Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.110 del 17/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera, Di Benedetto, Moriconi e Rossi Giacomo.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame dell'articolato del disegno di legge n. 301, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Prima di riprendere con l'esame dell'art. 3, comunico che è giunto alla Presidenza un emendamento aggiuntivo all'art. 2.
2.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Costa Rosa Anna e Manolino: dopo l'art. 2 è inserito il seguente articolo 2 bis (che in sede di coordinamento diventa art. 17): "1. La lettera a) del comma 2 dell'art. 101 della L.R. n. 44/00 è sostituita dalla seguente: a) programmazione, coordinamento e funzionamento della rete viaria trasferita dallo Stato, in coerenza con il Piano regionale della mobilità e dei trasporti attraverso la formazione, di concerto con le Amministrazioni provinciali, di un Piano triennale di investimenti, da definirsi in base alle priorità regionali e provinciali, alle progettazioni e alle risorse finanziarie disponibili 2. dopo il comma 2) dell'art. 101 della L.R. n. 44/00 è aggiunto il seguente: 2 bis. Il Piano triennale di investimenti, di cui al comma 2, lettera a), è presentato dalla Giunta regionale al Consiglio regionale per l'approvazione entro il 30 novembre dell'anno di scadenza e, in prima applicazione, entro il 31 marzo 2002".
Il parere della Giunta è favorevole.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Ho chiesto di intervenire per chiedere ai presentatori dell'emendamento cosa intendono con le parole "di concerto con le Amministrazioni provinciali": si tratta di un aspetto un po' delicato. Il "di concerto" è qualcosa di più di "sentite le Province". Certamente, però, è un aspetto ancora diverso da un rapporto di "collaborazione" con le Province.
Volevo quindi chiedere al collega Marengo e agli altri firmatari cosa intendono usando l'indicazione "di concerto". Non è cosa da poco: una simile indicazione potrebbe anche - mi rivolgo all'Assessore - vincolare i comportamenti della Giunta e dell'Agenzia ad un certo tipo di rapporto con le Amministrazioni provinciali.
Però, Presidente, in aula mancano gli interlocutori! E' vero che una volta che un collega ha presentato un emendamento pu non fermarsi in aula ad illustrarlo, sostenerlo, fare la sua dichiarazione di voto, e i lavori vanno avanti lo stesso, però è un po' spiacevole lavorare secondo queste modalità! Presidente, stiamo iniziando i nostri lavori dopo venti minuti dall'orario stabilito. Se il governo regionale, la nostra Giunta, aveva delle urgenze da risolvere, non è questo atteggiamento che dà loro una rilevanza particolare.
Mi farebbe piacere fosse presente almeno un interlocutore, un firmatario dell'emendamento, per interagire con le nostre esigenze di chiarimento, per valutare insieme la loro proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo chiedere ai colleghi alcune cose, ma, Presidente, dove sono i colleghi firmatari dell'emendamento?



PRESIDENTE

E' già stato illustrato, Consigliere Chiezzi. Proceda pure il suo intervento.



CHIEZZI Giuseppe

Ma si può parlare sull'emendamento?



PRESIDENTE

Certo! Infatti, ha chiesto di parlare e io le ho dato la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Bene, vedo che i colleghi cominciano ad arrivare.
Volevo chiedere alla collega Costa, che è l'unica presente, un chiarimento circa i tempi relativi all'approvazione del Piano triennale di investimento: che bisogno c'è di inserirlo? Non si crea confusione? Penso che il Piano triennale di investimenti abbia già dei tempi determinati da leggi e delibere che lo istituiscono: come mai dal nulla inventiamo una nuova scadenza? C'è qualcuno che ha verificato la necessità di inserire questa data? E' una data che cambia la data precedente? Non esisteva una data di approvazione del Piano triennale in precedenza? Come mai improvvisamente, in una legge di settore modifichiamo la struttura dell'approvazione del Piano triennale di investimenti? Mi stupisco, mi preoccupo, volevo essere rassicurato dalla Consigliera Costa che non inventiamo dal nulla date e scadenze che, magari, sono già inserite nelle leggi. Il mio è un intervento di chiarimento. Prima di questo emendamento, quando doveva essere approvato il Piano triennale di investimenti? Forse la domanda può essere rinchiusa in questo dubbio.
Approfitto per ringraziare il Presidente Ghigo per la sua presenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Voglio dare un contributo alle domande del Consigliere Chiezzi perch ha posto degli interrogativi precisi.
La L.R. n. 44/00 parla di Piano triennale, ma non stabilisce sostanzialmente, il termine entro il quale lo stesso deve essere valutato.
Questo emendamento, che peraltro ho accolto, vuole stabilire completando il ragionamento della L.R. n. 44/00, il termine entro il quale deve essere approvato il Piano triennale degli investimenti. E' una scadenza temporanea che non era presente nella L.R. n. 44/00.
Lo spirito del Consigliere Marengo era quello di dire: "Quando viene presentato il Piano triennale? Vorrei che ci fosse un termine preciso" ragion per cui si è pensato di introdurlo.



(Il Consigliere Chiezzi chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei è già intervenuto.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Volevo solo ulteriori chiarimenti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore, tuttavia penso sia bene riflettere se accettare questo emendamento. Attualmente, il Piano triennale non ha scadenza; noi inseriamo la scadenza del 30 novembre: questo cosa vuol dire? Che approviamo il Piano triennale prima del bilancio?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Contemporaneamente.



CHIEZZI Giuseppe

Il fatto è che il Piano triennale dovrebbe essere conseguente alle scelte di bilancio. Suggerirei all'Assessore di riflettere se indicare questa data, poiché il bilancio dà il via ad investimenti di Piano triennale. Confondere le due materie non mi sembra opportuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Penso che l'obiettivo che i colleghi presentatori dell'emendamento si pongono sia condivisibile, cioè avere delle certezze nella presentazione di alcuni documenti importanti come il Piano triennale degli investimenti.
Non ho ben presente la L.R. n. 44/00, però mi pare che, alla fine stiamo creando e abbiamo definito una serie di strumenti, alcuni di carattere programmatorio, altri di carattere pianificatorio, che si intrecciano tra di loro e non sono ben collegati.
In effetti, il problema si pone. Se il Piano triennale deve essere un documento collegato al bilancio, l'indicazione del 30 novembre diventa difforme rispetto a quella del bilancio perché, ad esempio, relativamente al bilancio, la legge sulla contabilità prevede una data diversa, se non sbaglio, settembre. Inoltre, c'è il collegamento con il Piano pluriennale cioè il bilancio pluriennale. Occorrerebbe, soprattutto per aiutare l'aula e se il Presidente può fare questa verifica, raccordare i Piani fra di loro. Se non c'è raccordo, assumiamo delle decisioni obiettivamente condivisibili se l'obiettivo è quello di avere delle certezze, ma non si capisce quale deve essere il Piano che deve precedere rispetto all'altro.
Verifichiamo gli strumenti previsti dalla L.R. n. 44/00 e gli strumenti previsti nella nostra legge di contabilità e vediamo di raccordarli altrimenti siamo nella confusione più completa.



SAITTA Antonino

MANICA Giuliana (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Ci associamo alla richiesta del Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

Stavo verificando, attraverso l'art. 101 della L.R. n. 44/00, di trasformare il Piano triennale di investimenti, che è uno strumento programmatorio, in Piano triennale degli investimenti e degli interventi.
Questa è la modifica che viene introdotta: tutto il corpo del comma 2 dell'art. 101 viene mantenuto inalterato, salva la previsione del termine di presentazione del Piano triennale.
L'emendamento è molto preciso. Si raccorda ad uno strumento programmatorio che già esiste, lo amplia e prevede la modalità, per quello strumento programmatorio e per questo, di presentazione entro il 30 novembre di ogni anno. Sostanzialmente, il comma 2, lettera a), viene integrato semplicemente con il termine "interventi". Tutto il resto rimane uguale, soltanto il Piano triennale sarà di investimenti e di interventi.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per interventi cosa si intende?



