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Dettaglio seduta n.108 del 12/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bolla, Botta Franco Maria, Cantore, Cattaneo, Deorsola, Dutto, Ghigo, Racchelli, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 245: "Dimissioni del signor Agostino Ghiglia dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con la signora Patrizia D'Onofrio (art. 16, legge 17/2/1968, n. 108)"


PRESIDENTE

Si è svolta, durante la pausa dei lavori, la riunione della Giunta delle Elezioni in merito alle dimissioni del Consigliere Agostino Ghiglia dalla carica di Consigliere regionale e alla sua surrogazione in tale carica con la signora Patrizia D'Onofrio.
Propongo pertanto di passare all'esame della proposta di deliberazione n. 245, relativa a tale punto.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta delle Elezioni, Consigliere Muliere.



MULIERE Rocchino

Do lettura dell'estratto del verbale n. 15 del 12 luglio 2001: "La Giunta delle Elezioni si è riunita oggi alle ore 13.15 e ha preso atto che il Consiglio regionale, nella seduta del 29 giugno 2001, ha deliberato di contestare al Consigliere regionale Agostino Ghiglia l'incompatibilità sopravvenuta a seguito dell'elezione a membro della Camera dei Deputati, ai sensi dell'art. 4 della legge n. 154/81.
Con nota n. 21771 del 29 giugno 2001 è stata notificata al Consigliere tale decisione. Ai sensi dell'art. 16 del Regolamento interno, il Consigliere, entro 10 giorni dalla data di ricevimento, doveva formulare osservazioni o rimuovere la causa. In data 2 luglio 2001 il Consigliere ha ricevuto tale notifica. Il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso in data 11 luglio 2001, la lettera di dimissioni del Consigliere Agostino Ghiglia.
Occorre, pertanto, procedere, ai sensi dell'art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, alla surroga del predetto Consigliere.
Ai sensi del citato articolo, il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo eletto.
La stessa norma si osserva anche nel caso di sostituzione del Consigliere proclamato a seguito dell'attribuzione dell'Ufficio Centrale Regionale.
La Giunta delle Elezioni ha verificato che il Consigliere Agostino Ghiglia era stato eletto nella quota proporzionale, nella circoscrizione di Torino, nella lista avente il contrassegno 'Alleanza Nazionale'. La Giunta ha constatato che dal verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Torino risulta che, all'ultimo eletto nella lista avente il contrassegno 'Alleanza Nazionale', segue immediatamente la signora Patrizia D'Onofrio.
Alla Consigliera neo eletta sarà inviato lo schema per raccogliere le indicazioni necessarie affinché la Giunta delle Elezioni esamini la condizione della eletta in riferimento alle situazioni di ineleggibilità e di incompatibilità di cui alle leggi n. 108 del 1968, n. 154 del 1981 e n.
55 del 1990".



PRESIDENTE

Do lettura della lettera di dimissioni da Consigliere regionale inviata dal Consigliere Ghiglia: "Caro Presidente, la presente per comunicarle le mie dimissioni da Consigliere regionale in seguito alla mia elezione presso la Camera dei Deputati. Con viva cordialità.
F.to: Agostino Ghiglia".
Pongo in votazione la proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Agostino Ghiglia.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione la proposta di presa d'atto che al Consigliere Agostino Ghiglia subentri, nella quota proporzionale per la Circoscrizione di Torino, la signora Patrizia D'Onofrio.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Proclamo eletta Consigliera regionale la signora Patrizia D'Onofrio e la invito a prendere posto in aula qualora si trovi nelle immediate vicinanze.



(La Consigliera neo eletta Patrizia D'Onofrio prende posto in aula)



PRESIDENTE

Per quanto attiene alla convalida dell'elezione della neo eletta Consigliera, l'art. 17 della legge n. 108/68 prevede che: "Al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno".
A tal fine, l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proseguimento esame disegno di legge n. 301: "Istituzione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)" - Presentazione questione sospensiva


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Questa mattina - forse lei non era presente - avevo sollecitato la presenza del Presidente Ghigo relativamente all'esame del disegno di legge relativo all'ARES. Mi risulta che anche oggi pomeriggio il Presidente sia in congedo. Vorrei che risultasse agli atti dei nostri lavori la mia richiesta di sospendere l'esame del provvedimento in attesa della presenza del Presidente Ghigo. Vorrei mettere ai voti questa richiesta, in modo che rimanga una sollecitazione a verbale.
Ripeto, chiedo di sospendere il provvedimento in attesa del Presidente Ghigo, che oggi non è presente. La mia richiesta è che risulti un atto di questo genere.



PRESIDENTE

La sua richiesta è a verbale, ma io dichiaro la sua proposta inammissibile, poiché il Consiglio può andare avanti anche senza la presenza di un Consigliere. La sua proposta deve essere motivata in altro modo.



CHIEZZI Giuseppe

Questa mattina l'ho motivata per circa dieci minuti, non vorrei ripetere tutta la motivazione.



PRESIDENTE

La sua è una richiesta politica. Se lei mi formula una richiesta motivata sotto un altro profilo, io la pongo in votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo che si sospenda la discussione di questo provvedimento di legge. Se lei mi chiede il motivo, le dico che ho ripetuto dettagliatamente una serie di ragioni, compreso il fatto che il Presidente della Giunta regionale pochi giorni fa ha dichiarato che la Regione Piemonte doveva smetterla di gestire alcunché sulla base di un Programma regionale di sviluppo. Questa è una nuova attività di gestione che si inserisce nel corpo dell'attività regionale, per cui ritengo essenziale che il Presidente venga almeno a dirci come mai, dopo aver asserito che la Regione deve smettere di gestire, oggi ci propone di discutere ed approvare una legge che inventa un nuovo corpo di gestione. Mi sembrava una motivazione sufficiente per richiedere la sospensione.



PRESIDENTE

Con questa motivazione, la sua richiesta è ammissibile.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo a favore della richiesta del Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Mi pare che la proposta del Consigliere Chiezzi abbia fondamento perch stiamo per compiere un atto di un certo rilievo, relativo cioè a come la Regione Piemonte si organizza nel recepimento di un'azione che il federalismo amministrativo ha determinato per quanto riguarda un campo molto importante come quello delle strade che, già di competenza statale sono state trasferite alla competenza regionale.
La presenza del Presidente Ghigo, vuoi per il meccanismo elettorale vuoi per il ruolo che gli viene attribuito, vuoi per il titolo che la stampa dà al Presidente quale "Governatore", dovrebbe essere, in un passaggio così delicato ed emblematico, un fatto significativo ed importante. Mi sembrava doveroso, da parte del Presidente, assistere a questo tipo di dibattito, perché si tratta della costruzione del processo che la riforma amministrativa ha messo in capo alle Regioni. La proposta del Consigliere Chiezzi non è oziosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo contro la proposta del Consigliere Chiezzi.
Vi ricordo che è una richiesta di sospensiva per ulteriori approfondimenti. Questo è il motivo della richiesta, non la presenza fisica del Presidente Ghigo.
Prego, Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Ricordo che è presente il Vicepresidente Casoni, che è Assessore competente in materia, quindi in grado di rispondere a tutte le richiesta avanzate dal Consiglio.



PRESIDENTE

I termini del problema sono ampiamente chiariti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale richiesta di sospensione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 21 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri Poiché sussistono dubbi sull'esito della votazione, dispongo la ripetizione della stessa, sempre mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 27 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri La richiesta di sospensione è respinta.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, qual è il numero legale?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, qual è il numero legale?



PRESIDENTE

Se lo calcoli, il numero legale, Consigliere Chiezzi!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il numero legale, evidentemente, c'è, altrimenti non sarebbe valida la votazione. Comunque è di 26 Consiglieri.
Possiamo pertanto procedere all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 301, di cui al punto 4) all'o.d.g.
ART. 1 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, è chiaro che l'art. 1, titolato "Finalità", è un po' il cuore del provvedimento e ne delinea l'ambito. In proposito, ho anche presentato degli emendamenti specifici, per cercare di salvare questo articolo, però indubbiamente il modo in cui viene indicato il ruolo dell'Agenzia dà preoccupazione, in quanto non dà respiro a quello che è l'intervento per la rete stradale e non tiene conto di tutta una serie di elementi che ormai sono nella cultura legislativa: il rapporto con il territorio, il rapporto con l'ambiente, il problema della minimizzazione dell'impatto negativo rispetto alla salute, ecc.
In sostanza, nella proposta che ci viene fatta manca, come si dice in gergo, una "visione sistemica".



(Brusìo in aula)



