Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.119 del 31/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Dutto, Godio, Rossi Giacomo e Scanderebech.


Argomento: Varie

Richiamo del Presidente del Consiglio in merito all'esposizione di cartelli, da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza e dell'opposizione, al termine della seduta antimeridiana


PRESIDENTE

Colleghi, nel riprendere la seduta di oggi pomeriggio, desidero brevissimamente, fare un richiamo ed un riferimento a quanto è successo in conclusione della seduta di questa mattina. Anzi, proprio per tale motivo ho dovuto interrompere la seduta.
Alcuni colleghi hanno esposto in aula, durante la seduta, dei cartelli: si tratta di un fatto gravissimo, che mina la dignità di questa assemblea regionale. Io deploro quanto avvenuto senza riserva alcuna e quindi deploro il comportamento di quei colleghi che, durante un dibattito importante hanno violato la sacralità di quest'aula esponendo dei cartelli. Un episodio del genere non potrà più essere tollerato e non dovrà più ripetersi in quest'aula.
Valuteremo, in Ufficio di Presidenza, i comportamenti dei Consiglieri anche al fine di prendere determinati provvedimenti.



MARCENARO Pietro

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, chiedo che lei abbia l'amabilità di non intervenire su questo argomento.



MARCENARO Pietro

Mi spiace, ma devo esporre una questione, pertanto chiedo la parola.



PRESIDENTE

Se lei mi chiede la parola devo dargliela, però penso di aver fatto un intervento, come Presidente di questa assemblea, che possa riassumere la posizione dell'istituzione "Consiglio regionale". Non penso che sia utile per questa assemblea, riprendere un dibattito su questo argomento.
Dobbiamo procedere alla votazione di alcuni ordini del giorno, alla luce di un dibattito che si è svolto questa mattina, e abbiamo tutta una serie di provvedimenti da esaminare. Pertanto, come cortesia personale, le chiedo di non intervenire.



MARCENARO Pietro

Io espongo un fatto, non voglio commentare.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

La ringrazio. Condivido le sue parole e non voglio aggiungere nulla.
Desidero, però, porre una questione ed esporre un fatto e, per quanto mi riguarda, chiedere all'Ufficio di Presidenza di affrontarlo.
In quello che è capitato - e non voglio aggiungere una parola - ha avuto una funzione di organizzazione - e ne do formalmente testimonianza a verbale - il Consigliere Pozzo, membro dell'Ufficio di Presidenza ed incaricato della funzione di Questore. Come me, ne possono dare testimonianza anche altri Consiglieri che hanno assistito all'episodio.
In passato abbiamo già avuto, in quest'aula, casi in cui un membro dell'Ufficio di Presidenza si è reso responsabile di atti analoghi. E' stato sanzionato e l'Ufficio di Presidenza si è riunito per valutare la situazione.
Per ragioni di equità, siccome non è ammissibile che se una cosa è fatta da un membro dell'Ufficio di Presidenza di minoranza viene trattato in un modo, mentre se è fatta da uno di maggioranza viene trattato in un altro, chiedo all'Ufficio di Presidenza di affrontare questo caso, di cui do testimonianza e del quale, naturalmente, sono disposto a riferire all'Ufficio di Presidenza quando ne sarò interrogato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non era mia intenzione intervenire, ancorché si possano ascrivere al mio Gruppo delle responsabilità - se responsabilità vi sono - per quanto avvenuto, però l'intervento del Consigliere Marcenaro mi mette in condizione di farlo, anche perché ha contestato, puntualmente e legittimamente, il comportamento di un Consigliere del mio Gruppo, membro dell'Ufficio di Presidenza, investito delle funzioni di Consigliere Segretario, nella fattispecie di Questore.
Innanzitutto, visto che intervengo, mi assumo pienamente la responsabilità come Capogruppo di Forza Italia, per quanto avvenuto questa mattina al termine del Consiglio regionale.
Vorrei precisare che l'esposizione di cartelli è stata, di fatto concomitante alla sospensione dei lavori del Consiglio regionale alle 13.55. Per questo, chiedo scusa all'assemblea, visto che, come affermato dal Presidente del Consiglio regionale, si è, in qualche modo, violata la sacralità di questa assemblea.
Mi sarebbe tuttavia piaciuto - lo dico come considerazione - ascoltare, in passato, questa assunzione di responsabilità e queste scuse anche da altri Consiglieri, o da altri Presidenti di Gruppi, che hanno fatto altrettante o simili violazioni alla sacralità di quest'aula o alla sacralità, ad esempio, delle Commissioni.
A tal proposito, se non ricordo male, in occasione della discussione di un importante provvedimento, addirittura un Presidente di Gruppo si era messo di traverso sui tavoli per impedire lo svolgimento e la votazione del provvedimento in Commissione.
La Commissione è pur sempre una sede istituzionale ed emanazione di questo Consiglio regionale e quindi, anche in quel caso, si è trattato di un fatto grave.
Nei casi precedenti, ma questo come per le responsabilità penali, la volontà di esprimere un'assunzione di responsabilità e di chiedere scusa fa parte del bagaglio e del patrimonio di ognuno di noi.
Per quanto riguarda, invece, la posizione del Consigliere Pozzo, credo che legittimamente il Consigliere Marcenaro abbia avanzato una richiesta precisa. Ritengo che l'intervento del Presidente abbia già, in qualche modo, dato una risposta all'intervento del collega Marcenaro, perché il Presidente e l'Ufficio di Presidenza vorranno fare, di fatto, una valutazione su quanto successo in aula e sulle eventuali responsabilità di tutti i Consiglieri, compreso il Consigliere Pozzo nelle sue funzioni di Questore.
Attendiamo, quindi, le risultanze di questa indagine e di questa valutazione che il Presidente vorrà fare. Anche in quel caso, come Gruppo e come singoli Consiglieri - non ho modo di non pensare che anche il Consigliere Pozzo vorrà fare altrettanto - se ci saranno delle responsabilità, in contraddittorio si vorranno certamente chiarire; oppure se saranno oggettivamente dimostrate, nell'assunzione di responsabilità sta anche il fatto di accettarne le conseguenze.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordini del giorno relativi ai "Fatti di Genova": n. 322 inerente a "Attentato contro il Comando Stazione Carabinieri di Genova S. Fruttuoso e ferimento del Carabiniere di leva Stefano Storri"; n. 328 inerente a "Fatti di Genova"; n. 332 inerente a "Condanna delle violenze avvenute al G8 di Genova"; n. 333 inerente a "Disordini e violenze durante il G8 di Genova"; n. 334 inerente a "Gravi accadimenti verificatisi durante il G8 di Genova"; n. 335 inerente a "Richiesta di costituzione di una Commissione d'indagine parlamentare sui fatti di Genova"


PRESIDENTE

Procediamo ora alla discussione in merito agli ordini del giorno relativi al G8, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il primo ordine del giorno, n. 322 è a firma dei Consiglieri Cattaneo Angeleri, Galasso, Pozzo, Deorsola, Botta Marco, Valvo, Dutto, Costa Enrico, Bolla, Marengo, Gallarini, Bussola, Rossi Oreste, Manolino Scanderebech, Cantore, Pedrale, Caramella, Racchelli, D'Onofrio, Toselli Costa Rosa Anna, Albano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, intervengo per chiedere con quale ordine sono stati depositati gli ordini del giorno nell'ufficio apposito, nel senso che noi siamo depositari di un ordine del giorno già da una settimana per cui probabilmente, il voto dovrebbe rispettare l'ordine di presentazione.



