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Dettaglio seduta n.112 del 18/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Brigandì, D'Ambrosio Ghigo, Pozzo, Racchelli, Rossi Giacomo, Rossi Oreste e Vaglio.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge di n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame dell'articolato del disegno di legge n. 301, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che abbiamo sospeso la seduta del mattino con la votazione dell'emendamento n. 10.1), a firma dell'Assessore Casoni, in occasione della quale è venuto meno il numero legale.
Do nuovamente lettura dell'emendamento: 10.1) all'art. 10 sostituire il testo del comma 2, lettera b), con il seguente: "b) esprime un parere sui bilanci di previsione pluriennale ed annuale e sull'assestamento o variazione degli stessi".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 18 votanti 17 hanno votato SI' 14 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione e la seduta sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 15.31 riprende alle ore 16.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricominciamo i lavori votando nuovamente l'emendamento n. 10.1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 26 hanno votato SI' 25 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
10.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 10 sostituire il testo del comma 4 con il seguente: "4. Ai componenti del Collegio spettano i compensi determinati dalla Giunta regionale con apposito provvedimento in deroga alla L.R. 2 luglio 1976, n.
33".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 26 hanno votato SI' 25 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 10 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Solo per chiederle una cortesia: è noto a tutti che in certe aree della sua attività d'aula, le sue decisioni sono insindacabili. Va bene che sia così.
Per pura cortesia le chiederei, se fosse possibile, quando inizia la votazione con il sistema "globalizzato" elettronico, di indicare quanti minuti abbiamo a disposizione per la votazione. Se lei pensa, ad esempio di dare un minuto o un minuto e mezzo, deve avere la cortesia di dirci cosa ha deciso. Sarei contento, perché così riesco a capire quanto tempo ho a disposizione per scegliere le modalità di voto. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la sua richiesta è a verbale.
ART. 11 Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, anche in questo articolo si evidenzia come l'attività dell'ARES avrebbe potuto trovare riferimenti, sedi e modalità diverse da quella che, con una certa fatica, si sta cercando. Mi chiedo se la programmazione di questa struttura, la cui funzione ovviamente deve essere esclusivamente di programmazione, non poteva essere svolta all'interno degli uffici.
L'Assessore farà chiaramente riferimento alla legge, tuttavia io faccio riferimento ad un'impostazione che avrebbe potuto valorizzare coerentemente le potenzialità del personale regionale, riuscire a svolgere tranquillamente i compiti e adempiere alla strategia di impegno forte della Regione Piemonte sulla viabilità e sulle strade.
Così non è. Ecco, allora, imporre all'ARES una strutturazione molto efficace ed approvare questo provvedimento - come credo andremo a fare in giornata - in tempi stretti e soprattutto senza alcun atto preliminare prima dell'approvazione dello Statuto dell'ARES-Piemonte. Evitare sostanzialmente, che in una zona grigia, in un periodo particolare, si possano determinare delle scelte che devono essere fatte a Statuto operante.
Il senso del mio emendamento, che con questo intervento non illustrer più, è evitare che ci sia una fase di transizione ed operare tutte le scelte, compresa quella del Direttore, solo quando l'ARES è a pieno regime cioè quando lo Statuto sarà approvato.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame dei singoli emendamenti.
11.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 11, comma 2, le parole "dalla sua istituzione" sono sostituite dalle parole "dal decreto di insediamento di cui all'art. 3, comma 3".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
11.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 11, il comma 4 è soppresso interamente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
11.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: il comma 4 dell'art. 11 è sostituito dal seguente: "4. Lo Statuto dell'ARES-Piemonte è approvato con deliberazione del Consiglio regionale. L'avvio delle attività istituzionali dell'ARES Piemonte è subordinata all'approvazione del relativo Statuto da parte del Consiglio regionale".
Tale emendamento è da considerarsi decaduto.
11.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 11, alla fine del comma 4, aggiungere le parole "lo Statuto è approvato dopo novanta giorni dall'istituzione dell'ARES-Piemonte.
L'approvazione dello Statuto è condizione preliminare ad ogni atto previsto dalla seguente legge compresa la nomina del Direttore".
Tale emendamento è da considerarsi decaduto.
11.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano e Pozzo: all'art. 11, comma 4, dopo la parola "deliberazioni", sopprimere "della Giunta regionale" ed inserire "del Consiglio regionale".
Tale emendamento è da considerarsi decaduto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto sull'art. 11; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Malgrado gli sforzi dell'Assessore, che, come ho già detto, ho riconosciuto in varie occasioni, si poteva cercare di cogliere il senso della proposta delle opposizioni, e quindi fare uno sforzo in tal senso.
E' chiaro che non è un passaggio decisivo, insieme all'emendamento che ho proposto.
Mi rendo conto che non è di particolare peso e particolarmente dirompente, però sarebbe stato utile pensarci e non farlo cadere con l'approvazione dell'altro emendamento.
Quindi, voterò contro e chiedo che, nel prosieguo dei lavori, da parte dell'Assessore ci sia un ulteriore sforzo ed una particolare attenzione perché ci saranno altri provvedimenti di maggiore peso.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 11 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 11 è approvato.
CONTU Mario (fuori microfono) Posso chiedere, in base la Regolamento, la verifica della votazione?



PRESIDENTE

Non può chiedere la verifica, perché solo la votazione per alzata di mano è soggetta a riprova se questa è chiesta immediatamente dopo la proclamazione del risultato da un Consigliere.
Quindi, non è possibile, poiché questa votazione è stata eseguita con procedimento elettronico. Questo in base all'art. 67, comma 2, del Regolamento interno.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Chiedo solo una cosa: le è mai successo di utilizzare un tasto sbagliato usando una calcolatrice? Non chiedo di instaurare una prassi, ma mi pare che sia emersa un'emergenza da parte di qualche Consigliere di verifica del proprio voto. Forse va correttamente valutata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Volevo solo porre una domanda: il voto elettronico è previsto dal Regolamento? Se sì, come è regolato?



PRESIDENTE

I quesiti non vanno posti in aula, ma in sede di Commissione Regolamento e per iscritto. E' previsto il voto elettronico, ma in questo momento non mi sembra il caso di tenere una lezione in merito, e tanto meno non sono titolato a tenere lezioni sul Regolamento del Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Probabilmente si potrebbe distribuire ai colleghi una copia della deliberazione che abbiamo assunto nel momento in cui - ahimé! - è stato fatto l'appalto per il sistema elettronico di votazione. C'è una deliberazione che spiega il tutto.
Inoltre, Presidente, vorrei sollevare un altro problema. L'errore nella votazione può avvenire anche in forma elettronica: un piccolo movimento "parkinsoniano" può portare a schiacciare il tasto yes o viceversa. Quindi il Consigliere che ha sbagliato come può correggere immediatamente il voto? Non so se questo problema è stato valutato nella deliberazione, ma tenga presente che dovrebbe lasciare la flessibilità ad un Consigliere di segnalare la vera forma del voto che vuole esprimere, anche se ha sbagliato a premere un tasto.
Possiamo pensarci un attimo, però una votazione con un esito così rigido da non consentire ad alcuno di correggere il proprio voto forse non è proprio nel rispetto della volontà di chi esprime un voto.



