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Dettaglio seduta n.146 del 30/10/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Aggiornamento inizio lavori consiliari


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Constatata l'assenza di numerosi Consiglieri, la seduta è aggiornata alle ore 10.50.



(La seduta, sospesa alle ore 10.21 riprende alle ore 10.54)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cavallera, Ferrero Pichetto, Racchelli e Rossi Oreste.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

c) Insediamento Commissione speciale XX Giochi Olimpici Invernali 2006 e Sport Invernali


PRESIDENTE

Comunico che, in data 24 ottobre 2001, si è insediata la Commissione speciale XX Giochi Olimpici Invernali 2006 e Sport Invernali. Presidente di tale Commissione è stato eletto il Consigliere Luigi Marengo.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione delle vittime dell'incidente avvenuto nel Traforo del Gottardo in Svizzera


PRESIDENTE

Colleghi, in apertura di seduta vorrei che l'assemblea osservasse un minuto di silenzio per le vittime del Gottardo; è accertata anche una vittima italiana, Rosario Caggiano, autotrasportatore del Verbano-Cusio Ossola, ma vi sono ancora delle vittime da identificare.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Questioni internazionali

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'arresto in Laos del Consigliere regionale Bruno Mellano e di altri esponenti radicali. Esame ordine del giorno n. 381


PRESIDENTE

Colleghi, sempre in apertura di seduta, volevo darvi una comunicazione.
Molti di voi avranno letto sugli organi d'informazione la notizia dell'arresto in Laos del nostro Consigliere regionale Bruno Mellano, che è stato arrestato dalle autorità laotiane semplicemente perché aveva manifestato le proprie opinioni con un atto che io non posso non definire di grande coraggio. E' stato arrestato insieme ad altri esponenti politici tra i quali un'altra piemontese ed un europarlamentare.
Subito mi sono attivato, insieme al Presidente della Giunta, per avere notizie sia in ordine alla situazione del Consigliere Mellano sia in ordine alle azioni politiche e diplomatiche che potevano essere intraprese.
Oggi mi è arrivata la comunicazione che un funzionario dell'Ambasciata cercherà di incontrare i nostri connazionali in carcere, perché non si è ancora riusciti a stabilire un incontro, e che il capo di imputazione è quello non solo di manifestazione e distribuzione di materiale non autorizzato, ma anche di attentato all'ordine costituzionale dello Stato.
Lo Stato ha formalmente resa nota l'accusa nel capo di imputazione; il funzionario italiano si incontrerà presto con il Ministro degli Esteri del Laos per comunicazioni ufficiali e, nella mattinata di oggi, è previsto anche un incontro a livello ufficiale tra l'Ambasciatore del Belgio e il Ministro degli Esteri laotiano.
Inoltre, l'Unione Europea sta seguendo il caso con molta attenzione, in quanto l'on. Dupuis è parlamentare europeo.
L'Ambasciatore italiano a Bangkok è pronto a partire per Vientiane nell'ipotesi che le trattative entrino in una fase più operativa.
Presso il Ministero degli Esteri è stata istituita un'unità di crisi che assicura che, intorno al caso, c'è un'attenzione corale da parte di più Paesi.
Ebbene, a fronte di questa situazione e del grave fatto che ha colpito un componente della nostra assemblea - che, ripeto, con molto coraggio manifestava per le proprie opinioni - ritengo che, prima di iniziare i lavori del Consiglio regionale, possa essere discusso un ordine del giorno che il collega Palma ha presentato questa mattina, che costituirebbe un segnale importante da parte del nostro Consiglio regionale.
Se l'assemblea acconsente, darei la parola al Consigliere Palma che illustrerà brevemente il documento.



PALMA Carmelo

La ringrazio, Presidente, per aver illustrato molto bene la situazione in cui si trova il collega Mellano e in cui si trovano, con lui, gli altri militanti del Partito Radicale Transnazionale arrestati a Vientiane.
In sede di illustrazione di questo ordine del giorno molto asciutto che si limita ad esprimere il sostegno politico all'iniziativa del collega Mellano e a richiedere alle autorità italiane ed europee di intervenire per assicurare innanzitutto in questa fase l'incolumità dei detenuti e anche l'esercizio dei diritti di difesa, nonché la loro immediata liberazione vorrei, per onorare l'iniziativa del collega Mellano - che, sottolineo, è stata un'iniziativa politica, non si è trattato di un incidente, non è stato arrestato casualmente - leggere brevemente in quest'aula la lettera aperta ai cittadini piemontesi e agli organi di informazione che Bruno Mellano e Silvja Manzi, l'altra militante piemontese, hanno scritto prima di partire per il Laos; lettera che hanno scritto venerdì 19 ottobre 2001 in cui spiegano il senso della loro iniziativa e in cui tentano di spiegare per quale ragione anche la comunità piemontese deve interessarsi di un problema apparentemente lontano e sicuramente ai più sconosciuto, come è quello della garanzia dei diritti civili, umani e politici nel subcontinente asiatico.
La lettera recita così: "Cari cittadini, quando leggerete questo nostro scritto, noi saremo stati arrestati ed incarcerati nel Laos. Per quali crimini? Spaccio di droga? Turismo sessuale? No, semplicemente per aver gridato nella piazza principale di Vientiane 'Libertà e democrazia per il Laos, basta con il protettorato del Vietnam comunista'.
Con noi, qui in galera, ci sono anche Olivier Dupuis (Segretario del Partito Radicale Transnazionale - TRP - e parlamentare europeo della Lista Bonino), Nikolai Khramov (coordinatore delle iniziative del TRP in Russia) e Massimo Lensi (membro del Consiglio generale del TRP).
Noi siamo molto fortunati; possiamo, tramite i nostri compagni informarvi di quanto ci è successo; possiamo sperare di tornare a casa in tempi ragionevoli. Altri militanti della democrazia non sono stati fortunati come noi: Thongpaseuth Keuakotn, Seng-Aloun Phengphanh Khamphouvieng Sisa-At, Bouavanh Chanmanivong e Keochay, cinque cittadini lao, manifestarono come noi per la libertà del loro Paese esattamente due anni fa, il 26 ottobre 1999; furono arrestati e da quel momento di loro non si sa più niente.
Cosa spinge cinque radicali ad occuparsi della mancanza di libertà nel Laos? Potremmo rispondere con altre domande: cosa spinge i radicali ad occuparsi dello sterminio per fame nel mondo? O dei 'boat-people' vietnamiti? O del Kosovo, quando la maggioranza dei cittadini europei non sapeva neppure dove si trovava il Kosovo? Cosa spinse Emma Bonino ad andare a farsi arrestare a Kabul, nel 1997, per aprire uno squarcio d'informazione, subito richiuso, sulla 'non-vita' a cui erano e sono condannate le donne afghane? E oggi, in un momento in cui in Italia ed in Europa il monopolio della 'mobilitazione democratica' o della 'sensibilità' per il sud del mondo è di fatto riservato alle manifestazioni antiamericane, perché i radicali ancora una volta sottolineano le immense tragedie di un Paese dimenticato e seppellito sotto le macerie delle 'guerre di liberazione' e delle rivoluzioni comuniste nel continente asiatico? Perché, a differenza di molti pacifisti, pensiamo che la democrazia, lo stato di diritto, il 'modello occidentale' non sia la causa ma la soluzione dei drammi politici, sociali ed economici del sud del mondo. Perché sappiamo che senza libertà e democrazia non può esistere giustizia e benessere; che se al vietnamita, al kosovaro, all'afghano, al laotiano, non saranno garantiti i diritti civili e politici elementari, non potrà neppure essere garantito il loro diritto a 'non morire di fame'.
Che dire d'altro? Noi, mentre scriviamo, non possiamo sapere che ne sarà della nostra iniziativa e quali saranno le conseguenze. Ma se sarà servita a squarciare il velo sulle vergogne di questo protettorato vietnamita, che il Laos è ridotto ad essere, e ad illuminare un 'teatro di guerra' sconosciuto ai più, ma pure drammaticamente esistente, ne sarà valsa la pena.
Vi ringraziamo per l'attenzione e vi inviamo, da adesso, distinti saluti".


