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Dettaglio seduta n.139 del 16/10/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, Cavallera, Pozzo Scanderebech, Toselli.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Si constata la mancanza del numero legale.
Pertanto, ai sensi dell'art. 52, comma 4 del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 15.45 riprende alle ore 16.15)


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 87 e 91 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione delle questioni sospensive n. 87 e 91 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.



CONTU Mario

Presidente, durante la Vicepresidenza del Consigliere Riba abbiamo avuto modo di affrontare la discussione in merito agli accorpamenti. Ho sollevato qualche dubbio, perché mi pare che l'intesa fosse sostanzialmente che una volta riunite le questioni sospensive per competenza, in relazione alla classificazione da Regolamento; non voglio polemizzare su questa questione.
Illustro il portato di questa pregiudiziale. Queste pregiudiziali muovono tutte da un dispositivo, da una proposta che, rivolta all'Assessore, oggi è tornata anche nella nostra discussione in Conferenza dei Capigruppo, e cioè che il voler anteporre la questione della libera scelta educativa alla materia più complessa del diritto allo studio confondendo il diritto allo studio con la parità scolastica, è una cosa che non rende giustizia al bisogno, pur impellente, che proviene dal mondo della scuola.
Parlo del mondo della scuola, Assessore, di scuole paritarie e di scuole pubbliche. Il problema dell'integrazione e della conoscenza tra identità diverse o minoritarie è un problema all'ordine del giorno. E' un problema maggiormente sentito nelle scuole pubbliche, nelle scuole statali perché difficilmente le scuole private accettano alunni o studenti che hanno problemi relativamente alla lingua italiana. Ma questo è uno solo degli aspetti dell'integrazione. L'integrazione, per come la intendiamo noi, è un'integrazione che prima di tutto è rispettosa della provenienza delle etnie, della cultura della lingua, cioè della capacità, attraverso dei percorsi mirati, di poter integrare realmente questi studenti, questi alunni all'interno del contesto "classe". Quindi procedere con un percorso di integrazione e nello stesso tempo valorizzando delle proprie conoscenze naturalmente linguistiche rispettose appunto della propria identità culturale.
Noi un passo avanti lo avevamo già fatto. Infatti, nel 1990 (io allora non ero Consigliere regionale, però va a merito di quell'Assemblea legislativa) venne approvata una legge che altro non era che l'integrazione della legge precedente. Qui, torniamo alla ragione originale della nostra richiesta di sospendere la discussione di questo provvedimento, proprio perché anche argomenti emergenti come questo possono trovare delle risposte se, con ferma determinazione e coraggio, si mette mano alla modifica della legge. Si tratterebbe di apportare una modifica che potrebbe anche consentire di beneficiare di quei trentacinque miliardi indirizzati altrove, di cui si potrebbe perdere, altrimenti, la disponibilità e quindi, la possibilità di renderli spendibili nell'ambito di quest'anno scolastico.
L'integrazione delle diverse culture e il dovuto rispetto delle minoranze può trovare un adeguato sostegno economico, soprattutto anche grazie a questa nuova opportunità.
Per queste ragioni, Presidente, aprendo questa questione pregiudiziale chiediamo che il Consiglio si pronunci per sospendere la trattazione del punto, in attesa che la Giunta presenti un testo di legge unico sul diritto allo studio.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 89 e 92 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa materia è forse la materia per la quale disponiamo di maggiori dati conoscitivi. Magari lo farò in occasione dell'illustrazione di altri punti all'o.d.g., però credo che, prima ancora di inseguire il sogno dell'Assessore Leo, quello di sottrarre dal bilancio regionale trentacinque miliardi, per destinarli...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Correggo il tiro: sottrarre dal gettito fiscale dei cittadini piemontesi...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Certo! Per di più...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Lei scelga una cosa: o vuole restituire l'IRPEF...



PRESIDENTE

E' una buona idea, questa!



CONTU Mario

Bene, credo che potrà essere oggetto di una serie di emendamenti mirati sul bilancio della Regione!



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei è molto simpatico, Assessore Leo, ma non possiamo continuare così!



CONTU Mario

Assessore, a questo punto lei realizzerebbe la libera scelta educativa! Lei non sottrae quei soldi, li lascia alle famiglie, libere di andarli a spendere dove ritengono più opportuno! Guardi un po'! Sono più liberista del miglior liberista che abbiamo in quest'aula! Si restituisca tutta l'IRPEF ai cittadini! Allora: proseguimento degli studi laddove si frapponga la mancanza di mezzi economici. Su questo concorda, Assessore, e anche sull'integrazione.
Facciamo conseguire, dunque, agli attestati, anche i fatti.
Lei oggi fa un attestato di attenzione, di stima verso i problemi sollevati, con i quali, però, non vuole essere conseguente. Mi deve spiegare se lei, regalando un benefit di uno, due milioni, alle famiglie che hanno dei figli che frequentano le scuole pubbliche, (parlo del primo livello, la scuola elementare) per poterne consentire l'iscrizione in una scuola privata, pensa di rimuovere gli ostacoli di natura economica che si frappongono al proseguo degli studi.
Lei sa benissimo, e la sfido a rispondermi il contrario, che così non è. Perché non ha risolto un altro problema, come, per esempio, la gratuità del trasporto, se mai ci fosse? Perché non ha risolto il problema della gratuità della mensa scolastica? Mi sono fatto mandare le tabelle dal Comune. Ho visto cosa avevamo deliberato in occasione dell'ultimo Consiglio comunale sulle mense scolastiche. Una famiglia che supera i cinque milioni di reddito pro capite, e si immagini con quattro componenti, quindi con un reddito di venti milioni più una lira, paga, solo per la refezione scolastica, nel Comune di Torino (che è quello che ha le tariffe più basse, a livello regionale) la bellezza di sessantunmila lire al mese. Rapportata per dieci mensilità (ma così la imbroglio, non sono dieci, sono otto, grazie alle lotte dei genitori, ma non gliela sto a raccontare) sono quattrocentottantamila lire all'anno solo per la mensa scolastica. Lei sa quanti sono i morosi nel comune di Torino? Sono una percentuale elevatissima, e sono tutte famiglie in difficoltà, per le quali deve subentrare l'assistenza sociale, perché non si riesce a risolvere il problema del pagamento di alcuni servizi essenziali. Non abbiamo risolto il problema. Lei può regalare tre milioni, che è il costo di una retta, ma non ha ancora rimosso il problema di come fare a garantire l'acquisto di un servizio. E possiamo estenderlo questo discorso: può essere la gita, pu essere il soggiorno a Pracatinat, a Loano...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Abbiamo salvato! Anche con i DS, va dato atto! Anche l'Assessore Paola Pozzi, resistendo alla tentazione di privatizzarlo, grazie al suo intervento, ogni tanto devo dare atto che fa delle cose che ci aiutano a risolvere le situazioni di crisi! Ebbene, voglio dire: attività extrascolastiche, soggiorni estivi ulteriori opportunità educative, questi sono tutti ostacoli che si frappongono ad un'integrazione degli allievi e degli alunni in condizioni di disagio economico. Ecco perché noi l'abbiamo sfidata, dicendo: "Assessore, vuole fare fare un finanziamento oggettivo alle scuole private? Lo faccia! Ma sappia che noi la contrasteremo!"


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 94 e n. 95 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Questa pregiudiziale pone al centro dell'attenzione della nostra discussione le questioni legate all'insuccesso scolastico allo scarso rendimento, all'evasione dell'obbligo scolastico, ai problemi di abbandono scolastico e di emarginazione in ambito scolastico.
Presidente, le chiederei di fare uno sforzo, perché la motivazione con la quale lei accorpa il n. 95, mi dovrebbe permettere di fare un ragionamento diverso. Io mi limiterei all'evasione dell'obbligo scolastico e alla ripetenza.
Possiamo assumerlo per quanto riguarda le scuole dell'obbligo. Per Assessore, lei sa che nel percorso delle scuole di formazione professionale e all'inizio del primo anno delle scuole superiori, in particolare per le scuole tecniche, il 25% abbandona il corso degli studi. Certo si può dire: "E' possibile che sia un ragazzo che non abbia sufficienti mezzi", non tanto economici, ma parliamo degli aspetti relativi alla preparazione di base, alla conoscenza dei saperi, magari a volte anche all'orientamento che non è stato sufficientemente mirato. Però è certo che sia un dato.
Complessivamente, nel sistema torinese, il 70% o il 72% degli studenti che iniziano il percorso scolastico (devo dire che c'è un trend di crescita) raggiunge il diploma di scuola media superiore. E' un dato che se raffrontato ad altre realtà europee, è motivo di grande preoccupazione ma anche se è raffrontato ad altre Regioni. Le ragioni possono essere molteplici, e noi ne abbiamo individata una, sicuramente aggiuntiva rispetto a quella del livello culturale delle famiglie di appartenenza altro dato da cui emergono degli indicatori. E' interessante esaminare con attenzione quella ricerca svolta dal Coordinamento genitori a livello regionale, nella quale si pongono questi due elementi sotto osservazione.
In pratica, si chiedeva alle famiglie di appartenenza, alle quali è stato inviato il questionario, di indicare il titolo di studio di entrambi i genitori e di indicare, altresì, il risultato conseguito nell'anno di riferimento (l'anno precedente), per scoprire che esiste una stretta correlazione fra il livello culturale delle famiglie di appartenenza e il successo o l'insuccesso scolastico.
Questo è un dato, ma da solo non spiega tutto, perché su questo si interviene anche attraverso una serie di sostegni indirizzati attraverso percorsi mirati (percorsi individualizzati con i POF), per potere sostenere gli studenti nella prosecuzione degli studi.
Vi è, inoltre, l'elemento economico. Io insisterò molto su questo aspetto, Assessore - l'elemento economico - perché in quel 25% di abbandono, certamente c'è alle spalle il gravame che deriva dalla mancata acquisizione di una serie di conoscenze sulle materie basilari, ma dall'altra c'è la difficoltà e l'ostacolo economico che si sovrappone, a fronte degli ingenti costi che le famiglie devono sostenere per poter far proseguire i ragazzi con un'integrazione accettabile. Quindi, questo è un dato preoccupante dal quale lei non può assolutamente sfuggire. E' un dato che lei ha cercato di aggirare spostando il problema su un'altra questione che mirava a sostenere - così recitano le lettere che abbiamo ricevuto - le famiglie meno abbienti nel diritto di scelta di un'altra scuola.
Non abbiamo ancora risolto il problema economico. Ci aiuti a risolverlo. C'è un modo. Poi chiederemo magari un'interruzione su questo.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Questioni sospensive n. 97 e n. 98 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea


PRESIDENTE

Procediamo all'esame delle questioni sospensive n. 97 e n. 98 sollevate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Questa nostra pregiudiziale, come le altre, tende a sottolineare degli aspetti specifici che riguardano l'attuale situazione scolastica, mettendo complessivamente in luce una condizione di netto peggioramento, nel corso degli anni, del funzionamento della pubblica istruzione, che dovrebbe essere, invece, uno degli elementi centrali delle politiche che attuano i Governi, perché riguardano il futuro dei cittadini e la loro formazione.
Noi riteniamo che si debba partire da un'analisi di come, nel corso degli anni, ci sia stato un degrado della struttura. Abbiamo pagato prezzi significativi ad una logica di taglio dello stato sociale, perché, su questioni fondamentali come la scuola e la formazione dei nostri cittadini abbiamo assistito ad un peggioramento significativo e continuo. A noi pare che le leggi che vengono proposte, invece di affrontare questo problema vadano proprio nella direzione opposta, quella di non vedere tutto ciò e di togliere risorse, laddove dovrebbero essere investite, destinandole altrove.
Come abbiamo ribadito più volte all'Assessore Leo, ci pare che la sua legge abbia questo tipo di funzione, mentre se analizzassimo la situazione ci renderemmo conto della realtà che vi abbiamo illustrato. Avremmo bisogno di aumentare significativamente le risorse da offrire alla scuola pubblica che è l'unica, secondo la nostra Costituzione, che dev'essere comunque garantita al cittadino. Per esserci libertà di scelta, ci dev'essere, alla base di tutto, la possibilità, per chiunque, di poter accedere alla scuola pubblica.
Non possiamo chiedere ad altri di garantire questo diritto, perché tale garanzia la può offrire solo la scuola pubblica. Al limite, possiamo garantire la possibilità di offrire un sistema concorrente alla scuola pubblica. Ma dobbiamo avere comunque la possibilità di dire ai cittadini: "Siete per una scuola che non costa, o costa il meno possibile, e, quindi hai il diritto fondamentale all'istruzione".
Ci sembra importante chiedere un testo unico che affronti il problema e cerchi di rimettere ordine, perché ci permetterebbe di rianalizzare la situazione attuale, sia a livello generale che regionale, e, quindi, di poter operare le scelte necessarie in questa direzione.
Ripeto, per noi, il problema di fondo è proprio quello di avere una scelta che permetta di rompere con la tendenza attuale di degrado continuo della scuola pubblica. E' necessario il rilancio della stessa e dei servizi che essa fornisce, dando la possibilità a coloro che ne usufruiscono di avere una scuola di qualità. Si tratta anche di intervenire con un'operazione di recupero nei confronti di chi in questi anni ha presentato problemi nell'inserimento nel ciclo scolastico.
Queste sono le ragioni specifiche.
Ripeto che ci troviamo all'interno di un discorso più generale, che cerca di sottolineare la situazione attuale. Partendo da questo dato, cerca di rilanciare e di difendere il ruolo della scuola pubblica. Le istituzioni, a partire dalla Regione, devono prima di tutto e fondamentalmente legiferare su quello. Sulle altre scuole non devono legiferare in termini di spesa, ma di possibilità che esistano, che abbiano quella garanzia di libertà, senza supplire con finanziamenti laddove non deve essere fatto, almeno fino a che la Costituzione non venga modificata cosa che noi ovviamente non auspichiamo.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 99, presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi, Papandrea


PRESIDENTE

Passiamo all'illustrazione della questione sospensiva n. 99: "Piena funzionalità di tutte le scuole, in particolare di quelle situate in zone depresse o la cui localizzazione ponga gli alunni in condizioni di disagio".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Su questo mi riallaccio al discorso che facevamo prima perché questo è uno dei temi su cui, negli ultimi 10-15 anni, è stato più evidente il degrado della scuola pubblica.
Nell'affrontare le leggi sulla montagna o sulla collina, abbiamo discusso delle situazioni di disagio di queste aree che vedono il venir meno di una serie di servizi essenziali, tra cui la scuola.
C'è una sorta di gatto che si morde la coda: vengono operate scelte che riducono il servizio perché, ad esempio, nel caso della scuola, c'è stato un calo delle nascite, quindi di coloro che fruiscono della scuola stessa.
La conseguenza è la maggiore difficoltà che incontrano le famiglie che vivono in montagna, in particolare quelle che fanno figli e che cercano di contrastare l'abbandono e il degrado della montagna. Nonostante ci si impunti e si assuma la posizione di continuare a vivere in montagna vengono tagliate le condizioni minime per poter vivere in quelle aree. Il nostro territorio è vasto, spesso con piccoli comuni situati in zone difficili. Se in queste situazioni vengono chiuse le scuole, come si è verificato, le famiglie saranno costrette a trasferire i figli in scuole dislocate in località più lontane e spesso i bambini della scuola dell'obbligo, che sono in tenera età, incontrano forti difficoltà alla mobilità che gli viene imposta.
A questo aggiungiamo il fatto che questi comuni non sempre riescono a garantire l'efficienza del servizio di trasporto. Si tratta di una sorta di cerchio che si chiude e, alla fine, invece del rilancio della montagna e delle zone depresse, si ha esattamente l'opposto.
Se scorriamo un elenco delle scuole che sono state chiuse negli ultimi anni, ci rendiamo conto che sono tante e sono concentrate in queste zone.
E' una esemplificazione di quel discorso che facevo prima sul peggioramento della situazione e trovo che sia difficile giustificarla a coloro che negli ultimi anni è stata chiusa, oppure è in procinto di essere chiusa, una scuola, sulla base di una semplice questione numerica. Si dice: "Quest'anno non riesci più...".



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Fatta dal Governo.



PAPANDREA Rocco

Sì, però sempre di istituzioni si tratta.
L'Assessore Leo può suggerire al Governo di intervenire con la modifica legislativa, però, alla fine, il cittadino di quell'area vede che il Governo gli taglia la scuola pubblica che lui aveva e la Regione utilizza i suoi fondi non per mantenergli quella struttura, ma per finanziare le scuole private che, magari, sono anche dislocate in territori dove la possibilità di scelta esiste, dove lo studente può scegliere tra una scuola pubblica e una scuola privata. Invece, le zone nelle quali vengono fatti i tagli non hanno neppure la possibilità di scelta, perché non c'è né l'una né l'altra. Ovviamente, laddove non riesce a sopravvivere una scuola pubblica, la scuola privata se lo sogna di inserirsi perché è troppo oneroso.
In questo modo, viene meno proprio quel diritto che dicevo prima che era fondamentale e che sta ancora prima di poter scegliere. Il cittadino può scegliere la scuola, ma prima di tutto la si deve avere.
Riteniamo che tra i due diritti questo sia il primario e con questo tipo di pregiudiziale ci pare di porlo all'interno di un'analisi.
Ripetiamo la richiesta di una legge che valuti complessivamente la situazione della scuola. Sicuramente, per il Piemonte, questo è uno dei problemi più acuti da analizzare con maggiore attenzione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Ho approfittato anche della presenza del Presidente Ghigo: speriamo non ci lasci.
Questa mattina, il nostro Gruppo ha sollevato una questione - non era lei a presiedere i lavori dell'assemblea - che poi non ha trovato spazio nella Conferenza dei Capigruppo, con grande rincrescimento.



PRESIDENTE

Non ha trovato spazio perché lei non l'ha sollevata nella Conferenza dei Capigruppo. Le è sfuggito questo aspetto e non l'ha sollevato nella Conferenza dei Capigruppo! Termini l'intervento.



CONTU Mario

Il Presidente Riba era presente alla Conferenza dei Capigruppo all'o.d.g. abbiamo avuto altre priorità, perché le priorità in quest'aula si chiamano buono scuola.
Noi abbiamo sollevato una questione sull'alluvione e abbiamo chiesto una comunicazione in aula del Presidente della Giunta ad un anno dall'evento catastrofico per questo Paese, sicuramente devastante.
Quello che le chiedo è di trovare lo spazio affinché in Consiglio regionale, come hanno fatto altri Consigli comunali e provinciali, si ponga all'o.d.g. la questione relativa all'evento alluvionale, anche perché il Presidente Ghigo parla con il Consiglio attraverso i giornali e ci ha ricordato che esistono grossi ritardi anche in relazione agli aspetti economici e alle attese degli alluvionati.
Questo problema rientra sicuramente tra le priorità dei lavori d'aula prima ancora di quello dei 35 miliardi da destinare alle scuole private.
Presidente, non so quale possa essere la formula regolamentare, ma siccome il Presidente ci gratifica della sua presenza ogni tanto, le chiederei di utilizzare la sua presenza, credo che abbia tutti i numeri e le conoscenze per poter riferire anche all'aula lo stato dell'arte, come ha riferito ai giornali, che naturalmente riportano l'essenziale.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Troverò io il modo di farlo dopo la riunione della Commissione fissata per giovedì.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 85 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione della questione sospensiva n. 85: "Fornitura di adeguati supporti alle attività di orientamento, al fine di consentire consapevoli scelte di indirizzo scolastico per la transizione fra scuola e mondo del lavoro".



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Sono privo, comunque, di insoddisfazione per la sua risposta, perché il problema della Commissione l'avevamo già esaminato. E' l'aula che ha bisogno di una risposta e non la Commissione, perché la Commissione aveva provveduto di per sè. Va dato atto ai due Presidenti di essere stati tempestivi nella convocazione, ma è l'aula che viene tenuta all' oscuro di alcuni problemi che pure riguardano i cittadini. Presidente, mi ha fatto perdere il filo!



PRESIDENTE

Siamo alla proposta di sospensiva n. 85.



CONTU Mario

Le garantisco che questo emendamento l'ho scritto io, ma le spiego anche il motivo. Premetto che insegno in una scuola di formazione professionale.
Immagini, Presidente, di avere, all'inizio dell'anno scolastico, una classe di venticinque, trenta allievi e scoprire, già in fase di composizione delle classi, che - ahimè - molti di loro non sanno perch hanno scelto la scuola di formazione professionale, però tutti hanno ricevuto un invito. Nel licenziarli dalla scuola media inferiore, qualcuno ha messo un timbro - ormai è una formula preconfezionata: si consiglia anziché il proseguo degli studi verso le scuole superiori, l'avvio al mondo del lavoro.
Lei, Presidente, sa benissimo che il mondo del lavoro è cosa variegata ne sa qualcosa l'Assessore Pichetto se segue con attenzione questa problematica. Si impiega in genere un anno per motivare i ragazzi sulla scelta da effettuare, ma che molto spesso hanno assunto per loro i genitori e, sicuramente, pesantemente condizionata dalla scuola media che ha dato la licenza.
Assessore, le chiedo un po' di attenzione. E' evidente che si pone al centro il problema dell'orientamento. Anche l'orientamento è materia integrativa e fondamentale rispetto al diritto allo studio, perché se l'orientamento non fosse oggi quella cosa misera che è, noi, probabilmente attraverso una coartazione di orientamento potremo garantire sicuramente una scelta coerente con le proprie aspirazioni, competenze e anche una prospettiva di vita.
Ritengo che i ragazzi di quattordici anni hanno bisogno di ben altri supporti rispetto a quelli che oggi mette a disposizione la scuola pubblica, e il percorso di orientamento dovrebbe partire soprattutto da un presupposto. Faccio riferimento alla Scuola di Farenhait: anche in una pietra sboccia un fiore, lo dimostra il deserto, le rocce.
Credo che se l'approccio che oggi hanno molte scuole inferiori è quello di collocare la loro attenzione rispetto al mercato della scuola, perché si attuano dei processi di selezione preventiva anche nella composizione delle classi, per cui si introducono dei percorsi nelle varie sezioni che assomigliano molto alle vecchie scuole differenziali, per cui già in uscita dalla scuola elementare il nostro sistema orienta la composizione delle sezioni, allora non si tratta solo di interferire nell'autonomia dei collegi docenti, che è aspetto, in materia di libero insegnamento, tutelato dalla Costituzione. Si tratta di far svolgere alla Regione un ruolo guida sui percorsi di orientamento, che sono cosa e aspetto che possono integrare anche i buoni propositi delle scuole. Molti dei progetti di orientamento non trovano soluzione e non arrivano all'obiettivo perché non ci sono le risorse. Dietro l'orientamento c'è bisogno di personale specializzato, per avere personale specializzato bisogna fare dei corsi di formazione e per mettere in piede dei corsi di formazione bisogna attivare delle risorse e come vede, Assessore, su tutti i punti deboli dell'attuale sistema scolastico noi incontriamo un ostacolo insormontabile nella ristrettezza della risorsa economica.
A lei è stata data questa opportunità - e su questo concorda tutto il Consiglio - tanto che mi pare che ci sia un pronunciamento praticamente unitario che i 35 miliardi difficilmente possono essere spesi quest'anno su quel capitolo di bilancio e, quindi, possono essere dirottati per la legge n. 49.
Ripeto, ci ripensi. Ritiri la proposta di legge.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 90 e 96 presentate dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, ma mi rivolgo soprattutto all'Assessore per quanto riguarda il trasporto scolastico per portatori di handicap e l'accessibilità agli edifici.
Assessore, la competenza sull'edilizia scolastica è materia delegata alle Province. Forse noi manteniamo una competenza di finanziamento sugli edifici delle scuole dell'obbligo, ma per quanto concerne le scuole superiori tutti gli istituti sono passati di competenza della Provincia. Mi correga, se sbaglio.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Leo)



