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Dettaglio seduta n.124 del 18/09/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Godio, Pichetto, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di incontro tra l'Assessore D'Ambrosio ed un gruppo di lavoratori socialmente utili del settore sanità


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Come avrà notato, Presidente, è insolito, all'inizio di una seduta consiliare, avere un pubblico così rappresentativo, perché in genere sono note le nostre cattive abitudini. Oggi però devo dare atto che il Consiglio ha aperto regolarmente alle ore 15.30.
I presenti sono lavoratori socialmente utili che - approfitto della presenza del Presidente Ghigo - hanno richiesto un incontro all'Assessore competente e certamente al Presidente Ghigo.
Cito solo per dovere ciò che ha è apparso sui giornali alla fine dell'incontro del Presidente Ghigo con i rappresentanti sindacali e una decina di lavoratori socialmente utili davanti alla "Beauty Farm" di S.
Giorgio. Quell'incontro ha avuto esito positivo. Il Presidente Ghigo ha garantito che lunedì verrà firmata la deliberazione con la quale si procederà all'assunzione stabile di una parte dei lavoratori e una soluzione per gli altri.
E' drammatico che questi lavoratori da due mesi non ricevano il dovuto.
Attendono il mantenimento di questi impegni e vedono incerte le loro prospettive di lavoro e di occupazione.
La sollecitazione che rivolgo al Presidente, e che doverosamente abbiamo rivolto a tutte le delegazioni che vengono in Consiglio regionale è di favorire da subito un incontro con i lavoratori, poiché urgono delle risposte che crediamo non siano più dilazionabili.
Pertanto, l'appello che rivolgo è che i rappresentanti dei Gruppi consiliari e l'Assessore competente ricevano la delegazione dei lavoratori.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, il problema è che abbiamo fissato un calendario dei lavori molto dettagliato e proprio per oggi pomeriggio è prevista la presenza dell'Assessore D'Ambrosio in aula, che tutti voi avete richiesto.
Ho parlato in questo momento con l'Assessore D'Ambrosio, il quale si è dichiarato disponibile a ricevere i lavoratori socialmente utili domani mattina, oppure dopo.



CONTU Mario

No, chiedo scusa, Presidente.



PRESIDENTE

Solo un attimo, se ha pazienza.
Dobbiamo esaminare l'ordine del giorno - scusate il tono informale sulle questioni americane. Devo dirvi che si sta lavorando per un ordine del giorno unitario, che è già stato predisposto. Pertanto ragionevolmente...



CONTU Mario

Da chi?



PRESIDENTE

Da me, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, chiedo scusa. Siccome l'impegno è che le forze politiche cioè i vari Gruppi, si incontrino per definire un ordine del giorno unitario, suggerirei una pausa di mezz'ora. Contestualmente, l'Assessore può incontrare i lavoratori. Semplifichiamo il lavoro di tutti. Soprattutto si tratterebbe di un atto doveroso nei confronti dei lavoratori.



PRESIDENTE

Va bene, facciamo così, in maniera da semplificare i lavori.
Teniamo presente che abbiamo già fatto una pausa di un'ora e mezza, non è che non vi sono state pause o non abbiamo avuto tempo di organizzarci.
L'Assessore D'Ambrosio riceve i lavoratori socialmente utili in Sala Viglione, mentre il Consiglio regionale riprende alle ore 16.10. Nel frattempo, si provveda alla distribuzione dell'ordine del giorno.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.47 riprende alle ore 16.10)


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordini del giorno n. 345 "Solidarietà al popolo degli Stati Uniti d'America per il grave attacco terroristico" a firma del Presidente Cota n. 346 "La Guerra no!" dei Consiglieri Contu e Papandrea n. 347 inerenti a "Attacco terroristico agli Stati Uniti d'America" dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi


PRESIDENTE

La seduta riprende.
A questo punto, dobbiamo votare l'ordine del giorno relativo all'atto terroristico che ha colpito l'America l'11 settembre 2001.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Credo che questa istanza sia già stata presentata dal mio Capogruppo: chiederei, se fosse possibile, se la Presidenza è d'accordo e prima di votare l'ordine del giorno, di osservare un minuto di silenzio in memoria degli italiani coinvolti nell'attentato.



PRESIDENTE

La Presidenza è d'accordo. Osserviamo un minuto di silenzio per le vittime italiane.



(I presenti, in piedi osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, a questo punto, passerei all'esame dell'ordine del giorno che ho fatto distribuire.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Per accogliere il complesso del dibattito che questa mattina c'è stato che evidenziava i diversi ruoli e le diverse necessità di intervento e di coordinamento tra le forze che lo realizzeranno, mi pare che, per precisare meglio il punto relativo al rapporto tra le azioni del Governo nazionale dei Governi degli Stati e delle organizzazioni internazionali che li rappresentano tutti, si potrebbe, nell'ultimo capoverso che inizia con "sostiene", dopo la parola "pace", aggiungere la seguente frase: "nel quadro delle alleanze internazionali dell'Italia, del rilancio del dialogo tra i popoli e del ruolo delle Nazioni Unite".



PRESIDENTE

"Nel quadro..."?



MANICA Giuliana

...."delle alleanze internazionali dell'Italia, del rilancio del dialogo tra i popoli e del ruolo delle Nazioni Unite".



PRESIDENTE

C'era anche la proposta di aggiungere, per meglio precisare: "che ha mosso gli esecutori, organizzatori, fiancheggiatori e favoreggiatori".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Visti gli aggiustamenti in corso, chiedo se, per cortesia, pu concedere a me e ai colleghi ancora cinque minuti per verificare le modifiche da apportare, in modo che possiamo sederci attorno ad un tavolo e vederle in modo definitivo.



PRESIDENTE

Concedo tre minuti di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16 riprende alle ore 16.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato predisposto l'ordine del giorno n. 345, che dovrebbe sintetizzare il dibattito di oggi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte di fronte all'immane tragedia che ha colpito gli Stati Uniti d'America per l'attacco terroristico, cercando di interpretare il sentimento di tutti i piemontesi esprime piena e incondizionata solidarietà al Governo e al popolo degli Stati Uniti condanna il disegno mostruoso di violenza e fanatismo che ha mosso gli esecutori organizzatori, fiancheggiatori e favoreggiatori dei fatti dell'11 settembre 2001 sostiene tutte le azioni volte a sconfiggere il terrorismo e riaffermare una cultura di democrazia e di pace nel quadro delle alleanze internazionali dell'Italia, del dialogo tra i popoli e del ruolo delle Nazioni Unite".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, per favore, può rileggere con attenzione il dispositivo che credo impegni il Governo? Vorrei capire bene perché questo è un ordine del giorno. Cos'è, un atto di solidarietà, un via libera al Governo?



PRESIDENTE

Non impegna il Governo perché...



CONTU Mario

E' un ordine del giorno, quindi, essendo un ordine del giorno...



PRESIDENTE

Noi non possiamo impegnare il Governo, ma possiamo prendere una posizione nostra come Consiglio regionale.
L'ordine del giorno, nella parte dispositiva, sostiene e condanna il disegno mostruoso di violenza e fanatismo che ha mosso gli esecutori, gli organizzatori, i fiancheggiatori e i favoreggiatori dei fatti dell'11 settembre 2001. Inoltre, sostiene tutte le azioni volte a sconfiggere il terrorismo e riaffermare una cultura di democrazia e di pace nel quadro delle alleanze internazionali dell'Italia, del dialogo tra i popoli e del ruolo delle Nazioni Unite.



CONTU Mario

Proporrei che nell'ordine gerarchico sia ristabilita la sovranità dell'ONU come unico organismo riconosciuto da tutti i Paesi, compresi quelli della NATO. Non tutti i Paesi fanno parte dell'Alleanza Atlantica.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

La maggior parte dei Paesi fanno parte dell'ONU.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Contu, mi permetta, lei è libero di votare o di non votare il documento. Il testo predisposto è questo e io lo pongo in votazione. Lei presenti un altro ordine del giorno. Mi rammarico del fatto che l'assemblea non voti un ordine del giorno unitario, mi rammarico.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono più rammaricato io, Presidente. L'ho ripetuto anche nel mio intervento.



PRESIDENTE

Presenti un ordine del giorno e poi lo votiamo.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, il compromesso decente è quello che ha suggerito lei, che è stato realizzato. Il compromesso decente - lo dico perché è giusto che si sappia - è quello che ha suggerito anche lei. Se il Consigliere Contu non è d'accordo, presenterà un proprio ordine del giorno.
Se poi anche lei, Consigliere Chiezzi, non è d'accordo, presenterà il suo ordine del giorno.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 345 nel testo che ho letto in precedenza.
Il Consiglio approva.
E' stato presentato l'ordine del giorno n. 346, presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte di fronte ai drammatici avvenimenti dell'11 settembre 2001 di New York e Washington esprime la più ferma condanna dell'atto di terrorismo che ha perpetrato un'orribile strage e un inaccettabile sacrificio di vite umane manifesta la piena solidarietà alle vittime e al popolo americano valuta con preoccupazione i reiterati richiami alla guerra in una spirale terrorismo - guerra - terrorismo, che potrà generare, se attuata, solo devastazione e morte impegna il Governo italiano al rispetto dell'art. 11 della Costituzione: 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...' a riconoscere la sovranità dell'ONU quale organismo preposto alla risoluzione dei conflitti a sottoporre al voto del Parlamento l'opportunità dell'applicazione dell'art. 5 del Trattato dell'Alleanza Atlantica ad adoperarsi nei consessi internazionali affinché prevalgano politiche di pace, cooperazione e sviluppo fra i popoli della Terra".
Consigliere Contu, le chiedo di trasformare "impegna" in "invita il Governo" perché giuridicamente sarebbe inammissibile.
La parola al Consigliere Brigandì per dichiarazione di voto.



BRIGANDI' Matteo

Ho ritenuto di non intervenire nel dibattito generale, perché le posizioni sono note e sono state espresse pubblicamente da lei, Presidente del Consiglio, e dal Presidente della Giunta in maniera chiara ed esaustiva.
Devo però motivare il voto negativo a questo ordine del giorno, perch credo sia necessario che resti agli atti la documentazione di un'espressione che non è condivisa dal Gruppo regionale che ho l'onore di presiedere.
Intanto, non credo che il Governo nazionale debba e possa essere richiamato al rispetto dell'articolato della Costituzione da parte di un Consiglio regionale. Ho piena fiducia nel Governo nazionale, che rappresenta l'unità della Nazione, e sono certo che rispetterà appieno la Costituzione italiana.
Inoltre, in questo ordine del giorno c'è una valutazione dei fatti dell'11 settembre che non ci sentiamo di condividere, cioè si ritiene che quello che l'America vuol fare sia un atto di guerra illegittimo.
Ora, se la logica è logica, deve funzionare sempre. Se è vero, come è stato detto dal Consigliere Contu e dagli altri Consiglieri a lui seduti vicino, che in questo momento non si sa chi è il nemico, non si sa quali siano stati i fatti e non si sa se siamo in un momento di guerra, è altrettanto vero che non sappiamo esattamente quali siano le azioni che l'America e/o eventualmente l'ONU sta intraprendendo. Credo dunque che questa impostazione non sia legittima e condivisibile.
C'è ancora altro da dire: il dettato costituzionale, all'art. 11 ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli.
Non credo che si possa parlare di offesa alla libertà degli altri popoli in un momento in cui c'è una legittima... Eventualmente, ove vi fosse una legittima difesa per un'aggressione alla libertà di un popolo...



(Commenti in aula)



BRIGANDI' Matteo

C'è stato. Se è vero, vedremo che cosa succederà e lo discuteremo dopo ma se è vero che c'è stata un'aggressione all'America da parte di un Paese straniero; se questo Paese straniero è un Paese dove le donne muoiono perché non possono essere visitate dai medici; se è vero che questo Paese straniero ha come ultima attività quella di offendere l'intero Occidente creando i mezzi di guerra più subdoli possibili (si è sentito parlare addirittura di strumenti di guerra chimica), in questo caso un'azione di forza non può essere individuata come azione di aggressione, bensì come azione di legittima difesa.
Per questi motivi, il mio Gruppo voterà contro l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Annuncio il voto contrario del Gruppo Radicale a questo ordine del giorno, per una ragione di metodo (più importante) ed una ragione di merito, però altrettanto importante.
La ragione di metodo è che, se si sceglie la strada (di per sé non obbligatoria) dell'approvazione di un ordine del giorno che, con linguaggio parasindacale, si usa dire unitario, è evidente che la ricerca della mediazione è sul punto comune fra tutte le posizioni.
Se si sceglie la strada di contrapporre un ordine del giorno totalmente politico ad ordini del giorno non presentati, che profili politici molto alternativi avrebbero potuto suggerire, mi pare scorretto, non dico in termini regolamentari, ma sicuramente in termini politico-istituzionali.
Questo dibattito, questa riflessione, questa discussione doveva - mi pare, per consenso - fungere all'approvazione di un ordine del giorno unitario che, di per sé, non entusiasma nessuno, ma proprio perché non entusiasma nessuno, può raccogliere la maggioranza oppure la totalità dei consensi.
C'è poi una ragione di merito. La ragione di merito è semplice: l'art.
11 della Costituzione è stato per mesi citato - non più tardi di qualche anno fa - per contrastare l'intervento americano nel Kossovo e per opporre "pelosamente" un'interpretazione burocratica della nostra Carta costituzionale ad un'emergenza politica ed umanitaria che si stava sviluppando ed incancrenendo a 200 km dai confini italiani e che non aveva trovato, da parte dell'Europa, alcuna risposta.
Se noi dobbiamo impegnarci in questi ossequi - ripeto, puramente letterari o burocratici - alla Carta costituzionale, tradendone lo spirito e tradendone anche gli impegni e la vocazione che una Nazione democratica e una patria del diritto dovrebbe avere, allora è il momento non di astenersi, non di sottrarsi a questo confronto, ma di votare in modo risolutamente contrario ad un ordine del giorno così formulato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Intervengo per dichiarazione di voto; tuttavia, il Consigliere Palma ha fatto riferimento ad una questione di metodo, per cui voglio precisare i termini della questione.
Io avrei votato l'ordine del giorno precedente, perché frutto di una mediazione fra i vari Gruppi all'interno del Consiglio regionale. Non l'ho fatto, e c'è una ragione molto semplice: su un tema come quello della guerra, Presidente, non esistono scorciatoie. L'Alleanza Atlantica è un patto fra un determinato numero di Nazioni, guarda caso tra le maggiori potenze del mondo; l'unico organismo preposto alla risoluzione dei conflitti internazionali è l'ONU.
Io ho posto solo una questione di ordine. Qualsiasi atto oggi si intenda compiere, che non sa altro che di una dichiarazione di guerra perché non può essere diversamente quando si aggredisce, anche con l'obiettivo di colpire eventuali responsabili; quando li si individua si dichiara comunque guerra e si vìola la sovranità di un Paese sovrano questo deve essere oggetto di risoluzione della controversia all'interno dell'unico organismo preposto, ovvero l'ONU, come prevede il secondo comma dell'art. 5 dell'Alleanza Atlantica.
Questa è la questione che ho posto. E' evidente che sono stato costretto a mantenere l'ordine del giorno, che pone però solo una questione: chiedere al Consiglio di riconoscere un dato, cioè che la Costituzione italiana vincola il nostro Paese, vincola i suoi organismi elettivi ed il Governo ad operare nel quadro del rispetto della soluzione delle controversie internazionali, senza dover ricorrere allo strumento della guerra. E poiché ci sono venti di guerra - sono evidenti - c'è il richiamo alle armi da parte degli Stati Uniti con l'obiettivo di una lezione esemplare. Credo che su una questione come questa sia legittimo ribadire un concetto: questo Paese, ma anche questo Consiglio regionale vota per la pace e non per la guerra.