PRESIDENTE

Su questo forse è opportuno che risponda l'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Per interventi si intendono tutti gli interventi che vengono effettuati sul piano degli investimenti stradali. Ci potrebbero essere modalità non previste da un finanziamento regionale, ad esempio, Accordi di Programma ed altri strumenti. Non è detto che nel Piano degli investimenti possa essere previsto un intervento del quale comunque si deve poi occupare la Regione.
E' un caso abbastanza strano, però noi su alcuni interventi, come Regione abbiamo già verificato il caso di interventi totalmente finanziati dallo Stato, in questo caso dall'ANAS; abbiamo visto che su certi interventi siamo stati interamente finanziati. Quindi, credo che sia solo una precisazione in questo senso.
Per quanto riguarda il termine del 30 novembre 2001, già ho chiesto che logicamente, in prima applicazione, sia slittato al 31 marzo 2002; credo però che sia coerente stabilire una data. Trattasi di un Piano triennale non di un piano annuale, quindi è uno strumento che ogni tre anni deve essere previsto nell'inserimento della quota di bilancio. E' logico che vi deve essere una correlazione tra la presentazione del bilancio dell'Assessorato e il piano che proporrà per la discussione all'aula perlomeno sull'ammontare finanziario; poi l'aula deciderà quali sono gli interventi ai quali dare la priorità o meno, non cambiando la cifra di bilancio, perché avremo un monte finanziario che ad oggi ammonta a 170 miliardi all'anno che, moltiplicato per tre anni, sarà di circa 500 miliardi. L'ammontare finanziario del Piano sarà quello; poi, relativamente a quei 500 miliardi, la Giunta presenterà una proposta, il Consiglio la discuterà, vedrà le priorità e deciderà cosa entra in questo pacchetto finanziario. Personalmente, lo trovo abbastanza coerente: è uno strumento ripeto, triennale e non annuale e quindi si avrà la copertura per i successivi tre anni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni. Anch'io onestamente penso che il termine "interventi" sia più preciso rispetto ad "investimenti" e, in qualche modo più garantista per le esigenze di controllo del Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Confesso che non riesco a capire bene questa necessità di aggiungere "interventi" ad "investimenti", perché, in ogni caso, avendo ormai la competenza esclusiva per quanto riguarda la viabilità, si tratta di investimenti da parte della Regione Piemonte. Mi pare che sia così.
Potrei capire, in riferimento alla situazione precedente, che gli interventi stradali potevano essere fatti da soggetti diversi, e allora questo poteva essere lo strumento di raccordo, ma avendo ormai una competenza pressoché totale, per quanto riguarda le strade della Regione non può che trattarsi esclusivamente di investimenti. Quindi, quella proposta mi sembra un po' datata, a meno che i colleghi presentatori si pongano altri obiettivi.
Resto ancora perplesso sul rapporto che deve esistere - ma questo problema era già stato affrontato durante la discussione della L.R. n.
44/00 e lo ripropongo qui, anche perché si mette mano alla L.R. n. 44/00 per cui l'occasione non può che essere questa - tra questo strumento, che è uno strumento settoriale, e lo strumento economico-finanziario, cioè il bilancio triennale. Come si pone il Piano triennale degli investimenti o degli interventi con il bilancio pluriennale? Cos'è: un allegato? La discussione era iniziata, poi è rimasta sospesa; ma cos'è: un allegato del bilancio pluriennale? Credo di no, perché se valesse questo principio vorrebbe dire che d'ora in poi per ogni materia facciamo i Piani di settore, il che significherebbe che il bilancio pluriennale è un insieme di Piani di investimento settoriali. Non credo, perché d'altronde lo scopo del bilancio è quello di stabilire delle priorità.
Il piano triennale degli investimenti stabilisce delle priorità all'interno del settore della viabilità, mentre lo strumento complessivo di bilancio triennale è più uno strumento di scelte di tipo generale. Quindi in ogni caso, questo problema si pone. In quale momento? Adesso è importante il discorso dell'applicazione. Capisco anche questo, che non si riesce a fare, non esiste... 31 marzo. Ma la coerenza, visto che si mette mano alla legge n. 34, tra questo strumento, che è uno strumento settoriale, ed uno strumento economico-contabile, credo che debba essere verificata. Altrimenti continuiamo a toccare le norme senza sapere che cosa esiste prima.
In sostanza, mi chiedo: se il bilancio pluriennale viene approvato prima del Piano degli investimenti, cos'è che prevale? Credo il bilancio economico-contabile. Allora, questo documento diventa secondario. E, al contrario, se viene approvato il Piano triennale degli investimenti, questo diventa poi un obbligo da inserire così com'è nel bilancio pluriennale? Non mi sembra che queste osservazioni siano banali; in ogni caso, se l'intenzione è quella di mantenere e di non dare delle risposte a queste osservazioni, che mi sembrano di buonsenso, il nostro non può che essere un voto contrario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Presidente e colleghi, ad un certo punto, su questo emendamento ho cercato di ricostruire l'iter di una discussione che era già cominciata nella seduta scorsa, non solo in aula, ma anche negli approfondimenti che avevamo fatto fuori dall'aula con l'Assessore; successivamente, era arrivato l'emendamento presentato dal Consigliere Marengo, se ricordo bene.
Tutto nacque da una richiesta, esplicitata con un emendamento del collega Chiezzi, in ordine al collegamento di questo strumento agli strumenti della programmazione regionale: come l'ARES stesse all'interno degli obiettivi che si dava, in sintonia con gli strumenti di programmazione regionale e, in particolare, con alcuni di questi (il Piano dei trasporti, il Piano di sviluppo regionale, ecc.). A quel punto della discussione, venne richiamato, da parte dell'Assessore e di altri, l'art.
101 della L.R. 44/00, dicendo come quell'emendamento non fosse accoglibile in quanto l'art. 101 della L.R. n. 44/00 già conteneva il riferimento alla programmazione regionale, per cui eravamo nel quadro della L.R. n. 44/00 e dell'art. 101 e quei richiami diventavano superflui, pleonastici. A quel punto, ci fu la preoccupazione da parte di qualcuno di come quel collegamento alla programmazione regionale venisse inverato in strumenti particolari, e il collega Marengo fece un particolare riferimento al Piano triennale.
Riprendendo l'iter della discussione, mi pongo però una domanda. Una cosa è richiamare la programmazione regionale e gli strumenti idonei di programmazione regionale che fanno riferimento all'ARES - e, a mio avviso sono il Piano dei trasporti e il Piano di sviluppo regionale (francamente non vedo a quali altri strumenti di programmazione dovremmo fare riferimento) - altra cosa è inserire un emendamento come questo, che porta il Piano triennale da Piano di soli investimenti a Piano di investimenti ed interventi.
Al riguardo, è assolutamente congrua l'osservazione del collega Saitta: ci riferiamo ad una situazione precedente al processo di regionalizzazione.
Oggettivamente, uno strumento come questo aveva senso qualora fossimo nella situazione precedente, in cui c'erano delle strade gestite direttamente dallo Stato ed altre che erano competenza di Enti locali fino alle strade provinciali.
Per quanto riguarda la L.R. 44/00 e la formulazione originaria dell'art. 101 - perché, attraverso la legge sull'ARES, stiamo emendando la L.R. n. 44/00 - ho già una perplessità su un modo di agire come questo perché calare la Bassanini nel contesto regionale ha un valore costitutivo.
Se noi cominciamo, ad un mese o due dall'approvazione della L.R. 44/00, a modificarla attraverso articoli e leggi successive, non solo siamo lontani dalla riorganizzazione attraverso i Testi unici e momenti di questo genere ma creiamo una difficoltà interpretativa di leggi fondamentali, che non è di poco conto. Quindi, già c'è un problema di questo genere: interveniamo con una legge successiva su una legge come la L.R. n. 44/00, che è legge costitutiva.
Ho voluto fare questo excursus perché non ho una posizione di principio di obiezione sul suo emendamento, collega Marengo, ma perché alla fine di tutto mi sembra che questa soluzione complichi anziché semplificare.
Inoltre, introducendo la questione degli interventi contravveniamo ad una situazione quale quella che abbiamo, e al riguardo avremmo una terza preoccupazione oggettiva: come si collega e che rapporto ha questo strumento, cioè il Piano triennale di investimenti e di interventi rispetto al bilancio pluriennale.
Anche questa è una questione che apriamo e che consegniamo compiutamente aperta, nel senso che non riusciamo più a comprendere qual è il livello di giusta posizione e qual è l'ordine di priorità.
Per questa ragione, chiederei un supplemento di riflessione su questo emendamento, perché nasce dall'iter che abbiamo cercato di sintetizzare però mi pare che la formulazione finale e le proposte che contiene complichino tutto il percorso legislativo, a partire dal percorso della L.R. n. 44/00 e ai rapporti tra questa legge ed altri strumenti fondamentali quali il bilancio.
Pertanto, consiglierei qualche cautela nell'assumerlo, e penso sia possibile un ripensamento, altrimenti voteremo contro.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 2.9).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 30 hanno votato SI' 22 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è accolto.
La votazione vale anche per l'articolo, in quanto si trattava di un emendamento aggiuntivo del nuovo art. 2 bis.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Esprimo lo stesso voto precedente, ma volevo far notare che nella votazione precedente la presenza della maggioranza è stata di 22 persone su 40.



PRESIDENTE

Indìco nuovamente la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.9).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 23 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
ART. 3 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che in questo articolo ci sia uno spostamento di responsabilità esagerate nei confronti della Giunta regionale, in particolare per quanto previsto alla lettera d) del comma 2, poich consegna la responsabilità per l'approvazione dello Statuto alla Giunta.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Vi è un emendamento, che peraltro accetto, che modifica...



CHIEZZI Giuseppe

Che va sul Consiglio?



PRESIDENTE

Sì, ci sono emendamenti in proposito.



CHIEZZI Giuseppe

Spero che ci siano anche altri emendamenti che tengano in maggior conto il ruolo del Consiglio regionale.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Anche per i Revisori dei Conti.



CHIEZZI Giuseppe

Va bene, allora vedrò emendamento per emendamento.
Dal punto di vista generale, chiedo uno spostamento di poteri verso il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Chiederei di esporre nuovamente il ragionamento scaturito attorno agli emendamenti che abbiamo presentato sull'art. 3 che, come dicevo la volta scorsa, derivano dal fatto che complessivamente questa Agenzia - almeno questa è la nostra opinione - per come è stata immaginata dalla Giunta, è totalmente di derivazione assessorile, della Giunta, dell'esecutivo, senza strumenti di equilibrio e di controllo che possano essere garantiti dal Consiglio regionale.
I colleghi che hanno seguito con attenzione questo provvedimento sanno perfettamente che, in base all'art. 3, la Giunta regionale nomina il Direttore, il Comitato direttivo, il Collegio dei Revisori e persino i dirigenti che debbono essere assunti, il cui numero mi pare passerebbe da due a sette, quindi con una precisione molto puntuale.



SAITTA Antonino

MARCENARO (fuori microfono)



SAITTA Antonino

La legge stabilisce il numero dei dirigenti.



SAITTA Antonino

La legge stabilisce il numero dei dirigenti appunto a sette. Capisco che l'Assessore, dopo alcuni anni di Assessorato, abbia sicuramente una grande competenza in materia viaria e stradale. Debbo altresì riconoscere che è veramente bravissimo: dopo due anni è in grado di capire quanti dirigenti occorrono immediatamente e a capire come, da ieri, erano sufficienti due, mentre oggi pomeriggio debbono diventare sette.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Glielo spiego.



SAITTA Antonino

Va bene, poi lo spiegherà. Mi sembra che il passaggio non sia secondario.
Ma torniamo alle questioni del potere, del rapporto tra Giunta e Consiglio.
In più, la Giunta approva lo Statuto. Allora, gli emendamenti che abbiamo preparato insieme ai colleghi vanno in questa direzione: l'organo che approva lo Statuto e il Comitato direttivo deve essere il Consiglio regionale. Ciò è necessario per evitare di cadere in contraddizioni, come dicevo la volta scorsa, per cui, magari, per organismi banali come una Fondazione, un Consiglio di amministrazione, una Casa di riposo, si deve riunire il Consiglio regionale, mentre per l'ARES lo deve fare la Giunta.
Bisogna evitare questa contraddizione e rimanere coerenti con le competenze ordinarie.
Ritengo che abbia senso la nomina, da parte della Giunta regionale, del Direttore generale - sul punto ritorneremo in seguito - ma soltanto attraverso una procedura di evidenza pubblica. Questa è una garanzia.
Pertanto, gli emendamenti che abbiamo preparato - poi i colleghi entreranno nel merito - assumono il significato di limitare l'azione della Giunta soltanto alla nomina e alla revoca del Direttore generale con le modalità che verranno indicate nell'articolo successivo, in modo che sia il Consiglio, invece, ad appropriarsi di un ruolo vero di controllo.
Riflettendo bene sulle proposte relative allo Statuto e al Comitato direttivo, l'Assessore sollevava il problema dei tempi relativi all'attuazione dello Statuto, e quindi alle difficoltà a dare avvio all'ARES qualora lo Statuto non venisse approvato in un tempo ragionevole.
Pertanto, l'Assessore immaginava una soluzione di tipo provvisorio e transitorio, con uno Statuto preparato, al limite, dalla Giunta regionale ed approvato successivamente dal Consiglio.
Obiettivamente, mi sembra un sistema molto complesso, nel senso che si dovrebbe prevedere in questa legge, in deroga, un potere alla Giunta di approvare lo Statuto. Mi sembra che si creerebbe molta confusione.
Pertanto, chiedo - e lo pongo in termini interrogativi anche rispetto alla proposta che abbiamo avanzato - di affidare al limite alla Giunta questa competenza, che immaginiamo in capo al Consiglio, in modo da attuare subito l'IRES, precisando meglio gli organi; ma, in ogni caso, è importante e determinante che il Comitato direttivo e il Consiglio di amministrazione siano eletti dal Consiglio e non dalla Giunta.
Quindi, questo è l'elemento che pongo all'osservazione del dibattito dovendo poi discutere in merito agli emendamenti singoli. E' un invito a riflettere che rivolgo alla Giunta, al fine di dare immediatamente corpo all'ARES, attraverso lo Statuto, con procedure regolari. Lo Statuto pu essere fatto sicuramente anche in capo alla Giunta, ma evidentemente la condizione è che il Comitato direttivo deve essere nominato dal Consiglio e, immediatamente, a settembre, si potrebbe procedere.



