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Dettaglio seduta n.109 del 17/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.12 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera, Ghigo, Mercurio Moriconi e Vaglio.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione Presidenza e Vicepresidenza Gruppo consiliare Alleanza Nazionale


PRESIDENTE

Comunico che i Consiglieri Ennio Galasso e Marco Botta hanno assunto rispettivamente la carica di Presidente e Vicepresidente del Gruppo consiliare Alleanza Nazionale.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 217 del Consigliere Placido inerente a "Attività di riabilitazione visiva nella Regione Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 217 presentata dal Consigliere Placido.
Risponde l'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore all'assistenza sanitaria

L'interrogazione del Consigliere Placido attiene alla carenza - così egli sostiene - di tutto ciò che è riabilitazione visiva in Piemonte.
Pertanto, devo precisare alcune - non dico inesattezze - imprecisioni contenute nell'interrogazione.
La Regione Piemonte ha provveduto a dare attuazione alla legge n.
284/97 "Disposizioni per la prevenzione della cecità per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati" conversione in legge del citato DM 28 dicembre 1995, con deliberazione di Giunta regionale n. 37-624 del 31/7/2000 "Disposizioni per la prevenzione della cecità per la riabilitazione visiva. Assegnazione fondi alla Direzione Programmazione Sanitaria. L. 1.120.968.000 (cap. 12533/2000)" e successiva determinazione n. 420 del 22/11/2000: "Disposizioni per la prevenzione della cecità per la riabilitazione visiva".
Considerato che il Decreto del Ministero della Sanità del 18/12/1997 aveva definito i requisiti strutturali e funzionali dei centri per l'educazione e riabilitazione visiva ed aveva previsto che le Regioni provvedessero a definire: 1) gli obiettivi prioritari da perseguire ed i criteri per verificarne il raggiungimento 2) la programmazione delle attività di prevenzione e riabilitazione degli stati di cecità e di ipovisione (riferita ai soggetti con acuità visiva inferiore ai 3/10 o con campo visivo inferiore al 10%) 3) la definizione del numero di centri che a tale attività saranno deputati, disciplinandone organizzazione, funzionamento e gestione, e verificandone i risultati raggiunti, la Giunta regionale, con la DGR n. 37 624 del 31/7/2000, ha attivato un gruppo di studio con il compito di definire gli elementi utili alla costituzione di un centro dedicato alla cecità ed all'ipovisione, provvedendo, inoltre, ad effettuare una ricognizione dell'attuale situazione piemontese, anche tenendo conto di quanto già definito all'interno dei Bilanci di Salute, in riferimento all'attività di prevenzione. Ritenendo, inoltre, di salvaguardare al meglio le attività richieste dal Decreto Ministeriale attraverso l'integrazione delle risorse professionali esistenti, stabiliva di organizzare funzioni sovrazonali in grado di garantire un approccio multidisciplinare, basato sulla modalità di lavoro in rete.
Tali funzioni sovrazonali venivano individuate nelle AA.SS.LL. 1, 9, 11 e 17, prevedendo che le medesime presentassero, alla competente Direzione Regionale Programmazione Sanitaria, un progetto formulato in base agli indirizzi citati. Alla Direzione Programmazione veniva dato mandato di verificare la compatibilità dei succitati progetti con le risorse disponibili, di approvare gli stessi e di assegnare le risorse accantonate.
Alle AA.SS.LL. individuate veniva altresì richiesto di operare attraverso l'adozione: di protocolli clinico-diagnostici comuni di una diagnosi funzionale condivisa di percorsi riabilitativi clinici e per l'integrazione, che consentissero una valutazione contestuale del paziente e il monitoraggio della situazione, nonché di effettuare un'attività di consulenza, supervisione e formazione a favore di tutte le AA.SS.LL.
Per la realizzazione delle iniziative di prevenzione, cura e riabilitazione veniva, infine, accantonata la somma di L. 1.120.968.000 quale quota di riparto spettante proveniente dallo Stato.
Con determinazione n. 420 del 22/11/2000, reputando utile ottimizzare e rendere omogenea l'attività relativa alla formazione del personale e al monitoraggio e verifica del percorso complessivo, veniva attribuita all'ASL 17 quest'ultima funzione, indicando all'ASL medesima di avvalersi anche dell'apporto dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.
Le funzioni sovrazonali, definite attraverso i documenti allegati alla determinazione di cui sopra, sono le seguenti: 1) Funzioni specialistiche (Allegato A) 2) Protocolli clinico-diagnostici comuni (Allegato B) 3) Diagnosi Funzionale e Profili Disabilità Visiva (Allegato D) 4) Percorsi riabilitativi clinici e per l'integrazione - Linee guida (Allegato E).
In base alla previsione economica contenuta nei progetti presentati dalle AA.SS.LL. sedi delle funzioni sovrazonali, si è stabilito di ripartire i fondi accantonati nella misura seguente: 1) ASL 1L. 250.800.000 2) ASL 9L. 245.100.000 3) ASL 11L. 252.000.000 4) ASL 17L. 373.068.000.
Concludendo, scopo dei suddetti provvedimenti è il riconoscimento di specifici spazi dedicati alla diagnosi, cura e riabilitazione del disturbo visivo grave.
In particolare, si è posta attenzione all'attività di riabilitazione visiva intesa sia come rieducazione all'uso del residuo visivo che come training all'uso degli ausili specifici.
Detta attività sarà mirata al contesto specifico del paziente e pertanto, strettamente collegata al suo ambito di vita, con conseguente scelta di ausili e tecniche riabilitative ad hoc.
I documenti amministrativi citati contengono, infatti, al loro interno la diagnosi funzionale che consente di approfondire il significato diagnostico all'interno del contesto di vita (la documentazione è allegata al testo scritto della mia risposta).
Per quanto riguarda le prestazioni di assistenza protesica, le medesime sono dettate dal DM n. 332/99 "Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale: modalità di erogazione e tariffe".
Ai non vedenti, ai sensi del suddetto decreto, vengono erogati ausili per comunicazione, informazione e segnalazione: ausili ottici: codice 21.03 lenti oftalmiche: codice 21.03.03 lenti a contatto: codice 21.03.09 cannocchiali da occhiali per visione lontana/vicina: codice 21.03.21/24.
Ausili per la cura e la protezione personale: orologi: codice 09.51 ausili per la misurazione della temperatura corporea: codice 09.48 ausili per la deambulazione: codice 12.03 ausili ottici elettronici: codice 21.06 ausili per la scrittura: codice 21.15 telefoni ed ausili per telefonare: codice 21.36.
L'iter burocratico e le modalità di erogazione sono dettati dall'art. 4 del decreto medesimo.
Quindi, c'è stato qualche ritardo, ma, in realtà, la Regione si è mossa e spero vivamente che presto si possano concretizzare i risultati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Assessore. Le chiedo gentilmente di trasmettermi copia scritta della sua risposta.
Rilevo che una settimana fa, in previsione della seduta di Consiglio di martedì scorso e dell'eventuale risposta all'interrogazione, ho sentito alcuni rappresentanti della categoria in questione - è vero che sono poche migliaia, ma hanno problematiche particolari - ed alcuni sanitari del Servizio nazionale che si occupano della materia.
Ancora dieci giorni fa mi confermavano la mancata applicazione del disposto classificatore per gli interventi indicati nell'interrogazione.
Farò pervenire ai rappresentanti e ai sanitari la sua risposta all'interrogazione.
E' evidente che c'è un problema se chi rappresenta una categoria particolarmente svantaggiata, seppur composta da alcune migliaia di persone, e i sanitari che si occupano di questa materia non sono a conoscenza delle risorse che la Regione ha stanziato per dare applicazione al Decreto Ministeriale del 28/12/1995.
La ringrazio per la risposta, che farò pervenire ai rappresentanti e ai sanitari che si occupano del problema, e le segnalo che chi ha questo problema e chi se ne non è a conoscenza di quello che dovrebbero svolgere le AA.SS.LL. che rispondono a lei e delle somme che la Regione ha stanziato.
Mi riservo di proseguire su questo argomento dopo aver verificato quanto lei ha detto e quanto, ancora dieci giorni fa, mi segnalavano gli interessati.


Argomento: Formazione professionale

Interpellanza n. 397 del Consigliere Chiezzi inerente a "Corsi di formazione professionale"; interrogazione n. 484 dei Consiglieri Angeleri e Costa Rosa Anna inerente a "Semplificazione delle procedure nell'ambito dei corsi di formazione professionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 397, presentata dal Consigliere Chiezzi, e all'interrogazione n. 484, presentata dai Consiglieri Angeleri e Costa Rosa Anna.
Risponde ad entrambe l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore alla formazione professionale