PRESIDENTE

Quindi mantiene il suo ordine del giorno? Ha chiesto di parlare il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Volevo brevemente intervenire sull'ordine del giorno presentato dal collega Contu.
Mi richiamo non tanto ad un discorso di metodo, ma ad un discorso di opportunità legato al valore ed al significato che un atto unanime, quindi un ordine del giorno approvato dall'intero Consiglio regionale, potrebbe assumere.
L'ordine del giorno votato era infatti il frutto di una mediazione tra i Gruppi; peraltro, come avevo affermato nell'intervento di fine mattinata ne auspicavo l'approvazione. Per il nostro Gruppo come per gli altri Gruppi, indipendentemente se assegnati all'opposizione o alla maggioranza l'approvazione dell'ordine del giorno ha avuto un alto significato peraltro condiviso a larghissima maggioranza; significato che credo essere comunque integro.
Relativamente all'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea, come Forza Italia siamo contrari, ma nel contempo, trattandosi di una materia molto delicata e considerato il fatto che nella nostra forza politica vi sono culture ed esperienze diverse, dico subito che il mio voto di Capogruppo è contrario, ma lascerò la libertà ad ogni singolo Consigliere assegnato al mio Gruppo di votare, certamente con il richiamo anche perché li conosco e ne sono certo - alla coerenza con quanto è stato votato precedentemente.
Non è politicamente possibile sostenere l'ordine del giorno del Consigliere Contu sia per il richiamo all'art. 11 della Costituzione, ma soprattutto per il discorso relativamente all'ONU. Ricordo al Consigliere Contu, non in termini polemici, ma in termini semplicemente costruttivi che proprio in seguito ad una sua richiesta abbiamo modificato - e quindi è stato uno degli apporti del Gruppo Rifondazione Comunista - il documento presentato dalla Presidenza del Consiglio regionale, inserendo successivamente ai Governi nazionali dell'Unione Europea e del mondo anche la parola ONU. Quindi, il valore dell'ONU nessuno lo mette in discussione.
Certamente noi non siamo d'accordo - ma lo abbiamo già visto negli interventi che si sono succeduti nella mattinata e, per coerenza nell'ordine del giorno approvato in precedenza - a concedere l'esclusività all'ONU. Abbiamo parlato di priorità e queste priorità rimangono; credo che nessuno di noi voglia o possa essere guerrafondaio. Se però quelle priorità che abbiamo individuato non dovessero essere o produrre i risultati che tutti ci aspettiamo e ci auguriamo, noi siamo convinti di quanto abbiamo discusso e di quanto abbiamo votato in precedenza. Pertanto, voterò contro e il Gruppo di Forza Italia è libero di votare, nell'espressione del singolo Consigliere, come crede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Il Gruppo Alleanza Nazionale esprime voto contrario. Debbo dire che siamo rammaricati di questo, perché l'ordine del giorno votato poteva essere unitario.
Votiamo contro perché mentre la parte introduttiva dell'ordine del giorno del Consigliere Contu è ovvia, per certi versi - l'ultimo capoverso del dispositivo, quello dell'impegno, rientra in una ovvietà e in una condivisione che non poteva essere diversa - vi è dissenso radicale per quanto riguarda le valutazioni e il richiamo alla Costituzione e al ruolo dell'ONU.
Per queste ragioni, ripeto, seppure con rammarico, perché su questo tema sarebbe stato agevole e giovevole trovare un punto unitario, voteremo contro.



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione, annuncio che è stato presentato un altro ordine del giorno, il n. 347, a firma dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
Lo leggo, in maniera tale che tutti possiate prenderne conoscenza: "Il Consiglio regionale del Piemonte esprime piena solidarietà alle vittime innocenti e all'intera popolazione degli Stati Uniti, colpiti da un infame attacco terroristico condanna questa azione terroristica in quanto disumana e nemica di tutte le persone ed istituzioni che lottano per risolvere i problemi e i conflitti presenti in forme tragiche e diffuse in tante parti del mondo con gli strumenti della pace, della diplomazia, della trattativa, del confronto e del compromesso si impegna ad operare affinché la risposta all'azione terroristica non abbia i segni di una guerra, bensì quelli di una punizione dei mandanti fiancheggiatori, finanziatori e responsabili di conflitti con connivenze ed omissioni che hanno oggettivamente permesso questa azione terroristica auspica che la fermezza e la determinazione nel colpire i responsabili e consegnarli alla giustizia segni la distanza che esiste tra gli strumenti e la barbarie del terrorismo e gli strumenti e l'uso della forza della democrazia, che non deve colpire popolazioni innocenti si impegna a cooperare affinché i problemi del nord e del sud del mondo, le loro ineguaglianze, il baratro nella qualità della vita che separa masse sterminate di persone, vengano affrontati con politiche di giustizia sociale, rispetto dei diritti, capaci di ridurre le sofferenze, le povertà le inumane condizioni di vita che possono alimentare logiche di disperazione sfruttate dai signori del terrorismo chiede che l'Unione Europea assuma una posizione di equilibrio, saggezza ed anche responsabilità nel governo dei problemi del mondo, ad iniziare dalla risoluzione, con la trattativa, del problema dei popoli palestinese ed israeliano chiede che si operi per un ruolo dell'ONU come garante della pace nel mondo".
Innanzitutto, devo porre in votazione l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Contu e poi quello del Consigliere Chiezzi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Intervengo molto brevemente per esprimere grande rammarico per il fatto che l'assemblea regionale concluda la discussione non all'unanimità su un tema così importante. Lo ritengo di estrema gravità.
Credo che questa sia l'unica assemblea che, su un tema così importante e grave, riesce a dividersi. Persino su questioni come queste! Non mi sembra neppure che ci sia una certa consequenzialità tra il dibattito che è stato fatto e le conclusioni tratte. Mi sembra di notare lo dico anche con una certa amarezza - che prevalga più la tendenza a tenere viva una posizione particolare anziché la ricerca di una posizione il più possibile unitaria.
Poco fa abbiamo espresso una posizione e l'abbiamo costruita il più unitaria possibile, con tutti i limiti che ha. Rilevo che il mantenimento di posizioni particolari costituisce un fatto grave ed esprimo, a nome del mio Gruppo, un certo rammarico.
Per questo motivo, le posizioni di differenziazione, rispetto ad un testo che condividiamo, non le sosterremo. Anche perché non vogliamo stare a questo gioco che, per la verità, è anche puerile: da una parte, ci sono i guerrafondai e, dall'altra, ci sono i pacifisti. Non è così perché l'ordine del giorno che abbiamo votato è di grandissimo equilibrio e tiene conto della situazione e degli elementi sui quali si fonda l'ordinamento democratico.
Quindi, non tanto per i contenuti particolari, poiché magari, frase per frase, si può essere d'accordo, ma per le modalità con cui si sta giungendo a diverse prese di posizione, non li voteremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido le osservazioni del collega Saitta, pertanto ritiro il mio ordine del giorno ed invito il Consigliere Contu a fare altrettanto.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, ritiri l'ordine del giorno, la prego! Lei ha espresso chiaramente la sua posizione, anche le sfumature che caratterizzano una sua personale interpretazione. La prego, ritiri il suo ordine del giorno! La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho ascoltato l'appello del Presidente: lo condivido, anch'io avrei avanzato la stessa proposta. Già nel dibattito di questa mattina, in conclusione del mio intervento, avevo proposto una soluzione unitaria, così come hanno fatto la Camera, il Senato e i Consigli provinciali e comunali.
Ritengo che l'assemblea regionale, per il nuovo ed autorevole ruolo che riveste rispetto agli Enti locali, potrebbe fare un lavoro di grande rilievo nei confronti della comunità piemontese, presentando un ordine del giorno unitario. Tra l'altro, la Presidenza e i colleghi degli altri Gruppi della maggioranza hanno accolto un emendamento da noi proposto nel testo dell'ordine del giorno che valorizza ed evidenzia il ruolo delle Nazioni Unite, insieme a quello del Governo nazionale e dei Governi.
Ricordo che anche il collega Contu era favorevole all'accentuazione del ruolo dell'ONU. Anch'io ritengo che se trovassimo le condizioni per una soluzione unitaria e complessiva di fronte ad una vicenda come questa sarebbe un fatto importante per noi e, soprattutto, per la comunità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Presidente, mi appello alla sua richiesta al Consigliere Contu di ritiro dell'ordine del giorno. Condivido quanto detto dal Consigliere Saitta.
Credo sia stato compiuto un grande sforzo, non uno sforzo obbligato e pungolato da qualcuno, ma uno sforzo di ideali e valori che non appartengono all'opposizione piuttosto che alla maggioranza, ma quando si parla di pace, di democrazia e di libertà, si tratta comunque di valori che appartengono a tutti noi, che appartengono alle nostre comunità.
Questo sforzo lo abbiamo fatto, abbiamo presentato un ordine del giorno semplice, un ordine del giorno che richiama i valori su cui tutti siamo d'accordo.
Era stata avanzata la richiesta riguardo alle Nazioni Unite, non abbiamo fatto un regalino a nessuno, ma abbiamo condiviso ed inserito quanto richiesto.
Come ha detto giustamente il Consigliere Saitta, si è riusciti, se non proprio all'unanimità, ad approvare un documento a grandissima maggioranza.
Sono anche Consigliere nella città di Verbania: anche lì abbiamo cominciato un Consiglio in modo molto acceso, poi siamo riusciti a trovare un punto di unione e ad approvare un ordine del giorno all'unanimità.
Le prese di posizione, i punti di vista, le posizioni politiche dei singoli Consiglieri e dei singoli Gruppi sono agli atti. C'è stato un dibattito, ci sono qui i rappresentanti degli organi di informazione, per cui, probabilmente, il dibattito sarà riportato all'esterno proprio per un senso di responsabilità.
Non mi permetto di dire che questa situazione è grave, però certamente se venisse ritirato l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea, come ha fatto il Consigliere Chiezzi, la situazione sarebbe decisamente migliore.
Dicevo poco fa al Consigliere Chiezzi che, per il comportamento da lui assunto, oggi lo stimo ancora di più. Ancora una volta ha dimostrato senso di responsabilità e sensibilità verso il Consiglio regionale.
Stimo altrettanto il Consigliere Contu, però lo inviterei ad ascoltare l'appello del Presidente del Consiglio regionale, Roberto Cota, che credo sia un appello sentito da tutti i Gruppi nel rispetto delle posizioni politiche di ognuno dei Consiglieri, compresa quella di Rifondazione Comunista e del Consigliere Contu. Terminare la discussione con l'approvazione di quell'ordine del giorno credo sia una risposta seria e che meglio possa interpretare il volere e il sentire della comunità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

La richiesta del Consigliere Saitta è ineludibile per come si è svolto il dibattito. Non aggiungo altro, esprimo anch'io gratitudine al Consigliere Chiezzi.
Devo anche ringraziare il Consigliere Contu che ha partecipato al dibattito portando un contributo serio, fornendo anche un'indicazione sul dispositivo dell'ordine del giorno che è stata raccolta.
Mi pare che la conclusione di tutto non possa, e non debba essere, per la dignità stessa del Consiglio, che quella di ritirare l'ordine del giorno. Di conseguenza, avremo, anche nei confronti del Consigliere Contu motivo di gratitudine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Voglio solo aggiungere due parole sulla valutazione del Consigliere Contu: "...con preoccupazione i reiterati richiami alla guerra in una spirale terrorismo - guerra - terrorismo".
Penso che nessuno in quest'aula, e forse nemmeno in altre parti d'Italia, pensi ad una guerra che si sviluppi in questa maniera. In questo momento, siamo in guerra, nel senso che si è aperto un contenzioso, e si sta individuando in che maniera svolgerla. Certo, se si individua che ci sono dei focolai attivi, da cui partono queste azioni, in quel caso si arriva anche con un'azione punitiva. Io non farei questa generica affermazione "guerra in una spirale terrorismo - guerra - terrorismo". Se questo è motivo di preoccupazione, Consigliere Contu, se fosse veramente così, io sarei il primo a votare il suo ordine del giorno, ma non è così.
Per cui ringrazio il Consigliere Chiezzi e tutti gli altri che si sono pronunciati chiedendo l'unanimità di consenso ed inviterei il Consigliere Contu a riflettere bene, perché ne va anche dell'immagine del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei Consiglieri e dei Presidenti dei Gruppi che mi invitano a ritirare, anzi "ci" invitano a ritirare l'ordine del giorno.
Devo subito precisare, Presidente, che avrei sottoscritto e votato l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi - al quale do atto del suo ritiro - perché fondamentalmente impostato su due elementi.
Ciò che noi innanzitutto chiediamo in questo ordine del giorno è che la sede per le controversie e la loro soluzione sia l'ONU. Sappiamo però, ne abbiamo perfetta consapevolezza (squarciando il velo d'ipocrisia che rischia di calare sui nostri pronunciamenti unitari, ho sempre paura dell'unanimismo), che quanto sta accadendo (come per altri conflitti) metterà fuori gioco l'ONU.
L'ordine di priorità che noi chiedevamo tiene conto dei vari organismi internazionali e di quello principale, di cui si sono dotati tutti gli Stati sovrani. Questo è quanto chiediamo. Dopodiché, questo ordine del giorno, per come è stato formulato, è una richiesta di pronunciamento al Consiglio regionale.
Forse l'ha interpretato bene il Consigliere Saitta, quando ha detto che, dietro l'ipocrisia e l'unanimismo, si deve avere il coraggio di dire se la Costituzione è ancora un punto di riferimento per tutti: qui si sta mettendo in discussione l'art. 11 della Costituzione! Può essere considerato un ordine del giorno collegato, con piena legittimità rispetto al pronunciamento che già c'è stato da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 347, presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi, è pertanto da considerarsi ritirato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 346, presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea, nel testo modificato che sostituisce la parola "impegna" con la parola "invita".
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Richiesta inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