PRESIDENTE

Colleghi, sollecito una discussione complessiva non per compulsare i tempi, ma per avere le idee più chiare. Quindi, se negli interventi sulla discussione generale si illustrano anche gli emendamenti, poi diventa più facile capire il collegamento fra i vari emendamenti ed arrivare alla votazione.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, innanzitutto bisogna affrontare un aspetto procedurale l'ing. Manto sa la stima che ho per lui, però, mi pare che non si possa procedere con dei funzionari seduti al banco del governo.



PRESIDENTE

Mi era sfuggito; la prego di allontanarsi.



TAPPARO Giancarlo

Chiedo, ovviamente, che anche per quanto riguarda l'operatività e il prestigio dell'assemblea ci sia...



PRESIDENTE

Consigliere Tapparo, mi è sfuggito.



TAPPARO Giancarlo

L'ing. Manto sa quanta stima ho per lui, però se prendiamo delle brutte abitudini diventa una situazione non dico tipo bar, ma quasi.
Questo è un passaggio cruciale del provvedimento. Da un lato, si è rigorosi nello stabilire la pianta organica, e poi, dall'altro, sappiamo che c'è una flessibilità - comprensibile, per certi versi - nella possibilità di attingere all'esterno gli elementi mancanti, che lascia un po' perplessi.
Al di là di questa considerazione, vorrei entrare nel merito di due o tre emendamenti. Tra l'altro, ringrazio l'Assessore che ne ha accolti alcuni, non rilevantissimi, ma che possono aggiustare la funzionalità del testo.
Per quanto riguarda il primo, la Regione, in questo caso, fa un po' il segnavia dell'ARES e pone il riferimento richiamandosi alla L.R. n. 44/00.
Non sarebbe però il caso di cogliere questa occasione per poter inserire come si è tentato, anche altri elementi che coesistono e che sostanziano in qualche modo la programmazione relativa alla rete delle strade del Piemonte? Parlo degli elementi di programmazione ambientale, ad esempio, dei problemi di rapporto con lo sviluppo socio-economico, che sono tutti aspetti importanti, altrimenti confermiamo la settorializzazione dei comportamenti.
Spesso il Presidente Ghigo ci richiama a questo: ad un'operatività trasversale, ad una sensibilità che tocca tutti gli Assessorati. E' chiaro che, qui, questa sembrerebbe una legge ipersettoriale. Noi, attraverso un emendamento che è stato indicato, possiamo riuscire a dare alla Regione e all'ARES uno scenario di riferimento che sia più complessivo e che tenga conto di una serie di variabili non solo stradali, ma anche economiche anche sociali, anche ambientali, anche legate a quella che è la tutela della salute dei cittadini del Piemonte, che mi sembra importante.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, noi scriviamo ancora le leggi con una tempistica legata ai tempi delle carrozze. Ormai ci sono imprese che lavorano su bilanci quindicinali, perché vogliono capire in poco tempo la situazione per poter fare degli aggiustamenti.
Per quanto riguarda i tempi di operatività, questo dipende, ovviamente dall'impegno che c'è sempre nei funzionari, ma anche dell'Assessore che deve seguire queste situazioni e non delegarle, anche se, lo capisco, è oneroso.
Inoltre, avremmo bisogno di una visibilità dei comportamenti dell'ARES perlomeno semestrale. Deve esserci la possibilità di operare avendo una visione dei processi, in modo da poter apportare le correzioni e non registrare soltanto gli insuccessi.
In alcuni emendamenti si è cercato di colmare questa lacuna che esiste anche nella logica della nostra strutturazione contabile generale. Dicevo ma esaspero - che il mondo industriale, ormai, ha una visione dell'andamento della sua attività strettissima, proprio per poter intervenire immediatamente sulla distorsione.
Noi vediamo le cose ad anni e dopo l'anno, magari, è già avvenuta la distorsione, perciò si deve lavorare per recuperare la distorsione e non si può intervenire quando si hanno dei segnali di allarme che ancora permettono di contenere, eventualmente, i guasti che si possono determinare.
Questo è il senso degli emendamenti, poi, magari, coglierò l'occasione ancora per trenta secondi, per precisarli, ma che si collocano nel quadro dell'art. 3.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Intervengo prevalentemente per sollevare un aspetto già individuato dagli interventi precedenti e anche dall'illustrazione degli emendamenti: c'è una certa correzione di questo articolo che, sicuramente, attribuiva molte competenze alla Giunta, ma, a mio avviso, una parte di queste è più utile che ritornino in capo al Consiglio.
Rispetto alla definizione dell'ARES si è molto precisi. Alcuni hanno detto che si arriva alla definizione dei due Direttori e della pianta organica di trentacinque persone. Ritengo che dietro questa decisione, che è rigida, ci sia un aspetto preoccupante che, invece, non dice nulla, ed è a questo punto, enormemente flessibile, e che riguarda le collaborazioni.
Finisce che questa struttura avrà un enorme potere non nell'allargare il proprio organico, ma nell'instaurare tutta una serie di rapporti di lavoro più precari, più particolari e più atipici.
Quindi, rispetto a questo punto, credo che si dovrebbe pensare che, se fissiamo limiti di questo genere, dovremmo anche in questo campo arrivare ad introdurre delle possibilità perlomeno di controllo, se non di avere dei limiti precisi, che, allo stato attuale di come è congegnato l'articolo, mi pare manchino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

L'art. 3 è un articolo indice, quindi, come tutti gli articoli indice in alcune parti dà delle indicazioni significative, ma in altre non fa altro che richiamare un portato in articoli successivi. Per cui, i due emendamenti a mia firma all'art. 3 sono esclusivamente tecnici, ovvero sono due emendamenti che tolgono delle parti previste dall'art. 3, in quanto modificano articoli successivi. Ad esempio, c'è anche un emendamento specifico che chiede di inserire nell'art. 3 che lo Statuto dell'ARES deve essere approvato dal Consiglio. Lo stesso emendamento l'ho presentato anch'io, ma in relazione all'art. 11, laddove si dice che lo Statuto è approvato dalla Giunta. Quindi, in realtà, ho detto non dalla Giunta, ma dal Consiglio.
E' ovvio che i lavori non possono che svolgersi in ordine di articoli anche se la funzionalità ci porterebbe a discuterli prima tutti e, poi dopo, l'articolo indice, andando a modificare nell'articolo indice quanto è stato modificato negli articoli di merito. Questo è un po' il discorso sull'art. 3.
Questo emendamento - chiedo scusa, l'ho visto solo adesso, non so quando sia stato presentato - in ambito di art. 3, determina la pianta organica al punto g) e porta i dirigenti da due a sette - credo sia stato presentato al momento.
Ora, al di fuori del discorso del rapporto sette dirigenti su trentacinque persone o meno - penso che qualcuno abbia svolto delle valutazioni e spero che quel qualcuno non sia la stessa persona che aveva redatto il conto economico con gli affitti a 40 mila lire al metro quadrato! - e al di là di questa che era una mera battuta, siccome pensare male fa parte della natura umana, c'è qualcosa che stride. Sono sicuro che non è questo l'intento dell'Assessore, tant'è che lo dico proprio per evitare che qualcuno possa pensarlo, ma chissà come mai - ecco il ragionamento del pensare male - arrivano emendamenti da parte dell'opposizione e della maggioranza che tolgono alla Giunta la possibilità di nominare i tre esperti del Comitato, più i due dirigenti regionali che erano previsti ed inseriti nel Comitato (tre più due, uguale cinque; i dirigenti, per legge, da due passano a sette, uguale due più cinque).
A pensare male si sbaglia, il proverbio dice altro, ma io lo modifico e dico che a pensare male si sbaglia. Non vorrei che si instaurasse la ricorrenza del "cinque", perché nella cultura cattolica e nell'esoterismo c'è la ricorrenza del "tre" e del "sette". Non vorrei che nella cultura regionale si instaurasse la ricorrenza del "cinque", perché quel "cinque" dell'Agenzia casualmente potrebbe diventare un "cinque più due, uguale sette".
E' un emendamento che sinceramente non riesco a capire anche per un altro motivo, Assessore. Come si fa a determinare una pianta organica su una legge, su un Ente che non è ancora partito e che non ha precedenti? Non è un Ente sostitutivo di un altro Ente, perché in realtà va a interessare un settore del tutto nuovo. Si tratta di un Ente che non sappiamo come lavorerà, cosa farà, come si articolerà e noi in legge prevediamo "sette".
Non riesco a capire che fondamento abbia questo "sette". Non vorrei che il "sette" rientrasse nella logica del "cinque più due". Non lo vorrei proprio. Sono sicuro che non è nella mente dell'Assessore, per cui pregherei l'Assessore di ritirare l'emendamento su questo punto.
Sono favorevole a dare al Consiglio la possibilità di decidere in merito a quanto l'ARES andrà a fare, ma che il Consiglio determini i dirigenti mi sembra eccessivo.
Chiedo all'Assessore di non essere più realista del re e di lasciare che sia il corso degli eventi a determinare se i dirigenti dovranno essere due, tre, sette o nove.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

E' opportuno che io intervenga perché così chiariamo il quadro di tutti gli emendamenti e vediamo la correlazione tra essi. Colgo l'occasione visto che è intervenuto per ultimo, per rispondere al Consigliere Marengo.
Questa mattina ho espresso una preoccupazione, che adesso ribadisco.
Il mio timore è che, avendo appurato che l'ARES sarà uno strumento regionale, se noi non alziamo il numero dei dirigenti...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Sono disponibile ad accettare quello che diceva il Consigliere Marengo.
Va bene, rafforza la mia decisione. Non stabiliamolo adesso, ma in corso d'opera.
Ritiro l'emendamento e poi, in base alle esigenze che verranno, si vedrà quanto personale di ruolo entrerà nell'ARES. Lasciamo i due dirigenti, però non lo mettiamo come un limite, e in seguito andremo a verificare. Quindi, anche in questo caso dimostro che non c'è una volontà terza da parte mia.
Ripeto - proprio perché voglio che resti a verbale, in quanto sono sicuro che in futuro avrò bisogno di questi verbali: secondo me, i ruoli che stiamo attribuendo oggi all'ARES non permetteranno di avere delle professionalità adeguate.
Quindi, preferisco lasciare che sia il corso degli eventi a motivare le decisioni. Quando ci renderemo conto che ci sarà una situazione di difficoltà nel reperire personale con compiti specifici, a queste condizioni economiche, verrà posto il problema; problema che da ora pongo pur non facendone un punto fondamentale di discussione. Non voglio arenare la discussione e non voglio "incartarmi", perché vedo che ogni volta che tocco questo punto c'è una reazione forte del Consiglio, per cui accetto la condizione.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

SAITTA Antonino (fuori microfono)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Se è convinto, difenda fino in fondo la sua posizione.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Dico solo: lasciamo l'onere della prova. Non sono sicuro di avere ragione, è una mia supposizione. Come diceva qualcuno, l'Ente non è costituito, non sostituisce nulla e non abbiamo precedente.
Ho una sensazione, preferisco che la sensazione sia confermata dai fatti, con la riserva che qualora si presenti la necessità sia la situazione a ristabilirla.
Quindi, anche in questo caso, non si arrabbi il Consigliere Saitta se ritiro gli emendamenti che presento.



