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Dettaglio seduta n.114 del 26/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Chiezzi, Costa Rosa Anna, Cota, Gallarini, Ghigo, Manica, Marcenaro, Racchelli, Riba e Ronzani.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 592 dei Consiglieri Rossi Oreste, Cota, Brigandì e Dutto inerente a "Unità Operativa di Medicina dello Sport di Alessandria"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 592, presentata dai Consiglieri Rossi Oreste, Cota, Brigandì e Dutto.
Risponde l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In riferimento all'interrogazione presentata dai Consiglieri Rossi Oreste, Cota, Brigandì e Dutto si precisa quanto segue.
Lo spazio a disposizione dell'Unità Operativa di Medicina dello Sport di Alessandria risulta, dai dati in mio possesso (ovviamente, la maggior parte di quanto dirò fa riferimento alle comunicazioni pervenutemi dal Direttore generale della Direzione sanitaria), adeguato sia per dimensioni che per confort. I locali presenti risultano, nel dettaglio, così adibiti: sala di attesa, sala di spirometria, due sale visita, locali di reception corridoio di accesso, servizio opportunamente attrezzato anche per portatori di handicap, ascensore e disimpegni.
Nel merito si ritiene che il personale in servizio sia adeguato al disimpegno delle funzioni facenti capo all'Unità Operativa di Medicina dello Sport.
Attualmente, il personale è costituito da: un dirigente medico, responsabile del nucleo di Medicina dello Sport un tecnico per l'effettuazione degli elettrocardiogrammi (ECG) un assistente amministrativo un ausiliario specializzato a tempo parziale.
L'utenza risulta per lo più costituita da ragazzi in età scolare che hanno possibilità di usufruire dei servizi soltanto nel pomeriggio. Nel corso dell'anno 2000, infatti, gli utenti sono stati 1.660, di cui 1.500 studenti. Considerato il numero delle settimane lavorative, la domanda di servizio risulta essere di circa 30 unità settimanali, numero smaltibile nell'ambito di due pomeriggi nell'arco della settimana.
Tutto ciò premesso si evidenzia quanto segue.
La dislocazione dell'attività del dirigente medico di cui trattasi sui Distretti di Alessandria e Tortona, oltre che naturalmente legittima, va inquadrata in un'ottica di razionalizzazione dell'attività e di migliore organizzazione delle risorse umane a disposizione dell'Azienda.
Tale organizzazione è stata concepita dalla Direzione per soddisfare le prestazioni richieste all'Unità Operativa in questione, cosa avvenuta regolarmente senza creare il benché minimo disservizio all'utenza; tale organizzazione è inoltre adatta anche a fare fronte ad un eventuale aumento delle prestazioni.
Colleghi Consiglieri questo, ripeto, è quanto mi sottolineano il Direttore generale e il Direttore sanitario.
Alla luce delle attuali richieste di visite di idoneità all'attività agonistica, il personale, sia numericamente che professionalmente, risulta idoneo alle esigenze di servizio, per cui, al momento, non è stata presa in considerazione l'eventualità di procedere alla stipulazione di convenzioni con strutture private.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Non posso che dichiararmi assolutamente insoddisfatto della risposta dell'Assessore. Ha riempito le pagine dei giornali il fatto che ad Alessandria siano stati, di fatto, soppressi tre pomeriggi alla settimana del servizio di Medicina dello Sport, con evidenti problemi per i ragazzi che desiderano praticare sport e che, per farsi visitare, devono percorrere 20 chilometri (al pomeriggio poiché al mattino, normalmente, vanno a scuola) per arrivare fino a Tortona.
Segnalo che l'ASL è di "Alessandria-Tortona", però, mentre Alessandria ha 100 mila abitanti, Tortona ne ha circa 25 mila.
L'Azienda sanitaria, e il suo Direttore generale hanno deciso di chiudere il Servizio di Medicina dello Sport di Alessandria per tre pomeriggi alla settimana e di mandare un medico in supporto a quello che già c'è a Tortona: oltre al danno, le beffe! Non è che a Tortona non ci fosse il medico: ne hanno mandato un altro, chiudendo il servizio ad Alessandria, che è capoluogo di Provincia. E' logico, mi sembra un intelligentissimo ragionamento di utilizzo del personale! Ma non solo.
Ultimamente (a giugno), il solito signor Direttore generale ha deciso che ad Alessandria il Servizio di Medicina dello Sport non serve, perci l'ha chiuso, e sino a settembre tutti coloro che devono recarsi a fare delle visite (tra l'altro, adesso, i bambini non sono a scuola, possono anche andare al mattino) devono percorrere 20 chilometri per andare fino a Tortona, perché ad Alessandria è chiuso per tre mesi! A seguito della presentazione dell'interrogazione e di articoli sulla stampa (lo stesso Sindaco di Alessandria si è pronunciato pesantemente contro questa decisione), il signor Direttore generale ha autorizzato il Servizio di Medicina dello Sport di Alessandria ad aprire per tre pomeriggi in tre mesi. Vale a dire che per tre pomeriggi in tre mesi gli utenti potranno usufruire del Servizio di Alessandria: tutti gli altri giorni dovranno andare a Tortona. E non basta: il signor Direttore generale dichiara il falso! Assessore, per cortesia, le informazioni non se le faccia trasmetterei dal Direttore generale, mandi un funzionario della Regione a fare una verifica! La circolare firmata dal suo Dirigente, dottor Messina, dichiara che come nei mesi di giugno, luglio ed agosto 1999 e 2000 "anche quest'anno 2001 rilevo che le prenotazioni di utenti per i mesi di giugno e luglio per effettuare le visite di accertamento dell'idoneità sportiva agonistica da svolgersi presso l'Unità Operativa di Medicina dello Sport di Alessandria rasentano sostanzialmente lo zero". Per questo ha deciso di sopprimerla.
Tale documento, protocollato ed archiviato, è stato ovviamente mandato a tutti gli istituti, Regione compresa.
Dichiara che le richieste rasentano sostanzialmente lo zero, per cui si chiude Alessandria e si lascia aperto a Tortona. Io non voglio chiudere Tortona - ci mancherebbe! - ma chiudere Alessandria è ridicolo! Qui ci sono i documenti ufficiali, dai quali risulta il numero di prestazioni (parliamo dei mesi di luglio-agosto 2000). E' stato scritto che si rasenta sostanzialmente lo zero, invece i dati ufficiali di luglio-agosto 2000 sono: 600 visite nella sede di Alessandria, 348 nella sede di Tortona.
Perfetto. Cosa si decide? Chiudiamo Alessandria e lasciamo aperto a Tortona! Ripeto: 600 nella sede di Alessandria e 348 nella sede di Tortona! Questa è la lungimiranza del Direttore generale e dei suoi uomini dell'ASL di Alessandria.
Signor Assessore, la sua risposta è inaccettabile! E' inaccettabile che lei si basi su dei dati senza averli verificati!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Si calmi un po', Consigliere, non è il caso di scaldarsi così!



