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Dettaglio seduta n.102 del 29/06/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta. Risultano presenti 35 Consiglieri; il numero legale è di 26.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Marco, Burzi Bussola, Cattaneo, Cavallera, Cota, Marengo e Racchelli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Questione di legittimità costituzionale


PRESIDENTE

Il Tribunale ordinario di Torino - VIII Sezione Civile - con ordinanza in data 5 giugno 2001 del giudice SCARABELLO, depositata in cancelleria in pari data, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto l'art. 2, lett.
c) della legge regionale 28 marzo 1995, n. 46 (Nuove norme per le assegnazione e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), per contrasto con gli artt. 3, 97 e 117 Cost., e ha disposto l'immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.



PRESIDENTE

Il Tribunale ordinario di Torino - VIII Sezione Civile - con ordinanza in data 5 giugno 2001 del giudice SEMINI, depositata in cancelleria in pari data, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto l'art. 2, lett. c) della legge regionale 28 marzo 1995, n. 46 (Nuove norme per le assegnazione e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), per contrasto con gli artt. 3, 97 e 117 Cost., e ha disposto l'immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.


Argomento:

d) Ripristino locali Ufficio Presidente Ghigo


PRESIDENTE

Comunico che i locali Ufficio Presidente Ghigo e sala A sono stati ripristinati e sono quindi fruibili sin dal 29 giugno, così come l'accesso del pubblico in Aula.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta di deliberazione n. 234 "Dimissioni del signor Daniele Galli dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108) con il Signor Luca Giuseppe Caramella" e n. 235 "Adempimenti ex articolo 7 Legge 154/1981 ed articolo 16, comma 4 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo le proposte di deliberazione n. 234 "Dimissioni del signor Daniele Galli dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione (ai sensi art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108) con il Signor Luca Giuseppe Caramella" e n. 235 "Adempimenti ex articolo 7 Legge 154/1981 ed articolo 16, comma 4 del Regolamento interno del Consiglio regionale" nei confronti del Consigliere regionale Agostino Ghiglia, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Come noto, i due Consiglieri sono stati chiamati a far parte del Parlamento nazionale.
Prego i Consiglieri di prestare attenzione.
La parola al Consigliere Mellano. Propongo di procedere all'esame dei singoli casi, iniziando dalla situazione concernente il collega Galli.



MELLANO Bruno

Come richiamato dal Presidente Riba, è opportuno che tutti i colleghi prestino attenzione alla discussione di questo punto all'o.d.g., perché è quanto mai delicato; delicato sempre quando si va a parlare di status di Consiglieri, ma oggi in particolare.
La Giunta delle elezioni, che presiedo, si è riunita due volte (il 15 giugno ed oggi 29 giugno) per la valutazione dei casi concernenti le cause di incompatibilità dei Consiglieri regionali eletti al Parlamento nazionale. Come si sa, in base all'art. 122, comma 2, della Costituzione queste cariche sono incompatibili. Abbiamo affrontato la questione in più riprese e comincerei, come ha richiesto il Presidente Riba, dal caso più semplice, quello del Consigliere Galli.
Procedo quindi a leggere l'estratto di verbale della seduta di oggi venerdì 29, consegnato agli atti della Presidenza del Consiglio: "Verbale n. 13. Il giorno 29 giugno 2001, alle ore 13, in Torino presso la sede del Consiglio regionale in via Alfieri 15, si è riunita la Giunta delle Elezioni.
Sono presenti i Consiglieri Angeleri, Brigandì, Caracciolo, Chiezzi Costa Rosa Anna, Contu, Marengo, Mellano, Moriconi, Muliere, Vaglio, Pozzo Suino, Di Benedetto, Godio (in sostituzione del Consigliere Ghiglia) e Valvo (in sostituzione del Consigliere Salerno).
Il Presidente Mellano riferisce che il Presidente del Consiglio regionale ha trasmesso in data 27 giugno 2001 la lettera con la quale il Consigliere Daniele Galli ha rassegnato le dimissioni da Consigliere regionale.
Occorre pertanto procedere, ai sensi dell'art. 16 della legge 17/2/1968, n. 108, alla surroga del predetto Consigliere. Ai sensi del citato articolo, il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo eletto. La stessa norma si osserva anche nel caso di sostituzione del Consigliere proclamato a seguito dell'attribuzione dell'Ufficio centrale regionale.
La Giunta delle Elezioni verifica che il Consigliere Daniele Galli era stato eletto nella quota proporzionale della circoscrizione di Novara nella lista avente il contrassegno Forza Italia; constata che dal verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Novara risulta che all'ultimo eletto nella lista avente il contrassegno Forza Italia segue immediatamente il signor Luca Giuseppe Caramella.
Il Presidente Mellano informa che al Consigliere neo eletto sarà inviato lo schema per raccogliere le indicazioni necessarie a che la Giunta delle Elezioni esamini la condizione dell'eletto in riferimento alle situazioni di ineleggibilità e di incompatibilità di cui alle Leggi n.
108/68, n. 154/81 e n. 55/90".
Questo è quanto dovuto rispetto al caso del collega Galli e quindi della proposta di surroga con il signor Luca Giuseppe Caramella.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mellano. Vorrei dare lettura della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio da parte del collega Galli, che ci scrive: "Con la presente rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale, a seguito della mia elezione a parlamentare.
Con l'occasione desidero esprimere a lei ed ai colleghi Consiglieri la mia gratitudine per la fattiva collaborazione. Cordiali saluti".
Pongo in votazione la proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Daniele Galli.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio prende atto delle dimissioni del Consigliere Galli all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.