A questo punto, prosegue l'esame della proposta di deliberazione n.
252, di cui al punto 4 all'o.d.g.
Ricordo ai colleghi Consiglieri che questa deliberazione in origine era un ordine del giorno, trasformatosi poi, appunto, in deliberazione. Avevamo già votato alcuni emendamenti. Ci eravamo interrotti all'esame degli emendamenti relativi alla parte dispositiva. Ricordo che il terzo capoverso delle premesse era già stato abrogato con un apposito emendamento presentato dai Consiglieri Palma e Placido.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Presidente, ho chiesto la parola per formulare una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., precisamente tra il punto 5) e il punto 4).
Chiedo, in sostanza, che si discuta prima il punto 5), cioè la proposta di deliberazione n. 247: "Costituzione Commissione d'inchiesta, ai sensi art. 19, lettera b), dello Statuto della Regione Piemonte relativamente alle consulenze affidate dalla Regione Piemonte e dai suoi Enti, Aziende e Società collegate" e la mozione n. 329: "Consulenze miliardarie nella sanità piemontese: istituzione Commissione d'inchiesta, ai sensi dell'art.
19, lettera b), dello Statuto regionale relativamente alle consulenze affidate dalla Regione Piemonte e dai suoi Enti, Aziende e Società collegate".
Successivamente potremmo discutere il punto 4), cioè la proposta di deliberazione n. 252.
La mia proposta ha una valenza non solo "tecnica" di inversione dei punti all'o.d.g.: penso che il Presidente del Consiglio e soprattutto il Presidente della Giunta si rendano conto che la mia richiesta ha una precisa valenza politica.
Dalla Conferenza dei Capigruppo, oltre che dalle riunioni di Commissione (in particolare, dalle riunioni delle Commissioni II e VII) dagli esiti appresi dai giornali, dai risultati del seminario della maggioranza di Oropa, dal richiamo in aula di una legge come quella sul diritto allo studio, ebbene, da tutti questi fattori ci siamo resi conto che l'intendimento con cui ci eravamo lasciati, cioè di aprire, a settembre, un dibattito nel merito e nel metodo per un diverso ruolo e rapporto tra maggioranza ed opposizione, che consenta a tutti di svolgere al meglio il proprio ruolo in aula, aveva subìto una profonda modificazione. Sono andati determinandosi, infatti, dei rapporti di "muro contro muro", come dimostra la vicenda relativa alle due Commissioni, che dovevano essere al primo punto all'o.d.g. del primo Consiglio dopo le ferie.
Per quanto riguarda la costituzione della Commissione speciale Olimpiadi 2006, non si parla più di merito dei rapporti politici neanche negli allargamenti in Giunta, che rispondono ormai ad aggiustamenti interni alla maggioranza e non ad esigenze organizzative della Regione. In questo modo, risolvete un problema interno alla maggioranza, senza entrare nel merito "Olimpiadi".
Sulle Commissioni d'inchiesta, avete trovato un benevolo accordo con la forza politica di maggioranza che aveva posto la questione; per questo della Commissione d'inchiesta non si intende più fare niente se non, forse una tacitiana comunicazione (o magari anche estesa, non voglio prefigurare niente rispetto alle sue parole, Presidente) del Presidente Ghigo, su cui tutti sarebbero d'accordo. Per le Commissioni d'inchiesta tutto finirebbe in cavalleria o, come si dice, "finita la festa, gabbato lo santo".
Noi riteniamo che la proposta di istituzione della Commissione d'inchiesta sulle consulenze miliardarie, in particolare in campo sanitario, debba avere un certo rilievo, Presidente, considerato anche lo stato attuale dei conti sanitari nella nostra Regione.
Ritengo che questa sia anche una sua politica e personale preoccupazione. Anche noi riteniamo che la vicenda delle Olimpiadi 2006 sia un'importante questione, ma lei capisce che quando poniamo questa richiesta di inversione, non lo facciamo per una ragione peregrina, ma perché si ristabilisca il merito di questioni che devono essere affrontate a quel livello e a quella dimensione.
Una risposta contraria, Presidente, ci confermerebbe quelle che non sono delle semplici percezioni, ma un'assoluta certezza del deterioramento dei rapporti tra la maggioranza e l'opposizione in questo Consiglio, il deterioramento assoluto del primato dei contenuti rispetto al primato degli aggiustamenti interni nella maggioranza di problemi politici autoreferenziali.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'art. 61, gli interventi di carattere procedurale o di carattere incidentale hanno la durata di cinque minuti.
Sulla richiesta di inversione di un punto hanno diritto di parlare un Consigliere a favore ed un Consigliere contro.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo a nome della maggioranza che è contraria all'inversione del punti all'o.d.g.
Credo che la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., così come motivata dalla Consigliera Manica, sia immotivata e certamente strumentale.
Ricordo alla Consigliera Manica, e non solo, che il protocollo riguardo l'ordine del giorno e la proposta di deliberazione n. 252 data luglio 2000 quindi quattordici mesi fa.
Più volte, prima di lei, il Consigliere Marcenaro ha partecipato alla Conferenza dei Capigruppo. Ho chiesto di inserire questa deliberazione all'o.d.g., e più volte l'ho ottenuto. Sempre e ripetutamente, durante il corso dell'anno, è stato all'o.d.g.; qualche volta al punto 4), talvolta al punto 7), più spesso al punto 11), e non l'abbiamo mai discussa.
Ricordo che quando abbiamo deciso alla Conferenza dei Capigruppo, nulla e nessuno ha avuto da eccepire su questo provvedimento, compresa la Consigliera Manica, e lei, Presidente, non a caso l'ha inserito al punto 4) all'o.d.g. della convocazione odierna, correttamente come proseguimento della discussione, in quanto il provvedimento era già stato presentato dal sottoscritto, ed era già incominciata la discussione. Quindi, oltre al classico incardimento - passatemi il termine - la Giunta aveva già proposto anche il suo emendamento. Quindi, è pretestuoso.
Se si vuole fare il "minestrone", Consigliere Manica, o darci l'antipasto sulla Conferenza dei Capigruppo, che dobbiamo fare questa sera mettendo sul piano di motivazione per l'inversione il discorso della Commissione Statuto, il discorso degli articoli dei giornali di oggi o di ieri, il discorso che avete appreso dai giornali questa o quella cosa, non ci stiamo! Qui dobbiamo parlare di qualcosa di importante, confrontarci nel merito su un punto importante, che fa parte anche del programma elettorale di tutti i candidati Presidenti, compreso quello vincente dell'on. Ghigo, che l'ha fatto rientrare nel suo programma di governo.
La Provincia e il Comune hanno già questa Commissione; quando ci siamo confrontati, e ci confronteremo oggi, avete condiviso questa analisi: la Regione deve dotarsi della Commissione.
Quindi, non è un problema interno alla maggioranza, perché questo ordine del giorno è stato depositato nel mese di luglio 2000, cioè quattordici mesi fa.
Quindi, non è corretto motivare una richiesta di spostamento di questo ordine del giorno, cercando di anticipare - e di dare l'antipasto - a tutta l'aula quanto avverrà questa sera alla Conferenza dei Capigruppo. Perché se il problema è quello che ancora oggi - visto che qui si vuole parlare anche di quello che si parla nella Conferenza dei Capigruppo - non avete il nome che vi abbiamo chiesto sulla Commissione Statuto, è un problema vostro e non nostro. Ma è altra cosa.
Discuteremo in quest'aula o alla Conferenza dei Capigruppo quando saremo d'accordo di discutere e quando saremo convocati per discutere quello. Altrimenti legittimamente il Consiglio regionale deciderà che cosa fare! Noi vogliamo discutere di questo e siamo contro l'inversione!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per chiarire i dubbi attorno a questo tema. Il collega Cattaneo, che, alla fine, ha assunto un atteggiamento molto determinato, sa perfettamente che tutto il Consiglio è d'accordo per la costituzione della Commissione per le Olimpiadi. Anche perché il testo ultimo recepisce parecchie osservazioni.
Quindi, qual è il motivo e il problema politico che ha espresso la collega Manica e che condivido? E' che, rispetto al mese di luglio, qualche fatto nuovo dal punto di vista politico è intervenuto.
Il collega Cattaneo e gli altri colleghi della maggioranza sanno che avevamo discusso, in quel mese, dell'altra Commissione, quella per istituire la Commissione d'inchiesta. Anzi, era la maggioranza che era legata, perché era addirittura una proposta della Lega.
Quindi, qual è l'elemento nuovo e qual è la nostra preoccupazione? Preoccupazione che sicuramente il Presidente Ghigo coglie più di altri.
Derivava da una preoccupazione che, per la verità, avevamo già espresso perché nel momento in cui la Lega aveva fatto la proposta, noi dicemmo: "Brava la Lega, brava la maggioranza, il Presidente Ghigo ha una posizione diversa". Il Presidente Ghigo aveva detto: "No, la Commissione d'inchiesta non si farà"; e questa fu la risposta che diede alla Lega quando questa presentò la proposta. Il quadro era questo.
Ricordo perfettamente che il Consigliere Cattaneo disse: "il Presidente Ghigo dica ciò che vuole, ma quella Commissione si farà". E quelle questioni vennero legate.
Qual è il fatto nuovo? E' che il Presidente Ghigo - mi pare in qualche intervista - ha detto: "I problemi della Lega li stiamo risolvendo ritornerà nei ranghi perché allargheremo la maggioranza; un Assessore verrà dato, per cui di quella questione non se ne farà più nulla".
Quindi, il quadro è questo, e non possiamo non sottolineare questo fatto, questo cambiamento intervenuto dal punto di vista politico, dove la maggioranza era pronta per procedere a questa Commissione. Ma non solo: ricordo anche il collega Capogruppo di Alleanza Nazionale in ordine alle consulenze. Abbiamo discusso, c'era una volontà.
Quello che notiamo è che oggi questa volontà non c'è più. Allora, il problema è questo: se la questione delle consulenze, come dissero allora il collega Brigandì ed altri, è una questione importante che bisogna chiarire è sufficiente dire: "Verrà dato un Assessore alla Lega e il problema delle consulenze non esiste più"? E' un problema di mercanteggiamento politico o di sostanza e di merito? Le questioni di merito che c'erano prima, ci sono anche oggi.
Se il problema è che quella questione deve essere ignorata, no! Pertanto, chiediamo che ci sia l'inversione, che ha questo significato: produrre nuovamente una presa di posizione attorno alla necessità di istituire una Commissione d'inchiesta sulle consulenze, tutte - diceva il collega Brigandì - non soltanto sulla sanità, della Regione, delle Società partecipate, di Finpiemonte.
Questo era il problema e questa la necessità. Allora, diteci: non volete fare più nulla completamente, perché è stata promessa una futura modificazione dello Statuto, che consentirà un giorno alla Lega di avere qualche posto in più? E questo elemento significa che le consulenze vanno tutte bene? La motivazione è fortemente di carattere politico, evidentemente non è strumentale. Quindi, su questo occorre sapere e capire, e certamente tale cambiamento non può passare inosservato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso per fatto personale.



GALASSO Ennio

Ha richiamato un mio ruolo e dichiaro che il richiamo è improprio. Non ho altro da dire.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Turismo: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 252: "Costituzione di Commissione speciale ex art. 19 Statuto della Regione Piemonte, denominata Commissione Speciale Olimpiadi 2006"


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto l'esame della proposta di deliberazione n. 252, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Riassumendo, eravamo già in fase di votazione; per la precisione, in sede di votazione ed esame degli emendamenti.
Avevamo esaminato tutta la parte relativa alle premesse, dove era stato approvato un emendamento a firma dei Consiglieri Placido e Palma, che chiedeva di sopprimere il terzo capoverso. Adesso ci sono degli emendamenti al punto 2) della deliberazione.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "strutturali e" sono abrogate.
Possiamo far distribuire un testo pulito, con la barretta sul terzo capoverso. La parte dispositiva, quindi, è senza il terzo capoverso.
Sarebbe opportuno procedere ad un'illustrazione congiunta di tutti gli emendamenti, che sono tutti a firma Placido, Manica e Muliere.
Il primo, che ho già letto, chiede di abrogare le parole "strutturali e". Il secondo chiede di abrogare le parole "e infrastrutturali" in tutta la parte dispositiva. Il terzo chiede di abrogare le parole "e realizzandi dall'Agenzia". Il quarto chiede di sostituire la parola "trimestralmente" con la parola "mensilmente". Diventa pertanto: "di riferire mensilmente al Consiglio regionale", laddove è prevista un'informativa che deve essere data al Consiglio. Il quinto chiede di sostituire la parola "trimestralmente" con le parole "ogni 60 giorni". Il sesto chiede di sostituire la parola "trimestralmente" con le parole "ogni 75 giorni". Il settimo chiede di abrogare le parole "alle priorità e ai tempi di ultimazione delle opere". L'ottavo chiede di abrogare le parole "alla quantificazione degli oneri economici". Il nono chiede di abrogare le parole "relative coperture finanziarie". Il decimo chiede di abrogare le parole "convenzioni aventi ad oggetto l'assegnazione ai terzi degli interventi".
Abbiamo, dunque, questo primo blocco di emendamenti.
Chi vuole intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Relativamente all'emendamento in cui chiediamo di abrogare le parole "strutturali e", è superfluo motivare la nostra richiesta. Ci provo ad uso e consumo dei colleghi che vogliono ascoltare.
Su un problema come quello delle Olimpiadi e delle relative problematiche, diventa complicato e superfluo pensare che una Commissione speciale possa intervenire con un'indagine conoscitiva sugli interventi strutturali.
Se avessimo operato un'attenta lettura - ma eravamo in una situazione prevacanziera, a pochi giorni alla pausa estiva - avremmo dovuto presentare anche un emendamento in cui si chiedeva la soppressione di "un'indagine" perché non si riesce a capire l'utilità di un'indagine conoscitiva sugli interventi strutturali, pensando che le competenze della Commissione speciale, se il Consiglio deciderà di votarla, non sono certo quelle di procedere a delle indagini, ma di verificare e monitorare - ma ci torneremo con gli altri emendamenti - sulle competenze della Commissione.
Questo è uno dei motivi per i quali chiediamo di abrogare la parola "strutturali". Ripeto: mi spiace di non aver presentato un emendamento che chieda di abrogare anche le parole "indagine conoscitiva", oltre alla parte "interventi strutturali". Non riteniamo che le competenze della Commissione speciale sulle Olimpiadi possano riguardare la parte strutturale. C'è un seguito naturale, che verificheremo con il prossimo emendamento, a quanto ho affermato, e per questo motivo chiediamo al Consiglio di accogliere il nostro emendamento.
Evidentemente, il voto su questo primo emendamento ci permetterà di capire l'orientamento della maggioranza. Su una parte di questo provvedimento c'è stato un lavoro comune, che lo ha in parte già emendato rispetto alla prima stesura che, per certi versi, evidenziava il momento in cui è stato scritto il documento - se ricordo bene, all'inizio della legislatura.
Senza voler tornare alla prima stesura dell'ordine del giorno, perch sarebbe strumentale, polemico e non sono abituato a farlo - e non ho intenzione di iniziare oggi, a meno che non venga tirato per la giacca (in quel caso non opporrei molta resistenza!) - ma, basandoci unicamente sul documento presentato, non riteniamo opportuno, utile, necessario ed indispensabile far sì che all'interno della Commissione speciale si decida di realizzare un'indagine conoscitiva sugli interventi strutturali. Ci sono già l'Agenzia, il TOROC ed altre realtà; c'è anche il Comitato Etico...