PRESIDENTE

Infatti è così. E' per questo motivo - mi scusi se l'ho interrotta che vi ho detto che l'ordine del giorno a firma del Consigliere Cattaneo ed altri verrà posto in votazione per primo, perché è stato presentato il 17 luglio 2001, ed è il n. 322, mentre l'ordine del giorno a firma del Consigliere Contu e Papandrea è successivo.
E' stato presentato prima l'ordine del giorno a firma del Consigliere Cattaneo ed altri, rubricato al n. 322, mentre il n. 328 è stato presentato per secondo. Seguirà il n. 332, presentato dal Consigliere Chiezzi, poi il n. 333 a firma del Consigliere Palma ed altri, che è stato sostituito con un nuovo testo; seguirà il quarto nuovo ordine del giorno del Consigliere Cattaneo ed altri, rubricato al n. 334, e per ultimo l'ordine del giorno a firma della Consigliera Manica ed altri, rubricato al n. 335.
Quindi, ve li riassumo in maniera tale che si possa votare con coscienza: il primo è un ordine del giorno a firma Cattaneo ed altri che nella parte dispositiva, esprime al giovane Carabiniere Stefano Storri e all'Arma dei Carabinieri la solidarietà per il grave e violento episodio che, ancora una volta, colpisce uomini e donne che operano quotidianamente per la salvaguardia della democrazia e delle libere istituzioni e che determinatamente contribuiscono alla sicurezza e alla serenità dei cittadini. Poi si condanna il grave attentato ai Carabinieri di Genova e ogni altra forma di violenza.
Poi c'è il secondo ordine del giorno, il n. 328, che chiede al Presidente della Giunta regionale di farsi interprete nei confronti delle autorità competenti delle esigenze di tutti quei cittadini democratici che chiedono siano accertate con ogni mezzo democratico tutte le gravissime responsabilità.
Poi c'è il n. 332 e a seguire gli altri che ho già elencato.
Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 322.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Avanzerei una richiesta al primo firmatario, Consigliere Cattaneo relativamente alla parte del dispositivo che recita: "condanna il grave attentato ai Carabinieri di Genova ed ogni forma di violenza e di protesta che sfoci in inaccettabili atti di terrorismo". In quel "protesta" possono esserci atti di protesta assolutamente pacifici; la protesta può essere sempre espressa. Su "ogni forma di violenza e su ogni gesto che sfoci in inaccettabili atti di terrorismo" siamo assolutamente d'accordo. Potrebbe essere "ogni forma di violenza e ogni gesto che sfoci in inaccettabili": qualcosa del genere, altrimenti, sembra che noi coinvolgiamo ogni forma di protesta. Se il primo firmatario accetta, in modo da salvaguardare ogni forma di protesta, democratico, in forma di critica che abbia dei caratteri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Sì, va bene: "ogni forma di violenza e di azione che sfoci in inaccettabili atti di terrorismo", altrimenti non sarebbe logico; comunque condanniamo ogni forma di violenza perché credo che almeno su questo siamo tutti d'accordo, al di là che sfoci o che non sfoci in atti di terrorismo.
Quindi, penso che "azione" sia un termine neutrale che possa andare bene.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n.
322, il cui testo modificato recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che lunedì 16 luglio 2001 un Carabiniere di leva in servizio presso il Comando Stazione CC di Genova S. Fruttuoso è stato vittima di un attentato riportando gravissime ferite a causa dello scoppio di un ordigno contenuto in un plico postale esprime al giovane Carabiniere Stefano Storri e all'Arma dei Carabinieri la propria solidarietà per il grave e violento episodio che, ancora una volta colpisce uomini e donne che operano quotidianamente per la salvaguardia della democrazia e delle libere istituzioni e che determinatamente contribuiscono alla sicurezza e alla serenità dei cittadini condanna il grave attentato ai Carabinieri di Genova ed ogni forma di violenza e di azione che sfoci in inaccettabili atti di terrorismo".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 328, presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea e Moriconi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che oltre 300.000 persone hanno manifestato pacificamente a Genova per un altro mondo possibile e contro il G8 illegittimo che si è evidenziata l'esistenza di un grande movimento, pluralistico per culture ed appartenenze, che contesta la prepotenza della globalizzazione capitalistica e propone un'alternativa che a Genova, durante il G8, si sono verificati gravissimi episodi di violenza che per il cosiddetto 'blocco nero' il vero nemico è stato il movimento pacifico anti G8 che alle ore 17.27 del 20 luglio 2001 è stato assassinato, da un appartenente alle Forze dell'Ordine, Carlo Giuliani, un giovane genovese di 23 anni che nella notte tra il 21 luglio e il giorno 22 luglio 2001 è stata commessa, da parte delle Forze dell'Ordine, un'inaudita violenza ai danni dei ragazzi di tutto il mondo che stavano riposando in una scuola messa a disposizione dalle istituzioni locali che il Genoa Social Forum ha emarginato ogni tentativo violento rifiutando politicamente, la violenza come mezzo di dissenso denuncia come inammissibile la situazione nella quale i responsabili dell'ordine pubblico hanno reso possibile l'uccisione di Carlo Giuliani e procurato oltre 1.000 feriti come inconcepibile che siano stati impiegati ragazzi di vent'anni in servizio ausiliario e privi della dovuta esperienza utile a fronteggiare situazioni di gravità quali quelle vissute nei giorni scorsi a Genova come intollerabile che sia stato previsto l'utilizzo di armi da fuoco per fronteggiare i possibili disordini di manifestazioni pacifiche causati da 'infiltrati' di dubbia provenienza come inaccettabile che gruppi violenti siano giunti a Genova ed abbiano potuto scorrazzare, imperversare e distruggere una parte importante della città quasi fosse, strategicamente e preventivamente, stato deciso cosa sacrificare mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e violando la natura pacifica e pacifista della manifestazione contro il G8 come ingiustificabile che obiettivi a rischio, come le Carceri di Marassi non siano stati tutelati ed abbiano subìto danni ingenti che potevano anche degenerare al peggio come ignobile e fuori da ogni canone democratico-costituzionale il metodo violento adottato per perquisire i manifestanti ospitati nella sede della scuola Pertini e Diaz, nella lunga 'notte cilena' tra il 21 e il 22 luglio senza dare la possibilità di assistenza agli avvocati e ai parlamentari chiede al Presidente della Giunta regionale del Piemonte di farsi interprete, nei confronti delle Autorità competenti, delle esigenze di tutti quei cittadini democratici che chiedono che siano accertate, con ogni mezzo democratico messo a disposizione della nostra Costituzione, tutte le gravissime responsabilità sopra denunciate e conseguentemente siano adottati tutti i provvedimenti che la Magistratura e tutti gli organismi preposti riterranno di dover applicare nel rispetto di uno Stato di diritto proprio di una società civile infine valuta la gravità dei fatti dovuta all'inadeguatezza del sistema di ordine pubblico che doveva essere esercitato nell'ambito della pienezza delle garanzie costituzionali chiede nel rispetto del ruolo di garante quale quello rivestito dal Ministero degli Interni e di fronte alle responsabilità politiche riguardo all'uccisione di Carlo Giuliani, alle centinaia di pacifici cittadini feriti, alla devastazione di Genova, le dimissioni del Ministro degli Interni esprime il proprio lutto e cordoglio alla famiglia di Carlo Giuliani".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 332, presentato dal Consigliere Chiezzi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che alle manifestazioni organizzate dal Genoa Social Forum, in occasione della riunione del G8 a Genova, hanno partecipato centinaia di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, per protestare contro il crescente divario tra i Paesi del nord ricco e quelli del sud povero del globo e per chiedere che le politiche di sviluppo siano rispettose dei diritti umani sociali e politici di tutti i cittadini del mondo, e compatibili con la salvaguardia dell'ambiente che a margine di queste imponenti manifestazioni si sono verificati gravissimi episodi di violenza e devastazione e che il Ministro degli Interni con i suoi apparati per la sicurezza e l'ordine pubblico non sono riusciti né a prevenire né a reprimere che tali violenze sono state provocate da una minoranza di individui che nulla hanno a che spartire con il movimento del Genoa Social Forum e che hanno come unico obiettivo e sola conseguenza quella di screditare agli occhi dell'opinione pubblica il 'popolo di Seattle' e le sue legittime richieste che a questi gravissimi atti di violenza le Forze dell'Ordine hanno risposto con cariche indiscriminate contro i manifestanti pacifici la cui unica colpa è stata quella di trovarsi a Genova per esprimere, in maniera non violenta, il proprio dissenso dai contenuti e dagli obiettivi del G8 che nel corso di questi scontri è stato ucciso Carlo Giuliani, un ragazzo di 20 anni, e centinaia d'altri sono stati feriti sottolineato che sono palesi la responsabilità politica e l'incapacità del Governo Berlusconi e del Ministro degli Interni, on. Scajola, nel gestire l'ordine pubblico, non bloccando ed isolando quelle poche centinaia di manifestanti violenti, i cosiddetti 'black blocks', scegliendo invece lo scontro con il movimento allo scopo di impedire lo svolgimento pacifico delle manifestazioni che nel corso dell'irruzione, da parte delle Forze dell'Ordine nell'edificio scolastico sede del Genoa Social Forum, notizie stampa e testimonianze riferiscono che si sono verificati gravi episodi di violazione dei diritti costituzionali e di violenza gratuita e brutale, di apologia di fascismo, culminati con l'arresto ed il pestaggio di decine di persone, peraltro scarcerate tutte, tranne una, per mancanza di indizi che i manifestanti fermati e condotti nella Caserma di Bolzaneto, sulla base di notizie stampa e varie testimonianze, sono stati oggetto di torture fisiche e psicologiche continuate anche durante il trasferimento alle carceri, con metodi che ricordano le peggiori dittature fasciste sudamericane e che hanno portato all'apertura di un'inchiesta da parte della Magistratura condanna in modo fermo e deciso ogni forma di violenza da chiunque praticata riaffermando la necessità che, nel rispetto dei principi di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione Repubblicana, sia data la possibilità a chiunque di esprimere le proprie idee e critiche attraverso manifestazioni pacifiche e non violente esprime la solidarietà alle migliaia di uomini e donne che, mentre manifestavano pacificamente, sono stati brutalmente caricati, picchiati ed ingiustamente arrestati chiede al Parlamento l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui gravissimi fatti avvenuti a Genova nei giorni 20, 21 e 22 luglio 2001 le dimissioni immediate del Ministro degli Interni, on. Scajola chi ha impartito gli ordini e ha coordinato le operazioni per il mantenimento dell'ordine pubblico a Genova durante il G8".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 333, presentato dai Consiglieri Palma , Mellano, Toselli, Galasso, Brigandì, Valvo Cattaneo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

La maggioranza ritiene che si possa - la mia è già una dichiarazione di voto - accogliere, o, meglio, sostenere l'ordine del giorno presentato dai colleghi Radicali, Palma e Mellano.
Chiedo solo ai colleghi Palma e Mellano di togliere al terzo punto "l'amministrazione della città" e di lasciare "solidarietà agli abitanti della città di Genova".
Con questa modifica, siamo naturalmente disponibili a sostenere e a votare l'ordine del giorno.
Vorrei dare alcune motivazioni.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, mi hanno riferito di alcune correzioni che ci sarebbero state da parte del Consigliere Galasso su questo ordine del giorno, per non le ho qui.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Diamo atto che c'è stato un piccolo incidente: l'ordine del giorno n.
333 era stato ritirato e sostituito con un nuovo testo, che adesso facciamo fotocopiare e distribuire. Su questo testo, nel frattempo, fa la dichiarazione di voto il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non credo di svelare nulla di grave. Quando abbiamo letto, con il collega Galasso e gli altri Capigruppo di maggioranza, l'ordine del giorno dei Radicali, in effetti abbiamo ritenuto che fosse un ordine del giorno diverso rispetto a quelli presentati dall'opposizione, quindi che, in considerazione di gran parte della sua ossatura e della sua parte di dispositivo, fosse anche possibile portare il nostro voto favorevole.
Abbiamo chiesto due o tre piccole modifiche; se queste modifiche, come mi sembra, sono state accolte e fosse presentato questo nuovo testo, anche perché con la sua approvazione avremmo significativamente un ordine del giorno ampiamente condiviso al di fuori della maggioranza, sarebbe un documento abbastanza neutro e di buon senso. In questo modo, potrà avere se non la condivisione di tutto il Consiglio regionale, certamente un'ampia condivisione. Si tratterebbe quindi di un testo, non per iniziativa nostra ma per iniziativa dei Radicali, che potrà rastrellare o, meglio, ottenere il consenso più ampio possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Essendo chiamato in causa dal Consigliere Cattaneo, motivo la ragione per cui i non pochissimi aggiustamenti di questo testo sono stati comunque recepiti dai proponenti. Pur uscendo un testo che soddisfa i proponenti assai meno di quello che avevano presentato, ci sembra che una risposta ed un'uscita possibile ai lavori concitati di questa mattina passi anche attraverso un riconoscimento - che spero unanime - significativamente portato anche dalle forze di maggioranza consiliare e di maggioranza parlamentare, da una parte, secondo il principio in base al quale non solo le manifestazioni devono svolgersi nel rispetto del diritto della libertà delle altre persone, ma le stesse operazioni di polizia devono svolgersi nel più assoluto rispetto delle leggi, dei diritti e delle libertà costituzionali, e che soprattutto esistono profili dell'azione delle Forze di Polizia a cui va il nostro ringraziamento e che sono meritevoli e suscettibili di indagini approfondite.
Mi pare significativo il fatto che i Capigruppo della maggioranza consiliare, ma anche della maggioranza parlamentare, sottoscrivano un testo di questa natura sia pure corretto e ridimensionato nell'impianto e nelle motivazioni.
Per queste ragioni, accetto gli emendamenti e la firma sull'ordine del giorno da parte di quasi tutti i Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