(Il Consigliere dimissionario Daniele Galli non è presente in aula)



PRESIDENTE

Credo di dovere, a nome di tutto il Consiglio, formulare al collega Galli gli auguri per il lavoro che ha già iniziato, ringraziandolo per quello svolto in questa sede e per la sua partecipazione all'attività del Consiglio regionale per sei anni. Grazie.
Occorre pertanto procedere, ai sensi dell'art. 16 della legge 17/2/1968, n. 108, alla surroga del Consigliere Galli, dimissionario. Ai sensi del citato articolo, il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente l'ultimo eletto. La stessa norma si osserva anche nel caso di sostituzione del Consigliere proclamato a seguito dell'attribuzione fatta dall'Ufficio centrale regionale.
Dal verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Novara risulta che all'ultimo eletto nella lista avente il contrassegno Forza Italia segue immediatamente il signor Luca Giuseppe Caramella, al quale deve essere pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
Pongo quindi in votazione la proposta che il Consiglio prenda atto che al Consigliere Daniele Galli subentra, nella quota proporzionale, nella circoscrizione di Novara, nella lista avente il contrassegno Forza Italia ai sensi dell'art. 16 della citata legge n. 108, il signor Luca Giuseppe Caramella.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio prende atto all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
Per quanto attiene alla convalida dell'elezione del signor Luca Giuseppe Caramella, ricordo che essa viene devoluta, ai sensi dell'art. 13 dello stralcio delle norme di Regolamento, alla Giunta delle Elezioni, la quale accerterà che non sussistano nei confronti del neo-Consigliere cause di ineleggibilità e di incompatibilità.
Ad esame compiuto, la Giunta delle Elezioni riferirà al Consiglio.
La formula di rito prevede che il signor Caramella Luca Giuseppe qualora si trovi nelle vicinanze, prenda posto in aula.



(Il neo Consigliere Luca Giuseppe Caramella prende posto in aula)



PRESIDENTE

Come ho già fatto a titolo personale, a nome di tutti i nuovi colleghi le do il benvenuto e le auguro buon lavoro e una felice permanenza in questo Consiglio regionale; naturalmente, questi sono gli auspici.
Comunico che per quanto attiene la convalida dell'elezione del neoeletto Consigliere, l'art. 17 della legge 108/68 già citata prevede che al Consiglio regionale sia riservata la convalida della elezione dei propri componenti, secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno.
A tal fine, l'art. 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei conseguenti provvedimenti di convalida.
Passiamo all'esame del secondo caso; do la parola al Presidente Mellano.



MELLANO Bruno

La Giunta delle Elezioni si è riunita due volte: venerdì 15 giugno, ha affrontato complessivamente il caso dei Consiglieri regionali eletti al Parlamento nazionale che non hanno presentato lettera di dimissioni in base alla legge n. 154, articolo 6, comma quarto, che prevede la cessazione dalle funzioni entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di incompatibilità.
La Giunta delle Elezioni ha discusso ampiamente sulla richiesta formulata anche dal Presidente Cota, di interpretazione di questa norma.
I casi rimasti al vaglio sono due e riguardano i colleghi Agostino Ghiglia e Roberto Salerno.
Inizialmente, preferisco intervenire in merito al caso del Consigliere Agostino Ghiglia perché si tratta della situazione più semplice. Ad oggi non è pervenuta alcuna lettera di dimissioni, quindi, in base all'interpretazione, fornita con lettera ufficiale al Presidente Cota dopo aver svolto un ampio dibattito, la Giunta delle Elezioni a maggioranza ha votato due dispositivi.
Per quanto riguarda il primo dispositivo, per valutare il concretizzarsi dell'incompatibilità sopravvenuta occorre tener conto esclusivamente dell'esercizio delle funzioni, e questo si pu oggettivamente riscontrare nella prima seduta del Parlamento. Quindi, la Giunta delle Elezioni, investita del problema di valutare quando viene a concretizzarsi la causa di incompatibilità tra la funzione di Consigliere regionale e la funzione di Parlamentare italiano, ha individuato, in modo univoco e chiaro, la prima seduta del Parlamento nazionale.
Questo ha comportato la votazione di due dispositivi paralleli e convergenti in cui si chiede alla Presidenza del Consiglio di porre in votazione la procedura di contestazione nei confronti del collega Agostino Ghiglia in quanto, in base alla legge n. 154, articolo 5, comma quarto, non si è dimesso in tempo utile.
Questo è quanto dovevo riferire all'aula, che invito a pronunciarsi in merito.