ROSSI Oreste

Io mi scaldo perché lei mi dice che prende i dati che le trasmette la Direzione dell'Ospedale. Assessore, le sollevo un problema - sollevato anche dal Sindaco, dalle Associazioni sindacali, dai cittadini di Alessandria e dai giornali locali - e lei va a farsi dare i dati dal Direttore generale dell'ASL, che è imputato! Ma a cosa mi serve la risposta che lei mi dà! Vada a vedere cosa succede là! Vada a vedere perché questo Direttore generale ha tagliato le spese anche sulle protesi dei disabili perché, alla faccia della deliberazione della Regione che stabiliva di non tagliare i servizi socio-assistenziali, ha tolto due su undici dipendenti dell'assistenza domiciliare! Vada a vedere perché ha tolto un miliardo all'assistenza domiciliare!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Rossi, si attenga al contenuto dell'interrogazione!



ROSSI Oreste

Mi attengo sì! Mi attengo a qualcosa che non funziona sull'ASL di Alessandria!



PRESIDENTE

Questo è un altro problema e, se vuole trattarlo, lo pone presentando un'altra interrogazione!



ROSSI Oreste

Lo pongo con tutto quello che voglio! Nei cinque minuti che mi spettano posso dire ciò che non va in quella ASL!



PRESIDENTE

No, può parlare solo rispetto a quanto lei ha richiesto per iscritto!



ROSSI Oreste

Ho chiesto per iscritto di verificare la situazione del Servizio di Medicina dello Sport.
Concludo, comunque, non c'è alcun problema.
Lo spazio è sufficiente? Sono 80 metri quadri! Ottanta metri quadri a disposizione! La gente in attesa guarda chi fa le prove della spirometria! Ci sono persone che fanno le prove della spirometria insieme alla gente che guarda, davanti alla segretaria, perché anch'essa prenotata! Se questo è uno spazio adeguato, mi va bene la sua risposta!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio per una breve replica.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

E' chiaro che non possiamo immediatamente mandare un funzionario per ogni interrogazione presentata, per cui il rapporto fiduciario con il Direttore generale c'è o non c'è! Però debbo garantirle, alla luce di quanto lei ha affermato, che invierò un responsabile della Direzione per effettuare un controllo sull'attività sanitaria in loco.
Permettetemi di fare qualche precisazione.
La sede di Medicina Preventiva dello Sport di Alessandria non è stata chiusa per i mesi di luglio e agosto, bensì è stata ridotta l'attività mantenendo, nel periodo succitato, l'apertura martedì 30/7/2001, martedì 10/7/2001 e martedì 7/8/2001. L'attività rientrerà a regime a far data dal 16 agosto. Ciò è avvenuto in quanto si è rilevato che nel periodo dal 15 luglio al 15 agosto 1999 la domanda ammontava a 7 unità e, nello stesso periodo del 2000, la medesima ammontava a 30 unità (questo è quanto mi è stato sottolineato e può essere documentato dalle ricette e dagli atti giacenti).
Questo calo fisiologico di richiesta di prestazioni è dovuto al fatto che gli sportivi tendono a prenotare le visite di idoneità solo fino all'inizio di luglio e solo dalla fine di agosto in poi. Inoltre, dette visite, che non hanno alcun aspetto di urgenza medica, consentono l'emissione di un certificato, di norma valido per un anno, con data di scadenza ben nota all'atleta.
Ribadisco, quindi, che il Centro di Medicina dello Sport, che opera sui due Distretti di Alessandria e di Tortona, non è stato chiuso, ma è stato temporaneamente organizzato in maniera più razionale, secondo la Direzione generale, adattandone gli orari alle concrete richieste stagionali dell'utenza, per ottimizzarne le risorse in un'ottica aziendale ed utilizzando al meglio il personale poco occupato.
Si fa presente, infine, che, in caso di prenotazioni, le visite avranno luogo oltre che a Tortona, anche ad Alessandria.
L'ultimo elemento che mi viene sottolineato avvalora ancora di più che oltre al fatto che il martedì veniva aperto l'ambulatorio di Medicina dello Sport anche alla luce di eventuali prenotazioni, l'ambulatorio veniva parimenti aperto.
Alla luce di quanto il Consigliere Rossi ha sottolineato con eccessivo calore, ripeto che invierò un'ispezione da parte della Direzione Controllo delle attività sanitarie e poi relazionerò al Consiglio.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Risposta scritta all'interpellanza n. 501


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte dell'Assessore competente all'interpellanza n. 501, presentata dai Consiglieri Papandrea e Contu, inerente a "Cassa integrazione per lavoratori del Gruppo TNT operanti negli stabilimenti carrozzerie FIAT Mirafiori".