Comunico che anche il Consigliere Toselli ha apposto la propria firma all'ordine del giorno n. 333.
Pongo pertanto in votazione tale ordine del giorno, il cui testo modificato recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ricordando che in uno Stato di diritto devono essere garantiti i diritti e la sicurezza di quanti partecipano in forma pacifica alle manifestazioni politiche e deve essere, con eguale forza, riconosciuto l'obbligo di reprimere i comportamenti violenti e lesivi della libertà e dei beni dei cittadini le operazioni di polizia devono svolgersi nel più assoluto rispetto delle leggi, dei diritti e delle libertà costituzionali denunciando che malgrado le intenzioni e gli atteggiamenti pacifici della gran parte dei partecipanti alle manifestazioni 'anti G8' di Genova, il clima di scontro, di tensione e di intolleranza alimentato, fin da parecchie settimane prima del vertice, da parte dei responsabili del GSF (Genoa Social Forum) ha contributo a determinare condizioni politiche e persino organizzative ben più favorevoli ad 'azioni' e 'reazioni' violente che all'esercizio del diritto di manifestazione denunciando altresì che la scelta della Città di Genova ha reso irrimediabilmente ingestibile una situazione resa incandescente dal clima di scontro politico rilevando come agli obiettivi sconsiderati dei responsabili del GSF da quello di impedire il vertice, a quello di forzare nel corso della manifestazione la cosiddetta 'zona rossa' abbia corrisposto un atteggiamento da parte dei massimi responsabili delle strategie di sicurezza, che hanno dapprima riconosciuto al GSF il ruolo di interlocutore politico-organizzativo e hanno in seguito reagito necessariamente ai disordini in un contesto tumultuoso per cui necessiteranno indagini specifiche esprime dolore e sgomento per la morte del giovane Carlo Giuliani, ricordando per come questa sia avvenuta nel corso di un violentissimo attacco di manifestanti ad una camionetta di Carabinieri riconoscenza ai tanti rappresentanti delle Forze dell'Ordine che, in condizioni così pesanti, hanno adempiuto con correttezza ai compiti loro affidati solidarietà agli abitanti della Città di Genova che sono stati condannati a convivere per giorni con gli episodi di guerriglia urbana l'auspicio che le indagini consentano di accertare e di sanzionare le responsabilità di chiunque abbia istigato o compiuto reati durante i giorni del vertice G8 di Genova chiede che il Governo, tenendo fede agli impegni assunti in sede parlamentare concorra attivamente all'accertamento delle responsabilità in ordine alle violenze ed agli atti illegittimi compiuti nelle azioni di repressione dei disordini".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 334, presentato dai Consiglieri Cattaneo, Galasso, Valvo, Costa Rosa Anna, D'Onofrio, Pedrale Angeleri, Deorsola, Dutto, Marengo, Bussola, Costa Enrico, Caramella, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto dei gravi accadimenti che si sono verificati durante lo svolgimento del G8 a Genova, che hanno visto la Città martoriata dalla violenza gratuita di sedicenti anarchici, i quali hanno causato ingenti danni quasi sempre a discapito di privati cittadini e hanno provocato scontri con le Forze dell'Ordine in cui, purtroppo, a volte a subirne le conseguenze, loro malgrado, sono stati dei manifestanti autenticamente pacifici, impegnati ad affermare le proprie convinzioni senza sopraffare gli altri considerato che nei tumulti verificatisi, durante un assalto dei manifestanti ad un mezzo dei Carabinieri, un giovane ha perso la vita visto l'operato delle Forze dell'Ordine ritenuto che il Governo meriti un apprezzamento per aver cercato con determinazione il dialogo con le organizzazioni contestatrici e per aver comunque garantito libertà di espressione e di manifestazione respinge ogni tentativo di discredito e di criminalizzazione delle Forze dell'Ordine che, pur sottoposte a pressioni e violenze di ogni tipo, hanno garantito il regolare svolgimento del vertice e sono comunque un presidio di sicurezza per tutti esprime il proprio dolore per il luttuoso episodio che ha visto stroncata una giovane vita la propria riconoscenza e la ferma solidarietà alle Forze dell'Ordine e al Ministro, on. Claudio Scajola la propria solidarietà alla Città di Genova il rispetto per i manifestanti pacifici".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio approva.
Passiamo infine all'esame dell'ordine del giorno n. 335, presentato dalla Consigliera Manica, Saitta, Caracciolo, Placido, Riba, Marcenaro, Muliere Ronzani, Suino, Tomatis, Giordano, Di Benedetto e Tapparo, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che centinaia di migliaia di persone nelle giornate del 20 e del 21 luglio hanno manifestato pacificamente a Genova sui temi del G8 e della globalizzazione durante tali giornate si sono verificati episodi gravissimi, provocati da minoranze aggressive e violente tale violenza ha provocato danni enormi alla città di Genova e disagi inaccettabili ai suoi cittadini nel corso di quelle giornate si sono verificati altresì ingiustificabili episodi di violenza da parte di alcuni settori delle Forze dell'Ordine nei confronti delle persone che a Genova si erano recate per manifestare pacificamente e civilmente occorre evitare che questi fatti determinino un clima di contrapposizione tra i cittadini e le Forze dell'Ordine tali episodi sono stati denunciati non soltanto da coloro che hanno subìto tali maltrattamenti, ma anche dall'Unione delle Camere penali e dalla stampa internazionale, mentre richieste di accertamento della dinamica dei fatti sono state avanzate da alcune Cancellerie europee è fuori discussione che bisognasse essere severi nei confronti di coloro che per tre giorni hanno tenuto in scacco la città di Genova; severità che inspiegabilmente non c'è stata, nonostante le denunce inoltrate alle Autorità competenti da parte degli Amministratori locali va altresì affermato il diritto di ogni cittadino di manifestare liberamente e pacificamente le proprie opinioni esprime dolore e sgomento per la morte del giovane Carlo Giuliani ed apprezzamento per le parole espresse dal padre, di rifiuto di ogni forma di violenza e di riaffermazione del valore dei diritti istituzionali fa proprie le parole di grande equilibrio del Presidente della Repubblica il quale interpretando anche in questa occasione il sentimento di tutti gli italiani, ha sollecitato il Governo, il Parlamento e la Magistratura ad accertare scrupolosamente la verità chiede che il Parlamento decida la costituzione di una Commissione di indagine parlamentare attraverso la quale giungere nel più breve tempo possibile all'accertamento dei fatti e delle responsabilità".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 318: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001 e disposizioni finanziarie per gli anni 2002 e 2003" (richiesta rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame del disegno di legge n. 318 relativo all'assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, l'esame del disegno di legge n. 318 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2001 e disposizioni finanziarie per gli anni 2002 e 2003" è stato approfondito in Commissione con gli Assessori regionali competenti per materia.
Il documento è stato redatto secondo l'art. 23 della nuova legge di contabilità con l'obiettivo di rettificare i dati dei residui attivi e passivi, l'ammontare delle entrate che si prevede di riscuotere e delle spese di cui si autorizza il pagamento, l'avanzo di amministrazione e il fondo di cassa nonché le variazioni nel rispetto dei vincoli indicati all'art. 10, comma 7 della legge di contabilità. In Commissione si è provveduto inoltre ad inserire in assestamento un'ulteriore variazione e a trasferire all'anno 2002 le autorizzazioni di spesa specificate nell'allegato C.
I documenti che stanno alla base dell'assestamento di bilancio sono pertanto il rendiconto della Regione per l'anno 2000, con le sue determinazioni sui risultati della gestione dell'Ente, ed il bilancio di previsione per il 2001, con l'equilibrio contabile proposto ad inizio anno modificato dai risultati del rendiconto.
L'avanzo finanziario assestato alla chiusura dell'esercizio 2000 ammonta a L. 1.046.471.267.779 e il fondo cassa dell'anno 2001 è pari a L.
6.799.731.152. Il disegno di legge indica una diminuzione dell'avanzo rispetto a quello "presunto" indicato nel bilancio di previsione 2001; la riduzione è pari a circa 520 miliardi.
L'assestamento propone una serie di variazioni al fine di riprendere quanto inserito negli ordini del giorno votati in occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2001, razionalizzando l'iscrizione della spesa di investimento anche al fine di ridurre gli oneri finanziari non necessari.
Non sono stati stipulati mutui che avrebbero irrigidito la spesa con gli oneri finanziari e si è cercato di coordinare il momento delle disponibilità finanziarie con il momento dell'iscrizione dei fondi in bilancio. E' stata fatta un'analisi delle spese di investimento in conto capitale per verificare quali si può presumere che verranno liquidate nel corso del corrente anno e quali invece richiedono tempi più lunghi proponendo, per queste ultime, lo slittamento ai prossimi bilanci, senza pregiudicare l'operatività. La verifica ha consentito di constatare che dei 1.400 miliardi in conto capitale autorizzati per il corrente anno, 250 possono slittare al 2002 al fine di una più razionale metodologia di finanziamento degli interventi e di assunzione dei relativi impegni.
La I Commissione ha quindi licenziato a maggioranza il disegno di legge in oggetto nella seduta di venerdì 27 luglio 2001 e lo rimette all'aula consiliare per la sua sollecita approvazione.
Devo anche precisare che nella fase finale - qui c'è l'Assessore Burzi che era presente - della discussione in I Commissione è emerso, da parte della Giunta, illustrato dall'Assessore Burzi e dal dottor Lesca, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto tecnico, un emendamento piuttosto consistente che riguardava e riguarda le deleghe dell'Assessore Leo. In quella seduta abbiamo ritenuto e convenuto di chiudere la discussione, di votare il provvedimento che a maggioranza arriva in aula, con l'impegno però - e questo mi sembra corretto ricordarlo non solo nei confronti del collega Saitta, che espressamente sottolineò che quell'emendamento era arrivato all'ultimo minuto, ma anche nei confronti di tutti i colleghi componenti la I Commissione, a cominciare dal Vicepresidente Costa - che l'Assessore Leo non so in quale parte della discussione relativa all'assestamento (lo valuti la Giunta complessivamente), illustri preventivamente gli aspetti e le sfaccettature di quell'emendamento, come non è stato possibile fare nei dettagli in Commissione.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore Burzi di...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Presidente, ho bisogno di cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Accordo cinque minuti di sospensione, perché è indispensabile che l'Assessore Burzi intervenga per primo, anche per facilitare il dibattito in aula.
Stiamo fotocopiando gli emendamenti in maniera tale che tutti possiate averli sul tavolo prima di iniziare la discussione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.10 riprende alle ore 16.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mentre procediamo alla distribuzione degli emendamenti, chiedo all'Assessore Burzi di intervenire.
Faccio un riassunto operativo. Propongo di fare una discussione unica sull'assestamento al bilancio di previsione e poi sia sul conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale sia sul rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2000. Faremo quindi una discussione unica; poi voteremo l'assestamento, votando anche i relativi emendamenti, e successivamente voteremo il conto consuntivo e il rendiconto generale.
Per quanto riguarda gli emendamenti, poiché ce ne sono alcuni della Giunta che introducono due allegati aggiuntivi - l'allegato A1 e l'allegato A2 - prima di esaminarli, esamineremo gli emendamenti proposti dai singoli Consiglieri; se, per qualche motivo, tali emendamenti dovessero essere accolti, la Giunta modificherà i propri con riferimento all'allegato A1 e all'allegato A2. Gli emendamenti presentati dai Consiglieri sono già stati ordinati e numerati ed è già stato predisposto un ordine di discussione.
Sono tutti numerati capitolo per capitolo, quindi i Consiglieri possono seguire tranquillamente la discussione.
Con riferimento agli emendamenti della Giunta, preciso ulteriormente che questi verranno trattati in fondo agli emendamenti relativi all'art. 1 perché appunto aggiungono due allegati; invece, in successione, passeremo agli emendamenti che fanno riferimento ad articoli successivi al n. 1.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Prima di illustrare gli emendamenti piuttosto numerosi che stiamo presentando come Giunta, ci tenevo solo un attimo a ricordare quali erano i presupposti della legge di assestamento che stiamo oggi esaminando e all'interno del quale non casualmente si inseriscono anche gli emendamenti che immediatamente, quando tutti li avranno a loro mani, presenterò.
Fondamentalmente, rispondono a tre esigenze.
La prima, quella di dare esecuzione, nell'ambito del possibile, agli ordini del giorno che nella sessione in cui la legge finanziaria venne approvata - se non ricordo male ad inizio aprile di quest'anno - questo Consiglio volle votare contestualmente. E questa è la prima occasione nell'ambito della quale la Giunta ha la possibilità di dare corpo ed esecuzione agli ordini del giorno che il Consiglio volle in quel momento deliberare.
La seconda, quella di dare più flessibilità allo strumento bilancio Regione Piemonte. Ciò partendo da due presupposti - e sarò molto veloce.