MANICA Giuliana

Auspicavamo questo ritiro.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ritiro l'emendamento. Se poi anche il ritiro dell'emendamento viene letto come una lamentela non so più cosa dire al Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

A questo punto, possiamo passare all'esame dei singoli emendamenti presentati all'art. 3.
3.1) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 3, comma 1, lettera a), sostituire la parola "viaria" con la parola "stradale".
La Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Non sono riuscito a votare e non mi sembra di essere il solo. Non pu dire che la votazione è stata fatta. Abbia pazienza, la faccia ripetere.



PRESIDENTE

Faccio ripetere la votazione soltanto questa volta, però è l'ultima volta.



PLACIDO Roberto

Non siamo all'asilo!



PRESIDENTE

Non è questione di essere all'asilo! Il sistema è stato provato decine di volte, per cui non capisco come ci possano essere delle lamentele.
Dispongo la ripetizione della votazione, mediante procedimento elettronico su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
3.2) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 3, comma 1, lettera a), dopo la parola "viaria", aggiungere le parole "in coerenza con la programmazione economica, sociale, territoriale ed ambientale".
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Come ho già detto nel mio intervento precedente, vi è un invito alla Giunta a cogliere l'occasione per dare il senso di un intervento alla razionalizzazione, allo sviluppo, alla manutenzione della rete stradale tenendo presente non solo i parametri legati alla tecnica dei trasporti, ma anche una serie di altri aspetti economici, sociali, ambientali, che riguardano la salute.
Mi sembra un aspetto qualificante e, nello stesso tempo, non avrebbe alcun peso se non l'indicazione di un principio. Mi rammarico che l'Assessore non abbia colto questa indicazione, che non era particolarmente dirompente e non distorceva il testo.
Non intendo ritirare l'emendamento, anzi, ne ribadisco il significato e spero che i colleghi colgano il significato della proposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 32 hanno votato SI' 8 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
3.3) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 3, sostituire il testo del comma 2, lettera b), con il seguente: "b) predispone il bilancio preventivo annuale e pluriennale e il rendiconto, in conformità alla L.R. n. 11/4/2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte), nonché i termini e le modalità per la presentazione ed approvazione".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Questo testo era stato scritto durante l'audizione in Commissione per rendere coerente lo strumento con l'ordinamento contabile della Regione Piemonte. Si tratta di un emendamento che ci era stato richiesto, di carattere tecnico: tant'è vero che non lo avevo sul banco tra i miei emendamenti!



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi lo pongo in votazione.
Dichiaro aperta la votazione.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, abbiamo appena ricevuto l'emendamento: ci consenta di fare una verifica con il testo precedente! Chiedo di intervenire per chiarimento.



PRESIDENTE

Non è possibile, perché quando sono aperte le procedure di votazione non si può intervenire.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Rispettiamo i tempi della procedura: poi le do la parola.
La votazione è chiusa, la dichiaro nulla.
La parola alla Consigliera Manica per chiarimenti.



MANICA Giuliana

Noi abbiamo una richiesta di chiarimenti poiché non riusciamo a capire.
La differenza sostanziale fra il testo originario e l'emendamento è che invece della predisposizione dello schema tipo del bilancio preventivo annuale, pluriennale e del rendiconto, si predispone il bilancio preventivo annuale...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Casoni)



MANICA Giuliana

Vorremmo che l'Assessore specificasse meglio questo punto e le ragioni della richiesta di sostituzione. Ne parlerò dopo, perché così, dalla prima lettura che abbiamo fatto, abbiamo qualche dubbio: magari l'Assessore è in grado di fugarcelo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Neanch'io ho sottomano la L.R. n. 7/01, per cui non sono in grado di valutare con attenzione le questioni poste. Però, dalla lettura del testo dell'emendamento, emerge un aspetto di questo tipo: la Giunta regionale predispone il bilancio preventivo annuale e pluriennale dell'ARES. E' la Giunta regionale, perché ci riferiamo all'art. 3. Non so chi ha scritto questo emendamento, però mi sembra assurdo: l'autonomia giuridica e contabile dell'Ente verrebbe contraddetta da questa norma, dal fatto che sia la Giunta ad approvare il bilancio. In ogni caso, tutto ciò è in contrasto con l'art. 7, comma 2, laddove è scritto, giustamente, che il Comitato direttivo provvede all'approvazione del bilancio. Bisogna capire cosa si sta facendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ripeto, è un emendamento che ci è stato imposto. Il testo originario precedente, era esattamente identico. Recitava, e leggo testualmente: "Predispone lo schema tipo del bilancio preventivo".



(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Sì, bisogna individuare se c'è uno strumento e, se c'è, qual è lo strumento che possa essere un bilancio preventivo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

No, no... Io non lo avevo neanche a portata di mano, questo emendamento, e me lo sono fatto consegnare! Si tratta di vedere qual è la dizione esatta, in conformità alla legge regionale. Io mi sono preoccupato di chiedere che l'adempimento contabile fosse corretto e, siccome non sono un tecnico della contabilità, ho chiesto che mi fosse chiarito lo schema.
Se vogliamo, ritiro il mio emendamento e lascio quello precedente, che è quello originario. Io avevo portato un testo con scritto quello che c'è in legge...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, penso sia meglio la formulazione originaria.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Sì, infatti. Però, trattandosi di un chiarimento che mi è stato richiesto...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Questa sospensione semmai è migliorativa, non sarebbe venuto un testo impresentabile! Se posso dire anche la mia, questa osservazione mi sembra puntuale, e l'Assessore Casoni non ha fatto che recepirla.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Assessore, ormai è la seconda o terza volta che lei presenta degli emendamenti e poi non li sostiene più. Ritengo che un Assessore o un Vicepresidente della Giunta, nel momento in cui presenta un emendamento, lo debba sostenere fino in fondo, dopo aver verificato tutto con i propri dirigenti. Lei non può dire: "Ve l'ho detto, resti a verbale che l'ho detto, poi è vostra responsabilità...", perché c'è un problema di responsabilità politica ed amministrativa! Nel momento in cui un componente della Giunta presenta un emendamento, deve avere un minimo di coerenza di carattere normativo con tutto il resto. Se non è capace di fare questo Assessore, non faccia più l'Assessore!



PRESIDENTE

Dunque, l'emendamento n. 3.3) è da intendersi ritirato.
3.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: al comma 2 dell'art. 3 è aggiunta la lettera b.bis), così come segue: "b.bis) annualmente sottopone alla competente Commissione consiliare una relazione sull'attività dell'Agenzia".
Il parere della Giunta è favorevole.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Il comma 2 dell'art. 3 mette in capo alla Giunta una serie di compiti ambiti e competenze. Già in occasione della discussione generale sull'articolo avevamo sottolineato una sovrabbondanza del ruolo della Giunta in questa direzione ed una serie di problematiche: dalla nomina dei vertici dell'Azienda fino a tutti gli altri strumenti. Si trattava di determinare un riequilibrio che vedesse la possibilità di intervento in modo concreto da parte del Consiglio.
L'accoglimento dell'emendamento che introduce la lettera b.bis) al punto b) del comma 2, in ordine alla possibilità di sentire la Commissione consiliare e di presentare alla competente Commissione consiliare una relazione sull'attività dell'Agenzia, è un primo timido tentativo di riequilibrare, nei confronti del Consiglio, rispetto alla sovrabbondanza del ruolo della Giunta in questa direzione. Pertanto, accogliamo positivamente il voto favorevole su questo primo emendamento, ma riteniamo che, sulla questione del rapporto Giunta-Consiglio in ordine ai poteri di nomina e di indirizzo rispetto all'Agenzia, ci sia ancora molto da fare.
Lasciamo, pertanto, aperta tutta l'altra parte delle problematiche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica.
Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 3.4).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 33 hanno votato SI' 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
3.5) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: sostituire il testo del comma 2, lettera c), con il seguente: "c) verifica gli atti di contabilità sulla base delle specifiche certificazioni del Collegio dei Revisori e sottopone al Consiglio regionale il bilancio di previsione e il rendiconto redatti per l'approvazione".
Tale emendamento viene ritirato.
3.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: la lettera d), comma 2, dell'art. 3 è soppressa.
Il parere della Giunta è favorevole.
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

Ho firmato questo emendamento perché il mio Gruppo ritiene corretto lasciare questa competenza in capo al Consiglio regionale. E' positivo che la Giunta lo accolga. Con il senno del poi e ragionando con attenzione, tra le diverse richieste che abbiamo posto, compresa quella della costituzione del Comitato direttivo - per cui chiedo l'opinione all'Assessore prima di procedere alla votazione - considero più importante che venga mantenuta in capo al Consiglio la nomina del Comitato direttivo che non lo Statuto, nel senso che, definendo nella legge le competenze degli organi, così come abbiamo già fatto - penso all'Agenzia per il lavoro - lo Statuto può essere assunto dalla Giunta, sentita la Commissione consiliare. In questa maniera si ha la possibilità di costituire in fretta l'ARES.
In sostanza, sottopongo all'attenzione dell'Assessore il fatto che è molto più importante, e non secondario (infatti lo poniamo anche con una certa forza), che sia soprattutto il Consiglio a nominare i componenti del Comitato direttivo rispetto allo Statuto. Indico, cioè, una gerarchia.
Se la Giunta ha un'opinione rispetto a questo, si esprima, perché in base all'opinione della Giunta valuteremo il percorso da compiere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Le questioni poste dal collega Saitta sono contenute entrambe in due emendamenti che abbiamo presentato. Ovviamente, riguardano articoli diversi e sono poste in momenti diversi della discussione.
La nostra esigenza, trattandosi di emendamenti che si riferiscono ad articoli diversi e che non vedono la discussione contestuale, è quella di sapere dall'Assessore qual è l'orientamento di ordine politico amministrativo rispetto alle questioni da lui poste. Da questo dipenderà il nostro conseguente atteggiamento, in quanto riteniamo prioritaria la possibilità in capo al Consiglio del potere di nomina in ordine ai vertici pur considerando di uguale importanza la questione dello Statuto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, do la parola all'Assessore Casoni, che potrà spiegarci la posizione della Giunta anche sugli altri emendamenti.
Prego, Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ho già avuto modo di illustrare la mia posizione in precedenza, anche in alcune riunioni dei Capigruppo, ma rispondo volentieri al richiamo che è stato fatto.
La mia posizione - assolutamente ferma - è quella che gli strumenti di controllo, cioè Revisori dei Conti e Statuto, siano delegati all'approvazione del Consiglio, e invece il Direttore generale e il Comitato direttivo siano applicati dalla Giunta. Questo in tutti gli ordinamenti. Ricordo altri organismi che si occupano di queste materie: ANAS, Ministero dell'Interno, Agenzia Olimpica. La divisione netta di queste due fasi è stata quella del controllo e del... Essendo questo un Ente strumentale dell'Assessorato, ritengo che la Giunta, visto che tutte quattro queste incombenze erano...