Il Consigliere Chiezzi chiedeva, nell'interpellanza urgente presentata il 24/11/2000, delucidazioni in merito ad una lettera a firma della signora Accossato, pubblicata da Specchio dei Tempi su La Stampa del 23/11/2000 nella quale si rileva il disappunto circa le procedure utilizzate per l'iscrizione ai corsi di formazione professionale di cui al progetto denominato "Progetto 500", finanziato dalla Regione Piemonte. Per detto dell'amministrazione, sarebbe stata avviata d'ufficio all'apprendimento dell'uso dei macchinari di fresa e tornio e che l'utilizzo di tali macchine sarebbe avvenuto senza la benché minima preparazione e, soprattutto, senza alcuna protezione individuale come prevista dal D.lgs. n. 626. Sottolineava che la Regione Piemonte oltre a finanziare i corsi di formazione professionale, che hanno l'obiettivo di qualificare e riqualificare i giovani disoccupati o in cerca di prima occupazione, in possesso di titolo di studio non richiesti dal mercato del lavoro, ha il compito di controllare il reale svolgimento e la partecipazione dei ragazzi.
Interpellava, quindi, la Giunta regionale per sapere se era a conoscenza del fatto, qual era l'Ente di formazione responsabile del corso, quali iniziative si intendevano attivare e, qualora i fatti denunciati rispondessero al vero, quali provvedimenti sarebbero stati assunti.
In merito alla lettera pubblicata da Specchio dei Tempi su La Stampa del 23/11/2000 a firma della signora Accossato, nella quale si rileva il suo disappunto circa le procedure utilizzate per l'iscrizione ai corsi di formazione professionale di cui al progetto denominato "Progetto 500", a cui l'interpellante si riferisce, si fa presente quanto segue.
Il "Progetto 500", promosso da Regione Piemonte, Unione Industriale e AMMA, è nato per rispondere alle esigenze espresse dalle aziende del territorio piemontese. Esso è finalizzato ad orientare i giovani interessati per l'individuazione di un percorso formativo onde favorire l'incontro tra domanda ed offerta; in altre parole, preparare personale qualificato in modo da offrire ai giovani selezionati una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità ed una concreta serie di conoscenze per meglio rispondere alla domanda del mercato del lavoro.
Il progetto è strutturato in due fasi: una prima fase, conclusa nel mese di luglio 2000, ha riguardato un periodo di orientamento, mirante a far conoscere ai partecipanti la realtà del mercato del lavoro della nostra Regione, oltre ad individuare le loro vocazioni attraverso momenti di conoscenza dei singoli partecipanti. Pertanto, l'obiettivo di questa fase è di indirizzare i giovani ad un percorso formativo professionalizzante il più rispondente alle attitudini individuali, in seguito alle risultanze scaturite durante il percorso di orientamento.
Nella seconda fase, sulla base dei risultati del precedente modulo di orientamento, sono stati attivati percorsi formativi in coerenza sia con le esigenze del mercato del lavoro, sia con le richieste della gente, sia con le attitudini dei singoli allievi.
In particolare, si precisa che: a) nessun inserimento dei singoli corsi è avvenuto senza che gli interessati ne fossero precedentemente informati. Infatti, l'assegnazione ai percorsi formativi è stata effettuata comunicando l'inserimento ottimale ad ogni singolo pertecipante con l'indicazione della tipologia del corso della durata e della sede. Ogni partecipante, pur avendo espresso nelle varie fasi di orientamento l'area di interesse per tali percorsi formativi così come risulta dalle schede individuali di adesione, agli atti della Sede Organizzativa (AMMA), è stato indirizzato a seguire i corsi specializzanti in base ad un'attenta valutazione del mix di conoscenze attitudini e fabbisogni espressi del mondo del lavoro. Il progetto infatti, solo attraverso questa fase di orientamento poteva dare questo tipo di risultato. Pertanto, le attese dei singoli partecipanti sono comunque da misurarsi rispetto alle variabili innanzi espresse e non esclusivamente sulla scelta del candidato b) i contenuti delle tematiche affrontate durante il percorso di orientamento sono in piena coerenza con gli obiettivi del progetto c) nelle strutture formative risultano rispettate tutte le norme di sicurezza previste dal D.lgs. n. 626 a verifica della struttura regionale d) le figure professionali, inerenti l'area di produzione, sono quelle che rispondono maggiormente alle esigenze di professionalità e di richieste da parte del sistema delle imprese piemontesi e che quindi facilitano i giovani a meglio inserirsi nel mondo produttivo. Nel caso specifico, la persona in questione ha perso un'ottima opportunità di crescita personale e, soprattutto, professionale e) il progetto in questione, finanziato per circa 2.900.000.000 con fondi regionali e per 1.000.000.000 con finanziamenti dell'Unione Industriale e dell'AMMA, così come strutturato, costituisce ed è stato uno strumento efficace per la lotta alla disoccupazione giovanile, in quanto tende a coniugare le esigenze della domanda e dell'offerta e, quindi, i giovani frequentanti, al termine del loro percorso formativo, saranno fortemente agevolati per l'inserimento nel mercato del lavoro f) dalle indagini esperite, in seguito alla pubblicazione della lettera in questione, non si è ritenuto di procedere nei confronti dell'Ente di formazione responsabile, in quanto i fatti denunciati non corrispondono a violazione di norme in materia di formazione professionale; inoltre, la tipologia dell'intervento costituisce di per sé una garanzia per il raggiungimento degli obiettivi, testimoniata dalla significativa compartecipazione finanziaria della parte privata.
A sostegno di ciò, si precisa che, nella fase di selezione, sono state valutate circa 1.000 proposte di candidatura. Attualmente, le attività formative coinvolgono circa 300 allievi e, in questi mesi, vi è stato l'avvio di nuovi corsi per altri 200 allievi.
In conclusione, è da ritenersi che le aspettative della candidata allieva probabilmente erano diverse da quelle di un percorso professionalizzante che la portasse all'apprendimento di tecniche anche manuali. Però, non solo il meccanismo di selezione, ma anche la finalizzazione dei corsi, era quella di portare gli allievi ad un'occupazione certa in base a questo mix dato dalle attitudini, dal desiderio dei singoli e dalle volontà espresse, ma anche dalla disponibilità delle imprese e dalle offerte del mondo del lavoro.
Rispondo ora all'interrogazione n. 484 presentata dai Consiglieri Angeleri e Costa Rosa Anna.
Nell'interrogazione n. 484 del 17/1/2001, il collega Angeleri scrive: "Appreso che nell'ambito del sistema dei corsi di formazione professionale ob. 3 Fondo sociale, si registra un'eccessiva enfasi degli aspetti burocratici delle procedure in atto, tale da rendere poco decifrabile e di difficile comprensione gli strumenti operativi rispetto all'elaborazione progettuale, con conseguente scarsa trasparenza circa i criteri adottati per la loro valutazione ed attribuzione del punteggio conseguente evidenziato che la lettura complessiva della materia mette in evidenza una profonda discrasia tra gli indirizzi e gli obiettivi di politica attiva del lavoro perseguiti dalla Regione Piemonte e sanciti a livello di Unione Europea, di cui un esempio è il volume 'Crescita, competitività ed occupazione'; interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale competente per sapere se intendono promuovere... al fine di una facilitazione delle procedure relative al suddetto sistema".
Premesso che la Regione Piemonte per l'assegnazione delle attività formative deve adottare una procedura di selezione dei progetti, che sia chiara e trasparente, rendendola visibile fin dall'inizio del procedimento amministrativo; premesso che la Regione e le Province, per le attività ad esse trasferite, sono impegnate a ricorrere sempre ad una procedura aperta per la selezione dei progetti, in accordo con i principi di parità di trattamento, di trasparenza, di riconoscimento reciproco e di proporzionalità, così come sancito sia dall'art. 12 della L.R. n. 63/95 che dal POR FSE ob. 3 2000/2006 cap. 6.1; il sistema di valutazione, adottato dalla Regione Piemonte, pone le basi sulla metodologia "multicriteri", vale a dire su un sistema che tiene conto di diversi elementi come: affidabilità dell'operatore, correttezza dimostrata da quest'ultimo nella realizzazione di corsi finanziati in anni precedenti, finalizzazione occupazionale qualità progettuale, connessioni con lo sviluppo locale, rispetto delle pari opportunità, ecc., unita ad una discrezionalità del valutatore ineludibile in qualsiasi sistema di valutazione. Naturalmente, di ognuno di questi elementi c'è un rispettivo punteggio, assegnato da gruppi di lavoro diversi. A tal proposito, si fa presente che questo sistema è molto apprezzato in ambito nazionale, tant'è vero che alcune Regioni lo hanno già adottato ed altre lo stanno analizzando per inserirlo all'interno delle loro procedure amministrative (Lombardia, Sardegna e Basilicata).
I fabbisogni professionali sono rilevati dalle Province (art. 9 della L.R. n. 63/95), le quali provvedono ad effettuare le opportune rilevazioni nei Settori che caratterizzano maggiormente il tessuto produttivo di riferimento. A completare il quadro dei fabbisogni concorrono anche le parti sociali e le Camere di Commercio attraverso la loro rilevazione "Excelsior". In ogni caso, i grandi fabbisogni di manodopera qualificata del Piemonte, indipendentemente dalle analisi che tendono ad evidenziare anche quelli di nicchia, sono noti e non c'è alcuna possibilità di smentita allorquando si afferma che sono concentrati nelle qualifiche di tipo produttivo dei Settori Industria ed Artigianato. A tale scopo, la Direttiva "Mercato del Lavoro" 2001/2002 mira ad incentivare sia la progettazione di attività riferite a questi Settori da parte delle Agenzie Formative, sia la partecipazione dell'utenza che, ultimamente, ha denunciato scarsa motivazione ad inserirsi in queste realtà produttive.
Nonostante ciò, nella Direttiva in questione è stato dedicato un capitolo specifico denominato "Priorità regionale", per consentire alle iniziative, finalizzate al raggiungimento di obiettivi direttamente collegabili con il Programma pluriennale di sviluppo, con il DOCUP ob. 2 e/o con le linee generali, impartite dalla Giunta regionale in materia di Formazione professionale, di beneficiare di un punteggio aggiuntivo, che dovrebbe, sempre che la progettazione sia adeguata e che l'operatore, se già titolare in passato di attività formative, non abbia commesso irregolarità, consentire loro di emergere nel sistema generale della valutazione ed avere, in questo modo, buone probabilità di successo.
Rientrano tra queste le azioni: 1) proposte formative in attuazione di grandi progetti finanziati dal FESR coordinati dalla Regione o da altri organismi di emanazione regionale mirati a superare problematiche connesse con la carenza di figure professionali difficilmente reperibili sul mercato del lavoro 2) progetti formativi concernenti il recupero della devianza giovanile (in merito, vorrei precisare che, proprio con questo meccanismo di priorità regionale, siamo riusciti a dare riposta ad una parte delle esigenze che alcuni colleghi avevano evidenziato con le loro interrogazioni ed interpellanze, che riguardavano i corsi per disabili psichici. Mi riferisco ad interrogazioni ed interpellanze del novembre/dicembre 2000) 3) progetti formativi relativi alle professioni artistiche e culturali di consolidata tradizione regionale, oppure collegati a specifiche iniziative di sviluppo turistico, con particolare riferimento al settore enogastronomico, allo sviluppo del turismo termale, alla tutela ambientale e del paesaggio rurale. Tali progetti dovranno essere corredati dal parere della Provincia di riferimento, mentre alla Regione è riservato il giudizio di idoneità dell'intervento nella promozione dell'immagine e/o dei prodotti del Piemonte.
Infine, va segnalato che le progettualità dovranno, in via prioritaria trovare riscontro in iniziative che nascono dal basso, e per questo, ampio spazio è stato dedicato allo sviluppo locale e alle attività che troveranno diretto riscontro nell'ambito dei Patti Territoriali, PRU, Azioni di sviluppo locale, ecc.
Per le ragioni sopra riportate e anche per dare modo agli uffici di operare in tempi ragionevoli (normalmente il tempo necessario per rendere pubbliche le graduatorie con questo sistema è di 60 giorni), non è immaginabile, vista la mole di domande che provengono a seguito dell'emanazione della Direttiva (circa 4.500/5.000 corsi), ipotizzare un sistema dove viene dato spazio alla fantasia degli operatori e consentire loro di presentare iniziative formative senza regole precostituite. A tale proposito, giova ricordare che il sistema per formulare i contenuti didattici (SINFOD) è uno dei sistemi più moderni a livello nazionale.
E' opportuno segnalare che la Direttiva, ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 63/95, è elaborata dal Segretariato per la Formazione e l'Orientamento professionale, costituito ai sensi dell'art. 19 della L.R.
n. 63/95, e il testo, nella formulazione presentata nella riunione del 31/1/2001, è stato ampiamente dibattuto e concordato con le parti sociali con le Agenzie formative piemontesi e con le Province. Queste ultime, in vista dell'attuazione del decentramento ai sensi della L.R. n. 44/00 saranno chiamate ad operare congiuntamente con la Regione, alla valutazione dei progetti e alla stesura delle relative graduatorie.
Per concludere, ci si rende conto che per un sistema esterno il meccanismo di valutazione è molto articolato e complicato, ma possiamo anche dire che è sistematico e chiaro. Forse dobbiamo intervenire su alcuni parametri e criteri, e su questo c'è la massima disponibilità da parte della Giunta regionale. Così come è stato previsto, oltre al punteggio per le azioni di interesse regionale, che permette di individuare annualmente quali sono le azioni, abbiamo individuato le azioni che sono collegate ad iniziative delle aree ob. 2 DOCUP, oppure le azioni legate ai Patti Territoriali, in modo da potersi adeguare man mano con azioni più puntuali.
La valutazione che stiamo facendo per le prossime direttive - parlando di direttive del mercato del lavoro - consiste nel mirare ad un punteggio su azioni che possono riguardare il 2006, quindi la formazione di operatori turistici, piuttosto che i grandi cantieri legati al 2006 e all'Alta Capacità o alle grandi opere di infrastrutture stradali e ferroviarie. In questo caso, si tratta di individuare puntualmente il parametro che permetterà di aggiungere i 40/50 punti che possono determinare un discriminante. Ciò che non possiamo fare è tornare indietro con una valutazione puntuale e discrezionale, anche perché questo è un meccanismo che il prossimo anno riverseremo alle Province. Anche adesso, la valutazione a livello regionale non è svolta da un unico gruppo per ogni tipo di valutazione, ma da otto gruppi provinciali per ogni tipo di valutazione, nel senso che le Province partecipano ognuna al proprio gruppo per i corsi della propria Provincia. Questo è propedeutico al passaggio successivo, dove sarà la Provincia che avrà la titolarità e, al limite, con un meccanismo che dobbiamo ancora studiare, ci sarà un membro della Commissione di valutazione dei singoli progetti in rappresentanza della Regione, per mantenere un'unitarietà.
Come impostazione di base, fermo restando l'impegno ad essere attenti nel definire i giusti pesi e le giuste misure, e la disponibilità ad accogliere le istanze che verranno al Consiglio regionale per le opportune calibrature - ci rendiamo conto solo provandoli che alcuni parametri creano delle difficoltà - manifesto la difficoltà esistente nella valutazione attuale della direttiva "Mercato del lavoro" rispetto alle domande per i corsi.
Per quanto riguarda la misura del localismo, ci sono state grandi difficoltà nel definire come assegnare i 30 o i 40 punti - non ricordo quale sia il punteggio assegnato - di riferimento alla misura del localismo. C'è stato anche un dibattito fra le parti sociali rispetto a tale quesito: lo si dà dove c'è il Patto Territoriale o dove c'è un'istanza provinciale? Entrambe le tesi potevano andare bene; bastava anche una tesi contraria. Qualcuno sostiene che dove c'è il Patto Territoriale è già bagnato, quindi facciamo piovere sul bagnato, e poi non è detto che il Patto Territoriale misuri correttamente il localismo. Dall'altra parte, la tesi delle Province sostiene che se misuriamo il localismo solo in base alle loro indicazioni, si tratta di scelte politiche che non hanno alcuna aderenza con le condizioni oggettive di misurazione del fabbisogno.
C'è una variante da aggiungere che mi sento di sostenere: non tutta la formazione va all'assegnazione dei corsi con questo sistema. Il 21 luglio diventerà operativa la Direttiva sull'apprendistato, che sarà a voucher nel senso che verrà dato il voucher all'impresa che manda il proprio apprendista a frequentare uno dei corsi del catalogo accreditato alle Province.
La Provincia di Torino - ho visto ieri il catalogo che è stato definito ha un catalogo di dimensioni notevoli, con 1.500 corsi, quindi l'impresa ha la possibilità di rivolgersi liberamente, con il voucher per il proprio apprendista, ad ognuno dei 1.500 corsi. Sta alle Agenzie formative che offrono i corsi presentarsi bene, dare garanzie di un corso qualificante; a questo punto, infatti, l'impresa, avendo il voucher per pagare il corso sceglierà il corso più qualificante per il proprio apprendista, quello che gli è più utile alla funzione dell'inserimento.
Nell'esprimere un'opinione personale, trasferendo quindi una mia sensazione, devo dire che quando è stato istituito il meccanismo a voucher quindi un meccanismo di concorrenza tra le Agenzie formative nel proporsi sul mercato, la sensazione di alcuni era quella di una penalizzazione di alcune Agenzie storiche rispetto a quelle nuove. Devo dire di aver constatato una maggiore soddisfazione degli operatori delle Agenzie storiche che non di quelle nuove, perché più consolidate e con professionalità più alte. Certo, queste devono cambiare metodo di lavoro poiché, non avendo più il corso assegnato, devono prima cercare gli allievi, ognuno dei quali avrà il buono per pagare; diversamente, non avranno gli allievi e quindi non avranno i clienti. E' questo un meccanismo che si affianca al meccanismo ordinario di assegnazione con i parametri della direttiva.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore, ma che brutta risposta: certo, non sono soddisfatto! Lei ha fornito una risposta distante, lontana dai problemi che ha evidenziato una persona, alla quale lei ha dato una risposta puramente difensiva. Ma questa persona, che ha evidenziato il fatto che un corso di formazione per amministrazione, programmazione e progettazione si fosse svolto in modo tale che a valle del primo modulo di orientamento si offrisse una specializzazione per tornio e fresa, segnala pubblicamente firmandosi, il fatto che il corso doveva iniziare, quello successivo al primo modulo, a settembre e, viceversa, è iniziato ad ottobre, senza alcun avviso precedente e con una sorta di intervento autoritario da parte di una Commissione che rispondeva ai genitori, un po' sorpresi di questo fatto che andassero a "rompere" da un'altra parte.
La risposta, puramente difensiva, dice al solito cittadino, che prende carta e penna e prova a sollecitare la Pubblica Amministrazione evidenziando disguidi ed attese mancate: "Non 'rompete', state a casa vostra, perché noi - Regione Piemonte - abbiamo verificato che tutto è andato nel modo migliore possibile e nessuna lamentela è accettata". Questo è il tipo di risposta che ha dato l'Assessore.
Ma l'Assessore ha incontrato questa persona? No, perché mentre abbiamo il Sindaco Sergio Chiamparino che tutti i sabati mette la propria persona a disposizione dei cittadini e ne incontra una decina, l'Assessore Pichetto non si è sognato, una volta ricevuta la velina dagli uffici, di sentire questa persona che ha un nome e cognome, per chiedere alla persona stessa ragione delle proprie segnalazioni e magari dare direttamente a questa persona quelle risposte che ha fornito in aula e verificare se quelle risposte erano tutte in sintonia o no. Di certo, una sintonia manca, che è quella sui tempi: nella risposta non c'è alcun cenno al fatto che i corsi dovevano riprendere a settembre e invece sono ripresi ad ottobre.
Allora, vede, Assessore, non ci siamo: lei risponde sette mesi dopo con una risposta burocratica che dice: "E' tutto a posto". Io non sono convinto che sia tutto a posto; penso che se un cittadino segnala delle questioni, magari non sono tutte giuste, ma qualcosa in quel corso, che è nato come corso di amministrazione, progettazione e programmazione e finisce con un'assegnazione - sulla base, per carità, dell'inserimento ottimale, che è determinato da questa entità superiore, inavvicinabile e soprattutto infallibile - forse non va e secondo me sarebbe bene che l'Assessore accertasse, magari ricevendo questa persona e chiedendo direttamente, a chi ha vissuto l'esperienza di questo corso di formazione notizie in merito.
Penso che il pubblico amministratore debba continuare ad avere una capacità di ascolto verso la realtà che amministra e non solo tenere una comoda posizione di seggiola, chiedendo risposte agli uffici senza verificare in contraddittorio e sull'esperienza concreta degli utenti cosa sia successo in realtà.
Chiedo cortesemente all'Assessore di farmi avere la risposta scritta che, per quanto mi riguarda, cercherò di veicolare alla persona in questione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Costa Rosa Anna.



COSTA Rosa Anna

Grazie, Assessore. Innanzitutto, le chiedo cortesemente di farmi pervenire la risposta scritta.
Non ho dubbi che questa sia una materia assolutamente complicata e conosco la mole di lavoro svolto dagli uffici. Noi chiedevamo proprio dei termini di semplificazione di queste procedure.
Se devo essere sincera, l'Assessore dice: "E' una materia che andrà gestita dalle Province", e questo mi preoccupa. Mi preoccupa nella misura in cui, se non ho una procedura semplificata e non ho la garanzia di un lavoro delle otto Province svolto in modo coordinato, quello che oggi è già difficile può diventare ancora più difficile. Questa è la mia preoccupazione.
Seconda considerazione. Sono contenta, Assessore, che lei abbia detto che ci sono dei corsi che vengono individuati come priorità regionale: è proprio in questa logica che vorremmo che si definisse all'interno della programmazione quali sono queste priorità. Ha fatto degli accenni molto interessanti, ma purtroppo c'è questa dinamica nei corsi professionali per cui i punteggi che le Agenzie acquisiscono avendo svolto i corsi l'anno precedente sono punteggi che ovviamente non danno possibilità alle nuove Agenzie e a quelle che fanno anche, devo dire, nuovi corsi professionali interessanti. Tutti noi sappiamo che dovremo andare in direzione di nuove professionalità, quelle richieste sicuramente da attività per le quali la Regione indica una priorità, ma credo anche quelle rivolte ad un mercato del lavoro che si sta specializzando, ma anche diversificando. A me interessa che questa priorità regionale che dà questo punteggio aggiuntivo sia una priorità che venga definita. Anche perché i soggetti, cioè le Agenzie formative che si approcciano a presentare questi corsi ho la sensazione, Assessore, che facciano tutte 10, 20, 30 corsi, ma se si va a vedere magari dei dieci ne passa uno. Allora, è una dinamica attraverso la quale si incrementa quella mole di lavoro per gli uffici, senza riuscire secondo me, a ragionare in termini di programmazione e di necessità.
Lei, Assessore, ha fatto un accenno a Torino 2006. Io sono effettivamente preoccupata, perché se non iniziamo a fare un certo tipo di formazione di operatori che comunque non abbiamo sul mercato, che oggi non abbiamo a disposizione, mi sembra che dobbiamo preoccuparci che in questi anni (2002, 2003 e 2004) ci sia anche non solo questa formazione, ma la possibilità di svolgere anche questo lavoro. Non possiamo fare il banco di prova nel 2006: il 2006 deve essere già consolidato. Diciamo che questo operatore già oggi deve essere in grado di darci la garanzia delle necessità che noi riteniamo di avere in futuro.
Sul discorso delle lingue, tutti sappiamo che rappresentano una grossissima pecca che abbiamo a livello nazionale, e comunque all'interno delle nostre scuole non c'è la sensibilità di abituare i giovani ad essere capaci di parlare una o due lingue.
Mi chiedo come faremo, rispetto al 2006, a garantire una buona accoglienza visto che i nostri operatori turistici "balbettano" in termini di lingue straniere.
La mia preoccupazione potrà sembrare eccessiva, Assessore, ma mi chiedo quanti tassisti nella nostra città sono in grado di capire alcune domande anche semplici di persone straniere che arrivano e hanno bisogno del taxi.
Non penso sia una preoccupazione eccessiva per una metropoli, come vuole essere Torino, che si appresta a gestire un evento di tale portata.
Qualcuno ha già detto che è una vetrina e noi, all'interno di questa vetrina, vorremmo partire dalle piccole iniziative, altrimenti non riusciremo a fare di più e meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Intervengo brevemente anche perché la collega Costa ha sintetizzato il nostro pensiero, tra l'altro verificabile dalla semplice lettura dell'interrogazione.
Ringrazio l'Assessore Pichetto per la chiarezza con cui ha risposto.
Ciò nonostante, devo dire - non certo imputabile all'Assessore, ma alla macchinosità con cui si muove la burocrazia all'interno delle istituzioni e non solo quella regionale - che trapela all'esterno una certa macchinosità nelle procedure di valutazione dei corsi di formazione.
Ma c'è di più: quello che trapela all'esterno è che ci sia quasi una sorta di circolo chiuso, dove le nuove iniziative stentano ad andare avanti non per scelte di carattere politico - voglio essere estremamente chiaro ma per una macchinosità all'interno della burocrazia regionale.
Non ho sicuramente soluzioni in tasca, ma nel momento in cui il mercato si indirizza sempre più verso una maggiore flessibilità e verso nuove professioni, c'è proprio un'esigenza e una richiesta in questa direzione.
Pertanto, è necessario avere dall'altra parte un'istituzione regionale preposta a seguire il mercato che lavori bene e che sta lavorando bene.
Infatti, leggendo con attenzione la risposta, ci sono Regioni che chiedono di adottare procedure simili alle nostre, e quindi questo significa, secondo l'Assessore - e non ho motivo di credere il contrario che tali procedure sono efficaci. Al di là di questo, c'è comunque la necessità di andare incontro ad un mercato molto più veloce di quello che è oggi il sistema a cui siamo ancorati.
Mi preoccupa moltissimo il fatto, come diceva la collega Costa, che siano le Province, ciascuna per proprio conto, ad individuare le future linee guida d'intervento in questa direzione. Quello che le chiedo, ed è il motivo per cui sono intervenuto, è se non sia necessario che la Regione adotti una deliberazione di linee guida da inoltrare alle Province. Il processo di semplificazione deve partire necessariamente da noi; è un po' uno dei cavalli di battaglia portato avanti dal Presidente della Giunta regionale in questi anni, a cominciare dalla sua Presidenza, su un settore strategico ed importante come quello della formazione professionale, quindi del futuro anche professionale dei giovani della nostra Regione. Quindi, è importante che ci sia un'indicazione forte da parte della Giunta nei confronti delle Province.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 438 del Consigliere Chiezzi inerente a "Indennità di malattia, giustificabilità dell'assenza del lavoratore a visita medica di controllo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 438 presentata dal Consigliere Chiezzi, cui risponde ancora l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Con l'interpellanza urgente n. 438 del 19/12/2000 avente per oggetto "Indennità di malattia, giustificabilità dell'assenza del lavoratore a visita medica di controllo", il Consigliere Chiezzi faceva presente che: "Venuto a conoscenza che presso la sede INPS di Pinerolo sarebbe stata applicata sanzione amministrativa, con la perdita totale dei primi 10 giorni dell'indennità, anche a quei lavoratori che, assenti alla visita di controllo domiciliare, avrebbero presentato idonea documentazione atta a giustificare la loro assenza; tali sanzioni sarebbero state comminate in quanto i lavoratori in questione non avrebbero provveduto a comunicare all'INPS la necessità di allontanarsi dal proprio domicilio nelle fasce orarie corrispondenti a quelle di reperibilità; chiede al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore competente se sono a conoscenza dei fatti se quanto suesposto corrisponde al vero, quali misure intendano adottare al fine di impedire che la visita di controllo domiciliare assuma la veste di vessazione nei confronti dei lavoratori".
In merito a ciò si comunica che, allo stato attuale, la normativa non prevede l'onere del lavoratore di comunicare anche all'INPS la necessità di allontanarsi dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità.
Quindi, l'assenza alla visita di controllo può essere giustificata dal lavoratore. Il solo lavoratore che risulti assente ingiustificato alla visita domiciliare o non si presenti alla visita ambulatoriale o non indichi il proprio indirizzo è passibile di sanzione da parte dell'INPS.
Quindi, è da ritenersi che il lavoratore potesse avere ragione. Non siamo l'organo giudicante e non è competenza nostra. Da parte nostra, ho provveduto a segnalare la questione all'INPS di Torino, quindi alla Direzione INPS per le valutazioni del caso.
Si tratta di una normativa nazionale, che peraltro mi sembra corretta ed è stata applicata forse scorrettamente nel caso del lavoratore in questione. Ritengo che il lavoratore, ricorrendo, abbia tutelato le proprie ragioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore, mi ritengo soddisfatto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 468 del Consigliere Chiezzi inerente a "Tipografia Torinese di Grugliasco: 60 licenziati"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interpellanza n. 468, presentata dal Consigliere Chiezzi, alla quale risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Il Consigliere Chiezzi, venuto a conoscenza da fonti di stampa che, al rientro della pausa natalizia, senza alcuna preavviso, i 60 lavoratori della Tipografia Torinese di Grugliasco hanno appreso del fallimento della propria ditta, interpella il Presidente della Giunta e l'Assessore competente per sapere se sono a conoscenza dei fatti e come intendono attivarsi al fine di impedire il licenziamento in tronco di 60 lavoratori garantendo loro la mobilità e la cassa integrazione.
In merito all'interpellanza in questione, e confermando che con sentenza dell'8/1/2001 il Tribunale di Torino ha sentenziato il fallimento della ditta Tipografia Torinese S.p.A., in data 31/1/2001, presso la Regione Piemonte, era stato siglato un verbale di accordo che prevedeva il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per dodici mesi, a decorrere dal 9/1/2001 (probabilmente non è stato firmato il 31 gennaio, ma il 31 dicembre).
Il Curatore fallimentare ha inoltrato al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale richiesta di concessione della cassa integrazione straordinaria per procedura concorsuale per tutti i lavoratori in forza alla data del fallimento.
Lo stesso Ministero del Lavoro, con Decreto del 9/4/2001, ha concesso il trattamento di cassa integrazione straordinaria con autorizzazione al pagamento diretto da parte dell'INPS della relativa indennità per tutti i lavoratori in forza alla data del fallimento.
Nel corso della riunione del 31/1/2001, inoltre, il Curatore fallimentare si era impegnato ad attivare la procedura di mobilità per quei lavoratori che, attraverso l'istituto della cassa integrazione straordinaria e della mobilità, raggiungeranno i requisiti soggettivi utili per un trattamento pensionistico o che abbiano valide prospettive di ricollocazione sul mercato del lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Chiederei all'Assessore la risposta scritta, poich non mi sembra che nella stessa sia descritta un'ulteriore prospettiva per i lavoratori in questione, nel senso che il racconto si ferma ad un certo punto; però il futuro di questi lavoratori quale sarà? Su questo tema mi è sembrato di non cogliere alcuna risposta, quindi chiederei il testo scritto, riservandomi, semmai, di ritornare sull'argomento.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 472 del Consigliere Chiezzi inerente a "Esplosione nella ditta Pettinatura Italiana di Vigliano Biellese"