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'esame degli ordini del giorno presentati dal Consigliere Tapparo in merito alla crisi dell'indotto auto e alla partecipazione dell'Alenia al Consorzio per la costruzione dell'Airbus A400M


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, volevo solo segnalare che questa mattina ho depositato degli ordini del giorno, ma nella Conferenza dei Capigruppo avevo già indicato l'importanza di due temi che in questi due giorni varrebbe la pena di trovare uno spazio per trattarli.
Il primo documento si riferisce ai riflessi che potrebbe avere la rottura dell'accordo per l'aereo militare con l'implicazione sulla nostra industria aeronautica e anche sulla politica industriale europea. Il secondo si riferisce al ripetersi - ancora oggi si hanno i segnali - di numerose crisi di imprese nel settore dell'indotto-auto che possono preannunciare una più grave crisi della FIAT, con delle ripercussioni enormi.
Sono temi che andrebbero in qualche misura trattati prima che i buoi siano scappati dalla stalla, con un'azione preventiva così come una funzione di governo dovrebbe avere la Regione.
Avevo sollecitato tutto ciò nella Conferenza dei Capigruppo, senza avere risposta, e ora l'ho formalizzato presentando due ordini del giorno.
Presidente, vorrei chiederle se non è possibile sollecitare il governo della Regione Piemonte ad una presa di posizione su queste due questioni.



PRESIDENTE

Consigliere Tapparo, la ringrazio.
A margine della Conferenza dei Capigruppo, le avevo già assicurato che mi era stata comunicata la disponibilità della Giunta a rispondere domani a due interrogazioni su questi temi.
Prendo atto che questa mattina lei ha trasformato le interrogazioni in ordini del giorno. La disponibilità rimane, pertanto nella giornata di domani discuteremo tali documenti. Ovviamente, se l'aula acconsente, ma mi pare ci siano le condizioni. Tra l'altro, mi pare che ci sia anche un documento del Consigliere Papandrea sullo stesso argomento.


Argomento: Questioni internazionali

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'arresto in Laos del Consigliere regionale Bruno Mellano e di altri esponenti radicali. Esame ordine del giorno n. 381 (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma ci sono interventi di merito? Prego, Consigliere Chiezzi, prenda pure la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Come tutti i colleghi, sono rimasto vivamente impressionato dalla vicenda del collega Bruno Mellano e con questo mio intervento mi propongo di dare un contributo, per quanto possibile, ad un solo obiettivo: che Bruno Mellano torni qui tra noi al più presto. Perché Bruno Mellano, come ciascuno di noi, deve poter avere garantiti i diritti di manifestare le proprie opinioni, qualunque esse siano, in qualunque parte del mondo.
Questo è il senso del mio intervento e sarà anche il senso dei comportamenti che terrò.
Non sono iscritto al Partito Radicale e non mi iscriverò al Partito Radicale, quindi chiedo che sulla vicenda Bruno Mellano si instaurino tra di noi dei rapporti politici tali che permettano ad un non iscritto al Partito Radicale e che non condivide la politica del Partito Radicale di poter fare qualcosa per far ritornare al più presto Bruno Mellano tra di noi, questo capace e bravo ragazzo che oggi si trova in una terribile condizione di carcerazione in un Paese straniero.
Allora, vediamo il da farsi. Giustamente i primi promotori di un'iniziativa volta a riportare tra noi Bruno Mellano sono i colleghi del Gruppo radicale - Lista Emma Bonino, che hanno presentato un ordine del giorno.
Tale ordine del giorno richiama, da un punto di vista radicale, una richiesta contenuta in una risoluzione d'urgenza del Parlamento europeo. Mi sembra un richiamo importante. Non conoscendo la risoluzione del Parlamento Europeo, ho cercato tra ieri e oggi di averla; l'ho chiesta anche fuori ai gruppi radicali che stanno manifestando, ma mi hanno detto di non averla a disposizione; proprio due minuti fa sono riuscito a rintracciare questa risoluzione del Parlamento europeo.
Il Parlamento europeo, nella Commissione Industria, Commercio estero e Ricerca di energia, ha approvato una risoluzione che richiama una pagina regolamentare del Consiglio europeo che, consultato il Parlamento a norma dell'art. 300, paragrafo 3, vedo che estende al Laos l'accordo di cooperazione tra la Comunità Europea e l'Indonesia, la Malesia, le Filippine ed una serie di altri Paesi dell'Estremo Oriente e ha approvato l'estensione di questo accordo di cooperazione all'unanimità.
A conclusione di questo protocollo che estende al Laos l'accordo di cooperazione che la Comunità Europea ha già con altri Paesi dell'Estremo Oriente, il Parlamento europeo approva la conclusione del protocollo.
PALMA Carmelo (fuori microfono) E' un'altra cosa, non è la risoluzione del 15 febbraio 2000.



PRESIDENTE

Risoluzione d'urgenza del febbraio 2001...



CHIEZZI Giuseppe

Io penso che sia quella che sto leggendo, ma se non è questa, prendiamo quella citata dal collega Palma. Io ne sto leggendo una e sto illustrando cosa contiene, perché contiene un accenno; secondo me, potrebbe essere quella richiamata nell'ordine del giorno, ma se non lo è...



PRESIDENTE

Mi permetto, visto che lei ha interloquito, di ricordare che lo scopo dell'ordine del giorno che vogliamo votare è quello di dare un atto di solidarietà al Consigliere Mellano, non di fare un dibattito politico.