PRESIDENTE

Raccolgo le vostre istanze e suggerimenti e di questo vi ringrazio. Li approfondirò per alcuni aspetti.
Nel frattempo, faccio distribuire a chi ne fa richiesta la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza assunta ai sensi dell'art. 66 comma 4, del Regolamento interno, relativa alle votazioni con dispositivo elettronico: "Per le votazioni che si effettuano con dispositivo elettronico, le modalità tecniche per l'uso sono regolate da istruzioni approvate dall'Ufficio di Presidenza".
Quindi, c'è una deliberazione adottata dall'Ufficio di Presidenza il 30 giugno 1997, tuttora in vigore, che farò distribuire.
Se qualche collega ha dei particolari suggerimenti da fare all'Ufficio di Presidenza, lo invito a farli pervenire. In tal caso, la deliberazione che è prevista dal Regolamento del Consiglio, potrebbe anche essere modificata.
Proseguiamo l'esame dell'articolato.
ART. 12 Sull'art. 12 sono stati presentati alcuni emendamenti.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ci sono interventi? Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per annunciare un ulteriore emendamento in merito ad un tema parecchio importante: quello relativo all'attività esterna di consulenza che l'ARES può intraprendere.
Nulla da dire sul primo comma, che riguarda le convenzioni verso Enti pubblici e verso l'Università. Invece negli altri due commi segnalo all'Assessore una qualche preoccupazione, poiché si tratta di due commi che determinano la necessità di collaborazione o incarichi molto generici.
Assessore, questa ARES farà le strade, non è che si mette a fare altro.
Sappiamo cosa fa: fa delle strade, che hanno bisogno di fondazioni, che hanno bisogno di sicurezza, ecc. Ora, non è che le competenze possano essere così generiche. Io suggerirei di sfrondare molto questi aspetti anche perché rimandano allo Statuto. Ma lo Statuto - non ricordo - passerà in Consiglio regionale? Allora, lo Statuto passerà in Consiglio: lì si potranno mettere dei bordi. Ma mettere adesso dei bordi così lassi, non mi sembra tanto utile.
Poi, sempre per economia di tempo, si inserisce in questo articolo la proposta del Consigliere Marengo, che capisco perfettamente nelle sue finalità buone. Tuttavia, Marengo, stai attento perché non so se l'istituzione di un Albo risponda alle preoccupazioni che hanno mosso nel dire "stendiamo un Albo".
Provo a fare qualche ragionamento non per convincere, ma perché penso che la preoccupazione che muoveva il collega Marengo sia comune, non è che ci confrontiamo su schieramenti.
Allora, l'ARES darà delle consulenze. Il tema delle consulenze è parecchio viscido, non semplice da manovrare. Hanno approvato le leggi nazionali facendo i concorsi. Io conservo, a titolo strettamente personale dei dubbi su quella procedura prevista dalla legge Merloni.
Devo dirvi che sul tema delle consulenze e degli incarichi una società ben organizzata e pulita potrebbe lasciare a chi governa il compito di decidere rapporti fiduciari, conché controlli a valle in cosa siano consistiti, quanto siano costati e che esito abbiano avuto. Se avessi avuto responsabilità legislative, avrei scelto un controllo a posteriori e non delle indagini a priori, lasciando a chi governa anche quel margine di fiducia di cercarsi un po' chi crede.
Istituire un Albo non è che ci mette al riparo da clientele, ecc. Anzi noi inventiamo in capo all'ARES, che è un piccolo organismo, un suo Albo: non mi lascia tranquillo. Intanto dovrò segnalare l'esistenza dell'Albo, ma la segnalazione non raggiungerà tutti quelli che possono essere interessati. Collega Marengo, è una cautela, nel senso che l'ARES non pu dare incarichi a chiunque, bisogna iscriversi all'Albo, è un passaggio in più e magari un passaggio che non viene nemmeno reso noto bene a tutti gli interessati. Conservo una perplessità proprio sull'utilità, non sulla spinta morale del collega Marengo, che apprezzo, non su quell'aspetto; ho dei dubbi su questi piccoli Albi e sulla loro efficacia.
Comunque, su quell'emendamento mi riservo di modificare anche questa mia opinione, che pregherei venisse semplicemente presa per quello che è ad adiuvandum, non per mettere dei bastoni fra le ruote. Non so se valga la pena, in sostanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi pare che i suggerimenti giunti tendano giustamente a porre all'ARES qualche limite - non rigidità - che garantisce la trasparenza, che è senz'altro un aspetto importante per un Ente appaltante di progettazione.
Concordo sulla proposta del collega Marengo circa il fatto che esista un elenco, un Albo al quale poter ricorrere. Certamente, vi potrebbero essere altre strade, ma in ogni caso la Giunta ha scelto che questo è un Ente di progettazione e un Ente appaltante; le altre modalità potrebbero essere quella di procedere a fare delle gare pubbliche per l'affidamento della progettazione.
Esprimo qui la mia opinione che, per quanto riguarda gli incarichi professionali, c'è in ogni caso un rapporto fiduciario di carattere professionale che in qualche maniera deve essere garantito, garantendo per la trasparenza. E quella dell'Albo, in qualche maniera, la garantisce.
So di avere un'opinione diversa rispetto al collega che mi ha preceduto, ma mi pare che la proposta sia in questo senso.
Tuttavia, mi pare utile il suggerimento del collega Chiezzi: la pubblicazione sul BUR degli incarichi affidati può essere un elemento di ulteriore trasparenza.
La proposta che il sottoscritto e il collega Tomatis sottopongono alla vostra attenzione è di porre un limite alle consulenze.
L'art. 12, così com'è, non stabilisce alcun limite, per cui teoricamente l'ARES, come abbiamo detto e lo ripeto ulteriormente, pu affidare incarichi di consulenza per tutto. Ora, è evidente - come abbiamo già fatto rilevare - che se costituiamo un Ente con certe caratteristiche deve essere messo nelle condizioni di svolgere, al suo interno, l'attività prevalente per il quale nasce: la progettazione. Se non stabiliamo alcun limite - e questa porta resta aperta - significa che l'attività prevalente per la quale nasce l'ARES non viene svolta al suo interno, ma attraverso attività di consulenza.
Le indicazioni che abbiamo dato è che si deve ricorrere alle consulenze per attività molto specialistiche, non per attività di progettazione.
Un Ente con queste caratteristiche non può avere, anche dal punto di vista economico, l'attività di consulenza maggiore del costo del personale se così fosse, sarebbe un Ente di consulenza.
Pertanto, abbiamo indicato che le consulenze non devono superare - mi pare sia scritto così - il 25% del costo del personale.
Siccome il costo del personale è stato stimato in circa 2 miliardi significa che l'attività di progettazione non deve eccedere i 500 milioni.
Mi rendo conto che questa cifra è puramente indicativa, però un limite bisogna stabilirlo. Può anche essere uguale al costo del personale, ma se dovesse superare il costo del personale significa snaturare l'Ente.
La proposta che faccio all'Assessore - al di là del 25% - è di stabilire un limite che non snaturi l'Ente.
Quindi, l'invito che rivolgo ai colleghi interessati è di non snaturare l'Ente, altrimenti, neppure lei, Assessore, riuscirà a tenere in mano la situazione, che le sfuggirà sicuramente di mano, perché se il Direttore e il Comitato direttivo hanno un limite, affidano consulenze all'interno di questo limite. Se non vi sono limiti, anche le sue indicazioni, Assessore non valgono, non servono più a nulla, perché prevale sempre l'urgenza: ci sono tante cose da fare, bisogna capire, dunque bisogna dare delle consulenze.
Questo è il senso dell'emendamento su cui spero che il Consiglio abbia la pazienza di riflettere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, colleghi, è evidente che qualsiasi struttura che ha bisogno di competenze, sia per quanto riguarda la specializzazione, sia per quanto riguarda i momenti in cui c'è un picco di attività, è possibile che possa richiedere degli ausilii esterni. In questo caso, si pensa di strutturare gli ausilii esterni in forma di convenzioni quadro.
Questo mi pare un fatto positivo. Anche perché ci può essere un impulso a quello che è il settore della ricerca, svolta sia dall'Università, sia dagli Istituti di ricerca esterni.
Molto spesso noi enfatizziamo lo sviluppo del terziario avanzato o quaternario nella nostra Regione. Dovremmo, in qualche misura, riuscire a trovare una strategia di spinta anche su questi settori.
Ciò che non capisco - e lo chiedo anche al nostro Assessore alla New economy, che in questo momento non vedo in aula (questa Giunta ha addirittura pensato di titolare un Assessorato alla New economy) - è perch non si possa, quando l'ARES necessita di queste competenze, attingere prioritariamente, e non in via esclusiva, alle competenze dell'Università del Piemonte.
Prioritariamente, significa che prima si verifica se esiste quella competenza e se c'è la disponibilità, perché ognuno ha i suoi carichi di lavoro e può anche non essere disponibile.
Ho notato che l'Università di Torino, soprattutto quella del Piemonte orientale, sta compiendo un enorme sforzo nei settori dell'economia pubblica, della contabilità pubblica, dell'economia territoriale, della politica territoriale, e ha delle egregie competenze.
Poi scopro, ad esempio, che le Direzioni di alcuni ospedali, almeno uno in particolare, per un problema di valutazione di economicità della loro struttura, si rivolgono alla Bocconi di Milano. Ovviamente, non ho nulla contro la Bocconi di Milano, anche se - io mi sono laureato in Economia e Commercio a Torino - c'era un po' di antagonismo, già da quando ero studente, tra le due Università.
Occorre capire che la domanda pubblica deve essere utilizzata anche avendo una visione - cito il Presidente Ghigo - orizzontale di ciò che si fa.
Nel Canavese - non so chi avesse dato il via a tale iniziativa, forse la Provincia - per studiare le potenzialità del territorio si sono addirittura rivolti al CENSIS. In Piemonte c'è il CNR che ha degli istituti con questo orientamento; ci sono anche istituti universitari altamente specializzati con dei docenti considerati eminenti nel mondo scientifico.
Ad Ivrea è venuto il prof. De Rita con tutta la sua corte ed hanno svolto uno studio del territorio del Canavese. Non vorrei che l'ARES si inventasse un rapporto di consulenza o un rapporto di sostegno ad aspetti di ricerca.
No, noi gli poniamo un selettore; gli diciamo che, prioritariamente, deve verificare se le competenze di cui ha bisogno sono presenti in Piemonte.
Se non ci sono, le va a cercare da altre parti; ma se ci sono dovrebbe esserci un obbligo. Noi facciamo anche politica economica, politica di sviluppo, ci riempiamo la bocca sul terziario avanzato, per cui, se abbiamo un po' di quattrini pubblici, li dobbiamo indirizzare verso un'attività che aiuti il nostro sistema.
Sostanzialmente, non è autarchia, perché non è che andiamo a comprare una ricerca "bidone", ma andiamo a fare una scelta quando questa scelta è di qualità adeguata alle nostre esigenze.
Non capisco una semplice indicazione, che sostanzialmente prevede la stipula della convenzione quadro con istituti universitari, organismi di ricerca pubblici - prevalentemente il CNR, che non è solo l'area di ricerca scientifica del CNR, ma anche in altri campi. Addirittura potremmo anche parlare - perché no? - di economia industriale, di centri di ricerca privati. Insomma, dovrebbe esserci una scelta prioritaria rispetto all'ubicazione di Centri di ricerca. Se non andranno bene o non sono sufficienti o non sono disponibili, per carichi di lavoro, a stipulare questa convenzione, si farà un'altra scelta.
Assessore, non mi pare disdicevole: significa uscire fuori dal settorialismo. L'Assessore ai trasporti svolge i suoi compiti, l'Assessore alla New economy i propri, come pure l'Assessore all'assistenza. Si intrecciano le questioni. Allora, anche la domanda pubblica, di cui è titolare l'ARES per questo aspetto di convenzione quadro in materia di sostegno alle competenze scientifiche che sono necessarie, fa anche una verifica, si guarda attorno e, attraverso i cento, mille, diecimila miliardi - non sono a conoscenza di quanti miliardi mette in campo - riesce a fare un orientamento: si chiama uso finalizzato della domanda pubblica che mi sembra una cosa abbastanza degna per una Regione che voglia dare dignità alla sua politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Vorrei aggiungere alcune brevi considerazioni a quanto affermato precedentemente dai colleghi Consiglieri.
Per quanto riguarda la priorità da riservare alle competenze che possono essere reperite nella Regione Piemonte, mi sembra che sia una possibilità in più. Si dice che si dovrebbe guardare, prioritariamente alla Regione Piemonte, quindi, anche dal punto di vista degli interessi della Regione, potrebbe avere una ricaduta favorevole.
Per quanto riguarda la discussione sull'Albo dei consulenti, così come proposta dal Consigliere Marengo, vorrei chiedere all'Assessore se è possibile attingere dall'Albo anche per quanto riguarda la progettazione delle strade che competeranno all'ARES.
C'è da rilevare che esistono già degli Albi professionali che comunque sono in funzione in Regione, come nella Nazione. Pertanto, non riesco a comprendere l'utilità di questo Albo.
Assessore, per quanto riguarda le opere di collaborazione, il Consigliere Saitta vorrebbe porre un limite alle spese sostenute. Devo dire che, forse per mia disattenzione, non ho trovato la previsione di questa possibilità nella relazione del conto economico che è stato presentato.
Allora, volevo sapere come pensava di far rientrare nel conto economico dell'ARES la voce - che non è prevista nella relazione - che è stata consegnata.
Questa dovrebbe essere anche una preoccupazione del Presidente, visto che l'ha ricordato anche con una lettera riguardante questo punto.
Se comunque la Giunta, la maggioranza, intendono insistere sull'istituzione dell'Albo, credo che si dovrebbero comunque indicare i confini relativamente ai compiti che dovranno svolgere gli specialisti e che la pubblicizzazione dell'Albo sia una norma elementare di trasparenza nei riguardi sia dei compresi e sia, soprattutto, degli esclusi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Intervengo con alcune brevi considerazioni a seguito dell'intervento del collega Chiezzi in merito all'Albo. Non sono un grande amante di Albi elenchi ed altro, preferisco decisamente il libero mercato a qualunque condizionamento del medesimo. Però il discorso dell'Albo mi ha convinto dove l'ho visto nascere ed applicare.
Mi riferisco, ad esempio, all'Albo dei consulenti del giudice. Da quando, nell'ambito del mondo giudiziario, sono stati istituiti gli Albi dei consulenti dei giudici, devo dire che ho visto visi nuovi e non i soliti noti. Ho toccato con mano che la presenza di quel "libro" con tutti quei nomi scritti, ha moralizzato - se era da moralizzare, erano magistrati, quindi il magistrato non lo si moralizza mai perché è moralizzato di suo - ha comunque cambiato un sistema e ha fatto sì che una serie di persone che prima non avevano alcun incarico abbiano ricevuto degli incarichi. Magari incarichi secondari e non incarichi principali purtroppo, qualche problema è rimasto, ma l'istituzione di un Albo ha comunque dato modo di rivitalizzare un settore che era incancrenito su pochi soggetti.
Avendo avuto questa esperienza, ho trovato positivo prevedere una simile esperienza anche nel campo dell'ARES. Anche perché, se c'è un Albo ci sono tanti soggetti iscritti, è un qualcosa di aperto, quindi la pubblicità di un Albo avviene nel tempo, non avviene con una pubblicazione c'è il "passaparola": il professionista si iscrive, lo viene a sapere dal collega, allora si iscrive anche lui, nel tempo gli Albi poi diventano notori. Sono in tanti, quei tanti sanno, uno sa dell'altro e uno diventa arbitro dell'altro. Quindi, il ricorrere al solito noto diventa molto più difficile in presenza di altre persone inserite nello stesso Albo.
Anche sotto questo profilo ci sarebbe la garanzia di avere un indiretto controllo operato dalle persone stesse che vengono escluse dall'eventuale incarico. Ecco perché insisto sul discorso dell'Albo.
Sono a conoscenza che in Regione Piemonte non esistono Albi. La Regione è un Ente che non ha Albi di consulenti, non ha Albi di fornitori: generalizzare il sistema degli Albi anche su altri settori potrebbe essere un discorso da affrontare.
Per potersi iscrivere all'Albo occorrerà avere dei requisiti. Sarà compito della Giunta determinarli, quindi sapremo anche che il consulente ha certi requisiti: possono essere "x" anni di iscrizione ad una Cassa possono avere già progettato; saranno dei requisiti che deciderà la Giunta ma che ci danno delle garanzie sulla professionalità di coloro che avranno le consulenze. Ecco perché sono convinto di questo emendamento.
Per quanto riguarda l'emendamento presentato dal collega Saitta, devo dire che apprezzo molto la ratio di mettere un limite alla spesa per consulenze, ma non lo apprezzo con il cervello, perché mi sembra che la struttura che si è data non possa prescindere dalla consulenza.
Abbiamo limitato i dirigenti, abbiamo istituito una struttura dove ci sono due figure dirigenziali, tutto sommato è in re ipsa avere figure di consulenti a fianco del Direttore, perché è proprio l'Ente che lo richiede per come è costruito. Mettere un limite di spesa sarebbe limitativo.
Mi trova, invece, d'accordo l'emendamento presentato dal collega Chiezzi. Tale emendamento non è altro che la riscrittura legittima di un emendamento che avevamo già presentato e che aveva qualche problema di forma rispetto alla normativa. L'emendamento prevedeva che tutti gli atti non una volta all'anno, ma tutti gli atti andassero pubblicati sul BUR.
Seguiamo la logica della pubblicazione annuale sul BUR di tutti gli atti di spesa in rapporto a consulenze e collaborazioni.
Ricordo che anche l'Assessore era d'accordo di dare una pubblicità agli atti di spesa o, perlomeno, a quelli più significativi e, quindi, le consulenze. Su questo mi trovo assolutamente d'accordo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Intervengo per ribadire alcuni concetti e spiegare alcune prese di posizione della Giunta sugli emendamenti presentati.
Com'è noto, ho accettato l'emendamento presentato dal Consigliere Marengo poiché lo ritengo utile a definire dei quadri all'interno dei quali ci sia chiarezza, ci siano dei requisiti e si possa creare una sorta di autocontrollo reciproco delle funzioni e delle scelte e, magari, saper valutare, all'interno dell'Albo, le varie professionalità che andranno ad iscriversi.
Sull'emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, per quanto riguarda "prioritariamente ubicati in Piemonte", posso dire che nella mia azione ho sempre cercato di trovare risorse piemontesi; anzi, penso che istituire un Albo professionale possa senz'altro alimentare professionalità piemontesi. L'inserirlo come un concetto nella legge è limitativo, perch se dovessimo trovare un interscambio forte, per esempio, con Milano, che ha un sistema di catastostrade che in Piemonte non esiste, o viceversa, non vedo perché non potremmo attingere a lavori che, poi, di fatto in Piemonte non sono realizzati e che potrebbero arrivare da altre Regioni. Questo pu creare una serie di protezionismi tra Regioni. Se noi adottassimo un atto del genere magari lo adotterebbe anche la Regione Lombardia, procurando un danno ai nostri colleghi del Novarese o del Verbano Cusio Ossola che si vedrebbero esclusi da questa possibilità, perché sappiamo che questi atti regionalizzanti, se pongono un limite in una Regione, la Regione a fianco subito tende a copiarlo.
Per quanto riguarda le consulenze, l'ho già detto ieri, riferendomi al fatto che da Ente economico si trasformasse ad Ente strumentale: "Attenzione, gestiremo investimenti pari esattamente a 170 miliardi all'anno, più eventuali risorse aggiuntive che la Regione ed altri soggetti possono aggiungere a questo fondo". Quindi, se calcolassimo un costo medio gestionale, se vogliamo fare una progettazione preliminare ed esecutiva (su livelli che le Province non attuano, perché applicano dall'8% in su) stiamo pure al 7%. Su una cifra di questo genere, ci sarà una serie di gare che verranno esternalizzate.



