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Dettaglio seduta n.106 del 10/07/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Cantore, Casoni, Ferrero Racchelli, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento:

Verifica mancanza numero legale


PRESIDENTE

Constatando l'evidente mancanza del numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 15.08 riprende alle ore 15.38)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico inoltre:


Argomento: Gruppi consiliari

b) Variazione Presidenza Gruppo consiliare DS


PRESIDENTE

In data 10 luglio 2001 è giunta una lettera a firma del Consigliere Marcenaro che recita: "Caro Presidente, le comunico che il Gruppo consiliare DS, riunitosi oggi nel primo pomeriggio, dopo aver preso atto delle mie dimissioni, ha eletto a voto segreto la Consigliera Giuliana Manica Presidente del nostro Gruppo consiliare.
Grazie per l'attenzione e la proficua collaborazione in questo primo anno di legislatura regionale.
F.to: Pietro Marcenaro".
Ringrazio il Consigliere Marcenaro e do il benvenuto alla Consigliera Manica quale nuovo Capogruppo DS.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proseguimento esame proposta di legge n. 115: "Costituzione della Società consortile per azioni IGNITOR" - Presentazione questione sospensiva Richiesta rinvio in Commissione


PRESIDENTE

Questa mattina stavamo discutendo dell'emendamento all'art. 1 della proposta di legge n. 115, a firma del Consigliere Marcenaro ed era stata annunciata, prima della pausa in cui si è svolta la Conferenza dei Capigruppo, la presentazione di un nuovo emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Questa mattina, appunto, abbiamo interrotto i lavori del Consiglio per una riunione dei Capigruppo in merito all'ordine dei lavori. Vorrei sapere brevemente, quali sono state le conclusioni.



PRESIDENTE

Non ho alcuna difficoltà a comunicarvi quello che si è deciso, ma ricordo che alla Conferenza erano presenti i Capigruppo di tutti i Gruppi politici.
Si è deciso di raccogliere l'invito venuto dal Sindaco di Trino Vercellese, il quale chiedeva un incontro per approfondire alcuni temi collegati all'approvazione della legge stessa e si è fissata la data di tale incontro. Inoltre, si è deciso di utilizzare la giornata di oggi per proseguire l'esame della legge fino alle ore 18.15 e che, in occasione della Conferenza dei Capigruppo di giovedì mattina, verrà fatto un ulteriore punto, anche se il provvedimento non verrà discusso nella seduta di giovedì. In sede di Conferenza dei Capigruppo di giovedì, si decideranno tempi e modi di realizzazione dell'incontro.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ritengo che le conclusioni della Conferenza dei Capigruppo non siano chiare. L'incontro con il Sindaco di Trino Vercellese è teso a discutere i contenuti della legge, non possiamo arrivare alla data dell'incontro informando semplicemente il Sindaco dei lavori che abbiamo svolto. Pensavo che la funzione di quella richiesta fosse di legiferare e non votare la legge al suo ultimo stadio, ma legiferare sulla base di quel confronto.
Poiché si è deciso di aderire alla richiesta del Sindaco, propongo di sospendere la discussione della legge fino al momento dell'incontro.
Ho sentito che si pensava di intervenire sulla data dell'incontro.
Pertanto, propongo che la discussione sulla legge venga posticipata in modo tale che si possa legiferare anche sulla base di quell'incontro, altrimenti non mi è chiaro che funzione può avere lo stesso. La mia è una proposta sospensiva.



PRESIDENTE

Non posso fare altro che dichiararla ammissibile, ma faccio notare che si è svolta una Conferenza dei Capigruppo con l'intento di programmare i lavori e che, in quella sede, erano presenti tutti i Gruppi politici rappresentati dai Capigruppo. Non è possibile svilire in questo modo la Conferenza dei Capigruppo, c'è stata una presa d'atto. Comunque Consigliere Papandrea, lei ha diritto a presentare la sospensiva, ne prendo atto.
Voglio ricordare che prima si discute sulla sospensiva, non voglio aprire parentesi. Possono parlare un Consigliere contro ed uno a favore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Nella Conferenza dei Capigruppo sono state espresse opinioni da parte dei Consiglieri Moriconi e Contu che proponevano un percorso diverso. Io stesso ero d'accordo con loro anche se non ho preso la parola, ma poi la maggioranza ha deciso in un altro modo. Anche a me sembrerebbe più logico attendere l'incontro con il Sindaco. Tuttavia, è anche vero che la maggioranza in Conferenza dei Capigruppo ha scelto un'altra strada.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Il confronto emerso nel corso della Conferenza dei Capigruppo non è stato vivace. Alla fine si è pervenuti alla soluzione illustrata dal Presidente Cota, ragion per cui ritengo che, se ha un senso la Conferenza dei Capigruppo, sia opportuno procedere così come si è deciso in quella sede.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di sospendere l'esame della proposta di legge n. 115.



(Commenti in aula)



GALLARINI Pierluigi

Si potrebbero conoscere i termini esatti della questione?



PRESIDENTE

Stiamo votando la questione sospensiva, cioè la richiesta di sospensione dell'esame della proposta di legge relativa ad Ignitor avanzata dal Consigliere Papandrea. Chi risponde "sì" è a favore della sospensione; chi risponde "no" è contro la sospensione.



PRESIDENTE

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho chiesto l'appello nominale.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 hanno votato SI' 4 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La proposta di sospensiva è respinta.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Presidente, il mio voto non è stato espresso, nonostante io abbia schiacciato il pulsante.



GALLARINI Pierluigi

Scusi, Presidente, volevo solo dire che non sono riuscito a votare perché il meccanismo non ha funzionato. Era già successo l'ultima volta che abbiamo adottato questo sistema; oggi ho tentato e non sono riuscito.
Chiedo quindi che si tenga conto anche di questo: penso che non si debba escludere alcuno.



PRESIDENTE

Procediamo, ai sensi dell'art. 67, alla ripetizione della votazione.
Chiedo di riaprire la procedura. Ricordo ai Consiglieri che devono premere "presente" prima di votare.



PRESIDENTE

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, ma non si accende!



PRESIDENTE

Colleghi, verifichiamo.
Chiedo che venga ripetuta la procedura di votazione. Ricordo ancora che i Consiglieri devono schiacciare prima "presente" e poi esprimere il voto.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Qual è il tempo a disposizione per votare?



PRESIDENTE

Circa due minuti; anzi, 30 secondi. Non c'è Regolamento in tal senso.
Circa 30 secondi le prime volte; poi, pochi secondi.
Indìco nuovamente la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sulla proposta di sospensiva.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno votato SI' 5 Consiglieri hanno votato NO 35 Consiglieri si è astenuto 1 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La proposta di sospensiva è respinta.
Proseguiamo pertanto l'esame della proposta di legge n. 115, di cui al punto 3) all'o.d.g.
E' stato presentato un nuovo emendamento da parte dei Consiglieri Marcenaro, Muliere e Ronzani che sostituisce l'emendamento n. 1.3/bis).
Prima di darne lettura, comunico che sono stati ritirati i seguenti emendamenti: 1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta e Pedrale: al comma 1 dell'art. 1, dopo le parole "Ministero dell'Industria", sono soppresse le parole "ed assieme". Pertanto, il testo del comma 1 dell'art.
1 risulta così riscritto: "1. Allo scopo di favorire la realizzazione del progetto di fusione nucleare Ignitor e la sua localizzazione in Piemonte, la Regione costituisce - d'intesa con il Ministero dell'Industria, l'ENEA l'Università ed il Politecnico di Torino, le Fondazioni bancarie, l'Unione Industriale di Torino ed altri soggetti pubblici e privati interessati - la Società consortile per azioni Ignitor, di seguito denominata Ignitor S.p.A.".
1.3) Emendamento presentato dal Consigliere Marcenaro: al comma 1, riga 2, dell'art. 1, sostituire le parole "la Regione costituisce" con le parole "il Consiglio regionale autorizza la Giunta accertata l'adesione al progetto dei partner pubblici e privati individuati ed acquisita la valutazione delle competenti sedi comunitarie - a costituire".
1.3/bis) Emendamento presentato dal Consigliere Marcenaro: al comma 1, riga 2, dell'art. 1, sostituire le parole "la Regione costituisce" con le parole "Allo scopo di favorire la realizzazione del progetto di fusione nucleare Ignitor e la sua localizzazione in Piemonte il Consiglio regionale autorizza la Giunta - accertata l'adesione al progetto dei partner pubblici e privati individuati (Ministero dell'Industria, ENEA, Università e Politecnico di Torino, Istituti e Fondazioni bancarie, Unioni Industriali ed altri soggetti pubblici e privati) ed acquisita la valutazione delle competenti sedi comunitarie - a costituire la Società consortile per azioni Ignitor di seguito...".
Come anticipato, è stato presentato un nuovo emendamento, che è stato distribuito.
1.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Marcenaro, Muliere e Ronzani: l'art. 1, comma 1, è così sostituito: "1. Allo scopo di favorire la realizzazione del progetto di fusione nucleare Ignitor e la sua localizzazione in Piemonte, la Regione istituisce la Società consortile per azioni Ignitor, di seguito denominata Ignitor S.p.A., autorizzando la Giunta regionale ad operare per la sua costituzione nel rispetto delle seguenti condizioni: a) l'accertata adesione alla società dei soggetti individuati - Ministero dell'Industria, ENEA, Università piemontesi e Politecnico di Torino Istituti e Fondazioni Bancarie, Unioni Industriali ed altri soggetti pubblici e privati - e l'acquisita valutazione delle competenti sedi comunitarie b) l'individuazione dell'area per la localizzazione dell'impianto, nel rispetto di quanto previsto dal comma 3.
2. In coerenza con quanto previsto dall'art. 72 dello Statuto, l'iniziativa è funzionale al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo produttivo ed occupazionale indicati nel documento unico di programmazione relativo agli anni 2000/2006.
3. L'individuazione dell'area di localizzazione dell'impianto avviene congiuntamente agli Enti locali ed alle forze sociali interessate, nel quadro delle scelte di sviluppo locale e di programmazione negoziata e previa verifica della compatibilità con i piani e con i progetti di utilizzazione e di sviluppo industriale ed economico dell'area. 4.
L'insediamento dell'impianto Ignitor deve comunque garantire il rispetto dei criteri di compatibilità ambientale".
Ricordo che questo emendamento è interamente sostitutivo dell'art. 1 con tutte le conseguenze in caso di approvazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, in questo momento prendiamo visione di un emendamento totalmente sostitutivo e che snatura il testo originario. E' evidente che siamo in presenza di un atto nuovo, per il quale, come Gruppo, ci riserviamo e necessitiamo di opportuni approfondimenti. Naturalmente avremo bisogno di poter esaminare il portato, poiché è una prassi abbastanza inusuale che, in sede redigente, un articolo di una legge importante come quella che andiamo a discutere venga totalmente stravolto.
Dovremo pur vedere, sul piano delle pari opportunità di tutti i Gruppi...



