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Dettaglio seduta n.111 del 18/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, D'Ambrosio, Ghigo Pichetto, Racchelli e Scanderebech.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame dell'articolato del disegno di legge n. 301, di cui al punto 3) all'o.d.g.
All'art. 5 non sono stati presentati emendamenti.
Chiede di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, normalmente quando si apre una seduta del Consiglio si fa riferimento ai lavori svolti precedentemente, in quanto un Consigliere poteva essere assente.
Volevo chiedere se la prassi e il Regolamento non impongono di dare un quadro, anche sintetico, di ciò che si è trattato nella seduta precedente tenendo conto che i lavori si sono conclusi ieri sera.



PRESIDENTE

Infatti, Consigliere Tapparo, i lavori si sono conclusi ieri sera alle ore 19.20. Lo faccio volentieri, ma non lo ritenevo necessario.
Ieri abbiamo dibattuto in merito al disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES Piemonte)".
E' avvenuta la discussione generale del provvedimento e l'approvazione degli artt. 1, 2, 3 e 4, anzi, degli artt. 2, 3 e 4, poiché l'art. 1 era stato approvato nella precedente seduta.
Riprendiamo la discussione dall'art. 5 che riguarda gli organi dell'ARES e in merito al quale non sono stati presentati emendamenti.
ART. 5 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
ART. 6 Comunico che sono giunti alla Presidenza numerosi emendamenti in merito all'art. 6. Prima di procedere al loro esame, dichiaro aperta la discussione generale su tale articolo.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

In merito a questo articolo ho firmato, insieme ad altri colleghi, un emendamento teso a definire le modalità per la nomina del Direttore generale. Nel disegno di legge, infatti, non è indicata alcuna modalità. Si prevede che il Direttore generale sia nominato dalla Giunta regionale, ai sensi dell'art. 3. Ci sembra che, anche qui, il potere dato alla Giunta sia molto discrezionale.
Con il nostro emendamento cerchiamo di definire una regola, una modalità per la nomina del Direttore generale da parte della Giunta regionale che dovrebbe avvenire, secondo noi, a seguito di una procedura che abbiamo definito di "evidenza pubblica".
Suggeriamo che la nomina del Direttore generale avvenga dopo una procedura di evidenza pubblica, ferma restando la scelta che la Giunta regionale deve compiere e che non deve avvenire, comunque, all'interno di un meccanismo molto rigido: si devono valutare i curricula, ma secondo i criteri di una procedura di evidenza pubblica. Il che è qualcosa in più rispetto a quanto, per esempio, propone il collega Marengo: anche lui fa riferimento ad una procedura di evidenza pubblica, parlando di un bando pubblico - e questo è importante - ma riferendosi soltanto alla presentazione dei curricula.
La differenza è questa: noi chiediamo una procedura di evidenza pubblica più garantista, e non per richiamarci ai classici concorsi pubblici. Però, che perlomeno si sappia della volontà della Regione di nominare il Direttore: chi vuole può concorrere in base alle esperienze maturate.
Lo dico perché - la mia è una valutazione più di tipo personale - non vorrei - e non vorrei essere malizioso! - che la Giunta avesse già deciso qual è la persona da nominare. Forse penso male, ho un'opinione che non esplicito - anche perché non ho elementi per poterlo fare - però potrei anche scrivere il nominativo su una busta e consegnarla ad un notaio, alla presenza di qualche testimone.



(Voci in aula)



