vettura) circa 1300 addetti.
Per quanto concerne il Gruppo Olivetti-Telecom, le principali presenze sul territorio piemontese sono costituite, oltre che dalla Direzione Generale di Torino con circa 400 addetti Telecom e 200 Tim, dal personale della Direzione regionale e delle varie sedi operative piemontesi che occupano più di 4000 addetti Telecom e 800 Tim, dalla Seat Pagine Gialle (la cui fusione con Tin.it è stata perfezionata il 15 novembre 2000) che occupa in Italia circa 1200 addetti di cui 800 a Torino, dalla Telecom Italia Lab (CSELT) di Torino (centro di ricerca focalizzato sulla ricerca avanzata in vari campi delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell'informazione) che occupa circa 1200 addetti.
Inoltre sempre in Piemonte sono localizzate la Telesoft (TO) attiva nel software per le telecomunicazioni con circa 80 addetti, la Netsiel che gestisce in outsourcing i sistemi informatici di Telecom Italia occupando circa 80 addetti, la Banksiel (software per banche) con circa 150 occupati la Loquendo con 95 addetti che opera nella ricerca sulle tecnologie vocali la Finsiel, softwarhouse, con circa 40 addetti. Inoltre nel business dell'information technology il Gruppo Olivetti è attivo con la Olivetti Tecnost di Ivrea (circa 1000 addetti).
Sul piano occupazionale ricordiamo per effetto del Decreto del Ministro del Lavoro dell'8 novembre 2000, le imprese appaltatrici di lavori di installazione di reti telefoniche possono usufruire della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) fino al 31 dicembre 2001.
In Piemonte 10 imprese (fra le quali anche la Telecom), le cui unità produttive sono distribuite su tutto il territorio regionale, hanno chiesto l'intervento della CIGS per 1200 addetti.
Sul punto, si pone in evidenza la notizia di questi giorni, concernente il parere negativo espresso dal Comitato tecnico del Ministero del Lavoro in merito dell'utilizzo della CIGS per 1522 dipendenti della Telecom.
Tale decisione, al momento all'esame del Ministero del Lavoro, potrebbe costare alla Telecom circa 50 milioni di euro (100 miliardi di lire). Al momento non abbiamo informazioni ufficiali sulle motivazioni della decisione da parte del Comitato che sembra essere basata sulla legge n.
223del 1991 (normativa della cassa integrazione e mobilità).
Nell'accordo tra la Società e le Organizzazioni Sindacali, raggiunto il 28 marzo 2000 con la mediazione dell'allora Ministro del Lavoro, si prevedeva che una parte dei lavorati fruisse della CIGS per poi rientrare in azienda e in questo caso il parere del Comitato è stato favorevole.
Altri 1522 lavoratori, dopo la CIGS sarebbero stati posti in mobilità: siccome secondo il Comitato, la CIGS è un sostegno all'occupazione e non al reddito, ai lavoratori in mobilità non spetterebbero la CIGS.
Ciò premesso, si precisa che le problematiche generali connesse agli effetti delle decisioni e degli orientamenti del Gruppo sul territorio piemontese, sono state affrontate nel corso dell'incontro con il rappresentante delle Relazioni esterne della Telecom. E' stato necessariamente un incontro interlocutorio e di carattere generale tenuto conto che il Gruppo Pirelli è "entrato" in Telecom da poche settimane e la nuova proprietà ha in corso di valutazione della situazione e degli assetti organizzativi.
In linea generale è stato evidenziato che la Telecom si concentrerà sulla telefonia (mobile e fissa). Conseguentemente è ipotizzabile che attività marginali rispetto al core business o facenti capo a società minori (ove la partecipazione è modesta e non di maggioranza) possono essere messe in discussione.
Sui problemi specifici è emerso in particolare: 1) per quanto concerne lo spostamento della sede legale della Società da Torino a Milano l'Azienda, pur rilevando che sul piano dell'immagine non è fatto positivo per Telecom, ha dichiarato che non vi saranno successivi e significativi riflessi occupazionali.
In merito a tale problematica, la Giunta ha preso posizione, per voce del Presidente, che ha dichiarato la sua contrarietà allo spostamento della sede legale da Torino a Milano, al di là dell'immediato riflesso occupazionale, che può anche essere minimo nei numeri, trattandosi di un fatto formale, il trasferimento della sede legale. Ricordiamoci che comunque, diverse centinaia di persone fanno riferimento alla sede legale.
Quello che però è un riflesso rilevante messo in luce dallo stesso Presidente Ghigo nelle sue dichiarazioni dei giorni scorsi alla stampa è il meccanismo tributario, che comunque impoverirà nell'immediato la Regione Piemonte e alcuni enti, come la Camera di Commercio. Voi sapete che i versamenti alle Camere di Commercio fanno riferimento al numero degli addetti, e un complesso di addetti quale quello della Telecom porta a dei riflessi di versamento, sulla Camera di Commercio di Torino, per la sede legale Telecom, di qualche centinaio di milioni.
Ciò che è ancora più rilevante, sotto l'aspetto tributario, è il gettito dei tributi, come l'IRAP. Per essa la valutazione verrà fatta con la compartecipazione alle Imposte sul reddito, l'IRPEG. In questo caso, la valutazione andrà fatta anche in un'ottica federalista, investendo una serie di problemi di normativa che dovremo porci come realtà regionale.
L'elemento vero di grande riflessione, comunque, rimane il perché di questo trasferimento da Torino a Milano. Dobbiamo fare una valutazione, al di là della comprensibile ottica aziendale. Facendo un'analisi corretta dobbiamo dire che, probabilmente, la Pirelli vuole riorganizzare il proprio sistema societario e portare il tutto dove risiede il capitale, in questo caso a Milano. Questa scelta leggera di portare da Torino a Milano la sede legale, però, determina una considerazione della realtà di Torino quale quella del passaggio da una lontana provincia dell'Impero alla capitale.
Questo non è accettabile, per rivendicazione di area e di ruolo: bisogna ribadire, invece, il grande ruolo che la città di Torino e il suo hinterland hanno e hanno avuto nel settore delle telecomunicazioni. Oggi parliamo di Telecom ma non vorrei - non se ne è ancora parlato - che tutto ciò succedesse per l'Olivetti di Ivrea. Al momento, la questione non si è ancora aperta, ma ci presenta la necessità di fare una doppia valutazione.
Da un lato, dobbiamo rivendicare area e ruolo, dall'altro dobbiamo chiedere che ruolo giocano nella faccenda i capitalisti piemontesi, che sono co-soci e co-azionisti nella cordata che ha acquistato Telecom e Pirelli.
