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Dettaglio seduta n.11 del 18/07/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


ROBERTO COTA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 19/6/2000 si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ghigo e Racchelli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione composizione numerica Gruppo consiliare "Misto - Insieme con Di Pietro"


PRESIDENTE

A far data dall'11/7/2000 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che il Consigliere Alessandro Di Benedetto fa parte del Gruppo Misto, con la denominazione "Insieme con Di Pietro".


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione n. 60 inerente a: "Seminario di Teatro 'Living' a Montalto Dora"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del punto 3) all'o.d.g., che reca "Interrogazioni e interpellanze". Incominciamo con l'interrogazione n. 60 presentata dal Consigliere Angeleri.
La parola all'Assessore Leo, per la risposta.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

Ho voluto dare urgenza a questa interpellanza ed ho preparato personalmente un testo scritto perché la considero molto importante e delicata.
"In relazione all'interpellanza di cui all'oggetto, pervenuta in data 3 luglio 2000, dopo aver accuratamente esaminato quanto evidenziato tempestivamente e intelligentemente sia dal Consigliere Angeleri sia dagli Amministratori locali, nonché dai responsabili del Teatro Living, desidero fornire alcune precisazioni e puntualizzare alcuni punti.
C'è naturalmente in noi un grande rammarico per quanto è accaduto in seguito dell'avvenuta manifestazione promossa dal Living Theatre dal 28 maggio al 1 giugno e certamente credo che nessuno di noi intenda condividere gli atteggiamenti irriguardosi e fuori dagli schemi civili che possono essere stati pensati nei confronti delle Istituzioni e delle Forze dell'ordine, né tanto meno posso personalmente approvare le forti considerazioni ed espressioni adottate e riportate dagli organi di informazione.
Devo d'altro canto ribadire in merito lo spessore storico di questa esperienza, fondata nel 1947 da Judith Malina e Julian Bech a New York, che ha collezionato durante anni di impegno un curriculum di tutto rispetto allestendo, ogni anno, un ricco cartellone stagionale. L'attività, svolta in Italia fin dal 1961, ha fatto conoscere, nei grandi teatri così come nei cantieri, nelle scuole, negli ospedali e per le strade, aspetti del tutto diversi e sconosciuti del teatro moderno.
Le rappresentazioni del gruppo hanno infatti in genere ottenuto sempre grande apprezzamento.
E' necessario, però, ribadire che personalmente condivido il giudizio del Consigliere Angeleri, anche se le competenze dell'Assessorato da me diretto prevedono una valutazione secondo lo spessore culturale, il curriculum, e dobbiamo poi affidarci anche alla responsabilità delle istituzioni locali e di chi propone, tenendo conto quindi di un profilo di validità e rilevanza sul territorio regionale. Tale validità è dunque l'unico presupposto per assegnare un sostegno finanziario per la realizzazione dell'iniziativa.
A conclusione della manifestazione, ciò che dobbiamo fare è indubbiamente un'attenta verifica, e, per la delicatezza di queste vicende aprire un dialogo più serrato con le istituzioni locali.
Ritenendo comunque il Living Theatre un alto soggetto dell'ambiente teatrale, sono anche un po' stupito ed amareggiato nell'aver appreso quanto è accaduto a Montalto Dora, anche se non è certamente prevista, tra le nostre attività, quella di individuare ed avviare un'azione disciplinare.
Certamente mi impegno ad inviare al Comune di Montalto Dora una nota per ribadire che ogni intervento regionale deve essere esclusivamente propositivo e mirato alla valorizzazione della cultura sul territorio mentre non possono essere condivisi ed approvati atteggiamenti intimidatori.
Ritengo che una cultura autentica debba saper esprimere una valutazione equilibrata, capace di rispettare la complessità dei fattori in gioco ed esortarci ad accettare le divergenze e le diversità di opinioni, sempre però espresse nelle forme civili.
Ringrazio il collega Angeleri per questa sensibilità. Ho voluto dare precedenza a questo argomento proprio per essere tempestivo su una vicenda che poteva anche cadere nel dimenticatoio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente, e soprattutto grazie Assessore per la risposta che ha voluto darci.
L'Amministrazione comunale di Montalto Dora ha promosso, partecipato e patrocinato - come lei nella risposta ha menzionato - un seminario di Teatro Living per quattro giorni, a fine maggio, primi di giugno, la cui presentazione, tra l'altro, è avvenuta nella Chiesa di San Rocco, che è un noto simbolo della sacralità nei secoli in quella zona.
Ci siamo permessi - penso di non essere mai intervenuto per censurare alcunché - di presentare un'interrogazione come Gruppo del Centro Cristiano Democratico proprio perché abbiamo ritenuto opportuno sottolineare alcuni aspetti che ci hanno scosso.
Penso ci sia ampia libertà - e sia dimostrato in questo Paese - di agire ed esternare qualsiasi tipo di idea, però ritengo ci sia un limite oltre il quale diventa obiettivamente difficile accogliere questa iniziativa, soprattutto quando quest'ultima è patrocinata da un'istituzione pubblica. E allora, quando in una chiesa simbolo - ripeto - della sacralità nei secoli, alcuni giovani attori urlano: "Basta Dio, sì al Gay Pride" penso che già solo questa battuta sia non da commentare, ma faccia comprendere come, effettivamente, ci sia stato un errore di valutazione come diceva correttamente anche l'Assessore.
Successivamente, questi giovani attori hanno scandito, a chiare lettere, alcune frasi: "Basta Stato! Basta polizia e carabinieri, vogliamo l'anarchia!" Uno spettacolo direi "pesante" nei contenuti, tenuto all'interno di un luogo che, probabilmente, non era adatto, ma, soprattutto - torno a ripetere - patrocinato da istituzioni pubbliche.
Sono contento che l'Assessore abbia scritto personalmente la risposta all'interrogazione e sono contento della lettera che scriverà al Comune di Montalto Dora.
Con la nostra interrogazione non volevamo assolutamente censurare nessuno, ma semplicemente testimoniare che, probabilmente, nel momento in cui si danno patrocini, nel momento in cui si danno contributi, nel momento in cui si "spende" il nome di un'istituzione pubblica, bisogna prestare più attenzione: è utile che questo il Sindaco lo sappia.
L'istituzione pubblica dovrebbe dare il buon esempio a tutti i cittadini.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione n. 37 del Consigliere Chiezzi inerente a "Futuro a rischio per la 'Lanterna Magica'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 37, presentata dal Consigliere Chiezzi, alla quale risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturale e dello spettacolo

Ringrazio innanzitutto il Presidente del Consiglio per aver consentito la discussione e il Consigliere Chiezzi per aver posto la questione.
Anche se l'interpellanza è stata presentata dal Consigliere Chiezzi, mi rivolgo all'intero Consiglio regionale, in quanto la questione sollevata nell'interpellanza è, obiettivamente, di grande rilievo per la nostra comunità. La Lanterna Magica, per chi conosce la realtà torinese e piemontese, è un po' una realtà emblematica.
Credo che i Consiglieri che hanno rivestito la carica di Consiglieri comunali e i Consiglieri che hanno partecipato ai lavori della Commissione cultura, sappiano quanto sia importante tale realtà.
Ci tengo a dare delle risposte precise, anche perché si tratta di un'interpellanza tempestiva che interessa una questione di grande importanza. La situazione della Lanterna Magica ci ha preoccupati fin dal sorgere delle prime indiscrezioni che hanno preceduto di qualche settimana gli articoli relativi alla crisi in corso comparsi sugli organi di informazione.
Già l'8 giugno si è tenuto un primo incontro tra i rappresentanti sindacali dei dipendenti della Lanterna Magica e la Direzione Promozione attività culturali e spettacolo della Regione Piemonte. In quell'occasione si è preso atto dello scioglimento della società, formalizzato dopo l'accordo tra i legali dei due titolari della società. Nel corso dell'incontro è stata accolta la richiesta dei rappresentanti sindacali rappresentanti sindacali estremamente "maturi", appassionati e responsabili dell'impegno delle istituzioni pubbliche per scongiurare il rischio che Torino e il Piemonte perda una realtà culturale e produttiva di una qualità così elevata e con una storia così simbolica. Devo dire che gli stessi - mi permetto di dirlo, anche se sono parte in causa - sindacati hanno apprezzato la tempestività dell'intervento dell'istituzione dei tre Assessorati e anche il fatto che fosse già stata presentata una interpellanza in Consiglio regionale.
Dico soltanto - e lo dico come scherzosa battuta e autogiustificazione che la crisi della Lanterna Magica era imprevedibile. Giustamente il collega Chiezzi mi ha detto che è necessario che le istituzioni sappiano prevedere. In molti casi è vero, ma questa volta, date le caratteristiche particolari della crisi, era effettivamente imprevedibile. Sicuramente - lo dico ironicamente - non sono attrezzato a prevedere quel tipo di crisi.
A seguito di tale impegno si è provveduto ad organizzare un secondo incontro con la presenza di 3 Assessori, quello alla cultura della Regione Piemonte, quello della Provincia di Torino e quello della Città di Torino.
In data 13 giugno, insieme a Perone e Giuliano, ho incontrato i rappresentanti dei lavoratori e uno dei titolari della società della Lanterna Magica. Devo dire per correttezza al Consigliere - che so precisissimo - che abbiamo invitato tutti i titolari, eravamo invitati tutti al confronto. Abbiamo, con molto garbo, cercato di fare un tavolo unico con i titolari dell'azienda e con i rappresentanti sindacali. Uno dei titolari ha accettato l'invito l'altro - chi lo conosce può anche stupirsi non ha accettato. Abbiamo preso atto che le difficoltà dell'azienda, in via di liquidazione, non sono dovute assolutamente a ragioni di mercato n al venir meno del prestigio e del credito internazionale di Lanterna Magica, ma - è difficile rispondere in aula - a vicende personali fra i due titolari. Vicende personali molto dolorose, vicende familiari, quindi è problematico intromettersi, anche se io ho la vocazione ad intervenire anche sulla sfera spirituale.
Abbiamo concordato, quindi, di operare amministrativamente secondo linee determinate, che illustro.
a) L'eventuale messa in liquidazione della società non può e non deve compromettere il patrimonio culturale e aziendale creatosi negli anni, che ha visto un ruolo importante degli enti pubblici nel sostenere e favorire la rinascita del cinema a Torino e in Piemonte. Fra l'altro ne approfitto per dare due informazioni all'aula: il 19 si inaugura il Museo Nazionale del cinema, inoltre abbiamo ottenuto che la scuola nazionale di animazione del cinema venga trasferita a Torino. In un momento in cui gli enti locali raggiungono dei risultati così interessanti il perdere questa professionalità sarebbe una iattura e un paradosso. Attraverso la realtà produttiva si cerca di interpretare al meglio il binomio creatività imprenditorialità.
b) La Regione Piemonte, la Provincia di Torino e il Comune di Torino opereranno a vari livelli, compresi il Ministero per i beni e le attività culturali e la RAI, consegneremo domani un dossier alla Ministra Melandri in occasione dell'inaugurazione del Museo del cinema, per mantenere a Torino le realtà produttive che si creeranno da avvenuta liquidazione della Lanterna Magica. Ogni azione dei tre enti sarà volta ad accrescere il potenziale artistico ed economico delle future aziende, per affermare la centralità e l'eccellenza del cinema di animazione prodotto e realizzato in Piemonte nel panorama europeo della produzione culturale.
c) Saranno coinvolti i massimi livelli istituzionali dei tre enti pubblici per evitare qualsiasi "fuga pilotata" di risorse economiche e umane - su questo, come sul resto, siamo totalmente in sintonia con i sindacati attualmente presenti in Lanterna Magica verso altre regioni. Gli sforzi fin qui compiuti dai tre enti pubblici per favorire il salto di qualità, che ha portato Lanterna Magica da piccola realtà produttiva di qualità al soggetto protagonista della scena mondiale del cinema di animazione, impongono oggi di impegnarsi al massimo affinché sia sul piano artistico, sia su quello imprenditoriale i benefici prodotti e da produrre continuino a costituire un patrimonio della comunità piemontese.
In data 12 luglio si è tenuto un ulteriore incontro tra i tre Assessori alla Cultura di Regione, Provincia di Torino e Comune, i rappresentanti sindacali dei lavoratori de "La Lanterna Magica", e sola una parte della proprietà (pur avendo invitato, anche questa volta, tutte le parti).
In quella sede è stato illustrato il piano di sviluppo della società per i prossimi anni, e si è verificato come la situazione finanziaria della società sia positiva, soprattutto alla luce dei contratti firmati per realizzare produzioni e degli accordi in via di definizione per future produzioni.
A fronte di questa situazione abbiamo tuttavia appreso che la richiesta di fallimento presentata dal comproprietario Enzo D'Alò sarebbe stata discussa dal Tribunale il 17 luglio. Per scongiurare il rischio di una sentenza di fallimento, in completo accordo con gli Assessori Perone e Giuliano e con i sindacati, abbiamo provveduto ad inviare già il 13 luglio una nota al Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Torino per esprimere la nostra disponibilità ad essere sentiti in merito all'istanza fallimentare.
L'interpellanza è stata preziosa, perché parti della proprietà ci hanno detto: "Perché gli Assessori si occupano di questa vicenda privata?". Non riteniamo che perdita di posti di lavoro, di qualità, di competitività della Regione e di immagine sia una vicenda "privata". Annunciare che vi era un'interpellanza che coinvolgeva il Consiglio, è stato utile per i lavoratori, per la parti sindacali e per la Magistratura.
A seguito dell'udienza del 17 luglio (e a seguito della nostra lettera) il Presidente del Tribunale ha deciso di verificare la fondatezza dell'istanza, rimandando di una sola settimana la decisione definitiva (la prossima settimana il Tribunale Fallimentare si pronuncerà). Il Presidente ha preso atto che se la società sarà in grado di onorare tutti i contratti sottoscritti, non potranno sussistere elementi per procedere sulla via del fallimento. E' dunque possibile che il Tribunale scelga di monitorare per alcuni mesi, l'attività del "La Lanterna Magica" prima di pronunciarsi definitivamente. Noi continueremo a seguire e a stare a fianco dei lavoratori.
Do lettura della lettera che abbiamo inviato al Tribunale: "Gentile Presidente, come lei saprà siamo da tempo stati chiamati dalle organizzazioni sindacali, nella nostra veste istituzionale di Assessori alla Cultura, a svolgere il nostro ruolo rispetto alla vicenda del 'La Lanterna Magica'.
Vogliamo subito precisare che questa lettera ha il solo intento di farle conoscere la nostra disponibilità ad essere sentiti, in merito all'istanza fallimentare proposta, senza minimamente interferire rispetto alle tecnicità del problema.
Noi conosciamo tuttavia bene la storia dell'azienda, perché le istituzioni che noi rappresentiamo hanno operato nei suoi confronti come "incubator" in anni lontani e siamo convinti delle sue attuali grandi potenzialità di crescita. Un'azienda dal futuro così promettente avrà quindi, il massimo impegno dei nostri Enti per garantirne la permanenza a Torino e le migliori condizioni di ulteriore sviluppo".
Desidero ringraziare il Consigliere Chiezzi per aver portato all'attenzione del Consiglio questa vicenda di grande importanza, sulla quale ho cercato di esperire ogni attività ed ogni iniziativa perché la considero non solo umanamente, ma emblematicamente importante.
So che molti colleghi, specie quelli che vengono dal Comune, conoscono questa realtà e quindi hanno una particolare sensibilità verso il problema.
Sono disposto ad accogliere ogni indicazione del Consiglio. L'azienda ed i lavoratori sarebbero disponibile ad un'audizione in Commissione, sono a totale disposizione.
Spero di aver fornito tutti i dati che testimoniano una presa di coscienza e di intervento il più possibile significativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

E' un fatto abbastanza importante poter svolgere in aula alcune considerazioni (quelle dell'Assessore e quelle del sottoscritto) relativamente alla vicenda de "La Lanterna Magica".
Una realtà culturale e non solo, una realtà produttiva importante, che riallaccia i contenuti della propria azione ad una storia che, in Torino ed in Piemonte, è di lunga data: la storia del cinema.
Domani inauguriamo un Museo del Cinema ormai capace di stare sul mercato culturale e sociale in modo degno; la Città di Torino dispone di un archivio ricchissimo, interessante a livello non solo nazionale, ma internazionale. Da domani saremo in grado di esporre e di dotare la nostra comunità di questo nuovo luogo di fruizione culturale legata alla produzione cinematografica.
Nella giornata di domani si potrebbe spendere qualche parola anche sul ruolo che la città di Torino ed il Piemonte hanno avuto nell'ambito della produzione cinematografica, citando che questo ruolo si arricchisce non solo della rinnovata capacità del Piemonte e della città di accogliere produzioni cinematografiche (sono stati citati registri che ancora in queste settimane hanno lavorato a Torino). Una citazione in merito alle attività del cinema di animazione - che noi non vogliamo perdere in alcun modo - può essere importante. Viviamo di momenti pubblici e di immagine in cui l'informazione è penetrante.
Invito l'Assessore Leo a non perdere l'occasione di dire che domani si inaugura un Museo e si conferma una volontà, da parte delle istituzioni pubbliche - Regione, Provincia e Comune - di aiutare, di promuovere e di sostenere tutte le attività che ruotano attorno al cinema: sia quelle "effimere", come il grande registra che sceglie la nostra piazza per organizzare alcuni filmati, sia le attività radicate come queste, che sono ancora più utili, perché vivono su questo territorio, crescono, danno posti di lavoro stabili e producono cultura. Questo è il primo invito.
Il secondo invito lo rivolgo al Presidente della VI Commissione, al fine di organizzare, quanto prima e con i soggetti interessati de "La Lanterna Magica", un'audizione. E' un modo per segnare concretamente una volontà di attenzione estrema e concreta verso questa realtà. Si intende che il ruolo di un'Istituzione deve essere rispettoso di altri livelli di rapporti all'interno di società e di dissidi che possono nascere all'interno delle società.
Penso anch'io che la richiesta ufficiale di essere auditi dal Tribunale corrisponda a un ruolo che le istituzioni pubbliche devono svolgere, nel momento in cui un'attività viene ritenuta di alto rilievo sociale e culturale.
Invito nuovamente l'Assessore, di concerto con gli Assessori della Provincia di Torino e del Comune, ad essere costantemente presenti e ad informare il Consiglio sul lavoro della Commissione, con informazioni che sarebbe utile fornire nel mese di luglio, a valle della riunione e dell'udienza in tribunale, sulla quale potremmo essere utilmente informati.


Argomento: Commercio al dettaglio - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 4 inerente a "Vendita di olii auto e batterie nei supermercati" (rinvio)


PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiezzi.
Riprendiamo, seguendo l'ordine, con l'interrogazione n. 4, a firma del Consigliere Salerno.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Presidente, l'interrogazione era a firma del Consigliere Salerno, che al momento è assente.



PRESIDENTE

Ha ragione. Stante l'assenza del Consigliere Salerno, l'esame dell'interrogazione viene differito.