SAITTA Antonino

Possiamo fare questa sfida? Presidente, l'Assessore mi invita a fare una scommessa: scrivere in una busta il nome del Direttore dell'Agenzia e qualora lo indovinassi, l'Assessore offrirebbe la cena a tutti i sessanta Consiglieri.
A parte gli scherzi, è importante che la procedura sia di evidenza pubblica, per evitare che la nomina sia basata su supposizioni o su previsioni, più o meno fondate, ma in modo chiaro, non con delle limitazioni come nel caso della proposta del collega Marengo o senza limitazioni come nel caso della proposta della Giunta.
In ogni caso, metterò in una busta il foglio contenente il nome del Direttore e la consegnerò al Presidente.
Poi c'è un'altra questione che non è stata affrontata e non riguarda soltanto l'ARES. Se, per ipotesi, dovessimo costituire delle Agenzie - e questa è una - ne potremmo fare delle altre, ma questa sarebbe una modalità per spogliare la struttura dirigenziale della Regione Piemonte. Facciamo questa ipotesi paradossale. Con il trattamento economico che prevediamo e per il fatto che venga previsto che il Direttore sia anche componente del Comitato direttivo, e lo presieda, si creano dei meccanismi, dal punto di vista economico, molto più garantisti rispetto al trattamento economico che attualmente hanno i Direttori generali.
Non pensa, Presidente, che ad un posto di Direttore generale di un'Agenzia possano concorrere anche dei Direttori della Regione Piemonte? Non pensa che in qualche maniera si rischi di impoverire la nostra struttura dirigenziale, maturata sull'esperienza accumulata? E' un problema che pongo, perché potrebbe capitare. Potrei capire benissimo che, ad esempio, un Direttore regionale potrebbe essere attirato dal trattamento economico superiore previsto dall'Agenzia. Questo può diventare un incentivo allettante, che potrebbe impoverire le strutture regionali.
Dico questo perché, probabilmente, bisognerebbe pensare ad una modalità diversa, affinché questo non avvenga. Se noi creiamo dei meccanismi in cui riduciamo la forza della Regione Piemonte e la competenza che la stessa ha favorito su un certo settore, la stessa si impoverisce. L'Ente Regione ha una sua autonomia, non mi pare che alla fine l'operazione che si compie sia seria.
In ogni caso, noi chiediamo che la procedura sia completamente ad evidenza pubblica e vorrei - poi torneremo sul trattamento economico del Direttore - che venisse fatta anche una riflessione da parte degli altri colleghi affinché il trattamento economico del Direttore dell'ARES non sia superiore, complessivamente, tra indennità diretta, indiretta, premi, al trattamento di un Direttore generale della Regione Piemonte.
Se mettiamo in moto questi meccanismi credo che l'operazione saggia che si vuole compiere attraverso l'istituzione di un'Agenzia rischi di perdere valore poiché sarebbe a spese della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, le preoccupazioni e i dubbi del collega Saitta potrebbero essere superate, almeno in parte, se l'Agenzia ARES restasse solamente uno strumento di raccordo con la programmazione regionale. Uno strumento che certamente serve ad accompagnare lo sviluppo e la razionalizzazione del sistema stradale piemontese, ma che non deve diventare stazione appaltante: non è area di progettazione.
Sono convinto che se da questo dibattito venisse approvato un tipo di provvedimento come quello che ho brevemente delineato, il fermento che si coglie attorno a tale materia scemerebbe di molto.
In precedenza avevo indicato un percorso, per cui potremmo - rispetto alle nostre affermazioni roboanti sul principio di sussidiarietà e quindi volessimo riconoscere un ruolo rafforzato nelle Province - lasciare alle Province il ruolo di progettazione e di stazione appaltante e, o con la soluzione di sezione specializzata dell'IRES, oppure con Agenzia specifica dedicare questo nostro compito, come sarebbe proprio, al ruolo propulsivo della programmazione regionale.
Spero ancora in un ravvedimento operativo dell'Assessore, il quale, con un guizzo finale, magari si convinca sulla bontà di questa posizione. Si semplificherebbe la vita, certamente cadrebbero molti entusiasmi, che forse non sono entusiasmi propri di questa assemblea.
E' chiaro che la figura del Direttore è una figura chiave se è in una o in un'altra delle configurazioni che ho detto.
Non voglio fare scommesse sul nome, vedremo cosa succederà, mi batter comunque, fin quando potrò, per non depotenziare l'Agenzia, ma per trasformarla in uno strumento di programmazione. Vedrete allora che sui nomi si farà rapidamente chiarezza: non ci saranno sgomitature e spintonamenti.
Per precauzione, siccome siamo tutti transeunti nei nostri incarichi e anche negli incarichi che si vanno ad assumere alla direzione dell'Agenzia ho voluto fissare con i colleghi, che gentilmente hanno anche voluto dare un significato più collettivo agli emendamenti che ho elaborato, una serie di paletti, di incompatibilità e di garanzie. Per esempio, ho citato il famigerato conflitto di interessi, perché si può anche non essere un accademico, - come ho indicato, ringrazio per questo la Giunta e l'Assessore per l'accoglimento dell'emendamento - ma con delle incompatibilità, magari con delle forti partecipazioni in una società che è interessata a questi lavori. Per cui ho voluto indicare, in una forma generica, il meccanismo di conflitto di interessi, però è chiaro che dobbiamo costruire e determinare uno spettro, il più ampio possibile, di quelli che possono essere i conflitti di interesse di un Direttore generale. Direttore generale che se dirigerà la struttura, così come voluta dalla Giunta, dirigerà un centro di "potere" notevolissimo: sarà il Direttore della stazione appaltante del sistema stradale delle strade trasferite dallo Stato alla Regione.
Torno, Assessore, su un punto che può sembrare ozioso, ma su cui parlerò anche durante l'assestamento di bilancio. Noi seguiamo, nel rapporto di informazione tra strutture, logiche abbastanza snelle, come possono essere quelle seguite da questa Agenzia, dalla Giunta e dal Consiglio regionale. Dobbiamo quindi pretendere, da una struttura di questo genere, una dinamica d'informazione molto vicina a quella delle imprese cioè capace di far sentire il processo di sviluppo del sistema stradale alla Giunta, la quale deve poi fungere da riverbero per il Consiglio.
Ho voluto indicare il semestre come termine, poiché mi sembra il termine minimo per poter intervenire se questa struttura si discostasse dagli indirizzi o manifestasse delle deficienze. Non dobbiamo perdere tempo, aspettare anni ed anni per poi capire che non funziona e che ha delle anomalie.
Ringrazio la Giunta per l'attenzione dimostrata verso questi emendamenti e per il fatto che ha voluto accogliere alcune indicazioni, a volte compiendo uno sforzo e una violenza su se stessa. Mi dispiace, per che il corpo centrale del provvedimento non accolga adeguatamente le nostre indicazioni, soprattutto quando suggeriamo che non basta dire che controlliamo lo scostamento di questa struttura e del suo Direttore dagli obiettivi che dà la Giunta, perché noi dovremo anche vigilare su un comportamento coerente su quelli che sono gli indirizzi e i principi della programmazione in un carattere più vasto di quella puramente legata alla programmazione della viabilità, delle strade, che deve essere quasi uno spirito che interiorizza questa Agenzia, in qualche modo un braccio operativo della Regione che ne interpreta in modo adeguato lo spirito, la filosofia, i grandi indirizzi e non solo gli obiettivi, perché gli obiettivi, come sapete, sono aspetti di breve periodo, che si evolvono. Noi dobbiamo anche dire a questa Agenzia che deve fare riferimento a quella che è la dimensione strategica del comportamento della Regione Piemonte.
Noi abbiamo delle amare esperienze di organi e di strutture di cui votiamo all'interno di quest'aula i rappresentanti e poi ne perdiamo quasi di vista i comportamenti, la capacità di operare, gli indirizzi e le coerenze rispetto al dibattito e alle decisioni che qui si assumono.
Questo è un aspetto - lo dico anche ai Consiglieri di primo pelo - che noterete rapidamente: lo scostamento tra il fatto che noi votiamo qui delle persone a rappresentarci e poi il cordone ombelicale non esiste più, si spezza, non è interattivo rispetto a quello che succede all'interno di questa assemblea; c'è a volte quasi non dico lo sbeffeggiamento, che mi parrebbe troppo, ma un disinteresse.
Se io fossi un amministratore indicato dal Consiglio regionale in un qualche organismo, starei attento a quello che è il processo di dibattito di maturazione politica, di evoluzione che avviene all'interno dell'assemblea regionale. Ma in effetti mi pare che siano rari e benemeriti i rappresentanti che noi votiamo e che hanno questa sensibilità.
Ho voluto dare questa indicazione; una parte è colta - e, ripeto ringrazio lo sforzo della Giunta; un'altra parte sono dei rafforzativi, ma è decisiva - lo ripeto perché il collega Saitta era fuori in precedenza per risolvere il dubbio del Consigliere Saitta e per fargli perdere la scommessa: quello che per smontargli il suo teorema basterebbe che questa Agenzia fosse un'Agenzia che coordina soltanto e segue la programmazione regionale. Quando gli togli che è stazione appaltante, quando gli togli che non fa più progetto, vedrai, Saitta, che certi sgomitamenti verranno subito meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Credo che le argomentazioni che sono state avanzate dovrebbero indurre l'Assessore ad un attimo di ripensamento sul dispositivo che andiamo a costruire, in quanto è chiaro che le modalità di nomina poi andranno ad influire direttamente su quanto riguarda il potere della Giunta nel determinare persone più o meno di sua fiducia alla gestione di questa Agenzia.