CONTU Mario

A me è successo, in questi due anni di mobilità scolastica, come genitore, di visitare due istituti: il primo, l'Istituto Artistico Cottini ha gravi carenze: mancata messa a norma degli impianti, mancanza di laboratori, ecc...) Pensi, Assessore, che tre anni fa si è costituito un coordinamento di genitori di studenti di scuole superiori, che ancora oggi ogni quindici giorni o ogni sabato - l'appetito vien mangiando - s'incontra con l'obiettivo - e passi avanti ne hanno fatti - che forse riusciranno a centrare, di ottenere che la succursale venga messa a norma. Ci si è dovuti scontrare con le diverse competenze e lì si sta procedendo. Penso però - ho un rammarico e devo dire che non è aspetto di civiltà - a quel genitore (oltretutto è un mio collega della formazione professionale) dell'Istituto Berti che ogni mattina dedica parte della sua giornata di lavoro come presenza a scuola per poter prendere in braccio il proprio figlio, che è affetto da distrofia muscolare, e trasportarlo da un piano all'altro per consentirgli di frequentare il laboratorio. Questo non è un segnale di civiltà: non lo è per la famiglia, non lo è per rispetto del ragazzo in situazione di difficoltà, non lo è perché gli vengono negati dei diritti non lo è per la collettività. Certo, il ragazzo trova solidarietà, ma - si badi bene - non bisogna mai sconfinare nella pietà. Molto spesso, infatti situazioni del genere inducono nell'opinione pubblica un sentimento di pietismo, che non ha nulla a che fare con la dignità.
Ebbene, Assessore, noi le chiediamo di porre tra le priorità di spesa il superamento di tutti questi aspetti. Personalmente, insisterò molto...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Vorrei interloquire, se posso. In verità non potrei, ma dato che nel frattempo la Presidenza è cambiata, ne approfitto. Sull'edilizia scolastica, per quanto riguarda questi problemi, abbiamo stanziato dei fondi straordinari e ho proposto a Comune, Provincia, Regione e Fondazioni bancarie, un tavolo speciale per affrontare queste questioni. Si tratta di spesa in conto capitale che non verrebbe distolta da quella sulla libera scelta; è una cosa in più che facciamo e che è giusto sottolineare.



CONTU Mario

Io sto sottolineando che è insufficiente e lo sa bene che tutto questo...



(Commenti del Consigliere Angeleri)



CONTU Mario

Chiedo un po' di rispetto, Consigliere!



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Torno al problema, Assessore: trasporto dove c'è handicap.
Cosa ha fatto il Comune di Torino? Ha dovuto tagliare il trasporto dell'handicap e lei lo sa bene. Ci sono due modi per tagliarlo: uno negando per esempio ai non residenti il diritto al trasporto; secondo attraverso un processo di esternalizzazione per abbassare i costi e quindi peggiorando la qualità, perché magari l'autista è anche accompagnatore.
Questi processi li conosciamo molto bene. Allora, Assessore, anche sulla questione del trasporto dell'handicap, se lei rifinanzia quel capitolo, si possono trovare le risorse per colmare tante ingiustizie e ritardi in questo settore.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

C'è una voce su quello.



CONTU Mario

Appunto, possiamo integrarla! Non dico tutti i 35 miliardi, ma almeno una quota parte si può dare a quel settore.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252, Esame questione sospensiva n. 93, presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi, Papandrea e Tapparo


PRESIDENTE

Passiamo ora alla questione sospensiva n. 93.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa pregiudiziale sollecita la possibilità di porre all'attenzione dell'aula su quali iniziative intraprendere per qualificare il sistema scolastico e formativo, in collaborazione con gli organi collegiali della scuola nell'ambito delle rispettive competenze.
Sulla necessità di riqualificare il sistema scolastico e formativo credo si concordi tutti quanti. Non è così scontato che questo avvenga in collaborazione con gli organi collegiali della scuola, pertanto nel momento in cui si affronta questo problema ci si chiede quale ruolo può svolgere la Regione. Noi riteniamo che la Regione possa svolgere un ruolo guida intanto perché il sistema dell'istruzione o meglio il sistema della pubblica istruzione è costituito di varie...



(Interruzione dell'Assessore Leo)



CONTU Mario

La questione è questa: quale ruolo può svolgere la Regione per quanto concerne la possibilità di intervenire per riqualificare il sistema scolastico e formativo. Quale può essere l'ambito di competenza? Nel favorire questo processo in collaborazione con gli organi collegiali della scuola. Premessa: la riforma sugli organi collegiali della scuola non c'è stata; la proposta di legge Cerini credo che come tale sia rimasta; non mi risulta che per l'anno scolastico in corso si proceda al rinnovo degli organi collegiali, tant'è che il Ministero della Istruzione, o della Pubblica Istruzione, non ha emanato alcuna circolare in quella direzione.
A questo punto lei mi potrebbe dire: "da una parte sollevate le questioni di legittimità costituzionale sull'invadenza delle competenze dello Stato da parte delle Regioni e dall'altra ci sono Consiglieri dell'opposizione che chiedono di intervenire sugli aspetti di merito in relazione alla qualificazione del sistema scolastico". Io le dico questo: per qualificazione del sistema scolastico e formativo, noi intendiamo una parte di competenze che si può assumere la Regione, per esempio attraverso il sostegno ai piani di integrazione fra scuola e mondo del lavoro, ma soprattutto fra scuola e formazione professionale, che pure sono all'o.d.g.
nella capacità progettuale che i colleghi docenti e la formazione professionale esprimono attraverso la propria progettualità.
In particolare, in molti dei POF (Piani d'Offerta Formativa) questo aspetto è assolutamente assente.
Come si può concretizzare? Sostenendo tutte quelle azioni che si collegano, per esempio, direttamente all'orientamento.
Ricordo che, allora, attraverso un lungo dibattito in Collegio Docenti si arrivò ad una conclusione (che però presentava degli ostacoli di natura economica): quella di favorire la frequenza per una settimana, nella fase dell'orientamento scolastico, di intere scolaresche delle Scuole Medie Inferiori. Veniva data, cioè, la possibilità di estendere la conoscenza ai ragazzi in uscita dalla Scuola Media Inferiore, mentre in questo caso si sposta il terreno dalla Scuola Media Inferiore al primo anno delle Scuole Superiori. Un'immersione di una settimana, con i programmi di quel corso particolare della formazione professionale come elemento di conoscenza soprattutto se si individuava...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Contu, il tempo è terminato.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 100 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi, Papandrea e Tapparo


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della questione sospensiva n. 100.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Spero che l'Assessore Leo ascolti. Trattandosi di scuola pubblica che riguarda i bambini dai sei anni in poi, ritengo che il tipo di richiesta svolta sia del tutto logica.
E' chiaro che a determinati livelli si può avere un coinvolgimento degli studenti, mentre a livelli inferiori è importante avere il coinvolgimento dei cittadini, soprattutto di quelli direttamente interessati, in quanto genitori, al tipo di percorsi che la scuola propone.
E' un fatto importante che forse negli ultimi tempi è sempre meno valorizzato.
Solitamente, si tende a pensare che le questioni da risolvere siano attribuibili a persone specializzate, mentre sarebbe fondamentare utilizzare tutto l'ambiente scolastico per ottenere una maggiore partecipazione ai problemi della scuola stessa.
Questo atteggiamento migliorerebbe molti aspetti; probabilmente favorirebbe, non solo un migliore funzionamento della scuola, oltre ad instaurare un migliore rapporto con le famiglie, ma permetterebbe sicuramente una maggiore comprensione e condivisione delle scelte che vengono compiute.
Negli ultimi tempi, ci siamo trovati di fronte ad una serie di proposte di riforma che potevano anche essere giuste in astratto, ma che hanno preoccupato e trovato forte resistenza, non solo all'interno della scuola ma anche tra i genitori degli alunni. Penso ad una parte della riforma scolastica proposta da Berlinguer nell'ultimo periodo della scorsa legislatura: uno degli elementi che l'hanno caratterizzata è stato sicuramente la difficoltà di comunicazione sulla riforma stessa.
Anche noi, in quell'occasione, incontrammo delle delegazioni di genitori ed insegnanti che ponevano forti perplessità sulla riforma dei cicli, per quanto riguardava gli studenti delle scuole elementari.
Quell'aspetto era visto con grandissima preoccupazione.
Ritengo che, al di là del merito, vi fosse sicuramente un problema di non conoscenza e non partecipazione, che aumentava le perplessità, proprio perché i genitori e gli insegnanti non erano stati coinvolti in alcun modo nel processo decisionale che aveva portato a determinate scelte.
Se si facessero scelte diverse, serie, di responsabilizzazione dei genitori, probabilmente migliorerebbe il processo di decisione e condivisione delle scelte stesse, cosa che - ripeto - è stata fin troppo sottovalutata, affidandosi ad una logica di individuazione di persone esperte.
Questo emendamento intende suggerire, pertanto, di fare delle scelte diverse, anche nel fare le leggi, introducendo elementi che ci permettano di migliorare tutto il sistema di funzionamento della scuola.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 101, presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della questione sospensiva n. 101, dei Consiglieri Contu, Moriconi e Papandrea.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