Argomento: Calamità naturali - Protezione civile

Interpellanza n. 51 inerente a "Esondazione in seguito ai nubifragi dell'11, 12, 13 giugno 2000 in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 51, "Esondazione in seguito ai nubifragi dell'11, 12, 13 giugno 2000 in Piemonte". L'interpellanza è a firma del Consigliere Chiezzi.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Nei giorni dal 10 al 14 giugno 2000 la circolazione depressionaria incentrata sull'alto Tirreno ha provocato intense precipitazioni sull'arco alpino sud occidentale. I fenomeni sono stati particolarmente violenti nelle valli Stura, Gesso, Maira, Varaita e Po in Provincia di Cuneo e nelle valli Pellice, Germanasca, Dora Riparia in Provincia di Torino.
Le precipitazioni hanno assunto valori notevoli per intensità oraria e nei luoghi ove si sono protratte insistentemente, hanno raggiunto livelli complessivi molto elevati. La riprova del livello delle precipitazioni cumulate è dimostrata dalla preoccupazione che ha suscitato la crescita del livello del fiume Tanaro ad Alba, Asti ed Alessandria, pur non essendo stato interessato direttamente dall'evento, ma essendo solo recettore dei corsi d'acqua coinvolti a monte.
L'evento è ben descritto, nella sua evoluzione meteorologica e per i suoi effetti sui bacini idrografici coinvolti, nella relazione predisposta dalla Direzione regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, da cui si evince tra l'altro, la possibilità di confronto dell'evento con alcuni eventi passati che, per zona d'interesse e magnitudine, presentano alcune somiglianze, in particolare quello del 12/15 giugno 1957, che ha interessato lo stesso ambito territoriale, e quello del 18/21 maggio 1977 che ha colpito in particolare la Valle di Susa e la Valle Pellice. Tale confronto è di fondamentale importanza per meglio comprendere le reali dimensioni dell'evento attuale e per inquadrarne gli effetti sui corsi d'acqua e sul territorio.
Consegnerò agli interroganti una copia di questa relazione idrogeologica in modo da avere i dati precisi.
Nell'immediatezza dell'evento, la Protezione Civile regionale, il cui personale, com'è noto, osserva turni di reperibilità 24 ore su 24, ha aperto la sala informativa-operativa per seguire gli sviluppi in collegamento con il Settore Meteoidrografico regionale, garantendo agli enti locali il necessario supporto tecnico e di coordinamento.
Il sistema "protezione civile" regionale e degli enti locali cuneesi e torinesi si può dire che abbia funzionato, mantenendo un continuo collegamento tra Regione e tutte le componenti del sistema che ha permesso con un'adeguata prevenzione e previsione, la gestione ed il superamento dell'emergenza pur in presenza di ingenti danni.
Parallelamente alle operazioni di protezione civile, è stata immediatamente attivata la prima ricognizione dell'accaduto, che ha consentito di appurare gravi dissesti sui versanti, erosioni dei corsi d'acqua con distruzione e danneggiamento di strutture viarie adiacenti danni a proprietà private e attività produttive.
Di tale situazione si è provveduto, in data 13 giugno 2000, ad informare il Ministro degli Interni e il Direttore dell'Agenzia di Protezione civile, chiedendo la dichiarazione dello stato di emergenza delle zone colpite.
I successivi accertamenti tecnici, realizzati dalle Direzioni regionali Opere Pubbliche e Servizi Tecnici di Prevenzione, hanno consentito d'individuare in via definitiva i territori comunali colpiti e quantificare gli oneri necessari per i ripristini e le messe in sicurezza.
Sono emersi, in particolare, danni significativi alla rete viaria statale, provinciale e locale, direttamente interessata dal deflusso della piena, con crolli di ponti ed asportazione di carreggiate in adiacenza ai corsi d'acqua, nonché interruzione sugli accessi alle alte valli.
L'effetto più vistoso dell'evento è tuttavia il grave dissesto idrogeologico delle valli colpite, manifestatosi con erosione di versanti e di sponde dei torrenti e, soprattutto, con notevoli sovralluvionamenti e conseguente disordine idraulico nel regime dei corsi d'acqua. Tale fenomeno pone in situazione di rischio le aree rivierasche, e comporta onerosi ed urgenti interventi di riassetto idraulico.
Giova tuttavia constatare che le opere eseguite a seguito dei passati e recenti eventi alluvionali (che riguardavano sostanzialmente la valle di Cuneo), ed in particolare quelli del 1996, hanno assolto pienamente al loro compito, evitando l'aggravarsi di situazioni di pericolo per il territorio e confermando la positività delle scelte e delle metodologie attuate. Anche i tratti d'alveo della rete idrografica piemontese, arginata con le risorse finanziarie della legge speciale per l'alluvione del 1994 non hanno subìto danni, e le esondazioni ed erosioni si sono verificate sui corsi d'acqua non arginati, sostanzialmente di competenza del Magistrato per il Po, per i quali sono stati chiesti appositi finanziamenti.
La presenza del Direttore dell'Agenzia Nazionale di Protezione civile il Prof. Barberi, dell'Autorità di Bacino, del Magistrato per il Po, dei responsabili dell'ANAS il giorno 21 giugno a Cuneo per un incontro con le Autorità locali e con le Amministrazioni dei Comuni maggiormente colpiti ha dato conto dell'attenzione dello stesso Governo che ha in corso la dichiarazione di emergenza, ai sensi e per gli effetti dell'art. 5 della legge 24/2/1992 n. 225.
A questo proposito, devo dire che nella riunione del Consiglio dei Ministri di venerdì, è stato dichiarato lo stato di emergenza sia per la Provincia di Cuneo che per la Provincia di Torino nelle zone colpite da questo evento.
La situazione danni, sulle due Province di Cuneo e Torino rappresentata ai Ministri dell'Interno e dei Lavori Pubblici ed al Direttore dell'Agenzia Nazionale di Protezione civile registra, in particolare, un ammontare dei danni di competenza regionale nella misura di circa 80 miliardi, che comprende 38 miliardi per opere di competenza comunale e regionale, 26 miliardi per opere di competenza provinciale, 15 miliardi per danni a proprietà private, residenziali e produttive. A tali importi si aggiungono le opere di competenza del Magistrato per il Po, che ha stimato danni per circa 40 miliardi.
Quando parlo di "danni", mi riferisco ad un approccio che tende a prevedere un "ripristino migliorativo", nel senso sostanziale della "prevenzione" e non solo della ricostruzione di opere che, per loro insufficienza, possono essere state, in quanto infrastrutture vecchie addirittura causa di aggravamento degli eventi.
In tutta questa situazione la Regione, che da sempre ha commisurato la sua azione amministrativa e il suo impegno sul dissesto idrogeologico confrontandosi con le risorse che lo Stato mette a disposizione attraverso le leggi di settore (L. 183/89, L. 267/98 la cosiddetta "Legge Sarno"), ha approvato per il triennio 1999/2001 un programma di interventi sui corsi d'acqua e sui versanti di circa 90 miliardi che fa riferimento ai piani stralcio di bacino adottati dall'Autorità di bacino. Inoltre, sono state finanziate opere idrauliche su tronchi d'alveo di competenza del Magistrato per il Po per circa 50 miliardi mentre lo stesso Istituto sta completando le opere finanziate dalla L. 35 e previste, nel quinquennio, dal PS45 (piano stralcio opere ricostruzione).
Come sempre nella specificità dell'evento e sull'entità dei danni, la Regione sarà parte attiva, sia nella richiesta di risarcimento dei danni all'autorità centrale, sia nell'intervento immediato ed urgente che da sempre ha assolto mettendo in campo le risorse necessarie per i ripristini urgenti. In particolare, è già stato richiesto all'Assessorato al bilancio di implementare i capitoli per la gestione della legge regionale n. 38 sul pronto intervento con una disponibilità aggiuntiva di 5 miliardi per le opere di somma urgenza ed in attesa di conoscere la reale entità dell'intervento del Governo.
A questo proposito, ad integrazione della relazione scritta in data 12 luglio, voglio fare tre considerazioni.
La prima riguarda proprio lo svolgersi di questo evento sugli alti bacini cuneesi, quasi che se ne sentisse la "necessità", cioè nel senso che è stato colpito un contesto che in precedenti eventi era stato, nel suo complesso, risparmiato.
L'evento, in sostanza, ha messo in campo precipitazioni di circa 250 300 mm. d'acqua, vale a dire in un tempo inferiore a 24 ore si è registrato in quelle zone un terzo della piovosità annua. Questo, per certi versi, ha collaudato il sistema a valle, quello arginato che arriva fino ad Alessandria e va nella confluenza del Po con gli affluenti Bormida, Belbo ecc., però ha messo in risalto proprio la necessità di intervenire con adeguamenti anche alle infrastrutture trasversali. Difatti, non a caso sono stati colpiti dei ponti che erano insufficienti rispetto a queste masse d'acqua che bisogna ritenere probabilmente ricorrenti, forse per una modifica temporanea, mi auguro, dell'andamento meteo-climatico e anche forse, per una diminuzione del tempo di corrivazione.
La seconda considerazione che desidero fare è la seguente. Stiamo accentuando il più possibile il coordinamento tra gli interventi del Settore Opere pubbliche e quello del Settore Forestazione che sta riconvertendosi sostanzialmente nelle opere di difesa idraulico-forestale che possono senz'altro portare giovamento se realizzate in tutti gli alti bacini per quanto riguarda l'abbassamento del colmo di piena a valle.
La terza ed ultima considerazione riguarda l'aspetto finanziario. Il prof. Barberi, che ho incontrato direttamente a Roma con i funzionari, ha ipotizzato un'ordinanza in questa settimana con dei primi interventi, poi con una richiesta di integrazione di fondi al Ministero del Tesoro. Ci sono tre eventi che sono successi in questo periodo: uno in Piemonte, uno (il terremoto) in Emilia-Romagna ed uno in Toscana, che sostanzialmente quindi pongono il Governo nella necessità di reperire dei fondi per poter intervenire. Fondi che saranno in parte straordinari e per altro verso (infatti abbiamo scritto anche al Ministero dei Lavori Pubblici) potranno essere anche ordinari, nel senso che bisogna accelerare per quanto riguarda il Magistrato per il Po una serie di interventi che sulla carta sono previsti da tempo.
Devo dire che nella riunione vi sono state anche vivaci contestazioni al Magistrato per il Po. L'Autorità di Bacino allora ha deciso di intervenire in modo straordinario con dei rilievi aerofotogrammetrici per poter avere subito il ritorno e la disponibilità dei dati e dovrebbe essere previsto comunque un piano di disalveo o di eliminazione dei sovralluvionamenti - perché questo evento ha portato nel fondovalle una quantità enorme di materiale - per l'asportazione, ma anche per la ricalibratura dei corsi d'acqua rinforzando le sponde.
Ho ricevuto in questi giorni una lettera delle associazioni ambientaliste del Cuneese (WWF, Pronatura ecc.) molto significativa che dà anche questa uno stimolo superando visioni arcaiche per andare ad una gestione attiva di questi corsi d'acqua che oggi come oggi si sviluppano in un contesto molto antropizzato e che richiedono senz'altro in certi casi opere di difesa.
In conclusione, abbiamo vissuto in due giorni un evento molto grave che è paragonabile a quelli del 1957 e del 1977, che grazie al sistema di protezione civile imperniato sugli enti locali e sul volontariato non ha provocato effetti sull'incolumità delle persone; ci sono dei danni, che devono ovviamente essere valutati rigorosamente e che vanno in qualche modo ristorati se vi sono le possibilità e vi è il diritto, ma soprattutto bisogna concentrarsi sulle opere di prevenzione nella parte alta di questi bacini cuneesi che, vista la piovosità che si sta ripetendo sulle Alpi Marittime, senz'altro saranno teatro anche in futuro di probabili eventi di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Ci troviamo di fronte a un nuovo colpo alla nostra comunità in conseguenza di un evento meteorologico.
Il nostro continua a rimanere un territorio molto fragile e, dal punto di vista del mio Gruppo, un territorio che non viene adeguatamente manutenuto e sul quale non si predispongono piani di investimento adeguati.
La differenza su questo campo, caro Assessore, è ancora molta. In questi anni, in conseguenza di eventi alluvionali o anche no, in quest'aula ho portato più volte proposte di massicci investimenti (piani quinquennali piani decennali) con risorse molto superiori a quelle che poi la Giunta si è decisa a destinare.
Rilevo che ci sono ancora delle differenze di cultura e di volontà politica notevolissime tra quanto si richiede da questi banchi e quanto la Giunta predispone nei propri documenti di bilancio.
La vedo distratta, Assessore; questa distrazione fa parte evidentemente di un modo di proporre questo tema che rimane inadeguato. Il modo è quello dell'emergenza, Assessore. Sull'emergenza si interviene, ma quello che manca al nostro territorio è la scelta politica di destinare all'assetto e alla protezione ambientale il grosso delle risorse regionali! Finché non faremo questo, caro Assessore, noi in corrispondenza con eventi meteorologici più o meno rilevanti continueremo a predisporre i piani di ripristino, anche questi insufficienti.
Ci toccherà discutere il bilancio. Nel prossimo bilancio tornerò a proporre un piano di investimenti che manca e che appesantisce la nostra situazione economica e i danni sociali.
Quindi il primo rilievo critico è che nuovamente ci troviamo a parlare di emergenza senza aver predisposto adeguati investimenti rivolti alla prevenzione dei rischi che sono investimenti produttivi. Quegli investimenti produttivi alternativi alle grandi opere di tipo tradizionale che potrebbero porre il nostro Piemonte in condizioni di sicurezza e quindi in condizioni ambientalmente ed economicamente competitive per investimenti produttivi nella residenza e nei servizi.
Per quanto riguarda poi l'emergenza, Assessore, c'è un altro punto che vorrei sottolineare come deficit di capacità di intervento.
Lei ha posto il problema delle opere di somma urgenza. Allora Assessore, le competenze saranno competenze che si intrecciano un pochino però ritengo che, a un mese dall'alluvione, vedere i corsi d'acqua ancora ingombri di materiale vegetale sia inaccettabile.
Noi sappiamo che, in conseguenza di un'alluvione, la situazione del corso d'acqua si modifica da due punti di vista: l'accumulo di materiale litoide, che può sconvolgere l'assetto precedente, e l'accumulo di materiale legnoso (piante sradicate, ecc.). Questo secondo elemento è senz'altro quello più pericoloso dal punto di vista della contingenza perché sappiamo che l'intreccio di questo materiale vegetale è quello che il più delle volte determina la rovina di opere (ponti, ecc.); rovina non tanto causata dall'acqua che passa, ma dalla spinta determinata dall'acqua imbrigliata da sorta di dighe improvvisate dall'intreccio di questo materiale.
Suggerisco, Assessore, di prestare più attenzione a questo fatto: al fatto che la rimozione di questo tipo di materiale legnoso, portato in alveo a seguito dell'alluvione, sia una rimozione di somma urgenza, che dovrebbe essere effettuata nei giorni immediatamente successivi.
Ho visitato questi luoghi la settimana scorsa e sono ingombri di tronchi d'albero. Predisponiamo una procedura che permetta di rimuovere immediatamente questo materiale, che è il materiale più pericoloso in caso di un nuovo evento metereologico.
Chi deve farlo questo? Assessore, deve farlo il Magistrato del Po? Non lo so. Ma risponda, se del caso, se anche lei ritiene inammissibile, a un mese dall'evento, percorrere queste valli vedendo questi ingombri ancora in sede. Al limite, intervenga l'esercito, Assessore. Non si tratta di rimodellare il corso d'acqua e di togliere il materiale litoide che si è accumulato in più; questo è un intervento complesso, è una nuova regimazione del corso d'acqua, che può anche richiedere qualche tempo perché occorre verificare se qualche sovralluvionamento può essere utile lasciarlo lì dove è andato, oppure se qualche altro deve essere rimodellato. Ma gli alberi in mezzo ai fiumi, quelli non c'entrano nulla ma vanno tolti al di là degli studi che bisogna fare per rimodellare o meno l'alveo così come si è conformato dopo l'alluvione. Quelli vanno tolti da dove sono, e non c'è bisogno di fare degli studi particolari: bisogna arrivare con le macchine operatrici, alzare il materiale legnoso e portarlo da un'altra parte.
Questo tipo di intervento oggi evidentemente non viene messo in atto probabilmente perché viene ricompreso - è un punto interrogativo - nel rimodellamento complessivo dell'alveo. Ma ritengo che questo sia un errore da correggere.
Se l'Assessore potesse darmi una risposta anche su questo, ne sarei grato.



PRESIDENTE

Ha brevemente la parola l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Volevo dire, a proposito delle ragioni cui faceva riferimento il collega Chiezzi, che i contesti a cui ci si riferisce sono, per ora, ancora di competenza dello Stato.
Recentemente ho avuto un incontro personale con il Ministro Nesi e l'ho messo al corrente della situazione, sollecitando che venisse data un'accelerazione a tutti gli interventi.
In provincia di Cuneo si stanno svolgendo due operazioni: una è la riedizione della famosa operazione "Castoro", che sta portando avanti la Protezione Civile della Provincia (noi cercheremo in qualche modo di dare un contributo con le leggi di Protezione Civile); la seconda è che il nostro Assessorato alla montagna ha riconvertito il proprio intervento andando a rimuovere questi accumuli di alberi sradicati e di legname che si ferma vicino alle infrastrutture o comunque lungo i corsi d'acqua.
Naturalmente il teatro delle operazioni è enorme perché riguarda il ventaglio dei corsi d'acqua confluenti su Cuneo e anche in parte su Torino nelle alte valli.
Nei limiti delle nostre possibilità, non guardando alle competenze abbiamo avviato questa azione, cioè sospendere i lavori idraulico-forestali tradizionali e spostarci proprio per la pericolosità che anche noi attribuiamo a questo tipo di accumulo.
Per il resto, in Provincia di Cuneo l'Assessore competente sta rilanciando l'operazione "Castoro", che già nel passato in due o tre occasioni ha pulito i corsi d'acqua da questi accumuli. E' quindi una sensibilità che hanno la Regione e la Provincia. Speriamo che dal 2001, col passaggio completo di tutte le competenze idrauliche anche dei corsi d'acqua statali, si possano fare dei programmi senza aspettare che poi ciascuno agisca secondo le proprie competenze.
Comunque, la sua raccomandazione viene senz'altro accolta.


Argomento: Commercio al dettaglio - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 4, inerente a "Vendita olii auto e batterie nei supermercati"


PRESIDENTE

Visto che abbiamo ancora quindici minuti a disposizione e non riusciamo certamente a trattare tutte le interrogazioni ed interpellanze; chiedo alla Giunta e ai colleghi se tra quelle per le quali la Giunta è pronta a rispondere ve n'è qualcuna di particolarmente urgente.
Frattanto è ritornato in aula il Consigliere Salerno, per cui possiamo esaminare l'interrogazione n. 4.
Assessore Cavallera, nel darle la parola per la risposta, le chiedo di essere un po' più sintetico.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il Consigliere sottolinea, con l'interrogazione in oggetto, la legittima preoccupazione per il rischio di uno smaltimento incontrollato e senza garanzie di sorta, a seguito della vendita al dettaglio, in luoghi non attrezzati per le operazioni di ricambio, di oli e batterie per auto.
La gestione degli oli minerali usati è minuziosamente disciplinata dal decreto legislativo 27 gennaio 1962, n. 95, data la particolarità e pericolosità del rifiuto, nonché dal decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22, che costituisce la disciplina generale in materia di rifiuti.
La problematica della vendita al dettaglio di oli usati presso supermercati, ecc. era stata presa in considerazione dal legislatore del 1992 che, all'art. 6, comma 4, del D.Lgs. 95/1992, prevedeva l'obbligo per i rivenditori al dettaglio di oli usati, di mettere a disposizione della propria clientela ed esercire un impianto attrezzato per lo stoccaggio dell'olio usato, di ritirare e detenere l'olio estratto dai motori presso i propri impianti ovvero, se non vi provvedeva direttamente il rivenditore e nel solo caso in cui lo stesso non effettuasse anche la sostituzione dell'olio, consentire che il Consorzio obbligatorio degli oli usati, a titolo gratuito, installasse presso i suoi locali un impianto di stoccaggio a disposizione del pubblico.
Tale previsione è stata modificata dalla normativa tecnica attuativa del suddetto decreto legislativo, il D.M. 16 maggio 1996, n. 392 sostituendo, per i rivenditori al dettaglio che non effettuavano l'operazione di cambio, il suddetto obbligo con quello di esporre una targa ben visibile che inviti gli acquirenti a non disfarsi dell'olio usato disperdendolo nell'ambiente, ed a conferirlo in apposito centro di stoccaggio. La motivazione di questa modifica è probabilmente da ricercare nell'eccessiva onerosità di tale provvedimento per il Consorzio obbligatorio degli oli usati, che si vedeva costretto ad installare gratuitamente, presso i centri di vendita un impianto di stoccaggio. In merito ai provvedimenti adottati dalla Regione per porre rimedio alla dispersione incontrollata dell'olio usato nell'ambiente, si comunica che la deliberazione della Giunta regionale n. 122-19675 del 2 giugno 1997 introduceva, a far data dal 1º maggio 1998, l'obbligo per l'Ente gestore del servizio di raccolta rifiuti di attivare la raccolta differenziata degli oli minerali provenienti dal cambio olio degli autoveicoli effettuato in proprio dai privati cittadini presso pubblici centri di conferimento.
Inoltre, nella medesima deliberazione si raccomandava la raccolta differenziata, sempre da parte del servizio pubblico, di altri particolari rifiuti urbani, tra cui le batterie al piombo delle auto.
Dai dati in possesso dell'Assessorato si evince che parecchi Comuni e Consorzi di Comuni si sono attivati in tal senso, mettendo a disposizione dei propri cittadini idonee stazioni di conferimento.
Si evidenzia, infine, che in merito alle batterie esauste il Consorzio obbligatorio batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi (COBAT) ha da tempo siglato un accordo quadro con ANCI, ASSOAMBIENTE e FEDERAMBIENTE concernente la raccolta delle batterie esauste nei centri urbani dichiarandosi disponibile a mettere in atto tutte le azioni necessarie per risolvere i problemi che dovessero insorgere nel territorio della Regione Piemonte.
Questa è la situazione relativa alle batterie esauste ed agli oli minerali usati: l'attenzione circa la corretta gestione di tali rifiuti è sempre presente e l'Assessorato è impegnato a predisporre tutte le misure necessarie a raggiungere l'obiettivo di ridurre gli smaltimenti illegittimi.
Per quanto riguarda l'attivazione di un'indagine per conoscere il quantitativo smaltito illegittimamente, sarà nostra cura attivarsi presso i due Consorzi obbligatori (quello degli olii e quello delle batterie) che hanno il compito di governare e regolare la corretta gestione dei rifiuti in oggetto, e dovrebbero avere a disposizione tali informazioni o comunque verranno sollecitati ad agire in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Non mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore, non tanto perché c'è un'inadempienza o una carenza della Regione rispetto a questo problema, bensì perché in questo campo si è ormai ingenerata una situazione che, in pratica, sfugge alla regolamentazione o ad una disposizione che la Regione ipoteticamente ha dato o potrebbe ancora dare in futuro, tipo quella di disporre nei grandi supermercati di depositi. Come sappiamo, il privato non è vincolato da alcun obbligo, perché non è un operatore o un imprenditore, per i quali invece esiste una rigidissima normativa, che prevede anche sanzioni penali.
Non sono dunque soddisfatto, perché c'è una situazione estremamente pericolosa, Assessore.
Le cito alcuni tipi di pericolosità. Ad esempio, il privato che compra lattine da 5-10-15 chili d'olio, cambia l'olio della propria autovettura e poi lo scarica regolarmente nel tombino o nel cassonetto; stesso discorso per la batteria.
Pensiamo non ai cittadini esemplari che conoscono Costituzione, leggi leggi regionali e non; consideriamo anche il cittadino che non si interessa molto alle normative e quindi fa queste cose in piena libertà.
Ma c'è un problema ancora più grave. In alcuni Ipermercati vendono veri e propri ricambi auto, come ad esempio le pastiglie dei freni. Abbiamo quindi un privato cittadino - io immagino anche il pensionato - che acquista, per risparmiare le pastiglie dei freni della propria auto, poi prova a cambiarseli da solo nel suo garage e magari, subito dopo, pensando di averle montate bene, si "pianta" contro un muro, con gravi conseguenze alla persona e - nel caso più negativo - scontrandosi con un'altra autovettura. Lei si renderà dunque conto, Assessore, che si tratta di un problema grave sul quale bisognerà intervenire.
Non è - credo - ammissibile che ci possa essere una situazione di questo genere. Per cui io mi dichiaro soddisfatto per quanto attiene a quello che la Regione e il suo Assessorato possono fare; non mi ritengo soddisfatto per la situazione in generale, rispetto alla quale bisognerà intervenire, per il bene del territorio, per l'ambiente e per la sicurezza delle persone.
Quindi mi riserverò di proporre un'altra azione, magari anche presso il Pretore, affinché eventualmente disponga in questo senso qualche correttivo. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 15 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Grave emergenza occupazionale nella Regione Piemonte - ritardati adempimenti" interpellanza n. 38 del Consigliere Chiezzi inerente a "Crisi occupazione in Piemonte"


PRESIDENTE

Abbiamo spazio ancora per un'interpellanza. Chiedo se vi sono richieste particolari.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Chiedo di discutere dell'interpellanza n. 15



PRESIDENTE

Passiamo dunque ad esaminare l'interpellanza n. 15, alla quale risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto , Assessore al lavoro

Se gli interroganti sono d'accordo, poiché l'argomento è simile, chiedo che con la risposta all'interpellanza n. 15 dei Consiglieri Contu e Papandrea venga considerata assorbita anche l'interpellanza n. 38 del collega Chiezzi sulla crisi occupazionale del Piemonte; si tratterà solo di verificare se entrambe hanno richiesto risposta in aula.
Ambedue citano la convenzione tra la Regione Piemonte e il Ministero del Lavoro di cui all'art. 8 del decreto legislativo n. 81/2000. In merito a tale convenzione, è bene sapere che non riguarda il riparto di tutta la quota del Fondo nazionale sull'occupazione assegnata al Piemonte, che tra l'altro non è ancora noto a quale somma ammonti con certezza, cioè se ne può stimare l'ammontare, ma non c'è ancora comunicazione formale in merito.
Comunque, la parte oggetto di convenzione riguarda solo una parte della quota stessa, che risulterà non impegnabile per il pagamento delle indennità ai soggetti disoccupati utilizzati dagli Enti locali per l'effettuazione di attività socialmente utili, così come si va a specificare.
Nel momento in cui verranno assegnati questi fondi, si riproporrà di fatto lo stesso meccanismo già attivato nel precedente esercizio 1999, che ha consentito alle Regioni italiane, Regione Piemonte compresa, di adottare provvedimenti di attuazione di misure di politica attiva per l'impiego, in modo concertato e definito, con le parti sociali ed in collaborazione con gli Enti locali, Province prima di tutto, che hanno avuto il coordinamento.
A questo proposito, si coglie l'occasione per informare l'intero Consiglio che l'Amministrazione è già all'opera per rispettare il termine del 31 luglio per la stesura della nuova convenzione.
Devo peraltro dire che, proprio pochi minuti fa, ho parlato con il Sottosegretario Morese, al quale abbiamo trasmesso la bozza la settimana scorsa.
Ne parlavo con il Sottosegretario perché nella convezione 2000 si cerca, nel limite dell'ammontare assegnato alla Regione Piemonte, di trovare una soluzione alla - io ritengo - errata interpretazione che il Governo dà della norma nazionale in merito ai lavori socialmente utili.
Infatti, il Piemonte, che ha applicato e attuato correttamente il sistema di utilizzo degli LSU, si è trovato penalizzato dall'interpretazione che il Ministero del Lavoro ha dato della norma nazionale, in quanto i soggetti in rotazione non erano in servizio al 31 dicembre del 1999.
Il Governo, in merito a questo, ancora venerdì scorso, per voce del Ministro Salvi ha dichiarato la disponibilità a trovare una soluzione per il Piemonte, perché ha applicato correttamente il sistema. Mentre altre Regioni d'Italia, per ragioni contingenti, non hanno applicato correttamente il sistema degli LSU, hanno tenuto con continuità dall'inizio fino ad oggi, i dieci, venti, trentamila lavoratori socialmente utili.
In Piemonte, invece, si è usato, così come voleva la norma, il sistema della rotazione dei sei mesi, per impegnare il maggior numero di soggetti possibili. Il Ministro Salvi venerdì e il Sottosegretario Morese ancora questa mattina - ci siamo sentiti telefonicamente proprio per definire la convenzione - hanno dichiarato la disponibilità a trovare un accordo bilaterale, perché non può più essere un'interpretazione, perché il Governo ritiene che ci siano questioni di bilancio se va ad investire le altre realtà regionali, per recuperare queste situazioni di difficoltà, che riguardano circa seicento persone sul territorio regionale.
L'interrogazione chiedeva informazioni sui meccanismi di segnalazione al sistema delle aziende - non so se è l'interrogazione del collega Chiezzi o dei colleghi Papandrea e Contu - le modalità di segnalazione dei lavori iscritti nelle liste LSU per l'assunzione da parte delle imprese.
Su questo punto c'è da rilevare una difficoltà, che è relativa agli elenchi specifici per l'applicazione del bonus di diciotto milioni previsti dalla norma nazionale. Non tutti gli enti piemontesi, che hanno assunto o che hanno occupato lavoratori socialmente utili (LSU), hanno rispettato la norma dei soggetti recepiti o, comunque, della graduatoria di collocamento dei soggetti. Pertanto l'INPS non è stato finora in grado di dare un elenco completo e garantito dei soggetti che fanno beneficiare il sistema delle imprese, qualora vi sia assunzione, del bonus previsto dal Governo.
Si è ritenuto di segnalare provvisoriamente - e l'ho fatto tramite la CRI - l'elenco lavoratori socialmente utili, con l'impegno e l'accordo con le parti sociali (sindacati dei lavoratori e datoriali) di verificare puntualmente, per ogni assunzione, le condizioni di beneficio. Ciò almeno fino a quanto l'INPS non ci darà l'elenco dei circa quattromila lavoratori che ha il Piemonte e di quello che spetta al datore di lavoro che gli assume e la relativa assunzione.
Una delle interrogazioni - mi pare fosse quella del Consigliere Chiezzi riguarda i Patti territoriali, infatti chiedeva un'informativa sugli otto Patti territoriali. In relazione alla richiesta del collega Chiezzi, devo dire che la situazione, come risulta agli uffici, è la seguente: sono stati approvati finora, secondo la procedura CIPE, quattro Patti territoriali, di cui uno in Provincia di Torino, il Patto del Canavese. Relativamente a quest'ultimo, la Regione si è impegnata, anche sottoscrivendolo, a partecipare al suo finanziamento limitatamente ad alcune opere infrastrutturali, così come per il Patto territoriale della Valle Bormida.
Sull'iniziativa dei Patti avviati o in istruttoria in Piemonte in questo momento, le risorse disponibili a livello nazionale sono modeste.
Peraltro, c'è da ricordare che l'ultima delibera CIPE parla molto chiaro.
Prevede che non vi sia più finanziamento dei Patti territoriali: infatti la delibera CIPE usa l'espressione "per l'ultima volta". Quindi, rende necessario un ripensamento di tutto il sistema, perché, chiaramente, con tutto ciò il Governo dichiara di non interessarsi più del sistema dei Patti territoriali.
E' necessario fare una riflessione. La Giunta regionale ritiene di proporre, quasi con certezza, visto che è stato dichiarato in una delibera che è l'ultimo intervento da parte del Governo, con un atto di indirizzo nella forma che si riterrà, ma non come legge, perché non si ritiene come legge, una norma comportamentale, al fine della valutazione e dell'affiancamento delle iniziative di Patti territoriali esistenti e nascenti. E' vero che ce ne sono otto tra i quattro già certificati, i due già finanziati, due che sono in fase di chiusura, ma ci sono, secondo notizie provenienti dall'Assessorato, altri sei, sette Patti o, comunque operazioni per crearne altri sei, sette.
Nasce un problema molto chiaro, quello di graduare le priorità nell'ambito del Patto o, almeno, verificare la compatibilità delle iniziative di Patto con la programmazione provinciale e regionale. Pur riconoscendo al Patto una grande valenza sotto l'aspetto programmatorio locale, perché, comunque, come un modello non gerarchico, ma poliarchico nel senso che partecipano quelli che partecipano, nel senso che un'iniziativa di base è comunque importante, perché è una programmazione che coinvolge in modo forte le parti sociali del territorio che viene investito. E' importante che, quando uno si riporta a livello di programmazione provinciale e regionale, non vi sia uno stravolgimento di queste situazioni programmatorie, che dovrebbero essere, al limite elementi per la programmazione provinciale e regionale, ma non uno stravolgimento. Questo, per valutare anche i filoni di intervento per i finanziamenti dei Patti territoriali. I miei uffici stanno predisponendo questa nota di indirizzo comportamentale sui Patti territoriali.
Ritengo di potermi impegnare, quanto prima, a riferire nella Commissione competente - vedranno gli organi del Consiglio come riterranno opportuno farlo - proprio per porre un confronto su quello che deve essere il comportamento da tenere nei confronti dei Patti territoriali o comunque, delle iniziative dei Patti territoriali da ora in avanti, cioè dalla delibera CIPE, che dice che il Governo lascia scivolare o fa scivolare via la sua creatura (il Patto territoriale). Nel momento in cui invece, è uno strumento che ha manifestato un interesse dei territori, pu essere ripreso a livello regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente e Assessore.
La nostra interpellanza aggrediva un aspetto un po' particolare - da lei ripreso nell'ambito della risposta - in relazione alle responsabilità del Governo per quanto concerne tutti i successivi decreti legislativi che hanno accompagnato il Decreto legislativo n. 498, in particolare, sulla questione relativa ai requisiti previsti dall'art. 12.
Forse - è una considerazione personale - è uno di quegli infortuni che si verificano quando - come, giustamente, sta succedendo nel sud - il problema della mancanza dell'occupazione diventa un problema di ordine pubblico e, molto spesso, porta il Governo ad individuare soluzioni, anche provvisorie, ma creando delle disparità.
Tanto che il cosiddetto Decreto Napoli, che ha sanato la situazione nel meridione, ha determinato una situazione veramente spiacevole al nord.A pagarne le conseguenze è stato, in particolare, il Piemonte e, in qualche modo, il Governo deve almeno rispondere degli effetti gravissimi comportati dall'interpretazione della questione relativa alla presenza o meno dei requisiti previsti dall'art. 12. Quindi, da questo punto di vista, ben venga una forma concertata che non può essere un decreto a livello nazionale: deve essere necessariamente stipulato fra le parti, perch questo è l'unico elemento che consenta di risolvere il problema.
Mi sono occupato di questa vicenda e, in particolare, dei 263 lavoratori socialmente utili del Comune di Torino che non hanno potuto usufruire della proroga di sei mesi proprio a causa della tipologia del problema. In Consiglio comunale era stata approvata una proposta di mozione che impegnava l'Assessore affinché, nell'ambito della trattativa con la Regione e nell'ambito dei fondi residui, fosse sanato questo problema, cosa che invece, non si è verificata.
Questo è un fatto realmente grave perché i soldi residui, in parte potevano essere utilizzati, senza essere in contrasto con la legge dei progetti mirati, che non potevano essere chiamati LSU, ma ex-LSU, e almeno, potevano rispondere all'emergenza determinatasi.
Vi è un'altra questione sulla quale lei non mi ha fornito una risposta diretta e riguarda la seconda richiesta relativa alla compilazione delle graduatorie. Quello che non riusciamo a comprendere riguarda la Commissione regionale per l'impiego, che è paritetica e costituita al 50% nelle sue componenti dalle organizzazioni sindacali e al 50% dalle organizzazioni datoriali: è dirimente il voto del Presidente, che - non vorrei sbagliare è espresso dalla Regione tramite un suo funzionario.
Il mancato adempimento non ha consentito al Comune di Torino l'assunzione di 263 lavoratori che, privi dei requisiti - pur avendo i requisiti dell'art. 12 e, quindi, potendo beneficiare dei disposti di legge relativi alla collocazione del 30% degli avvii al lavoro - non hanno potuto beneficiarne.
Questo fatto è di una gravità inaudita. Si dovrebbe indagare nelle Regioni, anche perché le parti interessate potrebbero...