PRESIDENTE

Sulla base della relazione esposta dal Presidente Mellano a nome della Giunta delle Elezioni, procediamo alla votazione della contestazione mediante la procedura dello scrutinio segreto.
Prego di voler distribuire le relative schede.
Non vorrei che intervenissero dei dubbi, ovviamente, la questione è di carattere assolutamente rilevante: per esprimersi a favore della contestazione che avvia la procedura per la decadenza, già ampiamente e correttamente descritta dal Presidente Mellano, si vota "sì". "Sì", vuol dire votare a favore della contestazione. Di conseguenza, il "no" è il voto contrario alla contestazione.
Quindi, l'avvio della contestazione proposta dalla Giunta delle Elezioni si esprime con il voto "sì" sulla scheda azzurra, che è in distribuzione.
Nomino scrutatori i Consiglieri Bolla e Muliere.
Prego il Vicepresidente Toselli di avviare la chiamata.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 36 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri schede bianche 6 Il Consiglio regionale del Piemonte, pertanto, delibera di contestare l'incompatibilità sopravvenuta al Consigliere regionale Ghiglia, il quale ha dieci giorni di tempo per formulare le osservazioni o per eliminare la causa di incompatibilità, ai sensi dell'art. 7, comma 4 della legge n.
154/81 e dell'art. 16 del Regolamento regionale interno del Consiglio dando mandato al Presidente del Consiglio regionale di procedere a notificare immediatamente quanto sopra deliberato.



PRESIDENTE

Esaminiamo, adesso, la situazione concernente il Consigliere Salerno.
La parola al Presidente della Giunta delle Elezioni, Bruno Mellano.



MELLANO Bruno

Il terzo ed ultimo caso di cui si è occupato la Giunta delle Elezioni riguarda il Consigliere Salerno.
Per il collega Roberto Salerno, vale lo stesso discorso che è stato fatto rispetto al collega Agostino Ghiglia, ma con una variante che mi accingo a spiegare all'aula.
Il Consigliere Salerno ha presentato, nei giorni scorsi, una lettera di dimissioni che è stata indirizzata prima al Presidente del Consiglio e successivamente al Presidente della Giunta delle Elezioni. Con la lettera in questione il Consigliere vincolava le sue dimissioni alla convalida che prossimamente avrà come Senatore della Repubblica.
La Giunta delle Elezioni, avendo prima sollevato il caso alla Presidenza del Consiglio regionale, ha, poi, valutato e votato, a maggioranza, che dimissioni di questo tipo possono essere sì ricevute, ma non hanno effetti.
Il dispositivo, votato a maggioranza dalla Giunta delle Elezioni valuta che una formulazione di dimissioni, vincolate ad una revocabilità che non è prevista dalla legge - abbiamo fatto delle verifiche sulla normativa e sulla giurisprudenza - non è accettabile e propone all'aula di comportarsi, con il collega e Senatore Roberto Salerno, come nel caso del Consigliere Agostino Ghiglia, non considerare valide quelle dimissioni proposte in una forma irrituale, e procedere ad innescare, anche nei confronti del collega Salerno, la procedura. Voglio ricordare che è una procedura molto garantista, che prevede una prima contestazione, dieci giorni di tempo per un'ulteriore presentazione di osservazioni del collega una seconda votazione dell'Aula, sino ad una terza votazione dell'Aula per la dichiarazione di decadenza del Consigliere; quindi, la Giunta delle Elezioni, a maggioranza, stamattina ha votato di proporre a quest'aula di ritenere non valide, nella formulazione presentata, le dimissioni e di procedere alla contestazione anche del collega Salerno.
Questo è quanto dovevo come Presidente della Giunta delle Elezioni.
Invito l'aula ad esprimersi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Signor Presidente, si può parlare per cosa? Dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Si può parlare sulla base del punto all'ordine del giorno e della relazione del Presidente della Giunta delle Elezioni.