(Brusìo in aula)



PLACIDO Roberto

Pensavo che il mio Segretario regionale provasse a richiedere al Presidente l'attenzione dell'aula. Io non lo faccio, è superfluo; mi pare che ci si trovi in una situazione diversa dal solito.
Non pensiamo che la Commissione debba occuparsi di questo aspetto riteniamo che se il Consiglio delibererà per la creazione della Commissione speciale, le competenze, i campi di azione e di interesse non devono riguardare solo la parte relativa agli interventi strutturali. Per questo motivo, chiediamo al Consiglio di dare voto favorevole al nostro emendamento.
Da questo primo voto riusciremo a capire se c'è la volontà, da parte della maggioranza, di arrivare ad una definizione della Commissione che possa trovare, con i Democratici di Sinistra, un punto di incontro considerando che le Olimpiadi non sono solo di un partito, di una parte, ma riguardano tutta la Regione Piemonte. Non dobbiamo dimenticare, infatti che se le Olimpiadi si svolgono in provincia di Torino, nella Valle di Susa e nella Città di Torino, è necessario realizzare le opere strutturali oltre quelle infrastrutturali, affinché il successo delle Olimpiadi sia un successo per tutta la Regione.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Marcenaro, devo informare l'aula che lo stesso ha presentato un emendamento che è ammissibile ai sensi del nostro Regolamento, ma, da un punto di vista testuale, viene prima rispetto all'emendamento presentato dal Consigliere Placido.
Emendamento 1/a presentato dai Consiglieri Marcenaro e Saitta: al punto 2.a), sostituire le parole "esperire un'indagine conoscitiva" con le parole "assicurare al Consiglio regionale continue ed adeguate informazioni".
Mi permetto di fare una proposta all'aula: visto che gli emendamenti sono circa una decina, sospendiamo la seduta per qualche minuto, così con il proponente vediamo su quali emendamenti si può trovare una convergenza e votare gli altri.
La parola al Consigliere Marcenaro per l'illustrazione del subemendamento.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Placido aveva già accennato all'esistenza dell'emendamento che ho appena formalizzato che chiede di sostituire le parole "esperire un'indagine conoscitiva" con le parole "assicurare al Consiglio regionale continue ed adeguate informazioni". Vorrei sottolinearlo poiché si tratta di un punto molto delicato.
Il Consigliere Cattaneo ha richiamato decisioni analoghe che sono state assunte a proposito della costituzione di questa Commissione in altre sedi istituzionali coinvolte nello stesso argomento, in particolare il Comune di Torino e la Provincia di Torino. In nessuna di queste delibere le Commissioni vengono definite come Commissioni di "indagine" - parola dotata di senso proprio e di semplice interpretazione - ma come Commissioni che mettono in condizione il Consiglio di verificare, essere informato e quindi poter discutere i problemi che via via emergono.
Nell'espressione così come era stata formulata "esperire un'indagine conoscitiva" vedo la fonte di possibili tensioni interistituzionali. L'idea che la Regione costituisca una Commissione che ha l'incarico di indagare quello che fanno altre istituzioni, mi pare più preludere un atteggiamento di conflitto interistituzionale piuttosto che di collaborazione e cooperazione interistituzionali che mi pare sia la linea fin qui seguita.
Tuttavia, riconosciamo l'utilità di una Commissione, in questo spirito di cooperazione istituzionale tra diverse Giunte, per cooperare al risultato di un evento che tutti abbiamo messo al centro della nostra attenzione e al quale abbiamo dato rilievo sotto molti punti di vista e di cui abbiamo sottolineato l'importanza.
Siamo d'accordo sull'istituzione di una sede il cui compito sia quello di informare il Consiglio regionale attraverso un'informazione recepita attraverso i rapporti istituzionali con i due organismi a questo preposti e metta il Consiglio regionale in condizione di esercitare un proprio ruolo prevalentemente di orientamento e di indicazione su questo tipo di tematiche. Considero questo aspetto abbastanza significativo per le ragioni che ho cercato di spiegare.
Tutta la questione, come ben sapete, non era affatto scontata nel testo primigeneo della delibera che era invece tutta intrisa di una cultura di conflitto interistituzionale. Sono avvenuti dei cambiamenti successivi attraverso una discussione, ma rimangono, nel testo della delibera, segni che penso siano contraddittori e sbagliati e sui quali sollecito, dopo la sospensione che il Presidente ha annunciato, un confronto e una discussione politica. Questo è un punto particolarmente rilevante e delicato della questione.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per dieci minuti per dare modo al presentatore della deliberazione di valutare tutti gli emendamenti per poi arrivare alla votazione.
Annuncio che sono stati ritirati tutti gli emendamenti a firma del Consigliere Brigandì (rubricati dal n. sub 1) al n. sub 200), che verranno conservati agli atti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.39 riprende alle ore 17.56)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta...



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo ulteriori cinque minuti di sospensione per verificare una notizia appena arrivata.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.59 riprende alle ore 18.04)


Argomento: Varie

Richiesta chiarimenti in merito alla presunta presentazione di un ordine del giorno, da parte dei Consiglieri Brigandì e Dutto, relativamente ad un invito nei confronti della Regione Piemonte ad avviare un'iniziativa di discriminazione religiosa


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Intervengo in merito all'ordine dei lavori.
Pochi minuti fa, attraverso un'agenzia ANSA, è arrivato l'annuncio di un ordine del giorno indirizzato al Presidente del Consiglio regionale, a firma dei Consiglieri Brigandì e Dutto, che vi leggo affinché il Consiglio ne sia informato: "Premesso che, pur essendo vero che lo Stato non aderisce ad alcuna religione ed è sostanzialmente laico, è altrettanto vero che è costituzionalmente tutelato il diritto di tutte le religioni, che il fenomeno delle immigrazioni clandestine..."



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Marcenaro, quale sarebbe il motivo dell'ordine dei lavori? Semmai è una richiesta di chiarimenti.



MARCENARO Pietro

E' una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. Penso che in presenza - lo dico così, poi veda lei come metterla dal punto di vista istituzionale - di una vergogna come quella rappresentata da questo ordine del giorno pendente su questo Consiglio regionale, fino a quando non verrà tolta di mezzo e cancellata con un voto di questo Consiglio, per quanto mi riguarda, per quanto riguarda il nostro Gruppo e credo anche i Gruppi dell'opposizione, e spero anche altri Gruppi della maggioranza e, in generale, di questo Consiglio regionale, non sarà possibile procedere ad alcuna altra discussione.
E' stato presentato un atto che, per i suoi contenuti, costituisce - lo ripeto - una vergogna per la dignità di questo Consiglio regionale, perch quando si definiscono le religioni e si termina con proposte assurde in esso contenute, tutto ciò può essere risolto in un minuto con una modificazione dell'ordine del giorno e un voto di quest'aula che immediatamente lo respinga come una vergogna che questo Consiglio tiene lontano da sé.
Per quanto ci riguarda, su questo punto chiediamo una verifica politica: valutatelo, leggetelo e discutetelo. Per cortesia, dica il Presidente della Consiglio regionale, dica il Presidente della Giunta diteci, Capigruppo della maggioranza, se si può continuare una discussione pendendo su questo Consiglio una tale vergogna.
Chiedo una vostra risposta in merito. Chiedo che sia subito affrontato risolto e liquidato.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'intervento, Consigliere Marcenaro. Devo dirle tuttavia, che ufficialmente non è stato presentato quell'ordine del giorno.
Dunque, agli atti non esiste.



MARCENARO Pietro

Allora, è stato dato qui... Siccome le firme...



PRESIDENTE

Mi scusi, mi faccia finire. Io le dico che ufficialmente l'ordine del giorno non è stato depositato. Può confermare il Consigliere Brigandì: ufficialmente non è stato depositato, dunque agli atti del Consiglio regionale, allo stato, non esiste. Quando esisterà, potremo chiederne l'iscrizione all'o.d.g. Ma non so neanche quale ordine del giorno intenderà presentare il Consigliere Brigandì.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ha già parlato per chiarimenti.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, voglio rispondere. Cambio la mia proposta.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Siccome l'ordine del giorno che è a nostre mani è stato depositato - o almeno è stato distribuito come depositato - ed è indirizzato al Presidente del Consiglio e porta le firme autografe dei Consiglieri Brigandì e Dutto poiché questo gira con una nota ANSA che dichiara tutto ciò, e su questa questione valuta il Consiglio regionale, qualora non fosse stato depositato, annuncio l'immediata presentazione e chiedo che venga votata una deplorazione nei confronti dei Consiglieri firmatari di tale documento per un'iniziativa lesiva della dignità di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Marcenaro. Io però non accetto che questioni che attengono al dibattito politico esterno al Consiglio regionale vengano portate in aula mentre si sta discutendo di un altro argomento.
Lei mi ha fatto una richiesta di chiarimenti, Consigliere Marcenaro, e puntualmente le ho detto che agli atti del Consiglio, allo stato, non esiste.
La parola al Consigliere Cattaneo, sempre per chiarimenti.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Credo che la sua puntualizzazione sul fatto che l'ordine del giorno non sia stato presentato sia degna di attenzione e sia il punto da cui incominciare una considerazione, anche perché richiamo alla coerenza i colleghi che mi hanno preceduto negli interventi, in particolare il Consigliere Marcenaro.
Proprio prima della pausa, nell'intervento della Consigliera Manica, si accusava il Presidente Ghigo di aver dato notizie attraverso i giornali proponendo quasi una questione preliminare relativamente ad alcuni punti politici della riunione di maggioranza ad Oropa. Quindi, personalmente visto che in un certo senso si accusava che il canale di comunicazione non fosse l'ufficialità, ma i giornali, richiamo alla coerenza: fin quando un atto, e quindi un ordine del giorno, firmato dai Consiglieri Brigandì e Dutto, indipendentemente se autografo o "dolografo", non viene depositato alla Presidenza del Consiglio regionale, per me questo atto è una velina che è stata intercettata, forse qualcosa che domani leggerò sul giornale perché non ho ancora visto l'ANSA.
In secondo luogo, non penso che ciò che appartiene al dibattito politico al di fuori di quest'aula possa, in via preliminare, essere portata in aula mentre si sta discutendo un altro argomento, al di là dei contenuti e del merito, su cui poi mi confronterò quando sarà il momento quasi in un certo senso impedito con una pregiudiziale ed un intervento preliminare di un autorevole Consigliere regionale, qual è il Consigliere Marcenaro.
Io non accetto un ricatto, così lo definisco: "Se qui, adesso, l'aula non respinge questo atto" - che peraltro non è ancora stato presentato, ma concedo anche la buona fede al Consigliere Marcenaro, che probabilmente immaginava, invece, che fosse stato presentato ufficialmente - "non si fa più niente". No, questo non lo accetto. Non lo accetto su un ordine del giorno del collega Brigandì, ma non lo accetto neanche su un ordine del giorno dell'amico Chiezzi, piuttosto che di qualsiasi altro dei miei 59 colleghi, a prescindere dal contenuto, perché non è serio.
Se c'è un ordine del giorno che dice: "Facciamo una dichiarazione di guerra all'Afghanistan e al Giappone perché forse ce n'era uno con gli occhi a mandorla", io sono disposto, prima di esprimere il voto del mio Gruppo e il mio come Consigliere regionale, ad ascoltare e a confrontarmi sul merito.
Può darsi che non condivideremo questo ordine del giorno; non lo so.
Quando sarà presentato, lo discuteremo, ma in quel momento. Non è accettabile e non è serio che venga posta una pregiudiziale e quasi esternato un ricatto - perché così si deve definire - da parte di un Consigliere regionale.
E' un ricatto, Consigliere Marcenaro. Quando si dice: "O questo atto viene respinto o qui non si fa più niente", io lo leggo come ricatto. Pu darsi che sia una mia idea, ma ognuno di noi può avere la propria.
Ricordo inoltre - non per dare lezioni a qualcuno perché sono l'ultimo arrivato - che il Consiglio regionale è comunque sovrano. La proposta del Consigliere Marcenaro, che peraltro non è accettabile perché l'atto non è formalmente depositato e protocollato, eventualmente potrà essere messa ai voti.



PRESIDENTE

Chiedo, quindi, se dobbiamo svolgere il dibattito politico sui fatti che abbiamo appreso oggi dai giornali, oppure se vogliamo attenerci all'o.d.g. del Consiglio regionale.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Ritengo che il chiarimento offerto dal Presidente sia esaustivo. Il documento giuridicamente non esiste se non è stato depositato. Per molti di noi non esiste neppure storicamente, perché non l'abbiamo visto. Travolge ogni conclusione che parta dalla premessa della sussistenza di questo documento. Quindi, ritengo che si debba continuare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Non credo che si tratti di un ricatto, collega Cattaneo, ma mi rivolgo anche agli altri Consiglieri: evidentemente, la riflessione è comune.
Questa mattina un po' tutti quanti, da Alleanza Nazionale a Rifondazione Comunista, abbiamo fatto delle dichiarazioni molto precise per evitare che la vicenda americana diventi una guerra di religione. Che cosa è capitato? Mentre discutevamo questo, e tu, collega Cattaneo, ti sbracciavi per ribadire che bisogna evitare che diventi una guerra di religione, la Lega Nord preparava un comunicato in cui localmente apre la guerra nei confronti dell'Islam. Il contenuto è questo. Dice sostanzialmente che i flussi migratori in Italia devono seguire questo ordine: prima i cristiani, ed esaurire tutte le domande (non so se sono iscritti gli ebrei, ma credo di no), e poi... Ma questo cos'è? E' un problema di sensibilità. Mi rendo conto che si tratta di un fatto eccezionale, ma se una componente della maggioranza del Presidente Ghigo fa un'affermazione di questo tipo dopo la dichiarazione e il voto dell'aula di oggi, credo che questa maggioranza, e il Presidente Ghigo in prima persona debba dire se condivide la posizione di una componente importante della sua maggioranza, se condivide il fatto che i flussi migratori verso l'Italia debbono essere regolati con questa modalità, a partire dai cattolici o comunque cristiani! Non tutte le religioni sono tolleranti... Che cosa vuol dire in questa situazione aprire questa fase? Ma neppure gli Stati Uniti d'America! Queste sono le banalità stupide di qualcuno che si è ritenuto un grande politico! Io credo che occorra...