CONTU Mario

Qui, poi, attendo una risposta perché le ragioni addotte rispetto alla discussione di analoghi atti in altro Consiglio, come dicevo prima, non sono sufficienti, in quanto esistono le responsabilità della Commissione regionale per l'impiego, che non ha trovato l'accordo in merito a questo punto.
Ora, lei mi ha risposto di spostare le competenze sull'INPS, ma la competenza sulle graduatorie è della Commissione regionale per l'impiego quindi, è questo il punto sul quale, forse, occorre un approfondimento perché possono essere individuate gravissime responsabilità.
So per certo che molti dei diretti interessati intendono adire le vie legali per tutelare quello che, ad oggi, appare una grave negazione di un diritto per inadempienza dell'organo preposto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
La risposta dell'Assessore mi lascia insoddisfatto su un punto in modo particolare, che riguarda l'evasività con la quale ha trattato il problema del rapporto tra la Regione e i patti territoriali.
Penso che questo tema, in un clima di tanta ansia da federalismo dovrebbe essere trattato un po' meglio e non semplicemente citando un disinteresse dello Stato per queste vicende, bensì chiarendo cosa voi Assessori regionali, in materia di competenza sugli strumenti di aiuto all'economia, intendete fare e, in merito a questo, l'Assessore è stato evasivo al massimo.
In particolare, mi ha stupito l'affermazione dell'Assessore quando asseriva che la valutazione di questi patti territoriali deve corrispondere ad una programmazione regionale.
Quale programmazione regionale?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro (fuori microfono)

Deve essere compatibile.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, l'ha detto, Assessore, chiedo un incidente probatorio, che si ascolti la registrazione.
Dice: "In quanto compatibili con la programmazione regionale". Ma dov'è questa programmazione? Assessore Pichetto, dov'è questa programmazione regionale? Sono cinque anni che manca. Sostenete di più, teorizzate che non bisogna farla.
Mettetevi d'accordo. Come fa a citare la coerenza con la programmazione regionale quando non la fate? Questo mi fa dubitare che nei confronti dei patti territoriali ci sia un qualche ondeggiamento, Assessore Pichetto, quindi, ben venga una comunicazione in Commissione su questo tema, perché è importante.
In merito agli otto patti territoriali che esistono, vorremo sapere con precisione cosa finanziate e non le poche parole dette: "Finanzieremo qualche opera infrastrutturale".
L'Assessore, per cortesia, venga in Commissione e ci comunichi le risorse disponibili per gli interventi per quanto riguarda gli otto patti poi indichi una strategia d'intervento della Regione Piemonte, ma non così: la giaculatoria deve essere coerente con la programmazione regionale.
Fate la programmazione e inserite questi patti territoriali in un disegno di medio-lungo periodo.
Quindi, aspetto l'Assessore in Commissione con una comunicazione.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: disegno di legge n. 93: "Modifiche urgenti all'art. 46 della legge regionale 29 dicembre 1981, n. 55 (norme di contabilità regionale)".
Mi è infatti giunta, in apertura di seduta, una richiesta di iscrizione a maggioranza qualificata del provvedimento citato.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Intenderei proporre all'aula, se l'aula lo condivide, l'iscrizione con voto qualificato e la conseguente discussione, in questo caso, quindi modificando velocemente l'ordine del giorno, del disegno di legge che è stato approvato la scorsa sessione in I Commissione, "Modifiche urgenti all'art. 46 della legge regionale n. 55", che sono le norme di contabilità regionale.
Ricordo, non soltanto ai membri della I Commissione che ne hanno fatto parte, ma anche ai colleghi, che questo disegno di legge rilasciato dalla Commissione nella sessione scorsa di venerdì con il voto positivo di tutti i Gruppi presenti, compresi i Gruppi di Rifondazione Comunista e dei DS c'è stata la sola astensione dei colleghi del Gruppo Radicale-Lista Emma Bonino e c'era l'assenza del Gruppo dei Comunisti Italiani - nel suggerirne l'iscrizione, che questo è il disegno di legge che modifica la gestione dei bilanci e degli assestamenti delle aree protette e degli enti strumentali snellendo tutta la procedura ad essa inerente e - lo cito in questo caso perché lo condivido totalmente - evitando uno spreco di carta e talora di tempo per verifiche formali, che, nel corso degli anni, in sede di I Commissione, non soltanto i colleghi della maggioranza hanno avuto modo di verificare. Chiederei la disponibilità dell'iscrizione e all'immediata, se condivisa, discussione.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi, pongo in votazione la richiesta di iscrizione all'o.d.g. illustrata dal Consigliere Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La richiesta è approvata con 45 voti favorevoli.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 93: "Modifiche urgenti all'art. 46 della legge regionale 29 dicembre 1981, n. 55 (Norme di contabilità regionale)"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto il disegno di legge testé iscritto.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Grazie, Presidente e colleghi.
La I Commissione ha esaminato, nella seduta del 14 luglio 2000, il DDL 93: "Modifiche urgenti all'art. 46 della legge regionale 29 dicembre '81 n. 55, norme di contabilità regionale".
Il disegno di legge in oggetto propone la modifica dell'art. 46 della legge regionale 55 dell'81. Per motivi di snellimento delle procedure di adozione dei bilanci degli enti dipendenti dalla Regione e per incontrare le esigenze di maggiore autonomie gestionali di tali enti, l'art. 1 del presente provvedimento prevede l'approvazione dei bilanci di previsione e degli assestamenti degli enti dipendenti dalla Regione indicati nell'elenco allegato alla legge, con deliberazione di Giunta regionale e successiva pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. La I Commissione ha licenziato nella stessa seduta, il testo a maggioranza dei Consiglieri presenti rimettendola all'aula consiliare per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Abbiamo votato a favore in Commissione e voteremo, naturalmente, a favore anche in aula, cosa non usuale per quanto ci riguarda, perché è un provvedimento tecnico ma utile da due punti di vista: è utile per noi perché nei cinque anni che ho passato precedentemente in Consiglio non ho mai letto un bilancio dei parchi, e credo gli altri con me, quindi avevamo questo onere a cui adempivamo male, tanto è vero che il nostro Gruppo generalmente non partecipava al voto, sollecitando un provvedimento di questo genere. E' altresì utile da un punto di vista ecologico e del risparmio energetico, perché questi voluminosi bilanci venivano stampati su carta, col relativo abbattimento di alberi dei parchi per produrli. Non verranno più prodotti, con una conseguente riduzione dei rifiuti, n smaltiti, con un relativo risparmio di lavoro, di tempo e di energia.
Ritengo che sia un provvedimento che serva. Naturalmente veglieremo sulle politiche che i parchi attueranno, ma è una cosa diversa dall'approvazione dei bilanci in Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Papandrea.
ART. 1 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno votato SI' 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere



(I Consiglieri Scanderebech e Chiezzi dichiarano di non essere riusciti a votare per motivi tecnici)



PRESIDENTE

A causa di difficoltà di natura tecnica, dobbiamo ripetere la votazione.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
E' approvato con 45 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 45 voti favorevoli 45 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 votanti 49 hanno risposto SI' 49 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Immigrazione

Esame ordini del giorno nn. 36: "Ronde padane"; n. 45: "Pubblica sicurezza"; n. 47, inerente a "Crescita della criminalità a seguito dell'immigrazione clandestina"; n. 48 inerente a "Provvedimenti in itinere circa nuove quote di immigrati da accogliere in Italia"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame degli ordini del giorno n. 36, presentato dai Consiglieri Marcenaro, Contu, Moriconi, Chiezzi, Saitta, Di Benedetto Caracciolo, Giordano, il n. 45, presentato dai Consiglieri Brigandì e Cota di cui al punto 4) all'o.d.g.
Essendo firmatario di uno di questi ordini del giorno, lascio la Presidenza della seduta al Vicepresidente Toselli.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Colleghi, come ricordato dal Presidente del Consiglio, Cota proseguiamo con l'esame degli ordini del giorno n. 36 e n. 45. Ricordo che il testo di quest'ultimo è stato successivamente integrato.
Prego i proponenti dell'ordine del giorno n. 36 di volerlo illustrare ai colleghi dell'aula.



(Alcuni Consiglieri, fuori microfono, chiedono al Presidente di ripetere quanto detto)



PRESIDENTE

Ripeto volentieri: discutiamo gli ordini del giorno n. 36 e n. 45 quest'ultimo è il testo integrato. Rispetto all'ordine del giorno n. 36, il primo firmatario è il Presidente Marcenaro, mentre per l'ordine del giorno n. 45 il primo firmatario è il Capogruppo Brigandì. Chiedo ai proponenti degli ordini del giorno di illustrarli all'aula.
La parola al Consigliere Marcenaro, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 36.



MARCENARO Pietro

Grazie, Presidente.
Forse non è obbligatorio - almeno questo è quanto io penso - che ogni fatto ed avvenimento siano oggetto di discussione nella sede del Consiglio regionale. Probabilmente noi stessi ci saremmo ispirati a questo atteggiamento e scelta di moderazione e contenimento, anche in presenza di un fatto come quello che le cronache hanno riportato, fatto di un certo rilievo, visto che non si trattava del solito spettacolo delle "ronde padane" organizzate dall'on. Borghezio ed i suoi amici, ma di un avvenimento che - come sapete - ha avuto qualche conseguenza più significativa, fino ad interessare la Magistratura, per l'incendio avvenuto che ha messo a rischio l'incolumità delle persone. Parlo di persone perch sono abituato, parlando di questi fatti, a non distinguere tra cittadini di diversa nazionalità o persone di diversa origine.
Dicevo che probabilmente si sarebbe potuto, come in altre occasioni non riportare la discussione in Consiglio regionale, ma questo è stato reso necessario da un fatto che, come molti di voi avranno notato, è successo nei giorni successivi.
Ancora una volta, venendo meno ai doveri e ai compiti di imparzialità che dovrebbero caratterizzare non solo il comportamento in aula, ma la figura istituzionale più generale, il Presidente del nostro Consiglio regionale ha trovato l'occasione, attraverso un'intervista su un quotidiano cittadino, di pronunciarsi e di scendere direttamente in campo in difesa dell'on. Borghezio. Sostenendo, in qualche modo, pur su una questione sulla quale era in corso, fra l'altro, un accertamento giudiziario, una posizione che considero, per il ruolo che riveste, lesiva della dignità politica e civile di questo Consiglio regionale.
Questo atteggiamento ci ha in qualche modo costretti a considerare il tema argomento di discussione in questo Consiglio regionale, se non altro per dire - affinché i cittadini sappiamo - che quella non è l'unica voce che esistono anche altre voci in grado di considerare, con criteri di civiltà, di legalità e anche di spirito istituzionalmente più corretto tali situazioni.
Non voglio andare oltre, ma sottolineare che si tratta di manifestazioni che stanno al di fuori del quadro che comunemente, tutti insieme, abbiamo sempre definito come un quadro accettabile di comportamento.
Sono imbarazzo per quei colleghi della maggioranza che, per ragioni di solidarietà con la loro alleanza, dovranno "ingoiare" anche questa situazione e far finta che le ronde padane costituiscono un elemento di tutela e ordine pubblico. Comunque su questo, caro collega Gallarini, posso darti la mia solidarietà come a tanti altri Consiglieri. Mi dispiace che siate tenuti a tenere questo atteggiamento, ma so di parlare di cose che tutti voi condividete, so che tutti pensate che questi siano comportamenti fuori dalle regole, ma siccome avete fatto degli accordi, siccome il Presidente Cota non può essere smentito, direte ancora una volta che anche questo va bene.
Qualcuno ha definito l'episodio un esempio di sopravvivenza di carattere medioevale. Non voglio fare in questa sede una discussione sull'immigrazione, sulla sicurezza e sull'ordine pubblico. Sono problemi che riguardano il Paese; proprio in questi giorni è aperta una discussione molto importante sull'argomento che non deve essere banalizzata.
Vorrei semplicemente separare questa discussione da comportamenti e fenomeni che hanno una caratteristica diversa; mi auguro che il Consiglio regionale del Piemonte trovi quel minimo senso di sé e del proprio ruolo per censurare unitariamente tali comportamenti.
Ho letto l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri della Lega nord; ho notato che l'avvocato Cota "si indirizza" le lettere da solo firma "Roberto Cota" e che le lettere sono indirizzate "all'avvocato Cota"



(Commenti dai banchi della maggioranza)



MARCENARO Pietro

L'ordine del giorno recita "intervenire presso le attività competenti..."; inoltre, chiede di impegnare il Presidente e la Giunta regionale e, in particolare, il Governo nazionale e la Questura di Torino affinché vengano varate norme.
Sarebbe bene che coloro che svolgono ruoli istituzionali cercassero di capire meglio di cosa si sta parlando, perché frasi di questo tipo non stanno - come tutti potete capire - né in cielo né in terra. Chiedere al Presidente della Giunta regionale di intervenire sulla Questura di Torino affinché vari norme, è un cosa che vorrei mi venisse spiegato a quale "miscuglio" di cultura giuridica o di legalità corrisponde: ogni tanto succede di essere in presenza di espressioni con le quali è veramente difficile stabilire un confronto.



PRESIDENTE

Nel frattempo è pervenuto alla Presidenza l'ordine del giorno, il n.
47, inerente a "Crescita della criminalità in seguito ad immigrazione clandestina" a firma del Consigliere Mercurio. Sta per essere fotocopiato e verrà quanto prima distribuito.
La parola al Consigliere Brigandì per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 45.



BRIGANDI' Matteo

Sarebbe opportuno, visto che gli ordini del giorno sono collegati, fare una breve replica per poi illustrare l'ordine del giorno.
E' la terza volta tra questa e la scorsa seduta, che il Consigliere Marcenaro dà costantemente per verità calata dal cielo quanto viene riportato dai giornali e, oltretutto, fornisce le notizie in modo parziale.
L'ordine del giorno presentato dalla minoranza si basa su presupposti di fatto, riportati, ripeto, parzialmente dai giornali. Leggendo attentamente - non solo i titoli - gli articoli della settimana scorsa, si evince una contraddizione: qualcuno ha sostenuto che l'incendio era divampato a causa delle ronde; qualcun altro ha, invece, sostenuto che era divampato per conto proprio; oltretutto c'è stata la smentita dell'on.
Borghezio.
Pertanto, il presentare un ordine del giorno su una delle due verità quando, oltretutto, la Magistratura sta indagando - mi sembra ultroneo.
Il voler comunque discutere di fatti che devono ancora essere accertati non coincide con i principi elementari di diritto e di garanzia.
Nell'ordine del giorno si parla ancora di criteri di legalità; credo che i criteri di legalità debbano avere un rapporto sia rispetto all'attività svolta dall'on. Borghezio sia all'attività perseguita dallo stesso.
Non conosco l'attività dell'on. Borghezio in quella sede, perché le ronde padane sono nate da un'associazione denominata "volontari verdi" che, seppur vicina, è certamente estranea al movimento che ho l'onore di rappresentare...



(Commenti dai banchi della minoranza)



BRIGANDI' Matteo

Certo è che quando le ronde verdi sono state organizzate a Torino dalla Lega Nord sono state organizzate in maniera legale. Sono state istituite davanti a Porta Nuova, hanno richiesto e ottenuto l'autorizzazione dalla Questura. Non è conseguita alcuna turbativa dell'ordine pubblico, anzi abbiamo ricevuto pubblici ringraziamenti, proprio perché da quel momento in avanti l'attività di spaccio davanti a Porta Nuova è diminuita molto.
Vengono quindi ancora una volta respinte le allocuzioni del Presidente Marcenaro, in riferimento a pretese ragioni di solidarietà che alcuni Gruppi devono avere nei confronti di altri Gruppi, perché le ronde padane non fanno parte della struttura Lega.
Volevo segnalare che l'avvocato Cota ha sottoscritto questo ordine del giorno di cui sono io il primo firmatario; è evidente che Roberto Cota come Consigliere regionale, può e deve, se lo ritiene opportuno, firmare gli ordini del giorno.
Un'ultima questione in riferimento all'intervento del Consigliere Marcenaro. Riteniamo che bisogna intervenire presso le autorità competenti in particolare presso il Governo nazionale e la questura di Torino affinché vengano varate norme. E' evidente che il governo nazionale è in grado di varare norme, ma è altrettanto evidente che l'attività di immediata espulsione dei clandestini deve essere fatta dalla questura di Torino.
Dalle statistiche si evince che il flusso migratorio, specie quello illegale, è direttamente collegato con il fenomeno della criminalità. Basta entrare nelle carceri per rendersi conto che la percentuale dei detenuti italiani è inferiore rispetto a quella dei detenuti extracomunitari. E' chiaro, quindi, che non essendovi la stessa proporzione, l'immigrazione specie quella clandestina, favorisce la criminalità. Questo è un dato di fatto. Lo possiamo verificare tutti quando usciamo per le vie della nostra città; quando i nostri vecchi ritirano la pensione con la paura di essere scippati; quando passeggiamo per i viali e vediamo chi esercita la professione più antica del mondo. E' evidente che il fenomeno dell'immigrazione extracomunitaria, lungi dall'essere di carattere razziale, viene deprecato per le attività criminali che noi tutti non vogliamo. Questo è dimostrabile scientificamente. Nessuno dei Gruppi di maggioranza ha mai parlato male dell'immigrazione, ad esempio, cinese. Se avessimo avuto problemi con l'immigrazione extracomunitaria in generale saremmo andati contro anche all'immigrazione cinese (l'immigrato cinese viene in Italia, lavora e, generalmente, non commette crimini, quindi è un'immigrazione accettabile).
Il nostro principio si basa sul fatto che la solidarietà deve essere esercitata al paese d'origine. Io stesso sono un immigrato intra moenia (come tutti sapete ho origini siciliane); certamente se avessi avuto in Sicilia il lavoro che offriva il nord, sarei stato molto più volentieri a vivere a Taormina anziché a Borgaretto.
E' evidente che la solidarietà va affrontata nel fornire sul luogo gli aiuti che possono rispondere alle esigenze di quel territorio. In termini di costi, tra il mantenere persone solidalmente in Italia e mantenerle, con le stesse risorse finanziarie, nel paese d'origine vi è una proporzione da uno a dieci.
In riferimento all'ordine del giorno presentato, riteniamo che debba essere respinto proprio perché manca il presupposto della veridicità del fatto. Non è accoglibile un fatto di cui manca la prova, in più c'è l'affermazione contraria del soggetto che...



PRESIDENTE

Consigliere Brigandì, la prego cortesemente di concludere il suo intervento.



BRIGANDI' Matteo

Relativamente al nostro ordine del giorno, credo che noi dobbiamo dire qualcosa di merito e non solo di metodo, per ciò che riguarda il fenomeno dell'immigrazione clandestina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 47.