Ho visto con piacere la presa di posizione di Unicredito. Non dobbiamo dimenticare che Unicredito è figlia di un ente morale, la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, e che le Fondazioni, nelle norme bancarie, sono individuate specificamente come ente morali gestenti il patrimonio pubblico. Di conseguenza, essendo figlia di tutto ciò, possiamo dire che anche Telecom e Pirelli, nella cordata che ha acquisito Telecom, ha patrimonio pubblico, patrimonio pubblico non dell'ente Regione né di altri enti, anche se mi sembra che il comune di Torino possiede qualche azione che da diritto, almeno, di intervenire in assemblea.
Devo dire che mi sono posto, ieri, il problema se fosse possibile avere un'azione: un'azione per partecipare all'assemblea, come Regione, si poteva anche avere, la si comprava! Si poteva fare! Sarebbe stato un atto dimostrativo, di cui valutare le conseguenze.
La giusta battaglia che il Presidente della Giunta regionale, il Sindaco e il Presidente della Provincia di Torino hanno portato avanti, in modo anche duro, nei confronti di questa scelta, devono condurci, come Consiglio regionale (a cui spettano competenze più alte, su tutta la Regione) a compiere anche valutazioni "oltre". Adesso non possiamo, perch il nostro è un discorso specifico e l'ordine del giorno in questione riguarda la vicenda Telecom, ma è da qualche tempo che ritengo sia necessario - se la programmazione dei lavori del Consiglio lo consentirà fare una valutazione sullo stato dell'economia di questa Regione, e sugli scenari che essa ha in prospettiva, al di là della contingenza.
Se pensassimo solo alla contingenza, posso dire che sono molto più preoccupato dei 1522 dipendenti di alcuni settori del Gruppo Telecom che non dei 50 della sede legale. Il problema della sede legale ci interessa non solo per i dipendenti ma perché essa è un'immagine, un riferimento: in una società di mercato in cui il 70%-80% dei consumi, se non di più, è generato da uno stato psicologico, che da luogo ad un acquisto di un bisogno non primario, la sede legale ha un ruolo fondamentale.
Ciò che ritengo più opportuno è che tutto ciò si dibatta nel contesto in cui si muove la realtà piemontese, che è articolato, molto diverso nei suoi vari aspetti, in movimento molto forte a seguito di situazioni che hanno una natura di contingenza immediata. E' una natura di contingenza dovuta al fatto che siamo in un autunno. Il Consigliere Marcenaro, che nella sua prima vita, nell'altra sua vita, svolgeva un'attività diversa ma comunque nel settore - sa che l'autunno ha una certa contingenza. Questa contingenza, poi, è stata acuita dai fatti dell'11 settembre e da conseguenze di mercato che si stanno rivelando pesanti, proprio per il meccanismo dell'acquisto nell'economia di mercato. E' tale meccanismo, che determina, per esempio, il problema FIAT, con l'annuncio da parte del Consiglio di Amministrazione di 100.000 auto prodotte in meno, e l'effetto a ricaduta sulla stessa FIAT, sul sistema dell'indotto. Pensiamo anche alla questione sul commerciale aereo, che ha comunque un effetto su FIAT Avio e Alenia.
Si tratta di una contingenza dovuta anche a valutazioni che il governo nazionale sta facendo sull'intervento militare in corso. Sappiamo benissimo, per esempio, per quanto riguarda le produzioni militari, che la partita "Settore aereo" può andare avanti solo con l'intervento pubblico.
E' una di quelle situazioni produttive strettamente legate a quelle che sono le decisioni pubbliche, non è come per alcune tipologie di mercato per le quali si può affermare "Togliamo il vincolo, lasciamo libero il mercato è il mercato che fa la condizione". Il mercato aereo, il mercato spaziale sono strettamente legati a grandi valutazioni di interesse pubblico e a scelte pubbliche. In questo caso, scelte politiche nazionali che devono essere portate avanti e che possono prendere strada indipendentemente dalla valutazione sulla A400M, altre valutazioni sulle forniture militari possono avere, in questo momento, un'incidenza positiva o negativa sul sistema della produzione.
Peraltro, come diceva un alto esponente di Finmeccanica proprio questa mattina, l'utilizzo della leva, della produzione militare, serve anche come valvola di sfogo, in un paese come gli Stati Uniti, per le oscillazioni del sistema di produzione commerciale. Essendo questo un momento di difficoltà di produzione militare a causa del disagio del sistema voli dovuto ai tanti fattori post 11 settembre, una valutazione puntuale su quello che potrebbe essere un intervento governativo per produzione militare, potrebbe essere rilevante per la nostra zona.
Visto che sono entrato in argomento. Ho fatto una verifica su quelli che potrebbero essere i nodi di crisi, di conseguenza di ristrutturazione.
Sulla partita Alenia, posso dire che non ci saranno interventi a stravolgere quello che è un equilibrio acquisito nei vari anni, fra l'altro con prezzi molo alti nell'ultimo decennio su quella realtà. Per stessa dichiarazione della dirigenza Alenia, potranno esserci, al limite, per questi cambiamenti produttivi, momenti di utilizzo di ammortizzatori sociali, ma non interventi drastici, o interventi di ridimensionamento del sistema. Questo è un fatto molto positivo perché, comunque, questi sono i punti qualificanti del cosiddetto distretto tecnologico torinese dell'area.
Il distretto tecnologico fa perno su una serie di punti, dove l'aerospaziale è diventato un punto di riferimento importante. Dopo la ristrutturazione degli ultimi dieci anni, vorrei ricordare a quest'aula, il progetto Icaro - in concorso con la Regione Piemonte, Comune di Torino e Provincia di Torino - che ha riguardato la creazione della piattaforma per la gestione della produzione di moduli di manutenzione satellitare. Un sistema che dobbiamo verificare. A livello di Giunta regionale possiamo dire di monitorare costantemente anche la possibilità di interventi, anche se l'idea degli interventi sul sistema è quello di una spinta anche con nuovi strumenti a disposizione.
In questi giorni tutti i Consiglieri riceveranno comunicazione che il Comitato di Sorveglianza Unione Europea ha approvato definitivamente, a complemento di programma, l'Obiettivo 2 2000/20006 (giovedì farò la presa d'atto per poterlo dare alla stampa, quindi la pubblicazione relativa). La filosofia del Docup Obiettivo 2 2000/20006, peraltro molto socializzata e partecipata con tutte le parti sociale e gli Enti interessati, è proprio quello di indirizzare la politica economica regionale verso una società di alta concorrenza, di alta tecnologia e di forte qualificazione. Gli interventi economici, gli incentivi, gli accompagnamenti per il sistema sull'asse 2, che è proprio quello di qualificazione delle imprese, fanno proprio riferimento a questo unico grande indirizzo. Così come l'asse dello sviluppo locale ha come riferimento la creazione di condizioni affinch questo possa svilupparsi. Se il signor Tronchetti Provera avesse fatto una valutazione più puntuale e meno immediata di portare la sede legale a case del padrone, non avrebbe spostato la sede Telecom. Domani ci sarà l'assemblea, non so che decisione verrà presa, probabilmente Tronchetti Provera non recederà dalla posizione di portare la sede legale in casa propria (con ciò ritengo che commetta un errore). Non ritengo siano attuabili misure di boicottaggio. In una società seria non si fa boicottaggio, ma la massima libera concorrenza nell'interesse pubblico; la valutazione, invece, se preferire i prodotti locali rispetto quelli meno locali (ancorché Milano sia a due passi), la lascio ai consumatori e non direttamente come nostra scelta discrezionale o immediata.