Credo che quanto è stato richiamato relativamente ad un principio elementare di controllo da parte del Consiglio andrebbe tenuto in considerazione. Capisco anche che ci sia la necessità da parte dell'esecutivo di caratterizzare l'Agenzia individuando una persona che la gestisca in sintonia con la Giunta. Credo che questo sia un rafforzativo delle perplessità che da parte di alcuni Consiglieri sono state evidenziate in questa gestione della Regione che cerca sempre più di far passare pezzi dell'amministrazione pubblica sotto Agenzie gestite da Direttori assunti con contratto a diritto privato.
Comprendiamo che questa sia una necessità della Giunta, però dà ragione alle nostre perplessità sull'indirizzo che sta assumendo la Regione Piemonte.
Credo che questo problema sia fondamentale e sinceramente non ho molta speranza che le nostre istanze vengano accolte, però tengo a sottolineare questo passaggio: tutto l'articolo è comunque improntato sull'indirizzo che la Giunta dà verso l'Agenzia, sull'indirizzo che la Giunta vuol assumere di delega all'Agenzia delle proprie funzioni. In questo modo, è chiaro che il ruolo di vigilanza e di controllo da parte del Consiglio è totalmente superato.
Ha ragione il senatore Tapparo quando afferma che invece, cambiando la struttura dell'Agenzia, sarebbero superati i problemi. E' chiaro, perch nel momento in cui noi diamo all'Agenzia una funzione di gestione, la persona che verrà nominata come Direttore avrà un potere molto forte e quindi, rapportandosi esclusivamente sulla Giunta, salterà totalmente il passaggio di una minima possibilità di controllo da parte del Consiglio.
Credo che su questo meriti riflettere, però penso che sarà difficile riuscire ad uscire da questa "secca".
Credo inoltre fondamentale definire almeno un quadro con il quale andare a nominare il Direttore dell'Agenzia; le caratteristiche, le richieste, sono sinceramente troppo indeterminate e non creano la possibilità di individuare una figura di Direttore generale a cui competeranno responsabilità, a cui competerà un grande potere, soprattutto non danno la possibilità di mettere al sicuro il Consiglio regionale dal fatto che le ipotesi avanzate dal Consigliere Saitta non possano realizzarsi. Credo che da parte della Giunta occorra un minimo di riflessione su questi argomenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. La discussione in merito al Direttore generale, le modalità di individuazione dello stesso, i poteri, le competenze rappresentano un altro momento importante di discussione dell'assetto di questa Agenzia.
Segnalo che anche questa discussione avviene in assenza del Presidente Ghigo, eletto direttamente dagli elettori piemontesi, il quale continua a "snobbare" i lavori del Consiglio regionale con chiarissimi atteggiamenti di sufficienza, di fastidio e, le poche volte che è presente in aula, di evidente distrazione e indifferenza verso il nostro lavoro.
Questo è un comportamento che impedisce, quando discutiamo articoli di legge, di avere un confronto al livello che il tema merita, perché il tema relativo all'individuazione di un nuovo apparato amministrativo sorto dal nulla è tema rilevante per la Regione Piemonte, e sarebbe bello poterne discutere avendo di fronte il responsabile primo ed ultimo di questa vicenda.
E' una situazione che continuo a richiamare, sperando di non prendermi la qualifica di noioso, anche perché noioso è chi mette in condizioni il sottoscritto di continuare a ripetere gli stessi argomenti, cioè il Presidente Ghigo.
Vedo inoltre che questo è un tema che, da parte dell'opposizione, non riscontra una grande condivisione.
Mi rammarico di questo fatto e propongo nuovamente, all'inizio del mio intervento, di sospendere l'esame di questo disegno di legge e di chiedere la presenza del Presidente Ghigo, ma non chiedo più di metterlo ai voti perché è già stato fatto; lo metto semplicemente come richiamo a verbale di una necessità che, per me, continua a valere. Perché dopo avere inventato una nuova struttura, dopo avergli assegnato compiti di gestione, e dopo avere fatto tutto questo in assenza del responsabile, l'aula continua a lavorare, e adesso si trova di fronte alla decisione che il Direttore generale deve essere nominato dalla Giunta regionale, nella persona che, in busta chiusa, il collega Saitta ha già scritto quale sarà. Siamo in questa situazione, che meriterebbe veramente una presenza politica responsabile a livello del Presidente Ghigo.
Ma così non è! Quindi, continuiamo pure a sopportare questo fatto visto che non sono in grado di determinarne un cambiamento, e mi associo a tutte le preoccupazioni espresse dai colleghi Tapparo e Moriconi circa questa concentrazione di potere, perché con questo articolo si pone esattamente una questione di potere.
E' il fatto di generare situazioni in cui, senza controllo alcuno, la Giunta, estendendo il significato del termine, privatizza certe materie privatizza certi settori, organizza procedure di nomina fuori da ogni controllo, e si appropria di fette di potere con logiche di appartenenza che sono molto distanti da quelle regole di democrazia che pure dovrebbero essere la regola di comportamento delle assemblee elettive. Ma tant'è, la Giunta evidentemente si sente talmente forte da poter scrivere e mettere in votazione fatti di questa gravità, senza pagare nemmeno il pegno di essere presente. Perché il massimo di tutta questa situazione è che la Giunta propone un'Agenzia, la propone per fare gli appalti, nomina il Direttore, e poi può fare tutte queste cose senza nemmeno essere presente in aula, ma con la presenza di circa la metà dei Consiglieri assegnati. Siete 40 potreste fare quello che volete e mi dispiace che possiate farlo anche quando siete solo in 20, grazie a soccorsi numerici che, nella giornata di ieri, avete generosamente avuto e di cui fate bene a compiacervi.
In questa situazione, personalmente continuo ad assumere un altro atteggiamento, cioè a richiedere la presenza del Presidente Ghigo, come presenza che dia decoro e dignità a questo Consiglio, soprattutto in materie come queste, che configurano il consolidamento di una logica del centrodestra tesa a mettere segni di potere forti in equivoci incontrollati su nomine e su assetti di aziende come questa.
E' un fatto molto preoccupante e mi dispiace non poterne discutere con chi ha il potere di proporla, e continuo a segnalare all'Assessore se volesse anche lui interpretare questa esigenza come una sua esigenza, anche dell'Assessore stesso che ha ricevuto una delega dal Presidente, senza togliere alcunché all'Assessore Casoni, che è presente, attento ed è Assessore che risponde - altri non fanno nemmeno quello.
L'Assessore Casoni risponde ed è presente in aula, però spero che lo stesso Assessore ammetta che probabilmente la presenza del Presidente Ghigo darebbe più forza alle ragioni che lui esprime.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ho accettato diversi emendamenti che mi parevano andare in due direzioni: innanzitutto, che la nomina del Direttore generale deve essere chiaramente anche un'indicazione fiduciaria della Giunta, perch giustamente il collega Tapparo richiamava scollamenti tra soggetti che operano.
Noi vorremmo che questo scollamento non ci fosse, ma altrettanto non mi sottraggo né alla simpatica sfida formulata dal Consigliere Saitta né al fatto di introdurre i concetti di conflitto d'interesse come condizione inequivocabile non solo di nomina, ma successivamente di decadenza automatica. Quindi, accetto l'emendamento del Consigliere Marengo, che a mio avviso rappresenta al meglio questa figura, cioè il fatto di fare questa scelta sulla base delle risultanze curriculari acquisite mediante bando pubblico.
Mi sembra una procedura che possa salvaguardare le due azioni che prima ho descritto, cioè quella di avere una fiducia della Giunta nella nomina sia quella, attraverso il bando pubblico, di acquisire tutte le segnalazioni e le candidature che possono pervenire. Quindi, l'accettazione o meno degli emendamenti è ispirata a questa filosofia.
Per quanto riguarda il richiamo del Consigliere Chiezzi, do atto anche a lui che talvolta mi trovo in posizione di forte contrasto. Tra l'altro ieri il Consigliere Chiezzi ha tenuto un comportamento corretto. C'era un punto sul quale ha detto: "Su questo punto mi blocco, se però l'Assessore lo modifica, mi sblocco".
Ho fatto un ragionamento che vuole andare proprio in quella direzione per non dimostrare che anch'io sono attaccato a posizioni che possono essere lette da alcuni come interessi personali o di Giunta.
Nello stesso tempo, vorrei fare in modo che la Giunta possa avere il potere e il diritto di nominare Direttore generale di una struttura di questo genere la persona che ritiene più idonea e di fiducia nel rapporto fiduciario che va ad instaurare. Quindi, relativamente alla presenza odierna del Presidente Ghigo, faccio rilevare che, com'è noto, egli è altresì Presidente della Conferenza Stato-Regioni; il giovedì è il giorno canonico di riunione, pertanto oggi, mercoledì, si è recato a Roma proprio per preparare la riunione di domani.
Il fatto di essere il Vicepresidente della Giunta, con delega di sostituzione del Presidente, oltre ad essere Assessore, mi consente questa duplice funzione. Oggi svolgo anche le funzioni del Presidente, essendo egli impedito perché fuori città.