MERCURIO Domenico

L'ordine del giorno a firma Marcenaro ed altri, mi trova perfettamente d'accordo.
Ho voluto presentare questo brevissimo ordine del giorno, perch soprattutto nell'ordine del giorno del collega Brigandì, viene sottaciuto un fenomeno molto inquietante che non è alieno al fenomeno degli immigrati clandestini.
Non si può affrontare un dibattito sulla sicurezza senza parlare di mafia perché, cito solo un dato, il fatturato dell'Albania è inferiore al fatturato delle cosche siciliane o calabresi (soltanto un anno fa hanno sequestrato a Milano ad una cosca media un patrimonio di duemila miliardi).
Non si può, ripeto, affrontare un problema di queste dimensioni, senza affrontare il vero dominus della questione. Il vero dominus non può che essere la mafia nelle sue diverse articolazioni: "Cosa Nostra" "'ndrangheta", "camorra", "sacra corona unita".
Queste quattro organizzazioni, soprattutto le prime, esistevano già cinquant'anni fa e continuano ad essere ancora presenti. Certamente sono state indebolite, ma non battute (anzi, oggi sono più pericolose che in passato). Mentre in passato ce l'avevano scritto in fronte "sono mafioso" oggi risulta, al Ministero degli Interni e ai magistrati più impegnati nel fenomeno, che le iniziazioni mafiosi, da almeno un paio di decenni, si fanno in luogo segreto. Quando un pentito fa i nomi, fa i nomi di quelli che sa, ma non può fare nomi di gente che non conosce. Ritengo che il fenomeno della presenza delle varie mafie nazionali al nord, anche se in modo abbastanza clandestino e segreto, oggi sia molto più inquietante rispetto a dieci o vent'anni fa. E il campo non può che essere - in primis il campo della droga. Certo che se un "manovale" albanese costa meno il mafioso, come qualunque altro imprenditore, pensando al suo fatturato non può che rivolgersi al "manovale" albanese. Ma io mi rifiuto di pensare che gli albanesi venuti in Italia nel giro di cinque, dieci anni siano diventati proprietari di tutte le "strade" di ogni grande città del nord.
Anche gli albanesi, così come gli italiani, gli extracomunitari o i cinesi pagano il pizzo alle vere mafie, che sono le quattro mafie "tradizionali".
Non sto dicendo niente che non si sappia, che non sia stato pubblicato niente che non sia all'ordine del giorno o che non venga discusso, che non si possa leggere su tutti i quotidiani. Certo che il fenomeno della criminalità comune è enormemente cresciuto ed è direttamente collegato all'immigrazione clandestina. Ci mancherebbe altro! Però, non possiamo fermarci a questo dato: dobbiamo cercare di trovare - ed è questo il motivo della presentazione del mio ordine del giorno - la causa di questo fenomeno che si riporta direttamente alla criminalità organizzata, fenomeno su cui non dobbiamo mai abbassare la guardia, perché non diventi sempre più inquietante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mercurio. Informo l'aula che è pervenuto un quarto ordine del giorno, il n. 48 "Provvedimenti in itinere circa nuove quote di immigrati da accogliere in Italia" a firma dei Consiglieri Deorsola Angeleri, Costa Rosanna.
Prego uno dei proponenti di illustrare l'ordine del giorno all'aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Deorsola per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 48; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Presidente e colleghi, abbiamo presentato un ordine del giorno per ribadire la nostra posizione su questo argomento e, sinteticamente esprimere il nostro commento sulle vicende che, in queste ultime settimane hanno interessato la nostra città, oltre che sulle notizie apprese dalla stampa e dagli altri organi d'informazione circa i provvedimenti in itinere per l'aumento del numero di cittadini extracomunitari da accogliere nel nostro Paese.
I "nostri" Gruppi - se mi consente, collega Angeleri - ritengono di dover puntualizzare la loro posizione su queste tre questioni, richiamando considerazioni già svolte in un altro ordine del giorno e che ritengono di condividere solo parzialmente.
Ribadiamo la richiesta affinché vengano attuate e applicate tutte le norme già esistenti nel nostro Paese per far sì che nel territorio italiano (quindi piemontese) risiedano e dimorino solo persone in possesso dei requisiti richiesti. Chiediamo che venga applicata la normativa attuale anche perché già prevede l'espulsione per chi commette reato e non ha i requisiti richiesti per risiedere nel nostro Paese.
Quanto al numero degli immigrati da accogliere e, più in generale, al problema di accogliere nel nostro paese altri cittadini extracomunitari ricordando anche l'impegno degli organismi consiliari per i collegamenti con i cittadini di origine piemontese, chiediamo venga facilitato il rientro in Piemonte dei piemontesi e dei loro discendenti che risiedono all'estero.
Più direttamente, chiediamo al Presidente della Giunta regionale d'intervenire presso il Governo e il Parlamento per facilitare il ritorno in Italia dei nostri connazionali attualmente residenti all'estero.
Questi sono i tre punti che abbiamo sintetizzato nell'ordine del giorno e che riassumono il nostro pensiero sulle questioni esposte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro, ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Presidente, ho chiesto d'intervenire per porre una questione procedurale. Nel mio intervento precedente, mentre parlavo commentavo un ordine del giorno presentato dal Gruppo Lega Nord.
Già allora mi era sorto qualche dubbio quanto al collegamento tra i due temi oggetto di discussione, trattandosi l'uno di un fatto specifico e l'altro di una questione molto più generale. Proprio mentre parlavo è arrivato sul mio tavolo l'ordine del giorno n. 45, con il testo integrato il cui contenuto è molto diverso da quello che stavo in quel momento commentando.
Non si tratta più di fare una valutazione di un ordine del giorno su un episodio specifico: è una valutazione di ordine generale, che tocca problematiche molto importanti, quali le politiche dell'immigrazione, il ruolo e le scelte in tal senso della nostra Regione, la necessità o meno in Piemonte di forza lavoro immigrata, quali siano i soggetti deputati a decidere (Stato, Regioni, Comuni) e con quale corresponsabilità di poteri.
Concludendo, vorrei dire questo: sulla base degli ordini del giorno ricevuti poc'anzi, francamente, considero il collegamento fatto tra le diverse problematiche assai discutibile. Se questo Consiglio regionale deve affrontare - com'è giusto che sia - problemi di questa portata, chiedo che lo faccia con le giuste modalità, tali da consentire una discussione approfondita.
Una "partita" di questa natura non può essere semplificata e ridotta ad una discussione che ha senso solo (come sempre avviene per gli ordini del giorno) se riguarda uno specifico episodio.
Chiedo al Consiglio di prestare attenzione al problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Presidente, intervengo anch'io (era già mia intenzione quando prima ho chiesto la parola) sul problema richiamato dal collega Marcenaro.
Nell'ordine del giorno che anche il mio Gruppo ha sottoscritto non compare mai la parola "immigrato" o "immigrazione". Quell'ordine del giorno ha per oggetto un fatto che qualcuno, "arbitrariamente", ha collegato al fenomeno dell'immigrazione. In realtà, l'ordine del giorno intendeva occuparsi di azioni, legali o no, commesse da un gruppo organizzato i cui legami con la Lega Nord non sono ben chiari.
Il Consigliere Brigandì, con un'evidente contraddizione, ha affermato che tale gruppo è stato "formato" dalla Lega Nord, ma che però non ha niente a che fare con la Lega! In ogni caso, da quanto so, un certo collegamento con la Lega Nord esiste.
Comunque, a prescindere, noi facevamo riferimento ad un fatto specifico e, ripeto, nel testo del nostro ordine del giorno non abbiamo mai usato neanche una volta, le parole "immigrato" o "immigrazione". Successivamente sono stati presentati, considerandoli collegati al nostro, ordini del giorno che parlano non di quel fatto a cui noi ci riferivamo, ma dei problemi dell'immigrazione! Chiedo dunque all'Ufficio di Presidenza sulla base di quale criteri si collegano tra loro gli ordini del giorno: stando così le cose, tutti gli ordini del giorno possono essere collegati tra loro! Io ho presentato due ordini del giorno: uno sul problema dell'occupazione, l'altro sulla General Motors che acquista la FIAT. Ora, poiché i padroni della General Motors sono extracomunitari, possiamo anche discutere di questi ordini del giorno perché possiamo "collegarli"! Mi sembra sia stato adottato un criterio che non c'entra nulla; stiamo cioè accomunando due discussioni scollegate tra loro.
Credo sia necessario un minimo di regole, altrimenti d'ora in poi tutti gli ordini del giorno che sono in discussione sono collegati perch comunque qualcosa c'entra; se andiamo a vedere, in ognuno c'è qualche fonte di collegamento con gli altri.
Chiedo lumi su questo. Chiedo che l'Ufficio di Presidenza spieghi al Consiglio perché considera questo ordine del giorno collegato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Capogruppo Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Chiedo una sospensione di cinque minuti per valutare le osservazioni dei colleghi della minoranza.



PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, la seduta è sospesa.
I lavori riprenderanno non oltre le ore 12,42.



(La seduta, sospesa alle ore 12.36 riprende alle ore 12.56)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ho ricevuto una richiesta di sospensione dei lavori da parte del Capogruppo Marcenaro che ha facoltà di illustrarla.



MARCENARO Pietro

Come avevamo preannunciato, per un impegno del Gruppo che era stato precedentemente preso, chiediamo una sospensione della seduta di un'ora (dalle 13 alle 14), se possibile, per poi riprendere i lavori.



PRESIDENTE

I lavori riprenderanno quindi alle ore 14.
Comunico al Consiglio che oggi i lavori andranno avanti fino alle ore 17. Non essendoci la doppia convocazione, fissiamo le ore 17 come termine di chiusura.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.56 riprende alle ore 14.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo ai presentatori degli ordini del giorno di cui al punto 4) se hanno elaborato un testo unificato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Abbiamo riunito le proposte, siamo arrivati ad una convergenza, per cui abbiamo redatto il nuovo testo che è stato appena fotocopiato e le viene consegnato in questo momento.
Per quanto riguarda l'eccezione che abbiamo fatto appena prima della sospensione, devo segnalare che nell'ordine del giorno è scritto che "vengono attuate tutte le misure consentite dalla attuale legislazione al fine di tutelare la pubblica sicurezza dei cittadini e il loro diritto a vivere nelle proprie città, in particolare accentuando il presidio del territorio". E' evidente che questi sono concetti immediatamente riferentesi all'ordine del giorno presentato dalla minoranza ed è qui la connessione per cui se ne discute oggi.



PRESIDENTE

Attendiamo quindi la distribuzione delle copie degli ordini del giorno presentati da alcuni Gruppi di maggioranza.
In sede di distribuzione chiedo al Vicepresidente Toselli di assumere la Presidenza fino alla votazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri che a seguito della sospensione è stato prodotto un nuovo testo dell'ordine del giorno che è ancora in fase di fotocopiatura. Diamo il tempo ai funzionari di procedere a questa fase verrà consegnato quanto prima a tutti i Consiglieri.
Il nuovo testo vede la firma di alcuni Capigruppo della maggioranza: Lega Nord, Forza Italia, Alleanza nazionale, CDU, CCD e Federalisti.
Rispetto agli altri ordini del giorno, uno a firma Mercurio e l'altro a firma Deorsola e Costa Rosa Anna, chiedo al Consigliere firmatario Mercurio e al Capogruppo Deorsola se posso considerare ritirati gli ordini del giorno oppure se vengono mantenuti.
La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Il nostro ordine del giorno, il n. 48, può essere considerato superato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Io, invece, mantengo l'ordine del giorno n. 47.



PRESIDENTE

Riepilogo pertanto la situazione.
Abbiamo l'ordine del giorno ex n. 45 di cui ho comunicato i firmatari resta quindi l'ordine del giorno di cui è primo firmatario il Capogruppo Marcenaro (n. 36) e l'ordine del giorno che ha presentato ed illustrato il Consigliere Mercurio.
Mentre le fotocopie vengono distribuite, darei la parola ad uno dei proponenti l'ordine del giorno ex 45, per l'illustrazione delle modifiche apportate per giungere al testo unificato.
La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

In realtà si è trattato soltanto di piccolissime correzioni che sono state redatte al solo fine di smussare gli angoli delle diverse particolarità politiche della maggioranza. Si è trattato, in sostanza, di togliere la frase che comincia da "a manifestare" fino a "Regione" e di aggiungere, dopo "immigrazione extracomunitaria", le parole "un clandestino irregolare" e a riformulare il punto precedente, sostanzialmente facendo una parafrasi, impostando meglio nella lingua italiana quanto prima scritto. Si è trattato proprio soltanto della modifica di una proposizione piuttosto che un'altra, solo al fine di renderne più agevole la lettura in italiano.



PRESIDENTE

Grazie, collega Brigandì. Intanto mi sembra che il documento sia stato consegnato, quindi potete prenderne visione.
Ci sono altri interventi di ordine generale relativamente ai tre ordini del giorno rimasti ancora in fase di discussione? Prego, Capogruppo Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'ordine del giorno di cui sono firmatario e l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Mercurio sono due documenti che trattano lo stesso tema.
L'ordine del giorno presentato adesso, a firma del Consigliere Brigandì ed altri, è invece un ordine del giorno che tratta di un altro tema, quindi dovrebbe essere iscritto per conto proprio.
Mi rivolgo all'Ufficio di Presidenza: l'ordine del giorno è intitolato dai firmatari "Pubblica sicurezza", quindi o con quella denominazione o con altra venga iscritto e discusso. Però non mi sembra possibile fare un'unica discussione e un'unica votazione su due temi differenti, Presidente.
Ora, il collegamento degli ordini del giorno, che viene deciso dall'Ufficio di Presidenza, è un collegamento che nei fatti deve poi trovare una certa sintonia con i presentatori dei vari ordini del giorno perché io sicuramente non presento un ordine del giorno, oltre a quello che ho firmato, sulla materia trattata da Domenico Mercurio, perché la materia trattata da Domenico Mercurio è trattata da un ordine del giorno che ho sottoscritto, non ho bisogno di scriverne un altro per rispondere a Domenico Mercurio.
Invece l'ordine del giorno sulla pubblica sicurezza tratta una serie di temi interessantissimi sui quali i Gruppi non firmatari dovrebbero trovare il tempo e lo spazio per intervenire con una propria linea di proposta, se non condividono quella presentata dai colleghi. Quindi il problema del raggruppamento degli ordini del giorno non è un tema tecnico, è un tema politico che quando dai presentatori degli ordini del giorno viene accettata la discussione contestuale, questa avviene, ma quando - come in questo caso - non può essere accettata perché la discussione verte su un altro argomento, occorre che questo altro argomento possa essere sviluppato anche da altri Gruppi che non hanno firmato l'ordine del giorno e che intendono il problema della pubblica sicurezza secondo altri filoni.
Penso che questa sia una garanzia politica per tutti, nel senso che siamo in una pubblica discussione, in una libera discussione, ogni Gruppo può presentare ordini del giorno sui temi più svariati, però bisogna consentire a tutti i Gruppi di pronunciarsi su ciascun tema.
Se invece tenessimo un'unica discussione, noi dovremmo presentare un altro ordine del giorno su questo tema, e la cosa francamente sarebbe imbarazzante e inaccettabile. Quindi io proporrei di trattare il tema ordine del giorno sulle ronde padane, che era l'ordine del giorno n. 36 più quello di Mercurio, presentatore di un ordine del giorno analogo sullo stesso tema: questi sono coerenti, possono essere votati e su questo si pu fare un'unica discussione.
L'altro tema è tema nuovo, non si citano neppure le ronde padane che sono l'oggetto unico dell'altro ordine del giorno; l'altro ordine del giorno, se i colleghi intendono, lo iscriviamo all'o.d.g., per cui diventa un altro punto all'o.d.g. e in questo caso i Gruppi che non lo hanno sottoscritto potranno predisporre un documento alternativo a quello proposto.
Presidente, mi sembra che siano due argomenti: trattiamoli in modo separato.



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, lei ritiene e ha posto il suo intervento come questione pregiudiziale?



CHIEZZI Giuseppe

Come chiarimento all'Ufficio di Presidenza, certo.



PRESIDENTE

Se l'ha posto come questione pregiudiziale, chiedo allora di metterla in votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, non è che chieda il voto su questo. Io ho fatto un ragionamento che non è di contrapposizione, è solo per mantenere un reciproco rispetto e la possibilità di trattare temi politici pronunciando le proprie scelte.
Allora, sul tema pubblica sicurezza devo preparare un ordine del giorno alternativo a questo, che non parla delle ronde padane. Il collega Mercurio sulle ronde padane ha presentato un suo ordine del giorno, li discutiamo insieme. Sulla pubblica sicurezza, se c'è questo ordine del giorno, bisogna prepararne un altro. Allora si facciano le ronde padane, poi c'è quest'altro ordine del giorno e possiamo iscriverlo; se altri Gruppi aggiungono sul tema pubblica sicurezza altri elementi, possiamo farli tutti e due, ma con la possibilità per tutti di esprimersi sui temi da voi proposti con l'ultimo ordine del giorno.
Non è che io chieda la votazione con la questione pregiudiziale, vorrei semplicemente ragionare. Grazie.



PRESIDENTE

Ringrazio il collega Chiezzi. Desidero soltanto rammentare, qualora fosse sfuggito, che il punto 4) dei lavori del Consiglio è stato ampiamente discusso attraverso la Conferenza dei Capigruppo.
Rileggo: ordine del giorno n. 36 relativo a "Ronde padane", presentato dai Consiglieri Marcenaro, Contu, Moriconi, Chiezzi, Saitta, Di Benedetto Caracciolo, Giordano e ordine del giorno n. 45 relativo a "Pubblica sicurezza", presentato dai Consiglieri Brigandì e Cota. In seguito alla Conferenza dei Capigruppo e al punto 4) ...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Avete fatto tutto quando non c'ero!



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, a noi spiace che lei abbia fatto una visita istituzionale in qualche Paese extraeuropeo, ma la Conferenza dei Capigruppo ciò ha deciso.
L'intervento del Capogruppo Brigandì penso abbia chiarito all'aula l'illustrazione del punto specifico. Come ho inteso capire dal Capogruppo Chiezzi, non viene posta una questione pregiudiziale di merito, per cui ritengo di poter proseguire.
Ci sono interventi in merito? Prego, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Io ero presente ai Capigruppo e in quella sede è stato annunciato che c'era un ordine del giorno collegato, di conseguenza i Capigruppo, me compreso, hanno preso atto che c'era un ordine del giorno collegato, senza però averlo a disposizione. Semplicemente è stato annunciato che l'ordine del giorno della Lega era un ordine del giorno collegato a quello sulle ronde padane.
Stamattina, come altri Consiglieri, ho potuto leggere l'ordine del giorno e verificare che tra i due documenti non c'è alcuna attinenza.
L'unica attinenza che ci può essere è che uno è presentato dalla Lega Nord e l'altro parla della Lega Nord, ma non c'è un'attinenza di temi. Un documento parla di un episodio che riguarda le ronde padane e l'altro parla dell'immigrazione e della criminalità: sono due cose completamente diverse.
Allora io, come il collega Chiezzi, sono d'accordo che si discutano ambedue gli ordini del giorno e dico che non possono essere messi in votazione insieme come ordini del giorno collegati perché parlano di cose diverse. Se discutiamo delle piste ciclabili, non possiamo votare anche gli incentivi alla rottamazione delle automobili: sono tematiche che non c'entrano, non sono insieme. Non riesco a capire perché, altrimenti ripeto, faccio la provocazione che ho fatto stamattina - chiedo che come documento collegato ci sia un ordine del giorno del Gruppo di Rifondazione Comunista che parla della General Motors che ha dei proprietarie extraparlamentari, extracomunitari e che quindi possa essere collegata una discussione.
Ripeto, se accettiamo una logica di questo genere, ogni ordine del giorno può essere collegato ad un altro; invece, non c'è alcuna attinenza tra i due documenti.
Qui stiamo semplicemente ponendo un problema di procedura, cioè che i due ordini del giorno vengano votati separatamente come due punti distinti e non come unico punto.


Argomento:

Questione procedurale


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

La questione sta esattamente nei termini in cui l'ha posta il collega Papandrea, altrimenti questa mattina noi non avremmo posto una questione di ordine procedurale in ordine alla possibilità o meno di collegamento di questo ordine del giorno rispetto al nostro già presentato sulle "Ronde padane".
Innanzitutto, c'era un precedente testo, che era congruo, come argomento, rispetto a quello che noi avevamo presentato.
Rispetto a quel testo ne viene annunciato uno nuovo, che non viene illustrato nella riunione dei Capigruppo, ma viene definito di argomento analogo in sostituzione o a miglioramento di quello precedente; questa mattina ci ritroviamo un testo che è su tutt'altro argomento, per cui deve essere iscritto con un punto specifico all'o.d.g., eventualmente nel prossimo Consiglio, qualora venga mantenuto. Questo è il problema.
Adesso noi stiamo ancora dentro la questione procedurale. E non possiamo passare all'illustrazione di quell'ordine del giorno Vicepresidente, perché o ci fate vedere il testo che il collega Brigandì dice essere un semplice aggiustamento di quello precedente attraverso la distribuzione delle fotocopie, oppure, se è lo stesso testo di prima con qualche lieve modifica, la questione procedurale, per quanto ci riguarda rimane ancora in piedi.
Per cui noi abbiamo ampia e piena fiducia in codesta Presidenza, per se potessimo vedere il testo che è stato sottoscritto da molti Capigruppo della maggioranza; di cui abbiamo sentito dire dal collega Brigandì che è esattamente lo stesso con qualche modifica ed assemblaggio, consentiteci dopo questo intervento, di chiedere una sospensione di pochi minuti prima di continuare, per poterlo vedere.
Se fosse lo stesso testo, per quanto ci riguarda, saremmo ancora nella questione procedurale; qualora fosse un testo congruo all'argomento in discussione, allora si potrebbe passare alla discussione. Però questo punto rimane.



PRESIDENTE

E' già stato distribuito, collega Manica.



MANICA Giuliana

Se è praticamente uguale, per quanto ci riguarda - ripeto - la questione di ordine procedurale sulla possibilità dell'iscrizione contestuale rimane, perché non si può riconoscere che esiste, per il testo...
Guardate, allora è bene che le cose ce le chiariamo. Noi abbiamo chiesto una sospensione del Consiglio regionale, perché posto una questione di ordine procedurale sulla possibilità dell'iscrizione congiunta dei due in quanto testi congrui, si è riconosciuto che questo problema c'era sollevato dal collega Marcenaro.
Si è dunque fatta una sospensione su questo; dopodiché, invece di avere o il ritiro di quel testo o un testo relativo all'argomento specifico, c'è lo stesso testo con qualche aggiustamento di ordine politico dentro la maggioranza. Non ci siamo! Una cosa sole questioni procedurali, un'altra cosa sono gli aggiustamenti politici dentro la maggioranza su un testo che neanche tutta la maggioranza condivideva.
Noi non avevamo posto questo problema né avevamo ritenuto che la sospensione dovesse essere fatta per questo.



PRESIDENTE

Prima di fare intervenire i colleghi che hanno chiesto la parola, la collega Manica ha sollevato una questione procedurale e ha parlato a favore illustrandola; chiedo un intervento - se c'è - contrario a quello alla collega Manica; poi la porrò in votazione.
Ha chiesto la parola il Capogruppo di Forza Italia, Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Innanzitutto desidero fare alcune precisazioni. Il testo che è stato presentato e distribuito in aula non è un testo firmato da altri Capigruppo di maggioranza, ma è il testo di questa maggioranza.
Lo hanno firmato tutti i Capigruppo, eccezion fatta del Presidente Mercurio che, come noto, ha presentato precedentemente un proprio ordine del giorno e lo ha confermato. Ritenevo doveroso precisare chi sono i presentatori del documento.
In effetti, sono state apportate alcune modifiche, ed è per questo che avevamo chiesto la sospensione. La modifica sostanziale, che pongo in evidenza è la seguente: è stato tolto, dalla seconda parte dell'ordine del giorno, il passaggio che va da "a manifestare in tale sede l'indisponibilità" fino alla parola "della Regione" (quindi, verso il fondo, il secondo punto dell'"impegna"; a parte ciò, il testo, di fatto rimane quello, eccezion fatta di un'ulteriore aggiunta all'ex quarto punto (in questo nuovo testo terzo punto), con l'introduzione della parola "clandestina ed irregolare" dopo la parola "extracomunitaria".
Sulla questione pregiudiziale, visto che mi ha dato la parola per l'intervento contro, noi riteniamo che questo testo sia attinente, anche se riconosciamo che alcuni punti evidenziati dalla collega Manica possono mettere in condizione altri Gruppi di avere una valutazione diversa.
Credo che, nel rispetto del Consiglio e di quanto è stato detto prima si possa proporre di separare le discussioni e le votazioni.
In effetti, è vero: alla Conferenza dei Presidenti di Gruppo, il Capogruppo collega Brigandì non aveva presentato il testo e lo aveva solo annunciato; però è altrettanto vero - per chi c'era - che aveva annunciato che ci sarebbe stato un ordine del giorno - a suo dire, e qui noi confermiamo a nome della maggioranza - collegato, che avrebbe trattato anche dei temi della sicurezza, tant'è che è stato posto correttamente dal Presidente del Consiglio regionale all'o.d.g. di questa adunanza con il titolo "La sicurezza".
Allora, se un Gruppo ha ricevuto l'ordine del giorno, come l'ha ricevuto il mio Gruppo, nella giornata di venerdì, avrebbe dovuto leggendolo con attenzione, rilevare che al punto 4) c'era un titolo diverso come ordine del giorno collegato; per cui, quanto meno, avrebbe dovuto così come io ho fatto su altri punti, richiedere la copia di quel testo che mi risulta essere stato depositato fin dalla giornata di lunedì (oggi modificato, però ridotto rispetto al testo depositato).
Quindi noi siamo contro la questione procedurale; se la questione procedurale (o pregiudiziale che sia) fosse confermata, come mi sembra vogliano fare con determinazione i Democratici di sinistra e l'opposizione in senso più generale, credo che solo l'aula potrà decidere che cosa fare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la questione pregiudiziale presentata dalla collega Manica.



(Il Consigliere Chiezzi chiede la parola)



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, lei mi insegna che quando viene richiesta una questione pregiudiziale, questa viene illustrata e in merito pu intervenire un Consigliere che sia contrario; poi si mette in votazione.
Quindi io chiedo, rispetto all'illustrazione della collega Manica sulla questione pregiudiziale e alla posizione contraria espressa dal Capogruppo Cattaneo...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, io la prego: mettiamo in votazione la questione pregiudiziale. Interverrà dopo la votazione, collega Chiezzi, perché non ha l'opportunità di intervenire.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima dell'intervento della Consigliere Manica io ho fatto un'altra proposta; metta in votazione quella!



PRESIDENTE

Io le chiedo, collega Chiezzi, successivamente a questa votazione, di presentare... Io le ho chiesto se lei voleva porre una questione pregiudiziale; lei cortesemente mi ha detto di no...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, io ho chiesto un pronunciamento dell'Ufficio di Presidenza sulla mia proposta; poi è intervenuta la collega Manica che ha posto la questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, io avevo colto e avevo chiesto se il suo intervento era da considerarsi... E lei mi aveva detto di no.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io chiedevo un pronunciamento dell'Ufficio di Presidenza, che continuo a chiedere.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, collega Chiezzi. Successivamente è intervenuto il collega Papandrea e la collega Manica; ho dato quindi corso agli interventi, per cui metto in votazione la questione pregiudiziale posta dalla collega Manica.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io ho sostenuto la proposta del collega Chiezzi.