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 508 dei Consiglieri Marcenaro, Caracciolo, Moriconi Giordano e Saitta inerente a "Grave crisi occupazionale alle Officine Cornaglia di Beinasco"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 508, presentata dai Consiglieri Marcenaro, Caracciolo, Moriconi, Giordano e Saitta.
Risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Premetto che l'interrogazione in oggetto è datata 25 gennaio 2001. In quel periodo i Consiglieri interroganti erano venuti a conoscenza che le Officine Cornaglia di Beinasco, azienda metalmeccanica che opera nel settore della componentistica in lamiera in gran parte per FIAT ed IVECO avevano una vertenza in corso che portava alla cassa integrazione. Ragion per cui i Consiglieri interrogavano urgentemente la Giunta regionale per conoscere quali azioni si volevano attivare affinché venissero ricercate tutte le soluzioni alternative al licenziamento dei dipendenti, con risposte e progetti capaci di mantenere ed aumentare il lavoro sollecitando una riflessione sul futuro dell'azienda e sulle prospettive strategiche della stessa.
Rendendomi conto che siamo ormai a chiusura della fase dell'urgenza del mese di gennaio, forse questo tipo di interrogazione dovrebbe avere una risposta tempestiva poiché siamo a sei mesi di distanza.
Devo precisare che in data 8 febbraio 2001, presso la Direzione Formazione Professionale - Lavoro è stato raggiunto l'accordo che chiude positivamente la vicenda delle Officine Cornaglia, che il 27 novembre 2001 aveva attivato la procedura di mobilità per n. 60 lavoratori occupati presso lo stabilimento di Beinasco.
L'accordo prevede, da un lato, il ricorso alla mobilità come strumento di accompagnamento alla pensione (quindi utilizzando questo strumento giuridico per tutti quei lavoratori che, grazie al periodo di mobilità riescono a raggiungere il minimo contributivo necessario per la pensione) e, dall'altro, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria della durata di dodici mesi.
In data 9 febbraio 2001 è stato siglato il verbale di esame congiunto inerente l'istanza di CIGS per un numero massimo di 60 lavoratori.
Il periodo di cassa integrazione richiesto, inserito nel contesto di un piano industriale presentato dalle Officine Cornaglia, è teso a ristrutturare e rilanciare lo stabilimento di Beinasco per riportarlo a condizioni di competitività e quindi di riassorbimento della manodopera.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 708 del Consigliere Tapparo inerente a "Fallimento ditta Padrini"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 708 presentata dal Consigliere Tapparo.
Risponde ancora l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