(Commenti in aula)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

E' logico che noi siamo obbligati e l'ARES sarà obbligata a fare le gare pubbliche sopra soglia, come impone l'Unione Europea e come impongono i Regolamenti. Il differenziale tra quello che sarà in grado di svolgere "il personale" e il sotto soglia non lo limiterei adesso. Dico, però, che sono disponibile, così come richiesto dal Consigliere Chiezzi, a renderlo trasparentissimo, e a dire come è assegnato un incarico, per che cosa viene dato e che sia pubblicato sul BUR.
Sono favorevole all'emendamento, perché non ho nulla da nascondere e gli incarichi che saranno affidati verranno motivati ad uno ad uno, saranno resi noti alla Regione e in più pubblicati sul BUR, in modo che tutti ne possano prendere visione.
Da questo punto di vista, come avevo detto, non posso accettare una limitazione. Valuteremo dopo il primo anno di esercizio o il secondo quando avremo visto l'assestarsi del lavoro, quelli che potranno essere i livelli di gestione di questo organismo.
Oggi non posso accettarlo, perché, avendo accettato la limitazione alla "qualità" della spesa per le assunzioni attraverso l'Ente strumentale, devo avere una valvola di sfogo che mi permetta, qualora queste professionalità non siano acquisite, di avere la possibilità di spesa, altrimenti non vedo perché la Regione debba fare con il 2% o il 3% quello che, normalmente sulle progettazioni spendono l'ANAS e le Province con l'8% o il 9% sulle progettazioni. Nell'ambito dell'8%, che dicevo prima, faremo in modo di mettere le gare e le consulenze; la gara andrà obbligatoriamente a quello che andrà per la gara, perché, a questo punto, l'Agenzia, se è stazione appaltante, deve arrivare alla progettazione esecutiva, all'appalto.
Quindi, tutte le fasi dalla progettazione preliminare all'appalto devono essere svolte e pagate dall'ANAS.
Su questo, chiedo, dopo un anno o due di esercizio, di valutarlo, ma ai livelli attuali condivido quello che ha detto il Consigliere Marengo. Diamo trasparenza ad ogni minimo incarico attraverso la pubblicazione sul BUR e quindi, dichiaro di accettare l'emendamento del Consigliere Chiezzi.
Con questo, mi sento tranquillo per aver fatto un'opera totalmente limpida e trasparente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sull'art. 12.
A questo punto, possiamo passare all'esame dei singoli emendamenti.
12.1) Emendamento presentato dai Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 12, comma 1, dopo le parole "di ricerca pubblica", aggiungere le parole "prioritariamente ubicati in Piemonte".
La Giunta regionale ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Do per illustrato l'emendamento.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Tapparo.
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 12.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 23 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
12.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 12, comma 3, sostituire le parole "cui sia notoria la specifica" con la parola "comprovata".
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
12.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 12, comma 3, sostituire le parole "incarichi a tempo determinato" con le parole "specifiche consulenze" ed eliminare all'ultima riga del comma la parola "specifici".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
12.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano e Pozzo: all'art. 12, comma 3, aggiungere le parole "da scegliersi in ambito dell'Albo di consulenti ARES che è istituito dalla Giunta regionale entro mesi tre dall'entrata in vigore della presente legge".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 30 hanno votato SI' 28 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è accolto.
12.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta e Tomatis: all'art. 12, aggiungere il seguente comma 4: "4. Le consulenze e le collaborazioni, comunque affidate, non possono complessivamente eccedere il 25% del costo del personale dell'ARES".
Il parere della Giunta è favorevole.
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

La risposta dell'Assessore mi ha convinto maggiormente sull'opportunità di un limite, dal momento che distingue tra "consulenze, collaborazione e progettazione". L'Assessore compie una ripartizione delle progettazioni al di sotto e al di sopra di una certa soglia, immaginando un costo per la progettazione, secondo un parametro normale che si aggira intorno all'8 delle opere che vengono realizzate e che sono state stimate in 170 miliardi all'anno. Si tratta di una grande quantità di investimenti.
Mi sembra che nella riflessione dell'Assessore sia prevista una piccola parte di progettazione interna, perché questa grande quantità di investimenti richiede una struttura di grande progettazione che, per così come nasce, l'ARES non ha. E' necessaria una progettazione esterna che segua le procedure della legge Merloni, cioè la gara pubblica. Questo è ancora un altro costo. Alle fine, almeno per quello che capisco, le consulenze verrebbero date soltanto non per le grandi opere, ma per le piccole. L'ARES fa la sua progettazione e, probabilmente, si avvale di consulenti per il completamento del lavoro di progettazione (dovrebbe essere qualcosa di questo tipo).
Se le cose stanno così, probabilmente è utile porre un limite per la progettazione delle grandi opere che devono seguire la gara pubblica.
Quella è progettazione: qui stiamo parlando di consulenze e collaborazioni che sono una cosa diversa. Noi non stabiliamo alcun limite per le piccole progettazioni, come lei diceva, Assessore.
Le sue osservazioni mi avevano convinto, ma dopo aver detto che le altre progettazioni fanno parte della gara pubblica, vuol dire che le consulenze affidate attraverso l'Albo non saranno per le grandi opere quindi, a maggior ragione, vuol dire che è necessario limitarle.
Anche il Consigliere Marengo ha fatto un'osservazione condivisibile concordando sul fatto che a questo punto, conformemente a ciò che diceva prima, non sarebbe opportuno perché c'è la progettazione. Avendo detto che la progettazione è una questione di gara pubblica e non essendo questa una gara pubblica, a maggior ragione questo limite va mantenuto.
Confermo il mantenimento dell'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 12.5).
Ricordo il parere contrario della Giunta.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 30 hanno votato SI' 7 Consiglieri hanno votato NO 21 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
12.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi: all'art. 12, aggiungere il seguente nuovo comma: "4. L'ARES informa ogni anno la Regione sulle consulenze e collaborazioni affidate e tale elenco viene pubblicato sul BUR".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho ricevuto un invito da parte del Presidente Ghigo e dell'Assessore Botta per le ore 17.00 al centro storico di Torino dove in un grande convegno, cui seguirà un rinfresco, verrà presentata la legge urbanistica regionale, ragion per cui dovrei assentarmi. Poiché non volevo perdere nè l'uno nè l'altro, chiedo una sospensione del Consiglio.
C'è questa iniziativa della Giunta regionale di grande importanza e volevo sentire il parere dei colleghi: se posso andare, se andiamo insieme se sospendiamo il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Invito il Presidente a fare il punto sull'ordine dei lavori. Il Presidente ci ha sollecitato, anche con tempi contingentati fino alle ore 14.00 di oggi pomeriggio, con crisi ipoglicemiche di diversi Consiglieri urgenze di riunioni da parte di altri Gruppi, ecc., a contingentare i tempi e ad accelerarli su una legge importante che il Piemonte sta attendendo.
Essendo qui da alcuni giorni a discutere in modo serrato di emendamenti ed articoli, spesso con presenze non del tutto congrue da parte dall'aula del Consiglio, vorremmo capire che cosa intende fare il Presidente con lo stesso rigore e la stessa autorevolezza con cui ci ha chiesto di rimanere qui fino alle ore 14.00, vista la coincidenza del convegno a Palazzo Barolo e l'importanza del convegno stesso.
Del resto, il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa quando hanno indetto il convegno a Palazzo Barolo sulla legge urbanistica in contemporaneità con la discussione di un'altra legge importante che riguarda l'ARES, quindi la strutturazione del sistema viabilistico e della regionalizzazione dello stesso in Piemonte, senz'altro avranno fatto queste cose - mi avvio alla conclusione - conoscendo questa coincidenza dei termini.
Pertanto, o il Presidente sospende il Consiglio per consentire nella più ampia libertà dei Gruppi e nell'interesse dei Consiglieri di partecipare al convegno a Palazzo Barolo, e lo riaggiorna ad un momento più opportuno, oppure mi sembra del tutto evidente che bisognerà che qualcuno a questo punto, non riguarda noi, perché questa coincidenza crea una difficoltà estrema nella conduzione dei lavori del Consiglio - garantisca la presenza del numero legale.
Spetterà senz'altro a qualcun altro garantire la presenza in aula, non perché noi riteniamo questo un metodo di azione da adottare - e mi sembra di averlo ampiamente dimostrato - ma perché in questo modo non si pu pensare di procedere ed approvare una legge di tale importanza.
Spetta, pertanto, alla Presidenza e all'Ufficio di Presidenza la decisione su come procedere questa sera.



PRESIDENTE

Colleghi, vi ringrazio di alcune precisazioni, ma il calendario dei lavori è stato programmato in sede di Conferenza dei Capigruppo.
La chiusura dei lavori è prevista per le ore 20.00. Io non sono stato consultato in ordine all'organizzazione del convegno, come Presidente dell'assemblea. Neanche mi è stato chiesto di sospendere i lavori altrimenti avrei anche valutato...



MANICA Giuliana

E' ancora più grave, Presidente...



PRESIDENTE

Dunque, è previsto che si andrà avanti.
Se dovesse mancare il numero legale, ovviamente questo imporrà la sospensione della seduta, ma questa Presidenza intende andare avanti.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto l'esame dell'articolato del disegno di legge n.
301.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
12 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 12 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Sulla procedura di voto, Presidente. Il nostro Gruppo non è sospettabile di essere contrario ad un meccanismo di voto che ha chiesto di reintrodurre urgentemente all'interno dei nostri lavori. Probabilmente, mi sono perso qualche passaggio.
Tornando in aula questo pomeriggio ho ricevuto la delibera dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che istituisce il sistema di votazione elettronica e che contiene al proprio interno, come allegato, che è parte integrante del provvedimento, la disciplina di votazione - ripeto: parte integrante di questo provvedimento - dalla quale mi pare di evincere (leggo testualmente): "In questa fase di sperimentazione non verrà utilizzato il 'count down' con interruzione automatica della fase di votazione al termine del tempo fissato. Il tempo assegnato alla fase di voto è comunque di 30 secondi".
Pertanto, o lei, Presidente, ci rassicura che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio ha provveduto ad adottare, ma anche a comunicare ai Gruppi la diversa disciplina rispetto a quella stabilita nella delibera istitutiva, oppure comprendo entro certi margini la discrezionalità del Presidente nell'allargare e restringere a fisarmonica il tempo della votazione, ma addirittura di istituire un tempo di votazione diverso da quello deciso dall'Ufficio di Presidenza mi pare un allargamento indebito rispetto alla conduzione dei lavori.
Presidente, la invito ad interpretare la discrezionalità in modo equanime e non solo finalizzandola a rendere valide le votazioni più difficili, magari consentendo ad alcuni Consiglieri di opposizione di votare contro, e non chiudere la votazione dopo 15 secondi perché vede 31 presenti e 31 votanti.
Le chiedo, Presidente, la ragione della discrepanza fra i due minuti che lei continua a tenere validi come tempo di votazione e i 30 secondi contenuti all'interno della delibera istitutiva del sistema di votazione elettronico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Palma. Mi hanno spiegato che la fase sperimentale era terminata, pertanto ho ridotto il tempo a disposizione per la votazione, tenendo conto delle sollecitazioni emerse nel dibattito di ieri.
Ritengo che si possa ridurre ulteriormente il tempo di durata massima della votazione, ascoltando la sua sollecitazione. Domani si riunirà l'Ufficio di Presidenza e porterò questo aspetto della riduzione automatica, che è più garantista, ma è anche un tentativo di velocizzare cosa che tra ieri ed oggi c'è già stata, perché, come avrete visto, siamo riusciti a velocizzare la fase della votazione. Questo è perché, quando si azzera...