PRESIDENTE

La invito a concludere: ho già elementi sufficienti... Ho capito quello che vuole chiedere.



CONTU Mario

Tutti i Gruppi che non hanno partecipato alla stesura di questo emendamento...



PRESIDENTE

Non concederò sospensive.
Invito il Consigliere Marcenaro ad illustrare l'emendamento.



CONTU Mario

Presidente, sono stato nei tempi?



PRESIDENTE

Sì, è stato nei tempi.



CONTU Mario

Cioè?



PRESIDENTE

Due minuti.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si può emendare l'emendamento? Io ne ho preso atto in questo momento.



PRESIDENTE

Interverrete più avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro per l'illustrazione.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Contu, siccome questo è un emendamento che porta la mia firma, ha la facoltà e pari opportunità di presentare gli emendamenti che ritiene.
Chi ha seguito la discussione sul provvedimento sa che questo emendamento non nasce oggi, ma è il risultato di una discussione avvenuta coinvolgendo sia un confronto nel Consiglio regionale, sia un confronto con le forze che, a vario titolo, sono interessate e maggiormente coinvolte nel provvedimento stesso.
Naturalmente, è un emendamento che, anche a mio parere, cambia sostanzialmente un aspetto della proposta che era stata presentata, in particolare su due punti. Si tratta di un emendamento che decide, in sostanza, che l'effettiva costituzione della società consortile Ignitor è condizionata da due fattori. La prima è l'accertata adesione alla società dei partner pubblici e privati individuati, che vengono almeno in parte indicati nell'articolo. La seconda è l'acquisita valutazione del parere nelle competenti sedi comunitarie.
Questo vale perché, come abbiamo detto nella discussione svoltasi, una cosa è muoverci in una certa direzione ed assumere la volontà di verificare la validità di un progetto; altra cosa, è decidere la costituzione di una società che può avvenire solo dopo che questa verifica è stata fatta.
Questo, a mio parere, è un aspetto molto importante.
Chiedo che siano distribuiti gli emendamenti al comma 3 dello stesso articolo, che dice: "la costituzione di una società è condizionata all'individuazione della localizzazione dell'impianto, nel rispetto di quanto previsto al comma 3". Nell'emendamento presentato al comma 3 si dice che "il punto di localizzazione di questo impianto avviene insieme agli Enti locali e alle forze sociali interessate e riguarda sia la verifica delle compatibilità di tipo ambientale, sia la compatibilità di questo tipo di progetto con le ipotesi di sviluppo locale nell'ambito delle procedure di programmazione negoziate".
Il senso di questo emendamento è quello, da un lato, di non avere una pregiudiziale rispetto alla proposta del progetto di fusione Ignitor e dall'altro, di aprire uno spazio effettivo di verifica.
Voglio rispondere ad un problema giusto posto dal Consigliere Papandrea attraverso la sua richiesta di sospensiva.
Il punto è, collega Papandrea, che non si tratta di predeterminare oggi tutti gli aspetti della legge, ma con questo punto che riguarda il primo comma, a mio parere, si tratta di andare ad un confronto con il territorio sapendo qual è il tipo di confronto che proponiamo. E' un confronto nel quale la proposta del Consiglio regionale è aperta alle verifiche necessarie, sia quelle che riguardano le caratteristiche e la validità del progetto, sia quelle che riguardano le compatibilità territoriali ed ambientali. Quindi, è un Consiglio regionale che, da un lato, avanza e propone un'ipotesi di lavoro e, dall'altro, non la chiude però nel momento dell'approvazione della legge, ma la lascia aperta alle verifiche necessarie.
Dico questo perché penso che sia un aspetto rilevante.
Voglio ricordare che, insieme a questo, esiste, per quanto ci riguarda in particolare come Gruppo DS, il problema della discussione contestualmente a questo provvedimento, di altre due questioni.
Noi abbiamo presentato due ordini del giorno collegati. Il primo riguarda il piano regionale sulla questione delle energie ambientali; il secondo riguarda la necessità che la Regione apra parallelamente un confronto con l'ENEA per l'analisi, la valutazione e la discussione delle prospettive di sviluppo, in particolare, nel territorio vercellese, delle iniziative di quell'istituto.
Questo è un po' il senso della questione, quindi vorrei che fosse compresa per quello che è: una questione che apre una legge, che non chiude una verifica, ma la apre offrendo tutte le condizioni affinché questa possa avvenire con il coinvolgimento delle forze necessarie.
Penso che il convegno che si terrà a Trino il 25 luglio sarà importante, ma non credo che sarà solo lì che si potrà arrivare ad una valutazione conclusiva. Credo che ci sia un percorso che con questa legge può iniziarsi, ma non credo che siamo oggi in grado di concludere.
E' naturalmente questo il senso dell'emendamento presentato, peraltro annunciato nelle discussioni che, sia in questa sede che in altre, su questo tema abbiamo avuto nelle settimane scorse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per esprimere, anche da parte del collega Pedrale, la condivisione all'emendamento presentato dal collega Marcenaro, esprimendo anche una valutazione di ordine politico.
Perché questa condivisione? Certamente, è un cambiamento, non uno stravolgimento, ma un cambiamento consistente, che raccoglie i suggerimenti, le preoccupazioni e le indicazioni fornite in questi mesi da parte del Comune di Trino, ma non soltanto.
Chi ha osservato questa vicenda con una certa serietà sa che spesso gli amministratori, in particolare il Sindaco del Comune di Trino, hanno avanzato alcune preoccupazioni in ordine alla localizzazione; sono preoccupazioni di carattere ambientale, di compatibilità con altri insediamenti di carattere industriale, e la preoccupazione poiché sarebbe già stato individuato il sito.
Giustamente, con questo emendamento del Gruppo DS viene definito un percorso che è stato illustrato. Sostanzialmente, lo schema è di questo tipo: la Regione istituisce la società. La costituzione, cioè la formazione dello Statuto, è subordinata ad alcuni passaggi che non sono di carattere formale, ma è un processo per arrivare poi alla costituzione vera e propria.
I passaggi sono due: prima la verifica e l'accertamento dell'adesione dei partner pubblici e privati indicati. Inoltre, deve essere individuata l'area per la localizzazione; nell'individuazione dell'area viene anche indicata una metodologia per farlo. Sotto questo aspetto, mi pare che la metodologia sia molto precisa, perché implica sicuramente il coinvolgimento da parte degli Enti locali, che non indichiamo prima in quanto occorre fare una scelta localizzativa.
Non vorrei che il Gruppo di Rifondazione Comunista, e non solo, per un desiderio di rafforzamento della loro posizione, non cogliesse il significato che i suggerimenti che vengono dati vanno nell'indicazione fornita da parte delle Amministrazioni comunali. Non c'è alcuna scelta di sito e occorre fare una verifica, compito che viene delegato alla Giunta.
Quindi, sotto questo aspetto c'è un avanzamento di estrema importanza e non vorrei che questo venisse ignorato e per affermare un principio venissero fatti dei passi indietro.



PRESIDENTE

Colleghi, ho verificato l'emendamento e devo comunicare all'aula che lo stesso ha senso soltanto se inteso come ricomprendente anche l'emendamento relativo ai commi 3 e 4, cioè come emendamento interamente sostitutivo dell'art. 1, nel senso che l'emendamento è così formulato: comma 1, secondo il testo distribuito; comma 2 invariato; commi 3 e 4 secondo il testo sempre distribuito. Quindi, è un emendamento interamente sostitutivo dell'art. 1, con tutte le conseguenze in caso di approvazione.
Sono costretto - lo dico in maniera tale che rimanga a verbale - a sospendere la seduta per 15 minuti, perché sono arrivati dei subemendamenti.
Sospendo dunque i lavori per raccordare i subemendamenti. Ricordo che ai sensi del Regolamento, una volta avviata la discussione e la votazione dell'emendamento sostitutivo, ci saranno tutte le conseguenze sulla decadenza. Diciamo che lascio 15 minuti di tempo per la presentazione di subemendamenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.53 riprende alle ore 15.55)



PRESIDENTE

Sospendo nuovamente la seduta poiché occorre altro tempo per raccordare gli emendamenti con i nuovi subemendamenti presentati.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55 riprende alle ore 16.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'emendamento sostitutivo dell'art. 1 è stato ribattuto, in maniera tale che non ci siano problemi di interpretazione ed è in distribuzione in forma dattiloscritta.
Su questo emendamento sono stati presentati dei subemendamenti, che ho ordinato e che adesso pongo in discussione, ai sensi dell'art. 80, comma 4 del Regolamento.
Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 16.21 riprende alle ore 16.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Presidente, volevo sottoporre alla sua attenzione un problema che ha a che fare con la nostra possibilità di lavorare e con il nostro modo di lavorare. Quando ci troviamo di fronte al fatto che il testo della legge su cui si lavora, quindi l'ipotesi concreta su cui si lavora, viene modificato in modo sostanziale, in modo importante, ritengo che i Consiglieri dovrebbero avere diritto ad un tempo congruo per poter valutare gli emendamenti proposti e poter eventualmente lavorare sulle modifiche del testo stesso, perché magari hanno lavorato per mesi su un altro testo.
Ritengo che un quarto d'ora sia del tutto insufficiente a questo scopo.
Poiché ci siamo trovati di fronte ad una proposta che è stata accolta dai proponenti della legge medesima e che quindi per loro diventava la nuova base, è chiaro che per qualsiasi Consigliere un quarto d'ora non è un tempo sufficiente per poter lavorare, non solo prenderne atto, ma lavorare proficuamente. Di conseguenza, Presidente, la invito, perlomeno nel futuro a tenere conto di questo. Sarebbe stato diverso se l'emendamento fosse stato distribuito alla fine dei lavori del mattino, perlomeno avremmo potuto utilizzare l'intervallo per effettuare le opportune valutazioni.
Viceversa, siamo costretti a lavorare male e magari essere costretti a subire, ad utilizzare strumenti che non vorremmo utilizzare, però siamo obbligati perché ci vengono imposti dei tempi che sono obiettivamente impossibili da rispettare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Tengo molto a fare questo chiarimento poiché si tratta di una questione di rispetto dei nostri ruoli reciproci ed anche della discussione e del dialogo fra di noi, anche perché penso che alla fine stiamo lavorando per cercare di capire, di fare delle cose, di portare a dei miglioramenti e a dei risultati le nostre azioni.
Innanzitutto, vorrei dire questo. Vedi, Papandrea, tu la volta scorsa come capita a ciascuno di noi, non eri presente in aula durante questa discussione, ma questa è una discussione che nel merito si è fatta in aula che si è fatta qui sulla base di vari elementi di valutazione, compreso alla fine la stesura di un testo sul quale abbiamo deciso di non procedere immediatamente alla discussione date le condizioni del Consiglio, oltre al fatto che questa stessa discussione era già avvenuta negli stessi termini nelle riunioni di Commissione fino all'ultima riunione congiunta delle Commissioni con le realtà sociali.
Il secondo aspetto al quale tengo molto per una correttezza dei rapporti fra di noi, pur nella distinzione delle posizioni, è che vorrei che fosse chiaro che qui non siamo in presenza di un disegno di legge della Giunta che modifica alla fine un articolo: questo è un emendamento presentato da alcuni Consiglieri del nostro Gruppo, che è stato presentato e nulla più di questo. Se poi i Consiglieri presentatori di questa legge (Saitta e Pedrale) dichiarano che su questo sono d'accordo, questa è una questione; ma se qualcuno mette in discussione il nostro diritto a presentare un emendamento ad un testo, ad un articolo e che questo costituisca ostacolo o impedimento alla discussione, nasce evidentemente un problema che non riguarda... A prescindere dal fatto che sia stato accolto o meno, questo è un emendamento che - vi prego di stare ai fatti formali è firmato da me e da altri Consiglieri del Gruppo DS e in quanto tale presentato; di certo non può essere trattato come se fossimo di fronte alla Giunta regionale che, presentato un suo disegno di legge, ad un certo punto lo modifica: non siamo nella stessa condizione.
Prego di tenere conto di questo aspetto, altrimenti, al di là della normale dialettica che c'è, veramente non si capisce più qual è il rispetto che c'è delle nostre reciproche posizioni.



