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Dettaglio seduta n.125 del 20/09/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, Cavallera, Ferrero, Moriconi Rossi Giacomo, Tomatis e Vaglio.


Argomento:

b) Turni di Presidenza delle sedute consiliari convocate per i giorni 20 21, 24, 25, 26 e 27 settembre 2001


PRESIDENTE

Comunico i turni della Presidenza per le prossime sedute, stabiliti questa mattina in una riunione con i Vicepresidenti.
Nella giornata di oggi, dalle ore 10.00 alle ore 13.30, Presidenza del Presidente; dalle ore 14.30 alle ore 18.00, Presidenza del Presidente dalle ore 18.00 alle ore 20.00, Presidenza del Vicepresidente Riba. Venerdì 21 settembre, dalle ore 10.00 alle 13.30, Presidenza del Vicepresidente Toselli; dalle ore 14.30 alle ore 20.00, Presidenza del Presidente. Lunedì 24 settembre, dalle ore 14.30 alle ore 16.00, Presidenza del Vicepresidente Riba; dalle ore 16.00 alle ore 19.00, Presidenza del Presidente; dalle ore 19.00 alle ore 20.00 Presidenza del Vicepresidente Riba. Martedì 25 settembre, Presidenza del Presidente. Mercoledì 26 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 14.30, Presidenza del Vicepresidente Toselli; dalle 14.30 alle ore 20.00, Presidenza del Vicepresidente Riba. Giovedì 27 settembre Presidenza del Presidente.


Argomento: Commemorazioni

Richiesta del Consigliere Tapparo di commemorazione in occasione dell'anniversario della presa di Porta Pia, avvenuta il 20 settembre 1870


PRESIDENTE

A questo punto, proseguiamo con le votazioni relative alla proposta di deliberazione n. 252.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, la ringrazio per il calendario dei Presidenti e dei Vicepresidenti, ma poteva essere affisso fuori, così guadagnavamo un po' di tempo. La sua comunicazione mi sembra un eccesso di zelo, però è importante. Non so quale sia l'uso che possiamo farne perché non credo che abbia un'utilità particolare se non come informazione, però la ringrazio ugualmente.
Mi ero permesso - e mi aspettavo magari una piccola risposta - di scriverle una lettera per segnalarle che oggi è il 20 settembre. Si tratta di una data importante anche per il Piemonte, che ha dato grande impegno e grande sacrificio per il Risorgimento nazionale, in cui si afferma la costruzione dell'Italia e la laicità dello Stato.
E' una data emblematica perché, oggi, forse, discuteremo della cosiddetta parità scolastica e del buono scuola, quindi cade casualmente in una data significativa, in cui i nostri padri hanno affermato la laicità dello Stato.
In quella lettera chiedevo se era possibile dedicare cinque o dieci minuti per celebrare brevemente questa data importante; soltanto i Patti Lateranensi e il regime concordatario posero fine alla festività nel 1929.
Mi aspettavo un gesto di cortesia rispondendo alla mia lettera, che poteva anche essere un: "No, non c'è tempo, non ce la facciamo, lo facciamo più avanti in un'altra occasione".
Quindi, le chiedevo se era possibile ricavare uno spazio di cinque o dieci minuti in apertura per celebrare e ricordare questa data importante che è il 20 settembre; tra l'altro, a Torino, è ricordata anche da un'importante via della città.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Tapparo, perché mi dà modo di precisare la mia posizione anche in aula.
Le ho scritto una lettera che non le è stata ancora recapitata probabilmente; la riceverà oggi perché l'ho predisposta ieri sera, quindi ci sono i tempi di stesura.
Nell'ambito dell'assemblea regionale, questa ricorrenza non è mai stata ricordata formalmente, per cui ho ritenuto che tale prassi dovesse essere mantenuta.
Penso che il suo stesso intervento, che volentieri le ho concesso possa essere utile allo scopo e rimarrà nei verbali di questo Consiglio regionale; la sua sensibilità è anche riassunta in quella lettera.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, all'intervento del collega Tapparo aggiungo anche la mia posizione perché ritengo che, in tema di rapporti tra Stato e Chiesa oggi, diversamente dal passato, ci sia bisogno di riaffermare quanto il 20 settembre rappresenta: la separazione dei poteri e le diverse caratteristiche delle attività statuali da quelle religiose.
Mi sembra che anche il dibattito che abbiamo tenuto sulla tremenda vicenda dell'attentato terroristico segni l'importanza di non cadere in alcun modo né diretto né indiretto né esplicito né implicito in situazioni richiamabili a confronti di religioni, guerre di religione e via dicendo.
Purtroppo ce n'è bisogno perché il Consiglio regionale, nella scorsa seduta, ha discusso un'ipotesi di ordine del giorno in cui, addirittura alcuni esponenti della Lega Nord proponevano di trattare diversamente i cristiani dai musulmani. Queste sono guerre di religione. "Talebani go home", dappertutto, anche da Palazzo Lascaris! La religione è una scelta non è un'amministrazione pubblica.
Quindi, se è vero che nel passato il 20 settembre non è stato particolarmente celebrato, anch'io avrei ritenuto opportuno dedicargli qualche minuto, ma il Presidente ci fa sapere che è di diversa opinione.
Volevo aggiungere questi miei pochi minuti a quelli del collega Tapparo.



PRESIDENTE

Ricordo all'aula che non c'è dibattito sulle comunicazioni del Presidente a meno che ci sia una richiesta di chiarimento.
La parola al Consigliere Mellano per chiarimenti.



MELLANO Bruno

La ringrazio per avermi concesso la parola.
Intervengo semplicemente per dire che anch'io ritengo insoddisfacente la sua risposta alla proposta formale avanzata dal Consigliere Tapparo anche a nome di altri Consiglieri. Non si può liquidare una questione così importante come una presa d'atto di una posizione individuale.
La richiesta era che quest'aula potesse esprimere autorevolmente una posizione laica - se esiste ancora in questo Paese una posizione laica - di fronte ai talebani afghani e ai talebani padani.
Il Consiglio, oggi, poteva benissimo dedicare alcuni minuti del proprio lavoro, così sovente poco proficuo, ad un'iniziativa che forse era innovativa rispetto alla prassi, ma era di ricordo e di valorizzazione di una tradizione culturale piemontese che tanto ha dato al Risorgimento italiano e che, a mio modesto avviso, deve essere di sostanza rispetto al nostro agire politico quotidiano.
Quindi, oggi, ringrazio il collega Tapparo che si è fatto promotore di quell'ordine del giorno che, purtroppo, oggi, non potremo discutere ed approvare. Esprimo assolutamente il mio dispiacere per questa liquidazione delle posizioni laiche del Consiglio come una posizione singola e personale di alcuni Consiglieri, ma spero non sia così. Spero che la maggioranza di questo Consiglio, anche se non può esprimersi oggi, possa ricordare i valori che, accanto ai valori della tradizione culturale cattolica e cattolica liberale, sono quelli dello Stato laico, che è fondamento del nostro coesistere democratico e che è il valore alternativo a quel clericalesimo che in tante parti del mondo sta facendo così gravi danni.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Mellano. Ricordo che per iscrivere quell'ordine del giorno occorre la procedura dei 40 voti e quindi, ove dovesse essere richiesta, lo porrò in votazione ai sensi del Regolamento.
Per ulteriori chiarimenti, la parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Ritengo di dire due parole perché sono sottoscrittore di quell'ordine del giorno e perché, visto che il dibattito non si farà, vorrei lasciare a verbale il mio parere al riguardo.
Credo che il 20 settembre sia una data epocale nella nostra storia. Con il 20 settembre abbiamo unificato il territorio italiano e abbiamo portato l'Italia a dignità di nazione. Ma non è solo questo. Con il 20 settembre abbiamo tolto dal territorio italiano l'oscurantismo di un sistema non basato sul diritto, ma basato sulla religione, su un governo di religione portando l'Italia nel novero dei grandi Paesi civili.
Il 20 settembre è una data fondamentale per noi tutti, per cui deve essere nella nostra memoria storica, nella nostra memoria civile come la data principale per noi italiani.
In particolare, mi spiace che il Piemonte, che di quel 20 settembre fu artefice, che quel 20 settembre immaginò e che quel 20 settembre pagò con il sangue di tanti suoi figli, non commemori ufficialmente e formalmente una data così importante: la data da cui nasce l'Italia, la data in cui la civiltà del diritto, la civiltà dello Statuto Albertino ha trovato spazio su tutta la penisola, togliendo quella forma di governo che non era garantistica, che non era basata sul diritto, ma era basata sul medievalismo della religione come "instrumentum regni".
Quella è una data che nel cuore di qualunque laico, nel cuore di qualunque piemontese ha un significato profondo come la propria data di nascita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Approfitto della sua cortesia, signor Presidente, per chiarire a me stesso alcune questioni e perché le stesse rimangano a verbale.
Si è parlato di laicismo risorgimentale e poi di Concordato del '29, con il quale si scriveva che nella sostanza uno Stato diventava uno Stato confessionale; poi è venuta la nostra Costituzione, che era ed è in stridente contrasto con quel Concordato.
Ebbene, vorrei ricordare - perché non se ne parla mai - che nel 1985 lo Stato italiano firmò un nuovo Concordato e quindi i valori costituzionali del laicismo, in quest'aula richiamati dal documento di Giancarlo Tapparo sono ribaditi a chiarissime lettere e sottoscritti anche dallo Stato del Vaticano, e cioè che non siamo più uno Stato confessionale. Grazie.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Turismo: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 252: "Costituzione di Commissione speciale ex art. 19 Statuto della Regione Piemonte, denominata Commissione Speciale Olimpiadi 2006"


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame degli emendamenti presentati alla proposta di deliberazione n. 252, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Dobbiamo ripetere la votazione, non valida al termine della precedente adunanza consiliare per mancanza del numero legale, sull'emendamento n. 9) presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere, che chiede di abrogare, al punto 2), le parole "relative coperture finanziarie".
Eravamo già in fase di votazione, quindi se ne dispone la ripetizione.
Ricordo che era stato espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 9).
Il Consiglio non approva.
Sono giunti alla Presidenza ulteriori emendamenti, che sto valutando in questo momento. Tali emendamenti sono relativi a parti successive e quindi adesso verranno ordinati, fotocopiati e distribuiti.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "convenzioni aventi ad oggetto l'assegnazione a terzi degli interventi" sono abrogate.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Chiederei cortesemente se è possibile avere il testo dell'o.d.g.: non lo trovo più fra le molte carte che mi sono portato dalla seduta scorsa e quelle che si sono aggiunte.
Nel frattempo, ne approfitto per salutare gli ospiti ed amici studenti, che penso siano venuti qui non certo per ascoltare i numerosi e lunghi emendamenti che abbiamo presentato ed aggiunto questa mattina riguardo alla Commissione speciale per le Olimpiadi del 2006, ma per il problema riguardante le borse di studio - il diritto allo studio, come preferiamo chiamarlo noi, o i buoni scuola, come preferisce chiamarli qualcun altro.
Non è solo un saluto cortese: ci sono due cose che vorrei aggiungere. La prima è un legame con le Olimpiadi 2006, perché forse tra gli ospiti oggi presenti ci possono essere alcuni dei "ragazzi del 2006", come vengono chiamati: si tratta di un'interessante, geniale ed ottima iniziativa presa se non ricordo male, dall'allora Assessore alla cultura, Perone. Essendo stata un'ottima idea, ha incontrato un grande successo.
Il motivo che mi interessa sottolineare è che, entrando in quest'aula ho visto uno striscione del "Don Bosco". L'ho visto con piacere, sono contento che ci siano...



PRESIDENTE

Consigliere Placido, per cortesia, la prego di ritornare al tema.



PLACIDO Roberto

Presidente, ho già detto che ci sono dei collegamenti tra i "ragazzi del 2006", le scuole private e le Olimpiadi del 2006. Quindi, capisca: 2006 ragazzi, 2006 Olimpiadi. Quindi sto cercando...



PRESIDENTE

Normalmente penso di intuire la lingua italiana.



PLACIDO Roberto

Non ho dubbi su questo.
I ragazzi sono venuti qui questa mattina, li ho visti con piacere nessuno potrà dire che c'è qualcun altro che agita le folle quando verranno nelle prossime settimane altri ragazzi del 2006 - ecco qual è il legame con le Olimpiadi del 2006 - a manifestare democraticamente. E siccome rappresentano il 93% degli studenti piemontesi, quindi la percentuale di ragazzi che potranno partecipare alle iniziative relative al 2006 è decisamente superiore, verificheremo nelle settimane prossime e mi adopererò affinché questi "ragazzi del 2006" vengano davanti al Consiglio regionale numerosi e numerose volte, democraticamente e nel rispetto di quelle che sono le regole della democrazia. Tornando, quindi all'emendamento, che, se ho capito bene, è "coperture finanziarie"...