Uno, una rigidità che è - credo - ormai intrinseca ai bilanci di tutti gli Enti pubblici, e la Regione Piemonte certamente non è immune. Rigidità che nasce fondamentalmente dal notevole numero di leggi e di adempimenti a cui un Ente, qualunque esso sia, è chiamato a far fronte, che dà una complessità di procedure che comporta al loro interno una lungaggine delle stesse. Questa complessità di procedure è quella, alla fine, che fa sì che due tra i fenomeni si rendano ormai sempre più evidenti. Sono fenomeni che hanno trovato più volte i membri della Commissione tesi a discuterne nelle loro origini e in quali siano le contromisure da porre in atto, onde limitarne gli effetti, e sono quelli della crescita dei residui attivi e dei residui passivi.
E' un'area su cui - ripeto - un po' tutte le Amministrazioni si stanno confrontando. La Regione Piemonte non è certamente ultima nell'ambito di questo tema; ha posto - a mio avviso e credo ad avviso del Consiglio regionale - un rimedio di fondo, strutturale, agendo e proponendosi tra le prime come interprete con la nuova legge di ordinamento contabile, quella che questo Consiglio regionale ha approvato nella primavera del 2001.
Proprio per la modalità con cui i nuovi investimenti dovranno essere deliberati, le nuove leggi dovranno essere proposte - siano esse provenienti dalla Giunta o dal Consiglio regionale - con l'indicazione della copertura finanziaria.
Ad avviso dei proponenti, e a questo punto ad avviso del Consiglio regionale che l'ha voluta a larga maggioranza fare propria, con la nuova legge di ordinamento contabile si tende, da una parte, a porre un argine un limite alla creazione di questi residui e, dall'altra, a liberalizzare risorse che sono inutilmente vincolate; quando dico inutilmente non alludo naturalmente alla natura politica del vincolo che originò lo stanziamento sia esso di natura statale o regionale o di spesa corrente, ma all'impossibilità che nell'ambito degli esercizi in cui uno stanziamento viene proposto e poi diventa legge, questo stanziamento possa diventare operativo e quindi possa seguire la normale procedura di impegno e di liquidazione dello stesso, che è la logica virtuosa che un qualunque stanziamento di risorse pubbliche, siano esse destinate a capitale che a spesa corrente, dovrebbe seguire.
Il Consiglio regionale definisce uno stanziamento per una progettualità, per una finalità; questo stanziamento viene impegnato dalla o dalle Direzioni competenti e trova nella liquidazione dello stesso nell'ambito dello stesso esercizio, la sua virtuosa fine. Questo evidentemente, come ho detto prima, non sempre avviene, e ciò per "n" ragioni. Il tentativo, non certamente il primo, ma uno dei più seri che questo assestamento si propone, è quello di garantire margini di flessibilità. Perché? Perché ci si è dati l'impegno, per i prossimi mesi di settembre ed ottobre (alla riapertura dei lavori dopo l'interruzione estiva), di presentare da parte della Giunta, che ne ha l'onere, e di discutere da parte del Consiglio, che ne ha il dovere, il primo documento di programmazione economico-finanziaria, che è il primo degli elementi attuativi della legge di ordinamento contabile di cui questo Consiglio si è voluto dotare. Proprio per questo, si è voluto cercare di garantire all'esecutivo e contestualmente al Consiglio, che su queste proposte dovrà deliberare, un margine di flessibilità il più significativo possibile.
Da questo punto di vista, c'è stata una serie di slittamenti - questo è il termine tecnico che trova una faticosa e complessa proposta nell'ambito del tessuto delle leggi che proponiamo e degli emendamenti che ancora oggi siamo portati a proporvi - di stanziamenti, essenzialmente di capitale proposti per legge già nella legge finanziaria votata e che, a giudizio dei Direttori competenti e degli Assessorati che ne rispondono per delega, non potrebbero trovare virtuosa completezza di azione nel corso del 2001. Per questi stanziamenti o per parte di essi se ne propone quindi uno slittamento nell'esercizio successivo 2002, mantenendo evidentemente per gli stessi la validità degli impegni assunti, quindi non disdicendo la volontà politica che ha portato il Consiglio a suo tempo a deliberare, ma semplicemente meglio collocandoli temporalmente in un momento più vicino alla necessità di utilizzo delle risorse che saranno necessarie, quindi non immobilizzando inutilmente risorse prima che questo sia necessario e non caricando inutilmente il bilancio dell'Ente o di oneri passivi, ancorch formalmente a copertura di mutui ancorché formalmente deliberati, o semplicemente di vincoli di rigidità. E questa è la seconda componente.
Terzo. Si propone l'utilizzo di risorse discrezionali nate da incremento di risorse in entrata che emersero durante la discussione in I Commissione fondamentalmente in due origini: una revisione al ribasso di una tassa che riguardava il settore caccia e pesca, che parte della minoranza utilmente vuole suggerire essere stata definita con un tasso di incremento non attuabile, quindi la si riporta ai valori del consuntivo dell'anno precedente, con una riduzione di circa 4 miliardi; un adeguamento positivo per analogo tributo di competenza regionale, quello della tassa sul metano, che viene posizionata aumentandola in entrata ai livelli del consuntivo 2000 precedente, cosa che al momento in cui il bilancio venne approvato - e siamo sulla base di un preconsuntivo redatto alla fine dell'autunno dell'anno 2000 - non era ancora né alla struttura e conseguentemente né a disposizione della Giunta.
Questi sono i tre indirizzi principali su cui si muove l'assestamento.
All'interno di ciò, viene proposta una serie di emendamenti operativi che adesso molto velocemente tenderei, dando per scontato che tutti i Consiglieri ne abbiano copia in mano onde non rendere inutile la mia presentazione, ad illustrarvi.
Il primo emendamento è quello che modifica l'art. 1 (per essere più precisi, lo integra), variando l'allegato A. L'allegato A - che voi trovate proprio in allegato - è aggiunto all'assestamento precedente.
Fondamentalmente, che cosa verifica? All'inizio e a pareggio una modifica delle entrate: se vedete, c'è un provento di mutui a pareggio del bilancio dove si sottraggono 150 miliardi (per essere precisi, 148 miliardi e 750 milioni) proprio perché sono il netto delle pagine successive evidentemente in senso algebrico, che trovate elencate. Che cosa c'è scritto nelle pagine successive (dopodiché evidentemente capitolo per capitolo, ove i colleghi vogliano, siamo in grado direttamente, tramite i colleghi proponenti, di entrare più nel merito)? Fondamentalmente, tre cose: primo, la formalizzazione di slittamenti dal 2001 al 2002 di capitoli stanziati su capitale per i quali era previsto già un impegno in essere essendo questo stanziamento bloccato da una procedura formale di impegno che qui si vuole verificare e formalizzare come spostata al 2002 (troverete poi in fase successiva un emendamento che verifica e certifica la validità degli impegni sulle stesse cifre relativamente all'anno 2002 in modo da renderla operativa); secondo, una serie di variazioni anche di spesa corrente sempre all'interno della stessa Direzione/Assessorato e quindi variazioni compensative di spesa e di capitale all'interno della stessa Direzione/Assessorato, e sono a due terzi dell'anno amministrativo le verifiche che alcuni Assessorati hanno potuto fare (quando dico Assessorati intendo sempre Assessorati e Direzioni) di migliore utilizzo di risorse già stanziate onde poterle rendere operative nel corso dell'esercizio, e sono tutte a costo zero, cioè sono tutte compensative all'interno della stessa Direzione/Assessorato; terzo - se non ricordo male - c'è una serie di capitoli - credo già in questo allegato dell'Assessore Leo - che invece ridefinisce impegni per quanto riguarda l'area degli impegni culturali fondamentalmente - e siamo a pag. 5) e seguenti dell'allegato per quanto attiene voci di beni materiali di restauro e manutenzione di beni o materiali culturali - che in una fase precedente erano stati considerati meno e che qui vengono ridefiniti come impegnabili, e quindi liquidabili nel corso dell'esercizio.
Quindi, questi ripristinano, secondo modalità certamente complesse, ma alla fine, dal punto di vista amministrativo, neutre, voci di stanziamento già previste per quanto attiene il bilancio, che è già oggi legge finanziaria di questo Ente per l'anno 2000.
Questo per quanto attiene il primo degli emendamenti, che è anche il più corposo.
A completamento bisogna dire che sull'entrata c'è anche un recupero di somme trasferite dalla Tesoreria dell'Ente, per circa 1 miliardo e 250 milioni, che, essendo risorse "fresche", vengono assegnate all'area degli Affari Sociali e che sono di recente acquisizione: quando deliberammo l'assestamento di bilancio non erano ancora disponibili. Questo è il primo emendamento.
Conseguentemente a ciò, abbiamo anche rifatto un allegato, che abbiamo denominato "A2", che riposiziona, sul 2002, le voci aggiuntive - qui stiamo "slittando" dal 2001 al 2002.
Per quanto riguarda la prima pagina, si tratta di mutui a pareggio per necessità di contabilità, onde il bilancio quadri; nella pagina 2 dell'allegato 2 trovate tutti i contributi, fondamentalmente relativi all'area del capitale, per quanto attiene l'ampia materia dell'assistenza scolastica, più una variazione di 15 miliardi, che è una variazione compensativa all'interno delle aree delegate ai Comuni, dell'Assessore Vaglio.
Questo è l'allegato A2, sempre presente nel primo emendamento.
Conseguentemente a ciò, c'è una riformulazione dell'art. 1 bis, che come diceva giustamente il Presidente, abbiamo presentato per quadratura contabile; li tratteniamo sia come allegati che come articolato, perch l'art. 1 nella sua formulazione dice che l'autorizzazione è ridotta di 150 miliardi di lire a contare mutui; 150 miliardi è il risultato ragionieristico della somma per quadrare il bilancio. Evidentemente, sarà questo l'emendamento che voteremo onde quadrare ragionieristicamente il bilancio.
Relativamente all'allegato B (secondo emendamento) sia per quanto riguarda il Titolo I che il Titolo II, viene meglio specificato l'elenco dei capitoli che ne fanno parte integrante.
Inoltre, c'è un emendamento all'art. 3 dove viene soppresso il comma 1 che è stato integralmente recuperato nella riformulazione dell'art. 1 quindi un emendamento di natura tecnica.
Sempre sull'art. 3 viene definito che gli impegni assunti sui capitoli (allegato C), mantengono appunto, come ho detto prima, la loro validità fatto salvo il trasferimento sui capitoli dell'anno 2002. Si tratta di un emendamento che ribadisce - potrebbe essere pleonastico ribadirlo perché le leggi di contabilità, sia quelle nazionali che la nostra, lo certificano che gli impegni trasferiti da un anno sull'altro non perdono la loro validità giuridica; talora, infatti, sono l'inizio di procedure che coinvolgono anche Enti esterni alla Regione Piemonte.
C'è un ulteriore allegato, sempre all'art. 3, con ulteriori capitoli che aumentano gli slittamenti dal 2001 al 2002. Per quanto riguarda - mi rivolgo al Consigliere Saitta, che mi pare lo chiedesse - l'emendamento integrativo all'allegato C, dell'art. 3, dove si aggiungono circa 49 miliardi che slittano ancora dal bilancio dell'anno 2001 al 2002, anche in questo caso era già emersa la consapevolezza di quando gli stanziamenti, a loro mani, siano ancora utilizzabili appieno nel corso di questo esercizio o meno. Siccome è un'attitudine che si sta, con molta fatica, cercando di inserire nella cultura comportamentale, non soltanto contabile di questo Ente, è normale che questa acquisizione di consapevolezza sulla progettualità politica, e conseguentemente amministrativa, possa essere utilizzata nel corso di più esercizi indipendentemente dalla disponibilità intera dello stanziamento del primo esercizio. Credo, tanto da essere considerata positiva, che questa consapevolezza emerga per gradi originando in me degli emendamenti, ma tutti in linea su quanto sostenevo in esordio di presentazione di legge.
Inoltre, c'è un ulteriore emendamento che rende obbligatorio, ed accessibile all'elenco delle spese obbligatorie, un capitolo di nuova istituzione o, meglio, che è stato di nuova istituzione nel corso della passata legge: quello del conferimento di fondi trasferiti per conferimento di funzioni agli Enti delegati, siano essi Province che locali, rende questo capitolo accessibile alle spese obbligatorie. Quindi, lo rende operativo, nella normale vita amministrativa tra l'Ente Regione sovraordinante, le Province e gli Enti locali, indipendentemente dal fatto che queste discussioni possano poi approdare specificamente in Consiglio.
Così pure è aggiunto all'art. 5 un ulteriore elemento, componente di accordo di programma, che è l'elenco n. 6, che è quello dei Campionati mondiali di canoa 2002 che al momento dell'elaborazione dell'assestamento non era inserito: è il cap. 27165 che ha uno stanziamento complessivo per totali e ha un elenco di accordi di programma che adesso fanno riferimento.
C'è, inoltre, l'emendamento all'art. 5, sul quale eventualmente chiederò al collega Cavallera, se servirà, di precisare meglio, relativo ad una serie di variazioni per quanto riguarda gli esercizi 2001, 2002 e 2003 nell'ambito dell'autorizzazione di spese di fondi regionali per il finanziamento del Piano di sviluppo rurale 2000/2006. Si tratta di un articolo a forte contenuto tecnico che, a parità di stanziamenti in essere rende più utilizzabili quelli già oggi previsti e prevedibili nell'ambito della legge esistente. Quindi, anche questo a costo zero, non prevede variazioni di risorse. Così pure l'emendamento all'art. 5 che attiene ad interventi urgenti di edilizia sanitaria: in questo caso le Molinette di Torino dove c'è la disponibilità di un fondo già esistente, se non ricordo male, di 26 miliardi; manca la specifica formale di legge per rendere il fondo esistente attribuibile, quindi operativo ancora nel corso dell'esercizio.
Ringrazio i colleghi per l'attenzione alla corposa illustrazione degli emendamenti e cedo la parola al Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Enrico Costa.