(Commenti della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Scusi, collega Manica, io non le do la parola. Al momento non la do, in quanto al punto 4) dell'o.d.g. è previsto l'esame dell'ordine del giorno collegato, come da accordi in sede di Conferenza dei Capigruppo.
C'è una questione pregiudiziale, perché si reputa che i due ordini del giorno non siano collegati. Sono state fatte delle successive modifiche. E' stato illustrato dal Capogruppo a nome di alcuni Capigruppo della maggioranza. Il Consigliere Brigandì ha dato la sua spiegazione e sono successivamente intervenuti alcuni colleghi Consiglieri, fra i quali la collega Manica, che ha posto la questione pregiudiziale. Rispetto alla questione pregiudiziale della collega Manica, pongo in votazione la questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è così! Non è così! Io non chiedo la votazione per la questione pregiudiziale, ma la ritiro!



PRESIDENTE

Il Presidente reputa se è ammissibile o no.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho chiesto il parere degli Uffici di Presidenza! Mi dia la parola!



PRESIDENTE

Lei ha parlato di questione preliminare. Lei ha fatto questa illustrazione.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Solo per chiarimento!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Vicepresidente Toselli, la questione pregiudiziale era stata posta questa mattina quando era stata posta la questione della non possibilità di collegamento di quei due testi, sulla base del fatto che erano diversi, ed era stata chiarita tutta la vicenda dei Capigruppo. Su quello il Presidente Cota ha sospeso il Consiglio! Qualora lei avesse capito che la questione pregiudiziale qui viene posta - ripeto - qualora lei avesse capito questo essa è ritirata! Noi siamo per la proposta del collega Chiezzi.



PRESIDENTE

Collega Manica, le ho chiesto se ha posto o no la questione pregiudiziale. Lei mi ha detto di sì, l'ha espletata e c'è stata un'indicazione, così come è previsto, contraria. Quindi la metto in votazione, perché lei ha posto la questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Questa è una sua interpretazione. Noi la ritiriamo! E' da me ritirata! Se qualcun altro la pone non sono io, per quanto mi riguarda è ritirata! Per me è valida la proposta del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci dica qualcosa su queste proposte.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Considero ritirata la questione pregiudiziale che ha posto la Consigliera Manica?



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Devo dirlo ancora: è ritirata!



PRESIDENTE

Il Capogruppo Chiezzi ha posto un'altra questione. Chiede che si riunisca l'Ufficio di Presidenza per verificare l'attinenza o meno degli ordini del giorno e il loro collegamento.
Io non sono d'accordo, perché ritengo che sia lo stesso Presidente che deve verificare ciò. Chiedo, però, di sospendere la seduta per cinque minuti. Riuniamo l'Ufficio di Presidenza, per valutare la proposta del Consigliere Chiezzi.



(La seduta, sospesa alle ore 15.06 riprende alle ore 15.20)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

In sede di Ufficio di Presidenza abbiamo fatto non una valutazione di stretto diritto, ma abbiamo semplicemente valutato l'istanza del Consigliere Chiezzi e delle altre forze politiche che intendevano chiedere un maggior approfondimento sul tema legato alla pubblica sicurezza, onde poter presentare eventualmente altri documenti in contraddittorio, diversi o in qualche modo collegati rispetto all'ultimo documento integrato presentato dai Consiglieri Brigandì ed altri.
A questo proposito, proporrei all'assemblea un rinvio sia della discussione dell'ordine del giorno n. 36 sia della discussione collegata all'ordine del giorno n. 45, con l'iscrizione degli stessi nella prossima seduta e connessa possibilità di presentare altri ordine del giorno. Prima di andare avanti con l'ordine dei lavori, rilevo che al punto 7) vi è la proposta di deliberazione n. 12 "Costituzione di una Commissione speciale per la revisione dello Statuto della Regione Piemonte". Poiché abbiamo ancora da esaminare i punti 5) e 6) e oggi la seduta si chiude alle ore 17.00, propongo di esaminare il punto 7) nel prossimo Consiglio regionale in modo che ci sarà anche la presenza del Presidente Ghigo, oggi indisposto. Il Presidente Ghigo si era addirittura offerto di venire per affrontare la discussione, ma visto il tempo esiguo, lo lascerei a casa in convalescenza e affronterei questo punto martedì prossimo.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordini del giorno nn. 10 relativo a "Nuova azienda ospedaliera piemontese di Novara"; n. 26 "Servizi sanitari del Novarese"; n. 50 "Strategie sanitarie per l'area novarese"; n. 51 "Nuova struttura ospedaliera a Novara"; n. 52 "Nuova struttura ospedaliera a Novara" interrogazione n. 71 collegata


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 10, dei Consiglieri Galli, Pozzo e Bolla, e l'ordine del giorno n. 26, presentato dai Consiglieri Manica Suino, Riggio e Placido, di cui al punto 5) all'o.d.g. Il terzo ordine del giorno presentato - lo chiedo a qualcuno dei presentatori sostituisce qualche altro ordine del giorno? Immagino che non è l'ordine del giorno della Consigliera Manica.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno sono presentati tutti e tre in concorrenza. Il primo ordine del giorno è quello presentato dal Consigliere Galli.
La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Avevo già illustrato, lo scorso Consiglio regionale, questo ordine del giorno. E' un ordine del giorno molto esplicito che richiede, nell'atto di impegno dello stesso, da parte del Presidente e degli Assessori, che, nel corso della prossima programmazione sanitaria, sia un motivo prioritario di programmazione sanitaria la edificazione del nuovo ospedale Maggiore di Novara.
Rimango, a meno che l'Assessore non voglia prospettare una soluzione che può essere accettata o condivisa, su quanto era stabilito nell'ambito del mio ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia, che interviene per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 50 "Strategie sanitarie per l'area novarese" testé presentato dai Consiglieri Albano, Angeleri, Bolla, Bussola Gallarini, Galli, Ghiglia, Mancuso, Pedrale, Toselli e Vaglio



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Come maggioranza, abbiamo presentato un ordine del giorno connesso, che però - lo dico prima - potrebbe sollevare un altro problema.
Nel senso che noi, indipendentemente dai due ordini del giorno presentati dai colleghi Galli e Manica, impegniamo, prima di qualsiasi decisione inerente alla situazione Ospedale di Novara - io non dico n nuovo né vecchio - il Presidente della Giunta e l'Assessore alla Sanità a prevedere un incontro con l'amministrazione comunale e provinciale di Novara, e con tutti i soggetti istituzionali interessati per acquisire quegli elementi propedeutici che consentano di definire le strategie sanitarie della Regione Piemonte, globalmente intese, affinché le stesse vengano inserite nel prossimo piano socio-sanitario regionale.
Il nostro ordine del giorno, redatto in questo modo, chiaramente risulta essere preventivo rispetto alla discussione di merito sugli ordini del giorno presentati dagli altri colleghi.
Noi riteniamo opportuno e doveroso - questo ordine del giorno è stato firmato da tutti i gruppi di maggioranza - che prima la Regione l'Assessore e i suoi dirigenti incontrino le forze istituzionali del novarese per approfondire meglio la situazione. Noi siamo anche in attesa che, nella predisposizione del piano socio-sanitario, si affronti il problema - io lo banalizzo - ospedali o, meglio, strutture sanitarie o meglio, posizionamento delle strutture sanitarie sul territorio in maniera globale e nel rispetto di quelle che possono essere le priorità e le esigenze territoriali più cogenti e pressanti.
Pertanto, ovviamente, chiediamo una votazione favorevole. Chiediamo anche che questo ordine del giorno venga votato prima perché riassorbe, in termini generali, il problema delle strutture sanitarie in Piemonte e comunque, è propedeutico a qualsiasi decisione rispetto ad un nuovo insediamento ospedaliero in quel di Novara.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, ho fatto una ricerca e questa parte non è normata dal Regolamento.
Come lei sa, non esiste una priorità logica, anche se lei l'ha esplicato, e neanche una questione pregiudiziale interna rispetto ai documenti presentati.
Quindi, se i colleghi consentono, posso porlo in votazione, altrimenti questa sarà una considerazione di ordine politico, ma si deve rispettare la prassi dall'ordine cronologico.
La collega Manica acconsente?



(Intervento fuori microfono della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Va bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Non intervengo su questioni formali, che per me passano sempre in secondo ordine, ma su una questione politica posta dall'ordine del giorno presentato dal Consigliere Galli e dall'ordine del giorno, firmato dal sottoscritto, concordato con l'Assessore, e quindi concordato con la Giunta.
Qui, dal punto di vista politico, mi trovo in un certo imbarazzo.
Ripeto che la forma viene dopo, perché siamo in un'assemblea e rappresentiamo degli elettori, siamo delle formazioni politiche, siamo delle alleanze, quindi, la forma va bene, ma direi che, prima della forma vi è la sostanza.
Allora, sull'ordine del giorno proposto dal collega Galli - gliel'ho chiesto e mi ha risposto che per ora lo mantiene - mi trovo in imbarazzo.
Sono stato eletto nel collegio di Novara e nessuno mi ha sottoposto quell'ordine del giorno, altrimenti avrei visto se firmarlo o meno. L'ho visto quando è stato presentato in aula e ho assistito la volta scorsa all'illustrazione del collega Galli; per la verità, l'ho anche letto con attenzione.
Dal punto di vista sostanziale, se si propone di costruire un nuovo ospedale in quel di Novara, perché la localizzazione attuale dell'Ospedale Maggiore crea grossi problemi, nella sostanza, sono d'accordo. Ma non sono d'accordo soltanto perché sono un Consigliere di Forza Italia, perché sono iscritto al partito e perché l'anno scorso ho svolto la campagna elettorale per il Presidente Pagani, che nel programma del Polo - in allora, la Casa delle libertà non era ancora presente nelle elezioni amministrative di Novara - ha inserito lo spostamento dell'Ospedale Maggiore di Novara.
Quindi, nella sostanza, sono d'accordo con il contenuto dell'ordine del giorno del collega Galli. Ma, nel contenuto specifico dell'ordine del giorno, laddove si dice: "impegna la Giunta" - lo so a memoria perché l'ho letto con molta attenzione, visto che dall'inizio ho considerato questa questione di estrema delicatezza e, purtroppo, oggi, me la ritrovo davanti così come era stata prospettata all'inizio, senza che sia stata smussata o affievolita tale delicatezza - "a predisporre tutto quanto occorre per costruire il nuovo ospedale a Novara".
Questo cosa significa? Significa che se quell'ospedale costa 700-800 miliardi - come è probabile che costi - se si vota questo ordine del giorno, si assume l'impegno di costringere la Giunta a reperire e a stanziare tutti i miliardi necessari.
Dopodiché, l'Azienda Ospedaliera di Novara ha ovviamente delle proprietà immobiliari e l'ordine del giorno del collega Galli ne fa cenno.
Però, a questo punto, vorrei capire se la Giunta - attraverso un ordine del giorno suggerito, se non predisposto, dall'Assessore D'Ambrosio - si sente impegnata a verificare la sussistenza delle condizioni per poter rispondere a questo problema e, dal punto di vista politico-istituzionale, mi sembra una posizione responsabile che condivido e apprezzo.
Così com'è formulato, non so se l'ordine del giorno del Consigliere Galli, alla fine, rimarrà in piedi.
Mi riservo di esprimere successivamente una dichiarazione di voto.
Spero che nel frattempo accada qualcosa che mi alleggerisca rispetto all'imbarazzo che sto vivendo.
Al di là di questo, torno a ripetere che mi sembrava, e sembra ancora adesso, che le posizioni per quanto riguarda un incontro che consenta di affrontare il problema, ad esempio, in merito all'ASL n. 13 - ho letto anche l'ordine del giorno proposto dalla collega Manica e da altri colleghi fossero condivisibili. Come si fa a dire: "Voto no sulla TAC all'ospedale di Galliate"? Non è possibile. "Voto no al fatto che l'ASL n. 13 si veda finalmente riconosciute le 100-200 mila lire di quota capitaria in più rispetto alla media piemontese, visto che negli ultimi due esercizi finanziari questa media non è stata riconosciuta all'ASL n. 13, che ha avuto una sottostima e, quindi, un finanziamento di 190 mila lire in meno"? Risottolineo che sono situazioni imbarazzanti, per cui, ora, mi limito a svolgere queste considerazioni.
Mi riservo, a seconda dell'evolversi degli eventi, di assumere una posizione di voto, con conseguente dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallarini.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Innanzitutto la questione posta dal Presidente è di ordine procedurale Vicepresidente Toselli, non pregiudiziale.
Consentiamo al fatto che venga discusso contestualmente agli altri due ordini del giorno anche il testo poc'anzi presentato ed illustrato in aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto un'altra cosa il Consigliere Ghiglia, se non mi sbaglio.



MANICA Giuliana

Rispondevo alla Presidenza.



PRESIDENTE

No, forse mi sono espresso male, nel senso che venga votato prima l'ordine del giorno presentato dal...



MANICA Giuliana

No, ma rispondo alle due questioni separatamente.
Siamo d'accordo sul fatto che ci sia una discussione contestuale su tutti e tre. Spiego perché la questione dell'anticipazione del voto sull'ultimo testo non sia questione possibile nel merito, se lei mi consente di fare l'illustrazione.
Non è vero che questo testo riassorbe gli altri, anzi è riduttivo rispetto agli altri. Quindi, dal punto di vista procedurale, la questione posta dal Consigliere Ghiglia non può essere accolta.



PRESIDENTE

Quindi non consente. Perfetto.



MANICA Giuliana

Non consente a questo.
Posso intervenire adesso sul merito dell'ordine del giorno?



PRESIDENTE

Certamente, prego.



MANICA Giuliana

Sono molto soddisfatta che, dopo un'intera legislatura, dopo cinque anni della precedente legislatura, e dopo alcuni mesi dall'avvio della nuova, finalmente quest'aula parli della sanità novarese e parli di sanità in modo serio e conseguente. Finalmente la maggioranza che ha retto il Consiglio regionale precedentemente, che è la stessa maggioranza riconfermata dagli elettori nell'aprile di quest'anno, si è resa conto che questo problema esiste, perché nella programmazione sanitaria regionale abbiamo una situazione molto particolare rispetto alle sperequazioni sanitarie. L'Assessore D'Ambrosio lo sa bene, perché le prime interrogazioni e i primi ordini del giorno li presentammo a neanche un anno dopo l'insediamento della precedente legislatura e lui ebbe sempre modo di riconoscere che avevamo ragione e che, se avesse potuto, avrebbe provveduto, nel corso della stessa legislatura, a questa perequazione.
I problemi sono sostanzialmente due: nel momento in cui si istituisce l'Azienda Sanitaria Autonoma dell'Ospedale Maggiore di Novara, e la si separa dall'Azienda Territoriale, in quella che potremmo chiamare "la notte dei lunghi coltelli", tra il vecchio Consiglio e Amministrazione e i due istituendi, si acquisiscono tutti i gioielli di famiglia all'Azienda Sanitaria Ospedaliera Autonoma e si lascia il territorio in condizioni disperate, con una spesa storica tra le più basse del Piemonte.
La Regione, invece di intervenire su questo problema posto per la realtà novarese, ma valido per tutte quelle altre realtà sul territorio regionale che si erano trovate nelle medesime situazioni e avevano vissuto le stesse "notti dei lunghi coltelli", pensò bene di non fare mai niente in questa direzione. Per fare un esempio facile, immediato e comprensibile che renda evidente la situazione, in due AA.SS.LL. territorialmente estremamente vicine, peraltro all'interno dello stesso quadrante, Novara e Vercelli, la quota capitaria sul territorio novarese è 1.980.000 lire cioè la quota data dalla Regione per abitante - mentre a Vercelli è 2.400.000 lire.
Questa è la situazione in cui si è stata lasciata l'Azienda Territoriale: una sperequazione, all'interno dello stesso quadrante (Novara, Verbania, Biella e Vercelli) la quota più bassa a fronte di altre tre quote tutte estremamente più alte, in territori contigui, con gli stessi problemi territoriali e con le stesse questioni di ordine sanitario.
Inoltre, dei 3.500 miliardi di deficit che questa Regione ha collezionato sulla sanità piemontese, insiste, con grande peso, tutta la quota relativa alla mobilità passiva, come ben sa l'Assessore D'Ambrosio nel senso che, come in tante altre vicende rispetto alla Lombardia, anche su questo la Regione Piemonte paga, paga miliardi, paga due volte per una prestazione data in Lombardia, creando disagi ai cittadini e agli utenti che devono recarsi presso le strutture lombarde e non possono trovare prestazioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie piemontesi, ma con un costo doppio. Il Presidente Formigoni ovviamente ringrazia, come per Malpensa e per altre questioni.
Qual è il territorio che maggiormente è esposto alla concorrenza della sanità lombarda e che vede la sanità piemontese messa in condizioni di difficoltà per questa mobilità passava? E' ovviamente tutto il territorio a confine tra Piemonte e Lombardia, quelle AA.SS.LL. e quelle strutture sanitarie. Si tratta di miliardi che ogni anno vanno in direzione della Lombardia, con disagi per gli utenti novaresi.
Su tali questioni non è mai stato fatto niente. Non si è neanche mai riusciti a discutere in quest'aula. Prima dell'inizio della campagna elettorale, e nel corso della medesima, oltre che nell'ultima riunione di Consiglio regionale, si riuscì, per effetto di una legge dei Democratici di Sinistra presenti in aula, per effetto di un nostro emendamento e di un'unificazione, ad inserire dieci miliardi per alcune strutture ed alcuni poliambulatori, oltre ad insistere a lungo per uno stanziamento per il DEA di Borgomanero.
Come l'Assessore ben sa, il DEA di Borgomanero è finanziato dal Ministero sull'ex art. 20. La Regione, che questo finanziamento ha per certo - poi ci possono essere problemi burocratici o meno di trasferimento l'Assessore ci aggiornerà - poteva fare un'anticipazione su questo da lungo tempo, non solo proclamazioni elettorali, e così per la TAC di Galliate e per altre strutture.
Cito tutti questi problemi della sanità novarese in fila, sottolineando la necessità che questo Consiglio se ne faccia carico, perché sono problemi di ordine generale per il Piemonte, a dimostrazione del fatto che l'ordine del giorno presentato successivamente sul solo ospedale non riassorba gli altri. Questo riguarda le strutture di territorio. Senza risolvere quel problema subito, oggi, in quest'aula, a cinque anni di distanza, non si risolvono neanche i problemi degli altri ospedali, in particolare dell'Ospedale Maggiore di Novara.
Chiediamo, quindi, che quelle promesse elettorali sul DEA di Borgomanero, sulla ridefinizione di tutte le strutture territoriali dell'ASL a cui si presentava il Presidente Ghigo visitando tutti gli ospedali del novarese, il Presidente Ghigo accompagnato dal Consigliere Galli e dagli altri Consiglieri del Polo...



(Intervento del Consigliere Galli fuori microfono)



MANICA Giuliana

Si vede che quel giorno eri impegnato in un supermercato o da qualche altra parte, in una piccola struttura commerciale, perché sui supermercati e gli ipermercati avete delle divisioni.
Comunque si è presentato in tutti gli ospedali della provincia di Novara: Ospedale di Borgomanero, foto cubitale sui giornali; Ospedale Maggiore di Novara, foto cubitale del Presidente Ghigo che visita le strutture sanitarie e avanza promesse.
Si devono rispettare i programmi e le promesse elettorali con cui si sono chiesti i voti agli elettori.
Debbo dire che per quanto riguarda l'Ospedale Maggiore, e vengo a questo punto, prima ancora di parlare della costruzione del nuovo e di stanziare in quest'aula i fondi per la stessa, bisogna sistemare la quota capitaria dell'ASL, finanziare la TAC di Galliate, fare il DEA di Borgomanero (di cui, peraltro, avete già i soldi dallo Stato in questa direzione, non dovete neanche fare un grande sforzo); insomma completare tutte quelle opere, perché quando si parla di problemi, bisogna conoscerli.
Occorre completare tutte quelle opere in via di predisposizione o in stadio avanzato dei lavori all'interno dell'attuale struttura ospedaliera; come sappiamo, in Italia, prima di costruire un nuovo ospedale, occorrono almeno due o tre anni per risolvere le questioni procedurali. Una volta risolte le questioni procedurali, l'approntamento delle pratiche burocratiche, si pu passare alla fase di nuova costruzione.
Consiglieri Galli, all'Ospedale Maggiore di Novara ci sono voluti 10 anni per costruire la famosa "piastra braga", la piastra delle sale operatorie che collegava due padiglioni. Pertanto, se riusciamo ad essere celeri, al termine dei 15-20 anni ci sarà eventualmente la nuova struttura ospedaliera.
So che, nel frattempo, il Direttore Generale nominato dal Presidente della Giunta sta, non solo completando il sopralzo della struttura Loardi con i miliardi di finanziamento regionale - e io sollecito qui il terzo lotto - ma, nello stesso tempo, sta predisponendo la costruzione di una serie di strutture di laboratorio e di risistemazione di altri padiglioni ospedalieri nella ex pista dell'elisoccorso, che verrà spostato al di fuori della struttura ospedaliera.
Io chiedo l'adeguamento della struttura attuale, perché sto parlando di un ospedale clinicizzato, il secondo dopo le Molinette, sede dell'Università del Piemonte orientale, seconda Università del Piemonte che deve conoscere un importante momento di sviluppo.
Chiedo, nel contesto, che l'Assessore regionale firmi e sigli la convenzione Regione-Università, ampiamente discussa, predisposta e definita con riunioni in Consiglio comunale a Novara, con tutte le parti interessate, con audizioni in IV Commissione, con i medici, le organizzazioni sindacali mediche e paramediche, le Università, posto che l'Ospedale Maggiore di Novara, come struttura clinicizzata, vive con un processo di convenzionamento che è nella più completa illegalità. Tutti i reparti e le strutture convenzionate, infatti, dove l'Università svolge regolarmente i propri corsi, non compaiono in alcuna convenzione. Ritengo che l'unica convenzione esistente risalga agli anni '80 e riguardi i primi quattro reparti (quello relativo agli insegnamenti fondamentali, le medicine, le chirurgie e quant'altro).
Oggi non vi è alcun reparto universitario previsto da una regolare convenzione, e all'interno di questa struttura ne vengono convenzionati di continuo.
Ritengo si debba uscire dalla completa illegalità e dallo stato di tensione e di "guerra-guerreggiata" continua tra ospedalieri ed universitari, fatto che danneggia l'assistenza, l'Università e la ricerca all'interno della seconda struttura del Piemonte, dopo le Molinette.
Arrivati a questo punto, parliamo del nuovo ospedale. Risolte tutte le piccole questioni di dettaglio, su cui sono state fatte infinite riunioni e promesse elettorali, veniamo alla migliore delle iniziative elettorali promossa dal Presidente Ghigo e da tutti i candidati del Polo, in quel di Novara.
Il Presidente Ghigo ha fatto due importanti comparse all'Ospedale Maggiore di Novara. La prima, in occasione delle elezioni provinciali, a sostegno del Presidente della Provincia, Pagani, in cui si è presentato insieme a lui in Ospedale, dicendo: "Noi costruiremo il nuovo ospedale di Novara".
E questa è la prima iniziativa importante.
La seconda comparsa del Presidente Ghigo all'Ospedale Maggiore di Novara, in piena campagna elettorale, alla presenza dell'Università, del Magnifico Rettore, dei medici, delle rappresentanze mediche e paramediche e della cittadinanza, è avvenuta dicendo: "Sono qui per costruire il nuovo Ospedale Maggiore di Novara".
Io sono d'accordo con il Presidente Ghigo, ritengo che debba essere preso in parola e non vorrei mai rendermi complice né responsabile della possibilità che lui tradisca una promessa elettorale, perché nulla c'è di peggio, e soprattutto in un momento in cui si chiedono i voti direttamente ai cittadini, che mentire agli stessi. E siccome non voglio rendermi complice né corresponsabile del fatto che il Presidente Ghigo possa avere detto per ben due volte una menzogna, ritengo che si debba passare agli atti concreti.
Ma gli atti concreti, purtroppo, non sono quelli enunciati nell'ordine del giorno del Consigliere Galli, perché in quel documento c'è un'assoluta non conoscenza dei termini e delle procedure per avviarsi eventualmente alla costruzione, non dico di un ospedale, ma di servizi igienici di un poliambulatorio! Con il suo ordine del giorno, collega, non si riescono neanche a costruire i servizi igienici in un poliambulatorio! Per procedere alla costruzione di un nuovo ospedale, occorre innanzitutto attivare un gruppo di lavoro tecnico, scientifico, in capo all'Assessorato regionale alla sanità (perché parliamo della seconda struttura del Piemonte), che esamini la proposta di costruzione della nuova struttura ed il piano di dismissione delle centinaia di metri quadrati in pieno centro storico, in cui la struttura insiste attualmente.
Occorre, poi, definire contestualmente un piano finanziario strutturale e funzionale, perché voi insegnate - Assessore D'Ambrosio e Consiglieri della sua maggioranza, anche firmatari di ordini del giorno che gli ospedali che si costruiscono oggi non sono più gli ospedali che si costruivano un tempo, sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista delle possibili localizzazioni ed individuazioni dei finanziamenti, perché lei il Piano sanitario nazionale l'ha letto e sa che non solo oggi sono stati ridotti i posti letto, ma che la prospettiva è quella di ulteriori riduzioni in questa direzione, e che gli ospedali, dal punto di vista gestionale e funzionale, non vivono più sulla cultura del posto letto e del numero dei posti letto al loro interno soprattutto se strutture clinicizzate - mi avvio alla conclusione, appena posso - e all'assistenza uniscono la ricerca, perché, come l'Assessore Burzi sa, la questione è complessa.
Arrivati a questo punto, quando il gruppo di lavoro tecnico scientifico, presso l'Assessorato ci avrà predisposto...



PRESIDENTE

Concluda, Consigliera.