CHIEZZI Giuseppe

Se l'ordine del giorno richiama una mozione che non ho e non viene resa nota, penso che o si toglie quella frase o si capisce cos'è questa mozione.
Ho trovato una mozione che riguarda il Laos e dato che penso che dobbiamo essere tutti uniti nel prodigarci affinché Bruno Mellano torni immediatamente nel nostro Paese, sto dicendo che questa risoluzione che ho a mano parla di un partnerariato tra l'Unione Europea e queste Associazioni. Al termine di questo partnerariato, ci sono delle conclusioni, nelle quali l'Unione Europa dice: "Considerando la continua esigenza di miglioramenti della libertà politica e della democrazia in Laos, questi obiettivi saranno ancora più soddisfatti se la cooperazione si intreccerà".
Adesso vedo questa risoluzione e chiederei che sia il collega Palma ad illustrarla, e non io a commentarla. L'elemento che vorrei mettere in luce è questo: non ci si metta nella condizione di dover esprimere delle opinioni politiche sulla politica dei radicali, su cui, ovviamente, non essendo un iscritto, vi è una differenza di vedute.
Allora, quello che chiedo al collega Palma è di mantenere le proprie posizioni, come tutti noi, ma di trovare un momento di unità rivolto all'obiettivo di far tornare al più presto Bruno Mellano, evitando di impegnarci in assensi a manifestazioni politiche di scelta radicale sulle quali si può assentire o meno. La questione "Bruno Mellano deve tornare al più presto tra noi", dal mio punto di vista, è da trattare oggi, con un ordine del giorno che faccia in modo che questo possa accadere nel più breve tempo possibile.
Pertanto, chiederei ai colleghi di esaminare questo ordine del giorno e di mettere in atto un confronto tra di noi che permetta a tale ordine del giorno di essere approvato all'unanimità, senza costringere tutti a schierarsi su scelte che possono essere condivise o meno, ma che nulla hanno a che vedere con l'obiettivo primario di consentire a Bruno Mellano di tornare al più presto tra noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Intervengo brevemente per esprimere la solidarietà umana, ma soprattutto politica, all'amico e collega Bruno Mellano, il quale, oltre ad essere un gran bravo ragazzo, è una persona grandemente impegnata in politica, che si batte per i principi di libertà e, più in generale, per tutti quei principi che riguardano la persona umana.
Concludo, perché, ripeto, bastano trenta secondi per dire che condivido perfettamente sia la lettera scritta dal collega Mellano prima di partire per il Laos, sia l'ordine del giorno proposto in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Il nome del Laos, con quello della Cambogia, è rimasto associato nel ricordo con gli anni terribili della guerra del Vietnam. Oltre trent'anni fa, infatti, anche questi due Paesi confinanti furono coinvolti e lacerati da feroci guerre civili a sostegno dei due schieramenti contrapposti rappresentati dal Vietnam del Nord comunista e da quello del Sud sostenuto dalle truppe americane.
Con la fine della guerra, anche il Laos ebbe un regime filocomunista e filovietnamita, e tale è rimasto sostanzialmente in questi anni adeguandosi da ultimo alle modeste aperture fatte dai dirigenti di Hanoi sul modello cinese, nei confronti del mercato, ma non certo della democrazia e delle libertà civili.
Come molti altri Paesi del sud-est asiatico, ma non solo, anche il Laos è rimasto da molti anni dentro il cono d'ombra di un'informazione che non riesce e neppure vuole bucare la coltre di oscurità e di silenzio che consente a regimi dispotici, spregiudicati e spregiatori dei diritti umani di non finire mai o quasi mai sotto i riflettori della critica dell'opinione pubblica internazionale.
La protesta, che ha visto protagonisti il Consigliere Mellano ed altri quattro coraggiosi esponenti del Partito Radicale Transnazionale, si colloca nel tentativo generoso e civilmente nobilissimo di ricordare episodi altrimenti ignorati dalla stragrande maggioranza dei Paesi democratici. In particolare, l'arresto di cinque dirigenti politici studenteschi laotiani che due anni fa avevano chiesto pubblicamente e con il metodo pacifico della non violenza il ripristino di un'autentica democrazia in Laos e la garanzia della tutela dei fondamentali diritti umani sanciti dallo Statuto dell'ONU e formalmente sottoscritti anche dal Governo di Vientiane. Del resto, lo stesso Parlamento europeo nel febbraio scorso aveva approvato una risoluzione d'urgenza in tal senso.



(Brusìo in aula)



CARACCIOLO Giovanni

Invito i colleghi a fare silenzio!



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad abbassare il tono della voce.
Consigliere Caracciolo, prosegua pure.



CARACCIOLO Giovanni

Al contrario, le autorità laotiane hanno fatto sparire gli oppositori arrestati (e probabilmente molti altri come loro) con metodi che ricordano tristemente quelli usati contro i "desaparecidos" in Argentina e in Cile.
Soltanto una forte campagna di pressioni internazionali a livello diplomatico e di iniziative politiche con vasta risonanza sul piano dell'informazione può oggi evitare al Consigliere Mellano e ai suoi compagni analoga sorte e potrebbe comunque permettere, con quell'azione, di risollevare il caso dei prigionieri politici laotiani.
Episodi gravi come quello ci ricordano che la libertà, la democrazia e il rispetto dei diritti civili ed umani sono valori indivisibili e che permettere che siano calpestati impunemente in qualche luogo, senza provocare reazioni, rappresenta non solo una brutale iniquità, ma anche una minaccia per tutti gli altri.
Per queste ragioni, è doveroso e necessario aderire all'ordine del giorno proposto, come primo passo per ulteriori più concrete ed incisive iniziative a difesa della libertà ovunque questa sia minacciata e violata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Come Gruppo, nonché a titolo personale, intendiamo esprimere la solidarietà umana al collega che si trova in una così triste condizione per una scelta politica, una scelta di idee e di libertà.
Oggi, l'obiettivo primario è quello di far tornare con noi il collega in modo che possa portarci le sue valutazioni, come ha sempre fatto finora con grande impegno.
Noi condividiamo e perciò voteremo a favore dell'ordine del giorno, di cui vogliamo sottolineare la non violenza della manifestazione e l'esigenza che il rispetto dei fondamentali diritti civili e politici e della libertà religiosa sia realizzata anche in quel Paese.
Come si sa, nel dibattito politico noi partiamo da posizioni diverse rispetto a quelle del partito e del mondo radicale, ma ci sono dei comuni ed umani sentire. Questo è uno di quelli: la libertà e il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.


Argomento: Varie

Saluto agli insegnanti e agli alunni della Scuola elementare "Fianchetti" di Torino


PRESIDENTE

Rivolgo un saluto ai ragazzi della Scuola elementare Franchetti di Torino, che oggi sono venuti in visita al Consiglio regionale. Buona continuazione e buon ritorno a casa.


Argomento: Questioni internazionali

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'arresto in Laos del Consigliere regionale Bruno Mellano e di altri esponenti radicali. Esame ordine del giorno n. 381 (seguito)