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ente strumentale dell'Assessorato? Questa dizione non compare nella legge!



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Ente strumentale della Regione, volevo dire. Però siccome questa mattina il Consigliere Ronzani ha chiarito perfettamente...



PRESIDENTE

Questa mattina abbiamo mantenuto la formulazione "Ente strumentale della Regione".



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Però questa mattina il Consigliere Ronzani ha fatto tutto un ragionamento su qual era il compito dell'Agenzia, seguendo le indicazioni della Regione e facendo riferimento agli strumenti che dovrebbero essere applicati. Poi, se vogliamo fare polemica su ogni parola o virgola, si è liberi di farlo, ma non ritengo sia utile al nostro lavoro.
Nel testo originario - mi fa piacere spiegarlo all'aula - licenziato dalla Commissione, i quattro soggetti (Direttore generale, Comitato direttivo, Statuto, Revisori) erano in capo alla Giunta. Adesso, invece, in seguito alla discussione che c'è stata e al recepimento di due emendamenti relativi allo Statuto e ai Revisori dei Conti, questi sono da nominare come organo di controllo del Consiglio.
Mi è stato chiesto qual è la mia posizione: questa è la mia posizione.
E questa posizione ho intenzione di mantenerla, perché ritengo che sia corretta, anche facendo riferimento ad altri organismi che hanno attuato le stesse procedure che stiamo attuando noi; li ho richiamati prima e vedo che il Consigliere Saitta me li sta suggerendo: l'Agenzia Olimpica (legge n.
285), la struttura dell'ANAS, che esattamente in questa fase, con il Ministero dei Trasporti, attua... Anzi, alcuni di questi organismi hanno anche la nomina dello Statuto in capo ai governi relativi, cioè al Ministero competente.
In sostanza, mi sembra che facciamo ancora un passo in avanti verso il Consiglio, delegandogli lo Statuto. Mi pare senz'altro una modifica apprezzabile, ma ogni Consigliere la valuti secondo la propria sensibilità.



PRESIDENTE

Indìco dunque la votazione, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.6).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 35 hanno votato SI' 35 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è accolto.
L'emendamento n. 3.7), presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico Albano e Pozzo, è superato in quanto identico all'emendamento n. 3.6).
3.8) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 3, comma 2, dopo il punto e), aggiungere il punto e bis): "e bis) informa semestralmente la Commissione competente del Consiglio regionale, comunque non oltre il 30 luglio di ogni anno, sull'andamento dell'attività dell'Agenzia".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

In sede di intervento generale sull'articolo, ho sottolineato come sarebbe necessaria, anche da parte del Consiglio regionale, una possibilità di valutazione in tempi più stretti di quelli che normalmente si danno (cadenza annuale).
Ormai i processi di trasformazione e di sviluppo sono così rapidi che occorre, anche per la dimensione pubblica, poter avere non solo strumenti più adatti di analisi, ma anche condizioni temporali più strette per poter intervenire, per poter fare delle valutazioni.
Il senso è questo: riuscire, in qualche modo, ad operare con la possibilità di intervenire cogliendo i processi, magari negativi, quando si incominciano a determinare e non registrarli per poi dover fare delle politiche che richiedono degli sforzi per poter recuperare il ritardo o la distorsione che si è determinata.



PRESIDENTE

Scusate, solo per raccordare: abbiamo approvato un emendamento che prevedeva una relazione annuale, quindi è previsto un doppio sistema, cioè una relazione annuale ed un'informativa semestrale. Io devo valutare l'ammissibilità e la collocabilità, soltanto questo. Quindi, è collocabile perché l'una era una relazione annuale, questa è un'informativa semestrale: va bene.
Non vi sono altri interventi al riguardo.
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco dunque la votazione, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.8).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 28 hanno votato SI' 3 Consiglieri hanno votato NO 22 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
3.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Giordano Saitta, Tomatis, Giordano e Caracciolo: il punto f), comma 2, dell'art. 3 è così modificato: "f) nomina e revoca il Direttore generale".
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

Ritorniamo puntualmente su questo emendamento, utilizzando anche le posizioni che l'Assessore ha assunto in ordine a questa richiesta. Lo faccio cercando di suscitare un po' l'attenzione del Presidente del Consiglio che mi pare, anche da recenti dichiarazioni, essere in qualche maniera molto attento a fare in modo...
Mi rivolgevo a lei, Presidente, perché recentemente ho letto alcune sue prese di posizione in ordine al fatto che le assemblee legislative assumono in qualche maniera una funzione più importante rispetto alla situazione attuale. Credo che questo sia un caso in cui tale elemento, ovvero il ruolo dell'assemblea legislativa, si possa verificare concretamente: il Consiglio si sta svuotando di un ruolo che normalmente la Regione ha sempre mantenuto sugli Enti strumentali. Penso alla Finpiemonte, penso all'IRES; non penso soltanto al fatto che sono Enti strumentali e quindi i bilanci, in qualche maniera, sono raccordati con il bilancio regionale, ma penso soprattutto al fatto che negli Enti strumentali è il Consiglio regionale che procede alla nomina del Consiglio di amministrazione, in questo caso del Comitato direttivo.
Questo è nella normativa ormai consolidata della Regione Piemonte. Non è stato mai creato un Ente strumentale dove la nomina del Consiglio di amministrazione sia tutta di competenza della Giunta; è scritto addirittura qui: "su proposta dell'Assessore tutta di competenza assessorile". Quindi in questo modo introduciamo un principio pericoloso.
Constato che, contrariamente ad una volontà logica di rafforzamento del ruolo dell'assemblea, oggi noi facciamo un'azione un po' masochista: "lo faccia la Giunta, ci spogliamo di tutto". Quando un organo, in questo caso l'assemblea legislativa, si spoglia della funzione di nominare il Consiglio di amministrazione e il Consiglio di amministrazione non rende più conto all'assemblea legislativa, attraverso la Commissione, il Consiglio di amministrazione ha la sua completa e totale autonomia e non risponde più a nessuno. Può rispondere all'Assessore.
Questa situazione è grave, perché significa che anche all'IRES e alla Finpiemonte dovremo introdurre modifiche di questo tipo. Ad esempio, per il Convitto Umberto I di Torino, noi nominiamo questo Ente e la nomina viene fatta dal Consiglio regionale, mentre per quanto riguarda l'ARES è tutta competenza dell'Assessore. Questo non è neppure spoil-system, è un'altra questione; questo è un desiderio di occupare tutto, anche competenze che sono del Consiglio, e non risponde ad alcuna logica di equilibrio e di controllo, poiché il controllo non si realizza soltanto se il Consiglio approva lo Statuto, ma il controllo si realizza se all'interno del Consiglio di amministrazione ci sono delle presenze delle minoranze. Questo è un principio sacrosanto della democrazia.
E' tutto determinato da una sorta di equilibrio, ma se questo equilibrio non c'è, e la funzione di controllo non viene esercitata all'interno degli organi, questi non sono più organi collegiali, ma sono degli organi, in qualche maniera, piegati alla volontà di chi li ha nominati. Sono piegati alla volontà dell'Assessore.
Personalmente, non pensiamo di garantire la presenza, come numero legale, della minoranza, su un elemento come questo, perché voi, in sostanza, ci proponete di costituire un'Agenzia dove il Direttore è nominato senza neppure un concorso, cioè è nominato attraverso una procedura di tipo privatistico dall'Assessore. Ci proponete di nominare un Consiglio di amministrazione dove due componenti sono due dirigenti della Regione Piemonte, il dirigente della viabilità e il dirigente del bilancio e ci proponete che gli altri tre siano nominati dalla Giunta.
Io non so come, chi ha esperienza di assemblea elettiva, non si renda conto di trovarsi di fronte ad una dittatura della maggioranza. Questa è una dittatura della maggioranza: è il termine esatto e non è un termine forte. Vengono nominati, all'interno del Comitato direttivo, dei dirigenti che hanno un ruolo all'interno della Regione, per cui il rapporto che deve esistere tra programmazione ed esecuzione viene interrotto, perché c'è un punto di congiunzione.
Questo punto lo faccio notare anche al Presidente del Consiglio perch è estremamente delicato; poi non lamentiamoci del fatto che l'assemblea legislativa perde un ruolo, quando di fronte a fatti come questi, che ormai sono consolidati, rifiutiamo a svolgere un ruolo come Consiglio regionale! Su questo stiamo totalmente rinunciando.
Mi sembra un fatto di una certa gravità. Invito anche i colleghi di maggioranza a rendersi conto di questo fatto; da parte nostra non c'è la volontà di impedire la formazione, ma che venga fatto con gli elementi classici della garanzia, con la presenza di una composizione dell'organo che veda la partecipazione anche della minoranza; è una funzione di controllo.
Se questo non avviene, apparentemente, Assessore, lei penserà di avere raggiunto un risultato perché la maggioranza potrà nominare qualcuno (amici o non amici, anche persone competenti), ma creerà un Consiglio direttivo fatto da "signorsì", che entrano, dal punto di vista psicologico, nelle condizioni non tanto di garantire l'Ente per il quale sono nominati, ma di soddisfare le esigenze, magari puntuali, minime e banali, che molto spesso l'amministratore, che li ha nominati, ha.
Quindi, le garanzie complessive della Regione vengono ridotte.
Assessore, ci pensi con attenzione; colleghi del Consiglio regionale valutatelo prima di procedere alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

L'Assessore Casoni ha portato tanti esempi, ha parlato delle Olimpiadi e ha parlato di altri Enti.
Dico semplicemente questo: voi nella legge avete definito questo come un Ente strumentale della Regione, e non esiste alcun Ente strumentale della Regione i cui organismi non siano di nomina consiliare. Questo è un dato di fatto e corrisponde ad un'esigenza molto semplice: si fa un Ente strumentale e gli si danno le responsabilità che voi nel testo della legge avete pensato di affidargli, perché si pensa che questo debba svolgere una serie di compiti, potendo godere di una relativa autonomia che gli consenta di valutare le scelte.
Se invece la sovrapposizione, l'identificazione Giunta regionale struttura dell'Assessorato e struttura dell'Agenzia è tale per cui non c'è alcuna distinzione effettiva del punto di comando e di responsabilità, a che fine fare questo? Ma perché non riconducete semplicemente in capo all'Assessorato i compiti dei quali si parla, risparmiando risorse risparmiando energie ed evitando di costruire una struttura che è una pura duplicazione, senza che abbia quegli elementi e quei margini di autonomia che dotano una qualsiasi struttura di una possibilità responsabile di agire? Quindi, c'è un punto sul quale voi introducete un elemento; per questo la discussione è molto importante. C'è uno strappo che viene introdotto attraverso questa proposta legislativa rispetto a tutta l'esperienza che riguarda gli altri Enti strumentali della Regione Piemonte. E' uno strappo che viene introdotto rispetto a legislazione e a prassi consolidate in questo Consiglio regionale.
Chiedo se su questo il Consiglio regionale valuta. Ha ragione il Consigliere Saitta quando dice che c'è un punto che introduce un elemento rispetto alle prerogative storiche del Consiglio regionale e che è un punto di evidente rottura che porta ad un'ulteriore limitazione delle possibilità di quest'aula.
Su questo punto chiedo una riflessione ed una valutazione approfondita perché non si può, senza neanche parlarne, fare finta che questa sia la prassi.
Mi dispiace, Assessore Casoni, mi porti gli esempi di dove, in questa struttura della Regione Piemonte...