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo procedere con l'esame degli emendamenti.
6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano e Pozzo: art. 6, comma 2, dopo la parola "regionale" sopprimere le parole "ai sensi dell'art. 3" ed inserire "sulla base delle risultanze curriculari acquisite mediante bando pubblico".
Lo dà per illustrato, Consigliere Marengo?



MARENGO Pierluigi

Sì.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere favorevole.
Comunico che ho ridotto il tempo massimo per votare a due minuti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, posso chiedere la verifica del numero legale?



PRESIDENTE

No, è già verificata la presenza del numero legale.
Il risultato è comunicato: 30 presenti, 29 a favore e un non votante.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, chiedo venia, però mi pare che ci sia un articolo del Regolamento che dia la possibilità ad un Capogruppo, o a qualsiasi Consigliere, di chiedere la verifica del numero legale prima di procedere alla votazione mediante appello nominale.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima della votazione.



PRESIDENTE

Prima della votazione. La votazione è già avvenuta, pertanto il Consiglio approva.
6.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Saitta Giordano, Tomatis e Caracciolo: al comma 2 dell'art. 6, dopo le parole "è individuato" e prima delle parole "tra persone che" inserire le parole "con procedure di evidenza pubblica".
Consigliera Manica, vuole illustrate tale emendamento? No, chiedo scusa: è da considerarsi superato dall'emendamento test votato.
6.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 2, dopo il punto a), aggiungere il punto seguente: "a bis) non versino in situazioni di conflitti di interesse diretti o indiretti".
Su tale emendamento, che diamo per illustrato, la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 23 hanno votato SI' 23 Consiglieri Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione.
La seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 11.47 riprende alle ore 12.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco nuovamente la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 3, dopo le parole "obiettivi fissati dalla Giunta regionale", aggiungere le parole "e con gli indirizzi della programmazione regionale in particolare in materia di trasporti, ambiente, assetto del territorio e salute pubblica".
Su tale emendamento, che diamo per illustrato, la Giunta ha espresso il parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti43 votanti 42 hanno votato SI' 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 5, punto d), sostituire la parola "annuale" con la parola "semestrale".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 9 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
6.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 5, punto d), dopo le parole "Giunta regionale" aggiungere le parole "che costituisce la base per l'informazione periodica della Giunta regionale alla Commissione consiliare competente".
Su tale emendamento c'è il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno votato SI' 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al comma 6 dell'art. 6, le parole "due volte" sono sostituite dalle parole "una volta".
Colleghi, prima di mettere in votazione questo emendamento, mi permetto di rilevare un'esigenza. Il comma 6 recita: "La durata del rapporto di lavoro del Direttore generale coincide con la durata della legislatura della Giunta". Forse, sarebbe meglio mettere: "con la durata della legislatura in cui la Giunta lo nomina", perché legislatura - è una questione lessicale - è un termine che si riferisce all'assemblea.
Quindi, chiedo se possiamo mettere "della legislatura in cui la Giunta": è una correzione materiale, quindi, grammaticale, la diamo per accettata.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Calma, Presidente!



PRESIDENTE

Formalizzo l'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sulla procedura: se lei cambia idea mi va benissimo premetto, però, che in una delle votazioni della scorsa seduta - forse, non era lei, alla presidenza c'era il Consigliere Toselli - è stato impedito di correggere un emendamento con una piccola correzione che, ovviamente, era un subemendamento all'emendamento che ormai era in discussione e tale è rimasto.



PRESIDENTE

E' diverso, quello era un subemendamento, questo è un emendamento che...



CHIEZZI Giuseppe

A cosa?



PRESIDENTE

Al testo. Nel senso che la dizione: "con la durata della legislatura della Giunta che lo nomina" è impropria. Direi che sarebbe meglio: "con la durata della legislatura in cui la Giunta".



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, è un emendamento nuovo.



PRESIDENTE

E' una proposta di coordinamento; se l'aula vuole formalizzo con un emendamento, altrimenti lo diamo per accolto.
La parola alla Consigliera Manica che illustra l'emendamento n. 6.7).



MANICA Giuliana

So che su questo emendamento la Giunta ha espresso parere negativo, in quanto "due volte" è un tempo minimo sufficiente per garantire un certo livello di operatività. Ci sono due ragioni per cui lo manteniamo.
La prima ragione riguarda la vicenda del Direttore, della nomina e delle procedure. Avevamo evidenziato nel dibattito di ieri come tutta questa questione fosse di grande rilievo e come dovessero esserci degli elementi di riequilibrio, da un lato, tra la Giunta e il Consiglio e dall'altro, tra la procedura, che avevamo chiamato di evidenza pubblica con le caratteristiche che avevamo evidenziato.
Devo dire che su questo punto sono convinta che il collega Saitta vincerà la cena. Non ho capito bene se la vincerà lui da solo o tutti i sessanta Consiglieri, oppure se le cene saranno sessanta organizzate dal collega Saitta, ma pagate dall'Assessore. Comunque, sul risultato mi sentirei di scommettere che la vittoria arriverà a lui.
La seconda ragione è che auspichiamo che il Direttore e la Direzione che si insedieranno siano persone che devono ancora acquisire un certo grado di esperienza; anzi, riteniamo che nell'Agenzia debbano pervenire alte e qualificate esperienze per far decollare la struttura e portarla avanti.
La questione che riguarda "una volta" o "due volte" non implica assolutamente soluzioni di discontinuità, perché chi avrà operato bene senz'altro sarà confermato. Su questo non vi sono dubbi.
Pertanto, dal punto di vista della razionalità del lavoro, l'obiezione che in parte è fondata, può essere ampiamente superata. Per queste ragioni manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.7).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 35 hanno votato SI' 10 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
6.8) Emendamento presentato dal Presidente Cota: all'art. 6, comma 6, sopprimere le parole "e le cause di decadenza".
Rilevo, dal punto di vista tecnico, che al comma 6 dell'art. 6, con riferimento al provvedimento di nomina del Direttore generale, si stabilisce che questo provvedimento dovrà determinare il contratto di lavoro, la determinazione dei relativi emolumenti e le cause di decadenza con provvedimento della Giunta regionale.
Devo dire, però, che in questo articolo stabiliamo già le cause di decadenza attraverso il sistema dell'incompatibilità e dell'accertamento dell'incompatibilità e parlando, senz'altro in senso tecnico, di decadenza con riferimento al comma 8 della grave violazione di legge e, quindi, di una procedura di contestazione che porterebbe alla decadenza del Direttore.
Sarebbe più corretto eliminare, al comma 6, la frase "e le cause di decadenza", introducendo un comma 8 bis, con il quale stabiliamo che ulteriori cause di decadenza, oltre a quelle che di fatto stabiliamo nell'art. 6, sono stabilite dalla Giunta con il provvedimento di cui al comma 6.
Non so se sono riuscito a spiegarmi, Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Si potrebbe aggiungere "ulteriori cause di decadenza", rispetto alla legge.