Questo è il quadro sulla questione Telecom. Ho divagato un po' sulla parte relativa alle politiche attive del lavoro, ma è anche politica economica della realtà piemontese. Sulla politica economica continuo a dichiarare la mia disponibilità a fare un intervento puntuale in Giunta, in Commissione, comunque dove la Presidenza del Consiglio ritiene opportuno farla. Ritengo importante che ci sia un confronto su questi grandi temi che vada oltre la contingenza di una serie di crisi o micro crisi aziendali tutte importanti singolarmente. Anche i licenziamenti o la messa in mobilità di un sola persona, ha una grande importanza; ci si deve sempre immedesimare in queste situazioni, io le ho provate, quindi non posso sentirmi estraneo alle situazioni, anche singole. La valutazione di un Consiglio Regionale, deve essere di natura molto più macro economica abbiamo un mercato del lavoro che ha creato, nell'ultimo anno, 45 mila nuovi posti di lavoro, trecento mila avviamenti annui, un milione e ottocento mila soggetti attivi e che vede l'iscrizione annua di circa 45 mila nuove imprese complessivamente, con riferimento ai nuovi numeri di iscrizione alla Camera di Commercio.
Noi piemontesi o siamo troppo discreti o ci piangiamo addosso. In particolare, l'area torinese è una di quelle più tipiche nel piangersi addosso e nel fare cortei per difendere quello che aveva ieri. La partita che dobbiamo giocare, primo di tutto come istituzione, anche nei confronti del sig. Tronchetti Provera, è proprio quella di guardare avanti. Il Signor Tronchetti Provera trasferisce la sede Telecom a Milano? Contrattiamo e difendiamo la struttura produttiva. Così come in questa regione è nata Telecom, è nata Fiat, Infostrada, Wind, nasceranno altre società. Questa è la dimostrazione che le fondamenta ci sono e la struttura produttiva è buona, ed è buona anche a confronto con altre realtà di questo Paese che forse, hanno avuto un trend negli ultimi anni, visti alcuni indicatori di tipo anche occupazionale che sono i più immediati, altamente positivi, ma che hanno una fragilità strutturale che noi fortunatamente non abbiamo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

E' da tempo che ritenevo opportuna questa discussione, forse anche dandogli un respiro più ampio. Credo che il compito della Regione Piemonte sia quello di riuscire a stare su questi problemi, anche anticiparli, e usare quello che può essere chiamato un potere di dissuasione, che è dato dal prestigio della Regione e dal ruolo del suo Presidente. Non dobbiamo vedere solo la nostra possibilità di intervento sotto l'aspetto puramente formale, ma tener conto anche della capacità di rappresentare l'interesse della collettività.
In questo momento occorre difendere, passatemi il termine, con le unghie e con i denti aspetti di eccellenza sul nostro territorio che non sono facilmente riproducibili dal numero delle iscrizioni di imprese alle Camere di Commercio. Ovvero, oggi perdere alcune funzioni direzionali o alcune funzioni di eccellenza è un fatto negativo, perché non si sostituiscono con qualche migliaia di soggetti che si iscrivono alla Camera di Commercio, perché sono irriproducibili, in quanto siamo in una situazione di abbassamento del ciclo economico a livello mondiale e con una ristrutturazione mondiale abbastanza pesante, per cui nuovi spazi creativi com'è avvenuto nella nostra Regione per il passato - non sono così facili.
Credo che siamo troppo imbambolati attorno alle Olimpiadi del 2006, che sono importanti, ma non sono così decisive e vediamo i nostri Presidenti e sindaci sorridenti, e magari anche altri sorridono in modo inspiegabile.
Abbiamo la Reggia di Venaria, ma non è tutto; è un pezzo, probabilmente un pezzo piccolo, ed è chiaro che è importante. Così come il turismo enogastronomico, che è qualcosa, ma vogliamo dire quanto pesa nel PIL del Piemonte? Sono piccole componenti, ma che richiedono grandi assi e che siano considerati in modo importante.
Un punto strategico futuro è quello delle telecomunicazioni, e perdere funzione direzionale vuol dire perdere una serie di fattori che oggi vengono sottostimati. L'Assessore molto opportunamente ha segnalato che lo spostamento della funzione e della ragione direzionale ha una conseguenza anche sotto l'aspetto fiscale, oltre che sotto l'aspetto della Camera di Commercio. Ha una serie di effetti indotti non secondari, che noi abbiamo già misurato con lo spostamento della Direzione Rai a Roma.
Lo spostamento della Direzione Rai a Roma ha determinato anche per gli indotti, per i rapporti che si determinano e per una serie di fattori, un impoverimento superiore a quella che è la misurazione fisica e quantitativa del fenomeno, che lo spostamento, di per sé, può avere determinato.
Anche quando Aeritalia e Selegna fecero l'accordo Alenia prevalse la dirigenza romana di Selegna, e il centro direzionale del settore aeronautico e spaziale è stato trasferito a Roma. Tutto questo ha avuto delle conseguenze; per tenere in piedi le presenze spaziali e aeronautiche a Torino si sono dovuti prendere grossi impegni, e probabilmente non abbiamo salvaguardato quello che era il tradizionale e storico radicamento di quella presenza della nostra Regione.
Già Colaninno ha disintegrato la presenza produttiva dell'Olivetti nel Canavese, e devo dire che quelle popolazioni sono meravigliose, perch probabilmente in qualche altra parte dell'Italia avrebbero fatto le barricate dinnanzi allo scempio che è stato compiuto nei confronti dell'apparato industriale del Canavese.
Ma ci sono anche altre funzioni; il disastroso accordo della Cassa di Risparmio di Torino che, facendo l'accordo con la Cassa di Risparmio di Verona e con la Cassa Marca, ha lasciato la direzione a Verona, si è tenuta la Presidenza qui, non comprendendo che quella operazione impoveriva la capacità direzionale, la capacità di farsi sentire nel sistema Unicredito che sta all'interno di Pirelli.
E' chiaro che se si mantiene solo qualche rappresentanza fra gli ori sabaudi di qualche ufficio di Torino, e le decisioni dell'UniCredito e della Cassa di Risparmio sono prese da un'altra parte, non ti fai sentire sul tavolo della Pirelli.
