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Dettaglio seduta n.127 del 21/09/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatando la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
13 Consiglieri anziché 26, ai sensi dell'art. 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 10.15 riprende alle ore 10.57)


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ieri sera alle ore 20.00, a conclusione dei nostri lavori, avremmo dovuto terminare il dibattito in merito alla mozione n. 329 inerente a: "Consulenze miliardarie nella sanità piemontese: istituzione Commissione d'inchiesta, ai sensi dell'art. 19, lettera b), dello Statuto regionale relativamente alle consulenze affidate dalla Regione Piemonte e dai suoi Enti, Aziende e Società collegate".
Erano iscritti a parlare i Consiglieri Saitta e Manica.
Chiede di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente, ho chiesto la parola per richiedere, come di norma all'inizio delle sedute, la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

La predispongo immediatamente.
Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Si constata la presenza del numero legale.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Come ho preannunciato, ci sono ancora due interventi relativi al dibattito inconcluso di ieri sera, e sono quelli dei Consiglieri Saitta e Manica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Credo sia doveroso che lei comunichi le richieste di congedo, perch vorrei capire quanti Consiglieri hanno chiesto congedo per determinare il numero legale. Vorrei inoltre sapere qual è la modalità per la richiesta del congedo, se avviene telefonicamente oppure in forma scritta.



PRESIDENTE

Il congedo, come lei ben sa, viene richiesto per iscritto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente, riprendo il filo del mio intervento sull'ordine dei lavori fatto nella seduta pomeridiana di ieri alle ore 18.04.
Ieri invitavo i colleghi del Consiglio regionale, appellandomi al loro senso di responsabilità, a cercare di serrare le fila sul dibattito che ci eravamo impegnati a svolgere e concludere nella seduta pomeridiana. Abbiamo avuto cinque ore di dibattito (la seduta era stata convocata alle ore 15.00), cioè tutto il tempo disponibile per esaurire quella discussione. In realtà, mi è sembrato quasi di assistere ad un'azione autolesionista degli stessi proponenti della mozione, di chi aveva quindi maggior interesse all'approvazione e al voto di un documento su cui avevamo già dichiarato come maggioranza, la nostra disponibilità - ci mancherebbe, è nostro dovere! - al confronto. Dovevamo discutere, fare le nostre dichiarazioni di voto e infine votare. Mi sto riferendo all'ordine del giorno presentato dai Capigruppo di maggioranza e alla mozione presentata dai colleghi dell'Ulivo.
Ricordo che nella programmazione dei lavori era stato concordato che nella giornata di oggi avremmo cominciato la discussione del provvedimento richiamato in aula dal Presidente Ghigo in data 27 agosto, la cosiddetta "Legge sul buono scuola".
Dunque, perché un intervento sull'ordine dei lavori? Noi vorremmo evitare l'inversione dei punti all'o.d.g.
Ormai abbiamo visto che non possiamo continuare con interventi nel merito, non c'è più niente da discutere, bisogna prendere una posizione sui provvedimenti. Per carità, ciò nel pieno rispetto di tutti, chi vuole parlare può farlo, ci mancherebbe! Però possiamo almeno contingentare il tempo necessario per terminare l'esame del provvedimento! Non so se vogliamo ancora ascoltare - o siamo messi nella condizione di dover ascoltare - il solito dibattito "di rallentamento" (non voglio offendere nessuno né addurre elementi di polemica) per non arrivare alla fine del provvedimento. Se così è, non possiamo che mettere in votazione un'inversione dei punti all'o.d.g. ed affrontare da subito il disegno di legge sui buoni scuola che la Giunta regionale e la maggioranza hanno richiamato in aula.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 247: "Costituzione Commissione d'inchiesta, ai sensi art. 19, lett. b) dello Statuto della Regione Piemonte relativamente alle consulenze affidate dalla Regione Piemonte e dai suoi Enti, Aziende e società collegate", presentata dai Consiglieri Brigandì, Rossi Oreste, e Dutto, e mozione n. 329 inerente a: "Consulenze miliardarie nella sanità piemontese: istituzione Commissione d'inchiesta ai sensi dell'art. 19, lettera b), dello Statuto regionale relativamente alle consulenze affidate dalla Regione Piemonte e dai suoi Enti, Aziende e Società collegate"; presentazione ordine del giorno n. 350 inerente a: "Razionalizzazione sanitaria e consulenze assegnate dalle ASL e ASO" presentazione ordine del giorno del Consigliere Chiezzi in merito all'assenza del Presidente Ghigo; presentazione questioni sospensive richiesta inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, possiamo procedere con gli interventi dei Consiglieri Saitta e Manica.
Tutti i Consiglieri hanno la possibilità di intervenire, pur cercando di razionalizzare i tempi in modo da chiudere in mattinata questo punto all'o.d.g.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Intervengo per chiarimenti. Siccome il Consigliere Cattaneo ha posto una questione sull'ordine dei lavori, perché non ha formalmente preannunciato una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., voglio sapere se sulla questione il Presidente - sto parlando dal punto di vista procedurale - è intenzionato ad aprire un dibattito oppure no. Se è intenzionato ad aprire un dibattito noi naturalmente interverremo, se invece il Presidente non intende aprire un dibattito lo dica.



PRESIDENTE

Non intendo aprire il dibattito in merito, credo che la proposta possa essere utile a tutti i colleghi al fine di espletare, nei tempi che volete darvi, le opinioni e per giungere alla votazione sia sulla mozione che sull'ordine del giorno.
Ieri sera era iscritto a parlare il Consigliere Saitta.
Ha facoltà di intervenire.



SAITTA Antonino

Colleghi, intervengo tentando di inquadrare il tema delle consulenze perché mi pare che ieri sia sfuggito un po' il senso del dibattito che stiamo facendo. Credo che occorra partire dalla constatazione che una parte della maggioranza aveva deciso di istituire una Commissione d'indagine, non soltanto sulle consulenze sulla sanità, ma poi ha cambiato opinione.
La Lega ha preso l'iniziativa, ma ricordo anche le dichiarazioni favorevoli di una parte di Alleanza Nazionale, mi pare del Capogruppo.
Ricordo anche le dichiarazioni favorevoli, anzi, per la verità molto entusiaste, di alcuni colleghi di Forza Italia, come i Consiglieri Marengo e Costa, che lo hanno pubblicizzato, non soltanto in quest'aula ritenendolo un fatto importante. La maggioranza ha deciso di bocciare, in sostanza, la sua proposta. Ha deciso che non è opportuno istituire, dopo aver sostenuto ciò, una Commissione d'indagine.
Il Capogruppo di Alleanza Nazionale, anche la collega D'Onofrio, hanno svolto ieri un intervento che definirei - e chiedo scusa - più giuridico formale che politico. Nel senso che hanno ritenuto che le consulenze sono possibili, ma il problema non era questo: il problema era politico.



(Voci in aula)



SAITTA Antonino

Chiedo scusa. Il problema, ripeto, era politico, cioè se l'entità di queste consulenze - poi interverrò anche sulla sanità - è tale da poter essere supportata dal nostro bilancio.
Veniamo ora alle consulenze sulla sanità. Anch'io, come hanno fatto altri colleghi, ritengo che l'Assessore D'Ambrosio ci abbia offerto un'ottima base di discussione. Inoltre, considero positivo che sia stato l'Assessore a procedere ad una sorta di censimento, su tutte le consulenze perché lui stesso si era reso conto - e la dimostrazione sta nella circolare - che non sempre le consulenze sono "corrette". Nel senso che avendo emesso una circolare nella quale bisogna verificare se sono parenti o persone in quiescenza, vuol dire che aveva qualche dubbio.
Quindi, l'Assessore ci aveva fornito questo censimento. Il problema è il seguente: il lavoro svolto dall'Assessore è un lavoro che dobbiamo tenere in archivio o è un lavoro sul quale poter lavorare? Non mi pare che la sua relazione, Assessore, sia una relazione che si conclude dicendo che va tutto bene. C'è un'interpretazione, in termini generali, sul fatto che alcune consulenze erano utili, ma poi lascia aperto il problema.



(Brusìo in aula)



SAITTA Antonino

Chiedo un po' di silenzio, se la maggioranza vuole fare una riunione possiamo sospendere.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere posto in aula. Qualora il dibattito non interessasse, possono abbassare il tono per permettere ai colleghi di svolgere l'intervento?