TAPPARO Giancarlo

Non pretendo l'ascolto: rimarrà agli atti nel verbale.
Si tratta quindi di un'elaborazione di finalità con forti limiti, sui quali credo che ci sarebbe stata la possibilità di uno sforzo maggiore da parte dell'Assessore e della Giunta; sforzo certamente recuperabile ed è per questo che chiedo all'Assessore di avere un rapporto aperto rispetto agli specifici emendamenti che verranno presentati e che dovremo trattare sui quali dovremo posizionarci con un voto in corso di discussione.
Francamente, mi sembra un'opportunità per dare una finalità veramente alta ed importante, visto anche il ruolo che si vuol dare all'Agenzia. In questo modo, se ne perde l'opportunità, limitandola di molto. Si potrebbe fare molto di più.
Ripeto: cercherò - con quello che posso, evidentemente, con gli emendamenti che ho proposto e di cui sono primo firmatario, ma che sono stati sottoscritti da numerosi colleghi dell'opposizione - di fare un'azione emendativa costruttiva.
Questo è il senso degli emendamenti che ho presentato come primo firmatario. Non si tratta di emendamenti oziosi, ma di emendamenti che cercano di aiutare affinché il prodotto legislativo sia all'altezza dei compiti di un'assemblea regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Parlo sempre in generale su questo art. 1, "Finalità e oggetto".
Mi sembra che l'articolo preveda un primo comma che, forse, potrebbe anche essere eliminato senza alcun danno; nel secondo comma, invece, si insiste sulla finalità assegnata all'ARES di "attuare il miglior sviluppo della rete stradale, coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale, attraverso il miglioramento della sua funzionalità e sicurezza nell'ambito dell'interesse generale dell'utenza e nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale".
Questa affermazione stupisce, perché non si capisce quale collegamento di necessità esista tra un obiettivo di miglioramento della rete stradale e l'invenzione di un nuovo strumento di gestione. Qui c'è una chiara forzatura politica: in questo articolo di legge non è evidente un nesso logico tra un obiettivo da raggiungere e gli strumenti per affrontarlo.
Sembra addirittura che sia tutto l'inverso: si inventa uno strumento l'ARES, e poi, inventato lo strumento, è chiaro che si cerca di portare una qualche necessità funzionale all'interno di questo strumento.
Oltretutto, c'è da dire che queste finalità generali così espresse potrebbero anche essere raggiunte senza affidare all'ARES Piemonte tutti i compiti che gli articoli successivi le assegnano, in particolare quello della gestione degli appalti.
Su questo, Assessore Casoni, insisto perché si potrebbe dire: "Appalti che passione!". Ma è proprio necessario che l'ARES faccia questi appalti? E' proprio così interessante? Dobbiamo proprio imbarcare la Regione Piemonte in un'attività di questo tipo? Dobbiamo appaltare quel tronco di strada, bitumare quel chilometro e fondare? Alla fine, si bituma anche perché la strada non è finita senza il pietrischetto bitumato come manto d'usura. Se si fa una strada e non la si copre con il manto di pietrischetto bitumato non è una strada, ma è un'altra cosa.
C'è bisogno di fare questo? Guardiamoci negli occhi, Assessore Casoni! Lo fanno le Province che, storicamente, insieme allo Stato e all'ANAS hanno sempre gestito le strade. Noi non abbiamo mai gestito, progettato ed asfaltato un solo metro di strada, e adesso, di punto in bianco, dopo la Bassanini, dopo i gargarismi sul federalismo, decidiamo che senza questi appalti non siamo in grado di svolgere il nostro compito? L'art. 1 è tutto da eliminare e, ovviamente, è una battaglia persa in partenza, perché evidentemente questa passione per gli appalti è più forte di qualsiasi ragione, non la ferma nessuno. Però è un grossolano errore.
Rimane la mancata risposta del Presidente Ghigo. Mi dispiace proprio non averla, ma infastidisce molto dover assistere a prolusioni pubbliche nelle quali il Presidente Ghigo si fa bello dicendo: "La nuova Regione che penso e voglio governare è una Regione che programmerà e basta; tutte le funzioni di gestione saranno date agli Enti locali", e il giorno dopo vedermi costretto, in quest'aula, a denunciare che non è così che stanno le cose, senza nemmeno avere l'interlocutore.
Capisco che il Consigliere Valvo dica: "Attenzione, abbiamo il Vicepresidente". Certo, nessuno vuole sminuire il ruolo del Vicepresidente Casoni; però l'Assessore Casoni non è stato eletto dal popolo, è stato nominato dal Presidente Ghigo, mentre è lo stesso Presidente Ghigo che va nelle riunioni e nelle assemblee a magnificare un'idea di Regione smentita dai fatti. Quello che chiedo è solo un po' di coerenza tra quello che si dice e quello che si fa.
Potrei anche pensare: "Sa il Presidente Ghigo cosa sta facendo l'Assessore Casoni?". Posso anche mettere un punto interrogativo: magari in una certa riunione della Giunta regionale - per questo ho chiesto chi era presente in quella Giunta - non era presente; magari gli Assessori stanno scappando di mano al buon Ghigo. Forse Ghigo pensa ad una Regione che programma, e intanto i suoi Assessori riescono a far passare leggi in cui si fa tutto meno che programmare e si fanno soprattutto appalti! Il Presidente Ghigo è al corrente che alcuni suoi Assessori stanno facendo il contrario di quello che lui proclama? Presidente Cota, Ghigo non c'è, per cui sono domande che rimangono e vengono ripetute nel vuoto politico. Dispiace, perché una risposta poteva convincere o comunque poteva, Presidente, innescare una dialettica, che non c'è e che sarebbe bene poter innescare, perché il Presidente Ghigo è eletto direttamente, quindi gli deriva un potere da un voto diretto del popolo. E noi non possiamo partecipare a questi colloqui che il Presidente Ghigo intraprende con la popolazione con interviste, scoprendo la pancia nuda da qualche parte! Vedere l'ombelico nudo di Ghigo su un quotidiano nazionale mi interessa fino ad un certo punto se poi quell'ombelico non viene qui coperto attraverso la sua testa pensante, a rispondere alle domande che gli rivolgiamo sulla base di quello che afferma in luoghi pubblici! Devo dire che quel giorno - non so quanti altri colleghi erano presenti quando il Presidente Ghigo, a valle dell'illustrazione del Programma regionale di sviluppo, diceva: "Basta con la gestione, programmiamo!", mi sono avvicinato al collega Ronzani e gli ho chiesto: "Ma cosa dobbiamo sentire, visto che abbiamo un disegno di legge che è di pura gestione e di appalti?". Dovrei alzare la mano e dire: "Presidente Ghigo, la interrompo abbia pazienza, ma lei sta dicendo una cosa e ne sta facendo un'altra!".
Queste cose, Presidente Cota, imbarazzano e la richiesta di sospensiva è stata presentata perché forse, se riusciamo a mettere a verbale con un voto questi fatti, magari il Presidente Ghigo un giorno si decide e viene qui a parlare con noi di cosa propone e delle cose che dice fuori e all'interno dell'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Parlo soprattutto rispetto al comma 2 dell'articolo che, in qualche modo, delinea realmente delle finalità.
La prima considerazione che svolgo riguarda una precisazione in merito alle finalità. Nel testo noto una mancanza, relativamente al coordinamento con le reti ferroviarie, che si dice che "devono collegarsi alle reti europee". Credo che sicuramente una finalità importante della rete stradale sia quella di coordinarsi e di rapportarsi con le reti ferroviarie, perch pensare ad una combinazione del trasporto su ferro e su strada è un elemento fondamentale.
Detto questo, ritengo sbagliato il comma 2. Nell'articolo successivo sempre al comma 2, figura quello che è compito dell'ARES, cioè applicare la pianificazione indicata dalla Regione. Ora, è la Regione che ha delle finalità, non l'ARES. L'ARES applica quello che la Regione le indica; se la Regione indica in un piano che è prioritario il rapporto con le reti europee, l'ARES si adeguerà; se la Regione indica in un piano quel che non è prioritario, l'ARES non lo farà. Non può essere che l'ARES abbia delle finalità predeterminate per legge e che stanno al di sopra della sua funzione, che è quella di essere braccio operativo della Regione medesima.
E' come se noi affidassimo ai nostri vari Enti strumentali i compiti di indirizzo della Regione; è la Regione che ha quei compiti, mentre gli Enti strumentali sono quelli che, una volta che la Regione determina le sue finalità, li applicano, ma non possono avere finalità al di sopra di un piano regionale. Non possiamo avere un Ente strumentale che è vincolato da finalità che noi, come legislatori, ad un certo punto, potremmo anche decidere che non sono prioritarie quando applichiamo un piano.
In questo senso, ritengo che questa parte dell'articolo dovrebbe essere eliminata, perché quelli che sono i compiti dell'ARES sono specificati in modo più preciso e anche più corretto nell'articolo successivo. Quindi, è meglio modificare e non affermare che quelle non sono le finalità dell'ARES, ma le finalità a cui si attiene la politica e la programmazione regionale. Quindi, è la Regione che stabilisce i vincoli all'interno dei quali muoversi, ma non si può ammettere che l'ARES, indipendentemente dalle scelte regionali, abbia compiti propri. Si può verificare che, di fronte a nostre scelte di programmazione che sono diverse, l'ARES dica: "Io ho una legge che mi dice che devo fare questo e quindi quel Piano non mi va bene".
In sostanza, creiamo un problema di tensione e di contraddizione che non dovrebbe esserci e quindi credo che, se le finalità vengono richiamate, non possono essere che finalità richiamate alla programmazione regionale e non ad un Ente strumentale che applica la programmazione regionale.