L'interrogante, con la propria interrogazione del 5 aprile 2001, che aveva in riferimento il fallimento della ditta Padrini, diceva: "Rilevato che nei giorni scorsi" - a fine marzo - "è stato dichiarato il fallimento di una piccola industria del settore elettromeccanico; constatato che ancora una volta si manifestano crisi, spesso irreversibili come in questo caso, non per ragioni di mercato o per capacità e qualificazione produttiva, ma per problemi finanziari; visto che con tale fallimento hanno perso lavoro gli ultimi dodici dipendenti dell'azienda (alcuni dei quali in età elevata, alle porte della pensione); tenuto conto che anche la liquidazione viene congelata in attesa del completamento dell'iter del fallimento e che per la situazione specifica non è stato possibile avviare le procedure di richiesta di mobilità e che viene contestata la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, salvo che non vi sia un atto specifico del Ministero del lavoro; interroga la Giunta regionale per sapere che iniziative la Giunta e l'Assessorato competente intendano avviare per l'attivazione degli ammortizzatori sociali in questa specifica situazione".
Sotto l'aspetto giuridico ci sono forse due tipi di risposte.
Se permette l'interrogante, una, più che una risposta, è una valutazione e considerazione.
La risposta puntuale è che il comma 1 dell'art. 3 della legge n. 223/91 prevede che il trattamento straordinario di integrazione salariale sia concesso, su domanda del Curatore Fallimentare, anche ai lavoratori delle imprese fallite.
L'art. 1, comma 1, della medesima legge, tuttavia, prevede che la disciplina in materia di integrazione salariale trovi applicazione limitatamente alle imprese che abbiano occupato mediamente più di quindici dipendenti nel semestre precedente la data di presentazione della domanda di cassa integrazione. Tale limite si intende sia per le aziende in bonis che per le aziende fallite.
Tale risposta all'interrogazione è sicuramente datata; in ogni caso, si assicurava che, qualora il Curatore Fallimentare accertasse che per i lavoratori della Padrini vi fossero i requisiti previsti dalla norma citata, la procedura di cassa integrazione sarebbe stata seguita con la massima attenzione.
Personalmente, non so come sia andata a finire; chiedo scusa, ma - come dicevo - l'interrogazione è datata. Mi riservo, comunque, di verificare la situazione ad oggi. Questo, come risposta puntuale.
Per la considerazione sul tipo di fallimento, mi permetto di fare alcune riflessioni. E' vero, siamo in presenza, in particolare sulle piccole imprese, di situazioni di dissesto che non vengono da una modifica dello scenario di mercato, da un cambiamento dei processi produttivi, dal venir meno di clienti o della competitività del proprio prodotto, ma si manifestano, essenzialmente, per ragioni di natura finanziaria, cioè situazioni di grande difficoltà nell'accesso al credito o di rigidità del sistema del credito nei loro confronti, di valutazioni - ahimè! esattamente all'opposto di ciò che i manuali di tecnica bancaria insegnano: avendo insegnato per dieci anni questa materia, qualche reminiscenza è rimasta anche all'insegnante e non solo ai miei allievi, spero! Questa è una delle caratteristiche del sistema bancario italiano, un sistema ancora molto legato al riferimento patrimoniale, ad un meccanismo di garanzie con riferimento, quindi, agli stati patrimoniali e non ai conti economici, un sistema che non osa rischiare, che non osa scommettere, che ha una forte ingessatura derivante dai modelli storici.
Solo ora, e non ancora completamente, il sistema bancario esce da quella che era la rigida ingabbiatura della legge bancaria del 1936, con la grande suddivisione fra istituti di diritto pubblico e banche di interesse nazionale, con la distinzione fra lungo e breve periodo.
Uno sforzo, da un lato, lo deve compiere il sistema economico, perch ritengo che un passaggio importante sia dato dalla libera concorrenza. Con la libera concorrenza, infatti, anche sul sistema bancario, probabilmente entreranno dei soggetti disposti a scommettere sull'attività e sulla redditività, non solo sul patrimonio. Questa naturalmente è una dichiarazione da indovino, che non ha un riscontro immediato, me ne rendo conto, quindi può valere solo come opinione personale, ma mi sia consentita anche una convinzione politica e un modello di economia di società.
Un altro sforzo lo dovrebbero compiere le istituzioni, la Regione anche per le nuove deleghe che federalismo, o decentramento che sia attribuiscono nel campo della garanzia del credito sul sistema della piccola e media impresa.
Oggi non è presente il collega Laratore e devo dire che negli ultimi tempi abbiamo avuto modo, più volte, di svolgere considerazioni sul funzionamento delle nostre leggi sui fondi rotativi. La mia opinione è che i nostri fondi rotativi debbano servire a dare credito.
Fino a qualche anno fa, con la grande inflazione, avevano lo scopo di abbassare il tasso, rendere accessibile al sistema della piccola e media impresa il tasso del credito. Ora, agli attuali tassi del mercato, tra confidi artigiani, commercianti e industriali se ne contano 31; fra questi 31, vorrei ricordare che abbiamo il più grande confidi d'Italia: Eurofidi con 16 mila imprese associate (terzo in Europa).
In questo sistema, visto che non conta più il mezzo punto in più o il mezzo punto in meno (nel sistema delle imprese, avere il finanziamento al 6% o al 6.5% non fa differenza sulla competitività), la differenza la fa l'avere il credito quando se ne ha bisogno, quindi l'averlo tempestivamente, e fondamentalmente avere il credito, avere la fiducia del sistema. Quando parlo di confidi parlo dei fondi rotativi, quindi il fondo rotativo della 32 del DOCUP 97/99, che riprendeva peraltro il fondo rotativo del precedente DOCUP, il fondo rotativo della 28, quello della legge n. 56, quello della 21, che comunque ci viene anche un po' invidiato in tutta Italia come meccanismo di funzionamento.
Tutto questo attiva una serie di meccanismi a catena di credito che rappresentano "l'ossigeno" che deve servire al sistema. E' un palliativo proprio un bicchiere d'acqua per tirare avanti, perché ritengo che la questione dell'economia e del meccanismo di approccio del nostro sistema del credito in generale con il sistema produttivo sia strutturale, con questa grande riserva dove, per il "grande", si mobilita tutto, si mobilita l'istituzione, si trova il modo di arrivare con i finanziamenti pubblici.
Il grande fa più effetto, fa i titoli del giornale; il "piccolo" non fa effetto, quindi si vede meno. E' una questione di scenario che ritengo si stia modificando in questi anni, anche se in modo molto leggero e ancora molto lento. Ciò è dettato da un fatto normativo, a livello nazionale, ma anche da un fatto culturale. E' molto più difficile e rischioso scommettere su un'idea o su una produzione piuttosto che sulla garanzia di un immobile posto in centro a Torino. Quindi la differenza è notevole. Tanto i clienti ci sono, uno non deve andarseli a cercare. Questa è la realtà del nostro mercato.
Tornando all'interrogazione in questione, bisognerebbe verificare se effettivamente la maturazione del fallimento è di natura finanziaria dovuta ad una condizione di manifesta insolvenza ordinaria, perché si dovrebbe leggere la relazione del Curatore ex art. 33 della legge fallimentare per capire se il dissesto è di natura ordinaria, quindi non ci sono ipotesi di bancarotta colposa o fraudolenta. Il nostro discorso pu solo attenersi sul generale.
Questa interrogazione - chiedo scusa al collega Tapparo - è stata un'occasione per rimarcare l'evoluzione - da parte mia auspicabile - del modello di rapporto nel nostro sistema economico fra credito e mondo della produzione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore, anche se ormai la storia di questa azienda ha fatto il suo corso.
Io avevo individuato il caso del fallimento della Padrini come un elemento utile non solo per cercare di intervenire sul problema di eventuale copertura di cassa integrazione dei lavoratori, ma anche per una valutazione di politica industriale, che l'Assessore ha fatto cogliendo il senso dell'interrogazione.
Vorrei sottolineare che sono frequenti i fallimenti di piccole imprese soprattutto imprese non artigiane, ma industriali della fascia più piccola per squilibri finanziari momentanei.
Non siamo dinnanzi a dissesti strutturali, ma il sistema delle piccole imprese, che magari non hanno le informazioni per entrare nel sistema dei fondi garanzia fidi, è chiaro che è estremamente vulnerabile.
A volte, subiamo perdite di patrimoni e di professionalità di mercato a causa di situazioni che non sono date da uno squilibrio strutturale dell'azienda che non sta in piedi o dalla sua incapacità.
Ho l'impressione che, pur essendo estesa la rete dei fondi garanzia fidi - lei, Assessore, accennava all'Eurofidi - non ci sia ancora un'informazione capillare e diffusa. Tra l'altro, pensiamo che non tutte le imprese siano associate; ci sono molte imprese che vivono il rapporto in modo abbastanza isolato, per cui si rivolgono solo al sistema bancario.
Forse, su Confidi, un giorno, dovremo svolgere una riflessione, perch il grande, in questo caso, non è sempre adatto a questa penetrazione diffusa.
Saluto con piacere il fatto che vi siano 31 Confidi, fondi garanzia fidi, ma non è necessariamente di per sé positivo il gigantismo nei fondi garanzia fidi, come Confidi. Questo sarà un capitolo da analizzare a parte.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, dovrebbe essere compito dell'assemblea elettiva del Piemonte, ma anche del governo regionale segnalare al legislatore nazionale, ma anche al Governo - per esempio lunedì pomeriggio avrà luogo l'incontro con il Ministro La Loggia - che la legislazione nazionale deve sempre maggiormente adeguarsi al fenomeno di questa fascia di piccole imprese, che non rientrano facilmente nella tutela degli ammortizzatori sociali. Del resto, la più recente legge principe degli ammortizzatori sociali, la n. 223/91, che ha introdotto l'istituto della mobilità, si rivolge prevalentemente alla media e grande impresa e non ha dato una risposta adeguata alla piccola impresa.
Pertanto, siccome anche la Padrini, non essendo artigiana, ma industriale, non rientrava in quell'area di tutela, si sono costruite le imprese artigiane con i sindacati attraverso gli Enti bilaterali.
In Piemonte, queste erano tutte aziende della catena della subfornitura che stentavano a crescere e ad assumere una dimensione con una certa massa critica.
Questo è un altro grande problema perché il piccolo non sempre è bello nel senso che, in certi casi, rappresenta una condizione limitata.
Spero che mi si possa rispondere in merito alla conclusione della vicenda. Ovviamente, ho qualche notizia della fine dell'azienda, ma vorrei, eventualmente, anche per vie brevi, una comunicazione diretta.
Mi è sembrato opportuno segnalare all'Assessore questo caso prendendolo come modello di riferimento per trarne degli spunti per riuscire a minimizzare questi fenomeni di fallimento che cadono nel silenzio, cioè quelle crisi di cui nessuno sa nulla, ma la somma di cento di queste crisi fa un caso più pesante: la dimensione della Padrini sommata a cento ha echi di stampa, ha il sindacato che si mobilita, insomma, genera una serie di situazioni.
Proprio perché l'assemblea è la sede che raccoglie tutti gli interessi anche i più piccoli e i più diffusi, dovremmo essere capaci di portare l'eco al governo regionale, il quale se ne farà carico per interpretare più adeguatamente le politiche che tengono conto di questo aspetto.
Chiedo la nota scritta e, magari, anche per via informale, la notizia letta dall'Assessore della fine della Padrini.