PRESIDENTE

Non è previsto dibattito sulla procedura.
Su che cosa vuol parlare, Consigliere Contu?



CONTU Mario

Sulla questione procedurale.



PRESIDENTE

Prego.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Confido molto sul fatto che il verbale è cosa seria, per quanto concerne i lavori dell'aula. Se prendiamo il verbale dell'ultima riunione del Consiglio regionale, ad un certo punto lei, signor Presidente, ha chiesto l'interruzione dei lavori per consentire al Capogruppo DS e ai due relatori, Pedrale e Saitta, di concordare il testo di un emendamento. Risulta a verbale, sfido chiunque a dimostrare il contrario (tant'è che poi si è avuta difficoltà a stendere questo emendamento perché, nel frattempo, è mancato il numero legale, ma così era).
Allora, il fatto nuovo sollevato dal Consigliere Papandrea investe un aspetto certamente di correttezza nei rapporti tra le forze politiche, ma anche una questione assolutamente da dirimere sulla modalità con la quale procediamo in fase redigente della proposta di legge o dei disegni di legge.
E' evidente, come ho già ribadito in un mio intervento precedente, che il portato di questo articolo modifica sostanzialmente l'impostazione originaria del testo e quindi colloca in una dimensione diversa, espropria il Consiglio regionale e delega alla Giunta una serie di azioni, quando, da sempre, rivendichiamo, almeno su atti importanti, la capacità di protagonismo e la capacità decisionale da parte del Consiglio regionale tanto da richiedere, e lo richiedo con forza, perché l'esempio più evidente è la modalità con la quale...



PRESIDENTE

La invito a concludere.



CONTU Mario

Presidente, mi costringe a chiedere un altro intervento sulla sospensione e il rinvio in Commissione di questo atto.



PRESIDENTE

L'ho solo invitata a concludere, perché sono scaduti i due minuti a sua disposizione.



CONTU Mario

Allora, preannuncio una richiesta di rinvio della legge in Commissione.



PRESIDENTE

Procediamo con la discussione del primo subemendamento, a firma dei Consiglieri Papandrea, Chiezzi...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore, Presidente, posso intervenire sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

No. Procediamo...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Come no? Ha dato la parola al Consigliere Papandrea, l'ha data al collega Contu. Perché no?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

I problemi su cui inciampano sono sempre politici.
Lei ha dato ai colleghi che l'hanno richiesto in prima fila quindici minuti di tempo per preparare i subemendamenti. Ora, per quanto posso vorrei estirpare qualsiasi dubbio, come quello espresso dal collega Marcenaro, sulla liceità o legittimità di presentare emendamenti: ci mancherebbe altro! Su questo sgombriamo il campo. E' indubitabile che questo emendamento sia importante; è il frutto di una mediazione, della ricerca di una soluzione.
Alcuni colleghi come il Consigliere Papandrea, che forse non erano presenti nella scorsa riunione, hanno il diritto di capire cos'è cambiato e hanno altresì il diritto di collocarsi, rispetto a tale emendamento, con delle modifiche.
Sull'andamento dei lavori, Presidente, la inviterei, non questa volta ma nelle prossime riunioni, a non fissare tempi così ristretti per la presentazione di emendamenti, tempi che probabilmente non sono agganciati a norme regolamentari, ma semplicemente a sue decisioni, posto che emendamenti importanti come questo possono meritare anche un periodo di riflessione a tutti noi, a chi non c'era o a chi ha cambiato idea.
Pertanto, la solleciterei, prima di fissare dei termini che non so se abbiano un appoggio regolamentare, a valutare tale questione.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, mi anticipava una sua richiesta di rinvio in Commissione? Vuole intervenire su questo punto, ai sensi dell'art. 81 del Regolamento? Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, alla luce di quanto emerso dal dibattito, e tenuto conto che il contenuto di questo emendamento apporta delle modifiche non tanto sulle finalità quanto sull'individuazione della Giunta quale destinataria di ogni atto preliminare istruttorio su questa proposta di legge - posto che tale aspetto non ha assolutamente attraversato il dibattito in Commissione - chiedo a lei, per restituire dignità al lavoro di quest'aula perché è evidente che gli emendamenti che abbiamo presentato nel giro di quindici minuti offendono soprattutto la dignità di chi li deve ascoltare non tanto di chi li ha presentati, che lo ha fatto tenendo conto della mannaia del tempo da lei imposto (che è una sua facoltà, perché pare che il Regolamento non definisca nulla in merito), di porre ai voti la possibilità di un approfondimento sul portato dell'art. 1, rinviando gli atti alla Commissione consiliare competente.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Contu.
Ci sono interventi in merito? Possono intervenire un Consigliere a favore ed uno contro.
La parola al Consigliere Moriconi, che interviene a favore della proposta.



MORICONI Enrico

Sono favorevole a questa proposta, perché mi sembra che già nel corso della riunione dei Capigruppo abbiamo affrontato la questione relativa alla lettera inviataci dal Sindaco di Trino. A tale proposito, abbiamo sentito il parere del principale interessato, il quale si dichiarava seriamente preoccupato per la localizzazione del progetto Ignitor.
Vi sono, tuttavia, motivi sostanziali nell'emendamento sostitutivo, in quanto il concetto è chiaramente comprensibile, posto che si prevede che la Giunta regionale operi per la costituzione della società nel rispetto di alcune condizioni. Ma ciò che non sembra chiaramente comprensibile e che, a nostro giudizio, richiederebbe un passaggio in Commissione, è proprio l'elenco delle condizioni. Qualora licenziassimo uno strumento legislativo così come è stato scritto, dubito che sarebbe unanimemente apprezzato perché credo che avrebbe alcuni problemi nella sua applicabilità.
Devo anche dire, e concludo, che mi sembra che si ripeta un cliché già visto altre volte, nel senso che si tratta di un progetto di legge sul quale vi è stata una precisa presa di posizione della Giunta. Tutti abbiamo sentito le affermazioni del Presidente della Giunta, che dimostrava il proprio interesse per questo progetto.
Ora ci troviamo di nuovo a parlare di un progetto importante prevedendone delle evoluzioni rispetto al progetto originale; tuttavia affrontiamo questa discussione in assenza del Presidente della Giunta.
Credo che si tratti di una grave carenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro, che interviene contro la proposta.



MARCENARO Pietro

Lo faccio perché francamente se un Consigliere o un gruppo di Consiglieri di opposizione, come noi siamo, presentano un emendamento per migliorare un testo di legge e questo determina una reazione quale quella che abbiamo visto, secondo me può far solo pensare o a ragioni di competitività politica di cui non comprendo i motivi, o ad una logica del "tanto peggio, tanto meglio".
Consigliere Contu, la pregherei di esaminare i verbali: questi emendamenti sono stati riunificati in un testo più ordinato, ma sono depositati, per quanto mi riguarda, con la stessa firma con cui compaiono oggi, dal primo giorno in cui è stata aperta la discussione sul progetto Ignitor. Erano emendamenti del nostro Gruppo quelli come è emendamento del nostro Gruppo questo.
Il fatto che su questi emendamenti, che tendono a migliorare e ad aprire un percorso di confronto, diciamo così, che coinvolga e che tenga conto delle questioni, si determini questa reazione, mi costringe veramente ad esprimere un forte grado di preoccupazione politica.



PRESIDENTE

Ricordo il significato della votazione: chi vota a favore, vota per rinviare il provvedimento in Commissione; chi vota contro, vota per proseguire il dibattito.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di rinvio in Commissione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La proposta di rinvio in Commissione è respinta.
A questo punto, possiamo iniziare la discussione sui subemendamenti.
Il primo subemendamento, in ordine, ai sensi dell'art. 80, comma 4, del Regolamento, è presentato dai Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Moriconi, e chiede...
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Per quanto riguarda l'ordine, non si dovrebbe aprire la discussione sull'emendamento?



PRESIDENTE

Siamo in discussione sui subemendamenti. Avevamo già svolto la discussione sull'articolo, se lei ricorda, la discussione generale.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'emendamento.



PRESIDENTE

No, si fa la discussione sui subemendamenti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'emendamento Marcenaro si può discutere intero?