Questo è stato un altro elemento sul quale abbiamo perso terreno.
Quando ero parlamentare avevo partecipato e avevo cercato di fare qualcosa in questo senso, ma i miei colleghi veneti mi segnalavano che la funzione direzionale andava a finire a Verona, in base all'accordo che la Cassa di Risparmio aveva fatto, e quindi non c'era nulla da fare. Pensate solo ai servizi informatici! Vengo al tema; la mia, Assessore, non è un'insistenza da rompiscatole perché è un po' la sua ragion d'essere. Lei deve essere prima Assessore allo sviluppo e dopo Assessore al lavoro; lei deve essere Assessore alla propulsione del sistema economico, e questo non lo può fare registrando le cose solo quando "i buoi sono scappati dalla stalla".
Per quanto riguarda la questione della Telecom sono d'accordo che non possiamo minacciare che in Consiglio regionale e in Regione togliamo l'accordo telefonico con Telecom; semmai cerchiamo di verificare meglio i nostri servizi telefonici per avere il prezzo migliore, e non facciamo regali.
Noi sappiamo che Telecom qui ha ancora dei pezzi di ricerca importanti come l'Excelt, quindi non possiamo fare queste cose, ma dobbiamo capire che il trasferimento direzionale non risponde ad un'esigenza economica, perch l'unità di lavoro direzionale che si trova a Torino o a Milano, costa a Milano enormemente in più, anche solo in termini di infrastruttura. Se un'azienda seria si fa due conti, il trasferimento di un certo numero di funzioni direzionali a Milano rispetto a Torino ha un costo gigantesco.
Quindi, Assessore, le dico questo: sugli edifici che libera la Telecom in via Bertola si può fare un'azione. Se si è seri, il Consiglio comunale di Torino, la Provincia e la Regione su quegli edifici dovrebbero cercare di evitare una speculazione, come fanno normalmente le grandi industrie che hanno, per ragioni storiche, nei grandi insediamenti urbani degli edifici ed aggiustano i loro bilanci con delle operazioni immobiliari.
Anche qui abbiamo una storia molto vecchia di aziende piemontesi che hanno fatto così. Noi su questi edifici dobbiamo porre un vincolo, nel senso che non si potrà fare la speculazione; dobbiamo porre un vincolo di destinazione d'uso, un vincolo di orientamento, cioè cercare di esprimere in qualche modo una politica, e far sentire il peso dissuasivo, facendogli capire che loro, tra due anni, lì non faranno una speculazione.
Cito un esempio: nell'83 ero Assessore - come lei Assessore Pichetto ed ero davanti alla Michelin a fare un'assemblea con i lavoratori, che erano lì perché il proprietario della Michelin ed altri avevano deciso di concentrare tutto nella Michelin Stura e liberare lo stabilimento della Dora, perché lì volevano fare una speculazione immobiliare.
C'era il sindaco Novelli, ero presente io in quanto Assessore all'industria, c'era il Presidente Viglione e avevamo detto: impediremo questo regalo alla proprietà della Michelin che fa un'operazione di questo tipo".
E' chiaro che poi nei Consigli passano le generazioni, e quindi non c'è più memoria storica; dopo sette-otto anni hanno smantellato, e lì si è fatta una grande operazione immobiliare.
Vorrei chiedere a lei, Assessore, e al Presidente, su questo tema, di fare almeno la faccia feroce, cioè un po' come l'esercito di Franceschiello: "non abbiamo molte armi, ma almeno facciamo la faccia feroce", e facciamoci sentire; e prima di farci vedere sulle Olimpiadi e sull'enogastronomico e sulla Reggia di Versailles, facciamoci vedere indignati su queste cose! Cerchiamo di operare su questi problemi che sono strategici, sono pezzi che poi non si recuperano più. Cosa si vuole fare con le Olimpiadi rispetto a pezzi d'eccellenza che si perdono, o all'Alenia che perde pezzi di funzione direzionale? In questo senso oggi la saldatura tra Telecom, Alenia e FIAT - che dichiara di produrre 100 mila automobili in meno in questo ciclo e non dà più gli ordinativi di prima al suo indotto - sono campanelli dall'allarme che non vanno registrati domani con i numeri della cassintegrazione, ma vanno visti oggi; la Regione deve intervenire e capire.
Concludendo, le domando: chi è andato con lei a parlare della Telecom? A che livello era questa delegazione? Perché se la Telecom ha mandato qualche funzionario, lei li deve sbattere fuori! Lei deve ricevere persone al massimo livello. Questa è la dignità di un Ministro dell'industria della Regione Piemonte, e non ascoltare quattro funzionari che non hanno nessun potere, che le vengono a raccontare la storia.
Il Presidente Ghigo dovrebbe tener conto di questi problemi e non di tanti altri che sono importanti, ma non così strategici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Ci sono diversi aspetti di questa vicenda sulla quale brevemente intervengo e sulla quale si tratterebbe di vedere se il Consiglio regionale e l'Assessore sono il grado di assumere sia degli impegni diretti, che riguardano le scadenze immediate che ci sono, le posizioni che vanno sostenute nel corso delle prossime ore, sia questioni che riguardano aspetti di impostazione politica di più lungo o medio termine che richiederanno, nelle prossime settimane, l'avvio di un confronto.
La questione Telecom è una questione abbastanza essenziale. Non ripeto le cose dette dall'Assessore e dal Consigliere Tapparo sulla rilevanza economica e anche simbolica dell''annunciata decisione, da parte di Telecom, dello spostamento della sede legale da Torino a Milano.
Naturalmente non solo stiamo parlando di un settore individuato come uno dei filoni sui quali può avvenire una riorganizzazione, una ricaratterizzazione dell'industria piemontese, dell'industria torinese in particolare, ma siamo in un settore, in un campo caratterizzato da grandi trasformazioni dovute anche a grandi elementi di incertezza.
Facciamo una serie di esempi per quanto riguarda gli insediamenti Telecom nella città di Torino. C'è qua una struttura che è sempre stata considerata un gioiello torinese, la CSELT, non perché occupa 1200 persone ma perché costituisce, per il tipo di occupazione, per la qualità dell'occupazione che impiega, uno dei grandi punti di eccellenza. Noi sappiamo che alla CSELT c'è un problema di prospettiva, anche per ragioni oggettive, perché, a differenza del passato, non ci sono aziende che possono da sole garantirsi dei centri di ricerca con quei costi, con quelle funzioni. Quindi o si mette in grado la CSELT di conquistare una pluralità di specializzazione, di mercato, di sbocchi che le consentano, nei prossimi anni, uno sviluppo e una crescita o il ridimensionamento di CSELT sarà un fatto al quale ad un certo punto ci troveremo di fronte quasi come un fatto obiettivo.