BRIGANDI' Matteo

Vorrei fare presente a quest'aula che intanto c'è certamente incolpevole - vista la stima che ho nei confronti del Presidente Mellano omissione fatta dalla relazione del Presidente Mellano, che non ha detto che quel tipo di lettera, per giurisprudenza costante, rappresenta delle dimissioni. Evidentemente è un'interpretazione autorevole data dalla Giunta. La Giunta ha votato in un certo modo, in maniera contraria alle pronunce giurisprudenziali in materia.
In secondo luogo, vorrei far notare all'aula che vi è un soggetto che è stato eletto Senatore della Repubblica. E' Senatore della Repubblica, ha partecipato alla votazione del Presidente del Senato della Repubblica quindi sicuramente è una persona capace di intendere e volere. Ha preso carta e penna e ha scritto: "Io mi dimetto". Quindi vi è un primo dato, che è un dato letterale evidente, incontrastato e incontestabile delle volontà del Senatore Salerno di presentare le proprie dimissioni.
Mi sembra che procedere col meccanismo della contestazione è un procedere certamente più garantista per Salerno, il quale si vedrebbe oggi avvicendato ad altro soggetto, ma certamente è un po' offensivo nei suoi confronti, perché, per un verso, gli si farebbe una contestazione, in quanto lui ha espresso, in maniera chiara, la sua volontà di dimettersi, e per altro verso gli si direbbe: "Guarda, sei talmente stupido che non sei riuscito a fare una lettera di dimissioni in maniera corretta". Comunque, a prescindere dal merito, c'è il diritto che in questo caso ci dà una mano.
La lettera del Senatore Salerno non voleva dire: "Attenzione, io mi dimetto, però le mie dimissioni sono nulle". Per seguire bene la logica del Senatore Salerno dobbiamo fare un passo indietro. Quando si assume una carica - la carica di parlamentare è differente da quella di Consigliere regionale e con questa è incompatibile - si può pensare all'ipotesi che le funzioni di Consigliere diventano incompatibili nel momento in cui l'interessato assume il ruolo di parlamentare, oppure quando ha la certezza della sua elezione nella convalida. Sono due ipotesi che hanno ugualmente pregio, ancorché la prima sia di prassi preferita alla seconda. Ora, se così è, Signor Presidente, l'espressione del Senatore Salerno è: "Io mi dimetto, ma attenzione che preferisco avvertire; preferirei avere la procedura della dichiarazione di incompatibilità o la successione eventualmente, solo nel momento in cui sono stato convalidato come Senatore". Tutto questo ha una logica che, oggi più che mai, è importante ed interessante non tanto per il Senatore, quanto per quei deputati che si ritrovano ad avere tutta una serie di seggi per pretesi raggiungimenti o meno del 4% o per assegnazione alla lista di maggioranza o di minoranza a seconda dei residui, col proprio seggio in ballottaggio. Quindi, ci sarebbe il problema di dire: "Costui si dimette da Consigliere regionale, diventa Senatore". Fra due mesi non viene convalidato come Senatore e rimane a casa un soggetto che, addirittura, la volontà popolare ha eletto due volte in camera legislativa. Ci troviamo di fronte ad una evidentissima consecutio temporum, nel senso che la frase esatta della lettera proposta dal Senatore Salerno è di revocare le dimissioni nel caso in cui non venisse convalidato: lui si dimette, ma nel momento in cui non venisse convalidato revoca. Quindi, queste due azioni, se vogliamo considerarle, sono ovviamente, successive nel tempo, perché la convalida non è ancora intervenuta, mentre le dimissioni sì, per cui noi non possiamo, in ossequio alla stessa volontà del Senatore Salerno, che valutare le sue dimissioni perfettamente valide. Dopodiché si dovrà valutare, nel momento in cui non venisse ipoteticamente convalidata la sua elezione al Senato - cosa che peraltro, non credo sia possibile, per cui stiamo parlando di lana caprina se sia possibile o non sia possibile revocare queste dimissioni. Ma questo è un problema successivo e, secondo me, non è possibile. Però, non possiamo dire che non ha presentato nessuna lettera di dimissioni, questa non ha quel tipo di valore e, quindi, noi gli dobbiamo fare una contestazione.
Non facciamo perdere tempo al Consiglio. Dichiariamo valide le sue dimissioni perché erano scritte in una maniera chiara. Facciamogli succedere il primo degli esclusi e risolviamo il problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente. Il collega Brigandì ha sollevato una serie di questioni molto delicate che sono state oggetto delle riflessioni della Giunta delle Elezioni, come è anche risultato dalla lettura dei verbali da parte del Presidente Mellano.
Il primo punto su cui il Consigliere Brigandì fonda la propria proposta, contraria a quella della Giunta delle Elezioni, è di un legame in qualche misura sistematico, fra la procedura di convalida dell'elezione da parte della Giunta delle Elezioni del Senato, comunque del Parlamento, e le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Consigliere Salerno come di un altro Consigliere regionale.
Non può essere così, e invito l'aula a riflettere sul fatto che il Consigliere Brigrandì propone un assurdo logico e giuridico. In primo luogo perché non è possibile nessuna convalida da parte della Giunta delle Elezioni del Senato che sia precedente o contestuale alla procedura di dimissioni da parte del Consiglio regionale del Piemonte. Il Senatore Salerno non potrà essere convalidato da parte del Senato della Repubblica se prima non interverranno le dimissioni del Consigliere Salerno dal Consiglio regionale del Piemonte. In caso contrario, il Senato della Repubblica non condizionerà ad un'intenzione la convalida del Senatore. Si limiterà a contestare al Senatore Salerno un'incompatibilità rispetto alla carica di Senatore in questo modo ponendolo in una doppia condizione di incompatibilità. In questo caso, la doppia incompatibilità non si elide reciprocamente. Si tratterebbe di due distinte incompatibilità che procederebbero e dovrebbero essere sanzionate assolutamente in parallelo.