COSTA Enrico

Volevo chiedere, semplicemente per una questione di metodo, se è possibile, prima di iniziare la discussione generale, avere dall'Assessore un quadro puntuale di come sono stati recepiti gli ordini del giorno approvati dal Consiglio, perché solo in questo modo si riuscirà ad effettuare una discussione generale più approfondita, anche alla luce del fatto che qui c'è stata un'esposizione un po' a bruciapelo degli emendamenti della Giunta. Chiaramente, non abbiamo avuto occasione di valutarli, e per poterlo fare chiederei un momento di riflessione altrimenti diventa piuttosto difficile continuare a lavorare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Vorremmo capire, perché siamo attoniti, di cosa abbiamo discusso per due settimane o più - quasi tre - in Commissione. Di che assestamento abbiamo discusso? Cosa ha illustrato il Presidente della Commissione, Gallarini relatore del provvedimento? Quale altro provvedimento ci ha illustrato, con tre fascicoli di emendamenti, in questo momento, l'Assessore Burzi? Vogliamo capire di quale provvedimento stiamo discutendo, se di quello licenziato dalla Commissione, discusso per tre settimane abbondantemente (sopra, sotto, di lato, in tutte le direzioni!) o se di un testo che, dopo la relazione del relatore, viene sovvertito, o modificato...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



MANICA Giuliana

Assessore Burzi, trovi lei il termine, non mi voglio formalizzare su questo, la situazione è già sufficientemente grave senza che ci formalizziamo sulle parole! Di quale testo e di quale documento stiamo discutendo? Quale legge ci apprestiamo a discutere e votare? E' una questione di fondo, che precede qualsiasi ipotesi di lavoro.
Noi non procediamo se non si fa un chiarimento, a meno che l'Assessore Burzi non dica che questi emendamenti (sconosciuti, se ho ben capito, sia alla minoranza che alla maggioranza o, quanto meno, al relatore, peraltro Presidente della Commissione Bilancio) sono ritirati. Non cominciamo neanche la discussione generale, perché non sappiamo quale provvedimento dovremo discutere. E' assolutamente necessario un chiarimento pregiudiziale, a meno che l'Assessore Burzi non ci comunichi il ritiro di questi emendamenti.