PRESIDENTE

I subemendamenti hanno la precedenza rispetto all'emendamento. Non è prevista una discussione generale sul subemendamento.
sub1) Subemendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Contu: sopprimere la prima parte dell'emendamento n. 1.4) fino alla lettera a).
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Presidente, trovo strano il fatto che, emendando un emendamento, non si possa intervenire sullo stesso, quindi, prima ancora che sul subemendamento, interverrò sull'emendamento che proponiamo di emendare.
L'emendamento è stato illustrato e si sono svolte delle dichiarazioni: ritengo che su queste si debba intervenire.
Il punto di partenza di oggi pomeriggio è una richiesta, avanzata dalle istituzioni locali, di sospensione dei lavori fino al 25 luglio o altra data (il Presidente suggeriva di concordare con il Sindaco di Trino l'individuazione di un'altra data), per svolgere questa discussione.
Ritengo che i motivi per i quali il Sindaco di Trino ci ha chiesto un'interruzione non vengano superati dall'emendamento presentato dal Consigliere Marcenaro ed altri. Quell'emendamento non modifica le preoccupazioni, cioè, non interviene nel tipo di preoccupazioni espresse.
Per quanto riguarda il problema della collocazione dell'impianto, nella proposta iniziale della legge non c'era scritto che il progetto Ignitor sarebbe stato realizzato a Trino, ma sono anni, cioè da quando se ne discute, che si è a conoscenza di questo fatto; è sempre stato così, lo era nella precedente legislatura quando c'erano proposte analoghe.
Per superare la difficoltà della proposta di legge non si fa più riferimento a questa collocazione, però, come dice il Sindaco nella sua lettera, sanno che ci si riferisce al loro territorio.
Ora, parlare di Piemonte non cambia sostanzialmente nulla, perch rimane in quella genericità evasiva che, però, lascia intatta la loro preoccupazione che del Piemonte si scelga poi quel punto lì. Prima non si parlava neanche di Piemonte, adesso si parla di Piemonte, ma la sostanza è questa.
Non si sfugge al problema della collocazione in questo modo. O si interviene in questo dibattito e si portano elementi concreti per dire che si può fare altrove, e non un altrove generico, ma si individuano quei due tre o quattro posti dove potrebbe essere realizzato; oppure, è lì, non si scappa, perché sappiamo tutti che un impianto come quello di Ignitor, come abbiamo già discusso in precedenti discussioni, richiede una serie di condizioni che o sono già presenti, e lì ci sono, oppure vanno create, ma se devono essere create, il problema diventa più arduo, perché si appesantiscono i costi, complicando tutta la vicenda.
In ogni caso, poiché non è così e, tra l'altro, si tratta pur sempre di un impianto nucleare, anche se non con le caratteristiche di come eravamo abituati ad affrontare la tematica degli impianti nucleari negli anni precedenti, però sempre di quello si tratta, credo che dire che vada inserito in quell'unica area del Piemonte, dove esistono le condizioni e dove la tematica del nucleare è stata affrontata, sia un dato ampiamente valutato. Ed è per questa ragione che il problema del rapporto con la comunità di Trino è fondamentale.
Ci pare che dire di tenere conto della lettera inviataci, poi discutere la legge e, successivamente, confrontarci con loro sia poco serio e anche una presa in giro verso il Sindaco e la popolazione, perché sappiamo bene che, una volta votati gli articoli della legge, non si può tornare indietro. Quindi, se discutiamo tutta la legge e andiamo dal Sindaco a chiedergli se va bene oppure no, questo non serve ad intervenire sui contenuti del testo.
Per questo motivo, oggi e nei prossimi giorni, svilupperemo un'iniziativa per permettere che la riunione con le comunità locali avvenga senza fatti predeterminati e senza avere un testo di legge definitivo che a quel punto, non sarebbe più modificabile, ma soltanto da approvare o da respingere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io, che sono Consigliere da poco tempo, mi trovo in difficoltà a dover discutere di un subemendamento senza aver affrontato prima la discussione dell'emendamento...



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo di consultare l'art. 80, comma 4, del Regolamento perché tutto va bene, però non è una prassi, è previsto dall'art. 80, comma 4.
Solo questo, mi scusi per l'interruzione. Prosegua, Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Il subemendamento proposto chiede l'eliminazione della prima parte dell'emendamento sostitutivo all'art. 1 a firma del Consigliere Marcenaro ed altri. Questo emendamento va in una direzione che ci sembra sicuramente di maggiore ragionevolezza e di possibilità di discussione rispetto al primitivo progetto di legge.
Devo dire che, come già altre volte, ci troviamo in una situazione particolare, per cui le proposte di legge esaminate in Commissione, per il tempo ritenuto necessario, non vedono mai la sostanza del progetto di legge.
Sovente arriviamo in aula e le più lunghe discussioni svoltesi in Commissione si rivelano inutili, perché ci troviamo di fronte ad un ribaltamento, ad un rimescolamento e ad un cambiamento della stessa proposta di legge.
Credo che questo sia un primo motivo per cui mi sento di rispondere a chi dice che l'opposizione assume certe posizioni forse anche per necessità di apparire. In verità, mi sembra che l'opposizione, anche quando presenta argomenti di ragionevolezza, deve insistere molto prima di riuscire a far sentire fievolmente la propria voce. Mi sembra una riprova il fatto di aver discusso questo progetto di legge prima in Commissione per poi arrivare in Consiglio per capire che le argomentazioni che si presentavano non erano così peregrine.
Non mi sembra che questo emendamento risponda a quelle che sono le preoccupazioni espresse dal Sindaco e da tanti cittadini che vivono nelle aree dove presumibilmente dovrà sorgere questo impianto. Questi dubbi e timori potrebbero essere confermati dal fatto che solo questa mattina facendo un rapido giro di consultazioni telefoniche, in particolare con un professore di fisica dell'Università "La Sapienza" di Roma, di cui possiamo anche non tenere conto di alcune sue affermazioni, ho avuto la conferma che negli ambienti scientifici c'è molta perplessità su questo progetto e l'opinione più comune è che lo stesso è destinato a non funzionare mai, ma è destinato a segnare una pesante ipoteca al territorio dove si deciderà di porlo. Non dico che questo territorio è Leri Cavour, ma solo che il territorio che sarà condizionato dalla costruzione di questo progetto sarà condizionato nel suo sviluppo.
Per questo motivo, penso che l'emendamento sostitutivo possa andare in una direzione migliorativa rispetto all'originario progetto di legge, ma non siamo ancora, a mio modo di vedere, nella direzione corretta. Ritengo opportuno che ad una discussione di questo genere sia presente il Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho firmato questo subemendamento e anche altri subemendamenti a questo articolo per il motivo seguente.
Penso che l'emendamento Marcenaro debba utilmente essere discusso dopo aver lasciato svolgere il convegno al Sindaco di Trino e dopo aver tenuto un incontro con quella comunità e quel territorio. Questo è il motivo per il quale ho firmato questi subemendamenti.
Ritengo che l'emendamento Marcenaro sia politicamente apprezzabile nelle intenzioni e penso che questo modo di metterlo in discussione, senza aver sentito il Sindaco e le comunità interessate, ne impedisca una sua utilità.
E' indubitabile che l'emendamento Marcenaro cerca di risolvere un problema e non di complicarlo: poi se ci riesca o meno è un altro discorso però non dobbiamo trascurare che è un emendamento che cerca di togliere la questione di Ignitor dalla situazione in cui si trova.
Sono tanto convinto di questo che ritengo un errore discuterlo in questo modo, senza aver risposto positivamente alla richiesta di un Sindaco. Lei, Presidente, se tornasse sui suoi passi non direi che si contraddice! Di certo, un emendamento di questo genere, che dà una nuova impostazione al provvedimento, meriterebbe una presa di posizione. Avrei altro da dire su questa logica, ma non posso dirlo, posso solo intervenire su una virgola che metto o che tolgo. Secondo me, un emendamento di questo genere, che adesso è un subemendamento, dovrebbe meritare uno spazio per una discussione generale sull'articolo. Però in questo intervento tenevo più a riaffermare la motivazione politica dell'ostacolo che stiamo ponendo alla discussione di un emendamento che magari non risolve un problema, ma ha in sé la volontà di farlo e, quindi, avendo in sé questa volontà, non merita una discussione serena che tolga di mezzo un Sindaco che dice che questo è uno sgarbo istituzionale che può ricadere sulla pelle dei cittadini? Ammesso che il Sindaco sbagli - parto anche da questo presupposto - e che in questa condizione abbia in modo specifico torto vista la natura del problema, continuo a ritenere che affrontare questa discussione dopo su questo tipo di soluzione sia preferibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Chi mi ha preceduto ha già ampiamente illustrato il motivo del subemendamento, che è chiaro nelle sue intenzioni: sopprimere il comma 1.
Il comma 1 raccoglie tutto il portato dell'art. 1, che si intende modificare con l'emendamento a firma Marcenaro ed altri; quindi, vi è una convergenza di forze politiche presenti in quest'aula che ci dice e ci ricorda che lo sgarbo istituzionale è un falso problema. Esiste un'ampia convergenza di forze politiche che, di fronte alla "rivolta" all'esecrazione, che sull'iter scelto arriva dalla comunità locale, dice: "Noi procediamo".
Quindi, il senso del subemendamento è sopprimere il comma 1 dell'art 1 quindi non costituire la società Ignitor. Questo è l'obiettivo chiaro e dichiarato.
Anche perché non si ha il coraggio di dire - lamento la mia ignoranza che esiste una legge nazionale sovraordinata sull'individuazione dei siti nucleari. Piaccia o no, la legge esiste e pertanto bisogna tenerne conto deve tenerne conto anche la Giunta, delegata da questo emendamento ad effettuare la fase istruttoria, cercare i partner, mettere insieme i vari soggetti che hanno già manifestato la loro contrarietà. Si fa finta di non conoscere che una parte dei soggetti citati ha già espresso la propria contrarietà ad entrare a far parte della società consortile.
Questo è un elemento dal quale non si può prescindere, a meno che la mancanza della firma del Consigliere Pedrale e del Consigliere Saitta, in calce alla legge, sia frutto di una mente diabolica e machiavellica che dice - allora qui non avrei compreso niente - che lo scopo di questo emendamento è delegare alla Giunta un atto che comunque non si potrà compiere, perché, di fatto, una parte dei soggetti ha già dato il proprio diniego. Potrebbe essere un buon escamotage: non credo che sia così.
C'è un'istanza che arriva dal territorio. C'è una proposta seria di approfondimento con una parte di interlocutori che noi non abbiamo avuto occasione di sentire in sede di Commissione. La lettera del Sindaco di Trino, in modo molto evidente, ci dice: "Ci mettiamo a disposizione del dibattito su una questione molto delicata".
Vorrei ricordare che sulla scelta del nucleare la popolazione di Trino fu allora favorevole, così come si stanno pronunciando a favore molte comunità locali quando si tratta di stravolgere un habitat, un pezzo di territorio, in relazione ad insediamenti commerciali. Badate bene, ogni volta il concetto è il solito: vi proponiamo questo impianto poiché è sinonimo di sviluppo occupazionale. Si cerca di "comprare", in una situazione di bisogno, reale, sicuro, di rilancio di alcune aree, il consenso delle popolazioni locali attorno alla chimera dell'occupazione.
Questo argomento è ripreso nel secondo comma, perché, di fatto rimandando i patti territoriali, sostanzialmente si dice, in modo più esplicito di quanto non prevedesse il comma 2 originario, che bisogna inserire questa scelta all'interno del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo produttivo ed occupazionale indicati dal documento unico di programmazione relativo agli anni 2000 e 2006. C'è una novità sulla quale poi, magari, riferirò all'aula in relazione a chi assumerà le nuove competenze sui patti territoriali.