PRESIDENTE

Scusi l'interruzione.
Prosegua pure, Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Mi unisco al saluto ai ragazzi.
Noi e il Partito Radicale partiamo da posizioni diverse e spesso contrapposte, ma ci sono delle valutazioni che ci accomunano. Il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini e la libertà religiosa sicuramente ci accomunano, così come le manifestazioni non violente. Perci auguriamoci che il collega possa ritornare rapidamente qui con noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, mi associo a quanti esprimono la loro solidarietà alla vicenda umana che sta vivendo il Consigliere Mellano.
Qui noi dobbiamo difendere il diritto per tutti di manifestare le proprie idee, comunque la si pensi.
Nel corso di questi mesi di lavoro in questa assemblea, ci siano confrontati su molti temi con i radicali, con il partito di Bruno Mellano su alcuni casi ci sono state anche delle visioni comuni; su altri, molti di più, le nostre visioni politiche divergevano.
Vorrei ricordare la vicenda dei buoni scuola, su cui stiamo discutendo accanitamente in questi giorni. Nonostante questo, non sono un iscritto al Partito Radicale, anche se nel partito in cui milito ogni tanto c'è qualche simpatia verso i radicali.
Dal punto di vista politico, condivido il diritto di qualsiasi persona ad esprimere il proprio parere e il proprio pensiero.
Sostanzialmente, non condivido totalmente alcune parti dell'ordine del giorno proposto, in quanto non posso esprimere il pieno sostegno politico all'iniziativa del Consigliere regionale, poiché esprime un'idea politica radicale a cui non partecipo.
Condivido in pieno la necessità che ognuno possa esprimere le proprie idee politiche: questo è il punto su cui sono totalmente concorde.
Penso che la necessità di arrivare ad un ordine del giorno formulato e votato in maniera unitaria richieda un momento di riflessione sul testo che ci è stato proposto e che si possa arrivare ad un testo scritto nel quale il Consiglio regionale si unisca alla richiesta di immediata scarcerazione dei militanti radicali. A tale richiesta, si unisca anche il Governo italiano, la Commissione europea, il Consiglio europeo, attivandosi per garantire l'incolumità e i diritti di difesa degli arrestati e la loro pronta liberazione.
Tale documento dia mandato al Presidente del Consiglio regionale di trasmettere l'ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri al Presidente della Commissione europea e al Presidente della Repubblica del Laos. Non mi sembra che esprimere il pieno sostegno politico possa essere una posizione condivisa da tutte le forze politiche presenti in questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ritengo che l'atto del collega Mellano sia estremamente generoso ed importante, soprattutto perché si collega al sostegno ad un'iniziativa democratica che studenti di quel Paese avevano espresso due anni fa distribuendo dei volantini. Quindi, lo ritengo un atto estremamente importante, come tutti gli atti di lotta, per affermare i principi di libertà.
Anche oggi, in un momento di necessaria iniziativa contro il terrorismo internazionale, questa non può far mettere la sordina a situazioni che determinano preoccupazioni.
Voglio ricordare le Province orientali della Cina, voglio ricordare la Cecenia, ma vorrei ricordare anche che, in questi mesi, in Guatemala si sono nuovamente verificati gravi assassinii da parte di squadroni della morte e che anche in altre parti del mondo si manifestano limitazioni alla libertà.
Mi ha fatto piacere che il collega Caracciolo abbia segnalato le modalità con cui sono trattati i cinque radicali, di cui non si sa nulla che appaiono un po' come "desaparecidos" (purtroppo e tristemente la storia ci ricorda un fenomeno che si è manifestato in un'epoca passata in alcuni Paesi dell'America latina).
Mi rammarico solo che il Partito Radicale - dal quale, in questo momento, mi divide un abisso soprattutto per quanto riguarda le politiche sociali, ma nel passato era diverso - nel passato non abbia avuto un impegno analogo, di analoga caratura e livello, per quanto riguardava le drammatiche situazioni della democrazia in alcuni Paesi dell'America centrale e dell'America latina.
Questo nulla toglie a che oggi venga riconosciuto importante il lavoro che stanno compiendo questi militanti radicali nel Laos, così come hanno fatto per la Cecenia.
Mi auguro che gli accordi internazionali in corso non facciano entrare in un cono d'ombra quelle iniziative per le quali, tra l'altro, un giornalista di Radio Radicale è stato assassinato in Cecenia.
Quindi, è necessario coordinare tutti gli sforzi per liberare e fare tornare in Consiglio regionale il Consigliere Mellano.
Vorrei sottolineare che il gesto dei militanti radicali è importante per affermare nel Laos la possibilità della dialettica democratica. Si deve ricordare che cinque studenti - "cinque" credo che sia il segno simbolico con il quale hanno voluto promuovere l'iniziativa - sono stati colpiti da un sistema non democratico proprio nel momento in cui cercavano di manifestare - credo distribuendo dei volantini - compiendo gli atti importanti di una normale democrazia che là, purtroppo, non c'è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, anche il Gruppo del Centro Cristiano Democratico vuole esprimere la piena solidarietà nei confronti del Consigliere Mellano del Gruppo radicale, rispetto a quanto gli sta accadendo.
E' con una sorta di preoccupazione, innanzitutto da un punto di vista personale ed umano, che intervengo.
Ovviamente, ho seguito la questione solo attraverso i giornali, ed anche il Presidente Cota mi diceva che, purtroppo, ogni tentativo di mettersi in contatto con il collega è, fino ad oggi, risultato vano.
Questo, ovviamente, mi mette ancora più in apprensione.
Condividendo quanto il Consigliere Mellano ha fatto nel Laos e condividendo anche l'opera che ha svolto e continua a svolgere in Consiglio regionale, ci auguriamo che torni presto fra noi ed esprimiamo piena adesione all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Anche il nostro Gruppo intende esprimere al Consigliere Bruno Mellano la solidarietà e l'auspicio che la sua liberazione avvenga al più presto.
Nel merito dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma devo fare alcune precisazioni.
Siamo assolutamente disponibili affinché lo spirito dell'ordine del giorno faccia riferimento alle risoluzioni europee, ma sia limitato a sostenere l'immediata scarcerazione degli arrestati, senza nulla confondere con le questioni di politica internazionale. Mi spiego meglio: ognuno è libero, nel suo agire politico, di scegliere le modalità che ritiene più opportune. A queste va il nostro rispetto, ma l'azione del Consiglio regionale non può essere confusa con il sostegno ad una modalità.
Vorrei ricordare che in questo Paese, non nel Laos - e lo pu confermare l'avvocato Brigandì - se qualsiasi persona o gruppo di persone manifesta senza autorizzazione, la manifestazione viene dispersa ed i partecipanti vengono fermati. Se sono sprovvisti dei regolari documenti e sono extracomunitari vengono portati al centro di accoglienza temporanea in attesa della loro identificazione. Questo accade in un Paese civile e democratico. Non confondiamo, allora, gli elementi.
Va sicuramente dato atto al coraggio dell'utilizzo strumentale della violazione di una norma, per enfatizzare un problema che quel Paese vive non si può, però, dedurre una questione così controversa sul piano delle politiche internazionali all'atto rispettabile di un Consigliere regionale un europarlamentare che opera questa scelta. Noi l'abbiamo fatto in altri Paesi, a livello internazionale e a prescindere da chi in quel momento governava il Paese. Questo aspetto va, dunque, completamente separato.
L'invito che rivolgiamo al Consigliere Palma è quello di edulcorare questo ordine del giorno nella sua proposta, di renderlo essenziale nel suo auspicio e raccomandazione. Se, poi - come giustamente suggerisce anche il Consigliere Chiezzi - si vogliono affrontare in un dibattito del Consiglio regionale le problematiche relative alla limitazione dei diritti dell'uomo della persona, in molti angoli del mondo, Paesi amici o Paesi nemici secondo le categorie dell'Occidente e dell'Oriente, questo è altro aspetto.
Nell'immediato, quello che mi preme è di esprimere la nostra solidarietà al Consigliere Mellano e l'auspicio che le autorità laotiane lo scarcerino immediatamente. A questo deve essere finalizzato l'impegno del Consiglio regionale.
Siamo disponibili, dunque, a sottoscrivere un ordine del giorno unitario e ci dispiacerebbe se la nostra proposta non venisse accolta.
Sarebbe veramente spiacevole, su una questione che riguarda la solidarietà che noi ribadiamo con forza - verso un Consigliere regionale, al quale va tutto il nostro sostegno, dover vedere al voto due ordini del giorno non contrapposti, che hanno la stessa finalità, ma che si differenziano sull'approccio al problema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
Voglio trasmettere la piena ed assoluta solidarietà del Gruppo della Lega Nord a quanto è successo al Consigliere Mellano.
Intanto, voglio esprimere un segno di riconoscimento al coraggio politico che il Consigliere ha avuto nel compiere la propria azione. Che il mio Gruppo politico la condivida nel merito o non la condivida, che la condivida anche nelle modalità, oppure no, è tutt'altra cosa rispetto al fatto che occorre il pieno rispetto - e prego il collega Carmelo Palma di trasmetterlo, appena possibile - di una persona che, per esprimere le proprie idee politiche, ha avuto il coraggio di attraversare mezzo mondo e di farsi arrestare. Il collega Palma, infatti, sapeva perfettamente che recandosi nel Laos lo avrebbero arrestato. Noi siamo abituati a vedere la gente che protesta contro il Governo; magari sono quattro manifestanti, ma hanno cinquantamila agenti di scorta. Lì, invece, è bastata una persona consapevole, tra l'altro, di dover affrontare un arresto.
A prescindere dal merito di questa situazione, mi tolgo il cappello nei confronti di una persona che ha avuto così tanto coraggio.
In riferimento specifico all'ordine del giorno, Presidente, voglio sottolineare due aspetti: primo, è un ordine del giorno in coerenza ad una risoluzione già avutasi nel Parlamento europeo, quindi lo considero un documento che, anche nel merito, può essere condiviso e condivisibile.
Credo che l'importanza di questo episodio, proprio perché ci sono delle persone in carcere, sia talmente grande che non è il momento di fare alcun discernimento di carattere politico. Il Gruppo dei radicali ha tutta la nostra incondizionata solidarietà.
In altre situazioni ordinarie, ovviamente, ci saranno i distinguo: in questo momento, il nostro appoggio è pieno ed assoluto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Signor Presidente, a nome del Gruppo Alleanza Nazionale chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno a firma del Consigliere Palma. Chiedo di sottoscriverlo non soltanto per manifestare solidarietà ed auspicio per il rientro in Italia del Consigliere Mellano, ma perché ritengo debba essere sottolineato il coraggio vero del Consigliere Mellano e dei suo amici che senza riflettori e senza amplificatori sapienti, hanno scelto consapevolmente di accedere al buio e al silenzio assordante delle carceri.
Non vi è, da parte nostra, alcuna esitazione ad esprimere pieno sostegno politico all'iniziativa del Consigliere Mellano. Lo dico con fermezza pur nella chiarezza e nella consapevolezza degli aspetti politici e di costume che ci distinguono dal Gruppo dei radicali.
Anche se certe audacie del Consigliere Contu possono sollecitare una presa di posizione sul punto, ritengo di non indugiare per scegliere e per privilegiare in questo momento gli aspetti di positività e di unione rispetto a quelli di divisione.
Perché sostengo che l'ordine del giorno del Gruppo dei radicali vada sottoscritto e sostenuto? Perché fa riferimento alla risoluzione del Parlamento europeo che, in definitiva, contiene quattro punti significativi: "Invita le autorità laotiane a procedere al più presto alla ratifica, all'attuazione delle convenzioni ONU sui diritti dell'uomo chiede al Governo del Laos di liberare tutti i prigionieri di coscienza e di garantire il pieno esercizio dei loro diritti fondamentali, politici civili o religiosi; invita le autorità laotiane a promuovere il principio della riconciliazione nazionale e a prendere le misure necessarie per avviare il Paese verso la democrazia; chiede alle autorità laotiane di garantire l'esercizio della libertà di stampa sotto ogni sua forma".
Su questo piano, non possiamo che essere solidali, soprattutto non possiamo che avviare e completare un discorso di maturazione che dobbiamo fare.
Voglio anche sottolineare che le cinque persone detenute, il Consigliere Mellano in particolare, non erano nel Laos solo per manifestare opinioni personali e quindi a relegare, sul piano soggettivo, seppur nobile, quella iniziativa. Tutto questo va oltre il piano del particolare e del partitico, perché si colloca sulla difesa dei diritti degli altri.
La nuova civiltà, il nuovo modo di interpretare la politica, deve sapersi confrontare con l'altro: questo è il dato nodale della nostra società e della nostra civiltà. Non vi è nulla di nuovo sotto questo aspetto. In momenti di transizione, in momenti rivoluzionari, quelli che hanno risistemato tutto, se partiamo già da alcuni secoli or sono, gli interpreti delle nuove civiltà e del nuovo costume, anche quando soccombevano, mostravano sempre grandi idealità e anche grandi idealità transnazionali. Ci tengo a sottolinearlo affinché questo non mortifichi e non depauperi il senso del sentimento nazionale dovendo noi comprendere intendere, la nazione e i popoli come comunità di destino nell'universale.
Libertà, democrazia, diritti civili e politici, costituiscono un momento ineludibile della nostra educazione, prima ancora che dei popoli.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Avrei potuto evitare di parlare perché, per noi Socialisti Europei, ha già parlato il Consigliere Caracciolo con un intervento che condivido completamente.
In primo luogo, la mia ammirazione al Consigliere Mellano non solo per la sua persona, ma per quello che ha fatto e sta facendo. Sono convinto che attraverso gesti così insoliti, in fondo, si richiama un principio molto importante che è quello della responsabilità personale nell'azione politica. Molto spesso siamo portati a pensare che esistono delle questioni così grandi e così lontane, sulle quali non possiamo fare quasi nulla invece atti di questo tipo ci dicono che c'è la possibilità di fare delle cose molto importanti. E' una tradizione, questa, di iniziativa che molto spesso è lontana da altre, ma che ha costituito nel corso di questi anni un punto necessario per muovere delle situazioni.
Il secondo aspetto che voglio rilevare riguarda i meriti. Il primo, è un'iniziativa per la libertà e per la democrazia in un Paese nel quale libertà e democrazia, non esistono. Il secondo, è un'azione mirata a mettere in luce una situazione di oppositori interni che il 26 ottobre 1999 avevano compiuto un'azione in quel Paese e che da allora sono spariti.
Questo merito, anche sulla base della risoluzione del Parlamento europeo che abbiamo letto, mi pare totalmente condivisibile.
Esprimiamo, da questo punto di vista, un pieno sostegno politico all'iniziativa assunta dal Consigliere Mellano.
In sostanza, l'ordine del giorno - poi deciderà il Consigliere Palma se ci sono delle parole da cambiare o meno - dice cose essenziali e pertanto può essere sostenuto.
Ho sentito la lettera che il Consigliere Mellano ha scritto.
Naturalmente, come potete immaginare, ci sono tanti giudizi sui quali non sono d'accordo, ma mi riservo di discuterne con lui quando sarà qui e ne potremo parlare: non è oggi l'occasione per affrontare questa discussione.