PRESIDENTE

Prima di iniziare la discussione generale bisogna evadere la richiesta di spiegazioni che si riferisce agli ordini del giorno, quindi alle manifestazioni di volontà del Consiglio che il Consiglio stesso aveva già assunto. Inoltre, è stata avanzata una richiesta di approfondimento, o magari di una sospensione dei lavori. Chiediamo all'Assessore Burzi.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Divido la mia risposta in due parti.
La prima parte della mia risposta l'ho già fornita in sede di I Commissione e la ribadisco facilmente. Questo corposo - almeno dal punto di vista cartaceo - gruppo di emendamenti nulla aggiunge a quanto ho detto prima sull'ordine del giorno. E' un elemento di Giunta, e non tocca l'applicazione degli ordini del giorno votati dal Consiglio. Quanto al documento e alla logica seguita nell'adempimento degli ordini del giorno cito a memoria dimenticandone probabilmente alcuni.
E' stato dato corpo (il che ha dato luogo anche a momenti polemici) alle linee di governo sul mondo degli extracomunitari, quindi anche alla mozione o ordine del giorno. Non ricordo esattamente quale fosse il termine che riduceva gli stanziamenti degli analoghi capitoli sugli interventi di assistenza, nel mondo del capitale, per gli extracomunitari, riportandoli agli anni precedenti.
E' stato dato corpo - ahimé, soltanto parzialmente - ad un ordine del giorno, votato all'unanimità, della Giunta regionale che attiene l'area della cultura e che suggerisce il ripristino degli investimenti per quell'area.
Ricordo, solo per comodità di ragionamento, che attorno all'area della cultura e del turismo si svolsero le maggiori azioni di efficienza richieste dalla Giunta ed ottenute nella prima legge finanziaria, nella direzione di una riduzione degli stanziamenti nell'ambito del consuntivo 2000. Al momento della votazione del bilancio 2001, il Consiglio regionale volle impegnare la Giunta, nell'ambito delle sue disponibilità, a ripristinare, dove possibile, gli stanziamenti previsti. Ciò, ripeto, è stato possibile farlo solo parzialmente, perché nell'ambito dei 10 miliardi discrezionalmente assegnabili nel provvedimento, la maggior parte di essi (credo 6 miliardi) è stata assegnata all'area della cultura. So che l'Assessore Leo, in sede di I Commissione - e se necessario, anche qui sarà in grado di relazionare su quali capitoli questi miliardi sono stati assegnati: essenzialmente al ripristino degli stanziamenti dell'anno precedente a due istituzioni fondamentali della vita culturale della nostra Regione: il Teatro Stabile e il Teatro Regio e poi a capitoli minori.
E' stato dato corpo ad un ordine del giorno che auspicava una maggiore attenzione all'area degli Affari sociali, indirizzando, su sollecitazione dell'Assessore Cotto, poco più di un miliardo e mezzo a quello che viene chiamato "Capitolone degli Affari Sociali".
E' stata data attenzione ed esecuzione al principale ordine del giorno proposto dal Gruppo di maggioranza nell'ambito della minoranza, che toccava diversi aspetti, come l'area dell'agricoltura, e non soltanto per quanto attiene le problematiche della "mucca pazza" e gli esiti infelici della stessa, ma anche per alcune componenti del Piano di Sviluppo rurale.
Ho citato, ancora, nell'ultima fase, un emendamento suggerito dalla Giunta. Si è riferito in Commissione - e non credo sia cosa da poco aggiungerlo anche qui - che, per quanto riguarda un'area di comune interesse, quella della gestione del cosiddetto "Phasing-out" nell'applicazione del nuovo triennio di finanziamenti della Comunità Europea la possibilità di integrazione ed utilizzo di fondi regionali alternativi alle ridotte o annullate disponibilità della Comunità Europea è oggetto tuttora di verifica procedurale. Al momento, non c'è ancora non dico certo la volontà, ma la possibilità di far fronte a queste minori disponibilità con risorse di altra natura.
Quanto all'orientamento già emerso nel provvedimento della Giunta - che è stato ulteriormente sottolineato da questo ampio ordine del giorno - per l'area del territorio (che, in senso lato, toccava anche il mondo delle acque), credo che, se servirà, l'Assessore Cavallera potrà aggiungere qualcosa in merito. Ricordo che non sono state aggiunte più risorse di quelle qui elencate, semplicemente perché le progettualità che potevano essere necessarie non lo avrebbero ancora richiesto. C'è, volendo, una forte attenzione da parte della Giunta e della Direzione competente ad aumentare la capacità - che non può essere soltanto autonoma - di progettazione e di intervento a sostegno del territorio e, a fronte di ci non deve mancare la volontà da parte della Giunta di procedere a nuovi stanziamenti in conto capitale.
Ripeto: questo bilancio, al pari di quello precedente, è particolarmente indirizzato a sottolineare queste esigenze. Mentre invece per assoluta mancanza di ipocrisia, lo avevo già detto in sede di I Commissione, alcune istanze, nell'ambito degli ordini del giorno che suggerivano anche aree di efficienza su cui lavorare (le aree di efficienza le leggo sempre come aree da cui togliere), se lo si vuole vedere come aree il cui livello non è stato ripristinato rispetto agli esercizi precedenti sono state assolte. Se, invece, le vogliamo vedere come aree rispetto alle quali gli stanziamenti presenti potrebbero essere, se in tal senso il Consiglio vuole deliberare, ridotti, questo vale per qualunque voce di spesa. Il non ripristino degli stanziamenti è un segno di attenzione al non enfatizzare una linea, al non sottrarre delle risorse precedentemente stabilite. In tal senso, la Giunta non ha voluto proporre alcunché.
Aggiungo anche - mi è venuto in mente adesso visto che sto parlando a braccio - che - ahimé! - nell'area della sanità è stato inserito nell'assestamento un primo fondo di 18 miliardi. Fondo finanziato con risorse di spesa corrente resesi libere nel corso del precedente esercizio a copertura delle prime rate di interesse di capitale per un mutuo di 350 miliardi che, probabilmente, già nel corso di questo esercizio dovremmo contrarre a copertura di disavanzi di esercizi pregressi fino al 1999.
Questo per quanto attiene gli ordini del giorno.
Rispondendo, invece, alla Consigliera Manica, mi rendo disponibile emendamento per emendamento, ad una supplenza di informativa che do già per scontata essere stata certamente non totale o non esaustiva nella mia presentazione.
Faccio alcune considerazioni, visto che gli emendamenti sono numerosi.
In nessuno di questi emendamenti c'è un incremento di risorse. La Giunta non chiede al Consiglio di indirizzare nuove risorse nel corso dell'esercizio, non è questo il caso, come poteva anche capitare. Ripeto non si chiede utilizzo di risorse aggiuntive. L'unico caso di risorse aggiuntive per 1 miliardo e 250 milioni, derivanti da un'inefficienza di Tesoreria, è specificamente e totalmente indirizzata all'area degli Affari Sociali. L'unico emendamento non proposto all'inizio degli emendamenti di Giunta è proposto adesso semplicemente perché al momento in cui procedemmo alla votazione dell'assestamento questa disponibilità non era nota.
Così si completa la formalizzazione degli slittamenti al 2002 di capitoli già slittati, per i quali era previsto l'impegno. Purtroppo la formalizzazione di questo procedimento è complessa, perché la legge nazionale così prevede e la normativa regionale così oggi dispone. Non facciamo altro che completare slittamenti di stanziamenti già previsti nel 2001 - il Consiglio si è già dibattuto nell'approvarli spostandoli al 2002.
Non si chiedono nuove approvazioni su alcuna progettualità; eventualmente questo credo sia utile, si potrà chiedere, è stato a lungo oggetto nell'ambito della I Commissione, l'argomento dei residui passivi. Spostare oggi cifre non utilizzabili in senso di impegno o di liquidazione degli stessi dal 2001 al 2002 ha lo scopo prevalente e precipuo di ridurre i residui passivi, non ne ha altri, non in sede politica, ma in sede contabile. Da questo punto di vista, non è affatto un documento diverso.
Eventualmente mi aspetterei - la Consigliera Manica e i Consiglieri di maggioranza e di minoranza lo sanno - nella nuova legge di ordinamento contabile, che è già legge di questa Regione, ma non la stiamo ancora applicando per palesi motivi di impossibilità temporale, che questi movimenti, negli anni e negli esercizi successivi, avvengano unicamente in sede amministrativa, in modo da rendere sempre più vicino, soprattutto quando non si sposta in avanti, il momento dell'utilizzo di una risorsa alla disponibilità degli stessi.
Non si chiedono nuove approvazioni, ma risorse in aumento, si spostano utilizzi di capitoli già stanziati per legge da questo esercizio a quello successivo. Non c'è, a mio avviso, alcuna contraddittorietà rispetto alla filosofia e alla logica del documento proposto; fermo restando che capitolo per capitolo, sia io che gli altri Assessori siamo disponibili a dare ulteriori informazioni.
Infine, ci sono due emendamenti. Uno per una gestione migliore nel Piano di sviluppo rurale - ho già dato per implicita la disponibilità dell'Assessore Cavallera a motivarlo; un altro è un emendamento specifico per quanto attiene l'area dell'edilizia sanitaria per rendere utilizzabile uno stanziamento già esistente di 26 miliardi. Da questo punto di vista c'è tanta carta, ma la minima necessaria per rendere contabilmente disponibile quanto stavo dicendo. Ripeto, ci sono solo variazioni compensative all'interno del bilancio esistente e spostamenti da questo esercizio a quello prossimo.



PRESIDENTE

Per cercare di facilitare la preparazione dei Consiglieri, sospenderei la seduta per qualche minuto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Ho chiesto di intervenire nel dibattito generale, però credo di dover dare qualche suggerimento al Presidente e fornire qualche informazione utile per proseguire i lavori...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Saitta, il punto è questo: se facciamo una sospensione di mezz'ora per valutare gli emendamenti, pu essere utile? Allora le chiedo di intervenire...



SAITTA Antonino

Volevo che lei sentisse cosa volevo dirle...



PRESIDENTE

Se facciamo una sospensione per valutare gli emendamenti, è ovvio che il dibattito generale lo iniziamo dopo.



SAITTA Antonino

Certo, il dibattito non può che iniziare dopo...



PRESIDENTE

Quindi, lei interviene sull'ordine dei lavori? A meno che lei non sia contrario alla sospensione.



SAITTA Antonino

Sono contrario alla sospensione e le spiego il motivo.
Le faccio presente che quando parlo il suo atteggiamento è sempre di grandissimo rigore nei miei confronti. Constato questo. O il lavoro della Commissione ha un senso, oppure è un giocattolo che viene messo in mano ai Consiglieri dove si incontrano, votano, ecc. Nell'ultima riunione della Commissione ci fu una discussione molto intensa perché venne presentata una variazione all'elenco C e venne chiesto, da parte del Presidente della Commissione: "nonostante non siano contenute nelle informazioni approviamolo".
Oggi viene presentata una variazione completa e consistente. Ho dato una lettura veloce: è possibile che la Giunta non potesse fornire questi elementi nella riunione di venerdì e presentarli solo adesso? Credo che per esaminare attentamente il documento sia necessario che lo stesso torni in Commissione.
Questa è la posizione che mi sento di esprimere, per cui non parteciperò ad alcuna riunione di chiarimento perché il contenuto, ma soprattutto il metodo, non risponde agli elementi minimi di lavoro che ci siamo dati.



PRESIDENTE

Le chiedo, Consigliere Saitta, per non riproporre la questione, se questa è una richiesta formale di ritorno in Commissione...



MANICA Giuliana

Se è quello presentato dall'Assessore Burzi sì, se è quello presentato in Commissione, si apra la discussione, ma non su un altro testo.



PRESIDENTE

L'Assessore ha chiarito che è stata presentata una serie di emendamenti, quindi è il testo così come emendato. Mi rendo conto che questi emendamenti...



SAITTA Antonino

Sono trecento capitoli variati...



PRESIDENTE

Chiedo scusa: mi rendo conto che questi emendamenti abbiano richiesto un approfondimento e quindi mi sto accingendo a concedere una sospensione per poter fare un approfondimento sotto questo profilo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Condivido la richiesta degli altri Consiglieri di minoranza di tornare in Commissione e ritengo che, non essendo particolarmente geniale, mi serva molto più di mezz'ora per valutare gli emendamenti.
C'è una cosa che vorrei chiedere prioritariamente all'Assessore, ed è questa: perché, da venerdì ad oggi, assistiamo ad una manovra così consistente? Chiedo, cioè, cosa sia successo da portare ad una modifica così consistente del documento in pochi giorni, perché questo rende difficile il lavoro per tutti. Vorrei capire se c'è una ragione alle spalle oppure no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Poiché i Consiglieri Saitta e Manica hanno detto quello che tutti noi pensiamo, io pongo una domanda di chiarimento a lei, Presidente. Siccome lei ha proposto una sospensione dei lavori, dicendo "per approfondire il problema degli emendamenti" - se ho capito bene - la mia domanda è: "per approfondire chi?".