PRESIDENTE

L'Assessore Pichetto risponde ancora all'interpellanza 472 presentata dal Consigliere Chiezzi.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

La suddetta interpellanza, datata 11 gennaio, riguardava l'esplosione avvenuta il 9 gennaio presso la ditta Pettinatura Italiana di Vigliano Biellese.
L'interpellante chiedeva se in passato erano stati effettuati controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro della provincia di Biella, al fine di verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza dei lavoratori e degli impianti e, in caso positivo, quali esiti hanno avuti i controlli quali iniziative intende assumere la Regione Piemonte al fine di evitare il ripetersi di tragici eventi.
In merito allo specifico dell'interpellanza e dei controlli, comunico che la competenza dei controlli sul rispetto delle normative sulla sicurezza dei lavoratori e degli impianti non è dell'Ispettorato del Lavoro, ma dello SPLESAL Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro - ASL Biella, il quale effettua interventi ispettivi sulla sicurezza dei lavoratori, dei macchinari e in materia di igiene ambientale.
Da informazioni assunte da parte degli uffici presso lo stesso SPLESAL nella persona del responsabile, dottor Terzi, si è appreso che dal 1990 al mese di ottobre 2000 il Servizio ha effettuato diverse ispezioni presso la ditta Pettinatura Italiana di Vigliano Biellese. I controlli sui macchinari e sul rispetto delle norme di sicurezza hanno richiesto, di volta in volta adeguamenti alla normativa vigente.
Nell'ultimo intervento, avvenuto nel mese di giugno 2000, la situazione aziendale in materia di sicurezza del lavoro risultava soddisfacente. Ad ottobre 2000 è stato effettuato, su richiesta del Servizio, un intervento di tecnici specializzati per un monitoraggio sulle polveri residue di lavorazione negli ambienti di lavoro, il quale ha dato un esito nella norma.
Tutta la documentazione relativa all'evento specifico del 9/1/2001 è comunque, per competenza, agli atti dei Vigili del Fuoco di Biella.
Inoltre, ho in allegato, se il collega interrogante ritiene di volerlo copia della valutazione del rischio di incendio svolta dal Servizio Regione Piemonte, Azienda Sanitaria Locale 12.
Quindi, dalle informazioni assunte presso il Servizio prevenzioni, è da ritenersi che il sistema, a seguito di controlli, fosse a norma per quanto riguarda la sicurezza. Il fatto che fosse a norma, purtroppo, è ancora più evidente oggi, ad otto mesi di distanza e la commissione di periti che sta indagando sullo scoppio ha chiesto un'ulteriore proroga perch probabilmente, non riesce a venire a capo dei motivi che hanno generato quella esplosione, peraltro non giustificabile in un impianto di tipo tessile, quindi, senza che siano scoppiate caldaie o altri elementi.
L'interpellante chiedeva informazioni in merito ai controlli, pertanto la risposta è completa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore anche se la risposta è parecchio carente, in questo senso: l'interpellanza è stata fatta all'indomani di un tragico evento che ha visto la morte di lavoratori e sappiamo che la Regione Piemonte - caro Assessore - non si distingue per essere una Regione nella quale si lavora in modo sicuro, anzi, direi che, nella graduatoria delle Regioni italiane, non si situa certo tra quelle in cui il lavoro è più sicuro.
E' chiaro che, a fronte di un evento tragico e luttuoso come questo dovere e compito di un Consigliere di opposizione è quello di richiedere immediatamente spiegazioni, se vi sono stati i controlli di rito e via dicendo.
Queste sono le domande che si fanno a corredo di una preoccupazione che rimane e alla quale l'Assessore dovrebbe sentirsi in dovere di rispondere.
Preoccupazione che, evidentemente, non è stata risolta né dalle indagini in corso della Magistratura né dalle attività peritali che, come comunicato dall'Assessore, non sono concluse, anzi, richiedono nuovo spazio.
Sollecito l'Assessore a prendere spunto, per le risposte che fornisce non solo dagli aspetti burocratici e tecnici (ad esempio, chi fa i controlli), ma anche dalla sostanza del problema: siamo preoccupati, cosa è successo in quell'azienda? Ci sono stati lavoratori che hanno perso la vita e non ne siamo ancora venuti a capo, il fatto vi preoccupa? Avete intrapreso una via in forma ufficiale o per competenza amministrativa o legislativa o di alta sorveglianza o di massima preoccupazione? Sapete fornire un'informazione sullo stato delle cose che esula anche dai problemi che sta affrontando la Magistratura? Avete incontrato le maestranze? Oggi i lavori come si svolgono, se si svolgono, in questa ditta? Occorrerebbe un'illustrazione politica che segnali che questa questione non è nel dimenticatoio, oppure consegnata alle indagini della Magistratura, ma fa parte di un'attività volta a tutelare la sicurezza del lavoro che vi vede costantemente impegnati e che, in occasione di una risposta di questo genere, propone riflessioni, argomenti, informazioni sulle attività in ordine alla sicurezza che voi avete intrapreso e che intendete intraprendere.
Ecco, anche qui è una risposta molto burocratica di basso profilo.
Penso che le vittime sul lavoro - frequentissime in Piemonte - e in particolare quelle di questo episodio, meriterebbero un po' più di attenzione da parte dell'Amministrazione regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto per una breve replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Non entro più nel merito della questione, ma ritengo di avere risposto puntualmente a quella che in quel momento era un'esigenza: la richiesta dell'interpellante.
Un'affermazione del Consigliere Chiezzi mi dà il dovere di inserirmi in senso propositivo: vorrei ricordare che la Regione Piemonte, ad oggi, è l'unica Regione d'Italia che ha finanziato con progetti speciali i corsi degli Enti bilaterali, imprese e sindacato sul D.lgs. n. 626 per quanto riguarda la sicurezza nel mondo del lavoro. Abbiamo continuato a finanziarli con un ingente investimento che, complessivamente, ha superato i 20 miliardi, perché la tipologia delle produzioni localizzate sul nostro territorio sono fortemente caratterizzate dall'industria metalmeccanica che presenta una percentuale più alta di rischio rispetto ad altre tipologie di produzione.
Per sensibilità del sistema dato dalle parti sociali, imprenditoriali e di rappresentanza dei lavoratori, stiamo andando avanti su questo tipo di programmi che riguardano la massima diffusione sul sistema degli imprenditori, dei lavoratori e dei rappresentanti della sicurezza nell'ambito delle fabbriche, perché le altre realtà d'Italia hanno risolto l'applicazione della norma in merito al responsabile della sicurezza con la nomina. Nell'ambito della Regione Piemonte, le imprese hanno fatto la nomina, ma anche il corso perché il nominato sia a conoscenza dei rischi del ruolo e del suo dovere.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interrogazione n. 798 dei Consiglieri Placido, Riggio e Muliere inerente a "Maison du Piemont"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 798, presentata dai Consiglieri Placido, Riggio e Muliere, alla quale risponde l'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

