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Dettaglio seduta n.116 del 30/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bolla, Botta Franco, Botta Marco Burzi, Casoni, Cota, Ghigo, Rossi Oreste, Scanderebech e Vaglio.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Sindaco del Comune di Cerreto d'Asti, Mirco Mosso


PRESIDENTE

Voglio dare notizia al Consiglio regionale di un lutto grave che ha colpito le istituzioni regionali.
In un incidente stradale, la scorsa notte, ha perso la vita Mirco Mosso, giovane Sindaco del Comune di Cerreto d'Asti.
L'Ufficio di Presidenza farà pervenire alla famiglia le più sentite condoglianze.
Invito tutti i presenti a ricordarlo con un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame ordine del giorno n. 53: "Costituzione di Commissione speciale ex art. 19 Statuto della Regione Piemonte, denominata Commissione speciale Olimpiadi 2006"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'ordine del giorno n. 53 presentato dai Consiglieri Ghiglia, Cattaneo, Deorsola e Angeleri, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cattaneo per l'illustrazione.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente e colleghi. Il 18 luglio dello scorso anno abbiamo presentato, a firma dei Capigruppo di maggioranza, una proposta di deliberazione per la costituzione di una Commissione speciale relativamente all'evento olimpico 2006, denominata Commissione speciale Olimpiadi 2006.
Dico subito che, nel frattempo, è trascorso un anno - anche alla Conferenza dei Capigruppo l'ho evidenziato - durante il quale vi sono stati degli elementi di grandissima e significativa novità a livello della Città di Torino, della Provincia di Torino e della stessa Regione.
Che cosa è successo? La Regione Piemonte, la Provincia di Torino e il Comune di Torino hanno nominato un Assessore o più Assessori - come è il caso della Regione - con una delega precisa sull'evento olimpico, e addirittura nella Città di Torino, come primo atto significativo nell'ambito del turismo e dello sport, il nuovo Sindaco, Chiamparino, ha promosso ed ottenuto che fosse istituita anche la Commissione speciale dell'evento olimpico.
Quindi, rimane solo la Regione a doversi muovere in tal senso, ed è questo il motivo per cui abbiamo richiamato con urgenza la questione alla Conferenza dei Capigruppo: il termine urgenza ci fa un po' sorridere perché quando un atto è stato depositato nel 2000, quindi lo scorso anno non è tanto un'urgenza, ma direi piuttosto di inderogabilità per dotare anche il Consiglio regionale di una Commissione speciale sull'evento olimpico.
L'importanza dell'evento olimpico credo non sfugga a nessuno; lo abbiamo ribadito più volte in quest'aula in occasione di dibattiti su provvedimenti o su mozioni. Quindi, riteniamo che anche il Consiglio regionale debba essere dotato di un organismo che possa contribuire alla preparazione degli atti che il Consiglio regionale stesso e la Regione Piemonte dovrà assumere da qui al 2004, data per la quale il CIO ha stabilito che tutto dovrà essere pronto.
Nella presentazione del documento ho già detto che è trascorso un anno non solo in termini di quanto è successo all'interno e all'esterno della Regione Piemonte, però nel frattempo sono state approvate delle leggi, fra cui la n. 285.
Quindi, questo provvedimento indubbiamente deve essere rivisto e in parte addirittura rivisitato nella parte relativa non tanto alle premesse ma nella parte deliberativa.
A questo proposito, abbiamo preparato una serie di emendamenti, che ora farò firmare anche dai Capigruppo che, allora, avevano firmato la proposta di deliberazione, per modificare, ma soprattutto per rendere attuale il provvedimento. Lo dico, Presidente, a mo' di anticipazione, perché è uno dei punti sui quali potevano esserci delle difficoltà e che abbiamo di fatto eliminato, che era quello in cui, ancorché in premessa e non in fase deliberativa, si riteneva opportuno che il Consiglio regionale del Piemonte avesse la possibilità di intervenire con propria indicazione sulla tipologia e l'ubicazione dei deliberandi interventi prestrutturali previsti in relazione all'evento olimpico.
Credo che con la legge n. 285 e con gli eventi che si sono susseguiti in questi dodici mesi, questo passaggio sia ampiamente superato. Quindi, la prima parte dell'emendamento, che non vuol essere sostitutivo, ma riassuntivo per rendere attuale il provvedimento, è appunto l'eliminazione di questo passaggio. Se il Presidente ritiene, se mi dà due soli minuti (il tempo di adeguare una parte dell'emendamento in una parola e di sottoscriverlo), lo depositiamo immediatamente.



PRESIDENTE

Grazie. Senz'altro sospendiamo per cinque minuti per correggere ed integrare la proposta.
Chiarisco, per la procedura, che, trattandosi di un ordine del giorno può essere emendato dai proponenti senza procedura di validazione da parte dell'aula. Se poi l'ordine del giorno deve essere trasformato in delibera allora occorre la stesura della delibera e la relativa approvazione con il metodo della discussione e dell'approvazione, ma in tal caso devo fare qualche verifica poiché è una fattispecie che si presenta per la prima volta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.42 riprende alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Richiamo l'attenzione dei colleghi. Per la correttezza della procedura i proponenti trasformano la proposta di ordine del giorno in proposta di delibera. La questione attiene al chiarimento giuridico, perché in realtà l'ordine del giorno conteneva già una proposta di delibera, ma per adeguare la procedura alla nostra normativa deve essere esplicitato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ci siamo avvalsi anche della consulenza del Consigliere Marengo: questo non vuol dire che automaticamente debba avere sempre ragione.
Seconda questione: i proponenti hanno presentato un lungo emendamento che è stato messo in distribuzione, così come viene messo in distribuzione quello presentato dai Consiglieri Roberto Placido, Wilmer Ronzani e Rocchino Muliere.
Con la disponibilità dei tre testi - il testo originale, la proposta di emendamento dei proponenti che viene automaticamente iscritta senza bisogno di votazione, perché attiene alla loro facoltà, e la proposta di emendamento dei colleghi DS, che deve invece essere discussa - possiamo aprire il dibattito di merito.
C'era una lettera dell'Assessore Racchelli che segnalava l'intenzione e l'interesse, da parte della Giunta, a proporre alcuni emendamenti.
Chiedo all'Assessore Racchelli se gli emendamenti che intendeva proporre sono raccolti in quelli prospettati dai proponenti più altri o se permane per la Giunta la necessità di indicare i propri emendamenti.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore all'accoglienza ed offerta Olimpiadi 2006

La precisazione che ho voluto portare all'attenzione venerdì era dovuta al fatto che il testo proposto era datato circa un anno (dodici-quattordici mesi) e quindi non rappresentava le evoluzioni che nel frattempo si erano verificate nell'ambito legislativo attraverso l'approvazione da parte del Governo della legge n. 285, tanto meno teneva conto delle modificazioni strutturali che nel frattempo aveva assunto tutta la partita relativa alle Olimpiadi.
Ho quindi semplicemente fatto presente questo; mi pare che gli emendamenti siano stati preparati e presentati oggi: appena avrò il testo potrò... Comunque, credo che lo spirito sia stato recepito.