Anche nel gruppo Telecom, un punto che è stato molto importante nel corso degli ultimi anni, come SEAT, ha sottoposto elementi di incertezza fortissima, non ultimo l'incertezza che riguarda l'impegno nel settore della televisione. Un progetto industriale di sviluppo non ha trovato attuazione per una serie di motivi non solo economici, ma anche di conflitto di interessi. Quindi è questo un campo particolarmente delicato.
Rimane un punto sul quale il grado di incertezza sulle prospettive come sapete, è molto, molto forte. E' una questione che è stata affrontata non molto tempo fa, l'abbiamo discussa anche in questo Consiglio regionale.
Oggi la questione si ripropone e allo stesso modo si ripropongono e sono incerte tutte le principali questioni che riguardano la presenza di Telecom nel territorio piemontese.
Penso sia giusta la posizione assunta, in questi giorni, in queste settimane, dalle forze sindacali e mi pare sostenuta, con una certa coerenza, dal Sindaco di Torino che, mi pare, abbia chiesto, non solo una decisione che riguarda la collocazione della sede legale - con gli effetti che qui non sto a ripetere - ma che questa diventi l'occasione per un confronto sulle prospettive industriali di Telecom della Regione Piemonte che oggi sono sottoposte ad una situazione di straordinaria e grande incertezza.
Il pensare di arrivare a qualsiasi soluzione in presenza di queste incertezze senza un chiarimento costituisce oggi per un settore strategico della nostra economia un problema molto serio.
Vede, Assessore, pensiamo che in un momento come questo sia possibile che si verifichi anche la possibilità, in un'istituzione politica, come il governo della Regione Piemonte, come il Consiglio regionale per quanto ci riguarda, di interloquire e di aprire un confronto, in difesa di prospettive di sviluppo e per affermare certe linee di tendenza invece che altre, con i grandi gruppi industriali, con le scelte di fondo che ispirano i poteri economici con i quali ci confrontiamo.
Anch'io valuto positivamente il fatto che ci sia stata una convergenza delle principale istituzioni torinesi e piemontesi nella difesa di un punto così delicato della struttura industriale della nostra città e della nostra Regione. Di qua emerge l'indicazione che, quando si vuole, quando lo si decide, c'è la possibilità di confrontarsi, di agire e di esercitare anche quel tanto di rapporto di forze che senza nessuna forzatura, dentro il quadro di una correttezza, nello svolgimento dei propri ruoli istituzionali, un'istituzione politica come la Regione, per i poteri che ha e per i poteri che le stanno arrivando, può esercitare.
Per questo - ripeto - la prima conclusione della discussione di questa sera su questo punto è un impegno che riguardi in primo luogo la questione Telecom. Quindi la sede legale ed un confronto che definisca le prospettive industriali per quanto riguarda l'insieme dell'assetto delle telecomunicazioni che, in questa regione, fa capo a questo gruppo.
Diversa, anche se non meno importante, è la questione che riguarda l'impegno di Pirelli nel settore gomma che ci rimanda di più ad un altro versante. Siamo in un campo che confina strettamente con il campo della produzione automobilistica, almeno in parte, comunque anche questo richiederebbe un confronto.
Da questo primo punto che riguarda nell'immediato la questione Telecom c'è poi un secondo terreno, che non ha una scadenza di giorni ma ha anche una dimensione di urgenza, che riguarda una verifica generale, come lei diceva, sulle prospettive dell'economia piemontese, in particolare sulle prospettive di sviluppo industriale.
Francamente, non trovo convincente, almeno per quanto ci riguarda contrapporre, in questa sede, diversi momenti dell'economica piemontese e delle prospettive di questa regione. Personalmente e come Gruppo non siamo interessati ad una discussione che contrapponga i problemi che riguardano l'industria piemontese a quelli delle Olimpiadi, i problemi della telecomunicazione e i problemi dell'enogastronomia. Non è questo il campo nel quale muoverci. Rimane il fatto che sui problemi dell'industria e della struttura fondamentale dell'industria, abbiamo un grave problema da affrontare, che ha un rilievo fortissimo e strategico sulla quale registriamo e abbiamo registrato un fortissimo difetto di iniziativa.
Lei, Assessore Pichetto, lo sa bene, ma io non so quale sia il livello di funzionari con il quale l'Assessore della Regione Piemonte ha avuto rapporto con la Telecom e anch'io auspico che questo confronto avvenga ad un livello significativo. So a quale livello la Giunta e il Consiglio regionale hanno discusso qualche mese fa, dopo un'insistenza prolungata con il principale gruppo industriale torinese.
Noi abbiamo il problema di recuperare una dimensione di rapporto significativo su questi problemi con i decisori, che così largamente influenzano gli aspetti...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro (fuori microfono)

Ha parlato con Tronchetti Provera, ancora ieri, il Presidente.



MARCENARO Pietro

Io ho detto che non sapevo. Ho detto semplicemente che non so con chi ha parlato lì. So con chi abbiamo parlato qui in Consiglio regionale quando abbiamo chiesto una verifica con la FIAT sulle prospettive del Gruppo.
Credo che tutti i Consiglieri che hanno partecipato lo ricordino.
Nel momento in cui, nel breve periodo, in una situazione come da lei richiamata, nella quale è giusto interrogarsi sugli scenari e sulle prospettive, vogliamo riprendere una discussione che rilanci un ruolo più attivo e più legato alla capacità di costruire concrete politiche che contribuiscano a determinare le prospettive, nessuno pensa che ci sia una possibilità da parte della Regione o di un Governo regionale di decidere le prospettive; ma, attraverso una serie di scelte, si possono influenzare certe vie invece di altre.
Questa cosa, secondo noi, non è stata esercitata fino ad oggi con la dovuta forza e convinzione utilizzando tutti gli strumenti esistenti.
Capisco che, in qualche modo, la dichiarazione del Sindaco di Torino relativamente ai contratti che il Comune ha con la Telecom o lo stesso intervento di domani all'Assemblea degli azionisti, possa avere un valore prevalentemente simbolico, ma è un valore simbolico positivo. Cioè, c'è la possibilità, da questo punto di vista, di fare un passo in avanti, di cercare un rapporto più convincente, un impegno più stringente su questi problemi, di non accettare una situazione nella quale le organizzazioni istituzionali sono semplicemente coloro che prendono atto delle scelte che sono state compiute.
Ecco, ricostruire una dimensione di iniziativa, di un rapporto attivo e di una possibilità - ripeto - non dico di determinazione, ma di condizionamento, è uno dei grandi problemi.