I progetti predisposti sono stati presentati alla Regione Piemonte nel novembre 1999. Venivano proposte attività promozionali varie collegate all'apertura di desk informativi a Monaco e a Nizza per far conoscere il Piemonte turistico non solo ai residenti del Principato, ma, soprattutto, a quei quasi due milioni di turisti che ogni anno visitano la Costa Azzurra e per i quali un tour in Piemonte può essere un valido momento alternativo ed integrativo alla vacanza in Costa Azzurra.
Sulla base della valutazione sulla localizzazione come valida vetrina internazionale, per presentare le nostre proposte turistiche e le nostre ricchezze artistiche ed enogastronomiche, in data 22/12/1999, la Direzione Turismo, Settore Promozione Turistica, affidava all'Agenzia Turistica Regionale, con lettera prot. 20675, l'incarico di realizzare una campagna promozionale in Costa Azzurra, a Montecarlo e all'Aeroporto di Nizza.
I progetti presentati venivano esaminati congiuntamente dall'Agenzia Turistica Regionale e dalla Direzione Turismo della Regione Piemonte e dopo sopralluogo ed approfondimento, venivano meglio definiti i programmi di attività.
Il Consiglio direttivo dell'ATR procedeva in data 13/1/2000 all'approvazione dei due progetti di massima, provvedendo all'invio di un primo acconto per l'avvio delle iniziative.
Secondo quanto previsto, l'accordo prevedeva le seguenti attività: organizzazione di una settimana enogastronomica organizzazione di una Borsa turistica organizzazione di una serata di gala attività promozionali per la pubblicazione di redazionali sui media locali e di reportage televisivi e radiofonici apertura di uno spazio informativo all'Aeroporto di Nizza apertura di desk informativi "Regione Piemonte" a Montecarlo presso agenzie di viaggio promozione presso gli hotel di Monaco.
Nel corso del mese di gennaio 2000 venivano meglio definiti due progetti ed in particolare veniva accantonata l'ipotesi dell'apertura del desk all'Aeroporto di Nizza, per concentrare l'operatività sull'apertura di un ufficio informativo specifico a Monaco, in sostituzione del desk, presso le agenzie di viaggio.
Veniva predisposto come localizzazione un immobile posto in rue de Lilla a Monaco, composto da due locali contigui, oltre a due servizi, con tre vetrine su lato strada, in posizione centrale a poca distanza dal "Caf de Paris" e dalla piazza del "Casinò", in un contesto prestigioso e adatto a promuovere l'immagine della Regione Piemonte.
Il Settore Promozione Turistica della Regione Piemonte coordinava i lavori di allestimento svoltisi in loco dalla società Studio Prap che allora gestiva una parte dei magazzini regionali.
L'ATR si occupava della preparazione di un video illustrativo dell'iniziativa in funzione della conferenza stampa di presentazione dei programmi regionali del 14/2/2000. Nel frattempo, proseguiva l'organizzazione dell'iniziativa enogastronomica che si voleva far coincidere con l'apertura e l'inaugurazione della "Maison du Piemont", per valorizzare l'efficacia promozionale del progetto, mentre si decideva di posticipare la serata di gala nel mese di ottobre 2000, così da garantire nel corso dell'anno un secondo momento di grande visibilità.
All'inizio del mese di marzo venivano completati i lavori di allestimento della "Maison du Piemont"; le fatture presentate dallo Studio Prap all'Agenzia Turistica Regionale, per un totale di L. 107.650.000 apparivano immediatamente incongrue rispetto ai lavori svolti e veniva quindi deciso di affidare una perizia estimativa ad un professionista qualificato.
In data 14 marzo veniva perfezionato il disciplinare per lo spazio "Maison du Piemont", in particolare si obbligava per un anno a: svolgere attività di promozione del Piemonte nei locali allestiti con le decorazioni "Maison du Piemont" e con le immagini promozionali del Piemonte garantire la presenza di una persona con mansioni di segreteria, di informazione al pubblico e distribuzione di materiale pubblicitario svolgere attività promozionali di pubbliche relazioni con tour operator agenzie di viaggio ed alberghi a Monaco e in località prossime della Costa Azzurra.
In data 23 marzo veniva inaugurata ufficialmente la "Maison du Piemont" alla presenza del Principe Alberto di Monaco e del Console italiano a Montecarlo, dottor Baroncelli, che incontravano l'Assessore al turismo della Regione Piemonte e il Direttore regionale Luigi Momo.
L'evento veniva ampiamente documentato dalla stampa e dalla televisione monegasca e francese, e dava inizio alle manifestazioni enogastronomiche promozionali. In quattro prestigiosi ristoranti monegaschi, in particolare nel notissimo e frequentatissimo "Café de Paris", venivano proposti menù e prodotti tipici piemontesi con grande successo di pubblico e di critica dal 23 al 26/3/2000. Con la collaborazione della società Isaia Communication, che allora svolgeva attività di consulenza per la Direzione Turismo, l'iniziativa enogastronomica veniva supportata da un'adeguata produzione di materiale pubblicitario (cartelline menù, pieghevoli illustrativi, centro-tavola, ecc.) recante il marchio "Maison du Piemont" e da raffinati allestimenti esterni ed interni nei ristoranti partecipanti all'iniziativa, con totem di grandi dimensioni e con decorazioni particolari.
Per garantire la qualità della proposta enogastronomica era stata individuata, di concerto con il Settore Promozione Turistica della Regione Piemonte, come consulente la signora Claudia Ferraresi, Presidente dell'Associazione dei ristoratori della Tavolozza, che attraverso la società Media Project coordinava la partecipazione dei cuochi, la preparazione dei menù e la scelta dei prodotti.
Per completare la proposta enogastronomica ed arricchirla anche di contenuti artistici e culturali, venivano organizzati concerti di musica tradizionale piemontese durante le cene nei ristoranti.
In data 24/3/2000 ha avuto svolgimento allo "Sporting d'Hiver", di fronte al "Café de Paris", un work-shop al quale hanno partecipato oltre 20 operatori turistici piemontesi, che hanno incontrato i tour operator delle agenzie di viaggio locali per un primo momento d'incontro e di conoscenza reciproca. Tutti i partecipanti al work-shop hanno poi potuto partecipare alle successive serate di completamento.
Il riscontro promozionale dell'iniziativa è stato notevole, con un gran numero di articoli giornalistici e servizi televisivi.
Le spese complessive per l'iniziativa promozionale di marzo, con esclusione del contratto generale, sono state in totale circa 179 milioni.
Nei successivi mesi è proseguita l'attività promozionale di pubbliche relazioni nelle società, in particolare è stata organizzata nel mese di settembre un'iniziativa con conferenza stampa e cena con i giornalisti, in collaborazione con l'ATL di Novara. Nel frattempo, è stata completata la perizia sui lavori svolti dalla Società Prap, a cui è stata riconosciuta la somma di L. 54.800.000. La perizia non è stata accettata dalla Società Prap ed è tuttora in corso un contenzioso.
Dopo l'estate 2000 è iniziata, in collaborazione con il Settore Promozione Turistica della Regione Piemonte, l'organizzazione della serata di gala del 18/10/2000. La cena è stata organizzata, nella precisione nella Sala "Empire" dell'"Hotel de Paris" sotto l'egida della Croce Rossa monegasca e con il patrocinio del Principe Alberto di Monaco. Ampio è stato il ritorno promozionale dell'iniziativa, grazie all'attività svolta che fra l'altro, ha potuto assicurare, senza ulteriori spese, la presenza del tenore Andrea Bocelli, che ha presentato un recital di opere fra le più importanti, accompagnato dall'orchestra di violini del Conservatorio di Novara.
La serata è stata preceduta da un'affollata conferenza stampa in cui il Direttore, ing. Momo, ha presentato i progetti di sviluppo del turismo piemontese ai media della Costa Azzurra.
Particolarmente curata è stata la proposta enogastronomica, coordinata dalla signora Claudia Ferraresi, che ha visto la presenza di tre importanti chef piemontesi. Hanno partecipato alla serata, dal titolo significativo "Charme et saveurs du Piemont", circa 350 persone. Le spese organizzative per la serata di gala sono state di L. 84.400.000.
Occorre peraltro evidenziare che gli incassi della serata, ammontanti a franchi francesi 177.750 (pari a L. 52.394.000), che avrebbero dovuto essere versati a favore di Associazioni monegasche impegnate nella lotta contro l'AIDS, sono stati erogati a favore delle popolazioni alluvionate del Piemonte, grazie alla decisione del Principe Alberto di Monaco.
Anche in questa seconda occasione vi è stato un grande ritorno di articoli redazionali e di servizi radiotelevisivi con il Piemonte turistico in particolare evidenza. Ricapitolando, le spese complessive relative a tutte le iniziative realizzate a Monaco nel corso del 2000 e nei primi tre mesi del 2001, sono state le seguenti: contratto con la "Global Trading" per l'ufficio di informazione e promozione turistica "Maison du Piemont": L. 97.409.000 allestimento della "Maison du Piemont": L. 77.832.000, come capitale contratto con "Exel" per ideazione ed organizzazione generale, pubbliche relazioni e promozione contratti: L. 177.000.000 iniziative enogastronomiche, Borsa turistica e spese di organizzazione dirette: L. 179.000.000 serata di gala, spese organizzative dirette: L. 84.000.000 L. 52.000.000 stornate a favore delle popolazioni alluvionate del Piemonte.
Il totale di tutte le iniziative è stato di L. 616.000.000.
Sono state riconosciute dalla Regione Piemonte, Direzione Turismo nell'ambito dell'incarico del 22 dicembre, le spese relative ai punti 3, 4 e 5 (quindi al contratto con "Exel"; alle iniziative enogastronomiche; alla serata di gala); le altre spese sono state sostenute dall'ATR (punti 1 e 2).
Tutte le iniziative sono state decise congiuntamente dalla Direzione Turismo della Regione Piemonte che ha partecipato attivamente alla realizzazione dei singoli progetti.
Il contratto con la "Global Trading" è scaduto a fine marzo 2001 e sono attualmente in fase di valutazione le modalità di prosecuzione del servizio.
Come si evince da quanto finora esposto, l'iniziativa promozionale sulla Costa Azzurra ha avuto una durata annuale con caratteristiche di continuità, grazie all'apertura della "Maison du Piemont" e con due momenti di grande visibilità: nel mese di marzo, con la manifestazione enogastronomica e, nel mese di ottobre, con la serata di gala. I costi globali sono paragonabili ai costi sostenuti per iniziative promozionali di pari rilevanza realizzate all'estero dall'ATR nel corso del 2000, come, ad esempio, "Piemonte sul Reno".
L'articolazione del progetto ha permesso di indirizzare l'azione promozionale nei confronti di diversi obiettivi: il grande pubblico, gli opinion leader, gli operatori specializzati nel settore turistico.
L'apertura della "Maison du Piemont" e la settimana enogastronomica di marzo è stata oggetto di un servizio video su Tele Montecarlo e su servizi a Radio Riviera e Radio Montecarlo, nonché di svariati servizi giornalistici sui principali quotidiani della zona (Nice Matin) e su altri quotidiani e settimanali: Monaco Matin, Gazette de Monaco, il Foglio italiano, Monaco Hebdo, Cote la Revue d'Azur.
Si è provveduto all'affissione di manifesti promozionali nelle vetrine di Montecarlo nei giorni precedenti alla manifestazione, per la partecipazione alle serate piemontesi nei quattro ristoranti, il "Café de Paris", "La Piazza", "Chez Gianni" e "Amici Miei", che è stata sicuramente rilevante con la totalità di 2.650 coperti, in particolare nel notissimo "Café de Paris", vero centro di Montecarlo. Sono stati 1.200 i pasti piemontesi serviti in quattro giorni.
E la gente, naturalmente, pagava! La "Maison du Piemont" ha garantito un servizio informativo costante provvedendo durante il periodo aprile 2000 / marzo 2001 al servizio di informazione al pubblico e alla distribuzione di materiale sul territorio e l'offerta turistica piemontese.
I visitatori registrati, ai quali è stato consegnato materiale promozionale specifico, sono stati circa un migliaio, prevalentemente francesi, ma anche inglesi e scandinavi. A questi occorre aggiungere almeno altrettanti visitatori occasionali e di passaggio.
L'interesse sulla "Maison du Piemont" è stato tenuto vivo nel periodo intercorrente tra l'apertura e la serata di gala con alcune iniziative di carattere artistico e culturale, organizzate presso la "Maison du Piemont" con la diffusione di materiale promozionale sul Piemonte presso il Salone del Libro Antico che ha avuto svolgimento presso lo "Sporting d'Hiver".
L'iniziativa, realizzata in collaborazione con l'ATL di Novara in data 5/9/2000, è stata ripresa dal quotidiano Monaco Matin. La serata di gala del 18/10/2000 ha ovviamente suscitato grande interesse nei media, grazie anche alla presenza di illustri testimonial, come Andrea Bocelli, Monica Bellucci, Riccardo Patrese ed altri ospiti del Principato.
L'iniziativa è stata ripresa con ampi servizi televisivi, sia dalla RAI (La vita in diretta) che da Mediaset (Verissimo) oltre che, ovviamente dalle televisioni e dalle radio monegasche e della Costa Azzurra.
Redazionali sono stati pubblicati su Monaco Matin, il Foglio italiano Point de vue, Monaco Hebdo, Chi, Visto e Tendence.
Accanto all'azione promozionale e all'informazione rivolta al grande pubblico, finalizzata a creare interesse sul Piemonte e a stimolare flussi di turismo individuale, è stata svolta, per tutto il periodo, un'intensa attività di contatto con i principali tour operator dell'area monegasca e della Costa Azzurra. In occasione del work-shop sono stati contattati i principali operatori turistici dell'area monegasca e nizzarda, tra i quali Heli Air Voyages, Mercury Travel Agency, Monacair, Tacavl, Monaco Voyage Evasion Loisirs Culture, Solo Tour, Santa Azur, Montecarlo Travel e tanti altri. I contatti sono proseguiti nel corso dell'anno con la fornitura di informazioni e materiale promozionale ed informativo sulla nostra offerta turistica.
Nel corso dell'incarico la Regione Piemonte ha preso contatto con alcune importanti catene alberghiere presenti nel Principato, ed in particolare con le Société Bains de Mer, Marriot e Abela International per la definizione di pacchetti turistici di due-tre giorni da proporre ai turisti stranieri, in prevalenza americani e giapponesi, ospiti nei periodi medio-lunghi in Costa Azzurra, e quindi potenziali clienti di brevi soggiorni in Piemonte.
I ritorni.
In termini di flussi e di arrivi e presenze nella nostra Regione, per operazioni di promozione similare si richiede una valutazione pluriennale per avere piena attendibilità. Inoltre, come è noto, i dati non tengono conto dei flussi di visitatori giornalieri, sicuramente rilevanti, fra aree caratterizzate da turismo in prossimità della Cuneo - Costa Azzurra.
Dall'esame dei dati provvisori del 2000, emergono comunque segnali molto particolari e confortanti sull'efficacia delle politiche promozionali adottate nei confronti degli stranieri. Nel 2000 è stata superata per la prima volta la soglia di un milione di arrivi dall'estero (+7,34% rispetto all'anno precedente) ed anche le presenze ed i pernottamenti degli stranieri sono aumentati dell'1,51% rispetto al 1999. Anche se le caratteristiche del Principato favoriscono la promozione diretta di un pubblico internazionale, non solo monegasco e francese, alcuni dati sui flussi della Francia in Piemonte possono essere testimoni di una linea tendenza.
Considerate le zone più prossime al confine, nell'ATL di Cuneo le presenze francesi sono aumentate da 39.956 a 45.861 e nell'ATL di Alessandria, particolarmente attiva con iniziative promozionali nell'area della Costa Azzurra anche grazie alla "Maison du Piemont", le presenze di turisti francesi sono passate da 6.798 a 11.374.
Tornando ai dati sull'intera Regione, sicuramente più significativi in termini statistici perché nel complesso meno influenzabili di errore nella fase di rilevazione, gli arrivi di turisti francesi, in tutto il Piemonte nel corso del 2000 sono passati da 153.000 a 157.000 (+2,4%) e le presenze da 348.000 a 350.390 (+0,8%).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

La ringrazio, Assessore, per la lunga e dettagliata risposta e le chiedo di farmi pervenire copia scritta della stessa.
Non voglio entrare nel merito dell'aspetto gastronomico, di chi ha partecipato alle manifestazioni, di cosa si è mangiato. Senz'altro ci saranno stati piatti di qualità! Nutro però alcune perplessità, Assessore, che mi permetto di segnalarle. Voglio segnalarle anche al Presidente e ai colleghi che avranno il piacere, la curiosità o la bontà di ascoltare.
Alcune perplessità, Assessore, si ripetono nel suo Assessorato. Mi rendo conto che lei, come ha già detto altre volte, può rispondermi: "Ma io do gli indirizzi politici" - mi corregga se ricordo male - "poi sono gli uffici che, nello specifico, realizzano quanto indicato nelle varie deliberazioni".
Ora, le perplessità sono (al di là del fatto che la documentazione mi è arrivata in ritardo, grazie anche all'interessamento del Presidente del Consiglio, che mancano i contratti di locazione ed altre cose, ma la sostanza c'è, quindi sono in grado di poter argomentare) che, per i suoi uffici, la questione "Maison du Piemont" ha inizio ai primi di febbraio. In seguito, qualcuno si accorge che, essendo uno Stato estero (perch Montecarlo è uno Stato estero) la competenza è dell'ENIT. Se permette la citazione "Contrordine, compagni!", se ne deve occupare qualcun altro. Ora inizia tutto ai primi di febbraio, compresi i lavori. Non voglio entrare nel merito della questione legale di chi ha realizzato i lavori e della loro congruità, perché non è questo il problema. A quel punto, si fa intervenire, con deliberazione di Giunta e non con un atto degli uffici l'ATR. Arriviamo dunque ai primi giorni di marzo.
Ci troviamo perciò di fronte a provvedimenti dei suoi uffici dei primi di febbraio, ad una conferenza stampa, della metà di febbraio, svoltasi a Palazzo Cavour che, se ricordo bene, è costata 70 milioni e nella quale si presentava anche la "Maison du Piemont".
L'ATR riceve l'invito, l'indicazione. Però, Assessore, lei ha citato una deliberazione che prevedeva tutta una serie di iniziative dell'ATR come piano annuale, all'interno del quale non figurava la "Maison du Piemont".
Ai primi di marzo, viene estesa una deliberazione con la quale si dà mandato all'ATR di effettuare l'operazione "Maison du Piemont".
Alcuni fatti, dunque, non quadrano: ai primi di febbraio gli uffici scoprono che non possono essere loro ad operare ad Stato estero.
Successivamente all'inizio dei lavori o a quant'altro, ai primi di marzo spunta l'ATR. E questi sono i fatti che mi incuriosiscono.
Vado oltre: i costi. Siamo di fronte, fra iniziative varie, a centinaia di milioni. Non entro neanche nel merito dei ritorni; può essere una questione soggettiva, ma faccio fatica a pensare che da Montecarlo possa tornare chissà cosa. Montecarlo è un luogo dove si va. Ma non è neanche questo il problema, Assessore, perché se andiamo a vedere un po' più all'interno, notiamo che ci sono due società che hanno gestito la questione: la "Global Trading Promotion" e la "Exel International" di Monaco; una, con il contratto dei locali, l'altra, con la promozione e l'organizzazione (70 e più milioni del contratto, 200 e più milioni dell'organizzazione - vado per sommi capi, visti i tempi). E si scopre - ma fin qui niente di grave - che il titolare della "Global" e della "Exel" corrispondono alla stessa persona - ma, ripeto, fin qui niente di particolare. Lo si scopre perché le due società hanno lo stesso sito Internet e la stessa E-mail, e hanno, a maggior ragione, lo stesso numero di telefono e di fax. Si tratta di una coincidenza che conferma che chi si occupa della promozione ha anche trovato casa. Ma se poi scopriamo Assessore, che i numeri di telefono della "Global Trading Promotion" e della "Exel" sono anche i numeri di telefono della "Maison du Piemont", che i suoi uffici mi hanno fornito, Assessore, forse sarò un ingenuo, ma mi sorprendo. Se poi è vero che gli uffici...



PRESIDENTE

Consigliere, la invito a concludere.



PLACIDO Roberto

Dunque, chi si è occupato della promozione (qualche centinaio di milioni) è la stessa persona che ha stipulato il contratto d'affitto (che non mi è arrivato, ma è di 70 milioni) e che ha gli stessi numeri di telefono della "Maison du Piemont". Se poi l'Assessore mi dice che sono sempre gli uffici - in questo caso l'ATR - che non eseguono bene, invito il Presidente del Consiglio a prenderne atto e attendo una risposta magari anche dal Presidente della Giunta - non so chi di preciso, concedetemi la non conoscenza completa della materia). Lei, Assessore, ha sempre detto - e su questo termino - che lei dà gli indirizzi e poi gli uffici eseguono. Io lo considero un modo non corretto di scaricare la responsabilità sui funzionari dirigenti, che al massimo possono non aver resistito a pressioni, ma questa è un'altra questione. Se vado a prendere la delibera di Giunta, la n. 46 del 30 ottobre 2000...



PRESIDENTE

Grazie...



PLACIDO Roberto

Presidente, mi faccia terminare, per cortesia... Dicevo, la delibera di Giunta n. 46 dove, oltre all'indirizzo, è allegato un elenco...



PRESIDENTE

Concluda o le tolgo la parola...



PLACIDO Roberto

...contro la legge n. 51 che distingue i ruoli dell'Assessore dagli uffici. Presidente del Consiglio, su questo aspetto della delibera n. 46 attendo una risposta ufficiale da lei o dal Presidente della Giunta.
Grazie.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interpellanza n. 628 del Consigliere Chiezzi inerente a "Spese manifestazione BIG 2000"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 628 presentata dal Consigliere Chiezzi.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