PRESIDENTE

L'esame delle interrogazioni ed interpellanze è così terminato.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 230: "Approvazione, ai sensi dell'art. 27 della L.R. 3 settembre 1991, n. 43 (Nuova disciplina dell'Istituto di Ricerche Economico-Sociali del Piemonte - IRES. Abrogazione L.R. 18 febbraio 1995, n. 12), della deliberazione del Consiglio di amministrazione dell'IRES relativa alla nomina dei componenti del Comitato scientifico dell'IRES"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 230, di cui al punto 7) all'o.d.g, con la quale si chiede di approvare, ai sensi dell'art.
27, comma 1, lettera c), della L.R. n. 43/91, la deliberazione del Consiglio di amministrazione dell'IRES, adottata il 10 aprile circa, con la quale l'Istituto ha provveduto all'elezione del Comitato scientifico organo consultivo dell'IRES.
Quindi, occorre prendere atto che tale Comitato scientifico risulta composto dai signori Boero Valter, Conti Sergio, Montinaro Mario, Pichierri Angelo, Santagata Valter, Scannerini Silvano, Zanetta Gian Paolo, e che rimane in carica fino al termine della legislatura regionale in corso, ai sensi dell'art. 12, comma 2, della L.R. n. 43/91.
Indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico della deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva con 31 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Come annunciato questa mattina nella Conferenza dei Capigruppo, a questo punto abbiamo due adempimenti in merito agli ex artt. 15 e 16 del Regolamento interno. Si tratta della convalida dei Consiglieri Godio Gian Luca e Caramella Luca.
Se l'aula acconsente, prima di chiudere il Consiglio regionale procediamo alle due convalide. Ovviamente, se l'aula è d'accordo, do la parola al Presidente della Giunta delle Elezioni.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Presidente, in questo momento scopro che il Consiglio si interromperà al termine della procedura di convalida prevista questa mattina dal Presidente Cota.
Mi pare che questa mattina abbiamo lasciato l'aula con l'intesa di votare l'iscrizione di un ordine del giorno e di ridefinire la programmazione dei lavori dell'aula, sulla base dell'esigenza dell'approvazione, nella giornata di domani, della deliberazione istitutiva della Commissione Statuto.
Vorrei capire se la Presidenza si è consultata informalmente con qualcuno per decidere questo. In caso contrario, visto che è rimasta in sospeso una richiesta del Consigliere Cattaneo, volevo capire dal proponente, ma anche dal Presidente, come vogliamo procedere. Sicuramente non è che si può arrivare in aula e scoprire che la seduta viene interrotta non perché manca il numero legale, ma perché il Presidente decide di interromperla, essendosi consultato non si sa bene con chi.
Aggiungo che, oltre all'ordine del giorno sollecitato dal Consigliere Cattaneo, c'è un altro ordine del giorno che, programmato per la giornata di domani e lunedì, potrebbe essere votato nella seduta di oggi, senza bisogno dei quaranta voti per l'iscrizione, essendo un ordine del giorno già iscritto, che è quello, sottoscritto da tutti i Capigruppo, su Cefalonia.
A questo punto, chiedo che tale ordine del giorno venga votato nella giornata di oggi.



PRESIDENTE

Consigliere Palma, mi risulta, avendo partecipato alla Conferenza dei Capigruppo, che nella giornata di domani e di lunedì avremmo proceduto in merito al G8, alle consulenze e alla Commissione in merito alle Olimpiadi.
Questo è quanto il Presidente Cota mi ha ricordato prima di aprire i lavori del Consiglio. Tra l'altro, la convocazione dei Consigli di venerdì 27 luglio, ore 14.30 e lunedì 30 luglio, ore 10.00 e 14.30, riporta quanto ho appena detto.
A questo punto, si pensava di procedere, essendo garantito il numero legale, alla convalida dei Consiglieri Caramella e D'Onofrio.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Mi pare che il Consigliere Palma abbia ancora qualche dubbio e io mi associo al suo dubbio in relazione alla programmazione dei lavori di domani. Però chiedo conferma, perché anch'io avevo inteso che domani avremmo discusso sicuramente la questione dell'istituzione della Commissione sulle Olimpiadi, al secondo punto il G8 e al terzo punto la Commissione Statuto. Mi pare che l'ordine stabilito fosse sostanzialmente questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo per ricordare esattamente quanto abbiamo deciso questa mattina in Conferenza dei Capigruppo e qual era l'elemento di novità per la giornata di oggi.
Nella Conferenza dei Capigruppo avevamo deciso di ultimare i lavori della I Commissione relativamente all'assestamento di bilancio nella mattinata di domani, in modo che il Consiglio regionale fosse convocato regolarmente in seduta pomeridiana sempre nella giornata di domani.
Lunedì mattina ci sarà l'incontro in Sala Viglione con il Ministro degli Affari Regionali e si svolgerà una seduta ordinaria del Consiglio regionale nel pomeriggio alle ore 14.30.
Nella giornata di domani, seduta pomeridiana del Consiglio regionale e nella giornata di lunedì, seduta pomeridiana.
Nell'ordine si devono affrontare, discutere e votare i seguenti provvedimenti.
Primo: l'ordine del giorno relativo alla Costituzione della Commissione Olimpiadi.
Secondo: dibattito sul G8, che, se riusciamo ad ultimarlo nella giornata di domani, bene, altrimenti, continuerà nella giornata di lunedì.
Nella giornata di oggi avevamo concordato che la mattina fosse dedicata a quello che abbiamo effettivamente affrontato, mentre una parte del pomeriggio al sindacato ispettivo, per affrontare poi il disegno di legge dell'Assessore Botta.
L'Assessore Botta, ed è questo l'elemento di novità, non è presente e non c'è la possibilità di continuare con la Commissione Statuto su richiesta e noi avevamo dato un parere favorevole, ma individuiamo la richiesta dei Democratici di Sinistra di essere in aula e, quindi, non c'è la possibilità di continuare con lo Statuto.
Avevo fatto la proposta di inserimento relativamente alla costituzione della Commissione Olimpiadi nella giornata di oggi con la sua iscrizione ma mi sembra che non ci siano le condizioni, perché molti Gruppi sono assenti e non credo che in aula si superi la quota dei trentadue o trentatre Consiglieri.