La questione sospensiva n. 101 riguarda la valorizzazione della scuola come centro di aggregazione, di cultura e partecipazione alla vita sociale.
L'Assessore Leo ha fatto sicuramente di più, però questo aspetto l'ha lasciato un pochino indietro.
Quali sono i problemi che devono affrontare le scuole per concretizzare il raggiungimento di questa opportunità? Le scuole sono di proprietà degli Enti locali (può essere il Comune o la Provincia). Però sono le scuole, nella loro autonomia e i Consigli, che definiscono l'utilizzo dei locali. Lei lo sa, Assessore, che per mantenere aperta una scuola in modo da consentire attività extra scolastiche, alcune scuole, disperate, hanno proposto nei Consigli di circolo di aumentare le quote che le famiglie pagano per le attività, in modo di avere delle risorse fresche, da utilizzare per monetizzare il tempo di apertura delle stesse? La mancanza di risorse economiche non consente di tenere aperti i plessi scolastici, anche in seguito al passaggio delle competenze sul personale ATA - quindi sugli operatori scolastici - dagli Enti locali allo Stato. Con l'assunzione di competenze da parte dello Stato, le scuole si sono viste assegnare, in termini di dotazione organica, il personale così come veniva determinato dalle tabelle ministeriali. Sa qual è il risultato concreto? Che non si può garantire l'apertura della scuola in orari tali da consentire realmente, come tutti auspicano, il vivere la scuola come tessuto vivo, inserito nel contesto urbano che lo accoglie, soprattutto come luogo nella quale i genitori, le famiglie, ma anche i bambini, possono trovare dei momenti alti di socializzazione che possono essere il teatro la biblioteca, (magari non c'è quella civica) ecc. Insomma, tutto quello che si può fare in un plesso che ha caratteristiche fisiche, che è connotato dal punto di vista anche di proposta sul piano culturale, quindi sul piano della sua vocazione naturale ad essere luogo di aggregazione.
Tutto questo si scontra con una difficoltà economica notevole.
In molti piani di offerta formativa, sono stati inseriti progetti per tenere aperta la scuola per svolgere attività negli orari extra scolastici.
Questo consente, sicuramente, di svolgere quel ruolo al quale noi richiamiamo in questa nostra proposta pregiudiziale. Come vedete, ancora una volta, anche i buoni propositi, progetti che rivestono una valenza sociale alta, si scontrano con una difficoltà: la difficoltà economica, da parte delle scuole, che non hanno sufficienti risorse.
Assessore, è vero, lei potrebbe dire: "ma 35 miliardi dovrebbero risolvere tutti i problemi che voi state sollevando"?. No, non c'è questa presunzione, ne potrebbero risolvere solo il 10%, ma almeno ne risolverebbero una percentuale.
Lei ha una caratteristica, Assessore, quella di essere solare trasparente. Questa sua solarità e trasparenza, qualche volta, gliela imputano come una colpa i suoi compagni di partito, di formazione sociale e quelli della maggioranza. Lei ascolti: sia meno solare da questo punto di vista, sia, invece, più esplicito nel raggiungimento degli obiettivi.
Faccia una cosa, venga in aula con una proposta, che mi pare le abbia consigliato il Consigliere Chiezzi: "Sono consapevole delle difficoltà che sta incontrando il percorso legislativo di questo disegno di legge, ne prendo atto, è colpa di quei mascalzoni dell'opposizione"...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, è scaduto il tempo a sua disposizione. Passiamo all'esame delle pregiudiziali successive.
Devo dire Consiglieri, che per le scuole in oggetto ho cercato degli elementi di accorpamento. In ogni caso si riferiscono tutte alle scuole medie superiori. La classificazione delle scuole medie e di quelle superiori si distingue soltanto in direzione generale dell'istruzione tecnica, dell'istruzione professionale e dell'istruzione classica scientifica e magistrale. Avremmo tre accorpamenti.
Cerco di fare una proposta più ampia, cioè di tenere conto che ci sono diversi firmatari: il gruppo del Consigliere Chiezzi, il Gruppo di Rifondazione Comunistista (non se c'è anche il gruppo Verdi). Oppure possiamo dividerle per province, però la situazione è sempre analoga. La mia proposta, colleghi, è quella di cercare di riferire gli interventi ai vari ordini di scuole e di dare la parola ad un solo Consigliere per ogni gruppo firmatario degli emendamenti che vede, come ritiene, di accorpare le proprie illustrazioni. Poiché mi sembra che questa, in termini di accorpamenti, sia la proposta più ampia e possibile da praticare, spero che sia condivisa. Se potesse essere condivisa questa impostazione, questo non esclude che gli altri Consiglieri possono ritornare sull'argomento.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive dal n. 172 al n. 418


PRESIDENTE

Esaminiamo le questioni sospensive (dal n. 172 al n. 418), per ascoltare il parere dei dirigenti scolastici di Istituti Superiori Piemontesi.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione delle questioni sospensive riferite alle audizioni degli Istituti tecnici.



CHIEZZI Giuseppe

Ho presentato le pregiudiziali riferite agli istituti tecnici perch questi istituti, nei quali studia oltre l'80% della popolazione studentesca, sono particolarmente colpiti da una legge di questo genere.
Non riuscirebbero ad avere borse di studio adeguate al numero degli studenti frequentanti. Teniamo conto che gli istituti tecnici dispongono anche di parecchie attrezzature e attività, molto spesso di mense e quindi sono istituti per i quali le spese da affrontare sono ingenti.
La contraddizione di questo disegno di legge che "invade" una materia sulla parità, che rimane assegnata allo Stato e così facendo sottrae risorse per un equa distribuzione agli studenti in forza dell'esigenza di diritto allo studio, è particolarmente stridente. Assessore Leo, provo a proporle un altro ragionamento per cercare di utilizzare questo tempo non come un tempo che deve trascorrere, ma come un tempo in cui si prova a riflettere e fare proposte.
Assessore Leo, faccia questa valutazione. Questa legge invoca, anche nella relazione, in tutta l'impostazione e anche nelle sue interviste, la parità scolastica come uno dei momenti ispiratori. Forse sarebbe utile - e non una perdita di tempo per tutti noi - per uscire da questa contrapposizione, che invece di stare qui a contrapporci in questo modo noi cercassimo di capire uno degli elementi che possono portare ad una soluzione del nostro confronto.
Dato che questa legge è ispirata da quella vicenda, non sarebbe utile e mi rivolgo al Presidente del Consiglio - è il Consiglio che decide sicuramente è meglio se l'Assessore è concorde, però alla fine l'Assessore ascolta un dibattito del Consiglio - valutare un po' - non vorrei che quanto sto per dire suoni come non dovrebbe suonare - il cambio di Presidenza. Questa "intermittenza" del Presidente non è una cosa che fa del bene al nostro procedere. Non vuole essere questo un richiamo a lei Vicepresidente Riba, anzi, vorrei che lei sedesse al banco della Presidenza più spesso. Però questo fatto che adesso parlo a lei, poi arriva il Presidente Cota, mi tocca ridirlo, non è che aiuti.
Presidente, e se il Consiglio regionale, visto che uno degli elementi di contrasto forte sta nella questione che con questo disegno di legge noi in effetti, attuiamo una parità che dovrebbe essere, viceversa, portata a compimento a livello nazionale, e non a livello regionale, che dovrebbe occuparsi di diritto allo studio, perché non decidiamo, invece di perdere due giorni ancora in questo confronto, ad acquisire un elemento che pu diventare importante. Ovvero, perché non andiamo dalla Ministra Moratti, in delegazione ufficiale, la Commissione competente e i Capigruppo, per acquisire un elemento che ci possa aiutare in questo confronto che per adesso rimane fermo. Acquisire se la Ministra Moratti ci può dire qualche cosa in ordine alle sue intenzioni di rimessa a punto della parità scolastica. Se noi andiamo dalla Ministra Moratti, la stessa ci riceve e ci dice: "badate bene, cari Consiglieri regionali, cari Assessori che io, fra venti giorni, fra trenta giorni, fra un mese e mezzo, fra due settimane domani mattina, predisporrò un testo di riorganizzazione e miglior definizione della parità scolastica, da sottoporre all'esame del Consiglio dei Ministri; in tal caso il provvedimento seguirà il suo iter".
Se noi acquisissimo informazioni di questo genere, cioè lo Stato, il Governo sta dando una fisionomia sua alla parità scolastica. Se noi acquisiamo questo elemento lei, Assessore Leo, trarrebbe ugualmente delle considerazioni utili, secondo lei, per un suo atteggiamento volto ad eliminare il contrasto su questo disegno di legge? Penso di sì, o comunque penso rientrerebbe nell'ambito delle cose possibili.
Un Assessore può domandarsi, se il Governo approva la nuova legge di parità, cosa serve una leggina sulla parità scolastica, che in effetti non è una legge sulla parità scolastica, che è una legge che porta via soldi al diritto allo studio.
L'Assessore Leo, fatta questa battaglia con le opposizioni, con i comunisti, senza vincitori né vinti dice di fare un bell'ordine del giorno e vedere come spendere i 35 miliardi; il Governo nazionale rifà la parità e quando è fatta la parità l'Assessore Leo e il suo elettorato torneranno....Questo è uno scenario, forse troppo ottimistico, però, visto che i piccoli passi spostano le situazioni, anche se non sembra, io dico all'Assessore e al Presidente di discuterne nella prossima conferenza dei Capigruppo, che potrebbe essere oggi stesso.
Penso che con tutto il tempo che impieghiamo a colpi di cinque minuti sui mille istituti tecnici, secondo me fare un viaggio ufficiale dalla Ministra e porre questa questione, potrebbe essere una cosa molto utile per tutti, farebbe fare dei passi in avanti. Diverso è se la Ministra dice che la parità è quel che è e di non sognarci nulla di diverso. In questo caso si torna in aula e si continua la battaglia, secondo quanto ciascuno di noi riterrà di fare, ma almeno abbiamo acquisito un elemento.
Non so come lei, Presidente Riba, valuti questo elemento.



PRESIDENTE

Mi sembra, Assessore Leo, che questo suggerimento, questa proposta sia da lei considerata interessante. Sicuramente non esauriremo la discussione della materia oggi. Se lei ritiene di dare a questa proposta una forma organizzativa, che si riserva di proporre eventualmente in una fase successiva, la Presidenza ringrazia.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Mi sembra che la proposta formulata dal Consigliere Chiezzi meriti l'attenzione dell'aula. Ma, su questo, tornerò dopo, in coda al mio intervento, in relazione ad un percorso che noi indichiamo con questa pregiudiziale.
Qual è l'antefatto? Eravamo in presenza di una proposta di legge, la n.
252. In Commissione, ma poi successivamente confermato dagli atti depositati in aula, l'Assessore Leo ha presentato un nuovo testo. Concorda su questo, Assessore? Si tratta di un maxi emendamento. Un maxi emendamento, però, che snatura completamente l'impostazione della proposta di legge n. 252. Ora noi abbiamo attivato tutto il percorso della proposta di legge n. 252 chiedendo una consultazione ad ampio spettro di tutte le scuole, - quindi degli organi collegiali delle scuole - ma su un testo di legge che poi ahimè, nel momento in cui arriva in aula, scopriamo essere volontà della maggioranza modificare.
Quindi, abbiamo vanificato...



(Il Consigliere Contu sospende il suo intervento per alcuni secondi)



PRESIDENTE

Consigliere Contu, non stia ad origliare questa conversazione!



CONTU Mario

No, io vorrei interloquire con il Consigliere Chiezzi, perché il Consigliere Chiezzi, Assessore, le ha fatto una proposta...



PRESIDENTE

E anche lei, Assessore, eviti di disturbare il Consigliere Contu che non può non origliare, in questo caso! Il Consigliere Contu ha una sensazione d'intesa con il Consigliere Chiezzi e naturalmente non pu proseguire! Mettetelo in condizione di poter proseguire!