In secondo punto, il Consigliere Brigandì dice che per giurisprudenza costante una condizione nulla rispetto ad un atto annulla la condizione ma non annulla l'atto. Non è vero, non esiste una giurisprudenza costante di questo tipo. Esiste un parere degli uffici, proposto alla Giunta delle Elezioni, che consigliava questa strada in termini di economia procedurale ma non esiste una sola sentenza prodotta dai sostenitori di questa tesi che ci porti a considerare non già nullo l'atto di dimissioni, ma nulla la condizione illegittima posta rispetto all'atto di dimissioni. Che l'atto di dimissioni sia sin d'ora condizionato alla sua revocabilità è scritto nella lettera di dimissioni del Consigliere Salerno. Il Consigliere Salerno si dimette ma poi annuncia, a memoria del Consiglio, che intende successivamente, revocare le proprie dimissioni. Nella sua lettera dice in modo molto chiaro: "Con la presente inoltro e comunico le mie dimissioni da Consigliere regionale a far data dal timbro di presentazione della stessa all'Ufficio Protocollo del Consiglio regionale. Allo stesso tempo, comunico che le stesse sono da intendersi sin d'ora revocate qualora la Giunta delle Elezioni del Senato della Repubblica non convalidi, a norma dell'art. 19 ecc. ecc.".
E' chiarissimo che la condizione a cui il Consigliere Salerno subordina il proprio atto di dimissioni è illegittima: su questo, neanche il Consigliere Brigandì ha avuto nulla da dire. Essa diventa la causa di nullità di quest'atto, perché i due atti - l'atto di dimissione e l'atto di revoca - non sono disgiungibili, non solo sistematicamente, ma neppure nello stesso tenore letterale della lettera di dimissioni del collega Salerno.
Nel caso in cui considerassimo valide queste dimissioni, non solo indirettamente ma anche direttamente avvalleremmo il principio secondo il quale le dimissioni sono condizionabili da condizioni assolutamente illegittime e, nel nostro caso, non disciplinate da nessuna normativa. La revoca disciplinata in forma positiva dal Testo Unico della Legge sull'ordinamento degli enti locali per i Consiglieri comunali e provinciali e, in genere, per gli amministratori di questi enti, non è in nessuna misura disciplinata e quindi è esclusa rispetto alle funzioni di Consigliere regionale e Parlamentare.
Stiamo procedendo a queste prese d'atto con una procedura che, sin dall'inizio della legislatura, il mio Gruppo ha definito "irrituale": votiamo per accogliere o respingere le dimissioni di Consiglieri regionali e ciò, di per sé, non si giustifica né sulla base del nostro Regolamento (come avviene per la Camera dei Deputati e il suo Regolamento) né sulla base della Legge che non impone affatto questa procedura di assegnazione.
Noi, invece, addirittura votiamo a scrutinio segreto le proposte di surrogazione, mentre dovremmo limitarci, come facciamo nella seduta d'insediamento di ogni nuova legislatura - così è successo - a prendere i verbali della Corte d'Appello di Torino, verificare che, sulla base delle leggi, l'ordine degli eletti sia quello, e prenderne atto. Non possiamo sottoporlo ad una votazione che, inevitabilmente, a quel punto, sarebbe una votazione politica: la presa d'atto rispetto ad una surrogazione è disciplinata in via legislativa in modo molto preciso.
Questo tipo di procedura diventa ora un problema molto grave, che voglio sottoporre al Presidente: se l'aula accedesse alla proposta del Consigliere Brigandì, decidendo di non contestare l'incompatibilità del Consigliere Salerno, cosa significherebbe il suo voto? Che si accetta la lettera di dimissioni, così formulata e così condizionata, oppure che non la si accetta e che quindi, nonostante siano passati dieci giorni dalla data di entrata in funzione del Consigliere Salerno come Senatore della Repubblica, non si procede alla contestazione della sua incompatibilità. Il rischio è che, se non si vota in maniera coerente, ci troviamo ad avere un Consigliere in carica che non viene contestato, che non è dimissionario e che non è dimissionato ma che, nello stesso tempo, non partecipa ai lavori del Consiglio regionale del Piemonte.
E' una questione molto delicata, resa ancora più delicata e complicata da una prassi abusiva che continuiamo ad utilizzare, quella della votazione sulla presa d'atto delle dimissioni e della surrogazione dei Consiglieri dimissionari. In casi come questi, ci pone in una situazione di chiamiamola così! - "grave difficoltà istituzionale".
Immagino che il dibattito proseguirà ancora per un po'.
Chiedo al Presidente - se ritiene - di non far votare proprio nulla per quanto riguarda le proposte di surrogazione. Ma, se la situazione rimanesse questa e si decidesse di votare, chiedo al Presidente di indicare in maniera molto concreta cosa si va a votare e quali sono le conseguenze del voto.
Io voglio, o meglio, esigo di sapere cosa significa "Se non contestiamo l'incompatibilità": significa che il Consigliere Salerno è dimissionario e che quindi la Giunta delle elezioni deve fare una proposta di surrogazione significa che non è considerato neppure dimissionario e, nello stesso tempo, non se ne contesta l'incompatibilità? Più in generale, ritengo che questa materia, ormai governata dalla prassi e dalla consuetudine e non più dalla legge e dalle regole, debba diventare argomento di grande riflessione al momento della riforma del nostro Regolamento, oltre che argomento di consultazione, di "concertazione" istituzionale - se vi piace questa parola - tra l'Ufficio di Presidenza del Consiglio e la Giunta delle elezioni. Se no, non esisterebbero più regole e così, ogni volta, bisognerebbe inventarne una per risolvere situazioni problematiche.
Sullo specifico caso in oggetto, anche per ragioni di economia procedurale, essendo parere unanime che non si può essere insieme Consigliere regionale e Parlamentare della Repubblica, ritengo che, per il Consigliere Salerno, si debba procedere in analogia con quanto si è fatto per il Consigliere Ghiglia: prendiamo atto che le sue dimissioni sono sì state formulate, sono sì state ricevute, ma sono giuridicamente nulle, non producono effetti. Il Consigliere Salerno non è un Consigliere dimissionario e si contesta la sua incompatibilità, così come si è fatto per il collega Agostino Ghiglia.