PRESIDENTE

A titolo personale, ha chiesto di intervenire l'Assessore Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo a titolo personale, anche se, ovviamente, e devo dire con particolare convinzione, mi riconosco nel mio Capogruppo, nel dibattito e in tutte le vicende che ha trattato finora. Però ci tenevo moltissimo ad intervenire - chiedo scusa, rubo due minuti - perché questo è un argomento e chi mi conosce, chi ha la ventura o la sventura di conoscermi da tanto tempo lo sa - che mi sta molto a cuore.
Vorrei esprimere grandissima stima umana al collega Mellano, ma anche apprezzamento politico per la vicenda, per il fatto che si tenga l'attenzione desta su vicende che sembrano così lontane, così poco interessanti, così dimenticate; un'attenzione in cui - lo dico con estrema modestia - mi riconosco appassionatamente, specie per la mia storia passata.
Il collega Tapparo citava le vicende del Sud America; lui, forse, non può ricordare perché non eravamo sugli stessi scranni, ma a suo tempo io ho seguito molto tutte quelle vicende. Ho seguito, per esempio, il Comitato dell'Uruguay e le vicende del Cile. Addirittura, ero stato mandato ad occuparmi di manifestazioni contro il "golpe" in Cile da una Giunta in cui sedeva come Assessore Pino Chiezzi (mandato come delegato).