PRESIDENTE

Infatti, ho detto "ulteriori cause di decadenza". Aggiungiamo solo "ulteriori".
Assessore Casoni, aggiungiamo già le cause di decadenza. Visto che la Giunta ha espresso parere favorevole sulle cause di decadenza previste dal Consigliere Tapparo, secondo me è più razionale togliere "e le cause di decadenza" e aggiungere un comma 8 bis, che reciti: "ulteriori cause di decadenza".
Il Consigliere Chiezzi chiede ulteriori chiarimenti. Provo a rispiegare. E' un emendamento e non un subemendamento. Il comma 6 dell'art.
6 stabilisce che le cause di decadenza le dovrebbe determinare la Giunta con proprio provvedimento, ma alcune cause di decadenza le determiniamo già oggi con la legge. E' improprio dire "le cause di decadenza". Bisognerebbe eliminare la frase "le cause di decadenza" e aggiungere alla fine "ulteriori cause di decadenza", visto che alcune già le determiniamo noi.
Sull'emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.8).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.9) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 6, dopo le parole "attività professionale", aggiungere le parole "e accademica, con la partecipazione in Consigli di amministrazione di imprese private, società di consulenza e in organismi direttivi di aziende pubbliche, municipalizzate e Fondazioni bancarie".
Sull'emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Mi rendo conto che il riferimento ad attività accademiche non è comprensivo delle attività accademiche che si svolgono al Politecnico. Non so se i colleghi considerino una specie di attività di coordinamento il rendere comprensiva l'attività accademica anche delle attività che si svolgono al Politecnico e che non sono comprese nella definizione di "attività accademica". Qualora i colleghi non fossero d'accordo presenterei un subemendamento. In caso contrario, vorrei che il riferimento fosse comprensivo anche dei docenti che insegnano al Politecnico.



PRESIDENTE

E' una mia ignoranza, lo ammetto, ma il docente del Politecnico non svolge un'attività accademica?



TAPPARO Giancarlo

Vorrei solo chiarire - che resti almeno agli atti - che l'intendimento dell'assemblea è quello di comprendere con "attività accademica" tutte le attività che si svolgono, comprese anche quelle al Politecnico. A rigore di estremo formalismo, bisognerebbe specificarlo, ma se negli atti preparatori del provvedimento ci fossero dei contenziosi, mi accontento anche degli atti di questa seduta dell'assemblea così come verbalizzata.



PRESIDENTE

Scusate, mi permetto di dire che sicuramente ritengo opportuna questa precisazione, perché vale come interpretazione autentica. Però rilevo che è stato corretto l'emendamento originario, nel quale non si parla più di aspettativa in caso di attività accademica, ma dell'acquisizione dell'aspettativa in caso di attività didattica. Ovviamente, si riferisce all'attività accademica di cui al precedente articolo. Quindi, forse avremmo potuto lasciare anche nell'emendamento "attività accademica".
Comunque, "attività accademica" è una precisazione che va a verbale.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.9).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 30 hanno votato SI' 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è accolto.
6.10) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 6, dopo la fine del comma, cioè dopo le parole "elettive pubbliche", aggiungere le parole "L'incompatibilità, qualora sussista, deve essere risolta entro sessanta giorni dall'assunzione dell'incarico, con atto formale di recepimento delle dimissioni dall'acquisizione dell'aspettativa in caso di attività accademica da parte dell'impresa privata, della società di consulenza, delle Aziende pubbliche municipalizzate, Fondazioni bancarie, pena l'immediata decadenza dall'incarico di Direttore dell'ARES-Piemonte".
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.11) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al termine del comma 6 dell'art. 6 sono aggiunte le parole "nonché con la collaborazione o con la partecipazione, in qualsiasi forma, con imprese pubbliche o private di qualsiasi settore".
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 hanno votato SI' 12 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
6.12) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al termine del comma 6 dell'art. 6 è aggiunta la frase "L'insorgere di qualsiasi forma di incompatibilità comporta l'automatica risoluzione del rapporto di lavoro".
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 hanno votato SI' 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
6.13) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 6, comma 7, dopo le parole "raggiungimento degli obiettivi" aggiungere le parole "o di ingiustificato e marcato scostamento dalle linee programmatiche indicate dalla programmazione regionale".
Il parere della Giunta è contrario.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

L'Assessore ha fatto un certo sforzo di accoglimento di proposte dell'opposizione. Gli chiedo, però, di riflettere ancora su questa proposta. Vogliamo semplicemente ampliare la possibilità di controllo dell'Agenzia indicando che non sono solo obiettivi che, come avevo detto in precedenza, possono essere indicazioni di breve periodo, ma anche indirizzi più generali. Si tratta del richiamo ad una responsabilità di rapporto più generale, più ampio rispetto alla filosofia e alla condotta del governo supportato dalla maggioranza, che comunque emerge da questa assemblea.
Non mi sembra una proposta temeraria o che possa scalfire l'equilibrio del provvedimento al quale, con amorevole cura, l'Assessore sta lavorando.
Pertanto, Assessore, la tranquillizzo: questa è una proposta che pu dare più forza al rapporto tra Giunta (Assessorato) ed Agenzia. La invito quindi, ad accogliere l'emendamento ed invito i colleghi della maggioranza che mi stanno seguendo con grande attenzione, a non seguire altre indicazioni, se non quella della propria coscienza.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Tapparo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.13).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 9 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
6.14) Emendamento presentato dal Presidente Cota: all'art. 6 è aggiunto il comma 8 bis: "8 bis. Ulteriori cause di decadenza sono stabilite dalla Giunta con il provvedimento di cui al comma 6".
La Giunta è favorevole all'emendamento.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 6 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 29 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, per programmare le nostre esigenze fisiologiche, vorrei capire che intendimenti ha. Siccome sono già stato Senatore e ho qualche esigenza di vario tipo, vorrei capire. Non ho nulla contro la sua programmazione, ma è per autogestirmi in modo più adeguato.



PRESIDENTE

Facevo appositamente finta di niente, glielo confesso, nel senso che il mio intendimento sarebbe quello di andare avanti ad oltranza. Se non ci sono contrarietà, andrei avanti. Grazie.



CATTANEO Valerio

Chiedo la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, si tratta di una questione sulla quale possiamo senz'altro trovare un componimento, ma c'è l'esigenza di andare avanti e di arrivare in tempi ragionevoli all'approvazione della legge.



CATTANEO Valerio

La ringrazio, Presidente, colgo anche la sollecitazione.
Nel contempo, però, mi corre l'obbligo di rappresentare alla Presidenza un fatto: visto che il Consiglio regionale era stato convocato, come al solito, in due sedute e che oggi non era prevista la pausa, pensiamo che ciò sia dovuto al fatto che la Conferenza dei Capigruppo di questa mattina si è protratta per oltre 40 minuti rispetto all'orario individuato per la sua conclusione (si è cominciato alle 10.40 e non alle 10.00). Però, a causa di un impegno di Gruppo, avremmo l'esigenza di almeno un'ora di pausa, se i colleghi Consiglieri sono d'accordo. Poi che la si faccia adesso o la si faccia fra un'ora, va bene lo stesso.
Nel contempo, garantiamo, come Gruppo di Forza Italia, che alla ripresa dei lavori saremo qui in orario presenti e quindi i lavori potranno utilmente riprendere quando la Presidenza riterrà di aggiornare la seduta del Consiglio.