PRESIDENTE

Colleghi, stiamo discutendo una questione procedurale. Non è per opportuno, al di là del Regolamento, aprire un dibattito procedurale in sede di Consiglio.
Se si pongono questioni procedurali, esse dovranno essere risolte sulla base delle proposte fatte dall'Ufficio di Presidenza. Proporrò una metodologia, naturalmente.
Ciò detto, colleghi, chiedo scusa ma non aprirei sulla questione in oggetto un ampio dibattito.
Ha chiesto di parlare a proposito il Vicepresidente della Giunta regionale Casoni: sentiamo il suo intervento, poi valutiamo il percorso da seguire.



CASONI William, Vicepresidente della Giunta regionale

Nell'ambito della procedura e per ottimizzare i lavori della seduta di oggi, vi comunico che ho parlato dieci minuti fa con il Consigliere Salerno. Il Consigliere Salerno si trova da tre giorni a Roma, e oggi sta partecipando all'Assemblea nazionale di AN. Per telefono mi ha confermato che ha già redatto una lettera formalmente ineccepibile, e che si impegna a farcela avere lunedì mattina. Mi ha detto che pensava che quella seguita non fosse una procedura tale da sollevare tutto questo polverone. Come lui stesso ha ammesso, per inesperienza pensava fosse una procedura ammissibile: non essendo ammissibile, ha riformulato una nuova lettera di dimissioni che, come vi ho già detto, presenterà lunedì mattina.
Per evitare di discutere per ore su una formalità, suggerisco, dal momento che martedì ci sarà Consiglio e avremo la controprova di quanto sto dicendo, di posporre alla prossima riunione di martedì questa questione evitando di impantanarci in cavilli burocratico-amministrativi quando il problema può essere risolto a monte.