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Ciò per dire che mi sono sempre battuto per questo.
Inoltre, ricordo le battaglie per Sacharov e Lech Walesa, per il quale avevamo proposto come Consiglio comunale la cittadinanza onoraria (tra l'altro, assieme al fratello del collega Galasso).
Con ciò voglio dire che tutte queste vicende - ed è per questo che sono molto contento degli interventi di oggi - hanno sempre provocato fastidio nell'epoca dei blocchi; per cui ringrazio molto il collega Caracciolo per il suo intervento ed anche gli altri interventi in questa direzione.
Voglio ricordare, per esempio, che per l'impegno per il Cile fui sia richiamato dalla Democrazia Cristiana e difeso - forse Antonio Saitta lo ricorda - da Guido Bodrato (per le manifestazioni contro il "golpe" in Cile la DC nazionale mi aveva richiamato e Guido Bodrato mi aveva difeso), sia aggredito in Piazza Castello, perché manifestavo con i giovani democristiani per la libertà in Cile: gruppi di estrema sinistra ci aggredirono e ci picchiarono, perché dicevano che era una provocazione che noi manifestassimo contro Pinochet. Insieme a me c'erano tanti cari amici.
Penso dunque che se in questo Consiglio non ci fossero persone come il collega Mellano, non avremmo assunto attenzione a vicende come quella del Tibet, che ha visto il collega Marcenaro e me affiancarci a Mellano, o delle donne afghane, che ha visto Marisa Suino come prima presentatrice di un intervento e il collega Caracciolo come secondo. E così la Cecenia, ecc.
Termino dicendo che noi abbiamo anche bisogno di richiami di questo tipo; forse questi danno una dimensione più morale, più etica, più forte al nostro agire in tutte le altre vicende.
A titolo personale, ringraziando il Capogruppo, a cui ho chiesto il permesso di intervenire per questa mia storia personale, esprimo ringraziamento anche per il richiamo al fatto che oggigiorno c'è ancora gente che ha la voglia, la passione e l'anima per fare questi gesti.
Grazie, Mellano; grazie al suo partito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Bravo Mellano e bravo il suo partito. Ho letto due volte la lettera distribuita in Consiglio regionale dagli amici radicali. Devo dire che è una lettera che dimostra la perfetta organizzazione dell'intervento di Mellano e degli amici radicali in quel Paese così lontano, oltre l'Oceano parlo di perfetta organizzazione anche perché farsi arrestare senza documenti in un Paese come il Laos certamente dà la possibilità di essere arrestati e non essere espulsi, però è anche estremamente pericoloso.
Toccante questa lettera, perché è una lettera politica, non certamente una lettera densa o carica di sentimento o di sentimentalismi, ma indubbiamente dimostra questo.
Quindi, bravo veramente, perché ci vuole coraggio ad attraversare l'Oceano, seppure nel rango di parlamentare come l'on. Dupuis o in quello di Consigliere regionale; però lì, come sapete, non è che ai parlamentari riservino - come invece nei Paesi della nostra civiltà, nei Paesi europei prebende piuttosto che onori: li arrestano comunque.
Non vorrei fare considerazioni, Presidente, ed entrare nel merito perché mi piacerebbe immaginare che, magari già martedì prossimo, avremo l'opportunità di discutere di questi temi con la presenza - come tutti ci auguriamo - dell'amico e collega Mellano.
Certo, l'intervento del collega Contu mi stimolerebbe in questo senso perché non lo condivido; anzi, in un certo senso lo voglio biasimare.
L'intervento del Consigliere Contu stimolerebbe ad entrare nel merito, per credo che, per una forma di rispetto al collega Mellano che in questo momento è carcerato in un Paese così lontano, sarà particolarmente utile aprire il dibattito quando decideremo di farlo, presente - appunto - lo stesso Mellano.
L'ordine del giorno esprime il pieno sostegno all'iniziativa politica dei radicali da parte del Consiglio regionale.
Noi, come Gruppo regionale di Forza Italia, naturalmente esprimiamo anche con il mio intervento, il pieno sostegno all'iniziativa; la piena solidarietà al collega Mellano, all'on. Dupuis e agli altri amici radicali membri del Partito Radicale Transnazionale, che sono carcerati per una battaglia politica, una battaglia di ideali, una battaglia di libertà.
Pertanto, l'ordine del giorno vedrà il voto favorevole del Gruppo consiliare di Forza Italia: un voto non formale, ma un voto convinto tant'è che ho già invitato i colleghi del mio Gruppo - ma inviterei tutti i colleghi del Consiglio regionale che siedono a vario titolo in altre assemblee (molti di noi fanno parte dei Consigli provinciali e comunali del Piemonte) - a rinnovare, laddove siamo presenti - e spesso gli amici radicali non ci sono - il sostegno all'ordine del giorno, presentandolo anche in quelle assemblee per dare il senso della vicinanza dell'intero Piemonte, che oggi viene data con il voto del Consiglio regionale, ma che può essere certamente espressa anche attraverso tutti coloro che siedono in quel Consiglio comunale piuttosto che in quel Consiglio provinciale.
Personalmente, lo farò questa sera nella città di Verbania, ma so che altri colleghi lo stanno facendo in altri capoluoghi di provincia, in altri Consigli comunali. Ripeto: invito proprio tutti a farlo, anche perché i radicali sono poco presenti nei Consigli comunali.
Ho appreso con viva soddisfazione che il Governo si è già impegnato ci mancherebbe! - aprendo l'unità di crisi riguardo a questi fatti. La Sottosegretaria agli Esteri, Margherita Bonico, come abbiamo letto sui giornali, si sta occupando direttamente della questione, tant'è che viene addirittura ipotizzata una missione del Governo attraverso proprio la stessa Sottosegretaria Bonico, che ha dato la propria disponibilità al Presidente del Consiglio dei Ministri per recarsi in Laos - là sappiamo che le vie diplomatiche sono un po' rallentate, per usare un termine garbato per contribuire con un'iniziativa diretta del Governo, visto che si tratta di parlamentari e di Consiglieri regionali, ma non solo, e per cercare quindi nelle prossime ore di far liberare il collega Mellano e gli amici radicali.
Ho letto anche - e ringrazio il Consigliere Palma di averlo fatto - il volantino che ripropone in lingua italiana il contenuto del volantino distribuito dal Consigliere Mellano nel Laos. Mi ha colpito il fatto Presidente, che il 26 ottobre 1999 sono stati incarcerati cittadini e funzionari che manifestavano in modo pacifico e che da due anni non si sa più niente di loro. Le loro famiglie sono preoccupate, non sanno se sono vivi o morti; sembrerebbe che siano vivi, ma non lo sappiamo con certezza perché non si hanno più notizie; non si sa nemmeno dove queste persone sono carcerate.
Per questo, ringrazio veramente il Consigliere Mellano, rinnovandogli la stima e l'amicizia, ma lo ringrazio - come ha detto giustamente l'Assessore Leo - anche sotto l'aspetto politico per aver intrapreso un'iniziativa politica che Forza Italia condivide. Forza Italia ringrazia il Consigliere Mellano e gli amici radicali che hanno voluto agire operativamente, signor Presidente, andando oltre l'Oceano, come altri hanno detto, con grande coraggio e rischiando la propria pelle, per una battaglia di libertà, per una battaglia di democrazia, per ideali e per valori.
Questo è il ringraziamento politico al Consigliere Mellano e ai radicali, questo è il ringraziamento di Forza Italia.
A questo proposito, mi sia concesso di fare una proposta al Presidente e all'aula. Fuori dal Consiglio regionale, in Via Alfieri, ci sono degli amici radicali. Anche se si tratta di una proposta inusuale, chiederei dopo il voto, se il Presidente ritiene e se l'aula acconsente, di sospendere l'assemblea cinque minuti per permettere al Consiglio regionale del Piemonte e ai Consiglieri che lo riterranno di andare a fianco di queste donne e di questi uomini che stanno manifestando, facendo veramente sentire attraverso l'istituzione la presenza del Piemonte agli amici radicali, a fianco di un legislatore piemontese che si chiama Bruno Mellano, che oggi non è qui con noi, ma che è carcerato oltre l'Oceano.
Presidente, mi auguro che questa proposta sia accolta: si tratterebbe semplicemente di una sospensione di cinque minuti. Così come prima abbiamo osservato un minuto di silenzio, chiedo ora cinque minuti di vicinanza ad un movimento politico che veramente sta combattendo per la libertà, per ideali e valori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cattaneo. La Presidenza ritiene senz'altro la sua proposta condivisibile e meritevole.
Se non ci sono altre valutazioni dopo la conclusione del dibattito, che prevede ancora l'intervento dei Consiglieri Giordano e Palma, procederemo alla sospensione dei lavori per lo svolgimento di questo importante incontro.