PRESIDENTE

Chiedo il parere dei relatori.



SAITTA Antonino

Contrario.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

I Capigruppo dovrebbero aver ricevuto - spero abbiano consegnato copia anche ai Consiglieri - la lettera di cui abbiamo parlato finora, la quale recita: "Il Comune di Trino sta organizzando un convegno presso il Teatro Civico per il giorno 25 luglio con l'intento di portare al tavolo dei relatori personaggi tecnici e politici di posizione opposta per discutere di questa iniziativa.
Quanto sopra perché siamo convinti che solamente attraverso un dibattito aperto, dove vengono messe a confronto tesi opposte, può venire un contributo importante che permetta alla gente di assumere una posizione pienamente consapevole.
L'idea di dare un'interpretazione in due tempi al problema sembra francamente una forzatura, pensare di incominciare a fare la legge che costituisce la Società consortile per azioni Ignitor demandando la concertazione con gli Enti locali ad un momento successivo, quando cioè si fosse poi andati ad individuare il sito per l'insediamento, ci sembra passi il termine - uno sgarbo istituzionale, in quanto è noto a tutti che se Ignitor si farà, il suo insediamento non potrà che essere Leri Cavour".
Queste parole sono del Sindaco di Trino, non sono mie, sto citando la sua lettera.



(Commenti in aula)



PAPANDREA Rocco

La lettera continua: "Ora, l'aver riproposto il tema nel prossimo o.d.g. significa una volontà precisa: quella di non tenere in alcun conto la posizione degli Enti locali su questo impianto. Se così sarà, se al territorio sarà negata ogni possibilità di esprimersi su un argomento così delicato, questa Amministrazione, di concerto con le istituzioni locali, porrà in atto tutti gli strumenti istituzionali possibili per opporsi ad una decisione autoritaria che viene imposta dall'alto sulla pelle dei cittadini che abitano nel territorio.
Alla luce delle considerazioni sopraccitate, esprimiamo l'augurio che questo Consiglio voglia soprassedere all'approvazione del progetto di legge...".
Mi pare una comunicazione molto pesante ed è per contribuire che non si determini, tra l'altro, un confronto tra il Consiglio, che ha questo atteggiamento autoritario e le istituzioni locali, che noi svolgiamo questa iniziativa.
Noi cerchiamo di far riflettere su un atteggiamento - ritengo estremamente centralistico da parte del Consiglio che, ad un certo punto decide - lo poteva decidere la Giunta, lo hanno deciso dei Consiglieri che in un territorio, dove le comunità avevano discusso per realizzare molte opere, devono sospendere le loro ipotesi, la loro discussione e devono subire - perché per loro di questo si tratta - una decisione del Consiglio regionale che impone, in quel territorio, un'altra realizzazione che ai presentatori della legge va bene, ma che, ripeto, ad oggi, da quanto abbiamo potuto sentire, non va assolutamente bene alle comunità locali.
Invito, pertanto, i Consiglieri a votare l'emendamento, il quale qualora venisse votato, riporterebbe esattamente la situazione a zero e permetterebbe di poter andare incontro alle popolazioni e rispondere positivamente alle loro sollecitazioni.
Infine, invito tutti i Consiglieri a leggere la lettera, poiché ritengo sia un utile strumento di lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

L'intenzione di questo emendamento è esattamente quella di superare la logica dei due tempi: prima, la costituzione della società, poi, la discussione con il territorio. La costituzione della società, come si legge ai punti a) e b), è subordinata a due condizioni, una delle quali è l'individuazione dell'area di localizzazione dell'impianto e il comma 3) basta leggerlo - dice che l'individuazione di questa area avviene congiuntamente con gli Enti locali e le parti sociali interessate.
Il punto però è che (se qualcuno poi non vuole leggerlo, naturalmente può ripetere ciò che crede) il mandato alla Giunta per la costituzione della società è subordinato alla realizzazione di queste condizioni.
Secondo problema. Quella che si terrà a Trino il 25 luglio sarà una discussione politica oltre che, ovviamente, un approfondimento di merito.
Sarebbe bene parteciparvi con una proposta che consenta il dialogo, che sia aperta a delle verifiche.
Il punto è proprio questo: trovare, nel rapporto con quel territorio le condizioni che consentano un confronto fuori dalle pregiudiziali. Ci siamo sforzati di fare ciò.
Se - per un atteggiamento ostruzionistico di cui prendo atto l'emendamento non fosse approvato, comunque lo stesso rimarrà il terreno in cui ci dovremo confrontare. Rimarrà un punto politico di fronte al quale le posizioni pregiudiziali avranno più difficoltà a mostrarsi: si dimostrerà che, nella discussione di un provvedimento, chi non vuole fare solo propaganda si assume la responsabilità di costruire risposte che - oltre ad usare le lettere dei Sindaci - tentino di apportare concretamente dei miglioramenti al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Svolgo il mio intervento come Capogruppo di una componente del centrosinistra per esprimere un certo rammarico: non solo si vuole impedire che un testo venga emendato e migliorato, ma si vuole addirittura impedire un'iniziativa legislativa da parte di un Gruppo di opposizione.
Non posso non notare come ciò produca effetti politici all'interno del centrosinistra. Non posso non registrare, inoltre, il fatto che un'iniziativa legislativa da parte di un Gruppo di minoranza venga impedita. E' opportuno che ciò venga registrato: evidentemente, la vicenda politica non si conclude e non si concluderà con Ignitor. Non posso non constatare - lo dico anche ai colleghi del centrosinistra - che anche per la ricerca sulla fusione nucleare il finanziamento è arrivato attraverso i Governi del centrosinistra! Posso capire Rifondazione Comunista! Ma stiamo attenti a non assumere posizioni contraddittorie! Se vengono dati dei suggerimenti per indicare una procedura che garantisce il Comune e l'Amministrazione regionale rinuncio a condizionare le scelte, come Consigliere regionale, ad un parere che deve dare il Sindaco di Trino quando non è indicato il sito! Rinuncio! Se abbiamo accettato la proposta avanzata oggi dal collega Marcenaro (lavorare al limite sull'art. 1 e poi aspettare) è soltanto perch immaginavamo un percorso diverso, cioè che ci fosse un successivo momento di approfondimento. Ma ciò è già avvenuto, lo sappiamo perfettamente, ed è stato anche un incontro approfondito.
Presidente, se l'atteggiamento è questo, se si vuole impedire che un'iniziativa legislativa di un Gruppo di minoranza vada avanti, le chiedo che quanto concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo non abbia più valore, che giovedì si vada avanti nella discussione e che si continui anche nelle prossime sedute di Consiglio! Mi sembra che questo sia l'atteggiamento più logico! Ciò che avevamo detto aveva un senso, ed era di iniziare un lavoro non ostruzionistico, che non sarebbe stato di impedimento all'iniziativa legislativa, che ci avrebbe condotto a questo confronto.
Se quanto detto non si ritiene più utile, se si preferisce avere un atteggiamento diverso, adottiamo un atteggiamento diverso! Io, però, non posso che registrare questo atteggiamento all'interno del centrosinistra.
Evidentemente, non sarà senza conseguenze nei rapporti futuri, al di là di questa singola vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Esprimiamo parere contrario ai subemendamenti proposti.
L'emendamento proposto dal collega Marcenaro raccoglie una serie di esigenze e richieste avanzate, tra l'altro, in un precedente incontro proprio con il Comune di Trino.
Credo che, dal punto di vista istituzionale, siamo stati più che garbati: nella nostra proposta di legge il Comune di Trino non è neppure citato, ma nonostante ciò, abbiamo voluto incontrare l'Amministrazione comunale trinese e le forze sociali per evitare qualsiasi dubbio di una nostra scarsa volontà di coinvolgimento degli Enti locali e delle forze sociali interessate.
In occasione di quell'incontro sono state sollevate alcune legittime perplessità. L'emendamento presentato dai colleghi Marcenaro e Saitta - e dal sottoscritto accettato - va proprio in quella direzione: non c'è alcuna politica dei due tempi; la costituzione della società da parte della Giunta regionale è condizionata dal coinvolgimento degli Enti locali e delle forze sociali sul territorio, nell'ambito della programmazione economica generale di quell'ambito territoriale, sempre tenendo presente che l'impatto ambientale non sia ostativo alle popolazioni locali e all'ambiente.
Vorrei, inoltre, portare alla discussione due elementi di novità, che forse non tutti i colleghi conoscono. Nel suo programma, l'ENEA ha inserito anche il Progetto Ignitor. Il timore sollevato da alcuni colleghi, che alcuni dei soggetti citati nel progetto di legge e nello stesso emendamento del collega Marcenaro non siano più disponibili a lavorare e a contribuire al progetto, viene dunque meno.