PRESIDENTE

"Convenzioni aventi ad oggetto l'assegnazione a terzi degli interventi".



PLACIDO Roberto

Sono evidenti - e mi ricollego a quanto ho già detto per gli altri emendamenti, alcuni dei quali, con grande piacere e soddisfazione nostra hanno raccolto la condivisione della maggioranza, altri (e me ne rammarico) non hanno incontrato lo stesso risultato - i motivi che hanno portato a decidere di costituire la Commissione Speciale per le Olimpiadi 2006 motivi che voglio ripetere, ma in questa mattinata e, se non è sufficiente la mattinata, anche questo pomeriggio per affrontare tutti gli emendamenti che abbiamo presentato, e lo ripeterò altre volte - e a condividere che si istituisse tale Commissione, però non abbiamo condiviso alcune parti di quell'ordine del giorno. Tra le parti che non abbiamo condiviso è la parte relativa a "convenzioni aventi ad oggetto l'assegnazione a terzi degli interventi".
Lo ripeto, mi dispiace, sarò noioso, ma anticipo che questo aspetto di noiosità sarà ricorrente questa mattina e non so se anche questo pomeriggio.
I motivi per cui chiediamo che venga accettato l'emendamento è perch riteniamo che la Commissione per le Olimpiadi 2006 debba riguardare anche la convenzione avente ad oggetto l'assegnazione a terzi.
Per questo motivo, invito i colleghi a votare a favore del nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente e cari colleghi. In particolare, mi rivolgo ai colleghi firmatari di questo emendamento per effettuare una libera discussione e confronto.
Vedete, discutere delle Olimpiadi anche in sede regionale è opportuno.
Questo sì, perché più occhi ci sono ad osservare l'andamento della gestione delle Olimpiadi, dal mio punto di vista più facile sarà avere puntualità negli interventi, efficacia degli stessi, trasparenza degli stessi.
Quindi, la mia posizione che non avevo ancora espresso è che sono favorevole che anche in Regione Piemonte si monti una struttura d'informazione e di controllo su quanto avviene, non per ostruire o creare problemi. Tutt'altro: per evitare che nascano problemi.
Tra le competenze di questa Commissione si enumerano problematiche di sicurezza, problematiche di tutela ambientale, i problemi relativi al monitoraggio dell'andamento dei lavori, i tempi e il rispetto delle scadenze, i temi relativi ai costi delle Olimpiadi e, quindi, i problemi delle gare d'appalto e degli oneri.
Adesso questo emendamento propone di togliere da queste competenze l'esame delle convenzioni aventi oggetto l'assegnazione a terzi degli interventi. E' una materia quanto mai delicata, perché regola i rapporti tra i soggetti istituzionalmente responsabili della gestione delle Olimpiadi, e sono soggetti istituiti ad hoc (Agenzia, TOROC). Regola i rapporti tra questi soggetti a ciò predisposti con altri soggetti che, al momento, non possono essere individuati.
Si tratta di una fattispecie di rapporto parecchio importante, perch mentre il TOROC e l'Agenzia sono stati soggetti nati da un dibattito pubblico e da un confronto, i rapporti che questi soggetti avranno con terzi sono nel grembo di chi li deciderà e non passeranno ad alcun vaglio se non al vaglio dei soggetti che decideranno di farlo.
Quindi, collega Placido, è una materia di per sé importante e delicata.
Adesso la proposta è che quella Commissione regionale non se ne occupi. Da un certo punto di vista, osservo che è anche difficile normare un fatto di questo genere, perché le altre competenze scritte precedentemente comprendono anche l'eventuale esame dei rapporti che si vengono ad instaurare tra TOROC, Agenzia ed altri soggetti.
Quindi, da un certo punto di vista, si potrebbe anche toglierlo in quanto superfluo. E' inevitabile che se qualcuno chiede chiarimenti, voglio capire cosa succede in ordine ai costi da parte di soggetti a cui è stato assegnato, siccome rientrano nelle competenze della Commissione. Si pu anche togliere questo elemento, così come si potrebbero togliere tutti gli elementi che entrano nello specifico, lasciando che si occupi delle materie attinenti alle Olimpiadi.
Quindi, sono molto incerto sul da farsi, perché potrei votare a favore potrei astenermi, però prima di assumere una posizione vorrei sentire in una replica o in un confronto altre opinioni, in modo che possa capire come votare. Anche perché penso che con i firmatari non ci sia alcun elemento di distinguo sulla sostanza dei compiti della Commissione.
Quindi, pregherei gli altri colleghi firmatari di spiegare ulteriormente il senso della loro proposta. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 10).
Il Consiglio non approva.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 2), è aggiunta la lettera a bis), così come segue: "interagire e rapportarsi al lavoro svolto dall'Agenzia per le Olimpiadi 2006".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Scusi, Presidente, le chiedo gentilmente se è possibile avere, non sugli emendamenti che andiamo a discutere, ma su quelli già discussi, il testo emendato. L'ho già detto ieri e lo ripeto: diventa difficile capire e dare una continuità comprensibile, anche per poter intervenire, senza avere il testo emendato, almeno nelle parti già approvate.



PRESIDENTE

Lo diamo subito.



PLACIDO Roberto

Grazie.
Venendo all'emendamento in questione, le chiedo la gentilezza di ripeterlo, per cortesia...



PRESIDENTE

Sì: "Al punto 2) è aggiunta la lettera a bis): 'Interagire e rapportarsi al lavoro svolto dall'Agenzia per le Olimpiadi 2006'".



PLACIDO Roberto

Questo è un emendamento che riteniamo, rispetto ad altri... Se mi permette, Presidente, saluto i nostri ospiti, che hanno capito che questa mattina non si discuterà della questione che interessava loro. Se rimangono ugualmente sono contento...



(Proteste dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Consigliere Placido, lei sa che bisogna attenersi al tema...
VALVO Cesare (fuori microfono) Presidente, è una buffonata! E' una buffonata!



PRESIDENTE

Consigliere Placido, lei sa che occorre attenersi al tema e soprattutto, che non è consentito rivolgersi al pubblico.



PLACIDO Roberto

Scusi, Presidente, mi attengo senz'altro al tema.
Gliel'ho già detto prima: le Olimpiadi 2006 riguardano tutti i piemontesi e, in particolare, le giovani generazioni: mi fa piacere che questa mattina siano presenti, fra il pubblico, questi ragazzi. Sono venuti per altri motivi, ma non sono assolutamente esclusi dalla questione che stiamo discutendo: le Olimpiadi del 2006. Lo ripeto, l'ho detto prima, lo dirò ancora (e mi scuso se sarò noioso): i ragazzi sono strettamente collegati alle Olimpiadi del 2006.
Venendo al problema, è evidente che due sono i soggetti principali; su questo invito i colleghi della maggioranza ad un minimo di attenzione, non tanto e non solo su questo emendamento, ma anche sugli emendamenti successivi, perché andremo a toccare tutte le località, tutte le comunità tutte le sedi, tutti gli impianti, tutte le cifre, i criteri, quanto è stato già deciso, cosa è ancora da decidere, le speranze e le attese rispetto alle Olimpiadi del 2006... Presidente, rimango nel tema, la prego però di creare le condizioni minime per poter intervenire.



PRESIDENTE

Ci sono, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

E' evidente che abbiamo una valutazione diversa di come fare il Presidente: ho detto alcune volte quello che penso.



PRESIDENTE

E' noto. Vada avanti.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Dicevo che può essere interessante per molti colleghi, se avranno la compiacenza e la voglia di ascoltare, capire con maggiore precisione dove si svolgeranno le Olimpiadi, quali realtà saranno coinvolte, quali risorse saranno impegnate, quali risorse sono già state impegnate, quante serviranno ancora, quali per eventuali opere aggiuntive, ma ci ritorner nell'illustrazione dei successivi emendamenti.
Due - dicevo - sono i soggetti fondamentali: l'Agenzia e il TOROC, che svolgono, anche per quella che è la loro composizione, per quello che è il loro Statuto, funzioni diverse, ma complementari. L'Agenzia, il cui Direttore generale è stato nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, svolge un'azione fondamentale nella realizzazione di tutte le opere che riguarderanno le Olimpiadi. Il TOROC lo affronterò in un altro emendamento, perché le stesse problematiche legate all'Agenzia riguardano anche il TOROC, ma la parte che riguarda il TOROC è nel prossimo emendamento.
Riteniamo fondamentale che la costituenda Commissione per le Olimpiadi del 2006 svolga un'azione, si rapporti in maniera continuativa, proficua con l'Agenzia che si dovrà occupare della realizzazione delle opere con una spesa che ammonta ad oltre 2.000 miliardi, ma è mia intenzione, con i prossimi emendamenti, impianto per impianto, località per località dettagliare queste cifre affinché ci sia la comprensione dell'importanza delle risorse impegnate.
Questo è il motivo che ci ha portati a presentare questo emendamento che speriamo venga accolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Non sono d'accordo con quanto affermato poc'anzi dal collega Placido e vorrei invece spiegare perché - sul serio perché - noi abbiamo presentato questo ed altri emendamenti. Lo spiegherò su questo emendamento e anche sugli altri.
Noi abbiamo presentato questo emendamento perché siamo di fronte ad un tentativo, da parte di questa maggioranza e di questa Giunta regionale attraverso un colpo di mano, non rispettoso delle regole istituzionali, di approvare sulla questione della scuola una legge che consideriamo anticostituzionale e in violazione dei principi di libertà e di uguaglianza stabiliti dalla Costituzione. Questa è la ragione, come tutti sapete, per la quale oggi noi stiamo presentando questi emendamenti anche sulla questione delle Olimpiadi, perché siamo in presenza di una maggioranza che a nostro parere, rifiuta un confronto, in questo Consiglio regionale, che cerchi di affrontare le diverse questioni. E la questione della scuola è solo una delle questioni sulle quali questa indisponibilità ad un confronto noi l'abbiamo verificata.



PRESIDENTE

La richiamo al tema. Ci sarà poi il confronto.



MARCENARO Pietro

Sto spiegando le motivazioni e le ragioni per le quali noi presentiamo questi emendamenti e sono quindi esattamente al tema! Sto dicendo quella che voi sapete essere la verità sulle ragioni della presentazione di questi emendamenti! E intendo spiegare perché. Quindi presento un emendamento che dice le cose che diciamo sulle Olimpiadi del 2006 e poi lo spiegherò perché presentiamo un emendamento in cui enunciamo uno per uno, i diversi Comuni. Ripeto: le motivazioni di questi emendamenti sono queste! Questa è la motivazione per cui noi presentiamo emendamenti ed interveniamo e voteremo a loro favore.
A mio avviso, si tratta di un fatto grave: siamo di fronte ad una maggioranza che ha convocato per sette giorni il Consiglio regionale.
Ripeto: per sette giorni il Consiglio regionale! Dopo aver portato via dalla Commissione competente l'esame della legge! Quindi, una maggioranza che ha scelto unilateralmente una dichiarazione di ostruzionismo alla quale ci rassegniamo, con una convocazione che, anziché cercare il confronto indica questa strada! Devono saperlo i Consiglieri: si imbocca una strada che va in questa direzione! Quindi, sto esattamente motivando la ragione di questi emendamenti.
Ripeto: la questione non è solo quella della scuola. Oggi (oggi pomeriggio, domani, quando sarà esaurito l'esame che prima o poi esauriremo della questione che riguarda la formazione della Commissione per le Olimpiadi) affronteremo altri problemi: abbiamo all'o.d.g. la questione che riguarda la Commissione d'inchiesta sulle consulenze ed altre questioni.
Questo è, a mio parere, il motivo che ci porta oggi alla presentazione di questi emendamenti: una cosa che risulterebbe incomprensibile se non avvenisse in questo contesto e in questo quadro. Spero che anche la discussione sull'emendamento che riguarda la lettera a bis) della delibera sulle Olimpiadi possa essere l'occasione di un confronto, di una riflessione all'interno della maggioranza per riflettere sulla strada che si sta imboccando. Ripeto, per riflettere sulla strada che si sta imboccando. Lo dico adesso e lo ripeterò su tutti gli emendamenti successivi: è il momento e l'occasione per riflettere se infilarsi in una strada, come quella che avete scelto, di una pura contrapposizione, del rifiuto alla ricerca di dialogo, o se invece esiste un'altra possibilità un'altra strada, il cui presupposto è semplicemente quello che la legislazione regionale sia rispettosa, in primo luogo, della Costituzione italiana, senza cercare di aggirare le norme costituzionali dichiarando con una legge un'intenzione per arrivare poi, attraverso i regolamenti, ad altri risultati.
Se vi mettete in questo ordine di idee, cioè di una discussione che partendo dal quadro della legge nazionale sulla parità, vada in questa direzione, penso che l'emendamento sulle Olimpiadi del 2006 possa essere l'occasione di una fruttuosa riflessione per cercare di definire le condizioni di una discussione.
Dico questo su tale emendamento e la stessa cosa vi dirò sugli emendamenti che riguardano gli incontri con il Comune di Bardonecchia piuttosto che con quello di Sestriere, perché questa è la ragione, come tutti sapete, degli emendamenti che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Ho ascoltato il suo intervento, Consigliere Marcenaro, però ricordo a lei e a tutti i colleghi che è necessario parlare dell'argomento che si sta discutendo e che è iscritto all'o.d.g. Quindi, lei ha spiegato le ragioni che motivano la presentazione degli emendamenti, però questa discussione non è sui buoni scuola, ma è sulla Commissione Speciale per le Olimpiadi.
Ho già richiamato più volte a discutere dell'oggetto all'o.d.g.; lo far ancora e, se necessario, dovrò applicare il Regolamento.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio

Sull'emendamento annuncio il voto contrario.
Per le ragioni esposte dal Consigliere Marcenaro, di cui ho apprezzato la lealtà, non possiamo limitarci ad un apprezzamento moralistico, ma dobbiamo trarre conseguenze sul piano politico e legislativo. Propongo quindi che tutti gli emendamenti che hanno questo respiro, anzi, è stato detto che tutti questi emendamenti hanno questa motivazione e questo respiro...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



GALASSO Ennio

Coerentemente invito i presentatori di quegli emendamenti a ritirarli.
Debbo però aggiungere un'altra considerazione, perché non possiamo consentire, seppur in modo ostruzionistico e strumentale, che l'unica voce che suoni in quest'aula sia quella della minoranza. Non si tratta di un colpo di mano, si tratta di una scelta chiara, limpida, in perfetta armonia con le norme statutarie, regolamentari e dottrinali.
Riporto qui - poi sarà motivo di ulteriore discussione quando dovremo affrontare il tema - un principio illustrato da Paladin, un ex Presidente della Corte Costituzionale, in un volume che riguarda il Diritto regionale secondo cui vige il principio che un organo legislativo rappresenti...



PRESIDENTE

Richiamo anche lei, Consigliere Galasso, per gli stessi motivi per i quali ho richiamato il Consigliere Marcenaro. La faccio concludere, però la posizione è la stessa: stiamo discutendo di un altro argomento.



GALASSO Ennio

Presidente, sto illustrando i motivi per cui dovrebbero ritirare tutti gli emendamenti, per le ragioni esplicate dal collega Marcenaro, non da me.
Vige il principio secondo cui un organo legislativo rappresenta un corpo politico libero di perseguire l'indirizzo voluto dalla maggioranza ed arbitro, dunque, lo dice Paladin, nella determinazione dell'o.d.g.
Aggiungo, inoltre, che il motivo dell'incostituzionalità del disegno di legge è stato ampiamente superato e dibattuto. Qui diventa soltanto un pretesto. Ecco perché, dopo averne apprezzata la lealtà, debbo per denunciare la situazione di contraddittorietà che i diessini vivono perch dopo aver approvato la legge nazionale n. 62/00, evidentemente, oggi, alla luce della condotta che viene posta in essere, la dobbiamo interpretare come una mera uscita propagandistica di quel governo e di quella maggioranza.
Allora - e concludo - comprendiamo, ripeto, il tormento del DS, ma non possiamo e non dobbiamo, per la dignità del Consiglio regionale, accedere a certe strumentalizzazioni e ad ostruzionismi che mirano semplicemente a non far legiferare. La legge è sempre rivolta a tutti e non ad alcuni. Poi affronteremo anche il merito e i pregi di questo disegno di legge o meglio, del disegno di legge sui buoni scuola che discuteremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente. Adesso devo violare due volte il Regolamento, come hanno fatto i colleghi Marcenaro e Galasso; pertanto ritengo che mi richiamerà e le chiedo anticipatamente scusa.
Rivolgo un saluto a chi vuole questa legge sui buoni scuola, i ragazzi che sono qui ad assistere e ad ascoltare questo Consiglio regionale, che proprio per la loro intelligenza che è già stata richiamata e per la loro sensibilità, pensavano un po' più maturo e un po' più attento ad un una tematica così importante.
La dichiarazione di una volontà ostruzionistica a trecentosessanta gradi, che parte proprio dalla legge sui buoni scuola, è stata ufficializzata dal Consigliere Marcenaro, che è anche il Segretario regionale dei Democratici di Sinistra. Presumo che lo abbia fatto a nome dell'intera opposizione, o dell'opposizione che si richiama e che gravita (o gravitava, non lo so, perché il giornale oggi non l'ho ancora letto) intorno ai Democratici di Sinistra. Quindi, senz'altro, escludo, ad esempio, gli amici radicali.
Capisco il nervosismo, signor Presidente, e voglio anche motivare perché voteremo contro questo emendamento. Comprendo il nervosismo del centrosinistra e del Consigliere Marcenaro. Bisogna, tuttavia, fare un "passaggino" che nessuno ha fatto. Oltre al problema della legge sui buoni scuola, vi è, a monte, quello relativo alla Commissione Statuto, dove questa minoranza, che vuol vendersi qui coesa e convinta, e attacca sempre offendendo magari alcune volte la maggioranza (non lo ha fatto il collega Marcenaro, ma è stato fatto in questi giorni), probabilmente è ancora divisa e non è ancora riuscita a trovare quel nome che doveva portarci già nelle scorse settimane.



PRESIDENTE

Anche lei ritorni al tema dell'emendamento.



CATTANEO Valerio

Vedrà che alla fine è tutto collegato.



PRESIDENTE

Ritorni al tema dell'emendamento!



CATTANEO Valerio

Vedrà che alla fine faccio un collegamento.
Non hanno ancora il nome. C'è chi dice che è Marcenaro l'aspirante numero uno, con 17 voti, c'è chi dice che ne ha 11. Senz'altro l'opposizione non ha una condivisione sul nome unico per cui probabilmente, non riuscirà a soddisfare le ambizioni del Consigliere Marcenaro. L'ostruzionismo parte semplicemente da qui, Presidente. Noi comunque siamo pronti e seri, come sempre, e dico subito che, a dichiarazione di guerra, si risponde con dichiarazione di guerra.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) L'avete fatta voi la dichiarazione di guerra!



CATTANEO Valerio

Infatti, collega Chiezzi. E' difficile confrontarsi con chi interrompe sempre.
Mi riferivo in questo senso, e ti ringrazio.
GALASSO Ennio (fuori microfono) E' lo sviluppo naturale...



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di non interrompere.



CATTANEO Valerio

Noi probabilmente abbiamo scelto una via non condivisa dalla minoranza non è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. Però capite che siamo andati in Commissione - questo è il nostro punto di vista - con un provvedimento così importante; abbiamo visto già lì una certa attività ostruzionistica, l'impossibilità di andare avanti...
MARCENARO Pietro (fuori microfono) Non usiamo la parola "guerra" in questo momento. Usiamo un'altra parola.