(Commenti in aula)



CATTANEO Valerio

Credo utile terminare questo Consiglio regionale come proposto dal Presidente Toselli e come aveva detto il Presidente Cota nella seduta di stamani.
Differentemente, il Consiglio è sovrano. Altrimenti, decida il Presidente.



PRESIDENTE

Per ricapitolare: il Consiglio regionale è convocato domani alle ore 14.30 e lunedì 30 luglio alle ore 10.00 e alle ore 14.30.
L'ordine dei lavori, che vi è già giunto, prevede: al punto 1), le comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale; al punto 2) il proseguimento della proposta di deliberazione n. 244; al punto 3), l'ordine del giorno n. 53 relativo alla costituzione della Commissione speciale per le Olimpiadi 2006; al punto 4), l'ordine del giorno n. 328 inerente a "Fatti di Genova", presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea.
Questo sarà l'ordine dei lavori che seguiremo domani nella seduta pomeridiana e lunedì mattino e pomeriggio.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Non vorrei che ci dividessimo su proposte di semplice economia procedurale. Ho preso semplicemente atto del fatto che la programmazione dei Capigruppo è condizionata dall'andamento dei lavori di questa mattina visto che non si è proceduto all'approvazione della delibera istitutiva della Commissione Statuto.
Visto che in sede di programmazione i quattro punti ulteriori alla deliberazione n. 244 sono stati compresi nel periodo fra venerdì pomeriggio e la serata di lunedì, evidentemente con in più l'esame di decine di emendamenti e di una discussione politica che potrà riaprirsi su questo punto, prevedere da parte della Presidenza, ma anche dei Capigruppo, che questo provvedimento possa approvarsi in tempi rapidi è un errore e probabilmente, anche un'illusione.
Mi limitavo a richiamare la possibilità di approvare oggi stesso - lo dico nel modo più semplice possibile - un ordine del giorno che reca la firma di tutti i Capigruppo e che si può approvare senza discussione.
Questa mattina riportavo le parole del Consigliere Cattaneo, che aveva chiesto l'iscrizione dell'ordine del giorno relativo alla Commissione sulle Olimpiadi.
Visto che oggi pomeriggio abbiamo un certo numero di ore di lavoro e visto che esiste il numero legale (i componenti della maggioranza sono trentuno), evadiamo due punti che possono essere discussi e votati nella giornata di oggi, in modo tale da fare spazio, nelle giornate di domani e di lunedì, alla discussione sulla Commissione Statuto e sui punti rimanenti, previsti dalla programmazione della Conferenza dei Capigruppo di oggi.
Presidente, non so se è chiaro quello che propongo. Non propongo uno stravolgimento, ma semplicemente l'anticipo di un ordine del giorno, che probabilmente sarà approvato all'unanimità, e l'iscrizione di un provvedimento che questa mattina il Capogruppo di Forza Italia ha chiesto di iscrivere con i 40 voti, mi pare senza opposizioni da parte dell'aula in questo dando attuazione ad un impegno, non sull'approvazione dell'ordine del giorno, ma sulla sua iscrizione, di tutta la Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Convalida dell'elezione del Consigliere Gianluca Godio (Adempimenti ex artt. 15 e 16 del Regolamento interno)"


PRESIDENTE

A questo punto, procediamo agli adempimenti degli ex artt. 15 e 16 del Regolamento interno per la convalida del Consigliere Gianluca Godio.
La parola al Presidente della Giunta delle Elezioni, Mellano.



MELLANO Bruno

Egregio Presidente e cari colleghi, il giorno 24 luglio, alle ore 13.30, presso la sede del Consiglio regionale, si è riunita la Giunta delle Elezioni che aveva alcuni punti all'o.d.g., tra cui la valutazione delle situazioni di compatibilità ed incompatibilità, eleggibilità ed ineleggibilità di alcuni dei Consiglieri neo subentrati nel Consiglio regionale.
In particolare, abbiamo affrontato i casi del Consigliere Gianluca Godio, Luca Caramella ed Ennio Galasso.
Al riguardo dei primi due nominativi (Gianluca Godio e Luca Caramella) la Giunta delle Elezioni è già giunta ad una decisione. Pertanto, come chiedeva il Presidente, confermo ed informo l'aula che la Giunta delle Elezioni all'unanimità ha deciso di proporre all'aula la proposta di convalida del Consigliere Gianluca Godio, avendo verificato che al momento attuale non sussistono cause di ineleggibilità o incompatibilità riferite al Consigliere Godio e avendo preso atto della dichiarazione autografa sottoscritta dal Consigliere stesso che certifica il suo stato rispetto alla legge n. 154/81. Pertanto, la Giunta delle Elezioni all'unanimità propone all'aula la convalida del Consigliere Gianluca Godio.



PRESIDENTE

Possiamo quindi procedere alla distribuzione delle schede per la proposta di convalida del Consigliere Gianluca Godio.
Preciso la modalità di votazione: i Consiglieri che votano "SI'", esprimono parere favorevole alla convalida.
Nomino scrutatori i Consiglieri Albano e Giordano.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto con l'assistenza del Consigliere Segretario Pozzo che effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è chiusa.
Si proceda con lo spoglio immediato delle schede.
(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno votato SI' 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere (Godio) Proclamo convalidato il Consigliere Gianluca Godio.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Convalida dell'elezione del Consigliere Luca Giuseppe Caramella (Adempimenti ex artt. 15 e 16 del Regolamento interno)"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione relativa alla convalida dell'elezione del Consigliere Luca Giuseppe Caramella.
La parola al Presidente della Giunta delle Elezioni, Mellano.