PRESIDENTE

Consiglieri, sospendo per qualche minuto il Consiglio per consultare i collaboratori e i dirigenti dell'Ufficio di Presidenza e il Presidente della Giunta delle elezioni.
Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55 riprende alle ore 16.06)



PRESIDENTE

Vorrei procedere ad una comunicazione relativa al dibattito sulla procedura, che è intervenuto su questo punto.
La valutazione che vi sottopongo è questa: considerato che la Giunta delle Elezioni a maggioranza ha assunto una posizione del tutto precisa e giuridicamente motivata; considerato che il collega Salerno ha fatto verbalmente pervenire al Consiglio la sua intenzione di dimettersi secondo una procedura regolare, che tuttavia potrà esperire nella prossima settimana, per cui l'atto formale, che il Consigliere Salerno ha riconosciuto che deve essere espresso, non è a disposizione in questo momento del Consiglio e della Giunta delle Elezioni che ha lungamente esaminato la situazione, dobbiamo procedere, non ad una reinterpretazione delle procedure svolte, ma all'attivazione della procedura di contestazione.
Pertanto dispongo la distribuzione delle schede per votare sulla procedura di contestazione, così come proposto dal Presidente Mellano a nome della Giunta delle Elezioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valvo; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Accettiamo quanto da lei proposto pur non condividendolo, anche perch per quanto ci riguarda, in sede di Giunta delle Elezioni avevamo ritenuto accoglibili le dimissioni presentate dal Consigliere Salerno. Quindi, per coerenza, voteremo nello stesso modo in cui abbiamo votato nella Giunta, a maggior ragione confortati dalla comunicazione che il collega sen. Salerno ci fa fatto poc'anzi, significandoci la volontà di presentare una lettera di dimissioni corretta lunedì mattina. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Confermo il voto già espresso in sede di Giunta delle elezioni e motivate con il fatto che...


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
C'è una richiesta di verifica del numero legale. La richiesta di verifica del numero legale può essere avanzata da qualsiasi Consigliere prima di procedere ad una votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Chiedo che la verifica del numero legale sia richiesta secondo le procedure corrette, cioè in primo luogo dal microfono e, in secondo luogo o da un Capogruppo o da tre Consiglieri. Altrimenti è illegittima.



PRESIDENTE

"Ogni volta che il Consiglio stia per procedere ad una votazione, il Presidente verifica se il Consiglio sia in numero legale per deliberare, se del caso disponendo l'appello nominale dei presenti, che deve comunque essere effettuato qualora lo richieda un Consigliere".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pozzo; ne ha facoltà.



POZZO Giuseppe

A nome del Gruppo di Forza Italia, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
19 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 8 Consiglieri).
Vorrei dare lettura del comma 4 dell'art. 52 del regolamento, che recita: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta".
L'argomento viene dunque rinviato alla successiva seduta del Consiglio convocata per martedì prossimo, come deliberato nella Conferenza dei Capigruppo.
Quindi, il punto viene automaticamente iscritto sulla base della decisione presa a termini di Regolamento a un punto della seduta di martedì prossimo.
Seconda questione. Il Presidente, accertata la mancanza del numero legale su una votazione - come in questo caso, perché io avevo aperto la proposta di votazione - passa quindi ad altro argomento dell'o.d.g. o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti, qualora lo richieda un Gruppo consiliare.
Quindi, se non ci sono richieste diverse, passo al successivo punto all'o.d.g.; se si richiede una sospensione, naturalmente, mi comporterò di conseguenza: ho testé letto le prerogative del Consiglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Prima di passare al punto successivo dell'o.d.g., volevo riproporre una questione già posta nella riunione precedente da alcuni Capigruppo di minoranza in ordine al fatto che alcuni organi di stampa hanno riferito di un Piano sanitario...



SAITTA Antonino

MULIERE (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Ma non c'è la Giunta!



SAITTA Antonino

Lo so. Io lo riferisco, lo pongo al Consiglio...



PRESIDENTE

Il Consigliere Saitta sta ponendo una questione che aveva anticipato alla riunione dei Capigruppo e quindi non esorbita dalle prerogative dei Consiglieri.