CATTANEO Valerio

Alla fine, abbiamo deciso di richiamare legittimamente, a norma di Regolamento - ha detto bene il Consigliere Galasso - questo provvedimento in aula, decisi e disponibili, con serietà e con il lavoro di tutti i giorni.
Ecco perché, Presidente, lei ha convocato il Consiglio regionale per sette giorni, su richiesta della maggioranza. Ci siamo confrontati: noi abbiamo detto: "Abbiamo questa esigenza"; l'opposizione ha ribadito: "Non siamo d'accordo". Qualcuno dell'opposizione si è distinto, ma lei lo ha legittimamente convocato per lavorare. Noi siamo pagati per lavorare. Noi siamo qui per lavorare. Ci confrontiamo su questo provvedimento in aula. Se vogliono presentare 2.500 o 25.000 emendamenti li andiamo ad analizzare uno per uno. Se servono sette giorni, saranno sette giorni. Se saremo bravi saranno solo tre giorni. Se non ce la faremo né in sette né in dieci giorni, ci metteremo tre mesi. Noi siamo qui e quando, su richiesta nostra il Presidente acconsentirà e sarà d'accordo, convocherà il Consiglio regionale.
Quindi, questa strada, giusta o sbagliata che sia, Consigliere Marcenaro e colleghi dell'opposizione, è comunque una strada legittima, che rientra nella piena legittimità del nostro Regolamento.
Il Presidente della Regione, on. Enzo Ghigo, ha richiamato in aula questo provvedimento in data 8 agosto, rispettando il Regolamento di questo Consiglio regionale, così come voi avete richiamato successivamente i vostri progetti di legge. Se questa procedura non era condivisa, per coerenza non avreste dovuto richiamare quei progetti di legge.
Allora, e concludo, Presidente, e voglio motivare perché probabilmente voteremo contro questo emendamento, oggi abbiamo il proseguimento di questo ordine del giorno sulla Commissione delle Olimpiadi e poi vi è un ulteriore punto. Abbiamo pianificato dei lavori, lo dico subito, alla Conferenza dei Capigruppo, che non è un bar, ma un organismo istituzionale del Consiglio regionale, e questa mattina affrontiamo due punti: le Olimpiadi e la questione della Commissione d'inchiesta. Non lo so se riusciremo ad affrontarli, penso di sì, perché vedo che i lavori sono abbastanza spediti e probabilmente riusciremo ad affrontare anche il secondo punto. Si sappia che nel pomeriggio abbiamo concordato di iniziare con la legge e nel pomeriggio si inizierà, Presidente, quella legge.
Quindi, se non verrà approvata la Commissione per le Olimpiadi e se non si potrà affrontare quel tema, non è certamente per mancanza di volontà nostra, ma loro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Marcenaro, che ha finalmente interrotto, con onestà, e lo riconosciamo, questa lunga presentazione di emendamenti strumentali, a dire del Consigliere Marcenaro, ed orientati a bloccare i lavori di questo Consiglio, per non far approvare la legge sul buono scuola.
Onestà per onestà, devo dire che non posso condividere questa posizione perché si contrappone ad una posizione più che legittima di qualsiasi maggioranza. Purtroppo - lo voglio ribadire per l'ennesima volta in quest'aula - noi abbiamo un Regolamento che consente di presentare continuamente emendamenti - come si suol dire, in corso d'opera - per cui qualsiasi Consigliere Capogruppo può bloccare qualsiasi tipo di legge per un tempo indeterminato.
Sono contento che il Consigliere Marcenaro, con questa sua dichiarazione, abbia ammesso e abbia dichiarato che questa è l'intenzione della minoranza. Minoranza che, a dire il vero, ieri, nella riunione dei Capigruppo, aveva dimostrato posizioni molto diverse e diversificate al suo interno. Penso che avremo modo di ascoltare anche la posizione degli altri Gruppi consiliari, per esempio, dei Popolari e della Margherita, sulla legge relativa al buono scuola.
Non voglio ripetere quanto già detto dai colleghi. E' certo che nelle dichiarazioni del Consigliere Marcenaro emergono alcune contraddizioni estremamente chiare della posizione della sinistra su questo tema.
Una legge nazionale, come diceva il collega Galasso, è stata approvata solamente un anno fa e un Ministro, come De Mauro, che ha avuto modo di verificare anticipatamente quello che era il disegno di legge della Giunta regionale, ha espresso su questo disegno di legge la sua personale posizione.
Non solo, il lavoro svolto all'interno di questo Consiglio regionale e all'interno della VI Commissione ha fatto capire, attraverso una posizione netta e rigida dell'opposizione, quale sarebbe stato l'iter difficile e difficoltoso di questa legge.
Per una precisa e legittima scelta politica di questa maggioranza abbiamo convocato due volte alla settimana la Commissione, lasciando indietro il lavoro di altre Commissioni. Nonostante il lavoro intensificato all'interno della Commissione, siamo arrivati a malapena a presentare il disegno di legge e i progetti di legge relativi al buono scuola. Non siamo riusciti ad entrare nel merito e nell'articolato di alcunché.
Ripeto che la dichiarazione del Consigliere Marcenaro è chiaramente onesta, ma fa capire qual è la posizione della minoranza.
Ritengo che, come legittimamente dichiarato dal Consigliere Marcenaro altrettanto legittimamente questa maggioranza di centrodestra debba essere legittimata a proseguire su una richiesta che, tra l'altro, è sempre stata prioritaria nel programma del governo Ghigo.
Quindi, a questo punto, chiedo anch'io che gli emendamenti dell'opposizione vengano ritirati, si proceda ad approvare celermente la Commissione per le Olimpiadi e, immediatamente dopo, nel pomeriggio, si possa finalmente iniziare l'iter per l'approvazione della legge sul buono scuola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Colleghi - rispondo al collega Galasso - credo che del tormento dei DS discuteremo oggi quando affronteremo il merito del provvedimento che riguarda il finanziamento alla scuola privata. Non è oggetto di questa discussione. Così credo che dovremo discutere nella sede appropriata dei problemi riguardanti la Presidenza della Commissione Statuto.
Il Consigliere Marcenaro ha posto un altro problema, che credo sarebbe serio che noi affrontassimo per come lui l'ha posto, che riguarda una serie di atti che hanno contribuito a rendere più difficile il clima dei rapporti politici nel Consiglio regionale tra maggioranza ed opposizione, per tante ragioni.
Ringrazio il collega Cattaneo perché ha invitato i Consiglieri a lavorare con impegno e solerzia. E' il nostro lavoro, ci mancherebbe! Mi dispiace ricordare al collega Cattaneo che, in questa legislatura, molte volte i lavori del Consiglio e il suo funzionamento sono stati bloccati dalle assenze della maggioranza e da un ostruzionismo molto particolare a cui la maggioranza non poche volte è ricorsa facendo mancare il numero legale. Consigliere Angeleri, questa logica vale sempre e non soltanto quando fa comodo. Se il problema riguarda il funzionamento del Consiglio regionale - problema che esiste - questo vale per tutti.
Tutti noi sappiamo quante volte da quei banchi alcuni Consiglieri alla chetichella se ne sono andati perché divisioni politiche nella maggioranza hanno consigliato alla maggioranza medesima di far mancare il numero legale. Questo fatto ha impedito al Consiglio di funzionare. Alle tre, alle quattro, alle cinque del pomeriggio avremmo dovuto lavorare e quest'aula era vuota non per colpa della minoranza.
Quindi, quando si vogliono dare queste lezioni è bene avere sempre presente il quadro della situazione, Consigliere Cattaneo. Lo dico perch questo è un vincolo che vale per tutti.
Ritornando al merito del problema, discuto dell'emendamento, perch questa parte non mi riguarda, ne ho parlato perché alcuni colleghi hanno sollevato delle questioni.
Noi, discutendo di Commissione, ci atteniamo ad una esigenza che tutto sommato - è quella che ispira i nostri emendamenti; alcuni possono essere di troppo, ma c'è un problema che ha sollevato il collega Placido che è fondamentale: evitare che la Commissione che stiamo istituendo produca sovrapposizioni e conflitti fra il TOROC e l'Agenzia. La domanda è: noi vogliamo fare un'operazione che serva, che determini trasparenza e cooperazione istituzionale, che acceleri le procedure, che ci consenta di svolgere i controlli senza intralciare l'attività di tre organismi che hanno funzioni diverse, oppure no? Se si tratta di inventare un organismo per dare una Presidenza al collega della maggioranza che abbia una funzione di intralcio ad un'attività che consideriamo fondamentale, questo è un problema. Per quanto riguarda l'emendamento, quando diciamo che la Commissione deve interagire e rapportarsi al lavoro svolto, collega Galasso, poniamo questo problema: una Commissione che abbia una funzione specifica, precisa e che si rapporti in maniera positiva con gli altri organismi. Non penso che dobbiamo inventare un organismo che diventi oggettivamente un elemento di intralcio.
Credo che la filosofia del provvedimento, che pure abbiamo modificato in questa discussione, sia esattamente quell'altra.
Questo emendamento - mi rivolgo ai colleghi della maggioranza - è solo strumentale? Non lo credo, si contesti il merito, si dica che non è giusto che la Commissione abbia questa funzione, che non deve interagire, ma allora, viene fuori l'altro ragionamento: avete un'idea della Commissione che non è la nostra.
Credo che il vero problema sia questo, Presidente: parlando del merito sono in discussione in quest'aula due diverse concezioni sul ruolo di quella Commissione. Chi, come noi, pensa che essa abbia un ruolo importante, ma debba svolgere una funzione di cooperazione con l'Agenzia e con il TOROC e chi, viceversa, l'ha inventata e l'ha pensata con l'obiettivo di svolgere una funzione di indagine e di controllo.
Per questo, invito i colleghi della maggioranza a riconsiderare il loro atteggiamento e a votare questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Riprendo dall'emendamento illustrato dal Consigliere Placido e su cui sono intervenuti altri colleghi.
Debbo dire che, se un merito l'intervento del collega Marcenaro ha avuto, è stato quello di averci fatto sentire qualche intervento anche da parte della maggioranza su qualche provvedimento, e debbo dire che un'interlocuzione all'interno dell'aula tra posizioni diverse è sempre una cosa importante e un fatto democratico. Anche se dovrebbe avvenire normalmente, senza bisogno di dover porre questioni politiche di grande rilievo, che attengono sempre alla questione dei rapporti; dovrebbe essere un'interlocuzione di merito che avviene normalmente.
Per quanto ci riguarda, sull'emendamento proposto, intendiamo configurare un rapporto ed un'interrelazione piuttosto rilevante tra questa Commissione speciale - denominata appunto Commissione per i Giochi Olimpici invernali del 2006 e per gli sport invernali - e il lavoro che sta contemporaneamente svolgendo l'Agenzia per le Olimpiadi del 2006.
Rispetto ad un emendamento come questo, che nel suo contenuto è assolutamente ragionevole, la cosa che mi sarei aspettata - che, tra l'altro, implica un'interrelazione direi indispensabile e necessaria tra i due ordini di lavori - è che da parte della maggioranza, quanto meno dei presentatori e dei relatori della proposta di deliberazione n. 252, ci fosse un intervento molto semplice, dicendo: prendiamo in considerazione l'emendamento e lo accogliamo.
Facendo una cosa come questa, rispetto ad una proposta che non vedo come possa stravolgere il senso della deliberazione in senso negativo, che può andare solo in una direzione positiva, che può aumentare i rapporti e le interrelazioni, che può rendere proficui due lavori che altrimenti sarebbero paralleli e richiederebbero sedi necessarie da definire di volta in volta di confronto e di relazione, la risposta poteva essere "sì".
Dicendo "sì" ed accogliendo questo emendamento saremmo passati rapidamente alla votazione ed avremmo risolto un problema di merito collega Cattaneo. Invece qui, come abbiamo già avuto occasione di dire prima, si è scelto di seguire un altro atteggiamento, quello di rendere assolutamente inagibili i rapporti tra maggioranza e minoranza, peggiorando la situazione, con un "muro contro muro".
Gli esempi sono tanti, compresa questa deliberazione, su cui peraltro per grandi parti, abbiamo anche delle convergenze di opinione su alcuni elementi. Con un testo ampiamente modificato, rivisto, ecc., avremmo anche potuto avere un rapporto di interlocuzione.
Andremo a discutere - e lo sappiamo, perché è stato preannunciato anche dai giornali - tutta la questione delle consulenze oggi pomeriggio. Adesso il collega Cattaneo addirittura - fuori dal microfono, tra i banchi - ci dice: "O questa cosa la approvate questa mattina, indipendentemente dal merito, da qualsiasi cosa, oppure oggi pomeriggio la prima cosa che faremo alle 14" - avendo, "rara avis", perché non li avete mai 40 Consiglieri; li avete questa volta, ma non sono neanche 40 perché, ad esempio, manca il Presidente Ghigo, tanto per rilevare una delle assenze più significative "sarà chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g.".
Avevate tentato di farlo anche sul referendum sul federalismo, sul famoso referendum padano, ma addirittura avete dovuto abbandonare in Commissione, neanche in aula, un atteggiamento simile.
Vi sembra che rapporti di questo genere tra maggioranza ed opposizione portino da qualche parte? Vi sembra che prendere provvedimenti importanti di merito, sottrarli alla Commissione e portarli in aula aiuti il processo legislativo, consenta di approvare una legge sulla scuola o su qualsiasi altra cosa o sia semplicemente un'iniziativa propagandistica? Pura propaganda, usate l'aula per la propaganda, perché non basta ciò che già dite sui giornali continuamente senza neanche venire in aula. Le conferenze stampa le fate in continuazione, la frequentazione dell'aula è cosa più rara: pensate che sia efficace? No, è propaganda.
Mi chiedo se la volete quella legge sulla scuola, perché chi agisce in questo modo e porta in questo modo i provvedimenti...



PRESIDENTE

Le ricordo i cinque minuti, Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ha ragione, Presidente, accolgo il suo richiamo e concludo.
Da questo sulle Olimpiadi a quello sulle consulenze a quello sulla scuola, con queste caratteristiche, forse è una maggioranza che non vuol più lavorare in Consiglio regionale.
Torno al merito dell'emendamento. La cosa che avrebbe risolto facilmente tutto questo e non avrebbe creato neanche un dibattito è che, da parte dei presentatori, avrebbe dovuto esserci un intervento molto semplice: è accolto perché ha una razionalità e migliora il funzionamento della Commissione stessa, oppure non è accolto per le seguenti ragioni e magari c'era un'interlocuzione positiva. Lo potevamo anche capire, bastava farlo!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto, esprimo parere favorevole all'emendamento presentato ed annuncio che lo voteremo e valuteremo con attenzione gli altri emendamenti anche nostri, presentati nella discussione di questa delibera. Lo dico perché esiste indubbiamente un problema politico di rapporti con la maggioranza, ma esiste anche una discussione su questa delibera che ci interessa, quindi noi discutiamo degli emendamenti e della delibera perch ci interessa.
Per molti versi, si tratta di una delibera di estrema importanza, di un'importanza anche superiore alla legge, perché stiamo parlando delle Olimpiadi del 2006, intorno alle quali gireranno interessi straordinari. E' vero che l'altra legge ha delle questioni di principio fondamentali che affronteremo quando entreremo in discussione, ma questa legge, da una parte, presenta enormi interessi economici e, dall'altra, come spesso sentiamo dire dalla maggioranza, rappresenta un evento fondamentale per lo sviluppo economico della Regione. Su questo condividiamo, non siamo di fronte ad una leggina insignificante, ma nello stesso tempo sappiamo che intorno a quel tipo di avvenimento e di scadenza ci sono dietro tanti interessi, per cui temiamo che si possano non solo realizzare delle cose positive, ma anche sfregi al nostro territorio, con delle opere che rischiano di non essere positive per lo sviluppo duraturo della Regione stessa.
Da qui un interesse specifico, che non è per nulla condizionato ad altro, anche se l'altro esiste, e che esista è provato dal fatto che abbiamo avuto tre interventi di maggioranza per parlare d'altro e non di questo. In più, perdendo tempo, denunciando che si perdeva tempo, con la contraddizione che si dice che si perde tempo, aggiungendo però cinque minuti ognuno all'opera, dando ognuno il proprio modesto contributo a questa presunta perdita di tempo.
Però il problema esiste poiché ci troviamo, come già un anno fa, di fronte ad atteggiamenti conosciuti. E' ricorrente, nell'atteggiamento della maggioranza, tentare ogni tanto forzature, scontri politici ed uscire da quelle che dovrebbero essere le regole di un gioco e di un confronto democratico. Anche questa volta ci siamo trovati di fronte ad uno scippo del luogo che doveva avviare e portare a termine in modo serio la discussione, o perlomeno semplificare la discussione di una legge, e ad una forzatura regolamentare da parte della maggioranza, che ha portato la discussione in aula.
Non è la prima volta, è già accaduto con notevole regolarità da parte della maggioranza: utilizzare articoli dello Statuto a tutela delle minoranze, per esempio quello di chiedere che arrivi in aula un provvedimento. E' un classico articolo che tutela le minoranze e viene usato dalla maggioranza, ma noi ci siamo trovati spesso quest'anno di fronte ad atteggiamenti del genere. Ricordo che non solo la maggioranza fa mancare il numero legale - quello magari può essere inconsapevole come atto di boicottaggio - ma ci siamo trovati addirittura a volte in casi in cui esponenti della maggioranza hanno chiesto la verifica del numero legale facendolo mancare, con un atteggiamento consapevolmente ostruzionistico.
Credo che, anche questa volta, utilizzando uno strumento ostruzionistico per forzare un confronto su una tematica che, si sa, è importante, come quella della scuola, perché ha degli aspetti qualitativi di fondo, non potevano non pensare che avvelenavano l'intera vita del Consiglio regionale.
Così sta avvenendo, perché ci siamo trovati di fronte a tre interventi di esponenti di prima fila della maggioranza che hanno denunciato che si parla d'altro, parlando d'altro per cinque minuti.
Credo che se non troviamo una soluzione ragionevole, che riporti ad un confronto normale secondo le regole, probabilmente andremo avanti così.
Però non si accusino gli altri quando ci troviamo di fronte sistematicamente ad atteggiamenti con queste caratteristiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido per dichiarazione di voto.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Approfitterò...