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi sull'art. 1?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io mi atterrò essenzialmente al contenuto del comma 2 dell'art. 1.
Devo dire che la lettura di questo dispositivo può ingenerare parecchi dubbi e preoccupazioni sulle finalità elencate, fatto salvo quanto è stato appena detto dal Consigliere Papandrea circa il fatto che rimane difficile da comprendere come l'ARES possa avere delle finalità che non siano indicate dalla Regione, dal Consiglio regionale o dalla Giunta. Al di là di questo, le finalità indicate preoccupano profondamente dal punto di vista ambientale, in quanto vi è una visione totalmente sviluppista della materia. Si parla infatti esclusivamente di migliore sviluppo della rete stradale, coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale, facendo quindi esplicito riferimento esclusivamente ad una tesi sviluppista, ma sviluppista in senso assoluto, non parlando, ad esempio, di uno sviluppo di coordinamento con reti di trasporto ferroviario, come abbiamo detto precedentemente, sia per le persone che per le merci.
Così come è stato formulato, questo articolo parla di uno sviluppo di reti di trasporto internazionale e nazionale, che fanno intendere un'idea di costruzione di nuove reti stradali un po' in una maniera che potrebbe anche essere definita selvaggia, e fanno sospettare la possibilità di andare a costruire strade senza una programmazione che vada verso quello che per noi è prioritario: il rispetto e la difesa dell'ambiente.
Vero è che nella formulazione si parla di due punti che potrebbero sembrare mitigatori di questa idea sviluppista: si parla infatti sia di miglioramento della funzionalità che di miglioramento della sicurezza. Va dato atto che nella scrittura ci si è posti comunque il problema della sicurezza e della funzionalità. Così come sembra che vi sia una preoccupazione di tipo ambientalista laddove si dice "nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale".
Devo dire che personalmente sono sempre contrario a formulazioni così astratte e generiche, come quella di dire "rispetto della compatibilità e della tutela ambientale". E' chiaro che nessuno oserebbe scrivere che vogliamo costruire delle strade e in più vogliamo pure distruggere l'ambiente, non credo che nessuno abbia la bizzarrìa di scrivere: "Vogliamo fare le strade e in più vogliamo farle distruggendo l'ambiente".
Credo che dire "il rispetto della compatibilità e della tutela ambientale" faccia parte quasi di un proforma, diventa una formuletta che si appiccica dietro a qualsiasi cosa noi vogliamo fare - diciamo sì, per rispettiamo l'ambiente - senza però dire cosa intendiamo noi per tutela dell'ambiente e rispetto della compatibilità.
Rispetto della compatibilità e tutela ambientale vuol dire riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico, senza dimenticare, ad esempio il problema del traffico, che - lo sappiamo tutti - è uno dei principali accusati per quanto riguarda l'emissione di anidride carbonica che, a sua volta e alla lunga, può dare problemi di effetto serra o contribuire al peggioramento dell'effetto serra.
Credo che questo primo articolo dovrebbe essere riscritto proprio da un punto di vista ambientale, per specificare meglio che cosa noi vorremmo come finalità. Mi sembra che non basti parlare di "coordinamento generico con le leggi di trasporto internazionale e nazionale": bisogna insistere sul concetto di coordinare la costruzione di eventuali nuove strade con le reti ferroviarie e, allo stesso modo, bisogna prevedere una soluzione per la costruzione delle strade che vada nel mantenersi entro limiti precisi per quanto riguarda l'inquinamento acustico ed ambientale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Illustrerei l'emendamento che abbiamo presentato al secondo comma dell'art. 1, quello che comincia dalla finalità generale dell'ARES, ecc.
L'emendamento che noi abbiamo presentato non è, come può sembrare da una lettura affrettata, esclusivamente redazionale, nell'intento di dare una forma più coerente, più chiara al comma 2; certamente, questa è una delle caratteristiche che ha, perché molti dei concetti vengono ripetuti ma non è esclusivamente questa, non è una migliore giustapposizione dei termini.
Quando noi richiamiamo, come altri hanno fatto in una sequenza diversa gli elementi di funzionalità accanto agli elementi di sicurezza e al rispetto delle compatibilità e delle tutele ambientali, vogliamo fare dei riferimenti particolari ed un'accentuazione particolare. E vogliamo a questo anche aggiungere alcune questioni che ci paiono di grande importanza.
Noi qui richiamiamo, da un lato, un'attenzione al rapporto con i territori e le Regioni confinanti, ma richiamiamo anche un'attenzione particolare, all'interno del territorio piemontese, ad alcuni elementi di riequilibrio tra momenti diversi di questo territorio, in modo da recuperare i momenti, gli aspetti e i territori più svantaggiati, e facciamo, da questo punto di vista e con questa intenzione, un riferimento particolare ai territori montani e ad un riequilibrio in questa direzione.
Pertanto, riteniamo che debbano essere messe in termini di priorità diverse, accanto ai temi delle funzionalità, tre questioni: quella della sicurezza dell'utenza, quella della compatibilità ambientale e quella del rapporto tra i grandi collegamenti con le Regioni confinanti e il riequilibrio all'interno dello stesso territorio piemontese con un riferimento particolare al territorio montano.
Questo è lo spirito con cui abbiamo presentato l'emendamento. Siccome ci pare che, dal punto di vista redazionale, sia più completo e la sequenza delle priorità sia inserita in modo più chiaro, lo segnaliamo all'Assessore. Vorremmo sentire un suo parere per comprendere se intende procedere ad un accoglimento che, a nostro avviso, arricchirebbe il testo.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sull'art. 1? Consigliere Chiezzi, lei è già intervenuto.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, però volevo intervenire in merito alla procedura.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Certo, sono già intervenuto sull'art. 1. Mi sembra che poco fa la Consigliere Manica abbia parlato in merito all'emendamento, oppure ho capito male?



PRESIDENTE

Ha già voluto illustrare l'emendamento nel suo intervento generale.



MANICA Giuliana

Non ho fatto l'intervento generale, ho illustrato l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha illustrato l'emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Siccome eravamo fermi, guardavo il collega Tapparo, volevo segnalare che ci sono altri emendamenti sullo stesso comma.



PRESIDENTE

Sì, infatti adesso inizio a richiamare gli emendamenti.



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Sono un Consigliere novizio - mi rivolgo anche all'Assessore - e ho solo una precedente esperienza da Consigliere comunale.
Devo dire che in quell'ambito - poi magari mi aiuterà a capire il senso quando si discute di istituzioni di organismi o Enti strumentali, in quel caso organismi partecipati (noi siamo fermi alla finalità, però anticipo un problema che volevo sollevare anche nel prosieguo della discussione sugli articoli di merito), sarebbe buona norma che l'ambito legislativo o deliberante potesse anche accompagnare atti importanti come questi con l'organo di governo di quell'Ente, che notoriamente è lo Statuto.
Allora, la prima domanda che le pongo, non come pregiudiziale e sospensiva, ma come momento di riflessione all'aula, è se esiste un impedimento di legge, oppure se questa è una consuetudine che si è affermata, di fatto, come legge. Perché, se ho capito bene dal dibattito la nomina degli organi statutari e delle componenti che lo definiscono (il Direttore generale, il Comitato direttivo, il Collegio dei Revisori) compete al Presidente della Giunta, al Presidente regionale, il "Governatore" - ogni volta mi perdo in queste definizioni, sicuramente è un po' tutto - che compie un atto, cioè nomina i rappresentanti. Allora siccome all'interno dello Statuto notoriamente si includono tutti gli aspetti relativi allo scopo sociale, è evidente che la parte che riguarda le finalità a pieno titolo deve essere contemplata all'interno di questo strumento. Pertanto, sono estremamente preoccupato per questo modo di procedere e anche per questa moltiplicazione degli organismi, delle agenzie, degli enti, che, come già ricordato, attivano altri circuiti che non so se sono virtuosi, perché, oltre all'impegno di spesa già ricordato da qualche Consigliere, si sovrappongono molto spesso anche negli scopi e nelle finalità.
Le ricordo, Presidente, che sulla discussione di quell'impianto di distribuzione di carburante in Valle di Susa, lo sintetizzo così, uno degli aspetti che emergeva con forza sulla ricapitalizzazione di quell'Ente strumentale era, per esempio, l'aspetto relativo alla sovrapposizione delle competenze in relazione ad un'altra legge che andavamo ad approvare, che oggi era già in aula ed approda alla discussione in sede referente. Quindi la questione è estremamente delicata. Lì il tema era se uno degli scopi sociali di quell'Ente fosse o non dovesse essere quello della sicurezza.
Peccato che sulla sicurezza, in termini di viabilità, l'ARES è perfettamente competente.
Ci sono, quindi, una serie di situazioni che fanno a pugni con la necessità di snellire la macchina, di renderla più operativa, più efficiente, più indirizzata a rispondere all'assemblea legislativa, che è appunto sede di indirizzo anche politico sull'attività degli Enti strumentali. Lo pongo come interrogativo.
Su questo tema mi ripropongo, nel prosieguo del dibattito, magari nei prossimi giorni, visto che non penso che esauriremo la discussione di questa legge nella giornata odierna, di portare un contributo più efficace e finalizzato al dibattito.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, dichiaro chiusa la discussione sull'art. 1 nel suo complesso.
A questo punto, passiamo all'esame degli emendamenti.
1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 1, comma 2, sostituire il comma 2 con il seguente: "2. La finalità dell'ARES-Piemonte è rivolta ad accrescere la funzionalità della rete stradale del Piemonte, qualificando e valorizzando il rapporto con le reti di trasporto nazionali ed internazionali, con prioritaria attenzione alla sicurezza, alla riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico, all'accrescimento dell'integrazione con il sistema di trasporto su rotaia di passeggeri e merci, alla valorizzazione dell'economia nelle sue diverse articolazioni territoriali, alla riduzione delle condizioni di marginalità di molte aree territoriali della nostra regione".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Grazie, Presidente. Procedo all'illustrazione del senso di questo emendamento.
Come si vedrà anche negli altri emendamenti, si intende eliminare questo carattere sviluppista di come la Giunta ha delineato la norma, e invece di "attuare il migliore sviluppo", si dice "accrescere la funzionalità della rete stradale"; invece di "un semplice coordinamento con il sistema stradale nazionale ed internazionale" si cerca di porre l'accento sulla qualificazione e valorizzazione di questo rapporto.
Inoltre, insieme ai colleghi firmatari, vorrei accentuare i caratteri di priorità che assumono i temi della sicurezza. Noi purtroppo marchiamo (tra i Paesi europei forse abbiamo solo alle spalle la Spagna e la Grecia) un'alta percentuale di incidenti mortali o di incidenti che comunque portano a gravi invalidità e che quindi intaccano il patrimonio umano del nostro Paese. Quindi, il problema della sicurezza è posto prima di tutto.
E' altresì rilevante l'aspetto che io definisco di riduzione (i tecnici parlerebbero di mitigazione) dell'inquinamento atmosferico ed acustico. Nel momento in cui svolgo la funzione di programmazione, come Regione, devo cercare di vedere, in qualche modo, delle soluzioni che prospetto di funzionalizzazione della rete stradale, là dove possibile, e mitigare gli aspetti di inquinamento atmosferico ed acustico.
Ricordo l'esempio in Valle di Susa, quando si sono trovate delle soluzioni alternative rispetto all'attraversamento di Bussoleno, dove c'era un problema di palese inquinamento acustico ed atmosferico.
Un altro elemento è quello di valorizzare il rapporto e le sinergie mi pare che il collega Papandrea l'avesse sottolineato in modo molto centrale nel suo intervento - nell'ottimizzazione del rapporto con il sistema di trasporto su rotaia sia per i passeggeri che per le merci.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, si dovrebbe massimizzare il sostegno allo sviluppo economico nelle diverse articolazioni territoriali.
Non sempre è così: ci sono delle situazioni in una scala gerarchica non sempre comprensibili ed accettabili. Soprattutto, in una terra come quella piemontese con molte zone di marginalità, si dovrebbe fare in modo attraverso una valutazione che non sia puramente economicistica, che la rete stradale sia ben funzionale, anche per ridurre le condizioni di marginalità di molti territori della nostra zona, non sempre e non solo quelli montani.
Questa impostazione, al fine di sostituire il comma secondo dell'art.
1, modestamente, ci sembra, probabilmente, più completa, più ampia, più approfondita e non cade in questo meccanismo di sviluppismo semplice.
Quando sottolineo i termini "qualificazione" e "valorizzazione" è per rafforzare il miglioramento del coordinamento di alcuni rapporti.
Questo è il senso dell'emendamento che, come possono vedere l'Assessore e gli altri colleghi, è costruttivo, non tergiversa, non è per perdere o per guadagnare tempo, ma è per rendere la formulazione dell'art. 1 la più efficace possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io ho firmato questo emendamento in quanto credo sia utile e più consono agli interessi che dovremmo porci nello scrivere un dispositivo legislativo.
Prima ho parlato del problema dello sviluppismo: non è che non si comprenda la necessità di contribuire a realizzare una rete stradale adeguata agli interessi della Regione Piemonte. Proprio in questo senso credo che l'emendamento proposto serva a chiarire i dubbi, qualora ve ne fossero, che non si tratta di un emendamento che tende ad arrestare il disposto legislativo. Chiaramente, ha un intento migliorativo, in quanto perlomeno, specifica semplicemente quelli che, a nostro giudizio, sono gli elementi e i criteri da tenere in considerazione.
Come abbiamo detto, si tratta semplicemente di specificare che una formulazione così generica di rispetto di compatibilità e di tutela ambientale viene tradotta in riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico, con ciò dando chiaramente una linea di indirizzo che possa essere seguita e più facilmente applicata nella progettazione e nella realizzazione delle strade.
Un'altra indicazione fondamentale riguarda l'integrazione del sistema viario con il sistema di trasporto su rotaia di passeggeri e di merci.
Soprattutto, viene sottolineato come l'aspetto principale non debba essere solo quello di pensare a territori che noi diamo per scontato che siano marginali economicamente - ad esempio, la montagna - ma si debba pensare a tutti quei territori che possono essere marginali senza essere eventualmente situati in zone di montagna.
D'altra parte, ci sembra che la formulazione proposta nell'emendamento che ho firmato sia maggiormente comprensibile e anche di minore problematicità rispetto all'altro emendamento proposto, che sembra fare riferimento solamente, quale problema di particolare interesse, alle Regioni confinanti e ai territori montani. Quando si parla di territori montani credo che, in ogni caso, si debba sottolineare la delicatezza della situazione che lì andiamo ad incontrare e si deve porre, con particolare accento, l'attenzione sul problema sia dell'inquinamento, sia dell'impatto ambientale delle opere che andiamo a realizzare. Non dobbiamo dimenticare ad esempio, che la Conferenza delle Alpi ha ripetutamente sollevato il problema dei collegamenti e dei passaggi della corona delle Alpi, inteso come territorio fragile e molto a rischio.
Quindi, credo che sia largamente preferibile la formulazione dell'emendamento così come lo abbiamo presentato e ci auguriamo che la Giunta lo prenda in considerazione per quanto riguarda una sua eventuale accettazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ovviamente, intervengo a favore dell'emendamento, che è stato sottoscritto dal nostro Gruppo.
Nell'intervento generale avevo svolto alcune considerazioni in merito ad un aspetto dell'articolo medesimo, però avevo accennato, all'inizio dell'intervento, come, volendo inserire delle finalità generali, per esempio, mancasse una finalità: il coordinamento con le reti ferroviarie che, parlando di trasporti, ha un certo senso, ed è proprio una delle tendenze di sviluppo. Ad esempio, sappiamo bene che in molti Paesi compreso uno dei due Paesi confinanti con noi, sono state effettuate scelte che vanno fortemente in quella direzione ed impongono alla Regione stessa di adottare provvedimenti che favoriscono l'integrazione del sistema ferroviario con il sistema stradale. Ed è una di quelle misure che ha una valenza di tipo ambientale. Non solo ha una valenza di razionalizzazione delle reti esistenti, ma ha una fortissima valenza ambientale poiché mira a ridurre fortemente il trasporto su gomma, che ha il maggiore impatto ambientale, e a valorizzare l'utilizzo delle reti ferroviarie che possono essere maggiormente utilizzate rispetto al presente, hanno ampi spazi di miglioramento come reti e come quantità di trasporto che può avvenire sulle stesse.
All'interno di un'ipotesi di uno sviluppo razionale e migliore "migliore" è spesso un termine generico - delle reti, credo che questo sia un fatto importante perché può determinare una situazione di alleggerimento del traffico su gomma, per cui, magari, la necessità di espandere le reti ferroviarie si riduce, perché, se tu riesci a decongestionare le stesse reti, ti trovi di fronte ad un elemento di riduzione e di possibile utilizzo migliore delle reti stesse, quindi, magari ti ritrovi a non pensare ad un'espansione illimitata del cemento e delle reti stradali sul territorio, che normalmente hanno un impatto ecologico sull'ambiente e deturpano l'immagine dell'ambiente, oltre ad utilizzare molte risorse, e creano una serie di problemi nella fase di costruzione e di gestione.
Sarebbe utile, visto che la proposta va in questa direzione, modificare interamente l'art. 1 ed inserire una nuova proposta più attenta e sensibile ai problemi ambientali.
Per questo motivo, come Gruppo, sosteniamo la proposta e voteremo questo emendamento. Ripeto, l'avevamo già sottoscritto, per cui è ovvio che lo votiamo.