PRESIDENTE

In attesa di mettere a disposizione il testo degli emendamenti, che sono in corso di distribuzione, aprirei il dibattito sulla proposta di delibera di istituzione della Commissione, che è stata illustrata a nome dei proponenti dal Consigliere Cattaneo.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Vorrei sollevare alcune questioni di merito e di metodo su un tema che come sappiamo, è di grandissimo rilievo sia per le implicazioni che ha per le prospettive e le politiche di sviluppo e di scelte di investimento nella nostra Regione nei prossimi anni, ma anche perché attorno a questo tema si misura, oltre che un nodo di merito, anche un nodo e una questione metodologica che riguardano i rapporti istituzionali tra diverse autorità ed istituzioni che concorrono, su una materia come questa, all'assunzione delle decisioni.
Vorrei partire da questo secondo punto, osservando in primo luogo che trovo singolare, e comunque non corrispondente a quello che noi consideriamo il metodo che dovrebbe essere seguito in occasioni come queste, che la proposta di istituzione di una Commissione consiliare, di una Commissione speciale - questo mi pare il tema della delibera - invece che avvenire come una proposta del Consiglio per la quale quindi si ricerca una convergenza delle diverse forze, dei diversi Gruppi che in Consiglio sono presenti, avvenga come proposta della maggioranza.
Naturalmente, se guardiamo la data nella quale questa proposta di ordine del giorno e di susseguente deliberazione fu presentata - 18 luglio 2000 - forse questo ci aiuta un po' a capire... Eravamo in una fase nella quale questa maggioranza appena insediata riteneva che fosse possibile...
Erano gli stessi giorni in cui stavamo discutendo, se non sbaglio, della questione del referendum sulla devoluzione e in cui questa maggioranza riteneva che si potesse indifferentemente passare dalle questioni di merito a quelle di metodo con questo atteggiamento.
Tale questione non è solo metodologica e non riguarda semplicemente i rapporti consiliari. La questione riguarda i rapporti all'interno del Consiglio e, come cercavo di dire prima, i rapporti tra le diverse istituzioni: questo è un problema che considero estremamente significativo.
Dico subito che è elemento di preoccupazione e chiediamo che in sede di redazione della delibera... Ciò se naturalmente questa delibera deve essere il frutto di una convergenza nel Consiglio regionale; altrimenti, c'è una maggioranza che farà valere i suoi numeri e noi daremo il nostro giudizio.
E' singolare che in questa delibera non siano neppure citati e nominati quegli organismi che della vicenda olimpica portano la diretta responsabilità organizzativa e che quindi questa delibera non si collochi pienamente e non assuma il quadro della collaborazione e della cooperazione interistituzionale come quello all'interno del quale agire ed operare.
Per questo motivo, quando ho letto la prima stesura della delibera ero molto preoccupato e devo dire francamente che l'ho percepita come un'intenzione di conflitto tra le diverse istituzioni. Se oggi c'è una correzione su questo punto, una correzione da verificare nei testi, noi ne prenderemo atto, ma questo è il primo punto che volevo sollevare.
A tale questione, naturalmente, è legata una questione di merito.
Qualche settimana fa, quando il Presidente Ghigo ci ha invitati ad una discussione in quest'aula insieme al Comune e alla Provincia di Torino agli organismi, al TOROC, all'Agenzia e ai parlamentari piemontesi, noi abbiamo sentito da parte della Giunta regionale - penso in questo caso particolarmente all'intervento dell'Assessore Racchelli - una proposta ed un'esplicitazione di una linea di condotta sulla questione delle Olimpiadi che quantomeno ci pone dei forti interrogativi, per non dire delle serie preoccupazioni. In qualche modo, una linea che, pur partendo da una premessa che tutti consideriamo giusta e legittima, e cioè che quella delle Olimpiadi deve essere un'occasione di sviluppo per l'insieme della Regione tendeva sostanzialmente - a nostro parere - a sovrapporre in termini non chiaramente distinti gli investimenti specifici necessari per lo svolgimento dell'evento olimpico ed una serie di altri investimenti che indubbiamente risultavano dalla somma dei possibili interventi nel resto del Piemonte per una serie di altre iniziative.
Francamente, se la giusta esigenza di fare della questione delle Olimpiadi un elemento di sviluppo dell'insieme della Regione venisse interpretata - e parlo del quadro in cui questa delibera si colloca - come l'apertura di una contraddizione sulla gestione delle risorse fra l'insieme della Regione e la Provincia, il territorio specifico nel quale l'evento olimpico si colloca e quindi, di conseguenza, come un potenziale conflitto fra la Regione e il Consiglio regionale in particolare e le altre istituzioni responsabili dello svolgimento di questo evento, secondo noi si determinerebbe una situazione sbagliata sia dal punto di vista metodologico, sia dal punto di vista delle conseguenze programmatiche.
Questo era il secondo punto che volevo sottolineare.
La terza questione è la seguente. Io leggo un testo - poi vedremo quali saranno gli emendamenti presentati, non li ho ancora potuti esaminare - in cui, sia nella premessa che nella delibera, si scrive una frase come questa: "Ritenuto opportuno che il Consiglio regionale del Piemonte abbia la possibilità di intervenire con proprie indicazioni sulla tipologia ed ubicazione dei deliberandi interventi infrastrutturali previsti in relazione all'evento olimpico...". Quando si propone una cosa del genere si propone esplicitamente...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MARCENARO Pietro