PRESIDENTE

Il Consigliere Marengo sta interloquendo in via... Chiedo scusa, in quanto ho ereditato la scaletta della prenotazione degli interventi.
Se il collega Placido consente, darei la parola al Consigliere Marengo.



PLACIDO Roberto

Assolutamente! Non siamo certo noi che, in maniera ostruzionistica vogliamo impedire ai colleghi della maggioranza di intervenire. Ci mancherebbe!



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Grazie per la collaborazione.
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Grazie, Presidente. Mi sono sentito in dovere di intervenire, con ci sapendo di fare il gioco di chi vuole sprecare tempo, ma mi sono sentito in dovere di intervenire a seguito dell'intervento della Presidente Manica, un intervento in risposta al Presidente Marcenaro.
Quello che mi chiedo è: i due di cosa sono Presidenti? Perché il Consigliere Marcenaro ha fatto un intervento da Capogruppo, dicendo: "Non condivido assolutamente quanto detto dal membro del Gruppo DS, Placido, ma questi emendamenti noi li abbiamo scritti solo ed esclusivamente per fare un ostruzionismo sulla legge dei buoni scuola, che è in calce alla discussione sulla Commissione Olimpiadi".
E' stato precisissimo, è stato onesto, ha spiegato l'assoluta "ratio" di tutti questi interventi.
Poi la Presidente Manica, che penso Presidente di un Gruppo diverso da quello di appartenenza del Consigliere Marcenaro, ha detto: "Noi invece questi li abbiamo fatti per il merito". Ha fatto un bellissimo discorso dicendo: "Pensavamo che la maggioranza fosse fatta di persone serie e capaci di risponderci su questo".
Ma rispondere diventa difficile, Presidente Manica, perché se il primo emendamento ed il secondo fossero stati unificati, dicendo: "Interagire e rapportarsi al lavoro svolto dall'Agenzia per le Olimpiadi e dal TOROC" l'emendamento sarebbe stato serio, fondato, di merito. Ma l'aver spaccato un'evidenza come questa in due emendamenti dà ragione piena a quello che onestamente, il Presidente dell'altro Gruppo, Marcenaro, ha detto prima che lei parlasse.
Forse nella sinistra manca il coordinamento, ma non nella sinistra forse addirittura nel Gruppo DS manca un po' di coordinamento. Tra l'altro tutto va contro quello che, fuori microfono, il collega Placido martedì sera... Qui siamo di fronte ad un fatto assolutamente strumentale. Apprezzo l'onestà, ma è difficile rispondere in modo serio sul merito di chi scrive 22 mesi, 23 mesi, 20 mesi e mezzo.
L'intelligenza e l'educazione mi impediscono di dare risposte serie di merito. Certo, forse si poteva discutere; con questo pacchetto ogni discussione è chiusa. Con le dichiarazioni del Presidente Marcenaro ogni discussione è chiusa; con le dichiarazioni del Presidente Marcenaro ogni discussione di merito non può che essere chiusa.
Qui si tratta di tutt'altra discussione; qui si tratta della volontà di usare un regolamento per impedire il sorgere di un'importante struttura di valutazione sull'evento Olimpiadi.
Vedete, il ricatto è bello, è anche divertente, ma è un fatto, questo che oggi mi impedirà di essere presente per fare il quarantesimo che chiede l'inversione, perché forse oggi sarò molto impegnato a comunicare ai Sindaci delle valli, sarò molto impegnato a comunicare, a chi nelle Olimpiadi spera, che la sinistra delle Olimpiadi "se ne fa un baffo" e usa questo argomento per tutt'altra scelta.
Questa è la volontà espressa, l'ha detto il Consigliere Marcenaro.
Rispondere sul merito è impossibile, perché merito non ce n'è, e non essendoci merito non può esserci alcuna risposta.
Tra l'altro, collega Manica, lei ha detto che si aspettava qualcosa dai proponenti. Lei si aspetta sempre qualcosa da qualcuno! Lei si aspettava dai proponenti un parere favorevole. Guardi che il proponente, fino al suo intervento, non aveva mai detto di essere contrario. Ascolti!