Su questo secondo aspetto, secondo me, sarebbe bene che noi programmassimo una sede nella quale la Giunta prospetti i suoi orientamenti e che il Consiglio possa discutere su iniziative che fanno il punto sull'insieme delle questioni che riguardano lo sviluppo industriale prendendo oggi le posizioni necessarie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri, al quale chiedo se nel suo intervento può già illustrare l'ordine del giorno che ha presentato unitamente ad altri colleghi.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, sicuramente il mio intervento comprenderà l'illustrazione e la dichiarazione di voto relativa all'ordine del giorno.
Innanzitutto, colgo l'occasione per ringraziare la risposta dell'Assessore Pichetto e il Presidente Ghigo, che in questo momento non è presente, per l'intervento che ha fatto direttamente su Tronchetti Provera come è stato dichiarato anche adesso nell'interruzione fatta nei confronti del Consigliere Marcenaro.
Sicuramente l'intervento delle tre istituzioni (Comune, Provincia e Regione) è un fatto positivo. Esprimono una profonda preoccupazione per quello che, per l'ennesima volta, sta sfuggendoci di mano. Stanno cercando in qualche modo, di sfilarci questa città, che sembra non reagire neanche di fronte ad un dato storico. Trasferire la sede legale della Telecom da Torino a Milano è come spogliare la nostra città di un pezzo di storia.
Quindi, non è solo un dato preoccupante - per carità - la prima preoccupazione è quella legata al dato occupazionale e allo sviluppo di un settore terziario avanzato che si è contraddistinto in questo territorio.
Si tratta anche di un aspetto di carattere emotivo; è il perdere veramente un pezzo di storia importante della nostra città e quindi della nostra Regione.
La reazione - ripeto - è stata composta, anche se alcuni interventi sono stati giustamente forti e accesi. E così che in qualche modo l'istituzione può reagire rispetto al potere economico. L'Assessore Pichetto, anche per il mestiere che fa, sa benissimo qual è il potere, in questo caso, delle istituzioni e sa benissimo cosa conta in un Consiglio d'Amministrazione. E' vero, può contare la singola azione per poter intervenire in quella sede, ma, per poter intervenire con peso, c'è bisogno di qualcosa d'altro. Allora, forse, c'è anche da ripensare ad una politica di governo che negli anni immediatamente passati ha dato il via libera ad una serie di privatizzazioni. Ciò di cui discutiamo oggi è una delle prime reazioni e delle prime conseguenze rispetto ad una politica probabilmente non attenta ad un servizio di utilità pubblica quale quello che la Telecom ci offre.
Insieme ai colleghi di maggioranza, abbiamo voluto presentare questo ordine del giorno affinché il Presidente Ghigo, anche in qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni, si attivi al fine di mantenere questo pezzo di storia nella nostra città capoluogo; il sistema delle telecomunicazioni in qualche modo deve qualcosa alla nostra città.
E' ovvio che questo sarà - mi auguro - accompagnato da una presa di coscienza della nostra istituzione.
Assessore, ritengo che, se ho interpretato correttamente le sue parole la nostra Regione deve chiedere alla Telecom questo atto. Allo stesso tempo, con questa realtà, da una parte, deve entrare in un rapporto di forza e, dall'altra, di collaborazione.
Ho letto con attenzione l'ordine del giorno presentato dai colleghi della minoranza, quindi, volendo anche esprimere la dichiarazione di voto voterò ovviamente a favore dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Esprimo anche un voto altrettanto favorevole sull'ordine del giorno presentato dai colleghi della minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Credo che la vicenda Telecom esprima una continuità dell'atteggiamento tenuto dalle istituzioni piemontesi rispetto ai serissimi problemi che la Regione ha nel campo del suo sviluppo economico, con tutte le ricadute che ci sono, soprattutto per quanto riguarda l'occupazione.
Alcuni Consiglieri che mi hanno preceduto dicevano che vi è stata una presa di posizione. Io aggiungo che vi è stata, ma alla fine, perché è stata una presa di posizione lungamente meditata.
Se non ricordo male, l'annuncio da parte di Tronchetti Provera di questa scelta è stato fatto al momento della presentazione dei Piani di sviluppo della sua nuova società rispetto a Olivetti e Telecom (si tratta di almeno 4-5 settimane fa).
Devo dire che questa lunga meditazione, per fortuna, è arrivata tra ieri e oggi, perché se si fosse meditato ancora un po', si sarebbe chiusa la luce punto e basta: si sarebbe semplicemente assistito a delle scelte.
Tuttavia credo che ciò non sia casuale.
Personalmente temo che la presa di posizione sia stata adottata unicamente perché altri l'avevano fatta; in qualche modo era dovuta proprio perché ormai qualcuno l'aveva fatta e quindi bisognava far sentire la propria voce. Altrimenti non mi spiego perché c'è stata questa lunga attesa.
Al riguardo, mi pare che la Giunta esprima lo stesso atteggiamento già tenuto in varie altre occasioni: non c'è niente da fare; si può recriminare perché vengono fatte delle scelte che non si condividono e arrecano un danno alla Regione, però c'è poco da fare; le scelte le hanno fatte e noi non possiamo fare altro: lor signori comandano e basta.
Si tratta quindi di prenderne atto, magari cercando di chiedere se, per favore, all'ultimo momento, sono disponibili a cambiare atteggiamento.
Ritengo che questo sia un atteggiamento sbagliato e che ha portato finora ad un continuo stillicidio di attività della nostra Regione che sono già state trasferite o pezzi di attività della nostra Regione che sono stati trasferiti altrove, senza dimenticare i passaggi di proprietà altrettanto significativi che si sono verificati per importanti pezzi dell'apparato produttivo di questa Regione.
Condivido appieno l'intervento svolto dal Consigliere Tapparo in merito a questo atteggiamento. Da una parte c'è questa realtà, che è drammatica dall'altra, ci si consola pensando appunto ad alcuni affari che si stanno preparando intorno alle Olimpiadi (magari qualche opera stradale in più qualche traforo, qualche buco, l'Alta Velocità). Semmai, l'Alta Velocità potrà far sì che i lavoratori che vengono trasferiti su Milano possano avere un treno che li trasporta rapidamente, ma sostanzialmente mi sembra che l'Alta Velocità sia funzionale ad una maggiore concentrazione su Milano di una serie di attività che prima erano sul nostro territorio, e non altro, senza comportare quelle ricadute di sviluppo di cui si è molte volte vagheggiato.
Questo atteggiamento non ha portato a nessun risultato. Ci si consola rispetto a questi aspetti pensando a un'improbabile sostituzione dell'industria con uno sviluppo del turismo.
Ben venga lo sviluppo del turismo, ma non possiamo pensare che una Regione con le nostre caratteristiche riesca a compensare le perdite consistenti sul terreno dell'attività primaria e dell'attività industriale con uno sviluppo del turismo, che riguarda un pezzo abbastanza specifico dell'economia e non così altrettanto rilevante.