PRESIDENTE

Dalla discussione avvenuta, compreso l'intervento svolto dal collega Papandrea, mi pare che emergano degli elementi di arricchimento del testo.
Vorrei capire dall'Assessore se è possibile una riformulazione che tenga conto di tutte queste considerazioni, perché mi pare la cosa più concreta che potrebbe avvenire.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Credo che sia opportuno, non solo su questo, ma anche sugli articoli successivi, visto che ho riscontrato diversi emendamenti che, per alcune parti, sono accettabili, verificare se c'è la possibilità di riformularli.
Chiederei, per l'utilità dei lavori, un'interruzione con i Capigruppo anziché andare avanti esaminando emendamento per emendamento, nel senso che in tal caso occorrerebbe molto tempo. Dato che so che questa sera ho le Province che mi aspettano al varco, dichiarerò qual è stato l'andamento dei lavori di oggi.



(Commenti in aula)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Siamo in fase di strumenti attuativi e continuo ad essere incalzato da Province e Comuni, per cui vorrei che il lavoro fosse utile.
Siccome non trovo gli emendamenti formulati in senso compiuto proponevo di fare un lavoro di razionalizzazione e di velocizzazione, degli emendamenti, sintetizzando alcuni passaggi che ho trovato condivisibili. Se preferiamo proseguire con i singoli emendamenti, con tutti i Capigruppo che intervengono di volta in volta, è una vostra facoltà. Io lo interpreto come un rallentamento dell'iter della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Secondo me, non è coerente sospendere per convocare i Capigruppo a riscrivere i testi degli emendamenti.
Chiedo, siccome la Giunta ha in mano gli emendamenti, che la discussione su ogni emendamento si apra con il parere della Giunta, cioè che la Giunta dica quali emendamenti considera accoglibili e quali no.
Se si procede in questo modo si avvia, in piena trasparenza, un dibattito efficace, in cui semplicemente la Giunta esprime il suo parere sugli emendamenti, dando un suo giudizio volta per volta. Mi sembra il modo normale di proseguire, comunque non è giusto che il Presidente del Consiglio beva il caffè e noi no.



PRESIDENTE

Voi vi potete alzare, io no.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

In questi ultimi decenni la questione ambientale ha avuto la capacità di porre questioni che non hanno lasciato inerte nessun organismo e nessun momento di riflessione, nel senso che non siamo più agli anni '50 e '60 quando c'era quell'assalto delle betoniere che oggi Berlusconi e i suoi cercano di riproporre agli italiani come medicina per giungere ad un nuovo livello di sviluppo. Da quegli anni ad oggi la questione ambientale, che prima faceva molto fatica ad essere enunciata, è riuscita a permeare di s provvedimenti legislativi, deliberazioni, direi una cultura generale. Siamo diventati più attenti a questa questione, anche una Giunta di destra come questa.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, cosa c'entra questo con l'ordine dei lavori?



CHIEZZI Giuseppe

Non sono intervenuto sull'ordine dei lavori, ma sull'emendamento. Mi sembra che la richiesta del Consigliere Marcenaro non abbia dato cenni di vita.
La questione ambientale ha permeato di sé la cultura e la società, in questo articolo è inserita come se si trattasse di un modo di dire. Sovente si dice: con rispetto parlando, poi si dice qualsiasi cosa. Qui si dice: "Sviluppiamo le strade, nel rispetto dell'ambiente". E' una frase fatta che si aggiunge sempre. La differenza fra le due formulazioni, quella dell'Assessore Casoni e del Consigliere Tapparo, che abbiamo firmato in tanti...