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Avrei voluto intervenire nella dichiarazione di voto sull'emendamento attenendomi esclusivamente a quanto riguarda l'emendamento, ma sono convinto che non vorrà negare a me, in una piccola parte del tempo che ho a disposizione, quello che ha concesso ad altri colleghi.
Mi dispiace che i colleghi Galasso e Angeleri non siano presenti in aula perché li citerò brevemente in questa parte che non riguarda la dichiarazione di voto.
Sono state fatte affermazioni - mi riferisco al collega Galasso - sulle contraddizioni dei DS, sui nervosismi, ecc. Collega, io sono calmo tranquillo, al massimo mi arrabbio, ma non mi innervosisco. Difficilmente mi innervosisco, e dico "mi arrabbio" per usare un eufemismo. Penso che i colleghi intendano. Il collega ha fatto riferimento al nervosismo dei DS che non esiste - al fatto che noi abbiamo dei problemi rispetto alla legge nazionale sulla scuola, la legge n. 62/00. Consigliere Galasso, noi siamo pronti a sottoscrivere e presentare immediatamente la legge emanata dal Consiglio regionale dell'Emilia Romagna; siamo pronti a votare quella legge che si inserisce nell'ambito della legge nazionale n. 62/00.
Siamo pronti, vi aspettiamo, così si sgombra il campo da qualsiasi malinteso, perché non è possibile raccontare - e mi fa piacere che alcuni dei nostri ospiti siano ancora presenti - che l'opposizione cerca strumentalmente e disperatamente di non far passare un provvedimento come quello sul buono scuola, perché evidentemente la memoria è corta.
Era stato concordato un percorso fra persone per bene, che normalmente rispettano i patti, ma questo percorso è stato clamorosamente interrotto.
In Commissione, dove si stava affrontando l'argomento, non c'è stato ostruzionismo; si sono svolte le due Commissioni concordate, anzi, una Commissione non si è svolta perché la maggioranza, che ha tanto a cuore il tema del buono scuola, litigava su questioni non nobili e non si è presentata.
Questo è giusto che si sappia: la maggioranza ha tanto interesse al problema del buono scuola - che io non condivido - che non si è presentata! Questa è l'ostruzione della maggioranza! Noi eravamo presenti, sempre senza fare ostruzionismo! Poi, improvvisamente, e ad anno scolastico già iniziato, si richiama il provvedimento in aula. Fra l'altro - e non me ne vogliano i cani - il provvedimento sui cani di grossa e media taglia è andato avanti otto o nove mesi e ad un certo punto si è iniziato perché sta per essere varata una legge nazionale. Ricordo, allora, alla maggioranza che il Ministro Moratti sta predisponendo una legge nazionale sull'argomento; voi volete accelerare strumentalmente, con un'arroganza ed una prova di forza muscolare, e noi, vittime della vostra prepotenza, siamo costretti a comportarci in un modo che non ci piace, non ci diverte e non ci entusiasma. E' successo ieri in Commissione e siamo costretti a riproporre oggi un comportamento di minima difesa democratica del funzionamento di questo Consiglio.
Mi auguro che a questi argomenti venga data risposta. Noi siamo pronti a votare la legge dell'Emilia Romagna, a tornare - passatemi il termine - ad essere "galantuomini". Noi siamo qui, ma qualcuno è venuto meno al percorso interrotto. Voglio citare l'Assessore Leo, visto che anche lui qualche volta ha la bontà di citarmi, creandomi qualche problema perché sostiene che sono d'accordo, e io diverse volte sono d'accordo con lui, ricordando che in Commissione ha detto, riferendosi alla differenza di posizione nostra con alcuni colleghi della sinistra: "Pacta servanda sunt". Allora cari colleghi della maggioranza, se i patti sono impegni, rispettate i patti, torniamo in Commissione ed eliminiamo questa situazione che non piace, non diverte e non entusiasma.
Voi avete la responsabilità di averci messo in questa situazione; vi invito a toglierci da questa situazione, perché la responsabilità è vostra.
Per questi motivi, chiedo il voto favorevole sull'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Spiego perché voto a favore di questo emendamento con una dichiarazione così breve. La dichiarazione, infatti, è già finita ma spiego perché è finita così in fretta. Vedete, ci sono problemi, ci sono conflitti e ci sono queste nostre istituzioni in cui si governa, si governano i problemi e si governano i conflitti. Ricordiamo che prima di queste istituzioni in Italia ve ne erano altre in cui non si governava, ma si comandava. Era una realtà un po' diversa: si comandava al centro, non c'erano nemmeno i Sindaci, c'erano i Prefetti che eseguivano i comandi. Era una struttura statuale diversa, c'era il fascismo e poi, grazie alle lotte di tanti italiani, sono stati istituiti dei luoghi democratici nei quali chi vince le elezioni, prende il governo dei problemi, ma non il comando.
Prendere il governo e governare significa discutere. E le istituzioni ancora giovani in questa nostra Italia, e quindi forse ancora fragili, si sono date un'organizzazione per riuscire a governare, cioè a discutere: le aule consiliari, le Commissioni che dipanano i problemi in modo che giungano in aula con posizioni chiare. Anche se sono diverse, possono essere espresse. Sono dei gioielli della nostra democrazia, che nessuno ci ha regalato, perché prima non esistevano.
Stiamo attenti a non trattare in modo inadeguato questi gioielli che consentono a tutti noi di affrontare problemi e conflitti in modo positivo perché anche gli strumenti di democrazia si rovinano e basta poco a rovinare queste cose. E basta poco quando i problemi che dobbiamo affrontare sono problemi sui quali ci sono punti di vista molto diversi.
Sono problemi, come quello sul buono scuola, sui quali una parte solleva eccezioni di costituzionalità, quindi sono problemi duri e difficili. Per risolvere tali problemi occorre buona volontà, occorre del tempo, occorre il rispetto delle istituzioni democratiche.
Ho svolto una dichiarazione brevissima, in questo clima che vede tutti noi impegnati a risolvere i problemi esistenti a livello mondiale, senza giungere a conflitti che peggiorino gli stessi, preoccupato nel vedere che su un tema difficile, un tema amministrativo di distribuzione delle risorse, una parte - quella che governa, quindi il Presidente Ghigo - abbia compiuto un atto che tecnicamente - ha ragione il collega Cattaneo - è regolamentare e legittimo, ma politicamente segna una volontà di comando da parte della maggioranza del Consiglio regionale su tutta l'aula.
Il 7 agosto, durante il periodo delle vacanze, il Presidente Ghigo "scaraventa" in aula il provvedimento; "scaraventa" dal punto di vista politico, cioè sottrae la possibilità a tutti noi di discutere nel luogo che l'istituzione si è data per poter discutere. E' un atto di apertura di un conflitto, di una prova di forza, di un segno di prepotenza, di arroganza e via dicendo.
Stiamo attenti, colleghi! Stia attento il Presidente Ghigo, perché le cose, una volta costruite, hanno una loro logica ed inerzia, e non penso che sia nell'interesse del Piemonte o di chi lo governa pro tempore giungere a situazioni di conflitto costruite artificiosamente al di fuori dei confronti di merito. Quindi, io auspico che il conflitto si ritrasformi in confronto e che questo accada nell'unico modo in cui l'istituzione lo prevede: in una discussione che avviene nel luogo a ciò deputato: la Commissione.
Termino qui sperando di aver messo una parola in controtendenza alle ultime che ho sentito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Noi siamo contrari all'emendamento posto in votazione, semplicemente perch abbiamo registrato, ascoltando gli interventi che si sono succeduti da parte dell'opposizione, nella fattispecie da parte del Gruppo dei Democratici di Sinistra con i loro distinguo, che si tratta di un'attività ostruzionistica, peraltro dichiarata dal Consigliere Marcenaro.
Questi emendamenti, signor Presidente e colleghi, sono evidentemente strumentali. L'intervento di Marcenaro lo ha, quasi in confessione evidenziato, ma io lo stimo anche per questo: è una persona che parla chiaro e dice quello che pensa e spesso anche quello che vuole fare. Ha detto "interverrò emendamento per emendamento, pur cambiando il nome del singolo Comune" - li ha anche citati - "e farò sempre lo stesso intervento". Quindi, la massima espressione - non me ne voglia la Presidente Manica - in Consiglio regionale dei Democratici di Sinistra, che è il partito di maggioranza relativa all'interno dell'opposizione, ha dichiarato palesemente di voler fare attività ostruzionistica.
Diventa allora difficile, signor Presidente, entrare nel merito. Durante l'intervento dei colleghi ho letto gli emendamenti presentati. In effetti ce ne potrebbero essere uno o due - per l'amor del cielo - che potrebbero essere discussi nel merito: così come abbiamo discusso, prima della pausa estiva, credo anche con un intervento estremamente utile proprio qui in aula e a seguito di alcune sospensioni nelle quali siamo riusciti a trovare una quadra, direi un'architettura generale, di quell'ordine del giorno che vedeva in un certo senso convinti tutti quanti che si tratta di un provvedimento importante. Peraltro, questa convinzione - ne do atto - è stata anche esplicitata da parte dell'opposizione, che oggi invece fa un'attività ostruzionistica e ferma il provvedimento. Fino a ieri diceva che si trattava di un provvedimento importante, perché la Commissione olimpica è importante, condividendo quindi anche quanto ho detto più volte: la Regione non ha questa Commissione, l'hanno il Comune e la Provincia guarda caso amministrate dal centrosinistra, e credo che questo sia stato fatto anche per coerenza.
Per economia non interverremo più, a meno che ci siano delle provocazioni come abbiamo sentito; ci limiteremo a votare contro tutti gli emendamenti così come hanno già palesato i colleghi dell'opposizione, che si limiteranno alla presentazione, all'attività ostruzionistica continuata ed irrobustita e, in alcuni casi, come quello di alcuni colleghi che l'hanno detto prima di me, con la ripetizione degli stessi interventi.
Non ci sono le condizioni, colleghi, per confrontarci sul merito innanzitutto perché di merito ce n'è poco e su quel poco che c'è ci possiamo confrontare se il confronto si riporta nell'alveo della normalità cioè se venissero ritirati, non dico tutti gli emendamenti com'è stato proposto da qualche Capogruppo, ma almeno quelli ostruzionistici e mantenuti invece quei due o tre sui quali non troveremo un accordo, ma ci confrontiamo, riuscendo forse ad approvare o comunque a votare questo provvedimento.
Voglio anche dire che sono imbarazzato, Presidente, perché questa dichiarazione ostruzionistica mi fa rimpiangere di non essere nato cinque o dieci anni prima e di non aver avuto, in una vita ipotetica, la possibilità di sedere su questi banchi nella V o nella VI legislatura come molti colleghi del mio Gruppo invece hanno avuto la possibilità e l'onore.
L'ostruzionismo, anche nella mia piccola esperienza di Consigliere comunale e provinciale, non si dichiara mai e sono anche un pochino imbarazzato di questa dichiarazione palese ed ufficiale di attività ostruzionistica sulla Commissione Olimpiadi con il solo ed esclusivo fine di non far partire la discussione sulla legge dei buoni scuola da parte del Consigliere Marcenaro e dei colleghi del Gruppo DS, ma non solo del Gruppo DS.
Mi sembra quindi che, oltre alla difficoltà del nome sulla Commissione Statuto - ed è forse uno dei motivi per cui voteremo contro questo emendamento - vi sia anche una palese difficoltà di coordinamento, come diceva bene Marengo, e che magari qualcuno cominci a perdere qualche colpo.
L'ultima riflessione in ventitré secondi. "Noi saremmo disposti" - così è stato detto - "a votare la legge dell'Emilia Romagna". No, colleghi: il dovere nostro, proprio anche per quanto ha detto puntualmente il Consigliere Chiezzi, facendoci l'ennesima - che apprezzo anche perché il ricordo è sempre utile - lezione costituzionale e non solo costituzionale è di confrontarci e di legiferare, ma non di accordarci prima sul voto e sulla legge che si deve o si vuole fare uscire da questo Consiglio regionale! Perché una legge, indipendentemente se di iniziativa della Giunta con un disegno di legge o di una proposta di legge di un Consigliere, indipendentemente se assegnata all'opposizione o alla maggioranza, deve nascere prima dal confronto nella sua formulazione, se veramente ci si vuole confrontare nel merito e, poi, da un voto democratico, dove i sessanta Consiglieri assegnati a quest'aula si possono esprimere liberamente, almeno da questa parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il mio intervento è per segnalare che voterò "sì" all'emendamento perché, contrariamente a quanto segnalava il collega Marcenaro, questo non è un emendamento ostruzionistico, ma un emendamento che mette in discussione il lavoro che fa il TOROC e il lavoro stesso che fa la Regione. Capisco che la Commissione debba essere istituita, però con un minimo di correttezza istituzionale.
Al punto 2), la Commissione che si vuole istituire si deve interessare di sicurezza, di cantieri, di tutela ambientale, ecc.: ciò significa rifare ancora un organismo tecnico e caricare ulteriormente di costi l'evento olimpico, di per sé già molto costoso.
Secondo me, ci sono tutti gli elementi per poter fare questa Commissione mi sembra però oggettivamente una richiesta esagerata quella secondo cui la Commissione vada ad indagare sulla sicurezza del lavoro per controllare se le opere che vengono eseguite sono conformi o meno alle regole aziendali.
Noi ci auguriamo che venga rivisto l'art. 2 della proposta di deliberazione.
Noi siamo d'accordo in merito all'istituzione di questa Commissione, a patto che faccia un controllo corretto, verificando, ad esempio, che gli appalti siano stati regolari e non truccati, perché le lire che girano sono abbondanti. Deve trattarsi di un discorso che rientri nella logica di una Commissione che deve redigere dei verbali, ma non di una Commissione che vada a controllare se la ditta che sta lavorando in quel cantiere ha gli operai a norma oppure no: questo non è un compito, secondo me, della Regione.
Con questa delibera noi spostiamo quello che effettivamente è il problema di controllo di questa Commissione, su cui in generale sono d'accordo che venga istituita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi voteremo a favore di questo emendamento, perché la proposta che ci viene fatta è assolutamente incomprensibile e inadeguata, quindi con il lavoro che svolgiamo attraverso gli emendamenti noi cerchiamo di dare un senso ad una Commissione che altrimenti non si capisce bene che cosa sia.
Tra l'altro, non riesco a capire che cosa sia una Commissione che ha poteri redigenti; ci sono già le Commissioni normali, c'è quindi confusione.
Per quanto riguarda la lettera a), non si capisce, da quello che c'è scritto, se deve fare un'analisi dei progetti già esistenti e verificarne appunto il tipo di caratteristiche che hanno per valutare l'impatto ambientale - spero sia stata svolta una valutazione del genere - e la congruità dei costi, attraverso il monitoraggio dei lavori. Questo non ha senso. La congruenza di un progetto sull'ambiente o - come dice qui - la congruenza sociale, che non si capisce bene cosa vuol dire, cioè se sia socialmente congruente o meno, deve essere verificata all'inizio, non con un monitoraggio costante. Il monitoraggio ci deve essere perché se accade qualcosa, ovviamente, si può intervenire su un processo decisionale già avvenuto, però, a monte, si deve svolgere questo tipo di attività.
Il Consigliere Giordano ha fatto riferimento alla possibilità di verificare i problemi relativi alla sicurezza sul lavoro. Si potrebbe anche pensare che gli addetti a questi progetti siano assunti con contratti di lavoro regolari e non in nero.
Mi pare che su questa deliberazione ci sia una sorta di foglia di fico.
Poche settimane fa abbiamo avuto un incontro con gli uffici che si occupano di sicurezza sul lavoro e abbiamo appreso che normalmente sono fortemente sottodimensionati. Questa situazione è antecedente alle Olimpiadi e all'Alta Velocità, con tutto il peso che hanno quei tipi di opere, tra l'altro, proprio in settori estremamente sensibili ai problemi della sicurezza sul lavoro. Tali uffici ci hanno comunicato la loro assoluta incapacità ad affrontare l'evento.
Noi, invece di introdurre normative e provvedimenti per far sì che queste strutture regionali possano svolgere effettivamente i loro compiti con personale professionale competente, istituiamo una Commissione in cui inseriamo un po' di Consiglieri e diciamo che ci occupiamo anche di questo.
Lo ripeto: mi pare veramente una foglia di fico in presenza del problema estremamente importante della sicurezza sul lavoro legato alla realizzazione di grandi opere, che richiedono soprattutto aziende edilizie.
Tale settore è il più sensibile a questo tipo di problemi perché è quello in cui si registra il maggior numero di incidenti, spesso mortali. Credo che si potrebbe fare qualcosa di meglio che non scrivere due righe su un pezzo di carta. Sappiamo bene che questo tipo di Commissione non ha la capacità né tecnica né professionale e, probabilmente, neanche la volontà di farlo realmente, a differenza di quanto è stato scritto.
Voto a favore dell'emendamento e concludo perché ci sembra che l'insieme degli emendamenti presentati, perlomeno, delinei un tipo di attività che deve svolgere la Commissione, se proprio si deve fare, cosa di cui noi avremmo fatto volentieri a meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, esprimerò voto favorevole sull'emendamento presentato dal collega Placido. Ho contribuito ad allungare la discussione di questi emendamenti che il collega Placido ha presentato perché, al di là di una diversa graduazione di importanza, ritengo che siano dei contributi utili per migliorare la proposta di istituzione della Commissione.
Vorrei comunicare ai presentatori la giusta proposta di presentare una Commissione che possa, in qualche modo, verificare l'andamento delle opere per le Olimpiadi.
Sono rimasto un po' perplesso sulla dichiarazione del collega Marcenaro per quanto riguarda un'operazione con caratteri ostruzionistici o invocando l'apertura di una dialettica con l'opposizione. Questa dialettica dovrebbe svolgersi in quest'aula, trovare i punti di confronto e di equilibrio attraverso la dinamica politica che nell'aula si determina e non da altre parti. Quindi, forse alcuni emendamenti sono proprio al limite di importanza, ma altri presentati del collega Placido sono rilevanti e credo che si possano apprezzare.
La critica mossa al nostro Regolamento che, in effetti, permette la curiosa operazione di presentare gli emendamenti in corso d'opera, che è molto irrituale rispetto ad altre assemblee elettive, va di pari passo con una grossa novità che, invece, è in corso: lo scatto del premio di maggioranza che, in passato, quando era stato elaborato questo Regolamento non c'era. Quindi, in qualche modo, compensa una volontà di difesa con caratteri a volte molto forti da parte dell'opposizione con la presenza di una maggioranza molto pregnante in termini di numero e nell'assemblea elettiva.
Questi aspetti dovrebbero trovare una compensazione. Sono d'accordo che, probabilmente, alcune punte anomale, come la possibilità di presentare emendamenti in corso d'opera, con una riforma del Regolamento dovranno essere certamente viste con una particolare attenzione, ma quello che stiamo facendo è ogni cosa al tempo giusto. In questo momento, il tempo giusto è quello di realizzare un provvedimento adeguato per quanto riguarda le Olimpiadi.
Ho vissuto gli emendamenti del collega Placido in questo modo. Se il collega Placido mi dice che ho sbagliato, che non era questo il suo spirito, mi devo ricredere, però, ho visto la passione, l'attenzione e la competenza con la quale il collega stesso ha sostenuto i suoi provvedimenti e io gli sono andato un po' dietro senza pensare che questa sia un'attività che serve ad aprire finestrelle da altre parti.
Convinto di lavorare correttamente su un provvedimento, far altrettanto nei provvedimenti successivi, sempre nel limite dell'interesse generale della comunità piemontese, che ha bisogno di prodotti legislativi adeguati e di strumenti di intervento corretti.
Presidente, ribadisco il mio voto favorevole a questo emendamento come ho fatto per altri. Credo di lavorare ad un provvedimento e non di realizzare atti che servono ad aprire dialoghi per altre questioni; quelli li vedremo a momento debito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Sarò brevissimo.
Ho preso la parola per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento. Sono d'accordo sulla grande importanza che assume lo svolgimento delle Olimpiadi 2006 per Torino, per il Piemonte e per l'Italia, specialmente per il ritorno di immagine, ma non solo, anche per gli investimenti, quindi per il fattore economico.
Auspico che tutto possa svolgersi nel massimo della trasparenza e della legalità. Lo scopo di questo emendamento, a mio avviso, va in questa direzione.
Ci dispiace per come si è svolta la discussione questa mattina perch probabilmente, ha lasciato adito a varie interpretazioni e non vorrei che gli allievi della scuola tornassero a casa con delle idee un po' penalizzanti nei nostri confronti.
Concludo l'intervento ribadendo il mio voto a favore.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 11).
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Scusi, signor Presidente, volevo sapere a quale Consigliere regionale è assegnato il banco n. 5, in terza fila.