SAITTA Antonino

Non ho la pretesa di essere ascoltato, ma credo di dire qualcosa che può essere utile per i colleghi che si sono lasciati imporre dal Presidente Ghigo di non costituire la Commissione d'inchiesta, perché si tratta di questo. Mentre la maggioranza era d'accordo a costituire una Commissione d'inchiesta, il Presidente Ghigo annunciava, contemporaneamente, che non si sarebbe costituita alcuna Commissione d'inchiesta. Volevo evidenziare il rischio di questa marcia indietro che i colleghi della maggioranza hanno compiuto. Le consulenze - l'Assessore D'Ambrosio lo sa perfettamente essendo Consigliere della passata legislatura - erano un tema che ci eravamo tutti posto. Lo stesso Assessore sapeva che qualcosa non funzionava nelle consulenze: ricordo il dibattito - penso lo ricordi il collega Gallarini come altri colleghi della passata legislatura - sull'ARES. Quando si decise di costituire l'ARES era il 1997; partimmo tutti dalla constatazione che bisognava costituire un organismo di altissimo livello di specializzazione, per evitare che la Regione Piemonte ricorresse a consulenze sulla sanità.
Ricordo quanto diceva la relazione di presentazione della Giunta: "...del resto la necessità di un supporto tecnico è dimostrata dal numero dei consulenti esterni, cui tutti gli Assessori alla sanità, di qualsiasi appartenenze politica, hanno fatto ricorso negli anni passati, fino ad oggi. Lo stesso meccanismo, dovrà scattare sul versante delle Aziende sanitarie che, avvalendosi dell'Agenzia, potranno razionalizzare le numerose consulenze che periodicamente vengono attivate".
Si era detto che l'ARES era lo strumento per razionalizzare le consulenze: era questo l'obiettivo.
Allora feci le seguenti osservazioni: siamo certi che poi le ASL non ricorreranno a consulenze? Siamo certi che la Giunta non ricorrerà a consulenze? Siamo certi che non aggiungiamo consulenze a consulenze? L'Assessore, ma soprattutto il Presidente Ghigo, si impegnò dicendo che non sarebbero più ricorsi a consulenze poiché si sarebbe costituito un organismo, spendendo 4 miliardi (pare che quest'anno saranno 3 miliardi).
Il risultato - come avevo anticipato - è che le consulenze sono aumentate.
In più, c'è il costo dell'ARES che è di 3 miliardi all'anno e negli anni passati è stato di più. Non soltanto l'Assessore ricorre alle consulenze per alcune competenze, ma anche il Presidente Ghigo, autonomamente, ricorre a consulenze sulla sanità. Sono cresciute enormemente e l'obiettivo dell'ARES è fallito. Vorrei che tenessimo conto di questo, non perch mancano le competenze, ma perché non è stato utile come strumento di razionalizzazione delle consulenze.
Ricordo che nel 1999 erano 40 miliardi; siamo arrivati a 72 miliardi chissà dove arriveremo nel 2001 (siamo già arrivati a circa 39 miliardi, ed è l'indagine del primo trimestre, anche se gran parte di queste sono consulenze sanitarie).
Relativamente alle consulenze sanitarie. E' mancata, anche su questo versante, una reale capacità di governo del settore. Oggi mi sono comportato un po' come il Presidente Ghigo, il quale non parla all'aula perché lo considera inutile, ma ai giornali, quindi ho voluto anticipare ai giornali quello che fra un po' dirò.
In questi anni, la Regione Piemonte è stata messa in guardia dai Collegi sindacali delle ASL che alcune consulenze erano eccessive, che non erano giustificate, soprattutto quelle miliardarie (penso ad una consulenza del S. Giovanni Battista contenuta in elenco, una consulenza di tipo amministrativo che è di circa 4 miliardi e mezzo: 1 miliardo e mezzo all'anno). Il Collegio sindacale aveva avvisato il Direttore e la Regione Piemonte: si invita il Direttore generale ad affidare al personale interno le competenze che esistono all'interno della struttura. La struttura annovera tutte le professionalità, pertanto ritiene che alcune consulenze debbano essere limitate nel tempo, al limite per formare il personale, ma non possono essere pluriennali.
Quella di cui parlavo prima è solo una delle consulenze, ma per il S.
Giovanni Battista ne ho trovate altre. Il Collegio sindacale ha sempre detto "no", "sono tante", "valutate i costi e i benefici", "valutate se il personale può farlo". E' stato ricordato anche ieri da alcuni Consiglieri che le consulenze si possono fare quando il personale non esiste all'interno della struttura, ma questo non sempre è avvenuto. Il personale che avrebbe potuto svolgere quelle funzioni c'era, lo ha detto il Collegio dei revisori e non un Consigliere di opposizione.
C'è un altro problema. Come è possibile dare 150 miliardi in tre anni di consulenze per incarico diretto? Come è possibile dare consulenze per 4 miliardi e mezzo ad una ditta, senza neppure fare una gara privata? A quali meccanismi si è fatto ricorso? Le conoscenze? Le amicizie? Le segnalazioni come è stato fatto per il "Global Service" in Regione perché era stato segnalato a qualche componente della maggioranza che bisognava dare l'appalto ad una certa ditta di Pinerolo per fare il capitolato? Sono questi i criteri della trasparenza a cui deve attenersi una Pubblica Amministrazione che gestisce non i soldi degli Assessori, ma quelli dei cittadini? Su questo c'è da indagare, verificare che cosa hanno fatto i Direttori, in relazione alle osservazioni del Collegio sindacale. Bisogna mettere in moto un'attenzione intorno a questi temi. Fino a quando non ci sarà attenzione, Assessore e Presidente Ghigo (la persona che accuso direttamente per questa responsabilità), finché non ci sarà questa attenzione precisa sui Direttori, si continuerà con la finanza allegra di questi anni.
Il problema non riguarda soltanto la sanità. Alla fine, il rapporto tra costo della sanità - 10.000 miliardi - e costo delle consulenze è dell'1,6%. Sapete qual è il rapporto tra le spese della Regione e le consulenze date dalla Regione Piemonte? E' del 10% circa all'anno. La Regione Piemonte con 3.500 dipendenti e con 40 Direttori regionali, che dovevano essere i grandi "manager", è ricorsa a consulenze esterne. Quando si chiede consulenze su tutto, è per vedere l'intero campo. Oltre alle consulenze sanitarie dove abbiamo elementi utili, su tutto il resto non si sa nulla. Sappiamo che sono state date consulenze soltanto per soddisfare alcune clientele (mi assumo piena responsabilità di quello che dico). Non c'è altra giustificazione. Il personale interno era nelle condizioni e aveva gli elementi e la professionalità per svolgere le stesse funzioni: è stata umiliata la struttura interna della Regione Piemonte.
Il Presidente Ghigo non si assume mai le responsabilità. Ad esempio, di fronte alla vicenda dell'Islam dice: "Sono un Consigliere regionale".
Quando invece si possono ottenere dei risultati dice: "Sono il Presidente della Regione Piemonte".
Per quale motivo l'ineffabile Presidente Ghigo dice "no", e ha detto "no" subito, alla proposta della maggioranza? Che paura ha il Presidente Ghigo di fronte ad un'inchiesta amministrativa sulle consulenze? Il Presidente Ghigo non può illudersi che sia sufficiente un voto politico, un "no" ad una Commissione d'inchiesta perché il problema sia risolto.
Le questioni torneranno tutte, saranno dimostrate puntualmente, ma non c'è soltanto un problema di consulenze.
Ringrazio l'Assessore per il lavoro che ha compiuto, utile perché è una base sulla quale una Commissione d'inchiesta potrebbe continuare a svolgere un lavoro interessante, ma l'obiettivo è una situazione di difficoltà, di tagli alla sanità, di tagli complessivi: non possiamo continuare così!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Quando ieri, nel corso del dibattito, abbiamo chiesto se il Presidente Ghigo potesse essere presente e magari intervenire, in una fase preliminare, per completare il discorso dell'Assessore D'Ambrosio sulle consulenze relative al comparto sanitario rispetto alle consulenze che riguardano l'intera Giunta, il Presidente ci ha detto di non avere compreso, di non essere preparato su questo punto. Il Presidente ci ha detto che avrebbe rimandato ad altra seduta quel confronto, ma che comunque, avrebbe seguito attentamente il dibattito e avrebbe tratto le conclusioni, come capo della maggioranza e della Giunta, dall'insieme del dibattito che si sarebbe svolto in aula. Sono preoccupata della difficoltà che il Presidente avrà, qualora arrivi a trarre delle conclusioni, perch parte significativa di questo dibattito il Presidente non l'ha sentita. Ho elementi di preoccupazione sulla sua possibilità, nonostante le sue grandi capacità amministrative e dialettiche, di poter trarre delle conclusioni in una condizione quale quella in cui ci troviamo. Dal punto di vista amministrativo, non ritengo sia un atteggiamento complessivamente rispettoso nei confronti dell'aula e della dimensione che un dibattito sulle consulenze dovrebbe avere. Si può anche non partecipare a questo dibattito perché il Presidente, non in quanto tema su cui riflettere dal punto di vista dell'intervento, della razionalizzazione e del controllo, ma come tema che creava un problema all'interno della maggioranza ed un eventuale conflitto perché un Gruppo della stessa aveva presentato una deliberazione che richiedeva una Commissione d'inchiesta, ritiene di non dover più affrontare quel problema perché il suo interesse al merito è scarso: ha risolto il problema politico nel Seminario di Oropa promettendo alla Lega degli Assessorati nel momento in cui verrà cambiato il Regolamento di quest'aula ottenendo, così, il ritiro. Questo è il merito della questione, il merito della sua attenzione e le ragioni della sua assenza.
Qualora non siano queste le motivazioni e ci sia, da parte mia un'errata interpretazione, il Presidente non dovrebbe far altro che venire in aula a concludere il dibattito dicendo, invece, che le ragioni sono altre. Questa è una prima questione oggettiva, reale e che denota il livello di attenzione rispetto a problemi molto gravi.
La seconda questione, altrettanto grave, riguarda il fatto che siamo in presenza di un dibattito sulle consulenze che ci ha portati a richiedere una Commissione d'inchiesta, così come aveva chiesto in un primo tempo la Lega - allora, ritengo con un atto opportuno - perché c'è una protervia dell'opposizione che avrebbe inventato prima un deficit sanitario - che poi era assolutamente reale - e, ora, ha inventato un caso di consulenze sanitarie e quant'altro nella Regione Piemonte.
No, noi abbiamo fatto il nostro dovere traendo le conseguenze e portando alle estreme conseguenze le dichiarazioni e gli atti dell'Assessore regionale alla sanità. Lo stesso Assessore ha dichiarato a noi e a tutti i giornali del Piemonte, non solo alle testate principali, ma fino all'ultimo giornale locale, che in Piemonte c'erano 80 miliardi di consulenze ingiustificate, fatte dai Direttori delle ASL e delle ASO, e 50 miliardi - sconvolgenti! - di spese telefoniche. Inoltre, che si dovevano riconvertire tutte queste cifre sulla spesa sanitaria e sull'erogazione di servizio e non su questi impropri interventi che deviavano l'attenzione dal rafforzamento dei servizi, dalla diminuzione dei tempi di attesa e delle code, e li spostavano su interventi impropri. Noi ricordiamo tutti i titoloni dei giornali.
Bene, noi l'Assessore D'Ambrosio lo abbiamo preso in parola allora presentando immediatamente un'interrogazione. Lo prendiamo in parola adesso, tanto più dopo la presentazione da parte sua di una relazione che sostanzialmente, ci conferma che sull'anno 2000 ci sono circa 72 miliardi come cifra complessiva per le consulenze. Queste consulenze sono differenziate in alcune voci: ci sono quelle relative alla parte sanitaria che riguardano l'acquisizione di personale, altrimenti non disponibile, in varie forme per la prestazione di servizi - penso, ad esempio, alla cronica carenza degli anestesisti. Poi, ci sono consistenti consulenze che riguardano la parte tecnico-amministrativa, che attengono a diversi aspetti: ai nuovi compiti di pubblicizzazione che le Aziende debbono avere nei confronti del cittadino, ai servizi dell'URP, alle classiche consulenze che sostituiscono gli uffici tecnici di Ospedali e di Aziende con consulenze a tecnici esterni. Quindi, l'impossibilità delle Aziende a far fronte a nuovi compiti o a perpetuare e a cronicizzare situazioni di antiche carenze o addirittura di doppioni.
E' talmente evidente che, in data 15 luglio 2001, l'Assessorato si è sentito in dovere di inviare una nota tecnica a tutte le Aziende con una serie di chiarimenti e una griglia di regole in ordine al conferimento di incarichi professionali e di consulenza.
Bene, Assessore, lei dice che queste esistono, che ci sono, che sono certificate, che, al di là dei tentativi di giustificazione, rappresentano un problema che deve essere risolto da due versanti.
A questo punto, vogliamo capire quale proposta fate all'aula, perch questo dibattito si poteva esaurire in mezz'ora nella seduta di ieri attraverso la votazione di una Commissione d'inchiesta. Si sarebbe trattato di un momento di controllo e non avremmo avuto più niente da dirci fino al momento in cui avremmo esaminato insieme, prima in Commissione e poi in aula, gli esiti consegnati dalla Commissione.
Invece, la Commissione d'inchiesta sparisce con una repentina sparizione della deliberazione sostituita con un genericissimo e tacitiano ordine del giorno, che recita: "Relazioniamo ogni sei mesi in IV Commissione", nel senso che prendiamo atto delle consulenze pagate a pie' di lista. Ne prendiamo atto ogni sei mesi invece di prenderne atto ogni anno. Probabilmente, la cifra sarà dimezzata, ma non si tratta di un elemento di controllo e di intervento per la razionalizzazione.
Ci avete detto che il controllo non si fa, non lo vogliamo fare abbiamo agitato un problema che, a questo punto, non esiste più o che noi neghiamo, e questa è una prima questione.
In ordine alla razionalizzazione di queste consulenze, che proposte ci avete fatto? Voglio capirlo.
La proposta che ci avete fatto è che avete un mare di consulenze sanitarie perché non reperite una serie di figure, dagli anestesisti a quant'altro, perché il personale e alcune figure non ci sono.
Voi sapete quale misura avete assunto l'altro giorno davanti ai Direttori generali e con l'autorevole voce del Presidente della Giunta? Avete detto che qui c'è il blocco delle assunzioni del personale sanitario e medico fino a gennaio.
Ci state dicendo che la Commissione d'inchiesta non la fate, che avete un mare di consulenze per quanto riguarda il personale sanitario, ma proprio per quella ragione, fate il blocco delle assunzioni del personale sanitario onde aumentare le consulenze.
Consigliere Dutto, questo resoconto, visto che non istituite la Commissione d'inchiesta, invece di darcelo fra sei mesi in Commissione datecelo fra due mesi, perché io dico che quelle consulenze saranno aumentate, ma non per protervia dell'opposizione, bensì per effetto delle efficacissime misure sanitarie messe in atto dal Presidente della Giunta e dall'Assessore regionale alla sanità. Come saranno poi quell'altra parte delle consulenze che riguardano la parte tecnica ed amministrativa.
Ho osservato i dati. Assessore D'Ambrosio, lei ha assunto, insieme al Presidente della Giunta - poiché non ho sentito sue parole di dissenso ritengo in perfetta concordia, quale quella che caratterizza i vostri rapporti ormai da lungo tempo - una misura sul Patto di buon governo che taglia a tutti in modo uguale: ai ricchi, ai poveri, a chi ha risparmiato a chi ha sprecato. Sa cosa è scritto nel prospetto riassuntivo che lei ci dà? E' scritto che le Molinette hanno 8 miliardi di consulenze, che l'ASL 1 e l'ASL 5 hanno 7 miliardi di consulenze quando la media delle consulenze di tutte le Aziende sanitario-ospedaliere, cioè le ASO del resto del Piemonte e le ASL, si aggira al massimo intorno a cifre di 2 miliardi.
Cosa vuol dire questo? E' la stessa cosa di quelle assunzioni avvenute tra luglio ed agosto da parte di alcune Aziende, che erano nell'ordine di 600, e voi non avevate controllato? Erano state fatte nelle ASL e nelle ASO di cui sto parlando?