La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Intervengo brevemente a nome della democrazia e della libertà, a nome di questo grande fiore della democrazia italiana che si chiama Margherita che in questo momento non vuol far mancare la propria solidarietà al collega Bruno Mellano.
Colleghi, c'è modo e modo per fare politica, ma un tessuto politico con chiarezza di idea non ha limiti e, a mio giudizio, questo atto del collega Mellano non è da considerarsi una stravaganza politica, ma un atto di umanità, un atto cui sta veramente a cuore la libertà, la democrazia, i sogni dei popoli che vivono in condizioni diverse dalle nostre.
Noi - ripeto - esprimiamo tutta la nostra solidarietà, come Margherita e siamo d'accordo con il Presidente di Forza Italia di sospendere cinque minuti il Consiglio per stare un pochino più vicino a questi colleghi che si dimostrano veramente grandi e mostrano veramente la loro grandissima politica in certe circostanze. Grazie ancora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Nel ringraziare gli attestati di stima e di riconoscenza che numerosi Consiglieri regionali hanno voluto portare all'iniziativa del Consigliere Mellano e degli altri militanti radicali in questo momento ancora incarcerati in luogo ignoto, volevo ricordare in questo clima - nel clima di quest'aula, nel clima di un Paese che vive nell'ordinario anche la vita delle proprie istituzioni - che la situazione concreta delle cinque persone arrestate è ancora una situazione molto difficile, di difficilissima decifrazione.
Ho qui uno stralcio d'agenzia, in cui si dice che il Ministero degli Esteri italiano solamente poche ore fa ha ricevuto la comunicazione ufficiale da parte del Governo laotiano dell'arresto e del capo di imputazione. Si conferma un capo di imputazione molto grave: attentato alla sicurezza dello Stato, con pene che vanno intorno ai cinque anni di reclusione. Quello che più ci allarma e che in queste ore più allarma la Farnesina, il Ministero degli Esteri e la diplomazia europea, è che non si hanno notizie certe né su dove si trovino in questo momento il Consigliere Mellano e gli altri militanti radicali, né quali siano le condizioni di detenzione a cui sono sottoposti (se sono in isolamento, se sono con altri detenuti), né soprattutto se è stata garantita in queste cento ore, dal momento del loro arresto fino ad ora, l'incolumità delle loro condizioni fisiche.
Lo volevo ricordare perché noi stiamo parlando di un'iniziativa politica importante, ma stiamo anche parlando di una situazione di delicatissima crisi, a questo punto internazionale, che coinvolge a tutti gli effetti non solo la Farnesina e la diplomazia italiana, ma anche la diplomazia dell'Unione Europea, in questo caso sollecitata più che dalla Commissione, dal Presidente del Parlamento, che nella giornata di domenica ha scritto ufficialmente alle autorità laotiane chiedendo il rilascio e la scarcerazione dei militanti radicali arrestati.
Per venire all'ordine del giorno, è chiaro che lo stesso non chiede semplicemente la scarcerazione del Consigliere Mellano, ma il sostegno politico ad un'iniziativa in forme che possono essere discutibili pretendendo e richiedendo il rispetto dei diritti umani nel Laos e ricordando che il Laos è tenuto al rispetto dei diritti umani non solo per "doveri" morali o politici, ma per precisi impegni istituzionali che ha sottoscritto con la dichiarazione del 2000, diventando non solo partner dell'Unione Europea, ma addirittura centro di coordinamento di tutti i rapporti politici, diplomatici ed economici fra l'Unione Europea e l'Asian (complesso dei Paesi del sud-est asiatico che intrattiene forme di cooperazione istituzionale ed economica con l'Unione Europea).
Quindi, questa è l'iniziativa e questo è il sostegno che noi chiediamo.
Non chiediamo un atto di solidarietà umana rispetto alle condizioni del Consigliere Mellano, anche perché l'unica cosa certa è che Mellano sapeva che sarebbe stato arrestato, ed è stato arrestato giustamente secondo leggi ingiuste. Quello che noi possiamo chiedere è che finalmente il Governo laotiano, nel caso dei cinque radicali, ma anche di tutti i prigionieri politici laotiani attualmente incarcerati, si impegni al rispetto dei diritti umani. Non possiamo chiedere un atto di benevolenza regale ad uno dei regimi più sporchi e sanguinari che in questo momento il nostro pianeta conosce e su cui, senza scendere nel merito, rimando all'ultimo rapporto di Amnesty International, che è disponibile per tutti su Internet e che spiega come proprio rispetto alle procedure di detenzione arbitraria e alle procedure giudiziarie il Laos meriti, in questa fase, la palma della vergogna e dell'indecenza sul piano politico internazionale.
Da questo punto di vista, non posso recepire alcuna richiesta o indicazione che chieda, come ha affermato qualche collega, di edulcorare questo documento trasformandolo in un attestato di stima o di solidarietà umana. Ciò che noi chiediamo è che l'istituzione piemontese si mobiliti attorno all'iniziativa di un legislatore della Regione Piemonte che ha scelto, anche esercitando le proprie prerogative istituzionali, ma esercitando innanzitutto un mandato che sente di avere come militante politico, di intraprendere un'iniziativa coraggiosa e non violenta in un Paese sottoposto a tensioni interne di particolare rilievo. Questo è quanto.
Non approfondisco, insieme al Consigliere Contu, le analisi comparate sui testi unici italiani ed internazionali della legge di pubblica sicurezza. Evidentemente, non è questa la questione. Ritengo che doverosamente i Consiglieri regionali sceglieranno come approcciarsi rispetto a questo ordine del giorno, che si conferma, parola per parola nella sua formulazione. Sento semplicemente di accogliere un emendamento che mi ha suggerito informalmente il Consigliere Marcenaro, ricordando accanto a Bruno Mellano, un'altra cittadina piemontese di elezione, che lavora in Piemonte pur non essendo piemontese, che è Silvja Manzi. In questo momento, è detenuta insieme a Bruno Mellano a Vientiane. E' collaboratrice del Gruppo consiliare radicale ed è, a tutti gli effetti una cittadina piemontese che può essere richiamata e ricordata nel nostro ordine del giorno.
Concludo ricordando in particolare al Consigliere Chiezzi che non si tratta di aderire al Partito Radicale Transnazionale né alla piattaforma politica di un'organizzazione che - capisco che la toponomastica e la geografia politica delle sigla è difficile - non è un partito nazionale italiano, ma è un'Organizzazione Non Governativa riconosciuta dalle Nazione Unite. Quindi, quando diciamo "Transnational Radical Party" facciamo riferimento ad una ONG che, per le Nazione Unite, ha il medesimo status di Amnesty International. Per intendersi, il Consigliere Chiezzi è pregato di credermi.
Non si chiede, comunque, di aderire alla piattaforma politica del Transnational Radical Party, ma si tratta semplicemente di riconoscere che sono cinque militanti del Transnational Radical Party ad aver intrapreso un'iniziativa così coraggiosa, così difficile e, dal mio punto di vista anche così necessaria, visto che da "sacche" di non democrazia, di illegalità e di assenza di libertà e di stato di diritto, spesso partono sul piano internazionale, delle schegge che, retrospettivamente, il mondo occidentale scopre che avrebbe potuto evitare.
Non a caso, il collega Mellano nella sua lettera ricorda che nel 1997 un'altra militante del Partito Radicale Transnazionale, Emma Bonino, andò a Kabul a farsi arrestare, con tutto il mondo che spiegava ad Emma Bonino e ai radicali che non era sicuramente il Governo afghano il problema internazionale più rilevante, e che le Cancellerie occidentali erano addirittura disponibili a riconoscere il Governo afghano dei Taleban come Governo legittimo, riconoscendogli all'ONU il seggio che fino a quel momento era riconosciuto al Governo del Presidente Rabbani. Fortunatamente almeno a quello, servì l'iniziativa di Emma Bonino.
Ricordo questo episodio non per paragonare il collega Mellano ad Emma Bonino, ma per spiegare come, senza aderire alla piattaforma politica del Transnational Radical Party, un minimo di riconoscimento, non formale e non umano, alle iniziative di militanti coraggiosi possa essere portato senza nocumento per la sacralità di quest'aula e per le istituzioni piemontesi.
Ringrazio, anche a nome del mio collega Mellano, quanti vorranno aderire a questa iniziativa, perlomeno sostenendola in queste ore. Mi impegno da subito ad informare tutti i colleghi e tutti i Gruppi consiliari sull'evoluzione che questa vicenda avrà, e sarà seguita, in forma istituzionale, anche dalla Presidenza del Consiglio in un momento comunque così preoccupante e difficile.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento: Varie