PRESIDENTE

Semmai "cosa".



MARCENARO Pietro

No, non "cosa" è stato detto. Io chiedo: "chi?"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Non scaldiamo gli animi quando facciamo i provvedimenti ordinari, anzi, gli atti fondamentali del nostro Consiglio regionale; ci siamo già scaldati questa mattina, anzi, sono stato anche ripreso per questo! Chiedo semplicemente, Presidente, se l'aula acconsente una sospensione di un quarto d'ora, che necessita alla maggioranza per fare un punto sulla situazione, ancorché riconosco che l'intervento dell'Assessore competente, l'Assessore al bilancio, è stato esaustivo e chiaro.
Avendo ricevuto, come gli altri Consiglieri, i documenti in questo momento, quindi non avendo il privilegio di averli prima, vogliamo semplicemente riunire i Capigruppo di maggioranza per esaminarli ed incominciare il dibattito ed il confronto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Semplicemente per aderire alla richiesta del Consigliere Cattaneo.



PRESIDENTE

Dispongo una sospensione di 30 minuti, per approfondire - rispondendo al Consigliere Marcenaro - gli emendamenti, da parte di tutti i Consiglieri che devono affrontare la discussione generale.



MARCENARO Pietro

Ah, dobbiamo studiare... Mezz'ora di studio...



PRESIDENTE

Non di studio, ma di approfondimento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.20 riprende alle ore 18.08)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Cattaneo, che aveva richiesto la sospensione.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Chiedo scusa al Consiglio perché il quarto d'ora si è un pochino allargato. Avevo già detto, nella richiesta di sospensione, che la maggioranza non ha avuto il privilegio - e questo non può che rasserenare gli animi di chi può immaginare esattamente il contrario - di vedere gli emendamenti che la Giunta regionale ha presentato oggi attraverso l'Assessore competente, alla legge di assestamento di bilancio.
Li abbiamo esaminati con attenzione e devo dire che, dopo un attento esame siamo estremamente convinti - avendoli guardati anche sotto l'aspetto del merito - che questi emendamenti, al di là della loro fisicità, quindi del loro spessore - perché sono numerosi - non propongano risorse "fresche" o elementi di novità, se non due: quello del trasferimento all'interno degli stessi capitoli e degli stessi Assessorati o di trasferimento delle previsioni di avanzi dell'anno 2001 sul 2002.
Pertanto, essendo convocato il Consiglio regionale anche per la seduta notturna di oggi e di domani, non ravvisiamo la necessità di riportare in Commissione il provvedimento e, nella fattispecie, gli emendamenti collegati ad esso. Se l'aula acconsente, possiamo entrare nel merito degli stessi; certamente, la Giunta regionale, attraverso gli Assessori competenti e l'Assessore titolare del bilancio - l'Assessore Burzi - non si sottrarrà a questo.
Entrando nel merito e nel confronto, vedrete che dopo mezz'ora di lavoro avrete, non dico lo stesso convincimento, ma potrete constatare che in effetti è esattamente quello che vi ho prospettato, cioè che, al di là dello spessore, è un discorso limitato al trasferimento 2001/2002, da un lato, e, dall'altro, nell'assenza totale di risorse aggiuntive - prima le ho chiamate erroneamente "fresche" - non vi sono che spostamenti da questo a quel capitolo all'interno dello stesso Assessorato.



PRESIDENTE

Riprendiamo, dunque, i lavori. Chiedo se c'è qualche proposta.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Sommessamente, Presidente, data la scarsa entità della questione! Prendiamo atto con soddisfazione che il Consigliere Cattaneo e la maggioranza si sono rasserenati dopo l'esame approfondito, non durato un quarto d'ora. Con mezz'oretta di riflessione ha potuto capacitarsi del fatto che sostanzialmente la manovra non cambia, che l'ordine delle risorse è quello, che c'è solo qualche lieve variazione di poco conto tra i capitoli, che può essere illustrata e discussa in una mezz'oretta di lavori d'aula. Noi, forse, abbiamo bisogno di un tempo maggiore per poterci rasserenare; forse siamo un po' più duri di comprendonio di quanto non lo siano il Consigliere Cattaneo e i Presidenti dei Gruppi di maggioranza.
Riteniamo, quindi, che per un'operazione come questa, essendo cambiata complessivamente la manovra, ci voglia qualcosa di più di una mezz'oretta per entrare nel merito e per capacitarci di tutto questo.
A noi sembra che sia assolutamente ovvio che in una situazione come questa ci siano, invece, due sole strade: la prima è quella che prevede il ritorno al documento iniziale, quello che abbiamo discusso per più di due settimane in Commissione, per cui, anche quelli più duri di comprendonio, come noi che non hanno a disposizione tutti i funzionari della Giunta per potersi capacitare delle cifre, ma che devono, con un lavoro attento e certosino esaminare le cifre una per una, raffrontarle al preventivo, possano verificare ed avanzare eventuali altre proposte. Si ritorna a quel documento su cui avevamo fatto un lungo esame; rispetto a quello si fa il lavoro d'aula e si può concludere probabilmente nei tempi che ci siamo dati e che abbiamo definito alla riunione dei Capigruppo. Qualora il testo invece, fosse quello emendato, attraverso la proposta dell'Assessore Burzi per quanto ci riguarda non c'è altra strada che il ritorno in I Commissione, che è la sede per fare quel lavoro attento, capitolo per capitolo, voce per voce, di cui parlava il Consigliere Cattaneo, e solo al termine dei lavori della I Commissione, da questo punto di vista, ritornare in aula.
Pertanto, per quanto ci riguarda, queste sono le uniche due strade possibili. Si tratta di capire quale delle due si intende percorrere.
"Tertium non datur", nel senso che la proposta avanzata dal Consigliere Cattaneo per noi non è ricevibile.
Per quanto ci riguarda, se il lavoro sarà condotto in questi termini, non basterà neanche la seduta notturna di domani. Quindi, detta in modo molto lineare, ci pare che in quel modo qualcuno - non noi, la maggioranza, ma forse neanche quella, l'Assessore - abbia deciso che questo assestamento non si deve votare.



PRESIDENTE

Chiedo se l'Assessore Burzi vuole intervenire. Dopo il suo intervento formalizzeremo la richiesta di rinvio in Commissione.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se la vuole formalizzare lei, perché noi abbiamo fatto un ragionamento su varie possibilità. Quando formalizzarlo, lo decideremo noi.