PRESIDENTE

Consigliera Manica, la invito a concludere l'intervento.



MANICA Giuliana

Sto concludendo l'intervento. Utilizzo uno dei quattro minuti che il Consigliere Galasso opportunamente ieri ha risparmiato: lo ringrazio della cortesia qualora me ne conceda uno.
Sono le stesse? Lì sono state fatte 600 assunzioni; finite le assunzioni degli amici degli amici dei potenti della sanità, abbiamo chiuso le assunzioni per gli altri? Bene, non servirebbe solo una Commissione d'inchiesta, Assessore D'Ambrosio. Stante il livello del vostro deficit sanitario, voi oggi ne dovevate proporre due.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Di Benedetto.
DI BENEDETTO Alessandro Il Presidente non risponde e non dà spiegazioni; tra l'altro, continua ad essere assente e noi continuiamo a parlare non dico al muro, ma ad una poltrona vuota, che, continuamente, non ci dà delle risposte. Però, si preoccupa, perché è una persona che ha imparato il mestiere dopo sei anni che fa il Presidente della Regione Piemonte, e ci fa sapere, magari attraverso i giornali, che nella futura Giunta, che verrà allargata con il nuovo Statuto, farà spazio ad una delle forze che fanno parte della maggioranza, che è la Lega, che pone il problema sulla Commissione d'inchiesta relativa al "buco" della sanità.
A questo punto - il Presidente non appare come la Madonna, ma quando appare sui giornali fa i miracoli - improvvisamente la Lega non presenta più la richiesta della Commissione d'inchiesta, motivandola dicendo: "Sì va bene; ci è arrivata la relazione dell'Assessore, ci basta e si pu proseguire".
Lasciamo perdere gli attacchi continui alla "Roma ladrona" sui buchi dei bilanci dello Stato; poco importa che la stessa cosa magari succeda in una Regione dove la stessa Lega si appresta ad entrare nel governo e magari si scopre che quei buchi non interessano più per un posto o per una poltrona di Assessore.
Però il Presidente Ghigo continua a non rispondere sulle inutili consulenze che spesso sono dei doppioni, come viene riportato da interviste allo stesso Assessore D'Ambrosio. Per esempio, su la Repubblica del 23 luglio si cita il caso di un anestesista, dipendente di un ospedale, che va in un altro ospedale e l'Assessore se ne accorge solo adesso (ma questa è solo la punta di quella che è la situazione); che i 50 miliardi le sembrano troppi, peccato che è stato aumentato quasi del 34% il buco rispetto al 1999; che i consulenti svolgono una prestazione che potrebbe invece essere affidata ai dipendenti interni. Dalla relazione non vediamo - probabilmente l'Assessore ci farà sapere, durante il dibattito, qual è l'intenzione della Giunta (tra l'altro, come il Presidente Ghigo, anche lui è assente) - se hanno...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Invito i colleghi Consiglieri a prendere posto in aula e ad abbassare il tono di voce.
Prego, prosegua, Consigliere Di Benedetto.
DI BENEDETTO Alessandro Non sappiamo - probabilmente lo dirà dopo, almeno spero che l'Assessore D'Ambrosio su questo possa dare una risposta - se nella relazione che ci ha trasmesso ha individuato le professionalità, le competenze e le esperienze che esistono all'interno degli ospedali per andare a sostituire quei doppioni di consulenze che lui stesso dichiara sugli organi di stampa.
Il miracolo è stato compiuto, come dicevo, ma il Presidente non risponde e continua a non essere presente.
Non risponde nemmeno alle questioni che ha sottolineato l'amico e collega Saitta poco fa; non risponde nemmeno ai Revisori dei conti, che sono stati messi lì appunto per controllare e garantire la trasparenza.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Chi non risponde? Chi è il soggetto? DI BENEDETTO Alessandro Sto parlando del Presidente Ghigo. Dicevo che non risponde nemmeno a quei Revisori che sono messi lì per controllare la trasparenza e la legalità degli atti.
Come ricordava il Consigliere Saitta, si vanno a fare consulenze per centinaia di miliardi e non si pensa nemmeno che tutti questi affidamenti vengono fatti a trattativa privata, per cui scopriamo anche parenti di Assessori. Forse qualcuno potrebbe arrivare a dichiarare che un domani potrebbero essere assunte, dai consulenti nominati dalla Giunta, le mogli di quegli Assessori che hanno nominato quegli stessi consulenti. Insomma la situazione è delicata e drammatica anche dal punto di vista dei conti.
Però le risposte continuano a non esserci.
Il Presidente continua ad essere assente, come su molte altre questioni: ad esempio, su RTP, in cui c'è un buco e si continua a non dare delle risposte; sull'ARES che nasce con un obiettivo e poi si trasforma per il solito traguardo, che è quello di accontentare le famiglie, gli amici e i conoscenti. Insomma, credo che ce ne sia quanto basta affinché, come minoranza, si continui, su questo ed altri problemi che ancora si presenteranno, a fare opposizione, a portare il resoconto agli elettori che vi hanno votato e che hanno avuto tanta fiducia, ma che non si stanno accorgendo e non si sono accorti che state portando il Piemonte in un disastro non solo economico, ma anche politico, perché una politica di questa natura è senza prospettive.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa Enrico.



COSTA Enrico

Al di là di quelli che saranno gli approdi, in termini di provvedimenti approvati, è sicuramente un dibattito interessante. Ancora più interessanti sono state le comunicazioni dell'Assessore D'Ambrosio, che sono iniziate d'ufficio, possiamo dire, perché l'Assessore alla sanità non è stato sollecitato da un'iniziativa consiliare. L'Assessore, valutando nell'ambito del suo Assessorato quelle che erano delle discrasie a livello numerico, si è accorto che c'era qualcosa che probabilmente stonava e ha giustamente nell'ambito di quella che è la sua attività ispettiva, pensato di andare a veder chiaro. Ha fatto questo lavoro e non soltanto ci ha portato dei dati divisi per settore, ma ci ha portato dei dati assolutamente specifici. In sostanza, oggi conosciamo, in modo chiaro ed evidente, i soggetti a livello specifico ai quali sono state conferite le consulenze, sappiamo quanto hanno avuto per queste consulenze e possiamo chiaramente andare a confrontare queste valutazioni tra ASL e ASL, tra zona e zona, tra provincia e provincia. Possiamo, in pratica, avere un'idea della situazione.
Devo dire che però il dato è piuttosto preoccupante, perché nel giro di un anno, cioè dal momento in cui nella Commissione consiliare sono emersi i problemi relativi agli anestesisti o ai radiologi, che lavoravano a gettone e guadagnavano dieci volte di più rispetto ai loro colleghi integrati in pianta organica, a questo problema si è data soltanto parziale soluzione.
Chiaramente anche il blocco delle assunzioni, che è un provvedimento giusto nell'ottica del contenimento della spesa, crea dei problemi per quello che atterrà poi alle future consulenze. Ovviamente, se si bloccheranno le assunzioni, potrà essere patologico un aumento delle consulenze, o comunque una difficoltà nel contenerle.
Probabilmente, non si costituirà la Commissione d'inchiesta. Ma a fronte della Commissione d'inchiesta, dobbiamo vedere se ciò che è previsto in un ordine del giorno, proposto dai Capigruppo della maggioranza, può, in un certo senso, surrogare la Commissione d'inchiesta. Dal mio punto di vista, non si è negato soltanto il fatto di ottenere questa Commissione. Io ero uno dei firmatari, quindi ero uno di coloro che volevano fare chiarezza su questo aspetto.
In un certo senso, si è dato mandato alla IV Commissione di fare il monitoraggio, di svolgere la sua indagine. Però, nell'ambito della IV Commissione - è una proposta che formulo e che verrà poi valutata dal Presidente della IV Commissione - si potrà costituire anche un gruppo di lavoro che faccia questa valutazione.
In sostanza, le ragioni e le finalità che avevano ispirato la richiesta di una Commissione d'inchiesta potranno comunque essere surrogate dal lavoro in IV Commissione, così come, in I Commissione, si potrà fare lo stesso per quanto riguarda le consulenze di tutti gli Assessorati, perch anch'io leggo i Bollettini Ufficiali e mi rendo conto che tante volte possono esserci dei dubbi che comunque andrebbero chiariti dagli Assessori di riferimento in merito ai modi e alle ragioni che hanno ispirato il conferimento di incarichi di consulenza.
Sicuramente, c'è uno strumento molto più efficace dell'indagine e della valutazione consiliare: il ricorso legittimo, al quale tutti possono fare fronte, la Corte dei Conti, che è molto severa in questo settore, non dimentichiamolo. La Corte dei Conti valuterà, ed è in grado di farlo, se effettivamente sussistono i presupposti del conferimento dell'incarico di consulenza, cioè se nell'ambito dell'organico di una determinata struttura mancano quelle figure che siano in grado di far fronte.
Mi rendo conto che, andando a vedere e a confrontare i bilanci delle singole ASL, sotto il termine "consulenze" ci sono delle notevoli discrasie, e mi chiedo il motivo.
Mi chiedo il motivo, ad esempio, per cui in determinate ASL o in determinate Aziende sanitarie le consulenze vengono conferite ed attribuite in ordine a parecchi miliardi, e in altre siano più parsimoniose.
Le ragioni sono due: o quelle più parsimoniose hanno una pianta organica capace di far fronte a tutte le situazioni, oppure i Direttori generali in alcuni casi sono più sobri, mentre in altri sono un po' più "larghi di maniche".
Secondo me, se questi Direttori generali, nell'ambito della IV Commissione e del gruppo di lavoro che nasce, verranno giudicati come un po' troppo parsimoniosi, nei loro confronti andranno presi, Assessore, dei provvedimenti.
Noi ci aspettiamo dei provvedimenti all'esito di questa analisi fatta in Commissione, perché mi rendo conto che ci sono situazioni in cui Direttori generali ritengono necessaria l'istituzione di figure - ad esempio, il portavoce - che non sono necessarie.
Mi chiedo se si tratta di una scelta politica che deve essere comunque individuata nell'ambito dell'Assessorato. Inoltre, richiedo un impegno supplementare per il problema degli anestesisti e dei radiologi. L'avevo sollevato un anno fa e qualche passo è stato compiuto, però oggi vediamo i risultati.
Infine, mi chiedo un'altra cosa, spostando un po' l'asse del discorso alle consulenze degli Assessorati. C'è un modo per valutare tutti questi consulenti: andiamo a recuperare in I Commissione quelli che sono gli atti che hanno prodotto, perché, alla luce delle loro produzioni, possiamo vedere se è stato scelto prima il consulente e poi inventata la funzione oppure se prima si è ravvisata la necessità e solo successivamente è stato individuato il consulente.
Ritengo che occorra essere molto rigidi e fermi, però queste situazioni non vanno strumentalizzate politicamente.
La IV Commissione, da un lato, e la I Commissione, dall'altro, saranno sufficienti, e in questo c'è stato un dialogo in maggioranza. Siamo arrivati a questo risultato perché c'è stata una mediazione in maggioranza da parte di coloro che volevano la Commissione d'indagine e coloro che invece, volevano un po' di meno. C'è stata una mediazione e si è arrivati ad un risultato, non nascondiamocelo.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



COSTA Enrico

Sento il Consigliere Saitta che dice che siamo ritornati sui nostri passi. Non siamo ritornati sui nostri passi, perché probabilmente, se non ci fossero state delle forze politiche e dei Consiglieri che puntavano ad ottenere un determinato risultato, forse neanche il risultato al quale approderemo al termine di questa seduta sarebbe stato raggiunto.



PRESIDENTE

Comunico all'aula che sono pervenuti due emendamenti alla mozione.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro e Placido: sono aggiunte le seguenti parole: "Inoltre, il Consiglio regionale esprime la propria preoccupazione per la divisione che si è prodotta negli organi di Finpiemonte in seguito all'adozione di evidenti criteri di lottizzazione partitica per le nomine in numerose società partecipate".
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: prima delle parole "assumere l'impegno", aggiungere le parole "richiamato il dovere di evitare spreco di denaro pubblico".
Il Consigliere Chiezzi ha inoltre presentato un ordine del giorno.