Voglio solo dire che semplicemente il fatto che queste cose siano state scritte dice qualcosa, almeno a me, sulla ratio che muove questo provvedimento. Ed è fonte di preoccupazione, perché se noi dovessimo fare una discussione nella quale il Consiglio regionale dovesse deliberare su quello o su quell'altro impianto, su dove deve essere fatto, ecc., ciascuno di voi potrebbe capire in quale situazione ci mettiamo, al di là del fatto che penso che i tempi di realizzazione degli interventi... Ma non sto parlando solo dei tempi.
Mi chiedo: quando viene presentato - adesso prenderemo atto delle correzioni - un ordine del giorno così orientato, qual è la logica sulla base della quale queste cose sono state scritte e a cosa corrispondono? Parliamoci chiaro: non vorrei che ci fosse nella Regione Piemonte qualcuno che è responsabile di organizzare l'evento olimpico e di farlo funzionare e qualcun altro che è responsabile invece di verificare il rapporto fra gestione delle risorse ed organizzazione del consenso nei diversi territori. Non vorrei che questa fosse la logica alla quale si ispira la formazione di una Commissione consiliare.
Per questo motivo, dico - ricapitolando e concludendo: discutiamo pure ma in primo luogo diteci - naturalmente mi rivolgo alla maggioranza, in questo caso, e non alla Giunta, perché siamo di fronte ad una proposta che viene dalla maggioranza - se intendete che questa sia una deliberazione comune del Consiglio regionale o meno e, in questo caso, predisponetevi a confrontarvi, a discutere e a concordare dei testi, altrimenti vi prendete la responsabilità di farla come iniziativa della maggioranza e noi ci comporteremo di conseguenza.
In secondo luogo, chiarite il contesto istituzionale di cooperazione e di collaborazione, il rapporto fra questa iniziativa e le altre sedi di gestione, nella logica che secondo noi è l'unica che ha dato risultati in questi anni di cooperazione fra le diverse istituzioni.
Terzo: chiariamo il quadro, per quanto riguarda gli elementi di riferimento del contenuto e di tutte le preoccupazioni che abbiamo. Se posso dire, proviamo anche a sottolineare alcuni elementi di merito che ci possono interessare, perché in questa questione ce ne sono tanti naturalmente, che nella discussione di merito potrebbero essere sottolineati.
Penso ad una parola d'ordine, che considero nella sua semplicità ed elementarità essenziale: il fatto che durante la realizzazione delle grandi opere in previsione delle Olimpiadi nessun lavoratore perda la vita e quindi che ci sia un'attenzione speciale al discorso della sicurezza. E' una piccola e banale questione, ma proporsi questo obiettivo e quindi dare grande rilievo alla questione della sicurezza e ad altre cose di questo tipo, rappresenterebbe un punto di riferimento per completare un'iniziativa che sia ricollocata in un quadro istituzionale e di merito effettivamente credibile e condivisibile dall'insieme delle forze del Consiglio regionale.
Quindi, chiederei, in primo luogo, sulla base della lettura di questo testo, del modo in cui è stato proposto, di sapere cosa facciamo: se ci muoviamo in questo quadro per una convergenza del Consiglio regionale su una proposta e allora ci muoviamo così o, se altra è l'intenzione naturalmente la discuteremo senza pregiudizio nel merito, ma sapendo che si tratta di un provvedimento che la maggioranza propone come un provvedimento suo e in quanto tale ovviamente sarà affrontato, almeno dal nostro Gruppo e dalla minoranza, conseguentemente con attenzione, rispetto e rigore, ma non come una cosa che facciamo assieme.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, è evidente che l'ordine del giorno proposto dai colleghi un anno fa presenta il peso del pur breve tempo e il collega Cattaneo ha cercato di mettere in evidenza alcune modifiche - speriamo che i rattoppi non siano peggio del buco! - che mi auguro siano positive perch ovviamente credo che questa Commissione possa svolgere un utile ruolo. Non so se poi sarà una Commissione decisa dal concerto tra maggioranza ed opposizione, ma comunque mi pare che il suo ruolo potrebbe essere utile.
Non voglio soffermarmi sull'importanza dell'evento che muove risorse enormi, che possono certamente non capovolgere le prospettive di sviluppo del Piemonte, ma marcare un pezzo della nostra fase di sviluppo a seconda di come vengono anche utilizzate. Io credo sempre ad un ruolo finalizzato della domanda pubblica per fare l'evento, ma anche per vederne gli effetti indotti che ne determina.
Un mese fa si è svolta una gioiosa riunione tra parlamentari e Consiglieri, con l'on. Ghigo ed altri. In un clima di fermento molto bello e molto positivo (sorrisi, ecc.), ho visto chiedere delle deroghe all'applicazione della legge Merloni, deroghe notevoli, almeno nei dossier che ci sono stati consegnati (un lungo elenco). Siccome ho vissuto l'esperienza delle Colombiadi e dei Mondiali del '90, credo che sia giusto riuscire a raggiungere con estrema puntualità, precisione ed efficacia gli obiettivi che il Comitato Olimpico Internazionale ha posto, ma che tutto debba essere realizzato ovviamente con grande prudenza ed attenzione.
Penso che nessuno si sottragga al problema della prudenza e dell'attenzione alla complessità nell'operare in un sistema che non so se sarà un decreto - non credo, sarebbe strano che venisse usata una decretazione d'urgenza per fare queste modifiche alla Merloni, penso che ci sia una legge finanziaria di prossima preparazione, potrebbe essere quello il veicolo - però se in qualche modo la Merloni viene, non dico depotenziata, ma in qualche modo ritoccata, è chiaro che occorre sapere che dobbiamo procedere con un grande attenzione.
Ritengo anche che non sia disdicevole che il Consiglio regionale... Per questo ricordavo quella riunione in cui c'è il rischio di vedere, da qui al 2006, un rapporto tra Ghigo, Christillin, Tessore e Bresso, magari enfatizzato dai media: noi, Consiglieri regionali, al massimo possiamo intervenire leggendo le rassegne stampa. L'uomo del Consiglio interviene leggendo le rassegne stampa! Nelle rassegne stampa vengono tolte le foto quindi c'è anche questo aspetto di sollievo, altrimenti troppi sorrisi ci potrebbero creare disagio. C'è un limite a tutto! Noi non vorremmo che si creasse, da una parte, una situazione di effervescenza e, dall'altra, una situazione di mortificazione. Qui non c'è sovrapposizione di ruoli istituzionali, ritardi, beghe. Non so che intenti avesse la maggioranza con la presentazione di quell'ordine del giorno: posso immaginare, non mi interessa adesso approfondire.
Voglio solo dire che in questa situazione potremmo trovare soluzioni che diano un ruolo a questa Commissione speciale che accompagna e segue il tutto, intanto per vedere le coerenze. Ci dovremmo domandare che riverbero ha sul sistema della piccola e media impresa, sul sistema della progettazione minore, la massa di finanziamenti. Non potremmo auspicare che, invece di concentrarsi su due grandi entità forti che poi subappaltano, ci fosse un pilotaggio di queste risorse in modo da incidere sul processo economico e del terziario di progettazione? Non pare questo disdicevole e non significa voler mettere il bastone tra le ruote.
Mi pare molto interessante quanto ha detto il collega Marcenaro sul monitoraggio - o qualcosa di più - sul problema della sicurezza sul lavoro una valutazione sulla diffusione sul territorio; un rapporto con il nostro governo del territorio e il governo dello sviluppo generale. Non credo che un'iniziativa di questo genere dobbiamo andarla a misurare alle Capanne di Marcarolo, per citare un parco, per vedere che effetti ha sulle Olimpiadi del 2006.
Comunque, un qualcosa che accompagni, che permetta a questo Consiglio di avere un ruolo dinamico e non che ogni tanto l'Assessore Racchelli o il Presidente Ghigo ci comunicano qualcosa.
Quindi, questa Commissione potrebbe lavorare positivamente, non per mettere bastoni tra le ruote, ma, anzi, proprio per valorizzare l'interesse generale che si potrebbe determinare dalle Olimpiadi 2006. Dubito che Agenzia, TOROC, Comune e Provincia, abbiano presente il rapporto tra spesa ed effetti sul sistema produttivo e sul sistema della progettazione.
Credo che noi, come Consiglieri regionali, che siamo votati non all'amministrazione, ma alla programmazione e all'orientamento, lo possiamo segnalare. Non dobbiamo mettere i bastoni tra le ruote, ma avere un ruolo dinamico e di stimolo, di conoscenza, al limite anche di proiezione sulla Giunta.
Quindi, ben venga un punto di equilibrio; mi auguro che nasca un accordo tra maggioranza ed opposizione; se la maggioranza vuole forzare che almeno recuperi alcuni elementi che, modestamente, cerchiamo di illustrare, ovviamente facendo in modo che questo importantissimo evento che deve essere organizzato al meglio, possa avere gli effetti indotti migliori e non risultare una perdita di occasione.
Non voglio soffermarmi su aspetti eventualmente distorsivi che si potessero determinare, mi auguro di no. Dovremo cercare di avere tutti insieme una maggiore prudenza nel governare una certa consistenza di risorse che si muovono in un periodo relativamente breve.