Ringrazio il Presidente del Consiglio per questa opportunità. Ho chiesto che venisse discussa questa interpellanza anche perché il Consigliere Chiezzi l'aveva presentata con notevole anticipo. Avevo predisposto la risposta già a partire dal 23 aprile (l'interpellanza era del 16 marzo) e andando avanti con i lavori della Biennale mi sarebbe dispiaciuto molto non poter rispondere prima di fare altri comitati, in modo da tenere conto anche di suggerimenti, considerazioni, ecc.
Le richieste dell'interpellanza riguardavano la conoscenza delle principali voci di spesa in dettaglio, relative a: partecipazione artisti spese di funzionamento, ufficio stampa, spettacoli e performance artistiche, esposizioni, promozione e pubblicità, viaggi e trasferte collaborazioni coordinate e continuative. A questo uniamo anche il dettaglio delle entrate da istituzioni pubbliche ed aziende private per il periodo 1 gennaio 1999 / 31 luglio 2000 e alleghiamo il bilancio al 31 dicembre del Comitato organizzatore BIG. Consegnerò una voluminosa e dettagliata, spero adeguata ed esauriente documentazione, immediatamente dopo la lettura, personalmente al collega Chiezzi, in modo che abbia tutti i dati anche nei dettagli più minuti, come è giusto che sia.
Come sono ripartite le spese di gestione del Comitato organizzatore BIG. L'art. 6 dello Statuto del Comitato recita come segue: "I membri promotori ed effettivi potranno mettere a disposizione a titolo gratuito del Comitato, per l'organizzazione e la gestione del programma delle manifestazioni e delle iniziative collegate, proprie risorse quali personale, patrimonio immobiliare, strutture, impianti e servizi" (là dove per membri promotori si intendono il Comune e la Provincia di Torino e la Regione Piemonte e per membri effettivi i soggetti pubblici o privati che contribuiscono alla realizzazione di ciascuna edizione della manifestazione per un valore non inferiore a L. 300.000.000).
Il Comune di Torino contribuisce annualmente all'attività del Comitato con personale (dieci persone), pagando la locazione dei locali di Via Maria Vittoria presso i quali è ospitato l'Ufficio Organizzativo e le utenze (telefoni e luce). Come evidenziato nella nota integrativa dei bilanci tali apporti sono stimati in circa L. 300.000.000/anno. A questa cifra, con riferimento al 2000, occorre aggiungere L. 650.000.000 spesi dal Progetto Speciale Comunicazione della Città per la realizzazione di gran parte della campagna promozionale di BIG. Questi sono tutti oneri del Comune di Torino.
Gli altri due membri promotori del Comitato contribuiscono alla sua attività unicamente con trasferimenti in denaro, anche se non escluderei lo accennavo a qualche collega - che in futuro potrebbe esserci, se fosse utile, personale regionale di supervisione, di aiuto, ecc.
Di seguito, si fornisce il dettaglio delle entrate da istituzioni pubbliche ed aziende private per il periodo 1 gennaio 1999 - 31 luglio 2000: Città di Torino: 1.065.000.000 Provincia di Torino: 425.000.000 Regione Piemonte: 1.300.000.
Totale: 2.790.000.000 Fra i contributi privati: AFAA: 30.000.000 AMIAT: 7.300.000 Auchan: 10.000.000 British Council: 20.470.000 CCIAA: 50.000.000 Canon: 30.000.000 Compagnia di S. Paolo: 500.000.000 DCA (Danimarca): 5.245.000 FIAT: 300.000.000 Fondazione CRT: 500.000.000 Fondazione Kostopoulos: 11.500.000 FOR: 10.000.000 IFA (Germania): 9.825.000 Italgas: 100.000.000 Lavazza: 20.000.000 Ministero fiammingo: 2.400.000 Ministero spagnolo: 17.435.000 Pininfarina: 50.000.000 Pro Helvetia: 9.500.000 Commissione Europea (che ha riconosciuto questo come uno dei progetti giovani più finanziati): 182.500.000 Sbigliettamento: 100.000.000.
Le entrate complessive così descritte sono state utilizzate per far fronte al totale dei costi manifestatisi nell'arco di tempo preso in considerazione.
Il bilancio economico consuntivo 1 gennaio / 31 dicembre 2000 è stato approvato dall'assemblea dello scorso 13 marzo e viene fornito in allegato completo al collega Chiezzi.
Resto ovviamente a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
Le principali singole voci di spesa sono le seguenti: 1) Partecipazione artisti Ages: 13.400.000 Art Co.: 4.800.000 Associazione Culturale Ivan: 5.400.000 Associazione Le Cercle Rouge: 9.700.000 Attila: 8.000.000 La Carniceria Teatro: 3.000.000 Cinetrip: 18.000.000 Dada: 24.000.000 Daniel Yeung: 5.200.000 Euphon: 4.300.000 General Electrica: 4.000.000 Gob Squad: 9.300.000 Gruppo Bodino: 71.500.000 H2Dance: 2.300.000 Jet Lag: 6.500.000 Le Grandi Immagini: 17.500.000 Lensoviet Theatre: 4.200.000 M3Informatica. 4.500.000 Peradotto: 5.800.000 Scavino: 5.000.000.
2) Spese di funzionamento AB Cart: 1.800.000 Centro Copie: 4.182.000 Cooperativa Radio Taxi: 5.094.000 Grandi Magazzini Vagnino: 1.757.000 Mototaxi: 7.200.000.
3) Ufficio Stampa Centro Copie: 7.958.000 Ecostampa: 2.000.000 MGM: 2.431.000 Opera: 95.000.000.
4) Spettacoli e performance artistiche Camerata Strumentale Casella: 38.000.000 Corsinotti: 5.600.000 Dada: 59.000.000 Elettric Service: 10.500.000 Expo Rent: 23.400.000 MGT: 11.000.000 On Stage: 8.500.000 Teatro Stabile: 150.000.000.
5) Esposizioni Battiston: 76.250.000 Euphon: 14.000.000 Expo Rent: 184.000.000 Fullight: 8.000.000 Gial: 7.880.000 Gruppo Bodino: 270.750.000 Iaquinta: 22.140.000 Palmar: 5.900.000 Panero: 3.500.000.
6) Promozione e pubblicità Ages: 22.250.000 Allemandi: 22.200.000 Cooperativa RTP: 10.400.000 Editoriale Domus: 7.650.000 Editoriale Modo: 5.000.000 IPSA: 10.000.000 L'Indice: 5.000.000 MCS: 9.700.000 Mediamente: 9.000.000 Openspace: 9.700.000 PIM: 7.900.000 Poster Service: 9.500.000 Radio Flash: 9.100.000 RCS: 6.800.000 Sipea: 185.260.000 Sipra: 5.000.000 Slow Food: 5.000.000.
7) Viaggi e trasferte Edentour: 113.255.000 La Carniceria Teatro: 6.200.000 Promotour: 50.635.000.
8) Collaborazioni coordinate e continuative Beltrando Fulvio: 10.000.000 Brunetti Carolina: 5.940.000 Cirella Marie-France: 39.100.000 Finello Cristina: 3.940.000 Oikonomidou Afrodite: 62.000.000 Nieddu Elena: 5.940.000 Pochettino Elena: 1.980.000 Ratclif Luigi: 35.000.000 Rossello Patrizia: 45.000.000 Spada Fulvio: 54.500.000.
Questi sono i dati, che ovviamente fornisco al Consigliere Chiezzi. Mi permetto anche di consegnare tutto il bilancio, i vari allegati, le indicazioni, i ragionamenti, ecc.
Comunico che il Direttore della Biennale è a disposizione, come per l'edizione precedente, per un'audizione in cui spiegare linee, lavori, ecc.
E io sono a costante disposizione per aggiornare la Commissione o i colleghi su qualsiasi informazione ritenessero utile.
Consegno tutto il bilancio al Consigliere Chiezzi, con tutti gli allegati e i vari documenti, e sono a disposizione per qualsiasi informazione o per qualsiasi valutazione sia ritenuta necessaria, ribadendo che in qualunque momento, tenendosi ancora ai primi di agosto una riunione del Comitato, il Direttore della Biennale è a disposizione della Commissione competente che si riunirà a settembre per un'audizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore. Finalmente penso che siano stati forniti tutti i dati richiesti, una mole ovviamente parecchio decisa di dati, che l'Assessore ha letto anche in forma disaggregata e che personalmente esaminerò con molta attenzione, in quanto il volume di spesa affrontato è rilevante.
La manifestazione in oggetto è di difficile trattazione, nel senso che siamo nel campo artistico, campo che per definizione deve godere di parecchia libertà e i cui confini, specialmente in una manifestazione come il BIG, sono ancora più difficili da definire rispetto ad altre manifestazioni artistiche più consolidate. Siamo proprio su terreni inesplorati e che a volte, per dissodare, bisogna lasciare molto liberi di esprimere cose valide e cose che poi, alla prova dei fatti, valide non erano. Ma come contenere questa disseminazione di esperienze? Mi rendo conto che è molto difficile, però qui si tratta di soldi pubblici ed è funzione dell'Assessore - e anche di chi non governa, ma ha funzioni di controllo, di vigilanza, di richiesta di approfondimento, è dovere di tutti capire come è stata spesa questa massa di denaro, se è sempre stata spesa bene, soprattutto se ha raggiunto dei risultati.
L'Assessore ha segnalato un'entrata di 100 milioni da biglietti, per non ha aggiunto alcun colore politico a questo dato. L'Assessore è soddisfatto di questo sbigliettamento, lo considera corrispondente alle attese. Sulla base dello sbigliettamento, dice: "La manifestazione ha avuto un successo di pubblico", o no? Quanto costavano i biglietti? Se costavano 10 mila lire, ci sono stati 10 mila spettatori paganti: sono tanti o sono pochi? A lume di naso, mi sembrano molto pochi, però l'Assessore potrebbe proporre ragionamenti che portano a dare un altro giudizio.
Quindi direi all'Assessore un arrivederci, perché devo esaminare con molta attenzione tutte le spese. Dalla sua risposta deduco che per lui va tutto bene. Devo capire se l'Assessore ha degli elementi di sua valutazione critici o, consegnati così, do per scontato che lui dice: "Magnifico, ogni spesa è stata...".
Comunque, nella relazione ci sono degli elementi critici. Ne terr ovviamente conto e vedrò se aggiungerne altri nel prossimo appuntamento che penso non mancherà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo per una breve replica.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

Non l'ho espresso questo perché non era richiesto nell'interpellanza l'ho allegato ad una relazione in cui ci sono discreti elementi di autocritica che derivano dai ragionamenti del Consigliere Chiezzi, per esempio, il fatto che mancasse un Direttore artistico con una visione d'insieme (e ci siamo orientati su Pistoletto).
Devo dire che tutto il Comitato della Biennale ha fatto una riflessione anche sulla base delle preziose osservazioni del Consigliere Chiezzi, e con autocritica abbiamo cercato di porre riparo.
Non li ho esposti oggi perché - ripeto - non erano richiesti nell'interpellanza, ma consegno anche elementi di autocritica e di valutazione. Un dato positivo è che questa è una delle poche manifestazioni come riconosceva anche il collega Cavaliere - che aggrega dei giovani che non vanno alle altre manifestazioni. Un dato positivo è questo: arriva a giovani che non vediamo alle mostre, alle manifestazioni normali. E questo è un dato sociologico. Però ci sono elementi di autocritica considerevole che sono disposto ad illustrare in aula o in Commissione per migliorare la situazione.
Mi è molto piaciuta, devo dire, se posso permettermi, l'osservazione sociologica del Consigliere Chiezzi che si tratta di terra incognita e che quindi andare troppo con i piedi di piombo forse impedirebbe alcune scoperte, ma essendo denaro pubblico, ci vuole comunque sempre oculatezza ed attenzione.
Ci tenevo a sottolineare questo per dire qual è lo spirito con cui mi approccio al lavoro del Comitato.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente della Provincia di Vercelli, Giulio Baltaro


PRESIDENTE

Colleghi, questa notte verso le 4.00 è morto il Presidente della Provincia di Vercelli, Giulio Baltaro, di 59 anni. Era ricoverato presso il Centro Tumori di Milano ed era da tempo malato di cancro, tuttavia ha continuato fino all'ultimo l'attività amministrativa.
Chiedo all'assemblea di osservare un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi vorremmo porre la questione relativamente ad alcuni ordini del giorno, che sono stati presentati e depositati da alcuni giorni, relativi alla vicenda del G8.
Chiederemmo alla Presidenza di poterli discutere in tempo utile, prima della scadenza imminente di cui tutti abbiamo notizia.
Se il Presidente vuole formularci una proposta in ordine alla possibile discussione di questi ordini del giorno nella giornata odierna o entro la mattinata di domani, noi riterremmo che sarebbe cosa utile; in caso contrario, il Consiglio regionale del Piemonte rischierebbe di non avviare in tempi utili un'importante discussione sull'argomento.
Vorrei porre al Presidente un'altra questione. Siccome adesso ricominciamo a discutere dell'ARES dal punto in cui ci eravamo interrotti cioè dall'art. 1, stante anche i tempi dei lavori della mattinata, vorrei capire quanto siamo in grado di fare questa mattina o se non sia magari il caso di cominciare complessivamente con tutto il provvedimento alla ripresa dei lavori (mi sembra che il Consiglio sia riconvocato per le ore 14.30) in modo da avere anche il tempo di esaminare la discussione che abbiamo potuto avere sugli emendamenti, sui vari punti e sui vari articoli ed operare degli elementi di riflessione eventualmente sul mantenimento di alcuni emendamenti o sulla presentazione di successivi.



PRESIDENTE

Sul G8, già informalmente ad alcuni Consiglieri che me l'avevano chiesto, ho detto che avrei fatto di tutto per fare in modo di discuterli prima di sabato e avevo previsto la giornata di domani come momento utile posto che oggi avremmo completato l'esame della legge.
Invece, con riferimento all'istanza di sospensione, visto che la volta scorsa avevamo fatto una riunione per coordinare gli emendamenti relativi all'art. 2, propongo di esaminare tali emendamenti prima della pausa di mezzogiorno per poi riprendere dall'art. 3 nella seduta pomeridiana.


Argomento: Viabilità - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)"


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto con l'esame dell'articolato relativo al disegno di legge n. 301, di cui al punto 3) all'o.d.g.
ART. 2 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. In questo articolo si decide la questione relativa ai compiti dell'ARES. E tra i compiti dell'ARES questo è l'articolo che inserisce la competenza di gestire appalti nel campo della viabilità.
Infatti, al comma 2 si dice che "l'ARES provvede all'esecuzione degli interventi".
Mi sembra che anche oggi il Presidente Ghigo non sia presente, non so se solo nella seduta del mattino o anche in quella pomeridiana. Quindi rimane questa assenza ingombrante, per usare una figura retorica, che non permette di sviluppare con il Presidente della Giunta ragionamenti che lo stesso sviluppa in altre sedi.
Ho portato a questo proposito il documento che il Presidente Ghigo ha illustrato in Sala Viglione il 6 luglio di quest'anno, documento titolato "Repertorio dei progetti" e che indicava un decalogo - chiamato proprio così - che il Presidente Ghigo ha illustrato alla Conferenza Regione Autonomie locali, in cui l'ottavo comandamento è il seguente: "Promuovere di più, gestire di meno".
Tante grazie, Presidente Ghigo! Tante grazie per l'evidente contraddizione in cui si cade con l'art. 2 del disegno di legge. Tante grazie per la faciloneria con cui si spendono delle parole, senza curarsi del significato delle stesse, perché il compito dell'ARES, sulla base della programmazione regionale individuata dal Programma regionale di sviluppo dovrebbe essere una struttura che si occupa di programmare gli interventi non di eseguirli.
Non ho ancora avuto una risposta su questo tema da parte del responsabile di questa decisione, che è il Presidente Ghigo. Ho avuto una risposta dall'Assessore Casoni, risposta che non mi ha soddisfatto e che ripropongo al responsabile di questa scelta e anche della scelta dell'Assessore Casoni come Assessore ai trasporti e Vicepresidente della Giunta regionale.
Questa nuova struttura - altro elemento generale - nata come Ente strumentale della Regione Piemonte...



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad abbassare il tono della voce!



CHIEZZI Giuseppe

Dicevo che questa struttura viene improvvisamente modificata dall'Assessore Casoni e trasportata, dalla natura di Ente strumentale della Regione Piemonte, alla struttura di Ente di diritto pubblico ed economico dotato di personalità giuridica ed autonomia amministrativa, tecnica e patrimoniale, snaturando completamente la caratteristica che aveva di Ente strumentale.
Ora, questo emendamento è firmato dall'Assessore Casoni. Io mi chiedo: il Presidente Ghigo è al corrente di questo emendamento? Perché non è firmato dal Presidente Ghigo. E questo emendamento cambia le carte in tavola. Cioè, con questo emendamento, il disegno di legge presentato in Giunta non è più tale, ma non per aspetti del tutto marginali, ma per aspetti importanti e strutturali.
Il Presidente Ghigo sa che la legge che istituiva l'ARES che ha approvato in Giunta (se era presente in quella Giunta) non è più quella? E che oggi l'ARES, con firma del solo Assessore Casoni, viene proposta come struttura con personalità giuridica completamente diversa? E' al corrente il Presidente Ghigo di questo? Si può colloquiare con il Presidente Ghigo? Come mai il Presidente Ghigo non ha firmato questo emendamento? Non sarà un'iniziativa del solo Assessore, voglio sperare! Assessore Casoni, se lei avesse speso qualche parola per invitare il Presidente Ghigo a stare con noi durante i lavori sulle sue leggi, non avrebbe svolto un compito incongruo. L'avesse fatto!