L'ENEA - è notizia di pochi giorni fa - nel suo programma di attività

ha ribadito ufficialmente, ancora una volta, la volontà di lavorare sul Progetto Ignitor. Tra l'altro, nelle ultime tre Finanziarie sono stati stanziati ad uopo, complessivamente, 90 miliardi - come detto dal collega Saitta - con il consenso dell'allora Governo di centrosinistra e del Gruppo dei Verdi. Lo dico senza alcun intento polemico, ma è un po' strano che questo progetto sia condiviso, a livello nazionale, dal Gruppo dei Verdi e venga, invece, contestato a livello regionale.
C'è poi il discorso relativo alle banche. In tal senso, non credo che solo la CRT, in sede di consultazione, abbia espresso qualche perplessità.
Ci sono anche altri istituti bancari che possono essere interessati a questo progetto. Non c'è alcuna volontà di ignorare, comunque, le esigenze degli Enti locali e del Comune di Trino. Sarà una procedura parallela: seppure, come Consiglio regionale, abbiamo piena autonomia nell'esame di questa legge, cercheremo comunque il confronto e il dibattito con gli Enti locali, in questo caso il Comune di Trino. Tant'è vero che siamo disponibili a partecipare all'incontro con il Comune di Trino programmato per il 25 luglio.
Ribadiamo la nostra contrarietà al subemendamento presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Si può sempre drammatizzare una situazione. E' mia intenzione non contribuire al dramma, anche se capisco atteggiamenti che corrispondono ad iniziative politiche prese, a sforzi fatti, come quello dei colleghi Saitta e Pedrale, che quindi possono anche giustificare delle frasi che, per quanto mi riguarda, vanno oltre ad un confronto che comunque c'è. Questo è vero: il confronto e la differenza di opinioni ci sono, ma non lo definirei un dramma epocale di rapporti politici nel centrosinistra; è semplicemente uno dei problemi che si possono incontrare.
Dico di non voler drammatizzare perché il punto di divisione dura - è inutile nasconderlo - risale alle ore 17.30 di oggi e non è escatologico; è delle ore 17.30 di un Consiglio nel quale tutti avevano deciso che la legge non sarebbe stata approvata nel corso della giornata.
Dimensioniamo, allora, la situazione: non è un braccio di ferro fra chi chiede di approvare oggi una legge e chi dice: "No, mai!". E' una situazione nella quale, assunto a maggioranza l'orientamento di fare qualcosa ed approvare già qualcosa (ad esempio l'art. 1 sotto forma dell'emendamento Marcenaro), il punto di divisione è tra chi sostiene come me - che questa discussione sia bene farla avvenire dopo un lavoro che il territorio si appresta a fare, e chi dice, invece, che è bene farlo prima, in modo che a quell'incontro il Consiglio regionale possa partecipare con un proprio orientamento. Su questo si possono avere differenze di vedute, ma non mi sembra una catastrofe! Io penso legittimamente che sia utile andare alla discussione con delle idee (ad esempio questa), mentre altri - i colleghi Saitta e Marcenaro dicono che è meglio il contrario.
Collega Saitta, io non tirerei in ballo i Sindaci. I Sindaci sono i Sindaci, sia quando ci danno ragione che quando ci danno torto! Me lo ricordavi anche tu poco fa che durante la discussione sull'art. 17 della legge urbanistica, che io contrastavo finché potevo, ad un certo punto mi hanno "alluvionato" con le lettere dei Sindaci! E' chiaro che qualcuno generava l'alluvione, ma è così: era un'alluvione del territorio, di cui anch'io ho dovuto prendere atto, dicendo: "E' così, c'è un'attesa".
Questa non è un'alluvione perché per adesso si tratta di un Sindaco però è un Sindaco che è venuto insieme ad altri, in rappresentanza di altre Organizzazioni sindacali. Si sta semplicemente dicendo di tenere conto di questo e lo si dice in un'aula che aveva già deciso di terminare i lavori odierni senza approvare la legge.
Se il Presidente me lo consente - e dovrebbe farlo, perché il subemendamento elimina tutto il primo comma - vorrei dire qualcosa sull'emendamento sostitutivo.
Vorrei sollevare, qui, ma anche a Trino, se ci troveremo un'osservazione di merito rispetto a quanto è stato scritto nell'intenzione di risolvere il problema, perché, secondo me, questo modo di riuscire a trovare una mediazione tra varie opinioni è un modo - e vorrei una conferma anche da lei, Presidente del Consiglio, che è uomo di legge - che, dal punto di vista legislativo, mi sembra un po' debole.
Ho anche qualche preoccupazione sul fatto che un articolo di legge possa congegnare delle norme in questo modo, istituendo e costituendo conché altri aderiscano. Mi sembra una questione che, in un ordine del giorno, è chiara, politicamente corretta, esplicita ed inequivoca, ma, in una legge, potrebbe comportare qualche problema di efficacia della norma la dico così, dicendola male.
Pertanto, anche solo per questo motivo, non concorderei su questo emendamento, anche se la motivazione è quella di andare ad un incontro con il territorio senza decidere anticipatamente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Non volevo prendere la parola in merito a questo subemendamento, anche per una forma di rispetto nei confronti del collega Pedrale, che, oltre ad essere il copresentatore insieme al Consigliere Saitta, ha seguito la questione per il nostro Gruppo ed aveva dunque la rappresentanza del Gruppo su questo provvedimento, anche per poter significare e porre all'attenzione dell'aula il lavoro svolto, che lo aveva visto anche coordinatore di questo settore.
L'intervento del Consigliere Saitta, però (non tanto quello del Consigliere Papandrea, anche se non vorrei sottrarmi dal fare alcune considerazioni in merito), non può passare come un intervento qualsiasi di questo Consiglio regionale.
Inizio dall'intervento del Consigliere Papandrea. Non voglio mancare di rispetto né a lui né tanto meno al collega Contu, che è il suo Capogruppo ma credo che il Consigliere Papandrea non si sia semplicemente raccordato con il proprio Capogruppo o quantomeno non abbia condiviso una posizione che il suo Capogruppo aveva assunto durante la Conferenza dei Capigruppo anche se alla fine della stessa la condivisione era molto estesa...



CONTU Mario

Presidente, chiedo la parola per fatto personale.



CATTANEO Valerio

Presidente, sarebbe estremamente interessante sentire qual è l'oggetto del fatto personale...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Contu)



CATTANEO Valerio

Va bene, lo spiegherai ed eventualmente ti chiederò scusa.
La proposta del Consigliere Marcenaro credo sia stata, da un lato, di buonsenso e, dall'altro, estremamente utile per trovare una soluzione alla procedura ed al percorso, se non agevole, quantomeno abbastanza in pianura o non particolarmente in salita, di questo progetto di legge. Se ne è parlato - e ricordo la prima parentesi nella considerazione - in una Commissione congiunta (I e V); in diverse occasioni si è audito il Sindaco di Trino, che poi ci ha scritto - e farò anche un commento su quella lettera - si sono auditi e coinvolti anche altri Enti locali e le forze sindacali. Non è vero, dunque, che si discute questa legge senza essersi raccordati con gli Enti locali e, in particolare, con il Sindaco e l'Amministrazione comunale di Trino.
E' vero che ci è arrivata una lettera alquanto minatoria, perché ci sono passaggi della stessa che personalmente, non dico di non condividere perché questo lo valuterò in seguito, ma che certamente nello stile non sono condivisibili, non tanto quando si parla di sgarbo istituzionale perché chiunque può avere una propria idea di sgarbo istituzionale, quanto quando si dice: "Se non fate così, noi faremo, toglieremo o faremo quant'altro", perché in questo modo non ci si predispone a dare una risposta positiva.
Noi, invece, la risposta positiva l'abbiamo data e nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo chiesto di andare in aula, incominciare a parlarne abbiamo anche fatto una programmazione - e chiedere contemporaneamente al Sindaco di Trino di fare lo sforzo, se è veramente mosso dall'interesse del suo territorio e da queste preoccupazioni, di anticipare il termine del 25 luglio di qualche giorno - si ipotizzava la settimana prossima - in modo da poter risolvere o chiarire queste posizioni nel merito. Da qui alla fine della programmazione dei lavori dobbiamo cercare, per quanto ci riguarda perché è nostro intendimento, ma è anche un dovere del Consiglio regionale di approvare questo provvedimento. Non è vera l'affermazione secondo la quale non sono stati sentiti e coinvolti gli Enti locali, nella fattispecie il Sindaco e l'Amministrazione comunale di Trino Vercellese, perché questi soggetti sono già stati sentiti in Commissione congiunta.
Da parte nostra c'è piena disponibilità, e si chiede uno sforzo per approvare il provvedimento.
L'intervento del Consigliere Saitta, ci pone in una situazione di grande disagio e preoccupazione. Sotto l'aspetto politico prendiamo atto che (non dico che siamo contenti, perché non si può mai gioire delle disgrazie altrui) oggi si è evidenziata una divisione su questo provvedimento, ma non solo su questo, estremamente profonda nel centrosinistra. Non perché non si possa prendere una posizione diversa su un provvedimento tra Democratici di Sinistra, Margherita, Popolari Comunisti Italiani e Verdi; ma perché il Consigliere Saitta, e non il sottoscritto, ha detto una frase estremamente grave, che ci pone nell'attenzione di monitorare questa spaccatura. Non sarà difficile compiere questa operazione, perché l'opposizione, che fino ad oggi, va riconosciuto, è stata spesso compatta, a volte ha potuto monitorare la nostra. Noi faremo altrettanto poiché voi avete la fortuna, rispetto alla maggioranza, di non avere l'obbligo di essere sempre coesi.
Il Consigliere Saitta ha detto: "E' una divisione che ha delle conseguenze che andranno ben oltre questo provvedimento". Il Consigliere Chiezzi ha cercato di stemperare un po' questa frase, ha voluto dare un'anticipazione cercando di "calmare le acque", ma il Consigliere Saitta non è solo un Consigliere regionale, ma anche Capogruppo del Partito Popolare-Margherita: forza importante della vostra coalizione, ragion per cui ne prendiamo atto.
Relativamente alla posizione del Gruppo dei Verdi, ricordo che, a livello parlamentare, avevano votato il provvedimento perché l'allora Ministro competente, Edoardo Ronchi (che, come tutti abbiamo verificato gode di ottima pensione perché ha avuto la fortuna di sedere in Parlamento per oltre diciotto anni), in un certo senso il relatore (anche se non si può definire così in Parlamento), era proprio un Ministro che apparteneva al Gruppo dei Verdi.
Siamo qui per lavorare e per approvare questo progetto di legge che condividiamo, così come il Consigliere regionale che ha presentato ed è relatore della legge.
Parallelamente, abbiamo una programmazione dei lavori che abbiamo concordato in Conferenza dei Capigruppo: ci sono provvedimenti importanti come l'ARES e l'assestamento di bilancio. Quindi, chiaritevi, diteci se mantenete questo ostruzionismo, che ha la responsabilità di bloccare il provvedimento, poiché prendiamo atto dell'impossibilità di procedere nella discussione, e di arrivare all'approvazione del provvedimento stesso.
Questa volta il problema è vostro, noi siamo pronti e coesi su questo provvedimento. Dovete chiarirvi e, quando vi sarete chiariti, tornate in aula...



CATTANEO Valerio

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Scusa, ci stai espellendo...