MELLANO Bruno

Egregio Presidente e cari colleghi, il giorno 24 luglio, alle ore 13.30, presso la sede del Consiglio regionale, si è riunita la Giunta delle Elezioni che, oltre dal Presidente Mellano, era composta dal Vicepresidente Muliere, dal Segretario Rosa Anna Costa e dai Consiglieri Giuseppe Pozzo Pierluigi Marengo, Marisa Suino, Cesare Valvo, Oreste Rossi, Antonello Angeleri, Mario Contu, Giovanni Caracciolo e Marco Botta.
La Giunta delle Elezioni ha provveduto ad esaminare la situazione del Consigliere Luca Caramella e ha dato lettura dell'autocertificazione, dalla quale si evince che non esistono cause di ineleggibilità o incompatibilità.
Le cause precedentemente in essere sono state debitamente risolte quindi viene messa in votazione la proposta di convalida al Consiglio regionale, che viene anche questa all'unanimità approvata.
Questo per confermare che anche rispetto al Consigliere Caramella c'è la proposta unanime della Giunta delle Elezioni di procedere alla convalida.
Approfitto di questa occasione per ricordare ai colleghi che rimangono attualmente in corso ancora due situazioni da esaminare. E' pertanto mia intenzione convocare ancora la Giunta delle Elezioni nella giornata di martedì, presumibilmente (adesso sentirò i Vicepresidenti), per procedere all'esame della situazione della collega D'Onofrio, che entro il 27 c.m.
deve presentare l'autocertificazione richiesta nei termini dei 15 giorni previsti dal Regolamento.
Invece, per quanto riguarda il caso del collega Galasso, la Giunta delle Elezioni ha già preso atto e visione di una serie di documenti relativi al caso specifico. Presumibilmente, si riserva di approfondire ulteriormente il caso, però martedì sarà ancora all'esame della Giunta delle Elezioni.
Questo per ricordare ai colleghi che sicuramente si svolgerà ancora una seduta della Giunta delle Elezioni prima della chiusura estiva, dopodich ci sarà la sospensione, sempre prevista dal Regolamento, per tutto il mese di agosto, rispetto alle pratiche di convalida.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Presidente Mellano, per l'ottimo lavoro.
Possiamo quindi procedere alla distribuzione delle schede per la proposta di convalida del Consigliere Luca Giuseppe Caramella.
Preciso la modalità di votazione: i Consiglieri che votano "SI'", esprimono parere favorevole alla convalida.
Nomino scrutatori i Consiglieri Albano e Giordano.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto con l'assistenza del Consigliere Segretario Pozzo che effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è chiusa.
Si proceda con lo spoglio immediato delle schede.
(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 39 hanno votato SI' 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere (Caramella) Proclamo convalidato il Consigliere Luca Giuseppe Caramella.


Argomento: Questioni internazionali - Resistenza

Esame ordini del giorno n. 241 e n. 325 inerenti a: "Eccidio della Divisione Acqui, settembre 1943, nell'Isola di Cefalonia"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora gli ordini del giorno n. 241, presentato dai Consiglieri Tapparo, Muliere e Placido, e n. 325, presentato dai Consiglieri Palma Cattaneo, Saitta, Galasso, Contu, Giordano, Caracciolo, Tapparo, Deorsola Angeleri, Chiezzi, Di Benedetto e Moriconi, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