CONTU Mario

Ripercorriamo le tappe: proposta di legge n. 252, presentazione del nuovo testo emendativo che vanifica il percorso di consultazione. Noi le proponiamo di attivare un nuovo percorso di consultazione, che sia limitato al portato del suo maxi emendamento.
Dopodiché, Assessore, dia a Cesare quel che è di Cesare: io le ho proposto - mi sono fatto avanti - di accompagnarla all'incontro con il ministro Letizia Moratti.
Quindi, Presidente, diamo a Cesare quel che è di Cesare...



PRESIDENTE

Soprattutto, in questo caso, diamo a Contu quel che è di Contu!



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



PRESIDENTE

Quest'ultima cosa soprattutto l'ha lusingata parecchio, Assessore!



CONTU Mario

Soprattutto per portarle via la borsa, perché lui è una miniera di idee!! Io vorrei appropriarmi di quella borsa, ma non in modo indebito, in modo concordato, Assessore, e chissà se il Consigliere Chiezzi non sia disponibile! Mi sembra che oggi abbia ufficializzato la proposta di una delegazione del Consiglio che vada ad interloquire con il ministro Moratti, perché il Ministro ci aiuti a dirimere questa nostra questione, estremamente controversa.
Questo potrebbe consentire forse di sanare i contrasti anche in seno all'opposizione, e non credo che voi abbiate da godere delle eccessive divisioni all'interno dell'opposizione. E' vero che si possono mettere dei cunei, come oggi, che ne è stato seminato uno sui giornali, ma questo cuneo si può disinnescare...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Non voi, non voi! Sono contraddizioni interne all'opposizione. Ebbene questo cuneo si colloca sulla controversa questione della parità scolastica.
Mi sembra che si scontrino, anche nella maggioranza di centrodestra due concezioni diverse: una che vuole avocare allo Stato maggiori competenze, anche centralizzate (quindi che il ministro Moratti sia più orientata per una posizione di centralità del sistema non della Pubblica Istruzione ma dell'"Istruzione") e, l'altra, che spinge, sulla base di una legislazione concorrente, che scalza anche in forza ed in virtù di un'interpretazione del disposto dell'art. 117 della Costituzione, che dice...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, le ricordo che è scaduto il suo tempo.



CONTU Mario

Completo solo il ragionamento sulla legislazione concorrente. Ci aiuti a risolvere questo dubbio. Forse l'escamotage può essere questo: si sospende la trattazione, si chiede l'incontro di una delegazione composita del Consiglio con il ministro Letizia Moratti, con il Ministero dell'Istruzione, e si apre un tavolo di confronto. Questo può essere dirimente. Ci può aiutare anche a risolvere qualche contraddizione di casa nostra. Vede, la posizione di qualche partito della formazione dell'Ulivo è più propensa per questa soluzione: no ai buoni scuola, no allo sviluppo di questa legislazione concorrente, sì ad una riforma e ad una revisione del dettato costituzionale che riveda anche la legge sulla parità scolastica.
Noi siamo contrari, faremo la nostra battaglia parlamentare, ma questa cosa qui fa chiarezza rispetto al corpo elettorale, alle Assemblee elettive mette dei punti fermi, e permette di svelare se è o no volontà del governo raggiungere l'obiettivo dei cento giorni.
Uno dei punti inseriti all'interno del programma dei cento giorni era la materia, così controversa, della parità scolastica. Bene, può essere un'occasione.



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



CONTU Mario

Allora si può procedere in questa direzione: è un tavolo che si apre, e credo che sia anche un omaggio al nuovo corso del federalismo, nel quale si scontrano opzioni ed opinioni diverse.



PRESIDENTE

Per la conclusione dell'illustrazione, dato che il Consigliere Contu mi sembra abbia omesso l'ordine tra classico, scientifico e magistrale...



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi sembrava chiaro! Comunque, grazie! Per l'ultimo intervento su questo Gruppo di questioni, la parola va al Gruppo DS.
La parola al Consigliere Placido che illustra le questioni sospensive riferite alle audizioni dei licei classici e scientifici.



PLACIDO Roberto

E' ormai qualche settimana, e quindi sono ormai molte sedute che stiamo cercando di far ragionare la maggioranza e l'Assessore Leo.
Assessore, non mi sono permesso di richiamarla...



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



PLACIDO Roberto

E' difficile, ma mi ha lasciato senza parole!



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Siccome la fantasia alcune volte supera la realtà, mi permetto di riassumere ciò che l'Assessore, essendo gentiluomo, non può dire: mi sembra evidente che il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, domenica pomeriggio in visita ad un quartiere di Torino per un'importante festa dei commercianti in mezzo a decine di migliaia di persone...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Riuscitissima!



PLACIDO Roberto

Riuscitissima. Trovandomi a fare gli onori di casa - abitando lì - ho incontrato l'Assessore Leo che, senza sapere che eravamo proprio nei pressi, citava il Sindaco - coincidenza del tutto casuale - proseguendo nella passeggiata che è durata alcune ore, sembrava quasi la festa della Madonna al mio paese, che è simile a quello dell'Assessore, quindi...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Bellissimo!



PLACIDO Roberto

Il Sindaco Chiamparino, nella veste ufficiale di Sindaco di tutti i torinesi, si è auspicato, in forma istituzionale, ma non poteva essere diversamente, che venisse trovato un accordo.
Mi sembra più che comprensibile.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Consigliere, lei è un interprete perfetto, autentico e corretto!



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

CONTU Mario (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

C'era anche il Vescovo?



PLACIDO Roberto

Il Vescovo non c'era ma c'era un suo rappresentante, quindi...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Non ho capito.



PLACIDO Roberto

Noi, per il "sol dell'avvenire" oramai...! Però lei l'aldilà cerca di guadagnarselo.
Dicevo che è comprensibile che il Sindaco auspichi un accordo. Non rivestendo un ruolo istituzionale, noi cerchiamo da qualche settimana, con tutta una serie di argomenti, richiamandoci ad alcuni articoli della Costituzione, allo Statuto regionale e, in questo caso, al fatto che su una legge così importante sentiamo la necessità...
Fra l'altro, mi dispiace che non ci sia il Presidente Cota, ma penso che il Presidente Riba possa farsi interprete di quanto sto per chiedere ufficialmente, anche alla presenza dell'Assessore - ne approfitto - visto che l'intervento è sulle consultazioni. E' giunta una lettera, lo citava già il collega Marcenaro nel precedente Consiglio, da parte di diciotto presidi di istituti tecnici e professionali, che rappresentano, se ben ricordo, gli oltre cento presidi esistenti in Piemonte che, a titolo informativo, rappresentano l'80% della popolazione scolastica piemontese delle scuole medie superiori, che sono quelle maggiormente toccate, nel senso che vengono escluse da questa legge che stiamo discutendo che voi volete approvare. Sarebbe il caso, visto che hanno scritto ufficialmente organizzare un incontro dell'Assessore con la Commissione e i Consiglieri che si volessero aggiungere, affinché non rimanga inascoltata la richiesta inoltrata al Presidente del Consiglio regionale e, presumo, anche all'Assessore.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Rinnovo l'invito al Presidente Ghigo.



PLACIDO Roberto

Però è a conoscenza di questa richiesta?



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Sono a conoscenza ed è opportuno.



PLACIDO Roberto

Se il Presidente Riba mi concede trenta secondi, visto che abbiamo divagato andando oltre il mio intervento, su una questione come questa, su una legge così importante, che tocca milioni di persone, rappresento l'esigenza che vengano effettuate delle consultazioni con i soggetti che abbiamo indicato nelle nostre richieste, oltre che con i presidi che hanno scritto in forma diretta. Questo è il motivo che ci ha portato a presentare tali richieste, e mi auguro che, oltre ai presidi, possano venire coinvolti anche altri organismi ed associazioni che abbiamo indicato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Placido. Con questi interventi ed illustrazioni abbiamo affrontato il problema del Gruppo relativo alla richiesta di consultazioni.
Assessore Leo - lo dico anche per i Capigruppo al fine di offrire un'indicazione sull'ordine dei lavori e sulla procedura - non è che non ve ne siano più parecchie, ma c'era un gruppo consistente che si riconduceva a questa categoria di consultazioni dei dirigenti scolastici.
Mi pare di avere colto che la motivazione comune ripresa dai diversi colleghi fosse incentrata, in modo particolare, sulla necessità di riconsultare quegli organismi che, a seguito della modifica sostanziale e strutturale della proposta di legge - così diceva il collega Contu - si sono, in realtà, espressi su un testo che oggi, in qualche maniera dovrebbe essere ripresentato.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Più tanti altri suggerimenti.



PRESIDENTE

Più tante altre questioni successive.
Ritengo che si possa passare ad un'altra categoria di questioni sospensive, accorpando quelle che riguardano la Confederazione delle Cooperative, l'Associazione Artigiani, le piccole industrie e l'Unione Industriale, così come raggrupperei quelle che riguardano i sindacati.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 141, presentata dai Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino


PRESIDENTE

Esaminiamo la questione sospensiva n. 141, sollevata dai Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Noi riteniamo che fra i soggetti da interpellare - lei ne ha fatto un elenco - non possano mancare le cooperative, specialmente in una fase come questa, in cui vi è l'intenzione, attraverso una legge, di modificare la normativa in corso.
Mi capita spesso, non solo nel dibattito odierno, di ricordare i tempi passati, quando, da ragazzino, pensando alle cooperative, si diceva: "La "Lega delle Cooperative", anzi semplicemente "La Lega". Quando si diceva "La Lega" si faceva riferimento alle cooperative.
Da qualche anno a questa parte è nata un'altra "Lega" e abbiamo dovuto specificare, per non incorrere in un equivoco, che si tratta della Lega delle Cooperative. Quando mi riferisco alle cooperative, non alludo solo alla "Lega delle Cooperative", perché, come i colleghi sanno (e ritengo anche il Presidente), vi sono vari tipi di cooperative, che, per semplificazione, vengono chiamate "rosse", "bianche", ma ci sono anche quelle "indipendenti", che sono una realtà numericamente ed economicamente molto importante del nostro Paese.
In un disegno di legge come questo, che va a coinvolgere, a toccare e ad incidere sulla vita di centinaia di migliaia di famiglie piemontesi, non si può prescindere di consultare il parere anche delle confederazioni cooperative. E' evidente che, in riferimento ad altre nostre richieste di questioni sospensive che abbiamo presentato, in particolare pregiudiziali alcune importantissime rispetto agli artt. 33 e 3 della Costituzione questa può sembrare secondaria, ma secondaria non è. Riprendo alcuni ragionamenti che ho maturato in queste sedute. Questa legge riguarda oltre 500.000 studenti delle scuole piemontesi, che vuol dire, con genitori e parenti, qualche milione di persone. Quando si interviene su qualche milione di persone, su una popolazione di quattro milioni, cioè la stragrande maggioranza considerando nonni, cugini e risparmio tutto il ramo di una famiglia ideale in Piemonte, non si può pensare di non consultare tutti i soggetti che, in qualche modo, in forma organizzata, sociale economica e politica, incidono nella vita della Regione. Quindi, se abbiamo presentato in un altro momento delle questioni pregiudiziali, è perché è nostra convinzione che questa legge non risponda a quanto previsto dalla Costituzione italiana, convinzione fra l'altro suffragata da noti costituzionalisti. C'è stato il magnifico Rettore Roversi Monaco, che ha espresso un parere di segno opposto, ma c'è una lunga lista che io mi sono...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Il mio professore Giorgio Lombardi, che mi ha dato 30 e lode all'esame.