CATTANEO Valerio

Chiedo scusa per l'espressione usata. Ripeto, dovete chiarirvi al vostro interno, perché se c'è la possibilità di continuare con i lavori noi siamo pronti, altrimenti facciamo un'altra Conferenza dei Capigruppo e rivediamo tutta la programmazione. Ripeto, abbiamo provvedimenti importanti come l'ARES e l'assestamento di bilancio che devono essere approvati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Vorrei sottolineare alcuni passaggi. Credo che il concetto dei due tempi fosse riferito essenzialmente al fatto di non arrivare all'incontro con uno strumento legislativo approvato, un incontro che doveva essere di approfondimento su un determinato argomento.
Negli incontri che abbiamo avuto non si poneva solo il problema del sito - dove localizzare Ignitor - ma da più parti era stato sottolineato il problema del Piano energetico regionale. Tutti i soggetti che si erano espressi, avevano sensatamente sottolineato il fatto che, prima o poi, si doveva affrontare un argomento fondamentale come il Piano energetico.
Sarebbe stato più logico discutere del progetto Ignitor inserito in un progetto energetico globale (era stato scelto anche il giorno per la giornata mondiale dell'ambiente proprio per presentare queste osservazioni).
Per quanto riguarda la posizione dei Verdi, Consigliere Cattaneo, credo che ci sia una responsabilità individuale dei Consiglieri che devono agire secondo coscienza. Inoltre i finanziamenti, gli stanziamenti che sono stati decisi in Finanziaria, non erano esplicitamente per Ignitor, ma per una ricerca sulla fusione. Tuttavia, sappiamo che i finanziamenti che sono in Finanziaria sono largamente insufficienti per la realizzazione di questo progetto, prova ne sia che la proposta di legge prevede una serie di soggetti da contattare e da verificare.
Per quanto riguarda le affermazioni del Consigliere Saitta, devo dire che sono un po' stupito. A mio giudizio, le differenze tra le persone e i Gruppi ci sono e ci sono sempre state. Alcuni mesi fa, all'epoca dell'alluvione, anch'io sono stato bersaglio di pesanti attacchi da parte dei Verdi e di forze politiche vicine. Ci sono delle situazione e dei momenti che vanno affrontati anche valutando la situazione che si sta vivendo.
Capisco che questa discussione potrebbe essere vista come puramente ostruzionistica. Invito tutti a riflettere sul fatto che, da quando è iniziata la discussione su questo progetto di legge, sono stati fatti dei ragionamenti e sono cambiate le situazioni su cui noi ci troviamo a discutere. Lo stesso emendamento presentato oggi, probabilmente, quando abbiamo iniziato questa discussione, non sarebbe stato presentato...



MORICONI Enrico

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



MORICONI Enrico

Ma se è stato presentato all'inizio. Perché devi dire bugie! E' stato presentato il primo giorno.



MORICONI Enrico

Il primo giorno che ne abbiamo discusso in aula, ma in Commissione non ne abbiamo mai parlato.
Relativamente alle firme apposte sul progetto di legge, vorrei dire che non è un progetto di legge esclusivamente del centrosinistra, ma è anche firmato da un rappresentante del Gruppo di maggioranza.
Credo che oggi, nella Conferenza dei Capigruppo, nessuno avesse inteso quella Conferenza come la cessazione delle discussioni su questo argomento.
Non credo che si possa pensare di non ragionare sulla valenza di un progetto di questo genere, mettendo delle forzature che non consentono appunto - una discussione approfondita.
A proposito di discussione approfondita, credo che pochi, non so in quanti, abbiano riflettuto sul fatto che quanto è stato sollevato recentemente ha una sua validità fondamentale, ovvero non è possibile pensare che il progetto Ignitor possa essere realizzato se non in una di quelle poche zone dove già esistono delle realizzazioni nucleari. Se qualcuno pensa questo, sbaglia.
E' inutile dire che il sito non è influente: il sito è fondamentale poiché tutti sappiamo che la realizzazione di questo progetto è possibile solo in un sito dove ci siano già dei problemi di scorie ed una situazione con presenza di nucleare.
A nome del mio Gruppo, voterò a favore del subemendamento proposto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Devo necessariamente, però è l'ultima volta, di fronte a strumentalizzazioni come quelle poste dal Presidente di Forza Italia invitarla...



PRESIDENTE

Scusi, interviene per fatto personale?



CONTU Mario

No, sto intervenendo per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Pare fosse già stata fatta.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Scusi, Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, in analogia a quanto concesso dalla Presidenza dell'assemblea ai Consiglieri Cattaneo e Pedrale. Non chiedo neanche di intervenire per fatto personale.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

E allora, a quale titolo è intervenuto il Consigliere Cattaneo, visto che la dichiarazione di voto era stata svolta dal Consigliere Pedrale?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

C'era stata la replica del relatore. Comunque, non ha importanza.
Prego.



CONTU Mario

E' una questione di correttezza. Non pongo la questione per fatto personale; preciso però - forse il dottor Cattaneo aveva le orecchie turate che in sede di Conferenza dei Capigruppo ho chiesto chiaramente ai due relatori quali motivi di urgenza invocavano affinché questo provvedimento non fosse posticipato alla data indicata.



PRESIDENTE

Questo non è un fatto personale: lei conviene, vero?



(Commenti in aula)



CONTU Mario

No, ma per le falsità diffuse, devo precisare che il Capogruppo di Rifondazione Comunista, in Conferenza dei Capigruppo, ha chiesto ufficialmente, nell'ambito dell'organizzazione dei lavori, che la discussione su questo provvedimento di legge venisse posticipata dopo il 25 luglio, come richiesto dal Sindaco di Trino.
Sul merito dell'emendamento, invece...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



CONTU Mario

L'hai chiesto in aula, noi l'abbiamo chiesto in Conferenza dei Capigruppo e, per fortuna, c'erano anche gli altri e il collega Chiezzi l'ha riportato nel suo intervento in aula. Ma non ne faccio una questione di primogenitura.
Mi corre però l'obbligo - e la invito di nuovo a tacitarmi, se del caso di fare riferimento all'intervento svolto dal Presidente di Forza Italia il quale ha inserito nel dibattito un elemento in relazione alle dichiarazione del Consigliere Saitta: ho facoltà di parlarne? Perché se ne ha facoltà il Presidente di Forza Italia, credo di averne diritto anch'io!



PRESIDENTE

Di fatto, si è già dato una risposta. La prego di proseguire e di concludere nei cinque minuti previsti, di cui due sono passati.



CONTU Mario

Noi siamo estremamente preoccupati dal fatto che all'interno del centrosinistra ci siano delle fibrillazioni, che non riguardano Rifondazione Comunista. Credo invece che occorra riportare le cose a quello che sono effettivamente.
Non è la prima volta che, all'interno del centrosinistra, ma anche nei rapporti con Rifondazione Comunista, i Popolari, su grandi questioni dalle famiglie di fatto alla questione dei buoni scuola, tanto per restare a temi di attualità, alla questione di Ignitor - esprimono posizioni diverse e diversificate. E queste mi sembra rappresentino una ricchezza: nella diversità delle posizioni c'è anche l'unità.
Ben altro è quello che è stato detto e che riguarda l'etica: è un'altra cosa. Che qualcuno possa utilizzare momenti di conflitto dialettico all'interno del centrosinistra - ma delle opposizioni più in generale perché all'inizio di questa legislatura si è sempre detto che le opposizioni sono costituite dal centrosinistra, dai Radicali e da Rifondazione Comunista - o che ci sia qualcuno che pensi di salire sul carro del vincitore, è un elemento che niente ha a che fare con la materia del contendere.
Stando ai fatti, credo che questo aspetto riguardi l'etica politica e non altre questioni. Bene ha fatto Forza Italia, come un falco e come un avvoltoio, a gettarsi all'interno di questa contraddizione. Ma non è all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie per aver risparmiato mezzo minuto.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Volevo dire al collega Cattaneo che in Parlamento non c'è, non è stata votata una legge Ignitor: era un provvedimento inserito nella Finanziaria e non so nemmeno - combinazione ero presente in quel momento - come i colleghi Verdi si siano atteggiati.
Molte volte, in occasione del dibattito sulla Finanziaria, c'erano votazioni differenziate all'interno della maggioranza e - se non sbaglio non c'era un relatore del Gruppo dei Verdi sulla Finanziaria che comprendeva il provvedimento Ignitor.
Volevo solo chiarire questo per non far ricadere delle colpe sul Consigliere Moriconi, che non ha.
Vorrei anche dire che questo è un tema delicato che potrebbe giustificare una differenziazione di posizioni, ma costruttiva all'interno di uno schieramento: non è drammatico e non è grave. E' un tema che probabilmente va al di là di quello che è.
Il collega Moriconi si è riferito ad un professore de "La Sapienza" che gli ha spiegato che il progetto non funziona. In effetti, è ancora da sperimentare; è da verificare se, nel momento in cui si mette la macchina a posto e si attiva, si innesca il processo. Quindi, siamo in una fase fortemente sperimentale.
E' chiaro che si tratta di un impianto delicato, con aspetti di criticità ambientale, però siamo ancora in una fase sperimentale.
Il collegamento con il Piano energetico regionale non ha senso, perch una volta che il progetto funziona, potrebbe essere preso, ad esempio dalla Regione Lombardia o dalla Regione Lazio e trasformato in un impianto vero e proprio produttore di energia elettrica. In questo caso, forse sarebbe stato bene fare un'audizione con lo scienziato che guida questo progetto dalla fine degli anni '70 - e che in Regione aveva avuto opportunità di dialogare con il prof. Coppi - per capirne la dimensione l'impatto: potrebbe anche essere una cosa molto modesta.
In teoria, se si scindesse nettamente la questione della macchina dalla questione della futura collocazione, si farebbe un'opera di chiarificazione. Poi la situazione si è un po' integrata e oggi, se si facesse questa operazione di discussione anche dopo il 25 luglio, non cascherebbe il mondo.
Io dico che, metodologicamente, non è perfettamente corretta, perché in fondo gli amici amministratori, che si troveranno il 25 luglio a discutere discuteranno della localizzazione di un impianto sperimentale che non si sa ancora se funzionerà e che non è di dimensioni tali da essere una centrale produttrice di energia elettrica, cioè energia elettrica di carattere industriale, una centrale da 1 milione e 250 mila kilowatt di potenza installata. Però potremmo anche stabilire - non casca il mondo, del resto non è che stavamo per approvare rapidamente il provvedimento - di far slittare a dopo il 25 luglio questo approfondimento, per rispetto verso quelle Amministrazioni, quelle forze sindacali e sociali che stanno discutendo.



PRESIDENTE

Permette, Consigliere Tapparo? Non è un'interruzione. Notavo un fatto siccome siamo in fase di dichiarazione di voto sul subemendamento. Si interviene nell'ambito dei cinque minuti, però mi permettevo soltanto di annotarlo, perché lei in particolare ha un'esperienza che può aiutarci.