SAITTA Antonino

Se la Giunta è assente, questo è indice di una gravità enorme, perch alla riunione dei Capigruppo - era presente l'Assessore Vaglio - abbiamo anticipato questa richiesta, che riformuliamo in questo momento.
Pongo dunque il problema al Consiglio, perché credo che la questione dell'informazione sul Piano sanitario riguardi anche il Consiglio.
Credo che mai come adesso abbiamo assistito ad una mortificazione dell'assemblea legislativa, del lavoro dei Consiglieri, i quali vengono a sapere di documenti, addirittura di un Piano sanitario, senza che ne sia mai parlato né in Commissione né da nessuna parte.
Chiedo dunque, lo chiedo al Presidente perché quanto meno se ne faccia portavoce nei confronti della Giunta, che prima di procedere all'esame del punto successivo, i Consiglieri siamo messi nelle condizioni di avere almeno la stessa documentazione data ai giornali in ordine al Piano sanitario.
Non mi pare che questa sia una richiesta fuori luogo: riguarda tutti i Consiglieri regionali. Rilevo questa esigenza, nel senso che, al di là di questioni di carattere tecnico-elettorali, c'è un problema di fondo: la questione della sanità viene trattata con una leggerezza enorme, per cui chiediamo che venga fornita questa documentazione.



PRESIDENTE

La ringrazio. Ho qualche difficoltà a rivolgere la sollecitazione alla Giunta, ma d'altra parte l'Assessore delegato contingentemente era il collega Vaglio...



LARATORE Giovanni, Assessore regionale (fuori microfono)

Il Presidente aveva già risposto.



PRESIDENTE

Non se se il Presidente avesse risposto o meno. Se l'Assessore Laratore vuole prendere la parola, ne ha facoltà.



LARATORE Giovanni, Assessore regionale

Intervengo per rispondere al Consigliere Saitta. C'era già stato un dibattito in quest'aula e il Presidente aveva risposto in merito al procedimento che si intendeva seguire per quanto riguarda il problema della sanità.
Il Presidente aveva detto: "Si discuterà; si valuterà; sarà una riforma sanitaria che avrà determinate caratteristiche...



PRESIDENTE

Collega Laratore, ho apprezzato la sua generosità e anche la sua correttezza, perché è comunque presente e ha cercato di rispondere.
Tuttavia, l'assemblea dei Presidenti dei Gruppi aveva posto il problema all'Assessore Vaglio e al delegato del Presidente ed era stata ritenuta ragionevole la richiesta di una precisazione in ordine alle notizie diffuse dai giornali in modo dettagliato sul merito e sui contenuti.
La richiesta è stata qui ribadita. Io, naturalmente, la rilevo; la assumo come una questione che è stata posta; dopodiché, non so neanche se posso proseguire la seduta in assenza totale della Giunta.
C'è una richiesta di intervento del collega Pozzo; sicuramente ci porterà qualche contributo. Prego.


Argomento:

Mancanza numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Pozzo, che interviene in qualità di Consigliere.



POZZO Giuseppe

Intervengo per sottolineare la mancanza del numero legale. Chiedo pertanto la sospensione dei lavori, perché ci pare che non sia il caso di iniziare articolati o ragionamenti in queste condizioni.



PRESIDENTE

La sospensione è richiesta a termini di Regolamento. Io non devo valutarla: devo semplicemente eseguirla e quindi aggiorno la seduta alle ore 17 (di oggi, naturalmente).



(Il Consigliere Palma chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Prego, ma la seduta è sospesa.



PALMA Carmelo

Chiedevo di riunire i Capigruppo...



(La seduta, sospesa alle ore 16.26 riprende alle ore 16.58)



PRESIDENTE

Chiaramente, non pretendo che la questione interessi, ma voglio che rimanga agli atti che abbiamo aggiornato la seduta accantonando l'argomento sul quale non si è verificato il numero legale; dovremo proseguire con l'esame delle proposte successive.
Se vi è la condivisione da parte dei Capigruppo, procederei alla verifica del numero legale per non intrattenerci oltre. Il rituale prevede che la richiesta della verifica del numero legale debba essere effettuata dai Capigruppo.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero le gale, essendo presenti in aula n. 19 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 8 Consiglieri), non è più possibile procedere con i nostri lavori.
Informo i presenti che il Consiglio è riconvocato per martedì prossimo con l'ordine del giorno di oggi integrato degli argomenti concordati nella riunione dei Capigruppo. Naturalmente, l'informazione sulla sanità se è stata richiesta e se verrà fornita dalla Giunta precederà le altre discussioni. Vi ringrazio.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti al-l'Ufficio di Presidenza verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.03)



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