PLACIDO Roberto

E cosa ha fatto il suo professore?



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Ha detto che è costituzionale.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Scusi, ma è un professore della "Cattolica", deve sceglierne uno diverso.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Giorgio Lombardi della Statale di Torino.



PLACIDO Roberto

Ringrazio il collega Tapparo del sostegno, ma, rispetto ad un Lombardi qualsiasi e ad un Roversi Monaco, noi forniremo all'Assessore...



PLACIDO Roberto

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Assessore, se fosse stato Riccardo Lombardi sarebbe stata un'altra cosa!



PLACIDO Roberto

Anche perché il collega Tapparo si sarebbe alzato in piedi.



PRESIDENTE

Ringrazio il collega Tapparo per questo contributo a mitigare la sicurezza dell'Assessore Leo.



PLACIDO Roberto

Mi riprometto, come ho già anticipato, di fornire l'elenco numeroso e qualificato dei costituzionalisti che hanno suffragato la nostra posizione sui quesiti di incostituzionalità.
Rispetto a questo è evidente che non si può presentare una legge che coinvolge la quasi totalità dei piemontesi senza ascoltare e coinvolgere anche le confederazioni corporative nella loro interezza. Però, quando penso alla cooperazione, automaticamente - concedetemelo - intendo la lega delle cooperative.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questione sospensiva n. 142, presentata dai Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino


PRESIDENTE

Passerei all'esame della questione sospensiva n. 142 relativa alle associazioni artigiane.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Prima di entrare nello specifico, ricordo all'Assessore Leo che il Capogruppo Chiezzi ha avanzato una proposta estremamente interessante e mi è parso di sentire, perché l'Assessore Leo non aveva il microfono in quel momento...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Colleghi, non me lo danno, dicono che parlo troppo!



RIGGIO Angelino

Mi pare che l'Assessore abbia detto: "Se il Consiglio ci dà questo mandato, non ho nulla in contrario".
Questo significa che se, in questo momento, si potesse porre un ordine del giorno in cui si impone la sospensione dei lavori rinviando a questo incontro con il Ministro Moratti, magari, potremo individuare una via d'uscita più che dignitosa da questa palude in cui siamo finiti.
Forse, varrebbe la pena approfondire un attimino tale situazione senza continuare a trascinarci in questo.
Ritornando alla questione pregiudiziale, mi ricollego a quanto riferito dal collega Placido relativamente all'importanza del rapportarsi con il mondo artigiano.
Assessore, l'altro giorno le ho detto del fatto di collegare la formazione scolastica, perché l'ambizione di questa proposta di legge dovrebbe in qualche modo essere elemento di supporto al diritto allo studio, ad un progetto più ampio di costruzione di professionalità. Quindi non si può prescindere dal rapporto con il mondo del lavoro e, in particolare, con quel fertilissimo terreno presente nel nostro Piemonte dato dalle numerosissime aziende artigiane. Tali aziende, molto spesso, si ritrovano in condizioni tali da non poter operare, non tanto perché manca una manodopera - purtroppo, per quanto riguarda la Provincia di Torino, i livelli di disoccupazione sono ancora alti - ma perché mancano figure professionali utilizzabili nel settore che interessa di più al nostro Piemonte. Il Piemonte non ha deciso di attestarsi su produzioni di basso profilo tecnologico e professionale, che potrebbero essere trasferite in qualsiasi momento - qui, l'Assessore Pichetto ci potrebbe confortare - in altre aree geografiche d'Italia e, soprattutto, del mondo. Il Piemonte punta su professionalità e tecnologie che riguardano segmenti più alti del mercato.
Un'ambizione di questo genere non può sicuramente non essere sostenuta da un sistema di formazione professionale che in qualche modo sia collegata con il mondo della scuola.
In questo momento, come dice l'Assessore Leo, non si può puntare a fare qualcosa di così rivoluzionario per quanto riguarda la scuola e non avere sott'occhio il rapporto tra la questione della scuola e la formazione professionale.
E' chiaro che la questione della formazione professionale riguarda anche la grande azienda. In Piemonte, quando si parla di "grande azienda" si parla soprattutto della FIAT, che sta arretrando sempre di più rispetto al tessuto economico della nostra Regione. Non si tratta soltanto della media o della piccola azienda, ma si parla soprattutto del tessuto artigiano, che è diffusissimo e che sarebbe sbagliato considerare al di fuori di un dibattito di questo genere.
La questione del diritto allo studio e della formazione dei piemontesi non può prescindere da un tale argomento.
Assessore, ritorno su questo dato che le avevo già fatto presente: purtroppo, esistono bassi livelli di scolarità laddove c'è un altissimo numero di imprese, ad esempio, la zona del cuneese.
Uno iato così grave tra l'istruzione, la formazione professionale e l'attività di impresa lo si può permettere soltanto in termini congiunturali, ma sul lungo periodo rischierebbe sicuramente di essere esiziale per lo sviluppo economico e civile della nostra comunità.
Tra l'altro, siamo in presenza di un nuovo provvedimento di legge. Non faccio parte della VI Commissione, ma ho seguito questa vicenda dall'esterno: questo provvedimento di legge, così come è stato presentato anche se l'ispirazione è sempre quella un po' da crociata ed è pur sempre la stessa, di fatto, si configura completamente diverso. Quindi, il fatto di sentire determinati soggetti sociali è ancor più importante e interessante per quanto riguarda il mondo dell'artigianato.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 143 e n. 144 presentate dal Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino


PRESIDENTE

Comunico all'Assemblea che, se non ci fossero obiezioni, la seduta di oggi si potrebbe chiudere alle ore 19.
Per procedere accorperei le questioni sospensive relative ad API Unione Industriali e Organizzazioni sindacali. Sono due interventi separati che spettano entrambi al Gruppo DS perché il Consigliere Chiezzi, che era proponente di una delle stesse questioni in questo momento, non è più presente in aula.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente e colleghi, tra le questioni sospensive, proponiamo questa relativa all'Unione Industriali e all'API, alla realtà di tutte le piccole imprese piemontesi, perché riteniamo che solo una consultazione ampia con la società piemontese possa sostanzialmente rendere possibile un miglior confronto su un provvedimento così controverso. Dalla soCietà piemontese possono venire indicazioni importanti, che possono diventare anche un significativo indicatore di quanto questa proposta di legge sia collegata alle aspettative vere della nostra realtà territoriale e quanto ai processi di modernizzazione dei meccanismi e dei percorsi formativi, che sono una questione di grande rilievo. All'interno di questo quadro, chi in questo momento presiede i settori produttivi, chi si occupa del mondo della produzione nella sua più larga accezione (non solo gli industriali e la grande industria, che è una realtà importante e significativa della nostra Regione, tradizionalmente legata alla FIAT e al suo indotto) ha rappresentato e rappresenta una significativa realtà nella nostra Regione oltre che per il Paese, ma vi è anche quel tessuto di piccola e media impresa che, in alcune province in particolare, sta diventando un elemento rilevante. Penso, ad esempio, a quale rilievo abbia la presenza di una realtà come questa nel cuneese. Spesso ci riferiamo al Nord-Est parlando di piccole e medie imprese. Noi dobbiamo, sempre e con maggior forza, avere la percezione che questa realtà è profondamente diffusa anche nella nostra Regione e si sta sempre più diffondendo. Non è più solo la Regione della grande industria, ma ci sono situazioni territoriali in cui questa realtà ha una significatività particolare, pari a quella di altre grandi Regioni del Nord che, rispetto a questo fenomeno, sono diventate un punto di riferimento e di attenzione sullo scenario nazionale.
Quindi, dicevo, il mondo dell'impresa nella sua più ampia accezione (della grande impresa come della piccola impresa). I livelli di modernità parleremo dopo delle organizzazioni sindacali - di un processo formativo si misurano nel rapporto e nella relazione tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, tra il mondo della scuola e il lavoro che evolve andando verso l'Europa e in uno scenario più ampio di globalizzazione dei processi.
Noi pensiamo che da lì potrebbe arrivare un'utile indicazione di chiarimento, focalizzando un punto che noi riteniamo particolarmente controverso di questa legge. La riteniamo, in sostanza, una legge, per alcuni aspetti, anzi forse più che per alcuni, arretrata. Si occupa di una parte molto poco rilevante della vicenda del processo formativo, che potrebbe essere tranquillamente risolta con un contributo dato a tutte le scuole, a tutti gli studenti e a tutte le famiglie, aggregando le tasse di iscrizione, le mense e i trasposti. Quindi, risolverebbe un problema di un certo rilievo, ma assume un'ottica ristretta che a noi appare un po' arretrata, un po' conservatrice e un po' contro il meglio dei processi di modernità, perché non assume l'intero percorso formativo e il sostegno a un nuovo e diverso percorso formativo, collegato al mondo del lavoro, quale punto centrale a cui una Regione dovrebbe guardare In Europa, la piccola e la grande industria, ma anche le organizzazioni sindacali in collegamento alla scuola,, ci dicono che il processo di formazione è permanente, dura tutta la vita e non si interrompe ad un certo punto, ma riprende, magari con un anno sabbatico, e non si congela come se ci fosse il lavoro unico, uguale, per sempre e per tutta la vita, come se ai nostri giovani non dovesse essere offerta la possibilità di passare da un lavoro all'altro, ma questo è quanto - lo sappiamo bene - l'Europa ci chiede. E' un processo di globalizzazione in senso positivo, non nelle sue accezioni negative, che da questo punto di vista l'Europa ci chiede.
Questo non può non chiederci la grande industria piemontese e la piccola e media impresa che è particolarmente dinamica sul territorio.
E' per questo motivo che noi, Assessore Leo, riterremmo, prima di entrare nel corpo vivo della nostra discussione (poi vedremo il mondo del lavoro e le organizzioni sindacali), che forse qualche luce in più, qualche attenzione in più, qualche correzione in più, in senso più giusto, ma soprattutto all'insegna della modernità, al disegno di legge in oggetto certamente potrebbe essere prodotta.
Mi chiedo che senso abbia, oggi, proprio in una grande Regione del Nord, fare una legge arretrata?



PRESIDENTE

Consigliera, ha terminato il tempo a disposizione.



MANICA Giuliana

Riprenderò queste considerazioni dopo, mi fermo qui. Riprenderò il ragionamento nell'intervento successivo.



PRESIDENTE

Consigliera Manica, mi scusi, se vuole può proseguire il suo intervento trattando i punti successivi.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive n. 83 presentata dal Consigliere Chiezzi e n. 145 presentata dai Consiglieri Marcenaro, Manica Placido, Riggio, Muliere e Suino.