PRESIDENTE

La parola la Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, oggi il Consiglio è chiamato a decidere in ordine a due Commissioni: la Commissione speciale per le Olimpiadi e la Commissione per le consulenze.
Due iniziative della maggioranza, due iniziative che hanno evidentemente oggetto diverso, ma in qualche maniera qualche legame perlomeno da un punto di vista politico. Bisogna trovare una modalità per connettere queste due questioni poiché sono indicative di un'esigenza della stessa maggioranza di attrezzarsi, di avere strumenti per un rapporto più organizzato tra il Consiglio e l'esecutivo.
Mi sembra questo il significato delle due proposte. Non possiamo che essere d'accordo laddove il Consiglio viene dotato di strumenti sempre più forti per creare un rapporto dialettico nei confronti dell'esecutivo.
Su ciò che pensa il Presidente della Giunta regionale, che ha dato parere negativo nei confronti della Commissione sulle consulenze, dobbiamo discuterne. Il Consiglio non può discutere e decidere soltanto sulle indicazioni della volontà che ha il Presidente in ordine alla costituzione di una Commissione rispetto ad un'altra, soprattutto laddove le proposte sono ambedue presentate dalla maggioranza.
Per quanto riguarda questa Commissione - ha ragione il collega Marcenaro - le premesse sono totalmente superate, prive di significato, le premesse dalle quali nasce il dispositivo di questo ordine del giorno che è una proposta di deliberazione. Per cui, per capire le motivazioni dell'istituzione della Commissione, credo che forse sia più utile vedere la parte dispositiva e anche, e soprattutto, gli emendamenti che sono stati presentati.
Quindi, bisogna rivedere le premesse. Mi pare che la volontà, per quello che leggo, della maggioranza dei proponenti sia quella di fare in modo che il Consiglio abbia un ruolo nella vicenda delle Olimpiadi, e che non si limiti, come è avvenuto finora, soltanto a registrare le posizioni assunte dal Presidente della Giunta regionale e dall'Assessore Racchelli.
Mi riferisco - lo ha detto poco fa il collega Tapparo - alle dichiarazioni del Presidente Ghigo in ordine alle procedure degli appalti iniziative individuali del Presidente della Giunta regionale, non verificate in Consiglio; mi riferisco ad alcune dichiarazioni dell'Assessore Racchelli e, soprattutto, del Presidente in ordine alle indicazioni delle opere connesse all'evento olimpico. Oltre alle opere indicate nella legge istitutiva dell'Agenzia, la Regione ha la possibilità di proporre una serie di opere, per le quali occorre il visto del TOROC e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ne sono state indicate tantissime, non si capisce bene quali siano, ma c'è già una richiesta formulata dal Presidente Ghigo al Governo nei giorni scorsi dove ha elencato una serie di opere connesse. Una Commissione che incomincia a capire quali sono le opere che il Presidente Ghigo ha chiesto, per conto di chi e se rispondono alle esigenze del Consiglio, mi pare un passaggio essenziale per dare un ruolo al Consiglio. Quindi, sotto questo aspetto mi pare che la Commissione affronti un problema vero.
Leggo, negli emendamenti presentati, relativamente al punto 3), che la Commissione che viene proposta svuoterebbe tutte le altre Commissioni delle questioni che, direttamente o indirettamente, riguardano le Olimpiadi. Mi riferisco, per la parte relativa all'aspetto finanziario, alla Commissione Bilancio oltre che alla Commissione Urbanistica e alla Commissione Ambiente.
Si tratta, dunque, di una Commissione di grandissima importanza: tutti i provvedimenti assegnati o da assegnarsi alle altre Commissioni verrebbero discussi in questa, che avrebbe un potere - da quanto capisco - referente e redigente. Sarebbe una "super Commissione", una Commissione di grandissima efficacia. Perciò credo che sia utile.
Alcune parti della deliberazione fanno riferimento ad un ruolo della Commissione che va al di là delle competenze della stessa Regione. La Regione Piemonte, partecipando direttamente e indirettamente alla formazione della legge nazionale sull'Agenzia, ha dunque partecipato alla definizione degli organi - penso al Comitato olimpico - non soltanto formalmente, ma anche con proprie rappresentanze.
Da altre parti della deliberazione si evince la volontà - che non ritengo negativa, e lo faccio notare - di rivedere e partecipare più direttamente alle scelte che la Regione ha definito debbano essere di altri, dell'Agenzia e del Comitato olimpico. Ad esempio, nel punto 2), Capo A, si propone di aggiungere "Caratteristiche tecnico-funzionali e sociali degli interventi, priorità e tempi di ultimazione, quantificazione degli oneri economici relativi a coperture finanziarie, convenzioni aventi ad oggetto l'assegnazione a soggetti terzi degli interventi". Evidentemente tutto ciò è bene che accada, ma bisognerebbe sapere - e sarebbe interessante che il Presidente o l'Assessore competente fossero presenti in aula - che queste competenze sono già state assegnate all'Agenzia e al Comitato olimpico. Si crea perciò, in qualche modo, una sorta di sovrapposizione: noi creiamo un organismo a cui diamo la possibilità di intervenire all'interno di altri organismi creati per legge. Non abbiamo alcun problema, per quanto ci riguarda, a che ciò avvenga. Si potrebbe interpretare tutto ciò - evidentemente la minoranza non può che essere d'accordo - come una sorta di "non completa convinzione" sull'operato dei rappresentanti della Regione in quell'organismo.
Lo faccio notare per sapere cosa stiamo decidendo, qual è il significato e la portata delle scelte proposte dalla stessa maggioranza. La stessa maggioranza, sostanzialmente, dice: "Riappropriamoci come Consiglio del ruolo che finora è stato esercitato dal Presidente della Giunta regionale, dall'Assessore Racchelli e dagli altri Assessori che seguono questa partita". Ovviamente, viene da pensare anche all'Assessore Burzi, e non soltanto perché un dirigente della Regione è diventato Direttore di questi organismi, il dottor Arcidiacono. In sostanza, la maggioranza dice: "Riappropriamoci di quel ruolo, cerchiamo di intervenire all'interno degli organismi creati per legge, istituiamo una 'super Commissione'". Va bene.
Va bene! Noi non possiamo che dare un parere favorevole: evidentemente, le premesse devono essere tutte riviste poiché non esistono più.
C'è inoltre un'altra partita, citata poco fa dal collega Tapparo: gli appalti. Cogliamo questa occasione, perché esistono dei tempi che vanno al di là della Commissione, tali per cui alcune richieste e formulazioni fatte dal Presidente della Giunta regionale al Governo devono essere riferite qui: anzi, prima di essere riferite, dovrebbero essere discusse. Mi riferisco alle opere connesse. Si indicano 500, 600, a volte 7/800 opere connesse, cioè opere non elencate dall'Agenzia, che la Regione ritiene debbano realizzarsi con una dislocazione territoriale già definita tra Cuneo, Verbania, Vercelli e Novara. Ma dove sono state decise? Aspettiamo che lo faccia la Commissione che sarà istituita dopo? Non sarebbe invece necessario che oggi stesso, nel momento in cui si decide di istituire la Commissione, il Presidente Ghigo ci riferisca quali sono le opere connesse e quali sono i finanziamenti? E, per quanto riguarda queste opere connesse, il Presidente ritiene di dover suggerire all'Agenzia e al TOROC? E poi, con le stesse modalità individuate e suggerite per quanto riguarda le semplificazioni degli appalti? E quella richiesta di semplificazione delle procedure, che in parte è condivisibile, che fine ha fatto? La Regione si è limitata soltanto ad avere un incontro con i parlamentari, oppure c'è stato un seguito? Queste questioni richiedono oggi stesso, nel momento in cui si decide la creazione di questa Commissione risposte da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Vorrei esprimere il mio giudizio sul documento sottoposto all'attenzione del Consiglio. Indubbiamente, l'evento olimpico è di straordinaria gestione, sia per la Regione che per gli Enti locali.
Su tale evento la Regione Piemonte si gioca la sua credibilità, sia a livello nazionale che internazionale. Sono perciò d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto: le Commissioni che saranno istituite dovranno dare una mano alle Agenzie e alle Società prescelte per la gestione dell'evento olimpico.
La Commissione che il Consiglio deciderà di istituire non dovrà avere un ruolo conflittuale con gli altri organismi preposti alla gestione dell'evento olimpico, anzi, dovrà agevolare la realizzazione di questo evento straordinario, che dà luogo ad un grosso movimento di capitali e che, nella sua sostanza, è abbastanza complesso.
Da questa deliberazione deve essere prodotto un documento che sia di supporto agli Enti che devono lavorare intorno all'evento olimpico.
Chiederei, quindi, alla maggioranza, di ritirare questo documento.
Chiedo anche al Consiglio se si può fare una breve sospensione per cercare di arrivare ad un documento comune, ad una deliberazione unanime: questo evento straordinario non è né di destra né di sinistra, appartiene a tutti e mette a repentaglio la credibilità dell'Amministrazione.