(Il Consigliere Riggio chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Riggio, lei non ha facoltà di intervenire, in quanto è già intervenuto sia sull'ordine dei lavori, sia nel dibattito generale.
RIGGIO Angelino (fuori microfono) Chiedo la parola per chiarimenti.



PRESIDENTE

Prego, ha la parola.



RIGGIO Angelino

Siccome si suppone che l'Assessore alla sanità farà una replica - come è nel suo stile ed abitudine - chiedo all'Assessore che ci dia un'interpretazione di queste anomalie, che sicuramente avranno notato tutti i colleghi.
La prima anomalia è la seguente: come si spiega il fatto che in Aziende sanitarie delle medesime dimensioni, in ambito metropolitano abbiamo l'ASL 5 con 8 miliardi di consulenze e l'ASL 8 con solo 500 milioni? E, in ambito cittadino, l'ASL 1 con 7 miliardi e 200 milioni e l'ASL 4 con 726 milioni? Inoltre, per quanto riguarda le ASO, il S. Giovanni Battista ha 8 miliardi e 100 milioni di consulenze e il Sant'Anna ha solo un miliardo e mezzo? Questo è il primo chiarimento che volevo chiedere.
Il secondo chiarimento è il seguente: come interpreta l'Assessore il fatto che molte consulenze hanno carattere continuativo, mentre nella nota predisposta dal suo Assessorato si diceva che la caratteristica fondamentale delle consulenze è l'occasionalità? Terzo chiarimento: l'Assessore mi spiega il fatto che, mentre l'incremento medio per ogni Azienda sanitaria oscilla tra 0,4 miliardi e 1,6 miliardi, per la 1 è stato, tra il 1999 e il 2000, di 5,1 miliardi e per le Molinette di 4 miliardi? Ultimo chiarimento: qual è l'atteggiamento dell'Assessorato rispetto al fatto che, per quanto riguarda molte Aziende, non è stata fornita un'evidenza documentale della valutazione degli esiti dell'attività di consulenza in modo sistematico?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Volevo un chiarimento su una questione e lo hanno già ricordato alcuni Consiglieri nel loro intervento.
Ieri il Presidente del Consiglio regionale che presiedeva aveva garantito che il Presidente della Regione avrebbe concluso questo dibattito.
Ci siamo lasciati ieri con questo impegno. Il Presidente Ghigo ha parlato per un secondo, dicendo che non era preparato per intervenire sugli altri temi e che sarebbe intervenuto concludendo questa discussione.
Era un impegno che era stato assunto in questa sede e vorrei sapere se questo impegno viene confermato o meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Il Presidente Ghigo - e il risultato stenografico lo potrà dimostrare non ha preso impegno alla fine dei lavori, ma ha assunto l'impegno a relazionare in aula in un altro momento, che è altra cosa. Ripeto: c'è il resoconto stenografico. Se ho sbagliato, chiedo scusa; se ha sbagliato il Consigliere Marcenaro...



PRESIDENTE

Va bene, allora, la proposta del collega Cattaneo: vediamo a verbale quanto è stato dichiarato ieri.
Nel frattempo, ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Sono assolutamente d'accordo - siccome penso di ricordare bene, è avvenuto solo ieri - a verificare nel resoconto stenografico l'intervento del Presidente Ghigo. Su quel punto chiedo anche lo stenografico dell'intervento del Presidente Cota, che ha annunciato, insieme al Presidente Ghigo, un intervento del Presidente Ghigo non a metà o all'inizio, ma alla fine del dibattito. Quindi, sarebbe importante avere entrambi gli stenografici poiché si tratta del Presidente della Giunta e del Presidente dell'assemblea, che autorevolmente presiede i nostri lavori e determina la calendarizzazione degli interventi anche per il Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Sulla richiesta dei colleghi Marcenaro e Manica, ritengo non ci sia problema e forse non è neppure necessario ricorrere all'esame dello stenografico. Semplicemente, invertiamo l'ordine dei lavori e passiamo alla discussione del punto successivo all'o.d.g.; quando avremo esaurito questo il Presidente Ghigo verrà e relazionerà sul punto. E' un giorno e mezzo che discutiamo di questo argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non capisco perché la maggioranza non vuole lavorare. Due interventi dicono: "No, non lavoriamo, passiamo ad altro". E' ora di finirla: concludiamo la discussione sulle consulenze. Però, per concludere bisogna andare avanti, per concludere occorre la presenza del Presidente Ghigo.
Allora, il fatto che il Presidente Ghigo - lo sappiano tutti i piemontesi - non frequenta quest'aula e, quando la frequenta, fa altro, è una questione che a questo punto va segnalata, perché dalle presenze del Presidente Ghigo si vede che di quest'aula non tiene conto, è sempre assente. Lo sanno i cittadini piemontesi che l'aula è affaticata da questa assenza del Presidente Ghigo?



PRESIDENTE

Consigliere, lei l'ha segnalato con un ordine del giorno che è collegato al dibattito. Lo illustrerà, se lo desidera...



CHIEZZI Giuseppe

Questo è il momento, secondo me. Scusi, collega Manica, se magari mi pongo con un tono un po' diverso, ma dato che al momento io non spero che il Presidente Ghigo si degni di venire, perché non l'ha fatto in quest'ultimo anno, ho rinunciato alla speranza e ho presentato un ordine del giorno che deplora questo suo comportamento. Quindi, la subordinata è: se Ghigo non si presenta e se la maggioranza evidentemente dice che questo non conta nulla, almeno concludiamo il lavoro sulle consulenze miliardarie! Almeno quello! Però c'è ancora questo ordine del giorno che potrebbe sbloccare la situazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Il collega Chiezzi ha fatto riferimento ad un ordine del giorno che non vedo. Qual è? Qui ho due emendamenti...



PRESIDENTE

Consigliere Galasso, stiamo distribuendo sia l'emendamento aggiuntivo Marcenaro ed altri, sia l'emendamento aggiuntivo Chiezzi, sia l'ordine del giorno che il collega Chiezzi ha testé presentato ed annunciato.
Il Consigliere Marcenaro intende illustrare l'emendamento aggiuntivo alla mozione, e così il Consigliere Chiezzi, o passiamo alla relazione dell'Assessore? La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Lo illustro se lo decidete...



PRESIDENTE

La invito ad illustrarlo ora, così abbiamo la completezza degli interventi rispetto alla materia.
Prego, Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Il mio è un emendamento aggiuntivo, da collocare al termine della mozione n. 329, che recita: "Inoltre, il Consiglio regionale esprime la propria preoccupazione per la divisione che si è prodotta negli organi di Finpiemonte in seguito all'adozione di evidenti criteri di lottizzazione partitica per le nomine in numerose società partecipate".
Si tratta di una questione di cui ho parlato ieri nel corso del mio intervento. Come sapete, è una decisione, di un comportamento che ha sollevato reazioni importanti. In occasione di quella decisione, hanno abbandonato la sede decisionale di Finpiemonte non solo i Consiglieri indicati e votati per la minoranza dal Consiglio regionale, ma i rappresentanti delle Camere di Commercio del Piemonte e i rappresentanti della Cassa di Risparmio, che hanno inteso così protestare contro i criteri di scelta adottati che violavano, da un lato, una lunga prassi che cercava una valorizzazione delle competenze esterne ed interne agli staff e alle strutture tecniche di Finpiemonte per l'esercizio delle funzioni che questa società deve realizzare nelle società partecipate e, dall'altro, contro una scelta che si configurava come una scelta evidente di ritorno, nei rapporti tra le forze politiche e la cosa pubblica, a criteri che sono stati propri di passate esperienze.
Ripeto, è significativo il fatto che su questo punto siano venute delle posizioni così chiare da forze sulle quali mi pare difficile immaginare che possano muoversi sulla base di pregiudiziali di schieramento.
Come ho cercato di dire, solleviamo questa questione e la colleghiamo alla mozione che avevamo presentato sulla questione delle consulenze perché siamo di fronte ad un fenomeno che, nella sua gravità, presenta una dimensione unitaria e che si caratterizza come un serio e preoccupante degrado della qualità politica del governo regionale.
Mi pare questo - lo dicevo già ieri - un punto su cui il Consiglio farebbe bene ad esercitare la sua attenzione e sul quale credo che anche le forze più sensibili della maggioranza, quelle che non concepiscono la loro funzione semplicemente in ragione di una trattativa permanente intorno all'occupazione dello stato, potrebbero trovare un punto di convergenza.
Peraltro siamo qui - e anche questo mi pare significativo - nell'ambito semplicemente di riproporre un'idea classicamente liberale della divisione dei poteri, della distinzione tra funzioni di governo e funzioni proprie dell'amministrazione pubblica, cercando di riaffermare come criterio ispiratore di una politica di governo i principi di imparzialità dell'amministrazione, di valorizzazione delle competenze e quindi di scelte ispirate a questo tipo di logica. A me pare che queste scelte siano state ignorate, trascurate. Naturalmente, non vogliamo fare di tutta l'erba un fascio; ci sono situazioni diversificate, ma in questo caso specifico è successo qualcosa di serio. Vorrei ricordare che quando parliamo di Finpiemonte non parliamo di una società qualsiasi, ma della più importante società partecipata della Regione Piemonte, di un ente che costituisce uno dei principali strumenti per rendere operative le scelte di politica economica della Regione, un'esperienza che vive se riesce a stabilire un rapporto di fiducia con le altre istituzioni torinesi, con il mondo delle imprese, ecc.
Vorrei sottolineare che la rottura si è determinata in quella sede, con quella gravità e quella pubblicità. Credo sia la prima volta che, su una questione del genere, con quelle caratteristiche e quella pubblicità emerge una rottura del genere.
Per questo motivo, sollecito una discussione ed una riflessione e chiedo che il Consiglio regionale dia un'indicazione utile a segnare una strada nuova, nel momento in cui discuteremo l'insieme delle questioni riguardanti le consulenze e l'individuazione dei criteri e degli indirizzi di governo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione del suo emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Abbia pazienza, Presidente! Per non fare un minestrone, discutiamo prima l'emendamento del collega Marcenaro.



PRESIDENTE

Vuole intervenire lei sull'emendamento del collega Marcenaro?



CHIEZZI Giuseppe

Grazie. Presidente, voglio intervenire, ma mi riservo di chiedere la parola dopo aver sentito qualche commento - se ci sarà - da parte di altri colleghi di minoranza, ma soprattutto da parte di qualche collega di maggioranza che ci aiuti a capire se stiamo scrivendo cose condivise o meno.



PRESIDENTE

Rispetto all'emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro e Placido, ci sono interventi? Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Penso che questo emendamento sia significativo ed importante, per una ragione molto semplice. Mentre noi proponiamo un dibattito sulle consulenze, ci vengono forniti alcuni dati e ci viene promessa una relazione riguardante gli altri Assessorati, le consociate della Regione le controllate e le partecipate, in una fase ed in un momento successivo che non abbiamo capito quale sarà. Nel frattempo, mentre si mettono pietre sopra i coperchi di ogni tipo sull'argomento, constatiamo che all'interno di Finpiemonte avvengono fatti di cui anche i giornali hanno parlato ampiamente, con titoli significativi, come: "I privati contro la Regione per le nomine in Finpiemonte", "Sappiamo che c'è stato un ampio accaparramento da parte di alcuni partiti politici, segnatamente Forza Italia e Alleanza Nazionale, nell'occupazione di posti che tradizionalmente venivano destinati a persone competenti, personale e funzionari accaparramento che convoglia dalla ex collega Anna Benso, eletta alla Presidenza di Villa Gualino, al Sindaco di Chivasso, Andrea Fruttero di Alleanza Nazionale...", e segue un elenco infinito di sistemazioni e nomine di ex eletti nei Consigli regionali, ecc. E' anche avvenuto un piccolo incidente al Presidente Cota ed alla Lega, in ordine ad una nomina del senatore Preoni, che è costata la nomina del senatore stesso, con ordine del giorno di Brigandì e Rossi: avete pagato un prezzo veramente alto all'interno della maggioranza, ma avvengono anche cose di questo tipo.
Qui sono presenti forze politiche che hanno tuonato contro i vizi della Prima Repubblica, non solo la nostra, ma anche forze politiche che adesso fanno parte della maggioranza e che operano con metodi che farebbero impallidire la Prima Repubblica - mi attengo alla lettura dei resoconti giornalistici - quindi il problema esiste.
Vogliamo capire se c'è almeno la forza di inserire una frase assolutamente oggettiva quale quella che abbiamo scritto, che prende atto di quanto è avvenuto ed inserisce questo punto all'interno degli elementi di attenzione, inchiesta e controllo che chiediamo con l'ordine del giorno.
Alla luce di questi fatti, riteniamo importante anche per la maggioranza avere quella Commissione d'inchiesta che controlli tutte le nomine, anche quelle delle società partecipate. Avere quella Commissione d'inchiesta, con quelle caratteristiche, avere gli elementi di controllo rispetto ai propri atti di governo, è un fatto importante nelle democrazie perché allontana le tentazioni, allontana questi metodi assolutamente particolari con i quali si procede alle nomine, che riguardano non più le competenze, non più l'intervento su specifiche ed importanti questioni, ma la sistemazione dei posti all'interno della maggioranza in relazione a quanti sono stati rieletti, non più rieletti, non più ripresentati nelle fasi elettorali successive. Questo è un modo di abdicare a qualsiasi criterio di competenza, soprattutto in enti e strutture che hanno un livello di tecnicità e di intervento specifico particolare e significativo.
Ritengo che, anche alla luce di questi fatti, possa essere operato un vostro ripensamento e con questo spirito chiedo che venga accolto l'emendamento presentato.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Manica.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Intervengo collegandomi a quanto detto da chi mi ha preceduto. Ne approfitto, l'ho già fatto ieri, non so se sono gli stessi per salutare gli ospiti di questa mattina...