PRESIDENTE

Pausa dalle 14.00 alle 15.00.
Nel frattempo, possiamo continuare con l'esame dell'articolato.
ART. 7 Vi riassumo gli emendamenti.
Vi è un primo emendamento a firma della Consigliera Manica, superato dalla precedente votazione dell'art. 3, che recita: "Il Comitato direttivo nominato dal Consiglio regionale, è composto da cinque esperti di comprovata professionalità ed esperienza in materia di viabilità e pianificazione, di infrastrutture, di gestione amministrativa pubblica e privata". L'art. 3 ha stabilito invece che viene nominato dalla Giunta.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Proponiamo una modifica con un subemendamento: a "nominato" sostituiamo "eletto". Le faccio pervenire il testo immediatamente.



PRESIDENTE

Mi scusi, se vuole mantenerlo in vita, togliamo l'inciso "nominato dal Consiglio regionale". Abbiamo già stabilito le procedure di nomina del Comitato direttivo. Allora, togliamo "nominato dal Consiglio regionale" e lasciamo "è composto da cinque esperti di comprovata professionalità ed esperienza in materia di viabilità e pianificazione, di infrastrutture, di gestione amministrativa pubblica e privata".
Consigliera Manica, il suo emendamento potrebbe rimanere in vita con la seguente formulazione: "Il Comitato direttivo è composto da cinque esperti di comprovata professionalità ed esperienza in materia di viabilità e pianificazione, di infrastrutture, di gestione amministrativa pubblica e privata", in quanto i principi di questo emendamento sono interamente accolti in altri emendamenti sui quali c'è il parere favorevole della Giunta.
In buona sostanza, a seguire le indicazioni della Giunta, il comma, nel caso di approvazione degli emendamenti, sarebbe così formulato: "Il Comitato direttivo nominato dalla Giunta regionale è composto dal Direttore generale, che lo presiede, e da cinque esperti da individuare fra persone con comprovata professionalità ed esperienza in materia di viabilità e pianificazione, di infrastrutture, di gestione amministrativa pubblica e privata e di pianificazione e tutela ambientale" (quest'ultima è una formulazione aggiunta).
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Poiché adesso stiamo ragionando semplicemente di accoglimenti e di voti che ci saranno, ma che allo stato attuale ancora non ci sono cautelativamente, nella formula in cui è possibile mantenerlo, lo mantengo dopodiché sarà uno degli elementi di garanzia che la scrittura finale dell'articolo abbia quelle caratteristiche.



PRESIDENTE

Certamente, grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Dell'emendamento mi pare chiaro il significato, l'obiettivo; in sostanza, è esplicito: eliminare una presenza così come è stata indicata dalla proposta della Giunta per quanto riguarda i Direttori e prevedere una composizione di esperti e quindi non prevedere più che facciano parte del Comitato il Direttore regionale competente in materia di trasporti e il Direttore regionale competente in materia di bilancio.
Io non sono dell'opinione della Giunta e quindi sarebbe bene che venisse esplicitata rispetto a questa richiesta, perché la collega ha parlato di cautela, ma se la Giunta dice che è d'accordo su questa formulazione con alcune precisazioni, è chiaro che il lavoro viene semplificato.
L'obiettivo era di indicare cinque esperti. Se c'è una maggiore qualificazione degli esperti, questo evidentemente ben venga, poiché è un vantaggio. Pertanto, direi, anche per semplificare il lavoro del Presidente, che se l'Assessore ci dà una risposta puntuale e precisa di quali sono i suoi obiettivi (si parlava di un Direttore al patrimonio) reali, possiamo semplificare il lavoro.



PRESIDENTE

A questo punto, terminerei l'operazione di spiegazione degli emendamenti.
Oltre a quello della Consigliera Manica, c'è un ulteriore emendamento presentato dal Consigliere Tapparo ed altri, che, all'art. 7, comma 1, si propone di eliminare da "i Direttori regionali" fino a "bilancio".
Poi c'è un emendamento del Consigliere Tapparo ed altri, che sostituisce "tre esperti" con "cinque esperti", con il parere favorevole della Giunta. Vi è un identico emendamento del Consigliere Marengo ed altri.
Gli emendamenti della Giunta sono tutti ritirati.
Inoltre, c'è un emendamento della Consigliera Manica, che sostituisce le parole "tre esperti" con "quattro esperti", che sarebbe superato nel caso di accoglimento dell'emendamento che prevede cinque esperti.
Poi c'è un emendamento del Consigliere Tapparo ed altri che, dopo la parola "privata", propone di aggiungere tra le materie di esperienza, la "pianificazione del territorio ed ambiente", che ha il parere favorevole della Giunta.
C'è un emendamento, sempre a firma del Consigliere Tapparo ed altri che alla fine del comma aggiungerebbe "di ambiente ed assetto del territorio", che sarebbe superato nel caso di approvazione del precedente emendamento, così come quello che si propone di aggiungere dopo "viabilità" le parole "assetto del territorio".
C'è inoltre un emendamento che all'art. 7, comma 3, lettera b), si propone di eliminare le parole "lavori e forniture". Su questo emendamento c'è il parere contrario della Giunta.
C'è un ulteriore emendamento che all'art. 7, comma 3, si propone di eliminare il punto d). Al riguardo, il parere della Giunta è contrario.
Vi è ancora un emendamento dell'Assessore Casoni, che rimane in vita il quale sostituisce il testo del comma 4 con il seguente: "Il Comitato direttivo si riunisce almeno mensilmente e vota a maggioranza degli intervenuti; in caso di parità, è determinante il voto del Presidente. Il numero legale per la validità delle riunioni del Comitato direttivo è di almeno tre membri".
C'è un emendamento, sempre dell'Assessore Casoni, che dopo il comma 5 aggiunge il comma 6: "Ai componenti del Comitato direttivo spettano i compensi determinati dalla Giunta regionale con apposito provvedimento".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Credo che dall'illustrazione del Presidente del Consiglio, motivando i pareri della Giunta, si possa evincere che il concetto dei cinque membri nominati - quindi l'esclusione dei Direttori - e l'ampliamento di alcune caratteristiche relative alla nomina dei cinque esperti è accolto. Questo è il parere della Giunta.
I due emendamenti relativi al comma 5 erano per raccordare quello che in Commissione era stato chiesto, cioè di chiarire meglio quando è convocato il Comitato, le formalità di convocazione e i relativi compensi.