PRESIDENTE

Va bene. Concluda.



SAITTA Antonino

Presidente, capisco il suo nervosismo, ma siccome lei è anche Commissario della Lega...



PRESIDENTE

Io non sono nervoso. Assolutamente.



SAITTA Antonino

Siccome lei è Commissario della Lega ha una responsabilità doppia: come Presidente dell'assemblea e come Commissario della Lega; in qualche maniera, la sua è una posizione di condivisione di quel documento in quanto è Commissario di un partito ed è ancora più grave!



PRESIDENTE

Bene.



MANICA Giuliana

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Continuiamo su che cosa? Sulla lettura del giornale? Vogliamo continuare, oppure...



MANICA Giuliana

Sui chiarimenti.



PRESIDENTE

Vi ho già chiarito che il documento non è depositato, per cui non conosco neanche il contenuto del documento che sarà presentato: dal Consigliere Brigandì, dai Gruppi di maggioranza...



MANICA Giuliana

Chiedo la parola per un chiarimento.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Presidente Cota, la ragione per cui le chiedo un chiarimento è che la risposta che lei ci ha dato, sul piano strettamente procedurale e regolamentare, non è una risposta possibile dopo il dibattito che c'è stato oggi in quest'aula.
Abbiamo appena finito di votare, richiedendo - noi peraltro - che ci fosse l'espressione più unanime possibile di questo Consiglio regionale su una vicenda drammatica e complessa qual è quella aperta dall'atto terroristico contro gli Stati Uniti, assumendo una determinazione che fosse una determinazione comune, la più condivisa, nei confronti della comunità piemontese; mentre facevamo questo, insieme, parti della minoranza e una parte della maggioranza assumevano una posizione politica assolutamente diversa, assolutamente oltranzista, che fa della guerra di religione l'elemento determinante, un elemento di accentuazione dello scontro e del confronto in questa fase. Lei capisce che noi siamo stati ingannati Presidente! E glielo dico nel suo ruolo di Presidente del Consiglio regionale, così come lo diciamo al Presidente della Giunta, perché c'è un inganno oggettivo in questo! Non si trinceri dietro la futile motivazione "non è ancora stato protocollato"! Ma, Presidente, stavo passando nel corridoio mentre il Consigliere Brigandì faceva la conferenza stampa su questo testo e la faceva mentre erano in corso i lavori del Consiglio! In quel corridoio! L'ANSA già riporta queste notizie! I giornali di domani diranno "il Consiglio regionale vota un ordine del giorno che dice certe cose sull'atto terroristico e, nel frattempo, la Lega dichiara guerra all'Islam"! Questo uscirà domani sui giornali! Lei se ne vuole fare carico come Presidente dell'assemblea? E guardi che qui esce anche il fatto complesso che il suo doppio ruolo, come Presidente di questa assemblea e come Commissario politico di un partito la sta mettendo oggettivamente in difficoltà, Presidente - glielo faccio come esempio - e mette in difficoltà l'aula! Glielo faccio come esempio perché è evidente che questa questione sarà oggetto di un dibattito piuttosto complesso.



PRESIDENTE

La ringrazio. Devo però dire che il mio intervento di carattere procedurale era di forma, ma anche di sostanza, perché se un argomento non è all'o.d.g. di un'assemblea regionale, al di là dell'artifizio regolamentare per cui ciascuno ha il diritto di parlare due minuti per chiarimenti, questa è sostanza ed attiene allo svolgimento dei lavori che sono previsti per la giornata di oggi.
Comunque, la parola al Consigliere Chiezzi; dopo Brigandì e poi Placido.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il documento che mi ha fatto leggere il collega Marcenaro, firmato da due Consiglieri della Lega Nord, è un documento con il quale si invita la Regione Piemonte ad un'iniziativa di discriminazione religiosa.
Noi tutti sappiamo che viviamo in un Paese retto da una Costituzione che, per fortuna e a prezzo di gravi sacrifici, ha sancito che in Italia non vi è alcuna discriminazione di carattere religioso, etnico, razziale per condizione politiche e per status sociale. Pertanto, il fatto che un Gruppo all'interno di un Consiglio regionale proponga iniziative di discriminazione religiosa è veramente una mostruosità! E fa bene il collega Marcenaro - mi unisco - a dire che di qui non si va avanti, perché non possiamo vivere in un'istituzione nella quale qualcuno dice "inizi questa istituzione una discriminazione religiosa nei confronti degli aderenti alla religione musulmana", senza una reazione immediata! Altrimenti, oltre ad essere presi in giro in un dibattito che ci ha visti uniti, uniti in ragionamenti complessi, in cui ciascuno di noi ha sacrificato qualcosa pur di uscire unitariamente con un ordine del giorno che indicasse una strada di pace per la risoluzione dei problemi e dei conflitti, siamo in presenza di un'istigazione a violare la Costituzione italiana! E l'istigazione a violare la Costituzione italiana, nel momento in cui si evidenzia con un documento a mani di alcuni di noi, esige una presa di posizione oggi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Prendo la parola non per chiarimenti, ma per fatto personale, perch varrebbe la pena di spiegare questa vicenda sia dal punto di vista fattuale sia... Aspetto che la collega Manica finisca la conferenza stampa! La prego di interrompere il tempo.



PRESIDENTE

Sta parlando il Consigliere Brigandì. Prego.



BRIGANDI' Matteo

Stavo dicendo che è necessaria una spiegazione sia dal punto di vista dei fatti, sia soprattutto dal punto di vista dei contenuti.
Dal punto di vista dei fatti, il documento cui facevano cenno i Consiglieri di minoranza è un documento che proviene dalla mia persona ed è un documento che intendevo depositare, però siccome ho avuto delle richieste di allargamento per avere il consenso, ho pregato la Presidenza di tenerlo in sospeso proprio per poterne discutere in maniera più ampia.
Voglio spiegare in termini chiari che è lontano dalla forza politica che rappresento ogni criterio di discriminazione religiosa e razziale. Ho ripreso questa posizione pari pari dalle posizioni del Cardinale Biffi di Bologna...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Visto che tutti parlano per chiarimenti, è giusto che in aula ci sia la dovuta attenzione.
Consigliere Brigandì, continui pure.



BRIGANDI' Matteo

Grazie. Dicevo che la posizione di questo ordine del giorno, di cui verrà richiesta ovviamente la discussione, credo anche in tempi brevi, è una posizione che nasce direttamente dalla presa di posizione del Cardinale Biffi di Bologna, nè più nè meno. Mi pare che il concetto sia estremamente semplice e chiaramente le parti di minoranza stanno cercando di stravolgerne il contenuto.
Noi sappiamo che c'è una proposta di legge presentata dal Governo Berlusconi, che risale alla settimana scorsa, che parla, per un verso, di flussi migratori, per altro verso, di aiuti alle popolazioni extracomunitarie in loco. E' evidente che noi riteniamo, modestamente e sommessamente, proprio per favorire sia la posizione di noi riceventi, sia la posizione di coloro che vengono qui, opportuno trovare la maggiore omogeneità possibile, quindi, evidentemente, una comunanza di carattere religioso. Di più credo che non sia opportuno proprio perché la Costituzione, così come tutela il diritto all'espressione e la libertà religiosa, tutela tutti gli altri diritti di ordine pubblico.
Credo che in quest'ottica si possano ben introdurre questi flussi - che sono limitati, non è un diritto venire in Italia - con appartenenti a religione non islamica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Signor Presidente, penso che un ordine del giorno del genere non ponga problemi di imbarazzo, ma un senso di vergogna alla stragrande maggioranza dei Consiglieri presenti, non distingue tra maggioranza ed opposizione.
Questo si lega ad un problema, già accennato dai colleghi Saitta e Manica rispetto al suo ruolo, Presidente.
E' una situazione molto imbarazzante e non so a quale livello questo Consiglio regionale sia arrivato.
Lei dovrebbe essere al di sopra ed oltre le parti; in realtà, lei non è neanche sotto le parti, perché è parte in causa.
In un Consiglio, tempo addietro, avevo detto che, se si fosse comportato in un certo modo, non l'avrei più chiamata "Presidente", bensì "maestro", ma ora la devo chiamare "Commissario".
La domanda è la seguente: il Presidente del Consiglio non era a conoscenza di questo fatto, ma il Commissario della Lega lo sapeva? Chi dei due era a conoscenza della questione? Per quanto riguarda l'autonomia, regolatevela come partito, ma il livello di questo Consiglio - mi rivolgo al Presidente Ghigo, alla Giunta e ai colleghi della maggioranza - lo si potrebbe parafrasare così: "Mio Dio come siamo caduti in basso!".
E' un problema gravissimo che deve essere affrontato e lei nell'interesse innanzitutto dell'istituzione, dovrebbe risolverlo quanto prima.
Il collega Brigandì ha detto che l'ordine del giorno è stato presentato e sospeso. Allora, chi racconta la verità e chi afferma il falso? Presidente, maestro, Commissario Cota, si può fare chiarezza? E' stato presentato o non è stato presentato? E' stato sospeso, si è autosospeso da solo? Le conferenze stampa e le informazioni all'ANSA sono basate sul nulla? Concludo l'intervento perché la questione va oltre l'imbarazzo e la vergogna.
Su questo si faccia chiarezza per riprendere serenamente il percorso interrotto.
Presidente, la invito a riflettere sulla questione.



PRESIDENTE

La ringrazio.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, mi rivolgo a lei direttamente perché c'è un punto che deve essere chiarito e che attiene alla credibilità e alla correttezza dei rapporti che ci sono tra noi e il Presidente di questo Consiglio regionale.
Sono una persona tranquilla e non voglio fare polemiche, però c'è un punto che deve essere chiarito: lei ha detto a quest'aula che non risulta presentato un ordine del giorno. In altri termini, lei ha detto che nessuno, men che meno il collega Brigandì, aveva presentato a questo Consiglio l'ordine del giorno. E' un'affermazione importante, io ne ho preso atto.



PRESIDENTE

Mi scusi, intervengo così porto ulteriori elementi senza alcun problema.
Il collega Brigandì, evidentemente, intendeva presentare un ordine del giorno. Non l'ha mantenuto perché ha ritenuto di raccogliere altre firme e di svolgere una verifica. Quindi, agli uffici del Consiglio regionale non risulta presentato.