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Finpiemonte.



MARCENARO Pietro

No. Se non le dispiace, nominiamo e votiamo qui il Consiglio di amministrazione di Finpiemonte. Quindi, per cortesia, questo non corrisponde al vero. E' comunque presente, nelle nomine di Finpiemonte, una rappresentanza delle minoranze. Questo è sempre stato nella prassi.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? La Giunta esprime parere contrario.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Colgo questo spazio che mi viene dato per dichiarazione di voto, perch sono anch'io stupito dei suoi silenzi, Presidente. Ci sono dei momenti in cui lei ha anche la responsabilità di far valere le prerogative dell'assemblea, perché un discorso è farle valere sui giornali con dichiarazioni, altro discorso è farle valere nel ruolo che lei riveste.
In questo momento, lei è Presidente del Consiglio e noi siamo interessati a come lei voglia garantire il ruolo dell'assemblea regionale.
Quindi chiedo, ancora una volta, prima di procedere, di conoscere la sua opinione.
Avrà sicuramente una sua opinione, e non vorrei che assistessimo ormai ad una sorta di "scissione quasi schizofrenica" tra gli atteggiamenti che assumiamo fuori dal Consiglio e le dichiarazioni e i comportamenti reali perché le prerogative di un'assemblea vengono difese nell'assemblea.
Sarebbe anche bene che il Presidente della Giunta regionale - non per accodarmi al collega Chiezzi - fosse presente, perché sa perfettamente che in Finpiemonte c'è una presenza delle minoranze, anche se la nomina viene fatta dalla Giunta. Lo sa perfettamente, quindi questo è un vero strappo.
Se lei, Presidente, non si esprimesse, vorrebbe dire che anche lei si sta piegando a questa logica dell'esecutivo. Lei deve anche vigilare che la storia, la tradizione ed alcune regole della democrazia siano garantite.
Per la verità, credevo che lei assumesse un'iniziativa anche, al limite, di riflessione. In ogni caso, è la prima occasione dove ci troviamo di fronte ad un problema che riguarda i rapporti tra gli organi e, quindi il dibattito che ci sarà sullo Statuto, tra il potere legislativo e quello esecutivo. Faremo lo Statuto, non so che cosa decideremo. Ma se il Consiglio dovesse decidere oggi di spogliarsi di un ruolo dandolo al potere esecutivo, vorrebbe dire che, in qualche maniera, viene tracciata la strada che si vuole seguire con lo Statuto, nel senso di rafforzare un ruolo che giustamente i "Governatori" difendono - giustamente e, direi legittimamente - di una forte competenza al potere esecutivo a scapito del potere legislativo. Lo stiamo tracciando.
Stabiliamo questo precedente, dopodiché per lo Statuto ci renderemo conto e constateremo che ormai è stato tutto scelto, è stato tutto fatto.
Pertanto, invito nuovamente il Presidente a dirci qualcosa, perché non vorrei che il suo silenzio fosse complicità nel rafforzare il ruolo del potere esecutivo e - forse ha ragione il collega Chiezzi - il ruolo del "Governatore", così come viene definito il Presidente della Giunta, il quale, per il fatto di essere stato eletto direttamente, non solo nomina gli Assessori, che sono dei suoi collaboratori (e poi lui non c'è mai), ma ritiene di dover decidere tutto, quasi dimenticando che anche il Consiglio regionale è eletto direttamente e che lo stesso non è un impedimento perché i Consiglieri di maggioranza e di minoranza non sono qui soltanto per alzare la mano, ma hanno un potere che è stato loro attribuito dai cittadini e che l'equilibrio tra Giunta e Consiglio è un punto di mediazione alto, fatto anche di strumenti di controllo.
Questa non è una discussione banale, e non riguarda soltanto l'ARES. E' un problema costituente della Regione Piemonte, che affrontiamo con una leggerezza enorme e probabilmente converrebbe accantonarlo per un attimo e trattarlo la volta successiva, perché a breve ci sarà l'argomento importante che riguarda i rapporti tra gli organi e, più in generale l'organizzazione regionale.
Assessore, non voglio riprendere qui la critica, ma siamo al punto in cui probabilmente una valutazione complessiva può essere espressa. Noi costituiamo un organo assessorile, come lei lo propone, un organo dove lei nomina tutti (le trentacinque persone), i due dirigenti (lei pensa a sette), un organo che ha la possibilità di dare delle consulenze, un organo che fa soltanto la progettazione e che costa 5 miliardi all'anno, secondo i conti che lei ci ha dato.
Allora, sorge spontaneo chiedersi se questo, alla fine, sia un organo completamente dell'Assessorato. Se non si accetta il controllo da parte del potere legislativo, mi viene da pensare che questa sia una modalità esclusiva, banale, molto gretta, molto chiusa, che ha un disinteresse nei confronti delle istituzioni soltanto per affidare consulenze, senza controllo alcuno. Perché se queste competenze, in qualche maniera restassero all'interno della Regione, elementi di controllo ce ne sarebbero. Invece ci chiedete una delega piena e completa per sfuggire ai controlli.
Allora, il riferimento ad un ruolo del Consiglio anche nella costituzione del Comitato direttivo non è una questione secondaria.
Invito il Presidente ad esprimersi, ed invito soprattutto il Consiglio a riprendere questa discussione la volta successiva, alla presenza del Presidente della Giunta, perché riguarda anche le sue competenze.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Siccome mi sento chiamato in causa dall'intervento del Consigliere Saitta, vorrei dire che ho sollecitato un riequilibrio verso il Consiglio anche in questa legge, in questa bilancia. Un riequilibrio che mi pare previsto da diversi emendamenti. La misura di questo riequilibrio è una scelta che attiene al merito e quindi non può che essere l'aula a prenderla.
La parola alla Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, siamo perplessi e preoccupati per la risposta che lei ha dato alla richiesta, direi significativa e pressante, del Consigliere Saitta. Ci pare che il suo ritrarsi così veloce, rispetto alla richiesta di riequilibrio tra Consiglio e Giunta, sia un atto troppo repentino; forse ci vuole maggiore determinazione da parte sua in questa direzione.
Come si diceva prima, noi abbiamo visto, proprio nella giornata di oggi, le ANSA che davano conto della polemica e del confronto dialettico oggi in atto tra l'insieme dei Presidenti dei Consigli regionali nel nostro Paese, un'ANSA relativa ad un incontro, una presa di posizione a Perugia nella Regione Umbria, e il confronto che si è avuto in questa direzione, ad esempio, con le Presidenze delle Giunte e gli esecutivi. E' un dibattito che è in corso, sappiamo che anche lei ha assunto una posizione ferma in questa direzione.
Non è certo sulla strada di una contrapposizione sterile ed inutile che vogliamo mettere questa Regione, che non porti a risultati tra Consiglio e Giunta. Certamente, questi sono dei banchi di prova, ad esempio, questi sul potere di nomina, quelli sui poteri di indirizzo, momenti come questo.
Quindi, su questo emendamento, riteniamo che non si stia semplicemente giocando una questione di poco o di piccolo conto e che si possa risolvere la questione, come ha cercato di dirci in modo un po' sbrigativo l'Assessore Casoni, in un rapporto di scambio.
Accetto il potere da parte del Consiglio di definire e di votare lo Statuto, ma su questa partita no, quasi che una questione di questo rilievo e di questa consistenza possa essere questione rispetto alla quale si agisce uno scambio e, rispetto a quello scambio e al contentino, la questione sia chiusa. La questione ha un carattere sostanziale in questa direzione.
Prima, durante una parte del nostro dibattito, anche se fugacemente avevamo notato la presenza del Presidente Ghigo. Non so se il Presidente sia ancora nelle adiacenze del Consiglio o se, da questo punto di vista, si sia già assentato, non sarebbe ininfluente la sua presenza e che su questo dibattito potesse consentirci di svolgere, anche sulla sua opinione, un approfondimento.
Presidente Cota, siamo senz'altro sicuri che, in ordine alle nostre osservazioni, lei vorrà chiedere su questo punto un ulteriore momento di riflessione o un supplemento di istruttoria. Lo riterremmo un atto di valore istituzionale, anche rispetto a questo dibattito, di un certo rilievo e non un atto che attiene ai rapporti di forza tra le maggioranze e le minoranze. Lei assumerebbe in questa direzione una posizione e un comportamento di rilievo istituzionale rispetto ad un dibattito di ordine più complessivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani, in dissenso dalla posizione del Gruppo (ex art. 64 del Regolamento).