(Brusìo in aula)



CATTANEO Valerio

Non hai votato tu, collega Ronzani.
Chiedo scusa, signor Presidente, ma siccome prima il Consigliere Ronzani ha fatto un tipo di intervento, e la ritengo una persona coerente che stimo, e alcune volte nei Consigli regionali passati ha richiamato un Consigliere del mio Gruppo quando era successa una cosa simile (forse, ma non ricordo bene), volevo solo dire che il Consigliere Ronzani non ha votato, ma il banco n. 5 ha espresso il voto.
Vorrei solo dirlo. Eri qui, ma non sei stato tu.
MANICA Giuliana (fuori microfono) Ma se ha votato da qui!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Proseguiamo.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Ho chiesto di intervenire perché quanto ha detto adesso il Consigliere Cattaneo non corrisponde al vero, ed essendo io assolutamente presente e testimone ho il dovere di fare in modo che rimanga a verbale.
Il collega Ronzani era in piedi davanti a me e, quindi, da questa posizione, è assolutamente in grado di provvedere a votare. Quindi, noi eravamo in questa posizione, per cui il Consigliere Ronzani ha provveduto di suo, personalmente, a votare da questa posizione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Credo, collega Cattaneo, che la situazione sia chiarita e pertanto possiamo considerare sufficiente quanto la collega Suino ha sostenuto rispetto alla sua richiesta.
Possiamo, quindi, procedere all'emendamento successivo.



(Il Consigliere Ronzani chiede la parola per fatto personale)



PRESIDENTE

Collega Ronzani, credo sia superato il fatto personale, essendo stata la collega Suino così cortese da spiegare l'accaduto; non ci sono stati problemi internamente alla maggioranza, la quale ha compreso e si è dichiarata d'accordo sulla spiegazione della sua collega. Pertanto, a questo punto, non sussiste più il fatto personale.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 2) è aggiunta la lettera a bis) così come segue: "interagire e rapportarsi con periodicità mensile al lavoro svolto dal TOROC".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Non ho alcuna intenzione di fare polemiche; cercherò di fare un intervento assolutamente distensivo, invitando, però, i colleghi della maggioranza, in particolare il Consigliere Marengo, a prestare attenzione a cosa leggerò.
Abitualmente preferisco parlare, riesco meglio a parlare che a leggere, ma in questo caso forse è opportuno leggere. E' solo un piccolo inciso, ma vi prego di non prenderla come polemica. Prima mi è mancato il tempo. Mi ero impegnato con il Presidente Cota a stare rigorosamente nei cinque minuti e mi sono mancati proprio i trenta secondi necessari.
Noi oggi ci troviamo a discutere della costituzione della Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006, della quale condividiamo la creazione.
Questo l'abbiamo espresso in pubblico e in privato, non solo a livello personale, ma anche a livello ufficiale. La Commissione Speciale per le Olimpiadi 2006, alla quale la Regione Piemonte arriva buon'ultima rispetto agli altri Enti piemontesi, poteva essere assolutamente votata e costituita prima delle vacanze. La cosa non è stata possibile non certo, come il collega Marengo sa benissimo, per volontà della minoranza, ma non vuole essere polemica, la chiudo subito e passo all'illustrazione dell'emendamento.
Abbiamo presentato due emendamenti distinti, uno sull'Agenzia e uno sul TOROC. Ha ragione il collega Marengo quando dice che potevano essere messi insieme, sono d'accordo per un certo verso. Proverò ad argomentare come mai li abbiamo presentati in maniera separata.
Mi ha stupito molto l'intervento del Capogruppo Cattaneo e proverò a recuperare su questo emendamento. Mi auguro che la maggioranza accetti la proposta, perché diventa veramente difficile pensare - e chiedo un secondo di attenzione al Presidente Ghigo - che la Commissione Speciale per le Olimpiadi 2006 non debba interloquire con l'Agenzia, che è il principale soggetto che si deve occupare dell'evento olimpico, il principale soggetto individuato dalla legge nazionale n. 285 che dovrà gestire, di fatto interventi per oltre 2.000 miliardi. Io vi prego di non farvi prendere da un clima acceso, che mischia le questioni importanti delle quali stiamo discutendo ed altre che andremo a discutere. Per questo motivo, utilizzo il tempo che mi rimane per leggere questa paginetta che spiega come mai abbiamo presentato due emendamenti distinti, che riteniamo, di tutti quelli che abbiamo presentato, fra i più qualificanti e ci sembra strano che abbiate risposto negativamente. Mi auguro che vi ravvediate, non tanto nell'interesse dell'opposizione o della minoranza, ma di chi presenta il provvedimento e di chi poi dovrà probabilmente fare il Presidente e, l'ho detto in Commissione, sono convinto che farà bene.
"Convenzione TOROC-Agenzia Torino 2006.
TOROC e Agenzia" - se prestate un minimo di attenzione può essere, come dire, informativo, perché bisognerà occuparsene - "sono due soggetti distinti, ma tra loro strettamente connessi e dalla loro collaborazione dipende il successo dei Giochi. Il rapporto tra Agenzia e TOROC è disciplinato, oltre che dalla legge n. 285/00, da una convenzione firmata ad aprile che meglio definisce ruoli, competenze e modalità di lavoro dei due Enti. Il TOROC predispone il piano degli interventi e quindi fornisce all'Agenzia le prescrizioni tecniche, le caratteristiche delle opere, le modalità realizzative, il costo, la funzione sociale e uso post-olimpico le modalità di finanziamento e i tempi di realizzazione di ciascun intervento. Per l'attuazione e verifica della programmazione inserita nel piano, il TOROC definisce, d'intesa con l'Agenzia, le convenzioni con eventuali soggetti terzi previsti dall'art. 3 della legge n. 285/00, che l'Agenzia provvederà poi a stipulare. Il TOROC resta, inoltre l'interlocutore esclusivo del CIO e delle Federazioni internazionali all'Agenzia che la legge individua quale stazione appaltante; ne è poi prevista una seconda, che è l'ANAS".
Ecco perché abbiamo proposto alcuni emendamenti che riconducevano a quello che dovrebbe essere il ruolo della Commissione speciale: altre competenze sono specifiche dell'Agenzia e del TOROC.
Termino la lettura perché la continuerò - questione di precisione durante l'intervento per la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Non mi risulta ci siano altri interventi. La Giunta esprime parere contrario.
La parola nuovamente al Consigliere Placido per dichiarazione di voto.



PLACIDO Roberto

Ricordo ai colleghi che l'Agenzia - con personalità giuridica e diritto pubblico - è stata istituita con la legge n. 285. Il TOROC, una fondazione no profit, di diritto privato, che ha come obiettivi primari l'organizzazione di giochi olimpici e paraolimpici, gestisce risorse private provenienti dagli sponsor, dai diritti televisivi, dalla vendita dei biglietti delle gare ed altre entrate. Questo è il motivo per cui abbiamo presentato questo emendamento distinto dal primo. Siamo pronti a presentare un emendamento aggiuntivo, quindi a ritirare il presente e a non illustrarlo, che riunisca le due competenze di interlocuzione della Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006 con l'Agenzia e il TOROC.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano per dichiarazione di voto.



GIORDANO Costantino

La mia dichiarazione di voto relativa all'emendamento è positiva. Volevo far rilevare all'aula che lo Statuto regionale, all'art. 19, a cui fa riferimento la proposta di deliberazione n. 252, lettera a), recita: "Commissione Speciale incaricata di esperire indagini conoscitive ed, in generale, di esaminare per riferire al Consiglio argomenti ritenuti di particolare interesse ai fini dell'attività della Regione". L'intero art. 2 di questo provvedimento è fuori dai parametri dell'art. 19 dello Statuto regionale e questo emendamento lo fa rientrare.
Ripeto, esprimo parere positivo e voterò a favore di questo emendamento per due motivi: perché lo armonizza meglio all'interno dell'art. 19 ed inoltre perché c'è un rapporto mensile per cui ogni trenta giorni gli addetti ai lavori devono riferire alla Regione.



PRESIDENTE

Ricordo che c'è il parere contrario della Giunta. Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 12).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Prosegue l'esame degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Presidente, le chiedo un minuto di sospensione.



PRESIDENTE

D'accordo, Consigliere Placido.
La seduta è momentaneamente sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.50 riprende alle ore 12.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' arrivato un nuovo emendamento.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Riggio e Muliere: al punto 2, si aggiunga la lettera a bis), così come segue: "interloquire con l'Agenzia Torino 2006, il TOROC e con i Comuni e le Comunità montane interessate".
Questo emendamento annulla gli altri emendamenti? La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Il motivo principale che ci ha portato a presentare questo emendamento è di ricondurre alla Commissione quelle che dovrebbero essere alcune delle sue attività principali, cioè di interloquire con l'Agenzia Torino 2006, il TOROC, i Comuni sedi di gare, le Comunità montane e tutta l'area della provincia di Torino interessata all'evento olimpico.
Questo emendamento non ritira i due respinti, ma accorpa gli altri emendamenti che si riferiscono ai Comuni e alle Comunità montane interessate.
Per questo motivo, ripetendo l'importanza che diamo alla Commissione chiediamo, non solo ai colleghi della minoranza, ma anche a quelli della maggioranza, di esprimere un voto positivo all'emendamento.



PRESIDENTE

Su questo emendamento c'è il parere favorevole del proponente.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 13).
Il Consiglio approva.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 2) è aggiunta la lettera a bis), così come segue: "stabilire un rapporto ed un confronto puntuale con la Commissione per le Olimpiadi del Comune di Torino".
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Raccolgo l'invito che il collega Marcenaro mi rivolgeva, perché vi è stata una dimenticanza. Non c'era assolutamente l'intenzione di creare un ostruzionismo al problema, semplicemente ci siamo dimenticati di inserire la Provincia.
Penso che, se il collega Marengo è d'accordo e anche il Presidente oltre alla Commissione speciale del Comune di Torino, si possa e si debba aggiungere, per opportunità e per necessità, anche la Commissione speciale del Consiglio provinciale. Per quanto riguarda la forma, sono assolutamente disponibile e d'accordo che la trovino gli uffici, ma questo inserimento è quanto mai necessario. Per questo, invito i colleghi ad accogliere questo emendamento con l'aggiunta della Commissione provinciale. Grazie.



PRESIDENTE

Parere favorevole. Ho provveduto io stesso ad aggiungere, dopo la parola "Torino", le parole "e della Provincia di Torino". Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n.
14) come modificato.
Il Consiglio approva.
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea e Chiezzi: al punto 2) è aggiunta la lettera a bis), con il seguente testo: "incontrare le popolazioni locali interessate allo svolgimento dei Giochi olimpici".
Intende illustrarlo, Consigliere Papandrea? Prego, ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Avevo colto un certo stupore rispetto ad alcuni emendamenti che abbiamo presentato e che contengono una caratteristica di consultazione delle popolazioni, in particolare per quanto riguarda il fatto che tra le popolazioni interessate esiste anche quella del Comune di Torino. E' ovvio che in molti Comuni montani la consultazione della popolazione non presenta difficoltà tecniche insormontabili, mentre per quanto riguarda il Comune di Torino può presentarle. Tuttavia, ho presentato questi emendamenti per introdurre una riflessione.
Noi spesso pensiamo e parliamo dei Paesi di questa parte del nord del mondo, come Paesi democratici, i più democratici che ci siano. Ebbene, in Brasile - che certamente non è un Paese che fa parte del nord del mondo da una decina di anni esiste un'esperienza estremamente significativa ed importante che, a mio avviso, rappresenta un approfondimento ed un salto di qualità della democrazia. Tale esperienza viene normalmente definita negli articoli dei giornali, tra coloro che ne parlano e che sono a conoscenza del fenomeno, come bilancio partecipativo. Questo fenomeno è iniziato in una città che è diventata famosa (Puerto Alegre), perché un anno fa ha ospitato un'importante riunione di persone che pensano ad un altro mondo e ad un altro modello di mondializzazione non solo con atti, ma con progetti.
In cosa consiste? Consiste nel fatto che le più importanti leggi o provvedimenti che il Comune adotta da quando è stato eletto un Sindaco del Partito dei lavoratori - circa dieci anni fa, poi rieletto con un consenso popolare altissimo - attengono al tentativo di coinvolgere le popolazioni nelle scelte che avvengono. Non solo i rappresentanti eletti - cosa ovvia ma addirittura si discutono le leggi più importanti e la legge di bilancio con la popolazione, con assemblee che a volte vedono la partecipazione anche di decine di migliaia di persone. E questo si è consolidato nel tempo.
Qual è l'utilità di questa esperienza? L'utilità sta nel fatto che sappiamo bene, soprattutto quelli che hanno esperienze di amministrazione locale, che il bilancio statale spesso impone delle scelte e non si pu fare tutto, si è obbligati a selezionare gli interventi con decisioni che a volte possono essere definite impopolari. E allora si tenta in questo modello di introdurre un consenso ed una partecipazione a quel tipo di scelte per renderle in qualche modo non dico buone, ma non impopolari, di renderle condivise.
Se in una città che ha due milioni di abitanti, che è il doppio di Torino, si riesce a fare questo tipo di esperienza, mi pare che la si possa fare in tutti i Comuni piccoli delle Comunità montane, ma anche in un Comune significativo come Torino. E' per questo che noi pensiamo che, di fronte ad un provvedimento e ad interventi che sono importanti dal punto di vista del territorio e delle ricadute che può avere sul territorio non solo per un anno, ma per una serie di anni, bisognerebbe iniziare a tentare un percorso diverso e, varando una Commissione speciale sulle Olimpiadi, darle anche il compito di allargare il modo di confronto con la cittadinanza. Per cui è detto esplicitamente nell'emendamento che si vogliono consultare i cittadini.
Si parla anche dei singoli Comuni in altri provvedimenti, dicendo di fare apposite assemblee. Si troverà il modo di farlo, però - ripeto - in altri posti sono riusciti a fare assemblee che alla fine hanno visto la partecipazione di molte decine di migliaia di persone, in più assemblee.
Credo che sia tecnicamente possibile: non sono tutti obbligati ad andare ma tutti quelli che lo vogliono possono andarci. E' chiaro che quando si fa una consultazione in luoghi come questo... Si può dire che il Comune di Torino fa tutto pubblicamente, però, essendo un'aula in cui ci stanno sì e no cento persone, c'è una selezione a monte, molta gente non ci va perch sa che non può neanche entrare.
Se ci si pone il compito di consultare tanta gente, si cercheranno anche gli strumenti per farlo e si darà un'eco particolare a quel tipo di consultazione, attrezzandosi all'uopo. Mentre la norma è un elemento che non permette una partecipazione, se non molto selettiva.