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Sarà presente oggi pomeriggio.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore Casoni dice che nel pomeriggio sarà presente: allora possiamo aspettare il Presidente Ghigo? Rinnovo la richiesta, affinch risulti a verbale, senza più metterla ai voti.
Ritengo che continuare a discutere in assenza del Presidente Ghigo sia un torto nei confronti dell'Assessore Casoni, del Presidente Ghigo stesso e di tutti noi, perché questo argomento è importante.
In merito alla discussione generale su questo articolo, questo è il cuore del problema: cosa fa l'ARES e di che natura è fatta.
Cosa faccia l'ARES è un elemento su cui conservo una critica forte.
Come la natura dell'ARES venga modificata è un'altra novità negativa. Per cui, l'insieme dell'articolo potrebbe tranquillamente essere respinto. Poi vedremo, sui singoli emendamenti dei colleghi, alcuni firmati anche da me come continuare a sviluppare questa critica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Innanzitutto, ringrazio l'Assessore che ha accolto alcune indicazioni costruttive, come del resto sono tutti gli emendamenti che abbiamo presentato.
Tuttavia, nel quadro dell'articolo, anche questi aggiustamenti non riescono a dare quel "colpo d'ala" a questa parte del provvedimento. Resta comunque ancora centrale l'originaria volontà di fare in modo che l'ARES Piemonte sia una struttura che interviene nei meccanismi gestionali, nella progettazione, come stazione appaltante, perdendo una grande opportunità.
Credo che anche i colleghi firmatari degli emendamenti, di cui sono proponente, lo potranno dire: questa struttura potrebbe svolgere una grande funzione se sapesse interpretare al meglio un ruolo di programmazione e di indirizzo che oggi manca e di cui si sente la necessità non solo per il preesistente sistema di viabilità, ma anche per gli importanti trasferimenti che lo Stato ha fatto alla Regione Piemonte dell'originaria rete viaria statale.
Adesso il collega Chiezzi, sempre molto pungente e documentato, ha indicato le tavole della legge sulle quali si basa la vita di questo governo regionale e ha indicato all'ottavo comandamento - come lo ha definito - la scelta di fondo di questo governo, che era quella di gestire di meno e promuovere di più. Ora, capisco che per la natura di questa Giunta non si osi parlare di programmazione e di pianificazione, anche se nel testo si recupera questa terminologia; è chiaro che nelle tavole della legge non si poteva inserire; ma in fondo, giustamente, il Presidente Ghigo dice: "La Regione deve svolgere questo ruolo: essere un'entità di legislazione e di programmazione", e qui c'è la prima forte sperimentazione delle parole tradotte nei fatti. Qui vediamo che l'aggiustamento che si è tentato non permette di attuarlo.
Inviterei i colleghi che hanno gentilmente voluto firmare le mie proposte a trovare delle situazioni alternative, senza creare nuovi Enti.
Ho parlato di "carrozzoni" perché è una terminologia che usavano i liberali guidati da Malagodi negli anni '70: i carrozzoni pubblici. Mi stupisce che uno schieramento, che fa in qualche modo ancora riferimento a quella matrice genuinamente di destra, oggi si voglia costruire un carrozzone perché così sarà. Perché queste funzioni sono già svolte con esperienza e con competenza da strutture pubbliche preesistenti, quelle provinciali, con la funzione di indirizzo, di controllo e di orientamento, che sono le medesime che potrebbe svolgere questa Agenzia, anche non costituendosi in Agenzia, ma, per esempio, attraverso una struttura parallela a quello che è l'Ente strumentale della Regione, principe per la programmazione: l'IRES (Istituto di Ricerche Economico-Sociali), che dovrebbe essere, in qualche modo, il bastone di appoggio e segnavia del comportamento del governo regionale. Potrebbe esserci una sezione specializzata e staccata di questa entità in grado di svolgere le funzioni di programmazione, di indirizzo e di controllo, soffermandosi, tra l'altro, anche sul problema della sicurezza, che è un tema molto importante. In Piemonte ci sono quasi 700 morti all'anno in incidenti stradali e abbiamo un numero di invalidi elevatissimo, che è un danno al nostro patrimonio umano.
Il problema della sicurezza potrebbe essere il tema da monitorare e da orientare.
In questa sede, denuncio il fatto che molte strade di montagna e di collina presentano gradi di insicurezza estremamente elevati e la funzione di questa Agenzia - o comunque in un emendamento proponiamo che sia in qualche modo una sezione particolare specializzata dell'IRES - potrebbe svolgere su questo terreno un ruolo estremamente forte, lasciando gli appalti e i progetti ad altri soggetti che già se ne occupano - in questo caso, cito le Province - limitandoci ad una funzione di coordinamento e di indirizzo.
E' una grande occasione politica, nella quale si può effettuare una misurazione della natura e dei caratteri di questo governo, del suo programma e di quanto ci ha detto: è qui il passaggio cruciale.
Assessore, prenda il coraggio a due mani: trasformi questa Agenzia solamente in un'entità di programmazione. Se fosse così, non avrebbe la necessità di disturbare una strutturazione particolare. L'inserisca all'interno dell'IRES dove ha già un'entità egregia, valida, strutturata probabilmente con spazi di utilizzo, in modo che la comunità piemontese abbia maggiore efficacia nella funzione e minori spese nel praticarla: sarebbe un bellissimo risultato. Se lo facesse questa Giunta, ne sarei contento, perché sarebbe un vantaggio che potrebbe trarre la comunità piemontese spendendo di meno e raggiungendo con maggiore efficacia gli obiettivi di una rete viabile adeguata e sicura.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame degli emendamenti presentati all'art. 2.
2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, comma 1, sostituire l'intero comma con "L'ARES-Piemonte è un servizio dell'IRES" e, di conseguenza, vengono abrogati gli artt. 5, 9, 10 e 11 e viene data coerenza alla norma finanziaria.
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Mi rivolgo soprattutto ai colleghi, poiché il nostro lavoro in Commissione è un po' segmentato, quindi, a compartimenti stagni, in particolar modo per i piccoli Gruppi che non possono frequentare tutte le Commissioni. Qui, l'indicazione di utilizzare l'Istituto di Ricerche Economico-Sociali, Ente strumentale della Regione, per svolgere le finalità che si vogliono dare è praticabile anche tecnicamente, tra l'altro, con tempi più rapidi, con costi più bassi e con una maggiore visibilità per il ruolo di programmazione, di indirizzo e di intervento sulla sicurezza.
Pertanto, invito l'Assessore ad un ravvedimento sulla posizione assunta: è costruttivo, è facile, semplifica e fa cadere una serie di articoli, alleggerendo l'articolato del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Su questo punto, collega Tapparo, c'è un po' da discutere.
Ho firmato l'emendamento perché, piuttosto di trovarmi di fronte ad un'Agenzia così come la propone la Giunta regionale, ogni strada va percorsa e per percorrerla si deve mettere una firma sotto una proposta.
Proporrei al collega Tapparo, che ha scelto questa strada discutibile, come tutte le strade, però con un pizzico di verità, anche questa - di tenere presente questo: facciamo la battaglia perché l'Agenzia sia un servizio dell'IRES, però, teniamo presente che, anche ammesso di vincere tale battaglia, di convincere tutti i nostri colleghi ad accettare questo indirizzo, di certo penso che noi non vinceremo la battaglia campale, che è quella di fare gli appalti. Appalti che passione! Guardate gli luccicano gli occhi: appalti che passione! Di sicuro dagli appalti non li schiodiamo, non rinunceranno mai ad inventare questa macchina che fa gli appalti.
Allora, questa è la mia proposta di subemendamento: volevo chiedere ai colleghi e ai firmatari se non sia il caso, anche in questa fase, di chiarire che l'ARES diventa un servizio dell'IRES per quanto riguarda le competenze della programmazione.
So che anche il collega Tapparo pensa ad un'ARES che programma e non che appalta: non è il caso di subemendare questo emendamento chiarendo che noi pensiamo all'IRES pensando ad un'ARES che non fa gli appalti e che quindi, può ricevere da una struttura di collegamento con l'IRES quella forza di programmazione che l'ARES non ha e l'IRES, invece, ha? Pertanto, la mia richiesta alla Presidenza è di mettere in discussione questo mio subemendamento: "dopo le parole 'servizio dell'IRES', aggiungere le parole 'per quanto riguarda le competenze della programmazione'". Per lo presento soltanto se il collega Tapparo mi fa un cenno di consenso.



(Il Consigliere Tapparo fa un cenno di consenso)



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, presenterei questo subemendamento.



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, l'informo che siamo in fase di discussione dell'emendamento, quindi, come verificatosi nella scorsa seduta, non vengono accettati subemendamenti.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

A questo punto, volevo svolgere un intervento di contenuto.
Questa mattina ho tenuto delle riunioni con diversi soggetti e ho accolto una parte degli emendamenti.
Per quanto riguarda gli art. 7 e 12 sto svolgendo delle riflessioni che mi sono state chieste da diversi Capigruppo della minoranza e anche da parte della maggioranza, cercando di mettere insieme un disegno di legge che fosse coerente con la materia. Però, è importante che, poi, ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Come ho detto l'altra volta, questo non è uno strumento che l'Assessorato o che la Regione vuole. Questo è uno strumento individuato nella L.R. n. 44/00, approvato da tutti gli otto Presidenti delle Province che tra due giorni dovrò convocare. Visto che loro ci pressano sull'attuazione di questo provvedimento, dico solo di fare attenzione. Sono disponibile ad entrare nel merito, ho valutato, mi sembra di avere accettato, ma se c'è un atteggiamento volutamente ostruzionistico che non fa andare avanti questo disegno di legge, va bene. Informerò i Presidenti delle Province che vi è un atteggiamento ostruzionistico, per il quale non possiamo dare corso alle richieste che in questo momento ci vengono rivolte.
Non voglio che ciò che ho detto venga interpretato, Consigliere Chiezzi, come una minaccia, perché è un dato di fatto. Ho dichiarato, dieci o quindici giorni fa, che ricevo quotidianamente sollecitazioni da parte dei vari Assessori. Non sto in mezzo a fare il punching-ball della situazione, che riceve un pugno da una parte e dall'altra. Devo giungere ad una situazione che permetta di arrivare ad una soluzione.
Mi sembrava di aver assunto un atteggiamento corretto, infatti avevo invitato tutti i Capigruppo a partecipare alla riunione, in modo che seduti attorno ad un tavolo, si potesse trovare un accordo.
Con alcuni Consiglieri, su molti emendamenti, l'accordo è stato trovato. Ho accolto, da parte del Consigliere Tapparo, molti emendamenti anche negli articoli successivi, quindi pensavo che con questo un certo spirito di accoglimento ci fosse.
Se all'art. 1, comma 1, iniziamo a proporre subemendamenti ad emendamenti, ritengo che sia un chiaro segnale di non voler esaminare i punti centrali della legge e lo leggo come un atteggiamento ostruzionistico.
Non voglio fare la storia del provvedimento, ma le filosofie su cosa dovrebbe fare l'ARES e cosa dovrebbe fare la Regione sono state discusse nella L.R. n. 44/00. Quella era la sede per fare una discussione di carattere generale.
Chiedo che non venga più fatto alcun ragionamento su una legge già presente, perché è stata approvata dal Consiglio regionale, approvata dal Commissario di Governo e pubblicata sul Bollettino Ufficiale. E' una legge della Regione Piemonte e quello che dovrebbe fare la Regione è indicato al suo interno.
Faccio un richiamo personale al Consigliere Chiezzi. Quando accettai in quella discussione, dopo giorni e giorni di confronto, quell'emendamento dissi: "Accetto l'emendamento, però garantitemi che entro 180 giorni mi permettete di portare a termine la legge sull'ARES".
Il Consigliere Chiezzi disse testuali parole: "Garantisco che in 180 giorni permetteremo di fare la legge sull'ARES". Invece sono passati più di 180 giorni, certamente non per colpa della minoranza o della maggioranza.
Oggi vedo da parte del Consigliere Chiezzi - giunti a questo provvedimento di attuazione di una delega trasferita dallo Stato, un provvedimento atteso dalle otto Province - un atteggiamento differente rispetto ad altri Consiglieri di minoranza (posso anche citare i nomi: i Consiglieri Saitta, Manica e lo stesso Tapparo e tutti quelli che hanno partecipato alla riunione; i Consiglieri Marengo e Costa della maggioranza ed altri Consiglieri che hanno presentato emendamenti), che hanno dimostrato un atteggiamento costruttivo.
Auspico, visto che siamo al termine della seduta mattutina, di fare una riflessione su quanto ho detto, perché devo rispondere alle Province del lavoro svolto; quindi, risponderò con le documentazioni che produciamo in aula.
Ho richiamato quanto affermato dal Consigliere Chiezzi in più di una sede, cioè che assolutamente non ci sarebbe stato un atteggiamento ostruzionistico. Dopo tre sedute dedicate a questo argomento, siamo giunti all'art. 2, comma 1, e vengono presentati subemendamenti agli emendamenti già numerosi, presentati su questa legge.
E' chiaro che questo atteggiamento non lo interpreto come un segnale di collaborazione e di volontà a proseguire, perché su alcuni punti centrali sono disponibile a discutere.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Tutte "balle"!



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Consigliere Chiezzi, lei dice che sono "balle", ma prendiamo i verbali e vediamo quello che ha dichiarato in quella sede e rendiamoli pubblici. A me piace essere leale e gli impegni che mi assumo li richiamo.
Non ho detto che non mi metto a discutere con la minoranza, mi sembra di averlo dimostrato. Ho seguito tre sedute esaminando articolo per articolo ed emendamento per emendamento. C'è un impegno verso la collettività. Le strade sono state trasferite alla Regione; con il trasferimento, senza lo strumento attuativo deciso da una nostra legge, non mi si potrà più chiamare in causa se ci saranno disfunzioni sull'attuazione delle reti stradali.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Confermo la valutazione del Vicepresidente Toselli sull'inammissibilità del subemendamento.
La parola al Consigliere Chiezzi, per fatto personale.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per un grave fatto personale.
L'Assessore Casoni ha accusato un Consigliere regionale, il sottoscritto, che penso abbia presentato quattro o cinque emendamenti, di fare ostruzionismo.
Avendo firmato solo quattro o cinque emendamenti - forse l'Assessore Casoni ne ha firmati di più - mi sembra un'accusa priva di fondamento.
Forse l'Assessore si riferisce a me per parlare a qualcun altro, non lo so.
Il primo ad assumere atteggiamenti che impediscono di procedere è il Presidente Ghigo con le sue reiterate assenze.
Assessore Casoni, per me questo provvedimento era già approvato. Per quanto mi riguarda, ci sono state riunioni, a cui non ho partecipato, che pensavo portassero alla conclusione del provvedimento; quindi, non mi accusi di dire o non dire, perché per me questo provvedimento era già approvato.
Se stravolge il provvedimento che ha presentato in Commissione è lei che ostruisce, caro Assessore Casoni. Se trasforma questa Agenzia, che era un Ente strumentale, in qualcos'altro oggi, non chieda che vengano rispettati i patti. Prenda lo stralcio che abbiamo fatto alla Bassanini a gennaio ed approvi quello. Perché non ha presentato quello stralcio? Lei ha cambiato le carte in tavola in modo continuo. Cambiando le carte in tavola le discussioni si riaprono. Lei non può richiamare la richiesta che avevamo convenuto, perché di quella richiesta non rimane più nulla, in quanto lei continua a presentare degli emendamenti che stravolgono quella richiesta.
Quindi, liberi tutti da accordi e, soprattutto, chiedo la presenza in aula del Presidente Ghigo.
Respingo l'accusa, in quanto priva di fondamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Penso che i Consiglieri nella discussione dell'emendamento abbiano sottovalutato la gravità di quanto affermato dall'Assessore.
Mi spiego meglio. In questo emendamento si afferma che, a fronte di un'istanza che arriva dal territorio, in questo caso dalle Province l'assemblea legislativa deve rinunciare sostanzialmente al suo ruolo.
E' importante affermare questo, perché allora - e qui richiamo l'esecutivo ad un senso di responsabilità - altrettanto valore assume la discussione di provvedimenti legislativi rispetto ai quali, da parte del territorio, c'è una posizione contraria.
Abbiamo un precedente illustre: Ignitor. Non abbiamo fatto chissà quali concessioni! Di fronte ad un'istanza negativa del territorio, la proposta di posticipare la discussione in relazione ad un importante appuntamento quello del 25 aprile - ha incontrato enormi difficoltà nel dibattito in quest'aula.
Raccomando all'Assessore un maggiore rispetto del ruolo che questa assemblea svolge: naturalmente, almeno nei suoi compiti istituzionali, è cosa a parte dall'esecutivo. E' evidente che la questione si pone in tutta la sua delicatezza ed invita ad usare maggiore cautela nel momento in cui si fanno determinate affermazioni.
Quanto all'art. 2, oggi stiamo discutendo dell'aspetto relativo alle finalità. Il Consigliere Chiezzi ha ricordato - e io ricordo quel dibattito relativamente alle competenze e alla natura...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Casoni)



CONTU Mario

Mi correggo: le finalità sono all'art. 1. Ma la natura dell'Ente strumentale e delle attività si intreccia strettamente con l'aspetto relativo allo scopo sociale, alla missione che deve svolgere questo Ente strumentale.
Il Consigliere Chiezzi ha ricordato all'aula l'iter di questo provvedimento. Siamo in presenza di uno stralcio rispetto alla legge quadro che ha recepito il D.lgs. n. 112. Ci fu allora una ragione - se non ricordo male, fu sufficientemente motivata - sulla necessità di approfondire un provvedimento legislativo che per le sue caratteristiche, per com'è nato e per gli interessi che mette in campo... Qui è in discussione il monopolio! Apparentemente, si occupa dell'aspetto relativo al miglioramento del sistema viario e del sistema della mobilità in questa Regione, ma in realtà c'è ben altro: c'è la gestione relativa di tutto ciò che un sistema viario porta con sé come valore aggiunto. Mi sembra che torni negli articoli successivi, che anche questo aspetto nel nostro dibattito è trascurato: se fosse solo un problema di bitumazione delle strade non ci sarebbe ragione di...



(Scampanellìo da parte del Presidente del Consiglio)



CONTU Mario

Mi sta richiamando all'ordine, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, al contenuto dell'emendamento.



CONTU Mario

Sto parlando di attività! Non sfugge ad alcuno come dietro alle varie attività ci sia il grande business - apparentemente collaterale - del sistema viario, che rappresenta un valore aggiunto: i sottoservizi. Questo aspetto in tutta la nostra discussione, in tutto il nostro dibattito sembra scomparire, eppure è il business del 2001!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Intervengo brevemente dopo il corposo e sostanzioso intervento dell'Assessore, che evoca in qualche modo il disagio delle Province nel non vedere approvato questo provvedimento.
Vorrei sottolineare, prima di tutto, come la nostra proposta vada in direzione dell'attuazione del principio di sussidiarietà: dando solo un ruolo di programmazione alla Regione, in qualche modo si valorizza la funzione di progettazione di "appalti", che già le Province sono strutturate a fare.
Forse non siamo riusciti a spiegare ciò ai Presidenti delle Province anche perché non abbiamo la potenza dell'informazione adeguata. Ma le proposte che facciamo - in particolare questo emendamento - vanno nella direzione di valorizzare ulteriormente il ruolo delle Province in materia di viabilità, cioè di valorizzare la funzione propria delle Province quella di gestione, intervento, costruzione, progettazione, lasciando alla Regione quella di programmazione.
Dovremmo - e lo chiederò ai colleghi Di Benedetto, Caracciolo, Contu Moriconi, Suino, Chiezzi e Giordano, firmatari assieme a me dell'emendamento - inviare una lettera ai Presidenti delle Province per spiegare loro lo stato dell'arte. Non stiamo fermando un provvedimento meraviglioso che dà alle Province chissà quali funzioni, stiamo cercando di migliorare un provvedimento che, così come congegnato, non applica il principio di sussidiarietà, cardine del processo riformatore messo in atto dalle leggi Bassanini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo con la proposta del collega Tapparo di scrivere una lettera alle Province, per spiegare loro in che modo si stravolge il concetto - e la prassi - della sussidiarietà tra istituzioni, e anche per spiegare loro bene e direttamente che, probabilmente, stanno ricevendo dall'Assessore informazioni capziose e tendenziose.
Sta succedendo questo. Da quanto diceva l'Assessore, mi sembra di capire che alle Province si va dicendo: "E' tutto fatto, è tutto fatto però in Consiglio non si va avanti..."