SAITTA Antonino

Questo è perché siamo stati presenti e tranquilli a garantire il numero legale...



PRESIDENTE

Questo è vero, Consigliere Saitta, però non attiene al funzionamento del sistema elettronico...



SAITTA Antonino

Questa è una soluzione per favorire la maggioranza, perché non è scritto da alcuna parte che bisogna aumentare il numero dei secondi...



PRESIDENTE

Non è questo il problema, ma non voglio fare polemica. Raccolgo comunque la sollecitazione.
Proseguiamo l'esame dell'articolato.
ART. 13 13.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 13, comma 2, lettera b), eliminare le parole "la progettazione e".
Tale emendamento ha il parere contrario della Giunta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Scusi, Presidente, non credo che le osservazioni avanzate dalla collega Manica possano essere concluse senza risposta e neppure richiamando il fatto che il Presidente del Consiglio non è stato coinvolto nell'iniziativa...



PRESIDENTE

Mi permetta, Consigliere Saitta, la faccio subito terminare e le chiedo scusa se la interrompo, ma questa mattina abbiamo svolto una Conferenza dei Capigruppo.
Penso che fosse già noto il convegno, ma nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo programmato i lavori per tutta la giornata, anzi, in sede di Conferenza dei Capigruppo, per raccogliere le sollecitazioni dei colleghi di Rifondazione Comunista e del collega Chiezzi, che hanno chiesto l'esame dell'ordine del giorno relativo al G8, abbiamo programmato che avremmo discusso la legge, l'elezione del componente dell'Ufficio di Presidenza e, successivamente, la discussione degli ordini del giorno relativi al G8. Nessuno ha sollevato perplessità in ordine a questo programma.
Oggi, alle ore 17.30, si ricorda che è previsto un convegno.
Io, per il rispetto che nutro nei suoi confronti, le ridò subito la parola e le lascio continuare il suo intervento, però ci tenevo a precisare questo.



SAITTA Antonino

Vorrei che lei, Presidente, facesse valere nei confronti del Presidente della Giunta regionale il valore dell'assemblea legislativa.
Capisco gli impegni istituzionali, che non dipendono dalle decisioni dei componenti del Consiglio, ma siccome la decisione del convegno è iniziativa dell'Assessore all'urbanistica ed è iniziativa del Presidente della Giunta regionale, che sono anche Consiglieri, è chiaro che queste iniziative non possono essere svolte congiuntamente ai lavori del Consiglio. Questo anche perché, avendo il Presidente della Giunta un maggiore potere di attrazione dei mass media, i lavori del Consiglio regionale su un tema così importante avvengono nell'oscurità più completa mentre oggi diventa più importante lanciare un progetto che ancora non esiste e fare il punto su una legge che non è neppure della Giunta, come quella dei sottotetti, che è stata una proposta che ha presentato il mio Gruppo.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, la ringrazio, non solo di forma, ma anche di sostanza e le dico che scriverò una lettera all'Assessore competente rimarcando quanto successo in Consiglio.
Le dico inoltre che la migliore risposta per rafforzare l'autonomia del Consiglio è quella di proseguire con i lavori indipendentemente dai convegni organizzati, non per giustificare il Presidente Ghigo - che non ha bisogno di essere giustificato - in quanto oggi a Roma per la Conferenza dei Presidenti e neppure presente a quel convegno. Questo è un altro aspetto.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non voglio fare l'avvocato difensore del Presidente della Giunta regionale, che - ricordo - non è a Palazzo Barolo, ma è a Roma e non solo per la Conferenza dei Presidenti, ma anche perché i Presidenti delle Giunte regionali oggi sono convocati dal Ministro delle Finanze e dal Ministro della Sanità.
Quindi, non è che oggi il Presidente della Giunta regionale sia assente per un atto di disattenzione verso il Consiglio regionale o perch contemporaneamente ritiene più utile essere presente ad un convegno, ma perché - così come i suoi diciannove colleghi - è stato convocato da due Ministri della Repubblica su un tema assai importante non solo a livello nazionale, ma anche per il Piemonte.
E' presente il Vicepresidente della Giunta regionale, Assessore Casoni che lo sostituisce quando il Presidente è impedito od assente.
La Giunta regionale - lo ricordo, perché l'ho già ribadito più volte in quest'aula - è un organismo presente, è un organismo collegiale.
Credo che sia estremamente strumentale in questo caso l'attacco verso il Presidente Ghigo e verso la Giunta regionale nel suo complesso, dicendo in modo quasi surrettizio, che il Presidente Ghigo non è qui perch preferisce andare ad un convegno, peraltro convocato e di cui tutti eravamo a conoscenza anche questa mattina.
Posso capire che l'assenza di qualche Assessore e dello stesso Presidente possa aver fatto nascere in qualche Consigliere - a cominciare dal Consigliere Chiezzi - un interrogativo: "Come mai non c'è?", e gli salta fuori l'invito dalla borsa.
Credo che comunque ogni Consigliere regionale, indipendentemente se di maggioranza o di opposizione, possa scegliere se rimanere in aula a fare il suo dovere di legislatore o presenziare al convegno sulla legge urbanistica.
Inviterei veramente a non continuare questa polemica, perché la ritengo estremamente sterile.
Ricordo che comunque abbiamo deciso noi, Conferenza dei Capigruppo autonomamente di convocare il Consiglio regionale, e la gran parte dei presenti era d'accordo, quando questo convegno era già convocato e quando noi Capigruppo e tutti i Consiglieri regionali avevamo già ricevuto l'invito.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti.
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione dell'emendamento n. 13.1).



TAPPARO Giancarlo

Anche in questo caso mantengo la posizione, che è quella di far sì che l'ARES sia una struttura solo di orientamento, di programmazione e di controllo.
Il discrimine di questa legge è: "Volete voi un'ARES che faccia solo programmazione o volete un'ARES che è stazione appaltante, progettista?".
Il discrimine è lì. Per il resto, si può anche fare la faccia feroce, ma è questa la sostanza dello scontro.
Con questo emendamento si vuole indicare che l'ARES non si deve occupare di progettazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 13.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 28 ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Ho riguardato il testo della deliberazione che lei ha fatto distribuire ed è evidentissimo, non solo per considerazioni di ordine letterale, che il riferimento alla fase di sperimentazione è unicamente relativo all'utilizzo del sistema di count down: cioè nella fase di sperimentazione il count down non è automatico; per il resto, il tempo fissato è di 30 secondi. Il tempo di 30 secondi viene stabilito, come tale, anche in altre parti della regolamentazione allegata alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza.
Allora, Presidente, per quanto mi riguarda noi abbiamo fatto due votazioni irregolari, che vanno sicuramente ripetute. Lei può, ovviamente continuare in questa fase a proseguire i lavori, sperando che domani, ex post, l'Ufficio di Presidenza modifichi la disciplina per ricomprendere retroattivamente la validità di queste votazioni.
Noi abbiamo fatto due votazioni irregolari. Lei per due volte, avendo a mano, come me, questo documento, non ha tenuto presente il termine tassativo dei 30 secondi. Glielo ripeto: la fase di sperimentazione non è relativa al termine, ma al count down automatico. La prego, consideri non valida questa votazione. Mantenga per questa seduta il termine dei 30 secondi. Domani l'Ufficio di Presidenza potrà ritenere - spero che non lo faccia - di dover allargare questo termine, ma non anticipiamo determinazioni che l'Ufficio di Presidenza non ha ancora preso.



PRESIDENTE

Preciso che la fase di sperimentazione è terminata e quindi non è più valido questo comma, almeno questa è la mia valutazione.
Comunque, raccolgo questa sollecitazione e domani, visto che non posso farlo oggi...



PALMA Carmelo

Ho detto che quel riferimento non è come lei lo interpreta. Lei mi deve rispondere su questo, non che domani farà...



PRESIDENTE

Io ho la mia valutazione e lei ha la sua, che peraltro rispetto.



PALMA Carmelo

Basta leggere! Basta leggere!



PRESIDENTE

Si vede che leggo in maniera diversa dalla sua.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo sulla procedura per esprimere anche il mio parere, che risulta identico a quello del collega Palma: queste ultime due votazioni, con a mano tale deliberazione, sono state irregolari.



PRESIDENTE

Dobbiamo votare l'art. 13 nel suo complesso.



PRESIDENTE

PLACIDO Roberto (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, posso?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Presidente, forse non ha visto che avevo alzato la mano prima del collega Chiezzi.
Intervengo per aggiungere la mia condivisione a quanto detto dal collega Palma. Tra l'altro, leggendo la deliberazione, che gentilmente ci ha fatto pervenire, rilevo che è prevista anche la possibilità che un Consigliere sbagli il voto e chieda la ripetizione, come aveva chiesto la collega Manica poco fa. Quindi, Presidente, ci faccia capire come funziona.
Si rilegga la deliberazione, se è il caso la modifichi, ma finché non è modificata ne tenga conto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 13. Concedo due minuti di tempo massimo per votare.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Noi rifiutiamo questo sistema di votazione in contrasto con la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza! E' una votazione irregolare questa!



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 26 hanno votato SI' 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 26 hanno votato SI' 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 14 è approvato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Prosegue l'esame dell'articolato.
ART. 15 15.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: l'art. 15 è sostituito con il seguente: "L'ARES-Piemonte si avvale di personale impiegato mediante: a) contratti di diritto privato a tempo determinato ed assunzioni con le procedure del lavoro interinale b) apposite convenzioni che disciplinano l'utilizzo del personale provenienti da Amministrazioni dello Stato, Enti locali, ANAS".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
15.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 15, comma 1, dopo il primo periodo che termina con "concorsuali pubbliche", aggiungere "dopo aver verificato prioritariamente la possibilità di utilizzare il personale dell'ANAS indicato nelle quantità e nelle caratteristiche del DPCM 22 dicembre 2000, pubblicato nella G.U.
supplemento ordinario n. 43, del 21 febbraio 2001. Tale verifica deve essere documentata e depositata presso la Direzione al Personale della Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, siamo di fronte ad uno dei passaggi cruciali di questa vicenda che avevo cercato di illustrare. Ho qui davanti a me la tabella con la quale il DPCM citato indica le caratteristiche del personale trasferito.
E' stato comunicato che nessuno di questi 53 ingegneri, 51 architetti, 5 amministrativi e 3 dirigenti (per un totale di 112 dipendenti ANAS), è interessato e disponibile al trasferimento nell'Agenzia, sostanzialmente alla Regione Piemonte, per dirla più volgarmente.
Ora, il senso del mio emendamento è rendere queste affermazioni documentate. Cioè, relativamente a queste 112 persone di cui è previsto il trasferimento, ci sarà un qualcosa, un dialogo, un rapporto o un'indicazione.
Pertanto, chiedo che ci sia una documentazione, che la stessa sia anche depositata ed eventualmente consultabile, pur conoscendo la delicatezza che ricopre questa materia per la privacy. Se non vogliamo farle ad personam vorremmo sapere, per esempio, le motivazioni, e se, in qualche modo, non è possibile impugnare questo atteggiamento alla Conferenza Stato-Regioni da parte del Presidente Ghigo.
Il collega Chiezzi ha più volte accennato alla necessità che con questi passaggi così delicati, relativi alla concretizzazione del trasferimento di compiti e funzioni dallo Stato alle Regioni, l'interprete principale del rapporto con lo Stato, cioè il Presidente della Regione Ghigo, potesse essere presente in questi momenti.
Purtroppo, Consigliere Pino Chiezzi, nel passaggio finale del delicato aspetto del trasferimento del personale dall'ANAS alla Regione, che potrebbe essere recuperato da un autorevole intervento del nostro Presidente della Giunta, non ne abbiamo traccia. E' vero che il Presidente della Giunta non deve necessariamente essere presente in tutti i momenti del processo legislativo, però, nel caso di passaggi simbolici, poteva essere politicamente giusto.
Chiamo in causa il Presidente perché credo che il tipo di problema che si determina, cioè, un numero consistente di personale dell'ANAS che ci viene assegnato e dei quali nessuno accetta il trasferimento, è un fatto politico e lo si deve sollevare. Il fatto politico lo deve sollevare nelle sedi appropriate il Presidente della Regione mediante una sua azione decisiva.
Segnalo ai colleghi - anche ai colleghi di maggioranza - il fatto curioso, immaginando che come avviene in Regione Piemonte avverrà nella Regione Lazio e nella Regione Veneto: questo personale resta all'ANAS pur avendo in carico poche strade.
Quindi, vi invito ad un voto a favore dell'emendamento; spero sempre in un ravvedimento attivo, anche se tardivo, dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, in questo articolo, al comma secondo, si dice che la Giunta regionale determina il trattamento economico del personale dell'ARES.
Chiederei all'Assessore il significato di questa norma.
Prima domanda: cos'è? Scrive dei contratti nazionali di lavoro? Cos'è questa assunzione in capo alla Giunta di una responsabilità contrattuale nei confronti del personale? Seconda domanda: nella relazione sui costi ed oneri di attuazione di questa legge, come è stato valutato questo tema? Da un lato, la norma dice che la Giunta determinerà il trattamento economico, ma, dall'altro lato questa legge deve essere accompagnata da una relazione che chiarisca con quali criteri e con quali conseguenze le norme qui scritte agiranno sul bilancio della Regione Piemonte.
Caro Assessore, la relazione tecnica contiene la quantificazione di questi oneri? Ha già determinato i livelli giuridici, normativi retributivi? E, poi, la Giunta regionale è titolare del potere di decidere questo trattamento giuridico? E, poi, essendo l'ARES Ente strumentale, non deve già fare riferimento al trattamento giuridico del contratto nazionale comparto regionale? Non esiste già un contratto nazionale, comparto regionale, che regola tutto? Dobbiamo liberare la Giunta da tutto ciò e consegnarle il potere di stravolgere un contratto nazionale? Chiederei, in sede di discussione generale dell'art. 15, una risposta dell'Assessore a questa eccezione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Giustamente, il Consigliere Chiezzi faceva due richiami, di cui uno al conto economico; c'è una tabella che è stata calcolata sui parametri.
Ha letto la prima parte dell'articolo? Mi sembra che coloro che non intendono passare alla Regione dimostrino di essere più attaccati all'Ente Strade, che, evidentemente, è più garantista che non ogni altro punto di riferimento; adegua anche il trattamento giuridico-economico in questo.
Per quanto riguarda il personale, sono già stati svolti i calcoli degli impiegati di "x" livello parametrandoli su questi costi; c'è una relazione che adesso posso far avere al Consigliere Chiezzi, che avevamo visto in Commissione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Sull'emendamento n. 15.2) la Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 28 hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
15.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 15, comma 2, sopprimere la parola "attualmente".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno votato SI' 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
15.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al comma 2 dell'art. 15 le parole "dell'Ente Nazionale per le Strade" sono sostituite dalle parole "della Regione Piemonte".
Tale emendamento è da considerarsi ritirato.
15.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 15, aggiungere il seguente comma 3: "3. L'ARES-Piemonte può altresì avvalersi di personale mediante: a) contratti di diritto privato a tempo determinato ed assunzioni con le procedure del lavoro interinale b) apposite convenzioni che disciplinano l'utilizzo del personale proveniente da Amministrazioni dello Stato, Enti locali, ANAS".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Svolgo un intervento sull'emendamento che è molto oscuro nelle sue finalità. Chiederei all'Assessore una spiegazione; da una parte, è una ripetizione di una fattispecie già prevista nella prima parte dell'articolo, cioè "mobilità da altri Enti" e, dall'altra parte, capire perché c'è questa necessità di lavoro interinale presso un Ente strumentale della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Rispondo volentieri al Consigliere Chiezzi perché è una procedura che proprio per l'Ente che andiamo a costituire, invece, risulta molto agile.
Risulta che molte Province, Regione Emilia Romagna, Regione Lombardia...