E' importante il lavoro del Consiglio su questo argomento. Perci ribadisco: dovremmo ritirare questo documento, sospendere il Consiglio e convocare una riunione dei Capigruppo per vedere in che modo dovrà essere impostato un nuovo ed unico documento.
Colleghi, questo è un momento particolarmente delicato: le elezioni sono passate e il Consiglio deve dimostrare unanimità e coerenza di gestione nei confronti di eventi particolari, senza aggiungere ulteriori problemi alla già grande difficoltà di gestione dell'evento olimpico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Se sono previsti interventi della maggioranza, interverrei dopo altrimenti il dibattito diventa monotono e poco equilibrato.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Placido, in effetti ha ragione.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Credo che vi siano già elementi di confronto e di dibattito degni di grande attenzione su cui portare delle posizioni e condivisioni.
Come giustamente ha ricordato il Consigliere Marcenaro, questo provvedimento è stato depositato il 18 luglio 2000. In quel periodo non eravamo ancora nella fase della contrapposizione più accesa che ha contraddistinto il primo anno della legislatura, cioè quella relativa alla delibera del referendum. Eravamo in un momento post elettorale, da poche settimane avevamo formato con l'Ufficio di Presidenza le otto Commissioni permanenti in capo alla maggioranza - questo lo ricordo bene. C'era un momento di tensione. Ma non è a questa situazione che si deve ascrivere l'iniziativa della maggioranza.
Come tutte le coalizioni e i candidati alla Presidenza della Giunta regionale, avevamo già inserito, nel nostro programma elettorale, nel nostro programma di governo, in modo strategico e con grande convinzione la partita delle Olimpiadi. Sentivamo il bisogno di portare all'attenzione del Consiglio regionale la possibilità di istituire questa Commissione. Già allora ritenevamo inderogabile che il Consiglio regionale si dotasse di una Commissione per le Olimpiadi per avere un organismo in cui confrontarci e per portare il Consiglio regionale - lo aveva detto anche il Consigliere Tapparo tra le righe nel suo intervento - non a subire o ad essere un passivo lettore di rassegna stampa, ma protagonista. Credo che sia patrimonio della convinzione di ognuno di noi che il Consiglio regionale debba essere protagonista anche in questo evento. Un evento straordinario un evento di rilancio a 360 gradi del nostro Piemonte.
Siamo contrari al ritiro del provvedimento non per una disattenzione o un'opposizione di fondo alle considerazioni espresse prima. Questo documento deve essere modificato - rispondo anche al Consigliere Marcenaro non per portare elementi di polemica. Lo avevo detto nella presentazione del documento: quando siamo andati a riguardare questo testo nelle settimane scorse, ci siamo subito resi conto che, in effetti, non solo con la "285" era superata la questione della possibilità di intervento con proprie indicazioni sulla tipologia e l'ubicazione di questo o di quell'intervento infrastrutturale da parte del Consiglio regionale, ma che poteva essere letto, se non come una "dichiarazione di guerra", certamente come una dichiarazione di interferenza sugli organismi deputati.
Credo sia da apprezzare la nostra volontà e il nostro atto esplicito di togliere questo elemento di poca chiarezza; un elemento che poteva, di fatto, non far condividere il nostro documento. Grazie al lavoro e ad un confronto da parte di tutti, mi sembra che siamo sulla buona strada. Si pu arrivare già oggi ad approvare la proposta di deliberazione.
La maggioranza ha grande e sincera disponibilità ad ascoltare non tanto le istanze, ma le proposte e i contributi dell'intero Consiglio regionale in modo da arrivare all'approvazione di una proposta di deliberazione che sia il risultato del lavoro di tutto il Consiglio regionale.
Ripeto, da parte nostra c'è l'indisponibilità a ritirare il documento tuttavia c'è ampia disponibilità ad un confronto, ad integrarlo, pur partendo da questo documento della maggioranza, a riscriverlo e rivisitarlo.
Una considerazione relativamente ad alcuni emendamenti (credo che la sollecitazione di un intervento di maggioranza da parte del Consigliere Placido avesse questo obiettivo). Nello specifico, sugli emendamenti presentati dai Consiglieri Placido e Ronzani. Indubbiamente, si tratta di emendamenti interessanti, saranno poi la Giunta e il governo regionale a dare il proprio parere attraverso l'Assessore competente. Dico subito che alcuni dispositivi inseriti in questi emendamenti sono senz'altro condivisibili.
Il primo emendamento, relativo al punto della situazione e alla rivisitazione delle cariche all'interno della Commissione dopo venticinque mesi (questa è una Commissione speciale, ma avendo un Regolamento, di fatto, è una Commissione permanente), mi sembra logico e condivisibile.
L'emendamento n. 1 bis) - avrò poi occasione di dare risposta su alcune considerazioni emerse - in merito al costante monitoraggio dell'evento, è una proposta certamente interessante, quindi ci vede favorevoli.
Relativamente all'emendamento n. 2 bis), esprimiamo una certa contrarietà. Al di là della questione regolamentare, si tratta, comunque di una Commissione speciale, ma, non essendo questa una delle otto Commissioni permanenti, è una Commissione speciale perché si pone l'obiettivo di una specialità. Indubbiamente, la specialità deve essere la velocità. Una commissione certamente apposita su questo argomento perch l'evento olimpico, lo abbiamo detto recentemente anche in un convegno del nostro Gruppo consiliare, è indubbiamente in ritardo nella sua fase di gestazione e costruzione. Non un ritardo preoccupante, sia chiaro; siamo solo a poco più della metà del 2001, certamente c'è un appuntamento importante che non è più differibile, che è quello del 2004 quando il CIO dovrà verificare che tutto sia a posto. Solo in quella circostanza e con quella caratteristica si potrà svolgere con serenità l'evento olimpico del 2006.
La Commissione per le Olimpiadi non può porsi una metodologia di lavoro in tempi ordinari. E' chiaro che se vuole essere veramente di contributo al percorso dell'evento olimpico, non deve essere una mera Commissione per fare dei confronti accademici, ma deve produrre qualcosa, deve avere queste caratteristiche.
Entrerò anche nel merito delle competenze dell'Agenzia e del Comitato e che cosa si intende per competenze esclusive di questa Commissione. Se si lasciassero le competenze anche alle Commissioni ordinarie, nella fattispecie alla VI che ha competenza sullo sport e alla III sul turismo indubbiamente questa Commissione per le Olimpiadi non solo non sarebbe utile, ma andrebbe ad ingarbugliare un iter che invece noi vogliamo velocizzare.
Faccio un'ultima considerazione prima di concludere. E' stata posta l'attenzione in merito ai punti 7) e 8) degli emendamenti presentati.
Riguardo alle caratteristiche tecniche, funzionali e sociali degli interventi, alle priorità ed ai tempi di ultimazione delle opere, alla quantificazione degli oneri economici e delle relative coperture finanziarie, alle convenzioni aventi oggetto l'assegnazione a soggetti terzi degli interventi, è chiaro che non si vuole interferire con le competenze degli organismi che la legge ha individuato, ma si fa un esplicito riferimento - per chi ha letto anche la parte emendata - ad una mera attività di monitoraggio e di indagine conoscitiva. Questo è un chiarimento che era stato sollecitato. Non a caso, il punto 7), almeno nei contenuti, se non nella sua formulazione, è un passaggio identico alla deliberazione che ha assunto il Comune di Torino, attraverso la quale anche l'ex Sindaco della Città ha valutato attentamente la situazione.
Il secondo punto che ha destato preoccupazione e che voglio chiarire sono anche disponibile a confrontarmi in una seconda fase, con un ulteriore intervento del sottoscritto o di qualche collega - è relativo al periodo: "In materia di sport invernali, infrastrutturazione e realizzazione delle aree sciistiche, operazione quale Commissione referente sugli atti legislativi aventi oggetto provvedimenti connessi all'evento olimpico".
Tutto questo è relativo solamente alle aree sciistiche e nell'ambito dello sport, quindi non è un discorso a 360 gradi. Anche in questo caso, le competenze che ne derivano sono deputate a patrimonio delle Commissioni permanenti di competenza.
Relativamente ad una considerazione del Consigliere Saitta in merito alle premesse: noi riteniamo che le premesse siano ancora attuali, così come presentate, però, Consigliere Saitta, se ci sono proposte alternative o si vogliono integrare o modificare alcune di esse, lo si dica chiaramente; ci confrontiamo e cerchiamo un punto di incontro, perché - e concludo con la considerazione che ho fatto all'inizio - indubbiamente nella premessa, che non era accettabile sotto l'aspetto della non compatibilità con la legge n. 285 nel frattempo subentrata e, soprattutto per un chiarimento definitivo, che non si voleva dichiarare guerra all'Agenzia né spogliare alcuno di competenze, si è ritenuto opportuno togliere fino a "evento olimpico" che, non a caso, è la parte iniziale dell'emendamento che è stato presentato in via riassuntiva al testo.