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Casoni)



CHIEZZI Giuseppe

Ma quando sono stato audite? Quanti giorni fa? Quanti mesi fa? Quando sono state audite, sono state audite anche sullo stravolgimento della natura giuridica dell'Agenzia? Avete detto loro che questa Agenzia non è più un Ente strumentale della Regione? E cosa vi hanno risposto? Non so se ne siano a conoscenza: forse per l'Assessore questo stravolgimento può essere ininfluente, ma, dal mio punto di vista, è molto importante.
Nella lettera che scriveremo porremo in evidenza anche il fatto che siamo di fronte ad un'impasse creata dall'Assessore in questi giorni, che cambia totalmente la natura dell'Agenzia e quindi cambia totalmente anche le ragioni del contendere. Per me, le ragioni del contendere potevano essere già esaurite, ma, dato che si rimettono in moto, non posso fare a meno di esprimere tutte le mie preoccupazioni per questa svolta - a 180 gradi! - che l'Assessore Casoni, di punto in bianco, introduce sul nostro tavolo di lavoro.
Assessore, la tolga questa cosa! La tolga! Ma ha tanta fretta! La legge non era così congegnata! Ma perché, all'ultimo minuto, lei deve inserire che l'ARES non è più l'ARES e diventa un'altra ARES! Ma chi glielo ha fatto venire in mente? Rinunci a queste novità, così faremo molto più in fretta! Non rinuncia? E allora bisogna discuterne! Non siamo d'accordo? Ne discutiamo a fondo! Lei va a dire alle Province che siamo cattivi? E noi diremo alle Province che il cattivo, invece, è lei, che è lei che intorpida tutto con nuovi emendamenti che rimettono in discussione alla radice la natura di questa ARES e rimette in discussione tutto per l'ennesima volta! La smetta anche lei di rimettere in discussione tutto! Magari l'opposizione può prendere atto che l'Assessore rinuncia, torna a gennaio con il suo disegno di legge, brutto anch'esso, ma è il disegno di legge che l'Assessore è stato capace di redigere. Chiuso! Se invece così non è, alle Province scriviamo tutti, qui parliamo tutti, dichiariamo tutti e ci facciamo venire in mente le cose che non c'erano venute in mente a gennaio, perché la parità di diritti, nelle cose che possono venire in mente, non è solo dell'Assessore o del Presidente Ghigo, ma è di tutti i Consiglieri. Pertanto, così come lei, con la sua fantasia, ne inventa di nuove, se anche noi ne inventiamo qualcuna, siamo pari e patta! Voto questo emendamento, anche se un po' disturbato dal fatto di non essere riusciti a chiarire la funzione dell'IRES, e prego che questo fatto venga giustamente archiviato, anche per i prossimi tentativi che eventualmente l'Assessore di turno farà - come è già successo parecchie volte - nel correggere un proprio emendamento con delle piccole inclusioni.
D'ora innanzi, visto che non è stato permesso di correggere l'emendamento con una piccola aggiunta, tutti noi annotiamo che questo non potrà essere fatto da parte di alcuno. Quando si discute un emendamento - Presidente questo è quanto ha detto Toselli - questo non potrà più essere corretto nemmeno su una virgola. Io non concordo con questa prassi, perché mille volte capita che l'emendamento venga corretto, però, visto che avete respinto come irricevibile la correzione di questo emendamento, così sia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Chiezzi.
Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 2.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 33 hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: all'art. 2, sostituire il testo del comma 1 con il seguente: "1. L'ARES-Piemonte è Ente di diritto pubblico economico, dotato di personalità giuridica ed autonomia amministrativa, tecnica e patrimoniale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente, chiedo che l'Assessore spieghi il significato di questo emendamento, perché non riesco a capire l'obiettivo, ma anche come si inserisce nel primo comma, se, cioè, è completamente sostitutivo del comma 1. Parrebbe di sì, ma, a quel punto, alcune parti importanti nel rapporto tra il ruolo dell'ARES e le funzioni di indirizzi programmatici verrebbero a cadere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Spiego anche al Consigliere Chiezzi che questo emendamento è stato proposto perché dalla presentazione del disegno di legge ad oggi, per accordi con il precedente Governo e messa in mobilità del personale Anas che doveva transitare nei ruoli regionali, sono state aperte le procedure di mobilità del personale Anas stesso.
La Regione non aveva certo l'ambizione di acquisire tutto il personale Anas - anzi, lungi da me - ma il risultato è che, su 220 posizioni di transito nel ruolo regionale, non c'è stato alcun passaggio. Dobbiamo pensare che l'ARES è l'Ente che predispone le fasi preliminari dei progetti, l'indizione delle gare, i controlli e la direzione dei lavori sappiamo che, per esempio, le condizioni di progetto preliminare prevedono una responsabilità nella progettazione, e io mi sono informato, prima di predisporre questo provvedimento, sul fatto che ci fosse perlomeno l'autorizzazione ad accedere ai livelli Anas. I livelli Anas sono considerati minimali, pertanto occorre trovare il sistema per riuscire a garantire il livello Anas a chi dovrà lavorare nell'Agenzia, perché sarà chiamato a fare progettazione preliminare, quindi a firmare progetti preliminari, con la responsabilità oggettiva che ne deriva (sappiamo che un progetto preliminare va sottoscritto e firmato).
Ho fatto un rapido consulto, anche in questo caso, con le Province che affidano internamente o esternamente i livelli di progettazione e ho verificato che i livelli retributivi di questi soggetti sono decisamente diversi da quelli che avrebbero nel ruolo regionale.
Nasce, dunque, l'esigenza di non farne uno strumento vuoto, nel quale non entrerà nessuno, perché il livello professionale richiesto non è adeguatamente coperto dal livello retributivo; è già avvenuto con i 220 dipendenti Anas, ai quali è stato chiesto di passare all'Ente Regione e il risultato di tale passaggio è stato pari a zero. Non uno dei 220 dipendenti Anas ha optato per il passaggio nel ruolo regionale.
C'è stato - dicevo - un rapido giro di consultazioni con le Province perché molte Province - come saprete - affidano le progettazioni e i livelli di retribuzione dei progettisti sono pari ai livelli mediamente applicati dall'Anas, se non superiori. Dobbiamo avere, quindi, uno strumento al quale possa accedere non soltanto un neo laureato o una persona che non abbia capacità progettuale per firmare un progetto preliminare, ma una persona che abbia una competenza adeguata.
Non pretendo molto, ma se tutti riconosciamo che il Contratto nazionale ha previsto che per l'Anas - essendo, queste, funzioni che l'Anas ci trasferisce - c'erano certi livelli retributivi, occorre fare in modo che gli stessi livelli retributivi possano essere applicati qui. Se lo strumento può essere quello dell'Ente strumentale con deroga, a me va benissimo; non so se sia fattibile o possibile, però, se fosse solo questo chiederei che il livello retributivo fosse equivalente a quelli che sono i livelli Anas. A meno che non diciamo che il Contratto nazionale Anas per la viabilità è stato fatto con cifre astronomiche (non credo). Questi, per sono i livelli minimi ai quali so che i progettisti qualificati e coloro che lavorano a queste condizioni sono disponibili a collaborare con una struttura.
Abbiamo un altro esempio che ci arriva non da una decisione regionale ma da altre decisioni: il ruolo dell'Agenzia dei Giochi Olimpici. Anche in questo caso è stato previsto che fosse un Ente esattamente come ho proposto, e questa è una legge dello Stato, non è una legge della Regione Piemonte. La 285, che prevede l'Agenzia e ne determina la natura, è una legge dello Stato, approvata dallo scorso Governo, in accordo con l'opposizione.
SAITTA Antonino (fuori microfono) Cosa risolve l'emendamento?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Mi è stato chiesto come mai era stata modificata la natura in Ente per avere la flessibilità di poter permettere di adeguare le retribuzioni perlomeno ai livelli minimali di mercato. Se troviamo uno strumento che permette...
SAITTA Antonino (fuori microfono) Non ho capito se stiamo parlando dello stesso argomento.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Sì, mi è stato chiesto come mai da Ente strumentale...



PRESIDENTE

Da Ente strumentale diventa Ente di diritto pubblico economico, dotato di personalità giuridica ed autonomia amministrativa, tecnica e patrimoniale.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

C'è l'emendamento che è stato presentato e che abbiamo discusso la volta scorsa, presente anche il Consigliere Saitta. Ricordo che proposi tale e quale questo ragionamento la scorsa volta in Sala A) e gli dissi: "Non è transitato nessuno, abbiamo un emendamento per permettere che l'ARES non sia un contenitore vuoto, ma che permetta di pagare un progettista preliminare quanto il mercato paga un progettista preliminare".
Quindi, a maggiore chiarimento, affinché non sembri un volo pindarico chiedo l'adeguamento ai livelli Anas, non una lira in più. Però dico: siccome sul mercato abbiamo verificato con l'Anas e con le Province che nessuno transiterebbe in un Ente di questo genere, applichiamo quelli che sono i livelli medi di retribuzione. Questa è l'unica impasse che pongo e che mi ha fatto modificare in questo modo questo articolo, perché dobbiamo fare in modo che sia oggettivamente uno strumento che possa operare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per un intervento di merito il Consigliere Saitta ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, innanzitutto non capisco cosa significhi il fatto che l'ARES dovrebbe solo fare i progetti preliminari.
Lei, Assessore, ha fatto un esempio: noi mettiamo in piedi una struttura di progettazione che deve fare la progettazione - l'Ente appaltante fa i preliminari - e poi? Vuol dire che fa solo i preliminari.
Cioè noi mettiamo in piedi un Ente di progettazione che fa solo il preliminare e poi il definitivo e l'esecutivo lo fanno le consulenze attraverso i consulenti?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Lo può fare anche l'Agenzia.



SAITTA Antonino

No, lei poco fa ha fatto riferimento al fatto che questo Ente fa soltanto la progettazione preliminare. Secondo me, togliendo l'inciso di prima, relativo al fatto che sia un Ente strumentale della Regione, mi pare che l'obiettivo che lei si pone sia la possibilità di poter pagare maggiormente i dipendenti.
Mi sembra che stiamo andando fuori rispetto agli obiettivi.
In ogni caso, è un Ente strumentale della Regione. Vuol dire che il rapporto che noi creiamo con tutti gli altri Enti strumentali non regge più, ma c'è qualche Ente - che io chiamo strumentale - che è più favorito rispetto agli altri. Penso all'ARES, che doveva essere un Ente di grande qualità sul piano scientifico e per la ricerca: vuol dire che prevale la viabilità, per fare poi soltanto la progettazione preliminare? Mi sembra insufficiente. Io sono per creare una situazione di equilibrio.
Le Agenzie che vengono create sono tutti Enti strumentali della Regione, e quando si crea un'Agenzia per svolgere delle funzioni di altissima qualità, non bisogna neppure immaginare che un Ente con queste caratteristiche possa soltanto fare la progettazione preliminare: deve fare tutto! In seguito arriveremo a trattare anche l'articolo sulle consulenze. Al riguardo, sono dell'opinione che bisogna eliminare anche le consulenze perché diventerebbe un assurdo fissare un limite di 35 persone per poi dare la possibilità di fare le consulenze, il definitivo, l'esecutivo, ecc. Vuol dire che creiamo un Ente, anziché di progettazione, di affidamento di consulenze, che ha bisogno di uffici, autisti, centraliniste, di chi fa le paghe e i contributi e di chi accende e spegne la luce. Tutto questo già assorbe metà delle risorse; il resto è quello che prepara le delibere per dare le consulenze, poi due persone addette al Consiglio direttivo, una che fa la segretaria del Direttore, ecc. Alla fine, diventa un Ente che dà soltanto delle consulenze.
Vorrei che in questo momento - poi ritorneremo sulle consulenze - ci fosse un'attenzione maggiore sulla questione. Non basta fare un progetto preliminare per costituire, rispetto alle altre Agenzie, un Ente di serie A e quindi al di fuori della normativa, anche perché c'è un problema di coerenza.
Ciò evidenziato, sono dell'opinione che deve restare la stessa definizione di prima, cioè di Ente strumentale della Regione. Non vorrei che venisse tolta perché la lettura del comma, così come viene proposto, mi pare che casserebbe anche la parte successiva al patrimoniale, dove c'è scritto "essere posto sotto la vigilanza della Giunta regionale, al fine di garantire l'attuazione degli indirizzi programmatici della Regione nel campo della viabilità". C'è scritto "sostituire il comma 1 con il seguente" e non capisco perché bisogna togliere un compito che mi pare più che logico: la vigilanza e l'attuazione degli indirizzi programmatici. Ecco perché esprimo la mia contrarietà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa Enrico.



COSTA Enrico

Volevo cercare di capire il senso di questa modifica, che considero dirompente, nell'impianto dell'ARES.
Qui si passa da Ente strumentale, quindi da braccio operativo della Regione - il braccio operativo ha una certa dipendenza, un certo rapporto stretto con l'Amministrazione regionale - ad Ente pubblico economico.
Arriviamo ad un Ente pubblico economico, svincolando totalmente l'ARES dall'Amministrazione regionale. Ma questo è quello che vogliamo politicamente? Qui non si tratta più di un problema di trattamento economico, anche se capisco che ci possa essere questo tipo di problema, pur non condividendolo totalmente. Prima speravamo che transitassero nell'ARES i dipendenti Anas mantenendo il trattamento economico dei dipendenti regionali; non potevamo sperare che arrivassero e comunque continuassero ad avere il trattamento Anas, in quanto ci sarebbe stato un dislivello di retribuzioni all'interno dell'ARES. Oggi, che sappiamo che nessuno è transitato, alziamo il livello di retribuzione, per che cosa? Per i progetti preliminari, per fare i progetti preliminari? Ma qualsiasi dipendente della Pubblica Amministrazione ha una responsabilità nei confronti dei terzi, quindi non soltanto coloro che redigono dei progetti preliminari. Allora probabilmente, ci sarà qualcosa di più, oltre che i progetti preliminari che si vuol far fare all'ARES. Ma deve essere chiarito.
A me piacerebbe che l'ARES arrivasse veramente a fare progettazioni su tutto e non si dessero più consulenze esterne sulla progettazione. Questo porterebbe davvero a condividere il provvedimento, ma mi piacerebbe che ci fosse un chiarimento un po' più ampio su questo, poiché non si tratta solamente di trattamento economico. E' una modifica strutturale dell'Agenzia e questa si impernia su tutto il discorso degli Enti strumentali e delle Agenzie; in sostanza, di tutti quegli Enti attraverso i quali l'Amministrazione regionale svolge la sua attività.
Stiamo cercando di smarcarci un po' da tutte quelle che sono le nostre competenze affidandole all'esterno. Quello delle società partecipate è un problema politico da affrontare ed approfondire in futuro. Sicuramente non sarà questa la sede opportuna, ma una modifica strutturale come questa secondo me, non va motivata sotto il profilo del trattamento economico dei dipendenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Vorrei porre all'Assessore una domanda: non era possibile, nell'ambito di questo provvedimento riguardante l'aspetto del lavoro, mantenere le condizioni di miglior favore? Il quadro che si prospetta è abbastanza inquietante. In ogni processo di esternalizzazione di qualsiasi servizio - basta pensare alla questione delle municipalizzate, che assumono determinate caratteristiche, sono partecipate - cosa avviene nel meccanismo statutario? Che si garantiscono al personale le condizioni di miglior favore acquisite nel precedente contratto nel quale erano inquadrati.
Quindi, cos'è che vieta di fare un'operazione del genere? E' un'operazione di tutela per tutti, non consente di derogare e quindi di aprire uno scenario che potrebbe invece spogliare di competenze professionali l'Ente Regione, perché credo che, nell'ambito del contratto collettivo, sia consentita questa mobilità fra l'Ente Regione e l'Ente strumentale, in una situazione in cui si delinea però il fatto di circoscrivere anche le competenze di questo Ente.
Forse su questo bisognerebbe riflettere, perché mi sembra che stiamo uscendo un po' fuori dal seminato.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni (fuori microfono)