Saluto agli insegnanti e agli alunni della Scuola elementare "Casalegno" di Torino


PRESIDENTE

Rivolgo un cordiale benvenuto agli alunni della Scuola elementare "Casalegno" di Torino.


Argomento: Questioni internazionali

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale in merito all'arresto in Laos del Consigliere regionale Bruno Mellano e di altri esponenti radicali. Esame ordine del giorno n. 381 (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, dovremmo procedere alla votazione dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma.
I funzionari mi facevano presente che il Consigliere Palma accetta una modifica al testo originario.



PALMA Carmelo

Il testo con la nuova formulazione diventa: "Il Consiglio regionale del Piemonte, esprime il pieno sostegno politico all'iniziativa del Consigliere regionale della Lista Emma Bonino Bruno Mellano e Silvja Manzi, arrestati venerdì mattina a Vientiane, in Laos, nel corso di una manifestazione insieme ad altri tre militanti del Transnational Radical Party", mentre il resto del testo rimarrebbe invariato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dal dibattito è emersa una corale solidarietà com'era giusto, verso l'iniziativa del Consigliere regionale Bruno Mellano.
Ringrazio, in particolare, il Consigliere Palma per la sua replica, che ha ripreso i due fatti politici che sono sotto la nostra attenzione: quello relativo all'indiscussa solidarietà personale e politica nei confronti dell'attività politica di Bruno Mellano in questa occasione, e quello relativo al sostegno per il modo in cui il Partito Transnazionale Radicale pensa si debba agire per raggiungere quegli obiettivi che lo stesso testo della risoluzione del Parlamento europeo richiama.
Rimangono comunque due parti del problema: come agire per andare nella direzione richiesta dal Parlamento europeo e cosa fare per riportare immediatamente qui il collega Bruno Mellano.
A questo punto, comprendendo e rispettando le ragioni per le quali il collega Palma insiste per non modificare l'ordine del giorno, chiederei la possibilità, per rimanere uniti sulla questione per la quale penso che oggi ci sia la massima necessità di unità, di porre in votazione per parti separate il suo ordine del giorno, separando i primi due capoversi, in cui si illustra questa attività del Partito Radicale, sulla quale conservo dei dubbi, dagli ultimi quattro capoversi, dove si richiamano le autorità del Laos al rispetto dei diritti civili, si richiede la scarcerazione di tutti i prigionieri politici, non solo di Bruno Mellano, e la richiesta al Governo e all'Unione Europea. Quindi, se è possibile, chiedo di procedere ad una votazione separata.
In tal caso, sui primi due commi esprimerò la non partecipazione al voto, rimarcando che anche questo, comunque, è un segno di non ostilità nel senso che il voto di astensione è inteso voto negativo, mentre la non partecipazione lascia libera l'aula di votare con ampi numeri. Voterei invece, a favore della parte dell'ordine del giorno in cui si richiama alla necessità di garanzie nel Laos e si richiede la scarcerazione immediata di Bruno Mellano e degli altri militanti.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, ai sensi dell'art. 66, quinto comma, è possibile.
Mi deve indicare...
MARCENARO Pietro (fuori microfono) I primi due commi separati dagli altri commi.



PRESIDENTE

I primi due commi separati dai restanti commi.
Passiamo pertanto all'esame della prima parte dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte esprime il pieno sostegno politico all'iniziativa del Consigliere regionale della Lista Emma Bonino Bruno Mellano e di Silvja Manzi, arrestati venerdì mattina a Vientiane, in Laos, nel corso di una manifestazione, insieme ad altri tre militanti del Transnational Radical Party, fra cui il Segretario Oliver Dupuis afferma che la manifestazione non violenta dei militanti radicali corrisponde alle richieste avanzate dal Parlamento europeo con la risoluzione d'urgenza del febbraio 2001 e alla necessità, più volte ribadita dall'Unione Europea, di avviare un processo di democratizzazione e pacificazione nazionale della Repubblica del Laos".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte dell'ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame della seconda parte dell'ordine del giorno, il cui testo recita: "richiama le autorità del Laos al rispetto dei fondamentali diritti civili e politici e della libertà religiosa si unisce alla richiesta di immediata scarcerazione dei militanti radicali arrestati il 26 ottobre 2001 e di tutti i prigionieri politici laotiani incarcerati senza processo o in contrasto con le regole del diritto internazionale chiede al Governo italiano, alla Commissione UE e al Consiglio europeo di attivarsi tempestivamente per garantire l'incolumità e i diritti di difesa degli arrestati e la loro pronta liberazione dà mandato al Presidente del Consiglio regionale di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Commissione europea e al Presidente della Repubblica del Laos".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla seconda parte dell'ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Comunico che, per gli effetti dell'art. 66, comma 5, del Regolamento, con l'esito delle due votazioni è approvato l'intero testo dell'ordine del giorno.
Mi hanno riferito che il Consigliere Cattaneo avrebbe l'intenzione di chiedere una sospensione del Consiglio per incontrare una delegazione del Partito Radicale.
Sottopongo all'aula questa modalità: facciamo un'unica sospensione riprendendo alle ore 14.30, puntuali per dare corso alla discussione tenendo conto che alle ore 13.00 è convocata la IV Commissione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Direi alle ore 14.30.



(Ulteriori commenti in aula)



PRESIDENTE

Va bene, prudenzialmente alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.25)



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