RONZANI Wilmer

Presidente, mi scuso, ma c'è una versione da chiarire. Un conto è se il collega Brigandì ha deciso di raccogliere le firme in calce ad un ordine del giorno, dopodiché, anziché presentarlo, non l'ha presentato. Ragion per cui a lei, Presidente del Consiglio regionale, non risulta che sia stato presentato. Altra cosa, è se il collega Brigandì - come risulta dalla sua dichiarazione o come risulta dall'agenzia ANSA - ha consegnato all'Ufficio di Presidenza o al Presidente del Consiglio un ordine del giorno, salvo poi invitare l'organismo o il Presidente a sospenderlo perché, nel frattempo dice il collega Brigandì - era giunta notizia che era meglio allargare la raccolta delle firma.
Presidente, questo è un punto delicatissimo. Se lei mi dice che nessuno ha presentato l'ordine del giorno è un fatto, ma se, invece, risulta che è stato presentato l'ordine del giorno e poi lei è stato invitato a sospendere per un attimo la questione, questo è un altro tipo di problema.
Presidente, sono due questioni delicatissime e diverse l'una dall'altra.
Se la seconda ipotesi è vera, lei non può dire che non risulta presentato, lei doveva dire: "No, un attimo, risulta presentato, ma informo il Consiglio correttamente che il collega Brigandì ha sospeso l'atto". Lei Presidente, questo non l'ha detto al Consiglio.
Su questo punto, vorrei avere una parola di chiarezza perché qui sono in gioco i rapporti di credibilità tra noi e il Presidente di questo Consiglio regionale.
Vorrei che il Presidente Ghigo, se può, esprimesse su questa questione una parola quantomeno per introdurre un elemento.
Presidente Ghigo, lei era impegnato, ne abbiamo discusso tre ore questa mattina e lei in parte ha presenziato, abbiamo votato un ordine del giorno abbiamo fatto i salti mortali per impegnare questo Consiglio a fare quadrato sulla questione del terrorismo internazionale. Nel momento in cui il Consiglio fa uno sforzo unitario, una componente del Consiglio raccoglie le firme in calce ad un ordine del giorno che fa a pugni con quello che abbiamo approvato. Presidente, in questo ordine del giorno non si dichiara guerra al terrorismo, ma all'Islam. Quindi, mi auguro che anche lei su questa questione voglia dire una parola di chiarezza quantomeno per riportare la discussione nei termini nei quali, secondo me, vanno riportati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Per quanto riguarda una prima considerazione, è evidente che uno degli effetti dell'atto terroristico di New York è lo scatenarsi dei fondamentalismi che - purtroppo - hanno le stesse caratteristiche e la stessa pericolosità anche nel nostro Paese e nei Paesi occidentali.
Ovviamente, si deve porre attenzione e si deve avere la capacità di respingerli.
C'è lo stesso valore e lo stesso segno all'interno di questo documento e le conseguenze possono essere molto gravi.
L'altra considerazione riguarda il ruolo del Presidente. Credo che il Commissario della Lega, Cota, probabilmente, dopo aver valutato la situazione, abbia consigliato agli altri esponenti della Lega di ritirare l'ordine del giorno - e, come Commissario, fa bene - ma il problema è che lo fa quando è anche Presidente del Consiglio.
Questa doppiezza di ruolo pone un problema perché se il Presidente del Consiglio svolge una sorta di controllo etico sugli ordini del giorno, lo deve fare da qualsiasi forza politica esso provenga. Se lo fa soltanto su quelli della Lega c'è una doppiezza di ruolo. Mi pare evidente, al di là delle questioni formali, che si sia verificata questa situazione, come ha detto il Consigliere Brigandì. L'ordine del giorno è stato presentato e credo che sia stato proprio il suo buonsenso a dirgli di non portarlo avanti.
Questo doppio ruolo deve essere chiarito e, in qualche modo, rende difficile il proseguimento di questo doppio ruolo da parte sua, perché crea degli incidenti di natura anche formale, di funzionamento del Consiglio e della nostra istituzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Il chiarimento che vorrei dal Presidente è di questo tipo: se il "documento Brigandì" è un comunicato stampa, è nel suo pieno diritto, è legittimo al mille per mille. E ognuno di noi può fare, a sua volta, i comunicati che ritiene. Se invece, come mi pare di capire, all'ANSA è stato passato un comunicato in cui c'è scritto: "Ordine del giorno presentato al Consiglio regionale del...", credo che il ragionamento cambi.
Allora, delle due, l'una: o il Consiglio regionale, la Presidenza smentisce ufficialmente che sia stato presentato questo ordine del giorno altrimenti qualcosa bisogna dire. Io me la cavo in trenta secondi, e cioè che nemmeno negli stati confessionali della storia c'era una tale intolleranza. Questo bisogna dirlo chiaramente.
Vedo che "girano" Regolamenti del Consiglio regionale, per decidere se presentare - non ho capito bene che cosa - una mozione d'ordine o qualcosa del genere. Ripeto, lo dico in trenta secondi: se già era una questione fuori dal tempo e dal mondo prima dell'11 settembre, dopo quella data è una questione di una tale gravità che non può il Consiglio regionale stare muto o rifugiarsi dietro i Regolamenti.
Concludo dicendo che il perno della nostra Costituzione, uno dei santuari della nostra Costituzione, è il principio di eguaglianza: se questo viene meno, viene meno proprio quel principio di convivenza e di civiltà su cui si fonda l'intera costruzione della nostra Costituzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, mi rivolgo a lei, ma anche al Presidente Ghigo: vorrei leggere un passaggio del comunicato ANSA che, oggettivamente, richiede un ordine di chiarimento che qui non è stato dato. Il titolo del comunicato è: "Attacco a USA-Lega Nord: Immigrati Islam solo dopo i Cristiani - Ordine del giorno in Consiglio regionale del Piemonte", e conclude: "L'ordine del giorno è stato consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Roberto Cota, Commissario di Bossi in terra subalpina. La proposta viene mentre il Carroccio si appresta ad entrare a far parte della Giunta di centrodestra guidata da Enzo Ghigo e fa retromarcia sulla richiesta di una Commissione d'indagine sulle consulenze miliardarie dell'Assessore alla sanità, Antonio D'Ambrosio".
Questo è il testo: non l'ho scritto io. Non ritengo che l'ANSA inventi le notizie. Anzi, ne conosco la profonda serietà al momento in cui le fornisce; serietà che riconosco e ho riconosciuto in ogni sede. Ritengo quindi che questo sia stato il merito della comunicazione.
Non so se sia stato un lapsus freudiano o altro da parte del Consigliere Brigandì; lui ha parlato di "testo presentato e poi sospeso".
Presidente Cota, lei deve chiarire questo punto, perché o lei confuta direttamente le cose dette dal Consigliere Brigandì, peraltro Capogruppo del suo Gruppo, oppure dalle parole del Consigliere Brigandì evinco il fatto che in quest'aula lei ha mentito. Questa è una prima questione di un certo rilievo per il Presidente del Consiglio. La seconda...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MANICA Giuliana

Collega Cattaneo, il Presidente Cota sarà senz'altro in grado di rispondere a tale questione!



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MANICA Giuliana

Sì, ma la parola me l'ha data il Presidente del Consiglio! Si rivolga a lui!



PRESIDENTE

Consigliera Manica, la invito a parlare nei due minuti previsti per i chiarimenti. Lei ha già parlato per chiarimenti, per cui adesso le tolgo la parola, pur essendo una persona estremamente tollerante.



MANICA Giuliana

Concludo, formalizzando una proposta: questa mattina abbiamo votato un ordine del giorno all'interno di un certo contesto e di un certo dibattito.
Poco fa ho detto che ci riteniamo ingannati, perché una componente di quella maggioranza sosteneva certe posizioni, e questo è l'ordine del confronto che va dal Consiglio regionale del Piemonte verso la comunità piemontese.
Penso che a questo punto anche il Presidente della Giunta regionale debba dire qualcosa a quest'aula, perché, stante lo stato di tensione e la confusione determinata dal suo doppio ruolo, che non ci consente di uscire da questa situazione, se il Presidente della Giunta regionale dicesse qualcosa in quest'aula, onde chiarire definitivamente il punto, forse potrebbe rasserenare il dibattito e determinare una nuova fase istituzionale. Altrimenti noi richiediamo la riapertura della discussione che c'è stata sul primo punto all'o.d.g. del Consiglio di oggi, poich riteniamo che questo fatto la riapra completamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Secondo intervento per chiarimenti e congiuntamente per mozione d'ordine, visto che andiamo per ordine sparso e il Regolamento serve solo... Mi sembra che la Consigliera Manica sia intervenuta due volte: io non l'ho interrotta per educazione...



(Commenti in aula)



CATTANEO Valerio

E' il Presidente del Consiglio che dà la parola; forse oggi il Presidente del Consiglio è troppo buono; oltretutto, gli do la mia solidarietà (personale e del Gruppo), perché gli vengono rivolti degli attacchi personali che non sono giustificati.
Dei comunicati ANSA e degli articoli giornalistici i partiti o i Gruppi consiliari rispondono sui giornali e attraverso l'ANSA. Qui non c'è niente di depositato! Se lo volete sapere - visto che volete lo scalpo - vi dico che Forza Italia è contraria. E' contraria, Brigandì, a questa tua presa di posizione, a questo tuo ordine del giorno così come è formulato.
La Casa delle Libertà, però, è una coalizione che governa anche il Paese; questo è un argomento che si sta affrontando a livello governativo un argomento caldo, su cui c'è una riforma rispetto a leggi come la Turco Napolitano, che hanno fallito. Quando il documento arriverà qui, non più virtuale, ma reale, vedremo il da farsi, prenderemo una posizione ufficiale con un voto.
Se volete lo scalpo, ve lo abbiamo dato, così siete contenti. Per attenzione alla legittimità e alla legalità: il Regolamento vale sempre e comunque.
Ripeto: qui non c'è niente di depositato. Se vogliamo fare il processo al Presidente Cota, chi vuole glielo faccia; facciamolo in Conferenza dei Capigruppo; fate una richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio per esaminare i comportamenti; fate quello che volete! Nel rispetto del Regolamento e dello Statuto, il Consiglio regionale farà quello che dovrà fare, però basta con gli interventi di chiarimento! Basta con gli interventi di mozione d'ordine, soltanto per cercare di prendere tempo e non far passare un provvedimento importante come quello che stavamo discutendo, magari per far saltare la riunione dei Capigruppo questa sera caro Marcenaro, perché non hai il nome sulla Commissione Statuto - te l'ho già detto e te lo ripeto! - per far saltare tutto e quant'altro! Se volete fare un tumulto, siamo sulla buona strada! Se vogliamo invece lavorare, dobbiamo essere seri: non c'è un documento depositato.
Un partito di maggioranza relativa in questo Consiglio - Forza Italia dice che su quel documento, se presentato, è contrario; si tratta comunque di un'iniziativa politica legittima della Lega Nord: se ne prenda la piena responsabilità. Se l'è presa sugli organi di stampa, se la prenderà in quest'aula! Però, basta!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cattaneo.
Andiamo avanti. Eravamo all'esame degli emendamenti...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, lei ha già parlato. Adesso, veramente...



(Il Consigliere Marcenaro chiede la parola)



PRESIDENTE

Su che cosa?



(Ulteriori commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

E' inammissibile! Io la giudico inammissibile! Se vuole, le do due minuti per illustrarla: comunque le ho già anticipato la mia opinione.
Prego.



MARCENARO Pietro

Poiché, come ha detto la Consigliera Manica, è stato dato un voto e oggi è avvenuto un fatto che smentisce, nella sostanza, il significato di quel voto da parte di una forza importante della maggioranza, chiediamo di riaprire quella discussione, per modificare quel documento, introducendo nella sua parte conclusiva (o con un allegato o un'aggiunta del Consiglio regionale) un elemento di chiarimento rispetto all'argomento di cui abbiamo parlato fino adesso.



PRESIDENTE

La proposta è inammissibile. Andiamo avanti con l'o.d.g.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Turismo: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 252: "Costituzione di Commissione speciale ex art. 19 Statuto della Regione Piemonte, denominata Commissione Speciale Olimpiadi 2006"


PRESIDENTE

Siamo fermi all'analisi degli emendamenti sulla Commissione Olimpiadi in particolare, avevamo fatto una sospensione per valutare tutti gli emendamenti presentati per sentire il parere del proponente la stessa delibera.
Il Consigliere Marcenaro aveva presentato un subemendamento che chiede al punto 1.a), di sostituire le parole "esperire un'indagine conoscitiva" con le parole "assicurare al Consiglio regionale continue ed adeguate informazioni".
Su questo punto volevo precisare che la formulazione del testo della deliberazione recita, pari pari, la disposizione di cui all'art. 19 dello Statuto in ordine alla costituzione...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Può chiedere la parola, ma non ora.
Ripeto: dello Statuto in ordine alla costituzione di Commissioni speciali, dunque è semplicemente la riproduzione di quanto prevede l'art.
19.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola per mozione d'ordine. Chiedo - e sto consegnando il documento d'appoggio a quanto sto per dire - che venga inserito immediatamente all'o.d.g. il seguente punto: "Lotta contro ogni proposta di discriminazione religiosa".
Chiedo, insieme a numerosi colleghi dell'opposizione, che venga iscritto come punto in discussione nei nostri lavori. Consegno alla Presidenza il documento affinché l'assemblea possa decidere.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'art. 51, comma 5, lei lo può proporre soltanto all'inizio di seduta, subito dopo le comunicazioni.



CHIEZZI Giuseppe

Anche durante.



PRESIDENTE

No, l'art. 51 prevede questo, a meno che lei non voglia proporci delle modifiche regolamentari; possiamo discuterne in sede di Commissione Regolamento. Non lo giudico un caso eccezionale, poiché è un atto di carattere esterno, politico, quindi andiamo avanti.
Siamo all'emendamento 1/a) presentato dai Consiglieri Marcenaro e Saitta.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo su questo subemendamento anche se non voglio utilizzare un qualche meccanismo regolamentare che, per la verità, non esiste, ma per esprimere un certo rammarico; perché lei, Presidente, non ha assunto una posizione in ordine a ciò che ha espresso il suo Gruppo consiliare. Un rammarico anche perché il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, non ha la dignità politica, di fronte a fatti di questo tipo, di esprimere una sua posizione di condanna verso l'intolleranza. E' mai successo, è una cosa priva di senso, che il Presidente di una Giunta e il Presidente del Consiglio non sentano la necessità di esprimere una condanna verso l'intolleranza e tutto passi come un normale dibattito politico. Fate ci che volete, per carità, avete 40 numeri, ma questa mancanza di dignità politica...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, la richiamo...