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Stavo, appunto, dicendo che senso ha approvare, senza una verifica ampia con la società piemontese, una legge arretrata; arretrata per una grande Regione del Nord, per l'Italia e, soprattutto, per l'Europa.
Dicevo prima, che è importante, per gettare una luce su questo, sentire il mondo dell'impresa (della grande e della piccola impresa), ma è importante soprattutto sentire, da questo punto di vista, il mondo del lavoro. In una serie di importanti realtà europee esiste già significativamente la politica dei cicli di vita, così come i sociologi la chiamano, cioè una formazione che non si interrompe più a diciotto o a venticinque anni (dopo la laurea). Noi siamo ancora abituati a pensare che dopo la formazione, c'è un percorso lavorativo, sempre uguale per tutta la vita, e poi il periodo della pensione e del riposo, che arriva al termine di tutto questo percorso. All'interno della politica dei cicli di vita, noi dobbiamo poter offrire ai giovani che oggi si apprestano ad andare a scuola, ma anche a chi è già nel mondo del lavoro, dei momenti di formazione permanente, dei momenti in cui si possa uscire dal lavoro per rientrare nella formazione, rientrando nel lavoro senza perdere i diritti e magari restituendo quell'anno sabbatico un anno dopo, qualora si ritenga possa essere fatto.
Grandi questioni come queste sono state ampiamente discusse nel Parlamento europeo. So, ad esempio, che i sindacati tedeschi hanno significativamente discusso queste questioni sia con le parti padronali se così le vogliamo chiamare - sia con le istituzioni e le sedi di governo.
Ci sono in alcune situazioni in Europa, in Germania, ma anche in altri Stati, con accordi chiusi, espressamente approvati dalle organizzazioni sindacali, che hanno avviato momenti di sperimentazione in questa direzione.
Se questo è vero, perché in Piemonte, dove è presente un'importante significativa e intelligente organizzazione sindacale che è sempre stata interlocutrice non solo per il Piemonte, ma per l'Italia, dei processi più avanzati all'interno di questo Paese, dove c'è una grande Unione Industriale, sede di una delle più grandi industrie italiane, una diffusa realtà del mondo della piccola e media impresa; proprio qui, decidiamo di non accogliere e di non voler captare i processi più avanzati, che proprio le organizzazioni sindacali hanno contrattato in termini di formazione con le istituzioni in una serie di importanti realtà europee, non vogliamo neanche sentirle prima del momento in cui ci apprestiamo a discutere un testo che - ripeto - è un testo limitato.
Voglio essere benevola con l'Assessore Leo, come è mia consuetudine. Se dovessi dire qualcosa di questa legge (incostituzionale, ingiusta, ecc.) benevolmente le direi, Assessore, che, al di là di tutto questo, è quantomeno una legge - lei su questo potrà con me convenire - che ha dei profondi limiti, che ha delle lacune grossissime in alcune direzioni e che è difficile pensare che se noi votiamo così "incelata", chiamiamola così cioè legata e collegata "esclusivamente" a quella questione del buono scuola, votata così e con queste caratteristiche, possa essere proficuamente collegata invece a misure più complessive del diritto allo studio, a misure più complessive...



(Interruzione dell'Assessore Leo)



MANICA Giuliana

Io la lascio parlare volentieri, Assessore, ma il Presidente sta per rimproverarla...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Con lei è un piacere parlare, gentile collega. Votiamo un ordine del giorno collegato che impegni l'Assessorato e la Commissione a presentare entro tre-quattro mesi una legge complessiva sul diritto allo studio.



MANICA Giuliana

Adesso è difficile legare un ordine del giorno a una questione sospensiva, anche se è vero che un ordine del giorno non si nega mai...



(Commenti dell'Assessore Leo)



MANICA Giuliana

Assessore Leo, come lei sa, come direbbe l'Ecclesiaste "c'è un tempo per tutto: c'è un tempo per la vita, un tempo per la morte, un tempo per la pace, un tempo per la guerra", c'è un tempo per le questioni sospensive e un tempo per gli ordini del giorno. Al momento io sono su una questione sospensiva. Le ho risposto con l'Ecclesiaste perché sapevo che lei ne avrebbe compreso lo spirito.
Quindi, essendo questo il tempo delle questioni sospensive, io insisterei su questa questione sospensiva e sull'ascolto del parere delle organizzazioni sindacali prima di entrare nel corpo del provvedimento.
Presidente Riba, termino qui perché non voglio che lei debba per l'ennesima volta, anche se garbatamente, richiamarmi.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

I 30 secondi li ho presi io, Presidente!



PRESIDENTE

Cavallerescamente l'Assessore Leo si è accollato tutte le responsabilità, come dovrà fare di qui in avanti per tutti...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Diceva Novelli: "Il meglio è nemico del bene".



MANICA Giuliana

Ma noi vogliamo solo il bene!


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive dal n. 160 al n. 171 riferite riferite alle audizioni dei Comuni, Province e loro Associazioni presentate dai Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame delle questioni sospensive dal n. 160 al n. 171.
Ci sono una trentina di proposte sospensive raggruppate in questi tre punti che sono tutti a firma di Contu, Papandrea e Gruppo DS.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ho interloquito con lei prima sulla questione relativa agli accorpamenti. Ho il bisogno però assoluto, che non sposta tanto i termini del problema, che vengano tenute separate le questioni delle Regioni perché ogni Regione ha prodotto una propria legislazione, quindi era mio interesse, nell'illustrare le ragioni della pregiudiziale, porre l'attenzione su come hanno legiferato le varie Regioni (Lombardia, Veneto Puglia, Toscana ed Emilia-Romagna), perché ognuna di queste Regioni si è posta sul tema del diritto allo studio, in particolare sulla questione del sistema integrato scuola-formazione, in modo completamente diverso. Le chiederei quindi di mantenere, per l'economia della nostra discussione questi aspetti separati.



PRESIDENTE

Ritengo che lasciarle un po' più di spazio su questo punto faccia parte dell'intesa per la procedura. Le richieste di sospensiva sono tutte per audire nella competente Commissione consiliare l'Assessore alla cultura e all'istruzione di quella Regione.



CONTU Mario

Decida lei: o il Presidente o l'Assessore alla cultura, però tenga conto che ognuna di quelle motivazioni non è ostruzionistica, è un'occasione per riferire in merito alla produzione legislativa di quella Regione che ha caratteristiche dissimili o in parte dalla nostra. Le chiederei solo questa cortesia. Non ci modifica più di tanto la vita, anche in relazione ai tempi.



PRESIDENTE

Chiedo anche a lei una cortesia: prendere magari anche un quarto d'ora per svolgere però un intervento che le illustri tutte. Non insisto nel tenere un unico intervento nei cinque minuti; abbiamo ancora un po' di tempo a disposizione, quindi ritengo che si possa concludere. Le dò subito la parola.



CONTU Mario

Forse è meglio domani.



PRESIDENTE

Io avrei preferito adesso, Consigliere Contu. Le resta sicuramente il tempo per svolgere l'intervento nei termini di cui ha bisogno; comincerei proprio dalle Regioni, a questo punto. Va bene Consigliere Contu? Cominciamo dalle sue, dalle Regioni.



CONTU Mario

Io comincerei dai Comuni.



PRESIDENTE

Va bene. I Comuni sono di Contu; le Regioni sono di Contu e le Province sono del Gruppo DS. Contu, veda lei, quando ritiene che ha potuto illustrare tutto me lo comunica, perché io lo ratifico a questo punto...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Purché mi lascino il Vaticano!



PRESIDENTE

Allora interviene subito il Gruppo DS per le Province e poi Contu ad esaurimento.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Parliamo noi sulle Province altrimenti diventa poi complicato andare a dire alla Presidente Bresso che il Gruppo DS non è intervenuto sulle Province, ci creerebbe dei problemi.



PRESIDENTE

E' una spiegazione più che convincente.



PLACIDO Roberto

E, "conoscendo la Presidente Bresso è anche un grosso problema" dice il Consigliere Gallarini. Rimane quindi agli atti che il Gruppo DS è intervenuto su richiesta per quanto riguarda le Province.
Prima di entrare nel merito vorrei chiedere all'Assessore una risposta.
Se non l'ho sentita chiedo scusa; il collega Chiezzi in un primo momento ma anche il collega Riggio riprendendo l'intervento, hanno avanzato ufficialmente la richiesta di un incontro con il Ministro Moratti... Devo confessare, Assessore, che l'unica cosa di positivo che io trovo nel Ministro Moratti è il fatto che è parente del Presidente dell'Inter, io sono tifoso interista, quindi questa è proprio l'unica cosa, ma al di là di questa confessione sportiva, potrei citare a memoria la "grande Inter" l'ho già fatto in Commissione, non mettetemi in condizione di doverlo fare anche in Consiglio...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

E' una gentile signora, lei è un gentleman.



PLACIDO Roberto

Sulla "gentile signora", visto quello che ha in testa, avrei molte perplessità. Comunque, andiamo oltre. Su questo, però, Assessore, noi ci aspettiamo una risposta ufficiale su questa delegazione che vada a incontrare...



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

La delegazione l'hanno chiesta alla Presidenza del Consiglio.



PLACIDO Roberto

Certo, certo. Ma io so che lei è sensibile e attento affinchè intervenga nelle dovute maniere presso la Presidenza, perché ci sia una risposta ufficiale alla richiesta fatta dal Presidente Chiezzi, e ripresa dal collega Riggio.
Vengo al problema in questione: le Province. Noi abbiamo, solo per le scuole elementari, Assessore e colleghi, 1431 sedi nelle Province piemontesi. Non parlo di classi, ma di sedi: 1431 sedi solo per le scuole elementari. Per quanto riguarda le scuole medie inferiori ci sono 619 sedi.
E potrei continuare con le superiori e le materne. Sono tutte scuole che in qualche modo sono riconducibili alla legge 49/85 sul diritto allo studio ma che sono anche collegate alla legge che voi avete presentato e avete intenzione di approvare, che era in un primo momento collegata alla legge n. 49 e poi è stata scollegata.
Dati i numeri che ho citato - migliaia e migliaia di sedi, con centinaia di migliaia di studenti - e le competenze delle Province su una parte di queste sedi, diventa evidentemente difficile non coinvolgere le Province stesse. Sarei davvero meravigliato se l'Assessore Leo passasse per una persona scortese, non ci crederei nemmeno se lo vedessi, però alle convinzioni bisogna far seguire i fatti; per l'importanza di questi numeri è evidente che sarebbe opportuno coinvolgere le Province piemontesi.
Per un certo verso, invidio il collega Contu, perché le Province sono poche, mentre lui potrà sbizzarrirsi su un numero molto più ampio, dovendo trattare i Comuni; io avrò il problema della Presidente Bresso, vorrei capire quale sarà il suo problema, collega! Al di là delle battute, questo è il motivo per cui pensiamo che non sarebbe possibile, su un argomento del genere, non coinvolgere seriamente le Province piemontesi.
Se è rimasto qualche collega della Commissione cultura, ricorderà che già in Commissione, nel primo dibattito, chiedemmo che ci fossero le consultazioni per le Province, quindi la nostra è una richiesta di merito.
Grazie.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive dal n. 2 al n. 9 e dal n. 51 al n. 56 presentate dal Consigliere Contu, e dal n. 146 al n. 153 presentate dai Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere Suino, riferite alle audizioni dei sindaci e Assessori alla Cultura di Comuni