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

L'Emilia Romagna la lasci stare.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

No, io parlo di cosa si verifica in altre Regioni proprio per le professionalità che vengono richieste, perché, qui, può verificarsi una determinata esigenza. Faccio l'esempio di un geometra che vada ad effettuare delle misurazioni: è logico che, in quel caso, si ricorra al lavoro interinale perché ci sarà un mandato per andare a fare delle misurazioni progettuali, anzi, è uno strumento agile che può permettere di evitare, per esempio, di affidare grandi pacchetti finanziari in consulenze di ampio respiro. Il lavoro interinale viene dato per una singola porzione di lavoro mediamente per tempi molto brevi e specifici. Anche questo viene indicato e anche su questo posso garantire, come ho garantito per gli altri, la massima trasparenza.
Per quanto riguarda il passaggio pubblico, c'è la possibilità per il personale degli Enti locali e dell'ANAS, attraverso opportune contrattazioni, di poterli assumere con contratti particolari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ho capito la finalità di questo emendamento, ma non ho capito bene come si innesta con il personale che è stato previsto per l'Agenzia: 35 dipendenti, 2 dirigenti e 1 direttore. Mi pare che non abbiamo previsto le altre funzioni del direttore. Questo punto non è stato trattato. Non so chi deciderà la retribuzione del direttore. Faccio questa considerazione perch la Giunta avrà la più ampia libertà. Non mi pare che ci sia un riferimento al trattamento economico, per esempio, dei Direttori regionali. Volevo sapere l'opinione della Giunta in ordine a questo aspetto.
Non riesco a capire come questi contratti di diritto privato a tempo determinato si rapportano ai 35 dipendenti. Sono in più, oppure sono compresi nei 35? Perché questo ha effetti anche in relazione agli oneri, in quanto è stato previsto un costo di circa 5 miliardi per il funzionamento.
Questo non è stato previsto.
Mi rendo conto che è difficile stimare di cosa ci sarà bisogno. E' difficile stimare le consulenze, perché possono essere tante o poche; è difficile stimare i contratti di diritto privato; è difficile stabilire delle regole per i Direttori. E' difficile prevedere tutto, ma un po' di ragionamento sul costo di questa struttura va fatto.
Volevo sapere se i contratti di diritto privato, previsti in questa norma, rientrano all'interno dei 35 dipendenti e se le convenzioni che disciplinano l'utilizzo del personale proveniente dagli altri Enti sono sempre ricompresi nei 35 dipendenti. Credo che anche in questo caso un limite sia opportuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono già intervenuto sull'emendamento. Volevo fare la dichiarazione di voto, se tutti i Consiglieri sono intervenuti.



PRESIDENTE

Non tutti i Consiglieri sono intervenuti. La dichiarazione di voto la farà dopo, Consigliere Chiezzi.
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Intervengo per una questione di dizione. Trovo che la dizione "assunzione" con la procedura del lavoro interinale non vada bene, perch ci si "avvale" del lavoro interinale. Chiedo che questo punto venga modificato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Anch'io sarei interessata, prima di fare una dichiarazione di voto, a questo emendamento, perché senza ulteriori chiarimenti da parte dell'Assessore la dichiarazione di voto sarebbe immediata, cioè avremmo un'espressione di voto contraria in questa direzione. Ci troviamo all'art.
15 sull'assegnazione del trattamento giuridico ed economico del personale.
Quando abbiamo fatto la discussione in Commissione e poi in aula abbiamo convenuto tutti sull'importanza di un problema.
Il processo di regionalizzazione dell'ANAS e il superamento del centralismo ANAS doveva essere un'operazione di razionalizzazione in ordine alle risorse, al personale, ai tempi e alle capacità di fornire alle Province e ai territori quei servizi che con un personale e con dei costi eccessivi non venivano forniti ai territori nei tempi e nei modi utili ed importanti.
Abbiamo esaminato il conto economico e la pianta organica. Lei Assessore, ci ha dato delle indicazioni, in Commissione e poi in aula, in cui ci diceva che circa la metà dei trasferimenti e circa 12 miliardi - se ricordo bene - ci provengono dall'ANAS, quindi utilizziamo sostanzialmente circa la metà, mentre gli altri interventi vengono devoluti nell'ambito regionale.
La preoccupazione è tale che noi, successivamente lo vedremo, abbiamo presentato un emendamento, in cui diciamo di inserire, come aggiuntivo al comma 3, che il personale trasferito alla Regione, ai sensi del decreto per il comparto delle strade, sarà utilizzato sulla base delle complessive esigenze regionali e per la gestione della viabilità, del territorio e dei trasporti. Quindi, all'interno di un processo di razionalizzazione, che vuol dire razionalizzazione dei costi e delle risorse del personale ed aumento delle prestazioni in ambito complessivo.
Che significato ha l'emendamento che ha presentato? Contraddice compiutamente tutto questo processo. Rende fittizi quei 5/6 miliardi per quanto riguarda il personale e le spese complessive; rende fittizio il numero dei 35 dipendenti, perché ai 35 in qualche modo aggiungiamo saltuariamente queste altre figure professionali a cui accediamo attraverso altre forme.
Questo è un punto molto importante ed è sostanziale che lei ci spieghi il significato che ha questo emendamento, perché fa rientrare dalla finestra ciò che sostanzialmente dovremmo far uscire, se applicassimo compiutamente il D.lgs. n. 112/98, dalla porta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sulla procedura, poiché mi sembra che sia stata introdotta una piccola correzione all'emendamento originario.



PRESIDENTE

La Giunta ritira l'emendamento e lo ripresenta con una nuova formulazione. Non è un subemendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Mi può consegnare il nuovo emendamento della Giunta, così posso rileggerlo?



PRESIDENTE

Lei ha ragione, Consigliere Chiezzi, nel senso che non è opportuno avere emendamenti di questo tipo, però so che anche lei o altri colleghi a volte presentate emendamenti un po' pasticciati. In questo caso, bisogna "tirare le orecchie" alla Giunta.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordissimo a correggere oggi l'emendamento dell'Assessore Casoni e domani il mio. Il fatto è che mi è stato impedito di farlo in precedenza.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, a lei sfugge la diversità, nel senso che un conto è subemendare l'emendamento di un altro, altro conto è che il presentatore di un emendamento lo riformuli attraverso il ritiro.



CHIEZZI Giuseppe

Basta mettersi d'accordo, poi restiamo amici! Se lei dice che l'emendamento sottoscritto può essere modificato durante la discussione accettiamo questa procedura. Non so se avevo firmato l'emendamento del Consigliere Tapparo, può darsi di sì, può darsi di no. Va bene? Però, in tal caso, se l'avessi firmato, potevo correggerlo. Se decidiamo così, sono favorevole.



PRESIDENTE

Le ho già spiegato la diversità: non può farmi dire una cosa diversa da quella che ho detto prima, pur essendo lei molto suadente con la sua dialettica!



CHIEZZI Giuseppe

Si possono subemendare senza che vengano considerati subemendamenti degli emendamenti, correggendoli: è questo che abbiamo deciso?



PRESIDENTE

No. La ringrazio, e le chiedo scusa se non è scritto bene graficamente.



CHIEZZI Giuseppe

Ma è com'è corretto?



PRESIDENTE

Chiedo se qualcuno...



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente...



PRESIDENTE

Vuole intervenire per dichiarazione di voto o posso dichiarare aperta la votazione, Consigliere Chiezzi? Mi dica se vuole intervenire per dichiarazione di voto!



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Voglio solo sapere cosa sto votando! Vedo qui una copia di un emendamento con una sola firma e parecchie correzioni. La firma si riferisce all'emendamento non corretto - è una copia! - o all'emendamento corretto?



PRESIDENTE

Si riferisce all'emendamento corretto, che è un nuovo emendamento a firma dell'Assessore Casoni. Vuole fare la dichiarazione di voto?



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, le do nuovamente la parola per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Faccio la mia dichiarazione di voto.
Sono fermamente contrario, e mi piacerebbe non essere il solo, a questo emendamento che non so neppure se sia utile inserire in legge.
Mi domando: se noi non scriviamo che l'ARES può avvalersi di personale con contratti di diritto privato o interinale, impediamo all'ARES di farlo? Secondo me, no. In ogni caso, ammesso che occorra scriverlo, sono fermamente contrario al ricorso al lavoro interinale da parte di un Ente strumentale della Regione Piemonte.
Caro Assessore Casoni, lo sappiamo benissimo che il lavoro interinale è quello che condanna tanti giovani a non avere un futuro e ad avere una vita precaria di lavoro.
Penso quindi che sia molto sbagliato, in una legge, dare vita ad un organismo ed esplicitare che esso può fare ricorso ad una modalità di lavoro che sappiamo consegnare alla precarietà del presente e del futuro tanti giovani. Per questo motivo, sono contrario a questo emendamento.
Siano altri soggetti a fare ricorso a questa leva! La leva del lavoro interinale nell'ARES mi sembra veramente inaccettabile!



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 15.5).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 26 hanno votato SI' 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
15.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: all'art. 15 è aggiunto il comma 4 così come segue: "4. Il personale trasferito alle Regioni ai sensi del D.Lgs. n. 112/98 per il comparto delle strade sarà utilizzato sulla base delle complessive esigenze regionali per la gestione della viabilità, la gestione del territorio e quella dei trasporti".
Collega Manica, la Giunta mi ha comunicato che sarebbe disposta a dare parere favorevole se si togliessero le parole "la gestione del territorio e quella" e se si sostituisse "sarà" con "è". Accetta?



MANICA Giuliana

Sì, accetto.