RONZANI Wilmer

Ho ascoltato l'intervento della collega Manica che, come sempre, è stato preciso ed argomentato. Tuttavia, credo che il suo intervento, che ha chiarito con nettezza la nostra posizione, non dia la misura della gravità del voto che noi stiamo per esprimere.
Questa mattina, in merito al provvedimento, abbiamo discusso per un po' se fosse giusto o meno considerare l'ARES un Ente strumentale, e su questo si è aperta una discussione tra noi e la maggioranza.
L'Assessore Casoni, intervenendo in questo dibattito, ha sostenuto che la ragione per la quale egli riteneva - poi ha rinunciato a difendere tale posizione - che andasse soppressa la definizione dell'ARES come Ente strumentale andava ricercata unicamente nel fatto che quest'altra dizione avrebbe consentito di affrontare alcuni problemi organizzativi che attenevano al funzionamento dell'ARES. Tant'è che l'Assessore Casoni, di fronte all'insistenza con la quale l'opposizione ha posto la questione di mantenere ferma l'impostazione secondo la quale l'ARES deve essere considerata Ente strumentale della Regione, ha ritirato il proprio emendamento.
Ora, Presidente, le cose hanno una loro logica. Se noi nell'art. 1 della legge stabiliamo che l'ARES è un Ente strumentale - e noi stabiliamo questo nella legge - poi, nella normativa successiva, non possiamo contraddire con l'articolo in questione il fatto che abbiamo definito l'ARES Ente strumentale. Se Ente strumentale è e deve essere, non c'è dubbio che si pone, da questo punto di vista, una serie di questioni che l'articolo non affronta. E' naturale che, dal punto di vista della direzione di questo organismo, si debba riconoscere un ruolo ed una presenza delle minoranze, così come essa si manifesta in tutti gli altri Enti strumentali della Regione Piemonte. Non so se noi valutiamo e voi valutate, colleghi della maggioranza, che si crea un vulnus da questo punto di vista, perché le cose hanno una loro logica, non è che possono essere inventate a misura delle esigenze della Giunta o dell'Assessore competente: no! Allora, caro Assessore Casoni, era più coerente stabilire che non parlavamo di ARES come Ente strumentale; era più logico. A quel punto diventava un'altra cosa. Se lei ha accettato l'idea che l'ARES rimanga un Ente strumentale, non possiamo poi contraddire la normativa e, quindi affermare un principio che contraddice l'orientamento consolidato e la legislazione della Regione su queste questioni.
Credo che voi vi assumiate una grave responsabilità.
Onorevoli colleghi, tra l'altro parliamo di un organismo che si interesserà di viabilità, che farà progetti, farà anche appalti - o no? gestirà risorse. Allora, a maggior ragione, si pone un problema di controllo democratico di trasparenza, che risolvo in quale modo? Garantendo una presenza delle minoranze in quell'organismo, che è giustificato dal fatto che è un Ente strumentale.
Non fate questo? Bene, si pongono due problemi.
Il primo è un problema di principio, perché credo che, in futuro dovremo regolarci da questo punto di vista, se, a seconda della convenienza, decidiamo di derogare da un'impostazione legislativa. Quindi non fa comodo l'ARES, può anche essere Ente strumentale, ma io prendo atto che, rispetto al direttivo e ad altri organismi, derogo da un'impostazione consolidata.
Il secondo è un problema politico, istituzionale, di trasparenza, di questo organismo.
Per questi motivi, Presidente, ho chiesto di parlare in dissenso con il mio Gruppo perché voglio marcare il fatto che, oggi, in quest'aula stiamo consumando uno strappo e una rottura abbandonando l'aula e non partecipando alla votazione di questo emendamento.



PRESIDENTE

Sull'emendamento 3.9) la Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.



(Proteste dei Consiglieri Palma e Marcenaro)



PRESIDENTE

C'è un tempo previsto per la chiusura della votazione, che è di due minuti e ventotto secondi.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Siccome la ritengo una persona che mantiene la parola data, mi aspetto che da adesso in poi i tempi sulle votazioni siano di due minuti e ventotto secondi.



PRESIDENTE

Il tempo non è sempre lo stesso: il massimo è di due minuti e ventotto secondi. Il Presidente può ridurre il tempo della votazione, però il tempo massimo è quello. Se non c'è il numero legale allo scadere dei due minuti e ventotto secondi la votazione non è valida.



CHIEZZI Giuseppe

Perché due minuti e ventotto secondi?



PRESIDENTE

Il tempo è fissato dalla programmazione del sistema, non l'ho deciso io, comunque è modificabile. Non ho ritenuto di doverlo modificare.
3.10) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Albano e Pozzo: all'art. 3, comma 2, punto f), dopo la parola "direttivo" è soppressa l'intera dizione.
La Giunta è favorevole all'emendamento.
La parola al Consigliere Marengo per l'illustrazione.



MARENGO Pierluigi

Questo emendamento contrasta con un altro emendamento sempre presentato dal sottoscritto relativo al Comitato direttivo. Avevo presentato un emendamento dello stesso senso della collega Manica sull'art. 7, dove si delineava il Comitato direttivo, tant'è che nell'emendamento avevo previsto la soppressione delle parole "nominato dalla Giunta regionale" e avevo previsto le parole "nominato dal Consiglio regionale".
L'Assessore è stato convincente nell'individuare i vari momenti (momento esecutivo, operativo e di controllo) dividendo il Comitato direttivo dal Collegio dei Revisori: quindi, uno come Ente operativo e l'altro come Ente di controllo.
A questo punto, si legittima l'emendamento che mantiene in capo alla Giunta la possibilità di nomina del Comitato direttivo. Ritirerò la prima parte dell'emendamento all'art. 7, mantenendo, invece, viva la seconda parte, dove si prevede che la Giunta regionale nomini non tre esperti oltre ai due Direttori, ma esclusivamente cinque esperti, quindi senza la presenza dei Direttori regionali nel Comitato direttivo. Chiedendo che per coloro che faranno parte del Comitato direttivo ci sia l'incompatibilità con il ruolo regionale.
Approfondirò l'argomento quando si discuterà l'art. 7.
Pertanto, confermo l'emendamento sull'art. 3 e annuncio il ritiro della prima parte dell'emendamento all'art. 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.10).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
3.11) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 3, punto g), dopo "Direttore generale", sostituire "sette dirigenti".
Tale emendamento è da intendersi ritirato.
3.12) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 3, comma 3, sostituire la parola "centottanta" con la parola "centoventi".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Sottopongo alla vostra attenzione un'esigenza, che non entra nel merito, ma è tecnica. Il comma 3, recita: "Il Presidente della Regione con proprio decreto entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge istituisce l'ARES-Piemonte". Ma l'ARES-Piemonte noi la istituiamo oggi o domani con l'approvazione della legge. Propongo di sostituire "istituisce" con "insedia" con proprio decreto, altrimenti si crea un'anomalia. Non so se anche lei, Assessore Casoni, l'ha rilevata. Mi permetto di sottoporgliela, perché è la legge che istituisce l'ARES e il Presidente della Giunta, con proprio decreto, dopo aver adempiuto a tutte le procedure di nomina e di designazione, non può che insediare l'ARES Piemonte. Cosa ne dice, Assessore? Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Mi pare corretta questa precisazione, perché è la legge che istituisce l'ARES-Piemonte. Ci sono alcuni passaggi per l'insediamento dell'ARES che non dipendono dal Presidente della Regione, ma dipendono da alcune procedure che devono svolgersi, anche quelle minime che sono state riservate al Consiglio regionale che debbono svolgersi in aula. Mi pare che le procedure siano queste. Dico questo per capire se siamo dentro i termini su queste indicazioni.
E' giusta l'osservazione. Resta però il problema che alcuni passaggi bisogna che siano compiuti in aula: per insediare la Commissione occorre che ci sia lo Statuto, e per lo Statuto occorre che ci sia una proposta di Statuto da parte della Giunta, con un suo strumento (un disegno di legge o qualcos'altro), poi il passaggio in Commissione e l'approvazione in aula.
In più, se ho capito bene, il Consiglio deve procedere anche alla nomina una volta che la legge è diventata esecutiva - del Collegio dei Revisori il che richiede la pubblicazione dell'avviso, l'esame delle domande e la nomina da parte del Consiglio.
Probabilmente, questa indicazione rischia di essere soltanto un auspicio, nel senso che non si riuscirà a seguire tutta la procedura nei termini indicati. Non vorrei che indicassimo un termine che poi non potrà essere rispettato, per poi magari ritrovarci - spero che non sia così all'ultimo articolo con qualche norma transitoria che afferma che questi termini non valgono assolutamente, che la Regione Piemonte in via transitoria approva lo Statuto come Regione, come Giunta, che nomina i Revisori dei Conti e via di questo passo! Lo dico affinché ci sia un po' di realismo nell'indicare i termini.



PRESIDENTE

L'Assessore Casoni ha formalizzato il seguente emendamento: 3.13) all'art. 3, comma 3, la parola "istituisce" è sostituita con la parola "insedia".
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
3.14) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: all'art. 3 è aggiunto il comma 3 bis così come segue: "3 bis. Il Consiglio regionale: a) approva lo Statuto dell'ARES-Piemonte".
3.14 sub) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo e Cattaneo: all'art. 3 è aggiunto al comma 3 bis: "3 bis. Il Consiglio regionale: a) approva lo Statuto dell'ARES-Piemonte b) nomina il Collegio dei Revisori".
Pongo in votazione l'emendamento n. 3.14 sub).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Pongo in votazione l'emendamento n. 3.14).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 3 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Prima di passare alla discussione generale sull'articolo, desidero comunicare all'aula che sono stati presentati alcuni emendamenti.
Dichiaro aperta la discussione generale sull'art. 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, colgo l'occasione di questo intervento per illustrare anche per l'art. 4, la logica in cui si collocano gli emendamenti da me presentati.
Intanto, desidero ribadire quanto detto nel dibattito generale: questa iniziativa legislativa potrebbe essere un'ottima occasione per dare mostra di come il Consiglio e la Giunta si pongono nei confronti del principio di sussidiarietà.
Quando si parla di progettazione di nuove opere "mediante gare pubbliche o con convenzione d'incarico alle Province", assegniamo alle Province un ruolo "eventuale", quasi occasionale. Invece, noi firmatari degli emendamenti vorremmo attribuire un ruolo pieno alle Province: la progettazione di nuove opere è fatta, attraverso un meccanismo di convenzione, con l'incarico alla Provincia, quindi darebbe alle Province quel ruolo pieno, sia nella progettazione che nella realizzazione, perch la filosofia dei nostri emendamenti è quella di togliere il ruolo di stazione appaltante all'ARES.
Il secondo aspetto rilevante è che verrebbe eliminata la progettazione a livello preliminare per poi essere espletata direttamente dall'ARES perché tutta la progettazione va in capo alle Province e non rimane nulla in capo all'ARES, proprio per ribadire quel principio di pieno ed ampio strumento di programmazione e controllo che dovrebbe svolgere l'ARES secondo l'impostazione di noi proponenti.
La conseguenza logica è di evitare che l'ARES entri in campo nelle costruzioni, infatti si toglie il ruolo di stazione appaltante all'ARES.
Nella sostanza, rispetto alle funzioni dell'ARES, già delineate all'inizio con le finalità, l'emendamento di correzione del punto c) può anche avere un senso ed una logica, anche se ho qualche dubbio sulla validità della formulazione così come è stata fatta.
L'articolazione dell'art. 4 manifesta tutto il limite, l'insufficienza il vizio di forma e sostanza che si porta dietro il progetto della Giunta.
Si vuole marginalizzare un ruolo delle Province che potrebbe essere veramente forte e rilevante e che, come ho già detto, noi cercheremo di evidenziare per ribadire che intendiamo conferire alle Province un ruolo importante. Sappiamo bene che le Province si affidano a servizi esterni perché, soprattutto quelle più piccole, non dispongono di una strutturazione ampia o sofisticata, ma questo è un orientamento, in base al principio di sussidiarietà, per dare più spazio di strutturazione al ruolo di progettazione e di stazione appaltante, cioè di costruzione, alle Province.
Pertanto, vogliamo evidenziare l'occasione che si perde, qualora venisse approvato l'articolo proposto dalla Giunta, per dare un ruolo importante alle Province.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Visto che ormai l'andamento di questo provvedimento è molto colloquiale, con argomenti di rito e comportamenti molto ossequiosi nei confronti di una maggioranza che continua ad essere assente, mi introduco anch'io in termini colloquiali, anche perché ho capito che non ci si opporrà seriamente a questo provvedimento.
Assessore, perché lei in questo art. 4, comma 1, lettera a), non scrive semplicemente che l'ARES provvede alla progettazione di nuove opere direttamente o mediante gare pubbliche o con convenzione alle Province? Perché non scrive questo? Perché deve separare o parlare di progetto preliminare? Ci sono tre sistemi per progettare: fai da te, fai fare ad altri, fai fare alle Province. Scriva così, cosa sta a pasticciare in questo modo?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Presidente, accetto l'emendamento.