SAITTA Antonino

Sul subemendamento che ho sottoscritto. Anch'io volevo far rilevare come lei, Presidente, abbia giustificato un fatto con la Commissione d'indagine e abbia dato una spiegazione di carattere giuridico-formale.
Volevo far rilevare al Presidente della Giunta e all'Assessore Racchelli che questa delibera parte da una constatazione che è un atto di accusa nei confronti del TOROC e nei confronti dell'Agenzia.
Non so se il Presidente della Giunta regionale, che ha degli ottimi rapporti istituzionali con il Presidente della Provincia e con il Comune, e anche l'Assessore, si rendono conto che questa proposta di deliberazione chiede di costituire una Commissione d'indagine. Quando si istituisce una Commissione d'indagine è perché c'è un giudizio negativo, o si hanno delle preoccupazioni sul comportamento delle persone che si vogliono indagare.
Quindi, vuol dire che l'Agenzia e il TOROC assumono dei comportamenti che bisogna mettere sotto indagine. La Regione Piemonte, pur avendo dei propri rappresentanti nell'Agenzia, pur intervenendo nella funzione, non si fida neppure dei propri rappresentanti: hanno bisogno di costituire una Commissione d'indagine.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che il Presidente della Giunta, Ghigo la mia può sembrare un'ossessione - deve assumersi le proprie responsabilità, perché questo è un documento della maggioranza. Il Presidente della Giunta regionale dice che l'Agenzia e il TOROC devono essere indagati. Ma sulla base di che cosa volete indagare? Quali elementi avete per dire che bisogna indagare l'Agenzia per le Olimpiadi? Quali elementi avete per dire che bisogna indagare il TOROC? Una Commissione d'indagine? Non so se vi rendete conto delle parole che scrivete: qui chiedete una Commissione d'indagine. Mi domando se il Presidente Ghigo è convinto che bisogna mettere sotto indagine l'Agenzia e il TOROC.
Quali atti sono stati compiuti che non vanno bene? Quali appalti non vanno bene? Venga a dirci queste cose con coraggio, ma non ricorrendo ai mezzucci. Ci dica che ha sfiducia nei confronti dei suoi rappresentanti. Ci dica che Arcidiacono, che era un Direttore della Regione Piemonte, non ha più la fiducia della Regione Piemonte. Cerchiamo di essere molto chiari fino in fondo. In questo caso, indaghiamo a casa d'altri! Ci dica il Presidente per quale motivo vuole indagare; ci dica quali sono gli elementi. Se ha gli elementi ci dica che cosa è successo. Non sono forse andati bene i progetti? Non sono andate bene le localizzazioni? Ha sfiducia nei confronti del Presidente Castellani? Nei confronti del Vicepresidente Bontempi? Nei confronti di Pininfarina? Ci spieghi. Quando ci spiegherà che il rapporto fiduciario si è rotto, potremo anche ragionare sulla Commissione. Convinceteci! Ma non è che si costituisce una Commissione d'indagine senza che prima il Presidente Ghigo, che ha la responsabilità politica ed amministrativa, venga a spiegare.
Siccome il Presidente Ghigo, nei confronti delle Olimpiadi, ha sempre espresso, autonomamente, una posizione di grande impegno, si è personalmente impegnato, ha espresso delle posizioni, se oggi ha una posizione diversa la deve esprimere. E' questo che noi chiediamo, prima ancora di entrare nel merito.
Il subemendamento ha un significato per sollevare un problema di tipo generale. Se si tratta di una Commissione di conoscenza, questo è un altro discorso, ma rispetto alla Commissione d'indagine noi siamo d'accordo qualora ci sia una dimostrazione, un elemento che ci deve dire il Presidente Ghigo su che cosa l'Agenzia ha sbagliato. Non si può introdurre l'elemento del sospetto nei confronti dell'Agenzia, nei confronti del TOROC. Se si dice che l'Agenzia e il TOROC devono essere indagati, allora Presidente Ghigo, credo che lei debba anche rendersi conto - come si rende conto - che introduciamo delle zeppe anche nel percorso per raggiungere quell'obiettivo che è la realizzazione delle Olimpiadi 2006, perch incominciamo a creare una sorta di sfiducia nei confronti di alcuni organi istituzionali.
Presidente Ghigo, ci dica qual è la sua posizione e non faccia come fa sempre, dicendo: "E' la maggioranza che decide". No, lei si deve esprimere e sulla base di questo noi saremo in grado di intervenire.
Noi siamo d'accordo sulla Commissione d'indagine, ma quando ci verrà detto che cosa non è stato fatto, che cosa è stato fatto in modo illegittimo, cos'è che non funziona.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo come firmatario, insieme ad altri Capigruppo di maggioranza del documento originario, prima che fosse presentato l'emendamento sostitutivo, che, tra l'altro - è utile ricordarlo, ma l'hanno già detto altri prima di me - ha di fatto recepito gran parte dell'architettura di modifica che è stata se non concordata, quantomeno nata dal confronto dei Gruppi sia nell'ufficialità del dibattito che nell'ufficiosità di un lavoro in aula da parte indipendentemente di Gruppi della maggioranza e dell'opposizione.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Saitta e credo ho voluto intervenire anche politicamente - che quanto egli ha espresso forse in maniera anche molto accorata e vivace, anche perché usciamo da tre quarti d'ora di dibattito acceso su un altro punto, sia in un certo senso condivisibile.
Credo sia utile ricordare che questo documento è stato scritto durante i lavori degli ultimi giorni del Consiglio regionale e che certamente non si voleva dire "indagine conoscitiva" nel senso di indagare preventivamente o quasi di colpevolizzare preventivamente l'Agenzia o il TOROC.
Ho visto che è stato presentato un emendamento sostitutivo, a firma del Consigliere Marcenaro ed altri. Credo che riformulare la prima riga o la prima parte dell'art. 2, punto 2), sia certamente possibile e quindi togliere la frase "indagine conoscitiva" ed inserire una formulazione che invece si richiami ad un intervento di monitoraggio e di relazione al Consiglio, perché penso che lo spirito fosse questo. Quindi, mi spiace che il Consigliere Saitta sia stato così accorato nel suo intervento, ma ritengo che ciò sia stato - ripeto - determinato dal momento che ci vede un pochino tesi.
Per quanto ci riguarda, come firmatari e proponenti, fatto salvo il parere del governo regionale, nulla osta per una formulazione in questo senso. Credo quindi che, assicurando al Consiglio regionale continue ed adeguate informazioni, la dizione "azione di monitoraggio" possa certamente rappresentare una formulazione che soddisfa l'obiettivo di tutti, che è quello di fare e di costituire una Commissione che sia utile e non certamente ostativa, di impedimento al processo di devoluzione che ci deve vedere, da qui al 2004, pronti all'appuntamento pre-olimpico e soprattutto pronti, nel 2006, per le Olimpiadi del Piemonte.



PRESIDENTE

Questo, dunque, è il testo del suo emendamento: sostituire le parole "esperire un'indagine" con le parole "assicurare al Consiglio regionale continue ed adeguate informazioni mediante costante monitoraggio".
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Il mio intervento è adesivo alla proposta del Consigliere Cattaneo nel modificare il testo in discussione, perché indubbiamente costituisce un contributo di serenità e quindi, anche per questa ragione, conviene allinearci.
Debbo però dire che l'intervento del Consigliere Saitta è e rappresenta un momento di esasperazione interpretativa, che conviene abbandonare. Il termine "indagine conoscitiva" altro non è che il lessico mutuato dall'art.
19, quindi mi pare - e questa è l'unica considerazione che voglio fare che non sia il caso di esasperare quantomeno ciò che è chiaro, e soprattutto farlo con quei toni. Disponibilissimi, prontissimi per tutti i contributi, però cerchiamo di dare moderazione e senso, soprattutto quando vi è un'impostazione ed un atteggiamento serio come è quello del Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Con tutto il garbo possibile, volevo rispondere al collega Galasso che naturalmente l'indagine conoscitiva non è un'indagine giudiziaria, cioè anche noi siamo in grado di comprendere che c'è una differenza. Per dicendolo appunto con tutto il garbo possibile - un'istituzione che fa le indagini conoscitive sugli altri e non fa le indagini conoscitive a casa propria, sulle cose su cui ci sarebbe necessità, non fosse altro che per ragioni di buon gusto e di presentabilità, converrebbe modificare il punto.
Questo perché sia chiaro, detto - ripeto - con tutta la gentilezza e il garbo possibili.



PRESIDENTE

Chiedo il parere dei presentatori.



MARENGO Pierluigi

Favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1/a), come modificato.
Il Consiglio approva.
Abbiamo ora l'emendamento n. 1) che si propone di abrogare le parole "strutturali e" in tutto il punto 2).
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Più che per illustrare l'emendamento al punto 2 (che in origine era il primo emendamento e poi è diventato il secondo dopo quello presentato dal collega Marcenaro) ho chiesto la parola per avere dei chiarimenti su alcune questioni. Presidente, le chiedo aiuto per fare il punto della situazione perché ci sono alcune cose che non ho capito.
Lei, all'inizio, ha letto tutti gli emendamenti presentati. Noi ne abbiamo aggiunto qualcuno o, meglio, uno in particolare. Ho poi scoperto perché me l'hanno detto dei colleghi, che ne erano già stati depositati altri che riguardavano lo stesso punto che noi abbiamo chiesto di emendare.
Presidente, le chiedo una breve sospensione e di farci avere copia di tutti gli emendamenti presentati, in modo da consentirci di poter ragionare su quanti e quali emendamenti sono stati presentati. Altrimenti diventa complicato - almeno per me! - seguire l'ordine dei lavori ed eventualmente, ritirare quegli emendamenti impropri che abbiamo presentato senza sapere di identici presentati da altri colleghi.
Le rinnovo, quindi, la mia richiesta: prima di procedere all'eventuale "reillustrazione" dell'emendamento al punto 2 (l'abrogazione della parole "strutturali e") chiediamo una breve sospensione durante la quale avere copia di tutti gli emendamenti e poter procedere alla loro lettura.



PRESIDENTE

Consigliere Placido, devo dirle che lei ha già tutti gli emendamenti presentati dall'inizio della seduta: anzi, ha già copia di tutti gli emendamenti delle altre sedute. La sua richiesta di sospensione, dopo la sospensione che abbiamo già fatto, mi sembra inopportuna.
Ho riassunto tutti gli emendamenti relativi al punto 2). Gli unici emendamenti che non ho illustrato sono quelli relativi al punto 3). Del punto 3) non ho fatto l'illustrazione, lo illustreranno poi i presentatori.
Comunque, al punto 3) ci sono soltanto quattro emendamenti.
Il primo emendamento al punto 2) è di carattere soppressivo, quindi non pone problemi di comprensione o di interpretazione. Ad ogni modo, su questo emendamento, che rientra negli emendamenti di cui al punto 2), per il quale abbiamo fatto una sospensione di oltre dieci minuti, c'è il parere favorevole dei proponenti, quindi possiamo porlo in votazione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1).
Il Consiglio approva.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "e infrastrutturali" sono abrogate.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Presidente, ritengo che questo emendamento sia utile, opportuno e necessario. Lo dicevo già prima, e questo mi fa piacere, perché mi illudo di essere stato convincente, dato il voto che ha trovato l'adesione di tutti i presenti e la condivisione di chi aveva presentato l'ordine del giorno.
Sulla problematica "Olimpiadi" sono sicuro che ci torneremo più volte ed ampiamente. Ma, considerato che è stata sostituita - e giustamente - la parola "indagine", che poteva creare problematiche di vario tipo considerato che è stata eliminata la parola "strutturale", penso valga la pena di eliminare anche le parole "e infrastrutturali".
Nella problematica legata alle Olimpiadi e al "protocollo olimpico" (cioè a tutte le opere legate all'evento olimpico e a quelle connesse agli impianti) navighiamo in un mare magnum che non esclude quasi nessun Comune piemontese con le richieste più incredibili. Di questi aspetti torneremo poi a parlare, oltre che con il Presidente Ghigo anche con l'Assessore Racchelli.
Se sull'istituzione di una Commissione speciale complessivamente concordiamo (purtroppo il nostro lavoro si è interrotto per la pausa estiva, altrimenti avremmo già risolto il problema, con la condivisione dei colleghi della maggioranza), riteniamo comunque che non sia opportuno, n necessario che tale Commissione si occupi anche di "indagini conoscitive" di "interventi strutturali" o "infrastrutturali". Se abbiamo eliminato le "indagini conoscitive" e gli "interventi strutturali" possiamo ora pensare di fare lo stesso con quelli "infrastrutturali".
Le infrastrutture sono necessarie e indispensabili. I risultati dell'evento olimpico, al di là delle gare (a cui partecipano anche i musulmani, perché c'è la mezzaluna rossa, ma non ci sono ancora le Olimpiadi della mezzaluna e mi auguro che non ci si arrivi mai...)



(Commenti dai banchi della maggioranza)



PLACIDO Roberto

Ci sono anche i Giochi del Mediterraneo! Non voglio sottrarre, con questo discorso, parte del tempo che mi è concesso - se ricordo bene cinque minuti - per illustrare il problema legato all'emendamento presentato.
Al di là di Olimpiadi di "tutti" o solo dei "musulmani", ciò che dobbiamo riconoscere è che le opere infrastrutturali sono fondamentali affinché le Olimpiadi del 2006 abbiano il miglior successo possibile. E' un successo che noi tutti, anche chi esprime preoccupazione sul percorso olimpico, ci auguriamo. Esso sarà il successo delle Valli che ospiteranno i giochi, della Città e della Provincia di Torino oltre che della Regione Piemonte.
Per la determinazione di questo successo è evidente che le opere infrastrutturali svolgono una funzione importante, ma non penso, non credo anzi, non pensiamo e non crediamo (credo di poter parlare a nome del Gruppo) che esse possano o debbano far parte della materia di cui la Commissione speciale per le Olimpiadi del 2006 deve occuparsi.
E' questo l'elemento principale che ci ha portato a presentare questo emendamento, e noi ci auguriamo - mi auguro, perché su questo voglio parlare al singolare - che, come l'emendamento precedente, che è stato accolto con voto unanime, anche questo, al di là dell'anticipazione di accoglimento da parte di chi ha proposto l'ordine del giorno, incontri un esito positivo nell'ambito della votazione che seguirà agli interventi oltre al mio, dei colleghi che riterranno opportuno farlo.



PRESIDENTE

Su questo emendamento c'è il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2).
Il Consiglio approva.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "e realizzandi dall'Agenzia" sono abrogate.
Anticipo che il relatore ha dato parere negativo.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Presidente, mi dispiace di non avere più tempo a disposizione, perch se ho utilizzato tutti i cinque minuti concessi per cercare di convincere della bontà dell'emendamento, che poi è stato accolto - il collega ha anticipato il voto favorevole - si renderà conto che ne sarebbero necessari almeno il doppio per provare a convincere i colleghi della maggioranza della possibilità di un eventuale ed ipotetico, non escludibile a priori cambio di opinione sulla necessità di accettare il nostro emendamento al punto 2).
Perché abbiamo presentato questo emendamento? Per certi versi è consequenziale. Si pone il problema, se non su tutto l'emendamento, su tutto il punto 2), comma a), se una volta eliminata o modificata la parola "indagine" - mi rivolgo in particolare al collega Marengo che è stato l'estensore dell'ordine del giorno - parola che ha creato più di qualche preoccupazione, tolta la parte strutturale, tolta la parte infrastrutturale, se prima di arrivare al nostro emendamento in questione, non sia opportuno in qualche modo riformulare e riscrivere perché abbia un senso logico.
Non sarebbe il caso - avanzo la proposta nell'ambito dell'illustrazione di sospendere la seduta, riscrivere complessivamente il testo affinch abbia una sua logicità? Consideriamo che, come ricordava qualche collega quello che viene votato diventa un atto ufficiale, ed è opportuno nell'interesse collettivo, che sia ufficializzato un comma, una frase che abbia un senso logico e che non ci metta nella condizione di essere fermati per strada per sentirci dire: "Cosa avete scritto e votato?".
Mi pongo il problema anche in presenza di un voto diverso tra maggioranza ed opposizione.
Chiedo al Presidente - ed è evidente - a chi ha presentato la deliberazione, prima di continuare nell'illustrazione - se vuole azzerare il tempo, così riprendo con il tempo che mi rimane e non voglio abusare della pazienza dei colleghi - se non sia il caso di sospendere il dibattito e riprendere l'esame di questa proposta di deliberazione nella prossima seduta con le modifiche effettuate, eliminando quello che c'è da eliminare ed entrando nel merito degli altri emendamenti.
Avanzo questa richiesta. Se la richiesta sarà respinta, continuerò, nel tempo che mi rimane, ad illustrare l'emendamento, che poi voteremo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Essendoci stato il cambio di Presidenza, non ho seguito il suo intervento dall'inizio. La sospensione riguarderebbe questo emendamento?



PLACIDO Roberto

Considerando che manca un minuto, termino l'illustrazione dell'emendamento.
Non so se passeremo prima alla votazione dell'emendamento che sto illustrando o se se voteremo prima la richiesta di sospensione affinché i colleghi che hanno presentato il provvedimento possano modificarlo, per dargli un senso più logico, perché togliendo le parole "indagine strutturale, infrastrutturale" rischia di essere una frase monca.
Concludo con la nostra richiesta - viste le modifiche fatte - di sopprimere le parole "e realizzandi dall'Agenzia".



PRESIDENTE

I proponenti, a cui il Consigliere Placido si è rivolto, non sono d'accordo, quindi procediamo con la votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Intervengo sull'ordine dei lavori, poiché mi sembrava che ci fosse un intervento del collega Placido in tal senso.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Il Consigliere Placido ha parlato dell'emendamento, ma anche dell'ordine dei lavori.
Vorrei chiedere al Presidente, e quindi avere una conferma, se al termine dei lavori è prevista la Conferenza dei Capigruppo, perché, se così fosse, sarebbe opportuno definire subito un'ora ragionevole per terminare il Consiglio.