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Io sono educato, non dovrei essere l'unico. Penso che chi è venuto qui questa mattina, non sia venuto, come si diceva una volta, "tagliando" da scuola, ma sia stato invitato ed autorizzato. E' la mini marcia dei 40 mila, anche quella era autorizzata!



PRESIDENTE

La richiamo al tema, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Sono nel tema, Presidente. Io sono educato e saluto sempre l'educazione non è mai un eccesso. Questi ragazzi sono venuti pensando di ascoltare altro, ma ritengo che sia utile ed istruttivo che dei ragazzi degli studenti, dei giovani, che rappresentano le future generazioni ascoltino principalmente i Consiglieri di opposizione...
ANGELERI Antonello (fuori microfono) Lascia decidere a loro chi devono ascoltare!



(Applausi dalle tribune del pubblico)



PRESIDENTE

Non si può applaudire: prego il pubblico di rimanere in silenzio.
Grazie.
Consigliere Placido, si attenga al tema e, per cortesia, si rivolga all'aula. Grazie.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente, ma io mi sto attenendo assolutamente al tema in discussione. Se mi permette di argomentare, e mi scuso per il telefonino...



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Vedo un certo nervosismo quotidiano da parte del collega Angeleri: era nervoso ieri, è nervoso oggi...
(Ulteriori commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Infatti, l'ho detto ieri. Ma poiché io non mi innervosisco...



PRESIDENTE

Collega Placido, o si attiene al tema, o le devo togliere la parola: non ritengo pertinente il suo intervento.



PLACIDO Roberto

Mi attengo al tema.
Come dicevo, non riesco a capire - e chi è presente lo capirà - qual è il problema sulle consulenze. E' inutile che lo nascondiamo: l'imbarazzo di molti colleghi della maggioranza su questo argomento è evidente, è palpabile. Perché non fare la Commissione? Qual è il problema? E' evidente che - per quanto mi riguarda, ma non penso di essere l'unico - sarà opportuno approfondire la lettura del faldone relativo a tutte le consulenze e capire quali sono i problemi principali; tuttavia mi pare l'abbia ricordato il collega Saitta questa mattina - non bisognerà fermarsi alle consulenze della sanità: forse è opportuno allargare l'esame alle consulenze di tutta la Giunta, comprese quelle del Presidente Ghigo.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Anche quelle dell'Assessore Leo.
LEO, Assessore ai beni culturali (fuori microfono) Faccio parte della Giunta!



PLACIDO Roberto

Anche quelle dell'Assessore Leo: è un autorevole esponente di questa Giunta! Molto autorevole! Bisognerà farlo per capire quali sono i problemi perché - e voglio usare, ne approfitto, un termine cristiano, non islamico non ce n'è bisogno - in questa Giunta, e anche nella precedente, abbiamo assistito, come nella moltiplicazione dei pani e dei pesci, alle moltiplicazioni delle Agenzie e delle consulenze, senza avere quei risultati che si pensava di ottenere con la creazione delle Agenzie. Non mi riferisco solo all'ARES-Sanità: fra un po' assisteremo alle consulenze dell'altra ARES - tempo al tempo! - e ciò, ripeto, senza che questa moltiplicazione delle Agenzie e delle consulenze abbia determinato un risultato utile.
I costi delle consulenze della sanità sono davanti agli occhi di tutti.
Scusi, Presidente: quanto tempo mi è rimasto? Mi sono distratto.



PRESIDENTE

La invito a concludere: le è rimasto ancora un minuto e la invito a concludere.



PLACIDO Roberto

Presidente, mi scusi: molto gentilmente, le ho chiesto il tempo rimastomi, proprio per non andare oltre, ma non mi può invitare a concludere, quando manca ancora un minuto. Le ho detto che resto nei tempi! Per questo motivo, abbiamo presentato l'emendamento integrativo alla mozione n. 329, perché la questione si allarga, si sposta anche su altre problematiche.
Mi auguro che ci sia un ravvedimento: in particolare, sono contento che siano presenti i colleghi della Lega... Prima si parlava di una mozione presentata a seguito di un ordine del giorno, ma non c'era alcun collega della Lega: manca il Presidente Cota; Brigandì ormai... Andiamo oltre. Non c'era Rossi, però è arrivato Dutto... Come dicevo, queste sono le motivazioni che ci portano a richiedervi di andare avanti e di costituire la Commissione.
Termino con una considerazione. Sarà difficile che il Presidente Ghigo possa rispondere alle motivazioni, esaurienti o meno che abbiamo presentato, senza essere presente in aula: diventa veramente complicato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Su questo costante richiamo alla presenza del Presidente Ghigo, voglio ricordare che il Presidente Ghigo non è il Presidente del Consiglio regionale, ma il Presidente della Giunta regionale. Deve quindi lavorare come Presidente della Giunta regionale; occasionalmente, partecipa ai lavori del Consiglio: quando è richiesto o quando ritiene doveroso farlo.
Anche perché - dobbiamo dire - i lavori del Consiglio proseguono con una cadenza temporale ostruzionistica, infeconda - lo ripeto, infeconda - ed è quello che si tenta di fare.
Questo è un emendamento irricevibile! Non abbiamo sollevato la questione procedurale solo perché vogliamo che sia chiaro l'intento ostruzionistico della minoranza - debbo dire di una parte della minoranza).
Venendo al tema, debbo dire che non solo non c'è alcun imbarazzo, ma dagli interventi di tutti i rappresentanti della minoranza ci sono stati profluvi di elogi per l'Assessore alla sanità. Quindi, vi è una contraddizione, poi mitigata dal ruolo delle parti, ma il dato essenziale è questo.
Chiedo che questa situazione venga a termine.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo: sull'ordine dei lavori o sugli emendamenti alla mozione?



CATTANEO Valerio

Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non solo non farò un intervento di ravvedimento, ma faccio un intervento di pentimento; pentimento di essere stati ancora una volta - la maggioranza - disponibili per cercare di aiutare lo svolgimento dei lavori in Consiglio nelle sue forme regolamentari ed istituzionali e nella sua piena legalità - ci mancherebbe! Tuttavia, siamo ormai di fronte ad un atteggiamento inequivocabile da parte dell'opposizione, che ha depositato emendamenti, ma soprattutto ordini del giorno strumentali, come quello annunciato... Però, visto che per analogia a quello che era stato presentato la volta scorsa sulla Lega - lo dirò - c'è un ordine del giorno presentato dal Presidente Chiezzi, con la solita musica che ascoltiamo da un anno e mezzo, ovvero "Ghigo non c'è"...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



CATTANEO Valerio

Lo ha fatto il Consigliere Galasso, normalmente lo faccio io: motiviamo sempre l'assenza del Presidente Ghigo. Il Presidente Ghigo, comunque, non è andato in vacanza, ma è a Roma per un impegno come Presidente della Conferenza Stato-Regioni. Ad ogni modo, lasciamo perdere.
A questo punto, cari colleghi, affrontiamo il problema. Ieri abbiamo consentito, per dovere democratico e convinzione, che si spendessero cinque ore di Consiglio regionale sulla Commissione d'inchiesta per le consulenze della sanità. Questa mattina, nonostante fosse di fatto deciso, non abbiamo proposto un'inversione dei punti all'o.d.g. Stiamo discutendo da ormai due ore; vi state facendo, non dico auto-ostruzionismo, perché non voglio offendere nessuno, ancorché oggi, forse perdendo lo stile della scuola comunista, i Democratici di Sinistra addirittura lo annuncino.
L'ostruzionismo, normalmente, quanto meno per dovere e per capacità politica, non si annuncia mai, perché poi lo si dimostra nei fatti, ed è ormai chiaro, viste tutte le richieste di intervento. Indubbiamente l'intervento del Consigliere Placido ci aiuta a fare questo tipo di proposta.
Formalizzo, signor Presidente, la richiesta di inversione tra il punto 5) e il punto 4) all'o.d.g. Chiedo formalmente che si sospenda la discussione del punto 4), cioè la proposta di deliberazione n. 247 e la mozione n. 329 con i provvedimenti collegati, e si cominci, invertendo i punti all'o.d.g., ad esaminare il punto 5), cioè il disegno di legge n.
252: "Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'art. 45 del DPR 24 luglio 1977 n. 616 ed attuazione di progetti regionali)", richiamato in aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento dal Presidente della Regione Piemonte, on.
Enzo Ghigo, in data 8 agosto 2001.
Faccio questa richiesta a nome di tutta la maggioranza, dopo la consultazione, una riunione e la decisione politica dell'intera maggioranza, a cui hanno partecipato tutti i Capigruppo.



PRESIDENTE

In base all'art. 51 del Regolamento, sulla proposta di inversione dei punti all'o.d.g. hanno diritto alla parola due Consiglieri, uno contro ed uno a favore.



(Commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

E' stata fatta una proposta di inversione dei punti all'o.d.g., quindi ritengo che, automaticamente, debba essere sospesa la trattazione del punto in questione. Essendoci una richiesta formalizzata da un Capogruppo, ha diritto di parola un Consigliere contro tale proposta.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo la parola per chiarimenti.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, è stata presentata una richiesta formale di inversione dei punti all'o.d.g. Le do la parola soltanto se lei desidera intervenire contro la proposta.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu e dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Collega Contu, non si permetta di alterare il tono di voce. Per cortesia, si comporti in modo corretto, come penso di comportarmi io! Ci stiamo rapportando con molta educazione, chiedo pertanto rispetto per la proposta del Consigliere Cattaneo.
Chi desidera intervenire contro? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Bisogna saper distinguere tono da tono e merito da merito.
La mia richiesta di intervento per chiarimenti riguarda questo punto: prima di passare a discutere la proposta di inversione dei punti all'o.d.g.
siamo chiamati, secondo me, a decidere se sospendere la discussione.
Presidente, il chiarimento si deve al fatto che la richiesta del collega Cattaneo si compone di due corni.
Primo corno: il Consigliere Cattaneo propone al Consiglio di sospendere l'attuale discussione. Se il Consiglio accetta, che facciamo? Invertiamo i punti all'o.d.g.! Il merito della questione, però, non è quello di procedere ad un'inversione, ma di sospendere una discussione, e questo è merito istituzionalmente importante, perché costringe chi vuole continuare a discutere a non poterlo più fare. E' un elemento politicamente rilevante.
Per tutto ciò vorrei, Presidente, che lei chiarisse: stiamo discutendo la proposta di sospensione? Una volta chiarito questo, mi riservo di intervenire sulla proposta di sospensione, perché anch'io ho qualcosa da dire in merito.