MANICA Giuliana

Sono agli ultimi due punti dell'ordine del giorno, lo sto illustrando Presidente...



PRESIDENTE

Ci sono dei regolamenti e la invito a concludere...



MANICA Giuliana

Sono gli ultimi punti dell'ordine del giorno; eventualmente prendo i minuti di alcuni Consiglieri del Gruppo che rinunciano al loro intervento.
A questo punto si tratta di passare alla seconda parte, e la seconda parte riguarda il fatto che si realizzi al più presto un incontro tra il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente e l'Amministrazione comunale di Novara, perché solo l'Amministrazione comunale di Novara è interessata e può definire eventuali localizzazioni urbanistiche.
Voglio ricordare all'Assessore che proprio in queste ore si sta discutendo a Novara il preliminare del Piano regolatore generale. Siccome voi questa riunione non l'avete mai fatta, è impossibile che nel Piano regolatore generale, nel nuovo testo che si discute presso l'Amministrazione comunale, ci sia inserita la previsione del nuovo ospedale.
A questo punto, contestualmente, bisogna portare all'o.d.g. della Commissione competente del Consiglio regionale le modifiche di Piano sanitario regionale, perché il Piano sanitario regionale elegge e prevede un Ospedale a Novara nella localizzazione in cui è. Senza la modifica del Piano sanitario regionale noi facciamo, con gli ordini del giorno semplicemente dell'aria fritta. A questo punto, siccome sappiamo che le procedure sono lunghe (cinque anni solo per le procedure) non solo bisogna contestualmente e non in modo separato, avviare i pezzi che ho cercato qui di sintetizzare, ma appostare anche - Assessore Burzi - nel bilancio regionale, all'apposito capitolo, almeno 500 miliardi dei 1000 che costerà l'ospedale perché anche senza un contestuale stanziamento fatto da subito insieme all'avvio delle procedure, noi rischieremmo che il Presidente della Giunta regionale passasse per un bugiardo presso i cittadini novaresi.



GALLI Daniele

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Consigliere Galli, lei è già intervenuto.



GALLI Daniele

Per fatto personale, Presidente.



PRESIDENTE

Lo vuole esplicare, Consigliere?



GALLI Daniele

Sull'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Manica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ho seguito con attenzione l'illustrazione dei due ordini del giorno quello del Consigliere Galli - esponente del nostro Gruppo - e quello della Consigliere Manica, quest'ultimo illustrato con grande passione di cittadina novarese.
Voglio analizzare punto per punto i due ordini del giorno.
Credo che entrambi gli ordini del giorno presentati siano documenti importanti per l'argomento, ma credo siano altrettanto importanti qualora venissero approvati. Siamo di fronte a due ordini del giorno inerenti lo stesso argomento, uno più specifico, l'altro di carattere generale, ma entrambi comportano un impegno economico estremamente rilevante e importante per la Regione Piemonte (c'è chi ipotizza cinquecento miliardi come la Consigliera Manica, chi seicento o settecento miliardi).
Non ho molta esperienza, non voglio sempre trincerarmi dietro la colonna, però, normalmente, quando si parla di cifre di questa portata ci devono essere delle condizioni. Innanzitutto un impegno di spesa di questo genere richiede un impegno di massima sull'impegno (passatemi il gioco di parole) per portare a termine il progetto.
Sappiamo tutti che il settore della sanità ha un impegno di spesa elevato. Sappiamo tutti che le necessità - mi richiamo e condivido l'intervento del collega Ghiglia - certamente non sono solo di Novara, ma sono anche del Verbano-Cusio-Ossola, di Torino, di Asti, di Cuneo e di altre province. Pertanto, è necessario entrare nel merito su delle scelte e questo compete al governo regionale e al Piano sanitario che, se non ricordo male, è stato assegnato dalla Giunta regionale proprio nei giorni scorsi per la nuova stesura, e compete, soprattutto, al Consiglio regionale e quindi anche all'opposizione. Se si fanno delle scelte bisogna anche definire da quale capitolo vengono prelevate le somme. Se stessimo discutendo di bilancio, e questo ordine del giorno non fosse tale, ma fosse un emendamento, credo che sarebbe quanto meno più interessante anche capire come i democratici di sinistra, nella fattispecie la Consigliera Manica facendo una scelta di questo tipo, pensano di incidere sulla politica delle uscite. Si tratta di un discorso organicamente complesso sotto l'aspetto politico.
Ha ragione chi mi ha preceduto quando sostiene che non ci sarebbe nessuno contrario ad aumentare la quota capitaria, credo che tutte le ASSL vogliono l'aumento della quota-capitaria, perché sono tutte in difficoltà e vogliono più soldi - l'Assessore D'Ambrosio poi ha delle difficoltà a concederli -. Credo che tutti siano d'accordo sull'istituzione di un nuovo DEA; tutti siano d'accordo sulla TAC; tutti siano d'accordo su tutte le belle cose che vengono proposte.
Sostengo sia semplicistico presentare un progetto di questo tipo dicendo di impegnare una cifra di questa portata.
Il collega Galli si è assunto l'impegno, così come si era assunto l'impegno il Presidente della Giunta regionale, sull'area del novarese.
Sull'impegno del Presidente della Giunta regionale voglio tornarci visto che ieri nella riunione di maggioranza abbiamo avuto occasione di parlare di questi ordini del giorno. Il Presidente, come altri esponenti della maggioranza, si è assunto degli impegni sull'area del novarese che certamente è una delle aree - non a caso molti esponenti di questo Consiglio la rappresentano - critiche sotto l'aspetto della sanità.
L'impegno assunto - mi dispiace non sia presente il Presidente della Giunta, ma c'è il suo Assessore - è stato quello di - così come nella passata legislatura erano state fatte delle scelte con delle priorità inserire i problemi di Novara o le necessità della città di Novara e del novarese tra le priorità del Piano sanitario e del governo regionale.
A questo punto subentra il terzo ordine del giorno. L'ordine del giorno sottoscritto dai Capigruppo di maggioranza, e non solo, richiama lo spirito dei due ordini del giorno presentati, quello del Consigliere Galli e quello della Consigliera Manica. Credo sia un ordine del giorno che possa essere approvato da questo Consiglio regionale. Si tratta di un ordine del giorno e qui dissento da quanto diceva la collega Manica - che vede un impegno preciso per il governo regionale e per il Presidente della Giunta regionale e va incontro ad una delle esigenze rappresentate anche dall'ordine del giorno della Consigliera Manica; quindi dell'incontro urgente con il Presidente della Provincia di Novara, con il Sindaco della Città di Novara con i soggetti istituzionali interessati.
Credo che l'incontro possa anche servire, come diceva la Consigliera Manica, per conoscere in modo preciso e in modo istituzionale i problemi e i bisogni della realtà novarese.
Pertanto inviterei, a cominciare, per una forma di rispetto, il Consigliere del mio Gruppo, al quale riconosco di aver rappresentato per primo questo problema all'interno del Consiglio regionale e poi alla collega Manica, di valutare con grande attenzione l'opportunità di approvare un documento intelligente - non che non lo siano gli altri due ci mancherebbe - interessante, percorribile e vincolante per la Giunta regionale e per il Presidente della Giunta regionale per affrontare i problemi della sanità novarese. Credo che questo ordine del giorno possa vedere tra i primi firmatari i presentatori degli altri due ordini del giorno, quindi il Consigliere Galli e la Consigliera Manica. Se venisse approvato questo ordine del giorno ci sarà un percorso da seguire che certamente ci darà l'opportunità di confrontarci.
Dico subito - non per fare sempre il cattivello della situazione - che questo ordine del giorno ci vede naturalmente favorevoli, lo abbiamo sottoscritto e i motivi che ho detto prima ci mettono veramente nella convinzione di votarlo e di approvarlo. Entrambi gli altri due ordini del giorno - e chiedo scusa soprattutto ai colleghi del mio Gruppo - ci mettono in grave difficoltà. E' chiaro che non siamo nella condizione di votarli perché oggi, a fronte del dibattito che c'è stato, non siamo nelle condizioni di assumere un impegno di questa portata e non siamo nella condizione di fare una scelta di questo tipo extra Piano regionale, extra decisione che spetta comunque al governo regionale. Occorre un confronto approfondito che contribuisca alla soluzione dei problemi della gente e della sanità del novarese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galli sull'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Manica e altri.
La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Interverrò con moderazione e non usando toni altisonanti e dagli effetti che potrebbero rientrare anche nella maleducazione.
Innanzitutto occorre leggere attentamente l'ordine del giorno, in particolare la parte inerente "l'impegno". Leggendo "l'impegno" credo che il Consigliere Gallarini, che ha sollevato delle perplessità, si tranquillizzerà, come anche la Consigliera Manica che accusa una persona che ha rivestito la carica di amministratore locale, fra l'altro occupandosi di lavori pubblici. La Consigliera Manica mi accusa di non saper gestire la costruzione di un servizio igienico, ci vuole anche un po' di fair play in politica - spero che i colleghi d'ora in poi lo useranno di più. Ho detto e scritto chiaramente: "nell'ambito della programma sanitario.."; con queste parole si intende, se non erro, che bisogna passare tramite il Piano sanitario regionale. O sbaglio? O le parole significano altro?



(Commenti del Consigliere Gallarini)



GALLI Daniele

E' una proposta di modifica al Piano sanitario regionale. In questi termini va letto questo ordine del giorno. Poi ognuno può leggere o non leggere alcune cose.
Personalmente, fino a prova contraria, ho firmato il documento. Per carità si può anche omettere di leggere determinate cose. Ho voluto evitare di elencare cifre, ma sarebbe molto facile farlo: si parte da 400 milioni per posto letto, lo si moltiplica per i posti letto che si vuole e si arriva alla cifra finale.
Ci sono anche altre sperimentazioni concesse dalla normativa nazionale vigente, ad esempio le sperimentazioni gestionali proposte dalla Regione e approvate dal Ministero, che riguardano anche un rapporto con finanziatori privati mediante gara d'appalto. Non bisogna fossilizzarsi e chiudersi ad imbuto su determinati preconcetti secondo cui, per realizzare un'opera pubblica, ci vogliono vent'anni. Forse è anche colpa nostra se si verifica questo, per cui auspico che, con l'aiuto di tutti i presenti, si possa d'ora in poi impiegare meno tempo. Non proseguo nella polemica perché non avrebbe senso.
La proposta del Consigliere Cattaneo mi sembra accettabile. L'ordine del giorno sottoscritto da altri colleghi impegna la Giunta regionale e l'Assessore alla Sanità ad aprire un incontro con gli enti locali che agiscono sul territorio, quindi più interessati allo sviluppo della sanità del Novarese. Se l'altra presentatrice dell'ordine del giorno condivide questo ordine del giorno, posso accettare la proposta del capogruppo Cattaneo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

I colleghi Consiglieri di Novara hanno illustrato bene i problemi relativi alla struttura ospedaliera in oggetto e poco fa il Capogruppo di Forza Italia ha fatto riferimento ad una riunione della maggioranza in cui è stata posta la questione...



(Commenti del Consigliere Cattaneo)



SAITTA Antonino

Non lo dico in senso polemico, Consigliere Cattaneo, ma in quella sede sono stati assunti alcuni impegni da parte del Presidente Ghigo e, sulla base di questi, è stato rivolto l'invito a ritirare qualche ordine del giorno perché la questione è già oggetto di esame.
Credo sia importante capire come dobbiamo procedere; l'Assessore D'Ambrosio, oltre ad avere competenza in materia, sarà stato presente alla riunione, ragion per cui è in grado di dirci se il contenuto di questi ordine del giorno, indipendentemente da chi sono stati presentati, sono compatibili o meno con la programmazione attuale sanitaria, con il piano sanitario, cosa bisogna modificare e qual è l'opinione dell'esecutivo.
Conoscere il parere dell'Assessore competente, relativamente alla vicenda, può essere utile per il prosieguo del dibattito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Ho sempre pensato che i problemi relativi alla sanità fossero tutti importanti, ma oggi ho capito che quelli della provincia di Novara sono più importanti di altri. A giudicare dalla quantità di interrogazioni, mozioni ordini del giorno e proposte di alcuni colleghi della minoranza, in particolare della Consigliera Manica, credo che ci sia il tentativo di trasformare quest'aula in una sorta di Consiglio provinciale, in cui si cerca di risolvere i problemi del proprio territorio e del proprio collegio elettorale. Ammiro la pervicacia, ma giova ricordare alla collega che usando la sanità come una clava, la forza politica e la coalizione alla quale appartiene ha perso le elezioni provinciale del 1999 e le elezioni regionali del 2000.
Certamente l'ospedale di Novara, che ha una sua storia che parte dal 1400 e che vede, dal punto di vista strutturale, parti che sono dal '700 fino ai giorni nostri, potrebbe aver bisogno di un trasloco e quindi una diversa localizzazione. Relativamente a questo tema si sono misurate intere generazioni di amministratori. Da circa un ventennio mi occupo di amministrazione pubblica nella mia città, a partire dalla mia prima elezione. Già vent'anni fa sentivo parlare di questo argomento che evidentemente, periodicamente eccita gli animi degli amministratori.
Certamente dobbiamo tener presente che oggi la struttura nosocomiale novarese si trova in una posizione infelice, quindi è necessario pensare anche ad una diversa localizzazione. Prima di proporre con un ordine del giorno, come, per esempio, hanno fatto alcuni colleghi del DS, tutto lo scibile umano, si dovrebbe partire più realisticamente con un primo passo propedeutico ad altri.
Se le finanze nella VI legislatura hanno consentito a questa Regione di sostenere economicamente gli ospedali di Asti e Biella e successivamente Alba e Bra, all'inizio della nuova legislatura si doveva dire se avremmo avuto la possibilità economica di sostenere altre strutture nosocomiale quindi anche quella di Novara.
La cifra non è indifferente, si parte da 500 miliardi in su, quindi è necessario pensare a formule diverse, ad interventi straordinari dello Stato o, magari, a formule miste con interventi di privati o di fondazioni.
Non è detto che debba essere una progettazione e un'esecuzione totalmente in capo all'ente Regione. Naturalmente tutti i pareri sono leciti, ma se vogliamo fare un lavoro utile, soprattutto per la comunità novarese dobbiamo preoccuparci prima di tutto che l'attuale ospedale continui a funzionare e a migliorare i livelli di funzionalità. Nei primi giorni della legislatura è stato segnalato da un nostro documento che, per alcune specialità e per alcuni esami diagnostici, ci sono tempi di attesa veramente poco accettabili, quindi sui tempi si deve lavorare ancora.
Ben vengano anche le proposte che portano alla progettazione. Non sono pessimista come alcuni colleghi, che pensano che occorra un ventennio per realizzare un'opera; realisticamente credo che un decennio sia l'unità di misura e di tempo da porre in campo per una realizzazione di questo tipo.
Relativamente agli ordini del giorno, direi che quello del collega Galli sia condivisibile. C'è forse un problema di un passo troppo lungo perché in tre righe si chiede un impegno talmente grosso, che è necessario fare quel bagno di realismo a cui mi riferivo poc'anzi. Per prima cosa devono essere messi attorno ad un tavolo tutti i soggetti che hanno qualcosa da riferire su questa vicenda e qualche competenza per valutare da dove cominciare questo percorso.
Quello dei colleghi dell'opposizione, di cui prima firmataria è la collega Manica, contiene punti condivisibili, altri meno, altri di fatto superati. Oggi, a latere dei lavori, parlando con un collega si diceva che con l'asfaltatura di via Porta, (via in cui la collega abita) avrebbe inserito nell'ordine del giorno proprio tutto! Questo per dire che, se vogliamo parlare dell'Ospedale Maggiore di Novara dobbiamo fare un certo discorso ma, se vogliamo parlare dei problemi della sanità tutta, ne dobbiamo fare un altro. Se analizzassimo tutti i problemi e le diverse situazioni, vorrei vedere quale ASL o quale ospedale delle stesse dimensioni di quello di Novara non ha dei problemi: dovremmo elencarli tutti e chiedere che, come una fatina con la bacchetta magica, la Giunta il Presidente Ghigo e l'Assessore D'Ambrosio risolvano tutta questa pletora di problematiche diverse.
Comunque, come dicevo, alcune delle considerazioni fatte sono condivisibili, altre, evidentemente, strumentali. Nel complesso, credo non si possa condividere il tenore del documento così com'è stato redatto.
Esiste poi il terzo documento, firmato da diversi colleghi e Capigruppo della maggioranza, che anche io ho sottoscritto. Mi sembra onestamente ragionevole, perché chiede di fare la cosa più logica: incontrare l'Amministrazione comunale, quella provinciale, insieme al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore alla sanità, oltre agli altri soggetti istituzionali interessati, per acquisire gli elementi propedeutici alla definizione delle strategie.
Siamo ancora molto lontani dalla soluzione del problema, dobbiamo ancora stabilire il metodo di lavoro prima di arrivare al primo di quella serie di "passi" a cui mi riferivo prima.
Detto questo, spero che con uguale sollecitudine i colleghi tutti, me compreso, porremo attenzione al problema della sanità, e non solo della Provincia di Novara, della ASL 13 e dell'Ospedale Maggiore di Novara. E' vero, meritano un'attenzione particolare, perché locate in una zona particolare, il Piemonte orientale, che soffre della concorrenza della Regione Lombardia: la Regione Lombardia ha un Piano regionale sanitario diverso dal nostro, fa un uso diverso del privato, ha una politica di marketing piuttosto aggressiva, riuscendo ad essere molto attrattiva nei confronti delle Province di Novara e di Verbania. Sono tutte cose che sappiamo. Naturalmente, bisognerà lavorare, in questa legislatura, per far sì che questa mobilità passiva si riduca a livelli accettabili fisiologici. Peraltro, mi risulta che ciò stia già avvenendo, perché questo trend, negli anni compresi tra il 1997 e il 2000, in parte si è già ridotto.
Certamente, ancora altri "passi" devono essere fatti, altre energie impegnate in questa direzione, per arrivare a una situazione migliore dell'attuale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mancuso, è stato perfetto nei tempi! Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, le chiedo subito una cosa: con la sua autorità e autorevolezza riesce a convincere l'Assessore a dirci qualche parola? O chiediamo le sue dimissioni subito? Le dimissioni dell'Assessore D'Ambrosio, non sue, Presidente! Riesce a convincerlo, visto che i colleghi si sono spesi...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



CHIEZZI Giuseppe

Allora parla, Assessore D'Ambrosio? Se interviene l'Assessore D'Ambrosio, mi siedo subito!



(Commenti del Consigliere Ghiglia fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Consigliere Ghiglia, si faccia i fatti suoi, che io mi faccio i miei!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, completi il suo intervento, non dialoghi così.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola perché nessuno la chiedeva e il dibattito stava per essere chiuso. Ho visto l'Assessore D'Ambrosio in moto e, allora, mi sono detto: "Chiedo la parola per capire cosa sta succedendo". Mi sembra un po' strano che su ordini del giorno "governativi" (nel senso che sono ordini del giorno che chiedono atti di "governo" precisi), che derivano evidentemente da una realtà conosciuta, che richiede precisi interventi, la Giunta non dica nulla e l'Assessore D'Ambrosio stia zitto, muto come un pesce!



(Commenti dell'Assessore D'Ambrosio fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Bisogna dare delle indicazioni, perché io non so quale ordine del giorno votare! Gli ordini del giorno sono assai diversi l'uno dall'altro.
Per esempio, il buon Consigliere Galli ha appena rinunciato a portare in aula una proposta che, evidentemente, aveva direttamente o indirettamente conosciuto come la "proposta del Presidente Ghigo". Il Presidente Ghigo, infatti, è andato in quel territorio e ha "promesso" l'ospedale. Il Consigliere Galli, giustamente, dopo le elezioni, ha presentato un ordine del giorno, in cui dice: "Adesso lo facciamo l'ospedale". Però, viene stoppato della sua stessa maggioranza, che gli intima di stare calmo, perché: "L'ospedale sarà anche stato promesso dal Presidente Ghigo, ma non è detto che si faccia!". Così, il Consigliere Galli ha presentato un ordine del giorno che - Consigliere Galli, mi dispiace per lei - dice proprio che questo ospedale chissà mai se si farà! Una retromarcia non da poco! Il sospetto di Giuliana Manica, che il Presidente Ghigo sia andato in quel territorio solo a fare una facile e demagogica campagna elettorale forse, a questo punto, è qualcosa di più di un sospetto! Di fronte a tutte queste posizioni, con il Consigliere Galli che ricordando la promessa di Ghigo chiede che la promessa venga mantenuta, con il Consigliere Cattaneo che invita alla discussione e "Poi si vedrà!", con l'ordine del giorno dei DS che è l'unico a presentare un progetto di governo, l'Assessore deve pur dirci qualcosa! Presidente Cota, se l'Assessore non dice nulla, è chiaro che io chiedo d'intervenire: il mio intervento voleva solo essere una gentile sollecitazione all'Assessore muto!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore D'Ambrosio, ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Signor Presidente, cortesi colleghi, tengo immediatamente a precisare che intervengo non certo a seguito della sollecitazione del collega Chiezzi, che è sempre puntuale ma, certe volte, spiritoso oltremisura! C'è una cosa che voglio dire, tra il serio e il faceto, rivolgendomi soprattutto ai colleghi di Torino e Provincia: sono veramente sorpreso del fatto che voi siate gli unici a non sollecitare grandi provvedimenti per la sanità di "Torino e Provincia"! Le pressioni che arrivano da parte di tutti i colleghi delle altre province del Piemonte sono così forti, e di parte che metterebbero chiunque in gran difficoltà nel dover programmare, a prescindere da quello che pu essere il budget nazionale per la sanità.
Entrando nel merito e rispondendo alla collega Manica, posso dire che non vi è mai stata disattenzione nei confronti della ASL 13 e dell'Azienda ospedaliera di Novara.
E' vero, sono ASL, come la 13 di Novara, che definisco "di confine" dove ovviamente c'è una maggiore mobilità, una pressione e addirittura un'attiva propaganda delle Regioni limitrofe.....
Ho visto qualche tempo fa dei manifesti affissi sui muri della città di Novara (e non so se ciò sia del tutto regolare e comunque sicuramente non è molto corretto) dall'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia con i quali si invitano i novaresi a recarsi in Lombardia per cure mediche.
Sono problemi che abbiamo ben presenti: li valuteremo attentamente nel definire la programmazione nella quale stiamo lavorando.
Si tratta di ASL di "confine" così come quella del VCO (fortunatamente oggi non c'è il collega Racchelli perché sicuramente avrebbe avanzato richieste dello stesso tenore di cui dicevo poc'anzi) e le stesse richieste ci vengono dalla ASL di Vercelli (ho addirittura ricevuto, qualche minuto fa un telegramma in tal senso inviato, probabilmente, nel momento in cui sono venuti a conoscenza del fatto che discutevamo della sanità del novarese) così come dalle ASL di Cuneo e dell'Alessandrino.
Sono tutti problemi che dovranno essere affrontati serenamente, e seriamente così come serenamente penso debba essere affrontato il problema della ASL 13 e dell'eventuale, possibile, nuovo ospedale di Novara.
Non entro in quella che è la polemica politica, ma debbo dire che nella scorsa campagna elettorale tante cose si sono dette sulla sanità. La sanità è stata considerata terra di conquista da tutti, non solo da chi ha probabilmente prospettato il nuovo ospedale di Novara, ma anche da chi ne ha prospettati altri e ha promesso altre cose in tanti altri ospedali di Torino e della Provincia di Torino e non solo.... E' stato un leit motiv ricorrente da parte dei candidati alla Presidenza della Regione e da parte degli aspiranti Assessori alla sanità, ce n'erano tantissimi: dell'opposizione e ovviamente, e ciò è ancora più naturale, della maggioranza.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Ripeto, non voglio fare alcuna polemica, ma semplicemente un piccolissimo sfogo.
Collega Manica, io sono disponibilissimo a rispondere, punto per punto al suo ordine del giorno, che è molto articolato, ha toccato un po' tutto.
La ASL 13 in verità manca Arona, evidentemente lei nei confronti di Arona è un poco non dico disattenta perché lei è attentissima al territorio, ma comunque...



MANICA Giuliana

E' che non volevo esagerare! Poi sapevo che lei era già stato lì e che aveva inaugurato!



GALLARINI Pierluigi

Preparerà un ordine del giorno ad hoc per Arona!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Consigliera Manica, lei ha detto cose che dovranno essere valutate nelle sedi istituzionali. Debbo dirle subito, ed è senza dubbio la cosa più importante a mio modo di vedere, che per quanto attiene il DEA di Borgomanero i finanziamenti sono confermati, quindi ci attiveremo a fare iniziare quanto prima i lavori perchè un pronto soccorso che ha i passaggi di Borgomanero deve avere un "DEA" di emergenza.
Per quanto attiene alla TAC di Galliate, potrà essere attivata, una volta che saranno confermati i parametri e le esigenze di una nuova TAC nella zona, con la legge regionale n. 22/2000.
Per quanto riguarda il presidio di Galliate, debbo dirle che di finanziamenti Galliate ne ha avuti, ma questo glielo dico, Consigliera Manica, per dimostrarle che veramente non c'è stata disattenzione nei confronti dell'ASL n. 13. Elenco questi finanziamenti in estrema sintesi: 210 milioni per l'impianto di condizionamento della radiologia; 96 milioni per la costruzione di un nuovo ingresso; 680 milioni per la costruzione di un nuovo servizio mortuario; 200 milioni per la sistemazione dei servizi di dialisi; 2 miliardi per l'adeguamento alle norme di sicurezza e così via.
Debbo ora dirvi cosa io penso dell'eventuale, possibile nuovo ospedale di Novara. La mia condivisione per quanto riguarda il terzo ordine del giorno deriva proprio dal fatto che bisogna incontrarsi con gli enti istituzionali (Comune, Provincia e quant'altri) per poter definire e proporre un eventuale piano di fattibilità, vedere quali possibilità ci sono dal punto di vista economico, e se si ritiene che l'ospedale nuovo di Novara sia necessario e indispensabile richiedere anche un finanziamento extra da parte del Governo. Questa è una cosa che penso nessuno ci possa...