Questo, comunque, è un atteggiamento dell'insieme delle istituzioni perché non si tratta solo della Regione: il Comune, la Provincia, il Governo e i Governi che si sono succeduti in questi anni non si sono certo fatti sentire al riguardo.
Oggi abbiamo il Governo di centrodestra, ma i Governi precedenti, a fronte di avvenimenti significativi che hanno riguardato la Telecom, non hanno dimostrato una maggiore capacità di intervento; anzi, avendone le possibilità, si sono astenuti dall'intervenire.
Non dimentichiamo, poi, che questa era un'azienda pubblica, era un monopolio pubblico (quindi un monopolio sicuro su cui si fanno profitti garantiti) e che è stato svenduto ai privati, con le conseguenze che abbiamo visto.
Oggi ci troviamo dunque nella situazione in cui - ripeto - lo Stato avrebbe potuto, anche a fronte del processo di privatizzazione intervenire, ma non lo ha fatto; di conseguenza, a cascata, anche le altre istituzioni si sono comportate nello stesso modo.
Concludo dicendo che mi pare che il problema sia più grave, perché è più vasto, non riguarda solo la Telecom.
Abbiamo assistito alle vicende dell'Olivetti; abbiamo assistito e stiamo assistendo a quanto sta avvenendo all'interno della FIAT, che nel corso dell'ultimo anno ha alienato pezzi significativi della sua struttura industriale, soprattutto nel settore della componentistica; oggi un pezzo significativo della Magneti Marelli non è più FIAT: è passato ai giapponesi e ad altre proprietà; la stessa FIAT Auto in parte è già passata sotto la General Motors ed è destinata a passarvi interamente.
La FIAT sta facendo queste scelte: spostare il proprio baricentro da attività industriale ad attività di servizio importanti come l'energia.
Anche in questo caso, c'è la privatizzazione e, immediatamente, ci si butta sopra, i privati ci si buttano sopra, mentre noi stiamo a guardare.
Le conseguenze sono poi davanti agli occhi di tutti.
Dopo che per mesi si era parlato di una interessante situazione di ripresa in Piemonte, è bastato un mese - e non è colpa della guerra - a cancellare quelle previsioni, che erano un po' troppo ottimistiche anche perché i segni di un rallentamento e di una fase di svolta dell'economia c'erano tutti. Questo può avere un po' accelerato anche la volontà del "patronato" di fare, però proprio perché c'è questo comportamento, forse varrebbe la pena di farsi sentire un po' di più, e non semplicemente riconoscendo le casse integrazioni, gli ammortizzatori sociali, ma essendo più presenti.
In queste settimane una quantità significativa di aziende legate principalmente all'indotto auto si trovano in una situazione di crisi (centinaia di esuberi da una parte, centinaia di cassintegrati dall'altra decine in qualche piccola azienda, però il numero è veramente consistente).
Da questo punto di vista, credo che ormai non sia più rinviabile un tentativo di riflessione generale su quanto sta avvenendo. Bisogna cercare degli strumenti d'intervento, perché non possiamo - ripeto - continuare a fare i semplici notai, come si è fatto finora, di una situazione che pu nell'arco di pochi mesi, diventare realmente molto drammatica (ci sono tutti i segnali in questa direzione).
Credo dunque che sarebbe utile fare una valutazione più in generale.
Noi avevamo a suo tempo presentato un ordine del giorno - che richiamo - in cui veniva citato anche il caso della Telecom e in cui rilevavamo la necessità di un momento di riflessione a tutto campo non solo del Consiglio regionale, ma anche del Governo regionale insieme alle forze sociali, per cercare di fare, almeno, il punto della situazione.
Pertanto - richiamo il Presidente che non mi sta ascoltando - ricordo che vi è un nostro ordine del giorno che richiama la vicenda Telecom, non solo in riferimento all'accordo Telecom, ma anche in relazione ad una situazione di crisi occupazionale in Piemonte, che riterrei utile richiamare oggi insieme a questa discussione, perché enuncia delle proposte di intervento della Regione che riguardano il Consiglio regionale stesso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Papandrea.
Provvediamo immediatamente a verificare, sperando di recuperarlo in tempo utile, al fine di ritenerlo parte organica della discussione.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Devo dire che la giornata è stata lunga e arriviamo in pochi a questa chiusura di giornata, anche se, forse, l'argomento anzi, senza "forse" - meriterebbe un po' più di attenzione. Credo che argomenti come questo inducano ad una riflessione di tipo generale.
Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato, a livello industriale ed imprenditoriale, dalle fusioni. Ma questo è inevitabile. Sappiamo anche tuttavia, che le fusioni comportano inevitabilmente la perdita di posti di lavoro. Questo l'abbiamo verificato e dovremmo averlo già imparato, ma finché non ci riguardano direttamente, la cosa non desta più di tanto la nostra preoccupazione.
Ricordo che nella prima scalata di Colaninno alla TIM, in occasione della prima Assemblea degli Azionisti che aveva gestito Colaninno, era emerso un esubero di personale, proprio perché, con gli accorpamenti, le prime economie che si vogliono realizzare si attuano sulla "pelle" dei lavoratori.
Naturalmente, stiamo parimenti assistendo ad un fenomeno per cui il potere politico si sta dimostrando estremamente debole di fronte allo strapotere economico. Posso dire che le Giunte di centrodestra sono ancora globalmente più deboli nella risposta al potere economico, dal momento che cercano di stabilire un rapporto privilegiato proprio con il potere economico. Era oltremodo prevedibile che la scalata di Tronchetti Provera avrebbe generato delle conseguenze negative in merito alle decisioni che avrebbe assunto in riferimento alla presenza di Telecom a Torino.
In qualità di italiani, come dovremmo reagire? Dovremmo essere dispiaciuti perché il Piemonte viene privato di una forza produttiva oppure dovremmo essere indifferenti per la perdita di una forza lavoro a Torino e il suo conseguente trasferimento a Milano? Come italiani, siamo più piemontesi che piangiamo ciò che perdiamo a Torino, o siamo più lombardi che esultiamo per quello che arriva a Milano? Questa è anche una delle conseguenza dei federalismo, che piaccia o no.
Quando si parla di federalismo, si possono determinare anche conseguenze di questo tipo, e ne vedremo altre. A quanto mi risulta, potrebbero esserci tantissime altre attività produttive che dal Piemonte potrebbero emigrare in Lombardia. Non solo, potremmo anche ricordare una vicenda che stiamo tuttora vivendo, quella dell'Aeroporto di Malpensa, che non riguarda esplicitamente un'attività produttiva industriale: in Piemonte viviamo le conseguenze negative del traffico di Malpensa, mentre le ricadute economiche positive si riversano tutte sulla vicina Lombardia.