PRESIDENTE

Faccio presente all'aula che in questa occasione specifica, in base ad una proposta di inversione dei punti all'o.d.g., non sono previsti, secondo l'art. 61, comma 4, dei chiarimenti.
La richiesta di chiarimenti, ove prevista, non può superare i due minuti: in ogni caso, sia nell'art. 63 che nell'art. 51 del Regolamento non sono previsti chiarimenti.
Lei ha posto un'altra questione. Le cito l'art. 63 del Regolamento: "La questione pregiudiziale, cioè che un dato argomento non debba discutersi, e la questione sospensiva, cioè che la discussione debba rinviarsi, debbono essere proposte da un Consigliere prima che abbia inizio la discussione. Il Presidente ha tuttavia facoltà di ammetterle anche nel corso della discussione qualora la presentazione sia giustificata da nuovi elementi emersi dopo l'inizio del dibattito".
Nel nostro caso, è stata chiesta dal Consigliere Cattaneo l'inversione dei punti all'o.d.g. Se tale richiesta venisse approvata, la Presidenza ritiene automatico il passaggio al successivo punto all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Marcenaro)



PRESIDENTE

Sospendo il Consiglio per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 12.27 riprende alle ore 12.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Contu, prima della sua richiesta di intervento, la Presidenza del Consiglio, in merito alla questione sospensiva, intende procedere con un intervento per ogni Gruppo, secondo l'art. 63 del Regolamento.
Chiedo chi desidera intervenire sulla questione sospensiva...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

A me sembra che il collega Chiezzi, avendo posto questa questione l'abbia sostanzialmente richiesta. Vuole formalizzare questa questione Consigliere Chiezzi?



CHIEZZI Giuseppe

Veda lei, che vedrà per il meglio! Non so se, per caso, la questione sospensiva sia già stata avanzata, ma se per caso è stata avanzata - e lei me lo conferma immediatamente - o se anche non fosse stata avanzata e qualcuno decidesse di avanzarla, io in quel momento avrei una proposta di sospensiva da avanzare, ma immediatamente dopo la richiesta di sospensiva o già avanzata o che sarà immediatamente avanzata. Non lo so, ditemi voi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Colleghi, credo che la pausa sia servita ad ognuno di noi per darci la possibilità di ripassare il Regolamento. In effetti, io avevo chiesto Consigliere Chiezzi, lei lo ricorda perché una delle sue doti è senz'altro la memoria - l'inversione dei punti all'o.d.g. e quindi la sospensione della discussione del punto.
Pertanto, formalizzo e correggo, se preferite, la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., anche perché è la stessa cosa. Ricordo che il punto successivo, il punto 5) all'o.d.g., è il disegno di legge n. 252 richiamato in aula dal Presidente Ghigo e da questa maggioranza della Casa delle Libertà.
Chiedo formalmente alla Presidenza di porre in votazione la sospensione della discussione del punto 4) all'o.d.g.



PRESIDENTE

E' stata formalizzata la richiesta di sospensione dal Capogruppo Cattaneo. Hanno diritto ad intervenire un Consigliere a favore ed uno contro.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Accolgo con molto rammarico questa proposta che inasprisce ulteriormente, per chiara responsabilità della maggioranza, i rapporti con l'opposizione, perché sono proposte che impediscono di lavorare ed impediscono il confronto. Sono preoccupato. E' un po' una linea di tendenza che, purtroppo, vedo praticata anche da parte del Presidente Ghigo.
Sappiamo che la maggioranza intende affrontare il problema della legge sui buoni scuola.
Anche in questo caso, la maggioranza, inaspettatamente, con un colpo di mano, violando prassi di democrazia, pur nell'ambito di norme consentite dal Regolamento, però turbando profondamente i rapporti politici, cerca di impedire alla minoranza un confronto di merito. Sarà, forse, una vostra nuova strategia? Vi siete svegliati dopo un anno e mezzo dalle elezioni, vi siete accorti che avete quaranta voti contro venti, in forza di una legge che vi ha, inaspettatamente, premiato...
CATTANEO Valerio (fuori microfono) La legge, non il Regolamento!



CHIEZZI Giuseppe

Certo, la legge, anche le leggi si possono rivedere. Vi siete accorti solo ora di avere numeri tali da poter forzare i lavori del Consiglio e di potervi disinteressare delle ragioni dell'opposizione? La ritengo questa una strada preoccupante e sbagliata.
Discutere si deve, fino alla fine, finché basta, e c'è da discutere tanto più quanto più i problemi sono difficili. Ma non è che ad certo punto, in un'aula, si smette di discutere. La democrazia sarà difficile, è difficile, ha i suoi tempi, però è democrazia. Invece di passare dalle parole e dal confronto ai fatti e agli scontri, la democrazia offre dei terreni per discutere. Adesso, nel caso specifico, si dice basta, dicendo che avete deciso di non più discutere. Era una questione questa che finiva che stava finendo; forse, Consigliere Cattaneo, sarebbe durata ancora un'ora, ma sarebbe finita presto.
Evidentemente, la questione delle consulenze non è molto gradita, avete avuto anche dei problemi in maggioranza... Volevo solo segnalare il fatto che mentre noi abbiamo tentato in questi giorni di capire come uscire da uno scontro e come entrare in un confronto - e ne ho parlato sia pubblicamente, sia personalmente con tanti di voi - e avere una dialettica per quanto aspra, vedo che, purtroppo, passo passo, la maggioranza sta andando nell'altra direzione. Più ci sono irrigidimenti, più è difficile trovare delle soluzioni.
Mi stupisce questa vostra voglia di andarvi a cacciare in uno scontro però devo prenderne atto.
Proprio per quello che ho detto, vi faccio un altro appello. Va bene sospendiamo, ma sospendiamo il tempo necessario affinché tutti insieme riflettiamo, dopodiché ricominciamo con le consulenze, votiamo e terminiamo un argomento.
Quindi, propongo di sospendere, ma di sospendere mezz'ora, un quarto d'ora, il tempo di riflettere se è il caso, in occasione di questa discussione, di inasprire una situazione che è già divenuta aspra.
Propongo dieci minuti di sospensione, nella speranza che si possa, in poco tempo, concludere quel lavoro e che si inizi a deviare rotta prima che l'inasprimento, il problema, diventi grosso e sfugga di mano a tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, vorrei chiederle un atto di cortesia dovuto. Non succede tutti i giorni di avere in quest'aula un uditorio così attento, come quello che oggi ci accompagna nei lavori d'aula. Ho notato un particolare Presidente: gli insegnanti e gli allievi non sono gli stessi di ieri. Gli allievi di oggi rischiano di avere, dal punto di vista delle dinamiche d'aula e di come lavora un Consiglio regionale, un'idea assolutamente distorta, anche perché...



PRESIDENTE

Consigliere Contu, o lei si attiene alla sospensiva, altrimenti le tolgo la parola.



CONTU Mario

Intervengo sulla sospensiva.
Ieri discutevamo non di 35 miliardi, che probabilmente verranno destinati da questa Regione a 25.000/20.000 ragazzi che frequentano le scuole private, ma discutevamo di un altro servizio primario ed essenziale: discutevamo di sanità.
Discutevamo della salute dei cittadini, di come vengono spesi i soldi in questa Regione che provengono sia dalla fiscalità generale che dalle tasse riscosse attraverso l'IRPEF.
Presidente, non posso parlare con il pubblico, mi dicono che devo rivolgermi a lei, ma se lei parla con l'Assessore Casoni, non riesco ad interloquire con lei.
L'appello che rivolgo è il seguente: ragioniamo! Stiamo per concludere, mi pare in modo pacato, la discussione relativa alla richiesta avanzata da una forza di maggioranza - e poi ritirata da una forza della compagine governativa di maggioranza, la Lega Nord - che ha ripreso la proposta della minoranza di costituire una Commissione d'inchiesta.
Tutta questa diatriba si svolge attorno ad una questione già detta. Se la maggioranza crede di aver operato secondo le regole dell'amministrazione, secondo, come qualcuno ha detto, "la diligenza del buon padre di famiglia", che difficoltà ha a concedere una Commissione d'indagine, chiamiamola conoscitiva, sulla situazione della sanità per quanto concerne l'uso delle risorse pubbliche? Questo è il motivo del contendere. Tutto il resto sono scorciatoie che fanno prevalere un interesse di parte, a fronte di un interesse prevalente che è quello della maggioranza dei cittadini di questa regione. Se volete intraprendere la strada dello scontro, noi non siamo abituati e prendiamo atto di questa aggressione. Perché di questo si tratta: prima il colpo di mano in Commissione per portare il provvedimento in aula, oggi l'arroganza dei numeri rispetto all'inversione dei punti all'o.d.g. Cosa volete? Qual è la dialettica che intercorre fra l'opposizione e la maggioranza? Noi abbiamo detto: "Siamo disponibili a confrontarci sul merito".
Consigliere Cattaneo, le nostre proposte di legge sono ancora in Commissione, erroneamente ancora inserite all'o.d.g., perché, rispetto anche a chiarimenti del Regolamento...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



CONTU Mario

E' d'obbligo, il primo firmatario non è destinatario, non è titolare esclusivo di una proposta di legge, i proponenti hanno pari dignità.
Abbiamo concordato che i nostri provvedimenti di legge e le nostre proposte restino in Commissione ad aspettare che si apra il confronto nella sede idonea a poter licenziare un testo che possa trovare un punto di incontro.
Se poi non si trova un punto di incontro, la dialettica d'aula e il confronto potranno risolvere questo problema.
L'appello è questo: la maggioranza faccia un passo indietro, non si ponga sul terreno dello scontro istituzionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, l'Assessore D'Ambrosio ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In qualità di responsabile della sanità piemontese, voglio dire al Consigliere Contu che ogni atto del sottoscritto è adottato con estrema trasparenza.
Voglio altresì ricordare che il controllo sulla sussistenza dei presupposti di legittimità e di opportunità nel conferimento degli incarichi è assicurato dal Collegio Sindacale Aziendale.
Invece di trasformare i Consiglieri in poliziotti, se il Consigliere Contu ha qualche dubbio, si rivolga alla Magistratura ordinaria o a quella contabile.



(Voci di approvazione da parte del pubblico)



PRESIDENTE

Invito il pubblico cortesemente a non applaudire e a rimanere in silenzio.
La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Intervengo a nome del Gruppo della Lega Nord che fa parte di questa maggioranza.
Mi dispiace che la maggioranza, per eccessivo buonismo, non abbia chiesto ieri l'inversione dei punti all'o.d.g senza affrontare il problema della sanità, affrontato decine di volte in quest'aula.
Dovevamo iniziare ieri a trattare del buono scuola: per buonismo e perché pensavamo che le opposizioni avrebbero svolto correttamente il loro lavoro, senza fare ostruzionismo fine a sé stesso, si potevano chiudere i lavori nella serata di ieri. Si è dedicato tutto il pomeriggio di ieri alla questione sanità senza finire la discussione. Alle 20.00 il Capogruppo di Forza Italia ha dato la disponibilità della maggioranza, nonostante i tentativi di far cadere il numero legale più volte perpetrato dalla minoranza - ricordiamo che si discuteva di un provvedimento che interessava loro - ragion per cui quando si faceva la conta del numero legale i Consiglieri di minoranza non erano presenti in aula (anche se il gettone lo prendevano lo stesso perché avevano firmato il registro delle presenze).
La maggioranza aveva detto di essere disponibile a garantire il numero legale fino al termine del provvedimento sulla sanità. Le opposizioni invece di dire grazie per questa disponibilità, hanno detto "no". Ieri non si è concluso il provvedimento sanità, perché le opposizioni non hanno accettato la proposta di andare avanti oltre le 20.00.
La questione buono scuola. Sono favorevole alla sospensiva e all'inversione dei punti all'o.d.g. perché non possiamo burlarci dei giovani che vengono in quest'aula ad ascoltare gli interventi politici e tecnici sulla questione, e io li voglio ringraziare per questo.
Li voglio ringraziare anche per un altro motivo. Si dimostrano educati persone normali che ascoltano perché vogliono imparare, capire e sentire le posizioni reali dei vari Gruppi politici. E' strano che alcuni personaggi come il Sindaco di un partito che qui si oppone al buono scuola, dica: "Sono favorevole al buono scuola, non è colpa mia se poi in Consiglio fanno i cattivi". Sono qui per capire chi è pro e chi è contro alla libertà di studio. E' fondamentale discutere del buono scuola, è fondamentale che ogni Gruppo politico faccia il suo lavoro, anche ostruzionistico.
Voglio ringraziare questi ragazzi che si sono comportati in modo completamente differente da altri che, quando in Commissione, per mesi ricordo che sono Presidente della Commissione Cultura - abbiamo parlato del buono scuola, sono venuti davanti alla sede del Consiglio ad insultare i Consiglieri regionali che svolgevano il loro lavoro; ad insultare le Associazioni, che venivano a parlare a favore del buono scuola, con altoparlanti al massimo volume per impedire alle persone, che si esprimevano in Commissione o in consultazione, di parlare.
Questa è la differenza tra chi viene qui per motivi politici e con bandiere di partito a "rompere le scatole" e ad impedire i lavori della Commissione e chi, invece, viene ad ascoltare con educazione le posizioni dei vari partiti.
Non possiamo permetterci di procedere in questo modo. Un comportamento ostruzionistico è legittimo, ma quando si superano i canoni dell'educazione e del rispetto degli altri, non lo posso più accettare perché è una figuraccia che facciano tutti insieme per colpa di pochi che non ci permettono di lavorare...