PRESIDENTE

Va bene.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 15.6) come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 33 hanno votato SI' 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 15 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 27 hanno votato SI' 21 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 16.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: l'intero art. 16 è abrogato.
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Grazie, Presidente. Chiedo l'abrogazione dell'art. 16 perché queste disposizioni transitorie, così come vengono rappresentate, pongono in essere quell'area temporale grigia che potrebbe essere tranquillamente evitata rinviando ad una rapida approvazione dello Statuto dell'ARES Piemonte, iniziando, poi, un'operatività normale. Non credo caschi il mondo, ovviamente sempre operando con tempi serrati, e penso che non si debba percorrere questa fase transitoria.
Questo è il senso dell'abrogazione dell'art. 16, sia nella formulazione attuale, sia nella formulazione che viene proposta dall'Assessore, che lo reinterpreta completamente.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria all'emendamento.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 16.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno votato SI' 2 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
16.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: l'art. 16 è così sostituito: "Art. 16. Disposizioni transitorie.
1. In fase di prima applicazione della legge, la Giunta regionale assicura la messa a disposizione di locali e servizi idonei per un primo funzionamento dell'ARES entro i termini previsti per il decreto di insediamento di cui all'art. 3, comma 3.
2. Entro un mese dalla sua nomina il Direttore generale adotta un Regolamento di prima organizzazione nelle more dell'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 3".
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Devo dire che, come per l'emendamento al comma 2, che è uguale alla stesura originale, non mi convince il Regolamento provvisorio, perché in politica "provvisorio" vuol dire "definitivo" e "definitivo" vuol dire "mai". Questo "provvisorio" senza termine, questo "provvisorio" lasciato lì, aperto, non mi convince. La mia paura è che il "provvisorio" diventi "definitivo". Ne è esempio l'esame di maturità precedente, che era provvisorio, ma è durato qualcosa come ventotto anni.
Chiedo se è possibile inserire, in questo "provvisorio", un Regolamento di prima organizzazione avente efficacia, per esempio, per 120 giorni.
Diamo un termine a questo "provvisorio" perché sia veramente provvisorio.
Tra l'altro, se questo Regolamento fosse scritto dall'Assessore, avrei una certa fiducia, ma è scritto dal Direttore generale, quindi andiamo a dare al Direttore generale anche il potere di autoregolamentare se stesso, tutto l'istituto, tutto l'Ente. Non vorrei che questo potere di autoregolamentazione diventasse definitivo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Marengo.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

La mia preoccupazione è dovuta al fatto che abbiamo spostato dei poteri costitutivi dalla Giunta al Consiglio. Quindi, non avendo garanzie, dico "nelle more di attuazione".
In seguito alla riflessione che mi ha fatto fare il collega Marengo però, ritengo utile porre una modifica e, anziché il Direttore generale sarà la Giunta regionale a dotare un Regolamento di prima organizzazione.
In effetti, non avevo valutato che, rimodulando tutti gli articoli, fosse la Giunta regionale a fare tale Regolamento di prima approvazione; tutto ciò, nelle more dell'approvazione del Consiglio, altrimenti ci sarebbe un'interruzione di lavoro mentre magari ci possono essere delle fasi di lavoro in corso.



PRESIDENTE

Per gentilezza, Assessore, mi ripresenti il nuovo emendamento.
Il testo del nuovo emendamento presentato dall'Assessore Casoni recita: 16.2/bis) l'art. 16 è così sostituito: "Art. 16. Disposizioni transitorie.
1. In fase di prima applicazione della legge, la Giunta regionale assicura la messa a disposizione di locali e servizi idonei per un primo funzionamento dell'ARES entro i termini previsti per il decreto di insediamento di cui all'art. 3, comma 3.
2. Entro un mese dalla nomina del Direttore generale, la Giunta regionale adotta un Regolamento di prima organizzazione nelle more dell'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 3".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 16.2/bis) come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno votato SI' 25 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
16.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 16, comma 1, dopo le parole "Assessore ai trasporti", aggiungere le parole "immediatamente dopo l'approvazione dello Statuto dell'ARES Piemonte".
Tale emendamento è da considerarsi decaduto.
16.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 16, comma 2, sostituire "di tutti" con "dei restanti".
Tale emendamento è da considerarsi decaduto.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero art. 16 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 25 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 16 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 33 hanno risposto SI' 27 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Integrazione Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale - Elezione di un Consigliere Segretario (art. 14 dello Statuto e art. 4 del Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

In merito al punto 9) all'o.d.g. dobbiamo procedere al rinnovo del componente dell'Ufficio di Presidenza, Consigliere Segretario, in sostituzione del Consigliere dimissionario Gianni Mancuso, eletto al Parlamento, ai sensi dell'art. 14 dello Statuto e dell'art. 4, comma 7, del Regolamento consiliare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio

A nome della maggioranza propongo il Consigliere Marco Botta.



PRESIDENTE

Ricordo che l'elezione avviene a scrutinio segreto, ai sensi del comma 9 dell'art. 4 del Regolamento.
Si distribuiscano le schede per la votazione.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto con l'assistenza del Vicepresidente Toselli che effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.
Si proceda allo spoglio delle schede da parte dell'Ufficio di Presidenza, nelle persone del Vicepresidente Toselli e del Consigliere Segretario Di Benedetto.
Successivamente, procederemo con il dibattito relativo al G8. Chiedo intanto, che vengano distribuiti tutti gli ordini del giorno sul G8, in maniera che i colleghi abbiano il materiale per poter intervenire.



(Si procede allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto Marco Botta quale Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordini del giorno n. 294 inerente a "G8 e libertà di vivere e manifestare a Genova", n. 303 inerente a "G8 a Genova: libertà di manifestare per un mondo più giusto" e n. 307 inerente a "G8 a Genova" Presentazione questione sospensiva


PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito generale sugli ordini del giorno n. 294 presentato dai Consiglieri Papandrea e Contu, n. 303 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Giordano, Moriconi, Caracciolo, Di Benedetto, Tapparo Tomatis, Contu e Papandrea e n. 307 presentato dai Consiglieri Marcenaro Ronzani, Placido, Suino, Muliere, Riba, Manica e Riggio, di cui al punto 12) all'o.d.g., che attengono, ovviamente, allo stesso argomento, così come concordato in Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Il mio intervento sarà breve, perché credo che, al di là dell'attualità dell'argomento, i lavori di oggi pongano qualche problema di tenuta dell'aula.
Abbiamo presentato tre ordini del giorno e mi rendo conto che non è usuale, su un tema come quello del G8, presentarsi con questo arco di ordini del giorno, se non motivato in questo modo.
Nel primo ordine del giorno rivendichiamo, dopo un'analisi di quello che sta succedendo, il diritto a manifestare. Riteniamo che tale diritto sia stato ampiamente compromesso dalle misure messe in atto attraverso la privazione delle libertà personali di migliaia di cittadini genovesi in primo luogo, che forse devono porre all'ordine del giorno, proprio nel rispetto delle libertà individuali, la discussione sull'opportunità o meno del mantenimento di questi vertici, anche perché sono illegali e la loro illegalità è palese.
Gli unici organismi reputati a dare indirizzi in materia così importanti sono quelli riconosciuti dell'ONU. Da sempre sosteniamo, quindi l'illegittimità di un consenso come questo.
Esprimiamo anche preoccupazione per il trattamento che il Ministero dell'Interno e le Forze dell'Ordine intendono riservare ai manifestanti, e mi spiego meglio.
Non è mai accaduto, in nessuno dei Governi ospitanti vertici, che succedesse un fatto come quello successo nel sistema penitenziario italiano. Il Carcere di Marassi è stato sfollato e i detenuti sono stati deportati e sparsi in giro per il Paese.



CATTANEO Valerio

Sono stati trasferiti.



CONTU Mario

Deportazione di massa. Sono stati trattati come panni.
Il Carcere di Alessandria è stato liberato dei posti-cella, così pure quello di Vercelli; analoga notizia ci proviene dal Carcere di Voghera.
Solo ieri sono arrivati, al Carcere delle Vallette di Torino, oltre 140 detenuti, che hanno creato una situazione di sovraffollamento in quella realtà, privando i detenuti in relazione ai loro diritti sui colloqui familiari, sanciti dall'ordinamento penitenziario. Con quale motivazione? Liberare i posti-cella per gli arresti in occasione del G8. Questo è un aspetto estremamente preoccupante.
Sul merito, invece, degli impegni richiesti dal Governo, sottolineo gli altri due ordini del giorno e mi limito ad un'unica illustrazione.
L'attualità nel protocollo di Kyoto: Bush, nel momento in cui ha preso il potere ed è salito al Governo, ha, come primo atto, denunciato questo protocollo.
Noi riproponiamo con maggiore attenzione la necessità di onorare quegli impegni poiché riguardano tutta la problematica dell'ambiente, quindi la tutela della salute in senso più lato.
Vi è inoltre l'ordine del giorno che pone all'attenzione l'opportunità dell'introduzione della Tobin tax. Questo è un tema di attualità, anche se è vecchio nella sua proposta; qualcuno potrà sostenere che era nato su altri obiettivi, però va assolutamente valutata la speculazione che si esercita attraverso i mercati finanziari, dove, in modo virtuale, si acquistano non beni e mezzi, ma valori sui quali si esercitano tutte quelle turbative che ben conosciamo. Una tassazione inversamente proporzionale alla durata di queste speculazioni giornaliere, settimanali e mensili consentirebbe con una minima tassa di liberare risorse enormi, che andrebbero a coprire i gravi scompensi che i Paesi occidentali, attraverso politiche di colonizzazione negli anni storici, hanno esercitato nel Terzo Mondo o nei Paesi più poveri, aumentando lo squilibrio tra il nord e il sud del mondo.
Una maggiore attenzione da parte dell'aula avrebbe potuto consentire un apporto più consistente a sostegno degli ordini del giorno. Quindi, tenendo conto del tempo, mi limito a questo intervento appellandomi all'aula, al di là delle appartenenze, almeno per quanto riguarda gli ordini del giorno che concernono alcune misure, come quella del protocollo di Kyoto e della Tobin tax. Mi appello anche al voto di coscienza su una questione come questa che è certamente al di là degli schieramenti politici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, intervengo molto brevemente.
Parteciperò alla manifestazione contro il G8 di Genova - salirò su uno dei due pullman organizzati dai Comunisti Italiani in partenza da Via Boston a Torino verso le ore 7.00 di sabato mattina; se altri colleghi vogliono venire saranno i benvenuti - e contro questo sistema economico cosiddetto globalizzato, che, in effetti, ha caratteristiche inusitate, pur nel panorama di sviluppo industriale di questo nostro mondo.
Ricordo solo un dato parecchio impressionante: in cinque giorni vi è un volume di transazioni finanziarie puramente speculative che copre per importo l'intera cifra di commercio mondiale di un anno. Questo è il volume dei movimenti di capitale che hanno come finalità l'arricchimento, ma su base puramente finanziaria. Pensate che di questo volume pazzesco di transazioni finanziarie l'80-90% sono transazioni che avvengono entro i cinque minuti. Per cui, se si volesse colpire l'attività puramente speculativa, più che la Tobin tax - noi Comunisti Italiani, recentemente abbiamo presentato in Parlamento una legge che non è stata approvata sarebbe sufficiente, se si volesse, vietare le operazioni finanziarie che durano meno di cinque minuti; in questo modo, eviteremmo movimenti di capitale di questa entità dell'ordine dell'80-90% in cinque giorni dell'intero volume del commercio mondiale.
Auspico che la manifestazione del G8 veda una presenza massiccia di forze variegate e colorate di varia ispirazione, tutte unite dal fatto che in questo benedetto, o maledetto, mondo, di certo, c'è qualcosa che non va se i poveri sono sempre un numero maggiore e sono sempre per povertà più distanti dai ricchi, che si riducono nel mondo, ma aumentano il divario della loro ricchezza.
Auspico che la manifestazione si svolga in modo pacifico al di là del modo di vestire.
Un giornalista mi ha domandato se andavo a Genova e se andavo in tuta bianca: andrò a Genova in giacca e cravatta, come di solito mi vesto quando vengo in Consiglio regionale.
Spero che non vi siano provocazioni di alcun genere né violenze.
Inoltre, spero che questa attività di cattiva prospettiva e malaugurante da parte del Governo di iniziare a svuotare le carceri per riempirle sia resa inutile dall'effettivo svolgimento della manifestazione, che spero non contempli atti di violenza, che - purtroppo! - hanno cominciato a segnare queste giornate.
Esprimo solidarietà al Carabiniere rimasto ferito in questi giorni da un pacco bomba.
I Comunisti Italiani si adopereranno per riuscire ad unire fermezza della protesta ai comportamenti pacifici, che possono consentire un'ulteriore estensione di questo movimento antiglobalizzazione. C'è di sicuro chi tenta di confinare il movimento all'interno di atti eclatanti e puntuali. Noi pensiamo che questo movimento debba crescere in piena autonomia. Come partito, ci inseriamo con la nostra voce - piccola, per quello che conta, ma decisa - per gridare "No al G8, no al governo di pochi e non rappresentativi di alcun mandato; sì, invece, ad un mondo che prenda in considerazione questi enormi problemi nell'ambito delle sedi democratiche internazionali esistenti, soprattutto nell'ambito dell'ONU e di tutti gli organismi da essa derivati".