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare alla votazione dei singoli emendamenti.
7.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Saitta Giordano, Tomatis e Caracciolo: il comma 1 dell'art. 7 è così sostituito: "1. Il Comitato direttivo, nominato dal Consiglio regionale, è composto da 5 esperti di comprovata professionalità ed esperienza in materia di viabilità e pianificazione, di infrastrutture, di gestione amministrativa pubblica e privata".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 9 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
7.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 1, eliminare dai "Direttori generali" sino a "bilancio".
Su tale emendamento vi è il parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno votato SI' 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
L'emendamento n. 7.2a) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro Caracciolo, Giordano, Saitta, Riba e Muliere è considerato superato in quanto riporta identico testo dell'emendamento n. 7.2).
7.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 1, sostituire "tre esperti" con "cinque esperti".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno votato SI' 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
7.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano Pozzo, Manolino, Pedrale, Costa Rosa Anna e Caramella: all'art. 7, comma 1, dopo "direttivo" sopprimere "nominato dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 3"; dopo "presiede" sopprimere da "dei Direttori" a "tre" ed inserire "e da cinque" ed aggiungere al comma 1, dopo "private", le parole "nominati dal Consiglio regionale".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
7.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al comma 1 dell'art. 7, le parole "tre esperti" sono sostituite dalle parole "quattro esperti".
Tale emendamento è da considerarsi superato dall'approvazione dell'emendamento n. 7.3).
7.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 1, tra le materie, dopo "privata", aggiungere "pianificazione del territorio ed ambiente".
La Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno votato SI' 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
7.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 1, alla fine del comma aggiungere le parole ", di ambiente ed assetto del territorio".
Tale emendamento è da considerarsi superato.
7.8) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 1, dopo "viabilità", aggiungere ", assetto del territorio".
Tale emendamento è da considerarsi superato.
7.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 3, lettera b), eliminare "lavori e forniture".
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, anche questo emendamento è collegato all'iniziativa che sosteniamo, che è quella di far sì che l'Agenzia sia solo un'Agenzia di programmazione, che possa avere dei servizi per poter svolgere la sua attività, ma che non sia stazione appaltante, non sia sede di progettazione.
Quindi, l'emendamento scorre sul filo logico dell'impostazione della nostra iniziativa, che è quella di far sì che l'Agenzia possa essere solo di programmazione.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.9).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno votato SI' 2 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
7.10) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 7, comma 3, eliminare la lettera d).
La Giunta ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Più che illustrarlo vorrei significare all'aula che il discrimine del dibattito in corso su questo provvedimento è la natura dell'Agenzia. Poi possiamo fare correzioni o limature, ma la sostanza, dove effettivamente c'è lo scontro, è la scelta di campo tra chi ritiene che questa Agenzia debba essere solo di programmazione e chi ritiene che debba fare appalti e progetti.
E' un po' come la verginità; non c'è via di mezzo: o c'è o non c'è! Quindi, è chiaro che bisogna posizionarsi; vogliamo che questa Agenzia faccia appalti, faccia progettazione? Allora c'è un voto. Non vogliamo questo, cioè vogliamo che questa Agenzia faccia solo programmazione? C'è un altro voto.
Lo spiego in modo che durante la votazione si capisca il senso del voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.10).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 35 hanno votato SI' 3 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
7.11) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 7, sostituire il testo del comma 4 con il seguente: "4. Il Comitato direttivo si riunisce almeno mensilmente e vota a maggioranza degli intervenuti; in caso di parità è determinante il voto del Presidente. Il numero legale per la validità delle riunioni del Comitato direttivo è di almeno tre membri".
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Se non sbaglio, la proposta dell'Assessore, che accetta un mio emendamento, è quella di cinque esperti più il Direttore. Immagino che sostanzialmente, siano sei i componenti dell'organismo.
Forse, sarebbe opportuno pensare a quattro componenti, non a tre perché siamo in una fattispecie fuori dalla prassi. Cioè nel caso in cui gli organismi siano pari, si porta sempre al livello superiore e non al livello di parità.