MULIERE Rocchino

L'avevi chiesta tu la Commissione d'indagine...



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad usare un tono più civile.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Muliere)



ROSSI Oreste

La questione sanità si poteva affrontare dopo la questione buono scuola. Si era detto di partire ieri pomeriggio a parlare di buono scuola per rispetto delle persone che sapevano questo. Se ci tenevate ad andare avanti con la sanità, potevamo stare ieri sera qui...



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Invito nuovamente i Consiglieri ad usare un tono più civile.



ROSSI Oreste

I dati sono questi - ho concluso.



PRESIDENTE

L'ho già richiesto personalmente prima e lo richiedo anche per voi: si interviene con civiltà e buona educazione.



ROSSI Oreste

Presidente, mi sembra giusto dirlo: la Commissione Cultura ha iniziato a discutere del buono scuola il 6 aprile 2001. Nel mese di luglio abbiamo raddoppiato il numero delle riunioni di Commissione per cercare di arrivare a concludere il provvedimento, come democraticamente si poteva. Non siamo riusciti perché c'era l'ostruzionismo totale e completo di alcuni Gruppi.
E' indispensabile portare questo provvedimento in aula! E' indispensabile invertire i punti all'o.d.g.!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Rassereniamo un po' gli animi.
Voglio dire che, quando vi è assemblea, c'è sempre il rischio di una forza che dialetticamente si contrappone all'altra. Anche al Concilio di Trento è avvenuto che un frate strappasse la barba ad un altro.
Detto questo, raccolgo la sottolineatura di moderazione; sottolineo anche il garbo con cui normalmente interviene il Consigliere Chiezzi. Devo però dire, senza volermi contraddire, che da parte di un decano come il Consigliere Chiezzi dire che il dibattito stava finendo, che vi impediamo il dibattito, che impediamo il confronto, è una mistificazione.
E' stato presentato un primo emendamento che per argomento e contenuto è fuori dalla mozione n. 329 e non siamo intervenuti proprio perch ritenevamo che fosse l'ultimo sfogo e l'ultimo contributo - se vogliamo nobilitare il termine - ad un dibattito che si è svolto sicuramente con ampiezze temporali, per certi versi inusuali perché siete intervenuti tutti. Vi è stata una reiterazione di argomenti e vi è stata una propalazione di argomenti che avevano poca attinenza; quindi, avete parlato a iosa sul tema.
Il Consigliere Contu parla di arroganza dei numeri. Era stato previsto soprattutto da parte di coloro più esperti, che, in definitiva, già nella mattinata di ieri il dibattito si sarebbe esaurito e già dopo la sospensione di ieri avremmo potuto chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g. E' stato preannunciato, alle ore 18.00 di ieri, che ormai il dibattito aveva assunto proporzioni temporali che comunque esorbitavano.
Alle ore 20.00 abbiamo chiesto se si poteva ancora proseguire per venti minuti; siamo ancora qui e ci parlate di arroganza dei numeri su una questione di questo genere! Consigliere Chiezzi, a questo punto, dobbiamo esigere di poter lavorare, perché stiamo discutendo di una mozione che comunque non produrrà nulla, mentre impediamo di discutere e di lavorare su una legge che comunque produrrà qualcosa.
Queste sono le antinomie e gli atteggiamenti evidenziati dal dibattito.
Avete parlato diffusamente senza che i "quaranta" abbiano fatto valere l'arroganza del numero, però ogni cosa deve avere il giusto mezzo.
Ripeto e ritorno al Consigliere Chiezzi: il primo emendamento, poi l'altro emendamento, poi l'ordine del giorno. Questo significava che ci apprestavamo a dover subire uno stillicidio di iniziative assolutamente infeconde: è l'aggettivo che più uso perché questo è quanto sta accadendo.
Noi, invece, vogliamo che si produca una legge che, bene o male, potrà giovare a tutti fuori da ogni strumentalizzazione demagogica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Noi siamo favorevoli sul punto che formalmente è in esame, cioè l'inversione dei punti all'o.d.g., in modo da poter affrontare immediatamente il provvedimento sul buono scuola.
Detto questo, non posso non svolgere alcune considerazioni sulle motivazioni per le quali riteniamo che il provvedimento del buono scuola debba essere affrontato ed approvato nel più breve tempo possibile.
Il nostro Gruppo, fin dal mese di giugno dell'anno scorso, aveva presentato una proposta di legge su questo argomento. Una proposta di legge che, per spirito di maggioranza, avendo come obiettivo l'ottenimento dell'introduzione di queste norme nel nostro ordinamento regionale, abbiamo ritirato riconoscendoci sostanzialmente nel provvedimento della Giunta anche se riteniamo che nel corso del dibattito d'aula questo provvedimento non debba essere considerato un tabù nelle modalità di applicazione, ma ci sia spazio per sentire in termini formali, e al limite per modificare anche questo provvedimento, tenendo conto di quanto suggeritoci dalle Associazioni e dalle rappresentanze degli studenti e dei genitori. Il nostro atteggiamento è di esaminare immediatamente il provvedimento senza cadere in sterili polemiche.
A questo punto, vorrei rivolgere a tutti i Consiglieri indipendentemente dall'appartenenza politica, un richiamo ad un senso di responsabilità.
La maggioranza non ha inteso affrontare questo argomento con la forza dei numeri, perché mai in quest'aula si è utilizzata la forza del numero per conculcare i diritti degli altri Gruppi e degli altri Consiglieri. Per quanto riguarda il senso di responsabilità, si tratta di far valere le proprie ragioni con il ragionamento e con il dialogo, senza ricorrere, se possibile, ad interventi meramente dilatori, che non aggiungono nulla all'approfondimento dei problemi, ma che unicamente fanno passare il tempo un tempo che passa inutilmente. In questo modo, non solo non si affrontano i problemi, ma si dà una pessima immagine di quello che vuole essere, e credo sarà, l'assemblea regionale, anche nella prospettiva di recupero di nuove funzioni e di un nuovo assetto del nostro Stato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Sono d'accordo con lei, collega Deorsola: è importante che il Consiglio regionale, l'intera assemblea non faccia una pessima figura su tante questioni. Sono pienamente d'accordo: la prima pessima figura che non deve fare è continuare un dibattito in aula in continua assenza del Presidente della Giunta regionale che, su qualsiasi argomento di cui noi stiamo parlando, non c'è mai. Ma questo può essere un fatto irrilevante, nel senso che lui è solo il governatore, è solo quello. Noi, invece, che siamo semplici Consiglieri, siamo quelli che devono stare qui, è ovvio. Perch lui non è quello che prende le decisioni alla fine in maggioranza evidentemente sarà l'opposizione.
Detto questo, volevo ricordare che la richiesta di sospensiva della proposta del Consigliere Cattaneo, avanzata dal collega Chiezzi, ha un senso, poiché tende a ristabilire un terreno di confronto e di ragionevolezza che è l'unico che può portare a risultati legislativi e di ogni tipo in un confronto democratico.
La ragione qual è? Stavamo concludendo un dibattito sulle consulenze capisco che non faccia piacere discutere di una Commissione d'inchiesta sulle consulenze anche se la si è richiesta...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Galasso)