PRESIDENTE

Fra l'altro, è stato presentato un ordine del giorno in merito al Carabiniere ferito, da lei richiamato nel suo intervento.
La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

L'imminente incontro a Genova delle otto potenze più industrializzate del mondo per discutere la possibilità di assumere decisioni utili sui più grossi problemi che affliggono il globo ci offre l'occasione per effettuare questo nostro civile dibattito su un tema così importante.
Al di là di tutte le analisi socio-politiche dei grandi esperti, la cronaca quotidiana ci mette sotto gli occhi una realtà grave per la tensione che colpisce in modo particolare la gente di Genova, ma che emotivamente, coinvolge tutta l'umanità.
Per quanto mi riguarda, in questa occasione, vorrei svolgere qualche breve riflessione prendendo lo spunto da alcuni ragionamenti di indirizzo generale svolti da Ugo Intini nel suo saggio dal titolo "La privatizzazione della politica", che reputo molto pertinenti in quanto vanno al cuore del problema.
Innanzitutto, ho cercato di fotografare dove stiamo andando. Ho puntato l'obiettivo sull'America, perché ormai da molti decenni è l'America che anticipa il futuro. Alla base di tutti i nuovi scenari sta la globalizzazione dell'economia che, tramontate le ideologie e ridimensionata la politica, sembra essere guidata dai grandi gruppi finanziari multinazionali, così da prefigurare il nuovo secolo come il 2000 dell'internazionale capitalista.
In questo contesto, per il lavoro, si è aperta l'età della diseguaglianza, perché la globalizzazione pone in concorrenza tra loro non più i lavoratori dei singoli Paesi, ma i lavoratori del mondo indifferentemente dalla collocazione fisica.
Si stabilisce così, da una parte il circuito dei op manager, dove i guadagni vanno alle stelle secondo lo slogan "a competizione mondiale stipendi mondiali"; dall'altra, il circuito dei prestatori d'opera a livello esecutivo (sia manuale che intellettuale) dove le retribuzioni invece vengono compresse verso il basso, secondo una logica che tende ad unificarle a metà strada tra i livelli del Primo e del Terzo Mondo.
La Sanità, per gli enormi costi imposti dalle alte tecnologie e dall'invecchiamento della popolazione, scivola verso il tramonto del Welfare State.
Il gran numero di anziani rende la medicina uno tra i business in più rapida espansione, con prospettive entusiasmanti grazie al progresso scientifico e con la possibilità che per i ricchi si aprono mete sino a ieri insperate nella qualità e nella durata della vita. Ma per i poveri si passa dallo stato assistenziale alla morte assistita.
Il crimine si espande dovunque e costituisce ormai il primo motivo di allarme sociale nei Paesi avanzati. La repressione si acuisce anche da parte dell'opinione pubblica: un tempo garantista e libertaria, oggi viene spinta verso forme di autoritarismo ed intolleranza. Ma il crimine ci nondimeno resiste, anzi, aumenta, in una spirale al fondo della quale sta la limitazione dei diritti individuali per tutti.
Proprio il liberismo, l'allargarsi della disuguaglianza, la rapida circolazione di persone e cose, i flussi incontrollati di capitali e l'incertezza per il futuro, moltiplicano i reati così da determinare un paradosso ormai chiaramente individuabile nelle metropoli americane: economia iper-libera, società meno libera.
I due circuiti separati per i redditi (quello di chi sta al vertice e guadagna sempre di più e quello di chi sta in basso e guadagna sempre di meno) si manifesta anche per le tasse. Si sviluppa infatti una concorrenza tra gli Stati per attivare contribuenti e capitali con l'offerta di tassazioni più basse. Chi dunque ha un'attività creativa ed internazionale può farsi tassare nei Paesi dove le aliquote sono più sopportabili. Chi è inchiodato sul territorio da un'attività modesta ed esecutiva deve accettare aliquote più pesanti. I ricchi cosmopoliti pagano sempre di meno i poveri provinciali sempre di più.
Nell'economia globalizzata, politiche, governo, strategie di mercato tecniche di organizzazione e gestione del personale, si assomigliano sempre di più perché rispondono al "pensiero unico" liberista ormai trionfante, ma anche perché sono dettate dalle società di consulenza multinazionali.
Il ruolo di queste società pianificatrici e livellatrici prevalentemente americane, che impiegano nel mondo migliaia di "predicatori" liberisti, diventa sempre più importante e il loro fatturato cresce in proporzione. Già oggi aziende, Stati ed organismi internazionali spendono 40 mila miliardi per i "missionari" del liberismo.
Il nuovo ordine economico "globale" si regge sulla forza del denaro, ma è anche garantito, come è naturale, dalla forza delle armi, innanzitutto da quella degli Stati Uniti, i quali hanno elaborato una strategia adatta a mantenere quella che può essere definita la "pax" americana. Questa pace è sostenuta anche da una generazione di armi così tecnologicamente avanzate grazie al software elettronico, da consentire il successo senza la minima perdita di vite umane attraverso la guerra virtuale già sperimentata su Baghdad e Belgrado.
In effetti, gli Stati Uniti, dopo il trionfo delle terza guerra mondiale contro l'Unione Sovietica è restata l'unica super potenza planetaria. Prefigurano con la loro modernità ciò che sarà il mondo di domani. Nazioni di immigrati, ad esempio, indicano che una società multietnica e multiculturale tende ad una minore coesione sociale e ad un maggiore individualismo. La formula "più diversità meno solidarietà" sembra esprimere in questo senso il destino, come dell'America, anche degli altri Paesi più avanzati investiti dall'immigrazione.
Il mondo cambia partendo dall'America, come a Washington, si ridimensiona ovunque nel mondo il peso della politica. Si diffonde la convinzione che la società sia governata dalle leggi dell'economia, cioè dai principi del libero mercato.
Non occorre più la politica, perché le leggi vanno semplicemente interpretate ed applicate e l'applicazione spetta ai tecnici dell'economia.
Se conflitti permangono si tratta di regolarli razionalmente, con regole certe, e questo compito va affidato ai tecnici del diritto, ovvero ai magistrati e ai giuristi.
Per la politica non c'è più spazio. Nel confronto tecnici contro politici, la vittoria dei primi risulta completa, ma apre la strada a quello che può essere definito il moderno autoritarismo, perché il potere dei tecnici per definizione non risponde democraticamente a nessuno, non tollera contestazioni né dubbi, come tutto ciò che appare scientifico.
Questo autoritarismo moderno per la potenza infinita dei suoi mezzi di pressione, dei suoi mass media, rischia di far materializzare il fantasma del "Grande Fratello" immaginato da Orwell.
Per concludere, ritornando all'attualità, non siamo per le manifestazioni violente, anzi, le condanniamo duramente. Certe volte, per per farsi ascoltare si arriva anche a questo.
I problemi dell'ambiente e della salute sono di una gravità enorme.
L'aumento della temperatura sulla terra a causa dell'eccessività dei gas serra, come la diffusione di malattie distruttive come l'AIDS, non sono sicuramente virtuali e purtroppo ne esistono altre, come la tubercolosi, la malaria, le distrofie da fame, che altrove non esistono quasi più, ma nel continente africano sono endemiche e causano morte.
Noi auspichiamo che a questi problemi si cominci a dare risposte serie ed esaustive e speriamo di incominciare da Genova.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Vorrei esternare una preoccupazione.
Siccome vedo che, con la media di un minuto, un minuto e mezzo, molti Consiglieri, indipendentemente se di opposizione o di maggioranza, lasciano l'aula, forse non abbiamo più il numero legale o siamo al lumicino.
Secondo me, dobbiamo semplicemente assumere una scelta, ossia se votare subito gli ordini del giorno. Il numero legale lo possiamo verificare subito. Io, per esempio, ho chiesto di intervenire in discussione generale così come la Consigliera Manica ed altri.
Sicuramente, non voglio fare né "Mandrake" né essere un mago, ma ho già dato prova in passato, pur con la mia giovane esperienza di Consigliere regionale di solo tredici mesi, di riuscire a fare delle previsioni abbastanza plausibili. Credo che se andiamo avanti ancora solo per un quarto d'ora o venti minuti nella discussione generale, ci parliamo addosso in quindici o venti, i soliti presenti, e alla fine non avremmo comunque assicurato il numero legale, anche con la buona volontà di tutti. Non possiamo violare il Regolamento ed affrontare una votazione! Presidente, credo che dobbiamo decidere se votare, e quindi dare un senso all'impegno che stiamo dimostrando di voler assumere - e parlo per i Consiglieri regionali qui presenti - con questi ordini del giorno.
Se si vuole andare avanti, possiamo andare avanti nella discussione generale, ed io interverrò. Però sappiamo già che non c'è il numero legale e quindi sappiamo già che alla fine non riusciremo a votare nulla.



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo se vogliamo procedere con gli interventi e chiuderli oggi, per poi procedere, nella prossima convocazione del Consiglio in seduta ordinaria, direttamente alla loro approvazione o bocciatura.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Per favorire la discussione, non ho alcuna difficoltà a rinunciare al mio intervento nell'ambito della discussione generale, come penso gli altri colleghi iscritti a parlare.
Voglio solo far presente che noi possiamo anche assumere la decisione di concludere qui la discussione generale per passare successivamente ad una votazione, però quella votazione avverrà dopo che il G8 si è tenuto.
Non abbiamo la possibilità di invertire il calendario e fare una corsa contro il tempo: sembra che il G8 non intenda, nonostante le nostre sollecitazioni, attendere il pronunciamento del Consiglio regionale del Piemonte! Pare che intendano procedere comunque!



PRESIDENTE

Pensavo che lei ci aiutasse, collega Manica, a far spostare il G8!



MANICA Giuliana

Volevo far presente che la possibilità di spostamento del G8 si preannuncia come particolarmente difficoltosa e, se posso azzardare una previsione, direi quasi impossibile! Mi era sembrato che il numero legale, fino a pochi minuti fa, ci fosse.
Lascio, a questo punto, alla Presidenza la valutazione: possiamo anche addivenire alla decisione di fare solo la discussione generale e di votare poi, ma, Presidente, lei capisce che sarebbe un voto un po' inefficace.
Anzi, renderebbe - oltre che grave - tutta questa situazione anche un po' umoristica, se non farsesca...



PRESIDENTE

Collega Manica, concordo con lei. Però, ci rendiamo tutti conto che se pongo in votazione il primo ordine del giorno rischiamo di dover riaggiornare la seduta se non, addirittura, di chiuderla. Data l'ora rischiamo di non mettere in votazione alcun ordine del giorno o di metterlo in votazione e non avere il numero legale...



MANICA Giuliana

Presidente, non voglio colloquiare con lei, ma devo dire che l'onere della garanzia del numero legale - capisco che ai colleghi della maggioranza possa sembrare ingiusto! - nelle regole della democrazia solitamente, attiene alla maggioranza. Chiaro che poi le opposizioni concorrono allo svolgimento dei lavori e decidono, eventualmente, di far mancare il numero legale su alcune significative questioni su cui si nutre un dissenso particolare o perché si intende far rilevare un anomalo funzionamento dell'assemblea.
Però, il problema adesso è un altro, e voglio farlo rilevare.
Presidente, le chiedo di fare lo sforzo di una verifica attenta della presenza del numero legale: avere ora il numero legale sarebbe utile ed importante, agli occhi della comunità piemontese, e darebbe dignità a questa assemblea.
In caso contrario, daremmo un segnale molto negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Dato che siamo in sede di discussione sull'ordine dei lavori formulerei una proposta, e non perché mi entusiasmi particolarmente l'argomento, e meno ancora i testi in discussione.
Ritengo non sia possibile affrontare con la valigia in mano problematiche di questa natura e, Presidente, meno che mai è possibile fare ciò che ci propone, cioè fare stare qui a parlarsi addosso i tre Consiglieri che hanno chiesto di intervenire, mentre gli altri vanno via perché tanto si vota in un'altra seduta, per di più dopo il G8.
Visto che, con ogni probabilità, le polemiche sul G8 non si fermeranno con la partenza dei leader internazionali da Genova; dato che presumibilmente l'argomento continuerà ad essere di una qualche rilevanza visto che si potranno ritagliare - magari non sulla base di questi testi ma sulla base di testi minimamente riformulati, ma su grandi temi - altri documenti ed altri ordini del giorno, proporrei ai presenti e al Presidente di prendere atto semplicemente che il numero legale non c'è e che la seduta deve essere aggiornata. Nello stesso tempo, chiederei alla Presidenza...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



PALMA Carmelo

Se l'Assessore Burzi fa così, dicendo: "Tanto non voterete, perch rischiate di andare sotto su alcuni ordini del giorno"...



(Ulteriori commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



PRESIDENTE

Consigliere Palma, continui, la prego.