PRESIDENTE

La sua proposta di correzione è accolta; pertanto, la dicitura corretta sarà la seguente: "4. Il Comitato direttivo si riunisce almeno mensilmente e vota a maggioranza degli intervenuti; in caso di parità è determinante il voto del Presidente. Il numero legale per la validità delle riunioni del Comitato direttivo è di almeno quattro membri".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.11) come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
7.12) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 7, aggiungere il testo del comma 6 seguente: "6. Ai componenti del Comitato direttivo spettano i compensi determinati dalla Giunta regionale con apposito provvedimento".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Possiamo ora procedere alla votazione dell'art. 7 nel suo complesso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Dall'attuale formulazione dell'articolo emerge che il lavoro che stiamo compiendo è corretto, positivo, poiché tende ad eliminare dalla proposta originaria alcuni aspetti che, per convincimento dello stesso Assessore ritengo siano stati compresi. Per cui ribadisco che il lavoro che stiamo facendo, come opposizione, non è ostruzionistico, ma tende, in qualche modo, ad eliminare aspetti che potevano anche non dare funzionalità alla struttura.
Resta tuttavia aperto il nodo di fondo che ho ribadito in occasione dell'illustrazione di un emendamento. E' chiaro che qui prevale una scelta e, a futura memoria, augurandomi ovviamente che questa Agenzia, nella forma in cui è auspicata dalla Giunta, vada sempre per il meglio, si apre una situazione di maggiore rischio. Magari, in futuro, sfogliando i libroni per vedere gli atti del Consiglio regionale, ci accorgeremo che avremmo potuto predisporre una struttura a prova di proiettile, dedicata solo alla programmazione e non con le mani in pasta sugli appalti e sulla progettazione, che poteva svolgere un'opera felice anche in applicazione del principio di sussidiarietà, dando ulteriore smalto alle Province.
Abbiamo messo alcuni rattoppi per evitare il peggio nella strutturazione dell'Agenzia, però evidentemente il cuore di essa mi pare che sia insufficiente.
Anche nella votazione, appellandomi sempre alla coscienza dei colleghi di maggioranza, ma - ahimè! - anche dell'opposizione, voglio ricordare questo aspetto: qui si vota soprattutto per stabilire se si vuole un'Agenzia stazione appaltante o un'Agenzia vocata alla programmazione. Non ci sono vie di mezzo. Quindi, nel posizionarsi politicamente, credo che tutti i Gruppi debbano fare riferimento a questo aspetto, perché non basta fare delle correzioni per salvare l'anima di funzionamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Il collega Tapparo ha sollevato un problema sulle finalità e sul ruolo dell'Agenzia, riprendendo un'argomentazione che ha avuto modo di sostenere sin dall'inizio.
La nostra opinione è un po' diversa, e il confronto l'abbiamo già fatto sulle finalità complessive.
Per svolgere queste nuove competenze della Regione Piemonte occorre un organismo con queste finalità, la progettazione e gli appalti. E' chiaro che, rispetto alla Giunta, per quanto ci riguarda, c'è una posizione diversa, nel senso che l'organismo deve essere effettivamente di progettazione. In questo sta la differenza, nel senso che, pur condividendo l'obiettivo, si riscontrano queste diversità tra la Giunta e chi ha sostenuto questa battaglia. Il meccanismo che sta nascendo non prevede neppure la progettazione, ma è teso sempre più verso una esternalizzazione di funzioni che sono pubbliche.
Sotto questo aspetto, si rafforza la posizione del collega Tapparo perché neppure l'obiettivo alto che si vorrebbe raggiungere è garantito, in quanto vengono esternalizzate alcune funzioni. Quindi, esprimiamo tutte le perplessità attorno a questo strumento che è stato creato.
Per quanto riguarda il Comitato direttivo, abbiamo condotto questa battaglia a partire dagli articoli precedenti, affinché la nomina del Comitato direttivo venisse attribuita al Consiglio anziché alla Giunta.
Ieri c'è stata una discussione - per la verità, un monologo da parte mia - attorno all'importanza che il Consiglio non si spogli di tale funzione. La Giunta ha compiuto questo tentativo e ritiene di esserci riuscita. Rispetto, cioè, alla richiesta che sia il Consiglio a mantenere la nomina, si ribadisce: "No, deve essere la Giunta". Ed è andata avanti.
Debbo però constatare, e lo faccio con soddisfazione, che questa voglia di occupare tutto e di spogliare il Consiglio non è riuscita, Assessore, e non so se per incapacità o per mancanza di conoscenza della norma. Ci avete tenuti qui per compiere una battaglia di principio che poi non produce effetti pratici, perché credo che l'Assessore conosca le norme e il nostro Statuto, che per fortuna esiste! Il nostro Statuto e le norme prevedono che, in ogni caso, anche se alcune nomine sono di competenza della Giunta la stessa debba garantire le minoranze. Quindi mi chiedo per quale motivo ieri ci avete obbligato a sostenere una posizione che poi non trova concretamente applicazione. Sono veramente stupito di questo fatto. Lo Statuto, e più in generale la legge, sotto questo aspetto, sono molto chiari. Esiste una legge che disciplina le nomine, la n. 39, che, all'art.
7, dice: "Per le nomine di competenza della Giunta regionale, spetta alla Commissione consultiva la verifica dei candidati, e sul rispetto della rappresentanza delle minoranze ai sensi del terzo e dell'ultimo comma dell'art. 72 dello Statuto, che prevedono esplicitamente che deve essere garantita la minoranza".
Quindi, dal punto di vista della normativa, nonostante gli sforzi e lo scontro a cui lei ci ha obbligato (quasi a compiere un monologo per parecchio tempo), per fortuna esiste lo Statuto! Per fortuna esiste una norma che, in ogni caso, giustamente limita il potere della Giunta in organismi di questo tipo.
Ci troviamo di fronte ad una situazione per fortuna garantita dalla Costituzione. La Giunta può fare delle nomine, ma deve garantire la minoranza. Questo mi dà conforto.
Però, Assessore, non posso non rilevare che questo tentativo lo voleva compiere, e con la forza con cui l'ha compiuto, e con cui la maggioranza l'ha condiviso e ha taciuto, è stato un tentativo di spogliazione vera. Lei non è riuscito per mancanza di conoscenza della norma, perché il suo obiettivo, condiviso dalla sua maggioranza, era quello di fare proprio lo spoil-system. Per fortuna, i padri fondatori dello Statuto regionale hanno previsto questa norma di garanzia e speriamo che non venga eliminata.
A conclusione della discussione in merito all'art. 7, è stato garantito un principio dallo Statuto e anche dalle leggi successive; viene garantito anche il controllo da parte delle minoranze attraverso una presenza delle minoranze e anche il fatto di aver escluso la presenza di direttori è un fatto importante; vengono accolti dei suggerimenti che, in qualche maniera avevamo dato.
Quindi, complessivamente, l'art. 7, per come è stato modificato raccoglie molti suggerimenti e, in ogni caso, lo Statuto e le leggi esistenti garantiscono anche il ruolo della minoranza. Lei, Assessore dovrà abituarsi, anche contrariamente alla sua volontà, che lo Statuto deve essere rispettato.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 7 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno votato SI' 23 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
ART. 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: eliminare l'intero art. 8.
La Giunta ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Questo emendamento è conseguente al senso dell'impostazione della "battaglia" che stiamo sostenendo sul provvedimento presentato dalla Giunta: si tratta di far sì che l'ARES-Piemonte non sia stazione appaltante e struttura di progettazione. Quindi, mi pare che ci sia questa coerenza ed appartiene in qualche modo alla linea di tendenza da noi mantenuta durante la discussione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 8.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 29 hanno votato SI' 2 Consiglieri hanno votato NO 22 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Prosegue l'esame degli emendamenti all'art. 8.
8.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 8, sostituire il testo del comma 1 con il seguente: "1. I progetti inerenti la rete stradale regionale presentati dall'ARES Piemonte sono approvati mediante Conferenze dei Servizi convocate dall'Ufficio di Presidenza della Giunta regionale, direttamente o con delega ad una struttura regionale. Gli atti della Regione di approvazione dei progetti di cui sopra costituiscono variante agli strumenti urbanistici".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 8 è approvato.
ART. 9 9.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Saitta Giordano, Tomatis e Caracciolo: al comma 1 dell'art. 9, sostituire le parole "nominati dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 3" con le parole "nominati dal Consiglio regionale".
Tale emendamento è da considerarsi superato in quanto già previsto dall'art. 3.
9.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano e Pozzo: all'art. 9, comma 1, dopo la parola "supplenti", sopprimere le parole "nominati dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 3" ed inserire "nominati dal Consiglio regionale, di cui 1 effettivo ed 1 supplente riservati alle minoranze".
La Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
9 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 10.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 10 sostituire il testo del comma 2, lettera b), con il seguente: "b) esprime un parere sui bilanci di previsione pluriennale ed annuale e sull'assestamento o variazioni degli stessi".
10.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 10, sostituire il testo del comma 4 con il seguente: "4. Ai componenti del Collegio spettano i compensi determinati dalla Giunta regionale con apposito provvedimento in deroga alla L.R. 2 luglio 1976, n.
33".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Rispetto al testo originario il primo emendamento elimina solo la parola "eventualmente", che era stato richiesto dalla Commissione. Quindi l'emendamento viene modificato in questo modo: "sull'assestamento o variazioni degli stessi".
Il secondo emendamento stabilisce che i compensi sono determinati dalla Giunta in deroga alla L.R. 2 luglio 1976, n. 33, perché per un'azienda di questo genere, con un bilancio di 6 miliardi, di certo non possono essere rispettati i compensi applicati. Rientrerebbe nelle casistiche delle AA.SS.LL. o di altri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sono emendamenti che richiedono un po' di attenzione, per cui preferirei averli sul tavolo e ragionarci un attimo, perché mentre ci siamo concentrati sugli altri, su questi non vi è stata l'attenzione dovuta.
Presidente, la invito a sospendere e a riprendere questi emendamenti nel pomeriggio.



PRESIDENTE

Proseguo i lavori fino alle ore 14.00 come stabilito.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Il coro dei colleghi dovrebbe suggerire di essere meno severi.
Chiedo di avere il testo degli emendamenti.



PRESIDENTE

Chiedo che il testo degli emendamenti venga distribuito al Consigliere Saitta. L'emendamento n. 10.1) elimina solo la parola "eventualmente".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Se non ricordo male su questo emendamento vi era stata un'osservazione in sede di Commissione, proprio da parte vostra. Lo ricordo, perch l'eliminazione della parola "eventualemente" era riferita al fatto di esprimere un parere sull'assestamento. La parola "eventualmente" voleva dire che potevano o non potevano farlo; eliminando questa parola vuol dire che devono esprimere il parere.



PRESIDENTE

E' una modifica tecnica.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 10.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione e dichiaro chiusa la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.55)



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