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

La differenza fra i due testi è notevole, nel senso che nel testo dell'Assessore Casoni si dice: "Sviluppiamo le strade"; per carità rispettiamo l'ambiente! Nel testo del Consigliere Tapparo si inserisce la questione ambientale a livello più degno, nel senso che si afferma con chiarezza che vi è una priorità quando si parla di strade. Questo è un discrimine? Vi è una priorità; la priorità è la sicurezza, la riduzione dell'inquinamento l'integrazione con la rotaia.
Questi sono elementi caratteristici di un punto di vista che assume l'importanza dei temi ambientali non come una formuletta magica per far passare qualsiasi cosa, ma come un impegno programmatico. Non è cosa da poco, ma rappresenta un capovolgimento della questione.
Mettere in prima fila, ad esempio - lo ricordava il Consigliere Papandrea - l'integrazione tra gomma e rotaia, colleghi, è una scelta che veramente indica una direzione di sviluppo alternativa, perché negli anni '50 e '60 la scelta stradale ed autostradale ha dato un indirizzo allo sviluppo economico di tutto il Paese. La scelta del trasporto su gomma è stata la scelta della FIAT e siamo arrivati fino ad oggi con una parte del Paese che viaggia ancora con ferrovie vecchie, con il binario unico (vedi la Sicilia, e tanti tratti ancora del nostro Piemonte, come quello che da Ceva va verso Savona o quello che da Fossano va verso Cuneo). Quindi, il tema degli investimenti nel settore stradale è strategico e deve essere l'emendamento presentato dal Consigliere Tapparo lo mette bene in chiaro tema a prioritaria rilevanza ambientale. Penso che questa rilevanza ambientale, quando è guardata dal verso della connessione con il sistema del ferro, sia anche un tema di nuovo sviluppo economico e non solo di ambiente, perché nel nostro Paese, anche nella nostra Regione, l'esigenza di uno sviluppo a rete diffuso del sistema ferroviario, connesso alla capacità del sistema stradale di innervarlo, è una delle scelte di sviluppo alternativa a quelle dominanti. Oggi vedo invece altre scelte dominare: la grande strada, il grande "buco". No! Dobbiamo pensare ad una rete di ferro e di gomma che insieme elevino la capacità di accesso dell'intero sistema economico piemontese.
Quindi, tengo molto a mantenere questa formulazione sostituendo quella insufficiente, forse anche un po' di rito, presente nel testo ufficiale della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, intervengo sempre sulla parte metodologica e non di merito.
E' chiaro che in questo caso il relatore del provvedimento, anche se non è previsto nel nostro Regolamento, potrebbe avere un ruolo più attivo attorno agli emendamenti, oppure l'Assessore, che conosce questi emendamenti (ne vedo ora presentati di freschi, però larga parte degli emendamenti sono stati presentati da tempo), potrebbe posizionarsi e indicare quella che potrebbe essere una soluzione, oppure un rifiuto netto.
Si può avvantaggiare la velocità dei lavori se ognuno fa rapidamente la sua parte, anche, ripeto, il relatore. Qui, purtroppo, vediamo che i relatori fanno solo una relazione, ma non è disdicevole trovare un ruolo attivo, di aiuto in qualche modo, valutando i vari emendamenti e cercando di formulare una proposta di sintesi; è un relatore di maggioranza e quindi è in assonanza, suppongo, con l'Assessore e si aiutano vicendevolmente a presentare un'eventuale soluzione, oppure un rifiuto netto e così si pu procedere con una certa velocità, altrimenti siamo un po' in un'impasse dove si gira attorno al problema, oppure si chiedono tempi per poter riflettere. Dovrebbe ormai essere una prassi rapida che entra in procedura rapidamente.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore di anticipare il parere sugli emendamenti una volta terminata la discussione di questo emendamento e al relatore di farsi parte attiva in eventuale operazione di raccordo.
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Preferisco dare un giudizio globale. Mi è stato chiesto di prendere una posizione; intanto dò una risposta a questo emendamento.



PRESIDENTE

Quindi esprime il parere su tutti gli emendamenti?



(Voci in aula)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

In molti emendamenti c'è un vizio di fondo, probabilmente dovuto ad una cattiva interpretazione di quanto formulato al comma 2.
Come ho già detto nella relazione, non voglio attribuire alcun potere decisionale all'attività dell'Agenzia, perché il ruolo di programmazione lo abbiamo detto e lo avete ribadito voi - deve rimanere pienamente nelle mani dell'Assessorato: voglio che rimanga pienamente nel ruolo regionale non che vada all'Agenzia.
Quando si dice "coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale" - sto leggendo il testo originario della legge - "attraverso il miglioramento della sua funzionalità e sicurezza nell'ambito dell'interesse generale dell'utenza e nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale", si intende che, nella fase di progettazione, per esempio tutela ambientale vorrà dire fare delle barriere protettive, coordinandola con altri strumenti che in ambito di progettazione possano fare in modo che la tutela ambientale di quel territorio sia preservata; la sicurezza vorrà dire che, dove c'è uno svincolo o un incrocio, andrà fatta una doppia corsia per decelerare ed uscire. Significa quello che noi tutti riscontriamo essere oggi le maggiori cause di incidentalità, dovute a progettazioni che non hanno a volte tenuto conto che normalmente, quando c'è un incrocio a raso, per esempio, sarebbe bene fare le due corsie di decelerazione.
Se attribuissimo all'Agenzia il potere di decidere di raccordare il trasporto su gomma con quello su ferro le affideremmo dei ruoli di progettazione. Invece, secondo me, noi dobbiamo mantenerli nel ruolo regionale; dobbiamo decidere quali sono gli interventi da attuare in termini di programmazione, quindi sarà la Regione che decide, nel suo piano triennale o quinquennale che stabilirà come interventi-programma, quali interventi e quale rete l'Agenzia deve attuare, attenendosi a principi di sicurezza e di tutela ambientale nella progettazione e in tutte le fasi di attuazione, verifica e controllo.
Qui tutti parliamo di limitare il potere: in questo caso, ne aggiungeremmo se delegassimo all'Agenzia poteri di decidere quali sono...



(Voci in aula)



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

Il testo recita: "di attuare il migliore sviluppo della rete stradale".
C'è un emendamento del Consigliere Tapparo, che accoglierei, che chiarisce meglio questo aspetto e con un lessico più appropriato: propone, anzich "attuare il migliore sviluppo", "di realizzare la migliore strutturazione" nel senso che è un intervento delegato a come si progetta e a come si fa e non un intervento di pianificazione o di promozione. Questo per me è un emendamento accoglibile, perché chiarisce lo spirito con il quale intendo queste funzioni, cioè nelle fasi di progettazione, esecuzione e controllo lavori.
Mentre tutti gli altri richiami, cioè se sviluppare più - mi rivolgo alla Consigliera Manica - la rete verso la montagna o verso la pianura attengono a compiti regionali, cioè saremmo noi a dover decidere attraverso i piani, quali sono gli interventi da realizzare, non lasciarli all'Agenzia. La Regione decide se fare la strada verso la montagna piuttosto che verso Torino o verso le Regioni confinanti. Quel ruolo rimane pienamente di competenza regionale; anzi, questo Consiglio dovrebbe avere l'orgoglio di rivendicarlo a sé e non demandarlo all'Agenzia.



PRESIDENTE

Riassumo. Mi pare che la Giunta abbia espresso un parere su tutti gli emendamenti: parere contrario sull'emendamento a firma del Consigliere Tapparo e sull'emendamento, seppur con quelle sfumature, a firma dei Consiglieri Manica ed altri; invece, parere favorevole sull'altro emendamento presentato dal Consigliere Tapparo, che propone la sostituzione delle parole "di attuare il miglior sviluppo" con le parole "di realizzare la migliore strutturazione".
Invece, per quanto riguarda l'emendamento che chiede di aggiungere il comma 3, il parere della Giunta è contrario.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Ho soltanto riassunto in ordine all'art. 1 la posizione della Giunta al fine di facilitare il dibattito.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto di parlare per cercare di trovare un punto d'incontro sugli argomenti, al di là dell'esame di ogni singolo emendamento. E' una procedura che richiede una certa elasticità: usciamo un po' dal seminato ma va bene.
Ho sentito quanto affermato dall'Assessore sul complesso degli emendamenti. Anche il mio intervento, quindi, verterà sul complesso degli emendamenti. L'Assessore li respinge - poi li discuteremo uno per uno però vorrei sottolineare, presentando un subemendamento all'emendamento a firma del Consigliere Tapparo...



PRESIDENTE

E' inammissibile!



CHIEZZI Giuseppe

Va bene se è ammissibile, ma se è inammissibile va bene lo stesso: conta la sostanza! Lo presenterò all'interno del testo dell'Assessore Casoni.
L'Assessore Casoni dice, nel suo articolo: "L'ARES ha la finalità di attuare il migliore sviluppo".



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, di cosa sta parlando? Il suo subemendamento glielo dico subito, è inammissibile, poiché stiamo già discutendo dell'emendamento dell'Assessore Casoni.