MANICA Giuliana

Posso concludere? Io non ho interrotto nessuno! Stavamo concludendo una questione di questo tipo, la stavamo concludendo con tempi così lunghi e in modi così drammatici che mancavano da discutere due emendamenti.
Come tutti sanno, per la discussione degli emendamenti ci sono cinque minuti di illustrazione. Era giustificata questa terribile sospensiva l'entrata in campo della Marina? Due emendamenti: finivano in mezz'ora! Lo sanno tutti, dal punto di vista tecnico.
Allora forse la ragione non era quella. Anche perché, a fronte di sette o dodici giorni di Consiglio convocato, non è un'ora in più o un'ora in meno a creare un problema: ce n'è d'avanzo per fare ottomila provvedimenti non uno (peraltro anche non così ampio)! Allora le ragioni sono altre. Anche perché stiamo parlando - lo voglio ricordare a tutti - di 35 miliardi per la scuola che sono una cosa che noi stessi, con un ordine del giorno votato da tutti, abbiamo detto deve rimanere alla scuola; noi, Assessore Leo, e di questo lei ci può dare atto non altri.
Stavamo parlando, rispetto a miserabili 35 miliardi per la scuola, di 70 miliardi di consulenze sulla sanità e di 2.000 miliardi di buco sulla sanità, è questa la questione? E' così? Allora, siccome la verità esiste per tutti e le figure miserabili di governo e di opposizione esistono per tutti, la comunità piemontese, gli studenti, gli insegnanti devono sapere questo, e anche gli utenti della sanità.
Si chiude rapidamente la questione della sanità e la questione delle consulenze, si fa la Commissione d'inchiesta e la questione è già chiusa.
Era già chiusa ieri; il problema è che voi avete fatto di tutto perch quella Commissione non ci fosse - questa è la ragione vera - e chiusa la Commissione d'inchiesta su 80 miliardi della sanità, che sono più del doppio di quanto lei destina alla scuola, Assessore Leo, saremmo passati tranquillamente alla vicenda della scuola e alla questione dei 35 miliardi.
Ma a noi interessa questa questione. Ci interessa perché abbiamo votato un ordine del giorno affinché quei soldi rimanessero e non venissero da voi spostati su un'altra voce di bilancio, su un altro capitolo. Ci interessa discutere nel merito di questa questione e per questo avanziamo una proposta di sospensiva e vi chiediamo: ma perché un confronto in aula muro contro muro, con atteggiamento ideologico pregiudiziale come questo? Ci sono diverse proposte di legge, ci stavamo confrontando in Commissione due volte la settimana; sappiamo tutti che se le leggi escono, escono dalle Commissioni e il confronto in aula è irrigidito e caotico inevitabilmente.
A noi interessa una scuola e un problema relativo alla parità, che era già quello risolto nella legge n. 62, che riguardi tutti, le scuole pubbliche e le scuole private, che riguardi i redditi a partire da quelli più bassi, che riguardi non solo le rette, ma che riguardi complessivamente tutto il contesto di aiuti che si possono dare alle famiglie, dai trasporti e quant'altro, in direzione della scuola, che riguardi non un pezzetto miserabile, ma l'intero percorso formativo, in una visione moderna, per fare in modo che i nostri giovani in Piemonte, con una revisione del complesso del percorso formativo, possano rapportarsi all'Europa e alle richieste flessibili, più ampie e sempre diversificate di formazione permanente che in questo momento non solo il Piemonte, ma il mondo a loro sta facendo.
Siamo qui per fare questo e vi diciamo che per farlo bisogna recuperare una sede in cui poter discutere di questi contenuti: dell'abbassamento della franchigia, di momenti come questi; una sede vera, una sede in cui si parli, si confrontino i testi e si arrivi ad una legge che utilizzi al meglio quei 35 miliardi. Magari ce ne metta qualcuno di più, Assessore Leo qualcuno di quelli che sprechiamo nel colabrodo della sanità, che spande e spende migliaia di miliardi ogni anno in questo Piemonte, buttandoli via.
Siamo pronti a questo, siamo qui per farlo; la richiesta di sospensiva la facciamo per queste ragioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Un tempo si diceva, con una vecchia battuta: "Se mio nonno avesse avuto le ruote, sarebbe stato una carriola".
Vedete, se non aveste chiesto la sospensiva, noi saremmo stati pronti subito a risolvere il problema della questione sanità. Penso che per fortuna ci sono dei testimoni, tra l'altro giovani attenti ed educati, a differenza di altri, che ascoltano e sanno valutare, perché probabilmente hanno la testa per pensare da soli. Questi sono testimoni, perché se noi che facciamo politica andassimo a raccontare che cosa sta capitando qui dentro, non ci crederebbe nessuno. Per fortuna ci sono loro che ascoltano e vedono in che situazione questa maggioranza è costretta a lavorare.
Consigliera Manica, non penso di essere particolarmente nervoso quando lei dice che è questione di ore. Qui è questione di giorni. E' dal 6 aprile che cerchiamo di ragionare concretamente sul passaggio di questo disegno di legge della Giunta, e dal 6 aprile ad oggi - siamo alla fine di settembre qualche mese è passato.
Collega Manica, c'è di più. Il disegno di legge che abbiamo presentato che la Giunta ha presentato e che questa maggioranza condivide, non riguarda, come lei sostiene, un pezzetto miserabile di società piemontese ma riguarda un qualcosa di più importante: un avanzamento della democrazia nella nostra Regione. Parliamo, in quel disegno di legge, come dice lei anche di percorsi formativi. Quello che chiediamo oggi in quest'aula è solo di iniziare una discussione, aperti come lo siamo sempre stati al contributo delle opposizioni. Noi non pensiamo di avere la verità in tasca e di venire qui a chiedere all'opposizione di approvare un disegno di legge al buio: chiediamo solamente, in maniera democratica, che in quest'aula si possa discutere.
Penso che la richiesta di esercitare la funzione di governo che gli elettori ci hanno - a torto secondo l'opposizione, a ragione secondo la maggioranza - delegato ed affidato debba essere in qualche modo concessa.
Noi chiediamo di poter discutere.
La risposta di oggi dell'opposizione e la dichiarazione di ieri del collega Marcenaro ci fanno capire che neanche questo ci è concesso. Allora se questa per voi è democrazia, è possibilità veramente democratica di poter discutere, probabilmente siamo su un piano completamente diverso, e noi su questo non ci saremo mai.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sulla questione sospensiva? La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente. Non sarei intervenuto, anche perché sono il proponente della questione sospensiva, ancorché a nome dell'intera maggioranza, sia chiaro, e ringrazio i colleghi e i Presidenti dei Gruppi che fanno capo alla Casa delle Libertà che sono intervenuti. Tuttavia alcune puntualizzazioni sono doverose da parte nostra.
Qui, caro collega Chiezzi - e non solo - nessuno impedisce di lavorare a nessuno. Il Consiglio regionale è qui per lavorare. Altri lo hanno già detto e credo che tutti ne siamo convinti. Ieri pomeriggio abbiamo proposto una discussione di due ore sulla questione delle consulenze, con un passaggio di venti secondi sul merito. Le due ore si sono protratte, c'è stata un po' di dialettica ma siamo rimasti fino alle ore 20.00. Alle ore 20.00 ho preso la parola, e non solo io, ma altri Consiglieri di questa maggioranza hanno detto che si trattava di una tradizione o di una consuetudine interrompere i lavori del Consiglio alle ore 20.00. Se avessimo voluto andare avanti un'ora o due, il tempo che serviva, noi saremmo rimasti qui per lavorare. E non noi, ma altri Consiglieri, come ad esempio il collega Contu, legittimamente e correttamente, con il suo punto di vista che rispetto, ha ribadito che la consuetudine è di terminare alle ore 20.00.
Questa mattina, Presidente Cota, siamo venuti qui e nell'animo avevamo già deciso di chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g. e la sospensione ma siccome ci sembrava che non fosse corretto, proprio nel rispetto che è stato richiamato da parte dei colleghi dell'opposizione, fare una chiusura totale su un argomento che ci interessa, su un argomento su cui non ci siamo sottratti alla discussione e al confronto, su un argomento che non vogliamo non decidere, ma sul quale vogliamo prendere le nostre responsabilità, abbiamo iniziato un dibattito. C'erano due Consiglieri iscritti a parlare, si è proseguito con altri due, tre, quattro o cinque Consiglieri; si è cominciato ad annunciare qualche provvedimento, si è presentato un emendamento strumentale con un collegamento a Finpiemonte che non c'entrava un "fico secco", è stato presentato l'ennesimo ordine del giorno dall'amico e collega Chiezzi, che "tirava la giacca" al Presidente Ghigo - è un anno e mezzo che gliela tira - per cominciare l'illustrazione e per iniziare una discussione su quell'ordine del giorno. E abbiamo capito, cari colleghi dell'opposizione, che c'era un'evidente presa di posizione - lo state ben dimostrando - da parte vostra, su cui voglio per fare un distinguo, di bloccare ed impedire addirittura l'incardinamento, la presentazione e l'inizio della discussione di questa legge richiamata in aula legittimamente dal Presidente Ghigo, per volontà del governo regionale e dell'intera maggioranza che lo sostiene, in data 8 agosto.
Allora, siete voi, Presidente Chiezzi e cari colleghi della sinistra che non siete democratici e che volete impedire a questo Consiglio regionale di lavorare e di discutere, non noi! Lo dimostrate nei fatti, non con le parole! Pertanto, abbiamo chiesto una sospensione perché vogliamo discutere un provvedimento che è un punto fondamentale della Casa delle Libertà e del programma elettorale del Presidente Ghigo, che è anche il Presidente della Regione e quindi è programma di governo, perché - e arrivo ai numeri, caro Consigliere Contu - i numeri gli hanno dato ragione, e i numeri non sono pallottole. Il Presidente Ghigo ha vinto le elezioni; ha diritto a governare, che vi piaccia o no! I piemontesi hanno scelto così e i numeri non sono pallottole! Noi saremmo in quaranta. Sarà un'iniqua legge - è la tua personalissima interpretazione - ma è una legge. E la legge - spesso lo avete detto e noi ne siamo convinti - va sempre rispettata da tutti, perch la legge, lo vediamo scritto nei Tribunali, è uguale per tutti.
Allora, due riflessioni di merito, e concludo. Sia chiaro, cara Presidente Manica, che probabilmente quel provvedimento non l'ha neppure letto, perché se si permette di dire che questa legge... la scuola privata... soldi ai ricchi... Non è così. Assessore Leo, stia attento visto che credo che lei sia uno degli ideatori di questa legge. Questa maggioranza si è confrontata con una dialettica viva su quella legge prima di presentarla, prima che fosse adottata dalla Giunta. Ci sono degli importanti passaggi e punti proprio per evitare le polemiche sulla scuola pubblica. E' una legge complessiva. E' il vostro Ministro, non il nostro.
Il Ministro della Repubblica (oggi ex) De Mauro l'ha apprezzata, ha fatto i complimenti all'Assessore Leo, al Presidente Ghigo, al centrodestra che amministra questa Regione e ha detto che era una buona legge. Non capiamo perché volete sfuggire alla discussione. E' una legge aperta.
Un ultimo passaggio sull'opposizione, perché è doveroso il distinguo: gli amici radicali si sono distinti dalla posizione dell'altra opposizione ma non solo. Ci sono elementi di novità esterni a questo Consiglio regionale, elementi di apertura di altri Gruppi, come I Democratici l'Ulivo, che hanno emesso un comunicato stampa in proposito, e i Consiglieri che fanno capo a La Margherita.
Mi appello ai colleghi che hanno almeno la sensibilità di voler discutere, di confrontarsi e - perché no! - di migliorare il nostro disegno di legge nel merito, magari con quel lavoro e quell'impegno di cui tutti siamo convinti. Mi appello al loro buonsenso e alla loro coerenza. E siccome li stimo, come stimo anche gli altri colleghi, sia chiaro, sono certo che questa coerenza ci sarà anche in quest'aula.



PRESIDENTE

Procediamo, dunque, alla votazione sulla questione sospensiva.
MARCENARO Pietro (fuori microfono) Quale proposta? Ce n'erano due di proposte.
MANICA Giuliana (fuori microfono) Quali delle due si vota?



PRESIDENTE

La questione sospensiva del Consigliere Cattaneo.
MARCENARO Pietro (fuori microfono) C'erano due proposte.



PRESIDENTE

Fermiamo un attimo la votazione. C'era una proposta di sospensiva.
MARCENARO Pietro (fuori microfono) Lei non era presente.



PRESIDENTE

Me l'hanno raccontato e mi fido di chi mi racconta, posto che ho un rapporto di fiducia con il Segretario generale del Consiglio regionale.
CATTANEO Valerio (fuori microfono) L'unica sospensione che è stata formalizzata era la mia, le altre erano discorsive.



PRESIDENTE

Il Segretario generale del Consiglio regionale, che gode della mia fiducia, quindi è come se fossi stato presente io, mi ha informato che vi era una richiesta unica formalizzata di sospensiva del Consigliere Cattaneo.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Eh no! Allora la formalizzo. Questo non è stato detto.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la votazione.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Lei può fare quello che vuole, ma turba i lavori del Consiglio! Io chiamo il Vicepresidente Toselli a garanzia del mio comportamento. Io ho presentato una sospensiva come ha fatto il collega Cattaneo.
CATTANEO Valerio (fuori microfono) L'hai annunciata nel discorso interlocutorio!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi! CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Fate i trucchi! Si truccano le carte, va bene?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi! CATTANEO Valerio (fuori microfono) Non l'hai formalizzata!



PRESIDENTE

Allora, lei sostiene di aver presentato una questione sospensiva.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Se devo presentare un pezzo di carta lo presento. Tutto lì, non sapevo di dover... Siccome il collega Cattaneo non l'ho visto presentare nulla di scritto, ho fatto come lui, mi sono alzato e ho... Ma se devo presentare qualcosa di scritto, lo faccio.



PRESIDENTE

Allora, lei formalizzi la sua richiesta di sospensiva. Ovviamente nessuno ha più diritto di intervenire, perché il dibattito era uno e procediamo alla votazione.
Ai sensi dell'art. 63, comma 4, del Regolamento verranno votate insieme.
CONTU Mario (fuori microfono) Una alla volta, Presidente!



PRESIDENTE

Con un'unica votazione: "In caso di concorso di più questioni sospensive comunque motivate ha luogo un'unica discussione, e il Consiglio decide con un'unica votazione e quindi, se questa è approvata, sulla durata della sospensione".



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa: occorrono tre votazioni, ma la questione è semplice. Il Consigliere Chiezzi, ai sensi dell'art. 63, comma 4, del Regolamento chiede che la sospensiva sia di dieci minuti.
Ora mi trovo costretto - sono anche in imbarazzo per questo - a procedere in questo modo: pongo in votazione, con un'unica votazione, la questione sospensiva; nel caso di accoglimento della questione sospensiva pongo in votazione la richiesta di sospensiva di dieci minuti del Consigliere Chiezzi e, se non approvata, pongo in votazione la richiesta di sospensiva così come formulata dal Consigliere Cattaneo, cioè "sospendere fino alla trattazione dell'altro punto".
Indìco la votazione mediante procedimento elettronico, sulla sospensiva in generale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla durata della sospensiva di dieci minuti della discussione in atto, ai sensi dell'art. 63, comma 4, del Regolamento, presentata dal Consigliere Chiezzi.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla durata richiesta dalla maggioranza: "fino all'esaurimento del punto 5)".
MARCENARO Pietro (fuori microfono) Lei non deve dire che è proposta dalla maggioranza; deve dire "proposta da un Consigliere".



PRESIDENTE

Chiedo scusa! Quando non ho difficoltà a chiedere scusa per le improprietà di linguaggio che ho usato, lo faccio.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla durata della sospensiva fino al completamento dell'esame del punto 5) all'o.d.g., "Disegno di legge n. 252: 'Modifiche ed integrazioni alla legge re gionale 29 aprile 1985, n. 49' (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)" presentata dal Consigliere Cattaneo.
Il Consiglio approva.
Ora, come previsto, chiudiamo i lavori della mattinata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.35)



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