MANICA Giuliana

Per una cosa che lei non prevede nel piano sanitario, come fa a chiedere dei finanziamenti?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Si attualmente non è previsto, tant'è vero che se ha letto il contenuto dell'ordine del giorno che ha avuto la mia condivisione, collega Manica, si parla di "acquisire gli elementi propedeutici alla definizione delle strategie sanitarie per l'area novarese da inserire nel prossimo piano socio-sanitario 2000-2003". Bisogna fare un progetto di fattibilità e tutta una serie di cose che vanno discusse.
Il collega Galli, che è un generoso (nel senso che si impegna e vuole portare avanti alcune cose in cui crede), poteva forse confrontarsi maggiormente col sottoscritto prima della proposta, però è una proposta che resta e che esamineremo nelle sedi istituzionali, ancorché fondi per poter costruire ospedali la Regione in questo momento non ne ha.
Per la Provincia di Novara (questa è una cosa che dico alle persone che non erano presenti allora), prima della fine della scorsa legislatura abbiamo stanziato 10 miliardi per i poliambulatori, per cui questa grande disattenzione non c'è stata da parte del sottoscritto e da parte della Giunta regionale.
In conclusione debbo dire, ancorché negli ordini del giorno del collega Galli e della collega Manica siano evidenziate cose che vanno discusse e possibilmente concordate per la loro definizione, che il terzo ordine del giorno è quello che può essere più ampiamente condiviso proprio perch ripeto, fa riferimento alla necessità di fare delle analisi, degli studi e quindi acquisire quegli elementi indispensabili per poter parlare sia dell'ospedale sia di eventuali impegni ulteriori per l'ASL 13.



MARCENARO Pietro

Scusi, Assessore, ma siccome c'è un quarto ordine del giorno, potremmo avere un suo parere anche su quello?



PRESIDENTE

Esatto, stavo per dirlo io.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Non l'ho ancora letto. Può darne lettura lei, Presidente?



PRESIDENTE

Lo faccio subito. Nel frattempo è stato consegnato un quarto ordine del giorno, il n. 51 "Nuova struttura ospedaliera a Novara", presentato dai Consiglieri Mancuso, Gallarini, Galli, Vaglio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto delle problematiche relative alla struttura ospedaliera del Comune di Novara invita il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad attivarsi presso il Ministro della Sanità affinché vengano inseriti nella prossima legge finanziaria dello Stato 1.000 miliardi quale stanziamento straordinario finalizzato alla costruzione di una nuova struttura ospedaliera nella città di Novara".



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Così com'è già stato detto dai colleghi che sono intervenuti, dico anch'io che Novara è la seconda sede universitaria del Piemonte, che Novara è ospedale di insegnamento, che indubbiamente è un ospedale datato e che le difficoltà e i contrasti tra ospedalieri e universitari vengono ulteriormente accentuati. Da questa situazione quindi se ci fosse questa possibilità sarebbe cosa veramente oltremodo gradita, però alla luce della situazione ultima, faccio riferimento ai miliardi per attivare la libera professione intra moenia, che non ci sono, dei 3.000 miliardi promessi ne sono stati assicurati solo 1.800 e alla luce del fatto che anche i miliardi per il contratto per la dirigenza non ci sono ancora oggi, debbo dire che le difficoltà ci saranno, eccome, però ovviamente non posso non dire sì a un ordine del giorno che sicuramente va nell'ottica di miglioramento della sanità piemontese.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi dice di sì?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Non posso non dire di sì, ma con tutti i "ma" che ho evidenziato.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere favorevole.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Volevo solo dire due cose. Ho fatto una domanda e ho avuto una risposta. Questa risposta, per quanto ci riguarda, è significativa della serietà politica della Giunta e di chi oggi dirige l'Assessorato alla sanità.
Vorrebbe da dire che qui il metodo è quello di rilanciare sulle poste da parte di un Assessore che dapprima pronuncia le parole apparentemente ispirate a un senso di responsabilità - che abbiamo sentito dire, del fatto che esistono altre esigenze - e poi dà un parere positivo su un ordine del giorno che si presenta in questo modo. Mi pare che ciò non richieda ulteriori commenti, quanto alla spregiudicatezza e alla strumentalità di un atteggiamento e di una posizione politica.
Io di questo prendo atto, semplicemente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Siamo sinceramente terrorizzati da cotale presa d'atto del Presidente del Gruppo DS. Lo dico perché, quando sento le parole pronunciate con tanto senso della situazione e tanto pathos, mi preoccupo.
Se l'Assessore della sanità è spregiudicato perché dice sì nel momento in cui dei Consiglieri di maggioranza... - io non sono novarese, ma se volete anch'io preparo una lista della spesa per gli ospedali di Torino, ne abbiamo bisogno, sempreché il vostro Governo ci adegui quantomeno la quota capitale che spetta ad ogni piemontese per la spesa sanitaria, ma di questo ne abbiamo già parlato in campagna elettorale e su questo l'avete già persa una campagna elettorale, quindi continuate pure così che per noi va benissimo, anzi insistete che ci sono le elezioni anche l'anno prossimo! non capisco perché debba essere, a questo punto, meno spregiudicato chi tenta, sapendo la coperta stretta e corta di cui, a causa del Governo centrale, soffre la sanità piemontese, comincia a ergersi quale unico difensore di una causa che invece ci vede tutti accomunati, che è quella di migliorare le strutture sanitarie su tutto il territorio.
L'Assessore D'Ambrosio non è affatto spregiudicato, ha dato il suo avallo prima a un ordine del giorno in cui si diceva di incontrare le istituzioni sulla provincia e di fare una valutazione complessiva sulle priorità delle strutture sanitarie in Piemonte. Non capisco perché poi rispetto all'iniziativa politica legittima ed indipendente di un gruppo di Consiglieri, sulla quale l'aula è sovrana - chiaro? anche se l'Assessore D'Ambrosio avesse detto no - è spregiudicato quando si chiedono al Governo mille miliardi finalizzati all'ospedale di Novara. Ma si è chiesto al Governo tante altre volte una maggior attenzione nei confronti di quella sanità Piemontese pesantemente penalizzata dalla sottostima della spesa sanitaria che il Governo ha fatto nei confronti dei piemontesi in questi anni.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, mi ha detto che voleva presentare un ordine del giorno in via di compilazione?



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per una richiesta di chiarimento.



MANICA Giuliana

Volevo solo chiedere un chiarimento all'Assessore D'Ambrosio. Il dispositivo dell'ordine del giorno testé presentato recita: "Si impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi presso il Ministero alla Sanità affinché vengano inseriti nella prossima legge finanziaria dello Stato mille miliardi quale stanziamento straordinario alla costruzione di una nuova struttura ospedaliera nella città di Novara".
C'è un piccolo particolare: che per votare questo ordine del giorno bisogna prima venire in aula con - e questa è la cosa che richiedo - il Piano sanitario modificato, in quanto la legge regionale di Piano sanitario di questa Regione non prevede la struttura del nuovo ospedale di Novara.
In sostanza, si chiede il finanziamento per una struttura inesistente non prevista dalle leggi regionali. Bisogna prima fare l'atto del Piano portarlo qui in aula... Come fare altrimenti? Non esiste, è una struttura fantasma. Nessuna legge finanziaria...



(Interruzioni in aula)



MANICA Giuliana

Io sto parlando con la Giunta, sto chiedendo un chiarimento alla Giunta.
Siccome l'Assessore deve fare questa richiesta di inserimento dei mille miliardi, deve andare da Veronesi, deve andare alla Conferenza Stato Regioni, deve andare in tutte queste sedi, lui sa che può chiedere legittimamente mille, duemila, tremila, ottomila miliardi al Ministero quelli che vuole, ma deve presentare gli atti conseguenti. Quindi lui si deve presentare lì con una legge di Piano in cui la struttura è inserita sulla base della quale si può appostare una cifra.
Al riguardo nel mio ordine del giorno, quando ho chiesto i 500 miliardi da appostare all'apposito capitolo di bilancio, li ho chiesti come punto ultimo susseguente, non precedente alla modifica della legge di Piano perché sapevo benissimo che anche questa Giunta regionale non poteva appostare quella cifra prima che si fosse modificata la legge di Piano.
Questo è il punto che chiederei all'Assessore regionale di chiarire al Consiglio.



PRESIDENTE

E' in distribuzione l'ordine del giorno n. 52 "Nuova struttura ospedaliera a Novara" presentato dai Consiglieri Chiezzi, Contu e Moriconi del Consigliere Chiezzi, che leggo all'assemblea: "Il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad inserire nel Piano sanitario regionale una nuova struttura ospedaliera nella città di Novara".
Vuole illustrarlo, Consigliere Chiezzi? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno cerchiamo, insieme ai colleghi, di fare il punto della situazione, se ci riusciamo.
Riassumo le tappe: il Consigliere Galli sente il Presidente Ghigo promettere il nuovo ospedale a Novara e presenta un ordine del giorno in cui dice: "Nuovo ospedale per Novara"; la sua maggioranza scrive un ordine del giorno in cui si dice: "Non si parli di un nuovo ospedale, l'Assessore senta le comunità, le istituzioni locali e si decida cosa fare per l'area novarese"; l'Assessore si alza e dice: "Mi sembra che l'ordine del giorno giusto sia il secondo, quello che mi invita a discutere a Novara della situazione sanitaria" e quindi annuncia un voto favorevole all'ordine del giorno dei Gruppi di maggioranza, escluso Galli; il collega Galli si alza e dice: "Va bene anche per me, rinuncio all'ospedale, votiamo solo l'ordine del giorno generico che impegna l'Assessore a discutere in loco il da farsi"; sopraggiunge un ulteriore ordine del giorno di pacchiana demagogia con la quale si inverte questa rotta e si decide di chiedere addirittura lo stanziamento, con la cifra indicata, per realizzare l'ospedale di Novara.
Quindi, Galli, alla fine hanno dato ragione a te, perché si rimangiano i già detto e i già deciso e decidono, in cinque minuti, che l'ospedale va fatto; non solo, chiedono al Governo anche i soldi.
Allora, queste carambole vanno tutte bene, vediamo se qualcuno si romperà la testa, ma se vanno bene, la prima palla da giocare è quella di prima di chiedere i soldi allo Stato, essere sicuri di volere un'opera.
Dato che sino a questo momento non era certo - anzi, era certo il contrario, l'opera non la si citava neppure - se avete cambiato idea come maggioranza e volete fare il nuovo ospedale di Novara, lo inseriamo come impegno nei confronti della Giunta nel Piano sanitario, dimodoch l'Assessore si alza e dice: "Va bene, promesso: approvo questo ordine del giorno e inseriamo il nuovo Ospedale di Novara nel Piano sanitario". Per dopo aver detto questo, Assessore D'Ambrosio, approviamo l'ordine del giorno in cui si dice "Adesso dateci i soldi".
Quindi, seguendo l'ordine logico e istituzionale delle questioni, si decida prima se la Regione Piemonte inserisce il nuovo Ospedale di Novara nel proprio Piano sanitario, come impegno della Giunta; se questa decisione passa, ci sono anche i termini per chiedere allo Stato un finanziamento cosa che non potrebbe ottenersi se l'ordine del giorno che chiede l'inserimento nel Piano sanitario dell'Ospedale di Novara non venisse approvato.
Questo solo per riportare un po' di correttezza.



PRESIDENTE

A questo punto, se la discussione su tutti i documenti è chiusa, darei la parola per le dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

SAITTA Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di intervenire sull'ordine del giorno del collega Chiezzi.



PRESIDENTE

Sì, le do la parola certamente, però cerchiamo di razionalizzare il dibattito, perché c'è stato qualche sfilacciamento di troppo. Adesso è chiusa la presentazione degli ordini del giorno; chi vuol parlare ancora sul dibattito in generale può farlo; poi si passerà alle dichiarazioni di voto e alla votazione di tutti i documenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

L'ordine del giorno del collega Chiezzi riporta ad una procedura corretta questo dibattito che, in certi momenti, ha avuto qualche sbavatura sul piano del metodo e anche della sostanza.
L'Assessore alla sanità ha richiamato i colleghi Consiglieri della Provincia di Torino; ci ha richiamati, rivolgendoci una sorta di rimprovero: "Ma come, non insorgete? Non dite nulla rispetto a questa richiesta, voi che siete stati eletti a Torino e sicuramente avete il polso della situazione di Torino?".
Ha fatto bene l'Assessore a fare questo rilievo ed è bene che lo faccia lui. Nel momento in cui l'abbiamo sollecitato a intervenire, volevamo anche capire se aveva un quadro completo della situazione dal punto di vista programmatorio per interventi ospedalieri oppure se era soltanto "appiattito" su una posizione importante come quella di Novara.
L'Assessore ci dice: "No, guardate che le questioni sono molto più complesse: c'è la Provincia di Torino; poi c'è una richiesta di Vercelli c'è una richiesta di Cuneo...".
Ci ha però illustrato soltanto per cenni la complessità di un quadro dal punto di vista dell'edilizia ospedaliera, che dovrebbe essere certamente affrontato.
Credo che questo riferimento a situazioni che emergono dal territorio regionale indichi come il Piano regionale che il Consiglio regionale approvò nella passata legislatura fosse incompleto, che non teneva conto di queste situazioni.
Ritengo che quel Piano sia, non dico un atto di accusa, ma esprima un giudizio su come è stata fatta la programmazione. Quel Piano ha un padre ed una madre: è stato approvato da qualcuno, è stato proposto da qualcuno, e anche allora i problemi di Novara erano noti. Ciononostante, quel Piano non prevede la nuova struttura ospedaliera di Novara.
Credo che la prima considerazione sia che questa richiesta, oggi condivisa ampiamente da gran parte del Consiglio regionale, rappresenti anche un giudizio negativo sul Piano sanitario regionale.
Credo che l'Assessore di questo sia convinto e lo sappia perfettamente.
Il fatto che lui apponga una firma ad una richiesta per modificare il Piano sanitario regionale è la presa di coscienza che quel Piano conteneva dei problemi.
Oggi discutiamo di Novara, ma ritengo che dietro quella sorta di rimprovero da parte dell'Assessore a noi Consiglieri di Torino ci sia anche un modo di mettere le mani avanti per dire: "Mah, probabilmente bisogna modificare anche il Piano sanitario per quanto riguarda Torino", e siamo d'accordo. "Probabilmente bisogna modificare il Piano sanitario per Vercelli": siamo d'accordo. "Probabilmente bisogna modificarlo per Cuneo".
La stessa cosa mi diceva il collega Tomatis per Mondovì, dove c'è una situazione che nei prossimi giorni sottoporremo all'attenzione del Consiglio regionale, e via di questo passo.
A mio parere, quindi, l'Assessore, al di là delle posizioni della maggioranza, dovrebbe presentarsi - l'ha fatto, ma l'ha fatto timidamente con una posizione che tenga conto della complessità della sanità del Piemonte.
L'Assessore ha il dovere di indicare alcune priorità; non credo che l'Assessore dica oggi che l'Ospedale di Novara è più importante rispetto ad altri. Non l'ha detto, e infatti ci ha richiamati. L'Assessore non lo dice questo; dice: "Sono stato interrogato su questo problema e dico che sono d'accordo". Ma non ci dice che questa struttura è più importante rispetto ad altre: lascia il problema sospeso.
Questa è una grave responsabilità, Assessore. Lei non può rispondere soltanto alle domande che le vengono rivolte; lei ha la responsabilità della sanità nella sua complessità, quindi ci dovrebbe spiegare come questa struttura ospedaliera, ritenuta importante nel Consiglio, si inserisce nel quadro più ampio.
Dovrebbe anche dirci se le indicazioni di risorse di cui parliamo sono compatibili con i nostri bilanci. E questo è un dovere non solo dell'Assessore alla sanità, ma pure dell'Assessore al bilancio, il quale ma ormai sono abituato - sembra che quando si parla di risorse sia un problema che non lo riguarda (non per nulla, sta parlando di altro).
Quanti ordini del giorno abbiamo votato su questioni importanti che poi non sono stati rispettati? Quanti? E quanti ne approveremo ancora? Ordini del giorno che magari ci servono - e mi pare questa l'intenzione di chi ha iniziato questa vicenda, cioè Forza Italia - per testimoniare una volontà che, alla fine, è generica, anche se viene indicata in un ordine del giorno, magari approvato all'unanimità.
Che significato ha mettere in moto un principio di questo tipo, che vuol dire tutto e vuol dire niente? Sarebbe più serio - e questo è il compito di chi governa - dire: le nostre competenze, dal punto di vista regionale, sono queste, per quanto riguarda gli investimenti; queste sono le risorse che possiamo mettere in campo; queste sono le risorse che possiamo ottenere dal Governo nazionale perché c'è il Patto di stabilità.
Quanto alle indicazioni di mille o duemila miliardi, Assessore Burzi le ricordo che esiste un patto che dobbiamo rispettare, per cui le risposte da parte di chi governa, quindi da parte dell'Assessore, devono essere compatibili con gli impegni assunti dalle Regioni con il Patto di stabilità, con gli strumenti e con le risorse a disposizione.
Noto dunque un certo imbarazzo a dover esprimere un giudizio su questi ordini del giorno, non perché non siano condivisibili, ma perché non fanno riferimento a politiche reali di governo, sulla base delle risorse, della programmazione e del Patto di stabilità.
L'Assessore non ha voluto fornirci questi elementi, per dare una visione generica a un problema che è stato posto, ed è sicuramente condivisibile, ma accantonando tutte le altre questioni. Non mi pare una buona modalità per affrontare il tema.
Lei e l'Assessore Burzi, dovete dirci questo. Bisogna avere anche la forza di dire: "Questa è un'indicazione di 1000 miliardi". E' un'indicazione che non regge, Assessore Burzi, e lei dovrebbe dirlo. Non dicendolo, possiamo far contenti i Consiglieri Galli e Saitta, ma a cosa serve? Ritorneremo su questi temi quando discuteremo sul bilancio e probabilmente, constateremo di avere discusso inutilmente, perché magari le risorse non sono sufficienti. Lei, Assessore, qualche elemento in più rispetto ai Consiglieri Galli, Cattaneo, Ghiglia e a me ce l'ha. Lei ci dovrebbe aiutare e, soprattutto, prima di aderire a una proposta specifica ci dovrebbe fornire un quadro completo: questo è un suo dovere e un dovere di chi governa.
E' chiaro che la presenza del Presidente Ghigo ci avrebbe aiutato perché ci avrebbe permesso di capire che quando si assumono degli impegni e questi impegni li assume un'assemblea pubblica, che ha responsabilità di governo e, in modo particolare, il Presidente della Giunta regionale dovrebbe prima aver verificato la compatibilità degli impegni che si assume.
Oggi c'è la constatazione che un impegno che è stato assunto in una campagna elettorale con l'autorevolezza del suo Presidente, sostanzialmente non può essere assunto, perché bisogna modificare il Piano sanitario immediatamente; bisogna trovare le risorse; bisogna capire dove sono le risorse. In sostanza, oggi cominciamo a registrare che una modalità di conduzione della campagna elettorale, fatta di promesse, è una modalità che incomincia a dimostrare le sue crepe e il suo scarso significato.
Credo che questo dibattito e soprattutto la quantità enorme di ordini del giorno indica questo: la campagna elettorale è stata condotta su indicazioni di carattere generico. D'altronde, credo che stiamo sconfessando il Presidente Ghigo: lui è assente. Oggi stiamo tutti quanti (maggioranza e minoranza) sconfessando il Presidente Ghigo. Stiamo dicendo al Presidente Ghigo, che aveva promesso l'ospedale, che non è possibile.
Bisogna modificare il Piano sanitario. Gli stiamo dicendo che le risorse non ci sono, bisogna chiederle a qualcuno. Lo diciamo a chi rappresenta il governo di questa Regione.
Vorrei che questo dato venisse tenuto presente, perché ci sembra importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo, per dichiarazione di voto.



CARACCIOLO Giovanni

So che c'è stato, l'altro ieri, all'Hotel Royal, un convegno di manager sulla sanità, in cui è stata usata più volte la parola "razionalizzare" che ho trovato pertinente e importante. Il termine "razionalizzare" era usato nel senso di distribuire meglio la spesa, creando servizi più moderni ed esaustivi, per risparmiare i soldi dove sono spesi male.
E' stato anche ipotizzato di chiudere gli ospedali, che hanno meno di centocinquanta posti letto, di notte. Hanno spiegato che facendo due turni anziché tre, si riesce a risparmiare ottocento miliardi, impiegando il personale in altri settori sul territorio.
In quest'ottica di ragionamento, siamo proprio sicuri che il vecchio concetto, cioè che l'ospedale deve comunque risolvere tutte le cose, sia ancora attuale? Siamo sicuri che a Novara sia necessario un ospedale che costi 1000 miliardi, quando probabilmente con altre strutture, tipo un ospedale di distretto, sul territorio si riesce a dare risposte migliori e più efficaci? Invito l'Assessore a dare delle risposte tenendo presente anche questa visione del problema. Inoltre, bisogna tener conto del fatto che negli ospedali bisogna avere degli specialisti: purtroppo, c'è una carenza di specialisti tale che, fra qualche anno, non se ne troveranno più.
Questo è un argomento importante, perché non vorrei che tornassimo al problema dell'intra moenia, costringendo i medici ad andare in ospedale quando poi non ci sono i soldi per pagarli. Quindi, affrontiamo anche il problema della carenza degli specialisti all'interno degli ospedali, perch è una questione molto urgente. In quest'ottica ho presentato una interrogazione in Commissione, che discuteremo presto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo, per dichiarazione di voto.



CATTANEO Valerio

Innanzitutto voglio fare una precisazione, a monte della mia dichiarazione di voto, su questo ordine del giorno.
La maggioranza e in particolare il Gruppo che rappresento non vuole assolutamente smentire il Presidente Ghigo, né ritiene che, con i propri interventi, di aver smentito il Presidente Ghigo.
Non ho mai detto - meno male che è tutto registrato - che il Presidente Ghigo ha preso degli impegni in una riunione di maggioranza. Ho detto: "Ieri, il Presidente Ghigo, all'interno di una riunione di maggioranza, ha chiarito gli impegni, che aveva preso in campagna elettorale, quale candidato Presidente alla Giunta regionale". Poi, come è noto - magari a voi dispiace, ma noi siamo contenti - ha vinto le elezioni.
Il Presidente Ghigo ha chiarito e penso che avrà modo di chiarire, che i problemi della sanità (l'Ospedale di Novara, la città di Novara e in senso più generale del novarese - ha anche aggiunto), saranno una priorità in questa legislatura. Questo è l'impegno che ha preso davanti agli elettori: un impegno che il Presidente intende mantenere. Noi stimiamo il Presidente come persona di parola, che quando dice una cosa la fa fino in fondo.
Credo che, con gli atti di governo che ci saranno in questi anni dimostrerà che questo impegno sarà concretizzato. Se in campagna elettorale si sono ipotizzati 100, 150, 200, 250, 300 miliardi ecc.. - non lo so, non c'ero - perché ho fatto campagna elettorale in altre Province, ma certamente, avremo modo di parlarne e spero, con il contributo di tutti, di cercare di trovare una soluzione vera e non prendere delle posizioni demagogiche sui singoli ordini del giorno.
Ringrazio il collega Galli che - lo ribadisco, perché credo che sia estremamente corretto riconoscerglielo - è stato il Consigliere regionale che ha portato il problema in Consiglio regionale, depositando per primo un ordine del giorno. Lo ringrazio, per il senso di responsabilità che ha dimostrato, di aver ritirato l'ordine del giorno, a fronte di un ordine del giorno condiviso dall'intera maggioranza.
Mi riferisco all'ordine del giorno di prima, non voglio più rientrare in argomento, ma sarà l'ordine del giorno che questa assemblea approverà perché la maggioranza è fortemente determinata a votarlo positivamente perché è un ordine del giorno che impegna la Giunta, nella fattispecie il Presidente e l'Assessore regionale competente alla Sanità, su un percorso percorribile e su fatti concreti. Quindi, rifiutiamo anche il fatto che ci si dica: " Cambiate idea, non volete più l'ospedale". Lo vedremo insieme se permettete - a livello politico, all'interno della maggioranza, perch siamo noi deputati a governare il Piemonte, come maggioranza e secondo la nostra espressione istituzionale all'interno della Giunta regionale. Lo vedremo insieme istituzionalmente nelle Commissioni, in Consiglio regionale e quant'altro.
Quindi, vi chiedo di valutare l'ordine del giorno dei mille miliardi firmato dai quattro Consiglieri novaresi di maggioranza - credo che la collega Manica possa comunque sottoscriverlo, perché non è giusto escludere un Consigliere seppure di opposizione e di minoranza, ma comunque espressione di quel territorio.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



CATTANEO Valerio

Esatto, sto valutando, adesso vedremo.
Credo che - e mi rimetto dietro la solita colonna della poca esperienza quando si avanza una richiesta a un governo o si approva un ordine del giorno, non si debba dire esattamente cosa si vuole fare con mille miliardi, cinquecento miliardi o quant'altro.
Si dice che questo Governo abbia governato bene - io ho un'idea contraria, comunque l'immagine è questa - e abbia in cantina - passatemi il termine - delle risorse. Il Ministro Veronesi - che, indubbiamente, è un Ministro che si distingue all'interno del Governo Amato - non è d'accordo con la Consigliera Manica perché egli asserisce che non sempre si impiegano 10-15-20 anni a realizzare gli ospedali. Ha anche parlato di ospedali modello, forse, ospedali prototipo, in giro per l'Italia, facendo anche il nome del progettista ad altissimo livello; immagina la realizzazione di questi ospedali modello da copiare, da sperimentare e da verificare in un periodo che va da due, tre o quattro anni.
Quindi, credo che impegnare il Consiglio regionale...