PRESIDENTE

Colleghi, riflettendo sul dibattito, c'era stata la sollecitazione da parte di alcuni interventi, credo tutti gli interventi dell'area di opposizione, a ripensare o comunque aprire sul provvedimento una riflessione comune, per vedere se esistono margini di condivisione. Questo se interpreto correttamente l'intervento dei Consiglieri Saitta, Marcenaro Giordano e Tapparo.
Inoltre, da parte del Consigliere Cattaneo, c'è la comunicazione di una certa disponibilità, peraltro seguita da una disamina che fa riferimento ad alcune disponibilità e rigidità.
Ho ricevuto alcune richieste di intervento: il collega Placido, che aveva dato il passo ad una risposta da parte dei proponenti; i Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Galasso.
A mezzogiorno dobbiamo interrompere i lavori del Consiglio per l'incontro con il Ministro La Loggia, previsto nella Sala Viglione, già adeguatamente addobbata, pertanto mi rimetto ad una valutazione dei colleghi: è preferibile continuare il dibattito per registrare le posizioni o si ritiene opportuno un incontro tra i Capigruppo della maggioranza e dell'opposizione o tra i proponenti e l'opposizione per vedere se ci sono margini di correzione e ridefinizione del testo? E' possibile sospendere adesso i lavori, per permettere questo tipo di incontro ed avere così nel pomeriggio l'evoluzione delle posizioni su questo punto, oppure proseguire i lavori e dare spazio ai quattro interventi previsti. Probabilmente l'approfondimento di queste possibilità richiede una sospensione.
Vedo, dai cenni di consenso da parte della maggioranza, la disponibilità a sospendere i lavori, mentre da parte dell'opposizione si preferisce concludere gli interventi. E' così?



PAPANDREA Rocco

Magari sinteticamente.



PRESIDENTE

Possiamo procedere, sinteticamente, con gli interventi, in modo da chiudere la discussione nella mattinata ed avere nel pomeriggio, prima della ripresa dei lavori, l'incontro di cui si parlava. Poiché per decidere su una procedura bisogna convenire da entrambe le parti, ritengo di dover dare la parola al Consigliere Placido e poi, a seguire, agli altri Consiglieri che intendono intervenire.
Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Cercherò di essere veloce, anche perché il Consigliere Cattaneo ha in parte illustrato gli emendamenti che abbiamo presentato, fra l'altro esprimendo condivisione su alcuni di essi.
Cercherò di inquadrare l'evento olimpico senza nulla aggiungere a quanto già i colleghi sanno. L'importanza è evidente ed è per questo che pensiamo - lo dicevo la settimana scorsa ai colleghi della maggioranza e di Forza Italia e questa mattina ai colleghi del Gruppo DS - sia l'opportuno costituire una Commissione; non so, poi, se debba essere una Commissione speciale o una Commissione normale, una IX Commissione, non sono esperto di Regolamenti.
Alcune considerazioni. L'importanza dell'evento olimpico: ci troviamo di fronte all'insufficienza delle risorse finanziarie per realizzare le opere infrastrutturali del dossier olimpico, autorizzato dal CIO ed integrato dalla VAS.
Rispetto a questo c'è stata una dichiarazione del Presidente Ghigo, e io ritengo che nel momento in cui si discute di Olimpiadi e di costituire una Commissione speciale o normale sulle Olimpiadi, sarebbe opportuna la sua presenza. Non per togliere la parte al collega Chiezzi, ma questa volta penso occorra proprio la presenza del Presidente Ghigo, anche perché è il Presidente che ha sollecitato la concertazione dei vari Enti (Regione Provincia e Comune) e noi ci troviamo di fronte ad azioni della Giunta regionale di richiesta di opere connesse e richieste di contributi al Governo nazionale. Non si sa quante siano queste richieste, manca - almeno per alcuni versi - la concertazione auspicata ed iniziata dal Presidente Ghigo con gli altri Enti locali (Provincia e Comune). Non si conosce l'ammontare delle opere richieste al Governo (sto prendendo alcuni punti di un'interrogazione urgentissima che abbiamo presentato come centrosinistra) non c'è l'elenco nel dettaglio delle opere e dei relativi costi, non ci sono le priorità di esecuzione.
Se questo è il quadro, la Commissione può concorrere a ragionare sull'argomento. E' evidente che il documento presentato dai colleghi è vecchio e superato; non c'era la legge n. 285, non c'era la VAS. Da quel documento era evidente un senso di sfiducia verso la Giunta regionale e chi deve occuparsi di Olimpiadi, nello specifico l'Agenzia e il TOROC.
Devo confessare che, non condividendo completamente i punti 7) e 8) degli emendamenti presentati, rimane, se non formulato diversamente, un senso di non completa fiducia, almeno dall'interpretazione che do io rispetto all'operato della Giunta regionale e, in parte, dell'Agenzia considerato che il Direttore generale dell'Agenzia è di nomina della Giunta regionale - lo diceva poc'anzi il collega Saitta.
Ecco perché abbiamo presentato alcuni emendamenti che cercano di individuare il ruolo dell'Agenzia in termini di interfaccia tra la Regione il TOROC e l'Agenzia stessa.
Non condividiamo, naturalmente, il fatto che la Commissione speciale, o normale che sia, espropri le Commissioni permanenti delle proprie competenze, anche se è evidente che sussistono alcune problematiche che si incrociano fra le altre Commissioni.
Nel merito di questo provvedimento e di questa Commissione, vorrei spendere due parole. Si percepisce - magari sono io che intendo male - una sfiducia verso l'operato della Giunta regionale, dell'Agenzia e del TOROC.
A tal proposito, si tratta di chiarire alcune questioni. L'evento olimpico e su questo penso siano concordi sia i Consiglieri della maggioranza che dell'opposizione - riguarda innanzitutto la città di Torino, la Valle di Susa, la Val Chisone, la Val Pellice e le opere necessarie affinch l'evento abbia successo.
Da quanto riportato dagli organi di informazione, c'è un elenco lunghissimo, un "libro dei sogni". Non si percepisce, per certi versi l'importanza dell'evento. Il successo dell'evento olimpico può avere una ricaduta su tutta la Regione. Non si può pensare di programmare, senza avere definito precisamente e completamente la realizzazione di tutto il dossier olimpico e delle opere infrastrutturali collegate, indicandone le risorse e le priorità (non è con piste ciclabili in alcune province del Piemonte o con operazioni marketing di Comunità montane che si sfrutta a pieno l'evento olimpico). L'insuccesso significherebbe un fallimento per tutta la Regione.
Quindi, mi auguro, e concludo, anche perché poi entreremo nel merito dei vari emendamenti presentati dalla maggioranza, ma anche dall'opposizione, che non si perda di vista l'obiettivo principale, ovvero il successo delle Olimpiadi che si svolgono a Torino, in Valle di Susa, in Val Pellice, in Val Chisone, e la realizzazione di tutti gli impianti, di tutte le opere connesse relative al grande evento, con, se ce n'è interventi finanziari del Governo, con interventi finanziari della Regione che, ad oggi, non si sa ancora quanti, quali siano e che intenzioni abbiano. Non sono stati esplicitati, non vi è un elenco.
Per quanto riguarda le risorse aggiuntive, questa è una competenza della Commissione: che vadano ad integrare, oltre alle opere necessarie quelle indispensabili all'evento olimpico; possono anche essere utilizzate per la famosa ricaduta nelle altre province della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Certamente condivido il fatto che il Consiglio regionale si occupi con maggior attenzione...