PRESIDENTE

Parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 15).
Il Consiglio non approva.
16) Emendamento presentato dal Consigliere Placido: al punto 2 è aggiunta la lettera a bis), così come segue: "svolgere dei sopralluoghi al fine di verificare lo stato di avanzamento lavori e la realizzazione dell'impianto della pista da bob per le Olimpiadi del 2006".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Illustrando questo emendamento ritengo accorpati gli altri che si riferiscono alle varie discipline. Alludo a quelli presentati da me come primo firmatario.
Brevemente solo perché rimanga agli atti. La motivazione che ci aveva portato a presentare questi emendamenti era un po' la necessità di approfondire le problematiche relative allo svolgimento delle Olimpiadi e la ricaduta che queste Olimpiadi e particolari impianti possono avere nei Comuni sedi di gare.
Nello specifico, il trampolino a Pragelato, la pista di bob ad Ulzio, gli impianti di risalita in quasi tutti i siti olimpici, il Palazzetto del Ghiaccio a Torre Pellice, il Villaggio Olimpico sulla Spina 3 a Torino, il Villaggio Media sull'area Italgas a Torino, una parte di Villaggio Media a Grugliasco, il Villaggio Olimpico ancora da definire se ai Mercati Generali o nell'ex Stadio comunale, il Palazzetto dell'hockey nell'area che dicevo prima, la sistemazione di Corso Tazzoli per il carling, il Palazzo Vela per lo short track, la sistemazione di Torino Esposizioni, il "Palazzone" per la Velocità da definire se realizzare al Lingotto o dov'è adesso parte della FIAT Avio, lo Stadio delle Alpi, che - incredibile, ma vero! - meno male che esiste, perché hanno definito che va benissimo per la cerimonia di apertura ed eventualmente chiusura dei Giochi Olimpici. Non è lo stadio ideale per il calcio, però ci giocano la Juventus e il Torino e solo due volte l'anno l'Inter che, come sapete, raccoglie le mie simpatie.
Quindi, queste sono le motivazioni che ci hanno portato a presentare un numero di emendamenti che si riferivano ai vari Comuni. Accorpandoli tutti insieme, avendo detto quali erano le motivazioni, invitiamo i colleghi a dare voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che dal punto di vista della votazione si possa accorpare, perch avevo notato, leggendo gli emendamenti, che non si faceva riferimento all'impianto di Pragelato, quindi l'ho inserito. Anche perché è uno degli impianti per il quale, a mio avviso, dovrebbe preoccupare molto il tipo di realizzazione che si fa.
Conosco bene la zona e non riesco ad immaginare dove si possa realizzare cerco di immaginare cos'è una pista del salto, che richiede una grande pista, ma anche spazio davanti per poter atterrare. Temo che gli atleti atterrino sulla casa di qualcuno! Conoscendo il posto, cascano nel fiume oppure, se vogliono evitare il fiume, devono andare oltre.
Quindi, c'è questo aspetto. C'è l'aspetto che si deve fare su un versante della montagna, che è pieno di alberi, e che presumo e temo che debbano essere abbattuti in notevole quantità.
C'è infine un'altra preoccupazione: il luogo dove dovrebbe terminare la pista lo scorso anno è stato oggetto di evento alluvionale. I ponti piccoli sono stati spazzati via, quelli meno piccoli sono stati danneggiati e c'è stata un'uscita da parte del fiume; la combinazione di questi due eventi il tagliare molti alberi e il fatto che è una zona che, negli ultimi anni ha subìto due eventi alluvionali (non solo questo, ne aveva avuto uno che anche se parziale, aveva colpito la zona alcuni anni fa), mi porta a dire che bisogna avere un'enorme preoccupazione.
Tenete conto che, nella stessa zona, l'evento alluvionale è stato talmente forte che addirittura la pista di fondo - che apparentemente non dovrebbe incontrare grossi problemi, perché è una pista di fondo che già esiste - è stata praticamente stravolta dal fiume che è uscito, e tutta la Val Troncea ha assunto caratteristiche diverse da quelle che aveva prima.
Quindi, credo che la preoccupazione per questa opera sia significativa, ed è per questo che ho presentato l'emendamento.
Inoltre, faccio una riflessione che, magari, mi renderà impopolare tra gli sportivi. Il trampolino sarà anche una nobile disciplina olimpionica, per non mi sembra che incontri un livello di partecipazione molto elevato. Mi chiedo se, per salvare delle attività di questo genere, che mi sembrano un po' anacronistiche, si debbano realizzare delle opere che possono arrecare danni all'ambiente.
Noi spesso diciamo di essere moderni; forse anche in questo caso dovremmo introdurre sport un po' più praticati e tenere conto che con il tempo c'è stata una selezione. A mia conoscenza, persone che praticano questo sport al di fuori di momenti come questi, che coinvolgono atleti estremamente specializzati ogni quattro anni, non risulta che ce ne siano troppe.
Quindi, anche una riflessione su questo aspetto non guasterebbe, sapendo che non lontano da queste zone sono già stati realizzati degli impianti. E' vero che sono in Francia, però esistono già e sono inutilizzati. Forse in qualche occasione si potrebbe intervenire con una regola, prendendo in considerazione sempre un posto fisso e praticando sempre lì quella specialità, senza andare ad introdurre elementi che influiscono sul territorio in modo duraturo, ma spesso con il rischio che non sia positivo.



PRESIDENTE

C'è una proposta, concordata con il Consigliere Marengo, di porre in votazione un unico emendamento che così recita: aggiungere la lettera a bis) così come segue: "svolgere sopralluoghi al fine di verificare lo stato di avanzamento lavori e la realizzazione dell'impiantistica finalizzata allo svolgimento delle gare olimpiche".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 16) come modificato.
Il Consiglio approva.
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Placido e Manica: al punto 2), è aggiunta la lettera a bis) con il seguente testo: "dare la massima diffusione pubblica, a mezzo stampa ed altri mezzi di comunicazione ed informazione sui risultati del lavoro della Commissione".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Galasso, Cattaneo e Deorsola: sono soppressi i punti 2b) e 3).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti n. 19), n. 20) e n. 21) si ritengono superati.
22) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al punto 4), dopo le parole "dell'Ufficio di Presidenza", aggiungere le parole "con delibere".
Consigliere Chiezzi, questo lo può ritirare perché è evidente che l'Ufficio di Presidenza si pronuncia con delibera.



CHIEZZI Giuseppe

Va bene.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 22) è pertanto ritirato.
23) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è soppresso il punto 4).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
24) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: il punto 4) è soppresso e sostituito dal seguente nuovo punto 4): "Il Consiglio regionale dovrà altresì provvedere a dotare la Commissione di idonee strutture organizzative".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 5), le parole "25 mese" sono sostituite dalle parole "20 mese".
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 5), le parole "25 mese" sono sostituite dalle parole "22 mese".
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 5), le parole "25 mese" sono sostituite dalle parole "23 mese".
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Muliere e Ronzani: al punto 5), le parole "25 mese" sono sostituite dalle parole "24 mese".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

E' evidente che riteniamo necessario ed utile la dicitura "al 25 mese" e, facendo questa affermazione, accorpiamo tutti gli altri emendamenti. Se il collega Chiezzi ed i colleghi della maggioranza, nonché il proponente sono d'accordo, riteniamo opportuno avere un momento di verifica al 25 mese. Se è già previsto dal provvedimento, evidentemente ritiriamo tutti gli emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ritengo che occorra mantenere l'emendamento che dava una durata minore perché mi pare che i tempi della Commissione siano molto lunghi. Se i tempi sono quelli di verificare le opere, mi auguro che i venticinque mesi non corrispondano alla metà, perché sarebbe un guaio se arrivassimo ai Giochi e la Commissione non ci fosse ancora. La Commissione controlla i lavori che vengono effettuati; presumiamo che i lavori saranno terminati un po' prima del febbraio 2006, quindi sarebbe più opportuno introdurre dei tempi più brevi.



PRESIDENTE

Posso fare una proposta? Visto che lo spirito è quello di cambiare a metà, e restano quarantaquattro mesi alla fine della legislatura, facciamo al ventiduesimo mese? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Rimango dell'idea che un avvicendamento ogni sei mesi potrebbe essere una cosa buona, ed è il mio emendamento, ma sono pronto a ritirarlo. Forse, a questo punto, varrebbe la pena rispettare delle scadenze naturali che già esistono per non creare situazioni di asimmetria. Noi, a metà legislatura, rinnoviamo tutte le cariche; se decidiamo di rinnovare adesso anche questa, si deve sapere che, alla scadenza dei trenta mesi, ci sarà un cambio che durerà due anni e mezzo.
Forse è un momento di simmetria che può diventare utile.



PRESIDENTE

Questa potrebbe essere una soluzione, cioè che al rinnovo di tutte le Commissioni si provvederà anche al rinnovo di questa. Sarebbe a dicembre 2002. Consigliere Marengo, può andar bene il principio? Io lo formulo...
MARCENARO Pietro (fuori microfono) C'è un conflitto di interessi, deve rispondere il Consigliere Cattaneo!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ritengo che la logica possa sostenere qualsiasi tesi, nel senso che è corretto pensare di accorpare questa Commissione alle altre ed è altrettanto corretto immaginare un rinnovo o un avvicendamento dell'Ufficio di Presidenza di quella Commissione a metà mandato o di quello che resta si tratta solo di deciderlo. Credo che un accorpamento al destino delle altre Commissioni sia più corretto e la proposta sia utile. Rimane il fatto che c'è l'anomalia ancora oggi della Giunta delle Elezioni che, pur essendo una Commissione speciale come questa, dura invece cinque anni. Per l'amor del cielo, va bene, non vogliamo certo impuntarci su questo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Papandrea)



CATTANEO Valerio

Chiedo scusa, collega, chiudo subito, ma non è che voglio intervenire semplicemente per dire "sì, va bene, facciamo così": intendo fare una considerazione di merito e anche politica.
Va bene la proposta, la formuli il Presidente, di accorparla alla scadenza delle altre Commissioni e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, quindi nel dicembre 2002: sono comunque quindici mesi di lavoro un periodo abbastanza significativo, perché credo che la Commissione dovrà lavorare molto.
Ecco la considerazione politica: ho il rammarico - passatemi non tanto il tono, quanto la forza di questa riflessione - che si arrivi solo oggi ad istituire, se il Consiglio riterrà, questa Commissione perché abbiamo perso veramente dei mesi che potevano essere utilmente impegnati per un lavoro.
Comunque, va bene così.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo.
Gli emendamenti n. 25), n. 26), n. 27), n. 28), nonché il n. 29) presentato dal Consigliere Chiezzi, sono pertanto ritirati e sostituiti dal seguente.
30) Emendamento presentato dal Presidente Cota: "In occasione del rinnovo delle Commissioni permanenti, ai sensi dell'art. 23, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, si provvederà al rinnovo delle cariche di Presidente e di Vicepresidente".
Dal momento che è stata chiesta una breve sospensione per riflettere un attimo sulla mia proposta di emendamento, la concedo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.36 riprende alle ore 13.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo scusa, colleghi, forse non mi sono espresso bene: non è che scade la Commissione, si procederà a metà legislatura solo al rinnovo delle cariche del Presidente e del Vi cepresidente, così come si fa per tutte le altre Commissioni. Questo è il senso dell'emendamento, che riaccorpa tutti gli altri.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 30).
Il Consiglio approva.
A questo punto, non essendovi interventi, indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
I lavori riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.45)



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