Se lo dobbiamo fare, non possiamo farlo come Ente strumentale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Non sfugga ai colleghi il passaggio delicato, quindi la discussione non è per divagare.
L'intento dell'Assessore è quello di avere uno strumento che possa rispondere nel rapporto con il mercato per avere del personale di qualità però è contraddittorio rispetto al fatto che nessuno degli ingegneri e degli architetti dell'Anas - così come stabilito dal DPCM di fine dicembre vuole trasferirsi.
Il punto nodale è che, secondo me, questo emendamento peggiora la situazione, perché prima c'era un riferimento all'Ente strumentale; ora non essendoci più, non c'è più un vincolo diretto sul bilancio regionale.
C'è una maggiore libertà d'azione e siccome si arriva alla progettazione solo ai preliminari, se qui si dicesse che tutto il resto viene passato alle Province e che queste svolgano la loro funzione, c'è il rischio di aprire un rapporto incontrollabile con servizi esterni. L'ARES diventa una struttura di potere e a questo punto sì che potrebbe sfuggire di mano agli intendimenti, che suppongo essere corretti e validi, nella volontà che esprime l'Assessore.
Quindi, direi di riflettere un momento.
Presidente Cota, potremmo anche accantonare questo emendamento valutarlo tecnicamente sulle sue conseguenze e rimetterlo in discussione alla conclusione o anche durante l'esame di un altro emendamento. Questo perché il salto è grosso, è proprio un gradino che si determina nella procedura strutturale ed organizzativa se si vuole costruire.
In ogni caso, se viene forzato, il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.
RONZANI Mi associo alla proposta del Consigliere Tapparo, perché le parole hanno un significato, quindi dobbiamo fare attenzione a ciò che scriviamo nelle leggi.
Così com'è strutturato l'articolo, Assessore, siamo in presenza di qualcosa che c'entra poco con la L.R. n. 44/00.
Quando discutemmo in Commissione la L.R. n. 44/00 lei sostenne che l'ARES - e c'erano divergenze tra di noi sull'utilità di realizzare o meno l'ARES - era il braccio operativo dell'Assessorato. Era stato concepito come uno strumento con il quale l'Assessorato avrebbe potuto attuare una politica di programmazione. Lasciamo stare che oggi, visto che fa anche altre cose, facciamo una programmazione, progetti preliminari, la costruzione e quant'altro. Questo era e su questo, pur essendoci uno scontro tra le opposizioni e la maggioranza, c'era stata una valutazione sul ruolo dell'ARES.
Oggi l'articolo, così come viene riformulato alla luce dei suoi emendamenti, cambia la natura del ruolo dell'ARES, perché un conto è - e invito i colleghi della maggioranza a fare una riflessione su questo punto delicatissimo - immaginare che l'Assessorato alla viabilità si doti di uno strumento - io non sono d'accordo - che, in qualche modo, è il braccio operativo della politica di programmazione a livello regionale. Quindi, è un Ente strumentale, cioè uno strumento della Regione che esercita una competenza che l'Assessorato, per ragioni che non condivido, le delega, ma è un Ente strumentale. Io ho quello strumento per fare la programmazione.
Noi non siamo d'accordo, ma questa operazione aveva una sua logica, pur non condivisibile.
Ora, la modifica che propone l'Assessore introduce un elemento che pu anche far saltare questo schema, perché l'ARES potrebbe anche non essere più quello, anzi, non lo è più. Se tolgo di mezzo il riferimento al fatto che è un Ente strumentale, diventa un'altra cosa.
Qui non c'è soltanto il fatto, Assessore, che il Consiglio non può dare un'occhiata a quello che capita - penso alla contabilità - ma c'è il fatto che, rispetto alla sua impostazione originaria, c'è un elemento che introduce una novità, su cui sono doppiamente contrario.
Non credo neanche che possa essere sostenuta la tesi secondo la quale stiamo cercando di introdurre questa modifica ed eliminiamo il riferimento al fatto che si tratta di Ente strumentale con un problema che pu esistere, secondo il quale si tratterebbe di garantire una retribuzione di un certo tipo al personale che dovremmo reclutare per far funzionare l'ARES.
Questo problema non si pone per quanto riguarda la mobilità tra Anas ed ARES, perché l'Assessore ha dichiarato in Commissione - e forse anche in aula - che non ci sarà questo passaggio; non avremo il problema, caro Assessore Casoni, di fare in modo che una parte del personale possa avere una volta transitato all'ARES, lo stesso trattamento retributivo che aveva prima, quand'era in forza all'Anas. Si porrà il problema di come ci regoliamo e regoliamo i rapporti con queste nuove 35 unità di personale una parte delle quali saranno con qualifiche alte, ma non si risolve in questo modo il problema.
Quindi, sono per riconsiderare la questione. Non so se avete valutato fino in fondo le conseguenze alle quali andiamo incontro. In ogni caso noto una novità, che introduce e peggiora l'impianto complessivo della legge, perché l'ARES, che avete concepito come Ente strumentale, sta diventando oggettivamente - su proposta sua, Assessore - un'altra cosa.
A questo punto, faccio una considerazione politica, colleghi della maggioranza. L'Assessore, poco fa, intervenendo in aula, ha detto che il collega Chiezzi faceva ostruzionismo. Ricordate? Non credo che sia così. C'è una discussione di merito, presentiamo emendamenti su una materia complicata; in fondo, parliamo di viabilità, per cui capisco che ci sia tensione anche nella discussione in aula. Guardate che l'Assessore ha testé proposto un emendamento che fa "saltare l'impianto" della legge da questo punto di vista per quanto riguarda l'ARES. La novità è davvero significativa. Altro che Chiezzi che fa ostruzionismo! Prendo atto che l'Assessore, da una parte, sollecita l'approvazione della legge - diritto sacrosanto, Assessore Casoni - ma, dall'altra introduce un emendamento che, da questo punto di vista, riapre tutta la discussione. Perché non stiamo discutendo di un'impostazione che era quella e rimane quella con qualche modifica. Noi discutiamo di un emendamento che cambia la sostanza dell'ARES, nel senso che fa sì che cessi di essere l'ARES Ente strumentale, con tutte le conseguenze che hanno ricordato i colleghi Tapparo e Chiezzi.
Per questi motivi, invito il Presidente del Consiglio a valutare seriamente la proposta avanzata dai colleghi Tapparo e Saitta, affinché ci sia una riflessione su questo punto, che non è un tentativo per prendere tempo, ma per chiarire esattamente cosa si ha in mente di fare su un punto delicato come questo.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, dichiaro chiusa la discussione sull'emendamento.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Stiamo agendo su vari livelli, e mi rivolgo, in particolare, ai Consiglieri Tapparo, Saitta, Manica e Chiezzi, che so che hanno seguito più attentamente l'evolversi di questa situazione.
Sono disponibile - lo dichiaro dimostrando la mia trasparenza - a ritornare al progetto di Ente strumentale. Tuttavia, faccio presente, e vorrei che fosse messo a verbale, che se avremo difficoltà a reperire personale atto alle incombenze che affideremo all'Anas, questa non sarà stata una mia volontà.
CONTU Mario (fuori microfono) ARES o Anas?



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

ARES.
A questo punto, siccome il Consigliere Saitta ha sollevato poc'anzi un problema relativo alle consulenze, possiamo anche prevedere che rimanga un Ente strumentale, ma poi dobbiamo avere "lo spazio", qualora non trovassimo professionalità adeguate a gestire non l'ordinaria amministrazione della Regione, ma gli interventi sulla viabilità, che, con il piano triennale tutti decideremo di fare, affinché queste progettazioni, queste stazioni appaltanti e queste direzioni dei lavori possano essere effettuate. Io debbo pormi anche il problema di non creare una "scatola vuota", come ho detto prima, per poi essere chiamato a risponderne.
Questa scatola, a mio avviso, va riempita con queste professionalità e a mio giudizio, il livello dell'Ente strumentale non è adeguato a questi parametri di professionalità. Vogliamo mantenerlo? Lo manteniamo con la garanzia che nel prosieguo della legge - e qui dimostro di non essere intestardito su posizioni preconcette, però lo faccio per l'ennesima volta non si vada ad intaccare quello che è il meccanismo degli eventuali affidamenti esterni.
Ribadisco che l'Ente deve essere comunque alle dirette dipendenze dell'Assessorato e con gli articoli successivi nomineremo il Direttore generale, il Comitato direttivo ed altro, per cui il controllo comunque esiste.
Mi piacerebbe però avere la garanzia che poi non si vada a dire che non si possono fare le consulenze o altro, perché, a quel punto, se non si trovasse personale adeguato, cosa si fa? Faccio presente che finora i segnali che ci arrivano non dimostrano che a questi livelli ci siano soggetti pubblici, attualmente in servizio presso altri Enti pubblici, interessati ad entrare. Questo è un problema che dobbiamo porci tutti.
Questo sarà il livello; il personale è numerato a 35. Però, qualora dovessimo trovare chi sottoscrive delle procedure, non avendo delle professionalità che per quel livello intendono farlo, ci deve essere perlomeno lo spazio per affidarle esternamente, attraverso procedimenti non nascosti, pubblici e di massima evidenza. Questo è importante, perché prima il Consigliere Saitta, terminando il suo intervento, diceva: "Noi siamo anche contrari alle consulenze". Se l'Ente deve essere strumentale, se non si possono affidare consulenze o progettazioni esterne, mi chiedo come si possa gestire se nessuno transita poi nell'ARES. E' una domanda quella che pongo: e se il mercato non risponde a questi livelli? Perché io ho già fatto un sondaggio sui livelli del mercato e per questo motivo ho posto il problema.
Mi va bene ritirare l'emendamento, dimostrando che non c'è alcuna dietrologia o alcun secondo fine in questo emendamento, purché ci sia lo spazio, qualora possa essere deciso, per proseguire in questo modo nel testo. Questo lo chiedo perché non vorrei poi rimanere con il "cerino in mano", come si dice, nel senso che, da un lato, debba rimanere con il livello di Ente strumentale e, dall'altro, non possa affidare progettazioni esterne o consulenze.
Tutto quello che potrà essere fatto internamente sarà fatto internamente - lo ribadisco - e ai massimi livelli di produzione. Se per internamente, per le retribuzioni che offriamo, non si reperiranno professionalità a cui saranno richieste alte responsabilità, chiediamo che ci sia spazio per affidarle esternamente, altrimenti mi spiegate come si fa a rendere operativo un organismo di questo genere? Lo si potrebbe fare peraltro, come fanno l'Anas e le Province, che affidano questi lavori mediante gare, li esternalizzano. Le stesse Province fanno le gare esterne dimostrando di superare questo problema, perché nemmeno loro, a livello interno, riescono a gestire queste fasi. Tutte le Province che stanno facendo progettazioni con noi, a partire da quelle di Torino, Cuneo ed Alessandria, attivano le procedure di affidamento esterno delle progettazioni.
Con questo, ritiro l'emendamento. Chiedo che venga messo a verbale questo mio intervento.



PRESIDENTE

Tutto è a verbale, Assessore.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Voglio guardare in faccia i miei interlocutori e dire: vogliamo portarlo avanti questo provvedimento? Da parte mia, c'è la massima disponibilità. Segnalo quelli che, a mio avviso, sono i problemi, perch se permettete, è da qualche anno che lavoro in questo Assessorato e conosco come opera l'Anas, conosco come operano le Province, conosco i livelli retributivi che hanno gli uni e gli altri. Pongo un problema oggettivo, in modo che poi non si possa dire in futuro: "Non possiamo espletare delle funzioni perché non abbiamo le professionalità adeguate a svolgerle, in quanto i livelli retributivi non ce lo permettono". Questo è un punto importante. Poi lo valuteremo. Su questo ci sarà il massimo controllo.
Ripeto, saranno fatti bandi e primariamente tutti quelli che entrano ai massimi livelli di autorevolezza avranno i compiti assegnati. Se questi non saranno sufficienti a svolgere o non ne entrerà un numero tale da poter seguire quello che sarà il piano triennale dei lavori che poi noi indicheremo, a quel punto, saremo fermi e non potremo mandare avanti le progettazioni perché non avremo gli strumenti per poterlo fare.
Siccome tutti abbiamo interesse alla realizzazione delle strade e della viabilità, inoltre le sollecitazioni sono molte, non ingabbiamoci in documenti che, poi, non ci permetteranno uno sviluppo in tal senso.
Con questo, ritiro l'emendamento, dimostro la mia buona fede in questa situazione, però, quando arriveremo agli articoli delle altre fasi, non si tenti da tutte e due le parti di chiudere, perché, a quel punto, la Regione avrebbe uno strumento che non può operare.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Casoni.
Anch'io prendo atto che si tratta del secondo sforzo di mediazione che lei ha fatto.
L'emendamento n. 2.2) è pertanto da considerarsi ritirato.
2.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Costa Rosa Anna e Pozzo: art. 2, comma 1, dopo la parola "viabilità" inserire le parole "come emergente dal piano triennale di investimenti di cui all'art. 101, comma 2 L.R. n. 44/00 così come modificata dall'art. 9 della L.R. n. 5/01".
Sull'emendamento 2.3) la Giunta ha espresso parere favorevole.
Si tratta di un emendamento che era già stato valutato la scorsa volta quando avevamo fatto l'operazione di raccordo.
La parola al Consigliere Marengo per l'illustrazione.



MARENGO Pierluigi

Colgo l'occasione per dire che agli atti dovrebbe risultare anche un altro emendamento sempre all'art. 2, comma 1, che è ritirato...



PRESIDENTE

Risulta ed è da intendersi ritirato.



MARENGO Pierluigi

Viene sostituito da questo emendamento perché si è voluto far sì che gli interventi che l'ARES andrà a fare sotto forma di tipologia di intervento e sotto forma di priorità di intervento siano quelli previsti nel piano triennale di investimenti, di cui alla L.R. n. 44/00, già previsto. Solo che la L.R. n. 44/00 non aveva previsto un termine per predisporre tale piano triennale. Allora, con un successivo emendamento che si inserisce all'art. 2 bis, si è ritenuto di modificare la L.R. n.
44/00, prevedendo il piano triennale di investimenti ed interventi, e si è dato un termine alla Giunta per la sua presentazione al Consiglio e successiva approvazione, che, se non erro, è il 30 novembre.
Dopodiché, per dare un senso all'art. 2, comma 1, si è presentato questo emendamento, che non è altro che l'emendamento di richiamo all'altro articolo che va a modificare il piano di intervento.
La ratio di tutto qual è? Quella che il Consiglio non sia espropriato della possibilità di valutare, in sede di approvazione del piano, quali e quanti e secondo quale priorità gli interventi devono essere fatti sulla rete stradale piemontese. Quindi, di dare al Consiglio la possibilità di intervenire sull'approvazione del piano di interventi, che diventa il documento entro cui, e solo entro cui, l'ARES può muoversi nel fare gli interventi stessi.
Questa è la ratio dell'emendamento, che comunque va letto insieme all'altro, che è quello che istituisce l'art. 2 bis.



PRESIDENTE

Il termine è il 30 novembre.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 24 hanno votato SI' 23 Consiglieri hanno votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'emendamento è accolto.
2.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, comma 2, sostituire "provvede" con "concorre".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 24 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2.4 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, comma 2, eliminare le parole "alla progettazione e all'esecuzione in materia di viabilità".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere contrario.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Intervengo brevemente per svolgere un'illustrazione ai colleghi, che magari, sono già un po' sotto il carico di questa discussione.
Si tratta nuovamente della sottolineatura che l'operatività di questa Agenzia può essere egregia e compatibile con lo spirito che ha la sussidiarietà, l'intervento di programmazione, se noi evitiamo che l'Agenzia progetti e materialmente diventi una stazione appaltante.
E' chiaro che è nodale, ne abbiamo già discusso in precedenza, per anche un ravvedimento tardivo sarebbe apprezzabile dai firmatari dell'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.4 bis).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 24 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, comma 3, sostituire la parola "svolge" con le parole "pu svolgere".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 hanno votato SI' 25 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è accolto.
2.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, eliminare il comma 4.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Per questo emendamento devo richiamare l'emendamento successivo, che ha una correlazione precisa con il tentativo di indicare l'autosufficienza, in qualche modo, dell'Agenzia nella sua operatività, che minimizzi una serie di esternalizzazioni che ritengo possano, se l'Agenzia è concepita così come i proponenti hanno indicato (soggetto di programmazione), diventare minime, cioè l'esternalizzazione di alcune funzioni, se l'Agenzia è di programmazione, può dare quasi un'autosufficienza assoluta.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.6).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 22 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2.7) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, comma 4, eliminare le parole "forniture" e "e lavori".
Sull'emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 24 hanno votato SI' 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'emendamento è accolto.
2.8) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 2, modificare il titolo dell'articolo da "Natura ed attività dell'ARES-Piemonte" a "Caratteri e ruolo dell'ARES-Piemonte".
Consigliere Tapparo, le devo dire che la prima formulazione "Natura ed attività dell'ARES-Piemonte" è più bella.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, mettendola così, mi costringe a dire: "In questo caso, l'ho fatta proprio grossa!".
In effetti, il mio tentativo era quello di dare al titolo dell'articolo un aspetto che potesse rappresentarlo e configurarlo in un modo migliore.
Non ci sono riuscito, lo riconosco. Quindi, chiedo scusa ai colleghi che hanno firmato.
Ritiro l'emendamento poiché mi rendo conto che la formulazione del testo originario è più adatta ed appropriata.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 2.8) è pertanto ritirato.
Prima di passare alla votazione dell'intero art. 2, ha la parola il Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Credo che dopo questa discussione, che non mi è sembrata oziosa - spero che i colleghi che hanno seguito di meno il problema non la considerino noiosa - sia meglio fare altro.
Devo dire, però, che non è obbligatorio essere in Consiglio regionale.
Mi rendo conto che il processo legislativo è molto noioso rispetto all'attività amministrativa e decisionale. Purtroppo la nostra funzione di programmazione e legislazione è fatta in questo modo.
Quello che mi ha colpito di più in questa discussione è che, rispetto alla considerazione che nessun dipendente dell'Anas (architetto, ingegnere dirigente o impiegati amministrativi), indicato e numerato nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del dicembre scorso, abbia deciso di non trasferirsi, dinanzi ad un fatto del genere, non ci sia stato da parte del governo regionale un moto d'ira, che faccia recuperare, nella sede logica, nella Conferenza Stato-Regioni, dove si sono fatte le mediazioni per il trasferimento di compiti e funzioni, il trasferimento di personale di risorse e di strutture.
Non c'è stato un moto d'ira - Assessore, e Presidente, tra l'altro si presenta bene, ha una lettura molto trasversale di applausi e consensi all'interno del centrosinistra - che dica: "Scusate, ma di questi dipendenti" - collega Marengo, dico a voi che siete dell'ala liberale "dell'Anas, cosa resta?". Con tutti i dipendenti che aveva prima e con 20 mila chilometri di strade statali da gestire su 60 mila chilometri! I cittadini potrebbero dire: "Ma quei cinquantadue ingegneri, che non passano alla Regione" - e così si era stabilito - "cosa fanno ora che il Dipartimento dell'Anas della Provincia di Torino non ha quasi più strade dato che gli restano solo il tratto da Susa al Moncenisio, del Monginevro e dell'Aeroporto? E poi, c'è ancora il contenzioso aperto con la Regione Valle d'Aosta per capire se la Chivasso-Ivrea è regionalizzabile o è ancora patrimonio statale".
Credo che dinanzi a simili situazioni bisognerebbe reagire, fare qualcosa, far sentire l'impegno della Giunta nel voler chiarire questo aspetto, perché non è possibile che il risultato sia zero! Anch'io, quand'ero parlamentare, ho avuto contatti con dipendenti dell'Anas (tra gli altri) che manifestavano. In quelle occasioni, si spiegava loro che il processo in corso doveva superare, evidentemente anche i vincoli di natura puramente personale.
Questa soluzione, pur con tutti i limiti - che non sto a riprendere avremo tempo nel corso dell'illustrazione degli altri emendamenti e nelle dichiarazioni di voto finali sull'intero testo - dovrebbe dare origine a qualche iniziativa.
Le chiedo, Assessore, di invitare il Presidente Ghigo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a porre questo problema. Le chiedo di porlo lei stesso nella Conferenza degli Assessori ai trasporti, di cui è autorevole rappresentante.
Non si può accettare un trasferimento di compiti e funzioni che si traduce nel trasferimento tangibile delle strade statali al patrimonio regionale senza che nessuno si schiodi e passi all'Agenzia. Tra l'altro stiamo parlando di un'Agenzia che - nelle intenzioni dell'Assessore intende offrire un riconoscimento economico non penalizzante per i dipendenti dell'Anas.
Per queste ragioni - con tutti gli annessi e connessi - voto contro non avendo sentito alcun moto di indignazione sollevarsi dall'aula che possa far sì che lei assuma l'impegno - è quasi una delega che le diamo Assessore - di andare, con il Presidente, a sostenere in modo indignato queste argomentazioni alla Conferenza Stato-Regioni.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 29 hanno votato SI' 22 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Comunico che la seduta riprenderà alle ore 16.00 poiché alle ore 15.30 l'Assessore Casoni è disponibile per l'operazione di raccordo degli emendamenti. Quindi, dalle ore 15.30 alle ore 16.00 si terrà questa valutazione degli emendamenti.
Invito a distribuire tutti gli emendamenti in maniera tale che i Consiglieri ne siano in possesso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.25)



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