PRESIDENTE

Vorrei sollecitare un po' più di attenzione, per consentire un dibattito più partecipato, più condiviso e più proficuo.
Prego, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Dicevo che condivido la preoccupazione che tutta la problematica legata alle Olimpiadi e le relative conseguenze che l'evento farà ricadere sulla Regione venga seguita con maggiore attenzione dal Consiglio regionale.
Detto questo, esprimo prevalentemente perplessità rispetto alla proposta, visto il numero degli emendamenti presentati. Se avessimo una completa visione dell'insieme riusciremmo a lavorare meglio. Probabilmente nel pomeriggio questo sarà possibile.
Sulla base delle proposte attuali, mi trovo di fronte ad una proposta che è troppo generica e, nello stesso tempo, troppo specifica, perché, da una parte, dà un campo molto generale e, dall'altro, individua due o tre punti troppo precisi, tipo quello di emanare delle leggi moderne ed avanzate sullo sci.
Da questo punto di vista, il problema che abbiamo è individuare cosa vogliamo fare. Io penso che vi sia un'esigenza di controllo e di attenzione su alcuni punti.
Un punto lo richiamava già il Consigliere Marcenaro, e riguardava la sicurezza, le regole della sicurezza degli impianti nella fase della loro realizzazione affinché non avvengano incidenti.
Abbiamo avuto, poche settimane fa, audizioni nella competente Commissione, dalle quali è emerso il problema della persistenza di gravi infortuni sul lavoro, in particolare nei settori coinvolti nell'attività edilizia e delle costruzioni. Tutto ciò, in una fase in cui, per esempio le strutture di controllo della nostra Regione sono sotto organico. So che si sta lavorando duramente per stabilire dei protocolli e prendere delle precauzioni. Tuttavia, sulla capacità di controllare il rispetto di questi protocolli, invece, c'è una sorta di "buco nero", a causa di una forte carenza di organico. Questo è un primo punto.
Legato a questo, credo si debba prestare estrema attenzione al fatto che le opere realizzate non dovranno avere alcun impatto negativo sull'ambiente.
Un terzo punto riguarda, invece, le ricadute economiche dell'evento stesso, il tessuto economico. Credo vi sia una contraddizione tra queste affermazioni e il fatto che poi, a "dirigere il ballo", siano le solite poche grandi ditte che si sono date da fare per ottenere questo evento, su cui, grosso modo, riusciranno a gestire (non voglio usare il termine "metterci le mani", ma siamo di fronte a qualcosa del genere). Però, sulla ricaduta effettiva sul tessuto economico piemontese, non c'è alcuna certezza. Non abbiamo elementi per capire come verranno appaltati i lavori a chi andranno effettivamente appaltati, con quali regole e con quali ricadute vere, perché un conto è che ci sia il tessuto delle imprese locali che ne viene in qualche modo premiato, trovando una soddisfazione con la conseguente ricaduta sull'insieme dell'economia del territorio, altro conto è lasciare che vengano fatti con totale autonomia e magari con delle conseguenze che pongono problemi. Ci sarà molta gente che si muoverà e arriverà qui, per cui occorre predisporre delle attrezzature che scompaiono rapidamente. Questo si lega anche al primo punto che ricordavo prima quello della sicurezza sul lavoro. Quindi, credo che questo aspetto vada messo a fuoco.
Detto questo, non mi è assolutamente chiaro come la Commissione possa svolgere un controllo, come non mi sono assolutamente chiari i poteri che può avere questa Commissione e come possa operare, su cosa possa deliberare e cosa possa fare di concreto da questo punto di vista.
Per quanto riguarda il secondo punto di perplessità, mi chiedo come questo si rapporti nel nostro Consiglio con il funzionamento dell'insieme delle Commissioni, in particolare delle Commissioni che hanno già una competenza in merito a questi aspetti. Noi abbiamo delle Commissioni che dovrebbero occuparsi di questo, lo dovrebbero fare, e se si creasse questa Commissione che rapporto ci sarebbe tra questa e le Commissioni permanenti che hanno già questo tipo di competenza? Su questo ci sono altri aspetti da chiarire e da mettere a fuoco, anche perché - e concludo - sappiamo che questo Consiglio lavora male: ha un eccesso di Commissioni e non vorrei che, creandone un'altra, non si riuscisse a fare quanto dovrebbero fare le Commissioni che già esistono, né quella nuova.
Quindi, credo che questa deliberazione possa essere utile, ma dobbiamo porre estrema attenzione: primo, individuarne i compiti; secondo, come quei compiti li può realizzare; terzo, come può effettivamente operare altrimenti facciamo una bella deliberazione, punto e basta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, concordo con le osservazioni dei colleghi Marcenaro Saitta, Placido, Giordano e Papandrea.
Dico solo che, va bene, si vuole istituire una Commissione speciale per le Olimpiadi con la finalità esplicitata dal collega Placido; dobbiamo anche noi dare il nostro contributo per fare in modo che le Olimpiadi siano un successo? Come dire di no: va bene, facciamolo! Il problema è come farlo, individuare il ruolo di una Commissione consiliare regionale che aiuti le Olimpiadi a svolgersi nel modo migliore possibile.
Questo è il nostro problema, il nostro obiettivo. La deliberazione così congegnata mi sembra che non raggiunga alcuno scopo, perché noi dobbiamo capire che le Olimpiadi sono una manifestazione che è governata da certi soggetti già in campo: noi non approviamo progetti, non facciamo appalti non controlliamo gli appalti, non decidiamo i siti, perché di questo se ne occupano il TOROC, l'Agenzia, i Comuni, la Provincia e la Regione. Allora cosa facciamo? Secondo me, se istituiamo questa Commissione dobbiamo determinare con molta precisione i nostri compiti, perché se scriviamo soltanto che si deve controllare, cosa controllo? Dobbiamo monitorare, sì, va bene, possiamo anche essere soddisfatti di sapere cosa sta succedendo, ma, al fine di farlo succedere al meglio, cosa deve fare questa Commissione? Questo, sulla base del testo, non l'ho capito; sono d'accordo a costruire insieme, se ci riusciamo, un testo che per me deve avere confini molto precisi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Non ho avuto il privilegio di partecipare ai lavori che mi dicono essere stati un po' tumultuosi. Mi pare, però, che gli ultimi accadimenti ci dicono di una maggioranza assolutamente tranquilla, assolutamente serena, capace di recepire quei suggerimenti che ritiene giusti, di operare secondo indicazioni che devono essere chiare e doverose.
Dico subito che il principio della ricerca della convergenza non pu essere vissuto come un elemento fondante della vita assembleare: è e deve rimanere una modalità di eleganza, una modalità di dialettica fine, ma non deve portare a quegli eccessi, perché, poi, vorrei capire qual è la linea di demarcazione tra un'attività di collaborazione seria e il consociativismo.
Mi pare che non ci si debba dolere più di tanto. Non si deve stabilire aprioristicamente che comunque ci debba essere una convergenza quando invece, si può operare in questo senso, se, ovviamente, le posizioni si condividono, se si ritengono utili e feconde per l'istituzione e per la comunità che rappresentiamo.
Come ho avuto modo di dire precedentemente, segnali significativi ne abbiamo già dati, non posso dire a iosa dato il brevissimo tempo trascorso ma voglio cogliere l'opportunità data dalla censura del Consigliere Marcenaro.
Per quanto riguarda quel capoverso della premessa della proposta di deliberazione, che veniva denunciata come conflittuale, devo dire che leggendola, probabilmente perché mi giovo anche di un momento di interpretazione evolutiva del documento, non ho trovato alcun respiro conflittuale perché, in definitiva, si dice che il Consiglio regionale deve avere la possibilità di valutare il quadro, anche in rapporto alle istanze eventualmente provenienti da Comuni o da altri Enti piemontesi. Quindi nessuna indicazione conflittuale, tutt'al più esprimeva ed esprime l'esigenza di partecipare al governo di un episodio così rilevante, così importante, non soltanto per l'appuntamento che ci aspetta, ma anche per gli sviluppi regionali.
Poi, sui contenuti riguardanti alcuni aspetti non entro, visto che comunque, la disponibilità offerta ci porterà ad un confronto e, quindi, mi pare che ogni considerazione ora potrebbe essere infruttuosa e infeconda perché superata da eventuali nuove prospettive, da nuove prospettazioni della deliberazione in questione.