PRESIDENTE

E' pervenuto un emendamento a firma dei Consiglieri Saitta e Manica che propone, al punto a), comma 1, dell'art. 4, di sostituire, da "La progettazione" fino a "ARES-Piemonte", con "La progettazione deve essere espletata direttamente dall'ARES-Piemonte".
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

L'emendamento presentato con la collega Manica riprende le osservazioni che sono state fatte, non soltanto da qualche collega di minoranza, ma anche da qualche collega della maggioranza, in modo particolare dal collega Marengo, laddove si è parlato di progettazione preliminare. Io avevo riferito un'opinione dell'Assessore, il quale aveva detto che l'ARES si sarebbe occupata soltanto della progettazione preliminare.
Non sto a ripetere le osservazioni fatte all'inizio della discussione e neppure le opinioni del collega Marengo, che faceva rilevare l'assurdità di creare uno strumento per fare la progettazione preliminare... Scusi Presidente, ricomincerei da capo perché l'Assessore non mi ha ascoltato quindi non so come potrà dare delle risposte, se intende darle.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Anche se sono in piedi non perdo l'udito...



SAITTA Antonino

Sì, ma per essere sicuro, riprendo l'osservazione.
L'osservazione è questa: all'inizio della discussione pomeridiana lei ha riferito che l'ARES si dovrebbe occupare della progettazione preliminare. Io ho rilevato questa sua osservazione e lei mi ha risposto che si trattava di un esempio. In ogni caso, ho sottolineato che anche se fosse stata soltanto progettazione preliminare, sarebbe stato un nonsenso costituire un organismo con 35 dipendenti, 5 miliardi di costo, 2 dirigenti, 1 Direttore generale, 1 Consiglio direttivo, ecc., che facesse soltanto la progettazione preliminare, perché la progettazione, non soltanto quella esecutiva, ma quella definitiva veniva assegnata all'esterno attraverso delle consulenze. Lei mi ha ribadito che questa era soltanto un'interpretazione, ma, leggendo bene il testo e l'art. 4, lettera a), constato che non si trattava solo di una sua opinione o di un esempio ma della volontà della Giunta regionale.
La lettera a), infatti, recita: "La progettazione, fino al livello preliminare, può essere espletata direttamente dall'ARES". Quindi, la lettera a) dice che la progettazione preliminare viene fatta dall'ARES, ma non è detto che venga fatta tutta dall'ARES. Lei, Assessore, sostiene che la progettazione preliminare può essere fatta dall'ARES, ma può anche essere affidata all'esterno. A pensarci bene, quindi, la sua era un'interpretazione ottimista. Con questa norma viene data la libertà all'ARES di non fare alcun tipo di progettazione, neppure quella preliminare. Quindi, se questo organismo non fa neppure la progettazione preliminare, che cosa fa? Diventa - e conferma la mia opinione - soltanto un Ente di affidamento delle consulenze per la progettazione preliminare per la progettazione definitiva, per la progettazione esecutiva e per la direzione dei lavori. Quindi, sostanzialmente creiamo un Ente con queste caratteristiche. Non ci sarà personale specializzato in grado di fare la progettazione; quindi, non avrà queste caratteristiche. Se non farà la progettazione, che cosa farà questo organismo? Spendiamo dei soldi per creare un organismo nel quale le spese sono sostenute per alimentare la propria sussistenza, per pagare le spese dell'edificio dove si collocherà le spese telefoniche, di portineria, le spese delle segretarie e le spese per preparare qualche incarico di consulenza. Alla fine potrà fare soltanto questo.
Mi pare che in quest'aula non sempre ci sia la dovuta attenzione agli argomenti trattati, ma se riteniamo che un organismo di questo tipo faccia almeno la progettazione preliminare, bisognerebbe togliere che "la progettazione può essere espletata", perché la progettazione deve essere espletata, almeno quella preliminare.
L'emendamento che abbiamo presentato va proprio in quella direzione cioè che la progettazione deve essere espletata dall'ARES-Piemonte. Deve essere espletata tutta, a tutti e tre i livelli.
E' questo l'organismo di cui abbiamo bisogno, cioè un organismo che faccia la progettazione, perché se non passa questo principio che l'ARES può anche non fare la progettazione preliminare, sarebbe stato molto più corretto che l'Assessore e la Giunta regionale avessero potenziato la Direzione viabilità con qualche dirigente in più, che avrebbe fatto in modo di affidare questi incarichi di consulenza direttamente come Regione. Non avremmo pagato le spese per la gestione del personale, perché poi occorre un ufficio ragioneria, un ufficio del personale, un ufficio di verifica delle presenze. Occorre un ufficio che faccia in piccolo tutto ciò che fa la Regione Piemonte. Quindi, avremmo già risparmiato questo e avremmo dato delle consulenze.
Concludo rilevando al Consiglio la necessità di un'attenzione nell'evitare che attraverso questa formulazione si crei una duplicazione della spesa pubblica ed uno spreco di denaro pubblico per svolgere delle funzioni che già la Regione Piemonte può svolgere adesso ad un costo minore.
Quindi, la proposta è che la progettazione deve essere espletata dall'ARES.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sull'articolo.
Raccogliendo le istanze emerse nel dibattito, l'Assessore Casoni ha presentato il seguente emendamento: 4.1) all'art. 4, comma 1, lettera a), dopo le parole "nuove opere" aggiungere le parole "direttamente o".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno votato SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 4, comma 1, lettera a), dopo "gare pubbliche" eliminare "o".
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ribadisco ancora una volta che l'Agenzia non dovrebbe avere funzioni di progettazione di alcun tipo, proprio per mantenere quel ruolo di programmazione.
Ribadisco ancora che verrebbe, con la mia proposta, rafforzato il ruolo in questo campo alle Province, cogliendo anche attraverso questo intervento l'opportunità per ribadire un'attenzione ed un rafforzamento del ruolo nelle sue funzioni proprie, lasciando ad esse il ruolo pienamente gestionale.
Quindi, raccomando l'approvazione di questa modifica, che permetterebbe di lanciare l'ARES in un ruolo che mi pare palesemente improprio e che ne aggrava il peso.
Capisco l'intervento del collega Saitta, però ho l'impressione che con aggiustamenti sui meccanismi di progettazione non se ne esce fuori; bisogna eliminarla nettamente dall'operatività della dimensione regionale. Solo così si dà un senso corretto al ruolo e si evitano anche dei rischi nel ruolo specifico dell'ARES.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Sono tra i firmatari dell'emendamento e ne condivido l'impostazione poiché sostanzialmente distingue i ruoli e consente, appunto, come già sottolineato dal collega Tapparo, di definire meglio gli ambiti e le competenze, senza sovraccaricare ulteriormente un Ente come l'ARES di una mansione che invece può contemplare professionalità riscontrabili anche nel personale del pubblico, spesso sottovalutato.
Pertanto, confermo il voto favorevole del nostro Gruppo a questo emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 4.2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno votato SI' 2 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
4.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 4, comma 1, punto a), eliminare il periodo da "La progettazione" sino a "ARES-Piemonte".
4.3 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta e Manica: all'art. 4, comma 1, il punto a), da "La progettazione" fino a "ARES Piemonte", viene sostituito con "La progettazione deve essere espletata direttamente dall'ARES-Piemonte".
All'emendamento n. 4.3) si aggiunge la firma dell'Assessore Casoni, in quanto identico ad un suo emendamento.
E' chiaro che se dovesse essere accolto l'emendamento n. 4.3) risulterebbe decaduto l'emendamento successivo presentato dai Consiglieri Saitta e Manica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Faccio notare che l'emendamento del collega Tapparo e quello dell'Assessore Casoni coincidono, ma hanno motivazioni diverse. In realtà l'eliminazione di questa parte del comma a) rimuove una limitazione alla Giunta e quindi, rispetto alla formulazione originaria che prevedeva la possibilità per l'ARES di ricorrere alla progettazione fino al livello preliminare, tale limitazione verrebbe a mancare. Non essendovi più alcuna limitazione, non vi sarebbe neppure l'indicazione che l'ARES possa ricorrere per la progettazione preliminare.
Volevo far notare che, alla fine, la proposta del collega Tapparo è finalizzata a rimuovere un limite alla Giunta, che, sia pure in modo flebile, era stato previsto nella proposta originaria, in cui era scritto che la progettazione fino al livello preliminare poteva essere esplicitata.
Qui non c'è neppure questa possibilità. Quindi, l'ARES ha completamente carta bianca, può fare tutto. Lo faccio notare, in particolare, al collega Marengo, che, in qualche maniera, prima si era scandalizzato.
Con questa norma viene eliminato anche quel vincolo minimo e flebile che c'era prima. Quindi, l'ARES può fare ciò che vuole. Può anche dare l'incarico di fare la progettazione del "pre" del preliminare, gli studi di fattibilità, gli studi di carattere socio-economico e gli studi di carattere geologico. Questo è ciò che stiamo creando. Lo dico perché il Consiglio sappia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.3). L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 28 hanno votato SI' 23 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Dichiaro pertanto decaduto l'emendamento n. 4.3 bis) presentato dai Consiglieri Saitta e Manica.
4.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino e Giordano: all'art. 4, comma 1, eliminare il punto b); di conseguenza i punti c) e d) diventano b) e c).
La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 28 hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
4.5) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 4, sostituire il comma 1, lettera c), con il seguente: "c) alla proposta dei criteri, delle modalità e dei parametri prestazionali per la manutenzione ordinaria, straordinaria e programmata, oggetto di apposite convenzioni con le Province nonché alla relativa vigilanza sugli adempimenti definiti".
La parola l'Assessore Casoni per l'illustrazione.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Intervengo semplicemente per dire che questo emendamento è la migliore espletazione di quanto è stato deciso in Commissione in accordo con le Province; cioè definisce più chiaramente quelli che erano i parametri.
Solo più brevissimamente per dire che era stato auspicato sia dalla Commissione che dalle Province, io avevo detto che lo recepivo e l'ho recepito con questo emendamento.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 4.5).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 27 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero art. 4 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Colleghi, sull'art. 5 non vi sono emendamenti.



PRESIDENTE

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, lei aveva garantito di chiudere la seduta alle ore 19.00!



PRESIDENTE

Se non ci sono emendamenti, chiedo se...



PRESIDENTE

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non importa, si riprende domani.



PRESIDENTE

Riprendiamo domani mattina.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Ricordo che domani alle ore 9.30 si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.10)



< torna indietro