CHIEZZI Giuseppe

Benissimo! Dato però che lei ha detto: "Ma non è il caso che vi apriate un po' sul complesso degli emendamenti?", voglio segnalare la necessità nel complesso degli emendamenti che stiamo discutendo, di inserire - qui o là - il riferimento al Piano regionale dei trasporti, che mi sembra non ci sia. Mi sembra impossibile determinare le finalità dell'ARES senza citare il Piano regionale dei trasporti e il Programma regionale di sviluppo.
Ho cercato di farlo in un subemendamento all'emendamento del Consigliere Tapparo, ma la stessa cosa la si formula come emendamento all'art. 1. Chiedo, su questo, un parere all'Assessore Casoni.
Lei dice: "l'ARES deve attuare il migliore sviluppo...". Ma il miglior sviluppo non è quello che ha previsto la sede di programmazione regionale ma è quello contenuto nel Programma regionale di sviluppo e nel Piano regionale dei trasporti. Il miglior sviluppo è quello! L'ARES lo attua, ma non decide qual è il migliore sviluppo: il miglior sviluppo è quello deciso dalla Regione Piemonte con il Piano regionale dei trasporti.
Assessore, la invito, guardando questi emendamenti, a ricordare che bisogna infilare la citazione di questi due documenti di programmazione da qualche parte. Secondo me, si potrebbe farlo nell'art. 1. Ho provato a farlo con un emendamento, ma le chiedo se non riusciamo ad inserire la citazione da un'altra parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Apprezzo lo sforzo dell'Assessore per cercare di trovare una soluzione equilibrata, anche se mi rammarico che le proposte non siano state pienamente accolte. Ha fatto bene l'Assessore - accusando il vizio di forma dei nostri emendamenti - a dire che la programmazione è un compito che resta all'Assessorato, e capisco. Ma è proprio qui la debolezza della formulazione: quando si dice, per esempio, "La finalità generale dell'ARES Piemonte è di attuare il migliore sviluppo", bisognerebbe anche dire "sulla base degli indirizzi della programmazione regionale in materia", altrimenti tutto resta sospeso nel vuoto e non si riesce a capire.
Per questo, nella mia dichiarazione di voto, esprimo, da un lato, la mia insoddisfazione e, dall'altro, apprezzo il tentativo dell'Assessore di trovare un punto di equilibrio. Il fatto è che, dopo aver enfatizzato giustamente - come il ruolo della programmazione non sia dell'Agenzia, ma dell'Assessorato, questa affermazione non viene sostanziata dalla possibilità di una lettura chiara da parte degli utenti del provvedimento vale a dire da parte non solo delle diverse Amministrazioni, ma anche dei singoli cittadini, che devono poter capire.
Non si tratta di inserire qualcosa ad abundantiam. Bisogna capirne veramente lo spirito: la programmazione è la stella polare di riferimento per l'Agenzia, e bisogna dirlo, altrimenti non lo si capisce.
Mi rammarico poi che, malgrado il tentativo, non si colga la necessità di porre alcuni temi centrali nel lavoro. Certamente, la programmazione lo dice, in questo senso, ma forse andrebbe ripetuto. E' indubbio che, nella programmazione, esiste una valorizzazione del sistema economico piemontese attraverso i trasporti. E' indubbio che si cerca di colmare le condizioni di marginalità di alcune zone della Regione e che, evidentemente, tali zone non sono solo quelle montane. Però bisogna cercare di forzare questi aspetti.
E' vero che, sulla sicurezza, alcuni elementi in qualche modo possono riscontrarsi anche nella formulazione del disegno di legge della Giunta così com'è, però andrebbe detto con chiarezza. Purtroppo, paghiamo un tributo di vittime e di costi derivanti dall'inadeguatezza della nostra rete stradale.
Quando criticavo la logica dello "sviluppismo" insita nel parlare di "attuare il migliore sviluppo" (e ringrazio l'Assessore perché ha colto ci che voleva dire "strutturazione" nell'emendamento successivo), è perché, in qualche modo, intendevo porre al centro dell'attenzione una questione che per l'Agenzia deve essere fondamentale. E' vero che è nella programmazione ma se lo si dicesse con chiarezza lo si potrebbe evincere meglio.
Tutto ciò mi porta a dire che non so bene cosa dichiarare in questa mia dichiarazione di voto. Ovviamente, sono favorevole alle mie proposte emendative. Ritengo insufficiente la proposta avanzata dall'Assessore anche se apprezzo il suo sforzo di recuperare almeno qualcosa della proposta di cui sono firmatario insieme ai colleghi Di Benedetto, Moriconi Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Assessore Casoni, nel fare questa dichiarazione di voto esprimo la mia perplessità sulla proposta che lei ha avanzato.
Mi sembrava che su un punto come questo, e per il carattere che avevano gli emendamenti, fosse possibile arrivare ad un loro recepimento attraverso una riformulazione ulteriore, che andasse oltre le tre precedenti, cioè oltre alla sua e alle due che noi ci siamo sforzati di elaborare.
Assessore, penso che un suggerimento semplice di riscrittura potrebbe essere questo. Dai colleghi che mi hanno preceduto poc'anzi è stato fatto riferimento alla programmazione regionale e a quei due strumenti importantissimi - che peraltro non vengono mai citati nel corso di tutto il provvedimento - che sono il Piano dei trasporti, imprescindibile, e il Piano regionale di sviluppo, che può sembrare meno imprescindibile, ma che è comunque elemento importantissimo all'interno della programmazione.
Se lei facesse anche solo un riferimento a questi due strumenti, e rimettesse in ordine le priorità, la nuova riformulazione consentirebbe di tenere dentro tutto, le cose che lei si era sforzato di inserire nella prima formulazione e le nostre osservazioni.
Ciò che mi lascia perplessa e un po' stupita è questa ostinazione nel non riuscire a trovare un punto comune, laddove esso non solo è possibile ma è anche estremamente facile. Anche perché, francamente, Assessore, veri punti di opposizione per le cose che lei ha detto non ne abbiamo ancora sentiti. Non possiamo credere che ci sia una "pigrizia" nel voler riscrivere, senz'altro l'Assessore non ce l'ha. Per questo ci interroghiamo sul perché si debba concludere tutto a questo punto e in questo modo: noi voteremo i nostri emendamenti, voi voterete il vostro testo di Giunta. Le dichiarazioni di voto sono presto fatte.
Davvero ci sembra più complicato porre fine alla questione in questo modo. Assessore, se cominciamo così - e il buongiorno si vede dal mattino! sui primi emendamenti, che hanno queste caratteristiche, non possiamo che preoccuparci ancora di più per le Province e gli Enti locali piemontesi che stanno sollecitando l'aula, nonostante il ritardo con cui lei ha portato questo provvedimento.
E' con questa preoccupazione che ribadiamo che la riscrittura del testo qui non solo è facile, ma è facilissima: basta un semplice riferimento ad alcuni strumenti. Penso che non esista niente che impedisca di farlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sono un po' deluso dall'Assessore, che ci ha detto: "Avete fatto delle considerazioni giuste, non è l'ARES che ha una funzione di programmazione".
Il mio primo intervento, infatti, voleva proprio dire di togliere quel punto, perché così avrebbe quella funzione; diversamente, se lo tenete allora ampliatelo, cioè inserite anche le cose che ha detto l'Assessore.
Per essere più chiaro, non parla di esecuzione di opere per cui occorre un progetto di compatibilità ambientale corretto, non parla di misure di sicurezza, ecc., sulle quali siamo d'accordo. Qui è scritta un'altra cosa...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Papandrea, se è necessario le ridò tutto il tempo ma la interrompo brevemente perché mi pare che dal dibattito sia emersa la volontà di coordinare questi emendamenti, almeno così ho sentito.



PAPANDREA Rocco

L'ho sentito anch'io. Se però il coordinamento consiste nel lasciare le cose come sono...



PRESIDENTE

O lo fa il relatore, oppure, se non c'è la possibilità di farlo contestualmente alla seduta, l'unica via è quella di sospendere la seduta per una quindicina di minuti, ritrovarsi e vedere se si riesce a coordinare non soltanto gli emendamenti all'art. 1, ma anche - mi permetto di suggerire - tutti gli altri. Vediamo cosa ne esce.
Sospendo dunque la seduta per 15 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.02 riprende alle ore 17.46)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che, durante la riunione, è stato svolto un lavoro di coordinamento in relazione ai primi due articoli, che saranno poi oggetto della discussione di questa seduta.
1.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: il comma 2 dell'art. 1 è così sostituito: "2. La finalità generale dell'ARES-Piemonte, secondo quanto previsto dall'art. 104 della L.R. n. 44/00, è di realizzare la migliore strutturazione della rete stradale", e aggiungere "e del sistema economico" dopo la parola "utenza".
Per una maggiore comprensione, rileggo il testo del comma 2: "La finalità generale dell'ARES-Piemonte, secondo quanto previsto dall'art. 104 della L.R. n. 44/00, è di realizzare la migliore strutturazione della rete stradale insistente sul territorio della Regione coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale attraverso il miglioramento della sua funzionalità e sicurezza, nell'ambito dell'interesse generale dell'utenza e del sistema economico, nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale".



PRESIDENTE

Sono da considerarsi ritirati i seguenti emendamenti.
1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Caracciolo, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 1, comma 2, sostituire il comma 2 con il seguente: "2. La finalità dell'ARES-Piemonte è rivolta ad accrescere la funzionalità della rete stradale del Piemonte, qualificando e valorizzando il rapporto con le reti di trasporto nazionali ed internazionali, con prioritaria attenzione alla sicurezza, alla riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico, all'accrescimento dell'integrazione con il sistema di trasporto su rotaia di passeggeri e merci, alla valorizzazione dell'economia nelle sue diverse articolazioni territoriali, alla riduzione delle condizioni di marginalità di molte aree territoriali della nostra regione".



PRESIDENTE

1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: il comma 2 dell'art. 1 è sostituito dal seguente: "2. L'ARES-Piemonte, nello svolgimento delle funzioni di ente tecnico della Regione e con riferimento alle strade regionali, attua il migliore sviluppo della rete stradale, coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale, attraverso il miglioramento della sua funzionalità e sicurezza nell'ambito dell'interesse generale dell'utenza e nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale, con particolare riferimento ai collegamenti verso le regioni confinanti ed i territori montani".



PRESIDENTE

E' da considerarsi assorbito il seguente emendamento.



PRESIDENTE

1.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Tapparo, Di Benedetto Moriconi, Manica, Contu, Suino, Chiezzi e Giordano: all'art. 1, comma 2, sostituire le parole "di attuare il migliore sviluppo" con le parole "di realizzare la migliore strutturazione".



PRESIDENTE

Rimane, invece, con riferimento all'art. 1, un emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi, che diventa subemendamento all'emendamento n. 1.6) interamente sostitutivo, a meno che il Consigliere Chiezzi non lo ritiri.



CHIEZZI Giuseppe

Lo mantengo, cambiando solo le parole dopo le quali viene inserito. Va dopo lo stesso concetto, espresso con parole diverse da quello originale.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Chiezzi.
1.4) che diventa sub/1 all'emendamento n. 1.6) presentato dal Consiglieri Chiezzi e Moriconi: all'art. 1, comma 2, dopo le parole "nel territorio della Regione" aggiungere le parole "secondo quanto previsto dal Programma regionale di sviluppo e dal Piano regionale dei trasporti".
L'emendamento n. 1.5), a seguito della presentazione dell'emendamento n.
1.6), diventa emendamento n. 1.7).
1.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Caracciolo Giordano, Saitta, Riba e Muliere: è aggiunto il comma 3 dell'art. 1, così come segue: "3. L'ARES-Piemonte, in qualità di ente tecnico, è a disposizione degli Enti locali per fornire, su richiesta, attività di consulenza e di supporto per i comparti viari di loro competenza".
Tale emendamento viene accolto dalla Giunta.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Leggo il testo del comma 2 come riformulato: "2. La finalità generale dell'ARES-Piemonte, secondo quando previsto dall'art. 104 della L.R. n. 44/00, è di realizzare la migliore strutturazione della rete stradale insistente sul territorio della Regione coordinandola con le reti di trasporto internazionale e nazionale attraverso il miglioramento della sua funzionalità e sicurezza nell'ambito dell'interesse generale dell'utenza e del sistema economico, nel rispetto della compatibilità e della tutela ambientale".



PRESIDENTE

Quindi, rimane in vita l'emendamento interamente sostitutivo.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione del subemendamento all'emendamento n. 1.6).