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Ho bisogno di ritrovare, nell'ambito delle finalità della legge 49, e proporle alla riflessione dell'aula, le competenze che il disegno di legge 252 contemplava. Intanto, si intendeva modificare la legge 49 ed integrarla.
Perché è importante mettere mano a questa legge? Perchè anni e anni di applicazione hanno potuto evidenziare tutti i limiti della legge stessa.
I limiti di questa legge sono notevoli. Partiamo da un presupposto, dal quale non bisogna assolutamente prescindere: il Patto di stabilità. Il Patto di stabilità strangola i Comuni nella disponibilità di risorse finanziarie e li costringe a tagli di spesa dolorosi che, bene o male (io dico nel male, più che nel bene) colpiscono i settori relativi alla domanda individuale: competenza sui trasporti, competenza sui libri di testo competenza sull'integrazione dell'handicap, competenza sulla refezione scolastica, competenza sulle attività extrascolastiche, sulle attività di avvìo alla conoscenza delle attività sportive, per certi aspetti attraverso il sostegno ai progetti.
E' noto come la refezione scolastica sia un servizio a domanda individuale; il trasporto che, per legge, il Comune e l'Ente locale deve garantire, per quanto concerne l'assolvimento dell'obbligo scolastico, è un servizio a domanda individuale. Non solo; le attività integrative extrascolastiche, gli scambi didattici, i soggiorni, tutto ciò che riguarda l'aspetto di implemento della didattica e della formazione degli studenti delle studentesse, degli alunni e delle alunne della nostra regione, sono aspetti che vedono protagonisti gli Enti locali.
Assessore, lei sa cosa fanno normalmente i Comuni per evitare di diventare impopolari? Siccome nella maggior parte dei casi hanno organizzato un sistema di contribuzione, per quanto concerne i servizi a domanda individuale, fondato sulle fasce di reddito, si usa un espediente: non si ritoccano le tariffe e, se parliamo di altri servizi, le rette, ma di anno in anno, non si modificano le fasce di riduzione della tariffa.
Prendo come esempio il Comune di Torino, tanto per parlare di una realtà che conosco: se nel 1990 le famiglie con un reddito superiore a 10.000.000 di lire pro capite erano il 40% della popolazione scolastica dieci anni dopo, le famiglie che appartengono a una fascia di reddito superiore ai 10.000.000 di lire procapite sono diventate il 60 o l'80%.
Senza intervenire sul sistema tariffario, cioè, non provvedendo ad adeguare le fasce di appartenenza, per quanto riguarda i redditi, e quindi senza incrementare i redditi in relazione agli incrementi che si erano determinati negli anni, si ottiene lo stesso risultato, cioè le famiglie vengono tutte collocate nella fascia massima.
Questo è il sistema utilizzato per far contribuire le famiglie a sostenere i costi che i Comuni devono sostenere per garantire l'erogazione dei servizi.
Badate, la stessa cosa avviene per tutti gli altri servizi che vengono erogati dagli Enti locali.
Assessore, sentire i vari Comuni e farsi dire da loro, in relazione alla legge n. 49, in quale situazione di difficoltà si dibattono, poteva aiutarci molto. L'Assessore, nel momento in cui ha operato la scelta di accantonare questa opportunità, li costringe a misurarsi con un testo nuovo della cui portata devono essere resi edotti e darci certamente un contributo in quella direzione.
Cito per tutte la non rinviabilità della modifica della legge n. 49, in relazione a due questioni. Sui libri di testo chi deve erogare le risorse? I comuni nella cui competenza territoriale rientrano le scuole dell'autonomia? Oppure i comuni di residenza? Questo tanto per citarle uno dei problemi, rispetto ai quali ogni giorno si misurano i comuni. Chi deve erogare le risorse? Alcuni comuni dicono: "io sono comune sede di autonomia scolastica, non compete a me integrare le risorse necessarie a". Altri sono andati oltre, negando persino i servizi o collocandoli tutti nella fascia massima.
Come vede, se questi problemi possono essere raggruppati in un'area metropolitana facendo cadere in capo al capoluogo naturale dell'area metropolitana le propie competenze e i propri obblighi rispetto a quella realtà territoriale, non altrettanto si può dire rispetto alle comunità montane dove le risorse non sono quelle della grande area metropolitana.
Il problema dell'ordine del giorno è un problema rispetto al quale forse era più corretto ripartire, proprio per le diverse situazioni, la necessità di audire i comuni in relazione alle problematiche diverse che sono generate dalla loro collocazione topografica: comunità montane, comuni dell'area metropolitana, comuni dell'area Pedemontana.



PRESIDENTE

Tutto quello che serve per assicurare la partecipazione dei comuni dovrà essere disperatamente tentato dopo le 1800 lettere inviate.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive riferite alle audizioni, rispettivamente a n. 154: Associazioni studentesche; n. 155: FISM e altre Associazioni; n. 156: CIDI; n. 157: Sindacati lavoratori delle scuole; n. 158: IRRSAE e n. 159: Direttore Ufficio scolastico regionale, a firma dei Consiglieri Marcenaro, Manica, Placido, Riggio, Muliere e Suino


PRESIDENTE

Esaminiamo le questioni sospensive riferite alle audizioni.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Concordiamo con il Presidente di accorpare queste sospensive. Sono simili ma anche diverse tra di loro, i soggetti sono assolutamente molto interessanti e significativi. Ogni questione sospensiva che illustro meriterebbe non solo un'illustrazione singola, ma anche un incontro, una consultazione successiva. Vado per ordine con l'illustrazione. La questione n. 154 riferite alle associazioni studentesche. Per diversi giorni sono venuti in aula (a parte i bambini della Bielorussia che mi hanno fatto pensare al partito transnazionale della scuola privata) studenti di scuole private, che io ho salutato cortesemente ed educatamente. Tuttavia, per diversi giorni sono venuti anche studenti della scuola pubblica e un'unica delegazione di studenti delle scuole superiori di una provincia piemontese prima abbiamo illustrato la necessità di consultare le province - perch non bisogna dimenticare che uno degli attori principali del mondo della scuola, sono proprio gli studenti. Abbiamo ricevuto un'unica delegazione di studenti, precisi, preparati,con un documento che si capiva essere il frutto di un lavoro serio, e, mi dispiace Assessore dirglielo, una buona parte era sulle nostre posizioni. Abbiamo incontrato studenti torinesi però bisogna fare attenzione a non essere troppo torinocentrici.
Ripeto, abbiamo incontrato studenti torinesi, abbiamo incontrato un'unica delegazione rappresentante di quasi tutti i partiti presenti in aula che al 70% prende per buona la sua percentuale e solo una parte è sulla posizione di una parte della minoranza. E' impensabile non incontrare le associazioni studentesche, la FISM. Mi dispiace che non ci sia il Consigliere Chiezzi, forse si è sentito intimidito, ma garantendo al Consigliere l'incolumità, sarebbe utile e opportuno incontrare, anche il CIDI, il sindacato dei lavoratori della scuola. La Consigliera Manica si riferiva ai sindacati, ma un altro soggetto che manca e che quanto prima farà sentire la sua voce e le sue opinioni sono gli insegnanti.
Prese singolarmente avrebbero la dignità, la necessità e l'importanza di essere incontrate, noi, in termini di disponibilità e buona volontà, siamo stati concordi ad accorparle. Rimane, però, il problema che sarebbe utile ascoltarli ed incontrarli.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Disegno di legge n. 252. Esame questioni sospensive dal n. 57 al n. 62 riferite alle audizioni dei Presidenti dei Consigli scolastici provinciali a firma del Consigliere Contu


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, lei ha un'opportunità storica: la Regione Piemonte sarebbe la prima Regione d'Italia che, andando controtendenza, fa una scelta coraggiosa. Anziché varare una legislazione concorrente, in modo dubbio invadendo le competenze statali, lei oggi si può fare portatore di una proposta, unica in Italia, nella quale "aggredisce" una parte dei problemi e dei mali che affliggono la scuola, operando sul terreno della rimozione degli ostacoli che si frappongono alla possibilità che i nostri giovani arrivino ai gradi più alti dell'istruzione. Non dico tutti, ma dovremmo tendere a tutti, anche se così non è.
E' evidente che, affinché lo sforzo riesca, non si può trascurare l'importante componente genitori. E' noto che le Presidenze degli organi collegiali sono di competenza della componente genitoriale: sono i genitori l'espressione.
Devo dire, con un certo rammarico, Assessore, che noi abbiamo udito, in quest'aula, riportate, per voci dei Consiglieri, oppure perché protagonisti diretti, la voce degli studenti. Abbiamo sentito la voce degli studenti pubblici e degli studenti delle scuole private; abbiamo sentito il pronunciamento degli enti locali, su molti argomenti. Abbiamo sentito anche il pronunciamento delle associazioni sindacali che si sono fatti portatori di una proposta. Devo dire che abbiamo sentito anche qualche organizzazione rappresentativa del mondo genitoriale, in particolare mi riferisco al contributo che ci ha fatto pervenire il coordinamento genitori, nidi materne, elementari e medie e l'AGESC (associazione genitori scuole cattoliche) che hanno portato il loro contributo. Manca però una componente molto spesso non organizzata - viva che è la miriade di genitori che con il loro impegno quotidiano dedicano un po' del loro tempo affinché la scuola funzioni al meglio. Non altrettanto devo dire per le scuole private perché probabilmente gli adempimenti relativi alla legge n. 62/2000 implicheranno anche, mi è sembrato di capire, la costituzione di organismi collegiali, di rappresentanza.
Ebbene, la voce dei rappresentanti di classe, i rappresentanti di interclasse, i rappresentanti dei consigli di circolo e dei Consiglio di istituto, i Presidenti, che sono l'espressione di questa componente, degli organi collegiali devo dire, ahimé, con grande rammarico, che non hanno fatto pervenire il loro punto di vista.
Intendo colmare questa lacuna, magari lo faremo anche in accordo speriamo, con le forze politiche dell'opposizione, perché credo sia legittimo e doveroso informare i Consigli di circolo e di istituto su quello che si sta verificando.
Lei, Assessore, anziché cogliere l'opportunità storica, per devolvere una quota significativa a favore del sistema dell'istruzione, scippa queste risorse e le dedica prevalentemente alle scuole private.
E' un atto di scippo. Lo scippo, Consigliere, deriva solo da una ragione che al cittadino è dato sapere, quello che gli viene tolto, ma molto spesso sul piano dell'informazione non le viene restituita piena coscienza e piena consapevolezza di come vengono utilizzati i soldi che lui ha versato attraverso il sacrificio mediante la fiscalità locale.
Questo livello di informazione manca. Credo che, legittimamente potremmo fare una pubblica disfida con l'Assessore Leo, lui ha mezzi più potenti, noi, con i nostri umili mezzi, informeremo i Consiglio di circolo i consigli di istituto, di come questo furto si possa compiere...
(Voci in aula)



CONTU Mario

Ripeto, si tratta di furto. Se utilizzato male sì. Se utilizzato con finalità che non sono coerenti...per esempio sull'utilizzo di quei soldi per il nostro vitalizio, io qualche problema l'ho sollevato. Strada facendo dovremo adeguare quel vitalizio. La proposta che farò è di adeguarla al rendimento medio della pensione di un metalmeccanico dopo 35 anni di contribuzione.
Per questo sollecito l'Assessore e la maggioranza a sospendere la trattazione dell'argomento.
Udiamo anche la componente viva, partecipativa del mondo della scuola che sono appunto i consigli di circolo, i consigli di istituto e i loro Presidenti, rinnovo l'invito ad una consultazione.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.53)



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