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, chiuda! Cinque minuti.



CATTANEO Valerio

...a chiedere mille miliardi.
Se non arriveranno i mille miliardi, potremo sensibilizzare il Governo guarda caso - per realizzare l'ospedale prototipo proprio a Novara, così noi risolviamo il problema a Novara e diamo la possibilità al Governo nazionale di realizzare una struttura che condividiamo e che riteniamo utile come esperienza per l'intero Paese. Signor Presidente, chiudo sugli altri due ordini del giorno molto brevemente.
Siamo, per i motivi che ho detto prima nell'intervento...



PRESIDENTE

Consigliere, ha a disposizione quindici secondi.



CATTANEO Valerio

...costretti a respingere l'ordine del giorno della Consigliera Manica anche se, certamente, alcuni punti sono condivisibili.
Riteniamo l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi un po' restrittivo e semplicistico. Insomma, lo riteniamo non pertinente con quanto abbiamo detto finora. Invece, siamo fortemente determinati a far approvare il nostro ordine del giorno.


Argomento:

Questione sospensiva


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, intanto propongo una prima questione pregiudiziale.
Vengo a conoscenza, a seguito dell'intervento del Presidente Cattaneo che ieri il Presidente Ghigo ha avuto un incontro con i gruppi di maggioranza di questo Consiglio regionale e che, durante questo incontro ha spiegato ai gruppi di maggioranza i propri intendimenti circa gli argomenti di cui agli ordini del giorno.
Allora, possiamo saperne qualcosa di più? Il concetto espresso mi sembra fosse il seguente: ieri, in un incontro con i gruppi di maggioranza il Presidente Ghigo ha spiegato e illustrato i propri intendimenti.
Dato che l'andamento della discussione è stato ondeggiante, chiedo la par condicio. Cioè, chiedo di poter sentire, in un incontro con i gruppi di minoranza, il Presidente Ghigo, in quanto è una figura istituzionale eletta dai piemontesi: è anche il nostro Presidente e ha funzioni di governo erga omnes.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, abbia pazienza, deve fare la dichiarazione di voto!



CHIEZZI Giuseppe

Mi lasci finire!



PRESIDENTE

Lei deve fare la dichiarazione di voto!



CHIEZZI Giuseppe

No, le ho detto che questo era un preliminare.



PRESIDENTE

No, non esiste la preliminare!



CHIEZZI Giuseppe

E' una incidentale.



PRESIDENTE

La prego, lei conosce meglio di me il Regolamento: faccia la dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

No, è una questione incidentale e chiedo che si consenta ai gruppi di minoranza di avere un incontro con il Presidente Ghigo. Chiediamo di avere dalla sua viva voce chiarimenti in merito alle proprie intenzioni in materia.
Se questo non accade, Presidente Cota, allora succede un fatto un po' grave: c'è un Presidente eletto che ha rapporti soltanto con la maggioranza di quest'aula. E dato che il Presidente dovrebbe avere rapporti con tutti...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la prego, la sua è una dichiarazione di voto!



CHIEZZI Giuseppe

No, è una incidentale!



PRESIDENTE

Ma io non le do la parola sull'incidentale, perché non me l'ha esplicata in due minuti e 34 secondi.



CHIEZZI Giuseppe

Gliela sto spiegando.



PRESIDENTE

Le do la parola...



CHIEZZI Giuseppe

Se mi interrompe non riesco a spiegare.



PRESIDENTE

E' scaduto il tempo.
Continui con la dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Preciso che chiedo la sospensione della votazione per consentire...



CHIEZZI Giuseppe

SALERNO Roberto (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Baro.



CHIEZZI Giuseppe

Ha sentito, Presidente?



PRESIDENTE

No.



CHIEZZI Giuseppe

Ripeta più forte.



CHIEZZI Giuseppe

SALERNO Roberto (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Caro.



CHIEZZI Giuseppe

Consigliere Salerno, per cortesia, ripeta più forte.
Perché non vuole ripetere?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, vada avanti.



CHIEZZI Giuseppe

No.
Perché non vuole ripetere?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Siamo in un'assemblea legislativa.



CHIEZZI Giuseppe

Appunto, siamo in un'assemblea legislativa e in un'assemblea legislativa...



PRESIDENTE

Non siamo al mercato, dobbiamo anche lavorare, produrre qualcosa e non perderci in chiacchiere: vada avanti.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Cota, siamo in un'assemblea legislativa e il Consigliere Salerno mi ha appena rivolto un epiteto che chiedo di ripetere e chiedo anche che sia stato verbalizzato a suo tempo, perché la registrazione c'è e le stenotipiste ci sono.
Chiedo che quanto detto dal Consigliere Salerno rimanga a verbale e lei ne è stato testimone.



PRESIDENTE

Va bene.



CHIEZZI Giuseppe

Chiudo la vicenda.



PRESIDENTE

Lei concluda con la dichiarazione di voto, ha ancora un minuto.



CHIEZZI Giuseppe

Concludo chiedendo che si metta ai voti la richiesta di sospensione della votazione. Tale richiesta è motivata dal fatto che chiedo la possibilità di incontrare, in merito a questi temi, il Presidente Ghigo così come lui ha incontrato e ha concesso alla maggioranza di poter parlare direttamente.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di poter avere un incontro con il Presidente Ghigo su questi temi, così come la maggioranza ha tenuto questo incontro ieri.
Quindi, le chiedo di mettere ai voti la questione sospensiva e di sospendere la votazione sugli ordini del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Pongo immediatamente in votazione la questione sospensiva richiesta dal Consigliere Chiezzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 13 voti favorevoli e 31 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordini del giorno nn. 10 relativo a "Nuova azienda ospedaliera piemontese di Novara"; n. 26 "Servizi sanitari del Novarese"; n. 50 "Strategie sanitarie per l'area novarese"; n. 51 "Nuova struttura ospedaliera a Novara"; n. 52 "Nuova struttura ospedaliera a Novara" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo agli ordini del giorno relativi alla sanità novarese, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Marcenaro per dichiarazione di voto.



MARCENARO Pietro

Mi pare che non stiamo facendo una buona discussione e sento la responsabilità di una discussione che, sostanzialmente, ha le caratteristiche dell'irresponsabilità.
Questo mi pare un problema molto serio e la mia dichiarazione di voto si limita a considerare questo punto. Questa questione pone il problema di una maggioranza che si esprime attraverso gli atti di Governo, con le responsabilità che ha avuto dal mandato elettorale.
Quando questa maggioranza pensa di svolgere contemporaneamente, oltre alle responsabilità di Governo attraverso posizioni esterne a questo quadro di responsabilità, che avanzano in un modo che considero sostanzialmente demagogico, affermazioni di rivendicazioni e posizioni dal sapore sostanzialmente propagandistico, si innesca questo tipo di meccanismo e questo tipo di dialettica.
Tale questione comincia con un ordine del giorno proposto da un Consigliere della maggioranza, che afferma l'esigenza di costruire il nuovo ospedale di Novara e in questo modo impegna la Giunta. Non potete pensare che la minoranza sia l'unica forza in grado di esprimere senso della misura, della responsabilità, delle incompatibilità. Come si dice "Superior stabat lupus, longeque inferior agnus", e ci troviamo in una situazione di questo tipo. Non è questo il tipo di discussione che vogliamo. Non è questo il tipo di confronto che stiamo ricercando in quest'aula.
Questo elemento di responsabilità nasce dal fatto che una maggioranza vuole svolgere contemporaneamente la funzione di Governo e quella di opposizione. Questo è quanto emerge da questo dibattito.
Quando uno vuole svolgere contemporaneamente la funzione di governo e quella di opposizione, si arriva a questo.
Per questi motivi, esprimo la dichiarazione di voto del mio Gruppo a favore - lo dico come senso di responsabilità, perché questo clima non lo dovrebbe consentire - dell'ordine del giorno che è stato presentato e che ha come primo firmatario, mi pare, il Consigliere Cattaneo, che chiede una procedura per affrontare, insieme al Comune di Novara, che ne è titolare la questione. Il titolare di questa questione è il Comune di Novara, che deve fare i piani regolatori e prendere le decisioni che servono per valutare se si deve o no fare un altro ospedale. La Provincia non ha competenza in materia.
Non mischiamo gli aspetti istituzionali, per piacere, solo per un aspetto di correttezza. Le istituzioni dialoghino con le istituzioni, non con i loro amici, dovunque siano e da qualunque parte. Questo vale per tutti.
Inoltre, dichiaro naturalmente il voto a favore degli ordini del giorno che sono stati presentati dai Consiglieri Giuliana Manica e Pino Chiezzi che comprendono, in qualche modo, la stessa questione, per la ragione che richiamava prima.
Al di là del risultato di questo voto, chiedo a tutti veramente di comprendere che esiste una responsabilità della maggioranza nell'andamento e nella qualità della nostra discussione.
Ripeto, una maggioranza che vuole fare contemporaneamente governo e opposizione porta a questa situazione. Se è questo che volete, alla fine non ci si può lamentare.
Questa, almeno, è la mia valutazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marcenaro.
La parola al Consigliere Papandrea; ne ha facoltà



PAPANDREA Rocco

Il mio intervento è volto a esprimere una dichiarazione di voto sugli ordini del giorno e sul dibattito.
Credo che effettivamente il dibattito non sia stato un momento significativo del nostro Consiglio, uno dei tanti, e non sarà l'ultimo purtroppo.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno, votiamo a favore dell'ordine del giorno che abbiamo presentato e sottoscritto, perché mi pare che compia un atto significativo, nel senso che, se questo ospedale va fatto, va inserito perlomeno dentro le ipotesi di programmazione che la Regione si è data. Questo ordine del giorno pone una premessa logica e necessaria, nel ribadire che l'intervento su questa materia complessa, che potrebbe dare adito a localismi e campanilismi - ognuno ha bisogno del proprio ospedale ognuno chiede che non chiudano l'ospedale più vicino - deve essere inserito in un'idea di programmazione con delle priorità da individuare. Quindi, con questo atto, suggeriamo che, se si vuole costruire questo ospedale, almeno si esprima questo tipo di impegno.
Da questo punto di vista mi è incomprensibile l'atteggiamento del Consigliere Cattaneo, il quale dice di votare contro questo ordine del giorno, o, meglio, dice che è a favore della richiesta al Governo di mille miliardi, però non vuole inserire nella programmazione regionale l'ospedale di Novara. E' incompressibile, nel senso che vuole una cosa, però non la vuole inserire nell'unico atto in cui sarebbe necessario, che è una premessa.
Tra l'altro, chiedo all'Assessore D'Ambrosio come la pensa su questa vicenda, perché mi pare contraddittorio votare per il passo necessario per arrivare alla richiesta del Governo e non votare, invece, quello successivo.
Voteremo anche a favore dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri dei Democratici di Sinistra, perché ci pare che perlomeno ponga il problema non solo con una certa articolazione, ma anche in modo più problematico. In sostanza, si dice che bisogna fare tutta una serie di verifiche e suggerire comunque un percorso che va in questa direzione.
Quindi votiamo anche a favore di questo ordine del giorno.
Sugli altri ordini del giorno votiamo contro, perché mi è parso di assistere a un gioco di demagogia, come ricordava testé il Consigliere Chiezzi. Abbiamo degli impegni elettorali confermati da un Consigliere in un ordine del giorno, poi smentiti e rimangiati sostanzialmente da un altro ordine del giorno; mi pareva che il Consigliere Gallarini interpretasse così quell'ordine del giorno. Nel suo intervento ha richiamato che gli impegni elettorali anche del Presidente della Provincia, però occorre tener conto di una serie di elementi, per cui nelle elezioni si dicono certe cose, mentre con gli atti di Governo bisogna essere più realisti. Poi si è trovata una via d'uscita: manteniamo il realismo però rilanciamo invece la demagogia, buttando la palla nel campo del Governo. Sostanzialmente è stata fatta un'operazione di questo tipo.
Per questi motivi, voteremo contro quegli ordini del giorno. Tuttavia ripeto, chiunque voglia quell'ospedale, almeno voti a favore dell'ordine del giorno dove si chiede che la sua costruzione sia espressa nel piano regionale della sanità, perché altrimenti si tratta veramente di pura demagogia, quindi non vedo l'utilità, neanche per chi lo sostiene, di votare l'altro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Papandrea.
La parola al Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Molto velocemente, a conclusione di un dibattito che obiettivamente è stato faticoso, e forse neanche molto produttivo, volevo pronunciare la posizione del Gruppo Radicali-Lista Emma Bonino.
Voteremo a favore dell'ordine del giorno a firma Cattaneo e altri quello generale insomma, quello che prende atto che bisogna fare una procedura anche di consultazione per decidere di modificare il piano sanitario regionale. Ci asterremo sugli altri ordini del giorno, non senza però sottolineare che c'è una contraddizione di posizioni fra questo ordine e gli altri presentati, contraddizione anche della sinistra, di votare oggi, con il dibattito che c'è stato, con le posizioni prese e non illustrate in aula, su una posizione di costruzione di un ospedale, che sia a Novara, che sia a Cuneo, che sia da altre parti. Ritengo molto più coerente e logico, in questa sede, invitare ad una revisione completa del piano sanitario regionale e, in quella sede, verificare le reali esigenze.
Voteremo a favore dell'ordine del giorno generale e ci asterremo sugli altri ordini del giorno, con questa sottolineatura.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Intervengo per annunciare il voto a favore dell'ordine del giorno del Consigliere Cattaneo e per fare una precisazione linguistica: "Ed zora stasia el lou e sota el bero".



PRESIDENTE

Comunico che l'ordine del giorno n. 10 è stato ritirato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



MANICA Giuliana

Presidente, vorrei un chiarimento dall'Assessore D'Ambrosio, prima di passare alla votazione.



PRESIDENTE

Consigliera Manica, la discussione è chiusa.



MANICA Giuliana

Voglio solo dire che, prima di passare alla votazione dell'ordine del giorno, sollecito la posizione della Giunta; bisogna che l'Assessore dica all'aula qual è la posizione della Giunta.



PRESIDENTE

Prego, Assessore D'Ambrosio, esprima la sua posizione sugli ordini del giorno.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Esprimo voto favorevole per l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Ghiglia, Gallarini e Cattaneo; mi astengo sugli altri quattro.



MANICA Giuliana

Scusi, Presidente, io avevo chiesto alla Giunta un'altra cosa. Posso riformulare la domanda?



PRESIDENTE

La prego, Consigliera Manica, la posizione della Giunta è chiarita.



MANICA Giuliana

Io avevo chiesto che l'Assessore dicesse all'aula, rispetto agli ultimi due ordini del giorno presentati, se c'è legittimità in quello dei 1000 miliardi prima della modifica del Piano sanitario.
Si possono chiedere 1000 miliardi in finanziaria, senza prima aver cambiato il Piano sanitario e inserito l'ospedale? E' una questione tecnica! Non vorrei che lo facessimo "cacciare" persino dagli uscieri del Ministero!



GHIGLIA Agostino

Presidente, anche questo linguaggio...!



PRESIDENTE

Assessore D'Ambrosio, secondo lei vi è compatibilità?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Penso che questo non sia fattibile, ancorché l'aula è sovrana.
Rispetto all'ordine del giorno presentato dai colleghi di Novara quello dei 1000 miliardi, è chiaro che, dal punto di vista strettamente istituzionale, non può trovarmi consenziente. Avevo fatto delle premesse...



(Intervento, fuori microfono della Consigliera Manica)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Consigliera Manica, mi segua. Avevo fatto delle premesse: Novara è ospedale di insenamento, Novara è la seconda sede universitaria e quant'altro, per cui quell'ospedale, se ci fosse la disponibilità economica, sarebbe veramente indispensabile, ancorché non ancora previsto in programmazione e quindi nel Piano sanitario. E' stato questo il motivo per il quale ho detto sì all'eventuale richiesta dei 1000 miliardi per l'Ospedale di Novara.



MANICA Giuliana

E' precedente o no, l'inserimento nel Piano...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera, la discussione è chiusa e così anche le dichiarazioni di voto.
L'ordine del giorno n. 10 è ritirato?



MORICONI Enrico

Presidente, mi ero già iscritto a parlare...



PRESIDENTE

Io non l'ho vista. Parli, comunque.



MORICONI Enrico

Le ultime discussioni mi hanno almeno chiarito su cosa si vota, perch la discussione precedente era stata alquanto indaginosa.
Ritengo, comunque, che dovremmo riflettere sul fatto che, per parlare di sanità, occorra un minimo di serietà. Presentare ordini del giorno in cui si chiedono ospedali a pioggia, non mi sembra il modo giusto di affrontare il problema della sanità del Piemonte che - credetemi - ha molti problemi, a partire dalla gestione che se ne fa a livello regionale.
Penso che il primo posto in cui guardare, per avere una migliore gestione della sanità piemontese, sarebbe casa nostra, ovvero l'Assessorato che dovrebbe gestirla.
Parlando di ospedali, ritengo fondamentale inserire le relative problematiche in un percorso logico e non pensare di parlare di ospedali come se fossero casette da fabbricare di qua o di là.
Io non sono dell'area novarese, ma i miei amici che lavorano in quell'area mi hanno segnalato da tempo alcune possibili speculazioni che ci potrebbero essere per la costruzione di un nuovo ospedale in Novara; sono molto preoccupato per questo e devo dire che, rispetto ai discorsi che ho sentito oggi, sono meno preoccupato della demagogia che è stata richiamata rispetto alle problematiche che potrebbero nascere riguardo alla costruzione di un nuovo ospedale.
Pertanto, rispetto agli ordini del giorno presentati, voterò a favore del documento di cui sono anche firmatario, non fosse altro perché è l'unico ordine del giorno che secondo noi permette di inserire la discussione dell'ospedale in un'ottica di ragionamento logico, cioè nel Piano sanitario regionale.



PRESIDENTE

Come ultima dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, nella mia dichiarazione di voto devo ringraziare la minoranza che, già in campagna elettorale, accusandoci di malagestione della sanità, ci ha dato una mano nel ricevere molti voti, a noi e all'Assessore D'Ambrosio; evidentemente i cittadini piemontesi pensano esattamente il contrario.
Detto questo, Presidente Cota, le chiedo - non come giustizialista, ma come garantista - che le dichiarazioni del collega dei Verdi vengano valutate dall'Ufficio di Presidenza, perché egli ha parlato di speculazioni possibili attorno all'ospedale di Novara. Noi vogliamo essere rassicurati e, poiché non siamo a conoscenza di tali speculazioni, non siamo portatori di alcun tipo di interesse che non sia legittimo e trasparente; se il collega ha gli elementi per sostenere tale affermazione, lo inviterei a esplicitarli meglio in aula, perché i sentito dire, che insinuano quel venticello che magari si chiama calunnia, non mi piacciono.
Pertanto, o precisa in questa sede gli elementi di cui è a conoscenza oppure noi chiediamo che l'Ufficio di Presidenza li valuti e li trasmetta a chi di dovere perché il Consigliere possa andare in altra sede ad esprimere i venticelli che lui sente dire dai suoi amici di Novara.
Io ho molti amici a Novara, ma mi parlano di tanti argomenti più divertenti.
Diversamente, se so qualcosa di preciso, ho il coraggio di dirlo pubblicamente, senza continuare ad usare il venticello della calunnia come metodo politico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 26, quello depositato in data 29 giugno 2000, a firma delle Consigliere Manica e Suino e dei Consiglieri Riggio e Placido.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo per una precisazione. Domando se la posizione espressa dall'Assessore D'Ambrosio, che mi pare sia di voto favorevole solo a quest'ultimo ordine del giorno, è una posizione della Giunta o una posizione personale.



PRESIDENTE

L'Assessore D'ambrosio parla a nome, ovviamente, della Giunta.
La parola al Consigliere Chiezzi



CHIEZZI Giuseppe

Insieme ai Consiglieri Contu e Moriconi chiedo l'appello nominale su tutti gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 26, il cui testo recita: Il Consiglio Regionale premesso che i Servizi Sanitari del Novarese, sia per quanto riguarda l'ASL 13, che per quanto riguarda l'ASO Maggiore di Novara, secondo ospedale del Piemonte non hanno visto una adeguata attenzione da parte della programmazione sanitaria regionale: gli interventi sono stati limitati od in ritardo, sia dal punto di vista funzionale, strutturale che finanziario la situazione è stata ulteriormente peggiorata dalla deliberazione sul "patto di buongoverno" che instaurando un patto uguale tra diseguali, ha tagliato fondi penalizzando di più chi aveva meno risorse, nell'inutile tentativo di fermare la crescita di un deficit sanitario regionale di circa 3.500 miliardi. posto che si tratta di invertire radicalmente questa tendenza, rideterminare una programmazione regionale che sposti risorse ed interventi sulla ASL 13, la cui quota capitaria è tra le più basse del Piemonte. - Nel '98 a 1.880.000 rispetto ad una media regionale di 1.962.000 e nel '99 il rapporto è ulteriormente peggiorato con 1.980.000 rispetto a 2.176.000. - Sull'ASO Maggiore di Novara rispetto alla quale gli interventi più significativi sono i periodici annunci, in occasione di ogni campagna elettorale, di costruzione di un nuovo ospedale, cui non fa mai fronte realizzazione alcuna.
impegna il Presidente della Giunta regionale a revocare la deliberazione del "patto di buongoverno", dimostratasi inefficace a portare la quota capitarla dell'ASL 13 a 2.176.000 per abitante allineandola alla media regionale, per potenziare servizi di base e specialistici riducendo tempi di prenotazioni e aumentando le prestazioni a stanziare il finanziamento per il DEA dell'ospedale di Borgomanero come da decisione del Ministero della Sanità ad operare un ulteriore intervento regionale per consentire la ristrutturazione dell'ex. OPP come sede ASL e di Servizi a finanziare l'acquisto dell'apparecchiatura TAC per l'ospedale di Galliate a favorire il completamento delle opere in corso presso la sede attuale del ASO Maggiore come previsto dal piano ospedaliero a siglare la convenzione Regione - Università definita con gli enti locali ed i soggetti interessati ad attivare un gruppo di lavoro presso l'Assessorato competente al fine di esaminare un proposta di costruzione di una nuova struttura ospedaliera a Novara ed un piano di dismissione della attuale e definire un piano finanziario strutturale e funzionale a realizzare al più presto un incontro del Presidente della Giunta e dell'Assessore competente con l'Amministrazione comunale di Novara ed i soggetti interessati, nella sede della stessa, stante la competenza territoriale ed urbanistica a portare all'esame della Commissione competente e del Consiglio Regionale le eventuali conseguenti modifiche della Legge di P.S.R.
ad appostare nel bilancio regionale all'apposito capitolo una cifra di 500 miliardi."



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 votanti 49 hanno risposto SI' 16 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 50, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che le rappresentanze istituzionali dell'area novarese richiedono maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione regionale nei confronti dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri verificato che l'avvio dell'analisi di contesto necessaria per proporre soluzioni programmatiche da inserire nel nuovo Piano Socio Sanitario regionale 2000 2003 richiede, sulla base dell'esperienza maturata da questa Amministrazione, un approfondimento del dibattito in corso nella realtà locale con acquisizione diretta da parte del Presidente della Giunta regionale e dell'Assessore competente degli elementi conoscitivi utili alla definizione delle strategie sanitarie per il territorio in esame impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore alla Sanità a prevedere apposito incontro con l'Amministrazione comunale di Novara, quella provinciale e gli altri soggetti istituzionali interessati, per l'acquisizione degli elementi propedeutici alla definizione delle strategie sanitarie per l'area novarese da inserire nel prossimo Piano Socio Sanitario regionale 2000-2003."



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 votanti 50 hanno risposto SI' 43 Consiglieri hanno risposto NO 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione per appello nominale l'ordine del giorno n. 51, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto delle problematiche relative alla struttura ospedaliera del Comune di Novara invita il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente, ad attivarsi presso il Ministero della Sanità affinché vengano inseriti nella prossima legge finanziaria dello Stato, 1000 miliardi, quale stanziamento straordinario, finalizzato alla costruzione di una nuova struttura ospedaliera nella città di Novara."



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 35 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione per appello nominale l'ordine del giorno n. 52, il cui testo recita: "Il Consiglio impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad inserire nel Piano sanitario regionale una nuova struttura ospedaliera nella città di Novara".



(Il Consigliere Segretario Mancuso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 45 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 26 Consiglieri astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.
Dichiaro assorbita l'interrogazione collegata n. 71 "Situazione finanziaria ASL 13 - Novara" presentata dal Consigliere Galli.
Ricordo all'Assemblea che sabato 22 luglio si terrà il Seminario organizzato dalla Giunta e dalla Presidenza del Consiglio. Gentilmente chiedo ai colleghi intenzionati a parteciparvi di iscriversi presso l'Ufficio di Presidenza.
Grazie, buona serata a tutti.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan ze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza incorso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.53)



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