CHIEZZI Giuseppe

Sono lieto di parlare prima che l'Assessore decida di respingerlo.
Vorrei provare a convincerlo a non farlo. Per quale motivo? Con questo subemendamento noi chiariamo in quale modo l'ARES può migliorare la strutturazione della rete stradale esistente. Nell'articolo così com'è affermiamo solo questo obiettivo in capo all'ARES. L'ARES deve migliorare la rete esistente, ma in che modo? Facendo quello che crede? "No", dovrebbe rispondere l'Assessore. L'Assessore dovrebbe rispondere così: "Il miglioramento che deve realizzare l'ARES è quello previsto dagli strumenti di programmazione che io, Assessore Casoni, insieme alla Giunta predispongo, ossia il Programma regionale di sviluppo e il Piano regionale dei trasporti".
L'assessore fa segno di "no". Allora vuol dire che l'ARES può fare qualcosa di diverso da questo. L'assessore dice "no", il che vuol dire che l'ARES deve fare ciò che è previsto dal Piano regionale dei trasporti e dal Programma regionale di sviluppo. Se l'assessore continua a dire "no", vuol spiegarci i motivi di tale diniego? Posso supporlo: l'impedimento è dovuto al fatto che l'Assessore non è sicuro di approvare il Programma regionale di sviluppo? Assessore Casoni, questa è una questione importante. Se lei cita la guida che deve presiedere al lavoro di miglioramento stradale dell'ARES allora stiamo tutti tranquilli. La guida è la vostra: Programma e Piano. Se lei non la cita, si apre un problema: deve riuscire a far capire a tutti quanti perché abbiamo paura di nominare gli strumenti di legge previsti per il governo regionale.
Chiederei una sospensione di qualche minuto, se necessario, per andare al banco dell'Assessore e chiederlo fuori microfono, ma spererei che l'Assessore accetti il mio emendamento, che chiarisce i confini delle scelte dell'ARES.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Stiamo discutendo sul subemendamento del Consigliere Chiezzi.
Vorrei aggiungere qualcosa a quanto detto dal Consigliere Chiezzi. In effetti, durante la sospensione precedente si è riusciti, indicando il riferimento all'art. 104 della L.R. n. 44, a circoscrivere l'attività e l'intervento dell'ARES alle strade statali trasferite. Si tratta di un elemento di chiarezza che forse poteva essere più esplicito. Non ero plenipotenziario a trattare durante la sospensione, però ho ritenuto che la proposta del Consigliere Chiezzi, anche se in parte assorbita dal meccanismo riduttivo rispetto a quello che si potrebbe pensare sulle capacità di intervento dell'ARES, poteva non fare male. Soprattutto garantisce chiarezza nei confronti del lettore della norma. Noi dobbiamo sempre atteggiarci come legislatori che si pongono dal lato dell'utente della norma, quindi la norma deve essere chiara.
Capisco che il riferimento tentato dal Consigliere Chiezzi può avere qualche limitazione, certamente l'Assessore cercherà di evidenziarlo, ma non fa male. Può servire alla norma.
Chiedo all'Assessore, durante i minuti in cui ha "metabolizzato" la riunione avvenuta durante la sospensione, se per caso non abbia cambiato parere e sia disposto ad accogliere il subemendamento del Consigliere Chiezzi. Sarebbe un gesto importante, anche distensivo nei confronti dell'opposizione, e, soprattutto, permetterebbe al Consigliere Chiezzi di evocare quel fatidico numero dello "Specchio" non in occasione di ogni intervento, ma solo ogni tanto e dopo le ferie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io ritengo che la proposta del Consigliere Chiezzi, qualora non accolta, non modifichi nulla. Abbiamo dovuto capire bene come si inserisce la seconda parte del secondo emendamento. Se noi non cogliamo il subemendamento, appare come se "deve fare bene la rete stradale e tutto il resto". Se non mettiamo l'ambito in cui tutto il resto vale, attribuiamo una funzione di programmazione all'ARES che non le compete. L'ARES non ha funzioni di programmazione proprie, le funzioni di programmazione sono della Regione. Il richiamo ai due Piani precisa che ci sono gli elementi che vengono ricordati, però sono all'interno ed in applicazione del Piano regionale dei trasporti e del Piano regionale di sviluppo. A parte la realizzazione della rete, tutto il resto sarebbe superfluo, perché è evidente che il Piano contiene i principi ispiratori.
In riferimento al Piano, ci troviamo di fronte al fatto che il mandato che ha l'ARES è molto ampio ed è un mandato di programmazione che, a mio avviso, non va bene e che l'Assessore stesso nega che dovrebbe avere. Se lo nega, dobbiamo anche metterlo per iscritto; scritto così, ha ancora una funzione di programmazione generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Mi rivolgo soprattutto all'Assessore, perché mi sembra che, non accettando l'emendamento, rischia di perdere un'opportunità. Intanto perché questo emendamento ha una caratteristica: proviene da un Consigliere, come il collega Chiezzi, che attentamente ha seguito tutta la vicenda in Commissione, per cui è chiaramente dentro il dibattito della costituzione della società ARES. Ma anche perché - c'è stato uno scambio di opinioni - nella versione originale si pongono in capo all'ARES prerogative che sono tipicamente il risultato di un atto di indirizzo.
Per esempio, quando si pone il problema di "attuare il migliore sviluppo della rete stradale" subentra immediatamente una questione di metodo. Giustamente, il Consigliere Chiezzi dice: "Qual è la migliore rete stradale possibile, se non quella che, richiamando in capo all'assemblea legislativa - in questo caso l'assemblea regionale - il compito di indirizzo, dica, attraverso il Piano dei trasporti, qual è la migliore realizzabile?".
Tutto il resto potrà rientrare nell'ambito di una modifica di quel Piano, quindi è rafforzativo della volontà espressa in sede legislativa; dà la possibilità a lei di aprire, in termini dialettici, un confronto con l'opposizione, nel senso che riconosce sostanzialmente l'intuizione.
Di fatto, si tratta di questo, e forse ci consente di proseguire meglio nell'esame degli altri articoli, poiché mette un paletto, dicendo che la migliore rete possibile è quella definita - come recita l'emendamento - dal Programma regionale di sviluppo e dal Piano regionale dei trasporti.
Poi, se nell'ambito delle competenze acquisite, conquistate con autorevolezza sul campo dall'ARES, si potrà migliorare questo Piano dei trasporti, bene: questo è aspetto sicuramente meritorio, che però possiamo assumere successivamente.
Sulla base di queste motivazioni, esprimiamo la nostra condivisione a questo emendamento; sollecitiamo l'Assessore a coglierne la portata e ad accoglierlo, perché ci consente di procedere all'esame degli altri punti del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Intervengo per dichiarazione di voto sull'emendamento presentato dal collega Chiezzi.
Nella discussione svoltasi poco fa in Sala A) con l'Assessore Casoni e i presentatori degli emendamenti, nel corso della quale siamo arrivati alla formulazione sintetica e definitiva che l'Assessore ha redatto insieme al Presidente del Consiglio che ci è testé stata distribuita, era rimasta in sospeso, non accolta all'interno di quella discussione da parte dell'Assessore e della Giunta, l'aggiunta contenuta nell'emendamento del collega Chiezzi. Ciò sulla base della motivazione che l'art. 104 della L.R.
n. 44/00 conteneva riferimenti necessari e sufficienti a quella parte della programmazione regionale che fanno riferimento all'Agenzia e che l'emendamento di Chiezzi, che fa riferimento al Piano dei trasporti, al Piano regionale di sviluppo, quasi potesse far prefigurare un allargamento eccessivo dei compiti stessi dell'Agenzia.
Dalla lettura dell'emendamento, ritengo invece che non sia questo il punto che noi raggiungeremmo se lo accogliessimo, ma raggiungeremmo un punto diverso. Il lavoro dell'Agenzia, per quanto di sua competenza, che è definito dall'art. 104 della L.R. n. 44/00 - e da lì non usciamo, cioè non debordiamo, perché il riferimento c'è ed è preciso - deve comunque fare riferimento agli strumenti di programmazione fondamentali ed eseguire rispetto a quelli (esattamente il Piano di sviluppo e il Piano regionale dei trasporti). In questo senso, va assunto l'emendamento e l'ulteriore formulazione.
Da questo punto di vista, riteniamo che sarebbe un elemento utile di chiarimento, di riferimento forte alla programmazione regionale, che non farebbe assolutamente debordare i compiti dell'Agenzia definiti invece chiaramente dall'art. 104, ma li ancorerebbe più fortemente all'interno di un discorso di programmazione.
Per questa ragione, il nostro voto sarà favorevole all'emendamento presentato dal collega Chiezzi.



MANICA Giuliana

MORICONI Enrico (fuori microfono)



MANICA Giuliana

Siamo già alle dichiarazioni di voto?



MANICA Giuliana

CONTU Mario (fuori microfono)



MANICA Giuliana

Io devo ancora farla!



PRESIDENTE

Non siamo alle dichiarazioni di voto, anche se la Consigliera Manica l'ha anticipata. Lei, però, Consigliere Contu, è già intervenuto.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Assessore, oltre che parlare a proposito dell'emendamento che ho firmato e condiviso nelle motivazioni di quanti sono intervenuti prima di me, devo però manifestare il mio disappunto per la formulazione dell'articolo così come è stato recepito.
Consigliere Tapparo, noto che chi ha trattato ha recepito solo delle visioni di tipo produttivo, cioè avete recepito il concetto dell'ambito di intervento dell'ARES, richiamandovi all'articolo della L.R. n. 44/00 e avete anche recepito il sistema economico. Però il contenuto forte di tipo ambientale che c'era nell'emendamento e che mi aveva spinto ad apporre la firma non è più stato recepito e si è tornati ad una formulazione assolutamente generica, che non era stata approvata nei nostri interventi in quanto viene meno il valore ambientale e si spinge ancora di più solo il concetto economicista e produttivo.
Pertanto, la formulazione finale dell'emendamento non mi soddisfa. Sono invece totalmente d'accordo, e voterò a favore, con la formulazione dell'emendamento firmato da me e dal Consigliere Chiezzi: "Secondo quanto previsto nel Programma regionale di sviluppo e dal Piano regionale dei trasporti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Preannuncio il voto favorevole del nostro Gruppo a questo emendamento ed aggiungo una considerazione.
Credo che l'Assessore avrà notato che a mantenere il numero legale in quest'aula c'è l'opposizione, e credo che sia un atto di buona volontà non da poco, che non vuol dire - con una deformazione di tipo sindacale - che si apre la trattativa per cui l'Assessore ci pensi un po'. Forse vale la pena di aprire questa dialettica, senza porla su un tavolo di scambio perché è il merito che mettiamo al centro; da qui, naturalmente il nostro voto favorevole.
Il confronto può continuare, ma le condizioni affinché continui dobbiamo costruirle tutti insieme. Se da parte della maggioranza non c'è la volontà di andare avanti con questo provvedimento, ne prenda atto, perché i numeri sono la spia di una situazione di disagio da parte di tutti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Moriconi mi fa cenno di voler intervenire, ma la sua dichiarazione di voto l'ha già annunciata ampiamente.
Ad ogni modo, prenda pure la parola.