Queste vicende dovrebbero richiamare un ulteriore concetto, cioè di come noi ci poniamo di fronte all'evoluzione del sistema produttivo. E' chiaro che la visione produttiva attuale è improntata verso gli accorpamenti, ma è altrettanto chiaro che ne consegue una diminuzione della forza lavoro impegnata. Allora, oltre ad assumere tutte le possibili iniziative per cercare di eliminare o ridurre al minimo i problemi occupazionali, al fine di garantire il lavoro a coloro che rischiano di perderlo, credo che dovremmo, da adesso in avanti, incominciare a ragionare in termini di prevenzione, ovvero investire in una serie di attività che vanno dalla tutela dell'ambiente al recupero e al riciclo anche del turismo, dell'agricoltura biologica, della zootecnia biologica, del piccolo artigianato, insomma di tutta una serie di attività produttive alternative ad una visione puramente industrialistica, che offrirebbero la possibilità di creare lavoro. Questo sarebbe l'unico modo per dare delle risposte durature, anche nell'ottica di non pensare allo sviluppo e alla possibilità di crescita sempre e solo in chiave quantitativa. Prima o poi, dovremmo cominciare a capire che non si potrà crescere all'infinito! Allora, per cominciare a prevenire un'ipotesi di crescita esponenziale all'infinito dovremmo cercare di creare ipotesi di lavoro alternativo.
Qualcuno ha parlato di questa vicenda come di una conseguenza alle privatizzazioni. Mi stupisce che questa accusa alla privatizzazione provenga dai banchi del centrodestra, cioè di una parte della forza di governo che della privatizzazione vuole farne il proprio cavallo di battaglia, se è vero, come è vero, che addirittura si vorrebbero privatizzare i musei. Quindi, da una parte si contestano - giustamente direi - le conseguenza della privatizzazione, dall'altra si pensa di estenderla e di aumentarla. Mi pare che ci sia una grossa incongruenza.
Credo che, per chi voglia riflettere su questi argomenti, ci siano molti motivi di riflessione.
Annunciò, pertanto, il mio voto favorevole all'ordine del giorno che ho firmato insieme ad altri Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente.
Voteremo favorevolmente tutti e due gli ordini del giorno, perch entrambi esprimono solidarietà nei confronti di questa vicenda veramente triste.
Anch'io sono un immigrato e quando, più di un quarto di secolo fa venni in Piemonte mi accorsi che la SIP era il "fiore all'occhiello" dell'imprenditoria nazionale, ma, anno dopo anno, ha abbandonato il territorio piemontese.
Assessore, lei è molto bravo nel suo lavoro e sa molte cose, però deve ammettere che l'imprenditoria piemontese continua a perdere. Sono convinto che, se continuiamo di questo passo, i 180.000 miliardi di prodotto interno lordo che il Piemonte ha in questo momento diventeranno molto, molto meno causando una forte ricaduta occupazionale.
Per quanto riguarda il discorso Telecom, devo dire che è già da molto tempo che questo argomento ruota in Piemonte. E' triste discuterne quando ormai il grattacielo di Corso Inghilterra, di proprietà della Sip-Telecom si è svuotato da parecchio tempo e il "buon" Tronchetti Provera fa anche dell'ironia a fronte delle raccomandazioni del Sindaco di Torino: "Attenzione, disdico i contratti". Questo comportamento a noi dispiace molto.
L'intervento su Telecom viene fatto con estremo ritardo. Assessore a mio giudizio, Lei ha vigilato poco. Capisco che, in accordi imprenditoriali, diventa difficile interferire quando ci sono i passaggi di proprietà e, in modo particolare, questo tipo di passaggi. Però, voglio dire, ad un Assessore al suo livello, che effettivamente conosce questi problemi: "Le sembra giusto che una questione così importante ci debba sfuggire di mano e che lei, su un argomento così importante, ci fornisce dei chiarimenti solo perché qualche "buon" collega ha detto di prestare attenzione, dal momento che questa situazione ci sta sfuggendo di mano e non si è fatto nulla per cercare di arginare questo tipo di fenomeno"? La prego, Assessore, di stare attento, perché Tronchetti Provera sta tentando l'operazione immobiliare, relativa a via Meucci, via Confienza e Corso Inghilterra, con la Provincia di Torino.
La invito, Assessore, a prendere accordi su tutti e tre i livelli perché è un argomento che a noi sta molto a cuore.
La prego di insistere nell'interesse generale di questa Regione.



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere favorevole sugli ordini del giorno n. 359 e 386.
Indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 359, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale appreso che i nuovi azionisti hanno deciso di proporre all'assemblea di Telecom d'inizio novembre, il trasferimento della sede legale della società da Torino a Milano ricordato che Torino e il Piemonte sono la culla della telefonia in Italia, prima con Sip e poi con Stet che questa proposta, se adottata dall'assemblea degli azionisti, metta a rischio il mantenimento di 400 posti di lavoro nelle sedi di Via Bertola e di Via Meucci esprime preoccupazione e sconcerto per le possibili gravi ricadute occupazionali per la città di Torino per una decisione, che se sarà adottata, penalizzerà la comunità torinese e piemontese che in questi decenni ha ospitato Telecom per il rischio di perdere una grande realtà del terziario avanzato e delle nuove tecnologie che potrebbe ben mantenere a Torino la propria sede legale in forza delle caratteristiche e qualità urbane del territorio, della presenza di eccellenti strutture amministrative, finanziarie e di ricerca che sono in grado di realizzare le sinergie necessarie per mantenere integralmente le strutture Telecom per una scelta che non ha confrontato con i Governi locali, Comune Provincia e Regione tutti secondo le proprie competenze e programmi impegnati a promuovere una nuova stagione di sviluppo chiede al Presidente della Giunta e la Presidente della Provincia una iniziativa verso la Telecom per rappresentare con tutta la forza delle istituzioni la contrarietà più ferma al trasferimento della sede legale a la preoccupazione per ogni decisione di depauperamento del nostro territorio, che lo spostamento della sede legale di Telecom rappresenterebbe esprime la propria solidarietà alle OO.SS. dei lavoratori e si impegna ad incontrarli".
Il Consiglio approva.
Indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 386, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la volontà di spostare la sede legale Telecom da Torino a Milano ricordando la storia della telefonia italiana strettamente legata alla città capoluogo Piemontese esprime grande preoccupazione per le possibili conseguenze e gli effetti negativi che la suddetta decisione avrà sul tessuto della nostra Regione sia sul piano occupazionale che su quello dello sviluppo del terziario avanzato chiede al Presidente della Giunta Regionale, Enzo Ghigo, anche in qualità di Presidente pro tempore della Conferenza Stato-Regioni di attivarsi al fine di mantenere la sede legale e la struttura operativa nella città che ha accompagnato lo sviluppo del sistema delle telecomunicazioni del nostro Paese".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio re gionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,20)



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