PALMA Carmelo

La mia proposta è di fare una discussione seria: se la dobbiamo evadere come se fosse una pratica inutile, ve la evadete da soli, perché noi il numero legale non lo garantiamo. Invece, se bisogna fare una discussione seria su questi argomenti - che sono seri - è meglio fare una discussione seria, e una discussione seria non si fa alle ore 19.30, non si fa in 27 Consiglieri, 12 dei quali con la valigia in mano! Chiedo dunque alla Presidenza l'impegno non tanto di aggiornare il voto su questi documenti (che, così come sono, sono datati), ma una seduta successiva, da tenersi non necessariamente prima dell'estate. Possiamo ritagliarci anche in seguito i margini di una discussione più ampia ed approfondita, ma evitiamo la caricatura della "discussione democratica" essendo in 18 Consiglieri, otto di questi al bar e tutti con la valigia in mano per votare degli ordini del giorno che, evidentemente, neppure saranno discussi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

La proposta del collega Palma è indubbiamente di buon segno e degna di attenzione. Sono ormai le ore 19.15 e non abbiamo la certezza di avere in aula il numero legale.
La maggioranza - ecco perché ho voluto intervenire - è favorevole a rimandare la discussione per poterla svolgere in modo più ampio. Come ha già detto il Consigliere Palma, pur non essendo Consigliere di maggioranza è logico immaginare (a meno che la Conferenza dei Capigruppo voglia decidere altrimenti) di arrivare alla discussione di questi ordini del giorno alla ripresa dei lavori, dopo l'estate.
Una volta avvenuto il G8, credo non ci sarà neanche più l'urgenza di affrontare questa discussione, né tanto meno vi sarà la necessità di approvare uno piuttosto che un altro ordine del giorno.
Ripeto: la maggioranza condivide quanto proposto dal collega Palma, che ringrazio, per la sua soluzione ricca di buon senso e di intelligenza.
Colgo l'occasione per portare all'attenzione dell'aula uno degli ordini del giorno presentati, quello espressione di solidarietà al Carabiniere ferito. E' stato presentato ieri, ed è indubbiamente attinente alla discussione prevista per oggi. Per quanto sappiamo dagli organi di informazione, questo attentato è da ricollegarsi pienamente al clima e all'evento del G8.
Chiederei, se è possibile, e se l'aula acconsente, senza discussioni e senza forzature, di approvare questo ordine del giorno: è una richiesta che verifica anche la sensibilità dei colleghi. Questo ordine del giorno è aperto a tutti, non vuole essere solo della maggioranza: quando si esprime solidarietà o riconoscimento per quanto fatto, un ordine del giorno appartiene al Consiglio regionale tutto. E' un ordine del giorno aperto, e chi vuole sottoscriverlo può farlo prima della votazione. Ho letto tutti gli ordini del giorno con attenzione e ho notato come questo sia l'unico ad avere efficacia solo se viene votato oggi, a ridosso dell'evento. Se esprimessimo la nostra solidarietà a questo giovane Carabiniere in un secondo momento, quando faremo la discussione generale, saranno già passati molti mesi. Indubbiamente, rimane un atto importante e di grande sensibilità da parte di questo Consiglio regionale, ma non ha il significato che può assumere oggi, se assunto dal Consiglio regionale nell'immediatezza dell'evento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, solo un minuto. Dei problemi attinenti al G8 ne parleremo per molto tempo, anche successivamente al G8. Sono per favorevole a stare sui tempi reali dei problemi così come si pongono.
Allora, stiamo discutendo prima di questa manifestazione, sono successi dei fatti, ci sono degli auspici, il Consiglio regionale ha lavorato fino a quest'ora nel modo che sa.
Prendiamo atto di cosa sappiamo fare: siamo arrivati alle ore 19.15 pazienza! - ci sono gli ordini del giorno, alcuni dei quali sono a nostre mani da un mese, altri da venti giorni, sono noti, si possono commentare come si crede.
Concludiamo questo lavoro prima che il G8 avvenga, perché sia l'ordine del giorno di solidarietà al Carabiniere, sia gli altri ordini del giorno sono attuali. Cerchiamo di discuterli nel modo migliore possibile, nella libertà di ciascuno di intervenire e portiamo a conclusione questo argomento.
Vedo molto male il fatto di non concludere l'argomento, non passando al voto di un ordine del giorno che oggi è attuale. Sono, quindi, favorevole a continuare nella misura in cui ci autoregoliamo a concludere l'esame ed il voto di questi documenti.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, eventualmente discutendo il primo ordine del giorno ci renderemo conto se possiamo procedere oppure no.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Dovremmo cercare di non fare brutta figura. Non possiamo agire in modo affrettato.
Nella programmazione dei lavori di questa mattina avevo accennato qualche perplessità sul fatto di mettere in coda la discussione di questi ordini del giorno, perché si rischiava di andare troppo avanti nelle ore con tutte le conseguenze che si potevano immaginare e che nella realtà vediamo.
Chiedo se non sia possibile convocare, per venerdì pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00, un Consiglio regionale straordinario - in certi momenti e per certi eventi l'abbiamo fatto - che possa permettere di concludere dignitosamente la discussione, che possa permettere di affrontare gli argomenti delle varie proposte con un minimo di serenità, che possa permettere magari una mediazione ed una conclusione dell'argomento con una votazione. Suppongo che, se la convocazione avverrà giovedì pomeriggio venerdì pomeriggio si potranno avere i numeri per potersi riunire.
Ritengo altresì che ci sia la sensibilità da parte dei Consiglieri per capire l'importanza della discussione, qualsiasi sia l'atteggiamento sulla proposta ed il giudizio sulla globalizzazione e sul G8.
Chiedo, quindi, di valutare, colleghi, se non sia possibile pensare ad una riunione di un Consiglio straordinario prima di sabato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente. L'ora e la presenza numericamente ridotta dei colleghi porta anche noi a pensare che, in questo momento, una discussione su questi argomenti così importanti sarebbe sminuita.
Riteniamo però che non si debba andare oltre questa settimana e considerando che abbiamo degli impegni sia nella giornata di giovedì che in quella di venerdì, impegni relativi ad argomenti anche impellenti, la nostra proposta - ed è una sfida alla sensibilità dei colleghi - è che si tenga una riunione del Consiglio sabato pomeriggio, in contemporanea ed in sovrapposizione al G8. Andare oltre il fine settimana sarebbe una perdita di attenzione ed interesse.
Pertanto, ci associamo a quanto è stato proposto, cioè che venga dedicato, anche in tempi differiti, un approfondimento, e quindi un impegno concreto, da parte della Regione Piemonte rispetto ai problemi che sono argomento del G8.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ho ascoltato con attenzione la proposta del collega Deorsola. Penso che il modo migliore per onorare la sua proposta sia quello di convocare una sessione straordinaria del Consiglio regionale nella giornata di sabato a Genova...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio

Concordo con la proposta del Consigliere Palma di affrontare con serietà, ed una partecipazione più doviziosa, i temi oggetto degli ordini del giorno.
Concordo anche con la richiesta del Consigliere Cattaneo di votare soltanto l'ordine del giorno che riguarda l'episodio in cui è rimasto vittima il Carabiniere; essendo pur connesso, ma comunque svincolato, come argomento, al G8 e soprattutto stigmatizzando un episodio di violenza che dovrebbe vederci tutti concordi nel denunciare l'accaduto, insisto su questa decisione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Galasso.
Il Presidente sarebbe dell'idea di mettere in votazione gli ordini del giorno, essendo in aula garantito, rispetto alle presenze che vedo, il numero legale.
Se c'è accordo in aula, possiamo procedere. Chi desidera intervenire nel dibattito lo può fare. Vi invito a rimanere in aula.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Il Presidente, ovviamente, decide come vuole, a meno che non venga presentata formalmente una proposta di sospensione. Mi pare che emergesse con qualche distinguo, l'accordo a rinviare questa materia ad una discussione seria. Il Presidente pare decidere il contrario sulla messa in votazione dei provvedimenti senza discussione. Faccio presente al Presidente che c'è una qualche...



PRESIDENTE

Ho appena detto che lei, o chi lo desidera, può intervenire in merito all'argomento. Non ho detto: "Mettiamo in votazione gli ordini del giorno".
Chi vuole interviene e, in seguito, se non ho richieste di parola, lo porrò in votazione.
Questa è la proposta del Presidente.



PALMA Carmelo

Avevo capito male le sue parole.
Chiederei, al contrario, di uscire da quest'aula con un accordo sul rinvio dell'esame di questi ordini del giorno, in una nuova formulazione alla ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

Collega Palma, siccome sulla sua proposta informale non c'è l'accordo se lei la formalizza, la metto in votazione; se non la formalizza intenderei procedere con la discussione e la messa in votazione degli ordini del giorno.



PALMA Carmelo

Formalizzo la richiesta di sospensione dell'esame di questi ordini del giorno e il rinvio ad una prossima seduta. Sarà la Conferenza dei Capigruppo - mi pare - con un accordo quasi unanime a prevedere una diversa calendarizzazione.



PRESIDENTE

Interviene a favore della richiesta di sospensiva il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Intervengo nuovamente a favore, perché non sono solito smentirmi. Avevo già parlato a favore sulla proposta informale, quindi lo faccio anche sulla proposta formale.
Ho seri dubbi che la proposta di rinvio, nel senso che comunque non sarà possibile esprimere un voto, possa avere un esito, perché non riesco a contare più di 20 Consiglieri presenti in aula.
Sulla proposta informale siamo favorevoli, perché lo riteniamo un argomento estremamente importante e delicato, sul quale il Consiglio regionale deve confrontarsi con le posizioni dei Gruppi, possibilmente tutti i Gruppi del Consiglio regionale, e una parte dei Consiglieri, se non totale, almeno significativa.
Non ci sarà più un'urgenza, anche se condivido la proposta del collega Deorsola.
La maggioranza è pronta ad essere qui sabato, ma, d'altra parte, avete già annunciato di voler partecipare ai lavori. Il Gruppo DS, a livello nazionale, ha addirittura scelto di essere presente a Genova.
Presumo quindi che qualche Consigliere del Gruppo DS vorrà essere presente a Genova, quindi la proposta può essere considerata provocatoria.
In ogni caso, noi siamo pronti ad essere presenti qui nella giornata di sabato, anche se sarà difficile.
Votiamo a favore, come maggioranza, la proposta intelligente e di buon senso del collega Palma.
A questo punto, non so neanche se valga la pena di mantenere la richiesta della maggioranza di votare l'ordine del giorno che reca "Solidarietà al Carabiniere", perché sarebbe, pur nel merito estremamente importante, un'eccezione difficile da digerire per chi ha presentato ordini del giorno già da tempo. Ci sono gli atti depositati da vari Gruppi e Consiglieri ed inseriti all'o.d.g.
Per quanto sarà possibile, per chi lo vorrà fare e per chi ha firmato l'ordine del giorno, sotto altre forme, bisognerà esprimere la solidarietà a quel Carabiniere e all'Arma dei Carabinieri.
Quindi, siamo disposti a votare subito la proposta presentata dal Consigliere Palma.



PRESIDENTE

Interviene contro la richiesta di sospensiva il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Esprimo tutta la stima e la simpatia personale verso entrambi i componenti del Gruppo Radicale.
Sono contrario a questa proposta e metto in luce un solo aspetto: l'ordine del giorno di cui sono primo firmatario, ma anche gli altri, che hanno lo stesso tono, compreso quello di solidarietà al Carabiniere, sono ordini del giorno in cui i nostri colleghi esprimono un auspicio politico in occasione di un avvenimento politico.
Dopodomani ci sarà il Genoa Social Forum ed alcuni Gruppi politici ed alcuni Consiglieri dicono: "In occasione di quell'avvenimento politico esprimo la necessità che si possa svolgere in certi modi". Questa è pura politica, non una deliberazione o una legge. E' una posizione politica che si chiede di poter esprimere.
Che a colpi di maggioranza si impedisca a chicchessia di noi, in occasione di un avvenimento politico, di proporre una posizione ed un auspicio colleghi Palma e Mellano, non è un granché sul piano dei rapporti democratici. La democrazia dovrebbe permettere che se c'è un ordine del giorno lo si discuta e ci si possa pronunciare se i soggetti che l'hanno firmato lo richiedono. Impedire questo pronunciamento sul piano delle libertà democratiche non è il massimo e lo voglio dire proprio nel rispetto della stima e simpatia che nutro nei confronti dei due colleghi.
Secondo me, non bisognerebbe farlo, anche perché su questi temi si pu tornare mille volte, però impedire al mio ordine del giorno di essere discusso e votato, non lo trovo un granché, colleghi.



PRESIDENTE

A questo punto, pongo in votazione la richiesta di sospensiva avanzata dal collega Palma.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 17 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astensione.



DEORSOLA Sergio

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Su richiesta di un Consigliere si ripeta la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di sospensiva.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 18 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La richiesta di sospensiva è approvata.
Il Consiglio è convocato giovedì e venerdì della prossima settimana, come concordato nella Conferenza dei Capigruppo.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,30)



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