MORICONI Enrico

Sarò brevissimo, Presidente. Devo solo sottolineare come è stato manifestato l'interesse della Giunta per questo provvedimento.
Evidentemente, l'interesse della Giunta non è recepito nella sua maggioranza, perché ci sembra che questo provvedimento, definito importantissimo, vada avanti nel totale disinteresse dell'aula e di coloro che dovrebbero essere i principali interessati a portarlo avanti. Non credo che sia una forma corretta pensare che la minoranza continui a mantenere il numero legale in queste condizioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni per la replica.



CASONI William, Assessore alla viabilità e comunicazioni

L'ho già detto prima in Sala A): facendo riferimento all'art. 104 della L.R. n. 44/00, dove sono già normati tutti gli indirizzi della Regione.
Vorrei che gli amici leggessero il contenuto dell'art. 104: è quello il confine entro il quale si deve muovere l'ARES, in coerenza con il Piano generale dei trasporti.
Introducendo il richiamo all'art. 104, automaticamente tutto viene incluso in quel contenitore, come diceva prima la Consigliera Manica. Se noi lo debordassimo da questi confini, allora sì, che ruolo avrebbe l'Agenzia regionale all'interno del Piano regionale dei trasporti, per esempio? Mentre il Piano di attuazione degli indirizzi regionali deve essere in coerenza con il Piano generale dei trasporti, di cui lo strumento attuativo è l'Agenzia. In sostanza, è proprio un percorso istituzionale.
Mi stupisce che si tentino di mischiare queste tre cose, per cui lo respingo proprio perché, secondo me, questo emendamento mischia i ruoli.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione del sub/1 all'emendamento n. 1.6) mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 hanno votato SI' 10 Consiglieri hanno votato NO 19 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il subemendamento è respinto.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 1.6) mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 24 hanno votato SI' 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è accolto.
Pongo infine in votazione l'emendamento n. 1.7).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 24 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione dell'art. 1 nel suo complesso, ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, la questione imbarazzante è che dinnanzi ad un provvedimento di questo rilievo - tra l'altro, è uno dei primi pezzi di attuazione del federalismo amministrativo, e anche se alcuni settori dell'assemblea non sono d'accordo per come è stata interpretata questa operazione, ne percepiscono comunque il valore e il senso - ci troviamo in una situazione estremamente critica di presenza in aula da parte della maggioranza.
Si è tentato uno sforzo, e devo ancora qui sottolineare un apprezzamento per l'Assessore, che ha cercato in qualche modo - non pienamente, è ovvio; non in modo soddisfacente, almeno per me - di cogliere una serie di elementi che erano stati prospettati.
E' chiaro che dovremo vedere in corso d'opera altri passaggi, ma su questo provvedimento forse si poteva osare con maggiore coraggio. Per esempio, il subemendamento del collega Chiezzi poteva dare quel respiro con il richiamo alla programmazione o ancora altri aspetti, per esempio una maggiore sensibilità e vincolo a quelli che potrebbero essere i problemi ambientali.
Tuttavia, mi pare che si sia riusciti a recuperare qualcosa e questo è un segno positivo. Credo che saranno varie le sedute che ci vedranno impegnati su questo provvedimento, perché sono ancora molti gli emendamenti, sui quali non demorderemo, convinti che stiamo facendo un servizio positivo al processo legislativo.
Quindi, c'è una situazione d'attesa da parte nostra e di attenzione, ed è per questo che su questo articolo mi astengo, ovviamente senza coinvolgere la libertà di espressione dei colleghi che hanno sottoscritto gli emendamenti che ho presentato. In qualche modo, è un segnale che lancio alla Giunta, all'Assessore e alla maggioranza di disponibilità rispetto agli altri trentasette emendamenti che restano da discutere. Quindi, è con questo spirito che dichiaro la mia astensione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente, colleghi, come Gruppo DS sul voto complessivo dell'art. 1 facciamo una considerazione di apprezzamento sul lavoro svolto insieme all'Assessore per arrivare ad una redazione ulteriore e più avanzata del testo dell'articolo rispetto alle formulazioni iniziali.
Quindi, riteniamo proficuo il lavoro che abbiamo potuto fare comunemente; saremmo potuti andare oltre, visto come si sono evidenziati alcuni punti di differenza in quest'aula.
Questo però ci consente di poter esprimere sull'art. 1 - che è un articolo importante, che definisce i compiti, le finalità e i momenti di fondo sulla base dei quali istituiamo l'Agenzia, proprio sulla base di quel lavoro, pur essendo partiti da valutazioni e formulazioni differenziate non un voto contrario, ma un voto di astensione rispetto al lavoro che abbiamo svolto.
Devo anche dire che, per rispetto di quel lavoro e per l'impegno messo non solo dall'Assessore - se mi ascolta, Presidente, volevo rivolgerle delle parole di apprezzamento, poiché non è così usuale - ma anche dal Presidente del Consiglio, noi non solo esprimiamo nel merito un voto di astensione, ma partecipiamo significativamente alla votazione dell'art. 1.
Questo anche perché - come l'Assessore ci ricorda - le Province piemontesi ci guardano, e noi vogliamo essere, a fronte di questa richiesta, nelle migliori condizioni di visibilità possibili.
Però, visto che ormai ci avviamo alla chiusura di seduta con una poco decorosa assenza del numero legale fin dai primi momenti da parte della maggioranza, proprio su un provvedimento che il Vicepresidente della Giunta regionale ha sollecitato come urgente ed importante, chiediamo: votato l'art. 1, Presidente del Consiglio, fino a quando lei pensa che noi possiamo continuare a garantire questo numero? Direi che, dopo la votazione dell'art. 1, potremmo chiudere decorosamente la seduta, arrivare martedì ad incontrarci prima del Consiglio, ed in aula, con la presenza e con la garanzia della presenza della maggioranza oltre che dell'opposizione, continuare l'esame del provvedimento.
Ho voluto, nella dichiarazione di voto, porre la questione in questi termini e non in termini diversi per dichiarare una cosa molto significativa: noi, pur con posizioni differenziate, a questa legge ci teniamo, e riteniamo che ci sia davvero un'urgenza e che i ritardi siano della Giunta e mai determinati da noi.
Facciamo però rilevare che il merito e il metodo ad un certo punto devono, in qualche modo, coincidere. Per cui votiamo sapendo quali sono le condizioni dell'aula, ma vogliamo stigmatizzarle e rendere evidente a lei e al complesso dell'aula stessa che, oltre questo punto, sarebbe indecoroso per tutti continuare in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto.
Siamo in questa situazione: la Giunta, il governo regionale, propone di occuparsi di appalti stradali attraverso un'Agenzia; il Presidente Ghigo non si degna di presenziare ai lavori durante i quali si discute questa decisione, quindi non si hanno risposte dal Presidente Ghigo.
Procediamo nel lavoro; nelle votazioni che sono state tenute verifichiamo che la maggioranza è disinteressata in termini numerici sufficienti a garantire la legalità del lavoro e disinteressata a questo tema. C'è l'assenza e il disinteresse del Presidente Ghigo, c'è l'assenza e il disinteresse della maggioranza. C'è un provvedimento, dal mio punto di vista, profondamente sbagliato, che prefigura la costruzione di un centro di potere gestionale in capo alla Regione.
In questa situazione io, che porto avanti la mia opposizione, dichiaro che non sono presente in aula, perché non voglio partecipare ad una situazione nella quale, a fronte di una maggioranza che non si presenta con il suo Presidente e di una maggioranza che non si presenta con i propri Consiglieri, regalarle anche il voto sarebbe, dal mio punto di vista, un errore politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Grazie, Presidente. Voglio respingere in un certo senso le accuse mosse soprattutto da parte del Consigliere Chiezzi.
Ritengo che la maggioranza abbia interesse a proseguire nella votazione di questo provvedimento.
Voglio anche notare che si è creato un clima costruttivo e di collaborazione anche tra forze politiche appartenenti a schieramenti differenti, e credo che si possa proseguire con la votazione di questo articolo per poi continuare, portando a compimento l'iter di questo provvedimento in aula la prossima settimana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

L'intervento del Consigliere Bussola ha messo il dito nella piaga.
Credo che oggi le assenze in qualche modo dovessero almeno essere giustificate per altri impegni istituzionali.
E' inutile nascondere quello che sta succedendo; non è il primo provvedimento nel quale la maggioranza inciampa e sta inciampando. Oggi c'è un soccorso "rosa" da parte del centrosinistra su questa questione di merito, preoccupato dell'attesa che un provvedimento come questo ha nelle Province, oltretutto alcune governate dal centrosinistra.
Ne prendiamo atto e, a nome del Gruppo, esprimo la nostra non-presenza.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione, mediante procedimento elettronico, dell'art. 1 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 20 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Vista l'ora e visto il numero degli emendamenti presentati relativi all'art. 2, per assicurare un'omogeneità di discussione riaggiorno la seduta, su tale punto, a martedì prossimo, ricordando che martedì mattina alle ore 10.00, durante l'esame delle interrogazioni e delle interpellanze è prevista una prosecuzione del gruppo di lavoro per l'esame degli emendamenti presentati e il raccordo degli stessi.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan ze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.35)



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