PRESIDENTE

Diciannove e quarantacinque: questa è l'ora alla quale possiamo accedere.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), la parola "trimestralmente" è sostituita dalla parola "mensilmente".
Ci sono ulteriori emendamenti che chiedono di sostituire la parola "mensilmente" con "ogni 60 giorni" e, successivamente, con "75 giorni".
Chiedo se è possibile fare un'illustrazione unica.
Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. La proposta che ho avanzato poco fa andava nella direzione di riformulare ed andare oltre ad emendamenti che forse non sono indispensabili.
La risposta è stata negativa, per cui mi trovo nella condizione di illustrare, cercando di essere il più convincente possibile, tutti gli emendamenti.
Il termine "trimestrale" può sembrare banale, ma, poiché si parla di modifiche ed opportunità di fare alcune accelerazioni alle procedure su tutto quello che riguarda le opere...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi invito ad un po' di silenzio. Grazie.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente, anche perché dopo un certo livello di decibel diventa difficile concentrarsi su un argomento così importante.
Può sembrare banale - dicevo - ma si è parlato in questi giorni, anche con qualche differenziazione, in merito ai tempi tecnici necessari alla realizzazione delle opere olimpiche, sulla presentazione dei progetti nelle tre fasi, sui 60 e i 90 giorni, e i colleghi che si stanno occupando della problematica relativa alle Olimpiadi sanno benissimo che, per rispettare i tempi imposti dal CIO, per arrivare puntuali ai collaudi, affinché tutto sia pronto per il gennaio-febbraio del 2006, le richieste sono sensate.
Alcuni colleghi dell'opposizione, legittimamente, la pensano in maniera diversa, ma io ritengo necessario e sensato scendere, in un caso, da 90 a 60 giorni e, in un altro, da 60 a 45 giorni...



(Brusìo in aula)



PLACIDO Roberto

Colleghi, la partita si gioca questa sera; se sollecitato, posso dare la formazione dell'Inter degli anni '60 al collega Marengo...



(Brusìo in aula)



PLACIDO Roberto

Invito il Presidente a ristabilire un minimo di ordine! Dicevo che non è assolutamente superfluo passare da "trimestralmente" a "mensilmente" e poi a 60 giorni, perché ci sono delle richieste presentate da importanti esponenti, sia dell'Agenzia che del TOROC, che segnalano invitano, sollecitano a ridurre alcuni adempimenti da 90 a 60 giorni quindi da trimestrale a bimensile e poi da 60 a 45 giorni.
Pertanto, se sono importanti - possono essere importanti, saranno importanti, magari fondamentali, non voglio dire determinanti - 15 giorni va da sé che passare da trimestrale a mensile, saltando due mesi, è quanto mai utile.
Non vorrei appesantire ulteriormente il carico dei colleghi, che hanno già molti impegni fra Commissioni, Consigli ed altro. Se si tratta di una Commissione speciale, che era partita in maniera addirittura indagativa su quanto si deve svolgere e poi, con il consenso di tutti, è stata eliminata la parola "indagine", non ritengo inopportuno pensare ad una periodicità mensile. In qualche caso, ritengo che, nell'approssimarsi della scadenza olimpica, si possa anche arrivare ad una procedura, però, Presidente - e qui chiedo il tempo - siamo oltre (non voglio usare altri aggettivi)...
Presidente, il mio intervento può anche non appassionare, può anche non interessare, ma almeno poterlo fare in una condizione di praticabilità...



PRESIDENTE

La stiamo ascoltando benissimo, collega. Il grado di attenzione dipende forse dalla sua capacità di appassionare...



PLACIDO Roberto

Ha ragione, non pretendo l'attenzione in assoluto. La mia capacità di appassionare è bassa, per cui non pretendo l'attenzione, ma almeno che non ci sia un brusìo di fondo che disturba, non tanto quello che uno dice, ma il poterlo dire.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Placido.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4).
Il Consiglio non approva.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere al punto 2), la parola "trimestralmente" è sostituita dalle parole "ogni 60 giorni".
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Mi auguro che, avendo respinto l'emendamento che limitava ad una periodicità mensile, possa essere di mediazione - e guardo innanzitutto il collega Marengo - la periodicità di "ogni 60 giorni".
Per i motivi che esponevo prima, ma li voglio ripetere, confidando in un esito migliore o in una mia maggiore capacità di persuasione...



(Scampanellìo del Presidente)



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Non rifiuto l'interlocuzione, per carità, senza arrivare agli eccessi della formazione, però ritengo non secondario riflettere seriamente su questo punto. Cercherò, dunque, di essere più convincente di quanto lo sia stato per il precedente emendamento. Ritengo davvero che non ci sarà da stupirsi se nell'approssimarsi della data olimpica si arriverà anche alla periodicità inferiore a quella mensile. A maggior ragione, dopo aver detto "no" a quella mensile, invito i colleghi ad accettare l'emendamento relativo ad "ogni 60 giorni".
Consigliere Marengo, lei sa meglio di me che 45 giorni è una riduzione che può accelerare l'iter. Su questo penso che possa trovarsi d'accordo il Presidente Cota, i Regolamenti vanno rispettati...



PRESIDENTE

Consigliere Placido, la invito a concludere il suo intervento.



PLACIDO Roberto

Ho detto che rispetto i tempi: il tempo a mia disposizione è di cinque minuti, sono a metà dell'opera...



PRESIDENTE

Così, tanto per divertirsi.



PLACIDO Roberto

Non mi sto divertendo, Presidente! Cerco di fare, nel miglior modo possibile, il mio lavoro di Consigliere che ha presentato, insieme ad altri colleghi, degli emendamenti, rispettando, per l'illustrazione, i tempi che mi sono permessi e non affidati. Sono ampiamente nei tempi, l'ho ringraziata prima quando mi ha permesso di sforare. Negli emendamenti che ho illustrato precedentemente ho rispettato rigorosamente il tempo di cinque minuti, cosa che ho intenzione di fare in questo emendamento e nei prossimi, perché ritengo che le regole, i comportamenti, siano quanto mai utili ed indispensabili e che vadano rispettati. Questa è un'opinione personale.
Ritornando all'emendamento in esame, mi auguro, dai segni che arrivano dai Consiglieri di maggioranza, di essere stato più persuasivo, sperando di non ricevere una delusione con un voto contrario alla nostra richiesta di emendamento.
Mi auguro che gli ampi sensi di accenno dai banchi della maggioranza vengano confermati con il voto a favore; che non ci sia una dimostrazione di assenso in fase di presentazione dell'emendamento a cui segue un voto contrario (non sarebbe né la prima né l'ultima volta), che produrrebbe una delusione su un problema come la materia olimpica dove, è vero l'importante è partecipare, ma avere un risultato positivo sarebbe quanto mai positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5).
Il Consiglio approva.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), la parola "trimestralmente" è sostituita dalle parole "75 giorni".
Tale emendamento è superato.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: le parole "alle priorità e ai tempi di ultimazione delle opere" sono abrogate.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

La presentazione di questo emendamento si inserisce nell'articolato del comma a). Tuttavia, confesso di dover fare una certa fatica nel seguire la logicità di tutto l'articolato (mi riferisco al Consigliere Marengo che ritengo il padre spirituale).
Entrando nello specifico, riteniamo che questa sia una materia che riguarda espressamente le competenze dell'Agenzia, se si vuole inquadrare il discorso complessivo di chi, per Statuto, deve occuparsi delle priorità e dei tempi di ultimazione delle opere. Su questo mi ricollego agli emendamenti che abbiamo presentato prima, di cui l'ultimo ha avuto il voto favorevole, sui tempi della Commissione e sull'opportunità che la Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006 si occupi anche delle priorità e dei tempi di ultimazione delle opere. Questo è in contraddizione con la parte fondamentale: riteniamo debbano essere compiti della Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006 che riguarda fondamentalmente un monitoraggio di tutta la partita olimpica. Ripeto pensiamo sia compito fondamentale della Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006, motivo che ci ha portato a condividere che si arrivasse alla costituzione della Commissione Speciale e motivo principale perch riteniamo opportuno eliminare la parte in questione. E' una problematica che riguarda chi, istituzionalmente, se ne deve occupare, che riguarda per certi versi...



(Brusìo in aula)



PLACIDO Roberto

Presidente, diventa difficile intervenire con questo brusìo: o abbiamo una postazione di uditorio diversa, oppure abbiamo un grado diverso di ascolto...



PRESIDENTE

La sento benissimo...



PLACIDO Roberto

Allora o non sente o fa finta di non sentire i colleghi; io non sento lei, ma sento benissimo i colleghi. La prego - lo ripeto ancora una volta di permettermi di poter svolgere l'illustrazione degli emendamenti in condizioni non dico ottimali, ma almeno minimali. La ringrazio, così rispetto i tempi.



CATTANEO Valerio

Parere negativo.



PRESIDENTE

Il parere è negativo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7).
Il Consiglio non approva.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "alla quantificazione degli oneri economici" sono abrogate.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Io mi auguro, e su questo mi aspetto qualche segnale di assenso o meno anche perché questo mi permette di illustrare in un modo o nell'altro...



CATTANEO Valerio

Negativo.



PLACIDO Roberto

Negativo, grazie.
Faccio fatica a pensare che la Commissione Speciale per le Olimpiadi debba anche occuparsi della quantificazione degli oneri economici. E' ancora, almeno per me, più incomprensibile dell'emendamento precedente cioè il fatto che la Commissione in qualche modo riguardasse anche le priorità e i tempi di attivazione delle opere, ma che si debba occupare anche della parte relativa alla quantificazione degli oneri economici faccio veramente fatica a comprenderlo. Non penso che rientri fra le competenze di una Commissione, non solo quella regionale, ma anche quella comunale o provinciale, perché è una materia che riguarda squisitamente chi deve occuparsi, per funzione, della parte relativa agli oneri economici.
Torno a ripetere che per certe questioni mi riferisco all'Agenzia, per altre al TOROC, "utilizzo di risorse pubbliche" e "utilizzo di risorse private": questa è la fondamentale distinzione fra Agenzia e TOROC.
Per questo motivo, non riusciamo a capire perché la Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006 si debba occupare anche della questione relativa alla quantificazione degli oneri economici. Non solo è di difficile comprensione, ma proprio non riteniamo che sia una competenza della Commissione speciale: non è materia che la riguardi, non so quali possibilità di intervento possa avere la Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006 in questa materia.
Ho ancora tre minuti abbondanti per provare ad essere convincente nei confronti dei colleghi della maggioranza (confidando nella condivisione dei colleghi dell'opposizione su questo emendamento) affinché si ravvedano su questo punto. Faccio veramente fatica a parlare, sarà l'ora tarda, sarà la giornata in quest'aula... Presidente, ne approfitto per un inciso, tanto ho tempo: voglio far rilevare a lei e al Presidente della Giunta, o chi lo rappresenta in questo momento, che questa è un'aula malsana, che non fa bene alla salute di chi ci deve stare, Consiglieri e personale. Più che a Fuskas e al Palazzo della Regione, bisognerebbe pensare ad un'aula che permetta di poter vedere la luce del sole e respirare aria non viziata altro che il Palazzo della Regione! - un'aula che permetta a chi ci deve stare di uscire senza ammalarsi, perché ammalarsi di politica può essere comprensivo, ma ammalarsi per stare qui dentro un pochino meno! Torno all'emendamento. Utilizzo gli ultimi secondi che mi sono rimasti (neanche un minuto) per invitare nuovamente i colleghi della maggioranza in particolare il collega Marengo, Presidente in pectore di questa Commissione, anche per il prosieguo dei lavori della Commissione che si realizzerà, a ragionare sull'opportunità che venga accolto il nostro emendamento e che si tolga la parte relativa alla quantificazione degli oneri economici che ho cercato di illustrare in questi 4 minuti e 51 secondi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 8).
Il Consiglio non approva.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Placido, Manica e Muliere: al punto 2), le parole "relative coperture finanziarie" sono abrogate.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Mi scusi, o sono stato distratto, oppure ho confuso gli emendamenti perché stavo seguendo l'ordine del blocco degli emendamenti che gli uffici mi hanno consegnato, ed è questo a mie mani.



PRESIDENTE

Hanno sbagliato ad inserire il n. 10) prima del n. 9): chiedo scusa.



PLACIDO Roberto

No, per carità, non è colpa di nessuno, succede. Ho solo voluto dire che sto seguendo l'ordine degli emendamenti che mi sono stati consegnati dagli uffici; per carità, ce n'è a sufficienza per arrivare alle 19.45, fra l'altro mancano due minuti. Non abbiamo neanche l'imbarazzo di capire se c'è il numero legale, che mi sembra ampiamente inferiore, ma non è mia intenzione chiederne la verifica, non è questa l'occasione, ci mancherebbe! Per quanto concerne l'illustrazione dell'emendamento, visto che sono praticamente le ore 19.45, mi faccia capire, Presidente, se devo procedere all'illustrazione di un emendamento che non ho ancora iniziato.



PRESIDENTE

Si vota questo emendamento e poi si conclude la seduta.



PLACIDO Roberto

Volevo solo capire se dovevo ancora illustrare questo emendamento o se il Consiglio sarebbe stato riaggiornato alla prossima seduta.
Visto che si vota questo emendamento, cercherò, per non appesantire la pazienza dei colleghi, di essere breve.
Questo per me, e mi sento di rappresentare buona parte dell'opposizione, costituisce un allenamento propedeutico a ciò che potrà essere, e mi auguro che non sia. Fra l'altro, la parola "allenamento" visto che ragioniamo di Commissione Speciale per le Olimpiadi, è quanto mai coerente, quindi lo vivo proprio come un allenamento a quello che potrà essere.
Tornando all'illustrazione dell'emendamento in questione, mi ricollego a quanto dicevo prima. E' evidente che una Commissione Speciale per le Olimpiadi del 2006, che non è più d'indagine, che non si deve più occupare di opere, di interventi strutturali ed infrastrutturali con una periodicità inferiore a quella che veniva proposta dai proponenti, che si debba occupare delle relative coperture finanziarie per tutta quanta la partita relativa alle Olimpiadi (per la quale ci sono già i soggetti istituiti con legge nazionale, Agenzia e TOROC) ci sembra incomprensibile. Ma avendo detto che su questo non avrei utilizzato tutto il tempo per non appesantire ulteriormente la fatica e la stanchezza dei colleghi, la mia illustrazione dell'emendamento, invitando i colleghi della maggioranza ad accoglierlo termina a questo punto: si può passare alla votazione, se c'è una maggioranza, ma la verificheremo nel voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 9), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.47)



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