PRESIDENTE

Va bene, la formalizzerò io: se è una richiesta, la formalizzerò.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Intanto volevo solo ricordare che è una procedura assolutamente normale, non mi pare che rappresenti alcuna eccezione. Credo - la memoria magari mi sfugge - che non sia mai capitato che non siano stati presentati emendamenti di maggioranza all'inizio di discussione in aula. Quindi, da questo punto di vista, non vedo francamente, almeno personalmente, motivo di particolare stupore.
Detto questo, sono ben disponibile ad un supplemento di spiegazioni o ad un approfondimento degli stessi, perché nell'ambito degli emendamenti, più corposi di aspetto che di sostanza, ve ne sono di varia natura. Alcuni - su questo si può convenire o meno - sono completamenti di slittamenti ad altro esercizio; su questo continuo a sostenere che, essendo questa la linea di assestamento che la Giunta ha proposto, man mano che su uno stanziamento di capitale una Direzione verifica la non utilizzabilità dello stesso capitolo, ne propone lo stanziamento per gli esercizi successivi.
Sembrerebbe, a questa Giunta - poi evidentemente sarà il Consiglio a voler disporre su questo - di perdere un'occasione emendandoli, evidentemente completando la manovra. Essenzialmente è la logica sia dell'allegato C che dell'allegato A, che sancisce soprattutto per le voci dove c'erano degli impegni già assunti.
In secondo luogo, vi è un'altra componente che sarebbe uno spreco perdere.
Nell'ambito dei lavori della Commissione - l'ha ricordato la Consigliera Manica, ma credo lo possiamo ricordare tutti - i colleghi Assessori che si sono confrontati con i colleghi Commissari hanno presentato la loro manovra. Sono state fatte delle discussioni. Parte delle variazioni che sempre l'allegato A prevede, sono l'esito puntuale, se è stato raccolto con coerenza, di quanto è emerso in sede di Commissione. Quindi, da parte nostra, non è altro che il recepimento. Mi rendo conto che poi debba essere approfondito.
Allora, e concludo, non vedo, dal momento che, insisto, non ci sono risorse aggiuntive da attribuire, perché, tolta l'unica eccezione di questo miliardo e due che abbiamo integralmente indirizzato, peraltro sulla base di un ordine del giorno all'area degli Affari Sociali, non ci sono risorse nuove di cui questo Consiglio debba dibatterne l'utilizzo. Si stanno semplicemente riposizionando risorse già stanziate di questo esercizio su quello successivo, non contraddicendo, quindi, impegni già assunti, ma ponendoli più vicini nel momento dell'utilità.
Ritengo che il ritorno in Commissione sarebbe, a mio avviso, un inutile appesantimento. Sono disponibile, se questo può essere utile, ad un approfondimento con i Capigruppo di minoranza. Credo che non vi siano elementi, nell'ambito degli emendamenti prodotti, come peraltro è consuetudine da parte della Giunta nel momento in cui il disegno va in aula, che disdicano nelle risorse e nelle linee la legge che è stata proposta e discussa in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, mi pare che venerdì la Commissione che ha licenziato il provvedimento abbia avuto modo di vedere che era presente lo stesso Assessore di oggi, identico: l'Assessore Burzi. Sabato e domenica terminata la riunione, ha elaborato questo "po' po' di roba" che oggi ci presenta. Perché non ce l'ha presentato in Commissione? Perché vuole fare ostruzionismo da solo? E' stato venerdì scorso. Ma come fa, lei, a ritenere che questa procedura sia assolutamente normale? Solo tre giorni fa.
Chiedo che veramente lei abbia un minimo di rispetto nei confronti dei colleghi che lavorano in Commissione e nei confronti di quest'aula. Questa è una procedura normale? Arrivare con un elenco di capitoli che vengono variati? E ci viene a dire che riguarda spostamenti all'interno dell'Assessorato. Ma allora, cosa vuol dire? Che lei crede ad un bilancio fatto per tredici capitoli, tanti quanti sono gli Assessori, e poi ogni Assessore se li mette a posto come vuole, senza poter né intervenire n approfondire le questioni? Non è un fatto tecnico, Assessore, prevedere com'è successo, che uno stanziamento per la ristrutturazione dei Municipi venga trasferito al 2002. Questo è un fatto tecnico? Per la verità, lei ci disse una cosa diversa, mostrando anche impreparazione. Alla domanda: "E per quale motivo di questo elenco ci...?", lei ha risposto: "Perché c'è la questione dei residui che riguardano le spese correnti". Poi riguardava il conto capitale, poi riguardava degli stanziamenti previsti per leggi particolari.
Allora, forse sarebbe necessario che per ognuno di questi capitoli penso ai Municipi, ai musei, alle opere culturali - ci venisse spiegato se non ci sono domande da parte dei Comuni, se ci sono delle insufficienze di istruttoria, per quale motivo si trasferiscono. Io ho la sensazione che un po' tutti gli Assessori si lascino prendere da una situazione particolare nella quale a gestire i trasferimenti da un esercizio all'altro non sono più gli Assessori, ma i funzionari, come lei ha detto: "Mettiamo questo perché è arrivata la lettera del Direttore": ma questo è un bilancio, è una gestione politica.
Concludo, perché, giustamente, il Presidente mi ha richiamato l'approfondimento non può avvenire in aula, si tratta di un approfondimento politico su tutti i capitoli, vogliamo capire. Occorre necessariamente l'approfondimento anche perché gli stessi Assessori sono venuti in Commissione, ma nessuno ha mosso questi rilievi.
E' una situazione paradossale: nessuno dice nulla, per cui chiedo che avvenga seriamente l'approfondimento in Commissione con tutto il tempo necessario ed ascoltando tutti gli Assessori, ripartendo da zero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Chiedo - non all'Assessore Burzi, perché mi pare totalmente insensibile e ormai orientato in una direzione che non si può modificare - al Presidente Ghigo se ha interesse all'approvazione dell'assestamento di bilancio della Regione Piemonte.
Francamente, vogliamo avere una risposta. Vogliamo conoscere se alla Giunta e alla maggioranza interessa l'approvazione dell'assestamento di bilancio o se, invece, come mi pare sia nelle intenzioni dell'Assessore, che considera questo un documento irrilevante, quindi si comporta di conseguenza da questo punto di vista, pensa che l'approvazione di questo argomento sia trascurabile.
Signor Presidente del Consiglio, a lei chiedo di garantire il minimo di correttezza nello svolgimento dei nostri lavori e di rispetto da parte della Giunta per il Consiglio.
Quanto ha detto il Consigliere Saitta è di un'evidenza assoluta: abbiamo finito venerdì alle ore 13.45, non sono trascorsi 15/20 giorni e perciò non sono intervenuti dei cambiamenti. No, sostanzialmente, alla riapertura degli uffici, ci troviamo di fronte a documenti di queste proporzioni.
Allora, la cosa è molto semplice: in questa situazione noi non possiamo semplicemente accettare una rassicurazione da parte della Giunta, cerchiamo di fare il nostro lavoro come possiamo in modo scrupoloso, non ci accontentiamo del fatto che le cifre sono giuste, abbiamo bisogno di guardarle, di esaminarle, di procedere voce per voce ad un riscontro della situazione per arrivare ad una nostra valutazione. Questo lo dico indipendentemente dal merito.
Vede, Assessore Burzi, può darsi che le cose stiano come dice lei, che non cambi sostanzialmente nulla, ma noi, per quanto ci riguarda, abbiamo il dovere di esaminarlo con i nostri occhi perché questo è il ruolo dell'opposizione. Il ruolo dell'opposizione è di prendere i provvedimenti uno per uno, di esaminarli, di fare per ciascuno una verifica. Per questo per quanto riguarda il ritorno in Commissione, ve lo dico: qui non stiamo svolgendo un ruolo rituale e formale. Ve lo dico in modo che anche qui possiate valutare, mi rivolgo ai Capigruppo della maggioranza, non abbiamo bisogno della soddisfazione politica: si fa mezz'ora di riunione in Commissione e le minoranze sono soddisfatte perché hanno avuto la riunione in Commissione. No, la richiesta è di andare in Commissione senza tempi definiti. Andiamo in Commissione per esaminare questi emendamenti con il tempo necessario, per farci un'opinione, per dare un giudizio e per dire se, secondo noi, così come sono, vanno bene o se vogliamo esprimere delle proposte di modifica.
Non lo volete fare in Commissione, lo faremo in aula, prendendoci il tempo necessario. In questo caso, siccome siamo di fronte ad una mancanza di rispetto per il nostro lavoro, alla mancanza delle condizioni per una discussione politica, prendendo il tempo necessario per questa operazione.
Quindi, o lei toglie di mezzo questi emendamenti, Assessore - o, meglio Presidente Ghigo - e, sulla base degli impegni assunti in trasparenza con la discussione svolta in Commissione, ci mettete in condizione di andare all'approvazione dell'assestamento; altrimenti questo è il quadro della discussione come oggi si configura.
Vi chiediamo soltanto di darci una risposta, questa settimana siamo stati impegnati a far funzionare questo Consiglio. Vediamo che c'è un lavoro come giustamente è stato detto, di ostruzionismo che viene proposto per una totale insensibilità politico-istituzionale, un'incapacità di gestire rapporti che abbiano il minimo della correttezza e non sappiamo poi, nel merito, a quale fine. Questo ci riserviamo di valutarlo.
Questo è il punto: vorremo una risposta. Lo ripeto: siccome ho l'impressione che all'Assessore Burzi non interessi l'assestamento di bilancio, vogliamo sapere se questa è anche l'opinione del Presidente Ghigo e dell'insieme dell'assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho ascoltato le considerazioni espresse dai Consiglieri dell'opposizione sia il Consigliere Saitta che il Capogruppo Manica e poi, in ultimo, il Consigliere Marcenaro. Comprendo le loro considerazioni.
Naturalmente, convengo sulla spiegazione di tipo tecnico che l'Assessore ha fornito all'aula, cioè, in buona sostanza, che gli emendamenti proposti dalla Giunta, di fatto, non modificano la sostanza della legge di variazione di bilancio.
Convengo altresì sul fatto che l'opposizione ha il dovere di controllare la veridicità delle affermazioni dell'Assessore. La maggioranza ha il compito di credere e di dare fiducia; l'opposizione, ovviamente, ha un ruolo di verifica e, di conseguenza, personalmente, credo che sarebbe opportuno che l'opposizione avesse la possibilità nella sede tecnica più opportuna, cioè la Commissione, di procedere a questa verifica.
Mi permetto di svolgere una considerazione che, chiaramente, non è slegata dagli elementi contingenti di tipo temporale che quest'aula si è voluta dare nel tentativo di concludere i propri lavori prima della pausa estiva.
Insomma, delle due l'una: o l'opposizione, a fronte della disponibilità della maggioranza di un passaggio in Commissione, sceglie di darsi un tempo perché dalle parole del Consigliere Marcenaro questa temporizzazione non l'ho colta, anzi, ho colto esattamente l'opposto - oppure, l'ha già dichiarato il Consigliere Marcenaro, analizziamo gli emendamenti in aula.
Nel senso che, chiaramente, nell'ambito di un punto di incontro, credo si debbano commisurare le necessità di una parte come dell'altra.
Se l'opposizione ritiene di poterci garantire un tempo per l'analisi di questi emendamenti in Commissione, sono disponibile, e credo anche i Capigruppo della maggioranza, ad addivenire a tale richiesta. Se l'opposizione mi dice: "No, vogliamo che questi emendamenti vadano in Commissione", non ci prendiamo alcun impegno, il Consiglio è convocato fino a questa sera a mezzanotte e per l'intera giornata di domani, tanto vale che questi emendamenti si analizzino in aula e noi, naturalmente, come maggioranza, garantiamo la nostra presenza e la nostra disponibilità a proseguire l'analisi di questa legge. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Ghigo.
Propongo una riunione con i Capigruppo di maggioranza e di opposizione con la presenza contestuale del Presidente Ghigo, in Sala A.
Sospendo la seduta per dieci minuti, il tempo necessario per la riunione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.30 riprende alle ore 19.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico il risultato della Conferenza dei Capigruppo.
In seguito alla Conferenza dei Capigruppo si è deciso di convocare la Commissione competente per un esame degli emendamenti proposti dalla Giunta per domani mattina alle ore 9.15.
E' prevista una seduta che durerà l'intera giornata di domani con l'intesa che il Consiglio regionale è convocato per la giornata di giovedì mattina pomeriggio e seduta notturna, e per la giornata di venerdì. Questa è una convocazione prudenziale.
Non essendo intervenuta un'intesa certa sui tempi di discussione degli emendamenti in Commissione per la seduta di domani, nel caso in cui domani i lavori della Commissione non saranno terminati, è prevista una convocazione della Commissione anche per giovedì, e venerdì se è il caso.
In questo caso, verrebbe sconvocato il Consiglio regionale e si procederà ad una nuova convocazione per esaminare, prima della pausa estiva, il provvedimento relativo all'assestamento di bilancio.
Questa è la decisione assunta in Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Vorrei fare una precisazione che mi sembra doverosa per gli elementi di conoscenza dell'aula. Se i colleghi ritengono, faccio una valutazione complessiva di quanto è stato detto nella riunione dei Capigruppo.
Il Presidente Cota ha avanzato una proposta rispetto all'ordine dei lavori: Commissione domani, Consiglio giovedì ed eventualmente venerdì, salvo sconvocazione dello stesso qualora proseguissero i lavori della Commissione.
Noi avevamo avanzato una proposta diversa, che era quella di poter votare il provvedimento nei tempi rapidi che erano stati definiti qualora il provvedimento rimanesse nello stesso testo licenziato dalla Commissione con un lavoro d'aula che poteva stare certamente nei tempi definiti e anche in tempi più celeri.
Davanti alla non condivisione di questa proposta, riteniamo che il lavoro all'interno della I Commissione possa durare poche ore come possa durare più di una giornata.
Pertanto, sui termini di convocazione della I Commissione per un'unica giornata con il Consiglio regionale convocato successivamente, voglio semplicemente dire, con tutta calma e in modo molto sommesso, che noi non abbiamo concordato su questi tempi e su questo percorso.
Pertanto, saremo presenti ai lavori della I Commissione e vedremo quanto tempo sarà necessario e quanta discussione di merito in ordine al provvedimento che avete presentato.
Ho voluto fare questa precisazione, Presidente, per correttezza nei confronti dell'aula e rendere conto della posizione del mio Gruppo.



PRESIDENTE

L'avevo già fatta, comunque vi invito domani mattina ai lavori della I Commissione.
Ricordo anche che è convocata la VI Commissione alle ore 13.30.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.42)



< torna indietro