L'ordine del giorno n. 325, come anche quello avente primo firmatario il Consigliere Tapparo, che lo ha preceduto di qualche settimana, tenta di recuperare alla memoria e quindi anche alla coscienza del Consiglio regionale una riflessione che già da tempo è stata avviata in sede di Comitato regionale per la Resistenza su questo esempio emblematico e per parecchi decenni negletto di "Resistenza con le stellette" - possiamo chiamarla così - che, fra il 15 e il 22 settembre 1943, ha visto una Divisione dell'esercito italiano protagonista, Divisione che non si è arresa alle forze armate tedesche in una situazione molto difficile di pressoché completa assenza di collegamenti con l'Italia e con i vertici militari italiani, dando una dimostrazione molto onorevole di decoro e di dignità civile, e non semplicemente militare.
Nella sede del Comitato per la Resistenza - io e il Presidente Riba che questo Comitato presiede, ci siamo fatti carico di presentare questo documento all'aula - si è sottolineata l'esigenza di ricordare, proprio nella Regione Piemonte, questo evento, in qualche misura anche per sostenere le diverse campagne che diversi Gruppi ed Associazioni negli ultimi anni stanno intraprendendo sulla questione di Cefalonia, in particolare, in una campagna più simbolicamente significativa, ad una petizione che reca lo stesso dispositivo del nostro ordine del giorno e che i promotori vogliono sottoscritta da un numero di cittadini pari alle vittime dell'eccidio di Cefalonia. Mi sembra significativo portarla in questo Consiglio, e mi sembra importante che tutti i Gruppi consiliari senza eccezione, l'abbiano sottoscritta e si apprestino ad approvarla.
Fatto tanto più significativo, nel momento in cui la riflessione anche giuridica ed internazionale sui crimini di guerra, essendo questo eccidio essenzialmente un crimine di guerra e non un episodio militare, ha portato lo stesso Comitato regionale per la Resistenza a valorizzare nei propri viaggi di studio alcune sedi internazionali, come quelle del Tribunale dell'Aja e di riproporre il problema della giustizia e della giurisdizione internazionale come caposaldo e criterio fondante della pacificazione, ma anche della pace da costruire nel continente europeo e non solo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Non credo che si tratti di un fatto minore nel dibattito che affrontiamo e nelle discussioni che affrontiamo in Consiglio regionale. E' un pezzo della nostra storia che, purtroppo, oggi viene evidenziato solo dalla cinematografia e dagli organi di stampa con certa occasionalità, e c'è maggiore difficoltà invece a farlo penetrare nel corpo della società soprattutto nelle istituzioni e - perché no! - nella Regione Piemonte, che nella Divisione Acqui aveva avuto un reclutamento significativo di suoi componenti nel territorio piemontese.
Ci sono quindi ragioni per cercare di fare il punto ed un approfondimento proprio per evitare distorsioni ed evitare semplicemente degli stereotipi cinematografici di altri aspetti.
Avevo tentato con altri colleghi, ad esempio con i colleghi Placido e Muliere, di portare all'attenzione dei colleghi, attraverso l'ordine del giorno, l'opportunità di compiere un approfondimento, di investire un po' per cercare di capire meglio il fenomeno sia com'è avvenuto, sia com'è stato letto ed interpretato nella società italiana.
Purtroppo si tratta di un fenomeno che non è mai emerso sufficientemente, anche la nostra storiografia forse non l'ha posto in modo opportuno.
E' vero che è un fatto complesso e difficile, ma dobbiamo anche dire che nella stessa Germania, dove non sempre su questi argomenti c'è un'alta sensibilità, si è incominciato a parlarne.
L'idea era quella di fare un approfondimento, uno studio ed indicare la Consulta per l'affermazione dei valori della Resistenza come una sede idonea. Poi ho saputo - anche il collega Palma l'ha accennato - che sono state indicate come prioritarie altre forme di intervento, che io ritengo valide e anche simboliche (per esempio, la raccolta delle firme).
Spero che anche gli altri due colleghi firmatari siano d'accordo, non vogliamo entrare in rotta di collisione e in qualche modo forzare, anche se colgo la situazione della concertazione e quella che è l'articolazione delle Consulte che sono di per sé titolari in assoluto di un orientamento ma potremmo avere una valutazione diversa e, nella dialettica interna del Consiglio, cercare di farla passare e di affermarla.
Siccome è mia volontà, e spero anche dei due colleghi firmatari lavorare in una direzione che esalti al massimo la conoscenza e la valorizzazione dei fatti di questa tragica vicenda, ritiro l'ordine del giorno n. 241.
Me ne rammarico un po', ma lo ritiro e spero che, in qualche modo, ci sia il tempo per recuperare questo tipo di lavoro o che la storiografia nazionale sappia dare a questo tipo di vicenda una collocazione diversa e di valenza, non dico più alta, ma particolare rispetto ad un certo numero di storiografie che c'è sulla vicenda della Divisione Acqui, ma che resta troppo ferma all'analisi militare e contingente del momento.
Sarebbe bene dispiegare questa vicenda nella sua dimensione più ampia per vedere anche il grado di sensibilizzazione e di recepimento da parte della comunità nazionale e, per noi, da parte di quella piemontese.
Ribadisco con un certo rammarico il ritiro dell'ordine del giorno, e spero che più avanti ci sia magari l'opportunità, il tempo e il modo per riuscire a concorrere all'approfondimento necessario di cui accennavo in precedenza.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 241 è pertanto da considerarsi ritirato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 325, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ricordando la battaglia in cui a Cefalonia, fra il 15 e il 22 settembre del 1943, persero la vita 1.200 soldati e 75 ufficiali della Divisione Acqui il successivo eccidio che costò la vita ad oltre 6.000 prigionieri e la morte per stenti di cui furono vittima più di 2.000 soldati della Divisione mentre venivano condotti nei luoghi di prigionia ritenendo che la scelta di non arrendersi alle forze armate tedesche da parte degli ufficiali e dei soldati della Divisione Acqui non rappresenti solo un attestato di obbedienza al giuramento e all'onore militare, ma un drammatico atto di dignità civile e di amore per la libertà esprimendo la propria riconoscenza nei confronti dei cittadini piemontesi che a Cefalonia e a Corfù scelsero di difendere l'onore del nostro Paese si rivolge al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri perché compiano atti formali affinché da parte della Germania giunga il pubblico riconoscimento, nei confronti dell'Italia e dei familiari delle vittime dell'eccidio di Cefalonia, che quanto venne compiuto a danno dei prigionieri di guerra della Divisione Acqui fu, a tutti gli effetti, una strage ingiustificata".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 233: "L.R. 18/10/1984, n. 55 e successive modifiche ed integrazioni (Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali), art. 4: delibera quadro e contributi regionali relativi all'anno 2001" (rinvio)


PRESIDENTE

A questo punto, propongo di passare all'esame della proposta di deliberazione n. 233.
Mi pare ci fosse da parte dell'aula la volontà di anticipare il punto in questione e di procedere alla relativa votazione.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Avevo sostenuto in Commissione l'opportunità di approvare il provvedimento in chiusura dei lavori, prima delle vacanze estive, in quanto è un provvedimento utile a circa 400 lavoratori e serve all'Assessorato però non facendolo passare come una pratica burocratica.
Sarebbe opportuna una riflessione che resti agli atti e anche per trasmettere, soprattutto ai colleghi che non fanno parte della Commissione il significato e il limite. Quindi, non un dibattito generale lunghissimo ma qualche breve considerazione credo sia utile.
Sono d'accordo sul provvedimento, ma vorrei lasciare traccia e testimonianza, perché ci potrebbero essere dei rischi in futuro su questo tipo di istituto, che è stato introdotto quasi vent'anni fa e che oggi presenta il segno dei suoi anni.
Pertanto, chiedevo se era possibile arrivare all'approvazione, ma dando un minimo posizionamento politico.
Personalmente, sono favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Ricordo che in Commissione alcuni colleghi, che adesso non sono presenti, avevano chiesto di arrivare in aula con alcuni dati, con un'illustrazione del quadro di che cosa era stata in passato questa legge.
Vedo che l'Assessore ha dei fogli in mano...



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Chiedo scusa, ma pensavo che i dati fossero stati trasmessi, poich avevo inviato alla Commissione i dati riepilogativi, anno per anno, dal 1994 al 2001, così come era stato convenuto. al limite, lunedì o martedì ne discuteremo; nel contempo, facciamo circolare i dati, perché sono stati trasmessi.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore Pichetto, volevo dirle che le fotocopie dei dati sono state distribuite questa mattina ai colleghi Consiglieri facenti parte della Commissione.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Vista l'unanimità sul provvedimento, non sarebbe opportuno metterlo al primo punto dell'o.d.g. di lunedì prossimo?



PRESIDENTE

Il Consiglio, Consigliere Contu, è già convocato ed è anche a sue mani l'o.d.g. Sarà sua cura, se lo riterrà opportuno, richiedere l'inversione dei punti all'o.d.g. Pertanto, si potrà, se l'aula acconsentirà, essere discusso al primo punto all'o.d.g., ma, Consigliere Contu, dovrà richiederlo.
Il Consiglio rimane convocato per domani, 27 luglio, alle ore 14.30. La I Commissione è convocata domani mattina alle ore 9.30.
Il Consiglio è inoltre convocato per i giorni 30 e 31 luglio e 1 agosto alle ore 10.00 e alle ore 14.30.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.55)



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