TAPPARO Giancarlo

Anche gli altri colleghi hanno divagato. Ho dovuto rispondere al collega Cattaneo che divagava e la mia risposta non poteva che essere un'ulteriore divagazione.



PRESIDENTE

Infatti la Presidenza ha colto che tutti quanti parlavano, ma non dell'argomento.



TAPPARO Giancarlo

Lei è così cortese e ricorda anche i miei anni numerosi. Allora faccio una dichiarazione di voto.
Mi astengo sulla proposta di emendamento che hanno fatto i colleghi invitando ancora alla ragionevolezza, cioè a poter spingere le cose a dopo il 25 luglio, sapendo comunque che quella non è una data cruciale. Possiamo stabilire convenzionalmente che ci conviene spingere al di là del 25 luglio la ripresa della discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Tapparo. Mi preme sottolineare che non era assolutamente un richiamo.
Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento all'emendamento n. 1.4).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 38 hanno votato SI' 5 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il subemendamento è respinto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente, al punto in cui siamo della discussione, e non essendo servito l'accordo che abbiamo assunto nella riunione dei Capigruppo, chiedo che la prossima seduta - lo dico anche rivolgendomi al collega Cattaneo...



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Saitta si sta rivolgendo al Consiglio e ai Capigruppo per una questione di procedura.



SAITTA Antonino

Dicevo che non essendo state rispettate le intese raggiunte sui tempi e sulla modalità di portare avanti questa iniziativa legislativa, mantenendo l'impegno del confronto, chiedo che nella riunione di giovedì si prosegua con l'esame di questo provvedimento.
Se poi qualche forza politica o il Consiglio ritiene di proseguire, si assuma la responsabilità. Lo dico anche per un semplice fatto, anche ricollegandomi a quanto affermato dal collega Cattaneo.
Ci sono le divisioni - è un dato di fatto - all'interno del centrosinistra, e ci tengo anche a rilevarle in quanto mi sembra corretto.
Ma credo - perché il provvedimento è firmato anche da un collega di maggioranza - che ci sia anche un problema di responsabilità complessiva.
Non è immaginabile che una forza politica come Forza Italia, ma anche le altre della maggioranza, che condividono un provvedimento, debbano fermare la loro iniziativa di fronte al fatto che ci sono delle forze politiche che svolgono un'azione di carattere ostruzionistico.
Da qui l'invito, rivolto a tutto il Consiglio e a coloro che sono convinti della bontà del provvedimento, a proseguire, a non aspettare ipotetici accordi che non possono venire e, in ogni caso, a procedere nella prossima seduta, e di prevedere, una volta avviata la discussione l'incontro con il Comune di Trino con le modalità assunte con il Presidente.



PRESIDENTE

Prendo atto della richiesta.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Noi, né direttamente né in modo surrettizio, accettiamo alcun addebito di responsabilità, per cui, come ho già detto, il Gruppo Forza Italia e con lo stesso, la maggioranza è pronta nel merito a confrontarsi, a lavorare e ad arrivare all'approvazione del provvedimento.
Prendiamo atto - l'ho detto prima, voi siete in Consiglio regionale da un anno e ci sono autorevoli colleghi sia nel mio Gruppo, ma soprattutto in senso numerico anche nei Gruppi di opposizione che siedono qui da tanti anni - che con il comportamento nel merito e nei fatti che avete dimostrato oggi, difficilmente si può avviare un percorso sereno. Noi ci siamo e siamo pronti.
Abbiamo fissato una Conferenza dei Capigruppo alle ore 9.30 precedentemente all'inizio dell'adunanza consiliare di giovedì prossimo e in quella sede, avremo modo di confrontarci. Ognuno prenda le sue posizioni. La Conferenza dei Capigruppo prima e successivamente il Consiglio regionale, nella piena sovranità, con la responsabilità di ogni singolo Gruppo e di ogni singolo Consigliere, sapranno cosa fare. Nella prossima seduta saremo tutti in aula e vedremo cosa succederà.



PRESIDENTE

Prendo atto di entrambe le dichiarazioni con le quali riapriremo la prossima seduta.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Nella riunione dei Capigruppo avevamo concordato di approvare il provvedimento di adeguamento del sistema dei viaggi in Europa.
Si tratta di fare un'inversione dei punti all'o.d.g. con 31 voti e di procedere al relativo esame del provvedimento, il quale è stato approvato all'unanimità dall'VIII Commissione.
Pongo pertanto in votazione la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., anticipando il punto 31).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri - Fondo di previdenza dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 310: "Modifiche all'art. 5 della L.R. 17/6/1997 n. 35: Modifiche alle leggi 30/12/1981, n. 57 'Assicurazione contro gli infortuni dei Consiglieri regionali' e 13/10/1972, n. 10 'Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio regionale e della Giunta regionale'"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di legge n. 310, di cui al punto 31) all'o.d.g. La parola al relatore, Consigliere Pozzo.



POZZO Giuseppe, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "L'utilizzabilità di viaggi da parte dei Consiglieri regionali, in relazione ad attività connesse all'esplicazione del mandato consiliare viene riconosciuta dall'art. 3, comma 3, della L.R. n. 10/72 e successive modificazioni, con riferimento a viaggi dal luogo di residenza alla Capitale e ritorno fino ad un limite massimo annuo di undici viaggi peraltro esperibili su tutto il territorio nazionale, con la possibilità di effettuare viaggi dal luogo di residenza presso le sedi delle istituzioni dell'Unione Europea, fino ad un limite massimo annuo di tre.
La citata legge regionale stabilisce inoltre che, nel caso di uso del mezzo aereo il rimborso spese massimo annuo non possa superare l'equivalente di undici viaggi aerei andata e ritorno Torino-Roma e l'equivalente di tre viaggi aerei andata e ritorno Torino-Bruxelles calcolati sulla base delle tariffe ordinarie applicate dalle Compagnie di bandiera, mentre il pagamento delle spese per i viaggi effettuati in ferrovia o su altri servizi di linea viene corrisposto nel limite del costo del biglietto di prima classe e degli eventuali supplementi, nonché del costo per l'uso di un posto letto in compartimento singolo.
Infine, per i viaggi che l'interessato dichiara di aver compiuto con automezzo proprio, il rimborso viene corrisposto nella misura e modalità prevista dall'art. 2 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche ed il rimborso della spesa eventualmente sostenuta per il pedaggio autostradale e per il ricovero dell'autovettura presso parcheggi ed autorimesse.
Tuttavia, in sede di applicazione di tale normativa, si sono riscontrate alcune disfunzioni e squilibri, che possono pregiudicare l'effettivo svolgimento del mandato consiliare.
In particolare, dalla disposizione in esame si desume che il rimborso spese massimo annuo non può superare l'equivalente di undici viaggi aerei andata e ritorno Torino-Roma e l'equivalente di tre viaggi aerei andata e ritorno Torino-Bruxelles, calcolati sulla base delle tariffe ordinarie applicate dalle Compagnie di bandiera.
Alla determinazione del plafond annuale di spesa concorrono quindi tutte le diverse variabili voci che costituiscono i viaggi stessi: oltre al biglietto aereo o ferroviario, il rimborso chilometrico relativo all'uso dell'auto propria, taxi, eventuale parcheggio, spese queste da liquidare nel limite massimo del numero dei viaggi e del plafond con la conseguenza che tali spese incidono sul budget complessivo di viaggi riducendo quindi con la loro crescita lo svolgimento dell'attività connessa all'espletamento del mandato consiliare.
A questo si aggiunge un'ulteriore limitazione derivante dal fatto che i viaggi all'estero possono svolgersi solo presso le sedi delle istituzioni dell'Unione Europea (Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo).
Si è inoltre rilevato come la normativa in esame comporti una situazione di squilibrio a sfavore dei Gruppi politici di minore dimensione, i quali sono chiamati a ripartire le medesime attività istituzionali su un numero più ridotto di componenti, ma, nello stesso tempo, non tiene adeguatamente conto delle esigenze di coordinare l'iniziativa del singolo Consigliere con l'attività di programmazione politica del Gruppo, con la conseguenza che una percentuale di tali viaggi rimane inutilizzata.
Al fine di eliminare le suddette anomalie, è stata così predisposta una serie di modifiche all'impianto normativo, in particolare, il comma 1 amplia l'ambito di operatività della disciplina in questione all'intero territorio dell'Unione Europea ed elimina la clausola di equivalenza tra rimborso spese massimo annuo e numero di viaggi, prevedendo solo tale limite per il rimborso delle spese per l'uso del mezzo aereo, con la conseguenza che le altre spese relative al trasporto sono dovute comunque a prescindere dal budget massimo annuo.
Si ribadisce tale principio riconoscendo altresì il rimborso della spesa eventualmente sostenuta per il pedaggio autostradale e per il ricovero dell'autovettura presso parcheggi ed autorimesse, nonch l'indennità chilometrica di cui all'art. 2 della L.R. n. 10/72 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali) come modificato in particolare dall'art. 2 della L.R. n.
50/00 e dall'art. 1 della L.R. n. 4/01.
Il comma 1 riconosce infine il rimborso delle spese per il taxi limitandone però l'utilizzo a quelle necessarie per il raggiungimento del luogo di destinazione dalla stazione ferroviaria o dall'aeroporto, sia per raggiungere la stazione ferroviaria o l'aeroporto al ritorno.
Il comma 2 introduce un budget di viaggi per Gruppo, costituito da dieci viaggi e da quelli inutilizzati da ciascun Consigliere appartenente al Gruppo medesimo, nel limite di due per l'Italia ed uno per l'Unione Europea, il cui utilizzo è disposto dal Presidente del Gruppo consiliare.
A questo si aggiunge che, nel caso di cessazione dalla carica per dimissioni, decadenza, termine della legislatura, il numero di viaggi a disposizione di ogni Consigliere è parametrato in base all'effettivo periodo di vigenza del mandato.
L'ottava Commissione, nel corso della seduta del 18 giugno 2001, ha esaminato il provvedimento e, dopo attento dibattito, lo ha licenziato all'unanimità, rilevando in specifico la necessità di adeguarne l'articolato alle regole di redazione dei testi normativi, così come ribadito dalla recente Circolare del 2 maggio 2001 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare, nel caso in cui una legge vigente ha subìto modifiche, l'eventuale novella deve riferirsi all'atto modificato. Nel caso specifico, le modifiche proposte devono riferirsi alle legge 'radice', art. 3 della L.R. n. 10/72, anziché all'art. 5 della L.R.
n. 35/97".



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 1 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 38 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.10)



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