PRESIDENTE

Poiché il Ministro La Loggia ha qualche minuto di ritardo, penso che riusciremo a completare il quadro degli interventi prenotati e convocare per le ore 15.00 la riunione dei Capigruppo, a cui facevo cenno, quindi prima della ripresa della seduta pomeridiana.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Sarò brevissimo.
Per quanto riguarda la costituzione della Commissione mi trovo in una posizione di dubbio in quanto, da un lato, sappiamo che l'evento olimpico è importante e, come è stato detto, è un'occasione di sviluppo per la Regione, dall'altro lato, devo dire che per i piccoli Gruppi si sta verificando - è inutile nasconderlo - una fioritura delle Commissioni e questo sicuramente pone dei problemi. Però, se questa è la strada che si deve seguire, la seguiremo.
Credo che si debba anche riflettere in merito ad un altro fatto: da un lato, abbiamo questa gemmazione delle Commissioni; dall'altro lato, il lavoro delle Commissioni, spesso, viene stravolto in aula, perciò richiede passaggi molto lunghi e complicati in aula a dimostrazione del fatto che il lavoro delle Commissioni non sempre è così propedeutico per il lavoro d'aula. Questo, comunque, dovrebbe farci riflettere nel momento in cui ci avviamo a costituire una nuova Commissione.
Entrando nel merito della proposta avanzata, mi associo a tutte le perplessità evidenziate: da una parte, di indeterminatezza e, dall'altra parte, invece, di estrema precisione di alcuni passaggi.
In particolare, trovo lo schema proposto estremamente interventista e poco tutelante nei confronti di temi che, invece, sono fondamentali. Quando si parla di controllo in senso generico non si fa alcun accenno al problema della tutela ambientale e sappiamo che gli interventi per le Olimpiadi necessiteranno di particolare riguardo dal punto di vista dell'impatto ambientale, non solo nelle valli, che rappresentano una situazione già delicata dal punto di vista ambientale, ma anche per quanto riguarda gli interventi sulla stessa città di Torino.
Considero anche utile il richiamo alla sicurezza sul lavoro e nei cantieri ed esprimo molte perplessità sul punto c) della delibera per quanto riguarda il passaggio sulla legislazione.
Quindi, per quanto riguarda il mio Gruppo, devo dire che ritengo che la Commissione non sia indispensabile; a mio parere, il lavoro della Commissione potrebbe essere proficuamente svolto da un'altra Commissione ad esempio dalla V.
Se però il parere del Consiglio sarà comunque quello di istituire una Commissione, ritengo indispensabile, nel lavoro di costruzione di questa delibera, inserire quei punti che ho sottolineato, specialmente quelli relativi alla sicurezza sul lavoro e alla tutela ambientale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Vorrei iniziare da un termine usato dal collega Saitta, riferendosi alla fiducia tra questa maggioranza e la sua Giunta.
Collega Saitta, credo che non sia un problema di fiducia; ritengo che su questa vicenda sia opportuno sapere, conoscere e portare il tutto all'attenzione delle assemblee elettive.
La Città di Torino si è dotata di una Commissione analoga a quella che noi dovremmo votare oggi pomeriggio; peraltro, la Città di Torino aveva già questa Commissione nella fase di preparazione dei Giochi, e quindi di acquisizione della candidatura.
La Provincia di Torino ha una Commissione consultiva sulla vicenda olimpica. Penso che questo Consiglio regionale abbia tutti i diritti e i doveri di sapere come andrà avanti la vicenda olimpica.
E poi, diciamoci la verità: questa Commissione che nasce un anno fa con un'intuizione interessante e che oggi deve però modificare la sua proposta, perché non è più attuale, in questo anno ha perfezionato la necessità di conoscere e di sapere.
Noi abbiamo sentito in questo anno - da lei Assessore, voglio essere molto chiaro - che le Olimpiadi non sono più le Olimpiadi di Torino e della Valle di Susa, ma del Piemonte. Io qui le eccepisco che le Olimpiadi sono le Olimpiadi di Torino, della Valle di Susa, della Val Chisone e poi potranno diventare le Olimpiadi del Piemonte.
Se oggi partiamo - mi spiace dirlo ai colleghi che hanno provenienza da altre realtà regionali - con la presunzione che possano essere le Olimpiadi del Piemonte - e non potranno che diventarlo, ma anche nazionale ed internazionali: sono Olimpiadi! - se oggi partiamo con il piede sbagliato rischiamo non solo che non diventino le Olimpiadi del Piemonte, ma che non siamo nemmeno le Olimpiadi di Torino e delle Valli relative. Quindi, oggi l'attenzione deve essere su Torino e le Valli di Susa, sul centro delle Olimpiadi.
Se poi saremo così bravi da far sì che questo evento possa diventare un evento piemontese, con caratteristiche nazionali ed internazionali, a mio parere questa sarà la seconda fase che la Giunta regionale, insieme al TOROC e a questo Consiglio regionale, dovrà affrontare.
Quindi, in questa direzione, ritengo che una Commissione per le Olimpiadi debba capire e anche confortare l'operato della Giunta, se siamo d'accordo su quanto abbiamo detto: le Olimpiadi sono di chi le ha vinte e poi possono estendersi al territorio.
Secondo. Abbiamo sentito - peraltro, ho avuto informazione diretta dal Sindaco Castellani, che è anche intervenuto ad un convegno di partito che, a fronte dei fondi stanziati dal Governo, si coprono le necessità per gli eventi sportivi, quindi per tutta l'impiantistica sportiva; mancano invece, i fondi preventivati per tutta la viabilità. Questo è un problema da analizzare.
Si è inoltre affrontata la tematica delle opere connesse. Anche qui voglio essere molto chiaro. Penso che questa possibilità esista e possa essere interessante individuare alcune opere connesse all'evento, onde offrire alle nostre zone (dove c'è l'evento, ma anche in altre zone del Piemonte) l'opportunità di crescere.
Voglio però dire, con una semplice battuta - e mi scusino i cuneesi che se mi si dice che come opera connessa dobbiamo realizzare l'impianto di innevamento dove ci sono le Olimpiadi (a Bardonecchia e a Sestriere) e anche a Limone, io non ci sto! Ritengo che questa sia un'opera connessa solo fantasiosa e rischiamo di non realizzare l'impianto di innevamento a Bardonecchia, a Sestriere e nemmeno a Cuneo. Se ragioniamo su opere connesse che veramente fanno crescere l'evento e l'occasione turistica del Piemonte, senza però inventarci strane geografie sul territorio per accontentare i colleghi Consiglieri o i colleghi Assessori, il ragionamento si può approfondire.
Ma veniamo alla Commissione. Ritengo che questa Commissione possa essere solo una Commissione consultiva e conoscitiva, altrimenti - chiedo il conforto al Presidente del Consiglio - se noi dovessimo - come peraltro si evince da alcuni emendamenti di colleghi anche del mio partito, ma penso che questo non abbia importanza, qui dobbiamo rappresentare prima di tutto noi stessi - accedere al fatto che questa Commissione supera la sua valenza consultiva e conoscitiva, dovremmo andare a formare una nona Commissione del Consiglio regionale, il che deve passare tramite una modifica del Regolamento. Non mi pare - non so, Presidente, se sto dicendo delle cose esatte - che questo sia possibile.



PRESIDENTE

E' così, Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Rivolgo dunque un appello ai colleghi che hanno proposto gli emendamenti: noi dobbiamo costituire una Commissione che veramente ridia all'aula la possibilità di conoscere, valutare e anche censurare; non dobbiamo istituire una Commissione che si aggiunga alla Giunta regionale del Piemonte, alla Città di Torino, alla Provincia di Torino, ai Comuni delle vallate, al TOROC, all'Agenzia e - non so se esiste ancora - all'Azienda Turistica Regionale.
Non abbiamo bisogno di un elemento in più per creare confusioni; non abbiamo bisogno di dieci Castellani (ma non lo dico in modo irrispettoso nei confronti del Sindaco Castellani). Abbiamo bisogno di una Commissione che faccia il suo dovere, che è quello di conoscere come sta procedendo l'evento olimpico, se è il caso di avviare indagini conoscitive finalizzate alla trasparenza e, soprattutto, consultive per consigliare tutti questi Enti a muoversi nel modo migliore.



PRESIDENTE

Il Ministro è arrivato.
Sospendo la seduta per consentire ai Capigruppo e ai Consiglieri che lo ritengono - naturalmente spero tutti - di assistere in Sala Viglione all'incontro con il Ministro La Loggia.
Convoco la Conferenza dei Capigruppo in merito a questo punto alle ore 15.00, in Sala A, per valutare ipotesi di ragionamento e di intesa.
Il Consiglio riprenderà alle ore 15.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.10)



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